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9 LUGLIO 2003
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LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON
FAVORE LA DETERMINAZIONE ESPRESSA DA TRENTA MINISTRI DI ACCELERARE LA
DIFFUSIONE DELL'EGOVERNMENT (PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ON LINE)
Bruxelles, 9 luglio 2003 - Ieri il
ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha diffuso una
dichiarazione ministeriale a nome della presidenza italiana dell'Unione
europea. Il testo della dichiarazione è stato concordato dai trenta
ministri degli Stati membri dell'UE, dell'Aele e dei paesi in via di
adesione presenti alla seconda conferenza europea sull'eGovernment (7-8
luglio). I ministri hanno potuto verificare personalmente le migliori
pratiche di eGovernment realizzate in Europa e i vantaggi di tali
applicazioni per tutta l'utenza. Pertanto, i ministri hanno espresso
congiuntamente la determinazione di accelerare ulteriormente gli scambi di
esperienze concrete e le misure in via di adozione nei rispettivi paesi per
un'ampia diffusione dell'eGovernment. La dichiarazione è il risultato di un
incontro ministeriale che ha avuto luogo nel corso della conferenza, alla
presenza di Erkki Liikanen, Commissario europeo responsabile delle imprese e
della società dell'informazione. I ministri hanno espressamente richiesto
alla presidenza di trasmettere la dichiarazione alla prossima sessione del
Consiglio "Telecomunicazioni". I ministri, prendendo atto che l'eGovernment
si è dimostrato un motore di modernizzazione di tutto il settore pubblico
in Europa, ne hanno potuto verificare i molteplici vantaggi per le pubbliche
amministrazioni in termini di maggiore produttività ed efficienza: a sua
volta, ciò consente di liberare risorse e di offrire un più valido
servizio al contribuente. Le applicazioni e i servizi on line consentono
nuove forme di coinvolgimento e di partecipazione dei cittadini europei alla
definizione delle politiche e ai processi decisionali delle amministrazioni.
I ministri sono persuasi che tali tecnologie dovrebbero consolidare le
quattro libertà del mercato unico (libertà di circolazione delle merci,
dei servizi, dei capitali e delle persone) e fornire un valido aiuto ai
cittadini e alle imprese di uno Stato membro dell'UE che intendono
stabilirsi, lavorare o commerciare in un qualsiasi altro Stato dell'UE. Le
esperienze acquisite grazie ai servizi paneuropei per la ricerca di posti di
lavoro e di opportunità di apprendimento sono state evidenziate quali
esempi da diffondere ulteriormente ed estendere ad altri settori. I ministri
hanno riaffermato l'importanza di rendere aperti e accessibili a tutti i
cittadini i servizi di eGovernment, garantendo che siano prestati sulle
piattaforme più appropriate tra cui i personal computer, la TV interattiva
e i servizi di front-office standardizzati delle amministrazioni pubbliche
interessate. I ministri hanno richiesto agli Stati membri e alla Commissione
di concordare un elenco di servizi per i quali è auspicabile l'interoperabilità
transnazionale, tenendo conto delle differenze di cultura e di contesti
giuridici. I ministri hanno accolto con favore la cooperazione tra gli Stati
membri e la Commissione finalizzata alla ricerca di soluzioni
transfrontaliere per l'identificazione delle persone e per il mantenimento
della sicurezza e della riservatezza delle informazioni raccolte tramite i
servizi di eGovernment. I numerosi programmi di ricerca europei devono
contribuire in modo coerente agli obiettivi dell'iniziativa eEurope 2005 e
all'attuazione della "Strategia di Lisbona" per un'economia basata
sulla conoscenza. Questa seconda Conferenza europea sull'eGovernment è
stata realizzata su iniziativa della presidenza italiana dell'Unione europea
e programmata in stretta collaborazione con la Commissione europea.
DISCORSO DI MARIO MONTI COMMISSARIO
EUROPEO PER LA CONCORRENZA LE RIFORME DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA NEL
2002 E 2003 COMITATO ECONOMICO E FINANZIARIO DEL PARLAMENTO EUROPEO
Bruxelles, 8 luglio 2003 - "Signora Presidente, onorevoli parlamentari,
Vi ringrazio per avermi dato, ad appena pochi giorni dalle ferie estive, la
possibilità di discutere con voi gli sviluppi recenti e futuri nel settore
della politica di concorrenza. Permettetemi di menzionare, in particolare,
l'onorevole Della Vedova in questo contesto. Come ben sapete, il trattato
prescrive alla Commissione di impedire la creazione di monopoli o di
posizioni dominanti. Potete dunque immaginare con quanta preoccupazione io
mi accorga che avete appena votato la relazione dell'On. Della Vedova sulla
riforma del controllo delle concentrazioni e che avete ora iniziato a
discutere su un'altra relazione Della Vedova, quella sulla Relazione annuale
sulla politica di concorrenza per il 2002. Vedremo se questa posizione
dominante è destinata a permanere. Ma è senz'altro meglio che inizi
ringraziando l'On. Della Vedova per l'accurato lavoro svolto sulla relazione
sulla riforma del regolamento sulle concentrazioni che è stata adottata
oggi. Sono molto lieto di constatare, ancora una volta, come la vostra
commissione abbia dato un importante e significativo sostegno alle
iniziative della Commissione nel settore della politica di concorrenza.
Permettetemi di esprimere qualche breve commento sulla discussione
attualmente in corso in merito alla riforma. Per cominciare, vorrei spendere
alcune parole sul contesto generale di questa riforma. Come sapete, è
ampiamente riconosciuto che il nostro sistema di controllo delle
concentrazioni ha sensibilmente facilitato la ristrutturazione del settore
industriale in Europa. Ha fornito uno "sportello unico" per
l'esame delle grandi concentrazioni transfrontaliere ed ha garantito che le
indagini in materia di concentrazioni vengano completate entro termini
rigorosi. Il numero di concentrazioni notificate alla Commissione è
aumentato in maniera spettacolare nel corso degli anni '90, al punto che la
Commissione attualmente esamina un numero di casi cinque volte superiore a
quelli che doveva affrontare all'inizio della sua attività. Gli alti
livelli di concentrazione industriale hanno richiesto un livello ancora più
elevato di analisi economica e le nostre decisioni sono state soggette ad un
esame sempre più attento da parte degli organi giurisdizionali europei.
Date le circostanze, la Commissione ha ritenuto che vi era modo di apportare
dei miglioramenti. A mio giudizio la riforma proposta migliorerà in maniera
significativa il sistema di controllo delle concentrazioni, conservando nel
contempo i reali meriti del sistema attualmente utilizzato. Quanto ai
contenuti della riforma proposta, vorrei sottolineare ora alcuni punti,
affrontati anche nella vostra relazione. In merito ai criteri sostanziali
dell'analisi delle concentrazioni, ricorderete che la Commissione ha
riflettuto molto sulla validità del criterio sostanziale stabilito dal
regolamento sulle concentrazioni. In particolare, l'efficacia del criterio
della posizione dominante deve essere valutata rispetto a quello, utilizzato
in molte altre giurisdizioni (in particolare negli Stati Uniti), della
"diminuzione sostanziale della concorrenza". Vorrei sottolineare
che i due criteri hanno comunque determinato risultati ampiamente
convergenti, soprattutto nell'Unione Europea e negli USA negli ultimi anni.
Dopo aver valutato i pro e i contro, la Commissione ritiene che il criterio
della posizione dominante, se interpretato correttamente, possa essere
utilizzato per trattare tutti i possibili scenari anticoncorrenziali che
possono essere determinati dalle concentrazioni. Tuttavia, alcuni ritengono
che questo criterio non sia utilizzabile in tutte le situazioni, in
particolare per quanto riguarda alcune situazioni di monopolio. Di
conseguenza, onde assicurare il massimo livello di certezza giuridica per
quanto riguarda il campo di applicazione degli attuali criteri, la
Commissione propone un chiarimento del criterio sostanziale. La discussione
sul criterio sostanziale, tra l'altro, va inquadrata nel contesto della
comunicazione sulle concentrazioni "orizzontali", proposta dalla
Commissione. Il nostro progetto di comunicazione intende illustrare in
maniera chiara e completa la sostanza dall'approccio della Commissione,
compreso il modo in cui si deve tenere conto dei vantaggi in termini di
efficienza derivanti dalle operazioni proposte. Dovrebbe essere possibile
tenerne conto nell'analisi, a condizione che vadano a diretto beneficio del
consumatore e che siano sostanziali, verificabili e direttamente connessi
all'operazione. Ad uno stadio successivo, intendiamo adottare ulteriori
indicazioni sul modo in cui la Commissione intende impostare la valutazione
delle concentrazioni "verticali" e "conglomerate".
Permettetemi ora di illustrare brevemente alcune questioni procedurali. La
nostra proposta contiene alcune modifiche delle disposizioni di esecuzione
del regolamento sulle concentrazioni. In particolare la Commissione ritiene
importante migliorare i propri poteri di indagine. A fronte di una
complessità sempre maggiore dei casi, di scadenze giuridiche imperative e
di una verifica sempre più attenta delle nostre decisioni da parte degli
organi giurisdizionali comunitari, è importante garantire che gli strumenti
di indagine della Commissione rimangano efficaci. Nel contempo abbiamo
ovviamente provveduto a fornire sufficienti garanzie procedurali a tutela
dei diritti e degli interessi delle imprese interessate. Sia gli strumenti
di indagine che le garanzie procedurali sono in linea con il regolamento n.
1/2003 sulla procedura antitrust. Vorrei infine spendere alcune parole
sull'attribuzione delle competenze per quanto riguarda il regolamento sulle
concentrazioni. La Commissione propone di semplificare e di rendere più
flessibili le disposizioni relative al rinvio dei casi dalla Commissione
agli Stati membri e viceversa, compresa la possibilità di rinvio prima
della notifica. All'inizio, nel suo Libro verde, la Commissione aveva scelto
il cosiddetto sistema "tre più", in base al quale un caso di
concentrazione verrebbe esaminato a livello comunitario qualora debba essere
notificato ad almeno tre autorità nazionali. So che questa soluzione ha
trovato un ampio sostegno anche in seno alla vostra commissione. Un'analisi
più attenta delle eventuali implicazioni di un simile sistema e il tenore
delle risposte che abbiamo ricevuto al nostro Libro verde hanno tuttavia
evidenziato che esso comporterebbe troppi svantaggi, soprattutto in mancanza
di norme nazionali armonizzate in materia di notificazione. Ritengo tuttavia
che i sostenitori del sistema "tre più" perseguano gli stessi
obiettivi della Commissione nella sua attuale proposta: intendiamo tutti
ottimizzare la distribuzione dei casi di concentrazione tra la Commissione e
le autorità nazionali responsabili della concorrenza in base al principio
di sussidiarietà ed è nostro obiettivo dichiarato ridurre il più
possibile le cosiddette "notifiche multiple". L'esame della nostra
proposta in sede di Consiglio ha finora avuto luogo in un clima molto
costruttivo ed orientato ai risultati e di questo vorrei ringraziare la
Presidenza greca. Sono convinto che il nostro lavoro continuerà in questo
modo anche con la Presidenza italiana. È nostro vivo auspicio che la
proposta sia adottata, se possibile, entro la fine di quest'anno. In questo
modo il nuovo sistema di modalità di applicazione degli articoli 81 e 82
del trattato potrebbe entrare in vigore in contemporanea con il regolamento
modificato sulle concentrazioni. L'altra questione di concorrenza all'ordine
del giorno oggi è la relazione annuale sulla politica di concorrenza per il
2002, adottata dalla Commissione il 25 aprile 2003. Non vorrei limitarmi
agli eventi verificatisi l'anno scorso ma desidererei aggiornarvi anche sui
progressi realizzati negli ambiti politici centrali descritti nella
relazione. Se prendiamo in considerazione gli sviluppi della politica della
concorrenza nel 2002, il comune denominatore che viene alla mente è
ovviamente la parola modernizzazione, nel senso più ampio del termine, sia
che si tratti del nuovo quadro procedurale per l'applicazione delle norme
antitrust, della revisione del sistema di controllo delle concentrazioni o
di ulteriori passi compiuti per rendere più efficiente il controllo degli
aiuti di Stato. Nel settore dell'antitrust, come sapete, alla fine del 2002
il Consiglio ha adottato il regolamento n. 1/2003, che istituisce un nuovo
quadro per l'applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato CE. Come
simboleggia il suo numero, questo regolamento apre un nuovo capitolo
nell'applicazione da parte della Commissione, delle autorità garanti della
concorrenza e delle giurisdizioni nazionali delle regole comunitarie di
concorrenza in tutta Europa. Permettetemi ora di aggiornarvi brevemente sul
lavoro preparatorio attualmente in corso in vista dell'applicazione del
nuovo regolamento n. 1/2003 per i procedimenti antitrust. Fino all'entrata
in vigore del nuovo regolamento, prevista il 1° maggio 2004, la Commissione
intende adottare un pacchetto di documenti di attuazione e di
accompagnamento per completare la modernizzazione delle norme di
applicazione. So bene che codesta commissione ha sottolineato l'importanza
di un'adozione tempestiva di queste norme. Il "pacchetto
modernizzazione" verrà pubblicato per consultazione in modo da dare a
tutte le parti in causa la possibilità di apportare il proprio contributo
ed esprimere il proprio punto di vista. I lavori sono ben avviati e si
prevede che la Commissione adotti i progetti di testo per la consultazione
pubblica entro le prossime due settimane. Saranno disponibili per il
pubblico non appena il comitato consultivo degli esperti della concorrenza
degli Stati membri avrà avuto la possibilità di esprimere i propri
commenti all'inizio di settembre. Il Parlamento è ovviamente invitato a
partecipare alla consultazione. A questo stadio, vorrei anticiparvi
brevemente alcuni elementi chiave del pacchetto. Il "pacchetto
modernizzazione" contiene innanzi tutto un regolamento della
Commissione di esecuzione del regolamento n. 1/2003 del Consiglio. Tale
regolamento comprende disposizioni particolareggiate sulle procedure
antitrust della Commissione, relative ad esempio alla procedura relativa
alle denunce, all'audizione delle parti, alla risoluzione di disaccordi
sulla natura riservata delle informazioni fornite dalle imprese e su altre
questioni procedurali. La Commissione intende poi pubblicare sei
comunicazioni su alcuni dei principali aspetti del nuovo sistema di
attuazione. Le prime due comunicazioni illustreranno lo stato attuale della
giurisprudenza degli organi giurisdizionali comunitari e della prassi della
Commissione relativamente a due concetti centrali per l'applicazione delle
regole di concorrenza comunitarie, ossia il concetto di incidenza sugli
scambi tra Stati membri ed i principi sottesi all'articolo 81, paragrafo 3.
