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8 MARZO  2002

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LETTERA A REGIONI SU CURE ODONTOIATRICHE E FISIOTERAPIA

Roma, 8 marzo 2002 - A seguito della recente entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i Livelli essenziali di assistenza (Lea) garantiti dal Servizio sanitario nazionale, il Ministero della Salute ha ritenuto opportuno inviare alle Regioni una lettera per precisare alcuni punti relativi alla loro applicazione e per informare gli Assessorati sulle questioni più frequenti rivolte dalle aziende sanitarie o da semplici cittadini e sulle risposte fornite dal Dicastero. In particolare, il Ministero ricorda che le cure odontoiatriche saranno erogate a tutti i cittadini dalle strutture pubbliche o private accreditate fino a quando l'apposito tavolo tecnico Governo-Regioni, o in via transitoria i singoli assessorati, non avranno individuato i precisi criteri di equità e appropriatezza e quindi "le categorie di persone in condizioni di vulnerabilità" a cui assicurare, come previsto in via generale dai Lea, "l'assistenza odontoiatrica e protesica". Nel rispetto del principio di equità delle cure, queste categorie di persone avranno dunque diritto, oltre che alle prestazioni dell'odontoiatra (come avvenuto finora) anche alle protesi eventualmente necessarie. Fino ad oggi, infatti, il costo rilevante dei materiali per le protesi, gli apparecchi ortodontici o gli impianti è sempre stato a carico dell'assistito. Si sottolinea inoltre che i Lea garantiscono "i programmi di tutela della salute odontoiatrica nell'età evolutiva" e nulla cambiano rispetto alle prestazioni di pronto soccorso per le urgenze infettivo-antalgiche che sono comunque erogate a tutti. Si precisa inoltre che le prestazioni fisioterapiche di tipo ambulatoriale più comuni, espressamente individuate dai Lea (la laserterapia antalgica, l'elettroterapia antalgica, l'ultrasuonoterapia e la mesoterapia), possono essere ancora erogate dal Ssn in quanto è previsto che le Regioni possano concederle su precise indicazioni cliniche e secondo protocolli validati. In questo caso, la loro erogazione non richiede nemmeno specifici finanziamenti regionali poiché automaticamente ricomprese nei Lea e, dunque, finanziate con le risorse del Servizio sanitario nazionale. Oltre alle quattro prestazioni fisioterapiche ambulatoriali più comuni saranno erogabili "secondo specifiche indicazioni cliniche" anche la densitometria ossea e la chirurgia refrattiva con laser a eccimeri. Come per le cure odontoiatriche, il Decreto sui Lea fornisce solo i criteri generali per la formulazione di tali indicazioni, rinviando ad atti successivi, ed in particolare al nuovo Nomenclatore delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, l'individuazione delle particolari condizioni in cui le prestazioni saranno fornite, nel rispetto del criterio di appropriatezza. Dopo il 23 febbraio, anche queste prestazioni sono erogate a carico del Servizio sanitario nazionale dalle strutture pubbliche o private accreditate, fino a quando le indicazioni cliniche non saranno specificate a livello nazionale o, in via transitoria, a livello regionale. Quanto alle poche prestazioni espressamente non incluse nei Lea, si precisa che la maggior parte già prima del 23 febbraio non era erogata a carico del Servizio sanitario nazionale. Dunque, nulla cambia con i Lea per quanto riguarda la chirurgia estetica non conseguente ad incidenti, malattie o malformazioni congenite, la circoncisione rituale maschile, la medicina non convenzionale (agopuntura, fitoterapia, medicina antroposofica, ayurvedica, omeopatia, chiropratica, osteopatia ecc.), le vaccinazioni non obbligatorie in occasione di soggiorni all'estero. Rispetto ai certificati di idoneità alla pratica sportiva agonistica e non (cioè quelli per l'attività extrascolastica), il Ministero fa notare che anch'essi prima dell'entrata in vigore dei Lea erano già esclusi dalle prestazioni a carico del Ssn, quindi a pagamento. Inoltre, non bisogna confondere il certificato, il cui costo è a carico dell'utente, con le prestazioni diagnostiche richieste dal medico per rilasciare la certificazione, come l'elettrocardiogramma, le quali continueranno ad essere erogate dal Servizio sanitario nazionale. Infine, i certificati richiesti dalle scuole per l'attività non agonistica degli alunni, rilasciati dal medico di famiglia, restano espressamente inclusi nei Lea e quindi gratuiti. Giova ripetere, infine, che i Lea hanno in sostanza fotografato la situazione assistenziale e normativa esistente al momento della loro definizione, promuovendo soprattutto l'appropriatezza nell'erogazione delle prestazioni e che i servizi inclusi nei Lea rappresentano il livello "garantito" a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale a fronte di un incremento delle risorse per la sanità in tre anni di 26mila miliardi di lire. Le Regioni, come hanno fatto fino ad oggi e come già hanno disposto recependo i Lea, potranno utilizzare risorse proprie per garantite servizi e prestazioni ulteriori o per disciplinare a favore dei cittadini altri eventuali aspetti applicativi dei Lea, soprattutto in questa prima fase. 

SOSPESA VENDITA FARMACI ANTI-OBESITÀ A BASE DI SIBUTRAMINA
Roma, 8 marzo 2002 - Il Ministero della Salute informa che la Commissione Unica del Farmaco (Cuf) ha deciso ieri, sulla base dei dati raccolti dal sistema nazionale di farmacovigilanza, di sospendere cautelativamente la vendita dei prodotti medicinali a base di sibutramina (Reductil, Ectiva, Reduxade) per il trattamento delle forme gravi di obesità. Tale sospensione si estende anche alle preparazioni magistrali contenenti lo stesso principio attivo. La Cuf ha ritenuto, infatti, che, sulla base delle informazioni fornite dal sistema nazionale di farmacovigilanza che ha raccolto a tutt'oggi circa 50 segnalazioni di eventi avversi nel corso del trattamento, il profilo beneficio-rischio del farmaco sia da ridefinire e, pertanto, ha richiesto ai competenti organismi europei una rivalutazione complessiva di tale profilo. La sibutramina è in commercio in Italia dall'aprile 2001 a seguito di procedura di mutuo riconoscimento ed è in fascia C (non a carico del Servizio sanitario nazionale). Per quanto concerne i pazienti che attualmente assumono medicinali a base di sibutramina, la Cuf consiglia di interrompere il trattamento rivolgendosi al proprio medico curante per definire strategie terapeutiche alternative. Il provvedimento di sospensione sarà operativo dal momento della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Per eventuali informazioni può essere contattato il servizio InfoLine al numero verde : 800571661. 

