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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

MARTEDI'
14 GENNAIO 2003

pagina 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

UNA CONFERENZA PER FARE IL PUNTO SULLA POLITICA INDUSTRIALE IN UN'EUROPA ALLARGATA

Bruxelles, 14 gennaio 2003 - L'attuale presidente del Consiglio "Competitività" dell'UE, Akis Tsohatzopoulos, parteciperà, insieme al presidente della Commissione Romano Prodi e al commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, alla conferenza che si terrà a Bruxelles il 21 gennaio al fine di esaminare l'efficacia della politica industriale in Europa. La manifestazione mira a lanciare un ampio dibattito pubblico sulle sfide e le opportunità in materia di politica industriale che l'Europa deve cogliere al fine di soddisfare le crescenti aspettative dei cittadini sotto il profilo ambientale, occupazionale e sociale, soprattutto alla luce del processo di allargamento. Il termine ultimo per l'iscrizione alla conferenza è stato prorogato al 15 gennaio. Alla manifestazione interverranno, inoltre, il presidente dell'Unice Georges Jacobs, il ministro britannico del Commercio e dell'Industria Patricia Hewitt e il ministro tedesco del Lavoro e dell'Economia Wolfgang Clement. Dopo aver pubblicato, nel dicembre 2002, una comunicazione su tale argomento, la Commissione ha chiesto agli Stati membri, alle istituzioni comunitarie e ad altre parti interessate di commentare il documento ed analizzare le rispettive politiche industriali alla luce della comunicazione. Per informazioni Infolink: http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/industry/index.htm  I commenti sulla comunicazione dovranno essere inviati entro marzo al seguente indirizzo: Commissione europea Direzione generale per le Imprese Unità A1 - Politica delle imprese: sviluppo della politica delle imprese B-1049 Bruxelles, Belgio Fax +32 2 299 8016 e-mail: entr-develop-enterpr-policy@cec.eu.int

PROGRAMMA URBACT (FONDI STRUTTURALI): 15,9 MILIONI DI EURO PER LE CITTÀ EUROPEE
Bruxelles, 14 gennaio 2003 Nel quadro dell'iniziativa comunitaria Urban II la Commissione ha approvato Urbact, un programma di scambio di esperienze tra città europee. L'importo totale del contributo dell'Unione europea è pari a 15,9 milioni di euro per il periodo 2002-2006; gli altri contributi, provenienti dagli Stati membri, dagli enti locali e da altri organismi pubblici, ammontano a 8,86 milioni di euro, per un importo totale superiore a 24,76 milioni di euro. Annunciando questa decisione il sig. Michel Barnier, membro della Commissione europea responsabile della politica regionale, ha dichiarato: "L'iniziativa Urban propone una formula creativa e innovativa in materia di rinnovo urbano, caratterizzata da programmi fortemente radicati sul territorio e che coinvolgono gli abitanti e i soggetti locali. La Commissione conta sul potenziamento delle capacità d'intervento delle città grazie all'attuazione del programma, così che esse risultino più attrezzate a rispondere alle sollecitazioni future." Gli obiettivi del programma Urbact sono i seguenti: sviluppare lo scambio di buone pratiche fra le città favorendo la creazione di reti tematiche; capitalizzare e diffondere l'esperienza acquisita dalle città grazie a Urban; migliorare la capacità d'azione dei soggetti nei settori coperti dai programmi Urban. Il programma propone due grandi assi prioritari al fine della realizzazione degli obiettivi sopra citati: scambiare e diffondere le conoscenze mediante la creazione di reti tematiche, azioni di qualificazione, studi e altre iniziative avviate dalle città o da altri organismi pubblici (contributo comunitario: 7 milioni di euro), capitalizzare i risultati già ottenuti con l'ausilio di esperti e trasmettere informazioni mediante strumenti adeguati, coordinando allo stesso tempo l'attività delle reti tematiche (contributo comunitario: 7,92 milioni di euro). Un importo supplementare di 0,98 milioni di euro è riservato all'assistenza tecnica. Contesto - Per aiutare le città europee a misurarsi con le sfide cui devono far fronte, sin dalla fine degli anni '80 la Commissione ha realizzato varie azioni a favore di un'impostazione integrata in materia di riqualificazione urbana. Ad esempio, tra il 1989 e il 1999 la Commissione ha erogato aiuti a favore di 59 progetti pilota urbani e di 118 programmi nel quadro dell'iniziativa comunitaria Urban I. Tenendo conto dei progressi realizzati, e grazie ad un energico intervento del Parlamento europeo, la Commissione ha deciso di lanciare una nuova iniziativa comunitaria, intitolata Urban II, che è stata presentata agli Stati membri con comunicazione del 28 aprile 2000 L'articolo 15 della comunicazione fissa gli orientamenti di Urban II sottolineando la necessità di facilitare l'individuazione e il riconoscimento delle innovazioni e delle buone pratiche e strutturare gli scambi di esperienze. A tal fine potrà essere utilizzato un importo di 15,9 milioni di euro. A tale scopo la Commissione e gli Stati membri si sono accordati sull'approvazione di un programma unico, Urbact, che riguarderà oltre 210 città che beneficiano o hanno beneficiato dei programmi Urban I e II e dei progetti pilota urbani. Attuazione di Urbact Frutto delle consultazioni tra la Commissione e gli Stati membri, il programma Urbact è stato presentato dalla Francia a nome dell'insieme degli Stati membri. Il ministero francese responsabile delle città e del rinnovo urbano è designato come autorità di gestione, e la Cassa depositi e prestiti come autorità di pagamento. Sarà creato un comitato di controllo, cui parteciperanno gli Stati membri e la Commissione, che fungerà anche da comitato direttivo e si pronuncerà sulla scelta dei progetti. Per eventuali complementi di informazione sul programma Urbact, rivolgersi all'autorità di gestione: Ministère délégué à la ville et à la rénovation urbaine ; 194, avenue du Président Wilson ; F-93217 Saint Denis La Plaine Cedex ; M. Jean-Loup Drubigny ; tel : +33 (0) 1 47 04 11 23 . E Mail : jl.drubigny@wanadoo.fr  M. Gilles Garcia Responsable de la mission Europe tel : +33 (0) 1 49 17 45 71 E-Mail : gilles.garcia@ville.gouv.fr  Commissione europea: http://europa.eu.int/comm/regional_policy/urban2/index_fr.htm

LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA IL FINANZIAMENTO DI 14 NUOVE AZIONI REGIONALI INNOVATIVE
Bruxelles, 14 gennaio 2003 - L'8 gennaio 2003 la Commissione europea ha approvato il finanziamento di 14 nuove azioni regionali innovative nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Gli obiettivi di tali azioni innovative sono raggruppati in tre principali categorie: aiutare le regioni ad elevare il loro livello tecnologico ed arricchire la loro base di conoscenze, sviluppare una "e-EuropeRegio", la società dell'informazione al servizio dello sviluppo regionale, e promuovere la coesione e la competitività regionale attraverso un approccio integrato alle attività economiche, ambientali e socioculturali. Il bilancio totale stanziato nell'ambito del Fesr per le azioni innovative ammonta approssimativamente a 400 milioni di euro. Le azioni approvate potranno ricevere una quota di finanziamento del Fondo compresa fra i 300.000 e i 3 milioni di euro, per un periodo massimo di due anni. Fra i 14 progetti ammessi al finanziamento nel periodo 2003-2004 figurano le seguenti iniziative: - "Utrecht Innovates". Il fine ultimo di quest'azione innovativa dei Paesi Bassi consiste nel trasformare la provincia di Utrecht in una "provincia della conoscenza". Per raggiungere tale obiettivo, sono previste attività di sensibilizzazione in materia di innovazione attraverso misure come l'assegnazione di premi per l'innovazione e la produzione di un programma televisivo, che verrà trasmesso a livello locale, dedicato alla dimostrazione del lavoro degli imprenditori innovativi della regione. Attraverso quest'azione, si auspica soprattutto di stimolare la creazione di reti, al fine di facilitare una migliore cooperazione fra tutte le parti e contribuire così all'innovazione delle aziende nella zona di Utrecht. - "Norra Mellansverige" (Svezia centro-settentrionale). Quest'azione innovativa si propone di accelerare la fase di transizione da economia tradizionale a "new economy". Tale conversione verrà effettuata attraverso misure come progetti congiunti di ricerca e sviluppo fra piccole e medie imprese, università, college e altri attori. Particolare enfasi verrà posta, inoltre, sullo scambio di esperienze e la costruzione di reti in Europa. - "Brain". Il piano d'azione innovativo dell'Inghilterra nord-occidentale è incentrato sulle comunità commerciali e le aziende, le quali non dispongono ancora dell'accesso alla tecnologie dell'informazione, e si propone di promuovere la cultura elettronica ("e-literacy") a tutti i livelli all'interno della Comunità, fra i lavoratori e nell'ambito dell'attività decisionale dell'amministrazione. Fra le misure previste figurano la creazione di comunità elettroniche regionali, lo sviluppo delle capacità necessarie per il commercio on line presso le piccole e medie imprese (Pmi), la mobilitazione delle basi di conoscenza e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) per coinvolgere i giovani nell'innovazione regionale. - "Diesis". Quest'azione innovativa riguardante la Sardegna (Italia) si propone di migliorare le condizioni di attuazione della società dell'informazione nella regione. Nel tentativo di far avanzare la posizione della regione nel mercato globale, verranno elaborati dei progetti nel settore dell'e-tourism, e-government, e-learning, e-commerce e della gestione della conoscenza. Promuovendo le strategie finanziarie e la diversificazione delle fonti di finanziamento, i promotori di quest'azione auspicano di raddoppiare gli investimenti nelle infrastrutture e nei prodotti e servizi della società dell'informazione. Per i informazioni : http://europa.eu.int/comm/regional_policy/innovation/prog2001_en.htm

