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2003 anno 6°  

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MERCOLEDI'
9 LUGLIO 2003

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LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE LA DETERMINAZIONE ESPRESSA DA TRENTA MINISTRI DI ACCELERARE LA DIFFUSIONE DELL'EGOVERNMENT (PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ON LINE) 

Bruxelles, 9 luglio 2003 - Ieri il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha diffuso una dichiarazione ministeriale a nome della presidenza italiana dell'Unione europea. Il testo della dichiarazione è stato concordato dai trenta ministri degli Stati membri dell'UE, dell'Aele e dei paesi in via di adesione presenti alla seconda conferenza europea sull'eGovernment (7-8 luglio). I ministri hanno potuto verificare personalmente le migliori pratiche di eGovernment realizzate in Europa e i vantaggi di tali applicazioni per tutta l'utenza. Pertanto, i ministri hanno espresso congiuntamente la determinazione di accelerare ulteriormente gli scambi di esperienze concrete e le misure in via di adozione nei rispettivi paesi per un'ampia diffusione dell'eGovernment. La dichiarazione è il risultato di un incontro ministeriale che ha avuto luogo nel corso della conferenza, alla presenza di Erkki Liikanen, Commissario europeo responsabile delle imprese e della società dell'informazione. I ministri hanno espressamente richiesto alla presidenza di trasmettere la dichiarazione alla prossima sessione del Consiglio "Telecomunicazioni". I ministri, prendendo atto che l'eGovernment si è dimostrato un motore di modernizzazione di tutto il settore pubblico in Europa, ne hanno potuto verificare i molteplici vantaggi per le pubbliche amministrazioni in termini di maggiore produttività ed efficienza: a sua volta, ciò consente di liberare risorse e di offrire un più valido servizio al contribuente. Le applicazioni e i servizi on line consentono nuove forme di coinvolgimento e di partecipazione dei cittadini europei alla definizione delle politiche e ai processi decisionali delle amministrazioni. I ministri sono persuasi che tali tecnologie dovrebbero consolidare le quattro libertà del mercato unico (libertà di circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone) e fornire un valido aiuto ai cittadini e alle imprese di uno Stato membro dell'UE che intendono stabilirsi, lavorare o commerciare in un qualsiasi altro Stato dell'UE. Le esperienze acquisite grazie ai servizi paneuropei per la ricerca di posti di lavoro e di opportunità di apprendimento sono state evidenziate quali esempi da diffondere ulteriormente ed estendere ad altri settori. I ministri hanno riaffermato l'importanza di rendere aperti e accessibili a tutti i cittadini i servizi di eGovernment, garantendo che siano prestati sulle piattaforme più appropriate tra cui i personal computer, la TV interattiva e i servizi di front-office standardizzati delle amministrazioni pubbliche interessate. I ministri hanno richiesto agli Stati membri e alla Commissione di concordare un elenco di servizi per i quali è auspicabile l'interoperabilità transnazionale, tenendo conto delle differenze di cultura e di contesti giuridici. I ministri hanno accolto con favore la cooperazione tra gli Stati membri e la Commissione finalizzata alla ricerca di soluzioni transfrontaliere per l'identificazione delle persone e per il mantenimento della sicurezza e della riservatezza delle informazioni raccolte tramite i servizi di eGovernment. I numerosi programmi di ricerca europei devono contribuire in modo coerente agli obiettivi dell'iniziativa eEurope 2005 e all'attuazione della "Strategia di Lisbona" per un'economia basata sulla conoscenza. Questa seconda Conferenza europea sull'eGovernment è stata realizzata su iniziativa della presidenza italiana dell'Unione europea e programmata in stretta collaborazione con la Commissione europea. 

