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2003 anno 6°  

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SABATO
4 OTTOBRE  2003

pagina 2

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BEST WESTERN PREMIER: QUATTRO LE STRUTTURE CERTIFICATE, A BERGAMO, FORLÌ, PIACENZA E LIDO DI JESOLO

Le prime quattro strutture italiane affiliate a Best Western ad aver ottenuto la certificazione Premier sono l'Hotel Cappello d'Oro di Bergamo, l'Hotel Globus City di Forlì, l'Hotel Park Hotel Brasilia di Lido di Jesolo e il Park Hotel di Piacenza. "Per ottenere la certificazione - ha spiegato Flavio Serra, direttore generale BW Italia - le strutture si devono sottoporre a un controllo di qualità che verifica un elevato livello di pulizia e manutenzione e la presenza di ben 27 fra dotazioni e servizi aggiuntivi rispetto a quelli minimi standard richiesti a tutti i nostri affiliati. Gli alberghi, inoltre, vengono sottoposti a una valutazione design effettuata da un architetto specializzato, che verifica la coerenza e la funzionalità delle soluzioni applicate e fornisce indicazioni e consigli sugli interventi da realizzare per valorizzare le caratteristiche individuali della struttura. Sotto questo profilo, l'obiettivo è valorizzare lo stile originale dell'albergo, e non omologarlo a parametri generali". Gli hotel premier, oltre al controllo di qualità annuale previsto per tutte le struture affiliate, vengono sottoposti ogni 4 anni a uno speciale controllo design che garantisce il mantenimento della coerenza nel loro stile. Infolink: www.bestwestern.it  

BEST WESTERN PREMIER PARK HOTEL DI PIACENZA
Il Best Western Premier Park Hotel di Piacenza è nuovo, moderno, elegante e facilmente raggiungibile: è situato, nella zona dello stadio, al termine della tangenziale Sud dell'uscita Autostrada A1 Milano-Roma (Strada Val Nure, 7). Circondato da luminose terrazze, immerso in un vasto giardino verde, con camere dotate di tutti i comfort immaginabili, con business centre e fitness centre Best Western Premier Park Hotel è un hotel ideale sia per la clientela d'affari che per quella turistica. Con due notti presso l'hotel Best Western Premier Park Hotel, situato a 5 minuti dal centro di Piacenza, si può trascorrere un week end lontano dal lavoro: ad un'ora di macchina da Milano si visita una città che, purtroppo, pochi conoscono bene e si fanno escursioni in quattro magnifiche vallate piacentine: Val d'Arda, Val Nure, Val Trebbia e Val Tidone. Facendo tappa in albergo, è consigliabile prima visitare la città di Piacenza. I monumenti medievali si alternano a quelli rinascimentali, con un'impronta solenne e austera che conserva lo stile lombardo: mattoni rossi, pareti robuste e potenti campanili che si elevavano sulla pianura padana per accogliere i pellegrini.  Ma anche i mercanti erano ben accolti a Piacenza con una varietà di traffici sul fiume che servirono ad arricchire la città, anche con quartieri speciali intorno al borgo. Poi i Farnese decisero di fare di Piacenza la capitale del ducato e le dettero una nuova veste magnifica e imponente: le due statue equestri dedicate ai Farnese danno il nome a Piazza Cavalli e al cuore della città. Quindi si possono seguire vari itinerari ambientali, culturali ed enogastronomici, facendo una gita notturna sul Po sulla motonave Jack London con telecamere a raggi infrarossi, che fanno scoprire un paesaggio inedito, o una passeggiata nei dintorni verso i colli famosi per i vini D.O.C. Colli Piacentini tra i quali il famoso Gutturnio, visitando i tanti castelli della zona. (Giovanni Scotti)

IL NUOVO "BENESSERE" IN ALBERGO: SERVIZI E DESIGN DI QUALITÀ. "PREMIER" IL NUOVO "STANDARD D'ECCELLENZA" DEL GRUPPO BEST WESTERN
Ricerche condotte a livello internazionale hanno evidenziato una sempre maggiore propensione della clientela verso strutture ricettive che coniughino charme, personalità e comfort elevati. Cavalcando questa tendenza, Best Western lancia il nuovo standard d'eccellenza "Premier" che "certifica " gli alberghi del gruppo con un alto livello di servizio e una ricercata attenzione per il design. Best Western, la più grande catena di alberghi in Italia con 134 strutture affiliate in 91 località e un fatturato pari a 238 milioni di euro, ha presentato alla stampa "Premier", il nuovo "standard d'eccellenza" del gruppo. L'idea si sviluppa sui risultati di due importanti ricerche condotte negli Stati Uniti, in Australia e in diversi paesi europei tra cui 1'Italia, in merito alle aspettative della clientela sulle dotazioni alberghiere nelle diverse fasce di mercato. Tali ricerche, realizzate con focus group e interviste a clienti finali e ad agenzie viaggio, hanno evidenziato l'interesse verso qualità e servizio, una sempre maggiore attenzione per gli elementi estetici che caratterizzano l'albergo e la preferenza per alberghi con personalità e caratterizzazione individuale. Nasce quindi "Premier" che identifica gli alberghi Best Western che hanno ottenuto la "certificazione d'eccellenza" per un livello di servizio e di qualità elevato e una particolare attenzione per la coerenza e l'armonia degli elementi di design. Il progetto ha portato -a oggi -alla certificazione di 46 alberghi in Europa tra cui 4 alberghi italiani. Oltre ai consueti "standard internazionali", garantiti dagli hotel Best Western in tutto il mondo, gli alberghi Premier offrono 27 servizi aggiuntivi tra cui strutture ricreative (es. fitness, piscina), suite, Tv satellitare in tutte le camere, videoregistratore o lettore DVD in camera, articoli di cortesia aggiuntivi, quotidiano gratuito, controllo individuale della temperatura in ogni camera. Per ottenere la certificazione "Premier", gli alberghi si sottopongono a una 'valutazione design' che verifica la coerenza e la funzionalità delle scelte attuali e che fornisce indicazioni sugli eventuali interventi da realizzare per valorizzare le caratteristiche individuali di ogni struttura. La "valorizzazione" del proprio stile originale, infatti, e non l'introduzione di standard predefiniti, è la filosofia che anima il progetto Premier. L'armonia delle forme, delle luci e dei colori, la coerenza nella scelta degli arredi e dei materiali conferiscono agli hotel Premier un'atmosfera unica, capace di suscitare una piacevole sensazione di "benessere". "Dopo un lavoro di studio durato 5 anni e costato oltre 1 milione di dollari, afferma Celso De Scrilli, Presidente di Best Western Italia, abbiamo messo a punto un preciso processo di 'certificazione d'eccellenza' per premiare gli alberghi con dotazioni aggiuntive e una notevole caratterizzazione di stile. "Premier" completa la filosofia Best Western orientata a un'offerta turistica di qualità e si pone come un'ulteriore 'garanzia' nei confronti di un cliente sempre più attento ed esigente che, senza rinunciare ai comfort, cerca un albergo 'd'atmosfera', in grado di trasmettere emozioni, armonia e sintonia con i luoghi". "Riteniamo che il lancio del progetto, oltre a qualificare ulteriormente 1'immagine del marchio Best Western nei confronti dei consumatori e degli operatori del settore, stimolerà tutti gli albergatori del gruppo verso un ulteriore percorso di qualificazione dell'offerta, afferma Flavio Serra, Direttore Generale Best Western Italia. Attualmente in Italia sono 4 le strutture che hanno già ottenuto la certificazione e che, a oggi, hanno completato 1'identificazione con il marchio "Best Western Premier". L 'obiettivo è di certificare tra gli 8 e i 10 hotel nei prossimi 2 anni". Best Western Premier è un progetto di respiro europeo che coinvolge 12 paesi.  Oltre l'Italia, anche Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Svezia, e Svizzera. Si prevede di portare a circa 150 il numero di alberghi Premier in Europa nell'arco dei prossimi due anni. Best Western è la più grande catena di alberghi indipendenti in Italia e nel mondo. La formula è quella di un "franchising atipico" impostato in forma cooperativa: ogni singolo affiliato è proprietario di una quota della società e partecipa alle decisioni strategiche comuni. Gli alberghi sono "quattro e tre stelle‰ ed offrono una gamma di servizi, sempre garantita dalla qualità Best Western. Best Western fu fondata nel 1946 e nel 1963 era già la più grande società del settore con 699 hotel associati per un totale di 35.201 camere. Nel 1964 incominciò a diffondersi al di fuori degli Stati Uniti, prima in Canada poi in Messico, Australia e Nuova Zelanda. In Europa arrivò nel 1978 e in Italia nel 1982. Best Western opera 24 ore su 24 attraverso i propri centri di prenotazione che sono collegati in tempo reale con tutti gli hotel della catena, 365 giorni l'anno. Best Western Italia: 134 alberghi di cui 58 al nord, 54 al centro e 22 al sud, 9.500 camere in 91 località turistiche e commerciali, 82 alberghi 4 stelle, 52 alberghi 3 stelle, 10 nuovi hotel ne12002, oltre 1.5 milioni di clienti nel 2002, di cui il 54% stranieri, 30.000 soci iscritti al programma di fidelizzazione "Gold Crown Club", 46 operatori del Centro Prenotazioni di Milano che ricevono circa 2500 chiamate al giorno, 17.000 utenti registrati al sito. Prenotazioni Best Western per gli hotel italiani ne12002: 30 milioni di euro (+ 2%), fatturato 2002: prenotazioni Internet:5 milioni di euro {+ 40%), fatturato 2002 carta fedeltà Gold Crown: 10 milioni di euro, fatturato globale 2002 (stima): 238 milioni di euro. Best Western International: 4.060 alberghi in 81 paesi nel mondo, 1224 alberghi in Europa, 308.000 camere nel Mondo e 79.000 camere in Europa, oltre 60 milioni di clienti nel 2002, più di 1 milione di soci iscritti al programma di fidelizzazione "Gold Crown Club", 282 nuovi hotel nel 2002, 78 nuovi hotel nel primo trimestre 2003, previsione di sviluppo per i12003: 400 nuovi hotel, 4 centri di prenotazione (Phoenix, Dublino, Milano, Sydney) che generano 4,5 milioni di prenotazioni l'anno, fatturato globale mondiale 2002 (stima): 7.000 miliardi di dollari.
Infolink: www.bestwestern.it  www.bestwestern.com

