NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MARTEDI'
14 GENNAIO 2003
pagina 1
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
UNA
CONFERENZA PER FARE IL PUNTO SULLA POLITICA INDUSTRIALE IN UN'EUROPA ALLARGATA
Bruxelles, 14 gennaio 2003 - L'attuale presidente del Consiglio
"Competitività" dell'UE, Akis Tsohatzopoulos, parteciperà, insieme
al presidente della Commissione Romano Prodi e al commissario per le Imprese e
la Società dell'informazione Erkki Liikanen, alla conferenza che si terrà a
Bruxelles il 21 gennaio al fine di esaminare l'efficacia della politica
industriale in Europa. La manifestazione mira a lanciare un ampio dibattito
pubblico sulle sfide e le opportunità in materia di politica industriale che
l'Europa deve cogliere al fine di soddisfare le crescenti aspettative dei
cittadini sotto il profilo ambientale, occupazionale e sociale, soprattutto alla
luce del processo di allargamento. Il termine ultimo per l'iscrizione alla
conferenza è stato prorogato al 15 gennaio. Alla manifestazione interverranno,
inoltre, il presidente dell'Unice Georges Jacobs, il ministro britannico del
Commercio e dell'Industria Patricia Hewitt e il ministro tedesco del Lavoro e
dell'Economia Wolfgang Clement. Dopo aver pubblicato, nel dicembre 2002, una
comunicazione su tale argomento, la Commissione ha chiesto agli Stati membri,
alle istituzioni comunitarie e ad altre parti interessate di commentare il
documento ed analizzare le rispettive politiche industriali alla luce della
comunicazione. Per informazioni Infolink: http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/industry/index.htm
I commenti sulla comunicazione dovranno essere inviati entro marzo al seguente
indirizzo: Commissione europea Direzione generale per le Imprese Unità A1 -
Politica delle imprese: sviluppo della politica delle imprese B-1049 Bruxelles,
Belgio Fax +32 2 299 8016 e-mail: entr-develop-enterpr-policy@cec.eu.int
PROGRAMMA
URBACT (FONDI STRUTTURALI): 15,9 MILIONI DI EURO PER LE CITTÀ EUROPEE
Bruxelles, 14 gennaio 2003 Nel quadro dell'iniziativa comunitaria Urban II la
Commissione ha approvato Urbact, un programma di scambio di esperienze tra città
europee. L'importo totale del contributo dell'Unione europea è pari a 15,9
milioni di euro per il periodo 2002-2006; gli altri contributi, provenienti
dagli Stati membri, dagli enti locali e da altri organismi pubblici, ammontano a
8,86 milioni di euro, per un importo totale superiore a 24,76 milioni di euro.
Annunciando questa decisione il sig. Michel Barnier, membro della Commissione
europea responsabile della politica regionale, ha dichiarato: "L'iniziativa
Urban propone una formula creativa e innovativa in materia di rinnovo urbano,
caratterizzata da programmi fortemente radicati sul territorio e che coinvolgono
gli abitanti e i soggetti locali. La Commissione conta sul potenziamento delle
capacità d'intervento delle città grazie all'attuazione del programma, così
che esse risultino più attrezzate a rispondere alle sollecitazioni
future." Gli obiettivi del programma Urbact sono i seguenti: sviluppare lo
scambio di buone pratiche fra le città favorendo la creazione di reti
tematiche; capitalizzare e diffondere l'esperienza acquisita dalle città grazie
a Urban; migliorare la capacità d'azione dei soggetti nei settori coperti dai
programmi Urban. Il programma propone due grandi assi prioritari al fine della
realizzazione degli obiettivi sopra citati: scambiare e diffondere le conoscenze
mediante la creazione di reti tematiche, azioni di qualificazione, studi e altre
iniziative avviate dalle città o da altri organismi pubblici (contributo
comunitario: 7 milioni di euro), capitalizzare i risultati già ottenuti con
l'ausilio di esperti e trasmettere informazioni mediante strumenti adeguati,
coordinando allo stesso tempo l'attività delle reti tematiche (contributo
comunitario: 7,92 milioni di euro). Un importo supplementare di 0,98 milioni di
euro è riservato all'assistenza tecnica. Contesto - Per aiutare le città
europee a misurarsi con le sfide cui devono far fronte, sin dalla fine degli
anni '80 la Commissione ha realizzato varie azioni a favore di un'impostazione
integrata in materia di riqualificazione urbana. Ad esempio, tra il 1989 e il
1999 la Commissione ha erogato aiuti a favore di 59 progetti pilota urbani e di
118 programmi nel quadro dell'iniziativa comunitaria Urban I. Tenendo conto dei
progressi realizzati, e grazie ad un energico intervento del Parlamento europeo,
la Commissione ha deciso di lanciare una nuova iniziativa comunitaria,
intitolata Urban II, che è stata presentata agli Stati membri con comunicazione
del 28 aprile 2000 L'articolo 15 della comunicazione fissa gli orientamenti di
Urban II sottolineando la necessità di facilitare l'individuazione e il
riconoscimento delle innovazioni e delle buone pratiche e strutturare gli scambi
di esperienze. A tal fine potrà essere utilizzato un importo di 15,9 milioni di
