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24 SETTEMBRE 2003
pagina 1
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COX ALLA CONFERENZA DEL CESE SUL TEMA " "IL CONTRIBUTO DELLA
SOCIETÀ CIVILE ORGANIZZATA AL PROCESSO DI LISBONA: PER UN'UNIONE PIÙ
PARTECIPATIVA I RAPPRESENTANTI
DELLA SOCIETÀ CIVILE DOVRANNO CONTRIBUIRE CON PROPOSTE PRATICHE AL RILANCIO
DELLA STRATEGIA DI LISBONA
Bruxelles,
24 settembre 2003 - L'8-10 ottobre 2003 il Cese organizzerà un'importante
conferenza internazionale sul tema Il contributo della società civile
organizzata al processo di Lisbona: per un'Unione più partecipativa.
S'impongono iniziative! Il Cese invita tutta una serie di personalità
autorevoli con un'esperienza pratica nell'attuazione della Strategia di
Lisbona provenienti da varie parti dell'Unione europea e dei nuovi Stati
membri, in rappresentanza del mondo delle imprese, dei sindacati e della
società civile organizzata, come pure delle istituzioni dell'Unione
europea. La conferenza è essenzialmente destinata a valutare l'esperienza
compiuta sinora con la Strategia di Lisbona e, in secondo luogo, a
sottoporre alle istituzioni dell'Unione europea Proposte Pratiche sui modi
per attuare con successo tale strategia. Questi i temi da affrontare: Nuova
governance: assicurare il funzionamento della Strategia di Lisbona grazie
alla partecipazione della società civile organizzata. Quali sono i vantaggi
che ci si propone di conseguire e gli ostacoli da superare per realizzare un
effettivo partenariato ed una partecipazione reale? Migliore cooperazione
fra le iniziative intraprese a livello europeo, nazionale, regionale e
locale nell'attuazione della Strategia di Lisbona condizione indispensabile
per sfruttare al meglio le potenziali sinergie. In qual modo diversi livelli
di governo possono collaborare con la società civile organizzata, e come
andrebbero ripartiti i compiti? Scambio delle migliori pratiche
sull'attuazione della Strategia di Lisbona. I rappresentanti nazionali sono
invitati a illustrare dei progetti riusciti. Quali sono i modi di procedere
e le condizioni per trarre profitto dalle sinergie e dai partenariati? Quale
tipo di consultazione è necessario e in quale modo possiamo reciprocamente
imparare? La Strategia di Lisbona una priorità per le élite? Quali sono i
vantaggi che ne verranno per i normali cittadini? Jakob Andersen
(coordinatore della conferenza), oppure Vasco de Oliveira/tristan Macdonald
all'Ufficio stampa del Cese. Rue Ravenstein, 2, Bruxelles, B-1000 Tel: 02
546 9396/9586; cellulare 0475 753 202; e-mail: press@esc.Eu.int
Website: http://www.Ces.eu.int/press/index_fr.asp
IL
MERCATO ICT NEL PRIMO SEMESTRE 2003: TELECOMUNICAZIONI IN LIEVE RIPRESA,
INFORMATICA IN AFFANNO
Milano, 24 febbraio 2003 - Assinform - Associazione
Nazionale Produttori Contenuti Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la
Comunicazione - ha comunicato i dati relativi all'andamento del mercato
dell'informatica e delle telecomunicazioni in Italia nel primo semestre del
2003. Nei primi sei mesi dell'anno, il mercato aggregato dell'informatica e
delle telecomunicazioni ha espresso un volume d'affari pari a 30.244 milioni
di Euro, con un incremento dello 0,6 % rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente (in calo dell'1,2 per cento). Il dato di crescita,
oltre che modesto, sintetizza evoluzioni nettamente diverse per le sue due
componenti principali: telecomunicazioni e informatica. Nel periodo in
esame, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e
servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d'affari complessivo
di 20.580 milioni di Euro, in ripresa del +3,2 % sul periodo corrispondente
del 2002 e sulla spinta del comparto della telefonia mobile. Per contro, il
mercato dell'informatica, attestatosi a quota 9.664 milioni di Euro è
calato del 4,4%, per effetto di una domanda debole e di una caduta dei
prezzi che ha fatto per la prima volta regredire anche il comparto dei
servizi (-6,1%), da sempre in crescita. "L'andamento attuale del
mercato Ict non è lontanamente paragonabile a quello, positivo, degli anni
più recenti, e la cosa dovrebbe essere all'attenzione di chi ha a cuore
l'efficienza e la competitività del nostro Sistema-paese - ha commentato
Giulio Koch, Presidente di Assinform - Un mercato Ict vivace non dà conto
solo della salute del settore, ma della capacita di introdurre innovazione
in tutto il tessuto sociale, amministrativo e produttivo." "La
situazione attuale, soprattutto per quanto riguarda l'informatica - ha
aggiunto Koch - mostra un netto indebolimento di questa capacità. Nel
settore pubblico, l'effetto dei programmi di e-government non è ancora
apprezzabile e l'investimento It non è considerato nelle sue reali
potenzialità. Nel privato, complice un quadro economico difficile,
prevalgono logiche di brevissimo periodo, che portano centinaia di migliaia
di piccole e medie imprese a non investire in innovazione di sistema e di
processo". "E' una situazione da correggere - ha concluso Koch - e
ripeto ancora che ci vuole l'impegno di tutti: dal legislatore, alle autorità
di Governo, dalle stesse imprese, ai soggetti che le rappresentano, che
devono avere più coraggio nell'investire in tecnologie chiave per la loro
crescita futura. Assinform dedicherà gran parte delle sue energie, in tal
senso, nei mesi a venire." "L'andamento del mercato Ict nel primo
semestre 2003 in Italia presenta luci e ombre eloquenti - ha commentato
Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di Netconsulting, la società di
ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato Ict - Il
mercato delle telecomunicazioni è tutto sommato rientrato in una fase di
normalità, con i servizi che ritrovano la loro centralità nel processo di
crescita e confermano vitalità. Quello dell'informatica ha invece
accentuato tutte o quasi le criticità emerse nel corso del 2002, quando per
la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, si è bloccato. Di fatto
segue oramai in toto il ciclo degli investimenti fissi in macchinari e
attrezzature, ma con paradigmi d'offerta e di servizio più complessi".
Nel seguito le note di maggior dettaglio sull'andamento del mercato.
Telecomunicazioni in ripresa: + 3,2 per cento Nel corso del primo semestre
del 2003, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e
servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d'affari complessivo
di 20.580 milioni di Euro, in ripresa del +3,2 % sul periodo corrispondente
del 2002 (quando, invece era risultato in calo del -2 % e aveva ripiegato al
di sotto dei 20.000 milioni). "Non si può più solo parlare
dell'esaurimento della prima ondata di investimenti infrastrutturali. C'è
una domanda di servizi che sta ritrovando vitalità e che si muove con i
paradigmi del mercato di massa - ha commentato Giancarlo Capitani - Già
avevamo preconizzato un avvicendamento al traino del mercato, dalla domanda
di infrastrutture a quella dei servizi, destinato a durare sino all'avvento
di un nuovo ciclo tecnologico. E questo è ciò che sta avvenendo."
"Tutto questo ha assunto connotazioni moderatamente positive nel primo
semestre dell'anno in corso, in particolare sul fronte della telefonia
mobile e dei servizi di telecomunicazione a banda larga - ha aggiunto
Capitani - Questi ultimi hanno visto crescere il numero di utenti dai 650
mila del giugno 2002 al milione e seicentomila del giugno 2003".
Apparati e infrastrutture: riparte il mobile, cala il fisso L'entrata in un
ciclo trainato dai servizi è resa evidente dal dato di mercato relativo
alla componente infrastrutturale (apparati), che nel primo semestre 2003 è
risultata pari a 2.630 milioni di Euro, e in calo (-5,1%) rispetto al
periodo corrispondente dell'anno precedente. La perfomance riscontrata nella
componente relativa alle reti mobili (+ 9,5 %) ha concorso ha rallentare una
caduta che nel primo semestre 2002 era addirittura risultata pari al 20,9%.
Sempre nel primo semestre 2003, i servizi si sono attestati a quota 15.620
milioni di Euro (+4,8 per cento rispetto al primo semestre del 2002, quando
erano cresciuti solo del 2,9%), mentre i terminali per telefonia fissa e
mobile hanno espresso un mercato di 2.330 milioni, riprendendo a crescere
(+2,2 %). Servizi: il mobile tiene ... La performance dei servizi è dovuta
soprattutto a quelli su rete mobile, che nel primo semestre del 2003 sono
risultati pari a 6.990 milioni di Euro (+ 14,2 % sul primo semestre del
2002). Più che l'incremento delle linee attive (cresciute del 4,9 % e pari
a 54.630.000) ha contato l'incremento della spesa media mensile per linea,
risultata pari a 29 Euro (+10,3% rispetto al semestre corrispondente del
2002). Interessante, sempre nell'ambito del mobile, il risultato conseguito
dai servizi a valore aggiunto (dati, Xms e Web), risultati pari a 920
milioni (+42,6 %). I servizi su rete fissa hanno generato un mercato
complessivo di 8.630 milioni, in calo dell'1,7 % sul primo semestre del
2002. La componente voce è risultata pari a 7.190 milioni di Euro (-1,5 %),
mentre la restante componente, relativa ai servizi a valore aggiunto, e
risultata pari a 1.440 milioni (-2,7%). E conferma vitalità Il primo
semestre del 2003 ha dunque confermato non solo un "rientro alla
normalità" nella composizione della domanda, con i servizi in chiave
di motore del mercato, ma anche la persistente vitalità delle
telecomunicazioni mobili, che avvicinano sempre più in valore le fisse.
L'intera domanda associabile al mobile (apparati+servizi+terminali) è
infatti risultata pari a 9.750 milioni di Euro, in crescita del 12,8% sul
semestre corrispondente del 2002, quando una crescita del 6,1 % (a fronte
del 24,1 % del 2001) aveva fatto temere l'esaurimento della spinta
propulsiva. La telefonia fissa continua invece a perdere lentamente peso,
con un mercato aggregato (apparati+servizi+terminali) che nel periodo è
risultato pari a 10.830 milioni di Euro, in calo del -4,2 % sul periodo
corrispondente dell'anno precedente, quando già si era manifestata una
caduta del -7,4 %. Informatica: -4,4 per cento Nel primo semestre 2003, il
mercato dell'informatica ha accentuato le criticità emerse nel corso del
2002, quando per la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, si è
bloccato. I 9.664 milioni di Euro del primo semestre 2003, indicano
un'ulteriore calo della domanda: -4,4 % rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente. Il dato è preoccupante, e non solo perché è il
peggiore tra quelli rilevati nel primo semestre da dieci anni a questa
parte, ma soprattutto perché è venuta a mancare la spinta del comparto dei
servizi. E' la prima volta che questo succede, a conferma di una situazione
di mercato difficile, contrassegnata da una domanda fiacca, da una caduta
dei prezzi (downpricing) che interessa l'intero mercato e da una riduzione
nel numero di nuovi progetti, presso l'utenza sia pubblica che privata.
Domanda sempre concentrata: piccole imprese e famiglie alla finestra Più
ancora che nel periodo corrispondente dell'anno precedente è venuta a
mancare la spinta delle famiglie, dell'impresa minore e in parte anche della
Pa. Solo le grandi imprese e le banche hanno continuato ad esprimere una
domanda apprezzabile. "Si va consolidando un paradigma già rilevato,
ma non per questo meno preoccupante. - ha commentato Capitani - La maggior
parte del sistema produttivo italiano, con tutte le sue piccole imprese e i
suoi distretti, continua a rimandare investimenti essenziali per innovare i
processi. E questo, mentre banche e grandi imprese sembrano investire solo
per avere ritorni di brevissimo periodo e tagliare i costi di
gestione." "Emergono anche nuovi fattori di spinta, come il
rinnovo del parco tecnologico, l'integrazione applicativa, la messa in
sicurezza dei sistemi e quanto serve ad evolvere verso le architetture Web -
ha aggiunto Capitani - Ma tutto questo non basta a capovolgere una
situazione recessiva che va oramai assumendo connotazioni strutturali; e che
sembra giustificare il richiamo alla volontà di innovare e di ricorrere ad
uso più appropriato dell'It". Questa interpretazione è confermata dal
calo rilevato in tutti i comparti in cui convenzionalmente si suddivide il
mercato dell'informatica: sistemi (hardware), assistenza tecnica e servizi.
Nel primo semestre 2003, le vendite di hardware, pari a 2.613 milioni di
Euro, sono risultate in calo del 6,2 %, con un rallentamento appena più
lieve di quello registrato nel primo semestre del 2001 (-8,6 %), che già
aveva segnato l'inversione negativa del ciclo; quelle dei servizi di
assistenza tecnica, pari a 451 milioni sono risultate ancora in calo (-5,1
%); mentre quelle di software e servizi, pari a 6600 milioni sono per la
prima volta regredite (-3,7 %) dopo più di vent'anni di crescita
ininterrotta e sostenuta. Hardware: crescono i volumi, calano i prezzi Alla
contrazione del mercato dell'hardware (2.613 milioni di Euro, -6,2 %) ha
contribuito soprattutto il calo dei prezzi (downpricing), il cui effetto ha
di gran lunga superato gli effetti del recupero in volumi. Nel primo
semestre 2003 e rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente, le
vendite in unità sono ritornate a crescere per i personal computer (+2,3 %,
contro -1,8% dell'anno precedente), per i server midrange (+9 %, contro
-14,6% l'anno prima) e per i grandi sistemi (+6,3% in Mips). Alla ripresa
delle vendite in volumi dei Pc (1.350.640) ha contribuito solo la domanda
proveniente dalle imprese (1.127.219 unità, +8,5 %). Quella delle famiglie
(223.421 unità) ha, infatti, evidenziato un'ulteriore contrazione (- 20,3
%), che, se considerata congiuntamente a quelle dei semestri corrispondenti
dei due anni precedenti (-5,6 % nel 2001 e - 17,3 % nel 2002) evidenzia un
calo di natura strutturale. La ripresa dalla domanda in volumi per i medi e
grandi sistemi si spiega con l'esigenza ciclica di rinnovo del parco e di un
calo marcato dei prezzi. Ragioni analoghe spiegano anche la netta ripresa
della componente server del mercato Pc (67.500 unità, +23,1 % dopo il calo
del -19,3 % cento del primo semestre del 2002). Infine, i Pc portatili
risultano in netta crescita con 459.860 unità vendute nel primo semestre
2003 (+22 % sul primo semestre 2002), a conferma di una crescente attenzione
alla mobilità, e anche al calo dei prezzi: i portatili sono ormai offerti a
prezzi simili a quelli dei desktop, e sottraggono quote di mercato ai
desktop (823.280 pezzi, -7,3%) che non riescono a mantenere le posizioni pur
puntando su performance e dotazioni più spinte. Servizi: per la prima volta
in frenata Nel primo semestre 2003, alla dinamica riflessiva del comparto
del software e dei servizi di informatica (6.600 milioni di Euro; - 3,7 %
sul primo semestre 2002) hanno contribuito soprattutto, e come sempre i
servizi, ma per la prima volta in chiave negativa. E, infatti, la componente
dei servizi di informatica (sviluppo applicativo e progettuale, systems
integration, servizi di elaborazione in conto terzi, consulenza, formazione)
ha fatto registrare un volume d'affari pari a 4.743 milioni di Euro (in calo
del - 6,1 % sui primi sei mesi dell'anno prima, quando ancora risultava in
crescita del +5,9%). Per contro, la componente software, si è attestata a
quota 1.857 milioni, con una crescita del +3,1 %, simile a quella dell'anno
precedente. La battuta d'arresto dei servizi ha contribuito, inoltre, a
causa della loro dimensione, alla contrazione dell'intero mercato It. La
crescita del segmento software deriva dal lancio sul mercato di nuovi
sistemi operativi, dall'upgrade di applicativi integrati (Erp) e
dall'investimento in aree specifiche come la sicurezza, la business
intelligence e il Crm. Il calo dei servizi è la risultante fra la caduta
delle componenti della domanda legate al lancio di nuovi progetti (servizi
progettuali e implementativi di systems integration, consulenza e
formazione), non controbilanciato dal ritrovato dinamismo dei segmenti dell'outsourcing
e della manutenzione applicativa, che sono gli unici a crescere a tassi
apprezzabili.