CAPODANNO IN SARDEGNA PER SCOPRIRE IN FUORISTRADA LE MERAVIGLIE NASCOSTE DELL'ISOLA
Splendori della Sardegna d'inverno. Nove giorni per conoscere in fuoristrada una terra ancora selvaggia e incontaminata per un Capodanno difficile da dimenticare. È quanto propone "360gradi" a chi ama muoversi in jeep e fuoristrada con il programma "Sardegna Trek 4x4 - Il Capodanno che ricorderete sempre", per salutare in maniera sicuramente inusuale l'arrivo del nuovo anno. Un itinerario a tutta natura lontano dalla folla e dalle solite mete. Nella terra dei nuraghi, infatti, basta uscire dalle rotte consuete e più "estive" per incontrare paesaggi lunari come i suggestivi scenari delle "Domus de janas" (o case delle fate) o le dune sabbiose di Piscinas, una natura rigogliosa dai profumi e dai colori che non si potranno più dimenticare come il Supramonte di Orgosolo, dove boschi di lentischi e sughereti incrociano le rotte di aquile, poiane e falchi e un mare dalle trasparenze e sfumature uniche al mondo. La Sardegna entra dentro, e quale occasione migliore per salutare l'anno vecchio e andare incontro al 2004 di questo viaggio che, dal 27 dicembre al 4 gennaio, percorrendo circa 1.000 Km, offrirà la possibilità di conoscere in maniera più profonda e con un mezzo divertente e spartano una meta vicina e tuttavia ancora da scoprire? Nel percorso si alterneranno sterrati lenti e tecnici ad altri veloci e impegnativi, in territori dai colori e profumi incredibili, ma il percorso è comunque per tutti. L'itinerario prende il via da Olbia, da dove ci si muoverà alla scoperta di una Gallura poco battuta, inerpicandosi sul Monte Pino per raggiungere la diga di Liscia, ammirare due olivastri millenari e le concrezioni granitiche del Monte Limbara (1.380, la vetta più alta della Gallura). Il secondo giorno sarà dedicato a scoprire il selvaggio Supramonte di Orgosolo con visita alla città dei murales e un pranzo consumato in compagnia dei pastori, per conoscere i sapori forti e aromatici del "porcetto" alla brace, dei gustosi formaggi pecorini innaffiati dai corposi vini genuini con tanto di "filu ferru" finale. Il terzo giorno si scopriranno gli scorci mozzafiato di Cala Gonone, con escursione alla grotta di Ispinigoli, dove si trova la stalattite/stalagmite più alta d'Europa e per un tour mozzafiato nella Gola di Gorropu dai profondi canjon. Poi, con negli occhi il panorama spettacolare dell'Orientale Sarda, una delle strade più belle dell'isola, si scavalcherà il maestoso e impervio massiccio del Gennargentu, dove con un po' di fortuna si potranno avvistare mufloni, cervi e daini, tra boschi incontaminati di sugheri, muschi e ciclamini selvatici. L'ultimo giorno dell'anno porterà alla scoperta dell'iglesiente e a fermarsi in un piccolo hotel con vista mare dove sarà servito il Cenone di San Silvestro, a base di pesce, ottimo vino locale, dolci della tradizione sarda e spumante. Il primo dell'anno sarà riservato alla scoperta di un patrimonio mondiale, Porto Flavia, deposito minerario costruito negli anni '20 e a rilassanti passeggiate nei dintorni per godere delle acque cristalline e della pace delle tante calette. L'indomani si partirà alla volta di Sant'Antioco, attraverso i sentieri della grande Foresta del Sulcis, una delle meglio preservate del Mediterraneo, per ritornare poi tra foreste a picco sul mare, guadi e ruderi minerari fino alle dune di Piscinas, le più alte ed estese d'Europa. Immersi in quest'oasi di pace, si passerà la notte in un relais sul mare, ricavato in un antico edificio minerario tra cespugli di cisto e lentischio. Infine, l'ultimo giorno, si arriverà alle porte di Oristano, ad Uras, dove un brindisi saluterà la fine dell'avventura in fuoristrada vissuta con tanti nuovi amici. La quota di partecipazione "tutto compreso" è di 950 euro per persona in camera singola e di 900 euro per persona in camera doppia. I bambini fino a due anni non pagano; per bambini da due a sei anni sono previsti sconti del 50%. Nella tariffa non sono compresi il viaggio A/R in traghetto, gli extra personali, le mance, il pranzo dell'ultimo giorno, il carburante e le consumazioni extra e dai frigobar negli hotel. Gli organizzatori consigliano chi fosse interessato di prenotare con largo anticipo. Il numero massimo di partecipanti è di 35/40 persone.
Infolink: www.360gradi.it