Altre due comunicazioni riguardano i meccanismi di cooperazione tra le varie
autorità che applicano le norme comunitarie relative alla concorrenza,
ossia la Commissione, le autorità nazionali garanti della concorrenza e i
giudici nazionali. Si tratta di documenti che sono sostanzialmente destinati
ad analizzare i meccanismi di cooperazione previsti dal regolamento n.
1/2003 per garantire un'applicazione efficace e coerente degli articoli 81 e
82. Altre due comunicazioni, infine, tratteranno dei rapporti tra la
Commissione e alcune delle principali parti in causa nell'applicazione delle
norme di concorrenza, ossia i consumatori e le imprese. In questo contesto,
la Commissione prevede di adottare una comunicazione sul trattamento delle
denunce in materia di antitrust ed una comunicazione destinata a dare alle
imprese indicazioni per la valutazione di questioni nuove. Per quanto
riguarda l'attuazione delle norme antitrust, il decentramento
dell'applicazione di queste norme e l'abolizione del sistema di notifica
consentiranno alla Commissione di concentrarsi sul proprio compito
fondamentale, ossia l'individuazione e la repressione delle infrazioni più
serie. I risultati ottenuti lo scorso anno dimostrano che la Commissione si
sta preparando per un rafforzamento di questa priorità: il 2002 è stato un
altro anno eccezionale per la lotta contro le più serie violazioni delle
regole di concorrenza, in particolare i cartelli segreti. La Commissione ha
comminato ammende per più di un miliardo di euro mediante dieci nuove
decisioni di divieto. Per far fronte a metodi sempre più sofisticati di
dissimulazione dei comportamenti illeciti, è necessario tuttavia che gli
organismi preposti all'attuazione delle norme dispongano di strumenti
adeguati. Il nuovo programma di trattamento favorevole adottato nel 2002
rafforza in maniera considerevole la capacità della Commissione di
individuare e sanzionare i cartelli. Il programma offre forti incentivi alle
imprese coinvolte affinché presentino il più rapidamente possibile
informazioni che aiutino la Commissione a scoprire e far cessare i cartelli.
Questa nuova politica di immunità o riduzione delle ammende ha ottenuto
risultati considerevoli e consentirà alla Commissione di migliorare la
propria attività di applicazione delle norme. Quanto al controllo delle
concentrazioni, ho già accennato al lavoro di riforma attualmente in corso.
Per quanto riguarda i casi affrontati, va sottolineato che nel 2002 non sono
state adottate decisioni di divieto. La Commissione ha autorizzato sette
casi di concentrazione nella seconda fase. Per cinque di questi casi ciò è
avvenuto sulla base di impegni. Si sono registrati un aumento dei rinvii di
casi agli Stati membri, nonché la novità di due casi rinviati alla
Commissione congiuntamente dagli Stati membri. La qualità delle nostre
norme sostanziali avrebbe tuttavia scarso valore se non fossimo in grado di
farle applicare secondo un processo decisionale che risponda alle norme più
avanzate di rispetto del diritto alla difesa e della trasparenza. Onde
migliorare la qualità dell'istruzione dei casi e la competenza economica
della Direzione generale della Concorrenza, ho inoltre deciso di nominare un
"Chief economist" al fine di sostenere il nostro impegno per
garantire l'eccellenza. Infine, non va dimenticato che abbiamo rivisto con
cura e rafforzato i meccanismi interni di salvaguardia, i cosiddetti "checks
and balances". Un altro fattore che influenza il modo in cui funzionano
i mercati è l'intervento statale attraverso il sostegno finanziario. Per
raggiungere l'obiettivo dell'integrazione dei mercati è necessario
mantenere una severa disciplina degli aiuti di Stato nel mercato interno.
Nel 2002 sono stati realizzati dei progressi nella semplificazione e
chiarificazione delle norme applicabili agli aiuti di Stato. La nuova
disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi
progetti d'investimento stabilisce regole più chiare per la valutazione dei
grandi progetti d'investimento ed elimina l'esigenza di notifica preventiva
degli aiuti concessi nel quadro di un programma già approvato. Anche il
nuovo regolamento sugli aiuti all'occupazione agevola le iniziative degli
Stati membri a favore dell'occupazione, eliminando la notifica obbligatoria
di taluni aiuti. La Commissione continua i propri sforzi per ottenere una
maggiore trasparenza nel settore degli aiuti di Stato mediante la
pubblicazione e l'aggiornamento del registro e del quadro di valutazione [Scoreboard]
degli aiuti di Stato. In questo contesto stiamo monitorando, in particolare,
i progressi compiuti dagli Stati membri per rispettare gli impegni assunti a
Stoccolma e Barcellona di ridurre e riorientare gli aiuti di Stato. L'ultimo
aggiornamento del quadro di valutazione degli aiuti di Stato, pubblicato in
aprile, indica che nel complesso gli Stati membri sono sulla strada giusta:
gli aiuti di Stato stanno diminuendo e vengono riorientati verso obiettivi
orizzontali di interesse comune, come le piccole e medie imprese, la tutela
dell'ambiente, la ricerca e lo sviluppo. Gli aiuti complessivi nei quindici
Stati membri sono scesi da 102 miliardi di euro nel 1997 a 86 miliardi di
euro nel 2001, grazie soprattutto alla diminuzione degli aiuti ai settori
manifatturiero e dei servizi e, in particolare, degli aiuti alle regioni
assistite. Sono ovviamente lieto che si riscontri una tendenza alla
diminuzione, ma sono tuttavia necessari ulteriori sforzi, visto che
l'effetto cumulato di 86 miliardi di euro di aiuti di Stato continua a
determinare considerevoli distorsioni della concorrenza nel mercato interno.
In questo contesto, nel novembre 2002 il Consiglio Competitività ha
adottato una serie di conclusioni relative ad "un approccio economico
verso aiuti di Stato ridotti e migliori". Principale obiettivo delle
conclusioni è promuovere un'analisi economica più estesa degli effetti
degli aiuti di Stato, favorendo un maggiore dialogo e scambio di
informazioni tra gli Stati membri. A meno di un anno dall'allargamento e con
il mandato dell'attuale Commissione che scade nell'autunno del 2004, anche
nel settore degli aiuti di Stato abbiamo in corso un intenso programma di
lavoro. Si tratta di concentrarsi su tre principali settori di attività:
modifiche delle procedure e dei metodi di lavoro; realizzazione di metodi più
semplici per trattare i casi di aiuti meno importanti e revisione degli
strumenti sostanziali. Per quanto riguarda le procedure e i metodi di
lavoro, ho recentemente attuato una serie di cambiamenti organizzativi nella
DG Concorrenza, che avranno implicazioni anche per il settore degli aiuti di
Stato. In particolare la nomina del Chief economist e l'introduzione di
panel di revisione dovrebbero determinare una migliore motivazione delle
decisioni per quanto riguarda i principali aspetti economici. La creazione
di una nuova unità destinata al monitoraggio e all'esecuzione delle
decisioni relative al rimborso degli aiuti illeciti contribuirà a
rafforzamento dell'efficacia della nostra politica. Tale unità sarà
inoltre incaricata di analizzare gli ostacoli al recupero degli aiuti e di
individuare possibili soluzioni. Abbiamo inoltre avviato un dialogo con gli
Stati membri allo scopo di semplificare il più possibile le procedure.
Questo dialogo ha già determinato alcuni specifici cambiamenti nei nostri
metodi di lavoro. Ad esempio abbiamo recentemente adottato e pubblicato un
nuovo modulo per le denunce in materia di aiuti di Stato che dovrebbe essere
usato in futuro per tutte le denunce di questo tipo. Una delle questioni
sollevate dagli Stati membri in questo contesto è la necessità di evitare
onerose procedure di notifica e di valutazione degli aiuti di Stato che sono
solo di importanza economica minore e che non determinano significativi
problemi di concorrenza a livello europeo. Anche se disponiamo già di una
regola "de minimis", vorrei proseguire ulteriormente su questa
strada. Abbiamo avviato pertanto, a livello interno, un'intensa riflessione
su come distinguere tra casi di minore e maggiore importanza. Spero che
saremo in grado nei prossimi mesi di valutare più chiaramente se un test di
questo tipo è effettivamente possibile. Per quanto riguarda gli strumenti
relativi agli aiuti di Stato, il nostro lavoro per la parte rimanente del
mio mandato si concentrerà soprattutto su quattro questioni principali:
sulla revisione delle linee direttrici sugli aiuti regionali e di quelle
sugli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione delle imprese in
difficoltà, sulla cantieristica e sui servizi di interesse economico
generale. Per quanto concerne gli orientamenti sugli aiuti regionali, è
chiaro che la situazione cambierà radicalmente dopo l'allargamento.
Un'ampia parte del territorio dei paesi candidati avrà lo status di regione
assistita. Vi sarà dunque una evidente necessità di rivedere il nostro
approccio agli aiuti regionali. Quanto agli aiuti al salvataggio e alla
ristrutturazione, la situazione è alquanto diversa. Questo tipo di aiuti
deve essere considerato come potenzialmente molto distorsivo e la revisione
degli attuali orientamenti, che scadono del 2004, verterà soprattutto sulla
necessità o meno di prevedere condizioni più rigorose per gli aiuti
accordati ad imprese in difficoltà finanziarie, garantendo nel contempo la
disponibilità dei mezzi necessari per la formazione e il reimpiego dei
lavoratori interessati. Vorrei infine affrontare il tema della cooperazione
internazionale. Tutti gli sforzi che vi ho illustrato sarebbero inutili se
perdessimo di vista il fatto che la globalizzazione ci impone di dialogare
con i nostri partner commerciali. Per questo motivo ho sempre mirato allo
sviluppo della cooperazione internazionale, sia bilaterale che
multilaterale. Anche in questo campo il 2002 è stato un anno di importanti
realizzazioni. Una buona parte del lavoro che abbiamo svolto riguardava la
preparazione all'allargamento, in particolare nel settore degli aiuti di
Stato. In materia di cooperazione bilaterale, sono stati compiuti decisi
progressi verso la conclusione di un accordo di cooperazione con il Giappone
A livello multilaterale, infine, i lavori sono proseguiti in modo proficuo.
