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di
MARTEDI'
11 FEBBRAIO 2003
pagina 1
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LA
COMMISSIONE EUROPEA PROPONE L'ISTITUZIONE DI UN'AGENZIA PER LA SICUREZZA
DELLE RETI PER ACCRESCERE LA SICUREZZA INFORMATICA IN EUROPA
Bruxelles,
11 febbraio 2003 - La Commissione europea è sul punto di presentare una
proposta di regolamento relativo all'istituzione di un'Agenzia per la
sicurezza delle reti e dell'informazione, chiamata a fungere da centro di
competenza presso il quale gli Stati membri e le istituzioni europee possano
acquisire una consulenza sulle questioni relative alla sicurezza
informatica. L'Agenzia svolgerà un ruolo di primo piano ai fini della
sicurezza dell'economia digitale europea e dello sviluppo della società
dell'informazione. Presterà inoltre assistenza alle autorità degli Stati
membri, e in particolare ai team di pronto intervento in caso di emergenza
informatica, per garantire l'interoperabilità tra le funzioni di sicurezza
dell'informazione nelle reti e nei sistemi informativi. Erkki Liikanen,
commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha
affermato che l'UE trarrà vantaggio dal maggiore coordinamento tra gli
Stati membri per realizzare un livello di sicurezza sufficientemente alto in
ognuno di essi. L'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e
dell'informazione farà tesoro delle azioni svolte in questo settore a
livello nazionale per accrescere i livelli di sicurezza e migliorare la
capacità degli Stati membri e delle istituzioni europee di prevenire e far
fronte ai problemi legati alla sicurezza delle reti e dell'informazione.
Enti pubblici e organizzazioni private con finalità diverse raccolgono dati
relativi agli incidenti che colpiscono le loro strutture di TI e altri dati
pertinenti in termini di sicurezza dell'informazione. Non esiste tuttavia, a
livello europeo, un'entità centrale che raccolga e analizzi i suddetti dati
a sostegno dell'azione politica dell'UE in questo campo e nel contempo
apporti un valore aggiunto alle iniziative condotte a livello nazionale.
L'elemento essenziale in questo settore è la cooperazione. L'Agenzia
europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione permetterà di
avviare azioni di cooperazione tra i diversi soggetti interessati alla
sicurezza dell'informazione, ad esempio per sostenere lo sviluppo di un
commercio elettronico sicuro. Il commissario Liikanen sostiene al riguardo
che tale cooperazione costituisce una condizione preliminare essenziale per
la sicurezza del funzionamento delle reti e dei sistemi informativi in
Europa. Oltre il 90% delle imprese dell'UE è oggi collegata ad Internet e
la maggior parte di esse gestisce un proprio sito web. Nel 2002 il 40% circa
delle famiglie dell'UE disponeva di un collegamento ad Internet e oltre i
due terzi della popolazione usava un telefono cellulare. Le pubbliche
amministrazioni offrono sempre più i propri servizi online. I computer e le
reti di comunicazione controllano infrastrutture essenziali quali
l'approvvigionamento elettrico e idrico e i sistemi di trasporto pubblico.
Molte cose dipendono ormai dalle reti e dai sistemi di informazione e,
soprattutto dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, la sicurezza del loro
funzionamento è diventata un fattore di preoccupazione centrale per tutti
noi: cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Nei prossimi tempi le
esigenze di sicurezza evolveranno rapidamente con l'ulteriore sviluppo delle
reti e delle tecnologie informatiche e con la progressiva onnipresenza delle
comunicazioni elettroniche. Le connessioni a larga banda, ad esempio,
permetteranno di rimanere costantemente collegati ad Internet, moltiplicando
quindi i rischi di aggressioni informatiche, mentre le nuove applicazioni
senza filo consentiranno di disporre un accesso a Internet ovunque. Dal
punto di vista delle politiche dell'UE, le attività relative alla sicurezza
delle reti e dell'informazione sono collegate al quadro normativo sulle
telecomunicazioni, sulla protezione dei dati e sulla criminalità
informatica. Le autorità nazionali si sentono investite di una
responsabilità sempre maggiore nei confronti dei loro cittadini e si
adoperano costantemente per migliorare la sicurezza sul loro territorio. Gli
Stati membri, tuttavia, si trovano in stadi diversi di sviluppo di tali
attività e il loro approccio non è uniforme. Malgrado la sicurezza non sia
una problematica che riguarda isolatamente un singolo paese, gli Stati
membri non hanno a tutt'oggi dato vita ad una vera e propria cooperazione
transfrontaliera sistematica in materia di sicurezza delle reti e
dell'informazione. I problemi legati alla sicurezza delle reti e
dell'informazione hanno anche una dimensione mondiale in quanto le reti di
comunicazione elettronica non si fermano alle frontiere nazionali o alle
frontiere europee. È pertanto necessaria una più intensa cooperazione
internazionale in questo settore. Da questo punto di vista, l'Agenzia
permetterà all'UE di stringere i necessari contatti con gli organismi
competenti dei paesi terzi. Il commissario Liikanen ha affermato, al
riguardo, che sia la società nel suo insieme che i singoli individui devono
imparare a controllare i rischi derivanti dalle reti e dai sistemi di
informazione. L'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e
dell'informazione, sostiene Liikanen, contribuirà a questo scopo.
LIBRO
BIANCO SUL WELFARE
Roma, 11 febbraio 2002 - Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
ha pubblicato online il Libro Bianco sul Welfare, un documento di 40 pagine
che rappresenta la fotografia dello Stato sociale in Italia e che servira' a
ridisegnare concretamente il Welfare nel nostro Paese. ueste le priorita'
fissate: servizi e giustizia fiscale per le famiglie, sostegno alle poverta'
estreme, interventi a favore dei non autosufficienti, maggior tutela e
valutazione del mondo dell'handicap e avvio di politiche che consentano di
superare il problema demografico. Sono previsti, inoltre, sostegni ai nuclei
familiari con in casa persone non autosufficienti, incentivi alla formazione
di nuove famiglie, maggiori deduzioni fiscali per le famiglie con figli,
aiuti alle giovani coppie, la defiscalizzazione delle spese di accesso ai
servizi del privato sociale ed un ulteriore sviluppo degli asili nido e di
quelli aziendali. http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/librobianco_welfare/index.html
E'
LEGGE LA RIFORMA DEL LAVORO
Roma, 11 febbraio 2003 - L'Assemblea del Senato, nella seduta del 4 febbraio
scorso, ha approvato in maniera definitiva la legge delega sulla riforma del
mercato del lavoro. Si tratta di un testo di 10 articoli che contiene
rilevanti novita' in tema di collocamento, formazione e contratti atipici.
La riforma permette al nostro Paese di fare grandi passi avanti all'interno
dell'Unione europea, rendendo il nostro mercato del lavoro piu' moderno e
flessibile, migliorandone l'efficienza e sostenendo politiche attive per il
lavoro. http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/18558.htm
http://www.welfare.gov.it/aree+di+interesse/attivita+di+coo
rdinamento+e+supporto/comunicazione+istituzionale/documenti
/iter+della+Riforma+Biagi.htm
LA
RESPONSABILITA' SOCIALE, UNA SFIDA PER LE IMPRESE PRIMA CONFERENZA NAZIONALE
SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA, CUI HANNO ADERITO OLTRE 400
IMPRENDITORI, ANCHE IL GOVERNO CON LA PRESENZA DI ROBERTO MARONI, MINISTRO
DEL WELFARE
Milano, 11 febbraio 2003 - Un'impresa della grande distribuzione che, in
partnership con i servizi sociali e la biblioteca locali, consegna a
domicilio a disabili e anziani spesa e libri. Una grande compagnia che,
grazie anche al contributo dei proprio assicurati, realizza nuovi arredi per
il reparto pediatrico di un ospedale e adotta a distanza 42 bambini
dell'Angola. Un istituto di credito che promuove, attraverso la formula del
microcredito, assistenza tecnica e finanziamenti alle popolazioni locali
dell'Equador. Una piccola media impresa che dona a un'associazione
umanitaria italiana teli ospedalieri di propria produzione per le
popolazione afghane. Questi sono alcuni dei 30 casi concreti di impegno
delle imprese italiane nell'ottica della responsabilità sociale che sono
stati illustrati nel corso della conferenza nazionale "Responsabilità
sociale & l'impresa per il futuro che si è tenuta lunedì 10 febbraio a
Milano (Auditorium Assolombarda, via Pantano 9, ore 9.00-18.30). L'evento,
organizzato da Sodalitas, Associazione per lo Sviluppo dell'Imprenditoria
nel Sociale, con la collaborazione di Impronta etica e Isvi, ha concluso la
tappa italiana della Campagna europea sulla Responsabilità Sociale
d'Impresa www.sodalitas.it/maratona La Campagna europea e' stata promossa da
Csr Europe (un business network di 50 grandi imprese e 15 partner nazionali)
e sostenuta direttamente dalla Commissione Europea, per accrescere
l'attenzione delle imprese a favore del miglioramento della comunità in cui
sono inserite. La Campagna europea, che si presenta come una vera e propria
Maratona, ha già toccato diversi paesi - Grecia, Finlandia, Francia,
Olanda, Regno Unito, Spagna. E ora con la conclusione della tappa italiana,
la torcia simbolica della Responsabilità sociale è passata all'Irlanda.
Hanno aperto i lavori della mattina le massime autorità cittadine: Dionigi
Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, Gabriele Albertini, Sindaco di Milano,
Federico Falck, presidente di Sodalitas, Michele Perini, presidente di
Assolombarda. Federico Falck, oltre a segnalare il suo apprezzamento per la
significativa mobilitazione delle imprese italiane alla Campagna, ha
annunciato: "Sodalitas intende rendere permanente questo
coinvolgimento, dando vita ad un Centro per lo sviluppo della responsabilità
sociale, un punto di incontro e riferimento per le imprese su questi temi.
