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29 NOVEMBRE  2002

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BRUXELLES, PROPONE UNA SERIE DI INDICATORI DI BENCHMARKING PER IL PIANO D'AZIONE "EEUROPE 2005" INTERNET BANDA LARGA, I SERVIZI PUBBLICI ON LINE, L'AMBIENTE DI E-BUSINESS E LA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI

Bruxelles, 29 novembre 2002 - La Commissione ha pubblicato una proposta relativa ad una serie di indicatori per l'analisi comparativa (benchmarking) del piano d'azione "eEurope 2005", che sottoporrà all'approvazione del Consiglio "Telecomunicazioni" previsto per il 5 dicembre. Tali indicatori consentiranno ai politici di monitorare i progressi compiuti nell'ambito del piano d'azione "eEurope 2005" in determinati settori chiave delle politiche, come l'utilizzo di Internet e della banda larga, i servizi pubblici on line, l'ambiente di e-business e la sicurezza delle informazioni. Nel predisporre la serie di indicatori, la Commissione ha cercato di analizzare gli insegnamenti in materia di analisi comparativa tratti dall'ultimo piano d'azione "eEurope 2002", da cui scaturiscono i principi in base ai quali saranno realizzati i prossimi esercizi di benchmarking. Tra le conclusioni dell'analisi vi sono: l'esigenza di disporre di indicatori statistici suddivisi, ad esempio, per età, sesso e settore, al fine di integrare gli indicatori politici chiave, l'importanza dei dati sui paesi terzi per confrontare le prestazioni dell'UE con i migliori risultati ottenuti a livello mondiale, ed infine, l'esigenza di diffondere i risultati sul sito web "eEurope" il più velocemente possibile. Tale analisi prende altresì in considerazione il processo di allargamento e sottolinea che dal 2004 in poi le attività di benchmarking dovranno tener conto delle esigenze e delle specificità dei paesi candidati. A partire dal 2003 i paesi in fase di adesione saranno invitati a partecipare ai sondaggi di Eurostat, nonché a prendere parte quanto prima ad ulteriori sondaggi organizzati dalla Commissione. Per monitorare la diffusione di Internet in Europa, la Commissione propone di raccogliere dati sulla percentuale di famiglie che dispongono di un accesso ad Internet e sul numero di utenti abituali del Web, sulla percentuale di persone che utilizzano Internet nelle loro consuete attività lavorative, e sul costo dell'accesso ad Internet. Fra gli indicatori supplementari figureranno i dati relativi al tipo di dispositivi utilizzati dagli utenti per accedere ad Internet e la percentuale di società che dispongono di un sito web. Un obiettivo fondamentale del piano d'azione "eEurope 2005" è di garantire la fornitura di servizi pubblici comunitari e nazionali on line. Al fine di valutare i progressi di tale politica, la Commissione suggerisce un indicatore chiave volto a mostrare il numero di servizi pubblici di base completamente disponibili on line, e propone dati supplementari indicanti la percentuale di individui e società che utilizzano Internet per accedere ai servizi pubblici, suddivisi per finalità di impiego, come ad esempio l'acquisizione di informazioni o l'invio di moduli compilati. Nella sezione dedicata ai servizi pubblici on line sono compresi anche l'e-learning e l'e-health, i cui indicatori vertono in particolare sul numero di allievi che dispongono di un computer collegato ad Internet, sulla percentuale di persone che utilizzano Internet per ottenere informazioni sanitarie, e sul numero di medici generici che usano archivi elettronici riguardanti i pazienti. Gli indicatori di e-business proposti dalla Commissione riveleranno la percentuale di fatturato totale delle società derivante dal commercio elettronico ed useranno indicatori compositi sull'acquisizione e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per valutare la preparazione delle imprese in materia di e-business. Quanto all'analisi dell'infrastruttura europea per la sicurezza delle informazioni, si è proposto di raccogliere i dati in modo tale da evidenziare la percentuale di individui e di organizzazioni dotati di accesso ad Internet che hanno avuto problemi di sicurezza. L'ultima sezione esamina i progressi in termini di diffusione della banda larga e gli indicatori proposti includono la percentuale di società, uffici della pubblica amministrazione ed abitazioni che dispongono di una connessione via cavo ad alta velocità. 

A MARZO, LA PRIMA CONFERENZA PER L'INNOVAZIONE NELLE REGIONI, UN PASSO IMPORTANTE VERSO LA CONFERENZA EUROPEA SULL'E-GOVERNMENT CHE APRIRÀ IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL'UNIONE EUROPEA 
Roma , 29 novembre 2002 - Ieri mattina nell'ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, si è svolta la seconda riunione del Comitato Strategico della Commissione permanente per l'innovazione e le tecnologie. Nel corso dell'incontro, il Ministro per l'innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha tracciato le linee necessarie per la definizione e l'attuazione di una "visione condivisa" nello sviluppo dell'e-Government, che rappresenti il riferimento complessivo delle future collaborazioni tra Governo, Regioni ed Enti locali. Nell'ottica della nuova concezione di Stato e della riforma federale - in cui l'architettura istituzionale del Paese non è più gerarchica ma di cooperazione paritaria fra le amministrazioni - questa nuova "visione" trova una straordinaria opportunità di cooperazione nelle nuove tecnologie. "L'attuazione dell'e-Government - ha detto Stanca - non è solo una risorsa per la competitività del Paese, ma è la premessa per migliorare il rapporto fra cittadini e istituzioni. Le Regioni e gli Enti locali sono attori fondamentali per la realizzazione del piano, rappresentando la massima espressione del decentramento amministrativo, il punto di contatto tra Pubblica Amministrazione e il cittadino". Per l'avvio della "visione condivisa", Stanca ha individuato cinque punti strategici: il sistema pubblico di connettività, che consentirà, tra l'altro, di garantire l'inclusione di tutte le P.A. centrali e locali e di assicurare l'interoperabilità e standard comuni di funzionalità e sicurezza; disponibilità degli strumenti per l'accesso alla rete degli utilizzatori dei servizi on line, come la Carta Nazionale dei Servizi di cui è già stata avviata la sperimentazione e che entro fine 2003 sarà in possesso di oltre tre milioni di italiani; i portali locali e nazionali, punti di accesso per l'erogazione dei servizi in rete al cittadino; sicurezza dei servizi pubblici on line, che proprio nell'ottica della nuova architettura di "governo digitale" assume un'importanza centrale; lo sviluppo di "modelli per l'interoperabilità" come, ad esempio, il Sistema Informativo del Lavoro, in grado di garantire l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro su tutto il territorio nazionale. Nel corso della riunione di questa mattina, Stanca ha proposto la "Prima Conferenza per l'innovazione nelle Regioni Italiane" che si terrà a marzo del prossimo anno. L'iniziativa servirà a porre il tema dell'innovazione locale al centro dei lavori della "Conferenza Europea sull'e-Government" che aprirà, a luglio, il semestre di Presidenza italiana dell'Unione Europea. 

