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1 APRILE 2003

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ITALIA, CONFERENZA DI ALTO LIVELLO SULL'EGOVERNMENT

Cernobbio (Co), 1 aprile 2003 - Il 7 e 8 luglio si svolgerà sul Lago di Como una conferenza di alto livello dedicata all'eGovernment. Ministri ed alti rappresentanti della pubblica amministrazione si riuniranno per discutere la posizione dell'Europa nei confronti dell'eGovernment, un settore in continua evoluzione. Essi analizzeranno inoltre gli eServices pubblici interattivi attualmente disponibili e in che modo i cittadini e le imprese possono trarre, oggi e negli anni a venire, il massimo vantaggio da questi servizi. La conferenza illustrerà esempi di applicazioni interattive attualmente impiegate nel settore dell'eGovernment in Europa. Nel corso della manifestazione, si terrà inoltre una cerimonia di premiazione delle buone prassi che favoriscono il miglioramento dei servizi pubblici elettronici e i cambiamenti della pubblica amministrazione. La conferenza sarà organizzata dalla Commissione europea e dalla futura Presidenza italiana dell'UE, nel quadro delle attività di eEurope. Infolink; http://europa.eu.int/information_society/eeurope/egovconf/index_en.htm

VALUTARE L'IMPATTO DELLA CONSULENZA SCIENTIFICA PER MIGLIORARE IL RAPPORTO TRADIZIONALE TRA SCIENZIATI E RESPONSABILI POLITICI
Siviglia, 1 aprile 2003 - In un numero speciale della relazione Ipts (Istituto di prospettiva tecnologica), Isidoros Karatzas e Yves Dumont sostengono che è necessaria una nuova forma di cooperazione tra scienziati e responsabili politici, allo scopo di superare la sfiducia manifestata dal pubblico nei loro confronti e le sfide che la società deve affrontare nel periodo attuale. L'obiettivo di questa edizione speciale della relazione Ipts è di valutare l'impatto della consulenza scientifica. La rivista pubblica considerazioni su argomenti come le responsabilità sociali degli esperti scientifici; la comunicazione della consulenza scientifica al pubblico; la partecipazione pubblica alla presa di decisioni in materia di scienza e tecnologia; la valutazione dell'impatto della consulenza scientifica e l'impatto del Comitato consultivo europeo della ricerca (Eurab). Nell'editoriale, Karatzas e Dumont descrivono il rapporto tradizionale tra scienziati e responsabili politici, nonché le ragioni per cui tale rapporto deve essere sottoposto a una nuova valutazione. Se gli scienziati esercitano tradizionalmente un peso notevole nella prima fase di consulenza ai politici, la loro influenza si attenua verso la fine del processo e cioè nella fase di elaborazione ed attuazione della politica. A questo punto entrano in gioco altri fattori (sociali, culturali e finanziari) che, spesso, portano a un conflitto tra responsabili politici e scienziati. Karatzas e Dumont raccomandano, tra l'altro, un mutamento del quadro culturale per migliorare la comunicazione tra le parti coinvolte. Secondo i due esperti, le conoscenze dovrebbero essere prodotte dagli scienziati e dalla società in un processo che comprenda il dialogo e la trattativa pubblica. Tale prospettiva porterebbe alla risoluzione delle divergenze verso l'inizio del processo e non alla fine quando è già stata presa una decisione politica, come spesso accade al giorno d'oggi. Per informazioni sulla relazione Ipts: Ipts Ccr Siviglia Tel: +34 95 448 82 97 E-mail: ipts_secr@jrc.es  http://www.jrc.es/pages/f-report.en.html

IL 6PQ VISTO DALLA PROSPETTIVA DEI PUNTI DI CONTATTO NAZIONALI
Bruxelles, 1 aprile 2003 - I consorzi di ricerca di tutt'Europa non sono gli unici ad aspettare con ansia i risultati dei primi inviti a presentare proposte nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). A condividere la trepidante attesa, infatti, è un altro gruppo di soggetti: i punti nazionali di contatto. Quale fonte principale d'informazione in merito ai programmi quadro di ricerca comunitari, nell'UE e negli Stati candidati all'adesione, i punti di contatto nazionali (Pcn) hanno risentito più di altri dei cambiamenti apportati al 6PQ. Il Notiziario Cordis ha intervistato due coordinatori di Pcn per il 6PQ, l'una finlandese e l'altro sloveno, per conoscere meglio i rispettivi ruoli e le sfide che devono affrontare, nonché le loro opinioni sul 6PQ e i nuovi strumenti. Mai Tolonen, coordinatrice del sistema di Pcn in Finlandia, definisce il 6PQ un concetto innovativo e di grande interesse. A suo avviso, esso fornisce un importante contributo alla creazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser), soprattutto poiché incentrato sull'idea di un maggior coordinamento dei programmi di ricerca comunitari e nazionali. Il concetto di coordinamento non è nuovo per i Pcn finlandesi. Dal 1992, infatti, essi collaborano con Tekes, l'Agenzia nazionale finlandese per la tecnologia, oppure con l'Accademia di Finlandia, il Consiglio nazionale delle ricerche. Al fine di ottenere il massimo della copertura e garantire che nessuna opportunità vada sprecata, ogni ambito prioritario è affidato a due Pcn (primario e secondario), uno per ciascuna organizzazione. Inoltre, ogni punto di contatto partecipa sia ai programmi nazionali che alle attività comunitarie, evitando così inutili duplicazioni e realizzando una struttura che rispecchia fedelmente il concetto del Ser. Interrogata sulla reazione generale ai cambiamenti apportati al programma quadro, la Tolonen ha affermato: "Inizialmente si è registrato un po' di timore, soprattutto in merito ai nuovi strumenti, e tuttora vi sono preoccupazioni per quanto riguarda, ad esempio, la partecipazione delle Pmi [piccole e medie imprese]". Secondo il coordinatore finlandese, per garantire la partecipazione delle Pmi ai progetti integrati e agli strumenti tradizionali, i Pcn devono collegare in rete le società di piccole e grandi dimensioni a livello nazionale ed essere in grado di identificare i partner ideali in altri paesi con i quali formare dei consorzi. La Finlandia, inoltre, ha introdotto un sistema di "finanziamento preliminare", per fornire alle società il necessario sostegno alla creazione di un progetto e alla presentazione delle candidature nell'ambito del programma quadro. Per le società più grandi, potenziali coordinatori consortili, si tratta di un semplice incentivo, ma per le Pmi che dispongono di minori risorse da dedicare ai progetti di ricerca, esso rappresenta un contributo vitale. In generale, la Tolonen e i suoi colleghi sono molto ottimisti sul 6PQ e il livello di partecipazione della Finlandia. Quanto al tipo di sostegno che essi vorrebbero ricevere per incrementare ulteriormente il grado di coinvolgimento, la Tolonen ha affermato: "Il collegamento in rete, a livello internazionale, dei Pcn situati all'interno dei vari paesi partecipanti costituisce decisamente una priorità nell'ambito del 6PQ. La Commissione ha già compiuto degli sforzi a tal proposito ed auspichiamo che vengano intraprese ulteriori iniziative". Altrettanto positivo, secondo la Tolonen, sarebbe ricevere dati utili sulla prestazione della Finlandia: "Disporre di informazioni dettagliate sulla partecipazione della Finlandia ci permetterebbe di misurare i nostri progressi e stabilire i miglioramenti necessari. La Commissione diffonde già alcuni dati, ma non sempre nella forma più intuitiva. Sarebbe molto utile poter accedere agli esempi di migliori prassi relativi ad altre nazioni". Insieme agli altri nove paesi candidati all'ingresso nell'UE, la Slovenia partecipa al 6PQ a pieno titolo e su un piano di parità. Il coordinatore sloveno dei Pcn per il 6PQ, Albin Babic, auspica che il suo paese assuma un ruolo rilevante. Babic definisce incoraggiante la partecipazione slovena agli inviti a presentare proposte, nonostante un certo scompiglio suscitato dalla necessità di adempiere alle modalità di accesso ai finanziamenti, e prevede che tale sforzo si rifletterà nei risultati finali. La rete slovena dei Pcn si è concentrata soprattutto sull'attività di sensibilizzazione in merito al programma quadro. "Stiamo cercando di divulgare la conoscenza del 6PQ, affinché si possa passare da domande come 'cos'è il programma quadro?' ad una comprensione approfondita delle procedure e della struttura", ha spiegato Babic. Per promuovere tale conoscenza, i Pcn sloveni hanno già organizzato più di 40 presentazioni sul 6PQ e le sue priorità specifiche. I principali destinatari sono i ricercatori universitari e di altri istituti, tuttavia, spiega Babic, anche i rappresentanti delle organizzazioni d'impresa e delle Pmi vengono particolarmente coinvolti, al fine di raggiungere un pubblico più vasto. Gli stessi Pcn sono situati presso il ministero dell'Istruzione, della Scienza e dello Sport o il ministero dell'Economia, ma vi è anche un comitato di coordinamento composto dai rappresentanti di altri ministeri, al fine di garantire che ciascun dipartimento sia informato delle opportunità di collaborazione in materia di ricerca offerte nei rispettivi settori. Fra le iniziative intraprese per rafforzare la partecipazione nazionale figura un bollettino di opportunità di ricerca, distribuito via e-mail ad oltre 10.000 potenziali contraenti, un sito web in sloveno e inglese (per i collaboratori internazionali) contenente una funzione per la ricerca di partner ed un programma volto a creare dei partenariati fra le Pmi e gli istituti di ricerca che hanno già partecipato ai precedenti programmi quadro. Anche la Slovenia intende ampliare il proprio ruolo nell'ambito del 6PQ. Pertanto, ha stabilito speciali contatti con paesi come la Serbia, la Croazia e il Montenegro, al fine di promuoverne la partecipazione. "Ci troviamo nella posizione ideale per poter assumere la guida di tale iniziativa, grazie ai nostri contatti nella regione e ai legami culturali e linguistici. A nostro avviso si tratta di un'importante occasione per contribuire alla stabilità di quest'area", ha affermato Babic. I Pcn sloveni, inoltre, collaborano con le regioni delle Alpi e dell'Adriatico all'organizzazione di incontri di partenariato congiunti, volti ad identificare le opportunità di cooperazione. Insieme ai membri austriaci, italiani e a nazioni come l'Ungheria e la Croazia, che partecipano in qualità di osservatori, la Slovenia contribuisce a promuovere il tipo di cooperazione internazionale che ritiene fondamentale per ottenere successo nell'ambito del 6PQ. Ora, concordano la Tolonen e Babic, non resta che attendere i risultati dei primi inviti a presentare proposte per verificare l'efficacia dei propri sforzi ed identificare gli ambiti sui quali intervenire in futuro. Vi è un obiettivo, tuttavia, che Babic ritiene di aver quasi raggiunto: "Da un po' di tempo non mi viene più chiesto 'cos'è il sesto programma quadro?'".

