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2003 anno 6°  

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MARTEDI'
11 FEBBRAIO 2003

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LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE L'ISTITUZIONE DI UN'AGENZIA PER LA SICUREZZA DELLE RETI PER ACCRESCERE LA SICUREZZA INFORMATICA IN EUROPA

Bruxelles, 11 febbraio 2003 - La Commissione europea è sul punto di presentare una proposta di regolamento relativo all'istituzione di un'Agenzia per la sicurezza delle reti e dell'informazione, chiamata a fungere da centro di competenza presso il quale gli Stati membri e le istituzioni europee possano acquisire una consulenza sulle questioni relative alla sicurezza informatica. L'Agenzia svolgerà un ruolo di primo piano ai fini della sicurezza dell'economia digitale europea e dello sviluppo della società dell'informazione. Presterà inoltre assistenza alle autorità degli Stati membri, e in particolare ai team di pronto intervento in caso di emergenza informatica, per garantire l'interoperabilità tra le funzioni di sicurezza dell'informazione nelle reti e nei sistemi informativi. Erkki Liikanen, commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha affermato che l'UE trarrà vantaggio dal maggiore coordinamento tra gli Stati membri per realizzare un livello di sicurezza sufficientemente alto in ognuno di essi. L'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione farà tesoro delle azioni svolte in questo settore a livello nazionale per accrescere i livelli di sicurezza e migliorare la capacità degli Stati membri e delle istituzioni europee di prevenire e far fronte ai problemi legati alla sicurezza delle reti e dell'informazione. Enti pubblici e organizzazioni private con finalità diverse raccolgono dati relativi agli incidenti che colpiscono le loro strutture di TI e altri dati pertinenti in termini di sicurezza dell'informazione. Non esiste tuttavia, a livello europeo, un'entità centrale che raccolga e analizzi i suddetti dati a sostegno dell'azione politica dell'UE in questo campo e nel contempo apporti un valore aggiunto alle iniziative condotte a livello nazionale. L'elemento essenziale in questo settore è la cooperazione. L'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione permetterà di avviare azioni di cooperazione tra i diversi soggetti interessati alla sicurezza dell'informazione, ad esempio per sostenere lo sviluppo di un commercio elettronico sicuro. Il commissario Liikanen sostiene al riguardo che tale cooperazione costituisce una condizione preliminare essenziale per la sicurezza del funzionamento delle reti e dei sistemi informativi in Europa. Oltre il 90% delle imprese dell'UE è oggi collegata ad Internet e la maggior parte di esse gestisce un proprio sito web. Nel 2002 il 40% circa delle famiglie dell'UE disponeva di un collegamento ad Internet e oltre i due terzi della popolazione usava un telefono cellulare. Le pubbliche amministrazioni offrono sempre più i propri servizi online. I computer e le reti di comunicazione controllano infrastrutture essenziali quali l'approvvigionamento elettrico e idrico e i sistemi di trasporto pubblico. Molte cose dipendono ormai dalle reti e dai sistemi di informazione e, soprattutto dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, la sicurezza del loro funzionamento è diventata un fattore di preoccupazione centrale per tutti noi: cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Nei prossimi tempi le esigenze di sicurezza evolveranno rapidamente con l'ulteriore sviluppo delle reti e delle tecnologie informatiche e con la progressiva onnipresenza delle comunicazioni elettroniche. Le connessioni a larga banda, ad esempio, permetteranno di rimanere costantemente collegati ad Internet, moltiplicando quindi i rischi di aggressioni informatiche, mentre le nuove applicazioni senza filo consentiranno di disporre un accesso a Internet ovunque. Dal punto di vista delle politiche dell'UE, le attività relative alla sicurezza delle reti e dell'informazione sono collegate al quadro normativo sulle telecomunicazioni, sulla protezione dei dati e sulla criminalità informatica. Le autorità nazionali si sentono investite di una responsabilità sempre maggiore nei confronti dei loro cittadini e si adoperano costantemente per migliorare la sicurezza sul loro territorio. Gli Stati membri, tuttavia, si trovano in stadi diversi di sviluppo di tali attività e il loro approccio non è uniforme. Malgrado la sicurezza non sia una problematica che riguarda isolatamente un singolo paese, gli Stati membri non hanno a tutt'oggi dato vita ad una vera e propria cooperazione transfrontaliera sistematica in materia di sicurezza delle reti e dell'informazione. I problemi legati alla sicurezza delle reti e dell'informazione hanno anche una dimensione mondiale in quanto le reti di comunicazione elettronica non si fermano alle frontiere nazionali o alle frontiere europee. È pertanto necessaria una più intensa cooperazione internazionale in questo settore. Da questo punto di vista, l'Agenzia permetterà all'UE di stringere i necessari contatti con gli organismi competenti dei paesi terzi. Il commissario Liikanen ha affermato, al riguardo, che sia la società nel suo insieme che i singoli individui devono imparare a controllare i rischi derivanti dalle reti e dai sistemi di informazione. L'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione, sostiene Liikanen, contribuirà a questo scopo. 

LIBRO BIANCO SUL WELFARE 
Roma, 11 febbraio 2002 - Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato online il Libro Bianco sul Welfare, un documento di 40 pagine che rappresenta la fotografia dello Stato sociale in Italia e che servira' a ridisegnare concretamente il Welfare nel nostro Paese. ueste le priorita' fissate: servizi e giustizia fiscale per le famiglie, sostegno alle poverta' estreme, interventi a favore dei non autosufficienti, maggior tutela e valutazione del mondo dell'handicap e avvio di politiche che consentano di superare il problema demografico. Sono previsti, inoltre, sostegni ai nuclei familiari con in casa persone non autosufficienti, incentivi alla formazione di nuove famiglie, maggiori deduzioni fiscali per le famiglie con figli, aiuti alle giovani coppie, la defiscalizzazione delle spese di accesso ai servizi del privato sociale ed un ulteriore sviluppo degli asili nido e di quelli aziendali. http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/librobianco_welfare/index.html  

E' LEGGE LA RIFORMA DEL LAVORO 
Roma, 11 febbraio 2003 - L'Assemblea del Senato, nella seduta del 4 febbraio scorso, ha approvato in maniera definitiva la legge delega sulla riforma del mercato del lavoro. Si tratta di un testo di 10 articoli che contiene rilevanti novita' in tema di collocamento, formazione e contratti atipici. La riforma permette al nostro Paese di fare grandi passi avanti all'interno dell'Unione europea, rendendo il nostro mercato del lavoro piu' moderno e flessibile, migliorandone l'efficienza e sostenendo politiche attive per il lavoro. http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/18558.htm 
http://www.welfare.gov.it/aree+di+interesse/attivita+di+coo
rdinamento+e+supporto/comunicazione+istituzionale/documenti
/iter+della+Riforma+Biagi.htm