euro. A tale scopo la Commissione e gli Stati membri si sono accordati
sull'approvazione di un programma unico, Urbact, che riguarderà oltre 210 città
che beneficiano o hanno beneficiato dei programmi Urban I e II e dei progetti
pilota urbani. Attuazione di Urbact Frutto delle consultazioni tra la
Commissione e gli Stati membri, il programma Urbact è stato presentato dalla
Francia a nome dell'insieme degli Stati membri. Il ministero francese
responsabile delle città e del rinnovo urbano è designato come autorità di
gestione, e la Cassa depositi e prestiti come autorità di pagamento. Sarà
creato un comitato di controllo, cui parteciperanno gli Stati membri e la
Commissione, che fungerà anche da comitato direttivo e si pronuncerà sulla
scelta dei progetti. Per eventuali complementi di informazione sul programma
Urbact, rivolgersi all'autorità di gestione: Ministère délégué à la ville
et à la rénovation urbaine ; 194, avenue du Président Wilson ; F-93217 Saint
Denis La Plaine Cedex ; M. Jean-Loup Drubigny ; tel : +33 (0) 1 47 04 11 23 . E
Mail : jl.drubigny@wanadoo.fr
M. Gilles Garcia Responsable de la mission Europe tel : +33 (0) 1 49 17 45 71
E-Mail : gilles.garcia@ville.gouv.fr
Commissione europea: http://europa.eu.int/comm/regional_policy/urban2/index_fr.htm
LA
COMMISSIONE EUROPEA APPROVA IL FINANZIAMENTO DI 14 NUOVE AZIONI REGIONALI
INNOVATIVE
Bruxelles, 14 gennaio 2003 - L'8 gennaio 2003 la Commissione europea ha
approvato il finanziamento di 14 nuove azioni regionali innovative nell'ambito
del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Gli obiettivi di tali azioni
innovative sono raggruppati in tre principali categorie: aiutare le regioni ad
elevare il loro livello tecnologico ed arricchire la loro base di conoscenze,
sviluppare una "e-EuropeRegio", la società dell'informazione al
servizio dello sviluppo regionale, e promuovere la coesione e la competitività
regionale attraverso un approccio integrato alle attività economiche,
ambientali e socioculturali. Il bilancio totale stanziato nell'ambito del Fesr
per le azioni innovative ammonta approssimativamente a 400 milioni di euro. Le
azioni approvate potranno ricevere una quota di finanziamento del Fondo compresa
fra i 300.000 e i 3 milioni di euro, per un periodo massimo di due anni. Fra i
14 progetti ammessi al finanziamento nel periodo 2003-2004 figurano le seguenti
iniziative: - "Utrecht Innovates". Il fine ultimo di quest'azione
innovativa dei Paesi Bassi consiste nel trasformare la provincia di Utrecht in
una "provincia della conoscenza". Per raggiungere tale obiettivo, sono
previste attività di sensibilizzazione in materia di innovazione attraverso
misure come l'assegnazione di premi per l'innovazione e la produzione di un
programma televisivo, che verrà trasmesso a livello locale, dedicato alla
dimostrazione del lavoro degli imprenditori innovativi della regione. Attraverso
quest'azione, si auspica soprattutto di stimolare la creazione di reti, al fine
di facilitare una migliore cooperazione fra tutte le parti e contribuire così
all'innovazione delle aziende nella zona di Utrecht. - "Norra Mellansverige"
(Svezia centro-settentrionale). Quest'azione innovativa si propone di accelerare
la fase di transizione da economia tradizionale a "new economy". Tale
conversione verrà effettuata attraverso misure come progetti congiunti di
ricerca e sviluppo fra piccole e medie imprese, università, college e altri
attori. Particolare enfasi verrà posta, inoltre, sullo scambio di esperienze e
la costruzione di reti in Europa. - "Brain". Il piano d'azione
innovativo dell'Inghilterra nord-occidentale è incentrato sulle comunità
commerciali e le aziende, le quali non dispongono ancora dell'accesso alla
tecnologie dell'informazione, e si propone di promuovere la cultura elettronica
("e-literacy") a tutti i livelli all'interno della Comunità, fra i
lavoratori e nell'ambito dell'attività decisionale dell'amministrazione. Fra le
misure previste figurano la creazione di comunità elettroniche regionali, lo
sviluppo delle capacità necessarie per il commercio on line presso le piccole e
medie imprese (Pmi), la mobilitazione delle basi di conoscenza e l'utilizzo
delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) per coinvolgere i
giovani nell'innovazione regionale. - "Diesis". Quest'azione
innovativa riguardante la Sardegna (Italia) si propone di migliorare le
condizioni di attuazione della società dell'informazione nella regione. Nel
tentativo di far avanzare la posizione della regione nel mercato globale,
verranno elaborati dei progetti nel settore dell'e-tourism, e-government,
e-learning, e-commerce e della gestione della conoscenza. Promuovendo le
strategie finanziarie e la diversificazione delle fonti di finanziamento, i
promotori di quest'azione auspicano di raddoppiare gli investimenti nelle
infrastrutture e nei prodotti e servizi della società dell'informazione. Per i
informazioni : http://europa.eu.int/comm/regional_policy/innovation/prog2001_en.htm