"FARMACIE INSIEME" SENSIBILE AI PROBLEMI DELLA TUA PELLE
Milano, 8 marzo 2002 - Dal 20 febbraio all'11 marzo Farmacie Insieme, network di Codifarma, continua il percorso d'informazione intrapreso già da alcuni mesi, affrontando un tema di sicuro interesse: la pelle sensibile. La campagna mira a migliorare la conoscenza e la cura della pelle, per contribuire a prevenire i piccoli problemi causati da molti fattori come il freddo, l'aggressione di microrganismi patogeni, l'invecchiamento. A questi si aggiunge un ulteriore aggravante costituito dall'inquinamento atmosferico, che può minare lo stato di salute di quello che è, vale la pena ricordarlo, l'organo più esteso del nostro corpo. I farmacisti aderenti al network, nella loro veste di educatori sanitari, dal 20 febbraio all'11 marzo saranno disponibili ad approfondire l'argomento e a fornire consigli sulle modalità per la prevenzione e la salute della pelle. A tale scopo, per tutto il periodo della campagna, verranno messi a disposizione della clientela opuscoli informativi sul significato dei termini più comuni legati alla pelle, sulle tipologie di pelle sensibile, sulle cause che possono produrla e sui trattamenti mirati per la cura e la detersione. Per educare all'uso dei prodotti più appropriati la campagna di prevenzione pelle sensibile del network Farmacie Insieme si avvarrà di una promozione rivolta ai clienti che acquisteranno un prodotti specifici di marca. Farmacie Insieme raggruppa 272 farmacie in Emilia-Romagna, distribuite nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma, Ravenna, che esporranno una locandina esplicativa sui termini dell'iniziativa "pelle sensibile". 

FA IL SUO ESORDIO SUI PRODOTTI FALQUI IL NUOVO BOLLINO CHE CONTRADDISTINGUE I FARMACI DI AUTOMEDICAZIONE DAL 1° MARZO IN VIGORE IL BOLLINO DI RICONOSCIMENTO PER I FARMACI NON SOGGETTI A PRESCRIZIONE MEDICA
Milano, 8 marzo 2002 - Falqui, marchio storico dell'industria farmaceutica Italiana, è la prima azienda a introdurre il bollino di riconoscimento per i farmaci non soggetti a prescrizione medica rilasciato dal Ministero della Salute. Il bollino, che sarà apposto su tutte le confezioni dei prodotti Falqui di automedicazione, è già oggetto della campagna pubblicitaria in questi giorni presente sulle pagine di alcuni importanti quotidiani, settimanali e mensili a grande diffusione. Falqui recepisce così il decreto del Ministero della Salute (attuativo della legge 405 del 16 novembre 2001) che introduce (a partire dal 1° marzo 2002) la presenza di un apposito bollino di riconoscimento su tutte le confezioni dei prodotti di automedicazione, cioè di quei farmaci che non necessitano della ricetta medica per essere acquistati ed assunti dai cittadini. Si tratta di un'importante novità per il settore, con un alto valore di servizio, come ha sottolineato Giovanna Bianco Montanari, Presidente di Falqui: "La bollinatura è di aiuto ai cittadini perché permette loro di riconoscere in modo rapido e intuitivo, senza possibilità di errore, i farmaci che essi possono acquistare liberamente, coadiuvati dal consiglio del farmacista, da quelli per cui è invece necessaria l'indicazione e la ricetta del medico. La bollinatura, inoltre, è una risposta pratica alle esigenze dei farmacisti poiché consente loro di semplificare il rapporto con l'utente e rendere più sicuro il servizio." La bollinatura consentirà di esporre all'interno della farmacia i prodotti così identificati, offrendo agli utenti la possibilità di riconoscere a prima vista i farmaci che essi possono acquistare liberamente e in tutta sicurezza per trattare le loro piccole patologie e di distinguerli da altri prodotti che invece farmaci non sono, o che sono farmaci di prescrizione. Il bollino offre inoltre una ulteriore sicurezza: permetterà di distinguere anche a casa propria il farmaco liberamente utilizzabile da quello che invece necessita della supervisione del medico. Falqui ha adottato con tempestività la nuova bollinatura coerentemente con lo spirito di attenzione e vicinanza ai consumatori che fin dalla sua nascita, nel 1938, ha contraddistinto l'Azienda. "Con i nostri prodotti vogliamo essere l'Azienda farmaceutica di fiducia della famiglia italiana. - ha affermato Giovanna Bianco Montanari - Per questo siamo pronti a recepire tempestivamente ogni innovazione, anche normativa, che risulti utile per i consumatori." 

NELL' UOVO DI PASQUA C' È UN PO' DI BONTÀ IN PIÙ
Milano, 8 marzo 2002 - Acquistando le uova di cioccolato qui in vendita la Pasqua 2002 sarà più dolce e molte persone affette da handicap psichici saranno aiutate. Le uova di Pasqua Icam, cioccolato al latte di qualità finissima si potranno acquistare presso il Centro cardinale Colombo Via Terruggia 22 (zona Niguarda, bus 42 51 83) Domenica 24 Marzo 2002 dalle ore 9.00 alle 18.00. Anche quest' anno il ricavato sarà devoluto alla cooperativa Cura e Riabilitazione che deve sostenere l' apertura di una nuova struttura a Vanzago: un residence che consenta di dare un sollievo decisivo alle famiglie con portatori di Handicap psichici. Il residence verrà aperto a Aprile e si affiancherà al Centro Cardinale Colombo che a Niguarda ospita già trentacinque persone. Per informazioni Tel. 02 66 100415 .
cccolombo@libero.it

