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MARTEDI'
13 NOVEMBRE 2001
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COSA PENSANO REALMENTE LE IMPRESE EUROPEE DELL'INNOVAZIONE?
INDAGINE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 13 novembre 2001 - Personale qualificato, accesso alla
tecnologia e un atteggiamento positivo dei consumatori costituiscono,
secondo la comunità imprenditoriale europea, i fattori chiave per accrescere
l'innovazione in Europa. Questi sono alcuni tra i principali risultati della
prima indagine "Innobarometro", condotta dalla DG Imprese della Commissione
europea per valutare i pareri dei dirigenti d'impresa europei riguardo
all'innovazione. L'obiettivo dell'indagine era di esaminare le esperienze e
le priorità dei dirigenti d'impresa europei in materia di innovazione. È
stato inoltre raccolto il loro parere sul ruolo dell'integrazione europea ai
fini dell'accesso alle tecnologie di punta, la mobilitazione delle risorse
umane, la protezione e la condivisione delle conoscenze, l'accesso al
finanziamento e l'accettazione delle innovazioni da parte dei clienti. Si
spera che questa indagine stimoli il dibattito pubblico sulle tematiche che
riguardano la politica dell'innovazione dell'Ue. L'indagine ha riscontrato
che, in linea di massima, la quota di prodotti nuovi o rinnovati da meno di
due anni rispetto al volume d'affari delle imprese è circa un quinto.
Tuttavia, esistono differenze tra le imprese esaminate: quasi il 12 percento
di quelle interrogate ha generato più della metà del volume d'affari con
nuovi prodotti, un'impresa su due ha affermato di non superare il 10
percento del volume d'affari proveniente da innovazioni lanciate nell'arco
degli ultimi due anni. Inoltre, le aziende hanno riferito che lo sviluppo di
quote di mercato e la redditività sono le motivazioni principali a favore
dell'innovazione e, in generale, i dirigenti hanno un'opinione alquanto
favorevole delle prestazioni della loro impresa in materia di innovazione:
solo un dirigente su dieci intervistati ritiene che le prestazioni della sua
impresa siano inferiori alla media dei suoi principali concorrenti.
L'indagine ha riscontrato che, per gran parte delle imprese, l'acquisto di
apparecchiature svolge un ruolo di primaria importanza per l'accesso alle
tecnologie di punta, questo detto vale soprattutto per le Pmi (piccole e
medie imprese) e nelle regioni del Mediterraneo. Tra i modi per accedere
alle tecnologie, la collaborazione con fornitori e clienti viene al secondo
posto prima della R&S (ricerca e sviluppo) interna o esterna. In generale,
più di otto dirigenti su dieci ritengono che la loro azienda abbia un
accesso sufficiente alle tecnologie, nonostante l'atteggiamento meno
soddisfatto sia stato rilevato in Portogallo, in Spagna e in Francia.
Interrogati in merito ai paesi dove si accede più facilmente alle tecnologie
di punta, il 67,6 percento dei dirigenti pensa all'Unione europea, il 28
percento agli Stati Uniti e il 12,5 percento ad altri paesi (soprattutto il
Giappone e i paesi dell'Estremo Oriente). Tuttavia, per i dirigenti di
Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito le prospettive di
accesso alle tecnologie di punta sono più favorevoli nei paesi non
comunitari che nel resto dell'Ue. I dirigenti d'impresa sottolineano il
ruolo del personale per padroneggiare l'innovazione, mettendo in grande
risalto la sua formazione e la sua motivazione in questo processo. Attirare
personale altamente qualificato necessario all'innovazione è un vero
problema in tutta l'Unione europea: due dirigenti su tre ritengono che si
tratti di una seria difficoltà. In quattro paesi (Danimarca, Finlandia,
Spagna e Svezia) le assunzioni pongono meno problemi. Per quanto riguarda il
potenziale impatto di una maggiore mobilità del personale per aiutare le
imprese a diventare più innovatrici, lo studio ha messo in luce profonde
divergenze dei punti di vista dei diversi paesi. I dirigenti in Italia, in
Grecia, in Lussemburgo, in Portogallo e in Spagna credono maggiormente in un
impatto positivo della mobilità, mentre in Irlanda e in Danimarca i pareri
sono divergenti, con la Germania e i Paesi Bassi tra i più scettici. A
livello europeo, molti dirigenti considerano positivamente la condivisione
delle conoscenze e un maggiore collegamento in rete tra le aziende
innovatrici all'interno dell'Ue, nonostante siano state rilevate marcate
differenze tra gli Stati membri. L'opinione favorevole in merito ad un
collegamento in rete a livello europeo è molto apprezzata nei paesi del
Mediterraneo, ma considerata con qualche riserva in Danimarca, in Germania,
in Svezia e nel Regno Unito. Lo studio ha inoltre evidenziato atteggiamenti
contrastanti nei confronti dell'accesso ai finanziamenti per l'innovazione:
le reazioni dei dirigenti alle opportunità offerte dallo sviluppo e dalla
diversificazione delle borse a livello europeo, nonché da un migliore
accesso al capitale di rischio differiscono considerevolmente a seconda dei
paesi. Anche in questo caso, i paesi del Mediterraneo hanno maggiori
aspettative rispetto agli altri Stati membri. Tranne che in Lussemburgo, in
Irlanda e nei Paesi Bassi, circa otto dirigenti su dieci ritengono che il
loro sistema di tassazione non incoraggi sufficientemente l'innovazione. Uno
schiacciante 85,5 percento dei dirigenti ritiene che i clienti europei
costituiscano un elemento decisivo per favorire l'innovazione. Quanto detto
vale in modo particolare per la Danimarca, la Finlandia, la Germania, la
Svezia e il Lussemburgo.
http://www.cordis.lu/innovation-smes/src/innobarometer.htm
DISPONIBILI SU CORDIS I PRIMI RISULTATI DELL'INDAGINE "INNOBAROMETRO" .
OLTRE 3.000 DIRIGENTI D'IMPRESA HANNO RIVELATO IL LORO PARERE SUI FATTORI E
GLI OSTACOLI ALL'INNOVAZIONE
Bruxelles, 13 novembre 2001 - Cordis, il servizio d'informazione in materia
di ricerca e sviluppo della Commissione europea, offre accesso ai primi
risultati dell'indagine "Innobarometro" dedicata alla valutazione
dell'innovazione. L'indagine, organizzata dalla Commissione europea, verte
sulle esperienze e le priorità dei dirigenti europei nel campo
dell'innovazione. Oltre 3.000 dirigenti d'impresa hanno rivelato il loro
parere sui fattori e gli ostacoli all'innovazione, mettendo l'accento
sull'importanza dell'accesso alle nuove tecnologie, delle risorse umane e
del comportamento dei consumatori. Tutti i risultati sono disponibili nella
sezione "Innovation Policy" (politica dell'innovazione) del sito Cordis. Gli
utenti possono scaricare sia il sommario esecutivo sia la versione completa
della relazione in diverse lingue. La relazione mette in luce le differenze
regionali, oltre alle visioni ed obiettivi contrastanti, al fine di
incoraggiare il proseguimento del dibattito pubblico sulla politica
dell'innovazione. Per ulteriori informazioni consultare il seguente
indirizzo web:
http://www.cordis.lu/innovation-smes/src/innobarometer.htm
TORNA IN PRIMO PIANO IL TEMA "GENERE E RICERCA", MA LA STRADA È ANCORA
LUNGA
Bruxelles, 13 novembre 2001 - "Si è fatto molto, ma c'è ancora molto da
fare", ha dichiarato l'eurodeputata britannica Eryl McNally l'8 novembre a
Bruxelles, in occasione della conferenza "Genere e ricerca", riassumendo
l'impressione generale scaturita dai lavori. Le hanno fatto eco ministri di
tutti i paesi europei e non solo, che si erano riuniti per valutare i
progressi ottenuti, in questi ultimi anni, nella promozione delle donne
nella scienza, e per discutere di quanto resta ancora da fare e in che modo
affrontarlo. Una delle prospettive più interessanti al riguardo, che ha
inoltre costituito un parere esterno sugli sforzi profusi dall'Europa, è
stata espressa dalla delegazione del Sud Africa, dove, negli ultimi anni,
sono avvenuti più cambiamenti che in tutti gli altri paesi rappresentati
alla conferenza. In una dichiarazione al Notiziario Cordis, il viceministro
sudafricano per le Arti, la Cultura, la Scienza e la Tecnologia Brigitte S.