LA
COMMISSIONE INTERVIENE PER FAR APPLICARE LE NORME DI SICUREZZA IN MATERIA DI
IMPIANTI A FUNE IN OTTO STATI MEMBRI
Bruxelles, 14 gennaio 2003. Per garantire un livello di sicurezza uniforme in
materia di impianti a fune (funicolari, funivie, seggiovie, sciovie etc.) in
tutta l'Unione europea, la Commissione europea ha lanciato la seconda fase della
procedura contro la Germania, la Grecia, l'Italia, l'Irlanda, il Lussemburgo, i
Paesi Bassi, l'Austria e il Regno Unito per accertare per quale motivo tali
Stati membri non abbiano notificato alla Commissione le disposizioni di
attuazione della direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali entro il
termine previsto. Gli Stati membri avrebbero dovuto recepire la direttiva
2000/9/CE (impianti a fune adibiti al trasporto di persone) nelle rispettive
legislazioni nazionali entro il 3 maggio 2002. La mancata applicazione della
direttiva comporta rischi potenziali per la sicurezza dei passeggeri e potrebbe
anche perturbare seriamente il funzionamento del mercato unico. L'invio del
parere motivato è il secondo passo, dopo la lettera di messa in mora, nella
procedura avviata nei confronti degli Stati membri in questione, La direttiva
sarà applicabile agli impianti a fune a partire dal 3 maggio 2004. Erkki
Liikanen, Commissario europeo responsabile per le imprese, ha dichiarato: "È
della massima importanza che lo stesso elevato livello di sicurezza sia
rispettato in tutta l'Unione europea. I fabbricanti di impianti a fune
approfitteranno così pienamente dei vantaggi di un grande mercato unico, e agli
utenti degli impianti sarà garantito un elevato livello di protezione. È
indispensabile che gli Stati membri agiscano ora per applicare correttamente i
requisiti essenziali di sicurezza concordati a livello europeo."Gli
impianti a fune, utilizzati soprattutto dai turisti, in particolare nelle zone
di montagna, hanno un ruolo importante nell'economia di numerose regioni
d'Europa. La direttiva 2000/9/CE definisce i requisiti essenziali di sicurezza e
di salute delle persone, di protezione dell'ambiente e di protezione dei
consumatori applicabili alla progettazione, alla costruzione e alla messa in
servizio degli impianti a fune adibiti al trasporto persone, ai sottosistemi e
ai loro componenti. Prima dell'adozione della direttiva esistevano forti
differenze tra le normative nazionali, determinate dagli usi locali e dalle
tecniche particolari dell'industria nazionale. Questa situazione obbligava i
fabbricanti ad adattare i loro prodotti ad ogni mercato e andava a detrimento
della competitività. L'intervento dell'Unione europea era quindi necessario sia
per garantire che i passeggeri degli impianti a fune fruiscano dello stesso
elevato livello di sicurezza in tutti i gli Stati membri, sia per consentire ai
fabbricanti di beneficiare pienamente del mercato unico. Dando seguito alla
decisione del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002, la Commissione
considera una priorità garantire che gli Stati membri recepiscano nella
legislazione nazionale le direttive adottate, correttamente ed entro il termine
che essi stessi hanno stabilito in sede di Consiglio dei ministri
LA
LOGISTICA DEI BENI DI LARGO CONSUMO: IN MARZO, A TORINO, IL TERZO CONVEGNO
NAZIONALE AILOG L'EVOLUZIONE DELLA SUPPLY CHAIN - PROBLEMATICHE, SCENARI E
PROSPETTIVE - ATTRAVERSO LE ESPERIENZE DEI PROTAGONISTI DEL SETTORE
Milano, 14 gennaio 2003 - Il prossimo 19 marzo, presso il Centro Congressi
Lingotto di Torino, si svolgerà il terzo Convegno Nazionale Ailog (Associazione
Italiana di Logistica e Supply Chain) dal titolo "La Logistica nel mercato
dei beni di largo connsumo: operatori a confronto" L'incontro si ricollega
agli appuntamenti del 2000 e del 2001, quando sempre a Torino - che può, a buon
diritto, essere considerata la sede istituzionale italiana della logistica dei
beni di largo consumo - sono stati individuati e analizzati i cambiamenti in
atto nel mercato e l'importanza della Supply Chain come leva strategica
essenziale per portare le imprese al successo. "I protagonisti del terzo
Convegno Nazionale Ailog, spiega Domenico Netti, Vicepresidente Ailog e
Direttore Logistica "L. Lavazza" Spa, saranno gli operatori del
settore: logistici, manager e imprenditori di aziende leader in Italia e in
Europa, che si confrontano quotidianamente e in prima persona con il mercato dei
beni di largo consumo, con le sfide da affrontare e con le opportunità da
cogliere". "Partendo dall'analisi delle diverse esperienze, prosegue
Netti, il Convegno si pone l'obiettivo di mettere a fuoco le linee evolutive
della Supply Chain, le trasformazioni in corso e gli scenari che si stanno
delineando per il prossimo futuro. Di particolare interesse, in questo contesto,
il ruolo delle scelte e delle esigenze dei consumatori nel determinare le
strategie logistiche delle imprese". Per informazioni sul programma del
Convegno e per le iscrizioni, si può contattare la Segreteria Ailog (tel.