SUPERFICI MCE 2002 DEDICA UN EVENTO SPECIALE AI NUOVI RIVESTIMENTI PER IL BAGNO
Milano, 8 marzo 2002 - I rivestimenti per il bagno si stanno arricchendo di nuovi materiali, ecologici o supertecnologici, ideali per luoghi particolarmente umidi, dalle eccezionali prestazioni (ecocompatibilità, durata, inalterabilità, resistenza agli urti e agli acidi) e dalle infinite possibilità di ambientazione. Superfici pastose come vernici, a base di terre naturali; rivestimenti "caldi" quali il legno e la fibra di cocco; resine o acrilici multicolori e tecnologici. Nuovi territori, ancora in buona parte inesplorati, si aprono così alla produzione industriale e alla ricerca estetica per l'ambiente bagno. Territori che Mostra Convegno Expocomfort, termometro sensibilissimo delle tendenze in atto nel settore, ha voluto portare alla ribalta con uno specifico evento: Superfici. La realizzazione di questa iniziativa è stata possibile grazie alla fattiva collaborazione di 21 aziende. Dodici sono stati gli sponsor: Ann Sofie; Ceramgres; Curvet; Du Pont De Nemours Italiana; Effepi Marmi; Fido.; Gruppo Frati divisione Laminato Fratilam Pan Pla; Mainardi Sistemi.; Mapei; Omnidecor; Seieffe; Telma Guzzini. Superfici ha inoltre potuto contare su 9 sponsor tecnici: Ceramica Dolomite divisione di American Standard Italia; Ecombrasil; Geberit Marketing 2 Distribution; Ideal Standard divisione di American Standard Italia; Luceplan; Nemo; Quadro-Piemme Paffoni; SaniScan; VetroSystems Pty. Curato dal designer Giovanna Talocci e collocato in mostra nell'ambito dei Padiglioni dell'Arredobagno (al padiglione 22), Superfici è la proposta tangibile di una nuova frontiera dell'ambiente bagno, che arricchirà ulteriormente la già vastissima offerta espositiva di Mce dedicata al luogo della casa destinato alla cura della persona ed al relax. Superfici fa un viaggio intorno al mondo attraverso il bagno mediterraneo, il bagno nordico, quello australiano e quello sudamericano. Sette architetti internazionali sono stati infatti invitati a proporre il loro bagno ideale. Ne sono nati quattro ambienti che uniscono le suggestioni dei Paesi di origine dei loro ideatori all'impiego di rivestimenti nuovi, alternativi alla ceramica. Il bagno mediterraneo è stato sviluppato dagli italiani Filippo Alison, Gioconda Cafiero, Fabio Casalini. il bagno nordico dai danesi Hans Thyge Raunkyaer e Karen Kjaergaard di Rkdo; il bagno australiano da Joseph Licciardi; il bagno sudamericano dalla brasiliana Luciana Carvahlo Pinto. Diversi ambienti che corrispondono a diverse sensibilità: nel bagno sudamericano una natura straripante e invadente penetra nei materiali; in quello nordico c'è ancora tanta natura, fatta però di foreste di pini, di acqua, di orizzonti, di cieli stellati, che attraverso un tetto trasparente permettono alla stanza da bagno di essere parte dell'universo; la storia mediterranea è invece raccontata attraverso la luce dei diversi momenti della giornata, in cui il bagno acquisisce nuovi caratteri e atmosfere. La storia australiana infine mostra un panorama che con i colori e le suggestioni degli antipodi corre lungo le pareti, in un ambiente di linee rigorose e acqua. Superfici occupa 400 metri quadrati, con due diversi spazi. Uno dedicato ai quattro ambienti. Un altro riservato all'esposizione di tutti i materiali individuati dalla curatrice della mostra, inclusi quelli già presenti nelle ambientazioni. In quest'area, organizzata anche come luogo di meeting informativi, le aziende avranno modo di incontrare gli operatori interessati ai nuovi materiali. 

