QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

MERCOLEDI'
11 DICEMBRE 2002

pagina 4

 

La nostra vetrina dei 
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela

 

 

 

 


Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'esposizione dei 
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela

 

 

LASCIATEVI IMPRESSIONARE... 

Milano, 11 dicembre 2002 - I dati epidemiologici sul mancato controllo dell'ipertensione arteriosa sono davvero impressionanti: in Europa e oltreoceano, solo un terzo della popolazione si può considerare "a norma" cioè con valori di pressione inferiori a 140/90 mmHg. Con un risvolto economico che, solo per i costi di ricovero ospedaliero, supera 1,25 miliardi di euro. Ma ancora più impressionante è l'impatto dell'età avanzata e dell'ipertensione grave: quasi la metà dei costi in eccesso si riferisce proprio ai soggetti ultra60enni e a quelli in cui la pressione sale oltre i 160/95, cioè i pazienti con ipertensione sistolica. Infatti negli anziani l'aumento della componente massima/sistolica della pressione, fenomeno legato alla riduzione della distensibilità arteriosa tipica dell'età avanzata, comporta un forte aumento (più che triplo) del rischio cardiovascolare (infarto, ictus). "I dati epidemiologici internazionali lo hanno mostrato da diverso tempo, ha commentato a Milano in una recente conferenza stampa il professor Ettore Ambrosioni, direttore della Clinica Medica dell'Università di Bologna e, di recente, uno studio italiano, il Brisighella Heart Study ha riconosciuto il ruolo centrale dell'ipertensione sistolica nello sviluppo di cardiopatia ischemica e di ictus. E ha stabilito che l'ipertensione sistolica è correlata all'età avanzata". "Il trattamento della pressione massima appare oggi prioritario-aggiunge il professor Giuseppe Mancia, direttore dell'Istituto di Medicina Interna, Università degli Studi di Milano Bicocca- sulla base dei risultati degli studi clinici di intervento: agire efficacemente sulla riduzione della pressione sistolica si può, e con risultati davvero importanti. Abbassare la massima di 10 punti (mmHg) è già sufficiente per ottenere una significativa diminuzione del rischio e della mortalità per malattie cardiovascolari. Ma, malgrado l'aumento della consapevolezza del rischio sistolica, il suo controllo lascia ancora a desiderare: anche i pazienti in trattamento, sono pochi realmente "nella norma": nonostante la diffusa conoscenza delle linee-guida di diagnosi e di terapia tra i medici. Quali le cause del non controllo? Sopratutto il timore di una terapia troppo aggressiva che, nei soggetti di età avanzata, andrebbe ad aumentare la complessità della terapia con il rischio di ridurre l'adesione alla stessa. L'ipertensione sistolica, è indubbiamente difficile da trattare rispetto a quella diastolica ed i pazienti con la massima "alta" richiedono più frequentemente terapie di associazione di più farmaci". E in Italia? Secondo i risultati di un'indagine condotta su 300 medici generici rappresentativi della popolazione di generici italiani, al fine di comprendere il grado di aggiornamento e l'atteggiamento terapeutico nei soggetti di età compresa tra 60 e 70 anni, è ancora importante "insistere" sulla sistolica. Infatti, come ha commentato il dottor Augusto Zaninelli, medico di medicina generale di Romano di Lombardia e membro del consiglio di presidenza dell' Italian Stroke Forum. I medici di famiglia Italiani ritengono, infatti, ancora prioritaria l'attenzione alla pressione minima o diastolica e solo una minoranza sembrerebbe riconoscere i rischi correlati alla pressione sistolica o massima. I medici di medicina generale conoscono i target pressori delle nuove linee guida ma sembrerebbero accontentarsi, in alcuni casi, di raggiungere, soprattutto nell'anziano e nei pazienti che si avvicinano alla terza età , risultati lontani da quelli auspicabili per ridurre i rischi cerebro (ictus) e cardiovascolari (infarto, cardiopatia ischemica,scompenso). "Oggi gli strumenti farmacologici adatti al controllo della pressione massima esistono e sono stati messi a punto in modo "mirato": si tratta, spiega il professor Bruno Trimarco, direttore del Centro Ipertensione, Dipartimento di Medicina Clinica, Università Federico II di Napoli, dei più nuovi sartani, o antagonisti recettoriali dell'angiotensina II, che vanno ad agire proprio sulle cause dell'ipertensione a livello vascolare. In particolare, il più nuovo della classe, eprosartan, interferisce con i due principali sistemi di controllo dell'ipertensione sistolica, il sistema Renina-Angiotensina ed il Sistema Nervoso Simpatico, e questa doppia azione rappresenta un importante vantaggio clinico, in quanto ottiene una riduzione dei valori di sistolica superiore a quella ottenuta con altre classi di antipertensivi. Il tutto con un profilo di tollerabilità davvero interessante e che garantisce una buona adesione alla terapia". Un risultato davvero "impressionante".... 

QUANDO IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE È "MASSIMO": APPUNTI DEL PROFESSOR ETTORE AMBROSIONI, DIRETTORE DIVISIONE MEDICINA INTERNA, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA 
Milano, 11 dicembre 2002 - Che l'ipertensione sistolica, comunemente detta "massima", rappresenti di per sé un fattore di rischio cardiovascolare (infarto e ictus cerebrale), è nozione relativamente recente: negli anni scorsi, infatti, l'aumento dei valori di pressione sistolica/massima veniva considerato "niente di più che un normale processo fisiologico", come lo è l'età, non solo privo di aggiuntivi rischi specifici, ma anzi "per alcuni aspetti benefico". Basti ricordare che il livello normale di 'massima' veniva ricavato dal calcolo [quasi 'personalizzato'...]: "100 + l'età anagrafica". Addirittura la terapia mirata al controllo della sistolica veniva ritenuta pericolosa: si riteneva, infatti, che alti valori della "massima", soprattutto "a una certa età", fossero opportuni ed "indice di buona funzionalità cardiaca". Né l'indicazione ormai opposta è ancora entrata a vasto raggio nella cognizione medica. "De minima curat scientia..." Per anni in questo campo l'interesse scientifico si è infatti principalmente focalizzato su studi e interventi volti alla riduzione della pressione minima/diastolica. Da un lato, si tratta dei valori più facilmente controllabili; dall'altro non erano ancora stati chiariti i principali meccanismi fisiopatologici alla base dell'aumento della componente massima/sistolica della pressione e, quindi, mancavano ovviamente strumenti farmacologici che potessero essere mirati su un obiettivo ignoto. Massima importanza alla 'Massima' Giusto negli anni più recenti si sono moltiplicate le prove invece sull'importanza della pressione 'massima'/(sistolica) quale fattore di rischio cardiovascolare ben più determinante rispetto alla minima/(diastolica). Si tratta di prove che hanno posto le basi per riconoscere il trattamento della 'sistolica' come una "priorità" e quindi per sviluppare nuove molecole indirizzate verso questo bersaglio particolare. Cosa è la 'pressione sistolica'? La sistolica /'massima' rileva e rappresenta la pressione esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie durante la fase di pompaggio-spinta contrazione/('sistole') del muscolo cardiaco, mentre la 'minima' riguarda la fase di aspirazione-riempimento/dilatazionedel cuore ('diastole'). Ad ogni battito cardiaco/contrazione, nei soggetti sani circa il 40 per cento della gittata di spinta sistolica è diretto verso i tessuti periferici, mentre il 60 per cento viene immagazzinato dalle arterie, che distendendo elasticamente le proprie pareti vi accumulano parte dell'energia, che viene poi utilizzata durante l'opposta fase diastolica. Con questo meccanismo le pareti delle arterie mantengono una bassa pressione differenziale [d'intervallo fra minima e massima] e in particolare una bassa pressione 'massima'. In condizioni normali, l'ondata primaria (in fase di spinta/sistolica) è lenta e l'onda riflessa, anch'essa lenta, arriva all'aorta durante la fase di 'risucchio'/diastole, permettendo una buona fornitura sanguigna/perfusione coronarica, ovvero del muscolo cardiaco in sé. Nella persona anziana, però, proprio al momento della diastole nell'aorta è presente una quantità mediamente minore di sangue, poiché rispetto al soggetto giovane tale fase di dilatazione, per l'irrigidimento delle pareti arteriose, è più ridotta. Di conseguenza una maggiore percentuale di sangue (50 per cento) si dirige verso la circolazione periferica e una percentuale inferiore (l'altro 50 per cento) viene immagazzinata dall'appunto meno elastico/capace 'serbatoio' arterioso. La spinta pressoria che ritorna dalla periferia del corpo verso il cuore, vi giunge pertanto durante la contrazione/sistole con una velocità & potenza ed una 'massima' maggiori, determinando un sovraffaticamento del cuore. Il 'vecchio motore' consuma di più, s'appesantisce, pompa meno Le conseguenze immediate più importanti di questo maggior sforzo sono: a) l'aumento di consumo di ossigeno da parte del muscolo cardiaco, b) il progressivo ispessimento delle pareti del suo ventricolo sinistro; inoltre c) al muscolo cardiaco risulta ridotto l'apporto di sangue attraverso le coronarie (perfusione miocardica). A lungo termine le conseguenze possono essere: A) lo sviluppo di scompenso cardiaco, B) sintomi di cardiopatia ischemica ('angina') fino C) all'infarto miocardico. L'aumento della pressione sistolica e l'aumento dell'età La pressione 'massima'/sistolica è determinata fisiologicamente sia dalle 'resistenze periferiche', (cioè dagli "attriti" suscitati dal sangue scorrendo lungo le pareti interne dei vasi) sia dalla 'compliance' arteriosa, cioè la normale adattabilità/corresponsione elastica delle arterie al flusso sanguigno. Mentre l'aumento delle 'resistenze periferiche' determina l'innalzamento sia della pressione massima/sistolica sia della minima/diastolica, la riduzione della distensibilità delle arterie, comunemente dovuta alla minor elasticità delle loro pareti (conseguente al fisiologico invecchiamento e/o all'aterosclerosi) produce unicamente l'aumento della pressione massima/sistolica. I meccanismi alla base dell'incremento dei valori di pressione arteriosa con l'età, per quanto non siano ancora perfettamente noti e spiegati, sono stati connessi da una parte alle modificazioni strutturali a carico dei vasi arteriosi e dall'altra all'alterazione funzionale dei meccanismi di controllo nervoso degli equilibri 'idraulici' (omeostatici) circolatori. Nel paziente anziano, poi, accanto alle modificazioni strutturali si manifestano modificazioni funzionali che determinano una maggiore vasocostrizione a livello delle cellule della parete dei vasi. Lo studio 'Brisighella' e il rischio sistolica Recentemente, a confermare l'importanza del rischio cardiovascolare legato alla pressione massima/sistolica e 'differenziale' sono stati pubblicati specifici dati (Borghi C. e coll. J Hypertension 2002; 20: 1737) del Brisighella Heart Study, il primo studio prospettico longitudinale italiano sulla prevalenza di ipertensione sistolica, iniziato nel 1972 nell'omonima cittadina romagnola e ad oggi uno dei più importanti studi epidemiologici in questo campo. Nello studio ora pubblicato, circa 3000 soggetti di età compresa tra 14 e 84 anni, senza malattie cardiovascolari, sono stati esaminati ogni 4 anni, valutando l'impatto delle diverse componenti pressorie su alcuni obiettivi di interesse principale, quali cardiopatia ischemica (angina pectoris, infarto letale o non) ed eventi cerebrovascolari (TIA-attacco ischemico transitorio, o ictus). Le percentuali di incidenza di eventi cardio e cerebrovascolari, fatali e non, risultano associati a valori elevati di pressione massima/sistolica e, similmente, di pressione 'differenziale' (differenza tra pressione massima e minima), mentre per la minima da sola il legame non è così evidente. [Il significato prognostico a lungo termine della pressione sistolica, diastolica e differenziale era determinato prima e dopo aggiustamento per età, BMI (body mass index, che indica la presenza di sovrappeso o obesità), fumo, diabete, sesso e colesterolo totale.] Quanto + si rischia con + sistolica La probabilità di andare incontro a cardiopatia ischemica ed eventi cerebrovascolari varia ed aumenta per i diversi livelli di massima/sistolica. Premesso che la sua misura è 'ideale' a 120 [mmHg = millimetri di mercurio barometrici] e normale a 130, solo che la sistolica risulti 'normale-alta' a 139 i rischi cerebrovascolari si contano sul 145 per cento, salgono al 188 per cento per valori massimi fino a 140-159 (ipertensione sistolica di 1° grado) e più che raddoppiano balzando al 231 per cento se la massima si attesta dai 159-160 in su (ipertensione sistolica di 2° grado). Gli studi più aggiornati confermano che la pressione massima/sistolica è una più importante avvisaglia di eventi cardiovascolari rispetto alla pressione minima/diastolica, ed è forte il valore predittivo della pressione differenziale, soprattutto se supera il valore 67. 

