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7 NOVEMBRE 2002
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN REGOLAMENTO CHE FACILITA
LA CONCESSIONE DI AIUTI DI STATO A FAVORE DELL'OCCUPAZIONE
Bruxelles, 7 novembre
2002 La Commissione europea ha adottato in data odierna un regolamento sugli
aiuti all'occupazione, destinato a facilitare le iniziative degli Stati membri
per la creazione di nuova occupazione. In base al nuovo regolamento gli Stati
membri potranno concedere aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro e
all'assunzione di lavoratori svantaggiati e disabili, senza dover chiedere
l'autorizzazione preventiva della Commissione. Per i disoccupati di lunga durata
e per gli altri lavoratori svantaggiati, gli Stati membri potranno sostenere
fino al 50% dei costi salariali e dei contributi sociali obbligatori di un anno.
Nel caso dei disabili, gli Stati membri potranno coprire fino al 60% di tali
costi. Il nuovo regolamento lascia impregiudicati altri tipi di aiuti a favore
dell'occupazione, che dovranno tuttavia essere notificati ed esaminati dalla
Commissione caso per caso. "Questo regolamento consentirà un'attuazione più
rapida delle misure adottate dagli Stati membri per creare nuova occupazione.
Non sarà più necessario notificare alla Commissione tutte le misure adottate
che soddisfano le condizioni previste dal regolamento. Il regolamento è in
linea con l'invito rivolto agli Stati membri a ridurre le sovvenzioni alle
singole imprese, che comportano un rischio maggiore di distorsione della
concorrenza. È necessario privilegiare i finanziamenti quali gli aiuti generali
a favore dell'occupazione, delle Pmi e del capitale di rischio, che non sono
destinati a singole aziende." ha dichiarato il Commissario europeo per la
concorrenza, Mario Monti. Il Commissario Anna Diamantopoulou, che ha partecipato
attivamente all'elaborazione del nuovo regolamento ha aggiunto: "Questo
regolamento realizza il giusto equilibrio, in base ai "principi di
Lisbona", tra la creazione di pari condizioni di concorrenza tra imprese e
la concessione di incentivi reali per inserire sul mercato del lavoro
comunitario le categorie problematiche, quali i disoccupati di lunga durata, i
disoccupati giovani e quelli più anziani." Promuovere l'occupazione è una
delle principali preoccupazioni dei governi nazionali nell'Unione europea,
considerato che il numero di disoccupati nell'Europa dei 15 continua a rimanere
molto elevato. Il problema è particolarmente grave per i disoccupati di lunga
durata, i lavoratori non qualificati e quelli più anziani, i giovani in cerca
di prima occupazione, nonché per le minoranze e i disabili. Da ciò l'esigenza
di adottare incentivi finanziari per i datori di lavoro, solitamente sotto forma
di riduzioni dei contributi sociali. Il regolamento introduce un sistema di
esenzione per categoria per taluni tipi di aiuti di Stato, entro determinati
massimali; ciò significa che gli Stati membri non saranno tenuti a notificare
tali aiuti alla Commissione per ottenere l'autorizzazione preventiva. Il
regolamento è conforme all'obiettivo della Commissione di modernizzare e
semplificare le norme in materia di aiuti di Stato e di eliminare le lungaggini
burocratiche, secondo quanto disposto dal regolamento n. 994/98 del Consiglio,
che autorizza la Commissione ad adottare esenzioni per categoria per determinati
tipi di aiuti. È opportuno osservare che numerose misure di politica
dell'occupazione non costituiscono aiuti di Stato, ad esempio perché sono
destinate direttamente ai disoccupati stessi (ad esempio, misure per la
riqualificazione professionale) o perché si applicano senza distinzioni a tutti
i datori di lavoro di un particolare Stato membro - le cosiddette misure di
carattere generale. Il regolamento riguarda le misure selettive, che si
applicano solo a determinate regioni o a determinati settori. Esso riguarda i
due tipi di aiuti a favore dell'occupazione che la Commissione ha incontrato più
spesso negli ultimi anni, vale a dire gli aiuti a favore della creazione di
nuovi posti di lavoro e gli aiuti volti a promuovere l'assunzione di lavoratori
svantaggiati e disabili. Esistono naturalmente altri tipi di aiuti
all'occupazione, come quelli destinati a mantenere i posti di lavoro esistenti o
gli aiuti volti ad incoraggiare il lavoro ripartito (job sharing). Il
regolamento non vieta questi tipi di aiuto, che devono tuttavia essere
notificati alla Commissione, affinché ne valuti gli effetti sulla concorrenza.
Gli aiuti per il mantenimento dei posti di lavoro, ad esempio, sono a volte
accordati ad imprese in difficoltà finanziarie ed è pertanto necessario
verificare che essi non arrechino pregiudizio alle imprese concorrenti. Il
regolamento prevede massimali per le misure a favore della creazione di posti di
lavoro e per quelle destinate a promuovere l'occupazione di lavoratori
svantaggiati e disabili. Mediante tali massimali si intende mantenere un giusto
equilibrio tra la necessità di incentivare l'occupazione ed il rischio dei
cosiddetti effetti "peso morto" (sussidi versati a datori di lavoro
che assumerebbero anche in loro assenza) e degli effetti di sostituzione
(sussidi versati a beneficiari a discapito dei non beneficiari). L'iniziativa è
in linea con le conclusioni di vari Consigli europei, che invitano a
privilegiare obiettivi orizzontali di interesse comune piuttosto che il sostegno
a singole imprese o settori. Essa consente agli Stati membri una maggiore
flessibilità per quanto riguarda la definizione e l'applicazione di misure a
sostegno dell'occupazione, agevolando in tal modo il raggiungimento degli
obiettivi in materia di occupazione fissati al Consiglio europeo di Lisbona nel
2000. Aiuti alla creazione di posti di lavoro Al fine di stimolare la creazione
di nuovi posti di lavoro, le nuove norme consentiranno ad una piccola impresa in
una zona assistita, ad esempio nella Germania orientale, di risparmiare il 50%
dei costi salariali dei nuovi assunti per un periodo di due anni. L'importo
dell'aiuto consentito varia in funzione del fatto che il posto di lavoro sia
creato in una zona assistita e del massimale degli aiuti a finalità regionale,
applicabile ad ogni zona. Gli Stati membri possono anche decidere di incentivare
la creazione di posti di lavoro in zone non assistite, vale a dire in regioni
ricche. Visti i costi superiori che devono sostenere per assumere nuovi
dipendenti, le piccole imprese avranno diritto ad un'intensità di aiuto
superiore rispetto alle medie imprese. Non sono invece consentiti aiuti alle
grandi imprese al di fuori delle zone assistite, in quanto esse non devono
sostenere questi oneri supplementari. Le intensità di aiuto espresse in
percentuale sono le stesse previste dalle norme relative alle Pmi per gli aiuti
all'investimento. Lavoratori svantaggiati - Onde incentivare l'assunzione dei
disoccupati di lunga durata e di altri lavoratori svantaggiati, gli Stati membri
possono accordare alle imprese compensazioni fino al 50% dei costi salariali e
dei contributi sociali obbligatori di un anno. Le persone svantaggiate
comprendono: chiunque abbia meno di 25 anni o abbia completato la formazione a
tempo pieno da non più di due anni e non abbia ancora ottenuto il primo impiego
retribuito; chiunque abbia più di 50 anni e sia privo di un posto di lavoro o
in procinto di perderlo; chiunque sia privo di un titolo di studio di livello
secondario superiore o equivalente e sia privo di un posto di lavoro o in
procinto di perderlo; i disoccupati di lungo periodo (ossia senza lavoro per 12
dei 16 mesi precedenti); i lavoratori migranti e i membri delle minoranze
etniche; gli adulti che vivono soli con figli a carico; i tossicodipendenti e
gli ex detenuti; le altre persone che intendano riprendere un'attività
lavorativa dopo un'assenza di più di due anni (ad esempio per occuparsi di un
figlio o accudire un membro della famiglia); le donne nelle zone con un'elevata
disoccupazione. Una clausola di riserva consente alla Commissione, previa
notifica dello Stato membro interessato, di considerare come
"svantaggiate" altre categorie di persone. Lavoratori disabili - Onde
favorire l'assunzione di un maggior numero di persone disabili, lo Stato può
sostenere fino al 60% dei costi salariali e dei contributi sociali obbligatori
di un anno. La definizione di persona disabile spetta agli Stati membri. Possono
inoltre essere concessi aiuti per compensare la minore produttività, nonché
per l'adattamento dei locali e l'assistenza speciale richiesta. Il regolamento
resterà in vigore fino al 2006, quando giungeranno a scadenza anche le attuali
norme relative ai fondi strutturali europei.
E-GOVERNMENT: FINANZIATI 138
PROGETTI
Roma, 7 novembre 2002 - Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie
Stanca, ha annunciato il 30 ottobre scorso, nel corso di una apposita conferenza
stampa l'apertura di 138 "cantieri" per la realizzazione dei progetti
di e-Goverment di Regioni, Province, Comuni e Comunita' montane, ammessi al
cofinanziamento da parte del Governo, che rappresentano un passo concreto verso
la realizzazione di uno dei piu' importanti obiettivi di legislatura, cioe' la
trasformazione della Pubblica Amministrazione verso la nuova concezione di
"governo elettronico", l'e-Government, che identifica le tecnologie
telematiche come strumento strategico di trasformazione del Paese. http://www.mininnovazione.it/ita/egovernment/entilocali/progetti_ammessi.shtml
GRANDI OPERE: IL CIPE VARA I PRIMI TRE INTERVENTI
Roma, 7 novembre 2002 - Nel
corso della riunione del 31 ottobre scorso, svoltasi a Palazzo Chigi e
presieduta dal Presidente del Consiglio, il Cipe ha dato il via ai primi tre
interventi strategici previsti dalla Legge Obiettivo 443/2001. Gli interventi
riguardano, al Nord, il Passante di Mestre; al Centro, l'Asse di penetrazione
Marche-Umbria; al Sud, l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria. "L'intervento
- ha sottolineato il Presidente del Consiglio - presenta caratteristiche
innovative sia sotto l'aspetto finanziario, coinvolgendo finanza pubblica e
risorse di mercato, sia sotto l'aspetto organizzativo, con la partecipazione
delle varie istituzioni del territorio, nell'ambito del Piano di area
vasta". http://www.governo.it/sez_dossier_nuovi/cipe311002/index.html
MERCATO DEL LAVORO: APPROVATA DAL PARLAMENTO LA LEGGE DELEGA
Roma, 7 novembre
2002 - L'Aula della Camera, nella seduta del 30 ottobre scorso, ha approvato la
riforma del mercato del lavoro. Il provvedimento torna ora al Senato. La riforma
introduce modifiche all'impiego a cominciare dal collocamento che viene aperto
ai privati e anche nuove tipologie contrattuali come il contratto a chiamata
(job on call) e il job sharing (la condivisione da parte di due lavoratori di un
contratto di lavoro a tempo pieno). http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/18350.htm
L'ECONOMIA DELLA CONOSCENZA SARÀ PARTE ESSENZIALE DEL PROGRAMMA LEGISLATIVO E
DI LAVORO DELLA COMMISSIONE PER IL 2003
Bruxelles, 7 novembre 2002 - Una
comunicazione della Commissione ha evidenziato l'esigenza di un'economia basata
sulla conoscenza. Il programma di lavoro elenca tre priorità fondamentali: al
primo posto figurano i progetti di allargamento, seguiti da stabilità e
sicurezza. La terza priorità della Commissione consiste nel consolidare i
progressi compiuti verso l'obiettivo strategico di sviluppare un'economia
sostenibile e solidale, basata sulla conoscenza, perseguendo gli ambiziosi
traguardi che si è fissata ed impegnandosi a raggiungere quelli definiti dalla
comunità internazionale, in particolare a Johannesburg, Monterey e Doha.
"La principale sfida consisterà nel favorire l'evoluzione verso
un'economia basata sulla conoscenza. In aggiunta, l'UE dovrà garantire il
perfetto funzionamento del mercato interno dei servizi, siano essi finanziari,
energetici, di trasporto, di telecomunicazioni, e massimizzare l'effetto
dell'introduzione dell'euro per i consumatori e le imprese". Tale processo
sarà agevolato dall'introduzione di un Libro verde sull'imprenditorialità
volto a stimolare le discussioni sulla competitività dell'Europa. Le iniziative
comprendono altresì una proposta di direttiva sul commercio equo, misure tese a
garantire il coordinamento dei sistemi fiscali nazionali e misure legislative e
non legislative finalizzate a adeguare il sistema Iva all'economia moderna, in
particolare al commercio elettronico. Fra le iniziative volte a promuovere la
società della conoscenza vi sono altresì "l'elaborazione e l'attuazione
di una strategia integrata per uno Spazio europeo della conoscenza ed il piano
d'azione eEurope". Le attività prevedono anche l'attuazione del programma
di lavoro comune della Commissione e del Consiglio sugli obiettivi dei sistemi
didattici e formativi in Europa, la realizzazione della "Società
dell'informazione per tutti", in particolare attraverso "eEurope
2005", le misure per lo sviluppo di buone prassi in materia di
apprendimento permanente e di e-learning, nonché le proposte per un'azione
mirata ad accrescere gli investimenti nella ricerca in Europa al fine di
raggiungere l'obiettivo del 3 per cento del Pil fissato al vertice di
Barcellona.
SEMINARIO SUL SOSTEGNO DEL 6PQ ALL'INNOVAZIONE ED ALLA COOPERAZIONE
PER LE PMI
Bruxelles, 7 novembre 2002 - Un seminario di "Sme Forum"
sul "Sostegno all'innovazione ed alla cooperazione per le piccole e medie
imprese nell'ambito del sesto programma quadro [6PQ]" si svolgerà a
Karlsruhe (Germania) il 20 novembre. "Sme Forum" riunisce importanti
organizzazioni industriali e di ricerca francesi e tedesche. Il suo obiettivo è
di rafforzare le capacità d'innovazione e di competitività delle Pmi
attraverso la cooperazione con le organizzazioni di ricerca e sviluppo (R&S)
e di facilitare il cofinanziamento dei progetti innovativi mediante i programmi
di ricerca della Commissione europea. Il seminario mira ad informare le Pmi sui
più importanti cambiamenti ed opportunità di finanziamento esistenti, in
particolare nell'ambito del programma Craft. Fra gli altri temi di discussione
figurano i diritti di proprietà intellettuale e le esperienze acquisite
Infolink: http://www.sme-forum.net
DISPONIBILE SU CORDIS IL NUMERO DI
EUROABSTRACTS DEDICATO AL 6PQ
Bruxelles, 7 novembre 2002 - L'ultimo numero della
rivista Euroabstracts, dedicato al sesto programma quadro (6PQ), è ora
disponibile La rivista presenta un'analisi delle sfide e delle priorità
scientifiche, che vanno dalle cure per combattere l'Aids e le malattie cardiache
al trasporto aereo sostenibile, volte a sostenere la ricerca finanziata dall'Ue
per il prossimo quinquennio ed alcune attività che ne scaturiranno. In questo
numero è compresa un'intervista al commissario per la Ricerca Philippe Busquin,
il quale sottolinea che il 6PQ porterà non solo contenuti nuovi, ma anche nuovi
strumenti per rendere la ricerca più efficace. I progetti integrati e le reti
di eccellenza sono i mezzi per concentrare le risorse scientifiche di tutta
l'Europa con l'obiettivo di ottenere il risultato migliore. Infolink: http://www.cordis.lu/euroabstracts/en/home/html
ISTAT: CONFERENZA INTERNAZIONALE
DI STATISTICA
Roma, 7 novembre 2002 - La Sesta Conferenza nazionale di
statistica si terra' a Roma dal 6 all'8 novembre 2002, presso il Palazzo dei
Congressi dell'Eur. E' l'occasione per riflettere sulla validita'ed efficacia
della produzione di informazioni statistiche da parte dei soggetti della
statistica pubblica e per discutere sull'attivita' svolta e sulle prospettive.
