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I PRINCIPALI ESPONENTI DELL'IMPRENDITORIA CHIEDONO ALLA PRESIDENZA SPAGNOLA MAGGIORE ATTENZIONE PER L'INNOVAZIONE

Bruxelles, 16 gennaio 2002 - Secondo quanto afferma l'Unice (Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro), l'innovazione e l'imprenditoria sono due degli elementi che richiedono maggiore attenzione durante la Presidenza spagnola. L'organizzazione ha espresso questo parere in una lettera aperta dell'11 gennaio indirizzata al primo ministro spagnolo José María Aznar. La lettera era mirata a sensibilizzare la Presidenza spagnola sul fatto che il vertice di Barcellona a primavera dovrà svolgere un'azione catalizzatrice, per portare avanti le riforme e le misure promesse al vertice di Lisbona del marzo 2000. La risoluzione di Lisbona si proponeva di fare dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza più dinamica e competitiva al mondo. "Questa promessa, fatta due anni fa dai leader dell'UE, non è stata mantenuta", recita la lettera dell' Unice. "Ci preoccupa il fatto che il dieci per cento della legislazione comunitaria mirata all'apertura dei mercati sia stata semplicemente disattesa a livello nazionale[...] Siamo già stati delusi dalla mancata realizzazione di uno dei primi passi concreti: l'adozione del brevetto comunitario. Auspichiamo fermamente una maggiore volontà politica per superare gli interessi nazionali". La lettera espone sei ambiti nei quali l' Unice ritiene indispensabili ulteriori progressi, a partire dall'innovazione e dall'imprenditoria, per le quali l'organizzazione afferma l'esigenza di un quadro legislativo volto a ridurre gli oneri amministrativi gravanti sulle piccole e medie imprese (Pmi). Altri settori per i quali l' Unice ha invocato maggiore attenzione sono: la flessibilità dei mercati del lavoro e la disponibilità di competenze; le infrastrutture di base; i servizi finanziari; il mercato interno e lo sviluppo sostenibile. In questo contesto, l'organizzazione esorta a liberalizzare ulteriormente i servizi nei settori dell'energia, del trasporto postale e delle telecomunicazioni, nonché ad applicare in misura più ampia le direttive sul mercato interno e le azioni mirate. Nella lettera si chiede inoltre sostegno alle imprese per la realizzazione della base di competenze, sia tramite il miglioramento dell'istruzione fondamentale, sia permettendo alle imprese di "sviluppare le attitudini della propria forza lavoro". L'agenda del vertice di Barcellona prevede già di affrontare alcune delle questioni menzionate dall' Unice. L'obiettivo principale della lettera è quello di dare un nuovo slancio al processo avviato a Lisbona. "Nel difficile contesto attuale, l'Ue, che rappresenta la seconda maggiore economia al mondo, dovrebbe poter agire come motore della crescita economica, ma finora non è riuscita a realizzare il proprio potenziale", si legge nel documento. La lettera inoltre accoglie favorevolmente l'inserimento dei paesi candidati nel processo di Lisbona. È significativo il fatto che essa, per la prima volta nei 50 anni di storia dell'organizzazione, rechi le firme di tutti i presidenti delle confederazioni Unice degli Stati membri dell'Ue. Inolink: http://www.unice.be

CONSIDERAZIONI OPERATIVE SUI TITOLI FINANZIARI: ALLA LUCE DELLA RIFORMA SULLA TASSAZIONE DEL REDDITO D'IMPRESA
Milano, 16 gennaio 2002 - Il mercato azionario nel corso del 2002 potrebbe risultare di particolare interesse per le holding di partecipazione in particolare e per i titoli finanziari in generale, in quanto il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha previsto una riforma del Sistema Fiscale italiano. L'impatto sull'andamento delle quotazioni dei nuovi criteri di imposizione fiscale sui redditi non è da sottovalutare, fermo restando che gli effetti intermini di sgravi fiscali si eserciteranno nel medio-lungo termine, visto che l'applicazione della riforma non partirà prima del 2003. Il nuovo disegno del fisco italiano è improntato al raggiungimento di obiettivi destinati a una semplificazione e riduzione della pressione fiscale e ad un avvicinamento della legislazione degli altri Paesi dell'Unione Europea. Sul piano generale il riordino dei criteri di tassazione del reddito di impresa sarà ispirato al graduale abbandono dell'Irap e della Dit (Dual Incombe Tax), all'unificazione e abbassamento dell'aliquota sul reddito di impresa (al 33%). Tra le modifiche più significative che verranno introdotte è da segnalare il nuovo trattamento dei redditi da partecipazioni, che sarà basato sui principi dell'esenzione e della neutralità. In particolare non saranno più tassate le plusvalenze sulla cessione di partecipazioni, non verranno più tassati i dividendi in capo alla società che li percepisce e non saranno più deducibili le minusvalenze da realizzo e le svalutazioni di partecipazioni. Il risultato potrebbe essere quello di un ritorno di interesse sulle holding e sui titoli finanziaria. È interessante osservare l'impatto della futura riforma fiscale, a livello di simulazione, sul valore e sulle relative quotazioni delle società holding. In Economia Aziendale il calcolo del valore delle società holding e dei titoli finanziari viene determinato sommando al valore del patrimonio netto contabile le plus e le minusvalenze teoriche sulle partecipazioni. Quest'ultima componente viene espressa al netto del relativo effetto fiscale teorico (pari al 19% per le partecipazioni qualificate), che emergerebbe in ipotesi di cessione dell'asset. La nuova normativa, azzerando l'imposizione fiscale sulle plusvalenze realizzate con la cessione di partecipazioni, determina automaticamente un innalzamento dei valori delle holding, visto che nel calcolo non si deve più contemplare l'emergere di un effetto fiscale sulle plus/minusvalenze latenti. Al fine di fornire un aggiornamento sulla valutazione delle holding e di individuare il potenziale apprezzamento rispetto ai precedenti criteri di determinazione dell'aggregato, ricalcolato i patrimoni delle holding alla luce delle novità fiscali (vedi tabella allegata con dati aggiornati al 21 dicembre 2001). È interessante notare il beneficio che ne scaturirebbe in ipotesi di riforma fiscale. Per ottenere questi risultati si è eliminato l'effetto fiscale sulle plusvalenze teoriche al netto delle perdite recuperate, ottenendo così un valore più alto e, di conseguenza, un miglior valore (a premio o a sconto) della società rispetto al valore dato dal mercato. Nell'ultima colonna è appunto indicato il beneficio (in percentuale per ogni singola holding. L'effetto notizia avrà sicuramente un impatto determinante sull'andamento in Borsa dei titoli delle holding di partecipazione e l'esempio in Germania ne è una conferma. Bisogna infatti ricordare che, il 23 gennaio del 1999, quando il governo tedesco annunciò la rivoluzione fiscale, i titoli coinvolti reagirono con un rialzo del 15% circa e la Borsa di Francoforte guadagnò il 4,5% in una sola seduta. E l'effetto della riforma non coinvolge solo le holding finanziarie, ma anche tutte quelle società che hanno partecipazioni di tipo non strategico. Il soggetto ideale per beneficiare dei prossimi stravolgimenti fiscali è Mediobanca. Un argomento questo che non manca di creare dissensi nel mondo finanziario. Secondo l'esclusione della tassazione delle plusvalenze latenti sulle partecipazioni qualificate stabilita dall'art. 4, comma 2, lettera c) del Disegno di Legge, determina sicuramente un impatto psicologico che potrebbe far pensare all'incremento delle quotazioni delle holding finanziarie, ma questo può accadere se si presuppone un'informazione imperfetta. E questo perché, nelle ipotesi in cui l'operatore di Borsa sia invece conscio del fatto che per ogni plusvalenza detassata corrisponde un incremento di utili della holding che, se distribuito, determina un'imposizione sostitutiva in capo ai soci sugli utili distribuiti (che in passato non era dovuta), la sua scelta di investimento, se non stimolata da altre aspettative, non dovrebbe propendere per questi titoli. Forse l'impatto maggiore sulle quotazioni è determinato dalla decisione di vendita delle azioni del gruppo dalle quali è conseguito la plusvalenza o meglio l'aspettativa del realizzo della plusvalenza. Fino a oggi è rimasto in vigore un sistema eterogeneo di tassazione delle rendite da attività finanziarie attraverso l'uso di una doppia aliquota (12,5% e 27%). Il testo di Legge preannuncia la convergenza del regime fiscale sui redditi da attività finanziarie su quello proprio dei titoli del Debito Pubblico. L'uniformazione del regime di tassazione delle rendite finanziare, potrebbe per esempio aiutare le banche a contenere gli effetti della compressione degli spread ordinari, riducendo lievemente il costo della raccolta dalla clientela. Infine tra i provvedimenti di delega approvati dal Governo e inseriti nella Legge Finanziaria rientra anche quello riguardante la previdenza. La novità maggiore è rappresentata dalla fine delle liquidazioni: diverrà infatti obbligatorio versare il Trattamento di Fine Rapporto ai Fondi Pensione. Per il lavoratore sarà quindi solo possibile scegliere se conferire il Tfr a un Fondo Chiuso o Aperto. Da questo discende l'aspetto più promettente per le Compagnie Assicurative, ossia la totale equiparazione tra categorie dei Fondi, non garantita dall'attuale normativa.