GLI EURODEPUTATI CHIEDONO MISURE CONCRETE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI COMPETITIVITÀ DELL'EUROPA
Bruxelles, 1 aprile 2003 - Gli eurodeputati hanno adottato una risoluzione congiunta sulle conclusioni del Consiglio europeo di primavera, nella quale chiedono l'adozione di misure dirette, volte al conseguimento degli obiettivi fissati a Lisbona in materia di competitività. La risoluzione, appoggiata da cinque dei gruppi politici del Parlamento, ribadisce il sostegno degli eurodeputati al processo di Lisbona, ma avverte che resta ancora molta strada da fare e che si rischia di non rispettare molte delle scadenze previste per tali obiettivi. "[...] il Parlamento chiede le prove di un'azione concreta, soprattutto da parte degli Stati membri più grandi, nel quadro di un rinnovato impegno per il raggiungimento degli obiettivi prioritari", recita la risoluzione. Il documento prosegue affermando: "Gli europarlamentari chiedono, inoltre, ulteriori dimostrazioni della volontà dell'UE di elevare la spesa per la R&S [ricerca e sviluppo] al tre per cento del Pil ed un forte impegno per lo sviluppo sostenibile mediante la definizione di chiari obiettivi ambientali". Secondo la relazione, i paesi candidati dovrebbero essere maggiormente coinvolti nella strategia di Lisbona. Inoltre, gli eurodeputati chiedono alla Commissione di elaborare una tabella di marcia per consentire il monitoraggio dei progressi. Il documento mette altresì in dubbio la necessità di una nuova Task force sull'occupazione, decisa in seno alla riunione del Consiglio, la cui presidenza è stata affidata all'ex primo ministro olandese Wim Kok. Gli eurodeputati chiedono che il mandato della task force sia limitato all'identificazione di misure pratiche di riforma e all'attività di redazione di resoconti per il Parlamento.

SECONDO DENIOZOS, L'EUROPA HA BISOGNO DI UN NUMERO MAGGIORE DI RICERCATORI DOTATI DI SPIRITO IMPRENDITORIALE
Bruxelles, 1 aprile 2003 - Occorrono più ricercatori dotati di intuito imprenditoriale se si vuole che l'Europa divenga, entro il 2010, l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo, ha dichiarato il 24 marzo Dimitris Deniozos, segretario generale greco per la Ricerca. In un discorso pronunciato a Bruxelles in occasione di un seminario internazionale dal titolo "Accrescere le risorse umane destinate alla ricerca europea", Deniozos ha affermato che l'Europa deve rivedere il modo in cui la ricerca e sviluppo tecnologico (Rst) ed il settore privato interagiscono fra loro. L'appello giunge in un momento in cui i dati dimostrano che, se l'Europa vuole raggiungere l'obiettivo del 3 per cento del Pil, entro il 2010, il potenziale umano impegnato nella ricerca pubblica deve aumentare di almeno il 3 per cento all'anno. Analogamente, lo stesso dato riferito al settore privato dovrà incrementarsi annualmente di almeno l'8 per cento. Se da un lato la quantità è importante, "dall'altro la qualità assume un valore ancora maggiore, e l'eccellenza scientifica rappresenta [soltanto] uno dei numerosi requisiti che il ricercatore moderno deve possedere", ha sostenuto Deniozos. Egli ha aggiunto che, pur in presenza di alcune caratteristiche comuni, la formazione dei ricercatori che intraprendono carriere universitarie non è identica a quella dei ricercatori impegnati nel settore privato. Tuttavia, l'Europa deve innanzitutto stabilire quale tipo di ricercatori sia necessario, ha affermato Deniozos. "Se ci accorderemo sulle tipologie di ricercatori e di personale di ricerca che occorrono su scala europea, agevoleremo sia le istituzioni che formano tali professionisti, sia i loro eventuali futuri datori di lavoro". Dal momento che l'offerta condiziona spesso la domanda, è facilmente immaginabile che la disponibilità di ricercatori con formazione, esperienze e condotta professionale adeguate possa costituire per i datori di lavoro un grande incentivo ad assumerli e ad affidare loro la missione di lanciare sul mercato nuovi prodotti e servizi", ha aggiunto Deniozos. Egli ha, al tempo stesso, sottolineato l'esigenza di incoraggiare l'imprenditorialità nel popolo dei postlaureati. "Ciò che più manca probabilmente all'Europa, rispetto agli USA, è quel tipo di ricercatore capace di creare e sviluppare la propria impresa, con o senza l'assistenza di consulenti esterni". La promozione di questo genere di spirito innovativo produrrà altresì un impatto sulla mobilità tra le imprese, tra le organizzazioni accademiche ed imprenditoriali, tra le discipline e le regioni geografiche, ha sottolineato Deniozos. Deniozos ha citato la strategia della mobilità, la comunicazione sull'innovazione e le iniziative della Commissione, vale a dire il portale della mobilità per i ricercatori e la rete europea dei centri di mobilità, quali passi nella giusta direzione. Tuttavia, egli ha concluso affermando che è necessario adottare ulteriori misure a livello nazionale ed europeo, nonché nel settore privato, per favorire la diffusione nel sistema economico di ricercatori qualificati.

CONVENZIONE RE È GIÀ UN SUCCESSO PER 50MILA UGO GABINO, UNO DEI FONDATORI DEL GRUPPO RE, SPIEGA I MOTIVI DEL SUCCESSO DELLA PRIMA CONVENZIONE BANCARIA DEDICATA AL MONDO RELIGIOSO ED ACCLESIASTICO
Milano, 1 aprile 2003 - Da quasi vent'anni Ugo Gabino, tra i fondatori del Gruppo Re, si occupa degli aspetti legati alla Convenzione Bancaria Re, il primo dei prodotti del gruppo, studiato e realizzato agli inizi degli anni Ottanta per rispondere a una richiesta che proveniva dal mondo della Chiesa: avere uno strumento che consentisse agli enti religiosi ed ecclesiastici di poter beneficiare di vantaggi nelle condizioni proposte delle banche, in materia di conti correnti. In vent'anni, sono stati oltre cinquantamila gli enti, o le persone, che hanno aderito alla convenzione facendo di essa uno degli strumenti finanziari più diffuso nel mondo cattolico. Da dove nasce l'esigenza degli enti religiosi ad avere servizi bancari gestiti ad hoc? Gli enti religiosi ed ecclesiastici, che sono i principali beneficiari di questa convenzione, si trovano spesso a dover gestire conti correnti bancari e altri tipi di prodotti finanziari. Già vent'anni fa, intuimmo che nello stipulare rapporti con gli istituti di credito gli enti ricevevano trattamenti poco diversi da quelli di normali correntisti. Il che faceva sì che le particolari esigenze del mondo religioso ed ecclesiastico non fossero comprese appieno. Il Gruppo Re decise dunque di interpretare il ruolo dell'intermediario, e cioè di colui che conosce bene la realtà degli enti religiosi ed ecclesiastici e che sa che essi hanno specificità che nessun altro ente possiede. Ad esempio? Se un imprenditore si rivolge a una banca si troverà di fronte dei professionisti che conoscono condizioni, tempi e modalità delle attività commerciali. Sanno ad esempio che ci sono momenti in cui sono previsti, ad esempio, versamenti periodici per l'Iva. Magari non sanno, o non sapevano che gli enti religiosi ed ecclesiastici, in taluni casi sono sottoposti a regimi diversi che producono anche sul fronte delle attività bancarie conseguenze differenti. Il Gruppo Re ha cercato di portare alle banche questa sensibilità e questa conoscenza. Quindi il Gruppo Re gioca un ruolo sindacale a favore del mondo della Chiesa? Di fatto sì. Il Gruppo, o meglio lo strumento della convezione, ha consentito di omologare una richiesta che prima veniva in qualche modo frazionata da ciascun ente verso banche diverse. E evidente che se 50mila persone (o enti) si mettono insieme e si presentano alle banche per chiedere un trattamento che tenga in debita considerazione la loro specificità troveranno dall'altra parte persone attente a queste esigenze. La forza contrattuale aumenta, gli istituti di credito non possono non tenerne conto. Non si tratta di un ruolo sindacale puro: il Gruppo è al fianco degli enti religiosi ed ecclesiastici per qualsiasi loro esigenza, non solo in materie bancarie; ma al tempo stesso è utile alle banche perché può aiutarle a comprendere una realtà così diversa dai loro clienti tradizionali. E oggi come l'idea resta al passo coi tempi? Se vent'anni fa il conto corrente bancario era lo strumento più tradizionale, oggi esistono numerose alternative. Anche in questo il Gruppo Re rimane vicino agli enti che hanno bisogno di una guida nella scelta di servizi e prodotti finanziari, potendosi affidare a persone che con loro condividono anche i fini e i valori.