IPERTENSIONE SISTOLICA E AUMENTO DEL RISCHIO VASCOLARE: APPUNTI DEL PROFESSOR GIUSEPPE MANCIA, DIRETTORE ISTITUTO DI MEDICINA INTERNA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA 
Milano, 11 dicembre 2002 - Il primo studio su larga scala ad evidenziare la correlazione tra aumento di pressione massima/sistolica e aumento del rischio cardiovascolare è il famoso Framingham (dal nome della cittadina statunitense in cui è stata condotta l'analisi a partire dal 1948 su oltre 5000 pazienti): aumenti anche modesti della pressione massima/sistolica si associavano ad un significativo aumento del rischio di mortalità per patologie cardiovascolari. In seguito questi dati sono stati confermati da altri studi, come il Multiple Risk Factor Intervention Trial (MRFIT), condotto negli Stati Uniti dal 1973 al 1975 su 347.978 pazienti, di età compresa tra i 35 ed i 57 anni, senza precedente storia di cardiopatia ischemica o di ictus. I risultati di questo studio hanno fornito un confronto fra l'importanza della pressione massima/sistolica rispetto alla minima/diastolica sul rischio di mortalità cardiovascolare. Ai troppo alti valori di pressione massima/sistolica è correlato un altissimo rischio di morte per cardiopatia: indipendentemente dai valori della pressione minima/diastolica. Ad esempio: in una persona con pressione massima elevata (superiore a 160 mmHg) e minima normale (inferiore a 70 mmHg) il rischio di morte per cardiopatia ischemica è 4 volte quello di una persona che ha invece una massima normale (inferiore a 120 mmHg) e una diastolica elevata (superiore a 100 mmHg). Le stesse constatazioni valgono anche per il rischio di ictus e di insufficienza renale. ATTENTI alla 'differenziale' Più recentemente si è iniziato a dare maggiore importanza anche alla pressione differenziale, cioè alle differenze tra 'massima' e 'minima'. Lo studio Framingham ha evidenziato che una persona con massima pari a 170 mmHg e minima pari a 70 mmHg (pressione differenziale di 100 mmHg) ha un rischio di cardiopatia ischemica che è quasi doppio rispetto ad un soggetto con la stessa pressione massima, ma con diastolica pari a 110 mmHg (pressione differenziale di 60 mmHg). Il valore prognostico della pressione differenziale è forte nei soggetti "complicati", che presentano cioè altri fattori di rischio cardiovascolare (diabete, nefropatia) e questo spiega anche alcuni dati epidemiologici ottenuti nei pazienti ipertesi con danno d'organo. Di recente, infatti, sono apparsi i risultati dello studio Hoorn, sull'associazione tra pressione differenziale e mortalità cardiovascolare: nei pazienti diabetici per ogni aumento di 10 mmHg della pressione differenziale, il rischio cardiovascolare aumenta del 27 per cento, mentre nei soggetti non diabetici questo aumento non si riscontra. La pressione differenziale non ha un valore prognostico indipendente, ma predice la mortalità cardiovascolare solo in presenza di aumenti della componente massima/sistolica. La pressione differenziale aumenta lentamente tra i 50 e i 60 anni, per crescere poi più rapidamente oltre tale età. Questa rapida crescita nell'anziano è legata al fatto che la pressione minima dopo i 60 anni inizia a ridursi, mentre la massima subisce un brusco incremento, fino ad arrivare alla cosiddetta ipertensione sistolica isolata definita come "una pressione sistolica superiore ai 140 mmHg accompagnata da una minima uguale a 90 mmHg o inferiore". L'ipertensione sistolica isolata L'ipertensione sistolica isolata è la forma di ipertensione più frequente nel soggetto oltre i 60 anni di età. L'aumento dei valori di pressione massima/sistolica è una problematica di particolare importanza, soprattutto negli anziani, che più di frequente presentano questo tipo di ipertensione e che, costituendo una popolazione ad alto rischio, vanno più spesso incontro a complicanze cerebrovascolari e cardiovascolari. I dati dello studio Framingham hanno confermato l'aumento progressivo della pressione arteriosa con l'età: dai 30 ai 65 anni, in particolare, si è osservato in media un aumento di 20 mmHg per la massima/sistolica e di 10 mmHg per la minima/diastolica. La pressione massima/sistolica aumenta in modo quasi lineare con l'età. La pressione minima/diastolica, dal canto suo, aumenta in modo più graduale, raggiungendo presto il suo valore massimo, e dai 55 anni in poi negli uomini e dai 60 nelle donne inizia a calare. Così, nei soggetti di mezza età la forma di ipertensione più comune interessa sia la massima che la minima, mentre nei soggetti anziani è più frequente la rilevazione di ipertensione solo sistolica, con una minima/diastolica normale. In Italia la prevalenza dell'ipertensione arteriosa cresce con il ritmo di circa 1 mmHg per ogni anno di età che si aggiunge, e questo sta diventando sempre più importante in virtù dell'invecchiamento progressivo della popolazione. Le persone anziane, inoltre, presentano valori di massima/sistolica maggiori rispetto ai corrispettivi valori nei soggetti più giovani, anche perché tale condizione si associa ad una maggiore resistenza alla terapia antipertensiva. Dati epidemiologici statunitensi mostrano che negli USA degli oltre 50 milioni di ipertesi, ben la metà (50 per cento) è rappresentato dalla popolazione di soggetti proprio con ipertensione sistolica isolata. In Italia si stima che siano affetti da questa ipertensione 'massima'/sistolica più di 6 milioni di pazienti. Appare, quindi, evidente come l'ipertensione 'massima'/sistolica sia un problema medico di particolare frequenza e rilievo, soprattutto nella popolazione anziana: è importante dare all'ipertensione sistolica la giusta attenzione, poiché oggi abbiamo i mezzi adatti per prevenirla, riconoscerla e soprattutto curarla. Il difficile controllo dell'ipertensione Malgrado i continui progressi sulle conoscenze della fisiopatologia dell'ipertensione e gli sviluppi della terapia antipertensiva, il controllo dell'ipertensione rimane un problema ancora aperto. Nel campo dell'ipertensione e della terapia antipertensiva, in Europa come negli Stati Uniti, vale la regola "delle metà": metà della popolazione ipertesa non è conosciuta, metà dei soggetti ipertesi non sono trattati e metà di quelli trattati non hanno livelli pressorii sotto controllo. Secondo i dati ottenuti finora, infatti, un terzo della popolazione europea adulta ha livelli pressori al di sopra di quelli ideali Da ricordare che secondo le linee-guida del 1999 messe a punto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'International Society of Hypertension, i valori pressorii devono essere inferiori a 140/90 mmHg nei pazienti con ipertensione non complicata e a 130/85 nei pazienti ipertesi con nefropatia o diabete. Le stesse linee guida raccomandano un valore di 130/85 nei soggetti giovani, di età media e diabetici, e di 140/90 nei soggetti più anziani. Negli Stati Uniti sono 50 milioni circa i soggetti ipertesi: il Third National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES III) indica che solo il 54% degli ipertesi viene trattato e solo il 27% di questi è ben controllato, con livelli pressori inferiori a 140 mmHg per la sistolica e inferiori a 90 mmHg per la diastolica. Quali le ragioni del mancato controllo pressorio? In primo luogo la possibilità di comparsa di eventi avversi, la scarsa compliance alla terapia prescritta, lo scarso controllo pressorio, la confusione sulle dosi da assumere da parte del paziente e una reticenza nell'associare trattamenti efficaci da parte del medico e/o del paziente. Un'analisi di Lloyd-Jones (Hypertension 2000; 36:594) effettuata su una popolazione di 1959 soggetti ipertesi dello studio Framingham analizzata tra il 1990 ed il 1995, ha evidenziato i 1189 (61 per cento) pazienti sottoposti a terapia antipertensiva: il 49 e il 90 per cento d'essi raggiungevano valori normali di pressione rispettivamente massima/sistolica e minima/diastolica e solo il 48 per cento raggiungeva il controllo di entrambe le componenti. Pertanto, lo scarso controllo della massima/sistolica risultava responsabile della bassa percentuale del controllo dell'obiettivo globale. Il controllo della pressione sistolica e diastolica differisce in base al sesso e all'età: le donne e i soggetti più anziani ottengono un minore controllo della massima/sistolica a fronte di un maggiore controllo invece della minima/diastolica. Europa ipertesa senza controllo Una recente indagine di Hansson (Blood Pressure 2002; 11:35) ha analizzato la prevalenza di ipertensione non controllata in 5 Paesi Europei (Francia, Italia, Germania, Svezia e Regno Unito) sulla base dei dati di alcuni studi epidemiologici, tra i quali il PAMELA, il MONICA e l'ICARE, riscontrando che in totale oltre 46 milioni di ipertesi, corrispondenti al 21 per cento della popolazione ipertesa di età superiore a 16 anni, aveva valori pressorii compresi tra i 140/90 e 160/95 mmHg, mentre oltre 28 milioni (13 per cento) aveva livelli pressorii superiori a 160/95 mmHg. Questo scarso controllo dell'ipertensione si traduce, sul piano clinico, in 281.000 eventi cardiovascolari patologici gravi, che potrebbero altrimenti essere evitati e, sul piano economico, in costo globale di 1,26 miliardi di euro, considerando solo i costi durante il ricovero. Da sottolineare l'impatto dell'età avanzata dei pazienti e della gravità dell'ipertensione: ben il 44 per cento del costo totale in eccesso si riferisce alla popolazione al di sopra dei 64 anni di età e il 70 per cento ai pazienti in cui i livelli pressorii superano 160/95 mmHg, cioè i soggetti con ipertensione spiccatamente massima/sistolica. L'elevata prevalenza dell'ipertensione nell'anziano spiegherebbe questa osservazione, dato il maggior rischio di complicanze cardiovascolari, incluso lo scompenso, nella popolazione anziana rispetto a quella giovane. L'aumento della consapevolezza La consapevolezza ed il controllo dell'ipertensione sono però aumentati nel corso degli anni più recenti: secondo i dati dell'American Heart Association, nel periodo compreso tra il 1976 ed il 1980 solo il 51% degli ipertesi era a conoscenza del proprio stato di non-salute: più di recente, la consapevolezza è aumentata al 64%. Nello stesso modo, la percentuale di soggetti ipertesi tenuti sotto controllo è passata dall'11 al 29%: si tratta di un progresso certamente importante, ma ancora molto inferiore agli obiettivi che circa venti anni fa il Ministero statunitense della Sanità aveva stabilito, mirando a raggiungere nell'anno 2000 almeno il controllo dell'ipertensione nel 50 per cento dei soggetti ipertesi. Il problema della adesione alla terapia: lo studio PAMELA In Italia si stima che circa 1 italiano su 4 presenti livelli di pressione superiori ai valori considerati "normali" di 140-90 (mmHg). E' da sottolineare che dei soggetti diagnosticati ipertesi ancora molti non si rendono conto di esserlo. I dati dello studio PAMELA (Pressioni Arteriose Misurate E Loro Associazioni), condotto su circa 2500 persone nell'area di Monza, indicano una prevalenza di ipertensione del 28%. Dallo studio PAMELA è emerso un segnale di scarso controllo della pressione: se si confrontano i valori di pressione misurati dal medico, di pressione automisurata e la media nelle 24 ore in 3 gruppi di soggetti (con valori normali di pressione, ipertesi non trattati e ipertesi trattati), non è stata osservata alcuna differenza nei valori della pressione tra gli ipertesi trattati e non, sia nei valori misurati dal medico che in quelli automisurati sia nella media delle 24 ore. Inoltre, lo scarso controllo dei valori pressori segnalato tra i soggetti trattati indica chiaramente la mancanza di un effettivo controllo farmacologico, in quanto gli autori hanno escluso l'effetto di fenomeni particolari nel corso della misurazione effettuata al medico ('ipertensione da camice bianco'). Lo studio PAMELA ha analizzato anche le conseguenze dell'ipertensione, come il danno al cuore: i valori della massa ventricolare sinistra (segnale del danno alle pareti cardiache) risultano superiori nei soggetti non in terapia rispetto ai controlli, ma senza differenze importanti rispetto ai soggetti ipertesi trattati. Uno dei risultati più importanti dello studio italiano PAMELA è l'aver dato la giusta rilevanza al problema dell'adesione alla terapia antipertensiva: i soggetti trattati e controllati, infatti, ricevevano farmaci dall'attività terapeutica nota, quindi lo scarso controllo non può essere imputato all'inefficacia della terapia. Probabilmente, la terapia prescritta non veniva assunta con regolarità dai pazienti anche per una serie di motivi legati ai farmaci, come lo sviluppo di effetti collaterali e la complessità della posologia giornaliera. I medici italiani e il controllo dell'ipertensione Il controllo dell'ipertensione, per lo meno in Italia, sembra comunque segnare un miglioramento negli ultimi anni, secondo lo studio, pubblicato da Cuspidi C e coll. (Blood Pressure 2002; 11:223). Se nel 1997 il 34% di 700 pazienti ipertesi seguiti presso il centro dell'Ipertensione dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, diretto dal professor Alberto Zanchetti, era sotto controllo, nel 2000 questa percentuale saliva al 44%, con una riduzione media dei valori di pressione sistolica e di pressione diastolica rispettivamente di 4 e 2 mmHg. Da sottolineare la riduzione significativa dei pazienti non controllati con valori pressori> 150/95 mmHg (che passa dal 40,5% al 27,6%). Ma, malgrado questo trend positivo, più della metà dei pazienti (anziani, donne e in terapia con un regime particolarmente complesso) non raggiunge gli obiettivi prefissati dalle linee-guida. Infatti dei 122 pazienti che ricevevano quattro o più farmaci antipertensivi, ad esempio, solo il 36,9% ha valori pressori controllati, mentre nel 43,4% dei casi il controllo non era soddisfacente ed aumentava con l'aumentare del numero dei farmaci utilizzati, ma non tanto per una compliance inferiore quanto per la presenza di forme di ipertensione più gravi e difficili da trattare. Quali fattori hanno fatto migliorare il trend del controllo? Un approccio più intensivo per ottenere i risultati stabiliti dalle linee-guida, una maggiore consapevolezza del paziente in seguito a programmi educazionali e più in generale una maggiore compliance alla terapia antipertensiva, dimostrando indirettamente l'esistenza di un buon rapporto medico-paziente. Migliorare il controllo I risultati dello studio HOT (Hypertension Optimal Treatment) (Lancet 1998; 358: 1755) mostrano che poiché l'ipertensione sistolica è sicuramente più difficile da controllare rispetto a quella diastolica, i pazienti ipertesi più anziani richiedono una terapia con più farmaci. Ma, al contrario, nella pratica clinica si riscontra che la metà dei pazienti trattati ricevono una monoterapia, sicuramente non in grado di ridurre in modo ottimale i valori pressori. Perché i medici non usano più farmaci? Soprattutto nei pazienti anziani, temono di aumentare la complessità della terapia e, quindi, di ridurre l'adesione del paziente alla stessa. Sulla base di tutti questi dati, è oggi necessario migliorare ulteriormente il controllo dell'ipertensione, focalizzandosi sulla scelta di una terapia efficace non solo in termini antipertensivi assoluti, ma soprattutto mirata anche verso la componente massima/sistolica, scegliendo farmaci che presentino anche un effetto protettivo a livello dei tessuti e degli organi bersaglio dell'ipertensione e che garantiscano, accanto all'efficacia, anche un buon profilo di tollerabilità. 

