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VENERDI'
12 OTTOBRE 2001

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IL PARLAMENTO EUROPEO RIBADISCE L'INVITO A RESPINGERE I BREVETTI DI GENETICA

Bruxelles, 12 ottobre 2001 - L'Europarlamento ha adottato una risoluzione con cui ribadisce l'invito all'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) a non concedere brevetti che violino il principio della non brevettabilità degli esseri umani, dei loro geni o cellule nel loro ambiente naturale. Questa risoluzione arriva dopo che le autorità americane hanno brevettato i geni per il tumore del seno Brca1 e Brca2 elaborati dall'azienda biotecnologica Myriad Genetics. Gli Europarlamentari, preoccupati che l'Ufficio europeo dei brevetti segua la stessa linea, invitano l'Ueb a considerare attentamente tale richiesta ed a tener conto delle obiezioni che vengono da enti come l'Istituto Curie. Essi sollecitano inoltre il Parlamento ad esprimere un'obiezione formale contro la presentazione di domande per tali brevetti. (*)

AD UNA TAVOLA ROTONDA DELL'UE SI CERCA DI EVITARE GLI ESTREMISMI NEL DIBATTITO SUGLI OGM

Bruxelles, 12 ottobre 2001 - Il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin ha affermato la necessità di impegnarsi maggiormente affinché le ricerche in materia di sicurezza degli Ogm (organismi geneticamente modificati) giungano a conoscenza dell'opinione pubblica europea, al fine di sedare timori irrazionali e preparare il terreno per un dibattito equilibrato su tale argomento. Intervenendo all'inaugurazione di una tavola rotonda europea sulla sicurezza degli Ogm il 9 ottobre a Bruxelles, il commissario Busquin ha affermato che 15 anni di ricerche sovvenzionate dalla Commissione sulla sicurezza degli Ogm non hanno rinvenuto prove significative di pericolo. Dopo aver citato il vecchio adagio "nessuna nuova, buona nuova", Busquin ha affermato che invece proprio questa assenza di prove sulla dannosità degli Ogm viene presa in considerazione di rado dal dibattito pubblico, in quanto politici e scienziati "adorano essere al centro di ciò che fa notizia". Nella presentazione di una recente rassegna delle ricerche sponsorizzate dalla CE in merito alla sicurezza degli Ogm, il commissario ha affermato che l'opera di ricerca, svolta nell'ambito dei programmi quadro comunitari di RST dal 1985 al 2000, ha ricoperto comunque un ruolo essenziale, in quanto "tale lavoro di lungo periodo, intrapreso da scienziati indipendenti e sovvenzionato da fondi pubblici, è insostituibile per rafforzare la fiducia dell'opinione pubblica nel quadro normativo" e nell'uso dei prodotti transgenici negli alimenti, nei vaccini e negli esperimenti in agricoltura. Busquin ha dichiarato che l'attività di ricerca svolta a partire dal 1985, nonché quella ancora in corso nell'ambito del programma "Qualità della vita e gestione delle risorse biologiche" del quinto programma quadro (5PQ), si proponevano di combattere le critiche che sostenevano l'insufficiente conoscenza degli eventuali effetti potenzialmente nocivi della tecnologia transgenica. "L'obiettivo principale di tale rassegna è dimostrare come la Commissione europea ha risposto a tale esigenza e testimoniare i nostri sforzi volti a costruire una comunità di ricercatori in modo da contribuire alla rapida accumulazione di conoscenze ed esperienze in materia". Ha altresì dichiarato che l'attività di ricerca era stata adattata al fine di prendere in considerazione i rischi ipotetici dei prodotti transgenici, aggiungendo: "Ci troviamo davanti a numerose richieste di regolamentazione e moratorie anacronistiche rispetto alle sfide, opportunità o rischi circostanziali delle biotecnologie moderne". Il professor Phil Dale, del John Innes Institute of Plant Science Research (Regno Unito), ha rivolto un analogo appello ad un approccio ragionato nel dibattito sulla biosicurezza. "Alcuni scienziati sostengono che le colture transgeniche possono salvare e nutrire il mondo", ha affermato. "Io non lo credo, mentre credo invece che costituiscano uno strumento importante tra quelli al servizio dei selezionatori". Il professore ha inoltre indicato l'inutilità di un dibattito da posizioni estreme al riguardo, spiegando: "Le colture transgeniche non sono intrinsecamente buone o cattive, la vera sfida è l'uso che se ne fa". Ad esempio, se l'uso delle colture transgeniche incoraggia un aumento della monocoltura nella prassi agricola, ciò potrebbe avere un effetto negativo sull'ambiente, "ma se diventa molto più mirata la lotta contro i parassiti, le malattie e le erbe infestanti, esiste il potenziale per un aumento della biodiversità migliorando l'ambiente". Il professor Dale ha affermato che la lotta transgenica agli agenti infestanti potrebbe contribuire a ridurre la quantità di prodotti chimici per uso agricolo impiegati in Europa, il cui consumo annuale ammonta a 30.000 tonnellate nel solo Regno Unito. Il professor Dale ha altresì delineato gli ambiti delle ricerche future in materia di biosicurezza emersi dal workshop. Uno di questi è costituito dal monitoraggio ambientale dei prodotti transgenici per un numero fisso di anni, come prescritto dalla direttiva 2001/18/CE, che rientra fra gli obiettivi di attuazione dell'anno prossimo. Sono state dibattute proposte di monitoraggio commerciale dei nuovi prodotti transgenici nel corso di diversi anni, correlando la durata precisa dell'osservazione ad una valutazione scientifica iniziale del prodotto. Dale ha dichiarato che si è discusso anche di ricerche ulteriori in merito all'impollinazione con colture transgeniche di colture non transgeniche o organiche, nonché della contaminazione delle sementi. Sebbene quanti favoriscono le colture organiche insistano sull'assenza di contatti tra le colture transgeniche e quelle che non lo sono, il professor Dale ha affermato che è impossibile garantire la purezza delle sementi al 100 per cento. "Non è una questione di sicurezza", ha sottolineato, "la questione è fornire ai consumatori un prodotto il più fedele possibile a ciò che essi credono di acquistare". Nelle decisioni in merito ai livelli di tolleranza, ha affermato, devono essere presi in considerazione la precisione delle analisi e gli errori di campionatura. Si deve inoltre tener conto di quanto i consumatori sono disposti a pagare, poiché controlli aggiuntivi significano costi aggiuntivi. Riferendosi ai seminari sul mais Bt geneticamente modificato, il professore ha dichiarato che, dopo lo studio dei risultati relativi a "milioni e milioni di ettari" di mais Bt, si sono rinvenute prove di effetti negativi solo sulle farfalle monarca. Questo problema, ha affermato, può trovare semplici rimedi, mentre le opportunità di più ampia portata offerte dal mais Bt sono immense. Si stanno ora svolgendo ricerche sugli effetti a lungo termine delle proteine del Bt, che persistono nel suolo per molto tempo dopo la coltivazione di una pianta modificata con Bt, sugli organismi del terreno. I risultati finora presentati, ha dichiarato Dale, non mostrano tracce di effetti nocivi, aggiungendo che il Bacillus Thuringiensis, dal quale deriva la tossina pesticida espressa nel mais Bt, è un batterio onnipresente rinvenuto perfino nell'Antartide. Il professor Dale ha affermato che non è sufficiente contare sulle sole forze del mercato per l'introduzione delle colture transgeniche e che sono necessari incentivi ai coltivatori per introdurle. "Soffia in Europa un vento propizio ai cambiamenti, che induce a passare dalla produzione di massa alla produzione di una coltura in un modo particolare", ha spiegato. Uno degli aspetti di tale cambiamento è che i coltivatori sono sempre più percepiti come gestori dell'ambiente, con un ruolo specifico da svolgere, diverso dalla produzione di alimenti su larga scala. Il professor Dale ha inoltre dichiarato di condividere un recente appello, rivolto dal commissario per la Salute e la tutela dei consumatori David Byrne e dal commissario per l'Agricoltura Franz Fischler, che invocava una leadership politica più impegnata da parte dei governi dell'UE in merito al tema degli Ogm. La tavola rotonda è stata varata nell'ambito di una più ampia attività di consultazione a cura della Commissione, alla vigilia della presentazione di una comunicazione che delineerà una visione strategica per le scienze della vita e le biotecnologie in Europa, attesa entro la fine dell'anno. Per informazioni : http://europa.eu.int/comm/research/quality-of-life/gmo/index.html  (*)