LA RESPONSABILITA' SOCIALE, UNA SFIDA PER LE IMPRESE PRIMA CONFERENZA NAZIONALE SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA, CUI HANNO ADERITO OLTRE 400 IMPRENDITORI, ANCHE IL GOVERNO CON LA PRESENZA DI ROBERTO MARONI, MINISTRO DEL WELFARE
Milano, 11 febbraio 2003 - Un'impresa della grande distribuzione che, in partnership con i servizi sociali e la biblioteca locali, consegna a domicilio a disabili e anziani spesa e libri. Una grande compagnia che, grazie anche al contributo dei proprio assicurati, realizza nuovi arredi per il reparto pediatrico di un ospedale e adotta a distanza 42 bambini dell'Angola. Un istituto di credito che promuove, attraverso la formula del microcredito, assistenza tecnica e finanziamenti alle popolazioni locali dell'Equador. Una piccola media impresa che dona a un'associazione umanitaria italiana teli ospedalieri di propria produzione per le popolazione afghane. Questi sono alcuni dei 30 casi concreti di impegno delle imprese italiane nell'ottica della responsabilità sociale che sono stati illustrati nel corso della conferenza nazionale "Responsabilità sociale & l'impresa per il futuro che si è tenuta lunedì 10 febbraio a Milano (Auditorium Assolombarda, via Pantano 9, ore 9.00-18.30). L'evento, organizzato da Sodalitas, Associazione per lo Sviluppo dell'Imprenditoria nel Sociale, con la collaborazione di Impronta etica e Isvi, ha concluso la tappa italiana della Campagna europea sulla Responsabilità Sociale d'Impresa www.sodalitas.it/maratona La Campagna europea e' stata promossa da Csr Europe (un business network di 50 grandi imprese e 15 partner nazionali) e sostenuta direttamente dalla Commissione Europea, per accrescere l'attenzione delle imprese a favore del miglioramento della comunità in cui sono inserite. La Campagna europea, che si presenta come una vera e propria Maratona, ha già toccato diversi paesi - Grecia, Finlandia, Francia, Olanda, Regno Unito, Spagna. E ora con la conclusione della tappa italiana, la torcia simbolica della Responsabilità sociale è passata all'Irlanda. Hanno aperto i lavori della mattina le massime autorità cittadine: Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, Gabriele Albertini, Sindaco di Milano, Federico Falck, presidente di Sodalitas, Michele Perini, presidente di Assolombarda. Federico Falck, oltre a segnalare il suo apprezzamento per la significativa mobilitazione delle imprese italiane alla Campagna, ha annunciato: "Sodalitas intende rendere permanente questo coinvolgimento, dando vita ad un Centro per lo sviluppo della responsabilità sociale, un punto di incontro e riferimento per le imprese su questi temi. Tra gli obiettivi del Centro: la promozione di un costante confronto sul tema della Responsabilità sociale tra tutti gli stakeholder interessati, il mantenimento di un costante contatto con i partner europei per un proficuo scambio di esperienze, la collaborazione con le istituzioni locali e nazionali per fare della responsabilità d'impresa uno dei motori dello sviluppo sociale del Paese". Sono seguiti gli interventi di Diana Bracco, Consigliere incaricato di Confindustria per l'Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico, Richard Howitt, rappresentante del Parlamento europeo e Roberto Maroni, Ministro del Welfare, che ha illustrato il suo progetto sulla Responsabilità sociale d'impresa, inserita tra le 5 priorità del Governo. Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei Ministri, si è dichiarato molto dispiaciuto per non essere riuscito, a causa di alcuni impegni urgenti, a partecipare ai lavori di questa prima conferenza nazionale. Ha sottolineato comunque, attraverso un messaggio scritto, il suo forte interesse per il tema della responsabilità sociale d'impresa. La via italiana alla responsabilità sociale d'impresa è stata discussa da diversi imprenditori nel corso della tavola rotonda condotta da Gianfranco Fabi, vicedirettore de Il Sole 24 Ore. Hanno partecipato: Nicola Aliperti, Hewlett Packard Italiana, Diana Bracco, Bracco spa, Saverio Calia di Calia spa, Alessandro Profumo, UniCredito Italiano, Maurizio Romiti, Hdp, Luciano Sita, Granarolo, Marco Tronchetti Provera, Pirelli. Hanno dato testimonianza anche: Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone Omnitel, Pasquale Pistorio, presidente di ST Microelectronics, Vittorio Rossi, amministratore delegato di Siemens. A conclusione della mattinata si è tenuta la consegna del Sodalitas Social Award, il premio per le aziende che si sono distinte nella realizzazione di programmi di alto contenuto e valore sociale, per ognuna delle quattro categorie in cui è articolato: processi interni aziendali, miglior programma di partnership nella comunità, miglior campagna di marketing sociale, migliori iniziative di finanza socialmente responsabile (in cartella la scheda con elenco dei vincitori e motivazioni della Giuria). I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con tre convegni in parallelo per illustrare - con alcune significative testimonianze di imprenditori, enti nonprofit, istituzioni, esponenti del credito e del mondo universitario - gli strumenti di responsabilità sociale d'impresa più diffusi e utilizzati nel nostro Paese (partnership, marketing sociale, finanza etica): ?Partnership nella comunità e marketing sociale introdotto da Roberto Maroni, Ministro del Welfare e con la partecipazione di Nicoletta Fiorucci di Anima e Andrea Muccioli della Comunità di San Patrignano ?L'impegno sociale delle PMI aperto da Carlo Moretti, presidente della Piccola Industria ?Finanza e responsabilità sociale introdotto da Maurizio Sella, presidente Abi. 

NEW GUIDELINE OF THE ECB CONCERNING EUROSYSTEM REPORTING REQUIREMENTS AND PROCEDURES IN THE FIELD OF MONEY AND BANKING STATISTICS 
Francoforte 11 February 2003 - The European Central Bank (Ecb) will today release a Guideline http://www.ecb.int/pub/legal/ecb20032en.pdf  concerning certain statistical reporting requirements of the Ecb and the procedures for reporting by the national central banks of statistical information in the field of money and banking statistics. This Guideline, which was adopted by the Governing Council of the Ecb on 6 February 2003, defines and organises the exchange of the relevant statistical information within the Eurosystem. It enters into force tomorrow and replaces Guideline Ecb/2002/5 of 30 July 2002. Among other things, the new Guideline governs the reporting of supplementary data on structural indicators of EU banking developments. Moreover, appropriate references to the new Ecb Regulations on Mfi balance sheet statistics (Ecb/2001/13) and Mfi interest rate statistics (Ecb/2001/18) have been inserted. The Guideline will be available in English on the Ecb's website as from 3 p.m. Ecb time (C.E.T.) and in the other official Community languages in due course. Upon finalisation of the translations it will also be published in the Official Journal of the European Union. Copies of the printed version will be available free of charge and can be ordered in writing from the Ecb's Press and Information Division (Fax: +49 69 1344 7404). 

"LA QUOTAZIONE IN BORSA OGGI: IL PUNTO DI VISTA DELLE IMPRESE ITALIANE" UN'ANALISI DI BORSA ITALIANA 
Milano, 11 febbraio 2003 - Lo studio di Borsa Italiana analizza la propensione al mercato azionario delle imprese italiane idonee alla quotazione tenuto conto delle loro caratteristiche economiche, dei progetti strategici, dei piani di investimento, della struttura proprietaria e delle attitudini di imprenditori e manager. L'analisi è stata condotta attraverso un'indagine effettuata presso un campione rappresentativo di 1.200 imprese quotabili individuate attraverso criteri dimensionali, reddituali e di struttura proprietaria. 250 società hanno concretamente introdotto la quotazione tra le loro opzioni strategiche. Il 57,8% delle 1.200 imprese quotabili ha già effettuato una riflessione circa la quotazione, giungendo a diverse conclusioni: 250 società, pari al 21,6%, hanno già esplicitato la quotazione tra gli obiettivi strategici mentre il 26,1% non esclude la quotazione pur non avendo incluso questo obiettivo tra quelli di breve termine. Il 10,1% ha invece concluso negativamente la sua riflessione. Il rimanente 42,2% del totale non ha ancora riflettuto sulla possibilità di quotarsi. Nel corso degli ultimi cinque anni ha avuto luogo un mutamento positivo nell'attitudine delle imprese verso il mercato azionario. Il confronto con un'analoga indagine effettuata nel 1997 mostra un deciso aumento non solo di coloro che hanno già preso in considerazione la possibilità di quotazione dell'azienda (dal 46,0% al 57,8%), ma soprattutto di coloro che hanno esplicitato questa possibilità tra i piani strategici di medio periodo (dal 4,1% al 21,6%). Le imprese riconoscono in modo crescente i vantaggi offerti dall'accesso al mercato azionario. Il 76,3% degli intervistati si dichiara d'accordo sul fatto che la quotazione può essere un momento per raccogliere nuovo capitale, il 50,5% con la possibilità di migliorare i rapporti con il sistema bancario, il 41,1% con il ritorno di immagine generato dall'entrata in Borsa. Il gruppo di imprese più vicino alla quotazione le attribuisce però un maggior valore in termini di capacità di migliorare i rapporti con il sistema bancario e di riduzione del costo del debito: essa appare dunque come una scelta alternativa ad altre fonti di finanziamento, capace di apportare benefici finanziari più che industriali e strategici, quali lo stimolo all'introduzione di sistemi organizzativi più avanzati o la ristrutturazione della proprietà. La quotazione è una scelta che si accompagna all'effettiva volontà, da parte degli imprenditori, di avviare progetti di crescita a medio e lungo termine e di introdurre criteri manageriali dinamici. Dal punto di vista dei piani strategici e degli assetti proprietari, le società quotabili riflettono alcune caratteristiche del tessuto imprenditoriale del Paese: si tratta di imprese dalla compagine proprietaria molto concentrata (nel 70% dei casi il numero di soci è inferiore a sei) con un forte ruolo della famiglia di riferimento (nel 43,1% dei casi la famiglia possiede l'intera proprietà e nell'84,4% dei casi la proprietà include almeno un socio familiare). Il forte legame personale tra i proprietari si rileva anche nelle modalità di gestione e nella limitata disponibilità all'allargamento della proprietà: solo il 43,0% degli intervistati sarebbe disposto a rinunciare a una quota della proprietà per sfruttare le opportunità di crescita e solo il 39,5% dichiara la disponibilità della proprietà a modificare il proprio ruolo in azienda. Queste imprese mostrano una tendenza alla "monodirezionalità" delle strategie: le caratteristiche e la gamma di prodotti e servizi sono ritenute costituire la principale area di forza nei confronti della concorrenza; per quasi i due terzi delle imprese le principali sfide strategiche del settore di appartenenza si concentrano nella crescente competizione sui prodotti esistenti. Ne conseguono progetti prioritari di sviluppo che, per il 71,0% delle imprese, si sostanziano nell'incremento della quota di mercato del business attuale. La diversificazione dell'attività attraverso l'ingresso in nuove aree o in nuovi mercati geografici è menzionata rispettivamente dal 41,5% e dal 51,0% degli intervistati e solo il 34,0% intende porre in essere processi di crescita esterna attraverso operazioni di fusione o acquisizione. In un contesto poco incline ad affiancare al core business politiche strategiche innovative basate sul reperimento di risorse esterne, le esigenze di strumenti finanziari più complessi nascono con maggior fatica. Per i costi a essa connessi e per l'impatto capillare che ha sulle modalità di gestione dell'impresa, la quotazione è attuabile in modo economicamente conveniente solo a fronte di piani di investimento dal medio orizzonte temporale e con un elevato contenuto di novità. La riflessione sulla quotazione è più frequente nelle imprese che hanno già avviato, all'interno di un progetto imprenditoriale ben definito, la costituzione di un'organizzazione gestionale più avanzata ed efficiente, che risulta anche più vicina alle esigenze degli investitori. Da queste imprese la quotazione viene sentita come meno complessa, avendo già superato il primo "gradino", spesso di natura psicologica, verso il mercato. In secondo luogo, l'interesse per il mercato è più frequente nelle imprese con strategie di crescita più aggressive, a testimonianza del fatto che la quotazione può sostenere progetti imprenditoriali di medio periodo. L'effettiva scelta di quotarsi è invece positivamente influenzata dalla presenza, nell'azionariato, di soci finanziari che contribuiscono a facilitare la fase transitoria spesso sentita come complessa e impegnativa. Esistono ampi spazi di crescita per il business delle investment banks domestiche, che hanno occasione di dialogare con un gruppo di imprese oggi ancora poco valorizzato e meno facilmente raggiungibile dai maggiori players internazionali. Le imprese quotabili mostrano scarsa diversificazione nella tipologia di interlocutori esterni cui ricorrono per le decisioni di finanza d'impresa, spesso prese in completa autonomia (40,0% dei casi). Non si è ancora sviluppato il ruolo delle banche d'investimento nella pianificazione e strutturazione di tali operazioni, visto che gli interlocutori privilegiati delle imprese continuano a essere quelli che le affiancano nella gestione ordinaria: banche commerciali (38,5% di imprese) e studi di commercialisti (26,0%). Nel complesso il livello di servizio non è percepito come soddisfacente e questo giudizio appare generalizzato rispetto ai diversi interlocutori. L'attività delle merchant banks non sembra avere fino a oggi raggiunto l'intero bacino di clienti potenziali: tra le imprese che non hanno ancora riflettuto sulla possibilità di quotarsi (42,2% del totale) solo una su quattro è stata contattata negli ultimi due anni con una proposta di quotazione in Borsa. Esistono spazi per Borsa Italiana per studiare forme alternative e più segmentate di offerta di quotazione. La maggiore difficoltà che le imprese attribuiscono al processo di quotazione è la gestione della fase riorganizzativa. Ciò apre a Borsa Italiana la possibilità di proporre alle imprese un'offerta di quotazione strutturata in modo da rispondere alle diverse categorie di emittenti e agli intermediari quella di offrire un servizio più articolato, anche sotto il profilo della consulenza e del supporto organizzativo. I fattori legati all'onerosità dei costi di quotazione sono rilevanti ma rivestono un peso inferiore; sono considerati poco rilevanti i problemi legati ai tempi del processo di quotazione. Sembra invece ormai svanito il timore di perdere, attraverso la quotazione, il controllo della propria impresa, mentre viene ancora percepita come problematica la trasparenza richiesta dal mercato. 