DISCORSO DI MARIO MONTI COMMISSARIO EUROPEO PER LA CONCORRENZA LE RIFORME DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA NEL 2002 E 2003 COMITATO ECONOMICO E FINANZIARIO DEL PARLAMENTO EUROPEO 
Bruxelles, 8 luglio 2003 - "Signora Presidente, onorevoli parlamentari, Vi ringrazio per avermi dato, ad appena pochi giorni dalle ferie estive, la possibilità di discutere con voi gli sviluppi recenti e futuri nel settore della politica di concorrenza. Permettetemi di menzionare, in particolare, l'onorevole Della Vedova in questo contesto. Come ben sapete, il trattato prescrive alla Commissione di impedire la creazione di monopoli o di posizioni dominanti. Potete dunque immaginare con quanta preoccupazione io mi accorga che avete appena votato la relazione dell'On. Della Vedova sulla riforma del controllo delle concentrazioni e che avete ora iniziato a discutere su un'altra relazione Della Vedova, quella sulla Relazione annuale sulla politica di concorrenza per il 2002. Vedremo se questa posizione dominante è destinata a permanere. Ma è senz'altro meglio che inizi ringraziando l'On. Della Vedova per l'accurato lavoro svolto sulla relazione sulla riforma del regolamento sulle concentrazioni che è stata adottata oggi. Sono molto lieto di constatare, ancora una volta, come la vostra commissione abbia dato un importante e significativo sostegno alle iniziative della Commissione nel settore della politica di concorrenza. Permettetemi di esprimere qualche breve commento sulla discussione attualmente in corso in merito alla riforma. Per cominciare, vorrei spendere alcune parole sul contesto generale di questa riforma. Come sapete, è ampiamente riconosciuto che il nostro sistema di controllo delle concentrazioni ha sensibilmente facilitato la ristrutturazione del settore industriale in Europa. Ha fornito uno "sportello unico" per l'esame delle grandi concentrazioni transfrontaliere ed ha garantito che le indagini in materia di concentrazioni vengano completate entro termini rigorosi. Il numero di concentrazioni notificate alla Commissione è aumentato in maniera spettacolare nel corso degli anni '90, al punto che la Commissione attualmente esamina un numero di casi cinque volte superiore a quelli che doveva affrontare all'inizio della sua attività. Gli alti livelli di concentrazione industriale hanno richiesto un livello ancora più elevato di analisi economica e le nostre decisioni sono state soggette ad un esame sempre più attento da parte degli organi giurisdizionali europei. Date le circostanze, la Commissione ha ritenuto che vi era modo di apportare dei miglioramenti. A mio giudizio la riforma proposta migliorerà in maniera significativa il sistema di controllo delle concentrazioni, conservando nel contempo i reali meriti del sistema attualmente utilizzato. Quanto ai contenuti della riforma proposta, vorrei sottolineare ora alcuni punti, affrontati anche nella vostra relazione. In merito ai criteri sostanziali dell'analisi delle concentrazioni, ricorderete che la Commissione ha riflettuto molto sulla validità del criterio sostanziale stabilito dal regolamento sulle concentrazioni. In particolare, l'efficacia del criterio della posizione dominante deve essere valutata rispetto a quello, utilizzato in molte altre giurisdizioni (in particolare negli Stati Uniti), della "diminuzione sostanziale della concorrenza". Vorrei sottolineare che i due criteri hanno comunque determinato risultati ampiamente convergenti, soprattutto nell'Unione Europea e negli USA negli ultimi anni. Dopo aver valutato i pro e i contro, la Commissione ritiene che il criterio della posizione dominante, se interpretato correttamente, possa essere utilizzato per trattare tutti i possibili scenari anticoncorrenziali che possono essere determinati dalle concentrazioni. Tuttavia, alcuni ritengono che questo criterio non sia utilizzabile in tutte le situazioni, in particolare per quanto riguarda alcune situazioni di monopolio. Di conseguenza, onde assicurare il massimo livello di certezza giuridica per quanto riguarda il campo di applicazione degli attuali criteri, la Commissione propone un chiarimento del criterio sostanziale. La discussione sul criterio sostanziale, tra l'altro, va inquadrata nel contesto della comunicazione sulle concentrazioni "orizzontali", proposta dalla Commissione. Il nostro progetto di comunicazione intende illustrare in maniera chiara e completa la sostanza dall'approccio della Commissione, compreso il modo in cui si deve tenere conto dei vantaggi in termini di efficienza derivanti dalle operazioni proposte. Dovrebbe essere possibile tenerne conto nell'analisi, a condizione che vadano a diretto beneficio del consumatore e che siano sostanziali, verificabili e direttamente connessi all'operazione. Ad uno stadio successivo, intendiamo adottare ulteriori indicazioni sul modo in cui la Commissione intende impostare la valutazione delle concentrazioni "verticali" e "conglomerate". Permettetemi ora di illustrare brevemente alcune questioni procedurali. La nostra proposta contiene alcune modifiche delle disposizioni di esecuzione del regolamento sulle concentrazioni. In particolare la Commissione ritiene importante migliorare i propri poteri di indagine. A fronte di una complessità sempre maggiore dei casi, di scadenze giuridiche imperative e di una verifica sempre più attenta delle nostre decisioni da parte degli organi giurisdizionali comunitari, è importante garantire che gli strumenti di indagine della Commissione rimangano efficaci. Nel contempo abbiamo ovviamente provveduto a fornire sufficienti garanzie procedurali a tutela dei diritti e degli interessi delle imprese interessate. Sia gli strumenti di indagine che le garanzie procedurali sono in linea con il regolamento n. 1/2003 sulla procedura antitrust. Vorrei infine spendere alcune parole sull'attribuzione delle competenze per quanto riguarda il regolamento sulle concentrazioni. La Commissione propone di semplificare e di rendere più flessibili le disposizioni relative al rinvio dei casi dalla Commissione agli Stati membri e viceversa, compresa la possibilità di rinvio prima della notifica. All'inizio, nel suo Libro verde, la Commissione aveva scelto il cosiddetto sistema "tre più", in base al quale un caso di concentrazione verrebbe esaminato a livello comunitario qualora debba essere notificato ad almeno tre autorità nazionali. So che questa soluzione ha trovato un ampio sostegno anche in seno alla vostra commissione. Un'analisi più attenta delle eventuali implicazioni di un simile sistema e il tenore delle risposte che abbiamo ricevuto al nostro Libro verde hanno tuttavia evidenziato che esso comporterebbe troppi svantaggi, soprattutto in mancanza di norme nazionali armonizzate in materia di notificazione. Ritengo tuttavia che i sostenitori del sistema "tre più" perseguano gli stessi obiettivi della Commissione nella sua attuale proposta: intendiamo tutti ottimizzare la distribuzione dei casi di concentrazione tra la Commissione e le autorità nazionali responsabili della concorrenza in base al principio di sussidiarietà ed è nostro obiettivo dichiarato ridurre il più possibile le cosiddette "notifiche multiple". L'esame della nostra proposta in sede di Consiglio ha finora avuto luogo in un clima molto costruttivo ed orientato ai risultati e di questo vorrei ringraziare la Presidenza greca. Sono convinto che il nostro lavoro continuerà in questo modo anche con la Presidenza italiana. È nostro vivo auspicio che la proposta sia adottata, se possibile, entro la fine di quest'anno. In questo modo il nuovo sistema di modalità di applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato potrebbe entrare in vigore in contemporanea con il regolamento modificato sulle concentrazioni. L'altra questione di concorrenza all'ordine del giorno oggi è la relazione annuale sulla politica di concorrenza per il 2002, adottata dalla Commissione il 25 aprile 2003. Non vorrei limitarmi agli eventi verificatisi l'anno scorso ma desidererei aggiornarvi anche sui progressi realizzati negli ambiti politici centrali descritti nella relazione. Se prendiamo in considerazione gli sviluppi della politica della concorrenza nel 2002, il comune denominatore che viene alla mente è ovviamente la parola modernizzazione, nel senso più ampio del termine, sia che si tratti del nuovo quadro procedurale per l'applicazione delle norme antitrust, della revisione del sistema di controllo delle concentrazioni o di ulteriori passi compiuti per rendere più efficiente il controllo degli aiuti di Stato. Nel settore dell'antitrust, come sapete, alla fine del 2002 il Consiglio ha adottato il regolamento n. 1/2003, che istituisce un nuovo quadro per l'applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato CE. Come simboleggia il suo numero, questo regolamento apre un nuovo capitolo nell'applicazione da parte della Commissione, delle autorità garanti della concorrenza e delle giurisdizioni nazionali delle regole comunitarie di concorrenza in tutta Europa. Permettetemi ora di aggiornarvi brevemente sul lavoro preparatorio attualmente in corso in vista dell'applicazione del nuovo regolamento n. 1/2003 per i procedimenti antitrust. Fino all'entrata in vigore del nuovo regolamento, prevista il 1° maggio 2004, la Commissione intende adottare un pacchetto di documenti di attuazione e di accompagnamento per completare la modernizzazione delle norme di applicazione. So bene che codesta commissione ha sottolineato l'importanza di un'adozione tempestiva di queste norme. Il "pacchetto modernizzazione" verrà pubblicato per consultazione in modo da dare a tutte le parti in causa la possibilità di apportare il proprio contributo ed esprimere il proprio punto di vista. I lavori sono ben avviati e si prevede che la Commissione adotti i progetti di testo per la consultazione pubblica entro le prossime due settimane. Saranno disponibili per il pubblico non appena il comitato consultivo degli esperti della concorrenza degli Stati membri avrà avuto la possibilità di esprimere i propri commenti all'inizio di settembre. Il Parlamento è ovviamente invitato a partecipare alla consultazione. A questo stadio, vorrei anticiparvi brevemente alcuni elementi chiave del pacchetto. Il "pacchetto modernizzazione" contiene innanzi tutto un regolamento della Commissione di esecuzione del regolamento n. 1/2003 del Consiglio. Tale regolamento comprende disposizioni particolareggiate sulle procedure antitrust della Commissione, relative ad esempio alla procedura relativa alle denunce, all'audizione delle parti, alla risoluzione di disaccordi sulla natura riservata delle informazioni fornite dalle imprese e su altre questioni procedurali. La Commissione intende poi pubblicare sei comunicazioni su alcuni dei principali aspetti del nuovo sistema di attuazione. Le prime due comunicazioni illustreranno lo stato attuale della giurisprudenza degli organi giurisdizionali comunitari e della prassi della Commissione relativamente a due concetti centrali per l'applicazione delle regole di concorrenza comunitarie, ossia il concetto di incidenza sugli scambi tra Stati membri ed i principi sottesi all'articolo 81, paragrafo 3. Altre due comunicazioni riguardano i meccanismi di cooperazione tra le varie autorità che applicano le norme comunitarie relative alla concorrenza, ossia la Commissione, le autorità nazionali garanti della concorrenza e i giudici nazionali. Si tratta di documenti che sono sostanzialmente destinati ad analizzare i meccanismi di cooperazione previsti dal regolamento n. 1/2003 per garantire un'applicazione efficace e coerente degli articoli 81 e 82. Altre due comunicazioni, infine, tratteranno dei rapporti tra la Commissione e alcune delle principali parti in causa nell'applicazione delle norme di concorrenza, ossia i consumatori e le imprese. In questo contesto, la Commissione prevede di adottare una comunicazione sul trattamento delle denunce in materia di antitrust ed una comunicazione destinata a dare alle imprese indicazioni per la valutazione di questioni nuove. Per quanto riguarda l'attuazione delle norme antitrust, il decentramento dell'applicazione di queste norme e l'abolizione del sistema di notifica consentiranno alla Commissione di concentrarsi sul proprio compito fondamentale, ossia l'individuazione e la repressione delle infrazioni più serie. I risultati ottenuti lo scorso anno dimostrano che la Commissione si sta preparando per un rafforzamento di questa priorità: il 2002 è stato un altro anno eccezionale per la lotta contro le più serie violazioni delle regole di concorrenza, in particolare i cartelli segreti. La Commissione ha comminato ammende per più di un miliardo di euro mediante dieci nuove decisioni di divieto. Per far fronte a metodi sempre più sofisticati di dissimulazione dei comportamenti illeciti, è necessario tuttavia che gli organismi preposti all'attuazione delle norme dispongano di strumenti adeguati. Il nuovo programma di trattamento favorevole adottato nel 2002 rafforza in maniera considerevole la capacità della Commissione di individuare e sanzionare i cartelli. Il programma offre forti incentivi alle imprese coinvolte affinché presentino il più rapidamente possibile informazioni che aiutino la Commissione a scoprire e far cessare i cartelli. Questa nuova politica di immunità o riduzione delle ammende ha ottenuto risultati considerevoli e consentirà alla Commissione di migliorare la propria attività di applicazione delle norme. Quanto al controllo delle concentrazioni, ho già accennato al lavoro di riforma attualmente in corso. Per quanto riguarda i casi affrontati, va sottolineato che nel 2002 non sono state adottate decisioni di divieto. La Commissione ha autorizzato sette casi di concentrazione nella seconda fase. Per cinque di questi casi ciò è avvenuto sulla base di impegni. Si sono registrati un aumento dei rinvii di casi agli Stati membri, nonché la novità di due casi rinviati alla Commissione congiuntamente dagli Stati membri. La qualità delle nostre norme sostanziali avrebbe tuttavia scarso valore se non fossimo in grado di farle applicare secondo un processo decisionale che risponda alle norme più avanzate di rispetto del diritto alla difesa e della trasparenza. Onde migliorare la qualità dell'istruzione dei casi e la competenza economica della Direzione generale della Concorrenza, ho inoltre deciso di nominare un "Chief economist" al fine di sostenere il nostro impegno per garantire l'eccellenza. Infine, non va dimenticato che abbiamo rivisto con cura e rafforzato i meccanismi interni di salvaguardia, i cosiddetti "checks and balances". Un altro fattore che influenza il modo in cui funzionano i mercati è l'intervento statale attraverso il sostegno finanziario. Per raggiungere l'obiettivo dell'integrazione dei mercati è necessario mantenere una severa disciplina degli aiuti di Stato nel mercato interno. Nel 2002 sono stati realizzati dei progressi nella semplificazione e chiarificazione delle norme applicabili agli aiuti di Stato. La nuova disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti d'investimento stabilisce regole più chiare per la valutazione dei grandi progetti d'investimento ed elimina l'esigenza di notifica preventiva degli aiuti concessi nel quadro di un programma già approvato. Anche il nuovo regolamento sugli aiuti all'occupazione agevola le iniziative degli Stati membri a favore dell'occupazione, eliminando la notifica obbligatoria di taluni aiuti. La Commissione continua i propri sforzi per ottenere una maggiore trasparenza nel settore degli aiuti di Stato mediante la pubblicazione e l'aggiornamento del registro e del quadro di valutazione [Scoreboard] degli aiuti di Stato. In questo contesto stiamo monitorando, in particolare, i progressi compiuti dagli Stati membri per rispettare gli impegni assunti a Stoccolma e Barcellona di ridurre e riorientare gli aiuti di Stato. L'ultimo aggiornamento del quadro di valutazione degli aiuti di Stato, pubblicato in aprile, indica che nel complesso gli Stati membri sono sulla strada giusta: gli aiuti di Stato stanno diminuendo e vengono riorientati verso obiettivi orizzontali di interesse comune, come le piccole e medie imprese, la tutela dell'ambiente, la ricerca e lo sviluppo. Gli aiuti complessivi nei quindici Stati membri sono scesi da 102 miliardi di euro nel 1997 a 86 miliardi di euro nel 2001, grazie soprattutto alla diminuzione degli aiuti ai settori manifatturiero e dei servizi e, in particolare, degli aiuti alle regioni assistite. Sono ovviamente lieto che si riscontri una tendenza alla diminuzione, ma sono tuttavia necessari ulteriori sforzi, visto che l'effetto cumulato di 86 miliardi di euro di aiuti di Stato continua a determinare considerevoli distorsioni della concorrenza nel mercato interno. In questo contesto, nel novembre 2002 il Consiglio Competitività ha adottato una serie di conclusioni relative ad "un approccio economico verso aiuti di Stato ridotti e migliori". Principale obiettivo delle conclusioni è promuovere un'analisi economica più estesa degli effetti degli aiuti di Stato, favorendo un maggiore dialogo e scambio di informazioni tra gli Stati membri. A meno di un anno dall'allargamento e con il mandato dell'attuale Commissione che scade nell'autunno del 2004, anche nel settore degli aiuti di Stato abbiamo in corso un intenso programma di lavoro. Si tratta di concentrarsi su tre principali settori di attività: modifiche delle procedure e dei metodi di lavoro; realizzazione di metodi più semplici per trattare i casi di aiuti meno importanti e revisione degli strumenti sostanziali. Per quanto riguarda le procedure e i metodi di lavoro, ho recentemente attuato una serie di cambiamenti organizzativi nella DG Concorrenza, che avranno implicazioni anche per il settore degli aiuti di Stato. In particolare la nomina del Chief economist e l'introduzione di panel di revisione dovrebbero determinare una migliore motivazione delle decisioni per quanto riguarda i principali aspetti economici. La creazione di una nuova unità destinata al monitoraggio e all'esecuzione delle decisioni relative al rimborso degli aiuti illeciti contribuirà a rafforzamento dell'efficacia della nostra politica. Tale unità sarà inoltre incaricata di analizzare gli ostacoli al recupero degli aiuti e di individuare possibili soluzioni. Abbiamo inoltre avviato un dialogo con gli Stati membri allo scopo di semplificare il più possibile le procedure. Questo dialogo ha già determinato alcuni specifici cambiamenti nei nostri metodi di lavoro. Ad esempio abbiamo recentemente adottato e pubblicato un nuovo modulo per le denunce in materia di aiuti di Stato che dovrebbe essere usato in futuro per tutte le denunce di questo tipo. Una delle questioni sollevate dagli Stati membri in questo contesto è la necessità di evitare onerose procedure di notifica e di valutazione degli aiuti di Stato che sono solo di importanza economica minore e che non determinano significativi problemi di concorrenza a livello europeo. Anche se disponiamo già di una regola "de minimis", vorrei proseguire ulteriormente su questa strada. Abbiamo avviato pertanto, a livello interno, un'intensa riflessione su come distinguere tra casi di minore e maggiore importanza. Spero che saremo in grado nei prossimi mesi di valutare più chiaramente se un test di questo tipo è effettivamente possibile. Per quanto riguarda gli strumenti relativi agli aiuti di Stato, il nostro lavoro per la parte rimanente del mio mandato si concentrerà soprattutto su quattro questioni principali: sulla revisione delle linee direttrici sugli aiuti regionali e di quelle sugli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione delle imprese in difficoltà, sulla cantieristica e sui servizi di interesse economico generale. Per quanto concerne gli orientamenti sugli aiuti regionali, è chiaro che la situazione cambierà radicalmente dopo l'allargamento. Un'ampia parte del territorio dei paesi candidati avrà lo status di regione assistita. Vi sarà dunque una evidente necessità di rivedere il nostro approccio agli aiuti regionali. Quanto agli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione, la situazione è alquanto diversa. Questo tipo di aiuti deve essere considerato come potenzialmente molto distorsivo e la revisione degli attuali orientamenti, che scadono del 2004, verterà soprattutto sulla necessità o meno di prevedere condizioni più rigorose per gli aiuti accordati ad imprese in difficoltà finanziarie, garantendo nel contempo la disponibilità dei mezzi necessari per la formazione e il reimpiego dei lavoratori interessati. Vorrei infine affrontare il tema della cooperazione internazionale. Tutti gli sforzi che vi ho illustrato sarebbero inutili se perdessimo di vista il fatto che la globalizzazione ci impone di dialogare con i nostri partner commerciali. Per questo motivo ho sempre mirato allo sviluppo della cooperazione internazionale, sia bilaterale che multilaterale. Anche in questo campo il 2002 è stato un anno di importanti realizzazioni. Una buona parte del lavoro che abbiamo svolto riguardava la preparazione all'allargamento, in particolare nel settore degli aiuti di Stato. In materia di cooperazione bilaterale, sono stati compiuti decisi progressi verso la conclusione di un accordo di cooperazione con il Giappone A livello multilaterale, infine, i lavori sono proseguiti in modo proficuo. Il gruppo di lavoro dell'OMC sul commercio e la concorrenza ha proseguito i suoi lavori con riunioni nelle quali abbiamo avanzato proposte molto concrete. Come ricorderete, le autorità antitrust hanno avviato nell'ottobre 2001 la Rete internazionale della concorrenza (ICN), un forum informale destinato ad incoraggiare la politica del dialogo e ad individuare le migliori pratiche. Sin dall'inizio, la Commissione ha avuto un ruolo guida in questo progetto che, in meno di due anni, ha superato anche le nostre più ottimistiche aspettative. Oggi vorrei informarvi sui risultati della seconda conferenza annuale dell'ICN, che ha avuto luogo due settimane fa a Merida, in Messico. La conferenza ha riunito la maggior parte delle 80 autorità antitrust che hanno già aderito all'ICN, nonché rappresentanti delle imprese, del mondo forense ed accademico e delle associazioni dei consumatori. A Merida abbiamo discusso tre temi principali: innanzitutto, il modo in cui possiamo ulteriormente migliorare i meccanismi di gestione mondiale del controllo delle concentrazioni internazionali. In secondo luogo, come possiamo realizzare regimi di concorrenza credibili e sostenibili nelle economie in via di sviluppo e di transizione. In terzo luogo, abbiamo valutato le iniziative pratiche che possono essere avviate per chiarire e promuovere gli obiettivi della politica di concorrenza presso il grande pubblico. Permettetemi ora di illustrarvi due dei più significativi risultati della conferenza. Per cominciare, a Merida è stato approvato un pacchetto di sette "prassi raccomandate" [best practices] per il controllo delle concentrazioni soggette a più giurisdizioni. Il principale scopo di queste raccomandazioni è individuare i passi che le autorità garanti della concorrenza possono proficuamente compiere per facilitare la collaborazione e la convergenza. Questo dovrebbe rendere i nostri processi di controllo più efficaci, riducendo in questo modo i costi e gli oneri relativi al controllo delle concentrazioni internazionali. Anche se queste raccomandazioni non sono assolutamente vincolanti, la loro forza di persuasione ha già fatto sì che diverse autorità garanti della concorrenza annunciassero che stanno compiendo passi concreti per adeguare la propria legislazione in materia di concentrazioni a questi standard Icn. Sono lieto di poter sottolineare che il sistema comunitario di controllo delle concentrazioni rispetta le migliori pratiche sviluppate dall'Icn. Il secondo progetto, che la Commissione ha avuto il privilegio di dirigere a fianco dei nostri colleghi sudafricani, intendeva affrontare le esigenze e gli interessi particolari delle autorità garanti della concorrenza nelle economie in via di sviluppo e di transizione. In previsione della conferenza di Merida, avevamo preparato una relazione speciale che presenta varie possibilità di utile sostegno al processo di costruzione della capacità in questi paesi. La relazione si conclude passando in rivista tutte le questioni che noi - in qualità di fornitori di assistenza - dovremmo considerare al momento di elaborare i nostri progetti di sostegno esterno. Ciò dovrebbe contribuire ad aumentare l'efficacia dell'assistenza fornita dall'UE. Conclusione Quanto abbiamo realizzato negli ultimi 18 mesi è considerevole e rientra in una logica di più ampio respiro. Sono certo che questo metta in risalto i nostri sforzi costanti per prepararci alle sfide che dobbiamo affrontare e che, non possiamo negarlo, sono decisamente considerevoli. L'applicazione del nuovo regolamento antitrust, la riforma del controllo delle concentrazioni, la modernizzazione della nostra politica di controllo degli aiuti di Stato e la conclusione del processo d'allargamento ci terranno occupati per tutto il 2003, in modo che tutto quanto è stato seminato possa dare i suoi frutti. 