FIRMATO PROTOCOLLO D'INTESA - L'ACCORDO SOTTOSCRITTO DAL MINISTRO STANCA E DAL PRESIDENTE D'AMBROSIO SANCISCE LA COSTITUZIONE DEL "CENTRO REGIONALE DI COMPETENZA PER L'E GOVERNMENT" 
Roma , 29 novembre 2002 - Il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e il Presidente della Regione Marche, Vito d'Ambrosio, hanno sottoscritto ieri a Roma la convenzione che sancisce la nascita del "Centro regionale di competenza per lo sviluppo dell'e-Government e della Società dell'Informazione delle Marche". Il Centro regionale di competenza delle Marche avrà l'obiettivo di facilitare il rapporto tra le Autonomie locali della Regione e la Pubblica Amministrazione centrale, sviluppare attività di formazione e informazione rivolta a più soggetti coinvolti nel processo di cambiamento della P.A., di monitorare l'impatto dei nuovi servizi elettronici rivolti ai cittadini e alle imprese e di assistere gli Enti nelle attività di progettazione relative a eventuali bandi comunitari. In tal senso, tra le attività avviate dalla Regione Marche è di notevole importanza il Sistema Informativo Tellus, http://www.regione.marche.it/terremoto/TellusEntry.htm  che consente agli attori coinvolti nel processo di ricostruzione post-sisma il monitoraggio e l'accesso a resoconti trasparenti sulle attività svolte e sui flussi finanziari connessi. La Regione ha inoltre avviato tutta una serie di azioni volte a migliorare la trasparenza amministrativa. Rientra in questo ambito il progetto relativo alla gestione dei flussi documentali, che ha l'obiettivo di permettere a tutti gli Enti pubblici della Regione di adottare un sistema comune di protocollo informatico e di gestione dei documenti. Inoltre, a beneficio di cittadini ed imprese, la Regione intende realizzare, in cooperazione con le Province, un sistema informativo che consenta l'erogazione in modo integrato dei servizi per l'impiego, la formazione professionale e l'orientamento. In tema di sanità elettronica, le Marche, seguendo le direttive della stessa Commissione europea con l'iniziativa eEurope 2005, hanno evidenziato l'interesse a promuovere un intenso uso delle tecnologie dell'informazione e della conoscenza. Il Ministro Stanca - ricordando l'importanza dell'accordo - ha detto che "le Marche hanno partecipato in maniera convinta ai bandi di cofinanziamento promossi dal Ministero per la realizzazione di progetti di e-Government in Regioni, Comuni, Provincie e Comunità montane". "La cifra erogata sul territorio marchigiano - ha aggiunto Stanca - è di circa quattro milioni di Euro". Il Presidente d'Ambrosio ha detto che "questa intesa segna un passo importante verso lo sviluppo di un federalismo che potrà concretizzarsi solo in un quadro di efficace e leale collaborazione tra la Pubblica Amministrazione centrale, le Regioni e gli Enti locali". 

FISCALITÀ: LA COMMISSIONE RIFERISCE SUI NEGOZIATI CON ALCUNI PAESI TERZI IN MATERIA DI TASSAZIONE DEL RISPARMIO 
Bruxelles, 28 novembre 2002 - La Commissione europea ha presentato oggi una relazione sullo stato di avanzamento dei negoziati con alcuni paesi terzi in merito alla tassazione degli interessi corrisposti sui risparmi. I paesi in questione sono gli Stati Uniti, la Svizzera, il Lichtenstein, il Principato di Monaco, Andorra e San Marino. Nei negoziati la Commissione ha posto l'accento sull'esigenza di ottenere assicurazioni quanto all'introduzione di misure che possano essere considerate equivalenti a quelle previste nel progetto di direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio. Nella riunione del Consiglio del 13 dicembre 2001 i ministri hanno espresso il loro accordo politico sul progetto di direttiva, perché potessero essere avviati i suddetti negoziati (cfr. Memo/01/439). Il progetto di direttiva prevede lo scambio automatico d'informazioni e un periodo di transizione di sette anni per tre Stati membri (Lussemburgo, Austria, Belgio), durante il quale questi ultimi applicheranno una ritenuta fiscale. Secondo il calendario stabilito al Consiglio europeo di Feira nel giugno 2000 e dal Consiglio nel luglio 2001, il Consiglio dovrebbe decidere all'unanimità sul testo definitivo della direttiva entro il 31 dicembre 2002. La decisione dovrebbe essere presa in base ad una relazione che esporrà i risultati dei negoziati con i paesi terzi e alle discussioni che il Regno Unito e i Paesi Bassi avranno condotto con i i loro territori dipendenti o associati riguardo all'adozione delle stesse misure in tali territori. Frits Bolkestein, commissario responsabile della fiscalità, ha commentato: "La Commissione ha fatto tutto quanto era in suo potere per negoziare un accordo con questi sei paesi terzi sulla tassazione dei redditi da risparmio corrisposti a persone residenti nell'UE; spetta ora ai ministri delle finanze decidere come procedere". La relazione Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la relazione osserva che questo paese è un attivo promotore dello scambio d'informazioni, che pratica già peraltro in ambito bilaterale con numerosi paesi. Le disposizioni degli accordi fiscali bilaterali attualmente in vigore tra gli Stati Uniti e Stati membri dell'UE forniscono una base solida per lo sviluppo degli scambi d'informazioni esistenti. Inoltre, gli Stati Uniti sono impegnati in un processo di consultazione sull'ampliamento del campo di applicazione delle loro norme nazionali in materia d'informazione, al fine di fornire una base più completa allo scambio d'informazioni con i partner con i quali hanno concluso accordi fiscali e che sono disposti a fare altrettanto. Per quanto riguarda gli altri cinque paesi in questione, essi hanno tutti proposto di applicare la misura "equivalente" delle ritenute fiscali. La Commissione ha cercato di ottenere da tali paesi un impegno nei confronti di un piano in quattro punti, che tiene conto della loro ferma opposizione allo scambio d'informazioni automatico, ma che consentirebbe di giungere ad un accordo su autentiche "misure equivalenti". Il piano consiste di: una ritenuta fiscale, misure d'incoraggiamento alla conformità volontaria, un autentico scambio d'informazioni su richiesta e una clausola di riesame. In questa fase la Commissione ritiene che si possa giungere ad un accordo con la Svizzera su tre di questi quattro elementi. Il punto difficile resta lo scambio d'informazioni su richiesta, a proposito del quale non è stato possibile ottenere una soluzione chiaramente soddisfacente. La Svizzera è l'attore decisivo in questo gruppo di paesi. Gli altri quattro paesi non hanno ancora assunto impegni nei confronti di un numero consistente di elementi delle loro proposte, ma si può ragionevolmente presumere che lo faranno, se sarà raggiunto un accordo con la Svizzera. Il signor Bolkestein presenterà la relazione nella riunione del Consiglio dei ministri Economia e Finanza che si terrà il 3 dicembre a Bruxelles. Contesto Il Consiglio del 13 dicembre 2001 ha dato il suo accordo politico al testo di una direttiva intesa ad assicurare un'effettiva tassazione dei redditi corrisposti ai cittadini della Comunità per investimenti transfrontalieri di risparmi, testo che era stato proposto dalla Commissione nel luglio 2001 e modificato il 7 dicembre dal gruppo ad alto livello sulla fiscalità. In base alla direttiva proposta, ciascuno Stato membro dovrebbe, in futuro, fornire agli altri Stati membri informazioni sugli interessi da esso versati ai risparmiatori residenti in tali Stati membri. Tuttavia, per un periodo transitorio di sette anni, il Belgio, il Lussemburgo e l'Austria, invece di fornire le informazioni, applicherebbero una ritenuta fiscale ad un'aliquota del 15% per i primi tre anni e del 20% per il restante periodo. Nella stessa riunione il Consiglio ha riconosciuto che il progetto di direttiva riunisce la totalità delle disposizioni relative alla tassazione dei risparmi che sono oggetto dei negoziati con i paesi terzi, come era stato chiesto dal Consiglio europeo di Feira del giugno 2000. Il Consiglio europeo di Feira prevedeva che, parallelamente alle discussioni all'interno della Comunità sulla proposta relativa alla tassazione dei risparmi, venissero avviati colloqui con paesi terzi per assicurare l'adozione di misure "equivalenti" in tali paesi, onde garantire un'efficace imposizione sui redditi da risparmio corrisposti alle persone residenti nell'UE. I paesi in questione sono quelli indicati sopra. Da allora la Commissione ha intrattenuto contatti con tutti questi paesi. Nell'ottobre 2001 il Consiglio ha conferito ufficialmente un mandato negoziale alla Commissione per lo svolgimento di tali colloqui (cfr. MEMO/01/330). Secondo il calendario fissato a Feira e dal Consiglio nel luglio 2001, il Consiglio dovrebbe decidere all'unanimità sul testo definitivo della direttiva enro il 31 dicembre 2002, in base ad una relazione contenente i risultati dei negoziati con i paesi terzi e alle discussioni del Regno Unito e dei Paesi Bassi con i loro territori dipendenti o associati in merito all'adozione delle stesse misure. 