IPO DI WIND (ENEL) PRIMA DELL'ESTATE ? 
Milano, 11 febbraio 2002 - Nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a Milano per la presentazione delle strategie di Enel nel settore del gas, l'amministratore delegato Paolo Scaroni ha detto che gli advisor sono al lavoro per predisporre la quotazione di Wind attraverso un'offerta pubblica iniziale (Ipo) nell'ordine del 25% del capitale. Tale offerta potrà avvenire tramite un'operazione primaria, quindi con un aumento di capitale e eventualmente con un'operazione secondaria, ovvero con un'offerta di titoli ceduti dagli azionisti. Scaroni ha inoltre aggiunto che, se le condizioni dei mercati dovessero permetterlo, l'offerta potrebbe avvenire a partire dall'estate. 

PIONEER INVESTMENTS: IL PRIMO MESE DEL 2003 SEGNA UNA RACCOLTA POSITIVA IN TUTTE LE DIVISIONI (+590,4 MILIONI DI EURO, DI CUI 251 NEGLI USA ) GIUNGE A CONCLUSIONE IL PROCESSO DI RAZIONALIZZAZIONE DELL'OFFERTA DI FONDI COMUNI IN ITALIA 
Milano, 11 febbraio 2003 - Positivo per 590,4 milioni di euro l'andamento della raccolta netta di Pioneer Investments nel primo mese del 2003; il patrimonio complessivo ha risentito, in particolare, del deprezzamento del dollaro e si è attestato a 101.893,4 milioni di euro, in diminuzione 1,63% rispetto alla fine del 2002. L'Italia, ha riportato flussi netti positivi per 142,2 milioni di euro. Il dato negativo ottenuto nel segmento dei fondi comuni per 218,7 milioni di euro (perimetro Assogestioni) deve essere letto in relazione ad alcune riallocazioni di portafoglio che hanno comportato un parcheggio temporaneo di liquidità a fine mese, rientrato poi nei primi giorni di febbraio. Da segnalare che si sta avviando a conclusione il processo di semplificazione societaria e di razionalizzazione della gamma dei fondi comuni del gruppo UniCredito Italiano, con la fusione avvenuta a cavallo d'anno dei fondi Rolo-Pioneer in UniCredit Fondi e con la fusione, fissata per il 28 febbraio p.v., dei fondi lussemburghesi Plurifond in quelli Pioneer. Tale snellimento renderà, d'ora in poi, più agevoli ed efficaci i processi di innovazione di prodotto, di vendita e di comunicazione. Il patrimonio collocato in Italia era, a fine gennaio, pari a 79.604,8 milioni di euro. La divisione International ex Italia (1) ha conseguito complessivamente flussi netti per 60,9 milioni di euro, grazie al buon andamento delle vendite di fondi comuni nei paesi di lingua tedesca (+22,3 milioni di euro) e in quelli dell'America Latina (+20,8 milioni di euro). Il patrimonio di questa divisione a fine mese ammonta a 3.597,9 milioni di euro. Nella divisione Nordamericana la raccolta continua a seguire un trend positivo (+250,8 milioni di euro nel mese). Il fondo più collocato rimane Pioneer High Yield, anche se si registrano flussi di raccolta in crescita su altri fondi tra i quali Strategic Income e Small Cap Value. Questo risultato segue l'eccezionale dato del 2002 dove la quota di mercato della raccolta netta nel segmento di riferimento è risultata pari al 3,63%. Il patrimonio della divisione nordamericana, come già sottolineato, ha risentito del deprezzamento del dollaro risultando pari a 17.084,3 milioni di euro alla fine di gennaio. In dollari invece si è mantenuto invariato rispetto al mese precedente attestandosi a 18.478,4 milioni di dollari. Positivo l'apporto della divisione New Europe complessivamente per 136,6 milioni di euro tutti rivenienti dall'area polacca, per il continuo successo dei prodotti obbligazionari (Pioneer Bond Investment Fund e Pioneer Dollar Bond). Il patrimonio della divisione ha raggiunto i 1.606,4 milioni di euro, con un incremento del 5,5% rispetto alla fine del 2002. Pioneer Alternative Investment ha ottenuto risultati particolarmente positivi: +45,3 milioni di euro (tali dati di raccolta, nonché gli AuM sono già compresi nei dati delle diverse aree di business). In particolare, la SGR italiana ha contribuito per 9,8 di euro, Pai Dublino e Momentum, per la parte restante. Alla fine di gennaio il patrimonio complessivo era pari a 1.536,1 milioni di euro. 