Il gruppo di lavoro dell'OMC sul commercio e la concorrenza ha proseguito i
suoi lavori con riunioni nelle quali abbiamo avanzato proposte molto
concrete. Come ricorderete, le autorità antitrust hanno avviato
nell'ottobre 2001 la Rete internazionale della concorrenza (ICN), un forum
informale destinato ad incoraggiare la politica del dialogo e ad individuare
le migliori pratiche. Sin dall'inizio, la Commissione ha avuto un ruolo
guida in questo progetto che, in meno di due anni, ha superato anche le
nostre più ottimistiche aspettative. Oggi vorrei informarvi sui risultati
della seconda conferenza annuale dell'ICN, che ha avuto luogo due settimane
fa a Merida, in Messico. La conferenza ha riunito la maggior parte delle 80
autorità antitrust che hanno già aderito all'ICN, nonché rappresentanti
delle imprese, del mondo forense ed accademico e delle associazioni dei
consumatori. A Merida abbiamo discusso tre temi principali: innanzitutto, il
modo in cui possiamo ulteriormente migliorare i meccanismi di gestione
mondiale del controllo delle concentrazioni internazionali. In secondo
luogo, come possiamo realizzare regimi di concorrenza credibili e
sostenibili nelle economie in via di sviluppo e di transizione. In terzo
luogo, abbiamo valutato le iniziative pratiche che possono essere avviate
per chiarire e promuovere gli obiettivi della politica di concorrenza presso
il grande pubblico. Permettetemi ora di illustrarvi due dei più
significativi risultati della conferenza. Per cominciare, a Merida è stato
approvato un pacchetto di sette "prassi raccomandate" [best
practices] per il controllo delle concentrazioni soggette a più
giurisdizioni. Il principale scopo di queste raccomandazioni è individuare
i passi che le autorità garanti della concorrenza possono proficuamente
compiere per facilitare la collaborazione e la convergenza. Questo dovrebbe
rendere i nostri processi di controllo più efficaci, riducendo in questo
modo i costi e gli oneri relativi al controllo delle concentrazioni
internazionali. Anche se queste raccomandazioni non sono assolutamente
vincolanti, la loro forza di persuasione ha già fatto sì che diverse
autorità garanti della concorrenza annunciassero che stanno compiendo passi
concreti per adeguare la propria legislazione in materia di concentrazioni a
questi standard Icn. Sono lieto di poter sottolineare che il sistema
comunitario di controllo delle concentrazioni rispetta le migliori pratiche
sviluppate dall'Icn. Il secondo progetto, che la Commissione ha avuto il
privilegio di dirigere a fianco dei nostri colleghi sudafricani, intendeva
affrontare le esigenze e gli interessi particolari delle autorità garanti
della concorrenza nelle economie in via di sviluppo e di transizione. In
previsione della conferenza di Merida, avevamo preparato una relazione
speciale che presenta varie possibilità di utile sostegno al processo di
costruzione della capacità in questi paesi. La relazione si conclude
passando in rivista tutte le questioni che noi - in qualità di fornitori di
assistenza - dovremmo considerare al momento di elaborare i nostri progetti
di sostegno esterno. Ciò dovrebbe contribuire ad aumentare l'efficacia
dell'assistenza fornita dall'UE. Conclusione Quanto abbiamo realizzato negli
ultimi 18 mesi è considerevole e rientra in una logica di più ampio
respiro. Sono certo che questo metta in risalto i nostri sforzi costanti per
prepararci alle sfide che dobbiamo affrontare e che, non possiamo negarlo,
sono decisamente considerevoli. L'applicazione del nuovo regolamento
antitrust, la riforma del controllo delle concentrazioni, la modernizzazione
della nostra politica di controllo degli aiuti di Stato e la conclusione del
processo d'allargamento ci terranno occupati per tutto il 2003, in modo che
tutto quanto è stato seminato possa dare i suoi frutti.
LA PRESIDENZA ITALIANA ANNUNCIA LE
PRIORITÀ NEL SETTORE DELLA RICERCA
Roma, 9 luglio 2003 - Il governo italiano ha annunciato che l'aumento degli
investimenti nella ricerca e lo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca
(Ser) figureranno fra le priorità del suo semestre di Presidenza dell'UE.
"La Presidenza italiana annette grande importanza all'integrazione ed
al rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca, quale pilastro
fondamentale per la realizzazione di un'economia dinamica e basata sulla
conoscenza", recita il programma del governo italiano. La Presidenza,
inoltre, intende proporre l'adozione di una risoluzione che identifichi le
misure volte a favorire un'efficace formazione dei ricercatori e a
contrastare i principali ostacoli alla loro mobilità, nonché portare
avanti il processo di mappatura e ricognizione dei centri di eccellenza
europei. Al fine di elevare il livello del sostegno alla ricerca al 3 per
cento del Pil europeo, il governo italiano precisa che "occorre
definire un quadro di riferimento ottimale capace di coniugare lo sviluppo
delle risorse finanziarie - pubbliche e private - all'efficienza del loro
impiego". In vista della scadenza, prevista per il dicembre 2003,
dell'attuale fase di "sospensiva" per la concessione di
finanziamenti nell'ambito del Sesto programma quadro a favore di determinati
tipi di ricerca sulle cellule staminali, la Presidenza auspica di pervenire
ad un accordo politico sulle condizioni alle quali attenersi per concedere
tali finanziamenti. La Presidenza italiana, inoltre, lavorerà al
raggiungimento di un accordo politico circa la prosecuzione del programma
Iter (reattore termonucleare) ed in particolare la selezione del sito per la
realizzazione dell'impianto; seguirà con grande attenzione la fase
conclusiva dell'Accordo quadro Ce/Esa (Agenzia spaziale europea) per una
Politica comune e si impegnerà per portare a termine l'approvazione del
Regolamento per l'istituzione del brevetto comunitario. Infolink: http://www.euitaly2003.it/ITA/Temi/competitivita/prioritaPresidenza.htm
BORSA ITALIANA: IN GIUGNO CRESCITA DEI
VOLUMI DI NEGOZIAZIONE SCAMBI DI AZIONI AL LIVELLO PIU' ELEVATO DAL NOVEMBRE
2000 NUOVI RECORD PER FUTURES SU AZIONI E ETF
Milano, 9 luglio 2003 - Nel mese di giugno il mercato borsistico italiano è
stato caratterizzato dalla crescita dei volumi di negoziazione e dalla
stabilità dei corsi azionari. Gli scambi di azioni quotate in Borsa hanno
superato i tre miliardi di euro al giorno, facendo registrare i controvalori
più elevati dal novembre 2000. I futures su azioni hanno stabilito nuovi
massimi storici per gli scambi mensili e giornalieri. Stabilito anche il
nuovo record di scambi in una singola seduta per gli Etf. Andamento degli
indici In giugno l'indice Mib è stato inizialmente interessato dalla
prosecuzione del trend di crescita in atto da aprile, che lo ha portato a
raggiungere mercoledì 18 giugno il nuovo massimo annuo a quota 18.528
(+9,3% su fine 2002), cui è seguita una fase di lieve correzione che lo ha
portato a chiudere il mese a quota 18.034, con una variazione positiva dello
0,5% rispetto a fine maggio e del 6,4% rispetto a fine 2002. Rispetto al
minimo annuale del 12 marzo, il recupero è stato del 21,3%. L'indice Numex
del Nuovo Mercato è stato interessato da una dinamica analoga chiudendo il
mese a quota 1.325, con una crescita del 3,0% su fine maggio e dell'1,3% su
fine 2002. Gli indici continui hanno evidenziato un andamento differenziato:
Mibtel -0,7% (+5,0% rispetto a fine 2002), S&P/Mib -1,1% (+5,0%), Mib30
-1,7% (+5,0%), Midex +2,5% (+6,6%). L'indice MibSTAR ha evidenziato in
giugno una performance in linea con quella dell'indice generale (+0,3%),
mantenendosi sopra i livelli di fine 2002 (+1,6%). In ambito europeo,
dall'inizio dell'anno il mercato italiano si posiziona davanti a Londra
(+4,1%), Zurigo (+3,9%), Parigi (+0,7%) e Amsterdam (-9,7%) e dietro a
Madrid (+13,7%) e Francoforte (+11,3%). I tre macrosettori hanno evidenziato
un andamento mensile differenziato: Finanziari +3,1%, Industriali +0,6% e
Servizi -1,7%, che si riflette in una variazione rispetto a fine 2002 di
+13,7% per Finanziari, di +7,7% per Servizi e di -4,6% per Industriali. Tra
i principali settori (pari ad almeno l'1% della capitalizzazione) si sono
distinti da un lato Tessili (+9,5%) e Costruzioni (+5,3%) e dall'altro Auto
(-4,1%) e Minerari-Metall.- Petroliferi (-2,8%). Rispetto al 2002 le
variazioni più significative sono da un lato quelle di Trasporti-Turismo
(+25,7%) e Banche (+18,0%) e dall'altro quelle di Minerari-Metall.-
Petroliferi (-11,3%) e di Auto (-9,5%). Tra i titoli dell'S&P/Mib in
giugno si sono distinti da un lato Luxottica (+14,2%), Italcementi (+11,6%),
Bulgari (+11,5%) e Banca Popolare Bergamo (+11.1%), dall'altro Fiat (-8,8%)
ed Enel (-7,3%). La volatilità si è ulteriormente ridotta per la Borsa,
scendendo al 10,0% (rimane sensibilmente più contenuta quella del segmento
STAR, pari al 5,1%) ed è restata stabile sui livelli di maggio per il Nuovo
Mercato (18,9%). Capitalizzazione e listino La capitalizzazione delle società
domestiche quotate è passata da 478,5 miliardi di euro di fine maggio a
481,4 (pari al 36,9% del Pil e superiore ai 458,0 di fine 2002). Nel
dettaglio, la ripartizione dei mercati vede la Borsa a quota 470,4 miliardi
di euro, il Nuovo Mercato a 6,1 e il Mercato Ristretto a 4,9. Eni si è
confermata la società quotata con maggiore capitalizzazione (53,50 miliardi
di euro), seguita da Telecom Italia (51,84), Tim (36,87), Enel (33,38) e
Unicredito Italiano (26,44). Il numero di società quotate rimane stabile a
287: il listino è stato interessato in giugno dall'ammissione a quotazione
in Borsa di Hera (il secondo collocamento del 2003) e dalla revoca dal
Mercato Ristretto - a seguito della conclusione dell'Opa lanciata da San
Paolo-Imi - di Banca Popolare dell'Adriatico. Nel dettaglio le società
quotate sono 230 per la Borsa (di cui 6 estere), 44 per il Nuovo Mercato (2
estere) e 13 per il Mercato Ristretto. Gli strumenti quotati su MCW sono
1.869. Mercato primario Giugno ha visto una ripresa dell'attività del
mercato primario: il collocamento finalizzato all'ammissione a quotazione di
Hera ha registrato una buona risposta degli investitori retail e
istituzionali, che si sono equamente divisi i 305 milioni di azioni offerte
(il 38,7% del capitale complessivo), consentendo una raccolta di 380 milioni
di euro affluiti agli azionisti venditori (l'offerta era interamente di
vendita). In giugno sono state concluse le operazioni di aumento di capitale
di eBiscom (obbligazioni convertibili), Reno De Medici, Camfin, Pirelli&C
e AemTorino, che - prima dell'asta dei diritti inoptati - hanno portato a
una raccolta complessiva di 1272 milioni di euro (rispettivamente 122, 66,
160, 810 e 114 milioni di euro). Le quote di inoptato - a eccezione della
prima operazione (49,1%) - sono state molto basse, pari rispettivamente a
8,4%, 0,2%, 0,3% e 1,2%. La raccolta complessiva del primo semestre (16
aumenti di capitale e 2 IPOs) ammonta a 5,03 miliardi di euro, di cui 4,62
affluiti direttamente alle società quotate. In giugno si sono concluse le
Opa volontarie di San Paolo-Imi su Banca Popolare Adriatico, di Wide Design
su Italdesign Giugiaro e di Deutsche Lufhtansa AG su Air Dolomiti
(obbligatoria), che hanno restituito al mercato complessivamente 309,1
milioni di euro (rispettivamente 74,1, 209,7 e 25,3 milioni di euro). Scambi
Scambi in crescita rispetto al mese precedente con una media giornaliera di
148.600 contratti (+2,8%) e 3,29 miliardi di euro (+29,7%). Il confronto con
il giugno 2002 evidenzia una crescita del 4,6% per i contratti e del 21,2%
per il controvalore. Il controvalore complessivo di giugno (69.121 milioni
di euro) è risultato il più elevato dal novembre 2000, e posiziona il mese
al sesto posto nella graduatoria di tutti i tempi.Nel primo semestre 2003 la
media giornaliera dei contratti si è attestata a 153.000 e del controvalore
a 2,76 miliardi di euro (-0,5% e +8,4% sul corrispondente periodo del 2002).
In giugno la media giornaliera è stata di 139.800 contratti e 3,26 miliardi
di euro per le azioni quotate in Borsa (+2,2% e +29,6% rispetto a maggio) e
di 8.500 contratti e 33,0 milioni di euro per quelle del Nuovo Mercato
(+14,6% e +44,1% rispetto a maggio). La dimensione media dei contratti su
azioni (Borsa, fase diurna) è risultata in forte crescita, passando dai
18.600 euro di maggio a 23.700: si tratta del dato più elevato dal giugno
1998, segnale dell'incremento dell'operatività di natura istituzionale e
professionale. Eni è risultata l'azione più scambiata nel mese per
controvalore, con il 16,8% degli scambi totali, seguita da Stmicroelectronics
(12,2%) e Tim (8,3%). Nel primo semestre i titoli più scambiati per numero
di contratti sono stati Stmicroelectronics (11,9% del totale), Generali
(5,4%) ed Eni (5,2%), quelli per controvalore Eni (12,7%) Stmicroelectronics
(12,1%) e Tim (9,8%). Gli scambi di covered warrant si sono mantenuti
stabili sui livelli di maggio sia in termini di contratti negoziati (media
giornaliera 17.700, +0,3% su maggio) che di controvalore (media giornaliera
35,6 milioni di euro, +2,8% su maggio). Nel primo semestre la media
giornaliera si è attestata a 18.800 contratti e a 35,3 milioni di euro.