SAN MARINO - ACQUARIO DI CATTOLICA: SOLIDA SCIENZA E HUMOR, CONOSCENZA ED EMOZIONI AL 7° CONVEGNO INTERNAZIONALE DEGLI STUDIOSI DI SQUALI E RAZZE
E' durato 3 giorni (dal 26 al 28 settembre) il 7° Convegno EEA (Associazione Europea degli studiosi di Squali e Razze). Il compito di riunire oltre 120 ricercatori provenienti da tutto il mondo, è stato affidato quest'anno all'associazione sammarinese "Uno Squalo Per Amico". Nel Comitato Organizzatore nomi di spicco come Giuseppe Notarbartolo di Sciara, biologo di fama mondiale, Eleonora de Sabata, nota giornalista e fotografa subacquea, Marco Affronte, referente scientifico per i progetti di ricerca della Fondazione Cetacea, e Irene Bianchi, direttore di "Uno Squalo Per Amico". Durante tutte le giornate si è sottolineata l'importanza di creare un'immagine mentale favorevole degli squali, tramite documentari, articoli divulgativi che facciano appello ad argomenti piacevoli e anche umoristici per cambiare l'idea di terrore riguardante gli squali, oggi ancora molto diffusa, un'educazione seria, rigorosa, che faccia leva sui molti aspetti interessanti e sorprendenti di questi animali. Parlare di squali in modo corretto, con un linguaggio sentito ed emozionante e che coinvolga tutti, grandi e bambini: informazioni interessanti, divertenti e soprattutto scientificamente corrette. Senza sensazionalismi, perché per stupire, basta la realtà del comportamento degli squali e dei loro ancora misteriosi organi di senso. Nella giornata di sabato 27 all'Acquario di Cattolica, sono state esposte al pubblico le relazioni di ricercatori provenienti da ogni parte del mondo dalla Norvegia alla Tunisia, dall'Albania all'Irlanda, dall'Italia alla Francia e alla Germania - si sono affiancati biologi provenienti dal Sud Africa agli Stati Uniti, Messico e Canada. Notevole interesse ha suscitato la sessione dedicata all'acquariologia, dove lo staff dell'Acquario di Cattolica si è confrontato con i colleghi provenienti dal Regno Unito, dalla Francia, dal Sud Africa e dall'Australia, per decidere insieme le migliori strategie di intervento e le ultime tecniche di acquariologia. Sono state inoltre presentate dallo staff di Cattolica alcune interessanti ricerche sulle razze e sugli squali toro presenti nelle vasche dell'Acquario. Tema conduttore del convegno di quest'anno era l'educazione, l'unica via per giungere a un reale cambiamento dell'atteggiamento del grande pubblico nei confronti degli squali. Un'educazione stimolante, che trasmetta il piacere d'imparare e cancelli l'idea che la scienza sia noiosa e difficile. Perché il pubblico possa capire che, visitando acquari e musei, si può divertire, emozionarsi e apprendere. Ha ottenuto parole di ammirazione, anche da parte del Presidente stesso dell'Associazione EEA, il progetto educativo "l'unica alternativa è l'educazione" contro la pesca sconsiderata degli squali per prelevarne solo le pinne, chiamata "finning". Condotto dall'Acquario di Cattolica con il Club "Squalo anch'io" in collaborazione con la Fondazione Cetacea di Riccione, con AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) e con "Uno Squalo Per Amico", il progetto è articolato in tre parti. Fondamentale il ruolo dell'Acquario di Cattolica, esposto dal suo vice presidente Paolo Rambaldi, nella prima parte, come da quest'anno la visita all'Acquario di Cattolica abbia saputo stimolare l'interesse del grande pubblico, sia durante la visita interattiva nei percorsi, davanti alla vasca squali, che attraverso il dialogo con i volontari immersi nella gabbia durante il "faccia a faccia" con gli squali. Questa novità, unica a livello europeo in un acquario, sia dai commenti lasciati dagli "immersi" che dai visitatori, ha generato forti emozioni e notevolmente modificato l'atteggiamento nei confronti degli squali, quindi, una strada da perseguire e ampliare nel 2004, molto apprezzata dagli esperti internazionali presenti al Convegno. La seconda parte, curata da "Uno squalo Per Amico" in collaborazione con AVSI, raccontata da Irene Bianchi, è condotta attraverso il sostegno a distanza nel Centro Educativo di Salvador Bahia in Brasile, uno dei molti paesi dove si svolge in finning. La terza parte, curata dalla Fondazione Cetacea, prevede l'educazione al cambiamento delle abitudini alimentari dei popoli che, considerando prelibata la zuppa di pinne di squalo, di fatto alimentano questa pesca distruttiva. Una altra interessante iniziativa educativa è stata esposta da un'Università sudafricana che sfrutta gli squali per le lezioni di fisica, chimica e magnetismo. Dopo due giornate intense di lavori scientifici, il Convegno si è concluso domenica nella Repubblica di San Marino con la visita al Centro Naturalistico Sammarinese, nel quale sono splendidamente ricreati gli ambienti tipici del territorio, molto ammirati dei congressisti. Molto interesse hanno suscitato anche i fossili esposti, tra i quali alcuni denti dello squalo più grande mai esistito, il Megalodon. I denti ritrovati nei depositi del Monte Titano sono serviti come base per la ricostruzione delle gigantesche mascelle, ora esposte al pubblico. Infolink: Acquario di Cattolica www.lenavi.it www.squaloanchio.com

