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26 NOVEMBRE 2001
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CONFERENZA
DI LANCIO DEL 6 PROGRAMMA QUADRO (6PQ) IN ITALIA
Roma, 26 novembre 2002 - Il 6, 9 e 10 dicembre si svolgerà a Roma una
conferenza nazionale per il lancio del sesto programma quadro (6PQ). La
manifestazione è stata organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr),
dall'Università di Roma La Sapienza, dall'Università di Roma Tor Vergata e
dall'Agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre). La conferenza
comprenderà presentazioni su ciascuna delle sette priorità tematiche del 6PQ,
nonché dibattiti sulla mobilità e il programma Marie Curie, le infrastrutture
di ricerca, la cooperazione internazionale e il supporto alle politiche.
Inoltre, saranno previsti gli interventi dei rettori di entrambe le università,
del presidente dell'Apre, dell'europarlamentare nonché membro della commissione
parlamentare per l'industria Giuseppe Nisticò, del presidente del Cnr, del
portavoce del commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin e di Paolo
Blasi dell'Eurab (Comitato consultivo europeo della ricerca). Infolink: http://www.apre.it/serviziapre/eventi/giornate.htm
SECONDO
UNA RELAZIONE, LE POLITICHE DEL SER DEVONO EVITARE UNA DEFINIZIONE
STANDARDIZZATA DEI PROGRAMMI NAZIONALI DI RICERCA
Bruxelles, 26 novembre 2002 - Un documento di studio redatto per la Commissione
è giunto alla conclusione che le politiche dello Spazio europeo della ricerca (Ser)
devono evitare una definizione uniformata dei programmi nazionali di ricerca,
riconoscendo le diverse modalità di finanziamento esistenti in ogni Stato
membro. La relazione esamina le strutture nazionali della ricerca nel campo
delle scienze sociali ed umane per ogni paese comunitario e formula
raccomandazioni su come preparare questo ambito di ricerca all'inserimento nel
Ser. Tali scienze rappresentano un terreno di studio interessante per un'analisi
di questo genere, poiché di norma esse ricevono meno finanziamenti rispetto
alle aree scientifiche più tradizionali e poiché il contributo apportato dai
finanziamenti comunitari in questo campo è notevole, anche nei paesi più
grandi. L'autore del documento, dott. John H. Smith, conclude che esistono
almeno cinque categorie di modalità di finanziamento dei programmi di ricerca
nazionali nei diversi Stati membri. Ad esempio, il Regno Unito e i paesi nordici
si avvalgono di sistemi basati sui Consigli delle ricerche, i quali finanziano
programmi sia d'iniziativa (tematici) sia reattivi (ispirati dalla curiosità).
La Francia e l'Italia, invece, preferiscono ricorrere agli istituti di ricerca
come canale di finanziamento e la Germania concentra le proprie attività
principalmente sui programmi reattivi. Per quanto riguarda il processo di
allargamento, la relazione avverte che "nessuno dei [...] cinque 'tipi' di
modalità di finanziamento nazionali può descrivere adeguatamente i sistemi
attualmente più diffusi nei paesi candidati dell'Europa centrale ed
orientale", suggerendo quindi che le politiche del Ser dovranno essere
flessibili ed adattabili. L'esistenza di una differenza generale tra i paesi del
Nord Europa, i cui programmi contengono elementi di ricerca tematica, e gli
Stati dell'Europa meridionale, come la Grecia, il Portogallo e la Spagna, che si
concentrano maggiormente sulle attività reattive, ha indotto l'autore della
relazione a lanciare un monito sul rischio di creare un "divario tra Nord e
Sud" qualora non si tenga conto di tale fattore. La relazione contiene
anche raccomandazioni su come realizzare il Ser in questo settore scientifico,
compresa la creazione di meccanismi consultivi tra la Commissione e le
associazioni professionali pertinenti, oltre ad un programma pilota volto a
definire un quadro di riferimento comunitario per il dibattito sulle politiche.
Secondo l'autore, la Commissione dovrebbe collaborare altresì con gli enti
nazionali di ricerca per avviare un dialogo con i responsabili degli istituti di
ricerca i cui programmi corrispondono alle priorità tematiche del 6PQ. La
relazione conclude affermando che una delle maggiori difficoltà per la
realizzazione del Ser consisterà "nel reclutare e coinvolgere esperti
ricercatori provenienti dalle varie comunità di ricerca nazionali, i quali
abbiano accumulato capacità ed esperienze nell'innovazione della ricerca a
livello sia nazionale, sia comunitario". Secondo la relazione, sono le
comunità di ricerca stesse che definiscono concretamente i "programmi
nazionali", e di conseguenza il principio guida del Ser deve essere
"affidarsi ai ricercatori per lo sviluppo di approcci critici ed innovativi
ai problemi della società".
INAUGURAZIONE DEL CENTRO EUROPEO PER L'INNOVAZIONE E IL
COMMERCIO SOSTENIBILE
Bruxelles, 26 novembre 2002 - Il commissario europeo per il Commercio Pascal
Lamy ha espresso soddisfazione per l'inaugurazione del Centro europeo per
l'innovazione e il commercio sostenibile (Stic), che si è tenuta il 21
novembre. Lo Stic fungerà da piattaforma per riunire le parti interessate del
Nord e del Sud del mondo, con l'obiettivo di creare un contesto di maggiore
cooperazione per l'innovazione e il commercio sostenibile, e aiutare i paesi in
via di sviluppo ad esportare prodotti sostenibili. Lamy ha dichiarato: "Si
tratta di una risposta concreta agli impegni presi a Johannesburg in
agosto", e ha aggiunto: "Iniziative come i centri per l'innovazione e
il commercio sostenibile, che riuniscono i partner del settore pubblico e
privato, sono fondamentali per promuovere forme di scambio dei prodotti
sostenibili come il commercio equo e solidale, etico e biologico". Il
progetto è stato messo a punto dal Commonwealth Science Council, dall'Istituto
reale per i Tropici dei Paesi Bassi e dai Partner europei per l'ambiente (Epe),
con il patrocinio della Commissione europea Infolink: http://www.comsci.org
SANPAOLO IMI : L'ASSEMBLEA APPROVA LA FUSIONE CON IL
BANCO DI NAPOLI
Torino, 26 novembre 2002 - L'Assemblea degli Azionisti di Sanpaolo Imi
S.p.A., riunitasi ieri nella Sede di Piazza San Carlo in seduta straordinaria,
ha assunto le seguenti deliberazioni riguardo agli argomenti all'ordine del
giorno: Proposta di fusione per incorporazione in Sanpaolo Imi S.p.A. di Banco
Napoli S.p.A., deliberazioni inerenti e conseguenti deleghe di poteri.
L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il progetto di fusione sopra indicato,
da attuarsi in conformità agli articoli 2501 e seguenti del codice civile e
secondo le modalità e le condizioni contenute nel progetto di fusione. La
fusione avverrà mediante concambio delle azioni di risparmio del Banco di
Napoli con azioni ordinarie del Sanpaolo Imi Ai sensi di quanto disposto
dall'articolo 2504 ter codice civile, non saranno assegnate azioni
dell'incorporante in sostituzione di quelle dell'incorporanda possedute dalle
società partecipanti alla fusione. Pertanto, poiché Sanpaolo Imi detiene la
totalità delle n. 1.864.097.491 azioni ordinarie del Banco di Napoli, non si
darà luogo al concambio delle azioni ordinarie della società incorporanda
medesima. La fusione avverrà secondo il seguente rapporto di concambio: n.1
(una) azione ordinaria Sanpaolo Imi per n.6 (sei) azioni di risparmio del Banco
di Napoli Considerato che Sanpaolo Imi detiene n. 111.765.709 azioni di
risparmio della società incorporanda e che il Banco di Napoli non detiene
azioni proprie, tale rapporto determinerà l'assegnazione di massime n.
2.718.609 azioni ordinarie Sanpaolo Imi in concambio e sostituzione delle n.
16.311.650 azioni di risparmio Banco di Napoli non detenute dalla società
incorporante. L'assegnazione avverrà senza emissione di nuovi titoli, mediante
utilizzo di azioni proprie detenute in portafoglio dalla società incorporante e
quindi senza aumento di capitale della società incorporante medesima. Si
provvederà a mettere a disposizione degli azionisti di risparmio del Banco di
Napoli un servizio per il trattamento delle eventuali frazioni di azioni che si
genereranno all'applicazione del rapporto di concambio, a prezzi di mercato,
senza oneri e commissioni. L'efficacia giuridica della fusione sarà stabilita
nell'atto di fusione.