Tra gli obiettivi del Centro: la promozione di un costante confronto sul
tema della Responsabilità sociale tra tutti gli stakeholder interessati, il
mantenimento di un costante contatto con i partner europei per un proficuo
scambio di esperienze, la collaborazione con le istituzioni locali e
nazionali per fare della responsabilità d'impresa uno dei motori dello
sviluppo sociale del Paese". Sono seguiti gli interventi di Diana
Bracco, Consigliere incaricato di Confindustria per l'Innovazione e lo
Sviluppo Tecnologico, Richard Howitt, rappresentante del Parlamento europeo
e Roberto Maroni, Ministro del Welfare, che ha illustrato il suo progetto
sulla Responsabilità sociale d'impresa, inserita tra le 5 priorità del
Governo. Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei Ministri, si è
dichiarato molto dispiaciuto per non essere riuscito, a causa di alcuni
impegni urgenti, a partecipare ai lavori di questa prima conferenza
nazionale. Ha sottolineato comunque, attraverso un messaggio scritto, il suo
forte interesse per il tema della responsabilità sociale d'impresa. La via
italiana alla responsabilità sociale d'impresa è stata discussa da diversi
imprenditori nel corso della tavola rotonda condotta da Gianfranco Fabi,
vicedirettore de Il Sole 24 Ore. Hanno partecipato: Nicola Aliperti, Hewlett
Packard Italiana, Diana Bracco, Bracco spa, Saverio Calia di Calia spa,
Alessandro Profumo, UniCredito Italiano, Maurizio Romiti, Hdp, Luciano Sita,
Granarolo, Marco Tronchetti Provera, Pirelli. Hanno dato testimonianza
anche: Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone Omnitel, Pasquale
Pistorio, presidente di ST Microelectronics, Vittorio Rossi, amministratore
delegato di Siemens. A conclusione della mattinata si è tenuta la consegna
del Sodalitas Social Award, il premio per le aziende che si sono distinte
nella realizzazione di programmi di alto contenuto e valore sociale, per
ognuna delle quattro categorie in cui è articolato: processi interni
aziendali, miglior programma di partnership nella comunità, miglior
campagna di marketing sociale, migliori iniziative di finanza socialmente
responsabile (in cartella la scheda con elenco dei vincitori e motivazioni
della Giuria). I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con tre convegni in
parallelo per illustrare - con alcune significative testimonianze di
imprenditori, enti nonprofit, istituzioni, esponenti del credito e del mondo
universitario - gli strumenti di responsabilità sociale d'impresa più
diffusi e utilizzati nel nostro Paese (partnership, marketing sociale,
finanza etica): ?Partnership nella comunità e marketing sociale introdotto
da Roberto Maroni, Ministro del Welfare e con la partecipazione di Nicoletta
Fiorucci di Anima e Andrea Muccioli della Comunità di San Patrignano
?L'impegno sociale delle PMI aperto da Carlo Moretti, presidente della
Piccola Industria ?Finanza e responsabilità sociale introdotto da Maurizio
Sella, presidente Abi.
NEW
GUIDELINE OF THE ECB CONCERNING EUROSYSTEM REPORTING REQUIREMENTS AND
PROCEDURES IN THE FIELD OF MONEY AND BANKING STATISTICS
Francoforte 11 February 2003 - The European Central Bank (Ecb) will today
release a Guideline http://www.ecb.int/pub/legal/ecb20032en.pdf
concerning certain statistical reporting requirements of the Ecb and the
procedures for reporting by the national central banks of statistical
information in the field of money and banking statistics. This Guideline,
which was adopted by the Governing Council of the Ecb on 6 February 2003,
defines and organises the exchange of the relevant statistical information
within the Eurosystem. It enters into force tomorrow and replaces Guideline
Ecb/2002/5 of 30 July 2002. Among other things, the new Guideline governs
the reporting of supplementary data on structural indicators of EU banking
developments. Moreover, appropriate references to the new Ecb Regulations on
Mfi balance sheet statistics (Ecb/2001/13) and Mfi interest rate statistics
(Ecb/2001/18) have been inserted. The Guideline will be available in English
on the Ecb's website as from 3 p.m. Ecb time (C.E.T.) and in the other
official Community languages in due course. Upon finalisation of the
translations it will also be published in the Official Journal of the
European Union. Copies of the printed version will be available free of
charge and can be ordered in writing from the Ecb's Press and Information
Division (Fax: +49 69 1344 7404).
"LA
QUOTAZIONE IN BORSA OGGI: IL PUNTO DI VISTA DELLE IMPRESE ITALIANE"
UN'ANALISI DI BORSA ITALIANA
Milano, 11 febbraio 2003 - Lo studio di Borsa Italiana analizza la
propensione al mercato azionario delle imprese italiane idonee alla
quotazione tenuto conto delle loro caratteristiche economiche, dei progetti
strategici, dei piani di investimento, della struttura proprietaria e delle
attitudini di imprenditori e manager. L'analisi è stata condotta attraverso
un'indagine effettuata presso un campione rappresentativo di 1.200 imprese
quotabili individuate attraverso criteri dimensionali, reddituali e di
struttura proprietaria. 250 società hanno concretamente introdotto la
quotazione tra le loro opzioni strategiche. Il 57,8% delle 1.200 imprese
quotabili ha già effettuato una riflessione circa la quotazione, giungendo
a diverse conclusioni: 250 società, pari al 21,6%, hanno già esplicitato
la quotazione tra gli obiettivi strategici mentre il 26,1% non esclude la
quotazione pur non avendo incluso questo obiettivo tra quelli di breve
termine. Il 10,1% ha invece concluso negativamente la sua riflessione. Il
rimanente 42,2% del totale non ha ancora riflettuto sulla possibilità di
quotarsi. Nel corso degli ultimi cinque anni ha avuto luogo un mutamento
positivo nell'attitudine delle imprese verso il mercato azionario. Il
confronto con un'analoga indagine effettuata nel 1997 mostra un deciso
aumento non solo di coloro che hanno già preso in considerazione la
possibilità di quotazione dell'azienda (dal 46,0% al 57,8%), ma soprattutto
di coloro che hanno esplicitato questa possibilità tra i piani strategici
di medio periodo (dal 4,1% al 21,6%). Le imprese riconoscono in modo
crescente i vantaggi offerti dall'accesso al mercato azionario. Il 76,3%
degli intervistati si dichiara d'accordo sul fatto che la quotazione può
essere un momento per raccogliere nuovo capitale, il 50,5% con la possibilità
di migliorare i rapporti con il sistema bancario, il 41,1% con il ritorno di
immagine generato dall'entrata in Borsa. Il gruppo di imprese più vicino
alla quotazione le attribuisce però un maggior valore in termini di capacità
di migliorare i rapporti con il sistema bancario e di riduzione del costo
del debito: essa appare dunque come una scelta alternativa ad altre fonti di
finanziamento, capace di apportare benefici finanziari più che industriali
e strategici, quali lo stimolo all'introduzione di sistemi organizzativi più
avanzati o la ristrutturazione della proprietà. La quotazione è una scelta
che si accompagna all'effettiva volontà, da parte degli imprenditori, di
avviare progetti di crescita a medio e lungo termine e di introdurre criteri
manageriali dinamici. Dal punto di vista dei piani strategici e degli
assetti proprietari, le società quotabili riflettono alcune caratteristiche
del tessuto imprenditoriale del Paese: si tratta di imprese dalla compagine
proprietaria molto concentrata (nel 70% dei casi il numero di soci è
inferiore a sei) con un forte ruolo della famiglia di riferimento (nel 43,1%
dei casi la famiglia possiede l'intera proprietà e nell'84,4% dei casi la
proprietà include almeno un socio familiare). Il forte legame personale tra
i proprietari si rileva anche nelle modalità di gestione e nella limitata
disponibilità all'allargamento della proprietà: solo il 43,0% degli
intervistati sarebbe disposto a rinunciare a una quota della proprietà per
sfruttare le opportunità di crescita e solo il 39,5% dichiara la
disponibilità della proprietà a modificare il proprio ruolo in azienda.