LA COMMISSIONE INTERVIENE PER FAR APPLICARE LE NORME DI SICUREZZA IN MATERIA DI IMPIANTI A FUNE IN OTTO STATI MEMBRI
Bruxelles, 14 gennaio 2003. Per garantire un livello di sicurezza uniforme in materia di impianti a fune (funicolari, funivie, seggiovie, sciovie etc.) in tutta l'Unione europea, la Commissione europea ha lanciato la seconda fase della procedura contro la Germania, la Grecia, l'Italia, l'Irlanda, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, l'Austria e il Regno Unito per accertare per quale motivo tali Stati membri non abbiano notificato alla Commissione le disposizioni di attuazione della direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali entro il termine previsto. Gli Stati membri avrebbero dovuto recepire la direttiva 2000/9/CE (impianti a fune adibiti al trasporto di persone) nelle rispettive legislazioni nazionali entro il 3 maggio 2002. La mancata applicazione della direttiva comporta rischi potenziali per la sicurezza dei passeggeri e potrebbe anche perturbare seriamente il funzionamento del mercato unico. L'invio del parere motivato è il secondo passo, dopo la lettera di messa in mora, nella procedura avviata nei confronti degli Stati membri in questione, La direttiva sarà applicabile agli impianti a fune a partire dal 3 maggio 2004. Erkki Liikanen, Commissario europeo responsabile per le imprese, ha dichiarato: "È della massima importanza che lo stesso elevato livello di sicurezza sia rispettato in tutta l'Unione europea. I fabbricanti di impianti a fune approfitteranno così pienamente dei vantaggi di un grande mercato unico, e agli utenti degli impianti sarà garantito un elevato livello di protezione. È indispensabile che gli Stati membri agiscano ora per applicare correttamente i requisiti essenziali di sicurezza concordati a livello europeo."Gli impianti a fune, utilizzati soprattutto dai turisti, in particolare nelle zone di montagna, hanno un ruolo importante nell'economia di numerose regioni d'Europa. La direttiva 2000/9/CE definisce i requisiti essenziali di sicurezza e di salute delle persone, di protezione dell'ambiente e di protezione dei consumatori applicabili alla progettazione, alla costruzione e alla messa in servizio degli impianti a fune adibiti al trasporto persone, ai sottosistemi e ai loro componenti. Prima dell'adozione della direttiva esistevano forti differenze tra le normative nazionali, determinate dagli usi locali e dalle tecniche particolari dell'industria nazionale. Questa situazione obbligava i fabbricanti ad adattare i loro prodotti ad ogni mercato e andava a detrimento della competitività. L'intervento dell'Unione europea era quindi necessario sia per garantire che i passeggeri degli impianti a fune fruiscano dello stesso elevato livello di sicurezza in tutti i gli Stati membri, sia per consentire ai fabbricanti di beneficiare pienamente del mercato unico. Dando seguito alla decisione del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002, la Commissione considera una priorità garantire che gli Stati membri recepiscano nella legislazione nazionale le direttive adottate, correttamente ed entro il termine che essi stessi hanno stabilito in sede di Consiglio dei ministri

