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4 LUGLIO 2001
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ERKKI LIIKANEN ILLUSTRA IL RUOLO DELL'EGOVERNMENT
Bruxelles, 4 luglio 2001 - Un servizio pubblico migliore e una maggiore
possibilità di partecipazione per i cittadini: questi i risultati che l'eGovernment
dovrebbe conseguire, secondo quanto ha affermato il commissario europeo per
le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, intervenendo alla
conferenza sul tema "Democrazia e rivoluzione dell'informazione", svoltasi
il 29 giugno a Stoccolma. Secondo Liikanen, il maggior ricorso alle
tecnologie dell'informazione non si tradurrà in un progressivo indebolimento
dello Stato. Al contrario, egli attribuisce a quest'ultimo un ruolo forte
nel facilitare l'inclusione sociale, nonché la capacità di sviluppare una
visione più chiara degli atteggiamenti dei cittadini al servizio dei quali
opera. Per illustrare un caso di "egovernance" ben concepito, il Commissario
ha citato l'esempio del Canada, dove è possibile accedere a tutti i servizi
governativi a partire da un unico portale
http://www.canada.gc.ca La prossima fase dell'eGovernment consisterà
nello sviluppo di servizi interattivi che prevedano, fra l'altro, la
gestione delle transazioni economiche, rendendo possibile il pagamento delle
imposte on line. Ciò accade già in Spagna, dove è possibile effettuare on
line la dichiarazione dei redditi, nonché pagare le relative imposte
patrimoniali e sui redditi http://www.aeat.es
Liikanen ha illustrato gli obiettivi che presto l'eGovernment europeo
raggiungerà: pubblicazione on line delle informazioni pubbliche essenziali
(fine 2002); accesso elettronico ai principali servizi pubblici fondamentali
(fine 2002/3); procedure on line semplificate per le aziende (fine 2002);
firme elettroniche nell'ambito del settore pubblico (fine 2001); possibilità
di effettuare on line tutte le transazioni fondamentali con la Commissione
(fine 2001). Il prossimo passo sarà coinvolgere coloro che ancora non sono
entrati nell'era digitale. All'inizio di quest'anno, Liikanen ha partecipato
a un gruppo consultivo in materia di divario digitale, istituito per
informare il Segretario generale delle Nazioni Unite. La relazione compilata
dal gruppo affermava: "Le moderne tecnologie dell'informazione e delle
comunicazioni stanno creando una nuova economia e una nuova società globale.
La sfida che abbiamo dinanzi consiste nel permettere ai 4 miliardi di
persone attualmente esclusi dalla rivoluzione dell'informazione di potervi
partecipare, traendone beneficio". Secondo le parole del Commissario,
"ovviamente Internet non può, da sola, portare strade, ponti, acqua o
elettricità nei villaggi e nelle zone urbane più povere, ma può permettere
agli abitanti di chiedere questi interventi in modo più efficace e
consentire loro di produrre il reddito necessario per finanziarli. In questo
modo è possibile superare i limiti imposti dalla distanza ed ascoltare il
punto di vista dei paesi in via di sviluppo, in materia di progresso,
nell'ambito dei dibattiti sulla politica globale". Riassumendo, Liikanen ha
riconosciuto che "resta ancora molto lavoro da fare prima che i cittadini e
le aziende possano beneficiare appieno dei vantaggi dell'eGovernment. Al
primo posto dovrebbero esserci sempre le necessità dei cittadini, non la
tecnologia e neppure le esigenze delle amministrazioni". Per ottenere una
copia della versione integrale del discorso, consultare il seguente sito
web:
http://europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?
p_action.gettxt=gt&doc=SPEECH/01/319|0|RAPID&lg=EN
BUSQUIN CONOSCE DA VICINO LA RICERCA NORVEGESE
Bruxelles, 4 luglio 2001 - In occasione della sua visita in Norvegia il 28 e
29 giugno, durante la quale ha potuto osservare da vicino i progressi
ottenuti dal paese nel campo della ricerca e sviluppo (R&S), il commissario
europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha ricevuto una serie di schietti
commenti in merito alle proposte della Commissione europea per il sesto
programma quadro. Al Commissario sono stati presentati i pareri dei
rappresentanti del governo norvegese, delle quattro principali università
del paese (Oslo, Bergen, Trondheim e Tromsö), del Consiglio nazionale delle
ricerche e dei rappresentanti del settore privato norvegese. Egli, inoltre,
ha ricevuto un chiaro messaggio riguardo alla necessità di conferire
maggiore slancio alla ricerca marina nell'ambito del prossimo programma
quadro (6Pq) dell'Unione europea, un settore nel quale la Norvegia eccelle
sia sotto il profilo delle competenze che delle strutture, e che riveste
altresì un'importanza cruciale per il paese, poiché le risorse marine e
ittiche rappresentano la seconda principale fonte di reddito nazionale dopo
il petrolio. Ciò si ricollega anche al desiderio dei norvegesi di veder
attribuita maggiore attenzione ai problemi dell'energia e del cambiamento
del clima nel 6Pq, un altro ambito nel quale la Norvegia può offrire
un'esperienza molto vasta. Infine, i rappresentanti norvegesi hanno
lamentato un'insufficiente attenzione nei confronti delle discipline
umanistiche nell'ambito delle proposte per il programma quadro, un settore
per il quale auspicano maggiore considerazione. Oltre ad esprimere al
Commissario tali raccomandazioni sugli argomenti da trattare, i norvegesi
hanno definito auspicabile un rafforzamento del programma Inco nell'ambito
del 6Pq. Busquin ha ascoltato tutte le delegazioni (delle quali si parlerà
in modo più dettagliato nei prossimi articoli del Notiziario Cordis),
evidenziando l'importanza della ricerca norvegese per le iniziative europee.
