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PROGETTO
DI INTEGRAZIONE BIPOP-CARIRE E DI BANCA DI ROMA
Roma,Brescia
18 marzo 2002. I Consigli di Amministrazione di Bipop-Carire e di Banca di
Roma, riuniti il 13 marzo , hanno esaminato e approvato il progetto di
integrazione tra i due gruppi bancari. Tale progetto, insieme alle relative
proposte di delibere di scissione e di fusione, sarà sottoposto alle
rispettive Assemblee straordinarie che saranno convocate entro il 15 marzo.
Progetto di integrazione - L'operazione di integrazione si articola in tre
fasi. Prima fase: conferimento della rete di sportelli (circa 300) e delle
attività bancarie tradizionali da parte di Bipop-Carire in una società
dalla stessa interamente controllata la quale, a seguito dell'ottenimento
delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità di
vigilanza e controllo, assumerà la licenza di Banca. L'attività bancaria
tradizionale di Bipop-Carire, al 31 dicembre 2001, evidenziava crediti verso
la clientela per € 6.087 milioni, una raccolta da clientela di €4.323
milioni, risparmio gestito di circa €12,5 miliardi e un patrimonio netto
pari a € 825 milioni. Seconda fase: scissione in Banca di Roma
dell'attività attinente il traditional banking di Bipop-Carire, come sopra
scorporata.Tale scissione comporta un aumento di capitale di €
677.638.133, mediante emissione di 677.638.133 nuove azioni Banca di Roma
del valore nominale di € 1, equivalente al 33% del capitale sociale della
Holding Banca di Roma, dopo l'operazione e prima della fusione con Banco di
Sicilia (dopo tale fusione, la percentuale scenderà al 30,9%). Gli
azionisti Bipop-Carire riceveranno 0,345 azioni Banca di Roma per ogni
azione Bipop-Carire in loro possesso. Le azioni Banca di Roma che verranno
assegnate avranno godimento 1° gennaio 2002. Il trasferimento di patrimonio
netto per € 825 milioni, a seguito della scissione, determinerà una
riduzione del capitale sociale di Bipop-Carire per un importo massimo di €
333,9 milioni, che verrà realizzato tramite riduzione del valore nominale
delle azioni Bipop-Carire. Terza fase: contestuale fusione per
incorporazione in Bipop-Carire, post scissione, delle attività Consumer
Bank di Banca di Roma. Tali asset sono stati già conferiti in una newco
interamente controllata da Banca di Roma, che detiene le seguenti attività
di consumer bank: il 100% di Romagest; il 47,5% di Roma Vita; il 100% di
Banca di Roma International; il 62% di Banca Manager; l'85% della Holding
Banca della Rete (fully diluted). A seguito di tali operazioni, Banca di
Roma deterrà una quota pari al 44% del capitale sociale della nuova
Consumer bank Bipop-Carire. L'incorporazione prevede l'emissione di
1.543.297.567 nuove azioni da parte di Bipop-Carire da assegnare a Banca di
Roma sulla base di un concambio di 4,2052 azioni Bipop-Carire post scissione
, per ogni azione della newco Consumer Bank di Banca di Roma. Si ricorda che
la.2 Consob si è già pronunciata nel senso di escludere che dalla
operazione possa scaturire un obbligo di Opa. Previsione sulla composizione
dell'azionariato post-operazione - A seguito dell'operazione, le percentuali
di possesso azionario degli attuali azionisti rilevanti della Banca di Roma
saranno modificate per effetto dell'aumento del capitale sociale al servizio
della assegnazione di azioni agli azionisti di Bipop-Carire SpA. Sulla base
delle informazioni attualmente disponibili, i principali azionisti della
Holding Banca di Roma risulteranno: Fondazione Cassa di Risparmio di Roma
10,961%; Toro Assicurazioni 6,613%; Gruppo Abn Amro 6,613%; Regione
Siciliana 3,358%; Fondazione Banco di Sicilia 3,227%; Fondazione Manodori
3,188%; Garfin 3,142%; Libyan Arab Bank 3,045%; Reale Mutua 1,578%. Per
effetto dell'emissione di nuove azioni ordinarie da assegnare in concambio a
Banca di Roma, gli azionisti rilevanti di Bipop-Carire post-operazione si
configurerebbero come segue: Banca di Roma 44,00%; Fondazione Manodori
5,79%; Garfin 5,70%; Reale Mutua 2,86%. Valenze industriali
dell'integrazione - L'integrazione che si prospetta consentirebbe di attuare
un progetto industriale ad elevata valenza strategica, in relazione alla
forte complementarità dei due Gruppi in termini di zone di operatività,
canali distributivi, prodotti e clientela. Il Gruppo risultante
dall'integrazione sarebbe caratterizzato da punti di forza rappresentati in
particolare da: ?presenza geografica più omogenea della rete di sportelli
tradizionali; ?distribuzione territoriale degli impieghi più equilibrata;
?modello di business multicanale per accrescere il livello di cross-selling
sulla clientela e accrescere quote di mercato; ?forte inserimento nelle aree
di affari a più elevata crescita; ?possibilità di realizzare elevate
economie di scala. La motivazione comune delle due banche è quello di
accrescere il valore complessivo delle due realtà e di costituire un Gruppo
di servizi finanziari integrato e multicanale leader sul mercato nazionale,
caratterizzato da:.3 ?circa €88 miliardi di raccolta diretta da clientela
(4° in Italia); ?circa € 90 miliardi di impieghi verso clientela (4° in
Italia); ?circa €52 miliardi di raccolta gestita (4° in Italia); ?una
rete di sportelli ben distribuita sul territorio nazionale, con circa 2.100
filiali; ?oltre 2.900 promotori finanziari (circa 4.000 includendo i
dipendenti / promotori delle filiali) e circa 300 negozi finanziari; ?la
banca diretta leader e la seconda società di leasing in Italia. Le linee
guida definite per il nuovo gruppo nato dall'integrazione tra Bipop e Banca
di Roma, fanno leva su alcuni precisi approcci strategici: ?la strategia
commerciale, che prevede il rafforzamento e la valorizzazione delle
strutture distributive, integrandone le specializzazioni; ?la strategia
produttiva, basata sull'unificazione progressiva delle fabbriche prodotti
con condivisione delle specializzazioni; ?la strategia operativa, centrata
sulla condivisione dei back-office. Nell'arco di un triennio, il Gruppo potrà
sfruttare le opportunità per generare sinergie nelle seguenti aree:
?sensibile sviluppo della penetrazione commerciale, prevalentemente dal lato
del passivo e della gestione del risparmio, attraverso l'incremento del
cross-selling e delle quote di mercato delnuovo Gruppo; ?sviluppo dei ricavi
su servizi nell'attività creditizia e migliore combinazione rischio
rendimento; ?sinergie di costo per risparmio di investimenti e spese su
canali innovativi, promotori ecc.; razionalizzazione delle società
prodotto, con conseguimento di importanti economie di scala. Il Piano
Industriale sarà presentato alla comunità finanziaria nelle prossime
settimane.
BILANCIO
CONSOLIDATO GRUPPO BANCAROMA?MARGINE DI INTERESSE IN RECUPERO (+6,4%
RISPETTO AL 1° SEMESTRE) RISULTATO ECONOMICO DISPONIBILE PARI A € 284 MM
DESTINATO A UTILE NETTO € 103 MM
Roma, 18 marzo 2002. Il Consiglio di Amministrazione della Banca di Roma SpA,
nella riunione Del 13 marzo, ha esaminato le risultanze del bilancio
consolidato al 31 dicembre 2001. Il Consiglio di Amministrazione ha già
esaminato il bilancio della Capogruppo, Banca di Roma S.p.A., in data 2
marzo u.s.. Il Bilancio sarà sottoposto all'esame del Collegio Sindacale e
della società di revisione incaricata. I risultati consolidati del Gruppo
Banca di Roma al 2001, riportati in dettaglio negli schemi di conto
economico e di stato patrimoniale allegati 1 , riflettono i progressi del
Gruppo verso un'operatività sempre più diversificata, orientata al
contenimento dei costi e alla riorganizzazione del Gruppo stesso e che,
anche attraverso l'adozione di una politica di bilancio volta a presidiare
prudentemente i rischi connessi all'attività bancaria, pone le premesse per
un incremento della redditività nel prossimo futuro e il conseguimento
degli obiettivi delineati nel Piano Industriale approvato il 6 febbraio u.s..
In quest'ottica, il Gruppo ha prudentemente rettificato i propri attivi e
garanzie per € 917 milioni e presenta un risultato economico disponibile
di € 284 milioni (al netto di € 62 milioni di utile di terzi). Tale
risultato ha permesso di sterilizzare i benefici fiscali derivanti
dall'applicazione della Legge Ciampi per circa € 67 milioni, di
accantonare al fondo rischi bancari generali € 114 milioni e di attribuire
ai terzi € 62 milioni di loro pertinenza, pervenendo così ad un utile
netto consolidato pari a € 103 milioni. Il conto economico consolidato -
Il margine d'interesse si attesta a € 2.271 milioni (-0,2%) recuperando la
flessione registrata nel primo semestre. In particolare, il margine da
clientela ha fatto registrare un buon incremento sostenuto da una crescita
degli impieghi domestici superiore all'aumento della raccolta da clientela.
Gli interventi strutturali mirati a ridurre l'esposizione del Gruppo
sull'interbancario - vendita di parte del portafoglio titoli e degli
immobili - hanno permesso di ridurre l'indebitamento sul mercato
interbancario del 22,5%. La riduzione dei tassi a breve intervenuta
nell'ultima parte dell'anno ha infine consentito al margine d'interesse di
beneficiare di una riduzione significativa dell'onere interbancario.
L'andamento negativo dei mercati finanziari che ha caratterizzato
soprattutto l'ultima parte del 2001, ha impattato fortemente sui ricavi da
servizi (- 11,5%). I profitti da operazioni finanziarie ammontano a € 197
milioni (-22,9%), mentre le commissioni nette sono pari a € 1.023 milioni,
in contrazione del -15%, principalmente a seguito della riduzione delle
commissioni dall'attività di risparmio gestito. Nonostante ciò, il
patrimonio gestito del Gruppo si attesta a € 29.018 milioni,
sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno, mentre la quota di
mercato del Gruppo è aumentata dal 4,5% al 4,8%. Il contributo del Banco di
Sicilia è stato significativo, con una crescita in termini di volumi del
19,4%. Le commissioni da bancassicurazione hanno fatto registrare un forte
aumento pari al 68,3%, con un ammontare di premi incassati sulle polizze
vita nel 2001 pari a € 2.303 milioni (+31,3%) al quale ha contribuito in
maniera significativa il Banco di Sicilia, la cui raccolta premi è salita
del 126,3%. E' proseguita la politica di rigoroso controllo dei costi
operativi (€ 2.716 milioni) che mostrano una contrazione pari a -3,1%. Nel
dettaglio, il costo del personale si riduce a € 1.558 milioni (-4,8%)
grazie soprattutto all'effetto del programma di esodi agevolati realizzato
in Banca di Roma SpA e in Banco di Sicilia; le altre spese amministrative
ammontano a € 848 milioni (-4,7%), mentre le rettifiche di valore su
immobilizzazioni immateriali e materiali si attestano a € 310 milioni
(+12,9%), in aumento principalmente a causa degli oneri da esodi agevolati.
Il risultato lordo di gestione è pari a € 1.248 milioni in calo del 10%
rispetto al 2000. Il comparto delle rettifiche di valore e degli
accantonamenti, che ammontano a € 917 milioni (+6%), sconta gli effetti
dello sfavorevole andamento congiunturale degli ultimi mesi dell'anno. Le
rettifiche nette su crediti ammontano a € 719 milioni, superiori del 5,3%
rispetto a quelle dello scorso anno. Alla determinazione di queste voci
hanno contribuito le rettifiche effettuate a seguito della crisi che,
nell'ultima parte dell'anno, ha coinvolto colossi societari di elevato
standing nella scena internazionale e delle forti tensioni economiche e
sociali che si sono manifestati in Argentina. In dettaglio, per quanto
riguarda i crediti dubbi verso Enron Corporation e Swissair, l'esposizione
complessiva, con differenti gradi di garanzia, è limitata a € 162 milioni
e la relativa copertura è stata portata a € 102 milioni, ovvero al 63%.
L'esposizione globale non garantita per "rischio paese" verso
l'Argentina a fine anno ammontava a € 28 milioni, con una copertura di
oltre il 40%. E' stato inoltre effettuato un accantonamento prudenziale di
€ 27 milioni al fondo rischi su crediti (per rischi soltanto eventuali),
in linea con quello stanziato nel 2000. Le rettifiche nette di valore su
immobilizzazioni finanziarie risultano pari a € 78 milioni (-30%). L'utile
ordinario ammonta pertanto a € 331 milioni (€ 522 milioni nel 2000;
-36,6%). Il risultato netto della gestione straordinaria è positivo per €
375 milioni e include l'utile derivante dalla vendita di Nuova Banca
Mediterranea per € 207 milioni e della partecipazione in Olivetti per €
75 milioni, a cui si aggiungono i proventi derivanti dalla cessione di
titoli immobilizzati per € 41 milioni e di immobili pari a € 25 milioni.
Le imposte e l'utile netto - L'utile ante imposte, pari a € 706 milioni,
si attesta sugli stessi livelli dello scorso esercizio. Il Gruppo, come
sopra descritto, ha deciso di accantonare € 67 milioni al fondo imposte (a
fronte del totale dei benefici fiscali relativi alla Legge Ciampi di cui si
è usufruito nel 1999 e nel 2000) e di adottare una politica di
rafforzamento delle riserve patrimoniali, destinando al fondo per rischi
bancari generali € 114 milioni. Pertanto, a seguito di imposte pari a €
427 milioni (comprensive dell'accantonamento di € 67 milioni di cui sopra)
e di un utile di pertinenza di terzi pari a € 62 milioni, l'utile netto
d'esercizio ammonta a € 103 milioni. Gli impieghi e la raccolta - Gli
impieghi complessivi ammontano a € 94.150 milioni e registrano una
crescita di € 4.656 milioni (+5,2%). Al totale degli impieghi concorrono -
dopo l'elisione dei rapporti infragruppo - la Banca di Roma (68%), il Banco
di Sicilia e il Mediocredito Centrale, rispettivamente, per il 19% e l'8%.