LA PRESIDENZA BELGA DISCUTE DEL FINANZIAMENTO DELLE PMI

Lovanio, 12 ottobre 2001 - Nel corso di un colloquio, che si terrà il 24 e 25 ottobre a Lovanio Nuova (Belgio), la Presidenza belga porrà in primo piano l'importanza di garantire alle Pmi (piccole e medie imprese) una linea sicura di finanziamenti. L'incontro è stato organizzato da Serge Kubla, che attualmente ricopre la carica di presidente del Consiglio "Industria". È attesa anche la presenza del commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin. Oltre ai discorsi di apertura, è previsto l'allestimento di più di 100 stand presso il "Salone del capitale di rischio in Europa" che si svolgerà parallelamente al colloquio. Questa esposizione è destinata agli investitori, alle spin-off ed alle società che forniscono capitali di rischio. Essa offrirà anche opportunità di stabilire collegamenti in rete. Durante il colloquio verranno organizzati tre seminari dedicati all'analisi di altrettanti settori di grande importanza per le Pmi ed il loro finanziamento: come dare impulso all'innovazione; il microcredito; il rapporto tra le imprese e le banche. Nel secondo giorno della manifestazione sarà analizzato il rapporto tra i settori pubblico e privato, tra imprese piccole e grandi, nonché tra i modelli europei e quelli di altre parti del mondo. Per quanto riguarda il settore pubblico, le discussioni verteranno sul possibile ruolo di quest'ultimo per contribuire a "rimediare ai fallimenti del mercato" individuati in settori specifici. Per informazioni : E-mail: info@kubla2001.be  Tel: +32-2-3575190 Infolink: http://www.kubla2001.be  (*)

UNA CONFERENZA IN SPAGNA DISCUTERÀ IL CONTRIBUTO DEI CITTADINI ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Saragozza 12 ottobre 2001 - Una conferenza internazionale sul tema "Processi di partecipazione dei cittadini allo sviluppo sostenibile" si terrà a Saragozza (Spagna) dal 22 al 24 ottobre 2001. La manifestazione, organizzata dal Comune di Saragozza e finanziata dal progetto Life della Commissione europea, intende offrire un forum per favorire lo scambio di esperienze transnazionali e di migliori prassi nel campo dello sviluppo sostenibile e per discutere del coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale. Gli organizzatori della conferenza auspicano di approfondire il lavoro già svolto dal Comune di Saragozza grazie alla sovvenzione ottenuta nel 1998 nell'ambito del progetto Life della Commissione europea. Il finanziamento è stato utilizzato per incrementare la partecipazione dei cittadini ai processi di creazione, pianificazione e tutela di aree connotate da un valore ecologico e culturale. Per informazioni : Nieves Zubalez Marco Tel: +34 976 466 599 (ext. 105) Email: nzubalez@svalero.es  (*)

LE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL'ESTERO, RETE A SERVIZIO DI UNA GLOBALIZZAZIONE CHE VALORIZZA LE REALTÀ LOCALI. SE NE PARLERÀ A MODENA DAL 21 AL 26 OTTOBRE DURANTE LA CONVENTION MONDIALE DELLE CCIE

Milano, 12 ottobre 2001 - Oltre quattrocento partecipanti fra delegati delle Camere di Commercio Italiane all'estero - provenienti da 40 Paesi di tutti i continenti - imprenditori italiani, autorità e rappresentati delle Camere di Commercio di tutta Italia. Sono questi solo alcuni numeri della X Convention Mondiale delle Camere di Commercio italiane all'estero che si terrà a Modena dal 21 al 26 ottobre prossimi, organizzata da Assocamerestero ed ospitata dalla Camera di Modena. Convention che sarà presentata lunedì 22 mattina (Modena) nel corso di una Conferenza Stampa Nazionale cui parteciperanno i massimi esponenti degli Enti camerali ed Autorità del Governo Centrale, assieme ai rappresentanti dell'Amministrazione locale ospite. Obiettivo delle Camere di Commercio Italiane nel mondo è rappresentare in modo sempre più efficace una "rete di fiducia" a servizio dell'internazionalizzazione delle imprese; in occasione della Convention si metterà quindi a fuoco il loro ruolo di protagoniste del processo di globalizzazione, valorizzandone il radicamento al territorio - in una logica di rete - come fattore competitivo. In un contesto storico e socio-economico dominato dal timore che l'avanzare di un mercato di massa possa comportare - oltre ad un ipersfruttamento delle risorse - il venir meno delle peculiarità e potenzialità locali, il vero vantaggio competitivo risiede infatti nel saper coniugare le potenzialità di cui i territori sono espressione, realizzando quei collegamenti tra "locale e locale" che attraversano i continenti e creano integrazioni e complementarietà nell'ambito del contesto globale. La domanda di collegamento delle imprese, in particolare di quelle più piccole, trova quindi una risposta in soggetti radicati nei contesti locali, figli della specifica cultura dello sviluppo espressa dai territori, ma in grado di esprimere una capacità di interazione globale, in virtù di un vasto collegamento in rete. In questo sta il senso del network camerale: un network costituito da 66 Camere che, arricchite da un ampio numero di delegazioni regionali, garantiscono 100 punti di presenza in 40 paesi. Una rete fatta in primo luogo di uomini e di esperienze, che rappresentano un'espressione specifica di relazione e di sviluppo con le imprese e i territori italiani e, più in generale, con quel complesso di valori che connotano l'italianità. Un sistema che coniuga la propria anima associativa con la funzione di servizio, che rappresenta un essenziale elemento di animazione e di informazione sulla situazione dei territori e delle business community all'estero: le Camere italiane nel mondo producono infatti oltre 150 diversi strumenti editoriali, rappresentando uno dei più interessanti canali di informazione sulle dinamiche del mondo degli affari "in italiano". In tal modo le Camere di Commercio Italiane nel mondo ritengono di dare un contributo originale e peculiare ai processi di internazionalizzazione, un contributo che, appunto perché mediato attraverso le caratteristiche economiche e culturali locali, si presenta assolutamente radicato nel contesto e quindi pienamente inserito all'interno dei processi di sviluppo endogeno. Nell'ambito della Convention delle Camere di Commercio Italiane all'Estero sono già programmati centinaia di incontri fra i rappresentanti delle Ccie e le aziende italiane, finalizzati a promuovere concretamente la collaborazione fra le nostre imprese ed i Paesi di riferimento.

