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29 NOVEMBRE 2002
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
BRUXELLES, PROPONE UNA SERIE DI
INDICATORI DI BENCHMARKING PER IL PIANO D'AZIONE "EEUROPE 2005"
INTERNET BANDA LARGA, I SERVIZI PUBBLICI ON LINE, L'AMBIENTE DI E-BUSINESS E
LA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI
Bruxelles, 29 novembre 2002 - La
Commissione ha pubblicato una proposta relativa ad una serie di indicatori
per l'analisi comparativa (benchmarking) del piano d'azione "eEurope
2005", che sottoporrà all'approvazione del Consiglio
"Telecomunicazioni" previsto per il 5 dicembre. Tali indicatori
consentiranno ai politici di monitorare i progressi compiuti nell'ambito del
piano d'azione "eEurope 2005" in determinati settori chiave delle
politiche, come l'utilizzo di Internet e della banda larga, i servizi
pubblici on line, l'ambiente di e-business e la sicurezza delle
informazioni. Nel predisporre la serie di indicatori, la Commissione ha
cercato di analizzare gli insegnamenti in materia di analisi comparativa
tratti dall'ultimo piano d'azione "eEurope 2002", da cui
scaturiscono i principi in base ai quali saranno realizzati i prossimi
esercizi di benchmarking. Tra le conclusioni dell'analisi vi sono:
l'esigenza di disporre di indicatori statistici suddivisi, ad esempio, per
età, sesso e settore, al fine di integrare gli indicatori politici chiave,
l'importanza dei dati sui paesi terzi per confrontare le prestazioni dell'UE
con i migliori risultati ottenuti a livello mondiale, ed infine, l'esigenza
di diffondere i risultati sul sito web "eEurope" il più
velocemente possibile. Tale analisi prende altresì in considerazione il
processo di allargamento e sottolinea che dal 2004 in poi le attività di
benchmarking dovranno tener conto delle esigenze e delle specificità dei
paesi candidati. A partire dal 2003 i paesi in fase di adesione saranno
invitati a partecipare ai sondaggi di Eurostat, nonché a prendere parte
quanto prima ad ulteriori sondaggi organizzati dalla Commissione. Per
monitorare la diffusione di Internet in Europa, la Commissione propone di
raccogliere dati sulla percentuale di famiglie che dispongono di un accesso
ad Internet e sul numero di utenti abituali del Web, sulla percentuale di
persone che utilizzano Internet nelle loro consuete attività lavorative, e
sul costo dell'accesso ad Internet. Fra gli indicatori supplementari
figureranno i dati relativi al tipo di dispositivi utilizzati dagli utenti
per accedere ad Internet e la percentuale di società che dispongono di un
sito web. Un obiettivo fondamentale del piano d'azione "eEurope
2005" è di garantire la fornitura di servizi pubblici comunitari e
nazionali on line. Al fine di valutare i progressi di tale politica, la
Commissione suggerisce un indicatore chiave volto a mostrare il numero di
servizi pubblici di base completamente disponibili on line, e propone dati
supplementari indicanti la percentuale di individui e società che
utilizzano Internet per accedere ai servizi pubblici, suddivisi per finalità
di impiego, come ad esempio l'acquisizione di informazioni o l'invio di
moduli compilati. Nella sezione dedicata ai servizi pubblici on line sono
compresi anche l'e-learning e l'e-health, i cui indicatori vertono in
particolare sul numero di allievi che dispongono di un computer collegato ad
Internet, sulla percentuale di persone che utilizzano Internet per ottenere
informazioni sanitarie, e sul numero di medici generici che usano archivi
elettronici riguardanti i pazienti. Gli indicatori di e-business proposti
dalla Commissione riveleranno la percentuale di fatturato totale delle
società derivante dal commercio elettronico ed useranno indicatori
compositi sull'acquisizione e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione
e della comunicazione per valutare la preparazione delle imprese in materia
di e-business. Quanto all'analisi dell'infrastruttura europea per la
sicurezza delle informazioni, si è proposto di raccogliere i dati in modo
tale da evidenziare la percentuale di individui e di organizzazioni dotati
di accesso ad Internet che hanno avuto problemi di sicurezza. L'ultima
sezione esamina i progressi in termini di diffusione della banda larga e gli
indicatori proposti includono la percentuale di società, uffici della
pubblica amministrazione ed abitazioni che dispongono di una connessione via
cavo ad alta velocità.
A
MARZO, LA PRIMA CONFERENZA PER L'INNOVAZIONE NELLE REGIONI, UN PASSO
IMPORTANTE VERSO LA CONFERENZA EUROPEA SULL'E-GOVERNMENT CHE APRIRÀ IL
SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL'UNIONE EUROPEA
Roma , 29 novembre 2002 - Ieri mattina nell'ambito della Conferenza dei
Presidenti delle Regioni, si è svolta la seconda riunione del Comitato
Strategico della Commissione permanente per l'innovazione e le tecnologie.
Nel corso dell'incontro, il Ministro per l'innovazione e le Tecnologie,
Lucio Stanca, ha tracciato le linee necessarie per la definizione e
l'attuazione di una "visione condivisa" nello sviluppo dell'e-Government,
che rappresenti il riferimento complessivo delle future collaborazioni tra
Governo, Regioni ed Enti locali. Nell'ottica della nuova concezione di Stato
e della riforma federale - in cui l'architettura istituzionale del Paese non
è più gerarchica ma di cooperazione paritaria fra le amministrazioni -
questa nuova "visione" trova una straordinaria opportunità di
cooperazione nelle nuove tecnologie. "L'attuazione dell'e-Government -
ha detto Stanca - non è solo una risorsa per la competitività del Paese,
ma è la premessa per migliorare il rapporto fra cittadini e istituzioni. Le
Regioni e gli Enti locali sono attori fondamentali per la realizzazione del
piano, rappresentando la massima espressione del decentramento
amministrativo, il punto di contatto tra Pubblica Amministrazione e il
cittadino". Per l'avvio della "visione condivisa", Stanca ha
individuato cinque punti strategici: il sistema pubblico di connettività,
che consentirà, tra l'altro, di garantire l'inclusione di tutte le P.A.
centrali e locali e di assicurare l'interoperabilità e standard comuni di
funzionalità e sicurezza; disponibilità degli strumenti per l'accesso alla
rete degli utilizzatori dei servizi on line, come la Carta Nazionale dei
Servizi di cui è già stata avviata la sperimentazione e che entro fine
2003 sarà in possesso di oltre tre milioni di italiani; i portali locali e
nazionali, punti di accesso per l'erogazione dei servizi in rete al
cittadino; sicurezza dei servizi pubblici on line, che proprio nell'ottica
della nuova architettura di "governo digitale" assume
un'importanza centrale; lo sviluppo di "modelli per l'interoperabilità"
come, ad esempio, il Sistema Informativo del Lavoro, in grado di garantire
l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro su tutto il territorio nazionale.
Nel corso della riunione di questa mattina, Stanca ha proposto la
"Prima Conferenza per l'innovazione nelle Regioni Italiane" che si
terrà a marzo del prossimo anno. L'iniziativa servirà a porre il tema
dell'innovazione locale al centro dei lavori della "Conferenza Europea
sull'e-Government" che aprirà, a luglio, il semestre di Presidenza
italiana dell'Unione Europea.
