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12 SETTEMBRE 2001
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
RICONOSCERE L'EURO: COME SONO FATTE LE BANCONOTE E LE MONETE IN
EURO
Roma, 12 settembre 2001 - A partire dal primo gennaio 2002 una montagna di
monetine riempira' la nostra vita. Dovremo imparare a fare i conti in
centesimi e a trattare prezzi con la virgola, dimenticando i biglietti da
mille e multipli della nostra vecchia lira. Le nuove banconote e monete in
euro sono a prova di falsificatori e studiate per venire incontro anche a
chi ha problemi di vista. In attesa di utilizzarle, potete vederle e
conoscerne tutte le caratteristiche agli indirizzi web:
http://www.euro.ecb.int/it/section/recog/20euro
GLI ACQUISTI IN EURO: L'EUROLOGO, UNA GARANZIA PER I CONSUMATORI
Roma, 12 settembre 2001 - Dalle vetrine dei negozi cominciano ad
occhieggiare prezzi in euro. Quanti finora hanno pensato che il cambio
nasconda qualche trucco a svantaggio dei consumatori non ancora abituati a
fare i conti con i decimali? Per preparare i cittadini a familiarizzare con
la nuova moneta e, nello stesso tempo, per garantire la trasparenza dei
prezzi e' stato siglato un accordo tra le associazioni di categoria dei
commercianti e il comitato nazionale euro. L'eurologo e' il simbolo di
questo accordo e rappresenta una garanzia e un motivo di sicurezza per tutti
i cittadini.
http://www.confesercenti.it/euro/acc_rinnovo2001.htm
http://www.confesercenti.it/euro/guida/eurologo.htm
COME SI COMPILA UN ASSEGNO IN EURO E COSA CAMBIA PER I CITTADINI
Roma, 12 settembre 2001 - Per circa due mesi, dal primo gennaio 2002 al 28
febbraio 2002, conviveremo con due monete, e potremo utilizzarle
indifferentemente. Dal primo marzo 2002, la lira non avrà più valore legale.
Per rispondere ai mille interrogativi da "come si compila un assegno in
euro" a "dove andare a cambiare le lire che erano rimaste chiuse in un
cassetto" quando ormai non hanno piu' valore, il ministero del Tesoro ha
pubblicato un sito interamente dedicato all'euro.
http://www.tesoro.it/euro
L'EURO SPIEGATO AI BAMBINI
Roma, 12 settembre 2001 - Chi ha detto che l'introduzione della moneta unica
in Europa e' un affare per soli adulti? Dedicato a chi fra dieci o forse
quindici anni non si ricordera' piu' dei vecchi biglietti in lire e per chi
fara' i conti con i decimali con molta piu' scioltezza di tanti impiegati di
banca, ecco un paio di indirizzi per conoscere il nostro futuro in euro
divertendosi e imparando.
http://www.euro.ecb.int/it/another.html
http://www.tesoro.it/euro/eureka/eureka.htm
UN AIUTO PER LE IMPRESE DALL'UNIONCAMERE
Roma, 12 settembre 2001 - L'introduzione dell'euro avra' diversi effetti
sull'amministrazione interna delle imprese. Tutti i documenti contabili,
comprese le fatture, le dichiarazioni dell'imposte, dei redditi, dell'Iva,
dell'Irap, dei sostituti d'imposta, il bilancio ecc, dal primo gennaio 2002
dovranno essere obbligatoriamente in euro. Mentre fino alla fine del 2001,
le imprese hanno la facolta' di utilizzare l'euro in sostituzione della
lira. Per saperne di più, l'Unioncamere ha predisposto un dossier e, per
quanto riguarda i pagamenti con la pubblica amministrazione, consultate le
linee guida del ministero del Tesoro.
http://www.unioncamere.it/euro/Fisco/index-fisco.htm
EURO-STRESS: GIA' INIZIATE LE TRUFFE !! FANTOMATICI FUNZIONARI DELLE
POSTE E DELLE BANCHE E PSEUDO ISPETTORI INPS A SPASSO PER L'ITALIA A
TRUFFARE GLI ANZIANI
Roma, 12 settembre 2001 - Mancano 4 mesi all'entrata in vigore della moneta
unica, e già sono partite le "euro-truffe", a danno dei soggetti più
vulnerabili, cioè gli anziani. E così si legge della signora di Roma che ha
consegnato tutti i suoi risparmi (circa £20.000.000) ad una coppia di astuti
furfanti che si sono spacciati per funzionari di banca inviati a cambiare le
lire in euro; dell'anziana di Livorno che, credendo di avere a che fare con
funzionari delle Poste, ha consegnato il proprio denaro in cambio di una
busta piena di fogli bianchi; di fantomatici ispettori dell'Inps che
chiedevano di verificare il corretto valore della pensione in euro, ecc.
Insomma, l'euro-sciacallaggio è già entrato in azione! E mira proprio a
raggirare chi, da questa situazione di cambiamento, sarà maggiormente
danneggiato: gli anziani. La campagna di informazione sull'euro è del tutto
insufficiente ed insoddisfacente e, del fatto che stia facendo acqua da
tutte le parti, se ne sono accorti in molti. A cominciare dai disonesti. Il
Codacons ha stilato quindi alcuni consigli per non farsi fregare, diretti ai
meno giovani e non solo. 1) L'Euro entrerà in vigore il 1° gennaio 2002. A
partire da questa data le Banche e le Poste cambieranno gratuitamente le
lire in euro. Denunciate chiunque vi propone il cambio prima di questa data;
2) Dal 1° marzo 2002 la lira non potrà più circolare. Tuttavia potrete
cambiare le vostre lire per altri 10 anni presso la Banca d'Italia; 3)
Potrete acquistare i primi euro presso le banche a partire dal 15 dicembre
2001, ma potrete spenderli solo a partire dal 1° gennaio 2002; 4) Denunciate
chiunque vi proponga cambi convenienti; 5) Le condizioni stipulate per i
conti correnti bancari e postali, le bollette, i mutui, le assicurazioni,
ecc. non subiranno alcuna mutazione con l'entrata in vigore dell'euro; 6)
Cominciate fin d'ora a familiarizzare con la nuova moneta, utilizzando
calcolatrici ed euroconvertitori, e recatevi presso centri ed associazioni
riconosciute per ottenere aiuto e per discutere, assieme ad altri anziani,
sulla nuova moneta; 7) Non fate entrare in casa finti funzionari delle Poste
o delle banche che vogliono conoscere le coordinate dei vostri conti
correnti; 8) Non fate entrare finti funzionari dell'Inps che vogliono
controllare l'importo in euro della vostra pensione; 9) In questi ultimi
mesi fate attenzione alle banconote false, poiché verranno messe tutte in
circolazione.