LA LOGISTICA DEI BENI DI LARGO CONSUMO: IN MARZO, A TORINO, IL TERZO CONVEGNO NAZIONALE AILOG L'EVOLUZIONE DELLA SUPPLY CHAIN - PROBLEMATICHE, SCENARI E PROSPETTIVE - ATTRAVERSO LE ESPERIENZE DEI PROTAGONISTI DEL SETTORE
Milano, 14 gennaio 2003 - Il prossimo 19 marzo, presso il Centro Congressi Lingotto di Torino, si svolgerà il terzo Convegno Nazionale Ailog (Associazione Italiana di Logistica e Supply Chain) dal titolo "La Logistica nel mercato dei beni di largo connsumo: operatori a confronto" L'incontro si ricollega agli appuntamenti del 2000 e del 2001, quando sempre a Torino - che può, a buon diritto, essere considerata la sede istituzionale italiana della logistica dei beni di largo consumo - sono stati individuati e analizzati i cambiamenti in atto nel mercato e l'importanza della Supply Chain come leva strategica essenziale per portare le imprese al successo. "I protagonisti del terzo Convegno Nazionale Ailog, spiega Domenico Netti, Vicepresidente Ailog e Direttore Logistica "L. Lavazza" Spa, saranno gli operatori del settore: logistici, manager e imprenditori di aziende leader in Italia e in Europa, che si confrontano quotidianamente e in prima persona con il mercato dei beni di largo consumo, con le sfide da affrontare e con le opportunità da cogliere". "Partendo dall'analisi delle diverse esperienze, prosegue Netti, il Convegno si pone l'obiettivo di mettere a fuoco le linee evolutive della Supply Chain, le trasformazioni in corso e gli scenari che si stanno delineando per il prossimo futuro. Di particolare interesse, in questo contesto, il ruolo delle scelte e delle esigenze dei consumatori nel determinare le strategie logistiche delle imprese". Per informazioni sul programma del Convegno e per le iscrizioni, si può contattare la Segreteria Ailog (tel. 02.66.71.06.22), collegarsi al sito dell'Associazione: www.ailog.it  oppure scrivere a info@ailog.it  Il Convegno è gratuito per i soci Ailog La quota per iscriversi all'Associazione e partecipare al convegno è di 200 euro.

PREMIO FEMMES D'EUROPE
Roma, 14 gennaio 2003 - Oggi alle ore 10.00 presso la Sala delle Bandiere dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo, a Roma via IV Novembre 149, avrà luogo la cerimonia di premiazione per il 2003 del "Prix Femmes D'europe" per l'Italia.Il Comitato italiano del "Prix Femmes d'Europe", presieduto dalla Sen. Elena Marinucci, è membro dell'Associazione internazionale del Premio la cui sede è attualmente a Copenaghen, come vuole il principio della rotazione della Presidenza tra gli Stati che ne fanno parte.Il Premio, giunto alla sua XVI edizione, è stato assegnato quest' anno a Beatrice Rangoni Machiavelli per il suo impegno costante a favore della condizione femminile, sia nei ruoli istituzionali da lei ricoperti, sia attraverso la sua azione nel mondo dell'associazionismo in Italia ed in Europa, come anche per il contributo dato al processo di integrazione europea.L'attività di Beatrice Rangoni Machiavelli è fortemente caratterizzata dalla coerenza politica e dalla forte onestà intellettuale per la creazione e lo sviluppo di una società civile diversa nel rispetto dei "valori irrinunciabili della democrazia e della libertà".Tra i numerosi riconoscimenti attribuiti a Beatrice Rangoni Machiavelli figurano la Legione d'Onore della Repubblica francese e la Gran Croce al Merito della Repubblica Federale di Germania.

E' NATA LA FIERA SPA DI GENOVA. TRA I SOCI LA REGIONE AL 27%, IL COMUNE AL 32% E LA PROVINCIA AL 22 %
Genova, 14 gennaio 2003 - E' nata ufficialmente la Fiera Spa di Genova. La Regione Liguria detiene una quota del 27 per cento, il Comune il 32 per cento, la Provincia il 22, la Camera di Commercio il 17 e l'Autorità Portuale il 2 per cento. Con questa operazione viene a buon fine l'assetto societario dell' ente ligure che organizza molte manifestazioni nel quartiere fieristico, primo fra tutti l'annuale "Salone Nautico Internazionale" uno dei più importanti al mondo, "Euroflora" e ha un nutrito programma di esposizioni in vari campi (turistico, alberghiero, floreale, marittimo, trasporti) e nel 2003 ha anche in calendario "Sapore di mare" la prima fiera dedicata al pescedel Mediterraneo. Infolink: www.fiera.ge.it