Mentre a livello di sistema si è assistito ad un progressivo rallentamento
dell'attività creditizia, la quota di mercato degli impieghi a livello di
Gruppo è salita al 6,2% dal 5,9% dello scorso anno. In particolare, gli
impieghi a clientela sono cresciuti del 2,2% attestandosi a € 74.452
milioni, principalmente riferibile alla Banca di Roma ed al Banco di
Sicilia. Il rapporto sofferenze nette/impieghi per il Gruppo è migliorato
passando dall'8,2% a fine 2000 al 6%, grazie soprattutto alla realizzazione
delle operazioni di cartolarizzazione. A fine anno le sofferenze nette
ammontano a € 4.500 milioni (-24,8%) e gli incagli netti a € 2.816
milioni (-5,5%). La raccolta complessiva, incluse le passività subordinate,
ammonta a €112.460 milioni e presenta una diminuzione dell'1,1% rispetto
al 31 dicembre 2000 principalmente dovuta alla contrazione del debito
interbancario (-6,4%). Al totale della provvista partecipa - dopo l'elisione
dei rapporti infragruppo - in misura prevalente la Banca di Roma (70%); il
Banco di Sicilia contribuisce per il 20% e il Mediocredito Centrale per il
3%. La raccolta da clientela è cresciuta del 1,9% attestandosi a € 73.098
milioni. La raccolta indiretta ammonta a €73.040 milioni (+10,5%) ed è la
risultante di una forte crescita della componente amministrata (+18,5%) e di
una sostanziale stabilità del risparmio gestito (+1%). Il patrimonio netto
e i requisiti prudenziali di vigilanza - Il patrimonio netto del Gruppo è
pari a € 5.975 milioni. La dotazione patrimoniale permane adeguata: il
Coefficiente di solvibilità (Patrimonio di Vigilanza / Attività di Rischio
Ponderate) è pari a 8,35% mentre il rapporto Tier 1 è pari a 5,29%. La
Banca di Roma SpA chiude il 2001 con un risultato netto pari a €83
milioni, che consentirà di distribuire un dividendo per azione pari a
€0,05. In particolare, dopo aver prudentemente rettificato i propri attivi
e garanzie per € 827 milioni, la Capogruppo presenta un utile disponibile
di € 244 milioni, con il quale ha deciso di sterilizzare i benefici
fiscali derivanti dall'applicazione della Legge Ciampi per € 62 milioni e
di accantonare al fondo rischi bancari generali € 99 milioni. In
dettaglio, i principali andamenti sono stati i seguenti: crescita del
margine d'interesse (+2,9% rispetto al 2000) grazie principalmente al
miglioramento del margine interbancario e del margine da clientela;
quest'ultimo ha controbilanciato l'effetto derivante dalla riduzione dello
spread effettivo, da ricondurre, per la Banca di Roma, alla politica di
riposizionamento del portafoglio crediti verso il mercato del Nord Italia,
dove la maggior concorrenza è compensata dalla minor rischiosità. ricavi
da servizi in contrazione a seguito dell'effetto indotto dalla debolezza dei
mercati finanziari internazionali sulle commissioni nette (-16%) in
particolare quelle sui servizi alla clientela per la gestione e
intermediazione finanziaria, e sui profitti da operazioni finanziarie pari a
€ 156 milioni; efficace contenimento dei costi (-1,7%): il costo del
personale (-3,1%) migliora grazie all'effetto dell'esodo agevolato, mentre
le altre spese amministrative sono in riduzione del 2,7% e le rettifiche di
valore su immobilizzazioni immateriali e materiali aumentano del 12%
soprattutto a causa dei maggiori oneri per esodi agevolati; aumento
prudenziale delle rettifiche di valore e degli accantonamenti per un totale
di € 827 milioni (+11,2%) che scontano gli effetti dello sfavorevole
andamento congiunturale degli ultimi mesi dell'anno e della crisi che ha
coinvolto colossi societari e paesi internazionali; riduzione del rapporto
sofferenze/impieghi che passa dall'8,6% di fine 2000 al 6,7% grazie
soprattutto alla terza operazione di cartolarizzazione realizzata nel primo
semestre dell'anno per oltre € 1,5 miliardi di sofferenze nette; L'utile
dalle attività ordinarie ammonta a €207 milioni, mentre l'utile netto
della gestione straordinaria è pari a € 250 milioni e l'utile ante
imposte ammonta a €457 milioni. A seguito di imposte per l'esercizio pari
a € 276 milioni (comprensive dell'accantonamento di € 62 milioni per la
sterilizzazione dei benefici relativi alla Legge Ciampi) e
dell'accantonamento al fondo rischi bancari generali per € 99 milioni,
l'utile netto d'esercizio ammonta a € 83 milioni. Gli indici patrimoniali
risultano adeguati: il Coefficiente di solvibilità (Patrimonio di Vigilanza
/ Attività di Rischio Ponderate) risulta pari a 10,2%, mentre il rapporto
Tier I è pari a 6,36%. Il Banco di Sicilia chiude l'esercizio con un utile
netto in forte aumento (+139,5% rispetto al 2000) e pari a € 158,3
milioni. In dettaglio, gli andamenti principali sono stati i seguenti: buona
tenuta del margine di interesse (+0,7%) conseguita anche grazie all'aumento
dello spread complessivo; sostanziale incremento dei ricavi da servizi:
profitti da operazioni finanziarie in forte aumento (da € 3,6 milioni del
2000 a € 54,2 milioni); commissioni da risparmio gestito +12,9%,
commissioni da bancassicurazione +270%; consistente riduzione dei costi
(-5,8%): costo del personale -6,1%, altre spese amministrative - 5,3% ;
forte riduzione del rapporto sofferenze nette/impieghi, che passa dal 9,9%
per il 2000 al 5,2% per il 2001, in particolare grazie all'operazione di
cartolarizzazione di crediti in sofferenza lordi per un ammontare di €
1.210 milioni realizzata nel corso dell'esercizio. Il risultato lordo di
gestione si attesta quindi a € 273,5 milioni (+37,4%), con una riduzione
del cost/income ratio (69,5% dal 76,9% del 2000) determinata dal
miglioramento della struttura dei costi. Grazie ad accantonamenti e
rettifiche nette di valore in riduzione del 33,6% rispetto al 2000, il
risultato delle attività ordinarie si attesta a € 220,3 milioni (+85,1%
rispetto al 2000). Dopo un utile straordinario pari a € 24,6 milioni,
accantonamenti al fondo rischi bancari generali per €15 milioni e imposte
per € 71,6 milioni, l'utile netto risulta pari a € 158,3 milioni
(+139,5% rispetto al 2000). La dotazione patrimoniale risulta adeguata: il
Coefficiente di solvibilità (Patrimonio di Vigilanza / Attività di Rischio
Ponderate) è pari a 9,15% mentre il rapporto Tier I è pari a 8,38%. Il
Mediocredito Centrale S.p.A. chiude con un utile netto di € 72,7 milioni,
in forte aumento rispetto allo scorso anno (+58%).2 L'esercizio si
caratterizza per il progresso verso un'operatività sempre più incentrata
sull'attività dell'investment banking. Il margine di interesse è passato
da € 108,5 milioni a € 94,2 milioni (-13%), variazione principalmente
dovuta al maggior impatto dell'onere finanziario delle acquisizioni delle
partecipazioni effettuate nella seconda meta dell'anno 2000 oltre che alla
riduzione dello spread su finanziamenti esteri a seguito della minor
incidenza della componente di rischio paese. D'altro canto i ricavi da
servizi sono cresciuti del +24%, grazie al contributo delle commissioni
nette (+34%), in particolare quelle rivenienti dal corporate e
dall'investment banking (project finance, export credit, advisory, capital
markets). Il margine di intermediazione registra una crescita del +4%. Il
risultato lordo di gestione si attesta a circa € 128 milioni (+14%), a
seguito di una consistente riduzione di costo del personale (-11%) e delle
altre spese amministrative (-2%). Il rapporto sofferenze nette/impieghi
passa dal 2,4% per il 2000 all'1,5% per il 2001. Il Coefficiente di
solvibilità (il rapporto fra il Patrimonio di Vigilanza e le Attività di
Rischio Ponderate) è pari a 12,02% e il rapporto Tier I è pari a 9,31 %.
Il Consiglio inoltre ha deliberato, tra l'altro, di sottoporre all'Assemblea
degli Azionisti, che sarà convocata nei prossimi giorni per la seconda metà
del mese di aprile: ?modificazioni statutarie di adeguamento al nuovo
modello del Gruppo; un'operazione di stock granting in favore dei dipendenti
del Gruppo, ai sensi dell'art. 2349 c.c., con delega al Consiglio della
facoltà di aumentare il capitale sociale a titolo gratuito, entro il 15
dicembre 2002 per un ammontare massimo di euro 10.500.000;?un piano di
incentivazione azionaria, finalizzato alla fidelizzazione del management del
Gruppo con un aumento di capitale di massimi euro 20 milioni mediante
emissione di massime n. 20 milioni di azioni al servizio di n. 20 milioni di
warrant non cedibili, validi per la sottoscrizione di azioni, assegnati
gratuitamente a dipendenti del Gruppo;?il rinnovo dell'autorizzazione
all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie con le stesse modalità
degli anni precedenti, eccettuata una elevazione del massimale da n. 15
milioni a n. 22 milioni di azioni in parziale adeguamento alla nuova
dimensione del capitale sociale. Nel mese di dicembre 2001 Mcc ha
incorporato Sofipa SpA, società controllata al 100%. Pertanto, per il 2000
sono stati elaborati uno stato patrimoniale ed un conto economico pro-forma
consolidando integralmente i risultati di Sofipa del 2000.
EDIPOWER
SI AGGIUDICA LA GENCO EUROGEN
Torino, 18 marzo 202 - La società Edipower, di cui fanno parte Edison
(40%), Aem Milano (13,4%), Aem Torino (13,3%), Atel (13,3%), UniCredito
Italiano (10%), Interbanca (5%) e Royal Bank of Scotland (5%), si è
aggiudicata Eurogen, la più grande delle genco costituite da Enel. Eurogen
rappresenta il secondo operatore in Italia dopo Enel Produzione e dispone di
un parco impianti avente una capacità installata superiore a 7.000 Mw. Si
tratta di sei centrali termoelettriche (22 gruppi per una potenza di circa
6.250 Mw) e tre nuclei idroelettrici (46 centrali per una potenza di circa
750 Mw). Fra le sei centrali termoelettriche vi è quella di Chivasso,
ubicata alle porte di Torino. Il Presidente e Amministratore Delegato di Aem
Torino, professor Franco Reviglio, esprime - il proprio compiacimento per un
risultato di portata storica ottenuto dopo oltre un anno di lavoro e grazie
al quale Aem Torino più che triplicherà la potenza elettrica disponibile,
passando dagli attuali 500 Mw a circa 1.600 Mw, consentendole di proporsi a
pieno titolo fra gli operatori elettrici di livello nazionale.- Sono
fiducioso - prosegue il professor Reviglio - che il mercato riconosca che il
prezzo corrisposto ad Enel, pari a 2.980 milioni di euro a cui va aggiunto
l'ammontare del debito della società, è equo, dimostrando come i partner
di Edipower abbiano affrontato l'operazione dal punto di vista economico
avendo costantemente presente l'interesse delle aziende e degli azionisti.-
Il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e l'Assessore al Bilancio ed alle
Partecipazioni del Comune di Torino, Paolo Peveraro, sono molto soddisfatti
dell'esito dell'operazione Eurogen: -Siamo felici che l'Aem di Torino, con
l'aggiudicazione di Eurogen da parte di Edipower di cui detiene il 13,3%,
abbia saputo cogliere, dopo la recente acquisizione della rete Enel di
Torino, la seconda grande occasione di crescita offerta dal decreto Bersani.
Altrettanto importante è il fatto che il raggruppamento vincente si possa
considerare baricentrato sulla città di Torino. - Considerati i notevoli
volumi di energia elettrica disponibili, l'Aem di Torino potrà svolgere,
nel settore della produzione e del trading di energia elettrica, un ruolo di
rilievo nazionale - concludono Chiamparino e Peveraro. Il professor Reviglio
e il Direttore Generale, Roberto Garbati, desiderano - ringraziare tutto il
personale di Aem Torino che ha saputo prodigarsi al meglio, con competenza e
passione, per il raggiungimento di questo obiettivo. Tutto ciò è, infatti,
avvenuto in un periodo di impegni intensi e aziendalmente distribuiti, volti
alla crescita ed alla valorizzazione della Società, relativi
all'integrazione della rete Enel, alla costruzione dell'impianto
idroelettrico di Pont Ventoux-Susa, alla realizzazione del nuovo gruppo di
cogenerazione di Moncalieri, nonché al consistente sviluppo del trading di
energia elettrica e del teleriscaldamento.
INTESABCI
AGGIORNA GLI INDICI "COMIT SMALL CAP" DAL 18 MARZO 2002 LA NUOVA
COMPOSIZIONE
Milano, 18 marzo 2002. Gli Indici "Comit Small Cap", elaborati dal
Settore Studi e Analisi Finanziaria di IntesaBci, avranno dal 18 marzo una
nuova composizione che, rispetto all'attuale, comprenderà quattro nuove
azioni e ne escluderà due. Da tale data, infatti, IntesaBci ha deciso che
gli indici "Comit Small Cap" includeranno Actelios, Juventus
Football Club, Negri Bossi e Sias, mentre escluderanno Caltagirone
Editoriale e Vianini Industria. Gli Indici Small Cap costituiscono
attualmente circa l'8% della capitalizzazione del mercato italiano.
BANCA
POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA APPROVATO UN PIANO DI STOCK OPTION
Milano, 18 marzo 2002 - Nel corso dell'incontro tenutasi l'11 marzo odierna,
il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Commercio e Industria
ha approvato un piano di stock option da sottoporre alla prossima Assemblea
straordinaria degli azionisti che si terrà entro la fine del prossimo mese
di aprile anche in sede ordinaria per la approvazione del bilancio 2001.
L'iniziativa mira a incentivare la fidelizzazione del top management
dell'azienda, a promuovere la convergenza dell'interesse di quest'ultimo e
degli azionisti e a consolidare uno stile gestionale di carattere
imprenditoriale. A fronte dell'esercizio delle stock option, il piano
prevede un aumento di capitale da effettuarsi mediante emissione di
2.500.000 azioni incrementabili fino a un massimo di ulteriori 1.500.000
azioni al verificarsi di eventi straordinari. Il piano di stock option avrà
scadenza il 31 dicembre 2006 e sarà rivolto a dirigenti della Banca e del
Gruppo da identificarsi a cura del Consiglio di Amministrazione. Il
Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di anticipare al 21 marzo
2002 la data per l'approvazione del progetto di bilancio della Capogruppo e
di bilancio consolidato al 31 dicembre 2001, inizialmente prevista per il 25
marzo 2002.
BANCA
AGRICOLA MANTOVANA: CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI DEL 26 APRILE 2002
Milano, 18 marzo 2002 - Si informa che, in forza di delega ricevuta dal
Consiglio di Amministrazione in data 25 febbraio 2002, il Presidente della
Banca Agricola Mantovana S.p.A. ha integrato, a seguito delle dimissioni di
un Consigliere, l'ordine del giorno dell'Assemblea convocata per il 26-27
aprile 2002 alle ore 9.30 presso l'Auditorium del Centro Servizi della Banca
in Mantova - Via Luzio, che sarà pertanto il seguente: Parte straordinaria
1. Variazione degli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 7, 9, 10, 13, 21, 23, 25, 26,
27, 28, 29, 30, 31, 32, 33 dello Statuto sociale. Parte ordinaria 1.
Presentazione dei bilanci dell'esercizio 2001, corredati dalla relazione del
Consiglio di Amministrazione, dalla relazione della società di revisione e
dalla relazione del Collegio Sindacale ai sensi dell'art. 153 del Decreto
Legislativo n. 58/1998. Deliberazioni relative. 2. Nomina di un
Amministratore. 3. Nomina del Presidente del Collegio Sindacale, di due
Sindaci effettivi e di due Sindaci supplenti. 4. Determinazione dei compensi
annui, dell'indennità di presenza, delle diarie e rimborsi spese spettanti
ai componenti del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Esecutivo e del
Collegio Sindacale. 5. Determinazione dei compensi spettanti ai componenti
dei Comitati per la remunerazione e per il controllo interno.
