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di
MARTEDI'
1 APRILE 2003
pagina 1
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ITALIA, CONFERENZA DI ALTO LIVELLO
SULL'EGOVERNMENT
Cernobbio (Co), 1 aprile 2003 - Il 7 e 8 luglio si svolgerà sul Lago di Como
una conferenza di alto livello dedicata all'eGovernment. Ministri ed alti
rappresentanti della pubblica amministrazione si riuniranno per discutere la
posizione dell'Europa nei confronti dell'eGovernment, un settore in continua
evoluzione. Essi analizzeranno inoltre gli eServices pubblici interattivi
attualmente disponibili e in che modo i cittadini e le imprese possono trarre,
oggi e negli anni a venire, il massimo vantaggio da questi servizi. La
conferenza illustrerà esempi di applicazioni interattive attualmente impiegate
nel settore dell'eGovernment in Europa. Nel corso della manifestazione, si terrà
inoltre una cerimonia di premiazione delle buone prassi che favoriscono il
miglioramento dei servizi pubblici elettronici e i cambiamenti della pubblica
amministrazione. La conferenza sarà organizzata dalla Commissione europea e
dalla futura Presidenza italiana dell'UE, nel quadro delle attività di eEurope.
Infolink; http://europa.eu.int/information_society/eeurope/egovconf/index_en.htm
VALUTARE L'IMPATTO DELLA CONSULENZA
SCIENTIFICA PER MIGLIORARE IL RAPPORTO TRADIZIONALE TRA SCIENZIATI E
RESPONSABILI POLITICI
Siviglia, 1 aprile 2003 - In un numero speciale della relazione Ipts (Istituto
di prospettiva tecnologica), Isidoros Karatzas e Yves Dumont sostengono che è
necessaria una nuova forma di cooperazione tra scienziati e responsabili
politici, allo scopo di superare la sfiducia manifestata dal pubblico nei loro
confronti e le sfide che la società deve affrontare nel periodo attuale.
L'obiettivo di questa edizione speciale della relazione Ipts è di valutare
l'impatto della consulenza scientifica. La rivista pubblica considerazioni su
argomenti come le responsabilità sociali degli esperti scientifici; la
comunicazione della consulenza scientifica al pubblico; la partecipazione
pubblica alla presa di decisioni in materia di scienza e tecnologia; la
valutazione dell'impatto della consulenza scientifica e l'impatto del Comitato
consultivo europeo della ricerca (Eurab). Nell'editoriale, Karatzas e Dumont
descrivono il rapporto tradizionale tra scienziati e responsabili politici,
nonché le ragioni per cui tale rapporto deve essere sottoposto a una nuova
valutazione. Se gli scienziati esercitano tradizionalmente un peso notevole
nella prima fase di consulenza ai politici, la loro influenza si attenua verso
la fine del processo e cioè nella fase di elaborazione ed attuazione della
politica. A questo punto entrano in gioco altri fattori (sociali, culturali e
finanziari) che, spesso, portano a un conflitto tra responsabili politici e
scienziati. Karatzas e Dumont raccomandano, tra l'altro, un mutamento del quadro
culturale per migliorare la comunicazione tra le parti coinvolte. Secondo i due
esperti, le conoscenze dovrebbero essere prodotte dagli scienziati e dalla
società in un processo che comprenda il dialogo e la trattativa pubblica. Tale
prospettiva porterebbe alla risoluzione delle divergenze verso l'inizio del
processo e non alla fine quando è già stata presa una decisione politica, come
spesso accade al giorno d'oggi. Per informazioni sulla relazione Ipts: Ipts Ccr
Siviglia Tel: +34 95 448 82 97 E-mail: ipts_secr@jrc.es
http://www.jrc.es/pages/f-report.en.html
IL 6PQ VISTO DALLA PROSPETTIVA DEI PUNTI
DI CONTATTO NAZIONALI
Bruxelles, 1 aprile 2003 - I consorzi di ricerca di tutt'Europa non sono gli
unici ad aspettare con ansia i risultati dei primi inviti a presentare proposte
nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). A condividere la trepidante
attesa, infatti, è un altro gruppo di soggetti: i punti nazionali di contatto.
Quale fonte principale d'informazione in merito ai programmi quadro di ricerca
comunitari, nell'UE e negli Stati candidati all'adesione, i punti di contatto
nazionali (Pcn) hanno risentito più di altri dei cambiamenti apportati al 6PQ.
Il Notiziario Cordis ha intervistato due coordinatori di Pcn per il 6PQ, l'una
finlandese e l'altro sloveno, per conoscere meglio i rispettivi ruoli e le sfide
che devono affrontare, nonché le loro opinioni sul 6PQ e i nuovi strumenti. Mai
Tolonen, coordinatrice del sistema di Pcn in Finlandia, definisce il 6PQ un
concetto innovativo e di grande interesse. A suo avviso, esso fornisce un
importante contributo alla creazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser),
soprattutto poiché incentrato sull'idea di un maggior coordinamento dei
programmi di ricerca comunitari e nazionali. Il concetto di coordinamento non è
nuovo per i Pcn finlandesi. Dal 1992, infatti, essi collaborano con Tekes,
l'Agenzia nazionale finlandese per la tecnologia, oppure con l'Accademia di
Finlandia, il Consiglio nazionale delle ricerche. Al fine di ottenere il massimo
della copertura e garantire che nessuna opportunità vada sprecata, ogni ambito
prioritario è affidato a due Pcn (primario e secondario), uno per ciascuna
organizzazione. Inoltre, ogni punto di contatto partecipa sia ai programmi
nazionali che alle attività comunitarie, evitando così inutili duplicazioni e
realizzando una struttura che rispecchia fedelmente il concetto del Ser.
Interrogata sulla reazione generale ai cambiamenti apportati al programma
quadro, la Tolonen ha affermato: "Inizialmente si è registrato un po' di
timore, soprattutto in merito ai nuovi strumenti, e tuttora vi sono
preoccupazioni per quanto riguarda, ad esempio, la partecipazione delle Pmi
[piccole e medie imprese]". Secondo il coordinatore finlandese, per
garantire la partecipazione delle Pmi ai progetti integrati e agli strumenti
tradizionali, i Pcn devono collegare in rete le società di piccole e grandi
dimensioni a livello nazionale ed essere in grado di identificare i partner
ideali in altri paesi con i quali formare dei consorzi. La Finlandia, inoltre,
ha introdotto un sistema di "finanziamento preliminare", per fornire
alle società il necessario sostegno alla creazione di un progetto e alla
presentazione delle candidature nell'ambito del programma quadro. Per le società
più grandi, potenziali coordinatori consortili, si tratta di un semplice
incentivo, ma per le Pmi che dispongono di minori risorse da dedicare ai
progetti di ricerca, esso rappresenta un contributo vitale. In generale, la
Tolonen e i suoi colleghi sono molto ottimisti sul 6PQ e il livello di
partecipazione della Finlandia. Quanto al tipo di sostegno che essi vorrebbero
ricevere per incrementare ulteriormente il grado di coinvolgimento, la Tolonen
ha affermato: "Il collegamento in rete, a livello internazionale, dei Pcn
situati all'interno dei vari paesi partecipanti costituisce decisamente una
priorità nell'ambito del 6PQ. La Commissione ha già compiuto degli sforzi a
tal proposito ed auspichiamo che vengano intraprese ulteriori iniziative".
Altrettanto positivo, secondo la Tolonen, sarebbe ricevere dati utili sulla
prestazione della Finlandia: "Disporre di informazioni dettagliate sulla
partecipazione della Finlandia ci permetterebbe di misurare i nostri progressi e
stabilire i miglioramenti necessari. La Commissione diffonde già alcuni dati,
ma non sempre nella forma più intuitiva. Sarebbe molto utile poter accedere
agli esempi di migliori prassi relativi ad altre nazioni". Insieme agli
altri nove paesi candidati all'ingresso nell'UE, la Slovenia partecipa al 6PQ a
pieno titolo e su un piano di parità. Il coordinatore sloveno dei Pcn per il
6PQ, Albin Babic, auspica che il suo paese assuma un ruolo rilevante. Babic
definisce incoraggiante la partecipazione slovena agli inviti a presentare
proposte, nonostante un certo scompiglio suscitato dalla necessità di adempiere
alle modalità di accesso ai finanziamenti, e prevede che tale sforzo si
rifletterà nei risultati finali. La rete slovena dei Pcn si è concentrata
soprattutto sull'attività di sensibilizzazione in merito al programma quadro.
"Stiamo cercando di divulgare la conoscenza del 6PQ, affinché si possa
passare da domande come 'cos'è il programma quadro?' ad una comprensione
approfondita delle procedure e della struttura", ha spiegato Babic. Per
promuovere tale conoscenza, i Pcn sloveni hanno già organizzato più di 40
presentazioni sul 6PQ e le sue priorità specifiche. I principali destinatari
sono i ricercatori universitari e di altri istituti, tuttavia, spiega Babic,
anche i rappresentanti delle organizzazioni d'impresa e delle Pmi vengono
particolarmente coinvolti, al fine di raggiungere un pubblico più vasto. Gli
stessi Pcn sono situati presso il ministero dell'Istruzione, della Scienza e
dello Sport o il ministero dell'Economia, ma vi è anche un comitato di
coordinamento composto dai rappresentanti di altri ministeri, al fine di
garantire che ciascun dipartimento sia informato delle opportunità di
collaborazione in materia di ricerca offerte nei rispettivi settori. Fra le
iniziative intraprese per rafforzare la partecipazione nazionale figura un
bollettino di opportunità di ricerca, distribuito via e-mail ad oltre 10.000
potenziali contraenti, un sito web in sloveno e inglese (per i collaboratori
internazionali) contenente una funzione per la ricerca di partner ed un
programma volto a creare dei partenariati fra le Pmi e gli istituti di ricerca
che hanno già partecipato ai precedenti programmi quadro. Anche la Slovenia
intende ampliare il proprio ruolo nell'ambito del 6PQ. Pertanto, ha stabilito
speciali contatti con paesi come la Serbia, la Croazia e il Montenegro, al fine
di promuoverne la partecipazione. "Ci troviamo nella posizione ideale per
poter assumere la guida di tale iniziativa, grazie ai nostri contatti nella
regione e ai legami culturali e linguistici. A nostro avviso si tratta di
un'importante occasione per contribuire alla stabilità di quest'area", ha
affermato Babic. I Pcn sloveni, inoltre, collaborano con le regioni delle Alpi e
dell'Adriatico all'organizzazione di incontri di partenariato congiunti, volti
ad identificare le opportunità di cooperazione. Insieme ai membri austriaci,
italiani e a nazioni come l'Ungheria e la Croazia, che partecipano in qualità
di osservatori, la Slovenia contribuisce a promuovere il tipo di cooperazione
internazionale che ritiene fondamentale per ottenere successo nell'ambito del
6PQ. Ora, concordano la Tolonen e Babic, non resta che attendere i risultati dei
primi inviti a presentare proposte per verificare l'efficacia dei propri sforzi
ed identificare gli ambiti sui quali intervenire in futuro. Vi è un obiettivo,
tuttavia, che Babic ritiene di aver quasi raggiunto: "Da un po' di tempo
non mi viene più chiesto 'cos'è il sesto programma quadro?'".