"Mi preme sottolineare in particolare la posizione di primo piano della
Norvegia nell'ambito del cambiamento globale, soprattutto per quanto
concerne la zona polare. La Norvegia possiede straordinarie competenze di
ricerca, in Europa, in materia di trattamento del sequestro di carbonio
negli strati oceanici", ha affermato Busquin. La sua posizione geografica,
ha continuato il Commissario, ha fatto di questo paese un partner importante
in settori fra cui il cambiamento climatico, la sicurezza nucleare e il
traffico marittimo. Il Commissario ha menzionato in particolare alcuni
istituti di ricerca che hanno partecipato attivamente all'attuale programma
quadro, come l'Istituto norvegese per la scienza marina di Bergen,
l'Istituto di Nansen per il telerilevamento, l'Istituto di Tromsö per la
ricerca atmosferica e l'Istituto norvegese per la ricerca idrica (Niva). Il
lavoro svolto da questi e da altri organismi norvegesi di ricerca pone il
paese in una buona posizione di partenza per il prossimo programma quadro,
soprattutto per quanto riguarda la priorità "sviluppo sostenibile e
cambiamento globale", fattore che andrà a beneficio sia della Norvegia che
dell'Ue, ha affermato Busquin. Un'ulteriore integrazione della ricerca
norvegese è attesa nell'ambito del benchmarking delle attività di R&S, una
raccolta di circa 15 indicatori nella quale il Commissario auspica venga
inclusa la Norvegia. È già stato avviato, invece, un esercizio analogo su "eNorway",
la versione norvegese di "eEurope". Ciononostante, il Commissario ha
ricordato come anche la mobilità, uno degli elementi più importanti ai fini
del funzionamento del previsto Spazio europeo della ricerca (Ser), sarà
determinante per garantire che paesi come la Norvegia svolgano un ruolo
chiave nell'apertura della ricerca europea. "La mobilità è uno dei problemi
più importanti per l'industria e la ricerca in Europa. Per questo motivo la
sua dotazione di bilancio è stata raddoppiata, passando da 900 milioni di
euro nel quinto programma quadro, a 1,8 miliardi previsti per il 6Pq", ha
affermato il Commissario. Al termine delle discussioni svoltesi a Bergen,
Busquin ha visitato, insieme al ministro norvegese del Commercio e
dell'Industria Grete Knudsen, l'impianto di trivellazione petrolifera di
Norsk Hydro nel Mare del Nord dove, oltre ad osservare il funzionamento
della struttura, il Commissario ha ottenuto maggiori informazioni sulla
ricerca in materia di energia.
I RETTORI ESPRIMONO LE PROPRIE RISERVE IN MERITO AL 6PQ
Bruxelles, 4 luglio 2001 - La Confederazione delle conferenze dei rettori
dell'Ue (Eurec) ha pubblicato il proprio parere sulle proposte per il
prossimo programma quadro di ricerca, esprimendo preoccupazione per i
progetti su vasta scala, per la mancanza di stanziamenti a favore della
ricerca di base e per il ruolo riservato alle scienze sociali. "La ricerca
di base è una delle attività più importanti per la tutela dell'innovazione",
afferma il parere dell'Eurec. "La Confederazione non vede come la ricerca di
base possa essere salvaguardata nell'ambito dei progetti su vasta scala i
quali, in gran parte, si presentano come attività di ricerca mirata, ovvero
una ricerca volta alla risoluzione del problema", prosegue il testo. Secondo
il documento, la ricerca di base dovrebbe essere inclusa nei programmi di
lavoro delle reti di eccellenza. Queste ultime, inoltre, dovrebbero
comprendere "un numero più elevato e vario possibile di comunità di
ricerca", recita il documento. "Dal punto di vista dell'innovazione, le reti
formate da organizzazioni ed istituti di modeste dimensioni sarebbero di
fondamentale importanza", afferma l'Eurec. Pur condividendo la proposta di
semplificare le strutture gestionali del programma quadro, la Confederazione
nutre il timore che il processo dipenda dall'introduzione dei progetti su
vasta scala. Secondo quanto evidenziato dal documento, l'Eurec teme che una
decisione a favore dei progetti su vasta scala si ripercuota negativamente
sulla partecipazione delle Pmi. "Con una nuova struttura incentrata su
progetti di ampie dimensioni, le conseguenze potrebbero essere addirittura
peggiori rispetto a quelle dell'attuale programma quadro. Solo i maggiori
centri industriali di ricerca, infatti, sarebbero in grado di garantire le
risorse umane e finanziarie e le infrastrutture necessarie per avanzare
un'offerta in occasione del lancio degli inviti a presentare manifestazioni
d'interesse, escludendo così alcuni degli istituti e delle imprese che
partecipano attivamente all'attuale programma quadro", recita il parere
dell'Eurec. Il documento aggiunge che progetti di tali dimensioni
apporterebbero l'autonomia spesso richiesta, ma non tutelerebbero
l'obiettività e la trasparenza se non in presenza di linee guida volte ad
illustrare le modalità di partecipazione. Per quanto riguarda le discipline
umanistiche e le scienze sociali, l' Eurec sostiene che esse dovrebbero
essere considerate "molto più che semplici discipline di supporto",
sottolineando la necessità di concepirle come vere e proprie discipline di
ricerca. "La Confederazione auspica che il desiderio della Commissione
europea sia quello di valorizzare la gamma completa delle scienze e non solo
gli aspetti meramente teconologici", recita il documento. In particolare, l'Eurec
teme che a tali discipline vengano assegnate dotazioni di bilancio
notevolmente inferiori alle altre. "Gli esigui finanziamenti comunitari
stanziati in passato a favore della ricerca nell'ambito delle scienze
sociali non devono indurre a concludere che nelle discipline umanistiche e
nelle scienze sociali sia possibile svolgere una ricerca di qualità a prezzi
scontati", conclude il documento. L'Eurec è stata fondata nel 1973 e
riunisce circa l'85 per cento degli istituti di istruzione superiore di
tutta l'Ue, rappresentando oltre la metà degli organismi che effettuano
ricerca di base in ambito comunitario.
