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12 SETTEMBRE 2001

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

RICONOSCERE L'EURO: COME SONO FATTE LE BANCONOTE E LE MONETE IN EURO
Roma, 12 settembre 2001 - A partire dal primo gennaio 2002 una montagna di monetine riempira' la nostra vita. Dovremo imparare a fare i conti in centesimi e a trattare prezzi con la virgola, dimenticando i biglietti da mille e multipli della nostra vecchia lira. Le nuove banconote e monete in euro sono a prova di falsificatori e studiate per venire incontro anche a chi ha problemi di vista. In attesa di utilizzarle, potete vederle e conoscerne tutte le caratteristiche agli indirizzi web: http://www.euro.ecb.int/it/section/recog/20euro 

GLI ACQUISTI IN EURO: L'EUROLOGO, UNA GARANZIA PER I CONSUMATORI
Roma, 12 settembre 2001 - Dalle vetrine dei negozi cominciano ad occhieggiare prezzi in euro. Quanti finora hanno pensato che il cambio nasconda qualche trucco a svantaggio dei consumatori non ancora abituati a fare i conti con i decimali? Per preparare i cittadini a familiarizzare con la nuova moneta e, nello stesso tempo, per garantire la trasparenza dei prezzi e' stato siglato un accordo tra le associazioni di categoria dei commercianti e il comitato nazionale euro. L'eurologo e' il simbolo di questo accordo e rappresenta una garanzia e un motivo di sicurezza per tutti i cittadini. http://www.confesercenti.it/euro/acc_rinnovo2001.htm  http://www.confesercenti.it/euro/guida/eurologo.htm 

COME SI COMPILA UN ASSEGNO IN EURO E COSA CAMBIA PER I CITTADINI
Roma, 12 settembre 2001 - Per circa due mesi, dal primo gennaio 2002 al 28 febbraio 2002, conviveremo con due monete, e potremo utilizzarle indifferentemente. Dal primo marzo 2002, la lira non avrà più valore legale. Per rispondere ai mille interrogativi da "come si compila un assegno in euro" a "dove andare a cambiare le lire che erano rimaste chiuse in un cassetto" quando ormai non hanno piu' valore, il ministero del Tesoro ha pubblicato un sito interamente dedicato all'euro. http://www.tesoro.it/euro 

L'EURO SPIEGATO AI BAMBINI
Roma, 12 settembre 2001 - Chi ha detto che l'introduzione della moneta unica in Europa e' un affare per soli adulti? Dedicato a chi fra dieci o forse quindici anni non si ricordera' piu' dei vecchi biglietti in lire e per chi fara' i conti con i decimali con molta piu' scioltezza di tanti impiegati di banca, ecco un paio di indirizzi per conoscere il nostro futuro in euro divertendosi e imparando. http://www.euro.ecb.int/it/another.html  http://www.tesoro.it/euro/eureka/eureka.htm 

UN AIUTO PER LE IMPRESE DALL'UNIONCAMERE
Roma, 12 settembre 2001 - L'introduzione dell'euro avra' diversi effetti sull'amministrazione interna delle imprese. Tutti i documenti contabili, comprese le fatture, le dichiarazioni dell'imposte, dei redditi, dell'Iva, dell'Irap, dei sostituti d'imposta, il bilancio ecc, dal primo gennaio 2002 dovranno essere obbligatoriamente in euro. Mentre fino alla fine del 2001, le imprese hanno la facolta' di utilizzare l'euro in sostituzione della lira. Per saperne di più, l'Unioncamere ha predisposto un dossier e, per quanto riguarda i pagamenti con la pubblica amministrazione, consultate le linee guida del ministero del Tesoro. http://www.unioncamere.it/euro/Fisco/index-fisco.htm 

EURO-STRESS: GIA' INIZIATE LE TRUFFE !! FANTOMATICI FUNZIONARI DELLE POSTE E DELLE BANCHE E PSEUDO ISPETTORI INPS A SPASSO PER L'ITALIA A TRUFFARE GLI ANZIANI
Roma, 12 settembre 2001 - Mancano 4 mesi all'entrata in vigore della moneta unica, e già sono partite le "euro-truffe", a danno dei soggetti più vulnerabili, cioè gli anziani. E così si legge della signora di Roma che ha consegnato tutti i suoi risparmi (circa £20.000.000) ad una coppia di astuti furfanti che si sono spacciati per funzionari di banca inviati a cambiare le lire in euro; dell'anziana di Livorno che, credendo di avere a che fare con funzionari delle Poste, ha consegnato il proprio denaro in cambio di una busta piena di fogli bianchi; di fantomatici ispettori dell'Inps che chiedevano di verificare il corretto valore della pensione in euro, ecc. Insomma, l'euro-sciacallaggio è già entrato in azione! E mira proprio a raggirare chi, da questa situazione di cambiamento, sarà maggiormente danneggiato: gli anziani. La campagna di informazione sull'euro è del tutto insufficiente ed insoddisfacente e, del fatto che stia facendo acqua da tutte le parti, se ne sono accorti in molti. A cominciare dai disonesti. Il Codacons ha stilato quindi alcuni consigli per non farsi fregare, diretti ai meno giovani e non solo. 1) L'Euro entrerà in vigore il 1° gennaio 2002. A partire da questa data le Banche e le Poste cambieranno gratuitamente le lire in euro. Denunciate chiunque vi propone il cambio prima di questa data; 2) Dal 1° marzo 2002 la lira non potrà più circolare. Tuttavia potrete cambiare le vostre lire per altri 10 anni presso la Banca d'Italia; 3) Potrete acquistare i primi euro presso le banche a partire dal 15 dicembre 2001, ma potrete spenderli solo a partire dal 1° gennaio 2002; 4) Denunciate chiunque vi proponga cambi convenienti; 5) Le condizioni stipulate per i conti correnti bancari e postali, le bollette, i mutui, le assicurazioni, ecc. non subiranno alcuna mutazione con l'entrata in vigore dell'euro; 6) Cominciate fin d'ora a familiarizzare con la nuova moneta, utilizzando calcolatrici ed euroconvertitori, e recatevi presso centri ed associazioni riconosciute per ottenere aiuto e per discutere, assieme ad altri anziani, sulla nuova moneta; 7) Non fate entrare in casa finti funzionari delle Poste o delle banche che vogliono conoscere le coordinate dei vostri conti correnti; 8) Non fate entrare finti funzionari dell'Inps che vogliono controllare l'importo in euro della vostra pensione; 9) In questi ultimi mesi fate attenzione alle banconote false, poiché verranno messe tutte in circolazione.