CREDITO
ITALIANO UTILE NETTO OLTRE 600 MILIONI DI EURO (+11%) LE TRE DIVISIONI DI
BUSINESS IN VOLATA VERSO "S3"
Milano, 18 marzo 2002 - Il Consiglio d'Amministrazione del Credito Italiano
presieduto da Alberto Cravero, ha approvato il 25 febbraio la relazione al
bilancio 2001. La principale banca del Gruppo UniCredito Italiano, guidata
da Massimo Bianconi, archivia il 2001 con un utile netto di oltre 600
milioni di euro. (+11%) E' opportuno sottolineare che il raffronto dei
risultati non è omogeneo essendo stato ridefinito il perimetro delle
attività di competenza in seguito allo scorporo ed alla contestuale
attribuzione alla Capogruppo di rilevanti cespiti presenti nei consuntivi
precedenti. In particolare si rileva il passaggio alla Capogruppo, nel mese
di ottobre 2000, delle attività di gestione della Tesoreria di gruppo
gestione dei rapporti con i corrispondenti esteri e funzione di banca di
regolamento. Positivo l'andamento reddituale: Margine di intermediazione
Euro 2.415 milioni (+2,7%); Risultato di gestione Euro 1.278 milioni
(+1,8%); Utile ordinario Euro 1.085 milioni (+11%). La crescita del margine
di intermediazione che si attesta a 2.415 milioni di euro contro i 2352 del
31 dicembre 2000 è prevalentemente riconducibile all'andamento positivo del
margine di interesse che si attesta a 1.216 milioni di euro (+6,2% rispetto
all'anno precedente). I costi operativi, in linea con le previsioni
formulate, sono cresciuti del 3,7% determinando un cost\income ratio pari al
47,1%. Tale evoluzione è prevalentemente riconducibile ad una revisione dei
criteri per la determinazione degli oneri relativi ai servizi "infragruppo"
e all'implementazione della fase operativa dei progetti di ridisegno della
struttura commerciale. Completamente ridisegnati i modelli di servizio
commerciali che hanno permesso di ricollocare 500 risorse precedentemente
adibite a mansioni esecutive ad attività di carattere commerciale.
Rilevante l'attività di formazione orientata alla riqualificazione
professionale con oltre 540.000 ore di formazione erogata. Dal punto di
vista patrimoniale: Crediti erogati alla clientela Euro 29.454 milioni
(+3,6%); Raccolta diretta Euro 26.488 milioni (+9,6%) Raccolta indiretta
Euro 70.778 milioni (-8,2%) La diminuzione della raccolta indiretta, esposta
ai valori di mercato, è riconducibile principalmente alla riduzione dei
corsi azionari e dei valori delle quote dei fondi d'investimento (il Mibtel
nel periodo in esame ha segnato una riduzione del 24,6%). La Divisione
Retail in tale scenario è comunque riuscita a raggiungere positivi
risultati, in crescita rispetto all'esercizio precedente, grazie anche alla
progettazione di prodotti finanziari fortemente innovativi in grado di
contrastare la crescente volatilità dei mercati e capaci di coniugare il
crescente orientamento dei risparmiatori verso la protezione del capitale
con le migliori opportunità di crescita offerte dai mercati finanziari.
Evoluzione positiva che ha permesso di incrementare la quota di mercato
della raccolta che si attesta intorno al 4%. Andamento positivo e pienamente
soddisfacente anche per la Divisione Corporate che con oltre 569 milioni di
euro di margine di intermediazione registra un incremento di oltre il 20%
rispetto all'anno precedente. Oggi è stato presentato anche il Bilancio
Sociale Ambientale (seconda Edizione) che nasce come versione complementare
al bilancio di esercizio nella consapevolezza che le aziende, soprattutto le
più grandi e moderne, non possono limitarsi ad adattarsi all'ambiente che
le circonda subendone l'evoluzione; esse devono sforzarsi di determinare
tale evoluzione, orientando ed influenzando le tendenze che determineranno
in quale mondo vivremo domani.
I
CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DI BANCA REGIONALE SANT'ANGELO SPA, BANCA
POPOLARE SANTA VENERA SPA E LEASINGROUP SICILIA SPA APPROVANO IL PROGETTO DI
FUSIONE RAPPORTO DI CAMBIO: 34 AZIONI BANCA REGIONALE SANT'ANGELO PER OGNI 5
AZIONI BANCA POPOLARE SANTA VENERA
Acireale, 18 marzo 2002 -- I Consigli di Amministrazione della Banca
Regionale Sant'Angelo, della Banca Popolare Santa Venera e della Leasingroup
Sicilia - società tutte appartenenti al Gruppo Credito Valtellinese - hanno
oggi approvato il progetto di fusione per incorporazione della Banca
Popolare Santa Venera e della Leasingroup Sicilia nella Banca Regionale
Sant'Angelo, che sarà sottoposto alle Assemblee Straordinarie degli
Azionisti da convocare per il 16 maggio 2002, in prima convocazione, e per
il 22 maggio in seconda convocazione, previo ottenimento delle necessarie
autorizzazioni delle Autorità di Vigilanza. Il rapporto di cambio,
determinato anche sulla scorta delle valutazioni effettuate dall'Advisor Kpmg
Corporate Finance, è stato fissato dai Consigli di Amministrazione in 6,8
nuove azioni Banca Regionale Sant'Angelo per ogni azione Banca Popolare
Santa Venera, corrispondente a 34 nuove azioni Banca Regionale Sant'Angelo
per ogni 5 azioni Banca Popolare Santa Venera. L'operazione rientra in un
ampio progetto di ristrutturazione della presenza del Gruppo Credito
Valtellinese in Sicilia con l'obiettivo di pervenire alla creazione di
un'unica ed importante banca regionale, capillarmente presente sul
territorio in grado di svolgere un importante ruolo nell'economia della
regione. L'aggregazione delle strutture operative accrescerà la capacità
competitiva per dimensioni, efficienza e redditività e comporterà un
significativo incremento di valore per gli azionisti della nuova banca
proprio in virtù delle accresciute dimensioni operative, di importanti
sinergie e significative economie di scala, pur garantendo la continuità
dei valori caratterizzanti le tradizioni imprenditoriali delle diverse
società. La nuova banca disporrà - a progetto di concentrazione completato
- di una rete di 134 filiali, distribuite sul territorio regionale, con una
posizione di primo piano nell'isola. Il modello organizzativo sarà quello
delle altre banche territoriali del Gruppo, focalizzate sulla gestione del
proprio core business mentre le funzioni specialistiche e operative saranno
gestite attraverso le società del Gruppo: Bancaperta SpA, presidio unitario
di Gruppo per le attività di asset management, e-banking, bancassicurazione,
finanza d'impresa e private banking; Deltas SpA per le funzioni di
pianificazione e controllo, marketing e qualità; Bankadati SpA per i
servizi informatici e Stelline SpA per i servizi immobiliari. Con
riferimento all'operazione in esame, i Consigli di Amministrazione delle
società interessate hanno approvato il progetto di fusione redatto ai sensi
dell'art. 2501-bis Codice Civile. In particolare, l'operazione prevede
dapprima la fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa Venera
nella Banca Regionale Sant'Angelo sulla base di un rapporto di cambio in 6,8
nuove azioni Banca Regionale Sant'Angelo per ogni azione Banca Popolare
Santa Venera, corrispondente a 34 nuove azioni Banca Regionale Sant'Angelo
per ogni 5 azioni Banca Popolare Santa Venera, e, a seguire,
l'incorporazione della Leasingroup Sicilia nella Banca Regionale
Sant'Angelo. Poiché il capitale della Leasingroup Sicilia - attualmente
interamente suddiviso tra la Banca Regionale Sant'Angelo e la Banca Popolare
Santa Venera - per effetto della prima incorporazione risulterà interamente
detenuto dalla Banca Regionale Sant'Angelo, la seconda incorporazione avverrà
mediante annullamento della partecipazione totalitaria, ai sensi dell'art.
2504 quinquies codice civile, e pertanto non è previsto alcun rapporto di
cambio. In relazione all'incorporazione della Banca Popolare Santa Venera,
l'Assemblea straordinaria della Banca Regionale Sant'Angelo sarà chiamata a
deliberare l'aumento del capitale sociale per un importo massimo di €
51.246.570, mediante emissione di n. 5.124.657 nuove azioni da nominali 10
€ ciascuna al servizio del rapporto di cambio. Le azioni di nuova
emissione avranno godimento 1 gennaio 2002. La banca che nascerà dalla
fusione sarà denominata Credito Siciliano, avrà un capitale sociale di
95.825.570 € suddiviso in 9.582.557 azioni da 10 € ciascuna. La società
continuerà ad essere emittente strumenti finanziari diffusi ai sensi
dell'art. 116 D.lgs. 58/98 e sarà controllata, direttamente e
indirettamente (tramite il Credito Artigiano S.p.A.) dal Credito
Valtellinese S.c. a r.l., capogruppo dell'omonimo Gruppo bancario. Per la
predisposizione delle situazioni patrimoniali ai sensi dell'art. 2501 ter
cod. civ. sono stati utilizzati i dati al 31 dicembre 2001. Le operazioni di
cambio potranno essere effettuate presso le Filiali della Banca Regionale
Sant'Angelo e della Banca Popolare Santa Venera a partire dal primo giorno
lavorativo successivo a quello in cui l'operazione di fusione avrà effetti
ai sensi dell'art. 2504 bis del codice civile, ad eccezione delle azioni
depositate presso Monte Titoli in regime di dematerializzazione che saranno
automaticamente annullate e sostituite. Per gli Azionisti possessori di un
numero di azioni non divisibile per il rapporto di cambio, sarà messo a
disposizione un servizio per effettuare le operazioni di compravendita al
fine di ottenere l'arrotondamento necessario al concambio.
BANCA
TOSCANA : AVVISO DI DEPOSITO BILANCIO 2001
Milano, 18 marzo 2002 - Banca Toscana rende noto che il progetto di bilancio
al 31.12.2001, approvato dal Consiglio di Amministrazione, è stato messo a
disposizione del pubblico presso la Sede Sociale e presso la Borsa Italiana
S.p.a.. La relazione del Collegio Sindacale, il giudizio della Società di
Revisione e l'ulteriore documentazione saranno resi disponibili nei termini
prescritti dalle vigenti norme. Il progetto di bilancio è disponibile sul
sito internet www.bancatoscana.it
SUL
SITO INTERNET DELLA CONSOB: PUBBLICATI I DOCUMENTI DI OPA §
Milano, 18 marzo 2002 - Consob Informa rende noto che la Consob mette a
disposizione del pubblico, nella sezione "Società" del proprio
sito www.consob.it un elenco delle
offerte pubbliche di acquisto e di acquisto e scambio effettuate ai sensi
del d.lgs. n. 58/98. L'elenco, oltre a contenere sintetiche indicazioni
sulle principali caratteristiche dell'operazione (tipologia dell'opa,
emittente, offerente, periodo d'offerta), consente all'utente di
visualizzare o scaricare il documento d'offerta relativo alle operazioni
effettuate a partire dal 9 maggio 2000. Da tale data infatti è stato
previsto nel regolamento emittenti l'obbligo di trasmettere alla Consob
copia del documento d'offerta su supporto informatico. Con la pubblicazione
dei documenti d'offerta la Consob intende perseguire due finalità: fornire
agli azionisti, durante lo svolgimento dell'offerta, un'ulteriore modalità
di reperimento del documento; soddisfare, successivamente, le numerose
richieste di acquisizione di documentazione storica che pervengono dai vari
utenti. I documenti d'offerta sono classificati nella raccolta distinguendo
fra operazioni relative a società quotate e non quotate e, nell'ambito
della prima categoria, in relazione al tipo di operazione (opa volontaria,
preventiva totalitaria, preventiva parziale, successiva e residuale). Nelle
raccolte e sottoraccolte è possibile effettuare ricerche con un motore di
ricerca dedicato.
ATTIVITÀ,
TEMPI E CORSTI DEL PROCESSO DI QUOTAZIONE ANALISI PER IL PERIODO 1999-2001:
UNO STUDIO REDATTO DA BORSA ITALIANO IN COLLABORAZIONE CON TAMBURL &
ASSORCIATI NEL MESE DI FEBBRAIO 2002.
Milano, 18 marzo 2002 - Di seguito sono riportati i risultati di un'analisi
effettuata su un campione di mid & small caps quotate in Borsa sul Nuovo
Mercato nel periodo 1999/2001, attraverso un'indagine diretta presso
operatori del settore e attraverso la raccolta di dati dei prospetti informativi
per le Ipo del periodo in questione. L'analisi prende in considerazione il
ruolo dei diversi consulenti (consorzio di collocamento, adviors, studi
legali, società di revisione, società di public relations, testate giornalistiche
e tpolitografiche) che possono assistere le societá emittenti e/o gli
azionisti venditori nell'ambito del processo di ammissione a quotazione,
identificandone le rasponsabilità, indicandone le attività svolte e
stimando, per ognuna di esse, una valorizzazione del costo a carico della
società quotanda. Il documento integrale si trova sul sito www.borsaitalia.it
ANALISI
PRELIMINARE SUI RISULTATI DI BILANCIO DELLE SOCIETÀ QUOTATE SUL NUOVO
MERCATO: I PRIMI RISULTATI RIFERITI ALL'ESERCIZIO 200
Milano, 18 marzo 2002 - Ecco i risultati di una prima analisi dei bilanci
depositati dalle società quotate sul Nuovo Mercato (al momento lo studio
riguarda 30 società su 45): le, società presentano una notevole crescita
dal punto di vista dimensionale, sia come fatturato (aumento medio del 44%
rispetto all'esercizio precedente) che come organico (l'aumento medio del
numero dei dipendenti è pari a 60% anno su anno). Circa Il 55% delle società
analizzate è in pareggio a livello di risultato operativo e il 52% presenta
un utile netto positivo, Circa due terzi delle società del campione
analizzato presenta un surplus di cassa; almeno 8 società hanno già
deliberato la distribuzione di un dividendo) nel 2002. Le società quotate -
Il Comitato esecutivo di Inferentia Dnm dietro mandato del Consiglio di
Amministrazione, ha nominato il Consigliere Marco Corradini nuovo Direttore
Finanziario della società. Corradini e partner del gruppo Onetone nel quale
ha preso parte alle strategie di acquisizione e alle attività gestionali,
organizzative e finanziarie delle società partecipate. Durante la
presentazione alla cornunità finanziaria dei dati di bilancio 2001 e delle
strategie di crescita del gruppo Euphon la società ha illustrato le linee
guida delle scelte strategiche di sviluppo e gli obiettivi per il prossimo
triennio. Il gruppo Euphon intende consolidare la propria leadership
all'interno delle diverse aree di business in cui opera puntando a
raggiungere, nel 2004, un fatturato annuo di 200 rnilioni di euro, con una
crescita complessiva nel periodo di oltre il 46% rispetto al valore della
produzione, consolidata realizzata nell'esercizio 2001. Le strategie di
crescita prevedono un piano di investimenti fino a 65 milioni di euro, da
destinare in parte a politiche di acquisiziorie e in parte allo sviluppo e
acquisto di nuove tecnologie innovative. Le risorse saranno generate, per
circa 30 milioni di euro, attraverso il flusso di cassa operativo, che già
nel 2001 ammontava a 11,3 milioni di euro, Si ricorda che nel 2001 il gruppo
Euphon ha acquisito il 70% del capitale di Promoconvention, completando in
questo modo la propria offerta nell' area eventi multimediali e sistemi
audiovisivi; nel marzo scorso è stato rafforzato il primato nell'area della
comunicazione multimediale rilevando la maggioranza di Mozart Spa, società
specializzata nell'offerta di servizi lnternet di comunicazione e con
l'acquisizione del capitale di Pivot, società specializzata nella Business
Tv Interattiva. Datamat: annuncia di aver costituito con la societá
nordamericana Ewa il consorzio Thyraeus, con la finalità di proporre al
mercato servizi e soluzioni giobali per la protezione delle informazioni e
la sicurezza delle infrastrutture informative, nonchè servizi e soluzioni
di intelligence a ciò strettamente correlate, Thyraeus nasce con
l'obiettivo di proporre la propria offerta integrata al rnercato italiano ed
europeo per rispondere alla crescente esigenza di sicurezza ormai fortemente
avvertito in ogni settore di mercato e tipologia di attività. Thyraeus
dispone di una strutturo operativa che, integrando le competenze delle due
aziende, e in grado di coprire con i propri servizi l'intero "ciclo di
vita della sicurezza": dalla fase di analisi del rischio e valutazione
dei livello di sicurezza atteso contro quello desiderato: o, quella di
progettazione e implementazione delle contromisure tecniche ed organizzative
necessarie per la salvaguardia dei patrimonio informativo e infrastrutturale,
fino al monitoraggio continuo dello stato dell'arte. Esprinet: ha chiuso
l'esercizio 2001 con una sensibile riduzione dell' indebitamento finanziario
netto consolidato, ridottosi del 31% a 125.,4 milioni di euro rispetto ai
181,9 mlioni di euro a fine 2000. Per il 2002 la società ritiene di poter
sfruttare ulteriori spazi di miglioramento, tali da ipotizzare una possibile
stabilizzazione dell'indebitamento finanziario netto entro un range di
125-135 milioni di euro. Le spese netteo per investimenti previste per il
2002 si attesteranno nell' ordine di circa 1,5 milioni di euro. Eplanet:
attiva nel settore delle telecomunicazioni e banda larga, comunica di aver
nominato Reberto Ruazi nuovo presidente della società. Il Consiglio
d'Amministrazione di Eplanet ha inoltre cooptato Alex Achmitt nuovo
consigliere di Amministrazione della società.
