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SABATO
19
OTTOBRE 2002
pagina 3
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WEEKEND
IN GIALLO: UNA CENA IN UNA VILLA DEL '700 PER SENTIRSI COME SHERLOCK HOLMES
QUATTRO APPUNTAMENTI ALL'INSEGNA DELLA SUSPENSE
"Questa
suspense è terribile.speriamo che duri!". Lo diceva Oscar Wilde, ma
dopo aver provato 'Weekend in giallo' lo direte anche voi. E' arrivato
finalmente il momento per mettere a prova le vostre capacità investigative
e scoprire che non è poi così 'elementare' come pensava Sherlock Holmes.
Gli ingredienti del giallo ci sono tutti: dalla settecentesca villa, alle
siepi di bosso che possono nascondere indizi e minacce, senza dimenticare la
cripta buia. L'idea è dell'avvocato Filippo Iannarone, presidente dei
Romantik Hotels Italia e proprietario del 'luogo incriminato': una splendida
villa collocata nei boschi umbri e che conserva tuttora intatta l'atmosfera
settecentesca che ne è all'origine. Quattro gli appuntamenti da brivido:
dal 25 al 27 gennaio, due date per febbraio: dall'8 al 10 febbraio e dal 22
al 24, e infine l'8-10 marzo. La trama prevede una cena il venerdì sera
(giorno di arrivo) e un 'criminal test' collettivo come dessert. Si tratterà
di 'indossare' gli abiti dei personaggi secondo uno schema mirato alla
soluzione dell'enigma. Il gioco ha una durata di 8-9 ore e non richiede
conoscenze o livelli culturali specifici. Piuttosto non fatevi sviare
dall'ottima cucina umbra o dalla corposità del buon vino generosamente
versato dal vostro vicino di tavola: potrebbe essere l'assassino. L'importo
è di 220 euro a persona e comprende: trattamento con mezza pensione,
sistemazione in camera doppia (singola su richiesta) e partecipazione al
gioco. Per informazioni: Romantik Hotel Villa di Monte Solare, Famiglia
Iannarone, via Montali 7, 06070 Colle San Palo (PG), tel. 075.832376, fax
075.8355462, E-mail: info@villamontesolare.it
ASPETTARE
LA COMETA IN VALLE AURINA NATALE IN UNA DELLE VALLI DOLOMITICHE PIÙ
ROMANTICHE D'ITALIA, TRA CIME ALTE 3000 METRI, COLORI, SUONI E SAPORI DELLA
FESTA PIÙ ATTESA DELL'ANNO
Un Natale più vicini al cielo. Vivere l'attesa dell'evento più sacro dell'
anno nella Valle Aurina, dove le stelle sembra di toccarle con un dito e
dove i paesi hanno nomi di santi. E' possibile, certo, basta andarci. La
Valle Aurina e la valle di Tures sono per l'Alto Adige, quello che per Adamo
ed Eva doveva essere il Paradiso Terrestre. Solo che questi sono circondati
da oltre 80 cime che superano i 3000 metri d'altitudine e fanno la gioia dei
discesisti di tutta Europa. Qui c'è la famosa scuola di alpinismo di Hans
Kammerlander e le piste da fondo si dipanano per circa 80 km tra paesaggi da
cortrometraggio. Gli impianti di risalita sono quanto di meglio si possa
desiderare (per tutti basta citare quello di Klausberg) e la permanenza in
quota è allietata da grandi e piccole chicche.invernali: piste per tutti i
livelli di abilità, super telecabine a 6 posti, moderne seggiovie, niente
tempi di attesa, baite tipiche, sdraio per l'abbronzatura, passatempi sulla
neve per i più piccoli. Il Natale qui lo si vive intensamente, c'è tutta
la sua simbologia: la neve, il pino ridondante di addobbi, lo scintillio
delle decorazoni, il presepe. anzi i presepi. Pianificare una vacanza e
organizzare il tempo libero non è un problema, la disponibilità
alberghiera è all'altezza di ogni esigenza e il numero di sport praticabili
è davvero alto: sci, slittino, snowboard, arrampicate sulle pareti di
ghiaccio, tennis, canoa, equitazione, mountain bike, parapendio, river
trekking, insomma, tutto quanto abbia a che fare con i quattro elementi
della natura! Ma sognare la cometa in Tures-Aurina..! Viverne l'attesa a
Campo Tures, per esempio sarà per il turista invernale in cerca di
sensazioni e di emozioni legate ai ricordi dell'infanzia, un'esperienza
esaltante. Tre weekend in dicembre (6-8, 13-15 e 20-22) ci trasporteranno
nel magico mondo del Natale con programmi culturali e attivi. Tra il vin
brulé e suoni del folklore altoatesino il giorno d'arrivo (venerdì). Al
Museum Maranatha di Lutago (sabato) verrà agli occhi, spalancati per la
meraviglia, qualche luccicone di nostalgia: due fantastici piani di presepi
panoramici tradizionali più una galleria con le interpretazioni di artisti
europei moderni (Lutago, viaWeißenbach 17 tel/fax 0474.671682.
www.krippenmuseum.com). Un salto al Museo della Miniera a Calapietra, all'
antica miniera di Predoi, sarà un viaggio indimenticabile nel mondo senza
luce scavato dalle "talpe umane". Dopo la cucina tipica, sempre un
Museo, a San Giovanni, quello dei Minerali (il Signore degli Anelli è forse
passato da qui?): 750 esemplari, età media 30 milioni di anni, un rarissimo
cristallo di rocca "ritorto" e altre meraviglie dal centro della
Terra (S. Giovanni, 3 Tel. 0474.652145 www.museo-mineralogico.it). Ma il
Natale non è Natale senza le bancarelle che vendono, finalmente, sapori
colori e odori di tempi in cui un krapfen e una stella filante erano tutta
la felicità. I doni inestimabili dell'Albero della Valle Aurina. E al
Mercatino di Campo Tures "La Via Lattea" gli occhi dei bambini
scintilleranno e il computer sembrerà un mostro orribile confrontato con le
forme create dal cuore e dalla fantasia. E che dire di una romantica
escursione a lume di lanterna su, fino al Castello di Tures, per immaginare
fate, cavalieri (o forse anche solo un bue e un asinello)? E una passeggiata
alle cascate per ascoltare il canto dell'acqua purissima (domenica) e il
concerto d'avvento alla "Via Lattea" non muoveranno le corde del
cuore? La risposta è in quella valle e tra quei monti fatati. Un'altra
buona ragione per andarci. Il Natale può avere persino un'impronta.sportiva
in valle Aurina. Con il programma attivo: vin brulé, Mercatino e Castello,
ma anche tanto sci sullo Speikboden (incluso lo skipass). Non vien voglia di
intonare "jingle bells", fin da ora?
Per informazioni: Associazione turistica Campo Tures Via Jungmann 8 -
39032 Campo Tures Tel. 0474.678076 Fax 0474.678922 E-mail: info@campo-tures.com
Sito web: www.campo-tures.com
DOMENICA
20 OTTOBRE FATEVI PRENDERE IN CASTAGNA A CAMPORA (PARMA)
Sì, fatevi cogliere in castagna. Dove? A Campora, sull'Appennino Parmense,
il regno dei marroni, dove per domenica 20 ottobre è in programma la Festa
del Marrone di Campora. Un tempo era il pane dei poveri, oggi a questo
frutto autunnale la frazione di Neviano degli Arduini dedica un'intera
giornata di festa. Un'altra ragione per spingersi sino a Campora è il
paesaggio. Il paese e i suoi dintorni sono ancora oggi ricchissimi di boschi
di castagno. Pochi paesi possono vantare la stessa diffusione. Qui c'è
l'habitat ideale, ad un' altitudine di 600 metri, ai piedi del Monte Fuso.
Di una sorta di "civiltà del castagno" si trova traccia negli
edifici una volta usati come essiccatoi. Domenica si visiterà proprio uno
di questi antichi essiccatoi (ore 15,30) e lo si vedrà persino in funzione.