SANPAOLO IMI (SANPAOLO IMI SPA): CONFERMATI I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2001
CONFERMATI I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2001 UTILE NETTO SEMESTRALE A 688
MILIONI DI EURO (-5,6% SU 1° SEM. 2000)
Torino, 12 settembre 2001 - Trovano conferma i risultati definitivi del
Gruppo Sanpaolo Imi al 30 giugno 2001 rispetto a quelli sottoposti al
Consiglio di Amministrazione il 31 luglio scorso: il primo semestre di
quest'anno chiude infatti con utile netto consolidato di 688 milioni di Euro
(-5,6% sul dato pro-forma dei primi sei mesi del 2000), pari a quello gia'
indicato nella ''trimestrale''. La Capogruppo ha conseguito un utile netto
di 558 milioni di Euro. Nonostante il difficile contesto di mercato, i
ricavi del Gruppo nel primo semestre 2001 si sono mantenuti sostanzialmente
sugli stessi livelli di quelli dell'analogo periodo dell'esercizio scorso:
il margine di intermediazione si e' attestato sui 3.034 milioni di Euro,
contro i 3.075 milioni di Euro di un anno fa. Tale risultato e' stato in
parte favorito dal miglioramento del margine di interesse del Gruppo, pari a
1.423 milioni di Euro (+1,9% rispetto all'analogo periodo del 2000). Il
progresso e' stato possibile grazie alla crescita, rispetto al dato medio
del primo semestre del 2000, sia dei volumi complessivi, sia dei tassi di
mercato e degli spread registrati nell'operativita' a breve termine. A
questo proposito va osservato che gli impieghi netti del Gruppo, escluse le
sofferenze ed i rapporti in essere con la SGA (societa' nella quale sono
stati trasferiti i crediti problematici del Banco di Napoli), si sono
attestati a 95,1 miliardi di Euro, in aumento del 4,7% su base annua e in
leggero aumento rispetto ai livelli di fine 2000. Le attivita' finanziarie
della clientela sono risultate pari a 307,6 miliardi di Euro, in crescita
dello 0,5% rispetto a fine giugno 2000. In questo ambito la raccolta diretta
da clientela e' risultata pari a 105,1 miliardi di Euro, in crescita
dell'1,9% rispetto a fine giugno 2000. Nel settore del risparmio gestito,
nonostante la fase di instabilita' che sta caratterizzando i mercati
mobiliari, il Gruppo ha segnato nei primi sei mesi del 2001 una raccolta
netta positiva, pari a 2,6 miliardi di Euro. La flessione registrata dai
mercati ha tuttavia contrapposto a tale flusso una svalutazione di 3,9
miliardi di Euro dello stock complessivo di risparmio gestito del Gruppo,
che si e' attestato a fine giugno a 127,6 miliardi di Euro, in riduzione
dello 0,7% su base annua. Particolarmente positivi i risultati del Gruppo
nel comparto assicurativo: la consistenza delle polizze vita e' salita a
13,9 miliardi di Euro, in aumento dell'11,7% da inizio anno e del 25,1% da
fine giugno 2000. L'andamento dei mercati ha ovviamente determinato un
ridimensionamento delle commissioni derivanti dal comparto della gestione
del risparmio e dell'intermediazione rispetto agli elevati valori che erano
stati raggiunti, in un contesto particolarmente favorevole, nella prima
parte del passato esercizio. Le commissioni nette del primo semestre del
2001 sono pertanto ammontate a 1.329 milioni di Euro (-7,6% rispetto ai
primi sei mesi del 2000). Malgrado la flessione, le commissioni nette del
Gruppo risultano piu' che sufficienti a coprire il costo del personale e
rappresentano i tre quarti circa delle spese amministrative complessive. I
forti investimenti effettuati nello scorso esercizio e nel primo semestre di
quest'anno per il rafforzamento delle strutture distributive si sono
riflessi in una crescita dei costi del Gruppo, in particolare degli
ammortamenti. L'incremento dei costi (+1,8% le spese amministrative, +36,2%
gli ammortamenti) e' da mettere in relazione con l'accelerazione,
intervenuta a partire dalla seconda meta' del passato esercizio, delle
iniziative destinate al rafforzamento dei canali distributivi. L'incremento
degli ammortamenti rispetto al primo semestre 2000 consegue altresi' alle
piu' elevate aliquote adottate dal Banco di Napoli. I costi del Gruppo
evidenzieranno nella seconda parte dell'anno una decelerazione per effetto
sia di una base di confronto piu' omogenea, sia dei primi risultati delle
azioni di contenimento della spesa recentemente attivate. In relazione a
tutto questo, il risultato di gestione e' sceso dell'8,8% a 1.200 milioni di
Euro. Gli accantonamenti e le rettifiche nette di valore su crediti ed
immobilizzazioni finanziarie sono scesi nel primo semestre del 2001 a 251
milioni di Euro, in riduzione del 7,4% rispetto ai 271 milioni di Euro
dell'analogo periodo del 2000. La flessione e' stata resa possibile dal
significativo miglioramento della qualita' dell'attivo. I crediti
problematici, a fine giugno, si attestano infatti a 1.868 milioni di Euro,
con una flessione del 32,3% su base annua. In particolare le sofferenze
nette a clientela sono scese a 830 milioni di Euro, in calo del 29,8% sui
dodici mesi e di 185 milioni di Euro rispetto a dicembre. L'incidenza di
tali posizioni sui crediti netti a clientela e' scesa allo 0,8% a fronte
dell'1% di fine 2000 ed all'1,2% del 30 giugno 2000. La percentuale di
copertura delle sofferenze, tenendo conto anche degli stralci fiscali, e' a
fine giugno del 75,9%. L'utile ordinario si e' attestato a 880 milioni di
Euro, contro i 959 del primo semestre del 2000. I proventi straordinari sono
risultati pari a 177 milioni di Euro, in calo rispetto ai 310 milioni di
Euro del primo semestre 2000. Il risultato 2000 era stato influenzato dalla
cessione del 40% del Crediop, mentre i proventi di quest'anno sono
riconducibili a sopravvenienze attive del Banco di Napoli, a plusvalenze
realizzate dalla NHS per la vendita di azioni Montedison prima
dell'operazione con Italenergia (la cui plusvalenza di 170 milioni di Euro
sara' contabilizzata nel secondo semestre), a plusvalenze dalla cessione del
10,7% di Beni Stabili, nonche' alla vendita di azioni proprie a Fondazione
Cassa di Risparmio di Venezia nell'ambito dell'operazione di acquisizione
dell'interessenza in Banca Cardine. La relazione semestrale e' stata
sottoposta a revisione contabile limitata a cura della
PricewaterhouseCoopers. I risultati del mese di luglio e le prime
indicazioni relative al mese di agosto mostrano ancora tassi di variazione
negativi dei principali margini rispetto all'analogo periodo dell'anno
precedente, a seguito della sfavorevole evoluzione dei mercati finanziari e
borsistici, soltanto in parte compensata dal rallentamento del tasso di
crescita dei costi. Alla luce di tali evoluzioni, nonostante l'ulteriore
miglioramento della qualita' dell'attivo, l'incisivita' delle politiche
commerciali e il programma di razionalizzazione e di riduzione dei costi, la
possibilita' che il Gruppo raggiunga a fine anno un risultato ordinario pari
a quello dell'esercizio 2000, caratterizzato da un contesto di mercato
particolarmente favorevole, appare oggi condizionata dall'andamento dei
mercati finanziari dei prossimi mesi e dal ripristino di condizioni generali
di sviluppo dell'attivita' economica. Questo anche alla luce dei drammatici
eventi internazionali verificatisi oggi, le cui conseguenze rischiano di
ripercuotersi pesantemente sull'andamento dei mercati stessi.
BANCA OPI - SANPAOLO IMI (SANPAOLO IMI SPA) - APPROVATA SEMESTRALE 2001
APPROVATA SEMESTRALE 2001 UN RISULTATO NETTO DI 32 MILIONI DI EURO
Roma, 12 settembre 2001 - - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Opi -
la banca del Gruppo Sanpaolo Imi specializzata nel finanziamento delle opere
pubbliche e delle infrastrutture nata nel luglio del 2000 - ha approvato la
relazione semestrale al 30 giugno 2001. Il conto economico del primo
semestre si chiude con un utile delle attivita' ordinarie di 42 milioni di
Euro (L. 81 miliardi) ed un risultato netto di 32 milioni di Euro (L. 62
miliardi), dopo accantonamenti al fondo rischi su crediti per circa 13
milioni di Euro (L. 25 miliardi); il ROE annualizzato e' risultato pari al
18%. Dallo stato patrimoniale emerge uno stock di impieghi creditizi pari a
12,1 miliardi di Euro (L. 23.400 miliardi) con un incremento del 4,6 %
rispetto al 31 dicembre 2000. Nel semestre l'aggregato costituito dalle
somme erogate e dai crediti di firma concessi e' ammontato a 1.525 milioni
di Euro (L. 2.952 miliardi). Le principali operazioni perfezionate hanno
riguardato importanti investimenti nei settori dei servizi postali e
ferroviari, interventi a sostegno del processo di diversificazione
dell'offerta nel comparto della produzione di energia elettrica, mutui nel
campo della sanita', della salvaguardia del territorio ed in favore di
amministrazioni regionali. L'estero ha contribuito per una quota superiore
al 20%, con operazioni a favore di municipalities e enti intergovernativi
nonche' di partecipazione a project financing infrastrutturali. Anche sul
mercato domestico, lo strumento del project financing sembra offrire
importanti opportunita' di sviluppo. In occasione della scadenza annuale del
30 giugno, prevista dalla Legge 109/94 ''Merloni ter'' per la presentazione
di progetti della specie, si e' riscontrata una notevole effervescenza del
comparto, che ha dato luogo per Banca Opi a numerosi lavori di ''asseverazione''
ai sensi dell'art. 37 bis della citata legge. Tra essi figurano quelli
relativi al collegamento autostradale tra il porto di Ancona e l'Autostrada
A14 ed al Centro Biotecnologie dell'Universita' di Torino. Analoga attivita'
e' stata svolta su incarico di un partecipante alla gara indetta dall'Anas
per l'affidamento della concessione dell'Autostrada A24 - A25.