Anche gli scambi dell'after hours si sono attestati sui livelli del mese
precedente, con una media giornaliera di 4.700 contratti e 27,0 milioni di
euro. Nel primo semestre dell'anno la media giornaliera si è stata di 5.500
contratti e 28,0 milioni di euro. Gli Etfs, negoziati da fine settembre
2002, hanno fatto registrare in giugno scambi complessivi per 2.600
contratti e 116,0 milioni di euro. La dimensione media dei contratti (44.800
euro) si è attestata su livelli superiori a quelli di maggio (+59%). Lunedì
23 giugno è stato stabilito il nuovo record di scambi in una singola
seduta, con un controvalore di 31,3 milioni di euro. Per quanto riguarda gli
scambi di titoli a reddito fisso del Mot i titoli di Stato hanno registrato
una media giornaliera di 516 milioni di euro (-7,6% su maggio), mentre le
obbligazioni private di 38,3 milioni di euro (-5,6%). Nel primo semestre
2003 la media giornaliera di scambi di titoli di Stato ha raggiunto i 522
milioni di euro, quella delle obbligazioni private i 41,2 milioni di euro.
L'Euromot ha confermato in giugno i volumi toccati il mese precedente
raggiungendo il secondo risultato di sempre dopo i massimi storici di maggio
2003 con una media giornaliera di 701 contratti e 17,2 milioni di euro. Nel
primo semestre 2003 la media giornaliera del controvalore è stata pari a
16,4 milioni di euro, +84,9% rispetto al corrispondente periodo dell'anno
precedente. L'attività di negoziazione dei derivati azionari dell'Idem ha
evidenziato in giugno - mese interessato da scadenze tecniche - un'ulteriore
crescita. La media giornaliera per i futures su Mib30 è stata di 20.000
contratti standard, per il miniFIB di 10.900, per le opzioni sul Mib30 di
10.100. Gli scambi di futures su azioni - negoziati dallo scorso luglio -
hanno stabilito per il terzo mese consecutivo un nuovo massimo storico, con
una media di 5.100 contratti standard giornalieri (+26,1% su maggio), mentre
le opzioni su azioni sono salite al loro sesto risultato di sempre, con
37.500 contratti standard al giorno (+22,6% su maggio, +8,5% su giugno
2002). Giovedì 20 giugno i futures su azioni hanno stabilito il nuovo
massimo storico di contratti standard negoziati in una singola seduta,
raggiungendo il livello di 54.633.Con riferimento all'intero mercato Idem,
il dato mensile di 83.600 contratti standard al giorno (secondo mese nel
2003 e terzo di sempre) evidenzia una crescita del 9,7% sul mese precedente
e del 5,1% sul giugno 2002. Nel primo semestre 2003 la media giornaliera
dell'Idem si è attestata a 77.500 contratti standard, con una crescita del
20,9% sul corrispondente periodo del 2002; nel dettaglio, tutti gli
strumenti evidenziano una crescita: futures sul Mib30 (19.200 contratti
standard al giorno, +2,8% sul primo semestre 2002), minifib (11.800,
+65,9%), opzioni sul Mib30 (10.900, +27,3%), futures su azioni (2.600),
opzioni su azioni (33.000, +11,2%).
OLIVETTI: PRECISAZIONE SULL'OPA
VOLONTARIA PARZIALE SU TELECOM ITALIA
Ivrea, 9 luglio 2003 - Il 23 giugno u.s. si è aperta l'offerta pubblica di
acquisto di azioni ordinarie e di risparmio Telecom Italia, promossa da
Olivetti nel contesto dell'operazione di fusione tra le due società e che
resterà aperta fino alle 17:40 del 18 luglio 2003. In risposta alle varie
voci diffuse negli ultimi giorni dalla stampa e da analisti di mercato,
nonché allo scopo di eliminare qualsiasi incertezza informativa o
distorsione del corretto apprezzamento dell'offerta pubblica, Olivetti
conferma quanto dichiarato oggi e già in passato dal Vicepresidente e
Amministratore Delegato, dott. Marco Tronchetti Provera, e cioè che non
verrà modificato il corrispettivo offerto per l'acquisto delle azioni
ordinarie e delle azioni di risparmio Telecom Italia, pari, rispettivamente,
a Euro 8,010 e Euro 4,820 cadauna. D'altra parte, l'offerta ha la finalità
di assicurare agli azionisti di Telecom Italia che non desiderino mantenere
la loro partecipazione nella società risultante dalla fusione un mezzo per
liquidare, almeno in parte, tale partecipazione, analogamente a quanto è
stato assicurato agli azionisti di Olivetti in virtù del diritto di recesso
loro spettante ex art. 2437 c.c. Coerentemente con questa impostazione,
Olivetti ha destinato all'opa l'ammontare residuo del finanziamento di Euro
9 miliardi, ottenuto da un pool di banche finanziatrici ed utilizzabile
esclusivamente nell'ambito dell'operazione, dopo avere dedotto l'importo,
pari a circa Euro 11 milioni, necessario per rimborsare i soci Olivetti che
hanno esercitato il diritto di recesso all'esito dell'assemblea del 26
maggio scorso. In conformità alla vigente normativa Consob tuttavia
Olivetti non può più ridurre il quantitativo di azioni oggetto
dell'offerta. Non sarebbe pertanto possibile modificare il prezzo d'offerta,
se non accedendo a nuovi finanziamenti, fuori dalla logica complessiva
dell'operazione.
BOND CIRIO ARGENTINA: IL GOVERNO
INFORMI IMMEDIATAMENTE I RISPARMIATORI SULLA RIUNIONE DEL CICR
Roma, 9 luglio 2003 - I risparmiatori devono essere subito informati sui
risultati della riunione del Comitato Interministeriale per il Credito e il
Risparmio (Cicr) che si è tenuto ieri 8 luglio 2003 presso il Ministero
dell'Economia delle Finanze e al quale hanno partecipato il Governatore
della banca d'Italia Fazio e il presidente della Consob Cardia. I
risparmiatori che sono stati indotti dal sistema bancario ad acquistare bond
argentini e Cirio hanno il diritto di conoscere il giudizio del Governo e
del Cicr sulle responsabilità riguardo a questa vicenda, nella migliore
delle ipotesi, di mala consulenza in tema di risparmio che si è trasformata
in un incubo per tanti piccoli risparmiatori. L'intesa dei consumatori
ritiene inaccettabile qualsiasi mancanza di trasparenza e di correttezza
nell'informazione ai diretti interessati. Siamo in attesa di una esauriente
e tempestiva comunicazione sui risultati della riunione e, soprattutto sulle
iniziative che il governo intende prendere a tutela di tutti i risparmiatori
che, purtroppo, si sono fidati delle banche.
E.BISCOM: NEL 1° TRIMESTRE 2003 MOL
CONSOLIDATO PER OLTRE 35 MILIONI DI EURO TASSI DI CRESCITA IN FORTE
ACCELERAZIONE E MARGINI IN SENSIBILE MIGLIORAMENTO RICAVI SUPERIORI A 235
MILIONI DI EURO. 330.000 CLIENTI FRA ITALIA E GERMANIA
Milano, 9 luglio 2003 - e.Biscom S.p.A., la principale Società italiana di
servizi di telecomunicazione a larga banda, annuncia i dati preliminari
conseguiti a livello consolidato nel primo semestre 2003 in termini di
ricavi, clienti e Mol (Margine Operativo Lordo) e conferma di essere
ampiamente in linea per il raggiungimento degli obiettivi previsti a fine
anno. Nel periodo gennaio-giugno 2003 e.Biscom ha riportato ricavi
consolidati per oltre 235 milioni di Euro, con un incremento del 65%
rispetto ai 143 milioni di Euro del primo semestre dello scorso anno. In
forte accelerazione il tasso di crescita del secondo trimestre 2003, che ha
registrato ricavi consolidati per più di 133 milioni di Euro, in aumento di
oltre il 30% rispetto ai 101,7 milioni di Euro del primo trimestre
dell'anno. In sensibile miglioramento anche i margini. Nel primo semestre
2003 e.Biscom ha riportato un Mol consolidato positivo per oltre 35 milioni
di Euro, che si confronta con i -33,6 milioni di Euro del corrispondente
periodo dello scorso anno. Nel secondo trimestre 2003 il Mol consolidato di
e.Biscom si è attestato a oltre 21 milioni di Euro, con un incremento
superiore al 50% rispetto ai 13,8 milioni di Euro del periodo gennaio-marzo.
Al 30 giugno 2003 il numero complessivo dei clienti di Fastweb e Hansenet si
è attestato a 330.000 unità, più che raddoppiate rispetto ai 156.500 del
primo semestre 2002 e in significativo aumento rispetto ai 289.000 clienti
del 31 marzo. Da fine agosto FastWeb offrirà anche ai clienti residenziali
collegati con tecnologia Dsl tutti i servizi televisivi disponibili
attualmente per i clienti in fibra e non soltanto il Video on Demand come da
marzo. Questa innovazione, grazie anche alle condizioni poste dalla
Commissione Europea alla fusione fra Stream e Tele+, consentirà a Fastweb
di completare l'offerta televisiva rivolta ai clienti residenziali con la
trasmissione in diretta di tutte le partite di calcio delle squadre di cui
Sky Italia detiene i diritti già a partire dal prossimo campionato. In
previsione di questo appuntamento, nel mese di giugno Fastweb ha lanciato
una promozione particolarmente vantaggiosa per coloro i quali
sottoscriveranno l'abbonamento entro il 15 luglio, che prevede la fruizione
gratuita di tutto il pacchetto calcio. "I risultati eccellenti della
prima metà dell'anno ci consentono di guardare con molta fiducia al
raggiungimento degli obiettivi prefissati per lo sviluppo della nostra
azienda nel 2003 - ha dichiarato il Presidente e Amministratore Delegato di
e.Biscom Silvio Scaglia. - La possibilità di completare l'offerta
televisiva con le partite di calcio già a partire dal prossimo campionato -
ha aggiunto - è un'ulteriore conferma del successo del nostro modello di
business, che ha puntato sullo sviluppo di servizi di telecomunicazione
altamente innovativi e del tutto differenti da quelli forniti dagli altri
operatori." I dati annunciati sono preliminari e soggetti a eventuali
modifiche in occasione della presentazione dei risultati consolidati
definitivi del primo semestre dell'anno, prevista il 28 agosto 2003.
UNIPOL: AUMENTO DI CAPITALE
Bologna, 9 luglio 2003 - Unipol informa che a partire dal prossimo 14 luglio
2003 prenderà avvio l'offerta in opzione di Unipol Assicurazioni,
deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Società del 21 giugno
2003, a valere sulla delega conferitagli ai sensi dell'art. 2443 del Codice
Civile dall'Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 30 aprile 2003.
Sulla base dell'effettivo capitale sociale avente diritto di opzione alla
data di avvio dell'offerta, l'aumento di capitale, per un controvalore
complessivo di euro 1.054,3 milioni, prevede l'emissione di n. 252.829.824
nuove azioni ordinarie e n. 144.241.617 nuove azioni privilegiate, tutte da
nominali euro 1, godimento regolare e aventi le stesse caratteristiche di
quelle in circolazione, da offrire in opzione agli azionisti nel rapporto di
39 nuove azioni ordinarie e/o privilegiate ogni 50 azioni della stessa
categoria possedute, ad un prezzo pari a euro 3,40 per nuova azione
ordinaria (di cui euro 2,40 a titolo di sovrapprezzo) e a euro 1,35 per
nuova azione privilegiata (di cui euro 0,35 a titolo di sovrapprezzo).
L'offerta in opzione è destinata al finanziamento dell'acquisizione di
Winterthur Assicurazioni, Winterthur Vita e Winterthur Italia Holding,
partecipate italiane di Credit Suisse Group. I diritti di opzione dovranno
essere esercitati, a pena di decadenza, dal 14 luglio 2003 al 1° agosto
2003 compresi e saranno negoziabili in Borsa dal 14 luglio 2003 al 24 luglio
2003 compresi. I diritti non esercitati entro il 1° agosto 2003 saranno
offerti in Borsa dalla Società ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, del
Codice Civile. L'offerta in opzione è assistita da un consorzio di garanzia
promosso e diretto da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A.
GRUPPO SOLVAY: 1 MILIARDO DI EURO DI
INVESTIMENTI NEGLI STABILIMENTI ITALIANI NEL PERIODO 2003-2007
Milano, 9 luglio 2003 - Si è svolto in Federchimica un incontro tra il
Gruppo Solvay e le Organizzazioni Sindacali per fare il punto sull'attività
e sullo sviluppo in Italia della multinazionale belga nel settore della
chimica. Solvay, dopo l'acquisizione di Ausimont, avvenuta nel maggio 2002,
rappresenta ora il primo Gruppo Chimico multinazionale in Italia ed il
secondo Gruppo in assoluto nel nostro Paese, con più di 3500 dipendenti
diretti, di cui 250 dedicati alla ricerca, 13 siti produttivi ed una cifra
d'affari nel 2002 di circa 1200 milioni di Euro. Bernard de Laguiche, Membro
del Comitato Esecutivo della Società ed Amministratore Delegato di Solvay
Solexis (nuovo nome della acquisita Ausimont), ha presentato la strategia
del Gruppo Solvay e gli obiettivi, gli investimenti ed il ruolo della
ricerca in Solvay Solexis. Bruno Brianzoli, Direttore Generale di Solvay
Italia, ha presentato gli impegni della Società nel campo della formazione
e della sicurezza del personale. Particolare attenzione è stata rivolta
all'azione di prevenzione in quest'ultima area: gli indici degli infortuni
sono migliorati, in sintonia con quelli nazionali che fanno della chimica il
secondo migliore settore dell'economia in questo campo. Brianzoli ha anche
parlato dei rapporti con il territorio dei vari siti in coerenza con i
principi di Responsible Care, la principale Operazione di prevenzione e di
miglioramento continuo della chimica mondiale e di Federchimica finalizzata
a costruire con i fatti lo sviluppo sostenibile. L'incontro ha messo in
evidenza le scelte strategiche della Società concentrate sulla competitività,
sulla innovazione e sulla volontà di una maggior crescita nelle specialità.