SANPAOLO IMI (SANPAOLO IMI SPA): CONFERMATI I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2001 CONFERMATI I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2001 UTILE NETTO SEMESTRALE A 688 MILIONI DI EURO (-5,6% SU 1° SEM. 2000)
Torino, 12 settembre 2001 - Trovano conferma i risultati definitivi del Gruppo Sanpaolo Imi al 30 giugno 2001 rispetto a quelli sottoposti al Consiglio di Amministrazione il 31 luglio scorso: il primo semestre di quest'anno chiude infatti con utile netto consolidato di 688 milioni di Euro (-5,6% sul dato pro-forma dei primi sei mesi del 2000), pari a quello gia' indicato nella ''trimestrale''. La Capogruppo ha conseguito un utile netto di 558 milioni di Euro. Nonostante il difficile contesto di mercato, i ricavi del Gruppo nel primo semestre 2001 si sono mantenuti sostanzialmente sugli stessi livelli di quelli dell'analogo periodo dell'esercizio scorso: il margine di intermediazione si e' attestato sui 3.034 milioni di Euro, contro i 3.075 milioni di Euro di un anno fa. Tale risultato e' stato in parte favorito dal miglioramento del margine di interesse del Gruppo, pari a 1.423 milioni di Euro (+1,9% rispetto all'analogo periodo del 2000). Il progresso e' stato possibile grazie alla crescita, rispetto al dato medio del primo semestre del 2000, sia dei volumi complessivi, sia dei tassi di mercato e degli spread registrati nell'operativita' a breve termine. A questo proposito va osservato che gli impieghi netti del Gruppo, escluse le sofferenze ed i rapporti in essere con la SGA (societa' nella quale sono stati trasferiti i crediti problematici del Banco di Napoli), si sono attestati a 95,1 miliardi di Euro, in aumento del 4,7% su base annua e in leggero aumento rispetto ai livelli di fine 2000. Le attivita' finanziarie della clientela sono risultate pari a 307,6 miliardi di Euro, in crescita dello 0,5% rispetto a fine giugno 2000. In questo ambito la raccolta diretta da clientela e' risultata pari a 105,1 miliardi di Euro, in crescita dell'1,9% rispetto a fine giugno 2000. Nel settore del risparmio gestito, nonostante la fase di instabilita' che sta caratterizzando i mercati mobiliari, il Gruppo ha segnato nei primi sei mesi del 2001 una raccolta netta positiva, pari a 2,6 miliardi di Euro. La flessione registrata dai mercati ha tuttavia contrapposto a tale flusso una svalutazione di 3,9 miliardi di Euro dello stock complessivo di risparmio gestito del Gruppo, che si e' attestato a fine giugno a 127,6 miliardi di Euro, in riduzione dello 0,7% su base annua. Particolarmente positivi i risultati del Gruppo nel comparto assicurativo: la consistenza delle polizze vita e' salita a 13,9 miliardi di Euro, in aumento dell'11,7% da inizio anno e del 25,1% da fine giugno 2000. L'andamento dei mercati ha ovviamente determinato un ridimensionamento delle commissioni derivanti dal comparto della gestione del risparmio e dell'intermediazione rispetto agli elevati valori che erano stati raggiunti, in un contesto particolarmente favorevole, nella prima parte del passato esercizio. Le commissioni nette del primo semestre del 2001 sono pertanto ammontate a 1.329 milioni di Euro (-7,6% rispetto ai primi sei mesi del 2000). Malgrado la flessione, le commissioni nette del Gruppo risultano piu' che sufficienti a coprire il costo del personale e rappresentano i tre quarti circa delle spese amministrative complessive. I forti investimenti effettuati nello scorso esercizio e nel primo semestre di quest'anno per il rafforzamento delle strutture distributive si sono riflessi in una crescita dei costi del Gruppo, in particolare degli ammortamenti. L'incremento dei costi (+1,8% le spese amministrative, +36,2% gli ammortamenti) e' da mettere in relazione con l'accelerazione, intervenuta a partire dalla seconda meta' del passato esercizio, delle iniziative destinate al rafforzamento dei canali distributivi. L'incremento degli ammortamenti rispetto al primo semestre 2000 consegue altresi' alle piu' elevate aliquote adottate dal Banco di Napoli. I costi del Gruppo evidenzieranno nella seconda parte dell'anno una decelerazione per effetto sia di una base di confronto piu' omogenea, sia dei primi risultati delle azioni di contenimento della spesa recentemente attivate. In relazione a tutto questo, il risultato di gestione e' sceso dell'8,8% a 1.200 milioni di Euro. Gli accantonamenti e le rettifiche nette di valore su crediti ed immobilizzazioni finanziarie sono scesi nel primo semestre del 2001 a 251 milioni di Euro, in riduzione del 7,4% rispetto ai 271 milioni di Euro dell'analogo periodo del 2000. La flessione e' stata resa possibile dal significativo miglioramento della qualita' dell'attivo. I crediti problematici, a fine giugno, si attestano infatti a 1.868 milioni di Euro, con una flessione del 32,3% su base annua. In particolare le sofferenze nette a clientela sono scese a 830 milioni di Euro, in calo del 29,8% sui dodici mesi e di 185 milioni di Euro rispetto a dicembre. L'incidenza di tali posizioni sui crediti netti a clientela e' scesa allo 0,8% a fronte dell'1% di fine 2000 ed all'1,2% del 30 giugno 2000. La percentuale di copertura delle sofferenze, tenendo conto anche degli stralci fiscali, e' a fine giugno del 75,9%. L'utile ordinario si e' attestato a 880 milioni di Euro, contro i 959 del primo semestre del 2000. I proventi straordinari sono risultati pari a 177 milioni di Euro, in calo rispetto ai 310 milioni di Euro del primo semestre 2000. Il risultato 2000 era stato influenzato dalla cessione del 40% del Crediop, mentre i proventi di quest'anno sono riconducibili a sopravvenienze attive del Banco di Napoli, a plusvalenze realizzate dalla NHS per la vendita di azioni Montedison prima dell'operazione con Italenergia (la cui plusvalenza di 170 milioni di Euro sara' contabilizzata nel secondo semestre), a plusvalenze dalla cessione del 10,7% di Beni Stabili, nonche' alla vendita di azioni proprie a Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia nell'ambito dell'operazione di acquisizione dell'interessenza in Banca Cardine. La relazione semestrale e' stata sottoposta a revisione contabile limitata a cura della PricewaterhouseCoopers. I risultati del mese di luglio e le prime indicazioni relative al mese di agosto mostrano ancora tassi di variazione negativi dei principali margini rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, a seguito della sfavorevole evoluzione dei mercati finanziari e borsistici, soltanto in parte compensata dal rallentamento del tasso di crescita dei costi. Alla luce di tali evoluzioni, nonostante l'ulteriore miglioramento della qualita' dell'attivo, l'incisivita' delle politiche commerciali e il programma di razionalizzazione e di riduzione dei costi, la possibilita' che il Gruppo raggiunga a fine anno un risultato ordinario pari a quello dell'esercizio 2000, caratterizzato da un contesto di mercato particolarmente favorevole, appare oggi condizionata dall'andamento dei mercati finanziari dei prossimi mesi e dal ripristino di condizioni generali di sviluppo dell'attivita' economica. Questo anche alla luce dei drammatici eventi internazionali verificatisi oggi, le cui conseguenze rischiano di ripercuotersi pesantemente sull'andamento dei mercati stessi.

BANCA OPI - SANPAOLO IMI (SANPAOLO IMI SPA) - APPROVATA SEMESTRALE 2001 APPROVATA SEMESTRALE 2001 UN RISULTATO NETTO DI 32 MILIONI DI EURO
Roma, 12 settembre 2001 - - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Opi - la banca del Gruppo Sanpaolo Imi specializzata nel finanziamento delle opere pubbliche e delle infrastrutture nata nel luglio del 2000 - ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2001. Il conto economico del primo semestre si chiude con un utile delle attivita' ordinarie di 42 milioni di Euro (L. 81 miliardi) ed un risultato netto di 32 milioni di Euro (L. 62 miliardi), dopo accantonamenti al fondo rischi su crediti per circa 13 milioni di Euro (L. 25 miliardi); il ROE annualizzato e' risultato pari al 18%. Dallo stato patrimoniale emerge uno stock di impieghi creditizi pari a 12,1 miliardi di Euro (L. 23.400 miliardi) con un incremento del 4,6 % rispetto al 31 dicembre 2000. Nel semestre l'aggregato costituito dalle somme erogate e dai crediti di firma concessi e' ammontato a 1.525 milioni di Euro (L. 2.952 miliardi). Le principali operazioni perfezionate hanno riguardato importanti investimenti nei settori dei servizi postali e ferroviari, interventi a sostegno del processo di diversificazione dell'offerta nel comparto della produzione di energia elettrica, mutui nel campo della sanita', della salvaguardia del territorio ed in favore di amministrazioni regionali. L'estero ha contribuito per una quota superiore al 20%, con operazioni a favore di municipalities e enti intergovernativi nonche' di partecipazione a project financing infrastrutturali. Anche sul mercato domestico, lo strumento del project financing sembra offrire importanti opportunita' di sviluppo. In occasione della scadenza annuale del 30 giugno, prevista dalla Legge 109/94 ''Merloni ter'' per la presentazione di progetti della specie, si e' riscontrata una notevole effervescenza del comparto, che ha dato luogo per Banca Opi a numerosi lavori di ''asseverazione'' ai sensi dell'art. 37 bis della citata legge. Tra essi figurano quelli relativi al collegamento autostradale tra il porto di Ancona e l'Autostrada A14 ed al Centro Biotecnologie dell'Universita' di Torino. Analoga attivita' e' stata svolta su incarico di un partecipante alla gara indetta dall'Anas per l'affidamento della concessione dell'Autostrada A24 - A25.