Si tratta di una casetta a due piani. Dopo aver raccolte e separate dai
ricci le castagne, venivano stivate al piano superiore, mentre al piano
terra si preparava la brace che, mantenuta senza fiamma per circa 40/45
giorni, essiccava, a puntino, i frutti autunnali. Campora conserva e
ripropone domenica ricette di antica tradizione (dalle ore 13 in poi): dagli
antipasti allo spezzatino, dalle tagliatelle ai dolci più prelibati. Ma
vale la pena scorrere il menù: bruciate, marron flambé, dolci bruciate
(ricoperti di cioccolato fondente), pattone (castagnaccio), pane di
castagna, frittelle di castagne, crêpes in pasta di marroni con marmellate
alla frutta, nutella budino di marroni, polenta di marroni. Il tutto
annaffiato da vin brûlé, che sgorga bollente da panciute botti fatte con
legno di castagno. Il profumo della castagna si fa sentire sino al centro
del paese, da dove parte una navetta che porta gratuitamente sino alla
festa, allestita nel piazzale della piscina. E da lassù il paesaggio è
magnifico: un colpo d' occhio mozzafiato sulla Pieve Matildica di Sasso e
sulla Val Parmossa. Se il tempo fa i capricci, ci si trasferisce tutti
(tavoli e buongustai) al sicuro sotto i tendoni. E poi musica e danze,
magari scatenandosi con il "Ballo del Marrone". Per informazioni:
Parma Turismi, tel. 0521-228152. Sito web www.camporacity.it E-mail info@camporacity.it
ALBERGO
RISTORANTE IL POMODORO
E' stato inaugurato di recente il nuovo albergo
ristorante POMODORO
situato ad OMEGNA lago d'orta in
provincia di Verbania.Dispone
di 24 posti letto 2
camere per disabili con
ascensore servizi in camera tv
telefono cassaforte vista lago
ampi parcheggi ideale per piccoli gruppi
ristorante con 160 coperti.
www.italiaabc.it gruppo
hotel o www.lagodorta.net
APERTURA
DEL PRIMO RAMADA ENCORE HOTEL A YORK NEL REGNO UNITO
Ramada International Hotels & Resorts, una divisione di Marriott
International (NYSE:MAR), ha aperto il primo hotel Encore Ramada a York, in
Inghilterra, questa settimana grazie all'accordo di franchising con lo
Stannifer Hotels Group, PLC. Gli hotel Encore rappresentano il prodotto di
classe progettato per tutti i viaggiatori dallo spirito giovane di tutte le
età ed applicano prezzi medi e con servizio standard. Situato nella zona
ovest del centro città di York, il Ramada Encore York è situato a breve
distanza dalle maggiori attrazioni turistiche della città e dalla stazione
ferroviaria. Le tariffe d'apertura partono da 75 sterline per camera fino a
due adulti e due bambini e comprendono un breakfast di benvenuto per tutti.
Dale Needham è il direttore generale dell'hotel. Gli ospiti possono
riunirsi presso l'area Hub del Ramada Encore York, uno spazio accogliente
per riunioni a piano terreno, cosi come al coffee shop dell'hotel. Gli
arredi di fattura contemporanea ed i colori chiari riflettono lo stile del
marchio Encore. Le camere per gli ospiti dispongono di illuminazione
funzionale che può essere facilmente adattata dall'ospite stesso e offrono
uno spazio per lavorare attrezzato di dataport e prese elettriche. Il vetro
è la firma dei bagni delle camere dei Ramada Encore, a partire dagli
interni del bagno fino alla sala per il trucco. I segni distintivi di tutti
gli hotel Ramada continuano ad essere un elemento essenziale del marchio
Encore. Questi sono: sonno riposante, doccia corroborante, personale
qualificato, un eccezionale livello di pulizia e naturalmente il "Ramada
Mornings Breakfast". - una selezione di piatti caldi, semplici e
deliziosi. Il Ramada Encore York offrirà il suo distintivo buffet breakfast
di benvenuto di Ramada così come la selezione limitata del menu
bar-brasserie che comprende sandwich e toast. Gli ospiti che hanno delle
urgenze all'arrivo possono disporre del servizio "Breakfast to Go"
che li attenderà al momento della loro partenza. Infolink: www.ramadainternationalhotel.com
L'HOTEL
RENAISSANCE DI SIDNEY SI RINNOVA E DIVENTA IL SIDNEY HARBOUR MARRIOTT HOTEL
Sidney, Australia - L'Hotel Renaissance di Sydney che dispone di 579 camere
sarà rinominato Sidney Harbour Marriott Hotel seguendo il programma di
rinnovamento da 35 milioni di dollari attualmente in atto. L'hotel è di
proprietà del Commonwealth Property Hotel Fund (CPHF), un fondo da 253
milioni di dollari diretto dal Colonial First State Property Group, e
gestito da Marriott International, Inc. (NYSE:MAR) dal 1997. Situato al
numero 30 di Pitt Street a Sidney, il Sidney Harbour Marriott Hotel è
l'ottava proprietà australiana del portfolio Marriott International.
"Siamo entusiasti di diventare un hotel Marriott", ha detto Mr.
Brian Czechowski, direttore generale del Sidney Harbour Marriott. "Il
marchio Marriott è riconosciuto a livello globale per la propria stabilità,
affidabilità e ottima cura dei propri ospiti. L'arrivo di una seconda
proprietà a marchio Marriott a Sidney rafforza la nostra posizione nella
città di Sidney che rappresenta il centro di transito internazionale in
Australia." Gli hotel a marchio Marriott sono attualmente rappresentati
a Sidney, Melbourne, Brisbane e a Surfers Paradise. Facenti parte del
portfolio Marriott, sono presenti i marchi Courtyard di Marriott a
Parramatta, New South Wales, e Surfers Paradise, Queensland, mentre al
marchio Ramada inaugurerà la prima proprietà australiana a Melbourne,
Victoria, a novembre del 2002. Il progetto di riconversione del marchio
include un rinnovamento completo delle camere ed il rafforzamento dei
servizi di food & beverage. Le aree pubbliche, che comprendono il centro
benessere, la lobby e l'executive lounge, saranno anch'esse completamente
rinnovate. La proprietà opererà a tutti i livelli per il rinnovamento, con
il minimo disturbo per le attività quotidiane dell'hotel. Il programma di
rinnovamento è iniziato ad ottobre 2002 e la conclusione dei lavori è
prevista per il mese di giugno del 2003. L'hotel sarà convertito in Sidney
Harbour Marriott Hotel nel primo semestre del 2003. La proprietà è situata
presso la rinomata Circular Quay e diverse camere si affacciano sull'Opera
House e l'Harbour Bridge. In quanto parte del porfolio Marriott, il Sidney
Harbour Marriott Hotel parteciperà al programma Marriott Rewards per ospiti
frequenti, il più grande programma alberghiero di fidelizzazione con più
di 17 milioni di membri. Grazie a questo programma, i viaggiatori possono
guadagnare punti per ogni dollaro speso in hotel. Questi punti possono
essere riconvertiti per usufruire di una serie di benefici di viaggio.
"Siamo fiduciosi che i nostri ospiti e vicini daranno il benvenuto al
Sidney Harbour Marriott Hotel quale nuova infrastruttura turistica della
città di Sidney." ha detto Mr Czechoski. "A lavori ultimati, il
Sidney Harbour Marriott Hotel, situato di fronte al porto, diverrà l'hotel
"bandiera" di Marriott della città di Sidney" ha detto Mr
Czechoski.Gli uffici vendite globali di Marriott International in Australia
ed il Gruppo Marriott Global Rewards per l'Australia saranno ospitati nella
struttura dell'hotel
TRASPARENZE
E SPLENDORI DI FINE OTTOCENTO IN MOSTRA A PADOVA DAL 16 NOVEMBRE 2002 AL 9
FEBBRAIO 2003 AL PIANO NOBILE DEL CAFFÈ PEDROCCHI LA MOSTRA
"SUGGESTIONI, COLORI E FANTASIE: I VETRI DELL'OTTOCENTO MURANESE"
Otto sezioni per un totale di centotrenta opere che traggono ispirazione da
modelli artistici del passato: dall'arte classica al Rinascimento al
Barocco, dall'Impero alle decorazioni spagnole
e moresche ai giapponesismi all'Art Nouveau Murano, seconda metà
dell'Ottocento. L'economia dell'isola veneziana - fondata sull'arte vetraria
- comincia a risollevarsi dopo la profonda crisi causata dalla caduta della
Serenissima. Lo stile artistico dell'epoca guarda a tutto ciò che di meglio
il passato ha creato. I maestri vetrai muranesi cominciano a soffiare
manufatti ispirati all'arte classica, al Rinascimento, al Barocco, alle
decorazioni spagnole e moresche, ai "giapponesismi".
