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di
GIOVEDI'
11 SETTEMBRE 2003
pagina 4
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PRESENTATI A MILANO I NUOVI AVANZAMENTI DELLA TERAPIA
PER L'EPATITE B E IL NUOVO FARMACO ADEFOVIR
Milano, 11 settembre 2003 - Ogni anno in Italia decedono più di 20 mila
persone per patologie croniche del fegato, di cui 2-3 mila per epatite B. Il
virus B è la principale causa di tumore al fegato nel mondo: la sua
potenzialità a favorire l'insorgenza di questa neoplasia è paragonabile a
quella che il fumo di sigaretta ha nel provocare il cancro al polmone.
"L'epatite B è ancora un'infezione presente nel nostro Paese, anche se
in diminuzione grazie alle strategie preventive messe in atto dal 1991: il
vaccino, obbligatorio, è attualmente distribuito a più di 1 milione di
soggetti l'anno tra neonati e adolescenti. Oggi, sono quindi prevalentemente
adulti e anziani i 700-800 mila portatori cronici del virus Hbv e il numero
cresce di almeno 1.000 unità/anno. La trasmissione sessuale resta la prima
causa di diffusione del virus, seguita dall'uso di droghe iniettive, dalle
pratiche mediche invasive, dai trattamenti estetici con strumenti
taglienti" afferma Alfonso Mele, medico epidemiologo, dirigente
dell'Istituto Superiore di Sanità e coordinatore del Sistema di
Sorveglianza dell'Epatite in Italia. Tra breve l'infezione cronica si potrà
tuttavia controllare meglio e con risultati più soddisfacenti. Nella
primavera del 2004 sarà infatti disponibile anche nel nostro paese un
antivirale innovativo (adefovir) frutto della ricerca Gilead Sciences,
capace di bloccare la replicazione del virus Hbv. Si prende per bocca alla
dose di 10 mg al giorno e, se assunto per uno o più anni, rallenta la
progressione della malattia e migliora, nel 50-70% dei casi, il danno al
fegato che fa da premessa al tumore all'organo vitale. La sua principale
caratteristica è quella di generare poche resistenze (del tutto assenti
dopo un anno di trattamento, meno del 2% dopo due anni) che, a tutt'oggi,
compromettono il successo delle terapie. "La flessibilità della sua
molecola, la semplice attivazione e l'elevata similitudine con il Dna del
virus, lo fanno adattare e prendere parte anche al processo di replicazione
dei virus mutati: una popolazione virale resistente alla sua azione si
sviluppa pertanto assai difficilmente" spiega Shelly Xiong, ricercatore
di Gilead Sciences, relatore all'International Meeting of the Molecular
Biology of Hepatitis B viruses appena concluso a Bergamo.
SUPERCAST DI ATTORI E
IMPRESE CONTRO IL TUMORE AL SENO ANCHE CLAUDIO AMENDOLA E FRANCESCA NERI TRA
I TESTIMONIAL DI CORRI LA VITA.
Firenze, 11 settembre 2003 –
Claudio Amendola, Francesca Neri, Vincenzo Salemme e la bellissima Alena
Seredova. Sono gli ultimi reclutati nel supercast di attori, cantanti,
esponenti del mondo della Tv, dello sport e dell’economia che si sta
formando a sostegno di Corri La Vita, la grande manifestazione in programma
a Firenze il prossimo 12 ottobre i cui proventi finanzieranno la ricerca sul
cancro al seno. Le somme raccolte saranno infatti destinate al Centro Studio
Prevenzione Oncologica di Firenze (Cspo) e allo studio Hot coordinato dal
professor Umberto Veronesi. I risultati di questa escalation di consensi
sono stati resi noti stamani dal presidente del comitato organizzatore, Bona
Frescobaldi, nel corso di una conferenza stampa in Palazzo Vecchio,
protagonisti l’assessore allo sport Eugenio Giani, Sergio Chiostri,
presidente della Lilt (Lega per la Lotta contro i Tumori, sezione di
Firenze), Marco Rosselli del Turco, direttore scientifico del Cspo (Centro
Studio Prevenzione Oncologica di Firenze). E Giancarlo Romiti, presidente di
Firenze Marathon, la società che cura gli aspetti tecnici della
manifestazione. “Corri La Vita si sta avviando verso un grande
successo”, ha detto Bona Frescobaldi, “Fiorentini e toscani, ma non
soltanto loro, stanno rispondendo con vero entusiasmo. Personalità dello
spettacolo, ma anche imprenditori, commercianti, persone comuni stanno
contribuendo con generosità”. Sono già stati raccolti 50 mila euro in
contanti e migliaia di donazioni in prodotti. Orologi preziosi, biglietti
aerei, prodotti alimentari e di abbigliamento che premieranno tutti i
partecipanti. Tra le molte iniziative a sostegno anche un asta di oggetti
offerti dagli espositori della mostra dell’antiquariato (26 settembre-5
ottobre). Patrocinata dalla Presidenza della Repubblica, dalla Regione
Toscana, Provincia e Comune di Firenze e Coni, Corri La Vita è una
manifestazione di massa (si ripeterà ogni anno) rivolta a due diversi tipi
di pubblico: 1) agli sportivi con una gara podistica di circa 10 chilometri
su un percorso misto città/collina; 2) alle famiglie con una passeggiata di
circa 5 chilometri alla scoperta di giardini, chiostri e palazzi del centro
storico di Firenze. Come compagni di strada, oltre ad Amendola e Francesca
Neri, Paolo Hendel, Melba Ruffo di Calabria, Piero Pelù, Edwige Fenech,
Sergio Staino, Angelo Di Livio, Maria Teresa Ruta e molti altri. Interesserà
soprattutto l’Oltrarno e si svolgerà dalle ore 10 alle 17, con partenza e
arrivo in piazza S. Croce dove si esibirà la banda dei carabinieri. La
quota minima d’iscrizione è 8 euro (gratis i bambini) e si potrà
scegliere tra gara o passeggiata. Previste varie forme di partecipazione: a
nome di amici o parenti, acquistando chilometri di percorso, oppure con
semplici donazioni: in banca (c/c 5/01, Cassa di Risparmio di Firenze
Agenzia 9 - Abi 6160 Cab 02809, causale "Corri la Vita"); alla
posta (c/c 31827645 intestato Lilt, Sezione di Firenze, Progetto Firenze
Donna, Viale Volta, 173 - 50131 Firenze); nella sede fiorentina della Lilt.
“Sono lieto che Corri La Vita si svolga a Firenze”, ha detto
l’assessore Giani, “E’ un’iniziativa importantissima perché unisce
in modo perfetto sport, cultura, ambiente, impegno sociale. Voglio perciò
ringraziare gli organizzatori. Sono certo che il 12 ottobre la città saprà
rispondere da par suo per sostenere una causa davvero nobile”. "Anche
noi di Firenze Marathon condividiamo pienamente finalità e scopi”, ha
aggiunto il presidente Romiti, “Per questo abbiamo messo a disposizione la
nostra struttura tecnica e la nostra esperienza. Tra i protagonisti anche
l'Associazione del Fitwalking presieduta dai fratelli Damilano, due campioni
olimpionici che insegneranno con propri istruttori una disciplina sportiva e
salutistica diversa".Infolink: www.Corrilavita.it
MANGIMI PIÙ SICURI PER
I SUINETTI IN EUROPA
Bruxelles, 11 settembre 2003 - Mentre, a livello europeo, continua il
dibattito sull'eventualità di vietare l'integrazione di antibiotici nei
mangimi zootecnici, un progetto Eureka ha sviluppato per i suinetti un
mangime sano di semplice produzione. La somministrazione di antibiotici ha
un effetto positivo sulla salute e sulla crescita dei suini, tanto che gli
allevatori potrebbero essere riluttanti a modificare le loro pratiche.
Tuttavia, le crescenti preoccupazioni sulla resistenza dei batteri agli
antibiotici, in particolare a quelli impiegati nella medicina umana,
inducono a pensare che potrebbero restare ben poche alternative. I partner
del progetto "antibiotici nei mangimi" hanno considerato questi
problemi impegnandosi nella ricerca di un mangime alternativo.