FIRMATO
PROTOCOLLO D'INTESA - L'ACCORDO SOTTOSCRITTO DAL MINISTRO STANCA E DAL
PRESIDENTE D'AMBROSIO SANCISCE LA COSTITUZIONE DEL "CENTRO REGIONALE DI
COMPETENZA PER L'E GOVERNMENT"
Roma , 29 novembre 2002 - Il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie,
Lucio Stanca, e il Presidente della Regione Marche, Vito d'Ambrosio, hanno
sottoscritto ieri a Roma la convenzione che sancisce la nascita del
"Centro regionale di competenza per lo sviluppo dell'e-Government e
della Società dell'Informazione delle Marche". Il Centro regionale di
competenza delle Marche avrà l'obiettivo di facilitare il rapporto tra le
Autonomie locali della Regione e la Pubblica Amministrazione centrale,
sviluppare attività di formazione e informazione rivolta a più soggetti
coinvolti nel processo di cambiamento della P.A., di monitorare l'impatto
dei nuovi servizi elettronici rivolti ai cittadini e alle imprese e di
assistere gli Enti nelle attività di progettazione relative a eventuali
bandi comunitari. In tal senso, tra le attività avviate dalla Regione
Marche è di notevole importanza il Sistema Informativo Tellus, http://www.regione.marche.it/terremoto/TellusEntry.htm
che consente agli attori coinvolti nel processo di ricostruzione post-sisma
il monitoraggio e l'accesso a resoconti trasparenti sulle attività svolte e
sui flussi finanziari connessi. La Regione ha inoltre avviato tutta una
serie di azioni volte a migliorare la trasparenza amministrativa. Rientra in
questo ambito il progetto relativo alla gestione dei flussi documentali, che
ha l'obiettivo di permettere a tutti gli Enti pubblici della Regione di
adottare un sistema comune di protocollo informatico e di gestione dei
documenti. Inoltre, a beneficio di cittadini ed imprese, la Regione intende
realizzare, in cooperazione con le Province, un sistema informativo che
consenta l'erogazione in modo integrato dei servizi per l'impiego, la
formazione professionale e l'orientamento. In tema di sanità elettronica,
le Marche, seguendo le direttive della stessa Commissione europea con
l'iniziativa eEurope 2005, hanno evidenziato l'interesse a promuovere un
intenso uso delle tecnologie dell'informazione e della conoscenza. Il
Ministro Stanca - ricordando l'importanza dell'accordo - ha detto che
"le Marche hanno partecipato in maniera convinta ai bandi di
cofinanziamento promossi dal Ministero per la realizzazione di progetti di
e-Government in Regioni, Comuni, Provincie e Comunità montane".
"La cifra erogata sul territorio marchigiano - ha aggiunto Stanca - è
di circa quattro milioni di Euro". Il Presidente d'Ambrosio ha detto
che "questa intesa segna un passo importante verso lo sviluppo di un
federalismo che potrà concretizzarsi solo in un quadro di efficace e leale
collaborazione tra la Pubblica Amministrazione centrale, le Regioni e gli
Enti locali".
FISCALITÀ:
LA COMMISSIONE RIFERISCE SUI NEGOZIATI CON ALCUNI PAESI TERZI IN MATERIA DI
TASSAZIONE DEL RISPARMIO
Bruxelles, 28 novembre 2002 - La Commissione europea ha presentato oggi una
relazione sullo stato di avanzamento dei negoziati con alcuni paesi terzi in
merito alla tassazione degli interessi corrisposti sui risparmi. I paesi in
questione sono gli Stati Uniti, la Svizzera, il Lichtenstein, il Principato
di Monaco, Andorra e San Marino. Nei negoziati la Commissione ha posto
l'accento sull'esigenza di ottenere assicurazioni quanto all'introduzione di
misure che possano essere considerate equivalenti a quelle previste nel
progetto di direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio. Nella
riunione del Consiglio del 13 dicembre 2001 i ministri hanno espresso il
loro accordo politico sul progetto di direttiva, perché potessero essere
avviati i suddetti negoziati (cfr. Memo/01/439). Il progetto di direttiva
prevede lo scambio automatico d'informazioni e un periodo di transizione di
sette anni per tre Stati membri (Lussemburgo, Austria, Belgio), durante il
quale questi ultimi applicheranno una ritenuta fiscale. Secondo il
calendario stabilito al Consiglio europeo di Feira nel giugno 2000 e dal
Consiglio nel luglio 2001, il Consiglio dovrebbe decidere all'unanimità sul
testo definitivo della direttiva entro il 31 dicembre 2002. La decisione
dovrebbe essere presa in base ad una relazione che esporrà i risultati dei
negoziati con i paesi terzi e alle discussioni che il Regno Unito e i Paesi
Bassi avranno condotto con i i loro territori dipendenti o associati
riguardo all'adozione delle stesse misure in tali territori. Frits
Bolkestein, commissario responsabile della fiscalità, ha commentato:
"La Commissione ha fatto tutto quanto era in suo potere per negoziare
un accordo con questi sei paesi terzi sulla tassazione dei redditi da
risparmio corrisposti a persone residenti nell'UE; spetta ora ai ministri
delle finanze decidere come procedere". La relazione Per quanto
riguarda gli Stati Uniti, la relazione osserva che questo paese è un attivo
promotore dello scambio d'informazioni, che pratica già peraltro in ambito
bilaterale con numerosi paesi. Le disposizioni degli accordi fiscali
bilaterali attualmente in vigore tra gli Stati Uniti e Stati membri dell'UE
forniscono una base solida per lo sviluppo degli scambi d'informazioni
esistenti. Inoltre, gli Stati Uniti sono impegnati in un processo di
consultazione sull'ampliamento del campo di applicazione delle loro norme
nazionali in materia d'informazione, al fine di fornire una base più
completa allo scambio d'informazioni con i partner con i quali hanno
concluso accordi fiscali e che sono disposti a fare altrettanto. Per quanto
riguarda gli altri cinque paesi in questione, essi hanno tutti proposto di
applicare la misura "equivalente" delle ritenute fiscali. La
Commissione ha cercato di ottenere da tali paesi un impegno nei confronti di
un piano in quattro punti, che tiene conto della loro ferma opposizione allo
scambio d'informazioni automatico, ma che consentirebbe di giungere ad un
accordo su autentiche "misure equivalenti". Il piano consiste di:
una ritenuta fiscale, misure d'incoraggiamento alla conformità volontaria,
un autentico scambio d'informazioni su richiesta e una clausola di riesame.
In questa fase la Commissione ritiene che si possa giungere ad un accordo
con la Svizzera su tre di questi quattro elementi. Il punto difficile resta
lo scambio d'informazioni su richiesta, a proposito del quale non è stato
possibile ottenere una soluzione chiaramente soddisfacente. La Svizzera è
l'attore decisivo in questo gruppo di paesi. Gli altri quattro paesi non
hanno ancora assunto impegni nei confronti di un numero consistente di
elementi delle loro proposte, ma si può ragionevolmente presumere che lo
faranno, se sarà raggiunto un accordo con la Svizzera. Il signor Bolkestein
presenterà la relazione nella riunione del Consiglio dei ministri Economia
e Finanza che si terrà il 3 dicembre a Bruxelles. Contesto Il Consiglio del
13 dicembre 2001 ha dato il suo accordo politico al testo di una direttiva
intesa ad assicurare un'effettiva tassazione dei redditi corrisposti ai
cittadini della Comunità per investimenti transfrontalieri di risparmi,
testo che era stato proposto dalla Commissione nel luglio 2001 e modificato
il 7 dicembre dal gruppo ad alto livello sulla fiscalità. In base alla
direttiva proposta, ciascuno Stato membro dovrebbe, in futuro, fornire agli
altri Stati membri informazioni sugli interessi da esso versati ai
risparmiatori residenti in tali Stati membri. Tuttavia, per un periodo
transitorio di sette anni, il Belgio, il Lussemburgo e l'Austria, invece di
fornire le informazioni, applicherebbero una ritenuta fiscale ad un'aliquota
del 15% per i primi tre anni e del 20% per il restante periodo. Nella stessa
riunione il Consiglio ha riconosciuto che il progetto di direttiva riunisce
la totalità delle disposizioni relative alla tassazione dei risparmi che
sono oggetto dei negoziati con i paesi terzi, come era stato chiesto dal
Consiglio europeo di Feira del giugno 2000. Il Consiglio europeo di Feira
prevedeva che, parallelamente alle discussioni all'interno della Comunità
sulla proposta relativa alla tassazione dei risparmi, venissero avviati
colloqui con paesi terzi per assicurare l'adozione di misure
"equivalenti" in tali paesi, onde garantire un'efficace
imposizione sui redditi da risparmio corrisposti alle persone residenti
nell'UE. I paesi in questione sono quelli indicati sopra. Da allora la
Commissione ha intrattenuto contatti con tutti questi paesi. Nell'ottobre
2001 il Consiglio ha conferito ufficialmente un mandato negoziale alla
Commissione per lo svolgimento di tali colloqui (cfr. MEMO/01/330). Secondo
il calendario fissato a Feira e dal Consiglio nel luglio 2001, il Consiglio
dovrebbe decidere all'unanimità sul testo definitivo della direttiva enro
il 31 dicembre 2002, in base ad una relazione contenente i risultati dei
negoziati con i paesi terzi e alle discussioni del Regno Unito e dei Paesi
Bassi con i loro territori dipendenti o associati in merito all'adozione
delle stesse misure.