FINMECCANICA: 2002 POSITIVO. RAFFORZATA LA POSIZIONE COMPETITIVA, MIGLIORATA L'EFFICIENZA UTILE NETTO DI 203 MILIONI DI EURO RISPETTO AI 188 MILIONI DEL 2001.
Roma, 1 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica, nella riunione del 27 marzo, ha approvato il progetto di bilancio di Finmeccanica S.p.A. e quello consolidato dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2002, che ha fatto registrare un utile netto di 203 milioni di Euro rispetto ai 188 milioni del 2001. In un contesto di mercato caratterizzato da instabilità economico-finanziaria, il Gruppo Finmeccanica ha dunque realizzato risultati positivi ed in crescita rispetto a quelli già apprezzabili prodotti nell'esercizio precedente. Il Gruppo ha consolidato nel 2002 la propria posizione nel contesto europeo dell'Aerospazio e Difesa con acquisizioni per circa 1 miliardo di Euro, volte ad ampliare e rafforzare specifici settori di business. Inoltre Finmeccanica ha registrato risultati positivi sia in termini di miglioramento dei processi gestionali (efficienza e margini delle commesse), sia di sfruttamento delle sinergie e di razionalizzazione delle attività, determinati dalla nuova organizzazione della capogruppo e delle aziende controllate messe in opera nel corso dell'esercizio. Il Consiglio, a conferma della politica di remunerazione degli Azionisti, ripresa lo scorso anno dopo una pausa che durava dal 1992, propone all'Assemblea degli Azionisti Finmeccanica il pagamento di un dividendo di 1 centesimo di Euro per azione, in linea con quello pagato lo scorso esercizio. Principali dati dell'esercizio 2002 •Utile netto di 203 milioni di Euro, rispetto ai 188 milioni di Euro di utile del 2001 (+8%). Il risultato comprende il contributo di ST Microelectronics (79 milioni di Euro rispetto a 53 milioni del 2001), pertanto l'utile netto generato dalle attività di Finmeccanica risulta pari a 124 milioni di Euro rispetto a 135 nel 2001. •Utile netto di pertinenza della capogruppo (escluso il contributo di Stm) 120 milioni di Euro rispetto a 159 milioni nel 2001. •Valore della produzione 7.758 milioni di Euro (+15%). •Risultato operativo prima degli ammortamenti (Ebitda) 698 milioni di Euro (+9%). Risultato operativo ante ammortamenti dell'avviamento (Ebita) 502 milioni di Euro (+12%), sostanzialmente stabile rispetto al 2001 in termini di incidenza sul valore della produzione (dal 6,6% al 6,5%). Risultato operativo (Ebit) 441 milioni di Euro (+7%). •Indebitamento finanziario netto al 31.12.2002 pari a 249 milioni di Euro. Il risultato include l'aumento dell'indebitamento determinato dalle acquisizioni di Telespazio e Marconi Mobile (845 milioni di Euro) e dall'erogazione di dividendi (84 milioni di Euro). Non considerando tali poste, la posizione finanziaria netta a fine 2002 risulta positiva per 680 milioni di Euro contro 409 milioni alla fine del 2001, grazie anche al contributo del cash flow operativo, pari a 429 milioni di Euro (+5%).
Return on Investment (Roi) 22,1% (20,6% nel 2001). Ordini per 8.694 milioni di Euro (+24%). Portafoglio ordini a fine 2002 pari a 21.708 milioni di Euro (+2.137 milioni rispetto al 2001), valore che assicura un carico di lavoro equivalente a circa tre anni di attività. Spese per l'attività di ricerca e sviluppo pari a 1.005 milioni di Euro (+18%), con un'incidenza di circa il 13% sul valore della produzione. Utile per azione con il contributo di ST 2,2 centesimi di Euro (-6%), senza il contributo di ST 1,3 centesimi di Euro (-25%). Focus sul "core business" Aerospazio e Difesa Il settore dell'Aerospazio e della Difesa ha fornito un importante contributo ai risultati 2002 del Gruppo. Infatti la maggiore attività produttiva registrata a livello di Gruppo è in gran parte da attribuire alle aree dell'Elettronica e dei Sistemi per la difesa (+870 milioni di Euro). Tale incremento è determinato, in parte, dall'acquisizione del 100% di Marconi Mobile (con effetti a partire dal mese di agosto del 2002) e dall'ingresso di Finmeccanica a fine 2001 nella joint venture missilistica Mbda con una quota del 25%. In presenza di una lieve diminuzione del settore Aeronautica (-5%), l'aggregato dell'Aerospazio e Difesa mostra una crescita dei volumi di produzione di 712 milioni di Euro. Il settore Aerospazio e Difesa evidenzia una crescita del 9% dell'Ebitda a 584 milioni di Euro, grazie al settore Elicotteri e all'effetto derivante dal già citato ampliamento del perimetro di consolidamento, che hanno compensato il calo delle attività dell'Aeronautica e dello Spazio. Il settore ha generato un Ebita di 467 milioni di Euro (+9%) e un Ebit di 413 milioni di Euro (+3%). Gli ordini del comparto Aerospazio e Difesa sono stati pari a circa 6 miliardi di Euro, con un aumento di circa il 25% attribuibile, oltre che alle nuove società incluse nel perimetro di consolidamento, al positivo andamento di alcune società dell'area di business Sistemi per la Difesa (Oto Melara e Wass). Il portafoglio ordini a fine 2002 era di circa 16 miliardi di Euro rispetto a circa 14 miliardi del 2001. Eventi di Rilievo del 2002 L'esercizio 2002 è stato caratterizzato, per il Gruppo Finmeccanica, dall'attuazione di passi importanti volti a confermare la strategia di consolidamento del suo ruolo di grande gruppo industriale presente in modo sinergico in attività ad alto contenuto tecnologico e focalizzato sul settore Aerospazio e Difesa e in grado di partecipare allo sviluppo di programmi internazionali e di competere selettivamente sul mercato globale. Nel corso del 2002, infatti, grazie anche alle disponibilità finanziarie derivanti dalla ristrutturazione della propria partecipazione indiretta in ST Microelectronics (ridotta dal 21,7% al 18,3% nel dicembre 2001), Finmeccanica ha investito circa 1 miliardo di Euro, acquisendo il controllo di Marconi Mobile Holding dalla Marconi plc (dalla quale è stata acquisita anche la Ote a marzo 2003) e quello di Telespazio da Telecom Italia, mentre sono in corso le procedure per la conclusione dell'acquisizione del 74,5% di Aermacchi, essendo il restante 25,5% già detenuto dalla controllata Alenia Aeronautica. L'esercizio 2002 ha visto anche l'attivazione di alcune iniziative volte a rafforzare il ruolo di Finmeccanica come holding di controllo industriale e strategico. Sono state infatti istituite le funzioni: Product Policy (sinergie e sviluppo dei programmi tra le diverse aree del Gruppo); Marketing and Commercial Affairs (coordinamento attività commerciale) e Logistic Services (coordinamento e sviluppo di servizi per la difesa), i cui compiti sono quelli di rafforzare l'incidenza della capogruppo e supportare l'attività tecnologica, commerciale ed industriale delle società controllate, sfruttare le sinergie esistenti tra le diverse aree del Gruppo ed armonizzare in un'ottica di efficienza lo sviluppo dei programmi. Infine nel 2002 è stata concentrata in capo a Finmeccanica S.p.A. l'intera attività finanziaria del Gruppo. Evoluzione prevedibile della gestione Finmeccanica, forte di un portafoglio ordini sufficiente a garantire nel breve periodo una stabilità di risultato - pur in presenza di oggettive difficoltà di mercato - prevede di realizzare nell'esercizio 2003 un'ulteriore crescita dei volumi di produzione. Il riorientamento della holding su attività più tipiche di una capogruppo operativa, le specifiche azioni di efficientamento avviate in tutte le aree di presenza del Gruppo ed il lancio di iniziative trasversali mirate al contenimento dei costi esterni hanno l'obiettivo di contrastare l'attuale congiuntura negativa e di realizzare un incremento dei margini proporzionale all'attesa crescita dei ricavi. Il livello di redditività dovrebbe pertanto mantenersi su valori non inferiori a quelli consuntivati nell'esercizio 2002, valori che nell'attuale incertezza di mercato rappresentano un target di assoluto rilievo. Maggiori criticità sono attese in termini finanziari, per effetto dei forti vincoli imposti dalle Pubbliche Amministrazioni ai Bilanci dello Stato, in particolare in ambito nazionale. Le eventuali iniziative strategiche attualmente in fase di valutazione, che potrebbero rendere necessario il ricorso a fonti di finanziamento esterno con ricadute dirette sulla posizione finanziaria netta, potranno, se realizzate, consolidare ulteriormente la presenza di Finmeccanica in ambito internazionale, accrescendo, in prospettiva, le capacità reddituali, di creazione di valore e conseguentemente di remunerazione degli Azionisti. Per rafforzare la posizione raggiunta nello scenario dell'industria europea dell'aerospazio e difesa, Finmeccanica intende perseguire una strategia di sviluppo selettiva, volta a realizzare una crescita dimensionale che valorizzi i comparti che presentano caratteristiche di eccellenza e potenzialità di leadership e a prevedere, per quelli che non hanno la massa critica necessaria alla competizione globale, forme di collaborazione che ne salvaguardino le competenze tecnologiche e produttive. L'incremento del valore della produzione (15%) rispetto al valore dell'esercizio 2001 è da attribuire, principalmente, al consolidamento della joint venture missilistica Mbda, di cui Finmeccanica detiene il 25% e al gruppo Marconi. Inoltre, si registra una maggior attività nell'avionica, negli armamenti e nel Segnalamento nell'ambito del settore Trasporti (Alta Velocità Cina, Spagna, Italia), mentre l'Aeronautica registra una lieve diminuzione dei volumi concentrata nel comparto civile. Il costo del lavoro aumenta del 13%. L'organico medio operante nel 2002 è stato pari a 39.798 unità, rispetto alle 38.416 del 2001. L'organico iscritto al 31/12/2002 risulta di 44.963 unità, con un incremento di 3.870 unità rispetto alle 41.093 alla fine del 2001, per l'effetto netto delle cessioni/acquisizioni di società e rami d'azienda (4.953) e del saldo del turnover (-1.083 unità). Il costo unitario medio del personale segna un incremento riferibile, essenzialmente, sia per l'Italia che per l'estero, alla variazione della composizione delle categorie contrattuali e dell'area di consolidamento. Il risultato operativo ante ammortamenti industriali (Ebitda) si attesta a 698 milioni di Euro, con un incremento del +9%, riferibile sostanzialmente alla JV Mbda, al gruppo Marconi, ad una maggiore redditività del settore elicotteristico, nonché ad una crescita del settore trasporti. Viceversa, si evidenzia una riduzione nel settore Aeronautica, dovuta essenzialmente alla maggiore attività di ricerca e sviluppo spesata nell'esercizio (relativa soprattutto al programma A380), e nel settore Spazio, per la meno favorevole composizione del mix produttivo. Gli ammortamenti industriali (e le quote di competenza dei contributi in conto impianti) diminuiscono rispetto al 2001, principalmente per effetto della ridefinizione del periodo di ammortamento degli attivi oggetto dei conferimenti operati dalla Capogruppo tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002 nell'ambito del processo di societarizzazione di Galileo Avionica, Oto Melara e Alenia Aeronautica. Tale diminuzione è solo parzialmente compensata dagli apporti della joint venture Mbda e del gruppo Marconi. Gli ammortamenti di periodo sono relativi per 163 milioni di Euro alle immobilizzazioni materiali (179 milioni di Euro nel 2001) e per 53 milioni di Euro alle immateriali (51 milioni nel 2001). L'aumento degli ammortamenti dell'avviamento a 61 milioni di Euro (da 37 milioni nel 2001) è riferibile alla joint venture Mbda e al gruppo Marconi. Gli oneri finanziari netti, pari a 21 milioni di Euro, segnano un decremento di 13 milioni di Euro rispetto al 2001 (34 milioni di Euro), beneficiando in modo sostanziale delle maggiori disponibilità finanziarie esistenti alla fine del 2001, che hanno prodotto i loro effetti per gran parte del 2002 e di una diminuzione dell'indebitamento di m/l termine. Il miglioramento dei proventi di cambio netti, pari a 3 milioni di Euro rispetto a 18 milioni di Euro di oneri netti nel 2001, è dovuto sostanzialmente al minor costo delle coperture che hanno beneficiato, in particolare, dell'andamento del differenziale tra i tassi di interesse in dollari e quelli in euro. I riflessi delle partecipazioni e delle rettifiche di attività finanziarie (103 milioni di Euro, a fronte di 840 milioni nel 2001) includono in via principale il risultato di competenza di Finmeccanica della partecipata Stmicroelectronics Holding NV (79 milioni di Euro, rispetto a 878 milioni nel 2001), valutata, come tutte le partecipazioni rilevanti non consolidate, con il metodo del patrimonio netto. Il risultato 2001 beneficiava della significativa plusvalenza conseguente alla cessione di azioni della società STMicroelectronics NV posseduta dalla STMicroelectronics Holding NV. Gli oneri straordinari netti ammontano a 120 milioni di Euro rispetto a 882 milioni del 2001. I valori del 2001 accoglievano, principalmente, gli oneri derivanti dalla fase finale del "Piano di riassetto e rilancio" avviato nel 1997 e conclusosi nel 2001. Le principali voci del 2002 sono relative ad esodi agevolati ed altri oneri di ristrutturazione, al netto degli utilizzi dei fondi previsti (74 milioni di Euro); a costi sostenuti per il processo di internazionalizzazione (12 milioni di Euro); ad oneri netti connessi a transazioni e contenziosi (40 milioni di Euro). Di questi ultimi 30 milioni di Euro sono relativi ai maggiori oneri emersi in sede di definizione di un contenzioso nel comparto aeronautico. Le imposte dell'esercizio ammontano a 203 milioni di Euro (129 milioni di Euro nel 2001) e sono relative ad Irap per 80 milioni di Euro, ad Irpeg e ad altre imposte dirette per 140 milioni di Euro e ad imposte differite attive nette per 17 milioni. Le immobilizzazioni aumentano di 491 milioni di Euro prevalentemente per l'apporto delle immobilizzazioni relative ai gruppi Marconi (106 milioni di Euro) e Telespazio (112 milioni di Euro) e per l'iscrizione di nuovi avviamenti (278 milioni di Euro) conseguenti al consolidamento delle due suddette società. Il capitale d'esercizio evidenzia un valore negativo pari a 14 milioni di Euro, rispetto ad un valore negativo di 386 milioni di Euro al 31/12/2001. In particolare, il capitale d'esercizio operativo - rappresentato da Rimanenze di magazzino, Crediti commerciali, Debiti commerciali, Anticipi da clienti e Fatture di rata - aumenta di €mil.781 per l'effetto combinato: delle Rimanenze di magazzino, che (al netto delle fatture di rata pari a 7.608 milioni di Euro al 31/12/02 ed a 6.966 milioni di Euro al 31/12/01, incluse nella voce Acconti da clienti e fatture di rata) segnano un incremento di 673 milioni di Euro, ascrivibile soprattutto alla variazione dell'area di consolidamento; dei Crediti commerciali che al netto dei Debiti commerciali registrano un significativo incremento rispetto al 2001, dovuto essenzialmente all'apporto dei gruppi Marconi e Telespazio e all'effetto dell'andamento ciclico del saldo clienti e fornitori (nel settore Energia si aggiunge ad una riduzione dei tempi medi di pagamento dei fornitori dovuti ad una migliore disponibilità finanziaria); degli Acconti da clienti (registrati nella voce Acconti da clienti e fatture di rata), che evidenziano un incremento di 325 milioni di Euro (da 3.864 milioni di Euro al 31/12/01 a 4.189 milioni di Euro al 31/12/02), sostanzialmente riferibile, oltre agli apporti di Telespazio e Marconi, ad una crescita dei volumi produttivi del settore missilistico e ad incassi del settore Aeronautico, in parte compensati da riduzioni per fatturazioni dei settori Elicotteri ed Energia. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo è passato da una posizione attiva di 409 milioni di Euro al 31/12/01 ad una posizione passiva di 249 milioni di Euro al 31/12/02, dopo aver registrato una posizione attiva di 229 milioni di Euro al 30/06/02. La variazione anno su anno è stata determinata sostanzialmente: dal pagamento del dividendo dell'esercizio 2001 per 84 milioni di Euro; dall'acquisizione del gruppo Marconi (perfezionata nell'agosto 2002) per 571 milioni di Euro, a cui si aggiunge la posizione debitoria del Gruppo pari a 60 milioni di Euro alla data di acquisto; dall'acquisizione del gruppo Telespazio (perfezionata a novembre 2002) per 127 milioni di Euro, a cui si aggiunge la posizione debitoria del Gruppo pari a 87 milioni di Euro, alla data di acquisto; a ciò si è contrapposto il buon andamento dei flussi di cassa operativi di molti settori, che ha contribuito a contenere l'esposizione complessiva. L'indebitamento bancario è passato da 149 milioni di Euro di posizione attiva alla fine del 2001 a 677 milioni di Euro di posizione passiva al 31/12/02. Con riferimento ai debiti a medio lungo termine - peraltro in diminuzione - a dicembre 2002 Finmeccanica Finance SA, società del Gruppo, ha posto in essere l'emissione obbligazionaria per un importo di 297 milioni di Euro sul mercato "retail" italiano, le cui rivenienze sono state interamente riversate alla Capogruppo.