Mabandla ha affermato di ritenere che il Sud Africa possa imparare molto
dall'Europa sul tema della partecipazione delle donne alla scienza, ma che
anche l'Europa possa imparare dal Sud Africa. "Siamo un po' indietro
[rispetto all'Europa], perché, anche se per concettualizzare la questione
del rapporto tra genere e scienza in senso lato abbiamo realmente cominciato
molto prima, progettare delle strategie in base agli obiettivi politici è
molto complicato, quindi [l'Europa] è molto avanti rispetto a noi", ha
dichiarato la Mabandla al Notiziario Cordis. Gli indicatori quantitativi in
Sud Africa riecheggiano quelli europei: a livelli sociali più alti
corrisponde una minore percentuale di donne. Ad esempio, il 50 per cento
degli assistenti universitari sono donne, ma esse costituiscono solo il 10
per cento dei professori. Il Sud Africa può apprendere dall'Europa in
termini di metodologia della ricerca, di valutazione comparativa e di
indicatori, ha dichiarato la Mabandla, aggiungendo però che anche l'Europa
potrebbe imparare dal Sud Africa. La nuova fondazione ed il gruppo di
riferimento nel settore della ricerca, attualmente in corso di istituzione
in Sud Africa, stabiliranno gli standard sulla base di un approccio
multisettoriale. "Sono dell'opinione che stiamo cominciando quasi da zero in
molti settori e presto svolgeremo il nostro secondo censimento: è ovvio che
è giunto il momento di integrarci", ha dichiarato. Oltre ad affrontare le
questioni di genere nella scienza, la Mabandla ha sottolineato che non si
deve trascurare la questione razziale. I dati per il 2001 indicano che, se
alle donne è stato attribuito il 20 per cento dei fondi pubblici per la
ricerca, alle donne nere è andato solo il 2 per cento. "Abbiamo inoltre un
approccio speciale in questo settore. Noi concepiamo l'intera questione
"genere" sulla base del riconoscimento della realtà della nostra situazione,
molto delicata nel nostro caso, in termini di razza e genere", ha affermato
la Mabandla, dichiarando al Notiziario Cordis di ritenere che alcuni paesi
comunitari forse misconoscono i problemi dei ricercatori appartenenti alle
minoranze, e che l'Europa dovrebbe considerare in una prospettiva più
completa le questioni di genere e razza. "Per noi è imprescindibile
esaminare la situazione da questo punto di vista, altrimenti non cogliamo
l'essenza del problema", ha dichiarato. Tra i paesi europei rappresentati
alla conferenza, la Svezia sembra aver raggiunto i risultati migliori. "In
Svezia la politica di genere non è più un problema femminile, ma una
politica del governo", ha spiegato Agneta Bladh, sottosegretario di Stato
presso il ministero svedese dell'Istruzione e della Ricerca. Il governo ha
l'obbligo di prendere in considerazione la parità in tutti gli ambiti
decisionali e politici, compresa la ricerca. Le statistiche indicano che la
Svezia ha il maggior numero di professoresse, con una cifra attualmente
vicina al 13 per cento. Tuttavia la Bladh non è entusiasta del tasso di
miglioramento. "La direzione è quella giusta, ma il progresso è lento", ha
dichiarato. Il governo svedese sta comunque operando molto attivamente per
migliorare la situazione delle donne nella ricerca. Negli anni novanta,
aveva rilevato che la promozione delle donne nella scienza era troppo lenta,
ed aveva di conseguenza introdotto l'integrazione della dimensione delle
pari opportuintà. Furono creati circa 32 incarichi per professoresse, tranne
che per i casi in cui mancavano candidate adeguate. Questa iniziativa è
stata però respinta dalla Corte di giustizia delle Comunità europee (Cgce),
quindi non si creeranno più incarichi simili in futuro. La Svezia continua a
perseguire obiettivi ambiziosi, puntando ad avere il 25 per cento dei posti
di professore occupati da donne, entro il 2008. Le cifre relative al periodo
1997-1999 indicano che le università stanno in prevalenza raggiungendo
questi obiettivi. Rainer Gerold, capo della direzione "Spazio europeo della
ricerca: scienza e società" presso la Dg Ricerca della Commissione europea,
ha indicato nella Svezia un modello di ruolo ed espresso la speranza che
"questo paese continui a dare il suo aiuto a livello europeo". La Bladh ha
auspicato un maggiore numero di statistiche e di ricerche sul genere, nonché
l'integrazione della dimensione delle pari opportunità nello Spazio europeo
della ricerca (Ser). "Sono le strutture dotate di poca visibilità che
dobbiamo cambiare", ha dichiarato la Bladh, "ovvero le strutture sociali e
culturali". Tale concetto è stato ribadito da David King, principale
consigliere scientifico del governo britannico e dirigente dell'Ufficio
britannico per la scienza e la tecnologia, il quale ha dichiarato: "È
evidente che dobbiamo mantenere il passo del cambiamento e saper affrontare
i problemi alla base". King ha fatto riferimento ad un libro bianco del
governo, pubblicato nel 1993, nel quale si sostiene che "le donne
rappresentano il capitale più sotto utilizzato e sottovalutato nel settore
scientifico". Da allora, il governo britannico ha cercato di affrontare
l'argomento, e nel 1996 ha istituito un ufficio addetto alla promozione
delle donne nella scienza. Nel 1996, si prevedeva che l'ufficio sarebbe
stato operativo per 15 anni e che, trascorso questo periodo, non sarebbe
stato più necessario. Purtroppo, la differenza di stipendio tra uomini e
donne nel mondo accademico è aumentata dal cinque al sei per cento negli
ultimi anni, e se da un lato le studentesse universitarie di scienze
biologiche costituiscono il 66 per cento del totale, solo il nove per cento
dei professori sono donne. Il viceprimo ministro belga, nonché ministro per
l'Occupazione e le Pari opportunità, Laurette Onkelinx, ha posto la domanda
sul perché, dopo 30 anni di lavoro nell'ambito scolastico, le donne svolgono
ancora un ruolo secondario nella scienza e nella ricerca. Nel 1999, le
commissioni belghe per la ricerca contavano l'11 per cento di presenza
femminile e, nelle candidature a borse di ricerca, gli uomini superavano le
donne con una proporzione di quattro a uno. La Onkelinx ha avanzato
l'ipotesi che la situazione sia condizionata da "una serie di cause, da un
sistema complesso di causalità". A livello nazionale, il governo belga
insisterà ora sull'integrazione della dimensione del genere in occasione di
ogni nuova decisione, ha dichiarato la Onkelinx. Ella ha altresì invitato ad
istituire un sistema di raccolta e diffusione dei dati a livello europeo,
sostenendo che "se da un lato non è sufficiente sapere quante persone
svolgono quale lavoro, dall'altro è necessario saperlo per descrivere la
situazione e la sua evoluzione". Ha inoltre esortato a svolgere maggiori
ricerche sulle donne nel settore privato e sul perché il numero delle donne
imprenditrici è inferiore. Una prospettiva europea è stata accolta con
favore anche dai rappresentanti della Francia e del Lussemburgo. La
direttrice della ricerca presso l'omonimo ministero francese, Ketty Schwartz
ha dichiarato: "Se vogliamo davvero ottenere progressi, dobbiamo insistere
su una visione europea di tipo inclusivo, coordinato e sostenibile". Ha
aggiunto che il ministro francese della Ricerca Roger-Gérard Schwarzenberg
auspica di "dare un colpo di spugna al passato e bandire qualsiasi
disparità". Il ministro della Cultura, dell'Istruzione superiore e della
Ricerca del Lussemburgo Erna Hennicot-Schoepges ha dichiarato che "il ruolo
svolto dall'Europa è stato cruciale. Non avremmo compiuto i progressi che
abbiamo realizzato se non ci fosse stata l'Europa". Il Lussemburgo sta
attualmente istituendo la sua prima università autonoma, e nel 1999 ha
varato i primi quattro grandi programmi di ricerca. I ricercatori sono
all'opera su un programma socioeconomico che riguarda le donne e la scienza,
e la Hennicot-Schoepges ha invitato tutte le parti interessate a rispondere
al primo invito a presentare proposte, previsto per l'estate del 2002.