BPCI: PRECISAZIONI IN MERITO A RECENTI USCITE
Milano, 26 novembre 2002 - Con riferimento a recenti notizie apparse sulla
stampa economica, ed in particolare su "Affari e Finanza" di ieri e su
"Il Sole 24ore " di sabato 23 novembre u.s., la Banca Popolare
Commercio e Industria precisa che: 1. è destituita di fondamento la seguente
notizia "Via Nazionale per la seconda volta ha detto no alla fusione - e
successivo scorporo - della controllata Luino e Varese - ritenendo che i rischi
legali di un'operazione cui si stanno opponendo alcuni soci di minoranza della
piccola banca incorporanda siano eccessivi (e soprattutto inopportuni da
correre)"; 2. con propria comunicazione dell'8 novembre u.s. così come già
indicato il 13 novembre u.s. in occasione della approvazione della trimestrale,
la Banca d'Italia ha richiesto alla Banca Popolare Commercio e Industria di
fornire ulteriori elementi informativi e valutativi concernenti profili
tecnico-legali e di rischio del progetto di ristrutturazione del Gruppo (anche
riguardo ad alcune contestazioni di azionisti di minoranza), con interruzione
del termine di 60 giorni per il rilascio dell'autorizzazione. Tali elementi
verranno definiti dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare
Commercio e Industria e forniti all'organo di vigilanza entro la fine del
corrente mese, in tempo utile per consentire la sottoposizione delle operazioni
societarie necessarie alla realizzazione del Piano Industriale alle prossime
Assemblee di approvazione del bilancio 2002; 3. è improprio ogni accostamento
tra la fisiologica dinamica del processo autorizzativo del Piano Industriale e
dei relativi approfondimenti, e la valutazione di eventuali alleanze
strategiche; 4. con riferimento all'uscita dal capitale di Onbanca, viene
confermato che la dismissione è in corso e sta procedendo secondo i tempi
previsti (entro la fine del corrente esercizio) con relativo deconsolidamento di
Onbanca dal bilancio del Gruppo (come noto già intervenuto nel terzo trimestre)
e conseguimento di un beneficio economico complessivo di almeno 11 milioni di
euro.
FIRMATA LA CONVENZIONE PER I SERVIZI DI TRADING ONLINE
TRA DIRECTA E CASSA RURALE VALLI DI PRIMIERO E VANOI SI AMPLIA IL NUMERO DELLE
BANCHE CONVENZIONATE CON DIRECTA NEL NORD-EST
Torino, 26 novembre 2002. Directa, leader nel trading on line in Italia, ha
firmato un accordo con la Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi Bcc (Trento),
per estendere i propri servizi ai clienti della banca di credito cooperativo.
Sale così a 30 il numero della banche italiane convenzionate con la Sim
torinese. Attraverso questa convenzione, la Cassa Rurale Valli di Primiero e
Vanoi potrà offrire ai suoi soci e clienti un servizio di Borsa efficiente e
competitivo dal punto di vista della sicurezza, della velocità di esecuzione
degli ordini, dei costi estremamente contenuti, semplice e affidabile.
"L'approccio di Directa, basato sulla qualità e completezza del servizio e
non sul mercato di massa - ha dichiarato l'ing. Mario Fabbri, Amministratore
Delegato di Directa - consente alla Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi di
offrire ai clienti una piattaforma di trading on line costruita sulla base delle
esigenze dei trader molto attivi"."L'accordo con Directa ha affermato
il Dott. Bruno Brunet, Presidente della Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi
è una ulteriore dimostrazione della nostra elasticità operativa e della nostra
determinazione a superare con successo la sfida dei mercati finanziari, offrendo
ai nostri soci e clienti, in aggiunta ai già apprezzati servizi bancari e
finanziari, l'utilizzo dei sistemi operativi più avanzati". Le commissioni
di intermediazione applicate sono tra le più basse del mercato. Per il mercato
azionario italiano le commissioni scendono di un euro ad ogni eseguito nella
stessa giornata, da 9 sino a 3 euro. In alternativa, il Cliente può scegliere
la commissione dell'1,9 per mille (che diventa dell'1,3 per mille, dopo un
intermediato pari a 2,5 milioni di euro) senza costi minimi per eseguito. Per il
mercato dei derivati le commissioni scendono da 14 a 7 euro per i contratti Fib,
da 8 a 4 euro per il Minifib, diminuendo di un euro a ogni eseguito nella stessa
giornata. Il calcolo della degressività è fatto tenendo conto degli eseguiti
giornalieri su Mta, Mcw, Mtf e Idem. Per i mercati americani le commissioni sono
pari a 10 dollari per eseguito oppure 9 dollari più un quarto di cent per
azione se l'accesso al mercato avviene tramite Island, il principale Ecn del
Nasdaq, senza costi di cambio.
NASCE E-CREDITI, LA PRIMA SOCIETÀ IN ITALIA
SPECIALIZZATA NEL SOLLECITO DEI PAGAMENTI LA SOLUZIONE OTTIMALE PER LA GESTIONE
ON-LINE DEI CREDITI SCADUTI
Milano, 26 novembre 2002 - Se finora i ritardati pagamenti sono stati un
problema costante per i direttori amministrativi delle nostre aziende, la
nascita di E-Crediti è la soluzione. I servizi offerti dalla società varesina,
infatti, si propongono come uno strumento efficace ed efficiente nelle mani
dell'impresa, con l'obiettivo di semplificare la gestione dei ritardati
pagamenti, garantendo immediatezza di risultati e costi contenuti nella fase di
sollecito. I vantaggi offerti da E-Crediti nascono da una sapiente combinazione
tra l'esperienza pluriennale dei soci negli aspetti legali e di gestione
aziendale, da un lato, e l'uso del mezzo Internet come strumento di
comunicazione ed informazione rapido ed efficace, dall'altro. Una volta
riscontrato un ritardo nei pagamenti, l'azienda fornisce ad E-Crediti i dati
riguardanti i propri crediti insoluti. Scatta così da parte di E-Crediti una
procedura di sollecito (configurabile dal cliente) composta da tre diverse
soluzioni: una prima lettera "morbida", un secondo sollecito
"incisivo", ed infine il sollecito di tipo "legale" che
preannuncia l'apertura di un procedimento giudiziale di recupero forzoso del
credito. L'invio dei solleciti avviene sempre tramite "Postel", con
raccomandata r.r. o posta ordinaria a seconda delle esigenze del cliente.
Quest'ultimo è inoltre in qualsiasi momento in grado di verificare, all'interno
della propria area riservata sul sito www.ecrediti.it l'esito ottenuto dai
solleciti e/o l'esistenza di eventuali novità che li riguardino (ad es.:
l'avvenuta presa di contatto tra il debitore ed E-Crediti). Quali i vantaggi?
Innanzi tutto la tempestività e l'abbattimento dei tempi della procedura di
sollecito pagamento, perché una volta ricevute le informazioni dal cliente
E-Crediti opera in completa autonomia. Questo aspetto comporta un secondo
vantaggio per l'azienda: considerevoli risparmi in termini di tempo e di risorse
umane, che uniti al vantaggio finanziario dovuto all'abbattimento dei tempi di
sollecito si traducono in un risparmio economico. Non ultimo, affidarsi ad
E-Crediti rappresenta anche un vantaggio in termini di persuasività, poiché il
sollecito proviene da un soggetto terzo, aumentando così nel destinatario la
sensazione di avere a che fare con un fornitore particolarmente attento al
rispetto dei termini di pagamento. Il valore del servizio offerto da E-Crediti
risulta particolarmente significativo per quelle aziende dotate di un parco
clienti estremamente polverizzato, che comporta un considerevole impegno di
risorse umane nella gestione dei solleciti.
OPS CIT: PERVENUTE RICHIESTE SUPERIORI ALL'OFFERTA
Varese, 26 novembre 2002 - Si è chiusa con successo l'Offerta Pubblica di
Sottoscrizione (Ops) delle azioni ordinarie di Cit - Compagnia Italiana Turismo
S.p.A., l'azienda italiana di primo piano nel settore turistico con una
struttura industriale ad integrazione produttiva verticale ed orizzontale. A
fronte di un'Offerta Globale pari a massime 9.700.000 azioni sono
complessivamente pervenute richieste per 10.605.263 azioni da parte di 222
richiedenti così ripartite: n. 1.040.000 Azioni da parte di n. 183 richiedenti
nell'ambito dell'Offerta Pubblica; n. 217.000 Azioni da parte di n. 15
richiedenti nell'ambito del Collocamento Privato; n. 9.348.263 Azioni da parte
di n. 24 richiedenti nell'ambito del Collocamento Istituzionale. Le n. 9.700.000
Azioni oggetto dell'Offerta Globale, sono state ripartite fra un totale di n.
222 assegnatari così suddivisi: n. 1.040.000 Azioni a n. 183 assegnatari
nell'ambito dell'Offerta Pubblica; n. 217.000 Azioni a n. 15 assegnatari
nell'ambito del Collocamento Privato; n. 8.443.000 Azioni a n. 24 assegnatari
nell'ambito del Collocamento Istituzionale. "I risultati dell'operazione,
ha dichiarato Gianvittorio Gandolfi, Amministratore Delegato di Cit- Compagnia
Italiana Turismo S.p.A., testimoniano come la comunità finanziaria
rappresentata dagli investitori istituzionali ma soprattutto dai privati abbiano
voluto credere e apprezzare, anche in un momento non particolarmente invitante
come questo, un'azienda leader nel proprio settore, che propone un business
model innovativo, che integra tutte le fasi dell'industria turistica realizzando
valore " Per Gandolfi " Le nostre competenze ,la nostra capacità di
integrare la filiera produttiva ma soprattutto ,essendo attori nell'area dello
sviluppo compreso l'utilizzo dello strumento dei contratti di programma ,ci
permetteranno di cogliere appieno le potenzialità di crescita del settore del
turismo, che prevediamo in forte ripresa già a partire dalla primavera del
2003" Abaxbank agisce in qualità di Sponsor e Global Coordinator
dell'operazione, Responsabile del Collocamento dell'Offerta Pubblica e del
Collocamento Istituzionale; Livolsi & Partners è Advisor finanziario
dell'Emittente. Il Prospetto Informativo è stato depositato presso la Consob in
data 8 novembre 2002 a seguito dell'avvenuto rilascio di nulla-osta comunicato
con nota n° 2072789 del 6 novembre 2002. L'ammissione alla quotazione ufficiale
delle azioni ordinarie di Cit Compagnia Italiana Turismo S.p.A. è stata
disposta dalla Borsa Italiana con provvedimento n° 2592 del 31 ottobre 2002.