G-7 FINANZIARIO: ACCREDITI PER I GIORNALISTI
Roma, 4 luglio 2001 - Il giorno 5 luglio alle ore 13 si chiuderanno gli
accrediti per i rappresentanti della stampa che vogliono partecipare alla
riunione dei Ministri Finanziari del G7. Coloro che non si sono ancora
accreditati devono inviare il modulo di accreditamento a: Studio Ega - Viale
Tiziano 19 - Roma 00196, e mail:
pressregistration@ega.it tel.: 06 3281 2360 fax: 06 3222 007 Il modulo
di accreditamento può essere scaricato dal sito del G7
www.g7-2001.org Coloro che si sono già
accreditati potranno ritirare il badge il giorno 5 luglio dalle ore 9.00
alle ore 18.00 e il giorno 6 luglio dalle ore 9 alle ore 12 al Ministero
dell'Economia e delle Finanze, entrata Via Pastrengo, Aula 3; il giorno 6
luglio dalle ore 15 alle ore 18 e il giorno 7 luglio dalle ore 8 alle ore 17
direttamente a Villa Madama.
PUBBLICAZIONE SU INTERNET DEL TESTO DEL PROVVEDIMENTO "100 GIORNI"
Roma, 4 luglio 2001 Il testo integrale dei provvedimenti economici che
nell'insieme formano la "legge 100 giorni", approvato dal Consiglio dei
Ministri del 28 giugno 2001, sono disponibili per la consultazione nel sito
del Ministero dell'Economia e delle Finanze
http://www.tesoro.it/web/docu_indici/100_giorni/index.htm
EMISSIONE DI B.O.T.
Roma, 3 luglio 2001 - Il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della
Programmazione Economica, ha disposto per il giorno 6 luglio 2001, con
regolamento 10 luglio 2001, l'emissione di una terza tranche di B.O.T.
annuali, di cui al decreto ministeriale 6 dicembre 2000 n. 035164, con
durata residua 157 giorni e con scadenza 14 dicembre 2001, per un importo di
750 milioni di Euro. Tale riapertura risulta pienamente coerente con
l'obiettivo dichiarato nelle linee strategiche per il corrente anno di
aumentare l'efficienza di questo segmento di curva. I B.O.T. sono posti
all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza
l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un
importo minimo di mille Euro. Si ricorda che, ai sensi del D.M. 10 marzo
2000, sugli importi massimi delle commissioni applicabili alla clientela da
parte degli intermediari, per i B.O.T. a 157 gg. la commissione massima è
fissata nella misura dello 0,10%. Non sono ammesse all'asta richieste senza
indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle
aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare di un
millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di
ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro.
Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di
cui all'art. 5 del D.M. 16 novembre 2000. In attuazione di quanto disposto
nella Sez. II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e
relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei
titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da
iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il capitale nominale
assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà riconosciuto mediante
accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato in titoli presso la
Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli operatori
accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i
sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno
pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale
interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 6 luglio 2001, con
l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 16 novembre
2000. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che
non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di
partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax.
Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei
decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali
richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in
considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del
suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche
complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese
in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza
dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 29 giugno 2001 era pari
a 120.511 milioni di Euro, di cui ml 8.750 trimestrali, ml. 39.261
semestrali e ml. 72.500 annuali.
12 ° RAPPORTO ANNUALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO MILANO 2001: PIÙ RICCA E
PIÙ DISEGUALE CRESCONO LE IMPRESE, L'OCCUPAZIONE, LA NEW ECONOMY
Milano, 4 luglio 2001. Aumentano del 2.4% (+7029 imprese) le imprese
milanesi attive durante il 2000 - la più forte crescita in cinque anni " e
continua a crescere la natalità imprenditoriale, passando dal 9,3% nel 1999
al 9,7% nel 2000. Milano cambia, con il boom nei settori della new economy
(9313 imprese nel 2000; +12,5%) e gli stranieri rappresentano il 16,2% delle
nuove assunzioni. Le imprese straniere sono 7400 (cresciute del 22% in un
anno). Milano cresce nelle esportazioni del 20% (la Lombardia del 17,4% e
l'Italia del 18,9%). Diminuisce la disoccupazione e scende dal 5,6% del '99
al 5,2% del 2000. Cresce il lavoro indipendente (+3%) che si concentra quasi
per intero nei servizi (+5%); professionisti e collaboratori (i cosiddetti
parasubordinati) aumentano del 10% nell'ultimo anno (rappresentano il 12%
del totale nazionale). Il 60% delle nuove assunzioni sono contratti atipici
(a tempo determinato e interinale). Milano diventa sempre più ricca, con un
reddito individuale medio di 34 milioni (contro un valore per la Lombardia
pari a 25 milioni e per l'Italia a 22 milioni), ma anche più diseguale.