BANCA POPOLARE DI MILANO 1° SEMESTRE 2001RISULTATO DI GESTIONE L. 510
MILIARDI (+22,6%) UTILE NETTO L. 256 MILIARDI
Milano, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Popolare
di Milano nella riunione odierna ha esaminato ed approvato i risultati del
1° semestre 2001 - trasmessi per l'esame di competenza al Collegio Sindacale
e alla società di revisione - che evidenziano per la capogruppo un utile
netto in crescita a L. 256 miliardi (+26,3%) ed a livello gruppo un utile
netto anch'esso in crescita a L. 224 miliardi (+5,7%). Come già anticipato a
fine luglio, l'attività della capogruppo nel primo semestre 2001 mette in
luce risultati positivi, sia a livello economico che patrimoniale,
proseguendo nel trend di sviluppo che ha caratterizzato gli scorsi esercizi.
In particolare si evidenzia il risultato dell'utile derivante dalle attività
ordinarie, che ha registrato un incremento del 25,2%, attestandosi a 398
miliardi, che segue il +48,2% registrato nell'intero esercizio 2000. Nel
dettaglio, a livello patrimoniale, la raccolta diretta da clientela
raggiunge i 28.623 miliardi mostrando solo una lieve flessione (-1,2%),
mentre risulta in crescita rispetto a dicembre 2000 (+2,8%). Di assoluto
rilievo la crescita degli impieghi a clientela +14,8%, che si attestano a
32.755 miliardi e mantengono un basso grado di rischiosità, confermato dalla
costante contrazione dell'incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi
che scendono allo 0,57%. In costante crescita anche le quote di mercato
domestiche (medie di periodo). La quota della raccolta è salita dall'1,91%
di dicembre 2000 all'1,93%, in tale ambito si evidenzia la quota sui c/c che
ha raggiunto il 2,65%; quella degli impieghi sale dall'1,74% di dicembre
2000 all'1,81% attuale, continuando il trend che ha caratterizzato gli
ultimi esercizi. Il risparmio gestito, pur nel contesto difficile come
quello che sta caratterizzando i mercati dell'anno in corso, registra
anch'esso un andamento positivo con una crescita del +2,7% a 25.138 miliardi
(valore al netto di duplicazioni di dati per le gestioni in fondi e per
prodotti assicurativi). Il risultato è ottenuto grazie alla tenuta dei Fondi
Comuni (-0,5%, L. 11.808 miliardi) e alla continua crescita dei prodotti
assicurativi (riserve tecniche +56,3%, L. 2.831 miliardi), mentre registrano
una lieve flessione le Gestioni Patrimoniali (-1,1%, L. 3.874 miliardi) e le
Gestioni Patrimoniali in Fondi (-2,6%). La quota di mercato calcolata sui
Fondi Comuni (diritto italiano ed estero) gestiti dalle società del Gruppo
Bipiemme - Bipiemme Gestioni Sgr e BPM Fund Management Ltd. - si attesta al
2,00% dall'1,81% di fine 2000. Il risparmio amministrato della sola
clientela ordinaria si posiziona a L. 28.330 miliardi, con una diminuzione
del -6,2% legata essenzialmente al negativo andamento dei mercati, in
particolare di quello azionario. A livello economico si registra un margine
di intermediazione di L. 1.247 miliardi in crescita del 10,7% rispetto al
giugno 2000. In tale ambito è brillante l'andamento del margine di interesse
(+15,3% a L. 635 miliardi) grazie al già citato positivo andamento dei
volumi intermediati con la clientela ordinaria ed alla tenuta dello spread
che continua a mantenersi al di sopra della media di sistema (+47 b.p.).
Nell'ambito dell'intermediazione da servizi si registra la crescita del
risultato netto da operazioni finanziarie a L. 37 miliardi (+ L. 13
miliardi) e il notevole incremento dei dividendi che si attestano a L. 119
miliardi con un significativo aumento rispetto a giugno 2000 (+ L. 63
miliardi), grazie agli ottimi risultati segnati dalle società del gruppo
nello scorso esercizio. Le commissioni nette registrano una diminuzione del
7,3% a L. 384 miliardi, per effetto della flessione delle commissioni
prodotte dall'attività di intermediazione (- L. 42 miliardi), riflettendo lo
sfavorevole andamento dei mercati finanziari che ha notevolmente limitato
l'operatività della clientela. Tale diminuzione è solo parzialmente
compensata dalla crescita delle commissioni derivanti dagli altri servizi (+
L. 15 miliardi), mentre rimangono sostanzialmente stabili le commissioni da
risparmio gestito (- L. 3 miliardi). Il complesso dei costi non finanziari
si attesta a L. 737 miliardi (+3,7%), evidenziando una crescita dei costi
del personale del +4,4% (a L. 420 miliardi) e delle spese amministrative del
+1,3% (a L. 232 miliardi). L'aumento delle spese del personale è ascrivibile
all'aumento della parte variabile della retribuzione legata ai risultati
aziendali, alle variazioni contrattuali del C.C.N.L. ed alla crescita
numerica del personale dell'Istituto passato da 6.632 unità a 6.648. Il cost
income ratio, comprensivo degli ammortamenti, si posiziona al 59,1%
migliorando di quasi 4 punti percentuali rispetto al giugno 2000; anche il
rapporto tra il costo del personale ed il margine di intermediazione è sceso
dal 35,7% al 33,7%. Il risultato lordo di gestione si attesta pertanto a L.
510 miliardi in progresso del 22,6% sul giugno 2000. Il saldo degli
accantonamenti e delle rettifiche nette su crediti risulta di L. 105
miliardi (+61,3%), ciò principalmente in relazione alle maggiori rettifiche
di valore operate sui crediti vivi per incrementare il livello di copertura
del rischio fisiologico. Sono state inoltre effettuate rettifiche di valore
su immobilizzazioni finanziarie per L. 7 miliardi. L'utile ordinario si
posiziona a L. 398 miliardi (+25,2%) e, dopo componenti straordinarie pari
L. 15 miliardi ed imposte per L. 157 miliardi (tax rate 38,0%), l'utile
netto raggiunge i L. 256 miliardi con un incremento del 26,3% (pari a L. 53
miliardi) rispetto ai dodici mesi precedenti. Continua inoltre il
rafforzamento patrimoniale, con il patrimonio netto che si attesta a L.
4.455 miliardi (+36,6%) grazie anche al recente aumento di capitale
perfezionatosi in data 26 giugno 2001 per un valore complessivo di L. 903
miliardi. Tale operazione si innesta in un più ampio programma di
rafforzamento patrimoniale e di potenziamento del Gruppo Bipiemme che, nel
primo semestre 2001 si è concretizzato nelle seguenti operazioni:
l'acquisizione della quota di controllo, pari al 55%, della Banca di Legnano
conclusasi in data 25 giugno 2001; l'emissione di strumenti ibridi di
patrimonializzazione "Upper Tier 2", pari a Euro 160 milioni e titoli
obbligazionari subordinati di tipo "Tier 3", per un ammontare di Euro 150
milioni; una cartolarizzazione sintetica, riguardante prestiti e titoli
corporate prevalentemente detenuti dalle filiali estere per un valore
nominale di Euro 1.277 milioni. In stretta correlazione con le precedenti,
ma in data successiva al 30 giugno, sono inoltre state effettuate le
seguenti operazioni: l'Offerta Pubblica di Acquisto sulla restante quota del
45% del capitale della Banca di Legnano, portando, al termine della stessa,
la quota detenuta da BPM al 99,27%; l'emissione di "Preference Shares", per
un ammontare di Euro 160 milioni; l'operazione di cartolarizzazione funded,
con la quale BPM ha ceduto pro-soluto un portafoglio di mutui fondiari ed
ipotecari, per una ammontare di Euro 1.343 milioni. Nel passare all'esame
dei risultati del Gruppo, ricordando che nel perimetro di consolidamento del
giugno 2001 sono ricompresi i soli valori patrimoniali della Banca di
Legnano, si evidenziano i seguenti andamenti economico patrimoniali su
giugno 2000: raccolta diretta da clientela: L. 32.769 miliardi (+10,4%);
impieghi con la clientela: L. 35.311 miliardi (+31,9%); risparmio gestito:
L. 28.565 miliardi (+12,8%); risparmio amministrato clientela ordinaria: L.
32.938 miliardi (+5,6%); margine di interesse: L. 634 miliardi (+12,5%);
margine di intermediazione: L. 1.267 miliardi (+5,4%); risultato di
gestione: L. 459 miliardi (+6,0%); utile ordinario: L. 346 miliardi (+4,3%);
utile netto: L. 224 miliardi (+5,7%); patrimonio netto: L. 4.433 miliardi
(+38,5%); totale attivo: L. 68.517 miliardi (+22,9%); cost income ratio:
63,8% (64,0%). La diversa velocità di crescita esistente tra il margine di
intermediazione della Capogruppo e quello del Gruppo, che si attesta a L.