Queste imprese mostrano una tendenza alla "monodirezionalità"
delle strategie: le caratteristiche e la gamma di prodotti e servizi sono
ritenute costituire la principale area di forza nei confronti della
concorrenza; per quasi i due terzi delle imprese le principali sfide
strategiche del settore di appartenenza si concentrano nella crescente
competizione sui prodotti esistenti. Ne conseguono progetti prioritari di
sviluppo che, per il 71,0% delle imprese, si sostanziano nell'incremento
della quota di mercato del business attuale. La diversificazione
dell'attività attraverso l'ingresso in nuove aree o in nuovi mercati
geografici è menzionata rispettivamente dal 41,5% e dal 51,0% degli
intervistati e solo il 34,0% intende porre in essere processi di crescita
esterna attraverso operazioni di fusione o acquisizione. In un contesto poco
incline ad affiancare al core business politiche strategiche innovative
basate sul reperimento di risorse esterne, le esigenze di strumenti
finanziari più complessi nascono con maggior fatica. Per i costi a essa
connessi e per l'impatto capillare che ha sulle modalità di gestione
dell'impresa, la quotazione è attuabile in modo economicamente conveniente
solo a fronte di piani di investimento dal medio orizzonte temporale e con
un elevato contenuto di novità. La riflessione sulla quotazione è più
frequente nelle imprese che hanno già avviato, all'interno di un progetto
imprenditoriale ben definito, la costituzione di un'organizzazione
gestionale più avanzata ed efficiente, che risulta anche più vicina alle
esigenze degli investitori. Da queste imprese la quotazione viene sentita
come meno complessa, avendo già superato il primo "gradino",
spesso di natura psicologica, verso il mercato. In secondo luogo,
l'interesse per il mercato è più frequente nelle imprese con strategie di
crescita più aggressive, a testimonianza del fatto che la quotazione può
sostenere progetti imprenditoriali di medio periodo. L'effettiva scelta di
quotarsi è invece positivamente influenzata dalla presenza, nell'azionariato,
di soci finanziari che contribuiscono a facilitare la fase transitoria
spesso sentita come complessa e impegnativa. Esistono ampi spazi di crescita
per il business delle investment banks domestiche, che hanno occasione di
dialogare con un gruppo di imprese oggi ancora poco valorizzato e meno
facilmente raggiungibile dai maggiori players internazionali. Le imprese
quotabili mostrano scarsa diversificazione nella tipologia di interlocutori
esterni cui ricorrono per le decisioni di finanza d'impresa, spesso prese in
completa autonomia (40,0% dei casi). Non si è ancora sviluppato il ruolo
delle banche d'investimento nella pianificazione e strutturazione di tali
operazioni, visto che gli interlocutori privilegiati delle imprese
continuano a essere quelli che le affiancano nella gestione ordinaria:
banche commerciali (38,5% di imprese) e studi di commercialisti (26,0%). Nel
complesso il livello di servizio non è percepito come soddisfacente e
questo giudizio appare generalizzato rispetto ai diversi interlocutori.
L'attività delle merchant banks non sembra avere fino a oggi raggiunto
l'intero bacino di clienti potenziali: tra le imprese che non hanno ancora
riflettuto sulla possibilità di quotarsi (42,2% del totale) solo una su
quattro è stata contattata negli ultimi due anni con una proposta di
quotazione in Borsa. Esistono spazi per Borsa Italiana per studiare forme
alternative e più segmentate di offerta di quotazione. La maggiore
difficoltà che le imprese attribuiscono al processo di quotazione è la
gestione della fase riorganizzativa. Ciò apre a Borsa Italiana la
possibilità di proporre alle imprese un'offerta di quotazione strutturata
in modo da rispondere alle diverse categorie di emittenti e agli
intermediari quella di offrire un servizio più articolato, anche sotto il
profilo della consulenza e del supporto organizzativo. I fattori legati
all'onerosità dei costi di quotazione sono rilevanti ma rivestono un peso
inferiore; sono considerati poco rilevanti i problemi legati ai tempi del
processo di quotazione. Sembra invece ormai svanito il timore di perdere,
attraverso la quotazione, il controllo della propria impresa, mentre viene
ancora percepita come problematica la trasparenza richiesta dal
mercato.
IPO
DI WIND (ENEL) PRIMA DELL'ESTATE ?
Milano, 11 febbraio 2002 - Nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a
Milano per la presentazione delle strategie di Enel nel settore del gas,
l'amministratore delegato Paolo Scaroni ha detto che gli advisor sono al
lavoro per predisporre la quotazione di Wind attraverso un'offerta pubblica
iniziale (Ipo) nell'ordine del 25% del capitale. Tale offerta potrà
avvenire tramite un'operazione primaria, quindi con un aumento di capitale e
eventualmente con un'operazione secondaria, ovvero con un'offerta di titoli
ceduti dagli azionisti. Scaroni ha inoltre aggiunto che, se le condizioni
dei mercati dovessero permetterlo, l'offerta potrebbe avvenire a partire
dall'estate.
PIONEER
INVESTMENTS: IL PRIMO MESE DEL 2003 SEGNA UNA RACCOLTA POSITIVA IN TUTTE LE
DIVISIONI (+590,4 MILIONI DI EURO, DI CUI 251 NEGLI USA ) GIUNGE A
CONCLUSIONE IL PROCESSO DI RAZIONALIZZAZIONE DELL'OFFERTA DI FONDI COMUNI IN
ITALIA
Milano, 11 febbraio 2003 - Positivo per 590,4 milioni di euro l'andamento
della raccolta netta di Pioneer Investments nel primo mese del 2003; il
patrimonio complessivo ha risentito, in particolare, del deprezzamento del
dollaro e si è attestato a 101.893,4 milioni di euro, in diminuzione 1,63%
rispetto alla fine del 2002. L'Italia, ha riportato flussi netti positivi
per 142,2 milioni di euro. Il dato negativo ottenuto nel segmento dei fondi
comuni per 218,7 milioni di euro (perimetro Assogestioni) deve essere letto
in relazione ad alcune riallocazioni di portafoglio che hanno comportato un
parcheggio temporaneo di liquidità a fine mese, rientrato poi nei primi
giorni di febbraio. Da segnalare che si sta avviando a conclusione il
processo di semplificazione societaria e di razionalizzazione della gamma
dei fondi comuni del gruppo UniCredito Italiano, con la fusione avvenuta a
cavallo d'anno dei fondi Rolo-Pioneer in UniCredit Fondi e con la fusione,
fissata per il 28 febbraio p.v., dei fondi lussemburghesi Plurifond in
quelli Pioneer. Tale snellimento renderà, d'ora in poi, più agevoli ed
efficaci i processi di innovazione di prodotto, di vendita e di
comunicazione. Il patrimonio collocato in Italia era, a fine gennaio, pari a
79.604,8 milioni di euro. La divisione International ex Italia (1) ha
conseguito complessivamente flussi netti per 60,9 milioni di euro, grazie al
buon andamento delle vendite di fondi comuni nei paesi di lingua tedesca
(+22,3 milioni di euro) e in quelli dell'America Latina (+20,8 milioni di
euro). Il patrimonio di questa divisione a fine mese ammonta a 3.597,9
milioni di euro. Nella divisione Nordamericana la raccolta continua a
seguire un trend positivo (+250,8 milioni di euro nel mese). Il fondo più
collocato rimane Pioneer High Yield, anche se si registrano flussi di
raccolta in crescita su altri fondi tra i quali Strategic Income e Small Cap
Value. Questo risultato segue l'eccezionale dato del 2002 dove la quota di
mercato della raccolta netta nel segmento di riferimento è risultata pari
al 3,63%. Il patrimonio della divisione nordamericana, come già
sottolineato, ha risentito del deprezzamento del dollaro risultando pari a
17.084,3 milioni di euro alla fine di gennaio. In dollari invece si è
mantenuto invariato rispetto al mese precedente attestandosi a 18.478,4
milioni di dollari. Positivo l'apporto della divisione New Europe
complessivamente per 136,6 milioni di euro tutti rivenienti dall'area
polacca, per il continuo successo dei prodotti obbligazionari (Pioneer Bond
Investment Fund e Pioneer Dollar Bond). Il patrimonio della divisione ha
raggiunto i 1.606,4 milioni di euro, con un incremento del 5,5% rispetto
alla fine del 2002. Pioneer Alternative Investment ha ottenuto risultati
particolarmente positivi: +45,3 milioni di euro (tali dati di raccolta,
nonché gli AuM sono già compresi nei dati delle diverse aree di business).
In particolare, la SGR italiana ha contribuito per 9,8 di euro, Pai Dublino
e Momentum, per la parte restante. Alla fine di gennaio il patrimonio
complessivo era pari a 1.536,1 milioni di euro.
IL
PROGETTO DI SVILUPPO DEL MICROCREDITO IN ECUADOR DELLE BANCHE DI CREDITO
COOPERATIVO COSA SONO LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO COS'E' FEDERCASSE
Milano, 11 febbraio 2003 - Federcasse (Federazione italiana delle Banche di
Credito Cooperativo e Casse Rurali) è l'associazione di rappresentanza e
tutela delle 470 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane,
diffuse su tutto il territorio con oltre 3 mila sportelli. Le Banche di
Credito Cooperativo (Bcc) sono banche cooperative, mutualistiche e
localistiche. Banche cooperative, ovvero società di persone e non di
capitali, regolate sul principio del voto capitario, della "porta
aperta" e che non hanno scopo di lucro. Banche mutualistiche: banche
dei soci che erogano il credito prevalentemente ai soci. Banche localistiche,
perché esse hanno un radicamento nel territorio del tutto speciale. Le Bcc
sono infatti banche del territorio: in quanto nascono dall'iniziativa di
persone del territorio. Sono nel territorio: lo abitano in via permanente
tenendovi tutta l'operatività e il potere decisionale. Lavorano per il
territorio: offrendo servizi bancari e finanziari con uno stile fondato
sull'attenzione alla persona, sulla conoscenza e la prossimità reale,
sull'inclusione nei circuiti economici degli operatori piccoli e
piccolissimi; ma anche favorendo la crescita civile del territorio.