LA PRESIDENZA ITALIANA ANNUNCIA LE PRIORITÀ NEL SETTORE DELLA RICERCA 
Roma, 9 luglio 2003 - Il governo italiano ha annunciato che l'aumento degli investimenti nella ricerca e lo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca (Ser) figureranno fra le priorità del suo semestre di Presidenza dell'UE. "La Presidenza italiana annette grande importanza all'integrazione ed al rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca, quale pilastro fondamentale per la realizzazione di un'economia dinamica e basata sulla conoscenza", recita il programma del governo italiano. La Presidenza, inoltre, intende proporre l'adozione di una risoluzione che identifichi le misure volte a favorire un'efficace formazione dei ricercatori e a contrastare i principali ostacoli alla loro mobilità, nonché portare avanti il processo di mappatura e ricognizione dei centri di eccellenza europei. Al fine di elevare il livello del sostegno alla ricerca al 3 per cento del Pil europeo, il governo italiano precisa che "occorre definire un quadro di riferimento ottimale capace di coniugare lo sviluppo delle risorse finanziarie - pubbliche e private - all'efficienza del loro impiego". In vista della scadenza, prevista per il dicembre 2003, dell'attuale fase di "sospensiva" per la concessione di finanziamenti nell'ambito del Sesto programma quadro a favore di determinati tipi di ricerca sulle cellule staminali, la Presidenza auspica di pervenire ad un accordo politico sulle condizioni alle quali attenersi per concedere tali finanziamenti. La Presidenza italiana, inoltre, lavorerà al raggiungimento di un accordo politico circa la prosecuzione del programma Iter (reattore termonucleare) ed in particolare la selezione del sito per la realizzazione dell'impianto; seguirà con grande attenzione la fase conclusiva dell'Accordo quadro Ce/Esa (Agenzia spaziale europea) per una Politica comune e si impegnerà per portare a termine l'approvazione del Regolamento per l'istituzione del brevetto comunitario. Infolink: http://www.euitaly2003.it/ITA/Temi/competitivita/prioritaPresidenza.htm 

BORSA ITALIANA: IN GIUGNO CRESCITA DEI VOLUMI DI NEGOZIAZIONE SCAMBI DI AZIONI AL LIVELLO PIU' ELEVATO DAL NOVEMBRE 2000 NUOVI RECORD PER FUTURES SU AZIONI E ETF 
Milano, 9 luglio 2003 - Nel mese di giugno il mercato borsistico italiano è stato caratterizzato dalla crescita dei volumi di negoziazione e dalla stabilità dei corsi azionari. Gli scambi di azioni quotate in Borsa hanno superato i tre miliardi di euro al giorno, facendo registrare i controvalori più elevati dal novembre 2000. I futures su azioni hanno stabilito nuovi massimi storici per gli scambi mensili e giornalieri. Stabilito anche il nuovo record di scambi in una singola seduta per gli Etf. Andamento degli indici In giugno l'indice Mib è stato inizialmente interessato dalla prosecuzione del trend di crescita in atto da aprile, che lo ha portato a raggiungere mercoledì 18 giugno il nuovo massimo annuo a quota 18.528 (+9,3% su fine 2002), cui è seguita una fase di lieve correzione che lo ha portato a chiudere il mese a quota 18.034, con una variazione positiva dello 0,5% rispetto a fine maggio e del 6,4% rispetto a fine 2002. Rispetto al minimo annuale del 12 marzo, il recupero è stato del 21,3%. L'indice Numex del Nuovo Mercato è stato interessato da una dinamica analoga chiudendo il mese a quota 1.325, con una crescita del 3,0% su fine maggio e dell'1,3% su fine 2002. Gli indici continui hanno evidenziato un andamento differenziato: Mibtel -0,7% (+5,0% rispetto a fine 2002), S&P/Mib -1,1% (+5,0%), Mib30 -1,7% (+5,0%), Midex +2,5% (+6,6%). L'indice MibSTAR ha evidenziato in giugno una performance in linea con quella dell'indice generale (+0,3%), mantenendosi sopra i livelli di fine 2002 (+1,6%). In ambito europeo, dall'inizio dell'anno il mercato italiano si posiziona davanti a Londra (+4,1%), Zurigo (+3,9%), Parigi (+0,7%) e Amsterdam (-9,7%) e dietro a Madrid (+13,7%) e Francoforte (+11,3%). I tre macrosettori hanno evidenziato un andamento mensile differenziato: Finanziari +3,1%, Industriali +0,6% e Servizi -1,7%, che si riflette in una variazione rispetto a fine 2002 di +13,7% per Finanziari, di +7,7% per Servizi e di -4,6% per Industriali. Tra i principali settori (pari ad almeno l'1% della capitalizzazione) si sono distinti da un lato Tessili (+9,5%) e Costruzioni (+5,3%) e dall'altro Auto (-4,1%) e Minerari-Metall.- Petroliferi (-2,8%). Rispetto al 2002 le variazioni più significative sono da un lato quelle di Trasporti-Turismo (+25,7%) e Banche (+18,0%) e dall'altro quelle di Minerari-Metall.- Petroliferi (-11,3%) e di Auto (-9,5%). Tra i titoli dell'S&P/Mib in giugno si sono distinti da un lato Luxottica (+14,2%), Italcementi (+11,6%), Bulgari (+11,5%) e Banca Popolare Bergamo (+11.1%), dall'altro Fiat (-8,8%) ed Enel (-7,3%). La volatilità si è ulteriormente ridotta per la Borsa, scendendo al 10,0% (rimane sensibilmente più contenuta quella del segmento STAR, pari al 5,1%) ed è restata stabile sui livelli di maggio per il Nuovo Mercato (18,9%). Capitalizzazione e listino La capitalizzazione delle società domestiche quotate è passata da 478,5 miliardi di euro di fine maggio a 481,4 (pari al 36,9% del Pil e superiore ai 458,0 di fine 2002). Nel dettaglio, la ripartizione dei mercati vede la Borsa a quota 470,4 miliardi di euro, il Nuovo Mercato a 6,1 e il Mercato Ristretto a 4,9. Eni si è confermata la società quotata con maggiore capitalizzazione (53,50 miliardi di euro), seguita da Telecom Italia (51,84), Tim (36,87), Enel (33,38) e Unicredito Italiano (26,44). Il numero di società quotate rimane stabile a 287: il listino è stato interessato in giugno dall'ammissione a quotazione in Borsa di Hera (il secondo collocamento del 2003) e dalla revoca dal Mercato Ristretto - a seguito della conclusione dell'Opa lanciata da San Paolo-Imi - di Banca Popolare dell'Adriatico. Nel dettaglio le società quotate sono 230 per la Borsa (di cui 6 estere), 44 per il Nuovo Mercato (2 estere) e 13 per il Mercato Ristretto. Gli strumenti quotati su MCW sono 1.869. Mercato primario Giugno ha visto una ripresa dell'attività del mercato primario: il collocamento finalizzato all'ammissione a quotazione di Hera ha registrato una buona risposta degli investitori retail e istituzionali, che si sono equamente divisi i 305 milioni di azioni offerte (il 38,7% del capitale complessivo), consentendo una raccolta di 380 milioni di euro affluiti agli azionisti venditori (l'offerta era interamente di vendita). In giugno sono state concluse le operazioni di aumento di capitale di eBiscom (obbligazioni convertibili), Reno De Medici, Camfin, Pirelli&C e AemTorino, che - prima dell'asta dei diritti inoptati - hanno portato a una raccolta complessiva di 1272 milioni di euro (rispettivamente 122, 66, 160, 810 e 114 milioni di euro). Le quote di inoptato - a eccezione della prima operazione (49,1%) - sono state molto basse, pari rispettivamente a 8,4%, 0,2%, 0,3% e 1,2%. La raccolta complessiva del primo semestre (16 aumenti di capitale e 2 IPOs) ammonta a 5,03 miliardi di euro, di cui 4,62 affluiti direttamente alle società quotate. In giugno si sono concluse le Opa volontarie di San Paolo-Imi su Banca Popolare Adriatico, di Wide Design su Italdesign Giugiaro e di Deutsche Lufhtansa AG su Air Dolomiti (obbligatoria), che hanno restituito al mercato complessivamente 309,1 milioni di euro (rispettivamente 74,1, 209,7 e 25,3 milioni di euro). Scambi Scambi in crescita rispetto al mese precedente con una media giornaliera di 148.600 contratti (+2,8%) e 3,29 miliardi di euro (+29,7%). Il confronto con il giugno 2002 evidenzia una crescita del 4,6% per i contratti e del 21,2% per il controvalore. Il controvalore complessivo di giugno (69.121 milioni di euro) è risultato il più elevato dal novembre 2000, e posiziona il mese al sesto posto nella graduatoria di tutti i tempi.Nel primo semestre 2003 la media giornaliera dei contratti si è attestata a 153.000 e del controvalore a 2,76 miliardi di euro (-0,5% e +8,4% sul corrispondente periodo del 2002). In giugno la media giornaliera è stata di 139.800 contratti e 3,26 miliardi di euro per le azioni quotate in Borsa (+2,2% e +29,6% rispetto a maggio) e di 8.500 contratti e 33,0 milioni di euro per quelle del Nuovo Mercato (+14,6% e +44,1% rispetto a maggio). La dimensione media dei contratti su azioni (Borsa, fase diurna) è risultata in forte crescita, passando dai 18.600 euro di maggio a 23.700: si tratta del dato più elevato dal giugno 1998, segnale dell'incremento dell'operatività di natura istituzionale e professionale. Eni è risultata l'azione più scambiata nel mese per controvalore, con il 16,8% degli scambi totali, seguita da Stmicroelectronics (12,2%) e Tim (8,3%). Nel primo semestre i titoli più scambiati per numero di contratti sono stati Stmicroelectronics (11,9% del totale), Generali (5,4%) ed Eni (5,2%), quelli per controvalore Eni (12,7%) Stmicroelectronics (12,1%) e Tim (9,8%). Gli scambi di covered warrant si sono mantenuti stabili sui livelli di maggio sia in termini di contratti negoziati (media giornaliera 17.700, +0,3% su maggio) che di controvalore (media giornaliera 35,6 milioni di euro, +2,8% su maggio). Nel primo semestre la media giornaliera si è attestata a 18.800 contratti e a 35,3 milioni di euro. Anche gli scambi dell'after hours si sono attestati sui livelli del mese precedente, con una media giornaliera di 4.700 contratti e 27,0 milioni di euro. Nel primo semestre dell'anno la media giornaliera si è stata di 5.500 contratti e 28,0 milioni di euro. Gli Etfs, negoziati da fine settembre 2002, hanno fatto registrare in giugno scambi complessivi per 2.600 contratti e 116,0 milioni di euro. La dimensione media dei contratti (44.800 euro) si è attestata su livelli superiori a quelli di maggio (+59%). Lunedì 23 giugno è stato stabilito il nuovo record di scambi in una singola seduta, con un controvalore di 31,3 milioni di euro. Per quanto riguarda gli scambi di titoli a reddito fisso del Mot i titoli di Stato hanno registrato una media giornaliera di 516 milioni di euro (-7,6% su maggio), mentre le obbligazioni private di 38,3 milioni di euro (-5,6%). Nel primo semestre 2003 la media giornaliera di scambi di titoli di Stato ha raggiunto i 522 milioni di euro, quella delle obbligazioni private i 41,2 milioni di euro. L'Euromot ha confermato in giugno i volumi toccati il mese precedente raggiungendo il secondo risultato di sempre dopo i massimi storici di maggio 2003 con una media giornaliera di 701 contratti e 17,2 milioni di euro. Nel primo semestre 2003 la media giornaliera del controvalore è stata pari a 16,4 milioni di euro, +84,9% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. L'attività di negoziazione dei derivati azionari dell'Idem ha evidenziato in giugno - mese interessato da scadenze tecniche - un'ulteriore crescita. La media giornaliera per i futures su Mib30 è stata di 20.000 contratti standard, per il miniFIB di 10.900, per le opzioni sul Mib30 di 10.100. Gli scambi di futures su azioni - negoziati dallo scorso luglio - hanno stabilito per il terzo mese consecutivo un nuovo massimo storico, con una media di 5.100 contratti standard giornalieri (+26,1% su maggio), mentre le opzioni su azioni sono salite al loro sesto risultato di sempre, con 37.500 contratti standard al giorno (+22,6% su maggio, +8,5% su giugno 2002). Giovedì 20 giugno i futures su azioni hanno stabilito il nuovo massimo storico di contratti standard negoziati in una singola seduta, raggiungendo il livello di 54.633.Con riferimento all'intero mercato Idem, il dato mensile di 83.600 contratti standard al giorno (secondo mese nel 2003 e terzo di sempre) evidenzia una crescita del 9,7% sul mese precedente e del 5,1% sul giugno 2002. Nel primo semestre 2003 la media giornaliera dell'Idem si è attestata a 77.500 contratti standard, con una crescita del 20,9% sul corrispondente periodo del 2002; nel dettaglio, tutti gli strumenti evidenziano una crescita: futures sul Mib30 (19.200 contratti standard al giorno, +2,8% sul primo semestre 2002), minifib (11.800, +65,9%), opzioni sul Mib30 (10.900, +27,3%), futures su azioni (2.600), opzioni su azioni (33.000, +11,2%). 