NUOVA
OFFERTA PER I CLIENTI CONSORS PIÙ ATTIVI
Milano, 18 marzo 2002 - Consors ONline Broker SIM conferma la sua attenzione
alle esigenze dei clienti più attivi attraverso l'offerta del nuovo profilo
commissionale Bonus Malus. Il profilo Bonus Malus permette ai trader molto
attivi di dichiarare in sede di apertura del contratto la propria
"classe di merito" (determinata sulla base delle transazioni che
ritiene di eseguire nel mese) e, conseguentemente, di ottenere la
corrispondente commissione fissa già dal primo eseguito. I clienti più
attivi godranno di una commissione di soli 3 per ogni ordine eseguito, come
evidenziato nella tabella che segue: Eseguiti mensili Classe di merito Spese
mensili (da - a) (commissione per eseguito): 51 - 80 7 Gratuite; 81 - 130 6
Gratuite; 131 - 300 5 Gratuite; 301 - 600 4 Gratuite; 601 in poi 3 Gratuite.
Alla fine di ogni mese Consors calcolerà la nuova classe di merito sulla
base delle transazioni che il cliente avrà eseguito nel corso del mese (da
qui il termine "Bonus Malus"). La nuova commissione fissa per
eseguito, associata alla classe di merito, verrà applicata a tutte le
transazioni che verranno effettuate nel mese successivo.
POLIGRAFICA
SAN FAUSTINO: IL CDA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE
2001
Milano, 18 marzo 2002 - Si è riunito il 15 marzo, il Consiglio di
Amministrazione di Poligrafica San Faustino S.p.A. che ha approvato il
progetto di bilancio al 31 dicembre 2001, corredato dal bilancio consolidato
di gruppo al 31 dicembre 2001. Il fatturato consolidato dell'esercizio 2001
è pari a Euro 28,86 milioni. La crescita complessiva del 3% è da
attribuirsi allo sviluppo delle vendite nelle aree più innovative. Il
segmento new business è cresciuto infatti del 49% beneficiando sia dello
sviluppo di prodotti innovativi all'interno della capogruppo sia
dell'andamento positivo di Mediattiva, web agency che fornisce prodotti e
servizi legati ad Internet. Il trend positivo ed ascendente del settore
"new business" è perfettamente in linea con l'indirizzo
strategico del gruppo che vede il passaggio di Poligrafica San Faustino da
società di produzione a società di servizi. Il Valore aggiunto (Euro 10,11
milioni) in crescita del 11,1% rispetto al 2000, con un'incidenza sul
fatturato consolidato del 35%, beneficia di importanti azioni di
razionalizzazione e riorganizzazione produttiva e strutturale, dalla quale
sono scaturiti significativi risparmi sui consumi e sui costi del personale.
L'Ebitda consolidato, pari a 2,97 milioni di Euro, rappresenta il 10% del
fatturato e si incrementa del 64% rispetto alla fine dell¹esercizio
precedente. L'organico di Gruppo al 31 dicembre 2001 è pari a 244 unità
(238 alla fine del 2000). Il costo complessivo del personale ammonta ad Euro
7,15 milioni, con un decremento percentuale del 2% rispetto all'esercizio
precedente. Durante l'esercizio è stata attuata una riorganizzazione delle
risorse dedicate alle attività tradizionali mentre le nuove risorse sono
state destinate allo sviluppo di prodotti e progetti innovativi, in
particolare Cantoalto e Inevision. Dopo ammortamenti e svalutazioni per Euro
1,99 milioni, aumentati del 28% rispetto al 2000 (Euro 1,56 milioni), il
risultato operativo (Ebit) risulta pari a Euro 0,98 milioni, rispetto a Euro
0,25 milioni del 2000. Il risultato ante imposte consolidato è pari a Euro
0,82 milioni in deciso aumento rispetto all¹esercizio precedente. Il Gruppo
chiude l'esercizio 2001 con un risultato netto positivo pari a Euro 0,22
milioni. I risultati della capogruppo Poligrafica San Faustino S.p.A.
presentano ricavi pari a Euro 28,02 milioni. Il costo del personale, pari a
Euro 5,01 milioni si è ridotto rispetto all'esercizio precedente,
coerentemente al piano di razionalizzazione organizzativa. Il margine
operativo lordo, pari a Euro 2,84 milioni, mostra un incremento del 68%.
Dopo ammortamenti e svalutazioni pari a Euro 1,66 milioni, in crescita del
25% rispetto al 2000, il risultato operativo è pari a Euro 1,18 milioni
(Euro 0,36 milioni nel 2000). Il risultato prima delle imposte, pari a Euro
0,83 milioni, è in notevole incremento rispetto alla fine dell'esercizio
precedente (Euro 0,14 milioni). Il risultato netto è positivo per Euro 0,42
milioni. La situazione patrimoniale del Gruppo evidenzia un patrimonio netto
consolidato di Euro 13,35 milioni. Il cash flow consolidato è pari a Euro
2,16 milioni in crescita del 93% rispetto all'esercizio precedente (Euro
1,08 milioni). La posizione finanziaria netta consolidata è negativa di
Euro 3,75 milioni (Euro 3,69 milioni al 31 dicembre 2000) a fronte dell¹assunzione
di significativi investimenti destinati alle immobilizzazioni immateriali ed
in particolare allo sviluppo del software Inevision, alla costruzione del
progetto Cantoalto all'ulteriore implementazione di Poligrafica San Faustino
online e all'acquisto e all'integrazione di nuovi software gestionali e
amministrativi. La posizione finanziaria netta della Capogruppo è negativa
di Euro 3,10 milioni ma in notevole miglioramento rispetto al passato
esercizio (Euro 3,73 milioni). Durante l'esercizio è stata notevolmente
intensificata l¹attività di ricerca e sviluppo e sono stati definiti
specifici team dedicati alla realizzazione di progetti di valore.
"L'esercizio appena concluso ha commentato Alberto Frigoli, Presidente
di Poligrafica San Faustino S.p.A. ha ripagato il nostro impegno nel
conseguimento di importanti obiettivi quali la redditività e
l'implementazione di nuovi progetti ad alto valore aggiunto. Coniugare lo
sviluppo delle nuove attività alla capacità di reddito del Gruppo è una
sfida importante e il risultato ottenuto ne è testimonianza. Siamo in grado
di sviluppare nuovi business finanziandoli esclusivamente con l¹attività
"tradizionale". Il valore della nostra Società cresce attraverso
una gestione oculata delle risorse, la fidelizzazione della nostra
Clientela, l'impegno di tutto il nostro personale e la fede incrollabile
nella portata rivoluzionaria di Internet, quale strumento essenziale del
nostro sviluppo".
MARIELLA
BURANI FASHION GROUP: FORTE CRESCITA DEI RICAVI AL 31 DICEMBRE 2001 (+41%)
DEL MARGINE OPERATIVO LORDO (+82%) E DEL REDDITO DELLA GESTIONE CORRENTE
(165%).
Milano, 15 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Mariella
Burani Fashion Group ha approvato il 14 febbraio la Relazione sull'andamento
dell'ultimo trimestre dell'esercizio 2001 che mostra un fatturato
consolidato 2001 di 429 Miliardi di lire (221 Milioni di Euro), in netta
crescita del 41% rispetto ai 304 Miliardi di lire (157 Milioni di Euro) del
2000. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) si è attestato a quota 44,1
Miliardi di lire (22,7 Milioni di Euro), in crescita dell' 82% rispetto al
corrispondente periodo del 2000, denotando un incidenza sui ricavi pari al
10,29% rispetto all' 8,03% dell'intero esercizio 2000. Il Reddito della
Gestione Corrente, pari a 12,2 Miliardi di lire (6,3 Milioni di Euro), è
risultato in crescita del 165% rispetto al valore dell'esercizio 2000. Il
risultato consolidato ante imposte è stato pari a 20 Miliardi di lire (10,3
Milioni di Euro) evidenziando un notevole incremento (+58%) rispetto ai
valori registrati nel conto economico chiuso al 31/12/2000. Il quarto
trimestre 2001 ha evidenziato ricavi pari a 98,9 Miliardi di lire (51
Milioni di Euro), sostanzialmente stabili rispetto a quelli dello stesso
periodo del 2000 e un EBITDA Margin del 13,4 % in forte crescita rispetto
all'8,9% evidenziato nello stesso periodo 2000. La forte crescita dei ricavi
dell'esercizio 2001 è attribuibile a: Crescita della business unit
abbigliamento; Il consolidamento delle 6 società acquisite nel segmento
leather goods. Il fatturato generato dal segmento leather goods rappresenta
circa il 30% del fatturato complessivo del Gruppo. I ricavi del Gruppo sono
cresciuti in tutti i principali mercati, ma l'incremento è stato
particolarmente significativo in quelli europei, dove la percentuale del
fatturato su questi mercati è passata dal 55% al 64%. Mentre l'esposizione
sul mercato statunitense al 31/12/2001 è stato pari all'8,2% e sarà pari a
circa il 4 % del fatturato 2002. Il Gruppo è riuscito a portare al
31/12/2001 l'incidenza sul fatturato da marchi propri a circa il 75% del
fatturato consolidato totale. Coerentemente con le strategie del Gruppo,
questa percentuale arriverà a rappresentare circa l'80% del fatturato 2002
e l'85% del fatturato 2003. Il miglioramento del Margine Operativo Lordo del
Gruppo, più che proporzionale rispetto alla crescita del fatturato, è
principalmente attribuibile a: Incremento del fatturato realizzati nei
segmenti a più alto valore aggiunto; Crescita della divisione leather goods;
Crescita dell'incidenza dei marchi propri sul fatturato totale; Crescita dei
ricavi generati da clienti direzionali; Nel mese di settembre il Gruppo ha
inoltre costituito il Polo della Pelletteria e Calzature di lusso; infatti,
attraverso le controllate Mila Schön e Mariella Burani Investment, si è
costituita la Antichi Pellettieri SpA, società cui fanno capo le società
del Gruppo del comparto accessori, calzature e pelletteria di lusso.
Inoltre, nel mese di gennaio, il Gruppo ha acquisito le società Revedi SpA
e Revedi SA con l'obiettivo di ottimizzare la gestione delle rimanenze
migliorando così la brand image e recuperando importanti margini di
contribuzione. I risultati raggiunti in termini di Ricavi, Margine Operativo
Lordo e Risultato Ante Imposte, pur realizzati in un contesto macroeconomico
difficile, sono decisamente superiori alle aspettative elaborate ad inizio
anno dal management e dal Consiglio di Amministrazione della società. Alla
luce dei risultati ottenuti nell'esercizio 2001 e agli ordini acquisiti per
la stagione Primavera/Estate 2002, il Consiglio di Amministrazione della
Mariella Burani Fashion Group conferma le aspettative di raggiungere un
fatturato consolidato e un Margine Operativo Lordo per l'intero esercizio
2002 in ulteriore crescita.
NEL
2001 KODAK DOCUMENT IMAGING HA REGISTRATO UNA CRESCITA DEL VOLUME DI VENDITA
DEI PROPRI SCANNER DI FASCIA ALTA
Milano, 18 marzo 2002 Fra le novità presentate lo scorso anno dalla
Divisione Document Imaging di Kodak, va citato il lancio della prima gamma
di scanner ad alta velocità con la funzione opzionale per la scansione a
colori, serie i800, e gli scanner dipartimentali desktop i50 e i60. La nuova
gamma di scanner i800 è stata progettata per quei clienti che oggi
necessitano della cattura bitonale, ma che prevedono per il futuro anche
scansioni a colori. Infatti i modelli i810 e i830, unità solo in bianco e
nero, possono essere tuttavia dotati anche della funzionalità a colori
grazie ad un aggiornamento fatto dal personale Kodak presso il cliente
nell'arco di pochi minuti. Il plus dei nuovi modelli consiste
nell'introduzione di nuove funzionalità tecnologiche, quali la Pagina
Perfetta di Kodak, che garantisce una qualità dell'immagine senza pari. A
questo proposito Franco Ferrario, Sales Manager della divisione Document
Imaging Capture e Imagelink di Kodak, ha affermato: "Combinando la
nostra più innovativa tecnologia sia con il trattamento della carta
SurePath che con la scansione della Pagina Pefetta, si ottiene una notevole
qualità dell'immagine nel minor tempo, unitamente a ottimi indici di
lettura Ocr/Icr. Il risultato è un processo di scansione più conveniente
in termini di tempo e di costo". Oltre agli scanner ad alta produttività
i800, la divisione Document Imaging di Kodak ha rilasciato anche una nuova
serie di scanner dipartimentali: i modelli i50 e i60 . Lo scanner i60 si
avvale di un'effettiva velocità di scansione fronte/retro e di
un'impareggiabile qualità di cattura delle immagini. Lo scanner è
costruito sulla stessa piattaforma del modello i50 configurato per scansioni
solo fronte, ma è dotato di una tecnologia più avanzata che consente
scansioni fronte/retro e di una più elevata velocità di scansioni in
bianco/nero. Entrambi i modelli sono dotati di un alimentatore automatico,
in modo da permettere agli operatori di caricare insieme anche diversi tipi
di documenti e gestire picchi di lavoro fino ad un massimo di 1.000 pagine
al giorno. Inoltre i modelli i50 e i60 sono dotati di serie dei driver Isis
e Twain, così come software applicativi per il Document Management, il
Riconoscimento dei Testi e il Photo Management. Riguardo ai nuovi modelli
i50 e i60 Ferrario, ha dichiarato: "I nostri nuovi scanner i50 e i60
consentono uno sviluppo più veloce del business e un modo più semplice di
condividere immagini ed informazioni ad un prezzo sorprendentemente
inferiore. Siamo determinati a sviluppare una tecnologia di Imaging in grado
di rispondere al meglio ai bisogni dei nostri clienti". Altro aspetto
che ha caratterizzato l'andamento di Kodak lo scorso anno, ha riguardato il
consolidamento del rapporto di partnership con i propri distributori, Nica e
Pds Components and Services, che hanno incrementato il volume di vendita
delle unità produttive di Kodak. Inoltre, si è rafforzato anche il
rapporto con un Var Kodak in ambito pubblico, che ha portato ad un
potenziamento del canale indiretto di Resellers e Var. Anche il servizio di
assistenza tecnica ha segnato un salto di qualità rispetto all'anno
precedente; infatti, in seguito ad un survey condotto da Kodak al proprio
mercato di riferimento, è stato riscontrato un feed-back positivo ed un
elevato livello di customer satisfaction. Riguardo ad una ripresa economica
e commerciale sull'andamento generale del business, Franco Ferrario si è
espresso in questi termini: "Nonostante siamo consapevoli che la
ripresa avverrà in maniera piuttosto lenta, è già da ora percepibile un
segnale di miglioramento graduale verso un assestamento dei volumi di
vendita destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni".