02.66.71.06.22), collegarsi al sito dell'Associazione: www.ailog.it
oppure scrivere a info@ailog.it Il
Convegno è gratuito per i soci Ailog La quota per iscriversi all'Associazione e
partecipare al convegno è di 200 euro.
PREMIO
FEMMES D'EUROPE
Roma, 14 gennaio 2003 - Oggi alle ore 10.00 presso la Sala delle Bandiere
dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo, a Roma via IV Novembre 149,
avrà luogo la cerimonia di premiazione per il 2003 del "Prix Femmes D'europe"
per l'Italia.Il Comitato italiano del "Prix Femmes d'Europe",
presieduto dalla Sen. Elena Marinucci, è membro dell'Associazione
internazionale del Premio la cui sede è attualmente a Copenaghen, come vuole il
principio della rotazione della Presidenza tra gli Stati che ne fanno parte.Il
Premio, giunto alla sua XVI edizione, è stato assegnato quest' anno a Beatrice
Rangoni Machiavelli per il suo impegno costante a favore della condizione
femminile, sia nei ruoli istituzionali da lei ricoperti, sia attraverso la sua
azione nel mondo dell'associazionismo in Italia ed in Europa, come anche per il
contributo dato al processo di integrazione europea.L'attività di Beatrice
Rangoni Machiavelli è fortemente caratterizzata dalla coerenza politica e dalla
forte onestà intellettuale per la creazione e lo sviluppo di una società
civile diversa nel rispetto dei "valori irrinunciabili della democrazia e
della libertà".Tra i numerosi riconoscimenti attribuiti a Beatrice Rangoni
Machiavelli figurano la Legione d'Onore della Repubblica francese e la Gran
Croce al Merito della Repubblica Federale di Germania.
E'
NATA LA FIERA SPA DI GENOVA. TRA I SOCI LA REGIONE AL 27%, IL COMUNE AL 32% E LA
PROVINCIA AL 22 %
Genova, 14 gennaio 2003 - E' nata ufficialmente la Fiera Spa di Genova. La
Regione Liguria detiene una quota del 27 per cento, il Comune il 32 per cento,
la Provincia il 22, la Camera di Commercio il 17 e l'Autorità Portuale il 2 per
cento. Con questa operazione viene a buon fine l'assetto societario dell' ente
ligure che organizza molte manifestazioni nel quartiere fieristico, primo fra
tutti l'annuale "Salone Nautico Internazionale" uno dei più
importanti al mondo, "Euroflora" e ha un nutrito programma di
esposizioni in vari campi (turistico, alberghiero, floreale, marittimo,
trasporti) e nel 2003 ha anche in calendario "Sapore di mare" la prima
fiera dedicata al pescedel Mediterraneo. Infolink: www.fiera.ge.it
COSTI
PER IL TRASPORTO DI ENERGIA ELETTRICA IN EUROPA: SI RIDUCE DEL 50% LA TARIFFA
UNICA
Roma, 14 gennaio 2003 - Dal 1 gennaio di quest'anno le imprese italiane possono
acquistare energia elettrica dall'estero con una tariffa di trasporto ridotta
del 50% rispetto al 2002, e pari a 0,5 Euro per ogni megawattora importato.