GLI EURODEPUTATI CHIEDONO MISURE CONCRETE
PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI COMPETITIVITÀ DELL'EUROPA
Bruxelles, 1 aprile 2003 - Gli eurodeputati hanno adottato una risoluzione
congiunta sulle conclusioni del Consiglio europeo di primavera, nella quale
chiedono l'adozione di misure dirette, volte al conseguimento degli obiettivi
fissati a Lisbona in materia di competitività. La risoluzione, appoggiata da
cinque dei gruppi politici del Parlamento, ribadisce il sostegno degli
eurodeputati al processo di Lisbona, ma avverte che resta ancora molta strada da
fare e che si rischia di non rispettare molte delle scadenze previste per tali
obiettivi. "[...] il Parlamento chiede le prove di un'azione concreta,
soprattutto da parte degli Stati membri più grandi, nel quadro di un rinnovato
impegno per il raggiungimento degli obiettivi prioritari", recita la
risoluzione. Il documento prosegue affermando: "Gli europarlamentari
chiedono, inoltre, ulteriori dimostrazioni della volontà dell'UE di elevare la
spesa per la R&S [ricerca e sviluppo] al tre per cento del Pil ed un forte
impegno per lo sviluppo sostenibile mediante la definizione di chiari obiettivi
ambientali". Secondo la relazione, i paesi candidati dovrebbero essere
maggiormente coinvolti nella strategia di Lisbona. Inoltre, gli eurodeputati
chiedono alla Commissione di elaborare una tabella di marcia per consentire il
monitoraggio dei progressi. Il documento mette altresì in dubbio la necessità
di una nuova Task force sull'occupazione, decisa in seno alla riunione del
Consiglio, la cui presidenza è stata affidata all'ex primo ministro olandese
Wim Kok. Gli eurodeputati chiedono che il mandato della task force sia limitato
all'identificazione di misure pratiche di riforma e all'attività di redazione
di resoconti per il Parlamento.
SECONDO DENIOZOS, L'EUROPA HA BISOGNO DI
UN NUMERO MAGGIORE DI RICERCATORI DOTATI DI SPIRITO IMPRENDITORIALE
Bruxelles, 1 aprile 2003 - Occorrono più ricercatori dotati di intuito
imprenditoriale se si vuole che l'Europa divenga, entro il 2010, l'economia
basata sulla conoscenza più competitiva al mondo, ha dichiarato il 24 marzo
Dimitris Deniozos, segretario generale greco per la Ricerca. In un discorso
pronunciato a Bruxelles in occasione di un seminario internazionale dal titolo
"Accrescere le risorse umane destinate alla ricerca europea", Deniozos
ha affermato che l'Europa deve rivedere il modo in cui la ricerca e sviluppo
tecnologico (Rst) ed il settore privato interagiscono fra loro. L'appello giunge
in un momento in cui i dati dimostrano che, se l'Europa vuole raggiungere
l'obiettivo del 3 per cento del Pil, entro il 2010, il potenziale umano
impegnato nella ricerca pubblica deve aumentare di almeno il 3 per cento
all'anno. Analogamente, lo stesso dato riferito al settore privato dovrà
incrementarsi annualmente di almeno l'8 per cento. Se da un lato la quantità è
importante, "dall'altro la qualità assume un valore ancora maggiore, e
l'eccellenza scientifica rappresenta [soltanto] uno dei numerosi requisiti che
il ricercatore moderno deve possedere", ha sostenuto Deniozos. Egli ha
aggiunto che, pur in presenza di alcune caratteristiche comuni, la formazione
dei ricercatori che intraprendono carriere universitarie non è identica a
quella dei ricercatori impegnati nel settore privato. Tuttavia, l'Europa deve
innanzitutto stabilire quale tipo di ricercatori sia necessario, ha affermato
Deniozos. "Se ci accorderemo sulle tipologie di ricercatori e di personale
di ricerca che occorrono su scala europea, agevoleremo sia le istituzioni che
formano tali professionisti, sia i loro eventuali futuri datori di lavoro".
Dal momento che l'offerta condiziona spesso la domanda, è facilmente
immaginabile che la disponibilità di ricercatori con formazione, esperienze e
condotta professionale adeguate possa costituire per i datori di lavoro un
grande incentivo ad assumerli e ad affidare loro la missione di lanciare sul
mercato nuovi prodotti e servizi", ha aggiunto Deniozos. Egli ha, al tempo
stesso, sottolineato l'esigenza di incoraggiare l'imprenditorialità nel popolo
dei postlaureati. "Ciò che più manca probabilmente all'Europa, rispetto
agli USA, è quel tipo di ricercatore capace di creare e sviluppare la propria
impresa, con o senza l'assistenza di consulenti esterni". La promozione di
questo genere di spirito innovativo produrrà altresì un impatto sulla mobilità
tra le imprese, tra le organizzazioni accademiche ed imprenditoriali, tra le
discipline e le regioni geografiche, ha sottolineato Deniozos. Deniozos ha
citato la strategia della mobilità, la comunicazione sull'innovazione e le
iniziative della Commissione, vale a dire il portale della mobilità per i
ricercatori e la rete europea dei centri di mobilità, quali passi nella giusta
direzione. Tuttavia, egli ha concluso affermando che è necessario adottare
ulteriori misure a livello nazionale ed europeo, nonché nel settore privato,
per favorire la diffusione nel sistema economico di ricercatori qualificati.
CONVENZIONE
RE È GIÀ UN SUCCESSO PER 50MILA UGO GABINO, UNO DEI FONDATORI DEL GRUPPO RE,
SPIEGA I MOTIVI DEL SUCCESSO DELLA PRIMA CONVENZIONE BANCARIA DEDICATA AL MONDO
RELIGIOSO ED ACCLESIASTICO
Milano, 1 aprile 2003 - Da quasi vent'anni Ugo Gabino, tra i fondatori del
Gruppo Re, si occupa degli aspetti legati alla Convenzione Bancaria Re, il primo
dei prodotti del gruppo, studiato e realizzato agli inizi degli anni Ottanta per
rispondere a una richiesta che proveniva dal mondo della Chiesa: avere uno
strumento che consentisse agli enti religiosi ed ecclesiastici di poter
beneficiare di vantaggi nelle condizioni proposte delle banche, in materia di
conti correnti. In vent'anni, sono stati oltre cinquantamila gli enti, o le
persone, che hanno aderito alla convenzione facendo di essa uno degli strumenti
finanziari più diffuso nel mondo cattolico. Da dove nasce l'esigenza degli enti
religiosi ad avere servizi bancari gestiti ad hoc? Gli enti religiosi ed
ecclesiastici, che sono i principali beneficiari di questa convenzione, si
trovano spesso a dover gestire conti correnti bancari e altri tipi di prodotti
finanziari. Già vent'anni fa, intuimmo che nello stipulare rapporti con gli
istituti di credito gli enti ricevevano trattamenti poco diversi da quelli di
normali correntisti. Il che faceva sì che le particolari esigenze del mondo
religioso ed ecclesiastico non fossero comprese appieno. Il Gruppo Re decise
dunque di interpretare il ruolo dell'intermediario, e cioè di colui che conosce
bene la realtà degli enti religiosi ed ecclesiastici e che sa che essi hanno
specificità che nessun altro ente possiede. Ad esempio? Se un imprenditore si
rivolge a una banca si troverà di fronte dei professionisti che conoscono
condizioni, tempi e modalità delle attività commerciali. Sanno ad esempio che
ci sono momenti in cui sono previsti, ad esempio, versamenti periodici per
l'Iva. Magari non sanno, o non sapevano che gli enti religiosi ed ecclesiastici,
in taluni casi sono sottoposti a regimi diversi che producono anche sul fronte
delle attività bancarie conseguenze differenti. Il Gruppo Re ha cercato di
portare alle banche questa sensibilità e questa conoscenza. Quindi il Gruppo Re
gioca un ruolo sindacale a favore del mondo della Chiesa? Di fatto sì. Il
Gruppo, o meglio lo strumento della convezione, ha consentito di omologare una
richiesta che prima veniva in qualche modo frazionata da ciascun ente verso
banche diverse. E evidente che se 50mila persone (o enti) si mettono insieme e
si presentano alle banche per chiedere un trattamento che tenga in debita
considerazione la loro specificità troveranno dall'altra parte persone attente
a queste esigenze. La forza contrattuale aumenta, gli istituti di credito non
possono non tenerne conto. Non si tratta di un ruolo sindacale puro: il Gruppo
è al fianco degli enti religiosi ed ecclesiastici per qualsiasi loro esigenza,
non solo in materie bancarie; ma al tempo stesso è utile alle banche perché può
aiutarle a comprendere una realtà così diversa dai loro clienti tradizionali.
E oggi come l'idea resta al passo coi tempi? Se vent'anni fa il conto corrente
bancario era lo strumento più tradizionale, oggi esistono numerose alternative.
Anche in questo il Gruppo Re rimane vicino agli enti che hanno bisogno di una
guida nella scelta di servizi e prodotti finanziari, potendosi affidare a
persone che con loro condividono anche i fini e i valori.
FINMECCANICA: 2002 POSITIVO. RAFFORZATA LA POSIZIONE
COMPETITIVA, MIGLIORATA L'EFFICIENZA UTILE NETTO DI 203 MILIONI DI EURO RISPETTO
AI 188 MILIONI DEL 2001.
Roma, 1 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica, nella
riunione del 27 marzo, ha approvato il progetto di bilancio di Finmeccanica
S.p.A. e quello consolidato dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2002, che ha
fatto registrare un utile netto di 203 milioni di Euro rispetto ai 188 milioni
del 2001. In un contesto di mercato caratterizzato da instabilità
economico-finanziaria, il Gruppo Finmeccanica ha dunque realizzato risultati
positivi ed in crescita rispetto a quelli già apprezzabili prodotti
nell'esercizio precedente. Il Gruppo ha consolidato nel 2002 la propria
posizione nel contesto europeo dell'Aerospazio e Difesa con acquisizioni per
circa 1 miliardo di Euro, volte ad ampliare e rafforzare specifici settori di
business. Inoltre Finmeccanica ha registrato risultati positivi sia in termini
di miglioramento dei processi gestionali (efficienza e margini delle commesse),
sia di sfruttamento delle sinergie e di razionalizzazione delle attività,
determinati dalla nuova organizzazione della capogruppo e delle aziende
controllate messe in opera nel corso dell'esercizio. Il Consiglio, a conferma
della politica di remunerazione degli Azionisti, ripresa lo scorso anno dopo una
pausa che durava dal 1992, propone all'Assemblea degli Azionisti Finmeccanica il
pagamento di un dividendo di 1 centesimo di Euro per azione, in linea con quello
pagato lo scorso esercizio. Principali dati dell'esercizio 2002 •Utile netto
di 203 milioni di Euro, rispetto ai 188 milioni di Euro di utile del 2001 (+8%).
Il risultato comprende il contributo di ST Microelectronics (79 milioni di Euro
rispetto a 53 milioni del 2001), pertanto l'utile netto generato dalle attività
di Finmeccanica risulta pari a 124 milioni di Euro rispetto a 135 nel 2001.