IL PROGETTO DI SVILUPPO DEL MICROCREDITO IN ECUADOR DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO COSA SONO LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO COS'E' FEDERCASSE 
Milano, 11 febbraio 2003 - Federcasse (Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) è l'associazione di rappresentanza e tutela delle 470 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane, diffuse su tutto il territorio con oltre 3 mila sportelli. Le Banche di Credito Cooperativo (Bcc) sono banche cooperative, mutualistiche e localistiche. Banche cooperative, ovvero società di persone e non di capitali, regolate sul principio del voto capitario, della "porta aperta" e che non hanno scopo di lucro. Banche mutualistiche: banche dei soci che erogano il credito prevalentemente ai soci. Banche localistiche, perché esse hanno un radicamento nel territorio del tutto speciale. Le Bcc sono infatti banche del territorio: in quanto nascono dall'iniziativa di persone del territorio. Sono nel territorio: lo abitano in via permanente tenendovi tutta l'operatività e il potere decisionale. Lavorano per il territorio: offrendo servizi bancari e finanziari con uno stile fondato sull'attenzione alla persona, sulla conoscenza e la prossimità reale, sull'inclusione nei circuiti economici degli operatori piccoli e piccolissimi; ma anche favorendo la crescita civile del territorio. L'attenzione alla responsabilità sociale è per le Bcc in qualche modo "connaturata" alla propria identità (l'art. 18 dello Statuto-tipo delle Bcc afferma che:"La Bcc ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l'educazione al risparmio e alla previdenza".) Nel 1999 il sistema del Credito Cooperativo ha adottato una propria Carta dei Valori che racchiude i principi che orientano l'attività delle aziende della categoria. Nel 2002, per la prima volta è stato realizzato un Bilancio Sociale e di Missione "consolidato" delle Banche di Credito Cooperativo, volto non solo a rappresentare l'azione svolta a favore dei diversi portatori di interessi, ma anche ad evidenziare il confronto con i valori racchiusi nella Carta dei Valori. Il Progetto "Microfinanza e banche cooperative in Ecuador" Federcasse, a nome delle Banche di Credito Cooperativo italiane, è capofila della partnership con Codesarrollo, una giovane realtà bancaria che sta promovendo la costituzione di un sistema finanziario etico alternativo in Ecuador. Nel progetto, si offrono assistenza tecnica e finanziamenti per lo sviluppo della cooperazione di credito nel paese sudamericano promuovendo, attraverso la formula del microcredito, lo sviluppo delle popolazioni locali, soprattutto i più poveri, gli indios e i campesinos. Codesarrollo è un sistema che poggia su centinaia di casse rurali, formali e non, che nelle comunità erogano credito di piccolissima e media entità, soprattutto in forma comunitaria attraverso "circoli di credito". L'obiettivo: trattenere in loco la ricchezza prodotta, realizzando un'economia circolare che crei sviluppo nelle campagne e nelle aree marginali della città e offra un'alternativa - l'unica - ai chulqueros, gli usurai. In un contesto finanziario inefficiente, che non sostiene le attività produttive, che sottrae risorse al paese e le indirizza all'estero, Codesarrollo è un soggetto economicamente sano, con un portafoglio crediti molto buono e grandi potenzialità di sviluppo. Lo dimostrano chiaramente i dati: 7 le agenzie regionali, 974 mila dollari il patrimonio, 7,8 milioni di dollari l'attivo della giovane realtà ecuadoriana. Un successo raggiunto in soli 5 anni di lavoro. Di fronte al valore progettuale, etico ed economico di Codesarrollo le Banche di Credito Cooperativo (Bcc) - con Cassa Padana, una Bcc della provincia di Brescia, iniziale ispiratore e motore - a fianco di altre organizzazioni italiane (il Consorzio Ctm Altromercato, Banca Popolare Etica, Nomesis e Cuore Amico) ha dato vita ad un processo di collaborazione con la realtà ecuadoriana. Il progetto di sostegno a Codesarrollo coinvolge più aspetti. Esiste infatti una dimensione bancaria di primo livello, che in Italia riguarda le singole Banche di Credito Cooperativo dal punto di vista finanziario, di consulenza e di trasferimento di know how. Fondamentale è anche l'aspetto produttivo-commerciale, legato al sostegno dei produttori attraverso la rete del commercio equo e solidale e ai progetti collegati di sviluppo, con l'obiettivo di migliorare le condizioni socio-economiche dei piccoli produttori agroalimentari ecuadoriani. Più in particolare, le Banche di Credito Cooperativo - nella consapevolezza che sostenere Codesarrollo significa attivare un moltiplicatore permanente di sviluppo pari a 10 (ogni dollaro investito nel capitale della banca permette di effettuare prestiti per 10 dollari a campesinos e comunità locali) - si sono attivate lanciando una campagna di capitalizzazione che ha consentito ad oggi di raggiungere la somma di oltre 3 milioni di dollari in finanziamenti e 400 mila dollari in azioni di donazione. Dall'avvio del progetto, lanciato alla fine del 2001, sono state oltre 60 mila le famiglie di campesinos che hanno potuto beneficiare di finanziamenti e sostegno. Così come delineato, il progetto di appoggio alla microfinanza campesina si caratterizza per una sua originalità rispetto al panorama variegato degli aiuti al Sud del mondo. Esce innanzitutto da una logica assistenzialistica: il sostegno economico ed il trasferimento di know how mirano infatti a potenziare una realtà eticamente orientata, che rispetta le regole del mercato ed è in grado di mantenersi, crescere e contribuire al miglioramento delle condizioni di vita attraverso il sostegno alle attività economiche produttive. 

BANCA FINNAT VARA FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN TERME ACQUI E APPRODA AL SEGMENTO STAR DELLA BORSA ITALIANA 
Roma, 11 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Finnat (controllata da Terme Demaniali di Acqui S.p.A. società che fa capo alla famiglia Nattino, quotata al segmento Star della Borsa Italiana) ha deliberato in data odierna la fusione per incorporazione nella controllante che assumerà la nuova denominazione di Banca Finnat Euramerica. L'operazione, che dovrà essere approvata dagli Organi di Vigilanza, oltre a favorire una significativa semplificazione della catena di controllo del Gruppo, con la creazione di ulteriore valore per gli azionisti, consentirà a Banca Finnat la quotazione nel segmento Star della Borsa Italiana. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi deliberato la convocazione di un'Assemblea straordinaria. Come sottolineato dall'Amministratore Delegato di Banca Finnat, Giampietro Nattino, "l'operazione rappresenta per la Banca una evoluzione coerente con il percorso di crescita e di successo intrapreso ormai da molti anni". "Il Gruppo Banca Finnat" ha proseguito Nattino "nella sua storia ultracentenaria, ha saputo trasformarsi via via che il mercato richiedeva formule e competenze nuove e più sofisticate, raggiungendo oggi un posizionamento di rilievo nel proprio business di riferimento e in grado di offrire servizi di alta qualità nei settori del private banking, asset management, amministrazione fiduciaria, brokerage, corporate finance e fondi immobiliari". "Banca Finnat" ha concluso l'Amministratore Delegato "saprà esprimere le proprie qualità e potenzialità, affrontando con successo la sfida del confronto con un mercato di standing particolarmente elevato come il segmento Star della Borsa Italiana". Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il progetto Bilancio al 31 dicembre 2002 che si è chiuso con un utile netto di circa 1,6 milioni di euro. La raccolta globale, del gruppo al 31 dicembre 2002 ammonta ad oltre 3,9 miliardi di euro, con un incremento superiore al 60% sull'esercizio precedente) e i volumi negoziati sono pari a 123,6 miliardi di euro. 

E.BISCOM: NEL 2002 RICAVI CONSOLIDATI A OLTRE 315 MILIONI EURO, RADDOPPIATI RISPETTO AL 2001. PIÙ DI 245.000 CLIENTI TRA ITALIA E GERMANIA 
Milano, 11 gennaio 2003 - In merito alle notizie riportate ieri mattina da un quotidiano economico nazionale sui risultati finanziari di fine anno di e.Biscom S.p.A. (Milano, Nuovo Mercato: Ebi), la principale società italiana di servizi di telecomunicazione a larga banda conferma di aver superato tutti gli obiettivi prefissati per il 2002 a livello consolidato in termini di ricavi, clienti e Mol (Margine Operativo Lordo). I ricavi del Gruppo e.Biscom a fine 2002 hanno raggiunto oltre 315 milioni di Euro - rispetto ai 300 milioni di Euro inizialmente previsti - praticamente raddoppiati rispetto ai 157,8 milioni di Euro riportati al termine del 2001. Di questi, oltre 215 milioni di Euro sono stati realizzati da FastWeb. Al 31 dicembre 2002 il numero complessivo dei clienti di FastWeb e HanseNet ha superato le 245.000 unità, in netto aumento rispetto sia alla stima iniziale di 200.000 abbonati sia alla revisione al rialzo del 20% fatta nell'ottobre scorso. Nel quarto trimestre fra Italia e Germania sono stati acquisiti 54.000 nuovi clienti rispetto ai 36.000 registrati nel trimestre precedente. Degli oltre 245.000 clienti riportati a fine 2002, più di 175.000 sono gli abbonati di FastWeb nelle sei città dove la rete è operativa e i rimanenti sono i clienti di HanseNet nell'area di Amburgo. Dopo FastWeb e HanseNet, nel quarto trimestre 2002 il Mol di e.Biscom è stato per la prima volta positivo anche a livello consolidato per circa un milione di Euro. Un risultato raggiunto in anticipo di un anno rispetto alle previsioni. Il dato ha consentito a e.Biscom quasi di dimezzare la perdita rispetto alle stime iniziali, chiudendo l'esercizio 2002 con un Mol consolidato pari a circa -35 milioni di Euro contro i -60 milioni di Euro previsti inizialmente. Nel 2003 il crescente successo dei servizi di telecomunicazione a larga banda offerti da FastWeb e HanseNet confermerà il trend di forte sviluppo del Gruppo. In particolare, e.Biscom prevede di chiudere l'esercizio 2003 con ricavi consolidati pari a 500 milioni di Euro - con un incremento di circa il 60% rispetto all'anno precedente - 400.000 clienti tra Italia e Germania e un Mol consolidato positivo per 70 milioni di Euro. I dati annunciati sono preliminari e soggetti a eventuali modifiche in occasione della presentazione dei risultati consolidati definitivi del Gruppo e.Biscom relativi all'esercizio 2002, prevista nella seconda metà di febbraio. 

CATTOLICA ASSICURAZIONI: CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2003 
Verona, 11 febbraio 2003. Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni ha verificato la sussistenza del requisito di indipendenza degli Amministratori sulla base dei criteri contemplati dal Codice di autodisciplina della Borsa Italiana. Tali requisiti di indipendenza sono stati riconosciuti a tutti i consiglieri. Cattolica Assicurazioni informa inoltre che si avvarrà dell'opzione formulata nell'articolo 82 secondo comma della delibera Consob n.11971, relativamente alle relazioni trimestrali al 31 dicembre 2002 e al 30 giugno 2003, coincidenti con la chiusura dell'esercizio e con la semestrale, avuto riguardo al calendario di seguito riportato. Pertanto, al fine di adempiere agli obblighi informativi riguardanti il calendario annuale degli eventi societari per l'esercizio 2003, il Consiglio di Amministrazione di Cattolica sarà convocato nelle seguenti date: il 15 marzo per l'approvazione del progetto di bilancio per l'esercizio 2002; il 22 marzo per approvare il bilancio consolidato; il 10 maggio per l'approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2003; il 10 settembre per l'approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2003; l'8 novembre per l'approvazione della terza trimestrale 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha anche deliberato la convocazione dell'Assemblea dei Soci per l'approvazione del bilancio d'esercizio 2002 per i giorni 24 e 26 aprile 2003, rispettivamente in prima e seconda convocazione. La Società Cattolica di Assicurazione ha approvato nello scorso novembre il Piano Industriale, che presenta un Roe atteso, al termine del periodo triennale, del 12,3%, e un pay-out del 77%, da intendersi computato naturalmente - per l'esercizio 2002 - al netto della componente straordinaria derivante dallo spin-off immobiliare. 