TERAPIA "MIRATA" DELL'IPERTENSIONE SISTOLICA : APPUNTI DEL PROFESSOR BRUNO TRIMARCO, DIRETTORE CENTRO IPERTENSIONE, DIPARTIMENTO MEDICINA CLINICA, SCIENZE CARDIOVASCOLARI ED IMMUNOLOGICHE; UNIVERSITÀ FEDERICO II, NAPOLI 
Milano, 11 dicembre 2002 - Se il fenomeno di aumento dell'ipertensione sistolica [la misura 'di massima'] con l'età è noto da tempo, è invece relativamente recente il concetto di terapia dell'ipertensione sistolica. Fino a non molti anni fa era ancora aperta la discussione sulla necessità di questo tipo di intervento: non più di 25 anni fa (British Medical Journal, April 29, 1978) si sosteneva che nei pazienti ipertesi anziani gli antipertensivi non dovevano essere somministrati per livelli pressori inferiori a 200/110 [mmHg], che i valori di pressione 'minima'/diastolica fino a 120 nei pazienti anziani senza sintomi non indicavano la necessità di un intervento (Modern Geriatrics 1974; 4: 360) o ancora che i farmaci antipertensivi non producevano alcun beneficio nei pazienti ultra65enni (Lancet 1974; 2: 431). Concetti che restano tuttora radicati, come sappiamo, in molti medici non specialisti. Gli studi di intervento farmacologico Al contrario, i risultati di due ampi trial di intervento hanno confermato l'efficacia della terapia antipertensiva nel ridurre il rischio cardiovascolare in pazienti anziani con ipertensione sistolica. Nello studio SHEP, condotto nella seconda metà dei '90 in circa 4700 pazienti di età superiore a 60 anni con pressione 'massima'/sistolica oltre i 160 mmHg e pressione 'minima'/diastolica inferiore ai 90 mmHg, l'intervento con diuretici ha ridotto gli episodi di ictus (fatali e non fatali) di oltre un terzo (-36 per cento), gli episodi di cardiopatia ischemica di oltre un quarto (-27 per cento) e dimezzato lo scompenso cardiaco(-49 per cento). Lo studio Syst-Eur è stato completato nel '99 in circa 4600 pazienti ultrasessantenni diversificati in gruppi randomizzati per ricevere o placebo o una terapia con nitrendipina ed eventuale aggiunta dell'ACE-inibitore enalapril e del diuretico idroclorotiazide: nei pazienti trattati gli episodi di ictus si sono ridotti del 42 per cento, la cardiopatia ischemica del 26 per cento e lo scompenso del 29 per cento. Una metanalisi ['analisi complessiva a posteriori']di 10 studi clinici (He and Whelton, J Hypertens 1999; 17 Suppl 2: S7) ha indicato che una riduzione della pressione 'massima'/sistolica di 12-13 'punti'/(mmHg-millimetri di mercurio barometrici offre un beneficio cardiovascolare grande almeno quanto la riduzione di 5-6 'punti' della 'minima'/diastolica, ma con riduzione di eventi coronarici numericamente superiore Chi controlla la pressione sistolica? I due massimi meccanismi di controllo della pressione massima/sistolica nel nostro organismo sono il sistema renina angiotensina (RAS) ed il sistema nervoso simpatico (SNS). Il sistema renina angiotensina è infatti preposto alla produzione di angiotensina II, una delle principali sostanze coinvolte nell'aumento della pressione arteriosa, sia per il suo effetto di vasocostrizione, sia perché agisce anche sulle ghiandole surrenaliche, stimolandovi la produzione di aldosterone, ormone che determina l'aumento della pressione attraverso la ritenzione di sodio e acqua. Il Sistema Nervoso Simpatico, a sua volta regola la pressione arteriosa attraverso il rilascio di alcuni neuromediatori, tra cui la noradrenalina, che attraverso un meccanismo di vasocostrizione periferica, la fa aumentare. Entrambi i sistemi giocano un ruolo importante non solo nel determinare l'aumento delle resistenze delle piccole arterie, la rigidità della grandi arterie (ad esempio l'aorta) e la conseguente riduzione della loro distensibilità, ma sono parimenti responsabili dell'aumento di velocità dell'onda circolatoria riflessa, direttamente responsabile dell'aumentata pressione 'massima'/sistolica. La scelta dei farmaci Poiché il sistema renina angiotensina, così come il sistema nervoso simpatico, rappresentano due importanti meccanismi di controllo dell'ipertensione e delle sue complicanze, la possibilità di utilizzare farmaci che agiscano su questi sistemi permette una maggiore efficacia nel raggiungimento del target terapeutico. L'ipotesi di controllare a differenti livelli l'attività del sistema renina-angiotensina è diventata una concreta possibilità farmacologica di intervento, principalmente con l'impiego degli ACE-inibitori e, più recentemente, con gli antagonisti dei recettori AT1 dell'angiotensina II, facendo segnare un significativo progresso nella terapia cardiovascolare. Mentre gli ACE-inibitori, infatti, hanno rivelato interferenze importanti, come con la bradichinina, causando collateralmente aumento dell'incidenza di accessi di tosse, un approccio terapeutico alternativo e più selettivo è ora rappresentato dagli AT1-antagonisti: meglio noti col nome di 'sartani' che hanno mostrato nel trattamento dell'ipertensione un'efficacia almeno pari a quella degli altri antipertensivi già disponibili, ma con un migliore profilo di tollerabilità, proponendosi così come una valida soluzione terapeutica. Agire sui meccanismi dell'ipertensione 'massima'/sistolica La caratteristica principale di questi farmaci è l'azione mirata sui meccanismi alla base dell'ipertensione: i sartani agiscono bloccando gli effetti di vasocostrizione dell'angiotensina II direttamente a livello dei vasi sanguigni. I sartani agiscono in modo più selettivo rispetto agli ACE-inibitori, senza interferenze con altri sistemi, grazie al blocco dell'angiotensina II direttamente a livello dei recettori specifici. Tra l'altro, ridurre la pressione arteriosa senza al tempo stesso migliorare l'elasticità delle grandi arterie, espone al rischio di far crollare il flusso ematico in alcuni distretti che soprattutto nell'anziano sono più sensibili, come quello cerebrale. Obiettivo tono simpatico L'ipertensione 'massima'/sistolica isolata e, in genere, l'ipertensione dell'anziano, riconosce un altro meccanismo patogenetico, collegato all'alterazione dell'elasticità delle grandi arterie: la progressione dell'età comporta, infatti, la riduzione progressiva, e ad essa correlata, della funzione dei "barocettori" arteriosi, in grado di regolare nel breve e nel lungo termine gli aggiustamenti riflessi del tono nervoso ai vari stimoli dei cambiamenti di pressione: il ridursi della sensibilità dei barorecettori comporta l'aumento progressivo della componente ipertensiva sistolica. Esiste una correlazione tra riduzione della sensibilità barocettoriale ed il tono simpatico, che suggerisce che il tono simpatico o la sua cattiva modulazione possono avere un impatto importante sulla pressione 'massima'/sistolica. Doppia azione con eprosartan La correzione della distensibilità arteriosa, e quindi della sensibilità barocettoriale e l'intervento diretto sugli effettori simpatici e sulla produzione di sostanze come la noradrenalina è la caratteristica peculiare di eprosartan, la nuova molecola caratterizzata da una struttura chimica che si differenzia da quella degli altri sartani. Eprosartan, infatti, agisce su entrambi i sistemi di controllo dell'ipertensione sistolica: * con il sistema renina-angiotensina, inibendo l'azione vasocostrittrice diretta dell'angiotensina II attraverso il blocco dei recettori AT1 post-sinaptici * con il sistema nervoso simpatico, attraverso il blocco dei recettori AT1 pre-sinaptici, inibendo la vasocostrizione indotta da noradrenalina. Questa doppia azione sia sul sistema renina-angiotensina che sul sistema nervoso simpatico può rappresentare un importante vantaggio clinico, soprattutto nei pazienti anziani. Il confronto con gli ACE-inibitori In generale il confronto con ACE-inibitori (enalapril) ha evidenziato che eprosartan induce una riduzione della pressione 'minima'/diastolica sovrapponibile ad enalapril, mentre si osserva una efficacia maggiore nel ridurre la pressione 'massima'/sistolica rispetto ad enalapril. In uno studio di confronto con enalapril su 118 pazienti con ipertensione severa è stata dimostrata una riduzione della pressione sistolica significativamente più marcata per eprosartan (16 per cento) rispetto ad enalapril (11,8 per cento). La riduzione ottenuta con eprosartan è superiore a quella che, secondo le linee guida OMS/ISH, ci si dovrebbe attendere da una terapia di associazione (riduzione attesa dell' 8-15 per cento). Efficace in tutte le età Il farmaco è risultato efficace tanto negli ipertesi di età inferiore ai 65 anni che negli anziani, come dimostrato in un ampio studio che ha arruolato più di 500 pazienti (Argenziano e Trimarco, Curr Med Res Opin 1999) trattati con eprosartan 400-600 mg/die o enalapril 5-20 mg/die. Nei pazienti trattati con eprosartan è stata ottenuta una riduzione della pressione sistolica di 16,2 mmHg nel gruppo di età minore di 65 anni e di 18,9 mmHg nel gruppo di età superiore. Buon profilo di tollerabilità I dati provenienti da diversi studi controllati mostrano che il profilo di tollerabilità del farmaco è simile al placebo. In confronto ad enalapril, eprosartan non inibisce gli enzimi che degradano la bradichinina e, quindi, non dovrebbe indurre tosse. In uno studio condotto su 500 pazienti trattati per 26 settimane, per eprosartan l'incidenza di tosse secca era solo dell'1,5 per cento nel corso delle prime 12 settimane, mentre per enalapril era più che triplo, quasi quadruplo: 5,4 per cento. Farmaci come l'eprosartan, che permettono la monosomministrazione ed hanno scarsi effetti collaterali appaiono pertanto presentare un potenziale ed esteso campo di applicazione clinica proprio in pazienti complessi quali gli anziani. Inoltre i meccanismi della ipertensione sistolica isolata sembrano poter preferenzialmente richiedere l'uso di quei farmaci come i sartani che possono agire anche contrastando quei meccanismi alterati che sono alla base dell'aumento dei valori pressori. I sartani, infatti, si sono dimostrati efficaci nel ridurre lo spessore e la rigidità della parete vascolare, correggendo la disfunzione dell'endotelio e l'alterata struttura delle piccole arterie che si osserva tipicamente nell'ipertensione sistolica isolata. La capacità di influenzare positivamente la distensibilità arteriosa non è comune a tutti i farmaci anti-ipertensivi ed al momento appare una caratteristica particolarmente importante dal punto di vista pratico e molto adatta per il paziente iperteso anziano. Lo studio LIFE La più recente conferma sul beneficio di questa scelta farmacologica innovativa viene da un sottogruppo dello studio LIFE (Losartan Intervention For Endpoint reduction), che includeva 1300 pazienti con ipertensione sistolica isolata e ipertrofia ventricolare. Rispetto al beta-bloccante atenololo la strategia basata sull'antagonista dell'AT1 induce un dimezzamento della mortalità cardiovascolare (-46 per cento), un'analoga riduzione degli episodi di ictus fatale e non fatale del 41 per cento, dell'infarto miocardico fatale e non fatale del 13 per cento, della mortalità totale del 28 per cento e di nuovi casi di diabete del 38 per cento 