RAPPORTO
MENSILE SUL FONDO DI UNION INVESTMENT
Milano, 24 settembre 2003 - Trend di crescita: i mercati azionari del’Est
Europa, Russia e Polonia in testa, sono cresciuti in modo considerevole nel
mese di agosto: continua la presenza di una notevole massa di liquidità, di
investori locali e stranieri, sostiente le quotazioni delle società
quoatate alla borsa russa dove il trend economico positivo é confermato da
dati congiunturali positivi. Per esempio, il ritmo di crescita del Pil nei
primi 8 mesi del 2003 é stato +6,9% rispetto allo stesso periodo
dell‘anno precedente, inoltre il Ministero dell‘ Economia ha aumentato
le stime di crescita per il 2003 dal 5,9% al 6%, ed anche la crescita della
produzione industriale dovrebbe avere tassi simili. Anche sul versante i
risultati sono stati positivi, soprattutto nel settore telecomunicazioni
mobili dove la domanda dovrebbe mantenersi ancora forte. Anche in Polonia i
dati congiunturali hanno sostenuto la borsa locale: in luglio la produzione
industriale polacca é cresciuta del 10,3% rispetto allo stesso mese del
2002, una crescita al di sopra delle attese di mercato. Contestualmente il
tasso d‘inflazione si é mantenuto ad un livello basso (0,8%), ma crediamo
che l’inflazione si attesterà all‘ 1,5- 1,8% entro la fine dell’anno
a causa del cambio debole, dei prezzi alimemtari in rialzo, e a una base di
riferimento abbastanza bassa, conseguentemente la banca centrale polacca non
dovrebbe ridurre ancora di molto i tassi di interesse, al massimo 50 punti
base attraverso due mosse di 25 punti di base ciascuna. Relativamente al
deficit pubblico, invece, le prospettive sono meno positive: il deficit, nei
primi sette mesi dell’anno, ha raggiunto circa il 71,5% del budget
annuale. Crediamo che per il 2003 il deficit si attesterà ad un livello
superiore al 5 % del Pil, leggermente al di sopra delle stime diffuse dal
governo polacco. Anche i mercati azionari della Repubblicha Ceca e Ungheria
hanno goduto di un trend positivo. In Ungheria la priorità va ai piani
governativi per la riduzione il deficit pubblico del 2004 attraverso riforme
fiscali: la tassazione dei salari sarà probabilmente ridotta e la tassa sul
valore aggiunto sarà aumentata per alcuni prodotti quali, ad esempio, i
servizi. Questo determinerà un’innalzamento dell’inflazione che a
luglio era del 4,7%, tanto che la banca centrale locale ha già rivisto al
rialzo le stime relative all‘inflazione per il 2004 dal 3,9% al 5,8%. Nel
lungo periodo, però, ciò non dovrebbe avere un impatto negativo, piuttosto
si tratta di un fenomeno isolato.Per ciò che riguarda il deficit del budget
2003, questo ha già raggiunto, nei primi sette mesi, il 72,3% della somma
prevista per tutto l’anno, di conseguenza il governo ha aumentato le stime
relative al deficit dal 4,5% al 4,8% del Pil, ance se crediamo più
verosimile un 5,3%. Russia e Ungheria rimangono i Paesi favoriti per i
nostri investimenti: Anche per la restante parte del 2003, i mercati
azionari dell’Est Europa dovrebbero mantenersi positivi; oltre
all‘Ungheria continuiamo di favorire il mercato azionario russo, mercato
che se confrontato ad altre aree emergenti e alla luce di una situazione
congiunturale globale ancora difficile, vanta situazione macro economica
stabile. Dopo che nel 2002 il tasso di crescita del Pil é stato del 4,3%,
per il 2004 le stime indicano un livello vicino al 6%. A livello politico, a
fine anno si terranno le elezioni per la Duma, mentre in primavera si
terranno le elezioni presidenziali. E‘ molto probabile che sulla piazza
borsisitca di Mosca, in prossimità di questi eventi, si manifesti una certa
volatilità alimentata anche da possibili „scandali populistici“ (vedi
il recente caso Yukos), tuttavia crediamo che il rischio di una caduta del
mercato sia limitato, la liquidità resta elevata rendendo poco probabile
uno storno di ampie proporzioni. Pensiamo, al contrario, di approfittare di
una eventuale fase di debolezza del mercato per incrementare gli
investimenti in titoli russi, non crediamo in turbative di tipo poltico in
quanto è molto probabile che Putin verrà confermato nel suo incarico e la
duma potrà proseguire il programma di riforme intrapreso. La Russia sarà
probalmente „upgraded“ nel 2004 a livello di „Investment Grade“ e la
borsa locale ha già scontato, negli ultimi mes, questa probabilità.
Venendo al prezzo del petrolio, crediamo che la volatilità rimarrà elevata
pur non vedendo ivelli inferiori ai 18-20 Dollari nei prossimi mesi (e
comunque l’economia russa non ne risentirebbe neppure con un livello di 18
Usd). Per questo, il prezzo del petrolio dovrebbere rappresentare un
sostegno per l’economia locale, mentre, a livello borsistico, le
valutazioni sono ancora buon mercato rispetto ai competitors internazionali.
Possibili acquisizioni da parte di società occidentali verso società
petrolifere locali ed una maggiore capacità estrattiva dovrebbero, in
futuro, avvicinare le valutazioni dei titoli russi ai livelli dei mercati di
altri paesi emergenti, garantendo alla piazza di Mosca un buon potenziale di
crescita per il futuro. In questo trend di lungo periodo, eventuali fasi di
realizzi dei guadagni e/o correzioni di breve durata non variano l’outlook
positivo sul Paese. Nonoste le recenti turbolenze legate al cambio della
valuta locale, continuiamo ad essere positivi circa il mercato azionario
ungherese che – come per la borsa russa – sovrappesiamo ( „overweight“).
Non appena il Fiorino potrà mostrare una maggiore stabilità si
presenteranno importanti riduzioni del tasso ungherese, e ciò avrà
un‘effetto positivo sull’economia locale. Complessivamente,
l‘andamento congiunturale dell‘ Ungheria è considerevole rispetto ai
Paesi vicini: nel 2003, il Pil crescerà di oltre il 3% e sono possibili
dati migliori se si considera che il deficit é in diminuzione. Valutazioni
favorevoli (nel confronto con la media dell’area geografica) e prospettive
di utili delle imprese estremamente positive, fanno di questa piazza
un’interessante opportunità d‘ investimento. Siamo dunque positivi
circa il mercato azionario ungherese, soprattutto a lungo termine. Nel breve
termine, invece, e a causa dele incertezze legate al cambio del Fiorino, non
possiamo escludere fasi e, per questo, abbiamo recentemente ridotto
leggermente la nostra posizione „overweight“ verso l‘Ungheria. Per la
Polonia, invece, restiamo sottopesati („underweight“), anche se abbiamo
recentemente incrementato la nostra posizione in seguito al miglioramento
economico registrato. La crescità economica dovrebbe essere sostenuta da un
aumento dei consumi privati – anche se questo fenomeno è già quasi
completamente scontato nelle quotazioni attuali. Inoltre le valutazioni di
mercato sono abbastanza elevate rendendo più modesti futuri aumenti dei
prezzi azionari. Infine, a livello politico, il governo di minoranza Sld avrà
grossi problemi nell’approvazione dei programmi di riforma impopolari, non
si possono escludere, dunque, incertezze legate alle elezioni previste per
il secondo semestre del 2004. Politica di investimento: Durante il mese in
esame abbiamo proceduto a variazioni negli investimenti russi. Credendo in
risultati positivi nel settore delle telecomuncazioni mobili, abbiamo
incrementato la nostra posizione in „Mobile Telesystems“. Inoltre, verso
la fine del mese, abbiamo preso profitti nel settore petrolifero vendendo
titoli di „Lukoil“ e „Yukos“. Le restanti variazioni riguardano
titoli a minore capitalizzazione: aumentate le posizioni in Ulyanovskenergo,
utility locale, nella società di raffinazione Ufimskij e nel distributore
di carta e cellulosa Kondopoga. Abbiamo ridotto posizioni detenute in
Ungheria: oltre a prese di beneficio nella società farmaceutica Gedeon
Richter (sulla quale sono comunque probabili nuovi rialzi delle quotazioni),
abbiamo ridotto la posizione nella società di raffinazione Mol, società
per la quale il governo probabilmente cederà, nei prossimi mesi, il 15%
attualmente detenuto con conseguente indebolimento delle quotazioni e
permettendoci di riacquistare il titolo a livelli inferiori. Venendo alla
Polonia, ne abbiamo leggermente incrementato il peso: di fronte ad uno
scenario economico migliore, abbiamo aggiunto al portagfolgio il titolo
alberghiero Orbig ed aumentato l‘esposizione nella società di
raffinazione Pkn Orlen „per la quale siamo in „overweight“ .
CONGIUNTURA
ECONOMICA ANCORA DEBOLE NEL SECONDO TRIMESTRE 2003, MA EMERGE QUALCHE TIMIDO
SEGNALE DI RIPRESA E' QUANTO RISULTA DALL'ULTIMO RAPPORTO TRIMESTRALE
ISAE-ASSOLOMBARDA SUL SETTORE MANIFATTURIERO E DEI SERVIZI CHE HA MESSO A
CONFRONTO LA SITUAZIONE ITALIANA E MILANESE
Milano, 24 settembre 2003 - Dal Rapporto trimestrale Isae-assolombarda sul
settore manifatturiero e dei servizi relativo al secondo trimestre del 2003,
emergono ancora giudizi e previsioni prevalentemente negative circa
l'andamento corrente e atteso di domanda e offerta. Inizia però ad emergere
qualche primo timido segnale di ripresa: nel settore manifatturiero, aumenta
la fiducia delle imprese operanti nell'area milanese, grazie soprattutto a
un andamento più favorevole della domanda interna; nei settori del
terziario innovativo, giungono dalla media delle imprese italiane (ma non
ancora da quelle operanti nella sola area milanese) segnali di pacato
ottimismo sulle prospettive a breve termine di ordini e fatturato. Imprese
manifatturiere In particolare, il clima di fiducia delle imprese
manifatturiere ed estrattive italiane, depurato dai fattori stagionali ed
espresso in base 1995=100, continua a calare anche nel secondo trimestre,
portandosi a 90,2 da 93,3 del periodo precedente. A differenza di quanto
riscontrato per l'Italia, la fiducia delle imprese dell'area milanese mostra
invece un lieve incremento, portandosi a 89,8 da 89,5 del primo trimestre,
grazie a un leggero recupero degli ordini (soprattutto interni) e al
miglioramento delle attese a breve termine sulla produzione. Secondo le
prime indicazioni disponibili per il terzo trimestre dell'anno, segnali di
ripresa della fiducia delle imprese manifatturiere iniziano a verificarsi
anche a livello nazionale. In particolare, nei mesi estivi un andamento
della domanda migliore di quanto inizialmente preventivato sembra aver
indotto una repentina caduta delle scorte di magazzino e un conseguente
aumento dei piani produttivi per i prossimi mesi. Per quanto riguarda le
aspettative per i prossimi 3-4 mesi, le imprese dell'area milanese si
attendono una riduzione degli ordini con flessioni maggiori previste sul
mercato interno, mentre le attese sugli ordini esteri evidenziano una
discesa più contenuta. Le previsioni sulla produzione aumentano lievemente,
pur continuando a evidenziare un dato sensibilmente inferiore a quanto
registrato nei primi tre trimestri dello scorso anno. Le aspettative
espresse dagli imprenditori milanesi sull'evoluzione generale dell'economia
italiana si mantengono sugli stessi livelli del primo trimestre, continuando
a mostrare così un valore fortemente negativo. Imprese del terziario
innovativo Sul fronte delle imprese del terziario innovativo (informatica,
consulenza e ingegneria), invece, a livello nazionale nel secondo trimestre
2003 le indicazioni sono leggermente migliori rispetto a quanto visto per il
comparto manifatturiero, soprattutto relativamente alle attese a breve
termine su ordini e fatturato; a livello settoriale, il miglioramento delle
attese è particolarmente intenso nel settore della consulenza
amministrativa e gestionale. Nell'area milanese, le imprese del terziario
innovativo sono più pessimiste della media nazionale: si registra una
caduta sia dei giudizi a consuntivo, sia delle aspettative a breve sugli
ordini, sul fatturato e sull'occupazione, con la sola eccezione,
limitatamente alle attese su ordini e fatturato, del settore informatico.
Nel dettaglio, le attese per il terzo trimestre sull'evoluzione della
domanda peggiorano nei comparti dell'informatica e dell'ingegneria; nella
consulenza amministrativa e gestionale, invece, le aspettative relative agli
ordini rimangono sui livelli del primo trimestre. Il fatturato è atteso in
diminuzione dalle imprese dei settori dell'ingegneria e dell'informatica; le
imprese che offrono servizi di consulenza amministrativa e gestionale, al
contrario, si aspettano a breve un miglioramento. Anche per l'occupazione,
le attese a breve peggiorano nel settore dell'ingegneria e nell'informatica,
ma migliorano nella consulenza amministrativa e gestionale.
I PRODOTTI
BANCARI DEUTSCHE BANK DISTRIBUITI DA FINANZA & FUTURO BANCA
Milano, 24 settembre 2003 - Da settembre 2003, Deutsche Bank distribuisce
prodotti bancari anche attraverso i 1.400 promotori finanziari di Finanza
& Futuro Banca. La rete di Finanza & Futuro, acquisita da Deutsche
Bank nel 1994, ha finora distribuito prevalentemente prodotti a marchio
F&f. Ora, in virtù di un accordo intergruppo finalizzato a massimizzare
le sinergie commerciali tra la banca e i promotori finanziari, potrà
estendere il proprio portafoglio prodotti proponendo cinque conti correnti a
canone mensile fisso rivolti alle famiglie e alle imprese. L’accordo
permette l’accesso da parte dei clienti Finanza & Futuro Banca a tutti
i servizi e prodotti bancari tradizionalmente erogati da Deutsche Bank, tra
cui ad esempio: prestiti personali, fidi, assicurazioni, mutui immobiliari
oltre a finanziamenti, leasing, factoring, e strumenti di copertura rischio
cambio per le imprese. In particolare, Finanza & Futuro Banca offrirà i
conti Db Classic, Db Pass e Db Pass Premium, rivolti alle famiglie (canone
mensile fisso da 8 a 14 euro), e Db Professional e Db Business riservati
alle imprese (canone mensile fisso da 25 a 45 euro).Tutti i conti proposti
offrono gratuitamente il servizio di home banking e di trading on line
attraverso la piattaforma Db Interactive. L’accordo tra Deutsche Bank e
Finanza & Futuro Banca prevede che i conti correnti Deutsche Bank
possano essere distribuiti alle stesse condizioni praticate presso gli
sportelli della banca. «Con l’allargamento della capacità distributiva
di Deutsche Bank attraverso i promotori finanziari Finanza & Futuro
Banca si concretizza il nuovo assetto organizzativo della banca commerciale
basato sulla produzione centralizzata di strumenti e servizi finanziari e su
una struttura distributiva realmente multicanale», ha commentato Giulio
Cesare Monarca, responsabile Private and business clients di Deutsche Bank.
«Questo ci permette anche di coprire in maniera più efficace il
territorio, su cui scontavamo fino a oggi una presenza limitata a 253
sportelli». «La possibilità di collocare conti correnti bancari del
Gruppo», ha aggiunto Giorgio Mascherone, amministratore delegato di Finanza
& Futuro Banca, «ci consente di integrare servizi e prodotti di
investimento e previdenziali con un’offerta bancaria a 360 gradi e ai
migliori livelli di mercato, garantendoci un effettivo vantaggio competitivo».
OPA
RESIDUALE SU AZIONI ITALDESIGN GIUGIARO: DETERMINAZIONE DEL PREZZO E
PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO D'OFFERTA
Milano, 24 settembre 2003 - La Consob ha fissato in 4,4 euro per ogni azione
il prezzo dell'offerta pubblica di acquisto residuale che Wide Design spa è
tenuta a promuovere, ai sensi dell'art. 108 del Tuf, sulle azioni ordinarie
Italdesign Giugiaro spa. A seguito dell'offerta pubblica di acquisto
volontaria svoltasi dal 3 al 23 giugno 2003 e di ulteriori acquisti,
infatti, l'offerente è giunto a detenere il 93,03% del capitale ordinario
Italdesign Giugiaro, circostanza che ha determinato l'obbligo di opa
residuale. Considerato che le adesioni registrate nell'offerta pubblica
volontaria totalitaria hanno superato la soglia del 70% delle azioni che ne
costituivano oggetto e vista la dichiarazione dell'offerente che nel periodo
successivo all'opa volontaria non si sono verificati fatti idonei a
modificare il valore economico delle azioni Italdesign Giugiaro, la
Commissione ha ritenuto che sussistano i presupposti per l'applicazione
dell'art. 50, comma 4, del regolamento emittenti, ed ha determinato il
prezzo dell'opa residuale in misura pari a quello della precedente offerta
pubblica. La Commissione ha contestualmente consentito la pubblicazione del
documento informativo relativo all'opa residuale sulle azioni ordinarie
Italdesign Giugiaro. L'operazione, che ha ad oggetto 3.609.274 azioni
ordinarie, pari al 6,97% del capitale sociale dell'emittente, avrà inizio
il 29 settembre e termine il 17 ottobre 2003, per un totale di 15 giorni di
borsa aperta. Il testo integrale della delibera di determinazione del prezzo
è disponibile nel sito internet della Consob www.Consob.it
MEES PIERSON, LA PRIVATE BANK DEL
GRUPPO FORTIS, INIZIA LA SUA ATTIVITA' IN ITALIA.