L'indice di diseguaglianza è cresciuto di 156 punti, passando da 224 punti
del '91 a 380 del '98: una crescita superiore alla Lombardia e all'Italia
(l'indice di disuguaglianza cresce in Lombardia di 66 punti, da 275 nel 1991
a 341 nel 1998; in Italia aumenta di 45 punti, da 291 nel 1991 a 336 nel
1998). Sono questi i dati di "Milano produttiva", resoconto annuale sullo
stato dell'economia milanese, curato dall'Ufficio studi e statistica della
Camera di Commercio di Milano, giunto alla sua dodicesima edizione. "Il 2000
è stato per l'economia milanese un anno buono, se non ottimo. Il migliore di
questi ultimi anni- ha dichiarato Carlo Sangalli presidente della Camera di
Commercio di Milano. Paragonata alla Lombardia e all'Italia, Milano torna a
rivestire quel ruolo di traino che per tradizione le è sempre appartenuto,
aggiornandolo alle esigenze e ai motivi di questo nostro nuovo millennio. Al
di là della positiva performance congiunturale dei diversi indicatori -
dalla produzione manifatturiera, al mercato del lavoro, all'export - due
dati sono particolarmente importanti. Il primo è senza dubbio quello del
continuo incremento del tasso di natalità imprenditoriale (+9,7% nel 2000
rispetto al già ottimo +9,3% del 1999), segno indiscutibile di una rinnovata
voglia di fare impresa. Il secondo è la sensazione che l'economia milanese
sia davvero entrata in una fase di sviluppo nuova, contrassegnata dalla
continua crescita della new economy, specie di quelle attività (come il
software e la consulenza) a più elevato valore aggiunto. Segno, questo, di
una new economy che non cresce solo su se stessa - come una principessa
isolata nel suo castello - ma che pone le basi per l'avvio di una
contaminazione virtuosa con gli altri settori produttivi più tradizionali.
Una new economy al servizio, quindi, di tutta la città. In questa Milano di
inizio millennio ci sono però anche dei punti interrogativi, su cui, credo,
dovremmo soffermarci tutti assieme al più presto. Innanzitutto, Milano tende
a contrarsi nello spazio globale: seppure cresciuti rispetto al 1998, gli
investimenti diretti esteri milanesi vedono infatti ulteriormente ridurre il
proprio peso sul corrispondente dato nazionale (dal 33% del 1990 al 19%
odierno). Un dato, questo, che deve essere invertito al più presto, perché
il rischio vero è quello di una collocazione periferica di 'Milano nella
rete globale". "C'è un dato sociale di estremo interesse - ha aggiunto Carlo
Sangalli -, Milano diventa sempre più ricca, ma al tempo stesso cresce la
diseguaglianza nella distribuzione del reddito. Se infatti all'inizio del
decennio Milano era meno diseguale della Lombardia, che a sua volta era meno
diseguale dell'Italia, a fine decennio la situazione si è capovolta. E
questo è un problema. Perché maggiore diseguaglianza può implicare costì
rilevanti, e non solo in termini di equità: penso all 'accentuazione del
disagio sociale, all'aumento dei rischi, e penso, soprattutto, al
mortificarsi di quello spirito civico ambrosiano, che ha proprio nell'enfasi
sull'eguaglianza di opportunità e sul senso di solidarietà due tra i suoi
elementi più significativi. C'è il rischio di frammentazione, di un
arcipelago che non fa sistema. Dobbiamo trovare nuovi strumenti per lavorare
insieme, coinvolgendo pubblico e privato per far durare il "modello Milano".
Crescita economica e settori. Si intensifica la crescita dei servizi alle
imprese (+2,2%), nel cui ambito si collocano il settore dell'informatica
(+10,1%), delle agenzie di viaggio, (+13,1%) della ricerca e sviluppo
(+4,5%) e delle telecomunicazioni (+14,8%). Tiene il piccolo commercio al
dettaglio (+0,4% contro il -1,2% del 1999), con un deciso aumento (+2,5%) di
alberghi e ristoranti. Riprende la crescita dell'artigianato (+1,5% contro
il +0,8% del 1999). La produzione industriale aumenta dello 0,4%. New
economy. E'del 12,5% l'aumento registrato nell'ultimo anno relativo alle
imprese milanesi operanti nel settore della new economy, ben superiore alla
crescita del 2,6% relativa all'intera economia provinciale. In particolare,
le imprese milanesi sono passate da 7832 nel 1999 a 9313 nel 2000. Nel
dettaglio, le imprese della fabbricazione, installazione, manutenzione degli
apparecchi informatici sono aumentate dell'11,8%; quelle dei servizi e
apparati per le telecomunicazioni del 14,8%. Terziarizzazione. Nel settore
dei servizi l'occupazione aumenta di 4 punti percentuali (pari a 43.000
nuove unità) sia nell'occupazione dipendente (+29.000 unità) sia
indipendente (+14.000 unità). Occupazione. Il tasso di disoccupazione scende
dal 5,6% del '99 al 5,2%. In generale si evidenzia un complessivo aumento
dell'occupazione indipendente (+3%) sull'occupazione dipendente (+0,7%). Nel
corso del 2000 si evidenzia come l'incremento dell'occupazione femminile
(+1,7%) sia avvenuto unicamente grazie all'aumento dell'occupazione
dipendente (+12.000 unità, ovvero, +2,3%) in controtendenza sia al dato
dell'occupazione complessiva sia rispetto all'incremento occupazionale
femminile registrato dal '98 al '99 che era stato soprattutto a carico
dell'occupazione indipendente. Il fenomeno si è affermato soprattutto nel
settore terziario dove l'incremento dell'occupazione dipendente femminile è
stato pari a 36.000 unità. Anche nel commercio, nel quadro di una
complessiva stabilità occupazionale, aumenta fortemente la componente
dipendente femminile (+11,6%) Flessibilità. Il 60% delle nuove assunzioni,
nel 2000 sono state contratti "atipici" (tempo determinato, part-time,
interinale). I parasubordinati (collaboratori e professionisti) crescono del
10%, raggiungono i 220 mila lavoratori pari al 12% del totale nazionale.