FIERA
MILANO - PARTE LA QUOTAZIONE IN BORSL'INTERVALLO DI PREZZO TRA 7,5 E 8,75
€ CORRISPONDE A UNA CAPITALIZZAZIONE DI 247-289 MLN POST AUME PREVISTA UN'
ALTA POLITICA DI DIVIDENDI E DEBUTTO CONFERMATO PER GIOVEDÌ 12
DICEMBRE
Milano, 29 novembre 2002 - È stata fissata tra 7,5 e 8,75 euro la forchetta
di prezzo indicativa per le azioni di Fiera Milano, che debutteranno sul
segmento Star di piazza Affari giovedì 12 dicembre. Ciò corrisponde a una
capitalizzazione (pre-aumento di capitale) compresa tra i 180 e i 210
milioni di euro. Il range si alza a 247-289 milioni considerando i 9 milioni
di titoli di nuova emissione che la società metterà a disposizione degli
investitori in occasione dell'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione.
La forchetta pre-ricapitalizzazione (180-210 milioni) rappresenta uno sconto
rispetto alla valutazione di circa 240 milioni di euro fatta nelle scorse
settimane da Ubm e Société générale, i global coordinator
dell'operazione di collocamento. Una scelta comprensibile, in un periodo di
borsa difficile come quello attuale. "L'attività di pre-marketing, che
ha evidenziato un buon interesse, ha indicato il range 180-210 milioni come
quello in grado di soddisfare al meglio le esigenze del mercato", ha
spiegato Flavio Cattaneo, presidente e amministratore delegato di Fiera
Milano spa, che ieri ha presentato l'operazione alla stampa.
"D'altronde, bisogna prestare attenzione anche alla fase post
collocamento", ovvero al futuro andamento dei titoli in borsa. I
proventi derivanti dalla quotazione, ha continuato Cattaneo, serviranno
"per attuare una strategia di sviluppo attraverso acquisizioni",
anche perché "in un momento di congiuntura difficile si possono fare
acquisti a condizioni vantaggiose". E sul fronte dei conti lo spazio di
manovra è ampio, visto che la posizione finanziaria netta è positiva e
Fiera Milano può vantare un ritorno sul capitale impiegato superiore al
50%. C'è dunque la possibilità di ricorrere all'indebitamento e "noi
abbiamo intenzione di sfruttare l'effetto leverage", ha sottolineato il
numero uno della società. Anche i futuri dividendi potrebbero costituire un
elemento interessante per gli investitori. La politica di payout, infatti,
sarà necessariamente alta ("potrà raggiungere il massimo consentito
dalla legge", pari al 95% degli utili netti, ha dichiarato Cattaneo) in
modo di consentire alla Fondazione (che scenderà al 51,1% dopo collocamento
e piano stock option) di far fronte agli investimenti, in primo luogo la
realizzazione del nuovo polo fieristico di Rho-Pero, periferia ovest di
Milano. E' partito il road show, che toccherà le principali piazze
finanziarie europee. Il periodo d'offerta va dal 2 al 6 dicembre. L'8 verrà
fissato il prezzo definitivo e giovedì 12 sarà il primo giorno di
negoziazione in borsa. Sul mercato finirà il 43,9% del capitale, pari a
14,5 milioni di azioni, compresa la greenshoe da 1,5 milioni di titoli. Al
pubblico in Italia andrà un minimo di 2,6 milioni di azioni. La Camera di
commercio di Milano e 32 soggetti, definiti organizzatori, beneficeranno di
un collocamento privato riservato che porterà la prima a detenere il 4,7 e
i secondi il 2,8% del capitale. Il resto dell'offerta è destinato agli
investitori istituzionali.
TELECOM
ITALIA: OFFERTA CONSIP IN LINEA CON BANDO DI GARA
Roma, 29 novembre 2002 - Telecom Italia, in merito all'accusa di presunti
comportamenti anticompetitivi tenuti dall'azienda nell'ambito della gara per
la fornitura di servizi di telefonia fissa indetta dalla Consip, peraltro
non ancora assegnata, precisa che la propria offerta ha rispettato tutte le
condizioni poste nel Bando di Gara. Coerentemente con quanto previsto nel
Bando stesso, l'offerta assicura nel suo complesso la redditività della
fornitura. Telecom Italia ha puntato su un'offerta particolarmente
innovativa e tecnologicamente avanzata per soddisfare al meglio le esigenze
della Pubblica Amministrazione.
NASCE
CREDITFLOW,LA SUITE PER LA GESTIONE DEL CREDIT MANAGEMENT
Bologna, 29 novembre 2002 - Crif Decision Solutions presenta al mercato una
nuova suite di gestione dei processi di credit management, CreditFlow, una
soluzione di workflow management che consente di gestire l'intero processo
di istruttoria e delibera. L'integrazione di differenti sistemi di supporto
decisionale, l'opportunità che la suite offre di dialogare con ambienti
informativi della Banca e/o di terze parti e l'assegnazione mirata delle
pratiche alle diverse tipologie di utente rendono CreditFlow lo strumento
ideale per una valutazione allo stesso tempo rapida e accurata delle
richieste di finanziamento dei clienti. La soluzione proposta ha un preciso
valore in un contesto di mercato in cui una clientela esigente e consapevole
richiede una varietà sempre maggiore di prodotti: per rispondere con
efficienza tecnica e in un'ottica di migliore gestione della clientela gli
Istituti di credito sono di conseguenza tesi ad operare attraverso strumenti
capaci di garantire una gestione flessibile e personalizzata dei processi di
business, un requisito ormai divenuto fondamentale per raggiungere obiettivi
di efficienza e redditività. CreditFlow permette una più agevole gestione
dei nuovi processi di business: la soluzione proposta ha infatti la capacità
di lavorare su una dimensione multi-prodotto (richieste di prestiti, carte
di credito, mutui, polizze assicurative, ecc.) e multi-canale (gestione di
filiali, dealer, call center, utenti finali, ecc.), con opzioni che
consentono l'utilizzo in ambito internazionale e una semplice integrazione
con altri sistemi e banche dati esterne (Information Provider), nonché
l'accesso alle banche dati Crif e delle società partner (Eurisc - il bureau
per la tutela del credito e le informazioni da fonte pubblica). Inoltre
CreditFlow sfrutta tutte le potenzialità di StrategyOne, il motore
decisionale di Crif Decision Solutions per una gestione avanzata dei sistemi
di scoring e dei processi di valutazione del merito creditizio.
FINMATICA
E HYPERION INSIEME PER IL BILANCIO CONSOLIDATO E IL REPORTING ISTITUZIONALE
DEL SETTORE FINANCE
Milano, 29 novembre 2002 - Hyperion, leader nel mercato del Business
Performance Management (BPM), e Finmatica, principale produttore italiano di
software applicativo nel settore Finance, e-Business e Security, hanno
siglato un accordo di partnership commerciale e di sviluppo che prevede
l'integrazione delle applicazioni e della tecnologia Hyperion al fine di
completare l'offerta Finmatica di soluzioni per il reporting istituzionale
nel settore bancario. Tale accordo permetterà alle aziende del settore
Finance di sfruttare i benefici di questa offerta commerciale altamente
sinergica. Hyperion si distingue da oltre vent'anni per la leadership
acquisita nelle applicazioni per il Bilancio Consolidato e il Reporting
Istituzionale; tuttavia, la peculiarità delle normative del settore
bancario nazionale (D. Lgs. 27/1/92 n.87 in attuazione della Dir. 86/635 che
regola il bilancio di esercizio e consolidato delle banche e degli altri
istituti di credito) richiede, piu' che in altri comparti economici, una
forte verticalizzazione che sarà garantita da un partner d'eccezione quale
Finmatica."L'obiettivo della partnership con Finmatica è quello di
potenziare la presenza di Hyperion all'interno del settore Finance, grazie
al patrimonio di esperienza e di conoscenza del mondo e dei processi tipici
dell'attività bancaria maturato nel corso degli anni da Finmatica e
confermato dal significativo numero di referenze di prestigio",
commenta Annalisa Coppola, Channel Manager di Hyperion. "L'accordo
siglato con Hyperion ci consente di presentare al mercato una soluzione in
grado di rispondere alle esigenze di ogni Istituto di Credito nell'ambito
del bilancio e della vigilanza consolidata. La flessibilità, la completezza
e la notevole diffusione a livello nazionale e internazionale della
soluzione Hyperion, oltre che alla assoluta integrazione con gli altri
prodotti Finmatica, conferiscono alla soluzione quel valore aggiunto in
grado di distinguerla e di renderla vincente per il mercato bancario",
ha dichiarato Antonio Seggioli, General Manager Financial Solutions.