Milano, 24 settembre 2003 - Mees Pierson, la private bank del Gruppo Fortis,
tra le prime dieci Private Bank in Europa è da oggi operativa anche in
Italia. Presente in ben 17 paesi nel mondo, Mees Pierson è la prima banca
Private nei mercati di origine - i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo -
e amministra beni di clientela private per più di 50 Miliardi di Euro. Il
Gruppo Fortis, di cui Mees Pierson fa parte dal 1997 gestendone tutte le
attività di Wlealth Management, è una società di servizi finanziari a
livello internazionale, specializzata nel campo bancario e assicurativo. Con
una capitalizzazione di mercato di Eur 20 miliardi e l'impiego di circa
68.000 persone, la società si pone tra le prime 20 istituzioni finanziarie
europee. Oltre all'ufficio di Milano in via Boccaccio n. 20, si potranno
contattare consulenti Mees Pierson anche nelle sedi del Gruppo Fortis di
Padova e Bologna. Essere all'interno del Gruppo Fortis rappresenta per Mees
Pierson un elemento di forza in più, perché permette di valorizzare le
capacità di agire in tutti i settori del campo assicurativo, bancario e
d'investimento. "Mees Pierson - spiega Jean-louis Jaumin, Direttore
Generale di Mees Pierson in Italia - é una grande organizzazione bancaria
di cultura europea e di dimensione mondiale, in grado di combinare una lunga
esperienza internazionale con la forza di una diffusione globale. L'attività
principale di Mees Pierson - continua - é quella di analizzare i desideri
della sua clientela e di trasformarli in proposte finanziarie coerenti.
Siamo consulenti patrimoniali specializzati nell'assistenza alle famiglie,
usciamo, quindi, dal concetto tradizionale di banca per entrare nella sfera
privata della nostra clientela. Ci proponiamo come un consigliere
responsabile che sa anticipare i cambiamenti e i bisogni dei nostri
clienti". Mees Pierson é presente in Italia con due linee di business:
la Mees Pierson Private Banking che offre servizi specializzati di Weath
Management per la clientela privata e le famiglie che dispongono di
patrimoni importanti, e la divisione Mees Pierson Interstrust, il partner
professionale per le aziende, i consulenti e gli intermediari finanziari nel
settore trust & company. "Fino ad ora il Gruppo Fortis era presente
in Italia unicamente attraverso due delle tre business line della Fortis
Bank- afferma Renaud Simons Direttore Generale di Fortis in Italia - il
Nertwork Banking ed il Merchant Banking. Con l'Asset Management, attività
che ha debuttato all'inizio dell'anno, ed il Private Banking si apre
finalmente la terza business line del ramo bancario del Gruppo, che
evidentemente vede nell'Italia uno dei Paesi europei a cui rivolgere i
maggiori investimenti"
BCC DI
BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE UTILI E IMPIEGHI IN CRESCITA DI OLTRE QUOTA 20%
Busto Garolfo, 24 settembre 2003 - In netta controtendenza rispetto alle
alla chiusura della semestrale delle altre banche italiane la Bcc di Busto
Garolfo e Buguggiate fa registrare una semestrale da record: l’utile netto
si assesta a 1,716 milioni di euro, mettendo a segno un incremento del
22,03% rispetto al 2002. L’utile ordinario cresce fino a 2,174 milioni di
euro (+24,4%), l’utile di gestione di clienti è arrivato a 2,1 milioni di
euro (+21,42%), mentre diminuiscono le sofferenze lorde, che in un anno
passano dal 5,44% al 4,27%. La semestrale della Banca di Credito Cooperativo
di Busto Garolfo e Buguggiate, approvata all’unanimità nei giorni scorsi
dal consiglio di amministrazione, fotografa la situazione dell’istituto al
30 giugno 2003, rappresenta il risultato di una gestione attenta, che ha
saputo razionalizzare al meglio la struttura per offrire un servizio sempre
più qualificato. “I risultati ottenuti superano gli obiettivi che la
banca si è posta con l’approvazione dell’ultimo piano strategico.
L’incremento degli impieghi è stato omogeneo, non frutto di azioni
straordinarie, ed è stato supportato da un analogo incremento operativo.
E’ migliorata la qualità del credito sia a livello di sofferenze nette,
che di partite incagliate. Abbiamo raggiunto questo importante traguardo pur
avendo fatto accantonamenti al fondo rischi su crediti superiori del 42%
rispetto alla semestrale del 2002”, commenta Gianni Macchi, direttore
generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, un istituto che conta 13
filiali sparse tre le province di Milano e Varese: Busto Garolfo, San
Lorenzo di Parabiago, Villa Cortese, San Giorgio su Legnano, Dairago,
Villastanza, Olcella, Canegrate, Legnano, Buguggiate, Bizzozzero, Bodio
Lomnago e Varese. “Il risultato di questa semestrale è perfettamente in
linea con le aspettative che abbiamo fissato nell’assemblea del maggio
scorso –fa eco il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate,
Silvano Caglio-, quando abbiamo delineato un ambizioso percorso per il
triennio, che ci porterà a diventare la banca di riferimento per tutto il
territorio dell'Altomilanese e del Basso Varesotto. L'aver centrato il primo
obiettivo, sta sicuramente a dimostrare che le nostre ambizioni si stanno
trasformando in azioni concrete”. Entrando nel dettaglio della semestrale,
i principali indicatori sono: Conto economico. Chiude a giugno 2003 con un
utile netto di 1.716.076,88 euro (+22,03%) ed un utile ordinario di
2.174.000 euro (+24,4%); Raccolta diretta. 299,8 milioni di euro (+4,21%);
Raccolta indiretta: 315,3 milionidi euro (+9,93%); Crediti verso clienti.
210,5 milioni di euro (+21,42%); Sofferenze lorde. Diminuiscono dal 5,44% di
giugno 2002 al 4,27% rilevato al 30.06.2003. Valore del Patrimonio aziendale
di vigilanza. E’ stato ulteriormente incrementato ed ora supera i 79,3
milioni di euro.
FIERA
MILANO: IL CDA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2002-2003 E PROPONE UN
DIVIDENDO DI 0,285 EURO PER AZIONE
Milano, 24 settembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano
Spa, società quotata alla Borsa Italiana all’interno del segmento Star,
ha approvato ieri il progetto di bilancio per l’esercizio 1° luglio 2002
– 30 giugno 2003. Fiera Milano chiude l’esercizio con risultati in
crescita e con 70 manifestazioni espositive ospitate nel corso dell’anno
(11 delle quali organizzate direttamente), per un totale di 1,6 milioni di
metri quadrati netti venduti e 30.320 aziende espositrici. Il Cda ha inoltre
proposto all’Assemblea degli azionisti, convocata per il 27 ottobre
prossimo in prima convocazione e per il 29 ottobre in seconda convocazione,
la distribuzione di un dividendo di 0,285 euro per ciascuna delle n.
33.000.000 di azioni ordinarie in circolazione. Il dividendo, se approvato,
sarà messo in pagamento il 6 novembre, con data stacco 3 novembre. Il
pagamento sarà effettuato per il tramite degli intermediari autorizzati
presso i quali sono registrate le azioni nel Sistema Monte Titoli. Il
bilancio approvato ieri si riferisce ad un periodo contrassegnato da
rilevanti criticità per l’economia nel suo complesso e per l’attività
fieristica in particolare. La perdurante e diffusa crisi economica,
l’emergenza sanitaria della sars e l’instabilità politica
internazionale hanno infatti penalizzato l’attività fieristica, ma in
modo difforme nei diversi Paesi. Ad una netta flessione in Germania e ad un
calo più contenuto in Francia, si contrappone infatti un lieve progresso in
Italia. In tale difficile contesto generale Fiera Milano ha mantenuto
invariata la superficie totale vendut a ed ha migliorato la redditività
grazie a tre fattori: buona organizzazione, forte slancio commerciale e
massima attenzione alla gestione economico-finanziaria. Prima di passare
all’esame dei principali dati finanziari del Gruppo Fiera Milano e della
capogruppo Fiera Milano Spa, si ricorda che il Gruppo ha assunto l’attuale
configurazione nel corso dell’esercizio 2002-2003 e che il suo assetto
alla fine del precedente periodo - usato come termine di confronto - era
profondamente diverso, poiché registrava quale unica società controllata
Edizioni Fiera Milano. Ricavi per 219 milioni di euro, in crescita anno su
anno del 55%, con un fatturato medio per addetto passato da 501mila a
555mila euro (pur in presenza di un incremento del personale –
prevalentemente dovuto alle acquisizioni societarie effettuate – da 289 a
423 addetti a fine periodo). Il forte progresso dei ricavi è dovuto
soprattutto all’ingresso nel perimetro di consolidamento dell’attività
“organizzazione di manifestazioni e congressi”, che nell’esercizio
2001-2002 non era ancora presente. Ma anche l’area di business “gestione
spazi e servizi”, che già figurava nel consuntivo 2001-2002, mostra un
incremento interessante, pari al 18%. Inoltre si registra un peso crescente
dei servizi a valore aggiunto, in linea con la strategia diretta a
rafforzare questa tipologia di attività. A parità di area di
consolidamento i ricavi ammontano a 149,1 milioni di euro, presentando un
progresso del 5,5% rispetto all’esercizio precedente. Margine operativo
lordo (Ebitda) di 35,8 milioni di euro, decisamente superiore ai 30 milioni
previsti dagli analisti finanziari in sede di Ipo. Il dato è in crescita di
ben l’84% rispetto all’esercizio precedente ed anche la sua incidenza
sui ricavi è cresciuta, passando dal 13,8 al 16,3%. A parità di area di
consolidamento il mol si attesta su 24,2 milioni di euro con un incremento
del 24,7% rispetto all’esercizio 2001-2002. Risultato operativo (Ebit) di
19,2 milioni di euro (8,7% dei ricavi) in netto miglioramento rispetto gli
11,7 milioni precedenti, pur con ammortamenti e altri accantonamenti più
che raddoppiati. Risultato prima delle imposte di 21,1 milioni di euro (9,6%
dei ricavi) a fronte dei precedenti 13,8 milioni di euro. Utile netto di
competenza del Gruppo di 9,1 milioni di euro, dopo un utile di competenza di
terzi per 1,7 milioni. Il risultato netto segna un incremento del 9% sul
2001-2002 (periodo che non scontava interessi di terzi), mentre a livello
complessivo aumenta del 29% nonostante il maggior carico di imposte.
Posizione finanziaria netta e investimenti. Al 30 giugno scorso la posizione
finanziaria netta del Gruppo presentava un saldo positivo di 22,2 milioni di
euro, rispetto ai 18,4 milioni del 30 giugno 2002, principalmente a seguito
dei proventi derivanti dalla quotazione e degli esborsi per gli investimenti
effettuati. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali sono stati nel
periodo di 10,1 milioni di euro, quelli in immobilizzazioni finanziarie di
22,8 milioni e quelli in immobilizzazioni immateriali di 64,5 milioni (in
gran parte connessi alle acquisizioni societarie concluse). Il capitale
d’esercizio netto (saldo tra attività e passività correnti),
strutturalmente negativo in considerazione del favorevole ciclo di tesoreria
su cui può contare Fiera Milano (gli espositori pagano in anticipo la
partecipazione alle mostre), risultava a fine periodo pari a -11,7 milioni,
a fronte degli -11,3 di un anno prima. Patrimonio netto consolidato. Al 30
giugno 2003 ammontava a 129,8 milioni di euro, di cui 115,8 milioni di
competenza del Gruppo e 14,0 milioni di euro di terzi. Il patrimonio netto
di competenza del Gruppo presenta un incremento di 68,7 milioni di euro
rispetto all’esercizio, che è dovuto principalmente all’aumento del
capitale sociale della Capogruppo Fiera Milano S.p.a. (67,5 milioni di
euro), in relazione all’operazione di quotazione in Borsa del dicembre
2002. Evoluzione prevedibile della gestione. L’esercizio 2003/2004 ha
preso avvio il 1° di luglio e quindi al momento vi sono poche evidenze
specifiche circa il suo andamento, tenuto anche conto che l’attività
espositiva ha ripreso il suo normale ritmo solo a settembre. Sulla base
delle previsioni del Gruppo, confortate dai buoni risultati delle mostre già
avvenute (Macef Autunno/chibi, Bijoux, Moda in, Ciclo e Motociclo, Mipel,
Micam) l’esercizio in corso dovrebbe registrare un Margine operativo lordo
in crescita rispetto al 2002-2003, salvo fatti straordinari attualmente non
prevedibili e al di fuori del controllo della società. In particolare, il
2004, come tutti gli anni pari, sarà caratterizzato dalla presenza di
Mostra Convegno Expocomfort, biennale direttamente organizzata dal Gruppo,
che occupa una superficie netta espositiva di oltre 140.000 metri quadrati e
produce margini significativi. La capogruppo Fiera Milano Spa. Fiera Milano
Spa registra un utile netto in crescita, grazie sia alla dinamica dei
margini operativi sia alle componenti finanziarie. E’ invece aumentato il
carico delle imposte poiché nel 2001-2002 la società aveva potuto godere
dei benefici della Tremonti bis sull’intero ammontare degli investimenti
sostenuti, essendo società di recente costituzione. I principali dati della
gestione sono i seguenti: ricavi di 147,8 milioni di euro, in aumento del
5,1%, riconducibili per il 71% alla vendita di spazi e servizi base e per il
29% rimanente (a fronte del 27% dell’esercizio precedente) alla vendita di
servizi a valore aggiunto. Margine operativo lordo (Ebitda) di 24,3 milioni
di euro, in crescita del 25,2%; l’incidenza del mol sui ricavi è passata
dal 13,8% al 16,4%. Risultato operativo (Ebit) di 15,3 milioni (+32,1%), con
un’incidenza sui ricavi del 10,4% (8,3% nell’esercizio precedente).
Risultato prima delle imposte di 17,9 milioni, in progressione del 28,5%.
Utile netto di 10 milioni, a fronte degli 8,5 del 2001-2002 e pur con un
incremento del tax rate dal 38,8% al 43,9%, per il citato effetto della
Tremonti bis. “Gli importanti compiti che ci attendono – osserva
Piergiacomo Ferrari – sono il rafforzamento ulteriore del Gruppo e la
presa in carico del polo espositivo di Rho-pero. Il nuovo centro fieristico,
che farà di Fiera Milano il numero uno al mondo, sta rapidamente crescendo
a pochi chilometri dalla sede attuale e diventerà pienamente operativo nel
2006, quando vi trasferiremo la maggior parte della nostra attività, senza
peraltro interrompere la normale rotazione delle mostre. Ma per noi il conto
alla rovescia è già cominciato e ci stiamo preparando fin da adesso
all’appuntamento tramite gruppi di lavoro interni appositamente
costituiti, investimenti in infrastrutture tecnologiche sui padiglioni,
nuove manifestazioni a cui destinare gli spazi addizionali di cui verremo a
disporre. L’odierno Cda ha anche preso atto della lettera di intenti
siglata ieri, che prevede un’ipotesi di collaborazione di Fiera Milano con
la Biennale di Venezia e con Cinecittà Holding, attraverso la costituzione
di una società alla quale affidare la gestione della manifestazione Mifed,
direttamente organizzata dal Gruppo, della Mostra mercato di Venezia, nonché
la promozione del cinema italiano in Italia e all’estero, a partire dalle
iniziative già gestite da Cinecittà Holding e dalle sue controllate. I
partecipanti si sono impegnati a mettere a punto un Business plan nel quale
saranno tra l’altro quantificati gli impegni finanziari”. Con
l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2003 si conclude, per compiuto
triennio, il mandato conferito al Consiglio di Amministrazione e al Collegio
sindacale della società. Con la prossima Assemblea si procederà alla
nomina del nuovo Consiglio e Collegio sindacale, in conformità a quanto
stabilito dallo Statuto e dalla legislazione vigente. Il Cda ha inoltre
deliberato di sottoporre all’Assemblea dei soci del 27 ottobre la
richiesta di autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie,
ai sensi degli articoli 2357 del codice civile e seguenti.
L’autorizzazione è richiesta per 18 mesi a far tempo dalla delibera
assembleare ed il prezzo a cui gli acquisti verranno effettuati non potrà
essere né inferiore né superiore al 20% del prezzo di riferimento fatto
registrare dal titolo in Borsa nella seduta precedente ad ogni singola
operazione. Le azioni potranno essere cedute, anche prima di aver esaurito
gli acquisti, in una o più volte, in Borsa e/o fuori Borsa, sul mercato dei
blocchi, anche mediante offerta al pubblico e/o agli azionisti, collocamento
istituzionale, collocamento di buoni d’acquisto e/o warrant, ovvero come
corrispettivo di acquisizioni o di offerte pubbliche di scambio, ad un
prezzo non inferiore al minore fra i prezzi d’acquisto. L’autorizzazione
all’acquisto è richiesta per svolgere un’azione stabilizzatrice dei
corsi in relazione a situazioni contingenti di mercato e per eventuali altre
finalità, quale quella di disporre di azioni proprie da utilizzare
nell’ambito di piani di stock options per amministratori e dipendenti,
oppure nell’ambito di acquisizioni. L’acquisto è riferito alle azioni
ordinarie della società. Il numero massimo delle azioni acquistate non potrà
avere valore nominale complessivo, incluse le azioni eventualmente possedute
dalle società controllate, superiore al 10% dell’intero capitale sociale.