Un'altra esortazione a favore di una prospettiva europea è giunta da Raoul
Kneucker, direttore generale presso il ministero federale austriaco
dell'Istruzione, della Scienza e della Cultura. Egli ha esortato ad
ulteriori studi sulla scienza a livello scolastico e proposto la valutazione
comparativa dei sistemi scolastici a livello europeo. Ha altresì affermato
che è fondamentale l'inclusione nei programmi universitari degli studi sulle
donne, degli studi di genere e degli studi culturali. Per ulteriori
informazioni sul tema "Donne e scienza" consultare il seguente indirizzo
web:
http://www.cordis.lu/rtd2002/science-society/women.htm
ALITALIA ED AIR FRANCE ANNUNCIANO LA LORO ALLEANZA
Milano, 13 novembre 2001 - A partire da lunedì 12 novembre 2001, Alitalia ed
Air France inaugurano la loro alleanza sui voli tra l'Italia e la Francia.
In tal modo le due compagnie concretizzano l'accordo bilaterale firmato il
27 luglio 2001, a seguito delle negoziazioni intavolate la scorsa primavera.
La partnership commerciale tra Alitalia ed Air France consentirà di
incrementare la capacità e migliorare i servizi offerti alla clientela, sia
per quanto riguarda l'attività Passeggeri che quella Cargo. Tale partnership
si basa anche sull'impegno reciproco a sviluppare un sistema "multi-hub",
articolato su Roissy - Charles de Gaulle, Roma Fiumicino e Milano Malpensa.
Questi hub, nel cuore di una densa rete aerea, offrono alla clientela più di
64 000 possibilità di coincidenze settimanali, creando un potente polo in
grado di fronteggiare la concorrenza delle altre compagnie aeree europee. A
partire dal 12 novembre Alitalia ed Air France: opereranno in code share la
totalità dei loro voli tra la Francia e l'Italia. Le due compagnie
proporranno 82 voli quotidiani tra Parigi e Bologna, Firenze, Genova,
Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia; Lione e Bologna, Milano, Roma,
Venezia; Milano e Clermont-Ferrand, Marsiglia, Nantes, Nizza, Strasburgo,
Tolosa; Nizza e Roma; Torino e Clermont-Ferrand. proporranno reciprocamente
i rispettivi programmi di fidelizzazione I passeggeri di Alitalia ed Air
France, soci del programma Fréquence Plus Air France e/o MilleMiglia di
Alitalia, possono accumulare Miles sui voli dei due partner aerei,
convertibili in biglietti premio su entrambe le compagnie. Inoltre, dopo
aver firmato il 27 luglio 2001 un accordo con SkyTeam, Alitalia, dal 1°
novembre 2001, profitta dell'intera gamma dei prodotti dell'Alleanza. I
clienti di SkyTeam beneficiano, grazie all'arrivo di Alitalia, di 869
frequenze quotidiani supplementari verso 21 nuove destinazioni in 6 paesi.
Con circa 8 000 voli, SkyTeam e Alitalia collegano più di 500 destinazioni
in 120 paesi. I passeggeri dei voli internazionali, che viaggiano in prima o
in classe affari, come anche tutti i frequenti flyer SkyTeam Elite Plus,
hanno accesso a 330 saloni in aeroporto (lo stesso giorno del volo). Nel
corso dell'esercizio 2000, Alitalia ha realizzato un fatturato di 5,46
miliardi di euro. La sua flotta conta 166 aeromobili e collega 119 scali nel
mondo. Air France conta una flotta di 365 aeromobili di cui 127 regionali.
La compagnia collega, tramite gli aeromobili di sua proprietà, 208 scali in
91 paesi. Il fatturato, per l'esercizio 2000-2001 (da aprile a marzo) si
attesta a 12,3 miliardi di euro. Air France si colloca, a livello mondiale,
al 3° posto nel trasporto internazionale di passeggeri ed al 4° nel
trasporto internazionale di merci. Infolink:
www.airfrance.com/it
www.alitalia.com
CHE COSA CI ASPETTA NEI PROSSIMI MESI ? DI STEFANO VIGHI - INSTITUTIONAL
CLIENT SALES - UNION INVESTMENT
Milano, 13 novembre 2001 - Gli ultimi aumenti delle quotazioni azionarie
sono stati relativamente elevati. Gli investitori tuttavia dovrebbero
continuare a muoversi con cautela, data la situazione economica e politica.
Anche se le quotazioni a lungo termine dei titoli dovrebbero aver toccato il
fondo alla fine di settembre , non si può escludere un'altra fase di
consolidamento nel corso dei prossimi giorni. Il mercato sembra essere
ipercomprato e ciò verrebbe confermato dai turnover relativamente contenuti
che si sono verificati durante l'ultima ripresa delle Borse, ma ancora non
si vedono segni di una stabile tendenza al rialzo. Inoltre si parla di altri
tagli dei tassi d'interesse dopo gli ultimi tagli che sono già stati operati
di recente dalle Banche Centrali. Alcuni risultati societari dovrebbero
essere comunicati nei prossimi giorni. Resta pur tuttavia la speranza che i
tagli dei tassi d'interesse promuovano un recupero economico a medio termine
e qualora persistesse la combinazione di bassi tassi d'interesse e di un
miglioramento dei dati societari, è probabile che si assista a un ulteriore
aumento delle quotazioni azionarie. Per quanto riguarda in particolare
l'Europa, aumenta il timore che l'economia mondiale cada in una fase di
recessione. Ecco perché riteniamo che le azioni europee corrano ancor più il
rischio di una caduta dei prezzi. Per quanto riguarda la seconda metà del
2002 intravediamo però la tendenza verso una ripresa economica. E' possibile
che ciò avvenga e questo, accompagnato a possibili fusioni, a cambiamenti
strutturali e a un continuo afflusso di liquidità potrebbe addirittura
spingere all'insù i mercati, anche perché al momento molti titoli europei
presentano una veramente equa. Inoltre, riteniamo che l'Europa rappresenti
un mercato interessante per motivi valutari in quanto nei prossimi due mesi
l'Euro diverrà l'unico mezzo di pagamento nell'area Eum.