Il tema di quest'anno e' la capacita' della statistica pubblica di soddisfare le
esigenze informative poste dai soggetti che operano sul territorio. Alla
Conferenza e' affiancato il Salone dell'informazione statistica, uno spazio dove
gli enti del Sistema statistico nazionale presentano le loro realizzazioni e
illustrano i progetti per il futuro. http://www.istat.it/index.htm
WEBRANKING
2002: L'ITALIA AL PENULTIMO POSTO IN EUROPA PER QUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE
FINANZIARIA ONLINE SULLE QUARANTA SOCIETÀ ITALIANE PRESENTI IN FT TOP 500 ENI E
PIRELLI HANNO I MIGLIORI SITI ISTITUZIONALI
Milano, 6 novembre 2002 - Dallo
studio annuale Webranking(tm) 2002 sulla qualità della comunicazione
finanziaria online, condotto da Ir Consultancy Fd Hallvarsson & Halvarsson
in collaborazione con FD Accento e Financial Times-It Review sulle 500 società
più grandi d'Europa (Ft Top 500), è emerso che i siti istituzionali di Eni e
Pirelli sono i migliori in Italia, ma si trovano a pari merito solo al 172°
posto della classifica generale. Le aziende italiane hanno in media 29,6 punti
su 100. Nella classifica generale l'Italia è al 21° posto (il penultimo),
davanti solo alla Grecia, superata anche dai paesi dell'Europa dell'Est. Le
nazioni più "virtuose" per qualità della comunicazione finanziaria
trasmessa agli addetti ai lavori via Internet sono Svezia, Finlandia, Norvegia e
Austria. Al primo posto si colloca la svedese Sca produttrice di sanitari. Le
società di Ft top 500 sono state analizzate nel periodo compreso tra giugno e
ottobre 2002 in base a 101 criteri suddivisi in due categorie (Tecnologia &
Funzionalità e Contenuti), i quali prendono in considerazione la richiesta di
informazioni finanziarie online di un campione di 112 fra analisti e investitori
internazionali, attraverso dei questionari ad hoc. Più del 90% degli
investitori sia privati che istituzionali considera il sito la più importante
fonte di informazione finanziaria su una società quotata. La ricerca
rappresenta lo studio fino ad ora più approfondito sui siti web delle aziende
dal punto di vista degli analisti e degli investitori. Uno dei motivi principali
del risultato negativo delle società italiane è dovuto ad una scarsa
comunicazione finanziaria in lingua inglese, mentre nelle regioni settentrionali
e occidentali dell'Europa è una pratica standard fornire le informazioni
finanziarie online sia nella propria lingua che in inglese. Altre aree critiche
in cui si sono registrati risultati negativi si riferiscono soprattutto al
problema della "interattività": infatti, solo due società italiane
offrono la possibilità di ottenere informazioni finanziarie online. Inoltre, è
particolarmente difficile ricevere risposte via e-mail a domande specifiche. Il
quadro, però, non è del tutto negativo. L'aspetto più apprezzabile dei siti
istituzionali italiani è rappresentato dalla presenza di un archivio che
permette di accedere ai bilanci annuali e semestrali, ai comunicati stampa e
alle presentazioni. Si tratta di contenuti particolarmente utili e graditi agli
analisti finanziari, rappresentando la parte più importante di un sito
istituzionale. Inoltre, il distacco tra l'Italia e i sette Paesi che la
precedono immediatamente nella classifica è lieve: ciò che potrebbe ridurre
ulteriormente questo scarto è una maggiore attenzione alla comunicazione in
inglese. La comunicazione finanziaria online è uno dei mezzi più importanti e
meno costosi per gestire i rapporti con analisti, investitori e giornalisti, per
attrarre investitori stranieri, per rispondere alla crescente domanda di
trasparenza e informazione e per andare incontro alle esigenze dei piccoli
azionisti. Bipop-Carire, Banca di Roma e Banca Popolare di Novara, sono state
escluse dallo studio perché oggetto di recenti riorganizzazioni strutturali di
gruppo. Per maggiori informazioni su Webranking e sul metodo di valutazione
adottato si rimanda al sito www.webranking.nu
Top 40 siti istituzionali in Italy
Country
rank
|
Euro
rank
|
Company
|
Land
|
Total
|
Web
address
|
1
|
172
|
ENI
|
Italy
|
46,25
|
www.eni.it
|
1
|
172
|
Pirelli
|
Italy
|
46,25
|
www.pirelli.com
|
3
|
198
|
Benetton
|
Italy
|
44,25
|
www.benetton.com
|
4
|
234
|
Mediaset
|
Italy
|
42,5
|
www.gruppomediaset.it
|
5
|
239
|
Telecom
Italia
|
Italy
|
42
|
www.telecomitalia.it
|
6
|
283
|
Banca
Nazionale del Lavoro
|
Italy
|
39
|
www.bnl.it
|
7
|
286
|
ENEL
|
Italy
|
38,5
|
www.enel.it
|
|
290
|
Olivetti
|
Italy
|
38,25
|
www.olivetti.com
|
9
|
306
|
Intesa
Bci
|
Italy
|
37
|
www.bancaintesa.it
|
9
|
306
|
Telecom
Italia Mobile
|
Italy
|
37
|
www.tim.it
|
11
|
312
|
UniCredito
Italiano
|
Italy
|
36,75
|
www.unicredito.it
|
12
|
321
|
Fiat
|
Italy
|
36,25
|
www.fiatgroup.com
|
13
|
351
|
Bulgari
|
Italy
|
33,75
|
www.bulgari.com
|
14
|
356
|
Mediobanca
|
Italy
|
33,25
|
www.mediobanca.it
|
15
|
357
|
Saipem
|
Italy
|
33
|
www.saipem.it
|
16
|
372
|
Mondadori
Editore
|
Italy
|
32
|
www.mondadori.com
|
17
|
3
|
San
Paolo IMI
|
Italy
|
31
|
www.sanpaoloimi.it
|
18
|
386
|
Autostrade
|
Italy
|
30,75
|
www.autostrade.it
|
19
|
401
|
Autogrill
|
Italy
|
29
|
www.autogrill.com
|
1
|
401
|
Tiscal
|
Italy
|
29
|
www.tiscali.com
|
21
|
409
|
HdP
Holding
|
Italy
|
28
|
www.hdp.it
|
2
|
410
|
Italcementi
|
Italy
|
27,75
|
www.italcementigroup.com
|
23
|
416
|
Banca
Popolare di Verona e Novara
|
Italy
|
27
|
www.bpv.it
|
23
|
416
|
Luxottica
|
Italy
|
27
|
www.luxottica.com
|
25
|
421
|
Generali
|
Italy
|
26,5
|
www.generali.com
|
26
|
425
|
Seat
Pagine Gialle
|
Italy
|
25,75
|
www.seat.it
|
27
|
433
|
e.Biscom
|
Italy
|
24,75
|
www.ebiscom.it
|
27
|
433
|
Finmeccanica
|
Italy
|
24,75
|
www.finmeccanica.it
|
29
|
437
|
Banca
pop di Bergamo
|
Italy
|
24,5
|
www.bpb.it
|
30
|
440
|
Italgas
|
Italy
|
24
|
www.italgas.com
|
31
|
443
|
Parmalat
|
Italy
|
23,5
|
www.parmalat.net
|
32
|
446
|
RAS
|
Italy
|
23,25
|
www.ras.it
|
32
|
446
|
Rolo
Banca
|
Italy
|
23,25
|
www.rolobanca.it
|
34
|
458
|
Alleanza
|
Italy
|
21
|
www.alleanzaassicurazioni.it
|
35
|
46
|
Mediolanum
|
Italy
|
19,75
|
www.bancamediolanum.it
|
36
|
467
|
Banca
Lombarda
|
Italy
|
18,75
|
www.bancalombarda.com
|
37
|
473
|
Banca
Fideuram
|
Italy
|
16,5
|
www.bancafideuram.com
|
38
|
476
|
Aem
|
Italy
|
16
|
www.aem.it
|
39
|
477
|
Banca
Pop dellEmilia Romagna
|
Italy
|
15,75
|
www.bper.it
|
40
|
482
|
Snam
Rete Gas
|
Italy
|
10
|
www.snamretegas.it
|
Paesi
Averages
Country
No of companies Total Technique
Content Country rank
Sweden
25 58,0
18,6
39,5 1
Finland
7
57,6 18,0
39,6 2
Norway
5 53,8
16,6 37,2
3
Austria
3 51,9
19,0 32,9
4
Denmark
10 51,1
17,6
33,5
5
Germany
57 48,6
16,2
32,4 6
Switzerland
29 45,5
14,9
30,6
7
Netherlands*
23 44,2
15,2
29,1
8
United Kingdom* 136
43,4
14,6
28,8
9
Belgium
12 39,2
13,5 25,8
10
France
66 38,9
13,1 25,9
11
Czech Republic
1 38,0
13,0 25,0
12
Ireland
8 37,4
11,3 26,1
13
Russia
9 31,7
11,7 20,0
14
Poland
3 31,6
9,8 21,8
15
Turkey
6 30,4
10,3 20,1
16
Portugal
6 30,3
9,6 20,7
17
Spain
23 30,1
10,1
20,0 18
Luxemburg
2 29,9
10,3 19,6
19
Hungary
2 29,6
9,8 19,9
20
Italy
40 29,6
10,1
19,5 21
Greece
10 23,2
7,8 15,4
22
483 41,7
13,9
27,8
JOINT VENTURE TRA ACCENTO
E FINANCIAL DYNAMICS: CON IL NUOVO BRAND - FD ACCENTO - ENTRA UFFICIALMENTE NEL
NETWORK INTERNAZIONALE
Milano, 7 novembre 2002. Accento, società di pubbliche
relazioni specializzata in comunicazione istituzionale ed economico-finanziaria,
con sede a Milano, ha siglato un'importante joint venture con Financial Dynamics,
società internazionale di comunicazione, con sede a Londra ed uffici a New
York, Boston, Francoforte, Parigi, Dublino, San Francisco, Dallas, Stoccolma e
Gothenburg e da oggi anche a Milano con circa 400 clienti in portafoglio.
Accento, fondata da Davide Greco nel 1996, raggiunge, grazie alla joint venture
con Financial Dynamics, un traguardo importante per la propria crescita
professionale, ovvero l'internazionalizzazione della società e l'integrazione
con i mercati esteri. Fd Accento offrirà ai propri clienti una presenza e un
supporto costante, in termini di consulenza di comunicazione strategica in tutto
il mondo. Fd Accento sarà in grado, attraverso il network di Fd International,
di integrare l'approfondita conoscenza del mercato italiano con quella
internazionale e ampliare la propria gamma di servizi, offrendo non solo
un'attività di media relation, ma anche di investor relation, corporate
communication, transaction communication (Ipo e M&A cross border), crisis
management, comunicazione interna, B2B e B2C communication e multimedia-online
design. Davide Greco e Charles Watson, Ceo di Financial Dynamics, hanno così
commentato "La creazione di Fd International, di cui Accento è da oggi
parte integrante, nasce al fine di rispondere alle crescenti richieste, da parte
dei nostri clienti, di una consulenza sempre più strategica in grado di
garantire una copertura internazionale in Europa e in America. In questa
prospettiva, il mercato italiano sta diventando sempre più appetibile per le
società straniere e la presenza di una struttura quale Fd Accento,
internazionale e allo stesso tempo radicata sul territorio italiano, è
sicuramente un punto di riferimento importante".
CONTINUA LA FASE ESPANSIVA
DEL MERCATO DEI NEGOZI IN ITALIA PRESENTATA IERI LA RICERCA DI NOMISMA/SISIM SUL
SETTORE DAL TITOLO "CARATTERI STRUTTURALI E CONGIUNTURALI DEL MERCATO
IMMOBILIARE DEI NEGOZI"
Milano, 7 novembre 2002 - Nei primi mesi di
quest'anno il mercato immobiliare dei negozi in Italia ha proseguito il proprio
trend espansivo. E se nella seconda parte dell'anno dovesse essere confermato
l'incremento nei prezzi, a fronte di un numero di scambi percepito stazionario
dalla maggioranza degli operatori interpellati da Nomisma, il 2002 registrerebbe
un aumento della dimensione complessiva del mercato, del tutto analoga a quella
manifestata tra il 2000 e il 2001, che aveva registrato incrementi oscillanti
tra l'8 e il 10%. E' quanto emerge dalla ricerca "Caratteri strutturali e
congiunturali del mercato immobiliare dei negozi", realizzata dal centro
studi Nomisma e commissionata da Sisim, società di consulenza alle reti
distributive, presentata oggi a Milano al Palazzo delle Stelline.
"L'investimento in un negozio, di cui l'aspetto immobiliare è un asset
molto importante", afferma Vittorio Fracassi, presidente Sisim,
"presenta ancora aspetti redditizi, se si considera che i negozi hanno
fatto registrare in questi ultimi anni tassi di rendimento medi dell'8,4%,
contro l'8,3% dei capannoni industriali, il 6,2% degli uffici e il 5,7% delle
abitazioni". La ricerca, condotta su un campione di 13 capoluoghi italiani
e su un panel di operatori qualificati, rileva che il 2001 ha confermato il
trend di crescita del mercato immobiliare commerciale, mettendo a segno rialzi
per il quarto anno consecutivo. Il valore dei mercato immobiliare italiano per
il comparto commerciale "retail" si è attestato, lo scorso anno,
attorno ai 10 miliardi di euro, con oltre 47 mila transazioni. Rispetto al 2000,
il valore del mercato è cresciuto di circa il 10% (era di 9.092.570 euro) e le
transazioni sono state quasi stazionarie (47.076 nel 2001 contro 47.039 nel
2000). Con uno sguardo alle singole città, il maggior numero di compravendite
di negozi si è registrato a Roma (2.084) seguita da Milano (1.251), Torino
(1.063) e Napoli (682). Anche in termini di valore, la classifica è identica,
con in testa Roma (861 mila euro), a cui seguono Milano (con circa 510 mila
euro), Torino (265.654 euro) e Napoli (circa 244 mila euro). L'indice
congiunturale di Nomisma sul prezzo dei negozi (calcolato in base ai dati
rilevati nelle 13 principali città italiane) è di circa 4 mila euro al metro
quadrato: in termini reali, cioè con dati deflazionati al 2002, il dato, seppur
in risalita, non ha ancora raggiunto i valori record del 1992 (in euro di oggi
si raggiunsero oltre i 6 mila euro al metro quadrato). Tale considerazione,
accompagnata da caratteristiche congiunturali del mercato immobiliare italiano,
reso appetibile per attese di rivalutazioni dei prezzi e per rendimenti
competitivi rispetto a quelli dei mercati finanziari, ha visto molti investitori
istituzionali affacciarsi sul comparto degli immobili commerciali, specialmente
per i centri commerciali. La conferma che il mercato immobiliare dei negozi sia
in lenta ma continua ripresa, viene anche da altri indicatori, tra cui per
esempio la riduzione nei tempi medi di vendita, che si sono abbassati del 10% su
scala nazionale, con punte del 18,2% a Milano e del 14% a Roma. Passando a
esaminare il mercato locativo degli immobili di impresa, intendendo gli uffici,
i negozi, i capannoni e i magazzini, esso varrebbe poco più di 11 miliardi di
euro, e, secondo alcune stime, il mercato degli affitti dei negozi sarebbe
compreso tra 510 milioni di euro e 1 miliardo 20 milioni di euro. I canoni medi
nazionali dei negozi centrali si attestano intorno ai 320 euro annui per metro
quadrato, contro i quasi 500 euro di Roma e i 450 euro di Milano. Ma è Venezia
la città in cui i rendimenti potenziali medi lordi dei negozi centrali nel
primo semestre di quest'anno, sono i maggiori, in percentuale pari al 10,9%
(contro per esempio, il 7,4% di Milano, l'8,7% di Firenze, il 7,3% di Bologna,
il 6,9% di Roma e il 6,5% di Torino). Ma quale è la percezione degli operatori?