GRUPPO
TARGETTI: FATTURATO CONSOLIDATO DEL PRIMO SEMESTRE 2003 PARI A 63,5 MILIONI
DI EURO (67,1 MILIONI NEL 2002)
Firenze, 24 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Targetti
Sankey S.p.a., riunitosi oggi a Firenze, ha approvato i risultati
consolidati del primo semestre 2003. I principali risultati consolidati del
primo semestre Il Gruppo Targetti ha fatto registrare nel semestre una
sostanziale tenuta nonostante la debolezza congiunturale che ha
caratterizzato la domanda nel settore dell'illuminazione; il confronto con i
dati relativi al 1° semestre 2002 è influenzato in modo determinante da
una commessa straordinaria che aveva generato nel 1° semestre del 2002 un
flusso straordinario di ricavi e determinato una significativa
concentrazione della stagionalità dei margini in tale periodo dell'anno. Più
in particolare, il fatturato consolidato al 30 giugno 2003, relativo al
primo semestre dell'anno, è stato pari a 63,51 milioni di euro, a fronte
dei 67,13 milioni del 2002, con una flessione del 5,4% attribuibile in buona
parte alla sfavorevole dinamica dei tassi di cambio: a cambi costanti il
fatturato è sostanzialmente in linea rispetto al 1° semestre 2002 (-3,6%).
Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 7,45 milioni di euro -
a fronte dei 10,98 milioni del 2002 - con un'incidenza sul fatturato
dell'11,7%, mentre il risultato operativo (Ebit) è stato di 4,26 milioni -
a fronte dei 7,30 milioni del 2002 - con un'incidenza sul fatturato del
6,7%. L'utile ante imposte è stato pari a 2,63 milioni di euro, rispetto ai
5,62 milioni del 2002. Tali risultati sono tuttavia in notevole crescita
rispetto al 2001 (+16% per l'Ebitda, +42% per l'Ebit e +28% per l'utile ante
imposte) e a tutti gli esercizi precedenti, che non risentivano di commesse
straordinarie e che hanno registrato una stagionalità consueta per il
Gruppo e per il settore. La situazione patrimoniale al 30 giugno 2003 La
posizione finanziaria netta al 30 giugno 2003 si è attestata a 33,69
milioni di euro, a fronte dei 26,18 milioni al 31/12/2002, principalmente
per effetto dei dividendi distribuiti e degli investimenti del periodo. Il
patrimonio netto di Gruppo ha raggiunto i 47,73 milioni di euro, a fronte
dei 47,13 milioni al 31 dicembre 2002. Il commento del Presidente
"L'ampliamento della nostra offerta, anche a seguito delle acquisizioni
effettuate negli anni passati, - ha commentato Paolo Targetti, Presidente di
Targetti Sankey S.p.a. - ci ha consentito di ottenere, in presenza di un
mercato difficile e in assenza di commesse straordinarie, risultati in linea
con gli obiettivi che ci eravamo posti ad inizio anno. Confermiamo la
fiducia per le prospettive di crescita del gruppo nella seconda parte
dell'anno, grazie ad una intensa attività sui mercati internazionali e
l'offerta di prodotti innovativi e ad alto contenuto tecnologico". La
relazione semestrale approvata oggi sarà a disposizione del pubblico presso
la sede sociale e la Borsa Italiana da domani. Lo stesso giorno sarà
pubblicata sul sito Internet della società, www.Targetti.com
ALBACOM:
L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI NOMINA IL NUOVO CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE E
COLLEGIO SINDACALE.
Milano, 24 settembre 2003 - L'assemblea degli Azionisti Albacom S.p.a.,
riunitasi il 22 settembre , ha nominato il nuovo Consiglio di
Amministrazione della Società e Sergio Primus nuovo Presidente. A seguito
delle delibere assunte dall'Assemblea, la composizione del Consiglio di
Amministrazione Albacom è ora la seguente: Sergio Primus Presidente del
Consiglio d'Amm.ne; Michele Preda Consigliere d'Amministrazione; Marco
Mangiagalli Consigliere d'Amministrazione; Piergiorgio Ceccarelli
Consigliere d'Amministrazione; Mauro Vecchi Consigliere d'Amministrazione;
Niccolò Pandolfini Consigliere d'Amministrazione; Gina Nieri Consigliere
d'Amministrazione; Andrea Goretti Consigliere d'Amministrazione; Chris North
Consigliere d'Amministrazione; Morris Jones Consigliere d'Amministrazione;
David Furniss Consigliere d'Amministrazione; L'assemblea ha inoltre
proceduto alla nomina del nuovo Collegio Sindacale di Albacom S.p.a. Che
risulta così composto: Riccardo Perotta Presidente del Collegio Sindacale;
Angelo Ferrari Sindaco effettivo; Pierandrea Kolman Sindaco effettivo;
Giorgio Ventura Sindaco supplente; Michele Carpaneda Sindaco supplente.
L'assemblea degli Azionisti, nel procedere alle nuove nomine, ha espresso il
proprio ringraziamento al Presidente uscente, Angelo Ferrari, ed agli
amministratori ed ai sindaci uscenti per l'opera svolta. Il nuovo Consiglio
d'Amministrazione di Albacom sarà convocato entro breve tempo per
l'attribuzione delle deleghe operative della Società.
NUOVE
STRATEGIE PER SEIKO
Milano, 24 settembre 2003 - Quest'anno nuove strategie di riposizionamento a
livello mondiale e in particolare italiano per Seiko, la marca giapponese di
orologi distribuita sul mercato italiano da Binda Italia. La politica di
riqualificazione del sistema distributivo ha portato ad un ridimensionamento
del numero dei punti vendita, passato dai 3.000 del 2001 ai 1.600 attuali,
con un obiettivo entro settembre 2004 di 1.000 punti vendita, 800
selezionati con criteri di qualità tra i clienti già consolidati e circa
200 nuove aperture. Le attività strategiche si sono concentrate
prevalentemente sulla capitalizzazione dei valori della marca. Seiko,
sinonimo di alta tecnologia frutto di una continua ricerca e
sperimentazione, gode di un indice di notorietà tra i più elevati: è al
quarto posto in Italia, al secondo in Europa ed è il terzo marchio più
conosciuto negli Stati Uniti. Le azioni intraprese hanno avuto come
obiettivo primario un posizionamento più chiaro e distintivo, finalizzato a
rendere il brand maggiormente appealing e a sostenere il trade. E' stato,
quindi, ridefinito il target di riferimento, con un focus sul segmento
composto da un pubblico di 35-45 enni; 70% uomo - 30 % donna; classe sociale
medio alta. In questo contesto l'orologio Seiko assume un valore di
auto-espressione ed è l'accessorio che per eccellenza rappresenta la
personalità di chi lo sceglie. Nell'evoluzione del design un ruolo
particolarmente attivo ha avuto Binda Italia che con il proprio know-how
stilistico ha contribuito alla realizzazione di collezioni internazionali
che soddisfano appieno anche gli standard del mercato italiano. I nuovi
modelli riflettono il claim "innovation and refinement": ossia
tecnologia e design che si fondono per dar vita ad orologi di elevatissima
qualità. Nelle proposte è stata ampliata la gamma dei prodotti top con
modelli unici ed esclusivi coerenti con la brand essence Seiko. I modelli di
fascia medio/medio alta continuano ad essere parte delle collezioni, mentre
è stata abbandonata la fascia bassa di prodotto. Per raggiungere la massima
omogeneità espositiva nei punti vendita sono stati realizzati nuovi
materiali Pop che riflettono con assoluta coerenza i valori del brand.
L'advertising rivestirà un ruolo di primo piano nel processo in corso: a
partire da ottobre 2003 è previsto un investimento pari a circa due milioni
di euro in stampa e tv. Dal 12 ottobre infatti, la campagna tv coinvolgerà
le tre reti Mediaset per un totale di 133 passaggi nelle fasce orarie di
maggior ascolto, mentre la campagna stampa interesserà le più importanti
testate quotidiane, settimanali e mensili.
DOW
JONES HA NOMINATO PHILIPS LEADER NELLA SOSTENIBILITA' L'IMPEGNO DI PHILIPS
PER LA SOSTENIBILITÀ È STATO RICONOSCIUTO CON L'ASSEGNAZIONE DEL PUNTEGGIO
MASSIMO NEL MERCATO DEI BENI SEMIDUREVOLI
Milano, 24 settembre 2003 - Royal Philips Electronics, per il proprio
impegno verso la sostenibilità, si è classificata al primo posto nel Dow
Jones Sustainability Index tra le aziende operanti nei settori
dell'elettronica di consumo, beni di lusso, edilizia residenziale,
abbigliamento e trasporto aereo. La notizia giunge a soli sei mesi dalla
pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità di Philips, in cui
l'azienda ha misurato i propri progressi in base a criteri relativi alla
tripla bottom line: economica, ambientale e sociale. Gli indici Dow Jones
Sustainability misurano le prestazioni finanziarie delle principali aziende
impegnate nella sostenibilità a livello mandiale, offrendo parametri di
riferimento affidabili e oggettivi per gli investitori istituzionali e
privati. Attualmente ci sono fondi basati sul Djsi per più di 2 miliardi di
Euro. Il Djsi mondiale raggruppa le 2500 aziende dell'indice globale Down
Jones più grandi per capitalizzazione. Solo il 10% di queste aziende viene
selezionato per il Djsi mondiale, in base a criteri economici, ambientali e
sociali. Philips si è classificata al primo posto nel settore di
riferimento e ha conquistato anche la testa della classifica dell'indice
Djsi Stoxxsm , che raggruppa circa 600 tra le aziende leader a livello
europeo. "Le aziende che perseguono uno sviluppo sostenibile hanno
garantito agli azionisti, in media, un ritorno più elevato rispetto alle
altre. Misurando le dimensioni economiche, ambientali e sociali di
un'azienda, possiamo infatti fornire una base più completa per la
valutazione del valore per gli azionisti", ha dichiarato John Prestbo,
editor degli indici Dow Jones. "Per essere identificata come leader in
questo settore, Philips ha dimostrato una elevata capacità gestionale,
elevate prestazioni ambientali e politiche di equità relativamente alla
gestione delle proprie risorse umane. Questi criteri vengono valutati nella
selezione delle aziende per il calcolo dell'indice e nella nostra visione
contribuiscono a determinare il successo a lungo termine di
un'azienda", ha continuato John Prestbo. Philips è stata valutata in
base a 10 parametri economici, 6 ambientali e 10 sociali. Alle aziende
analizzate viene assegnato un punteggio di sostenibilità per ciascuna di
queste tre aree; le stesse aziende sono poi classificate in base a questi
parametri all'interno del loro settore di mercato. Nel proprio settore
Philips ha ottenuto il punteggio più alto nella corporate governance e nei
sistemi di misurazione e di bilancio, ha ricevuto un punteggio del 100% per
il report ambientale, del 92% per la politica ambientale e del 95% per la
gestione dei prodotti. Philips ha inoltre ottenuto un punteggio più alto
della media delle aziende del suo settore per l'impegno nei confronti della
società, le iniziative filantropiche, le regole definite in termini di
ambiente di lavoro e per la gestione dei propri dipendenti. "Siamo
convinti che un business sostenibile debba incontrare i bisogni della
generazione attuale senza compromettere le generazioni future; consideriamo
una priorità l'integrazione di principi economici, sociali e ambientali nei
nostri obiettivi di business. Non si tratta soltanto di belle parole : è il
nostro modo di fare business tutti i giorni", ha dichiarato Arthut Van
der Poel, Presidente del Sustainability Board di Philips. "Essere
riconosciuti dal Dow Jones come leader della nostra categoria è la
dimostrazione che i nostri valori e le nostre azioni ci hanno portato nella
direzione giusta per raggiungere il nostro obiettivo di essere sempre più
un'azienda sostenibile".
GRUPPO
TREVI: NUOVE COMMESSE PER CIRCA 34 MILIONI DI EURO
Cesena, 23 settembre 2003 - Il Gruppo Trevi , tra i protagonisti mondiali
nel settore dell’ingegneria del sottosuolo e nella produzione delle
macchine per fondazioni e perforazioni da oltre 45 anni, si è aggiudicato
un’importante commessa del valore complessivo di 27,2 milioni di Usd, di
cui il 40% sarà realizzato tramite partner locali, per la realizzazione di
fondazioni speciali per la costruzione di un imponente complesso
residenziale in Dubai, denominato “Jumeirah Beach Residence”, costituito
da 9 torri da 40 piani ciascuna. Il cliente finale è il Governo di Dubai, i
lavori avranno una durata di 7 mesi circa con inizio immediato. In Italia il
Gruppo Trevi si è aggiudicato, in Ati con De Sanctis Costruzioni S.p.a., la
gara bandita dalla Rete Ferroviaria Italiana finalizzata alla realizzazione
delle opere civili per il sottoattraversamento della linea Firenze – Pisa
con la linea Roma – Pisa nella stazione di Pisa Centrale. L’importo
complessivo dei lavori è pari a 18,1 milioni di Euro mentre la quota di
pertinenza Trevi è di 7,2 milioni di Euro. L’inizio dei lavori è
previsto per novembre 2003 con una durata di circa 7 mesi. Nel comune di
Alassio (Sv) il Gruppo Trevi realizzerà lavori speciali di fondazione
necessari per la costruzione di un parcheggio interrato. L’importo dei
lavori è di 3,1 milioni di Euro con inizio previsto per ottobre. Per il
settore parcheggi, il Gruppo Trevi ha siglato un accordo commerciale con la
Società per i Servizi Bancari S.p.a. (Ssb), che si impegna a collaborare
con Trevi, unica azienda a svolgere questo tipo di servizio in Italia, per
la gestione dei pagamenti dei parcheggi tramite Bancomat.
ENI:
TEMPESTIVO INTERVENTO PER LA PERDITA DI GREGGIO SULL'OLEODOTTO PRESSO IL
TERMINALE DI BRASS IN NIGERIA
Milano, 24 settembre 2003 - In relazione all'incidente che giovedì 18
settembre ha causato una perdita di greggio presso il terminale petrolifero
di Brass, in Nigeria, Eni informa di aver tempestivamente attivato il team
di emergenza per l'intervento di riparazione dell'oleodotto operato dalla
Naoc (Nigerian Agip Oil Company). La perdita di greggio risulta contenuta,
circoscritta a un'area limitata, e il suo recupero insieme alla
decontaminazione dell'area avverranno in breve tempo. La causa
dell'incidente è in corso di accertamento da parte delle Autorità
competenti. Lo stesso oleodotto in passato è stato oggetto di numerosi atti
di vandalismo e sabotaggio. In base alle valutazioni effettuate e alle
esperienze passate, non sono programmate cancellazioni di carichi di olio
dal terminale di Brass, ma soltanto la ridefinizione del programma dei
carichi.
NUOVO
CONTRATTO DI FORNITURA OSSIGENO PER GASSIFICAZIONE FIRMATO CON IL GRUPPO ENI
– DIVISIONE REFINING & MARKETING – IN ITALIA
Milano, 23 settembre 2003 - Air Liquide annuncia la firma di un contratto di
15 anni con il gruppo Eni – Divisione Refining & Marketing, per la
fornitura di 300 milioni di m3/anno di ossigeno gassoso all’impianto
gassificazione della Raffineria di Sannazzaro (Pavia). L’impianto di
gassificazione di Eni utilizzerà l’ossigeno fornito da Air Liquide per
l’ossidazione parziale degli idrocarburi pesanti prodotti nel processo di
raffinazione, al fine di produrre del gas di sintesi che verrà utilizzato
in cicli combinati dalla nuova centrale elettrica del Gruppo Eni per
produrre energia elettrica. Il processo di gassificazione e di produzione di
energia attraverso un ciclo combinato presenta un doppio interesse perché
permette di valorizzare gli idrocarburi pesanti prodotti nel processo di
raffinazione e di produrre energia elettrica per il mercato italiano,
rispettando l’ambiente. La fornitura di ossigeno sarà garantita
attraverso la realizzazione, entro il 2005, di un nuovo impianto di 1.550
t/g di ossigeno che permetterà ad Air Liquide di soddisfare i fabbisogni di
Eni e di aumentare contestualmente la propria disponibilità di prodotti
liquidi per il mercato italiano. Il nuovo impianto sarà connesso alla rete
di distribuzione esistente che copre i bacini industriali più importanti
del Nord Italia permettendo quindi di offrire un servizio, unico in Italia,
di fornitura di ossigeno con un alto livello di disponibilità e continuità,
ad Eni ed agli altri clienti di Air Liquide. “La firma di questo
importante contratto con il Gruppo Eni”, dichiara Olivier Imbault -
Direttore Generale di Air Liquide Italia, ”avviene dopo anni di sforzi
tesi a dimostrare e guadagnare sul mercato la qualifica di miglior fornitore
di ossigeno per gli impianti di gassificazione in Italia ed in Europa,
qualifica acquisita e consolidata con i due progetti di Isab Energy in
Sicilia e Sarlux in Sardegna. Questo importante traguardo è frutto del
lavoro congiunto del team italiano della Large Industrie Italia diretto da
Michele Gritti e dei team Mercati a livello internazionale.”
FINNAIR
ITALIA: UN'UNICA FILIALE OPERATIVA. OTTIMIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI SUL
MERCATO ITALIANO: CHIUSI GLI UFFICI DI ROMA.