INTERBANCA
INVESTIMENTI DUE E KAIROS PARTNERS PRIVATE EQUITY FUND INVESTONO NEL
CAPITALE DI MARSILLI & CO S.P.A
Milano, 29 novembre 2002 - Interbanca Gestione Investimenti Sgr S.p.A.,
società di gestione di fondi mobiliari chiusi di diritto italiano, e Kairos
Partners Private Equity Fund, fondo di private equity del Gruppo Kairos,
annunciano oggi l'ingresso nel capitale di Marsilli & Co S.p.A.
attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale da € 10 Ml, volto a
sostenere il piano di sviluppo industriale dell'azienda, che prevede
l'espansione nei mercati emergenti nonché l'estensione del core business al
campo dell'automazione industriale. Marsilli & Co ha sede a Castelleone
(Cr) ed è uno dei principali costruttori mondiali di macchine e linee
automatiche ad alta tecnologia per la produzione di componenti avvolti,
utilizzati nel settore automobilistico, telecomunicazioni, elettrodomestico
e in applicazioni elettromeccaniche civili ed industriali. Nel 2001 il
fatturato consolidato è stato di € 53 Milioni con un reddito operativo di
€ 4,9 Milioni. Marsilli & Co nasce nel dopoguerra e dai primi anni '90
fa capo alla famiglia Parati che, anche dopo l'operazione, rimane azionista
di maggioranza. Gian Battista Parati mantiene la carica di Amministratore
Delegato della società. Marsilli & Co, già leader in Europa e Nord
America, ha recentemente acquisito il suo più importante concorrente
nazionale, Dak S.p.A., oggi Kinomat S.p.A., consolidando la sua posizione
sul mercato mondiale e accrescendo la propria capacità produttiva. Ad oggi
la Marsilli esporta oltre il 75% del suo fatturato. Marsilli & Co, che
è oggi a capo di un Gruppo di 13 società produttive complementari e
integrate, si è da sempre caratterizzata per gli importanti investimenti in
ricerca e sviluppo che l'hanno spinta verso soluzioni tecnologiche
innovative. La recente realizzazione dello smart pallet, rivoluzionario
sistema di trasporto intelligente e programmabile, adatto per il "reconfigurable
manufacturing", unitamente ad altri nuovi prodotti, costituisce per
Marsilli il trampolino di lancio nel mercato dell'automazione industriale,
che si affiancherà a quello attuale. Con questa operazione gli investimenti
realizzati dall'inizio dell'anno dal secondo fondo chiuso lanciato e gestito
da Interbanca Gestione Investimenti Sgr salgono a 8, per un totale
complessivo di € 22,6 Milioni. Per Kairos Partners Private Equity Fund si
tratta del secondo investimento nel capitale di società non quotate. Gli
aspetti legali dell'operazione sono stati seguiti dallo studio legale Vita
Samory, Fabbrini e Associati.
DIRECTA:
SUPERATI PER LA PRIMA VOLTA I 20.000 ORDINI ESEGUITI IN UN GIORNO
Torino, 29 novembre 2002. Directa, pioniere del trading online in Italia,
supera il traguardo dei 20.000 ordini eseguiti in un giorno. Ieri, 27
novembre, per la prima volta dall'inizio dell'attività, Directa ha eseguito
20.205 ordini, su 38.954 ordini processati nella stessa giornata. Il
precedente massimo risaliva al 19 gennaio 2001, con un numero di 19.196
ordini eseguiti. Al raggiungimento di questo risultato ha contribuito, oltre
al recupero dei volumi scambiati in Borsa, il buon gradimento, da parte dei
clienti Directa, dell'introduzione del trading su Fib e miniFib. "Siamo
soddisfatti del raggiungimento di questo risultato - ha dichiarato l'Ing.
Mario Fabbri, Amministratore Delegato di Directa - oltre che dell'aumento
dei volumi scambiati sulla Borsa dai nostri clienti. Non avevamo mai
raggiunto questi livelli, neanche in periodi in cui sulla Borsa venivano
scambiati volumi decisamente superiori. Adesso, anche se secondo i nostri
calcoli abbiamo ancora ampi margini, in previsione di possibili crescite
ulteriori, ci affretteremo a potenziare il sistema, perché la velocità e
l'affidabilità continuino a restare ottimali anche nelle giornate
borsistiche più intense".
IL
PRESIDENTE MOSCOSO DI PANAMA E IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO FIRMANO ACCORDI
BILATERALI
Panama, 29 novembre, 2002 - Il Presidente di Panama, Mireya Mosoco e il
Principe Alberto di Monaco hanno firmato un accordo bilaterale tra il
Principato di Monaco e il Governo panamense per stringere e alimentare il
rapporto di amicizia e le relazioni tra i due stati. L'accordo è stato
stipulato alla presenza del Direttore Generale dell'Ipat Liriola Pitti, del
Primo e del Secondo vicepresidente di Panama, dei Ministri e Vice Ministri
di Stato, delle autorità monegasche. Un documento di intesa siglato tra
l'Unità Finanziaria per la prevenzione di blocco di capitale di Panama e il
Servizio di Informazione e Controllo del Circuito Finanziario di Monaco,
attraverso il quale le autorità collaboreranno al fine di raccogliere,
sviluppare, analizzare e condividere informazioni relative a dubbie
transazioni finanziarie coinvolte nel riciclaggio di danaro o attività
criminose. Entrambi i Governi hanno siglato, inoltre, una Dichiarazione
Congiunta per la cooperazione nello sviluppo del settore del turismo:
l'obiettivo della Dichiarazione Congiunta è quello di favorire lo scambio
di esperienze politiche per lo sviluppo del turismo e di condividere la
conoscenza sulle nuove infrastrutture e sui prodotti turistici innovativi
con pertinenza sia sul mercato turistico europeo sia su quello
latino-americano. Gli accordi bilaterali tra Panama and Monaco sono stati
firmati dal Ministro dei Rapporti con l'Estero di Panama Jose Miguel Aleman
e Frank Biancheri, consulente del governo di Monaco per l'Economia e la
Finanza. L'avvenimento si è verificato durante la visita di S.A. Reale il
Principe Alberto Alessandro Luigi Pietro, erede al trono di Monaco e
Marchese di Baux, giunto a Panama martedì, 26 novembre. Al suo arrivo al 'Palacio
de las Garzas', il Principe è stato ricevuto dal Presidente di Panama,
Mireya Moscoso e, a seguito di alcuni colloqui privati, ha proceduto con la
sigla degli accordi.
LA
IXFIN DEI F.LLI PUGLIESE PRESENTA IL PROPRIO PIANO DI ACQUISIZIONI ACQUISITO
IL 100% DI MAGNETI MARELLI SISTEMI ELETTRONICI, IL 100% DI PROMEK, IL 100%
DI UNICOM E IL 49% DI ICS
Marcianise, 29 novembre 2002 - Ixfin, tra le aziende leader a livello
europeo nel settore dei Servizi di Fabbricazione Elettronica (Ems -
Electronic Manufacturing Services) controllata dalla famiglia Pugliese,
imprenditori irpini, ha comunicato ieri l'avvenuta acquisizione del 100% di
Magneti Marelli Sistemi Elettronici S.p.A., del 100% di Promek S.A., del
100% di Unicom S.p.A. e del 49% di Ics S.p.A., licenziataria del noto
marchio Olivetti. Le acquisizioni, che hanno visto come advisor il Dott.