Fatto 100 il numero degli intervistati (agenti immobiliari e costruttori per
quanto attiene il dettaglio tradizionale, primarie società della Gdo e società
di commercializzazione e gestione dei centri commerciali per i negozi ubicati in
tali contenitori) risulta che l'offerta in vendita di immobili commerciali è
stazionaria, mentre la maggior parte (il 58% degli intervistati) ha la
percezione di un incremento nei prezzi di compravendita. La domanda, invece,
viene percepita in aumento, giustificando così la sensazione che anche i canoni
di locazione, oltre ai prezzi di vendita, siano aumentati. Infine, la ricerca
sottolinea che la rapida evoluzione della rete distributiva, delle abitudini di
consumo e di mobilità delle persone e l'evoluzione della dinamica demografica
spingono i diversi operatori della filiera a riconsiderare il ruolo e la natura
dei centri storici. Tanto che lo spazio urbano è quello che sta dimostrando la
maggiore dinamicità, almeno in termini propositivi. "Se si guarda infatti
alla ubicazione dei negozi, quelli situati in zone centrali stanno riacquistando
attrattiva rispetto ai negozi ubicati nelle zone limitrofe", afferma
Vittorio Fracassi, "e il rapporto tra i prezzi dei primi e dei secondi
risulta negli ultimi quattro anni di nuovo in crescita". I centri
commerciali Entro il 2005, secondo la ricerca, è prevista l'apertura di
ulteriori 93 nuovi centri commerciali, che vanno ad aggiungersi ai 537 già
esistenti alla fine del 2001 e ubicati nel nord-ovest (198), nel nord-est (157),
nel Centro (109), nel sud e isole (73). Tra gli operatori più attivi compaiono
il Sistema Cooperativo nel suo complesso con ben 21 centri in apertura, seguito
da Auchan Rinascente con 18 e Panorama con 7. A fianco delle nuove aperture sono
da segnalare anche i 20 ampliamenti di centri commerciali già esistenti. Il
mercato italiano dei centri commerciali, seppur caratterizzato da una crescita,
risulta però inferiore alle potenzialità che potrebbero essere espresse, in
quanto incontra ostacoli, soprattutto normativi, che limitano la realizzazione
di soluzioni commerciali innovative. Il mercato è quindi caratterizzato da una
limitata offerta di spazi e da una domanda crescente sia da parte di operatori
nazionali sia da parte di operatori esteri: ciò contribuisce a sostenere i
prezzi (intesi come valore di cessione dato dalla somma tra avviamento e
affitto) e i canoni. "Non è raro infatti che il livello dei canoni
all'interno delle gallerie commerciali sia uguale, se non superiore, a quello
corrisposto dagli operatori delle principali strade del centro storico",
afferma Stefano Stanzani di Nomisma, responsabile della ricerca,
"considerando che a fianco di un canone minimo garantito, i commercianti
negli shopping centers pagano anche una parte variabile del canone, che oscilla
tra il 5 ed 10% del fatturato dei punti vendita". I canoni medi minimi
garantiti dei negozi nei centri commerciali possono, in effetti, arrivare per,
piccoli negozi (fino ad 80 metri quadrati) a 700 euro al metro quadrato per anno
nei migliori centri commerciali, e partire da un livello di 120/220 euro al
metro quadrato per superfici commerciali di oltre mille metri quadrati, sempre
localizzate nei migliori centri commerciali. Il livello di tali canoni si è
notevolmente incrementato nell'anno trascorso sia per attività economica (per
esempio, l'area abbigliamento. rispetto all'area articoli per la casa) e sia per
dimensioni (più le piccole rispetto alle grandi). Con uno sguardo al futuro
dello shopping, la ricerca evidenzia anche il ruolo che potrebbe essere
ricoperto, tra gli altri, dalle gallerie poste all'interno delle principali
stazioni ferroviarie e degli aeroporti; dai centri commerciali situati sulla
rete autostradale; dai factory outlet; dalle soluzioni leasure accanto alle
gallerie, con una formula già sperimentata in Spagna e Portogallo; nonché
dalla tendenza a integrare i centri commerciali esistenti con sale multipiex.
Confronto con l'estero - Gran Bretagna. Allargando l'orizzonte dei centri
commerciali al panorama europeo, si possono notare gli elevati livelli raggiunti
dai canoni dei negozi inseriti in centri commerciali britannici (1.121 euro al
metro quadrato per anno nei centri di maggiori dimensioni), e le variazioni
sostanziose (+14% nei centri commerciali maggiori e +10% in quelli di dimensione
più ridotta) rispetto all'anno precedente. Olanda e Francia. A differenza di
quanto è possibile riscontrare a proposito delle variazioni medie registrate
nel mercato olandese e in quello francese (rispettivamente +19% e +7,5%), i
valori assoluti fatti registrare dai canoni nei due Paesi risultano piuttosto
simili. Belgio, Germania, Ungheria. Per quanto riguarda i centri commerciali di
maggiori dimensioni, il mercato belga, quello tedesco e quello ungherese
appaiono tutto sommato in linea con l'andamento medio, ma in Ungheria, a
differenza di questi due Paesi, risultano particolarmente poco appetibili i
negozi nei town center malis. Polonia. Dopo un periodo di forte crescita, il
mercato polacco dei centri commerciali appare ora in frenata. Si può
individuare questo dal calo della redditività e dalle variazioni dei canoni
inferiori a quelle medie calcolate per i diversi Paesi, che si sono attestati
attorno ai 504 euro al mq per anno nei centri commerciali più grandi. Spagna.
In rallentamento anche il mercato spagnolo: gli incrementi registrati sono
risultati al di sotto della media europea, e gli stessi canoni di locazione,
almeno per quel che riguarda i centri commerciali più grandi, risultano
inferiori a tutti gli altri (434 euro al mq per anno). Tuttavia, il mercato
rimane, dopo il grande boom degli anni '80, ancora piuttosto appetibi
CDC
PRESENTA IL PIANO INDUSTRIALE DI GRUPPO 2003 - 05 RICAVI IN CRESCITA DEL 20%
ANNUO DURANTE IL PERIODO DEL PIANO GRAZIE ALLA CRESCITA DELLE QUOTE DI MERCATO
NEI SEGMENTI DELLA P.A. E DELLE PMI UTILI NETTI CONSOLIDATI PREVISTI A QUOTA 10
MLN DI EURO NEL 2003 (15,5 MLN DI EURO OBIETTIVO DI UTILE NETTO 2005)
Fornacette
(Pisa), 7 Novembre 2002. In data odierna, Cdc S.p.A., leader italiano nel
settore della produzione e distribuzione di Information Technology ("It"),
presenta alla comunità finanziaria il piano industriale di gruppo 2003 - 2005.
Il piano industriale si prefigge due fondamentali obiettivi strategici: 1.
aumentare la quota di mercato del gruppo nel settore della microinformatica
(hardware e software) italiana dal 7,3% del 2002 al 10,5% del 2005; 2.
accrescere la capacità di generare valore per gli azionisti, misurata dallo
sviluppo degli utili netti, previsti in crescita dai 3,5 mln di euro del 2002 ai
10 mln di euro del 2003, fino ai 15,5 mln di euro del 2005. I ricavi consolidati
nel triennio 2003 - 2005 sono previsti in crescita di circa il 20% annuo,
passando da 517 mln di euro del budget 2002, ad un target 2005 di 819 mln di
euro, sovraperformando il mercato di riferimento (microinformatica hardware e
software), atteso in crescita del 2,7% annuo nello stesso periodo 2003-2005
(fonte Sirmi 2002). Lo sviluppo del fatturato consolidato sarà realizzato
internamente, consolidando le società recentemente acquisite nel corso dei
primi 9 mesi del 2002, sulla base delle seguenti linee guida: a) mantenimento e
crescita in linea con il mercato del fatturato della divisione retail, con
l'obiettivo di riqualificare il portafoglio clienti rafforzando la presenza nei
segmenti Soho e Pmi; b) crescita media annua pari all'8% dell'attività di
distribuzione attraverso la catena Cash & Carry, con un target 2005 di 296
mln di euro; c) crescita dei ricavi di vendita di distribuzione B2B, realizzati
attraverso la nuova piattaforma di e-commerce B2B, che sarà operativa ad inizio
2003, con un target 2003 di 60 mln di euro (150 mln di euro nel 2005); d) forte
crescita dei ricavi di vendita presso la clientela Large Account, con un target
2003 di 46,5 mln di euro (82,5 mln di euro nel 2005), ottenuta anche grazie alla
recente aggiudicazione di importanti commesse con la pubblica amministrazione
italiana. Sotto il profilo dei principali indicatori economici-finanziari il
piano industriale prevede: 1. il consolidamento del margine commerciale,
proseguendo la tendenza già emersa nel primo semestre del 2002; 2. la riduzione
dell'incidenza dei costi operativi (personale, marketing e costi generali) sul
fatturato dal 6,0% del 2002 al 5,0% del 2005; 3. la crescita del risultato di
Ebitda Consolidato da 19,6 mln di euro del 2002 (3,8% delle vendite) a 39,0 mln
di euro nel 2005 (4,7% delle vendite); 4. utili netti nel periodo 2003 - 2005
pari complessivamente a circa 37,0 mln di euro, passando dai 3,5 mln di euro del
budget 2002 ai 10 mln di euro del 2003, fino ai 15,5 mln di euro del 2005;
"Il piano industriale ha l'obiettivo di sviluppare la penetrazione di Cdc
sui segmenti di mercato delle Pmi e della P.A., consolidando la leadership già
acquista in quelli consumer - Soho" ha commentato Giuseppe Diomelli,
Presidente e fondatore di Cdc. "Il settore dell'IT è sempre più difficile
e selettivo ma Cdc ha tutte le carte in regola per accrescere le propria
penetrazione sul mercato, sfruttando i propri punti di forza: capillarità delle
rete di vendita; eccellenza tecnica di logistica e produzione; caratteristiche
tecniche e di qualità dei prodotti own brand" ha concluso Diomelli.
"Il piano industriale si prefigge l'obiettivo della creazione di valore per
gli azionisti, remunerando il capitale investito in misura crescente. In
particolare, il ritorno sul capitale investito netto medio è previsto in
aumento dal 12% del budget 2002 ad oltre il 30% del 2005" ha affermato
Leonardo Pagni, Amministratore Delegato di Cdc.
CDC SI AGGIUDICA MAXIGARA
PROMOSSA DA CONSIP PER UNA FORNITURA ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI OLTRE
30.000 PC DESKTOP
Fornacette (Pisa), 7 Novembre 2002 Cdc S.p.A., società
quotata al Nuovo Mercato di Milano e leader italiano nella produzione e
distribuzione di It, si è aggiudicata la gara promossa da Consip S.p.A. per la
fornitura di un quantitativo di 30.000 PC desktop estendibile fino a 36.000 unità
(per un controvalore di oltre 30 milioni di euro) agli enti della Pubblica
Amministrazione centrale e locale. Consip S.p.A. è l'ente facente capo al
Ministero dell'Economia e delle Finanze che fornisce consulenza, assistenza e
soluzioni informatiche per l'innovazione nella Pubblica Amministrazione.
Attualmente è in corso di svolgimento da parte di Consip il controllo della
documentazione predisposta da Cdc in accordo con i requisiti richiesti dal bando
di gara. La firma delle Convenzione Quadro tra Cdc e Consip è prevista nei
prossimi giorni all'esito positivo del controllo dei requisiti documentali da
parte di Consip. Con questa operazione, Cdc entra ufficialmente nella rosa dei
principali fornitori di IT della Pubblica Amministrazione Italiana, un mercato
la cui dimensione per il 2002 raggiungerà le 138.500 unità di PC, con una
crescita di circa il 20% rispetto al 2001 (fonte Sirmi, anno 2002). Cdc si è
aggiudicata la gara come capofila di una cordata alla quale partecipano Bull
Italia, che curerà i servizi di installazione ed assistenza, e Merchant Leasing
(Gruppo Bancario Mps) che offrirà agli enti della P.A. la possibilità di
acquistare i computer mediante lo strumento della locazione finanziaria. La
fornitura avverrà attraverso una convenzione stipulata con Consip e consentirà
a ciascuna Amministrazione di scegliere tra acquisto e/o locazione finanziaria
(leasing) di personal computer e prestazione dei servizi connessi. L'operazione
ha visto Cdc superare i principali operatori del settore partecipanti alla gara,
tra cui in particolare Ibm, Hp e Fujitsu-Siemens. Punti di forza dell'offerta
Cdc, che hanno consentito l'aggiudicazione della gara, sono costituiti da: le
competenze tecniche nell'area ricerca e sviluppo, che hanno consentito di
progettare un Pc evoluto e in grado di soddisfare al meglio i requisiti
richiesti dal bando di gara; la qualità dei processi: Cdc è il primo
produttore italiano di Pc e Server ad avere acquisito in largo anticipo sulla
scadenza la certificazione Vision 2000 per le fasi di progettazione, produzione,
assistenza tecnica e manutenzione, vendita e logistica; la solida reputazione
della società, player storico dell'Ict in Italia, leader nella distribuzione di
It e anche primo produttore italiano di Pc desktop. La configurazione base dei
PC desktop prevede processore Amd e sistema operativo Windows Xp, sistema
antintrusione, lettore Dvd e monitor 17". Inoltre, gli utenti potranno
estendere la fornitura ad altre periferiche (monitor Lcd, masterizzatore,
software antivirus, ecc.). Gli ordini di fornitura perverranno a Cdc
direttamente dagli enti della Pubblica Amministrazione. I pc desktop saranno
prodotti nello stabilimento di Micronica S.p.A., principale polo produttivo
dell'Italia Centrale, che curerà in particolare la progettazione ed il
controllo qualità dei PC. Società controllata interamente (100%) dal gruppo
Cdc, Micronica S.p.A. è leader nella produzione di Pc desktop per il segmento
consumer, con una quota del mercato italiano di circa il 20% (Sirmi 2002). Con
le 30.000 unità di Pc desktop previste dalla commessa, che saranno prodotte
prevalentemente nel corso del primo semestre del 2003, Cdc aumenterà di circa
il 15% il suo trend di produzione annua nei desktop. "Cdc S.p.A. completa
la copertura del mercato dell'It, dai segmenti consumer, SoHo e small business
dove storicamente è leader di settore, ai segmenti della pubblica
amministrazione e dei grandi utenti" ha affermato Giuseppe Diomelli,
Presidente e fondatore di Cdc S.p.A. "Il mercato della Pubblica
Amministrazione, nel nostro paese, si trova in una fase di forte crescita,
determinata dal processo di informatizzazione in corso presso gli enti della
P.A. centrale e locale. La commessa Consip, che genererà parte dei ricavi di
vendita già alla fine del 2002 ci consentirà di conseguire più agevolmente i
target di fatturato fissati per il biennio 2002-2003 in un contesto di mercato
difficile e selettivo, come quello attuale".