Questa la principale novità del "Cross Border Tariff (Cbt) Agreement
2003", l'accordo siglato dall'associazione europea dei gestori di rete (Etso
- European Transmission System Operator) con l'Unione Europea. Questa tariffa
unica riguarda i seguenti Paesi: Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania,
Olanda, Portogallo, Spagna, Svizzera e tre nuovi firmatari: Lussemburgo,
Slovenia e Repubblica Ceca. Per l'Italia il negoziato è stato condotto dal
Gestore della rete, d'intesa con il Ministero delle Attività Produttive e
l'Autorità per l'Energia elettrica e il gas. L'accordo, che ha vigenza dal 1
gennaio al 31 dicembre 2003, conferma e sviluppa lo schema adottato per la prima
volta lo scorso anno, che ha introdotto la regola per cui per importare energia
elettrica in Italia non si pagano più i singoli costi di attraversamento dei
diversi Paesi, ma una tariffa unica a livello europeo, a prescindere dal numero
dei Paesi attraversati. Per il 2003 il "francobollo energetico" è
stato fissato a 0,5 Euro per megawattora. Il nuovo accordo prevede, infine, che
altri quattro Paesi (Grecia, Ungheria, Polonia e Slovacchia) hanno facoltà di
entrare nel novero dei Paesi firmatari a partire dal 1 luglio 2003. "Questo
nuovo accordo - hanno dichiarato Salvatore Machì e Pier Luigi Parcu,
rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del Gestore della Rete -
segna una tappa ulteriore nel processo di costruzione di un mercato unico
europeo dell'energia elettrica. L'intesa pone le condizioni affinché le imprese
italiane possano acquistare energia elettrica, in qualsiasi Paese, riducendo
notevolmente i costi per il trasporto. In una situazione, come quella italiana,
caratterizzata da elevati costi di produzione, la possibilità di acquistare
dall'estero energia elettrica a prezzi sensibilmente ridotti, è un'occasione
favorevole per ridurre i costi finali del chilowattora per le imprese e le
famiglie italiane"
NUOVE
TARIFFE ELETTRICHE 2003. ENEXCEL PRO 2003: DATABASE TARIFFARIO E SOFTWARE DI
CALCOLO/VERIFICA TARIFFE ELETTRICHE
Milano, 14 gennaio 2003 - A seguito della avvenuta pubblicazione delle nuove
tariffe elettriche 2003, Energy Saving Srl (primaria societa' di consulenza
energetica) ha rilasciato la nuova versione professionale del proprio software
di calcolo e database tariffario Enexcel Pro, accessibile in formato MS Excel.
Il software gia' oggi ricomprende le tariffe dell'energia elettrica e di
trasporto aggiornate al primo trimestre 2003. Le caratteristiche del prodotto
Enexcel Pro, gia' notevoli nelle precedenti release, sono state ulteriormente
potenziate al fine di offrire nuove risorse di consultazione e di calcolo
all'utente finale: in particolare la disponibilita' dal 1° gennaio 2003 di
ulteriori opzioni tariffarie speciali 2003 da parte di Enel Distribuzione rende
ora possibile anche l'ottimizzazione dei costi di trasporto, utile a ridurre i
costi elettrici a parita' di fornitore, funzionalita' questa che e' stata
appunto trasferita nel software Enexcel Pro. Inoltre, la possibilita' di
conoscere, calcolare ed ottimizzare le tariffe elettriche e' fondamentale
soprattutto in questa fase di ulteriore liberalizzazione del mercato, ove anche
la piccola e media utenza potra' a breve rifornirsi direttamente da nuovi
fornitori: in questo caso Enexcel Pro e' lo strumento decisionale che consente
di valutare e paragonare le proposte dei nuovi operatori con le condizioni
praticate dall'attuale fornitore, al fine di scegliere con la massima certezza
la soluzione piu' conveniente. In sintesi quindi: Enexcel Pro e' il piu'
completo archivio tariffario disponibile sul mercato, esso riporta le tariffe
elettriche industriali di Enel Distribuzione, Aem Milano, Aem Torino, Acea Roma,
e tutti i parametri tariffari A.E.E.G. Nell'attuale release le tariffe sono
archiviate dal 01/01/2002 e gia' aggiornate al 31/03/2003, cio' consente di
tenere piena evidenza dell'evoluzione dei costi storici; Enexcel Pro contiene
strumenti di calcolo per la corretta scelta della tariffa di trasporto elettrico
piu' conveniente, il che consente di poter ottenere ulteriori risparmi a parita'
di fornitore elettrico; Enexcel Pro, soprattutto, permette di ''misurare'' con
la massima precisione il risparmio offerto dall'attuale fornitore a mercato
libero, mediante semplici e rapide inputazioni dei consumi e della spesa
sostenuti dall'utente elettrico. Enexcel Pro e' offerto in promozione con
aggiornamenti tariffari gratuiti per un anno, a condizioni economiche molto