ROADSHOW DI ENI PER COMUNICARE AD ANALISTI E COMUNITÀ FINANZIARIA I PIANI DI ESPANSIONE FUTURA
Milano, 16 gennaio. E' iniziato da Milano il "roadshow" Eni che ha annunciato, per bocca dell'Amministratore Delegato Vittorio Mincato e di tutto lo staff dirigenziale, un piano molto incisivo per incrementare la produzione di gas e petrolio e per nuovi investimenti nella ricerca tecnologica. Mincato ha affermato: " La nostra situazione finanziaria ci permette di essere sul mercato per cogliere tutte le opportunità che si presentassero, ovviamente a condizioni convenienti". La produzione aumenterà di un 6% all'anno, senza nuove acquisizioni, e ammonterà a più di 1.7 milioni di barili equivalenti al giorno entro il 2005, diversi punti percentuali in più rispetto ai programmi annunciati dalle altre maggiori compagnie petrolifere mondiali. Dopo il 2005, Eni progetta di avere in produzione un campo petrolifero in Kazakhistan che molti analisti ritengono uno dei maggiori al mondo, con riserve stimate tra 20 e 60 miliardi di barili. Mincato ha anche detto che Eni pensa di concludere entro Marzo la vendita della Divisione Petrochimica alla Società Saudi Basic Industries Corp., che avrà la maggioranza attraverso una joint venture con la società italiana. Eni aumenterà anche gli investimenti in tecnologie che permetteranno di estrarre petrolio e gas in accque molto profonde e di ricuperare del gas da aree che al momento non sono utilizzabili.
www.eni.it

OPA SULLE AZIONI DI RISPARMIO DEL BANCO DI NAPOLI L'OFFERTA, CHE DOVREBBE ESSERE LANCIATA ENTRO MARZO, SARÀ DI 1,30 EURO PER AZIONE
Torino, 16 gennaio 2002 - Sanpaolo Imi procederà ad un'Offerta Pubblica di Acquisto delle azioni di risparmio in circolazione, escluse quelle già possedute da Sanpaolo volontaria, ai sensi degli artt. 102 e seguenti del DLgs 24/2/1998 n.58, sulle azioni di risparmio non convertibili del Banco di Napoli, società della quale già detiene la totalità del capitale ordinario. E' quanto ha stabilito il Consiglio di Amministrazione della Banca nella riunione odierna, nell'ambito della quale sono stati definiti il prezzo e le condizioni dell'operazione. L'Offerta, che si prevede possa avere inizio entro il prossimo mese di marzo, avrà ad oggetto la totalità Imi, le quali rappresentano lo 0,85% circa del capitale di risparmio. Il corrispettivo unitario, che sarà pari a euro1,30 per azione, configura un premio del 6% circa rispetto alla media dei prezzi dell'azione registrati nel corso degli ultimi quindici giorni e del 16% circa rispetto a quella riferita agli ultimi tre mesi. L'impegno finanziario a servizio dell'Offerta sarà pari a € 165 milioni e sarà finanziato con mezzi propri. Condizione di efficacia dell'Offerta sarà il raggiungimento di una soglia di adesioni che consenta, tenuto conto delle azioni già detenute da Sanpaolo Imi, di pervenire ad una partecipazione almeno pari alla maggioranza assoluta del capitale di risparmio. L'operazione, che conferma la volontà di Sanpaolo Imi di puntare sulla crescita del Banco di Napoli nell'ottica di una sempre più ampia integrazione nell'ambito del Gruppo, appare altresì coerente con le aspettative di mercato.