COSTI PER IL TRASPORTO DI ENERGIA ELETTRICA IN EUROPA: SI RIDUCE DEL 50% LA TARIFFA UNICA
Roma, 14 gennaio 2003 - Dal 1 gennaio di quest'anno le imprese italiane possono acquistare energia elettrica dall'estero con una tariffa di trasporto ridotta del 50% rispetto al 2002, e pari a 0,5 Euro per ogni megawattora importato. Questa la principale novità del "Cross Border Tariff (Cbt) Agreement 2003", l'accordo siglato dall'associazione europea dei gestori di rete (Etso - European Transmission System Operator) con l'Unione Europea. Questa tariffa unica riguarda i seguenti Paesi: Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Svizzera e tre nuovi firmatari: Lussemburgo, Slovenia e Repubblica Ceca. Per l'Italia il negoziato è stato condotto dal Gestore della rete, d'intesa con il Ministero delle Attività Produttive e l'Autorità per l'Energia elettrica e il gas. L'accordo, che ha vigenza dal 1 gennaio al 31 dicembre 2003, conferma e sviluppa lo schema adottato per la prima volta lo scorso anno, che ha introdotto la regola per cui per importare energia elettrica in Italia non si pagano più i singoli costi di attraversamento dei diversi Paesi, ma una tariffa unica a livello europeo, a prescindere dal numero dei Paesi attraversati. Per il 2003 il "francobollo energetico" è stato fissato a 0,5 Euro per megawattora. Il nuovo accordo prevede, infine, che altri quattro Paesi (Grecia, Ungheria, Polonia e Slovacchia) hanno facoltà di entrare nel novero dei Paesi firmatari a partire dal 1 luglio 2003. "Questo nuovo accordo - hanno dichiarato Salvatore Machì e Pier Luigi Parcu, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del Gestore della Rete - segna una tappa ulteriore nel processo di costruzione di un mercato unico europeo dell'energia elettrica. L'intesa pone le condizioni affinché le imprese italiane possano acquistare energia elettrica, in qualsiasi Paese, riducendo notevolmente i costi per il trasporto. In una situazione, come quella italiana, caratterizzata da elevati costi di produzione, la possibilità di acquistare dall'estero energia elettrica a prezzi sensibilmente ridotti, è un'occasione favorevole per ridurre i costi finali del chilowattora per le imprese e le famiglie italiane"

NUOVE TARIFFE ELETTRICHE 2003. ENEXCEL PRO 2003: DATABASE TARIFFARIO E SOFTWARE DI CALCOLO/VERIFICA TARIFFE ELETTRICHE
Milano, 14 gennaio 2003 - A seguito della avvenuta pubblicazione delle nuove tariffe elettriche 2003, Energy Saving Srl (primaria societa' di consulenza energetica) ha rilasciato la nuova versione professionale del proprio software di calcolo e database tariffario Enexcel Pro, accessibile in formato MS Excel. Il software gia' oggi ricomprende le tariffe dell'energia elettrica e di trasporto aggiornate al primo trimestre 2003. Le caratteristiche del prodotto Enexcel Pro, gia' notevoli nelle precedenti release, sono state ulteriormente potenziate al fine di offrire nuove risorse di consultazione e di calcolo all'utente finale: in particolare la disponibilita' dal 1° gennaio 2003 di ulteriori opzioni tariffarie speciali 2003 da parte di Enel Distribuzione rende ora possibile anche l'ottimizzazione dei costi di trasporto, utile a ridurre i costi elettrici a parita' di fornitore, funzionalita' questa che e' stata appunto trasferita nel software Enexcel Pro. Inoltre, la possibilita' di conoscere, calcolare ed ottimizzare le tariffe elettriche e' fondamentale soprattutto in questa fase di ulteriore liberalizzazione del mercato, ove anche la piccola e media utenza potra' a breve rifornirsi direttamente da nuovi fornitori: in questo caso Enexcel Pro e' lo strumento decisionale che consente di valutare e paragonare le proposte dei nuovi operatori con le condizioni praticate dall'attuale fornitore, al fine di scegliere con la massima certezza la soluzione piu' conveniente. In sintesi quindi: Enexcel Pro e' il piu' completo archivio tariffario disponibile sul mercato, esso riporta le tariffe elettriche industriali di Enel Distribuzione, Aem Milano, Aem Torino, Acea Roma, e tutti i parametri tariffari A.E.E.G. Nell'attuale release le tariffe sono archiviate dal 01/01/2002 e gia' aggiornate al 31/03/2003, cio' consente di tenere piena evidenza dell'evoluzione dei costi storici; Enexcel Pro contiene strumenti di calcolo per la corretta scelta della tariffa di trasporto elettrico piu' conveniente, il che consente di poter ottenere ulteriori risparmi a parita' di fornitore elettrico; Enexcel Pro, soprattutto, permette di ''misurare'' con la massima precisione il risparmio offerto dall'attuale fornitore a mercato libero, mediante semplici e rapide inputazioni dei consumi e della spesa sostenuti dall'utente elettrico. Enexcel Pro e' offerto in promozione con aggiornamenti tariffari gratuiti per un anno, a condizioni economiche molto vantaggiose valide sino al 31/03/2003. Per visionare la demo http://www.energysaving.it/enexcel.htm