"Escludere gli antibiotici comporta il rischio dimostrato di indebolire
la salute, per esempio di aumentare la diarrea e le perdite di suinetti. Per
questo motivo è stato importante sviluppare alternative agli antibiotici
che possano ridurre al minimo tali problemi", ha dichiarato la
coordinatrice del progetto Annemarie Dirkzwager dell'Istituto olandese per
la nutrizione animale De Schothorst. I partner, provenienti da sette paesi
europei, hanno valutato gli integratori alimentari e la composizione di vari
mangimi per comprendere meglio i processi che hanno luogo nell'intestino dei
suinetti dopo lo slattamento. L'esecuzione di prove in vitro ha consentito
di chiarire il funzionamento dell'intestino dei suinetti. Tali prove hanno
dimostrato che alcuni acidi organici esplicano un'azione positiva sulla
crescita e sul miglioramento delle condizioni intestinali. I nuovi
integratori così prodotti rafforzano i processi intestinali e neutralizzano
gli effetti negativi dovuti alla mancanza di antibiotici. Queste alternative
sono già in uso presso i produttori di mangimi e sono state adottate da
alcuni allevatori. Http://www.eureka.be/ifs/files/ifs/jsp-bin/eureka/ifs/jsps/publicshowcase.jsp?fi
letoinclude=projectprofile.jsp?docid=1989571
PRECISAZIONE
SU ORDINANZA SU CANI POTENZIALMENTE PERICOLOSI
Roma, 11 settembre 2003 - In merito ad eventuali dubbi interpretativi
sull’ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dal rischio di
aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi circa le razze a cui
il provvedimento emanato si riferisce, si precisa che l’ordinanza è stata
stimolata dai recenti episodi che purtroppo hanno visto protagonisti di
aggressioni i pitbull. E’ quindi a questa razza che è principalmente
rivolta. Tuttavia, anche sulla base della normativa tuttora vigente, devono
essere ritenuti compresi nelle disposizioni, finalizzate esclusivamente alla
protezione delle persone da aggressioni e senza intenti persecutori nei
confronti degli animali, anche i cani appartenenti a razze che notoriamente
sono utilizzate per difesa. Pertanto, anche con riferimento a tali animali i
proprietari devono possedere gli stessi requisiti e adottare i comportamenti
prudenziali evidenziati nell’ordinanza. In ogni caso al Consiglio
superiore di Sanità sarà formulata richiesta di una definizione esatta sul
piano scientifico del termine “razza con spiccate attitudini aggressive’’
anche al fine di allineare la disciplina vigente nel nostro paese a quelle,
ben più severe già vigenti da tempo in altri paesi dell’Unione Europea.
IL NUOVO LOOK DEL SALON
DU MEUBLE DE PARIS
Milano, 11 settembre 2003 - L'edizione 2004 del Salon du Meuble de Paris, è
collocata sotto il segno del movimento, del nuovo padiglione, della moderna
organizzazione dell'offerta, dell'inserimento delle cucine e dei bagni... La
Métropole 2004 è futuro, il Ville - Age getta uno sguardo rinnovato sul
mobile classico, il Grand Marché si avvicina alla distribuzione. La casa
privilegia il confort, la mobilità, la personalizzazione. La casa : luogo
di sicurezza, rigenerazione e piacere, luogo di divertimento e
socializzazione aperto all'esterno; la casa ad un tempo conviviale e
intimista è diventata un luogo di vita multifunzionale e ciascun locale un
locale da vivere nella sua completezza.Ll mobile, classico o contemporaneo,
è oramai parte integrante dell'arredamento e dell'organizzazione dello
spazio. Questa evoluzione del modo di vivere e di abitare ha modificato il
mercato dell'arredamento e della decorazione: è orientato verso il vivere
meglio. Prescripteurs e decoratori svolgono un ruolo sempre più importante
tanto che oramai i negozi di arredamento consigliano e accompagnano i loro
clienti. Questo mercato in evoluzione ha condotto il Salon du Meuble de
Paris a rivolgere grande attenzione ai nuovi modi di mostrare, di fare
marketing e di vendere l'arredamento. Il Salon du Meuble de Paris, primo
appuntamento mondiale del settore - salone globale i cui diversi settori
compongono la casa nella sua interezza - mette in evidenza l'influenza dei
modi di vita della nostra società e permette sia agli espositori sia ai
visitatori di scoprire tendenze e novità. Il completamento, alla fine del
2003, della seconda fase del piano di ammodernamento e di ristrutturazione
del Pan: des expositions de Paris offre una superba opportunità, quella di
riflettere sulle nuove funzioni e di organizzare una presentazione diversa
della propria offerta. Ecco perché l'edizione 2004 dei Salon du Meuble de
Paris è posta sotto il segno del Movimento. Pre- inaugurazione a Parigi. Il
Salon du Meuble de Paris organizza mercoledì 7 gennaio, con le stesse
condizioni di accoglienza e di confort, una giornata di pre-inaugurazione. E
prevalentemente destinata ai distributori francesi la cui visita al Salone,
durante il week-end, è a volte resa dif ficile dalla data di inizio dei
saldi. Tra i prodotti acquistati durante i saldi, i vestiti e le scarpe
occupano un ruolo privilegiato. L mobili rappresentano una quota meno
prioritaria ma nondimeno significativa degli acquisti effettuati non nei
primi giorni ma durante tutto il periodo dei saldi. Quattro poli Grand Marché
La segmentazione molto mirata e articolatain spazi specializzati, che il
Salon du Meuble de Paris aveva adottato da qualche anno, si semplifica.
Alcuni settori spariscono altri ancora - come French Line - si fondono
all'interno del Salone. Il Salon de Meuble de Paris si adatta alle attuali
necessità de diversi attori del mercato, crea quattro poli Grands Marchés
s due grandi insiemi dove regnano lo spirito creativo e l’immagine. Un
dispositivo geniale di piazze getta dei 'ponti tra questi universi,
dimostrando - ove ve ne fosse ancora necessitò - che il Salon du Meuble de
Paris si occupa della caso nella sua completezza. Il padiglione Métropole
Questo nuovissimo padiglione di 18mila m2 "impone' la sua presenza in
Parigi con una lunga facciata di 200 metri sul Boulevard Lefebvre e una
facciata monumentale sulla Porte de Versailles. E' un padiglione espositivo
urbano a due livelli e ciascuno con un piano libero di 70m di larghezza....
Dal lato città, la facciata, ritmata da zoccoli di alluminio e da vetrate,
è posata su un potente basamento costituito da strati di cemento che
riprende i colori degli immobili di fronte. La copertura, una successione di
archi forma una vasta ondulazione alla sommità del sito e assume la forma
di sette grandi tettoie a sbalzo, ricurve, che avanzano sulla strada. Dal
lato Parc des expositions un grande piazzale di un ettaro prolunga
l'edificio e collega le attrezzature esterne del parco. Dal lato piazza la
facciata principale, visibile da molto lontano, sormontata da una tettoia di
65 metri di larghezza che accoglie i visitatori, è costituita da due piani
successivi, uno schermo di pale supporta l'illuminazione e di posters
giganti, e inoltre vetrata trasparente sui padiglioni sovrapposti. Nello
spazio tra i due, formando dei pronai, le scale monumentali e le scale
mobili collocate in maniera simmetrica portano a un belvedere con una vista
unica su Parigi.
COM-P.A.: COM-P.A.
2003, LA COMUNICAZIONE PUBBLICA COMPIE DIECI ANNI
Bologna, 11 settembre 2003 - "Qualcosa di più che un semplice
anniversario. E' l'occasione per fare il punto sulla comunicazione pubblica
e sul rilievo che sta assumendo nel panorama istituzionale". Così
Luigi Mazzella, ministro della Funzione Pubblica, ha presentato questa
mattina a Roma la decima edizione di Com-p.a., Salone della Comunicazione
Pubblica e dei Servizi al Cittadino, in programma a Bologna dal 17 al 19
settembre. "Nel campo della comunicazione pubblica - ha proseguito
Mazzella - è stato fatto molto, ma bisognerà ancora lavorare". E
l'incontro di Bologna "servirà a mettere sul tappeto una serie di
questioni importanti", come il contesto europeo, lo stato di attuazione
della Legge 150 e le nuove tecnologie che si affacciano nel panorama della
comunicazione". Questa, infatti, sarà un'edizione importante del
Com-p.a., perché segna un traguardo significativo per la comunicazione
pubblica italiana: sarà l'occasione per fare il punto su come sia cambiata
la comunicazione pubblica in Italia, a dieci anni anche dall'introduzione
del decreto legislativo che ha istituito gli Urp e della nascita delle
Facoltà di Scienze della Comunicazione. "Per il buon governo. Dieci
anni di comunicazione pubblica" è il titolo di questa edizione
(ispirato al celebre ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti e al
messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi),
che sarà inaugurata dal ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, e
conclusa dal Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Una tre-giorni
intensa, che è stata promossa dall'Associazione "Comunicazione
Pubblica" e che si avvale della collaborazione scientifica del Formez.