UN PROGETTO DI RICERCA SULLA SCLEROSI MULTIPLA ED UNO SUI LAMPI DI RAGGI GAMMA VINCONO IL PREMIO DESCARTES
Bruxelles, 11 dicembre 2002 - Il 5 dicembre sono stati annunciati i due progetti vincitori dell'edizione di quest'anno del Premio Descartes: il primo ha avuto per oggetto lo sviluppo di nuovi farmaci per i pazienti affetti da sclerosi multipla (Sm), mentre il secondo si è concentrato sulle origini dei lampi di raggi gamma. I due consorzi responsabili dei progetti vincenti riceveranno 500.000 euro ciascuno. Il Premio Descartes viene assegnato ai progetti scientifici basati su una collaborazione paneuropea che si dimostrano attenti ai bisogni dei cittadini e contribuiscono, nel contempo, alla competitività europea. I due vincitori sono stati selezionati da una Giuria a partire da una rosa di 10 finalisti i quali, a loro volta, sono stati prescelti fra 108 candidature, il numero più elevato nei tre anni di storia del premio. "L'edizione del 2002 è stata eccellente. Ha dimostrato che i rappresentanti del nostro continente figurano ancora fra i migliori al mondo", ha dichiarato Yves Michot, presidente della giuria ed ex presidente di Aérospatiale Matra. Il professor Lars Fugger della Clinica universitaria di Aarhus (Copenaghen, Danimarca), ha ritirato il premio per un progetto volto a lottare contro la sclerosi multipla (SM). Al progetto, coordinato dal professor Fugger, collaborano gruppi di ricerca danesi, svedesi, britannici e americani. Il professor Fugger si è detto "molto onorato" e ha affermato di ritirare il premio "a nome di tutti i cittadini europei affetti da sclerosi multipla". I partecipanti al progetto hanno tentato di comprendere il motivo per cui il sistema immunitario attacca le cellule nervose del paziente, facendo insorgere la sclerosi multipla, invece di invadere i microrganismi. Le loro scoperte hanno permesso di migliorare la comprensione della SM, la quale, fino ad oggi, è sfuggita ad una cura definitiva, e contribuiscono allo sviluppo di nuovi farmaci per lottare contro questa malattia. La sclerosi multipla colpisce un cittadino europeo su mille e recentemente si è registrata una maggiore diffusione fra le donne giovani. "Dobbiamo stimolare l'interesse delle società farmaceutiche a produrre farmaci per loro [i pazienti]", ha affermato il professor Fugger. Il vincitore del premio confessa di aver nutrito un certo ottimismo circa le possibilità di vittoria del suo progetto, poiché come egli stesso ha dichiarato al Notiziario Cordis, "il nostro era un buon progetto, importante per i cittadini europei, che ha dato prova di eccellenza e valore aggiunto". Il professor Fugger ha affermato che i 500.000 euro verranno utilizzati per ampliare le attuali attività del consorzio e per approfondire la comprensione del processo della malattia. Egli, tuttavia, preferisce non azzardare previsioni in merito alla data in cui i nuovi farmaci frutto del progetto saranno disponibili sul mercato, ricordando che si tratta di un processo imprevedibile e che non è opportuno infondere speranze nei malati di SM per poi rischiare di deluderli nel caso in cui non si riesca a rispettare la data indicata. Decisamente meno ottimista circa le possibilità di vittoria, Edward Van den Heuvel, dell'Università di Amsterdam, ha ritirato il secondo premio in qualità di coordinatore di un progetto di ricerca sull'origine dei lampi di raggi gamma. "Avevo sentito dire che i premi venivano assegnati solo a progetti 'utili', quindi sono molto lieto che la giuria abbia scelto di premiare la scienza fondamentale", ha dichiarato il dott. Van den Heuvel, aggiungendo, tuttavia: "Non possiamo affermare di essere impegnati in un'attività dall'utilità immediata". Il presidente della Giuria, Yves Michot, ha smentito quest'affermazione, dichiarando che è impossibile paragonare l'utilità dei progetti. Dopo aver discusso, i membri della giuria hanno individuato le iniziative nell'ambito delle quali sono state realizzate le scoperte più significative, ed è per questo che il progetto è stato selezionato, ha affermato Michot. Inoltre, come egli stesso ha precisato, la giuria ha tenuto conto del fatto che "non solo i ricercatori hanno scoperto da dove vengono i raggi, ma il loro lavoro fornirà un importante contributo ai futuri scienziati". Sebbene i risultati del progetto del dott. Van den Heuvel non trovino attualmente un'applicazione diretta, potrebbero averla in futuro. I lampi di raggi gamma sono stati scoperti per la prima volta oltre 30 anni fa, ma fino ad oggi le loro origini erano sconosciute. I partecipanti a questo progetto hanno scoperto che tali lampi di raggi gamma sono deflagrazioni enormi generate dall'esplosione di stelle distanti e di grandissime dimensioni. Come ha spiegato il dott. Van den Heuvel, fino ad oggi queste esplosioni sono state osservate solo in altre galassie, ma se accadessero nella nostra, potrebbero essere molto pericolose. Il progetto riunisce gruppi di ricerca provenienti da Paesi Bassi, Italia, Danimarca, Spagna, Regno Unito e Germania. Il satellite italo-olandese BeppoSAX ha svolto un ruolo fondamentale nell'ambito del progetto. "La collaborazione è stata esenziale", ha affermato Van den Heuvel. "Questo progetto ha richiesto una rapida risposta da parte di un elevato numero di ricercatori esperti in tecniche di osservazione diverse, a lunghezze d'onda differenti, dalle onde radio ai raggi gamma, sulla Terra o nello spazio. Nessun paese dell'UE sarebbe in grado di accumulare le conoscenze necessarie a tal fine". Il dott. Van den Heuvel ha espresso "gioia e soddisfazione" nel ricevere il premio e ha reso omaggio a J. A. van Paradijs, il precedente coordinatore del progetto, deceduto tre anni fa, affermando: "Senza di lui, oggi ora non sarei qui". Il ricercatore olandese vincitore del premio ha fatto notare che la cerimonia di consegna è avvenuta il giorno di San Nicola. "Nel mio paese si usa scambiarsi dei doni", ha affermato, esprimendo grande soddisfazione per il proprio "regalo". Alla cerimonia ha partecipato anche Rainer Gerold, responsabile della direzione "Scienza e società" in seno alla DG Ricerca della Commissione, in rappresentanza del commissario europeo per la ricerca Philippe Busquin, impegnato a Bruxelles nei negoziati per l'inserimento di un capitolo sulla ricerca e l'innovazione nella Convenzione europea . Il dott. Gerold ha definito il premio un "elemento di stimolo per i gruppi di ricerca e l'interesse pubblico nella scienza, fattore, quest'ultimo, che coincide con uno degli obiettivi chiave della Commissione". Gerold ha annunciato che la Commissione sta attualmente discutendo la possibilità di istituire un futuro premio per la comunicazione scientifica, precisando che tale decisione è già stata assunta, ma che occorre determinarne ancora le condizioni. 