CONFINDUSTRIA: UN MILIARDO DI DOLLARI PER INVESTIRE IN CINA LINEA DI CREDITO TRA INTESA-BCI E LE DUE MAGGIORI BANCHE CINESI CERUTTI: "GRANDISSIME POTENZIALITA' PER LE IMPRESE ITALIANE"

Roma, 12 ottobre 2001 - Una linea di credito di oltre un miliardo di dollari a disposizione delle imprese italiane che investiranno in Cina. E' questo il risultato dell'accordo, promosso da Confindustria, tra Intesa-Bci e le banche cinesi Industrial&Commercial Bank of China e Bank of China. La linea di credito è uno strumento finanziario studiato per sostenere lo sforzo delle imprese italiane in Cina, soprattutto le pmi, che riscontrano nella difficoltà d'accesso al credito bancario uno dei maggiori problemi per l'export, gli investimenti e le joint venture. L'iniziativa è diretta specificamente a esportazione di beni di consumo durevoli e d'investimento, al finanziamento a lungo termine per progetti di ampia durata e al finanziamento delle partecipazioni italiane a joint venture con partner cinesi. La linea è specialmente dedicata alle esportazioni delle piccole e medie imprese, per le quali non è previsto taglio minimo. La presentazione è avvenuta oggi in Confindustria, nel corso del seminario " China-Italy 2001 - High level business forum special focus on SMEs development", cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro degli Esteri Renato Ruggiero, il consigliere incaricato di Confindustria per l'Internazionalizzazione, Giancarlo Cerutti, e diversi rappresentanti di spicco del mondo politico e imprenditoriale cinese. Giancarlo Cerutti, ringraziando per la collaborazione l'Ambasciatore d'Italia a Pechino, il Presidente della Commissione Economia del Parlamento cinese, on. Sheng Hua-ren e la State Economy and Trade Commission cinese, ha evidenziato come "il grande interesse dimostrato dagli operatori economici dei due Paesi dimostra che la volontà e la possibilità di interscambio e cooperazione economica possono crescere ulteriormente". Cerutti ha inoltre ricordato che "oggi operano in Cina più di 500 imprese italiane, con un ammontare di investimenti che supera i due miliardi di dollari, tutto ciò rappresenta uno start-up interessante, con enormi possibilità di sviluppo". Entro domani si terranno in Confindustria oltre 300 incontri bilaterali tra le imprese cinesi presenti a Roma per questa missione e le imprese italiane. Gli incontri fanno seguito a quelli che si sono tenuti nel novembre scorso a Pechino, quando fu sottoscritto un accordo di collaborazione tra Confindustria e la State Economy and Trade Commission cinese.

LA CIRCOLARE SULL'EMERSIONE DEL SOMMERSO

Roma, 12 ottobre 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è disponibile sul sito delle Finanze www.finanze.it  e su quello del Tesoro www.tesoro.it la Circolare 11 ottobre n. 88/E (diramata dall'Agenzia delle entrate) che contiene i primi chiarimenti sulle norme per incentivare l'emersione dell'economia sommersa. Con l'occasione si ricorda inoltre che il testo del Provvedimento sui 100 giorni, approvato ieri definitivamente da parte della Camera, è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

SU INTERNET IL QUADERNO DEI PRODOTTI PETROLIFERI- SETTEMBRE 2001

Roma, 12 ottobre 2001 - E' disponibile sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze la pubblicazione trimestrale "Quaderno dei Prodotti petroliferi", aggiornata a settembre 2001, curata dal Dipartimento del Tesoro. Il Quaderno raccoglie i dati relativi all'andamento dei consumi e dei prezzi interni ed internazionali, a partire dal 1991.

BANC@PERTA: SEMPRE IN LINEA CON TE ANCHE A SMAU 2001

Milano, 12 ottobre 2001 - All'edizione 2001 dello Smau trovi lo stand di Bancaperta Spa (area SmauInternet, padiglione 20/1, stand B03), la web bank del Gruppo bancario Credito Valtellinese che, dal 1997, offre gratuitamente alla clientela i servizi di Internet Banking, identificati dal marchio banc@perta, con possibilità di effettuare on line tutte le principali operazioni bancarie quali: interrogazioni e disposizioni sui rapporti di conto corrente, dossier titoli, portafoglio, finanziamenti; sottoscrizione fondi di investimento azionari, obbligazionari e monetari, prima iniziativa autorizzata in Italia nel dicembre del 1999; trading on line; ricarica telefoni cellulari; servizio di pagamento di tutti i tributi e contributi a mezzo delega Modello F24; sottoscrizione di polizze assicurative per viaggi e vacanze. Bancaperta, nel solco di una tradizione ormai consolidata nel Gruppo Credito Valtellinese, pone la qualità dei servizi come obiettivo strategico fondamentale. Ne sono testimoni i prestigiosi riconoscimenti ottenuti in questi anni. Il 6 novembre del 2000 Bancaperta è stata infatti la prima web bank italiana ad ottenere la Certificazione Iso 9002 del proprio Sistema di Gestione per la Qualità. L'eccellenza dei suoi servizi è stata riconosciuta recentemente dal rapporto dell'Osservatorio sul settore dell'e-finance presentato lo scorso giugno dalla società di consulenza Andersen e da Ceradi, istituto di ricerca di impresa della Luiss. Da tale rapporto Bancaperta è risultata tra le prime cinque in classifica su un campione di 60 banche. Ma ad apprezzare la completezza, la semplicità, la convenienza dei servizi banc@perta sono soprattutto i suoi 74.000 utenti, in costante e continua crescita con una media di 2.500 nuovi utenti al mese. Bancaperta, oltre a curare i servizi di Internet Banking per tutte le banche del Gruppo, propone un conto on web, denominato @perto, con modalità di gestione fortemente innovative. Molteplici sono i vantaggi offerti da @perto: praticità e comodità (puoi accedere ad @perto 24 ore su 24 da qualsiasi postazione Internet), convenienza (senza spese, tassi di interesse competitivi, carta bancomat internazionale gratuita, commissioni scontate sugli investimenti), riservatezza (solo il cliente lo può aprire, gestire e consultare tramite Internet), immediatezza (il canale web assicura la massima efficienza nello scambio di informazioni relative alle disposizioni impartite), flessibilità (possibilità di attivare e disattivare tutti i servizi in tempo reale). Sul fronte dell'innovazione tecnologica nello sviluppo di una strategia multicanale integrata è stato creato, ed è in funzione dallo scorso agosto, il nuovo servizio "Brainpower" di analisi tecnica e fondamentale dei mercati finanziari con un ampio database in grado di supportare l'analisi dei corsi azionari e tale da facilitare i clienti nelle loro scelte di asset allocation. Sempre sul fronte dei prodotti innovativi offerti tramite Internet, collegato a banc@perta è operativo da aprile il nuovo portale di commercio elettronico @pertacity, vera e propria "città virtuale" che consente di gestire e allestire in autonomia la propria attività in Internet. Aprire il proprio negozio on web all'interno di @pertacity significa poter contare sull'esperienza del Gruppo bancario Credito Valtellinese per quanto riguarda la sicurezza delle transazioni e sulla professionalità dei suoi partner per quanto concerne la facilità e la gestione del proprio negozio virtuale. Presso lo stand è possibile provare tutte le funzionalità del servizio banc@perta ed anche chiedere direttamente l'attivazione del conto @perto. Per i visitatori dello stand allo Smau è previsto anche un concorso, con la possibilità di vincita immediata di una delle 50 web-cam Philips in palio, e ad estrazione, tra tutti coloro che avranno attivato un conto @perto, di uno spettacolare Philips Home Cinema (aut. Min. rich.). Il Gruppo bancario Credito Valtellinese comprende oggi otto banche - Credito Valtellinese, Credito Artigiano, Banca Popolare Santa Venera, Banca Regionale Sant'Angelo, Cassa San Giacomo, Banca Popolare di Rho, Banca dell'Artigianato e dell'Industria, Bancaperta - tre società strumentali e due società finanziarie.

