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11 LUGLIO 2003
pagina 1
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L'"INIZIATIVA PER LA
CRESCITA": STIMOLARE GLI INVESTIMENTI NELLE RETI TRANSEUROPEE E NEI
PRINCIPALI PROGETTI DI R&S
Bruxelles, 11 luglio 2003 La
Commissione ha delineato il 9 luglio il proprio pacchetto globale di misure
finanziarie e normative dirette a promuovere gli investimenti nelle Reti
transeuropee (Ten) e nei principali progetti di Ricerca e sviluppo
(R&S): l'iniziativa per la crescita. Gli ostacoli che si frappongono
all'aumento degli investimenti privati in questi due campi sono molteplici e
complessi e potranno essere superati solo se gli Stati membri dell'Unione
europea adotteranno un'impostazione di lungo termine, sviluppando politiche
credibili che consentano di superare gli ostacoli di natura tecnica e
normativa che impediscono l'accelerazione degli investimenti in questi
settori. I governi sono invitati a rivedere i loro programmi di entrata e di
spesa, a riorientare la spesa pubblica verso investimenti che favoriscano la
crescita, cercando di incrementare l'effetto leva degli investimenti
privati. I finanziamenti comunitari devono dirigersi maggiormente sui
progetti ad alta priorità e la Banca europea per gli investimenti (BEI)
deve fornire un sostegno attraverso gli strumenti necessari per accompagnare
questo sforzo. L'"Iniziativa per la crescita" fa seguito alle
conclusioni del Consiglio europeo di Salonicco e si basa sul lavoro di
preparazione svolto dalla Commissione dopo il Consiglio di primavera, nei
rispettivi settori. Delle proposte più dettagliate, in cooperazione con la
BEI, verranno presentate in tempo per il Consiglio europeo di ottobre. La
Presidenza italiana ha incluso fra le proprie priorità il coordinamento
delle varie formazioni del Consiglio interessate e la preparazione del
sostegno politico che risulta fondamentale perché questa importante
iniziativa possa dare risultati concreti. Il Presidente della Commissione
europea Romano Prodi ha dichiarato: "L'"Iniziativa per la
crescita" intende dare un forte segnale della capacità di della
governance economica dell'Unione nel rafforzare la fiducia nel potenziale
dell'economia europea e consolidare la crescita economica. La necessità di
un'iniziativa nel settore delle infrastrutture Ten e della R&S era già
stata evidenziata nella relazione di primavera della Commissione. Ma
l'Iniziativa sviluppa una maggiore attenzione su questa materia. Nel momento
in cui l'economia europea sta uscendo da un periodo prolungato di crescita
lenta dobbiamo dimostrare che possiamo lavorare assieme con determinazione
per creare le basi della crescita nei prossimi anni" Le reti
transeuropee Le priorità per le Reti transeuropee di trasporto erano già
state individuate tempo fa ma, al ritmo attuale, alla UE sarebbero necessari
altri 20 o 30 anni per raggiungere gli obiettivi di Lisbona in questo
settore. L'ampiezza della sfida è notevole. A titolo illustrativo, il
recente rapporto Van Miert, commissionato dalla Commissione europea,
presenta una stima del totale degli investimenti da finanziare: circa €
235 miliardi per le priorità su un fabbisogno totale di € 600 miliardi
per l'intera rete. Tali cifre vanno viste alla luce di una media di
investimenti di solo € 30 miliardi all'anno nel corso degli ultimi anni.
La Commissione ha analizzato gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo
delle TEN(1) e propone delle misure in grado di rimuoverli. L'analisi della
Commissione dimostra la necessità di definire meglio un quadro e le priorità
di una politica stabile in materia di trasporti, energia e tecnologia
informatica, nonché l'esigenza di affrontare aspetti come il diritto
societario o gli appalti pubblici che possono ostacolare la partecipazione
di privati a progetti di ampio respiro. A questo riguardo è importante
ricordare le proposte in arrivo da parte della Commissione sulla direttiva
"Eurobollo" sui pedaggi per le infrastrutture e le nuove linee
direttrici TEN che tengono conto dei risultati del Gruppo Van Miert.
Inoltre, il prossimo Libro verde sugli aspetti normativi della
collaborazione pubblico-privato dovrà affrontare tutti gli ostacoli di tipo
normativo esistenti in questo settore. Per quanto riguarda il finanziamento,
a parere della Commissione sussiste la evidente necessità di mobilitare e
coordinare le fonti di finanziamento UE esistenti. Tale obiettivo può
essere raggiunto: (i) concentrando l'utilizzo dei fondi previsti dal
bilancio TEN in pochi progetti prioritari, (ii) promovendo il coordinamento
fra gli Stati membri dei vari aspetti finanziari e operativi concernenti i
progetti TEN, (iii) prendendo in esame la creazione di un fondo di garanzia
europeo per i suddetti progetti che permetta di condividere i rischi con
investitori privati. Inoltre, la BEI potrebbe fornire un sostegno attraverso
strumenti finanziari mirati alle necessità specifiche dei progetti in
questione. Infine, gli Stati membri dovrebbero trarre vantaggio dalla
revisione di medio termine di quest'anno dei programmi sostenuti dai Fondi
strutturali e dalla allocazione della riserva di risultato nel 2004 allo
scopo di riesaminare le necessità di investimento. Principali progetti di
R&S Nonostante gli appelli dell'UE all'attuazione degli obiettivi di
Lisbona, l'Europa continua a segnare il passo per quanto riguarda sforzi e
risultati in materia di ricerca. Le iniziative di ricerca congiunta, le reti
di eccellenza e i programmi in settori come le scienze biologiche e
l'energia rinnovabile, sono di vitale importanza per una crescita
sostenibile, la coesione e l'ambiente in Europa. Tuttavia la spesa pubblica
destinata alla ricerca è in realtà diminuita dall'anno scorso. Inoltre, le
grandi società europee svolgono il 40% della loro attività di ricerca
fuori dell'Europa e centinaia di migliaia dei nostri più dotati ricercatori
scelgono di lavorare negli Stati Uniti. Gli sforzi intrapresi dalle autorità
degli Stati membri e dai diretti interessati mancano di un coordinamento
mentre le capacità nazionali sono spesso frammentate e insufficienti a
creare la massa critica necessaria per centri di eccellenza di livello
mondiale. L'interesse che possono suscitare gli investimenti nella ricerca
viene criticamente minato dagli ostacoli di tipo normativo e tecnico
sussistenti in questo settore. Nel quadro della "Iniziativa per la
crescita" la Commissione auspica lo sviluppo di un'agenda europea per
la ricerca avanzata connessa alla sicurezza globale e di un quadro giuridico
per gli investimenti di capitale di rischio nei settori della R&S. Anche
la semplificazione delle procedure in materia di aiuti di Stato alle piccole
e medie imprese (PMI), che verrà adottata entro la fine del 2003, dovrebbe
offrire un contributo in questo campo. Per quanto riguarda il finanziamento,
il programma della Commissione "Investire nella ricerca: un piano
d'azione per l'Europa" propone una roadmap dettagliata per ottenere un
incremento della spesa pubblica e privata connessa alla ricerca nell'Unione.
L'"Iniziativa per la crescita" mira ad accelerare la costituzione
e lo sviluppo di "Piattaforme tecnologiche europee" in settori
chiave come l'idrogeno, l'energia fotovoltaica, le nanotecnologie, la
genomica e i trasporti aerei e ferroviari. Essa mira inoltre a promuovere la
costituzione di partenariati di finanziamento di sufficiente massa critica
in grado di associare le risorse del programma quadro UE in materia di
ricerca, la BEI e le fonti di finanziamento nazionali.