Una produzione di straordinaria bellezza ancora poco conosciuta di
cui l'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova darà ampia
testimonianza nella mostra "Suggestioni, colori e fantasie: i vetri
dell'Ottocento Muranese". L'esposizione, allestita al Piano Nobile
dello storico Caffè Pedrocchi, aprirà il 16 novembre 2002
per chiudere il 9 febbraio 2003. In mostra centrotrenta opere di
straordinaria qualità che "parlano" di tendenze e atmosfere di
un'epoca
Forme,
colori e trasparenze dei pezzi esposti consentono ai visitatori di percepire
l'ambiente culturale vivo e pieno di fine Ottocento e di inoltrarsi
nell'affascinante e coinvolgente mondo del vetro soffiato. Copie
dall'antico, libere interpretazioni di modelli artistici passati, manufatti
decorati con tecniche di cui si era persa memoria da secoli, come quella del
vetro-mosaico, meglio conosciuta come "murrina", decorazione
recuperata dai maestri muranesi proprio nella seconda metà dell'Ottocento:
le centotrenta opere presenti in mostra, tutte di straordinaria qualità,
provengono da importanti musei italiani -
tra questi Palazzo Barberini di Roma e Museo Borgogna di Vercelli - e
collezioni private. Il coordinamento scientifico è stato affidato a Rosa
Barovier Mentasti, studiosa del vetro d'importanza internazionale. Otto le
sezioni della mostra: archeologica, rinascimentale, barocca, Impero,
spagnola e moresca, Japanisme, primi esempi di Art Nouveau, fantasie
gioielli e curosità La mostra
si snoda in un percorso espositivo che raggruppa le opere guardando ai
momenti storici ai quali gli artisti hanno attinto per la produzione, senza
dimenticare la suggestione e fantasia personale dell'autore. Ecco allora i
vetri d'ispirazione archeologica, come le coppe murrine decorate a fiori e
testine e i bicchieri in vetro soffiato e argento traforato;
i vetri d'ispirazione rinascimentale come il calice a forma di
reliquario decorato con applicazioni bagnate in cristallo, il calice a coppa
con costolature e applicazioni in vetro acquamarina e il secchiello in vetro
azzurro sfaccettato e fili trasversali in lattimo. C'è poi la sezione con i
vetri d'ispirazione barocca, come l'anfora in vetro opalescente, il calice
con gambo a bolla schiacciata al centro e il calice operato a rombi ottenuti
a stampo. Particolari e suggestivi i vetri della
sezione Japanisme, decorazione molto in voga nella seconda metà
dell'Ottocento. Bellissimi a questo proposito le coppe, i calici e i vasi i
cui steli vengono avvolti da minacciosi e sinuosi dragoni. All'epoca erano
molto apprezzate anche le decorazioni d'ispirazione spagnola e moresca: ecco
allora i vasi a quattro anse decorati da barrette vitree in acquamarina e da
fragole lavorate a pinze. Ci
sono poi le sezioni con i vetri d'ispirazione Impero
e quelli ispirati ai primi esempi di Art Nouveau. Il percorso
espositivo termina con la sezione fantasie, gioielli e curiosità, che dà
spazio alle personali interpretazioni degli autori come coppette di
"avventurina", alzate decorate con foglie verdi e tritoni in
cristallo, calici decorati a smalto con motivi a merletto, brocche zoomorfe.
La mostra ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi e il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e
Ambientali. Tra i promotori dell'iniziativa anche Regione Veneto e Provincia
di Padova. Soggiorno I prezzi per il soggiorno in hotel 3 stelle in centro
Padova vanno da 50 a 158 euro per la camera doppia, trattamento B/B. Info:
Apt di Padova, 049. 8767927-8752077.
Note tecniche informative
Titolo: Suggestioni, colori e fantasie: i vetri dell'Ottocento Muranese a
cura di Mirella Cisotto Nalon e Rosa Barovier Mentasti
Luogo: Padova, Piano Nobile del
Caffè Pedrocchi
Apertura: 16 novembre 2002
Chiusura: 9 febbraio 2003
Orario: tutti i giorni, escluso il lunedì, 9.00-13.30; 14.30-18.00
Ingresso: interi 3 euro; ridotti 2 euro; scuole 1 euro
Visite guidate: gruppi su
prenotazione (adulti e studenti max 25 persone) Guide ASCOM tel. 049.8209711
Guide AGTV tel. 049.8698601 Servizio Didattico per le scuole su prenotazione
Ufficio Didattica tel. 049.8204553-41
Catalogo: Pizzi Editore, Milano a cura di Mirella Cisotto Nalon e Rosa
Barovier Mentasti
Info: Assessorato alla Cultura Comune di Padova
Settore Attività Culturali -
Ufficio Programmazione Culturale Tel.
049.8204562 - 4528 fax 049.8204545
e-mail: paganing@comune.padova.it
www.padovanet.it/padovacult
OTTOBRE
2002: PADOVA DIVENTA "LA NEW ORLEANS" D'ITALIA E FINO AL 26
GENNAIO 2003, L'ESCLUSIVA MOSTRA DI HERMAN LEONARD, FOTOGRAFO DEI MITI DEL
JAZZ
Sarà una Padova inedita, frizzante e festosa, piena di suoni e colori,
quella che accoglierà nei prossimi giorni i visitatori. Dal 12 ottobre 2002
e per un mese circa la città ospiterà infatti la kermesse
"Un'emozione chiamata jazz". Eventi clou dell'iniziativa, promossa
dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, saranno la mostra
fotografica "Herman Leonard. Jazz Memories" e il "Padova
Porsche Jazz Festival". A far da corollario, alcune manifestazioni che
sarebbe improprio definire collaterali: una mostra di fotografi jazz
italiani, concerti live nello storico Caffè Pedrocchi e spettacoli di jazz
band all'aperto. Il mondo del jazz visto con gli occhi di un grande
fotografo americano...
Fotografie che svelano, al di là dei volti, l'esperienza di una vita,
l'anima stessa dei musicisti: questo il quid che ha reso differente e
straordinario agli occhi dell'opinione pubblica mondiale Herman Leonard
considerato il più grande fotografo di musicisti jazz. Dal 12 ottobre 2002
al 26 gennaio 2003 il meglio della sua produzione artistica sarà esposto al
Palazzo del Monte di Pietà nella mostra "Herman Leonard.Jazz Memories".
L'esposizione conta 60 foto originali in bianco e nero realizzate a partire
dal 1948 e più di un centinaio di immagini riprodotte in modo originale e
coinvolgente, che daranno modo allo spettatore di "respirare"
l'atmosfera degli ambienti jazz degli anni '40 e '50. Tra gli artisti
immortalati: Louis Armstrong, Frank Sinatra, Duke Ellington, Billie Holiday,
Dizzi Gillespie. La mostra offre un'ulteriore chicca per gli appassionati di
jazz e cinematografia: per la
prima volta in Italia, in esclusiva per la mostra, sarà possibile vedere lo
splendido filmato "Frame after Frame" di Tony Bennett, grazie alla
partnership di Sony.
Titolo: Herman Leonard. Jazz Memories. Padova, Palazzo del Monte di Pietà,
12 ottobre 2002- 26 gennaio 2003. Mostra promossa dall'Assessorato alla
Cultura- Centro Nazionale di Fotografia, a cura di Enrico Gusella e Pino
Ninfa. Ideazione e coordinamento organizzativo: Studio MRA. Orario: martedì
- domenica 9.30-12.30/15.30- 19.00. Chiuso il lunedì e 25 dicembre 2002.