FIERA MILANO - PARTE LA QUOTAZIONE IN BORSL'INTERVALLO DI PREZZO TRA 7,5 E 8,75 € CORRISPONDE A UNA CAPITALIZZAZIONE DI 247-289 MLN POST AUME PREVISTA UN' ALTA POLITICA DI DIVIDENDI E DEBUTTO CONFERMATO PER GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 
Milano, 29 novembre 2002 - È stata fissata tra 7,5 e 8,75 euro la forchetta di prezzo indicativa per le azioni di Fiera Milano, che debutteranno sul segmento Star di piazza Affari giovedì 12 dicembre. Ciò corrisponde a una capitalizzazione (pre-aumento di capitale) compresa tra i 180 e i 210 milioni di euro. Il range si alza a 247-289 milioni considerando i 9 milioni di titoli di nuova emissione che la società metterà a disposizione degli investitori in occasione dell'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione. La forchetta pre-ricapitalizzazione (180-210 milioni) rappresenta uno sconto rispetto alla valutazione di circa 240 milioni di euro fatta nelle scorse settimane da Ubm e Société générale, i global coordinator dell'operazione di collocamento. Una scelta comprensibile, in un periodo di borsa difficile come quello attuale. "L'attività di pre-marketing, che ha evidenziato un buon interesse, ha indicato il range 180-210 milioni come quello in grado di soddisfare al meglio le esigenze del mercato", ha spiegato Flavio Cattaneo, presidente e amministratore delegato di Fiera Milano spa, che ieri ha presentato l'operazione alla stampa. "D'altronde, bisogna prestare attenzione anche alla fase post collocamento", ovvero al futuro andamento dei titoli in borsa. I proventi derivanti dalla quotazione, ha continuato Cattaneo, serviranno "per attuare una strategia di sviluppo attraverso acquisizioni", anche perché "in un momento di congiuntura difficile si possono fare acquisti a condizioni vantaggiose". E sul fronte dei conti lo spazio di manovra è ampio, visto che la posizione finanziaria netta è positiva e Fiera Milano può vantare un ritorno sul capitale impiegato superiore al 50%. C'è dunque la possibilità di ricorrere all'indebitamento e "noi abbiamo intenzione di sfruttare l'effetto leverage", ha sottolineato il numero uno della società. Anche i futuri dividendi potrebbero costituire un elemento interessante per gli investitori. La politica di payout, infatti, sarà necessariamente alta ("potrà raggiungere il massimo consentito dalla legge", pari al 95% degli utili netti, ha dichiarato Cattaneo) in modo di consentire alla Fondazione (che scenderà al 51,1% dopo collocamento e piano stock option) di far fronte agli investimenti, in primo luogo la realizzazione del nuovo polo fieristico di Rho-Pero, periferia ovest di Milano. E' partito il road show, che toccherà le principali piazze finanziarie europee. Il periodo d'offerta va dal 2 al 6 dicembre. L'8 verrà fissato il prezzo definitivo e giovedì 12 sarà il primo giorno di negoziazione in borsa. Sul mercato finirà il 43,9% del capitale, pari a 14,5 milioni di azioni, compresa la greenshoe da 1,5 milioni di titoli. Al pubblico in Italia andrà un minimo di 2,6 milioni di azioni. La Camera di commercio di Milano e 32 soggetti, definiti organizzatori, beneficeranno di un collocamento privato riservato che porterà la prima a detenere il 4,7 e i secondi il 2,8% del capitale. Il resto dell'offerta è destinato agli investitori istituzionali. 

TELECOM ITALIA: OFFERTA CONSIP IN LINEA CON BANDO DI GARA 
Roma, 29 novembre 2002 - Telecom Italia, in merito all'accusa di presunti comportamenti anticompetitivi tenuti dall'azienda nell'ambito della gara per la fornitura di servizi di telefonia fissa indetta dalla Consip, peraltro non ancora assegnata, precisa che la propria offerta ha rispettato tutte le condizioni poste nel Bando di Gara. Coerentemente con quanto previsto nel Bando stesso, l'offerta assicura nel suo complesso la redditività della fornitura. Telecom Italia ha puntato su un'offerta particolarmente innovativa e tecnologicamente avanzata per soddisfare al meglio le esigenze della Pubblica Amministrazione. 

NASCE CREDITFLOW,LA SUITE PER LA GESTIONE DEL CREDIT MANAGEMENT 
Bologna, 29 novembre 2002 - Crif Decision Solutions presenta al mercato una nuova suite di gestione dei processi di credit management, CreditFlow, una soluzione di workflow management che consente di gestire l'intero processo di istruttoria e delibera. L'integrazione di differenti sistemi di supporto decisionale, l'opportunità che la suite offre di dialogare con ambienti informativi della Banca e/o di terze parti e l'assegnazione mirata delle pratiche alle diverse tipologie di utente rendono CreditFlow lo strumento ideale per una valutazione allo stesso tempo rapida e accurata delle richieste di finanziamento dei clienti. La soluzione proposta ha un preciso valore in un contesto di mercato in cui una clientela esigente e consapevole richiede una varietà sempre maggiore di prodotti: per rispondere con efficienza tecnica e in un'ottica di migliore gestione della clientela gli Istituti di credito sono di conseguenza tesi ad operare attraverso strumenti capaci di garantire una gestione flessibile e personalizzata dei processi di business, un requisito ormai divenuto fondamentale per raggiungere obiettivi di efficienza e redditività. CreditFlow permette una più agevole gestione dei nuovi processi di business: la soluzione proposta ha infatti la capacità di lavorare su una dimensione multi-prodotto (richieste di prestiti, carte di credito, mutui, polizze assicurative, ecc.) e multi-canale (gestione di filiali, dealer, call center, utenti finali, ecc.), con opzioni che consentono l'utilizzo in ambito internazionale e una semplice integrazione con altri sistemi e banche dati esterne (Information Provider), nonché l'accesso alle banche dati Crif e delle società partner (Eurisc - il bureau per la tutela del credito e le informazioni da fonte pubblica). Inoltre CreditFlow sfrutta tutte le potenzialità di StrategyOne, il motore decisionale di Crif Decision Solutions per una gestione avanzata dei sistemi di scoring e dei processi di valutazione del merito creditizio. 

FINMATICA E HYPERION INSIEME PER IL BILANCIO CONSOLIDATO E IL REPORTING ISTITUZIONALE DEL SETTORE FINANCE
Milano, 29 novembre 2002 - Hyperion, leader nel mercato del Business Performance Management (BPM), e Finmatica, principale produttore italiano di software applicativo nel settore Finance, e-Business e Security, hanno siglato un accordo di partnership commerciale e di sviluppo che prevede l'integrazione delle applicazioni e della tecnologia Hyperion al fine di completare l'offerta Finmatica di soluzioni per il reporting istituzionale nel settore bancario. Tale accordo permetterà alle aziende del settore Finance di sfruttare i benefici di questa offerta commerciale altamente sinergica. Hyperion si distingue da oltre vent'anni per la leadership acquisita nelle applicazioni per il Bilancio Consolidato e il Reporting Istituzionale; tuttavia, la peculiarità delle normative del settore bancario nazionale (D. Lgs. 27/1/92 n.87 in attuazione della Dir. 86/635 che regola il bilancio di esercizio e consolidato delle banche e degli altri istituti di credito) richiede, piu' che in altri comparti economici, una forte verticalizzazione che sarà garantita da un partner d'eccezione quale Finmatica."L'obiettivo della partnership con Finmatica è quello di potenziare la presenza di Hyperion all'interno del settore Finance, grazie al patrimonio di esperienza e di conoscenza del mondo e dei processi tipici dell'attività bancaria maturato nel corso degli anni da Finmatica e confermato dal significativo numero di referenze di prestigio", commenta Annalisa Coppola, Channel Manager di Hyperion. "L'accordo siglato con Hyperion ci consente di presentare al mercato una soluzione in grado di rispondere alle esigenze di ogni Istituto di Credito nell'ambito del bilancio e della vigilanza consolidata. La flessibilità, la completezza e la notevole diffusione a livello nazionale e internazionale della soluzione Hyperion, oltre che alla assoluta integrazione con gli altri prodotti Finmatica, conferiscono alla soluzione quel valore aggiunto in grado di distinguerla e di renderla vincente per il mercato bancario", ha dichiarato Antonio Seggioli, General Manager Financial Solutions. 