SEAT
PAGINE GIALLE (GRUPPO TELECOM ITALIA) IL CDA APPROVA I RISULTATI DEL TERZO
TRIMESTRE 2002 UTILE NETTO CONSOLIDATO DI 15 MILIONI DI EURO RISPETTO AD UNA
PERDITA DI 33 MILIONI DI EURO DEL TERZO TRIMESTRE 2001 POSITIVO IL MOL DELL'AREA
INTERNET PER IL TERZO TRIMESTRE CONSECUTIVO
Roma, 7 novembre 2002 - Il Consiglio
di Amministrazione di Seat Pagine Gialle (Gruppo Telecom Italia) riunitosi ieri
a Roma, ha esaminato e approvato i risultati del Gruppo per i primi nove mesi
dell'esercizio 2002 che si chiude con un risultato netto consolidato di un
milione di euro rispetto ad una perdita di 109,8 milioni di euro dello stesso
periodo del 2001. Il risultato consolidato è in utile per il secondo trimestre
consecutivo e in termini progressivi torna ad essere positivo per la prima volta
dal 2000. I positivi risultati del gruppo Seat PG, nei primi nove mesi del 2002,
pur a fronte di una contenuta crescita dei ricavi dovuta alla persistente crisi
del mercato pubblicitario, nascono da un'importante azione di recupero di
efficienza e da una significativa riduzione dei costi operativi. L'incidenza del
margine operativo lordo sui ricavi ha raggiunto il 29,%, in forte aumento
rispetto al 22,4% del 2001. L'azione del management è stata infatti finalizzata
a migliorare e razionalizzare la struttura e le attività del Gruppo e a
sviluppare sinergie tra le diverse aree di business. In particolare l'area
Internet ha continuato a migliorare la propria redditività, anche per effetto
della diversificazione delle fonti di ricavo e delle sinergie con le directory.
E' significativo il successo del lancio di Pg Net, il nuovo prodotto di listing
a pagamento sul motore di ricerca di Virgilio. PG Net, rivolto alle piccole e
medie aziende e commercializzato dalla rete di vendita di Pagine Gialle, dai
primi di luglio a oggi ha già raggiunto i 20 mila clienti. Per l'intero
esercizio 2002, Seat PG prevede di confermare i significativi miglioramenti
registrati a livello gestionale, anche grazie al lancio delle nuove Pagine
Gialle e Pagine Bianche e delle nuove offerte di accesso a Internet. La crescita
del margine operativo lordo, rispetto al 2001, è confermata e rimarrà
nell'ordine del 30%. Negli ultimi mesi è proseguita l'opera di
razionalizzazione della struttura del Gruppo. Il numero delle società operative
del Gruppo è stato ulteriormente ridotto, da oltre 200 alla fine del 2001 a 138
al 30 settembre 2002. Principali risultati economico finanziari del Gruppo Seat
PG I ricavi consolidati ammontano, nei primi nove mesi del 2002, a 1.379 milioni
di euro con un incremento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2001. Il
margine operativo lordo del periodo è in ulteriore deciso miglioramento e
raggiunge i 400,6 milioni di euro a fronte dei 300,8 milioni di euro dei primi
nove mesi del 2001, +33,2%. Il risultato operativo ante ammortamenti extra
operativi nei primi nove mesi 2002 è stato pari a 260 milioni di euro, +74%
rispetto ai 149,4 milioni di euro dei primi nove mesi del 2001. L'utile netto
consolidato per i primi nove mesi evidenzia un valore positivo di un milione di
euro rispetto ad una perdita di 109,8 milioni di euro dello stesso periodo del
2001. Il forte incremento del margine operativo lordo si è riflesso anche sul
risultato operativo che ha raggiunto nei nove mesi i 126,7 milioni di euro
rispetto ai 10,1 milioni di euro dello stesso periodo del 2001. L'indebitamento
finanziario netto si riduce di 232 milioni di euro rispetto al 31. 12. 2001
scendendo a 690 milioni di euro. I risultati del 3° trimestre 2002 Il terzo
trimestre 2002 registra un risultato netto consolidato positivo per 15 milioni
di euro rispetto alla perdita di 33 milioni di euro dello stesso periodo del
2001. I ricavi del trimestre hanno raggiunto i 508,6 milioni di euro con una
flessione del 2%, dovuta principalmente all'uscita dall'area di consolidamento
del gruppo Datahouse e di alcune società dell'area Internet, oltre al rinvio al
quarto trimestre del 2002 della pubblicazione di alcune directory telefoniche di
Thomson. Il margine operativo lordo ha raggiunto i 191,4 milioni di euro contro
i 157,3 milioni di euro del terzo trimestre 2001, con un miglioramento del 21,7%
e una incidenza sui ricavi del 37,6%, rispetto al 30,3% del 2001. Il risultato
operativo pari a 107,6 milioni di euro ha segnato un incremento del 107,4%
rispetto al terzo trimestre 2001 (51,9 milioni di euro) con una incidenza sui
ricavi del 21,2%, rispetto al 10% del 2001. Seat PG S.p.A La capogruppo Seat PG
S.p.A. chiude i primi nove mesi con ricavi pari a 778,2 milioni di euro, +2,9%
ed un risultato operativo pari a 231,9 milioni di euro, che cresce del 18,1%
rispetto ai 196,5 milioni di euro dei primi nove mesi 2001. L'utile netto al
30.9.2002 è positivo per 21,5 milioni di euro rispetto alla perdita di 88,8
milioni di euro dei primi nove mesi del 2001. Eventi successivi al 30 settembre
2002 Si è conclusa in data 29 ottobre 2002 la prima fase dell'operazione
"Tiglio", progetto che coinvolge le società del gruppo
Olivetti-Telecom Italia, finalizzato alla valorizzazione degli immobili del
Gruppo, tra i quali anche quelli del gruppo Seat Pagine Gialle. In particolare,
sono divenuti esecutivi gli atti di compravendita degli immobili di Seat Pagine
Gialle S.p.A. e del Gruppo Buffetti S.p.A. ceduti ad un valore complessivo di
euro 53 milioni, di cui euro 10,6 milioni già incassati al 30 settembre 2002.
L'effetto ulteriore sulla posizione finanziaria netta è di 42,5 milioni di euro
in parte utilizzati per sottoscrivere un finanziamento a sette anni a Tiglio
S.r.l. di 2,6 milioni di euro e un aumento di capitale in Tiglio S.r.l. di 10,6
milioni di euro.
GRUPPO CREDITO VALTELLINESE: APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE
AL 30.9.2002 RISULTATO NETTO A € 11,3 MILIONI (+ 13,4%)
Milano, 7 novembre
2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano, banca del Gruppo
Credito Valtellinese, riunitosi in data odierna, ha esaminato ed approvato la
Relazione trimestrale al 30.9.2002, che evidenzia un risultato netto nei primi
nove mesi in crescita del 13,4% su base annua. In crescita, rispetto a settembre
2001, tutti gli aggregati patrimoniali. La raccolta diretta assomma a € 2.697
milioni con un incremento del 18,3%, a conferma della propensione della
clientela alla liquidità. La raccolta indiretta si attesta a € 3.464 milioni,
con una variazione positiva del 2,3%. Il risparmio gestito, con una consistenza
pari a € 1.520 milioni, si incrementa del 10,1%. Gli impieghi alla clientela
si attestano a € 2.256 milioni, con un aumento del 14,4%. Quanto al conto
economico, in rapporto al corrispondente periodo dello scorso anno, si
sottolinea il positivo andamento del margine di interesse che raggiunge 61
milioni di euro, in crescita del 2,5% pur in presenza di una progressiva
riduzione del differenziale tra tassi attivi e passivi. Il margine da servizi -
sommatoria delle commissioni nette e degli altri proventi - presenta un
incremento del 9,5% e si attesta a € 38,6 milioni, grazie - soprattutto - alla
crescita significativa delle commissioni da servizi e dai sistemi di pagamento.
Positivo, pari a € 1,6 milioni, il contributo della voce profitti e perdite da
operazioni finanziarie alla formazione del margine di intermediazione, che si
attesta a 102,7 milioni di euro con un incremento del 5%. I costi di gestione
assommano a € 75,3 milioni ed aumentano del 3,5%. Il risultato lordo di
gestione si determina in 27,3 milioni di euro con un incremento del 7,9%.
Dedotte rettifiche ad accantonamenti per rischi ed oneri per € 6,6 milioni, il
risultato dell'attività ordinaria si attesta a € 20,7 milioni rispetto a 17,7
milioni dello stesso periodo 2001, evidenziando una crescita del 17%. L'utile
netto di periodo raggiunge € 11,3 milioni e registra un incremento, rispetto
all'analogo periodo dello scorso anno, del 13,4%.
TELECOM ITALIA SMENTISCE
RUMORS SU CESSIONE IMMSI
Roma, 5 novembre 2002- Il Gruppo Telecom Italia S.p.A.
smentisce le notizie diffuse nella giornata odierna circa ipotesi di dismissione
della propria quota di partecipazione in Immsi S.p.A. Allo stato attuale non è
in corso alcuna trattativa finalizzata alla cessione di tutto o parte del
pacchetto azionario detenuto da Telecom Italia S.p.A. in Immsi. Restano ferme
comunque le linee guida del piano industriale 2002-2004 presentato alla comunità
finanziaria lo scorso anno e implementato nel corso del 2002 che prevede, tra
l'altro, dismissioni per circa cinque miliardi di euro.
CASSA DI RISPARMIO DI
FIRENZE: 17,5 MILIONI DI EURO DAL DIVIDENDO STRAORDINARIO DELIBERATO DA
EPTACONSORS
Firenze, 7 novembre 2002 - L'Assembla degli azionisti di Eptaconsors,
riunitisi il 4 Novembre 2002, ha deliberato la distribuzione di un dividendo
straordinario pari a € 0,70 per azione per complessivi € 86.800.000. Il
dividendo, che fa riferimento agli utili 2000 non distribuiti generati
prevalentemente dalla controllata Eptafund Spa, viene messo in pagamento oggi.
La Cassa di Risparmio di Firenze, in forza della sua partecipazione del 20,24%,
incasserà € 17.567.951,10. La partecipazione di CR Firenze in Eptaconsors è
stata recentemente oggetto di un contratto di vendita a Sanpaolo IMI Spa per €
18.652.708,25, importo che va ad aggiungersi al dividendo straordinario appena
ricordato, con eventuale conguaglio positivo del prezzo che potrebbe seguire
alla migliore valorizzazione di alcune componenti dell'attivo patrimoniale.
L'operazione di dismissione, che verrà perfezionata non appena ottenute le
necessarie autorizzazioni, rientra nel piano di razionalizzazione delle
partecipazioni del Gruppo Cassa di Risparmio di Firenze che mira alla costante
ricerca del migliore equilibrio tra impegno patrimoniale ed obiettivi
commerciali.
PERMASTEELISA AMPLIA IL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE
San Vendemiano,
7 novembre 2002 - Ieri si è tenuta l'Assemblea straordinaria, in terza
convocazione, e l'Assemblea ordinaria, in seconda convocazione, di Permasteelisa
S.p.A. Con la prima delle due Assemblee si è provveduto a modificare lo Statuto
Sociale ampliando il numero massimo di Consiglieri e portandolo fino ad otto,
mentre con la seconda delle due Assemblee si è provveduto immediatamente
all'effettuazione di nuove nomine. Questo in esecuzione agli Accordi Parasociali
tra i Soci di riferimento di Permasteelisa S.p.A., Holding Bau S.A. e 21 Invest
di Andrea C. Bonomi., siglati a seguito dell'entrata di quest'ultima nella
compagine sociale di Permateelisa con una quota pari al 14,95% del capitale
sociale. I nuovi Amministratori affiancheranno nella gestione di Permasteelisa i
quattro consiglieri già in carica rappresentativi del Management della stessa e
pertanto la nuova composizione del Consiglio è la seguente: Enzo Pavan,
Presidente del Consiglio d'Amministrazione; Lucio Mafessanti; Giancarlo Iovino;
Marcello Agnoli Di emanazione del management raggruppato in Holding Bau S.A.;
Andrea C. Bonomi (Presidente di 21 Invest); Carlo Alessandro Puri Negri
(Amministratore Delegato di Pirelli Real Estate); Giuseppe Recchi
(Amministratore Delegato di GE Capital Sfg Italia); Alessandro Benetton,
(Presidente di 21 Investimenti); di emanazione di 21 Invest. Si confermano
quindi ulteriormente le intenzioni di contribuire ad accelerare il percorso di
crescita di Permasteelisa con l'obiettivo di creare un operatore di assoluta
eccellenza nel panorama mondiale nella progettazione, realizzazione e
installazione di involucri architettonici, grazie alle competenze distintive del
management di Permasteelisa e di 21 Invest.
IL MARKETPLACE VERTICALE PER LE
AZIENDE DEL SETTORE DEL TESSILE ED ABBIGLIAMENTO DI CORALIS - GRUPPO BANCA
POPOLARE DI BERGAMO - CV
Bergamo, 7 novembre 2002 - Il costante confronto con il
mercato e con le principali istituzioni di categoria di settore ha permesso a
Coralis www.coralis.it Gruppo Banca Popolare di Bergamo - CV, di disegnare Focus
Tessile, un marketplace dedicato alle aziende del settore Tessile e
Abbigliamento che dallo scorso mese di settembre è on line sul portale, a
disposizione delle aziende. Focus tessile è stato sviluppato in collaborazione
con 50 aziende tessili, principalmente con aziende bergamasche della Valle
Seriana, e con il supporto tecnico del Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento
di Busto Arsizio, importante centro servizi per le aziende del settore. Focus
Tessile offre prodotti, servizi e informazioni adeguati alle tradizionali
esigenze di business delle imprese del settore. L'offerta è composta da tre
segmenti: marketplace pubblico, per lo scambio di prodotti e servizi specifici
del settore tessile; marketplace privato , destinato al collegamento telematico
tra l'azienda e la propria rete di clienti e fornitori; Emporio Tessile, un
efficace strumento di visibilità. Nel marketplace pubblico l'azienda può
vendere o acquistare attraverso un catalogo elettronico molti prodotti, ad
esempio in Stock Service e in Overstock, mettendosi facilmente in collegamento
con altri produttori della filiera e migliorando sensibilmente i tempi di
approvvigionamento e smaltimento produttivo. La facile confrontabilità delle
offerte permette al cliente del marketplace di individuare velocemente la
risposta ai propri bisogni in termini di disponibilità e qualità di prodotto.