POLIZZE UNIT LINKED: FINANCIAL MULTIATTIVA E FINANCIAL
FUTURA NUOVI SERVIZI DI INFORMATIVA FINANZIARIA ADB
Milano,26 novembre 2002 - We@bank mette a disposizione dei suoi utenti due nuove
opportunità: Polizze Unit Linked - Si completa ulteriormente la già vasta
gamma di prodotti disponibili su We@bank (www.webank.it). La sezione
Investimenti e la sezione Assicurazioni si arricchiscono di due Polizze Unit
Linked: Financial Multiattiva e Financial Futura di Bipiemme Vita, la compagnia
di assicurazioni del Gruppo Bipiemme. On line sarà possibile richiedere la
polizza, indicare la linea di investimento ed, eventualmente, cambiare linea (switch)
fino a 4 volte all'anno senza alcuna commissione. I nuovi servizi di Informativa
finanziaria Adb - Gli utenti We@bank www.webank.it
da novembre 2002 hanno a disposizione tre nuovi servizi di informativa
finanziaria messi a disposizione dalla Adb S.p.A. Adb Market Flash, un servizio
di informazioni finanziarie gratuito per una visione globale dei mercati
finanziari. Sono proposti una sintesi dei mercati internazionali e un
approfondimento sul mercato italiano. Una visione globale dei mercati
finanziari, dunque, ma con un'attenzione particolare a ciò che accade a livello
nazionale. Adb Plus, servizio di informazioni finanziarie con un canone mensile
di 4Eur (gratuito in caso di 18 eseguiti nel trimestre) per effettuare i propri
investimenti in maniera consapevole. Si tratta di un servizio studiato per i
risparmiatori che desiderano un'informazione finanziaria puntuale sui mercati e
conoscere l'opinione degli analisti esperti sulle prospettive e l'andamento
passato dei principali mercati. Adb Master, è un servizio di informazioni
finanziarie con un canone mensile di 7Eur (gratuito in caso di 50 eseguiti nel
trimestre), per supportare la gestione dei propri investimenti con la possibilità
di valutarne, momento per momento, le performance. Offre la gamma completa di
servizi e strumenti operativi che un investitore o un trader può utilizzare con
varie ottiche temporali di riferimento. Grazie ai nuovi strumenti forniti da Adb,
gli utenti We@bank, potranno avvalersi di un insieme di informazioni finanziarie
utili per operare in piena autonomia con il massimo degli strumenti conoscitivi
e per essere anche in grado di pianificare nel tempo i propri investimenti.
QUANTITATIVO C.C.T. IN EMISSIONE
Roma, 26 novembre 2002 - Si fa seguito al comunicato stampa del giorno 21 c.m. e
si precisa l'ammontare dei CCT sottoindicati, che verrà offerto da parte del
Ministero dell'Economia e delle Finanze: Certificati di Credito del Tesoro:
settennali, 1? .10.2002/2009, terza tranche: 3.000 milioni di euro.
NUOVE LINEE ELETTRICHE DI INTERCONNESSIONE LA COMMISSIONE
EUROPEA COFINANZIERÀ LO STUDIO DI FATTIBILITÀ DI UNA NUOVA INTERCONNESSIONE
TRA ITALIA E AUSTRIA ATTRAVERSO IL PASSO DEL BRENNERO
Roma, 25 novembre 2002 - Ammonta a 964.000 euro (circa 1.900.000.000 di vecchie
lire) il finanziamento concesso dalla Commissione Europea al Gestore della rete
per gli studi di fattibilità propedeutici alla realizzazione di una nuova
interconnessione elettrica tra Italia e Austria attraverso il passo del
Brennero. Questo progetto è destinato ad integrarsi con la realizzazione di un
nuovo collegamento per l'alta velocità ferroviaria che, mediante un tunnel di
circa 60 km, unirà le città di Bressanone (Bz) e Innsbruck. La richiesta di
finanziamento è stata presentata congiuntamente dal Grtn, in qualità di
capofila, dall'Università di Padova e dalla società Tirag, il gestore di rete
austriaco dell'area interessata dall'opera. Il contributo finanziario, concesso
dalla Commissione nell'ambito del "Programma di sviluppo delle reti
transeuropee", coprirà il 50% del costo complessivo degli studi in
oggetto. La parte restante sarà a carico dei tre soggetti proponenti. Si tratta
di un progetto altamente innovativo, sia dal punto di vista tecnologico sia per
il limitato impatto ambientale, che potrà rappresentare un ulteriore passo
avanti dell'interconnessione della rete italiana, con ovvi vantaggi in termini
di sicurezza ed economia per le imprese e i consumatori. Lo studio di fattibilità
individuerà la capacità ottimale di trasmissione di elettricità del
collegamento, anche con l'obiettivo di razionalizzare le porzioni di rete di
trasmissione italiana e austriaca interessate dal progetto, con conseguenti
vantaggi tecnici, economici ed ambientali. "Per il sistema elettrico
italiano ed europeo il potenziamento delle linee di interconnessione
internazionali è una delle esigenze prioritarie - hanno dichiarato il
Presidente Machì e l'Amministratore Delegato Parcu. In Italia i consumi di
energia elettrica sono in costante crescita, ed è risaputo che il costo di
questa energia all'estero è, in questa fase, notevolmente inferiore a quello
italiano, così da costituire un'opportunità di risparmio per le imprese e i
cittadini. Per questo il Gestore della rete intende favorire, con questa
iniziativa, un'occasione di sviluppo per il sistema elettrico italiano, e il
finanziamento della Commissione Europea premia i nostri sforzi".
ENEL: INAUGURATA LA CENTRALE EOLICA DI ALTA NURRA
(SASSARI)
E' IL PRIMO IMPIANTO IN ITALIA CON AEROGENERATORI DI GRANDE TAGLIA: SETTE TORRI
DA 1.750 KW L'UNA, ALTE 67 METRI CON ROTORI DEL DIAMETRO DI 66 METRI. PRODURRÀ
ENERGIA SUFFICIENTE A SODDISFARE I CONSUMI DI 12.500 FAMIGLIE.
Alta Nurra (Sassari), 26 novembre 2002 - Enel GreenPower, società leader
mondiale nella produzione di energia da fonti rinnovabili, ha inaugurato ieri la
Centrale eolica di Alta Nurra, importante impianto eolico italiano, per la
produzione commerciale di energia elettrica. L'impianto, situato in località
Fiume Santo è il primo in Italia dove sono installate macchine di generazione
di grande taglia ed è composto da 7 aerogeneratori da 1.750 kW ciascuno, del
tipo Vestas V66 a tre pale. Sostenuto da una torre alta 67 metri e con un
diametro del rotore di 66 metri, l'aerogeneratore può produrre energia
elettrica con una velocità del vento compresa tra i 4 e i 25 metri al secondo.
In un anno l'impianto è in grado di generare fino a 22 milioni di kWh,
equivalenti al consumo domestico di circa 12.500 famiglie. La nuova centrale di
Alta Nurra, situata nella Sardegna nord occidentale, in provincia di Sassari
nasce sull'area del campo prova eolico, attraverso il quale Enel, a cavallo
degli anni '80 e '90 aveva promosso la sperimentazione su prototipi di
aerogeneratori di costruzione nazionale. La zona dove sorge l'impianto è
caratterizzata da una orografia pianeggiante, con una altitudine di circa 30-40m
sul livello del mare. Il sito è privo di coltivazioni. Lasciato nel suo
originario stato naturale, viene utilizzato per il pascolo degli ovini. La buona
potenzialità eolica dell'area, rilevata attraverso indagini anemologiche
protrattesi per diversi anni, l'ottima accessibilità del sito e l'esperienza
acquisita durante la sperimentazione hanno consigliato, nell'ambito del
ricondizionamento del campo eolico esistente, l'installazione di macchine di
grande potenza. I lavori, iniziati a gennaio 2002, sono stati ultimati nel
settembre scorso. Conclusa la realizzazione dell'impianto, cui ha fatto seguito
la fase di avviamento e collaudo, l'energia prodotta in rete sarà trasferita
alla cabina primaria "Nurra" tramite cavi interrati di media tensione.
All'interno del perimetro della centrale eolica, inoltre inaugurata una
esposizione permanente sulla storia delle energie rinnovabili che sarà
visitabile dagli studenti e da tutti coloro che saranno interessati ad
approfondire i temi connessi a questo tipo di produzione di energia. Con questa
iniziativa Enel GreenPower intende porre particolare rilievo per lo sviluppo
delle fonti rinnovabili anche in Sardegna. I programmi dell'azienda prevedono
consistenti investimenti che porteranno importanti risultati sia in termini di
miglioramento ambientale che di aumento dell'autonomia energetica nell'isola.