CIT S.P.A.: APPROVATI DAL CDA I NUMERI 2002 IL FATTURATO CONSOLIDATO RAGGIUNGE I 316 MILIONI DI EURO, +40% L'EBITDA RITORNA POSITIVO A 10,8 MILIONI DI EURO
Varese, 1 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del 31 marzo,, ha approvato il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2002 ed il progetto di Bilancio d'Esercizio al dicembre 2002. Il Giro d'Affari evidenzia una crescita di circa il 13% attestandosi a circa Euro 482 milioni sostanzialmente in linea con le attese. Il Fatturato Consolidato si colloca a Euro 316 milioni circa con un incremento su base annua superiore al 40%. La redditività della gestione 2002 riflette i risultati particolarmente positivi del secondo semestre dell'anno. Infatti, l'atteso ritorno alla normalità, che ha iniziato a manifestarsi a partire dai mesi estivi del 2002, ha prodotto riflessi apprezzabili nei dati economici della sola seconda metà dell'anno, che pur risulta negativamente influenzata non tanto per quanto riguarda i volumi di vendita, quanto per la generalizzata tendenza di tutti i principali operatori italiani del settore a concedere sconti particolari, attesa la ridotta propensione alla spesa da parte del pubblico in tale contesto. L'Ebitda, negativo per 2,6 milioni di Euro nel 2001, torna positivo e raggiunge i 10,8 milioni di Euro La redditività operativa, dopo aver spesato ammortamenti ed accantonamenti per quasi 14 milioni di Euro, è positiva per 4,4 milioni di Euro circa rispetto ad un valore negativo del 2001 di oltre 11 milioni di Euro. Al significativo miglioramento rispetto all'esercizio precedente, hanno contribuito anche i ricavi relativi alla attività di sviluppo. Il risultato netto consolidato è negativo per 2,2 milioni di Euro circa, dopo aver accantonato imposte per Euro 2,4 milioni circa. La posizione finanziaria netta negativa migliora di oltre il 17% anche grazie all'IPO attestandosi a Euro 75 milioni; la stessa, rapportata al Patrimonio Netto Consolidato pari a 67 milioni di Euro circa, evidenzia un equilibrato rapporto di leva finanziaria. Il neo Amministratore Delegato Giovanni Natali ha dichiarato: "il trend di crescita sia in termini di volumi d'affari che di redditività, in un contesto di business particolarmente difficile, dimostrano la validità della strategia storica del Gruppo. Gli ambiziosi progetto del Gruppo per i prossimi anni pongono al Top Management l'obbligo di predisporre un piano strategico fortemente incentrato ad ulteriori e significativi miglioramenti della redditività e della struttura finanziaria". Nel corso della riunione del 31 marzo 2003, a seguito delle richieste di integrazione formulate da Borsa Italiana S.p.A., il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato il nuovo testo del Codice di Comportamento in materia di insider dealing, concernente gli obblighi di comunicazione circa le operazioni effettuate sui titoli della Società da parte di soggetti che possono accedere ad informazioni definite "price sensitive". Il nuovo testo del Codice di Comportamento è disponibile sul sito della Società. Il Consiglio altresì precisa che le previsioni di Giro d'Affari Aggregate 2003 sono di circa Euro 600 Milioni soprattutto grazie all'inserimento nell'area di consolidamento di Italiatour.

FIDIA CDA APPROVA BILANCIO 2002 FATTURATO CONSOLIDATO 2002 PER 43,1 MILIONI DI EURO (44,9 MILIONI DI EURO AL 31.12.2001)
Milano, 1 aprile 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Fidia S.p.A., società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e holding di un gruppo attivo nella progettazione e realizzazione di controlli numerici e sistemi di fresatura per la lavorazione di forme complesse, stampistica ed aeronautica, ha esaminato oggi il progetto di bilancio al 31 dicembre 2002. Nell'esercizio il Gruppo ha registrato un fatturato consolidato pari a 43,1 milioni di Euro, (44,9 milioni di Euro al 31/12/2001); il margine operativo lordo pari a 0,3 milioni di Euro al 31/12/2002 (4,3 milioni di Euro al 31/12/2001) è stato conseguito dopo aver spesato interamente in conto economico costi di ricerca e sviluppo per 3,9 milioni di Euro (3,6 milioni nel 2001), pari al 9% del fatturato consolidato; il risultato operativo consolidato è stato negativo per 1,5 milioni di Euro (anche per uno stralcio di crediti di 0,5 milioni di Euro) rispetto ad un utile operativo di 2,7 milioni di Euro nello stesso periodo dell'anno precedente; il risultato netto ha registrato un valore negativo di 2,0 milioni di Euro (utile consolidato di 1,9 milioni di Euro al 31/12/2001). In particolare, l'andamento del fatturato rispetto al 31/12/2001 è stato influenzato dalla stasi registrata a livello internazionale dagli investimenti in beni durevoli delle imprese: la divisione sistemi di fresatura ha segnato un modesto aumento (+0,9%) mentre la divisione controlli numerici ha registrato una flessione del 12,3%. Al 31 dicembre 2002 il settore dei sistemi di fresatura rappresenta il 66,4% (63,2% nel 2001) del fatturato consolidato mentre il settore dei controlli numerici il 33,6% (36,8% al 31/12/2001). L'export ha assorbito circa il 75% delle vendite, con un'incidenza in crescita rispetto al 69% dell'esercizio 2001, diretto prevalentemente verso Germania, Usa, Canada, Cina, Francia, Belgio e Spagna. Alcuni mercati esteri si sono mossi in controtendenza registrando un andamento positivo: in particolare la Cina - che è diventato il terzo mercato di sbocco con il 14,3% del fatturato (rispetto al 7,2% del 2001) - il Nord America - che ha assorbito il 13,7% delle vendite (rispetto al 12,1% del 2001), e la Spagna - che rappresenta il 7,9% del fatturato (5,5% nel 2001). Segnali positivi derivano dal volume acquisizione ordini dell'esercizio - in crescita del 14% rispetto al 2001 -, e dal livello del portafoglio ordini che ha raggiunto 7,3 milioni di Euro al 31/12/2002, in aumento del 19,9% rispetto al 31/12/2001. A livello di capogruppo, Fidia S.p.A. ha conseguito al 31/12/2002 un fatturato per 31,2 milioni di Euro (31,4 milioni di Euro al 31/12/2001) e un risultato d'esercizio negativo per 1,7 milioni di Euro (utile pari a 1,6 milioni di Euro al 31/12/2001). "Nonostante la difficile fase congiunturale internazionale - ha affermato Giuseppe Morfino, Amministratore Delegato di Fidia - il Gruppo ha saputo incrementare sensibilmente il fatturato sui mercati esteri più strategici quali Cina e Stati Uniti, che rappresentano il 28% del fatturato consolidato." "La Cina in particolare - prosegue Morfino - è il mercato che consideriamo a più alto potenziale e riteniamo che lo sforzo profuso in questi mesi nella realizzazione di due joint-venture con Smtcl, il maggior costruttore locale di macchine utensili, ci darà risultati molto interessanti nei prossimi anni". "La dinamicità della domanda dei mercati esteri - conclude l'A.D. di Fidia - dimostra il successo dei nostri programmi di ricerca e sviluppo finalizzati all'innovazione continua della gamma prodotti, che non hanno mai subito ridimensionamenti, neanche in situazioni economiche congiunturali difficili". Fidia S.p.A., con sede a Torino, è la holding operativa di un Gruppo leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi integrati per la lavorazione di forme complesse, in particolare nella produzione e commercializzazione di controlli numerici e macchine fresatrici ad alta velocità destinati principalmente al settore della stampistica. Il Gruppo - che impiega oltre 340 dipendenti - opera attraverso 4 stabilimenti produttivi, 6 Filiali commerciali, 8 Service Centers e una vasta rete di agenti e distributori in grado di svolgere attività di vendita e assistenza clienti sui mercati esteri con copertura geografica mondiale.