BANCA POPOLARE DI VICENZA, SEMESTRALE CONSOLIDATA CON UN RISULTATO DI LIRE 65,7 MILIARDI, IN CRESCITA DELL' 84,9% RISPETTO AL 30 GIUGNO 2000

Vicenza, 12 ottobre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, presieduto dal cav.lav. dott.Gianni Zonin, nella seduta del 9 ottobre 2001 ha esaminato la situazione semestrale consolidata che si chiude con un risultato di Lire 65,7 miliardi, in crescita dell' 84,9% rispetto al 30 giugno 2000. I primi sei mesi dell'esercizio 2001 hanno segnato un ulteriore e significativo passo in avanti nel processo di sviluppo dimensionale e di espansione territoriale del Gruppo che, con l'acquisizione della Banca del Popolo di Trapani e dei rami d'azienda costituiti da 46 sportelli del Gruppo Intesa, ha consolidato il proprio ruolo di struttura bancaria interregionale di rilievo nazionale. La crescita della raccolta diretta, che passa da 8.890 miliardi del 30 giugno 2000 agli attuali 11.029 miliardi (+24,1%), e degli impieghi, che raggiungono gli 11.486 miliardi registrando un incremento del 15,8%, attesta gli importanti livelli dimensionali raggiunti da un Gruppo che può contare su oltre 3200 collaboratori e 426 punti vendita, articolati su tutto il territorio nazionale. Anche la raccolta indiretta, che pure sconta l'effetto negativo dell'andamento dei mercati finanziari nazionali ed internazionali, registra nei dodici mesi un incremento del 7,4% raggiungendo i 15.819 miliardi. Il risultato consolidato ha beneficiato, in primo luogo, del contributo del margine d'interesse ( Lire 306 miliardi), che grazie alla positiva evoluzione delle masse gestite ed alla dinamica favorevole dei tassi è in crescita del 33,6% rispetto al primo semestre 2000. Il margine d'intermediazione raggiunge i 495 miliardi e, nonostante la flessione delle commissioni attive nette che ha penalizzato l'intero sistema bancario, registra una rimarchevole crescita del 25,7%. Il margine operativo lordo, in crescita del 7,7% risente dell'incremento dei costi operativi, prevalentemente connesso a fenomeni temporanei dei primi 6 mesi del 2001 ed in quanto tali destinati a ridursi nel tempo. Il processo di crescita dimensionale e di razionalizzazione organizzativa ovvero la fase di start-up di alcune società (Banca Idea, Banca Nuova e Bpvi Suisse), l'integrazione dei 46 sportelli del Gruppo Intesa e l'avvio di numerosi progetti finalizzati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi ed alla revisione delle strutture di produzione, di coordinamento e di supporto costituiscono, infatti, i principali fattori di crescita dei costi operativi del primo semestre. Il risultato delle attività ordinarie necessita di una lettura attenta che evidenzi, da un lato, l'impatto degli investimenti che hanno consentito di raggiungere il "punto di svolta" nel processo di crescita dimensionale, dall'altro la volontà di rafforzamento patrimoniale del Gruppo. In primo luogo, deve essere evidenziata la significativa crescita degli ammortamenti (+37,8 miliardi). Le sole acquisizioni effettuate nel primo semestre ed il prudente periodo di ammortamento adottato per le filiali ex-Intesa hanno, infatti, comportato l'iscrizione di ammortamenti per complessivi 32,9 miliardi. Significativo è, inoltre, l'effetto degli accantonamenti a fronte di rischi su crediti ed altri rischi, anche solo potenziali (+70,5 miliardi). La prudenza adottata, in particolare, nella valutazione del rischio fisiologico sui crediti in bonis (Lire 35,6 miliardi) e negli accantonamenti effettuati a fronte dei benefici fiscali di cui ha usufruito, anche nei precedenti esercizi, la Capogruppo ai sensi della Legge Ciampi sulle agevolazioni bancarie ( Lire 12,6 miliardi), consentirà, peraltro, di rendere meno soggetti a fatti imprevisti i prossimi esercizi. Al netto di tali accantonamenti prudenziali, straordinari e non ripetibili ( Lire 48,2 miliardi), e degli ammortamenti degli avviamenti pagati per le acquisizioni del primo semestre (Lire 32,9 miliardi), l'utile gestionale si colloca su valori più che soddisfacenti ( Lire 50,3 miliardi) nonostante i sopracitati costi connessi all'eccezionale processo di sviluppo intrapreso. Oltre a quanto sopra indicato, il conto economico di periodo evidenzia una ingente componente straordinaria che il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deciso di utilizzare per rafforzare la solidità patrimoniale del Gruppo e il valore per la compagine sociale. La plusvalenza di Lire 470 miliardi realizzata con la parziale cessione della partecipazione detenuta dalla Capogruppo nella BNL e iscritta fra i proventi straordinari, ha consentito infatti, una volte dedotte le imposte di periodo, di effettuare accantonamenti per Lire 230 miliardi al fondo per rischi bancari generali.

