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MARTEDI'
4 GIUGNO 2002
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SECONDO
UNA RELAZIONE, I GOVERNI NON SONO ANCORA PRONTI AD AFFRONTARE LA SCIENZA
Bruxelles,
4 giugno 2002 - Secondo un articolo apparso nella relazione dell'Ipts
(Istituto di prospettiva tecnologica), la mancanza di progressi verso la
creazione di governi innovativi e dotati di un elevato livello di conoscenze
potrebbe rivelarsi disastrosa. Se non verranno adottati provvedimenti per
garantire che i responsabili politici comprendano le opportunità e i
pericoli dei nuovi sviluppi scientifici e tecnologici, si rischia di creare
una situazione caratterizzata da conseguenze che vanno "dai danni
irreversibili, alla minaccia della sopravvivenza dell'umanità", si
legge nella relazione. L'articolo, redatto da Yehezkel Dror dell'Università
ebraica di Gerusalemme, evidenzia il divario tra la rapidità di movimento
del mondo della scienza e della tecnologia e la lentezza con cui i
responsabili politici reagiscono a tali sviluppi e ne comprendono
l'importanza. "È necessario accorciare i tempi d'apprendimento delle
principali istituzioni sociali responsabili delle scelte
collettive...l'istituzione che più di tutte ha bisogno di un corso
accelerato di 'miglioramento' è il governo", recita l'articolo. Pur
riconoscendo che sono stati compiuti alcuni miglioramenti da parte dei
governi, per esempio la creazione dell'Unione europea e l'introduzione di
nuovi elementi come la trasparenza, l'autore conclude che, nel complesso, la
capacità di governare (la cosiddetta governance) sta peggiorando. Ed una
delle principali cause risiede nel fatto che i governi non dispongono di
competenze appropriate. Prendendo l'esempio del "governo basato sulla
conoscenza", Dror ritiene che molti dei decisori non dispongano loro
stessi di conoscenze sufficienti. Egli afferma di aver riscontrato una
mancanza di conoscenze in campo scientifico e tecnologico da parte di un
numero troppo elevato di politici e funzionari governativi e aggiunge di non
aver trovato esempi di iniziative volte a risolvere tale problema.
"Sperare che i governi possano guidare e regolamentare le economie
basate sulla conoscenza e facilitare le società della conoscenza senza
disporre loro stessi di un'elevata 'intensità cognitiva', nella piena
accezione del termine, è assurdo". In un ambiente in cui occorre
sempre più "scommettere alla cieca", disporre di tali conoscenze
risulta ancor più importante. Affinché ciò accada, i governi devono poter
contare su un numero più elevato di "esperti della conoscenza" e
occorre ripensare il ruolo degli scienziati nell'amministrazione
pubblica", sostiene Dror. Per rendere innovativi i governi, la
creatività è essenziale. Tuttavia, l'autore dell'articolo non ritiene che
i governi abbiano mostrato la capacità di aumentare la creatività entro i
limiti della struttura governativa tradizionale e che pertanto debbano
affidarsi ad un sostegno esterno. "Tuttavia, un'indagine condotta
dall'autore su circa 45 paesi, compresi molti degli Stati membri dell'Unione
europea, ha mostrato chiaramente che la grande maggioranza di tali paesi non
dispone di nessuna struttura che assomigli ad un think tank
metodologicamente avanzato e su vasta scala, capace di condurre un'analisi
sistematica e ad ampio spettro delle principali aree politiche, con
particolare attenzione allo sviluppo di opzioni radicalmente nuove",
recita la relazione. Per far fronte a tale situazione, è necessario
aumentare il numero di "enclave, vicino ai corridoi del potere, che
dimostrano un vero e proprio entusiasmo nei confronti
dell'innovazione". Solo in questo modo i governi potranno "far
fronte all'incredibile potere di influenzare il futuro che la scienza e la
tecnologia conferiscono".
LA
COMMISSIONE INVITA A PRESENTARE DOMANDE DI SOVVENZIONE PER PARTECIPARE ALLA
MANIFESTAZIONE INAUGURALE DEL 6PQ
Bruxelles, 4 giugno 2002 - La Commissione europea ha invitato i cittadini
dei paesi dell'Europa centrale ed orientale (Peco) canditati all'adesione
all'UE a presentare domanda per le sovvenzioni destinate a coprire le spese
di viaggio in vista di partecipare alla manifestazione inaugurale del sesto
programma quadro (6PQ), che si svolgerà a Bruxelles dall'11 al 13 novembre.
L'invito a presentare manifestazioni d'interesse intende agevolare la
partecipazione di cittadini provenienti da Bulgaria, Repubblica Ceca,
Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e
Slovenia. Le sovvenzioni possono essere concesse ai Punti di contatto
nazionali (Ncp), ai funzionari degli uffici europei di collegamento, ai
responsabili di programmi di ricerca e sviluppo tecnologico (Rst) che
operano all'interno di enti pubblici riconosciuti ed a tutti coloro che si
occupano dello sviluppo della cooperazione scientifica e tecnologica con
l'Unione. Tra i criteri di selezione figurano la nazionalità, le competenze
scientifiche, il datore di lavoro e la funzione, nonché la partecipazione
personale allo sviluppo della cooperazione scientifica con la CE in uno dei
seguenti settori: genomica e biotecnologia per la salute; tecnologie della
società dell'informazione; nanotecnologie, materiali intelligenti e nuovi
processi produttivi; aeronautica e spazio; sicurezza alimentare e rischi per
la salute; sviluppo sostenibile (compresi i sistemi energetici); cittadini e
"governance" in una società europea aperta basata sulla
conoscenza. La selezione avverrà alla fine di luglio ed i candidati
prescelti verranno contattati a metà settembre. Le domande devono essere
presentate entro il 12 luglio 2002 utilizzando il sito web indicato di
seguito. Per ui informazioni e per accedere al modulo di candidatura,
visitare il seguente sito web: http://europa.eu.int/comm/research/iscp/invitationresearchconf2002_en.html
L'ESPERIENZA
E LE COMPETENZE DI FINSIEL NELLA REALIZZAZIONE DI ITALIA.GOV.IT, IL PORTALE
NAZIONALE PER I SERVIZI AL CITTADINO
Roma, 4 giugno 2002 - Italia.gov.it è stato realizzato da Finsiel,
l'azienda del Gruppo Telecom Italia leader nell'offerta di soluzioni per il
mercato dell'Information Technology. Per questo progetto Finsiel ha
raccordato le realtà eccellenti dell'intero Gruppo Telecom Italia:
Seat-Matrix per l'interfaccia grafica e i percorsi di navigazione, Netikos
per lo sviluppo dell'applicazione, Telecom Wireline per la gestione
dell'infrastruttura tecnologica e i call center. Il portale Italia.gov.it
organizza le informazioni e i servizi sulla base delle esigenze concrete e
quotidiane di vita e di lavoro dei cittadini. Il "cuore" del
portale si chiama infatti Eventi della Vita: veri vademecum su quanto la
Pubblica Amministrazione offre per affrontare momenti e attività
importanti, quali la nascita, la scelta della scuola, l'orientamento al
lavoro, la malattia, la pensione, ma anche i viaggi e il tempo libero.
Navigando nella voce "Vivere il tempo libero e la cultura", per
esempio, si possono prenotare online biglietti per concerti e
manifestazioni, oppure ascoltare rare registrazioni della Discoteca di
Stato. Molte informazioni e servizi che finora richiedevano la presenza
fisica del cittadino presso l'ufficio competente possono ora essere ottenuti
online: cosa fare in caso di smarrimento della patente, quali documenti
servono per rinnovare il passaporto, come ottenere il duplicato del codice
fiscale, e spesso è possibile stampare direttamente i moduli necessari
grazie al servizio Senza Fila. Alla Pubblica Amministrazione il portale
consente invece di svolgere campagne informative e attività di
monitoraggio, raccogliendo indicazioni utili per orientare l'organizzazione
e i servizi sulla base delle esigenze reali dei cittadini. Finsiel ha
progettato il portale per la massima fruibilità dei servizi. Estrema
attenzione è stata posta agli aspetti di usabilità e accessibilità per
tutti i cittadini, secondo le regole internazionali del World Wide Web
Consortium. Chi non ha molta dimestichezza con Internet e ha difficoltà a
trovare quello che cerca, può collegarsi telefonicamente con un operatore
esperto anche mentre naviga, con la stessa connessione (Voice over IP). La
struttura logica e informatica del portale permetterà a regime anche la
visualizzazione delle informazioni su wap e palmari, nonché l'accesso
attraverso la Carta di Identità Elettronica e la Carta Nazionale dei
Servizi, per ottenere servizi personalizzati di consultazione, prenotazione
e pagamento. Finsiel ha già realizzato molte applicazioni di e-government
nel nostro Paese. I Servizi Fiscali Online sono riconosciuti come una delle
realizzazioni di e-government più riuscite a livello mondiale: 2.500
milioni di miliardi di lire riscossi nel '99-01, 200 milioni di documenti
gestiti tra dichiarazioni, pagamenti e atti del registro (riduzione del 50%
dei volumi di procedure), rete di 2.200 uffici tributari, 360.000 cittadini
che nel 2001 hanno inviato direttamente la dichiarazione dei redditi via
Internet, 130.000 intermediari (notai, commercialisti) abilitati attraverso
reti e servizi dedicati. Finsiel possiede un patrimonio di competenze e
soluzioni per la gestione di servizi territoriali sviluppato in numerosi
progetti: il Sistema Informativo della Montagna (Sim), che attraverso 800
sportelli di servizi al cittadino, 1.300 uffici attivi entro l'anno, il
collegamento di tutte le Regioni, eroga servizi integrati anche in zone
isolate del Paese il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian) per il
controllo e l'erogazione ai produttori agricoli degli aiuti previsti dalla
normativa nazionale e comunitaria (oltre 5 miliardi all'anno, 2 milioni di
aziende agricole gestite) il Sistema Informativo del Territorio (Gis) basato
sull'integrazione di foto digitali e cartografia catastale (300.000 mappe
catastali, 70 milioni di particelle catastali) per il controllo e la
pianificazione dell'intero territorio italiano. Numerose anche le soluzioni
di accesso e sicurezza realizzate in progetti quali la Carta d'Identità
Elettronica (600.000 carte in corso di distribuzione), la Smart Card per
l'accesso ai servizi pubblici in diverse realtà locali, l'identificazione
dei cittadini attraverso le impronte digitali (sistema Afis-Spaid), il
braccialetto elettronico per il controllo a distanza delle persone agli
arresti domiciliari. Nei settori della contabilità, della previdenza, del
lavoro, della cultura, dell'istruzione e del turismo, Finsiel ha firmato
realizzazioni quali il sistema per il Bilancio Finanziario dello Stato, il
Servizio Bibliotecario Nazionale, il Sistema Informativo del Lavoro, lo
Sportello Interattivo dell'Inpdai, i servizi previdenziali online per l'Inps,
il Network dei Beni Culturali, i portali territoriali turistici. Infolink: www.italia.gov.it
FABBISOGNO
DEL SETTORE STATALE - MAGGIO 2002
Roma, 4 giugno 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che nel mese di maggio 2002 si è registrato un fabbisogno del settore
statale di circa 11.400 milioni di euro, a fronte di un fabbisogno di 10.372
milioni di maggio 2001. Nei primi cinque mesi del 2002 si è registrato
complessivamente un fabbisogno di circa 41.400 milioni, mentre nell'analogo
periodo 2001 si era avuto un fabbisogno pari a 38.729 milioni. Roma, 3
giugno 2002 In relazione al dato sul fabbisogno del settore statale nel mese
di maggio 2002, il Ministero dell'Economia e delle Finanze sottolinea come
il dato sia in linea con le previsioni. Sui dati dei primi cinque mesi,
infatti, ancora non produce effetti positivi il gettito derivante
dall'autotassazione di giugno e quello determinato dall'operazione di
cartolarizzazione degli immobili, atteso per la seconda metà dell'anno. Sul
dato di fabbisogno di maggio, inoltre, pesa un maggior tiraggio netto dei
fondi Ue e la riforma del versamento delle accise.