Antonio Tuccillo dello studio Tuccillo-Greco-Soprano di Napoli, oltre al
supporto dell'Avv. Luca Ponti dello studio legale Ponti & Associati, si
inseriscono nel progetto di sviluppo del Gruppo Ixfin che intende
focalizzare le proprie attività nei settori dell'automotive, del mercato
dell'elettronica per la casa e dell'informatica, reciprocamente
complementari e suscettibili di un potenziale di sviluppo molto interessante
per il prossimo futuro. Con queste acquisizioni Ixfin, completa la propria
strategia di sviluppo che la vede impegnata ora in cinque diversi settori:
1) Automotive: attività di progettazione, realizzazione e vendita di parti
e componenti elettronici ed elettromeccanici, telematica ed elettronica di
bordo; 2) Ems: ingegnerizzazione, produzione e riparazione di schede,
prodotti e sistemi elettronici; 3) Servizi: attività di assistenza
post-vendita, riparazioni, collaudi, Call e Contact Center, inbound e
Outbound; 4) Research & Development: sviluppo Hardware e software di
componenti ed apparati elettronici nei settori delle Telecomunicazioni,
Domotica, e Automotive; Co-engineering di prodotto e processi di automazione
(realizzazione di macchine custom); 5) Ict, prodotti e servizi nel campo
dell'information technology (Pc, Notebook, Server e Business Data Center);
La politica del Gruppo Ixfin è dunque quella della diversificazione delle
attività con lo scopo di offrire, ai propri clienti, servizi integrati che
coprano l'intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla
ingegnerizzazione e realizzazione, fino ad arrivare ai servizi di logistica
ed alla assistenza post vendita. Per quanto riguarda l'attività delle
società neo acquisite si ricorda che: Magneti Marelli Sistemi Elettronici
SpA, con 3.050 dipendenti su 10 stabilimenti - di cui 8 all'estero- è
leader in Italia e uno dei principali player europei e mondiali nel settore
dell'elettronica per autoveicoli. Progetta e produce quadri di bordo,
in-board computer e telematica per i principali costruttori mondiali di
auto: FIAT (incluse Maserati e Ferrari), Daimler-Chrisler, Volkswagen,
Renault, Peugeot-Citroen. L'acquisizione Magneti Marelli porta al gruppo
Ixfin storici marchi come Jaeger, Veglia, Veglia Borletti e Magneti Marelli
stessa. Promek Sa, 305 dipendenti nello stabilimento spagnolo di Guadalajara,
opera nella progettazione e produzione di impianti di carburazione, pompe
acqua/olio/benzine, parti in pressofusione per il settore automotive. Ics
SpA, 309 dipendenti nello stabilimento di Scarmagno, è l'unica azienda
licenziataria dello storico marchio Olivetti nel settore P.C., sviluppa,
produce e commercializza soluzioni, servizi e prodotti Ict per il mercato
professionale e consumer. Uni.Com SpA, 85 dipendenti, rappresenta la punta
più avanzata della capacità progettuale del gruppo Ixfin nel settore Tlc
ed Home Appliances. Sviluppa, progetta ed installa piattaforme di accesso
multimediale e reti per le connessioni end-to-end dedicati al mercato
residenziale e business. Grazie a queste acquisizioni strategiche nonché al
piano di investimenti e sviluppo presentato l'8 Luglio scorso, di cui
prosegue la realizzazione e che prevede complessivamente l'impiego nell'area
Sud di 23 milioni di Euro in nuove tecnologie di progettazione, produzione e
logistica, Ixfin a fine 2002 arriverà ad occupare 5.300 dipendenti in 7
stabilimenti in Italia - Marcianise (Ce), Avezzano (Aq), Chieti, Venaria (To),
Scarmagno (To), Corbetta (Mi) Orvieto (Tr) - e 9 stabilimenti all'estero -
Tepotzotlan (Messico), Hortolandia (Brasile), Amiens, Nanterre, Chatelier
(Francia), Guadalajara, Barbera Del Valles (Spagna), Boeblinger (Germania) e
Guangzhou (Cina) - per un fatturato stimato di circa 650 milioni di Euro.
Massimo Pugliese, patron di Ixfin, così commenta l'operazione:
"L'acquisizione del controllo di Magneti Marelli, di Promek e di Unicom
nonché la significativa partecipazione in ICS, danno ad Ixfin la possibilità
di completare le proprie competenze nella progettazione e nell'ingegneria
elettronica nel campo dell'Hi-Tech, l'informatica e l'automotive e di
ampliare la propria offerta al settore della componentistica per l'auto e
dell'elettrodomestico. Con questa operazione Ixfin attua un importante
progetto di potenziamento e diversificazione della capacità produttiva e di
consolidamento della posizione di leadership a livello europeo rafforzando
la propria capacità produttiva in Italia ed espandendosi significativamente
in Francia, Germania, Spagna, Cina, Messico e Brasile, acquisendo così la
capacità di competere con i più importanti Player a livello
mondiale."
RICERCA:
CNR ESCE DA EUROPEAN SCIENCE FOUNDATION PER MANCANZA DI FONDI
Roma, 29 novembre 2002 - Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha comunicato
all'European Science Foundation la rinuncia alla sua partecipazione a
partire dal 2004 per mancanza di risorse finanziarie. Una situazione che
comporta l'interruzione di programmi europei di grande prestigio quali
Eurocore "Gentile Segretario Generale, le difficoltà in cui versa
attualmente il bilancio dello Stato italiano si ripercuotono inevitabilmente
anche sul sistema nazionale della ricerca...... per questo sono costretto ad
annunciarle che, qualora nel 2003 non dovessero intervenire elementi di
novità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche si trova costretto a
rinunciare dal 2004 alla sua partecipazione all'European Science Foundation".
E' con queste parole che il Presidente del Cnr Lucio Bianco ha comunicato in
una lettera al responsabile dell'Esf, Enric Banda, l'impossibilità
dell'Ente di confermare la partecipazione a programmi internazionali di
grande rilievo, quali Eurocore, per mancanza di fondi. Il Cnr contribuisce
attualmente all'European Science Foundation con una quota di 500.000 euro
circa, pari al 71% della quota italiana di partecipazione (il 20% è di
competenza dell'Infm e il 7% circa dell'Infn): "Una spesa certamente
modesta - sottolinea Bianco - che tuttavia in questo momento non possiamo
garantire a partire dal 2004, dal momento che il Miur ci ha comunicato
ufficialmente che nel 2003 l'Ente subirà una decurtazione del 2% rispetto
alla dotazione ordinaria del 2002 e addirittura del 10% nel 2004". Ma
non si tratta dell'unico paradosso che la ricerca scientifica italiana vive
in questo momento: "Basti pensare - conclude Bianco - che ci è stata
donata un'apparecchiatura del valore di 15 milioni di euro, essenziale per
la ricerca nel settore delle nanotecnologie, ma probabilmente dovremo
rifiutare la donazione perché non riusciamo a reperire i 400.000 euro
necessari al trasporto e installazione. E questi sono dati reali, di cui non
si può non prendere atto".
SAP
PRESENTA IL CONVEGNO SULL'INTEGRAZIONE E LA RAZIONALIZZAZIONE DEI PROCESSI
NEL SISTEMA MODA ITALIA - BOLOGNA, 3 DICEMBRE 2002
Bologna, 29 novembre 2002 - Il convegno organizzato da Sap al Boscolo Hotel
Tower di Bologna, vedrà la partecipazione di Sda Bocconi, che presenterà
un'analisi sul sistema moda Italia, e di Benetton Group e Fashion Box Group
(Replay) che illustreranno come la tecnologia ha cambiato i processi interni
consentendo maggior efficienza, controllo e più reattività alle esigenze
del mercato. I modelli di business emergenti nel settore moda italiano
impongono la ridefinizione di un sistema informativo più capace di
soddisfare le esigenze di gestione integrata dell'intera catena logistica
che va dal tessuto al negozio. L'integrazione e la razionalizzazione dei
processi consentono maggiore efficienza, un miglior controllo del business e
una maggiore reattività ai bisogni del mercato. Questi i temi che verranno
analizzati nel corso del convegno organizzato a Bologna da Sap, con la
partecipazione di Sda Bocconi, Benetton Group e Fashion Box Group (che
controlla il marchio Replay). Salvo Testa, Docente Area Strategia di Sda
Bocconi, presenterà uno Studio effettuato da Sda Bocconi e commissionato da
Sap, sull' "Integrazione dei processi e dei modelli di business
emergenti nel sistema moda". L'analisi evidenzierà le possibili aree
di miglioramento, sia all'interno della singola impresa, sia al di fuori,
tra gli interlocutori esterni e soprattutto nelle interrelazioni con essi. A
tal fine verrà illustrato un quadro di sintesi delle peculiari
caratteristiche del sistema moda nel suo complesso ed un'analisi delle nuove
tendenze in atto incentrate sulle nuove tecnologie ed esperienze
manageriali. Il convegno continuerà con l'intervento di Sap, che illustrerà
come le soluzioni Sap per il Sistema Moda sono la risposta applicativa a
tutte queste esigenze. La loro versatilità e flessibilità consentono ad
aziende di ogni dimensione di gestire il proprio business in modo più
efficiente, guadagnando così significativi vantaggi competitivi per
rispondere velocemente alle sollecitazioni del mercato, riducendo i costi e
allargando la propria fascia di clienti. Il convegno si concluderà con
l'intervento dei rappresentanti di Benetton Group e Fashion Box Group
(marchio Replay), che illustreranno come la propria struttura abbia
ottimizzato i processi aziendali attraverso l'introduzione della
tecnologia.