BANCA POPOLARE DI MILANO 1° SEMESTRE 2001RISULTATO DI GESTIONE L. 510 MILIARDI (+22,6%) UTILE NETTO L. 256 MILIARDI
Milano, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Popolare di Milano nella riunione odierna ha esaminato ed approvato i risultati del 1° semestre 2001 - trasmessi per l'esame di competenza al Collegio Sindacale e alla società di revisione - che evidenziano per la capogruppo un utile netto in crescita a L. 256 miliardi (+26,3%) ed a livello gruppo un utile netto anch'esso in crescita a L. 224 miliardi (+5,7%). Come già anticipato a fine luglio, l'attività della capogruppo nel primo semestre 2001 mette in luce risultati positivi, sia a livello economico che patrimoniale, proseguendo nel trend di sviluppo che ha caratterizzato gli scorsi esercizi. In particolare si evidenzia il risultato dell'utile derivante dalle attività ordinarie, che ha registrato un incremento del 25,2%, attestandosi a 398 miliardi, che segue il +48,2% registrato nell'intero esercizio 2000. Nel dettaglio, a livello patrimoniale, la raccolta diretta da clientela raggiunge i 28.623 miliardi mostrando solo una lieve flessione (-1,2%), mentre risulta in crescita rispetto a dicembre 2000 (+2,8%). Di assoluto rilievo la crescita degli impieghi a clientela +14,8%, che si attestano a 32.755 miliardi e mantengono un basso grado di rischiosità, confermato dalla costante contrazione dell'incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi che scendono allo 0,57%. In costante crescita anche le quote di mercato domestiche (medie di periodo). La quota della raccolta è salita dall'1,91% di dicembre 2000 all'1,93%, in tale ambito si evidenzia la quota sui c/c che ha raggiunto il 2,65%; quella degli impieghi sale dall'1,74% di dicembre 2000 all'1,81% attuale, continuando il trend che ha caratterizzato gli ultimi esercizi. Il risparmio gestito, pur nel contesto difficile come quello che sta caratterizzando i mercati dell'anno in corso, registra anch'esso un andamento positivo con una crescita del +2,7% a 25.138 miliardi (valore al netto di duplicazioni di dati per le gestioni in fondi e per prodotti assicurativi). Il risultato è ottenuto grazie alla tenuta dei Fondi Comuni (-0,5%, L. 11.808 miliardi) e alla continua crescita dei prodotti assicurativi (riserve tecniche +56,3%, L. 2.831 miliardi), mentre registrano una lieve flessione le Gestioni Patrimoniali (-1,1%, L. 3.874 miliardi) e le Gestioni Patrimoniali in Fondi (-2,6%). La quota di mercato calcolata sui Fondi Comuni (diritto italiano ed estero) gestiti dalle società del Gruppo Bipiemme - Bipiemme Gestioni Sgr e BPM Fund Management Ltd. - si attesta al 2,00% dall'1,81% di fine 2000. Il risparmio amministrato della sola clientela ordinaria si posiziona a L. 28.330 miliardi, con una diminuzione del -6,2% legata essenzialmente al negativo andamento dei mercati, in particolare di quello azionario. A livello economico si registra un margine di intermediazione di L. 1.247 miliardi in crescita del 10,7% rispetto al giugno 2000. In tale ambito è brillante l'andamento del margine di interesse (+15,3% a L. 635 miliardi) grazie al già citato positivo andamento dei volumi intermediati con la clientela ordinaria ed alla tenuta dello spread che continua a mantenersi al di sopra della media di sistema (+47 b.p.). Nell'ambito dell'intermediazione da servizi si registra la crescita del risultato netto da operazioni finanziarie a L. 37 miliardi (+ L. 13 miliardi) e il notevole incremento dei dividendi che si attestano a L. 119 miliardi con un significativo aumento rispetto a giugno 2000 (+ L. 63 miliardi), grazie agli ottimi risultati segnati dalle società del gruppo nello scorso esercizio. Le commissioni nette registrano una diminuzione del 7,3% a L. 384 miliardi, per effetto della flessione delle commissioni prodotte dall'attività di intermediazione (- L. 42 miliardi), riflettendo lo sfavorevole andamento dei mercati finanziari che ha notevolmente limitato l'operatività della clientela. Tale diminuzione è solo parzialmente compensata dalla crescita delle commissioni derivanti dagli altri servizi (+ L. 15 miliardi), mentre rimangono sostanzialmente stabili le commissioni da risparmio gestito (- L. 3 miliardi). Il complesso dei costi non finanziari si attesta a L. 737 miliardi (+3,7%), evidenziando una crescita dei costi del personale del +4,4% (a L. 420 miliardi) e delle spese amministrative del +1,3% (a L. 232 miliardi). L'aumento delle spese del personale è ascrivibile all'aumento della parte variabile della retribuzione legata ai risultati aziendali, alle variazioni contrattuali del C.C.N.L. ed alla crescita numerica del personale dell'Istituto passato da 6.632 unità a 6.648. Il cost income ratio, comprensivo degli ammortamenti, si posiziona al 59,1% migliorando di quasi 4 punti percentuali rispetto al giugno 2000; anche il rapporto tra il costo del personale ed il margine di intermediazione è sceso dal 35,7% al 33,7%. Il risultato lordo di gestione si attesta pertanto a L. 510 miliardi in progresso del 22,6% sul giugno 2000. Il saldo degli accantonamenti e delle rettifiche nette su crediti risulta di L. 105 miliardi (+61,3%), ciò principalmente in relazione alle maggiori rettifiche di valore operate sui crediti vivi per incrementare il livello di copertura del rischio fisiologico. Sono state inoltre effettuate rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie per L. 7 miliardi. L'utile ordinario si posiziona a L. 398 miliardi (+25,2%) e, dopo componenti straordinarie pari L. 15 miliardi ed imposte per L. 157 miliardi (tax rate 38,0%), l'utile netto raggiunge i L. 256 miliardi con un incremento del 26,3% (pari a L. 53 miliardi) rispetto ai dodici mesi precedenti. Continua inoltre il rafforzamento patrimoniale, con il patrimonio netto che si attesta a L. 4.455 miliardi (+36,6%) grazie anche al recente aumento di capitale perfezionatosi in data 26 giugno 2001 per un valore complessivo di L. 903 miliardi. Tale operazione si innesta in un più ampio programma di rafforzamento patrimoniale e di potenziamento del Gruppo Bipiemme che, nel primo semestre 2001 si è concretizzato nelle seguenti operazioni: l'acquisizione della quota di controllo, pari al 55%, della Banca di Legnano conclusasi in data 25 giugno 2001; l'emissione di strumenti ibridi di patrimonializzazione "Upper Tier 2", pari a Euro 160 milioni e titoli obbligazionari subordinati di tipo "Tier 3", per un ammontare di Euro 150 milioni; una cartolarizzazione sintetica, riguardante prestiti e titoli corporate prevalentemente detenuti dalle filiali estere per un valore nominale di Euro 1.277 milioni. In stretta correlazione con le precedenti, ma in data successiva al 30 giugno, sono inoltre state effettuate le seguenti operazioni: l'Offerta Pubblica di Acquisto sulla restante quota del 45% del capitale della Banca di Legnano, portando, al termine della stessa, la quota detenuta da BPM al 99,27%; l'emissione di "Preference Shares", per un ammontare di Euro 160 milioni; l'operazione di cartolarizzazione funded, con la quale BPM ha ceduto pro-soluto un portafoglio di mutui fondiari ed ipotecari, per una ammontare di Euro 1.343 milioni. Nel passare all'esame dei risultati del Gruppo, ricordando che nel perimetro di consolidamento del giugno 2001 sono ricompresi i soli valori patrimoniali della Banca di Legnano, si evidenziano i seguenti andamenti economico patrimoniali su giugno 2000: raccolta diretta da clientela: L. 32.769 miliardi (+10,4%); impieghi con la clientela: L. 35.311 miliardi (+31,9%); risparmio gestito: L. 28.565 miliardi (+12,8%); risparmio amministrato clientela ordinaria: L. 32.938 miliardi (+5,6%); margine di interesse: L. 634 miliardi (+12,5%); margine di intermediazione: L. 1.267 miliardi (+5,4%); risultato di gestione: L. 459 miliardi (+6,0%); utile ordinario: L. 346 miliardi (+4,3%); utile netto: L. 224 miliardi (+5,7%); patrimonio netto: L. 4.433 miliardi (+38,5%); totale attivo: L. 68.517 miliardi (+22,9%); cost income ratio: 63,8% (64,0%). La diversa velocità di crescita esistente tra il margine di intermediazione della Capogruppo e quello del Gruppo, che si attesta a L. 1.267 miliardi (+5,4%), è spiegata dal notevole miglioramento della quota dei dividendi incassati dalla Capogruppo (+ L. 63 miliardi rispetto giugno 2000), oggetto di rettifica di consolidamento nel bilancio consolidato. All'interno della gestione servizi si evidenzia un incremento dei dividendi pari a L. 119 miliardi ed una riduzione dei profitti netti da operazioni finanziarie (- L. 64 miliardi) per effetto della operatività di arbitraggio titoli su azionario effettuata da Banca Akros. I costi operativi crescono del +5,1%, per effetto dell'incremento del personale del gruppo cresciuto di 140 unità e delle maggiori spese relative al lancio di nuovi prodotti; il cost income ratio si attesta al 63,8%, in linea con giugno 2000. Il risultato di gestione raggiunge i 459 miliardi (+6,0%) ed il risultato ordinario, dopo aver registrato accantonamenti e rettifiche nette di valore pari a L. 113 miliardi, si posiziona a L. 346 miliardi. Dopo aver contabilizzato componenti straordinarie per L. 14 miliardi ed imposte pari a 137 miliardi, l'utile netto si attesta a 224 miliardi con una crescita di L. 12 miliardi (+5,7%) con un tax rate del 37,9%.