Ingresso: intero 4 euro - ridotto 2 euro (riduzioni di legge, cartagiovani,
carta argento, ecc.) Info:
Centro Nazionale di Fotografia, tel. 049.8755212 e-mail: cnf@comune.padova.it
...e con gli occhi dei più famosi fotografi del jazz italiano
A far da contraltare all'esposizione di Leonard al Palazzo del Monte di Pietà,
la mostra "Jazz in Italy", allestita al Caffè Pedrocchi
fino al 31 ottobre 2002. L'esposizione, a cura di Pino Ninfa, mostra
le opere di otto fotografi dei maggiori festival jazz italiani. Ingresso:
libero. L'orario di visita coincide con l'orario di apertura del Caffè
Pedrocchi. Padova Porsche Jazz Festival: una tre giorni concertistica al
Teatro Verdi, concerti aperitivi e jazz-club al Caffè Pedrocchi e marching
band in centro storico
Di grande qualità e spessore le proposte musicali in programma alla V^
edizione del Padova Porsche Jazz Festival. Oltre alla consueta tre giorni
concertistica ospitata (17-19/10/02 Teatro Verdi) nei giorni 19 e 26
ottobre, a partire dalle 18.00 - nella migliore tradizione delle street
parades di New Orleans - sfilerà lungo le vie del centro storico l'Ambrosia
Brass Band, una delle poche orchestre jazz italiane ad avere un repertorio
musicale che esula dal classico stile Dixieland. Musica jazz anche al Caffè
Pedrocchi, che ospiterà numerosi concerti-apertivo (ore 18.00) e concerti
jazz-club (23.30) per tutto il mese di ottobre.
Soggiorno Per coloro che volessero assistere alle iniziative in programma a
"Un'emozione chiamata Jazz" e fermarsi qualche giorno a Padova i
prezzi soggiorno in hotel 3 stelle in centro città vanno da 50 a 158 euro
per la camera doppia, trattamento B/B. Info: Apt di Padova, 049.
8767927-8752077
L'agricoltura Biologica come veicolo di promozione turistica
Incoraggiante l'inizio della fase di passaggio
dal turismo di un giorno a quello di più giorni
PIENO
SUCCESSO PER LA V EDIZIONE DELLA "FIERUCOLA"
Sì tenuta domenica 13 ottobre a Melano di Fabriano. La vetrina dei prodotti
biologici e tipici, organizzata dal Consorzio tra le Aziende Agricole,
Agrituristiche e del Turismo rurale Esino-Frasassi (CAEF) con il patrocinio
della Comunità Montana dell'Esino-Frasassi assessorato all'Agricoltura e
Agriturismo, e del Comune di Fabriano, ha bissato in termini di pubblico il
successo dello scorso anno. Ovviamente il merito dell'iniziativa va alle
aziende vitivinicole, agricole e cooperative partecipanti, che dalle ore 14
alle ore 19 hanno accolto nei locali dell'Azienda Agrituristica "Il
Gelso" di Melano, un flusso continuo di visitatori. Prova concreta di
come la tipicità di un prodotto caratterizzi un territorio e la sua terra.
Miele, vino, cereali, legumi, frutta, verdura e trasformati, il
valore aggiunto senza tuttavia trascurare il momento d'incontro fra nuovi e
vecchi agricoltori con lo scopo di agevolare la conoscenza dei
prodotti biologici, le produzioni locali e tipiche, nel rispetto
della natura, dell'ambiente. L'edizione del 2002 come annunciato dal Caef,
s'è caratterizzata per le degustazioni guidate del vino biologico,
l'esposizione della cicerchia selezionata a Campodiegoli, della trota
salmonata affumicata al ginepro, giuggiole coltivate nelle terre di San
Lorenzo in Campo, miele d'alta montagna, farine macinate a pietra e tanto
altro. In tale ambiente non potevano mancare le piante aromatiche,
l'alimentazione macrobiotica ed i prodotti biologici da usare
quotidianamente. Aria pulita, cibi genuini e spazi espositivi adeguati sono
stati dunque gli elementi attorno ai quali "Fierucola" ha
impostato il suo gradimento, confermando come lo sviluppo turistico è
legato anche a quello enogastronomico, obiettivo dell'azione programmatica
intrapresa da tempo dall'assessorato
all'Agricoltura e Agriturismo della Comunità Montana dell'Esino Frasassi e
dall'Ente Parco. Lucia Cucchi, presidente del CAEF, soddisfatta per l'esito
dell'appuntamento autunnale, dopo aver ricordato l'importanza
dell'ottenimento della "denominazione d'Origine Protetta" ha
commentato "Il nostro territorio è ricco d'imprenditori giovani e meno
giovani che investono nel settore turistico. Il nostro Consorzio, nato nel
'96 ha visto in questi anni un aumento di soci impegnati in attività
agrituristiche e del turismo rurale, sono cresciute varie tipologie
d'attività ricettive e le offerte si servizio che vanno dallo svago allo
sport, dalla cultura all' arte". Tanto vero che Romualdo Cofani
proprietario del "Gelso" ha rilanciato con forza il segnale
d'inversione di tendenza, annunciato nella presentazione di questo incontro
"la stagione estiva turistica s'è chiusa in positivo. La nostra zona
è stata meta di molti visitatori del Nord e delI'Italia centrale, ma in
particolare però va evidenziato che abbiamo intrapreso la via del turismo
di un giorno a quello di più giorni".
ABBONAMENTO
STAGIONALE PER GLI AMICI DI PILA
A Pila le studiano tutte per coccolare gli appassionati dello sci. L'ultima
che si sono inventati è lo Stagionale di stazione, lo skipass riservato ai
frequentatori più assidui e affezionati del comprensorio valdostano. Offre
la possibilità di sciare per tutta la stagione a una cifra forfetaria di
550 €. Chi si affretta ad acquistarlo entro il 23 novembre, riceverà il
Pass Amicizia, che dà diritto a una serie di facilitazioni in più:
un ulteriore 10% di sconto, che consente di pagare lo stagionale solo 500
€
uno sconto del 10% nei 21 esercizi del consorzio alberghiero Espace de Pila
che aderiscono all'iniziativa (ristoranti, bar, negozi, noleggi)
uno sconto del 10% alla Scuola di sci.
Per acquistare lo Stagionale di stazione basta telefonare dal lunedì al
venerdì a 0165 521045 oppure 0165 521148, richiedere il modulo, rispedirlo
compilato (anche via fax) e alla prima salita a Pila il Pass Amicizia sarà
lì ad attendere lo sportivo, pronto a regalargli una stagione ricca di
soddisfazioni economiche oltre che sciistiche.
Pass Amicizia (acquistabile
entro il 23/11/02)
Intero
€ 500,00
Famiglia (2 persone minimo) €
465,00 cad.
Senior (oltre i 65 anni)
€ 400,00
Ragazzi (meno 12 anni)
€ 350,00
Bambini (meno 8 anni)
Gratuito *
Stagionale di Stazione
Intero
€ 550,00
Famiglia (2 persone minimo)
€
511,00 cad.
Senior (oltre i 65 anni)
€ 440,00
Ragazzi (meno 12 anni)
€ 385,00
Bambini (meno 8 anni)
Gratuito *
*contestualmente all'acquisto dello stagionale da parte di un genitore
Indirizzi per il pubblico: consorzio alberghiero L'Espace de Pila, tel 0165
521055, E-mail info@espace-de-pila.com
Internet www.espace-de-pila.com
; per le Funivie tel. 0165 521148, E-mail info@pila.it, Internet www.pila.it
PRIMA
NEVE A PILA VALLE D'AOSTA
Una super-offerta Prima Neve per il ponte di Sant'Ambrogio (6/8 dicembre):
due giorni di skipass a soli 50 €. E' un invito a provare personalmente le
grandi novità di una stazione che si presenta sempre più competitiva. Dopo
la modernissima seggiovia a sei posti della Nouva, quest'anno il restyling
è toccato al Couis 2, divenuta
una comoda seggiovia a tre posti con tappeto d'imbarco e stazione
intermedia. Un considerevole ampliamento è stato apportato nella parte alta
della pista del Couis 2, rendendola agibile anche ai meno esperti. Inoltre
è stata tracciata un'interessante variante, la pista del "Lo Goil",
un emozionante canalone lungo circa un chilometro. Una nuova pista è stata
predisposta anche nell'area della Nouva, permettendo così di evitare il
tratto maggiormente frequentato del percorso classico attraverso una
divertente variante. Lo Snowpark, ormai mitico luogo di ritrovo dei giovani
amanti della tavola, ha trovato una nuova collocazione nell'avvallamento a
sinistra della stazione di arrivo della seggiovia della Nouva. E' dotato di
strutture fisse, quali un jump grande e un half-pipe, oltre agli ormai
classici slide, fun box, jump piccolo e spina. Naturalmente Pila conferma
tutte le sue facilitazioni per la famiglia e l'occhio di riguardo che da
sempre riserva ai bambini, dai percorsi di Pila Kid's Adventure al Baby Club
Biancaneve.