GEAC
ANNUNCIA I RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 'UTILE NETTO È STATO DI 12.5
MILIONI DI DOLLARI
Cernusco S/N (Mi), 15 marzo 2002 - Geac Computer Corporation Limited (Tse:Gac),
fornitore di applicazioni software mission-critical, ha annunciato i
risultati finanziari del terzo trimestre, chiusosi lo scorso 31 gennaio.
L'utile netto è stato di 12.5 milioni di dollari, rispetto alla perdita
dello stesso trimestre dell'anno precedente pari a 222.1 milioni di dollari.
Per i primi nove mesi dell'anno fiscale 2002, l'utile netto è stato di 55.1
milioni di dollari rispetto alla perdita di 321.8 milioni di dollari dello
stesso periodo dell'anno precedente. Il fatturato del terzo trimestre è
stato di 181.4 milioni di dollari, in linea con le previsioni, rispetto ai
218.0 milioni di dollari dello stesso trimestre dell¹anno precedente, che
però comprendevano anche ricavi per 9.4 milioni di dollari derivanti dalle
aree di business Alberghiero e Editoria, che sono stati venduti
rispettivamente nel quarto trimestre 2001, e nel secondo trimestre del 2002.
I ricavi per i primi nove mesi dell¹anno fiscale 2002 sono stati 543.3
milioni di dollari, rispetto a 634.2 milioni di dollari dell¹anno fiscale
precedente. Escludendo i ricavi derivanti dai business Alberghiero e
Editoria, i ricavi sono stati 538.0 milioni di dollari rispetto a 607.7
milioni di dollari dello scorso anno fiscale. La società ha chiuso il
trimestre con un cash flow di 55.4 milioni, registrando un aumento del 29%
rispetto allo stesso periodo dell¹anno fiscale precedente.
QUALE
FUTURO PER LA PLASTICA? REALTÀ E PROSPETTIVE DEI MONDO DELLE MATERIE
PLASTICHE SONO STATE AL CENTRO DELLA TERZA EDIZIONE DI "PLASTICHE 3°
MILLENNIO" IL CONVEGNO PROMOSSO DA FEDERCHIMICA ASSOPLAST
Milano, 18 marzo 2002. La situazione dei settore è stata sinteticamente
delineata da Francesco Forcucci, di Assoplast, che nel corso dei proprio
intervento ha affermato: "Dagli anni `80 ad oggi, per ognuna delle
principali materie termoplastiche il consumo ha di gran lunga superato la
produzione. Ma quali sono le prospettive di sviluppo dei differenti
comparti, e come potranno continuare a lungo a crescere i settori dei
trasformatoti e quello dei produttori di macchinari per la trasformazione,
visto che I'ltalia consuma ,5 milioni di tonnellate di plastica l'anno ma ne
produce solo 4 milioni. Sembra che non si abbia più voglia di giocare il
ruolo di primo piano che abbiamo avuto dagli anni '60 fino alla seconda metà
degli anni '80, rinunciando così ad un elemento chiave nell'ambíto di una
visione sostenibile dello sviluppo: le principali sfide del 3° millennio
(migliori condizioni di educazione e salute, risorse per generazioni future,
conservazione dell'energia, fonti tinnovabili, creazione di benessere,
creazione di lavoro) prevedono un ruolo da protagonista per le materie
plastiche". Al Convegno, coordinato da Roberto lotti de Il Sole 24 Ore,
hanno partecipato Franco Muscarà Presidente di Unioriplast, Pierpaolo
Pergolis Presidente Nazionale Associazione Tecnica Ispettori Antincendio,
Pierre Brisson, Head of Technology Transfer dell'Esa (Ente Spaziale Europeo)
e Umberto Guidoni, il primo astronauta europeo sulla Stazione Spaziale. Il
settore delle materie plastiche ha una incidenza sull'economia italiana pari
al 5%: coinvolge oltre 6.000 aziende, con poco meno di 160.000 addetti e un
fatturato globale di 27.500 milioni di euro. Il saldo import/export dei
manufatti in plastica è attivo e valutabile in circa 2,3 miliardi di- euro,
largamente compensativo dei deficit esistente nell'importazione dei
polimeri. In Europa le materie plastiche danno lavoro a 1.100.000 persone ed
il fatturato dell'intero settore (138.100 milioni di euro) risulta ben
superiore al Pil di un paese come il Portogallo (92.000 milioni di euro).
L'industria produttrice si distingue anche per le ingenti risorse profuse
nel campo della Ricerca & Sviluppo: in Europa gli investimenti superano
i 700 milioni di euro (circa il 2,4 % dei fatturato), coinvolgendo intorno
ai 7.000 addetti; in Italia, in perfetta sintonia con lo standard europeo,
si investono 125 milioni di euro l'anno e gli addetti interessati sono
1.250. Occorre pertanto da un lato poter realizzare nuovi e moderni
impianti, perfettamente compatibili sul piano ambientale, in grado di
rispondere allo squilibrio esistente tra domanda e offerta. Decisivo sarà
l'atteggiamento delle istituzioni anche locali nell'attrarre e agevolare
nuovi investimenti nel settore. DaiValtro, in un momento in cui si parla di
possibili cessioni di impianti produttivi anche nel settore della plastica,
va detto che ciò che oggi conta, più che la nazionalità del capitale, è
la nazionalità degli impianti stessi.
LA
CASA SPAZIALE
Milano, 18 marzo 2002 - Progettata per essere utilizzata dagli astronauti
che "atterreranno" su Marte, la casa spaziale, autosufficiente, di
forma sferica, poggiata su trampoli, è realizzata con fibre di carbonio e
resine epossidiche. Grazie a sofisticate tecnologie la dispersione termica
è estremamente ridotta. Come informa Assoplast (l'Associazione dei
produttori di materie plastiche), la casa è facilmente trasportabile perché
realizzata con materiali molto resistenti e particolarmente leggeri, offre
una protezione estrema in ambienti ostili come quelli spaziali e permette
agli occupanti di essere autosufficienti, attraverso il ricicio di acqua e
aria e la produzione di energia grazie ai pannelli solari di cui è fornita.
La casa spaziale, che permetterà agli astronauti di soggiornare per lungo
tempo su altri pianeti, ci indica un modo di vivere più intelligente anche
sulla Terra: potrebbe essere infatti una valida soluzione per le zone ad
alto rischio sismico perché è progettata per sopportare terremoti di
magnitudo 8.5 della Scala Richter. Può anche fronteggiare tempeste di vento
che raggiungono i 200 km/ora, e costituire un immediato ricovero per
popolazioni colpite da emergenze abitative.
HENKEL
ITALIA NUOVO DIRETTORE VENDITE ALLA DIVISIONE COSMETICA
Milano, 18 marzo 2002 - Gabriele Rusconi, è il nuovo Direttore Vendite
della Divisione Cosmetica Schwarzkopf & Henkel in Italia. Nato a Rho
(Milano) 35 anni fa, si è laureato in Economia e Commercio all'Università
L. Bocconi con un tema di tesi incentrato sul mercato della cosmetica.
Gabriele Rusconi ha iniziato la sua carriera nel 1992, entrando in Henkel
Italia come assistente Product Manager per Dixan Liquido, acquisendo poco
tempo dopo la responsabilità dell'intero brand per occuparsi, tra le altre
attività, del lancio nel mercato italiano dei detersivi delle prime ed
innovative ricariche. Nel 1994 è passato al settore vendite come National
Account all'interno della struttura che gestisce le catene della grande
distribuzione (Esselunga, Auchan, Pam, Finiper, Conad. Metro). Nel 1996 è
tornato ad occuparsi del Marketing come Brand Manager Dixan per poi essere
promosso Executive Marketing Manager ed occuparsi tra l'altro di progetti
internazionali nell'ambito del coordinamento europeo. Nel Maggio 2000 ha
partecipato all'acquisizione del marchio Nelsen Piatti, un'importante
operazione che ha consentito ad Henkel Italia di raggiungere il 23% di quota
nel segmento stoviglie a mano. Nel 2001 è tornato ad occuparsi delle
vendite ricoprendo il ruolo di National Account Manager, responsabile
dell'intero portfolio prodotti e dei rapporti con le catene della GDO.
Rusconi giunge dunque alla Direzione Vendite della Divisione Cosmetica di
Henkel Italia dopo una lunga esperienza all'interno dell'Azienda, che gli ha
consentito di acquisire una conoscenza a 360° nel mercato dei prodotti al
consumo e nel settore vendite.
MIGLIORA
LA RETE ELETTRICA NELLE PROVINCE DI MODENA E REGGIO EMILIA
Carpi, 18 marzo 2002. Soddisfare la crescente richiesta di energia elettrica
fornendo un servizio sempre più efficiente, migliorare l'inserimento degli
elettrodotti e degli impianti di trasformazione nell'ambiente e tutelare il
paesaggio. Questi gli obiettivi del Protocollo d'intesa firmato oggi presso
il Comune di Carpi tra Regione Emilia Romagna, Province di Modena e Reggio
Emilia, Comuni di Carpi e Correggio, Gestore della Rete, Enel Distribuzione
e Terna. L'accordo, che recepisce positivamente quanto stabilito nei piani
triennali di sviluppo della rete di trasmissione nazionale deliberati dal
Gestore della Rete, rappresenta una risposta concreta alla previsione di
crescita della richiesta di energia elettrica per i prossimi anni espressa
da numerosi comuni del reggiano e del modenese ed è il risultato di
un'ampia e approfondita consultazione tra gli enti interessati. L'attuazione
del Protocollo produrrà infatti sostanziali miglioramenti qualitativi al
servizio elettrico garantendo una migliore disponibilità di energia per i
cittadini e per gli operatori economici dell'area interessata. Verrà
inoltre ridotto l'impatto ambientale degli impianti nel centro urbano di
Carpi e nella zona industriale di Correggio. In particolare, il Protocollo
prevede la costruzione di una nuova stazione elettrica 380/132 kV e relativi
raccordi in località Fossoli, in un'area adiacente alla esistente centrale
Turbogas di Enel Produzione e nelle immediate vicinanze dell'elettrodotto
Caorso - San Damaso; la costruzione all'interno della medesima area di una
nuova cabina primaria 132/15 kV; la demolizione di 13 km di linea aerea e la
ricostruzione di 4,5 km di nuova linea sul tracciato esistente; la
localizzazione e costruzione di tratti di nuova linea aerea per complessivi
22 km e, infine, la costruzione di 1,5 km di cavo interrato all'interno
dell'abitato di Carpi. L'accordo tra le parti stabilisce uno snellimento
delle procedure per il rilascio dei necessari pareri e nulla osta, allo
scopo di avviare e concludere i lavori in tempi brevi.
CENTRI
FITNESS E IMPIANTI SPORTIVI MILANESI CONSEGNATI I PRIMI "MARCHI DI
QUALITÀ`
Milano, Centrifitness: Olimpo (Milano); Club Francesco Conti (Milano);
Palestra Ursus (Cisliano); Fisiodynamic (Milano); Fitness Corporate
(Milano), Wellness Club (Milano); Fitness First (Legnano); Supersport
(Milano). Impianti sportivi e palestre 1 S. C. (Milano); Sport Club Palestra
Fitness Cesare Moroni (Nerviano); Onda Verde (Corbetta); Sporting Club Ken
Otani (Cinisello Balsamo); New Generation (Giussano); Swim Education Club
via Brocchi e via Isimbardi (Milano); Nuova Canottieri Olona (Milano); Cral
Sea (Milano); Associazione Sportiva 24 Sport (Milano); Harbour Club
(Milano). Sono le imprese milanesi con i primi "marchi di qualità"
nel settore del fitriess e dell'impiantistica sportiva. Marchi assegnati
dopo una valutazione della commissione paritetica costituita da Provincia di
Milano - che ha dato il patrocinio a questo progetto - e Fiis (la
Federazione degli imprenditori di impianti sportivi. Fiis, unica
organizzazione firmataria di un contratto nazionale di lavoro del settore,
collabora attivamente con le istituzioni: oltre alla collaborazione con la
Pravincia, Fiis è entrata a far parte del Comitato tecnico comunale per lo
sviluppo dello sport milanese e-parteciperà alla Consulta regionale per lo
sport). La consegna dei marchi di qualità è avvenuta in occasione della
tavola rotonda 'Ta qualità del benessere - Il futuro di centri fitness e
impianti sportivi" (svoltasi presso l'Unione del commercio) alla quale
sono, fra gli altri, intervenuti Aldo Brandirali, assessore allo Sport e
giovani del Comune di Milano, e Cesare Cadeo, assessore Sport tempo libero e
idroscalo della Provincia di Milano. 1 marchi di qualità nascono da un
accordo che provincia di Milano e Fiis hanno definito per meglio valorizzare
gli operatori del settore e per garantire ai consumatori - utenti dei centri
fitness e sportivi - un'informazione adeguata sui criteri per i quali
un'impresa ha ottenuto l'attestazione di qualità. Naturalmente i centri
fitness e sportivi che ancora non hanno il "marchio di qualità"
sono perfettamente in regola, ma questo riconoscimento
"certifica", su parametri testati la qualità e professionalità
dell'operatore. A Milano e provincia, nel solo settore fitness, i centri
sono almeno 600. E' prevalentemente la donna a frequentare queste strutture
(circa il 65%) e il praticante-tipo si caratterizza per cultura e reddito
familiare medio-alti. Le caratteristiche dell'impianto con il "marchio
di qualità" - Oggetto di verifica della commissione paritetica
Provincia-Fiis sono: la struttura (superficie, spogliatoi, impianti tecnici
ecc.- "peso" percentuale sulla valutazione: 30%); l'attrezzatura
("peso" percentuale sulla valutazione: 15%); la gestione
(organizzazione e servizio "peso" percentuale sulla valutazione:
30%); il personale (istruttori e reception - "peso" percentuale
sulla valutazione: 25%). Per un centro fitness con il marchio di qualità la
superficie complessiva dev'essere di almeno 600 metri quadrati (con un'area
fitness pari al 60% dei totale); per quanto riguarda le attrezzature
professionali vi dev'essere proporzionalità tra attrezzatura aerobica ed
isotonica. La sala delle macchine dev'essere ampia, equipaggiata di
spalliere, con tappeti riservati per gli esercizi di stretching (dovrebbe
poi prevedere gli attrezzi di body building e i piccoli pesi, tapis roulant
ecc.). Le macchine più recenti devono essere munite di un computer che
segnali eventuali errori di postura ed automaticamente regoli anche
l'intensità dello sforzo. Occorrono spogliatoti ed arredi adeguati e il
personale non dev'essere contato: come misura ottimale almeno un istruttore
ogni trenta allievi ed almeno una persona alla reception.