IL COMMISSARIO MONTI SI COMPIACE DELLA
FIRMA DI UN ACCORDO UE-GIAPPONE NEL SETTORE DELLA CONCORRENZA
Bruxelles, 11 luglio 2003 - L'Unione europea e il Giappone hanno firmato
quest'oggi un accordo che potenzierà la cooperazione fra le rispettive
autorità della concorrenza, nell'interesse delle imprese e dei consumatori
in entrambe le giurisdizioni. Si tratta del terzo accordo del genere firmato
dall'Unione, dopo quelli conclusi con Stati Uniti e Canada. "Questo
accordo segna una tappa importante nella cooperazione tra l'Unione europea e
il Giappone", ha dichiarato il commissario Mario Monti. "È con
entusiasmo che consideriamo l'avvio di una nuova èra di più intensa
collaborazione rafforzata con l'autorità giapponese garante della
concorrenza (Japan Fair Trade Commission), dato che questa cooperazione
proficua si rivelerà per le imprese che operano su entrambi i mercati,
oltre che per i consumatori". Per conto dell'Unione, è nel 1999 che la
Commissione aveva proposto l'accordo. L'Unione europea e il Giappone hanno
firmato un accordo che inquadra la cooperazione fra la Commissione europea e
l'autorità giapponese garante della concorrenza. L'accordo prevede la
reciproca notifica dei provvedimenti esecutivi che possono incidere su
interessi di rilievo dell'altra parte. La Commissione informerà per esempio
regolarmente il suo omologo giapponese circa eventuali procedure di
concentrazione o di altro tipo nei confronti di imprese giapponesi, nonché
qualora attività anticoncorrenziali vengano riscontrate in Giappone. Le
autorità giapponesi faranno altrettanto. L'accordo prevede una
collaborazione per coordinare i provvedimenti esecutivi, nella misura in cui
ciò sia compatibile con le rispettive legislazioni. A norma dell'accordo,
qualora sul territorio della controparte vengano constatati comportamenti
anticoncorrenziali, l'Unione e il Giappone possono chiedere che l'altra
parte prenda provvedimenti esecutivi. La cooperazione internazionale in
materia di lotta contro i cartelli risulterà potenziata, e si terranno
regolari contatti per discutere le strategie politiche e definire le
iniziative prioritarie. Si tratta del terzo accordo di cooperazione concluso
dall'Unione. Esso ricalca quelli già in vigore con gli Stati Uniti e con il
Canada. Analogamente a questi ultimi, esso non permette lo scambio di
informazioni confidenziali, tranne con l'esplicita autorizzazione delle
imprese interessate. Rinunce del genere sono comunque prassi comune
nell'ambito del controllo sulle concentrazioni. Il commissario Monti aveva
evocato per la prima volta l'idea di un accordo durante una visita in
Giappone nell'ottobre 1999. Quindi, nel giugno 2000 il Consiglio dei
ministri ha dato mandato alla Commissione per intavolare negoziati col
governo giapponese. Un progetto di accordo è stato siglato nel giugno 2002,
approvato poi dal Parlamento europeo nello stesso mese e dal Consiglio
europeo nel luglio 2003. L'accordo entrerà in vigore fra 30 giorni.
ASSEGNATO AL GOVERNO AUSTRIACO IL
PREMIO "EEUROPE 2003"
Bruxelles, 11 luglio 2003 - Help, l'iniziativa della Cancelleria federale
austriaca che propone una guida virtuale alle autorità, gli uffici e le
istituzioni dell'Austria, è uno dei vincitori del premio eEurope 2003 per
l'eGovernment. Il premio è stato consegnato dal commissario europeo Erkki
Liikanen durante una cerimonia ufficiale tenutasi il 7 luglio nel corso
della conferenza sull'eGovernment, alla presenza del premier italiano Silvio
Berlusconi e del suo ministro dell'Innovazione e delle Tecnologie Lucio
Stanca. Oltre 350 candidature sono pervenute per partecipare al premio, fra
le quali sono stati selezionati 65 progetti, centrati su temi quali il ruolo
dell'eGovernment nella competitività europea, l'e-cooperation fra i governi
europei, centrali e locali e una migliore qualità di vita per i cittadini
europei. A ritirare il premio a nome del progetto Help è stata Elisabeth
Dearing, direttrice amministrativa presso la Cancelleria austriaca, la quale
ha dichiarato al Notiziario Cordis che questo successo ha conferito al team
Help uno "slancio nuovo e forte". Il portale Help è una guida
virtuale che offre ai cittadini informazioni sulle situazioni di vita reale,
come la procedura da seguire per ottenere gli assegni familiari o per creare
un'impresa. I cittadini, inoltre, possono accedere ad una vasta gamma di
informazioni su altre procedure ufficiali, scadenze e tasse da pagare, nonché
ai moduli da compilare o scaricare. Quando fu varato nel 1997, il progetto
contemplava solo dieci "situazioni di vita", illustrate sul sito.
Da allora, il portale è stato arricchito e oggi prevede circa 200
situazioni. Oltre a fornire informazioni alle imprese ed ai cittadini
austriaci, il sito ha esteso i propri servizi anche ai cittadini stranieri
che desiderano stabilirsi o lavorare in Austria, nonché alle persone con
disabilità, consentendo loro di accedere ai documenti ufficiali in base
alle linee guida globali sull'accessibilità a Internet. Tuttavia, come ha
spiegato la Dearing al Notiziario Cordis, il concetto di proporre
"situazioni di vita" on line è già diffuso. "Ciò che
distingue il nostro portale è la completa integrazione della firma, del
pagamento e della consegna elettronici. Questo significa che l'intero
processo è totalmente elettronico. Inoltre, penso che siamo stati i primi
ad introdurre la firma mobile", ha affermato la Direttrice. Nell'ambito
del progetto Help, si è cercato altresì di promuovere l'utilizzo dei
servizi da parte dei cittadini di tutta l'Austria. Grazie alla
collaborazione delle tabaccherie e degli uffici postali, il team Help ha
potuto installare dei terminali nei comuni più isolati del paese. La
Dearing ritiene che rendere disponibili i servizi Help in questo modo sia
essenziale per il successo dell'eGovernment. La cooperazione e la
comunicazione con i cittadini e i partenariati sono stati determinanti per
la riuscita del progetto. "Disponiamo di una rete cooperativa molto
vasta che collega tutti i livelli di governo", ha affermato la Dearing,
spiegando che i costi di Help vengono ridotti al minimo grazie alla
cooperazione: "Tutti i nostri esperti presso i ministeri e perfino il
settore privato contribuiscono ai nostri servizi su base volontaria, poiché
vogliono far parte di Help". Nell'ambito del portale, inoltre, è stato
messo a punto un efficace meccanismo di feedback da parte dei cittadini
basato su un "libro degli invitati" virtuale e un questionario
utenti, per garantire un rapido miglioramento del sito in base ai commenti
espressi. Il consenso in merito ai vantaggi offerti da tali servizi e
applicazioni on line è cresciuto a tal punto che, in ottobre, i servizi
Help saranno estesi alla Repubblica Ceca, alla Slovacchia, all'Ungheria e
alla Slovenia. Interrogata sulle sfide che occorre ancora affrontare per una
completa attuazione dell'eGovernment in Europa, la Dearing ha citato la
necessità di migliorare la comunicazione con i cittadini, affermando che il
successo dell'eGovernment non si basa sulla tecnologia, ma sulla
"capacità di rendere più democratiche le autorità pubbliche,
attraverso una maggiore facilità di partecipazione dei cittadini al
processo legislativo e decisionale". Nella dichiarazione ministeriale
emessa l'8 luglio durante la conferenza sull'eGovernment, i ministri degli
Stati membri dell'UE attuali e futuri, dei paesi candidati e dell'EFfta
hanno sottolineato anch'essi la necessità di un coinvolgimento dei
cittadini, affermando che l'approccio dell'eGovernment deve essere
incentrato sui cittadini e le imprese, piuttosto che sulle formalità
amministrative. I ministri, pertanto, hanno condiviso la proposta della rete
delle amministrazioni pubbliche europee di elaborare raccomandazioni
organizzative su tale argomento. Essi, inoltre, hanno invitato la
Commissione a tener conto dei risultati della conferenza al momento della
preparazione dell'imminente comunicazione sull'eGovernment. http://www.help.gv.at/Help-FC.html
UNA RELAZIONE DI EUROSTAT RIVELA UN
AUMENTO DELLE RICHIESTE DI BREVETTI PRESENTATE ALL'UEB NEL SETTORE DELLE
TIC
Bruxelles, 11 luglio 2003 - Una nuova relazione della serie
"Statistiche in breve", pubblicata da Eurostat e dedicata alla
scienza e alla tecnologia, rivela che la percentuale complessiva di
richieste di brevetti nel settore delle tecnologie dell'informazione,
presentate all'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) dai paesi dell'UE, è
aumentata di oltre il doppio nel corso degli anni '90. Nel 1991, soltanto il
6,8 per cento delle domande avanzate all'Ueb dai paesi dell'UE si riferiva
al rilascio di brevetti nel settore delle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione (Tic). Fino al 2001 le richieste si sono incrementate di
una percentuale pari al 2,3, con le domande per il rilascio di brevetti nel
settore delle TIC che hanno rappresentato il 15,5 per cento di tutte le
richieste. Il tasso di incremento delle domande presentate all'Ueb dalle
società giapponesi e statunitensi nello stesso periodo è aumentato
rispettivamente di 1,3 e di 2 volte. Delle 9.421 domande di brevetti nel
settore delle Tic avanzate nel 2001 dall'UE, oltre il 90 per cento proveniva
da sei paesi solamente: Germania (29,9 per cento), Regno Unito (18,6 per
cento), Francia (15,3 per cento), Paesi Bassi (10,4 per cento), Svezia (8,9
per cento) e Finlandia (7,5 per cento). Tuttavia, se si considera il numero
di richieste di brevetti per milione di abitanti, la Finlandia è al primo
posto con 136 domande per milione, seguita dalla Svezia con 94 e dai Paesi
Bassi con 62. Le richieste di brevetti nel settore delle Tic presentate all'Ueb
dai futuri Stati membri rappresentano tuttora una quota relativamente bassa
rispetto al totale delle domande. Ciononostante, la percentuale complessiva
di richieste avanzate in questo settore ha superato la media comunitaria del
15,5 per cento, e più precisamente in Ungheria (21,2 per cento), a Cipro
(18,2 per cento) ed in Slovenia (17,9 per cento).