UNICREDITO ITALIANO : VIA LIBERA AL PROGETTO DI RIARTICOLAZIONE SOCIETARIA E ORGANIZZATIVA - FUSIONE CON ROLO BANCA 1473 SINERGIE LORDE PER 720 MILIONI DI EURO L'ANNO
Milano, 16 gennaio 2002 - Il CdA di UniCredito Italiano, riunitosi nel pomeriggio del 14 gennaio a Milano, ha approvato all'unanimità il progetto di riorganizzazione delle sette banche commerciali operanti in Italia (Credito Italiano, Rolo Banca 1473, Cariverona, Banca Crt, Cassamarca, Caritro, Crtrieste) in tre nuove banche nazionali specializzate per segmento di clientela: retail, corporate e private banking. Secondo le linee del progetto, denominato S3 (tre segmenti, appunto), nel Giugno 2002 tutte le banche verranno fuse in UniCredito Italiano e immediatamente scorporate in una banca unica; successivamente, nel Dicembre 2002, da tale banca unica verranno create le tre banche nazionali specializzate che faranno capo alla Divisione Banche Italia della Capogruppo. La riorganizzazione dell'attività per segmenti di mercato nasce dalla volontà di avviare una ulteriore fase di sviluppo del Gruppo dopo il completamento, con pieno successo, del Piano Industriale 1998-2001. La nuova organizzazione porrà UniCredit in una posizione d'avanguardia nei modelli organizzativi e societari e consentirà, grazie alla focalizzazione per segmento delle strutture, di migliorare ulteriormente il livello e la qualità del servizio alla clientela. Il fatto che oggi il Gruppo disponga di un'unica piattaforma informatica e che tutte le banche federate abbiano adottato un identico modello organizzativo e commerciale agevolerà in misura consistente la realizzazione di S3. Il modello federale adottato dal Gruppo ha permesso di valorizzare il radicamento territoriale e le competenze specialistiche distintive delle singole banche, garantendo contestualmente unitarietà di indirizzo strategico ed efficienza operativa. Con la riorganizzazione fortemente innovativa approvata oggi, UniCredit intende migliorare il servizio alla clientela senza allentare il rapporto con i territori di riferimento delle banche federate. Obiettivo, questo, che passerà attraverso l'ulteriore sviluppo e valorizzazione delle competenze professionali interne. A Milano avranno sede la Capogruppo e le società controllate già oggi presenti nella città, mentre la banca corporate avrà sede a Verona, quella private a Torino e la banca retail a Bologna. A Treviso, Trento e Trieste verranno dislocati nuovi servizi di supporto allo sviluppo dei tre segmenti. Il progetto contribuirà al raggiungimento dei seguenti obiettivi al 2004: 1) utile netto di 3 miliardi di Euro, a cui corrisponde una crescita media annua degli utili per azione del 15% tra il 2000 e il 2004; 2) rapporto fra costi e ricavi al 44% dal 51% nel 2000. A regime, cioè a fine 2004, il progetto genererà sinergie lorde pari a 720 milioni di Euro l'anno, per il 65% da maggiori ricavi e per il 35% da minori costi. Ai fini della fusione, in presenza di quote di terzi di Rolo Banca 1473 pari al 59,6% circa, di cui parte detenute da CreditCarimonte, e di altre quote di minoranza relative a Cariverona, Caritro e Crtrieste, il CdA ha ritenuti congrui, sulla base dei dati e delle informazioni disponibili, i seguenti rapporti di concambio: 3,80 azioni UniCredit (Uci) per ogni azione Rolo Banca; 0,68 azioni Uci per ogni azione CreditCarimonte; 5,35 azioni Uci per ogni azione Cariverona; 0,75 azioni Uci per ogni azione Caritro; 3,82 azioni Uci per ogni azione Crtrieste. Tali rapporti, che ad oggi comporterebbero l'emissione di 1,13 miliardi di nuove azioni UniCredit per un valore nominale di 565 milioni di Euro, dovranno essere definitivamente determinati - e confermati ai sensi di legge - nell'ambito del progetto di fusione che verrà deliberato dai CdA delle società interessate e sottoposto alle assemblee dei soci nella primavera del 2002. L'aumento di capitale comporterà, agli attuali prezzi di Borsa, un incremento della capitalizzazione di UniCredit di circa 5 miliardi di Euro. In considerazione dei vincoli decisionali derivanti dagli accordi già esistenti con Carimonte Holding per la gestione di Rolo Banca, destinati ad estinguersi naturalmente per effetto della fusione della banca nella Capogruppo, UniCredit, consapevole dell'importanza che il nuovo consiglio sia espressione coerente del suo azionariato post fusione, verificherà in sede assembleare la disponibilità degli azionisti a chiamare a far parte del proprio consiglio tre membri designati da Carimonte Holding, di cui uno con la carica di Vice Presidente. L'operazione è naturalmente subordinata all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni dell'Autorità di Vigilanza. I dettagli del progetto S3 verranno presentati agli analisti finanziari, alla stampa e ai sindacati dei lavoratori Martedi 18 a Milano e Mercoledi 19 a Londra.

LORENZO ASTOLFI NUOVO RESPONSABILE DELLE ATTIVITA' DI WESTLB PANMURE IN ITALIA LA MERCHANT BANK È SPECIALIZZATA IN FINANZA PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE
Milano-Londra, 16 gennaio 2002 - Lorenzo Astolfi è il nuovo responsabile delle attivitá di WestLB Panmure in Italia. Lorenzo Astolfi subentra a Silvio Conforti, che ha lasciato WestLB Panmure per intraprendere nuove attività in campo imprenditoriale. Laureato in economia aziendale, 36 anni, Astolfi è in WestLb Panmure dal 1999 in qualità di responsabile Equity Capital Markets per l'Italia. In precedenza ha lavorato in Banca Leonardo (ex Afv-Milla &Co) e in Kpmg Corporate Finance. WestLb Panmure è la merchant bank del gruppo Westdeutsche Landesbank (quarta istituzione bancaria tedesca) specializzata in finanza per la crescita delle imprese; con 800 consulenti specializzati nei settori a più alta crescita in Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia, WestLB Panmure è leader in Europa nei settori M&A e nelle quotazioni ai nuovi mercati. Il gruppo WestLB, con un attivo di oltre 400 miliardi di euro, è l'undicesima banca europea; conta più di 11.500 addetti in 35 paesi nel mondo.

RAPPORTO ANNUALE 2001 ASSOSIM: DIFFUSI I DATI DI NEGOZIAZIONE DEGLI ASSOCIATI SUI MERCATI MOBILIARI
Milano 16 gennaio 2002 - Sulla base dei dati sui volumi di negoziazione nei mercati mobiliari elaborati per il 2001, il Rapporto Annuale Assosim evidenzia quanto segue: Il comparto azioni, che comprende Mta e Mercato Ristretto, evidenzia al primo posto Euromobiliare Sim, seguita da Caboto Holding Sim e Banca Imi.. Nel Nuovo Mercato la maggiore quota di mercato è detenuta da Fin-Eco Sim, seguita da Caboto Holding Sim e Centrosim. Nel Mot è prima Nuovi Investimenti Sim, con Uniprof Sim al secondo posto e Caboto Holding Sim. Sul Mcw il primo intermediario è Trading Lab Banca, seguita da Citibank International e Twice Sim. Nel Trading After Hours al primo posto si rileva Fin-eco Sim, seguita da Banca Intermobiliare d'Investimenti e Gestioni e Caboto Holding Sim. Sull'Idem per quanto riguarda i Futures sul Mib 30, la maggiore quota di mercato è detenuta da Eptasim, seguita da Dresdner Kleinwort Wasserstein Securities Sim e Banca Imi; sulle opzioni Isoalfa troviamo al primo posto Euromobiliare Sim, seguita da Banca Imi e Giubergia Ubs Warburg Sim. Con riferimento invece al comparto Minifib troviamo al primo posto Nuovi Investimenti Sim, seguita da Banca Sella e Eptasim; infine per il comparto relativo alle Opzioni sul Mib 30 si rileva che la prima posizione è saldamente occupata da Dresdner Kleinwort Wasserstein Securities Sim ed al secondo e terzo posto, rispettivamente, Banca Imi e Banca Sella. Nella classifica generale dei singoli intermediari esteri, considerando non solo le succursali di Sim e banche estere, ma anche gli intermediari di diritto italiano controllati da soggetti esteri, primo è Giubergia Ubs Warburg Sim sul comparto azioni e Dresdner Kleinwort Wasserstein Securities Sim sul comparto Fib 30. Passando all'analisi dei dati di negoziazione per i gruppi, escludendo pertanto gli intermediari che non appartengono ad alcun gruppo, i primi tre sul comparto azioni sono, rispettivamente, Intesa BCI (Caboto Sim ed Intesa Bci), San Paolo Imi (Banca Imi ed Imiweb Bank) e Credem (Euromobiliare Sim ed Abaxbank). Sul fronte dei derivati, prendendo in considerazione il comparto Fib 30, la situazione si presenta come segue: primo è il gruppo San Paolo Imi, seguito dal gruppo Banca Sella (Banca Sella, Gestnord Intermediazione Sim e Sella Capital Markets Sim) e dal gruppo Unicredito (Ubm, Rolo Banca, Cariverona Banca e Trading Lab Banca). Sul fronte dei gruppi esteri, si conferma la leadership del Gruppo Societé Generale (Sg Paris e Sg Securities Milano) al primo posto sui comparti azioni e fib30, seguita, sul segmento Azioni, dal Gruppo Deutsche Bank (Deutsche Bank Ag London e Deutsche Bank Sim) e da Bnp Paribas Equities Sim, mentre per il segmento Fib 30 al secondo posto troviamo Giubergia Ubs Warburg Sim seguita da Citibank International. A livello di sistema per quanto concerne l'operatività sui mercati regolamentati, rispetto al 2000, nel segmento Azioni si rileva una diminuzione del 23% dei volumi intermediati e del 20% del numero di operazioni, in contro tendenza ai due principali segmenti dei derivati dove il segmento Fib 30 registra un incremento del 20% del numero di operazioni ed il segmento Isoalfa subisce un incremento del 42% del numero dei contratti scambiati. Di particolare interesse risulta essere il grado di concentrazione (benchmarch il comparto "Azioni") delle prime tre associate pari al 16%, dove si evidenzia una decisa diminuzione se confrontato coi dati del 1999 (20%) e del 2000 (19%); tale tendenza risulta inoltre confermata dalle rilevazioni sul grado di concentrazione delle prime dieci associate, che è passato dal 44% del 2000 al 41% nel 2001.