BANCA CARIGE ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO: UTILE NETTO PARI A 104,8 MILIONI, IN CRESCITA DELL'1,2% RISPETTO AL 2001, CON UN RENDIMENTO DEL CAPITALE (ROE) DEL 7,7%.
Genova, 1 aprile 2003. - Gli Azionisti della Banca Carige SpA - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia sono intervenuti all'Assemblea dei Soci, convocata presso la Sala Riunioni della Sede Centrale di Genova, per deliberare sull'ordine del giorno che ha riguardato: Bilancio al 31 dicembre 2002. L'esercizio 2002 si è chiuso con un utile netto pari a 104,8 milioni, in crescita dell'1,2% rispetto al 2001, con un rendimento del capitale (ROE) del 7,7%. Ciò consente la distribuzione di un dividendo per azione di 0,0723 euro per le azioni ordinarie, valore allineato a quello distribuito per l'anno 2001, e di 0,0823 euro per le azioni di risparmio. Il monte dividendi del 2002 è quindi pari a 75,2 milioni, in crescita dell'1,9% rispetto all'anno precedente (73,8 milioni). Il dividendo, approvato dall'Assemblea, verrà messo in pagamento il 10 aprile 2003. Conformemente a quanto stabilito dal Regolamento della Borsa Italiana SpA, le azioni saranno negoziate ex-dividendo a decorrere dal 7 aprile 2003. A livello di Gruppo l'utile netto del 2002 è stato pari a 66,2 milioni di euro. La gestione della Banca si è sviluppata in uno scenario economico sfavorevole ed estremamente complesso, caratterizzato da una significativa flessione degli indici borsistici nazionali ed internazionali, da una forte discesa dei tassi di interesse e da un generalizzato incremento della rischiosità del credito. In questo contesto la Carige è comunque riuscita a realizzare positivi risultati reddituali e, soprattutto, a proseguire nella politica di investimenti finalizzata allo sviluppo futuro del Gruppo, dai quali si attendono significativi ritorni economici. In questa direzione si colloca la recente acquisizione di 42 sportelli del Gruppo Capitalia che ha ulteriormente rafforzato la presenza Carige su tutto il territorio nazionale, aggiungendosi alle acquisizioni realizzate a fine 2000 e 2001 dal Banco di Sicilia e dal Gruppo Intesa. In questo ambito si evidenzia inoltre il progetto di integrazione tra la rete di vendita delle Banche del Gruppo e delle agenzie assicurative delle Compagnie controllate. Il conto economico 2002 della Banca Carige risulta condizionato, nel confronto con il 2001, da una diversa struttura dei costi e dei ricavi derivante dall'ingresso (a ottobre 2001) di 61 sportelli del Gruppo Intesa, oltre che dalla presenza, nello scorso esercizio, di componenti straordinarie riferite all'operazione di securitization di crediti in bonis e alla cessione di tre sportelli: in particolare il margine d'interesse si dimensiona in 303,3 milioni, in leggera contrazione (-1,8%) rispetto al 2001, mente l'andamento dei ricavi netti da servizi (347,2 milioni; +18,9%) e dei costi operativi (412,9 milioni; +8,2%) risulta influenzato dallo sviluppo della dimensione aziendale derivante dall'acquisizione degli sportelli dal Gruppo Intesa e dal loro diverso apporto negli esercizi 2001 e 2002. Considerando la contribuzione straordinaria, dedotti gli accantonamenti, tra i quali 13 milioni di accantonamenti prudenziali a copertura del rischio di credito, stante il particolare momento attraversato dall'economia, e le imposte d'esercizio, l'utile netto sale a 104,8 milioni (+1,2%). I risultati economici degli ultimi due esercizi, 2001 e 2002, hanno già consentito di ammortizzare per oltre 12,5 milioni l'avviamento connesso alle reti di sportelli acquisite. Le Attività Finanziarie Intermediate per conto della clientela (AFI) a fine anno hanno raggiunto 21.869,1 milioni di euro, in aumento del 12,4% rispetto a fine 2001; al netto del contributo apportato dall'acquisizione Capitalia, l'incremento si colloca al 5%. In particolare, la raccolta diretta evidenzia un aumento del 14%, raggiungendo i 9.236,2 milioni (+8,2% al netto delle filiali Capitalia); la raccolta indiretta, pari a 12.632,9 milioni registra un'espansione dell'11,3% (+2,7% al netto delle nuove filiali). I crediti verso la clientela raggiungono gli 8.634,9 milioni, con uno sviluppo annuo del 15,6%; al netto delle filiali ex Capitalia e neutralizzando gli effetti dell'operazione di securitization di mutui in bonis effettuata a fine 2001, il tasso di crescita salirebbe al 16,7%. Pur proseguendo una prudenziale politica di diversificazione del rischio in termini territoriali e di settore economico, circa i due terzi dei crediti della Carige vengono erogati a favore delle imprese e delle famiglie liguri, a testimonianza del radicamento nel territorio di tradizionale insediamento e del ruolo che la Banca svolge a sostegno dell'economia regionale. La rete delle filiali della Carige nel corso del 2002 ha registrato un'ulteriore espansione da 345 a 391 sportelli, inclusi i 42 sportelli acquisiti dal Gruppo Capitalia che hanno consentito un rafforzamento sostanziale nel Lazio e l'ingresso in nuovi mercati, quali le Marche e l'Umbria. Nell'ambito dei canali remoti, gli Atm-Bancomat operativi alla fine 2002 risultano pari a 455 unità; le apparecchiature POS presso esercenti hanno raggiunto le 9.440 unità (8.101 nel 2001). Il servizio internet è stato caratterizzato da una significativa espansione, sia nel numero di contratti (+18,7% rispetto a fine 2001), sia nel numero di clienti attivi (+29,9%). A fine anno il personale della Banca Carige è risultato pari a 3.512 unità (3.506 a fine 2001); a questi vanno aggiunti 371 dipendenti delle filiali acquisite da Capitalia assunti con decorrenza 1/1/2003. I mezzi patrimoniali sono saliti a 1.369,7 milioni (1.332,8 milioni a dicembre 2001). La Banca rispetta ampiamente tutti gli indicatori di vigilanza attualmente in vigore, sia della Banca d'Italia, sia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd). Il bilancio consolidato del Gruppo Banca Carige ha evidenziato un utile netto di 66,2 milioni. Il totale dell'attivo del Gruppo ammonta a 15.388,9 milioni; le Aafi crescono dell'11,1% a 24.734,2 milioni di euro; gli impieghi a clientela, pari a 9.495,1 milioni, registrano un aumento del 13,8%. La rete di vendita del Gruppo è costituita da 452 sportelli e 443 agenzie assicurative. Conferimento dell'incarico di revisione del bilancio ai sensi del D. Lgs. 24/2/98, nonché di revisione dei dati semestrali, alla società Deloitte & Touche S.p.A. con sede in Milano; la Società Kpmg S.p.A., ai sensi di legge, per compiuto novennio non è più ricandidabile. L'Assemblea ha provveduto a nominare per il prossimo triennio 2003-2005, il Consiglio di Amministrazione della Banca che risulta così composto: Presidente: Dott. Giovanni Berneschi; Vice Presidente: On. Alessandro Scajola; Consiglieri: Prof. Adalberto Alberici, Prof. Avv. Piergiorgio Alberti, Avv. Andrea Baldini, Sig. Giorgio Binda, Dott. Jean-Jacques Bonnaud, Dott. Luca Bonsignore, P.I. Mario Capelli, Rag. Remo Angelo Checconi, Dott. Maurizio Fazzari, Comm. Pietro Isnardi, Dott. Ferdinando Menconi, Sig. Paolo Cesare Odone, Prof. Avv. Vincenzo Roppo, Sig. Enrico Maria Scerni, Dott. Francesco Taranto, Ing. Oliviero Tarolli. L'Assemblea ha approvato la proposta di rinnovare al Consiglio d'Amministrazione l'autorizzazione ad acquistare e a vendere azioni della Banca, per la durata di 18 mesi a partire dalla data della deliberazione assembleare, fino ad un massimo di n. 102.054.960 azioni della Banca Carige nei limiti del 10% del capitale sociale a valere sull'apposita "Riserva per acquisto azioni proprie: quota disponibile". I risultati dei primi mesi del 2003, pur in uno scenario economico ancora complesso e difficile, ulteriormente aggravato dagli eventi bellici in corso, consentono, al momento, di confermare le previsioni di budget per l'intero esercizio con un utile netto in lieve miglioramento rispetto a quello del 2002. L'attività di intermediazione a febbraio evidenzia un andamento positivo: in particolare il risparmio complessivamente raccolto dalla clientela raggiunge i 21.845,7 milioni, in crescita annua dell'11,2% (+3,9% al netto delle filiali Capitalia) registrando uno sviluppo particolarmente sostenuto del comparto obbligazionario. Per quanto riguarda gli impieghi a clientela, pari a 8.554,7 milioni, la crescita annua risulta del 16,6% (+9,7% escludendo l'apporto delle nuove filiali), trainata dai mutui alle famiglie erogati per l'acquisto e la ristrutturazione delle abitazioni.