A POPOLARE DI VICENZA E GRUPPO CDC IL SERVIZIO DI RATING DELLA PROVINCIA

Milano, 12 ottobre 2001 - Banca Popolare di Vicenza e Cdc IXIS Capital Markets hanno ottenuto da parte dell'Amministrazione Provinciale di Vicenza l'incarico per lo svolgimento dei servizi di assistenza e consulenza connessi all'ottenimento del rating (cd rating-advisory). La scelta è caduta su queste due banche, perchè offrono un combinato di esperienze nel settore degli enti locali e di conoscenza del tessuto economico del territorio provinciale, expertise da mettere a disposizione della Provincia al fine di una più armonica e dettagliata presentazione delle informazioni all'agenzia di rating prescelta che è la prestigiosa Standard & Poor's. La Banca Popolare di Vicenza - banca vicentina per eccellenza, la più antica "Popolare" del Veneto - presente con circa 100 sportelli in provincia di Vicenza è da sempre molto vicina agli enti locali, con una conoscenza assai approfondita delle loro esigenze e attività. Grazie al costante e continuo contatto con le numerose attività produttive della provincia, la Popolare di Vicenza rappresenta una grossa fonte di conoscenze sulla realtà economica locale e sulle sue potenzialità di crescita, costuituendo un ottimo punto di osservazione per l'analisi dei dati aggregati ai fini della presentazione. La Popolare di Vicenza è capogruppo di un importante network bancario costituito da altre tre banche (Banca Nuova con sede a Palermo, Banca Idea con sede a Milano - vera e propria banca virtuale multicanale del Gruppo - e Banca del Popolo di Trapani) con una rete complessiva di oltre 400 filiali. CDC IXIS Capital Markets (rappresentata in Italia da Giovanni Loreto Caputo, responsabile per le attività nel settore degli enti locali e territoriali), è la banca d'investimento che fa capo al Gruppo Cassa Depositi e Prestiti francese, leader storico per gli interventi di sostegno e di assistenza agli Enti Locali, al settore pubblico ed alle infrastrutture. Con circa 32.000 dipendenti e numerose filiali nel mondo il Gruppo Cdc dispone di oltre 540 miliardi di euro di capitali in gestione e si colloca come primario operatore per le attività sui mercati finanziari internazionali. Attraverso le sue filiali e le società controllate, il Gruppo Cdc interviene con ruoli primari nel settore assicurativo, in quello delle attività di investimento e dell'asset management, del project financing, dell'ingegneria e dei servizi per lo sviluppo del territorio. Cdc IXIS Capital Markets è conosciuta sulle piazze finanziarie europee per la solidità (rating AAA/Aaa/AAA), per la competenza e per la professionalità, ha strutture dedicate con personale di notevole esperienza nelle attività di collocamento, di cartolarizzazione di crediti e nelle attività di organizzazione di prodotti finanziari strutturati. I principali clienti di Cdc IXIS Capital Markets sono quelli del settore pubblico e riguardano stati, governi centrali, organizzazioni governative, regioni, comuni e province nonchè imprese del settore pubblico e concessionarie di servizi pubblici. Per cio' che concerne le attività in Italia, la Cdc IXIS Capital Markets è intervenuta nell'operazione di cartolarizzazione lanciata dalla Regione Lazio per il finanziamento del disavanzo sanitario ed ha partecipato alle emissioni obbligazionarie promosse dalla Regione Abruzzo, dal Comune di Roma e dal Comune di Siena. Cdc IXIS Capital Markets è fra le società con maggiore esperienza nelle attività di assistenza al rating a favore degli Enti Locali ed ha la totalità del mercato francese in questo comparto.

COLLOCAMENTO IN BORSA DELLE AZIONI AGSM VERONA

Milano, 12 ottobre 2001 - Il Comune di Verona ha designato Mediobanca, tra le 14 principali merchant bank italiane ed internazionali che hanno partecipato alla selezione, per il ruolo di global coordinator nell'operazione di collocamento di un massimo del 49% delle azioni della controllata Agsm Verona S.p.A. finalizzata alla quotazione in Borsa. Agsm Verona, acronimo di Azienda Generale Servizi Municipali di Verona, è una società che eroga servizi di pubblica utilità nel territorio veronese. Fondata nel 1931 ha assunto l'attuale forma giuridica il 1° gennaio 2000. I servizi erogati comprendono l'acqua potabile, l'energia elettrica, il gas, il teleriscaldamento, l'illuminazione pubblica e la gestione di impianti termici. Nel 2000 il fatturato è stato pari a 145 milioni di euro.

GENNAIO-SETTEMBRE 2001: ASSOSIM DIFFONDE I DATI DI NEGOZIAZIONE DEGLI ASSOCIATI SUI MERCATI MOBILIARI NEL NEL TRADING AFTER HOURS AL PRIMO POSTO SI RILEVA FIN-ECO SIM

Milano 12 ottobre 2001 - Stilando la classifica delle quote di mercato dei primi nove mesi del 2001, il rapporto Assosim evidenzia quanto segue: Il comparto azioni, che comprendente Mta e Mercato Ristretto, evidenzia al primo posto Euromobiliare Sim, seguita da Banca Imi e Caboto Sim. Nel Nuovo Mercato la maggiore quota di mercato è detenuta da Fin-Eco Sim, seguita da Caboto e Centrosim. Nel Mot è prima Nuovi Investimenti Sim, con Uniprof Sim al secondo posto e Caboto Sim al terzo così come nel primo semestre 2001. Sul Mcw il primo intermediario è Trading Lab Banca, seguita da Citibank e Twice Sim. Nel Trading After Hours al primo posto si rileva Fin-eco Sim, seguita da Banca Intermobiliare d'Investimenti e Gestioni e Euromobiliare Sim. Sull'Idem per quanto riguarda i Futures sul Mib 30, la maggiore quota di mercato è detenuta da Eptasim, seguita da Dresdner Kleinwort Wasserstein Securities Sim e Banca Imi; sulle opzioni Isoalfa troviamo al primo posto Euromobiliare Sim, seguita da Banca Imi e Giubergia Ubs Warburg Sim. Per quanto riguarda il comparto Minifib troviamo al primo posto Nuovi Investimenti Sim, al secondo e al terzo rispettivamente Banca Sella e Eptasim; infine per il comparto relativo alle Opzioni sul Mib 30 si rileva che la prima posizione è saldamente occupata da Dresdner Kleinwort Wasserstein Securities Sim, seguita da Banca Imi e Fin-eco Sim. Passando all'analisi dei dati di negoziazione per i gruppi, escludendo pertanto gli intermediari che non appartengono ad alcun gruppo, i primi tre sul comparto azioni - gli stessi del primo semestre - sono, rispettivamente, Intesa Bci (Caboto Sim ed Intesa Bci), San Paolo Imi (Banca Imi + Imiweb Bank) e Monte Paschi (Intermonte Securities Sim + Banca 121). Anche sul fronte dei derivati, prendendo in considerazione il comparto Fib 30, la situazione non è mutata rispetto al primo semestre; primo è il gruppo San Paolo imi, seguito dal gruppo Banca Sella (Banca Sella + Gestnord Intermediazione Sim + Sella Capital Markets Sim) e dal gruppo Unicredito (Ubm + Rolo Banca + Cariverona Banca + Trading Lab Banca). Per quanto concerne i dati aggregati, nel comparto Cash1 i primi tre gruppi sono gli stessi che si distinguono nel comparto azioni (Intesa Bci, San Paolo Imi e Monte Paschi), mentre nel comparto Idem2 i primi tre gruppi in classifica sono rispettivamente San Paolo Imi, Intesa Bci e Banca Sella. Sul fronte degli intermediari esteri, si conferma la presenza del Gruppo Societé Generale (SG Paris + Sg Securities Milano) al primo posto tra i gruppi esteri sui comparti azioni e fib30, seguito dal gruppo Bnp Paribas (Bnp Paribas Equities Italia Sim e Bnp Paribas Private Brokerage Sim) e dal gruppo Citibank (Salomon Brothers International + Citibank International Plc) che si invertono le posizioni nel comparto azioni e Fib 30.3 Nella classifica generale dei singoli intermediari, considerando non solo le succursali di Sim e banche estere, ma anche gli intermediari di diritto italiano controllati da soggetti esteri, primo è Giubergia Ubs Warburg Sim sul comparto azioni e Dresdner Kleinwort Wasserstein Securities Sim sul comparto Fib30. A livello di sistema è stata rilevata una diminuzione dell'operatività sui mercati regolamentati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, confermando il trend annuale che vede ad esempio un calo dei volumi intermediati del 21% nel comparto "azioni" (comprendente Mta, Mercato Ristretto e Nuovo Mercato) e del 17% e 29% rispettivamente nel comparto Mot e Covered Warrant. Nei derivati si rileva nel comparto Fib 30 un incremento del numero delle operazioni pari al 14% e nel comparto delle opzioni isoalfa un incremento del 63% del numero dei contratti. Il grado di concentrazione del mercato azionario, che per il periodo in esame si assesta sul 17% per le prime tre associate e sul 42% considerando le prime dieci, è, in linea di massima, stabile rispetto ai dati riferiti al 1999 (20% e 43%) e 2000 (19% e 44%) seppur con un lieve calo su entrambe le rilevazioni.