DATI DI NEGOZIAZIONE ASSOSIM -2001 Classifica dei primi dieci intermediari ASSOSIM nei comparti "azioni" e "fib 30"

AZIONI

2001 2000 Variaz. % Rank 2000
EUROMOBILIARE SIM 5,58% 5,35% 0,23% 4
CABOTO HOLDING SIM** 5,44% 6,54% -1,10% 1
BANCA IMI 5,34% 6,04% -0,70% 3
INTERMONTE SECURITIES SIM 5,00% 6,44% -1,44% 2
GIUBERGIA UBS WARBURG SIM 3,53% 3,13% 0,40% 8
BANCA LEONARDO 3,36% 3,32% 0,04% 6
DEUTSCHE BANK SIM 3,16% 3,16% 0,00% 7
BNP PARIBAS EQUITIES ITALIA 3,07% 1,20% 1,87% 23
CAI CHEUVREUX ITALIA SIM 3,02% 2,82% 0,20% 11
EPTASIM SIM 2,94% 2,27% 0,67% 14

 FIB30

Società 2001 2000 Variazione % Rank 2000
EPTASIM SIM 11,76% 11,82% -0,06% 2
DRESDNER KLEINW. WASSER. SEC. SIM 9,83% 3,44% 6,39% 7
BANCA IMI 7,43% 12,32% -4,89% 1
BANCA SELLA 5,25% 1,27% 3,98% 19
BANCA AKROS 4,40% 5,69% -1,29% 3
FIN-ECO SIM 3,55% 4,72% -1,17% 4
TWICE SIM 2,55% 0,39% 2,16% 32
UNICREDIT BANCA MOBILIARE 2,48% 4,24% -1,76% 5
SG SECURITIES MILANO 2,44% 2,62% -0,18% 9
EUROMOBILIARE SIM 2,42% 2,88% -0,46% 8

 

Classifica dei primi dieci "GRUPPI" di intermediari ASSOSIM nei comparti "AZIONI" e "FIB 30"

SOCIETA’ AZIONI SOCIETA’ FIB 30
GRUPPO INTESA BCI:

CABOTO HOLDING SIM + INTESA BCI

6,58% EPTASIM SIM 11,76%
GRUPPO SAN PAOLO IMI:

BANCA IMI + IMIWEB BANK

6,05% DRESDNER KLEINWORT WASSERSTEIN SEC. SIM 9,83%
GRUPPO CREDEM:

EUROMOBILIARE SIM + ABAXBANK

5,88% GRUPPO SAN PAOLO IMI:

BANCA IMI + IMIWEB BANK

8,64%
GRUPPO MONTE PASCHI:

INTERMONTE SECURITIES SIM + BANCA 121

5,46% GRUPPO BANCA SELLA:

BANCA SELLA + GESTNORD INTERMED. SIM + SELLA CAPITAL MARKETS SIM

7,98%
GRUPPO SOCIETE GENERALE:

SG PARIS + SG SECURITIES MILANO

3,74% GRUPPO UNICREDITO:

UNICREDIT BANCA MOBILIARE + ROLO BANCA 1473 + TRADING LAB BANCA

4,87%
GIUBERGIA UBS WARBURG SIM 3,63% GRUPPO BANCA POPOLARE DI MILANO:

BANCA AKROS + BANCA POPOLARE DI MILANO

4,86%
GRUPPO BANCA SELLA:

BANCA SELLA + SELLA CAP. MARKETS SIM + GESTNORD INTERMEDIAZIONE SIM

3,55% GRUPPO INTESA BCI:

CABOTO HOLDING SIM + INTESA BCI

4,15%
BANCA LEONARDO 3,43% FIN-ECO SIM 3,55%
GRUPPO DEUTSCHE BANK:

DEUTSCHE BANK AG LONDON + DEUTSCHE BANK SIM

3,26% GRUPPO CREDEM:

EUROMOBILIARE SIM + ABAXBANK

3,02%
GRUPPO BANCA POPOLARE DI MILANO:

BANCA AKROS + BANCA POPOLARE MILANO

3,16% GRUPPO SOCIETE GENERALE:

SG PARIS + SG SECURITIES SIM

2,90%

 