Soggiorno a Pila
Hotel 3 stelle con trattamento di mezza pensione
2 notti hotel+skipass 2 giorni
174 €
1 notte hotel+skipass 2 giorni 112
€
Meublé 2 stelle pernottamento e prima colazione
2 notti + skipass 2 giorni
104 €
1 notti + skipass 2 giorni
77
Scuola di sci:
Per il periodo 7/8 dicembre la scuola di sci di Pila offre un corso
collettivo di 4 ore giornaliere al prezzo di 50 € a testa.
Sconti per le famiglie che si iscrivono: 20% al secondo componente,
50 % al terzo purché appartengano allo stesso gruppo familiare.
Indirizzi da segnalare:
Per le prenotazioni alberghiere è attivo il consorzio L'Espace de Pila, tel
0165 521055, www.espace-de-pila.com
Funivie www.pila.it
tel 0165 521148
NATALE
A PILA
L'Euro ha fatto lievitare i prezzi, ma non per questo occorre rinunciare
alle vacanze di Natale in montagna. A Pila, il comprensorio sciistico
collegato ad Aosta da una veloce telecabina, si combatte il caro prezzi sia
ritoccando solo di 1,16 € il costo del giornaliero (dai 26,34 €
dell'anno scorso ai 27,50 attuali), sia offrendo agli ospiti un pacchetto
natalizio assai vantaggioso:
- Hotel 3 stelle, 7 giorni di mezza pensione + 6 giorni di skipass + 5
giorni di scuola di sci a 744 € a persona.
- Formula famiglia, 2 adulti + 2 bambini nella stessa camera, 7 giorni con
trattamento di mezza pensione +
skipass (2 adulti+1 bimbo inferiore a 8 anni e 1 ragazzo inferiore a 14),
incluso baby club, per 1.686,05 €. La scuola di sci per 4 persone richiede
un supplemento di 358,40 €. La settimana di vacanza costerebbe
complessivamente 2.045,05 € (soggiorno + skipass + baby club + scuola sci
per la famiglia di 4 persone)
- Formula residence, 7 giorni in monolocale per 4 persone (sempre 2 adulti +
1 bimbo inferiore a 8 anni e 1 ragazzo maggiore di 14) + 6 giorni di skipass
per un totale di 796,60 €. Se tutto il nucleo famigliare vuole frequentare
la Scuola di sci (358,40 €), la cifra sale a 1.155,30 €.
Ma non sono solo i prezzi contenuti a favorire chi viene a sciare a Pila.
Proseguendo nella politica di rinnovamento della stazione, è stato
potenziato l'impianto d'innevamento programmato, garantendo così una
maggiore sciabilità del comprensorio. E mentre lo scorso anno veniva
inaugurata la nuovissima seggiovia a sei posti della Nouva, che per velocità
e portata oraria ha pochi uguali su tutta la catena alpina, quest'anno il
restyling è toccato allo skilift del Couis 2, divenuto una seggiovia a tre
posti con tappeto d'imbarco per accelerarne l'accesso e renderlo più
facile. La seggiovia del Couis 2 è stata dotata inoltre di una stazione
intermedia, la quota e la favorevole esposizione a nord rendono il percorso
ancora più piacevole. La direttissima del Couis 2 ampliata e la nuova pista
rossa, battezzata "Lo Goil", che si estende in un divertente
canalone per circa un chilometro, sono alcune delle novità sulle piste di
Pila.Una nuova pista è stata predisposta anche nell'area della Nouva,
permettendo così di evitare il tratto maggiormente frequentato della pista
e offrendo una interessante variante al tracciato classico. Grandi
trasformazioni troveranno anche gli snowboarders. Con il ritorno delle nevi
scopriranno ad attenderli le strutture fisse dello Snowpark. Collocato
nell'avvallamento a sinistra della stazione d'arrivo della seggiovia della
Nouva, disporrà come dotazione fissa di un jump grande e un half-pipe,
oltre ovviamente alle strutture classiche (jump piccolo, spina, slide, fun
box). Naturalmente Pila conferma tutte le facilitazioni per la famiglia e
l'attenzione che da sempre riserva ai bambini, dai percorsi di Pila Kid's
Adventure al Mini Club Biancaneve. I giovani atleti avranno modo di
apprezzare il nastro trasportatore installato nel Campo scuola baby, che
renderà più soft i primi approcci allo sci. Anche per Natale Pila conferma
la propria duplice offerta: soggiorno a Pila per chi ama la tranquillità
della natura, soggiorno ad Aosta per chi preferisce invece un doposci in cui
si accendono le luci della città.
Le tradizioni legate al Natale in Valle d'Aosta
Il presepe vivente è la vera espressione del Natale valdostano. L'antica
consuetudine è ancora molto viva e vede la partecipazione di tutta la
popolazione. Emozionante quello della parrocchiale di Saint Martin de
Corleans ad Aosta, al quale prendono parte anche gli animali, e quello
allestito nella Collegiata di Sant'Orso, dove si trova il più bel chiostro
romanico della Valle d'Aosta. Anche nella più piccola comunità montana, si
può assistere nella notte santa alla rievocazione della nascita,
rappresentata con grande partecipazione dai valligiani, pronti a stringersi
nelle panche per fare un po' di spazio agli ospiti. La tradizione vuole che
nei giorni prima di Natale siano accesi i forni e cotto il pane e il meculin
(un pane dolce arricchito con uova e uvette), una vera festa per il paese.
Nella notte della Vigilia tutta la comunità si ritrova nella parrocchia per
la "veillà". Terminate le funzioni, si sta ancora un po' insieme,
mangiando frutta secca e scaldandosi con vin brulé e il tradizionale caffè
alla valdostana, servito nella classica coppa dell'amicizia. Indirizzi per
il pubblico: L'Espace de Pila, tel 0165 521055, info@espace-de-pila.com
Internet www.espacedepila.com
per le Funivie tel. 0165 521148, E-mail info@pila.it
Internet www.pila.it
CARINZIA:
INVITO AL BENESSERE L'HOTEL HOCHSCHOBER OFFRE UNO SPLENDIDO CENTRO BENESSERE
NELLO SCENARIO INCANTEVOLE DELLE MONTAGNE AUSTRIACHE
Affacciato su un laghetto alpino a 1800 metri di altezza si apre lo
splendido Hotel Hochschober che invita ad una lunga pausa di benessere. La
Turracher Hohe è il nome dell'altura che divide in Austria la Carinzia
dalla Stiria, uno scenario incantevole di boschi di abeti, cime in
lontananza, laghi isolati e trasparenti. Qui l'Hochschober Hotel gestito da
tre generazioni dalla famiglia Leeb, accoglie con i suoi ambienti arredati
in tipico stile austriaco, con i colori caldi, sculture in legno, caminetti
accesi, prati fioriti. Sul lago si affacciano le terrazze delle camere e il
Centro Benessere, invitante e rilassante. Bellissime all'esterno le vasche
collegate e degradanti per l'idromassaggio riscaldato a temperature
variabili, che conducono fino alla sauna finlandese nella casetta di legno e
all'imbarcadero. Qui si apre un unicum che offre solo l'Hochschober Hotel in
tutta Europa: una sezione di lago riscaldata a 28° dove si può fare il
bagno anche in inverno, mentre il resto del lago é una superficie
ghiacciata perfetta per pattinare. Dopo aver apprezzato l'ottima cucina
dell'Hotel a base di ingredienti genuini che provengono dalle malghe di
montagna ci si rimette in forma con i trattamenti del Centro: il bagno di
vapori, le grotte aromatiche, massaggi, caldi lettini ad acqua e soprattutto
l'hammam ispirato all'autentico
bagno turco che segue un rito speciale con effluvi alla rosa e al cardamomo.
Hotel Hochschober, Turracherhohe 5, Karnten, Austria, tel.