OLIVETTI: PRECISAZIONE SULL'OPA VOLONTARIA PARZIALE SU TELECOM ITALIA 
Ivrea, 9 luglio 2003 - Il 23 giugno u.s. si è aperta l'offerta pubblica di acquisto di azioni ordinarie e di risparmio Telecom Italia, promossa da Olivetti nel contesto dell'operazione di fusione tra le due società e che resterà aperta fino alle 17:40 del 18 luglio 2003. In risposta alle varie voci diffuse negli ultimi giorni dalla stampa e da analisti di mercato, nonché allo scopo di eliminare qualsiasi incertezza informativa o distorsione del corretto apprezzamento dell'offerta pubblica, Olivetti conferma quanto dichiarato oggi e già in passato dal Vicepresidente e Amministratore Delegato, dott. Marco Tronchetti Provera, e cioè che non verrà modificato il corrispettivo offerto per l'acquisto delle azioni ordinarie e delle azioni di risparmio Telecom Italia, pari, rispettivamente, a Euro 8,010 e Euro 4,820 cadauna. D'altra parte, l'offerta ha la finalità di assicurare agli azionisti di Telecom Italia che non desiderino mantenere la loro partecipazione nella società risultante dalla fusione un mezzo per liquidare, almeno in parte, tale partecipazione, analogamente a quanto è stato assicurato agli azionisti di Olivetti in virtù del diritto di recesso loro spettante ex art. 2437 c.c. Coerentemente con questa impostazione, Olivetti ha destinato all'opa l'ammontare residuo del finanziamento di Euro 9 miliardi, ottenuto da un pool di banche finanziatrici ed utilizzabile esclusivamente nell'ambito dell'operazione, dopo avere dedotto l'importo, pari a circa Euro 11 milioni, necessario per rimborsare i soci Olivetti che hanno esercitato il diritto di recesso all'esito dell'assemblea del 26 maggio scorso. In conformità alla vigente normativa Consob tuttavia Olivetti non può più ridurre il quantitativo di azioni oggetto dell'offerta. Non sarebbe pertanto possibile modificare il prezzo d'offerta, se non accedendo a nuovi finanziamenti, fuori dalla logica complessiva dell'operazione. 

BOND CIRIO ARGENTINA: IL GOVERNO INFORMI IMMEDIATAMENTE I RISPARMIATORI SULLA RIUNIONE DEL CICR 
Roma, 9 luglio 2003 - I risparmiatori devono essere subito informati sui risultati della riunione del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (Cicr) che si è tenuto ieri 8 luglio 2003 presso il Ministero dell'Economia delle Finanze e al quale hanno partecipato il Governatore della banca d'Italia Fazio e il presidente della Consob Cardia. I risparmiatori che sono stati indotti dal sistema bancario ad acquistare bond argentini e Cirio hanno il diritto di conoscere il giudizio del Governo e del Cicr sulle responsabilità riguardo a questa vicenda, nella migliore delle ipotesi, di mala consulenza in tema di risparmio che si è trasformata in un incubo per tanti piccoli risparmiatori. L'intesa dei consumatori ritiene inaccettabile qualsiasi mancanza di trasparenza e di correttezza nell'informazione ai diretti interessati. Siamo in attesa di una esauriente e tempestiva comunicazione sui risultati della riunione e, soprattutto sulle iniziative che il governo intende prendere a tutela di tutti i risparmiatori che, purtroppo, si sono fidati delle banche. 

E.BISCOM: NEL 1° TRIMESTRE 2003 MOL CONSOLIDATO PER OLTRE 35 MILIONI DI EURO TASSI DI CRESCITA IN FORTE ACCELERAZIONE E MARGINI IN SENSIBILE MIGLIORAMENTO RICAVI SUPERIORI A 235 MILIONI DI EURO. 330.000 CLIENTI FRA ITALIA E GERMANIA 
Milano, 9 luglio 2003 - e.Biscom S.p.A., la principale Società italiana di servizi di telecomunicazione a larga banda, annuncia i dati preliminari conseguiti a livello consolidato nel primo semestre 2003 in termini di ricavi, clienti e Mol (Margine Operativo Lordo) e conferma di essere ampiamente in linea per il raggiungimento degli obiettivi previsti a fine anno. Nel periodo gennaio-giugno 2003 e.Biscom ha riportato ricavi consolidati per oltre 235 milioni di Euro, con un incremento del 65% rispetto ai 143 milioni di Euro del primo semestre dello scorso anno. In forte accelerazione il tasso di crescita del secondo trimestre 2003, che ha registrato ricavi consolidati per più di 133 milioni di Euro, in aumento di oltre il 30% rispetto ai 101,7 milioni di Euro del primo trimestre dell'anno. In sensibile miglioramento anche i margini. Nel primo semestre 2003 e.Biscom ha riportato un Mol consolidato positivo per oltre 35 milioni di Euro, che si confronta con i -33,6 milioni di Euro del corrispondente periodo dello scorso anno. Nel secondo trimestre 2003 il Mol consolidato di e.Biscom si è attestato a oltre 21 milioni di Euro, con un incremento superiore al 50% rispetto ai 13,8 milioni di Euro del periodo gennaio-marzo. Al 30 giugno 2003 il numero complessivo dei clienti di Fastweb e Hansenet si è attestato a 330.000 unità, più che raddoppiate rispetto ai 156.500 del primo semestre 2002 e in significativo aumento rispetto ai 289.000 clienti del 31 marzo. Da fine agosto FastWeb offrirà anche ai clienti residenziali collegati con tecnologia Dsl tutti i servizi televisivi disponibili attualmente per i clienti in fibra e non soltanto il Video on Demand come da marzo. Questa innovazione, grazie anche alle condizioni poste dalla Commissione Europea alla fusione fra Stream e Tele+, consentirà a Fastweb di completare l'offerta televisiva rivolta ai clienti residenziali con la trasmissione in diretta di tutte le partite di calcio delle squadre di cui Sky Italia detiene i diritti già a partire dal prossimo campionato. In previsione di questo appuntamento, nel mese di giugno Fastweb ha lanciato una promozione particolarmente vantaggiosa per coloro i quali sottoscriveranno l'abbonamento entro il 15 luglio, che prevede la fruizione gratuita di tutto il pacchetto calcio. "I risultati eccellenti della prima metà dell'anno ci consentono di guardare con molta fiducia al raggiungimento degli obiettivi prefissati per lo sviluppo della nostra azienda nel 2003 - ha dichiarato il Presidente e Amministratore Delegato di e.Biscom Silvio Scaglia. - La possibilità di completare l'offerta televisiva con le partite di calcio già a partire dal prossimo campionato - ha aggiunto - è un'ulteriore conferma del successo del nostro modello di business, che ha puntato sullo sviluppo di servizi di telecomunicazione altamente innovativi e del tutto differenti da quelli forniti dagli altri operatori." I dati annunciati sono preliminari e soggetti a eventuali modifiche in occasione della presentazione dei risultati consolidati definitivi del primo semestre dell'anno, prevista il 28 agosto 2003. 

UNIPOL: AUMENTO DI CAPITALE 
Bologna, 9 luglio 2003 - Unipol informa che a partire dal prossimo 14 luglio 2003 prenderà avvio l'offerta in opzione di Unipol Assicurazioni, deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Società del 21 giugno 2003, a valere sulla delega conferitagli ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile dall'Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 30 aprile 2003. Sulla base dell'effettivo capitale sociale avente diritto di opzione alla data di avvio dell'offerta, l'aumento di capitale, per un controvalore complessivo di euro 1.054,3 milioni, prevede l'emissione di n. 252.829.824 nuove azioni ordinarie e n. 144.241.617 nuove azioni privilegiate, tutte da nominali euro 1, godimento regolare e aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, da offrire in opzione agli azionisti nel rapporto di 39 nuove azioni ordinarie e/o privilegiate ogni 50 azioni della stessa categoria possedute, ad un prezzo pari a euro 3,40 per nuova azione ordinaria (di cui euro 2,40 a titolo di sovrapprezzo) e a euro 1,35 per nuova azione privilegiata (di cui euro 0,35 a titolo di sovrapprezzo). L'offerta in opzione è destinata al finanziamento dell'acquisizione di Winterthur Assicurazioni, Winterthur Vita e Winterthur Italia Holding, partecipate italiane di Credit Suisse Group. I diritti di opzione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, dal 14 luglio 2003 al 1° agosto 2003 compresi e saranno negoziabili in Borsa dal 14 luglio 2003 al 24 luglio 2003 compresi. I diritti non esercitati entro il 1° agosto 2003 saranno offerti in Borsa dalla Società ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, del Codice Civile. L'offerta in opzione è assistita da un consorzio di garanzia promosso e diretto da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A. 