LO SPIN-OFF DI CIT 
Varese 11 febbraio 2003 - In un'ottica di riorganizzazione degli asset immobiliari, è previsto per la fine di marzo lo Spin-off immobiliare del Gruppo Cit relativo alle proprietà alberghiere (12 villaggi turistici e hotels) e agli uffici in territorio nazionale. Si procederà alla cessione di tutte le attività immobiliari di Cit nella società del Gruppo, Progetto Italiano S.p.A ,con conseguente acquisizione sia di immobili che di partecipazioni in società aventi come unico asset proprietà immobiliari. E' stato inoltre affidato ad una primaria società specializzata, l'incarico di redigere una perizia di stima del valore di tutti gli immobili oggetto dell'operazione , che il management ritiene essere di circa 300 milioni di EuroGli obiettivi di questa operazione sono: Utilizzare questa società immobiliare quale veicolo per l'ottenimento di finanziamenti bancari a medio e lungo termine. Valutare operazioni di lease-back immobiliare. Esaminare operazioni di cessioni a operatori di "real estate" 

IL GRUPPO GONZALEZ BYASS E IL GRUPPO CAMPARI FORMANO UNA PARTNERSHIP NEL MERCATO SPAGNOLO 
Madrid, 11 febbraio 2003 - Il Gruppo Gonzalez Byass e il Gruppo Campari annunciano la creazione di una joint-venture finalizzata al rafforzamento e allo sviluppo delle attività di marketing e commercializzazione del loro portafoglio prodotti nel mercato spagnolo. La joint-venture, di cui saranno resi noti successivamente il nome e la sede, sarà operativa a partire da aprile 2003. Il Gruppo Gonzalez Byass e il Gruppo Campari partecipano alla società rispettivamente al 70% e al 30%; la neocostituita joint-venuture ha un volume atteso di vendite di 1,8 milioni di casse e un fatturato atteso di oltre ? 65 milioni. Alan Cordery, General Manager del Gruppo Gonzalez Byass ha affermato: "Siamo felici di unire le forze con il Gruppo Campari al fine di migliorare il nostro posizionamento strategico nel medio-lungo termine. Contiamo su una proficua e intensa collaborazione con Campari". Paolo Perego, Regional Director del Gruppo Campari, ha aggiunto: "Questa iniziativa rappresenta un'ottima opportunità per sviluppare e rafforzare le attività del Gruppo Campari in Spagna, mercato strategico". 

MICHELE PORCELLI NOMINATO VICE PRESIDENTE DI MERLONI PROGETTI 
Milano, 11 febbraio 2003 - Michele Porcelli è stato nominato Vice Presidente di Merloni Progetti Spa, società che opera da 30 anni nel campo del trasferimento di tecnologie e che ultimamente è impegnata nell'energy saving, nel trading e nei servizi globali. L'incarico di Porcelli è legato, in particolare, allo sviluppo delle attività nel campo dei servizi all'internazionalizzazione e nel settore delle infrastutture. Porcelli ha ricoperto in passato numerosi ruoli manageriali nel Gruppo Snia e più recentemente è stato Vice Direttore Generale di Confindustria e Direttore Generale di Assolombarda. 

FABIO GASPERINI NUOVO RESPONSABILE IN ITALIA PER LA FINANCIAL SERVICES INDUSTRY DI DELOITTE CONSULTINO COORDINERÀ UN TEAM DI 70 PERSONE 
Milano, 11 febbraio 2003 - Fabio Gasperini è il nuovo responsabile in Italia della Financial Services Industry (Fsi) di Deloitte Consulting, divisione che, all'interno della Società, offre i propri servizi di consulenza a banche, compagnie assicurative e società di asset management. Nato a Roma nel 1961, è laureato in Economia e Commercio presso l'Università Statale La Sapienza di Roma ed è iscritto agli albi nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Revisori Contabili. Dal 1986 al 2002 ha lavorato in Arthur Andersen Mba, dove ha creato la Practice Financial Services della quale è stato Partner e Responsabile per i servizi di Business Consulting, specializzandosi nei settori banking e asset management. Nella Fsi di Deloitte Consulting coordinerà un team di 70 persone e sarà responsabile, fra gli altri, di progetti di consulenza relativi a Strategy, Organization and System Review, Profitability Analysis, Technology effectiveness, Business intelligence e Business Process Reengineering. "Il settore dei servizi finanziari è da tempo entrato in una fase di forte trasformazione per effetto di scelte di ordine strategico, come integrazioni e consolidamenti, che non sempre sono state supportate da adeguate piattaforme tecnologiche" ha dichiarato Fabio Gasperini. "In questo contesto, la missione del consulente Fsi di Deloitte Consulting è di affiancare i propri clienti sul mercato per aumentarne la competitività sia nei confronti della concorrenza sia nella capacità di soddisfare e anticipare i bisogni dei consumatori finali, coniugando strategia e tecnologia. In quest'ottica la Fsi di Deloitte Consulting è stata rinforzata con l'arrivo di 50 nuovi consulenti altamente specialistici che permetteranno ai nostri clienti di essere all'avanguardia" 

I CASI AUTOGRILL, COCA-COLA E MIGROS CREARE VALORE CON L'AMBIENTE NELLE IMPRESE DEL COMMERCIO MODERNO TAVOLA ROTONDA CONFIMPRESE - GALGANO 
Milano, 11 febbraio 2003 - Confimprese, associazione delle imprese del commercio moderno, e la Galgano & Associati, società leader nella consulenza di direzione, organizzano a Milano una tavola rotonda sul tema "Creare valore con l'ambiente", mercoledì 19 febbraio (dalle 9,30 alle 13,30). L'obiettivo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare le imprese del commercio moderno sulla convenienza di un corretto rapporto con l'ambiente e sui vantaggi di un impatto ambientale equilibrato. Aprirà i lavori Paolo Dalcò, direttore generale Confimprese. Seguirà la relazione di Emilio Di Cristofaro, vicepresidente Galgano & Associati, sul tema "Eco-efficienza, strategia per creare valore con l'ambiente". I casi aziendali saranno presentati da Mario Aspesi, direttore generale altri paesi europei di Autogrill, Vermondo Busnelli, responsabile qualità e ambiente di Coca-Cola e Sergio Marchetti, consulente della Migros. Confimprese è la nuova associazione - costituita nel 1999 - che riunisce imprese di primo piano per lo sviluppo dell'economia italiana leader nel franchaising e nella distribuzione moderna con lo scopo di difendere gli interessi dei retailer e favorire lo sviluppo della distribuzione moderna. Le imprese associate a Confimprese sono ad oggi una sessantina e contano complessivamente 20.000 punti vendita, 120.000 dipendenti ed un fatturato di oltre 16 miliardi di euro. Tra le iniziative di Confimprese figurano il reperimento di finanziamenti e contributi per lo sviluppo di reti commerciali. Infolink: www.galganogroup.it 