•Utile netto di pertinenza della capogruppo (escluso il contributo di Stm) 120
milioni di Euro rispetto a 159 milioni nel 2001. •Valore della produzione
7.758 milioni di Euro (+15%). •Risultato operativo prima degli ammortamenti (Ebitda)
698 milioni di Euro (+9%). Risultato operativo ante ammortamenti dell'avviamento
(Ebita) 502 milioni di Euro (+12%), sostanzialmente stabile rispetto al 2001 in
termini di incidenza sul valore della produzione (dal 6,6% al 6,5%). Risultato
operativo (Ebit) 441 milioni di Euro (+7%). •Indebitamento finanziario netto
al 31.12.2002 pari a 249 milioni di Euro. Il risultato include l'aumento
dell'indebitamento determinato dalle acquisizioni di Telespazio e Marconi Mobile
(845 milioni di Euro) e dall'erogazione di dividendi (84 milioni di Euro). Non
considerando tali poste, la posizione finanziaria netta a fine 2002 risulta
positiva per 680 milioni di Euro contro 409 milioni alla fine del 2001, grazie
anche al contributo del cash flow operativo, pari a 429 milioni di Euro (+5%). Return on Investment (Roi) 22,1% (20,6% nel 2001). Ordini
per 8.694 milioni di Euro (+24%). Portafoglio ordini a fine 2002 pari a 21.708
milioni di Euro (+2.137 milioni rispetto al 2001), valore che assicura un carico
di lavoro equivalente a circa tre anni di attività. Spese per l'attività di
ricerca e sviluppo pari a 1.005 milioni di Euro (+18%), con un'incidenza di
circa il 13% sul valore della produzione. Utile per azione con il contributo di
ST 2,2 centesimi di Euro (-6%), senza il contributo di ST 1,3 centesimi di Euro
(-25%). Focus sul "core business" Aerospazio e Difesa Il settore dell'Aerospazio
e della Difesa ha fornito un importante contributo ai risultati 2002 del Gruppo.
Infatti la maggiore attività produttiva registrata a livello di Gruppo è in
gran parte da attribuire alle aree dell'Elettronica e dei Sistemi per la difesa
(+870 milioni di Euro). Tale incremento è determinato, in parte,
dall'acquisizione del 100% di Marconi Mobile (con effetti a partire dal mese di
agosto del 2002) e dall'ingresso di Finmeccanica a fine 2001 nella joint venture
missilistica Mbda con una quota del 25%. In presenza di una lieve diminuzione
del settore Aeronautica (-5%), l'aggregato dell'Aerospazio e Difesa mostra una
crescita dei volumi di produzione di 712 milioni di Euro. Il settore Aerospazio
e Difesa evidenzia una crescita del 9% dell'Ebitda a 584 milioni di Euro, grazie
al settore Elicotteri e all'effetto derivante dal già citato ampliamento del
perimetro di consolidamento, che hanno compensato il calo delle attività
dell'Aeronautica e dello Spazio. Il settore ha generato un Ebita di 467 milioni
di Euro (+9%) e un Ebit di 413 milioni di Euro (+3%). Gli ordini del comparto
Aerospazio e Difesa sono stati pari a circa 6 miliardi di Euro, con un aumento
di circa il 25% attribuibile, oltre che alle nuove società incluse nel
perimetro di consolidamento, al positivo andamento di alcune società dell'area
di business Sistemi per la Difesa (Oto Melara e Wass). Il portafoglio ordini a
fine 2002 era di circa 16 miliardi di Euro rispetto a circa 14 miliardi del
2001. Eventi di Rilievo del 2002 L'esercizio 2002 è stato caratterizzato, per
il Gruppo Finmeccanica, dall'attuazione di passi importanti volti a confermare
la strategia di consolidamento del suo ruolo di grande gruppo industriale
presente in modo sinergico in attività ad alto contenuto tecnologico e
focalizzato sul settore Aerospazio e Difesa e in grado di partecipare allo
sviluppo di programmi internazionali e di competere selettivamente sul mercato
globale. Nel corso del 2002, infatti, grazie anche alle disponibilità
finanziarie derivanti dalla ristrutturazione della propria partecipazione
indiretta in ST Microelectronics (ridotta dal 21,7% al 18,3% nel dicembre 2001),
Finmeccanica ha investito circa 1 miliardo di Euro, acquisendo il controllo di
Marconi Mobile Holding dalla Marconi plc (dalla quale è stata acquisita anche
la Ote a marzo 2003) e quello di Telespazio da Telecom Italia, mentre sono in
corso le procedure per la conclusione dell'acquisizione del 74,5% di Aermacchi,
essendo il restante 25,5% già detenuto dalla controllata Alenia Aeronautica.
L'esercizio 2002 ha visto anche l'attivazione di alcune iniziative volte a
rafforzare il ruolo di Finmeccanica come holding di controllo industriale e
strategico. Sono state infatti istituite le funzioni: Product Policy (sinergie e
sviluppo dei programmi tra le diverse aree del Gruppo); Marketing and Commercial
Affairs (coordinamento attività commerciale) e Logistic Services (coordinamento
e sviluppo di servizi per la difesa), i cui compiti sono quelli di rafforzare
l'incidenza della capogruppo e supportare l'attività tecnologica, commerciale
ed industriale delle società controllate, sfruttare le sinergie esistenti tra
le diverse aree del Gruppo ed armonizzare in un'ottica di efficienza lo sviluppo
dei programmi. Infine nel 2002 è stata concentrata in capo a Finmeccanica
S.p.A. l'intera attività finanziaria del Gruppo. Evoluzione prevedibile della
gestione Finmeccanica, forte di un portafoglio ordini sufficiente a garantire
nel breve periodo una stabilità di risultato - pur in presenza di oggettive
difficoltà di mercato - prevede di realizzare nell'esercizio 2003 un'ulteriore
crescita dei volumi di produzione. Il riorientamento della holding su attività
più tipiche di una capogruppo operativa, le specifiche azioni di
efficientamento avviate in tutte le aree di presenza del Gruppo ed il lancio di
iniziative trasversali mirate al contenimento dei costi esterni hanno
l'obiettivo di contrastare l'attuale congiuntura negativa e di realizzare un
incremento dei margini proporzionale all'attesa crescita dei ricavi. Il livello
di redditività dovrebbe pertanto mantenersi su valori non inferiori a quelli
consuntivati nell'esercizio 2002, valori che nell'attuale incertezza di mercato
rappresentano un target di assoluto rilievo. Maggiori criticità sono attese in
termini finanziari, per effetto dei forti vincoli imposti dalle Pubbliche
Amministrazioni ai Bilanci dello Stato, in particolare in ambito nazionale. Le
eventuali iniziative strategiche attualmente in fase di valutazione, che
potrebbero rendere necessario il ricorso a fonti di finanziamento esterno con
ricadute dirette sulla posizione finanziaria netta, potranno, se realizzate,
consolidare ulteriormente la presenza di Finmeccanica in ambito internazionale,
accrescendo, in prospettiva, le capacità reddituali, di creazione di valore e
conseguentemente di remunerazione degli Azionisti. Per rafforzare la posizione
raggiunta nello scenario dell'industria europea dell'aerospazio e difesa,
Finmeccanica intende perseguire una strategia di sviluppo selettiva, volta a
realizzare una crescita dimensionale che valorizzi i comparti che presentano
caratteristiche di eccellenza e potenzialità di leadership e a prevedere, per
quelli che non hanno la massa critica necessaria alla competizione globale,
forme di collaborazione che ne salvaguardino le competenze tecnologiche e
produttive. L'incremento del valore della produzione (15%) rispetto al valore
dell'esercizio 2001 è da attribuire, principalmente, al consolidamento della
joint venture missilistica Mbda, di cui Finmeccanica detiene il 25% e al gruppo
Marconi. Inoltre, si registra una maggior attività nell'avionica, negli
armamenti e nel Segnalamento nell'ambito del settore Trasporti (Alta Velocità
Cina, Spagna, Italia), mentre l'Aeronautica registra una lieve diminuzione dei
volumi concentrata nel comparto civile. Il costo del lavoro aumenta del 13%.
L'organico medio operante nel 2002 è stato pari a 39.798 unità, rispetto alle
38.416 del 2001. L'organico iscritto al 31/12/2002 risulta di 44.963 unità, con
un incremento di 3.870 unità rispetto alle 41.093 alla fine del 2001, per
l'effetto netto delle cessioni/acquisizioni di società e rami d'azienda (4.953)
e del saldo del turnover (-1.083 unità). Il costo unitario medio del personale
segna un incremento riferibile, essenzialmente, sia per l'Italia che per
l'estero, alla variazione della composizione delle categorie contrattuali e
dell'area di consolidamento. Il risultato operativo ante ammortamenti
industriali (Ebitda) si attesta a 698 milioni di Euro, con un incremento del
+9%, riferibile sostanzialmente alla JV Mbda, al gruppo Marconi, ad una maggiore
redditività del settore elicotteristico, nonché ad una crescita del settore
trasporti. Viceversa, si evidenzia una riduzione nel settore Aeronautica, dovuta
essenzialmente alla maggiore attività di ricerca e sviluppo spesata
nell'esercizio (relativa soprattutto al programma A380), e nel settore Spazio,
per la meno favorevole composizione del mix produttivo. Gli ammortamenti
industriali (e le quote di competenza dei contributi in conto impianti)
diminuiscono rispetto al 2001, principalmente per effetto della ridefinizione
del periodo di ammortamento degli attivi oggetto dei conferimenti operati dalla
Capogruppo tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002 nell'ambito del processo di
societarizzazione di Galileo Avionica, Oto Melara e Alenia Aeronautica. Tale
diminuzione è solo parzialmente compensata dagli apporti della joint venture Mbda
e del gruppo Marconi. Gli ammortamenti di periodo sono relativi per 163 milioni
di Euro alle immobilizzazioni materiali (179 milioni di Euro nel 2001) e per 53
milioni di Euro alle immateriali (51 milioni nel 2001). L'aumento degli
ammortamenti dell'avviamento a 61 milioni di Euro (da 37 milioni nel 2001) è
riferibile alla joint venture Mbda e al gruppo Marconi. Gli oneri finanziari
netti, pari a 21 milioni di Euro, segnano un decremento di 13 milioni di Euro
rispetto al 2001 (34 milioni di Euro), beneficiando in modo sostanziale delle
maggiori disponibilità finanziarie esistenti alla fine del 2001, che hanno
prodotto i loro effetti per gran parte del 2002 e di una diminuzione
dell'indebitamento di m/l termine. Il miglioramento dei proventi di cambio
netti, pari a 3 milioni di Euro rispetto a 18 milioni di Euro di oneri netti nel
2001, è dovuto sostanzialmente al minor costo delle coperture che hanno
beneficiato, in particolare, dell'andamento del differenziale tra i tassi di
interesse in dollari e quelli in euro. I riflessi delle partecipazioni e delle
rettifiche di attività finanziarie (103 milioni di Euro, a fronte di 840
milioni nel 2001) includono in via principale il risultato di competenza di
Finmeccanica della partecipata Stmicroelectronics Holding NV (79 milioni di
Euro, rispetto a 878 milioni nel 2001), valutata, come tutte le partecipazioni
rilevanti non consolidate, con il metodo del patrimonio netto. Il risultato 2001
beneficiava della significativa plusvalenza conseguente alla cessione di azioni
della società STMicroelectronics NV posseduta dalla STMicroelectronics Holding
NV. Gli oneri straordinari netti ammontano a 120 milioni di Euro rispetto a 882
milioni del 2001. I valori del 2001 accoglievano, principalmente, gli oneri
derivanti dalla fase finale del "Piano di riassetto e rilancio"
avviato nel 1997 e conclusosi nel 2001. Le principali voci del 2002 sono
relative ad esodi agevolati ed altri oneri di ristrutturazione, al netto degli
utilizzi dei fondi previsti (74 milioni di Euro); a costi sostenuti per il
processo di internazionalizzazione (12 milioni di Euro); ad oneri netti connessi