Numerose le iniziative nelle quali hanno trovato spazio temi d'attualità
come l'eGovernment, l'Europa, la mobilità, la scuola, la sanità,
l'ambiente, le nuove professioni della comunicazione, la sicurezza, le nuove
tecnologie, i linguaggi della comunicazione, da quella politica a quella
della burocrazia. Di grande rilievo quella promossa dai Consigli Regionali
che nella "Cittadella dei Parlamenti Regionali" ospiteranno una
serie di convegni dedicati alle buone pratiche ed ai progetti di
comunicazione delle Regioni. A Com-p.a. Arriverà anche la pubblicità delle
Pubbliche Amministrazioni di tutto il mondo: l'agenzia Leo Burnett sarà
presente con il Leo Burnett Theater, uno spazio interamente dedicato agli
spot realizzati per ministeri, pubbliche amministrazioni locali e servizi
sociali di tutto il mondo. Ogni ora sarà proiettata una selezione di questi
spot, sottotitolati in italiano, ed i visitatori del Salone potranno
scegliere e votare il migliore. E al linguaggio della burocrazia saranno
dedicati il convegno "Il linguaggio della P.a." e lo spettacolo
"Benedire il bene dire", la piece inedita di Alessandro Bergonzoni
che chiuderà il Salone. Spazio anche a due modi diversi di fare televisione
con la presentazione di Telepacom, il tg web della comunicazione europea e
italiana realizzato dal Formez, su incarico del Dipartimento della Funzione
Pubblica, ed il convegno "Canali civici e tv comunitarie tra
informazione di servizio e dominio pubblico" sulle tv di strada.
Saranno, inoltre, presentati i dati della ricerca "Giovani, Istituzioni
e identità nazionale", svolta dall'Istituto Carlo Cattaneo e promossa
dall'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale (Aicp),
e il "Secondo rapporto sullo stato di attuazione della legge 150",
promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica, dalla stessa Associazione
(Aicp), dalla Scuola Superiore della P.a. E realizzata da Pragmatica. Ricco
il parterre degli ospiti: oltre ai ministri Girolamo Sirchia e Lucio Stanca,
Paolo Peluffo (consigliere per la Comunicazione, Presidenza della
Repubblica), Valentina Aprea (sottosegretario Ministero Istruzione,
Università e Ricerca), Learco Saporito (sottosegretario Dipartimento
Funzione Pubblica), Renzo Imbeni (vicepresidente Parlamento Europeo),
Guidalberto Guidi (vicepresidente Confindustria), Roberto Santaniello
(responsabile Rappresentanza Italiana Commissione Europea a Milano), i
sindaci Walter Veltroni e Sergio Chiamparino, Vasco Errani (presidente
Regione Emilia-romagna). Ed ancora Umberto Eco (Università di Bologna),
Mario Morcellini (presidente coordinamento nazionale Scienze della
comunicazione), Franco Bassanini (senatore), Angelo Piazza (Consigliere
Sviluppo Italia), Carlo Flamment (presidente del Formez), Umberto Paolucci
(vicepresidente Microsoft Corporation), Massimo Sarmi (amministratore
delegato Poste Italiane). Gerardo Mombelli, presidente dell'associazione
"Comunicazione Pubblica", sottolinea "la relazione forte tra
il buon funzionamento delle strutture dei servizi pubblici e la
comunicazione. Il salone è stato da noi sempre concepito come un momento di
confronto e di verifica". Ora "è tempo di tirare le prime somme
delle iniziative non solo legislative". "I numeri di Com-p.a. -
chiude Mombelli - indicano un incoraggiante incremento. Ci pare proprio che
valga la pena di parlare di questa iniziativa e di partecipare al
Salone". Infoloink: http://www.Compa.it
IL GRUPPO BIESSE AD
ABITARE IL TEMPO CON I MARCHI BESTYL E ROBEX
Collebeato (Brescia) 11 settembre 2003 - Il Gruppo Biesse parteciperà ad
Abitare il Tempo di Verona con due dei suoi tre marchi, Bestyl e Robex, la
cui produzione è rivolta al dettaglio qualificato, italiano e
internazionale. Alla rassegna veneta, in programma dal 18 al 22 settembre,
Bestyl e Robex proporranno tutta l'ampia gamma della loro più recente
modellistica, per ribadire quell'attenzione al mercato e alle sue tendenze
di cui il gruppo bresciano, presieduto da Isidoro Bolognini, ha fatto da
tempo uno dei suoi obiettivi primari, puntando convintamente sulla ricerca e
sul design innovativo. Tra i prodotti esposti ad Abitare il Tempo vi sarà
anche la ciotolina snack, uno degli articoli di maggior successo di Robex.
Disegnata da Roberto Giacomucci, la ciotolina snack è stata pubblicata nel
volume Adi Design Index 2003 e, conseguentemente, parteciperà alla
selezione prevista nel 2004 per il Xx Premio Compasso d'Oro Adi. Per quanto
riguarda il terzo marchio, Biesse Casa, la sua produzione tornerà ad essere
esposta a una manifestazione fieristica italiana il prossimo febbraio,
quando il gruppo bresciano sarà presente al Macef Primavera 2004 con tutti
i marchi.
STORIE DI CALAMAI UNA
COLLEZIONE PRIVATA IN MOSTRA DAL 12 AL 14 SETTEMBRE AL PARCO ESPOSIZIONI
NOVEGRO, NELL’AMBITO DI BROCANTAGE, LA FIERA DELL’ANTICO DAL 1986.
Milano, 11 Settembre 2003 - Ricominciano dopo la pausa estiva, gli
appuntamenti mensili di Brocantage, punto d’incontro per tutti coloro che
sono sempre alla ricerca di curiosità ed occasioni d’antiquariato.
Arrivata alla sua 126^ edizione, la prossima manifestazione ospita dal 12 al
14 settembre una interessante mostra che ha come protagonista il calamaio.
Le origini del calamaio sono antichissime e già gli Egiziani ne facevano
uso. I Romani lo chiamavano “altramentarium” mentre la voce latina “calamarium”,
da cui il nostro calamaio indicava in origine la custodia dell’occorrente
per scrivere e specialmente la “teca”, che spesso recava in un angolo il
vasetto per l’inchiostro. Col tempo, il calamaio tenuto abitualmente su
scrittoi e scrivanie acquisisce un valore ornamentale oltre che funzionale
tanto da assumere forme sempre più diverse e artisticamente lavorate. Con
l’introduzione delle prime penne stilografiche e delle penne a sfera il
calamaio andò via via scomparendo negli anni, diventando per lo più solo
un soprammobile. Oggi, grazie alla passione di due collezionisti privati, è
possibile vederne una bella raccolta nella mostra organizzata da Denis Le
Cordeur al Parco Esposizioni Novegro. Si tratta di 120 esemplari dalle forme
più diverse e dalle provenienze più disparate ma tutti ugualmente
testimoni di 250 anni di storia della scrittura . Metallo, porcellana e
vetro, spesso magistralmente coniugati tra loro, sono i materiali più
frequentemente usati per la costruzione di questi piccoli capolavori, il cui
valore varia dai pochi euro alle centinaia! Da segnalare l’elegante set in
Silver plate del 1890 di manifattura inglese che riprende il sobrio e
lineare stile georgiano e il Calamaio da viaggio in argento, recante punzoni
di Londra del 1850, argentiere T. Eley, pezzo molto raro che consiste in un
tubo lungo poco più di una quindicina di centimetri, composto da vari
elementi divisibili e ricomponibili fra loro in modo da formare due
porta-inchiostro ed un porta penne o porta sigillo. Interessante anche il
campionario di calamai souvenir che recano i simboli della città di
provenienza, come ad esempio la tour Eiffel per Parigi o la lupa per Roma.
Brocantage – 12,13,14 settembre ’03 Orario: 10 - 19 continuato.