L'attenzione alla responsabilità sociale è per le Bcc in qualche modo
"connaturata" alla propria identità (l'art. 18 dello Statuto-tipo
delle Bcc afferma che:"La Bcc ha lo scopo di favorire i soci e gli
appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca,
perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed
economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e
l'educazione al risparmio e alla previdenza".) Nel 1999 il sistema del
Credito Cooperativo ha adottato una propria Carta dei Valori che racchiude i
principi che orientano l'attività delle aziende della categoria. Nel 2002,
per la prima volta è stato realizzato un Bilancio Sociale e di Missione
"consolidato" delle Banche di Credito Cooperativo, volto non solo
a rappresentare l'azione svolta a favore dei diversi portatori di interessi,
ma anche ad evidenziare il confronto con i valori racchiusi nella Carta dei
Valori. Il Progetto "Microfinanza e banche cooperative in Ecuador"
Federcasse, a nome delle Banche di Credito Cooperativo italiane, è capofila
della partnership con Codesarrollo, una giovane realtà bancaria che sta
promovendo la costituzione di un sistema finanziario etico alternativo in
Ecuador. Nel progetto, si offrono assistenza tecnica e finanziamenti per lo
sviluppo della cooperazione di credito nel paese sudamericano promuovendo,
attraverso la formula del microcredito, lo sviluppo delle popolazioni
locali, soprattutto i più poveri, gli indios e i campesinos. Codesarrollo
è un sistema che poggia su centinaia di casse rurali, formali e non, che
nelle comunità erogano credito di piccolissima e media entità, soprattutto
in forma comunitaria attraverso "circoli di credito". L'obiettivo:
trattenere in loco la ricchezza prodotta, realizzando un'economia circolare
che crei sviluppo nelle campagne e nelle aree marginali della città e offra
un'alternativa - l'unica - ai chulqueros, gli usurai. In un contesto
finanziario inefficiente, che non sostiene le attività produttive, che
sottrae risorse al paese e le indirizza all'estero, Codesarrollo è un
soggetto economicamente sano, con un portafoglio crediti molto buono e
grandi potenzialità di sviluppo. Lo dimostrano chiaramente i dati: 7 le
agenzie regionali, 974 mila dollari il patrimonio, 7,8 milioni di dollari
l'attivo della giovane realtà ecuadoriana. Un successo raggiunto in soli 5
anni di lavoro. Di fronte al valore progettuale, etico ed economico di
Codesarrollo le Banche di Credito Cooperativo (Bcc) - con Cassa Padana, una
Bcc della provincia di Brescia, iniziale ispiratore e motore - a fianco di
altre organizzazioni italiane (il Consorzio Ctm Altromercato, Banca Popolare
Etica, Nomesis e Cuore Amico) ha dato vita ad un processo di collaborazione
con la realtà ecuadoriana. Il progetto di sostegno a Codesarrollo coinvolge
più aspetti. Esiste infatti una dimensione bancaria di primo livello, che
in Italia riguarda le singole Banche di Credito Cooperativo dal punto di
vista finanziario, di consulenza e di trasferimento di know how.
Fondamentale è anche l'aspetto produttivo-commerciale, legato al sostegno
dei produttori attraverso la rete del commercio equo e solidale e ai
progetti collegati di sviluppo, con l'obiettivo di migliorare le condizioni
socio-economiche dei piccoli produttori agroalimentari ecuadoriani. Più in
particolare, le Banche di Credito Cooperativo - nella consapevolezza che
sostenere Codesarrollo significa attivare un moltiplicatore permanente di
sviluppo pari a 10 (ogni dollaro investito nel capitale della banca permette
di effettuare prestiti per 10 dollari a campesinos e comunità locali) - si
sono attivate lanciando una campagna di capitalizzazione che ha consentito
ad oggi di raggiungere la somma di oltre 3 milioni di dollari in
finanziamenti e 400 mila dollari in azioni di donazione. Dall'avvio del
progetto, lanciato alla fine del 2001, sono state oltre 60 mila le famiglie
di campesinos che hanno potuto beneficiare di finanziamenti e sostegno. Così
come delineato, il progetto di appoggio alla microfinanza campesina si
caratterizza per una sua originalità rispetto al panorama variegato degli
aiuti al Sud del mondo. Esce innanzitutto da una logica assistenzialistica:
il sostegno economico ed il trasferimento di know how mirano infatti a
potenziare una realtà eticamente orientata, che rispetta le regole del
mercato ed è in grado di mantenersi, crescere e contribuire al
miglioramento delle condizioni di vita attraverso il sostegno alle attività
economiche produttive.
BANCA
FINNAT VARA FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN TERME ACQUI E APPRODA AL SEGMENTO
STAR DELLA BORSA ITALIANA
Roma, 11 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Finnat
(controllata da Terme Demaniali di Acqui S.p.A. società che fa capo alla
famiglia Nattino, quotata al segmento Star della Borsa Italiana) ha
deliberato in data odierna la fusione per incorporazione nella controllante
che assumerà la nuova denominazione di Banca Finnat Euramerica.
L'operazione, che dovrà essere approvata dagli Organi di Vigilanza, oltre a
favorire una significativa semplificazione della catena di controllo del
Gruppo, con la creazione di ulteriore valore per gli azionisti, consentirà
a Banca Finnat la quotazione nel segmento Star della Borsa Italiana. Il
Consiglio di Amministrazione ha quindi deliberato la convocazione di
un'Assemblea straordinaria. Come sottolineato dall'Amministratore Delegato
di Banca Finnat, Giampietro Nattino, "l'operazione rappresenta per la
Banca una evoluzione coerente con il percorso di crescita e di successo
intrapreso ormai da molti anni". "Il Gruppo Banca Finnat" ha
proseguito Nattino "nella sua storia ultracentenaria, ha saputo
trasformarsi via via che il mercato richiedeva formule e competenze nuove e
più sofisticate, raggiungendo oggi un posizionamento di rilievo nel proprio
business di riferimento e in grado di offrire servizi di alta qualità nei
settori del private banking, asset management, amministrazione fiduciaria,
brokerage, corporate finance e fondi immobiliari". "Banca Finnat"
ha concluso l'Amministratore Delegato "saprà esprimere le proprie
qualità e potenzialità, affrontando con successo la sfida del confronto
con un mercato di standing particolarmente elevato come il segmento Star
della Borsa Italiana". Il Consiglio di Amministrazione ha anche
approvato il progetto Bilancio al 31 dicembre 2002 che si è chiuso con un
utile netto di circa 1,6 milioni di euro. La raccolta globale, del gruppo al
31 dicembre 2002 ammonta ad oltre 3,9 miliardi di euro, con un incremento
superiore al 60% sull'esercizio precedente) e i volumi negoziati sono pari a
123,6 miliardi di euro.
E.BISCOM:
NEL 2002 RICAVI CONSOLIDATI A OLTRE 315 MILIONI EURO, RADDOPPIATI RISPETTO
AL 2001. PIÙ DI 245.000 CLIENTI TRA ITALIA E GERMANIA
Milano, 11 gennaio 2003 - In merito alle notizie riportate ieri mattina da
un quotidiano economico nazionale sui risultati finanziari di fine anno di
e.Biscom S.p.A. (Milano, Nuovo Mercato: Ebi), la principale società
italiana di servizi di telecomunicazione a larga banda conferma di aver
superato tutti gli obiettivi prefissati per il 2002 a livello consolidato in
termini di ricavi, clienti e Mol (Margine Operativo Lordo). I ricavi del
Gruppo e.Biscom a fine 2002 hanno raggiunto oltre 315 milioni di Euro -
rispetto ai 300 milioni di Euro inizialmente previsti - praticamente
raddoppiati rispetto ai 157,8 milioni di Euro riportati al termine del 2001.
Di questi, oltre 215 milioni di Euro sono stati realizzati da FastWeb. Al 31
dicembre 2002 il numero complessivo dei clienti di FastWeb e HanseNet ha
superato le 245.000 unità, in netto aumento rispetto sia alla stima
iniziale di 200.000 abbonati sia alla revisione al rialzo del 20% fatta
nell'ottobre scorso. Nel quarto trimestre fra Italia e Germania sono stati
acquisiti 54.000 nuovi clienti rispetto ai 36.000 registrati nel trimestre
precedente. Degli oltre 245.000 clienti riportati a fine 2002, più di
175.000 sono gli abbonati di FastWeb nelle sei città dove la rete è
operativa e i rimanenti sono i clienti di HanseNet nell'area di Amburgo.
Dopo FastWeb e HanseNet, nel quarto trimestre 2002 il Mol di e.Biscom è
stato per la prima volta positivo anche a livello consolidato per circa un
milione di Euro. Un risultato raggiunto in anticipo di un anno rispetto alle
previsioni. Il dato ha consentito a e.Biscom quasi di dimezzare la perdita
rispetto alle stime iniziali, chiudendo l'esercizio 2002 con un Mol
consolidato pari a circa -35 milioni di Euro contro i -60 milioni di Euro
previsti inizialmente. Nel 2003 il crescente successo dei servizi di
telecomunicazione a larga banda offerti da FastWeb e HanseNet confermerà il
trend di forte sviluppo del Gruppo. In particolare, e.Biscom prevede di
chiudere l'esercizio 2003 con ricavi consolidati pari a 500 milioni di Euro
- con un incremento di circa il 60% rispetto all'anno precedente - 400.000
clienti tra Italia e Germania e un Mol consolidato positivo per 70 milioni
di Euro. I dati annunciati sono preliminari e soggetti a eventuali modifiche
in occasione della presentazione dei risultati consolidati definitivi del
Gruppo e.Biscom relativi all'esercizio 2002, prevista nella seconda metà di
febbraio.
CATTOLICA
ASSICURAZIONI: CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2003
Verona, 11 febbraio 2003. Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica
Assicurazioni ha verificato la sussistenza del requisito di indipendenza
degli Amministratori sulla base dei criteri contemplati dal Codice di
autodisciplina della Borsa Italiana. Tali requisiti di indipendenza sono
stati riconosciuti a tutti i consiglieri. Cattolica Assicurazioni informa
inoltre che si avvarrà dell'opzione formulata nell'articolo 82 secondo
comma della delibera Consob n.11971, relativamente alle relazioni
trimestrali al 31 dicembre 2002 e al 30 giugno 2003, coincidenti con la
chiusura dell'esercizio e con la semestrale, avuto riguardo al calendario di
seguito riportato. Pertanto, al fine di adempiere agli obblighi informativi
riguardanti il calendario annuale degli eventi societari per l'esercizio
2003, il Consiglio di Amministrazione di Cattolica sarà convocato nelle
seguenti date: il 15 marzo per l'approvazione del progetto di bilancio per
l'esercizio 2002; il 22 marzo per approvare il bilancio consolidato; il 10
maggio per l'approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2003; il
10 settembre per l'approvazione della relazione semestrale al 30 giugno
2003; l'8 novembre per l'approvazione della terza trimestrale 2003. Il
Consiglio di Amministrazione ha anche deliberato la convocazione
dell'Assemblea dei Soci per l'approvazione del bilancio d'esercizio 2002 per
i giorni 24 e 26 aprile 2003, rispettivamente in prima e seconda
convocazione. La Società Cattolica di Assicurazione ha approvato nello
scorso novembre il Piano Industriale, che presenta un Roe atteso, al termine
del periodo triennale, del 12,3%, e un pay-out del 77%, da intendersi
computato naturalmente - per l'esercizio 2002 - al netto della componente
straordinaria derivante dallo spin-off immobiliare.