PREMAFIN FINANZIARIA: UTILE DI 38,9 MILIONI DI EURO, A FRONTE DI UN UTILE DI 22,3 MILIONI DI EURO DELL'ESERCIZIO PRECEDENTE
Milano, 1 aprile 2003: Il Consiglio di amministrazione della Premafin Finanziaria - S.p.A. Holding di Partecipazioni, riunitosi il 31 marzo a Milano sotto la presidenza di Giulia Ligresti, ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2002 ed il bilancio consolidato alla medesima data. Nell'esercizio in esame la Società ha conseguito un utile di 38,9 milioni di Euro, a fronte di un utile di 22,3 milioni di Euro dell'esercizio precedente. L'importante incremento del risultato è dovuto principalmente al maggiore apporto economico dalla valutazione della partecipazione in Fondiaria - Sai S.p.A., a seguito della fusione tra la controllata SAI S.p.A. e La Fondiaria S.p.A. La componente finanziaria segna una sostanziale tenuta della redditività grazie ai maggiori dividendi di competenza ed agli altri proventi che hanno assorbito l'incremento degli oneri associato all'aumento dell'indebitamento. La posizione finanziaria netta segna un aumento dell'esposizione, associata ad un analogo rafforzamento dei mezzi propri, processo tuttora in corso, che al completamento, con la conversione dei warrant, porterà ad un rapporto debiti/mezzi propri sensibilmente inferiore all'unità ed attualmente pari ad 1,1. Il Consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002 che sarà messo a disposizione degli Azionisti in occasione dell'Assemblea che approverà il bilancio dell'esercizio alla medesima data. A livello consolidato i premi lordi ammontano a 8.571,7 milioni di Euro (di cui 6.554,6 milioni di Euro relativi ai Rami Danni e 2.017,1 milioni di Euro relativi ai Rami Vita), contro i 7.936,7 milioni di Euro del 2001 pro-forma per la fusione tra Sai S.p.A. e La Fondiaria S.p.A. (di cui 5.961,8 milioni di Euro dei Rami Danni e 1.974,9 milioni di Euro dei Rami Vita). L'utile netto consolidato, dopo la rilevazione delle imposte e delle interessenze di terzi è pari a 38,9 milioni di Euro. Il Consiglio ha inoltre preso atto della Nota del 12 marzo 2003, con cui la Consob, ha comunicato alla Società di ritenere correttamente assolto l'obbligo solidale con Mediobanca di provvedere alla cessione di n. 12.761.365 azioni Fondiaria - Sai. Il Consiglio di Amministrazione ha cooptato quale consigliere l'Avvocato Giuseppe De Santis. Nel corso della riunione, è stato altresì approvato l'inserimento di alcune modifiche al Codice di Comportamento dei componenti gli organi sociali e dei dipendenti della società e la relazione annuale sul Sistema di Corporate Governance adottato dalla Società a partire dal marzo 2001. Tale relazione sarà disponibile sul sito internet di Borsa Italia S.p.A. Il Consiglio di amministrazione ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2002 che chiude con un utile di 38,9 milioni di Euro e la seguente proposta da sottoporre all'Assemblea, già convocata per il 30 aprile 2003 in prima convocazione ed, occorrendo, il 5 maggio 2003 in seconda convocazione: destinazione dell'utile dell'esercizio 2002, pari ad Euro 38.925.444; il 5% pari ad Euro 1.946.272 alla Riserva legale; il residuo, pari ad Euro 36.979.172 a nuovo interamente assoggettato al vincolo di non distribuzione ai sensi dell'art. 2426 Cod. Civ. Pertanto alla data del 31 dicembre 2002 le riserve di utili a nuovo (ivi incluse quelle derivanti dalla destinazione dell'utile di esercizio, se accolta la presente proposta), assoggettate a vincoli, ammontano a: 56.934.045 Euro non distribuibile ai sensi dell'art. 2426 n. 4; 3.050.686 Euro non distribuibile ai sensi dell'art. 2426 n. 5. L'Assemblea è inoltre chiamata a deliberare sulla nomina di amministratori, previa determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, attualmente fissato in 7 membri, e sul preposto alla Sede Secondaria di Milano della società. Al termine del consiglio, il Presidente Giulia Ligresti ha dichiarato: " Il 2002 è stato un anno importante e ricco di soddisfazioni: in particolare è stato significativo l'impegno che ha portato alla fusione di Sai con La Fondiaria Assicurazioni. Fondiaria - Sai ha chiuso il 2002 con un risultato positivo, nonostante le difficoltà dei mercati finanziari a tutti note. Siamo certi che anche per il futuro la nostra controllata continuerà a soddisfare le attese di tutti gli investitori".

PRESENTATI I DATI DI BILANCIO 2002 DI ARAG ASSICURAZIONI S.P.A. FORTE CRESCITA DELLA RACCOLTA PREMI ACCOMPAGNATA DA UN AUMENTO DEL LIVELLO OCCUPAZIONALE.
Verona, 1 aprile 2003 - Raccolta premi di 38,46 milioni di Euro (14 per cento in più rispetto al precedente esercizio) e 1.353 migliaia di Euro di utile al netto delle imposte (nel 2001 è stato di 535 mila Euro). Queste le cifre più significative contenute nella relazione sulla gestione dell'esercizio 2002 di Arag Assicurazioni S.p.A., Compagnia italiana dell'omonimo Gruppo assicurativo tedesco specializzato nel ramo Tutela Giudiziaria. Lo ha reso noto il Consiglio di Amministrazione della Compagnia riunitosi ieri a Düsseldorf, presieduto dall'avv. Paul Otto Faßbender. L'analisi delle cifre in dettaglio evidenzia che i premi assicurativi di Arag Italia frutto del lavoro diretto hanno raggiunto 11.685 migliaia di Euro, con un incremento del 18 per cento, mentre i premi derivanti dal lavoro indiretto, cioè svolto con 30 compagnie assicurative con le quali Arag ha un accordo di collaborazione per la gestione del servizio di Tutela Giudiziaria, hanno raggiunto quota 26.778 migliaia di Euro con un incremento del 12% per cento sull'anno precedente. Nel presentare questi dati al C.d.A., l'avv. Ole Neuhaus, amministratore delegato della Società ha commentato: "se il risultato di Arag Italia del 2002 è stato positivo in termini economici, tanto che probabilmente la Compagnia confermerà la propria leadership del Ramo sul mercato italiano, lo stesso si può affermare dal punto di vista occupazionale: in quest'ultimo anno la Società si è distinta anche per aver assunto 20 persone, tutte molto giovani e altamente qualificate, che si sono aggiunte ai 77 collaboratori già in essere. Con questi nuovi inserimenti, e penso che questo trend venga confermato anche per l'esercizio corrente, l'età media dell'azienda è ora di 36 anni, l'età giusta per affrontare al meglio le sfide future di un ramo molto dinamico come quello della Tutela Giudiziaria, un comparto che continua a crescere molto più velocemente dei rami danni nel loro complesso". Con riferimento all'annualità 2002 si segnala, per quanto riguarda il lavoro diretto, il consolidamento dei nuovi prodotti versione "Euro" e l'avvio di un progetto relativo alla revisione di alcuni prodotti in concomitanza con le nuove disposizione di legge.

OBERTHUR CARD SYSTEM : RITORNO AGLI UTILI..UNA RIDUZIONE ANNUA DEL 40% DELL'INDEBITAMENTO NETTOPER IL 2003 PREVISTO UN AUMENTO DELLA REDDITIVITA'
Parigi, 1 aprile 2003 - Alla fine dell'esercizio 2002, Oberthur Card Systems ha cominciato a vedere i risultati degli interventi intrapresi negli ultimi diciotto mesi. Il miglioramento della redditività nella seconda metà e la riduzione dell'indebitamento netto nel corso dell'anno sono dei segnali assai incoraggianti che dovrebbero continuare anche nel 2003. Grazie all'esperienza nel campo dei servizi ad alto livello di sicurezza e know-how, l'Azienda oggi ha migliorato la propria posizione ed è maggiormente in grado di trarre vantaggio dalle potenzialità offerte dai propri mercati di riferimento: i pagamenti, le comunicazioni mobili e l'identificazione e la sicurezza della rete. Una strategia che mira principalmente alla redditività Nel 2002 i volumi di tutti i settori relativi alle carte a microprocessore hanno continuato a crescere, con 689 milioni di unità consegnate rispetto ai 599 milioni dell'anno precedente, ossia con un aumento del 15% Fonte: Eurosmart) Congiuntamente, i prezzi dei componenti sono nettamente calati, fatto che ha dato luogo ad un'asprissima battaglia sui prezzi con la concorrenza nel segmento delle schede Sim a basso prezzo. In un simile contesto, Oberthur Card Systems ha rafforzato la propria posizione nei segmenti di mercato ad alto valore aggiunto: le schede SIM da 32k e da 64k attualmente rappresentano quasi il 75% delle vendite nel segmento delle comunicazioni mobili; nel 2002 il mercato dei pagamenti ha rappresentato il 54% del fatturato di Oberthur Card Systems (contro il 52% del 2001) a causa delle forti posizioni dell'azienda nei programmi di migrazione alle smart card sia nel Regno Unito che nel Benelux e nel programma di rinnovo delle carte bancarie in Francia; il 2002 ha visto il ritiro dalle attività a bassa redditività, che si svolgevano principalmente negli Stati Uniti.

STANCA: L'INNOVAZIONE PER INSERIRE I DISABILI SUL LAVORO LE DONNE DISABILI SONO MOLTO PIÙ SVANTAGGIATE DEGLI UOMINI PRESTO OPERATIVA LA BORSA CONTINUA DEL LAVORO ALL'INTERNO DELLA "LEGGE BIAGI"
Milano, 1 aprile 2003 - E' l'innovazione tecnologica la chiave che aprirà le porte dell'inserimento sociale e, soprattutto, lavorativo dei disabili, abbattendo le barriere che hanno sinora determinato la loro esclusione. "I disabili rappresentano una rilevante componente della nostra società e per questo debbono trovare piena cittadinanza grazie alle politiche basate sulle tecnologie dell'informazione", ha detto Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo al convegno promosso dall'Assolombarda in occasione dell'Anno Europeo dei Disabili. "Se partiamo dal presupposto che è importante far muovere le idee e le informazioni, non le persone, si comprende come sia fondamentale per i disabili poter accedere alla Rete", ha detto il ministro ricordando che "le donne disabili sono notevolmente svantaggiate nell'accesso al lavoro in confronto agli uomini, con un tasso di occupazione dell'11% rispetto al 29% dei maschi" e con un divario ancora più accentuato rispetto allo stesso rapporto tra uomini e donne non disabili. In Italia, a fronte di 143 mila disabili occupati, ce ne sono 408 mila iscritti al collocamento pubblico. Dopo la Valle d'Aosta, la Lombardia è la regione che presenta il miglior tasso di occupazione di disabili con il 52%. Il ministro Stanca ha inoltre illustrato lo schema di disegno di legge governativo, di cui è proponente, per abbattere le "barriere virtuali" che "limitano l'accesso dei disabili alla Società della Informazione e li escludono dal mondo del lavoro, dalla partecipazione democratica, da una migliore qualità della vita. La società basata sulle tecnologie dell'informazione deve essere per tutti. È necessario che il settore pubblico, con il supporto del settore privato e delle componenti della società che già si impegnano a favore dei più deboli, dia un contributo decisivo per promuovere lo sviluppo di una società dell'informazione veramente aperta a tutti, ispirata all'esigenza di rispondere ai bisogni di ogni individuo, a prescindere dalle condizioni sociali, fisiche o economiche". Sempre sul fronte del lavoro, Stanca ha reso noto che d'intesa con il ministro Roberto Maroni, "all'interno della 'Legge Biagi' si sta operando per realizzare finalmente e dopo molti anni la 'Borsa continua del Lavoro'. Si tratta di un sistema nazionale di incontro fra domanda ed offerta di lavoro in rete, a disposizione delle strutture pubbliche di collocamento e degli operatori privati e di cui beneficeranno anche i disabili". Il ministro si è soffermato sul telelavoro, "di cui le tecnologie e le competenze dell'Innovation and Communication Technologies sono un fattore abilitante". Infine Stanca ha ribadito la volontà del Governo, di "promuovere un'azione coordinata a sostegno sia delle persone con stabilità, sia degli imprenditori che vogliono integrare queste persone nel mondo del lavoro attraverso l'uso dell'Ict".