INTERBANCA INVESTIMENTI DUE E KAIROS PARTNERS PRIVATE EQUITY FUND INVESTONO NEL CAPITALE DI MARSILLI & CO S.P.A
Milano, 29 novembre 2002 - Interbanca Gestione Investimenti Sgr S.p.A., società di gestione di fondi mobiliari chiusi di diritto italiano, e Kairos Partners Private Equity Fund, fondo di private equity del Gruppo Kairos, annunciano oggi l'ingresso nel capitale di Marsilli & Co S.p.A. attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale da € 10 Ml, volto a sostenere il piano di sviluppo industriale dell'azienda, che prevede l'espansione nei mercati emergenti nonché l'estensione del core business al campo dell'automazione industriale. Marsilli & Co ha sede a Castelleone (Cr) ed è uno dei principali costruttori mondiali di macchine e linee automatiche ad alta tecnologia per la produzione di componenti avvolti, utilizzati nel settore automobilistico, telecomunicazioni, elettrodomestico e in applicazioni elettromeccaniche civili ed industriali. Nel 2001 il fatturato consolidato è stato di € 53 Milioni con un reddito operativo di € 4,9 Milioni. Marsilli & Co nasce nel dopoguerra e dai primi anni '90 fa capo alla famiglia Parati che, anche dopo l'operazione, rimane azionista di maggioranza. Gian Battista Parati mantiene la carica di Amministratore Delegato della società. Marsilli & Co, già leader in Europa e Nord America, ha recentemente acquisito il suo più importante concorrente nazionale, Dak S.p.A., oggi Kinomat S.p.A., consolidando la sua posizione sul mercato mondiale e accrescendo la propria capacità produttiva. Ad oggi la Marsilli esporta oltre il 75% del suo fatturato. Marsilli & Co, che è oggi a capo di un Gruppo di 13 società produttive complementari e integrate, si è da sempre caratterizzata per gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo che l'hanno spinta verso soluzioni tecnologiche innovative. La recente realizzazione dello smart pallet, rivoluzionario sistema di trasporto intelligente e programmabile, adatto per il "reconfigurable manufacturing", unitamente ad altri nuovi prodotti, costituisce per Marsilli il trampolino di lancio nel mercato dell'automazione industriale, che si affiancherà a quello attuale. Con questa operazione gli investimenti realizzati dall'inizio dell'anno dal secondo fondo chiuso lanciato e gestito da Interbanca Gestione Investimenti Sgr salgono a 8, per un totale complessivo di € 22,6 Milioni. Per Kairos Partners Private Equity Fund si tratta del secondo investimento nel capitale di società non quotate. Gli aspetti legali dell'operazione sono stati seguiti dallo studio legale Vita Samory, Fabbrini e Associati. 

DIRECTA: SUPERATI PER LA PRIMA VOLTA I 20.000 ORDINI ESEGUITI IN UN GIORNO 
Torino, 29 novembre 2002. Directa, pioniere del trading online in Italia, supera il traguardo dei 20.000 ordini eseguiti in un giorno. Ieri, 27 novembre, per la prima volta dall'inizio dell'attività, Directa ha eseguito 20.205 ordini, su 38.954 ordini processati nella stessa giornata. Il precedente massimo risaliva al 19 gennaio 2001, con un numero di 19.196 ordini eseguiti. Al raggiungimento di questo risultato ha contribuito, oltre al recupero dei volumi scambiati in Borsa, il buon gradimento, da parte dei clienti Directa, dell'introduzione del trading su Fib e miniFib. "Siamo soddisfatti del raggiungimento di questo risultato - ha dichiarato l'Ing. Mario Fabbri, Amministratore Delegato di Directa - oltre che dell'aumento dei volumi scambiati sulla Borsa dai nostri clienti. Non avevamo mai raggiunto questi livelli, neanche in periodi in cui sulla Borsa venivano scambiati volumi decisamente superiori. Adesso, anche se secondo i nostri calcoli abbiamo ancora ampi margini, in previsione di possibili crescite ulteriori, ci affretteremo a potenziare il sistema, perché la velocità e l'affidabilità continuino a restare ottimali anche nelle giornate borsistiche più intense". 

IL PRESIDENTE MOSCOSO DI PANAMA E IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO FIRMANO ACCORDI BILATERALI 
Panama, 29 novembre, 2002 - Il Presidente di Panama, Mireya Mosoco e il Principe Alberto di Monaco hanno firmato un accordo bilaterale tra il Principato di Monaco e il Governo panamense per stringere e alimentare il rapporto di amicizia e le relazioni tra i due stati. L'accordo è stato stipulato alla presenza del Direttore Generale dell'Ipat Liriola Pitti, del Primo e del Secondo vicepresidente di Panama, dei Ministri e Vice Ministri di Stato, delle autorità monegasche. Un documento di intesa siglato tra l'Unità Finanziaria per la prevenzione di blocco di capitale di Panama e il Servizio di Informazione e Controllo del Circuito Finanziario di Monaco, attraverso il quale le autorità collaboreranno al fine di raccogliere, sviluppare, analizzare e condividere informazioni relative a dubbie transazioni finanziarie coinvolte nel riciclaggio di danaro o attività criminose. Entrambi i Governi hanno siglato, inoltre, una Dichiarazione Congiunta per la cooperazione nello sviluppo del settore del turismo: l'obiettivo della Dichiarazione Congiunta è quello di favorire lo scambio di esperienze politiche per lo sviluppo del turismo e di condividere la conoscenza sulle nuove infrastrutture e sui prodotti turistici innovativi con pertinenza sia sul mercato turistico europeo sia su quello latino-americano. Gli accordi bilaterali tra Panama and Monaco sono stati firmati dal Ministro dei Rapporti con l'Estero di Panama Jose Miguel Aleman e Frank Biancheri, consulente del governo di Monaco per l'Economia e la Finanza. L'avvenimento si è verificato durante la visita di S.A. Reale il Principe Alberto Alessandro Luigi Pietro, erede al trono di Monaco e Marchese di Baux, giunto a Panama martedì, 26 novembre. Al suo arrivo al 'Palacio de las Garzas', il Principe è stato ricevuto dal Presidente di Panama, Mireya Moscoso e, a seguito di alcuni colloqui privati, ha proceduto con la sigla degli accordi. 