Ingresso: Euro 8 Parco Esposizioni Novegro (Milano Linate
Aeroporto/tangenziale Est). Via Novegro, 20090 Segrate (Mi). Raggiungibile
con l’autobus 73/ che parte dal capolinea di P.zza S.babila. Nella
giornata di domenica è a disposizione anche un servizio di bus navetta
gratuito dall’aeroporto di Linate (capolinea 73) al Parco Esposizioni
Novegro e ritorno. Informazioni : tel 02 70200022 Infolink: www.Parcoesposizioninovegro.it
CICLOTURISMO:
ISTRUZIONI PER L'USO IL CONVEGNO ORGANIZZATO PER IL 13 SETTEMBRE 2003 AD
ARGENTA INFORMERÀ AMMINISTRATORI PUBBLICI E OPERATORI TURISTICI SUL
POTENZIALE DEL TURISMO ESCURSIONISTICO
Argenta, 11 settembre 2003 - Anche quest'anno come nelle edizioni passate il
Padiglione di Verdissimamente affronta uno dei temi di maggiore attualità,
con un interessante convegno dal titolo "Cicloturismo: istruzioni per
l'uso" al fine di aggiornare Amministratori pubblici e operatori del
settore sul potenziale ancora in gran parte inespresso, di tali nuovo
segmento turistico. Infatti il mercato del turismo verde e in particolare la
nicchia del turismo sportivo stanno conoscendo negli ultimi anni un vero e
proprio boom. Se si escludono alcune iniziative a carattere locale, gli
operatori turistici italiani al momento non sono ancora stati in grado di
proporre soluzioni autorevoli e qualificate a una domanda particolarmente
esigente, proveniente soprattutto dall'estero che stenta a trovare referenti
qualificati. La vacanza cicloturistica si sta diffondendo sempre più, e
costituisce per l'Italia un'interessante opportunità di conquistare nuovi
mercati e di aumentare le presenze turistiche soprattutto nelle basse
stagioni. Infatti una delle caratteristiche più interessanti dei principali
mercati cicloturistici, come ad esempio quello tedesco e quelli
nord-europei, è che l'Italia viene scelta per le uscite e gli allenamenti
di inizio (Febbraio-maggio) e fine stagione (Settembre-novembre) quando le
condizioni meteorologiche non consentono la pratica del cicloturismo nei
paesi d'origine. Il potenziale di mercato è enorme: in Italia circa 10 Ml
di persone usano la bicicletta come mezzo di trasporto e di svago, circa 30
Ml di persone usano la bicicletta in Germania, 9 Ml in Olanda, 6,7 Ml in
Gran Bretagna, 6,5 Ml in Francia. I cicloescursionisti sono persone di
cultura e reddito superiore alla media: la propensione alla spesa va dal 10%
al 50% in più rispetto al turismo tradizionale. Per sviluppare questa
nicchia di mercato è però fondamentale un'opera capillare di creazione di
percorsi ciclabili, di mappatura e documentazione da parte degli
amministratori pubblici, che devono essere correttamente sensibilizzati,
informati e preparati. E' poi fondamentale che l'ospitalità sia adeguata al
target del turismo escursionistico, che ha esigenze particolari, per cui
nasce a sua volta l'esigenza di una corretta formazione degli operatori
turistici. Il convegno che avrà luogo Sabato 13 alle ore 9.30 alla Sala
Verde sotto la tendo struttura di Verdissimamente in Piazza Marconi ad
Argenta (Fe) dal titolo "Cicloturismo- Istruzioni per l'uso". E'
prevista la partecipazione di responsabili esperti sia di marketing
turistico che di cicloturismo, tra cui hanno già dato la loro adesione:
Alberto Conte Direttore del Conzorzio Green Italy Trek&bike Hotels e
redattore della Rivista del Trekking; Claudio Pedroni Responsabile Nazionale
della rete ciclabile nazionale Bicitalia; Claudio De Monte Responsabile
Marketing dell'Associazione Maestri di Mountain Bike; Luigi Menegatti
Presidente Associazione Cicloclub Estense; Mario Lugli Presidente
dell'Unione di prodotto Appennino e Verde dell'Emilia-romagna; Moderatore
Lanfranco Viola Ideatore e Organizzatore del Padiglione "Verdissimamente".
Gli argomenti del convegno che saranno trattati, riguarderanno: Cosa
s'intende per cicloturismo - chi sono i praticanti, qual'è il mercato
potenziale nel mondo e in Italia; Le esigenze e gli interessi dei
cicloturisti - a livello informativo (percorsi, mappe, ecc.) e logistico (hotels,
ristorazione, assistenza meccanica, ecc.); Il ruolo delle istituzioni per la
diffusione e la promozione del cicloturismo; Le caratteristiche richieste
alle strutture ricettive per ospitare i cicloturisti; Guide ed
Accompagnatori cicloturistici: ruolo e competenze. Marketing e promozione: i
canali principali, i mercati di riferimento. Gli argomenti su cui verranno
svolte le relazioni riguarderanno il mercato potenziale in Italia e nel
mondo, le esigenze e gli interessi dei cicloturisti sia a livello
informativo (percorsi, mappe ecc..) che logistico (hotels, ristorazione,
assistenza meccanica, ecc..); le caratteristiche richieste dalle strutture
ricettive per ospitare i cilcoturismi, i principali canali della promozione,
i relativi mercati di riferimento. Il convegno è il primo risultato
concreto nato dalla collaborazione della nostra Società (che promuove e
commercializza Verdissimamente) con l'Associazione degli Hotels che per
prima in Italia si è specializzata nell'accogliere questa nuova tipologia
di turisti: i Trek & Bike Hotels www.Trekbike.it La giornata si
concluderà nel pomeriggio con la seconda parte del convegno
"Cicloturismo I Bike Hotel" con inizio dei lavori alle ore 15,00,
con un momento di informazione specifica e di formazione gratuita dedicato
ai gestori di strutture ricettive (hotel, agriturismi, B&b) sui
requisiti di base necessari per diventare un Bike-hotel. Per consentire poi,
a tutti coloro che lo vorranno, di sperimentare di persona cosa significhi
fare del cicloturismo, con il Cicloclub Estense sono state organizzate una
serie di visite guidate ai luoghi più belli del Parco del Delta del Po con
il seguente programma: Giovedì 11 settembre 2003 Sulla Destra E Sinistra
Reno (Km 20) Ore 9,00 Partenza da Argenta Ss. 16 (verso Campotto). Strada
della Cardinala. Attraversamento del Reno e del canale "Della
Botte", Museo della Bonifica (c/o l'impianto Idrovoro Salarino).
Percorriamo l'argine destro del Reno, Golf Club Argenta. Attraversamento
ponte in ferro di Consandolo e percorriamo l'argine della sinistra
orografica del Reno. Rientro ad Argenta. Venerdì 12 settembre 2003
Escursione In Val Campotto (Km 25) Ore 9,00 Partenza da Argenta (verso
Bando). Anse Valli Di Porto Bacino di Bando. Attraversamento del Reno e del
canale "Della Botte". Pieve Romantica Di S. Giorgio Casino di
Campotto (Sede del Museo Delle Valli Visita). Ingresso in Vallesanta e
percorso anulare sull'argine perimetrale. Bosco Del Traversante. Rientro ad
Argenta. Sabato 13 settembre 2003 Comacchio E Le Sue Valli (Km 80) Ore 9,00
Partenza da Argenta (verso Bando). Anse Vallive Di Porto Bacino di Bando.
Attraverso la bonifica della Valle del Mezzano. Necropoli di Spina (non
visitabile). Attraversamento del Canale Navigabile Pontelagoscuro/portogaribaldi.
Comacchio (visita in bici attraverso i suoi quartieri). Ciclabile Comacchio/portogaribaldi,
Ss. Romea, stradina Arginale canale Pallotta, Saline di Comacchio,
agriturismo Vallesella, stradina arginale valle Uccelliera/spatola,
Bettolino Di Foce (Museo delle Valli visita). Giro dei Lavorieri in barca (o
parziale in bici). Attraverso la bonifica delle valli Pega-rillo-zavalea.