a transazioni e contenziosi (40 milioni di Euro). Di questi ultimi 30 milioni di
Euro sono relativi ai maggiori oneri emersi in sede di definizione di un
contenzioso nel comparto aeronautico. Le imposte dell'esercizio ammontano a 203
milioni di Euro (129 milioni di Euro nel 2001) e sono relative ad Irap per 80
milioni di Euro, ad Irpeg e ad altre imposte dirette per 140 milioni di Euro e
ad imposte differite attive nette per 17 milioni. Le immobilizzazioni aumentano
di 491 milioni di Euro prevalentemente per l'apporto delle immobilizzazioni
relative ai gruppi Marconi (106 milioni di Euro) e Telespazio (112 milioni di
Euro) e per l'iscrizione di nuovi avviamenti (278 milioni di Euro) conseguenti
al consolidamento delle due suddette società. Il capitale d'esercizio evidenzia
un valore negativo pari a 14 milioni di Euro, rispetto ad un valore negativo di
386 milioni di Euro al 31/12/2001. In particolare, il capitale d'esercizio
operativo - rappresentato da Rimanenze di magazzino, Crediti commerciali, Debiti
commerciali, Anticipi da clienti e Fatture di rata - aumenta di €mil.781 per
l'effetto combinato: delle Rimanenze di magazzino, che (al netto delle fatture
di rata pari a 7.608 milioni di Euro al 31/12/02 ed a 6.966 milioni di Euro al
31/12/01, incluse nella voce Acconti da clienti e fatture di rata) segnano un
incremento di 673 milioni di Euro, ascrivibile soprattutto alla variazione
dell'area di consolidamento; dei Crediti commerciali che al netto dei Debiti
commerciali registrano un significativo incremento rispetto al 2001, dovuto
essenzialmente all'apporto dei gruppi Marconi e Telespazio e all'effetto
dell'andamento ciclico del saldo clienti e fornitori (nel settore Energia si
aggiunge ad una riduzione dei tempi medi di pagamento dei fornitori dovuti ad
una migliore disponibilità finanziaria); degli Acconti da clienti (registrati
nella voce Acconti da clienti e fatture di rata), che evidenziano un incremento
di 325 milioni di Euro (da 3.864 milioni di Euro al 31/12/01 a 4.189 milioni di
Euro al 31/12/02), sostanzialmente riferibile, oltre agli apporti di Telespazio
e Marconi, ad una crescita dei volumi produttivi del settore missilistico e ad
incassi del settore Aeronautico, in parte compensati da riduzioni per
fatturazioni dei settori Elicotteri ed Energia. L'indebitamento finanziario
netto del Gruppo è passato da una posizione attiva di 409 milioni di Euro al
31/12/01 ad una posizione passiva di 249 milioni di Euro al 31/12/02, dopo aver
registrato una posizione attiva di 229 milioni di Euro al 30/06/02. La
variazione anno su anno è stata determinata sostanzialmente: dal pagamento del
dividendo dell'esercizio 2001 per 84 milioni di Euro; dall'acquisizione del
gruppo Marconi (perfezionata nell'agosto 2002) per 571 milioni di Euro, a cui si
aggiunge la posizione debitoria del Gruppo pari a 60 milioni di Euro alla data
di acquisto; dall'acquisizione del gruppo Telespazio (perfezionata a novembre
2002) per 127 milioni di Euro, a cui si aggiunge la posizione debitoria del
Gruppo pari a 87 milioni di Euro, alla data di acquisto; a ciò si è
contrapposto il buon andamento dei flussi di cassa operativi di molti settori,
che ha contribuito a contenere l'esposizione complessiva. L'indebitamento
bancario è passato da 149 milioni di Euro di posizione attiva alla fine del
2001 a 677 milioni di Euro di posizione passiva al 31/12/02. Con riferimento ai
debiti a medio lungo termine - peraltro in diminuzione - a dicembre 2002
Finmeccanica Finance SA, società del Gruppo, ha posto in essere l'emissione
obbligazionaria per un importo di 297 milioni di Euro sul mercato "retail"
italiano, le cui rivenienze sono state interamente riversate alla Capogruppo.
CIT
S.P.A.: APPROVATI DAL CDA I NUMERI 2002 IL FATTURATO CONSOLIDATO RAGGIUNGE I 316
MILIONI DI EURO, +40% L'EBITDA RITORNA POSITIVO A 10,8 MILIONI DI EURO
Varese, 1 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del 31 marzo,, ha
approvato il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2002 ed il progetto di Bilancio
d'Esercizio al dicembre 2002. Il Giro d'Affari evidenzia una crescita di circa
il 13% attestandosi a circa Euro 482 milioni sostanzialmente in linea con le
attese. Il Fatturato Consolidato si colloca a Euro 316 milioni circa con un
incremento su base annua superiore al 40%. La redditività della gestione 2002
riflette i risultati particolarmente positivi del secondo semestre dell'anno.
Infatti, l'atteso ritorno alla normalità, che ha iniziato a manifestarsi a
partire dai mesi estivi del 2002, ha prodotto riflessi apprezzabili nei dati
economici della sola seconda metà dell'anno, che pur risulta negativamente
influenzata non tanto per quanto riguarda i volumi di vendita, quanto per la
generalizzata tendenza di tutti i principali operatori italiani del settore a
concedere sconti particolari, attesa la ridotta propensione alla spesa da parte
del pubblico in tale contesto. L'Ebitda, negativo per 2,6 milioni di Euro nel
2001, torna positivo e raggiunge i 10,8 milioni di Euro La redditività
operativa, dopo aver spesato ammortamenti ed accantonamenti per quasi 14 milioni
di Euro, è positiva per 4,4 milioni di Euro circa rispetto ad un valore
negativo del 2001 di oltre 11 milioni di Euro. Al significativo miglioramento
rispetto all'esercizio precedente, hanno contribuito anche i ricavi relativi
alla attività di sviluppo. Il risultato netto consolidato è negativo per 2,2
milioni di Euro circa, dopo aver accantonato imposte per Euro 2,4 milioni circa.
La posizione finanziaria netta negativa migliora di oltre il 17% anche grazie
all'IPO attestandosi a Euro 75 milioni; la stessa, rapportata al Patrimonio
Netto Consolidato pari a 67 milioni di Euro circa, evidenzia un equilibrato
rapporto di leva finanziaria. Il neo Amministratore Delegato Giovanni Natali ha
dichiarato: "il trend di crescita sia in termini di volumi d'affari che di
redditività, in un contesto di business particolarmente difficile, dimostrano
la validità della strategia storica del Gruppo. Gli ambiziosi progetto del
Gruppo per i prossimi anni pongono al Top Management l'obbligo di predisporre un
piano strategico fortemente incentrato ad ulteriori e significativi
miglioramenti della redditività e della struttura finanziaria". Nel corso
della riunione del 31 marzo 2003, a seguito delle richieste di integrazione
formulate da Borsa Italiana S.p.A., il Consiglio di Amministrazione della Società
ha approvato il nuovo testo del Codice di Comportamento in materia di insider
dealing, concernente gli obblighi di comunicazione circa le operazioni
effettuate sui titoli della Società da parte di soggetti che possono accedere
ad informazioni definite "price sensitive". Il nuovo testo del Codice
di Comportamento è disponibile sul sito della Società. Il Consiglio altresì
precisa che le previsioni di Giro d'Affari Aggregate 2003 sono di circa Euro 600
Milioni soprattutto grazie all'inserimento nell'area di consolidamento di
Italiatour.
FIDIA
CDA APPROVA BILANCIO 2002 FATTURATO CONSOLIDATO 2002 PER 43,1 MILIONI DI EURO
(44,9 MILIONI DI EURO AL 31.12.2001)
Milano, 1 aprile 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Fidia S.p.A., società
quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e holding di un gruppo attivo
nella progettazione e realizzazione di controlli numerici e sistemi di fresatura
per la lavorazione di forme complesse, stampistica ed aeronautica, ha esaminato
oggi il progetto di bilancio al 31 dicembre 2002. Nell'esercizio il Gruppo ha
registrato un fatturato consolidato pari a 43,1 milioni di Euro, (44,9 milioni
di Euro al 31/12/2001); il margine operativo lordo pari a 0,3 milioni di Euro al
31/12/2002 (4,3 milioni di Euro al 31/12/2001) è stato conseguito dopo aver
spesato interamente in conto economico costi di ricerca e sviluppo per 3,9
milioni di Euro (3,6 milioni nel 2001), pari al 9% del fatturato consolidato; il
risultato operativo consolidato è stato negativo per 1,5 milioni di Euro (anche
per uno stralcio di crediti di 0,5 milioni di Euro) rispetto ad un utile
operativo di 2,7 milioni di Euro nello stesso periodo dell'anno precedente; il
risultato netto ha registrato un valore negativo di 2,0 milioni di Euro (utile
consolidato di 1,9 milioni di Euro al 31/12/2001). In particolare, l'andamento
del fatturato rispetto al 31/12/2001 è stato influenzato dalla stasi registrata
a livello internazionale dagli investimenti in beni durevoli delle imprese: la
divisione sistemi di fresatura ha segnato un modesto aumento (+0,9%) mentre la
divisione controlli numerici ha registrato una flessione del 12,3%. Al 31
dicembre 2002 il settore dei sistemi di fresatura rappresenta il 66,4% (63,2%
nel 2001) del fatturato consolidato mentre il settore dei controlli numerici il
33,6% (36,8% al 31/12/2001). L'export ha assorbito circa il 75% delle vendite,
con un'incidenza in crescita rispetto al 69% dell'esercizio 2001, diretto
prevalentemente verso Germania, Usa, Canada, Cina, Francia, Belgio e Spagna.
Alcuni mercati esteri si sono mossi in controtendenza registrando un andamento
positivo: in particolare la Cina - che è diventato il terzo mercato di sbocco
con il 14,3% del fatturato (rispetto al 7,2% del 2001) - il Nord America - che
ha assorbito il 13,7% delle vendite (rispetto al 12,1% del 2001), e la Spagna -
che rappresenta il 7,9% del fatturato (5,5% nel 2001). Segnali positivi derivano
dal volume acquisizione ordini dell'esercizio - in crescita del 14% rispetto al
2001 -, e dal livello del portafoglio ordini che ha raggiunto 7,3 milioni di
Euro al 31/12/2002, in aumento del 19,9% rispetto al 31/12/2001. A livello di
capogruppo, Fidia S.p.A. ha conseguito al 31/12/2002 un fatturato per 31,2
milioni di Euro (31,4 milioni di Euro al 31/12/2001) e un risultato d'esercizio
negativo per 1,7 milioni di Euro (utile pari a 1,6 milioni di Euro al
31/12/2001). "Nonostante la difficile fase congiunturale internazionale -
ha affermato Giuseppe Morfino, Amministratore Delegato di Fidia - il Gruppo ha
saputo incrementare sensibilmente il fatturato sui mercati esteri più
strategici quali Cina e Stati Uniti, che rappresentano il 28% del fatturato
consolidato." "La Cina in particolare - prosegue Morfino - è il
mercato che consideriamo a più alto potenziale e riteniamo che lo sforzo
profuso in questi mesi nella realizzazione di due joint-venture con Smtcl, il
maggior costruttore locale di macchine utensili, ci darà risultati molto
interessanti nei prossimi anni". "La dinamicità della domanda dei
mercati esteri - conclude l'A.D. di Fidia - dimostra il successo dei nostri
programmi di ricerca e sviluppo finalizzati all'innovazione continua della gamma
prodotti, che non hanno mai subito ridimensionamenti, neanche in situazioni
economiche congiunturali difficili". Fidia S.p.A., con sede a Torino, è la
holding operativa di un Gruppo leader nella progettazione, produzione e
commercializzazione di sistemi integrati per la lavorazione di forme complesse,
in particolare nella produzione e commercializzazione di controlli numerici e
macchine fresatrici ad alta velocità destinati principalmente al settore della
stampistica. Il Gruppo - che impiega oltre 340 dipendenti - opera attraverso 4
stabilimenti produttivi, 6 Filiali commerciali, 8 Service Centers e una vasta
rete di agenti e distributori in grado di svolgere attività di vendita e
assistenza clienti sui mercati esteri con copertura geografica mondiale.