L'inaugurazione della centrale eolica di Alta Nurra testimonia la concretezza di
questi impegni. Enel GreenPower, società leader mondiale nella produzione di
energia da fonti rinnovabili, con sede in Italia, è anche presente negli Stati
Uniti, Canada e America Latina attraverso le controllate Chi Energy Inc. e
Energia Global International (Egi). Questo polo di aziende gestisce più di 400
impianti, per una capacità complessiva di oltre 2.600 MW. Dodici impianti
eolici per una potenza installata di oltre 150 Mw sono l'attuale patrimonio
eolico di Enel GreenPower, la cui produzione eolica è in continua crescita in
Italia e nel mondo con lo sviluppo di nuovi progetti e con il potenziamento
degli attuali impianti. In Italia, in particolare, gestisce oltre 300 centrali
elettriche con una capacità installata superiore a 2100 Mw, utilizzando
esclusivamente fonti geotermiche, mini-idro, eoliche e fotovoltaiche. Nei giorni
scorsi a New York, nell'ambito dei Global Energy Awards, una delle più ambite
premiazioni del mondo per chi opera nell'energia, Enel GreenPower è stata
nominata "Società dell'anno per le Energie Rinnovabili", un tangibile
attestato della leadership tecnologica e dell'eccellenza ambientale di Enel.
GOTHA: I TESORI CHE SI RIVALUTANO NEL TEMPO GLI
INVESTIMENTI NELL'ARTE COME BENE-RIFUGIO SONO CRESCIUTI DEL 20%
Parma, 26 novembre 2002 - Gotha è riconosciuta, sia dal pubblico degli
appassionati, sia dagli addetti ai lavori, in assoluto una delle mostre-mercato
d'antiquariato più importanti d'Europa e forse del mondo. Il suo fascino
particolare è accresciuto dal fatto che essa racchiude in sé la doppia
attrattiva di un museo (per il livello eccezionale degli oggetti esposti) e
della grande galleria d'arte (che offre, cioè, la possibilità di "toccare
con mano" ed entrare in possesso di questi tesori, che il tempo ha reso
ancora più rari e preziosi). Preziosi anche nel senso stretto del termine, cioè
di altissimo valore economico, il che assume un'importanza particolare
considerando che l'interesse verso l'antiquariato da parte del pubblico
internazionale, registra un trend di continua crescita. Questo fenomeno ha
diverse spiegazioni che sono da ricercare nella situazione politica e nella
congiuntura economica attuale. L'andamento negativo dei mercati finanziari
registrato ultimamente in tutto il mondo, spinge gli investitori a cercare
alternative. L'antiquariato, in quest'ottica, offre valide prospettive, in
quanto non passa mai di moda, non si deprezza, anzi, acquisisce sempre maggior
valore nel tempo. Inoltre, si può parlare anche di un altro risvolto del
problema investimenti: aumenta l'interesse per quelli immobiliari, si acquistano
più case - da piccoli appartamenti a grandi ville - che ovviamente richiedono
adeguati arredi. L'opera d'arte diventa quindi un bene rifugio per eccellenza.
Secondo i vertici della sede italiana della casa d'aste tra le più importanti
del mondo, Sotheby's, le vendite di dipinti, sculture, grafiche, avvenute nelle
loro aste nel 2002 hanno fatto registrare l'aumento del 20% rispetto allo stesso
periodo del 2001. A conferma del trend positivo del settore, soprattutto per
quanto riguarda l'alto antiquariato, Claudio Michelotti, Vicepresidente della
Fima (Federazione Italiana dei mercanti d'Arte) e coordinatore del Comitato
scientifico di Gotha incaricato della selezione dei partecipanti, sostiene:
"In un momento di crisi planetaria sia economica che politica, due sono i
beni su cui conviene investire: il mattone, ovviamente, e le opere d'arte. Di
altissimo pregio però in quanto sono quelle il cui valore è indipendente
rispetto alle mode culturali e alle oscillazioni del gusto. In questo senso
Gotha è un punto di riferimento prezioso perché gli espositori sono quanto di
meglio offre oggi l'antiquariato italiano ed europeo in termini di proposte,
serietà e garanzia, e perché i pezzi in rassegna sono davvero da museo".
Basti pensare che tra le opere esposte quest'anno figurano dipinti di Botticelli,
Procaccini, Parmigianino, Anton Van Dyck, Picasso, Matisse, Renoir, Chagall, De
Chirico, Morandi, Sironi, Braque. Per avere un'idea anche del valore economico,
non solo artistico, delle opere esposte, possiamo ricordare che alcuni quadri di
Morandi nelle recenti aste di Sotheby's a Londra e a New York hanno raggiunto
cifre superiori a un milione di dollari, quelli di Gorges Braque sono stati
venduti a 3 - 9 milioni, mentre opere di Picasso hanno avuto quotazioni
dell'ordine di 40 - 50 milioni (parlando sempre in dollari). "La
particolare nicchia dell'alto antiquariato in cui Gotha si inserisce, - commenta
Tommaso Tomasi, Presidente provinciale Fima Parma e Consigliere Nazionale Fima,
- propone pezzi difficilmente reperibili sul mercato, e per questo richiesti ed
apprezzati dai collezionisti-investitori che pur lasciandosi guidare nelle
scelte dalla propria sensibilità artistica, tengono conto anche del lato
commerciale-finanziario dell'acquisto". Considerando l'importanza che il
settore dell'antiquariato e del collezionismo d'arte riveste nell'odierna
economia nazionale, diventa sempre più evidente la necessità di revisionare e
modernizzare le leggi che in Italia regolano questo mercato, soprattutto per
quanto riguarda l'annoso problema delle vendite verso i paesi esteri. In questo
modo gli operatori italiani del settore si troverebbero alla pari con i propri
colleghi europei che attualmente sono avvantaggiati da una legislazione più
snella e meno restrittiva, e si potrebbe puntare, quindi, su un rilancio del
mercato dell'antiquariato italiano. E' evidente che in presenza di leggi meno
rigide, una manifestazione di altissimo livello artistico come Gotha (che nella
ultima edizione di due anni fa aveva avuto 18.000 visitatori), potrebbe vedere
aumentare in modo considerevole il numero dei potenziali compratori.
MARCO CASTELLUZZO È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DI
FMR,
SOCIETÀ DEL GRUPPO ART'È.
Bologna, 26 novembre 2002 - Marco Castelluzzo è il nuovo Direttore Generale
della prestigiosa casa editrice Fmr, Società del Gruppo Art'è, leader in
Italia nel mercato dei beni culturali di alta gamma. Castelluzzo, 45 anni,
romano, si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università "La
Sapienza" di Roma nell'82, dove ha collaborato fino al 1987 presso la
Cattedra di Diritto Amministrativo della Facoltà di Economia e Commercio.
Ancora studente era già entrato nell'orbita dell'Istituto della Enciclopedia
Italiana, in qualità di collaboratore-autore, presso la redazione
dell'Enciclopedia Giuridica, realizzando alcuni articoli sul Diritto
Internazionale ed Amministrativo, materia di cui si è occupato a vario titolo
fino al 1993. La sua carriera poi si è sviluppata nel settore commerciale
dell'Istituto Treccani, con una continua crescita professionale che lo ha
portato nel 1997 alla carica di Direttore Commerciale con responsabilità di
gestione dell'intera rete di vendita e delle attività di marketing operativo,
pubblicità e promozione oltre che della responsabilità nei rapporti con la
clientela. Esperto di tematiche inerenti il contratto di agenzia e più in
generale di problematiche legate alla vendita in campo editoriale, negli ultimi
dieci anni ha partecipato a specifiche commissioni in seno all'A.I.E.
Associazione Italiana Editori. E' inoltre membro del Consiglio di
Amministrazione del Seps, Segretariato Europeo per le Pubblicazioni
Scientifiche. Il Presidente del Gruppo Art'è, Marilena Ferrari, ha così
commentato l'ingresso di Marco Castelluzzo alla guida della casa editrice Fmr:
"Conosco Marco Castelluzzo da molti anni, e da sempre l'ho ritenuto uno dei
manager più validi, dinamici e preparati del panorama editoriale italiano. Il
suo arrivo rappresenta non solo per Fmr, ma per l'intero nostro Gruppo, un
ulteriore salto di qualità in termini di capacità sia strategica che
commerciale. Abbiamo cercato un manager che fosse in grado di sfruttare al
meglio le sinergie tra le due società: infatti, la profonda compatibilità con
il business di Art'è consentirà a Fmr, sotto la direzione di Castelluzzo, di
replicare il nostro modello di successo basato sull'identificazione e il
soddisfacimento dei bisogni culturali, con un utilizzo strategico delle più
innovative leve del marketing. La grande esperienza di Marco Castelluzzo
maturata in seno all'Istituto della Enciclopedia Treccani, sarà fondamentale
per la crescita e lo sviluppo del prestigioso marchio Fmr. ed è quindi con
estrema soddisfazione che gli do il benvenuto nel nostro Gruppo. "E' per me
un grande motivo di orgoglio -ha dichiarato Marco Castelluzzo, neo direttore
generale di Fmr- andare a ricoprire questo incarico in Fmr, marchio che è
sinonimo in tutto il mondo di eleganza e raffinatezza italiana. Lavorare con
Marilena Ferrari e in un importante gruppo quale è Art'è rappresenta una
grande sfida, che mi permetterà di mettere a frutto le competenze commerciali e
di marketing maturate nella mia esperienza presso l'Enciclopedia Italiana
Treccani. Sono convinto che Fmr, grazie allo standing raggiunto negli anni e
alle sinergie attuabili con Art'è, procederà verso nuovi, importanti
traguardi". L'ingresso di Castelluzzo all'interno della struttura di Fmr
sarà ufficializzato in occasione dell'evento per i vent'anni della rivista Fmr.
che si svolgerà domani sera, 26 novembre, a Roma presso Palazzo Colonna
EUROSTAT PUBBLICA UNA RELAZIONE SULLE PMI IN EUROPA DELLA
SERIE "STATISTICS IN FOCUS"
Bruxelles, 26 novembre 2002 - Eurostat, il servizio d'informazione statistica
dell'Unione europea, ha pubblicato una relazione della serie "Statistics in
focus" basata sull'analisi dei dati disponibili sulle piccole e medie
imprese (Pmi) europee. La relazione raccoglie i dati ottenuti da indagini quali
"Flash Eurobarometer 100" e "Structural Business Statistics",
presentandone i risultati opportunamente raffrontati e organizzati in capitoli
come, per esempio, le Pmi nell'economia, l'innovazione e la formazione. Il primo
capitolo della relazione pone in evidenza il contributo fornito dalle Pmi
all'economia europea, rivelando che circa due terzi della popolazione sono
occupati in microimprese ed imprese di piccole e medie dimensioni e che le Pmi
producono il 60 per cento del valore aggiunto nell'UE. Nel capitolo dedicato
all'innovazione, le statistiche indicano che, fra tutti i fattori che ostacolano
le Pmi nella produzione di servizi e prodotti innovativi, la causa principale è
la scarsità delle risorse umane, menzionata da circa metà degli intervistati.