Le informazioni aggregate sugli operatori di settore garantiscono un valido
supporto nella ricerca di controparti produttive e commerciali di filiera. Il
marketplace Privato è stato progettato per consentire alle aziende del settore
tessile il collegamento via Internet con la propria rete di clienti e fornitori
abituali, nonché con la rete commerciale e di vendita diretta sul territorio.
La garanzia della massima riservatezza e la possibilità di usufruire di un
collegamento privato senza sostenerne i costi rendono il marketplace privato di
Coralis un'iniziativa unica sul mercato. Il fornitore può pubblicare il proprio
catalogo elettronico di prodotti e servizi, personalizzandone la struttura e i
prezzi in base al tipo di cliente che lo sta visitando. Il cliente può
effettuare ordini di acquisto e riassortimento secondo un ciclo d'ordine
strutturato in base alle logiche tipiche del settore, come ad esempio attraverso
la richiesta di campione. Ed infine Emporio Tessile per tutte le aziende che
desiderano aumentare la propria visibilità nella comunità di settore. E' uno
spazio vetrina su web che permette alle imprese di comunicare e promuovere il
valore della loro produzione e della loro attività. La novità: in Emporio
Tessile le aziende possono pubblicare in forma elettronica i prodotti e i
servizi distintivi del proprio catalogo, consultabili da tutti gli operatori di
settore attraverso un efficace motore di ricerca. Completano l'offerta notizie e
approfondimenti editoriali sul mercato di riferimento e servizi a valore
aggiunto specifici del settore tessile. Fra i primi aderenti vi sono numerosi
operatori del distretto tessile della Valle Seriana e della zona di Bergamo. Tra
le varie iniziative ed eventi a cui Coralis partecipa nel corso dell'anno, si
segnala la presenza alla Fiera Meccano-Tessile che si svolgerà presso il Polo
Fieristico di Malpensa fiere di Busto Arsizio (Va) dal 7 al 11 novembre 2002,
dalle 9.30 alle 18.30.
BANCA POPOLARE DI SONDRIO - BANCA POPOLARE ETICA PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO 3 GENNAIO 2003 - 3 GENNAIO 2006
Sondrio, 7 novembre 2002- La
Banca Popolare di Sondrio, nell'ambito della collaborazione avviata da alcuni
anni con Banca Popolare Etica, partecipa al collocamento del prestito
obbligazionario "Banca Popolare Etica 03/01/03 - 03/01/06 Zero Coupon"
di nominali complessivi ¬ 6.000.000. Le obbligazioni potranno essere
sottoscritte presso tutti gli sportelli della Banca Popolare di Sondrio fino al
2 gennaio 2003, salvo chiusura anticipata. Banca Etica è il primo istituto di
credito italiano orientato a promuovere direttamente l'economia e la finanza
etica, dando tra l'altro credito alle realtà fond ate sui valori della
solidarietà, dell'attenzione al disagio, della conservazione e protezione
dell'ambiente, con particolare riguardo alle imprese no profit. La Banca
Popolare di Sondrio, unico istituto bancario della provincia di Sondrio ad avere
siglato un accordo di collaborazione con Banca Etica, ne condivide, insieme alla
matrice popolare, i principi e i valori ed è quindi volentieri a disposizione
degli interessati attraverso la propria articolazione territoriale.
LA BANCA
POPOLARE DI SONDRIO ACQUISISCE IL SERVIZIO DI BANCA DEPOSITARIA DEI FONDI
MOBILIARI CHIUSI PROMOSSI DA FINLOMBARDA GESTIONI SGR SPA
Sondrio, 7 novembre
2002 - La Banca Popolare di Sondrio, nell'ambito della consistente attività di
servizio a favore di controparti istituzionali, ha assunto il ruolo di banca
depositaria dei fondi comuni mobiliari chiusi istituiti da Finlombarda Gestioni
SGR spa, società partecipata da Finlombarda spa - finanziaria costituita nel
1971 per iniziativa della Regione Lombardia - e da Politecnico Innovazione,
consorzio promosso dal Politecnico di Milano. L'incarico, a seguito di offerta
tecnica ed economica, attesta le professionalità conseguite dalla banca nel
delicato comparto di natura finanziaria, in cui opera proficuamente da oltre un
decennio. Inoltre, esprime l'apprezzamento delle predette importanti
controparti, con le quali la Banca Popolare di Sondrio intrattiene da tempo
importanti relazioni di lavoro. BPS è infatti cotesoriera della Regione
Lombardia, nella cui sede principale opera da circa vent'anni con un proprio
sportello; partecipa al capitale di Finlombarda spa, con la quale ha in essere
alcune convenzioni per l'erogazione di finanziamenti agevolati alle imprese; è
titolare del servizio di tesoreria del Politecnico di Milano e dello sportello
interno all'ateneo stesso. Attraverso l'istituzione di fondi mobiliari chiusi
Finlombarda Gestioni Sgr spa si propone - tra mite l'acquisizione di
partecipazioni nel capitale - di sostenere imprese di piccole e medie
dimensioni, soprattutto lombarde, impegnate in settori tecnologicamente avanzati
e con buoni potenziali di crescita
CONVOCATO IL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE DI
PERMASTEELISA PER L'APPROVAZIONE DELLA RELAZIONE TREIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE
2002
San Vendemiano, 7 novembre 2002 - E' stato convocato per il giorno 12
Novembre 2002, il Consiglio d'Amministrazione di Permasteelisa S.p.A.,
controllante l'omonimo Gruppo, per l'approvazione della Relazione Trimestrale al
30 settembre 2002. La Relazione Trimestrale sarà disponibile presso la sede
sociale e la Borsa Italiana S.p.A. a partire dal giorno 14 Novembre 2002
GRUPPO
LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE: FATTURATO TERZO TRIMESTRE 2002 IN CRESCITA
Milano, 7 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Linificio e
Canapificio Nazionale, riunitosi ieri, ha approvato la relazione sull'andamento
della gestione nel terzo trimestre 2002. Dopo un primo semestre caratterizzato
da un calo dei consumi linieri, le vendite del terzo trimestre 2002 del Gruppo
Linificio, mostrano, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,
un'inversione di tendenza con un aumento del fatturato del 13,3%; situazione
favorevole che si ritiene permanga sino alla fine dell'esercizio in corso. Il
risultato operativo, pur in miglioramento rispetto al primo semestre 2002, è
ancora penalizzato dai costi elevati della materia prima e dalla sua bassa resa
in produzione, così da determinare un risultato netto di Gruppo ancora
negativo. I dati di periodo più significativi sono stati: per il terzo
trimestre 2002: - fatturato consolidato di 16.355 migliaia di Euro che si
confronta con 14.439 migliaia di Euro del terzo trimestre 2001 (+13,3%); - utile
operativo pari a 98 migliaia di Euro (0,6% del fatturato) contro 122 migliaia di
Euro al 30.09.2001 (0,8% del fatturato); - perdita netta di 157 migliaia di Euro
contro una perdita di 313 migliaia di Euro del terzo trimestre 2001. per il
periodo gennaio/settembre 2002: - fatturato consolidato di 39.439 migliaia di
Euro, in diminuzione del 6,8% sul pari periodo del 2001 (42.323 migliaia di
Euro); - perdita operativa pari a 1.728 migliaia di Euro (-4,4% del fatturato)
contro un utile di 663 migliaia di Euro al 30.09.2001 (1,6% del fatturato); -
perdita netta di 408 migliaia di Euro contro una perdita netta di 417 migliaia
di Euro al 30.09.2001. Al 30 settembre 2002 la posizione finanziaria del Gruppo
presenta un indebitamento netto di 14.345 migliaia di Euro contro un
indebitamento netto di 14.864 migliaia di Euro al 30.06.2002 e di 14.054
migliaia di Euro al 31.12.2001. Il Programma Industriale, che ha comportato nel
periodo investimenti pari a 8.599 migliaia di Euro, è in anticipo sui tempi
previsti e si concluderà nell'anno in corso. Le controllate lituana e tunisina,
pur a regime produttivo ancora ridotto, evidenziano al 30.09.2002 risultati
operativi positivi. Il patrimonio netto del Gruppo al 30.09.2002 ammonta a
34.362 migliaia di Euro (pari a 1,89 Euro per azione). L'evoluzione della
domanda nell'ultima parte dell'anno consente di prevedere, per l'esercizio in
corso, un risultato operativo in netto miglioramento ed il conseguimento di
valori positivi di profitto netto.
UNI E SINCERT ILLUSTRANO ALLE IMPRESE DI
VICENZA IL SISTEMA QUALITA' VISION 2000
Vicenza, 7 novembre 2002 - Incrementare
la cultura della qualità aziendale; aiutare le imprese a comprendere meglio gli
aspetti più innovativi della nuova norma Vision 2000; supportare quelle che non
hanno ancora portato a termine il processo di transizione verso la
certificazione dei sistemi di gestione per la qualità a superare l'eventuale
"paura del cambiamento" ed a procedere, quindi, nel modo più
efficace, agevole e tempestivo possibile. Sono questi gli obiettivi principali
che l'Uni, l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione e Sincert, il Sistema
Nazionale di Accreditamento degli Organismi di Certificazione, intendono
raggiungere con l'incontro aperto a tutte le imprese vicentine, che si terrà
nel pomeriggio di venerdì 8 novembre a Vicenza, nella sede centrale
dell'Associazione Industriali (Palazzo Bonin Longare, corso Palladio 13), e in
collegamento videoconferenza nelle sedi di Bassano del Grappa e Schio.
L'incontro (a partecipazione gratuita, previa iscrizione a Tecnoimpresa via fax
allo 0444-545573 o via e-mail tecno@assind.vi.it
interesserà i responsabili dei
sistemi qualità delle imprese in generale - la sola associazione industriali di
Vicenza ne conta più di 2.300 - ma, soprattutto di quelle che, già in possesso
di certificazione in base alle Iso 9000: 1994 non hanno ancora avviato le
pratiche per adeguarsi alla nuova norma sulla qualità Uni En Iso 9001:2000,
chiamata Vision 2000. L'urgenza dell'adeguamento nasce dal fatto che tutti i
certificati emessi secondo le norme del 1994 cesseranno di essere validi il 15
dicembre del prossimo anno e che, ovviamente, i tempi per il completamento
dell'iter burocratico sono piuttosto lunghi. Ecco perché Uni e Sincert hanno
impostato questa campagna promozionale sullo slogan Chi si aggiorna prima del 15
dicembre 2003 ha già vinto. L'incontro di venerdì vedrà come relatori l'Uni
(le innovazioni e i vantaggi della nuova norma), Sincert (il valore aggiunto
delle certificazioni), un Organismo di certificazione accreditato (l'approccio
con le aziende e la funzione ispettiva) e alcune imprese certificate
(testimonianze su problemi incontrati, soluzioni adottate e benefici
conseguiti). Nel corso dell'incontro, sarà spiegato che la nuova norma Vision
2000 non si limita più a determinare l'efficacia e l'efficienza di un'azienda o
un'impresa, ma l'intero sistema di gestione per la qualità delle imprese. Sarà
sottolineato che la sua applicazione consente di conoscere meglio i punti di
forza e di debolezza dell'azienda e di capire e soddisfare, in modo più
completo e razionale, i bisogni dei clienti. Sarà messo in evidenza, infine,
come l'eventuale successiva certificazione, equivale ad un vero e proprio
"passaporto" per la più facile e rapida conquista dei mercati,
soprattutto quelli esteri.
CON FELIPE FERNANDEZ-ARMESTO: LA STORIA E LA CIVILTÀ
INCONTRI SUL PIANETA: CHIUDE IL PERCORSO 2002.
Torino, 7 novembre 2002 - Il 13
novembre a Roma ( Confindustria,dalle 15.00) e il 14 a Torino (Centro Incontri
Marentino, sempre alle ore 15.00) Felipe Fernandez-Armesto, in Mondi
discontinui. Valori ed esperienze cognitive nella storia della civilizzazione,
analizzerà le ragioni per cui non è più possibile lavorare senza
confrontarsi, pensare senza conoscere, prendere decisioni senza capire. Che
cosa? La storia che congiunge valori ed esperienze cognitive delle varie civiltà
umane. In un momento storico in cui ambienti, valori e sistemi culturali
convivono e spesso si scontrano anche drammaticamente, Fernandez-Armesto
condivide la sua capacità di raccontare la storia con chiarezza, tentando una
visione che metta in relazione le vicende delle diverse aree del mondo.
Fernandez-Armesto è docente di storia moderna all'Università di Oxford. Fra le
sue pubblicazioni principali ricordiamo: Before Columbus. Exploration
and colonization from the Mediterranean to the Atlantic, 1229-1492 (Houndmills,
Basingstoke, Hampshire, Macmillan Education, 1987), Columbus (Oxford, Oxford
University Press, 1991), The times atlas of world exploration: 3,000 years of
exploring, explorers and mapmaking (New York, HarperCollins Publishers, 1991),
Barcelona: a thousand years of the city's past (Oxford, Oxford University Press,
1992), fino al recentissimo Civilizations: culture, ambition, and the
transformation of nature (New York, Free Press, 2001). In
italiano è stato tradotto Millennium: il racconto di mille anni della storia
del mondo (Milano, Mondadori, 1999), un approccio sintetico alla storia del
mondo dal 1000 al 2000, uno dei saggi più stimolanti nel suo genere. Dopo la
relazione di Fernandez-Armesto, i contenuti verranno approfonditi grazie
all'intervento di un panel selezionato di discussant, provenienti dal mondo
imprenditoriale, dell'informazione e accademico, con l'obiettivo di analizzare i
temi trattati dal punto di vista del business (Gad Lerner, John Machin, Aung Tun
Thet, Sebastiano Maffettone e Marina Salamon). Sul sito
www.incontrisulpianeta.it nato parallelamente all'iniziativa, è possibile
continuare il percorso formativo iniziato con la partecipazione agli incontri.