"DI VILLA IN CANTINA" IN BICI LUNGO IL LIVENZA
Un itinerario ricco di suggestioni da Polcenigo a Caorle tra i colori della natura, l'arte, le tradizioni storiche di paesi che si affacciano sul fiume Livenza. E perché no anche le cantine. Il tutto con charme, quello di Villa Luppis. Pacchetto bici valido tutto l'anno. Si rilassa a bordo piscina, si concede una partita a tennis tra un itinerario e l'altro, si lascia coccolare dalla cucina raffinata degli hotel di charme. È il nuovo cicloturista che preferisce lasciare l'auto per concedersi il piacere del ritmo lento delle pedalate, del vento tra i capelli e dell'osservazione della natura. Per gli amanti delle due ruote un itinerario affascinante è sicuramente quello lungo "la" Livenza, al femminile, come chiamano il fiume gli abitanti delle sue rive. Si parte da Polcenigo, in provincia di Pordenone. Di fronte, guardando verso nord, c'è il bosco del Cansiglio e le Prealpi. Già alle sue sorgenti il fiume regala uno scenario naturalistico stupendo. Sì, perché le sue sorgenti sono tre e distano poche centinaia di metri l'una dall'altra. In località Molinetto le acque limpidissime fanno da specchio al verde tanto intenso della natura da sembrare irreale. Qui fu ritrovato un villaggio palafitticolo. L'altra sorgente ampia e luminosa caratterizza il paesaggio circostante in località "La Santissima" dal nome del santuario che si specchia nel fiume dedicato alla Santissima Trinità che custodisce importanti opere d'arte, tra cui un altare ligneo di grandi dimensioni attribuito a Domenico da Tolmezzo risalente alla fine del 1400. La terza sorgente, altro punto di partenza dell'escursione, è alle fonti del Gorgazzo, una profondissima grotta dove sgorgano acque eccezionalmente limpide color smeraldo. Dopo poche centinaia di metri i tre punti di partenza confluiscono sul ponte sul Livenza in località Pianca. Ora si parte per un viaggio d'altri tempi nel silenzio della natura, fuori dal traffico motorizzato attraverso strade secondarie, in un alternarsi tra  la riva destra e quella sinistra del fiume fino alla foce di Caorle, tra zone umide e campi coltivati, tra l'opera della natura e quella dell'uomo. Così si potranno scoprire località di solito fuori dagli itinerari turistici tradizionali, entrare, al ritmo lento, nell'intimità delle tradizioni locali, conoscere Polcenigo con le sue ville e i suoi palazzi, assaporare gli odori di una natura poco nota. L'itinerario ci porterà all'elegante e raffinata Sacile, a Portobuffolè, meta di villeggiatura dei nobili veneziani, fino a San Stino di Livenza passando per Ponti di Tremeacque, punto di confluenza del Livenza e di Meduna. I dintorni sono caratterizzati da ville patrizie tra cui spicca Villa Luppis a Rivarotta di Pasiano, in provincia di Pordenone, immersa in un rigoglioso parco, passando per il centro di Motta sul Livenza. Da San Stino comincia il basso corso che ci porterà a Caorle dal bel centro storico caratterizzato da calli, campielli e viuzze tipiche dell'architettura veneto-lagunare. Carlo Favot ha pensato bene di pubblicare un'agile guida - corredata con tanto di elenco e numeri di telefono di tutti i meccanici sparsi lungo il tragitto - dal titolo "Livenza in bicicletta" utile per chi volesse cimentarsi in questo itinerario dalle Alpi all'Adriatico. Il libro è diventato anche un grazioso omaggio che Villa Luppis, ora raffinato hotel quattro stelle, riserva ai suoi ospiti. La storia della Villa è antica, risale agli inizi dell'XI secolo come convento dei monaci Camaldolesi. Secolarizzata da Napoleone agli inizi del 1800, la Villa fu acquistata dalla famiglia Chiozza-Luppis. E' una dimora di intenso fascino con il suo ampio parco, l'antico porticato che porta all'ingresso dell'hotel e il profumo dei fiori a dare il benvenuto. Nella hall è visibile l'antico muro trecentesco che si apre ad arco sul parco e la terrazza antistante il salone centrale immersa nel verde. La reception, poi, è un tocco di classe realizzata con un mobile seicentesco dietro al quale stanno due pale del 1500 raffiguranti San Gregorio Magno. Tutt'intorno salottini per rilassarsi o conversare amabilmente, magari con il sottofondo musicale del pianoforte. Dopo la pedalata lungo il Livenza ci si può concedere di una nuotata tonificante nella piscina e ai bordi della quale potremo sorseggiare un cocktail preparato con sapienza. Ma è solo un piccolo assaggio delle tante ricette di Villa Luppis che stupisce con i menu d'autore, prese dalle opere di Flaubert, Camus, Tolstoj, De Maupassant, Blixen, Canetti, Cabriel Garcìa Marquez e altri. A suggellare il tutto le 39 camere, una diversa dall'altra nell'arredamento e le tre suite: la Rosa, con mobili Luigi XVI e affresco francese, l'Azzurra e l'Antica. A Villa Luppis, con la chiave, viene data anche una "shopping card", una tessera che vi permette di accedere agli spacci aziendali di alcune tra le più eleganti sartorie (Zegna, Piana, Schofield & Smith, ecc.), di laboratori alimentari tipici e di cantine. Villa Luppis è a Rivarotta di Pasiano, in provincia di Pordenone.
Infolink: www.villaluppis.it  

ATMOSFERE ANTARTICHE ALL'ACQUARIO DI GENOVA: INAUGURATE CINQUE NUOVE VASCHE
Il continente antartico non è più così lontano. Anzi, è proprio a un passo da casa. Per la prima volta in Europa l'Acquario di Genova ospita, all'interno di cinque nuove vasche, le forme di vita del "deserto di ghiaccio": organismi che, per poter vivere in condizioni climatiche estreme, hanno sviluppato particolarissime forme di adattamento. Questa importante operazione, che rende l'Acquario ancora più completo, va letta nell'ottica della mission della struttura: far conoscere le meraviglie della varietà di forme viventi, esistente in natura, e sensibilizzare il pubblico circa la tutela e la conservazione della biodiversità. L'ice fish, con i suoi bagliori argentei, gli splendidi anemoni di mare, le stelle marine dal colore rosso, i grandi bivalvi, i chitoni, molluschi dalla curiosa conchiglia, da oggi affascinano i visitatori dell'Acquario in un'apposita nuova sezione. Un'occasione unica per osservare da vicino la fredda bellezza di un mondo ancora tutto da scoprire. La possibilità di esporre specie così straordinarie è frutto della proficua collaborazione instauratasi tra l'Acquario di Genova, l'ENEA, l'Università di Genova e il Museo Nazionale dell'Antartide. La sinergia è stata avviata lo scorso inverno, in occasione della XVIII spedizione del Programma Nazionale Ricerche in Antartide: un'operazione che ha permesso la partecipazione di un biologo dell'Acquario di Genova, Giovanni Schimmenti, alla missione organizzata da ricercatori dell'Università di Genova, dell'ENEA e del Museo Nazionale dell'Antartide. Nel corso della spedizione si è stabilito di raccogliere e trasportare in Italia alcune forme di vita locali, allo scopo di favorire lo studio del comportamento delle specie antartiche e, di conseguenza, l'individuazione di modalità per proteggerle. Giunti a Genova a bordo di un container refrigerato, gli organismi antartici sono stati mantenuti all'interno degli impianti allestiti nel container e in parte ospitati presso il Museo Nazionale dell'Antartide e presso la struttura del Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse dell'Università di Genova. Nel mentre, lo staff dell'Acquario di Genova ha portato a termine l'allestimento delle vasche atte a contenere le nuove specie e a riprodurre le difficili condizioni di vita dell'ambiente antartico. Dopo un'estate di intenso lavoro dello staff acquariologico e tecnico, l'Acquario è quindi oggi in grado di offrire, all'interno di cinque vasche, lo spettacolo unico della vita nei ghiacci. L'operazione, che ha richiesto un investimento di 150.000 €, offre ai visitatori la possibilità di osservare da vicino, senza alcun sovrapprezzo sul costo del biglietto, autentiche meraviglie della natura, in grado di sopravvivere alle condizioni ambientali più rigide. La partecipazione dell'Acquario di Genova al Programma Nazionale di Ricerche in Antartide proseguirà anche nel 2004: un acquarista sarà ospite nuovamente della spedizione in partenza per Baia Terra Nova nel primo trimestre del 2004. Parallelamente a Genova continuerà la messa a punto dei protocolli idonei alla conservazione di questi organismi.
LE SPECIE OSPITATE. Chionodraco hamatus (Icefish): I "pesci del ghiaccio" hanno una particolarità che li distingue dal resto dei vertebrati. La famiglia dei Cannictidi, cui appartengono, è caratterizzata infatti dall'assenza di emoglobina, ovvero della proteina contenuta nei globuli rossi del sangue che trasporta l'ossigeno ai tessuti. In questa specie l'ossigeno, necessario alla sopravvivenza, si trova in soluzione nel sangue incolore e viene prelevato dall'ambiente sia attraverso le branchie, sia attraverso la cute riccamente vascolarizzata. Gli "Icefish", che misurano fino a 40 cm., si alimentano di pesce. Urticinopsis antartica: l'anemone dei ghiacci vive da 6 a 220 metri di profondità. Ha un corpo cilindrico, il cui diametro arriva a misurare undici centimetri, e tentacoli arancioni. Può arrivare a possederne ben 800! Si nutre di stelle e ricci di mare. Talvolta si introflette per ingoiare la preda. Adamussium colbecki: è un mollusco filtratore che vive sui fondali fino a 1500 metri di profondità. E' caratterizzato da una conchiglia sottile di colore rosso-violaceo, striata da circa venti righe radiali e lunga al massimo 25 cm.. I giovani della specie si attaccano spesso alle valve superiori degli individui adulti attraverso fili di bisso. Questo stratagemma è doppiamente utile per avere la meglio sui predatori: sia perché le dimensioni dell'individuo percepite sono molto più grandi di quelle reali, sia perché i giovani possono in questo modo sfruttare la maggiore velocità nella fuga degli adulti. Adamussium è in grado di nuotare per brevi periodi sbattendo le valve e può vivere fino a 20 anni. Odontaster validus: le stelle del freddo sono di colore rosso e vivono in prevalenza tra i 15 e i 200 metri di profondità. Possono tuttavia essere ritrovate anche a 900 metri. Sono onnivore e presentano un dieta molto varia: si nutrono infatti di piccoli crostacei, di molluschi, di gasteropodi, ma anche di spugne ed alghe. Nuttallochiton mirandus: è un mollusco che vive sui fondali, tra 65 e 760 metri di profondità. Possiede una conchiglia rigida, costituita da otto placche parzialmente sovrapposte, che consente il movimento sulle superfici rigide e irregolari. Ha una lingua, chiamata radula, necessaria per l'alimentazione: rigida e uncinata, permette di attaccare e distruggere colonie di briozoi. Trematomus bernacchii: è un pesce comune nei primi 200 m. di profondità. Si nutre di organismi bentonici, in particolare di molluschi. Si riproduce tra ottobre e dicembre, deponendo di preferenza le uova nelle cavità delle grandi spugne antartiche. Histiodraco velifer: come tutti i rappresentanti della sua famiglia, questo pesce è dotato di un caratteristico barbiglio che utilizza come organo di senso e per attirare le eventuali prede. È una specie sedentaria che rimane spesso immobile sul fondale.