ASSEMBLEA
DI ASSOLOMBARDA: LA CITTADINANZA MILANESE, PER LA PRIMA VOLTA, HA POTUTO
ASSISTERE ALL'ASSEMBLEA IN GALLERIA VITTORIO EMANUELE IN DIRETTA SUL GRANDE
SCHERMO
Milano, 4 giugno 2002 - L'Assemblea Generale degli industriali milanesi si
è aperta con le note dell'Inno di Mameli per rendere omaggio al Tricolore
del 1848 restaurato grazie al contributo di Assolombarda e dell'Associazione
deglì Industriali di Monza e Brianza. Il vessillo che i giovani di Milano
donarono ai coetanei monzesi per il loro contributo alle Cinque Giornate, è
stato ritrovato nel luglio dello scorso anno a Monza, nei sotterranei della
Villa Reale, dalla sezione locale dell'Associazione Mazziniana Italiana. Un
cimelio storico, bisognoso di un restauro a cura di mani esperte, che gli
imprenditori di Milano e Monza hanno deciso di finanziare rispondendo
all'appello lanciato sul Corriere della Sera da Gianna Parri, Presidente dei
mazziniani. Il nostro è stato solo un piccolo gesto", hanno dichiarato
Michele Perini, Presidente di Assolombarda, e Carlo Edoardo Valli,
Presidente degli industriali di Monza e Brianza, durante la breve cerimonia
con i Sindaci dì Milano e Monza, Gabriele Albertini e Roberto Colombo,
"ma rappresenta un segno concreto del nostro attaccamento all'Italia e
della nostra voglia di sentirci una nazione". 1 lavori dell'Assemblea,
a cui hanno partecipato molti protagonisti dell'industria, della finanza e
della politica italiana, sono poi proseguiti con gli interventi del Sindaco
di Milano Albertini, del Vicepresidente della Provincia di Milano Dario
Vermi e del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni; cui hanno
fatto seguito la relazione del Presidente di Assolombarda Michele Perini, e
gli interventi del Ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e
del Presidente di Confindustria Antonio D'Amato. L'Assemblea Generale è
stata anche l'occasione per la presentazione del Bilancio Sociale 2001 di
Assolombarda: un'iniziativa con la quale l'Associazione degli imprenditori
milanesi ha voluto rendere conto in modo organico e misurabile dell'entità
del coinvolgimento, nelle sue iniziative, dei diversi attori della vita
economica, sociale e culturale. Il bilancio sociale è lo strumento al quale
abbiamo deciso, per il secondo anno consecutivo, di affidare la
testimonianza del nostro "fare" e dei nostro 'far parte': della
comunità economica, della città e del territorio, della comunità dei
cittadini, ha dichiarato il Presidente Michele Perini, "confermando e
rafforzando la nostra scelta di comunicare in modo aperto e sviluppare un
confronto cOstruttivo con l'insieme dei nostri stakeholder. Lo scorso anno,
la Giuria dell'oscar di Bilancio volle assegnarci un premio speciale, perché
avevamo realizzato il primo bilancio sociale di un'associazione
imprenditoriale in Europa", ha proseguito Perini, la nostra
soddisfazione più grande non è quella di essere arrivati primi, ma di
essere stati i primi a provarci e di avere avuto coraggio, misurandoci con
qualcosa di nuovo. Di avere aperto una strada nuova di dialogo e di
attenzione al sociale che spero saranno in molti a seguire nel mondo
dell'associazionismo imprenditoriale, come già avviene nelle imprese,
mettendo in campo progettualità, capacità di risolvere problemi complessi,
cultura dell'efficacia nella risposta ai bisogni e cultura dell'efficienza
nell'impegno delle risorse".
ASSOLOMBARDA:SINTESI
DELLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE MICHELE PERINI
Milano, 4 giugno 2002 - - Sviluppo dei Paese e resistenze corporative - Oggi
il cambiamento deve investire tutti. Il cambiamento a cui penso non è né
strumentale, né fine a se stesso. Il cambiamento a cui penso si qualifica e
si legittima per la capacità di far progredire la società, di posizionare
ancora più in alto il livello di sviluppo economico e di benessere sociale.
Crediamo di stare in una società civile e moderna, compiuta e aperta, ma
spesso ci ritroviamo in un insieme di corporazioni fatte di privilegi e di
potere, chiuse nell'autotutela e rigide nei rapporti con le altre
corporazioni. Ci si esprime di più attraverso i veti incrociati che
attraverso le proposte. Sembra quasi di stare ancora al tempo delle
contrade. Molte prese di posizione nascono dalla volontà di non rinunciare
a ruoli e rendite di posizione che tanti anni di supplenza alla politica
avevano impropriamente distribuito. Tanti gruppi sono impegnati a difendere
privilegi travestiti da principi o giustificati da appartenenze. Pochi sono
disposti a condividere soluzioni utili per tutti. Dobbiamo abbandonare
questi comportamenti. Non mi stanco di ripeterlo: oggi siamo in un momento
di molte opportunità e, come sempre in questi casi, di molte resistenze.
Siamo in un momento in cui è necessario saper pensare in modo nuovo: avere
il coraggio di lasciare rendite certe, ma di breve scadenza, e intraprendere
strade nuove attraverso il dialogo e il confronto, per far avanzare insieme
politiche di riforme e progetti di modemizzazione che il Paese non ha più
alibi per non realizzare. Le riforme - In Italia riforme importanti,
soprattutto ma non solo per l'attività d'impresa, sono in fase di
implementazione: il mercato del lavoro; il fisco; il diritto societario.
Programmi ambiziosi si vanno specificando sui temi della rete, della
ricerca, della scuola, delle infrastrutture. Vanno prendendo corpo riforme
strutturali, come l'istituzione delle società destinate a valorizzare il
patrimonio dello Stato e a sostenere il finanziamento delle infrastrutture.
Nella finanza pubblica ci attendiamo un miglioramento progressivo e stabile:
valori più bassi di imposizione fiscale, valori più bassi di spesa
pubblica corrente. Entrambi sono presupposti per quell'indispensabile
creazione di ricchezza che è l'unico vero strumento di uno sviluppo più
equo. Con la congiuntura complessa in cui ci troviamo, comprendiamo la
difficoltà a perseguire una tale politica. Ma la scelta è obbligata. E il
Governo deve saper conciliare la riduzione della pressione fiscale per le
famiglie con quella per le imprese, in tempi certi e con chiarezza. Altre
riforme, altri meccanismi attendono di essere messi in movimento. E altri
temi non sono ancora stati affrontati con la velocità necessaria,
nell'ottica opportuna del cambiamento e dei superamento dei privilegi
corporativi. Mi riferisco ai processi di privatizzazione di quelle attività
che sono ancora significativamente pubbliche. Mi riferisco agli oggettivi
vincoli posti a questo processo dalle norme che regolano i servizi. pubblici
a livello locale. Mi riferisco alla liberalizzazione dei mercati e dei
settori, per esempio quello delle professioni. Mi riferisco al cammino,
troppo tortuoso, di una definitiva riforma nel campo delle pensioni, ma
anche in quello degli ammortizzatori sociali, per i quali occorrerà
privilegiare la destinazione di risorse verso i disoccupati. Senza
dimenticare che, per il finanziamento della cassa integrazione guadagni, nel
bilancio tra contributi versati e prestazioni erogate il sistema industriale
è in credito per un importo che, nel 2001, è pari a 1.774 milioni di Euro.
E senza dimenticare che il cuneo fiscale e contributivo già incide oltre
misura sulla nostra competitività, e che il peso degli oneri contributivi
non permette di valorizzare con una retribuzione adeguata il lavoratore che
lo merita. Penso anche alla questione della burocrazia. Avviare un'impresa
resta un'avventura burocraticamente complessa e costosa; manca la sensazione
diffusa che siano diminuiti gli adempimenti; si manifestano estemporanei
balzelli locali. t mai possibile che per un giovane che voglia aprire
un'attività non basti una partita IVA e null'altro? 0 che giovani studenti
non possano esercitare delle mini-attività semplicemente con un documento
legale con un'unica ritenuta alla fonte previdenziale e fiscale? Non è
forse meglio educarli alla legalità attraverso un modo semplice di
conoscere il mondo del lavoro, piuttosto che fare finta di nulla e rischiare
di lasciarli entrare dalla porta del sommerso? Per i giovani, il primo
approccio al lavoro è fondamentale per un corretto e operoso comportamento
nella società. Allargamento della UX. e Cina nel Wto: cogliere le
opportunità e neutralizzare i rischi - Il 2002 è iniziato con un
cambiamento epocale: la definitiva unione monetaria in Europa. L'unione
monetaria è un cambiamento forse anche al di là del sogno di chi,
cinquant'anni fa, cominciò a lavorare per un'Europa più unita. Ma dobbiamo
andare oltre, dobbiamo guardare ancora più lontano, perché l'orizzonte dei
nostri figli dovrà poter essere ancora più grande: gli Stati Uniti
d'Europa. 1 lavori della Convenzione si sono avviati: dalla riforma delle
Istituzioni, ci aspettiamo tutto questo. E ci aspettiamo un'Unione più
vicina, meno burocratica, più efficiente. Ci aspettiamo norme semplici,
efficaci, intelligibili. Per ogni 300 leggi che eliminiamo dalla Gazzetta
Ufficiale italiana, ne arrivano 3.000 dalla Gazzetta Ufficiale europea. C'è
chi si è divertito a contare che nel 1996 Bruxelles produceva 5.251 pagine
al giorno, 219 all'ora, 4 al minuto; non credo che da allora siano
diminuite. Anche in Europa è necessario semplificare per competere. In
effetti, l'Ocse ha stimato che i costi per gli adempimenti amministrativi
rappresentano in media, per il settore industriale, il 4% del Pil: un peso
che è ovviamente più rilevante, in proporzione, per le piccole e medie
imprese. Il costo per occupato passa dai 900 dollari per le imprese più
grandi, ai 1.500 per quelle fino a 50 addetti, ai 4.600 per quelle fino a
20. Ma soprattutto, l'eccessiva regolamentazione penalizza la capacità di
flessibilità e condiziona sempre più la nostra vita. Altri cambiamenti
sono già in vista, per l'Europa e per il mondo intero. Penso allo storico
accordo Nato-Russia che il nostro Paese ha avuto la credibilità per
promuovere; penso all'ingresso della Cina nel Wto; penso al prossimo
allargamento dell'Unione Europea. Sono fatti di straordinaria portata:
culturale, civile, politica. Sono potenziali enormi per lo sviluppo
dell'economia. Sono opportunità impensabili fino a poco tempo fa. Occorre
coglierle e neutralizzare i rischi che si potrebbero correre senza un
adeguato governo dei cambiamenti. Questioni come la proprietà intellettuale
o l'adeguamento delle normative tecniche, ambientali e di sicurezza nei
luoghi di lavoro non sono dettagli: vanno presidiate anche con grande
attenzione alle reciprocità, a garanzia di uno sviluppo verso l'alto di
tutte le economie che entreranno così progressivamente in relazione.
Occorre salvaguardare condizioni di competitività omogenee. Occorre evitare
che le nostre imprese si trovino costrette a delocalizzare per far fronte a
fenomeni di dumping normativo o a inaccettabili slittamenti nell'adeguamento
agli standard europei. Risorse umane, innovazione e sviluppo - Siamo in una
fase assai critica per lo sviluppo dell'impresa; una fase nella quale
l'imperativo è rafforzarsi e crescere per continuare a competere. In questa
fase il sistema industriale italiano, fatto di note debolezze ma anche di
tante eccellenze, chiede politiche peculiari per il rafforzamento e la
crescita delle imprese, di quelle piccole, medie e grandi. Abbiamo nel
numero e nella qualità delle nostre imprese un invidiato punto di forza; ma
abbiamo anche la dimensione media d'impresa più piccola in Europa. Le
nostre tante piccole imprese sono un valore importantissimo: ma senza grandi
imprese il Paese èsenza futuro. Far crescere le une vuole dire far
diventare più numerose le altre. Dobbiamo dunque promuovere politiche
intese a migliorare disponibilità e costi dei fattori produttivi, come il
lavoro, ma anche l'energia e l'Information and Communication Technology.
Dobbiamo promuovere politiche per accelerare la realizzazione di quelle
infrastrutture fisiche necessarie per la mobilità. Dobbiamo promuovere
politiche per radicare sempre di più le nostre imprese nella competizione
internazionale. Dobbiamo promuovere politiche per far crescere il rapporto
tra impresa, banca e finanza, oggi ancora troppo complesso e vischioso.