Per informazioni: Segreteria Organizzativa Isvor Knowledge System Infolink:
www.incontrisulpianeta.it
VERSO UN APPROCCIO COMUNITARIO DELLA SICUREZZA
NUCLEARE NELL'UE
Bruxelles, 7 novembre 2002 - La Commissione europea ha proposto
ieri un pacchetto inedito di misure per dotare infine l'Unione europea (UE) di
un vero approccio comunitario generale della sicurezza nucleare e della
sicurezza di approvvigionamento. Queste proposte riguardano la sicurezza degli
impianti nucleari in esercizio e in corso di disattivazione, la gestione dei
residui radioattivi e il commercio delle materie nucleari con la Russia nonché
l'istituzione di norme comuni e di meccanismi di controllo che garantiranno
l'applicazione uniforme degli stessi criteri di sicurezza aventi forza di legge
sul territorio dell'UE. "È nostra responsabilità garantire un approccio
comune della sicurezza nucleare e della gestione dei residui: i cittadini
europei non ci perdonerebbero l'inerzia dell'UE in questo settore" ha
dichiarato Loyola de Palacio, vicepresidente responsabile dell'Energia e dei
Trasporti. Ella ha anche ricordato: "Indipendentemente dalle scelte di
politica energetica degli Stati membri è necessaria un'azione coerente nell'UE
in questo settore, necessità sottolineata anche dalla prossima scadenza
dell'allargamento. Le lacune della legislazione comunitaria in materia di
sicurezza nucleare devono essere colmate." L'UE ha adottato nel quadro del
trattato Euratom, firmato nel 1957, un dispositivo legislativo importante nel
settore della sicurezza nucleare, in particolare con l'istituzione di un
servizio di ispezioni degli impianti nucleari a livello europeo. Paradossalmente
e malgrado la missione precipua del trattato Euratom di vigilare sull'esercizio
degli impianti nucleari in buone condizioni di sicurezza, non è stata
sviluppata alcuna norma di sicurezza nucleare. Nel quadro dell'allargamento, il
Consiglio di Colonia del giugno 1999 ha chiesto alla Commissione di vigilare
sull'applicazione di norme di sicurezza elevate nell'Europa centrale e
orientale(1). Il Consiglio europeo di Laeken (dicembre 2001) ha chiesto a sua
volta di presentargli regolarmente relazioni sullo stato della sicurezza
nucleare nell'UE. Diventa quindi assolutamente necessario un nuovo quadro di
riferimento comunitario sulle norme di sicurezza nucleare. "Sarebbe infatti
paradossale che l'UE organizzi una sorveglianza della sicurezza nucleare nei
nuovi Stati membri e non in tutta l'UE allargata" ha osservato Loyola de
Palacio. La Commissione ha pertanto adottato oggi una comunicazione che presenta
una serie di misure coerenti e complementari, nel quadro del trattato Euratom,
per realizzare un vero approccio comunitario di sicurezza nucleare e rafforzare
la sicurezza dell'approvvigionamento. Questa comunicazione è accompagnata da
due progetti di proposte di direttiva concernenti la sicurezza e la gestione dei
residui e un progetto di decisione su un accordo Euratom-Federazione russa. Un
approccio comunitario della sicurezza Per la sicurezza, la Commissione ha
adottato: un progetto di proposta di direttiva quadro(2) che definisce gli
obblighi di base e i principi generali nel settore della sicurezza degli
impianti nucleari in esercizio o in corso di disattivazione. La direttiva
istituisce norme comuni di sicurezza e meccanismi di controllo che garantiranno
l'applicazione di metodi e criteri comuni in tutta l'Europa allargata. Ogni
Stato membro dovrà disporre di un'autorità di sicurezza che deve esercitare le
sue attività in piena indipendenza. Il quadro di riferimento comune delle norme
di sicurezza si baserà su principi riconosciuti a livello internazionale e
conferirà loro forza di legge. Questo approccio, alla stregua di quanto
realizzato nel settore della sicurezza marittima o della sicurezza aerea,
presenta il vantaggio di fornire un quadro comunitario vincolante e un criterio
unico di controllo e di interpretazione. Il controllo comunitario concernerà la
verifica delle modalità con cui le autorità di sicurezza espletano la loro
missione. Questo coordinamento dei sistemi nazionali in un quadro comunitario è
il pegno a mantenere un elevato livello di sicurezza degli impianti nucleari.
Non si tratta di verificare in situ le condizioni di sicurezza degli impianti
nucleari, né di creare un corpo di ispettori europei, bensì si tratta,
concretamente, di organizzare un sistema di ispezione dei controllori ("peer
review system"). La sicurezza nucleare inoltre, non può essere garantita
senza aver predisposto adeguate risorse finanziarie. Soprattutto per la
disattivazione degli impianti nucleari la direttiva definisce norme comunitarie
per la costituzione, la gestione e l'uso dei fondi di disattivazione, onde
garantire la disponibilità e l'adeguatezza delle risorse necessarie affinché
le operazioni di disattivazione si svolgano in condizioni che proteggano le
popolazioni e l'ambiente dalle radiazioni ionizzanti. Questi fondi che possono
essere considerevoli devono essere organizzati in maniera che la loro
disponibilità sia garantita in ogni circostanza. La Commissione redigerà un
rapporto periodico, sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri e,
se necessario, potrà prendere misure per correggere situazioni anormali. È
previsto un periodo di transizione (3 anni a decorrere dall'entrata in vigore
della direttiva) sufficiente per permettere a tutti gli Stati membri di
conformarvisi. un progetto di proposta di direttiva sui residui radioattivi per
apportare una risposta chiara, trasparente ed entro un termine ragionevole al
problema del trattamento dei residui radioattivi. La proposta privilegia il
deposito geologico in profondità dei residui, la tecnica più sicura allo stato
attuale delle conoscenze. Gli Stati membri dovranno adottare, secondo un
calendario prestabilito, programmi nazionali di stoccaggio dei residui
radioattivi comprendenti il deposito in profondità dei residui ad alta attività.
Per i residui ad alta attività, la scelta del sito di stoccaggio (nazionale o
comune a più Stati membri) dovrà avvenire al più tardi nel 2008 e i siti
dovranno essere operativi al più tardi nel 2018. Per i residui a bassa attività
e a vita breve, lo stoccaggio dovrà essere realizzato al più tardi nel 2013.
La Commissione constata anche che i fondi assegnati alla ricerca sulla gestione
dei residui sono insufficienti nonostante gli sforzi del Centro comune di
ricerca. Di conseguenza, la proposta di direttiva intende sostenere e sviluppare
le attività di ricerca e coordinare meglio i programmi nazionali di ricerca. In
un secondo tempo la Commissione intende proporre, di concerto con le industrie e
gli Stati membri, la creazione di un'impresa comune, come prevista dal capo 5
del trattato Euratom, incaricata di gestire e orientare i fondi di ricerca
destinati alla gestione dei residui radioattivi e che provengono dal Centro
comune di ricerca, dagli Stati membri e dalle imprese. Rafforzare la sicurezza
dell'approvvigionamento La Commissione presenta al Consiglio un progetto di
decisione che autorizza la Commissione a negoziare un accordo
Euratom-Federazione russa sul commercio delle materie nucleari. Dal 1992 infatti
l'Agenzia di approvvigionamento Euratom ha dovuto predisporre una politica di
diversificazione delle fonti di approvvigionamento per evitare una dipendenza
eccessiva dalla Federazione russa. L'allargamento aumenterà il parco di
centrali nucleari civili dell'UE: la politica di approvvigionamento finora
seguita deve essere aggiornata per tenere conto di questi nuovi sviluppi.
L'accordo Euratom da negoziare con la Russia dovrà tenere conto della realtà
del mercato nell'UE allargata, delle relazioni specifiche dei paesi candidati
con la Federazione russa in questo campo e tutelare al tempo stesso l'interesse
dei consumatori europei e la redditività delle industrie europee, in
particolare quelle dedite all'arricchimento. All'ultimo vertice UE-Russia,
svoltosi a Mosca il 29 maggio 2002, le due parti si sono impegnate ad arrivare
ad una soluzione accettabile per le due parti, in linea con l'articolo 22
dell'Accordo di partnership e cooperazione e nel contesto dell'allargamento
dell'UE. Questo accordo costituirà un nuovo elemento concreto del dialogo
energetico con la Russia avviato dall'ottobre 2000. Per l'Unione europea è
anche il momento opportuno di far valere presso le autorità russe che
l'apertura dei negoziati sul commercio di materie nucleari dovrebbe
parallelamente consentire di avviare discussioni concrete sulla sicurezza delle
centrali di prima generazione ancora in esercizio in Russia. http://europa.eu.int/comm/energy/nuclear/new_package.htm
LA COMMISSIONE PROPONE DI GARANTIRE LA CONTINUITÀ DEI PRESTITI EURATOM A FAVORE
DI PROGETTI PER LA SICUREZZA NUCLEARE E LO SMANTELLAMENTO NEI PAESI CANDIDATI E
NEI PAESI TERZI
Bruxelles, 7 novembre 2002 - Oggi la Commissione europea ha
deciso di chiedere al Consiglio, a nome dell'Euratom, di alzare il massimale per
l'assunzione di prestiti al fine di garantire la concessione di prestiti Euratom
a progetti ammissibili nel settore soprattutto della sicurezza e dello
smantellamento delle centrali nucleari nei paesi candidati e in altri paesi
terzi. Tali proposte implicano anche l'accordo del Consiglio e del Parlamento
europeo. Lo strumento di prestiti Euratom è stato istituito con decisione del
Consiglio del 1977 che abilita la Commissione a contrarre prestiti Euratom per
contribuire al finanziamento delle centrali elettronucleari. Nel contempo è
stato fissato un massimale per i prestiti contratti e concessi. Il campo di
applicazione dei prestiti Euratom è stato ampliato con decisione del Consiglio
del 1994, allo scopo di autorizzare prestiti per progetti che contribuiscono al
miglioramento del grado di sicurezza ed efficienza del parco nucleare di taluni
paesi terzi, fra cui i paesi candidati. Il massimale attuale sta per essere
raggiunto, cosa di cui la Commissione deve informare il Consiglio affinché
fissi un nuovo importo. Obiettivo della proposta è alzare il massimale per
portarlo da 4 000 milioni di euro a 6 000 milioni di euro. Più volte nel corso
degli anni il Consiglio ha acconsentito a siffatte variazioni del massimale. Nel
contempo la Commissione chiede di ritoccare i criteri di ammissibilità, senza
per questo modificare nella sostanza il campo di applicazione dello strumento,
in vista soprattutto del processo di allargamento: perché i paesi candidati,
una volta Stati membri, possano godere delle medesime condizioni di accesso allo
strumento, e per scongiurare eventuali discriminazioni nel modo in cui vengono
gestite tali questioni in un'Unione allargata. La Commissione ha insistito
sull'importanza vitale dello strumento per rispondere a preoccupazioni reali
sulla sicurezza nucleare e lo smantellamento in Europa. Sulla scorta di ciò la
Commissione ha osservato che bisogna dare priorità a progetti relativi alla
sicurezza e all'efficienza delle centrali nucleari e ai progetti di
smantellamento. I singoli progetti continueranno ad essere vagliati in base ai
loro meriti specifici e necessiteranno un'approvazione ad hoc della Commissione.
DUPONT PROTAGONISTA IN UN CONSORZIO DI RICERCA FOCALIZZATO SULLA CREAZIONE DI
UNA ''BIO-RAFFINERIA'' OBIETTIVO: SVILUPPARE CARBURANTE A BASE DI ETANOLO E
SOSTANZE CHIMICHE DI ELEVATO VALORE AGGIUNTO DA FONTI RINNOVABILI COME IL MAIS
Milano, 7 novembre 2002 - DuPont fa parte di un consorzio di ricerca scientifica
che ricevera' fondi (da bilanciare con una somma simile) per 19 milioni di
dollari da United States Department of Energy per ricerche dedicate alla
creazione di un'innovativa ''bio-raffineria'', capace di produrre carburante a
base di etanolo e sostanze chimiche di elevato valore aggiunto a partire da da
fonti rinnovabili come il mais. Il consorzio comprende DuPont, Diversa
Corporation, National Renewable Energy Laboratory, Michigan State University,
Deere & Company. Selezionato tra oltre 200 proposte sottoposte al Department
of Energy, il progetto denominato ''Integrated Corn-Based Bioproducts Refinery''
intende dimostrare la fattibilita' e la praticabilita' di una forma di energia
alternativa e di una tecnologia basata su risorse rinnovabili. Il progetto punta
a produrre zucchero da mais e biomasse di mais e a utilizzarlo in un processo di
fermentazione per realizzare carburante a base di etanolo e sostanze chimiche di
elevato valore aggiunto. Una di queste sostanze chimiche e' l'1,3 propandiolo
(sigla: Pdo), l'ingrediente chiave per la produzione di DuPont(tm) Sorona, il
piu' recente polimero di DuPont. Il Pdo attualmente impiegato nella produzione
di Sorona e' realizzato con un processo petrolchimico. La divisione DuPont
Bio-Based Materials ha sviluppato un metodo innovativo per produrre PDO usando
un processo di fermentazione che impiega il mais. DuPont intende adottare il
nuovo processo ''biologico'' per la produzione di Sorona(R) quando il processo
avra' capacita' di tipo commerciale. Il progetto di bioraffineria adotterebbe un
simile processo biologico.''DuPont - azienda fondata nel 1802 - entra nel suo
terzo secolo di attivita' con una grande tradizione di collaborazione con i
governi, collaborazioni che puntano a elevare la qualita' della vita attraverso
l'applicazione della scienza. Siamo lieti del sostegno dell'US Department of
Energy a questa iniziativa. Crediamo che le scienze biologiche offrano soluzioni
praticabili per soddisfare le crescenti esigenze di energia riducendo l'impatto
ambientale. La scarsita' e l'impatto ambientale delle risorse non rinnovabili
aumentano il bisogno soluzioni sostenibili basate sulla conoscenza
scientifica.'' ha dichiarato Thomas M. Connelly, DuPont Chief Science and
Technology Officer. In qualita' di membro del consorzio, DuPont fornira'
conoscenze nella chimica applicata, nella biotecnologia, nell'ingeneria chimica
e nel project management. Diversa Corporation offrira' le sue tecnologie
brevettate nella genomica indirizzate alla scoperta rapida, allo sviluppo e
all'ottimizzazione di proteine e micro-organismi innovativi. Il National
Renewable Energy Laboratory e' noto a livello mondiale per le sue conoscenze
nella conversione di biomasse. Il professor Bruce Dale, esperto di biomasse di
Michigan State University, si occupera' dell'analisi del ciclo di vita. Deere
& Company fornira' conosceze di classe mondiale nell'analisi dei sistemi
agronomici e nella trasformazione di materiali.''Il consorzio che lavora a
questo progetto e' una combinazione eccellente di conoscenze ed esperienze
tecniche complementari e ha la leadership necessaria per raggiungere il
successo. Siamo lieti di fare parte di questo consorzio e di proseguire la
nosrra collaborazione scientifica con il Governo degli Usa.'' ha commentato John
P. Ranieri, DuPont Bio-Based Materials, Vice President and General Manager.
VINO
E OGM?BIOTECNOLOGIE CONSERVEREMO PRODUZIONI DI QUALITÀ
Milano, 7 novembre 2002
- "Vogliamo ancora bere i vini dell'Oltrepò pavese o dell'Alessandrino? I
vitigni di queste zone sono attaccati dai parassiti, flagello che causa forti
perdite nelle coltivazioni e un calo di qualità dei vini''. Leonardo Vingiani,
Direttore di Assobiotec, l'Associazione Nazionale per lo sviluppo delle
biotecnologie, che fa parte di Federchimica, commenta così la recente
iniziativa dei Verdi, che hanno sottoscritto un disegno di legge per impedire
che in Italia vengano avviate ricerche che permettano di disporre di vitigni
geneticamente modificati. ''Non a caso Paesi che vantano grandi tradizioni nel
settore, al pari dell'Italia, investono da anni nella ricerca biotecnologica per
trovare soluzioni concrete ai problemi delle produzioni. Ad esempio in Francia
queste ricerche sono incoraggiate - e non vietate come è stato erroneamente
detto - anche da case produttrici di grandi vini, come Moët & Chandon''
prosegue Vingiani. ''Le biotecnologie sono infatti il mezzo più mirato e sicuro
per introdurre una resistenza ai virus, ai parassiti, e alle mutevoli condizioni
climatiche, lasciando inalterate le caratteristiche organolettiche della singola
varietà''. ''Come si può realmente pensare che vino e biotecnologie siano
contrapposti, quando proprio con la fermentazione del vino nascevano, ben 4.000
anni fa, le prime biotecnologie?'' - prosegue Vingiani. ''Le tecnologie, come
ben sanno i consumatori, sono amiche della qualità, ed è proprio l'importanza
che, da sempre, il settore vitivinicolo ha riconosciuto all'innovazione ad aver
permesso al nostro Paese di diventare un grande produttore di vini di qualità''.