HELLECO 2003: FORUM DEGLI IRC SULLE TECNOLOGIE AMBIENTALI INNOVATIVE
Atene, 14 gennaio 2003 - Il Centro relais d'innovazione ellenico (Hirc) sta organizzando un incontro di intermediazione dal titolo "Helleco 2003 - Forum di incontri degli Irc sulle tecnologie ambientali innovative", che si terrà ad Atene dal 30 gennaio al 1 febbraio. L'obiettivo della manifestazione è di stabilire contatti allo scopo di favorire il trasferimento tecnologico e di creare opportunità commerciali fra le imprese locali ed internazionali interessate a risolvere i problemi ambientali. Il forum è organizzato in stretta collaborazione con gli Irc Baviera, Bassa Sassonia, Renania settentrionale-Vestfalia, Germania settentrionale (Bao Berlino, Ttz Schleswig-Holstein), Irlanda, Irene e Cipro. L'Hirc organizzerà preventivamente incontri bilaterali fra le imprese, in base ai profili presentati. Inoltre, la manifestazione si svolge in concomitanza con l'esposizione congressuale "Helleco 2003", che darà risalto ad importanti questioni ambientali. Per informazioni : Antonios Gypakis Tel: +30 10 7273923 Fax: +30 10 7246824 E-mail: agypa@ekt.gr  http://www.hirc.gr

E' NATO "ESTENSE" IL PRIMO FONDO IMMOBILIARE DEDICATO ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE
Roma, 14 gennaio 2003. E' partito il collocamento di "Estense - Grande Distribuzione", il terzo fondo creato da Bnl Fondi Immobiliari. Due le novità che caratterizzano questo prodotto: si tratta del primo fondo immobiliare italiano di tipo "specializzato" perchè investe esclusivamente nel settore della grande distribuzione, comparto caratterizzato da una crescita stabile, in contrapposizione alle forti oscillazioni dell'attuale ciclo economico. Il fondo, e questa è la seconda novità, ha già selezionato un primo lotto di immobili su cui investire appartenente alla Coop Estense. La scelta di individuare un partner privilegiato e solido come Coop Estense consentirà al nascente fondo di investire subito una parte rilevante del patrimonio raccolto, così da portare a regime il Fondo sin dall'inizio della sua attività e di ridurre il tempo necessario per il raggiungimento del rendimento obiettivo annuo pari al 5,5% netto. Anche gli investimenti successivi avranno analoghe caratteristiche di qualità e profilo di rischio. "Estense e Grande Distribuzione" è un fondo di investimento immobiliare di tipo chiuso a distribuzione dei proventi, punta a raccogliere un patrimonio complessivo di 250 milioni di euro e prevede una quota minima di sottoscrizione pari a 2.500 euro. La sua durata è di 10 anni prorogabili di ulteriori tre anni se le condizioni di mercato lo faranno ritenere opportuno nell'interesse dei sottoscrittori. La politica di gestione del fondo prevede l'investimento in beni immobili aventi destinazione d'uso commerciale, localizzati prevalentemente in Emilia Romagna e Puglia e locati a conduttori di primario standing, in grado di generare una redditività stabile nel tempo e superiore alla media di settore. Le quote del fondo, il cui collocamento dura quattro mesi, potranno essere sottoscritte presso gli sportelli di Bnl, Banca Agricola Mantovana, Banca Popolare di Ravenna, Banca Popolare di Verona e Novara, Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Ferrara, Unipol Banca e i promotori finanziari di Artigiancassa, Cortal Financial Sim e Simgest Sim.

NUOVE OBBLIGAZIONI A CAPITALE GARANTITO: "CENTRO GENNAIO 2003" DISPONIBILI FINO AL 30 GENNAIO IN TUTTI GLI UFFICI POSTALI
Roma, 14 gennaio 2003 - Fino al 30 gennaio in tutti gli uffici postali è possibile sottoscrivere le obbligazioni "Centro Gennaio 2003", distribuite in esclusiva da Poste Italiane. Le principali caratteristiche dell'obbligazione "Centro Gennaio 2003" sono: restituzione garantita, a scadenza, del capitale investito; rendimento legato all'andamento dell'indice Azionario "Dow Jones Euro Stoxx 50" (indice composto dai principali 50 titoli quotati nelle Borse europee dell'area euro) possibilità di conseguire un rendimento anche nel caso di un calo del "D.J. Euro Stoxx 50"; lotto minimo di collocamento pari a 1.000 euro. La durata dell'obbligazione è di 3 anni. "Centro Gennaio 2003" riconosce all'investitore, a scadenza, una cedola massima predeterminata del 17,50% (pari al 5,523% annuo composto). La cedola massima predeterminata viene interamente corrisposta se a scadenza il valore dell'Indice è superiore o almeno pari al suo valore iniziale. In questo caso chi ha sottoscritto le obbligazioni percepirà a scadenza un rendimento significativamente superiore a quello attualmente assicurato da titoli a reddito fisso di pari durata. Se alla scadenza il valore dell'Indice di Riferimento fosse inferiore al suo valore iniziale il risparmiatore riceverebbe la cedola massima predeterminata ridotta di due punti percentuali per ogni punto percentuale di decremento del Dow Jones Euro Stoxx 50, fino a concorrenza della cedola di interesse massima predeterminata. Quindi, per esempio, se alla scadenza dei tre anni l'Indice "D.J. Euro Stoxx 50" dovesse scendere di 1 punto percentuale, la cedola di interesse massima predeterminata di "Centro Gennaio 2003" verrebbe ridotta di 2 punti percentuali e, quindi, il risparmiatore percepirebbe un rendimento lordo pari al 15,50%. Le obbligazioni "Centro Gennaio 2003" possono essere prenotate anche dal sito Internet di Poste Italiane www.poste.it dai titolari di un conto Bancoposta che utilizzano il servizio "BancoPosta Online". L'istituto emittente, Capitalia, chiederà l'ammissione dell'obbligazione "Centro Gennaio 2003" alla quotazione ufficiale sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato ( M.O.T.). In attesa delle quotazioni, i titoli potranno comunque essere negoziati presso gli Uffici Postali sulla base dei prezzi fissati giornalmente dall'arranger Credit Agricole Indosuez Chevreux. La quotazione giornaliera del titolo sarà pubblicata sui quotidiani economici e sarà rilevabile dal sito Internet di Poste Italiane. Infolink: www.poste.it