ENEL GAS, LA SFIDA DEL MERCATO APERTO 
Milano, 11 febbraio 2003 - "Il settore del gas è strategico per Enel perché è fortemente complementare con il settore dell'energia elettrica, dove il regolatore ci ha posto precisi limiti di sviluppo, e perché registra tassi di crescita significativi - ha detto l'amministratore delegato dell'Enel Paolo Scaroni, presentando ieri a Milano la nuova società Enel Gas e sottolineandone il valore per tutta l'azienda. - Inoltre, sarà un'ottima palestra dove "allenarci" in vista della piena liberalizzazione dell'intero mercato dell'energia e per sviluppare in tutta l'azienda una nuova cultura basata sull'ascolto del cliente". Un milione e settecento mila clienti, circa 4 miliardi di metri cubi di gas venduti all'anno, una presenza capillare in 16 regioni, 62 province e oltre 1.000 comuni: questa è la carta di identità di Enel Gas, la società frutto della fusione di una trentina di distributori locali e di Camuzzi, che copre oggi circa l'11% di un mercato che dal 1° gennaio di quest'anno è interamente liberalizzato. Il Presidente di Enel, Piero Gnudi, ha sottolineato i grandi passi in avanti fatti in Italia sulla strada della liberalizzazione del mercato dell'energia rispetto agli altri paesi europei e la necessità che anche nel mercato del gas vengano garantiti spazi adeguati alla concorrenza. Scaroni ha sottolineato i punti di forza di Enel in questa nuova l'esperienza e le dimensioni nell'approvvigionamento della materia(sfida: la solidità del marchio, percepito dai consumatori come sinonimo di(prima; la capillarità della presenza territoriale e la(sicurezza e competenza; tradizionale vicinanza ai clienti delle società che hanno dato vita ad Enel Gas; le( lo sviluppo di un moderno sistema di gestione dei rapporti con i clienti; ( potenzialità di un'offerta combinata elettricità-gas estendibile, fra pochi mesi, ai clienti elettrici con consumi non inferiori a 100.000 kWh l'anno e fra qualche anno a tutti. Vincenzo Cannatelli, responsabile delle divisioni Reti e Mercato di Enel, ha riassunto le caratteristiche fondamentali del mercato del gas e dell'elettricità in Europa e in Italia. Nel nostro paese, tra il 2002 e il 2010 è prevista una crescita media annua del 3% nei mercati di entrambe le fonti di energia. Nel gas, la crescita della domanda e i vincoli imposti all'incumbent dal decreto Letta favoriranno la nascita di un mercato per gli altri operatori di circa 33-34 miliardi di metri cubi nel 2010. Per i prossimi cinque anni l'obiettivo per Enel Gas è raddoppiare clienti e volumi venduti. La presenza di Enel nei due settori consente sinergie sia nell'approvvigionamento che nella distribuzione e vendita. Per i clienti, disporre di un solo fornitore per gas ed elettricità significa poter avere un unico punto di contatto per l'assistenza, una fatturazione semplificata, un risparmio sulla bolletta. In Inghilterra, con la liberalizzazione, il 37% della clientela domestica ha cambiato gestore nel giro di 4 anni, di questi l'80% ha preferito chi offriva anche energia elettrica. In Italia, a medio termine, non è previsto un così massiccio spostamento e quindi il nostro interesse è diretto alla piccola e media industria in attesa della totale apertura del mercato anche nell'elettricità Valerio Camerano, direttore generale di Enel Gas, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita della società e ha descritto la sua attuale configurazione e la strategia commerciale che intende perseguire. Ha poi presentato l'ampia gamma di prodotti e servizi innovativi offerti da Enel Gas per andare incontro alle differenti esigenze della clientela, e la campagna pubblicitaria di lancio della società che parte oggi sui quotidiani e a fine mese in Tv. Numeri verdi diversificati per le famiglie (800.998.998) e per la clientela d'affari (800.99.77.33) per effettuare operazioni come l'apertura di nuovi contratti, volture, cessazioni, modifiche agli impianti, e ottenere preventivi e informazioni in generale. Un sito internet (www.enelgas.it) che già oggi offre un panorama completo sui servizi, le proposte e la struttura della società e la possibilità di usufruire di servizi interattivi riservati ai clienti. Proposte personalizzate, come ad esempio, la possibilità di distribuire sull'intero anno i pagamenti evitando i picchi invernali. La strategia commerciale di Enel Gas, ha concluso Camerano, punta innanzitutto a difendere e fidelizzare la clientela esistente grazie alla qualità dei servizi e a programmi specifici. Via via che se ne verificheranno le condizioni di mercato Enel Gas punterà a una forte crescita selettiva sostenuta da un'offerta innovativa, attraverso diversi canali e le sinergie di gruppo. 

IL GESTORE DELLA RETE AVVIA GLI STRUMENTI PER IL MERCATO ELETTRICO ORGANIZZATO PRONTI I REGISTRI PER GLI OPERATORI ELETTRICI E PER GLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA 
Roma, 11 febbraio 2003 - Il mercato elettrico organizzato ed il dispacciamento di merito economico necessitano, per poter essere operativi, della predisposizione di alcuni strumenti tecnici di tipo organizzativo, essenziali per l'avvio effettivo delle contrattazioni. A questo scopo il Gestore della rete ha elaborato, tramite una procedura informatica da oggi operativa sul sito www.grtn.it  due registri: uno per gli operatori elettrici ed uno per gli impianti di produzione di capacità uguale o superiore a 10 Mva (megavolt ampère), per organizzare, al meglio, l'offerta di energia elettrica. Si tratta di elenchi che contengono una esatta definizione delle caratteristiche sia delle imprese partecipanti alle contrattazioni (produttori, grossisti, distributori, clienti idonei, ecc.) sia degli impianti di generazione di energia elettrica. Per questi ultimi dovrà essere indicato il luogo di ubicazione, il tipo di impianto e quale fonte utilizza (termoelettrico tradizionale, idroelettrico, eolico, fonti rinnovabili non eoliche, ecc.) nonché la "taglia" dell'impianto, cioè quanta potenza massima può erogare. Tali registri consentiranno di garantire la congruità delle offerte di energia elettrica e di avere a disposizione adeguate informazioni, soprattutto in merito all'entità del "portafoglio" di produzione di energia elettrica delle imprese produttrici, rappresentanti l'offerta. Gli operatori titolari di impianti di produzione devono iscriversi ai due registri entro il 28 febbraio 2003. "La messa a punto del nuovo registro informatico degli operatori elettrici - hanno dichiarato Machì e Parcu, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del Gestore della rete - rappresenta un passo avanti poiché si tratta della realizzazione di uno strumento indispensabile per qualsiasi tipo di mercato organizzato." Infolink: www.grtn.it 

LOTTA ALL'INQUINAMENTO, LE PROPOSTE DELLE IMPRESE 
Milano, 11 febbraio 2003 - Ottimisti sul futuro dell'ambiente (solo l'1% pensa che l'inquinamento non sia risolvibile), gli imprenditori milanesi propongono soluzioni per fronteggiare il problema. La sostituzione delle vecchie caldaie è la misura suggerita dalla maggior parte degli interpellati (27,7%), accanto agli incentivi ai mezzi ecologici (25,1%) e al potenziamento dei mezzi pubblici (23,4%). Solo per il 4,3% occorrerebbe il pagamento del ticket per entrare in città e per il 4,2% la chiusura del centro (4,2%). Mentre qualcuno pensa a una riorganizzazione degli orari (4,2%). Bassa anche la percentuale di chi vede le targhe alterne come una soluzione definitiva (2%). Altre le soluzioni per l'8,1%. E di fronte alla proposta di una riedizione delle targhe alterne, le imprese si mostrano decisamente contrarie, quasi due su tre (72,3%). Favorevoli il 21,3%, indifferenti o non rispondono il 6,4%. Anche se si spaccano sull'utilità del provvedimento per far fronte all'inquinamento: il 51,7% dice che sono inutili, il 41,3% sostiene che l'intervento sia utile, ma limitato, solo l'1% che sia un intervento definitivo (altro per il 6%). È quanto emerge da un'indagine "democrazia elettronica" svolta nel periodo 4-6 febbraio 2003 dalla Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab. Mim (Laboratorio Monitoraggio Imprese Milano) su un campione di 1.072 imprese, rappresentativo per settore, iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio di Milano. 

DECRETO SALVACOMPAGNIE: INIZIATIVE DELL'INTESA A TUTTI I LIVELLI - APPELLO AI PARLAMENTARI ONESTI 
Milano, 11 febbraio 2003 - Il decreto di "Berlusconi - Castelli" costituisce un precedente pericoloso, che se non bloccato avrà ripercussioni gravissime sugli interessi e i diritti dei cittadini. Tale scelta ha un taglio politico ben preciso di tutelare i poteri forti contro i diritti dei consumatori. Pertanto sono necessarie una serie di iniziative da prendere immediatamente 1. Il decreto "salvacompagnie" vero e proprio tentativo di scippo con destrezza sarà impugnato già da oggi nelle numerose udienze davanti al giudice di pace alla Corte Costituzionale per palese incostituzionalità. 2. Parallelamente all'iniziativa che l'Intesa ha già preso nei confronti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, nei territori si dovranno effettuare incontri con i parlamentari di tutte le forze politiche per sensibilizzarli a non votare la legge truffa. 3. Saranno inviate e-mail e fax di protesta a: Presidenza del Consiglio - Ministero della Giustizia, Ministero delle Attività Produttive, Gruppi parlamentari, Ania e Isvap per esprimere tutto lo sdegno dei cittadini. 4. Saranno organizzati presidi davanti a tutte le Prefetture del Paese per accompagnare l'iniziativa di mobilitazione che si svolgerà entro la fine di Febbraio davanti a Palazzo Chigi. 5. Saranno svolte conferenze stampa e volantinaggi su tutto il territorio nazionale. 6. Verrà intensificata al massimo la raccolta di richieste di rimborso, che verranno inviate alle società assicuratrici. Queste sono prime iniziative e ne seguiranno altre sino a che verrà sbarrata la strada ad un vergognoso decreto che vede il Governo fare una scelta di campo non solo contro i cittadini ma contro le stesse sentenze dell'Antitrust, del Tar, del Consiglio di Stato e della stessa Cassazione. 