UN NUOVO SITO WEB SOTTOLINEA LE ALTERNATIVE ALLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE 
Bruxelles, 11 dicembre 2002 - Il Centro europeo per la convalida di metodi alternativi (Cecma) ha reso disponibile un nuovo sito web che fornisce informazioni dettagliate sulle attività di collaborazione interna ed esterna, nonché notizie generali sul Cecma. Il Cecma fa parte dell'Istituto per la salute e la protezione dei consumatori (Ispc) del Centro comune di ricerca. Il sito web è stato ideato per aggiornare i clienti e i collaboratori del Cecma, nonché il pubblico in generale che manifesta interesse nei confronti delle alternative per evitare la sperimentazione animale. Il servizio pubblica informazioni sugli studi di convalida eseguiti con la partecipazione del Cecma, compreso un elenco di tutti i metodi approvati e le principali pubblicazioni del Cecma. Inoltre il sito fornisce accesso alle dichiarazioni del Comitato di consulenza scientifica del Cecma, nonché link alle banche dati Cecma nella versione consultabile on line. Infolink: http://ecvam.jrc.it  http://ecvam-sis.jrc.it 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (CNSPP) UNIVERSITÀ ED ENTI DI RICERCA PASSA LA SICUREZZA AI RAGGI X 
Verona, 10 dicembre 2002 - Domani, alle ore 14, prende il via il IX Convegno Nazionale dei Servizi Prevenzione e Protezione Università ed Enti di Ricerca, che quest'anno punterà i riflettori sul tema "Procedure di Sicurezza: Strumenti operativi del sistema di gestione della Sicurezza". Patrocinato da Regione Veneto, Provincia e Comune di Verona, Azienda Ospedaliera di Verona e Settimana Europea della Sicurezza, il Convegno prevede un fitto programma di interventi autorevoli, a partire dall'apertura, a cura dei Magnifici Rettori delle Università di Udine, Verona e Padova - organizzatrici dell'evento -, del Vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Angelo Fiorin, del Vicepresidente della Provincia di Verona Antonio Pastorello e dell'Assessore del Comune di Verona Antonio Piva. Claudio Soave, Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell'Azienda Ospedaliera e dell'Università degli Studi di Verona, ospite del Convegno, ha dichiarato: "La Sicurezza è un tema complesso e di grande attualità in questi ultimi tempi ma siamo convinti che affrontare l'argomento da un punto di vista operativo e gestionale, portando testimonianze dirette di operatori del settore che ogni giorno devono confrontarsi con il delicato problema dell'attuazione delle norme vigenti in materia, possa dare un reale, concreto contributo ai partecipanti provenienti dalle Università e dagli Enti di Ricerca di tutta Italia". Il IX Convegno Nazionale dei Servizi Prevenzione e Protezione Università ed Enti di Ricerca è suddiviso in due sessioni: "Procedure organizzative e gestionali" e "Procedure tecniche e operative", nel corso delle quali saranno approfonditi aspetti pratici della Sicurezza che vanno dalla valutazione dei rischi, alla formazione, alla gestione delle emergenze, al rischio chimico e biologico, all'organizzazione e gestione dei sistemi di sicurezza, fino al mobbing ed alla redazione ed implementazione delle procedure di sicurezza. Inoltre, nella giornata di chiusura dei lavori, venerdì 13 dicembre, si terrà una tavola rotonda dal titolo: "Indirizzi operativi per l'applicazione del Decreto Legislativo 25/02/2002". "Da Verona, porteremo la nostra testimonianza in fatto di educazione alla sicurezza per il personale dell'Azienda Ospedaliera: il progetto di e-Learning, sviluppato con il nostro partner Edulife, ci ha portato a risultati superiori alle nostre stesse aspettative, consentendoci non solo di abbattere i costi (in termini di tempi, risorse e denaro) rispetto alla formazione tradizionale ma di avviare un reale mutamento nella forma mentis delle persone, oggi ben più consapevoli dell'importanza di applicare le norme di legge sulla sicurezza non solo per l'Azienda Ospedaliera ma anche per se' stessi e per l'ambiente in cui tutti i giorni lavorano. Visti i positivi riscontri ottenuti, il nostro obiettivo è di ampliare il progetto coinvolgendo nel prossimo futuro anche le università e gli enti di ricerca cui siamo collegati." ha concluso Soave. Coordinamento Nazionale dei Servizi di Prevenzione e Protezione (Cnspp) Università ed Enti di Ricerca http://safe.uniud.it/cnspp 

COSTA CROCIERE CON LA PRO RECCO IN VISITA AL GASLINI 
Genova, 11 dicembre 2002 - Costa Crociere conferma l'affetto e la fidu-cia verso la Pro Recco Campione d'Italia, accompagnando la squadra nella consueta visita natalizia all'Istituto Giannina Gaslini di Genova, che si terrà giovedì 12 dicembre alle ore 14,45. La squadra incontrerà i piccoli degenti dei reparti 1 e 2 di Ortopedia e molte sono le iniziative predisposte da Costa e dai dirigenti bianco-celesti in occasione di tale incontro. Ogni bambino riceverà regali offerti da Pro Recco e Costa Crociere. In armonia con i responsabili dei reparti sono state predisposte due lot-terie, una per reparto. Ogni estrazione metterà in palio tre premi speciali offerti da Costa Crociere e i due vincitori del 1º premio riceveranno anche un pallone auto-grafato da tutta la squadra Pro Recco. Costa Crociere e Pro Recco in questa occasione si trovano vicine insie-me a chi è meno fortunato, insieme per regalare un sorriso e dedicarlo ai più giovani, linfa vitale della società di oggi e di domani. È questo il secondo anno consecutivo che Costa Crociere e Pro Recco si recano in visita natalizia ai piccoli degenti dell'Istituto Gaslini. Lo scorso anno è stato realizzato anche un calendario, che ritraeva i giocatori della Pro Recco a bordo di Costa Victoria, una delle navi della flotta Costa, il ricavato della cui vendita è stato devoluto in beneficenza proprio all'Istituto Gaslini. Nel corso della stagione sportiva 2002/2003 la Pro Recco e Costa Crociere organizzeranno altre iniziative di beneficenza a favore del Gaslini, a testimonianza dell'affetto del mondo sportivo nei confronti di questo importantissimo Istituto ospedaliero dedicato ai più giovani e noto in tutta Italia, che trova la massima attenzione da parte di media e la grande parte-cipazione dei cittadini genovesi. 

E' NATA BIOANALYTICA: FOCUS SULLA BIO-INDUSTRY A MONACO DI BAVIERA DALL'1 AL 4 APRILE 2003. SI ATTENDONO OLTRE 400 ESPOSITORI E 11MILA VISITATORI DA TUTTA EUROPA 
Verona, 11 dicembre 2002 - Al via la prima edizione di BioAnalytica 2003, il Salone Internazionale delle Biotecnologie, che aprirà i battenti il primo aprile 2003 presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera (la città diventata la "Biotech Valley" d'Europa e il punto di riferimento europeo per le nuove tecnologie). La manifestazione sarà l'occasione per approfondire tutte le tematiche relative alle biotecnologie applicate al settore farmaceutico, alla medicina, al settore alimentare, all'agricoltura, all'informatica, all'ambiente. La prima edizione di una fiera completamente dedicata alle biotecnologie si estenderà su un'area espositiva di oltre 7 mila metri quadrati dove sono attesi circa 11.500 visitatori di tutto il mondo e oltre 400 espositori. A oggi sono già 183 gli espositori iscritti (dato aggiornato al 6 dicembre 2002), appartenenti al settore delle soluzioni bio-industriali, della bio-analisi, dei laboratori tecnologici per la biotecnologia, della biochimica e delle Tecniche di misurazione e Controllo della qualità, provenienti da 12 Paesi quali Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Svizzera, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Austria, Italia, Lussemburgo, Finlandia. BioAnalytica, la prima e unica fiera europea specializzata nelle biotecnologie industriali, fa parte del "worldwide analitica network" ( www.analytica-world.com ), accanto a manifestazioni riconosciute come Analytica-Anacon (Mumbai-India, 28-312 gennaio 2003), Analytica (Monaco di Baviera 11-14 maggio 2004) e AnalyticaChina (Shanghai-Cina 7 -10 settembre 2004). <<BioAnalytica - afferma Volker Schwartz, Direttore del Salone - si svolgerà a Monaco di Baviera ogni due anni, in alternanza con Analytica. Con BioAnalytica negli anni dispari e Analytica negli anni pari, Monaco di Baviera sarà ogni anno centro del biotech >>. Il settore delle biotecnologie è un business emergente che sta provocando profondi cambiamenti nella società e nell'economia mondiale. E' quanto emerge da "Beyond Borders" (letteralmente, "oltre i confini"), il primo rapporto internazionale sulle biotecnologie realizzato da Ernst & Young. Secondo questo studio, il settore delle biotecnologie crescerà non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, Canada e Asia. A livello mondiale, infatti, il mercato conta oggi complessivamente 4.284 aziende, delle quali 622 pubbliche e 3.662 private, distribuite in 25 Paesi. Le società pubbliche nel 2001 hanno registrato un fatturato di 35 miliardi di euro, investendo 16 miliardi di euro nella ricerca e sviluppo e occupando circa 188 mila addetti. Se il 72% del fatturato generato dalle società quotate è concentrato negli Stati Uniti, secondo Ernst & Young l'affermazione delle biotecnologie in Europa, Canada e nell'area Asia/Pacifico ha accresciuto sensibilmente il numero di operatori all'interno di questo settore. Nel corso del 2001 si sono registrate circa 480 collaborazioni tra industrie farmaceutiche e produttori di biotecnologie e circa 550 partnership tra le società appartenenti a questo comparto. Nel 2001, inoltre, gli investimenti in Usa sono stati pari a 8 miliardi di dollari, mentre le realtà europee hanno raccolto 2 miliardi di euro. Entro il 2005 il mercato mondiale delle biotecnologie è destinato a lievitare a quota 150 miliardi di euro. Anche in Italia i dati parlano chiaro: 2,8 miliardi di euro nel 2000 e una previsione per il 2005 di 7 miliardi di euro (Fonte: Il Sole 24 Ore). Le biotecnologie, applicate alla medicina, all'agricoltura, alla zootecnia e all'ambiente, consentiranno non solo di proteggere più efficacemente la salute dell'uomo, ma potranno anche aiutare a ridurre la fame del mondo e a risanare l'ambiente. Grazie a queste tecniche, sarà, infatti, possibile diagnosticare sempre più precocemente malattie, come il cancro e l'Aids; si potranno raggiungere nuove frontiere nel campo del trapianto d'organi; sarà possibile la coltivazione di terreni aridi o troppo salati, aumentare la quantità di raccolto e ridurre le perdite dovute ad infestazioni di parassiti; si potranno, infine, degradare alcune sostanze inquinanti ed estrarre minerali dal suolo. Lo spazio espositivo totale di BioAnalytica 2003 è stato diviso in 2 padiglioni: Soluzioni Bio-industriali (Padiglione C1): verranno esposte le tecnologie e le strumentazioni applicate al settore farmaceutico, medico, alimentare e sulla tutela ambientale e saranno offerti numerosi "bio-services", tra cui servizi di consulenza e informazioni sulle opportunità di lavoro e finanziamenti nel settore. È, inoltre, previsto l'allestimento di una speciale area intitolata "Research & Innovation" che accoglierà numerosi ricercatori, oltre alla realizzazione di uno spazio espositivo dedicato ai bio-processi e alle tecniche di produzione utilizzate nel settore industriale. Tecniche di laboratorio (Padiglioni C 2): verranno esposti i sistemi e le applicazioni per la Bio-Analisi, Tecniche di laboratorio, Bio-Informatica. Si approfondiranno, inoltre, i molteplici aspetti del settore farmacologico, rivolgendo particolare attenzione alle tecniche di separazione. Gli eventi collaterali Ma, BioAnalytica 2003 non sarà solo un salone espositivo: espositori e visitatori potranno, partecipare dal 2 al 3 aprile 2003 a "BioAnalytica Conference": un vero e proprio punto d'incontro della ricerca mondiale, che si terrà presso il Centro Congressi di Monaco (Icm) e sarà organizzato da Ibc Euroforum GmbH (un'organizzazione che fa parte dell'Informa Group plc. London). Dal 1975, Euroforum si è specializzata con successo nell'ideazione e organizzazione di congressi, seminari e workshops in Europa, supportando le aziende nella realizzazione di grandi eventi. Durante le due giornate dedicate a "BioAnalytica Conference", verranno approfondite numerose tematiche come il futuro della gnomica, la crescita della bio informatica e i trend di sviluppo delle biotecnologie in genere. Da non perdere anche "BioAnalytica Forum", che avrà lo scopo di mettere in comunicazione la ricerca, l'industria, la finanza, la politica e il commercio. Le tematiche spazieranno dai partnering concepts alle financing strategies; dalle joint-ventures al networking, per passare alle apparecchiature da laboratorio, alle biotecnologie applicate, fino alla tecnologia dei Biochips, ovvero i microchips biologici. Infolink: www.monacofiere.it