DATI DI NEGOZIAZIONE ASSOSIM – GEN-SET 2001

Classifica dei primi dieci intermediari ASSOSIM

nei comparti "azioni" e "fib 30"

Societa’

AZIONI

Societa’

FIB 30

EUROMOBILIARE SIM

6,08%

EPTASIM

11,86%

BANCA IMI

5,73%

DRESDNER KLEINWORT SIM

10,07%

CABOTO SIM

5,64%

BANCA IMI

7,68%

INTERMONTE SECURITIES SIM

5,09%

BANCA SELLA

5,00%

BANCA LEONARDO

3,77%

BANCA AKROS

4,39%

GIUBERGIA UBS WARBURG SIM

3,63%

FIN-ECO SIM

3,29%

DEUTSCHE BANK SIM

3,33%

EUROMOBILIARE SIM

2,64%

CAI CHEUVREUX ITALIA SIM

3,14%

SG SECURITIES MILANO

2,63%

BNP PARIBAS EQUITIES ITALIA SIM

3,07%

UNICREDIT BANCA MOBILIARE

2,54%

CENTROSIM

2,78%

CABOTO SIM

2,47%

Classifica dei primi dieci "GRUPPI" di intermediari ASSOSIM

nei comparti "AZIONI" e "FIB 30"

SOCIETA’

AZIONI

SOCIETA’

FIB 30

GRUPPO INTESA BCI:

CABOTO + INTESA BCI

7,03%

EPTASIM

11,86%

GRUPPO SAN PAOLO IMI:

BANCA IMI + IMIWEB BANK

6,15%

DRESDNER KLEINWORT SIM

10,07%

EUROMOBILIARE SIM

6,08%

GRUPPO SAN PAOLO IMI:

BANCA IMI + IMIWEB

8,26%

GRUPPO MONTE PASCHI:

INTERMONTE SECURITIES SIM + BANCA 121

5,53%

GRUPPO BANCA SELLA:

BANCA SELLA + GESTNORD INTERMEDIAZIONE SIM +

SELLA CAPITAL MARKETS SIM

7,61%

SOCIETE' GENERALE:

SG PARIS + SG SECURITIES MILANO

3,87%

GRUPPO UNICREDITO:

UNICREDIT BANCA MOBILIARE + ROLO BANCA +

CARIVERONA BANCA + TRADING LAB BANCA

5,14%

BANCA LEONARDO

3,77%

GRUPPO BANCA POPOLARE DI MILANO:

BANCA AKROS + BANCA POPOLARE DI MILANO

4,87%

GIUBERGIA UBS WARBURG SIM

3,63%

GRUPPO INTESA BCI:

CABOTO SIM + INTESA BCI

4,79%

DEUTSCHE BANK SIM

3,33%

FIN-ECO SIM

3,29%

GRUPPO BANCA SELLA:

BANCA SELLA + SELLA CAP. MARKET SIM +

GESTNORD INTERMEDIAZIONE SIM

3,26%

SOCIETE' GENERALE PARIS:

SG PARIS + SG SECURITIES MILANO

3,12%

CAI CHEUVREUX ITALIA SIM

3,14%

EUROMOBILIARE SIM

2,64%

HELLAS: CONCLUSO L'AUMENTO DI CAPITALE PER 88 MILIONI DI EURO

Roma, 11 ottobre 2001 - Si e' concluso l'8 ottobre scorso l'aumento di capitale effettuato da Stet Hellas, controllata mobile di Tim in Grecia, per un valore di 30 miliardi di dracme (88 milioni di euro). Tim attraverso la sua controllata al 100% Stet Mobile Holding (Smh), ha sottoscritto l'aumento di capitale di competenza, pari al 59,29% e, al termine del periodo di sottoscrizione (1ottobre 2001), ha sottoscritto le opzioni non esercitate corrispondenti a numero 3.877.161 nuove azioni, coerentemente con quanto precedentemente annunciato. Pertanto, a conclusione dell'aumento di capitale, Tim attraverso Smh detiene il 63,95% del capitale sociale di Stet Hellas (di cui il 62,80% direttamente tramite le azioni ordinarie e l'1,15% tramite Adrs e Ddrs). L'esborso finanziario e' stato pari a circa 84 milioni di euro. L'aumento di capitale consentira' a Stet Hellas di finanziare quasi totalmente le nuove licenze, nonche' di effettuare investimenti a lungo termine con capitale proprio e migliorare la struttura del capitale. Nikolaos Varsakis, Ceo di Stet Hellas, ha espresso "soddisfazione per il fatto che Tim abbia pienamente riconosciuto le prospettive della societa', aderendo all'aumento di capitale oltre la propria quota di partecipazione ". Il Consiglio di Amministrazione di Stet Hellas ha certificato che il capitale azionario e' stato aumentato di 5.296.610.000 dracme (circa 15.543.976 euro) e ha raggiunto quindi un totale di 41.596.610.000 dracme (circa 122.073.690 euro), mediante l'emissione di 10.593.220 nuove azioni, del valore nominale di 500 dracme. La differenza tra il valore nominale e il prezzo di emissione (2.832 dracme greche o 8,311 euro) delle nuove azioni, che ammonta a 24.703.389.040 dracme (circa 72.497.107 euro), e' stata imputata alla voce "Riserva sovrapprezzo azioni". A seguito dell'aumento di capitale, il numero complessivo di azioni Stet Hellas emesse e in circolazione ammonta a 83.193.200.