Dobbiamo favorire il reinvestimento della ricchezza prodotta e l'apporto di
capitali freschi nelle nostre imprese. Quelle nelle quali ciascuno di noi
crede. Perché la peculiare ricchezza della nostra economia è proprio l'insieme
di tante persone che credono nella loro attività: un capitale umano di
imprenditoria appassionata al suo lavoro, unico al mondo. Sull'innovazione
giochiamo la partita dell'avanzamento delle nostre frontiere: dobbiamo
promuovere le condizioni per il suo sviluppo. Sul capitale umano, sul
capitale di conoscenza e di relazione, dobbiamo fondare i nostri progetti di
sviluppo e di cambiamento. Il modello milanese e lombardo di dialogo tra
Istituzioni e società civile - Mi pare che il metodo del dialogo tra
Istituzioni e società civile che negli ultimi anni ha coinvolto i diversi
livelli del governo locale sul nostro territorio possa costituire un buon
modello. Un modello che può superare positivamente il rischio di
frammentazioni e di carenze di progettualità. Certo, questa sorta di
governance milanese e lombarda ha permesso finora di affrontare solo una
parte dei tanti nodi da sciogliere per lo sviluppo del territorio. Ma i suoi
risultati dimostrano quanto sia necessario che il metodo sia adottato a
tutti i livelli e in modo strutturale. Con il sindacato milanese, abbiamo
messo in piedi un osservatorio sull'andamento degli infortuni sul lavoro,
per progettare insieme iniziative utili a tenere alta la sensibilità delle
imprese e dei lavoratori verso la prevenzione. Abbiamo realizzato un tavolo
comune per la conciliazione delle controversie che valorizza il ruolo delle
parti. Insieme a tutte le Organizzazioni Sindacali e al Comune, abbiamo
stipulato un'intesa, così come è stato fatto a livello regionale. Intese
per favorire lo sviluppo economico del territorio e aumentare un tasso di
occupazione che a Milano, con il suo 62,3%, è ben superiore alla media
nazionale del 54%, ma ancora lontano dall'obiettivo fissato a Lisbona.
Intese, anche, per realizzare politiche orientate all'integrazione
lavorativa e sociale delle fasce deboli del mercato del lavoro e dei
cittadini extracomunitari. Dobbiamo adoperarci per la loro dignità, perché
abbiano una prospettiva concreta di crescente integrazione nella vita civile
e nel lavoro: sottraendoli a forme di occupazione non legali e combattendo
il sommerso. Vorrei trarre un'indicazione da tutto ciò: mettendo mano ai
problemi con spirito di concretezza e senza pregiudizi ideologici, ci sono
ampie possibilità per migliorare il mercato del lavoro, per allargare le
opportunità di occupazione, per innalzare la qualità e ampliare la tutela
del lavoro. Abbiamo lavorato con i sindacati milanesi su temi concreti,
abbiamo trovato soluzioni soddisfacenti per tutti, non ci siamo preoccupati
dei riflessi sulla politica nazionale: abbiamo operato e basta. Quando c'è
un bisogno, a Milano lo si affronta. Milano è sempre coesa quando c'è
veramente da fare. 1 tavoli di confronto esito dell'incontro di venerdì tra
Governo e parti sociali sono la dimostrazione del fatto che, come afferma un
vecchio detto, solo le montagne non s'incontrano mai. Chiediamo al sindacato
di proseguire su questa strada con ancora più coraggio, con una
determinazione costante a lavorare insieme per lo sviluppo dell'occupazione
e la crescita del benessere collettivo. La fame d'infrastrutture di Milano e
il progetto confereneze exibition lanciato da Assolombarda - La fame di
infrastrutture di Milano, della stia area e della sua regione è così
atavica che dobbiamo far fare un salto di scala ai tempi di realizzazione.
Altrimenti, continueremo nei ritardi di anni, nel l'inseguimento tra
esigenze e risposte, in un mondo che non può più sopportare questo scarto.
Perché altrove, in altre aree che competono con Milano, questo scarto non
c'è. Al Governo chiediamo di rendere operativa al più presto la
"Legge Obiettivo". Per una città come la nostra, salvaguardare e
sviluppare le infrastrutture, quelle che ci sono e quelle che mancano, è
essenziale: la centralità di Malpensa; l'irrinunciabilità di Linate; la
realizzazione dell'Alta Capacità ferroviaria; la necessità impellente di
una Fiera nuova, moderna, dinamica, con un polo esterno integrato da subito
con la città attraverso infrastrutture di prim'ordine. In questa direzione
vi è il consenso di tutti i componenti della business community. Per
questo, Assolombarda lancia un grande progetto, per creare un punto
d'incontro tra la domanda di Amministrazioni e cittadini e la capacità
delle imprese di offrire soluzioni articolate e innovative: un progetto che,
attraverso un evento di conference exibition, offre insieme momenti di
confronto, proposte concrete e opportunità di business.
NUOVO
SITO PER L'UNITÀ TECNICA FINANZA DI PROGETTO
Roma, 4 giugno 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che è disponibile da oggi l'accesso alla nuova home page dell'Unita tecnica
Finanza di Progetto, istituita con il compito di promuovere la diffusione e
l'utilizzazione delle tecniche di finanza di progetto e dei modelli di
partenariato pubblico-privato per la realizzazione di infrastrutture di
pubblica utilità. Tale strumento è fruibile attraverso la home page del
sito internet del Ministero dell'Economia e delle Finanze www.tesoro.it
nella sezione dedicata alle Politiche di Sviluppo e Coesione, oppure,
direttamente, all'indirizzo internet www.utfp.it
Il nuovo sito, unitamente alla normativa di riferimento, di carattere
generale e settoriale, in materia di project financing, contiene documenti
di natura economico-finanziaria, giuridica e tecnico-ingegneristica e la
Relazione sull'attività svolta dall'Unità tecnica Finanza di Progetto al
31 gennaio 2002. Inoltre è stata introdotta una specifica sezione ai
"Servizi on line" dove, a breve, le pubbliche amministrazioni
potranno fruire di modelli economico-finanziari, appositamente elaborati
dall'Unita tecnica Finanza di Progetto, da impiegare per la valutazione di
fattibilità di alcune tipologie di infrastrutture. Il nuovo sito dell'Unità
tecnica Finanza di Progetto è in linea con i criteri stabiliti dalla
Funzione Pubblica in termini di organizzazione, usabilità e accessibilità
dei siti Web delle pubbliche amministrazioni.
PERFORMANCE
DI UNIEUROPARENTA, FONDO OBBLIGAZIONARIO EUROPEO DI UNION INVESTMENT
Milano, 4 giugno 2002 - UniEuropaRenta fondo obbligazionario che investe
esclusivamente in Europa, disponibile anche nella versione no load (UniEuropaRenta
-net-, numero di identificazione tedesco [Wkn]: 975 024). UniEuropaRenta (Wkn:
971 132) appartiene ai nostri fondi obbligazionari più grandi grazie ad un
patrimonio che ammonta a circa un miliardo di euro. La maggior parte dei
beni è investita in obbligazioni dei Paesi membri della zona euro, nonché
in altri Paesi dell'Europa occidentale (Gran Bretagna, Svezia, Danimarca).
Una parte sempre più consistente del portafoglio è costituita da
obbligazioni societarie, le quali grazie ad un rendimento più elevato
rappresentano una scelta interessante da affiancare ai titoli del debito
pubblico. Una peculiarità del fondo è data inoltre dall'inserimento in
portafoglio di titoli obbligazionari dei Paesi dell'Europa orientale. Ciò
rappresenta una buona opportunità per gli investitori, i quali possono
trarre vantaggio dalla "fantasia di convergenza" ossia dall'idea
che in vista della futura adesione di tali Paesi all'Unione Europea e quindi
all'Unione monetaria, i tassi convergono verso i livelli dei tassi dell'area
euro. Nel corso degli ultimi mesi, le condizioni di mercato per i titoli di
stato europei sono state più difficili: il miglioramento dei dati
congiunturali ha vanificato le previsioni circa ulteriori ribassi dei tassi
provocando un aumento dei rendimenti con relative perdite delle quotazioni e
i mercati obbligazionari hanno anticipato la svolta sui tassi di interesse
prevista per quest'anno. Malgrado condizioni macroeconomiche più critiche,
UniEuropaRenta ha avuto uin'andamento sofddisfacente conseguendo, negli
ultimi 12 mesi (dati al 30 aprile 2002), un aumento del 5,3%, che conferma
la performance positiva degli anni precedenti. Strategia di investimento:
Gli investimenti in titoli dei Paesi appartenenti all'area euro
costituiscono, con una quota superiore al 75% del patrimonio, la componente
di gran lunga più importante del portafoglio di UniEuropaRenta. Le
previsioni di crescita relative all'area euro sono migliorate dopo aver
evidenziato un rallentamento nel secondo semestre 2001. Secondo le
previsioni del Fondo monetario internazionale, l'output economico in area
euro dovrebbe aumentare dell'1,5% quest'anno e del 2,9% nel 2003. Importanti
indicatori congiunturali (quali l'indice ifo sulla fiducia delle imprese,
l'indice Reuters dei manager responsabili degli ordini di acquisto o la
produzione industriale) sono migliorati nel corso degli ultimi mesi, ed il
mercato del lavoro mostra una sorprendente stabilità grazie ad un tasso di
disoccupazione dell'8,4%. Un incremento degli stock di magazzino nel settore
industriale insieme ad una solida domanda nell'ambito dei consumi costituirà.
con ogni probabilità, il punto di partenza per un accelerazione della
ripresa economica attesa nella seconda metà dell'anno. Sebbene le
previsioni di crescita relative a Eurolandia si mantengano ad un livello
inferiore rispetto a quello degli Usa, pensiamo che la Bce potrebbe decidere
di aumentare i tassi di interesse ancora prima della corriposndente Usa, la
Fed. Attualmente sembra essere disatteso l'obiettivo di un tasso annuo di
inflazione fissato al 2,0%, infatti, nel mese di aprile, il rincaro dei
prezzi in area euro si attestava, a dispetto delle aspettative, al 2,4%; e
la crescita monetaria (relativamente forte) insieme ai consistenti aumenti
salariali concessi a seguito del rinnovo del contratto di lavoro
dell'industria metallurgica tedesca hanno sostenuto l'inflazione. In un
simile scenario si assisterà, secondo le nostre previsioni, ad un aumento
del tasso principale di rifinanziamento dello 0,25% entro i prossimi quattro
mesi, a cui si aggiungerà, entro la fine dell'anno, un ulteriore aumento
dello 0,25% per raggiungere quindi un livello del 3,75%. Secondo le stime,
che sono per lo più in linea con il mercato, la curva dei rendimenti
dovrebbe evidenziare un decorso più piatto rispetto a quello attuale. Si
prevede comunque di ridurre fra non molto il leggero soprappeso della
duration al livello del benchmark. Euro-Outs: Con una quota poco inferiore
al 12%, la Gran Bretagna continua a detenere la seconda posizione nel
portafoglio di UniEuropaRenta. Sebbene il Regno Unito abbia affrontato
meglio di tutti gli altri Paesi industrializzati il recente periodo di
recessione - tanto che molti operatori erano convinti di una politica
monetaria più restrittiva da parte della Banca d'Inghilterra - le
aspettative di un imminente rialzo dei tassi di interesse sono per il
momento rientrate, a causa di una crescita che negli ultimi tempi è apparsa
indebolita e di un tasso di inflazione che si mantiene costantemente basso.
Non riscontriamo quindi alcun motivo che ci induca a modificare la nostra
visione, che da la preferenza a scadenze a breve con conseguente sottopeso
per le scadenze a lungo termine. E l'andamento attuale dei bonds britannici
ha dato ragione a Union Investment: malgrado la vittoria elettorale del
partito laburista tendenzialmente favorevole all'euro avvenuta un anno fa,
le prospettive di convergenza finora non sono migliorate in modo decisivo.
Poiché tra la popolazione britannica non esiste al momento una maggioranza
favorevole all'euro, prevediamo che un referendum in merito non si terrà
prima di due anni. Il portafoglio detiene inoltre posizioni minori su titoli
dei Paesi scandinavi. La Danimarca è presente con quasi il 3% e la Svezia
con il 2,5%, entrambi i Paesi risultano quindi leggermente soprappesati
rispetto al benchmark. In Danimarca valutiamo interessanti soprattutto le
scadenze da tre a cinque anni: in presenza di una differenza sui tassi da 20
a 30 punti base rispetto ai Bund, i titoli danesi rappresentano una valida
alternativa di investimento. Negli ultimi mesi la Svezia ha potuto
beneficiare dell'effetto convergenza sia sul versante obbligazionario che su
quello valutario; in risposta all'andamento della moneta svedese
(riconducibile fra l'altro alla situazione dei mercati azionari), è stata
ridotta l' esposizione precedentemente sovrappesata sui titoli di Stoccolma.