GRUPPO SOLVAY: 1 MILIARDO DI EURO DI INVESTIMENTI NEGLI STABILIMENTI ITALIANI NEL PERIODO 2003-2007
Milano, 9 luglio 2003 - Si è svolto in Federchimica un incontro tra il Gruppo Solvay e le Organizzazioni Sindacali per fare il punto sull'attività e sullo sviluppo in Italia della multinazionale belga nel settore della chimica. Solvay, dopo l'acquisizione di Ausimont, avvenuta nel maggio 2002, rappresenta ora il primo Gruppo Chimico multinazionale in Italia ed il secondo Gruppo in assoluto nel nostro Paese, con più di 3500 dipendenti diretti, di cui 250 dedicati alla ricerca, 13 siti produttivi ed una cifra d'affari nel 2002 di circa 1200 milioni di Euro. Bernard de Laguiche, Membro del Comitato Esecutivo della Società ed Amministratore Delegato di Solvay Solexis (nuovo nome della acquisita Ausimont), ha presentato la strategia del Gruppo Solvay e gli obiettivi, gli investimenti ed il ruolo della ricerca in Solvay Solexis. Bruno Brianzoli, Direttore Generale di Solvay Italia, ha presentato gli impegni della Società nel campo della formazione e della sicurezza del personale. Particolare attenzione è stata rivolta all'azione di prevenzione in quest'ultima area: gli indici degli infortuni sono migliorati, in sintonia con quelli nazionali che fanno della chimica il secondo migliore settore dell'economia in questo campo. Brianzoli ha anche parlato dei rapporti con il territorio dei vari siti in coerenza con i principi di Responsible Care, la principale Operazione di prevenzione e di miglioramento continuo della chimica mondiale e di Federchimica finalizzata a costruire con i fatti lo sviluppo sostenibile. L'incontro ha messo in evidenza le scelte strategiche della Società concentrate sulla competitività, sulla innovazione e sulla volontà di una maggior crescita nelle specialità. Il Gruppo belga, pure nell'attuale momento di grande incertezza dell'economia, reso ancor più difficile dal rapporto Euro / Dollaro, ha presentato un piano di investimenti di circa 1 miliardo di Euro nel periodo 2003 - 2007 in Italia sui diversi siti produttivi, che prevede tra l'altro 300 milioni di Euro di investimenti per Solvay Solexis (in Italia) e circa 600 milioni di Euro (diretti e con partners) per lo stabilimento di Rosignano. Gli investimenti di Rosignano sono prioritariamente finalizzati alla riduzione dell'impatto ambientale e al contenimento dei costi energetici tramite una centrale turbogas e un terminale per il metano liquido. Il Gruppo Solvay, le Organizzazioni Sindacali e Federchimica hanno individuato nel costo dell'energia, nella ipernormativa nazionale ed europea, nell'insufficienza di infrastrutture e nei tempi biblici per le autorizzazioni i punti più critici per lo sviluppo della Chimica in Italia ed hanno, di conseguenza, ribadito il comune impegno, ognuno per la propria competenza, a individuare percorsi di miglioramento atti a superare questi ostacoli alla crescita economica. Solvay è un gruppo chimico e farmaceutico internazionale con sede a Bruxelles. Il Gruppo occupa oltre 30.000 persone in 50 paesi. Nel 2002 il Gruppo ha realizzato un fatturato consolidato di 7,9 miliardi di Euro, generato dai suoi quattro settori: Chimico, Farmaceutico, Materie Plastiche, Trasformazione Materie Plastiche. Solvay Sa fa parte delle cento principali azioni europee che compongono l'indice Euronext 100. 

BUSTO ARSIZIO, CASSANO MAGNAGO E RESCALDINA TRE SEDI IN TRE ANNI NEL FUTURO DELLA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE 
Busto Garolfo, 9 luglio 2003 - Busto Arsizio a ottobre, Cassano Magnago nel 2004 e Rescaldina nel 2005: questo il piano di apertura di nuove filiali della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che in questi giorni, dalle colonne del suo periodico "La Voce", rilancia i capisaldi del suo piano strategico triennale. Un documento complesso, sicuramente ambizioso, che è stato redatto con l'aiuto di Paolo Innocenti, che è il responsabile del servizio studi e strategie della federazione lombarda della Bcc e che è stato presentato in anteprima ai soci nel corso dell'assemblea annuale del 25 maggio scorso. "Le fasi della crescita della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate si possono riassumere in tre momenti -spiega il presidente della banca, Silvano Caglio-. Nel 1999 l'aggregazione delle Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate; nel triennio 2000-2002 il consolidamento e la riorganizzazione; nel prossimo triennio, cioè fino al 2005, la crescita dimensionale e il rilancio commerciale. Ci attendono dunque tre anni importanti, di grande lavoro, duante i quali la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate intende diventare un attore attivo nel complesso gioco dello sviluppo e del rilancio territorio dell'Altomilanese e del Varesotto". Sei le strade indicate nel piano strategico per centrare gli obiettivi. 1. Il progetto sociale verso la comunità locale. Con il Progetto Soci, che viene considerato uno dei capisaldi di questo nuovo impegno, e l'attenzione a tutti i nuovi fermenti di idee e di iniziative che emergono dal territorio, con particolare cura alle piccole-medie imprese, agli artigiani e alle famiglie. In questa chiave vanno lette tutte le iniziative che, sulla scorta dell'Ad8 (il mutuo per le adozioni internazionali) e del Non6Solo (l'anticipazione dei futuri emolumenti ai dipendenti della Rimoldi Necchi), verranno messe in atto nei prossimi mesi. 2. Il potenziamento dei controlli interni. Con la mappatura e razionalizzazione dei processi organizzativi aziendali e l'implementazione dei controlli di linea, al fine di centrare l'obiettivo di un sistema di controlli interni sempre più integrato alle attività operative. 3. La valorizzazione del personale dipendente. Attraverso la formazione e il sistema incentivante. Sulla formazione, in particolare, Innocenti spiega che "l'obiettivo è quello di continuare l'attività esterna, a cui è stata data la giusta importanza soprattutto negli ultimi due anni, e attivare una serie di corsi interni". 4. La crescita dimensionale e lo sviluppo territoriale, che con l'apertura delle tre filiali punta ad avvicinare sempre più il territorio dell'Altomilanese a quello di Varese: "la nostra ambizione -sono ancora parole di Caglio- è quella di diventare sempre più la banca di riferimento per questo territorio". 5. Il miglioramento della qualità del portafoglio credito. L'obiettivo è quello di mitigare il livello di rischiosità, operando per velocizzare e rendere più efficace il recupero delle sofferenze pregresse, affinando il processo di selezione dei crediti e rendendo più capillare il monitoraggio delle posizioni affidate. 6. L'aumento in redditività ed efficienza. Un traguardo che si raggiunge mediante l'intervento sui volumi, tassi e commissioni, nonché contenendo i costi. A tal fine si sta predisponendo un piano commerciale sia per la banca nel suo complesso, sia per la definizione delle politiche di aggressione nei territori di più recente presidio (Varese e Legnano) sia di nuovo insediamento (le aperture dei prossimi anni). Inoltre, riguardo ai costi, l'amministrazione sta procedendo a valutazioni sulla corretta allocazione delle risorse, alla razionalizzazione del patrimonio immobiliare e all'esternalizzazione di attività a basso valore aggiunto. 

ORGANI SOCIALI E DIREZIONE GENERALE DI BANCA POPOLARE DI BERGAMO SPA 
Bergamo, 9 luglio 2003 - Nella sua prima riunione del 1° luglio 2003, il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo S.p.A., banca rete controllata al 100% da Bpu Banca, ha provveduto a completare il quadro delle nomine alle cariche sociali. Gli organi sociali risultano così composti: Consiglio di Amministrazione: Presidente : Emilio Zanetti; Vice Presidenti : Giuseppe Antonio Banfi, Antonio Parimbelli; Amministratore Delegato : Guido Lupini; Consiglieri : Giampiero Auletta Armenise, Mauro Bagini, Gaudenzio Cattaneo, Mario Comana, Giacomo Fustinoni, Carlo Garavaglia, Paolo Lamberti, Gregorio Magnetti, Andrea Moltrasio, Raffaele Rizzardi, Giuseppe Vigorelli. Segretario del Consiglio di Amministrazione : Paolo Nava. Comitato Esecutivo: Emilio Zanetti, Giuseppe Antonio Banfi, Antonio Parimbelli, Guido Lupini, Giampiero Auletta Armenise, Mauro Bagini, Gregorio Magnetti. Collegio Sindacale: Ferruccio Rota Sperti (Presidente), Alberto Lanfranchi, Luigi Piantoni. Direzione Generale : Amministratore Delegato e Direttore Generale : Guido Lupini Vice Direttore Generale : Riccardo Sora. 

"GLOBALIZZAZIONE: REALTÀ CHE INCIDE PROFONDAMENTE ANCHE NELLE ECONOMIE LOCALI"
Brescia, 9 luglio 2003 - Oggi si terrà presso la Sala Conferenze Banca Lombarda, in Via Cefalonia 62, alle ore 15.45, il convegno sulla "Globalizzazione: realtà che incide profondamente anche nelle economie locali". L'incontro, organizzato dalla Fondazione Bresciana per gli Studi Economico-Giuridici e promosso in collaborazione con il Gruppo Banca Lombarda, vedrà la partecipazione di esponenti di spicco dell'economia bresciana e nazionale. In particolare i lavori saranno presieduti dal dr. Gino Trombi, Presidente di Banca Lombarda, mentre il saluto introduttivo sarà a cura del Presidente della Fondazione Bresciana per gli Studi Economico-Giuridici, dott. Enrico Broli. Seguiranno interventi che affronteranno il tema della globalizzazione sotto vari punti di vista: il prof. Sergio Zaninelli, Rettore Emerito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, illustrerà la "Globalizzazione: un fenomeno antico in continua espansione", il prof. Giacomo Vaciago, Direttore dell'Istituto di Economia e Finanza, sempre dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, parlerà circa "L'Italia tra globalizzazione economica, politica e finanziaria e l'integrazione delle economie locali" ed infine il dr. Pietro Bonazza, dottore commercialista, relazionerà sulla "Evoluzione dell'impresa per accelerate dinamiche in un mondo globalizzato". 

GANDALF: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA ESAMINATO LA NUOVA PROPOSTA PRESENTATA DA "SOCIETE FINANCIERE DE LUXEMBOURG S.A." 
Orio al Serio (Bg), 9 luglio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione riunitosi sotto la presidenza del dott. Giovanni Laterza ha esaminato la nuova proposta presentata da "Societe Financiere de Luxembourg S.A." per procura speciale dal dott. Paolo Scarfoglio Ferrara. Il Consiglio di Amministrazione ha preso in esame la nuova proposta della Societe Financiere de Luxembourg S.A. del 3 luglio 2003 concernente la sottoscrizione di azioni inoptate di aumento di capitale. Di seguito quanto indicato nella proposta pervenuta: a - "La società dichiara il proprio interesse alla sottoscrizione di un pacchetto azionario pari al 29,896% del capitale sociale aumentato quindi di 3.433.478 azioni Gandalf S.p.A., e comunque mai superiore al 29,9% nell'ambito dell'aumento di capitale della stessa deliberato dall'assemblea straordinaria della società in data 29 gennaio 2003 delle azioni inoptate a seguito dell'offerta ex art. 2441, comma 3 c.c. che il Consiglio di Amministrazione della società ha facoltà di collocare a terzi o soci che provvederanno alla sottoscrizione ed alla contestuale liberazione entro e no oltre il 31 dicembre 2003"; b - "La società qualora si addivenisse all'accordo dell'acquisto del pacchetto azionario suddetto si impegna a corrispondere il prezzo di Euro 7.897.000,00 pari al valore nominale di 2,3 euro per azione, per numero 3.433.478 azioni inoptate, mediante trasferimento in favore della società dei seguenti strumenti finanziari fino alla concorrenza del prezzo detto. A tal fine entro 7 giorni dal perfezionamento dell'accordo, si impegna a far pervenire una dichiarazione impegnativa di primaria banca brasiliana, la Capital Merchant Bank S.A. e a trasferire obbligazioni della Elettobras e Petrobras dell'importo di Euro 7.897.000 a titolo di pagamento per l'assegnazione di nuove azioni previe le necessarie procedure di stima e verifica;" c - "La società assume altresì l'impegno irrevocabile a conseguire entro 15 giorni lavorativi dalla perizia di stima delle predette obbligazioni, ulteriori obbligazioni dello stesso tipo e dunque Elettobras e Petrobras fino alla copertura dell'intero importo necessario a pagare l'intero prezzo del pacchetto azionario di cui si richiede l'acquisto." La Societe Financiere de Luxembourg S.A. prevede inoltre il mantenimento della Società alle quotazioni di Borsa e l'eventuale esclusione dall'obbligo dell'OPA da concordarsi con le autorità e l'ingresso di n° 4 consiglieri nel Consiglio di Amministrazione della Gandalf da loro indicati e l'ottenimento da parte delle società di leasing, delle banche e dei fornitori della rinegoziazione del debito della società. Il Consiglio di Amministrazione di Gandalf S.p.A., preso atto della proposta, osserva che: il numero di azioni che la Societe Financiere de Luxembourg S.A. ha interesse a sottoscrivere rappresenta il 29,896% dell'aumento di capitale deliberato dall'Assemblea degli azionisti del 29 gennaio 2003 e non del capitale sociale aumentato. Tale quantità, nell'ipotesi in cui l'aumento di capitale venisse sottoscritto e versato, rappresenterebbe il 32,625% del capitale successivo alla loro sottoscrizione; la delibera dell'Assemblea degli azionisti del 29 gennaio 2003 non escludeva la possibilità di sottoscrivere l'aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura o crediti. Le obbligazioni di qualunque tipo siano, sono sempre un titolo di credito e come tale un bene in natura. E' posto il principio che chi effettua tale conferimento deve presentare relazione giurata di esperto designato dal presidente del Tribunale ai sensi dell'art. 2343 c.c. Il Consiglio di amministrazione, al fine di verificare la natura e la tipologia delle obbligazioni offerte e concludere nel più breve tempo possibile l'accordo per la sottoscrizione da parte loro di n. 3.433.478 azioni, al prezzo di 2,3 euro per azione, ha dato incarico all'avv. Alberto Montanari, del foro di Milano, di rappresentare la società nelle trattative con la Societe Financiere de Luxembourg S.A. Gandalf non è a conoscenza dei soggetti che controllano la Societe Financiere de Luxembourg S.A. La Societe Financiere de Luxembourg S.A. non ha comunicato informazioni relative al piano industriale e questo fa presumere che condivida il piano industriale attuale della società, che ha visto il 21 giugno scorso l'avvio delle nuove rotte dallo scalo di Brescia-Montichiari. La proposta era valida sino alle ore 18.00 di ieri lunedì 7 luglio 2003. Entro tale termine il Consiglio di Amministrazione ha comunicato alla Societe Financiere de Luxembourg S.A. di aver dato mandato all'avv. Alberto Montanari, del foro di Milano, di rappresentare Gandalf nelle trattative con la Societe Financiere de Luxembourg S.A. e, ad oggi, Gandalf non ha ricevuto ancora risposta in merito. In relazione alla richiesta al sistema bancario di una proroga della validità degli accordi di rinegoziazione del debito, che prevedevano la cancellazione del 62% dell'esposizione in essere ed il rimborso per cassa della restante parte entro il 30 giugno 2003, al momento è pervenuta l'accettazione di Banca Unicredit al posticipo al 31 luglio 2003 della verifica della validità degli accordi sottoscritti, mentre da parte delle altre banche non sono ancora giunte risposte in merito. L'esposizione verso Banca Unicredit rappresenta circa il 10% dell'esposizione complessiva verso tutti gli istituti di credito Proseguono inoltre le trattative con le società di leasing per la cessione di n. 5 aeromobili attualmente in flotta. Si è conclusa la rinegoziazione dei contratti di leasing con la società austriaca Orest-Immorent, che ha determinato una plusvalenza netta di circa 2,9 milioni di euro. Proseguono inoltre le trattative con i fornitori per l'ottenimento della cancellazione parziale dei debiti. Il Consiglio di Amministrazione ha dato, inoltre, incarico al Presidente del Consiglio di Amministrazione, Dott. G. Laterza, di verificare la situazione patrimoniale della società e di procedere senza indugio, ove ne occorra, alla convocazione dell'assemblea straordinaria per le delibere ex art. 2447 e seguenti del c.c. 