0043/4275/8213, e-mail: holiday@hochschober.co.at
Informazioni Ente nazionale austriaco per il turismo tel.02/43990185
UN
FORMIDABILE SALEMME SUL PALCOSCENICO DEL MANZONI
Che cosa sono le cose da pazzi che danno il titolo alla pièce in scena al
Teatro Manzoni dominata dalla bravura di Vincenzo Salemme? Sono il crollo di
quelle illusioni che hanno governato tutta una vita come una sicurezza
totale. All'improvviso crolla tutto e una persona si ritrova sbandata,
disorientata, sospesa tra malinconia e scetticismo. L'opera di Salemme
scritta e recitata già nel 1990 in seguito alla caduta del muro di Berlino,
risentiva di quel momento di sbandamento generale. Come dice l'autore
"Nel 1990 ho scritto una mia commedia
dal titolo "Lo strano caso di Felice C.". Per la precisione ho
cominciato a scriverla di getto, nel 1989, dopo il crollo del muro di
Berlino, crollo che rappresentò, per molte persone, la fine di un sogno.
Questo è lo spunto della commedia che ho voluto riprendere adesso dandole
un nuovo titolo" Cose da pazzi!". Una commedia a cui sono molto
legato perché è una commedia sui valori". Riscritta, arricchita, in
parte modificata dopo dieci anni, perché ogni testo risente dell'attualità,
la commedia in scena attualmente è dunque un testo particolare che non solo
scintilla di umorismo come nella solita vena inconfondibile di Salemme, ma
è anche intrisa di malinconia e riflessione. Un po' pirandelliana, se è
possibile, anche nel titolo così enigmatico, l'opera è centrata fortemente
sul protagonista intorno al quale ruota una affiatatissima Compagnia di
attori.
COSE DA PAZZI! ovvero "Lo strano caso di Felice C." di Vincenzo
Salemme, Teatro Manzoni (tel. 02/7636901), fino al 3 novembre
STAGIONE
DELLA CULTURA UNGHERESE IN ITALIA CONCERTO PROPOSTO DA FONDAZIONE ROMAEUROPA
ARTE E CULTURA ISTITUZIONE
ORGANIZZATIVA EURO-MEDITERRANEO CULTURE DEI MARI
Milano - Conservatorio G. Verdi - Sala Puccini Martedì 22 ottobre 2002 ore
21.15
Bartók musicista europeo
Franz Liszt Chamber Orchestra
Károly Mocsári e Ákos Hernádi pianisti
János Rolla direttore
Béla Bartók (1881 - 1945)
Divertimento per orchestra d'archi
Allegro non troppo
Molto adagio
Allegro assai
Sonata per due pianoforti e percussioni
Assai lento - Allegro molto
Lento ma non troppo
Allegro non troppo
Musica per strumenti a corda, percussione e celesta
Andante tranquillo
Allegro
Adagio
Allegro molto
Ingresso: Intero 8
€ Ridotto 5 €
Biglietteria e prevendita: Conservatorio G. Verdi, Via del Conservatorio 12,
Milano. Tel. 02.7621101
18 ottobre (dalle ore 12.30 alle 14.30)
21 ottobre (dalle ore 17.30 alle 19.30)
la sera del concerto (dalle ore 19.15 alle 21.15)
PRESENTAZIONE
FESTIVAL UNGHERESE IN ITALIA
Le ragioni di un'iniziativa culturale riguardante l'Italia e l'Ungheria
trovano una loro interpretazione all'interno del panorama dell'Europa unita
e dei diversi rapporti culturali tra i differenti Stati. La conoscenza
reciproca, infatti, può dirsi determinante, così come la conservazione del
patrimonio nazionale, non solo come "memoria", ma
soprattutto come "valore attuale". Scopo del Festival
ungherese in Italia è dunque quello di svelare ed evidenziare i rapporti
tra le due culture. L'Ungheria, che tra poco entrerà a far parte
dell'Unione Europea, ha avuto in passato uno stretto legame con l'Italia. Si
pensi, infatti, alla vicinanza al nostro paese di personalità eminenti del
Rinascimento ungherese, come Mattia Corvino e Pál Esterházy e
successivamente al ruolo svolto in Italia nel periodo risorgimentale, da
uomini come Kossuth, e nell'ambito musicale ottocentesco, da Franz Liszt (o
Ferenc secondo la dizione ungherese), e ancora per avvicinarci ai nostri
giorni, dallo scrittore Sándor Márai e dall'influenza esercitata da Béla
Bartók, uno dei padri della musica contemporanea, diventato punto di
riferimento per l'Italia nell'ambito dell'approfondito lavoro in merito alla
conservazione delle fonti musicali popolari. Da questi rapidi riferimenti
appare evidente come il programma che ci accingiamo a presentare non sia un
programma artificiale, ma nato dalla storia comune dei due Paesi. Si è
voluto pensare ad un percorso che, partendo da tempi apparentemente lontani,
giunga fino ai nostri giorni, presentando un'Ungheria attuale, europea,
dotata di un grande potenziale artistico. Il programma tocca le diverse
discipline artistiche (arte, musica, danza, ecc.) e coinvolge in tutti i
settori le istituzioni italiane di rilevanza internazionale.
Si
è cercato di coprire l'intero territorio nazionale, conferendo un ruolo di
rilievo a città che potremmo definire europee (Roma, Trieste, Milano,
Genova, Firenze , Napoli), senza però dimenticare anche le realtà
regionali, nelle quali molti eventi hanno trovato una perfetta collocazione.
A questo proposito occupa una posizione di rilievo il ciclo di
manifestazioni, coordinato dal Comitato Lombardia Europa Musica 2000 e dalla
Fondazione Festival Autunno Musicale a Como, che avrà luogo nell'ambito
della Regione Lombardia, nel capoluogo milanese e nelle diverse province:
Bergamo, Brescia, Como, Cremona e Mantova. Tra le diverse manifestazioni in
programma acquistano particolare importanza i due concerti a Milano,
dedicati a due personaggi fondamentali della creatività musicale ungherese:
Franz Liszt e Béla Bartók.
Nell'ambito
della Stagione della cultura ungherese in Italia 2002 la Regione Lombardia
ha assunto un ruolo di rilevante importanza per quanto riguarda i programmi
concordati con il Governo Ungherese, non solo sul capoluogo Milanese ma
sull'intero territorio regionale. Essa ha promosso il convegno
internazionale Lombardia e Ungheria nell'età dell'Umanesimo e del
Rinascimento. Rapporti culturali e artistici dall'età di Sigismondo
all'invasione turca (1387-1526)
e
le due mostre Tapis Itineris - Pitture murali su stoffa e Storia scritta
nella luce - Fotografie dall'Ungheria, manifestazioni che vanno a completare
un vasto programma musicale che spazia dalla musica antica alla musica dei
nostri giorni.
CONCERTO
BARTÓK MUSICISTA EUROPEO - MILANO, 22 OTTOBRE 2002
La Musica per strumenti a corda, percussione e celesta, la Sonata per due
pianoforti e percussioni e il Divertimento per orchestra d'archi nascono nel
giro di pochi anni, quelli più prossimi al soggiorno americano dell'autore,
dal felice rapporto di lavoro e di collaborazione instauratosi fra questi e
il sensibile committente Paul Sacher. La Musica fu chiesta a Bartók nel
1936 per il decimo anniversario della fondazione dell'Orchestra da Camera di
Basilea, di cui Sacher era direttore; completata nel settembre di quell'anno
fu eseguita per la prima volta con grande successo il 21 gennaio 1937 a
Basilea, presente l'autore. Il 16 gennaio 1938, a quasi un anno esatto di
distanza, nella stessa città, con Bartók e la moglie Ditta al pianoforte,
fu presentata al pubblico la Sonata, commissionata per il decimo
anniversario della fondazione della sezione locale della Società
Internazionale di Musica Contemporanea. Infine il Divertimento, scritto
rapidamente per l'orchestra di Sacher durante un quieto soggiorno non
lontano da Berna nell'agosto nel 1939, fu ascoltato in prima assoluta a
Basilea nel giugno del 1940. Certamente però non sono soltanto le
circostanze esterne e la prossimità cronologica a rendere altamente
significativo l'accostamento di queste opere, da sempre giustamente
considerate fra le più geniali e rappresentative dello stile musicale bartókiano.