A causa di un aumento dei rischi inflazionistici, la Riksbank è stata
quest'anno la prima banca europea ad aumentare il tasso di riferimento,
ultimamente ancora una volta all'inizio di maggio. Tuttavia, a medio
termine, continuano a essere positivi circa il mercato dei bond e la valuta,
preferendo le medie scadenze. I Paesi dell'Europa orientale candidati
all'Unione monetaria europea, Ungheria e Polonia pesano, nel portafoglio di
UniEuropaRenta, per una quota complessiva superiore al 5%, e ciò riflette
la nostra valutazione estremamente favorevole nei confronti di questi Paesi,
che, negli ultimi anni, hanno sempre offerto risultati soddisfacenti. Oltre
alle cifre positive del commercio con l'estero e ai progressi nelle
trattative di adesione all'UE, il quadro è caratterizzato da un trend
invariato dei tassi e da una situazione complessivamente positiva in ambito
valutario. In Ungheria, le tensioni che hanno caratterizzato le ultime
elezioni parlamentari, dovrebbero essere superate, ed anche le discussioni
circa l'autonomia della Banca centrale polacca non dovrebbero, nel medio
periodo, ripercuotersi negativamente sul mercato obbligazionario di questo
Paese. Ulteriori ribassi dei tassi, nell'ambito dei 100-150 punti base, non
ci sorprenderebbero se si considera l'andamento dell'inflazione. Mentre in
Polonia U.I. da la preferenza soprattutto al medio periodo, in Ungheria U.I
è impegnatà con le scadenze a breve. Infine, oltre alla Polonia e
all'Ungheria, U.I detiene una modesta posizione in titoli emessi dalla
Slovacchia.
AMERICAN
STOCK EXCHANGE RINNOVA E CONSOLIDA LA SUA PRESENZA SUL WEB IL NUOVO SITO
OFFRE AD AMEX UNA MAGGIORE FLESSIBILITA' OPERATIVA, UNA RIDUZIONE DEI COSTI
DI GESTIONE E IL MIGLIORAMENTO DEI CANALI DI COMUNICAZIONE
Milano, 4 giugno 2002 - Bea Systems, Inc. (Nasdaq: Beas), il principale
produttore di infrastrutture software applicative, ha annunciato la firma di
un accordo con American Stock Exchange (Amex) per far convergere i tre
principali siti Internet della societa' in un unico sito Web, che sfrutta le
funzionalita' di Bea WebLogic Enterprise Platform. Il nuovo sito di Amex
unifica i siti Web Amex.com, AmexTrader.com e AmericanStocks.com gia'
esistenti, in modo da servire con piu' efficacia gli investitori privati e
istituzionali, i gestori di titoli e fondi e i singoli utenti. Oltre a
rappresentare una delle maggiori borse valori a livello internazionale, Amex
e' anche il secondo mercato obbligazionario degli Stati Uniti e l'unico in
grado di negoziare una gamma completa di fondi di investimento
obbligazionari ed Etf (Exchange Traded Funds). I siti Web di Amex
rappresentano una fonte di informazioni strategiche per tutti coloro che
operano nel settore delle negoziazioni, offrendo studi e analisi degli
investimenti, informazioni sulle aziende quotate, regole e normative che
governano Amex. "Amex e' stato il primo mercato azionario americano ad
implementare e mantenere una presenza sul Web. Intendiamo continuare a
distribuire informazioni online innovative e avanzate a coloro che operano
sul mercato tramite noi," ha dichiarato Ravi Apte, Executive Vice
President e Chief Technology Officer di Amex. "Consolidando la presenza
sul Web e beneficiando della soluzione Bea WebLogic, siamo in grado di
semplificare il percorso di navigazione dei nostri utenti, offrire maggiori
informazioni e accelerare l'utilizzo di nuovi servizi. Funzionalita' di
vitale importanza in un settore che, sempre piu' spesso, utilizza il Web per
svolgere tutte le operazioni quotidiane." La decisione di Amex di
utilizzare la piattaforma Bea WebLogic nasce dall'attenta valutazione di
criteri quali l'indiscussa facilita' di sviluppo, la completa scalabilita' e
l'alto livello di prestazioni. Il nuovo sito sara' in grado di gestire
quotidianamente centinaia di migliaia di accessi alle pagine interne, molte
delle quali saranno aggiornate in tempo reale. L'architettura Bea WebLogic
consentira' di gestire perfettamente il traffico del sito e permettera' ad
Amex un'implementazione rapida di aggiornamenti e variazioni in base alle
necessita' degli utenti e all'evolvere del panorama competitivo. "Il
progetto riveste per noi un'importanza strategica. Per questo abbiamo preso
in considerazione le piu' importanti piattaforme del settore e abbiamo
scelto Bea," ha osservato Apte. "Grazie a Bea WebLogic possiamo
contare su elevati livelli di sicurezza e affidabilita', con cicli di
sviluppo ridotti. Vantaggi di questo tipo offrono una notevole riduzione dei
costi e un sicuro miglioramento a livello competitivo."
TELECOM
ITALIA: COMPLETATO L'ITER PER LA QUOTAZIONE SUL COMPARTO EUROMOT DI BORSA
ITALIANA DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO €1,500,000,000 FLOATING RATE NOTES
DUE 2005
Roma,4 giugno 2002 - Telecom Italia rende noto di aver completato l'iter di
ammissione alla quotazione in borsa, sul comparto EuroMOT, del prestito
obbligazionario Telecom Italia S.p.A. € 1,500,000,000 Floating Rate Notes
due 2005. Borsa Italiana ha disposto l'avvio delle negoziazioni a partire
dal 4 giugno 2002. Operatore specialista sull'EuroMOT per il prestito sarà
UniCredit Banca Mobiliare. Il prestito, emesso il 21 dicembre 2001 per un
importo pari a 1,5 miliardi di Euro a tasso variabile e con durata fino al
21 giugno 2005, rientra nel progetto Global Note Program di Gruppo volto ad
allungare la vita media del debito riducendo il ricorso al credito bancario
a breve termine.
"INDEX
ETHICAL WORLD": LA POLIZZA ETICA DEL GRUPPO CR FIRENZE IL COLLOCAMENTO
DAL 10 AL 21 GIUGNO 2002
Firenze, 4 giugno 2002 - Dal 10 al 21 giungo 2002 sarà collocata sul
mercato "Index ethical world, la polizza assicurativa realizzata dal
Gruppo CRF in collaborazione con CentroVita Assicurazioni, che offre alla
clientela un prodotto conforme al nuovo indice etico Ftse4good Global 100
studiato per coniugare esigenze di rendimento nel medio/lungo periodo con
investimenti selezionati secondo criteri di attenzione ai valori sociali e
al rispetto del patrimonio ambientale. La nuova index-linked, collocata da
tutte le banche del Gruppo (compresa la partecipata Cr Mirandola) , ha una
durata di 5 anni e prevede, alla scadenza, la restituzione del capitale
versato con un rendimento minimo dell'11,50%, che consente il recupero
integrale delle spese di sottoscrizione e delle commissioni di gestione, e
un rendimento pari al 100% della performance dell'indice Ftse4good Global
100, determinata con call asiatica trimestrale. L'importo minimo per
accendere la polizza è di 2.500 Euro con addebito sul conto corrente a
partire dal 3 luglio 2002 con valuta 8 luglio 2002. Alla scadenza del primo
anno è possibile riscattare il premio versato senza alcuna penale per
importi di € 2.500 o multipli. Il collocamento di questa polizza conferma
l'attenzione del Gruppo Cr Firenze ai valori etici e sociali come elementi
strategici anche per le imprese.
DEUTSCHE
BANK LANCIA UN CONTO CORRENTE A SPESE ZERO PER GLI INVESTIMENTI E UNO A
COSTI FISSI E OPERAZIONI ILLIMITATE
Milano, 4 giugno 2002 - Deutsche Bank presenta due nuovi conti correnti
destinati alla clientela privata: il Conto Classic 24, con un canone mensile
di 8 euro dedicato alla gestione del budget familiare; il Conto Investment
24, riservato a chi desidera compiere investimenti utilizzando un conto a
spese zero remunerato al 3% (fino a 5 mila euro di deposito). Conto Classic
24 è un conto corrente con un canone mensile tutto compreso. Il canone di 8
euro al mese include un numero illimitato di operazioni, invio dell'estratto
conto, domiciliazione delle bollette, libretti di assegni, PagoBancomat (con
prelievo gratuito presso gli sportelli Atm del Gruppo Deutsche Bank), carta
di credito Deutsche Bank 24 MasterCard, servizio di home banking db24
interactive (tramite call center e collegamento al sito
www.deutsche-bank-24.it). I correntisti possono anche disporre di uno
scoperto di conto di 3 mila euro se accreditano sul conto lo stipendio o la
pensione. Inoltre, se i titolari del conto stipulano un Mutuo Amico o
richiedono un prestito personale Formula Sprint non pagano le commissioni
per l'istruttoria della pratica. Il canone non include le spese per il
dossier titoli e le commissioni sui bonifici. Conto Investment 24 è un
conto corrente a spese zero con un tasso d'interesse lordo del 3% (per
depositi fino a 5 mila euro), riservato a chi vuole utilizzarlo per operare
investimenti mantenendo separato il conto di servizio. Il titolare del conto
può effettuare allo sportello compravendita di titoli azionari e
obbligazionari senza addebiti di spese per custodia e amministrazione del
dossier titoli, sostenendo le sole commissioni sulle negoziazioni. Il
correntista può anche sottoscrivere fondi, polizze e gpf. Dal punto di
vista dell'operatività bancaria il conto consente di effettuare senza spese
versamenti e prelievi; non sono incluse le commissioni sui bonifici. Il
conto non prevede il rilascio di libretti di assegni né di carte di debito
(bancomat e PagoBancomat) ma è possibile richiedere una carta di credito
"gold" con foto e firma del titolare (75 euro annui).
NASCE
IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA: LE DELIBERE DEL PRIMO CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE. NOMINA DEI CONSIGLIERI E DELLE CARICHE SOCIALI DELLA
POPOLARE DI NOVARA S.P.A.
Verona, 4 giugno 2002 - Nel corso della prima riunione del Consiglio di
Amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara, tenutasi, l'1 giugno,
sotto la presidenza dell'Avv. Carlo Fratta Pasini presso la sede sociale di
Piazza Nogara a Verona, si è provveduto all'integrazione delle cariche
dell'organo amministrativo nominando Vice Presidente del Banco il Dott.
Alberto Bauli che si affianca al Vice Presidente Vicario Siro Lombardini.
Sono stati inoltre nominati componenti del Comitato Esecutivo del Banco,
oltre ai partecipanti di diritto: Avv. Carlo Fratta Pasini, Presidente, il
Prof. Siro Lombardini e il Dott. Alberto Bauli, Vice Presidenti e il Dott.
Fabio Innocenzi, Amministratore Delegato, i Consiglieri: Dott. Marco Boroli,
Prof. Maurizio Comoli, Ing. Francesco Pasti, Avv. Luigi Righetti, Ing.
Giancarlo Vezzalini. Il Rag. Piero Luigi Montani ha assunto la carica di
Direttore Generale del Banco. In conformità alle indicazioni della Borsa
Italiana è stato approvato il Codice di Autodisciplina e, conseguentemente,
si è provveduto alla costituzione del Comitato per le nomine. Si informa
inoltre che nella stessa giornata del 1 giugno si è svolta a Novara
l'Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Novara S.p.A. - come noto
interamente posseduta dal Banco Popolare di Verona e Novara s.c.r.l. - che
ha provveduto alla nomina degli Organi Sociali e precisamente: Consiglio di
Amministrazione: Prof. Siro Lombardini, Presidente, Avv. Franco Zanetta,
Vice Presidente; Rag. Piero Luigi Montani, Amministratore Delegato;
Consiglieri: Avv. Carlo Fratta Pasini, Dott. Fabio Innocenzi, Rag. Franco
Nale, Rag. Franco Menini, Dott. Marco Franceschini, Ing. Francesco Pasti,
Dott. Pio Invernizzi, Not. Paolo Pedrazzoli, Avv. Pierluigi Cassietti,
Dott.ssa Elena Baici, Dott. Sergio Tacchini, Dott. Renzo Cimberio, Dott.
Gianluca Santi. Collegio Sindacale: Dott. Roberto Filipello, Presidente;
Sindaci effettivi: Dott. Maurizio Calderini, Dott. Ugo Malferrari, Dott.
Emilio Rossi e Dott. Franco Valotto. Successivamente riunitosi il Consiglio
di Amministrazione ha provveduto alla nomina del Comitato Esecutivo
chiamando a farne parte, oltre ai componenti di diritto: Il Presidente, il
Vice Presidente e l'Amministratore Delegato, i Consiglieri: Avv. Carlo
Fratta Pasini, Dott. Fabio Innocenzi, Rag. Franco Menini, Dott. Marco
Franceschini, Dott.ssa Elena Baici, Dott. Gianluca Santi. Direttore Generale
della Banca Popolare di Novara S.p.A. è il Dott. Domenico De Angelis.