LO
SPIN-OFF DI CIT
Varese 11 febbraio 2003 - In un'ottica di riorganizzazione degli asset
immobiliari, è previsto per la fine di marzo lo Spin-off immobiliare del
Gruppo Cit relativo alle proprietà alberghiere (12 villaggi turistici e
hotels) e agli uffici in territorio nazionale. Si procederà alla cessione
di tutte le attività immobiliari di Cit nella società del Gruppo, Progetto
Italiano S.p.A ,con conseguente acquisizione sia di immobili che di
partecipazioni in società aventi come unico asset proprietà immobiliari.
E' stato inoltre affidato ad una primaria società specializzata, l'incarico
di redigere una perizia di stima del valore di tutti gli immobili oggetto
dell'operazione , che il management ritiene essere di circa 300 milioni di
EuroGli obiettivi di questa operazione sono: Utilizzare questa società
immobiliare quale veicolo per l'ottenimento di finanziamenti bancari a medio
e lungo termine. Valutare operazioni di lease-back immobiliare. Esaminare
operazioni di cessioni a operatori di "real estate"
IL
GRUPPO GONZALEZ BYASS E IL GRUPPO CAMPARI FORMANO UNA PARTNERSHIP NEL
MERCATO SPAGNOLO
Madrid, 11 febbraio 2003 - Il Gruppo Gonzalez Byass e il Gruppo Campari
annunciano la creazione di una joint-venture finalizzata al rafforzamento e
allo sviluppo delle attività di marketing e commercializzazione del loro
portafoglio prodotti nel mercato spagnolo. La joint-venture, di cui saranno
resi noti successivamente il nome e la sede, sarà operativa a partire da
aprile 2003. Il Gruppo Gonzalez Byass e il Gruppo Campari partecipano alla
società rispettivamente al 70% e al 30%; la neocostituita joint-venuture ha
un volume atteso di vendite di 1,8 milioni di casse e un fatturato atteso di
oltre ? 65 milioni. Alan Cordery, General Manager del Gruppo Gonzalez Byass
ha affermato: "Siamo felici di unire le forze con il Gruppo Campari al
fine di migliorare il nostro posizionamento strategico nel medio-lungo
termine. Contiamo su una proficua e intensa collaborazione con Campari".
Paolo Perego, Regional Director del Gruppo Campari, ha aggiunto:
"Questa iniziativa rappresenta un'ottima opportunità per sviluppare e
rafforzare le attività del Gruppo Campari in Spagna, mercato
strategico".
MICHELE
PORCELLI NOMINATO VICE PRESIDENTE DI MERLONI PROGETTI
Milano, 11 febbraio 2003 - Michele Porcelli è stato nominato Vice
Presidente di Merloni Progetti Spa, società che opera da 30 anni nel campo
del trasferimento di tecnologie e che ultimamente è impegnata nell'energy
saving, nel trading e nei servizi globali. L'incarico di Porcelli è legato,
in particolare, allo sviluppo delle attività nel campo dei servizi
all'internazionalizzazione e nel settore delle infrastutture. Porcelli ha
ricoperto in passato numerosi ruoli manageriali nel Gruppo Snia e più
recentemente è stato Vice Direttore Generale di Confindustria e Direttore
Generale di Assolombarda.
FABIO
GASPERINI NUOVO RESPONSABILE IN ITALIA PER LA FINANCIAL SERVICES INDUSTRY DI
DELOITTE CONSULTINO COORDINERÀ UN TEAM DI 70 PERSONE
Milano, 11 febbraio 2003 - Fabio Gasperini è il nuovo responsabile in
Italia della Financial Services Industry (Fsi) di Deloitte Consulting,
divisione che, all'interno della Società, offre i propri servizi di
consulenza a banche, compagnie assicurative e società di asset management.
Nato a Roma nel 1961, è laureato in Economia e Commercio presso l'Università
Statale La Sapienza di Roma ed è iscritto agli albi nazionali dei Dottori
Commercialisti e dei Revisori Contabili. Dal 1986 al 2002 ha lavorato in
Arthur Andersen Mba, dove ha creato la Practice Financial Services della
quale è stato Partner e Responsabile per i servizi di Business Consulting,
specializzandosi nei settori banking e asset management. Nella Fsi di
Deloitte Consulting coordinerà un team di 70 persone e sarà responsabile,
fra gli altri, di progetti di consulenza relativi a Strategy, Organization
and System Review, Profitability Analysis, Technology effectiveness,
Business intelligence e Business Process Reengineering. "Il settore dei
servizi finanziari è da tempo entrato in una fase di forte trasformazione
per effetto di scelte di ordine strategico, come integrazioni e
consolidamenti, che non sempre sono state supportate da adeguate piattaforme
tecnologiche" ha dichiarato Fabio Gasperini. "In questo contesto,
la missione del consulente Fsi di Deloitte Consulting è di affiancare i
propri clienti sul mercato per aumentarne la competitività sia nei
confronti della concorrenza sia nella capacità di soddisfare e anticipare i
bisogni dei consumatori finali, coniugando strategia e tecnologia. In
quest'ottica la Fsi di Deloitte Consulting è stata rinforzata con l'arrivo
di 50 nuovi consulenti altamente specialistici che permetteranno ai nostri
clienti di essere all'avanguardia"
I
CASI AUTOGRILL, COCA-COLA E MIGROS CREARE VALORE CON L'AMBIENTE NELLE
IMPRESE DEL COMMERCIO MODERNO TAVOLA ROTONDA CONFIMPRESE - GALGANO
Milano, 11 febbraio 2003 - Confimprese, associazione delle imprese del
commercio moderno, e la Galgano & Associati, società leader nella
consulenza di direzione, organizzano a Milano una tavola rotonda sul tema
"Creare valore con l'ambiente", mercoledì 19 febbraio (dalle 9,30
alle 13,30). L'obiettivo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare le
imprese del commercio moderno sulla convenienza di un corretto rapporto con
l'ambiente e sui vantaggi di un impatto ambientale equilibrato. Aprirà i
lavori Paolo Dalcò, direttore generale Confimprese. Seguirà la relazione
di Emilio Di Cristofaro, vicepresidente Galgano & Associati, sul tema
"Eco-efficienza, strategia per creare valore con l'ambiente". I
casi aziendali saranno presentati da Mario Aspesi, direttore generale altri
paesi europei di Autogrill, Vermondo Busnelli, responsabile qualità e
ambiente di Coca-Cola e Sergio Marchetti, consulente della Migros.
Confimprese è la nuova associazione - costituita nel 1999 - che riunisce
imprese di primo piano per lo sviluppo dell'economia italiana leader nel
franchaising e nella distribuzione moderna con lo scopo di difendere gli
interessi dei retailer e favorire lo sviluppo della distribuzione moderna.
Le imprese associate a Confimprese sono ad oggi una sessantina e contano
complessivamente 20.000 punti vendita, 120.000 dipendenti ed un fatturato di
oltre 16 miliardi di euro. Tra le iniziative di Confimprese figurano il
reperimento di finanziamenti e contributi per lo sviluppo di reti
commerciali. Infolink: www.galganogroup.it
ENEL
GAS, LA SFIDA DEL MERCATO APERTO
Milano, 11 febbraio 2003 - "Il settore del gas è strategico per Enel
perché è fortemente complementare con il settore dell'energia elettrica,
dove il regolatore ci ha posto precisi limiti di sviluppo, e perché
registra tassi di crescita significativi - ha detto l'amministratore
delegato dell'Enel Paolo Scaroni, presentando ieri a Milano la nuova società
Enel Gas e sottolineandone il valore per tutta l'azienda. - Inoltre, sarà
un'ottima palestra dove "allenarci" in vista della piena
liberalizzazione dell'intero mercato dell'energia e per sviluppare in tutta
l'azienda una nuova cultura basata sull'ascolto del cliente". Un
milione e settecento mila clienti, circa 4 miliardi di metri cubi di gas
venduti all'anno, una presenza capillare in 16 regioni, 62 province e oltre
1.000 comuni: questa è la carta di identità di Enel Gas, la società
frutto della fusione di una trentina di distributori locali e di Camuzzi,
che copre oggi circa l'11% di un mercato che dal 1° gennaio di quest'anno
è interamente liberalizzato. Il Presidente di Enel, Piero Gnudi, ha
sottolineato i grandi passi in avanti fatti in Italia sulla strada della
liberalizzazione del mercato dell'energia rispetto agli altri paesi europei
e la necessità che anche nel mercato del gas vengano garantiti spazi
adeguati alla concorrenza. Scaroni ha sottolineato i punti di forza di Enel
in questa nuova l'esperienza e le dimensioni nell'approvvigionamento della
materia(sfida: la solidità del marchio, percepito dai consumatori come
sinonimo di(prima; la capillarità della presenza territoriale e
la(sicurezza e competenza; tradizionale vicinanza ai clienti delle società
che hanno dato vita ad Enel Gas; le( lo sviluppo di un moderno sistema di
gestione dei rapporti con i clienti; ( potenzialità di un'offerta combinata
elettricità-gas estendibile, fra pochi mesi, ai clienti elettrici con
consumi non inferiori a 100.000 kWh l'anno e fra qualche anno a tutti.