L'IMPEGNO PROFUSO DA SUZUKI NEL DESIGN E NELLA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA ALTO RIGUARDA I SETTORI DELL'ECOLOGIA E DELL'ECONOMIA, DELLE PRESTAZIONI, DELL'ABITABILITÀ, DEL COMFORT E DELLA COMODITÀ, DELLA SICUREZZA, E DELLO STILE
Milano, 8 marzo 200 2- Come auto compatta e leggera, Alto ha sempre offerto la massima economicità dei consumi - una conseguenza della forte coscienza ambientale di Suzuki. Adesso la nuova Alto porta la parsimoniosità dei consumi e la compatibilità ambientale a nuovi livelli. La riduzione di peso (la nuova Alto pesa solo 805 kg) favorisce non solo prestazioni più brillanti, ma aiuta anche a minimizzare l'impatto ambientale complessivo risparmiando sui materiali e su altre risorse. I vantaggi si riflettono anche nella riduzione delle emissioni e nell'efficienza dei consumi: le emissioni di CO2 della nuova Alto sono di soli 119g/km (tra i minori ottenuti con un motore a benzina). E anche il consumo di carburante è particolarmente contenuto: i litri per 100 chilometri con il cambio manuale a cinque velocità sono solo 6,5 su ciclo urbano, 4,0 su ciclo extra-urbano e 4,9 su ciclo combinato. La forte consapevolezza di Suzuki relativamente alle problematiche ambientali si rispecchia anche in altri impegni ad ampio raggio della Società. Negli impianti Suzuki in Giappone per la produzione di auto e moto l'utilizzo di piombo nei processi di verniciatura è stato abolito. Le parti delle auto vengono pulite senza utilizzare sostanze chimiche nocive e le emissioni di diluenti per vernici e altri composti organici volatili sono state notevolmente ridotte. Varie misure innovative minimizzano il consumo di acqua e di energia. Il programma di riciclaggio riduce al minimo il materiale di scarto. La tecnologia di cogenerazione massimizza il rendimento energetico. E Suzuki è leader per rendere minime le emissioni gassose nocive sia dai veicoli che dai processi di produzione. Come anticipato, l'impegno ecologico di Suzuki è talmente esteso che tutti i quattro stabilimenti Suzuki in Giappone e lo stabilimento di Maruti, che costruisce la nuova Alto in India, hanno ottenuto la certificazione Iso14001 - lo standard globale per la produzione nel rispetto dell'ambiente. La nuova Alto è equipaggiata con un motore Sohc da 1061 cc, quattro cilindri in linea, 16 valvole e iniezione multipoint. Il nuovo motore, che eroga una potenza massima di 46kW a 6000 g/min e una coppia massima di 85 Nm a 3200 g/min, rende più piacevole la guida in qualsiasi condizione di traffico. Sono disponibili sia il cambio manuale a cinque marce che il cambio automatico a tre velocità a controllo elettronico. Con il cambio manuale, i rapporti delle marce sono ottimizzati per permettere una veloce ripresa in città e una guida tranquilla ed economica alle alte velocità. La velocità massima con il cambio manuale a cinque marce è di 155 km/h. Con il cambio automatico, il sistema di controllo elettronico contribuisce al contenimento dei consumi, rendendo minimi gli strappi della frizione per una guida dolce e senza stress. Le migliorate prestazioni hanno l'ulteriore vantaggio di permettere una capacità di traino di 750 kg: quindi la nuova Alto può trainare carrelli per trasportare biciclette, motociclette. Il serbatoio da 35 litri assicura una lunga autonomia considerando i ridotti consumi. Le sospensioni sono di tipo Mac Pherson con molle e puntoni a spirale sull'anteriore su schema originale Suzuki e molle a spirale nel posteriore. Questo sistema permette una guida flessibile e un'eccezionale manovrabilità. La razionalità dello sfruttamento dello spazio rende la nuova Alto più funzionale e più facile da guidare della versione precedente e delle sue principali concorrenti. La lunghezza totale resta compatta con 3495 mm ma Suzuki ha creato più spazio interno allungando l'interasse a 2360 mm e aumentando l'altezza totale a 1455 mm. Il raggio minimo di sterzata di 4,6 m rende facili le manovre e i parcheggi anche in spazi ristretti. La capacità del bagaglio della nuova Alto è stata notevolmente aumentata. Con gli schienali posteriori reclinati si ricavano 432 litri (Vda). Misurati dal pianale del bagaglio al tetto diventano 725 litri. Anche con gli schienali posteriori alzati e con 177 litri (Vda) a disposizione, Alto offre tanto spazio per i bagagli di tutta la famiglia. Gli schienali posteriori sono sezionati in modo da aumentare la versatilità dell'utilizzo dello spazio nell'abitacolo per passeggeri e bagaglio. Anche l'apertura del portellone posteriore e l'altezza del pianale del bagaglio di 784mm facilitano le operazioni di carico e scarico. Le caratteristiche dell'abitacolo, progettate a misura d'uomo, rendono la nuova Alto un mezzo di trasporto comodo e rilassante. Il comfort è stato migliorato con molte nuove caratteristiche: i sedili anteriori hanno un design con un sostegno più avvolgente e la possibilità di regolare lo schienale. La maggiore altezza degli interni (1202 mm) aumenta la sensazione di spaziosità. La maggiore altezza da terra dei sedili anteriori (546 mm) consente agli occupanti una visuale più chiara e rende più facile l'accesso all'abitacolo. Gli abbondanti portaoggetti per tutti gli occupanti aumentano la comodità della vettura. Gli oggetti possono essere riposti in appositi scomparti strategicamente posizionati, comprese le tasche delle porte anteriori, un portabiglietti per il sedile del conducente, portabicchieri e un cassetto centrale. Altri accessori che contribuiscono al comfort e alla comodità sono: servosterzo, alzacristalli elettrici anteriori, chiusura centralizzata, orologio digitale, specchietto di cortesia, segnalatore acustico luci accese, segnalatore acustico chiavi inserite, vetri azzurrati, leva apribagagliaio, copribagagli posteriore, leva aprisportello del serbatoio, luce abitacolo a tre posizioni, accendisigari. Anche se le misure di sicurezza sono vitali in tutte le auto di qualsiasi dimensione, Suzuki è convinta che siano particolarmente cruciali nelle auto piccole. Per assicurare a tutti gli automobilisti e ai passeggeri sicurezza e tranquillità, la nuova Alto è dotata di un equipaggiamento completo di tecnologie per la sicurezza attiva e passiva. La visibilità per il conducente è stata migliorata portando l'altezza da terra anteriore a 546 mm (resa possibile a sua volta dall'aumento dell'altezza totale). La visibilità è stata ulteriormente migliorata grazie ai tergicristalli a due velocità con funzione intermittente, a un lavatergilunotto posteriore e al dispositivo disappannante. L'affidabilità del comportamento in frenata è garantita dai freni a disco ventilati anteriori e dai freni a tamburo posteriori. La possibilità di controllo in caso di improvvise frenate su superfici scivolose è potenziata dall'ABS. La struttura della carrozzeria si basa su una soluzione di assorbimento degli urti sviluppata da Suzuki per mezzo delle più moderne tecnologie di riproduzione computerizzata, che riducono al minimo l'onda d'urto sugli occupanti. La struttura della scocca, che consiste sostanzialmente di zone anteriori e posteriori deformabili e di una cellula centrale rigida, permette alla nuova Alto di soddisfare gli standard interni per la protezione degli occupanti in uno scontro frontale a 64 km/h. Inoltre, le cinture di sicurezza a tre punti con pretensionatore vengono integrate da due airbag anteriori di serie per proteggere il conducente e il passeggero anteriore. Per Suzuki non esistono motivi per cui le auto piccole non debbano avere un forte richiamo visivo e una presenza estetica. Quindi la nuova Alto adotta uno stile completamente rinnovato che crea un carattere unico e trasmette con maggiore chiarezza la sensazione di qualità. All'esterno la migliorata presenza e la ricercatezza sono realizzate con un grande paraurti frontale, una mascherina dallo stile deciso impreziosita con un elemento cromato, con gruppi ottici aerodinamici e luci posteriori combinate, da coprimozzi stilizzati e altri accenti stilistici che comprendono fasce paraurti lungo le portiere e i parafanghi posteriori. Il nuovo stile viene integrato da una serie di sette colori: bianco superiore, rosso metallizzato Riviera, rosso acceso, blu metallizzato Zaffiro, giallo Napoli, nero Fantasia; e argento metallizzato. Il piacevole ambiente che accompagna la spaziosità dell'abitacolo è stato creato usando tessuti luminosi per la tappezzeria dei sedili e i rivestimenti delle portiere. L'armonioso quadro strumenti con comandi ben leggibili e posizionati strategicamente aumenta la gradevolezza dell'ambiente dell'abitacolo per il conducente. 