Roma, 24 settembre 2003 Da una valutazione economica generale dettata sia
dall'andamento del settore aereo fortemente provato negli ultimi due anni,
sia dalle strategie in essere del vettore di bandiera finlandese, la Finnair
sta attuando un piano di ottimizzazione degli investimenti a livello
mondiale. Rientra in questa ottica la scelta di concentrare la gestione di
tutte le attività di Finnair sul mercato italiano a Milano e, per questo
motivo, è stato deciso di chiudere l'ufficio Finnair di Roma, dove per
altro si svolgeva solo la funzione commerciale.
INCHIESTA
ALTROCONSUMO TARIFFE RC AUTO: DA MAGGIO 2003 AD OGGI I PREMI SONO DIMINUITI
E' LA PRIMA VOLTA DOPO 8 ANNI DI RINCARI
Milano, 24 settembre 2003 - Da maggio 2003 ad oggi le tariffe Rc auto sono
mediamente diminuite. E' quanto emerge dall'indagine condotta da
Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, su 66 compagnie Rc
auto che coprono il 93% del mercato. L'inchiesta ha fotografato le medie di
mercato (le tariffe sono state ponderate secondo le quote di mercato di
ciascuna impresa) per maggio 2003 e settembre 2003 su quattro profili-tipo -
il 18enne, il 28enne, il 35enne e il 40enne - nelle città di Milano, Roma,
Napoli e Palermo. Secondo l'indagine nelle quattro città considerate si
sarebbero verificate diminuzioni per i 28enni e i 35 enni, mentre il profilo
del 40enne rimane pressochè invariato. Per i neopatentati (profilo tipo A)
a Milano i premi registrano -1,89%, a Roma -2,21%, a Napoli -4,35%, a
Palermo -1,89%; ma riguardo tale profilo c'è ancora del lavoro da fare,
poiché i livelli di prezzo che devono pagare sono mediamente il triplo
degli altri. Le riduzioni si sono verificate in modo consistente (da maggio
2003 ad oggi) nel periodo in cui il protocollo d'intesa tra Governo, Ania e
associazioni di consumatori, tra queste, Altroconsumo, è stato messo in
opera. "Dopo anni di aumenti vertiginosi, finalmente un'inversione di
tendenza, a cui l'accordo tra Governo, Ania e la nostra e altre associazioni
di consumatori ha certamente contribuito" ha commentato Paolo
Martinello, Presidente di Altroconsumo. "Ma questo non basta: ci sono
degli sforzi ulteriori da compiere, soprattutto nei confronti dei
neopatentati, ancora penalizzati da tariffe spesso inaccessibili" ha
concluso Martinello. Altroconsumo chiede alle compagnie di realizzare una più
consistente riduzione dei premi Rcauto, soprattutto alla luce della
sensibile diminuzione dei sinistri, già confermata sulle autostrade e che
si sta registrando anche nelle aree urbane (ad esempio Milano). Inoltre,
contrariamente a quanto lamentato dall'Ania recentemente, anche il costo
delle riparazioni è in discesa di circa il 3% dal 2002 (dati Isvap).
Altroconsumo contesta anche il ricorso ad argomenti quali il costo delle
riparazioni: nessuna compagnia fa nulla per sfruttare il minor costo delle
parti di ricambio di carrozzeria dei modelli più venduti, distribuite da
produttori indipendenti a prezzi inferiori dal 10% al 30% rispetto
all'originale. Il campione dell'inchiesta di Altroconsumo comprende 66
compagnie e quindi copre il 93% del mercato. Le variazioni presentate, sono
variazioni medie, ottenute ponderando i premi di ogni compagnia per la
rispettiva quota di mercato (dati Ania 2002). I dati sono stati elaborati
per i 4 profili tipo. Profilo Apersona fisica di sesso maschile di 18 anni
di età, che si assicura per la prima volta con la formula tariffaria
bonus-malus, con un massimale pari a quello minimo previsto dalla legge
vigente per un'automobile di 1.300 centimetri cubici di cilindrata, con
un'alimentazione a benzina (L. 5 marzo 2001, n° 57, art. 1, comma 4, lett.
A)
|
mag-03 |
set-03 |
variazione magg. 2003-sett. 2003 |
Milano |
1.519,83 € |
1.491,04 € |
-1,89% |
Roma |
1.845,66 € |
1.804,91 € |
-2,21% |
Napoli |
2.257,31 € |
2.159,02 € |
-4,35% |
Palermo |
1.565,94 € |
1.536,27 € |
-1,89% |
Fonte: Altroconsumo, settembre 2003
Profilo
B Persona fisica di sesso maschile di 28 anni di età, con 8 anni di guida
senza sinistri, che si assicura con la formula tariffaria bonus-malus, con
un massimale pari a quello minimo previsto dalla legge vigente
per un'automobile di 1.300 centimetri cubici di cilindrata, con
alimentazione a benzina (L. 5 marzo 2001, n° 57, art. 1, comma 4, lett.
b)
|
mag-03 |
set-03 |
variazione magg. 2003-sett. 2003 |
Milano |
565,37 € |
562,62 € |
-0,49% |
Roma |
687,75 € |
682,27 € |
-0,80% |
Napoli |
818,98 € |
816,15 € |
-0,35% |
Palermo |
580,77 € |
577,21 € |
-0,61% |
Fonte: Altroconsumo, settembre 2003
Profilo C
Persona fisica di sesso maschile di 35 anni di età, con 10 anni di guida
senza sinistri, che si assicura con la formula tariffaria bonus malus con un
massimale pari a quello minimo previsto dalla legge vigente per
un'automobile di 1.300 centimetri cubici di cilindrata, con un'alimentazione
a benzina (L. 5 marzo 2001, n° 57, art. 1, comma 4, lett. C)
|
mag-03
|
set-03
|
variazione
magg. 2003-sett. 2003
|
Milano
|
456,28
€
|
456,62
€
|
0,08%
|
Roma
|
555,99
€
|
554,51
€
|
-0,26%
|
Napoli
|
663,11
€
|
664,67
€
|
0,24%
|
Palermo
|
470,07
€
|
469,75
€
|
-0,07%
|
Fonte:
Altroconsumo, settembre 2003
Profilo
D Persona fisica di sesso maschile di 40 anni di età, che si assicura con
la formula tariffaria bonus-malus, con un massimale pari a quello minimo
previsto dalla legge vigente nella classe cui corrisponde il massimo sconto
per un'automobile di 1.300 centimetri cubici di cilindrata, con
un'alimentazione a benzina (L. 5 marzo 2001, n° 57, art. 1, comma 4, lett. D)
|
mag-03
|
set-03
|
variazione
magg. 2003-sett. 2003
|
Milano
|
383,61
€
|
379,34
€
|
-1,11%
|
Roma
|
467,40
€
|
460,71
€
|
-1,43%
|
Napoli
|
552,19
€
|
548,92
€
|
-0,59%
|
Palermo
|
391,33
€
|
388,15
€
|
-0,81%
|
Fonte:
Altroconsumo, settembre 2003
AUTOSTRADE
SPA: GAMBERALE NOMINATO AD, CASTELLUCCI DIRETTORE GENERALE
Roma, 24 settembre 2003 - Il Cda di Autostrade S.p.a., riunitosi ieri sotto
la presidenza di Gian Maria Gros-pietro, a seguito della avvenuta fusione
con Newco28 (che ha assunto il nome Autostrade S.p.a. Con efficacia dal 22
settembre u.S.), ha nominato Vito Gamberale Amministratore Delegato, e
Giovanni Castellucci Direttore Generale.
CILE:
QUALI OPPORTUNITA' PER LE IMPRESE LOMBARDE?
Milano, 24 settembre 2003 - Obiettivo dell'iniziativa è illustrare
l'Accordo di libero commercio tra Cile ed Unione Europea, recentemente
entrato in vigore, e presentare le possibilità di business in Sudamerica
per le imprese italiane. Promos, azienda speciale della Camera di Commercio
di Milano per l'internazionalizzazione, l'Ambasciata del Cile in Italia e
Prochile Milano, in collaborazione con il Gruppo Sanpaolo Imi di Milano,
organizzano un seminario per illustrare le opportunità d'affari aperte alle
imprese lombarde e presentare i termini dell'accordo di libero scambio tra
Cile ed Unione Europea. L'accordo prevede in ambito politico il
rafforzamento del dialogo e la promozione dei valori democratici mentre in
ambito economico-commerciale stabilisce l'abbattimento delle tariffe
doganali negli scambi reciproci con l'obiettivo di facilitare il commercio e
gli investimenti bilaterali. All'iniziativa parteciperanno rappresentanti
italiani e cileni del mondo istituzionale e del settore privato, tra cui
Jorge Rodriguez (ministro dell'Economia e dell'Energia della Repubblica del
Cile). La partecipazione all'incontro è gratuita. Il seminario si rivolge a
tutti gli operatori interessati a conoscere le opportunità d'affari con il
Cile, Paese sempre più moderno, sicuro con stabilità economica e politica.
Il seminario si terrà: giovedì 25 settembre 2003 ore 9.30-12.30 Palazzo
Turati, Camera di Commercio di Milano Via Meravigli 9/b (Mm Cordusio) Sala
Consiglio Relatori : Pier Andrea Chevallard – Segretario Generale della
Camera di Commercio di Milano ; Maurizio Bernardo – Assessore alle Risorse
Idriche e Servizi di Pubblica Utilità della Regione Lombardia; José Goñi,
Ambasciatore del Cile in Italia; Jorge Rodríguez, Ministro dell’Economia
e dell’Energia della Repubblica del Cile; Oscar Landerretche,
Vicepresidente esecutivo Corporazione per lo Sviluppo della Produzione ;
Alberto Candela, Presidente Fabbrica Italiana Lapis e Affini – Fila S.p.a;
Giuseppe Cuccurese, Responsabile Rete Estera Gruppo San Paolo Imi;
Gianfranco Caprioli, Direttore Generale Promozione Scambi, Ministero Attività
Produttive; Gilberto Bonalumi, Coordinatore Associazione Italia – America
Latina. Per adesioni e informazioni: tel. 02. 8515.5881 - Fax 02. 8515.5227
- E-mail: gefter@mi.Camcom.it
TORNA LA
MODA: MILANO APRE LE PORTE A CULTURA E GIOVANI
Milano, 24 settembre 2003 - Finalmente torna la moda a Milano.
L’amministrazione comunale, riconosce l’importanza strategica del
settore moda in città, e prosegue nei suoi sforzi di avvicinare i cittadini
alla moda, di legare la moda alla cultura e di credere nei giovani. “La
moda –spiega Giovanni Bozzetti- è capace di vitalizzare la nostra città
e di promuovere Milano nel mondo. L’ondata delle nuove boutique, tra cui
la recente apertura di H&m in corso Vittorio Emanuele, Burberry in via
Verri, Brooks Brothers in corso Matteotti, Mc Queen in via Verri, è a
testimonianza di come Milano sia irrinunciabile punto di riferimento
mondiale, l’unica città del mondo di cui la moda non possa fare a
meno”. -Il principale appuntamento, che vede ben 11 giorni di
programmazione (26 settembre-6 ottobre), è quello con “Milano incontra la
moda” in collaborazione con il settimanale “Grazia” e Shiseido.
All’ottagono si parlerà di cinema, con proiezioni e testimonianze di
registi, attori e sceneggiatori; si affronterà, insieme a Oliviero Toscani
un tema scomodo ma di grande attualità: l’anoressia; si festeggeranno i
50 anni di Missoni, si proietteranno i video delle sfilate della scorsa
edizione con i capi attualmente in vendita nei negozi. -In Fiera, oltre alle
sfilate inserite nel calendario, sono previsti una serie di eventi
collaterali e di rilievo: Milano vende Moda (dal 3 al 6 ottobre), una delle
più importanti vetrine del pret-a-porter non solo a livello europeo ma
mondiale, che quest’anno darà spazio anche ai giovani talenti che avranno
la possibilità di farsi conoscere presso la mostra-evento O Zone; Undress
Milano intimo mare, la passerella di intimo (28 settembre ore 14.30) che
presenterà le collezioni di note griffe internazionali in vista della
grande manifestazione omonima prevista per gennaio 2004; Vision Hair (27-29
settembre), primo evento interamente dedicato al connubio tra acconciatura e
moda; White un’altra importante vetrina del pret-a-porter internazionale.
-Grazie alle manifestazioni “Namaste India” (settimana di eventi indiani
dal 26 settembre-5 ottobre) e “Nigeria Fashion Show” (Sfilata di moda il
27 settembre ore 21 al Teatro Dal Verme) ci sarà la possibilità di
conoscere e apprezzare la moda, l’arte e la cultura di terre tanto lontane
e diverse dalla nostra. - La settimana della moda è anche occasione per
fare cultura: ecco allora la mostra del fotografo e regista Bruce Weber
allestita il 26 e il 27 settembre in piazza Castello presso la redazione di
Vogue Italia. Un omaggio all’artista per celebrare la proiezione in
anteprima mondiale del suo ultimo film “A letter to true” che verrà
presentato al cinema Anteo. All’inaugurazione seguirà una cena di Gala
dove saranno presenti i più importanti nomi della moda italiana; Ecco anche
la prestigiosa mostra del Guercino che verrà inaugurata il 27 settembre a
Palazzo Reale e che rappresenta un’occasione unica per ammirare 111
dipinti di uno dei maggiori interpreti del Seicento italiano; nel tema del
connubio tra Arte e Moda l’assessorato alla Moda e la Camera Nazionale
della Moda Italiana daranno il benvenuto agli operatori del settore il
giorno 2 ottobre alle ore 21 con un ricevimento offerto dal Comune di
Milano. Nel corso della serata, dal titolo “Creatività: linguaggio
universale” nella suggestiva cornice della Sala delle Cariatidi di Palazzo
Reale, il Comune di Milano consegnerà un premio a Rosita e Ottavio Missoni
per i 50 anni della maison; Il calendario prevede anche l’originalissima
mostra allestita alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana (dal 26 settembre al 2
ottobre) dal titolo “Simboli e geometrie nelle tovaglie medioevali”. La
stilista Franca Blasone si è dedicata, infatti, in questi ultimi anni, allo
studio degli abiti medioevali e continua il suo itinerario di ricerca con
questa mostra che prevede l’esposizione di 18 tovaglie decorate e dipinte
a mano, corredate da schede tecniche e storiche e affiancate da elementi di
vestiario da cerimonia. - Ma l’assessorato non dimentica i giovani talenti
stilisti. Per loro sono previsti, oltre al già citato O Zone, anche altri
eventi dedicati. La Nuova Accademia di Belle Arti ha organizzato presso il
Palaghiaccio di via Piranesi (sabato 27 settembre ore 19) “Sport Couture”,
una sfilata delle creazioni dei New Talents dedicata all’abbigliamento
sportivo, nel segno della creatività; Limoni, gruppo leader della
profumeria, promuove Limoni Freshion, la seconda edizione dell’innovativo
concorso per giovani stilisti in calendario a Milano Moda Donna il 27
settembre alle 17.30. Aperto a tutta la cittadinanza, l’evento prevede una
sfilata-spettacolo in Galleria del Corso. Otto creatori emergenti
presenteranno le loro collezioni e al termine del defilè verrà premiato il
miglior stilista. Anche Grazia premia i giovani. Durante “Milano incontra
la moda” verrà premiato il vincitore del concorso “Segnali d’arte,
segnali di moda”, patrocinato dal Comune. Al fortunato verrà offerto uno
stage di tre mesi nella prestigiosa casa editrice Mondadori. -Quest’anno
la moda ha voluto prestare particolare attenzione all’ambiente: grazie a
una convenzione con Cipes, Compagnia Italiana di promozione e servizi,
l’Assessorato alla Moda del Comune mette a disposizione degli operatori
che dovranno raggiungere le location delle sfilate e dei principali eventi,
cinque vetture ecologiche. Si tratta di city car elettriche, il cui uso
servirà come primo passo per promuovere nella mentalità comune l’amore
per l’ambiente e il rispetto per la città. -Per tutti gli operatori del
settore che giungeranno in città saranno attivi come sempre gli Info-point
presso gli aeroporti di Linate e Malpensa, presso la Stazione Centrale e
presso la Fashion Work Library di via Vigevano, che forniranno tutte le
informazioni sulle iniziative organizzate durante la settimana della moda e
sulla Milano turistica. In via Dante e in corso Vittorio Emanuele i
visitatori saranno accolti da messaggi di benvenuto ben visibili su appositi
totem. “Una settimana fitta di eventi –conclude Bozzetti- di alto
livello. Auspico che sempre più moda, cultura e spettacolo siano
strettamente correlati e pervadano la città di una nuova magica atmosfera,
coinvolgendo sempre un maggior numero di persone, non solo gli addetti ai
lavori”.
IL GRUPPO
SABATINI ACQUISISCE LA VIRTUS PALLACANESTRO, CARISBO MAJOR SPONSOR
Bologna, 24 settembre 2003 - Il Gruppo Sabatini ha annunciato la definitiva
acquisizione della Virtus Pallacanestro Bologna e l'accordo con l'istituto
bancario Carisbo che ha garantito la riuscita della operazione e che,
attraverso le parole del presidente Gianguido Sacchi Morsiani e del
direttore generale Paolo Lelli, ha comunicato oggi l'adesione al progetto in
qualità di major sponsor. Fanno parte, poi, del pool degli sponsor Gallotti
(azienda del Gruppo Marchesini) e Renografica. Con una lunga e impegnativa
trattativa - cominciata ai primi di agosto - Claudio Sabatini, presidente
del Gruppo, ha condotto in porto il salvataggio della storica franchigia
bolognese, vera e propria istituzione della pallacanestro italiana, che ha
rischiato di scomparire per sempre dagli annuari sportivi a causa di
problemi economici.