NASCE WEBIR.IT IL LUOGO DI INCONTRO TRA LE AZIENDE QUOTATE E GLI
INVESTITORI RETAIL
Milano, 13 novembre 2001 E' nato ufficialmente ieri www.webir.it il sito di
informazione finanziaria rivolto a chi vuole accedere ad un'informazione
qualificata e 'in presa diretta' dalle società, e alle società quotate che
intendono proporsi nei confronti del mercato degli investitori 'retail' in
maniera innovativa e fornendo un'informazione completa. WebIR è stato
realizzato da Antea, agenzia di comunicazione finanziaria, e viene gestito
dalla stessa Antea in collaborazione con Lycos, il portale italiano con il
portfolio più completo di servizi e strumenti Internet (2.600.000 utenti
unici al mese e 67.500.000 pagine viste mensili). WebIR si propone in prima
istanza come "luogo" di contatto diretto tra l'informazione proveniente
dalle stesse società quotate ed il mondo degli investitori non
professionali. "WebIR vuole essere lo strumento che inaugura una nuova fase
nel rapporto tra ogni società quotata ed i 'propri' investitori retail"
spiega Marco Castagna, AD di Antea. "Una fase in cui la trasparenza e la
continuità sono garantite anche dalla semplicità, dalla completezza e dall'economicità
della diffusione dell'informazione". Hanno aderito al progetto e sono quindi
già presenti su WebIR: AISoftw@are, Opengate, Poligrafica San Faustino, Txt
e-solutions, Savino Del Bene. Come funziona WebIR - Antea, con WebIR, offre
alle società quotate una piattaforma tecnologica che consente loro, tramite
l'utilizzo di Internet, di pubblicare tutte le informazioni riguardanti
l'azienda in maniera semplice, completa ed economica. Tali informazioni sono
organizzate secondo uno schema di e-investor relations avanzato e vengono
canalizzate in un luogo 'ad alto traffico di utenti'. Webir.it è infatti
collocato all'interno del Canale Soldi di Lycos, dove gli utenti possono
trovare tutte le informazioni relative ai titoli di loro interesse. Le
stesse informazioni però possono anche essere utilizzate direttamente sul
sito di ogni singola società, andando a costituire, a tutti gli effetti,
l'area "Investor Relations" delle società stesse. Il ruolo di Lycos - "Il
Canale Soldi di Lycos si pone come obiettivo quello di fornire ai propri
utenti una serie di strumenti e informazioni utili a prendere decisioni
autonome e ragionate circa i propri bisogni economici e finanziari" spiega
Paolo Porrati, responsacile Canale Soldi di Lycos "WebIR si inserisce
perfettamente in questa strategia mettendo a disposizione dell'utente non
professionale uno strumento utile ad approfondire in maniera non mediata le
informazioni acquisite tramite le funzioni di ricerca e confronto titoli".
WebIR 'gira' su Dyport di Esplit - La piattaforma tecnologica alla base di
WebIR è stata realizzata da Antea in collaborazione con Esplit - azienda
specializzata nella fornitura di soluzioni e applicazioni web-centric ed
infrastrutture Internet - utilizzando come base la piattaforma Dyport,
architettura preconfigurata e basata su ambiente Asp, l'infrastruttura
ideale per supportare la creazione e l'evoluzione di portali verticali
orientati all'erogazione di informazioni e servizi, minimizzando i tempi di
realizzazione. L'infrastruttura tecnologica è formata da Windows NT e SQL
7.0, il linguaggio di programmazione è ASP. La struttura è costituita da un
portale, integrato all'interno del portale Lycos, che consente la
manutenzione dei contenuti per tutte le aziende che fanno parte della
community. Chi naviga su WebIR usufruisce dei servizi di newsletter,
accreditamento agli eventi, andamento titoli estratti da Lycos. Le aziende
che scelgono di essere presenti su WebIR ottengono un sito autogestito che
non richiede la conoscenza del codice html e può quindi essere aggiornato in
modo molto semplice e immediato.
SCHRODER VENTURES EUROPE ANNUNCIA DI AVERE CAMBIATO IL PROPRIO NOME IN:
PERMIRA PAROLA LATINA CHE SIGNIFICA "MOLTO SORPRENDENTE E MOLTO
AFFASCINANTE"
Milano, 13 novembre 2001 - Permira, fino a oggi nota sotto la denominazione
di Schroder Ventures Europe, è un Gruppo leader nel private equity. Permira
assiste i 17 Fondi Permira in operazioni di buyout/buyin e di capitale di
sviluppo per la creazione di poli industriali. I Fondi hanno un capitale di
circa 6 miliardi di euro, dei quali l¹ultimo in ordine di tempo, per un
ammontare di 3 miliardi e mezzo di euro, Permira European Fund II è ancora
disponibile per circa i 2/3. In Italia questo ruolo è stato svolto dalla
Merchant Bank Schroder Associati S.p.A., già consulente dal 1988 dei Fondi
precedenti indirizzati unicamente al mercato italiano, oltre che investitore
a titolo proprio. La nuova denominazione di Permira, assunta dal mese di
Novembre 2001, deriva dalla parola latina permira che significa "molto
sorprendente e molto affascinante" e intende riflettere un approccio
creativo nell¹indirizzare il capitale di rischio verso le opportunità di
creazione di valore. Un esempio significativo della modalità originale
adottata da Permira può essere rappresentato dal Gruppo Ferretti che è
diventato in pochi anni leader mondiale della nautica di lusso attraverso un
family buyout, 7 acquisizioni e la quotazione in Borsa. Il cambio di
denominazione riflette lo sviluppo di un modello di impresa-rete europeo, il
raggiungimento della maturità nello sviluppo oltre alla evoluzione dei
rapporti con Schroders plc, originale sponsor negli anni Œ80. Nel tempo la
integrazione delle iniziali realtà nazionali del circuito Schroder Ventures
in Europa si è accentuata e, da oggi, la proprietà azionaria di Permira è
completamente nelle mani dei partner europei. Attualmente Permira
rappresenta in Europa una realtà formata da oltre 70 professionisti, da un
team operativo che supera le 100 persone e assiste i 17 fondi Permira per un
controvalore di circa 6 miliardi di euro. I Fondi Permira, in precedenza
conosciuti come Schroder Ventures Funds, si avvalgono del supporto
professionale di un network internazionale di consulenti specializzati nella
ricerca e nella analisi di opportunità di investimento in capitale di
rischio. Le operazioni seguite sono state oltre 250 (tra le altre AU System
AB, Gruppo Vögele, Gruppo Ferretti e Homebase). Guido Paolo Gamucci,
amministratore delegato di Permira Associati S.p.A., sottolinea: "come
l¹adozione della nuova denominazione di Permira sia un momento significativo
di un processo di sviluppo avviato in vari Paesi europei dagli anni Œ80 e in
Italia dal 1988 e che ha visto la creazione di una impresa-rete europea con
una solida cultura imprenditoriale e organizzativa. Oggi, a maturità
raggiunta, - continua Guido Paolo Gamucci - la impresa-rete prosegue e si
perfeziona attraverso l¹acquisto da parte dei partner italiani della
proprietà dell¹ultimo 25% delle azioni di Permira Associati S.p.A. ancora in
possesso di Schroder e ci possiamo permettere un nome autonomo in virtù
della nostra dimensione e dei successi conseguiti". Damon Buffini, il
partner eletto a coordinare il circuito Permira, aggiunge: "Il nostro nuovo
nome - dalla parola latina permira che significa "molto sorprendente e molto
affascinante" - riflette la nostra indipendenza di azione e il nostro modo
distintivo di operare con una originalità di visione strategica, grazie alla
quale siamo fiduciosi di poter continuare a fornire risultati di rilievo per
gli investitori nei Fondi Permira anche nella attuale volatilità dei
mercati. Oggi Permira è una realtà europea con una visione globale, dotata
di un forte senso di partnership con le aziende partecipate dai Fondi
Permira e può contare su una potenza di risorse a disposizione tale da farne
uno dei protagonisti di maggior rilievo del mercato". Infolink:
www.permira.com
TIM: CONVOCATA L'ASSEMBLEA STRAORDINARIA E ORDINARIA DEGLI AZIONISTI
Roma, 12 novembre 2001 - L'Amministratore Delegato della Telecom Italia
Mobile S.p.A., Marco De Benedetti, in esecuzione del mandato conferitogli
dal Consiglio di Amministrazione in data 9 novembre u.s., ha convocato,
l'Assemblea Straordinaria ed Ordinaria degli Azionisti della Societa' in
Torino per il giorno 14 dicembre 2001, alle ore 10 in prima convocazione e,
occorrendo, per il giorno 15 dicembre 2001 in seconda convocazione, stessi
luogo ed ora, con il seguente ordine del giorno: Parte straordinaria.