Tutte improntate a una straordinaria logica formale, ad un rigore matematico
che genera e controlla le strutture con stupefacente trasparenza, riescono a
combinare in modo naturalissimo, quasi inconsapevole, la bellezza metafisica
dell'astrazione geometrica che le governa con la fisica, energica, immediata
bellezza della materia sonora. La grammatica della musica popolare
ungherese, rintracciabile nelle sottigliezze ritmiche, nei rapporti
intervallari prediletti, nelle scale, è a tal punto sublimata da essere
quasi irriconoscibile, anche se mantiene intatta la sua carica di
prorompente vitalità. Concepite con l'intento di saggiare le potenzialità
espressive del rumore e della sua valorizzazione musicale, le composizioni
nascono per una sorta di generazione spontanea e insieme controllatissima da
una cellula musicale elementare, che contiene già in nuce i presupposti del
proprio sviluppo futuro e che informa di sé l'intero percorso musicale.
Quindi al pregio di una superba compattezza formale, questi capolavori
uniscono il fascino di una estrema economia di mezzi espressivi, cui
l'originalità delle combinazioni timbriche e del trattamento degli
strumenti conferisce tratti di assoluta novità. Musica per strumenti a
corda, percussione e celesta e Sonata per due pianoforti e percussioni, che
secondo accurati studi musicologici devono la geometrica esattezza delle
strutture al ricorso, ancorché probabilmente inconsapevole, ai principi
euclidei della sezione aurea (per altro riscontrabili anche in molte altre
opere dell'autore), illustrano al meglio il linguaggio della maturità di
Bartók: l'estrema ricchezza ritmica che, poggiando sull'interiorizzazione
dei repertori ungherese, bulgaro, rumeno, predilige i subitanei e frequenti
cambi di misura, l'alternanza di metri regolari e irregolari, la
sovrapposizione di ritmi diversi, la metamorfosi di un'idea musicale
attraverso la trasformazione del suo andamento metrico, la creazione di una
sorta di senso tonale allargato, l'alternarsi di cromatismo (prevalente nei
primi movimenti) e diatonismo (tipico delle parti conclusive), il costante
ricorso a forme palindrome (o a ponte, del tipo A B C B' A'), nelle quali
dopo il punto culminante centrale il percorso sonoro si inverte
simmetricamente, e infine il gioco di contrasti generato dall'alternarsi
dell'energica vitalità dei movimenti veloci all'inquietante atmosfera
notturna di quelli lenti. La disposizione degli strumenti in entrambi i
brani assume una funzione strutturale ed è quindi regolata con cura
particolare: la Musica per strumenti a corda, percussione e celesta prevede
gli strumenti in semicerchio, con due quartetti d'archi alle estremità e al
centro un primo gruppo formato da pianoforte, celesta, tamburi piccoli e
timpani e un secondo formato da arpa, xilofono, piatti e grancassa, dietro i
quali si sistemano i contrabbassi; nella Sonata per due pianoforti e
percussioni fra le code dei due pianoforti disposti con le tastiere rivolte
verso il pubblico si raccolgono in primo piano gli strumenti a percussione a
suono determinato (tre timpani e xilofono) e dietro quelli a suono
indeterminato (tamburo con e senza corde, piatti sospesi, piatti fissi,
grancassa, triangolo, tam tam), tutti gestiti da due soli esecutori, di cui
uno non suona mai lo xilofono e l'altro mai i timpani. Non sorprende che
combinazioni timbriche così audacemente innovative generino quasi
spontaneamente la moltiplicazione di tecniche inusuali ed effetti
sperimentali e sorprendenti.
La
Musica per strumenti a corda, percussione e celesta, caratterizzata da un
percorso armonico che collega e unifica i quattro tempi, si apre con una
fuga il cui soggetto genera non solo l'intero movimento ma, attraverso
procedimenti che vanno dalla semplice citazione alla più ardita variazione,
l'intera composizione. Il culmine armonico è raggiunto parallelamente a
quello dinamico, così da produrre uno straordinario effetto di graduale
riempimento sonoro, dopo il quale l'inversione del tema segna simbolicamente
l'avviarsi di un percorso contrario, nel segno della più rigorosa simmetria
e specularità formale. Il secondo movimento, il cui tema principale deriva
da quello della fuga, utilizza, abilmente mascherandolo, lo schema della
forma sonata, mentre il terzo, dalle cupe atmosfere notturne, dà luogo a
una singolare evoluzione delle forme a ponte tanto amate dall'autore.
Infatti è la quarta sezione a fungere da apice sul quale la musica inverte
il proprio cammino mentre nella quinta sono riuniti elementi della terza e
della seconda secondo lo schema A - B - C - D - CB - A. L'ultimo movimento,
di impronta popolare, presenta forti affinità motiviche con i movimenti
precedenti e si avvale di una complessa forma di rondò particolarmente
impegnativa per gli interpreti che devono fare i conti con un tempo
velocissimo, per giunta cambiato una decina di volte prima della
conclusione. La Sonata per due pianoforti e percussioni, nella quale la
scelta della doppia tastiera ha la funzione di bilanciare l'invadenza
timbrica delle percussioni, di garantire al meglio lo sviluppo polifonico e
di sventare il rischio di un trattamento puramente percussivo del
pianoforte, si apre con un'introduzione Assai lento cui segue un Allegro
molto dalla complessa forma sonata che si chiude con un'ampia coda fugata.
Il secondo movimento, Lento ma non troppo, è introdotto dalle percussioni
sole e oppone, secondo la formula ABA, una semplice idea melodica ad un
ossessivo motivo di quintine che anima la parte centrale fino ad un Agitato
fortissimo. Il terzo movimento, Allegro non troppo, valorizza
particolarmente le percussioni: in un clima francamente diatonico lo
xilofono propone il tema principale, seguito da una seconda idea dai
lineamenti quasi barocchi e da una terza di carattere convulso; una lunga,
pregnante pausa precede l'inizio dello sviluppo, irto di procedimenti
imitativi, mentre dopo la ripresa la coda chiude la composizione in un
progressivo dileguarsi di intensità.
La
denominazione Divertimento per orchestra d'archi, fissata solo dopo che il
grande pezzo per orchestra del 1943 prese il nome di Concerto, è in
relazione con il carattere festoso ed esuberante della composizione, che
trova nell'ampia produzione novecentesca di sinfoniette e pezzi per organico
cameristico validi termini di confronto. Il modello strutturale di
riferimento per Bartók è quello del concerto grosso di tradizione barocca,
evidente nell'alternanza di tutti orchestrali e sezioni concertanti di un
quintetto d'archi e nella scansione in tre movimenti, gli estremi veloci e
quello centrale lento. Lo stile lascia già presagire quello delle ultime
opere di Bartók: meno severamente e rigorosamente strutturato ma più
diretto, più semplice, più colorito e scorrevole, tanto che l'ottimismo
dei tempi veloci (pur mitigato dalla cupa inquietudine di quello centrale)
ha lasciato perplessi non pochi critici, incapaci di spiegarne ragioni
storiche e biografiche.
Gli artisti
La Franz Liszt Chamber Orchestra è attualmente riconosciuta come uno dei più
importanti complessi musicali europei. Il loro repertorio è molto ricco.
Dagli anni della loro fondazione più di duecento opere sono state incise su
CD dalla Hungaroton, Erato, Teldec, EMI, Quintana, CBS-Sony Classical. A
Parigi hanno vinto tre volte il Gran Premio dell'"Accadémie du Disque".
Si sono esibiti quasi in ogni paese dell'Europa partecipando a numerosi
Festivals, come quello di Ascona, Edimburgo, Helsinki, Lucerna, e
Salisburgo. Nel 1975 hanno eseguito il loro primo tour artistico
transatlantico. Si sono esibiti numerose volte anche nell'America del Sud, e
la loro ultima tournée in Australia ha avuto luogo nel 1990. Molti dei loro
concerti si sono svolti con la partecipazione di alcuni fra i più
eccellenti solisti e maestri ungheresi come M. André, M. Argerich, P.
Fournier, H. Holliger, I. Ojsztrah, J.P. Rampal, Sz. Richter, M.
Rosztropovics, I. Stern, H. Szeryng, A. Schiff, V. Repin, M. Perahìa, E.
Pahud e H.J. Schellenberger.