ATTENZIONE: A SCUOLA ANCHE BANCHI, TAVOLI E SEDIE DEVONO ESSERE...A NORMA!
Milano, 1 aprile 2003 - Devono e superare prove di laboratorio che ne garantiscano sicurezza, stabilità e resistenza e rispondere a criteri ergonomici per favorire la corretta posizione che devono assumere gli studenti durante le lezioni E' ormai accertato che per il buon sviluppo psicofisico di bambini e ragazzi concorrono molti fattori, tra i quali una corretta posizione durante le ore di studio a scuola. Su questo tema UNI ha pubblicato le norme Uni Env 1729-1 e Uni Env 1729-2 "Mobili - Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Dimensioni funzionali - Requisiti di sicurezza e metodi di prova". Lo scopo di queste nuove norme pubblicate dall'Ente Nazionale Italiano di Unificazione, è quello di specificare le dimensioni, i requisiti di sicurezza, i metodi di prova e la marcatura di sedie e banchi utilizzati nelle scuole. Non si applicano alle postazioni per il computer, ai laboratori e alle officine didattiche. I banchi e le sedie ideati secondo i criteri ergonomici delle norme favoriscono la corretta posizione che devono assumere gli studenti durante le lezioni. Le norme estendono il loro campo d'applicazione ad una vasta gamma di progetti/arredi, inclusi i mobili fissi e quelli regolabili, consentendo varie interpretazioni nel rispetto degli usi e degli spazi (aule, atrii, ecc.) a disposizione degli studenti. Nelle norme le varie dimensioni di banchi e sedie vengono calcolate in funzione dell'altezza presunta degli studenti (da un minimo di 80 cm ad un massimo di 1,85 m), in modo tale da consentire a tutti gli alunni di utilizzare banco e sedia commisurati alla propria altezza. Per evitare il rischio d'infortunio dell'utilizzatore, o di danno al suo abbigliamento, è importante che sia per i banchi che per le sedie tutti i bordi e gli angoli siano smussati, privi di sbavature ed arrotondati. Per le stesse ragioni di sicurezza, le eventuali estremità aperte ed i componenti tubolari devono essere chiusi ad esempio con dei tappi in gomma. Ogni sedia o banco "a norma" deve superare una serie di prove di laboratorio, tra le quali quelle di stabilità (applicando dei pesi, pari ad un adulto, il banco o la sedia campione non si deve ribaltare o spostare), di resistenza (dopo aver posizionato un peso statico sul banco o sulla sedia campione non si devono verificare rotture o deformazioni permanenti), di caduta (dopo aver fatto cadere per 10 volte un peso, da un'altezza di almeno 60 cm, sul banco o sulla sedia campione non si devono riscontrare rotture) e d'urto (il banco o la sedia campione colpito da un peso, per 10 volte, non deve riportare rotture o danni permanenti). Come ogni prodotto "sicuro" sia i banchi che le sedie devono essere marcati in modo chiaro ed indelebile con il nome/marchio del fabbricante e il numero della norma Uni di riferimento. Ad accompagnare sedie e banchi "a norma", dovranno esserci le istruzioni del fabbricante contenenti le informazioni per l'uso, la manutenzione e la pulizia.

ASILI NIDO E SCUOLE MATERNE DEVONO GARANTIRE UN EQUILIBRATO PERCORSO DI CRESCITA
Milano, 1 aprile 2003 - Le circa 20 mila strutture pubbliche e private che in Italia si occupano dei bambini, in età compresa fra zero e sei anni, devono avere spazi ed arredi adeguati ed attenersi ad un preciso piano annuale di attività ricreativa e di aggregazione sociale, finalizzato a favorire un equilibrato sviluppo fisico e psichico dei piccoli ospiti Asili nido e scuole materne si prendono cura dei bambini in una fascia di età particolarmente critica (da 0 a 6 anni), che influenza largamente lo sviluppo fisico ed intellettuale dei più piccoli. In Italia sono circa 20.000 le realtà aziendali fra nidi d'infanzia, nidi aziendali, scuole materne pubbliche e private che svolgono questo importante compito. Per assicurarsi migliori standard di servizio, anche in un ambito così delicato, Uni ha pubblicato la norma Uni 11034 "Servizi all'infanzia - Requisiti del servizio". Questa nuova norma dell'Ente Nazionale Italiano di Unificazione si applica ai nidi d'infanzia (0-3 anni), alle scuole materne (3-6 anni) ed ai centri infanzia che comprendono l'intera fascia d'età da 0 a 6 anni. Questa norma si può estendere anche a tutte quelle strutture chiamate "servizi integrativi all'infanzia" che fungono da supporto ai centri infanzia, ai nidi, ecc., e che svolgono attività dedicate al gioco, culturali e di aggregazione sociale ove, se richiesta, è prevista la presenza di un genitore o di un accompagnatore. Lo scopo di questi servizi è quello di favorire l'equilibrato sviluppo fisico e psichico dei bambini, di facilitare le relazioni tra i loro coetanei e con gli adulti, offrendo stimoli al loro percorso di crescita e integrando l'esperienza educativa delle famiglie. La norma prevede che la direzione della struttura che si prende carico dell'educazione dei piccoli, dopo aver definito la propria mission, cioè i propri impegni e gli obiettivi socio-educativi, deve predisporre un documento tecnico che prescriva le pratiche, le procedure e le proprie strategie per svolgere l'attività. E' altrettanto indispensabile che venga definita una pianificazione annuale delle attività di controllo, per verificare che gli obiettivi vengano rispettati. Inoltre, la struttura, per organizzare lo svolgimento dei propri servizi, deve definire un calendario annuale, accessibile a tutti, suddiviso in mesi, giorni ed ore dedicate alla cura dei bambini. Per garantire la continuità educativa, cioè un passaggio graduale e progressivo nei diversi livelli di apprendimento, è importante che nel nido, nella scuola materna, ecc., tutte le attività siano organizzate in funzione dell'età dei bambini (ad esempio distinguendo tra piccoli 0-1 anni, medi 1-2 anni e grandi 2-3 anni). La struttura deve inoltre curare gli spazi e gli arredi in modo tale da garantire il benessere e la sicurezza dei bimbi. Devono essere previsti, quindi, spazi: per l'accoglienza, per il riposo, per i servizi igienici, per la cucina (se è previsto il servizio mensa) e per le attività di gruppo all'interno e all'esterno della struttura. Per fare in modo che il progetto educativo si realizzi al meglio, la struttura deve garantire, inoltre, che vi sia la presenza di una figura famigliare che affianchi il bambino nella fase di ambientamento (cioè nella prima settimana di frequenza), che i tempi di allontanamento del genitore/accompagnatore e di permanenza nella struttura siano graduali; che vi sia continuità di frequenza, soprattutto nella fase di ambientamento e che venga garantita la presenza di un educatore di riferimento sia per il bambino che per i genitori. Secondo la nuova norma Uni, i nidi aziendali, gli asili, e le scuole materne, devono avvalersi di collaboratori che abbiano specifiche competenze gestionali, esperienza tecnica e/o educativa e siano in possesso di diploma o laurea ad indirizzo socio-pedagogico.

AL VIA LA XIII SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA DAL 31 MARZO AL 6 APRILE 271 MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA
Roma, 1 aprile 2003 - E' partita lunedì 31 marzo la tredicesima Settimana della cultura scientifica e tecnologica, promossa dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e in programma fino a domenica 6 aprile. Particolarmente nutrito il programma, che comprende 271 manifestazioni organizzate da scuole, associazioni, università, fondazioni ed enti locali sui quattro temi scelti dal Ministero: "Dal Dna al Genoma umano: 50 anni di conquiste alla scoperta del mistero della vita", "Il ruolo della scienza e della tecnologia per la riduzione dei rischi da calamità naturali", "La scienza e la tecnologia per comunicare meglio e di più"; "Spazio europeo della ricerca: strumenti, obiettivi e programmi per la sua realizzazione". Su questi argomenti, e su altri di grande attualità liberamente scelti dagli enti e dalle associazioni, il Miur intende promuovere la riflessione e l'approfondimento attraverso seminari, mostre, incontri, visite guidate, eventi vari. Il calendario delle manifestazioni, suddivise per area geografica, è consultabile sullo speciale sito del Ministero www.plinio.net  uno strumento di rapida e facile consultazione, che fornisce informazioni utili sugli enti organizzatori, i luoghi e gli orari delle iniziative. Per il nome del portale, gestito per conto del Miur dal Consorzio Cilea, la scelta è ricaduta su uno dei più grandi eruditi della latinità, Plinio il Vecchio, la cui "Naturalis Historia" rappresenta una summa del sapere scientifico del tempo. Il sito si propone anche l'obiettivo di fare da cassa di risonanza ad altri eventi che celebrano e promuovono la cultura scientifica del nostro Paese. Ed ecco alcuni numeri dell'edizione 2003 della Settimana: oltre 120 tra convegni, seminari, forum, conferenze, workshop e dibattiti; 51 le visite guidate, 39 le mostre e i laboratori aperti. Il totale è di 271 manifestazioni, che interessano gran parte delle discipline scientifiche: in testa Scienze biologiche con 83 iniziative, seguite da Scienze fisiche con 30, Scienze della terra con 27 e Scienze mediche con 22. Il maggior numero di manifestazioni è al Nord, ben 118: in testa il Veneto con 32, seguito da Emilia Romagna con 27 e Lombardia con 20. Nel Centro Italia sono in calendario 104 manifestazioni: la palma della regione più attiva spetta al Lazio (32), che precede Toscana (25) e Abruzzo (22). Oltre 50 gli eventi promossi al Sud, con Puglia (22) e Campania (17) in testa. Tra le tante iniziative di spicco, si segnalano il convegno organizzato dalla Fondazione Adriano Buzzati-Traverso, sul tema "La doppia elica del Dna: 50 anni dopo", in programma a Roma il 3 aprile nell'Auditorium-Parco della Musica di via Pietro de Coubertin 30 (inizio alle 9.30), e la serie di incontri promossi dal Museo della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano, mirati a promuovere "La scienza per gli studenti - Progetti ed eventi sulla scienza e la tecnologia": sono previste, tra l'altro, una mostra e la distribuzione di materiale didattico nelle scuole. Le due iniziative nascono da un accordo di programma con il Miur.