Modifica dell'articolo 16, comma 1 (Composizione del Consiglio di
Amministrazione), dell'articolo 20, comma 2 (Validita' e verbalizzazione
delle deliberazioni consiliari), dell'articolo 21, comma 2 (Poteri del
Consiglio - Deleghe), dell'articolo 22 (Rappresentanza legale della Societa')
e dell'articolo 24 (Collegio Sindacale) dello Statuto sociale; deliberazioni
relative. Parte ordinaria: Nomina del Consiglio di Amministrazione;
deliberazioni relative. Ratifica della ridenominazione di un'apposita
riserva da iscrivere in bilancio da "riserva ammortamenti anticipati" a
"riserva art. 14, L. 21 novembre 2000, n. 342"; deliberazioni relative
ALLAXIA: SIGLATO ACCORDO CON MC CONSULTING CON L'OBIETTIVO DI INTEGRARE
LA PROPRIA OFFERTA ANCHE NEL SETTORE DELLA CONSULENZA DIREZIONALE E
PROSEGUIRE L'ESPANSIONE A LIVELLO INTERNAZIONALE
Milano 13 novembre 2001- E' stato annunciato ieri l'accordo raggiunto tra
Allaxia, capogruppo di un network di aziende che offre servizi, soluzioni e
consulenza di organizzazione, marketing e comunicazione alle imprese, e le
aziende del Gruppo Mc, attive nel settore della consulenza strategica e di
direzione. In base all'accordo, Allaxia ha acquisito una partecipazione di
maggioranza nelle 6 aziende del Gruppo Mc, ampliando così ulteriormente la
propria offerta di consulenza e servizi alle imprese anche nell'ambito della
pianificazione strategica e del controllo di gestione. L'accordo ha una
grande valenza strategica per Allaxia, poiché con l'integrazione fra realtà,
servizi e professionalità complementari contribuisce ad accelerare
ulteriormente la costruzione di un grande gruppo di aziende che punta
all'espansione sul mercato europeo, facendo leva sulla capacità di offrire
alle imprese clienti un'offerta integrata di consulenza, soluzioni e servizi
che abbracciano l'intera "catena del valore", dalla consulenza strategica e
di organizzazione, alla tecnologia, al marketing e alla comunicazione.
L'attività dell'intero Gruppo è focalizzata su un unico obiettivo: aiutare
le aziende a orientare le organizzazioni e i processi aziendali sul cliente
per il miglioramento delle performance di business. "Allaxia intende
proseguire la sua crescita sulla base di una precisa visione strategica -
dichiara Raffaele Jacovelli, Presidente del Gruppo Allaxia - che individua
il modello di business oggi vincente nelle aziende della "customer economy",
in cui le strategie sono centrate sui clienti e i modelli operativi sono
orientati a guadagnarne e conservarne la fiducia e la fedeltà." " L'accordo
siglato con MC nasce dalla condivisione di questa visione, e rappresenta un
momento fondamentale nella costruzione di un grande gruppo che continua a
crescere grazie alla qualità e competenza dei suoi uomini, alla capacità di
innovazione e alla tempestività nell'individuare sempre le soluzioni più
efficaci e "cost-effective" per i suoi clienti". "Con quest'accordo -
prosegue Claudio Monte, Presidente di MC- abbiamo intrapreso un'azione
decisiva per l'espansione del Gruppo. Il nostro impegno è infatti
focalizzato sull'obiettivo di divenire una realtà di riferimento nel mercato
italiano e proseguire la crescita sui mercati europei, sfruttando appieno
l'opportunità rappresentata da un settore in forte sviluppo, in cui l'alto
livello delle competenze e l'offerta di soluzioni integrate e complete sono
fattori vincenti".
GRANDI NAVI VELOCI S.P.A. (GRUPPO GRIMALDI): IL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO I RISULTATI DEL III TRIMESTRE 2001 RICAVI
CARATTERISTICI PARI A 148,8 MILIARDI DI LIRE (+3,6%)
Milano, 13 novembre 2001 - Ricavi caratteristici del 3° trimestre 2001 pari
a 148,8 miliardi di lire, margine operativo lordo di 75,6 miliardi di lire,
risultato operativo di 62,9 miliardi ed utile ante imposte pari a 53,9
miliardi di lire. Questi i principali dati relativi alla relazione
trimestrale al 30 settembre 2001 approvati dal Consiglio di Amministrazione
di Grandi Navi Veloci S.p.A. - compagnia di navigazione attiva nel trasporto
di merci e passeggeri con auto al seguito nel Mediterraneo e quotata al
Mercato Telematico della Borsa Italiana S.p.A. - riunitosi oggi a Genova. I
ricavi della gestione caratteristica relativi al terzo trimestre luglio -
settembre 2001 hanno raggiunto i 148,8 miliardi di lire (+3,6% rispetto al
corrispondente periodo precedente), il margine operativo lordo i 75,6
miliardi di lire (+14,8%), il risultato operativo 62,9 miliardi di lire
(+11,9%). Dopo aver spesato oneri finanziari netti per 8,9 miliardi, il
risultato prima delle imposte si attesta a 53,9 miliardi di lire (+2,5%). Il
risultato relativo ai primi nove mesi del 2001 mostra ricavi della gestione
caratteristica per 285,3 miliardi di lire (+5,3%), un margine operativo
lordo di 87,8 miliardi di lire (+6,2%), un risultato operativo di 56,2
miliardi di lire (+4,6%) ed un risultato prima delle imposte di 38,7
miliardi di lire (-8,7%). Dal punto di vista commerciale, la leggera
flessione delle quantità trasportate dovuta in buona parte al fermo delle
navi adibite al G8 ed al riposizionamento di altre navi su porti diversi da
quello di Genova, ha trovato compensazione in termini di fatturato nel
noleggio alla Presidenza del Consiglio di due unità, nonché in un maggiore
rendimento unitario del trasportato. Più in particolare, il trimestre luglio
- settembre 2001, in cui l'operatività è stata, come si è detto, fortemente
influenzata dal G8, registra un trasportato di 481.800 passeggeri (-7%),
165.100 auto al seguito (-7,5%), 405.900 metri lineari di veicoli
commerciali (-5,8%). I primi nove mesi del 2001 invece registrano un
trasportato di 815.100 passeggeri (-2,7%), di 258.400 auto al seguito
(-3,7%) e di 1.406.800 metri lineari di veicoli commerciali (+2,2%). Per
quanto riguarda l'evoluzione prevedibile della gestione, l'andamento in
linea con le aspettative del management ed il progresso del trasportato dopo
la chiusura del trimestre consentono di prevedere una crescita del fatturato
rispetto all'esercizio precedente. Si ricorda che nel corso del trimestre
sono state compiute operazioni di particolare rilievo: l'acquisto della M/n
Excellent - già gestita dalla Società con un contratto di noleggio - e
l'emissione di un prestito obbligazionario quinquennale dell'importo di 100
milioni di Euro.
POLIGRAFICA S. FAUSTINO S.p.A.: IL CDA HA APPROVATO LA TERZA TRIMESTRALE
2001: CRESCONO FATTURATO E REDDITIVITA'
Milano, 13 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Poligrafica S.