''La stessa Associazione degli Enologi conferma l'utilità di fare ricorso alle
innovazioni offerte dalle biotecnologie, quando ci informa che proprio l'annata
2002, disponibile da oggi, ha risentito in qualità e quantità del mutevole
clima di quest'anno'' - conclude Vingiani. I prodotti da biotecnologie si sono
confermati sicuri quanto quelli convenzionali, se non di più, come hanno
affermato la Commissione Europea, l'Organizzazione Mondiale per la Sanità, e lo
stesso Ministero della Salute in Italia. Inoltre, da molti anni i cibi derivati
da prodotti biotecnologici vengono consumati da centinaia di milioni di abitanti
nel mondo, senza che si sia mai riscontrato alcun problema di carattere
sanitario. E che siano vantaggiosi anche per le aziende agricole è testimoniato
dal tasso di sviluppo delle superfici coltivate, cresciute nel mondo del 19% tra
il 2000 e il 2001.
LUFTHANSA: L'UTILE OPERATIVO CRESCE DEL 172% PASSANDO A EURO
790 MILIONI DOPO I PRIMI NOVE MESI DI ESERCIZIO IL GRUPPO SUPERA LE PROPRIE
PREVISIONI DI UTILE PER L'INTERO ANNO
Milano, 7 novembre 2002 - Prosegue con
successo la ripresa che Lufthansa ha mostrato nella prima metà dell'anno
aumentando, nei primi nove mesi dell'anno, l'utile operativo di 500 milioni di
euro raggiungendo 790 milioni di Euro (+172,4%). Il Gruppo ha così superato le
proprie previsioni di utile per l'anno originariamente stimate in circa 500
milioni di Euro. "Nonostante la profonda crisi dell'industria
dell'aviazione, Lufhansa è riuscita a proteggere le società del Gruppo dalla
grave minaccia che rischiava di comprometterne l'esistenza, mantenendo
un'elevata qualità dell'offerta, garantendo redditività e di conseguenza
assicurando impiego e persino alimentando le prospettive per la creazione di
nuovi posti di lavoro" ha dichiarato Jürgen Weber Presidente e Ceo di
Lufthansa durante la presentazione dei risultati di bilancio relativi ai primi
nove mesi dell'anno. "Siamo tutti molto orgogliosi di questo risultato che
dimostra la nostra attenzione, tempestività e flessibilità". L'utile dopo
le imposte ha raggiunto 344 milioni, in aumento di 279 milioni rispetto al 2001.
Contemporaneamente il livello di indebitamento del Gruppo è stato ridotto di
quasi la metà. Il Gruppo si è così sviluppato meglio del previsto, nonostante
debba affrontare i rischi maggiori negli ultimi tre mesi dell'anno. La
recessione economica, l'instabilità politica e la riduzione dei viaggi d'affari
richiedono maggiore controllo e un'attenzione particolare ai costi. Le compagnie
del Gruppo porranno particolare attenzione alla capacità offerta, adattandola
se necessario. Anche le richieste sottoposte dai sindacati nel corso del
negoziato salariale rappresenta un rischio per la compagnia. Alla luce di queste
considerazioni Lufthansa prevede un utile operativo per il 2002 tra i 700 e i
750 milioni di euro, senza tenere conto degli effetti collaterali dell'attuale
negoziato salariale. L'utile netto per il 2002 dovrebbe attestarsi tra i 600 e i
650 milioni di euro. Il Presidente e Ceo Lufthansa ha espresso la propria
preoccupazione per il nuovo sistema di tassazione previsto dal governo tedesco.
"Non si adatta nè al contesto macroeconomico né rafforza la posizione
della Germania come sede industriale", ha commentato Jürgen Weber.
"Sulla base delle prime stime l'entrata in vigore del nuovo sistema
implicherebbe un ulteriore costo di oltre 130 milioni di Euro a carico del
Gruppo Lufthansa, senza tener conto degli effetti di un eventuale cambiamento
nel regime Iva e le conseguenze sui costi del lavoro. "L'aviazione non è
un argomento superfluo di lusso, bensì è il catalizzatore della crescita
economica. Il nostro desiderio è che questo non sia oggetto di continue
discussioni ". Tra gennaio e settembre 2002 il giro d'affari del Gruppo ha
raggiunto Euro 12,6 miliardi con un incremento del 2,7% rispetto allo stesso
periodo del 2001. Nonostante la difficile situazione del mercato il giro
d'affari derivante dal traffico aereo è stato di Euro 9,1 miliardi pari ad un
calo del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2001. Il miglioramento del
coefficiente di riempimento e l'elevato margine medio di resa per passeggero
trasportato hanno contribuito a limitare il calo di fatturato. Altri proventi
sono cresciuti del 23,6% portandosi a Euro 3,5 miliardi grazie all'allargamento
dei risultati consolidati del Gruppo. Altri proventi comprendono 74 milioni di
Euro derivanti dalla cessione della partecipazione residua in GlobeGround, e i
43 milioni di Euro ricevuti dal governo tedesco come indennizzo per le perdite
subite dal blocco dello spazio aereo statunitense l'11 settembre 2001. Il taglio
dei costi in tutti i segmenti in cui opera il Gruppo ha contribuito a ridurre i
costi operativi che hanno raggiunto Euro 12,5 miliardi, con un calo del 0,8%
rispetto allo stesso periodo del 2001. I costi del personale sono aumentati del
8,2% a causa del consolidamento nei risultati del Gruppo di altre società; al
netto del consolidamento sarebbero scesi del 31,7%. Il costo dei materiali nel
periodo è sceso del 8,3% mentre il costo del carburante ha registrato un calo
del 22,9%. "La strategia aziendale adottata da Lufthansa ha dimostrato di
essere quella giusta e ha rafforzato la redditività del Gruppo. L'utile da
attività ordinarie è cresciuto di Euro 404 milioni portandosi a Euro 650
milioni. Il risultato netto dopo le imposte 2002, è stato di Euro 344 milioni
rispetto a Euro 65 milioni dei primi nove mesi del 2001. L'indebitamento del
Gruppo è stato notevolmente ridotto: nel corso dei primi nove mesi del 2002, il
debito netto è stato ridotto di Euro 1,7 miliardi portandolo così a Euro 2,1
miliardi. Nell'ambito delle misure anti crisi a suo tempo varate, le spese in
conto capitale sono state radicalmente ridimensionate rispetto ai livelli
normali portandosi a Euro 662 milioni rispetto a Euro 2,9 miliardi del 2001, con
benefici per il cash flow operativo che, nel corso degli ultimi 12 mesi, è
cresciuto del 55,5% portandosi a Euro 1,9 miliardi.
AIR FRANCE E PGA-PORTUGALIA
AIRLINES ESTENDONO IL LORO ACCORDO DI CODE SHARE TRA LA FRANCIA ED IL PORTOGALLO
Roma, 7 novembre 2002 - Air France e Pga-Portugalia Airlines hanno deciso di
rafforzare il loro accordo di code share tra la Francia ed il Portogallo: Dal 18
ottobre Air France effettua con codice "Af", per viaggi a partire dal
2 dicembre, i voli Pga-Portugalia Airlines tra Marsiglia, Nizza, Toulouse e
Lisbona. L'accordo su queste 3 rotte si aggiunge a quello concluso tra le due
compagnie tra Lione e Lisbona, a gennaio del 2002. Pga-Portugalia Airlines
effettua con codice "Ni", per viaggi a partire dal 16 novembre, i voli
Air France tra Parigi - Lisbona e Parigi - Porto. Inoltre, Pga-Portugalia
Airlines continua ad offrire alla sua clientela i voli Bordeaux -Lisbona e
Bordeaux - Porto effettuati da Régional, partner in franchising Air France.
Tali nuovi accordi consentono di migliorare significativamente la qualità dei
servizi offerti ai clienti di Air France e di Pga-Portugalia Airlines tra la
Francia ed il Portogallo, sia in termini di destinazioni proposte che in numero
di frequenze. Insieme, Air France e Pga-Portugalia Airlines offrono ogni
settimana 105 voli andata e ritorno tra le due nazioni.
LA VERA FLESSIBILITÀ?
OTTO ORE AL GIORNO, MA QUANDO VOGLIO IL TEMPO DETERMINATO PER GLI INTERESSI
D'IMPRESA E IL TELELAVORO È ANCORA UNA NICCHIA. E C'È CHI PREFERISCE ANCHE
"DORMIRE IN UFFICIO" (WORKALCHOLIC)
Milano, 7 novembre 2002 - Prove di
flessibilità. Dal più diffuso part time, affermato nelle varie forme,
orizzontale, verticale, misto, in quasi tutte le realtà, pubbliche e private,
come in Camera di Commercio che ne prevede ben diciassette tipi o alla
Provincia, dove l'83,2% sono donne. Al tempo determinato, diffuso soprattutto in
alcune situazioni, industriali e di servizio, come Ikea e la Electrolux Zanussi,
e comunque legato a cadenze stagionali: per far fronte al superlavoro di Natale
per Ikea e per le produzioni cicliche di Electrolux Zanussi. Fino ad arrivare
alla diversificazione degli orari, che trova gli estremi nell'orario libero, a
patto che si raggiungano gli obiettivi, come nella società informatica Chl, o
come nella Electrolux Zanussi dove con la Banca ore si può avere tempo libero
in cambio degli straordinari, o nel Comune di Sesto San Giovanni, dove le ore si
calcolano su base mensile, con un minimo giornaliero. Sono tutte forme di
flessibilità temporale praticate in azienda, a cui si aggiunge quella spaziale,
che però resta ancora una nicchia: il telelavoro, attuato da casa nel modo più
classico o addirittura dalla postazione del cliente. O ancora la tipologia più
femminile, ma non solo, del telelavoro offerto in alternativa al congedo
facoltativo per maternità. Per concludere con gli incentivi alla flessibilità:
una casa vicina all'ufficio, come offre la CHL, sconti e incentivi della
Provincia di Milano per spesa on line, car sharing, abbonamenti Atm e treno per
i pendolari. Emerge dall'indagine della Camera di commercio di Milano sul tema
"Flessibilità organizzativa spazio - temporale nelle imprese"
realizzata su: Camera di commercio, Chl, Comune di Sesto San Giovanni,
Electrolux Zanussi, Ibm, Ikea, Provincia di Milano, Solvay. Ma se tutti hanno
proposte variegate per il lavoro flessibile, i dati sono ancora lontani dal
mostrare un vero cambiamento culturale. Il part time e il lavoro a tempo
determinato, nelle private Ikea e Electrolux Zanussi restano più una soluzione
a fronte di picchi di lavoro periodici, che un'abitudine diffusa. Come invece
sono nel pubblico, ma che riguardano soprattutto le donne: per il part time
l'83,2% alla Provincia di Milano. Poche adesioni soprattutto per il telelavoro
da casa: un telelavoratore per Chl su 90 addetti, una quantità esigua per Ibm,
9 su 2300 in Solvay. Mentre è ben accetta la diversificazione degli orari,
soprattutto nei casi estremi di flessibilità: al Comune di Sesto sono diminuiti
gli straordinari, da quando il lavoro è calcolato su base mensile, mostrando
una propensione all'utilizzo del tempo libero da parte dei dipendenti, quando ci
sono meno vincoli: anche alla Chl non guardano più l'orologio e i tre
lavoratori ospitati in un alloggio presso la sede vivono ormai in un clima da
dipendenza "workalcholic" senza rimpianti. Piacciono anche le
agevolazioni per la mobilità, un vero benefit della flessibilità. "E' un
tema attuale quello dei tempi e degli orari della città - ha dichiarato Carlo
Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano-. Viviamo in un'epoca
in cui cresce l'esigenza del tempo libero sia nella quantità che nella qualità.
A questi bisogni, che accompagnano la crescita personale, la qualità della
vita, si può rispondere anche con la flessibilità. E, come emerge dalla
ricerca della Camera di commercio esiste una tendenza ad offrire soluzioni
diversificate e innovative nelle varie realtà pubbliche e private esaminate. Un
cammino intrapreso che non può che crescere, prima di tutto nella città del
lavoro e delle imprese, spesso città di frontiera e all'avanguardia nel
contesto nazionale ed europeo. Un progetto, quello dei tempi e degli orari vasto
e articolato, che per svilupparsi ha bisogno del contributo di tutti, dalla
realtà istituzionale, a quella imprenditoriale, a quella delle
associazionistica". La ricerca in cifre - La Camera di commercio di Milano
(circa 500 dipendenti, circa 1.000 con le aziende speciali) dimostra la sua
attenzione alla flessibilità temporale prevedendo diversi tipi di contratto
part time verticale e orizzontale che interessano una persona su 8 (12,6%).
Queste le tipologie: part time orizzontale al 50% (18 ore settimanali, due
opzioni a seconda degli orari di ingresso), part time orizzontale al 66,66% (24
ore settimanali, tre tipologie con ingressi in vari orari), part time
orizzontale al 75%-77% (27/28 ore settimanali, tre tipologie con ingressi in
vari orari), part time orizzontale all'83,33% (30 ore settimanali, tre tipologie
con ingressi in vari orari), part time verticale al 50% (2 giorni, 18 ore
settimanali), part time verticale al 66,66% (3 giorni, 24 ore settimanali, due
opzioni a seconda dei giorni scelti), part time verticale al 77,77% (28 ore
settimanali), part time misto al 50% (in quattro giorni, 18 ore settimanali, due
tipologie a seconda degli orari e dei giorni scelti). Chl (90 dipendenti),
leader del mercato business to consumer per i prodotti informatici, adotta un
orario flessibile, in modo progressivo, a seconda del ruolo. Ci vuole una sola
timbratura: ciò che vale sono i risultati conseguiti. Adotta poi il telelavoro
(per un dipendente), il part time (per un dipendente). Mette a disposizione un
alloggio interno all'azienda per tre dipendenti che abitano lontano. Comune di
Sesto San Giovanni. La flessibilità è soprattutto lavoro part time : 50
orizzontali, 1 verticale, di cui 36 su richiesta, 14 per esigenze del comune. Il
90%dei dipendenti part time è donna. L'iniziativa più innovativa è la
rilevazione delle presenze su base mensile anziché giornaliera, che prevede
come unico vincolo la presenza di 5 ore e mezza da lunedì a giovedì e tre oer
e mezza il venerdì, con una pausa minima di mezz'ora. Electrolux Zanussi (13000
dipendenti). Intende la flessibilità come strumento per far fronte alle
fluttuazioni di produzione stagionali. Così prevede il superamento dell'orario
contrattuale fino a 48 ore settimanali nei periodi di picco, per un massimo di
96 ore annue, con una crescita retributiva del 20%, per il lavoratore che
volontariamente aderisce. Lo stesso tipo di flessibilità si applica ai
contratti a tempo determinato, con un massimo di 9 lavoratori per stagione, al
massimo per 12 mesi, nel caso lavorino in nuovi impianti. C'è poi la banca ore
per i lavoratori a tempo indeterminato: hanno diritto a ore di permesso in
alternativa al pagamento delle ore di straordinario. A cui aggiunge il progetto
telelavoro. Ibm Emea: è la parte di Ibm che opera in Europa e Medio oriente.