Il Gruppo belga, pure nell'attuale momento di grande incertezza
dell'economia, reso ancor più difficile dal rapporto Euro / Dollaro, ha
presentato un piano di investimenti di circa 1 miliardo di Euro nel periodo
2003 - 2007 in Italia sui diversi siti produttivi, che prevede tra l'altro
300 milioni di Euro di investimenti per Solvay Solexis (in Italia) e circa
600 milioni di Euro (diretti e con partners) per lo stabilimento di
Rosignano. Gli investimenti di Rosignano sono prioritariamente finalizzati
alla riduzione dell'impatto ambientale e al contenimento dei costi
energetici tramite una centrale turbogas e un terminale per il metano
liquido. Il Gruppo Solvay, le Organizzazioni Sindacali e Federchimica hanno
individuato nel costo dell'energia, nella ipernormativa nazionale ed
europea, nell'insufficienza di infrastrutture e nei tempi biblici per le
autorizzazioni i punti più critici per lo sviluppo della Chimica in Italia
ed hanno, di conseguenza, ribadito il comune impegno, ognuno per la propria
competenza, a individuare percorsi di miglioramento atti a superare questi
ostacoli alla crescita economica. Solvay è un gruppo chimico e farmaceutico
internazionale con sede a Bruxelles. Il Gruppo occupa oltre 30.000 persone
in 50 paesi. Nel 2002 il Gruppo ha realizzato un fatturato consolidato di
7,9 miliardi di Euro, generato dai suoi quattro settori: Chimico,
Farmaceutico, Materie Plastiche, Trasformazione Materie Plastiche. Solvay Sa
fa parte delle cento principali azioni europee che compongono l'indice
Euronext 100.
BUSTO ARSIZIO, CASSANO MAGNAGO E
RESCALDINA TRE SEDI IN TRE ANNI NEL FUTURO DELLA BCC DI BUSTO GAROLFO E
BUGUGGIATE
Busto Garolfo, 9 luglio 2003 - Busto Arsizio a ottobre, Cassano Magnago nel
2004 e Rescaldina nel 2005: questo il piano di apertura di nuove filiali
della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che in questi giorni, dalle colonne
del suo periodico "La Voce", rilancia i capisaldi del suo piano
strategico triennale. Un documento complesso, sicuramente ambizioso, che è
stato redatto con l'aiuto di Paolo Innocenti, che è il responsabile del
servizio studi e strategie della federazione lombarda della Bcc e che è
stato presentato in anteprima ai soci nel corso dell'assemblea annuale del
25 maggio scorso. "Le fasi della crescita della Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate si possono riassumere in tre momenti -spiega il presidente della
banca, Silvano Caglio-. Nel 1999 l'aggregazione delle Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate; nel triennio 2000-2002 il consolidamento e la riorganizzazione;
nel prossimo triennio, cioè fino al 2005, la crescita dimensionale e il
rilancio commerciale. Ci attendono dunque tre anni importanti, di grande
lavoro, duante i quali la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate intende
diventare un attore attivo nel complesso gioco dello sviluppo e del rilancio
territorio dell'Altomilanese e del Varesotto". Sei le strade indicate
nel piano strategico per centrare gli obiettivi. 1. Il progetto sociale
verso la comunità locale. Con il Progetto Soci, che viene considerato uno
dei capisaldi di questo nuovo impegno, e l'attenzione a tutti i nuovi
fermenti di idee e di iniziative che emergono dal territorio, con
particolare cura alle piccole-medie imprese, agli artigiani e alle famiglie.
In questa chiave vanno lette tutte le iniziative che, sulla scorta dell'Ad8
(il mutuo per le adozioni internazionali) e del Non6Solo (l'anticipazione
dei futuri emolumenti ai dipendenti della Rimoldi Necchi), verranno messe in
atto nei prossimi mesi. 2. Il potenziamento dei controlli interni. Con la
mappatura e razionalizzazione dei processi organizzativi aziendali e
l'implementazione dei controlli di linea, al fine di centrare l'obiettivo di
un sistema di controlli interni sempre più integrato alle attività
operative. 3. La valorizzazione del personale dipendente. Attraverso la
formazione e il sistema incentivante. Sulla formazione, in particolare,
Innocenti spiega che "l'obiettivo è quello di continuare l'attività
esterna, a cui è stata data la giusta importanza soprattutto negli ultimi
due anni, e attivare una serie di corsi interni". 4. La crescita
dimensionale e lo sviluppo territoriale, che con l'apertura delle tre
filiali punta ad avvicinare sempre più il territorio dell'Altomilanese a
quello di Varese: "la nostra ambizione -sono ancora parole di Caglio-
è quella di diventare sempre più la banca di riferimento per questo
territorio". 5. Il miglioramento della qualità del portafoglio
credito. L'obiettivo è quello di mitigare il livello di rischiosità,
operando per velocizzare e rendere più efficace il recupero delle
sofferenze pregresse, affinando il processo di selezione dei crediti e
rendendo più capillare il monitoraggio delle posizioni affidate. 6.
L'aumento in redditività ed efficienza. Un traguardo che si raggiunge
mediante l'intervento sui volumi, tassi e commissioni, nonché contenendo i
costi. A tal fine si sta predisponendo un piano commerciale sia per la banca
nel suo complesso, sia per la definizione delle politiche di aggressione nei
territori di più recente presidio (Varese e Legnano) sia di nuovo
insediamento (le aperture dei prossimi anni). Inoltre, riguardo ai costi,
l'amministrazione sta procedendo a valutazioni sulla corretta allocazione
delle risorse, alla razionalizzazione del patrimonio immobiliare e all'esternalizzazione
di attività a basso valore aggiunto.
ORGANI SOCIALI E DIREZIONE GENERALE DI
BANCA POPOLARE DI BERGAMO SPA
Bergamo, 9 luglio 2003 - Nella sua prima riunione del 1° luglio 2003, il
Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo S.p.A., banca
rete controllata al 100% da Bpu Banca, ha provveduto a completare il quadro
delle nomine alle cariche sociali. Gli organi sociali risultano così
composti: Consiglio di Amministrazione: Presidente : Emilio Zanetti; Vice
Presidenti : Giuseppe Antonio Banfi, Antonio Parimbelli; Amministratore
Delegato : Guido Lupini; Consiglieri : Giampiero Auletta Armenise, Mauro
Bagini, Gaudenzio Cattaneo, Mario Comana, Giacomo Fustinoni, Carlo
Garavaglia, Paolo Lamberti, Gregorio Magnetti, Andrea Moltrasio, Raffaele
Rizzardi, Giuseppe Vigorelli. Segretario del Consiglio di Amministrazione :
Paolo Nava. Comitato Esecutivo: Emilio Zanetti, Giuseppe Antonio Banfi,
Antonio Parimbelli, Guido Lupini, Giampiero Auletta Armenise, Mauro Bagini,
Gregorio Magnetti. Collegio Sindacale: Ferruccio Rota Sperti (Presidente),
Alberto Lanfranchi, Luigi Piantoni. Direzione Generale : Amministratore
Delegato e Direttore Generale : Guido Lupini Vice Direttore Generale :
Riccardo Sora.
"GLOBALIZZAZIONE: REALTÀ CHE
INCIDE PROFONDAMENTE ANCHE NELLE ECONOMIE LOCALI"
Brescia, 9 luglio 2003 - Oggi si terrà presso la Sala Conferenze Banca
Lombarda, in Via Cefalonia 62, alle ore 15.45, il convegno sulla "Globalizzazione:
realtà che incide profondamente anche nelle economie locali".
L'incontro, organizzato dalla Fondazione Bresciana per gli Studi
Economico-Giuridici e promosso in collaborazione con il Gruppo Banca
Lombarda, vedrà la partecipazione di esponenti di spicco dell'economia
bresciana e nazionale. In particolare i lavori saranno presieduti dal dr.
Gino Trombi, Presidente di Banca Lombarda, mentre il saluto introduttivo sarà
a cura del Presidente della Fondazione Bresciana per gli Studi
Economico-Giuridici, dott. Enrico Broli. Seguiranno interventi che
affronteranno il tema della globalizzazione sotto vari punti di vista: il
prof. Sergio Zaninelli, Rettore Emerito dell'Università Cattolica del Sacro
Cuore, illustrerà la "Globalizzazione: un fenomeno antico in continua
espansione", il prof. Giacomo Vaciago, Direttore dell'Istituto di
Economia e Finanza, sempre dell'Università Cattolica del Sacro Cuore,
parlerà circa "L'Italia tra globalizzazione economica, politica e
finanziaria e l'integrazione delle economie locali" ed infine il dr.
Pietro Bonazza, dottore commercialista, relazionerà sulla "Evoluzione
dell'impresa per accelerate dinamiche in un mondo globalizzato".
GANDALF: IL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE HA ESAMINATO LA NUOVA PROPOSTA PRESENTATA DA "SOCIETE
FINANCIERE DE LUXEMBOURG S.A."
Orio al Serio (Bg), 9 luglio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione
riunitosi sotto la presidenza del dott. Giovanni Laterza ha esaminato la
nuova proposta presentata da "Societe Financiere de Luxembourg S.A."
per procura speciale dal dott. Paolo Scarfoglio Ferrara. Il Consiglio di
Amministrazione ha preso in esame la nuova proposta della Societe Financiere
de Luxembourg S.A. del 3 luglio 2003 concernente la sottoscrizione di azioni
inoptate di aumento di capitale. Di seguito quanto indicato nella proposta
pervenuta: a - "La società dichiara il proprio interesse alla
sottoscrizione di un pacchetto azionario pari al 29,896% del capitale
sociale aumentato quindi di 3.433.478 azioni Gandalf S.p.A., e comunque mai
superiore al 29,9% nell'ambito dell'aumento di capitale della stessa
deliberato dall'assemblea straordinaria della società in data 29 gennaio
2003 delle azioni inoptate a seguito dell'offerta ex art. 2441, comma 3 c.c.
che il Consiglio di Amministrazione della società ha facoltà di collocare
a terzi o soci che provvederanno alla sottoscrizione ed alla contestuale
liberazione entro e no oltre il 31 dicembre 2003"; b - "La società
qualora si addivenisse all'accordo dell'acquisto del pacchetto azionario
suddetto si impegna a corrispondere il prezzo di Euro 7.897.000,00 pari al
valore nominale di 2,3 euro per azione, per numero 3.433.478 azioni inoptate,
mediante trasferimento in favore della società dei seguenti strumenti
finanziari fino alla concorrenza del prezzo detto. A tal fine entro 7 giorni
dal perfezionamento dell'accordo, si impegna a far pervenire una
dichiarazione impegnativa di primaria banca brasiliana, la Capital Merchant
Bank S.A. e a trasferire obbligazioni della Elettobras e Petrobras
dell'importo di Euro 7.897.000 a titolo di pagamento per l'assegnazione di
nuove azioni previe le necessarie procedure di stima e verifica;" c -
"La società assume altresì l'impegno irrevocabile a conseguire entro
15 giorni lavorativi dalla perizia di stima delle predette obbligazioni,
ulteriori obbligazioni dello stesso tipo e dunque Elettobras e Petrobras
fino alla copertura dell'intero importo necessario a pagare l'intero prezzo
del pacchetto azionario di cui si richiede l'acquisto." La Societe
Financiere de Luxembourg S.A. prevede inoltre il mantenimento della Società
alle quotazioni di Borsa e l'eventuale esclusione dall'obbligo dell'OPA da
concordarsi con le autorità e l'ingresso di n° 4 consiglieri nel Consiglio
di Amministrazione della Gandalf da loro indicati e l'ottenimento da parte
delle società di leasing, delle banche e dei fornitori della rinegoziazione
del debito della società. Il Consiglio di Amministrazione di Gandalf S.p.A.,
preso atto della proposta, osserva che: il numero di azioni che la Societe
Financiere de Luxembourg S.A. ha interesse a sottoscrivere rappresenta il
29,896% dell'aumento di capitale deliberato dall'Assemblea degli azionisti
del 29 gennaio 2003 e non del capitale sociale aumentato. Tale quantità,
nell'ipotesi in cui l'aumento di capitale venisse sottoscritto e versato,
rappresenterebbe il 32,625% del capitale successivo alla loro
sottoscrizione; la delibera dell'Assemblea degli azionisti del 29 gennaio
2003 non escludeva la possibilità di sottoscrivere l'aumento di capitale
mediante conferimento di beni in natura o crediti. Le obbligazioni di
qualunque tipo siano, sono sempre un titolo di credito e come tale un bene
in natura. E' posto il principio che chi effettua tale conferimento deve
presentare relazione giurata di esperto designato dal presidente del
Tribunale ai sensi dell'art. 2343 c.c. Il Consiglio di amministrazione, al
fine di verificare la natura e la tipologia delle obbligazioni offerte e
concludere nel più breve tempo possibile l'accordo per la sottoscrizione da
parte loro di n. 3.433.478 azioni, al prezzo di 2,3 euro per azione, ha dato
incarico all'avv. Alberto Montanari, del foro di Milano, di rappresentare la
società nelle trattative con la Societe Financiere de Luxembourg S.A.