Rientro ad Argenta. Domenica 14 settembre 2003 Le Vallette Di Ostellato (Km
50) Ore 9,00 Partenza da Argenta (verso Bando). Anse Vallive Di Porto Bacino
di Bando. Attraverso la bonifica della Valle del Mezzano. Agriturismo
"Le Vallette". Ingresso e percorso ciclabile interno delle Anse
Vallive Di Ostellato "Le Vallette" con sosta nelle Stazioni di
avvistamento per il Birdwatching. Rientro ad Argenta. A persona: Costo per
ogni escursione € 5,00 con la propria bicicletta (eventuale noleggio per
un giorno ? 8,00) Segreteria Organizzativa di Verdissimamente: Fin-ter srl
C.so Vittorio Veneto, 6 44100 Ferrara - Tel. 0532 209478 Fax. 0532 249339
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- e mail: verdissimamente@verdissimamente.Com
JEEP AL 60MO SALONE
INTERNAZIONALE DELL'AUTOMOBILE DI FRANCOFORTE
Francoforte, 11 settembre 2003 - Jeep amplia la gamma e rafforza la sua
immagine premium nel segmento degli Sport Utility Vehicles. Da Jeep Wrangler,
icona storica del marchio ed eccezionale specialista off-road, a Jeep
Cherokee, espressione della Nuova Era Jeep capace di far vivere con le sue
prestazioni lo straordinario nel quotidiano fino al lussuoso Jeep Grand
Cherokee, il large Suv che rappresenta l'anima più elegante del marchio,
Jeep presenta una linea di prodotti dalla forte personalità e dalle
eccellenti caratteristiche tecniche. Le novità Jeep esposte all'edizione
2003 del Salone Internazionale dell'Automobile di Francoforte costituiscono
l'ultimo capitolo di una storia di continua evoluzione che ha portato sul
mercato Jeep Grand Cherokee model year '04 e l'ultima versione di Jeep
Cherokee con nuovi allestimenti. Çjeep si conferma leader nel segmento dei
Suv con una gamma dalla forte personalitàÈ ha detto Thomas Hausch,
Executive Director International Sales and Marketing del gruppo Chrysler. Çquesti
ultimi modelli, frutto di un processo di sviluppo continuo, aumenteranno
ulteriormente il fascino del marchio Jeep nel mercato europeo.È. Nei primi
sei mesi dell'anno, le vendite del marchio Jeep hanno rappresentato il 46%
delle vendite totali del gruppo Chrysler: Jeep Grand Cherokee con 16.206
unità vendute e Jeep Cherokee con 15.381 unità, sono state rispettivamente
il secondo ed il terzo modello più venduti dal gruppo Chrysler sul mercato
internazionale. Nell'europa Occidentale l'interesse del pubblico verso le
motorizzazioni diesel della gamma Jeep è più evidente che altrove: l'86%
dei Grand Cherokee ed il 77% dei Cherokee venduti nei primi sei mesi del
2003 erano equipaggiate con motori turbodiesel common rail. Le novità Jeep,
in breve Jeep Grand Cherokee rappresenta il top della gamma Jeep: un veicolo
di classe superiore dove comfort ed eleganza si fondono con potenza,
tecnologia e prestazioni eccellenti in ogni condizione di guida. Il
rinnovato Jeep Grand Cherokee, attualmente disponibile in Europa, presenta
un nuovo "look" che sottolinea la personalità del design e la sua
"leadership" nel segmento dei Large Premium Suv. Le novità
estetiche hanno interessato il frontale, la mascherina ed i fari fendinebbia
di tutte le versioni. Jeep Cherokee è l'attuale espressione della Nuova Era
Jeep: un Suv che offre in un perfetto equilibrio stile, comfort di marcia e
spiccate doti fuoristradistiche. L'ultima versione di Jeep Cherokee presenta
novità in termini di sicurezza e funzionalità. Con tre differenti versioni
- Sport, Limited e Renegade (in Italia è disponibile nelle versioni Sport e
Limited)- ed un'ampia gamma di motorizzazioni, Cherokee è un veicolo in
grado di "andare ovunque e fare qualsiasi cosa". Oltre Sessanta
Anni di Eredità Jeep Dal 23 luglio 1941 ad oggi, il marchio Jeep è
sinonimo di autenticità ed innovazione. Grazie a Willys-overland,
"Jeep" iniziò la produzione del segmento 4x4 oltre sei decenni fa
e, con il Cherokee 4x4 del 1984, diede inizio al boom delle "sport-utility"
compatte. Il marchio Jeep, depositato a livello internazionale nel 1950, è
divenuto uno dei marchi più conosciuti al mondo ed è ormai sinonimo di Suv.
Sono state vendute nel mondo oltre nove milioni di vetture Jeep in quasi 100
paesi. Nel corso degli ultimi 60 anni il marchio Jeep si è affermato
producendo vetture a quattro ruote motrici potenti, robuste e versatili.
Jeep è da sempre un eroe, non soltanto in campagne militari, ma anche in
azioni di soccorso in aree colpite da calamità naturali. I decenni hanno
visto l'avvicendarsi di veicoli pionieristici con altri più di tendenza,
dalla Willys Mb della Seconda Guerra Mondiale ai modelli attuali. Avendo
fondato il segmento sport utilitity, il marchio Jeep contribuirà ad
indirizzare il mercato dei Suv verso il futuro. I momenti più significativi
nei sei decenni di Jeep: 1941 Willys-overland ottiene un contratto
dall'esercito degli Usa per la produzione della Mb; 1944 Viene prodotto il
primo veicolo Jeep per uso civile, il 1945 Cj-2a; 1945 Creazione della prima
"station wagon" completamente in acciaio a produzione industriale;
1949 La "station wagon" a trazione integrale preannuncia il futuro
dei 4x4; 1950 Viene depositato il marchio Jeep a livello internazionale 1954
Presentazione della 1955 Jeep Cj-5; 1962 Viene presentata Jeep Wagoneer;
1963, il primo veicolo Jeep progettato fin dall'inizio per un impiego
civile. 1972 Quadra-trac, il primo sistema full-time su quattro ruote
completamente automatico viene lanciato con Jeep Wagoneer; 1973. - 1983 Jeep
Cherokee; 1984 offre la potenza 4x4 in dimensioni ridotte, dando il via al
moderno boom delle sport utility; 1992 Jeep Grand Cherokee; 1993 è
presentato al North American International Auto Show di Detroit ed è
guidato dal presidente della Chrysler, Bob Lutz, attraverso le pareti di
vetro del Cobo Exhibition Center; inizia la produzione europea della Grand
Cherokee a Graz, in Austria; 1996 Viene presentata il nuovo Jeep Wrangler;
1997, icona del marchio Jeep; 1998 Jeep Grand Cherokee; 1999 rivoluziona
nuovamente il settore Suv; 2001 Presentazione del nuovo Jeep Cherokee e
inizio della sua produzione.
IL SISTEMA ECOTRAC DI
BRAVO S.R.L. IN ARGENTINA
Milano, 11 settembre 2003 - Nel panorama dei sistemi Machine Roomless, il
successo dell’offerta Ecotrac di Bravo S.r.l., sia nel mercato italiano
che estero, è dovuto alle intrinseche caratteristiche di sicurezza che
tutelano sia l’installatore, sia l’ascensorista. A tal proposito,
l’impianto è stato utilizzato e introdotto nel mercato argentino
dall’azienda “D’angelica”: Ecotrac ha ottenuto l’approvazione dal
“Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires” con disposizione n° 606 D.g.
Foc – 2000. La partnership con la società argentina è nata grazie alla
disponibilità di Bravo nell’affrontare problematiche diverse da quelle
che si incontrano abitualmente nel mercato italiano. Ecotrac si è
dimostrato la soluzione vincente per la realizzazione dell’impianto: la
macchina, contenuta in un piccolo armadio su una parete esterna al vano, può
essere installata lungo tutto il vano stesso, a qualunque livello. Ecotrac
si presta all’esecuzione di impianti panoramici: è infatti possibile
realizzare porte posizionate anche su tre diversi lati della cabina e
inserire la parte meccanica su un solo lato del vano di corsa in maniera
facilmente mascherabile. D’angelica ha anche utilizzato l’impianto Drive
Out di Bravo, personalizzato da 19 fermate e da una portata di 1.000 kg I
vantaggi: - “con locale macchina” di dimensioni ridotte, posizionato ad
un piano qualsiasi – secondo la normativa En 81; - “senza locale
macchina” con armadio posizionato ad un piano qualsiasi – secondo
certificazione di tipo Ce, normativa 95/16; - Portate da 400 fino a 1000 kg;
- Velocità da 0,63 a 1 m/s con motori a due velocità o con sistema di
regolazione Vvvf; - Impegno di potenza e consumi di un normale impianto ad
argano, ridotti del 50% rispetto ad un impianto idraulico di pari
caratteristiche; - Il vano di corsa può essere costituito da incastellatura
metallica o da fabbricati preesistenti perché i carichi verticali
dell’impianto gravano solo sul fondo fossa (le strutture del fabbricato o
le strutture metalliche sono sollecitate solo dalle spinte orizzontali); -
Dimensioni di vano corsa ridotte; - Silenziosità dell’impianto grazie
alla tipologia costruttiva della parete divisoria tra il vano corsa e
l’argano. Le operazioni di manutenzione, montaggio e sostituzione sono
eseguibili in condizioni di assoluta sicurezza e non necessitano di
attrezzature o ponteggi speciali. Infolink: www.Bravosystem.net
STORIA RELIGIOSA DELL’UCRAINA XXV SETTIMANA EUROPEA
VILLA CAGNOLA - GAZZADA (VARESE)
Milano, 11 settembre 2003 - Si è conclusa con successo la Xxv settimana
europea promossa dalla Fondazione Ambrosiana Paolo Vi insieme con
l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Argomento centrale
della settimana di studi è stata la storia religiosa dell’Ucraina.