LA IXFIN DEI F.LLI PUGLIESE PRESENTA IL PROPRIO PIANO DI ACQUISIZIONI ACQUISITO IL 100% DI MAGNETI MARELLI SISTEMI ELETTRONICI, IL 100% DI PROMEK, IL 100% DI UNICOM E IL 49% DI ICS 
Marcianise, 29 novembre 2002 - Ixfin, tra le aziende leader a livello europeo nel settore dei Servizi di Fabbricazione Elettronica (Ems - Electronic Manufacturing Services) controllata dalla famiglia Pugliese, imprenditori irpini, ha comunicato ieri l'avvenuta acquisizione del 100% di Magneti Marelli Sistemi Elettronici S.p.A., del 100% di Promek S.A., del 100% di Unicom S.p.A. e del 49% di Ics S.p.A., licenziataria del noto marchio Olivetti. Le acquisizioni, che hanno visto come advisor il Dott. Antonio Tuccillo dello studio Tuccillo-Greco-Soprano di Napoli, oltre al supporto dell'Avv. Luca Ponti dello studio legale Ponti & Associati, si inseriscono nel progetto di sviluppo del Gruppo Ixfin che intende focalizzare le proprie attività nei settori dell'automotive, del mercato dell'elettronica per la casa e dell'informatica, reciprocamente complementari e suscettibili di un potenziale di sviluppo molto interessante per il prossimo futuro. Con queste acquisizioni Ixfin, completa la propria strategia di sviluppo che la vede impegnata ora in cinque diversi settori: 1) Automotive: attività di progettazione, realizzazione e vendita di parti e componenti elettronici ed elettromeccanici, telematica ed elettronica di bordo; 2) Ems: ingegnerizzazione, produzione e riparazione di schede, prodotti e sistemi elettronici; 3) Servizi: attività di assistenza post-vendita, riparazioni, collaudi, Call e Contact Center, inbound e Outbound; 4) Research & Development: sviluppo Hardware e software di componenti ed apparati elettronici nei settori delle Telecomunicazioni, Domotica, e Automotive; Co-engineering di prodotto e processi di automazione (realizzazione di macchine custom); 5) Ict, prodotti e servizi nel campo dell'information technology (Pc, Notebook, Server e Business Data Center); La politica del Gruppo Ixfin è dunque quella della diversificazione delle attività con lo scopo di offrire, ai propri clienti, servizi integrati che coprano l'intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla ingegnerizzazione e realizzazione, fino ad arrivare ai servizi di logistica ed alla assistenza post vendita. Per quanto riguarda l'attività delle società neo acquisite si ricorda che: Magneti Marelli Sistemi Elettronici SpA, con 3.050 dipendenti su 10 stabilimenti - di cui 8 all'estero- è leader in Italia e uno dei principali player europei e mondiali nel settore dell'elettronica per autoveicoli. Progetta e produce quadri di bordo, in-board computer e telematica per i principali costruttori mondiali di auto: FIAT (incluse Maserati e Ferrari), Daimler-Chrisler, Volkswagen, Renault, Peugeot-Citroen. L'acquisizione Magneti Marelli porta al gruppo Ixfin storici marchi come Jaeger, Veglia, Veglia Borletti e Magneti Marelli stessa. Promek Sa, 305 dipendenti nello stabilimento spagnolo di Guadalajara, opera nella progettazione e produzione di impianti di carburazione, pompe acqua/olio/benzine, parti in pressofusione per il settore automotive. Ics SpA, 309 dipendenti nello stabilimento di Scarmagno, è l'unica azienda licenziataria dello storico marchio Olivetti nel settore P.C., sviluppa, produce e commercializza soluzioni, servizi e prodotti Ict per il mercato professionale e consumer. Uni.Com SpA, 85 dipendenti, rappresenta la punta più avanzata della capacità progettuale del gruppo Ixfin nel settore Tlc ed Home Appliances. Sviluppa, progetta ed installa piattaforme di accesso multimediale e reti per le connessioni end-to-end dedicati al mercato residenziale e business. Grazie a queste acquisizioni strategiche nonché al piano di investimenti e sviluppo presentato l'8 Luglio scorso, di cui prosegue la realizzazione e che prevede complessivamente l'impiego nell'area Sud di 23 milioni di Euro in nuove tecnologie di progettazione, produzione e logistica, Ixfin a fine 2002 arriverà ad occupare 5.300 dipendenti in 7 stabilimenti in Italia - Marcianise (Ce), Avezzano (Aq), Chieti, Venaria (To), Scarmagno (To), Corbetta (Mi) Orvieto (Tr) - e 9 stabilimenti all'estero - Tepotzotlan (Messico), Hortolandia (Brasile), Amiens, Nanterre, Chatelier (Francia), Guadalajara, Barbera Del Valles (Spagna), Boeblinger (Germania) e Guangzhou (Cina) - per un fatturato stimato di circa 650 milioni di Euro. Massimo Pugliese, patron di Ixfin, così commenta l'operazione: "L'acquisizione del controllo di Magneti Marelli, di Promek e di Unicom nonché la significativa partecipazione in ICS, danno ad Ixfin la possibilità di completare le proprie competenze nella progettazione e nell'ingegneria elettronica nel campo dell'Hi-Tech, l'informatica e l'automotive e di ampliare la propria offerta al settore della componentistica per l'auto e dell'elettrodomestico. Con questa operazione Ixfin attua un importante progetto di potenziamento e diversificazione della capacità produttiva e di consolidamento della posizione di leadership a livello europeo rafforzando la propria capacità produttiva in Italia ed espandendosi significativamente in Francia, Germania, Spagna, Cina, Messico e Brasile, acquisendo così la capacità di competere con i più importanti Player a livello mondiale."

RICERCA: CNR ESCE DA EUROPEAN SCIENCE FOUNDATION PER MANCANZA DI FONDI 
Roma, 29 novembre 2002 - Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha comunicato all'European Science Foundation la rinuncia alla sua partecipazione a partire dal 2004 per mancanza di risorse finanziarie. Una situazione che comporta l'interruzione di programmi europei di grande prestigio quali Eurocore "Gentile Segretario Generale, le difficoltà in cui versa attualmente il bilancio dello Stato italiano si ripercuotono inevitabilmente anche sul sistema nazionale della ricerca...... per questo sono costretto ad annunciarle che, qualora nel 2003 non dovessero intervenire elementi di novità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche si trova costretto a rinunciare dal 2004 alla sua partecipazione all'European Science Foundation". E' con queste parole che il Presidente del Cnr Lucio Bianco ha comunicato in una lettera al responsabile dell'Esf, Enric Banda, l'impossibilità dell'Ente di confermare la partecipazione a programmi internazionali di grande rilievo, quali Eurocore, per mancanza di fondi. Il Cnr contribuisce attualmente all'European Science Foundation con una quota di 500.000 euro circa, pari al 71% della quota italiana di partecipazione (il 20% è di competenza dell'Infm e il 7% circa dell'Infn): "Una spesa certamente modesta - sottolinea Bianco - che tuttavia in questo momento non possiamo garantire a partire dal 2004, dal momento che il Miur ci ha comunicato ufficialmente che nel 2003 l'Ente subirà una decurtazione del 2% rispetto alla dotazione ordinaria del 2002 e addirittura del 10% nel 2004". Ma non si tratta dell'unico paradosso che la ricerca scientifica italiana vive in questo momento: "Basti pensare - conclude Bianco - che ci è stata donata un'apparecchiatura del valore di 15 milioni di euro, essenziale per la ricerca nel settore delle nanotecnologie, ma probabilmente dovremo rifiutare la donazione perché non riusciamo a reperire i 400.000 euro necessari al trasporto e installazione. E questi sono dati reali, di cui non si può non prendere atto".

 SAP PRESENTA IL CONVEGNO SULL'INTEGRAZIONE E LA RAZIONALIZZAZIONE DEI PROCESSI NEL SISTEMA MODA ITALIA - BOLOGNA, 3 DICEMBRE 2002 
Bologna, 29 novembre 2002 - Il convegno organizzato da Sap al Boscolo Hotel Tower di Bologna, vedrà la partecipazione di Sda Bocconi, che presenterà un'analisi sul sistema moda Italia, e di Benetton Group e Fashion Box Group (Replay) che illustreranno come la tecnologia ha cambiato i processi interni consentendo maggior efficienza, controllo e più reattività alle esigenze del mercato. I modelli di business emergenti nel settore moda italiano impongono la ridefinizione di un sistema informativo più capace di soddisfare le esigenze di gestione integrata dell'intera catena logistica che va dal tessuto al negozio. L'integrazione e la razionalizzazione dei processi consentono maggiore efficienza, un miglior controllo del business e una maggiore reattività ai bisogni del mercato. Questi i temi che verranno analizzati nel corso del convegno organizzato a Bologna da Sap, con la partecipazione di Sda Bocconi, Benetton Group e Fashion Box Group (che controlla il marchio Replay). Salvo Testa, Docente Area Strategia di Sda Bocconi, presenterà uno Studio effettuato da Sda Bocconi e commissionato da Sap, sull' "Integrazione dei processi e dei modelli di business emergenti nel sistema moda". L'analisi evidenzierà le possibili aree di miglioramento, sia all'interno della singola impresa, sia al di fuori, tra gli interlocutori esterni e soprattutto nelle interrelazioni con essi. A tal fine verrà illustrato un quadro di sintesi delle peculiari caratteristiche del sistema moda nel suo complesso ed un'analisi delle nuove tendenze in atto incentrate sulle nuove tecnologie ed esperienze manageriali. Il convegno continuerà con l'intervento di Sap, che illustrerà come le soluzioni Sap per il Sistema Moda sono la risposta applicativa a tutte queste esigenze. La loro versatilità e flessibilità consentono ad aziende di ogni dimensione di gestire il proprio business in modo più efficiente, guadagnando così significativi vantaggi competitivi per rispondere velocemente alle sollecitazioni del mercato, riducendo i costi e allargando la propria fascia di clienti. Il convegno si concluderà con l'intervento dei rappresentanti di Benetton Group e Fashion Box Group (marchio Replay), che illustreranno come la propria struttura abbia ottimizzato i processi aziendali attraverso l'introduzione della tecnologia. 

