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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

MARTEDI'
7  OTTOBRE 2003

pagina 1

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LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SU PROGETTI DI TESTI PER COMPLETARE LA RIFORMA DELLE PROCEDURE ANTITRUST

Bruxelles, 7 ottobre 2003 - Nel maggio 2004 e quindi tra meno di un anno, entrerà in vigore un nuovo sistema di applicazione delle regole comunitarie di concorrenza relative agli accordi restrittivi e agli abusi di posizione dominante. Il nuovo sistema, approvato dai governi degli Stati membri lo scorso gennaio, abolisce l'obbligo della notifica centralizzata degli accordi che era in vigore dal 1962. Con il nuovo sistema la Commissione e le autorità nazionali di concorrenza funzioneranno come una rete in cui i casi saranno attribuiti secondo il principio dell'autorità più idonea. Tale riforma eliminerà un onere burocratico per le imprese che dopo quaranta anni di applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato sono generalmente in grado di valutare se i loro accordi o il loro comportamento sono legali. Essa permetterà anche un'attuazione armoniosa delle norme in un'Unione europea con venticinque Stati membri. Per completare il processo di riforma avviato nel 1999 la Commissione sottopone oggi a consultazione pubblica un pacchetto di testi d'accompagnamento ("pacchetto modernizzazione"). Il nuovo sistema di applicazione delle procedure antitrust mira a rafforzare la concorrenza in un'Unione europea allargata. Abolendo l'obbligo della notifica centralizzata degli accordi che era in vigore dal 1962 esso permetterà alle giurisdizioni e alle autorità di concorrenza nazionali di contribuire in misura maggiore all'applicazione delle regole comunitarie di concorrenza. Al tempo stesso esso rende più eque le condizioni della concorrenza per le imprese, poiché tutte la autorità pubbliche di esecuzione avranno l'obbligo di applicare tali norme a tutti i casi in cui vi sia un pregiudizio al commercio all'interno dell'Ue. Un aspetto essenziale del nuovo regime è la creazione della rete europea delle autorità garanti della concorrenza (Ecn), una nuova rete al cui interno la Commissione e le autorità nazionali di concorrenza collaboreranno strettamente. La riforma è stata avviata dalla Commissione nell'aprile 1999. Al termine di una larga consultazione, cui ha partecipato anche il Parlamento europeo, e di discussioni tra gli Stati membri, il Consiglio ha adottato nel dicembre 2002 il regolamento (Ce) n. 1/2003. Il 1° maggio 2004 esso sostituirà il regolamento n. 17 del 1962. Questa riforma non riguarda né gli aiuti di Stato né le operazioni di concentrazione. I testi oggi pubblicati per la consultazione forniscono precisazioni ed orientamenti su alcuni aspetti importanti del nuovo sistema di applicazione. Si tratta dei seguenti testi: Questo progetto di regolamento si basa sull'articolo 33 del regolamento (Ce) n. 1/2003. Esso presenta norme dettagliate su una serie di aspetti importanti delle procedure della Commissione (come le audizioni, le denunce e l'accesso al fascicolo). La nozione di pregiudizio al commercio è il criterio giurisdizionale che definisce la portata delle regole comunitarie di concorrenza. Esso riveste un'importanza particolare nel nuovo sistema di applicazione che impone alle giurisdizioni e alle autorità di concorrenza degli Stati membri di applicare queste norme a tutti gli accordi e a tutte le pratiche che possono pregiudicare gli scambi tra Stati membri. In questo contesto, il progetto di comunicazione riassume l'ampia giurisprudenza delle giurisdizioni comunitarie allo scopo di fornire un orientamento alle autorità di esecuzione e alle imprese. L'applicazione diretta dell'articolo 81, paragrafo 3, in virtù del quale accordi restrittivi possono essere esentati del divieto di cui all'articolo 81, paragrafo 1 dello stesso articolo, è l'elemento centrale del nuovo sistema di applicazione. Per promuovere un'applicazione omogenea e fornire un orientamento alle imprese, il progetto di comunicazione espone il metodo di applicazione dell'articolo 81, paragrafo 3. Questo testo non sostituisce, ma completa le numerose indicazioni che appaiono già nelle linee direttrici della Commissione su alcune categorie di accordi, in particolare le linee direttrici sugli accordi di cooperazione orizzontale e le linee direttrici sugli accordi di distribuzione o di fornitura (le cosiddette "restrizioni verticali"). Questa comunicazione mira a fornire uno strumento pratico ai giudici nazionali incaricati dell'applicazione degli articoli 81 e 82 conformemente al regolamento (Ce) n. 1/2003. A tal fine la comunicazione riassume la giurisprudenza pertinente della Corte di giustizia e chiarisce così il contesto procedurale nel quale i giudici nazionali operano. Essa precisa inoltre i meccanismi di cooperazione previsti dal regolamento (Ce) n° 1/2003. Questa comunicazione presenta i principali pilastri della cooperazione tra la Commissione e le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri nell'ambito della rete europea delle autorità garanti della concorrenza (Ecn). L'aspetto più importante della comunicazione è rappresentato dai principi per la ripartizione del lavoro tra i membri della rete. Anche se la soppressione dell'obbligo di notifica per l'applicazione dell'articolo 81 è l'elemento centrale del nuovo sistema di applicazione, la Commissione continuerà ad essere disponibile nei confronti delle imprese che desiderano discutere di alcuni casi e ottenere un orientamento informale dalla Dg concorrenza. L'orientamento, sotto forma di "lettere di orientamento" motivate e pubbliche, dovrebbe tuttavia essere riservato ai casi che sollevano un problema effettivamente non risolto, rispetto agli articoli 81 o 82 ed essere subordinato alle diverse priorità della Commissione in materia di applicazione. Il progetto di comunicazione illustra i dettagli di questo nuovo strumento. Questa comunicazione mira ad indurre i cittadini e le imprese a comunicare informazioni sulle presunte violazioni delle regole di concorrenza. A tale scopo, essa spiega sia come fornire alla Commissione informazioni sul mercato in modo informale, che le procedure applicabili alle denunce formali. Il progetto di regolamento e i progetti di comunicazioni della Commissione saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e potranno anche essere consultati su Internet all'indirizzo seguente: http://europa.Eu.int/comm/competition/antitrust/legislation/  