IL
CENTRO FORMAZIONE MANAGEMENT (CFMT) PREVEDE LA RIPRESA DELL'ECONOMIA,
TRAINATA DAL TERZIARIO, NEL 2004
Milano, 29 novembre 2002 - Nonostante la crisi che continuera' nel 2003,
l'economia italiana si riprendera' a partire dal 2004 e a fare da traino
sara' soprattutto il terziario (turismo, servizi alla persona, distribuzione
e industrie creative). Questo quello che emerge dall'Indagine previsionale
Terziario Futuro 2003-2005 - che e' stata realizzata da S3.Studium per il
Centro Formazione Management del Terziario (Fendac e Confcommercio) e sara'
presentata il 29 e 30 novembre all'Hotel Gallia di Milano. Le principali
opportunita' per questo settore saranno: l'aumento della domanda di servizi
alla persona e di servizi avanzati, la creazione di nuovi servizi e il
maggior peso delle ''industrie creative'' (moda, design, pubblicita',
cinema, multimedia). L'industria dell'ospitalita' diventera' il comparto
leader e la crescita premiera' soprattutto servizi alla persona, servizi per
il tempo libero, grande distribuzione e turismo. Il commercio sara' piu'
liberalizzato e sempre piu' flessibile e vicino alle esigenze del
consumatore. Sul fronte delle imprese assisteremo ad un aumento dei processi
di concentrazione e di crescita, alla prosecuzione del recupero di
efficienza, a innovazioni organizzative nel processo distributivo e nella
logistica e all'espansione dell'outsourcing. La Commissione europea
incentivera' ulteriormente la concorrenza con azioni incisive sul fronte
dell'antitrust e della trasparenza. Le imprese nazionali correranno il
rischio della colonizzazione da parte delle piu' attrezzate imprese
straniere e assisteremo ad una graduale deindustrializzazione per la forte
crisi del made in Italy in campo farmaceutico, chimico e automobilistico.
L'internazionalizzazione sara' disomogenea e portera' ad una
marginalizzazione dei padroncini e dei professionisti. A fare da freno
saranno soprattutto l'incertezza delle imprese e delle persone e la forte
resistenza al cambiamento. Avremo anche una stasi nelle privatizzazioni e
nell'equilibrio pubblico-privato, con lo Stato che nei servizi essenziali
manterra' una maggiore credibilita'. Notevole sara' anche la crescita del
terzo settore, soprattutto con forme spurie profit-no profit. L'Indagine
previsionale (scenario economico, sociale e organizzativo) Terziario Futuro
2003-2005, che sara' presentata il 29 e 30 novembre all'Hotel Gallia di
Milano, e' stata realizzata da S3.Studium per il Centro Formazione
Management del Terziario, costituito da Fendac (Federazione manager del
terziario) e Confcommercio per i dirigenti (18.500) e le imprese (7.500) del
terziario. Il Cfmt eroga ogni anno piu' di 6.000 giornate di formazione a
quasi 3.000 manager e, oltre all'attivita' formativa, ha dato vita
all'Osservatorio sul Terziario per raccogliere e razionalizzare le tendenze
che a livello nazionale e internazionale stanno caratterizzando il comparto
e le imprese che vi operano.
CONSUMI
DI ENERGIA ELETTRICA: +2,1% NEL 2001. IN AUMENTO ANCHE LE IMPORTAZIONI:
+9,1%
Roma, 29 novembre 2002 - I dati definitivi sulla domanda di energia
elettrica in Italia nel 2001 attestano una crescita del 2,1% rispetto al
2000. 304,8 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia richiesta nel
Paese. L'11 dicembre 2001 si è verificata la punta massima di domanda sulla
rete elettrica italiana, pari a 51.980 megawatt, superiore del 6% rispetto
alla precedente punta storica riferita al 2000. Sul lato dell'offerta, la
produzione nazionale ha contribuito alla copertura della domanda con 256,4
miliardi di kWh (+0,9% rispetto al 2000), per una quota percentuale
dell'84,2%. La quota restante di domanda è stata soddisfatta facendo
ricorso alle importazioni: 48,4 i miliardi di kWh di provenienza estera
(+9,1% rispetto al 2000), pari al 15,8% del totale. Per quanto riguarda,
invece, la tipologia degli impianti di generazione di elettricità la
produzione termoelettrica (centrali a gas, olio combustibile, carbone) ha
raggiunto nel 2001 i 207,2 miliardi di kWh (-0,4% rispetto al 2000), mentre
il contributo della produzione idroelettrica è stato pari a 53,2 miliardi
di kWh, con un aumento del 6% rispetto all'anno precedente. In diminuzione
l'apporto della produzione geotermica, che passa dai 4,4 miliardi di kWh del
2000 ai 4,2 miliardi di kWh del 2001 (-3,6%), mentre la produzione eolica ha
fatto registrare nel 2001 un significativo balzo in avanti: 1,1 miliardi di
kWh, con una crescita percentuale del 109,3% rispetto al 2000 (vedi Tabella
1).
Tabella 1 - Bilancio dell'energia elettrica in Italia
GWh
|
2000
|
2001
|
2001/2000
|
Produzione
netta
|
263.292,7
|
265.965,2
|
1,0%
|
-
idrica
|
50.229,2
|
53.252,3
|
6,0%
|
-
termica
|
208.079,3
|
207.274,6
|
-
0,4%
|
-
geotermica
|
4.415,5
|
4.256,3
|
-
3,6%
|
-
eolica
|
562,5
|
1.177,3
|
109,3%
|
-
fotovoltaica
|
6,2
|
4,8
|
-22,6%
|
di
cui destinata ai pompaggi
|
-
9.129,5
|
-
9.511,0
|
4,2%
|
Produzione
destinata al consumo
|
254.163,2
|
256.454,2
|
0,9%
|
Energia
elettrica importata
|
44.831,0
|
48.926,6
|
9,1%
|
Energia
elettrica esportata
|
-484,0
|
-
549,3
|
13,5%
|
RICHIESTA
|
298.510,2
|
304.831,5
|
2,1%
|
Dal
punto di vista della produzione territoriale, l'Italia settentrionale si
conferma l'area più produttiva del Paese (49,2% della produzione totale),
seguita dall'Italia meridionale - insulare (30,2%) e dall'Italia centrale
(20,6%) (vedi Tabella 2). Tabella 2 - Produzione di energia elettrica in
Italia per Regioni
GWh
|
2000
|
2001
|
2001-2000
|
%
sul
totale
|
Piemonte
|
15.240,4
|
14.692,1
|
-
548,3
|
5,7
|
Valle d’Aosta
|
2.802,5
|
3.010,7
|
208,2
|
1,2
|
Lombardia
|
38.597,9
|
37.868,3
|
-
729,6
|
14,8
|
Trentino Alto Adige
|
10.489,4
|
10.774,9
|
285,5
|
4,2
|
Veneto
|
30.390,9
|
29.396,6
|
-
994,3
|
11,5
|
Friuli Venezia Giulia
|
6.653,5
|
7.068,9
|
415,4
|
2,8
|
Liguria
|
9.650,4
|
12.741,3
|
3.090,9
|
5,0
|
Emilia Romagna
|
12.208,3
|
10.382,0
|
-
1.826,3
|
4,0
|
Italia settentrionale
|
126.033,3
|
125.934,8
|
98,5
|
49,2
|
Toscana
|
19.017,2
|
19.631,8
|
344,6
|
7,5
|
Umbria
|
3.239,5
|
3.499,5
|
260,0
|
1,4
|
Marche
|
1.226,0
|
2.463,4
|
1.237,4
|
1,0
|
Lazio
|
31.125,5
|
27.576,1
|
-
3.549,4
|
10,8
|
Italia centrale
|
54.608,2
|
52.900,8
|
-
1.708,2
|
20,6
|
Abruzzi
|
4.131,2
|
4.118,9
|
-
12,3
|
1,6
|
Molise
|
1.143,7
|
1.172,0
|
28,3
|
0,5
|
Campania
|
2.976,6
|
3.215,3
|
238,7
|
1,3
|
Puglia
|
23.510,5
|
24.559,3
|
1.048,8
|
9,6
|
Basilicata
|
1.147,7
|
1.268,1
|
120,4
|
0,5
|
Calabria
|
6.859,1
|
8.237,9
|
1.378,8
|
3,2
|
Sicilia
|
22.932,9
|
23.425,5
|
492,6
|
9,1
|
Sardegna
|
10.820,0
|
11.621,6
|
801,6
|
4,5
|
Italia meridionale e insulare
|
73.521,7
|
77.618,6
|
-
4.097,1
|
30,2
|
Totale Italia
|
254.163,2
|
256.454,2
|
2.291,0
|
100,0
|
Sul
versante delle principali fonti energetiche, il 2001 ha confermato il gas
naturale quale combustibile maggiormente utilizzato per la produzione
termoelettrica. Lo scorso anno, infatti, la quota percentuale dell'energia
termoelettrica prodotta con gas naturale si è attestata attorno al 45%
(pari a circa 92 miliardi di kWh), a fronte di un consumo di prodotti
petroliferi pari al 34% (oltre 70 miliardi di kWh) e della quota relativa al
carbone dell'ordine del 14% (circa 29 miliardi di kWh). Si conferma così il
trend avviato nel 2000, anno in cui il gas ha superato per la prima volta
l'olio combustibile quale fonte primaria per la produzione di elettricità.
