NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MERCOLEDI'
19 SETTEMBRE 2001
pagina 1
La nostra vetrina dei
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela
Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti
L'esposizione dei
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
LE PREVISIONI DI LEHMAN BROS SULL'ECONOMIA DOPO L'ATTENTATO USA
Milano, 19 settembre 2001 - Riassumiamo un lungo rapporto rilasciato
dalla Lehman Brothers (ben nota banca d'affari) lo scorso week-end circa le
implicazioni sull'economia mondiale, sugli scambi internazionali e sui
mercati dei capitali dopo "l'attacco all'America". - Economia: l'impatto
maggiore sarà probabilmente dal lato della domanda, con una caduta nella
fiducia dei consumatori che potrebbe portare ad una recessione in
America-Usa e nel mondo intero come conseguenza. La risposta americana
potrebbe richiedere un certo tempo per svilupparsi poi in modo positivo. -
Corso dei cambi: sembra probabile che il dollaro si possa indebolire, anche
se ci saranno aumenti nel prezzo di oro e petrolio. Mercati Europei:
dovrebbero continuare ad operare regolarmente e senza eccessive
oscillazioni.. Aumenta fortemente la possibilità di un taglio dei tassi di
interesse immediato (cosa che si è prontamente verificata, n.d.r.). Euro:
abbastanza vulnerabile per aumento dei rischi e un potenziale rialzo dei
prezzi dell'energia, anche se parzialmente compensati da qualche fattore
positivo (ad esempio l'impegno dei Paesi Opec a mantenere stabili i prezzi,
per quanto possibile). Mercati emergenti: Diminuzione di liquidità e timori
di rischi da partre degli investitori hanno abbassato i riferimenti di 2-3
punti. Tuttavia la forte possibilità di prezzi più alti del petrolio
potrebbero alla fine avvantaggiare Paesi quali Russia, Qatar e Venezuela.
Per quanto riguarda la produzione di beni e servizi, di solito - in passato
- è risultata meno influenzata di quanto si potese temere in un primo
momento. La gente è tipicamente molto ingegnosa a trovare nuovi modi di
produrre. Quindi, malgrado la ridotta capacità dei centri finanziari Usa (e
quindi globali) di fornire servizi, si potrà essere piacevolmente sorpresi
dalla velocità con la quale la produzione sarà in grado di ritornare a
livelli normali. Più problematica potrebbe risultare il lato della domanda.
Sino a pochi giorni fà ci si aspettava una ripresa dei consumi negli Usa
verso fine anno 2001 per crescere ancora nel 2002, con le conseguenti
ripercussioni favorevoli sulle economie mondiali. Ora, questo viene
sicuramente messo in forse asnche se la spesa pubblica del Governo Usa
sicuramente sarà incrementata e nuovi tagli fiscali saranno messi in atto.
Ci vorrà del tempo, tuttavia, perchè tutto ciò possa trasformarsi in spesa
effettiva e quindi esplicare i relativi effetti positivi. In conclusione, ci
si attende che i mercati finanziari osserveranno un periodo di "wait and see
- attendi e vedi", malgrado gli sforzi delle Autorità di immettere
liquidità. Un lato positivo, paradossalmente potrebbe essere il fatto che,
sotto la pressione dei mercati finanziari, il Giappone possa procedere più
speditamente nel risolvere i suoi problemi con le banche, causa principale
delle difficoltà attuali del Paese del Sol Levante. Sembra di poter rilevare
dal rapporto Lehman Bros. un atteggiamento tutto sommato non del tutto
pessimistico e abbastanza ottimistico a medio-lungo termine - malgrado le
indubbie difficoltà ed incertezze del momento. La ripresa economica
americana che dovrebbe influenzare le economie mondiali, attesa per inizio
2002 potrebbe subire uno slittamento di alcuni mesi ma alla fine arrivare.
PER SEI ITALIANI SU DIECI IL FUTURO È SEMPRE PIÙ NERO
Milano 19 settembre 2001. Adesso il futuro fa paura. Per sei italiani su
dieci gli scenari di domani si tingono di nero. E se solo fino a ieri a
preoccupare maggiormente erano il degrado dell'ambiente, l'inquinamento, le
città invivibili e i cibi transgenici adesso dopo gli attentati americani
cambia anche la geografia delle principali paure degli italiani. Il rischio
terrorismo nelle città, la possibile recessione, gli effetti della guerra
sull'ambiente e sull'eco-sistema, insomma gli scenari del conflitto cambiano
le coordinate del rapporto degli italiani col loro futuro. E ad essere
ottimista è solo un italiano su dieci. E' quanto emerge dall'indagine
promossa dall'Associazione Turistica Colline Moreniche del Garda su un
campione di 882 italiani di età compresa tra i 20 e i 55 anni, nell'ambito
della manifestazione MosaicoScienze, una serie di eventi e incontri dedicati
al tema "La Terra, l'uomo e la terra", che si svolgerà dal 20 al 23
Settembre con la partecipazione, tra gli altri, di personalità come Roberto
Vacca e Piero Angela. L'indagine ha voluto esplorare il quadro del rapporto
degli italiani col futuro, in particolare alla luce degli ultimi,
preoccupanti, scenari. Il futuro dopo l'11 settembre: ottimista solo un
italiano su dieci Dopo l'11 settembre, improvvisamente, il sentimento con
cui si guarda al domani è la paura se è vero che sei italiani su dieci (il
62%) si dice, appunto, "impaurito". Allo stesso modo la percentuale di
coloro che solo ai primi di settembre si dicevano "incuriositi rispetto al
futuro" abbia subito un vero e proprio crollo, passando dal 43% al 21%.
Caduta a picco analoga per gli "ottimisti", letteralmente scivolati dal 19%
di inizio settembre al 9% di adesso (meno di un italiano su dieci). Resta,
poi, uno zoccolo duro di "indifferenti" che si attesta attorno al 6%. I
cambiamenti, secondo gli italiani, non saranno solo sullo scacchiere
internazionale, non riguarderanno solo eserciti e paesi lontani, ma
coinvolgeranno la vita di tutti i giorni, e su questo l'opinione è
decisamente diffusa (65%). Ma a sorprendere, sempre raffrontando le risposte
di oggi con quelle di appena due settimane fa, è la cosiddetta "tempistica"
entro la quale, secondo gli italiani, si sarebbe assistito a cambiamenti e
rivolgimenti nella vita di tutti i giorni. Se prima dell'attacco
terroristico agli USA, il "futuro" per il 61% degli italiani, era lontano 10
o addirittura 20 anni, adesso lo scenario è completamente sottosopra. Per il
58% degli italiani "le cose cambieranno pesantemente nell'arco di poche
settimane". Il futuro, insomma, è già qui. Paure degli italiani: adesso si
temono violenza, eccessivi controlli e... gli aerei La classifica delle
paure legate al futuro risulta oggi completamente nuova rispetto solo a due
settimane fa. L'11 settembre, da questo punto di vista, ha aggiunto tutta
una serie di incubi connessi alla paura della guerra e del terrorismo. "Nel
nostro futuro vedo incombere la minaccia nucleare - spiega Roberto Vacca,
che parteciperà agli incontri di MosaicoScienze - ritengo possibile,
infatti, che qualche testata nucleare venga utilizzata, magari come arma di
pressione o di ricatto da gruppi estremistici. Questo pericolo atomico è ben
più presente nel nostro futuro di quanto non lo sia l'impiego di armi
batteriologiche". La paura della crescita della violenza e della criminalità
nelle nostre città coinvolge il 48% degli italiani, in particolare sale alle
stelle anche la paura degli aerei, dal momento che un italiano su due (46%)
si rifiuterebbe di salirci, mentre il timore che il conflitto abbia dei
riflessi sull'ambiente e sul suo possibile degrado occupa i pensieri del 36%
degli intervistati. A crescere sono anche le paure connesse alle possibili
restrizioni della libertà e alla crescita di controlli cui verremo
sottoposti, che preoccupa il 23% degli intervistati. Resta lo spettro delle
biotecnologie, che fino all'altro ieri occupava, oltre alle pagine dei
giornali, anche le preoccupazioni di tanti italiani, adesso fa paura "solo"
al 21% degli intervistati. Un'altra paura è legata ai mutamenti che i nuovi
scenari produrranno sul lavoro e sull'economia. Il 19% degli italiani pensa
che ci sarà una crescita della disoccupazione e teme che potrebbe esserne
coinvolto direttamente. I problemi legati all'inquinamento delle città che
avevano spinto lo scorso anno all'iniziativa delle "domeniche a piedi"
adesso interessa unicamente il 16% degli italiani. Ancora, c'è chi teme che
il sovrappopolamento e i flussi migratori, alimentati dalla crescita dei
conflitti locali, renderanno le città europee simili a formicai invivibili
(13%), chi teme che le dimensioni di case e abitazioni si rimpiccioliranno
ulteriormente (9%). Da segnalare come l'attacco terroristico agli Stati
Uniti abbia cambiato anche le coordinate rispetto al tema della
globalizzazione, che metteva proprio gli USA sul banco degli accusati. Se
fino a pochi giorni fa il tema impauriva molti italiani, adesso l'indice di
paura è sceso, secondo l'indagine di MosaicoScienze, all'8%. Resta costante
la paura legata ai problemi di salute causati dalle modificazioni
dell'ambiente (7%). Ma per il futuro gli italiani non hanno solo incubi,
ovviamente. MosaicoScienze ha voluto indagare, infatti, quelle speranze
legate all'innovazione tecnologica e alle scoperte scientifiche al servizio
dell'uomo e del suo benessere. Il 31% degli italiani, da questo punto di
vista, sognano aerei pilotati da computer e robot inattaccabili e quindi a
prova di dirottatori, il 25% degli italiani sogna edifici e costruzioni a
prova di attacchi e bombe, ma anche di terremoti e di catastrofi naturali,
mentre il 12% degli intervistati si attende dal futuro sistemi di sicurezza
e di controllo in grado di prevenire ogni rischio.