IL
METANO PER IL TRASPORTO NELLE CITTA' ITALIANE STUDIO PROMOSSO DA FIAT AUTO
Milano, 18 marzo 2002 - Nel corso dell'anno 2001 Fiat Auto ha promosso uno
studio per stimare gli effetti sulle emissioni di inquinanti prodotti
dall'uso del metano come combustibile alternativo per alcune flotte di
veicoli a percorrenza prevalente urbana come taxi, veicoli commerciali
leggeri, bus urbani e autovetture delle Amministrazioni Comunali. Torino,
Milano, Roma e Napoli sono le città su cui si è concentrato lo studio che
ha esaminato anche le altre principali alternative tecnologiche per i
veicoli a minimo impatto ambientale (veicolo elettrico puro, veicolo ibrido
e tecnologia delle fuel cell). Da questa ricerca comparata emerge che il
metano rappresenta la migliore soluzione proponibile da un punto di vista
tecnologico, industriale ed economico per migliorare la qualità dell'aria
delle aree urbane nel breve-medio termine (2002-2005). Le altre tecnologie
sono ancora in fase di ricerca o di primo sviluppo ed una loro penetrazione
sul mercato richiederà tempi lunghi. Il metano presenta alcune
caratteristiche che ne determinano un sicuro sviluppo nel campo del
trasporto urbano: Il metano è un combustibile "pulito" in quanto,
avendo un ridotto contenuto di carbonio, durante il processo di combustione
nei motori non emette particolato e produce quantità trascurabili di
idrocarburi ad alto peso molecolare (Nmhc). Il metano utilizzato per
autotrazione è un combustibile "sicuro" e il suo livello di
sicurezza potrà ulteriormente migliorare grazie all'introduzione dei
moderni sistemi di diagnosi e di prevenzione elettronica. Il metano è un
carburante alternativo al petrolio sia per la sua disponibilità in termini
di riserve che per il suo utilizzo. La tecnologia applicata al metano per
autotrazione è riconosciuta in tutto il mondo come tecnologia
"ita1iana" Nella seconda metà degli anni '90, il Gruppo Fiat ha
investito molto nello sviluppo e nella industrializzazione di veicoli a
metano innovativi. Ha introdotto sul mercato una serie di veicoli di nuova
generazione, ha testato le reazioni dei consumatori, consolidando le
tecnologie di prodotto e di processo ed acquisendo una riconosciuta ed
indiscussa leadership internazionale nel settore. Nell'ambito dello studio
è emerso che il metano per autotrazione: Non produce polveri fini e
benzene; Produce in generale meno inquinanti dei motori diesel e benzina;
Emette una quantità di C02 inferiore ai motori benzina e sostanzialmente
analoga a quella dei motori diesel; Riduce l'inquinamento acustico. Premesso
che le concrete riduzioni delle concentrazioni di inquinanti ottenute negli
ultimi anni sono dovute in larga misura al ricambio del parco circolante che
vede, anno dopo anno, l'introduzione sul mercato di veicoli convenzionali
Euro III (dotati cioè di avanzati sistemi per il contenimento delle
emissioni), lo studio ha evidenziato che, convertendo totalmente le flotte
considerate con veicoli Euro III, si otterrebbe già una riduzione delle
emissioni di benzene del 14%, di particolato del 3 1 % e di NOx del 12%. La
metodologia utilizzata dallo studio ha consentito di porre a confronto
diverse ipotesi di sostituzione del parco di flotta con veicoli alimentati a
metano (scenari di introduzione del 25%, 50% e 100% di veicoli a metano)
utilizzando l'anno solare come riferimento temporale di tutte le
valutazioni. Ecco di seguito alcuni dati tratti dallo studio: ipotizzando la
sostituzione dell'intera flotta dei veicoli commerciali leggeri con veicoli
ad alimentazione a metano è stata calcolata, rispetto alla totalità degli
inquinanti emessi dalla mobilità urbana nelle diverse città, una riduzione
percentuale delle emissioni di particolato (PM) compresa tra il 3 1 % ed il
42% e di benzene tra il 5 % ed il 13 %. Riduzioni significative, anche se
non così rilevanti, dato il ridotto numero di veicoli circolanti, si
evidenziano a seguito della ipotesi di metanizzazione dell'intero parco dei
taxi (valori compresi tra - 0.7% e -2.2% di NOx e tra -0.5% e -2.5% di
benzene). La totale metanizzazione della flotta degli autobus urbani
porterebbe invece alla diminuzione tra il 9% ed il 21% delle emissioni
urbane di particolato e tra il 9% ed il 15% degli ossidi di azoto (NOx). Le
simulazioni effettuate hanno inoltre evidenziato che, ipotizzando la
conversione a metano di tutte le principali flotte urbane considerate, si
ridurrebbe di un valore variabile tra il 43% ed il 60% l'emissione delle
polveri fini (PMo) prodotte complessivamente dal traffico urbano. In
parallelo risultano importanti i vantaggi su tutti gli altri inquinanti:
riduzioni comprese tra il 20% ed il 22% per gli ossidi di azoto, tra il 9%
ed il 16% per idrocarburi non metanici (Nmhc) e benzene, tra il 5% ed il 13%
per ossido di carbonio (Co) e idrocarburi totali (Voc). Altrettanto
significative le riduzioni nell'ipotesi della conversione solo del 25% delle
principali flotte urbane. Ipotizzando la conversione a metano del 25% della
flotta dei veicoli commerciali leggeri si ha una riduzione delle emissioni
di particolato e di benzene intorno al 10%, e ipotizzando la conversione del
25% della flotta dei taxi si ha una riduzione di tali valori compresa tra
0.03% e 0.6%. 1 risultati ottenuti sono particolarmente importanti perché
conseguibili intervenendo su parchi ben definiti e numericamente contenuti
che possono pertanto costituire un target efficace per l'ottenimento in
tempi medio-brevi di notevoli miglioramenti della qualità dell'aria in città.
REGIONE
LOMBARDIA: SVILUPPO DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE DEL GAS METANO PER
AUTOTRAZIONE
Milano, 18 marzo 2002 - Uno dei punti qualificanti dei programma della
Giunta per la riduzione dell' inquinamento atmosferico è costituito dalla
promozione della diffusione dei veicoli ecologici, a trazione elettrica e
ibrida o alimentati a metano e Gpl. Al fine di consentire un miglioramento
delle condizioni ambientali ed in particolare della qualità dell'aria
dell'area lombarda, che presenta livelli alti di concentrazione di sostanze
inquinanti, è stata evidenzìata la necessità di promuovere il
potenziamento della rete dei distributori di metano. I veicoli a metano
possono infatti offrire una soluzione tecnologicamente ed economicamente
assai idonea per contribuire, nell'immediato, alla riduzione delle emissioni
di Pm10 ed al conseguente miglioramento ambientale. Con la realizzazione di
una concreta politica regionale di sviluppo dei settore si vuole puntare,
nel breve periodo, al concreto raggìungimento di risultati
infrastrutturalit normatívi ed economici tali da incentivare l'acquisto dei
veicoli a metano e la diffusione dei distributori in aree urbane, anche
attraverso la semplificazione degli iter autorizzativi per l'erogazione di
tale prodotto e favorendo la realizzazione di impianti di distribuzione
multiprodotto ottimizzatì. I soggetti interessati (Regione Lombardia, Fiat,
Eni, Aem, Unione Petrolifera, Associazioni degli imprenditori ... ) si
impegnano a realizzare un lavoro integrato che consenta di raggiungere, nel
corso dei biennio 2002-2003, una serie di obiettivi di effettivo sviluppo
della rete di distribuzione del metano per autotrazione. A tale scopo si è
avviato un tavolo tecnico di lavoro, cui sono attribuiti i seguenti compiti
prioritari: Indivíduazione di un piano regionale dazione per la
realizzazione di nuovi impianti, anche con il coinvolgimento dei Comuni
maggiormente interessati; Promozione dell'incontro tra gli operatori dei
settore (fornitori di metano e imprenditori della distribuzione su strada);
Valutazione dei fabbisogni presenti nel territorio regionale, in rapporto
alla rete viabilistica, alla entità dei traffici, all'offerta già
presente; Semplificazìone dell'iter autorizzativo, mediante un più
efficace coordinamento a livello locale; Individuazione delle fonti di
finanziamento per incentivare la realizzazione della rete distributiva e la
diffusione dei veicoli a metano, in estensione all'Accordo di Programma tra
Ministero dell'Ambiente, Fiat e Unione Petrolifera sottoscritto in data
05/12/2001, che già prevede dei contributi per l'acquisto di mezzi
alimentati a metano e dei finanziamenti per i punti di distribuzione in
alcune delle principali città italiane tra cui Milano e Brescia. Obbiettivi
dei progetto - Ci si propone di attrezzare parte della rete esistente di
distribuzione di combustibili tradizionali di impianti per l'erogazione dei
metano, a partire dalle aree critiche della Regione Lombardia, in accordo
con i gestori attuali, per arrivare nei prossimi 3 anni ad avere una rete
adeguata a far diventare il metano un combustibile realmente alternativo ai
carburanti tradizionali per autotrazione. Verrà definito un piano per
passare dagli attuali 26 punti di erogazione esistenti ad un minimo di 100
entro il 2004 più i punti di erogazione per le flotte di trasporto (Amsa,
Atm, Aziende di trasporto pubblico, Centrali dei latte, Parco auto pubbliche
... ). Verranno messi in campo tutti gli strumenti necessari per sviluppare
la diffusione di veicoli ecologici, in particolare a metano, in stretto
raccordo con gli accordi definiti tra Fiat e Governo. La RL ha già
recentemente adottato un primo provvedimento per il rinnovo di 90 bus
ecologici mobilitando risorse per 12 milioni di euro. Questo percorso
avviato procederà con analoghi interventi per finanziare nel trienni
2002/2004 1570 nuovi autobus, favorendo una sensibile riduzione dell'età
media dei parco adibito ai servizi pari a 9 anni per gli urbani e a 10 anni
per quelli extraurbani con conseguente innalzamento della qualità,
sicurezza, confort e rispetto ambientale; tali provvedimenti mobiliteranno
complessivamente 178 milioni di euro (344 Mld). I finanziamentì regionali
disponibili a bilancio per interventi di miglioramento del servizio taxi
sono pari a 1,6 milioni di euro (3 Mld) per il biennio 2002/2003 e
dovrebbero consentire l'acquisto di circa 1400 taxi; i fondi verranno
assegnati ai tassisti per avvenuto acquisto entro il prossimo autunno.
ACCORDO
DI PROGRAMMA MINISTERO AMBIENTE-FIAT-UNIONE PETROLIFERAINCENTIVI PER VEICOLI
E DISTRIBUTORI A METANO
Milano, 18 marzo 2002 - Di seguito riportiamo il testo dell'accordo di
programma siglato lo scorso 20 dicembre 2001. Il trasporto a metano darà
una mano all'aria delle città sempre più inquinata soprattutto dalle
polveri sottili (Pm 10). Un accordo di programma siglato tra il Ministero
dell'Ambiente e del Territorio, la Fiat e l'Unione Petrolifera incentiverà
infatti il trasporto merci in città, i taxi, i bus puliti, i veicoli per i
rifiuti e la diffusione di distributori di carburante "azzurro".
L'accordo di programma, che è stato presentato oggi dal Ministro
dell'Ambiente e del Territorio, Altero Matteoli, dall'amministratore
delegato della Fiat, Paolo Cantarella, e dal presidente dell'Unione
Petrolifera, Pasquale De Vita, prevede un impegno finanziario pubblico e
privato di circa 1.040 miliardi di lire (578 milioni di euro) nel
quadriennio 2002/2005. Sono 21 le aree urbane interessate dal Piano di
Azione anti-smog (Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Trieste, Venezia,
Verona, Padova, Brescia, Bologna, Parma., Firenze, Livorno, Bari, Foggia,
Taranto, Palermo, Catania, Messina, Siracusa); in queste città, entro il
2005, saranno sostituiti circa 300.000 veicoli inquinanti con mezzi a metano
(2/3 nuovi, 1/3 trasformati) e i distributori "azzurri", secondo
le previsioni, dovrebbero raddoppiare, passando dai 105 attuali a 233. Le
regioni poi dovranno individuare il perimetro delle aree intorno alle città
in cui sviluppare i progetti di sostituzione del parco circolante. "La
qualità dell'aria nelle grandi città -ha dichiarato il Ministro
dell'Ambiente e del Territorio, Altero Matteoli- sta diventando una vera e
~ropria emergenza ambientale e sanitaria. Soprattutto l'inquinamento da
polveri ci preoccupa molto. L'accordo di programma firmato con la Fiat e
l'Unione Petrolifera servirà a rinnovare una porzione consistente del parco
veicoli più inquinante nelle aree urbane con mezzi più ecologici.
Incentiviamo infatti l'acquisto di veicoli a metano per le categorie che
hanno le più alte percorrenze nelle città come i taxi, i veicoli
commerciali per la distribuzione delle merci e quelli per la raccolta dei
rifiuti. Secondo una stima questa sostituzione servirà a ridurre le
emissioni delle polveri sottili del 10% nelle 21 città interessate. In
questo modo si assicurano la mobilità dei cittadini, le attività
commerciali, ed il rispetto dell'ambiente.". 'L'accordo sottoscritto -
ha aggiunto l'Amministratore Delegato di Fiat Paolo Cantarella - permette di
guardare con ottimismo alle nuove sfide per la mobilità urbana. Da anni
Fiat investe molte risorse nella ricerca e nello sviluppo della tecnologia
dei veicoli a metano, e questo ha reso l'Azienda leader indiscussa del
settore a livello internazionale. Gli incentivi economici e il quadro dì
semplificazione normativa sono fondamentali per l'aumento dei punti di
distribuzione del metano. Gli incentivi per l'acquisto dei veicoli a metano,
in particolare per il trasporto merci cittadino, rappresentano poi l'elernento
fondarnentale per l'accelerazione della domanda e quindi per la conversìone
alla nuova energia di una significativa parte del parco circolante a vantaggìo
della tutela ambientale e della qualità della vita di tutti i cittadini. In
questo ambito una particolare importanza riveste il ruolo delle
amministrazioni locali nel definire i programmi di attuazione, con il
coinvolgirnento di tutti i soggetti interessati a favore della diffusione
del mercato del metano". Il Piano di Azione prevede da parte del
Ministero l'impegno di favorire un quadro normativo e finanziario per
incentivare la diffusione dei distributori e l'acquisto dei mezzi a metano.
L'incentivo previsto per ì taxi si aggira sul 5 milioni di lire (1582
euro), quello per i veicoli commerciali leggeri in circa 3 milioni e mezzo
(1.808 euro), per i veicoli pesanti e i mezzi per la raccolta rifiuti si
arriva fino a 45 milioni di lire (23.000 euro). L'iniziativa del ministero
si affiancherà alle attività di promozione dei costruttori per la vendita
e la commercializzazione deì veicoli a metano. Il Ministero si impegna
anche ad estendere le misure di finanziamento per il rinnovo del parco
autobus ai mezzi per la raccolta dei rifiuti e mantenere le misure di
incentivazione per la trasformazione del parco mezzi a metano e Gpl.