Numerosi sono stati gli interventi di storici, professori ed esperti di
questa regione europea molto particolare per storia e tradizioni. Tra le
relazioni la più apprezzata è stata quella del Prof. Ihor Ševčenko,
della Harvard University, uno dei massimi conoscitori e studiosi
dell’Ucraina, che ha affrontato il delicato tema del concetto di
“Occidente”, nei suoi più complessi sviluppi e problematiche: «Una
delle mie prime osservazioni – ha affermato il Prof. Ševčenko - ha a
che fare con il concetto di “Occidente” che è stato recentemente messo
in discussione. In parole semplici, la storia è questa: gli storici, alcuni
dei qual apparentemente più familiarità con il revisionismo che con le
fonti, hanno scoperto che nel contesto europeo il significato del termine
“Occidente” (e di conseguenza anche di Oriente) ha subito un cambiamento
con l’andar del tempo. Tale osservazione era del tutto corretta,
rivelazione per gli storici non problematicisti. I problematicisti e i loro
seguaci, tuttavia, consideravano “ingenuo” l’utilizzo incondizionato
dei termini “Occidente” e “oriente” e affermavano che le attuali
applicazioni di questi termini erano costrutti moderni, vale a dire
“invenzioni” recenti, risalenti ai tempi dell’Illuminismo. Da parte
nostra, nel presente contributo intendiamo rimanere “ingenui”, poiché
la percezione intuitiva di cosa siano l’Occidente e l’Oriente nel
contesto europeo — una percezione che presumo essere condivisa dal mio
pubblico mio pubblico — è abbastanza precisa per l’intento che ci
proponiamo» infolink: www.Metamusa.it
META.FISICA ARTE E FILOSOFIA DA DE CHIRICO ALL'ARTE
CONCETTUALE 13.09.2003 – 11.01.2004
Merano, 11 settembre 2003 - Andare a fondo al dilemma mai del tutto chiarito
dei pensatori e artisti laici che presero un termine filosofico e religioso
per farne una bandiera del proprio pensiero e della propria arte, questo è
uno degli obiettivi della grande mostra curata da Valerio Dehò dal titolo
"Meta.fisica: arte e filosofia da de Chirico all'Arte
Concettuale", che dal 13 settembre 2003 al 11 gennaio 2004 è in
programma presso la galleria kunst Meran/o arte di Merano. Il termine
"metafisica" ha origine dal titolo greco assegnato, nel I° secolo
a.C., dal filosofo Andronìco da Rodi a quelle opere di Aristotele in cui si
tratta delle "cause prime" della realtà da lui collocate dopo
quelle che trattano le "cose naturali". In campo artistico, fu
scelto da artisti come Carlo Carrà e Giorgio de Chirico per indicare un
momento della propria ricerca pittorica e un atteggiamento fortemente
critico verso l'arte contemporanea del secondo decennio del Xx secolo, e fu
adottato per definire una pittura che aspirava a superare i limiti del
visibile e del reale, rivelando il significato inquietante degli oggetti,
attraverso il loro inconsueto accostamento, in un clima di magica
suggestione e di mistero. Altri artisti parteciparono a questo clima
artistico, e in particolare va ricordata l'opera di Alberto Savinio, di
Filippo De Pisis, di Giorgio Morandi, di Mario Sironi e di Mario Tozzi,
tutti presenti in mostra nella prima sezione della mostra intitolata
"La spirale del Tempo" L'attività degli artisti
"metafisici" non si limitò alla pittura e all'arte, ma attraverso
collaborazioni con le principali riviste del tempo e scrivendo numerosi
libri, esercitarono un impegno critico e culturale che scaturì nella
creazione della figura dell'artista come intellettuale, segno di quella
autocoscienza del ruolo e della professionalità dell'artista che si
conferma dopo la Prima Guerra Mondiale. Caratteristica della Metafisica è
quella di creare un’atmosfera di suggestione attorno al rapporto tra
uomini, oggetti e spazi architettonici, celebri in questo senso le “Piazze
d’Italia” di de Chirico. Proprio questo rapporto tra figura umana,
spazio e architettura diventa uno degli spunti più interessanti che saranno
ripresi negli anni ’60 anche dall’arte concettuale e poverista.
Ritrovare il mistero, la “giusta distanza” tra uomini e oggetti, tra gli
oggetti e l’ambiente in cui sono collocati, è stato uno degli obiettivi
del movimento. Attraverso le opere, provenienti dalle migliori collezioni
italiane, la mostra vuole analizzare il rapporto tra l’idea della
Metafisica e lo Spazio Umano inteso come ambiente in cui rinnovare
continuamente il senso e la scoperta dell’esistenza. Nella seconda
sezione, intitolata "Enigmata: oggetti, proiezioni, silenzi" con
opere, tra gli altri, di Michelangelo Pistoletto e di Giulio Paolini, si
vuole estendere il concetto di Metafisica anche alla grande esperienza
poverista, che negli anni ’60 si è occupata del problema della
rappresentazione, del dialogo tra l’arte e l’architettura, del ruolo
dell’artista nella progettazione di uno spazio umano che fosse sintesi di
una progettualità infinita e di dialogo con la storia. E soprattutto si
collegano due straordinari momenti dell’arte italiana: la metafisica
classica e il concettuale italiano, certamente le due correnti più
conosciute a livello mondiale. Nella stessa sezione sono raccolte opere di
artisti che hanno sviluppato poetiche autonome, come Gianni Piacentino ed
Ettore Spalletti che hanno ripristinato il mistero dell'oggetto, dell'opera
d'arte che nel suo minimalismo raccoglie l'enigma di un senso senza tempo.
Lo stesso può dirsi della poeticità delle pitture di Marco Tirelli,
protagonista della pittura italiana dagli anni '80, che dà spessore
metafisico a forme elementari, assemblate in un lessico di giochi e
contrapposizioni che inducono lo spettatore alla meditazione. Nella sezione
che rappresenta alcune ricerche artistiche degli anni '80, dal titolo
"Tracce" con opere di Franco Rasma, Tino Stefanoni e Paola
Gandolfi, la Metafisica viene letta come continuità di una ricerca che
percorre l’arte: cercare un punto di mistero e di equilibrio tra l’uomo
e gli oggetti e tra questi e il paesaggio artistico che l’uomo stesso ha
creato. E l'accettazione del mistero che l'arte avvicina e ritrasmette è un
altro elemento che accomuna delle ricerche artistiche distanti nel tempo ma
vicine per sensibilità, in cui l'artista si propone come intellettuale e
filosofo, con una sua visione del mondo che legge le relazioni tra arte,
storia e pensiero come un dato unico e indivisibile. Una specifica sezione
sarà dedicata a quadri e progetti del grande architetto Aldo Rossi proprio
per sostanziare i rapporti tra la pittura e la progettualità architettonico
urbanistica. Il maestro Marco Maria Tosolini realizzerà un'installazione
sonora che accompagnerà i visitatori della mostra. Tra le manifestazioni
collegate all’esposizione sono previste serate di letture poetiche,
esecuzioni musicali di opere affini al tema della mostra e al periodo
storico di nascita del movimento della Metafisica. Infolink: www.Kunstmeranoarte.com
A SIENA DAL 4 OTTOBRE 2003 ALL' 11 GENNAIO 2004 LA
MOSTRA DUCCIO. ALLE ORIGINI DELLA PITTURA SENESE
Siena, 11 settembre 2003 - 2003
anno di Duccio. Tutto pronto per la mostra Duccio..-111e origini della
pittura senese. In programma a Siena dal 4 ottobre 2003 all' 1 1 gennaio
2004: il grande evento celebrerà l'illustre maestro (Siena 1255 ca. - 1319)
che fu il vero e proprio capostipite della scuola pittorica senese. Poiché
dalla sua produzione pittorica presero le mosse alcuni dei maggiori geni
dell'arte italiana del Trecento, da Simone Martini ai fratelli Ambrogio e
Pietro Lorenzetti. L'esposizione, articolata su due sedi (il complesso
museale dell'antico Spedale di Santa Maria della Scala e il Museo dell'Opera
del Duomo). Si riallaccia alla tradizione delle grandi mostre senesi come
Simone Martini e 'chonpagni', 1985, Scultura dipinta. Maestri di legname e
pittori a Siena. 1250-1450, 1987; Domenico Beccafumi e il suo tempo, 1990;
Francesco di Giorgio e il Rinascimento ci Siena, 1993. Con quei non
dimenticati eventi condivide la convergenza delle varie istituzioni e
l'obiettivo della valorizzazione del patrimonio artistico e del territorio
e, come le altre manifestazioni espositive senesi, è l'esito di una lunga
serie di ricerche specialistiche e di restauri, primo fra tutti quello della
grande vetrata circolare dell'abside del Duomo, che ha consentito di
esaminare da vicino questa importante opera e di confermare l'attribuzione a
Duccio, proposta da Enzo Carli già nel 1946. La mostra, posta sotto l'Alto
Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e dedicata ad Enzo Carli,
è promossa da un Comitato costituito dalle più importanti istituzioni
della città: il Comune di Siena, la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a.