LE RICERCHE DI MERCATO NELLA TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETA' E
DELL'ECONOMIA A ROMA IN SETTEMBRE IL 54° CONGRESSO MONDIALE ESOMAR
Roma, 19 settembre 2001 - 4000 soci in 100 Paesi di tutti i continenti, 1500
partecipanti attesi al Congresso Internazionale all'Hotel Hilton Cavalieri
di Roma (23-26 settembre): questa è l'Esomar, l'associazione mondiale dei
ricercatori di mercato e di sondaggi d'opinione. Quest'anno, il Congresso
affronterà i temi delle grandi trasformazioni della società e del business e
il contributo della ricerca al processo decisionale e ai risultati bottom
line. Il tema generale è infatti "Marketing Transformation - Research for
the Bottom Line" (la trasformazione del marketing: la ricerca per le
decisioni essenziali). In tutto il mondo occidentale cambia la struttura
della famiglia e cambiano i suoi valori, compreso l'atteggiamento verso i
prodotti, il tempo libero e le decisioni di spesa. Cambia l'economia:
all'economia tradizionale si affianca la nuova sfera dell'on-line, e ci si
chiede quanto siano in contrasto o sinergiche. Cambia il marketing, perché è
mutato il consumatore, da tempo non più oggetto passivo ma soggetto attivo
del rapporto con i prodotti e con le imprese: e queste ultime rispondono con
il Crm (Customer Relationship Management), cioè con la preoccupazione di
stabilire con i consumatori rapporti che vadano oltre il prodotto. Se tutto
si trasforma (la società, l'economia, il consumatore), le ricerche - come
fornitrici d'informazione - si trovano al centro del processo d'innovazione:
sulla base della nuova economia, è necessario reinventarle. Tenendo presente
che le ricerche di marketing sono la "macchina della conoscenza" delle
imprese, oggi da loro ci si deve aspettare l'esattezza nella diagnosi dei
problemi, la velocità e l'efficienza delle analisi, il contributo
determinante alle decisioni. Fior di relatori approfondiranno questi temi e
daranno indicazioni per l'attività futura degli specialisti di ricerca: Gary
Bridge, Vicepresidente Ibm Corporate, Stati Uniti; Andrea Granelli, Ceo,
Telecom Italia Lab; Stefano Marzano, Ceo, Philips Design, Olanda; Corrado
Passera, Amministratore Delegato Poste Italiane; Ian Pearson, BT's
Communication Consultancy Group, Regno Unito; Marco Testa, Armando Testa;
Roberto Zuccato, Worldwide Marketing Director, Fiat Auto. Oltre alle
relazioni, il programma comprende: sessioni sulla trasformazione della
società, del mercato e della ricerca; discussioni panel sulla cooperazione
cliente - fornitore e sulla privacy dei dati; case studies sui nuovi modelli
di business e sulla psicologia del consumatore; numerosi workshops sulle
ricerche con internet, sulle qualitative e sul data mining; con le
testimonianze dirette di aziende e agenzie internazionali (Allied Domecq,
Compaq, Dow Chemical, Egg, Ford, J.W. Thompson, McCann Erickson, Siemens,
ecc.). I ricercatori devono infatti conoscere i trend che condizionano
l'economia globale per avere una visione più ampia possibile. Al congresso
verranno presentati modelli di business sviluppati appositamente per gestire
il flusso continuo dei cambiamenti e le innovazioni del mercato. Un altro
tema a cui si riserverà grande attenzione è la psicologia del cliente: dato
che il mercato è sempre più orientato al cliente/consumatore, i ricercatori
devono essere in grado di presentare dati aggiornati e precisi su cosa
vogliano i consumatori. L'obiettivo del Congresso è di dare ai partecipanti
nuove idee su come collocare le ricerche in un più ampio contesto
strategico, di aggiornarli sulle nuove tecniche di ricerca e di mostrare in
che modo la ricerca può operare in un mondo in continua evoluzione. Per
informazioni:
www.esomar.nl
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A. POSITIVI RISULTATI SEMESTRALI PER
IL GRUPPO M.P.S.UTILE NETTO A EURO 356 MIL. (+22,7%) E ROE AL 16,5% (18% AL
NETTO DELL'AVVIAMENTO AMMORTIZZATO)
Siena, 19 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte
dei Paschi di Siena, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato
nella riunione del lo scorso 13 settembre le "relazioni semestrali "
sull'andamento della Banca e del Gruppo, che presentano risultati positivi
in linea con il percorso di crescita programmato nel Budget. Pur in uno
scenario di mercato difficile, condizionato dal trend negativo dei mercati
finanziari, il Gruppo M.P.S. ha proseguito nel processo di rafforzamento dei
profili reddituali ed operativi, con: ?incremento delle "commissioni
clientela" (+9,4% rispetto al I° sem. 2000) correlato al consistente gettito
delle fonti di contribuzione più stabili (provvigioni da servizi di base,
sistemi di pagamento, recuperi spese) ed all'apporto dell'attività di
commercializzazione dei prodotti (raccolta indiretta e "bancassurance" in
particolare), che hanno più che compensato le riduzioni dei proventi da
"risparmio gestito" e "brokerage". Considerando anche i "profitti da
operazioni finanziarie" (pressoché stabili) e le altre componenti, il
margine da servizi del Gruppo sale a euro 1.462 mil. (+11,5%); ?ripresa del
margine di interesse, che raggiunge euro 1.110 mil. (+9,5%), beneficiando
sia dell'effetto "volumi", sia del miglioramento della forbice nell'attività
con clientela; ?crescita della raccolta complessiva del 7,1% in termini di
saldi medi (+5,5% nei valori puntuali), orientata sulla componente "diretta"
(+10,6%), in presenza di un trend della "massa indiretta" (+2,9%),
penalizzato dalla flessione dei corsi azionari sugli stock patrimoniali,
accentuatasi a fine semestre. All'aumento del risparmio amministrato
(+5,7%), trainato anche dal collocamento di prodotti finanziari innovativi,
fa riscontro una sostanziale stabilità del risparmio gestito, con flussi di
nuova raccolta positivi (circa 1.030 Euro mil. su Fondi Comuni/Sicav ; oltre
1.080 Euro mil. su Polizze Vita/Fondi Previdenziali); ?dinamica degli
impieghi all'economia (+9,2%) incentrata soprattutto sul segmento a
medio/lungo, in un'ottica di "banca di riferimento" (finanziamento,
servizio, consulenza) per piccole/medie imprese e famiglie. In ulteriore
diminuzione il contenzioso, la cui incidenza sugli impieghi scende - anche a
seguito delle "cartolarizzazioni" (circa 1.130 Euro mil.) effettuate nel
semestre - all'1,3%; A tali fenomeni si associano l'ulteriore sviluppo
(+8,3%) del patrimonio clienti, che raggiunge 4.500.000 unità (4.778.000
considerando anche le partecipazioni bancarie consolidate "pro - quota") ed
il potenziamento della struttura distributiva in ottica di multicanalità
integrata (1.842 filiali, 240 negozi finanziari/teleboutiques, 1.862
promotori finanziari, 755.000 connessioni "virtual banking"). All'ascesa del
margine di intermediazione, che si attesta a euro 2.572 mil. (+10,6%), fa
riscontro una dinamica delle spese amministrative (+6,2% rispetto al valore
semestrale medio del 2000) che assorbe l'impatto dei forti investimenti per
la realizzazione del Piano Industriale e dell'ampia progettualità in corso
di attuazione sul piano commerciale, organizzativo ed operativo, a fronte di
un sostanziale contenimento dei costi di gestione corrente. Il risultato
lordo di gestione sale così a 1.144 euro mil., superando per euro 138 mil.
(+13,7%) il livello del I° sem. 2000 (situazione "pro-forma", comprensiva
dei valori di Banca 121, confluita nel perimetro di consolidamento nel II°
semestre 2000) L'utile netto di periodo raggiunge a sua volta euro 356 mil.
(+22,7%), portando il Roe dal 14% del 2000 al 16,5% (valore calcolato su
basi omogenee, depurando cioè dal patrimonio gli effetti contabili delle
rivalutazioni degli immobili e delle partecipazioni effettuate a fine 2000,
che ovviamente non producono riflessi sulla redditività del Gruppo).
Depurando la quota di ammortamento delle differenze positive di
consolidamento, l'utile netto sale a euro 389,9 mil., con un Roe
annualizzato del 18%. Sul miglioramento dei profili economici, operativi e
strutturali hanno positivamente inciso anche: lo sviluppo dimensionale
realizzato dal Gruppo negli ultimi esercizi, sia tramite l'acquisizione
della Banca Agricola Mantovana, di Banca 121 e delle altre partecipazioni in
banche locali, ben radicate nei rispetti contesti territoriali (Banca Monte
Parma, Banca Popolare di Spoleto, C.R. San Miniato), sia attraverso
l'estensione della rete distributiva (canali tradizionali e telematici);
l'arricchimento dell'offerta in logica di innovazione e personalizzazione
dei prodotti/servizi (favorito anche dall'avvio dell'attività da parte di
MPS Finance) ed il costante rafforzamento delle integrazioni tra reti
distributive e "fabbriche di prodotto"; i benefici, in termini di crescita
delle sinergie di scala e di scopo, connessi agli interventi di
razionalizzazione degli assetti organizzativi ed all'espansione delle
strutture comuni in campo commerciale, nelle aree dei servizi informatici e
degli acquisti. Ulteriori effetti deriveranno, nel prosieguo dell'esercizio,
dall'implementazione del progetto Spese Generali, con ridisegno del processo
di gestione della spesa a livello di Gruppo ed interventi mirati, di rapida
attuazione su specifiche aree di costo, nonché dalla più ampia attività di "efficientamento"
dei processi di lavoro. Il I° semestre dell'esercizio è stato inoltre
caratterizzato da particolare impegno per assicurare un'efficace e rapida
attuazione delle progettualità definite nell'ambito del Piano Industriale
2001/2004. In questo ambito, assumono particolare rilevanza le iniziative
realizzate ed in corso, che riguardano: la nuova organizzazione della
Capogruppo, con la costituzione di due entità nettamente distinte: il
Corporate Center, che esercita funzioni di direzione, coordinamento e
controllo dell'intero Gruppo, e la Divisione Banca Commerciale, proiettata
al presidio del mercato ed allo sviluppo delle relazioni con la clientela.