Lavoro degli stranieri. Gli stranieri regolarmente residenti in provincia di
Milano nel 2000 sono 176.000, con un aumento del 17,3% rispetto al 1999. Nel
Comune di Milano risiede il 66,8% di tutti gli stranieri (+15,9%). Nel 2000
le micro imprese straniere sono 7.400 (+22% rispetto al '99). Il 60% dei
titolari sono cittadini extra-comunitari. Per quanto riguarda il lavoro
dipendente, spicca un +16,2% rispetto allo scorso anno, che si concentra
nelle mansioni operaie a minor qualificazione nei servizi (+21,9%) e
commercio (+29,7%), con una riduzione dell'1,5% fatta segnare
dall'industria. Quasi il 90% degli avviati è privo di qualsiasi titolo di
studio. Il lavoro è il maggior fattore di attrazione, motivando il 71% dei
permessi di soggiorno, per gli immigrati, seguito da motivazioni di
ricongiungimento familiare (33% dei casi). Internazionalizzazione
commerciale. Si è avuta un'accelerazione nella dinamica delle esportazioni
milanesi, sia in termini di merci, (+20%, superiore al +17,4% dell'export
lombardo e al +18,9% di quello nazionale), sia di servizi (+28,4%). Le
importazioni milanesi hanno segnato un aumento del 21,5%. Delocalizzazione.
Più di 57.000 mila imprese aventi sede nel capoluogo lombardo sono
localizzate fuori dalla provincia di Milano (+3,8% rispetto al 1999).
Continua la tendenza già segnata lo scorso anno: il Nord-Ovest esercita la
maggiore attrazione (+6%), dove si concentra il 50,6% delle delocalizzazioni
milanesi; segue una crescente penetrazione nel Sud (+5,7%) con il 12,7%
delle unità locali; il centro con un +0,4% e il 18% del totale; il Nord-Est
(+0,6%) con il 18.7% delle delocalizzazioni. Investimenti esteri da e verso
le regioni d'Europa. A investire maggiormente in provincia di Milano sono le
imprese tedesche (99 imprese partecipate e quasi 37 mila addetti); di
rilievo anche la presenza di multinazionali olandesi (31 e 10 mila addetti),
francesi (74 e quasi 35 mila addetti), britanniche (62 e 11 mila addetti).
Diversa è la distribuzione degli Ide (investimenti diretti esteri)
industriali milanesi secondo il paese europeo di destinazione; al primo
posto si colloca la Francia (70 imprese e 23 mila addetti), seguita dalla
Spagna (55 imprese e quasi 10 mila addetti), dalla Germania (44 imprese e 10
mila addetti) e dal Regno Unito (31 imprese e 13 mila addetti). La
disuguaglianza nei redditi a Milano e in Lombardia negli anni '90. Negli
anni '90 la disuguaglianza economica (valutata sulla base dei redditi
individuali e della ricchezza) è aumentata più a Milano che in Lombardia e
più in Lombardia che in Italia - per Milano: indice di disuguaglianza +156
tra '91 (224) e '98 (380), per la Lombardia: indice di disuguaglianza+66 tra
'91 (275) e '98 (341); per l'Italia:+45 tra '91 (291) e '98 (336) -
L'indicazione di massima risulta essere una crescita più che proporzionale
del reddito individuale per quanto riguarda le classi di età più alte (in
particolare per gli individui sopra i 65 anni: da 22 milioni circa a 45
milioni) contro una crescita modesta o normale per quanto riguarda le classi
più basse. Relativamente al titolo di studio, il reddito cresce per i
laureati (+40%); rispetto alla tipologia di occupazione cresce il reddito
dei lavoratori autonomi (+50%). Invece è rilevante sottolineare che il
reddito femminile scende dal 57% (del 95) al 54% del reddito maschile.
MONTEDISON: RICHIESTA DELLA CONSOB
Milano, 4 luglio 2001 - Su richiesta della Consob, si precisa che, con
riferimento alle numero 8.185.233 azioni ordinarie La Fondiaria
Assicurazioni (pari al 2,13% del capitale ordinario) che residueranno alla
Montedison dopo la vendita alla Sai di n. 111.500.000 azioni ordinarie della
medesima società (pari al 28,97% del capitale ordinario), non sono stati
stipulati accordi con altri soci La Fondiaria Assicurazioni rilevanti ai
sensi dell'art. 122 del decreto legislativo 58/1998. La Montedison si
riserva di vendere tali azioni residue sul mercato ove se ne presentassero
l'opportunità e la convenienza.
DEFINITI TUTTI GLI ACCORDI PER LA RICAPITALIZZAZIONE DI 101.250.000 EURO
PER EPLANET BANCA INTESABCI COLLOCHERÀ E GARANTIRÀ - ANCHE ATTRAVERSO LA
COSTITUZIONE DI UN CONSORZIO UNA QUOTA DELL'AUMENTO DI CAPITALE PARI A
50.000.000 DI EURO.
Milano, 4 luglio 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di ePlanet
società quotata al Nuovo Mercato, riunitosi ieri, ha preso atto che nella
giornata di venerdì 29 giugno è stato sottoscritto un accordo per la
ricapitalizzazione di ePlanet fra tutti i soci fondatori e un gruppo di
nuovi investitori - e precisamente AngelVentures Servigos de Consultoria, l"Ing.
Holger van den Heuvel, Athena Private Equily S.A., Sirti S.p.A., l'ing.