Vincenzo Cannatelli, responsabile delle divisioni Reti e Mercato di Enel, ha
riassunto le caratteristiche fondamentali del mercato del gas e
dell'elettricità in Europa e in Italia. Nel nostro paese, tra il 2002 e il
2010 è prevista una crescita media annua del 3% nei mercati di entrambe le
fonti di energia. Nel gas, la crescita della domanda e i vincoli imposti
all'incumbent dal decreto Letta favoriranno la nascita di un mercato per gli
altri operatori di circa 33-34 miliardi di metri cubi nel 2010. Per i
prossimi cinque anni l'obiettivo per Enel Gas è raddoppiare clienti e
volumi venduti. La presenza di Enel nei due settori consente sinergie sia
nell'approvvigionamento che nella distribuzione e vendita. Per i clienti,
disporre di un solo fornitore per gas ed elettricità significa poter avere
un unico punto di contatto per l'assistenza, una fatturazione semplificata,
un risparmio sulla bolletta. In Inghilterra, con la liberalizzazione, il 37%
della clientela domestica ha cambiato gestore nel giro di 4 anni, di questi
l'80% ha preferito chi offriva anche energia elettrica. In Italia, a medio
termine, non è previsto un così massiccio spostamento e quindi il nostro
interesse è diretto alla piccola e media industria in attesa della totale
apertura del mercato anche nell'elettricità Valerio Camerano, direttore
generale di Enel Gas, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita
della società e ha descritto la sua attuale configurazione e la strategia
commerciale che intende perseguire. Ha poi presentato l'ampia gamma di
prodotti e servizi innovativi offerti da Enel Gas per andare incontro alle
differenti esigenze della clientela, e la campagna pubblicitaria di lancio
della società che parte oggi sui quotidiani e a fine mese in Tv. Numeri
verdi diversificati per le famiglie (800.998.998) e per la clientela
d'affari (800.99.77.33) per effettuare operazioni come l'apertura di nuovi
contratti, volture, cessazioni, modifiche agli impianti, e ottenere
preventivi e informazioni in generale. Un sito internet (www.enelgas.it) che
già oggi offre un panorama completo sui servizi, le proposte e la struttura
della società e la possibilità di usufruire di servizi interattivi
riservati ai clienti. Proposte personalizzate, come ad esempio, la
possibilità di distribuire sull'intero anno i pagamenti evitando i picchi
invernali. La strategia commerciale di Enel Gas, ha concluso Camerano, punta
innanzitutto a difendere e fidelizzare la clientela esistente grazie alla
qualità dei servizi e a programmi specifici. Via via che se ne
verificheranno le condizioni di mercato Enel Gas punterà a una forte
crescita selettiva sostenuta da un'offerta innovativa, attraverso diversi
canali e le sinergie di gruppo.
IL
GESTORE DELLA RETE AVVIA GLI STRUMENTI PER IL MERCATO ELETTRICO ORGANIZZATO
PRONTI I REGISTRI PER GLI OPERATORI ELETTRICI E PER GLI IMPIANTI DI
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA
Roma, 11 febbraio 2003 - Il mercato elettrico organizzato ed il
dispacciamento di merito economico necessitano, per poter essere operativi,
della predisposizione di alcuni strumenti tecnici di tipo organizzativo,
essenziali per l'avvio effettivo delle contrattazioni. A questo scopo il
Gestore della rete ha elaborato, tramite una procedura informatica da oggi
operativa sul sito www.grtn.it due
registri: uno per gli operatori elettrici ed uno per gli impianti di
produzione di capacità uguale o superiore a 10 Mva (megavolt ampère), per
organizzare, al meglio, l'offerta di energia elettrica. Si tratta di elenchi
che contengono una esatta definizione delle caratteristiche sia delle
imprese partecipanti alle contrattazioni (produttori, grossisti,
distributori, clienti idonei, ecc.) sia degli impianti di generazione di
energia elettrica. Per questi ultimi dovrà essere indicato il luogo di
ubicazione, il tipo di impianto e quale fonte utilizza (termoelettrico
tradizionale, idroelettrico, eolico, fonti rinnovabili non eoliche, ecc.)
nonché la "taglia" dell'impianto, cioè quanta potenza massima può
erogare. Tali registri consentiranno di garantire la congruità delle
offerte di energia elettrica e di avere a disposizione adeguate
informazioni, soprattutto in merito all'entità del "portafoglio"
di produzione di energia elettrica delle imprese produttrici, rappresentanti
l'offerta. Gli operatori titolari di impianti di produzione devono
iscriversi ai due registri entro il 28 febbraio 2003. "La messa a punto
del nuovo registro informatico degli operatori elettrici - hanno dichiarato
Machì e Parcu, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del
Gestore della rete - rappresenta un passo avanti poiché si tratta della
realizzazione di uno strumento indispensabile per qualsiasi tipo di mercato
organizzato." Infolink: www.grtn.it
LOTTA
ALL'INQUINAMENTO, LE PROPOSTE DELLE IMPRESE
Milano, 11 febbraio 2003 - Ottimisti sul futuro dell'ambiente (solo l'1%
pensa che l'inquinamento non sia risolvibile), gli imprenditori milanesi
propongono soluzioni per fronteggiare il problema. La sostituzione delle
vecchie caldaie è la misura suggerita dalla maggior parte degli
interpellati (27,7%), accanto agli incentivi ai mezzi ecologici (25,1%) e al
potenziamento dei mezzi pubblici (23,4%). Solo per il 4,3% occorrerebbe il
pagamento del ticket per entrare in città e per il 4,2% la chiusura del
centro (4,2%). Mentre qualcuno pensa a una riorganizzazione degli orari
(4,2%). Bassa anche la percentuale di chi vede le targhe alterne come una
soluzione definitiva (2%). Altre le soluzioni per l'8,1%. E di fronte alla
proposta di una riedizione delle targhe alterne, le imprese si mostrano
decisamente contrarie, quasi due su tre (72,3%). Favorevoli il 21,3%,
indifferenti o non rispondono il 6,4%. Anche se si spaccano sull'utilità
del provvedimento per far fronte all'inquinamento: il 51,7% dice che sono
inutili, il 41,3% sostiene che l'intervento sia utile, ma limitato, solo
l'1% che sia un intervento definitivo (altro per il 6%). È quanto emerge da
un'indagine "democrazia elettronica" svolta nel periodo 4-6
febbraio 2003 dalla Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab. Mim
(Laboratorio Monitoraggio Imprese Milano) su un campione di 1.072 imprese,
rappresentativo per settore, iscritte al Registro delle imprese della Camera
di Commercio di Milano.
DECRETO
SALVACOMPAGNIE: INIZIATIVE DELL'INTESA A TUTTI I LIVELLI - APPELLO AI
PARLAMENTARI ONESTI
Milano, 11 febbraio 2003 - Il decreto di "Berlusconi - Castelli"
costituisce un precedente pericoloso, che se non bloccato avrà
ripercussioni gravissime sugli interessi e i diritti dei cittadini. Tale
scelta ha un taglio politico ben preciso di tutelare i poteri forti contro i
diritti dei consumatori. Pertanto sono necessarie una serie di iniziative da
prendere immediatamente 1. Il decreto "salvacompagnie" vero e
proprio tentativo di scippo con destrezza sarà impugnato già da oggi nelle
numerose udienze davanti al giudice di pace alla Corte Costituzionale per
palese incostituzionalità. 2. Parallelamente all'iniziativa che l'Intesa ha
già preso nei confronti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, nei
territori si dovranno effettuare incontri con i parlamentari di tutte le
forze politiche per sensibilizzarli a non votare la legge truffa. 3. Saranno
inviate e-mail e fax di protesta a: Presidenza del Consiglio - Ministero
della Giustizia, Ministero delle Attività Produttive, Gruppi parlamentari,
Ania e Isvap per esprimere tutto lo sdegno dei cittadini. 4. Saranno
organizzati presidi davanti a tutte le Prefetture del Paese per accompagnare
l'iniziativa di mobilitazione che si svolgerà entro la fine di Febbraio
davanti a Palazzo Chigi. 5. Saranno svolte conferenze stampa e volantinaggi
su tutto il territorio nazionale. 6. Verrà intensificata al massimo la
raccolta di richieste di rimborso, che verranno inviate alle società
assicuratrici. Queste sono prime iniziative e ne seguiranno altre sino a che
verrà sbarrata la strada ad un vergognoso decreto che vede il Governo fare
una scelta di campo non solo contro i cittadini ma contro le stesse sentenze
dell'Antitrust, del Tar, del Consiglio di Stato e della stessa
Cassazione.
CONVEGNO
SUL PLANT ASSET MANAGEMENT A SMI 2003, LA MANIFESTAZIONE DEDICATA AI
PRODOTTI E AI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI.