IL CENTRO FORMAZIONE MANAGEMENT (CFMT) PREVEDE LA RIPRESA DELL'ECONOMIA, TRAINATA DAL TERZIARIO, NEL 2004
Milano, 29 novembre 2002 - Nonostante la crisi che continuera' nel 2003, l'economia italiana si riprendera' a partire dal 2004 e a fare da traino sara' soprattutto il terziario (turismo, servizi alla persona, distribuzione e industrie creative). Questo quello che emerge dall'Indagine previsionale Terziario Futuro 2003-2005 - che e' stata realizzata da S3.Studium per il Centro Formazione Management del Terziario (Fendac e Confcommercio) e sara' presentata il 29 e 30 novembre all'Hotel Gallia di Milano. Le principali opportunita' per questo settore saranno: l'aumento della domanda di servizi alla persona e di servizi avanzati, la creazione di nuovi servizi e il maggior peso delle ''industrie creative'' (moda, design, pubblicita', cinema, multimedia). L'industria dell'ospitalita' diventera' il comparto leader e la crescita premiera' soprattutto servizi alla persona, servizi per il tempo libero, grande distribuzione e turismo. Il commercio sara' piu' liberalizzato e sempre piu' flessibile e vicino alle esigenze del consumatore. Sul fronte delle imprese assisteremo ad un aumento dei processi di concentrazione e di crescita, alla prosecuzione del recupero di efficienza, a innovazioni organizzative nel processo distributivo e nella logistica e all'espansione dell'outsourcing. La Commissione europea incentivera' ulteriormente la concorrenza con azioni incisive sul fronte dell'antitrust e della trasparenza. Le imprese nazionali correranno il rischio della colonizzazione da parte delle piu' attrezzate imprese straniere e assisteremo ad una graduale deindustrializzazione per la forte crisi del made in Italy in campo farmaceutico, chimico e automobilistico. L'internazionalizzazione sara' disomogenea e portera' ad una marginalizzazione dei padroncini e dei professionisti. A fare da freno saranno soprattutto l'incertezza delle imprese e delle persone e la forte resistenza al cambiamento. Avremo anche una stasi nelle privatizzazioni e nell'equilibrio pubblico-privato, con lo Stato che nei servizi essenziali manterra' una maggiore credibilita'. Notevole sara' anche la crescita del terzo settore, soprattutto con forme spurie profit-no profit. L'Indagine previsionale (scenario economico, sociale e organizzativo) Terziario Futuro 2003-2005, che sara' presentata il 29 e 30 novembre all'Hotel Gallia di Milano, e' stata realizzata da S3.Studium per il Centro Formazione Management del Terziario, costituito da Fendac (Federazione manager del terziario) e Confcommercio per i dirigenti (18.500) e le imprese (7.500) del terziario. Il Cfmt eroga ogni anno piu' di 6.000 giornate di formazione a quasi 3.000 manager e, oltre all'attivita' formativa, ha dato vita all'Osservatorio sul Terziario per raccogliere e razionalizzare le tendenze che a livello nazionale e internazionale stanno caratterizzando il comparto e le imprese che vi operano. 

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +2,1% NEL 2001. IN AUMENTO ANCHE LE IMPORTAZIONI: +9,1% 
Roma, 29 novembre 2002 - I dati definitivi sulla domanda di energia elettrica in Italia nel 2001 attestano una crescita del 2,1% rispetto al 2000. 304,8 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia richiesta nel Paese. L'11 dicembre 2001 si è verificata la punta massima di domanda sulla rete elettrica italiana, pari a 51.980 megawatt, superiore del 6% rispetto alla precedente punta storica riferita al 2000. Sul lato dell'offerta, la produzione nazionale ha contribuito alla copertura della domanda con 256,4 miliardi di kWh (+0,9% rispetto al 2000), per una quota percentuale dell'84,2%. La quota restante di domanda è stata soddisfatta facendo ricorso alle importazioni: 48,4 i miliardi di kWh di provenienza estera (+9,1% rispetto al 2000), pari al 15,8% del totale. Per quanto riguarda, invece, la tipologia degli impianti di generazione di elettricità la produzione termoelettrica (centrali a gas, olio combustibile, carbone) ha raggiunto nel 2001 i 207,2 miliardi di kWh (-0,4% rispetto al 2000), mentre il contributo della produzione idroelettrica è stato pari a 53,2 miliardi di kWh, con un aumento del 6% rispetto all'anno precedente. In diminuzione l'apporto della produzione geotermica, che passa dai 4,4 miliardi di kWh del 2000 ai 4,2 miliardi di kWh del 2001 (-3,6%), mentre la produzione eolica ha fatto registrare nel 2001 un significativo balzo in avanti: 1,1 miliardi di kWh, con una crescita percentuale del 109,3% rispetto al 2000 (vedi Tabella 1). 
Tabella 1 - Bilancio dell'energia elettrica in Italia 

GWh

2000

2001

2001/2000

Produzione netta

263.292,7

265.965,2

1,0%

- idrica

50.229,2

53.252,3

6,0%

- termica

208.079,3

207.274,6

- 0,4%

- geotermica

4.415,5

4.256,3

- 3,6%

- eolica

562,5

1.177,3

109,3%

- fotovoltaica

6,2

4,8

-22,6%

di cui destinata ai pompaggi

- 9.129,5

- 9.511,0

4,2%

Produzione destinata al consumo

254.163,2

256.454,2

0,9%

Energia elettrica importata

44.831,0

48.926,6

9,1%

Energia elettrica esportata

-484,0

- 549,3

13,5%

RICHIESTA

298.510,2

304.831,5

2,1%

Dal punto di vista della produzione territoriale, l'Italia settentrionale si conferma l'area più produttiva del Paese (49,2% della produzione totale), seguita dall'Italia meridionale - insulare (30,2%) e dall'Italia centrale (20,6%) (vedi Tabella 2). Tabella 2 - Produzione di energia elettrica in Italia per Regioni 