Parallelamente, sono stati definiti i processi fondamentali di Governo del
Gruppo e le connesse regole di relazione verticale ed orizzontale; la
divisionalizzazione dell'assetto distributivo delle banche commerciali per
segmenti di clientela (con coerente allineamento delle strutture centrali e
redistribuzione delle risorse a favore della rete di vendita) e la correlata
creazione del centro di eccellenza di marketing (Crm), che sta sviluppando
un sistema di Customer Insight di alto profilo qualitativo e tecnologico;
l'integrazione delle società del Gruppo operanti nel "risparmio gestito",
con razionalizzazione complessiva della "filiera", tramite la prevista
fusione per incorporazione di tutte le Sgr del Gruppo (Ducato Gestioni,
Gi.Gest e Spazio Finanza) in Gmpam Sgr; la costituzione della banca d'affari
per le Pmi, con la trasformazione del Mediocredito Toscano (che ha assunto
la denominazione di "MPS Merchant - Banca per le Piccole e Medie Imprese")
in un centro di eccellenza nel quale confluiscono le attività di finanza
innovativa e credito specializzato a medio termine del Gruppo; l'evoluzione
dell'inca verso una struttura specialistica di "banca verde", per il
sostegno delle iniziative nei comparti dell'agricoltura e dell'ambiente, con
una offerta innovativa ed integrata di servizi finanziari e consulenziali.
Rientrano in questo quadro anche l'ulteriore sviluppo del processo di
integrazione di Banca 121 nel Gruppo e gli interventi finalizzati al
rafforzamento strutturale di Banca Steinhauslin quale "pilastro" del Private
Banking. Sono inoltre state avviate le attività tese alla riorganizzazione
delle attività di leasing e factoring, concentrandole in un'unica struttura
societaria specializzata, alla costituzione della "Work - out Unit" (che
gestirà il recupero crediti non performing del Gruppo) ed all'unificazione
della gestione dei portafogli finanziari e dell'operatività di tesoreria.
Banca Mps - risultati del i° semestre 2001 - In forte sviluppo i valori
della Capogruppo, che trovano sintesi nelle crescite del risultato lordo di
gestione, salito a euro 770 mil. (+21,2%) e dell'utile netto "gestionale",
che raggiunge euro 334 mil., superando per euro 93 mil. (+38,5%) l'omogeneo
livello conseguito nel I° semestre 2000. L'utile netto "contabile", che
risente dei cambiamenti intervenuti nei criteri di valutazione relativi ai
dividendi delle società controllate, raggiunge a sua volta 485 euro mil.
L'evoluzione degli aggregati operativi ed economici riflette, nelle linee di
fondo, il trend registrato dal Gruppo: ?incremento del 9% sulla raccolta
complessiva in termini di saldi medi (+7% nei "puntuali"), con una dinamica
attorno al 14% per la "diretta" e del 4,3% per la "indiretta", supportata da
elevati flussi di collocamento prodotti; ?espansione degli impieghi ancora
orientata soprattutto sulle componenti più stabili (medio/lungo termine
+20,7%), all'interno di una variazione dell'aggregato complessivo (+7% a
fine periodo) che assorbe gli effetti delle operazioni di "cartolarizzazione"
(circa 2.060 €mil., di cui 1.080 €mil.. su crediti in bonis); ?crescita
reddituale basata sul maggior apporto delle commissioni da clientela
(+18,3%), in presenza di una ripresa del margine d'interesse (+6,5%), di un
progresso dei dividendi (+43%) e di una complessiva stabilità delle altre
fonti di contribuzione. Il Roe annualizzato (calcolato assumendo l'utile
netto "gestionale" e depurando dal patrimonio, come per il Gruppo, gli
effetti contabili delle rivalutazioni degli immobili e delle partecipazioni
effettuate a fine 2000) si colloca al 15,4%, rispetto al 12,2% del I°
semestre 2000. I risultati al 30 giugno, l'andamento in corso e gli
interventi in atto e programmati consentono di prefigurare per il prosieguo
dell'esercizio - nell'ipotesi che i recenti avvenimenti internazionali non
determinino un ulteriore deterioramento del quadro economico e finanziario -
una crescita della redditività rispetto al 2000, sia per la Banca, sia a
livello consolidato. Infolink:
www.mps.it
WINPLAN, IL NUOVO PIANO DI INVESTIMENTO DI WINTERTHUR VITA PER COSTRUIRE
UN SOLIDO PATRIMONIO
Milano, 19 settembre 2001 - Winplan è il nome della nuova polizza unit
linked di Winterthur Vita che consente di accedere ai mercati finanziari in
modo pianificato, sfruttandone al meglio gli andamenti, anche nei periodi di
maggiore volatilità. Grazie alla possibilità di effettuare pagamenti
periodici, Winplan permette una buona diversificazione dell'investimento e
quindi dà la possibilità di approfittare delle potenzialità dei differenti
comparti per ottenere la migliore performance. Le caratteristiche di Winplan
Con Winplan si può programmare il proprio piano di investimento attraverso
versamenti periodici, anche di importo relativamente modesto. Le somme sono
investite in quote di fondi comuni di investimento di tipo obbligazionario
ed azionario. La gestione di questi fondi comuni di investimento è affidata
all'esperienza dei professionisti di Credit Suisse Asset Management. Il
piano di investimento, che può avere una durata minima di 10 anni e massima
di 20 anni - con possibilità di proroga- è concordato al momento della
sottoscrizione del contratto, in base alle esigenze ed alle aspettative del
cliente. I versamenti periodici possono avere cadenza mensile, trimestrale,
semestrale o annuale, tenendo presente comunque che il versamento minimo
annuo deve essere almeno di 1000 Euro. Il frazionamento dell'investimento
nel tempo consente di costruire un patrimonio significativo, cogliendo le
diverse opportunità offerte dai mercati: si attenua l'incidenza dei momenti
in cui le quote costano di più e si approfitta dei momenti in cui le quote
hanno un prezzo più basso. Winplan permette di scegliere tra quattro linee
di investimento per tenere conto delle differenti esigenze dell'investitore,
sia in termini di rischio sia in termini di performance attesa. Tre linee
gestite hanno una componente azionaria (Balanced, Growth e Sector Rotation)
mentre la quarta è di tipo obbligazionario e quindi con profilo più prudente
(International Bond). La linea azionaria Sector Rotation è gestita in modo
dinamico ed estremamente innovativo: il gestore infatti decide in ogni fase
di mercato in quali settori (tecnologia, Internet, telecomunicazioni,
biotech, media, energia, food, finanza, beni di consumo, divertimenti) e in
quali fondi investire per ottenere, nel lungo periodo, elevati rendimenti
del capitale. Nome Linea International Bond Investe in obbligazioni ad alto
rendimento negoziate sui mercati finanziari internazionali con attenzione
alla diversificazione valutaria; Composizione 100% Fondi Obblig. di cui: 30%
CS BF (Lux) Euro; 50% Cs Bf (Lux) Us$; 20% cs bf (Lux) Sfr. Nome Linea
Balanced Investe in obbligazioni e azioni oltre 40 fondi di Credit Suisse
Asset Management Composizione 60% Monetaria/obbligazionaria 40% Azionaria
Nome Linea Growth Investe prevalentemente nel comparto azionario, oltre
Composizione 40 fondi di Credit Suisse Asset Management 40%
Monetaria/obbligazionaria; 60% Azionaria, Nome Linea Sector Rotation Investe
nei fondi settoriali di credit Suisse Asset management e di altre società di
gestione Composizione 100% Azionaria.Sono possibili in qualsiasi momento
trasferimenti di somme parziali e totali da una linea all'altra e si può
effettuare un disinvestimento parziale o totale dopo il primo anno. E'
garantita inoltre una copertura del rischio di morte per un capitale pari al
101% del controvalore delle quote. La nuova unit linked di Winterthur Vita
mantiene tutti i vantaggi di una polizza vita: il capitale è esente dalle
tasse di successione, impignorabile, insequestrabile ed escluso dall'asse
ereditario. I costi Sull'importo versato nel corso della prima annualità,
anche ratealmente, si applica una commissione d'ingresso che varia dal 2% al
5% in proporzione al premio, maggiorata di un aliquota variabile tra il 20 e
il 30 % in funzione della durata contrattuale. Sui versamenti successivi,
tenendo conto anche di quelli già effettuati, si applicano commissioni che
variano in funzione dell'importo: si passa dal 6,50% al 3,50%, con una
convenienza che cresce all'aumentare della somma investita. E' previsto un
meccanismo denominato Fidelity Bonus grazie al quale Winterthur Vita premia
la fedeltà dell'investitore: infatti, al termine del piano dei versamenti,
viene restituito il valore delle commissioni pagate con la prima annualità,
aggiungendo quote per il corrispondente importo al patrimonio maturato. Così
il primo anno risulta essere completamente gratuito. Distribuzione e
informazioni Winplan viene distribuita dagli agenti di Winterthur. Il valore
delle quote può essere verificato giornalmente consultando il quotidiano 'Il
Sole 24 Ore' e il sito web www.winterthur.it. Winterthur è una delle
principali compagnie di assicurazione in Europa e uno dei maggiori gruppi
assicurativi a livello mondiale. Da alcuni anni divisione assicurativa di
Credit Suisse Group, Winterthur offre, sia a livello locale sia
internazionale, prodotti studiati su misura per soddisfare le esigenze
assicurative e previdenziali dei clienti privati e delle imprese. In Italia
Winterthur ha realizzato negli anni scorsi un'importante fusione con altre
cinque compagnie e ha raggiunto oggi una dimensione, in termini di ampiezza
della rete di agenzie (circa 900 unità) e di portafoglio clienti (quasi 2
milioni fra persone fisiche e giuridiche), che le permettono di affrontare
in termini competitivi le sfide di un mercato in rapida evoluzione. Con
quasi 3.000 miliardi di lire di raccolta premi nel 2000, Winterthur è una
delle principali compagnie del mercato assicurativo italiano.