OPENGATE GROUP S.P.A.: IL C.D.A. HA APPROVATO LA PRIMA TRIMESTRALE 2001-2002 L'UTILE ANTE IMPOSTE DI PERIODO È PARI A 2,6 MILIONI DI EURO
Milano, 16 gennaio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Opengate Group S.p.A., - leader nei settori della distribuzione e produzione di prodotti informatici, nella fornitura di servizi IT nell'e-business, nella logistica e nella distribuzione del materiale elettrico - ha approvato la situazione relativa al primo trimestre dell'anno 2001-2002 (settembre-novembre) che, nonostante gli eventi negativi dell'inizio del periodo, mostra una sensibile crescita nei principali indicatori economici rispetto ai dati di chiusura dell'esercizio. Nonostante la congiuntura di mercato negativa registratasi nel corso del mese di settembre, le vendite consolidate, anche per effetto della variazione intercorsa sul perimetro di consolidamento, registrano un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente raggiungendo quota Euro 300,3 milioni. Anche il valore aggiunto, in linea con l'incidenza sul valore della produzione realizzata nel medesimo periodo dello scorso esercizio, risulta in crescita rispetto al 5,6% riferito al 31 agosto 2001, raggiungendo il 6,8% pari a quota Euro 20,9 milioni. La crescita del valore aggiunto conferma la validità del modello di business del Gruppo che grazie ad una efficace politica di diversificazione è in grado di sostenere importanti tassi di crescita dimensionali, garantendo nel contempo un deciso incremento del valore creato. Il primo trimestre si chiude con un deciso miglioramento, rispetto ai dati di chiusura, della redditività operativa lorda (Ebitda) che passa dal 2,9% (al 31/08/2001) al 3,6% (+24%) raggiungendo Euro 11,1 milioni sebbene in leggera flessione rispetto al dato del novembre 2000. Il reddito operativo (Ebit) ammonta € 6,3 milioni mostrando un sensibile aumento e passando dal 1,3% (al 31/08/2001) all'attuale 2 %. Questo dato si mostra particolarmente significativo in considerazione della quota di ammortamento del goodwill spesata nel corso di questo primo trimestre, pari a Euro 2,6 milioni, che se considerata porterebbe ad un Ebit Adj di circa Euro 8,9 milioni. Decisamente positiva, nonostante non siano ancora state realizzate alcune operazioni di dismissione immobiliare previste dal management, la riduzione dell'indebitamento finanziario che registra una riduzione del 6,15% passando dai € 260 milioni di fine esercizio agli attuali € 238 milioni, contraendosi pertanto in un solo trimestre di ben Euro 14 milioni. Pietro Pozzobon - Ceo di Opengate Group S.p.A. - ha commentato positivamente i risultati raggiunti: "L'andamento del periodo, nonostante la congiuntura verificatasi all'inizio del trimestre per i tragici fatti dell'11 settembre, risulta positivo e in linea alle aspettative. Lo scostamento verificatosi a settembre è stato recuperato. Pertanto, la società mantiene le proprie previsioni circa la gestione ed i risultati economici futuri." In seguito allo scorporo del ramo d'azienda, avvenuto ai primi di settembre, della distribuzione di prodotti informatici e della modifica inerente la denominazione sociale della capogruppo, da Opengate S.p.A. a Opengate Group S.p.A., è stata ridefinita la struttura societaria. La capogruppo Opengate Group S.p.A., a seguito di detto conferimento, non svolge piu' direttamente alcuna attività operativa se non nei confronti delle società controllate in forma di direzione strategica, controllo e coordinamento; i dati di periodo non sono pertanto rappresentativi della reale situazione economico finanziaria della Capogruppo né sono confrontabili con quelli dei periodi precedenti. "La riduzione dell'indebitamento finanziario emersa in questo trimestre - commenta Stefano Perboni Cfo Opengate Group S.p.A.- è in linea con la strategia di miglioramento della struttura finanziaria del Gruppo. Sono già state poste in essere le operazioni necessarie per ridurre ulteriormente l'indebitamento del Gruppo: il cash flow positivo generato dalla gestione, il miglioramento della rotazione del capitale circolante e la cessione di immobilizzazioni ritenute non strategiche, garantiranno il raggiungimento degli obiettivi prefissati." Il Gruppo Opengate S.p.A., principale protagonista italiano nella distribuzione di prodotti informatici, è oggi un'impresa multibusiness che occupa un ruolo di protagonista anche nei mercati della logistica, dell'e-business, dei servizi e della distribuzione dei materiali elettrici (in Italia). Il Gruppo ha chiuso l'esercizio 2000/2001 (sett. 2000 - ago. 2001) con un fatturato di circa 1 miliardo di Euro (oltre 1,1 miliardi di Euro pro-forma), con oltre 1200 dipendenti e 100 sedi.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI CHL ESAMINA I DATI PREVISIONALI RELATIVI ALL'ESERCIZIO 2001, APPROVA BUDGET 2002, PIANO PREVISIONALE 2002 / 2004 E FISSA TERMINI E CONDIZIONI DELL'AUMENTO DI CAPITALE
Firenze, 16 gennaio 2002 - Previsioni relative all'esercizio 2001 Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2001, Chl traendo vantaggio dal consolidamento della posizione di riferimento nel mercato, ha adottato una politica volta all'aumento della redditività anziché alla crescita dei volumi delle vendite, migliorando conseguentemente il margine operativo ante ammortamenti ed altri accantonamenti (Ebitda) rispetto al precedente esercizio. Chl, nell'ottica di valorizzare ulteriormente i servizi resi ai fornitori e produttori (cd. Brand) dei beni e servizi disponibili sul sito www.chl.it ha modificato i rapporti contrattuali con gli stessi, riducendo in tal modo il rischio relativo ai prodotti resi. A tale riguardo, i dati previsionali relativi all'esercizio 2001 evidenziano ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi nell'ordine di circa 65 milioni di Euro, in diminuzione di circa il 23% rispetto ai corrispondenti ricavi pari a oltre 84 milioni di Euro dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2000; un margine operativo ante ammortamenti ed altri accantonamenti (Ebitda) negativo per circa 9 milioni di Euro, in miglioramento di oltre il 60% rispetto all' Ebitda negativo per oltre 23 milioni di Euro dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2000. Inoltre, la perdita operativa (Ebit) prevista per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2001 è pari a circa 15,5 milioni di Euro, in diminuzione, seppur in misura percentuale inferiore rispetto a quanto comunicato in corso d'anno, di circa il 43% rispetto alla perdita operativa (Ebit) pari a oltre 27 milioni di Euro dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2000. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Chl ha esaminato la situazione finanziaria della Società alla data del 15 dicembre 2001. Al 15 dicembre 2001, la situazione finanziaria della Società presenta una esposizione debitoria a breve termine nei confronti del sistema creditizio pari a circa 13,6 milioni di Euro ed un'esposizione debitoria complessiva nei confronti del sistema creditizio pari a circa 16,6 milioni di Euro. La tabella che segue illustra la posizione finanziaria netta di Chl al 15 dicembre 2001. Dati in migliaia di Euro 15 dicembre 2001

Dati in migliaia di Euro 15 dicembre 2001
Debiti verso banche a breve termine (13.557)
Disponibilità liquide 1.927
Attività finanziarie non immobilizzate  
Posizione finanziaria netta a breve termine (11.630)
Finanziamenti a medio-lungo termine (3.013)
Totale posizione finanziaria netta (14.643)

1 I dati contenuti nella tabella sono al netto degli oneri finanziari, spese e commissioni maturate nell'ultimo trimestre 2001 e di eventuali operazioni non contabilizzate dalle banche alla data del 15 dicembre 2001.