GWh

2000

2001

2001-2000

% sul totale

Piemonte

15.240,4

14.692,1

- 548,3

5,7

Valle d’Aosta

2.802,5

3.010,7

208,2

1,2

Lombardia

38.597,9

37.868,3

- 729,6

14,8

Trentino Alto Adige

10.489,4

10.774,9

285,5

4,2

Veneto

30.390,9

29.396,6

- 994,3

11,5

Friuli Venezia Giulia

6.653,5

7.068,9

415,4

2,8

Liguria

9.650,4

12.741,3

3.090,9

5,0

Emilia Romagna

12.208,3

10.382,0

- 1.826,3

4,0

Italia settentrionale

126.033,3

125.934,8

98,5

  49,2

Toscana

19.017,2

19.631,8

344,6

7,5

Umbria

3.239,5

3.499,5

260,0

1,4

Marche

1.226,0

2.463,4

1.237,4

1,0

Lazio

31.125,5

27.576,1

- 3.549,4

10,8

Italia centrale

54.608,2

52.900,8

- 1.708,2

   20,6

Abruzzi

4.131,2

4.118,9

- 12,3

1,6

Molise

1.143,7

1.172,0

28,3

0,5

Campania

2.976,6

3.215,3

238,7

1,3

Puglia

23.510,5

24.559,3

1.048,8

9,6

Basilicata

1.147,7

1.268,1

120,4

0,5

Calabria

6.859,1

8.237,9

1.378,8

3,2

Sicilia

22.932,9

23.425,5

492,6

9,1

Sardegna

10.820,0

11.621,6

801,6

4,5

Italia meridionale e insulare

73.521,7

77.618,6

- 4.097,1

30,2

Totale Italia

254.163,2

256.454,2

2.291,0

100,0

Sul versante delle principali fonti energetiche, il 2001 ha confermato il gas naturale quale combustibile maggiormente utilizzato per la produzione termoelettrica. Lo scorso anno, infatti, la quota percentuale dell'energia termoelettrica prodotta con gas naturale si è attestata attorno al 45% (pari a circa 92 miliardi di kWh), a fronte di un consumo di prodotti petroliferi pari al 34% (oltre 70 miliardi di kWh) e della quota relativa al carbone dell'ordine del 14% (circa 29 miliardi di kWh). Si conferma così il trend avviato nel 2000, anno in cui il gas ha superato per la prima volta l'olio combustibile quale fonte primaria per la produzione di elettricità. Per quanto riguarda, infine, la rete elettrica di trasmissione nazionale, al 31 dicembre 2001 risulta costituita da 42.854 km di linee: 9761 sono i km di elettrodotti a 380 kV, 12.558 i km delle linee a 220 kV, 20.332 i km degli elettrodotti a 150-132 kV e 204 sono i km del cavo Italia - Grecia da luglio 2002 entrato a far parte della RTN. Tutti i dati sono estrapolati dalla pubblicazione, relativa al 2001, sugli impianti e la produzione di energia elettrica in Italia, realizzata dal Gestore della rete e presentata alla Sesta Conferenza Nazionale di Statistica. Il volume illustra il quadro "anagrafico" degli impianti elettrici e della loro produzione di energia. Cinque sono le sezioni che lo compongono. La prima sezione - Dati generali - contiene una sintesi dei principali dati statistici del 2001 confrontati con gli analoghi dati del 2000. La seconda sezione - Rete elettrica - mostra la consistenza della rete di alta e altissima tensione alla fine dell'anno di riferimento. La successiva sezione - Impianti di generazione - riporta la consistenza degli impianti idroelettrici, termoelettrici e da fonti rinnovabili. Nella quarta sezione si analizzano i Carichi orari, con particolare riferimento al terzo mercoledì di ciascun mese. La quinta sezione, relativa alla Produzione, riporta i dati delle produzioni idroelettrica, termoelettrica e da fonti rinnovabili, riferiti sia al tipo di impianto sia a ciascuna Regione. Per ulteriori dettagli e approfondimenti si rimanda al testo integrale delIa pubblicazione, consultabile sul sito www.grtn.it  alla voce "Dati statistici". 

L'INDAGINE DI NUS CONSULTING GROUP IN 14 PAESI DIMINUISCE IN TUTTO IL MONDO IL PREZZO DEL GAS PER USO INDUSTRIALE IN ITALIA RIDUZIONI DEL 17,5% Milano, 29 
Novembre 2002 - Nel 2001, in quasi tutti i paesi del mondo il gas per uso industriale e civile è diminuito, spesso in misura significativa. Una indagine condotta dalla multinazionale americana Nus Consulting Group in 14 paesi sulle utenze professionali (la survey non riguarda i consumi domestici) evidenzia che gli Stati Uniti , con una riduzione del 44% , sono i maggiori "beneficiari", ma anche l'Europa registra decrementi a due cifre, con riduzioni del 16,7% nei Paesi Bassi, del 14,5% in Germania , del 13,6% in Svezia, del 12,4% in Finlandia, dell' 11,2% in Belgio. Allineata alla media europea anche l'Italia che evidenzia per le utenze industriali una diminuzione del 17, 5% , con un costo medio di c/€ 20, 55 per metro cubo, calcolato su imprese con un carico medio annuo di 2.770.000 mc e al netto dalle imposte non recuperabili. Ben diversa è, invece, nel nostro Paese la situazione per le forniture di gas destinate ad uso civile (servizi,commercio,Pubblica Amministrazione,Enti Pubblici) escluse, anche in questo caso, le utenze domestiche. In questo mercato , dove i prezzi sono tuttora imposti dal Cip (Comitato Interministeriale Prezzi) si rileva in Italia un costo medio di c/€ 52,700 per metro cubo, con una riduzione del 3,% , a fronte di 8,3% in Germania, 9,1% in Svezia, 4,1% in Francia. Nelle utenze civili sono gli Spagnoli a farla da padroni, con abbattimenti di costi che arrivano, addirittura, al 37,8%. Nel settore civile i parametri internazionali tengono conto di imprese con un carico medio annuo di 274.000 metri cubi; va rilevato però che nel nostro paese le utenze civili si attestano su carichi medi annui molto più bassi, nell'ordine dei 75.000 metri cubi. Come rilevato, la posizione dell'Italia è in controtendenza sfavorevole; il nostro paese risulta infatti in Europa quello dove i prezzi sono scesi in misura minore. L'Italia, inoltre, deve fare i conti con un mercato teoricamente in via di completa liberalizzazione ma, di fatto, tuttora condizionato dal rapporto con il fornitore monopolista (Snam) e dalla disponibilità di soli 4 punti di accesso per l'approvvigionamento del gas, attualmente controllati e gestiti da Eni. Il mercato del gas in Italia La produzione nazionale di gas nel 2001 è stata di 15,5 miliardi di metri cubi. Il gas importato è stato di 55,5 miliardi di mc, provenienti in prevalenza da Russia e Algeria. Il consumo totale è stato di 71 miliardi mc, così suddivisi 

Area di utilizzo

 

Miliardi di MC

Uso civile(terziario, P.A, Enti )

23,3 (32,8%)

Uso industriale

24,7 (34,8%)

Termoelettrico

23,0 (32,4%)

Fonte: Nus Consulting Group 

Prezzi variabili in funzione di consumi e destinazioni d’uso I prezzi del gas per metro cubo, al netto delle imposte non recuperabili, sono diversi in funzione dei consumi e delle destinazioni d’uso. Tengono inoltre contro di una riduzione media del 4% essendo riferiti a grandi utenti che operano sul libero mercato. I calcoli considerano un tasso di inflazione al 1° settembre 2002 del 2,2%.

Carico medio/anno

Prezzo c/€ per mc 2002

Prezzo c/€ per mc

2001

Variazione %

2.770.000 mc

industriale continua

20,55

24,83

-17,2%

2.770.000 mc

industriale interrompibile

18,18

18,33

-0,8%

275.000 mc- civile

(terziario,P.A, Enti )

52,7

54,7

-3%

Fonte. Nus Consulting Group

Variazioni significative nelle città italiane Anche se prendiamo in esame utenze non industriali con consumi più limitati (75.000 mc/anno), le differenze sono notevoli, soprattutto nei principali capoluoghi di provincia. La tabella rileva che Napoli paga il gas molto più di Milano, Torino è meno cara di Palermo e di Roma, Bologna è la città dove il gas costa meno. Milano e Bologna risultano inoltre ampiamente sotto la media italiana.