AFRICA NERA. ARTE E CULTURA BOLOGNA, MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO, 16 MARZO - 30 GIUGNO 2002
Milano, 8 marzo 2002 - Dal 16 marzo al 30 giugno, il Museo Civico Archeologico di Bologna propone la mostra "Africa Nera. Arte e cultura". L'esposizione ruota intorno alla straordinaria raccolta di sculture africane dei territori subsahariani messa insieme da uno dei maggiori esperti dell'arte di quel continente, Ezio Bassani ma, a differenza della presentazione dell'estate del 2000 nelle sale del Palazzo Reale di Milano, ha taglio e contenuti assolutamente originali. La grande mostra di Bologna, infatti, parte dalla presentazione dei reperti della Collezione Bassani (destinati al costituendo museo milanese delle Culture Extraeuropee) per allargarsi, sia pure per exempla, intorno ad tema molto più ampio ed affascinante, ovvero l'influenza che, già in antico, l'arte africana ha avuto sull'arte e sull'artigianato in Europa e, per opposto, quanto le esigenze della clientela europea abbiano inciso su alcune espressioni dell'arte e dell'artigianato dell'Africa Nera. L'analisi non riguarda tanto l'ormai comprovata influenza che le cosiddette "arti primitive" hanno avuto sulla storia dell'arte occidentale tra Ottocento e Novecento, quanto invece su ciò che era avvenuto nei secoli precedenti, in situazioni sino ad oggi meno indagate se non del tutto sconosciute. Come ricorda in catalogo Ezio Bassani (che, con Cristiana Morigi Govi, cura la mostra di Bologna), i primi contatti e le prime esplorazioni moderne dell'Africa non mediterranea risalgono agli inizi del 1300 e già nel 1375 le città di Goa e Timbuctu sono correttamente posizionate nell'Atlante del re di Francia, Carlo V. Negli stessi anni, anche gli italiani stabiliscono le prime basi per il commercio con questi territori e un secolo dopo Antonio Malfante, in missione commerciale, si spinge lungo il bacino del Niger. Timbuctu, città ricca e raffinata, venne visitata da Benedetto Dei, agente dei Portinari e poi dei Medici, mentre i genovesi tentano la via del mare, scoprendo prima le Canarie e poi le Azzorre. A questi tentativi fa seguito l'esplorazione sistematica delle coste del continente, avviata a metà del '400, dai Portoghesi che raggiungono il golfo di Guinea, quindi la Sierra Leone, il Ghana (definito, non a caso, Costa d'Oro), poi il Congo, il Benin, per raggiungere, nel 1486, con Bartolomeo Diaz, il Capo di Buona Speranza e, nel 1498, con Vasco de Gama, le Indie. Dopo aver circumnavigato il continente nero la strada è aperta e l'Africa divenne meta di spedizioni di tutte le potenze marittime. Con le navi di ritorno, giungono in Europa i primi esempi d'arte africana, Il primissimo arrivo documentato è del 1470 ed ha per oggetto una spada ed alcune statuette di legno acquistate da Carlo il Temerario da un cavaliere portoghese. Da allora, i prodotti di un'arte che destava curiosità enorme entrano a far parte delle collezioni e delle camere delle meraviglie di chiunque potesse permetterselo. L'interesse sollevato dall'arrivo in Europa di questi reperti è tale da creare una moda culturale e un doppio circuito: accanto ai manufatti propri delle culture dell'Africa Nera, gli artigiani di quei territori vennero incaricati di creare opere in avorio riservate al mercato europeo: saliere, cucchiai, forchette, impugnature di coltelli e olifanti in cui sono combinati elementi iconografici e formali africani con altri di origine chiaramente europea. Di queste bellissime opere la mostra di Bologna allinea alcuni esempi stupefacenti tutti provenienti da raccolte emiliane e romagnole, a testimonianza di un gusto collezionistico per l'esotico che aveva preso piede fin dai primi del '500 per esplodere poi nei due secoli successivi. Con i preziosi manufatti d'avorio, la nobiltà bolognese ha cercato e, a caro prezzo ottenuto, anche altre "africanerie", come i tessuti di filo di palma provenienti dall'antico Regno del Congo. L'arrivo degli oggetti ha alimentato anche la voglia di saperne di più sulla realtà dei mitici territori di provenienza. Mediatori di conoscenza sono stati, accanto a uomini d'arme e mercanti, i missionari che da subito erano stati inviati dai rispettivi ordini religiosi a convertire le "popolazioni pagane". Attivi furono, tra gli altri, i Cappuccini che fondarono in Congo e Angola la cosiddetta "Missio Antiqua". Esponente di rilievo dell'Ordine è Padre Giovanni Antonio Cavazzi da Montecuccolo (1621 - 1678) che esercitò per circa un ventennio la sua missione in Congo, Matamba e Angola, e di quei paesi e dei loro abitanti scrive una monumentale "Istorica descrizione" che viene pubblicata postuma nel 1687; tre secoli dopo (1969) sono ritrovati tre manoscritti contenenti notizie sulla missione e, soprattutto, in uno dei fascicoli, 33 disegni, eseguiti con inchiostri colorati dallo stesso Cavazzi, che documentano momenti della vita delle popolazioni presso le quali il Cappuccino emiliano aveva esercitato la sua missione. I preziosi disegni sono la più antica testimonianza figurativa su un paese dell'Africa Nera realizzate in loco da un europeo. La sequenza, ripresa elettronicamente per consentirne una agevole visione, viene proposta al pubblico, per la prima volta, dalla mostra bolognese assieme all'illustrazione di manufatti raccolti nella regione a riprova della fedeltà alla realtà africana dei disegni stessi. Fulcro dell'esposizione restano, naturalmente, gli 83 pezzi della Collezione Bassani, opere di artisti dei più importanti gruppi etnici della regione che va dall'Africa Occidentale all'Angola, la cosiddetta Africa Nera. La scultura, di cui la Collezione in mostra offre una esauriente panoramica, è la forma d'arte figurativa più diffusa nei territori sub-sahariani. Le opere sono generalmente in legno, lavorato secondo un procedimento che non permette ripensamenti o errori, senza disegni preparatori, né abbozzi, ma frutto di una eccezionale maestria tecnica unita ad una perfetta capacità di immaginare l'opera finita. Oggetto delle raffigurazioni è spesso la figura umana, antenato o divinità tutelare, quasi sempre isolata ad eccezione dei gruppi dedicati alla maternità, o le maschere, sia di uomo che di animale. Sono figure che emanano una forte energia e un grande senso di dignità e compostezza. Di particolare interesse sono alcune delle opere esposte quali, ad esempio, la maschera Bambara dai volumi geograficamente perfetti, la maschera Dan dalla stilizzazione sublime e quella Mama di estrema raffinatezza, o le austere figure di antenati Hemba di regale nobiltà. La mostra è idealmente dedicata al poeta Premio Nobel Léopold Sédar Sénghor, il "poeta della negritudine" recentemente scomparso (1906 - 2001). Africa Nera. Arte E Cultura Bologna, Museo Civico Archeologico (via dell'Archiginnasio 2), 