Leonardo Lombardi, Cuneo e Associati e Dario Cassinelli. Tale accordo
sostituisce quello sottoscritto in data 15 giugno. In data 2 luglio, ePlanet
ha ottenuto da Banca IntesaBCI l'impegno a collocare e garantire - anche
attraverso la costituzione di un consorzio - una quota dell'aumento di
capitale pari a 50.000.000 di Euro. In esecuzione di tale accordo, la
Società delibererà, in occasione di un'unica assemblea straordinaria, da
tenersi quanto prima, un aumento di capitale per un ammontare complessivo di
Euro 101.250.000 (incluso il sovrapprezzo), con emissione di n.101.250.000
azioni ordinarie del ,,alore nominale uiiitarío di Euro 0,52, al prezzo di
emissione di Euro 1 per azione, da offrirsi in opzione ai soci in ragione dì
135 azioni nuove ogni 10 azioni possedute. Contestualmente è prevista
l'emissione dì complessivi n.71.250.000 warrant. Di questi. i primi
37.500.000 warrant verranno assegnati gratuitamente alle n.7.500.000 azioni
esistenti ante aumento di capitale, attribuendo un pacchetto composto da 15
warrant di cui 5 per ognuna delle tre categorie che vengono definite - ogni
3 azioni mentre i restanti 33.750.000 ivaí-rcwt saranno abbinati
gratuitamente alle azioni di nuova emissione rivenienti dall'aumento di
capitale nel rapporto di 45 warrant, di cui 15 per ognuna delle tre
categorie, ogni 135 nuove azioni. I warrant saranno suddivisi, in virtù del
loro prezzo e periodo di esercizio, in tre categorie di pari numero - e
precisamente: Warrant Categoria 1, con prezzo di esercizio 1 Euro per
azione, comprensivo di sovrapprezzo, e periodo di esercizio dal 31.08.2002
al 31.10.2002; Warrant Categoria 2, con prezzo di esercizio 1,25 Euro per
azione, comprensivo di sovrapprezzo, e periodo di esercizio dal 31.08.2003
al 31.10.2003; Warrant Categoria 3, con prezzo di esercizio 1,5 Euro,
comprensivo di sovrapprezzo, e periodo di esercizio dal 31.08.2004 al
31.10.2004. Il termine di scadenza dei warrant di ciascuna categoria
coincide con il termine del periodo di esercizio di ciascuna categoria. I
nuovi investitori, insieme ai soci fondatori e Dario Cassinelli, si sono
impegnati a sottoscrivere una quota dell'aumento di capìtale di almeno
51.250.000 Euro. In particolare, AngelVentures si è impegnata per Euro
12.300.000, van den Hetivel per Euro 15.000.000, Sirti per Euro 10.000.000,
l'Ing. Lombardi per Euro 5.000.000, Athena per Euro 3.000.000, Cuneo e
Associati per Euro 950.000, i soci fondatori e manager per un importo
complessivo pari a Euro 5,000.000. I soci fondatori cederanno ai nuovi
investitori tutti i loro diritti di opzione al prezzo simbolico di 1 lira
ciascuno tranne quelli necessari a sottoscrivere direttamente la quota di
aumento di capitale per la quale si sono impegnati. Inoltre, i soci
fondatori cederanno i 28.914.710 -warrant che spettano loro, in quanto
titolari delle azioni prima dell'aumento di capitale., ad alcuni dei nuovi
investitorì al prezzo simbolico di lire 1 ciascuno. L'accordo prende anche
atto delle comunicazioni Consob ricevute da ePlanet in data 21 giugno 2001 e
28 giugno 2001, nelle quali la Commissione ha confermato, in linea di
principio, la sussistenza delle condizioni per l'esenzione dall'obbligo di
promozione di un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni della Società -
condizione per l'effettuazione della ricapitalizzazione - nel presupposto
peraltro che il piano di ristrutturazione del debito acquisisca una sua
definitività attraverso l'accordo delle parti interessate. L'accordo con
Banca IntesaBCI prevede alcuni adempimenti a carico dei nuovi investitori e
di ePlanet, fra cui l'impegno a effettuare un deposito vincolato dei fondi
necessari a garantire la puntuale esecuzione dell'aumento, e rìchiede che
sia rilasciata una piena certificazione ('full audit ') sulle situazioni
economiche e patrimoniali, civilistica e consolidata della società al 30
giugno 2001 e una dichiarazione che non si siano verificati eventi negativi
("Negative assurance") dopo il 30 giugno 2001. Verifica del presupposto
della continuità aziendale Il Consiglio dì Amministrazione, dopo ampia
discussione, ha ritenuto che i mezzi finanziari che la società potrà
acquisire in virtù delle suddette operazioni siano sufficienti a soddisfare
il fabbisogno finanziario ipotizzato nel piano industriale rivisto, e
conseguentemente sufficienti a garantire la continuità azíendale. Il
Consiglio di Aniministrazione ha quindi integrato la propria relazione al
bilancio la cui trattazione è prevista in occasione dell'Assemblea di
Bilancio che è stata aggiornata al prossimo 5 luglio al fine di permettere
ai Revisori di integrare la loro relazione alla luce dei nuovi accordi.
L'attuale Consiglio di Amministrazione si presenterà in Assemblea
dimissionario per permettere di nominare un nuovo Consiglio, la cui
maggioranza sarà composta da soggetti indicati da Angel Ventures e che vedrà
rappresentati i Soci Fondatori, l'Ing.Holger van den Hetivel e l'Ing.Lombardi.
Nella carica di Amministratore Delegato verrà confermato Dario Cassinelli,
il quale peraltro partecipa all'aumento di capitale. Il Consiglio di
Amministrazione ha infine dato mandato al Presidente di convocare quanto
prima. compatibilmente con la normativa vigente, l'Assemblea Straordinaria
degli Azionisti per assumere gli opportuni provvedimenti attuativi degli
impegni sottoscritti.
SEAT PAGINE GIALLE NON PORTERA’ A TERMINE LA SUA OFFERTA PER ENIRO
Torino, 4 luglio 2001 - Le adesioni all’offerta pubblica di acquisto e
scambio di Seat Pagine Gialle su Eniro non hanno raggiunto la soglia minima
di accettazione stabilita del 50.1% delle azioni in circolazione. Seat PG ha
quindi deciso di non portare a termine la sua offerta. Le azioni e i warrant
Eniro portati in adesione durante il periodo di offerta saranno restituiti
ai possessori a partire da ieri.