DA ID TECHNOLOGY PER IL GRUPPO BORSA
ITALIANA UN NETWORK CHE COLLEGA IN TEMPO REALE GLI OPERATORI DEL
MERCATO
Milano, 11 luglio 2003 - Niente più fax o telefoni per comunicare al
mercato, ma un sistema elettronico che mette in rete in tempo reale gli
operatori: Borsa, Consob, Società emittenti e Agenzie di stampa, per un
totale di circa 300 postazioni collegate. Il Gruppo Borsa Italiana, società
responsabile del funzionamento dei mercati finanziari italiani, è infatti
tra le prime realtà europee ad avere adottato una tecnologia proprietaria
per l'invio in formato elettronico delle informazioni rilevanti agli
operatori di mercato. Il Nis (Network Information System) è la soluzione
che Id Technology ha perfezionato per la società guidata da Massimo Capuano.
In particolare, un team di consulenti di Id Technology (affinity partner di
Open Text Corporation) e di Open Text, insieme al Gruppo Borsa Italiana, ha
gestito il progetto grazie al quale gli operatori di mercato possono inviare
i comunicati finanziari al Nis che fornisce la conferma dell'avvenuta
ricezione. Dopo 15 minuti, che è il tempo previsto dalla normativa per la
valutazione della diffusione dell'informativa, il Nis controlla che il
comunicato abbia effettivamente raggiunto almeno due agenzie di stampa (ma
sono oramai una decina quelle collegate), dopodiché sul sito di Borsa
Italiana www.borsaitaliana.it
il testo viene inserito negli avvisi di Borsa. Sono evidenti i vantaggi in
termini di velocità e disponibilità dell'informazione introdotti dal nuovo
sistema, che annulla i rischi derivanti dalla classificazione e della
registrazione manuale delle notizie, come avveniva in passato. Il mercato
oggi, non essendo più concentrato fisicamente a Piazza Affari, non può
prescindere da Internet per la comunicazione. Il volume delle comunicazioni
aumenta di anno in anno: basti pensare che le società quotate sono circa
280 e che nel 2002 gli avvisi di borsa sono stati 11 mila, più o meno 50
comunicati al giorno. Per quanto riguarda i dettagli più tecnici
dell'operazione, il backbone del Nis è Livelink, il software di Open Text
che consente di integrare il knowledge management con il document management
e la formazione a distanza. Si tratta di una piattaforma web based per il
Collaborative Knowledge Management che integra dati eterogenei, informazioni
in Intranet e/o Internet, strumenti per favorire il lavoro collaborativo dei
partecipanti a un team, oltre a un insieme di interfacce e di integrazioni
con i più diffusi sistemi aziendali. La tecnologia adottata - spiegano al
Gruppo Borsa Italiana - è stata selezionata per gli standard di sicurezza
offerti, per l'affidabilità del sistema, per l'accurata funzionalità di
monitoraggio degli accessi e dell'attività svolta all'interno del sistema
stesso e per la sua struttura web based, in grado di mettere in collegamento
il complesso network d'agenzie stampa e società quotate. La scelta di Id
Technology come società di consulenza per approntare e personalizzare il
sistema, invece, è dipesa dall'estrema competenza dimostrata nelle
metodologie e nelle applicazioni di document e knowledge management, in un
momento in cui queste problematiche non erano ancora molto sentite.
L'esperienza di Id Technology - commentano al Gruppo Borsa Italiana - è
stato determinante per il conseguimento dei risultati e continua ad esserlo,
perché il sistema richiede uno sviluppo e un aggiornamento continuo. Per
questo anche organizzazioni complesse di rilevanza nazionale si sono
affidate a Id Technology per lo studio di soluzioni ad hoc nell'ambito della
gestione documentale e delle informazioni. Tra i principali clienti vi sono
Barilla, Eni, Presidenza del Consiglio dei Ministr. Ma il Nis non è l'unico
processo altamente innovativo, in termini di soluzioni tecnologiche
adottate, introdotto dal Gruppo Borsa Italiana. All'aumento di efficienza
nei processi di comunicazione verso l'esterno, infatti, si è affiancato
quello nelle comunicazioni interne del Gruppo con la creazione di WeBIt, il
portale Intranet sul quale sono state informatizzate numerose procedure
aziendali per avvicinarsi al modello di paperless enterprise. Come per il
Nis, tra i vantaggi vi sono, oltre alla maggiore efficienza ed efficacia
della comunicazione, anche valutazioni di carattere economico, legate alla
riduzione del materiale cartaceo impiegato e all'eliminazione di attività a
basso valore aggiunto e time consuming. Il portale Intranet realizzato per
il Gruppo Borsa Italiana supporta e semplifica alcuni processi nevralgici.
Comprende, infatti, moduli per la gestione di eventi interni, comunicati
aziendali, rubrica telefonica, corporate guidelines e policies, procedure
dedicate, standard grafici, struttura organizzativa, procedure
amministrative, rassegne e comunicati stampa, library on line. Le
funzionalità più rilevanti del progetto Intranet riguardano il workflow
per la gestione dei processi e quello per l'automazione delle procedure. Le
richieste di acquisto, ad esempio, non vengono più inoltrate con
modulistica cartacea ma con moduli html. Più in dettaglio, Livelink è
collegato con il database Oracle del controllo di gestione e permette
l'identificazione automatica dei livelli e dei nominativi dei responsabili
dell'approvazione. Il workflow di gestione e protocollazione dei documenti,
infine, ha eliminato il rischio di perdita dei testi, garantendo elevati
livelli di riservatezza della corrispondenza. Infolink: www.idtech.it
BANCA PROFILO ACQUISISCE LE ATTIVITÀ
DI PRIVATE BANKING DI HSBC IN ITALIA
Milano, 11 luglio 2003 - E' stato firmato ieri un contratto preliminare per
l'acquisto da parte di Banca Profilo delle attività di Private Banking di
Hsbc Bank Plc in Italia per un corrispettivo di € 10.8 milioni. In
particolare, l'accordo prevede la vendita della società italiana di
gestione (Hsbc Sgr), nonché delle attività di amministrazione e custodia
titoli e di lending verso clientela privata della filiale italiana di Hsbc.
Passeranno a Banca Profilo attività per circa € 866 milioni di raccolta
(di cui € 582 milioni gestita) e € 172 milioni di linee di credito.
Inoltre, a seguito della cessione, è intenzione di Hsbc di continuare ad
offrire l'accesso alle strutture, prodotti e servizi del Gruppo a quella
clientela di Banca Profilo che desideri un'operatività internazionale. . Il
perfezionamento finale dell'intesa fra Banca Profilo e Hsbc è soggetto
all'autorizzazione da parte di Banca d'Italia, secondo quanto previsto dal
D.Lgs.385/93 e dalla legge 287/90. Come ha affermato Sandro Capotosti,
Presidente e Amministratore Delegato di Banca Profilo, "questa
operazione incrementa sensibilmente lo sviluppo delle nostre attività di
Private Banking portando a circa 3 miliardi di Euro la raccolta totale della
banca. Banca Profilo è inoltre felice di soddisfare le esigenze della nuova
clientela acquisita con la professionalità e la qualità dei propri
servizi". Hsbc continuerà ad operare sul mercato italiano offrendo i
propri servizi di corporate banking, corporate finance, trade finance,
treasury e capital markets. Alessandro Baroni, Chief Executive di Hsbc
Italia ha dichiarato che "questo accordo conclude la nostra strategia
di disinventimento nel settore Private Banking in Italia dove, soprattutto
nelle attuali condizioni di mercato, risultava difficile generare economie
di scala adeguate. Cionondimeno, il network internazionale di Hsbc sarà
disponibile a supportare le esigenze di operatività internazionale
dell'attuale e futura clientela di Banca Profilo."
TRE NUOVE SUCCURSALI PER BANCA
SELLA CON LE APERTURE DI CASTELFRANCO EMILIA (MODENA), OULX (TORINO), E
SASSARI IL NUMERO COMPLESSIVO DI SUCCURSALI IN ITALIA SALE A 186.