"LUNGA PROTEZIONE", IL PIANO LTC INDIVIDUALE PROPOSTO DA UNISALUTE: UN
INVESTIMENTO IN TRANQUILLITA'VIA INTERNET
Milano, 19 settembre 2001 - Si è svolto ieri un'incontro organizzato da
Unisalute nel corso del quale Fiammetta Fabris Direttore Tecnico Commerciale
e Marketing Operativo Unisalue ha svolto una relazione che di seguito viene
riportata. Nei sistemi sanitari dei principali paesi industrializzati si
registra una sempre maggiore attenzione ai problemi legati alla "qualità
della Vita " intesa in senso lato, ed in particolare all'aspetto legato al
crescente invecchiamento della popolazione, all'insorgenza di situazioni di
disabilità più o meno gravi causate da malattie croniche o degenerative
(tumori, arteropatie, alzhaimer ecc.); occorre inoltre considerare
l'incidenza delle conseguenze di gravi eventi traumatici quali le lesioni al
midollo spinale che, a differenza delle precedenti cause2 non sono legate
all'invecchiamento, ma piuttosto dovuti ad eventi esterni quali incidenti
d'auto o infortuni sul lavoro. 1 sistemi pubblici più esposti a far fronte a
tali eventi sono ovviamente i sistemi pensionistico e quello socio
sanitario. E soprattutto per quest'ultimo il tipo di intervento si è spesso
trasformato non già in un aumento delle prestazioni sanitarie, ma piuttosto
di quelle mi senso lato "assistenziali" atte a fornire alla persona in stato
di bisogno cioè non più autosufficiente. la impossibilità di far fronte al
quo insorto - stato di dipendenza L'attenzione sull'assistenza sociale nel
nostro paese è diventata, dalla fine degli anni 90 in poi, sempre più forte,
non solo per l'invecchiamento della popolazione, ma anche per le
trasformazioni intervenute nel nostro sistema sanitario nazionale sempre più
attento alla spesa sostenuta, che hanno reso l'assistenza ospedaliera
specificamente volta alla risoluzione delle fasi acute della patologia,
rinviando il problema dell'assistenza del malato non autosufficiente, ma
stabilizzato, alle famiglie ed alle limitate strutture assistenziali. Nel
nostro paese la spesa sociale a carico di ogni cittadino è pari a lire
85.000 con la seguente disparità 205.000 in provincia di Trento e 21.000. in
Calabria- Da qui, l'indispensabile necessità, anche in presenza del
diversificato quadro normativo esistente (dalle riflessioni della
Commissione Onofri- al Piano Sanitario '98/2000,, alla riforma sanitaria ter
del 99) di procedere alla costruzione di risposte personali al problema
della non autosufficienza che, ad oggi, in termini assoluti, non ha ancora
avuto risposte esaustive dal settore pubblico, non ancora orientato a
trovare soluzioni del tipo di quelle già adottate in Germania. La soluzione
assicurativa viene quindi dalle polizze Ltc (Long Term Care), importate dal
mercato americano e create per soddisfare i bisogni dell'assicurato al
momento in cui questi perda la sua autosufficienza. Un individuo si ritiene
autosufficiente quando fisicamente è in grado di provvedere a se stesso
senza bisogno dell'aiuto di terzi, e, mentalmente, quando i suoi processi
logici, governano a pieno le sue azioni rendendo possibile una sua compiuta
vita sociale. Accordarsi sulle categorie che rendono individuabili gli
elementi dell'autosufficienza è importante per poter stabilire una univocità
di linguaggio che ha, tra le sue dirette conseguenze quella di stabilire
l'operatività delle nonne contrattuali. E' per questo che le attività della
vita quotidiana (Activity of daily living ) ono state stabilite in quattro
principali categorie -Lavarsi -Vestirsi/svestirsi -Muoversi -Alimentarsi La
mancanza di una parte di tale autonomie fa si che il soggetto necessiti
obbligatoriamente dell'aiuto di un terzo per svolgere le specifiche
attività. 1 prodotti assicurativi oggi sul mercato delle individuali, sono
senza dubbio recenti: i primi risalgono infatti alla fine del 97, altri sono
successivi, ma tutti si caratterizzano per la costruzione del prodotto in
area vita. Tali coperture sono le cosiddette "pre funded plans" destinate a
soggetti in buono stato di salute, e possono ancora essere divise in
coperture Stand alone (che cioè prevedono esclusivamente una copertura Ltc)
oppure coperture che includono nei piani finanziari vita una garanzia
complementare, attivabile o meno a richiesta del contraente, di Ltc. Per-
tutti i prodotti, le caratteristiche, fondamentali sono proprie dell'area
vita: la possibilità di sottoscrivere i contratti entro determinate fasce di
età, la differenza di costo tra uomo e donna e la necessità di un minimo di
durata di pagamento per ottenere la rendita pattuita, l'interruzione del
pagamento al verificarsi dello stato di non autosufficienza. Un ulteriore
criterio di classificazione dei prodotti assicurativi Ltc riguarda le
modalità di erogazione della prestazione monetaria (a sua volta
ulteriormente distinguibile in risarcitoria o indennitaria) come rendita o
capitale di servizio intesa come assistenza diretta in centri convenzionati
privati. All'intemo di questa classificazione, si muove il prodotto Ltc
malattia, quindi non vita, che consente allo stesso tempo di svincolarsi
dalle rigidità di un ramo finanziario qual è il vita ed acquisire alcune
delle duttilità proprie dei rami danni (area di cui fa parte il ramo
malattia). La scelta della nostra compagnia è stata appunto quella di
operare la costruzione del prodotto Ltc, sia individuale che di gruppo, in
area malattia, connotandolo delle specifiche caratteristiche di Unisalute.
Il prodotto è caratterizzato: a) da un'ampia forbice nell'età di
sottoscrizione, che va dai 18 ai 99 anni, rendendo praticamente possibile a
tutti, anche nell'età più critiche avvicm"arsi al rischio in oggetto; b) dal
costo competitivo per tutte le fasce di età del relativo premio; E' un
prodotto semplice, acquistabile da solo. Queste le sue caratteristiche
tecniche: -la definizione dell'autonomia attraverso la classificazione in
quattro attività fondamentali (adl); -la definizione dello stato di non
autosufficienza individuato nella perdita di tre su quattro adI,
indipendentemente dall'evento che determini tale perdita, sia esso dovuto ad
infortunio, malattia o semplice senescenza, stabilendo solo un periodo di
carenza per alcuni di tali eventi: Nessuna per l'infortunio . 3 anni per le
malattie mentale, il parkinson e l'alzhaimer - 1 anno per il resto delle
malattie; I'erogazione degli importi pattuiti dal momento del venificarsi
dello stato di dipendenza per tutto il perdurare di tale stato, con
interruzione del pagamento del premio.da parte dell'assicurato. Proprio
sulle modalità di erogazione degli importi pattuiti al momento della
verifica della sussistenza dello stato di non autosufficienza5 si
inseriscono gli elementi di novità specifici della nostra Compagnia.