CONVEGNO SUL PLANT ASSET MANAGEMENT A SMI 2003, LA MANIFESTAZIONE DEDICATA AI PRODOTTI E AI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI. 
Bologna, 11 febbraio 2003 - SMI 2003, la 5° edizione della mostra-convegno riservata alla manutenzione degli impianti industriali, ospiterà il 20 e 21 febbraio 2003 al Padiglione 21 Sala C il Convegno Vision Automation dal titolo: "Plant Asset Management: gestire la manutenzione con i dati real time". Vision Automation è un'azienda specializzata nell'analisi e nell'ottimizzazione dell'efficienza negli impianti di produzione che distribuisce sul mercato italiano strumenti innovativi per eManufacturing e Plant Asset Mangement. Le soluzioni proposte da Vision Automation sono basate su tecnologia standard, ampiamente integrabili ed espandibili, per una gestione operativa di eccellenza degli impianti industriali. L'offerta di Vision Automation comprende tools per la gestione della manutenzione programmata, straordinaria e correttiva, con acquisizione dei dati direttamente dall'impianto e prodotti software appositamente studiati per applicazioni in ambienti farmaceutici regolamentati secondo standard Fda (Food & Drug Administration). Nel corso del convegno verranno illustrate da Enzo Maria Tieghi, Amministratore Delegato, e Massimo Baviera, Senior Application Engineer, la missione e i servizi di Vision Automation e verranno presentate le caratteristiche di idus Information System, la soluzione software di produzione svedese che fornisce un approccio efficace, semplice ed intuitivo al Plant Asset Management e che risponde a tutte le necessità di gestione della manutenzione e della documentazione tecnica degli impianti. Gli interventi illustreranno anche le funzionalità di Dusifix, la nuova applicazione che permette la completa integrazione tra il sistema Hmi/Scada iFix (Ge Fanuc Intellution) e il sistema informativo per la gestione della manutenzione idus Information System. Il convegno si concluderà con interessanti dimostrazioni di prodotto. Gli incontri avranno luogo il giorno 20 febbraio 2003 alle ore 16.30 ed il giorno seguente, 21 febbraio 2003, alle ore 15.30. Per scaricare il programma dei convegni è possibile collegarsi al sito www.smi.bolognafiere.it e consultare la sezione "Convegni". 

SEMINARIO: POLITICHE DI SERVIZIO E RELAZIONE CON IL CLIENTE NEI PUNTI VENDITA 
Milano, 11 febbraio 2003 - Obiettivi - La qualità del servizio fornito ai clienti è il risultato di due attività diverse ma strettamente connesse: l'attività di organizzazione, cioè la progettazione, l'implementazione e il monitoraggio del livello di servizio; i comportamenti di servizio messi in atto dal personale di contatto nei "momenti della verità", in cui il cliente incontra effettivamente l'organizzazione e ne sperimenta il servizio. Il seminario si propone di analizzare entrambi i fronti, con un enfasi sul "come fare" nell'organizzare il servizio e nel formare le persone, identificando soluzioni e trasmettendo messaggi che siano coerenti con il posizionamento strategico e l'offerta commerciale dell'azienda. Destinatari - Il seminario è rivolto in particolare a Retail manager, Direttori Commerciali, Direttori del personale, Responsabili dello Sviluppo e Formazione di aziende della Gdo o che comunque gestiscono punti vendita propri. Docenti - Emanuele Schmidt - Partner Mida, Responsabile del Settore Grande Distribuzione e Retail, lavora in questo campo dal 1987. Ha gestito per diverse aziende della distribuzione e di servizio ampi progetti di orientamento al servizio ed alla relazione con il cliente. Attilio Rossi - In consulenza da cinque anni, ha lavorato precedentemente per una primaria azienda della Grande Distribuzione, in cui ha svolto il ruolo di Responsabile dello Sviluppo, Selezione e Formazione. Ha gestito, sia dall'interno, sia come consulente, importanti progetti di miglioramento della qualità di servizio e di formazione. Contenuti - Modelli e teorie del servizio; Metodologie per la definizione delle politiche di servizio (standard di servizio e sistemi di realizzazione); Metodologie per il monitoraggio del livello di servizio (indicatori interni, customer satisfaction e cliente misterioso); Panoramica sulle diverse modalità di formazione del personale di front office alla relazione diretta, telefonica e mediata (tramite posta e posta elettronica); Approfondimenti ed esempi di formazione al servizio: Processi a cascata gestiti dai capi; Campagne formative; Riunioni periodiche di aggiornamento e sensibilizzazione; Modalità di aggiornamento permanente tramite intranet ed internet; Modalità innovative e "non formative". Testimone Paola Laura Ciabucchi - Capo Settore Qualità e Servizio di Coop Centro Italia, azienda della Grande Distribuzione che gestisce supermercati e ipermercati. È responsabile della progettazione e dello sviluppo del sistema di Qualità aziendale, del coordinamento di tutte le attività di ascolto del cliente e del presidio del livello di Servizio. Testimonianza - Paola Laura Ciabucchi presenterà un progetto integrato di miglioramento del servizio: dalla definizione degli standard di servizio, degli indicatori di prestazione e delle modalità di monitoraggio, all'impostazione di un programma di formazione che ha coinvolto tutto il personale di contatto con il cliente e i loro capi, alla creazione di un sistema di monitoraggio esterno tramite "cliente misterioso". 19 febbraio 2003 dalle h. 9.00 alle 18.00 presso Centro Congressi Palazzo delle Stelline Corso Magenta, 61 - Milano Per informazioni e iscrizioni: Popai Europe Italia, tel. 02/39257248, e-mail info@popai.it 

LA COMMISSIONE DÀ VIA LIBERA ALLA SOCIETÀ A DOPPIA QUOTAZIONE CHE RIUNISCE LE ATTIVITÀ CROCIERISTICHE DI CARNIVAL E DI P&O PRINCESS 
Bruxelles, 11 febbraio 2003 - La Commissione europea ha autorizzato l'accordo tra la compagnia crocieristica statunitense Carnival Corp. e la compagnia crocieristica britannica P&O Princess plc per la costituzione di una società a doppia quotazione che riunirà le attività delle due compagnie. La Commissione ha concluso che non vi sono stati cambiamenti significati nel mercato europeo delle crociere da quando, nel luglio scorso, la Commissione ha dato via libera a quella che allora si presentava come un'offerta pubblica di acquisto su P&O Princess da parte di Carnival. L'8 gennaio 2003 la Commissione ha ricevuto la notifica di un'operazione che prevede la costituzione di una società a doppia quotazione da parte di P&O Princess e Carnival. L'operazione non comporterà una fusione o il trasferimento di attività tra Carnival e P&O. Le due compagnie saranno gestite e dirette come se fossero un'unica impresa, sulla base di accordi contrattuali e di modifiche ai rispettivi atti costitutivi. Sebbene ciascuna compagnia continuerà a avere esistenza autonoma, i consigli di amministrazione e gli alti dirigenti saranno gli stessi. L'indagine della Commissione ha confermato che la struttura della società a doppia quotazione non riveste alcun rilievo particolare ai fini dell'analisi del progetto di operazione sotto il profilo della concorrenza e che sotto tale profilo l'operazione in oggetto non è sostanzialmente diversa dalla precedente offerta di Carnival su P&O Princess, offerta autorizzata dalla Commissione nel luglio scorso. Dall'indagine della Commissione è altresì emerso che dal luglio 2002 non si sono verificati cambiamenti significativi sui mercati crocieristici interessati. La Commissione ha pertanto autorizzato l'operazione. Contesto Carnival è una compagnia crocieristica statunitense operante a livello mondiale con marchi quali Holland America, Costa, Cunard e altri. P&O è una compagnia crocieristica britannica che possiede marchi quali Princess, Swan Hellenic e altri. All'inizio dello scorso anno P&O Princess era stata oggetto delle attenzioni sia di Royal Caribbean, società con la quale P&O Princess aveva poi concordato un'operazione di concentrazione, che di Carnival, che aveva lanciato un'offerta pubblica di acquisto ostile. L'offerta di Carnival su P&O Princess era stata notificata alla Commissione nel febbraio 2002. Il progetto di operazione tra P&O Princess e Royal Caribbean non superava la soglia di fatturato che il regolamento sulle concentrazioni stabilisce come soglia per far scattare la giurisdizione della UE su un'operazione di concentrazione, e pertanto il caso era stato esaminato dalle autorità britanniche della concorrenza. Il 24 luglio 2002, al termine di un'attenta indagine, la Commissione aveva dato via libera all'offerta di Carnival su P&O Princess. Successivamente P&O Princess ha abbandonato il progetto di fusione con Royal Caribbean e il 24 ottobre 2002 ha concluso un accordo con Carnival per la costituzione di una società a doppia quotazione. 