Biella, 10 luglio 2003 - Da alcuni giorni hanno aperto al pubblico tre nuove
succursali di Banca Sella a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, a
Oulx (Torino) e a Sassari. Con queste tre nuove aperture il numero totale di
succursali di Banca Sella in Italia sale a 186 a cui si aggiungono due sedi
estere in Lussemburgo e a Miami. La nuova succursale di Castelfranco Emilia,
in provincia di Modena, si trova in via Circondaria Sud, 87/93. In Emilia
Romagna Banca Sella è presente dal 2000 con la succursale di Bologna a cui
si sono aggiunte, nel 2001, quelle di Modena e Vignola e, nel 2002, quella
di Sassuolo. Responsabile dello sportello di Castelfranco Emilia è Loris
Maselli. L'apertura degli sportelli è prevista dalla 8,20 alle 13,20 e
dalle 15 alle 16. La filiale è contattabile al numero 059/958149. La
filiale di Sassari, la terza dell'isola dopo quelle di Nuoro e Cagliari, si
trova invece in via Roma 11/b. Responsabile della succursale, che risponde
al numero 079/232383, è Massimo Nieddu. L'apertura degli sportelli è
prevista dalle 8,20 alle 13,20 e dalle 15 alle 16. La nuova succursale di
Oulx è operativa in Corso Torino 5, la dove dal 1997 esisteva un Centro di
promozione finanziaria di Sella Consult (società del Gruppo Banca Sella).
Il responsabile della nuova struttura è Valter Perron Cabus, l'apertura
degli sportelli è prevista il mattino dalle 8,20 alle 13,20 e il pomeriggio
dalle 14,45 alle 15,45. Per qualsiasi informazione, oppure per fissare un
appuntamento, sono a disposizione i numeri telefonici 0122/830829 o
0122/830846. Con questa nuova inaugurazione il totale succursali di Banca
Sella aperte in Piemonte sale a 130 di cui 73 in provincia di Torino (22 in
città), 33 nel Biellese (9 in città), 10 nel Vercellese, 7 nel Cuneese, 5
in provincia di Alessandria e 2 nel Novarese. Tutte le nuove succursali sono
dotate di sportello bancomat.
LUXOTTICA GROUP ANNUNCIA CHE L'OFFERTA
PUBBLICA DI ACQUISTO SULLE AZIONI DI OPSM VERRA' ESTESA FINO AL 1° AGOSTO
2003
Milano, 11 luglio 2003 - Luxottica Group S.p.A. , leader mondiale nel
settore degli occhiali, ha annunciato oggi che l'Offerta Pubblica di
Acquisto in contanti, annunciata il 30 aprile 2003 e iniziata il 16 giugno
2003, su tutte le azioni e le opzioni di Opsm Group Limited (Asx: Ops) verrà
estesa di due settimane. L'offerta di Luxottica South Pacific, una società
indirettamente controllata da Luxottica Group, agli azionisti e ai
possessori di opzioni di Opsm Group terminerà alle ore 19.00 (ora di
Sidney) del 1° agosto 2003, a meno di una proroga, in conformità con l'Australian
Corporations Act. L'offerta è soggetta a una serie di condizioni, inclusa
l'approvazione dell'Australian Foreign Investment Review Board (Firb). In
considerazione del fatto che il Firb non è in grado di confermare che darà
la propria approvazione prima del 18 luglio, la data iniziale di chiusura
dell'offerta, Luxottica Group ha deciso di estendere il periodo di offerta
per agevolare tale processo di approvazione, oltre che per lasciare agli
azionisti Opsm ulteriore tempo per aderirvi. Luxottica Group ha inoltre
annunciato che, al fine di soddisfare una delle condizioni previste
dall'offerta, ha ricevuto conferma dall'Australian Competition and Consumer
Commission (Accc) del fatto che quest'ultima non interverrà nell'offerta di
Luxottica Group su tutte le azioni e opzioni di Opsm Group, rilasciando il
nulla-osta all'acquisizione. Per qualsiasi informazione rivolgersi ai
seguenti numeri: 1300 766 050 per chiamate dall'Australia, e +61 2 9240 7546
per chiamate da altri paesi. Per motivi legali le telefonate saranno
registrate.
PRECISAZIONI DI PARMALAT
FINANZIARIA
Milano, 11 luglio 2003 - Parmalat Finanziaria, con riferimento all'articolo
pubblicato su Affari & Finanza - La Repubblica del 7 luglio 2003 e a
seguito della richiesta di Consob ai sensi dell'art. 114, comma 3, del D.
Lgs. 58/1998, con il presente comunicato intende fornire al pubblico le
informazioni sull'ammontare dei prestiti obbligazionari emessi dal Gruppo.
Al 31 dicembre 2002 il Gruppo Parmalat aveva emesso obbligazioni, non ancora
scadute, per un importo complessivo di 5,9 miliardi di euro, dei quali 2,2
miliardi di euro riacquistate da imprese controllate incluse nell'area di
consolidamento. A livello consolidato le partite di debito e di credito
esistenti fra le imprese incluse nell'area di consolidamento sono state
eliminate e, pertanto, il debito netto iscritto nel bilancio consolidato al
31 dicembre 2002 per l'emissione dei prestiti obbligazionari ammontava a 3,7
miliardi di euro imputati alle seguenti voci: obbligazioni con scadenza
entro l'esercizio successivo 0,1 miliardi di euro; obbligazioni con scadenza
oltre l'esercizio successivo 0,5 miliardi; obbligazioni convertibili con
scadenza oltre l'esercizio successivo 0,9 miliardi; bonds iscritti, come
indicato nella nota integrativa al bilancio consolidato, nella voce debiti
verso banche con scadenza entro l'esercizio successivo 0,2 miliardi di euro
e con scadenza oltre l'esercizio successivo 2 miliardi di euro. I dati
riportati nell'articolo pubblicato su La Repubblica raccolgono informazioni
provenienti da fonti esterne al nostro Gruppo e, in particolare, fa
riferimento al dato pubblicato da Bloomberg relativo all'ammontare
complessivo dei prestiti emessi al 31 dicembre 2002, pari a 7 miliardi di
euro, dato discordante rispetto ai 5,9 miliardi di euro sopraindicati.
Dall'analisi effettuata con le tabelle di Bloomberg, tale differenza è
dovuta a: - prestito emesso da Parmalat Finance Corp. Bv zero coupon con
valore alla scadenza del 18 febbraio 2028, indicato da Bloomberg, di 517
milioni di euro; nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 viene indicato
il valore maturato fino alla data di chiusura del bilancio pari a 95 milioni
di euro; - prestito emesso da Beatrice Food zero coupon con valore alla
scadenza del 19 novembre 2026, indicato da Bloomberg, di 75 milioni di
dollari statunitensi; nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 viene
indicato il valore maturato fino alla data di chiusura del bilancio pari a 8
milioni di euro; - quattro serie di preference shares emesse da Parmalat
Capital Finance Limited rispettivamente di nominali 200 miliardi di lire,
100 milioni di dollari statunitensi, 100 milioni di sterline e 125 milioni
di euro per un ammontare complessivo ai cambi di fine anno di 477 milioni di
euro; tali emissioni, come indicato nella nota integrativa al bilancio
consolidato, sono state iscritte nella voce "patrimonio netto di
spettanza di terzi"; - coperture sul rischio di cambio legate ad
operazioni di emissioni di bond che hanno generato un effetto positivo sul
debito di 93 milioni di euro; - tre prestiti obbligazionari sono stati
emessi in dollari statunitensi per un ammontare complessivo di 725 milioni
di Usd; tali prestiti nel bilancio consolidato sono convertiti in euro ai
cambi di fine esercizio e, pertanto, suscettibili di oscillazione valutaria
non raffrontabile con i dati Bloomberg. Alla data del 30 giugno 2003 le
obbligazioni riacquistate da imprese controllate incluse nell'area di
consolidamento ammontavano a 2,2 miliardi di euro. La liquidità del Gruppo
viene investita in strumenti finanziari di breve termine, alle migliori
condizioni di mercato e con basso profilo di rischio, nell'attesa che sia
utilizzata per le necessità finanziarie del Gruppo (investimenti, rimborso
di finanziamenti in scadenza, etc.) Il business plan finanziario prevede una
riduzione di tale liquidità, entro la fine del 2005, di quasi 900 milioni
di euro.
AIRPLUS: RISULTATI FINANZIARI 2002 UN
RISULTATO OPERATIVO DI 3,5 MILIONI DI EURO, UN'ESPANSIONE INTERNAZIONALE E
UNA NUOVA GENERAZIONE DI SOFTWARE PER L'ANALISI DEI COSTI DEI VIAGGI
D'AFFARI.