LUFTHANSA OFFRE DUE NUOVE DESTINAZIONI INTERCONTINENTALI IN PARTENZA DALL'HUB DI MONACO: DUBAI E MIAMI 
Milano, 9 luglio 2003 - Buone notizie per i passeggeri Lufthansa: con l'orario invernale 2003/2004 la compagnia ha deciso di aumentare il numero di destinazioni a lungo raggio servite dall'hub di Monaco introducendo nuovi collegamenti per Miami e Dubai. "Abbiamo superato il momento più difficile della crisi e ci stiamo concentrando sul potenziamento dall'aeroporto di Monaco", ha commentato Ralf Teckentrup, Executive Vice President di Lufthansa Passenger Airlines. "Abbiamo deciso di reagire con prontezza e flessibilità ai primi segnali di ripresa e a nuove emergenti opportunità di mercato per assicurare ai nostri passeggeri un orario comodo", ha concluso Ralf Teckentrup annunciando anche il ripristino dei collegamenti da Monaco verso Johannesburg e Città del Capo, mete preferite nel periodo invernale. Con il nuovo orario invernale 2003/2004, in vigore dal 26 ottobre, i passeggeri in partenza dall'Italia potranno usufruire di ottime coincidenze via Monaco per le destinazioni di Dubai e Miami, che verranno servite giornalmente con un Airbus A340. Saranno invece sei le frequenze settimanali che collegheranno Monaco con Città Del Capo via Johannesburg. A pochi giorni dalla sua inaugurazione, il nuovo Terminal 2 di Monaco, riservato a Lufthansa e ai suoi partner, gestisce quasi lo stesso numero di voli operati in partenza dall'aeroporto di Francoforte verso le destinazioni europee e interne alla Germania. "Il nostro principale obiettivo sarà un incremento graduale del traffico intercontinentale in partenza dal nostro hub bavarese, ponendo basi solide per la sua crescita futura", ha concluso Ralf Teckentrup. 

NUOVO OMAGGIO DELLA FONDAZIONE ARENA AD AIR DOLOMITI 
Milano, 9 luglio 2003 - Grazie al successo riscontrato il 29 giugno, giorno d'avvio delle operazioni, venerdì 11 luglio alle ore 18.30 presso il nuovo Terminal 2 a Monaco di Baviera, gli artisti della Fondazione Arena di Verona, Milena Josipovic e Victor Garcia, accompagnati dalla pianista Michela Forgiane, si esibiranno nuovamente in un esclusivo concerto dedicato ai passeggeri Air Dolomiti in partenza per l'Italia. Air Dolomiti è presente a Monaco con uno stand dedicato ed ospita la Fondazione Arena quale partner e simbolo della città in cui le due realtà concentrano la propria attività. Lo stand allestito nella zona dedicata ai voli della Compagnia offre nelle prime due settimane di apertura del Terminal 2 un'opportunità di conoscere le due realtà più importanti del tessuto culturale ed economico veronese e sono aperte al pubblico in transito sullo scalo. Il personale Air Dolomiti fornisce un servizio di supporto e di informazione, grazie ad una parentesi prevolo, studiata in sintonia con il noto stile dell'accoglienza della Compagnia italiana: a tutti i passeggeri vengono offerti aperitivi e snack e possono esprimere un parere sulla Compagnia tramite questionari studiati ad hoc. L'inaugurazione del nuovo Terminal 2, dove verrà concentrata tutta l'attività Lufthansa/Star Alliance, è un evento di primissimo piano nel panorama economico europeo: lo scalo bavarese si appresta infatti a diventare l'hub di riferimento dell'Europa centro meridionale, quindi per l'Italia, e stima di raggiungere 50 milioni di passeggeri all'anno. Contributo allo sviluppo dello scalo, intenzionato a diventare hub per tutti i passeggeri del nord Italia sarà sicuramente l'intensificarsi dell'attività di Air Dolomiti e Lufthansa. 

EMIRATES VOLA A MOSCA E POTENZIA I VOLI SU DOHA (QATAR). IN REGALO SUI VOLI EMIRATES BUONI - SHOPPING PER IL DUTY FREE DI DUBAI 
Milano, 9 luglio 2003 - 8 luglio 2003 - Emirates, la compagnia aerea internazionale con sede a Dubai, ha inaugurato il primo volo su Mosca che sarà effettuato 5 volte alla settimana ed ha potenziato il servizio per Doha con 4 voli giornalieri. In omaggio per i passeggeri di tutte le classi di volo per/da Doha via Dubai, buoni shopping da spendere entro il 31 luglio al Duty Free. Il volo sulla destinazione numero 67 del network Emirates, cioè Mosca, farà scalo all'aeroporto di Domodedovo che, per la sua posizione ideale, incentiverà gli scambi commerciali e turistici tra Medio Oriente e Russia. Sarà effettuato con il moderno A330-200s configurato con 18 posti in classe First, 42 in Business e 183 in Economy, oltre a disporre di una capacità di trasporto merci di 15 tonnellate. Emirates favorirà l'esportazione russa di tecnologie, di beni di valore e della produzione manifatturiera russa già in costante e rapida crescita; tra le merci di importazione russa contrassegnate Fly Emirates, ci saranno invece prodotti farmaceutici, merci indiane e materiale tessile indonesiano. Già 8 russi fanno parte dell'equipaggio Emirates e altri 21 parlano la lingua: Emirates tuttavia sta assumendo 50 nuovi membri madrelingua per far sentire a proprio agio i passeggeri. Per chi invece vola dalla mediorientale Doha verso l'Europa dal 1 al 31 luglio, Emirates rilascia dei buoni omaggio da spendere nel Duty Free dell'aeroporto di Dubai, del valore di circa 250 Euro per la prima classe, 170 Euro per la business e 115 Euro per l'economy. I passeggeri in rientro da Doha sono da oggi serviti da collegamenti più comodi da/per l'Europa e il Medio Oriente, oltre che per destinazioni specifiche come Manila, Sydney e Johannesburg. Attualmente Emirates copre 67 città in 46 Paesi in Europa, Medio Oriente, Africa, Subcontinente Indiano e Asia Pacifica ed ha in programma di aggiungere al network diverse nuove destinazioni quest'anno: Auckland dal 1° agosto, Brisbane, Shanghai e Lagos entro l'anno. Il fiore all'occhiello della Emirates è senz'altro l'eccellente standard di servizi a bordo. Grazie ad un impeccabile addestramento dell'equipaggio, che proviene da oltre 90 Paesi diversi e provvede ai bisogni di una clientela internazionale, la compagnia aerea offre ai passeggeri di prima classe e di business un servizio extra lusso, check in più rapidi e agevolazioni per un servizio completo dai pasti all'intrattenimento. Ai passeggeri in classe economica si servono pasti da 5 portate, si consente l'uso di telefoni satellitari personali, fax e si offrono possibilità di intrattenimento superlative. Emirates ha recentemente annunciato il più grande ordine della storia dell'aviazione civile all'ultimo Salone dell'Aviazione di Parigi, aggiungendo 71 nuovi Airbus e Boeing del valore di 20 miliardi di Euro alla sua flotta in rapida espansione. E' attualmente il cliente di lancio più importante per due apparecchi innovativi ed ultra moderni, quali i jumbo A340-600 Hgw e gli A380 double-decker. 

LE PROPOSTE DELL'AUTORITÀ PER LE TARIFFE ELETTRICHE 2004-2007 POTRANNO ESSERE INVIATI PARERI E OSSERVAZIONI ENTRO IL 5 SETTEMBRE 2003 
Milano, 9 luglio 2003 - L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso un documento per la consultazione con le proprie proposte sulle tariffe elettriche che saranno in vigore nei prossimi quattro anni a partire dal 1 gennaio 2004. Le proposte dell'Autorità riguardano le voci di tariffa a copertura dei costi (fissi) da riconoscere alle imprese per le attività industriali di trasporto (trasmissione e distribuzione), misura e vendita dell'energia elettrica; è esclusa la componente a rimborso dei costi di combustibile che varia ogni tre mesi (costi variabili). Il documento è disponibile sul sito www.autorita.energia.it.I soggetti interessati potranno formulare osservazioni, suggerimenti e proposte alternative, per iscritto, entro il prossimo 5 settembre 2003. I recuperi di efficienza ottenuti negli anni 2000-2003, nei quali erano in vigore meccanismi tariffari incentivanti introdotti dall'Autorità nel 1999, saranno equamente ripartiti tra consumatori e imprese. Per gli anni successivi al 2004 i livelli delle tariffe saranno aggiornati con il meccanismo del price-cap, ossia adeguando le tariffe dell'anno 2004 per tenere conto dell'inflazione e degli obiettivi di recupero di produttività predeterminati, che, secondo le intenzioni dell'Autorità, saranno in linea con quelli già proposti nel 1999 (circa il 4% annuo di riduzione dei costi, in termini reali). Per la promozione della concorrenza, facilitata dalla separazione e trasparenza dei costi delle varie fasi del servizio, nel documento per la consultazione è proposta l'identificazione di corrispettivi separati per i servizi di trasmissione (rete nazionale), distribuzione, di misura (gestione e lettura dei contatori) e di vendita. La separazione dei costi della misura, oggi inglobati tra quelli della distribuzione, è una condizione necessaria per lo sviluppo in senso competitivo anche di questo segmento della filiera elettrica. Il documento per la consultazione descrive inoltre le proposte dell'Autorità per la regolazione tariffaria del servizio di fornitura ai clienti domestici. Per i clienti che non beneficeranno del regime di particolare protezione, per la cui definizione l'Autorità nel febbraio scorso ha avviato una separata consultazione, è proposto il graduale allineamento delle attuali tariffe, verso un'unica tariffa che rifletta i costi del servizio. L'Autorità ritiene necessario che tale processo di riallineamento sia completato prima dell'apertura del mercato domestico alla concorrenza, previsto per il primo luglio 2007 dalle nuove Direttive europee. Completano il documento le proposte in materia di regolazione tariffaria delle imprese operanti in isole minori non interconnesse, né direttamente, né indirettamente, alla rete di trasmissione nazionale. Anche in questo ambito l'Autorità intende introdurre schemi di regolazione, che pur riconoscendo le specificità del contesto, favoriscano recuperi di efficienza nell'erogazione del servizio. 