L'assicurato potrà sempre infatti decidere se ottenere il massimale annuo
sottoscritto, di 12,24, o 36 milioni di Lire (pari a Euro 6.197,4822, Euro
12.394,9644, , Euro 18.592,4466) con la modalità del rimborso delle spese
sostenute, o sotto forma di diaria giornaliera o con la trasformazione in
servizi che Unisalute, attraverso la propria rete di strutture convenzionate
già operative per la totalità degli assicurati malattia, può mettere a
disposizione per il disabile e la sua famiglia, ricorrendo a medici,
terapisti, infermieri, strutture organizzate nella medicina domiciliare e
nel monitoraggio del paziente a distanza, nonché, a breve, anche ricorrendo
a convenzioni con strutture residenziali per anziani. Ciò consente
all'assicurato di poter ottimizzare gli importi usufruendo dei migliori
costi delle prestazioni che Unisalute può ottenere tramite i propri
convenzionamenti. Rilevante, inoltre, il grosso aiuto dato alla famiglia del
beneficiario9 che non deve preoccuparsi di organizzare le varie attività
sanitarie che ruotano intorno ad un disabile, potendosi appoggiare ad un
professionista del settore. Una recente indagine, anche se esclusivamente
volta ad analizzare la situazione degli anziani, ha infatti evidenziato che,
sulle 750.000 famiglie in Italia che hanno un anziano da assistere, più del
50% sostiene l'indispensabilità dei servizi organizzati a cui fa
riferimento, ma è critico sulla: -Trasparenza (chiarezza di informazioni
d'accesso ) -Convenienza (costi elevati delle strutture residenziali
-Accessibilità (possibili favoritisini ) Il servizio è quindi la chiave di
volta di tali assistenze, ma ne è anche il fattore più critico. Appoggiarsi
quindi ad un interlocutore professionale e completo. capace di governare al
100% le necessità sanitarie e para sanitarie del disabile, a dare il vero
investimento in tranquillità. A chi e rivolto il piano sanitario - A tutte
le famiglie che abbiano già un anziano, sia anche un grande vecchio, cioè un
over 759 che vogliano cautelarsi dal rischio, in caso di non
autosufficienza, di gravi ripercussioni su tutto l'entourage familiare e
sulle proprie entrate. Famiglie che abbiano ragazzi giovani in casa il cui
rischio principale è l'infortunio, (stragi del sabato sera o sport estremi)
a causa di incidenti stradali o attività spericolate. Persone che pratichino
lavori manuali rischiosi per i qauali l'infortunio rappresenta la causa più
frequente di disabilità. Il costo del piano sanitario, proprio perché
venduto con le logiche malattia,, non essendo un prodotto ad accumulo
finanziario, è contenuto,, per tutte le fasce di età. Per un massimale di 24
milioni di Lire annue si va dalle circa 255.000 Lire per un 18enne a
2.798.000 Lire per un 99enne. Il premio pur essendo fissato sull'età di
ingresso non varia per sesso e, soprattutto,, resta costante per tutta la
vita, senza modifiche legate all'invecchiamento del beneficiario. L'ottimo
rapporto qualità prezzo consente a tutte le famiglie, anche le più modeste,,
e le più giovani, di investire in tranquillità, sia nel caso in cui il
fischio più temuto e probabile sia l'infortunio, sia nel caso in cui la
presenza di anziani genitori o parenti faccia temere il rischio di malattie
croniche o anche il semplice processo di invecchiamento. Per sottoscrivere
il piano assicurativo non è necessaria alcuna visita specialistica, neanche
per gli over 60. A differenza del ramo vita infatti è sufficiente che
l'assicurato risponda a quattro semplicissime domande sul suo stato di
salute e la presenza di stati non autosufficienza. La mancanza assoluta di
complessitá ha infatti consentito di veicolare il prodotto attraverso
internet, non obbligando l'utente ad eccessivi esercizi di lettura e
rendendo duttile e veloce la compilazione del modello. Anche il
riconoscimento dello stato di dipendenza è legato a valutazioni mediche
appropriate che fl curante fa pervenire ai medici della Compagnia
istituendo, ove necessario un contraddittorio tra gli stessi atto a
verificare le diminuite c cita el disa i e. Il prodotto cosi realizzato
entra pienamente nei vantaggi fiscali di cui la legge 12 /2000 infatti : la
durata decennale ed il rinnovo di dieci anni in dieci anni; la mancanza di
disdetta da parte della Compagnia, ma solo dell'assicurato; la possibilità
di valutare gli importi solo ogni 5 anni; rendono il prodotto pienamente
rispondente ai requisiti consentendo cosi la deducibilità del 19 % degli
importi pagati fino ad un massimo di 2.500.000. Perché la vendita tramite
Internet? Perché crediamo che se un prodotto assicurativo è chiaro, privo dì
clausole contraddittorie, e soprattutto senza-esclusioni criptiche o di
difficile interpretazione, possa essere rivolto al l'utilizzatore finale
senza la necessaria e costosa consulenza di un intermediario. Se la
compagnia, come in questo caso, investe in chiarezza e disponibilità il
rapporto fiduciario con il proprio cliente non necessita di alcun passaggio,
specie se in tutte le fasi, di pre trattativa, di conclusione della stessa e
di post vendita l'attenzione al cliente è sempre in primo piano, sia
attraverso il pieno rispetto della normativa Isvap 17 gennaio 2000 sul
collocamento dei prodotti in internet, sia attraverso il contatto telefonico
che sempre si può instaurare con le strutture commerciali della Compagnia.
ATTIVITA' ED OBIETTIVI DELLA FONDAZIONE PATRIZIA NIDOLI ONLUS
Milano, 19 settembre 2001 - La Fondazione nasce il 16 gennaio 1999 con lo
scopo di onorare la memoria di Patrizia Nidoli, giovane varesina scomparsa
nel 1996 in un tragico incidente al ritorno dal Tribunale per i Minorenni di
Milano, dove si era recata per una pratica di adozione. L'Atto Costitutivo
risale all'ottobre 1999. Successivamente la Fondazione ottiene una serie di
riconoscimenti: iscrizione presso l'Anagrafe Onlus in data 02.02.99 (Decreto
Legislativo n.460/97); riconoscimento giuridico della Regione Lombardia con
Dgr nr.6/41508 del 19.02.1999; riconoscimento come ente morale da parte del
Ministero dell'Interno con DM del 13 novembre 2000; Ente Autorizzato per le
Adozioni Internazionali ai sensi della L.476/98 con Provvedimento della
Commissione per le Adozioni Internazionali presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri n.10/2000 del 08.11.00, come modificato il 03.05.01;
Iscrizione presso il Registro Regionale delle Associazioni di Solidarietà
Familiare con Decreto n.28608 del 14.11.00. Dal maggio 2001 la Fondazione
Nidoli assume carattere nazionale con l'apertura di altre tre sedi (oltre a
quella centrale di Varese) sul territorio italiano: Verona, Firenze, Roma.
La quinta sede a Bari dovrebbe essere pronta per l'inizio del 2002. La
Fondazione agisce con attività a carattere nazionale e internazionale. In
Italia intende mettere in atto forme di assistenza e di sostegno
informativo, formativo e di accompagnamento alle famiglie che vogliono
intraprendere il percorso per adottare o accogliere in affidamento un
bambino. All'estero si prefigge di intrattenere rapporti, attraverso
referenti di assoluta affidabilità, per realizzare attività di cooperazione
internazionale quali la costruzione di centri di accoglienza per l'infanzia
abbandonata, la diffusione di forme di sostegno a distanza, il contributo a
strutture di ospitalità già esistenti sul territorio, avendo come meta, nei
limiti del possibile, la risoluzione del problema là dove i bambini vivono e
hanno le proprie radici. Attraverso la collaborazione con gli stessi Paesi,
la Fondazione offre, avendo ottenuto il riconoscimento come ente
autorizzato, un effettivo supporto alle famiglie italiane orientate
all'adozione internazionale, facendo incontrare il loro desiderio con i
bisogni di bambini in stato di abbandono per i quali non sia possibile
trovare una soluzione in terra d'origine. "L'attivita' in Italia -
ristrutturazione di una struttura pubblica" - Dato il primario interesse
della Fondazione per l'infanzia e per le condizioni di vita dei minori ci
sembra significativo annoverare, tra le prime esigenze cui la Fondazione ha
fatto fronte, la ristrutturazione della scuola materna "Luigi Malnati - Emma
e Silvio Macchi - Patrizia Nidoli" di Giubiano (Varese), inaugurata nel
dicembre 1999. Si è partiti da una concreta esigenza di risistemazione della
struttura e dall'affezione al desiderio di Patrizia Nidoli, che in quell'asilo
ha trascorso gli anni della sua infanzia. Un primo simbolico impegno di
riqualificazione di una struttura per l'infanzia che ha dato il via ad
attività di diverso tipo. "Sostegno alle coppie adottive" - Parallela
all'attività di sostegno all'infanzia è quella di supporto alle coppie
adottive. A questo livello si pone l'impegno nei confronti delle coppie che
stanno portando avanti un'esperienza adottiva, nelle sue diverse fasi. Due i
filoni portanti: a) sportello informativo e di assistenza b) formazione ed
orientamento. "Diffusione della cultura dell'accoglienza e della
genitorialita' adottiva" Certamente non distinto dall'attività sopra
descritta, è rilevabile un aspetto se vogliamo più pubblico e generico atto
a favorire nella nostra città e nei dintorni una sensibilità verso
l'esperienza adottiva e di accoglienza nelle sue diverse forme. "I rapporti
istituzionali" L'interesse attuale per temi stringenti concernenti l'area
delle adozioni internazionali e la realtà del Non Profit e della
cooperazione ha permesso l'avvio di rapporti di collaborazione, se pur ad un
livello iniziale, con membri del Dipartimento degli Affari Sociali della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché con il Ministero degli Affari
Esteri ed Organizzazioni Non Governative da esso riconosciute e del
Tribunale per i Minorenni. Anche la costruzione di una rete operativa con le
amministrazioni pubbliche degli Enti Locali sta dimostrando la sua efficacia
nell'impegno quotidiano della nostra attività. L'interesse pubblico della
Fondazione è emerso inoltre dagli interventi radio/tv/stampa, che hanno
consentito la divulgazione dell'attività della Fondazione non solo a livello
cittadino ma provinciale, regionale, ed in alcuni casi nazionale. È di
recente stipulazione (agosto 2001) un'importante convenzione con l'ASL della