Bologna, 11 febbraio 2003 - SMI 2003, la 5° edizione della mostra-convegno
riservata alla manutenzione degli impianti industriali, ospiterà il 20 e 21
febbraio 2003 al Padiglione 21 Sala C il Convegno Vision Automation dal
titolo: "Plant Asset Management: gestire la manutenzione con i dati
real time". Vision Automation è un'azienda specializzata nell'analisi
e nell'ottimizzazione dell'efficienza negli impianti di produzione che
distribuisce sul mercato italiano strumenti innovativi per eManufacturing e
Plant Asset Mangement. Le soluzioni proposte da Vision Automation sono
basate su tecnologia standard, ampiamente integrabili ed espandibili, per
una gestione operativa di eccellenza degli impianti industriali. L'offerta
di Vision Automation comprende tools per la gestione della manutenzione
programmata, straordinaria e correttiva, con acquisizione dei dati
direttamente dall'impianto e prodotti software appositamente studiati per
applicazioni in ambienti farmaceutici regolamentati secondo standard Fda
(Food & Drug Administration). Nel corso del convegno verranno illustrate
da Enzo Maria Tieghi, Amministratore Delegato, e Massimo Baviera, Senior
Application Engineer, la missione e i servizi di Vision Automation e
verranno presentate le caratteristiche di idus Information System, la
soluzione software di produzione svedese che fornisce un approccio efficace,
semplice ed intuitivo al Plant Asset Management e che risponde a tutte le
necessità di gestione della manutenzione e della documentazione tecnica
degli impianti. Gli interventi illustreranno anche le funzionalità di
Dusifix, la nuova applicazione che permette la completa integrazione tra il
sistema Hmi/Scada iFix (Ge Fanuc Intellution) e il sistema informativo per
la gestione della manutenzione idus Information System. Il convegno si
concluderà con interessanti dimostrazioni di prodotto. Gli incontri avranno
luogo il giorno 20 febbraio 2003 alle ore 16.30 ed il giorno seguente, 21
febbraio 2003, alle ore 15.30. Per scaricare il programma dei convegni è
possibile collegarsi al sito www.smi.bolognafiere.it e consultare la sezione
"Convegni".
SEMINARIO:
POLITICHE DI SERVIZIO E RELAZIONE CON IL CLIENTE NEI PUNTI VENDITA
Milano, 11 febbraio 2003 - Obiettivi - La qualità del servizio fornito ai
clienti è il risultato di due attività diverse ma strettamente connesse:
l'attività di organizzazione, cioè la progettazione, l'implementazione e
il monitoraggio del livello di servizio; i comportamenti di servizio messi
in atto dal personale di contatto nei "momenti della verità", in
cui il cliente incontra effettivamente l'organizzazione e ne sperimenta il
servizio. Il seminario si propone di analizzare entrambi i fronti, con un
enfasi sul "come fare" nell'organizzare il servizio e nel formare
le persone, identificando soluzioni e trasmettendo messaggi che siano
coerenti con il posizionamento strategico e l'offerta commerciale
dell'azienda. Destinatari - Il seminario è rivolto in particolare a Retail
manager, Direttori Commerciali, Direttori del personale, Responsabili dello
Sviluppo e Formazione di aziende della Gdo o che comunque gestiscono punti
vendita propri. Docenti - Emanuele Schmidt - Partner Mida, Responsabile del
Settore Grande Distribuzione e Retail, lavora in questo campo dal 1987. Ha
gestito per diverse aziende della distribuzione e di servizio ampi progetti
di orientamento al servizio ed alla relazione con il cliente. Attilio Rossi
- In consulenza da cinque anni, ha lavorato precedentemente per una primaria
azienda della Grande Distribuzione, in cui ha svolto il ruolo di
Responsabile dello Sviluppo, Selezione e Formazione. Ha gestito, sia
dall'interno, sia come consulente, importanti progetti di miglioramento
della qualità di servizio e di formazione. Contenuti - Modelli e teorie del
servizio; Metodologie per la definizione delle politiche di servizio
(standard di servizio e sistemi di realizzazione); Metodologie per il
monitoraggio del livello di servizio (indicatori interni, customer
satisfaction e cliente misterioso); Panoramica sulle diverse modalità di
formazione del personale di front office alla relazione diretta, telefonica
e mediata (tramite posta e posta elettronica); Approfondimenti ed esempi di
formazione al servizio: Processi a cascata gestiti dai capi; Campagne
formative; Riunioni periodiche di aggiornamento e sensibilizzazione; Modalità
di aggiornamento permanente tramite intranet ed internet; Modalità
innovative e "non formative". Testimone Paola Laura Ciabucchi -
Capo Settore Qualità e Servizio di Coop Centro Italia, azienda della Grande
Distribuzione che gestisce supermercati e ipermercati. È responsabile della
progettazione e dello sviluppo del sistema di Qualità aziendale, del
coordinamento di tutte le attività di ascolto del cliente e del presidio
del livello di Servizio. Testimonianza - Paola Laura Ciabucchi presenterà
un progetto integrato di miglioramento del servizio: dalla definizione degli
standard di servizio, degli indicatori di prestazione e delle modalità di
monitoraggio, all'impostazione di un programma di formazione che ha
coinvolto tutto il personale di contatto con il cliente e i loro capi, alla
creazione di un sistema di monitoraggio esterno tramite "cliente
misterioso". 19 febbraio 2003 dalle h. 9.00 alle 18.00 presso Centro
Congressi Palazzo delle Stelline Corso Magenta, 61 - Milano Per informazioni
e iscrizioni: Popai Europe Italia, tel. 02/39257248, e-mail info@popai.it
LA
COMMISSIONE DÀ VIA LIBERA ALLA SOCIETÀ A DOPPIA QUOTAZIONE CHE RIUNISCE LE
ATTIVITÀ CROCIERISTICHE DI CARNIVAL E DI P&O PRINCESS
Bruxelles, 11 febbraio 2003 - La Commissione europea ha autorizzato
l'accordo tra la compagnia crocieristica statunitense Carnival Corp. e la
compagnia crocieristica britannica P&O Princess plc per la costituzione
di una società a doppia quotazione che riunirà le attività delle due
compagnie. La Commissione ha concluso che non vi sono stati cambiamenti
significati nel mercato europeo delle crociere da quando, nel luglio scorso,
la Commissione ha dato via libera a quella che allora si presentava come
un'offerta pubblica di acquisto su P&O Princess da parte di Carnival.
L'8 gennaio 2003 la Commissione ha ricevuto la notifica di un'operazione che
prevede la costituzione di una società a doppia quotazione da parte di
P&O Princess e Carnival. L'operazione non comporterà una fusione o il
trasferimento di attività tra Carnival e P&O. Le due compagnie saranno
gestite e dirette come se fossero un'unica impresa, sulla base di accordi
contrattuali e di modifiche ai rispettivi atti costitutivi. Sebbene ciascuna
compagnia continuerà a avere esistenza autonoma, i consigli di
amministrazione e gli alti dirigenti saranno gli stessi. L'indagine della
Commissione ha confermato che la struttura della società a doppia
quotazione non riveste alcun rilievo particolare ai fini dell'analisi del
progetto di operazione sotto il profilo della concorrenza e che sotto tale
profilo l'operazione in oggetto non è sostanzialmente diversa dalla
precedente offerta di Carnival su P&O Princess, offerta autorizzata
dalla Commissione nel luglio scorso. Dall'indagine della Commissione è
altresì emerso che dal luglio 2002 non si sono verificati cambiamenti
significativi sui mercati crocieristici interessati. La Commissione ha
pertanto autorizzato l'operazione. Contesto Carnival è una compagnia
crocieristica statunitense operante a livello mondiale con marchi quali
Holland America, Costa, Cunard e altri. P&O è una compagnia
crocieristica britannica che possiede marchi quali Princess, Swan Hellenic e
altri. All'inizio dello scorso anno P&O Princess era stata oggetto delle
attenzioni sia di Royal Caribbean, società con la quale P&O Princess
aveva poi concordato un'operazione di concentrazione, che di Carnival, che
aveva lanciato un'offerta pubblica di acquisto ostile. L'offerta di Carnival
su P&O Princess era stata notificata alla Commissione nel febbraio 2002.
Il progetto di operazione tra P&O Princess e Royal Caribbean non
superava la soglia di fatturato che il regolamento sulle concentrazioni
stabilisce come soglia per far scattare la giurisdizione della UE su
un'operazione di concentrazione, e pertanto il caso era stato esaminato
dalle autorità britanniche della concorrenza. Il 24 luglio 2002, al termine
di un'attenta indagine, la Commissione aveva dato via libera all'offerta di
Carnival su P&O Princess. Successivamente P&O Princess ha
abbandonato il progetto di fusione con Royal Caribbean e il 24 ottobre 2002
ha concluso un accordo con Carnival per la costituzione di una società a
doppia quotazione.
QATAR
AIRWAYS A KATHMANDU HA AUMENTATO IL SUO IMPEGNO IN NEPAL APRENDO IN GENNAIO
NUOVI UFFICI A KATHMANDU E CONSEGNANDO PREMI SPECIALI AGLI AGENTI DI VIAGGIO
DEL PAESE.
Milano, 11 febbraio 2003 - Il Ceo della Qatar Airways, Mr. Akbar Al Baker,
ha raggiunto Kathmandu per inaugurare ufficialmente i nuovi uffici della
Qatar Airways a Siddhi Bhawan, Kantipath, e per consegnare i premi. "È
con grande piacere che apro questi uffici oggi - ha affermato Mr. Al Baker -
Questa inaugurazione evidenzia il nostro continuo impegno a servire
Kathmandu e il mercato turistico del Nepal. I nuovi uffici, che ci
permetteranno di offrire ai nostri clienti in Nepal un servizio migliore,
fanno parte di un piano strategico che prevede l'apertura di altri uffici
Qatar Airways nelle destinazioni del suo network. I nuovi uffici
rappresentano solo una parte del nostro continuo impegno - che ha reso Qatar
Airways una delle compagnie aeree in maggior crescita al mondo - nel portare
nuovi servizi a Kathmandu. Ormai operiamo giornalmente su Kathmandu, con
connessioni molto convenienti per l'Europa. Grazie a un nuovo accordo aereo
fra Qatar e Nepal, abbiamo in programma di aumentare i nostri voli per
Kathmandu fino a 11 alla settimana, e di arrivare ad avere quattro voli
cargo alla settimana. Il nuovo accordo ci permette di offrire più servizi
"point-to-point" da e per Kathmandu. In un futuro non troppo
lontano svilupperemo servizi da Kathmandu a Kuala Lumpur e a Bandar Siri
Begaw nel Brunei. L'accordo, inoltre, ci permette di operare su Kathmandu
via Mosca, Karachi e una terza destinazione che deve ancora essere decisa.