DOMENICA 5 OTTOBRE: IN BARCA SUL GRANDE FIUME
Da sempre il "Grande Fiume" è guardato con rispetto dagli abitanti della Bassa come una sorta di nume tutelare, costantemente tenuto d'occhio, amato e temuto. Perché, come ci ricordano i racconti di Guareschi e Bacchelli, sono tante le storie che il fiume racconta a chi è capace di ascoltarne la voce. Basta ritornare a navigare lungo il suo corso come si faceva una volta, quando rappresentava un'importante via di comunicazione da percorrere senza frenesia, accettando i tempi dilatati che comporta solcare le sue acque. Ora, per quanti desiderano trascorrere una giornata riascoltando la voce del Po, la Va Pensiero Viaggi di Busseto propone una serie di itinerari davvero lontani da mete affollate e alieni da ogni tipo di stress per regalarsi l'incanto di qualche ora di navigazione sul grande fiume a bordo di un pontone (una specie di catamarano con poco pescaggio) alla scoperta di natura, arte, musica, antiche storie, tradizioni, enogastronomia e sport. Una breve gita di un'ora e mezza, allietata da degustazioni a bordo con i prodotti tipi della Strada del Culatello di Zibello e un momento musicale con il trio "Amici di Citro", può essere una soluzione valida per una bella scampagnata con gli amici. Domenica 5 ottobre sono previste gite di un'ora e mezza con partenza da Polesine Parmense o da Torricella di Sissa con degustazione a bordo di prodotti tipici della Strada del Culatello di Zibello e l'ascolto di un percorso musicale d'autore, dal tango di Astor Piazzolla alla tradizione della canzone d'autore italiana (Gorni Kramer, Bruno Martino, Adriano Celentano, Pino Daniele, Lucio Battisti), passando dai valzer-musette di Richard Galliano, per un costo di 15 euro a persona comprensivo di degustazione e di 12 euro per gruppi di oltre venti persone. Possibilità di pranzare al ristorante Al Cavallino Bianco di Polesine. Ulteriori itinerari personalizzati di diversa durata, anche per gruppi infrasettimanali, possono essere organizzati contattando "Va Pensiero Viaggi".
Infolink: www.vapensieroviaggi.com  

PINETA GLAMCLUB ULTIMO WEEK-END PRIMA DI UN CALDO INVERNO! DOPO LE ULTIME NOTTI CON DANIEL DUCRUET, LA JENA FILIPPO NARDI, IL BLACK OUT E I SOLITI VIP, ARRIVA LA NOTTE DI FORMENTERA!
Successi che non svaniscono con il calare della temperatura e qualche giorno di sole in meno, il Pineta non cede alle condizioni metereologiche e prolunga l'estate con questo ultimo week end che si chiuderà sabato 4 ottobre. Non si dimenticheranno le incredibili notti e i compleanni dei vip (primi fra tutti quelli di Bobo Vieri con ospiti Ronaldo, Fernanda Lessa, o quello di Mascia e Mark Iuliano, il galà del Vip master di tennis con Valeria Marini, Vittorio Cecchi Gori...). Sono in arrivo altre sorprese, e naturalmente giornalisti, opinion leader e cronisti cine-audio-televisivi. Sabato 4 ottobre la grande notte di chiusura del locale per sottoporsi al consueto restilyng annuale (il Pineta riaprirà con l'inaugurazione invernale venerdì 24 ottobre). La notte s'intitolerà "Formentera Night" e sarà il pretesto per vivere e ricordare al meglio l'estate 2003 che almeno nei ricordi non finisce... Sarà ospite del locale romagnolo tutto lo staff dei famosi Big Sur e Bananas (Simone e Bruno in primis). In consolle un grande ospite, dj Gioele con i suoi ritmi chill-hose e balearic style, direttamente dal ciringuito più famoso dell'isola. Inoltre tutti i dj del Pineta: Gianni Morri, Luca Agnelli, Robert Eno e la bellissima vocalist Isa B. Per il galà del Travel & Night Press il premio al giornalismo turistico e notturno (in collaborazione con l'APT servizi dell'Emilia Romagna) giunto con successo alla quarta edizione bisognerà attendere la riapertura del locale (data ancora da definire).
Infolink: PINETA Glamclub www.pinetadisco.com  