Provincia di Varese, esito di un positivo ed efficiente rapporto di
collaborazione, in particolar modo con gli operatori del "Centro Adozioni",
circa l'attività svolta in tale ambito. "L'attivita' internazionale - ente
autorizzato per le adozioni internazionali" - Un altro ambito di
straordinario interesse verso il quale si sta impegnando la Fondazione e che
concretamente funge da "anello di congiunzione" tra l'attività in Italia e
quella all'estero è la nascita di un organismo riconosciuto ed autorizzato
per l'inoltro delle pratiche di adozione internazionale. La Fondazione
Patrizia Nidoli ha ottenuto autorizzazione all'attività nelle procedure di
adozione internazionale. A monte di tale richiesta è sicuramente una serie
di validi e solidi rapporti a livello internazionale che vorremmo poter
coltivare per scopi concreti e del tutto umani come quelli previsti dal
nostro statuto e suggeriti dal nostro spirito di azione. All'oggi i contatti
più validi perché personalmente verificati sono con il Cile, la Russia,
l'Ucraina, la Bulgaria, il Kenya, l'Etiopia. Vorremmo fare in modo di poter
continuare una fattiva collaborazione con questi canali da un lato cercando
di rispondere alle necessità più concrete che si presentano "in loco",
attraverso progetti di cooperazione, in un'ottica di sussidiarietà,
dall'altro considerando tali rapporti degli efficienti e trasparenti canali
per le adozioni internazionali, là dove l'inserimento dei minori non è
possibile all'interno della famiglia di origine o nel loro paese. "I
progetti di cooperazione allo sviluppo" - Come previsto dall'idea originaria
della Fondazione, sono stati portati a termine e sono in atto progetti di
sostegno all'infanzia in difficoltà. Tali iniziative hanno avuto origine da
una serie di validi e solidi rapporti con interlocutori esteri che in prima
persona si sono coinvolti con l'impegno della Fondazione. a) Cile - Il
rapporto con questo Paese genera un immenso stupore pensando alla dinamica
degli eventi ed alla semplicità con cui un primo contatto ha generato una
rete di rapporti ormai imprescindibili. L'occasione originaria è stato
l'incontro con Mons. Riccardo Ezzati, italiano in Cile da una trentina di
anni, Vescovo della Diocesi di Valdivia, a sud di Santiago. Il suo impegno
nei confronti dei minori della sua Diocesi e delle loro famiglie è
testimonianza di una dedizione assoluta al loro destino. Molto è il lavoro
che Mons. Ezzati ed i suoi collaboratori dedicano al miglioramento delle
condizioni di vita di queste persone dal punto di vista concreto e sociale e
conseguentemente umano. La Fondazione ha avuto modo di realizzare in questa
Diocesi interventi di particolare consistenza: 1. Ha finanziato la
costruzione di una casa di accoglienza per bambini di strada in
collaborazione con una Fondazione cilena (Fundacion "La Dehesa") con
obiettivi del tutto in linea con quelli della Fondazione Nidoli, rispondendo
alla concreta esigenza di predisporre una struttura in grado di accogliere i
minori i bambini e le loro madri della zona più povera della città di
Valdivia. L'istituto, denominato Cifan (Centro Integral Familia y Niño), è
stato inaugurato l'8 gennaio del 1999 con la presenza delle massime autorità
cittadine, del Vescovo e dei rappresentanti della Fondazione. 2. Ha
attivato, con l'aiuto degli educatori dell'istituto e dei responsabili che
si sono impegnati a seguire personalmente tale attività, un progetto di
sostegno a distanza dei bambini della casa di accoglienza, in linea con il
nostro spirito di sostenere le difficoltà in primis là dove esse si pongono
lasciando come sussidiarie le soluzioni più drastiche e definitive. Si
tratta di bambini che hanno solide radici nel loro paese vivendo tuttavia in
condizioni di povertà che non consentono loro di condurre una vita normale e
dignitosa. 3. ha provveduto all'acquisto del mobilio presso l'Hogar Belén,
Istituto che ospita circa 30 bambini da 0 a 6 anni provenienti dal Tribunale
per i minorenni perché separati dai genitori per cause diverse. 4. Ha
stipulato un accordo formale di collaborazione con la Diocesi di Valdivia
nel quale la Diocesi stessa dichiara di considerare la Fondazione come
referente principale per le adozioni internazionali in Italia. 5. Si sta
impegnando per la costruzione di laboratori per la lavorazione della carta
necessari all'avvio di corsi professionali per ragazzi a rischio di disagio.
Un'iniziativa volta al reinserimento sociale di minori che hanno abbandonato
la scuola e che intendono ugualmente crearsi una professionalità spedibile
nel mondo del lavoro, sostenuti da progetti educativi in atto nella Diocesi.
Come naturale conseguenza, tramite contatti presi in tali occasioni, la
Fondazione ha avuto modo di conoscere Padre Alceste Piergiovanni,
responsabile del "Centro Proteccion de Menores" a Quinta de Tilcoco. Da anni
Padre Alceste si dedica al mantenimento ed all'educazione dei minori orfani
di tale Istituto impegnandosi anche nell'attività delle adozioni
internazionali. Anche da questo rapporto è nata una fiorente attività che ci
auguriamo di poter continuare ed approfondire. 1. E' stato stipulato un
formale accordo tra la Fondazione ed il Centro, a testimoniare la solidità
dei rapporti che si sono instaurati, in cui il Centro dichiara di
considerare la Fondazione quale principale referente per le adozioni
internazionali in Italia. 2. Sono stati attivati rapporti con le famiglie
italiane che negli anni hanno adottato con Padre Alceste e che ultimamente
si sono riunite in associazione. Da qui l'apertura di una sede periferica
della Fondazione a Roma. 3. E' stato fornito un contributo per
l'abilitazione di una casa nel distretto della città di Rancagua, sede di
Tribunale per i Minorenni. 4. Donazioni da parte del Rotary Club e di
privati hanno consentito l'acquisto di una lavatrice industriale per il
Centro Protecciòn de Menores di Quinta de Tilcoco, nonché l'invio di
attrezzature e materiale medico e farmaceutico. 5. E' stato avviato nel
luglio 2001, cofinanziato dalla Regione Lombardia, un progetto educativo
volto al reinserimento dei minori nella loro famiglia di origine. Un impegno
preventivo nei confronti dell'abbandono rivolto a famiglie in stato di
disagio i cui figli sono ospiti presso l'istituto, ma per cui si vorrebbe
tentare un reinserimento familiare in seguito al recupero dei genitori. b)
Russia - Anche i rapporti con la Russia sono scaturiti da contatti con
persone che a diverso titolo si sono interessate alla nostra realtà.
L'amicizia con Don Ubaldo Orlandelli, Direttore della Caritas della parte
asiatica della Russia e con i suoi stretti collaboratori all'interno del
Centro accoglienza di Novosibirk, in Siberia, ha portato a frutto alcune
opere visibili: 1. E' stato siglato un accordo tra la Fondazione e la
Caritas della parte asiatica della Russia, segno di solidi rapporti che
stanno generando iniziative in linea con lo spirito della Caritas innanzi
tutto e della Fondazione. 2. Sono stati presi accordi per l'avvio di
progetti di sostegno a persone in difficoltà della Regione di Novosibirsk ed
è stato avviato un lavoro di predisposizione di un'organizzazione in grado
di far fronte all'impegno previsto per l'attività delle adozioni
internazionali. 3. E' in fase di progettazione un intervento di prevenzione
dell'abbandono attraverso l'attuazione di un Centro per ragazze madri. c)
Ucraina - I contatti con Kyev e Padre Maxim Mauritsson hanno preso origine
da una concreta esigenza nel Paese. Padre Maxim, medico e docente
universitario, è stato incaricato dal Ministero della Sanità Ucraino di
organizzare l'aggiornamento di un numero piuttosto consistente di medici. La
situazione sanitaria in Ucraina è molto precaria, sia per le conoscenze del
tutto sorpassate, sia per le attrezzature sanitarie, sia per la qualità ed
il numero di farmaci e presidi sanitari, sia per il livello culturale dei
medici. Sono stati organizzati periodi di stage in cui questi medici hanno
l'opportunità di frequentare un reparto specialistico italiano. È stato
chiesto all'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia di sostenere la
proposta e di sottoporla alla riunione dei Dirigenti delle Aziende
Ospedaliere Lombarde, le quali hanno risposto più che egregiamente (16
Aziende pubbliche su 25). Inoltre hanno dato la loro adesione anche Ospedali
ed Istituti di ricerca privati. I rapporti generati da questa iniziativa
hanno creato le condizioni per cominciare un lavoro con Padre Maxim e
l'orfanotrofio in cui opera volto alla predisposizione di quanto necessario
per intraprendere l'impegno delle adozioni internazionali. Altri validi
rapporti sono stati avviati con altri paesi del terzo mondo o in via di
sviluppo, quali il Kenya, l'Etiopia, la Bulgaria, Romania, Cina.
"Prospettive" - È in fase di avvio nei prossimi mesi a Varese, Gallarate e
Busto Arsizio - una serie di incontri dedicati alla sensibilizzazione ai
temi dell'accoglienza, nelle sue diverse forme, dell'educazione e della
famiglia. La Fondazione sta collaborando con il Comune di Varese ed i
Servizi Sociali al fine di stipulare una convenzione che attesti
l'integrazione, anche in termini operativi, tra i diversi soggetti coinvolti
nell'ambito delle adozioni sul territorio varesino. Quello fin qui descritto
è stato solo l'inizio di un impegno che vuole andare ben oltre. Gli input
che abbiamo ricevuto sono molti; le esigenze delle diverse realtà che
abbiamo conosciuto e cercato di presentare in queste poche pagine
altrettante. La realtà dell'infanzia in difficoltà e del sostegno alla
famiglia è stringente e provocante, in Italia ed all'estero. Non ci sarà più
possibile prescindere dai rapporti nati, dalle realtà conosciute, dagli
eventi "capitati". Da un lato, quindi, cercheremo di approfondire tali
rapporti, che sono quelli con le coppie e famiglie adottive, con le
istituzioni e con le realtà estere. È un intreccio di rapporti che, insieme,
generano una rete efficiente e che risponde a diverso titolo, se vogliamo,
allo stesso bisogno di compimento del destino di ognuno. Ci sentiamo di dire
che è diventata una responsabilità (respondo). La realtà chiama; noi,
espressione di un'unità provocata, per quanto possibile rispondiamo.