SO.G.E.A.R.C. NELLO SPORT SECONDA TAPPA DEL NETWORK DI ITALIA MODA SPORT ORGANIZZATA DALLA SO.G.E.A.R.C. DI BOLOGNA, SOCIETÀ SPECIALIZZATA IN EVENTI FIERISTICI 
Bologna, 11 dicembre 2002 - SO.G.E.A.R.C., società bolognese che organizza e gestisce numerosi convegni ed eventi, come Assicur@Expo, primo grande successo sul mondo assicurativo, Exit- Fashionup, in collaborazione con Cna sul pret à porter, Planet, rivolto al settore della cartoleria, degli articoli da regalo, carta e gadget, Gater, promossa dagli agenti di commercio del settore tessile, ha il piacere di presentare due eventi del network Italia Moda Sport che si svolgeranno in contemporanea: Bologna Vende Sport e Roma Moda Sport. Italia Moda Sport, evento consolidato che si tiene da alcuni anni in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Triveneto, ed ora anche nel Lazio si fa promotore di incontri e di scambi tra gli agenti di commercio ed i commercianti dello stesso settore. Debutta nel Lazio Roma Moda Sport, Prima tappa a Roma del network fieristico sul mondo dello sport ed i suoi accessori. Seconda edizione di Bologna Vende Sport a Bologna. Dal 26 al 27 gennaio 2003, presso il Palacavicchi di Roma e all'interno del Centro espositivo Tiapoint di Bologna, esporranno gli agenti di commercio del settore abbigliamento sportivo, attrezzistica e accessori. Roma Moda Sport per il Lazio, e Bologna Vende Sport, per l'Emilia-Romagna potranno concretamente rappresentare un appuntamento stagionale in cui le grandi case di abbigliamento sportivo sottoporrano all'attenzione di un pubblico specializzato gli articoli di punta, i nuovi prodotti e tutto quanto di tecnologico si poteva solo trovare all'Ispo di Monaco di Baviera, unico appuntamento fieristico di dimensione europea sul mondo dello sport. La facilità di accesso al Palacavicchi di Roma e al Tiapoint di Bologna, scelti per la loro comoda ubicazione e per il loro ampio parcheggio, rappresenta un valore aggiunto per la manifestazione, che potrà contare su stand preallestiti e su di un organizzato ufficio stampa. 

LA 22^ MOSTRA DELLE ATTREZZATURE RADIOAMATORIALI IN FIERA A GENOVA IL 14 E IL 15 DICEMBRE 
Genova, 11 dicembre 2002 - Torna in Fiera a Genova nel prossimo weekend il grande appuntamento con Marc, la Mostra delle attrezzature radioamatoriali organizzata da Studio Fulcro con il patrocinio dell'Associazione Radioamatori Italiani. Si conferma anche quest'anno il trend di crescita con oltre centosessanta aziende presenti (+9%) alla manifestazione, leader del settore in Italia grazie all'attenta selezione operata dagli organizzatori e all'ampiezza dell'offerta. Attrezzature e componentistica radioamatoriale sono il nucleo storico di Marc, alle quali si affiancano parabole satellitari e decoder, pc, notebook, stampanti, software, cd, telefoni cellulari e accessori e editoria specializzata. Uno spazio di rilievo, come avvenuto con successo nelle ultime edizioni, sarà dedicato agli appassionati del fai-da-te che potranno trovare pezzi di ricambio, apparecchiature scontatissime da riparare e accessori per elaborazioni speciali, mentre i collezionisti troveranno radio d'epoca, i primi modelli di tv e telefoni. Ma per i cultori dei pezzi d'epoca la vera chicca del 22° Marc sarà la mostra di apparecchi radio prodotti dalle Officine Marconi e C. in Italia, in Inghilterra e in Francia nel periodo 1920-30. Una rara concentrazione di apparecchi unici presentati per la prima volta in Italia e provenienti dalla collezione Angelo Sessa di Imperia. E proprio in Fiera sarà presentato "Voci nell'etere- Le radio della collezione Angelo Sessa" il libro di Alessandro Battocchio edito da Mosé Edizioni, un viaggio fantastico tra storia e passione dove si incontrano apparecchi a volte unici, altre, molto rari, ma soprattutto un mondo curioso tutto da scoprire. Dal passato al futuro con le nuovissime schede video presentate in un apposito stand da Ati, dove saranno presenti anche Asus e Creative che presenterà gli ultimi modelli di dispositivi per la riproduzione sonora digital surround. Durante le due giornate di rassegna l'Associazione Radioamatori Italiana attiverà una stazione radio a Marc e, grazie alla disponibilità di un socio, saranno effettuate in fiera prove di radio-telegrafia. Marc sarà aperto sabato 14 dicembre dalle 9 alle 18.30, domenica 15 dalle 9 alle 18. All'interno saranno in funzione servizio bar e self-service. Il biglietto d'ingresso costerà 7 euro, 5 il ridotto. 

LA CASA DEL FUTURO E' DI LEGNO STRUTTURE, TECNOLOGIA E NUOVI MATERIALI AL CENTRO DI 4 GIORNI DI STUDIO ED ESPOSIZIONE 
Verona, 11 dicembre 2002 - Costruire con il legno edifici stabili, duraturi e a basso consumo energetico: su questo tema dal 20 al 23 febbraio 2003 si svilupperà alla Fiera di Verona la terza edizione della mostra professionale "Legno & Edilizia". Oltre all'esposizione delle novità di aziende italiane, tedesche, austriache, francesi, gli operatori del settore troveranno numerose iniziative di aggiornamento tecnico:,seminari, la rassegna su "La casa a basso consumo energetico: involucro, isolamento, impianti", dimostrazioni operative e una mostra di progetti . Nell' area sulla casa a basso consumo energetico "Legno & Edilizia" proporrà esemplificazioni, allestite sotto la guida dall'arch. Mario Veronese, per dimostrare come coniugare l'estetica ai nuovi sistemi eco-compatibili. Attraverso un elevato isolamento termico, speciali vetri e schermature, impianti specializzati e facciate ventilate, si ottiene un edificio bello e funzionale, ancora poco conosciuto in Italia e frutto di 15 anni di studi soprattutto nel Nord Europa. In altre aree della Mostra sarà possibile assistere alla presentazione di strutture realizzate con materiali tradizionali e innovativi da abbinare alle parti lignee. Una mostra Interessante sarà "Cento e dieci tesi sul legno" curata in collaborazione con il Dipartimento di Costruzione dell'Architettura dell' Iuav , che illustrerà le migliori tesi/progetto sperimentali sul legno, elaborate anche in collaborazione con l'industria del settore. Il risparmio energetico costituisce la sfida numero uno nelle progettazioni edilizie del Duemila. Quindi, proseguendo nella scia tracciata dalla "Casa Passiva" nella scorsa edizione, "Legno & Edilizia" organizza tre seminari su " La casa a basso ! consumo energetico" (giovedì 20 e venerdì 21 febbraio). l lavori si apriranno giovedì pomeriggio su specifici progetti e tipologia dei materiali, mentre il giorno seguente si affronterà il tema delle strutture, dei f serramenti e degli impianti di riscaldamento e ventilazione controllata ad energia solare. Obiettivo è offrire ai professionisti un'immagine globale del "sistema edificio" che deve essere visto come un mix di tecnologie e sistemi che danno effetti positivi solo se integrati tra loro.Altri incontri organizzati da Pmt col patrocinio dello Iuav -Dipartimento di Costruzione dell'Architettura di Venezia, prevedono interventi di responsabili delle Associazioni di categoria, di aziende produttrici e di Istituti Universitari e avranno per argomento "Solai di legno e solai misti legno-calcestruzzo" (sabato 22 febbraio) e "Programmare la durabilità: proposte per il libretto di manutenzione delle strutture lignee" (sabato 22 febbraio,). Parlando di solai si presenteranno sperimentazioni sul recente abbinamento legno-calcestruzzo con diversi tipi di connettori per rendere più sicure e durature queste fondamentali strutture. Riguardo alla durabilità verranno analizzati progetti, esperienze, prodotti e tecnologie capaci di garantire alle costruzioni in legno quelle caratteristiche che le rendono tra le opere più longeve in assoluto; e si spiegherà come intervenire qualora siano sottoposte a forti stress da acqua stagnante e raggi ultravioletti. Infolink: www.legnoedilizia.it 