L'erogazione delle risorse da parte del Ministero avverrà attraverso i
Comuni dopo la presentazione di appositi programmi di intervento. Il Minìstero
ha già predisposto un decreto che prevede, con risorse del 2001, l'avvio
del programma destinandovi circa 30 mìliardi di lire. Fiat da parte sua si
impegna ad aumentare l'offerta sul mercato di veicoli a metano, ampliando la
gamma e fornendo ai gestori delle flotte, oltre ai veicoli, anche i sistemi
telematici per la gestione delle attività di trasporto. L'azienda inoltre
svilupperà opportuni strumenti finanziari per semplificare le modalità di
acquisto degli autoveicoli. Fiat prevede di investire dal 2002 al 2005 circa
280 milioni di euro per lo sviluppo, la promozione/comunicazione e la
commercializzazione delle vetture, dei delivery vari, degli autobus e dei
compattatori e mezzi di raccolta. L'Unione Petrolifera promuoverà presso le
aziende associate lo sviluppo di una rete ottimale di distribuzione del
metano aperta sia alle utenze private che professionali a servizio delle
città e dei comuni delle zone individuate dalle Regioni. Supporterà
inoltre le aziende associate nella realizzazione degli investimenti.
"Da tempo l'industria petrolifera - ha affermato Pasquale De Vita,
Presidente dell'Unione Petrolifera - è impegnata a fornire il suo
contributo per migliorare la qualità dell' aria nei centri urbani. Degno di
nota in particolare lo sforzo fatto per diminuire drasticamente il tenore di
benzene ed aromatici nelle benzine, sceso a livelli tra i più bassi
d'Europa. Certo, rimangono ancora alcuni problemi irrisolti. A questo fine
sono attesi, per effetto delle normative comunitarie in essere ed in
definizione, notevoli progressi nelle vetture e nei carburanti a partire
comunque dal 2005. Il ricorso al metano potrà invece dare da subito un
valido contributo, soprattutto nei centri urbani. A questo fine l'Unione
Petrolifera si adopererà a fondo affinché le aziende associate promuovano
le azioni più opportune, in particolare accrescendo il numero di punti
vendita dotati di erogatori di metano". I soggetti destinatari degli
incentivi previsti dal Piano di Azione sono: Le aziende che gestiscono
flotte di autoveicoli in servizio pubblico e privato; Le aziende che
gestiscono servizi di trasporto pubblico locale; Le aziende che gestiscono
servizi di pubblica utilità; Le aziende o gli imprenditori che gestiscono
servizi di taxi, servizi di noleggio con conducente; altri servizi di
noleggio; Le aziende e gli imprenditori privati del settore della
distribuzione urbana delle merci e le aziende di logistica; Le aziende e gli
imprenditori privati che intendono realizzare impianti di distribuzione del
metano per autotrazione; Le utenze private di mobilita' individuale. Questo
accordo integra il quadro degli interventi per la promozione del metano e
del Gpl. Fino ad oggi infatti era possibile ottenere contributi, per i
privati cittadini, sia per l'acquisto di vetture nuove, che per la
trasformazione di autovetture nuove entro 12 mesi dall'acquisto (oggi sono
esauriti i 15 mld di lire messi a disposizione dalla finanziaria 2001,
mentre la stessa cifra è prevista per il 2002), oppure se immatricolate fra
il 1988 e il 1992 (disponibili 18,5 mld, previsti da DM ambiente
21/12/2000). Per le amministrazioni locali, inoltre, sono disponibili altri
18,5 mld per la trasformazione a Gpl e metano dei veicoli a benzina delle
flotte pubbliche, o delle società che gestiscono servizi pubblici, e per la
realizzazione di impianti di distribuzione, a servizio delle proprie
flotte.
INDANGINE
INTERNAZIONALE NUS CONSULTING SUL PREZZO DEL GAS. NONOSTANTE L'AVVIO DELLA
LIBERAFIZZAZIONE, NEL 2001 L'ITALIA È AL SESTO POSTO TRA I PAESI PIÙ CARI
CON UN L'INCREMENTO DEL 18,5% RISPETTO AI PREZZI DELLO SCORSO ANNO
Milano, 18 marzo 2002 - Di seguito riportiamo i dati di un'indagine sul
prezzo del gas presentata nel dicembre 2001 - Nel periodo considerato
(Maggio 2000 - Aprile 2001) il consumo di gas (69.6 miliardi di m 3) è
aumentato del 12,5% rispetto all'analogo periodo precedente. La situazione
sul fronte dei prezzi è particolarmente "calda" in quanto dal 1
ottobre sono in vigore le prime tariffe di vettoriamento del gas sulla
tratta nazionale e regionale gestita da Rete Italia per il periodo Ottobre
2001 - Settembre 2002. L'Italia, con un costo medio di Lit. 481 al metro
cubo (€ 0,248) scende dal 3° al 6° posto preceduta dalla Danimarca ( €
0,529). la Svezia ( € 0,326 la Germania ed il Sud Africa a pari merito (
€ 0,320 ) e dagli Stati Uniti (€ 0,281). Nel 2001 - , rileva l'indagine
Nus Consulting, c'è stato un forte rincaro in alcuni importante paesi, come
Germania (+ 65,8%), Stati Uniti (+ 59,6%), Finlandia (+ 59,6%). Negli altri
paesi, seppur più contenuti, è proseguito l'incremento dei costi già
verificatosi lo scorso anno. In Italia, con l'aumento del 18,5% tende a
normalizzarsi la situazione creatasi lo scorso anno con l'aumento record del
27%. I dati emergono da un'indagine internazionale condotta lo scorso
settembre da Nus Consulting, l'unica organizzazione mondiale che da oltre 60
anni si occupa di controllo e riduzione dei costi energetici delle aziende
(acqua, gas, elettricità, telecomunicazioni). Il rapporto ha preso in
esame, in 14 Paesi sviluppati, i prezzi applicati in media alle aziende di
pari profilo e consumo. Per quanto riguarda invece le forniture commerciali
(escluse le utenze domestiche) l'indagine su un campione tipo con consumi
medi annuali dì 75.000 m 3 effettuata nelle maggiori città italiane vede 3
ancora Napoli in testa alla classifica con € 0,445 al m . Seguono Palermo
(0,411), Roma (0,400), Milano (0,355). Costi più contenuti a Torino (0,336)
e Bologna (0,292). E' importante sottolineare che queste tariffe non
comprendono Viva né le imposte e tasse locali, che variano molto da Regione
a Regione e possono determinare aumenti fino al 75%. Nus Consultong opera in
Italia dal 1973, ha più di 40 professionisti e segue oltre 2.500 aziende.
Nus analizza ogni anno circa 40.000 bollette energetiche e studia per le
imprese clienti le soluzioni migliori per ottimizzare i costi mediante
l'applicazione di condizioni contrattuali più vantaggiose, o la ricerca di
fomitori più convenienti. Nel mondo continua l'aumento dei prezzi. - I
consistenti rincari registrati in 14 Stati con percentuali a 2 cifre
(esclusa Australia e Spagna dove il prezzo del gas è diminuito) non fanno
ben sperare per il futuro anche a causa della domanda sempre in crescita ma,
mentre il periodo 1999 - 2000 ha fatto registrare tremendi picchi nei costi
per la fornitura di gas naturale in Europa, ci si augura che i mercati
attuali si stabilizzeranno ai livelli recenti, con benefici per l'utente
finale. Il declino dei prezzi petroliferi e l'ulteriore integrazione
dell'Unione Europea dovrebbero avere un impatto positivi sui prezzi del gas
naturale, come è già avvenuto in Spagna. Nel 2000 le tariffe dei metano
avevano registrato andamenti altalenanti in tutto il mondo industrializzato
(da + 7,1% a + 56,6%) Anche nel 2001 l'incremento è stato notevole
aggirandosi in aenere intorno al 18 %. Il Paese con le tariffe più salate
per il gas è risultata la Danimarca con 1025 lire al m 3. Seguono Svezia
(632), Germania e Sud Africa (610), Stati Uniti (545) e Italia (481). In
Italia. il mercato del gas si è ulteriormente sviluppato nel 2001. Secondo
le rilevazioni Nus Consulting dal Maggio 2000 all'Aprile 2001 il consumo
totale di gas è stato di 69,6 milioni di M con l' aumento del 12,5%
rispetto all'analogo periodo precedente. 1 consumi sono cosi rìpartiti:
Industria 33,5; Civile 35,2; Termoelettrica 30,3 altri 1. In teoria, il
mercato del gas naturale in Italia è stato aperto alla concorrenza
all'inizio di quest'anno per i siti con consumo superiore a 200.000 m 3 . In
realtà non è successo molto, sia a causa della mancanza di un quadro di
riferimento legale definitìvo che per la mancata capacità di interconn'ess
ione con le fornittire provenienti dalla Russia e dall'Olanda. Gran parte
della capacità ècoperta dai contratti a lungo termine della Snam. C'è
inoltre poca capacità sulle rotte meridionali dall'Africa. Alcune società
hanno dichiarato di avere acquistato fomiture di gas naturale dall'estero e
si sono proposte come fornitori alternativi a Snam. Alcune di queste società
già trattano energia elettrica, mentre altre sono società del mercato
interno o della piccola industria. Tutte le eventuali fomiture addizionali
di gas che entrassero sul mercato verranno probabilmente utilizzate per la
produzione di energia elettrica, dato che vi sono progetti per la
costruzione di numerose nuove centrali a cielo combinato, la maggior parte
delle quali entrerà in attività tra il 2003 e il 2008. Ciò aumegterà con
tutta probabilità il fabbisogno nazionale annuo. Il governo prevede che
entro il 2010 1 consumi annuali italiani supereranno i 100 miliardi di m 3
di gas.
TUTELA
INTERNAZIONALE DENOMINAZIONI DI ORIGINE: PER CONFAGRICOLTURA UN PASSO
IMPORTANTE
Milano, 18 marzo 2002 - "Un ulteriore ed importante passo in avanti a
tutela dei prodotti agroalimentari di qualità e, allo stesso tempo, una
procedura per offrire ai consumatori una più corretta informazione".
Questo il commento del presidente di Confagricoltura Augusto Bocchini sulla
proposta, presentata oggi dalla Commissione europea, intesa a migliorare la
tutela delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei
prodotti agricoli e alimentari. "Si prosegue a livello europeo nella
direzione giusta - sottolinea Bocchini - per ottenere, in sede di negoziato
Wto sul commercio mondiale, l'istituzione di un registro multilaterale delle
denominazioni di origine". Come si legge in una nota diffusa a
Bruxelles, la proposta della Commissione è intesa a dare piena attuazione
all'accordo Trips per la tutela dei diritti nel settore della proprietà
intellettuale, segnatamente dalla sezione relativa alla protezione delle
denominazioni geografiche. L'elemento fondamentale di tale proposta è il
proposito di migliorare la tutela dei prodotti europei di qualità anche al
di fuori della Comunità. L'Unione Europea non può imporre quest'obiettivo
ai Paesi che non sono suoi Stati membri, pertanto tali paesi sarebbero
invitati a realizzarlo sulla base del principio di reciprocità. Ad uno
stato che non è membro dell'UE e che introduce un sistema equivalente,
incluso il diritto di opposizione per la Comunità e l'impegno a tutelare le
denominazioni comunitarie sul proprio territorio, l'Ue offrirebbe una
procedura specifica per la registrazione dei suoi prodotti sul mercato
comunitario. Attualmente, sono registrate, a livello europeo, come Dop
(Denominazione di origine protetta), e Igp (Indicazione geografica protetta)
le denominazioni di 583 formaggi, carni, ortofrutticoli ed altri prodotti;
di questi, un quinto sono italiani. "Oggi " conclude il presidente
di Confagricoltura " formuliamo pure un auspicio. Che dal vertice dei
Capi di Stato e di governo in corso a Barcellona possa giungere la decisione
di istituire a Parma la sede dell'Autorità europea per l'Alimentazione. Se
così fosse, sarebbe davvero un ottimo fine settimana per l'agricoltura
italiana di qualità".
LAVORO
INTERINALE: PER I GIOVANI E'UN LAVORO VERO SONO I GIOVANI PIÙ DINAMICI AD
UTILIZZARE IL LAVORO INTERINALE.
Milano, 18 marzo 2002 - E' ciò che emerge da una ricerca, presentata sabato
a Milano, in occasione dei Task 2002, sui giovani e il lavoro interinale,
condotta dall' Ispo per conto della Metis, società italiana leader nella
fornitura di lavoro temporaneo nata su iniziativa dei Gruppo UniCredito che
ha rilevanti investitori quali UniCredito, Pam, Etnoteam, Ina/Generali. La
ricerca rientra nelle attività dell'Osservatorio Metis sul lavoro,
costituito lo scorso ottobre a Milano. La ricerca ha preso in esame un
campione di 986 giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che hanno già
avuto una esperienza di lavoro interinale, e messo a confronto i risultati
di questa indagine con quella realizzata lo scorso ottobre su un universo
statistico di giovani che non avevano ancora vissuto una esperienza di
lavoro interinale. Alla domanda: qual è la sua opinione sul lavoro
temporaneo; il 62% dei campione ha risposto che "è un lavoro
vero", contro il 42,6% di coloro che non hanno mai vissuto una
esperienza di lavoro interinale. Riguardo all'utilità di questo strumento,
il 60,7% dei campione Interinale" pensa che il lavoro temporaneo sia più
utile ai giovani che alle aziende. La pensano diversamente i giovani che non
hanno mai avuto una esperienza di lavoro interinale. Infatti, il 61,2% pensa
che il lavoro temporaneo è utile solo alle aziende. Nel campione preso in
esame c'è anche chi pensa, il 18,3% degli intervistati, che il lavoro
interinale è utile solo ai giovani disoccupati dei sud; questa percentuale
passa al 29,1% quando a rispondere sono i giovani che non hanno mai avuto
una esperienza di lavoro interinale. Da questi primi dati emerge con
chiarezza che chi ha avuto occasione di vivere una esperienza di lavoro
interinale, ha una opinione decisamente più positiva di questo strumento
rispetto a chi non ha fatto tale esperienza. Riguardo alle iniziative che i
giovani hanno preso per cercare lavoro, prima di rivolgersi a una agenzia di
lavoro interinale, troviamo che il 50,9% dei campione 1nterinale" ha
scelto di inviare il curriculum vitae per posta, mentre ben il 48,7% ha
risposto di acquistare e leggere i giornali per consultare gli annunci.
Questa percentuale si abbassa al 26,2%, quando a rispondere sono coloro che
non hanno avuto nessuna esperienza di lavoro interinale. Uno su tre dei
giovani con esperienza di lavoro interinale utilizza Internet per
documentarsi e individuare le aziende alla quale inviare il curriculum
vitae. Mentre solo l'11,3% dei giovani che non hanno mai vissuto una
esperienza di lavoro interinale utilizzano Internet per informarsi contro il
34,3% dei giovani che hanno avuto un'esperienza interinale. La ricerca ha
preso in esame anche quale sia il livello di soddisfazione in merito alla
diffusione in Italia dei lavoro interinale, per coloro che hanno avuto una o
più, esperienze di lavoro interinale. Ben il 47,4% dei campione ritiene
"molto positivo" il lavoro interinale, mentre solo il 14,3% dei
giovani che non hanno mai vissuto una esperienza di lavoro interinale, lo
ritiene "molto positivo". E un altro 40,5% ritiene lo strumento
"abbastanza positivo", portando la somma dei due dati intorno
all'88%. Solo un esiguo 3,3% dei campione ritiene un fatto non positivo la
diffusione dei lavoro interinale in Italia. La ricerca ha messo in evidenza
- ha commentato Piermario Donadoni, amministratore delegato di Metis S.p.A.