Dal 1979 l'Orchestra è diretta da János Rolla.
János Rolla direttore
Si è laureato presso l'Accademia Franz Liszt di Budapest, sotto la guida di
Dénes Kovács. Ha ottenuto i suoi primi successi a livello mondiale come
musicista da camera. Nel 1981 è stato fregiato dell'onorificenza di Artista
Benemerito, come segno di riconoscimento del suo profondo impegno nella
diffusione della cultura ungherese. Nel 1985 è stato insignito del Premio
Kossuth, e nel 1991 il Governo francese gli ha conferito la decorazione del
Cavaliere della Legione d'Onore. Nel 1994 Árpád Gönez, Presidente della
Repubblica Ungherese, lo ha fregiato dell'Onorificenza della Croce della
Repubblica Ungherese. Nel 1996 è stato eletto Cittadino Onorario di Sárospatak.
János Rolla è stato inoltre il fondatore delle Giornate Artistiche di
Zemplén. Per Informazioni:
Euro-Mediterraneo Culture dei Mari Via Cantoni 1, 22100 Como. Tel.
031/571150 Fax. 031/570540 cdmari@camtam.it
IL
16 E 17 NOVEMBRE ASTI FESTEGGIA IL TARTUFO IL PREZIOSO TARTUFO, PRELIBATEZZE
E OGGETTI D'ARTIGIANATO COME STRENNE NATALIZIE SPECIALI FIERA REGIONALE DEL
TARTUFO, "CUCINA E CANTINA", AGROARTE
DIVENTANO UN'OCCASIONE PER GLI ACQUISTI DI NATALE
La città di Asti festeggia, il terzo fine settimana di novembre, i suoi
prodotti tipici, proponendo una kermesse gastronomica ricca di
manifestazioni, feste, e mercati. In programma la tradizionale Fiera del
Tartufo, il tubero principe della gastronomia astigiana ed internazionale,
dove tra le tante bancarelle si potranno assaggiare ed acquistare questi
preziosi "frutti della terra"; la manifestazione enogastronomica
"Cucina e cantina", celebrazione del "buon bere e del buon
mangiare" nata due anni fa per dare il giusto risalto alla gastronomia
locale e connubio perfetto tra gli ottimi vini astigiani ed i gustosi piatti
della cucina invernale; il mercatino di Agroarte con i sui prodotti
biologici ed oggetti in tessuto e piccolo artigianato ... Questo weekend
all'insegna della buona cucina non è solo un appuntamento per scoprire e
"riscoprire" la gastronomia di un territorio dalle radicate
tradizioni culinarie ma è anche un'occasione imperdibile per chi vuole
anticipare lo shopping natalizio acquistando dei regali veramente
"speciali" da mettere sotto l'albero. La scelta è veramente
ampia: i preziosi tartufi per i palati più raffinati, prelibatezze tipiche
dell'inverno come marmellate, miele, funghi
secchi, mostarde, noci, nocciole e castagne; i vini tra cui il celebre Asti
Spumante (D.O.C.G.), i distillati, prodotti di coltivazione biologica,
manufatti e tessuti in fibra naturale, piccoli oggetti per la cucina e la
cantina ..
Programma
Sabato 16 novembre Piazza San Secondo:
Agroarte: mercatino dei prodotti biologici quali pane, verdure e
frutta di stagione, tessuti e piccolo artigianato
Domenica 17 novembre Piazza San Secondo
Fiera Regionale del tartufo con bancarelle dei trifolau; per tutta la
durata della fiera funzionerà il Palatartufo dove si potranno degustare
vini e piatti tipici al tartufo cucinati dalle Pro Loco astigiane e nei
ristoranti locali sarà proposto un menù al tartufo
Palazzo Civico: Esposizione e premiazione dei migliori "piatti" di
tartufi a cura del Comune di Asti e della Camera di Commercio.
Sotto i portici e nelle vie del centro: Mostra mercato dei prodotti tipici
dell'autunno quali noci, castagne, funghi, salami al tartufo, miele, salami
al tartufo, farina di granturco, vini e distillati, piccoli accessori per la
cantina e la cucina (entrambe le giornate) Per informazioni: Comune di Asti
- Tel 0141 399486 oppure 0141 399399
TUTTOTURISMO
DI NOVEMBRE REGALA TUTTONEVE UNA GUIDA COMPLETA AGLI SPORT SULLA NEVE.
Il numero di novembre di Tuttoturismo offre ai lettori il ricco supplemento
TUTTONEVE 2002 100 pagine per
presentare tutte le possibilità di divertimento e sport. Si comincia con
tre ampi servizi sulla francese Courchevel e sulle italiane San Martino di
Castrozza e Cervinia; a seguire si va alla scoperta di sette piste famose,
guidati dalla campionessa Claudia Giordani, la medaglia d'argento olimpica,
ci spiega passo passo come superare le difficoltà di ogni tracciato e con
lei anche la mitica Lauberhorn di Wegen diventa facile.
Allo snowboard e al fondo, sono poi dedicati due articoli con le
informazioni sulle stazioni che offrono le migliori opportunità per
svolgere queste attività.
Pazza
Neve è la sezione dedicata alle imprese un po' folli: lo snowrafting una
rapida discesa in gommone sulla neve, più classico ma non certo meno
emozionante il taxi-bob sulla pista olimpica di Cortina, ma non è tutto, a
Interlaken potremo provare lo zorbing, chiusi dentro una doppia palla i
coraggiosi vengono fatti rotolare lungo un pendio a 50 all'ora. A Cogne si
possono scalare le cascate di ghiaccio, a Sappada si scorrazza sulle
motoslitte, a Prato Nevoso si scende in snowscoot e a Les Deux Alpes i
ragazzi fanno l'autoscontro sul ghiaccio. Proprio alle vacanze con ai
ragazzi, è dedicato un articolo che dà indicazioni ai genitori sulle
stazioni più attrezzate, non solo per l'insegnamento dello sci ma anche per
intrattenere i pargoli mentre gli adulti si godono le piste.Il supplemento
TUTTONEVE 2002 offre notizie sulle valli dolomitiche Gardena, Fiemme e Fassa
che riservano numerose sorprese, su Trento, sulle vacanze in Austria e in
Svizzera, sulle novità in tema di attrezzature e si completa con la
consueta Borsa Viaggi. Il numero di novembre di Tuttoturismo dedica molto
spazio alla "nuova Vienna" e presenta servizi dedicati al Carso,
all'Aragona, a Zanzibar, alle Maldive e invita a visitare Ravenna. In
edicola a giorni Tuttorismo è in vendita al solito prezzo di 2 Euro.
SI
CHIUDERÀ IL 25 OTTOBRE LA MOSTRA SU "UN CONTRIBUTO ITALIANO ALL'ANNO
INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA"
E' stata inaugurata il 3
ottobre, nella prestigiosa cornice del
Palais des Nations di Ginevra, la mostra su "Un contributo
italiano all'Anno Internazionale delle Montagne", promossa e
organizzata dall'INRM (Istituto Nazionale per la Ricerca Scientifica e
Tecnologica sulla Montagna). Sirio Film ha curato la documentazione video
dell'evento e ha gestito i rapporti con le televisioni. La notizia della
Mostra è apparsa sui telegiornali RAI e il TG de La7. Rai News 24 ha
realizzato 6 minuti di diretta dal Palazzo dell'ONU il giorno
dell'inaugurazione. Notizie e approfondimeneti vari sono passati su 27
televisioni locali in tutta Italia. In un anno costellato da manifestazioni
ed eventi che hanno richiamato l'attenzione sulla montagna e sulle
problematiche che la interessano, la mostra "Un contributo italiano
all'Anno Internazionale delle Montagne" vuole essere un privilegiato e
approfondito momento di riflessione sull'ambiente montano, sulle sue risorse
e i suoi limiti, sulle nuove forme di sviluppo socio-economico, sul turismo
e sulle misure che vengono adottate dallo Stato e dalle Regioni per evitare
l'abbandono di questo luoghi splendidi ma spesso difficili da abitare.
Un modo per fare il punto, per riassumere, per proporre, per far
sentire ancora una volta la voce della montagna e di chi la abita. "La
mostra - ha afferma il presidente dell'INRM Annibale Mottana. Infolink: www.siriofilm.com
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