Milano, 11 luglio 2003 - Nonostante il rallentamento dell'economia mondiale,
il giro d'affari di Airplus International, società leader nella fornitura
di carte di credito e soluzioni on-line per la gestione dei viaggi d'affari,
è aumentato raggiungendo nel 2002 il suo massimo storico. L'anno scorso
Airplus International ha complessivamente generato un fatturato di 8,2
miliardi di euro, con una crescita del 13% rispetto al 2001. Anche il numero
di carte di credito emesse dalla società nel corso del 2002 ha registrato
una crescita passando da 708.000 a 782.600. Dopo aver registrato per la
prima volta una perdita nel 2001 a causa di investimenti record. Nel 2002
Airplus è tornata in attivo con un utile ante imposte di 3,5 milioni di
euro. "Airplus ha dimostrato di essere in grado di superare momenti di
crisi, di saper rispondere tempestivamente agli eventi e di agire con
flessibilità. Nonostante una difficile congiuntura economica e l'incertezza
internazionale, la società ha raggiunto un buon risultato grazie anche alla
politica di espansione in nuovi mercati internazionali. Mentre il fatturato
in Germania è rimasto costante, all'estero è quasi raddoppiato. Nei
prossimi quattro anni contiamo di generare la metà del fatturato Airplus
all'estero", ha dichiarato Peter Metzler, Membro del Consiglio di
Amministrazione di Airplus. Nel 2003 Airplus International proseguirà nella
propria strategia di espansione internazionale. Secondo Patrick W. Diemer,
Membro del Consiglio di Amministrazione e Director of Sales and Customer
Care, "la partnership siglata con British Airways nel 2002 e avviata
con molto successo, verrà ulteriormente sviluppata". In Gran Bretagna,
Airplus International ha acquisito in pochi mesi prestigiosi clienti quali
Hitachi, Motorola e L'Oréal. Anche in Svizzera, dove si sta verificando un
analogo processo di espansione, le aziende che si affidano ad Airplus per la
gestione di viaggi d'affari sono oltre 1000. Diemer prevede inoltre una
crescita futura negli Stati Uniti dove Airplus ha aperto, nel febbraio 2002,
una consociata. A partire da settembre 2003, le soluzioni Airplus per la
gestione dei viaggi d'affari saranno disponibili anche per le aziende con
sede ad Hong Kong portando a 15 il numero totale di paesi nei quali la
società opera direttamente. Airplus Information Manager è un nuovo e
innovativo prodotto sviluppato da Airplus. Questo sistema informativo basato
su Internet mette a disposizione dei travel manager un sofisticato sistema
di analisi delle spese di viaggio a livello globale. Airplus Information
Manager permette loro di individuare i fornitori più vantaggiosi per
acquistare contingenti (come ad esempio biglietti aerei o camere d'albergo)
e di ottimizzarne l'uso. "I costi dei viaggi d'affari rappresentano il
terzo costo più alto relativo al personale dopo i costi fissi di
retribuzione e i costi dei collaboratori", ha spiegato Partick W.
Diemer. "Soltanto in Germania, le imprese potrebbero ridurre in modo
considerevole le spese associate ai viaggi d'affari senza penalizzare la
qualità del servizio ricevuto attraverso l'ottimizzazione dei processi
interni e la negoziazione dei prezzi con i fornitori. Airplus Information
Manager costituisce uno strumento importante per raggiungere questo
obiettivo". Quest'anno, il debole andamento dell'economia a livello
internazionale, gli effetti della guerra in Iraq, la SARS e il conseguente
cambiamento nelle abitudini di viaggio si stanno ripercuotendo sul risultato
operativo di Airplus. "Tuttavia, non è ancora possibile fare una stima
dell'anno in corso", ha affermato Peter Metzler. Il calo nel fatturato
indotto dalla crisi dell'aviazione verrà controbilanciato con una severa
disciplina di contenimento dei costi e con un aumento della produttività.
Airplus continuerà a perseguire una chiara strategia aziendale in quanto
"solo una forte espansione sui mercati internazionali e lo sviluppo di
innovazione possono garantire la continua crescita di Airplus" ha
concluso Peter Metzler. Infolink: www.airplus.com
SALSOMAGGIORE E TABIANO S.P.A: A.A.A.
PARTNER PRIVATO CERCASI
Milano, 11 luglio 2003 - Sul sito web www.comune.salsomaggiore-terme.pr.it
(cliccare su "bandi" ed è tutto scaricabile) è indicato come
"Procedura ad evidenza pubblica, per la ricerca del socio privato della
costituenda società di gestione delle Terme di Salsomaggiore e Tabiano e
cessione al medesimo soggetto del 20% delle azioni della Società Terme di
Salsomaggiore S.p.a. e del 20% della Società Terme di Tabiano S.p.a".
E' il bando di gara che il Comune di Salsomaggiore Terme, l'affascinante
cittadina emiliana tutta Liberty, wellness e glamour tra le colline del
Parmense, ha lanciato per sollecitare una "manifestazione di
interesse" da parte di un soggetto privato (è qui la novità). Un
soggetto che sarà chiamato a costituire insieme con Salsomaggiore S.p.a. e
Tabiano S.p.a. una società per azioni provvisoriamente denominata New.co
gestione S.p.A. per la gestione di entrambi i complessi termali parmensi,
oltre all'acquisto di un pacchetto azionario dalle S.p.a. in questione, dal
Comune di Salsomaggiore, dalla Regione Emila-Romagna e dalla Provincia di
Parma. Nei piani delle tre amministrazioni pubbliche c'è la fusione per
incorporazione delle due società termali in un'unica "Terme di
Salsomaggiore e Tabiano S.p.a.". Il partner privato dovrà inoltre
sottoscrivere un patto con il quale si impegna ad attuare la suddetta
fusione. Per inciso, la Salsomaggiore S.p.a. esercita l'attività
alberghiera attraverso la controllata (al 100%) Graal S.r.l. e insieme con
la Tabiano S.p.a. ha recentemente costituito la "Compagnia delle
Terme" per la commercializzazione e la vendita dei prodotti termali e
cosmetici che, partendo dall'efficacia delle acque salsobromoiodiche dei
percorsi termali e dalla grande esperienza del personale medico e
paramedico, hanno contribuito a rafforzare il mito salsese. L'operazione si
pone come obiettivo il rilancio in grande stile delle terme ed offre ad un
privato una splendida opportunità per inserirsi in un settore in forte
evoluzione, con un occhio particolare allo sviluppo e alla riqualificazione
economico-sociale del territorio. Tra gli altri impegni, il socio privato
dovrà garantire il rispetto del protocollo d'intesa tra le parti sociali
(enti e organizzazioni sindacali) e l'attuale periodo di apertura degli
stabilimenti termali. Il bando è riservato a soggetti, italiani o esteri,
anche riuniti in "pool" in possesso di requisiti come patrimonio
netto non inferiore a dieci milioni di euro, accreditamento in Italia come
struttura termale (o equivalente, se all'estero), un fatturato di almeno 40
milioni di euro derivante dalle attività relative a termalismo, healthcare,
turismo, produzione e/o commercializzazione di prodotti omeopatici e
cosmetici. Le "manifestazione di interesse" dovrà essere spedita
o recapitata a mano, in busta sigillata, in lingua italiana e sottoscritta
dal legale del soggetto interessato (la documentazione può essere richiesta
anche via fax) indirizzata al Comune di Salsomagiore Terme entro le ore
13.00 del 30 luglio 2003. La New.co gestione S.p.a. dovrebbe durare fino al
2050. C'è da augurasi che vada anche più in là: due templi del benessere
come Salsomaggiore e Tabiano lo meritano. www.comune.salsomaggiore-terme.pr.it
LA MECCANICA VARIA REAGISCE ALLA
CRISI
Milano 11 luglio 2003 - Meccanica varia in recupero: per il 2003 il settore
si attende una crescita su ritmi pressoché analoghi a quelli del 2002. E'
quanto ha affermato il 7 luglio Savino Rizzio, Presidente Anima (Federazione
delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia e Affine.), nel
presentare il trend settoriale all'Assemblea Generale degli Associati.