I RICERCATORI TEDESCHI RIESCONO A DECUPLICARE L'ELETTRICITÀ GENERATA DALLE CELLE A COMBUSTIBILE MICROBICO 
Bruxelles, 9 luglio 2003 - Alcuni ricercatori tedeschi sono riusciti a decuplicare la quantità di elettricità ottenuta dagli attuali sistemi di celle a combustibile microbico ("Microbial Fuel Cell" o Mfc), grazie all'impiego di un anodo di nuova progettazione e al contributo dei batteri stessi. Un team di scienziati dell'Università Ernst Moritz Arndt di Greifswald ha progettato una cella a combustibile sperimentale in grado di generare elettricità mediante l'alimentazione dei batteri, in questo caso l'Escherichia coli (E. coli), con lo zucchero. L'elettricità così prodotta è sufficiente ad alimentare un ventilatore medico o un'apparecchiatura simile. Durante la fermentazione, i microrganismi come l'E. coli trasformano lo zucchero in alcol, acidi e anidride carbonica. Inoltre, in condizioni anaerobiche è possibile produrre idrogeno, il quale viene utilizzato per generare elettricità, come in una cella a combustibile convenzionale. I ricercatori, spiega la rivista scientifica "Nature", hanno notato che il loro prototipo di cella a combustibile mostrava una potenza d'uscita di gran lunga superiore a quella che l'idrogeno, da solo, è in grado di generare. A loro avviso, ciò è dovuto alla progettazione innovativa dell'anodo che raccoglie le cariche elettriche. Le celle a combustibile microbico sviluppate a tutt'oggi si sono rivelate inefficienti, poiché gli anodi metallici vengono contaminati dai sottoprodotti del processo di fermentazione. La nuova progettazione utilizza, al contrario, un anodo al platino rivestito con un polimero conduttore, la polianilina, il quale rallenta notevolmente il processo di contaminazione. Il team ritiene, inoltre, che sia proprio questo rivestimento a consentire all'E. coli di trasferire gli elettroni direttamente all'anodo, ipotesi che sembra giustificare l'aumento di elettricità osservato. Se così fosse - e prima di dimostrare tale teoria saranno necessarie ulteriori ricerche - gli scienziati tedeschi potrebbero aver inconsapevolmente scoperto il segreto per una generazione efficiente di elettricità a partire dai batteri. 

CONTROGARANTITI FINANZIAMENTI PER 2.276 MILIONI DI EURO AD ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE LOMBARDE PER IL 2003/2004 REGIONE, UNIONCAMERE E ARTIGIANCREDIT REINVESTONO SULLE 250 MILA IMPRESE ARTIGIANE DELLA LOMBARDIA UTILIZZANDO L'INTERVENTO DELL'UE 
Milano, 9 luglio 2003 - 500 milioni di euro di controgaranzie nel 2002. L'attività di controgaranzia svolta da Artigiancredit, finalizzata al potenziamento dell'accesso al credito per artigiani e PMI lombarde, ha superato un portafoglio rischi in essere di 263 milioni di € riferiti a finanziamenti garantiti dai Confidi dal 1997 al 2002 per complessivi 2.276 milioni. In particolare, nel 2002 sono stati controgarantiti 486 milioni di € di cui 271 milioni in finanziamenti a breve, medio e lungo termine non finalizzati e controgarantiti al 25%, 164 milioni in finanziamenti controgarantiti al 40% e al 75%, riferiti rispettivamente a investimenti e nuove imprese, inseriti nel portafoglio Fei. I rapporti con il Fei Artigiancredit ha ottenuto dal Fei - Fondo Europeo per gli Investimenti - garanzie per circa 250 milioni di € sulla "facility" crescita e occupazione. Nel 2002 è stato firmato un nuovo contratto con il Fei sul Multi Annual Program della Comunità Europea che ha consentito la copertura delle pratiche fino al 31 dicembre. Dall'1.10.1999 al 31.12.2002 sono state inserite nel portafoglio Fei le garanzie rilasciate a più di 13.000 imprese, di cui 3.014 nuove attività, che hanno complessivamente ricevuto finanziamenti per oltre 431 milioni di € corrispondenti a un impegno di garanzia di Artigiancredit pari a 250 milioni di €. 2 milioni di euro dalla Regione Nel corso del 2002 la Regione Lombardia ha erogato la terza quota del fondo di garanzia, prevista dal piano di sviluppo, per un intervento complessivo di 2,066 milioni di € sulla Legge 17/90. Nel 2002 il patrimonio netto è passato da 6,193 a 6,696 milioni di €. Il totale delle attività da 6,853 a 7,592 milioni di euro con un incremento dell' 11% circa. Dalla sua costituzione (1997), Artigiancredit ha registrato perdite definitive su crediti ordinari, liquidate nel corso dei singoli esercizi, di 1,571 milioni di €, lo 0,26% del complessivo portafoglio controgarantito nel periodo 1997 - 2002. Progetti speciali Oltre ai crediti ordinari dei soci, nel 2002 sono stati controgarantiti al 40% 51 milioni di € di finanziamenti relativi al Progetto per il riequilibrio finanziario delle imprese per il quale Unioncamere Lombardia ha stanziato, dal 1997, 3,288 milioni di € di fondi di garanzia, consentendo l'attivazione di 290 milioni di finanziamenti. Sempre nel 2002, con il Programma Smart sono state finanziate 89 nuove imprese per circa 2,5 milioni di €. Il numero complessivo delle imprese finanziate con Smart dal 1998 è di 249 per 7,574 milioni di €. Ancora nel 2002, 187 finanziamenti ad altrettante imprese, per oltre 18 milioni di €, vanno fatti risalire all'attività di garanzia sulla Legge Regionale 34 (98 pratiche di finanziamento e 89 di leasing). Una sola insolvenza per 40.234 €. Nel settembre 2002 Artigiancredit ha partecipato al bando pubblico per la gestione del fondo Rischi previsto dalla misura 1.4 sottomisura b del Docup Ob. 2 - 2000/ 2006. Il 30 dicembre 2002 è stata pubblicata la graduatoria che assegna circa 2 milioni di € ad Artigiancredit per controgarantire i finanziamenti che i Confidi garantiranno all'80% alle imprese aventi sede in aree Ob. 2. Interventi per il biennio 2003/2004 Questi importanti risultati hanno aperto la strada a una nuova serie di interventi: Artigiancredit ha stanziato 6 milioni di € per il potenziamento dei fondi rischi indisponibili; la Regione Lombardia ha assegnato risorse al fondo di garanzia Artigiancredit per ulteriori 1,5 milioni di € sull'attività 2003; Artigiancredit Lombardia ha ottenuto nuovamente dal Fei, in questi giorni, la controgaranzia prevista dal Multi Annual Program. Richiesta avanzata con Artigiancredit Piemonte e Artigiancredit Emilia Romagna, con cui è stata costituita un'Associazione Temporanea d'Impresa; a fine maggio la Giunta lombarda ha approvato il nuovo regolamento di gestione e utilizzo del Fondo di Garanzia Regionale (ex L. 1068/64). Il fondo, che ha una dotazione di 20 milioni di €, è amministrato da Artigiancassa ed è gestito da un Comitato Tecnico di nomina regionale. Il regolamento prevede uno stanziamento di 7,5 milioni di € a favore dell'attività di controgaranzia dei rischi assunti dai Consorzi di 2° grado che controgarantiscono i rischi dei Confidi. Roberto Villa: "serenità e buon senso nelle decisioni da assumere in attesa dei grandi cambiamenti" "Complessivamente questa serie di interventi ci consente di programmare, con serenità, l'attività di controgaranzia per gli esercizi 2003 e 2004 - sottolinea il presidente Artigiancredit, Roberto Villa. Sarà un periodo di grandi cambiamenti che impongono, oggi, riflessioni e decisioni che trovano il loro naturale approccio nella necessità di regolamentare finalmente il settore del credito all'artigianato e alle Pmi, dotandolo di quella "legge quadro" da troppo tempo giacente in parlamento e nella verifica del punto di vista italiano su "Basilea 2". 

UNA STRATEGIA COMUNE DI IMPRESE E LAVOARTORI PER PREVENIRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO OLTRE 500 TRA RESPONSABILI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA HANNO PARTECIPATO A MILANO IN ASSOLOMBARDA A UNA CONVENTION 
Milano, 9 luglio 2003 - Lavorare fianco a fianco imprese, lavoratori, istituzioni, per diffondere una cultura della prevenzione e della responsabilità: senza contrapposizioni e pregiudizi ideologici, per fronteggiare e prevenire gli infortuni sul lavoro. E' questo il messaggio che emerge dal "Safety Day" organizzato da Assolombarda e dall'Organismo paritetico promosso dall'Associazione imprenditoriale con Cgil, Cisl e Uil. Obiettivo della giornata di lavoro e di analisi era del resto proprio quello di favorire il confronto e il dialogo, partendo dalla presentazione di casi concreti, e di richiamare l'attenzione degli attori sociali e istituzionali sulla necessità di meglio finalizzare le azioni di prevenzione. Al mattino i lavori sono stati introdotti dalle relazioni di Roberto Polli, Direttore Generale di Assolombarda, Giorgio Roilo, Segretario generale della Camera del Lavoro di Milano e di Marco Frey, dell'Iefe Università Bocconi e sono poi proseguiti in quattro affollati workshop. Nel pomeriggio, i lavori hanno visto prima l'esposizione sintetica delle idee e dei suggerimenti emersi dal lavoro dei gruppi e poi una tavola rotonda intitolata "Una strategia per la prevenzione sui luoghi di lavoro", a cui sono intervenuti: Michele Perini, Presidente di Assolombarda, Maria Grazia Fabrizio, Segretario Generale Cisl, Vittorio Carreri, dell'Assessorato alla Sanità Regione Lombardia, Massimo Buscemi, Assessore Sicurezza, Polizia locale e Protezione civile della Regione Lombardia e Paolo Onelli, Direttore generale della tutela della condizioni di lavoro - Ministero del Welfare. "A Milano, dall'entrata in vigore del decreto legislativo 626 del '94 è stato fatto un grande lavoro per diffondere la cultura della partecipazione e della responsabilità", ha affermato Michele Perini, "perché siamo convinti che la tutela dell'incolumità fisica del lavoratore sia un elemento di civiltà e un impegno prioritario e ineludibile per le imprese: la tutela dell'uomo è prima di tutto un fatto etico e non può che essere un impegno di tutti". Michele Perini e Giorgio Roilo Con Cgil, Cisl e Uil di Milano Assolombarda ha costituito una Commissione paritetica sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che ha assicurato una corretta e univoca lettura dei dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali e ha promosso numerose iniziative di sensibilizzazione, formazione e informazione. "Dal 1997 ad oggi", ha spiegato Roberto Polli, Direttore generale di Assolombarda, "abbiamo generato 107 seminari gratuiti di informazione, con 7.897 partecipanti; abbiamo proposto 280 corsi di formazione specifici (di cui 133 dedicati esclusivamente ai Rspp), per un totale di 4.651 partecipanti con 8.160 ore di aula e abbiamo pubblicato sei "Quaderni della sicurezza". Infine, insieme al sindacato, abbiamo attivato per i Responsabili dei lavoratori per la sicurezza 106 corsi, con 3.064 partecipanti e 6.340 ore di aula. Anche la Convention odierna", ha concluso Polli, "è stata poi un'altra occasione importante per confrontare le esperienze maturate, per evidenziare i problemi e soprattutto per raccogliere proposte di soluzione". In merito ai dati resi noti oggi dall'Inail sugli infortuni sul lavoro nel 2002, il Presidente di Assolombarda Michele Perini ha commentato: "Anche un solo infortunio mortale rappresenta una sconfitta e richiede un'analisi attenta da parte di tutti. Il problema degli infortuni è troppo importante sotto ogni punto di vista - umano, sociale ed economico - per essere affrontato superficialmente. Comunque i dati diffusi oggi dall'Inail mi sembrano evidenziare nell'industria un positivo calo dell'indice degli infortuni ogni mille occupati, che scende da 45 a 43,7. Un altro elemento che mi ha colpito è il trend ascendente dei cosiddetti 'infortuni in itinere', di quegli incidenti cioè che avvengono nel percorso tra l'abitazione del lavoratore e il luogo di lavoro. E' chiaro che si tratta di eventi che spesso sfuggono al controllo delle aziende e che vanno ascritti ad altre cause, come il crescente rischio della circolazione. Infine, una considerazione che deve far riflettere tutti: il maggior rischio infortunistico si concentra in determinati settori e soprattutto nel mondo del 'sommerso'. E' lì che occorre intervenire con coraggio e senza esitazioni". 