Gandalf non è a conoscenza dei soggetti che controllano la Societe
Financiere de Luxembourg S.A. La Societe Financiere de Luxembourg S.A. non
ha comunicato informazioni relative al piano industriale e questo fa
presumere che condivida il piano industriale attuale della società, che ha
visto il 21 giugno scorso l'avvio delle nuove rotte dallo scalo di
Brescia-Montichiari. La proposta era valida sino alle ore 18.00 di ieri
lunedì 7 luglio 2003. Entro tale termine il Consiglio di Amministrazione ha
comunicato alla Societe Financiere de Luxembourg S.A. di aver dato mandato
all'avv. Alberto Montanari, del foro di Milano, di rappresentare Gandalf
nelle trattative con la Societe Financiere de Luxembourg S.A. e, ad oggi,
Gandalf non ha ricevuto ancora risposta in merito. In relazione alla
richiesta al sistema bancario di una proroga della validità degli accordi
di rinegoziazione del debito, che prevedevano la cancellazione del 62%
dell'esposizione in essere ed il rimborso per cassa della restante parte
entro il 30 giugno 2003, al momento è pervenuta l'accettazione di Banca
Unicredit al posticipo al 31 luglio 2003 della verifica della validità
degli accordi sottoscritti, mentre da parte delle altre banche non sono
ancora giunte risposte in merito. L'esposizione verso Banca Unicredit
rappresenta circa il 10% dell'esposizione complessiva verso tutti gli
istituti di credito Proseguono inoltre le trattative con le società di
leasing per la cessione di n. 5 aeromobili attualmente in flotta. Si è
conclusa la rinegoziazione dei contratti di leasing con la società
austriaca Orest-Immorent, che ha determinato una plusvalenza netta di circa
2,9 milioni di euro. Proseguono inoltre le trattative con i fornitori per
l'ottenimento della cancellazione parziale dei debiti. Il Consiglio di
Amministrazione ha dato, inoltre, incarico al Presidente del Consiglio di
Amministrazione, Dott. G. Laterza, di verificare la situazione patrimoniale
della società e di procedere senza indugio, ove ne occorra, alla
convocazione dell'assemblea straordinaria per le delibere ex art. 2447 e
seguenti del c.c.
LUFTHANSA OFFRE DUE NUOVE DESTINAZIONI
INTERCONTINENTALI IN PARTENZA DALL'HUB DI MONACO: DUBAI E MIAMI
Milano, 9 luglio 2003 - Buone notizie per i passeggeri Lufthansa: con
l'orario invernale 2003/2004 la compagnia ha deciso di aumentare il numero
di destinazioni a lungo raggio servite dall'hub di Monaco introducendo nuovi
collegamenti per Miami e Dubai. "Abbiamo superato il momento più
difficile della crisi e ci stiamo concentrando sul potenziamento
dall'aeroporto di Monaco", ha commentato Ralf Teckentrup, Executive
Vice President di Lufthansa Passenger Airlines. "Abbiamo deciso di
reagire con prontezza e flessibilità ai primi segnali di ripresa e a nuove
emergenti opportunità di mercato per assicurare ai nostri passeggeri un
orario comodo", ha concluso Ralf Teckentrup annunciando anche il
ripristino dei collegamenti da Monaco verso Johannesburg e Città del Capo,
mete preferite nel periodo invernale. Con il nuovo orario invernale
2003/2004, in vigore dal 26 ottobre, i passeggeri in partenza dall'Italia
potranno usufruire di ottime coincidenze via Monaco per le destinazioni di
Dubai e Miami, che verranno servite giornalmente con un Airbus A340. Saranno
invece sei le frequenze settimanali che collegheranno Monaco con Città Del
Capo via Johannesburg. A pochi giorni dalla sua inaugurazione, il nuovo
Terminal 2 di Monaco, riservato a Lufthansa e ai suoi partner, gestisce
quasi lo stesso numero di voli operati in partenza dall'aeroporto di
Francoforte verso le destinazioni europee e interne alla Germania. "Il
nostro principale obiettivo sarà un incremento graduale del traffico
intercontinentale in partenza dal nostro hub bavarese, ponendo basi solide
per la sua crescita futura", ha concluso Ralf Teckentrup.
NUOVO OMAGGIO DELLA FONDAZIONE ARENA AD
AIR DOLOMITI
Milano, 9 luglio 2003 - Grazie al successo riscontrato il 29 giugno, giorno
d'avvio delle operazioni, venerdì 11 luglio alle ore 18.30 presso il nuovo
Terminal 2 a Monaco di Baviera, gli artisti della Fondazione Arena di
Verona, Milena Josipovic e Victor Garcia, accompagnati dalla pianista
Michela Forgiane, si esibiranno nuovamente in un esclusivo concerto dedicato
ai passeggeri Air Dolomiti in partenza per l'Italia. Air Dolomiti è
presente a Monaco con uno stand dedicato ed ospita la Fondazione Arena quale
partner e simbolo della città in cui le due realtà concentrano la propria
attività. Lo stand allestito nella zona dedicata ai voli della Compagnia
offre nelle prime due settimane di apertura del Terminal 2 un'opportunità
di conoscere le due realtà più importanti del tessuto culturale ed
economico veronese e sono aperte al pubblico in transito sullo scalo. Il
personale Air Dolomiti fornisce un servizio di supporto e di informazione,
grazie ad una parentesi prevolo, studiata in sintonia con il noto stile
dell'accoglienza della Compagnia italiana: a tutti i passeggeri vengono
offerti aperitivi e snack e possono esprimere un parere sulla Compagnia
tramite questionari studiati ad hoc. L'inaugurazione del nuovo Terminal 2,
dove verrà concentrata tutta l'attività Lufthansa/Star Alliance, è un
evento di primissimo piano nel panorama economico europeo: lo scalo bavarese
si appresta infatti a diventare l'hub di riferimento dell'Europa centro
meridionale, quindi per l'Italia, e stima di raggiungere 50 milioni di
passeggeri all'anno. Contributo allo sviluppo dello scalo, intenzionato a
diventare hub per tutti i passeggeri del nord Italia sarà sicuramente
l'intensificarsi dell'attività di Air Dolomiti e Lufthansa.
EMIRATES VOLA A MOSCA E POTENZIA I VOLI
SU DOHA (QATAR). IN REGALO SUI VOLI EMIRATES BUONI - SHOPPING PER IL DUTY
FREE DI DUBAI
Milano, 9 luglio 2003 - 8 luglio 2003 - Emirates, la compagnia aerea
internazionale con sede a Dubai, ha inaugurato il primo volo su Mosca che
sarà effettuato 5 volte alla settimana ed ha potenziato il servizio per
Doha con 4 voli giornalieri. In omaggio per i passeggeri di tutte le classi
di volo per/da Doha via Dubai, buoni shopping da spendere entro il 31 luglio
al Duty Free. Il volo sulla destinazione numero 67 del network Emirates, cioè
Mosca, farà scalo all'aeroporto di Domodedovo che, per la sua posizione
ideale, incentiverà gli scambi commerciali e turistici tra Medio Oriente e
Russia. Sarà effettuato con il moderno A330-200s configurato con 18 posti
in classe First, 42 in Business e 183 in Economy, oltre a disporre di una
capacità di trasporto merci di 15 tonnellate. Emirates favorirà
l'esportazione russa di tecnologie, di beni di valore e della produzione
manifatturiera russa già in costante e rapida crescita; tra le merci di
importazione russa contrassegnate Fly Emirates, ci saranno invece prodotti
farmaceutici, merci indiane e materiale tessile indonesiano. Già 8 russi
fanno parte dell'equipaggio Emirates e altri 21 parlano la lingua: Emirates
tuttavia sta assumendo 50 nuovi membri madrelingua per far sentire a proprio
agio i passeggeri. Per chi invece vola dalla mediorientale Doha verso
l'Europa dal 1 al 31 luglio, Emirates rilascia dei buoni omaggio da spendere
nel Duty Free dell'aeroporto di Dubai, del valore di circa 250 Euro per la
prima classe, 170 Euro per la business e 115 Euro per l'economy. I
passeggeri in rientro da Doha sono da oggi serviti da collegamenti più
comodi da/per l'Europa e il Medio Oriente, oltre che per destinazioni
specifiche come Manila, Sydney e Johannesburg. Attualmente Emirates copre 67
città in 46 Paesi in Europa, Medio Oriente, Africa, Subcontinente Indiano e
Asia Pacifica ed ha in programma di aggiungere al network diverse nuove
destinazioni quest'anno: Auckland dal 1° agosto, Brisbane, Shanghai e Lagos
entro l'anno. Il fiore all'occhiello della Emirates è senz'altro
l'eccellente standard di servizi a bordo. Grazie ad un impeccabile
addestramento dell'equipaggio, che proviene da oltre 90 Paesi diversi e
provvede ai bisogni di una clientela internazionale, la compagnia aerea
offre ai passeggeri di prima classe e di business un servizio extra lusso,
check in più rapidi e agevolazioni per un servizio completo dai pasti
all'intrattenimento. Ai passeggeri in classe economica si servono pasti da 5
portate, si consente l'uso di telefoni satellitari personali, fax e si
offrono possibilità di intrattenimento superlative. Emirates ha
recentemente annunciato il più grande ordine della storia dell'aviazione
civile all'ultimo Salone dell'Aviazione di Parigi, aggiungendo 71 nuovi
Airbus e Boeing del valore di 20 miliardi di Euro alla sua flotta in rapida
espansione. E' attualmente il cliente di lancio più importante per due
apparecchi innovativi ed ultra moderni, quali i jumbo A340-600 Hgw e gli
A380 double-decker.
LE PROPOSTE DELL'AUTORITÀ PER LE
TARIFFE ELETTRICHE 2004-2007 POTRANNO ESSERE INVIATI PARERI E OSSERVAZIONI
ENTRO IL 5 SETTEMBRE 2003
Milano, 9 luglio 2003 - L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha
diffuso un documento per la consultazione con le proprie proposte sulle
tariffe elettriche che saranno in vigore nei prossimi quattro anni a partire
dal 1 gennaio 2004. Le proposte dell'Autorità riguardano le voci di tariffa
a copertura dei costi (fissi) da riconoscere alle imprese per le attività
industriali di trasporto (trasmissione e distribuzione), misura e vendita
dell'energia elettrica; è esclusa la componente a rimborso dei costi di
combustibile che varia ogni tre mesi (costi variabili). Il documento è
disponibile sul sito www.autorita.energia.it.I soggetti interessati potranno
formulare osservazioni, suggerimenti e proposte alternative, per iscritto,
entro il prossimo 5 settembre 2003. I recuperi di efficienza ottenuti negli
anni 2000-2003, nei quali erano in vigore meccanismi tariffari incentivanti
introdotti dall'Autorità nel 1999, saranno equamente ripartiti tra
consumatori e imprese. Per gli anni successivi al 2004 i livelli delle
tariffe saranno aggiornati con il meccanismo del price-cap, ossia adeguando
le tariffe dell'anno 2004 per tenere conto dell'inflazione e degli obiettivi
di recupero di produttività predeterminati, che, secondo le intenzioni
dell'Autorità, saranno in linea con quelli già proposti nel 1999 (circa il
4% annuo di riduzione dei costi, in termini reali). Per la promozione della
concorrenza, facilitata dalla separazione e trasparenza dei costi delle
varie fasi del servizio, nel documento per la consultazione è proposta
l'identificazione di corrispettivi separati per i servizi di trasmissione
(rete nazionale), distribuzione, di misura (gestione e lettura dei
contatori) e di vendita. La separazione dei costi della misura, oggi
inglobati tra quelli della distribuzione, è una condizione necessaria per
lo sviluppo in senso competitivo anche di questo segmento della filiera
elettrica. Il documento per la consultazione descrive inoltre le proposte
dell'Autorità per la regolazione tariffaria del servizio di fornitura ai
clienti domestici. Per i clienti che non beneficeranno del regime di
particolare protezione, per la cui definizione l'Autorità nel febbraio
scorso ha avviato una separata consultazione, è proposto il graduale
allineamento delle attuali tariffe, verso un'unica tariffa che rifletta i
costi del servizio. L'Autorità ritiene necessario che tale processo di
riallineamento sia completato prima dell'apertura del mercato domestico alla
concorrenza, previsto per il primo luglio 2007 dalle nuove Direttive
europee. Completano il documento le proposte in materia di regolazione
tariffaria delle imprese operanti in isole minori non interconnesse, né
direttamente, né indirettamente, alla rete di trasmissione nazionale. Anche
in questo ambito l'Autorità intende introdurre schemi di regolazione, che
pur riconoscendo le specificità del contesto, favoriscano recuperi di
efficienza nell'erogazione del servizio.