LUCA
BAIARDO È PARTNER RESPONSABILE DEL SETTORE FARMACEUTICO E DEI BENI DI LARGO
CONSUMO DI NPV, GIOVANE SOCIETÀ MILANESE DI CONSULENZA DI DIREZIONE
Milano, 24 settembre 2003 - È Luca Baiardo il partner responsabile per
l’area farmaceutica e dei beni di largo consumo di Npv - Net Present Value
–, giovane società di consulenza di direzione nata lo scorso mese di
gennaio. L’azienda milanese, che ha già realizzato importanti progetti
con imprese leader in campo nazionale e internazionale, rendendo ancor più
concreta la sua mission, può contare così su di un valido professionista,
che da anni opera in questo settore. Già Senior Manager in Valdani Vicari
& Associati, società di consulenza di direzione, Luca Baiardo ha
ricoperto il ruolo di responsabile del marketing internazionale presso la
società catalana Novotecnic Europa Sa (Barcellona). Le principali
esperienze professionali di Luca Baiardo attengono ai settori farmaceutico,
dei beni di largo consumo e dei servizi. Ha realizzato piani strategici e
piani di marketing operativo, progetti di implementazione di strutture
organizzative e definizione dei meccanismi di coordinamento,
riorganizzazione dei processi di funzionamento aziendali, progettazione e
realizzazione di programmi di trade marketing e implementazione di sistemi
di supporto alla gestione manageriale. Nell’ambito dei settori seguiti da
Luca Baiardo, in Npv sono state realizzati numerosi progetti per supportare
le aziende nel costruire una posizione competitiva solida, attraverso
l’individuazione di strategie di key account management, la definizione di
strategie di corporate identity e di brand equity. Inoltre ha contribuito
alla progettazione di strumenti di supporto decisionale nella realizzazione
di analisi di mercato e all’ottimizzazione di processi organizzativi e
informativi, ha tenuto corsi di formazione al management aziendale,
relativamente ai processi organizzativi, alla gestione e ottimizzazione del
portafoglio clienti e alla gestione e valorizzazione della forza vendita.
AL VIA LE
CANDIDATURE PER L’EDIZIONE 2004 DEL CONCORSO ANNUALE PROMOSSO DALLA
FONDAZIONE ALTRAN PER L’INNOVAZIONE, DAL TEMA: “INNOVARE PER SCOPRIRE,
CAPIRE ED AMARE LE SCIENZE”
Milano, 24 settembre 2003 – La Fondazione Altran per l’innovazione,
promotrice del concorso annuale dedicato alle innovazioni
scientifico-tecnologiche di interesse pubblico, ha lanciato lo scorso 20
settembre 2003 il bando di concorso per l’edizione 2004 del Premio
Internazionale della Fondazione, dal titolo: “Innovare per scoprire,
capire ed amare le scienze”. Il bando di concorso è aperto a tutti i
candidati dei Paesi europei e degli Stati Uniti, le iscrizioni possono
essere effettuate a titolo individuale o collettivo e provenire da qualsiasi
realtà sociale: azienda, associazione, enti pubblici o privati e università.
Ai candidati è richiesto di realizzare un progetto tecnologicamente
innovativo o unico nel suo genere, tecnicamente fattibile e attinente al
tema prescelto: “Innovare per scoprire, capire ed amare le scienze”.
E’ importante che il progetto risponda ad una problematica esistente e si
rivolga al maggior numero di beneficiari possibili. L’ideatore deve
inoltre poterne dimostrare la sussistenza economica e la capacità di
generare nuovi impieghi. Il Premio della Fondazione Altran verrà consegnato
a giugno 2004, dopo un rigoroso processo di selezione delle candidature che
inizierà a gennaio 2004 e terminerà a maggio, con la presentazione dei
progetti finalisti alla Giuria e la selezione del vincitore. La Giuria del
Premio Fondazione Altran è abitualmente composta da sei personalità
esterne, membri permanenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione
e da esperti internazionali selezionati in base ai singoli temi annuali -
per l’edizione 2004 i giurati avranno ottime competenze di Comunicazione e
Cultura, Pedagogia e Insegnamento, Sperimentazione e Procedimenti
Scientifici. Michel Friedlander, Presidente della Fondazione Altran per
l’Innovazione commenta: “Il Premio della Fondazione è unico nel suo
genere, l’originalità sta nell’offerta di Altran di offrire un anno di
consulenza tecnologica e scientifica, del valore di un milione di euro, al
vincitore”. Michel Friedlander continua: “Altran non trae alcun
beneficio economico dal Premio, l’obiettivo della Fondazione è proprio
quello di supportare i creatori dei progetti garantendo loro l’accesso
gratuito alle competenze Altran, dalla Ricerca allo Sviluppo, alla
commercializzazione, passando per l’industrializzazione”. Il Premio 2003
della Fondazione Altran, dal tema: “Innovazione tecnologica per
l’infanzia”, è stato vinto da Dbv Technologies, per aver brevettato
E-patch, una soluzione in grado di realizzare test allergologici universali,
per la prima volta commercializzabili, pronti all’uso e altamente
affidabili. Creata nel 1996, la Fondazione Altran per l’innovazione ha
consegnato, nel corso degli anni, il proprio riconoscimento a studi e
progetti sempre diversi: dalla conservazione del patrimonio artistico, alla
lotta contro il dolore, all’accesso e alla qualità dell’acqua, fino
alla qualità dell’alimentazione, al miglioramento delle condizioni di
vita nelle aree urbane e allo sviluppo tecnologico dei paesi emergenti. Per
maggiori informazioni su come candidarsi: www.Fondation-altran.org
DOPO IL
SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE APERTE LE ISCRIZIONI ALLA SECONDA EDIZIONE DI
ABA, L’ACCADEMIA DI BROKERAGGIO ASSICURATIVO
Milano, 24 settembre 2003 - La grande trasformazione del sistema industriale
italiano richiede sempre di più l’intervento diretto di una
professionalità come quella del broker di assicurazioni. Il profilo
richiesto dal mercato è: un consulente globale pronto a studiare tutte le
innovazioni assicurative, giuridiche, economiche necessarie a garantire
sicurezza alle aziende. La professione richiede quindi una elevata
competenza tecnica, relativamente alla conoscenza dei rischi aziendali che,
nella recente evoluzione del sistema produttivo, hanno registrato una forte
dilatazione. In Italia il brokeraggio assicurativo è in costante crescita.
Secondo gli ultimi dati, aggiornati a fine 2002, il totale dei mediatori di
assicurazione ha raggiunto le 3.664 unità (+6,6% rispetto al 2001),
confermando un costante trend di crescita numerica registrato negli ultimi
anni. “Anche il 2003 si chiuderà con un ulteriore incremento della
presenza dei broker sul mercato. Tutti i giovani che hanno partecipato alla
prima edizione del Master Aba hanno immediatamente trovato lavoro”,
afferma il Presidente dell’Aiba Francesco Paparella. Un comparto
decisamente interessante per lo sviluppo dell’economia italiana quello del
brokeraggio. A tutto il 2002, nella sola assicurazione danni i broker hanno
amministrato premi per oltre 9.900 milioni di euro, pari al 30,5% del totale
(26,8% nel 2001). Gli importi gestiti dai broker e fatti liquidare per conto
dei propri clienti hanno raggiunto i 3,6 miliardi di euro nel 2002. Si
tratta quindi di un mercato estremamente ricettivo e di grande interesse per
i giovani che terminato il ciclo di studi sono alla ricerca di uno sbocco
per il loro futuro. Con l’obiettivo di formare professionisti competenti e
specializzati nell’analisi, nella gestione, nel trattamento dei rischi e
nelle relative coperture, l’Aiba (Associazione Italiana Brokers di
Assicurazioni e Riassicurazioni) ha promosso e realizzato a cavallo del
2002-2003 una prima importante iniziativa di formazione (il primo Corso Aba,
Accademia di Brokeraggio Assicurativo) alla quale ha partecipato un primo
gruppo di giovani laureati già inseriti nelle imprese del comparto. La
seconda edizione di Aba prevede una durata di sette mesi, da gennaio a
luglio 2004. L’apprendimento in aula sarà alternato a sessioni di studio
individuale e all’impegno operativo in azienda. Le lezioni si terranno a
Milano. Il corpo docente è costituito da cattedratici di comprovata
esperienza, provenienti dai principali atenei italiani ed affiancati da
esperti brokers operanti nel mercato assicurativo. Aba si rivolge
principalmente a neolaureati o laureati inseriti nel mondo del lavoro da non
più di due anni. Le materie di insegnamento appartengono alle seguenti aree
disciplinari: economia dell’assicurazione, diritto, tecnica assicurativa,
statistica ed attuariato, principi di ingegneria delle assicurazioni, risk
management, Economia e finanza delle imprese e degli intermediari di
assicurazione, marketing assicurativo. La selezione dei partecipanti viene
effettuata in base alla valutazione dei curricula (e ad un successivo
colloquio) da inviare, entro il 15 novembre, a: Segreteria Aba, c/o Aiba –
Viale Liegi, 48/b – 00198 Roma. Tel.: 06.8412641; Fax: 06.8554714; info@aiba.It
CORSO ANALISTI PER IL MERCHANT BANKING
TRE MODULI DI FORMAZIONE, TRA OTTOBRE E NOVEMBRE, PER LE UNITÀ DI CORPORATE
& MERCHANT BANKING INTERNE ED ESTERNE ALLA BANCA.
Milano, 24 settembre 2003 – Dal prossimo 20 ottobre la Divisione
Intermediari finanziari, Banche e Assicurazioni della Sda Bocconi propone il
“Corso Analisti per il Merchant Banking”. Il corso, è suddiviso in tre
moduli: Primo modulo: I tassi di rendimento per la valutazione economico
finanziaria, dal 20 al 22ottobre; Secondo modulo: Gli strumenti
dell’analisi economico-finanziaria previsionale, dal 10 al 13 novembre;
Terzo modulo: Workshop sulle operazioni di mercato, dall’1 al 3 dicembre
2003; e si propone di formare gli analisti delle unità di Corporate &
Merchant Banking attraverso l’insegnamento delle tecniche e delle
metodologie necessarie, per proporre, gestire e chiudere tutte le tipologie
di operazioni riconducibili a quest’area di attività. Per ciascuna
tipologia di operazione verrà inoltre analizzato un caso reale, con la
partecipazione dei protagonisti, proponendo l’utilizzo di software
applicativi e della banca dati su Fusioni & Acquisizioni
dell’Università Bocconi. L’iniziativa di formazione si rivolge alle
Unità di Corporate & Merchant Banking (interne ed esterne alla banca);
alle finanziarie d’investimento e Sgr di fondi chiusi; agli advisors, ai
consulenti d’impresa e agli studi commercialisti. Il corso è anche
preparatorio agli esami di certificazione degli analisti finanziari, quali
il Cfa. Per ricevere ulteriori informazioni sul corso potete chiamare i
seguenti numeri telefonici: 02.5836.6791,6793,6794, oppure consultare la
pagina internet http://www.Sdabocconi.it/diba/cs003
AL
VIA IL NUOVO MASTER DI PUBLITALIA '80 MARIO GRECO, AMMINISTRATORE DELEGATO
DI RAS, HA INAUGURATO IL 22 SETTEMBRE LA SEDICESIMA EDIZIONE DEL CORSO
Milano, 24 settembre 2003 - Mario Greco, Amministratore Delegato di Ras, ha
tenuto il discorso di apertura del Xvi Master in Comunicazione e Marketing
organizzato da Publitalia '80, il 22 settembre a Milano. La cerimonia
d'inaugurazione, aperta al pubblico, si è svolta quest'anno nel Salone
d'Oro della Società del Giardino di Via S. Paolo 10, a partire dalle ore
19.00. Il tema dell'intervento di Mario Greco è stato "Comunicazione:
fattore strategico nell'innovazione del settore finanziario". Alla
vigilia della presentazione del nuovo piano triennale di Ras, Mario Greco ha
illustrato il ruolo che la Comunicazione ha svolto nell'affermazione di un
modello di business assolutamente originale. "L'esperienza maturata
nella definizione della nuova Corporate Identity di Ras e la buona qualità
dei rapporti che intratteniamo con gli stakeholders grazie a standard di
trasparenza molto elevati, ci hanno più che mai convinto - ha dichiarato
Greco - della funzione strategica, e non accessoria, della Comunicazione.
Intendiamo continuare ad usarne tutte le leve, come dimostra anche l'impegno
appena rinnovato sul fronte pubblicitario". La lezione di Greco ha
inaugurato ufficialmente l'inizio del Master, che, nato nel 1988 come un
ponte tra l'Università e il mondo del lavoro nella costruzione di figure
professionali necessarie a un mercato in forte trasformazione, ha diplomato
in quindici sessioni circa 500 giovani, tutti inseriti oggi in funzioni di
marketing, comunicazione, commerciale, organizzazione e gestione del
personale. Accademici di Università italiane ed estere, professionisti e
testimoni aziendali saranno i docenti del Master. Il corso ha una durata di
13 mesi a tempo pieno (10 mesi in aula con obbligo di frequenza e 3 mesi in
aziende per stage). Una stretta collaborazione con aziende sponsor
garantisce da un lato la messa a punto di un programma didattico collegato
alla realtà pratica del mondo del lavoro, e dall'altro la possibilità per
i partecipanti al Master di operare in termini efficaci alla fine dei
tredici mesi di formazione. Nelle passate edizioni il Master è stato
inaugurato da Riccardo Illy (1995), Paolo Forlin (1996), Vito Gamberale
(1997), Maurizio Costanzo (1998), Giorgio Guazzaloca (1999), Fabrizio Freda
(2000), Mario Resca (2001) e Vito Varvaro (2002). I " Diplomati
Eccellenti" Del Master: Antonio Campo Dall'orto Amministratore Delegato
Mtv; Marco D'arrigo Imprenditore California Bakery di Milano; Federico Di
Chio Responsabile Coordinamento Progetto Digitale Mediaste; Patrizio di
Marco Amministratore Delegato Bottega Veneta; Giovanni Modina Direttore
Canale 5; Matteo Novello Amministratore Delegato Sfera Editore; Matteo
Pellegrini Vice Presidente Philip Morris Japan; Niccolò Querci Vice
Presidente Rti; Roberto Riccio Direttore Generale Interhome; Giancarlo
Scheri Direttore Rete 4; Luca Traverso Editore Incaricato Rcs Periodici;
Francesco Valli Amministratore Delegato Bat.
LA FES CERCA COORDINATORI DI PROGRAMMA EUROCORES
Bruxelles, 24 settembre 2003 - La Fondazione europea della scienza (Fes) è
alla ricerca di coordinatori di programma per Eurocores, un'iniziativa
finanziata nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq). Eurocores è un
meccanismo innovativo e collaborativo di finanziamento, volto a promuovere
la ricerca di qualità condotta a livello europeo e finanziata dalle
organizzazioni che fanno parte della Fes. Il ruolo di coordinatore di
programma Eurocores consiste nel coadiuvare lo sviluppo delle tematiche
nell'ambito di tale iniziativa, il processo di valutazione e revisione delle
proposte, la promozione ed il collegamento in rete delle proposte prescelte,
nonché la creazione di forum scientifici sul programma. I candidati
dovranno avere un'esperienza di ricerca nei settori scientifici chiave di
Eurocores oppure aver svolto la funzione di direttore della ricerca in una
delle agenzie nazionali di finanziamento o delle organizzazioni di ricerca
che partecipano al programma. Per ulteriori informazioni su questo incarico
consultare il seguente sito web: http://www.Esf.org/esf_genericpage.php?section=8&domain=0&genericpage=1892
WORKSHOP
SULLA GESTIONE DEI PROGETTI NELL'AMBITO DEL 6PQ
Roma, 24 settembre 2003 - Il 16 e 17 ottobre si svolgerà a Roma un workshop
formativo sulla gestione dei progetti e sul Sesto programma quadro (6Pq). Il
workshop intende fornire ai potenziali proponenti di progetti una panoramica
sulla struttura del 6Pq. In particolare, verranno illustrati alcuni dei
problemi che possono sorgere durante la fase di stesura del contratto e del
budget. Il workshop è organizzato dall'Agenzia italiana per la promozione
della ricerca europea (Apre). Infolink: http://www.Apre.it/serviziapre/forma/corso.asp?id=18
UNA RELAZIONE FORNISCE ESEMPI DI BUONA PRASSI NELLE
RETI TEMATICHE IRE
Bruxelles, 24 settembre 2004 - Una nuova relazione ha concluso che le reti
tematiche delle Regioni innovative in Europa (Ire) stanno pienamente
assolvendo il loro incarico di favorire lo scambio di esperienze tra le
regioni interessate alle politiche, alle strategie e ai programmi
d'innovazione regionale, nonché di migliorare l'accesso alle buone prassi.