Faustino S.p.A. ha approvato i risultati del terzo trimestre del 2001. Le
vendite della capogruppo sono state pari a Lire 12.666 milioni in aumento
del 8% rispetto al III trimestre 2000 (Lire 11.743 milioni). L'incidenza dei
consumi e dei costi di lavorazione esterni, seguendo il trend positivo del I
semestre, è diminuita rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio
precedente, così come è proseguita la razionalizzazione della struttura
produttiva che ha comportato un recupero di efficienza sul costo del
personale. Questi fattori si sono tradotti in una significativa crescita del
margine operativo lordo (Ebitda) pari a lire 1.262 milioni, raddoppiato
rispetto al III trimestre 2000. Nonostante l'incremento dei canoni di
locazione finanziaria e degli ammortamenti, il risultato operativo (Ebit) è
positivo di lire 420 milioni, in notevole miglioramento rispetto al III
trimestre 2000 in cui risultava sostanzialmente nullo (lire 18 milioni). Il
risultato prima delle imposte è positivo e pari a Lire 270 milioni (era
negativo di Lire 75 milioni nel 2000). I ricavi netti consolidati del III
trimestre 2001 sono pari a lire 13.012 milioni e aumentano del 6% rispetto
al III trimestre 2000 (lire 12.289 milioni); il margine operativo lordo è
pari a lire 1.288 milioni, pressoché triplicato rispetto al III Trimestre
2000 (pari a lire 450 milioni); il margine operativo lordo consolidato (Ebitda)
al 30 settembre 2001 è pari a lire 3.888 milioni e si incrementa del 73,6%
rispetto al dato progressivo al 30 settembre 2000 (lire 2.240 milioni); il
risultato operativo consolidato (Ebit) trimestrale è pari a Lire 224 milioni
(era negativo di lire 278 milioni nel 2000); il risultato trimestrale prima
delle imposte è positivo e pari a Lire 59 milioni (era negativo di lire 380
milioni nel III trimestre 2000). Il risultato complessivo prima delle
imposte al 30 settembre 2001 è pari a lire 601 milioni ed è in netta
controtendenza rispetto al dato consolidato dei primi nove mesi
dell'esercizio precedente (negativo di lire 212 milioni). Mediattiva , web
agency del Gruppo, partecipata al 91% da Poligrafica S. Faustino e dal
restante 9% dal management, costituita nel gennaio 2001 per lo sviluppo e
l'implementazione di progetti di e-business, cresce con risultati molto
positivi; il fatturato dei primi nove mesi è pari a lire 1.376 milioni, il
risultato ante imposte pari a lire 134 milioni. "La strategia di gruppo è
sempre più orientata all'evoluzione del nostro "core business" attraverso lo
sviluppo interno di alcune linee innovative di e-commerce (B2B), software di
pubblicazione multicanale e web-agency, sulle quali riponiamo obiettivi di
incremento di fatturato e di marginalità sin dal prossimo esercizio -
afferma Alberto Frigoli, Presidente di Poligrafica S. Faustino. Riteniamo
che per l'esercizio in corso l'andamento complessivo delle nostre attività
tradizionali possa dare risultati positivi, tenuto conto dei recuperi di
efficienza e della riduzione di alcuni costi già evidenziati nella presente
relazione. Siamo molto positivi sull'attività della nostra controllata
Mediattiva che cresce sul mercato "business" con un'offerta sempre più
qualificata".
GANDALF SPA: APPROVATI I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2001
Orio al Serio (BG) 13 Novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di
Gandalf S.p.A., riunito sotto la presidenza di Carlo Peretti, ha approvato
in data odierna i risultati relativi al terzo trimestre 2001. E' stata
inoltre approvata la relazione sulla situazione patrimoniale di Gandalf
S.p.A. redatta ai sensi dell'art. 2446 del c.c., che verrà sottoposta
all'Assemblea dei Soci convocata per il 21, 22, 23 Novembre 2001. Con
riferimento ai risultati consolidati dei primi nove mesi del 2001 sono stati
registrati i seguenti indicatori principali:
|
Lire milioni |
ANNO 2000 |
I TRIM 2001 |
I SEM 2001 |
9 MESI 2000 |
9 MESI 2001 |
|
|
|
|
|
|
Ricavi netti |
65.169 |
17.856 |
49.795 |
50.319 |
77.185 |
Risultato
operativo lordo prima del leasing degli aerei (EBITDAR) |
(21.433) |
(5.468) |
(5.679) |
(10.204) |
(5.369) |
Risultato
operativo lordo (EBITDA) |
(41.759) |
(12.403) |
(20.204) |
(24.210) |
(27.393) |
Posizione /
(esposizione) finanziaria netta |
(2.433) |
(18.377) |
(22.807) |
11.976 |
(20.824) |
|
|
|
|
|
|
Numero
dipendenti gruppo |
247 |
288 |
307 |
242 |
217 |
Numero dipendenti capogruppo |
210 |
247 |
264 |
208 |
192 |
Numero di voli |
15.903 |
5.007 |
11.713 |
11.329 |
17.083 |
Numero di destinazioni |
16 |
22 |
22 |
26 |
19 |
Passeggeri |
194.626 |
62.350 |
147.156 |
134.224 |
233.278 |
Rispetto al 30 settembre 2000, nei primi nove mesi del 2001 si è
realizzato un incremento di circa il 53% dei ricavi netti con un
miglioramento equivalente dell' Ebitdar. A livello di Ebitda la variazione
dei nove mesi del 2001 sul medesimo periodo dell'anno precedente è
determinata dai costi per canoni di leasing, passati da circa 14 miliardi di
lire a circa 22 miliardi di lire in conseguenza dell'entrata in flotta
graduale nel corso del 2000 e fino a gennaio 2001 di nuovi aerei . La
tabella che segue analizza i risultati di Gandalf S.p.A. del 2001 suddivisi
per trimestre. Dal prospetto appare evidente il miglioramento di cui
beneficiano i ricavi quale conseguenza dell'entrata in vigore dell'accordo
commerciale con Air France a partire dalla summer season (fine marzo 2001).
In particolare il fatturato del secondo trimestre presenta una crescita pari
a circa il 78% rispetto al trimestre precedente; la leggera flessione dei
ricavi del terzo trimestre rispetto al secondo è da ricollegarsi alla
sospensione di alcune rotte (Bergamo- Monaco; Bergamo- Berlino;
Bergamo-Colonia; Parma Barcellona) per effetto del piano di
razionalizzazione del network. Per quanto concerne i costi per servizi e
quelli per il lavoro si evidenzia una riduzione dei costi del 15% per
servizi e del 17% per oneri del personale rispetto agli stessi dati del
secondo trimestre 2001, per effetto dell'attuazione del piano di
riorganizzazione aziendale approvato nel luglio 2001. Il margine operativo
lordo ante leasing, ammortamenti, oneri finanziari e componenti
straordinarie passa da -5.539 milioni nel primo trimestre a -785 milioni nel
secondo trimestre ed é positivo nel terzo trimestre 2001 per 1.139 milioni.
Con riferimento alla relazione sulla situazione patrimoniale di Gandalf
S.p.A. al 30 Settembre 2001 redatta ai sensi dell'art. 2446 c.c., gli
amministratori hanno preso atto che le perdite consuntivate al 30 settembre
2001 ammontano a Euro 24.249.264,93. Tenuto conto anche delle perdite
dell'esercizio 2000 portate a nuovo (euro 2.543.668,99) e della riserva per
denominazione in euro del capitale (euro 11.400,41), il capitale sociale
residuo ammonterà ad Euro 1.664.518,80, rappresentato da n. 1.147.944 azioni
ordinarie il cui valore nominale sarà rideterminato in Euro 1,45.
All'assemblea degli azionisti convocata per il 21, 22 e 23 novembre 2001
verrà proposta la riduzione del capitale come sopra evidenziato e una
proposta di aumento di capitale, in via scindibile, per un importo
comprensivo di nominale e sovrapprezzo compreso, tra un massimo di Euro
27.550.656 (mediante emissione di n. 3.443.832 nuove azioni ordinarie - nel
rapporto di n. 3 nuove azioni ogni 1 azione posseduta - al prezzo di Euro 8
per azione) ed un minimo di Euro 22.958.880 (mediante emissione di n.
4.591.776 nuove azioni ordinarie - nel rapporto di n. 4 nuove azioni ogni 1
azione posseduta - al prezzo di Euro 5 ciascuna), unitamente ad una proposta
di "Warrants Gandalf S.p.A. 2004", di cui al comunicato del 6 novembre
scorso. Ulteriori dettagli relativi al piano di ristrutturazione e
ricapitalizzazione della società saranno forniti nel corso di un incontro
con la stampa in programma oggi a Milano, alle ore 12.00.