IL CODACONS PER LA DIFESA DEL DIRITTO AL RISPARMIO DEI PICCOLI
INVESTITORI LA SCALATA DELLA FIAT VIOLA LA COSTITUZIONE
Roma, 4 luglio 2001 - Ancora una volta i grossi trust industriali si stanno
mobilitando per l'Opa sul capitale della Montedison. Tutti entusiasti,
tranne i piccoli risparmiatori. Infatti il D. Lgs. N. 58/98 riconosce, a
favore di chi a seguito di un' Opa si trovi a detenere il 98% delle azioni,
il diritto di acquisire le azioni residue al valore stabilito da un perito
del tribunale. In questo modo i piccoli risparmiatori sono costretti a
subire una sorta di "espropriazione", senza alcuna possibilità di reazione.
Il Codacons, per conto di alcuni piccoli risparmiatori, ha citato la Fiat,
allo scopo di far dichiarare l'incostituzionalità dell'art. 111 del D.Lgs.
58/98, per palese violazione e contrasto con gli artt. 3, 42 e 47 della
Costituzione. E' diritto inviolabile di ogni cittadino che il suo diritto di
proprietà sia riconosciuto e garantito dalla legge. Inoltre non viene
favorito l'investimento dei cittadini nei grossi complessi produttivi del
paese, con violazione dell'art. 47 della Costituzione, relativo alla tutela
del risparmio in tutte le sue forme. Ulteriore violazione è quella dell'art.
3, sempre della Costituzione, relativo al principio di eguaglianza e parità
di trattamento delle posizioni soggettive.
GUCCI ACQUIRES FULL CONTROL OF AUSTRALIAN JV
Amsterdam, The Netherlands, July 4, 2001: Gucci Group N.V. (Nyse: Guc;
Euronext Amsterdam: Gcci.As) announced that it has acquired the remaining
35% stake in Gucci Australia Pty Ltd held by its joint venture partner F J
Benjamin Holdings Ltd. Gucci Australia will now operate as a fully owned
subsidiary of the Gucci division. Commenting on the transaction, Domenico De
Sole, President and Chief Executive Officer of Gucci Group N.V., said: "Taking
full control of the Australian joint venture re-affirms our commitment to
our brands and to the Australian market, where we see significant potential
for further development. Gucci already has an established position in Sydney
and Melbourne, and we plan to open a new store in Queensland's Gold Coast by
the end of the year. " Earlier this month, Gucci Group announced financial
results for the first quarter ending April 30, 2001. The core Gucci
division's performance was outstanding. Revenues advanced 11.5% to US$ 382.3
million, with retail sales in non-Japan Asia (which includes Australia) up
33%. First quarter operating profit before goodwill amortization was up
24.0% to US$ 103.2 million. The division achieved record first quarter
operating margin before goodwill amortization at 27.0% compared to 24.2%
last year. Gucci Group N.V. is one of the world's leading multi-brand luxury
goods companies. Through the Gucci, Yves Saint Laurent, Sergio Rossi,
Boucheron, Roger & Gallet, Bottega Veneta, BÉDAT & Cº, Alexander McQueen and
Stella McCartney brands, the Group designs, produces and distributes
high-quality personal luxury goods, including ready-to-wear, handbags,
luggage, small leather goods, shoes, timepieces, jewelry, ties and scarves,
eyewear, perfume, cosmetics and skincare products. The Group directly
operates stores in major markets throughout the world and wholesales
products through franchise stores, duty free boutiques and leading
department and specialty stores. The shares of Gucci Group N.V. are listed
on the New York Stock Exchange and on the Euronext Amsterdam Stock Exchange.
IL GRUPPO LYRECO E STAPLES INC. ANNUNCIANO UNA NUOVA ALLEANZA LE
COMPAGNIE FORNIRANNO PRODOTTI PER UFFICIO AI MAGGIORI CLIENTI IN 18 PAESI
Marly, Francia e Framingham, Massachusetts Usa, 4 luglio 2001 Alleanza
strategica fra l'head quarter francese del Gruppo Lyreco e Staples Inc.
(quotata al Nasdaq) per fornire prodotti per ufficio ai clienti con una
presenza multinazionale. L'accordo permette a Lyreco di gestire al meglio i
contratti internazionali stipulati con clienti con sedi anche negli Usa e a
Staples di rifornire clienti con uffici in Canada, Europa e Asia. Una
formalizzazione, di fatto, di una proficua relazione professionale già
attiva da 4 anni, durante i quali le due società hanno collaborato per
compagnie presenti su scala mondiale, come Pitney Bowes, Dun & Bradstreet e
Xerox. L'alleanza ufficializza così l'unione fra l'esperienza e le sinergie
operative di due delle maggiori compagnie di prodotti per l'ufficio al
mondo. Staples e Lyreco utilizzano infrastrutture tecniche e logistiche
affini: la presenza capillare nei 3 continenti di centri di vendita e di
logistica, si traduce per i clienti in un alto standard qualitativo
garantito per ognuna delle loro sedi e, non da ultimo, in un significativo
risparmio in termini di tempi e costi, ovunque essi siano. "E' dal 1997 che
collaboriamo con successo con Staples" dichiara Eric Bigeard, Ceo di Lyreco
"i nostri clienti vogliono mantenere il rapporto contrattuale con noi per
ogni loro sede, anche nei casi in cui, crescendo, sviluppino la loro
attività in paesi dove noi non operiamo. E' stato proprio per onorare la
loro fiducia che lavoriamo con Staples che assicura lo stesso standard
qualitativo a cui abbiamo abituato i nostri clienti". "Formalizzare
l'accordo con Lyreco è una naturale evoluzione della nostra attività"
afferma Ronald L. Sargent, Presidente e Direttore Operativo di Staples