PADOVA. FINO AL 7 APRILE 2002 "ALLE RADICI DELL'EURO", MOSTRA DEDICATA ALLA MONETA I MILLE NOMI DELLA MONETA DUEMILA ANNI DI POTERE DELLA MONETA VISTI ATTRAVERSO UN PERCORSO ESPOSITIVO INEDITO
Milano, 8 marzo 2002 - Grana, quattrini, soldi, malloppo, palanche, denaro, spiccioli, monetine, bigliettoni, gruzzolo, liquido: la quantità di nomi, soprannomi e sinonimi che designano la moneta - in italiano come in altre lingue straniere - fa capire l'importanza che il denaro ha sempre rivestito nella storia dell'uomo. Un "potere", quello della moneta, che per la prima volta in Italia viene esposto a Padova, in una rassegna inedita frutto di ricerche e studi scientifici dell'Università patavina. Stiamo parlando della mostra "Alle radici dell'Euro", organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova al Palazzo del Monte di Pietà fino al 7 aprile 2002. Una mostra dal taglio antropologico, dove si parla di soldi ma anche della gente che li usava "Alle radici dell'Euro" si differenzia dalla classica mostra numismatica per il taglio antropologico dato dai curatori: i visitatori possono ammirare monete antiche e moderne, ma anche quadri e sculture, stampe, libri e oggettistica. Dal 28 febbraio il pubblico potrà godere anche di un'altra clamorosa sorpresa, posta alla fine del percorso museale: una scultura realizzata appositamente dall'artista italiana Rabarama. Nata a Roma ma padovana d'adozione, Rabarama si è affermata negli ultimi anni ben oltre i confini nazionali. Le sue figure dalla pelle interamente tatuata da tessere in rilievo di labirinti, domini ed enigmatici puzzle sono diventati una sorta di icona del tempo attuale. "Per il passaggio dalla Lira all'Euro - spiega la critica d'arte Virginia Baradel - Rabarama ha realizzato €-voluzione: si tratta di un'opera in terracotta dipinta a mano che rappresenta una figura androgina, com'è nel suo stile, per metà coricata verso il suolo e per l'altra metà in atto di sollevarsi con una mano verso l'alto. La parte che poggia di fianco a terra, quasi fosse invitata a tornare nel grembo dalla terra stessa, è femminile come la Lira; la metà che tende invece ad alzarsi nell'aria è maschile, come l'Euro". In mostra mille ed una curiosità: dalla prima Lira al forziere "inviolabile; dalle forme premonetali ai primi esperimenti di Euro "rockettari" La mostra si articola in cinque sezioni: mondo greco, Roma, Medioevo, Età moderna, Età contemporanea. Alla parte espositiva si affianca una sezione didattico-informativa multimediale che rappresenta quanto di più completo ci sia in Italia in fatto di informazione su Euro e problematiche ad esso collegate. Tra i pezzi più importanti ed originali esposti in mostra troviamo le prime forme premonetali, che altro non erano se non gli utensili di uso comune come i "pani" e gli "spiedi"; la prima moneta coniata, che porta impressa la scritta "fanes eimì sema" (sono il segno di Fanes); la prima banconota europea, che fu stampata in Svezia nel 1661 e misurava 30x20 cm; la prima Lira che ha avuto corso effettivo - la Lira Tron, splendida moneta d'oro con impressa l'effige del Doge Tron del 1472. In mostra anche un forziere tedesco del XVI sec. dotato di 24 congegni di sicurezza così sofisticati che se per sbaglio oggi venisse chiuso... nessuno riuscirebbe a riaprirlo! I visitatori possono ammirare anche i primi progetti di Euro, molto più trasgressivi di quelli odierni: sul fronte della banconota, infatti, riportavano chitarre elettriche e teste punk. Un piacevole weekend a Padova - Fino al 7 aprile 2002 Padova potrà effigiarsi del titolo "Città dell'Euro", vista che ospita la più completa mostra-evento esistente in Europa al riguardo. Ma al di là di questa occasione, ci sono molti buoni motivi per cui vale la pena visitarla. Cosa vedere - La Cappella degli Scrovegni (visitabile su prenotazione per restauro, riaprirà ufficialmente al pubblico il 18 marzo 2002)) che custodisce il più completo ciclo di affreschi di Giotto; i Musei Civici; il Palazzo della Ragione, risalente al XIII sec., antica sede dei tribunali cittadini (attualmente in restauro); il Battistero del Duomo, splendido esempio di romanico affrescato dal pittore fiorentino Giusto de' Menabuoi; la Scoletta del Santo e l'Oratorio di S. Giorgio, al cui interno si possono ammirare gli affreschi di Altichiero e Tiziano; i Musei Antoniani; l'Orto Botanico; il Palazzo del Bo, sede centrale dell'Università, al cui interno si possono vedere la cattedra di Galileo Galilei, che insegnò a Padova dal 1592 al 1610 e il Teatro Anatomico più antico del mondo; la Basilica di S. Antonio, ornata da opere di Donatello; il Caffè Pedrocchi, celebre ritrovo di letterati e teatro dei moti risorgimentali studenteschi del 1848. Dove dormire - La formula weekend proposta dal Consorzio Giotto prevede un pacchetto di 2 notti (a scelta tra venerdì, sabato e domenica) con pernottamento, prima colazione, un pranzo o cena tipici in un ristorante convenzionato, kit informativo, acquisto agevolato PadovaCard e sconto 10 per cento sul costo di un'escursione in battello sulla Riviera del Brenta a 120 Euro in camera doppia (suppl. singola 42 euro) in hotel 4 stelle in centro città oppure a 104 euro in camera doppia (suppl. singola 37 euro) in hotel 4 stelle in periferia e 3 stelle in centro città. I prezzi sono a persona. Info: Consorzio Giotto, tel. 049. 8767911. Ministero dell'Economia e delle Finanze, Parlamento Europeo e Commissione Europea tra i promotori della mostra-evento L'importanza del progetto, ideato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, coprodotto da Mra (Marketing Reseach Advertising) - Padova ed organizzato con il contributo della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo - Gruppo Cardine, è stata riconosciuta da Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha significativamente contribuito, Parlamento Europeo e Rappresentanza a Milano della Commissione Europea che figurano tra i promotori dell'iniziativa insieme a Regione Veneto, Eura Audit, Generali Assicurazioni, Autostrada Brescia Padova SpA, Ernst & Young. 

LA PIANISTA CINESE SA CHEN SI ESIBISCE PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA A MILANO IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA DONNA
Milano, 8 marzo 2002 - In occasione della Festa della Donna, venerdi' 8 marzo, le ''Serate Musicali'' con l'occhio lungo (o meglio il grande orecchio) di sempre, invitano una giovane pianista cinese, a debuttare in Italia. Sa Chen ha 21 anni e si e' gia' distinta in diversi concorsi. Ma questo non sarebbe di per se' significativo: e' che pare avere un tocco e una sensibilita' particolari (perche' donna? Perche' giovane donna? Perche' giovane donna cinese?). Lo scopriremo al Nuovo Teatro Dal Verme di Milano, venerdi' 8 marzo, dalle ore 21, quando Sa Chen si esibira' in una Polonaise di Chopin, come omaggio a tutte le donne ed in particolare ai milioni di donne che ancora oggi vivono in uno stato di totale negazione e violazione dei loro diritti fondamentali. Il concerto gode del Patrocinio del Capo dello Stato, del Presidente del Consiglio dei Ministri e della Regione Lombardia. La serata viene organizzata anche grazie al contributo di Cuorum srl di Milano (consulenza e trading nelle sponsorizzazioni) e dell'Agenzia Unica srl di San Marino (progetti di comunicazione), nell'ambito delle loro attivita' di ''experience communication'' a favore della cultura e delle iniziative a sfondo sociale. Per informazioni: Serate Musicali Tel +39 02 29409724 E-mail:
seratemusicali@tiscalinet.it