IL CDA DI GIACOMELLI SPORT GROUP SPA APPROVA I DATI DEL TERZO TRIMESTRE
RICAVI IN CRESCITA DEL 17%
Rimini, 13 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Giacomelli
Sport Group SpA, uno dei principali gruppi europei della Grande
Distribuzione di articoli sportivi, si è riunito oggi per approvare la
Relazione sull'andamento della gestione nel terzo trimestre dell'esercizio
2001. Nei primi nove mesi dell'esercizio 2001 il Gruppo Giacomelli Sport ha
realizzato ricavi di vendita per 159,14 milioni di euro, con un incremento
del 16,8% rispetto ai primi nove mesi del 2000 (136,26 milioni di euro). Gli
incrementi delle vendite hanno riguardato tutte le consociate italiane ed
estere (con un incremento, per quanto riguarda queste ultime, pari al
48,4%), confermando il trend positivo già evidenziato al termine del primo
semestre. In particolare, le vendite on line hanno superato i 3,72 milioni
di euro, con un incremento del 317% rispetto allo scorso esercizio. L'Ebitda
è stato pari a 10,65 milioni di euro, in crescita del 145% rispetto al
corrispondente valore al 30 giugno 2001; l'Ebit è risultato pari a 0,089
milioni di euro, in crescita rispetto ai -2,12 milioni di euro del 30 giugno
2001. La posizione finanziaria netta al 30 settembre è di - 71,39 milioni di
euro, sostanzialmente invariata rispetto al 30 giugno 2001. A causa della
stagionalità tipica della gestione corrente il dato della posizione
finanziaria a fine settembre rappresenta uno dei livelli di massima
esposizione dell'esercizio, ed è destinato ad essere riassorbito nell'ultimo
trimestre, grazie agli incassi dei mesi di novembre e dicembre, in cui si
concentra una quota rilevante del fatturato annuo. "Anche nell'attuale
difficile congiuntura economica" dichiara il Presidente Gabriella Spada; "il
Gruppo Giacomelli Sport ha proseguito nella sua politica di sviluppo,
aprendo cinque nuovi punti vendita nel trimestre, e quattro dopo il 30
settembre. Le nuove aperture hanno riguardato la Polonia, l'Italia e
l'Ungheria". Con riguardo al prevedibile andamento della gestione
dell'esercizio, nonostante la contrazione delle vendite verificatasi a
ottobre a causa del calo generalizzato dei consumi e del ritardato avvio
delle vendite della stagione invernale nel settore tessile dovuto alle
temperature particolarmente elevate, si ritiene di poter raggiungere un
risultato superiore a quello del 2000 e sostanzialmente in linea con le
aspettative.
GEFRAN MANTIENE RISULTATI OPERATIVI IN LINEA CON LE PREVISIONI NONOSTANTE
LE DIFFICOLTÀ DI MERCATO
Provaglio d'Iseo, 13 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di
Gefran SpA, leader europeo nella progettazione e nella produzione di sistemi
e di componenti per l'automazione ed il controllo dei processi industriali,
ha approvato in data odierna la Relazione Trimestrale consolidata al 30
settembre 2001, che evidenzia il mantenimento del risultato operativo (Ebit)
al 6,3% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Una
gestione oculata dei costi di prodotto ha permesso inoltre il miglioramento
dell'incidenza percentuale del valore aggiunto, passato dal 67,2% al 68,5%.
I ricavi si sono attestati a 94 miliardi di lire, rispetto ai 100 miliardi
di lire al 30 settembre 2000. La riduzione è in larga misura originata
dall'uscita dall'area di consolidamento della Mox SpA, che al 30 settembre
2000 contribuiva con un fatturato di 4,5 miliardi di lire. In crescita
dell'1,7% risultano invece le vendite della capogruppo Gefran SpA, mentre in
leggero decremento sono i fatturati delle società estere negli Usa, in
Germania e in Francia in conseguenza della crisi economica in atto. Le
vendite si sono ripartite nei settori "sistemi" per il 23,9%, "strumenti"
per il 28,2%, "sensori" per il 36,2% e "servizi e altri prodotti" per
l'11,7%. La suddivisione per area geografica evidenzia vendite in Italia
pari al 53,8% ed all'estero per il 46,2%. La posizione finanziaria netta si
presenta attiva per lire 64 miliardi, da raffrontarsi con quella di lire 61
miliardi al 30 giugno ed con un indebitamento di lire 30 miliardi al 31
dicembre 2000. La previsione per l'ultimo trimestre dell'esercizio, depurato
dei fattori stagionali, non si discosterà molto dal trend congiunturale
emerso nel corso del terzo trimestre. Per quanto riguarda la gestione
straordinaria ha inciso negativamente sul risultato del periodo la
definizione dei rapporti con la società Agilent, alla quale nel mese di
marzo era stato ceduto il ramo d'azienda "microsensori al silicio". A
seguito delle verifiche contrattualmente previste è stato infatti concordato
un conguaglio di lire 1.719 milioni a carico della Gefran SpA. E' proseguita
invece la politica di focalizzazione sull'aggiornamento tecnologico che ha
comportato, oltre ad un notevole investimento in risorse umane, anche
l'ampliamento delle strutture produttive con l'allestimento di una nuova
camera bianca nella Gefran Sensori srl. Prosegue inoltre l'adeguamento del
sistema informativo con l'introduzione di un nuovo Erp, la cui entrata in
funzione è prevista per il secondo semestre del 2002.
ARAG (ASSICURAZIONI) ITALIA CONTINUA A CRESCERE E LANCIA NUOVI PRODOTTI.
PRESENTATI I DATI DI BILANCIO DEL I° SEMESTRE 2001. UN RISULTATO POSITIVO,
AL NETTO DELLE IMPOSTE, DI L/MIL.1.087.
Verona, 13 novembre 2001 - - Cresce e si consolida Arag Italia, Compagnia
italiana dell'omonimo Gruppo assicurativo tedesco specializzato nel ramo
Tutela Giudiziaria. Il dato che emerge dalla relazione semestrale al 30
giugno 2001 - approvata dal Consiglio di Amministrazione di Arag il 29
ottobre scorso a Duesseldorf - evidenzia un risultato positivo, al netto
delle imposte, di L/Mil.1.087. L'analisi dell'andamento della gestione
evidenzia, per quanto riguarda il Lavoro Diretto, una variazione positiva
dei premi emessi rispetto al periodo precedente pari al 24%. E' stata
valutata molto positivamente anche l'evoluzione nel semestre del comparto
Lavoro Indiretto, vale a dire tutta l'attività svolta con le 30 compagnie
assicurative con le quali Arag ha un accordo di collaborazione per la
gestione del servizio di Tutela Giudiziaria. I rapporti già esistenti con
queste compagnie sono stati consolidati, così che l'incremento dei premi
emessi relativi al Lavoro Indiretto, rispetto al periodo precedente, è pari
al 15%. L'avv. Ole Neuhaus, Amministratore Delegato della Società prevede
che, sia per il Lavoro Diretto che per il Lavoro Indiretto, gli incrementi
sopra evidenziati vengano confermati anche nel II° semestre 2001. Arag
Italia nel 2001 ha inoltre provveduto, con la necessità di adeguarsi
all'imminente cambio della valuta Lira/Euro, al rifacimento di tutta la sua
linea di prodotti. A partire dal 1° Novembre quindi, le polizze vendute da
Arag si presentano con una veste rinnovata, non solo nella grafica e negli
importi, ora sia in Lire che in Euro, ma anche e soprattutto nei contenuti:
i nuovi prodotti sono composti da moduli che si possono assortire a
piacimento, sulla base delle specifiche esigenze assicurative del cliente.
Il Gruppo Arag con sede a Düsseldorf dal 1935, è presente con Compagnie
controllate o collegate oltre che in Italia nei principali mercati europei e
negli Stati Uniti. In Italia, la sede Arag è a Verona. Arag Italia, con 56,6
miliardi di lire raccolti nell'esercizio 2000 e con una quota di mercato del
23%, è la Compagnia leader del mercato italiano nel ramo Tutela Giudiziaria.