Kathmandu è molto importante per i piani della Qatar Airways di estendere i
nostri servizi attraverso l'Asia" ha affermato Mr. Al Baker. Mr. Al
Baker ha anche consegnato dei premi speciali agli agenti di viaggio per
onorare il loro impegno verso la compagnia aerea. "Qatar Airways ha
avuto un grande successo a Kathmandu, che va in parte attribuito al duro
lavoro degli agenti di viaggio del Nepal. Questi premi rappresentano il
riconoscimento del loro contributo alla nostra crescita come linea
aerea" ha sottolineato Mr. Al Baker. Qatar Airways è una della
compagnie più in crescita nel panorama aereo mondiale. Sta sostenendo un
programma di rapida espansione che vedrà aumentare il suo network da 38 a
50 destinazioni nel mondo entro il 2004, e la sua flotta da 18 a più di 30
entro il 2005. Qatar Airways ha iniziato a servire Kathmandu nel 1996 con un
volo a settimana. Oggi vola su Kathmandu giornalmente e spesso è la linea
aerea prescelta dai membri della Famiglia Reale del Nepal per raggiungere
l'Europa.
LA
COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI HERTZ LEASE EUROPE DA PARTE DI SOCIÉTÉ
GÉNÉRALE
Bruxelles, 11 febbraio 2003 - La Commissione europea ha autorizzato il
progetto mediante il quale la banca francese Société Générale rileva da
Ford Motor Company le attività nel settore dell'autonoleggio di Hertz Lease.
L'operazione non determinerà modifiche significative delle forze
concorrenziali sui mercati del noleggio di parchi autoveicoli negli Stati
membri dell'UE. Hertz Lease è il marchio commerciale di Axus International,
che opera nel noleggio a lungo termine di auto aziendali e nei servizi di
gestione di parchi autoveicoli. Il 9 gennaio 2003, la Commissione ha
ricevuto la notifica di un progetto di concentrazione mediante il quale Société
Générale acquisirà il controllo di 15 imprese(1) che costituiscono il
gruppo Axus International Hertz Lease Europe (AIHL Europe). Axus
International è una controllata di Ford Motor Company. L'indagine della
Commissione ha individuato sovrapposizioni tra le attività di Société Générale
e Hertz Lease in taluni paesi europei per quanto riguarda la prestazione di
servizi di noleggio a lungo termine di auto aziendali e di gestione di
parchi autoveicoli. L'attività in questione consiste nell'offerta di
leasing operativi alle imprese per il loro parco veicoli leggeri, in
combinazione con servizi di gestione che di norma includono assicurazione,
riparazioni, manutenzione e rifornimenti di carburante. Société Générale
è presente su tale mercato attraverso la sua divisione specializzata, che
opera con il marchio ALD. La Commissione ha tuttavia concluso che Société
Générale dovrà affrontare un'intensa concorrenza anche in Francia ed in
Italia, dove deterrebbe le quote di mercato più elevate. Tra i concorrenti
figurano Diac Location di Renault, il gruppo Europcar di Volkswagen, Arval
PHH di BNP Paribas ed altre banche e imprese automobilistiche multinazionali
che prestano anche servizi di gestione di parchi autoveicoli.
PARTE
"ULISSE", IL CICLO DI INCONTRI SULLA GESTIONE DELLE RISORSE
UMANE
Reggio Emilia, 11 febbraio 2003 - Centro Servizi P.M.I., società di
formazione delle Associazioni Piccole e Medie Industrie (Api) di Reggio
Emilia, Parma, Modena e Forlì-Cesena, organizza un ciclo di 16 seminari dal
titolo "Ulisse" sulla gestione a 360 gradi delle risorse umane. Il
progetto "Ulisse", presentato in un incontro aperto al pubblico a
fine novembre 2002, parte mercoledì prossimo 12 febbraio 2003 con il primo
dei 16 seminari, dal titolo "La retribuzione legata ai risultati
aziendali e il calcolo dei parametri di bilancio". Dalle ore 9,00 alle
ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 18,00, presso le aule di Centro Servizi
P.M.I. di Via Che Guevara 2, la Dott.ssa Giuseppina Speziale - Responsabile
Sindacale dell'Api di Reggio Emilia - e il Dott. Roberto Menziani - esperto
consulente di controllo di gestione - apriranno il ciclo di seminari
parlando di retribuzione variabile collettiva e individuale, di normativa
del lavoro vigente e di trattamento previdenziale, di trattativa sindacale,
di come quantificare gli obiettivi aziendali e di quali dati utilizzare per
quantificarli, di come calcolare le variazioni in aumento delle retribuzioni
in base al raggiungimento degli obiettivi aziendali. La variabilità della
retribuzione in base ai risultati aziendali e il calcolo dei parametri di
bilancio sono solo il primo dei contenuti da sviscerare per una gestione
efficace delle risorse umane; il ciclo di seminari è stato infatti
strutturato in modo tale da affrontare il tema della gestione del personale
a 360 gradi, ossia da un punto di vista economico, organizzativo, emotivo,
qualitativo, di marketing. I destinatari del progetto "Ulisse"
possono essere molto diversi nei 16 seminari, nonostante il filo conduttore
di tutti gli incontri sia la gestione delle risorse umane: Imprenditori,
Responsabili Amministrativi laddove si approfondisce il tema del costo del
lavoro e del contenimento dei costi, Responsabili del Sistema Qualità
laddove si approfondisce il tema del coinvolgimento delle risorse umane nei
sistemi di gestione per la qualità, Responsabili del Personale laddove si
approfondisce il tema della valutazione delle competenze, Responsabili
Marketing e Comunicazione laddove si approfondisce l'importanza della
condivisione in azienda del posizionamento e dell'immagine aziendale. Per
facilitare la partecipazione - soprattutto da parte di uomini di impresa -
all'intero ciclo di seminari, le giornate di approfondimento si
distribuiscono in tutto l'arco dell'anno, con un intervallo di circa due
settimane tra un seminario e il seminario successivo. L'ultimo seminario,
dal titolo "Strumenti innovativi di problem solving" si terrà
infatti mercoledì 26 novembre 2003. Ogni seminario prevede una quota di
partecipazione a carico dei partecipanti. La partecipazione all'intero ciclo
di seminari o ad un ciclo ridotto di 8 incontri consente notevoli riduzioni
di prezzo, oltre a garantire alle aziende la partecipazione di due persone,
che possono essere diverse a ogni seminario. Infolink: www.cspmi.it
ASSEGNATE
LE BORSE DI STUDIO INTITOLATE A "GIOVANNA CRIVELLI"
Milano, 10 febbraio 2003 - UniCredito Italiano ha assegnato ieri le due
Borse di Studio in memoria di "Giovanna Crivelli", giovane
funzionario del Gruppo prematuramente scomparsa, finalizzate alla formazione
di ricercatori attraverso il perfezionamento all'estero degli studi teorici
ed empirici nel campo dell'economia politica, dell'economia dei mercati
finanziari e della politica economica. I vincitori sono Pietro Coretto, 25
anni, residente a Atripalda (Av), e Claudia Neri, 23 anni, di Torre del Lago
(Lu), Coretto si è laureato il 6 marzo 2002 all'Università degli Studi di
Salerno con 110 e lode e "dignità di pubblicazione". Ha
realizzato una tesi in Programmazione Economica: "Informazione,
Entropia e Scelte in Condizioni di Incertezza". Intende perfezionare
gli studi presso una Università degli U.S.A. o dell'U.E. (Francia, U.K.,
Spagna, Belgio). Claudia Neri si è laureata il 4 luglio 2002 presso
l'Università degli Studi di Pisa con 110 e lode. La tesi in Economia dei
Mercati Finanziari ha preso in esame "La microstruttura del mercato
interbancario dei depositi E-Mid". Intende perfezionare gli studi
presso l'Università Pompeu Fabra di Barcellona (Spagna. Le borse comportano
l'iscrizione e l'obbligo di frequenza per l'anno accademico 2003/2004,
presso una Università di uno Stato dell'Unione Europea o degli Stati Uniti
d'America, del primo anno di un corso di perfezionamento in linea con gli
studi svolti, di durata non inferiore a 9 mesi, rinnovabili. L'importo di
ciascuna borsa di studio è stabilito in 27.500 euro se per uno Stato
dell'Unione Europea; 35.000 dollari USA se per gli Stati Uniti. Erano
ammessi al concorso le cittadine e i cittadini italiani laureati presso
un'Università italiana dopo il 31 luglio 2000, con un punteggio non
inferiore a 110/110 e una buona conoscenza della lingua straniera utilizzata
nei corsi universitari prescelti per la fruizione della borsa di studio.
Almeno una delle due borse doveva essere assegnata a una donna: ciò al fine
di commemorare in modo ancor più significativo Giovanna Crivelli e
ricordare il suo impegno per la realizzazione delle "pari opportunità".
Al concorso hanno partecipato in tutto 89 richiedenti, tra i quali 45 donne.
La Commissione esaminatrice è stata presieduta dal Ch.mo prof. Franco Bruni
- Ordinario di Economia Monetaria Internazionale presso l'Università Luigi
Bocconi di Milano - e composta da altri sei membri scelti tra docenti
universitari.
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