L'ITALIA E'ANCORA UN PAESE DI EMIGRANTI: RIPRENDONO LE PARTENZE DAL MEZZOGIORNO
Roma, 14 gennaio 2003 - Chi storce il naso di fronte agli immigrati dovrebbe riflettere attentamente sul fatto che l'italiano che emigra non è solo un ricordo del passato: nell'ultimo decennio ben 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno per trasferirsi al Nord o in altri paesi. Non si può dimenticare poi che il numero dei cittadini italiani all'estero (4 milioni circa) supera ancora ampiamente il numero degli stranieri in Italia, anche se negli ultimi anni gli ingressi nel nostro Paese hanno superato le partenze. A fare il punto sui fenomeni migratori che interessano il Belpaese è uno studio condotto da Enrico Pugliese, Direttore dell'Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irpps-Cnr), raccolto ora nel volume L'Italia tra migrazioni internazionali e migrazioni interne, edito da Il Mulino e presentato oggi al Cnr, dal quale emergono anche altri importanti dati su questo tema. Si scopre ad esempio che la maggior parte degli italiani all'estero risiede in Europa: oltre 2 milioni di persone, alle quali fanno riscontro appena 530mila altri europei presenti sul nostro territorio; 1milione e 200mila italiani si trovano invece nel Centro e Sud America a fronte di 110mila unità provenienti da quella zona; nell'America del Nord gli italiani sono circa 360mila, contro i 65mila americani in Italia. Un rapporto completamente rovesciato se si considerano gli altri continenti: 70mila italiani in Africa e 400mila africani da noi; 26mila in Asia e 257mila asiatici in Patria. "Ma questo - sottolinea Enrico Pugliese - non deve assolutamente alimentare ulteriormente quella sindrome da invasione che sembra affliggere molti italiani: la percentuale del 3% di immigrati che hanno scelto l'Italia, contro una media europea del 7%, dimostra chiaramente che c'è ancora molto spazio per gli stranieri e che l'idea di una società multietnica va accettata senza particolari ansie o timori". D'altronde gli immigrati attualmente nel Paese vivono la stessa esperienza dei nostri emigrati, che non sono certo pochi: secondo il demografo Antonio Golini dal 1876 al 1988 ben 27 milioni di italiani hanno lasciato il Paese, e 12-14 milioni in via definitiva: se si tiene conto dei connazionali ancora viventi, dei figli e dei nipoti si può azzardare che sparsa nel mondo c'è praticamente un'altra Italia.

E' NATO IL MARCHIO ''GIOIELLIDITORREDELGRECO''
Vicenza 14 gennaio 2003 - - La storia della lavorazione del corallo a Torre del Greco inizia agli albori dell'800 grazie al marsigliese Paolo Bartolomeo Martin. Alla fine del secolo la flotta delle ''coralline'' era gia' arrivata a circa 400 unita'. Oggi, le aziende che operano nella lavorazione del corallo, del cammeo e dell'oreficeria nel territorio di Torre del Greco sono 375 per lo piu' con una media di 2/3 addetti per azienda. Con un fatturato complessivo di circa 180 mln. , il 74% della produzione e' destinato all'export. Da oggi questa straordinaria realta' produttiva ha un proprio marchio voluto dall'associazione Produttori Orafio Corallo Cammei Torre del Greco (Assocoral) e realizzato con il contributo della Camera di commercio di Napoli, dell'Irvat (Istituto della Camera di Commercio di Napoli per la valorizzazione dell'artigianato artistico) sotto il patrocinio della Regione Campania, della provincia di Napoli e del Comune di Torre del Greco. Dal gennaio 2003 ! gioielli con coralli, cammei e pietre dure realizzati dalle aziende e dai maestri artigiani di Torre del Greco recheranno il marchio ''gioielliditorredelgreco''. che garantira' sulla provenienza e sulla qualita' dei materiali utilizzati per le lavorazioni. Dopo Vicenzaoro1 il marchio sara' presentato a Tokyo, in Russia, Spagna e Stati Uniti. Alla conferenza stampa hanno partecipato Valerio Giavolino, Sindaco di Torre del Greco, Mauro Ascione, Presidente Assocoral, Giuseppe Raiola, Vice Presidente Vicario Assocoral e il Presidente della Fiera di Vicenza Giovanni Lasagna.