DITEC S.P.A., L'AZIENDA DI QUARTO D'ALTINO (VE) SPECIALISTA IN PORTE ED
INGRESSI AUTOMATICI, ACQUISISCE LA PORTOGHESE GOLD PORTA S.A. UN
INVESTIMENTO COMPLESSIVO DI OLTRE 8.000.000 D'EURO
Milano, 13 novembre 2001 - Ditec l'azienda italiana specialista in ingressi
automatici , ha acquisito una quota di rilievo nel capitale della portoghese
Gold Porta S.A. con sedi a Porto ed a Leiria. La partecipazione consentirà a
Ditec di progettare le nuove linee strategiche dell'azienda. L'intervento di
Ditec ha prodotto l'immediata trasformazione, mediante un investimento
complessivo di oltre 5.000.000 di Euro, di Gold Porta che, da azienda di
solo assemblaggio di porte sezionali, andrà a breve a produrre in proprio i
pannelli isolati e molti altri elementi hardware che costituiscono una parte
fondamentale delle porte sezionali automatiche. Ditec fornirà i motori per
la movimentazione delle porte stesse. La produzione di pannelli isolati
eccederà in misura considerevole quella del prodotto finito assorbito dal
mercato locale di Gold Porta, in modo da poter essere usata per coprire le
richieste del restante mercato europeo. Porte finite e pannelli isolati
verranno, infatti, venduti a livello locale con il consolidato marchio Gold
Porta, mentre per il resto del mercato europeo i prodotti saranno venduti
con il marchio Ditec Il numero di porte sezionali con automatismi (prodotti
finiti) previsto per il 2002, triplicherà rispetto alla produzione ottenuta
nel 2001, grazie ad un nuovo impianto produttivo idoneo alla produzione in
ciclo continuo di pannelli isolati per questo genere di porte. L'impianto,
che si sviluppa con straordinarie misure (110 metri di lunghezza e 4
d'altezza), è stato collocato in una nuova struttura produttiva di 5.000
mq.. Obiettivo di Ditec è la conquista in un triennio, del 4% (pari a 32
milioni d'Euro) del mercato europeo (residenziale ed industriale) delle
porte sezionali con automatismi, compreso il 20% (10 milioni d'Euro) di
quello italiano. Gold Porta S.A., con 50 addetti, ha le proprie sedi a
Porto, ove sono collocati gli uffici commerciali e di rappresentanza, ed a
Leiria dove si svolge l'attività produttiva. Ditec conta di raddoppiare
entro il primo triennio il fatturato attuale di circa 8.000.000 d'Euro
dell'azienda portoghese. Ditec d'altra parte, forte di questi risultati,
punta a portare il fatturato aggregato di Gruppo dagli attuali 64 milioni
d'Euro (previsione a consuntivo 2001, +27% d'aumento rispetto l'anno
precedente) ai 77 milioni d'Euro nel 2002. La strategia globale di Ditec nel
business dei sezionali, ha, come ulteriori punti di forza, il potenziamento
del servizio d'assemblaggio locale delle porte per i singoli mercati
nazionali: va in questa direzione il rafforzamento delle filiali francese e
tedesca, e la recente acquisizione in partecipazione di un'azienda di San
Marino, con un'unità produttiva di 2000 mq. al servizio del mercato
italiano. Ditec S.p.A., con l'antico nome di "Novotecnica", nasce alle porte
di Milano nei primi anni '70 e si sviluppa gradualmente nel settore dei
cancelli automatici. Agli inizi degli anni '80 vede la luce il marchio "P.A.
Porte Automatiche", con un nuovo insediamento vicino a Treviso che si occupa
di porte pedonali e successivamente, qualche anno, dopo nasce la terza
divisione "Aprin" che si occupa delle porte industriali flessibili
automatiche. Riunite a metà degli anni '90 tutte le attività ed i vari
marchi sotto il nome di Ditec (Diffusione Tecnologia), oggi la società
occupa due sedi principali a Caronno Pertusella (Va) e Quarto d'Altino (Ve),
rispettivamente di 10.000 e di 13.000 mq. Più altre sedi per circa 15.000
mq. con oltre 250 addetti totali. La quota di fatturato sviluppata
all'estero è ben oltre il 60%. Gli obiettivi del management indicano in 77
milioni d'Euro il fatturato target del gruppo entro 3 anni, con un ulteriore
sviluppo della componente estera, anche tramite acquisizioni e joint venture
con società straniere ed italiane, con una crescita significativa delle
grandi commesse, tramite la neonata società commerciale Ditec Team, ed altri
nuovi importanti progetti di sviluppo in cantiere.
CIGRAPH (CAD ARCHITETTONICI) SI TRASFORMA IN HOLDING E COSTITUISCE TRE
NUOVE SOCIETÀ
Milano, 13 novembre 2001 - A poco meno di vent'anni dalla sua costituzione,
Cigraph, tra le prime software house italiane nello sviluppo e distribuzione
di Cad architettonici, riorganizza il suo assetto societario trasformandosi
in holding. La società veneziana controlla infatti l'intero pacchetto
azionario di tre nuove aziende, operative dal mese scorso, rispettivamente
per lo sviluppo, la distribuzione e l'assistenza di programmi informatici
per l'edilizia e la progettazione architettonica. A Cigraph Factory fa capo
ora l'intera struttura di sviluppo software, per la creazione di nuovi
progetti e l'aggiornamento dei programmi già esi-stenti, in base alle
esigenze evidenziate dall'utenza, assicurando la continuità di sviluppo nel
futuro delle soluzioni informatiche adottate. I suoi sviluppatori, vantando
esperienze dirette in realtà tecnico-produttive, oltre che informatiche,
sono in grado di conoscere ed affrontare le problematiche di ciascun
comparto della progettazione architettonica ed ingegneristica, fornendo
soluzioni concrete alle molteplici esigenze di qualsiasi studio tecnico e
progettuale. Dotata di una struttura di ricerca interna, l'azienda sarà
impegnata anche nell'analisi e sviluppo di nuovi prodotti per ottimizzare
sistemi e risorse nel settore più ampio delle tecnologie in edilizia.
Cigraph Service, invece, costituisce l'interfaccia per gli utenti, per tutto
ciò che riguarda l'assistenza, software ed hardware, l'installazione, i
contratti di aggiornamento, i corsi base ed avanzati sui prodotti, i corsi
di aggiornamento, la consulenza tecnica sui programmi e sulle diverse
piattaforme. Un interlocutore unico, tecnicamente e professionalmente
preparato ad evadere just-in-time qualsiasi richiesta o necessità avanzata
dagli utilizzatori dei sistemi Cigraph, garantendo nel contempo una serie di
servizi integrati per comunicare "personalmente" con i propri partners. Uno
"sportello unico" per progettisti e studi, per essere informati
tempestivamente su novità, nuovi sistemi e prodotti, ma anche per conoscere
proposte mirate ed aggiornare razionalmente il proprio sistema informatico,
nonché il riferimento on line per l'utilizzo ottimale dei programmi. Cigraph
Trading, infine, è la società che si occupa esclusivamente della
commercializzazione di prodotti software, già presente su tutto il
territorio nazionale grazie ad una rete di distributori rigorosamente
selezionati ed obbligatoriamente specializzati nel settore specifico. Una
struttura tipicamente commerciale, liberata da qualsiasi altro onere, con il
duplice obiettivo di rafforzare i rapporti di parternship con il mondo della
distribuzione e creare ulteriori opportunità di sinergie vincenti. Autonome
ed indipendenti, sia dal punto di vista funzionale che organizzativo, le tre
società,volutamente dinamiche e snelle, sono state create con lo specifico
obiettivo di potenziare le competenze specialistiche di ciascun settore, sia
in rapporto alla produttività interna, che alle problematiche esterne,
nell'intento di migliorare ulteriormente il servizio e la reciprocità con i
vari interlocutori: i progettisti, gli utenti, i rivenditori. Una scelta
determinata anche dal costante sviluppo e dalla crescita esponenziale, a due
cifre, che ha caratterizzato l'andamento dell'azienda negli ultimi anni,
ricoprendo una posizione di assoluta rilevanza nel mercato nazionale, come
dimostrano le più significative graduatorie del settore. Con un totale di
9.000 installazioni nel solo territorio nazionale, di cui l'85%
nell'edilizia (70% studi di progettazione, 30% grandi e medi utenti), ed il
10% nell'industria, Cigraph, più volte premiata a livello internazionale con
i più ambiti premi del settore, vanta ormai una presenza consolidata anche
nel mercato statunitense, australiano ed europeo, particolarmente in
Germania, Austria e Francia. Infolink:
http://www.cigraph.com
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