BANCA
CARIGE ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO: UTILE NETTO PARI A 104,8 MILIONI, IN CRESCITA
DELL'1,2% RISPETTO AL 2001, CON UN RENDIMENTO DEL CAPITALE (ROE) DEL 7,7%.
Genova, 1 aprile 2003. - Gli Azionisti della Banca Carige SpA - Cassa di
Risparmio di Genova e Imperia sono intervenuti all'Assemblea dei Soci, convocata
presso la Sala Riunioni della Sede Centrale di Genova, per deliberare
sull'ordine del giorno che ha riguardato: Bilancio al 31 dicembre 2002.
L'esercizio 2002 si è chiuso con un utile netto pari a 104,8 milioni, in
crescita dell'1,2% rispetto al 2001, con un rendimento del capitale (ROE) del
7,7%. Ciò consente la distribuzione di un dividendo per azione di 0,0723 euro
per le azioni ordinarie, valore allineato a quello distribuito per l'anno 2001,
e di 0,0823 euro per le azioni di risparmio. Il monte dividendi del 2002 è
quindi pari a 75,2 milioni, in crescita dell'1,9% rispetto all'anno precedente
(73,8 milioni). Il dividendo, approvato dall'Assemblea, verrà messo in
pagamento il 10 aprile 2003. Conformemente a quanto stabilito dal Regolamento
della Borsa Italiana SpA, le azioni saranno negoziate ex-dividendo a decorrere
dal 7 aprile 2003. A livello di Gruppo l'utile netto del 2002 è stato pari a
66,2 milioni di euro. La gestione della Banca si è sviluppata in uno scenario
economico sfavorevole ed estremamente complesso, caratterizzato da una
significativa flessione degli indici borsistici nazionali ed internazionali, da
una forte discesa dei tassi di interesse e da un generalizzato incremento della
rischiosità del credito. In questo contesto la Carige è comunque riuscita a
realizzare positivi risultati reddituali e, soprattutto, a proseguire nella
politica di investimenti finalizzata allo sviluppo futuro del Gruppo, dai quali
si attendono significativi ritorni economici. In questa direzione si colloca la
recente acquisizione di 42 sportelli del Gruppo Capitalia che ha ulteriormente
rafforzato la presenza Carige su tutto il territorio nazionale, aggiungendosi
alle acquisizioni realizzate a fine 2000 e 2001 dal Banco di Sicilia e dal
Gruppo Intesa. In questo ambito si evidenzia inoltre il progetto di integrazione
tra la rete di vendita delle Banche del Gruppo e delle agenzie assicurative
delle Compagnie controllate. Il conto economico 2002 della Banca Carige risulta
condizionato, nel confronto con il 2001, da una diversa struttura dei costi e
dei ricavi derivante dall'ingresso (a ottobre 2001) di 61 sportelli del Gruppo
Intesa, oltre che dalla presenza, nello scorso esercizio, di componenti
straordinarie riferite all'operazione di securitization di crediti in bonis e
alla cessione di tre sportelli: in particolare il margine d'interesse si
dimensiona in 303,3 milioni, in leggera contrazione (-1,8%) rispetto al 2001,
mente l'andamento dei ricavi netti da servizi (347,2 milioni; +18,9%) e dei
costi operativi (412,9 milioni; +8,2%) risulta influenzato dallo sviluppo della
dimensione aziendale derivante dall'acquisizione degli sportelli dal Gruppo
Intesa e dal loro diverso apporto negli esercizi 2001 e 2002. Considerando la
contribuzione straordinaria, dedotti gli accantonamenti, tra i quali 13 milioni
di accantonamenti prudenziali a copertura del rischio di credito, stante il
particolare momento attraversato dall'economia, e le imposte d'esercizio,
l'utile netto sale a 104,8 milioni (+1,2%). I risultati economici degli ultimi
due esercizi, 2001 e 2002, hanno già consentito di ammortizzare per oltre 12,5
milioni l'avviamento connesso alle reti di sportelli acquisite. Le Attività
Finanziarie Intermediate per conto della clientela (AFI) a fine anno hanno
raggiunto 21.869,1 milioni di euro, in aumento del 12,4% rispetto a fine 2001;
al netto del contributo apportato dall'acquisizione Capitalia, l'incremento si
colloca al 5%. In particolare, la raccolta diretta evidenzia un aumento del 14%,
raggiungendo i 9.236,2 milioni (+8,2% al netto delle filiali Capitalia); la
raccolta indiretta, pari a 12.632,9 milioni registra un'espansione dell'11,3%
(+2,7% al netto delle nuove filiali). I crediti verso la clientela raggiungono
gli 8.634,9 milioni, con uno sviluppo annuo del 15,6%; al netto delle filiali ex
Capitalia e neutralizzando gli effetti dell'operazione di securitization di
mutui in bonis effettuata a fine 2001, il tasso di crescita salirebbe al 16,7%.
Pur proseguendo una prudenziale politica di diversificazione del rischio in
termini territoriali e di settore economico, circa i due terzi dei crediti della
Carige vengono erogati a favore delle imprese e delle famiglie liguri, a
testimonianza del radicamento nel territorio di tradizionale insediamento e del
ruolo che la Banca svolge a sostegno dell'economia regionale. La rete delle
filiali della Carige nel corso del 2002 ha registrato un'ulteriore espansione da
345 a 391 sportelli, inclusi i 42 sportelli acquisiti dal Gruppo Capitalia che
hanno consentito un rafforzamento sostanziale nel Lazio e l'ingresso in nuovi
mercati, quali le Marche e l'Umbria. Nell'ambito dei canali remoti, gli Atm-Bancomat
operativi alla fine 2002 risultano pari a 455 unità; le apparecchiature POS
presso esercenti hanno raggiunto le 9.440 unità (8.101 nel 2001). Il servizio
internet è stato caratterizzato da una significativa espansione, sia nel numero
di contratti (+18,7% rispetto a fine 2001), sia nel numero di clienti attivi
(+29,9%). A fine anno il personale della Banca Carige è risultato pari a 3.512
unità (3.506 a fine 2001); a questi vanno aggiunti 371 dipendenti delle filiali
acquisite da Capitalia assunti con decorrenza 1/1/2003. I mezzi patrimoniali
sono saliti a 1.369,7 milioni (1.332,8 milioni a dicembre 2001). La Banca
rispetta ampiamente tutti gli indicatori di vigilanza attualmente in vigore, sia
della Banca d'Italia, sia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd).
Il bilancio consolidato del Gruppo Banca Carige ha evidenziato un utile netto di
66,2 milioni. Il totale dell'attivo del Gruppo ammonta a 15.388,9 milioni; le
Aafi crescono dell'11,1% a 24.734,2 milioni di euro; gli impieghi a clientela,
pari a 9.495,1 milioni, registrano un aumento del 13,8%. La rete di vendita del
Gruppo è costituita da 452 sportelli e 443 agenzie assicurative. Conferimento
dell'incarico di revisione del bilancio ai sensi del D. Lgs. 24/2/98, nonché di
revisione dei dati semestrali, alla società Deloitte & Touche S.p.A. con
sede in Milano; la Società Kpmg S.p.A., ai sensi di legge, per compiuto
novennio non è più ricandidabile. L'Assemblea ha provveduto a nominare per il
prossimo triennio 2003-2005, il Consiglio di Amministrazione della Banca che
risulta così composto: Presidente: Dott. Giovanni Berneschi; Vice Presidente:
On. Alessandro Scajola; Consiglieri: Prof. Adalberto Alberici, Prof. Avv.
Piergiorgio Alberti, Avv. Andrea Baldini, Sig. Giorgio Binda, Dott. Jean-Jacques
Bonnaud, Dott. Luca Bonsignore, P.I. Mario Capelli, Rag. Remo Angelo Checconi,
Dott. Maurizio Fazzari, Comm. Pietro Isnardi, Dott. Ferdinando Menconi, Sig.
Paolo Cesare Odone, Prof. Avv. Vincenzo Roppo, Sig. Enrico Maria Scerni, Dott.
Francesco Taranto, Ing. Oliviero Tarolli. L'Assemblea ha approvato la proposta
di rinnovare al Consiglio d'Amministrazione l'autorizzazione ad acquistare e a
vendere azioni della Banca, per la durata di 18 mesi a partire dalla data della
deliberazione assembleare, fino ad un massimo di n. 102.054.960 azioni della
Banca Carige nei limiti del 10% del capitale sociale a valere sull'apposita
"Riserva per acquisto azioni proprie: quota disponibile". I risultati
dei primi mesi del 2003, pur in uno scenario economico ancora complesso e
difficile, ulteriormente aggravato dagli eventi bellici in corso, consentono, al
momento, di confermare le previsioni di budget per l'intero esercizio con un
utile netto in lieve miglioramento rispetto a quello del 2002. L'attività di
intermediazione a febbraio evidenzia un andamento positivo: in particolare il
risparmio complessivamente raccolto dalla clientela raggiunge i 21.845,7
milioni, in crescita annua dell'11,2% (+3,9% al netto delle filiali Capitalia)
registrando uno sviluppo particolarmente sostenuto del comparto obbligazionario.
Per quanto riguarda gli impieghi a clientela, pari a 8.554,7 milioni, la
crescita annua risulta del 16,6% (+9,7% escludendo l'apporto delle nuove
filiali), trainata dai mutui alle famiglie erogati per l'acquisto e la
ristrutturazione delle abitazioni.
PREMAFIN
FINANZIARIA: UTILE DI 38,9 MILIONI DI EURO, A FRONTE DI UN UTILE DI 22,3 MILIONI
DI EURO DELL'ESERCIZIO PRECEDENTE
Milano, 1 aprile 2003: Il Consiglio di amministrazione della Premafin
Finanziaria - S.p.A. Holding di Partecipazioni, riunitosi il 31 marzo a Milano
sotto la presidenza di Giulia Ligresti, ha approvato il progetto di bilancio al
31 dicembre 2002 ed il bilancio consolidato alla medesima data. Nell'esercizio
in esame la Società ha conseguito un utile di 38,9 milioni di Euro, a fronte di
un utile di 22,3 milioni di Euro dell'esercizio precedente. L'importante
incremento del risultato è dovuto principalmente al maggiore apporto economico
dalla valutazione della partecipazione in Fondiaria - Sai S.p.A., a seguito
della fusione tra la controllata SAI S.p.A. e La Fondiaria S.p.A. La componente
finanziaria segna una sostanziale tenuta della redditività grazie ai maggiori
dividendi di competenza ed agli altri proventi che hanno assorbito l'incremento
degli oneri associato all'aumento dell'indebitamento. La posizione finanziaria
netta segna un aumento dell'esposizione, associata ad un analogo rafforzamento
dei mezzi propri, processo tuttora in corso, che al completamento, con la
conversione dei warrant, porterà ad un rapporto debiti/mezzi propri
sensibilmente inferiore all'unità ed attualmente pari ad 1,1. Il Consiglio di
amministrazione ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre
2002 che sarà messo a disposizione degli Azionisti in occasione dell'Assemblea
che approverà il bilancio dell'esercizio alla medesima data. A livello
consolidato i premi lordi ammontano a 8.571,7 milioni di Euro (di cui 6.554,6
milioni di Euro relativi ai Rami Danni e 2.017,1 milioni di Euro relativi ai
Rami Vita), contro i 7.936,7 milioni di Euro del 2001 pro-forma per la fusione
tra Sai S.p.A. e La Fondiaria S.p.A. (di cui 5.961,8 milioni di Euro dei Rami
Danni e 1.974,9 milioni di Euro dei Rami Vita). L'utile netto consolidato, dopo
la rilevazione delle imposte e delle interessenze di terzi è pari a 38,9
milioni di Euro. Il Consiglio ha inoltre preso atto della Nota del 12 marzo
2003, con cui la Consob, ha comunicato alla Società di ritenere correttamente
assolto l'obbligo solidale con Mediobanca di provvedere alla cessione di n.