CON E-FAMILY IMPARIAMO "A FARE I CONTI" CON L'EURO "SPECIALE EURO", LA NUOVA SEZIONE DI E-FAMILY PER CONOSCERE E FAMILIARIZZARE CON LA MONETA UNICA, ANCHE GIOCANDO

Roma, 12 ottobre 2001 - e-Family, il portale del Gruppo Bnl dedicato ai "family affair", da oggi si arricchisce di un nuovo servizio, Speciale Euro, interamente dedicato alla moneta unica che dall'inizio del prossimo anno sostituirà la lira. Lo Speciale Euro, accessibile a tutti i visitatori di www.e-family.it è una pratica guida che accompagna gli utenti alla scoperta della nuova moneta in forma creativa e divertente: tutte le innumerevoli domande che i cittadini italiani si stanno ponendo alla vigilia di questo rilevante cambiamento, troveranno risposta grazie a informazioni, approfondimenti e piacevoli giochi di memoria e abilità. Anche in questa occasione e-Family risponde concretamente al bisogno di semplificare la vita di ogni giorno offrendo un servizio efficace e facile da usare. Infatti Speciale Euro si articola in diverse aree studiate per soddisfare tutte le curiosità sull'euro: dalla sua "storia", al suo impiego pratico. "Quiz" e "Cifre pazze", sono gli accattivanti nomi delle aree dedicate a conoscere l'euro giocando. A breve saranno disponibili altri giochi, mirati ad abituarsi velocemente a gestire un piccolo budget in euro, centesimi compresi. Per affrontare e risolvere i quesiti più immediati, invece, si esplora l'area "domande chiave", mentre per familiarizzare con i cambiamenti legati alla gestione del contante e alle diverse operazioni bancarie (gestione del conto corrente, varie forme di pagamento e di investimento), si trovano chiare indicazioni nelle rispettive sezioni del menù di navigazione. Un'altra ampia sezione è dedicata agli "approfondimenti" e fornisce utili informazioni sul processo di cooperazione e integrazione tra gli stati che ha portato alla costituzione dell'Unione Europea e, quindi, alla nascita della moneta unica e alla definizione dei confini di Eurolandia. Numerosi e interessanti i link di collegamento presenti in ognuna di queste aree. Speciale Euro, infine, offre anche strumenti di utilità pratica e di supporto quali il glossario con oltre 80 voci, l'euroconvertitore per il calcolo degli importi espressi nella valuta di tutti i paesi dell'Unione e la possibilità di conoscere le caratteristiche delle monete e delle banconote che dal 2002 entreranno nella vita di tutti i giorni.

CONGIUNTURA NORD-EST SETTEMBRE 2001 ANCORA IN CALO DOMANDA E PRODUZIONE NEL TERZO TRIMESTRE

Milano, 12 ottobre 2001 - Gli indicatori sullo stato dell'attività economica prima dei tragici eventi dell'11 settembre mettono in luce come l'Italia stesse attraversando una fase di indebolimento della propria congiuntura economica. Il rallentamento del ritmo di crescita è evidente anche nell'economia del Nord-Est. L'ottimismo degli imprenditori sulla situazione del portafoglio degli ordini, sia interni che esteri, si è attenuato per lasciare spazio a una maggior cautela. Il ciclo della produzione industriale si è indebolito, il grado di utilizzo degli impianti è diminuito ma si è mantenuto su valori ancora elevati, e superiori a quelli medi nazionali. La tendenza al rallentamento è proseguita sino alla fine della pausa estiva: l'indicatore coincidente mantiene infatti anche ad agosto un profilo discendente posizionandosi nella fascia di valori negativi. Un'indicazione alla quale si accompagnavano però, prima dell'11 settembre, attese degli imprenditori meno sfavorevoli per gli ultimi mesi dell'anno. Le previsioni formulate sulle tendenze della domanda e della produzione stavano, seppur lentamente, recuperando rispetto ai minimi del primo trimestre. Il leading indicator, che anticipa la dinamica del ciclo della produzione sino ad ottobre, interrompe il calo iniziato a metà dello scorso anno e recupera marginalmente sia in settembre che in ottobre. Gli eventi dell'11 settembre si sono dunque sovrapposti ad un contesto già di per sé molto fragile. Per quanto riguarda il Nord-Est, le peggiorate prospettive di crescita della domanda estera costituiscono inoltre un elemento assai penalizzante alla luce della particolare vocazione all'export di quest'area. Situazione alla quale si accompagna sul fronte della domanda interna un rallentamento della crescita sia per quanto riguarda i consumi che gli investimenti rispetto a quanto previsto prima dell'11 settembre. Dall'analisi degli ultimi dati relativi agli aggregati del credito (primo trimestre 2001), è emerso un rallentamento nel tasso di crescita della domanda complessiva di credito più marcato nel Nord Est rispetto all'Italia a causa di un ridimensionamento della dinamica di entrambe le componenti che costituiscono l'aggregato - gli impieghi alle famiglie e quelli alle imprese. Inoltre la tendenza alla progressiva riduzione degli ammontari dei prestiti in sofferenza, che aveva caratterizzato il 2000, ha subito un'interruzione nei primi mesi 2001, sia su scala nazionale, sia nelle regioni nordorientali. Il profilo esibito dall'aggregato dei depositi risulta omogeneo per Italia e Triveneto: tassi di variazione tendenziali negativi per l'ammontare dei depositi delle famiglie e tassi di crescita ancora positivi per quello delle imprese. Relativamente alla totalità dei titoli depositati in custodia dalla clientela presso le banche, dopo il trimestre di rallentamento sperimentato a fine 2000, è emersa una nuova accelerazione.

CONIUGARE QUALITA', RESPONSABILITA' E SICUREZZA: LA SFIDA DELLE COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO DI LEGACOOP LOMBARDIA