1.267 miliardi (+5,4%), è spiegata dal notevole miglioramento della quota
dei dividendi incassati dalla Capogruppo (+ L. 63 miliardi rispetto giugno
2000), oggetto di rettifica di consolidamento nel bilancio consolidato.
All'interno della gestione servizi si evidenzia un incremento dei dividendi
pari a L. 119 miliardi ed una riduzione dei profitti netti da operazioni
finanziarie (- L. 64 miliardi) per effetto della operatività di arbitraggio
titoli su azionario effettuata da Banca Akros. I costi operativi crescono
del +5,1%, per effetto dell'incremento del personale del gruppo cresciuto di
140 unità e delle maggiori spese relative al lancio di nuovi prodotti; il
cost income ratio si attesta al 63,8%, in linea con giugno 2000. Il
risultato di gestione raggiunge i 459 miliardi (+6,0%) ed il risultato
ordinario, dopo aver registrato accantonamenti e rettifiche nette di valore
pari a L. 113 miliardi, si posiziona a L. 346 miliardi. Dopo aver
contabilizzato componenti straordinarie per L. 14 miliardi ed imposte pari a
137 miliardi, l'utile netto si attesta a 224 miliardi con una crescita di L.
12 miliardi (+5,7%) con un tax rate del 37,9%.
UNICREDITO ITALIANO: TOTALE RICAVI IN CRESCITA DEL 5,5%. UTILE A 803
MILIONI DI EURO. ROE 20%. COST/INCOME 52,6%.
Milano, 12 settembre 2001 Il Consiglio di Amministrazione di ha approvato
ieri la Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo durante il primo
semestre 2001. L'utile netto di pertinenza del Gruppo del primo semestre
2001 (in un contesto economico più sfavorevole) è pari a 803 milioni di
euro: -12,5% rispetto alla semestrale 2000 (918 milioni di euro); +6,5% sul
dato semestrale medio del 2000 (754 milioni di euro, considerati i soli
accantonamenti previsti dalla Legge Ciampi per il 2000); maggiori
ammortamenti su differenze positive di consolidamento per 91 milioni di euro
rispetto allo scorso anno. I risultati annualizzati del primo semestre sono
in linea con le performance previste a fine anno. Il Roe si mantiene al 20%,
in termini annualizzati, quasi sullo stesso livello dell'esercizio 2000
(20,8%)(**);. L'utile netto per azione è pari, sempre in termini
annualizzati, a 32 centesimi di euro, contro i 30 centesimi dell'intero 2000
(**);, mentre il patrimonio netto per azione si porta a 1,76 euro (1,72 a
fine 2000). (**) Gli indici reddituali del 2000, sono ricostruiti
ridistribuendo sui periodi di competenza l'importo accantonato a fine anno
per il possibile annullamento delle agevolazioni fiscali del triennio
'98-2000 previste dal DLgs.153/99 (198 milioni di euro, dei quali 113
milioni relativi agli esercizi '98 e '99). Il perimetro del Gruppo - La
composizione del Gruppo non ha registrato variazioni significative dalla
chiusura dell'ultimo esercizio. Rispetto al 30 giugno 2000, invece, il
perimetro del Gruppo si è ampliato per l'ingresso di: Cassa di Risparmio di
Carpi e Banca dell'Umbria, il cui controllo è stato acquisito da Rolo Banca
1473; Bulbank, principale banca bulgara, di Splitska Banka, terza banca
croata, e di Pol'nobanka, sesta banca slovacca per totale attivo,
nell'ambito della strategia di sviluppo in Nuova Europa; gruppo Pioneer, in
funzione di un'integrazione operativa con Europlus nell'attuazione del
processo d'internazionalizzazione dell'asset management. Per consentire
confronti omogenei nell'analisi dell'evoluzione delle grandezze patrimoniali
ed economiche si è provveduto a ricostruire i dati del primo semestre 2000
per tenere conto di tali variazioni con l'eccezione del Gruppo Pioneer (la
Capogruppo di quest'ultimo ha infatti iniziato la sua attività dal 23
ottobre scorso e le risultanze economiche, nell'attuale configurazione,
decorrono da tale data). La mancata presenza del Gruppo Pioneer in tale
ricostruzione comporta una limitata comparabilità per le voci dei proventi
da intermediazione e diversi e dei costi operativi, che viene peraltro
sostanzialmente riassorbita a livello di risultato di gestione. La
formazione del risultato di gestione - Il risultato di gestione del Gruppo
si è mantenuto quasi sui livelli del corrispondente periodo dell'anno
precedente (2.345 milioni di euro rispetto ai 2.413 milioni del primo
semestre 2000), comunque ben superiori a quelli medi dei due semestri 2000
(2.283 milioni di euro). Tale performance è stata conseguita grazie sia ad
una pronta reazione da parte delle banche del Gruppo al deterioramento delle
condizioni dei mercati finanziari che ha arginato la caduta delle
commissioni nette, sia al positivo andamento del margine d'interesse. Il
margine d'interesse si porta infatti su un livello di 2.517 milioni di euro,
in crescita del 9,3% rispetto al primo semestre 2000, beneficiando di un
aumento dei volumi medi intermediati (+11,5% l'incremento del totale attivo
medio) e di una maggior incidenza dei crediti verso clientela (cresciuti del
14,6% in termini medi), i cui effetti sono stati in parte compensati da una
più onerosa struttura patrimoniale conseguente all'aumento delle
immobilizzazioni e delle passività subordinate. I proventi da
intermediazione e diversi si attestano a 2.431 milioni di euro, con una
riduzione del 3,3% a parità di perimetro sul primo semestre 2000. Tale
riduzione è imputabile alla flessione delle commissioni nette (-12,5% a
perimetro costante), concentrata nel comparto dei servizi di gestione e
amministrazione del risparmio, mentre quelle legate all'attività creditizia
ed ai servizi di incasso e pagamenti registrano significativi incrementi. I
profitti su operazioni finanziarie confermano invece il brillante andamento
dello scorso esercizio segnando una crescita del 34% sul primo semestre
2000, grazie soprattutto allo sviluppo dell'attività per la gestione dei
rischi finanziari della clientela retail e corporate. Il complesso dei costi
operativi raggiunge i 2.603 milioni di euro, con un aumento del 7,9%, a
parità di perimetro, rispetto al primo semestre 2000. In particolare le
spese del personale si incrementano dell'8,1% su basi omogenee, per il
potenziamento degli apparati commerciali e dei settori dell'investment
banking e dell'asset management, oltre che per gli effetti dei rinnovi
contrattuali e degli adeguamenti della componente variabile ai favorevoli
risultati dell'esercizio precedente. La dinamica degli altri costi e spese
diversi (+6,7% su basi omogenee) è spiegata in particolare dall'andamento
dei costi connessi allo sviluppo e alla riorganizzazione del Gruppo, quali
le spese di consulenza, le spese di viaggio, anche per la crescita
all'estero, ed i fitti passivi, legati anche allo sviluppo della rete. Il
cost/income ratio si porta al 52,6%, rispetto al 48,6% del primo semestre ed
al 51% dell'intero esercizio 2000, ma la non completa omogeneità dei periodi
a confronto spiega circa 1,5 punti degli incrementi. La differenza è
attribuibile sia ai maggiori oneri per investimenti spesati nel periodo sia
alla non completa omogeneità dei due periodi a confronto. La formazione
dell'utile - Partendo dal risultato di gestione si perviene all'utile
ordinario, pari a 1.657 milioni di euro, in flessione dell'11,8% sul primo
semestre 2000, tenendo conto di: rettifiche di valore su differenze positive
di consolidamento e di patrimonio netto per 131 milioni di euro (40 milioni
nella prima metà dell'anno precedente) di cui circa 75 milioni relativi al
Gruppo Pioneer e circa 35 milioni al Gruppo Pekao; accantonamenti a fondi
rischi ed oneri per 139 milioni (127 milioni nel corrispondente periodo
dell'anno precedente) di cui 49 milioni (comprensivi della quota di terzi) a
fronte di un possibile annullamento delle agevolazioni fiscali previste dal
D.Lgs.153/99 (Legge Ciampi); rettifiche di valore su crediti e
accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per 392
milioni di euro, oltre a 14 milioni accantonati a fondo rischi su crediti.