CONCLUSA, A FIERE DI PARMA LA BIENNALE PIÙ IMPORTANTE D'EUROPA GOTHA 2002: BILANCIO POSITIVO SODDISFAZIONE DEGLI ESPOSITORI PER L'AFFLUENZA DEL PUBBLICO, COSTITUITO PREVALENTEMENTE DAI VERI APPASSIONATI, E PER L'INCREMENTO DEGLI AFFARI 
Parma, 11 dicembre 2002 - Si è conclusa domenica 8 dicembre al quartiere fieristico, di Parma, per nove giorni trasformato grazie anche ad una suggestiva e monumentale scenografia di ispirazione rinascimentale in una vera e propria città d'arte, la biennale di alto antiquariato Gotha, in assoluto uno degli eventi più importanti del circuito europeo. Nonostante il momento difficile dell'economia internazionale e la crisi di alcuni importanti settori dell'imprenditoria italiana, la manifestazione di Parma ha confermato il proprio ruolo di evento-leader del settore. A fronte di una leggera flessione del numero complessivo dei visitatori rispetto all'edizione del 2000, quando furono 18.000, ha fatto riscontro l'incremento dell'interesse, dell'attenzione e della competenza dei collezionisti e degli appassionati delle opere d'arte giunti anche da altre regioni italiane e da alcuni importanti centri antiquariali d'Europa, interessati ad ammirare la più alta concentrazione di opere di pittura, scultura, alta ebanisteria, gioielleria, tappeti e arazzi degni dei maggiori musei del mondo. La maggiore "qualità" del pubblico ha favorito un incremento delle vendite, sia nel numero degli oggetti venduti che nell'ammontare complessivo delle transazioni. L'opinione generale, comunque, è che hanno avuto maggior successo, tra i capolavori esposti, proprio i pezzi più importanti e quindi più costosi. Gotha ha confermato quindi il trend di considerare le opere d'arte di livello museale e l'alto antiquariato come "beni-rifugio" per investimenti sicuri a lungo termine. Un trend che ha fatto registrare alle maggiori case d'aste del mondo aumenti delle vendite nel 2002 rispreto all'anno precedente stimati in un più 20% e che proprio durante la biennale di Parma è diventato oggetto di un appello alle banche da parte della FIMA, Federazione Italiana Mercanti d'arte, affinché inseriscano anche la "voce" opere d'arte nei propri "pacchetti" di investimento. Gotha si è confermato più che mai quest'anno un punto di riferimento prezioso, tale da sfidare mostre come quelle di Parigi, Maastricht e Basilea, perché gli espositori (a "numero chiuso" portato per la prima volta a 95 galleristi) sono stati quanto di meglio offre attualmente l'antiquariato italiano ed europeo per il livello e la varietà delle proposte, la serietà e le garanzie. Per nove giorni, nella principesca cornice ideata dallo scenografo Pier Luigi Pizzi ispirata alle armonie rinascimentali, hanno trovato una degna collocazione opere pittoriche di alta epoca, rinascimentali, barocche, neoclassiche e anche moderne, tavole e tele di ogni scuola e paese; sculture che vanno dal romanico fino al decò; gli splendidi arredi, opere di ebanisti eccelsi; tappeti e arazzi, argenti e cristalli; e poi gioielli, un settore dove, tra i capolavori antichi e del Novecento, hanno spiccato le creazioni delle più esclusive e celebri firme dell'alta gioielleria mondiale. Una ulteriore valenza di Gotha è data dall'essere collocata ogni due anni nel periodo a ridosso del Natale che ne ha fatto stavolta un'occasione unica per un regalo d'eccezione, nonché un suggello della stagione antiquaria trascorsa e un'anticipazione per la prossima. Gotha infatti, è stato l'ultimo di una serie di appuntamenti che hanno caratterizzato il 2002 di Fiere di Parma come l'anno più ricco di iniziative nel settore dell'arte e del collezionismo: da Emporium a Bagarre, dalle edizioni primavera e autunno di Mercanteinfiera alla prima edizione itinerante di Meranteinfiera a Napoli. Ecco una "carrellata" su quanto i visitatori di Gotha 2002 hanno potuto ammirare e (i più fortunati) anche acquistare. Tappeti e arazzi Fra le novità che hanno caratterizzato l'edizione del 2002 di Gotha di particolare interesse sono state le proposte di tappeti e arazzi. In uno degli stand in cui il pubblico ha potuto anche vedere all'opera su un originale telaio d'epoca, una restauratrice di tappeti antichi e arazzi storici, erano esposti alcuni autentici capolavori delle arti tessili, preziosi anche nel loro valore commerciale: 150-200 mila euro. C'erano, per esempio, due arazzi di tradizione franco-fiamminga del '500, a colori vivissimi in un perfetto stato di conservazione, un raro tappeto Agra dell'India settentrionale della metà dell'800 a fondo giallo e bordo verde, e un prezioso esemplare della fine del '700 proveniente dall'oasi di Khotan (Turkestan orientale). Un altro espositore specializzato in tappeti antichiha proposto, per la prima volta proprio a Gotha, una selezione di esemplari la cui caratteristica saliente era il campo centrale monocromatico: una particolarità molto rara, pensata dai tessitori per dare, visivamente, un'idea di maggior ampiezza all'ambiente in cui veniva collocato il tappeto. Si poteva ammirare un magnifico esemplare di grande dimensione (580 x 360), realizzato fra il 1870 e il 1880 per una regia della Cina settentrionale come dono benaugurate (con le figure di draghi e pipistrelli sul bordo ornamentale). La sua parte centrale è stata tessuta con lane intrise in due diverse tonalità di beige, che solo col passare del tempo, ossidandosi in modo differente, hanno messo in evidenza un inedito disegno in rilievo. Della stessa tipologia, c'era un altro tappeto cinese, a sfondo nero e bordo floreale, e due a sfondo rosso, provenienti dalla Persia e dalla Turchia dell'Impero Ottomano. Altre proposte di tappeti ed arazzi spaziavano da quelli francesi, come un Savonnerie (seconda metà dell'800) e un Aubusson, (prima metà dell'800), a quelli orientali, come un Pekino (Cina, seconda metà dell'800) o un Bakhshaiesh (Persia nord-occidentale, del 1870 circa), sorprendenti per lo stato di conservazione e la vivacità cromatica, rari e preziosi esempi dell'arte tessile antica. Ceramiche Raffinate e di alto livello artistico sono state anche le proposte nel settore delle ceramiche. Si andava dalle porcellane di Meissen, come una zuppiera con decori in stile Kakiemon con draghi, e un calamaio con base in bronzo dorato e putti e fiori policromi, ambedue della metà del '700; a un acquamanile in maiolica della fine del '400; da un gruppo di porcellana raffigurante personaggi di Moliére, datato 1744, a un raro gruppo scultoreo inglese in terracotta policroma di un elefantino cavalcato dai personaggi in costume aggrediti da una tigre della metà dell'800; da un grande piatto in terracotta maiolicata dipinto a mano, pezzo unico firmato da Alfredo Gaudenzi, del 1930, a una una coppia di vasi in porcellana e oro zecchino, decorati a tralci di vite e grappoli d'uva, della Francia periodo Impero; a un raro vaso a calice con coperchio di maiolica monocroma blu cobalto "a gran fuoco" realizzato ad Albisola (Liguria) alla fine del '600. Dipinti Tra le opere pittoriche di "vecchi maestri" si sono fatte notare una Natività (tempera su tavola) di Botticelli; una "Testa d'angelo" (olio su carta applicato su tela, considerato uno studio per il dipinto "Madonna con bambino e i santi" dell'altare di S. Afra a Brescia) e un olio su tela "Abramo sacrifica Isacco" attribuiti entrambi al Procaccini; un "Martirio di S. Sebastiano" di Anton Van Dyck; due nature morte di Abraham Breughel e Guillome Courtois, un "Cristo e samaritana" di Carlo Dolci, il maggiore esponente della scuola fiorentina del '600. E una "S. Caterina d'Alessandria" del pittore fiorentino della prima metà del '600 Giovanni Bilivert che, considerato perduto, è stato ritrovato recentemente ed è stato esposto al pubblico per la prima volta dopo secoli. Un particolare interesse hanno scuscitato la serie d'incisioni ad acquaforte, stampate su un foglio solo, e alcuni disegni del Parmigianino. Ma a Gotha si potevano ammirare anche dipinti delle epoche più recenti, tra la fine dell'800 ai primi decenni del '900, e qui c'erano nomi davvero eccezionali: uno Chagall, un Renoir, un Matisse, alcuni De Chirico e, ancora, opere di Giovanni Boldini, Felice Casorati, Giacomo Balla, Massimo Campigli, De Pisis, Giorgio Morandi, Mario Sironi, George Braque. Sculture Anche la scultura a Gotha ha offerto numerose sorprendenti scoperte: c'erano opere antiche, spesso anonime, prevalentemente a soggetti religiosi, in legno policromo o, più raramente, in altri materiali. Tra queste si poteva ammirare una statua in pietra dipinta di Madonna con Bambino datata 1480-1490, oppure un'altra Madonna, in trono, in legno policromo, attribuita a Giovanni Zabellana, del 1492-1502; e ancora una Vergine annunziata, sempre in legno policromo, della fine del '400, attrubiuita a Lorenzo di Mariano, detto il Marrina; una Madonna con Bambino della Bottega di Lorenzo Ghiberti (Firenze 1371-1455): un altorilievo scontornato in stucco policromo e lumeggiano in oro; la statua di un vescovo, sempre in legno policromo e dorato, proveniente dall'area lombarda della fine del '400; un capitello in marmo bianco, con foglie di acanto, leoni e protomi umane di un anonimo scultore lombardo del XII secolo. Tra le sculture d'autore c'era un'eccezionale Venere bronzea di Jacopo Alari Bonacolsi, detto "L'Antico" (Mantova 1460-1528), oppure un Cristo di Felice Palma (1583-1625) rappresentabte un marmo preparatorio per l'acquasantiera bronzea del Duomo di Pisa su idea di Giambologna, verso il 1617-18. E poi c'era una figura di divinità marina in terracotta, servita come progetto per fontana dalla bottega dei Valadier a Roma, nell'ultimo quarto del '600, o la statua di Fortuna in bronzo a doppia patina di Jean Augustin Moreau-Vauthier (Parigi 1831-1893), oppure un bronzo patinato di Vincenzo Gemito, l'Acquaiolo, 1881, realizzato per il re di Napoli Francesco II. Di Constantin Brancusi si poteva trovare Le Poisson, in bronzo lucidato (1926); di Renato Giuseppe Bertelli, la Donna con pettine, in terracotta patinata (1937); di Pierre La Faguays, l'Arciere, in bronzo e avorio (1927); di Raymond Guerbe, la Figura di donna, in bronzo con base di marmo (1925 circa); di Constantin Roux, il Gladiatore, in bronzo (1920); di Marino Marini, il Cavallo, in bronzo (1949); di Chiparus, la Ballerina con ventagli, in bronzo e avorio (1925). Gioielli Ma la biennale di Parma è stata ricca, nel senso stretto del termine, anche di tesori dell'arte orafa, di gioielli in oro, platino, con diamanti e pietre preziose, pezzi straordinari per bellezza, fattura e rarità, delle epoche passate o del Novecento, appartenenti alle più esclusive e celebri firme dell'alta gioielleria mondiale come Cartier, Piaget, Bulgari, Van Cleef&Arpels, Bucellati. Accanto ad una favolosa collana di zaffiri e brillanti, appartenuta nell'800 alla Corona di Francia, erano esposti importanti gioielli scultura, realizzti da grandi artisti orafi degli ultimi decenni del '900, ispirati alle correnti culturali come il Cubismo, il Dadaismo, l'Astrattismo, tra cui creazioni di Cartier, Dinvhan, Gabrielsen, Vandamme, Charles de Temple. Arredi Gotha ha sempre offerto una gamma particolarmente ricca di trumeaux veneziani o genovesi, cassettoni lombardi e ribalte piemontesi, tavoli intarsiati, poltrone e sedie, firmati da maestri ebanisti di varie epoche e provenienti dalle più esclusive collezioni del mondo. Tra questi pregevoli esempi dell'alta ebanisteria anche nella edizione 2002 si sono potuti ammirare, ad esempio, un elegante trumeau veneziano lastronato, della meta' del XVIII secolo; oppure un bureau laccato a chinoiserie proveniente dall'Inghilterra; e poi un interessante comò veneto a due cassetti radicato in noce e filettato, della prima metà del '700; un'ampia la gamma di mobili Luigi XV francesi, come un comò in legno di violetto e bois de rose, a due cassetti senza traversa, con il piano in marmo breccia d'Aleppo, guarnizioni e maniglie in bronzo dorato che da solo valeva quanto un appartamento di tre stanze; o mobili italiani, come una consolle veneziana in legno intagliato, scolpita e laccata a motivi floreali policromi, oppure un bureau e un tavolo da pranzo in radica di noce ferraresi, o un delizioso tavolino da tè o da gioco a forma di quadrifoglio, in radica di noce, intarsiato, intagliato, filettato, proveniente da Venezia. C'erano poi mobili ancora più antichi, come un cassettone genovese del XVI secolo, in noce intagliato e scolpito a bambocci, con ricchi motivi di baccellature che separano i cassetti, appoggiato su piedi raffiguranti animali; o due pezzi provenienti dall'Umbria: un eccezionale mobile a doppio corpo in noce, intagliato e bugnato con pomi e maniglie in bronzo, e uno scrittoio in legno di noce con cassettini, ambedue del XVII secolo. Sempre del XVII secolo era una splendida panca con alzata, intagliata e dipinta con putti e motivi floreali, e con uno stemma nobiliare. Lasciava stupiti una coppia di consolles dorate a mecca e laccate a finto marmo serpentino: i piani sagomati con "grembiuli" intagliati, sorretti da figure di schiavi, genuflessi su basi a forma di roccia, appoggiati sui piedi intagliati (opera veneziana, a metà strada tra l'ebanisteria e la scultura, realizzata a cavallo tra i secolo XVII e XVIII, in ottimo stato di conservazione). Tra gli oggetti poco consueti si poteva trovare un interessante secretaire da biblioteca, proveniente dalla Germania del sud, del 1730 circa, dotato di un orologio con movimento in ferro e ottone con tocco doppio ogni quarto d'ora su due campane; oppure una credenza francese del periodo di Restaurazione (1815-1830) in pero ebanizzato e porcellana (marca di Berlino), con decorazioni in bronzo cesellato dorato. 