SEMPRE
PIÙ STRETTA LA COLLABORAZIONE TRA BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA E
CATTOLICA ASSICURAZIONI CHE SEMPLIFICANO I RAPPORTI AZIONARI E INTENSIFICANO
L'OPERATIVITA' NEL SETTORE DELLA BANCASSICURAZIONE
Verona, 4 giugno 2002. Si rafforzano i rapporti tra il Gruppo Banco Popolare
di Verona e Novara e Cattolica Assicurazioni attraverso l'ampliamento del
perimetro di collaborazione tra le due società. In base agli accordi di
fusione tra le due Popolari, entreranno infatti nella rete del Banco
Popolare di Verona e Novara circa 150 sportelli dei quali entro fine anno è
previsto il trasferimento, tramite scissione, dalla rete della Banca
Popolare di Novara S.p.A. Questi sportelli inizieranno a vendere prodotti
assicurativi di Bpv Vita (joint venture al 50% tra Banco Popolare e
Cattolica) e in tal modo saliranno nel 2003 a oltre 700 gli sportelli del
Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara deputati a collocare polizze Bpv
Vita che fanno capo alla joint venture con il Gruppo Cattolica (la restante
parte della rete della Banca Popolare di Novara S.p.A. continuerà a
sviluppare l'operatività in atto con Novara Vita). Contestualmente Bpvn e
Cattolica hanno deciso di semplificare le proprie partecipazioni reciproche
in modo da valorizzare le risorse impegnate nei rispettivi core business.
Con questo obiettivo il Banco Popolare acquisterà da Cattolica il 50% di
Creberg Sim per un corrispettivo complessivo di 11,4 milioni di euro, il
Banco Popolare rileverà inoltre da Cattolica (che mantiene una
partecipazione in Creberg del 7,38%), n. 2.504.000 azioni del Credito
Bergamasco per un controvalore pari a 45,7 milioni di euro. Cattolica
Assicurazioni acquisterà il 20% di Duomo Previdenza e il 20% di Duomo
Assicurazioni per un corrispettivo totale di 55,7 milioni di euro. Il
Presidente di Cattolica Giuseppe Camadini ha così commentato:" Grazie
a questa operazione si accresce il primato di eccellenza di Cattolica nel
settore delle bancassicurazione, si rafforzano i legami storici e strategici
con il Banco Popolare di Verona e Novara e aumentano le potenzialità del
Gruppo Duomo". Da parte sua Carlo Fratta Pasini, Presidente del Banco
Popolare, ha sottolineato che: " La semplificazione delle reciproche
partecipazioni e l'allargamento del perimetro di attività sono altrettante
espressioni di un rapporto di collaborazione di lunga data, basato su solide
affinità e che si intensifica in parallelo con la crescita delle due più
grandi cooperative del settore bancario e assicurativo. Il fatto che Creberg
Sim entri al 100% nel perimetro delle attività del Gruppo favorirà inoltre
la migliore integrazione con Novara Invest Sim, valorizzando quindi la
nostra presenza nel settore."
ASSINFORM:
PROSEGUE IL RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA
Milano, 4 giugno 2002 - , Giulio Koch, presentando a Milano il 'Rapporto
Assinform 2002'. Ma, ha precisato Koch, nel 2001 si e' registrata anche una
tendenza al rallentamento e nel primo trimestre 2002, il tasso è sceso
all'1,6% contro il 9,2% del 1/o trimestre 2001. Una differenza secondo Koch
'significativa', che 'invita a reagire' in un momento in cui 'i mercati
conservano ancora margini di crescita' e quindi 'mantengono invariate le
condizioni per stimolare l'ingresso della piccola impresa e dei distretti
industriali nel sistema dei servizi in rete'. Durante il 2001 il mercato
italiano dell'informatica e delle telecomunicazioni ha raggiunto i 60,5
miliardi di euro, l'8,3% in piu' dell'anno prima, 'superando i tassi di
crescita degli altri Paesi europei e degli Usa'.
FERRETTI
S.P.A. (FERRETTI, RIVA, PERSHING, BERTRAM, CRN, APREAMARE, CUSTOM LINE,
MOCHI CRAFT): PRIMO SEMESTRE 1 SETTEMBRE 2001 / 28 FEBBRAIO 2002
Forlì, 4 giugno 2002 - Valore della produzione pari a 138,3 milioni di Euro
(+25,7%), ricavi consolidati a 68,5 milioni di Euro (+25,9%), Ebitda a 6
milioni di Euro (+193%). Investimenti per 33 milioni di Euro, finalizzati
all'aumento della capacità produttiva. Valore della produzione pari a 138,3
milioni di Euro (+25,7%), ricavi consolidati a 68,5 milioni di Euro
(+25,9%), Ebitda a 6 milioni di Euro (+194%). Questi in sintesi i principali
risultati consolidati relativi al primo semestre 1 settembre 2001-28
febbraio 2002 di Ferretti S.p.A. società tra i leader al mondo nella
progettazione, costruzione e vendita di motor yacht di lusso, quotata al
segmento Star di Borsa Italiana S.p.A. approvati oggi dal Consiglio di
Amministrazione della società. E' da sottolineare che tali risultati vanno
considerati alla luce della forte stagionalità delle consegne delle
imbarcazioni in cui opera l'azienda, i cui ricavi avvengono principalmente
nel secondo semestre dell'anno, mentre nel primo semestre si concentra
tradizionalmente una percentuale minore del fatturato dell'intero esercizio.
In quest'ottica assume importanza il valore della produzione che, al 28
febbraio 2002, risulta essere pari a circa 138,3 milioni di Euro, in
crescita del 25,7% rispetto ai 110 milioni di Euro del medesimo periodo
dello scorso esercizio ed in linea con i ricavi e i margini reddituali
attesi per l'esercizio 2001/2002. I ricavi consolidati del primo semestre
sono pari a circa 68,5 milioni di Euro, in crescita del 25,9% rispetto ai
circa 54,4 milioni di Euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente.
L'Ebitda è pari a circa 6 milioni di Euro (+193% rispetto ai circa 2
milioni di Euro del medesimo periodo del passato esercizio) mentre il
risultato netto del periodo è negativo per circa 4,2 milioni di Euro, ma in
miglioramento rispetto al medesimo dato dell'esercizio precedente che
registrava una perdita pari a circa 5,7 milioni di Euro. La crescita
registrata è da imputare solo per un 6,5% alla diversa area di
consolidamento rispetto all'esercizio precedente dove, alla data del 28
febbraio 2001, nel Gruppo non era ancora presente Apreamare S.p.A. Inoltre,
l'analisi dei dati di periodo è significativa solo se accompagnata anche
dall'esame della consistenza del portafoglio ordini che, per il periodo
2002-2005, ammonta, alla data del 30 aprile 2002, a circa 575 milioni di
Euro, in crescita del 21,3% rispetto al medesimo dato del passato esercizio.
L'indebitamento netto del Gruppo Ferretti, al 28 febbraio 2002, è pari a
103 milioni di Euro. Infine si segnala che, nel corso del primo semestre, da
parte del Gruppo Ferretti sono state consegnate 72 imbarcazioni - contro le
60 del medesimo periodo dell'esercizio precedente. Al 31 agosto 2002 saranno
oltre 300 le imbarcazioni consegnate rispetto alle 206 dello scorso
esercizio. Nel corso del primo semestre sono stati effettuati importanti
investimenti tecnici per circa 33 milioni di Euro destinati all'ampliamento
e all'aggiornamento della gamma dei prodotti offerti, unitamente agli sforzi
volti a rendere sempre più efficace e completa la rete distributiva. Nello
specifico si sottolinea che a Torre Annunziata è stata acquistata un'area
industriale destinata ad aumentare la produttività dei Cantieri Apreamare
ed a fornire attività di servizio e assistenza a tutte le società del
Gruppo nel bacino del Tirreno Meridionale, in una zona strategica a poche
miglia marine da Ischia e Capri, che si integra con il già noto
insediamento di La Spezia dove, ormai ultimata la progettazione, è in corso
l¹inizio lavori. Con riferimento ai risultati della capogruppo Ferretti
S.p.A., il semestre appena trascorso si è chiuso con un valore della
produzione pari a 58,8 milioni di Euro, con un incremento di circa il 5,5%
rispetto ai 55,7 milioni di Euro del medesimo periodo dell'esercizio
precedente, ricavi di vendita pari a 33,1 milioni di Euro (+0,7%) ed una
perdita di 0,3 milioni di Euro (+ 1,1 milioni di Euro il dato dello scorso
periodo).
I
TELEFONI AIR ONE SI TINGONO DI VERDE
Milano, 4 giugno 200 - Per rispondere ad un mercato sempre più
diversificato ed in costante aumento e migliorare la qualità dei servizi
offerti, dal 1° giugno 2002 Air One sarà la prima compagnia aerea italiana
ad attivare tre numeri verdi gratuiti dedicati ai propri clienti. Il numero
800 900 944 sarà riservato esclusivamente agli agenti di viaggio e tour
operator; al numero 800 900 966 si potranno richiedere informazioni su voli
e tariffe ed infine un terzo numero sarà dedicato a chi desidera acquistare
il biglietto telefonicamente. Negli ultimi mesi il flusso di chiamate
ricevute da Air One è aumentato complessivamente del 90% rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno, tanto che per rispondere in modo adeguato
abbiamo raddoppiato l'organico del nostro call centre, che conta oggi oltre
100 operatori. "L'attivazione di questi tre nuovi numeri verdi ci
permetterà, così, di accrescere il già elevato standard di servizio al
quale i nostri clienti sono abituati", dice Giorgio De Roni, Direttore
Divisione Passeggeri Air One. "D'altro canto, oltre il 30% delle
chiamate che riceviamo provengono da tour operator e agenzie di viaggi, con
cui da sempre manteniamo uno stretto rapporto di collaborazione. Poiché
conosciamo bene i loro ritmi di lavoro e le loro esigenze, abbiamo ritenuto
opportuno attivare anche una linea telefonica dedicata unicamente al trade",
aggiunge De Roni. I nuovi numeri verdi saranno attivi per le chiamate
effettuate da telefoni fissi di tutt'Italia, mentre per i cellulari rimane
il numero 06 488800.
GIULIANO
GALLANTI, PRESIDENTE DELL'AUTORITA' PORTUALE DI GENOVA, ELETTO A LIVORNO
PRESIDENTE DI VILLES ET PORTS
Livorno 4 giugno 2002 - Per la prima volta l'associazione che raduna decine
di città portuali nel mondo è presieduta da un rappresentante della
portualità italiana. Ieri mattina il Presidente dell'Autorità Portuale di
Genova, Giuliano Gallanti, che per oltre due anni ha ricoperto la carica di
Segretario Generale di Villes et Ports, è stato eletto Presidente
dell'Associazione all'unanimità. Villes et Ports nasce nel 1988
dall'esigenza di creare un raccordo reale tra le città portuali del mondo
di dar vita ad un dibattito sui temi di interesse di tutte quelle realtà
che vivono una dicotomia spesso contraddittoria tra funzioni urbane e
vocazione marittimo portuale. La nomina di Gallanti, sancita dall'Assemblea
Generale di Villes et Ports riunita ieri a Livorno per approvare il bilancio
2001 e il programma delle iniziative dell'anno in corso, è stata ratificata
dal Consiglio di Amministrazione neoeletto. "Vorrei ringraziarvi per il
ruolo che mi avete attribuito. - ha commentato il Presidente Gallanti - In
questi anni trascorsi nell'Associazione in qualità di Segretario Generale
ho sempre apprezzato il metodo con cui sono state assunte le decisioni. Chi
mi ha preceduto non ha mai imposto scelte preordinate ma, al contrario, ha
sempre cercato di fare in modo che fossero condivise. E per quanto mi
riguarda vi assicuro che intendo proseguire sulla strada intrapresa."