Nel complesso 406 milioni di euro contro i 376 milioni del primo semestre
2000; rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie per 12
milioni di euro contro una ripresa netta di 9 milioni nella prima parte del
2000. Alla formazione dell'utile lordo concorrono risultati straordinari per
94 milioni di euro, contro i 108 dell'anno precedente. Dopo le imposte per
720 milioni, l'assegnazione dell'utile a terzi per 235 milioni, e tenuto
conto della variazione di 7 milioni del Fondo rischi bancari generali, si
perviene all'utile netto di 803 milioni di euro (918 milioni nel primo
semestre 2000). Gli impieghi - In un contesto di mercato caratterizzato in
Italia da una domanda di credito ancora vivace, il Gruppo ha consolidato i
livelli raggiunti nella quota di mercato delle unità operanti in Italia che
si è mantenuta al 10,64%, pari al livello di fine anno precedente, in
crescita rispetto al 10,62% di giugno 2000. Il complesso dei crediti verso
clientela ha raggiunto a fine giugno un livello di quasi 120 mila milioni di
euro, con un incremento del 3,8% rispetto a dicembre, cui contribuiscono in
pari misura le Banche Italiane e quelle della Nuova Europa, e dell'11% nei
dodici mesi. Per gli impieghi vivi, che non comprendono le operazioni pronti
contro termine e le sofferenze, i tassi di crescita si portano
rispettivamente al 5% ed al 12%, sostenuti dall'andamento dei mutui (in
aumento rispettivamente del 6,6% e del 13,5%) che spiegano circa un terzo
dell'incremento complessivo. La crescita degli impieghi si è ancora
realizzata in un quadro di progressivo miglioramento della qualità del
credito, aspetto per il quale il Gruppo mantiene il tradizionale
posizionamento favorevole rispetto al Sistema (in base ai dati segnalati
alla Banca d'Italia il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi del Gruppo è
infatti pari a fine giugno al 2,77% contro il 4,82% del Sistema). Il
complesso dei crediti dubbi verso clientela registra una riduzione rispetto
a dicembre 2000, anche per effetto di un'operazione di securitisation, sia
in valore assoluto, passando da 3.850 a 3.768 milioni di euro ai valori di
bilancio, che in rapporto al totale dei crediti, 3,15% a fine giugno contro
il 3,34% di fine anno precedente. La raccolta - In un mercato nel quale la
raccolta delle banche italiane mantiene ritmi di crescita ben inferiori a
quelli registrati dagli impieghi, il Gruppo consegue un significativo
incremento nella quota sui depositi da inizio anno (10,30% rispetto al
10,14% di dicembre 2000), a fronte di una riduzione di quella sullo stock di
obbligazioni e di pronti contro termine, forme tecniche la cui dinamica è
maggiormente correlata a quella della raccolta indiretta. All'andamento
della quota sul complesso della provvista delle unità operanti in Italia,
passata dal 10,41% al 10,17% nei sei mesi, si contrappone infatti una
crescita della quota di mercato nei fondi d'investimento, passata, in
termini di patrimonio netto, dal 13,33% di fine 2000 al 13,56% di fine
giugno, grazie alla raccolta netta positiva, in controtendenza rispetto al
sistema. A livello consolidato la raccolta diretta supera i 120 mila milioni
di euro (+2,2% da inizio anno e +4,6% nei dodici mesi), per effetto di un
incremento dei debiti verso clientela, sostenuti dall'apporto delle banche
della Nuova Europa, in parte compensato dalla flessione dei debiti
rappresentati da titoli. Anche la raccolta indiretta evidenzia un andamento
positivo (+2,3% da inizio anno e +6% nei dodici mesi), pur in presenza di un
contesto non favorevole. Rispetto a inizio anno crescono sia la componente
amministrata (+3,6%), sia, in misura minore (+1%), quella gestita, che
risente maggiormente dell'andamento delle quotazioni. L'andamento nei dodici
mesi evidenzia invece in modo chiaro la ricomposizione a favore della
componente amministrata che si è verificata dopo la prima parte del 2000,
con una crescita del 13% di tale componente, a fronte di una sostanziale
stabilità del risparmio gestito. Il complesso della massa amministrata della
clientela si attesta pertanto a circa 347 mila milioni di euro, un livello
di circa 7.650 milioni superiore a quello di fine 2000, con un incremento
del 5,5% su base annua. Il patrimonio e i coefficienti patrimoniali - Il
patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 30 giugno 2001 a
8.839 milioni di euro, contro gli 8.644 di fine esercizio precedente.
L'incremento è attribuibile all'utile di periodo, il cui effetto è stato in
parte compensato dai dividendi dell'esercizio 2000 distribuiti in questa
prima parte dell'anno. Il patrimonio di Vigilanza a fine giugno ammonta a
13.720 milioni di euro, ed il coefficiente patrimoniale si attesta al 9,52%,
contro l'8,52% di fine 2000. Il coefficiente relativo alle attività
ponderate per il rischio di credito è invece pari al 10,25%, contro il 9,33%
di fine 2000, con un tier1 del 7,12%. La struttura - A fine giugno il Gruppo
conta su un organico di 65.194 dipendenti, su una rete di 3.959 succursali
bancarie e su 1.680 promotori. Il numero dei dipendenti, sostanzialmente sul
livello di fine anno (+79 unità), diminuisce di oltre 1.700 unità nei dodici
mesi, grazie alla riduzione conseguita dalla Divisione Banche Estere. La
rete distributiva evidenzia invece da inizio anno un aumento di 28 sportelli
(+166 sportelli nei dodici mesi) ed una riduzione di 16 unità nel numero dei
promotori. Il Consiglio è stato altresì informato dell'esito dei colloqui
preliminari con Commerzbank e ha preso atto che non sussistono le
condizioni, in un'ottica di generazione di valore per gli azionisti, per
andare avanti in una eventuale aggregazione. In considerazione dei
drammatici, luttuosi eventi di terrorismo internazionale, il CdA -
profondamente colpito e solidale con il Paese colpito e con le famiglie
delle vittime - ha deciso di rinviare le previste presentazioni e conferenze
stampa in programma Mercoledi 12 a Milano e Giovedi 13 a Londra. A partire
da domani sul sito di UniCredito Italiano (www.unicredito.it), sarà comunque
disponibile la presentazione sui risultati semestrali.
UNICREDIT BANCA MOBILIARE E TRADINGLAB BANCA, LE SOCIETA' DEL GRUPPO
UNICREDIT ATTIVE SUI MERCATI MOBILIARI UTILE NETTO CONSOLIDATO A 130,2
MILIONI DI EURO (+11%) E SUPERIORE ALLE PREVISIONI DI BUDGET.