- come ormai lo strumento del lavoro interinale sia sempre più una realtà
solida per il mercato dei lavoro italiano e abbia un impatto sociale molto
positivo soprattutto sui giovani. In questo settore paga chi come Metis ha
scelto una strategia di valorizzazione del lavoratore - ha continuato
Donadoni -strategia che ha contribuito a far vivere ai nostri lavoratori
un'esperienza di crescita e un'opportuffità professionale". "Il
dato più interessante sotto l'aspetto socíologico emerso dalla ricerca -
ha commentato il Prof. Renato Mannheimer, Direttore scientifico dell'Ispo -
è quello che i giovani che si avvicinano al la,voro interinale dimostrano
di vivere questa esperienza con entusiasmo e di percepire i vantaggi e gli
aspetti positivi del lavoro interinale. I giovani che si rivolgono
all'interinale hanno un approccio molto più "attivo" e
"evoluto" rispetto alla media nazionale". "Sarebbe
auspicabile - ha commentato Alessandro Brignone, Direttore dell'A.I.L.T.
(Associazione Italiana delle imprese di Fornitura di Lavoro Temporaneo) -
una campagna di informazione sui vantaggi del lavoro interinale rivolta, sia
alle aziende, sia ai giovani. Una azione di questo tipo contribuirebbe
certamente ad aumentare la conoscenza di questo strumento e il suo
utilizzo."
MOLTE
MENTI E NUOVE GEOMETRIE STORICHE
Milano, 18 marzo 2002 - Il Comune dì Feltre ha bandìto a Gennaio 2002 il
concorso di idee "Feltria Urbs", rivolto ad architetti ed
ingegneri di tutti gli stati dell'Unione, Europea e della Svizzera.
Valorizzare, liberare, innovare il centro storico: questi gli obiettivi
primari a cui ì partecipanti sono chiamati a rispondere da una Feltre forte
del suo patrimonio artistico urbano. Il termine di presentazione degli
elaborati redatti in italiano, inglese o tedesco è stato fissato per l'
11.04.2002, mentre il 07.05.2002 vedrà la premiazione dei primi tre
migliori progetti a cui andranno rispettivamente: € 30.000,00; €
20.000,00; € 10.000,00. Per ulteriori chiarimenti consultare il bando del
concorso disponibile nel sito intenet www.comune.feltre.bl.it
"ARCHITUTTO"
- CONCORSO INTERNAZIONALE DI INTERIOR DESIGN
Milano, 18 marzo 200- Il Gruppo Quid di Pesaro presenta la prima edizione di
"Architutto", concorso internazionale di interior design.
L'iniziativa avrà una cadenza annuale e, terminata la fase di selezione ad
opera di una autorevole giuria formata da esponenti del mondo della cultura
e del progetto, culminerà con un evento espositivo all'interno di Samp 2002
- il Salone del Mobile di Pesaro (25/29 settembre) - dove verranno mostrati
i vincitori e i selezionati. Al vincitore verrà data la possibilità di
realizzare in dimensione reale il suo progetto che lo vedrà quindi
protagonista della mostra "Architutto" insieme ad altri quattro
designer di fama internazionale invitati per l'occasione quali testimonial
del progetto stesso. Maggiori dettagli dell'iniziativa potranno essere
ottenuti visitando - a partire da Aprile - il sito www.fierapesaro.com
oppure ritirando direttamente il "Kit di Partecipazione" a Milano,
in via San Barnaba 36, nel corso di "Evento fuori Salone",
organizzato a Milano da Spazio Quid presso i Chiostri dell'Umanitaria
durante "I Saloni", Salone Internazionale del Mobile di Milano
(10-15 aprile).
SEMINARIO
INAZ SERVICE SULL' OUTSOURCING PAGHE ED ASP: L'ALLEANZA VINCENTE PER UNA
NUOVA AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEL PERSONALE.
Milano, 18 marzo 2002 Inaz, leader in Italia nell'offerta di soluzioni e
servizi nell'area della Gestione e Amministrazione del Personale, organizza
martedì 26 marzo presso l'Hotel Principe di Savoia, P.zza della Repubblica
17, di Milano dalle 9.30 alle 13.30 un seminario incentrato sull¹Outsourcing
Paghe e l¹Asp. I nuovi scenari di mercato e le emergenti esigenze di
globalizzazione dei servizi impongono di considerare nuove variabili e
costringono le aziende a rivedere e riprogrammare l'organizzazione interna,
oltre che a stabilire, con nuovo spirito imprenditoriale, la concentrazione
massima al proprio core business. Durante l¹incontro verrà illustrato l¹approccio
Inaz alla terziarizzazione dell'elaborazione delle retribuzione e si
affronteranno i temi delle dinamiche organizzative dell'outsourcing e dell'Asp,
dei processi nell¹outsourcing dell¹amministrazione del personale e della
gestione integrata delle risorse umane. La partecipazione è gratuita e il
coupon per l'iscrizione lo si trova sul portale Inaz www.inaz.it Per
ulteriori informazioni, contattare il numero verde: 800011001.
ITALIANI
QUASI SOBRI...BEVONO SOLO UN BICCHIERE AL GIORNO MA PER 5 GIORNI SU 7
Roma, 18 marzo 2002 - Davvero interessante il convegno organizzato a Villa
Piccolomini a Roma da Winext con il patrocinio dell'Assessorato
all'agricoltura della Regione Lazio . Nell'incontro sono stati affrontati
gli argomenti della qualità dei prodotti agroalimentari e della sicurezza e
qualità dei metodi di produzione del vino. Esperti del settore si sono
confrontati sul futuro della produzione vinicola nazionale e non e non sono
certo mancati spunti di riflessione interessanti. In particolare per la
coltivazione. Relativamente a questo settore il Codacons chiede un impegno
da parte di tutti i soggetti per rendere le coltivazioni del tutto
biologiche. Questa trasformazione, infatti, presenterebbe svariati vantaggi.
Innanzitutto ridurrebbe significativamente le sostanze chimiche inquinanti
presenti nell'ambiente, a tutto vantaggio dell'habitat; tutelerebbe il
consumatore da eventuali effetti nocivi sull'organismo e favorirebbe la
ricerca, con un conseguente aumento dei posti di lavoro nel settore. I
consumatori sono stati protagonisti di un'indagine Eurisko effettuata in 4
paesi: Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna. La ricerca ha preso in
esame la frequenza di consumo di vino all'interno delle famiglie, la quantità
consumata, le tipologie di vino e il prezzo a bottiglia. I dati emersi sono
assai interessanti. Viene infatti sfatato il mito dell'italiano come assiduo
bevitore di vino. In testa alla classifica, infatti, troviamo la Francia con
una percentuale di consumo del 69%, segue la Gran Bretagna col 60% e la
Germania e l'Italia col 59%. Il ritratto del consumatore medio di vino, in
Italia, è quello di un maschio di età matura (55/64 anni) residente nei
piccoli centri e nelle regioni centrali della penisola. Molto più giovane
invece il consumatore britannico (35/44 anni) che ha anche uno status più
elevato. Per quanto riguarda la quantità dei consumi, vediamo che gli
italiani bevono mediamente un solo bicchiere a pasto, contro gli oltre 2
degli inglesi. Tuttavia la frequenza dei consumi vede l'Italia in testa
(circa 5 giorni su 7). In tutti e quattro i paesi il vino rosso è preferito
al bianco. Buone notizie sul fronte dei prezzi: in Italia infatti si
registra il prezzo a bottiglia più basso (2,26 euro) contro i 7,50 euro
della Gran Bretagna. Cattive notizie invece sui morti per alcool. Si stima
che in Italia il numero di morti per alcoolismo abbia raggiunto le 40.000
unità.
CONFCOMMERCIO
E GDO: A RISCHIO L'AUTONOMIA CONTRATTUALE NEI RAPPORTI CON I FORNITORI
Milano, 18 marzo 2002 - Mentre l'Unione Europea sancisce la salvaguardia
dell'autonomia contrattuale nei rapporti fra imprese e fornitori lo stesso
principio rischia di essere vanificato da una norma relativa alle
disposizioni sui termini di pagamento dei prodotti alimentari deteriorabili:
questo l'allarme lanciato da Confcommercio e dalle Organizzazioni della GDO,
la distribuzione organizzata - Faid, Federcom, Ancc-Coop, Ancd-Conad - in
concomitanza dell'avvio della discussione al Senato delle norme del
collegato sulla concorrenza. L'attuale impianto dell'art. 28 del ddl n. 1149
(il cosiddetto collegato sulla concorrenza) prevede infatti che i
commercianti debbano assolvere il pagamento dei prodotti deteriorabili
tassativamente entro 60 giorni, ignorando sia le esigenze di larga parte
della filiera produzione distribuzione, sia le indicazioni della direttiva
comunitaria, attualmente in fase di recepimento nel nostro ordinamento, che
riconosce gli accordi liberamente stipulati tra le parti contraenti in una
logica di piena autonomia contrattuale e di libera iniziativa economica
privata, peraltro sancita dall'art. 41 della Costituzione. Inoltre -
conclude la nota delle organizzazioni della distribuzione - la norma solleva
ulteriori perplessità anche per la quantificazione degli interessi di mora
previsti in caso di mancato rispetto del termine di 60 giorni: addirittura
sette punti percentuali in più del tasso di sconto.
GO
PROGETTA DI ESPANDERE LA PROPRIA FLOTTA FINO A 80 VELIVOLI PREVEDE DI
ESPANDERE LA PROPRIA FLOTTA FINO A 80 AEROMOBILI ENTRO IL 2008
Milano, 15 marzo 2002 La flotta attuale è composta da 20 Boeing 737 - 300
da 148 posti e sette ulteriori velivoli sono in arrivo entro l'anno. Go sta
valutando se continuare a trarre vantaggio dal mercato dei velivoli di
seconda mano o se prendere in considerazione le recenti offerte ricevute da
Boeing e Airbus per nuovi aeromobili. Ed Winter - responsabile dell'area
Operation di Go - afferma: 'Il nostro piano di crescita è molto aggressivo.
Abbiamo cominciato la nostra attività con collegamenti verso Londra
Stansted nel 1998 con sole tre rotte; ora voliamo su ben 21 destinazioni. I
nostri piani di espansione prevedono l'apertura di una nuova base ogni anno
e per fare ciò dovremo espandere la flotta fino a 80 velivoli entro il
2008. Attualmente siamo in fase di valutazione finale delle varie
alternative e nei prossimi mesi sarà presa una decisione. Ci aspettiamo che
i produttori di velivoli ci facciano delle buone offerte data l'intenzione
di continuare ad utilizzare un unico tipo di aeromobile razionalizzando in
questo modo i costi gestionali e le spese di manutenzione'.
SECONDO
UNO STUDIO , IL PORTO DI GENOVA DIVENTERÀ IL PRIMO PORTO IN ITALIA E NEL
MEDITERRANEO.
Milano, 18 marzo 2002 - a Miami, nell'ambito di Seatrade, si è riunita la
Sezione dedicata alle "destination". Nel corso dell'incontro
l'ing. Fabio Capocaccia, Segretario Generale Ap e Presidente di Medcruise,
ha fornito i dati statistici sui 70 porti soci Medcruise relativi alle
statistiche degli ultimi quattro mesi del 2001 rispetto allo stesso periodo
scorso anno. Lo studio in oggetto è stato commissionato per verificare
l'impatto del'11 Settembre sul mercato delle crociere: nell'ambito di tale
inchiesta, il Mediterraneo è stato suddiviso in 4 aree: Mediterraneo Est
(Cipro, Turchia, Grecia) che ha avuto una diminuzione del 60%; Adriatico
+48%; Tirreno/Mediterraneo Centrale + 16% e Mediterraneo Occidentale +6%. Da
questi dati si evince che il mercato delle crociere nel Mediterraneo non ha
subito alcuna variazione conseguente agli attentati terroristici di
Settembre mentre a livello mondiale la diminuzione è stata dell'11%. Nel
2002, Medcruise ha calcolato che l'aumento del traffico crocieristico nel
Mediterraneo sarà del 15% mentre per i Caraibi sarà del 7,75%. Sempre
secondo lo studio reso noto oggi, il porto di Genova - con i previsti
625.000 passeggeri più i 55.000 passeggeri in transito a Portofino -
diventerà il primo porto in Italia e nel Mediterraneo. Traffici gennaio
2002 - Il traffico complessivo nel porto di Genova nel mese di gennaio è
stato di 4.263.685 tonn. (+2,8%) rispetto allo stesso mese dell'anno
precedente. L'aumento è dovuto essenzialmente al traffico di materie prime:
rinfuse solide movimentate al terminal di Ponte S. Giorgio +17, 1%,
Acciaierie +4%, Prodotti Petroliferi + 12%, e Cemento +43,3%. Tale
incremento è da collegarsi alla ripresa economica nazionale che già alcuni
indicatori danno per avviata. Il traffico contenitori nel mese di gennaio è
stato di 110.737 teu, (-9,9%), di cui: VTE 58.412 (-8,8%), SECH 20.333
(-12,4%), Messina 18.558 (-16,6%), e altri terminal (Grimaldi, Multipurpose,
Grimaldi, Grendi) 13.255 teu (+2,3%). Il rallentamento del traffico
contenitori deve leggersi in un più ampio spettro relativo all'Alto
Tirreno. Infatti i porti dell'arco che va da Livorno a Marsiglia hanno avuto
una diminuzione nei contenitori causata da evidenti fattori internazionali e
alle modifiche fatte alle rotte oceaniche apportate dalla grandi compagnie
di navigazione. Questo si evince anche dai dati di traffico nei porti del
mediterraneo dove i terminal di transhipment hanno tutti dati positivi
rispetto ai porti cosiddetti "finali" che presentano una
contrazione di traffico. Nella merce convenzionale, sostanzialmente stabile,
si ha un forte aumento al Terminal Frutta che nel mese ha movimentato 14.108
tonn. (+111, 8%). I passeggeri nel primo mese dell'anno sono stati 91.560
con una diminuzione del -5,8%. In particolare nei traghetti la diminuzione
è stata del -7,6% (88.625 unità) mentre nel settore crocieristico si è
avuto un aumento del 12,7% (8.564 unità). I carri ferroviari arrivati e
partiti carichi sono stati 10.561 (-5,8%) di cui 4.128 a Voltri (+5,2%) e
6.523 nel porto Storico (-11,6%).
CATERINGROSS
SCARL A CONGRESSO IL 16 MARZO A SALSOMAGGIORE 60 AZIENDE ASSOCIATE PER
RAGGIUNGERE ALTRE 58000 CLIENTI IN TUTTA ITALIA
Milano, 18 marzo 2002 - L'azienda leader della distribuzione alimentare al
catering, terrà il congresso nazionale dei soci nella cittadina termale di
Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. Sarà un¹importante occasione
per parlare delle abitudini degli italiani e del complesso mondo della
ristorazione. Un mercato che vale 55 miliardi di euro - Sono oltre otto
milioni gli italiani che ogni giorno mangiano fuori casa. I consumi outdoor,
rappresentano più del 34 % del totale dei consumi alimentari annui. Del
resto, i nuovi stili di vita hanno portato gli italiani a mangiare fuori
casa molto più frequentemente di pochi anni fa, sia nella pausa pranzo
lavorativa, sia alla sera o nelle giornate festive. Fiera Interna - Anche
quest¹anno si svolgerà la tradizionale fiera interna, giunta alla sua VII
edizione, a cui saranno presenti 32 espositori. La scelta di quest¹anno è
di dare maggior spazio alle aziende di medie dimensioni ma con prodotti
altamente specializzati per il catering. Un momento ludico e di forte
contatto.
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