TRENTINO: UN'ESPERIENZA TOTALE
Un puntolino sulle carte geografiche mondiali, ma è come se fosse un intero pianeta, un pianeta bianco: il Trentino. D'inverno, quando la neve scende a ricoprire le cime e le pendici delle sue montagne, quando i laghi ghiacciano e i rumori si smorzano, qui c'è tutto quello che un appassionato può desiderare. Non importa l'età, non importa il temperamento, il pianeta bianco offre qualcosa a tutti. Basta esserci venuti una volta per innamorarsi. Qui l'ambiente, quelle splendide architetture naturali che sono le Dolomiti, è un regalo naturale, o forse divino, ma sono le genti del posto che l'hanno salvaguardato e ne hanno fatto un dono per tutti gli uomini, non solo per una ristretta élite. Oggi il Trentino è conosciuto in tutto il mondo, ma non è per caso che questo è accaduto. Qui la modernità delle strutture si tiene in equilibrio con l'incanto dell'ambiente e si accompagna allo scrupolo di non consumarlo, come vuole una sapienza montanara vecchia di secoli. Strade sicure, ben tenute fino all'ultimo paesino di montagna, e moderni caroselli sciistici non hanno intaccato gli scenari alpini. Moderni alberghi si integrano con le abitazioni tradizionali. Nelle valli l'attaccamento al territorio ha fatto prosperare un'agricoltura che oggi invece può vantare prodotti di eccellenza: frutta e vino, ma anche specialità casearie e salumi. Prodotti che diventano la base di piatti tradizionali e ricette che si tramandano e si perfezionano, secondo una cultura eno-gastronomica sempre più diffusa. E dalle campagne fino alle città la tenacia e la volontà di migliorare non hanno abbandonato i trentini, che hanno custodito con passione il patrimonio artistico antico, conservandolo e restaurandolo, senza dimenticare di cercare il nuovo. Musei, teatri e grandi spettacoli completano l'offerta turistica del territorio, che d'inverno non si accontenta di offrire solo neve. E allora alle discese inebrianti sugli sci si accompagna l'offerta di prodotti tipici, ai paesaggi incantati si affianca il fascino dell'arte, alle piacevoli fatiche della montagna si alterna il ristoro di una cena di qualità. Il Trentino è più di una vacanza. È un'esperienza totale.

INVERNO, STAGIONE DI EMOZIONI. IN MONTAGNA PER RIGENERARE FISICO E MENTE
La gioia inebriante d'una discesa lungo piste perfettamente preparate, al cospetto delle Dolomiti - le montagne più belle del mondo - attraversando boschi immensi, passando di valle in valle; ascoltare i grandi silenzi della montagna, medicina naturale contro lo stress ed il caos della città; guadagnare nuovo benessere "rigenerandosi" nel fisico e liberando la mente dalle tensioni, affondando gli occhi negli sterminati panorami dominati dalle montagne, nel cielo immenso delle alte quote. L'inverno in Trentino è una somma di sensazioni ed esperienze da vivere e non scordare più, l'offerta d'una vacanza che - al di sopra degli stereotipi - è paragonabile ad un piccolo viaggio attraverso la natura e le suggestioni dei luoghi, l'occasione per scoprire un patrimonio d'arte storia e cultura caratteristico delle popolazioni di montagna. La stagione bianca, in Trentino, è un mix di tecnologia applicata alla neve, panorami irripetibili, cordialità e calore nei rapporti umani fra maestro di sci ed allievo lungo le piste oppure la sera, al tepore d'un caminetto, in compagnia di amici vecchi e nuovi. Caroselli sci ai piedi da una valle all'altra lungo 600 chilometri di piste da discesa (e ben 480 per il fondo) serviti da 260 impianti di risalita modernissimi con una portata oraria di 321 mila persone, veloci e confortevoli; tracciati d'ogni difficoltà, sempre innevati e sempre sciabili in completa sicurezza per l'intera stagione, grazie anche ai 3 mila cannoni per la produzione della neve programmata. E poi un'ospitalità che è tradizione - ancor prima che professione - nei 1600 alberghi d'ogni categoria con circa 94 mila posti letto. Ormai da decenni, l'impegno degli operatori è orientato ad una "qualità globale" dell'offerta vacanza, nella quale la vivibilità delle stazioni e gli alti standard dei servizi assicurati nel comparto ricettivo ed a livello di infrastrutture, si coniugano e completano con un'attenta ed equilibrata politica dei prezzi. Secondo precise scelte del Governo locale - il Trentino è una Provincia Autonoma con notevoli competenze legislative tradotte in una logica politica di tutela e difesa del patrimonio ambiente (prima risorsa ed ingrediente del "fare turismo") - ormai da anni si lavora sull'esistente piuttosto che dar vita a nuove strutture ed infrastrutture. Così, si migliorano o ristrutturano gli hotel esistenti, con investimenti medi annui di circa 40 milioni di euro, vengono potenziate o rimodernate seggiovie e funivie già in funzione senza costruire altri impianti (investimento medio annuo, 15 milioni di euro), si sistemano d'estate i tracciati delle piste (investimento medio di circa 10,5 milioni di euro), ormai ovunque assistite dai sistemi d'innevamento programmato. Un lavoro teso al miglior comfort ed all'assoluta sicurezza di quanti scelgono le nostre montagne per sciare, invogliati anche da un clima generalmente soleggiato per la maggior parte della stagione (le giornate serene o poco nuvolose sono oltre il 65 per cento nel periodo da dicembre ad aprile): sport e tintarella, quindi, nella quasi assoluta certezza di non perdere nemmeno una giornata della propria (e tanto aspettata) settimana bianca. Ma il bel tempo ed il sole, viene da chiedersi, non sono in contrapposizione con la neve, elemento base dell'offerta sci? Anche in questo caso le statistiche confortano: in media negli ultimi dieci inverni in Trentino sono caduti ogni stagione 3 metri di neve. E quando le precipitazioni sono insufficienti, ecco la garanzia fornita dai sistemi d'innevamento programmato ormai presenti nelle ski area del Trentino. Oltre a costituire un ottimo "fondo" approntato lungo i tracciati all'inizio della stagione in modo da trattenere al meglio quella caduta dal cielo, la neve prodotta dai cannoni permette di integrare precipitazioni eventualmente deboli e soprattutto di ripristinare tratti delle piste sottoposti a particolare usura (dove ci siano passaggi obbligati o pendenze particolari) con vantaggi per gli sciatori in termini di comfort e sicurezza. 40 stazioni grandi e piccole esprimono, naturalmente, un'offerta estremamente articolata così com'è diversificata la stessa realtà - sociale e storica, ancor prima che turistica - del Trentino. Dalle ski area dei grandi caroselli bianchi, costellate di stazioni conosciute in tutta Europa, ai paesini nei quali è possibile vivere la propria vacanza riscoprendo in tutta semplicità i dimenticati riti del Natale, o le allegre chiassate delle maschere, emblema caratteristico d'ogni borgata, quando impazzano i riti profani del carnevale. In Trentino, d'inverno, si possono vivere da semplici spettatori le centinaia d'appuntamenti celebri o meno con gli sport della neve, sci alpino, fondo, pattinaggio, slittino, sleddog; o accontentarsi, in piena dimensione contemplativa, d'una passeggiata all'aria frizzante. Si può godere dell'incredibile spettacolo offerto dall'enrosadira, che fa diventare rosso fuoco ogni sera al tramonto le pareti delle Dolomiti, oppure seguire le tracce della volpe bianca o del capriolo lasciate dagli animali in cerca di cibo appena pochi passi fuori d'ogni paese, verso il bosco. E per i più "esigenti", quelli che cercano emozioni e occasioni di "Non Solo Neve", ecco i musei, i castelli, i riti folcloristici di una terra che, anche nei mesi invernali, sa essere ospitale e incredibilmente ricca. E passiamo, infine, dalle sottili sensazioni dello spirito a quelle più materiali, ma per questo certo non disprezzabili, del palato: sono i mille gusti e sapori della generosa cucina trentina di montagna che fra canederli, strangolapreti, cacciagione con la polenta, speck e lucaniche, formaggi, frutta meriterebbe da sola un viaggio di scoperta. Un'annotazione a parte va fatta per gli accattivanti aromi e profumi dei vini, dai raffinati spumanti ai delicati bianchi per finire ai generosi rossi ed alle grappe, degno suggello d'ogni incontro a tavola. Basta assaggiarli, e subito ci si rende conto del perché proprio i prodotti tipici - ingredienti base d'una cucina altrettanto caratteristica, imperniata su ricette generose e genuine - finiscano con l'essere fra i migliori messaggeri dell'immagine di questa terra tutta da scoprire.