SICUREZZA DEI PRODOTTI ELETTRICI: LA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO PUNTA SULLA PREVENZIONE 
Milano, 9 luglio 2003. Salvaguardia delle imprese del settore elettrico e tutela della salute e della sicurezza dei consumatori: sono questi gli obiettivi della convenzione firmata tra la Camera di Commercio di Milano e Imq, l'Istituto Italiano del Marchio di Qualità. La Camera di Commercio ha avvertito l'esigenza di rendere più efficaci i controlli sul mercato, a favore di una "concorrenza leale", costruita sul rispetto da parte di tutti gli operatori dei requisiti di sicurezza comunitari. In un mercato di rilievo quale quello dei prodotti elettrici - contraddistinto da una produzione nazionale di elevata qualità, un interscambio positivo nei confronti di tutte le aree mondiali, ma anche "minacciato" da dati allarmanti sul fenomeno della contraffazione e della non conformità ai requisiti di sicurezza -. "Nello svolgimento dell'opera di vigilanza sulla sicurezza dei prodotti immessi sul mercato - dice Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano - abbiamo sentito l'esigenza di migliorare l'efficacia dei controlli. Per fare questo abbiamo ritenuto opportuno istituire un accordo di collaborazione con Imq, uno degli enti più rinomati in Italia, riconosciuto quale organismo notificato per la verifica della conformità dei prodotti elettrici ai requisiti di sicurezza. La Camera di Commercio è attiva nella regolazione del mercato e nella tutela dell'impresa e del consumatore. Per quanto riguarda il materiale elettrico abbiamo reso disponibile una nuova sezione del sito internet www.mi.camcom.it con informazioni e normative". In concreto, la convenzione tra la Camera di Commercio di Milano e Imq prevede un apporto dell'Istituto Italiano del Marchio di Qualità all'attività di vigilanza della stessa Camera di Commercio, attraverso l'esecuzione di prove e verifiche su prodotti elettrici prelevati dal mercato, un supporto tecnico costante e un programma di formazione mirato a fornire ai soggetti che effettuano i controlli sul campo un bagaglio di conoscenze tali da facilitare l'individuazione di prodotti non conformi. L'Istituto Italiano del Marchio di Qualità è un'associazione senza scopo di lucro che opera per la diffusione della cultura della qualità e della sicurezza nonché come ente di certificazione per accertare la rispondenza di apparecchi e materiali elettrici e a gas ai requisiti di sicurezza. "La convenzione firmata con la Camera di Commercio di Milano - afferma Giorgio Scanavacca, Presidente dell'Imq - è un esempio di come la collaborazione tra enti deputati alla regolazione del mercato e Imq, ente di certificazione, possa favorire la moralizzazione del settore. Ciò attraverso l'eliminazione dei materiali scadenti e la riduzione degli sprechi, la valorizzazione della qualità e della competitività delle aziende, il miglioramento continuo del sistema produttivo e del libero scambio anche attraverso la lotta alla contraffazione". 

ANCHE IN IRAQ LE PREVISIONI BIOMETEOROLOGICHE AL SERVIZIO DELLO SVILUPPO AGRICOLO
Roma, 9 luglio 2003 - A tre mesi dalla fine del regime di Saddam Hussein, l'Iraq è ancora teatro di guerriglia. Ma nonostante gli attentati sono moltissimi i programmi avviati per risollevare le sorti della popolazione irachena. Tra questi anche un'importante iniziativa in cui è coinvolto l'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze (Ibimet-Cnr), che ha offerto il suo supporto scientifico e tecnico per la ricostruzione di una rete agrometeorologica tesa a migliorare la produttività del Nord del Paese (unità di Dohuk, Erbil e Sulaimaniyah) e in seguito anche del resto dell'Iraq. "Si tratta di un programma ambizioso - spiega Francesco Sabatini, che cura i corsi di formazione nei paesi in via di sviluppo per l'ibimet-Cnr - dato che nell'Iraq del Nord le necessità sono enormi e molte infrastrutture devono essere ricostruite". È in questo ambito che, con il programma "Oil For Food" F.A.O. Dp Vi del 1999, l'Istituto del Cnr ha contribuito a razionalizzare la gestione dell'acqua e dell'irrigazione. "Quando l'attività è partita - continua Eleonora Cossi, che cura il settore di comunicazione dell'Ibimet - nella zona coperta dal Progetto erano in funzione solo 6 stazioni meteorologiche, tutte dell'Omm (Organizzazione Meteorologica Mondiale) e dipendenti da Bagdad. In seguito, queste sono state integrate da una rete agrometeorologica composta da 22 stazioni tradizionali, 34 pluviometriche e 15 meteorologiche automatiche, di cui l'Ibimet deve garantire l'efficienza". In questo modo gli esperti saranno in grado di individuare le coltivazioni più adatte al tipo di terreno e di identificare i tempi di semina più appropriati, a tutto vantaggio della produttività agricola. Un altro aspetto interessante del programma per l'Iraq riguarda la formazione di personale locale. L'Ibimet, infatti, è stato riconosciuto dall'Omm come "Regional Meteorological Training Centre for the VI Region" e in questa veste organizza corsi internazionali di formazione per i Paesi in via di sviluppo. "Il nostro scopo - conclude Francesco Sabatini - è quello di promuovere, come già è stato fatto in Barhein, Iran e Marocco, corsi di formazione sull'uso di queste stazioni meteorologiche, per consentire alla popolazione irachena di iniziare a rendersi indipendente e dare un nuovo impulso allo sviluppo del Paese". 

IN AZIONE I "CONTROLLORI" DELLA QUALITÀ DEL MARE AL VIA "MARE PULITO 2003" 
Roma, 9 luglio 2003 - I "controllori" della qualità del mare italiano in azione anche nell'estate del 2003. E' scattata infatti l'Operazione "Mare Pulito" che dal primo maggio fino al 15 settembre vede 10.000 uomini dell'Arma dei Carabinieri impegnati per assicurare agli italiani un mare più sicuro attraverso un'azione di controllo e monitoraggio di mare, coste, isole minori, laghi e fiumi italiani per un totale di 556 comuni interessati. Le prime notizie sul fronte dell'illegalità sono incoraggianti: gli illeciti ambientali finora rilevati sono infatti in calo rispetto all'anno precedente. Quest'anno inoltre c'è anche un sorvegliato speciale, il fiume Sarno con i suoi depuratori, le sue industrie conciarie e conserviere. L'operazione "mare Pulito 2003" è stata presentata oggi dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli e dal Comandante dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, colonnello Giuseppe Rositani. "I primi dati di quest'anno - ha dichiarato il Ministro Matteoli - ci confermano che controlli efficienti, rigorosi e mirati sono il miglior deterrente contro gli illeciti ambientali. La diminuzione delle infrazioni, registrata ormai da due anni, è un indicatore importante che ci conforta della bontà della strategia adottata. Sapere che il mare è controllato e che le infrazioni sono in calo è anche un segnale tranquillizzante per chi si appresta ad andare in vacanza". "I risultati conseguiti - ha aggiunto il colonnello Rositani - premiano il nuovo modello di pianificazione adottato che vede nella integrazione delle attività di monitoraggio e controllo, cui va associato il coinvolgimento dei cittadini attraverso le segnalazioni al numero verde di questo comando, un sicuro deterrente alla illegalità ambientale". Si conferma l'andamento positivo che vede una costante riduzione degli illeciti ambientali rilevati nell'azione di controllo alla illegalità diffusa ed alle fonti di maggiore inquinamento come i depuratori, gli scarichi industriali e le discariche. Nei primi due mesi di controlli del 2003, maggio e giugno, le infrazioni riscontrate sono state del 22,7%, contro il 25% dello scorso anno e addirittura il 48% del 2001. Su 926 controlli eseguiti a maggio e giugno, sono stati 210 quelli fuori norma. In particolare sono stati controllati 505 depuratori e 106 sono risultati fuori norma e 40 discariche con solo 5 non conformi. I controlli fatti dai carabinieri contrastano la illegalità diffusa attraverso un check up accurato delle violazioni ambientali che riguardano stabilimenti balneari, campeggi, ristoranti, discoteche ecc, e nello stesso tempo verificano e controllano in modo permanente i principali indicatori di pressione ambientale presenti nella fascia costiera con particolare riferimento ai depuratori e alle discariche. Queste le forze in campo per questa edizione di "Mare Pulito 2003": 10.000 Carabinieri, 17 sezioni del Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, 71 comandi provinciali, 172 comandi di compagnia, 640 comandi di stazione. Questa vera e propria task force per il mare potrà contare anche del supporto delle specialità dell'Arma: natanti, elicotteri, subacquei. Ventuno fiumi e 20 laghi esaminati per un anno in cerca di illeciti. Queste le operazioni "Amico Fiume 2" e "Lago Blu" che hanno impegnato il Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente nel 2002. Per i 21 fiumi presi in esame (Bormida, Marmora, Grembo, Inarco, Brenta, Cellina, Vara, Panaro, Ombrone, Maroggia, Metauro, Aniene, Sangro, Tappino, Sele, Lete, Lato, Basento, Crati, Belice, Tirso) il livello di illegalità riscontrato è stato del 14,2% (332 controlli con 47 fuori norma). L'indagine si è sviluppata attraverso la verifica degli impianti di depurazione e le discariche presenti nel 288 comuni su cui si svolgono i corsi di acqua . Per otto fiumi ( Marmora, Brenta, Cellina , Vara, Maroggia, Metauro, Aniene, Lato) non sono state riscontrate infrazioni. I 20 laghi sotto controllo (D'Orta, Place Moulin, Iseo, Santa Giustina, Santa Croce, Sauris, Osiglia, Valle Bertuzzi, Massaciuccoli, Trasimeno, Polverina, Salto, Bomba, Guardialfiera, Fusaro, Varano, Ponte Fontanelle, Ampollino, Pozzillo e Omodeo) presentano un livello di illegalità ambientale pari al 21% . Anche in questo caso sono stati controllati i depuratori e le discariche che insistono sugli 88 comuni su cui si estendono i bacini. Per nove laghi non ci sono stati controlli fuori norma. Quest'anno viene avviato un "controllo specialistico" sul Sarno, uno dei fiumi più critici d'Italia. Il controllo e monitoraggio include il bacino del Sarno, il Torrente Solofrana, il Torrente Cavatola e i bacini vesuviani. In particolare i Carabinieri sono al lavoro su 50 ambiti comunali su cui sono presenti 270 filiere di maggiore pressione ambientale. In particolare 94 industrie conciarie, 21 industrie farmaceutiche, 10 industrie metalmeccaniche, 95 industrie conserviere, 50 depuratori pubblici. I controlli fatti hanno messo in luce un livello di illegalità pari al 39% (su 82 controlli sono stati 32 quelli non conformi). Per segnalare le aggressioni all'ambiente i cittadini potranno chiamare il Numero Verde del Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (800-253608). A questo numero sarà anche possibile ottenere informazioni in materia di tutela e sicurezza ambientale. In un anno e mezzo sono pervenuti al Numero Verde 1.167 messaggi da parte dei cittadini e ben 974 hanno segnalato illegalità ambientali che hanno richiesto l'intervento dei Carabinieri. Il maggior numero di segnalazioni, a parte le richieste di informazioni, hanno riguardato la flora e la fauna, le discariche abusive, le emissioni in atmosfera e l'abusivismo edilizio. 

CONFERENZA EUROPEA SULL'AQUACOLTURA 2003, TRONDHEIM (NORVEGIA) 
Trondheim, 9 luglio 2003 - La Società europea d'acquacoltura (Eas) sta organizzando l'edizione 2003 della conferenza europea sull'aquacoltura, dal titolo "Oltre la monocoltura", che si svolgerà a Trondheim (Norvegia) dall'8 al 12 agosto. La manifestazione riunirà scienziati, produttori, imprenditori, consumatori, gruppi ambientalisti e rappresentanti dei governi nazionali, al fine di esaminare le soluzioni per uno sviluppo sostenibile del settore dell'aquacoltura e gli ostacoli potenziali. Importanti relatori potranno condividere le proprie conoscenze con ricercatori, acquacoltori, responsabili politici e rappresentanti del pubblico. Si auspica che la conferenza sia l'occasione per rendere più vivace il dibattito e consentire il collegamento in rete. Infolink: http://www.easonline.org/agenda/en/AquaEuro2003/default.asp 

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