Al secondo e terzo posto tra gli ostacoli principali figurano l'accesso a
clienti innovativi e l'incapacità di avvalersi delle nuove tecnologie. In
merito alla formazione, la percentuale di Pmi che dispongono di programmi di
formazione è inferiore a quella delle grandi imprese, ma le cifre riportate
dalle PMI che offrono formazione professionale permanente indicano che la
partecipazione dei dipendenti è pari a quella delle società più grandi. Il
documento evidenzia altresì un legame diretto tra la formazione e
l'introduzione di nuove tecnologie, in particolare nelle piccole imprese. La
relazione, una delle oltre 150 che Eurostat pubblica ogni anno su diversi
argomenti, costituisce un esempio del tipo di informazioni che saranno inserite
nella prossima relazione di 50 pagine dal titolo "Smes inEurope -
competitiveness, innovation and the knowledge-driven society" (Le PMI in
Europa: competitività, innovazione e società basata sulla conoscenza).
CRISI FIAT IN LOMBARDIA: A RISCHIO CI SONO ANCHE QUASI
900 POSTI DI LAVORO DELL'INDOTTO 1 IMPRESA DELL'INDOTTO SU 7 IN LOMBARDIA NE
SOFFRE SIN DA SUBITO, CON UNA CONTRAZIONE DI 230 MILIONI DI EURO DI FATTURATO
Milano, 26 novembre 2002. Sono quasi 900 i posti di lavoro legati all'indotto
del settore dell'automobile in Lombardia a rischio a causa della crisi Fiat: 500
nell'immediato e altri 400 nel medio periodo se le difficoltà dell'impresa
torinese persisteranno nel tempo. Per quanto riguarda invece le conseguenze in
termini di fatturato, le imprese lombarde dell'indotto del settore
automobiliscono prevedono una contrazione in tempi brevi intorno ai 230 milioni
di euro, a cui si aggiungono 213 milioni di euro nel medio termine. Sono queste
le stime che emergono da un sondaggio e da una ricerca condotto dalla Camera di
commercio di Milano attraverso il Lab.Mim (Laboratorio Monitoraggio Imprese
Milano) su oltre 200 imprese lombarde attive nei settori dell'automobile e dei
motoveicoli e su quelli dell'indotto. Una impresa dell'indotto su 7 in Lombardia
ha già risentito della crisi della Fiat e ha avuto conseguenze sul fatturato e
sull'occupazione e una su cinque ne risentirà in futuro. Tra le imprese che si
aspettano un accentuato impatto negativo sul proprio fatturato e
sull'occupazione, sono nell'ordine quelle di Milano, di Varese e di Brescia. Per
affrontare la crisi, due imprese lombarde su tre sono contrarie ad un ingresso
dello Stato nell'azionariato della Fiat. Tra le misure di sostegno, quasi un
imprenditore su 3 chiederebbe sostegno all'occupazione, ma anche sostegno agli
investimenti, migliore qualità delle infrastrutture, aiuti finanziari. La metà
delle imprese lombarde ritiene che la questione Fiat sia da affrontare a livello
nazionale, il 27% a quello europeo, il 18% a quello regionale e il 6% anche a
quello comunale. E il principale responsabile della crisi della Fiat è
identificato da 1 impresa su 2 nel management, ma si indica anche l'accresciuta
concorrenza estera, le inadeguate politiche pubbliche; la crisi internazionale.
Il settore manifatturiero che ruota intorno all'indotto del settore
dell'automobile e dei motoveicoli conta a Milano 541 imprese (pari al 7,3% del
dato nazionale), mentre in Lombardia si arriva a 1.460 imprese, pari al 19,8%
del totale italiano. Tra le singole province lombarde, dopo Milano, si situa
Brescia (232 imprese; pari al 3,14% nazionale); seguita da Varese (154 imprese;
2,1%); da Como (122 imprese; 1,65%); da Bergamo (118 imprese; 1,6%); da Mantova
(91; 1,23%); da Lecco (72; 0,98%); da Pavia (63; 0,85%); da Cremona (36; 0,5%);
da Lodi (27; 0,37%); e infine da Sondrio (4 imprese; 0,05%). "Accanto alla
grande difficoltà per la Fiat e i suoi dipendenti - ha detto Carlo Sangalli,
Presidente della Camera di commercio di Milano - esistono dei problemi reali
anche per tutto l'indotto legato al settore dell'automobile. Secondo le nostre
stime esiste infatti nell'indotto un numero altrettanto importante di lavoratori
che sono direttamente interessati alla crisi di Arese. Ed è un problema che
tocca quasi 1500 imprese, per lo più piccole imprese artigiane. Una situazione
che va affrontata insieme alle misure rivolte alla Fiat. Le imprese lombarde
richiedono come intervento da parte delle istituzioni misure a sostegno
dell'occupazione e degli investimenti, ma anche una migliore qualità delle
infrastrutture, aspetto fondamentale per accrescere la competitività di tutto
il sistema territoriale. E' un indicatore di ottimismo e di forte volontà di
assorbire la difficoltà prima di tutto basandosi sulle risorse del
territorio". "La nostra realtà - ha dichiarato Danilo Broggi, membro
di Giunta della Camera di commercio di Milano - appare come un polo di
eccellenza di primo piano per quanto riguarda i settori manifatturieri legati
all'industria dell'auto e al suo indotto: sebbene in leggera contrazione
rispetto a dieci anni fa, ben il 19,8% del dato complessivo italiano è infatti
ancora concentrato nella Lombardia. Un tessuto economico che si articola in
distretti specializzati e che richiede, anche, delle misure di sostegno
diversificate". Crisi fiat e indotto lombardo: il sondaggio su 200 imprese
lombarde Crisi Fiat: stime. Le imprese, interessate dalla crisi Fiat, sono
1.460: in base al sondaggio svolto su un campione rappresentativo di 200 imprese
lombarde, l'occupazione "a rischio" nell'immediato è di 498
dipendenti, e nel medio termine di 390. Per quel che riguarda il fatturato,
nell'immediato le imprese prevedono una contrazione pari a 233 milioni di euro,
e nel medio termine di 213 milioni. Fiat: peso sul fatturato. Per l'88% delle
imprese lombarde intervistate, la Fiat ha un peso trascurabile sul proprio
fatturato. Tuttavia, per il 5%, la Fiat è responsabile tra il 15 e il 30% del
proprio fatturato; per un altro 5% tra il 30 e il 50%. Infine per un 2% il peso
della Fiat supera il 50% del proprio fatturato. Tra le singole province, la Fiat
pesa in particolare a Milano (per il 3% delle imprese milanesi intervistate il
peso della Fiat sul fatturato è tra il 15 e il 30%; per il 9% tra il 30 e il
50%; per il 3% oltre il 50%); a Varese (dove l'11% delle imprese riconosce alla
Fiat un peso sul proprio fatturato tra il 15 e il 30%; e un altro 11% un peso
tra il 30 e il 50%); e infine Brescia (dove per il 18% delle imprese
intervistate, la Fiat pesa tra il 15 e il 30% del suo fatturato; e per in 9%
oltre il 50%). Stabili le altre province. Fiat e fatturato: conseguenze
immediate. L'87% delle imprese lombarde non vede segnali negativi. Il 4% si
aspetta una diminuzione fino al 5% nel suo fatturato; un 5% tra il 5 e il 15%. E
infine un altro 5% si aspetta una contrazione oltre il 15%. Tra le singole
province, tra le imprese che si aspettano un impatto immediato negativo sul
proprio fatturato ci sono le milanesi (il 3% prevede una diminuzione fino al 5%;
il 6% una contrazione tra il 5 e il 15%; e ben il 6% oltre il 15%); le varesine
(l'11% prevede una diminuzione tra il 5 e il 15%; e ben un altro 11% una
contrazione superiore al 30%); le bresciane (il 9% prevede una diminuzione tra
il 5 e il 15%; un altro 9% oltre il 30%); le pavesi (il 20% si aspetta una
diminuzione fino al 5%) e infine quelle mantovane (dove ancora un 20% si aspetta
una diminuzione del fatturato a causa della crisi della Fiat fino al 5%).