LA SOCIETÀ DI SANTA CECILIA AMICI DELLA PINACOTECA DI BOLOGNA HA PRESENTATO IL LIBRO "ANNIBALE CARRACCI. GLI AFFRESCHI DI PALAZZO FARNESE" DI SILVIA GINZBURG CARIGNANI 
Bologna, 8 marzo 2002 - Annibale Carracci (1560-1609), il pittore celebrato dai suoi contemporanei come il nuovo Raffaello e nei secoli successivi considerato uno dei maggiori artisti di ogni tempo, trascorse a Roma gli anni della maturità eseguendovi diverse opere, tra cui spiccano per importanza i cicli ad affresco di due cruciali ambienti di Palazzo Farnese, oggi Ambasciata di Francia: il Camerino e la Galleria. A partire da una ricostruzione del percorso carraccesco, il libro propone di leggere l¹attività romana di Annibale non come astratta adesione all¹ideale classico raffaellesco, ma come il momento culminante della ricerca di un linguaggio stilistico ³italiano² che egli, in sintonia con il fratello Agostino, conduceva attraverso il confronto con i grandi modelli cinquecenteschi di Tiziano, Correggio, Raffaello, Michelangelo. In questo nuovo panorama critico viene discussa la datazione corrente del Camerino, della Galleria Farnese nonchè di altre opere eseguite a Roma da Annibale, con la conseguente riflettura dei suoi rapporto con Caravaggio, che in questa luce si rilevano molto serrati e determinanti per il percorso stilistico di entrambi. Attraverso un¹analisi dettagliata del Camerino Farnese, tesa a celebrare la carica ecclesiastica del suo committente, Odoardo Farnese; l'autrice ricostruisce per la prima volta la storia della conservazione e dei restauri degli affreschi e ne propone un¹inedita datazione: i lavori del Camerino vengono situati dall¹autrice intorno al 1599, in una pausa della decorazione della Galleria Farnese e non subito dopo l¹arrivo del pittore a Roma nel 1595, come è stato sempre affermato dalla critica. Per quanto riguarda la Galleria, la Ginzburg riprende le fonti (dall¹Agucchi al Bellori al poco noto Melchiorre Zoppio, membro della bolognese Accademia dei Gelati) per un riesame della sua complessa iconografia, legata al matrimonio di Ranuccio Farnese con Margherita Aldobrandini. Da segnalare che nel libro sono presenti per la prima volta le riproduzioni a colori del Camerino. Titolo: "Annibale Carracci a Roma. Gli affreschi di Palazzo Farnese ", Casa Editrice: Donzelli editore Roma, prezzo: lire 38.000 ??19,63 

BLUE SKY PROMOTION & INSIDE OUT PRODUZIONI PRESENTANO NEIL HALSTEAD 15 MARZO 2002 EMPIRE OF MUSIC MILANO
Milano, 8 marzo 2002 - Neil Halstead biography - Sleeping On Roads......."Everyone says it's sort of like a road album - maybe the way it works rhythmically.
It's kind of weird because I have been moving around a lot...." Time Out has called Neil Halstead "one of Britain's greatest songwriters"; NME said he wrote "the kind of honest, heartfelt love songs men are too scared or too cool to write these days". The six albums he has made - three apiece with Slowdive and Mojave 3 - have been universally hailed as "sublime". Two years in the making, Sleeping On Roads is the singer-writer-guitar player's debut solo record. "There was", admits Halstead "no real plan. What happened was I split up with my girlfriend and ended up homeless and having to sleep in the studio for about two months. And while I was there I recorded some tracks without the rest of the band. They didn't get used on the last Mojave record, so I started to think about putting them out on a separate record." After such lovelorn beginnings, Sleeping On Roads became a far sunnier affair as Halstead snatched time off to go back into the studio with friends "whenever the opportunity came up", finally completing the album earlier this summer in Airfield Studios, down the road from his home in Cornwall. "It was fun to work with friends" - including Ian McCutcheon from Mojave 3 and Nick Holton of Coley Park - "and nice to be outside the confines of working in a band and not have to worry about that dynamic. Mojave 3 is a democracy, it doesn't matter who writes the song, the way it sounds is down to the five or six people playing it - that's fine, but this time I could just say 'This is how it's going to be'." Sleeping On Roads retains Halstead's trademark mix of exquisite, quasi-folk melodies and fragile, intimate vocals - he's one of the very few singer-writers who actually deserves the Nick Drake comparisons - but this time they're intricately wedded to gently swaying rhythms and an atmospheric groove. "With this record in many ways I was trying to get away from song structures a little bit in terms of it being just verses and choruses. I was more interested in the way the record *sounded*." " With Mojave, we sit in a room and play the songs, we don't spend a lot of time thinking 'What can we do production-wise to make this sound really different?' I wanted to take the songs and make them into something a little more rhythmic. I liked the idea of doing something like Bert Jansch - sort of folk songs. but recording them in a more Spiritualised sort of way." The result - despite the banjo on the title track! - is less Americana, more English - partly down to the fact that here Halstead is playing "a stark, finger-pick guitar style", whereas in Mojave 3 he "just strummed." Halstead is currently working on the fourth Mojave 3 record - the band is still ongoing , and in the process of converting a building in a Cornish field "that stinks of cow shit" into a new recording studio - but already has plans for a second solo album. "Because I've always been in bands - I was 17 when Slowdive signed to Creation, and then we did four albums and I went straight onto Mojave 3 - it's been really good doing something on my own", says the man NME once called "Britain's best kept secret." ."I want to do it again." A brief introduction to Sleeping On Roads Seasons - "Although it probably doesn't sound like it, it's a song about surfing - inspired by this old surfing movie I saw. I love surfing. I surf all the time in Cornwall, where I've lived on and off for eight years." Two Stones In My Pocket - "It was about a friend of mine struggling with a certain aspect of her life. No, that's not a woman on backing vocals, it's me! It took me quite a long time to do that. I think instrumentally this song worked out pretty fine." Driving With Bert - "That song was kind of inspired by Bert Jansch. I wrote it about three or four years ago when I was listening to a lot of Bert - he was the soundtrack to my life for a little while" Hi Lo & Inbetween - "I came up with that song after I read a newspaper story about this guy in America who got a load of weather balloons and tied them to his deck chair and got a six-pack of beer and a shotgun. The idea was to let himself float up really slowly and when he wanted to come down he'd shoot the balloons and make a descent, but he shot up so quickly and to such an outrageous height he was too scared to shoot the gun - he actually got spotted by the pilot of a Boeing 747. I don't know how they got him down, but I think he had an admirable plan." See You On Rooftops - "That's a love song, about a long-distance relationship." Martha's Mantra (For The Pain) - "You meet a lot of interesting people on tour, and Martha is an amalgam of a few different people. I think the song maybe about confusing God with sex - your own given right to let yourself down." Sleeping On Roads - "A friend of mine, Nick Holton - who basically produced the record - is in a band called Coley Park from Reading, they're a great band and they lent me the title. It's got a bit of banjo on it - nothing wrong with a bit of banjo! One of my friends had just started learning and he was around at the time." I Dream I Saw Soldiers - "I wrote all the lyrics for this without the music. The music ended up being based on a Damien Jurado song called 'Ohio. I'd been playing 'Ohio' live for a while and sneaking it into a Richard Thompson song. In the end it sneaked into one of mine. I sent him an email though and he was very nice about it." High Hopes - "There's a great Oasis lyric that goes "don't put your life in the hands of a Rock n' Roll band " - this is the folk version." Empire of Music Milano via S.Antonio , 2/4 ore 22.30 infoline - 0547 600093 - 0258309182 