GIOVANI DESIGNER ITALIANI
Milano, 14 gennaio 2003 - Accade una cosa strana oggi in Italia. I giovani designer sembrano una categoria in via d'estinzione, come i giovani seminaristi e i giovani artigiani. Ma se per le ultime due categorie esistono ragioni sociali ed economiche che ne giustificano la parziale assenza, per la prima il fenomeno appare inspiegabile. L'Italia è il paese del design. Le aziende che producono arredamento e oggettistica, per non parlare della tecnologia e dell'automobile, sono fra i più importanti motori dell'economia italiana, le scuole di specializzazione in progetto industriale italiane sono considerate fra le migliori del mondo. Il design italiano è apprezzato pressoché ovunque all'estero. Eppure i designer nati fra il 1970 e il 1960 sembrano latitanti. In realtà, posso dirlo per averne conosciuti alcuni personalmente, i giovani designer esistono. Se ne parla poco, lavorano in sordina, lottano per farsi ascoltare dai grandi marchi, a volte ce la fanno. Ma il dato essenziale è che esistono e operano su di un terreno a dir poco ostile, e fare del design oggi in Italia sembra un segno imprescindibile di masochismo latente. Ironia a parte, la passione per un mestiere che sembra essere inserito nel dna italiano un po' come quella del santo e del navigatore, persiste ed è la spinta primaria alla scelta di questa carriera. Il problema è stato lo spezzarsi di un fiducioso equilibrio fra progettisti e aziende, che hanno preferito rivolgersi all'estero, un po' per moda, un po' per importare uno sguardo innovativo e disincantato che solo chi non è nato all'ombra di Castiglioni, Zanuso e Mari può avere. Inoltre le basi per così dire etiche, gli interessi dei giovani del 2000 sono profondamente diversi da quelli dei giovani degli anni '50. Esiste sempre una forte spinta alla democraticizzazione del prodotto di consumo, ma vista in quell'ottica di sviluppo sostenibile che è uno dei temi principali del design contemporaneo. Questo, unito a un sentire comune a questa generazione che riguarda la proliferazione irrazionale di oggetti, porta i neoprofessionisti verso una tendenza alla riduzione, all'intervento minimale e leggero, quando non addirittura poetico. La multifunzionalità in questo caso va di pari passo con l'ecologia, ed esprime quel bisogno di sintesi produttiva che evita l'introduzione sul mercato di oggetti inutili. Ma rimane un dato di fatto: i grandi marchi italiani sono restii a tornare a lavorare con gli italiani. Ecco quindi che l'oggetto piccolo, in un certo senso alternativo alla produzione più riconosciuta, diventa un'ancora di salvezza, un territorio non ancora del tutto saturo. Un discorso analogo vale per i nuovi ambiti del progetto, come quello dell'interaction design. I nuovi media sono ancora un'isola vergine, teorizzata dai grandi pensatori come Maldonàdo e Branzi, ma messa in pratica solo da chi, come i trentenni di oggi, ha la capacità di interagire spontaneamente con i mezzi digitali, se non altro per la fortuna di essere cresciuti con e in mezzo a essi. Infine è il caso di recitare un mea culpa da parte dei divulgatori del design italiano: critici, giornalisti e teorici. Molti dei giovani stranieri che oggi lavorano in Italia sono stati "scoperti" e promossi proprio da critici che ne hanno saputo comprendere il valore per poi promuoverlo attraverso articoli e mostre. A volte anche con una certa audacia e coraggio critico. Cosa che in Italia raramente accade, tranne rare iniziative come quelle portate avanti da Virginio Briatore o dalla fondazione Opos. Per questo motivo, a partire da questa settimana, Design-Italia crea una collaborazione con il portale Aedo-to.com, presentando a cadenza regolare un giovane al pubblico specializzato del nostro portale.

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