Milano, 12 settembre 2001 - I Consigli di Amministrazione di Ubm e di
TradingLab Banca hanno approvato oggi i risultati del primo semestre 2001,
che si chiudono con un utile netto rispettivamente di 76,3 milioni di euro e
di 53,9 milioni di euro. Dal primo gennaio, infatti, è operativo lo scorporo
di TradingLab Banca SpA, controllata al 100% da Ubm e specializzata nella
produzione di derivati di marca per la clientela retail. Nonostante le
sfavorevoli condizioni dei mercati finanziari, il risultato consolidato a
parità di perimetro rispetto all'anno scorso ammonta, quindi, a 130,2
milioni di euro (+11%) e risulta superiore alle previsioni di budget. Ubm ha
raggiunto un margine di intermediazione di 187,9 milioni di euro (+24%),
mentre quello di TradingLab Banca ammonta a 126,5 milioni di euro (+1%). Il
margine d'intermediazione consolidato ammonta pertanto a 313,6 milioni di
euro, in crescita del 13% grazie all'eccellente performance degli strumenti
derivati per la gestione dei rischi finanziari della clientela corporate
(+83%) ed al consolidamento della leadership nei derivati di marca per la
clientela retail che hanno più che bilanciato la riduzione dei ricavi
registrata sui mercati primari e secondari azionari. Il rischio di mercato
medio giornaliero delle due società, espresso in termini di Value at Risk, è
stato di 4,1 milioni di euro, in decremento dell'11% rispetto al primo
semestre 2000, mentre sono aumentati del 24% i ricavi medi giornalieri da
trading che hanno raggiunto i 2,3 milioni di euro. Costante attenzione è
stata rivolta all'efficienza della leva operativa che si riassume in un
cost-to-income ratio (inclusivo degli ammortamenti) del 30,5%. In
particolare, i costi di gestione consolidati ammontano a 95,7 milioni di
euro, dei quali 40,9 sono spese per il personale, 47,0 spese amministrative
e 7,8 ammortamenti. CorporateLab, l'unità di Ubm dedicata alla
strutturazione e alla vendita di soluzioni di financial risk management, ha
conseguito risultati in forte crescita rispetto al primo semestre 2000 ed ha
conquistato un ruolo di assoluta rilevanza nel mercato del liability
management per gli enti pubblici, che in seguito ai nuovi vincoli imposti
dal patto di stabilità ha visto una notevole sofisticazione delle tecniche
di gestione del debito. Si segnalano, in particolare, i mandati di liability
management ottenuti dai Comuni di Asti e di Udine, e dalle province di
Novara, Vercelli e Treviso. Nel primo semestre del 2001 la raccolta di
capitali di rischio sul mercato italiano ha subito una contrazione del 38%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, passando da 11,7 a 7,2
miliardi di euro, 2,7 dei quali relativi alla cessione di azioni ENI da
parte del Tesoro. La crisi ha colpito soprattutto il settore delle Ipos, con
una riduzione del 74% ed una raccolta totale di 0,9 miliardi di euro contro
i 3,4 dell'anno scorso. In tale negativo scenario di mercato, Ubm ha svolto
un ruolo guida nell'aumento di capitale della Banca Popolare Commercio e
Industria e nella quotazione di Giacomelli Sport Group. Inoltre, ha
partecipato ai consorzi di garanzia e di collocamento delle principali
operazioni lanciate sul mercato. E' stato, infine, ottenuto il mandato di
joint global co-ordinator per la quotazione, avvenuta a luglio, della De'
Longhi. Nelle emissioni sui mercati primari del reddito fisso, UBM ha
ricoperto il ruolo di lead manager in 13 operazioni, tra le quali si
segnalano emissioni per UniCredito Italiano dell'importo complessivo di 1,5
miliardi di euro, il Tier I per la Banca Popolare di Bergamo dell'importo di
300 milioni di euro, le floating rate notes di Interbanca per 500 milioni di
euro, nonché i corporate bond per Fiat, Lucchini e Costa Crociere.
TradingLab Banca ha collocato emissioni obbligazionarie strutturate per
oltre 2,3 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro di obbligazioni
indicizzate a fondi comuni di investimento. Si distinguono per le
caratteristiche di innovazione e coerenza con l'attuale fase di mercato
alcune emissioni che prevedono la clausola cosiddetta "navigator", che
consente di fissare sui livelli minimi di un determinato arco temporale il
livello iniziale di indicizzazione ai mercati azionari. TradingLab Banca ha,
inoltre, strutturato l'obbligazione exchangeable Mediobanca/ENI 2006. Euro
Capital Structures, società controllata da Ubm basata a Dublino e
specializzata in operazioni di securitization, ha strutturato un'emissione
del valore di 400 milioni di euro per conto di Locat (la società del gruppo
UniCredito Italiano specializzata nel leasing) ed una del valore di 500
milioni per conto di Harbourmaster (Spv - veicolo per la cartolarizzazione
di crediti acquistati sul mercato). Sui mercati secondari del reddito fisso,
Ubm ha consolidato la sua leadership sul mercato italiano dei government
bond ed ha conseguito importanti risultati nella strategia di
diversificazione del business sui titoli corporate. In particolare, ha
raggiunto una quota di mercato del 4,82% sull'Mts e del 3,25% sull'EuroMts.
A fronte di una contrazione del 25% dei volumi scambiati sul mercato
telematico azionario, Ubm e TradingLab Banca hanno intermediato circa 15,6
miliardi di euro, pari ad una quota di mercato del 2,23%. Nel corso del
semestre la Borsa Italia ha inaugurato il segmento Star (Segmento Titoli con
Alti Requisiti), sul quale Ubm ricopre un ruolo di riferimento, garantendo
liquidità a 13 società. Ubm e TradingLab Banca hanno, infine, confermato il
loro ruolo di riferimento sul mercato dei derivati regolamentati (Idem),
dove è stata conseguita una quota del 3,42% sul FIB30 e del 4,57% sulle
opzioni isoalfa. Infine, TradingLab Banca ha confermato la sua leadership
sul mercato italiano dei covered warrant con una quota di mercato superiore
al 40% ed ha proseguito il processo d'internazionalizzazione del business.
Tale risultato assume particolare rilevanza in considerazione delle
sfavorevoli condizioni di mercato, che hanno visto una contrazione del 42%
dei volumi scambiati ed un notevole aumento della pressione competitiva.
PRIMO SEMESTRE 2001 SEAT PAGINE GIALLE: CON RICAVI PARI A 1.598 MILIARDI
DI LIRE (825,3 MILIONI DI EURO)
Milano, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine
Gialle, riunitosi ieri a Milano, ha approvato i risultati semestrali del
Gruppo. Seat Pagine Gialle ha chiuso il primo semestre 2001 con ricavi pari
a 1.598 miliardi di lire (825,3 milioni di euro), in aumento del 47,7%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (1.081,6 miliardi di
lire), un margine operativo lordo di 293,2 miliardi di lire pari a 151,4
milioni di euro (324,5 miliardi di lire nel primo semestre 2000), un
risultato operativo di 124 miliardi di lire pari a 64 milioni di euro (258
miliardi di lire nel primo semestre 2000) e un risultato netto, che sconta
ammortamenti del goodwill per quasi 190 miliardi, negativo per 148,7
miliardi di lire pari a 76,8 milioni di euro (+24,2 miliardi di lire nel
primo semestre 2000). Tali risultati si basano su un nuovo perimetro di
consolidamento, che al 30 giugno incorpora infatti per la prima volta su
base semestrale - oltre alle attività internet di Tin.it - i risultati di
diverse altre società, tra cui la società francese Consodata (business
information), la britannica Tdl Infomedia (editrice delle pagine gialle
inglesi Thomson Directories), la tedesca Telegate (directory assistance) e
il gruppo televisivo Cecchi Gori Communications (La7, ex Tmc). Il periodo
gennaio-giugno è stato caratterizzato da un contesto di mercato difficile,
segnato dal rallentamento delle economie e in particolare dalla crisi del
mercato pubblicitario, che si è ulteriormente acuita. Mentre le Directories
hanno confermato la loro caratteristica di prodotti anticiclici, poco
sensibili alla dinamica della congiuntura, l'andamento dei ricavi della
Televisione e di Internet ha risentito in modo particolare della crisi del
mercato pubblicitario. A perimetro di consolidamento omogeneo i ricavi del
gruppo Seat Pg sono sostanzialmente stabili rispetto a quelli del primo
semestre 2000, quale effetto combinato (tra l'altro) di una crescita
dell'1,8% della Divisione Directories Italia, nonché di una contrazione del
25,7% per la Televisione e del 7,1% per Internet. I ricavi nel semestre
derivano per 977 miliardi di lire (504,6 milioni di euro) dall'area
Directories (il 60,4% del totale) e in particolare per 736 miliardi di lire
(380 milioni di euro) dalle attività italiane. Nel secondo trimestre la
raccolta pubblicitaria per le Directories in Italia è cresciuta del 2,7%
rispetto allo stesso periodo del 2000 e ha iniziato a beneficiare del
completamento della riorganizzazione della rete di vendita. Ulteriori
benefici saranno conseguiti nei prossimi mesi, come testimoniano l'andamento
del portafoglio ordini e le attese positive per i prodotti multimediali
(Pagine Gialle On Line e Pronto Pagine Gialle).