Il predecessore di Gallanti è Antoine Rufenacht, Sindaco di Le Havre, che
ha guidato l'associazione negli anni scorsi e che l'ha condotta ai successi
di oggi. Nel corso dell'incontro di ieri ha ceduto il timone della
Presidenza al leader dell'AP genovese ma ha conservato la carica di
Presidente onorario dell'Associazione e sarà a Dalian ad Ottobre per
presiedere la Conferenza Internazionale. "La nostra è l'unica
associazione internazionale che si occupa del tema dei rapporti tra Porto e
Città ad avere prestigio e riconoscimenti di questo livello. - ha
proseguito Gallanti - Se qualche anno fa, quando abbiamo cominciato
quest'avventura, mi avessero detto che nel 2002 saremmo stati in Cina a
discutere sul rapporto tra città e porti e di sviluppo sostenibile, gli
avrei risposto che non ne avremmo certamente avuto la possibilità. E
invece..". L'ottava Conferenza Internazionale si terrà dal 22 al 25
Ottobre a Dalian e si articolerà in dieci sessioni. Ne saranno temi
centrali il rapporto tra città portuali e globalizzazione, la cooperazione
quale elemento di crescita delle città portuali, i processi di
privatizzazione che hanno coinvolto negli anni i terminal portuali e gli
scali, l'integrazione delle attività di logistica all'interno del tessuto
urbano, le conseguenze degli attentati dell'11 Settembre sui rapporti tra
città portuali e lo sviluppo sostenibile.
ANIA,
ACU, ADICONSUM, ADOC, ALTROCONSUMO, CENTRO TUTELA CONSUMATORI UTENTI,
CITTADINANZAATTIVA, CODACONS, CONFCONSUMATORI, FEDERCONSUMATORI, LEGA
CONSUMATORI, MOVIMENTO CONSUMATORI, MOVIMENTO DI DIFESA DEL CITTADINO,
UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI AL VIA LA CONCILIAZIONE R.C. AUTO
ANIA-CONSUMATORI
Milano, 4 giugno 2002 - E' partita la sperimentazione della Procedura di
conciliazione dei sinistri rc auto sottoscritta dall'Ania (l'Associazione
degli assicuratori) e dalle seguenti Associazioni dei consumatori
rappresentative a livello nazionale: Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo,
Centro Tutela Consumatori Utenti, CittadinanzaAttiva, Codacons,
Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori,
Movimento di Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori. In questa
prima fase la procedura sarà testata in sette provincie per poi passare,
una volta rodata la macchina organizzativa, ad una graduale estensione in
tutta Italia. Per ciascuna provincia alcune imprese di assicurazione si
occuperanno di testare la procedura limitatamente alle controversie che le
riguardano. Le provincie nelle quali parte la sperimentazione e le compagnie
che la applicheranno sono: Torino : Sai, Sis, Siat, Azzurra; Milano: Zurigo,
La Sicurtà 1879 (Zuritel), Zurich international, Bolzano: Assimoco, Trento:
Itas Assicurazioni, Itas Mutua; Verona: Cattolica, Verona Assicurazioni,
Pescara: Unipol, Lecce: Generali. La procedura di conciliazione prevede una
soluzione rapida alle controversie relative ai sinistri rc auto, con la
riduzione del contenzioso e il miglioramento dei rapporti tra compagnie
assicurative e automobilisti. La procedura di conciliazione costituisce una
vera e propria svolta nei meccanismi per risolvere quelle controversie che,
per un motivo o per l'altro, vedono in conflitto l'automobilista e l'impresa
di assicurazione. Si tratta di quei sinistri "difficili" in cui,
tra le due parti, c'è stata disparità di vedute sul risarcimento. La
conciliazione prevede meccanismi certi e rapidi per arrivare alla
definizione della controversia. Prima di tutto il danneggiato esporrà le
proprie ragioni alla compagnia, che entro trenta giorni proporrà una
soluzione. Se l'assicurato non sarà soddisfatto della risposta della
compagnia potrà allora rivolgersi ad una delle associazioni dei consumatori
che aderiscono alla procedura. Il caso verrà quindi valutato da una
Commissione di conciliazione composta dal rappresentante del consumatore e
da quello della compagnia di assicurazione, che dovrà decidere entro 30
giorni. La decisione della Commissione di conciliazione arriverà perciò
entro 60 giorni dalla prima segnalazione del problema. Naturalmente il
ricorso alla procedura stragiudiziale è volontario: se un cittadino decide
di seguire, per risolvere un contenzioso, le strade tradizionali, non potrà
però valersi dei tempi e delle modalità stabiliti dall'accordo. La
procedura sarà operativa per le richieste di risarcimento rc auto fino a 15
mila Euro e cioè per oltre il 90% di tutti i sinistri rc auto in Italia.
UNA
GUIDA GRATUITA E UN NUMERO VERDE PER SAPERE TUTTO SULLE POLIZZE RC
AUTO
Milano, 4 giugno 2002 - Altroconsumo, associazione indipendente di
consumatori, con il patrocinio e il contributo finanziario del Consiglio
Nazionale dei Consumatori e degli Utenti offre un prezioso aiuto ai
consumatori per districarsi nel mondo delle polizze Rc Auto. - La guida
"Rc auto: in caso di incidente " http://www.altroconsumo.it/map/show/9061.htm
che risponde alle domande più comuni dei cittadini per utilizzare nel modo
migliore la polizza auto: dai dubbi sulle condizioni previste dalla polizza
a come deve comportarsi l'automobilista coinvolto in un incidente stradale
fino alle procedure da mettere in atto per ottenere il risarcimento dei
danni. Per ricevere a casa gratuitamente la guida basta chiamare il numero
02-6961560, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00. - Oltre alla
guida è ancora a disposizione il numero verde 800-729.729 in funzione dal
lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 per aiutare tutti i
cittadini a scegliere l'assicurazione più conveniente e più adatta alle
proprie esigenze. Telefonando al numero verde verrà inviata, al proprio
domicilio, una tabella con le cinque migliori polizze della provincia
richiesta, riferite agli undici profili di automobilisti più comuni.
Infolink: http://www.altroconsumo.it/asp/rcauto/province.asp
L'INTESA
DEI CONSUMATORI CRITICA IL BOLLINO BLU SUI CIBI: COME SI PUO' GARANTIRE LA
SICUREZZA ALIMENTARE SE SONO GLI STESSI ESERCENTI A CERTIFICARE LA QUALITA'
DEI CIBI CHE VENDONO?
Roma, 4 giugno 2002 - L'Intesa dei consumatori, costituita da Adoc, Adusbef,
Codacons e Federconsumatori, critica duramente l'accordo, che dovrebbe
essere firmato oggi e che già è stato anticipato dalla stampa, tra il
Ministero della Salute e la Confcommercio , finalizzato a garantire la
qualità dei cibi. In base a questo patto saranno gli esercenti stessi a
certificare la qualità degli alimenti, attraverso una sorta di
"bollino blu" sui cibi. La nuova iniziativa si può facilmente
sintetizzare con la frase: "Oste, il vino è buono?"... ossia
saranno ad esempio i gestori di bar e ristoranti a garantire la qualità dei
cibi somministrati ai clienti...come del resto è sempre avvenuto! Ed è
proprio su questo punto che l'Intesa dei consumatori è particolarmente
critica: come si può infatti garantire la qualità degli alimenti se
controllori e controllati sono la stessa persona? Sarebbe invece opportuno,
sostengono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, delegare la
certificazione ad autorità terze, che potrebbero anche essere le stesse
associazioni di consumatori, che non si capisce perché siano state escluse
da questo patto. Solo così infatti si potrebbe aumentare sensibilmente la
tutela del consumatore nel settore alimentare. Le 4 associazioni ribadiscono
la necessità di introdurre la tracciabilità e l'etichettatura per tutti i
tipi di cibi, affinchè il cittadino sappia esattamente da dove proviene un
determinato alimento e quale percorso abbia seguito prima di arrivare sulle
tavole italiane. Anche al fine di difendersi dal proliferare degli ogm, i
cui effetti sulla salute umana sono tuttora ignoti.
MISCELAVANO
E COLORAVANO OLI DIVERSI CHE POI RIVENDEVANO COME "EXTRAVERGINE
D'OLIVA". ARRESTATI 7 RESPONSABILI E SEQUESTRATE 11 TONNELLATE DI OLIO
ADULTERATO.
La Spezia, 3 giugno 2002 - I finanzieri del Comando Provinciale di La Spezia
hanno scoperto un'ingente truffa (nonché pericolosa frode alimentare),
perpetrata nel settore della produzione e commercializzazione dell'olio
d'oliva. L'olio, etichettato e venduto come "extravergine d'oliva"
era, in realtà, ottenuto da un composto di oli inferiori (semi, sansa
ecc.), con aggiunta di un particolare colorante. I responsabili, per trarre
meglio in inganno i consumatori finali, provvedevano a confezionare il
composto oleoso in bottiglie da un litro, provenienti da altre aziende, del
tutto ignare del fatto che il loro marchio venisse utilizzato in maniera
fraudolenta. L'olio genuino ottenuto dallo svuotamento delle bottiglie
"originali" - proveniente da coltivazioni toscane e spagnole -
veniva rivenduto al dettaglio, ma nelle confezioni e con i marchi della
ditta artefice della truffa. Per i clienti più grossi (ristoranti,
panifici, alberghi ecc.), invece, la società responsabile forniva il
prodotto adulterato confezionato esclusivamente in lattine da 5 litri. E'
facile dunque comprendere che dietro contraffazioni alimentari di prodotti a
larghissimo consumo come quella dell'olio d'oliva, si nascondano facili
guadagni per personaggi che, senza scrupolo alcuno, non esitano ad immettere
in consumo prodotti potenzialmente pericolosi, in special modo per quelle
persone affette da particolari intolleranze alimentari agli additivi, o agli
ingredienti usati per fabbricare questi tipi di prodotti. In dettaglio,
l'operazione delle Fiamme Gialle spezzine, denominata "Clorofilla"
ha portato all'esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere
nei confronti di altrettanti responsabili, e l'effettuazione di 12
perquisizioni domiciliari e locali. Notevole il quantitativo di olio
adulterato sequestrato, ammontante a circa 11 tonnellate, che i finanzieri
hanno rinvenuto presso le città di Sarzana (Sp), Ceriale (Sv), Modena,
Rimini, Massa e Querceta (Lu). Presso il capannone industriale sede
dell'illecita attività, ubicato nelle campagne del comune di Sarzana, è
stata infine sequestrata anche la sostanza colorante che i truffatori
utilizzavano; si tratta della cosiddetta "clorofilla" un colorante
abitualmente utilizzato per dare ai composti oleosi la caratteristica
tonalità dell'olio extravergine d'oliva. Gli uomini della Guardia di
Finanza, per scoprire e "documentare" tutte la fasi dell'illecita
produzione si sono avvalsi dei sistemi d'indagine più sofisticati come le
microcamere, grazie alle quali è stato possibile filmare tutte la varie
fasi di produzione e colorazione dell'olio, nonché il confezionamento e
l'etichettatura. I finanzieri, altresì, hanno anche effettuato numerosi
appostamenti e pedinamenti al fine di seguire le mosse degli indagati, e per
individuare tutti gli ignari clienti. L'organizzazione criminale, infatti,
aveva creato una fitta rete di distribuzione del prodotto adulterato,
avvalendosi del marchio di tre operatori economici (due dei quali esistenti
solo sulla carta), il tutto con l'ausilio di altrettanti imprenditori -
anch'essi fra gli arrestati - aventi basi operative a Pietrasanta (Lu) e
Rimini. Le indagini proseguono per individuare il prodotto adulterato presso
tutti gli esercizi commerciali.
DA
UNA RILEVAZIONE DEL LAB MIM DELLA CAMERA DI COMMERCIO E I MONDIALI COSTANO
POCO ALLE IMPRESE... PER L'80% DELLE IMPRESE MILANESI I MONDIALI TRASMESSI
DI MATTINA NON COMPORTERANNO UN COSTO
Milano, 4 giugno 2002. Per l'80% delle imprese milanesi i mondiali trasmessi
durante la tarda mattinata non rappresenteranno un ostacolo per l'attività
produttiva. Fanno eccezione le imprese manifatturiere, dove tale percentuale
scende al 50%. Più di una impresa su 4 sta valutando se mettere dei
televisori in ufficio per assistere alle partite, una percentuale che passa
a quasi l'80% per le imprese più giovani (con meno di 5 anni di attività).