vantaggiose valide sino al 31/03/2003. Per visionare la demo http://www.energysaving.it/enexcel.htm
HELLECO
2003: FORUM DEGLI IRC SULLE TECNOLOGIE AMBIENTALI INNOVATIVE
Atene, 14 gennaio 2003 - Il Centro relais d'innovazione ellenico (Hirc) sta
organizzando un incontro di intermediazione dal titolo "Helleco 2003 -
Forum di incontri degli Irc sulle tecnologie ambientali innovative", che si
terrà ad Atene dal 30 gennaio al 1 febbraio. L'obiettivo della manifestazione
è di stabilire contatti allo scopo di favorire il trasferimento tecnologico e
di creare opportunità commerciali fra le imprese locali ed internazionali
interessate a risolvere i problemi ambientali. Il forum è organizzato in
stretta collaborazione con gli Irc Baviera, Bassa Sassonia, Renania
settentrionale-Vestfalia, Germania settentrionale (Bao Berlino, Ttz
Schleswig-Holstein), Irlanda, Irene e Cipro. L'Hirc organizzerà preventivamente
incontri bilaterali fra le imprese, in base ai profili presentati. Inoltre, la
manifestazione si svolge in concomitanza con l'esposizione congressuale "Helleco
2003", che darà risalto ad importanti questioni ambientali. Per
informazioni : Antonios Gypakis Tel: +30 10 7273923 Fax: +30 10 7246824 E-mail: agypa@ekt.gr
http://www.hirc.gr
E'
NATO "ESTENSE" IL PRIMO FONDO IMMOBILIARE DEDICATO ALLA GRANDE
DISTRIBUZIONE
Roma, 14 gennaio 2003. E' partito il collocamento di "Estense - Grande
Distribuzione", il terzo fondo creato da Bnl Fondi Immobiliari. Due le
novità che caratterizzano questo prodotto: si tratta del primo fondo
immobiliare italiano di tipo "specializzato" perchè investe
esclusivamente nel settore della grande distribuzione, comparto caratterizzato
da una crescita stabile, in contrapposizione alle forti oscillazioni
dell'attuale ciclo economico. Il fondo, e questa è la seconda novità, ha già
selezionato un primo lotto di immobili su cui investire appartenente alla Coop
Estense. La scelta di individuare un partner privilegiato e solido come Coop
Estense consentirà al nascente fondo di investire subito una parte rilevante
del patrimonio raccolto, così da portare a regime il Fondo sin dall'inizio
della sua attività e di ridurre il tempo necessario per il raggiungimento del
rendimento obiettivo annuo pari al 5,5% netto. Anche gli investimenti successivi
avranno analoghe caratteristiche di qualità e profilo di rischio. "Estense
e Grande Distribuzione" è un fondo di investimento immobiliare di tipo
chiuso a distribuzione dei proventi, punta a raccogliere un patrimonio
complessivo di 250 milioni di euro e prevede una quota minima di sottoscrizione
pari a 2.500 euro. La sua durata è di 10 anni prorogabili di ulteriori tre anni
se le condizioni di mercato lo faranno ritenere opportuno nell'interesse dei
sottoscrittori. La politica di gestione del fondo prevede l'investimento in beni
immobili aventi destinazione d'uso commerciale, localizzati prevalentemente in
Emilia Romagna e Puglia e locati a conduttori di primario standing, in grado di
generare una redditività stabile nel tempo e superiore alla media di settore.
Le quote del fondo, il cui collocamento dura quattro mesi, potranno essere
sottoscritte presso gli sportelli di Bnl, Banca Agricola Mantovana, Banca
Popolare di Ravenna, Banca Popolare di Verona e Novara, Cassa di Risparmio di
Cento, Cassa di Risparmio di Ferrara, Unipol Banca e i promotori finanziari di
Artigiancassa, Cortal Financial Sim e Simgest Sim.
NUOVE
OBBLIGAZIONI A CAPITALE GARANTITO: "CENTRO GENNAIO 2003" DISPONIBILI
FINO AL 30 GENNAIO IN TUTTI GLI UFFICI POSTALI
Roma, 14 gennaio 2003 - Fino al 30 gennaio in tutti gli uffici postali è
possibile sottoscrivere le obbligazioni "Centro Gennaio 2003",
distribuite in esclusiva da Poste Italiane. Le principali caratteristiche
dell'obbligazione "Centro Gennaio 2003" sono: restituzione garantita,
a scadenza, del capitale investito; rendimento legato all'andamento dell'indice
Azionario "Dow Jones Euro Stoxx 50" (indice composto dai principali 50
titoli quotati nelle Borse europee dell'area euro) possibilità di conseguire un
rendimento anche nel caso di un calo del "D.J. Euro Stoxx 50"; lotto
minimo di collocamento pari a 1.000 euro. La durata dell'obbligazione è di 3
anni. "Centro Gennaio 2003" riconosce all'investitore, a scadenza, una
cedola massima predeterminata del 17,50% (pari al 5,523% annuo composto). La
cedola massima predeterminata viene interamente corrisposta se a scadenza il
valore dell'Indice è superiore o almeno pari al suo valore iniziale. In questo
caso chi ha sottoscritto le obbligazioni percepirà a scadenza un rendimento