UNICREDITO ITALIANO: TOTALE RICAVI IN CRESCITA DEL 5,5%. UTILE A 803 MILIONI DI EURO. ROE 20%. COST/INCOME 52,6%.
Milano, 12 settembre 2001 Il Consiglio di Amministrazione di ha approvato ieri la Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo durante il primo semestre 2001. L'utile netto di pertinenza del Gruppo del primo semestre 2001 (in un contesto economico più sfavorevole) è pari a 803 milioni di euro: -12,5% rispetto alla semestrale 2000 (918 milioni di euro); +6,5% sul dato semestrale medio del 2000 (754 milioni di euro, considerati i soli accantonamenti previsti dalla Legge Ciampi per il 2000); maggiori ammortamenti su differenze positive di consolidamento per 91 milioni di euro rispetto allo scorso anno. I risultati annualizzati del primo semestre sono in linea con le performance previste a fine anno. Il Roe si mantiene al 20%, in termini annualizzati, quasi sullo stesso livello dell'esercizio 2000 (20,8%)(**);. L'utile netto per azione è pari, sempre in termini annualizzati, a 32 centesimi di euro, contro i 30 centesimi dell'intero 2000 (**);, mentre il patrimonio netto per azione si porta a 1,76 euro (1,72 a fine 2000). (**) Gli indici reddituali del 2000, sono ricostruiti ridistribuendo sui periodi di competenza l'importo accantonato a fine anno per il possibile annullamento delle agevolazioni fiscali del triennio '98-2000 previste dal DLgs.153/99 (198 milioni di euro, dei quali 113 milioni relativi agli esercizi '98 e '99). Il perimetro del Gruppo - La composizione del Gruppo non ha registrato variazioni significative dalla chiusura dell'ultimo esercizio. Rispetto al 30 giugno 2000, invece, il perimetro del Gruppo si è ampliato per l'ingresso di: Cassa di Risparmio di Carpi e Banca dell'Umbria, il cui controllo è stato acquisito da Rolo Banca 1473; Bulbank, principale banca bulgara, di Splitska Banka, terza banca croata, e di Pol'nobanka, sesta banca slovacca per totale attivo, nell'ambito della strategia di sviluppo in Nuova Europa; gruppo Pioneer, in funzione di un'integrazione operativa con Europlus nell'attuazione del processo d'internazionalizzazione dell'asset management. Per consentire confronti omogenei nell'analisi dell'evoluzione delle grandezze patrimoniali ed economiche si è provveduto a ricostruire i dati del primo semestre 2000 per tenere conto di tali variazioni con l'eccezione del Gruppo Pioneer (la Capogruppo di quest'ultimo ha infatti iniziato la sua attività dal 23 ottobre scorso e le risultanze economiche, nell'attuale configurazione, decorrono da tale data). La mancata presenza del Gruppo Pioneer in tale ricostruzione comporta una limitata comparabilità per le voci dei proventi da intermediazione e diversi e dei costi operativi, che viene peraltro sostanzialmente riassorbita a livello di risultato di gestione. La formazione del risultato di gestione - Il risultato di gestione del Gruppo si è mantenuto quasi sui livelli del corrispondente periodo dell'anno precedente (2.345 milioni di euro rispetto ai 2.413 milioni del primo semestre 2000), comunque ben superiori a quelli medi dei due semestri 2000 (2.283 milioni di euro). Tale performance è stata conseguita grazie sia ad una pronta reazione da parte delle banche del Gruppo al deterioramento delle condizioni dei mercati finanziari che ha arginato la caduta delle commissioni nette, sia al positivo andamento del margine d'interesse. Il margine d'interesse si porta infatti su un livello di 2.517 milioni di euro, in crescita del 9,3% rispetto al primo semestre 2000, beneficiando di un aumento dei volumi medi intermediati (+11,5% l'incremento del totale attivo medio) e di una maggior incidenza dei crediti verso clientela (cresciuti del 14,6% in termini medi), i cui effetti sono stati in parte compensati da una più onerosa struttura patrimoniale conseguente all'aumento delle immobilizzazioni e delle passività subordinate. I proventi da intermediazione e diversi si attestano a 2.431 milioni di euro, con una riduzione del 3,3% a parità di perimetro sul primo semestre 2000. Tale riduzione è imputabile alla flessione delle commissioni nette (-12,5% a perimetro costante), concentrata nel comparto dei servizi di gestione e amministrazione del risparmio, mentre quelle legate all'attività creditizia ed ai servizi di incasso e pagamenti registrano significativi incrementi. I profitti su operazioni finanziarie confermano invece il brillante andamento dello scorso esercizio segnando una crescita del 34% sul primo semestre 2000, grazie soprattutto allo sviluppo dell'attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela retail e corporate. Il complesso dei costi operativi raggiunge i 2.603 milioni di euro, con un aumento del 7,9%, a parità di perimetro, rispetto al primo semestre 2000. In particolare le spese del personale si incrementano dell'8,1% su basi omogenee, per il potenziamento degli apparati commerciali e dei settori dell'investment banking e dell'asset management, oltre che per gli effetti dei rinnovi contrattuali e degli adeguamenti della componente variabile ai favorevoli risultati dell'esercizio precedente. La dinamica degli altri costi e spese diversi (+6,7% su basi omogenee) è spiegata in particolare dall'andamento dei costi connessi allo sviluppo e alla riorganizzazione del Gruppo, quali le spese di consulenza, le spese di viaggio, anche per la crescita all'estero, ed i fitti passivi, legati anche allo sviluppo della rete. Il cost/income ratio si porta al 52,6%, rispetto al 48,6% del primo semestre ed al 51% dell'intero esercizio 2000, ma la non completa omogeneità dei periodi a confronto spiega circa 1,5 punti degli incrementi. La differenza è attribuibile sia ai maggiori oneri per investimenti spesati nel periodo sia alla non completa omogeneità dei due periodi a confronto. La formazione dell'utile - Partendo dal risultato di gestione si perviene all'utile ordinario, pari a 1.657 milioni di euro, in flessione dell'11,8% sul primo semestre 2000, tenendo conto di: rettifiche di valore su differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto per 131 milioni di euro (40 milioni nella prima metà dell'anno precedente) di cui circa 75 milioni relativi al Gruppo Pioneer e circa 35 milioni al Gruppo Pekao; accantonamenti a fondi rischi ed oneri per 139 milioni (127 milioni nel corrispondente periodo dell'anno precedente) di cui 49 milioni (comprensivi della quota di terzi) a fronte di un possibile annullamento delle agevolazioni fiscali previste dal D.Lgs.153/99 (Legge Ciampi); rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per 392 milioni di euro, oltre a 14 milioni accantonati a fondo rischi su crediti. Nel complesso 406 milioni di euro contro i 376 milioni del primo semestre 2000; rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie per 12 milioni di euro contro una ripresa netta di 9 milioni nella prima parte del 2000. Alla formazione dell'utile lordo concorrono risultati straordinari per 94 milioni di euro, contro i 108 dell'anno precedente. Dopo le imposte per 720 milioni, l'assegnazione dell'utile a terzi per 235 milioni, e tenuto conto della variazione di 7 milioni del Fondo rischi bancari generali, si perviene all'utile netto di 803 milioni di euro (918 milioni nel primo semestre 2000). Gli impieghi - In un contesto di mercato caratterizzato in Italia da una domanda di credito ancora vivace, il Gruppo ha consolidato i livelli raggiunti nella quota di mercato delle unità operanti in Italia che si è mantenuta al 10,64%, pari al livello di fine anno precedente, in crescita rispetto al 10,62% di giugno 2000. Il complesso dei crediti verso clientela ha raggiunto a fine giugno un livello di quasi 120 mila milioni di euro, con un incremento del 3,8% rispetto a dicembre, cui contribuiscono in pari misura le Banche Italiane e quelle della Nuova Europa, e dell'11% nei dodici mesi. Per gli impieghi vivi, che non comprendono le operazioni pronti contro termine e le sofferenze, i tassi di crescita si portano rispettivamente al 5% ed al 12%, sostenuti dall'andamento dei mutui (in aumento rispettivamente del 6,6% e del 13,5%) che spiegano circa un terzo dell'incremento complessivo. La crescita degli impieghi si è ancora realizzata in un quadro di progressivo miglioramento della qualità del credito, aspetto per il quale il Gruppo mantiene il tradizionale posizionamento favorevole rispetto al Sistema (in base ai dati segnalati alla Banca d'Italia il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi del Gruppo è infatti pari a fine giugno al 2,77% contro il 4,82% del Sistema). Il complesso dei crediti dubbi verso clientela registra una riduzione rispetto a dicembre 2000, anche per effetto di un'operazione di securitisation, sia in valore assoluto, passando da 3.850 a 3.768 milioni di euro ai valori di bilancio, che in rapporto al totale dei crediti, 3,15% a fine giugno contro il 3,34% di fine anno precedente. La raccolta - In un mercato nel quale la raccolta delle banche italiane mantiene ritmi di crescita ben inferiori a quelli registrati dagli impieghi, il Gruppo consegue un significativo incremento nella quota sui depositi da inizio anno (10,30% rispetto al 10,14% di dicembre 2000), a fronte di una riduzione di quella sullo stock di obbligazioni e di pronti contro termine, forme tecniche la cui dinamica è maggiormente correlata a quella della raccolta indiretta. All'andamento della quota sul complesso della provvista delle unità operanti in Italia, passata dal 10,41% al 10,17% nei sei mesi, si contrappone infatti una crescita della quota di mercato nei fondi d'investimento, passata, in termini di patrimonio netto, dal 13,33% di fine 2000 al 13,56% di fine giugno, grazie alla raccolta netta positiva, in controtendenza rispetto al sistema. A livello consolidato la raccolta diretta supera i 120 mila milioni di euro (+2,2% da inizio anno e +4,6% nei dodici mesi), per effetto di un incremento dei debiti verso clientela, sostenuti dall'apporto delle banche della Nuova Europa, in parte compensato dalla flessione dei debiti rappresentati da titoli. Anche la raccolta indiretta evidenzia un andamento positivo (+2,3% da inizio anno e +6% nei dodici mesi), pur in presenza di un contesto non favorevole. Rispetto a inizio anno crescono sia la componente amministrata (+3,6%), sia, in misura minore (+1%), quella gestita, che risente maggiormente dell'andamento delle quotazioni. L'andamento nei dodici mesi evidenzia invece in modo chiaro la ricomposizione a favore della componente amministrata che si è verificata dopo la prima parte del 2000, con una crescita del 13% di tale componente, a fronte di una sostanziale stabilità del risparmio gestito. Il complesso della massa amministrata della clientela si attesta pertanto a circa 347 mila milioni di euro, un livello di circa 7.650 milioni superiore a quello di fine 2000, con un incremento del 5,5% su base annua. Il patrimonio e i coefficienti patrimoniali - Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 30 giugno 2001 a 8.839 milioni di euro, contro gli 8.644 di fine esercizio precedente. L'incremento è attribuibile all'utile di periodo, il cui effetto è stato in parte compensato dai dividendi dell'esercizio 2000 distribuiti in questa prima parte dell'anno. Il patrimonio di Vigilanza a fine giugno ammonta a 13.720 milioni di euro, ed il coefficiente patrimoniale si attesta al 9,52%, contro l'8,52% di fine 2000. Il coefficiente relativo alle attività ponderate per il rischio di credito è invece pari al 10,25%, contro il 9,33% di fine 2000, con un tier1 del 7,12%. La struttura - A fine giugno il Gruppo conta su un organico di 65.194 dipendenti, su una rete di 3.959 succursali bancarie e su 1.680 promotori. Il numero dei dipendenti, sostanzialmente sul livello di fine anno (+79 unità), diminuisce di oltre 1.700 unità nei dodici mesi, grazie alla riduzione conseguita dalla Divisione Banche Estere. La rete distributiva evidenzia invece da inizio anno un aumento di 28 sportelli (+166 sportelli nei dodici mesi) ed una riduzione di 16 unità nel numero dei promotori. Il Consiglio è stato altresì informato dell'esito dei colloqui preliminari con Commerzbank e ha preso atto che non sussistono le condizioni, in un'ottica di generazione di valore per gli azionisti, per andare avanti in una eventuale aggregazione. In considerazione dei drammatici, luttuosi eventi di terrorismo internazionale, il CdA - profondamente colpito e solidale con il Paese colpito e con le famiglie delle vittime - ha deciso di rinviare le previste presentazioni e conferenze stampa in programma Mercoledi 12 a Milano e Giovedi 13 a Londra. A partire da domani sul sito di UniCredito Italiano (www.unicredito.it), sarà comunque disponibile la presentazione sui risultati semestrali.