Si segnala, infine, che sulla base delle rilevazioni interne compiute direttamente dalla società, nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2001, Chl ha registrato una significativa crescita dei due principali indicatori del sito www.chl.it: al 31 dicembre 2001 gli utenti registrati (ossia i soggetti che hanno trasmesso a Chl i propri dati identificativi e che di conseguenza hanno la possibilità di usufruire dei servizi disponibili sul sito www.chl.it) sono pari a circa 740.000, in crescita di oltre il 35% rispetto al 31 dicembre 2000; i clienti (ossia gli utenti registrati che hanno effettuato almeno un acquisto sul sito www.chl.it) sono pari a circa 250.000, in crescita di oltre il 31% rispetto al 31 dicembre 2000. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Chl ha approvato il budget dell'esercizio 2002 che prevede ricavi complessivi delle vendite e delle prestazioni nell'ordine di circa 82 milioni di Euro, di cui oltre 2 milioni di Euro derivanti dall'attività di E-Commerce Services, un margine operativo ante ammortamenti ed altri accantonamenti (Ebidta) negativo per circa 2 milioni di Euro, una perdita operativa (Ebit) nell'ordine di circa 6 milioni di Euro e un'incidenza della perdita operativa sul fatturato intorno al 7%. Le previsioni relative all'esercizio 2002 sono state formulate sulla base di diverse assunzioni contenute nel piano industriale approvato dal Consiglio di Amministrazione, tra cui ricavi da E-Commerce Services pari a oltre 2 milioni di Euro, un numero di clienti di E-Commerce pari a circa 300.000 e un numero di iscritti al sito www.chl.it pari a circa 900.000. Con riferimento all'esercizio 2002, il management della Società intende proseguire nella strategia di sviluppo di Chl, continuando a privilegiare il miglioramento dei margini rispetto alla crescita dei volumi delle vendite, in particolare attraverso il consolidamento della propria posizione nell'attività di E-Commerce, il rafforzamento dell'attività di E-Commerce Services nonché l'espansione della presenza sul territorio con l'apertura di nuovi punti di presenza (c.d. Popitt). Il piano previsionale 2002 - 2004 approvato dal Consiglio di Amministrazione prevede che il punto di pareggio a livello di cash flow e di margine operativo ante ammortamenti ed altri accantonamenti (Ebidta) sia raggiungibile con un fatturato complessivo pari a circa 110 milioni di Euro, di cui 105 milioni di Euro derivanti dall'attività di E-Commerce e 5 milioni di Euro dall'attività di E-Commerce Services, un numero di clienti dell'E-Commerce pari a circa 370.000 e un numero di iscritti al sito www.chl.it pari a circa 1.100.000. Infine, il piano previsionale prevede che il punto di pareggio a livello di risultato netto potrà essere conseguito a seguito dell'incremento dei fattori indicati di circa il 30/40 %. Sulla base dell'andamento economico e gestionale della Società, delle stime a disposizione del Consiglio di Amministrazione e del buon esito dell'aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione, lo stesso prevede che il punto di pareggio a livello di cash flow e a livello di margine operativo ante ammortamenti ed altri accantonamenti (Ebidta) non potranno essere raggiunti prima della chiusura dell'esercizio 2003 e che il punto di pareggio a livello di utili non potrà essere raggiunto prima della chiusura dell'esercizio 2004. Ieri il Consiglio di Amministrazione di Chl S.p.A. ha fissato i termini e le condizioni dell'aumento di capitale deliberato in data 2 gennaio 2002, nella misura massima di circa 16,6 milioni di Euro. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di fissare il prezzo di emissione nella misura di Euro 3,80 per azione; le azioni saranno offerte in opzione agli azionisti di Chl S.p.A. nel rapporto di n. 3 azioni ogni n. 4 azioni ordinarie Chl possedute. E' prevista l'emissione di n. 4.348.797 azioni per un controvalore complessivo di Euro 16.525.429. E' previsto che l'offerta in opzione ai soci abbia inizio il 21 gennaio 2002, successivamente al deposito del prospetto informativo relativo all'aumento di capitale, per concludersi il giorno 11 febbraio 2002. Le risorse dell'aumento di capitale sociale verranno impiegate per coprire le perdite e rafforzare la situazione patrimoniale e finanziaria di Chl, nella prospettiva del mantenimento della continuità aziendale, per ridurre l'indebitamento complessivo, per consolidare l'attività di E-Commerce, per sostenere la gestione operativa corrente e per finanziare il perseguimento della strategia di sviluppo della società. In relazione a tale aumento di capitale, Stefano Bargagni, Ugo Bolla, Paolo Bargagni, Fernando Franchi (soci fondatori di Chl) e Starrange S.A. hanno manifestato l'intenzione di esercitare i diritti d'opzione a loro complessivamente spettanti alla data di inizio del periodo d'offerta, pari al 38,18% del capitale sociale, e a sottoscrivere parte delle azioni relative ai diritti di opzione rimasti inoptati anche successivamente all'offerta dei diritti di opzione nel Nuovo Mercato ai sensi dell'articolo 2441, terzo comma, del Codice Civile. Chl ha, inoltre, affidato ad IntesaBci S.p.A. l'incarico di promuovere, organizzare e dirigere un consorzio di garanzia per la eventuale sottoscrizione delle azioni relative ai diritti di opzione rimasti inoptati anche successivamente all'offerta dei diritti di opzione nel Nuovo Mercato ai sensi dell'articolo 2441, terzo comma, del Codice Civile. IntesaBci S.p.A., sulla base di tale incarico, sta finalizzando la costituzione del consorzio di garanzia.

STRATEGIA AIR DOLOMITI A BOLOGNA: DIVENTARE IL VETTORE REGIONALE DI RIFERIMENTO
Milano, 16 gennaio 2002 - Alcide Leali, Presidente di Air Dolomiti, durante la conferenza odierna presso l'aeroporto Marconi di Bologna annuncia la strategia di sviluppo della Compagnia dallo scalo emiliano. Air Dolomiti, leader del settore regionale italiano e partner di Lufthansa, in controtendenza rispetto all'andamento del settore vede accelerata la propria crescita grazie alla sua validità strategica e solidità economica. La capacità di sfruttare agilmente le nuove opportunità competitive consente alla Compagnia di incrementare la propria presenza sui mercati più pregiati. "L'obiettivo di Air Dolomiti a Bologna nel medio termine" - ha commentato il Presidente - "è diventare il vettore regionale di riferimento nei collegamenti internazionali, in collaborazione con Lufthansa ed i vettori della Star Alliance. Per rafforzare la presenza della Compagnia sull'area è stato definito un piano di sviluppo fino al 2004, del quale il primo step è stata l'apertura il 07 gennaio del volo trigiornaliero per Bruxelles, nevralgico cuore europeo. Con l'operativo estivo l'offerta sarà incrementata con l'inaugurazione del collegamento giornaliero con Bari, la riapertura del volo stagionale per Alghero ed il miglioramento degli orari dei voli per Monaco di Baviera, in collaborazione con Lufthansa. Nel 2003 Air Dolomiti intende posizionare sullo scalo emiliano un altro Jet Canadair Crj-200 per offrire nuovi collegamenti internazionali ed un ulteriore aeromobile Atr per rafforzare l'attività di feederaggio su Monaco di Baviera e sviluppare il mercato domestico. Per garantire la massima efficienza operativa, entro il 2004 Air Dolomiti si attrezzerà di una propria base tecnico-operativa presso lo scalo Marconi. Air Dolomiti, partner di Lufthansa dal 1994, svolge un ruolo strategico all'interno della Star Alliance, la più grande alleanze globale, che si candida così come Network internazionale di riferimento anche a Bologna." Alberto Clô, Presidente dell'Aeroporto G. Marconi, ha sottolineato l'affinità tra Sab e Air Dolomiti sulla qualità del servizio che caratterizza le politiche sia del Vettore che dell'Aeroporto di Bologna ed è funzionale al segmento business sul quale Air Dolomiti intende operare.