QATAR AIRWAYS A KATHMANDU HA AUMENTATO IL SUO IMPEGNO IN NEPAL APRENDO IN GENNAIO NUOVI UFFICI A KATHMANDU E CONSEGNANDO PREMI SPECIALI AGLI AGENTI DI VIAGGIO DEL PAESE. 
Milano, 11 febbraio 2003 - Il Ceo della Qatar Airways, Mr. Akbar Al Baker, ha raggiunto Kathmandu per inaugurare ufficialmente i nuovi uffici della Qatar Airways a Siddhi Bhawan, Kantipath, e per consegnare i premi. "È con grande piacere che apro questi uffici oggi - ha affermato Mr. Al Baker - Questa inaugurazione evidenzia il nostro continuo impegno a servire Kathmandu e il mercato turistico del Nepal. I nuovi uffici, che ci permetteranno di offrire ai nostri clienti in Nepal un servizio migliore, fanno parte di un piano strategico che prevede l'apertura di altri uffici Qatar Airways nelle destinazioni del suo network. I nuovi uffici rappresentano solo una parte del nostro continuo impegno - che ha reso Qatar Airways una delle compagnie aeree in maggior crescita al mondo - nel portare nuovi servizi a Kathmandu. Ormai operiamo giornalmente su Kathmandu, con connessioni molto convenienti per l'Europa. Grazie a un nuovo accordo aereo fra Qatar e Nepal, abbiamo in programma di aumentare i nostri voli per Kathmandu fino a 11 alla settimana, e di arrivare ad avere quattro voli cargo alla settimana. Il nuovo accordo ci permette di offrire più servizi "point-to-point" da e per Kathmandu. In un futuro non troppo lontano svilupperemo servizi da Kathmandu a Kuala Lumpur e a Bandar Siri Begaw nel Brunei. L'accordo, inoltre, ci permette di operare su Kathmandu via Mosca, Karachi e una terza destinazione che deve ancora essere decisa. Kathmandu è molto importante per i piani della Qatar Airways di estendere i nostri servizi attraverso l'Asia" ha affermato Mr. Al Baker. Mr. Al Baker ha anche consegnato dei premi speciali agli agenti di viaggio per onorare il loro impegno verso la compagnia aerea. "Qatar Airways ha avuto un grande successo a Kathmandu, che va in parte attribuito al duro lavoro degli agenti di viaggio del Nepal. Questi premi rappresentano il riconoscimento del loro contributo alla nostra crescita come linea aerea" ha sottolineato Mr. Al Baker. Qatar Airways è una della compagnie più in crescita nel panorama aereo mondiale. Sta sostenendo un programma di rapida espansione che vedrà aumentare il suo network da 38 a 50 destinazioni nel mondo entro il 2004, e la sua flotta da 18 a più di 30 entro il 2005. Qatar Airways ha iniziato a servire Kathmandu nel 1996 con un volo a settimana. Oggi vola su Kathmandu giornalmente e spesso è la linea aerea prescelta dai membri della Famiglia Reale del Nepal per raggiungere l'Europa. 

LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI HERTZ LEASE EUROPE DA PARTE DI SOCIÉTÉ GÉNÉRALE 
Bruxelles, 11 febbraio 2003 - La Commissione europea ha autorizzato il progetto mediante il quale la banca francese Société Générale rileva da Ford Motor Company le attività nel settore dell'autonoleggio di Hertz Lease. L'operazione non determinerà modifiche significative delle forze concorrenziali sui mercati del noleggio di parchi autoveicoli negli Stati membri dell'UE. Hertz Lease è il marchio commerciale di Axus International, che opera nel noleggio a lungo termine di auto aziendali e nei servizi di gestione di parchi autoveicoli. Il 9 gennaio 2003, la Commissione ha ricevuto la notifica di un progetto di concentrazione mediante il quale Société Générale acquisirà il controllo di 15 imprese(1) che costituiscono il gruppo Axus International Hertz Lease Europe (AIHL Europe). Axus International è una controllata di Ford Motor Company. L'indagine della Commissione ha individuato sovrapposizioni tra le attività di Société Générale e Hertz Lease in taluni paesi europei per quanto riguarda la prestazione di servizi di noleggio a lungo termine di auto aziendali e di gestione di parchi autoveicoli. L'attività in questione consiste nell'offerta di leasing operativi alle imprese per il loro parco veicoli leggeri, in combinazione con servizi di gestione che di norma includono assicurazione, riparazioni, manutenzione e rifornimenti di carburante. Société Générale è presente su tale mercato attraverso la sua divisione specializzata, che opera con il marchio ALD. La Commissione ha tuttavia concluso che Société Générale dovrà affrontare un'intensa concorrenza anche in Francia ed in Italia, dove deterrebbe le quote di mercato più elevate. Tra i concorrenti figurano Diac Location di Renault, il gruppo Europcar di Volkswagen, Arval PHH di BNP Paribas ed altre banche e imprese automobilistiche multinazionali che prestano anche servizi di gestione di parchi autoveicoli. 

PARTE "ULISSE", IL CICLO DI INCONTRI SULLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE 
Reggio Emilia, 11 febbraio 2003 - Centro Servizi P.M.I., società di formazione delle Associazioni Piccole e Medie Industrie (Api) di Reggio Emilia, Parma, Modena e Forlì-Cesena, organizza un ciclo di 16 seminari dal titolo "Ulisse" sulla gestione a 360 gradi delle risorse umane. Il progetto "Ulisse", presentato in un incontro aperto al pubblico a fine novembre 2002, parte mercoledì prossimo 12 febbraio 2003 con il primo dei 16 seminari, dal titolo "La retribuzione legata ai risultati aziendali e il calcolo dei parametri di bilancio". Dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 18,00, presso le aule di Centro Servizi P.M.I. di Via Che Guevara 2, la Dott.ssa Giuseppina Speziale - Responsabile Sindacale dell'Api di Reggio Emilia - e il Dott. Roberto Menziani - esperto consulente di controllo di gestione - apriranno il ciclo di seminari parlando di retribuzione variabile collettiva e individuale, di normativa del lavoro vigente e di trattamento previdenziale, di trattativa sindacale, di come quantificare gli obiettivi aziendali e di quali dati utilizzare per quantificarli, di come calcolare le variazioni in aumento delle retribuzioni in base al raggiungimento degli obiettivi aziendali. La variabilità della retribuzione in base ai risultati aziendali e il calcolo dei parametri di bilancio sono solo il primo dei contenuti da sviscerare per una gestione efficace delle risorse umane; il ciclo di seminari è stato infatti strutturato in modo tale da affrontare il tema della gestione del personale a 360 gradi, ossia da un punto di vista economico, organizzativo, emotivo, qualitativo, di marketing. I destinatari del progetto "Ulisse" possono essere molto diversi nei 16 seminari, nonostante il filo conduttore di tutti gli incontri sia la gestione delle risorse umane: Imprenditori, Responsabili Amministrativi laddove si approfondisce il tema del costo del lavoro e del contenimento dei costi, Responsabili del Sistema Qualità laddove si approfondisce il tema del coinvolgimento delle risorse umane nei sistemi di gestione per la qualità, Responsabili del Personale laddove si approfondisce il tema della valutazione delle competenze, Responsabili Marketing e Comunicazione laddove si approfondisce l'importanza della condivisione in azienda del posizionamento e dell'immagine aziendale. Per facilitare la partecipazione - soprattutto da parte di uomini di impresa - all'intero ciclo di seminari, le giornate di approfondimento si distribuiscono in tutto l'arco dell'anno, con un intervallo di circa due settimane tra un seminario e il seminario successivo. L'ultimo seminario, dal titolo "Strumenti innovativi di problem solving" si terrà infatti mercoledì 26 novembre 2003. Ogni seminario prevede una quota di partecipazione a carico dei partecipanti. La partecipazione all'intero ciclo di seminari o ad un ciclo ridotto di 8 incontri consente notevoli riduzioni di prezzo, oltre a garantire alle aziende la partecipazione di due persone, che possono essere diverse a ogni seminario. Infolink: www.cspmi.it 

ASSEGNATE LE BORSE DI STUDIO INTITOLATE A "GIOVANNA CRIVELLI" 
Milano, 10 febbraio 2003 - UniCredito Italiano ha assegnato ieri le due Borse di Studio in memoria di "Giovanna Crivelli", giovane funzionario del Gruppo prematuramente scomparsa, finalizzate alla formazione di ricercatori attraverso il perfezionamento all'estero degli studi teorici ed empirici nel campo dell'economia politica, dell'economia dei mercati finanziari e della politica economica. I vincitori sono Pietro Coretto, 25 anni, residente a Atripalda (Av), e Claudia Neri, 23 anni, di Torre del Lago (Lu), Coretto si è laureato il 6 marzo 2002 all'Università degli Studi di Salerno con 110 e lode e "dignità di pubblicazione". Ha realizzato una tesi in Programmazione Economica: "Informazione, Entropia e Scelte in Condizioni di Incertezza". Intende perfezionare gli studi presso una Università degli U.S.A. o dell'U.E. (Francia, U.K., Spagna, Belgio). Claudia Neri si è laureata il 4 luglio 2002 presso l'Università degli Studi di Pisa con 110 e lode. La tesi in Economia dei Mercati Finanziari ha preso in esame "La microstruttura del mercato interbancario dei depositi E-Mid". Intende perfezionare gli studi presso l'Università Pompeu Fabra di Barcellona (Spagna. Le borse comportano l'iscrizione e l'obbligo di frequenza per l'anno accademico 2003/2004, presso una Università di uno Stato dell'Unione Europea o degli Stati Uniti d'America, del primo anno di un corso di perfezionamento in linea con gli studi svolti, di durata non inferiore a 9 mesi, rinnovabili. L'importo di ciascuna borsa di studio è stabilito in 27.500 euro se per uno Stato dell'Unione Europea; 35.000 dollari USA se per gli Stati Uniti. Erano ammessi al concorso le cittadine e i cittadini italiani laureati presso un'Università italiana dopo il 31 luglio 2000, con un punteggio non inferiore a 110/110 e una buona conoscenza della lingua straniera utilizzata nei corsi universitari prescelti per la fruizione della borsa di studio. Almeno una delle due borse doveva essere assegnata a una donna: ciò al fine di commemorare in modo ancor più significativo Giovanna Crivelli e ricordare il suo impegno per la realizzazione delle "pari opportunità". Al concorso hanno partecipato in tutto 89 richiedenti, tra i quali 45 donne. La Commissione esaminatrice è stata presieduta dal Ch.mo prof. Franco Bruni - Ordinario di Economia Monetaria Internazionale presso l'Università Luigi Bocconi di Milano - e composta da altri sei membri scelti tra docenti universitari. 

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