UNICREDIT BANCA MOBILIARE E TRADINGLAB BANCA, LE SOCIETA' DEL GRUPPO UNICREDIT ATTIVE SUI MERCATI MOBILIARI UTILE NETTO CONSOLIDATO A 130,2 MILIONI DI EURO (+11%) E SUPERIORE ALLE PREVISIONI DI BUDGET.
Milano, 12 settembre 2001 - I Consigli di Amministrazione di Ubm e di TradingLab Banca hanno approvato oggi i risultati del primo semestre 2001, che si chiudono con un utile netto rispettivamente di 76,3 milioni di euro e di 53,9 milioni di euro. Dal primo gennaio, infatti, è operativo lo scorporo di TradingLab Banca SpA, controllata al 100% da Ubm e specializzata nella produzione di derivati di marca per la clientela retail. Nonostante le sfavorevoli condizioni dei mercati finanziari, il risultato consolidato a parità di perimetro rispetto all'anno scorso ammonta, quindi, a 130,2 milioni di euro (+11%) e risulta superiore alle previsioni di budget. Ubm ha raggiunto un margine di intermediazione di 187,9 milioni di euro (+24%), mentre quello di TradingLab Banca ammonta a 126,5 milioni di euro (+1%). Il margine d'intermediazione consolidato ammonta pertanto a 313,6 milioni di euro, in crescita del 13% grazie all'eccellente performance degli strumenti derivati per la gestione dei rischi finanziari della clientela corporate (+83%) ed al consolidamento della leadership nei derivati di marca per la clientela retail che hanno più che bilanciato la riduzione dei ricavi registrata sui mercati primari e secondari azionari. Il rischio di mercato medio giornaliero delle due società, espresso in termini di Value at Risk, è stato di 4,1 milioni di euro, in decremento dell'11% rispetto al primo semestre 2000, mentre sono aumentati del 24% i ricavi medi giornalieri da trading che hanno raggiunto i 2,3 milioni di euro. Costante attenzione è stata rivolta all'efficienza della leva operativa che si riassume in un cost-to-income ratio (inclusivo degli ammortamenti) del 30,5%. In particolare, i costi di gestione consolidati ammontano a 95,7 milioni di euro, dei quali 40,9 sono spese per il personale, 47,0 spese amministrative e 7,8 ammortamenti. CorporateLab, l'unità di Ubm dedicata alla strutturazione e alla vendita di soluzioni di financial risk management, ha conseguito risultati in forte crescita rispetto al primo semestre 2000 ed ha conquistato un ruolo di assoluta rilevanza nel mercato del liability management per gli enti pubblici, che in seguito ai nuovi vincoli imposti dal patto di stabilità ha visto una notevole sofisticazione delle tecniche di gestione del debito. Si segnalano, in particolare, i mandati di liability management ottenuti dai Comuni di Asti e di Udine, e dalle province di Novara, Vercelli e Treviso. Nel primo semestre del 2001 la raccolta di capitali di rischio sul mercato italiano ha subito una contrazione del 38% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, passando da 11,7 a 7,2 miliardi di euro, 2,7 dei quali relativi alla cessione di azioni ENI da parte del Tesoro. La crisi ha colpito soprattutto il settore delle Ipos, con una riduzione del 74% ed una raccolta totale di 0,9 miliardi di euro contro i 3,4 dell'anno scorso. In tale negativo scenario di mercato, Ubm ha svolto un ruolo guida nell'aumento di capitale della Banca Popolare Commercio e Industria e nella quotazione di Giacomelli Sport Group. Inoltre, ha partecipato ai consorzi di garanzia e di collocamento delle principali operazioni lanciate sul mercato. E' stato, infine, ottenuto il mandato di joint global co-ordinator per la quotazione, avvenuta a luglio, della De' Longhi. Nelle emissioni sui mercati primari del reddito fisso, UBM ha ricoperto il ruolo di lead manager in 13 operazioni, tra le quali si segnalano emissioni per UniCredito Italiano dell'importo complessivo di 1,5 miliardi di euro, il Tier I per la Banca Popolare di Bergamo dell'importo di 300 milioni di euro, le floating rate notes di Interbanca per 500 milioni di euro, nonché i corporate bond per Fiat, Lucchini e Costa Crociere. TradingLab Banca ha collocato emissioni obbligazionarie strutturate per oltre 2,3 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro di obbligazioni indicizzate a fondi comuni di investimento. Si distinguono per le caratteristiche di innovazione e coerenza con l'attuale fase di mercato alcune emissioni che prevedono la clausola cosiddetta "navigator", che consente di fissare sui livelli minimi di un determinato arco temporale il livello iniziale di indicizzazione ai mercati azionari. TradingLab Banca ha, inoltre, strutturato l'obbligazione exchangeable Mediobanca/ENI 2006. Euro Capital Structures, società controllata da Ubm basata a Dublino e specializzata in operazioni di securitization, ha strutturato un'emissione del valore di 400 milioni di euro per conto di Locat (la società del gruppo UniCredito Italiano specializzata nel leasing) ed una del valore di 500 milioni per conto di Harbourmaster (Spv - veicolo per la cartolarizzazione di crediti acquistati sul mercato). Sui mercati secondari del reddito fisso, Ubm ha consolidato la sua leadership sul mercato italiano dei government bond ed ha conseguito importanti risultati nella strategia di diversificazione del business sui titoli corporate. In particolare, ha raggiunto una quota di mercato del 4,82% sull'Mts e del 3,25% sull'EuroMts. A fronte di una contrazione del 25% dei volumi scambiati sul mercato telematico azionario, Ubm e TradingLab Banca hanno intermediato circa 15,6 miliardi di euro, pari ad una quota di mercato del 2,23%. Nel corso del semestre la Borsa Italia ha inaugurato il segmento Star (Segmento Titoli con Alti Requisiti), sul quale Ubm ricopre un ruolo di riferimento, garantendo liquidità a 13 società. Ubm e TradingLab Banca hanno, infine, confermato il loro ruolo di riferimento sul mercato dei derivati regolamentati (Idem), dove è stata conseguita una quota del 3,42% sul FIB30 e del 4,57% sulle opzioni isoalfa. Infine, TradingLab Banca ha confermato la sua leadership sul mercato italiano dei covered warrant con una quota di mercato superiore al 40% ed ha proseguito il processo d'internazionalizzazione del business. Tale risultato assume particolare rilevanza in considerazione delle sfavorevoli condizioni di mercato, che hanno visto una contrazione del 42% dei volumi scambiati ed un notevole aumento della pressione competitiva.