Nel complesso, 14 reti tematiche Ire sono state lanciate tra il 2001 e il
2002 con il sostegno della Commissione europea. Le reti tematiche riuniscono
un numero compreso tra 10 e 30 membri provenienti da regioni europee
all'interno e all'esterno dell'Ue, che collaborano per un periodo di due
anni su temi specifici inerenti la politica d'innovazione regionale. La
relazione, stilata dall'Unità centrale Irc-ire (Centri relais d'innovazione
e Regioni innovative in Europa), riassume l'esperienza delle reti tematiche
Ire nella gestione di una rete transnazionale, affrontando argomenti quali
la gestione dei progetti, le attività di rete, l'utilizzo dei risultati, il
monitoraggio e la valutazione. Per quanto concerne la gestione dei progetti,
lo studio descrive l'organizzazione interna delle reti tematiche, la
comunicazione tra i membri, gli accordi formali e i manuali dei progetti. Il
documento osserva che i coordinatori delle reti tematiche hanno incontrato
solo limitate difficoltà derivanti dalla natura transnazionale di tutte le
reti, tra cui le barriere linguistiche, un elevato ricambio del personale,
l'incapacità di rispettare scadenze e l'esistenza di esigenze e aspettative
diverse in base al contesto socioeconomico delle regioni associate.
Tuttavia, in alcuni casi i coordinatori hanno riferito di non aver
incontrato alcun problema. A livello di identificazione delle buone prassi,
la relazione osserva che tutte le reti tematiche stanno valutando e
convalidando attivamente le esperienze dei partecipanti alla rete, con
l'obiettivo di compilare un manuale o un opuscolo di buone prassi
selezionate. Inoltre, le reti stanno fornendo i criteri di selezione e gli
strumenti utilizzati per identificare le buone prassi, i quali, come
suggerisce la relazione, forniranno un prezioso aiuto ad altre reti nella
definizione di metodologie in tale ambito. La relazione, inoltre, illustra i
metodi che le reti tematiche adottano per conseguire l'obiettivo principale
di ottenere risultati concreti all'interno delle regioni associate, ossia
influenzare le loro strategie d'innovazione e stabilire, o migliorare, i
programmi d'innovazione. Per citare un esempio, la relazione descrive una
rete tematica che assiste 16 progetti strategici d'innovazione regionale
nelle regioni dei paesi in fase di adesione, al fine di fornire spunti utili
al loro lavoro. Secondo lo studio, altre reti tematiche stipulano accordi
formali con i loro Stati membri perché s'impegnino ad attuare i risultati
all'interno delle rispettive regioni. In alcuni casi, le reti tematiche
cercano di stabilire un contatto diretto con i responsabili politici delle
regioni associate. Per quanto riguarda la diffusione dei risultati, il
documento osserva che, oltre alle attività divulgative (siti web,
manifestazioni aperte e newsletter) incluse nei rispettivi piani di lavoro
contrattuali, alcune reti tematiche hanno elaborato iniziative di
divulgazione proprie. Alcune reti, per esempio, emettono comunicati stampa e
pubblicano materiale promozionale per raggiungere un pubblico più vasto,
mentre altre organizzano conferenze stampa per attirare una maggiore
attenzione da parte dei media. Si auspica che le informazioni contenute
nella relazione saranno utili a quanti desiderano avviare e gestire reti
analoghe. Http://www.innovating-regions.org/download/ire%
20tn%20report.pdf?cfid=111258&cftoken=84897034
ETHNOLAND E IL
MERCATO ETNICO IN ITALIA GLI IMPRENDITORI IMMIGRATI CRESCONO SEMPRE PIÙ E
SI OFFRONO COME FONTE DI RICCHEZZA PER I CONNAZIONALI E GLI ITALIANI
Milano, 24 settembre 2003. E’ stato presentato al Circolo della Stampa il
programma delle attività di Ethnoland, struttura multiservizi profit e non
profit dedicato all’utenza extracomunitaria fondato nel 2000
dall’imprenditore del Camerun Otto Bitjoka, che risiede da vent’anni in
Italia. Le attività di Ethnoland nascono per rispondere alle esigenze
dell’utenza extracomunitaria, che rappresenta un mercato in forte
crescita. Le anticipazioni del Dossier Caritas 2003 indicano la presenza di
2.395.000 immigrati regolari in Italia all’inizio di quest’anno, oltre
800.000 in più rispetto al 2002. I dati confermano che l’incidenza degli
stranieri sulla popolazione, 4,2%, si avvicina sempre di più alla media
europea del 5%. Secondo una ricerca di Confartigianato, sono oltre 125 mila
gli imprenditori immigrati (34.000 artigiani) che offrono lavoro non solo
agli extracomunitari, ma anche a numerosi cittadini italiani. Tale cifra è
di circa un 20% più alta rispetto al 2002. Ciò significa che quasi un
extracomunitario su 10, che abita in Italia, è un imprenditore
indipendente. Secondo uno studio condotto dalla Camera di Commercio di
Milano, la Regione Lombardia è quella dove sono più presenti queste
piccole imprese, spesso artigiane: sono 21.000 e circa un’azienda su 4 è
gestita da uno straniero. Le regioni di provenienza degli imprenditori
immigrati vanno così ripartite, secondo una ricerca di Confartigianato:
dall’Africa vengono il 38,6% dei nuovi imprenditori, dall’Europa
dell’Est il 15,7%, dall’Asia il 16%, da altri Paesi il 20% e
dall’America Latina circa il 10%. In prevalenza lavorano nel Nord Ovest
d’Italia (il 28% degli immigrati), segue il Mezzogiorno con il 26,4%, il
Centro con il 23,6% e chiude il Nord Est con il 22%. Poco più del 43% opera
nel settore del commercio, il 27% nell’artigianato, il 21% nelle
costruzioni ed il 14% nel settore manufatturiero. Per quanto riguarda i
neoimpiegati, su oltre 670 mila nuove assunzioni previste entro la fine del
2003, circa un terzo saranno di personale extracomunitario: tecnici, operai
specializzati, operatori del commercio, del turismo e anche dei servizi.
Ethnoland, che ha registrato un fatturato di oltre 3 milioni di Euro nel
2002, si presenta con servizi distinti, ma complementari tra loro per venire
incontro alle più diverse necessità degli immigrati: Ethnodigital, azienda
di analisi e sviluppo dei servizi, Ethnoland Point, negozio di servizio e
relazione in franchising per immigrati, Ethnoland News, rivista bimestrale
multietnica di informazione e di servizio, Ethnotel, compagnia telefonica
destinata agli immigrati, Ethnomarketing & Communication, società di
consulenza e di infomediazione, Extra Previd, cassa di previdenza ed
assicurazione, e Imprendim. Il boom delle imprese gestite da extracomunitari
e le necessità di crescita e sviluppo del settore ha originato la creazione
di un’associazione, Imprendim (Imprenditori Immigrati), che nasce con la
finalità di sostenere, promuovere e trovare condizioni favorevoli per lo
svolgimento dell’attività di imprenditore straniero in Italia. Imprendim
vuole essere un punto di riferimento per tutti gli extracomunitari che
gestiscono un’azienda piccola, media o grande, in qualsiasi punto del
paese. “Uno degli scopi di Imprendim spiega Otto Bitjoka, tra i soci
fondatori dell’associazione sarà quello di sollecitare le istituzioni ad
incentivare, come è stato fatto con l’imprenditoria femminile e
giovanile, gli imprenditori immigrati. L’idea è che Imprendim serva ad
intermediare l’imprenditoria extracomunitaria con il sistema paese: non
solo con il governo, ma anche con le Camere di Commercio, l’Assolombarda e
le altre associazioni di categoria”. Ethnoland Point nasce nel 2002
acquisendo e ristrutturando 5 negozi di telefonia etnica trasformandoli nei
primi centri multiservizi per gli immigrati. La finalità di tali strutture
è quella di rispondere ai bisogni delle persone provenienti da altri paesi,
fornendo servizi e consulenze per favorire l’integrazione dei cittadini
stranieri. I servizi offerti sono, oltre quelli di phone center, di Internet
Point, Office Center per la spedizione di pacchi, Work Shop per l’offerta
e le domande di lavoro, l’invio di denaro, la biglietteria aerea, la
consulenza amministrativa (legale, contabile, per la dichiarazione dei
redditi) e la consulenza finanziaria (consulenza assicurativa, convenzioni
con le banche, mutui per l’acquisto di case). Per meglio adeguare le
competenze informatiche degli immigrati sono stati attivati una serie di
corsi atti all’alfabetizzazione informatica ed estesi su diversi
argomenti. Ethnoland News nasce come primo elemento di distinzione
dell’offerta di Ethnoland, e raccoglie articoli, testi e notizie
finalizzati al perseguimento della mission dell’associazione di
“traghettare” i sogni degli immigrati (we bridge your dream!). La
testata è ideata secondo i principi di globalizzazione, ma creata per dare
risposte alle esigenze dei popoli in movimento. La rivista usa tre diverse
lingue nella stesura dei testi, permettendo così l’abbattimento delle
barriere alla lettura, incrementando il numero di potenziali lettori. Il
periodico viene distribuito gratuitamente all’interno di una campagna di
brand loyalty semestrale e, oltre all’intento di comunicazione e di
creazione di un’identità comunitaria, raccoglie ulteriori strumenti di
appartenenza. Oggi Ethnoland News viene pubblicato in 50.000 copie e si
propone di arrivare entro il 2003 alla diffusione di 350.000 copie per
soddisfare e seguire la domanda di questo mercato in continua crescita. Www.ethnoland.it
GRUPPO
GALGANO: NASCE "EHSNET" RETE DI ECCELLENZE PER PROFESSIONALITÀ IN
AMBITO AMBIENTE, SALUTE E SICUREZZA
Milano, 24 settembre 2003 - "Ehsnet" nasce come rete integrata di
servizi a disposizione di professionisti e di imprese private e pubbliche,
con l'obiettivo di diventare il centro di riferimento per l'informazione e
la consulenza tecnica, normativa e gestionale in materia di Ambiente, Salute
e Sicurezza. E' ideata e promossa da un team di soggetti qualificati:
Galgano & Associati (società leader nella consulenza di direzione con
oltre quarant'anni di esperienza), Graham (società di consulenza
tecnico-normativa) e Volocom (società It focalizzata in knowledge
management). I cardini del progetto sono l'integrazione di informazione,
formazione e consulenza, l'aggregazione di una rete di alte professionalità
intorno a un centro servizi e la creazione di nuove opportunità di
business. La prima fase di attività di "Ehsnet" è il programma
"Profili Integrati di Alta Specializzazione", che vede la
collaborazione di Edizioni Ambiente con i più qualificati specialisti del
settore. Si tratta di percorsi formativi guidati, destinati a consulenti,
professionisti e operatori: un servizio di formazione integrata accompagna i
partecipanti prima, durante e dopo gli incontri diretti con gli esperti,
lungo un itinerario personalizzato in grado di dare risposte puntuali sugli
aspetti più delicati e controversi delle materie trattate. L'iniziativa di
lancio parte a novembre e avrà la durata di tre mesi. Organizzata con
Edizioni Ambiente, sarà dedicata alle tematiche della gestione dei rifiuti,
con particolare riferimento ai nodi principali evidenziati dalla normativa
vigente. Il percorso formativo prevede: - tre giornate seminariali, non
consecutive, ripetute su due sedi (Milano e Roma), che offriranno la
possibilità di un confronto con figure di primo piano nella elaborazione e
interpretazione della normativa in materia; - la realizzazione di un portale
per l'erogazione di servizi on-line con avanzata tecnologia di knowledge
management, che fornisce prestazioni di alto livello nel reperimento delle
informazioni e nella personalizzazione del servizio, abbattendo così i
costi legati alla gestione delle informazioni stesse. Infolink: www.Graham.it
www.Volopress.it www.Reteambiente.it
e www.Edizioniambiente.it
AL
POLITECNICO DI MILANO SI DISCUTE DI STRATEGIE E SCENARI FUTURI PER LA
PROTEZIONE CIVILE. PRESENTATO NELL'OCCASIONE RAINBOW,UN CENTRO DI ECCELLENZA
PER LA PROTEZIONE PUBBLICA A LIVELLO NAZIONALE ED EUROPEO
Milano 24 settembre 2003 - Le vicende degli ultimi mesi, dall'emergenza
incendi alle alluvioni, dal black out di New York al continuo allarme
terrorismo, hanno portato in primo piano il tema della protezione dei
cittadini. Per questo Cefriel, Politecnico di Milano e Fondazione
Politecnico hanno organizzato per martedì 23 settembre 2003 il convegno
"Rischi, Emergenze e Disastri: prevenire, pianificare, gestire" e
lanciano il progetto Rainbow. Rainbow – Gestione di Tecnologie e Processi
per la Protezione Pubblica L'incontro è stato l'occasione per presentare il
progetto Rainbow: il Politecnico di Milano, insieme al suo Consorzio Ict
Cefriel sta infatti avviando un progetto per creare un Centro di Eccellenza
per la Protezione Pubblica a livello nazionale, nell’area del mediterraneo
e a livello europeo, coordinando tutte le competenze già esistenti e
sviluppandone di nuove, alla luce di bisogni e necessità degli operatori
demandati alla tutela dei cittadini. Rainbow si articola in tre grandi
filoni: ricerca, formazione permanente ed altamente specializzata, servizi
ad organizzazioni ed enti pubblici e privati con molteplici aree di
competenza: dagli aspetti tecnologici e scientifici a quelli prettamente
gestionali, economici e finanziari fino ad argomentazioni di tipo legale e
regolamentare. "Viviamo oggi in una realtà tecnologicamente avanzata,
ma ancora molto vulnerabile rispetto ad una lunga serie di pericoli che
improvvisamente potrebbero riguardare ciascuno di noi." ha dichiarato
Alfonso Fuggetta, Direttore scientifico del Cefriel. "Accrescere la
consapevolezza del rischio cercando di individuare soluzioni e metodologie
di prevenzione e gestione delle emergenze è un compito estremamente
delicato, ma fondamentale. Una vera missione per tutte le istituzioni
direttamente o indirettamente coinvolte nell’area della protezione
pubblica. Rainbow è una vera e propria sfida per il Politecnico di Milano,
il Cefriel e gli altri enti coinvolti in termini di progresso e sviluppo. Ma
potrebbe anche essere un’opportunità vincente per Milano e la sua
provincia e un'occasione unica per l’intera Regione Lombardia che, grazie
al solido tessuto economico e culturale, può aspirare a pieno diritto ad
essere il centro di eccellenza nel settore della Pubblica Protezione a
livello nazionale ed europeo e su tutti i piani, da quello tecnologico e di
sviluppo a quello operativo, gestionale ed organizzativo." Rischi,
Emergenze e Disastri: Prevenire Pianificare Gestire Il convegno è stata una
occasione importante per amministratori pubblici, corpi di polizia,
strutture di pronto intervento, aziende e operatori del settore per avere il
quadro della situazione sulla Protezione Civile a livello nazionale ed
internazionale con delle testimonianze su soluzioni di coordinamento,
attività e criticità da affrontare oggi. Al convegno sono intervenuti
Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile Italiana,
Massimo Buscemi, Assessore alla Sicurezza, Polizia Locale e Protezione
Civile della Regione Lombardia e Roberto Benzi, consigliere scientifico del
Ministro Stanca. Un importante momento di confronto sulla situazione in
Europa e nel mondo si è avuto grazie agli interventi di Guy Weets, Deputy
Head of Unit Transport and Environment del Directorate General Information
Society della Commissione Europea e John Oblak, Steering Committee Chairman
del progetto Mesa (www.Projectmesa.org) la più importante Partnership di
standardizzazione tra Europa e America per la definizione delle specifiche
tecniche di un nuovo sistema di comunicazione mobile, a larga banda, sicuro,
affidabile e interoperabile da utilizzare nelle situazioni di disastri, di
emergenza e nel monitoring day-by-day. Importanti attori coinvolti nella
gestione di emergenze e disastri hanno portato, infine, la loro
testimonianza: Giovanni Castellucci, Direttore Generale del Gruppo
Autostrade S.p.a. E Dario D’ambrosio, Capo della Direzione dei Vigili del
Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile della Regione Lombardia.
RAINBOW:
VERSO UN CENTRO DI ECCELLENZA PER LA PROTEZIONE CIVILE COORDINARE TUTTE LE
COMPETENZE GIÀ ESISTENTI E SVILUPPARNE NUOVE SOLUZIONI E PROCESSI PER
PREVEDERE, PREVENIRE E GESTIRE SITUAZIONI CATASTROFICHE.