significativamente superiore a quello attualmente assicurato da titoli a reddito
fisso di pari durata. Se alla scadenza il valore dell'Indice di Riferimento
fosse inferiore al suo valore iniziale il risparmiatore riceverebbe la cedola
massima predeterminata ridotta di due punti percentuali per ogni punto
percentuale di decremento del Dow Jones Euro Stoxx 50, fino a concorrenza della
cedola di interesse massima predeterminata. Quindi, per esempio, se alla
scadenza dei tre anni l'Indice "D.J. Euro Stoxx 50" dovesse scendere
di 1 punto percentuale, la cedola di interesse massima predeterminata di
"Centro Gennaio 2003" verrebbe ridotta di 2 punti percentuali e,
quindi, il risparmiatore percepirebbe un rendimento lordo pari al 15,50%. Le
obbligazioni "Centro Gennaio 2003" possono essere prenotate anche dal
sito Internet di Poste Italiane www.poste.it dai titolari di un conto Bancoposta
che utilizzano il servizio "BancoPosta Online". L'istituto emittente,
Capitalia, chiederà l'ammissione dell'obbligazione "Centro Gennaio
2003" alla quotazione ufficiale sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e
dei Titoli di Stato ( M.O.T.). In attesa delle quotazioni, i titoli potranno
comunque essere negoziati presso gli Uffici Postali sulla base dei prezzi
fissati giornalmente dall'arranger Credit Agricole Indosuez Chevreux. La
quotazione giornaliera del titolo sarà pubblicata sui quotidiani economici e
sarà rilevabile dal sito Internet di Poste Italiane. Infolink: www.poste.it
L'ITALIA
E'ANCORA UN PAESE DI EMIGRANTI: RIPRENDONO LE PARTENZE DAL MEZZOGIORNO
Roma, 14 gennaio 2003 - Chi storce il naso di fronte agli immigrati dovrebbe
riflettere attentamente sul fatto che l'italiano che emigra non è solo un
ricordo del passato: nell'ultimo decennio ben 700mila persone hanno abbandonato
il Mezzogiorno per trasferirsi al Nord o in altri paesi. Non si può dimenticare
poi che il numero dei cittadini italiani all'estero (4 milioni circa) supera
ancora ampiamente il numero degli stranieri in Italia, anche se negli ultimi
anni gli ingressi nel nostro Paese hanno superato le partenze. A fare il punto
sui fenomeni migratori che interessano il Belpaese è uno studio condotto da
Enrico Pugliese, Direttore dell'Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le
Politiche Sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irpps-Cnr), raccolto
ora nel volume L'Italia tra migrazioni internazionali e migrazioni interne,
edito da Il Mulino e presentato oggi al Cnr, dal quale emergono anche altri
importanti dati su questo tema. Si scopre ad esempio che la maggior parte degli
italiani all'estero risiede in Europa: oltre 2 milioni di persone, alle quali
fanno riscontro appena 530mila altri europei presenti sul nostro territorio;
1milione e 200mila italiani si trovano invece nel Centro e Sud America a fronte
di 110mila unità provenienti da quella zona; nell'America del Nord gli italiani
sono circa 360mila, contro i 65mila americani in Italia. Un rapporto
completamente rovesciato se si considerano gli altri continenti: 70mila italiani
in Africa e 400mila africani da noi; 26mila in Asia e 257mila asiatici in
Patria. "Ma questo - sottolinea Enrico Pugliese - non deve assolutamente
alimentare ulteriormente quella sindrome da invasione che sembra affliggere
molti italiani: la percentuale del 3% di immigrati che hanno scelto l'Italia,
contro una media europea del 7%, dimostra chiaramente che c'è ancora molto
spazio per gli stranieri e che l'idea di una società multietnica va accettata
senza particolari ansie o timori". D'altronde gli immigrati attualmente nel
Paese vivono la stessa esperienza dei nostri emigrati, che non sono certo pochi:
secondo il demografo Antonio Golini dal 1876 al 1988 ben 27 milioni di italiani
hanno lasciato il Paese, e 12-14 milioni in via definitiva: se si tiene conto
dei connazionali ancora viventi, dei figli e dei nipoti si può azzardare che
sparsa nel mondo c'è praticamente un'altra Italia.
E'
NATO IL MARCHIO ''GIOIELLIDITORREDELGRECO''
Vicenza 14 gennaio 2003 - - La storia della lavorazione del corallo a Torre del
Greco inizia agli albori dell'800 grazie al marsigliese Paolo Bartolomeo Martin.
Alla fine del secolo la flotta delle ''coralline'' era gia' arrivata a circa 400
unita'. Oggi, le aziende che operano nella lavorazione del corallo, del cammeo e
dell'oreficeria nel territorio di Torre del Greco sono 375 per lo piu' con una
media di 2/3 addetti per azienda. Con un fatturato complessivo di circa 180 mln.