Per quanto riguarda, infine, la rete elettrica di trasmissione nazionale, al
31 dicembre 2001 risulta costituita da 42.854 km di linee: 9761 sono i km di
elettrodotti a 380 kV, 12.558 i km delle linee a 220 kV, 20.332 i km degli
elettrodotti a 150-132 kV e 204 sono i km del cavo Italia - Grecia da luglio
2002 entrato a far parte della RTN. Tutti i dati sono estrapolati dalla
pubblicazione, relativa al 2001, sugli impianti e la produzione di energia
elettrica in Italia, realizzata dal Gestore della rete e presentata alla
Sesta Conferenza Nazionale di Statistica. Il volume illustra il quadro
"anagrafico" degli impianti elettrici e della loro produzione di
energia. Cinque sono le sezioni che lo compongono. La prima sezione - Dati
generali - contiene una sintesi dei principali dati statistici del 2001
confrontati con gli analoghi dati del 2000. La seconda sezione - Rete
elettrica - mostra la consistenza della rete di alta e altissima tensione
alla fine dell'anno di riferimento. La successiva sezione - Impianti di
generazione - riporta la consistenza degli impianti idroelettrici,
termoelettrici e da fonti rinnovabili. Nella quarta sezione si analizzano i
Carichi orari, con particolare riferimento al terzo mercoledì di ciascun
mese. La quinta sezione, relativa alla Produzione, riporta i dati delle
produzioni idroelettrica, termoelettrica e da fonti rinnovabili, riferiti
sia al tipo di impianto sia a ciascuna Regione. Per ulteriori dettagli e
approfondimenti si rimanda al testo integrale delIa pubblicazione,
consultabile sul sito www.grtn.it
alla voce "Dati statistici".
L'INDAGINE
DI NUS CONSULTING GROUP IN 14 PAESI DIMINUISCE IN TUTTO IL MONDO IL PREZZO
DEL GAS PER USO INDUSTRIALE IN ITALIA RIDUZIONI DEL 17,5% Milano, 29
Novembre 2002 - Nel 2001, in quasi tutti i paesi del mondo il gas per uso
industriale e civile è diminuito, spesso in misura significativa. Una
indagine condotta dalla multinazionale americana Nus Consulting Group in 14
paesi sulle utenze professionali (la survey non riguarda i consumi
domestici) evidenzia che gli Stati Uniti , con una riduzione del 44% , sono
i maggiori "beneficiari", ma anche l'Europa registra decrementi a
due cifre, con riduzioni del 16,7% nei Paesi Bassi, del 14,5% in Germania ,
del 13,6% in Svezia, del 12,4% in Finlandia, dell' 11,2% in Belgio.
Allineata alla media europea anche l'Italia che evidenzia per le utenze
industriali una diminuzione del 17, 5% , con un costo medio di c/€ 20, 55
per metro cubo, calcolato su imprese con un carico medio annuo di 2.770.000
mc e al netto dalle imposte non recuperabili. Ben diversa è, invece, nel
nostro Paese la situazione per le forniture di gas destinate ad uso civile
(servizi,commercio,Pubblica Amministrazione,Enti Pubblici) escluse, anche in
questo caso, le utenze domestiche. In questo mercato , dove i prezzi sono
tuttora imposti dal Cip (Comitato Interministeriale Prezzi) si rileva in
Italia un costo medio di c/€ 52,700 per metro cubo, con una riduzione del
3,% , a fronte di 8,3% in Germania, 9,1% in Svezia, 4,1% in Francia. Nelle
utenze civili sono gli Spagnoli a farla da padroni, con abbattimenti di
costi che arrivano, addirittura, al 37,8%. Nel settore civile i parametri
internazionali tengono conto di imprese con un carico medio annuo di 274.000
metri cubi; va rilevato però che nel nostro paese le utenze civili si
attestano su carichi medi annui molto più bassi, nell'ordine dei 75.000
metri cubi. Come rilevato, la posizione dell'Italia è in controtendenza
sfavorevole; il nostro paese risulta infatti in Europa quello dove i prezzi
sono scesi in misura minore. L'Italia, inoltre, deve fare i conti con un
mercato teoricamente in via di completa liberalizzazione ma, di fatto,
tuttora condizionato dal rapporto con il fornitore monopolista (Snam) e
dalla disponibilità di soli 4 punti di accesso per l'approvvigionamento del
gas, attualmente controllati e gestiti da Eni. Il mercato del gas in Italia
La produzione nazionale di gas nel 2001 è stata di 15,5 miliardi di metri
cubi. Il gas importato è stato di 55,5 miliardi di mc, provenienti in
prevalenza da Russia e Algeria. Il consumo totale è stato di 71 miliardi mc,
così suddivisi
Area
di utilizzo
|
Miliardi
di MC
|
Uso
civile(terziario, P.A, Enti )
|
23,3
(32,8%)
|
Uso
industriale
|
24,7
(34,8%)
|
Termoelettrico
|
23,0
(32,4%)
|
Fonte:
Nus Consulting Group
Prezzi variabili in funzione di consumi e destinazioni
d’uso I prezzi del gas per metro cubo, al netto delle imposte non
recuperabili, sono diversi in funzione dei consumi e delle destinazioni
d’uso. Tengono inoltre contro di una riduzione media del 4% essendo
riferiti a grandi utenti che operano sul libero mercato. I calcoli
considerano un tasso di inflazione al 1° settembre 2002 del 2,2%.
Carico
medio/anno
|
Prezzo
c/€ per mc 2002
|
Prezzo
c/€ per mc
2001
|
Variazione
%
|
2.770.000
mc
industriale
continua
|
20,55
|
24,83
|
-17,2%
|
2.770.000
mc
industriale
interrompibile
|
18,18
|
18,33
|
-0,8%
|
275.000
mc- civile
(terziario,P.A,
Enti )
|
52,7
|
54,7
|
-3%
|
Fonte.
Nus Consulting Group
Variazioni
significative nelle città italiane
Anche se prendiamo in esame utenze non industriali con consumi più
limitati (75.000 mc/anno), le differenze sono notevoli, soprattutto nei
principali capoluoghi di provincia. La tabella rileva che Napoli paga il
gas molto più di Milano, Torino è meno cara di Palermo e di Roma,
Bologna è la città dove il gas costa meno. Milano e Bologna
risultano inoltre ampiamente sotto la media italiana.