Intende la flessibilità come decentramento del lavoro. L'addetto svolge la sua
attività presso l'utente, a vari gradi: mobile worker (50% dell'attività
presso l'utente), customer worker (100%), transition worker (30%). Una tipologia
di mobile worker è il telelavoro. Con la conseguenza che il 35% dei lavoratori
totali non lavora stabilmente in sede. Ikea. La flessibilità è legata
soprattutto al lavoro domenicale, al part time e al tempo determinato. Per ogni
ora di lavoro domenicale l'addetto guadagna il 70% in più rispetto alla normale
quota oraria, il 130% nelle domeniche di dicembre. Per far fronte alle aperture
domenicali e ai nuovi orari dei negozi, Ikea utilizza lavoratori a tempo
determinato: non devono essere superiori al 17% dei dipendenti a tempo
indeterminato. Si avvale poi del part time orizzontale, verticale o misto. Sta
per attivare una commissione per valutare l'impatto psichico e fisico del lavoro
domenicale sui dipendenti. Provincia di Milano (1969 dipendenti). Sono in 113
(5,7%) i lavoratori part time, l'83,2% donne, il 16,8% uomini. Si tratta di part
time orizzontale, verticale, misto. Utilizza lavoratori a tempo determinato. Ha
attivato un nuovo orario di lavoro, che prevede due fasce di entrata (8 e 9,30)
e di uscita (16 e 19). La proposta originale è un pacchetto di aiuti "mobility
management", per favorire i pendolari, con campagna abbonamenti Atm e
Trenitalia, promozioni per convertire i motori da benzina a Gpl, convenzione per
spesa on line e car sharing. Solvay (oltre 2.300 dipendenti). Il gruppo chimico
farmaceutico internazionale con sede a Bruxelles ha un progetto innovativo di
telelavoro, Armonia, che offre, per ora a nove donne, il telelavoro come
alternativa all'aspettativa volontaria per la maternità.
UN CD-ROM SULL'EUROPA
FA SCUOLA IN POLONIA
Milano, 7 novembre 2002 - Il Centro In Europa, con il
sostegno della Commissione europea, Direzione Generale Istruzione e Cultura e
del Ministero dell'Istruzione della Repubblica di Polonia, ha ideato il progetto
"Europa a Scuola 2002" rivolto agli studenti ed insegnanti delle
scuole medie superiori italiane e, per la prima volta, ad un campione di scuole
polacche. L'iniziativa comprende, da un lato, la diffusione di un Cd-Rom
didascalico e accessibile nel linguaggio che fornisce ai giovani una visione
complessiva dell'Unione europea, delle sue istituzioni e delle sue principali
politiche: in altre parole, come funziona e che cosa fa. Dall'altro, le classi
coinvolte nell'iniziativa si sfideranno in un concorso su Internet dal 25 al 27
novembre: in palio una postazione multimediale messa a disposizione dal Dixet,
Distretto dell'Elettronica e delle Alte Tecnologie e da Efestus, onlus che aiuta
i disabili a divenire una risorsa per la società anche attraverso le tecnologie
dell'informazione. Il Centro In Europa presenterà ai media l'azione Europa a
Scuola 2002 Venerdì 8 novembre alle ore 11.30 presso la Rappresentanza a Milano
della Commissione europea Corso Magenta 59, Milano. Interverranno: Guido Podestà,
vicepresidente del Parlamento europeo Fiorella Ghilardotti, membro del
Parlamento europeo Adam Piesiewicz, Consolato Generale di Polonia a Milano
Roberto Speciale, presidente del Centro In Europa, Roberto Santaniello,
direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. Il Cd-Rom sarà
presentato da Carlotta Gualco, direttore del Centro In Europa. Per informazioni:
Commissione europea, Rappresentanza a Milano - tel. 02 4675141
LA COMMISSIONE
EUROPEA CHIEDE CONTRIBUTI PER I PROGRAMMI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Bruxelles,
7 novembre 2002 La Commissione europea ha lanciato un'ampia consultazione
pubblica sullo sviluppo dei nuovi programmi europei in materia di istruzione,
formazione e gioventù. I nuovi programmi sostituiranno gli attuali Socrates,
Tempus, Leonardo da Vinci e Gioventù quando questi giungeranno a termine alla
fine del 2006. L'obiettivo della consultazione è di fornire alla Commissione un
quadro completo delle esigenze, delle ambizioni e delle aspettative di coloro
che sono impegnati, a livello europeo, nei settori dell'istruzione, della
formazione e della gioventù. La consultazione si svolgerà dal 4 novembre 2002
al 28 febbraio 2003, dopodiché i risultati saranno di contributo alle proposte
legislative per i nuovi programmi. Infolink: http://europa.eu.int/comm/education/newprogconsult/index_it.html
BANDO PER L'AMMISSIONE AL CORSO DI FORMAZIONE PER ESPERTO/A DI MARKETING E
COMUNICAZIONE DI SERVIZI ASSICURATIVI-PREVIDENZIALI
Milano, 7 novembre 2002 -
L'ente C.A.P.A.C. - Centro Addestramento Perfezionamento Addetti al Commercio -
nel quadro di un progetto formativo Fondo Sociale Europeo/Ministero del
Lavoro/Regione Lombardia organizza un corso per n. 15 persone in possesso dei
seguenti requisiti: disoccupati fra 18 e 28 anni, in possesso di un diploma di
Scuola Media Superiore. Il limite di età è riferito alla data del verbale di
selezione. Figura professionale e finalità Formare un esperto/a assicurativo in
grado di attivare e pianificare autonomamente interventi di gestione e sviluppo
del portafoglio clienti, che possa operare in qualità di libero professionista,
consulente o come dipendente all'interno di agenzie del settore. L'ammissione al
corso è subordinata al superamento di una prova di selezione per titoli, test e
colloqui individuali e di gruppo effettuata da un'apposita commissione.
Struttura del corso - Ore totali: 900 - Teoria n. 195 ore; Esercitazioni
pratiche n. 435 ore; Tirocinio/Stage n. 270 ore; Durata: dal 9 dicembre 2002
all'11 luglio 2003. Articolazione giornaliera: dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e
dalle ore 14.00 alle ore 17.00. Frequenza obbligatoria la mancata frequenza del
75% del monte ore non dà diritto al conseguimento dell'attestato rilasciato
dalla Regione. Indennità e rimborsi - E' prevista la corresponsione di un
ticket mensa del valore di € 8.78 per ogni giornata di effettiva presenza.
C.A.P.A.C. 2 - Via Francesco Olgiati, 14 - 20143 Milano. Prove finali Esame di
idoneità con Presidente di commissione nominato dalla Regione Lombardia. E'
previsto il rilascio di un attestato regionale di qualifica post/diploma.
Modalità di partecipazione Domanda di ammissione al corso in carta libera,
contenente l'autocertificazione relativa a: dati anagrafici, indirizzo e
recapito telefonico, stato di disoccupazione, titolo di studio, e la seguente
dichiarazione: "Autorizzo l'Ente C.A.P.A.C. al trattamento dei miei dati
personali ai sensi della legge 31/12/1996 n. 675". Le domande dovranno
pervenire a: C.A.P.A.C. 2 - Via Francesco Olgiati, 14 - 20143 Milano - Tel.:
02/8188971 - Fax 02/89151821 o all' indirizzo e-mail info@capac2.it
entro e non
oltre le ore 12 del 3 dicembre 2002 Il corso è cofinanziato dall'Unione
Europea-Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione
Lombardia. La partecipazione e' gratuita.
CESOP COMMUNICATION ORGANIZZA LA II
EDIZIONE DEL JOB MEETING MILANO
Milano, 7 novembre 2002 - CESOP Communication -
società di consulenza specializzata nello sviluppo di strategie di Employer
Branding con le quali supporta le aziende nella pianificazione di azioni mirate,
che consentono di costruire e sviluppare il marchio aziendale sia sul mercato
interno (retention) che sul mercato esterno del lavoro (recruiting) - annuncia
che giovedì 14 Novembre 2002, dalle ore 9.00 alle 18.00, avrà luogo la II
edizione del Job Meeting Milano, un'intera giornata mirata all'incontro tra
domanda e offerta di lavoro, in programma presso l'Edificio U6 dell'Università
degli Studi di Milano - Bicocca, in Piazzale dell'Ateneo Nuovo. La
manifestazione, rivolta ai laureati e ai laureandi di tutte le facoltà, è
organizzata da CESOP Communication, in collaborazione con l'Università degli
Studi di Milano - Bicocca. Special partner dell'iniziativa è Monster.it, leader
mondiale nel recruiting on line. Main Sponsor dell'evento è Microsoft Certified
Professional. Per l'Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione dell'Università
degli Studi di Milano - Bicocca, "la seconda edizione della manifestazione
Job Meeting presso l'Università degli Studi di Milano - Bicocca sottolinea
ancora una volta la profonda trasformazione che sta vivendo questa zona della
città di Milano, pur mantenendo le caratteristiche di un luogo che produce:
dalla produzione industriale alla produzione di idee e nuove competenze.
Ospitando le edizioni di Job Meeting, il nostro Ateneo intende mantenere saldo
il legame con il tessuto produttivo. La scelta di promuovere l'incontro tra
studenti, laureati e aziende rientra in una politica di collaborazione il cui
scopo principale è favorire un adeguato inserimento dei giovani anche
attraverso stage, job placement ed esperienze all'estero. Le nostre Facoltà,
alla luce della recente riforma universitaria, propongono nuovi percorsi
formativi che tengano conto delle attuali necessità e richieste provenienti dal
mondo del lavoro. Inoltre, particolare attenzione è dedicata a progetti
formativi, condotti in partnership con le aziende, mirati alla specializzazione
dei neo-diplomati (I.F.T.S.). Questa esperienza ha finora ottenuto risultati
molto soddisfacenti sia per i giovani sia per le imprese. I master costituiscono
l'espressione di un ulteriore momento per dare concretezza alla collaborazione
università-imprese. Sono, infatti, lo strumento che consente ai neolaureati di
intraprendere percorsi di alta specializzazione e ai laureati già occupati di
aggiornarsi attraverso la formazione permanente". Dunque, il Job Meeting
apre, ai laureati e neolaureati, una "finestra" sul mondo
dell'occupazione, grazie ad un dialogo costruttivo con i responsabili aziendali
e all'inserimento gratuito del proprio cv nella banca dati on-line di CESOP,
consultata dalle aziende partecipanti, per un periodo di tre mesi dalla data
della manifestazione, all'indirizzo www.cesop.it Nel corso della manifestazione,
sarà distribuito gratuitamente da Cesop Communication Ateneo&Azienda -
guida alle imprese che assumono neo laureati, diffusa in 30.000 copie. Nel mercato di oggi, i ruoli
si sono invertiti. Infatti, al Job Meeting, prestigiosi gruppi industriali
salgono in cattedra e con stand, conferenze e workshop ad hoc, per comunicare il
proprio brand, la propria organizzazione e il proprio modo di fare impresa e per
dimostrare che è loro convinzione che il vero asset strategico dell'azienda è
la creazione di valore prodotto dal contributo dei talenti. Il Dott. Carlo Polidori,
Responsabile Formazione Istituzionale del Mip-Politecnico di Milano, comunica:
"Noi del Mip-Politecnico di Milano partecipiamo all'iniziativa Job Meeting
fin dalle sue prime edizioni. Per una business school come la nostra, la cui
offerta formativa è costantemente guidata dalle professionalità richieste dal
mercato del lavoro e dalle esigenze di maggiore qualificazione da parte dei
giovani neolaureati, questa manifestazione, vista come ideale punto d'incontro
fra le due componenti, continua a costituire un'occasione unica per accrescere
il prestigio e la visibilità della nostra Scuola. In particolare, negli ultimi
anni, abbiamo apprezzato molto gli sforzi prodotti dagli organizzatori e le
innovazioni da loro introdotte con l'intento di catalizzare un sempre maggiore
interesse intorno all'evento". Anche per la Dott.ssa Patrizia Cangialosi,
Hr Recruiting Italy di Procter&Gamble "il Job Meeting è un'occasione
imperdibile per le aziende che desiderano avere un contatto diretto con i
ragazzi. La Procter & Gamble da sempre adotta la strategia della
"crescita dall'interno", quindi si rivolge a laureandi o neolaureati
e, dopo averne investigato le potenzialità, li inserisce nell'azienda e
pianifica con loro un percorso di crescita personale e professionale. Quindi il
Job Meeting Cesop, organizzato così efficacemente all'interno del campus
universitario, non è solo un momento di raccolta di candidature, ma è
sopratutto un'importantissima opportunita' per Procter & Gamble di far
conoscere ai giovani le proprie dimensioni, i propri prodotti, gli stages e i
percorsi di carriera che può offrire in tutti i reparti e in tutti i paesi
europei. E lo stile informale, diretto ed entusiasta con cui i rappresentanti
dei vari reparti si rivolgono ai ragazzi e rispondono alle loro domande, dà
loro una chiara idea del reale spirito che si respira in azienda, ed è forse
questa la cosa che li attrae maggiormente". L'ingresso è libero e
gratuito. Milano è l'ottavo appuntamento del calendario stilato per il 2002 da
Cesop Communication, che prevede l'organizzazione di un ultimo Job Meeting nella
città di Modena (10 Dicembre: Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia). La precedente edizione del Job Meeting di Milano ha registrato circa
5.500 presenze, di cui il 30% proveniente dalla Facoltà di Ingegneria, il 29%
Economia, il 22% Scientifiche, il 19% altre. Mentre l'area geografica di
appartenenza è risultata essere: Milano (50%), Lombardia (4%), Nord (35%), Sud
Italia (8%), Estero (3%). Alcune delle Aziende partecipanti all'edizione 2002
del Job Meeting di Milano: Accademia di Comunicazione, Accenture Technology
Solutions, ACNielsen, Assicurazioni Generali, Banca 121, Bayer, Bosch, Carrefour,
Colgate-Palmolive, Edison, Eds, Eni Corporate University, Ethicon, Etnoteam,
Fater, Hp, Ibm Italia, Inwork Italia, Kpmg, Mip - Politecnico di Milano, Pirelli,
Pirelli & C. Real Estate, Poste Italiane, Procter&Gamble, Ras, Rcs
Editori, Reconta Ernst&Young, Sap Italia, Siemens Mobile Communications,
Sportello Stage della Regione Lombardia, St. John's University, Telecom Italia,
Telecom Italia Lab, Tim, Unilever, Unisys, Vodafone Omnitel, Wind
Telecomunicazioni, Monster.it, Bollettino del Lavoro.
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