IL CDA DI GIACOMELLI SPORT GROUP SpA APPROVA I DATI SEMESTRALI: RICAVI IN
CRESCITA DEL 20%, EBITDA +144%
Rimini, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Giacomelli
Sport Group SpA, uno dei principali gruppi europei della Grande
Distribuzione di articoli sportivi, si è riunito oggi per approvare la
Relazione sull'andamento della gestione nel primo semestre dell'esercizio
2001. Nel primo semestre dell'esercizio 2001 il Gruppo Giacomelli Sport ha
realizzato ricavi di vendita per 99,91 milioni di euro, con un incremento
del 20,4% rispetto al primo semestre 2000 (82,99 milioni di euro) e di oltre
il 12% a parità di perimetro. Tale sviluppo si è realizzato sia in Italia
che all'estero, con un incremento rispettivamente del 10,3% e del 48,3%. L'Ebitda
è stato pari a 4,33 milioni di euro con un miglioramento del 144,4% rispetto
a 1,77 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno; l'Ebit è
risultato pari a - 2,12 milioni di euro, con un miglioramento del 37,9%
rispetto a -3,41 milioni di euro del primo semestre 2000; l'utile ante
imposte risulta pari a - 4,28 milioni di euro, con un miglioramento del
31,6% rispetto a - 6,26 milioni del primo semestre dello scorso anno. La
posizione finanziaria netta al 30 giugno è di - 70,8 milioni di euro,
sostanzialmente invariata rispetto al 30 giugno 2000. E' importante
segnalare che successivamente alla chiusura del bilancio semestrale, in fase
di IPO sono stati raccolti circa 24 milioni di euro, portando ad un
miglioramento dell'attuale posizione finanziaria netta. "Nei primi sei mesi
del 2001 abbiamo registrato una crescita del fatturato ed un miglioramento
della redditività da considerarsi in linea con le Nostre previsioni"
dichiara il Presidente Gabriella Spada: "le perdite semestrali, in netta
riduzione rispetto allo stesso semestre 2000, sono causate dalla
stagionalità che caratterizza il settore degli articoli sportivi, - ricavi
del primo semestre rappresentano circa il 40% dei ricavi totali, a fronte di
una struttura di costi uniformemente distribuita nel corso dell'anno -, e
dalla concentrazione delle nuove aperture nella seconda parte dell'anno."
L'andamento delle vendite nei mesi successivi alla chiusura del semestre è
in linea con il budget del Gruppo, che per l'esercizio in corso prevede
ricavi di vendita per oltre 260 milioni di Euro e una crescita dell' Ebitda
di oltre il 30% rispetto all'esercizio 2000.
SEMESTRALE GRUPPO AMGA S.P.A.: VALORE DELLA PRODUZIONE A 147,5 MILIONI DI
EURO (+27,2%), UTILE ANTE IMPOSTE A 20,6 MILIONI DI EURO (+34,6%), EBIT DI
20,2 MILIONI DI EURO (+33,7%), CASH FLOW DI 30,1 MILIONI DI EURO (+18,9%).
Milano, 12 settembre 2001 - Valore della produzione a 147,5 milioni di Euro
(+27,2% rispetto a 115,9 milioni di Euro nel 1° semestre 2000), utile ante
imposte a 20,6 milioni di Euro (+34,6% rispetto a 15,3 milioni di Euro nel
1° semestre 2000), Ebit di 20,2 milioni di Euro (+33,7% rispetto ai 15,1
milioni di Euro nel 1° semestre 2000), cash flow di 30,1 milioni di Euro
(+18,9% rispetto a 25,3 milioni di Euro nel 1° semestre 2000). Questi in
sintesi i principali risultati riferiti all'andamento del 1° semestre 2001
del gruppo Amga, Azienda Mediterranea Gas e Acqua S.p.A, - la prima
ex-municipalizzata quotata alla Borsa Italiana - approvati oggi dal
Consiglio di Amministrazione. Per ciò che riguarda la produzione, sono stati
venduti 229,3 milioni di metri cubi di gas metano, di cui 209,7 da parte
della capogruppo Amga S.p.A. e 19,6 milioni da parte della controllata
Aquamet S.p.A., con ricavi di linea per 90,7 milioni di Euro (+28,4%
rispetto a 70,6 milioni di Euro nel primo semestre 2000). Nei Servizi Idrici
Integrati, le vendite di acqua sono state pari a 21,2 milioni di mc. da
parte di Genova Acque S.p.A. e 1,7 milioni di mc. da parte della controllata
Idro Tigullio S.p.A., con ricavi complessivi pari a 21,8 milioni di Euro
(21,8 milioni di Euro per 21,6 milioni di mc., nei primi sei mesi del 2000).
La linea Gestione Calore ha originato ricavi per 9,5 milioni di Euro (+13%,
rispetto a 8,4 milioni di Euro del 1° semestre 2000) derivanti in massima
parte dalla gestione di centrali termiche e per 1,1 milioni di Euro dal
calore distribuito tramite teleriscaldamento. Per ciò che concerne la
produzione di energia elettrica, questa è risultata pari a 114 milioni di
Kwh (99 milioni di Kwh nel 1° semestre 2000), di cui 25 milioni prodotti
dalla Capogruppo mediante proprie centrali idroelettriche e 89 milioni
prodotti dal Consorzio Amga Energia, con ricavi complessivi pari a 7,3
milioni di Euro (+ 37,7%, rispetto a 5,5 milioni di Euro del primo semestre
del 2000). Altri ricavi, per complessivi 6,7 milioni di Euro, derivano da
attività accessorie. Dal punto di vista finanziario il cash flow ammonta a
30,1 milioni di Euro (+18,9% rispetto a 25,3 milioni di Euro del 1° semestre
2000), gli investimenti effettuati nel semestre sono stati pari a 17,9
milioni di Euro (11,2 milioni di Euro nel 1° semestre 2000). Sotto l'aspetto
societario, il primo semestre 2001 oltre a confermare il rafforzamento del
gruppo nelle tradizionali linee di attività, anche con sviluppi al di fuori
del territorio nazionale, ha visto la crescita del ruolo di Amga come "multiutility"
attraverso il consolidamento di nuove aree di business. Nel corso dei primi
6 mesi dell'anno, nel settore idrico, la società in partnership con Acea
S.p.A. di Roma ed altri operatori del settore, si è aggiudicata la gara
indetta dal governo albanese per la fornitura di assistenza tecnica e
manageriale a favore dell'acquedotto di Tirana. Nel settore energetico, Amga
in partnership con Aem di Milano e la controllata Aquamet S.p.A. si è
aggiudicata la gara per l'acquisizione del 49% di Grosseto Energia Ambiente
S.p.A., azienda controllata dal Comune di Grosseto, che gestisce la
distribuzione del gas nei comuni di Grosseto e Campagnatico. Nel settore dei
servizi tecnologici Amga, insieme ad Azienda Padova Servizi S.p.A. ha
costituito Sil, Società Italiana Lining S.r.l. operante nel settore del
rinnovo delle reti e dei servizi riguardanti la manutenzione e gestione
delle reti stesse. Nel settore delle Tlc, Amga, che tramite Sasternet S.p.A.
sta continuando l'attività di cablatura in fibra ottica nel territorio di
Genova, ha costituito insieme all'azienda speciale A.S.Ter., Sastercom
S.p.A. per la realizzazione di un portale cittadino, dedicato alla fornitura
di servizi interattivi a livello locale.
BALZO DELL'UTILE DI GEFRAN (AUTOMAZIONE ED IL CONTROLLO DEI PROCESSI
INDUSTRIALI,)A 75,5 MILIARDI DI LIRE NEL PRIMO SEMESTRE 2001
Provaglio d'Iseo (Bs), 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione
di Gefran SpA, leader europeo nella progettazione e produzione di sistemi e
componenti per l'automazione ed il controllo dei processi industriali,
riunitosi oggi a Provaglio d'Iseo, ha approvato la relazione semestrale
consolidata al 30 giugno 2001, che ha registrato una crescita record in
termini di redditività netta e di livelli patrimoniali. I primi sei mesi di
quest'anno si sono chiusi infatti con un utile netto di 75,5 miliardi di
lire dopo le imposte, risultato dovuto in gran parte alla plusvalenza
derivante dalla cessione della Divisione Silicon Microsystems ad Agilent
Technologies Inc per 55 milioni di Dollari avvenuta nel marzo 2001. Tuttavia
il risultato netto consolidato, seppur depurato della rilevante plusvalenza,
ammonta a 2,1 miliardi di lire, in incremento del 16% rispetto al risultato
della scorsa semestrale che era stato pari a 1,8 miliardi di lire. Per
quanto riguarda la gestione caratteristica il fatturato rimane stabile a
67,9 miliardi di lire, rispetto ai 133 miliardi di lire del bilancio annuale
chiuso al 31 dicembre 2000. L'andamento costante delle vendite è dovuto al
rallentamento delle economie americana e tedesca nel primo semestre 2001 ed
all'impatto che questo ha avuto anche nei settori industriali dell'economia
europea che rappresentano i mercati di sbocco dell'azienda bresciana. Gefran
ha mantenuto tuttavia inalterati gli indici di redditività con un Margine
Operativo Lordo di 9,9 miliardi di lire, pari al 14,7% del fatturato
(invariato rispetto al 30/06/00 ) ed un Reddito Operativo di 5,5 miliardi
pari al 8,1% (in crescita rispetto al 7,4% al 30/06/00). Notevoli sono stati
i miglioramenti dei dati patrimoniali, con una posizione finanziaria netta
pari a 61,6 miliardi di lire, risultanti da una disponibilità finanziaria a
breve di 79,6 miliardi di lire a fronte di debiti verso le banche per 18
miliardi dii lire. E' importante sottolineare l'incremento dei mezzi propri
da 80,8 a 156,6 miliardi di lire, tanto che il valore contabile di ogni
singola azione è superiore all'attuale quotazione del titolo. Il CdA Gefran
ha inoltre deliberato di proporre all'Assemblea la conversione del capitale
sociale fino a raggiungere 14.400.000 Euro, con un rilevante aumento
gratuito di ogni azione (da 0,52 a 0,80 Euro) ed un successivo
raggruppamento delle azioni tramite assegnazione di 4 nuove azione da 1 Euro
cadauna ogni 5 vecchie azioni da 0,80 Euro cadauna. "A soli tre mesi dalla
cessione della Sms" afferma Ennio Franceschetti, Amministratore Delegato e
Vicepresidente del Gruppo, " la partecipata Gefran Sensori , per la
continuità del proprio business e con un investimento di 2 miliardi, è già
operativa in altra sede con una nuova camera bianca per la produzione dei
microsensori a film spesso e a film sottile." "Siamo fiduciosi che il valore
intrinseco incorporato dalle azioni Gefran oggi" prosegue Ennio
Franceschetti "rappresenterà per gli investitori una grande opportunità di
guadagno, non appena riprenderà il trend positivo dei mercati finanziari".