E per la vittoria finale, metà degli imprenditori vede favorita l'Italia,
anche se l'Argentina fa paura. Vieri e Totti i giocatori ritenuti più
determinanti per le sorti della squadra azzurra. Sono questi alcuni dei dati
che emergono da una rilevazione su un campione di 300 imprese effettuata dal
Lab Mim - Laboratorio Monitoraggio imprese Milano - della Camera di
Commercio di Milano. Imprese e mondiali: un costo? Per l'80% delle imprese
milanesi, i mondiali di calcio non rappresenteranno un costo per l'impresa,
mentre solo il 20% delle imprese si aspetta di non subire nessun
contrattempo produttivo almeno per una parte dei dipendenti. Tuttavia l'80%
non ritiene che i suoi dipendenti prenderanno le ferie per le giornate dei
mondiali, mentre il 17,6% considera che meno della metà dei suoi dipendenti
le prenderà, a cui si aggiunge un altro 2,4% che reputa che esattamente la
metà dei suoi dipendenti chiederà dei permessi. Nel 77% dei casi
"l'assenteismo" è giustificato dall'amore della maglia azzurra,
mentre il 23% delle imprese ritiene che i suoi dipendenti si assenteranno
anche per vedere altre squadre. C'è tuttavia una differenza se consideriamo
la dimensione delle imprese: le più ottimiste sono infatti le imprese
medie-piccole, cioè con meno di 50 addetti (nel 95% non si aspettano un
costo dai mondiali), per contro tale percentuale scende al 63% nel caso
delle imprese con più di 50 addetti, che quindi nel 37% dei casi si
aspettano di incorrere almeno parzialmente un costo. Infatti, il 37% delle
imprese grandi prevede che meno della metà dei suoi dipendenti prenderanno
le ferie per le giornate dei mondiali, contro soltanto il 5% di quelle con
meno di 50 addetti. Imprese e mondiali: una televisione per tutti? A fronte
di questa situazione, il 26,9% delle imprese sta valutando se mettere dei
televisori in ufficio per assistere alle partite, il 4,9% ha degli uffici in
cui le persone possono andare a vedere, mentre il 9,7% ha predisposto delle
apposite sale dove i dipendenti possono andare a vederle. Il 58,5% delle
imprese, invece, non intende fare nulla in proposito. C'è tuttavia
differenza se si distinguono le imprese per età: le imprese più giovani
(attive da meno di 5 anni), per ben il 78% dei casi sta valutando seriamente
di mettere dei televisori, e solo nel 22% dei casi non intende fare nulla.
Per contro, le imprese attive da più di 10 anni, nel 64% dei casi non
intende fare nulla, nel 18% dei casi lo sta valutando e nel 24% dei casi ha
predisposto una televisione. Sono tuttavia soprattutto le imprese che hanno
tra 5 e 10 anni quelle che per la percentuale più alta (pari all'80%) non
è intenzionata a fare nulla in proposito. Imprese e mondiali: le previsioni
degli imprenditori. Gli imprenditori sono invece ottimisti, anche se non
troppo, sull'esito finale del mondiale: il 50% vede l'Italia favorita, il
33,3% l'Argentina, mentre il 3% è divisa tra Brasile, Argentina e Francia.
Mentre per il 50% degli imprenditori sarà Vieri il giocatore più
determinante per l'Italia ai mondiali, per il 35,7% sarà Totti, e per il 7%
Montella e Buffon. Differenza per settore. I mondiali "a pranzo"
si rivelano, un costo soprattutto per le imprese dell'industria (il 50%
ritiene che costituirà un problema economico), mentre decisamente più
contenuta è la situazione per i commercianti (per l'86% non sarà un costo)
e per i servizi (per il 93% non sarà un costo). D'altra parte, sia i
commercianti che le imprese dei servizi ritengono nel 93% dei casi che
nessun loro dipendente prenderà le ferie per assistere ai mondiali,
rispetto al 40% delle imprese manifatturiere. Per quanto riguarda la
predisposizione di un televisore in ufficio per assistere alle partite, ci
hanno già pensato il 15% delle imprese dei servizi e del commercio, e il
20% di quelle manifatturiere. Sta valutando di metterlo il 50% dei
commercianti, il 20% delle imprese manifatturiere e il 14% delle imprese dei
servizi. Chi ha intenzione di non fare nulla sono soprattutto le imprese dei
servizi (per il 71%), seguite dalle imprese manifatturiere (60%) e dai
commercianti (35%). Infine, tutte considerano l'Italia favorita seguita
dall'Argentina.
VODAFONE
OMNITEL: SOTTO IL 20% ADESIONE SCIOPERO SU SCALA NAZIONALE
Roma, 4 giugno 2002 - Lo sciopero generale indetto dai sindacati Fim, Fiom e
Uilm per i lavoratori di Vodafone Omnitel ha registrato a livello nazionale
un'adesione complessiva inferiore al 20%. Nei call center il dato
complessivo sul territorio é stato contenuto e non ha mediamente superato
valori superiori al 30%. Oltre il 90% dei dipendenti nei call center é
costituita da lavoratori con contratto a tempo indeterminato e formazione
lavoro. Vodafone Omnitel non utilizza la tipologia contrattuale del cococó
(collaboratori con contratti coordinati e continuativi). Per la durata dello
sciopero Vodafone Omnitel ha assicurato la continuitá e la qualitá del
servizio.
FRANCOFORTE
SUL MENO OSPITA DUE MANIFESTAZIONI SUI BREVETTI
Milano, 4 giugno 2002 - L'Ufficio europeo dei brevetti e l'Ufficio tedesco
dei brevetti stanno organizzando due manifestazioni dal titolo "Cominfo
2002" ed "Epoline" in programma rispettivamente il 3-5 giugno
e il 6 giugno a Francoforte sul Meno. "Cominfo 2002" fornirà un
servizio d'informazione a livello professionale a coloro che appartengono al
mondo dell'imprenditoria, della scienza e della ricerca. Il 6 giugno invece
verrà data dimostrazione della gamma di prodotti e servizi Epoline per
l'e-business. La manifestazione interesserà in particolare i consulenti
specialisti in brevetti, il personale amministrativo ed altri esperti in
materia di proprietà intellettuale. Per informazioni : Ufficio europeo dei
brevetti Tel: +43 1 521 260 Fax: +43 1 521 26 3591 E-mail: infowien@epo.org
OPERATIVA
UNA BACHECA ELETTRONICA PER LA COMPRAVENDITA DELLE CAPACITA' DI TRASPORTO
DEL GAS
Milano, 4 giugno 2002 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas segnala a
tutti gli operatori (clienti e fornitori) interessati all'utilizzo della
rete di trasporto del gas, nazionale e regionale, che è attiva da questa
mattina una bacheca elettronica per effettuare operazioni di compravendita
di capacità di trasporto. L'iniziativa, promossa dall'Autorità, è stata
accolta con favore dagli operatori del settore e dal Ministero delle attività
produttive, ed è stata realizzata in tempi brevi dall'impresa maggiore di
trasporto nazionale, Snam Rete Gas, sul proprio sito internet
http://www.snamretegas.it Nell'apposita "bacheca per l'acquisto e la
vendita di capacità di trasporto", operativa tutti i giorni dalle ore
4.00 alle ore 20.00, gli operatori possono pubblicizzare le proprie offerte
commerciali e concludere le relative contrattazioni. Le offerte riguardano
la vendita, in tutto o in parte, della capacità di trasporto che gli
operatori hanno già acquisito da Snam Rete Gas (mercato primario) e le
richieste di acquisto da parte di qualunque operatore. Il nuovo mercato
risponde ad una forte esigenza emersa spontaneamente negli scorsi mesi sul
mercato libero del gas, dove si sono realizzate oltre 200 operazioni di
compravendita. Circa il 10% della capacità assegnata ad ottobre per l'anno
termico 2001-2002 (periodo ottobre-settembre) risulta aver già cambiato
titolare. Il fenomeno trova quindi l'opportunità di assumere una struttura
ordinata e sistematica che aiuta lo sviluppo di un mercato trasparente e
facilita l'ingresso di nuovi operatori. I consumi sia civili sia industriali
del gas variano significativamente nel corso dell'anno e risentono della
stagionalità di molte lavorazioni. Lo sviluppo del mercato secondario
persegue l'obiettivo di ottimizzare il funzionamento complessivo del
sistema, contribuisce al pieno utilizzo dello spazio disponibile nei
gasdotti, soprattutto nel periodo estivo, e rende possibili condizioni
economiche più favorevoli per gli operatori. Tutte le operazioni necessarie
all'utilizzo della bacheca, quali la registrazione dell'operatore,
l'inserimento o la cancellazione delle inserzioni, sono guidate attraverso
messaggi in linea per renderne l'uso il più semplice possibile.
LA
SAIPEM 7000 COMPLETA LA SECONDA LINEA DEL "BLUE STREAM"
San Donato Milanese, 4 giugno 2002 - La nave Saipem 7000 ha concluso la posa
in acque profonde della seconda linea del Blue Stream, il gasdotto che a
regime trasporterà 16 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia alla
Turchia. Eni e Saipem annunciano che è stata completata la posa della
seconda e ultima condotta del Blue Stream, il gasdotto che collega la Russia
alla Turchia attraverso il Mar Nero. La nave posatubi Saipem 7000 ha
completato infatti le operazioni cominciate lo scorso febbraio nella parte
russa del Mar Nero. La prima condotta era stata posata da ottobre dello
scorso anno a febbraio scorso, dopo che ad agosto la nave Saipem 7000 aveva
attraversato il Bosforo. Le due condotte sono state posate fino alla
profondità record di 2150 metri, sono lunghe 385 chilometri e hanno un
diametro di 24 pollici. Nelle prossime settimane anche la seconda condotta
sarà collegata alla sezione già installata nelle acque antistanti la costa
turca. Ad eseguire l'operazione sarà la Castoro Otto, un'altra nave della
flotta Saipem, società dell'Eni. Le attività di collaudo e la messa in
servizio delle due linee saranno concluse rispettivamente entro il prossimo
settembre e il prossimo dicembre . La realizzazione di Blue Stream comporta
l'investimento di 2,3 miliardi di dollari Usa. Grazie all'avanzata
tecnologia impiegata e all'elevata qualità dei materiali è stato possibile
superare con successo le sfide poste dall'estrema profondità di posa,
dall'irregolarità del fondale nei versanti russo e turco, e dalle
condizioni meteorologiche avverse, con venti superiori a 50 nodi. Eni e
Saipem sono orgogliose di aver realizzato con successo un'opera unica al
mondo e di aver raggiunto uno dei più importanti risultati nell'ambito
dell'Alleanza Strategica tra l'Eni e Gazprom.
I
PROGRESSI COMPIUTI DAL SETTORE ENERGETICO DELL'UE VERSO LA RIDUZIONE
DELL'IMPATTO AMBIENTALE SONO INSUFFICIENTI
Bruxelles, 4 giugno 2002 - Secondo la prima relazione dell'Agenzia europea
dell'ambiente (Aea) sull'energia e l'ambiente nell'UE, pubblicata il 30
maggio, se non verrà intrapresa un'azione politica immediata per modificare
i modelli a lungo termine di produzione e consumo di energia, l'UE rischia
di mancare l'obiettivo fissato nel Protocollo di Kyoto relativo alla
riduzione dei gas-serra. La relazione, intitolata "Energy and
environment in the European Union" (Energia e ambiente nell'Unione
europea) mostra che, sebbene le emissioni di gas-serra nell'UE siano
diminuite del 3,5 per cento fra il 1990 e il 2000, saranno necessari
ulteriori provvedimenti per evitare che il previsto aumento delle emissioni
legate alla produzione di energia, principalmente dovuto alla forte domanda
di combustibili per il settore dei trasporti, riconduca le emissioni ai
livelli del 1990, entro il 2010. Nella relazione si sostiene che il calo
delle emissioni di gas-serra legate al consumo energetico, avvenuto nel
corso dell'ultimo decennio, è stato ottenuto grazie alle riduzioni operate
nel settore dell'industria e dell'approvvigionamento energetico, ampiamente
annullate dalla crescita del settore dei trasporti. L'Aea avverte che se non
verranno presi provvedimenti, l'UE rischia di non raggiungere l'obiettivo
fissato dal Protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico, ovvero ridurre le
emissioni di gas-serra dell'otto per cento rispetto ai livelli del 1990,
entro il periodo 2008-2012. Secondo le previsioni, inoltre, i livelli di
consumo di energia, che hanno subito un aumento medio annuo dell'1,1 per
cento fra il 1990 e il 1999, dovrebbero continuare ad aumentare anche dopo
il 2010. Tale aumento del consumo di energia, attribuibile principalmente
alla crescita del settore dei trasporti, renderà difficile ridurre le
emissioni di gas-serra, in mancanza di un'azione politica immediata volta a
modificare i modelli di produzione e consumo di energia a lungo termine,
sostiene l'Aea. "La relazione mostra che, malgrado alcuni successi, nel
complesso, i progressi compiuti verso l'integrazione delle esigenze di
protezione dell'ambiente nella politica energetica si sono rivelati, fino ad
oggi, insufficienti", ha affermato il Direttore esecutivo dell'Aea
Domingo Jiménez-Beltrán. "Essa inoltre dimostra come alcuni paesi e
settori dell'UE stiano ottenendo risultati decisamente migliori di altri.