PRIMO SEMESTRE 2001 SEAT PAGINE GIALLE: CON RICAVI PARI A 1.598 MILIARDI DI LIRE (825,3 MILIONI DI EURO)
Milano, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine Gialle, riunitosi ieri a Milano, ha approvato i risultati semestrali del Gruppo. Seat Pagine Gialle ha chiuso il primo semestre 2001 con ricavi pari a 1.598 miliardi di lire (825,3 milioni di euro), in aumento del 47,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (1.081,6 miliardi di lire), un margine operativo lordo di 293,2 miliardi di lire pari a 151,4 milioni di euro (324,5 miliardi di lire nel primo semestre 2000), un risultato operativo di 124 miliardi di lire pari a 64 milioni di euro (258 miliardi di lire nel primo semestre 2000) e un risultato netto, che sconta ammortamenti del goodwill per quasi 190 miliardi, negativo per 148,7 miliardi di lire pari a 76,8 milioni di euro (+24,2 miliardi di lire nel primo semestre 2000). Tali risultati si basano su un nuovo perimetro di consolidamento, che al 30 giugno incorpora infatti per la prima volta su base semestrale - oltre alle attività internet di Tin.it - i risultati di diverse altre società, tra cui la società francese Consodata (business information), la britannica Tdl Infomedia (editrice delle pagine gialle inglesi Thomson Directories), la tedesca Telegate (directory assistance) e il gruppo televisivo Cecchi Gori Communications (La7, ex Tmc). Il periodo gennaio-giugno è stato caratterizzato da un contesto di mercato difficile, segnato dal rallentamento delle economie e in particolare dalla crisi del mercato pubblicitario, che si è ulteriormente acuita. Mentre le Directories hanno confermato la loro caratteristica di prodotti anticiclici, poco sensibili alla dinamica della congiuntura, l'andamento dei ricavi della Televisione e di Internet ha risentito in modo particolare della crisi del mercato pubblicitario. A perimetro di consolidamento omogeneo i ricavi del gruppo Seat Pg sono sostanzialmente stabili rispetto a quelli del primo semestre 2000, quale effetto combinato (tra l'altro) di una crescita dell'1,8% della Divisione Directories Italia, nonché di una contrazione del 25,7% per la Televisione e del 7,1% per Internet. I ricavi nel semestre derivano per 977 miliardi di lire (504,6 milioni di euro) dall'area Directories (il 60,4% del totale) e in particolare per 736 miliardi di lire (380 milioni di euro) dalle attività italiane. Nel secondo trimestre la raccolta pubblicitaria per le Directories in Italia è cresciuta del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2000 e ha iniziato a beneficiare del completamento della riorganizzazione della rete di vendita. Ulteriori benefici saranno conseguiti nei prossimi mesi, come testimoniano l'andamento del portafoglio ordini e le attese positive per i prodotti multimediali (Pagine Gialle On Line e Pronto Pagine Gialle).