I RICERCATORI TEDESCHI RIESCONO A
DECUPLICARE L'ELETTRICITÀ GENERATA DALLE CELLE A COMBUSTIBILE
MICROBICO
Bruxelles, 9 luglio 2003 - Alcuni ricercatori tedeschi sono riusciti a
decuplicare la quantità di elettricità ottenuta dagli attuali sistemi di
celle a combustibile microbico ("Microbial Fuel Cell" o Mfc),
grazie all'impiego di un anodo di nuova progettazione e al contributo dei
batteri stessi. Un team di scienziati dell'Università Ernst Moritz Arndt di
Greifswald ha progettato una cella a combustibile sperimentale in grado di
generare elettricità mediante l'alimentazione dei batteri, in questo caso
l'Escherichia coli (E. coli), con lo zucchero. L'elettricità così prodotta
è sufficiente ad alimentare un ventilatore medico o un'apparecchiatura
simile. Durante la fermentazione, i microrganismi come l'E. coli trasformano
lo zucchero in alcol, acidi e anidride carbonica. Inoltre, in condizioni
anaerobiche è possibile produrre idrogeno, il quale viene utilizzato per
generare elettricità, come in una cella a combustibile convenzionale. I
ricercatori, spiega la rivista scientifica "Nature", hanno notato
che il loro prototipo di cella a combustibile mostrava una potenza d'uscita
di gran lunga superiore a quella che l'idrogeno, da solo, è in grado di
generare. A loro avviso, ciò è dovuto alla progettazione innovativa
dell'anodo che raccoglie le cariche elettriche. Le celle a combustibile
microbico sviluppate a tutt'oggi si sono rivelate inefficienti, poiché gli
anodi metallici vengono contaminati dai sottoprodotti del processo di
fermentazione. La nuova progettazione utilizza, al contrario, un anodo al
platino rivestito con un polimero conduttore, la polianilina, il quale
rallenta notevolmente il processo di contaminazione. Il team ritiene,
inoltre, che sia proprio questo rivestimento a consentire all'E. coli di
trasferire gli elettroni direttamente all'anodo, ipotesi che sembra
giustificare l'aumento di elettricità osservato. Se così fosse - e prima
di dimostrare tale teoria saranno necessarie ulteriori ricerche - gli
scienziati tedeschi potrebbero aver inconsapevolmente scoperto il segreto
per una generazione efficiente di elettricità a partire dai batteri.
CONTROGARANTITI FINANZIAMENTI PER 2.276
MILIONI DI EURO AD ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE LOMBARDE PER IL 2003/2004
REGIONE, UNIONCAMERE E ARTIGIANCREDIT REINVESTONO SULLE 250 MILA IMPRESE
ARTIGIANE DELLA LOMBARDIA UTILIZZANDO L'INTERVENTO DELL'UE
Milano, 9 luglio 2003 - 500 milioni di euro di controgaranzie nel 2002.
L'attività di controgaranzia svolta da Artigiancredit, finalizzata al
potenziamento dell'accesso al credito per artigiani e PMI lombarde, ha
superato un portafoglio rischi in essere di 263 milioni di € riferiti a
finanziamenti garantiti dai Confidi dal 1997 al 2002 per complessivi 2.276
milioni. In particolare, nel 2002 sono stati controgarantiti 486 milioni di
€ di cui 271 milioni in finanziamenti a breve, medio e lungo termine non
finalizzati e controgarantiti al 25%, 164 milioni in finanziamenti
controgarantiti al 40% e al 75%, riferiti rispettivamente a investimenti e
nuove imprese, inseriti nel portafoglio Fei. I rapporti con il Fei
Artigiancredit ha ottenuto dal Fei - Fondo Europeo per gli Investimenti -
garanzie per circa 250 milioni di € sulla "facility" crescita e
occupazione. Nel 2002 è stato firmato un nuovo contratto con il Fei sul
Multi Annual Program della Comunità Europea che ha consentito la copertura
delle pratiche fino al 31 dicembre. Dall'1.10.1999 al 31.12.2002 sono state
inserite nel portafoglio Fei le garanzie rilasciate a più di 13.000
imprese, di cui 3.014 nuove attività, che hanno complessivamente ricevuto
finanziamenti per oltre 431 milioni di € corrispondenti a un impegno di
garanzia di Artigiancredit pari a 250 milioni di €. 2 milioni di euro
dalla Regione Nel corso del 2002 la Regione Lombardia ha erogato la terza
quota del fondo di garanzia, prevista dal piano di sviluppo, per un
intervento complessivo di 2,066 milioni di € sulla Legge 17/90. Nel 2002
il patrimonio netto è passato da 6,193 a 6,696 milioni di €. Il totale
delle attività da 6,853 a 7,592 milioni di euro con un incremento dell' 11%
circa. Dalla sua costituzione (1997), Artigiancredit ha registrato perdite
definitive su crediti ordinari, liquidate nel corso dei singoli esercizi, di
1,571 milioni di €, lo 0,26% del complessivo portafoglio controgarantito
nel periodo 1997 - 2002. Progetti speciali Oltre ai crediti ordinari dei
soci, nel 2002 sono stati controgarantiti al 40% 51 milioni di € di
finanziamenti relativi al Progetto per il riequilibrio finanziario delle
imprese per il quale Unioncamere Lombardia ha stanziato, dal 1997, 3,288
milioni di € di fondi di garanzia, consentendo l'attivazione di 290
milioni di finanziamenti. Sempre nel 2002, con il Programma Smart sono state
finanziate 89 nuove imprese per circa 2,5 milioni di €. Il numero
complessivo delle imprese finanziate con Smart dal 1998 è di 249 per 7,574
milioni di €. Ancora nel 2002, 187 finanziamenti ad altrettante imprese,
per oltre 18 milioni di €, vanno fatti risalire all'attività di garanzia
sulla Legge Regionale 34 (98 pratiche di finanziamento e 89 di leasing). Una
sola insolvenza per 40.234 €. Nel settembre 2002 Artigiancredit ha
partecipato al bando pubblico per la gestione del fondo Rischi previsto
dalla misura 1.4 sottomisura b del Docup Ob. 2 - 2000/ 2006. Il 30 dicembre
2002 è stata pubblicata la graduatoria che assegna circa 2 milioni di €
ad Artigiancredit per controgarantire i finanziamenti che i Confidi
garantiranno all'80% alle imprese aventi sede in aree Ob. 2. Interventi per
il biennio 2003/2004 Questi importanti risultati hanno aperto la strada a
una nuova serie di interventi: Artigiancredit ha stanziato 6 milioni di €
per il potenziamento dei fondi rischi indisponibili; la Regione Lombardia ha
assegnato risorse al fondo di garanzia Artigiancredit per ulteriori 1,5
milioni di € sull'attività 2003; Artigiancredit Lombardia ha ottenuto
nuovamente dal Fei, in questi giorni, la controgaranzia prevista dal Multi
Annual Program. Richiesta avanzata con Artigiancredit Piemonte e
Artigiancredit Emilia Romagna, con cui è stata costituita un'Associazione
Temporanea d'Impresa; a fine maggio la Giunta lombarda ha approvato il nuovo
regolamento di gestione e utilizzo del Fondo di Garanzia Regionale (ex L.
1068/64). Il fondo, che ha una dotazione di 20 milioni di €, è
amministrato da Artigiancassa ed è gestito da un Comitato Tecnico di nomina
regionale. Il regolamento prevede uno stanziamento di 7,5 milioni di € a
favore dell'attività di controgaranzia dei rischi assunti dai Consorzi di 2°
grado che controgarantiscono i rischi dei Confidi. Roberto Villa:
"serenità e buon senso nelle decisioni da assumere in attesa dei
grandi cambiamenti" "Complessivamente questa serie di interventi
ci consente di programmare, con serenità, l'attività di controgaranzia per
gli esercizi 2003 e 2004 - sottolinea il presidente Artigiancredit, Roberto
Villa. Sarà un periodo di grandi cambiamenti che impongono, oggi,
riflessioni e decisioni che trovano il loro naturale approccio nella
necessità di regolamentare finalmente il settore del credito
all'artigianato e alle Pmi, dotandolo di quella "legge quadro" da
troppo tempo giacente in parlamento e nella verifica del punto di vista
italiano su "Basilea 2".
UNA STRATEGIA COMUNE DI IMPRESE E
LAVOARTORI PER PREVENIRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO OLTRE 500 TRA RESPONSABILI
DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER
LA SICUREZZA HANNO PARTECIPATO A MILANO IN ASSOLOMBARDA A UNA
CONVENTION
Milano, 9 luglio 2003 - Lavorare fianco a fianco imprese, lavoratori,
istituzioni, per diffondere una cultura della prevenzione e della
responsabilità: senza contrapposizioni e pregiudizi ideologici, per
fronteggiare e prevenire gli infortuni sul lavoro. E' questo il messaggio
che emerge dal "Safety Day" organizzato da Assolombarda e
dall'Organismo paritetico promosso dall'Associazione imprenditoriale con
Cgil, Cisl e Uil. Obiettivo della giornata di lavoro e di analisi era del
resto proprio quello di favorire il confronto e il dialogo, partendo dalla
presentazione di casi concreti, e di richiamare l'attenzione degli attori
sociali e istituzionali sulla necessità di meglio finalizzare le azioni di
prevenzione. Al mattino i lavori sono stati introdotti dalle relazioni di
Roberto Polli, Direttore Generale di Assolombarda, Giorgio Roilo, Segretario
generale della Camera del Lavoro di Milano e di Marco Frey, dell'Iefe
Università Bocconi e sono poi proseguiti in quattro affollati workshop. Nel
pomeriggio, i lavori hanno visto prima l'esposizione sintetica delle idee e
dei suggerimenti emersi dal lavoro dei gruppi e poi una tavola rotonda
intitolata "Una strategia per la prevenzione sui luoghi di
lavoro", a cui sono intervenuti: Michele Perini, Presidente di
Assolombarda, Maria Grazia Fabrizio, Segretario Generale Cisl, Vittorio
Carreri, dell'Assessorato alla Sanità Regione Lombardia, Massimo Buscemi,
Assessore Sicurezza, Polizia locale e Protezione civile della Regione
Lombardia e Paolo Onelli, Direttore generale della tutela della condizioni
di lavoro - Ministero del Welfare. "A Milano, dall'entrata in vigore
del decreto legislativo 626 del '94 è stato fatto un grande lavoro per
diffondere la cultura della partecipazione e della responsabilità", ha
affermato Michele Perini, "perché siamo convinti che la tutela
dell'incolumità fisica del lavoratore sia un elemento di civiltà e un
impegno prioritario e ineludibile per le imprese: la tutela dell'uomo è
prima di tutto un fatto etico e non può che essere un impegno di
tutti". Michele Perini e Giorgio Roilo Con Cgil, Cisl e Uil di Milano
Assolombarda ha costituito una Commissione paritetica sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro che ha assicurato una corretta e univoca lettura dei dati
relativi agli infortuni e alle malattie professionali e ha promosso numerose
iniziative di sensibilizzazione, formazione e informazione. "Dal 1997
ad oggi", ha spiegato Roberto Polli, Direttore generale di Assolombarda,
"abbiamo generato 107 seminari gratuiti di informazione, con 7.897
partecipanti; abbiamo proposto 280 corsi di formazione specifici (di cui 133
dedicati esclusivamente ai Rspp), per un totale di 4.651 partecipanti con
8.160 ore di aula e abbiamo pubblicato sei "Quaderni della
sicurezza". Infine, insieme al sindacato, abbiamo attivato per i
Responsabili dei lavoratori per la sicurezza 106 corsi, con 3.064
partecipanti e 6.340 ore di aula. Anche la Convention odierna", ha
concluso Polli, "è stata poi un'altra occasione importante per
confrontare le esperienze maturate, per evidenziare i problemi e soprattutto
per raccogliere proposte di soluzione". In merito ai dati resi noti
oggi dall'Inail sugli infortuni sul lavoro nel 2002, il Presidente di
Assolombarda Michele Perini ha commentato: "Anche un solo infortunio
mortale rappresenta una sconfitta e richiede un'analisi attenta da parte di
tutti. Il problema degli infortuni è troppo importante sotto ogni punto di
vista - umano, sociale ed economico - per essere affrontato
superficialmente. Comunque i dati diffusi oggi dall'Inail mi sembrano
evidenziare nell'industria un positivo calo dell'indice degli infortuni ogni
mille occupati, che scende da 45 a 43,7. Un altro elemento che mi ha colpito
è il trend ascendente dei cosiddetti 'infortuni in itinere', di quegli
incidenti cioè che avvengono nel percorso tra l'abitazione del lavoratore e
il luogo di lavoro. E' chiaro che si tratta di eventi che spesso sfuggono al
controllo delle aziende e che vanno ascritti ad altre cause, come il
crescente rischio della circolazione. Infine, una considerazione che deve
far riflettere tutti: il maggior rischio infortunistico si concentra in
determinati settori e soprattutto nel mondo del 'sommerso'. E' lì che
occorre intervenire con coraggio e senza esitazioni".