CRESCE DI OLTRE IL 60 PER CENTO IL NUMERO DEI PROGETTI PRESENTATI A I GIOVANI E LE SCIENZE, PROMOSSO DA FAST E INTEL
Milano 1 aprile 2003 - Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, e Intel Italia, la consociata italiana del maggiore costruttore al mondo di chip e primario fornitore di prodotti per il personal computing, network e communication, rendono noti i dati della partecipazione e i nomi dei finalisti della selezione italiana del prestigioso concorso europeo"I Giovani e Le Scienze 2003" . I vincitori rappresenteranno l'Italia alla selezione europea che si terrà a Budapest dal 20 al 26 settembre. La finale del concorso nazionale si svolgerà dal 13 al 15 aprile a Milano. La cerimonia di consegna dei premi è prevista per martedì 15 aprile alle ore 11.15, ma i progetti saranno esposti al pubblico sia il 14 ( orari 9.00- 19.00) , che il 15 aprile (orari 9.00- 13.00) presso la Fast, in p.le Morandi 2 con stand appositamente allestiti dai ragazzi provenienti da tutta Italia, nei quali saranno visibili le invenzioni, i progetti e i risultati delle loro innovative ricerche. I Giovani e Le Scienze 2003 è la 15° edizione, dedicata ai giovani scienziati di tutta Europa (European Union Contest for Young Scientists). Suo obiettivo è quello di coinvolgere gli adolescenti, avvicinandoli allo studio della scienza e alla ricerca, individuando e incoraggiando i migliori e più promettenti e dando loro un'opportunità per emergere in un contesto internazionale. Intel, fortemente impegnata a livello mondiale per sostenere l'affermazione di standard più elevati nell'istruzione tramite numerose iniziative sia internazionali che locali, assegnerà il proprio premio speciale costituito dalla partecipazione all'International Science and Engineering Fair negli Stati Uniti, una delle principali manifestazioni scientifiche internazionali al mondo per le scienze naturali che mette in palio 3 milioni di dollari in borse di studio. Inoltre Intel partecipa a "I Giovani e Le Scienze" premiando uno dei progetti con un personal computer dotato di processore Intel Pentium 4 a 3,06 Ghz, il "cervello" del PC più potente attualmente disponibile per computer desktop, dotato dell'innovativa tecnologia Hyper-Threading per gestire rapidamente più applicazioni contemporaneamente. I Giovani e le Scienze ha avuto un successo crescente e quest'anno ha registrato un record per quanto riguarda il numero dei progetti presentati, +60% rispetto all'edizione precedente. Questa significativa adesione di studi altamente qualificati, presentati da ragazzi di età compresa fra i 15 e i 20 anni, ha portato alla scelta di venti progetti finalisti, che si disputeranno i premi messi in palio. Di questi 20 lavori, 9 sono studi individuali, mentre gli altri sono frutto della collaborazione di team composti principalmente da tre giovani. Il numero totale dei partecipanti è di 41 persone, tra cui 28 ragazzi e 13 ragazze. Sono ben 21 i diciannovenni finalisti quest'anno, facendo del 1984 l'anno di nascita del più grande numero di giovani scienziati. Tra i temi approfonditi dai ragazzi si distinguono quelli relativi alla natura - tra i quali anche un progetto dedicato alle acciughe del Mar Ligure - studi sulla salute e la qualità della vita - con progetti relativi al trapianto di midollo osseo e la sicurezza degli alimenti, ma anche a banchi e sedie ergonomici per la scuola - e si segnalano inoltre alcuni progetti che hanno titoli dal tono spirituale quali "Le acque di Cristo" e "La verità sul nostro destino". "Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto che vuole far emergere i giovani talenti italiani nel campo della ricerca scientifica" dichiara Dino Mincuzzi Direttore Marketing ed Education di Intel Italia. "La tecnologia è ormai un elemento pervasivo per quanto riguarda la didattica e la ricerca di un rapporto più immediato tra scuola e azienda è uno dei nostri obiettivi strategici, come dimostra il programma Intel Teach To The Future che abbiamo sviluppato per aiutare gli insegnanti a integrare l'uso della tecnologia nelle attività didattiche. Nel corso del 2003 provvederemo alla formazione di 15000 insegnanti in tutta Italia". L'elenco completo dei finalisti è disponibile sul sito Internet www.fast.mi.it

AL CONVEGNO NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE DIESSE I DOCENTI PER UN NUOVO STATO GIURIDICO CON CONTRATTAZIONE SEPARATA "RIFORMA DELLA SCUOLA: ED ORA GLI INSEGNANTI"
Bellaria, 1 aprile 2003 - Riforma della Scuola e nuovo stato giuridico degli insegnanti: questi i temi più rilevanti affrontati durante il XVI Convegno Nazionale dell'Associazione Diesse (Associazione Didattica e Innovazione Scolastica), svoltosi a Bellaria (Rn) il 29 e 30 marzo con il contributo di Software Solutions - società italiana leader nel settore delle soluzioni informatiche - insieme a Hewlett Packard. Circa 800 insegnanti provenienti da ogni parte d'Italia hanno dibattuto i principali problemi della categoria. In primo piano la questione del contratto: gli insegnanti sono equiparati a qualsiasi altro dipendente statale e la contrattazione sindacale nazionale nel corso degli anni non ha fatto che accentuare questa condizione. I docenti di Diesse - organizzazione che fa parte della Compagnia delle Opere - chiedono invece di essere trattati come professionisti, responsabili dunque dei risultati educativi che producono. "La contrattualizzazione del rapporto di lavoro - ha sostenuto Giuseppe Meroni, Presidente di Diesse - ha invaso tutto, relegando i pochi tratti caratteristici della professione definiti dallo Stato Giuridico ad aspetti irrilevanti. Così ciò che qualifica l'insegnante - il profilo professionale, la valutazione, gli standard, il codice deontologico, la carriera, le diverse e nuove funzioni, la formazione - risulta del tutto secondario ed assorbito nella contrattazione sindacale. Unico caso nel pubblico impiego, gli insegnanti fanno parte di un solo comparto che comprende gli ausiliari (i bidelli) e il personale Ata. Solo i dirigenti scolastici hanno acquisito un'area contrattuale separata ma con compiti prevalentemente amministrativi. I sindacati su questo, per mera questione di potere, non demordono, con la conseguente mostruosità delle Rsu di scuola, dove gli insegnanti possono essere rappresentati, nel loro lavoro, da operatori che nulla hanno a che fare con l'insegnamento.Il risultato di tutto ciò - prosegue Meroni - è la proletarizzazione e il grave scadimento dell'immagine sociale dell'insegnante." Al convegno di Bellaria è stata presentata una petizione al Ministro Moratti che da domani circolerà in tutte le scuole italiane statali e non statali: l'appello mira a sostenere le due rivendicazioni emerse al convegno ovvero la contrattazione separata per il personale docente e il varo di un nuovo stato giuridico degli insegnanti da adottare con legge delega entro 24 mesi e basato sulla libertà di insegnamento, l'autonomia delle istituzioni scolastiche e sullo sviluppo della personalità degli allievi. "Stiamo lavorando - ha dichiarato l'on. Valentina Aprea, Sottosegretario Miur - per realizzare tutto quello che fa parte della vostra piattaforma d'intenti per i prossimi anni: le vostre proposte sono le proposte del Governo. C'è la necessità di un associazionismo professionale autonomo dai vincoli sindacali e partitici che rovesci la situazione attuale. Non deve più accadere che il Cnpi (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione) sia dominato da logiche esclusivamente sindacali, un circolo chiuso senza adeguata rappresentanza per i veri docenti. Per troppi anni sono stati mortificati i talenti sia tra i docenti che tra gli studenti: per un eccesso di egualitarismo il singolo docente è stato privato della possibilità reale di fare carriera e gli studenti sono stati costretti a formarsi in percorsi omologati ed omologanti. Rispetto ai docenti stiamo mettendo mano a processi di incentivazione direttamente legati all'insegnamento: non accadrà più che un docente debba attendere un concorso e magari dieci anni per migliorare la sua posizione." Diesse, Associazione Didattica e Innovazione Scolastica, chiede al Parlamento un nuovo stato giuridico che: definisca le norme generali dei livelli di prestazione professionale dei docenti e dei dirigenti; introduca la contrattazione autonoma della categoria docente all'interno del comparto scuola; abolisca le Rsu di Istituto, prevedendone al massimo l'istituzione a livello regionale; definisca le materie di contrattazione sindacale e quelle riservate alla legge; preveda organi collegiali di rappresentanza autonomi ed eletti dagli insegnanti professionisti. "La bozza del nuovo contratto - ha detto il prof. Giuseppe Meroni, Presidente di Diesse - tratta per quattro quinti del personale non docente; i docenti ne sono un'appendice. Il nostro stipendio rimane saldamente agganciato a quello del personale non docente che fa tutt'altro lavoro; la qualifica di insegnante costituisce voce di retribuzione non strutturale ma aggiuntiva di anno in anno. Insegnare è solo un'aggiunta alla condizione di impiegato nel comparto scuola. Questo vogliono i sindacati, temendo di perdere potere sulla categoria, nel momento in cui rifiutano a priori l'ipotesi di una contrattazione separata. Grazie no! In questo modo non ci rappresentano proprio. Ci pare sia venuto il tempo di un cartello per un nuovo stato giuridico che contenga la contrattazione separata dell'area docente così come per l'affermazione che la scuola educa istruendo. Il suo specifico è la trasmissione di una tradizione culturale fatta insieme di un bagaglio di conoscenze e della logica che le governa.

GRUPPO CREMONINI: INAUGURATA A BOLOGNA LA TERZA STEAK-HOUSE A MARCHIO ROADHOUSE GRILL IL LOCALE SERVIRÀ 120.000 PASTI ALL'ANNO PER UN FATTURATO STIMATO DI 3,0 MILIONI DI EURO.
Bologna, 1 aprile 2003 - Cremonini S.p.A., ha inaugurato sabato 29 marzo a Bologna presso il quartiere fieristico, la terza steakhouse italiana a marchio Roadhouse Grill. Roadhouse Grill é l'unica catena di locali di questa tipologia in Italia, si rivolge ad un pubblico ampio, in particolare alle famiglie, ed é caratterizzata dall'offerta di una ristorazione moderna in un ambiente informale con servizio al tavolo. Il locale di Bologna, aperto al pubblico tutti i giorni dalle ore 12,00 alle 15,00 alla mattina e dalle 19,00 alle 24,00 la sera, va ad aggiungersi a quelli di Legnano e Roma, e si estende su una superficie di 1.000 mq con annesso parcheggio privato, con 250 posti a sedere. Nelle previsioni, verranno serviti 120.000 pasti all'anno dai 40 addetti in forza al locale, con un fatturato stimato di circa 3,0 milioni di Euro. Il menù è a base di carne rigorosamente italiana cucinata alla griglia - il taglio può essere scelto dal cliente direttamente dal banco macelleria e cucinato su una griglia a vista - ed è completato da un'ampia varietà di specialità gastronomiche della cucina internazionale adattate ai gusti europei e piatti unici ideali per un break di lavoro, con un prezzo medio per persona compreso tra i 20/25 Euro. La steakhouse di Bologna, è il terzo locale di un progetto che prevede l'apertura entro il 2003 di 6 locali con insegna Roadhouse Grill in Italia, per un fatturato stimato a regime di 16 milioni di Euro l'anno. In particolare, entro maggio è prevista l' apertura di un quarto locale a Pordenone, e altri 2 apriranno entro la fine del 2003. L'Italia costituisce il punto di partenza per lo sviluppo della catena in Europa.

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