AIR DOLOMITI CONQUISTA GLI USA CON DUE MASSIMI RICONOSCIMENTI DI QUALITÀ
Milano, 16 gennaio 2002 - Venerdì 11 gennaio 2002, Orlando - Florida: Air Dolomiti è insignita di due prestigiosi Diamond Award, i massimi riconoscimenti assegnati da Onboard Services Magazine, la più autorevole rivista del settore. Alcide Leali, Presidente di Air Dolomiti ha così commentato questo ennesimo successo: "I continui riconoscimenti ricevuti in tutto il mondo confermano le scelte strategiche attuate dalla Compagnia e la soddisfazione dei nostri passeggeri. Ancora una volta è stata premiata l'intensa attività di Air Dolomiti, da sempre impegnata nel proporre un servizio unico ed innovativo. Siamo fieri di rappresentare un modello organizzativo forte ed efficace e di essere il vettore di riferimento a livello mondiale per l'Italia. Raggiungere mete così prestigiose in Usa, mercato dove non siamo presenti, superando realtà del calibro di Delta, Usairways e Rio Sul (il regionale di Varig) rappresenta un traguardo per Air Dolomiti e per tutta l'imprenditoria italiana. Nonostante il momento delicato per il settore, oggi, ci sentiamo ancor più determinati a sviluppare i progetti futuri e mantenere un grande impegno verso continue innovazioni delle quali il primo passo sarà Settimocielo Dream, la nuova business class di Air Dolomiti". È stato premiato il programma "Le Quattro Stagioni" firmato Settimocielo by Air Dolomiti, il noto marchio dello stile dell'ospitalità a bordo. Il programma si è caratterizzato dall'alternanza stagionale dei menù e dal cambio, puntuale con il calendario, delle divise delle assistenti di volo. Con "Le Quattro Stagioni" a Settimocielo by Air Dolomiti sono state riconosciute la migliore qualità a livello mondiale nella categoria "Foodservice" e la massima raffinatezza ed eleganza nel mondo nella categoria "Uniform". In 11 anni di attività Air Dolomiti ha ricevuto 12 tra i massimi riconoscimenti internazionali sia per la qualità del servizio offerto che per lo stile dell'accoglienza a bordo firmata Settimocielo: questi riconoscimenti collocano la Compagnia quale vettore di riferimento in termini qualitativi per il trasporto regionale nel mondo.

ALITALIA: RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Milano, 16 gennaio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, riunitosi il 14 gennaio sotto la presidenza del dottor Fausto Cereti, ha esaminato il quadro delle relazioni sindacali inerenti il Piano industriale 2002-2003. In tale ambito l'Amministratore Delegato dottor Francesco Mengozzi ha informato del prossimo avvio formale delle procedure previste dagli articoli 4 e 24 della legge 223/1991, che - come raccomandato dal Consiglio di Amministrazione - sarà preceduto da ulteriori urgenti contatti a livello istituzionale. Alitalia, non rientrando nell'ambito di applicazione della disciplina degli ammortizzatori sociali previsti per il settore dell'industria, precisa che l'adempimento delle formalità previste dalla legge 223/1991 costituisce obbligo giuridico necessario per poter accedere all'istituto dei contratti di solidarietà, strumento normativo previsto per esuberi transitori di personale.

AUSTRIAN AIRLINES PROMOZIONE STRAORDINARIA: VIENNA , ARTE E PIACERE
Milano, 16 gennaio 2002 - La cittá, in abito invernale, Vi invita a visitare il nuovo Quartiere dei Musei (una delle 10 aree museali piú importanti del mondo), i suoi prestigiosi boulevards, castelli fiabeschi come Schönbrunn o Belvedere, parchi e giardini storici. Ma imperdibili sono anche i sapori che Vienna può offrire: è d'obbligo una visita ai celeberrimi Caffé viennesi, alle trattorie tradizionali, cosí come ai ristoranti e discoteche all'ultima moda! Promozione straordinaria: Vienna, Arte e Piacere a partire da Eur 234 Il pacchetto include voli di linea a/r e una notte in albergo (categoria turistica con prima colazione inclusa). Partenze da Milano, Venezia, Bologna, Verona, Firenze e Roma. Supplemento da Bologna, Venezia e Firenze di Eur 30 a persona. L'offerta è valida per partenze fino al 23 marzo 2002. Minimo di partecipanti : 2 adulti Riduzione bambini e costo per pernottamenti aggiuntivi, su richiesta presso le agenzie di viaggio. Tasse aeroportuali e quota d'iscrizione sono escluse dal pacchetto. Non è possibile acquistare solo il trasporto aereo; è necessario trascorrere a Vienna la notte tra sabato e domenica. L'offerta è soggetta a restrizioni e disponibilità posti. La promozione è realizzata in collaborazione con: Alpitour, Francorosso, Caldana, King Holidays, Hotelplan, La 5 Viaggi, Meridiano, Modern Viaggi, Talenti, Touring Club, Wolff Viaggi Il pacchetto puó essere acquistato presso tutte le agenzie di viaggio o chiamando i seguenti numeri : Nord Italia : 02 80663095 Centro - Sud Italia: 06 65684014 Infolink:
www.austrianairlines.it