IL CDA DI GIACOMELLI SPORT GROUP SpA APPROVA I DATI SEMESTRALI: RICAVI IN CRESCITA DEL 20%, EBITDA +144%
Rimini, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Giacomelli Sport Group SpA, uno dei principali gruppi europei della Grande Distribuzione di articoli sportivi, si è riunito oggi per approvare la Relazione sull'andamento della gestione nel primo semestre dell'esercizio 2001. Nel primo semestre dell'esercizio 2001 il Gruppo Giacomelli Sport ha realizzato ricavi di vendita per 99,91 milioni di euro, con un incremento del 20,4% rispetto al primo semestre 2000 (82,99 milioni di euro) e di oltre il 12% a parità di perimetro. Tale sviluppo si è realizzato sia in Italia che all'estero, con un incremento rispettivamente del 10,3% e del 48,3%. L'Ebitda è stato pari a 4,33 milioni di euro con un miglioramento del 144,4% rispetto a 1,77 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno; l'Ebit è risultato pari a - 2,12 milioni di euro, con un miglioramento del 37,9% rispetto a -3,41 milioni di euro del primo semestre 2000; l'utile ante imposte risulta pari a - 4,28 milioni di euro, con un miglioramento del 31,6% rispetto a - 6,26 milioni del primo semestre dello scorso anno. La posizione finanziaria netta al 30 giugno è di - 70,8 milioni di euro, sostanzialmente invariata rispetto al 30 giugno 2000. E' importante segnalare che successivamente alla chiusura del bilancio semestrale, in fase di IPO sono stati raccolti circa 24 milioni di euro, portando ad un miglioramento dell'attuale posizione finanziaria netta. "Nei primi sei mesi del 2001 abbiamo registrato una crescita del fatturato ed un miglioramento della redditività da considerarsi in linea con le Nostre previsioni" dichiara il Presidente Gabriella Spada: "le perdite semestrali, in netta riduzione rispetto allo stesso semestre 2000, sono causate dalla stagionalità che caratterizza il settore degli articoli sportivi, - ricavi del primo semestre rappresentano circa il 40% dei ricavi totali, a fronte di una struttura di costi uniformemente distribuita nel corso dell'anno -, e dalla concentrazione delle nuove aperture nella seconda parte dell'anno." L'andamento delle vendite nei mesi successivi alla chiusura del semestre è in linea con il budget del Gruppo, che per l'esercizio in corso prevede ricavi di vendita per oltre 260 milioni di Euro e una crescita dell' Ebitda di oltre il 30% rispetto all'esercizio 2000.

SEMESTRALE GRUPPO AMGA S.P.A.: VALORE DELLA PRODUZIONE A 147,5 MILIONI DI EURO (+27,2%), UTILE ANTE IMPOSTE A 20,6 MILIONI DI EURO (+34,6%), EBIT DI 20,2 MILIONI DI EURO (+33,7%), CASH FLOW DI 30,1 MILIONI DI EURO (+18,9%).
Milano, 12 settembre 2001 - Valore della produzione a 147,5 milioni di Euro (+27,2% rispetto a 115,9 milioni di Euro nel 1° semestre 2000), utile ante imposte a 20,6 milioni di Euro (+34,6% rispetto a 15,3 milioni di Euro nel 1° semestre 2000), Ebit di 20,2 milioni di Euro (+33,7% rispetto ai 15,1 milioni di Euro nel 1° semestre 2000), cash flow di 30,1 milioni di Euro (+18,9% rispetto a 25,3 milioni di Euro nel 1° semestre 2000). Questi in sintesi i principali risultati riferiti all'andamento del 1° semestre 2001 del gruppo Amga, Azienda Mediterranea Gas e Acqua S.p.A, - la prima ex-municipalizzata quotata alla Borsa Italiana - approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione. Per ciò che riguarda la produzione, sono stati venduti 229,3 milioni di metri cubi di gas metano, di cui 209,7 da parte della capogruppo Amga S.p.A. e 19,6 milioni da parte della controllata Aquamet S.p.A., con ricavi di linea per 90,7 milioni di Euro (+28,4% rispetto a 70,6 milioni di Euro nel primo semestre 2000). Nei Servizi Idrici Integrati, le vendite di acqua sono state pari a 21,2 milioni di mc. da parte di Genova Acque S.p.A. e 1,7 milioni di mc. da parte della controllata Idro Tigullio S.p.A., con ricavi complessivi pari a 21,8 milioni di Euro (21,8 milioni di Euro per 21,6 milioni di mc., nei primi sei mesi del 2000). La linea Gestione Calore ha originato ricavi per 9,5 milioni di Euro (+13%, rispetto a 8,4 milioni di Euro del 1° semestre 2000) derivanti in massima parte dalla gestione di centrali termiche e per 1,1 milioni di Euro dal calore distribuito tramite teleriscaldamento. Per ciò che concerne la produzione di energia elettrica, questa è risultata pari a 114 milioni di Kwh (99 milioni di Kwh nel 1° semestre 2000), di cui 25 milioni prodotti dalla Capogruppo mediante proprie centrali idroelettriche e 89 milioni prodotti dal Consorzio Amga Energia, con ricavi complessivi pari a 7,3 milioni di Euro (+ 37,7%, rispetto a 5,5 milioni di Euro del primo semestre del 2000). Altri ricavi, per complessivi 6,7 milioni di Euro, derivano da attività accessorie. Dal punto di vista finanziario il cash flow ammonta a 30,1 milioni di Euro (+18,9% rispetto a 25,3 milioni di Euro del 1° semestre 2000), gli investimenti effettuati nel semestre sono stati pari a 17,9 milioni di Euro (11,2 milioni di Euro nel 1° semestre 2000). Sotto l'aspetto societario, il primo semestre 2001 oltre a confermare il rafforzamento del gruppo nelle tradizionali linee di attività, anche con sviluppi al di fuori del territorio nazionale, ha visto la crescita del ruolo di Amga come "multiutility" attraverso il consolidamento di nuove aree di business. Nel corso dei primi 6 mesi dell'anno, nel settore idrico, la società in partnership con Acea S.p.A. di Roma ed altri operatori del settore, si è aggiudicata la gara indetta dal governo albanese per la fornitura di assistenza tecnica e manageriale a favore dell'acquedotto di Tirana. Nel settore energetico, Amga in partnership con Aem di Milano e la controllata Aquamet S.p.A. si è aggiudicata la gara per l'acquisizione del 49% di Grosseto Energia Ambiente S.p.A., azienda controllata dal Comune di Grosseto, che gestisce la distribuzione del gas nei comuni di Grosseto e Campagnatico. Nel settore dei servizi tecnologici Amga, insieme ad Azienda Padova Servizi S.p.A. ha costituito Sil, Società Italiana Lining S.r.l. operante nel settore del rinnovo delle reti e dei servizi riguardanti la manutenzione e gestione delle reti stesse. Nel settore delle Tlc, Amga, che tramite Sasternet S.p.A. sta continuando l'attività di cablatura in fibra ottica nel territorio di Genova, ha costituito insieme all'azienda speciale A.S.Ter., Sastercom S.p.A. per la realizzazione di un portale cittadino, dedicato alla fornitura di servizi interattivi a livello locale.

BALZO DELL'UTILE DI GEFRAN (AUTOMAZIONE ED IL CONTROLLO DEI PROCESSI INDUSTRIALI,)A 75,5 MILIARDI DI LIRE NEL PRIMO SEMESTRE 2001
Provaglio d'Iseo (Bs), 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Gefran SpA, leader europeo nella progettazione e produzione di sistemi e componenti per l'automazione ed il controllo dei processi industriali, riunitosi oggi a Provaglio d'Iseo, ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2001, che ha registrato una crescita record in termini di redditività netta e di livelli patrimoniali. I primi sei mesi di quest'anno si sono chiusi infatti con un utile netto di 75,5 miliardi di lire dopo le imposte, risultato dovuto in gran parte alla plusvalenza derivante dalla cessione della Divisione Silicon Microsystems ad Agilent Technologies Inc per 55 milioni di Dollari avvenuta nel marzo 2001. Tuttavia il risultato netto consolidato, seppur depurato della rilevante plusvalenza, ammonta a 2,1 miliardi di lire, in incremento del 16% rispetto al risultato della scorsa semestrale che era stato pari a 1,8 miliardi di lire. Per quanto riguarda la gestione caratteristica il fatturato rimane stabile a 67,9 miliardi di lire, rispetto ai 133 miliardi di lire del bilancio annuale chiuso al 31 dicembre 2000. L'andamento costante delle vendite è dovuto al rallentamento delle economie americana e tedesca nel primo semestre 2001 ed all'impatto che questo ha avuto anche nei settori industriali dell'economia europea che rappresentano i mercati di sbocco dell'azienda bresciana. Gefran ha mantenuto tuttavia inalterati gli indici di redditività con un Margine Operativo Lordo di 9,9 miliardi di lire, pari al 14,7% del fatturato (invariato rispetto al 30/06/00 ) ed un Reddito Operativo di 5,5 miliardi pari al 8,1% (in crescita rispetto al 7,4% al 30/06/00). Notevoli sono stati i miglioramenti dei dati patrimoniali, con una posizione finanziaria netta pari a 61,6 miliardi di lire, risultanti da una disponibilità finanziaria a breve di 79,6 miliardi di lire a fronte di debiti verso le banche per 18 miliardi dii lire. E' importante sottolineare l'incremento dei mezzi propri da 80,8 a 156,6 miliardi di lire, tanto che il valore contabile di ogni singola azione è superiore all'attuale quotazione del titolo. Il CdA Gefran ha inoltre deliberato di proporre all'Assemblea la conversione del capitale sociale fino a raggiungere 14.400.000 Euro, con un rilevante aumento gratuito di ogni azione (da 0,52 a 0,80 Euro) ed un successivo raggruppamento delle azioni tramite assegnazione di 4 nuove azione da 1 Euro cadauna ogni 5 vecchie azioni da 0,80 Euro cadauna. "A soli tre mesi dalla cessione della Sms" afferma Ennio Franceschetti, Amministratore Delegato e Vicepresidente del Gruppo, " la partecipata Gefran Sensori , per la continuità del proprio business e con un investimento di 2 miliardi, è già operativa in altra sede con una nuova camera bianca per la produzione dei microsensori a film spesso e a film sottile." "Siamo fiduciosi che il valore intrinseco incorporato dalle azioni Gefran oggi" prosegue Ennio Franceschetti "rappresenterà per gli investitori una grande opportunità di guadagno, non appena riprenderà il trend positivo dei mercati finanziari". Per quanto concerne i progetti futuri del Gruppo Gefran il Direttore Generale ing. Mottola ha delineato la strategia aziendale preannunciando un impegnativo piano triennale di sviluppo focalizzato sul core business di automazione e sensoristica.