12.761.365 azioni Fondiaria - Sai. Il Consiglio di Amministrazione ha cooptato
quale consigliere l'Avvocato Giuseppe De Santis. Nel corso della riunione, è
stato altresì approvato l'inserimento di alcune modifiche al Codice di
Comportamento dei componenti gli organi sociali e dei dipendenti della società
e la relazione annuale sul Sistema di Corporate Governance adottato dalla Società
a partire dal marzo 2001. Tale relazione sarà disponibile sul sito internet di
Borsa Italia S.p.A. Il Consiglio di amministrazione ha approvato il progetto di
bilancio al 31 dicembre 2002 che chiude con un utile di 38,9 milioni di Euro e
la seguente proposta da sottoporre all'Assemblea, già convocata per il 30
aprile 2003 in prima convocazione ed, occorrendo, il 5 maggio 2003 in seconda
convocazione: destinazione dell'utile dell'esercizio 2002, pari ad Euro
38.925.444; il 5% pari ad Euro 1.946.272 alla Riserva legale; il residuo, pari
ad Euro 36.979.172 a nuovo interamente assoggettato al vincolo di non
distribuzione ai sensi dell'art. 2426 Cod. Civ. Pertanto alla data del 31
dicembre 2002 le riserve di utili a nuovo (ivi incluse quelle derivanti dalla
destinazione dell'utile di esercizio, se accolta la presente proposta),
assoggettate a vincoli, ammontano a: 56.934.045 Euro non distribuibile ai sensi
dell'art. 2426 n. 4; 3.050.686 Euro non distribuibile ai sensi dell'art. 2426 n.
5. L'Assemblea è inoltre chiamata a deliberare sulla nomina di amministratori,
previa determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione,
attualmente fissato in 7 membri, e sul preposto alla Sede Secondaria di Milano
della società. Al termine del consiglio, il Presidente Giulia Ligresti ha
dichiarato: " Il 2002 è stato un anno importante e ricco di soddisfazioni:
in particolare è stato significativo l'impegno che ha portato alla fusione di
Sai con La Fondiaria Assicurazioni. Fondiaria - Sai ha chiuso il 2002 con un
risultato positivo, nonostante le difficoltà dei mercati finanziari a tutti
note. Siamo certi che anche per il futuro la nostra controllata continuerà a
soddisfare le attese di tutti gli investitori".
PRESENTATI
I DATI DI BILANCIO 2002 DI ARAG ASSICURAZIONI S.P.A. FORTE CRESCITA DELLA
RACCOLTA PREMI ACCOMPAGNATA DA UN AUMENTO DEL LIVELLO OCCUPAZIONALE.
Verona, 1 aprile 2003 - Raccolta premi di 38,46 milioni di Euro (14 per cento in
più rispetto al precedente esercizio) e 1.353 migliaia di Euro di utile al
netto delle imposte (nel 2001 è stato di 535 mila Euro). Queste le cifre più
significative contenute nella relazione sulla gestione dell'esercizio 2002 di
Arag Assicurazioni S.p.A., Compagnia italiana dell'omonimo Gruppo assicurativo
tedesco specializzato nel ramo Tutela Giudiziaria. Lo ha reso noto il Consiglio
di Amministrazione della Compagnia riunitosi ieri a Düsseldorf, presieduto
dall'avv. Paul Otto Faßbender. L'analisi delle cifre in dettaglio evidenzia che
i premi assicurativi di Arag Italia frutto del lavoro diretto hanno raggiunto
11.685 migliaia di Euro, con un incremento del 18 per cento, mentre i premi
derivanti dal lavoro indiretto, cioè svolto con 30 compagnie assicurative con
le quali Arag ha un accordo di collaborazione per la gestione del servizio di
Tutela Giudiziaria, hanno raggiunto quota 26.778 migliaia di Euro con un
incremento del 12% per cento sull'anno precedente. Nel presentare questi dati al
C.d.A., l'avv. Ole Neuhaus, amministratore delegato della Società ha
commentato: "se il risultato di Arag Italia del 2002 è stato positivo in
termini economici, tanto che probabilmente la Compagnia confermerà la propria
leadership del Ramo sul mercato italiano, lo stesso si può affermare dal punto
di vista occupazionale: in quest'ultimo anno la Società si è distinta anche
per aver assunto 20 persone, tutte molto giovani e altamente qualificate, che si
sono aggiunte ai 77 collaboratori già in essere. Con questi nuovi inserimenti,
e penso che questo trend venga confermato anche per l'esercizio corrente, l'età
media dell'azienda è ora di 36 anni, l'età giusta per affrontare al meglio le
sfide future di un ramo molto dinamico come quello della Tutela Giudiziaria, un
comparto che continua a crescere molto più velocemente dei rami danni nel loro
complesso". Con riferimento all'annualità 2002 si segnala, per quanto
riguarda il lavoro diretto, il consolidamento dei nuovi prodotti versione
"Euro" e l'avvio di un progetto relativo alla revisione di alcuni
prodotti in concomitanza con le nuove disposizione di legge.
OBERTHUR
CARD SYSTEM : RITORNO AGLI UTILI..UNA RIDUZIONE ANNUA DEL 40% DELL'INDEBITAMENTO
NETTOPER IL 2003 PREVISTO UN AUMENTO DELLA REDDITIVITA'
Parigi, 1 aprile 2003 - Alla fine dell'esercizio 2002, Oberthur Card Systems ha
cominciato a vedere i risultati degli interventi intrapresi negli ultimi
diciotto mesi. Il miglioramento della redditività nella seconda metà e la
riduzione dell'indebitamento netto nel corso dell'anno sono dei segnali assai
incoraggianti che dovrebbero continuare anche nel 2003. Grazie all'esperienza
nel campo dei servizi ad alto livello di sicurezza e know-how, l'Azienda oggi ha
migliorato la propria posizione ed è maggiormente in grado di trarre vantaggio
dalle potenzialità offerte dai propri mercati di riferimento: i pagamenti, le
comunicazioni mobili e l'identificazione e la sicurezza della rete. Una
strategia che mira principalmente alla redditività Nel 2002 i volumi di tutti i
settori relativi alle carte a microprocessore hanno continuato a crescere, con
689 milioni di unità consegnate rispetto ai 599 milioni dell'anno precedente,
ossia con un aumento del 15% Fonte: Eurosmart) Congiuntamente, i prezzi dei
componenti sono nettamente calati, fatto che ha dato luogo ad un'asprissima
battaglia sui prezzi con la concorrenza nel segmento delle schede Sim a basso
prezzo. In un simile contesto, Oberthur Card Systems ha rafforzato la propria
posizione nei segmenti di mercato ad alto valore aggiunto: le schede SIM da 32k
e da 64k attualmente rappresentano quasi il 75% delle vendite nel segmento delle
comunicazioni mobili; nel 2002 il mercato dei pagamenti ha rappresentato il 54%
del fatturato di Oberthur Card Systems (contro il 52% del 2001) a causa delle
forti posizioni dell'azienda nei programmi di migrazione alle smart card sia nel
Regno Unito che nel Benelux e nel programma di rinnovo delle carte bancarie in
Francia; il 2002 ha visto il ritiro dalle attività a bassa redditività, che si
svolgevano principalmente negli Stati Uniti.
STANCA:
L'INNOVAZIONE PER INSERIRE I DISABILI SUL LAVORO LE DONNE DISABILI SONO MOLTO PIÙ
SVANTAGGIATE DEGLI UOMINI PRESTO OPERATIVA LA BORSA CONTINUA DEL LAVORO
ALL'INTERNO DELLA "LEGGE BIAGI"
Milano, 1 aprile 2003 - E' l'innovazione tecnologica la chiave che aprirà le
porte dell'inserimento sociale e, soprattutto, lavorativo dei disabili,
abbattendo le barriere che hanno sinora determinato la loro esclusione. "I
disabili rappresentano una rilevante componente della nostra società e per
questo debbono trovare piena cittadinanza grazie alle politiche basate sulle
tecnologie dell'informazione", ha detto Lucio Stanca, ministro per
l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo al convegno promosso dall'Assolombarda
in occasione dell'Anno Europeo dei Disabili. "Se partiamo dal presupposto
che è importante far muovere le idee e le informazioni, non le persone, si
comprende come sia fondamentale per i disabili poter accedere alla Rete",
ha detto il ministro ricordando che "le donne disabili sono notevolmente
svantaggiate nell'accesso al lavoro in confronto agli uomini, con un tasso di
occupazione dell'11% rispetto al 29% dei maschi" e con un divario ancora più
accentuato rispetto allo stesso rapporto tra uomini e donne non disabili. In
Italia, a fronte di 143 mila disabili occupati, ce ne sono 408 mila iscritti al
collocamento pubblico. Dopo la Valle d'Aosta, la Lombardia è la regione che
presenta il miglior tasso di occupazione di disabili con il 52%. Il ministro
Stanca ha inoltre illustrato lo schema di disegno di legge governativo, di cui
è proponente, per abbattere le "barriere virtuali" che "limitano
l'accesso dei disabili alla Società della Informazione e li escludono dal mondo
del lavoro, dalla partecipazione democratica, da una migliore qualità della
vita. La società basata sulle tecnologie dell'informazione deve essere per
tutti. È necessario che il settore pubblico, con il supporto del settore
privato e delle componenti della società che già si impegnano a favore dei più
deboli, dia un contributo decisivo per promuovere lo sviluppo di una società
dell'informazione veramente aperta a tutti, ispirata all'esigenza di rispondere
ai bisogni di ogni individuo, a prescindere dalle condizioni sociali, fisiche o
economiche". Sempre sul fronte del lavoro, Stanca ha reso noto che d'intesa
con il ministro Roberto Maroni, "all'interno della 'Legge Biagi' si sta
operando per realizzare finalmente e dopo molti anni la 'Borsa continua del
Lavoro'. Si tratta di un sistema nazionale di incontro fra domanda ed offerta di
lavoro in rete, a disposizione delle strutture pubbliche di collocamento e degli
operatori privati e di cui beneficeranno anche i disabili". Il ministro si
è soffermato sul telelavoro, "di cui le tecnologie e le competenze dell'Innovation
and Communication Technologies sono un fattore abilitante". Infine Stanca
ha ribadito la volontà del Governo, di "promuovere un'azione coordinata a
sostegno sia delle persone con stabilità, sia degli imprenditori che vogliono
integrare queste persone nel mondo del lavoro attraverso l'uso dell'Ict".