Secondo le stime dell'Area Economia e Comunicazione Anima, il 2003 dovrebbe
chiudersi con un fatturato pari a 34.135 milioni di euro, con un incremento
della produzione di circa l'1,7% in volume, (+2,4% in valore). Come ha
sottolineato Rizzio, "I risultati non sono certo eclatanti, ma sono da
ritenersi positivi se si tiene conto che l'attività è stata penalizzata da
numerosi fattori, tra cui la generale stasi degli investimenti, il
rallentamento dell'economia americana, il malessere dell'Europa e dalla
Germania in particolare, i gravi problemi dei paesi dell'America Latina. Nei
primi mesi del 2003 il settore ha segnato il passo: alla consueta ciclicità
della domanda si sono infatti aggiunte le ripercussioni negative della
guerra in Iraq e i primi effetti della Sars. In molti settori si stanno
tuttavia avvertendo segnali di ripresa, specie per quanto riguarda i mercati
esteri, dove dovrebbe registrarsi un + 3% sul 2002 (da 16.442 a 16.935,
milioni di euro). Inferiori le attese sul mercato interno, sul quale peserà
la fine delle agevolazioni di acquisto di beni strumentali previsti della
legge Tremonti bis e dove quest'anno la crescita dovrebbe attestarsi su un
+1,7% rispetto al 2002. Gli investimenti, cresciuti del 2% nel corso del
2002, dovrebbero subire secondo Anima una flessione del 3,7%. L'occupazione,
sostanzialmente in stallo nel corso del 2002, rimarrà stabile anche nel
2003. Preoccupa soprattutto la riduzione di competitività conseguente al
forte apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro, che penalizza le
nostre produzioni già afflitte dalla aggressività commerciale dei paesi
emergenti (est europei e asiatici). Il nostro settore - commenta a questo
riguardo il Presidente Rizzio - " è soffocato da prodotti di infima
qualità a costi risibili che sono il frutto di un dumping sociale ed
ecologico. Sappiano di non poterne fermare la diffusione. Vogliamo pero che
sia dichiarato chiaramente la loro provenienza: è un indizio in più per
rintracciare l'origine quando sono prodotti fuori dalle norme e minacciano
la salute, la sicurezza e l'ambiente. Il mercato americano gode dal 1930 di
questa regolamentazione fatta per la tutela dell'utilizzatore e del
consumatore e che certamente non è mirata a difendere le imprese dalla
concorrenza quando questa si sviluppi in un sistema di regole eque e
ragionevoli. " I dati relativi al 2002 indicano che la meccanica
italiana ha superato i 33.351 milioni di fatturato, con un incremento del
2,5% sul 2001 (pari all'1,7% in volume), occupando oltre 187.000 addetti. A
questo risultato hanno contribuito in prevalenza le esportazioni, che hanno
fatto segnare un incremento del 5,2% sull'anno precedente. Modesto invece
l'apporto del mercato interno, dove il fatturato si attesta sui 16.900
milioni di euro, con una flessione dello 0,1% sull'anno precedente. La quota
export fatturato è passata dal 48% del 2001 al 49,3% del 2002. Dall'analisi
dell'andamento delle varie produzioni emergono situazioni non omogenee. La
liberalizzazione del mercato dell'energia in Italia e il buon andamento del
settore petrolifero a livello mondiale hanno contribuito a sostenere
l'attività di molti comparti che rientrano nel raggruppamento
"macchine ed impianti per la produzione di energia e per l'industria
chimica e petrolifera" il più importante in termini di fatturato
(13.696 milioni di euro). La crescita, dell'ordine del 6,8% in valore e 5,5%
in volume nel 2002, proseguirà anche nel 2003 ad un ritmo del 4,5%. Da
segnalare i risultati soddisfacenti realizzati dai produttori di
"turbine a vapore" e "turbine a gas". L'attività del
raggruppamento "logistica e movimentazione delle merci" ha
consolidato nel 2002 i valori del 2001 raggiungendo i 1.861 milioni di euro.
I dati mostrano una battuta d'arresto delle esportazioni dopo i buoni
risultati degli ultimi anni. La situazione rimarrà sostanzialmente
invariata nel 2003. Le "tecnologie ed attrezzature per prodotti
alimentari " hanno raggiunto un fatturato pari a 4.035 milioni di euro,
segnando una flessione dell' 1,0 % in valore (-1,8% in volume) che è attesa
proseguire nel 2003. La crescita di alcuni comparti tra cui le
"macchine per caffè espresso" non è riuscita a compensare il
calo di altri, in particolare le "macchine e impianti per molini,
mangimifici e sili". Le "tecnologie e prodotti per
l'industria" con un fatturato totale pari a 1.728 milioni di euro, è
risultato nel 2002 fortemente penalizzato dalla sfavorevole congiuntura
internazionale che, creando un clima di incertezza; ha frenato gli
investimenti. Si notano, tuttavia, timidi segnali di ripresa che inducono ad
essere più ottimisti per i risultati 2003. Non tutti i comparti collegati
all'edilizia, rientranti nel raggruppamento "impianti, macchine e
prodotti per l'edilizia", che mediamente - con un fatturato di 8.669 -
ha segnato un incremento dell' 1,2% in valore (-0,9% in volume) hanno tratto
beneficio dal trend favorevole che ha contraddistinto il mercato delle
costruzioni. Se buono è stato l'andamento delle "macchine edili,
stradali, minerarie ed affini" e abbastanza soddisfacente quello degli
"apparecchi e componenti per impianti termici" e del "valvolame
e rubinetteria", si deve purtroppo segnalare la battuta d'arresto che
ha contraddistinto il comparto "apparecchiature e gli impianti
aeraulici". Da ultimo, diversificati anche gli andamenti dei comparti
del raggruppamento "macchine ed impianti per la sicurezza dell'uomo e
dell'ambiente" che ha realizzato un fatturato pari a 3.362 milioni di
euro con una flessione dell' 1,4% in valore (-1,3% in volume) sul 2001. Da
evidenziare la dinamica positiva che ha contraddistinto la produzione degli
"impianti ed apparecchiature per la depurazione di acque reflue" e
la forte contrazione del mercato italiano accusata dal comparto
"casseforti, porte corazzate e cassette di sicurezza".
OLIDATA DOMANDA GIUSTIZIA
Milano, 11 luglio 2003 - Il 14 luglio inizia il dibattimento per reati
fiscali attribuiti a Carlo Rossi, fondatore della Società Olidata, e a
Susan Paganelli nel corso dell'indagine condotta dalla Guardia di Finanza.
Il collegio difensivo, composto dagli Avvocati Carlo Campagna, Sauro
Branzaglia, entrambi di Forlì, e dal Professor Filippo Sgubbi di Bologna,
per il Rossi, nonché dall'Avvocato Giordano Anconelli di Forlì, per la
Paganelli, ha richiesto procedersi a giudizio immediato, forte della
certezza di poter dimostrare che gli imputati sono estranei ai fatti a loro
contestati. La necessità di una conclusione rapida è inoltre comprovata
dalle precarie condizioni di salute di Carlo Rossi aggravate dalla
perdurante situazione di stress psicologico in attesa che, finalmente, dopo
il lungo periodo di indagini, venga fatta giustizia. Un giudizio veloce e
definitivo, inoltre, porrà fine ad una situazione in cui la Società
Olidata, quotata alla Borsa di Milano, malgrado ottenga risultati in contro
tendenza rispetto al mercato di riferimento, vede gli analisti di borsa
"alla finestra". Il procedimento in corso, infatti, è la
principale causa dell'incertezza che viene attribuita al titolo dalla
generalità degli analisti di borsa e dei principali investitori
istituzionali nonostante i brillanti risultati, in termini di profitti, che
la società continua ad ottenere. Olidata, a difesa della propria immagine,
si riserva di adire l'Autorità Giudiziaria contro chiunque, nell'ambito
dello sviluppo processuale, possa svolgere attività di denigrazione della
Società.
"INSEGNA FERRI: STESSO NOME, NUOVA
AZIENDA PER IL RILANCIO"
Milano, 11 luglio 2003 - Il recente fallimento di Genesi, l'azienda madre
del Gruppo Ferri, interviene in un momento in cui sono già state date in
gestione parti sostanziali dell'azienda ad un nuovo soggetto, Nowa SpA, che
da marzo 2003 sta rilanciando l'insegna Ferri e la rete dei Punti Vendita.
L'attività di Nowa permetterà a Genesi di ricavare dall'affitto risorse
finanziarie per far fronte parzialmente al proprio passivo". Con queste
parole Fabio Melcarne, Amministratore Delegato di Nowa, l'azienda che da
marzo 2003 ha in gestione il marchio Ferri e la rete dei Punti Vendita,
vuole fare chiarezza sul futuro della catena distributiva leader in Italia
nel settore no food. "L'insegna Ferri, che è sotto la nostra gestione,
è più che mai viva, ed il rilancio del marchio iniziato a giugno continua
e sta dando risultati ampiamente positivi" continua Melcarne
"Possiamo contare su 265 Punti Vendita in tutta Italia che
costituiscono una rete efficace e capace di essere vicina alle esigenze dei
nostri clienti" Protagonista dell'operazione di rilancio è la holding
finanziaria Melcarne e Soci SpA che, con i suoi nuovi azionisti, controlla
la società operativa Nowa Spa. "Da luglio Nowa SpA, la società
operativa che ha in gestione il marchio Ferri, ha cambiato la propria
denominazione sociale in Arepo SpA" spiega Giovanni Gucciardi
Crostarosa, Presidente del Cda della Melcarne e Soci SpA "Il cambio di
nome è stato dettato dall'esigenza di trovare una denominazione
maggiormente legata ai principi che guidano il rilancio della Nuova Ferri.
Inoltre, la sede direzionale dell'azienda e le funzioni di management
strategico si trasferiranno nei nuovi uffici di Roma mentre rimarranno a
Corato (Ba) tutte le funzioni aziendali legate alla logistica".