Città
|
2002 c/€-mc
|
2001 c/€-mc
|
Variazione %
|
Napoli
|
62,02
|
62,48
|
-0,73%
|
Palermo
|
57,27
|
59,07
|
-3,04%
|
Roma
|
56,37
|
58,12
|
-3,01%
|
Torino
|
48,87
|
51,57
|
-5,23%
|
Milano
|
45,42
|
53,47
|
-15,05%
|
Bologna
|
45,41
|
47,18
|
-3,75%
|
Media
Italia
c/€
|
52,56
|
55,31
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-5,13%
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Fonte: Nus Consulting Group
I
prezzi indicati non includono l'addizionale regionale che varia da Regione a
Regione, con una incidenza da 0 a 2,5 c/€ La liberalizzazione: lo stato
dell'arte Il mercato del gas è stato liberalizzato in Italia nel 2001 per
le utenze con consumi superiori a 200.000 mc, mentre gli utenti con carichi
superiori a 50.000 mc hanno potuto aderire ai Consorzi. La definitiva
chiusura dell'accordo esistente tra Snam e Confindustria, che prevedeva
accordi bilaterali per la definizione dei prezzi industriali, ha
rappresentato un passo ulteriore e determinante verso la completa
liberalizzazione del mercato, ormai prevista per tutti i clienti italiani a
partire dal 2003. Gli ostacoli a una liberalizzazione totale sono tuttavia
ancora innumerevoli; questo ha comportato riduzioni dei prezzi , nel libero
mercato, inferiori rispetto alle aspettative. 2003: mercato liberalizzato:
le prospettive e le aspettative Che cosa si aspettano gli utenti italiani
dalla definitiva e totale liberalizzazione del mercato, prevista per il
2003? Il commento è di Walter Bagnato, direttore di Nus Consulting Group
Italia: "E' difficile, allo stato attuale, prevedere lo scenario di un
mercato totalmente liberalizzato, in assenza di nuovi operatori realmente
competitivi che possano "affiancarsi" a Snam e fornire nuovi punti
di accesso alle forniture. Ricordiamo che il gas è una risorsa ampiamente
disponibile nel mondo ma le strutture che si occupano del trasporto e della
distribuzione sono ancora relativamente poche e questo rappresenta uno degli
ostacoli maggiori alla effettiva e auspicata "deregolamentazione".
Il decreto Letta (164/00) ha posto limiti alla produzione e distribuzione di
gas da parte di Eni ampliando, di fatto, gli spazi per l'importazione. E'
prevedibile però che buona parte del gas importato venga destinato alla
produzione di energia elettrica ; questo fa presumere che le aspettative
degli utenti per ulteriori riduzioni nei prezzi non vengano adeguatamente
soddisfatte e che la liberalizzazione del 2003 non comporti automaticamente
una diminuzione nei prezzi". In Europa e nel mondo Tornando all'Europa,
nella survey di Nus Consulting si rileva che la Germania ha diminuito i
prezzi del gas industriale del 14,5% in virtù del minor costo del petrolio
e della deregulation in atto, ma non è ancora in grado di riversare i
vantaggi sui consumatori e deve gestire complesse situazioni interne,
compreso il ruolo della società che trasporta il gas naturale e che
controlla, di fatto, l'intero mercato tedesco. L'Olanda ha "deregolato",
dal gennaio 2002, i grandi clienti e liberalizzerà, dal luglio 2003, tutti
gli utenti, a prescindere dai consumi. Con riduzioni medie dei prezzi
intorno al 16%, il paese è al centro di una serie di "gare
tariffarie" che vedono in competizione circa 15 fornitori. Situazione
non facile che consente però di esercitare un effettivo controllo sui
costi, alimentato dalla concorrenza fra gli operatori. La Spagna (-7,8%) non
replica nel settore industriale la eccellente "performance" del
mercato civile: ottenuta una diminuzione generalizzata dei prezzi del gas
naturale, il paese iberico sta sviluppando piani per deregolamentare
ulteriormente le forniture e prevede per il 2003 modesti incrementi nei
costi. La Francia ha registrato diminuzioni nel gas industriale del 6% ma è
in ritardo sulla applicazione della Direttiva Europea; questo fa sì che
siano ancora pochi gli utenti che possono accedere al mercato liberalizzato.
In Svezia il 50% dell'uso interno è dedicato alla produzione di energia
elettrica e agli impianti di riscaldamento.Una possibilità di espansione su
questo fronte, con prospettive di prezzi più vantaggiosi, è legata al
progressivo smantellamento della produzione di elettricità da centrali
nucleari Unico paese in Europa ad avere registrato un leggero incremento è
l'Inghilterra (+ 1,6%) che entro il 2010 importerà circa metà del suo
fabbisogno annuo di gas (60 miliardi di mc) con prevedibile allineamento ai
prezzi europei. Guardando oltreoceano, la Survey Nus evidenzia la
consistente diminuzione degli Usa (oltre il 40%). Le previsioni per il
futuro restano però incerte; in diversi stati americani è addirittura in
corso un rallentamento nel processo di deregulation anche a causa della
perdita di credibilità delle imprese (p.es. Enron) e al clima di generale
sfiducia che si è ingenerato presso la pubblica opinione.
"LA
TURCHIA CAMBIA: LE OPPORTUNITÀ DEL NUOVO SCENARIO POLITICO ED
ECONOMICO"
Milano, 29 novembre 2002 - Questi i principali argomenti che saranno
trattati nel corso dell'incontro, organizzato da Ambrosetti, che si terrà
artedì 3 dicembredalle ore 14:00 alle ore 17:30 presso l'hotel Principe di
Savoia di Milano:Le prospettive di stabilità del nuovo Governo e la capacità
di assicurare un rapido avanzamento delle riforme politiche ed economiche.I
comuni benefici politici, economici e sociali relativi all'ammissione
dellaTurchia nell'Unione Europea.Le prospettive dì un promettente recupero
dell'economia della Turchia.Lo sviluppo delle relazioni economiche e
commerciali tra la Turchia e l'Italia. Fra i relatori citiamo: Zeynep Bodur
Okyay (Turkish-Itaiian Business Council), Rosolino Orlando (TurkishItalian
Business Council), Nuri Colakoglu (Ceo, Cnn Turk), Yavuz Canevi (Chairman,
Turk Ekonomi Bank), Meral Gezgin Eri§ (Chairperson, Economic Development
Foundation), Antonio Mafodda (Trade Commissionner, ICE Istanbul), Faruk Y
inevman (Chairman, Foreign Investors Association), Pasquale Forte (President,
Eldor Co), Latif Aral (Chairman, Sarsilmaz Co).
IL
GRUPPO SOLVAY SI AGGIUDICA IL PRESTIGIOSO LEARNING ORGANIZATION AWARD
2002
Milano, 29 novembre 2002 "Passione per il progresso". Con questo
claim, Georges Theys, Direttore Generale Solvay Italia e Francia, ha
iniziato nel '90 a trascinare l'organizzazione verso una cultura aziendale
proiettata all'Innovazione. "Strategia e passione, sono il vero
vantaggio competitivo di un'azienda" afferma Theys, tra i più convinti
sostenitori di una chimica orientata allo sviluppo sostenibile e al minor
impatto ambientale. Theys è convinto che "la vera ricchezza sia
costituita dalle risorse umane e che il coinvolgimento emotivo sia parte
integrante della mission aziendale". "Il Gruppo Solvay ha adottato
i valori propri della learning organisation - spiega Theys - come il
comportamento etico, la responsabilizzazione, il lavoro di squadra... Per
questo mi fa particolarmente piacere ritirare un premio concepito per chi
'gestisce il presente per creare il futuro'. Francamente una vocazione che
è nel Dna del nostro Gruppo ". Georges Theys nel 1992 è stato il
promotore in Solvay Italia di "Orizzonti", un progetto d'impresa
per il miglioramento globale. Dieci anni più tardi una convention "Interox",
a Rosignano, è stata organizzata interamente dagli operai. "Un cambio
di rotta epocale. Si pensi che negli anni sessanta c'erano dieci livelli tra
dirigenti e operai, una differenziazione molto strutturata e con barriere
piuttosto rigide. Oggi in Solvay il learning è un criterio
generalizzato". Theys è stato anche un grande precursore in merito al
Knowledge Management, convinto che la condivisione delle informazioni sia la
marcia in più di un'azienda. In quest'ottica ha parallelamente sempre
valorizzato l'Intranet per mettere in rete e collegare tutto il personale
delle varie sedi e funzioni. L'innovazione è un'altra strategia
fondamentale nell'evoluzione del Gruppo Solvay. In questi anni si è
lavorato molto per far condividere a tutti i collaboratori le dinamiche
innovative, con la consapevolezza che l'innovazione è parte integrante del
modo di agire nel lavoro quotidiano di ognuno.
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