L'UE potrebbe migliorare il proprio risultato complessivo se gli Stati
membri con prestazioni inferiori alla media imparassero da quelli più
efficienti", ha aggiunto il Direttore. La relazione si basa
sull'utilizzo di indicatori di progresso per misurare il grado di
integrazione delle politiche e delle preoccupazioni ambientali nelle
politiche energetiche nell'UE e negli Stati membri, uno degli obiettivi
sanciti nel Trattato dell'UE. Il documento evidenzia che, nonostante
l'aumento dei prelievi fiscali sull'energia, dal 1985 i prezzi dell'energia
nell'UE sono perlopiù diminuiti. Se non si adotteranno delle politiche tese
a migliorare la gestione della domanda energetica e ad integrare nel prezzo
dell'energia i costi "esterni" (in termini di impatto ambientale e
salute umana), avverte la relazione, tale tendenza potrebbe scoraggiare gli
sforzi volti ad ottenere un risparmio di energia, incoraggiandone,
addirittura, il consumo. Nell'articolo si afferma inoltre che, malgrado
l'innovazione sia necessaria per contribuire allo sviluppo di tecnologie
meno inquinanti, la spesa per la ricerca e sviluppo in materia di energia è
diminuita di circa il 30 per cento fra il 1990 e il 1998. Il documento
avverte che per raggiungere, entro il 2010, l'obiettivo indicativo di
elevare al 22,1 per cento la quota di consumo di elettricità dell'UE
prodotta a partire da fonti rinnovabili, il tasso di crescita
dell'elettricità generata da tali fonti alternative (pari al 2,8 per cento
l'anno fra il 1990 e il 1999) dovrà essere raddoppiato. La relazione
evidenzia inoltre i progressi compiuti in alcuni ambiti. Le misure volte a
ridurre l'inquinamento atmosferico generato dal consumo energetico, per
esempio, hanno dato esiti positivi e gli scarichi di petrolio in mare sono
stati ridotti. L'industria manifatturiera è riuscita a
"scorporare" il consumo energetico dalla propria crescita
economica, sebbene si tratti di un caso isolato. Nel 1999, il consumo
energetico di tale comparto era analogo a quello del 1990.
RUSSIA:
AUMENTANO LE ESPORTAZIONI ITALIANE (+37,4%).
Milano, 4 giugno 2002 - Nonostante la Germania si sia confermata anche lo
scorso anno il principale fornitore della Russia, ll?italia ha accresciuto
le proprie quote di mercato aumentando del 37,4% le esportazioni nel 2001.
Secondo i dati forniti dalle Dogane russe, con circa 1,7 miliardi di dollari
(cifra superiore di oltre 450 milioni di dollari rispetto al 2000), l'Italia
si è posizionata alle spalle di Germania, Ucraina, Stati Uniti e
Kazakhistan nella classifica dei fornitori della Federazione Russa, che lo
scorso anno ha visto incrementare gli interscambi commerciali del 4%.
Tuttavia, proprio sulle esportazioni italiane c'è una notevole discrepanza
tra i dati forniti dalle autorità russe e quelli calcolati dall'Istat
italiano, secondo cui il controvalore sarebbe di 3,1 miliardi di dollari. Un
dato, quest'ultimo che potrebbe essere ancora parziale in quanto registra
solo in parte il fenomeno del cosiddetto "commercio-navetta" dei
turisti russi e non può tener conto delle cosiddette
"triangolazioni" che certe società russe effettuano nei loro
acquisti in Italia, facendoli tramite loro filiali residenti in Paesi Terzi,
soprattutto nei "paradisi fiscali". Sul fronte delle importazioni,
l'Italia si è confermata il secondo Paese di sbocco dei prodotti russi,
ricevendo forniture per 7,2 miliardi di dollari (-0,4%), dopo la Germania.
Nel complesso, l'Italia risulta per il 2001 al terzo posto come
interscambio, dopo Germania e Ucraina. Per quanto riguarda la struttura
merceologica dell'interscambio, le importazioni italiane dalla Russia sono
composte per l'80% da materie prime energetiche e per il restante da
semilavorati. Di contro, le esportazioni italiane verso la Russia sono ben
ripartite tra i prodotti destinati al consumo e i beni strumentali. Per
quasi tutti i prodotti della meccanica strumentale, l'Italia si trova al
primo o al secondo posto (in genere dopo la Germania) come Paese fornitore
del mercato russo.
MALAYSIA:
CRESCE L'EXPORT "MADE IN ITALY" (+36,9%).
Milano, 4 giugno 2002 - Boom delle esportazioni italiane verso la Malaysia
nel 2001: lo scorso anno l'Italia ha infatti esportato verso il Paese
asiatico merci per un valore di 753,6 milioni di dollari, il 36,9% in più
rispetto al 2000. Si tratta di un risultato particolarmente positivo,
soprattutto se paragonato al generale andamento delle importazioni malesi.
In calo, invece, le importazioni italiane di prodotti malesi, scese del
13,8%. Fra i prodotti maggiormente esportati dall'Italia figurano le
macchine speciali per l'industria (+20,7% rispetto al 2000), le macchine e
gli apparecchi elettrici (+6,85%), i beni di consumo e i prodotti chimici
(+10,7%) e laminati in ferro ed acciaio. L'Italia, invece, ha acquistato
dalla Malaysia soprattutto olio di palma, macchine destinate alla
lavorazione dei metalli, prodotti elettronici, legname grezzo e lavorato,
pesci e molluschi.
L'ASSOCIAZIONE
TESSILE ITALIANA NOMINA IL SUO NUOVO DIRETTORE GENERALE
Milano, 4 giugno 2002 - L'Associazione Tessile Italiana, l'organo di
rappresentanza collettiva dell'industria tessile italiana in tutte le sue
connotazioni e articolazioni (filatura, tessitura - tessuti per
abbigliamento e arredamento - nobilitazione, biancheria per la casa, tessuti
tecnici ed innovativi) ha un nuovo Direttore Generale. Il Comitato di
Presidenza di ATI, infatti, riunitosi a Milano il 29 maggio, ha disposto la
nomina a Direttore Generale di Mauro Chezzi, già Vice Direttore. Mauro
Chezzi succede a Valerio Astolfi, che, dopo trentasei anni di attività
all'interno del sistema associativo, ha deciso di lasciare ogni incarico per
dedicarsi interamente ad una autonoma attività imprenditoriale nell'area
editoriale e sempre nel contesto tessile. Responsabile dell'ufficio fiscale
ed assistente del Segretario del Consiglio economico di Federtessile dal
1991 al 1993, Mauro Chezzi è stato prima Responsabile dell'ufficio
economico/tecnologico/ambientale (1993-1997) e poi Direttore
dell'Associazione Nobilitazione Tessile; dal 2000 rivestiva il ruolo di Vice
Direttore di Ati. Grazie anche all'importante esperienza acquisita in ambito
associativo e alla profonda conoscenza delle problematiche e degli scenari
del settore, l'apporto di Mauro Chezzi alla guida dell'Associazione
proseguirà l'azione di tutela degli interessi delle aziende tessili e di
fattivo sostegno alla creatività industriale.
PARI
OPPORTUNITA', ANCHE LA SCIENZA NON RICONOSCE IL RUOLO DELLE DONNE
Roma, 4 giugno 2002 - Secondo le statistiche le donne-scienziato che
raggiungono posizioni di rilievo sono ancora un numero esiguo, concentrato
in pochi settori, come scienze biologiche, mediche, economiche e sociali.
Perché il mondo della ricerca discrimina le donne? In parte a causa della
doppia funzione che la società affida loro: come madre e moglie debbono
infatti sostenere anche il "lavoro degli affetti", che spesso
impedisce di esprimere al meglio potenzialità e talento. Eppure le
istituzioni di ricerca, dove le donne raggiungono facilmente risultati di
eccellenza, potrebbero rappresentare un luogo ideale di realizzazione
femminile. Il Convegno "Pari opportunità nelle istituzioni di
ricerca" - promosso dai Comitati per le pari opportunità del Consiglio
Nazionale delle Ricerche e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in
programma a Roma il 4 giugno prossimo, presso la sede del Cnr (P.le Aldo
Moro, 7 - Aula Marconi, 9.00 - 18,00), servirà a prendere in esame la
situazione legislativa per identificare possibili strumenti di intervento e
ad illustrare le azioni positive poste in essere in Italia e all'estero.
"Al Convegno - afferma la dott.ssa Angelina Del Vecchio, Presidente del
Comitato per le Pari Opportunità del Cnr - parteciperanno dirigenti di
organismi pubblici e di istituzioni italiane e straniere, nonché
rappresentanti del mondo della ricerca e della formazione. Il nostro
obiettivo è informare la comunità scientifica, tecnica e amministrativa
sulle problematiche delle pari opportunità. Insomma, vorremmo dare un
contributo al dibattito per individuare e sperimentare modi e luoghi formali
per promuovere concretamente la parità fra uomini e donne in ogni profilo
professionale, rimuovendo gli ostacoli che, di fatto, ne impediscono la
piena realizzazione".
CONVEGNO
INTERNAZIONALE SU "GOVERNANCE E FISCALITA' NEGLI ENTI NON PROFIT. QUALI
PROSPETTIVE?"
Milano, 4 giugno 2002 - la Fondazione Ambrosianeum, che da molto tempo segue
l'evoluzione del settore non profit con studi, convegni e pubblicazioni, ha
indetto un confronto per raffrontare le esperienze e le normative italiane
con quelle di altre realta' storiche e legislative. Durante i giorni 13 e 14
giugno si svolgera' cosi' a Milano, in collaborazione con UniCredito
Italiano, il Convegno Internazionale su "Governance e fiscalita' negli
Enti non profit. Quali prospettive?". I contributi originali discussi
durante il Convegno saranno oggetto di una pubblicazione gratuita che sara'
presentata al pubblico e alla stampa, alla presenza delle maggiori autorita'
civili e religiose. Oggi abbiamo il piacere di invitarla alla sessione
pubblica di chiusura del Convegno, che si terra' il 14 giugno a partire
dalle ore 15.00 presso la sede del Centro Congressi della Fondazione Cariplo
a Milano in via Romagnosi, 6. Infolink: http://www.roger.it/ambrosianeum
SANTA
MARGHERITA TRA ORO E ARGENTO
Fossalta di Portogruaro 3 giugno 2002 - Il Concorso Mondiale di Bruxelles,
nato nel 1994 per premiare con il massimo rigore di una giuria
internazionale di 100 esperti le migliori produzioni mondiali di vini e
liquori, ha attribuito a vini prodotti dal Gruppo Santa Margherita una
medaglia d'oro e tre d'argento. La medaglia d'oro è stata attribuita al
Laudato 1998 Malbech Igt Veneto, un rosso da uve malbech, affinato per 12
mesi in botti di rovere, dal profumo intenso, netto, con note di ribes rosso
e violetta. Un vino di razza, ben strutturato, di grande eleganza ed
equilibrio. Le medaglie d'argento sono state attribuite a Versato 2000,
Merlot Igt Veneto, un rosso che si distingue per un rapporto gradevole ed
equilibrato tra acidità e tannini ottenuto con un sapiente affinamento in
barriques di rovere francese; risulta così vino particolarmente adatto ad
accompagnare i piatti più tipici della gastronomia del nostro Paese.
Chianti Classico Docg Lamole di Lamole 1999 Etichetta blu: affinato in
barrique, per conferire al vino le tipiche sensazioni dolci e vanigliate,
che si stemperano successivamente in note speziate. Il 1999 è una grande
annata e in questo Chianti si notano appieno i sentori di frutta di bosco e
viola tipici del Sangiovese del Nord del Chianti, la zona in cui si trova la
Fattoria Pile e Lamole. Chianti Classico Docg Riserva 1997 Lamole di Lamole:
le note calde e sapide dei vini di lunga maturazione si sposano con gli
eleganti profumi tipici del chianti classico: come il giaggiolo e le spezie.
Un vino austero, ma nello stesso tempo entusiasmante e ricco di fascino. Il
concorso Mondiale di Bruxelles, a cui hanno partecipato 3877 prodotti
provenienti da 44 Paesi, premia quello stile italiano nella produzione di
vini di qualità che è da sempre l'obiettivo del Gruppo Santa Margherita,
per anticipare e soddisfare i gusti di consumatori sempre più esigenti ed
informati.
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