, il 74% della produzione e' destinato all'export. Da oggi questa straordinaria
realta' produttiva ha un proprio marchio voluto dall'associazione Produttori
Orafio Corallo Cammei Torre del Greco (Assocoral) e realizzato con il contributo
della Camera di commercio di Napoli, dell'Irvat (Istituto della Camera di
Commercio di Napoli per la valorizzazione dell'artigianato artistico) sotto il
patrocinio della Regione Campania, della provincia di Napoli e del Comune di
Torre del Greco. Dal gennaio 2003 ! gioielli con coralli, cammei e pietre dure
realizzati dalle aziende e dai maestri artigiani di Torre del Greco recheranno
il marchio ''gioielliditorredelgreco''. che garantira' sulla provenienza e sulla
qualita' dei materiali utilizzati per le lavorazioni. Dopo Vicenzaoro1 il
marchio sara' presentato a Tokyo, in Russia, Spagna e Stati Uniti. Alla
conferenza stampa hanno partecipato Valerio Giavolino, Sindaco di Torre del
Greco, Mauro Ascione, Presidente Assocoral, Giuseppe Raiola, Vice Presidente
Vicario Assocoral e il Presidente della Fiera di Vicenza Giovanni Lasagna.
GIOVANI
DESIGNER ITALIANI
Milano, 14 gennaio 2003 - Accade una cosa strana oggi in Italia. I giovani
designer sembrano una categoria in via d'estinzione, come i giovani seminaristi
e i giovani artigiani. Ma se per le ultime due categorie esistono ragioni
sociali ed economiche che ne giustificano la parziale assenza, per la prima il
fenomeno appare inspiegabile. L'Italia è il paese del design. Le aziende che
producono arredamento e oggettistica, per non parlare della tecnologia e
dell'automobile, sono fra i più importanti motori dell'economia italiana, le
scuole di specializzazione in progetto industriale italiane sono considerate fra
le migliori del mondo. Il design italiano è apprezzato pressoché ovunque
all'estero. Eppure i designer nati fra il 1970 e il 1960 sembrano latitanti. In
realtà, posso dirlo per averne conosciuti alcuni personalmente, i giovani
designer esistono. Se ne parla poco, lavorano in sordina, lottano per farsi
ascoltare dai grandi marchi, a volte ce la fanno. Ma il dato essenziale è che
esistono e operano su di un terreno a dir poco ostile, e fare del design oggi in
Italia sembra un segno imprescindibile di masochismo latente. Ironia a parte, la
passione per un mestiere che sembra essere inserito nel dna italiano un po' come
quella del santo e del navigatore, persiste ed è la spinta primaria alla scelta
di questa carriera. Il problema è stato lo spezzarsi di un fiducioso equilibrio
fra progettisti e aziende, che hanno preferito rivolgersi all'estero, un po' per
moda, un po' per importare uno sguardo innovativo e disincantato che solo chi
non è nato all'ombra di Castiglioni, Zanuso e Mari può avere. Inoltre le basi
per così dire etiche, gli interessi dei giovani del 2000 sono profondamente
diversi da quelli dei giovani degli anni '50. Esiste sempre una forte spinta
alla democraticizzazione del prodotto di consumo, ma vista in quell'ottica di
sviluppo sostenibile che è uno dei temi principali del design contemporaneo.
Questo, unito a un sentire comune a questa generazione che riguarda la
proliferazione irrazionale di oggetti, porta i neoprofessionisti verso una
tendenza alla riduzione, all'intervento minimale e leggero, quando non
addirittura poetico. La multifunzionalità in questo caso va di pari passo con
l'ecologia, ed esprime quel bisogno di sintesi produttiva che evita
l'introduzione sul mercato di oggetti inutili. Ma rimane un dato di fatto: i
grandi marchi italiani sono restii a tornare a lavorare con gli italiani. Ecco
quindi che l'oggetto piccolo, in un certo senso alternativo alla produzione più
riconosciuta, diventa un'ancora di salvezza, un territorio non ancora del tutto
saturo. Un discorso analogo vale per i nuovi ambiti del progetto, come quello
dell'interaction design. I nuovi media sono ancora un'isola vergine, teorizzata
dai grandi pensatori come Maldonàdo e Branzi, ma messa in pratica solo da chi,
come i trentenni di oggi, ha la capacità di interagire spontaneamente con i
mezzi digitali, se non altro per la fortuna di essere cresciuti con e in mezzo a
essi. Infine è il caso di recitare un mea culpa da parte dei divulgatori del
design italiano: critici, giornalisti e teorici. Molti dei giovani stranieri che
oggi lavorano in Italia sono stati "scoperti" e promossi proprio da
critici che ne hanno saputo comprendere il valore per poi promuoverlo attraverso
articoli e mostre. A volte anche con una certa audacia e coraggio critico. Cosa
che in Italia raramente accade, tranne rare iniziative come quelle portate
avanti da Virginio Briatore o dalla fondazione Opos. Per questo motivo, a
partire da questa settimana, Design-Italia crea una collaborazione con il
portale Aedo-to.com, presentando a cadenza regolare un giovane al pubblico
specializzato del nostro portale.
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