"entrambe le società desiderano un metodo efficiente per sostenere la
crescita globale. Questo accordo ci permette di assicurare il miglior
servizio ai nostri clienti all'estero e, al contempo, di sostenere il
posizionamento di mercato di Staples e Lyreco. Le multinazionali nostre
clienti avranno così lo stesso standard di acquisto e di reporting, come
anche l'esperienza di due fidate società di fama mondiale". John Marquette ,
Direttore Acquisti di Dun & Bradstreet , dichiara: "La nostra partnership
triennale con Staples e Lyreco ci ha permesso di soddisfare le nostre
esigenze sia negli Stati Uniti, sia in Europa. Adesso, attraverso Lyreco,
siamo pronti ad estendere i vantaggi di questa alleanza alle nostre sedi in
Asia e Canada". Infolink:
http://www.lyreco.com
http://www.staples.com
INDUS INTERNATIONAL (PERFORAZIONI) ANNUNCIA LA FIRMA DI TRE NUOVI
CONTRATTI
Milano, 04 luglio 2001 Indus International, Inc. (Nasdaq: Iint), leader
mondiale sul mercato delle soluzioni per la Gestione dei Beni d'Impresa (Enterprise
Asset Management: Eam) annuncia la firma di tre nuovi contratti con le
società Transocean Sedco Forex, BC Hydro e Nmc. Transocean Sedco Forex
uniforma la gestione dei suoi 75 pozzi di perforazione offshore attraverso
le soluzioni Eam di Indus Le soluzioni Eam di Indus forniranno a Transocean
Sedco Forex Inc. (Nyse: Rig) uno strumento per il consolidamento e la
razionalizzazione dei processi di approvvigionamento e di acquisto,
permettendo a breve termine di ridurre i costi legati alla gestione delle
scorte. Transocean Sedco Forex avrà maggiori possibilità di migliorare la
gestione quotidiana delle operazioni nei suoi 75 pozzi di perforazione,
garantendosi tempi di avaria minimi e maggiore efficacia. " Siamo felici di
annoverare tra i nostri partner Transocean Sedco Forex, e di notare che le
nostre soluzioni contribuiscono al funzionamento di una gran parte delle sue
attività di approvvigionamento. In America come in Australia, la soluzione
EAM di Indus aiuterà Transocean Sedco Forex a ottimizzare i tempi di
gestione e la produzione ", ha dichiarato Robert Johnson, Vice-Presidente
Energia/Processi di Indus International Stati Uniti e Pacifico Asiatico.
Transocean Sedco Forex e Indus International hanno dato vita a un accordo
commerciale di cinque anni, che si fonda sulla gestione e lo sviluppo di
tecnologie e soluzioni innovative.
IL TELESCOPIO HUBBLE HA TROVATO PIANETI VAGANTI?
Bruxelles, 4 luglio 2001 - L'Agenzia spaziale europea (Ase) ha annunciato
che il telescopio spaziale Hubble dell'Ase/Nasa ha fornito indicazioni su
possibili pianeti vaganti, ovvero pianeti che non orbitano attorno ad una
stella. Le prove provengono dall'osservazione di sei eventi di microlensing
insolitamente brevi. Per microlensing si intende il fenomeno per cui una
stella remota si illumina temporaneamente quando un oggetto in primo piano
passa tra la stella e la Terra. Gli oggetti vaganti sono troppo oscuri per
essere osservati direttamente, ma vengono individuati grazie al modo in cui
il loro campo gravitazionale devia la luce proveniente da una stella più
distante, aumentandone la luminosità. Quando il microlensing è dovuto al
passaggio di una stella davanti ad un'altra, l'aumento della luminosità può
durare diversi giorni: nel caso tipico di una stella nana che transita
davanti ad un'altra stella, il fenomeno potrebbe durare 18 giorni. Tuttavia
gli scienziati che studiano l'ammasso globulare M22 si sono meravigliati
nell'osservare sei eventi di microlensing inusuali, protrattisi per meno di
20 ore. Essi ritengono che ciò potrebbe essere dovuto ad oggetti delle
dimensioni di un pianeta. Inoltre, la scala delle loro osservazioni implica
che i cosiddetti "pianeti orfani" possano essere molto più comuni di quanto
inizialmente si pensasse, costituendo il 10 per cento della massa di questo
particolare ammasso. Infolink:
http://www.esa.int
WORKSHOP "INNOVAZIONE E SKILL MANAGEMENT NEL CONTACT CENTER"
Roma, 4 giugno 2001 - Telecom Italia apre il dibattito sull'innovazione nel
Contact Center e presenta un progetto finanziato dalla Commissione Europea
finalizzato, contemporaneamente, al miglioramento della qualità del lavoro,
delle performance e delle competenze degli operatori. Il mantenimento di
un'alta motivazione degli operatori, insieme allo sviluppo delle loro
conoscenze, sono una priorità nell'innovazione dei Contact Center. Sono già
disponibili soluzioni commerciali che indirizzano questa priorità, e
contemporaneamente la ricerca comincia a proporre altri approcci, ad alta
intensità di innovazione, di immediata adozione e di integrazione assicurata
con le infrastrutture esistenti. Nel Workshop saranno declinate le tematiche
più generali che animano questo settore: dalla visione del contact center
come front-end unico delle aziende, alle richieste di nuova conoscenza e di
formazione continua che ne derivano, dall'integrazione sempre più stretta
che il contact center attiva con gli altri processi aziendali, ai supporti
tecnologici in tempo reale per gli operatori ed i clienti, dalla
delocalizzazione ai nuovi stili di lavoro. Il workshop si terrà oggi 4
luglio 2001 presso l'Auditorium Telecom Italia in via Paolo Di Dono, 44 a
Roma. Per maggiori informazioni: tel. 0039 0665400223 e-mail:
ismcc.workshop@telecomitalia.it
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