Milano, 24 settembre 2003 - La protezione civile non è solo l'insieme delle
iniziative che vengono poste in essere per affrontare situazioni
catastrofiche straordinarie, ma include tutte quelle attività svolte da
istituzioni civili e militari mirate alla prevenzione, al monitoraggio e
alla gestione del rischio anche in scenari di ordinaria amministrazione. Si
tratta di un complesso di interventi che include il coordinamento di forze
civili e militari (potenzialmente in situazioni di pericolo, emergenza o in
ambiente ostile), la gestione ordinata di rischi, risorse e procedure, la
comunicazione efficace tra i reparti coinvolti e tra questi e la popolazione
e l'utilizzo di una ampia gamma di tecnologie avanzate (informatica,
telematica, radio, telefonia, eccetera). Per questo il Politecnico di
Milano, insieme al suo centro di eccellenza Ict Cefriel, sta avviando
Rainbow: un progetto per creare un Centro di Eccellenza per la Protezione
Pubblica a livello nazionale, nell’area del mediterraneo e a livello
europeo. Per ottenere questo obiettivo, Rainbow si articola in tre grandi
filoni: ricerca, formazione permanente ed altamente specializzata, servizi
ad organizzazioni ed enti pubblici e privati con molteplici aree di
competenza: dagli aspetti tecnologici e scientifici a quelli prettamente
gestionali, economici e finanziari fino ad argomentazioni di tipo legale e
regolamentare. L'immagine di seguito fa comprendere meglio la complessità
degli attori che coinvolti nel campo della protezione civile a livello
nazionale, europeo, americano e globale. Coordinare gli sforzi per ottenere
più efficenza Lo scopo del progetto Rainbow è quello di coordinare tutte
le competenze già esistenti e svilupparne di nuove, alla luce di bisogni e
necessità degli operatori impegnati nella tutela dei cittadini. L'analisi
dei processi legati alla protezione civile mostra infatti che, nonostante la
varietà degli attori coinvolti, manca spesso una organizzazione sistematica
che renda coscienti le vari parti delle loro potenzialità e dei loro
bisogni reciproci. Per rispondere a questa esigenza il progetto Rainbow
individua tre ambiti in cui è necessario migliorare la gestione delle
emergenze in tutte le loro fasi: dalla previsione alla prevenzione, dalla
gestione degli eventi disastrosi al superamento dell'emergenza e al
ripristino della normalità. I tre ambiti sono: La tecnologia: i sistemi Ict
per la protezione civile sono spesso inadeguati in particolare per far
fronte a situazioni difficili e impredicibili I progessi gestionali: mancano
modelli di business adeguati alla gestione della protezione civile. La
formazione dei professionisti della protezione civile: è necessaria una
costante e adeguata formazione degli attori coinvolti. Un centro di
eccellenza per la protezione civile Il progetto Rainbow intende quindi fare
del Cefriel in collaborazione con il Mip e il Politecnico di Milano, un
Centro di Eccellenza per la protezione civile a livello nazionale,
mediterraneo ed europeo incentivando una serie di linee di progetto per lo
sviluppo di nuove soluzioni avanzate. All’interno del sistema Politecnico
di Milano, il Cefriel rappresenta infatti il centro di expertise in ambito
tecnologico e scientifico per la creazione di soluzioni Ict avanzate
orientate alla protezione civile, mentre il Mip mette a disposizione le
proprie competenze per lo sviluppo e la valutazione di modelli di business e
gestione del rischio per scenari di protezione civile. La stretta
collaborazione con gli altri dipartimenti e consorzi del “sistema
Politecnico di Milano” garantisce infine la presenza di specifiche
competenze nei vari ambiti d’interesse (Hazardous Materials, monitoraggio
ambientale, eccetera). Le attività previste possono essere distinte in tre
fondamentali tipologie: Mappatura dei requisiti degli operatori di
protezione civile in specifiche tecniche. Scouting tecnologico, design,
sviluppo, implementazione e promozione di soluzioni tecnologiche, servizi e
applicazioni innovative. Organizzazione di un Master internazionale in
Tecnologia e Gestione di Processo per la protezione civile. In tale ambito
verranno coinvolti gli attori provenienti dall’Università,
dall’industria e dagli organismi responsabili della gestione e del
coordinamento (enti pubblici e di governo). Le attività possono quindi
essere incluse in tre principali linee di progetto: Creazione di un
laboratorio per la gestione delle tecnologie e dei processi orientate alla
protezione civile: sfruttando i laboratory esistenti presso il Cefriel ed il
Mip si supportano una serie di progetti satellite su differenti e specifici
argomenti (Multi-hop Manet, reti di sensori, interoperabilità, sicurezza
informatica,…) Formazione per gli operatori di protezione civile: vengono
predisposte attività di formazione per gli addetti alla protezione civile
(corsi specializzati, master internazionali). In particolare si prevede per
il Settembre 2004 l’attivazione di un Master Internazionale in Protezione
Civile rivolto agli esperti del settore e finalizzato a mettere a confronto
esperienze e competenze dei Paesi appartenenti all’Unione europea, con
l’obiettivo di migliorare l’efficienza operativa in ogni singolo Paese.
Servizi per le imprese: riguarda lo sviluppo di nuove soluzioni (cioè
protocolli avanzati e nuove procedure, sistemi di comunicazione avanzati per
scenari di emergenza e di ordinaria amministrazione orientata alla
protezione civile in collaborazione con le aziende leader.
LA
COMMISSIONE EUROPEA APRE IL DIBATTITO SULLA RIFORMA DEL REGIME EUROPEO DELLO
ZUCCHERO
Bruxelles, 24 settembre 2003 - Ieri la Commissione europea ha presentato una
comunicazione che illustra l'impatto di tre possibili scenari di riforma del
settore europeo dello zucchero. Prima di presentare una proposta formale, la
Commissione desidera aprire un dibattito sugli obiettivi del settore europeo
dello zucchero, tenendo conto del mutato contesto, in base alle informazioni
contenute nella valutazione di impatto approfondita relativa settore dello
zucchero. La valutazione di impatto approfondita illustra tre opzioni
strategiche principali. La prima opzione consiste nella proroga dell'attuale
regime oltre il 2006, procedendo, nell'ambito dell'attuale organizzazione
comune dei mercati (Ocm), alla necessaria riduzione delle quote, delle
tariffe e dei prezzi. La seconda opzione presuppone la graduale eliminazione
delle quote di produzione e un graduale adattamento del prezzo dello
zucchero nel mercato interno al prezzo delle importazioni non preferenziali.
Questo scenario, basato sulla riduzione dei prezzi, viene esaminato anche
alla luce del suo impatto sugli scambi a livello mondiale e contempla la
possibilità di far beneficiare i produttori di zucchero del pagamento unico
per azienda disaccoppiato. Infine, nel quadro della terza opzione, è stata
presa considerazione la completa liberalizzazione rispetto all'attuale
regime dello zucchero: i produttori aderirebbero al regime di pagamento
unico per azienda. Quest'ultimo scenario analizza l'impatto, sul mercato
europeo dello zucchero, della completa abolizione delle restrizioni
quantitative e tariffarie alle importazioni. Con la comunicazione odierna,
unitamente alla valutazione di impatto approfondita del settore dello
zucchero che la accompagna, la Commissione ottempera al proprio impegno di
presentare, nel 2003, una relazione sul regime europeo dello zucchero e
sulle relative prospettive. Franz Fischler, il Commissario per
l'Agricoltura, lo Sviluppo rurale e la Pesca ha affermato: "Dopo la
riforma della Pac del giugno 2003 nei principali settori agricoli è giunto
il momento di esaminare in che modo sia possibile orientare maggiormente il
settore europeo dello zucchero al mercato e renderlo più sostenibile sotto
profilo economico, ambientale e sociale." Tre scenari per la riforma
del settore europeo dello zucchero In base alla valutazione di impatto
approfondita, la Commissione ha proposto i seguenti tre orientamenti
strategici possibili per il regime europeo dello zucchero. Una proroga
dell'attuale regime oltre 2006 In sostanza, si tratterebbe di mantenere
intatta l'attuale Ocm che si basa su quote flessibili e sui prezzi di
intervento. Il mercato europeo resterebbe aperto alle importazioni tenendo
fede ai vari impegni internazionali già assunti o che saranno assunti in
futuro. Si procederebbe ad una riduzione dei dazi doganali, dei prezzi
interni e delle quote di produzione. La valutazione di impatto approfondita
ha anche ha analizzato l'impatto della richiesta dei paesi aderenti
all'iniziativa "Tutto tranne le armi" di attuare l'accordo
nell'ambito di un sistema di quote fisse. Una riduzione del prezzo del
mercato interno europeo Secondo questo scenario, una volta che si siano
stabilizzati i livelli delle importazioni e della produzione, verrebbero
gradualmente eliminate le quote di produzione. Si lascerebbe che i prezzi
sul mercato interno si adattino gradualmente ai prezzi delle importazioni
non preferenziali. Tuttavia, l'abbassamento dei prezzi all'interno dell'Ue
diminuirebbe l'attrattiva esercitata dal mercato europeo sui paesi
produttori di zucchero meno competitivi. L'incidenza di questa opzione
politica sugli scambi commerciali mondiali è stata quindi attentamente
analizzata. Per temperare gli effetti della riduzione dei prezzi europei
dello zucchero, si è quindi prevista la possibilità di ammettere i
produttori di zucchero al beneficio del pagamento unico per azienda in linea
con la riforma della Pac del giugno 2003. Infine è stato valutato l'impatto
di questo scenario sulle entrate dei paesi che attualmente esportano
zucchero a destinazione dell'Europa. Completa liberalizzazione rispetto al
regime attuale Questo scenario implica una completa abolizione dell'attuale
sostegno dei prezzi del mercato interno dell'Ue e l'abbandono delle quote di
produzione. È stato valutato l'impatto dell'abolizione integrale delle
restrizioni tariffarie e quantitative alle importazioni sul mercato europeo
dello zucchero. Come per lo scenario della riduzione dei prezzi, è stata
presa in considerazione l'eventuale introduzione del sostegno al reddito per
i produttori europei, nonché l'impatto della liberalizzazione sul commercio
mondiale e le implicazioni sulle entrate dei paesi che attualmente esportano
zucchero a destinazione dell'Europa. La comunicazione "Realizzazione di
un modello agricolo sostenibile per l'Europa mediante la riforma della Pac:
settori del tabacco, dell'olio d'oliva, del cotone e dello zucchero",
adottata oggi dalla Commissione, sarà disponibile sul sito: http://europa.Eu.int/comm/agriculture/capreform/com554/index_en.htm
La valutazione di impatto approfondita relativa settore dello zucchero può
essere consultata sul sito: http://europa.Eu.int/comm/agriculture/publi/reports/sugar/index_en.htm
Contesto Funzionamento del vigente regime dello zucchero Attualmente
l'organizzazione comune del mercato dello zucchero è disciplinata dal
regolamento (Ce) n. 1260/2001. I tratti salienti di tale organizzazione sono
il regime dei prezzi, il regime delle quote di produzione, degli scambi con
i paesi terzi e il sistema di autofinanziamento. L'applicazione delle
disposizioni principali di detto regolamento è limitata al 30 giugno 2006.
Il settore beneficia di un sostegno comunitario e della salvaguardia del
reddito attraverso il sistema di acquisti di intervento per lo zucchero e un
sistema di prezzi minimi per la barbabietola da zucchero. Si tratta di
disposizioni che hanno subito poche modifiche da quando l'Ocm del settore fu
istituita inizialmente nel 1968. Il prezzo di intervento, ossia il prezzo al
quale gli organismi di intervento sono tenuti ad acquistare lo zucchero
ammissibile loro offerto, è stato congelato a partire dalla campagna
1984/85 a € 631,90/t per lo zucchero bianco e a € 523,70/t per lo
zucchero greggio. Il meccanismo dell'intervento è considerato una sorta di
"rete di sicurezza" e garantisce un prezzo minimo dello zucchero.
I dazi all'importazione e il controllo dei quantitativi disponibili, che
sono gli altri strumenti di cui si avvale l'Ocm, mantengono i prezzi di
mercato al di sopra del prezzo di intervento. Il prezzo minimo corrisponde
al prezzo che i fabbricanti di zucchero sono tenuti a pagare ai produttori
per le barbabietole da zucchero. Il Consiglio ha fissato tale prezzo a €
46,72/t per le barbabietole A utilizzate per produrre zucchero della quota A
e a € 32,42/t per le barbabietole B utilizzate per produrre zucchero della
quota B. I prezzi in vigore, che sono rimasti invariati dalla campagna di
commercializzazione 1993/94 si applicano fino alla fine della campagna
2005/2006. I prezzi comunitari sono garantiti esclusivamente per una
produzione all'interno delle quote. La quota complessiva ammonta a 14,5
milioni di tonnellate per l'Ue dei quindici ed è suddivisa in quote A (82%)
e quote B (18%) fissate per ogni Stato membro. Le quote A e B corrispondono
in linea di massima alla domanda sul mercato interno e rispettivamente allo
zucchero prodotto in eccesso all'interno della quota che viene esportato col
beneficio di restituzioni. Lo zucchero prodotto fuori quota non beneficia di
alcun sostegno ne può essere commercializzato liberamente all'interno della
Comunità. I quantitativi in eccesso devono essere "riportati"
alla campagna di commercializzazione successiva o esportati tal quali senza
beneficio di restituzioni. Il meccanismo del "riporto" presuppone
l'obbligo, per l'azienda produttrice di zucchero che ha ecceduto la propria
quota, di immagazzinare le eccedenze per un periodo minimo di dodici mesi,
allo scadere dei quali lo zucchero viene considerato come zucchero prodotto
dall'impresa nella campagna di produzione successiva. I quantitativi di
zucchero prodotti in eccesso rispetto alla quota e non riportati devono
essere esportati senza il beneficio di restituzioni: si tratta del
cosiddetto zucchero C. Le restituzioni all'esportazione servono a coprire la
differenza tra il prezzo comunitario e il prezzo sul mercato mondiale, in
modo da permettere di vendere lo zucchero comunitario sul mercato mondiale.
Il prezzo medio all'esportazione per lo zucchero comunitario bianco è
ammontato a € 280/t nella campagna di commercializzazione 2001/2002. Le
restituzioni sono versate per zucchero ottenuto da barbabietole o canne
raccolte nella Comunità e per lo zucchero importato nell'ambito del
protocollo dell'accordo con i paesi Acp e dell'accordo con l'India. Nel
corso della campagna 2001/2002 le restituzioni sono ammontate a € 443/t e
nella campagna di commercializzazione 2002/2003 e a € 485/t. Mentre la
protezione alle frontiere comunitarie garantisce la coerenza del regime, gli
accordi preferenziali permettono di effettuare importazioni a dazio zero o
con l'imposizione di dazi doganali estremamente ridotti. I quantitativi
importati nell'Unione europea in provenienza dai paesi Acp e dall'India
nell'ambito degli accordi preferenziali a prezzi comunitari garantiti
possono essere riesportati e beneficiare del finanziamento comunitario. Il
sistema del cofinanziamento significa che gli Stati membri riscuotono presso
i fabbricanti di zucchero un contributo di produzione che va ad alimentare
il bilancio comunitario previa detrazione del 25% per le spese di
riscossione. I contributi sono destinati a coprire la "perdita
complessiva", stimata in base alla restituzione media all'esportazione,
calcolata sulla parte della quota di produzione che supera il consumo
comunitario. Pertanto, le esportazioni nette della produzione entro quota
sono finanziate da un sistema di contributi alla produzione interamente a
carico dei produttori di barbabietole e dei fabbricanti di zucchero.
Situazione del settore europeo dello zucchero La coltura delle barbabietole
da zucchero contribuisce nella misura dell'1,6- 1,8 % alla produzione
agricola europea e coinvolge 230 000 aziende. In generale le aziende dedite
alla produzione di barbabietole da zucchero sono di dimensioni medie
piuttosto vaste e realizzano redditi piuttosto elevati. La produzione di
zucchero dell'Europa dei Quindici oscilla da 15 a 18 milioni di tonnellate,
in equivalente zucchero raffinato. Con i dieci nuovi Stati membri si prevede
che la produzione di zucchero aumenterà del 15%. Nell'europa dei Quindici
esistono 135 impianti di trasformazione e 6 raffinerie. Tutti gli Stati
membri dell'attuale Unione Europea producono zucchero, ad eccezione del
Lussemburgo. La produttività nel settore dello zucchero varia però in
ampia misura da Stato membro Stato membro: la Germania e la Francia
rappresentano oltre la metà della produzione europea, seguiti dalla Regno
Unito e dall'Italia (ciascuno nella misura del 8%). Sei dei nuovi Stati
membri fabbricano in totale circa tre milioni di tonnellate di zucchero, di
cui due terzi sono lavorati nella sola Polonia. L'ue dei 15 è sia
importatore che esportatore di zucchero, ma in termini netti è senz'altro
un esportatore. Nel periodo compreso tra le campagne di commercializzazione
1999/2000-2001/02 le esportazioni sono ammontate in media a 5,3 milioni di
tonnellate, mentre le importazioni a 1,8 milioni di tonnellate. Le
esportazioni nette riguardano in media il 20% della produzione di zucchero e
il 2-3,5 % del totale delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell'Ue
dei 15, secondo la definizione dell'Uruguay Round. L'ue svolge un ruolo di
primo piano sui mercati mondiali dello zucchero, poiché detiene una quota
pari al 13% per la produzione, al 12% per il consumo, al 15% per le
esportazioni e al 5% per le importazioni, ma rimane di gran lunga dietro al
Brasile che attualmente occupa il primo posto per le esportazioni. A livello
mondiale, la quota comunitaria in termini di produzione, consumo ed
esportazioni si è notevolmente ridotta mentre parallelamente è andata
crescendo l'importanza dei paesi dell'emisfero Sud. I prezzi internazionale
dello zucchero hanno una grande rilevanza e sono estremamente volatili,
caratterizzati però da un andamento irregolare. Dal
1995 si osserva una tendenza al ribasso, imputabile sostanzialmente da una
produzione generalmente maggiore dei consumi. Infolink http://europa.Eu.int/comm/agriculture/agrista/2002/table_en/en43.htm
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