A FIRENZE STUDI APERTI IN VIA DEGLI ARTISTI 6 
Firenze 11 dicembre 2002 - Sabato 14 dicembre prossimo, dalle ore 17.00 alle ore 23.00, si terrà uno speciale open day a Firenze, al civico 6 di Via degli Artisti presso un edificio storico della città, in cui sono presenti solamente atelier di artisti ed uno studio di comunicazione e immagine. Questa idea è nata un anno fa dalla volontà di un gruppo di artisti e professionisti per valorizzare uno spazio vissuto dall'arte: aprire gli studi per attivare, in un'unicità di intenti, un percorso creativo con lo scopo di farlo crescere e rilanciarlo come centro vivo nella città di Firenze. Ad un anno da questo evento, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, gli studi in Via degli Artisti, 6 si aprono nuovamente con l'intento di dare a questo progetto nuovi percorsi. L'arte come momento di incontro e comunicazione, ma anche al servizio di un'idea, di un progetto comune, un atto d'amore. Nella serata sarà infatti effettuata una raccolta di fondi a favore dell'Associazione "Noi per Voi" Genitori contro le leucemie e tumori infantili, Ospedale A. Meyer. Gli Studi sono: Fortman Studio School of fine arts - Scuola di Pittura di Clara Carboni, Elena Arcangeli - Pittrice, Evelyn Mc Farlane - Pittrice, Ark.è - architetture - Arch Simone Picchi - Arch. Stefano Cambi, Jam Communication - Jamaica e Pamela Salvato, Capolinea - Studio di Architettura - Arch. Cristina Ricci - Arch. Lello Cavuoti, Benedetta Anzillotti - Restauro di dipinti su tela e tavola, Cosimo Frezzolini - Scenografo e incisore, Marta Luppi - Pittrice - Art&Designstudio, Flavio Cucchi - Chitarrista - Guitar studio. Per informazioni tel. e fax 055/ 577287, email: fortran@tin.it 

IL 15 DICEMBRE LA PENISOLA DEL TESORO ARRIVA A MILANO AL MUSEO DIOCESANO E ALLA CAPPELLA PORTINARI 
Milano, 11 dicembre 2002 - Arriva a Milano la Penisola del Tesoro, iniziativa avviata dal Touring Club Italiano con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali per valorizzare luoghi d'arte e cultura solitamente esclusi dai grandi flussi turistici. Lanciata dal Tci nel 1999, la Penisola del Tesoro sta facendo scoprire a decine di migliaia di persone musei e palazzi, parchi e giardini, centri storici e raccolte d'arte poco noti, ma di grande pregio: "veri capolavori che di minore hanno solo la notorietà", come afferma il Presidente del Tci Roberto Ruozi. Partita da Faenza il 13 ottobre, la Penisola 2002-2003 è già approdata a Volterra, Genova, Bassano ed è tornata in Lombardia per visitare Vigevano (nelle edizioni precedenti aveva toccato la Biblioteca Ambrosiana a Milano, l'Incoronata a Lodi, il Museo Serpero di Monza e Palazzo Besta a Teglio). Il 15 dicembre l'appuntamento è al Museo Diocesano di Milano, che rappresenta la più recente e importante novità in campo museale e storico-artistico della nostra città. Inaugurato poco più di un anno fa è un esempio di "contenitore" ristrutturato secondo criteri d'avanguardia per conservare e valorizzare, accanto ad alcuni importanti collezioni donate da privati, il patrimonio vescovile milanese da Sant'Ambrogio in avanti. Accanto al Museo sorge una delle più belle opere del Rinascimento a Milano: la Cappella Portinari, fatta edificare nel '400 dall'omonimo nobile fiorentino. Nel corso della giornata i partecipanti potranno visitare gratuitamente e a piccoli gruppi il Museo e la Cappella, avvalendosi di guide competenti; alle ore 12.00 li saluteranno personalmente il Presidente del Touring Roberto Ruozi e il Direttore del Museo Paolo Biscottini. Sono invitati tutti i cittadini, purché accompagnati da un Socio Touring; informazioni e prenotazioni presso il Punto Touring di Milano, Corso Italia 10 o al Numero Verde 800 497 497 (dalle 9.00 alle 19.00 esclusi sabato e domenica). 

PUNTOG BLU OSPITI DEL PROGRAMMA TELEVISIVO DESTINAZIONE SANREMO RAI 2 
Sanremo, 11 dicembre 2002 - I PuntoG Blu, invitati dalla redazione di Destinazione Sanremo, su Rai 2 oggi alle ore 16.50 presenteranno il brano "Umanoide" tratto dall'album "5 Gradi di Escursione" una produzione artistica di Giorgio Canali. Dopo aver vinto, con il video del brano "Umanoide", il Premio Videoclip Indipendente 2002 (Ideato da Domenico Liggeri) per la Miglior Fotografia al Meeting delle Etichette indipendenti di Faenza (Mei), i PuntoG continuano a suscitare interesse. Anche i media più tradizionali incominciano ad occuparsi della band prodotta dall'Etichetta Indipendente Terzo Millennio/Divinazione distribuita dalla Self. Prossimi concerti: 14/12/02 Circolone Legnano (Milano); 16/01/03 Gulliver Pergine Valsugana (Trento); 17/01/03 Greenwitch Curtarolo (Padova); 24/01/03 Fnac Verona ore 14.00; 24/01/03 Discanto Chioggia (Venezia) ore 22.30; 25/01/03 New Age Roncade (Treviso); 05/02/03 Charlie's Mantova; 28/03/03 The Cage Livorno. Infolink: www.puntogblu.com 

PER LA PRIMA VOLTA IN PIAZZA - PRESENTATA A TORINO LA TAPPA DI COPPA DEL MONDO DI SNOWBOARD, CHE SI SVOLGERÀ IL 14 FEBBRAIO NELL'AMBITO DI BLIX 2003 
Torino, 11 dicembre 2002 - E' stata presentata ieri, martedì 10 dicembre, nella splendida Sala delle Colonne del Palazzo di Città a Torino una tappa "molto speciale" di Coppa del Mondo di snowboard, il Nokia Snowboard Fis World Cup. Perche' speciale? Per la prima volta infatti un evento spettacolare come una gara di Big Air si disputa in una piazza cittadina! Il 14 febbraio 2003 nella torinese piazza Vittorio Veneto tutti potranno provare l'emozione di uno sport tra i più divertenti e "stilosi" - come dicono i rider nel loro gergo - del bianco mondo della neve. Un San Valentino davvero spettacolare per tutti gli amanti della tavola, che dalle 16.30 alle 20.00 potranno ammirare i "trick", cioè le straordinarie evoluzioni dei più famosi campioni di snowboard. Nella scenografica ambientazione Torinese si potra' rivedere in azione Giacomo Kratter, lo snowboarder italiano che ha fatto breccia nei cuori italiani per il quarto posto di Salt Lake. Ma non è tutto. Per Renato Montabone, Assessore allo Sport della Citta' di Torino - "Questa è la prima volta che una gara di Coppa del Mondo si svolge nel centro di una citta' . La Nokia Snowboard F.I.S. World Cup costituirà in effetti il momento clou di Blix 2003, l'eccezionale snowboard village che verrà allestito in piazza dall'8 al 15 febbraio: piste da gara innevate, campo scuola gratuito dei maestri F.I.S.I., circuito 4wd misto neve e terra, area videogames, concerti, incontri, spettacoli e l'emozionante Duel Cross, una grande gara di snowboard aperta a tutti i tesserati F.I.S.I. - Federazione Italiana Sport Invernali. Montatone conclude: "Gli otto giorni saranno un'occasione unica per avvicinarsi allo sport attivo in piena armonia con lo spirito dei Giochi Olimpici invernali del 2006". Infolink: www.blix2003.it 

IL 14 FEBBRAIO 2003 LA TAPPA DI TORINO PER IL NOKIA SNOWBOARD FIS WORLD CUP-DALL' 8 AL 15 FEBBRAIO CLUB NOKIA SARÀ PRESENTE NELLA SPLENDIDA CORNICE TORINESE DI PIAZZA VITTORIO PRESSO LO SNOWBOARD VILLAGE 
Milano, 11 dicembre 2002 . Club Nokia, la comunità online per gli utenti dei telefoni cellulari Nokia, dall' 8 al 15 febbraio 2003 sarà a Torino, per uno dei più attesi eventi sportivi dell'anno: Nokia Snowboard Fis World Cup. Per una settimana Piazza Vittorio, la piazza urbana più grande d'Europa, riunirà tutti gli amanti della tavola-da-neve che potranno prender parte ad uno straordinario e irrepetibile snowboard village. Campi di snowboard, organizzati su una rampa appositamente ricoperta di neve artificiale, spettacoli, live concerts e gare offroad con fuoristrada, faranno da sfondo ad uno tra i più importanti eventi sportivi italiani. Il 14 febbraio si svolgerà la big air competition, la gara di salto acrobatico valida per la Coppa del Mondo di Snowboard, che vedrà le spettacolari evoluzioni dei più grandi campioni; a seguire il concerto ad ingresso gratuito di un gruppo di fama internazionale. Il 15 febbraio ci sarà il Duel Cross, che permetterà a tutti i tesserati F.I.S.I. di fronteggiarsi in una gara promozionale in parallelo con salti e paraboliche ad eliminazione diretta. Per tutta la durata della manifestazione, Club Nokia sarà presente come sponsor del campo scuola di snowboard e con una grande tenda attrezzata nell'area intrattenimento dove sarà possibile scaricare servizi digitali (toni di chiamata, loghi e grafiche) e provare alcuni dei principali modelli di telefoni cellulari Nokia. Inoltre al centro dell'area Club Nokia sarà possibile per tutti i visitatori, in possesso di un telefono cellulare Nokia, iscriversi al Club e ricevere informazioni e aggiornamenti sulle attività previste per i soci (maggiori informazioni su www.club.nokia.it e www.nokia.it) e relative alle grandi partnership esclusive del Club Nokia. Inoltre, mentre 5 grandi maxischermi in piazza invieranno in diretta gli Mms a tema, l'intera manifestazione sarà live sulle telecamere di Club Nokia Real Time www.nokia.it/club  Club Nokia è il programma di fidelizzazione della clientela, aperto a tutti i possessori di telefoni cellulari Nokia, che permette di ottenere vantaggi esclusivi nell'entertainment (cinema, sport, fitness, etc.) e aggiornamenti costanti sulle attività dedicate ai soci. Online su www.club.nokia.it  è possibile personalizzare il proprio telefono cellulare con toni di chiamata, icone, messaggi con disegno, etc. Ad oggi i soci Club Nokia in Italia sono c.ca 1.400.000. 

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  Pagina 6

Titoli      Home    Archivio news