SAIPEM: RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2001 L'UTILE NETTO AMMONTA A 55 MILIONI DI EURO (9 MILIONI NEL PRIMO SEMESTRE 2000)
San Donato Milanese, 12 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Saipem S.p.A. ha approvato in data odierna, la relazione semestrale al 30 giugno 2001 del Gruppo Saipem, che chiude con un utile netto di 55 milioni di euro (9 milioni nel primo semestre 2000). La relazione semestrale del Gruppo Saipem sarà esaminata dal Collegio Sindacale e dalla Società di Revisione incaricata di condurre una revisione contabile limitata. Relazione semestrale del Gruppo Saipem al 30 giugno 2001 - I dati contenuti nella Relazione Semestrale confermano le informazioni già diffuse con il comunicato stampa del 27 luglio 2001. In particolare: I ricavi ammontano a 736 milioni di euro (543 milioni nel primo semestre 2000). L'utile operativo ammonta a 92 milioni di euro (28 milioni nel primo semestre 2000). L'utile netto ammonta a 55 milioni di euro (9 milioni nel primo semestre 2000). Il cash flow (utile netto più ammortamenti) è stato di 135 milioni di euro (71 milioni nel primo semestre 2000). Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 125 milioni di euro (146 milioni nel primo semestre 2000) e hanno riguardato prevalentemente il completamento della nave speciale per sviluppi sottomarini (Field Development Ship) e l'approntamento dei mezzi e delle strutture necessarie per l'esecuzione di importanti progetti: quali il Blue Stream (Russia - Turchia) e il Karachaganak Development (Kazakhstan). L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2001 ammonta a 577 milioni di euro, con una diminuzione di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2000. Portafoglio ordini - Nel primo semestre 2001, Saipem ha acquisito nuovi ordini per 1.181 milioni di euro (555 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2000). Il portafoglio ordini raggiunge a fine giugno 2001 il livello record di 3.035 milioni di euro (2.630 al 31 dicembre 2000). I progetti, la cui esecuzione è programmata nella seconda parte dell'anno, sono previsti sviluppare ricavi per complessivi 990 milioni di euro: 571 milioni si riferiscono alle Costruzioni Mare, 169 milioni alle Perforazioni Mare e Floating Production, 68 milioni alle Perforazioni Terra e 182 milioni alle Costruzioni Terra. Il Gruppo Saipem ha inoltre acquisito, nei mesi di luglio e agosto, ulteriori commesse per complessivi 433 milioni di euro, dei quali, 189 milioni riferiti al settore delle Costruzioni Mare, 174 milioni alle Floating Production, 62 milioni alle Perforazioni Terra ed 8 milioni alle Costruzioni Terra. Fra le acquisizioni più significative del bimestre si segnalano i seguenti contratti: Costruzione Mare - per conto Exxon, il progetto di tipo Epic (Engineering, Procurement, Installation, Construction) Kizomba, in Angola per la posa di flowlines; il progetto prevede inoltre l'installazione di riser, linee minori e ombelicali ad una profondità di 1000/1250 metri mediante l'utilizzo del nuovo mezzo navale multipurpose avanzato Fds (Field Development Ship). La commessa è stata acquisita dalla Saibos; per conto Shell, il progetto Penguin, in Gran Bretagna riguardante l'attività di ingegneria, procurement e posa di una condotta. La commessa è stata acquisita dalla European Marine Contractors Ltd.. Floating Production - per conto Agip Energy, il progetto di tipo Epic, per lo sviluppo dei giacimenti di Okono & Okpoho nell'offshore della Nigeria. Il contratto prevede la fornitura, l'installazione e la gestione di due Fpso (Floating Production Storage and Offloading system): il primo, destinato ad operare nella fase iniziale di sviluppo del campo, per un periodo di 18 mesi e il secondo, di dimensione e capacità produttiva superiore, per la produzione a regime per un periodo di 7 anni. La commessa è stata acquisita da una joint venture paritetica fra Saipem e Sbm (Single Buoy Moorings). Perforazione Terra - per conto Pluspetrol Argentina SA, il noleggio di 3 impianti per trentasei mesi in Perù. La commessa è stata acquisita da una joint venture fra le controllate Petrex SA e Spcp Lda; per conto Perez Companc del Perù SA, il noleggio di 6 impianti per trentasei mesi in Perù. La commessa è stata acquisita da una joint venture fra le controllate Petrex SA e Spcp Lda. Rafforzamento delle competenze ingegneristiche offshore - Nel mese di luglio la Saipem ha acquistato il 100% della Moss Maritime, società norvegese di ingegneria specializzata nella progettazione di sistemi galleggianti di trattamento e produzione di petrolio e di navi per il trasporto di gas naturale liquefatto. Questa acquisizione consentirà alla Saipem di rafforzare significativamente le competenze ingegneristiche, specialmente nei sistemi di produzione galleggiante con teste di pozzo in superficie, grazie ad una tecnologia esclusiva che Moss Maritime ha già sviluppato e sperimentato. Sempre nel mese di luglio, la Saipem ha finalizzato l'acquisizione della società di ingegneria Petro-Marine, con sedi a Houston e New Orleans, operante nell'area strategica del Golfo del Messico. Con queste acquisizioni, che hanno comportato un investimento complessivo di 75 milioni di euro, la Saipem incrementa in modo significativo la sua capacità di offrire al mercato delle Costruzioni Offshore soluzioni integrate per ingegneria, fornitura di materiali, costruzione e installazione. Evoluzione attesa per l'esercizio 2001 - Nel corso del primo semestre, le attività di Costruzione e Perforazione Mare hanno manifestato significativi miglioramenti, sia in termini di volumi che di margini, rispetto al corrispondente periodo del 2000. Il proseguimento, nel secondo semestre, delle attività del Blue Stream e l'entrata in esercizio del Fds per le Costruzioni Mare; l'entrata in vigore di contratti con tariffe più remunerative per le Perforazioni Mare; il previsto elevato utilizzo degli impianti per le Perforazioni Terra e la piena operatività del progetto Karachaganak in Kazakhstan per le Costruzioni Terra, consentono di prevedere, allo stato attuale delle conoscenze, per l'esercizio 2001, ricavi e utile operativo ampiamente superiori a quelli conseguiti nell'esercizio 2000. La situazione contabile di Saipem S.p.A. al 30 giugno 2001 chiude con l'utile netto di 16 milioni di euro contro i 3 milioni di euro consuntivati nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Si allegano gli schemi riclassificati di Stato Patrimoniale e Conto Economico sia per la situazione contabile semestrale della Saipem S.p.A. che per quella consolidata (il Conto Economico della situazione contabile semestrale consolidata è riclassificato secondo natura e destinazione dei costi operativi).

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