Milano, 12 ottobre 200 1- Si è chiusa con l'elezione alla presidenza di Luca Bernareggi la terza assemblea triennale delle Cooperative di Produzione e Lavoro aderenti a Legacoop Lombardia. Dai lavori è emersa la fotografia di un settore in ottima salute: le circa 80 cooperative aderenti all'associazione, che impiegano in totale 1.770 addetti, hanno infatti chiuso il 2000 con un giro d'affari complessivo di 630 miliardi di lire (325 milioni di euro). E le previsioni per la fine di quest'anno sono di superare i 700 miliardi di lire (oltre 360 milioni di euro). "Nel quadriennio 1997-2000 - afferma Giuseppe Bonino, presidente uscente dell'Associazione Lombarda Cooperative di Produzione e Lavoro - abbiamo incrementato il volume d'affari del 32,2% e realizzato investimenti per 1.600 miliardi di lire, a conferma della tendenza al totale reinvestimento degli utili prodotti da parte dei nostri associati". Le 22 cooperative del settore edile fanno la parte del leone, producendo un fatturato di 468 miliardi e vantando nomi di rilievo quali le milanesi Lavoranti Muratori e Selciatori e Posatori e la mantovana Edile Sermidese. Un gruppo che ha saputo ottenere lavori prestigiosi quali quelli per la ristrutturazione della Scala e di Palazzo Reale o per la costruzione del centro direzionale Pirelli e della nuova sede del Sole 24 ore. Continuare nella crescita che ha caratterizzato il mondo cooperativo negli ultimi anni è una delle priorità del neo presidente: "Lo sviluppo competitivo delle nostre imprese - sostiene Luca Bernareggi - passa dalla capacità di perseguire, oltre alla qualità del prodotto e del servizio, anche fattori quali la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, la salvaguardia dell'ambiente e l'etica imprenditoriale. Fare questo richiede un duplice sforzo di cambiamento: da un lato verso la razionalizzazione nell'uso delle risorse disponibili, dall'altro verso il miglioramento dell'efficienza, riducendo le attività che non producono valore e puntando a migliorare posizionamento e quote di mercato nei settori trainanti del nostro sistema". "Per ottenere questi risultati - continua Luca Bernareggi - dobbiamo investire sul socio, fare del socio delle nostre cooperative il reale protagonista della propria esperienza di lavoro e di impresa. Ciò significa programmi di formazione permanente delle risorse interne e capacità di attingere a risorse e intelligenze nuove". "Sul fronte politico - conclude Luca Bernareggi - puntiamo a un confronto costruttivo con il Governo e con i ministeri competenti: le priorità sono relative agli aspetti della legislazione cooperativa che riguardano il socio lavoratore e le nuove norme societarie. Auspichiamo che il Governo realizzi una politica di stimolo allo sviluppo dell'impresa cooperativa, visti i benefici occupazionali che può determinare. Nei prossimi tre anni la cooperazione di produzione e lavoro Legacoop potrebbe realizzare 15mila miliardi di fatturato e occupare otre 40mila addetti".

ENEL PRODUZIONE: IN LIBANO PER GESTIRE DUE CENTRALI ELETTRICHE

Roma/Beirut, 12 ottobre 2001 - Enel Produzione ed Electricité du Liban (EdL) hanno siglato un contratto per la gestione e la manutenzione biennale di due centrali a ciclo combinato con una potenza complessiva di 900 Mw, situate a Deir Amar e a Zahrani. Il contratto si articola in due tranches del valore di 16 milioni di dollari ciascuna, una già sottoscritta e una in corso di sottoscrizione, per la gestione delle centrali e la fornitura di servizi specialistici di manutenzione, compreso l'approvvigionamento dei componenti di ricambio. Attualmente il Libano è dotato di una capacità installata complessiva di circa 1.900 Mw interamente destinati al soddisfacimento della domanda elettrica interna, caratterizzata da un elevato tasso di crescita prossimo all'8% annuo. E' inoltre allo studio la realizzazione di nuovi impianti di produzione per incrementare la capacità di ulteriori 500 Mw. Il contratto siglato da Enel Produzione e EdL sarà operativo da novembre. Si tratta del primo significativo inserimento di Enel Produzione nella gestione di centrali di proprietà di altri operatori, grazie all'esperienza e al notevole know how acquisito con il parco di generazione italiano.

ENEL: A ERGA LA PRESIDENZA DELLA INTERNATIONAL GEOTHERMAL ASSOCIATION (IGA)

Roma, 12 ottobre 2001 - Nel corso dell' Annual General Meeting della International Geothermal Association (Iga), tenutosi a Smirne (Turchia), Guido Cappetti, responsabile dell'unità Sviluppo Progetti Geotermici di Erga, è stato nominato all'unanimità Presidente dell'Iga per il prossimo triennio. Cappetti subentra al Prof. Phillip Mike Wright, già Direttore dello Energy & Geoscience Institute dell'Università dello Utah, e ora in forza presso l'Idaho National Engineering and Environmental Laboratory (Ineel). Guido Cappetti vanta una lunga esperienza in geotermia, avendo iniziato la sua attività a Larderello nel 1976, e si è occupato dei vari aspetti relativi alla esplorazione, sviluppo ed utilizzazione delle risorse geotermiche, sia in Italia che all'estero (Tibet, Indonesia, Bolivia, El Salvador, Grecia, Turchia, Hawaii). La International Geothermal Association (Iga) è un'associazione internazionale, senza scopi di lucro, non governativa e non politica, diffusa a livello mondiale, che si propone di promuovere la ricerca e l'utilizzazione di risorse geotermiche, sia per la produzione di energia elettrica che per gli usi diretti. L'Iga, fondata il 6 Luglio 1988 a Auckland, New Zelanda, ha ottenuto dalle Nazioni Unite lo status di Organizzazione Non Governativa (Ngo) e nel 1999 è divenuta Partner dell'Unione Europea per le Energie Rinnovabili. L'associazione comprende più di 2500 membri, distribuiti in più di 60 paesi, e 18 Organizzazioni Affiliate.

GRUPO MARZOTTO: UMBERTO MARZOTTO RASSEGNA LE DIMISSIONI,E SUBENTRA ANTONIO FAVRIN NOMINATO VICE PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO
Valdagno, 12 ottobre 2001 Il giorno 11 ottobre si è riunito il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.A.. In tale sede Silvano Storer ha rassegnato, per ragioni personali, le dimissioni dalla carica di Amministratore Delegato, rimanendo membro dei Consiglio di Amministrazione della Società. Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto della decisione di Storer e lo ha ringraziato per l'apporto dato all'azienda in cinque anni di intensa collaborazione. In tale periodo ìl gruppo Marzotto è cresciuto in termini di fatturato, ha esteso la sua presenza sui mercati mondiali ed ha avviato un articolato piano di riorganizzazione produttiva. Nella stessa riunione, il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni presentate dall'Amministratore Umberto Marzotto, ha cooptato Antonio Favrin nominandolo Vice Presidente e Amministratore Delegato. Antonio Favrín, laureato in Ingegneria, è entrato alle Industrie Zignago Santa Margherita S.p.A. nel 1973 ed ha ricoperto dal 1992 ad oggi la carica di Amministratore Delegato, contribuendo allo sviluppo interno ed esterno della Società ed alla creazione di valore di tutti i diversi settori in cui il gruppo opera.

TELECOM ITALIA E TIM: DESTITUITE DI FONDAMENTO LE IPOTESI DI DIMISSIONI DI SENTINELLI
Roma, 12 ottobre 2001 Telecom Italia e Tim precisano che le indiscrezioni di stampa riguardanti l'eventuale abbandono dell'incarico da parte del Direttore Generale di Tim, Mauro Sentinelli, sono destituite di ogni fondamento.

PIRELLI: SMENTITA GOODYEAR
Milano, 10 Ottobre 2001 - Con riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa circa l'interesse di un nostro importante concorrente a rilevare l'intero settore pneumatici Pirelli, la società comunica quanto segue. Il Settore Pneumatici è un'attività strategica per il Gruppo e la sua cessione è un'ipotesi assolutamente irrealistica; anche la cessione del Comparto Pneumatici Giganti Europa, comunicata nelle scorse settimane come una possibilità eventuale, verrà perseguita solo se e in quanto si presentassero occasioni di particolare interesse.

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