Stabili le altre province. Fiat e fatturato: conseguenze di medio periodo. Le
imprese lombarde si mostrano più pessimiste: se infatti per il 74% delle
imprese intervistate non ci saranno conseguenze neanche nel futuro sul suo
fatturato, per il 12% ci sarà un peggioramento fino al 5%; per il 5% tra il 5 e
il 15%; e infine per un 4% oltre il 15%. Da notare che c'è anche un 5% di
imprese intervistate che si aspetta un miglioramento futuro nel suo fatturato
proprio grazie alla crisi della Fiat. Tra le singole province, le imprese più
pessimiste sono ancora una volta quelle milanesi (il 16% prevede una diminuzione
futura nel fatturato fino al 5%; un 3% tra il 5 e il 15%; un 6% oltre il 15%),
le bresciane (il 9% prevede una diminuzione fino al 5%; il 18% tra il 5 e il
15%; e il 9% oltre il 30%), le varesine (l'11% prevede una diminuzione fino al
5%; un altro 11% tra il 5 e il 15%; un altro 11% oltre il 30%) e infine Bergamo
(dove un 17% si aspetta una contrazione futura fino al 5%). Più variegata la
situazione, invece, per Mantova che per Pavia: in entrambe le province c'è un
20% di imprese intervistate che si aspetta una contrazione nel suo fatturato
futuro fino al 5%, a cui si contrappone un altro 20% che si aspetta invece un
miglioramento. Stabili le altre province. Fiat e occupazione: conseguenze
immediate. L'87% delle imprese lombarde intervistate non si aspettano nel breve
periodo conseguenze negative della crisi della Fiat sulla situazione
occupazionale della propria impresa. Il 6% prevede per contro di dover diminuire
fino al 5% il proprio organico; il 5% tra il 5 e il 15% dell'organico; e il 2%
oltre il 15% dell'organico. Tra le province, a Milano il 6% prevede una
diminuzione nel breve periodo nell'organico fino al 5% e un 9% tra il 5 e il
15%; a Varese il 22% delle imprese intervistate prevede una diminuzione fino al
5% dell'organico; a Brescia un 9% delle imprese prevede una diminuzione fino al
5%, il 9% tra il 5 e il 15%, il 9% oltre il 30%; a Pavia, infine, un 20% prevede
una contrazione tra il 15 e il 30% dell'organico complessivo. Stabili le altre
province. Fiat e occupazione: conseguenze di medio periodo. Le previsioni
sull'occupazione nel medio periodo sono invece leggermente più pessimiste:
l'80% delle imprese lombarde intervistate non prevede una variazione
nell'occupazione della sua attività dovuta alla crisi della Fiat, ma già il
14% prevede una diminuzione fino al 5%; un altro 5% tra il 5 e il 15%; e infine
un 1% tra il 15 e il 30%. Tra le province: a Milano il 6% prevede una
diminuzione fino al 5%; il 9% tra il 5 e il 15%; il 3% tra il 15 e il 30%; a
Varese il 67% delle imprese prevede una diminuzione fino al 5% nell'organico; a
Brescia il 18% prevede una diminuzione fino al 5% e un altro 9% tra il 5 e il
15%; a Mantova e Pavia c'è infine un 20% delle imprese che prevede una
diminuzione futura fino al 5% della occupazione nella sua impresa. Stabili le
altre province. Dove la crisi avrà un maggiore impatto. Per il 18% le imprese
lombarde identificano nella revoca e nella diminuzione di ordinativi il settore
della sua impresa che subirà l'impatto maggiore dalla crisi della Fiat. Per il
17% ci sarà una contrazione del fatturato. Per l'11% ci sarà un ripensamento
delle decisioni di investimento. Per il 9% sia il settore dell'occupazione che
una insolvenza o ritardi negli incassi. Per il 37% altro. Rispetto al trend
regionale si differenziano Milano, dove per il 16% ci sarà un ripensamento
nelle decisioni di investimento e per il 13% una diminuzione del fatturato;
Varese, dove per il 23% ci sarà un ripensamento nelle decisioni di investimento
e per il 15% insolvenze o ritardi negli incassi; e infine Brescia, dove per
quasi un'impresa su 3 (29%) ci sarà una diminuzione del fatturato. Fiat: che
fare. Il 77% delle imprese lombarde intervistate è contraria ad un ingresso
dello Stato nell'azionariato della Fiat. Tra le imprese più
"stataliste", quelle comasche (dove la percentuale favorevole
all'entrata dello Stato arriva al 60%), Pavia (40%), Varese (38%) e Bergamo
(33%). Tiepide quelle milanesi (solo il 19% favorevole), Bresciane (il 18%) e le
Lecchesi (17%). Nettamente contrarie tutte le altre province. Come misure di
sostegno quasi uno su 3, il 32%, chiederebbe sostegno all'occupazione, il 23%
sostegno agli investimenti, il 18% migliore qualità delle infrastrutture, l'11%
aiuti finanziari. Più alta la richiesta di sostegni all'occupazione a Varese
(45%) e Brescia (36%). Mentre a Milano e a Bergamo prevale la domanda di
sostegno agli investimenti (28% e 33%). Sempre a Milano, ma anche a Brescia c'è
più esigenza di migliori infrastrutture (28% e 29%). Il 49% delle imprese
lombarde ritiene che la questione Fiat sia da affrontare a livello nazionale, il
27% a quello europeo, il 18% a quello regionale e il 6% a quello comunale. Fiat:
chi è il responsabile? Per il 56% delle imprese lombarde intervistate, il
principale responsabile della crisi della Fiatè il management; per il 16% è
l'accresciuta concorrenza estera; per il 15% alle inadeguate politiche
pubbliche; per il 6% la crisi internazionale iniziata con l'attentato di New
York; per l'1% le difficoltà riscontrate in Borsa; per il 7% altro non
specificato. Tra le singole province, sono le imprese di Lodi (100%), di Como
(83%), di Lecco (83%),di Mantova (80%), di Cremona (67%), di Varese (67%) e di
Pavia (60%) quelle che ritengono come responsabile soprattutto le strategie
perseguite dal management in questi anni. Le imprese milanesi identificano anche
il ruolo delle politiche pubbliche (20%); mentre sia a Bergamo che a Brescia si
sottolinea l'impatto della accresciuta concorrenza esterna (rispettivamente per
il 33% e per il 31% dei casi). I dati completi sull'indotto fiat - Milano e la
Lombardia: 2002. Il settore manifatturiero che ruota intorno all'indotto del
settore dell'automobile e dei motoveicoli (i due ambiti in cui opera la Fiat)
conta a Milano di 541 imprese, pari al 7,32% del totale italiano. In Lombardia
si arriva a 1.460 imprese, pari al 19,8% del totale nazionale. Tra le singole
province lombarde, dopo Milano, si situa Brescia (232 imprese; pari al 3,14%
nazionale); seguita da Varese (154 imprese; 2,1%); da Como (122 imprese; 1,65%);
da Bergamo (118 imprese; 1,6%); da Mantova (91; 1,23%); da Lecco (72; 0,98%); da
Pavia (63; 0,85%); da Cremona (36; 0,5%); da Lodi (27;0,37%); e infine da
Sondrio (4 imprese; 0,05%). Milano e la Lombardia: 2001 e 1992. Rispetto ad un
anno fa, l'indotto del settore dell'automobile è cresciuto in Lombardia del
6,65%, una percentuale che passa al 123,9% se guardiamo l'andamento del
decennio. Milano registra rispettivamente un +4,6% rispetto al 2001 e un + 113%
rispetto al 1992; Bergamo un +8,3% e un + 195%; Brescia un +8,4% e un + 144,2%;
Mantova un +9,64% e un + 106,82%; Varese un +9,2% e un +140,6%. Tra le province
che crescono di più: Lecco (+12,5% rispetto al 2001; + 118,2% rispetto al
1992); Lodi (rispettivamente: +12,5%; +145,5%); Cremona (+16,1%; +300%) e Pavia
(+16,7%; +215%). Tra quelle che crescono meno si segnalano invece la provincia
di Sondrio (invariata nel corso dell'ultimo anno; +33,3% nel decennio) e
soprattutto Como che registra un -4,7% rispetto allo scorso anno (anche se
sempre un +54,4% nel decennio). Le classi dimensionali delle imprese. L'indotto
manifatturiero del settore dell'automobile (e dei motoveicoli) si caratterizza
in Lombardia per presentare una dimensione media di impresa significativamente
più ampia rispetto alle imprese lombarde in generale: se infatti il 46,6% del
totale delle imprese del settore ha meno di 10 addetti, tale percentuale sale al
63,4% se consideriamo l'insieme delle imprese operanti in tutti i settori.