Per quanto concerne i progetti futuri del Gruppo Gefran il Direttore
Generale ing. Mottola ha delineato la strategia aziendale preannunciando un
impegnativo piano triennale di sviluppo focalizzato sul core business di
automazione e sensoristica.
SAIPEM: RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2001 L'UTILE NETTO AMMONTA A 55
MILIONI DI EURO (9 MILIONI NEL PRIMO SEMESTRE 2000)
San Donato Milanese, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di
Saipem S.p.A. ha approvato in data odierna, la relazione semestrale al 30
giugno 2001 del Gruppo Saipem, che chiude con un utile netto di 55 milioni
di euro (9 milioni nel primo semestre 2000). La relazione semestrale del
Gruppo Saipem sarà esaminata dal Collegio Sindacale e dalla Società di
Revisione incaricata di condurre una revisione contabile limitata. Relazione
semestrale del Gruppo Saipem al 30 giugno 2001 - I dati contenuti nella
Relazione Semestrale confermano le informazioni già diffuse con il
comunicato stampa del 27 luglio 2001. In particolare: I ricavi ammontano a
736 milioni di euro (543 milioni nel primo semestre 2000). L'utile operativo
ammonta a 92 milioni di euro (28 milioni nel primo semestre 2000). L'utile
netto ammonta a 55 milioni di euro (9 milioni nel primo semestre 2000). Il
cash flow (utile netto più ammortamenti) è stato di 135 milioni di euro (71
milioni nel primo semestre 2000). Gli investimenti effettuati nel periodo
ammontano a 125 milioni di euro (146 milioni nel primo semestre 2000) e
hanno riguardato prevalentemente il completamento della nave speciale per
sviluppi sottomarini (Field Development Ship) e l'approntamento dei mezzi e
delle strutture necessarie per l'esecuzione di importanti progetti: quali il
Blue Stream (Russia - Turchia) e il Karachaganak Development (Kazakhstan).
L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2001 ammonta a 577 milioni di
euro, con una diminuzione di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2000.
Portafoglio ordini - Nel primo semestre 2001, Saipem ha acquisito nuovi
ordini per 1.181 milioni di euro (555 milioni di euro nel corrispondente
periodo del 2000). Il portafoglio ordini raggiunge a fine giugno 2001 il
livello record di 3.035 milioni di euro (2.630 al 31 dicembre 2000). I
progetti, la cui esecuzione è programmata nella seconda parte dell'anno,
sono previsti sviluppare ricavi per complessivi 990 milioni di euro: 571
milioni si riferiscono alle Costruzioni Mare, 169 milioni alle Perforazioni
Mare e Floating Production, 68 milioni alle Perforazioni Terra e 182 milioni
alle Costruzioni Terra. Il Gruppo Saipem ha inoltre acquisito, nei mesi di
luglio e agosto, ulteriori commesse per complessivi 433 milioni di euro, dei
quali, 189 milioni riferiti al settore delle Costruzioni Mare, 174 milioni
alle Floating Production, 62 milioni alle Perforazioni Terra ed 8 milioni
alle Costruzioni Terra. Fra le acquisizioni più significative del bimestre
si segnalano i seguenti contratti: Costruzione Mare - per conto Exxon, il
progetto di tipo Epic (Engineering, Procurement, Installation, Construction)
Kizomba, in Angola per la posa di flowlines; il progetto prevede inoltre
l'installazione di riser, linee minori e ombelicali ad una profondità di
1000/1250 metri mediante l'utilizzo del nuovo mezzo navale multipurpose
avanzato Fds (Field Development Ship). La commessa è stata acquisita dalla
Saibos; per conto Shell, il progetto Penguin, in Gran Bretagna riguardante
l'attività di ingegneria, procurement e posa di una condotta. La commessa è
stata acquisita dalla European Marine Contractors Ltd.. Floating Production
- per conto Agip Energy, il progetto di tipo Epic, per lo sviluppo dei
giacimenti di Okono & Okpoho nell'offshore della Nigeria. Il contratto
prevede la fornitura, l'installazione e la gestione di due Fpso (Floating
Production Storage and Offloading system): il primo, destinato ad operare
nella fase iniziale di sviluppo del campo, per un periodo di 18 mesi e il
secondo, di dimensione e capacità produttiva superiore, per la produzione a
regime per un periodo di 7 anni. La commessa è stata acquisita da una joint
venture paritetica fra Saipem e Sbm (Single Buoy Moorings). Perforazione
Terra - per conto Pluspetrol Argentina SA, il noleggio di 3 impianti per
trentasei mesi in Perù. La commessa è stata acquisita da una joint venture
fra le controllate Petrex SA e Spcp Lda; per conto Perez Companc del Perù
SA, il noleggio di 6 impianti per trentasei mesi in Perù. La commessa è
stata acquisita da una joint venture fra le controllate Petrex SA e Spcp Lda.
Rafforzamento delle competenze ingegneristiche offshore - Nel mese di luglio
la Saipem ha acquistato il 100% della Moss Maritime, società norvegese di
ingegneria specializzata nella progettazione di sistemi galleggianti di
trattamento e produzione di petrolio e di navi per il trasporto di gas
naturale liquefatto. Questa acquisizione consentirà alla Saipem di
rafforzare significativamente le competenze ingegneristiche, specialmente
nei sistemi di produzione galleggiante con teste di pozzo in superficie,
grazie ad una tecnologia esclusiva che Moss Maritime ha già sviluppato e
sperimentato. Sempre nel mese di luglio, la Saipem ha finalizzato
l'acquisizione della società di ingegneria Petro-Marine, con sedi a Houston
e New Orleans, operante nell'area strategica del Golfo del Messico. Con
queste acquisizioni, che hanno comportato un investimento complessivo di 75
milioni di euro, la Saipem incrementa in modo significativo la sua capacità
di offrire al mercato delle Costruzioni Offshore soluzioni integrate per
ingegneria, fornitura di materiali, costruzione e installazione. Evoluzione
attesa per l'esercizio 2001 - Nel corso del primo semestre, le attività di
Costruzione e Perforazione Mare hanno manifestato significativi
miglioramenti, sia in termini di volumi che di margini, rispetto al
corrispondente periodo del 2000. Il proseguimento, nel secondo semestre,
delle attività del Blue Stream e l'entrata in esercizio del Fds per le
Costruzioni Mare; l'entrata in vigore di contratti con tariffe più
remunerative per le Perforazioni Mare; il previsto elevato utilizzo degli
impianti per le Perforazioni Terra e la piena operatività del progetto
Karachaganak in Kazakhstan per le Costruzioni Terra, consentono di
prevedere, allo stato attuale delle conoscenze, per l'esercizio 2001, ricavi
e utile operativo ampiamente superiori a quelli conseguiti nell'esercizio
2000. La situazione contabile di Saipem S.p.A. al 30 giugno 2001 chiude con
l'utile netto di 16 milioni di euro contro i 3 milioni di euro consuntivati
nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Si allegano gli schemi
riclassificati di Stato Patrimoniale e Conto Economico sia per la situazione
contabile semestrale della Saipem S.p.A. che per quella consolidata (il
Conto Economico della situazione contabile semestrale consolidata è
riclassificato secondo natura e destinazione dei costi operativi).
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