L'obiettivo primario del management di Nowa SpA, ora Arepo SpA, è quello di
consolidare il ruolo di leader nazionale nel retail non alimentare di
prossimità: mantenere la leadership acquisita nel settore della
distribuzione focalizzato su prodotti per la casa, detergenza, cura della
persona e casalinghi in particolare. L'estate vedrà Arepo scendere in campo
con nuove iniziative per fidelizzare la clientela e aumentare la notorietà
dell'insegna Ferri a livello nazionale "Dalla precedente gestione
abbiamo ereditato una rete di Punti Vendita capillare ma anche diverse
problematiche che ci siamo trovati a gestire, come il problema della mancata
consegna dei regali del concorso a premi "Ferri regala un mondo
di.." che ha creato lamentele e proteste nei clienti Ferri" spiega
l'Amministratore Delegato Fabio Melcarne"Il rapporto coi clienti è la
nostra forza e per questo abbiamo deciso di intervenire progettando
un'operazione che coinvolgerà i nostri Punti Vendita e che è mirata alla
consegna dei regali ancora in sospeso". Partirà, infatti, nei prossimi
giorni, presso i Punti Vendita affiliati, l'operazione per la soluzione
della Raccolta a Punti che permetterà di dare risposte concrete alle
richieste dei clienti e faciliterà la consegna dei regali.
"Contemporaneamente a questo progetto, avvieremo una grande azione di
rilancio con una campagna pubblicitaria nazionale sui principali media.
Questa campagna giocherà un ruolo fondamentale perché avrà il compito di
presentare all'esterno un'identità forte e distintiva del marchio Ferri e,
non da ultimo, dare sempre più informazioni chiare al mercato"
conclude Melcarne "La campagna estiva sarà incentrata sulla ricerca
della famiglia ideale: tutti i clienti, singole persone oppure intere
famiglie, potranno partecipare alla selezione. Il casting definirà poi i
nuovi testimonial della nostra insegna che saranno i protagonisti della
nuova campagna autunnale che partirà ad ottobre per comunicare i punti di
forza della Nuova Ferri. Inoltre sono sulla rampa di lancio nuove iniziative
legate ai prodotti a marchio proprio ed alla carta fedeltà".
PER COMPRARE CASA A MILANO CI VOGLIONO
16 ANNI DI STIPENDIO (SENZA MANGIARE, NE' VESTIRSI...)
Milano, 11 luglio 2003 - Investire nel mattone costituisce ancora un muro
contro l'inflazione. In un anno il prezzo al metro quadro dei nuovi
appartamenti è cresciuto del 7,5% circa contro il 2,6% dell'indice dei
prezzi Istat al consumo (30/06/03). In particolare nel primo semestre 2003
il prezzo medio è passato dai 3.495 euro del dicembre 2002 ai 3.608 di
giugno 2003. Gli immobili recenti, quelli non più vecchi di 35 anni,
registrano un aumento del 2% circa dal dicembre 2002 e del 6 % circa in un
anno, raggiungendo un valore medio di 2.721 euro/mq. Ripartono gli affitti,
dai 144 euro mensili del dicembre 2002 si è passati ai 148, registrando un
aumento del 2,78% in sei mesi, dopo che per tutto il 2002 in media gli
affitti sono rimasti stabili. Si contraggono lievemente i rendimenti degli
immobili (calcolati come il rapporto tra il prezzo dell'affitto di un
immobile e il suo prezzo di acquisto): si passa dal 4% del 2002 al 3,88% del
primo semestre 2003. Se il reddito medio a Milano è di 20 mila e 500 euro e
l'appartamento medio raggiunge i 90 mq, per comprare casa occorrono più di
16 anni dell'intero stipendio. Sono queste le prime tendenze che si
delineano nella ventitreesima "Rilevazione dei prezzi degli immobili
sulla piazza di Milano" realizzata da Osmi-Borsa Immobiliare, azienda
speciale della Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa
Milano, che sarà oggetto di una presentazione il prossimo settembre.
"In una fase di transizione per l'economia a livello internazionale -
ha commentato Antonio Pastore, presidente di Osmi -Borsa Immobiliare,
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - il mercato
immobiliare ha continuato nel suo trend positivo, segno evidente che la casa
rimane il bene rifugio per eccellenza dei milanesi. E' sempre più evidente
la voglia di qualità: gli acquirenti investono maggior tempo in ricerca
della casa adatta alle proprie esigenze. Se a questo si aggiunge il
crescente divario tra il prezzo richiesto per l'immobile ed il prezzo che
l'acquirente è disposto a pagare, si comprende perchè i tempi di vendita
si stiano allungando. Elementi, questi, che congiuntamente al rallentamento
dei rendimenti, indicano come la crescita dei prezzi si stia ormai
avvicinando ad un punto di equilibrio. Al fine di analizzare e commentare più
nel dettaglio i dati rilevati, organizzeremo per settembre un convegno che
coinvolgerà diversi enti, creando l'occasione per uno studio a 360 gradi su
un settore rilevante per lo sviluppo della città di Milano e per la vita
dei milanesi".
|
Costo
euro/mq
30
giugno 2003
|
Costo
euro/mq
31
dicembre 2002
|
Variazione
rispetto a sei mesi
|
Variazione a 12 mesi
|
Immobili Nuovi
|
3.608
|
3.495
|
+3,23%
|
+7,48%
|
Immobili recenti
(non più vecchi di 35 anni)
|
2.721
|
2.668
|
+1,99%
|
+5,98%
|
Locazioni Residenziali
|
148
|
144
|
+2,78%
|
+2,78%
|
ASILI NIDO CONDOMINIALI: ATTENZIONE
ALLE NORME! IN VISTA DEL DEBUTTO DEI "NIDI IN CASA", UNI INVITA I
GENITORI A VERIFICARE GLI STANDARD DI SERVIZIO
Milano, 11 luglio 2003 - L'Ente Nazionale Italiano di Unificazione ricorda
che le strutture pubbliche e private che si occupano dei bambini in età
compresa fra zero e sei anni, devono avere spazi ed arredi adeguati ed
attenersi ad un preciso piano annuale di attività ricreativa e di
aggregazione sociale, finalizzato a favorire un equilibrato sviluppo fisico
e psichico dei piccoli ospiti. Grande interesse sta suscitando l'iniziativa
degli asili nido "di famiglia" o "condominiali" che dal
prossimo autunno debutterà nella città di Milano per far fronte alla lunga
lista di attesa per gli asili nidi comunali. A chi sceglierà di iscrivere
il proprio figlio in un nido condominiale il Comune erogherà un contributo
mensile di 250 euro e in ogni casa potranno essere accuditi un minimo di tre
ed un massimo di 7 bambini. Per quanto riguarda i locali che verranno
adibiti ad asilo famigliare, non sono previsti requisiti particolari, se non
quelli di igiene e di sicurezza previsti dalla legge mentre la cura e la
custodia sarà affidata ad un educatore familiare in possesso di un diploma
di scuola media superiore in area psico-pedagogica, passato al vaglio del
Comune che, fra l'altro, per l'occasione, organizzerà corsi specifici di 30
ore. Le famiglie prenderanno accordi con gli educatori su tariffe,
somministrazione dei pasti, giochi, fornitura viveri e materiali di supporto
mentre il Comune di Milano svolgerà la funzione di supervisione, controllo
e verifica della sperimentazione. A questo punto l'Uni, l'Ente Nazionale
Italiano di unificazione, ricorda a tutti gli interessati (responsabili
dell'Amministrazione Pubblica e genitori) che di recente, per assicurare i
migliori standard di servizio in un ambito così delicato come, appunto,
quello della cura dei bambini in una fascia di età particolarmente critica
(da 0 a 6 anni), che influenza largamente lo sviluppo fisico ed
intellettuale dei più piccoli, è stata pubblicata la norma Uni 11034
"Servizi all'infanzia - Requisiti del servizio". Questa nuova
norma dell'Ente Nazionale Italiano di Unificazione si applica ai nidi
d'infanzia (0-3 anni), alle scuole materne (3-6 anni) ed ai centri infanzia
che comprendono l'intera fascia d'età da 0 a 6 anni. Questa norma si può
estendere anche a tutte quelle strutture chiamate "servizi integrativi
all'infanzia" che fungono da supporto ai centri infanzia, ai nidi,
ecc., e che svolgono attività dedicate al gioco, culturali e di
aggregazione sociale ove, se richiesta, è prevista la presenza di un
genitore o di un accompagnatore. Lo scopo di questi servizi è quello di
favorire l'equilibrato sviluppo fisico e psichico dei bambini, di facilitare
le relazioni tra i loro coetanei e con gli adulti, offrendo stimoli al loro
percorso di crescita e integrando l'esperienza educativa delle famiglie. La
norma prevede che la direzione della struttura che si prende carico
dell'educazione dei piccoli, dopo aver definito la propria mission, cioè i
propri impegni e gli obiettivi socio-educativi, deve predisporre un
documento tecnico che prescriva le pratiche, le procedure e le proprie
strategie per svolgere l'attività. E' altrettanto indispensabile che venga
definita una pianificazione annuale delle attività di controllo, per
verificare che gli obiettivi vengano rispettati. Inoltre, la struttura, per
organizzare lo svolgimento dei propri servizi, deve definire un calendario
annuale, accessibile a tutti, suddiviso in mesi, giorni ed ore dedicate alla
cura dei bambini. Per garantire la continuità educativa, cioè un passaggio
graduale e progressivo nei diversi livelli di apprendimento, è importante
che nel nido, nella scuola materna, ecc., tutte le attività siano
organizzate in funzione dell'età dei bambini (ad esempio distinguendo tra
piccoli 0-1 anni, medi 1-2 anni e grandi 2-3 anni).La struttura deve inoltre
curare gli spazi e gli arredi in modo tale da garantire il benessere e la
sicurezza dei bimbi. Devono essere previsti, quindi, spazi: per
l'accoglienza, per il riposo, per i servizi igienici, per la cucina (se è
previsto il servizio mensa) e per le attività di gruppo all'interno e
all'esterno della struttura.Per fare in modo che il progetto educativo si
realizzi al meglio, la struttura deve garantire, inoltre, che vi sia la
presenza di una figura famigliare che affianchi il bambino nella fase di
ambientamento (cioè nella prima settimana di frequenza), che i tempi di
allontanamento del genitore/accompagnatore e di permanenza nella struttura
siano graduali; che vi sia continuità di frequenza, soprattutto nella fase
di ambientamento e che venga garantita la presenza di un educatore di
riferimento sia per il bambino che per i genitori. Secondo la nuova norma
Uni, i nidi aziendali, gli asili, e le scuole materne, devono avvalersi di
collaboratori che abbiano specifiche competenze gestionali, esperienza
tecnica e/o educativa e siano in possesso di diploma o laurea ad indirizzo
socio-pedagogico.
LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE
DA PARTE DI SIEMENS DELLE ATTIVITÀ DI ALSTOM NEL SETTORE DELLE TURBINE A
GAS ED A VAPORE
Bruxelles, 11 luglio 2003 - La Commissione europea ha dato il via libera
all'operazione con cui Siemens AG acquisisce le attività di Alstom nei
settori delle piccole/medie turbine a gas e delle turbine industriali a
vapore. Queste turbine sono utilizzate per applicazioni di azionamento
meccanico e la generazione di energia elettrica. La Commissione ha concluso
che l'acquisizione non dà adito a problemi di concorrenza in Europa. Alla
fine di maggio, Siemens ha notificato alla Commissione la sua intenzione di
acquistare le attività di Alstom nel settore delle turbine a gas di piccole
e medie dimensioni e nel settore delle turbine industriali a vapore. Alstom
conserva le attività nel comparto delle grandi turbine a gas e continuerà
ad operare anche come fornitore indipendente di grandi turbine a vapore.
L'indagine sul mercato della Commissione si è concentrata sui mercati delle
turbine a gas ed a vapore, che costituiscono mercati distinti e possono
essere ulteriormente suddivisi in base alla potenza delle turbine. Nel
mercato delle turbine a gas, Siemens è attualmente presente solo in modo
limitato nella gamma di potenza più bassa e, di conseguenza, non si hanno
importanti sovrapposizioni orizzontali. L'impresa continuerà inoltre a
dover affrontare una sufficiente concorrenza da parte di più operatori.
Anche per quanto riguarda le turbine industriali a vapore, per le quali
Alstom è l'attuale leader di mercato in Europa, la Commissione ha concluso
che non sono giustificate serie preoccupazioni. Questo perché il mercato
funziona sulla base di gare e, quale che sia la definizione del mercato,
rimarrà un numero sufficiente di affermati e solidi concorrenti capaci di
presentare offerte per nuovi progetti e, quindi, di limitare il potere di
mercato combinato di Siemens ed Alstom. Siemens è un gruppo industriale
diversificato, la cui sede principale è in Germania, che opera in numerosi
settori tra i quali l'informazione e la comunicazione, l'automazione e
controllo, la generazione di energia elettrica, prodotti e servizi nel
comparto delle trasmissioni, i trasporti, l'illuminazione e le applicazioni
mediche. Alstom è un'impresa francese le cui principali attività sono la
produzione di impianti per la generazione, la trasmissione e la
distribuzione di energia elettrica, la conversione di energia, i cantieri
navali e le ferrovie.
L'ENERGIA NUCLEARE IN EUROPA: UNA
QUESTIONE ANCORA APERTA
Milano, 11 luglio 2003: La realizzazione di un programma nucleare in Italia
fu fermata dal referendum del 1987 ma rimangono aperte le questioni legate
al panorama europeo in cui si colloca l'impiego dell'energia nucleare. Dopo
l'apertura del mercato elettrico europeo, infatti, continuano gli scambi di
elettricità (una quota non trascurabile consumata in Italia è di origine
nucleare) e continua il processo di integrazione delle imprese.
Recentemente, poi, la Commissione europea ha presentato nuove direttive
sulla sicurezza degli impianti nucleari e la gestione dei rifiuti
radioattivi, un problema di grande attualità per l'Italia. Di tutto ciò si
discuterà al convegno organizzato dallo Iefe, l'Istituto di economia e
politica dell'energia e dell'ambiente dell'Università Bocconi. I lavori si
apriranno con Luigi De Paoli, direttore Iefe, che discuterà della
competitività economica e degli aspetti ambientali dell'energia nucleare.
Carlo Lombardi, Politecnico di Milano, discuterà poi degli sviluppi nella
tecnologia e sicurezza dei reattori e Piero Risoluti, Enea, discuterà dello
smaltimento dei rifiuti. Seguirà una sessione sulle esperienze e
prospettive per l'energia nucleare in Europa con la presenza di Bernard
Dupaz, vice direttore divisione energia EdF, Eduardo Baena, direttore
produzione Endesa, Robert Leclère, direttore affari pubblici e
comunicazione Electrabel, e Steve Thomas, Università di Greenwich. Nel
pomeriggio si svolgeranno una discussione sulle possibilità di una cultura
nucleare in Italia con Sergio Vaccà, Iefe, e Giovanni Zorzoli, Università
La Sapienza, e una tavola rotonda con la partecipazione di Sergio Garribba,
Commissario Autorità per l'energia elettrica e il gas, Bruno Tabacci,
Presidente X Commissione attività produttive della Camera dei deputati,
Giulio Del Ninno, a.d. Edison, Giuseppe Forasassi, presidente Cirten, Angelo
Papa, direttore deposito e combustibile Sogin, Edo Ronchi, presidente Issi,
Giuseppe Zampini, a.d. Ansaldo Energia. Chiuderà i lavori Guido Possa,
Viceministro all'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica. Lunedì 14
luglio, ore 9.30 Aula Magna, Via Gobbi 5, Milano.
E' IN CORSO LA SELEZIONE DEL PERSONALE
PER IL CASTEL ROMANO OUTLET.
Milano, 11 luglio 2003 - In occasione dell'apertura del secondo Outlet
italiano a Castel Romano prevista per l'ottobre 2003 è stata incaricata la
Promo.Ter - Società di formazione di Confcommercio Roma - della selezione e
relativa formazione del personale che verrà assunto all'interno del futuro
centro. Il servizio è totalmente finanziato e fornirà ai negozi del centro
un data base di risorse umane divise per categorie. In particolare vengono
richiesti candidati per ricoprire il ruolo di responsabile del punto vendita
e di addetto alle vendite. I primi corsi sono iniziati e hanno dato la
possibilità ad oltre 300 persone di prendervi parte. Tutti i profili
pervenuti verranno consegnati alle aziende che apriranno il proprio punto
vendita nel Designer Outlet di Castel Romano. La raccolta dei curricula
avviene presso la BMG Castel Romano via Ponte di Piscina Cupa SS148 via
Pontina 00128 Castel Romano (Roma). Intanto proseguono a ritmo incalzante i
lavori nel cantiere dell'Outlet. Dei 20.000 mq. è già stato realizzato
oltre l'80% del costruito e sono già stati consegnati 50 negozi pronti per
essere arredati. Il Castel Romano Outlet, realizzato dalla joint venture tra
la toscana Fingen e la McArthurGlen, fa parte del nuovo Polo tecnologico che
sorgerà alle porte della capitale, e rappresenta un'importante realtà per
la riqualificazione del territorio. Con i suoi 100 punti vendita, l'outlet
è un valido motore per il rilancio dell'occupazione e dell'economia. La
costruzione dell'outlet di Castel Romano si colloca in un ben più ampio
progetto commerciale che vede la realizzazione di 4 centri per lo shopping
in 5 anni. Al primo outlet a Serravalle Scrivia - inaugurato nel 2000 e
divenuto in breve tempo centro di riferimento per lo shopping intelligente
frequentato anche da vip e personaggi del mondo dello sport e dello
spettacolo - si aggiungeranno quelli di Castel Romano nell'ottobre del 2003
e quelli di Barberino nei pressi di Firenze e di Conselve (Padova) previsti
rispettivamente per il 2004 e per il 2005.
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