Viceversa, ben il 17,1% ha tra 10 e 50 addetti (contro il 5% del dato
complessivo), il 4,8% tra 50 e 200 (contro lo 0,6% del dato complessivo) e
l'1,4% tra 200 e 500 addetti (contro lo 0,1% del dato complessivo). Il peso per
singoli reparti. Per quanto riguarda il solo reparto relativo alla fabbricazione
di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (compreso carrozzerie), complessivamente
in Lombardia sono presenti 803 imprese, pari al 19,3% del tot. italiano (4.168
imprese). A Milano in particolare ci sono 298 imprese (pari al 7,2% del tot.
nazionale); seguita da Brescia con 157 imprese (3,8%) e da Varese con 66 imprese
(1,6%). A livello nazionale il primato spetta a Torino con il 16,9% (705
imprese). Per quanto riguarda il reparto della fabbricazione di apparecchi
elettrici per motori e veicoli, in Lombardia ci sono 78 imprese (19,1% del tot.
nazionale), e in particolare a Milano 26 imprese (pari al 6,4% del tot.
nazionale), a Varese 14 (3,4%) e a Pavia 13 (3,2%). A livello nazionale la prima
provincia è sempre Torino (con 60 imprese; pari al 14,7% del tot.). Per quanto
riguarda il reparto della fabbricazione di apparecchiature per il controllo dei
processi industriali, la Lombardia pesa per il 26,7% del dato nazionale pari a
305 imprese). Tra le sue province: Milano (126 imprese; pari all'11% del tot.
nazionale; prima provincia in Italia), Varese (46 imprese; 4%), Brescia (44;
3,9%) e Bergamo (28; 2,5%). A livello nazionale, dopo Milano si piazza Torino
con 124 imprese (pari al 10,8% del tot. nazionale). Per quanto riguarda il
reparto della costruzione e montaggio di motocicli e motoveicoli (compresi
accessori), in Lombardia ci sono 111 imprese (pari al 23,9% del dato nazionale).
A Milano sono localizzate 37 imprese (pari all'8% del dato nazionale), a Varese
26 (5,6%), a Bergamo 16 (3,4%), a Brescia 11 (2,4%). A livello nazionale al
primo posto si situa la provincia di Bologna (con 68 imprese; pari al 14,6% del
tot. italiano). Per quanto riguarda il reparto della costruzione e della
riparazione di veicoli in legno e di parti in legno di autoveicoli, in Lombardia
ci sono 8 imprese (pari al 17,8% del dato nazionale), di cui la metà a Brescia.
Infine, per quanto riguarda il reparto della fabbricazione di sedie e sedili
(inclusi quelli per autoveicoli), in Lombardia ci sono 155 imprese (pari al
13,4% nazionale), di cui ben 72 a Como (pari al 6,2% nazionale) e 52 a Milano
(pari al 4,5% nazionale). La classifica italiana nel 2002. In Italia le imprese
legate all'indotto dell'automobile sono 7.386. Al primo posto tra i principali
capoluoghi di regione si posiziona ovviamente la provincia di Torino con 933
imprese (pari al 12,6%) del totale. Milano è al secondo posto con 541 imprese
(7,3%); Bologna si piazza al terzo posto con 285 imprese (3,9%), mentre al
quarto c'è Napoli (107 imprese; 1,45%) seguita subito vicino da Bari (105
imprese; 1,42%). Roma si ferma a 98 imprese (1,33%), Firenze a 90 (1,22%), e
infine Palermo a 51 (0,7%). ... e quella nel 1992. Un decennio fa, le imprese in
Italia legate all'indotto dell'automobile erano 3.022 (+144,4% in un decennio).
Al primo posto tra i principali capoluoghi di regione si confermava Torino con
313 imprese (pari al 10,4% del tot.), seguita ancora una volta da Milano (con
254 imprese; pari all'8,4% del totale). Tra le altre province: Bologna (con il
4%), Roma e Napoli (con l'1,5%); Bari (con l'1,3%), Firenze (con l'1,13%) e
infine Palermo (con lo 0,6%). Il peso della Lombardia nel 1992 era invece del
21,6% del tot. (con 652 imprese). Tra le singole province lombarde, Brescia
pesava ben il 3,14% del tot. (con 95 imprese), seguita da Como (2,6%), da Varese
(2,1%); Mantova (1,5%); Bergamo (1,3%); Lecco (1,1%); Pavia (0,7%); Lodi (0,4%);
Cremona (0,3%) e infine Sondrio (0,1%).
SCIOPERO DEL CONTROLLO AEREO MARTEDI 26 NOVEMBRE 2002 :
IL PROGRAMMA DEI VOLI DOMESTICI ED EUROPEI DI AIR FRANCE SARA MOLTO PERTURBATO.
Roma, 26 novembre 2002 - Lo sciopero del controllo aereo previsto per martedì
26 novembre 2002, ha portato la Direzione Generale dell'Aviazione Civile (Dgac)
ad applicare le regole del servizio minimo e a definire il numero dei voli
attribuiti ad ogni compagnia. Air France, come tutte le altre compagnie, é
obbligata ad annullare un gran numero di voli a corto e medio raggio per la
giornata del 26 novembre. La maggior parte dei voli lungo raggio potranno essere
assicurati. Air France deplora tale situazione ed assicura alla sua clientela
che sarà fatto tutto il possibile per minimizzare le conseguenze. Le
informazioni sul programma dei voli sono disponibili su Internet
www.airfrance.fr o chiamando il numero di cortesia 848-88 44 66
TRASPORTI FERROVIARI PIÙ SICURI CON I CONTROLLI NON
DISTRUTTIVI
Triasaia, 25 novembre 2002 - Il 29 novembre p.v., presso il Centro Enea della
Trisaia (S.S. Ionica Km 419 Rotondella - Matera), avrà luogo una giornata di
studio su "Controlli non Distruttivi e Sicurezza nel settore Trasporti
ferroviari", organizzata dall'Associazione Italiana Prove non Distruttive
Monitoraggio Diagnostica (Aipnd) in collaborazione con l'Enea (Unità Tecnico
Scientifica - Materiali e Nuove Tecnologie), con il patrocinio dell'Assessorato
Infrastrutture e Mobilità della Basilicata. Il settore dei trasporti, sia di
persone che di merci, richiede oggi una serie di interventi di adeguamento alle
esigenze poste dai pressanti problemi legati alla sicurezza ed al crescente
incremento dei traffici commerciali a livello mondiale, attuabili con lo
sviluppo di nuovi materiali e di innovativi processi costruttivi. In
particolare, per quanto riguarda i problemi di sicurezza legati ai traffici
illegali (armi, droga, rifiuti nucleari, rifiuti tossici e nocivi, etc.), è
necessario disporre di un sistema di controlli affidabili per l'ispezione di
mezzi di trasporto e di uomini, attuabili con tecnologie innovative, le cui
condizioni per l'applicazione devono tenere in considerazione i fattori
temporali ed economici connessi al fermo merci. Tali tematiche stanno assumendo
una particolare importanza sia per l'enorme sviluppo dei trasporti e delle
problematiche connesse alla globalizzazione dei mercati, sia per la necessità
di assicurare maggiori garanzie di sicurezza in risposta alle nuove normative
del settore. L'Enea, che ha sviluppato una notevole esperienza nel campo della
qualifica dei materiali e dei controlli distruttivi e non su materiali e
componenti, e che partecipa a diversi progetti europei relativi al settore
trasporti, nell'ambito delle sue attività di trasferimento di metodologie e
tecnologie, in occasione di questo evento, intende farsi promotore di una più
stretta collaborazione con gli Enti e con le piccole e medie imprese,
soprattutto del Mezzogiorno, facendo perno sul Centro Ricerche Enea della
Trisaia, che con i suoi laboratori ed infrastrutture costituisce già uno dei più
importanti complessi scientifici dell'Italia meridionale. Interverrano al
seminario operatori del settore trasporti e delle autorità preposte alla
sorveglianza di dogane, porti, interporti.
INDAGINE TDC: I COLLEGAMENTI DI HONG KONG RAPPRESENTANO
UN'ATTRAZIONE CHIAVE PER LA DIFFUSIONE DI AZIENDE GIAPPONESI NELLA PRD
Milano, 26 novembre 2002 - Un'indagine del Trade Development Council (Tdc)
pubblicata il 21 novembre scorso, afferma che i collegamenti di Hong Kong
rappresentano la principale ragione per cui le ditte giapponesi scelgono di
espandere le proprie attività nella zona del Pearl River Delta (Prd - Delta del
Pearl River). Secondo l'indagine, il 40,4% degli intervistati ha affermato che
"la vicinanza a Hong Kong" è la principale ragione per cui instaurano
le loro attività nella Prd, seguiti da "minori spese di produzione"
(36,0%), "migliori servizi ai clienti giapponesi trasferiti nella Prd"
(33,8%), "estensione del mercato interno del Prd" (30,9%); e
"migliori infrastrutture rispetto ad altre regioni in Cina" (25,7%).