- Gruppo Bancario N.p.s., la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, il Santa
Maria della Scala - Istituzione del Comune di Siena, l'Opera della
Metropolitana di Siena, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico
Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di-Siena e Grosseto, la
Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio per le Province di
Siena e Grosseto, l'Università degli Studi di Siena. Il comitato
scientifico è composto da Alessandro Bagnoli della Soprintendenza per il
Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di
Siena e Grosseto, da Roberto Bartalini e Luciano Bellosi dell'Università
degli Studi di Siena e da Michel Laclotte, l'illustre storico dell'arte
francese, già Presidentedirettore del Musée du Louvre. Il direttore
della mostra è Bruno Santi, Soprintendente per il Patrimonio Storico
Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Siena e Grosseto. La
mostra ospitata nel Santa Maria della Scala sarà divisa in otto sezioni. La
prima sarà dedicata ai Precedenti e contemporanei senesi di Duccio, la
seconda sarà intitolata Cimabue, Duccio e il giovane Giotto e la terza - Il
percorso di Duccio - illustrerà l'opera di Duccio e della sua bottega. Tre
sezioni saranno quindi dedicate ai più diretti seguaci del maestro,
iniziando con i Pittori ducceschi di prima generazione (Maestro di Badia a
Isola, Maestro di Città di Castello, Maestro delle Collazioni dei Santi
Padri e Maestro degli Aringhieri) e proseguendo con i Pittori ducceschi di
seconda generazione, ovvero i fedelissimi Ugolino di Nerio e Segna di
Bonaventura, nonché il Maestro della Maestà Gondi e il Maestro di
Monteoliveto. Sono stati invece denominati Pittori ducceschi di terza
generazione alcuni artisti attivi nel quarto e nel quinto decennio del
Trecento, come Niccolò di Segna, figlio di Segna di Bonaventura, e
Bartolomeo Bulgarini. Ii percorso continua con L'esordio dei grandi pittori
della prima metà del Trecento, sezione dedicata a protagonisti della
pittura senese quali Simone Martini e i fratelli Pietro e Ambrogio
Lorenzetti. La mostra non si limiterà a presentare soltanto dipinti e
codici miniati, ma ricostruirà un contesto artistico più ampio in una
sezione intitolata Le vie del gotico a Siena: scultori e orafi, nella quale
si potranno osservare le testimonianze di grandi contemporanei di Duccio,
come Giovanni Pisano e Guccio di Mannaia. Fulcro ideale dell'intera
esposizione saranno i due maggiori capolavori eseguiti da Duccio per la
comunità senese: la vetrata circolare della Cattedrale eseguita nel
1287-1288 e restaurata per l'occasione (sarà esposta nella terza sezione
della mostra, nei locali del Santa Maria della Scala) e la raffinata e
grandiosa Maestà, compiuta nel 1311 e originariamente collocata sull'altare
maggiore del Duomo; quest'ultima, considerata il più importante dipinto su
tavola della pittura italiana, sarà visibile nel Museo dell'Opera del
Duomo. Per approfondire la conoscenza dell'arte senese fra Due e Trecento,
gli organizzatori hanno predisposto una serie di itinerari in città e nella
provincia. A Siena, in occasione della mostra, sarà accessibile al pubblico
per la prima volta un ambiente recentemente rinvenuto sotto la Cattedrale,
nel quale è stato recuperato un ciclo di Storie dell'Antico e del Nuovo
Testamento realizzato da una serie di artisti senesi intorno al 1270-1275,
stupefacente per qualità e stato conservativo. Nella sala del Mappamondo
del Palazzo Pubblico si potrà ammirare una delle ultime opere di Duccio,
riscoperta vent'anni fa e databile al 1314; si tratta di un affresco con un
soggetto profano, ovvero la Consegna del Castello di Giuncarico, un episodio
dell'espansione dell'antica Repubblica senese nel territorio della Maremma.
L'itinerario cittadino comprenderà anche le chiese di San Martino (ove sono
stati recuperati gli affreschi dell'antica cappella Agazzari, realizzati tra
la fine del Duecento e il quarto decennio del Trecento da vari pittori
influenzati dall'arte di Duccio) e di Santa Maria dei Servi (con la Madonna
del Bordone di Coppo di Marcovaldo e gli affreschi di due delle cappelle del
transetto). Per quello che riguarda le trasferte in provincia, nella
collegiata di Santa Maria Assunta a Casole d'Elsa si potranno vedere per la
prima volta i resti pittorici della cappella della famiglia Aringhieri,
realizzati dall'anonimo chiamato Maestro degli Aringhieri, che per lo stesso
luogo eseguì l'affresco con la Maestà e due membri della famiglia. Inediti
sono anche le numerose pitture murali recuperate al di sotto dello scialbo
nella piccola chiesa romanica di San Lorenzo a Colle Ciupi e che furono
eseguite da diversi maestri di ambito duccesco tra la fine del Duecento e
gli anni trenta del secolo successivo. Nella vicina pieve dei Santi Giovanni
e Paolo a Santa Colomba, il visitatore troverà due grandi scene ispirate
alla vita di Maria e di Cristo, opera di differenti pittori che, ancora nel
terzo decennio del Trecento, si dimostrano sostanzialmente legati alla
lezione di Duccio da Buoninsegna. Infine la chiesa dei Santi Giacomo e
Cristofano a Cuna presenta all'interno alcuni affreschi attribuiti a Niccolò
di Segna. Il catalogo sarà pubblicato da Silvana Editoriale. Infolink: www.Duccio.siena.it
A REGGIO EMILIA DAL 20 SETTEMBRE AL 30 NOVEMBRE LA
MOSTRA DI ARNOLD NEWMAN UN MAESTRO DELLA FOTOGRAFIA
Reggio Emilia, 11 settembre 2003 - E' ancora la fotografia protagonista
della nuova iniziativa d'arte in programma a Palazzo Magnani a Reggio Emilia
dal 20 settembre al 30 novembre. La mostra Arnold Newman. Un maestro del
ritratto/Ritratti di maestri, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, in
collaborazione con la Mission du.Patrimoine Photographique del Ministero
della Cultura di Francia, con il contributo della Fondazione Pietro Manodori
di Reggio Emilia, di Ccpl, Reggio Emilia, per la cura di Pierre Bonhomme,
presenterà 150 scatti del più grande ritrattista di artisti e personalità
della seconda metà del '900. Arnold Newman registra la storia con la sua
macchina fotografica. Non solo ha fotografato molti dei più importanti
esponenti del Xx secolo nell'arte, nella letteratura, nel cinema, nella
musica, nella politica americana e internazionale, tra i quali Leonard
Bernstein, Pablo Picasso, David Hockney, John F. Kennedy, Marc Chagall,
Marilyn Monroe, Georgia O' Keeffe, Salvador Dalì e Andy Warhol, ma ha anche
realizzato i ritratti di tutti i presidenti americani a partire da Harry S.