MICROSOFT PARTECIPA A COMPA 2001: NUOVE STRATEGIE PER LA COSTRUZIONE
DELL'E-GOVERNMENT
Bologna, 19 settembre 2001 - Dal 19 al 21 settembre 2001 Microsoft
partecipera' presso la Fiera di Bologna all'ottava edizione del ComPA,
''Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino'', la
manifestazione interamente dedicata alla comunicazione delle pubbliche
amministrazioni, alle nuove tecnologie e ai servizi ai cittadini. Microsoft
(Pad. 20 stand E2) presenta la piattaforma tecnologica di e-government .Net,
un sistema informativo aperto ed efficiente, in cui dati ed applicazioni
sono realmente accessibili e distribuiti per consentire uno scambio delle
informazioni in maniera piu' rapida e puntuale. Ideale per consentire alla
Pubblica Amministrazione di comunicare in modo piu' efficiente al proprio
interno e nei confronti dei cittadini, la piattaforma di e-government
Microsoft .Net, consente inoltre di realizzare portali governativi e di
gestire l'interoperabilita' tra le pubbliche amministrazioni salvaguardando
gli investimenti nei sistemi informativi esistenti. Un ulteriore obiettivo
e' di permettere la realizzazione di servizi Web dinamici standard fruibili
da Internet in modo integrato, che estendano le possibilita' di interazione
con i cittadini e che permettano a questi ultimi di accedere ai servizi
tramite modalita' differenti: Internet, e-mail o anche attraverso un'ampia
gamma di applicazioni e dispositivi intelligenti mobili compatibili con i
portali degli enti pubblici. ''Oggi le tecnologie legate ad Internet
rappresentano il modo migliore per scambiare le informazioni all'interno
della Pubblica Amministrazione e per collegare fra loro amministrazione
locale e centrale. L'offerta Microsoft e dei suoi partner di software e
servizi consente agli enti pubblici di implementare in tempi rapidi e con un
rapporto vantaggioso tra costi e benefici soluzioni di e-government
efficaci, permettendo di instaurare un rapporto piu' trasparente con i
cittadini e le aziende'', ha dichiarato Alessandro Adamo, Business
development Manager Pubblica Amministrazione. Nell'ambito della
manifestazione, venerdi' 21 settembre 2001 (ore 14.30 - Palazzo dei
Congressi - sala H) Microsoft, in collaborazione con Saga, organizza il
convegno ''Le opportunita' di e-government per i comuni'', nel corso del
quale si evidenziera' come sia possibile gia' oggi per gli enti pubblici
locali abilitare la propria infrastruttura tecnologica per realizzare
soluzioni di e-government. In questo modo, infatti, la Pubblica
Amministrazione Centrale e quella Locale saranno in grado di fornire ai
cittadini servizi di qualita', accessibili 24x7, da un unico sportello
centralizzato secondo le indicazioni del piano di azione di e-government del
governo italiano. Nel corso del convegno sara' presentata la testimonianza
del Comune di Biella, presso il quale e' stato sviluppato un nuovo sistema
per la fornitura di avanzati servizi elettorali on line per i cittadini.
PIÙ GLOBALIZZAZIONE PER LE IMPRESE ITALIANE DI MACCHINE UTENSILI UCIMU
SIGLA IL PRIMO "ACCORDO DI SETTORE" MESSO A PUNTO DA ICE E MINISTERO PER IL
COMMERCIO ESTERO PER IL COFINANZIAMENTO DI PROGETTI DI
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Milano, 19 settembre 2001 - Firmato questa mattina da Andrea Riello
presidente di Ucimu-Sistemi Per Produrre, - l'Associazione che rappresenta i
produttori di macchine utensili, robot e automazione, - presso la sede
milanese dell'Ice - Istituto per il Commercio con l'Estero - il primo
"accordo di settore", strumento finanziario messo a punto da Ice e Mincomes
mirato a favorire l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Questo
strumento ha al suo attivo, per il 2001, un importo di circa 14 miliari di
lire (7.230 milioni di Euro), risorse attivate da apposite leggi e con
relativi finanziamenti congiunti tra Ice e Mincomes. Dopo la firma
dell'accordo, per accedere ai finanziamenti sono necessari progetti
operativi finalizzati all'internazionalizzazione. La formula adottata per il
riconoscimento economico è quella paritetica sul totale costo progetto (50%
Associazione e 50% Ice - Mincomes). L'obiettivo preciso di Istituzioni e
Associazione è quello di attivare azioni di promozione più tangibili, in una
nuova sinergia privata e pubblica a favore di un "Sistema Paese" che veda
realmente il trasferimento di servizi e risorse utili all'impresa nel suo
processo di crescita strutturale. Tra i diversi progetti operativi che
saranno messi a punto e presentati da Ucimu-Sistemi Per Prourre, il primo
già pronto è Ucimu Web, destinato a diventare il principale mezzo di
comunicazione tra Associazione e i suoi interlocutori worldwide
(costruttori, utilizzatori, istituzioni, operatori, opinion leader ,
media...). L'investimento stimato è di circa 900 milioni di lire (464 mila
euro), concorreranno, come spiegato prima, in termini paritetici, le risorse
pubbliche rese disponibili da Mincomes e Ice e quelle allocate dalla
Associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e
automazione. Gli obiettivi che l'associazione conta di centrare attraverso
il progetto Ucimu Web sono, in sintesi: aprire una vetrina, sempre e ovunque
accessibile della tecnologia italiana, così da favorirne la diffusione,
rendere direttamente e costantemente fruibili alle associate le competenze
della struttura associativa, implementare l'autorevolezza e la credibilità
con cui Ucimu-Sistemi Per Produrre si fa interprete dell'impresa e delle sue
caratteristiche su tutti i mercati planetari. A questo proposito, il
Presidente Andrea Riello ha affermato: "La sinergia con Ice e Mincomes
permetterà a Ucimu-Sistemi Per Produrre di rendere più incisive le azioni
con cui, da tempo, promuove la crescita strutturale delle imprese italiane
del settore, in funzione delle esigenze imposte dalla integrazione
nell'economia globale. In questo senso, credo sia essenziale l'acquisizione
della capacità di gestire le più avanzate tecnologie di comunicazione, su
cui il sistema Ucimu-Sistemi Per Produrre/imprese deve far leva per
concretizzare l'evoluzione indispensabile a mantenere il ruolo di
protagonista assoluto della scena settoriale mondiale. Tra l'altro - è la
conclusione di Andrea Riello - Ucimu Web smentisce esplicitamente la pretesa
contraddizione tra nuova e... vecchia economia, ribadendo che importante è
trarre il massimo vantaggio competitivo dalla innovazione tecnologica. Per
questo, i costruttori italiani di macchine utensili, che si distinguono per
gli elevati contenuti della propria offerta, non hanno esitato a richiedere
una rappresentanza adeguata con un alto investimento di information &
communication technology, nonostante la net economy stia attraversando un
periodo di forte incertezza dopo l'eccessiva euforia dello scorso anno".
www.ucimu.it
SECONDO LE RILEVAZIONI ASSINFORM PER IL PRIMO SEMESTRE DEL 2001 IL
MERCATO DELL'INFORMATICA E DELLE TELECOMUNICAZIONI CONTINUA A CRESCERE, MA
SI NAVIGA A VISTA
Milano, 19 settembre 2001 - Il mercato italiano deIl'Ict (infbrrnatica e
telecomunicazioni) continua a crescere a passo sostenuto. Cominciano però ad
affiorare condizioni di incertezza, confermate da una domanda sempre più
reattíva a fattori congiunturali e dalla volatilità della domanda
proveniente dalla piccola impresa e dalle famiglie. E' importante che
l'Autorità di Governo assicuri continuità all'evoluzione del nostro Paese ai
modelli della net-economy e della net-society, dando corpo ai provvedimenti
promessi in tema di informatizzazione della P.A. e orientando
all'innovazione i preannunciati sgravi fiscali all'investimento. Queste le
indicazioni formulate da Assinform - lAssociazione Nazionale Produttori
Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione - con la
presentazione oggi a Milano della ormai consueta fflevazione semestrale
sull'andamento dei settore in Italia. Il mercato aggregato Ict cresce del
12,2 per cento - Nel primo semestre del 2001, il mercato Ict (informatica e
telecomunicazioni nel loro insieme) èrisultato pari a 58.888 miliardi di
lire, in crescita dei 12,2 per cento sul periodo corrispondente dell'anno
precedente, quando già era cresciuto del 12,5 per cento. Il comparto
dell'informatica si è attestato a quota 19.478 miliardi (con un incremento
del 10,7 per cento) e le telecomunicazioni a quota 39.410 miliardi (+12,9
per cento). "Si tratta di un andamento molto positivo, che dà conto di un
ciclo che da tre anni a questa parte ci ha reinserito nel novero dei Paesi
proiettati alla neteconomy - ha dichiarato il Presidente di Assinform,
Giulio Koch - E'però anche vero che emergono oggi condizioni di incertezza,
legate a un calo della propensione agli investimenti in informatica
nellapiccola impresa e dalla netta contrazione della domanda nelle famiglie.
" "il mercato esprime senza dubbio una buona continuità per quanto riguarda
i valori aggregati, sia per l'informatica che per le telecomunicazioni,
spinte dal mobile e dagli investimenti infrastrutturali -ha cmmentato
Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di NetConsulting, la società di
ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato Ict -Andando
nel particolare si nota però che, nel caso dell'informatica, c'è il rischio
che solo poche grandi imprese restino impegnate in un processo di
investimento essenziale per competere nei mercati globali. Un'evoluzione da
sostenere - "Le condizioni di incertezza non sono drammafiche, ma sono
palesi, e vanno dalla crisi dei mercati finanziari alle recenti tensioni
internazionali - ha commentato Koch - Da tempo Assinform chiede
provvedimenti che possano mettere al riparo dalle incertezze il processo di
ammodernamento in corso, fondato sulle tecnologie Ict E' importante che essi
si concretizzino al più presto. " "Siamo in attesa di sapere, allo scadere
dei 100 giorni promessi e con serena fiducia, quale passo avrà
l'informatizzazione della PA e quali altre iniziative l'utorità di Governo
attuerà per accelerare la marcia alla net-society - ha aggiunto Koch - La
stessa Tremonti-bis, già preannunciata, dovrebbe incoraggiare anche la
piccola e media impresa a sostenere gli investimenti più coraggiosi e
innovativi in Ict e non acquisti estemporanei destinati ad incidere poco
sull'efficienza e l'occupazione. " Le telecomunicazioni crescono del 12,9
per cento ... - Nei primi sei mesi dell'anno in corso, il mercato delle
telecomunicazioni ha generato un volume d'affari pari a 39.410 miliardi.