Dickson Ho, Assistant Chief Economist del Tdc, ha affermato: "Il risultato
dell'indagine è molto incoraggiante. Afferma che le società giapponesi che
attualmente si stanno diffondendo nella Prd hanno una percezione positiva di
Hong Kong come centro per i servizi aziendali e professionali a supporto delle
loro attività". L'indagine è stata condotta durante il luglio di
quest'anno. Hanno risposto 136 società giapponesi attive nella Prd. L'indagine
afferma, delineando il futuro potenziale di crescita della Prd, che la
maggioranza degli intervistati (83%) si aspetta che le loro attività nella Prd
continueranno a espandersi nel corso dei prossimi cinque anni. Secondo un altro
recente rapporto condotto da Nihon Keizai Shimbun, la metà degli intervistati
progetta di accrescere la produzione d'oltreoceano nei prossimi tre anni, mentre
il 71% punta alla Cina continentale. Le principali conclusioni dell'indagine del
Tdc sono le seguenti: Collegamenti aziendali con società di Hong Kong: Quasi il
90% degli intervistati ha dichiarato di essere "collegato" a Hong
Kong, in virtù di joint venture, acquisto e vendita di merchandise,
acquisizioni e offerte di servizi o altri legami non specificati. Tra gli
intervistati "collegati", Il 36,8% è entrato in joint venture con
società di Hong Kong; Il 27,9% sta fornendo servizi alla propria controparte di
Hong Kong; il 19,9% sta acquistando servizi da Hong Kong; Il 16,2% sta vendendo
merci a Hong Kong; il 15,4% sta acquistando merci da Hong Kong. I cinque motivi
principali per utilizzare Hong Kong quale supporto alle attività delle società
giapponesi nella Prd: Sistema bancario e finanziario (45,6%); Posizione
geografica (40,4%); Regime fiscale (30,1%); Libero flusso di informazioni
(29,4%); Sistema legale (27,2%). Sostegno e servizi ottenuti da Hong Kong:
Commercio import-export (55,9%) ; Quartier generali/uffici (40,4%); Negoziazioni
aziendali (40,4%); Trasporti & Logistica (38,2%); Servizi bancari &
finanziari (37,5%). Sfide alle società giapponesi per operare nella prd:
Adeguarsi alle diverse normative statali, come differenti tipologie di imposte e
riscossioni (78,7%); Problemi di pagamento (29,4%); Disponibilità di materie
prime, parti di ricambio e componenti (25,7%); Costi per manodopera e altre
attività (22,8%). Fattori che migliorano l'utilizzo di hong kong in supporto
alle attività della prd: Riduzione delle spese (67,6%); Superamento dei confini
semplificato (66,9%); Capacità di fornire servizi direttamente alla regione del
Prd (22,1%). Il Giappone supera gli altri paesi per quanto riguarda il numero di
quartieri generali regionali presenti a Hong Kong. Nel 2001, il Giappone contava
160 quartieri generali regionali e 533 uffici regionali a Hong Kong.
ALTAVISTA ANNUNCIA LA NOMINA DI MATTHIAS SCHMIDT-PFITZNER
A VICEPRESIDENT SALES & BUSINESS DEVELOPMENT DI ALTAVISTA EUROPE
Milano, 26 novembre 2002 - AltaVista, azienda leader globale nell'offerta di
servizi e software di ricerca, ha nominato Matthias Schmidt-Pfitzner, 36 anni,
Vicepresident Sales & Business Development Europe con responsabilità di
sviluppo anche dell'ufficio tedesco, guidato da David Mahoney. La nomina di
Schmidt-Pfitzner segue il rilancio dei diversi siti di AltaVista e rientra nella
dinamica strategia aziendale tesa a raggiungere la leadership di mercato.
Matthias Schmidt-Pfitzner avrà il compito di supportare tale strategia da un
punto di vista commerciale. Matthias Schmidt-Pfitzner ha dichiarato: "Gli
obiettivi ambiziosi necessitano di iniziative ambiziose. Con la presenza in 15
diversi mercati europei, AltaVista costituisce una piattaforma pubblicitaria
estremamente consolidata. Lavoreremo insieme con energia per portare questo
brand, così importante nel mercato di Internet, al successo". "A
seguito del rilancio di AltaVista, siamo lieti che Matthias si sia unito a noi
guidando lo sviluppo delle attività di business e vendita in Europa. La sua
esperienza ha un valore inestimabile in un momento che, per l'azienda, è di
grande entusiasmo", ha commentato, Kevin Eyres, General Manager di
AltaVista International. Schmidt-Pfitzner può vantare una consolidata
esperienza commerciale maturata nel mercato Internet. Prima di entrare in
AltaVista ha rivestito l'incarico di Chairman del Consiglio di Ricardo AG, con
responsabilità sul marketing, sulle vendite, sullo sviluppo del business, sulle
attività corporate e sul general management. Precedentemente Matthias
Schmidt-Pfitzner è stato Chief Executive Officer di QXL GmbH ad Amburgo, dove
ha dato vita alle attività business di QXL.com plc. in Germania, costruendo il
team dell'azienda, sviluppando partnership fondamentali a livello di contenuti e
di co-marketing e individuando una infrastruttura per la distribuzione. Dal 1995
al 1999 Matthias Schmidt-Pfitzner ha lavorato per AOL Bertelsmann Online GmbH
& Co.KG raggiungendo la carica di Sales Vicepresident con responsabilità
nel coordinamento e nella supervisione di tutte le partnership sviluppate per
ottenere nuovi clienti in Germania e in Europa.
STRATEGIA E PASSIONE: IL VERO VANTAGGIO COMPETITIVO
Milano, 26 novembre 2002 - Il segreto per sopravvivere in un ambiente
imprevedibile e perturbato in continuo cambiamento è quello di saper combinare
chiare strategie aziendali con la passione del management. Questo il tema che
verrà trattato nel Convegno organizzato dall'Associazione Italiana di Analisi
Dinamica dei Sistemi, che si terrà il 29 novembre a Milano, dal titolo
"Strategia e Passione: il vero vantaggio competitivo". Speaker
d'eccezione: Arie de Gues, autore del libro "The Living Company".
Interverranno inoltre: Vittorio D'Amato - Presidente Aiads, Pietro Andrea Cioffi
- Presidente Gruppo TC Sistema, Paolo Cederle - Amministratore Delegato i-Faber,
Graziella Gavezzotti - Direttore Generale Gemeaz Cusin, Agostino Ropolo -
Amministratore Delegato Lvmh Fashion Group, Alessandro Sinatra - Professore
Ordinario di Strategia e Politica Aziendale, Università di Castellanza. Al
termine del convegno si terrà la cerimonia di premiazione del prestigioso
Learning Organization Award 2002 ormai giunto alla sua terza edizione.
Quest'anno il premio verrà assegnato al Gruppo Solvay che nel suo claim
"passione per il progresso" ben rappresenta come, unitamente a una
strategia chiara e ben definita, il coinvolgimento emotivo sia parte integrante
della Mission aziendale. L'attenzione per le persone, il rendersi parte attiva
per la tutela dell'ambiente, il continuo spirito d'innovazione e la ricercare di
nuove soluzioni lo consacrano Learning Organization dell'anno. E' previsto un
intervento di Georges Theys, Direttore Generale Italia - Francia del Gruppo
Solvay.
AL VIA LA IV EDIZIONE DELLA CAMPAGNA "ALLA SCOPERTA
DEL CORPO UMANO: DIPENDI DA TE" RISERVATO ALLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI
Roma, 26 novembre 2002 - Riparte "Alla Scoperta del Corpo Umano",
campagna di educazione alla salute rivolta agli studenti delle Scuole Medie
Superiori italiane che ha l'obiettivo di sensibilizzare i giovani nei confronti
dei temi della salute e della prevenzione. Giunta alla sua quarta edizione,
l'iniziativa ha riscontrato negli anni largo interesse nel mondo della scuola
con un totale di 48.000 ragazzi e quasi 1.800 insegnanti coinvolti e circa 1.500
lavori realizzati. Anche quest'anno la Campagna, che ha ottenuto il patrocinio
del Ministero della Pubblica Istruzione, è promossa dalla Fondazione Pfizer con
la partecipazione della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) e curata da un
comitato cui partecipano alcune tra le più autorevoli Società
medico-scientifiche: la Società Italiana di Farmacologia (Sif), la Società
Italiana di Igiene (SItI), la Società Italiana di Microbiologia (Sim), la
Sezione Adolescenza della Società Italiana di Psichiatria (Sip), la Società
Italiana di Tabaccologia (Sitab) e laSocietà Italiana di Tossicologia (Sitox).
"Dipendi da te!" è il titolo dell'edizione 2002/2003 che ha come
argomento le dipendenze, intese come tutte quelle forme di abuso e
subordinazione fisica e psicologica a fumo, alcool, gioco d'azzardo,
comportamenti alimentari squilibrati, sostanze eccitanti, nuove tecnologie
(internet, Pc, videogiochi, ecc.), doping. Agli studenti che parteciperanno
viene chiesto di sviluppare un lavoro di gruppo sul tema delle dipendenze e le
implicazioni che ne derivano. Gli elaborati saranno esaminati da una commissione
costituita dai componenti del Comitato promotore che selezionerà i dieci
progetti migliori. Grazie alla collaborazione con Federcalcio, la classe che avrà
realizzato il migliore lavoro sul doping trascorrerà una giornata a Coverciano
con la Nazionale Azzurra. Le altre 9 classi vincitrici riceveranno in premio
attrezzatura tecnica per l'Istituto e circa 300 premi personali per tutti i
ragazzi e per i professori coordinatori del progetto. Alla Campagna verrà
associata un'indagine, curata dall'istituto di ricerca InraDemoskopea, sulla
conoscenza delle dipendenze e sugli stili di vita collegati alla salute; i
risultati verranno resi noti al termine del progetto. Per aderire all'iniziativa
occorre rispedire compilato entro il 15 dicembre 2002 il modulo d'adesione,
inviato ai Presidi insieme al materiale informativo, al numero di fax verde 800
891999 oppure per posta all'indirizzo: Campagna "Alla Scoperta del Corpo
Umano", via Savona 19/a, 20144 Milano. Tutte le informazioni relative alla
campagna, incluso il modulo d'adesione, si possono trovare all'indirizzo www.scopertadelcorpoumano.it.
Per ricevere informazioni più dettagliate è possibile invece rivolgersi al
numero verde 800 790777, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore
13.00. Gli elaborati dovranno essere spediti entro e non oltre il 22 febbraio
2003 sempre all'indirizzo: Campagna "Alla Scoperta del Corpo Umano",
via Savona 19/a, 20144 Milano, oppure tramite posta elettronica a: info@scopertadelcorpoumano.it
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