Truman. Il suo più famoso ritratto - una vera e propria icona della
fotografia del Novecento - scattato a New York nel 1946, è quello del
compositore e direttore d'orchestra Igor Stravinsky. Stravinsky è seduto
nell'angolo sinistro inferiore della fotografia, e occupa uno-spazio
molto,-limitato rispetto al grande, curvo coperchio di un pianoforte a coda.
In questa composizione, di fatto musicale, Newman ha collocato il
compositore come un "dettaglio" di un grande spazio. Newman ha
fatto da pioniere nello sviluppo del "ritratto ambientato" , uno
stile nel quale la cornice è essenziale: l'artista nel suo studio; il
politico nel suo ufficio o davanti a un edificio governativo; lo scienziato
nel suo laboratorio. "Le persone esistono nello spazio", dice
Arnold Newman, che mette assieme due delle maggiori tradizioni della
fotografia americana: il ritratto di studio e la foto documentaria. Nato a
New York il 3 marzo 1918, Newman cominciò a fotografare a Filadelfia all'età
di vent'anni. La Depressione degli anni Trenta fu un periodo duro e
difficile negli Stati Uniti - anche per i suoi genitori che videro la loro
attività inabissarsi. Nonostante ciò, Arnold Newman ebbe rapidamente
successo e negli anni Quaranta aprì il suo studio a New York. Fu
successivamente scoperto dallo storico della fotografia Beaumont Newhall e
dal fotografo, proprietario di una galleria ed editore, Alfred Stieglitz. I
suoi lavori furono dapprima esposti alla A.d. Gallery, e il Museum of Modern
Art di New York acquistò la prima delle sue fotografie. L'incontro con
Beaumont Newhall e Stieglitz catapultò Amold Newman nel cuore degli eventi,
ottenne importanti riconoscimenti e cominciò a lavorare per riviste di moda
e di viaggio. Newman diventò una delle figure leggendarie della rivista
Life, autore di reportage di qualità nei quali i suoi ritratti in esterni
riuscivano a catturare non solo la personalità dei modelli ma lo spazio da
essi abitato. Nel catalogo che accompagna l'esposizione a Palazzo Magnani,
con testi di Pierre Borhan e di Sandro Parmiggiani, ed una lunga, inedita
intervista a Newman di Lars Schwander, Borhan osserva che "è degno di
nota che nella maggior parte delle sue opere, in cui l'interiorità del
modello è inseparabile dal suo posto nella storia, Newman sarebbe riuscito
a dare espressione visuale a un conciso e penetrante giudizio, o
significato, e che questo giudizio, in virtù delle sue qualità artistiche,
sarebbe stato convincente. Ecco perché, sebbene la maggior parte delle sue
fotografie siano state commissionate dalla stampa, Newman è un maestro del
ritratto." In contemporanea (20 settembre - 30 novembre), le sale al
piano terra di Palazzo Magnani accoglieranno la mostra Davide Benati. Nove
visitazioni e un sogno che presenta dieci dipinti - acquerelli su carta
tibetana incollata su tela - di grandi dimensioni (cm. 200 x 300),
realizzati negli ultimi sei mesi, nei quali Benati rivisita alcuni dei cicli
su cui aveva lavorato negli anni Ottanta e Novanta, con sorprendenti
innovazioni nella costruzione dell'immagine e dei colori, che esaltano
ancora di più la forza espressiva e l'impatto visivo delle sue opere.
Davide Benati (Reggio Emilia, 1949) tiene la mostra d'esordio alla galleria
"Il Giorno" di Milano nel 1972, ed espone successivamente in
mostre personali e di gruppo, in spazi pubblici e in gallerie private, in
Italia e all'estero, tra le quali vanno ricordate le due partecipazioni alla
Biennale di Venezia (1982, in "Aperto", e 1990 con una sala
propria) e le mostre personali a Modena (Galleria Civica, 1989) e a Reggio
Emilia (Civici Musei, 1992). Infolink: www.Palazzomagnani.it
A BERGAMO DAL 26 SETTEMBRE AL 30 NOVEMBRE LA PRIMA
MOSTRA ITALIANA DELL'ARTISTA INGLESE PAUL MORRISON
Bergamo, 11 settembre 2003 - Dal 26 settembre al 30 novembre si terrà nella
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo la mostra Saxifraga, la
prima personale dell'artista inglese Paul Morrison, in un museo italiano.
Con questo progetto inedito, il primo della serie Special Guest, la Gamec
inaugura una nuova ala del proprio complesso che, a partire da settembre
2003, si arricchirà di caffetteria, book shop e media room, oltre che del
grande spazio espositivo che ospiterà l'intervento di Paul Morríson.
Special Guest è una nuova iniziativa che la Gamec aggiunge al suo programma
di mostre ed eventi d'arte contemporanea: una serie di progetti speciali,
commissionati ad artisti internazionali e pensati per il nuovo spazio
espositivo: la grande aula unica, disegnata dallo Studio Gregotti Associati,
ampia oltre 170 m2 per una doppia altezza di circa 7 m. Paul Morrison è
conosciuto a livello internazionale per i suoi dipinti e, soprattutto, per i
suoi grandi wall painting che, come nel caso dell'intervento alla Gamec di
Bergamo, sono concepiti come enormi dipinti su parete, specificamente
progettati per il luogo che li ospita. I suoi sono paesaggi fortemente
stilizzati e sempre in un bianco nero dall'impatto molto grafico, un mondo
dove l'uomo è assente, dove protagonisti sono immensi scenari naturali, e
dove i profili di piante e arbusti divengono presenze insieme magiche e
familiari, immaginifiche e artificiali. I suoi scenari partono dalla
rielaborazione in chiave contemporanea della tradizione della pittura di
paesaggio inglese, da Albrecht Dúrer al Romanticismo fino ai pattern
botanici di William Morris, passando per una fitta rete di citazioni che
spaziano dalla Pop Art di Roy Lichtenstein all'illustrazione scientifica,
dai grafismi' dell'Optical Art al linguaggio del fumetto e della pubblicità.
Attraverso gli straordinari "affreschi" - che immergono
letteralmente lo spettatore in un paesaggio dove forme e dimensioni sono
alterate in modo spettacolare - Paul Morrison sviluppa una riflessione sul
sentimento contemporaneo verso la natura e la sua immagine, il cui mistero,
tuttora insoluto, rimane per l'uomo motivo di fascino, ammirazione e timore.
Paul Morrison (1966, Liverpool vive e lavora a Londra), è uno degli artisti
inglesi della sua generazione di maggiore successo internazionale. Mostre
personali gli sono già state dedicate da alcune delle più prestigiose
istituzioni museali in Europa e America, come Le Magasin di Grenoble, il
Kunstverein di Ulm, la City Art Gallery di Southampton e la Kunsthalle di
Norinberga (tutte nel 2002), l'Art Museum di Aspen (Colorado) nel 2001 e I'ucla
Hammer Museum di Los Angeles nel 2000. Ha inoltre preso parte a mostre
collettive presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2003), la
Royal Academy of Arts di Londra, il Museum fúr Gegenwartskunst di Basilea
(tutte nel 2002), alla Fondazione Nicola Trussardi di Milano nel 2001 e alla
Whitechapel Art Gallery di Londra nel 1998. Www.Gamec.It
TERRY FOX RUN: LA VERA
CORSA DELLA VITA
Milano, 11 settembre 2003 - A distanza di ventitré anni dalla maratona di
Terry lungo l’intero Canada, la Terry Fox Run è oggi una splendida realtà
sociale e sportiva che attraversa tutti i continenti e coinvolge milioni di
persone. Anche a Milano, dove l’edizione dello scorso anno ha avuto
un’esplosione di pubblico con migliaia di partecipanti. “La Terry Fox
Run –spiega Giovanni Bozzetti- è la vera corsa della vita, un esempio di
coraggio e di volontà a non mollare. Invito tutti i milanesi a partecipare
domenica prossima a questa maratona e chiedo a tutti quelli che hanno già
partecipato lo scorso anno di portare almeno un amico. Più gente parteciperà,
più l’esempio di Terry Fox sarà stato utile e più fondi saranno
raccolti per la ricerca contro il cancro”. L’appuntamento è dunque per
domenica 14 settembre, e l’invito è quello di partecipare numerosi a
questa corsa per la vita.
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