ALLA SCOPERTA DI ANTICHI TESORI. SI APRE IL 6 OTTOBRE A ROVERETO LA XIV RASSEGNA INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO: UN AFFASCINANTE VIAGGIO NEL TEMPO
Centinaia di filmati da tutto il mondo, una sezione dedicata agli studenti, un occhio di riguardo all'Iraq e al Museo di Baghdad, distrutto e depredato durante la guerra. Il tutto con il fine di contribuire alla salvaguardia del patrimonio culturale mondiale. Stiamo parlando della XIV edizione della "Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico", a Rovereto dal 6 all'11 ottobre. Un vero cult per la bella cittadina trentina, che negli anni ha saputo ritagliarsi uno spazio nella cinematografia mondiale, portando l'archeologia fuori dai musei e dagli istituti di ricerca e ponendola alla portata di tutti. Utilizzando un mezzo amato e duttile come il cinema, questa Rassegna ha compiuto una grande opera di avvicinamento fra archeologia e gente comune, contribuendo così ad incentivare amore ed interesse verso la cultura e il patrimonio artistico mondiale, dall'altra a costituire un patrimonio di dati disponibili e fruibili da parte dei propri utenti. Nata nel 1990, la "Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico" è organizzata dal Museo Civico di Rovereto, istituzione dove si sono formati alcuni fra i più importanti archeologi italiani, quali Federico Halbherr e Paolo Orsi. Proprio a quest'ultimo è dedicato un premio, giunto alla sesta edizione, che quest'anno ha per tema "L'espressione artistica nell'antichità: arte figurativa, letteratura, poesia, teatro, musica...". L'assegnazione del premio sarà affidata ad una giuria internazionale, mentre sarà il pubblico ad assegnare, scegliendo fra gli oltre settanta lavori presenti, il premio "Città di Rovereto - Archeologia Viva". Molti gli incontri e i dibattiti previsti con esperti e ricercatori di caratura internazionale, fra i quali si segnala, per quanto riguarda la sezione dedicata all'Iraq e al mondo islamico, la presenza di Vincenzo Strika, professore ordinario di Storia dell'arte islamica e libero docente di Storia contemporanea dei Paesi Arabi presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, e di Giovanni Pettinato, archeologo e professore ordinario di Assiriologia alla Sapienza di Roma. La Rassegna, che quest'anno per la prima volta potrà usufruire dell' Auditorium del Polo culturale di Rovereto, promuove anche, in team con la rivista Archeologia Viva, numerose manifestazioni in Italia e nel mondo.Infolink: www.museocivico.rovereto.tn.it  

IL BRAMITO DEI CERVI IL 4 E 5 OTTOBRE AL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO (LOMBARDIA, TRENTINO ALTO ADIGE)
Durante la stagione degli amori l'Ente Parco organizza escursioni guidate alla scoperta dei comportamenti rituali del cervo. In questo periodo, infatti, imponenti sono i richiami che risuonano nella foresta, perché la specie si perpetui. Le escursioni, della durata di circa 4 ore, si terranno sabato 4 e domenica 5 ottobre e avranno luogo nel settore Alto Atesino del Parco, in particolare in Val Martello. Il punto di ritrovo è fissato presso il Centro Visite "Culturamartell" a Martello (BZ), alle ore 5.30 oppure alle 16. E' necessario indossare scarpe da trekking, abbigliamento da montagna e giacca a vento, ed eventualmente portare lampadina tascabile e binocolo. La quota di partecipazione è di 3 euro a persona; tariffe agevolate per gruppi famigliari; gratuita per ragazzi con meno di 16 anni. Le prenotazioni devono essere effettuate entro le ore 11 del giorno precedente l'escursione presso il Centro Visite "Culturamartell": Tel. 0473/745027.
Infolink: Parco Nazionale dello Stelvio http://www.parks.it/parco.nazionale.stelvio

"PE' FUNZI IN SCIU MUNTE" IL 4 OTTOBRE AL PARCO NATURALE REGIONALE DI PORTOFINO (LIGURIA)
Sabato 4 ottobre l'Ente Parco di Portofino organizza una facile escursione: accompagnati da un esperto si andrà alla scoperta dei funghi, commestibili e non, che in questa stagione crescono nei diversi ambienti del Parco. Nel Parco non è possibile raccogliere funghi né uscire dai sentieri, l'escursione è quindi un'occasione unica per poterli osservare e imparare a riconoscerli. L'appuntamento è fissato per le ore 8.30 presso l'edicola di Ruta di Camogli (GE), dove è previsto anche il rientro per le ore 12.30 circa; il costo è di 7 euro, bambini e ragazzi fino a 12 anni non pagano se accompagnati da un adulto (max. 2 per adulto). L'equipaggiamento consigliato prevede scarponcini, zaino, giacca a vento, borraccia. In caso di maltempo l'escursione verrà annullata. Prenotazione obbligatoria (Ente Parco di Portofino, Tel. 0185.283480). Infolink: Parco di Portofino  http://www.parks.it/parco.portofino  

VISITA SPELEOLOGICA IL 5 OTTOBRE AL PARCO DEI GESSI BOLOGNESI E CALANCHI DELL'ABBADESSA  (EMILIA-ROMAGNA)
L'Ente Parco dei Gessi Bolognesi organizza domenica 5 ottobre una visita speleologica che si terrà la mattina alle ore 9.30, con ritrovo in località "Palazza" (via Benassi - Ponticella di S. Lazzaro - BO). Si tratta di un'attività adatta a tutti, purché in normali condizioni di salute fisica, e comunque sconsigliata ai bambini di età inferiore agli 8 anni. E' necessario indossare stivali di gomma o scarpe da trekking e vestiti "sporcabili" adatti a una temperatura di 12°C (felpa, k-way, pantaloni lunghi). Si consiglia di portare un cambio di vestiti e di scarpe. Costi: 12 euro per i maggiorenni e 6 euro per i minorenni, da versare in anticipo sul CCP 26849406 intestato a: Parco dei Gessi Bolognesi - Via Jussi, 171 - 40030 Farneto di San Lazzaro (BO). La ricevuta del versamento va consegnata alla guida il giorno della visita. La prenotazione va effettuata telefonando dalle ore 9.30 alle ore 12.30 (dal martedì al sabato) al Centro Parco: Tel. 051/6251934.
Infolink: Parco dei Gessi Bolognesi  http://www.parks.it/parco.gessi.bolognesi