ATTENZIONE:
A SCUOLA ANCHE BANCHI, TAVOLI E SEDIE DEVONO ESSERE...A NORMA!
Milano, 1 aprile 2003 - Devono e superare prove di laboratorio che ne
garantiscano sicurezza, stabilità e resistenza e rispondere a criteri
ergonomici per favorire la corretta posizione che devono assumere gli studenti
durante le lezioni E' ormai accertato che per il buon sviluppo psicofisico di
bambini e ragazzi concorrono molti fattori, tra i quali una corretta posizione
durante le ore di studio a scuola. Su questo tema UNI ha pubblicato le norme Uni
Env 1729-1 e Uni Env 1729-2 "Mobili - Sedie e tavoli per istituzioni
scolastiche - Dimensioni funzionali - Requisiti di sicurezza e metodi di
prova". Lo scopo di queste nuove norme pubblicate dall'Ente Nazionale
Italiano di Unificazione, è quello di specificare le dimensioni, i requisiti di
sicurezza, i metodi di prova e la marcatura di sedie e banchi utilizzati nelle
scuole. Non si applicano alle postazioni per il computer, ai laboratori e alle
officine didattiche. I banchi e le sedie ideati secondo i criteri ergonomici
delle norme favoriscono la corretta posizione che devono assumere gli studenti
durante le lezioni. Le norme estendono il loro campo d'applicazione ad una vasta
gamma di progetti/arredi, inclusi i mobili fissi e quelli regolabili,
consentendo varie interpretazioni nel rispetto degli usi e degli spazi (aule,
atrii, ecc.) a disposizione degli studenti. Nelle norme le varie dimensioni di
banchi e sedie vengono calcolate in funzione dell'altezza presunta degli
studenti (da un minimo di 80 cm ad un massimo di 1,85 m), in modo tale da
consentire a tutti gli alunni di utilizzare banco e sedia commisurati alla
propria altezza. Per evitare il rischio d'infortunio dell'utilizzatore, o di
danno al suo abbigliamento, è importante che sia per i banchi che per le sedie
tutti i bordi e gli angoli siano smussati, privi di sbavature ed arrotondati.
Per le stesse ragioni di sicurezza, le eventuali estremità aperte ed i
componenti tubolari devono essere chiusi ad esempio con dei tappi in gomma. Ogni
sedia o banco "a norma" deve superare una serie di prove di
laboratorio, tra le quali quelle di stabilità (applicando dei pesi, pari ad un
adulto, il banco o la sedia campione non si deve ribaltare o spostare), di
resistenza (dopo aver posizionato un peso statico sul banco o sulla sedia
campione non si devono verificare rotture o deformazioni permanenti), di caduta
(dopo aver fatto cadere per 10 volte un peso, da un'altezza di almeno 60 cm, sul
banco o sulla sedia campione non si devono riscontrare rotture) e d'urto (il
banco o la sedia campione colpito da un peso, per 10 volte, non deve riportare
rotture o danni permanenti). Come ogni prodotto "sicuro" sia i banchi
che le sedie devono essere marcati in modo chiaro ed indelebile con il
nome/marchio del fabbricante e il numero della norma Uni di riferimento. Ad
accompagnare sedie e banchi "a norma", dovranno esserci le istruzioni
del fabbricante contenenti le informazioni per l'uso, la manutenzione e la
pulizia.
ASILI
NIDO E SCUOLE MATERNE DEVONO GARANTIRE UN EQUILIBRATO PERCORSO DI CRESCITA
Milano, 1 aprile 2003 - Le circa 20 mila strutture pubbliche e private che in
Italia si occupano dei bambini, in età compresa fra zero e sei anni, devono
avere spazi ed arredi adeguati ed attenersi ad un preciso piano annuale di
attività ricreativa e di aggregazione sociale, finalizzato a favorire un
equilibrato sviluppo fisico e psichico dei piccoli ospiti Asili nido e scuole
materne si prendono cura dei bambini in una fascia di età particolarmente
critica (da 0 a 6 anni), che influenza largamente lo sviluppo fisico ed
intellettuale dei più piccoli. In Italia sono circa 20.000 le realtà aziendali
fra nidi d'infanzia, nidi aziendali, scuole materne pubbliche e private che
svolgono questo importante compito. Per assicurarsi migliori standard di
servizio, anche in un ambito così delicato, Uni ha pubblicato la norma Uni
11034 "Servizi all'infanzia - Requisiti del servizio". Questa nuova
norma dell'Ente Nazionale Italiano di Unificazione si applica ai nidi d'infanzia
(0-3 anni), alle scuole materne (3-6 anni) ed ai centri infanzia che comprendono
l'intera fascia d'età da 0 a 6 anni. Questa norma si può estendere anche a
tutte quelle strutture chiamate "servizi integrativi all'infanzia" che
fungono da supporto ai centri infanzia, ai nidi, ecc., e che svolgono attività
dedicate al gioco, culturali e di aggregazione sociale ove, se richiesta, è
prevista la presenza di un genitore o di un accompagnatore. Lo scopo di questi
servizi è quello di favorire l'equilibrato sviluppo fisico e psichico dei
bambini, di facilitare le relazioni tra i loro coetanei e con gli adulti,
offrendo stimoli al loro percorso di crescita e integrando l'esperienza
educativa delle famiglie. La norma prevede che la direzione della struttura che
si prende carico dell'educazione dei piccoli, dopo aver definito la propria
mission, cioè i propri impegni e gli obiettivi socio-educativi, deve
predisporre un documento tecnico che prescriva le pratiche, le procedure e le
proprie strategie per svolgere l'attività. E' altrettanto indispensabile che
venga definita una pianificazione annuale delle attività di controllo, per
verificare che gli obiettivi vengano rispettati. Inoltre, la struttura, per
organizzare lo svolgimento dei propri servizi, deve definire un calendario
annuale, accessibile a tutti, suddiviso in mesi, giorni ed ore dedicate alla
cura dei bambini. Per garantire la continuità educativa, cioè un passaggio
graduale e progressivo nei diversi livelli di apprendimento, è importante che
nel nido, nella scuola materna, ecc., tutte le attività siano organizzate in
funzione dell'età dei bambini (ad esempio distinguendo tra piccoli 0-1 anni,
medi 1-2 anni e grandi 2-3 anni). La struttura deve inoltre curare gli spazi e
gli arredi in modo tale da garantire il benessere e la sicurezza dei bimbi.
Devono essere previsti, quindi, spazi: per l'accoglienza, per il riposo, per i
servizi igienici, per la cucina (se è previsto il servizio mensa) e per le
attività di gruppo all'interno e all'esterno della struttura. Per fare in modo
che il progetto educativo si realizzi al meglio, la struttura deve garantire,
inoltre, che vi sia la presenza di una figura famigliare che affianchi il
bambino nella fase di ambientamento (cioè nella prima settimana di frequenza),
che i tempi di allontanamento del genitore/accompagnatore e di permanenza nella
struttura siano graduali; che vi sia continuità di frequenza, soprattutto nella
fase di ambientamento e che venga garantita la presenza di un educatore di
riferimento sia per il bambino che per i genitori. Secondo la nuova norma Uni, i
nidi aziendali, gli asili, e le scuole materne, devono avvalersi di
collaboratori che abbiano specifiche competenze gestionali, esperienza tecnica
e/o educativa e siano in possesso di diploma o laurea ad indirizzo
socio-pedagogico.
AL
VIA LA XIII SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA DAL 31 MARZO AL 6
APRILE 271 MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA
Roma, 1 aprile 2003 - E' partita lunedì 31 marzo la tredicesima Settimana della
cultura scientifica e tecnologica, promossa dal Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca e in programma fino a domenica 6 aprile.
Particolarmente nutrito il programma, che comprende 271 manifestazioni
organizzate da scuole, associazioni, università, fondazioni ed enti locali sui
quattro temi scelti dal Ministero: "Dal Dna al Genoma umano: 50 anni di
conquiste alla scoperta del mistero della vita", "Il ruolo della
scienza e della tecnologia per la riduzione dei rischi da calamità
naturali", "La scienza e la tecnologia per comunicare meglio e di più";
"Spazio europeo della ricerca: strumenti, obiettivi e programmi per la sua
realizzazione". Su questi argomenti, e su altri di grande attualità
liberamente scelti dagli enti e dalle associazioni, il Miur intende promuovere
la riflessione e l'approfondimento attraverso seminari, mostre, incontri, visite
guidate, eventi vari. Il calendario delle manifestazioni, suddivise per area
geografica, è consultabile sullo speciale sito del Ministero www.plinio.net
uno strumento di rapida e facile consultazione, che fornisce informazioni utili
sugli enti organizzatori, i luoghi e gli orari delle iniziative. Per il nome del
portale, gestito per conto del Miur dal Consorzio Cilea, la scelta è ricaduta
su uno dei più grandi eruditi della latinità, Plinio il Vecchio, la cui "Naturalis
Historia" rappresenta una summa del sapere scientifico del tempo. Il sito
si propone anche l'obiettivo di fare da cassa di risonanza ad altri eventi che
celebrano e promuovono la cultura scientifica del nostro Paese. Ed ecco alcuni
numeri dell'edizione 2003 della Settimana: oltre 120 tra convegni, seminari,
forum, conferenze, workshop e dibattiti; 51 le visite guidate, 39 le mostre e i
laboratori aperti. Il totale è di 271 manifestazioni, che interessano gran
parte delle discipline scientifiche: in testa Scienze biologiche con 83
iniziative, seguite da Scienze fisiche con 30, Scienze della terra con 27 e
Scienze mediche con 22. Il maggior numero di manifestazioni è al Nord, ben 118:
in testa il Veneto con 32, seguito da Emilia Romagna con 27 e Lombardia con 20.
Nel Centro Italia sono in calendario 104 manifestazioni: la palma della regione
più attiva spetta al Lazio (32), che precede Toscana (25) e Abruzzo (22). Oltre
50 gli eventi promossi al Sud, con Puglia (22) e Campania (17) in testa. Tra le
tante iniziative di spicco, si segnalano il convegno organizzato dalla
Fondazione Adriano Buzzati-Traverso, sul tema "La doppia elica del Dna: 50
anni dopo", in programma a Roma il 3 aprile nell'Auditorium-Parco della
Musica di via Pietro de Coubertin 30 (inizio alle 9.30), e la serie di incontri
promossi dal Museo della scienza e della tecnologia "Leonardo da
Vinci" di Milano, mirati a promuovere "La scienza per gli studenti -
Progetti ed eventi sulla scienza e la tecnologia": sono previste, tra
l'altro, una mostra e la distribuzione di materiale didattico nelle scuole. Le
due iniziative nascono da un accordo di programma con il Miur.