SICUREZZA DEI PRODOTTI ELETTRICI: LA
CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO PUNTA SULLA PREVENZIONE
Milano, 9 luglio 2003. Salvaguardia delle imprese del settore elettrico e
tutela della salute e della sicurezza dei consumatori: sono questi gli
obiettivi della convenzione firmata tra la Camera di Commercio di Milano e
Imq, l'Istituto Italiano del Marchio di Qualità. La Camera di Commercio ha
avvertito l'esigenza di rendere più efficaci i controlli sul mercato, a
favore di una "concorrenza leale", costruita sul rispetto da parte
di tutti gli operatori dei requisiti di sicurezza comunitari. In un mercato
di rilievo quale quello dei prodotti elettrici - contraddistinto da una
produzione nazionale di elevata qualità, un interscambio positivo nei
confronti di tutte le aree mondiali, ma anche "minacciato" da dati
allarmanti sul fenomeno della contraffazione e della non conformità ai
requisiti di sicurezza -. "Nello svolgimento dell'opera di vigilanza
sulla sicurezza dei prodotti immessi sul mercato - dice Pier Andrea
Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano -
abbiamo sentito l'esigenza di migliorare l'efficacia dei controlli. Per fare
questo abbiamo ritenuto opportuno istituire un accordo di collaborazione con
Imq, uno degli enti più rinomati in Italia, riconosciuto quale organismo
notificato per la verifica della conformità dei prodotti elettrici ai
requisiti di sicurezza. La Camera di Commercio è attiva nella regolazione
del mercato e nella tutela dell'impresa e del consumatore. Per quanto
riguarda il materiale elettrico abbiamo reso disponibile una nuova sezione
del sito internet www.mi.camcom.it con informazioni e normative". In
concreto, la convenzione tra la Camera di Commercio di Milano e Imq prevede
un apporto dell'Istituto Italiano del Marchio di Qualità all'attività di
vigilanza della stessa Camera di Commercio, attraverso l'esecuzione di prove
e verifiche su prodotti elettrici prelevati dal mercato, un supporto tecnico
costante e un programma di formazione mirato a fornire ai soggetti che
effettuano i controlli sul campo un bagaglio di conoscenze tali da
facilitare l'individuazione di prodotti non conformi. L'Istituto Italiano
del Marchio di Qualità è un'associazione senza scopo di lucro che opera
per la diffusione della cultura della qualità e della sicurezza nonché
come ente di certificazione per accertare la rispondenza di apparecchi e
materiali elettrici e a gas ai requisiti di sicurezza. "La convenzione
firmata con la Camera di Commercio di Milano - afferma Giorgio Scanavacca,
Presidente dell'Imq - è un esempio di come la collaborazione tra enti
deputati alla regolazione del mercato e Imq, ente di certificazione, possa
favorire la moralizzazione del settore. Ciò attraverso l'eliminazione dei
materiali scadenti e la riduzione degli sprechi, la valorizzazione della
qualità e della competitività delle aziende, il miglioramento continuo del
sistema produttivo e del libero scambio anche attraverso la lotta alla
contraffazione".
ANCHE IN IRAQ LE PREVISIONI
BIOMETEOROLOGICHE AL SERVIZIO DELLO SVILUPPO AGRICOLO
Roma, 9 luglio 2003 - A tre mesi dalla fine del regime di Saddam Hussein,
l'Iraq è ancora teatro di guerriglia. Ma nonostante gli attentati sono
moltissimi i programmi avviati per risollevare le sorti della popolazione
irachena. Tra questi anche un'importante iniziativa in cui è coinvolto
l'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di
Firenze (Ibimet-Cnr), che ha offerto il suo supporto scientifico e tecnico
per la ricostruzione di una rete agrometeorologica tesa a migliorare la
produttività del Nord del Paese (unità di Dohuk, Erbil e Sulaimaniyah) e
in seguito anche del resto dell'Iraq. "Si tratta di un programma
ambizioso - spiega Francesco Sabatini, che cura i corsi di formazione nei
paesi in via di sviluppo per l'ibimet-Cnr - dato che nell'Iraq del Nord le
necessità sono enormi e molte infrastrutture devono essere
ricostruite". È in questo ambito che, con il programma "Oil For
Food" F.A.O. Dp Vi del 1999, l'Istituto del Cnr ha contribuito a
razionalizzare la gestione dell'acqua e dell'irrigazione. "Quando
l'attività è partita - continua Eleonora Cossi, che cura il settore di
comunicazione dell'Ibimet - nella zona coperta dal Progetto erano in
funzione solo 6 stazioni meteorologiche, tutte dell'Omm (Organizzazione
Meteorologica Mondiale) e dipendenti da Bagdad. In seguito, queste sono
state integrate da una rete agrometeorologica composta da 22 stazioni
tradizionali, 34 pluviometriche e 15 meteorologiche automatiche, di cui l'Ibimet
deve garantire l'efficienza". In questo modo gli esperti saranno in
grado di individuare le coltivazioni più adatte al tipo di terreno e di
identificare i tempi di semina più appropriati, a tutto vantaggio della
produttività agricola. Un altro aspetto interessante del programma per
l'Iraq riguarda la formazione di personale locale. L'Ibimet, infatti, è
stato riconosciuto dall'Omm come "Regional Meteorological Training
Centre for the VI Region" e in questa veste organizza corsi
internazionali di formazione per i Paesi in via di sviluppo. "Il nostro
scopo - conclude Francesco Sabatini - è quello di promuovere, come già è
stato fatto in Barhein, Iran e Marocco, corsi di formazione sull'uso di
queste stazioni meteorologiche, per consentire alla popolazione irachena di
iniziare a rendersi indipendente e dare un nuovo impulso allo sviluppo del
Paese".
IN AZIONE I "CONTROLLORI"
DELLA QUALITÀ DEL MARE AL VIA "MARE PULITO 2003"
Roma, 9 luglio 2003 - I "controllori" della qualità del mare
italiano in azione anche nell'estate del 2003. E' scattata infatti
l'Operazione "Mare Pulito" che dal primo maggio fino al 15
settembre vede 10.000 uomini dell'Arma dei Carabinieri impegnati per
assicurare agli italiani un mare più sicuro attraverso un'azione di
controllo e monitoraggio di mare, coste, isole minori, laghi e fiumi
italiani per un totale di 556 comuni interessati. Le prime notizie sul
fronte dell'illegalità sono incoraggianti: gli illeciti ambientali finora
rilevati sono infatti in calo rispetto all'anno precedente. Quest'anno
inoltre c'è anche un sorvegliato speciale, il fiume Sarno con i suoi
depuratori, le sue industrie conciarie e conserviere. L'operazione
"mare Pulito 2003" è stata presentata oggi dal Ministro
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli e dal
Comandante dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, colonnello Giuseppe
Rositani. "I primi dati di quest'anno - ha dichiarato il Ministro
Matteoli - ci confermano che controlli efficienti, rigorosi e mirati sono il
miglior deterrente contro gli illeciti ambientali. La diminuzione delle
infrazioni, registrata ormai da due anni, è un indicatore importante che ci
conforta della bontà della strategia adottata. Sapere che il mare è
controllato e che le infrazioni sono in calo è anche un segnale
tranquillizzante per chi si appresta ad andare in vacanza". "I
risultati conseguiti - ha aggiunto il colonnello Rositani - premiano il
nuovo modello di pianificazione adottato che vede nella integrazione delle
attività di monitoraggio e controllo, cui va associato il coinvolgimento
dei cittadini attraverso le segnalazioni al numero verde di questo comando,
un sicuro deterrente alla illegalità ambientale". Si conferma
l'andamento positivo che vede una costante riduzione degli illeciti
ambientali rilevati nell'azione di controllo alla illegalità diffusa ed
alle fonti di maggiore inquinamento come i depuratori, gli scarichi
industriali e le discariche. Nei primi due mesi di controlli del 2003,
maggio e giugno, le infrazioni riscontrate sono state del 22,7%, contro il
25% dello scorso anno e addirittura il 48% del 2001. Su 926 controlli
eseguiti a maggio e giugno, sono stati 210 quelli fuori norma. In
particolare sono stati controllati 505 depuratori e 106 sono risultati fuori
norma e 40 discariche con solo 5 non conformi. I controlli fatti dai
carabinieri contrastano la illegalità diffusa attraverso un check up
accurato delle violazioni ambientali che riguardano stabilimenti balneari,
campeggi, ristoranti, discoteche ecc, e nello stesso tempo verificano e
controllano in modo permanente i principali indicatori di pressione
ambientale presenti nella fascia costiera con particolare riferimento ai
depuratori e alle discariche. Queste le forze in campo per questa edizione
di "Mare Pulito 2003": 10.000 Carabinieri, 17 sezioni del Comando
dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, 71 comandi provinciali, 172
comandi di compagnia, 640 comandi di stazione. Questa vera e propria task
force per il mare potrà contare anche del supporto delle specialità
dell'Arma: natanti, elicotteri, subacquei. Ventuno fiumi e 20 laghi
esaminati per un anno in cerca di illeciti. Queste le operazioni "Amico
Fiume 2" e "Lago Blu" che hanno impegnato il Comando dei
Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente nel 2002. Per i 21 fiumi presi in
esame (Bormida, Marmora, Grembo, Inarco, Brenta, Cellina, Vara, Panaro,
Ombrone, Maroggia, Metauro, Aniene, Sangro, Tappino, Sele, Lete, Lato,
Basento, Crati, Belice, Tirso) il livello di illegalità riscontrato è
stato del 14,2% (332 controlli con 47 fuori norma). L'indagine si è
sviluppata attraverso la verifica degli impianti di depurazione e le
discariche presenti nel 288 comuni su cui si svolgono i corsi di acqua . Per
otto fiumi ( Marmora, Brenta, Cellina , Vara, Maroggia, Metauro, Aniene,
Lato) non sono state riscontrate infrazioni. I 20 laghi sotto controllo (D'Orta,
Place Moulin, Iseo, Santa Giustina, Santa Croce, Sauris, Osiglia, Valle
Bertuzzi, Massaciuccoli, Trasimeno, Polverina, Salto, Bomba, Guardialfiera,
Fusaro, Varano, Ponte Fontanelle, Ampollino, Pozzillo e Omodeo) presentano
un livello di illegalità ambientale pari al 21% . Anche in questo caso sono
stati controllati i depuratori e le discariche che insistono sugli 88 comuni
su cui si estendono i bacini. Per nove laghi non ci sono stati controlli
fuori norma. Quest'anno viene avviato un "controllo specialistico"
sul Sarno, uno dei fiumi più critici d'Italia. Il controllo e monitoraggio
include il bacino del Sarno, il Torrente Solofrana, il Torrente Cavatola e i
bacini vesuviani. In particolare i Carabinieri sono al lavoro su 50 ambiti
comunali su cui sono presenti 270 filiere di maggiore pressione ambientale.
In particolare 94 industrie conciarie, 21 industrie farmaceutiche, 10
industrie metalmeccaniche, 95 industrie conserviere, 50 depuratori pubblici.
I controlli fatti hanno messo in luce un livello di illegalità pari al 39%
(su 82 controlli sono stati 32 quelli non conformi). Per segnalare le
aggressioni all'ambiente i cittadini potranno chiamare il Numero Verde del
Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (800-253608). A questo
numero sarà anche possibile ottenere informazioni in materia di tutela e
sicurezza ambientale. In un anno e mezzo sono pervenuti al Numero Verde
1.167 messaggi da parte dei cittadini e ben 974 hanno segnalato illegalità
ambientali che hanno richiesto l'intervento dei Carabinieri. Il maggior
numero di segnalazioni, a parte le richieste di informazioni, hanno
riguardato la flora e la fauna, le discariche abusive, le emissioni in
atmosfera e l'abusivismo edilizio.
CONFERENZA EUROPEA SULL'AQUACOLTURA
2003, TRONDHEIM (NORVEGIA)
Trondheim, 9 luglio 2003 - La Società europea d'acquacoltura (Eas) sta
organizzando l'edizione 2003 della conferenza europea sull'aquacoltura, dal
titolo "Oltre la monocoltura", che si svolgerà a Trondheim
(Norvegia) dall'8 al 12 agosto. La manifestazione riunirà scienziati,
produttori, imprenditori, consumatori, gruppi ambientalisti e rappresentanti
dei governi nazionali, al fine di esaminare le soluzioni per uno sviluppo
sostenibile del settore dell'aquacoltura e gli ostacoli potenziali.
Importanti relatori potranno condividere le proprie conoscenze con
ricercatori, acquacoltori, responsabili politici e rappresentanti del
pubblico. Si auspica che la conferenza sia l'occasione per rendere più
vivace il dibattito e consentire il collegamento in rete. Infolink: http://www.easonline.org/agenda/en/AquaEuro2003/default.asp
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