Alla crescita sul corrispondente periodo dell'anno prima (12,9 per cento),
ha contribuito più che in proporzione la componente infrastrutturale,
cresciuta del 23,3 per cento (da 5.500 a 6.780 miliardi), contro il 7,8 dei
terminali (da 4.250 a 4.580 miliardi) e PI 1,5 per cento dei servizi (da
25.150 a 28.050 miliardi) - e' l'effetto di un processo virtuoso e orientato
a nuove capacità - ha commentato Giancarlo Capitani - E su questo fronte, si
distinguono gli operatori della telefonia mobile, chiamati ad un processo di
investimento scandito dalla costante crescita dell'utenza e dei servizi, in
attesa dell'avvento dell'Umts. ... sulla spinta del mobile - La telefonia
mobile si confen-na a tutti gli effetti la "locomotiva" del settore, con
46,8 milioni di linee (+33 % sul primo semestre dellanno scorso) fra
abbonamenti e carte prepagate, per un numero di utenti pari a circa 35
milioni L'insieme delle componenti (infrastrutture, terminali e servizi)
ascrivibili alla telefonia mobile, cresce infatti del 24,1 per cento (da
12.710 a 15.770 miliardi), contro lo 0,6 nel caso della telefonia fissa (da
20.720 a 20.850 miliardi). Notevole anche la spinta (sempre in termini di
tutte le componenti) proveniente dal comparto Vas (servizi a valore
aggiunto): + 89,8 per cento, ma da valori più contenuti (da 1.470 a 2.790
miliardi), benchè ormai importanti. Il ruolo trainante della telefonia
mobile emerge ancora di più se si considerano anche altri parametri. Nel
caso delle infrastrutture, essa cresce infatti del 39 per cento (da poco più
di 2.000 miliardi a 2.860 miliardi), contro il 13,6 per cento della fissa
(da 3450 a 3920 miliardi). Rispetto al mercato dei servizi quelli su rete
mobile, anche se non sono cresciuti ad un tasso paragonabile a quello -
eccezionale - dei primo semestre 2000 (+ 41 per cento) hanno messo a segno
una crescita consistente pari al 25,2 per cento, da 8.380 a 10.490 miliardi.
Che si confronta con un aumento complessivo del mercato dei servizi TIc pari
all'1 1,5 per cento, passando da 25.150 a 28.050 miliardi. Da registrare è
anche la progressione dei servizi Vas (che comprende sempre più i servizi
legati a Internet) con un crescita dell89,8 per cento, da 1.470 a 2.790
miliardi mentre del tutto opposta è risultata la dinamica dei servizi su
rete fissa. Questi ultimi sono infatti calati dei 3,5 per cento, da 15.300 a
14.770 miliardi, scontando un calo delle tariffe che, se pur in misura
minore rispetto al primo semestre 2000, ha comunque prodotto effetti
significativi sugli introiti dei gestori. L'informatica cresce del 10,7 per
cento - Prosegue a buon ritmo anche la crescita del mercato dell'informatica
(It), passato dai 17.593 miliardi del primo semestre dell'anno scorso, ai
19.478 (+10,7 per cento) del primo semestre 2001. Il dato nuovo, in questo
caso, non sta tanto nella leggera contrazione dei tassi di crescita rispetto
a quelli dello scorso anno (+11,3 per cento), quanto piuttosto in una
domanda che risulta meno dinamica in alcuni target di utenza. "La domanda è
stata sostenuta soprattutto dalle imprese di medie e grandi dimensioni - ha
cmmentato Capitani - Impegnate in progetti di durata pluriennale, esse hanno
compensato la prudenza della piccola impresa e la contrazione della spesa
nelle famiglie. Il primo a risentirne è stato il mercato del personal
computer (Pc), che ha visto la crescita in volumi cadere dal 20, 1 per cento
al 7,3 per cento. " La situazione rilevata per il primo semestre 2001 è
dunque quella di un mercato in forte crescita, ma che vede la domanda delle
piccole imprese e delle famiglie indebolirsi progressivamente. E ancora di
un mercato che, propno perché trainato dalla grande impresa, esprime una
domanda che premia le componenti a maggior contenuto tecnologico e di
progetto e che porta ad una nuova concentrazione sia sul fronte della
domanda che sul fronte dell'offerta. Ye grandi imprese del credito,
dell'industria e della distribuzione sono impegnate in progetti di
migrazione all'Euro, di integrazione fra applicazioni esistenti e
applicazioni Web e di applicazioni mirate all'e-business - ha aggiunto
Capitani - Sono progetti che richiedono soluzioni e servizi sempre più
complessi, che vedono avvantaggiati i fornitori di maggiori dimensioni". Il
tutto trova riscontro nell'andamento dei comparti in cui convenzionalmente
si suddivide il mercato dell'informatica (hardware, assistenza tecnica e
servizi). Nel primo semestre del 2001 le vendite di hardware, pari a 5.904
miliardi, sono risultate in crescita del 6,3 per cento (7,4 per cento l'anno
prima). E se il comparto dell'assístenza tecnica (965 miliardi, -3,3 per
cento rispetto al primo semestre del 2000) non sfugge ad un declino ormai
scontato, quello del software e dei servizi (pari a 12.609 miliardi) mostra
una performance (+14,2 per cento) simile a quella record dell'anno prima (+
15 per cento) e a quella media del mercato. Servizi di informatica: è ancora
boom - Alla buona dinamica del comparto del software e servizi di
informatica (12.609 miliardi in crescita del 14,2 per cento) hanno
contribuito soprattutto i servizi che hanno fatto registrare nei primi sei
mesi del 2001 un volume d'affari pari a 9.236 miliardi in crescita del 15,6
per cento sul periodo corrispondente dell'anno prima (quando già erano
cresciuti del 15,9), grazie soprattutto all'attivazione di progetti in
ambito Crm, Scm ed eProcurement. Discreta anche la dinamica del comparto del
software che supera i 3.377 miliardi e risulta in crescita del 10,7 per
cento, contenendo, grazie all'aumento dei sistemi di fascia intermedia e del
middleware, gli effetti del rallentamento della crescita del PC. Per
Capitani "sono dinamiche che confermano una volta di più che i veri driver
del mercato sono oggi i progetti di integrazione e di e-business. E ancora i
servizi coerenti con la razionalizzione dell'uso delle risorse di
informatica, come ad esempio i servìzì di outsourcing, che continuano a
mostrare una dinamica interessante." Server: medi sistemi avanti tutta ...-
L'evoluzione verso la complessità del mercato IT è altrettanto visibile nel
comparto dell'hardware (5.904 miliardi nei primi sei mesi del 2001), la cui
dinamica (+6,3 per cento) è stata alimentata soprattutto dai sistemi
intermedi al cuore delle soluzioni di middleware e di integrazione, e
cresciuti nei primi sei mesi del 2001 dei 18,4 per cento in unità. Notevole,
sempre all'insegna della ricerca della potenza, è stata anche la performance
dei grandi sistemi, che sono cresciuti del 30 per cento in Mips. Le
workstation (-18 per cento) hanno confermato un calo fisiologico, mentre la
sorpresa è venuta dal rallentamento della crescita del mercato dei PC,
passata dal 20,1 per cento dei primi sei mesi del 2000 al 7,3 per cento dei
primi sei mesi di quest'anno. ... e Pc avanti adagio ...- Anche nel mercato
dei Pc sono comunque riscontrabili tutti i tratti di una domanda di
informatica sempre plu complessa. Delle 1.343.900 unità vendute nei primi
sei mesi del 2001 (+7 per cento), i tassi più sostenuti sono quelli
riscontrabili nel comparto dei PC server (quelli più potenti e dotati della
capacità di essere nodi di piccole reti o entry web server), cresciuti del
35,7 per cento (68.000 unità nel primo semestre 2001). Appare invece
ridimensionata la crescita dei portatili (notebook), che progrediscono in
unità di un buon 16,2 per cento, dato che però resta da raffrontare con il +
64 per cento dei primi sei mesi del 2000. 1 desk top crescono di un modesto
2,9 per cento (943.900 unità consegnate nei primi sei mesi del 2001), e
questo nonostante una progressione degli acquisti da parte delle imprese del
12,4 per cento. Consistente calo nella domanda delle famiglie - La modesta
crescita del mercato del PC -in unità trova in effetti spiegazione
soprattutto nella contrazione della domanda da parte delle famiglie, calata
nel primo semestre del 2001 del 5,6 per cento a 339.000 unità. In sostanza è
venuta del tutto a mancare, nel mercato del PC, quella spinta che nel primo
semestre del 2000 aveva fatto registrare il boom degli acquisti delle
famiglie (+68 per cento in unità) sull'onda dell'entusiasmo per Internet.
"Si tratta di un fenomeno da porre in relazione con una più generale
contrazione dei consumi - ha commentato Capitani - e con la velocità con cui
nei mesi scorsi si è soddisfatta una domanda da tempo latente e che ha
portato ad una temporanea saturazione del mercato delle famiglie. Fenomeno
che stiamo monitorando con attenzione, considerato che, viceversa, il
traffico "privato " di Internet è in continuo aumento
Pagina 1 Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4 Pagina 5
Pagina 6
Titoli
Home
Archivio news
|