CRESCE
DI OLTRE IL 60 PER CENTO IL NUMERO DEI PROGETTI PRESENTATI A I GIOVANI E LE
SCIENZE, PROMOSSO DA FAST E INTEL
Milano 1 aprile 2003 - Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e
tecniche, e Intel Italia, la consociata italiana del maggiore costruttore al
mondo di chip e primario fornitore di prodotti per il personal computing,
network e communication, rendono noti i dati della partecipazione e i nomi dei
finalisti della selezione italiana del prestigioso concorso europeo"I
Giovani e Le Scienze 2003" . I vincitori rappresenteranno l'Italia alla
selezione europea che si terrà a Budapest dal 20 al 26 settembre. La finale del
concorso nazionale si svolgerà dal 13 al 15 aprile a Milano. La cerimonia di
consegna dei premi è prevista per martedì 15 aprile alle ore 11.15, ma i
progetti saranno esposti al pubblico sia il 14 ( orari 9.00- 19.00) , che il 15
aprile (orari 9.00- 13.00) presso la Fast, in p.le Morandi 2 con stand
appositamente allestiti dai ragazzi provenienti da tutta Italia, nei quali
saranno visibili le invenzioni, i progetti e i risultati delle loro innovative
ricerche. I Giovani e Le Scienze 2003 è la 15° edizione, dedicata ai giovani
scienziati di tutta Europa (European Union Contest for Young Scientists). Suo
obiettivo è quello di coinvolgere gli adolescenti, avvicinandoli allo studio
della scienza e alla ricerca, individuando e incoraggiando i migliori e più
promettenti e dando loro un'opportunità per emergere in un contesto
internazionale. Intel, fortemente impegnata a livello mondiale per sostenere
l'affermazione di standard più elevati nell'istruzione tramite numerose
iniziative sia internazionali che locali, assegnerà il proprio premio speciale
costituito dalla partecipazione all'International Science and Engineering Fair
negli Stati Uniti, una delle principali manifestazioni scientifiche
internazionali al mondo per le scienze naturali che mette in palio 3 milioni di
dollari in borse di studio. Inoltre Intel partecipa a "I Giovani e Le
Scienze" premiando uno dei progetti con un personal computer dotato di
processore Intel Pentium 4 a 3,06 Ghz, il "cervello" del PC più
potente attualmente disponibile per computer desktop, dotato dell'innovativa
tecnologia Hyper-Threading per gestire rapidamente più applicazioni
contemporaneamente. I Giovani e le Scienze ha avuto un successo crescente e
quest'anno ha registrato un record per quanto riguarda il numero dei progetti
presentati, +60% rispetto all'edizione precedente. Questa significativa adesione
di studi altamente qualificati, presentati da ragazzi di età compresa fra i 15
e i 20 anni, ha portato alla scelta di venti progetti finalisti, che si
disputeranno i premi messi in palio. Di questi 20 lavori, 9 sono studi
individuali, mentre gli altri sono frutto della collaborazione di team composti
principalmente da tre giovani. Il numero totale dei partecipanti è di 41
persone, tra cui 28 ragazzi e 13 ragazze. Sono ben 21 i diciannovenni finalisti
quest'anno, facendo del 1984 l'anno di nascita del più grande numero di giovani
scienziati. Tra i temi approfonditi dai ragazzi si distinguono quelli relativi
alla natura - tra i quali anche un progetto dedicato alle acciughe del Mar
Ligure - studi sulla salute e la qualità della vita - con progetti relativi al
trapianto di midollo osseo e la sicurezza degli alimenti, ma anche a banchi e
sedie ergonomici per la scuola - e si segnalano inoltre alcuni progetti che
hanno titoli dal tono spirituale quali "Le acque di Cristo" e "La
verità sul nostro destino". "Siamo orgogliosi di contribuire a un
progetto che vuole far emergere i giovani talenti italiani nel campo della
ricerca scientifica" dichiara Dino Mincuzzi Direttore Marketing ed
Education di Intel Italia. "La tecnologia è ormai un elemento pervasivo
per quanto riguarda la didattica e la ricerca di un rapporto più immediato tra
scuola e azienda è uno dei nostri obiettivi strategici, come dimostra il
programma Intel Teach To The Future che abbiamo sviluppato per aiutare gli
insegnanti a integrare l'uso della tecnologia nelle attività didattiche. Nel
corso del 2003 provvederemo alla formazione di 15000 insegnanti in tutta
Italia". L'elenco completo dei finalisti è disponibile sul sito Internet www.fast.mi.it
AL
CONVEGNO NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE DIESSE I DOCENTI PER UN NUOVO STATO
GIURIDICO CON CONTRATTAZIONE SEPARATA "RIFORMA DELLA SCUOLA: ED ORA GLI
INSEGNANTI"
Bellaria, 1 aprile 2003 - Riforma della Scuola e nuovo stato giuridico degli
insegnanti: questi i temi più rilevanti affrontati durante il XVI Convegno
Nazionale dell'Associazione Diesse (Associazione Didattica e Innovazione
Scolastica), svoltosi a Bellaria (Rn) il 29 e 30 marzo con il contributo di
Software Solutions - società italiana leader nel settore delle soluzioni
informatiche - insieme a Hewlett Packard. Circa 800 insegnanti provenienti da
ogni parte d'Italia hanno dibattuto i principali problemi della categoria. In
primo piano la questione del contratto: gli insegnanti sono equiparati a
qualsiasi altro dipendente statale e la contrattazione sindacale nazionale nel
corso degli anni non ha fatto che accentuare questa condizione. I docenti di
Diesse - organizzazione che fa parte della Compagnia delle Opere - chiedono
invece di essere trattati come professionisti, responsabili dunque dei risultati
educativi che producono. "La contrattualizzazione del rapporto di lavoro -
ha sostenuto Giuseppe Meroni, Presidente di Diesse - ha invaso tutto, relegando
i pochi tratti caratteristici della professione definiti dallo Stato Giuridico
ad aspetti irrilevanti. Così ciò che qualifica l'insegnante - il profilo
professionale, la valutazione, gli standard, il codice deontologico, la
carriera, le diverse e nuove funzioni, la formazione - risulta del tutto
secondario ed assorbito nella contrattazione sindacale. Unico caso nel pubblico
impiego, gli insegnanti fanno parte di un solo comparto che comprende gli
ausiliari (i bidelli) e il personale Ata. Solo i dirigenti scolastici hanno
acquisito un'area contrattuale separata ma con compiti prevalentemente
amministrativi. I sindacati su questo, per mera questione di potere, non
demordono, con la conseguente mostruosità delle Rsu di scuola, dove gli
insegnanti possono essere rappresentati, nel loro lavoro, da operatori che nulla
hanno a che fare con l'insegnamento.Il risultato di tutto ciò - prosegue Meroni
- è la proletarizzazione e il grave scadimento dell'immagine sociale
dell'insegnante." Al convegno di Bellaria è stata presentata una petizione
al Ministro Moratti che da domani circolerà in tutte le scuole italiane statali
e non statali: l'appello mira a sostenere le due rivendicazioni emerse al
convegno ovvero la contrattazione separata per il personale docente e il varo di
un nuovo stato giuridico degli insegnanti da adottare con legge delega entro 24
mesi e basato sulla libertà di insegnamento, l'autonomia delle istituzioni
scolastiche e sullo sviluppo della personalità degli allievi. "Stiamo
lavorando - ha dichiarato l'on. Valentina Aprea, Sottosegretario Miur - per
realizzare tutto quello che fa parte della vostra piattaforma d'intenti per i
prossimi anni: le vostre proposte sono le proposte del Governo. C'è la necessità
di un associazionismo professionale autonomo dai vincoli sindacali e partitici
che rovesci la situazione attuale. Non deve più accadere che il Cnpi (Consiglio
Nazionale della Pubblica Istruzione) sia dominato da logiche esclusivamente
sindacali, un circolo chiuso senza adeguata rappresentanza per i veri docenti.
Per troppi anni sono stati mortificati i talenti sia tra i docenti che tra gli
studenti: per un eccesso di egualitarismo il singolo docente è stato privato
della possibilità reale di fare carriera e gli studenti sono stati costretti a
formarsi in percorsi omologati ed omologanti. Rispetto ai docenti stiamo
mettendo mano a processi di incentivazione direttamente legati all'insegnamento:
non accadrà più che un docente debba attendere un concorso e magari dieci anni
per migliorare la sua posizione." Diesse, Associazione Didattica e
Innovazione Scolastica, chiede al Parlamento un nuovo stato giuridico che:
definisca le norme generali dei livelli di prestazione professionale dei docenti
e dei dirigenti; introduca la contrattazione autonoma della categoria docente
all'interno del comparto scuola; abolisca le Rsu di Istituto, prevedendone al
massimo l'istituzione a livello regionale; definisca le materie di
contrattazione sindacale e quelle riservate alla legge; preveda organi
collegiali di rappresentanza autonomi ed eletti dagli insegnanti professionisti.
"La bozza del nuovo contratto - ha detto il prof. Giuseppe Meroni,
Presidente di Diesse - tratta per quattro quinti del personale non docente; i
docenti ne sono un'appendice. Il nostro stipendio rimane saldamente agganciato a
quello del personale non docente che fa tutt'altro lavoro; la qualifica di
insegnante costituisce voce di retribuzione non strutturale ma aggiuntiva di
anno in anno. Insegnare è solo un'aggiunta alla condizione di impiegato nel
comparto scuola. Questo vogliono i sindacati, temendo di perdere potere sulla
categoria, nel momento in cui rifiutano a priori l'ipotesi di una contrattazione
separata. Grazie no! In questo modo non ci rappresentano proprio. Ci pare sia
venuto il tempo di un cartello per un nuovo stato giuridico che contenga la
contrattazione separata dell'area docente così come per l'affermazione che la
scuola educa istruendo. Il suo specifico è la trasmissione di una tradizione
culturale fatta insieme di un bagaglio di conoscenze e della logica che le
governa.
GRUPPO
CREMONINI: INAUGURATA A BOLOGNA LA TERZA STEAK-HOUSE A MARCHIO ROADHOUSE GRILL
IL LOCALE SERVIRÀ 120.000 PASTI ALL'ANNO PER UN FATTURATO STIMATO DI 3,0
MILIONI DI EURO.
Bologna, 1 aprile 2003 - Cremonini S.p.A., ha inaugurato sabato 29 marzo a
Bologna presso il quartiere fieristico, la terza steakhouse italiana a marchio
Roadhouse Grill. Roadhouse Grill é l'unica catena di locali di questa tipologia
in Italia, si rivolge ad un pubblico ampio, in particolare alle famiglie, ed é
caratterizzata dall'offerta di una ristorazione moderna in un ambiente informale
con servizio al tavolo. Il locale di Bologna, aperto al pubblico tutti i giorni
dalle ore 12,00 alle 15,00 alla mattina e dalle 19,00 alle 24,00 la sera, va ad
aggiungersi a quelli di Legnano e Roma, e si estende su una superficie di 1.000
mq con annesso parcheggio privato, con 250 posti a sedere. Nelle previsioni,
verranno serviti 120.000 pasti all'anno dai 40 addetti in forza al locale, con
un fatturato stimato di circa 3,0 milioni di Euro. Il menù è a base di carne
rigorosamente italiana cucinata alla griglia - il taglio può essere scelto dal
cliente direttamente dal banco macelleria e cucinato su una griglia a vista - ed
è completato da un'ampia varietà di specialità gastronomiche della cucina
internazionale adattate ai gusti europei e piatti unici ideali per un break di
lavoro, con un prezzo medio per persona compreso tra i 20/25 Euro. La steakhouse
di Bologna, è il terzo locale di un progetto che prevede l'apertura entro il
2003 di 6 locali con insegna Roadhouse Grill in Italia, per un fatturato stimato
a regime di 16 milioni di Euro l'anno. In particolare, entro maggio è prevista
l' apertura di un quarto locale a Pordenone, e altri 2 apriranno entro la fine
del 2003. L'Italia costituisce il punto di partenza per lo sviluppo della catena
in Europa.
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