LA TECNOLOGIA FERROVIARIA ITALIANA CONQUISTA LA COREA
Milano, 16 gennaio 2002 - Sarà il Roger1000 della MerMec di Monopoli (Bari) a diagnosticare lo stato dei binari dell'alta velocità coreana. La MerMec, dopo una battaglia ricca di colpi di scena, è riuscita ad aggiudicarsi la gara per la costruzione di una rivoluzionaria macchina diagnostica, in grado di analizzare le condizioni della linea ferroviaria che ospiterà i treni ad alta velocità Ktx, il corrispondente del francese Tgv prodotto dalla Alstom. La macchina, del valore di 10 milioni di euro, è il vanto dell'azienda pugliese. "Si tratta del Roger 1000, un vero e proprio concentrato di tecnologia", spiega Vito Pertosa, amministratore delegato della Mermec, "che può percorrere la linea ferrata ad una velocità di oltre 180 km all'ora analizzando durante il suo percorso tutti i parametri dello stato del binario e della rete elettrica aerea". Con l'arrivo di queste macchine diagnostiche di nuova generazione i moderni e veloci treni dovrebbero ridurre notevolmente quei guasti inaspettati causati da problemi alla rete e la MerMec è l'unica azienda italiana, e una delle tre al mondo, in grado di produrre una tecnologia simile. E non è tutto perché la MerMec, oltre ad analizzare la linea con il suo Roger1000, ha vinto anche un'altra importante commessa indetta dalla Khrc (Korean High Speed Railway Authority). "In joint venture con altre due società francesi", continua Pertosa, "forniremo anche dei moderni sistemi di misura da installare proprio sul treno Ktx rilevando fino a 350 Km/h". Mermec è tra le principali industrie meccaniche al mondo specializzate nella costruzione di mezzi diagnostici per linee ferroviarie. La MerMec, che ha sede a Monopoli (Bari), è nata nel 1969 come officina meccanica e ha subito una vera e propria accelerata nell'ultimo decennio, quando ne ha preso le redini Vito Pertosa, figlio del fondatore e attuale amministratore delegato. La società, infatti, si è prima specializzata nella costruzione di mezzi per la manutenzione delle linee ferroviarie, diventando uno dei principali fornitori delle Ferrovie dello Stato e poi, con importanti investimenti nelle attività di ricerca, soprattutto in campo elettronico (svolte sia all'interno che in partnership con i principali laboratori italiani), è passata anche alla diagnostica. Con i suoi mezzi tecnologici è presente sui principali mercati mondiali, dalla Grecia al Perù, dalla Spagna ad Hong Kong, dal Sud Africa alla Norvegia. Proprio in quest'ultimo paese, da circa un anno, circola il Roger1000, il mezzo più avanzato prodotto fino ad ora dalla MerMec. Si tratta di una motrice che misura e controlla tutti i parametri della linea ferroviaria e, in alcuni casi, ripara automaticamente gli eventuali danni. Una macchina diagnostica che ha stabilito anche il record mondiale di velocità su rotaia nel suo settore: 245 Km/h in traino e 181 Km/h da sola. E sempre in Norvegia, da novembre 2001 la società italiana si è aggiudicata la manutenzione del mezzo e l'intera gestione dei dati fino al 2006. Da qualche anno inoltre, la società meccanica ha allargato la sua area di influenza al settore elettronico e, in particolare, alle applicazioni del laser nell'industria, diventando partner dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per la ricerca sulle tecniche laser per la ricostruzione tridimensionale della cella di lavoro di un robot sulla stazione spaziale internazionale. Alla MerMec, certificata Uni En Iso 9001 fin dal 1994, prestano la loro opera oltre 100 persone, delle quali 30 sono ingegneri.

EUROLANDIA, RECORD DI TRANSAZIONI CON CARTE MASTERCARD E MAESTRO GRAZIE ALL'EURO
Milano, 16 gennaio 2002 - "Il passaggio all'utilizzo dell'euro è stato molto più veloce in tutta Europa di quanto ci aspettassimo, con circa il 75% dei pagamenti effettuati in euro nei primi otto giorni di vita della nuova moneta", afferma Dominique Bichut, responsabile della divisione euro di Europay International (circuito di pagamento con i marchi Maestro per le carte di debito e MasterCard per quelle di credito), "come pure è stato superiore alle previsioni il ricorso alla moneta elettronica per i pagamenti. Nella prima settimana", continua Bichut, "abbiamo processato più di 5 milioni di transazioni, con un aumento medio del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, imputabile esclusivamente all¹arrivo dell¹euro, a cui si aggiunge una percentuale del 30% di incremento di carattere fisiologico". Le rilevazioni di Europay indicano inoltre che l¹Austria e la Germania guidano la classifica dei prelievi dagli sportelli automatizzati (Atm), con una media rispettivamente di 245 e di 240 euro. "Anche in Italia abbiamo assistito a un notevole incremento nel ricorso alla moneta elettronica per i pagamenti", afferma Paolo Bortolotto, key account manager di Europay e responsabile della divisione euro in Italia, "avendo registrato un aumento complessivo del numero delle transazioni del 60%, di cui la metà dovuto all’arrivo dell'euro e la metà alla crescita del business. Inoltre", aggiunge Bortolotto, "la crescita del 30% grazie all¹euro, riguarda per il 10% le transazioni Atm e per il 20% le transazioni tramite Pos". Inoltre, i titolari che hanno utilizzato le carte Europay per i prelievi o per i pagamenti tramite Pos sono ricorsi subito alla nuova moneta, in quanto più del 90% delle transazioni sono risultate in euro. Considerando queste prime rilevazioni e il fatto che pagare con le carte è più semplice, elimina il problema dei calcoli, della gestione delle monetine e del rischio di falsificazioni, Europay prevede che per l¹anno in corso si assisterà a un incremento di circa il 50% nell'utilizzo delle carte in Italia.

EDS ITALIA: CARLO DE FOCATIIS ALLA GUIDA DEL BPM IL BUSINESS PROCESS MANAGEMENT CRESCERÀ DEL 16,4% ENTRO IL 2003
Milano, 16 gennaio 2002 - Eds ha annunciato che Carlo de Focatiis è stato nominato Direttore della linea di business Bpm di Eds Italia. In questo ruolo de Focatiis ha la responsabilità della gestione e dello sviluppo dei servizi di gestione dei processi aziendali (Business Process management) con un focus particolare nel payroll, nella gestione della liquidazione dei sinistri, nei servizi di roaming per la telefonia cellulare, nel Crm e nella gestione integrata del back office per differenti settori di mercato. La struttura Bpm di Eds Italia rappresenta una realtà rilevante nel frammentato mercato italiano del Bpm (6 miliardi di dollari nel 2001, con un carg del 16,4 % nel periodo 2000-2003, secondo studi di settore). Entrato in Eds Italia nel 1995, ha precedentemente lavorato in Ibm (1987-1995) nel team commerciale del Ministero di Grazia e Giustizia e Alitalia. Ha, fra l'altro, attivato la nuova rete di trasmissione dati delle agenzie di viaggio italiane in collaborazione con Telecom Italia, ha concluso il contratto di outsourcing dei sistemi informativi della Cit Viaggi S.p.A e della rete di trasmissione dati di un'importante Istituzione Vaticana.

STAGE FORMATIVI PRESSO IL MINISTERO AFFARI ESTERI
Milano, 16 gennaio 2002 - L'Università degli Studi di Torino informa che è stato pubblicato il nuovo bando per l'anno 2002 relativo al Programma di Tirocini Ministero Affari Esteri - Università Italiane. Tale iniziativa consente a studenti laureandi o neo-laureati dell'Università di Torino di effettuare dei periodi di formazione-lavoro presso il Mae, le sue rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari, le rappresentanze permanenti presso le organizzazioni internazionali e gli Istituti di Cultura e di poter approfondire la formazione personale tramite la sperimentazione e la comprensione di logiche e sistemi di relazione propri del mondo produttivo. La proposta si rivolge agli studenti iscritti all'ultimo anno di corso, che abbiano superato il 70% degli esami previsti dal piano di studi con una media non inferiore a 27/30, ma anche a laureati, che abbiano conseguito il titolo di studio da non oltre 18 mesi, con una votazione minima di 100/110. La scadenza per la raccolta delle proposte di candidatura, da parte degli uffici competenti dell'Ateneo Torinese, è fissata al 4 febbraio 2002. Per qualsiasi informazione si prega di rivolgersi a: 1- Sezione Relazioni Internazionali Tel. + 39 011 670.2486/2955/2457 Fax + 39 011 670.2453 e-mail:
crui_mae@rettorato.unito.it web site: http://hal9000.cisi.unito.it/wf/ATENEO/Area-Ricer/Sezione-Re/Unit oper1/Rapporti/tirocini.htm 2- CRUI: web site: http://www.crui.it/tirocini/index.html

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