PARCO TREKKING 2003 IL 5 OTTOBRE AL PARCO DELL'ETNA (SICILIA)
L'Ente Parco organizza domenica 5 ottobre un altro appuntamento con "Parco Trekking 2003", insieme con le Guide del Parco. Si tratta di un percorso di media difficoltà della durata di circa 6 ore con itinerario Monte Pomiciaro - Acqua Rocca. Il raduno è fissato presso il piazzale di Monte Pomiciaro alle ore 9. In caso di maltempo o altri problemi, le guide potranno rinviare l'escursione o ripiegare per tracciati alternativi. L'attrezzatura e l'abbigliamento consigliati prevedono zaino con colazione al sacco, scarponcini, giacca a vento, berretto, borraccia. Si consiglia di portare binocolo e fotocamera. La quota di partecipazione varia dai 5 ai 15 euro a persona e dovrà essere versata direttamente alle guide al momento della partenza. Le prenotazioni dovranno essere effettuate presso gli Uffici del Parco, telefonando ai numeri 095/821240 - 095/821111. Si invita a rispettare l'orario dell'appuntamento affinché l'escursione possa avvenire entro i tempi previsti.
Infolink: Parco dell'Etna http://www.parks.it/parco.etna

BOSCHI DI CACCIA E DI POTERE IL 5 OTTOBRE AL PARCO DEI BOSCHI DI CARREGA (EMILIA-ROMAGNA)
L'Ente Parco Boschi di Carrega propone per domenica 5 ottobre il trekking "Boschi di caccia e di potere", un percorso storico con degustazione di cibi ispirati all'Età Moderna. Si tratta di un'iniziativa su prenotazione, dal costo di 8 euro per gli adulti e di 4 euro per i bambini. Infolink: Parco dei Boschi di Carrega  http://www.parks.it/parco.boschi.carrega

STORIE DI PIETRA E UOMINI IL 5 OTTOBRE AL PARCO NAZIONALE DELLA VAL GRANDE (PIEMONTE)
L'Ente Parco della Val Grande ci invita a scoprire il suo territorio partecipando domenica 5 ottobre all'itinerario storico-geologico "Storie di pietra e uomini" (Beura - Vaccareccia - Solia - Bisoggio - Beura). Si tratta di un suggestivo itinerario - lungo e impegnativo - che ci porta a visitare un paese "nascosto", inseguendo il fascino di un passato intriso di fatica, in particolare l'uso della pietra nei secoli. Il ritrovo è fissato presso la Piazza del Municipio di Beura (VB), alle ore 8.30. La guida responsabile è Stefania Vaudo e il costo a persona è di 15 Euro. La prenotazione è obbligatoria e l'escursione si effettuerà al raggiungimento di almeno 5 partecipanti prenotati. I ragazzi sotto i 14 anni, accompagnati dai genitori, pagano metà tariffa. In caso di maltempo o di altre necessità, l'itinerario potrà subire variazioni a discrezione della guida responsabile dell'escursione. Per informazioni e prenotazioni: Ente Parco Nazionale Val Grande Tel. 0323/557960. Infolink: http://www.parks.it/parco.nazionale.valgrande

PEDALANDO ALLA SCOPERTA DEL TORRENTE LURA... AD ANDATURA TURISTICA IL 5 OTTOBRE AL PARCO DEL LURA (LOMBARDIA)
L'Ente Parco del Lura (LO) organizza per domenica 5 ottobre una pedalata alla scoperta del Torrente Lura. Le partenze previste sono le seguenti: ore 9.30 da Saronno per il percorso facile di Km 13; ore 9 da Uggiate Trevano per il percorso impegnativo di Km 25; ore 10.45 da Lurate Caccivio per il percorso facile di Km 15, tutte con arrivo a Cascina Menegardo dove, alle ore 12.30 verrà offerto un ristoro con Pasta Party dal Gruppo Volontariato Ecologico di Lomazzo. Per chi lo desidera, seguirà una ricca grigliata (a pagamento); alle ore 14 sono previsti giochi per bambini a cura del Consorzio Parco del Lura; alle ore 16 la partenza per ritorno in bicicletta; alle ore 16.30 la partenza dalla stazione di Lomazzo Treno (Ferrovia Nord Milano) direzione Saronno e, per i più affaticati, pullman (senza soste) in direzione Uggiate Trevano. In caso di pioggia la manifestazione verrà annullata. La partecipazione è gratuita. I partecipanti alla manifestazione dovranno avere mezzi adeguati per affrontare una passeggiata su terreno sconnesso. Infolink: Parco del Lura http://www.parks.it/parco.lura  

I FRUTTI DEL BOSCO IL 5 OTTOBRE AL PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO (VALLE D'AOSTA, PIEMONTE)
Come già da alcuni anni, anche quest'autunno il Parco Nazionale del Gran Paradiso organizza un'escursione nell'area protetta, accompagnata da un guardaparco e dedicata al riconoscimento delle bacche. Al ritorno dell'escursione è prevista una merenda a base di prodotti tipici presso l'agriturismo "La Fusine" di Ronco Canavese. L'appuntamento è per domenica 5 ottobre in Val Soana (TO). Il ritrovo è fissato alle 9.30 a Molino di Forzo (TO). Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi alla Segreteria Turistica del Parco a Noasca (TO): Tel. 0124/901070. Infolink: Parco Nazionale Gran Paradiso http://www.parks.it/parco.nazionale.gran.paradiso

I COLORI DEL PARCO IL 4 E 5 OTTOBRE AL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA (EMILIA-ROMAGNA, TOSCANA)
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi organizza per sabato 4 e domenica 5 ottobre a Ridracoli il 5° incontro escursionistico interregionale. La giornata di sabato 4 ottobre prevede alle ore 14 un'escursione attorno al Lago di Ridracoli, alle ore 20 la cena e alle ore 21 la conferenza "Il Parco in immagini" con proiezioni e diapositive. Per domenica 5 ottobre il programma prevede dalle ore 9 alle ore 10 l'arrivo degli escursionisti e partenza a gruppi con guide per: Sentiero Natura (2h) - Itinerario lungo il lago (libero) - Itinerario a Casanova dell'Alpe (3h e 30') - Itinerario a S. Paolo (4h) - Itinerario in mountain bike a Spugna (3h); alle ore 10 inizio delle visite guidate, con frequenza ogni mezz'ora, alle strutture di captazione dell'acqua (ingresso prezzo ridotto: euro 1,5 - bambini sotto 7 anni gratuito); dalle ore 12.30 alle 14.30 pranzo offerto ai partecipanti e alle ore 15 Concerto del Coro "La Martinella" della sezione CAI di Firenze. La sera del 4 ottobre sono disponibili rifugi e ostelli (sacco a pelo o sacco-lenzuolo propri) a euro 10 per persona. Per informazioni e prenotazioni per il pernottamento presso rifugi e ostelli a Ridracoli e località vicine, nonché per l'arrivo in pullman, contattare la Segreteria di Capaccio (tel. 0543/971111, Antonella), per prenotare i pasti, contattare la Sez. CAI di Forlì (tel. 0543/27795) o inviando una mail all'indirizzo assigeo@libero.it  , appartamenti nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi http://www.parks.it/parco.nazionale.for.casentinesi/tip-appartamenti.html
Infolink: Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi http://www.parks.it/parco.nazionale.for.casentinesi 

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