Città

 

2002 c/€-mc

2001 c/€-mc

Variazione %

Napoli

62,02

62,48

-0,73%

Palermo

57,27

59,07

-3,04%

Roma

56,37

58,12

-3,01%

Torino

48,87

51,57

-5,23%

Milano

45,42

53,47

-15,05%

Bologna

45,41

47,18

-3,75%

Media Italia

c/€

 

52,56

 

55,31

 

-5,13%

Fonte: Nus Consulting Group

I prezzi indicati non includono l'addizionale regionale che varia da Regione a Regione, con una incidenza da 0 a 2,5 c/€ La liberalizzazione: lo stato dell'arte Il mercato del gas è stato liberalizzato in Italia nel 2001 per le utenze con consumi superiori a 200.000 mc, mentre gli utenti con carichi superiori a 50.000 mc hanno potuto aderire ai Consorzi. La definitiva chiusura dell'accordo esistente tra Snam e Confindustria, che prevedeva accordi bilaterali per la definizione dei prezzi industriali, ha rappresentato un passo ulteriore e determinante verso la completa liberalizzazione del mercato, ormai prevista per tutti i clienti italiani a partire dal 2003. Gli ostacoli a una liberalizzazione totale sono tuttavia ancora innumerevoli; questo ha comportato riduzioni dei prezzi , nel libero mercato, inferiori rispetto alle aspettative. 2003: mercato liberalizzato: le prospettive e le aspettative Che cosa si aspettano gli utenti italiani dalla definitiva e totale liberalizzazione del mercato, prevista per il 2003? Il commento è di Walter Bagnato, direttore di Nus Consulting Group Italia: "E' difficile, allo stato attuale, prevedere lo scenario di un mercato totalmente liberalizzato, in assenza di nuovi operatori realmente competitivi che possano "affiancarsi" a Snam e fornire nuovi punti di accesso alle forniture. Ricordiamo che il gas è una risorsa ampiamente disponibile nel mondo ma le strutture che si occupano del trasporto e della distribuzione sono ancora relativamente poche e questo rappresenta uno degli ostacoli maggiori alla effettiva e auspicata "deregolamentazione". Il decreto Letta (164/00) ha posto limiti alla produzione e distribuzione di gas da parte di Eni ampliando, di fatto, gli spazi per l'importazione. E' prevedibile però che buona parte del gas importato venga destinato alla produzione di energia elettrica ; questo fa presumere che le aspettative degli utenti per ulteriori riduzioni nei prezzi non vengano adeguatamente soddisfatte e che la liberalizzazione del 2003 non comporti automaticamente una diminuzione nei prezzi". In Europa e nel mondo Tornando all'Europa, nella survey di Nus Consulting si rileva che la Germania ha diminuito i prezzi del gas industriale del 14,5% in virtù del minor costo del petrolio e della deregulation in atto, ma non è ancora in grado di riversare i vantaggi sui consumatori e deve gestire complesse situazioni interne, compreso il ruolo della società che trasporta il gas naturale e che controlla, di fatto, l'intero mercato tedesco. L'Olanda ha "deregolato", dal gennaio 2002, i grandi clienti e liberalizzerà, dal luglio 2003, tutti gli utenti, a prescindere dai consumi. Con riduzioni medie dei prezzi intorno al 16%, il paese è al centro di una serie di "gare tariffarie" che vedono in competizione circa 15 fornitori. Situazione non facile che consente però di esercitare un effettivo controllo sui costi, alimentato dalla concorrenza fra gli operatori. La Spagna (-7,8%) non replica nel settore industriale la eccellente "performance" del mercato civile: ottenuta una diminuzione generalizzata dei prezzi del gas naturale, il paese iberico sta sviluppando piani per deregolamentare ulteriormente le forniture e prevede per il 2003 modesti incrementi nei costi. La Francia ha registrato diminuzioni nel gas industriale del 6% ma è in ritardo sulla applicazione della Direttiva Europea; questo fa sì che siano ancora pochi gli utenti che possono accedere al mercato liberalizzato. In Svezia il 50% dell'uso interno è dedicato alla produzione di energia elettrica e agli impianti di riscaldamento.Una possibilità di espansione su questo fronte, con prospettive di prezzi più vantaggiosi, è legata al progressivo smantellamento della produzione di elettricità da centrali nucleari Unico paese in Europa ad avere registrato un leggero incremento è l'Inghilterra (+ 1,6%) che entro il 2010 importerà circa metà del suo fabbisogno annuo di gas (60 miliardi di mc) con prevedibile allineamento ai prezzi europei. Guardando oltreoceano, la Survey Nus evidenzia la consistente diminuzione degli Usa (oltre il 40%). Le previsioni per il futuro restano però incerte; in diversi stati americani è addirittura in corso un rallentamento nel processo di deregulation anche a causa della perdita di credibilità delle imprese (p.es. Enron) e al clima di generale sfiducia che si è ingenerato presso la pubblica opinione. 

"LA TURCHIA CAMBIA: LE OPPORTUNITÀ DEL NUOVO SCENARIO POLITICO ED ECONOMICO" 
Milano, 29 novembre 2002 - Questi i principali argomenti che saranno trattati nel corso dell'incontro, organizzato da Ambrosetti, che si terrà artedì 3 dicembredalle ore 14:00 alle ore 17:30 presso l'hotel Principe di Savoia di Milano:Le prospettive di stabilità del nuovo Governo e la capacità di assicurare un rapido avanzamento delle riforme politiche ed economiche.I comuni benefici politici, economici e sociali relativi all'ammissione dellaTurchia nell'Unione Europea.Le prospettive dì un promettente recupero dell'economia della Turchia.Lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali tra la Turchia e l'Italia. Fra i relatori citiamo: Zeynep Bodur Okyay (Turkish-Itaiian Business Council), Rosolino Orlando (TurkishItalian Business Council), Nuri Colakoglu (Ceo, Cnn Turk), Yavuz Canevi (Chairman, Turk Ekonomi Bank), Meral Gezgin Eri§ (Chairperson, Economic Development Foundation), Antonio Mafodda (Trade Commissionner, ICE Istanbul), Faruk Y inevman (Chairman, Foreign Investors Association), Pasquale Forte (President, Eldor Co), Latif Aral (Chairman, Sarsilmaz Co). 

IL GRUPPO SOLVAY SI AGGIUDICA IL PRESTIGIOSO LEARNING ORGANIZATION AWARD 2002 
Milano, 29 novembre 2002 "Passione per il progresso". Con questo claim, Georges Theys, Direttore Generale Solvay Italia e Francia, ha iniziato nel '90 a trascinare l'organizzazione verso una cultura aziendale proiettata all'Innovazione. "Strategia e passione, sono il vero vantaggio competitivo di un'azienda" afferma Theys, tra i più convinti sostenitori di una chimica orientata allo sviluppo sostenibile e al minor impatto ambientale. Theys è convinto che "la vera ricchezza sia costituita dalle risorse umane e che il coinvolgimento emotivo sia parte integrante della mission aziendale". "Il Gruppo Solvay ha adottato i valori propri della learning organisation - spiega Theys - come il comportamento etico, la responsabilizzazione, il lavoro di squadra... Per questo mi fa particolarmente piacere ritirare un premio concepito per chi 'gestisce il presente per creare il futuro'. Francamente una vocazione che è nel Dna del nostro Gruppo ". Georges Theys nel 1992 è stato il promotore in Solvay Italia di "Orizzonti", un progetto d'impresa per il miglioramento globale. Dieci anni più tardi una convention "Interox", a Rosignano, è stata organizzata interamente dagli operai. "Un cambio di rotta epocale. Si pensi che negli anni sessanta c'erano dieci livelli tra dirigenti e operai, una differenziazione molto strutturata e con barriere piuttosto rigide. Oggi in Solvay il learning è un criterio generalizzato". Theys è stato anche un grande precursore in merito al Knowledge Management, convinto che la condivisione delle informazioni sia la marcia in più di un'azienda. In quest'ottica ha parallelamente sempre valorizzato l'Intranet per mettere in rete e collegare tutto il personale delle varie sedi e funzioni. L'innovazione è un'altra strategia fondamentale nell'evoluzione del Gruppo Solvay. In questi anni si è lavorato molto per far condividere a tutti i collaboratori le dinamiche innovative, con la consapevolezza che l'innovazione è parte integrante del modo di agire nel lavoro quotidiano di ognuno. 

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