CAMPIONATO MONDIALE SUPERSPORT - PRIMA PROVA SPAGNA - 10 MARZO 2002 - CIRCUITO DI VALENCIA, M. 4.005 PAOLO CASOLI SU DI GIRI 
Valencia (Spagna)8 marzo 2002 - Il round spagnolo a Valencia apre la grande stagione del Mondiale Supersport che culminerà, dopo dodici appuntamenti, il 29 settembre ad Imola. Alla vigilia della prima giornata di prove ufficiali Paolo Casoli, stella della Yamaha Belgarda, è apparso in eccellente condizione e di ottimo umore. L'incidente capitatogli a Misano, il 6 febbraio, ha un po' complicato il precampionato: nella scivolata il vice campione del mondo si era ferito l'anulare della mano destra, una dolorosa lesione che ha impiegato un mese per guarire. Adesso che non ha più male "Gasolio" ha ricominciato a guardare al futuro con più serenità. Ecco le sue parole. "E' stata dura, per due settimane la ferita mi ha fatto parecchio male. E mi ha impedito di lavorare come avrei dovuto nei test che abbiamo fatto a Valencia a fine febbraio. Non potevo tenere stretto il manubrio, ho girato pianissimo, praticamente i pochi passaggi che ho fatto sono stati inutili. Ma adesso va tutto molto meglio: sulla ferita si è formata la crosta, non ho più dolore e mi sento veramente bene." "Valencia non è la mia pista, lo sapete, ma penso che qualcosa di buono possa comunque uscirne. Vincere qui sarà difficile, anche salire sul podio, ma un bel piazzamento mi renderebbe comunque molto felice. Lo scorso anno ho fatto dodicesimo, diciamo che vorrei migliorare un po'. Tra due settimane si corre in Australia, su una pista veloce, vera, e lì mi rivedrete a lottare per la vittoria." "Nei test le Honda hanno girato forte, con le gomme da qualifica. Noi l'abbiamo presa con più calma, la Dunlop non aveva ancora preparato le coperture che ci ha portato per la gara, dunque è difficile sapere esattamente quale sarà il nostro potenziale. Sulla carta gli avversari dovrebbero avere un po' di vantaggio, ma in Supersport è sempre difficile fare previsioni. Potrebbe scapparci anche qualche sorpresa". "Ho perso per due anni di fila il Mondiale all'ultimo tuffo, è chiaro che parto per prendermi la rivincita. La Yamaha R6 è una gran moto, la Belgarda una delle squadre migliori. Ho un pacchetto vincente. Spero che arrivi anche la fortuna che mi è mancata nel 2000 e nel 2001." 

HOCKEY IN LINE - CAMPIONATO SERIE A29 E 10 MARZO 2002 ARBITRI E PROGRAMMA CAMPIONATO IN LINE GIRONE A 

GIRONE  A  -  9a  giornata 

Olgiate Olona (Va)

Centro Fam. Gerbone – Via Piave 84

Sabato     9.03.02   ore 20.30

UNDERTACKERS – H. ALESSANDRIA

Arbitro  :     Cristiano di Modena 

 

Torino

Pista Comunale  -  Via Trecate  46

Sabato    9.03.02   ore 19.30

PIANEZZA – RHINOS MILANO

Arbitro  :    Biava di Milano 

 

Barzanò (Lc)

Centro Giov. Paolo 6° – Via Giovanni 23°

Sabato    9.03.02   ore 21.00

ZANZARE MERATE – ROLLER AM. MILANO

Arbitro  :    Tosi di Modena

 

Monza (Mi)

Palestra di Via Ardigò

Sabato    9.03.02   ore 21.15

H. MONZA - SK.  SAVONA

Arbitro  :    Salsi di Reggio Emilia 

 

 

GIRONE  B  -  9a  giornata 

Sandrigo (Vi)

Palasport – Via Capitello

Domenica   10.03.02  ore 18.00

ASIAGO BYTE – DIAVOLI B.R. VICENZA

Arbitro  :    Battocchio di Bassano 

 

Sandrigo (Vi)

Palasport – Via Capitello

Domenica   10.03.02  ore 16.00

MARCA TREVIGIANA – ESTENSI FERRARA

Arbitro  :    Corponi di Trissino 

 

Organo (Ud)

Polisportivo di Via Vittorio Veneto

Domenica   10.03.02  ore 18.00

H. UDINE – FIAMMA GORIZIA

Arbitro  :    Masè di Pordenone 

GIRONE  C  -  5a  giornata 

San Benedetto del Tr.

Pattin. Panfili - Largo Marinai d’Italia

Domenica   10.03.02  ore 15.00

ROLLING SHARKS SAN BEN. - LIB. FORLI’

Arbitro  :    Nuzzaci di Roma 

 

San Daniele Po (Cr)

Palestra Comunale – Via Ersilio Pini

Domenica   10.03.02  ore 14.00

FALCHI PARMA – H. SAN BENEDETTO

Arbitro  :    Fermi di Piacenza 

 

Modena

Palasport  -  Viale Molza

Sabato   9.03.02  ore 20.00

INVICTA MODENA  -  H. PINETO

Arbitro  :    Antonacci di Modena 

 

GIRONE  D  -  9a  giornata 

Pistoia

Pista di Via Valdibrana

Domenica  10.03.02  ore 11.00

AURORA SCANDICCI – W. B. GROSSETO

Arbitro  :    Montaruli di Alessandria 

 

Roma

Pista  Via Tre Fontane  1

Sabato   9.03.02  ore 18.00

H. ARICCIA – IN LINE VERSILIA

Arbitro  :  Quarto  di Roma   

 

GIRONE  E  -  5a  giornata 

Messina

Palatenda CEP – SS 114 – Contesse

Domenica   10.03.02  ore 14.00

GENIUS MILAZZO - LE. DE. TARANTO

Arbitro  :   Sturniolo di Messina 

 

Messina

Palatenda CEP – SS 114 – Contesse

Domenica   10.03.02  ore 12.00

AQUILE MESSINA – BRACCOBALDO NAPOLI

Arbitro  :    Giannone di Noto 

 

Siracusa

Pattinodromo – Via Zopiro

Sabato   9.03.02  ore 15.30

WILD BOYS NOTO – AZZURRINA REGGIO CAL.

Arbitro  :  Andrisani di Matera    

 

 

 

 

DECISIONI DEL GIUDICE SPORTIVO GARE DEL 02/03/2002

3 GIORNATE DI SQUALIFICA A Aloise (All Blak Monza)

 

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