SUL SITO MEF IL SECONDO NUMERO DELLA NEWSLETTER SUD NEWS
Roma, 7 ottobre 2003 - Il Mef comunica che sul sito www.Tesoro.it  è disponibile il secondo numero della newsletter Sud news, a cura del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo (Dps) - Servizio per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari. In occasione del 43° Salone nautico (Genova, 4-12 ottobre), al quale il Dps partecipa con un proprio stand, è stato realizzato un numero speciale dal titolo Mare e dintorni. La newsletter è dedicata alla valorizzazione della risorsa mare come opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno grazie ai fondi strutturali comunitari e alle norme europee per la sua tutela.

ASSOGESTIONI : DATI DEFINITIVI PER IL MESE DI SETTEMBRE 2003
Milano, 7 settembre 2003 - Fondi comuni. A settembre primo segno meno dopo undici mesi positivi (-2.673,9 mil. Di euro). Saldo annuale +26.449,4 mil. Di euro. Azionari per il quarto mese “in nero”. Segno più anche per i flessibili. Negativi gli obbligazionari, i fondi di liquidità e i bilanciati. Settembre si è confermato anche quest’anno come il mese dei riscatti per i fondi comuni d’investimento che hanno chiuso con un saldo di –2.673,9 milioni di euro. Già negli anni passati il rientro dalla pausa estiva ha visto scendere la raccolta in territorio negativo. Il saldo dall’inizio dell’anno rimane comunque ampiamente positivo e si attesta a quota +26.449,4 milioni di euro. Sebbene il dato complessivo sia stato negativo non è mancato a settembre il segno più: i fondi azionari hanno chiuso “in nero” per il quarto mese consecutivo con un saldo di +575,5 milioni di euro. Segno più anche per i fondi flessibili che hanno archiviato una raccolta di +463,9 milioni di euro. Il segno meno ha caratterizzato il saldo dei fondi obbligazionari (-3.043,4 milioni di euro), dei fondi bilanciati (-71,1 milioni di euro) e quello dei fondi di liquidità che hanno chiuso a -598,7 milioni di euro. Il patrimonio gestito dai fondi comuni d’investimento si è attestato, a fine settembre, a quota 503.635 milioni di euro. Positiva la raccolta dei fondi di fondi (non inclusi nei totali per evitare duplicazioni) che nell’ultimo mese hanno raccolto +259,8 milioni di euro. Il patrimonio di questa categoria di fondi si è attestato a 6.767,8 milioni di euro.

RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO IN SETTEMBRE: € 127 MILIONI. MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM IN AGOSTO: € 57,78 MILIARDI.
Roma, 7 ottobre 2003 –In settembre la raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram1 (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato, per il nono mese consecutivo, un saldo positivo ed è stata pari a € 127 milioni. La raccolta netta gestita del gruppo Banca Fideuram nel periodo gennaio – settembre 2003 (evidenziata nella tabella che segue) è stata di € 2.653 milioni, in netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo del 2002 quando era stata negativa per € 853 milioni. In settembre il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato invece negativo per € 98 milioni. La raccolta netta totale di settembre (saldo tra risparmio gestito e non gestito) è stata dunque positiva per € 29 milioni. All’interno del risparmio gestito le gestioni patrimoniali e le assicurazioni vita hanno registrato una raccolta positiva rispettivamente pari a € 169 e € 108 milioni. I fondi comuni hanno invece registrato un saldo negativo di € 150 milioni. In settembre le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 145 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 119 milioni, interamente costituita da polizze unit linked di Banca Fideuram. 1 Il risultato del mese di settembre consolida (come di consueto dall’inizio del 2003) i risultati operativi delle reti dei private banker di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under management, il risultato consolidato (riferito al "gruppo Banca Fideuram" nel presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo ad agosto 2003, mentre per il mese di settembre è disponibile solo il dato relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo Invest ("stand alone" nel presente comunicato e nella tabella allegata). (€ milioni) Gen-set 2003 Gen-set 2002 (1) Var. Assoluta Totale Fondi e Gestioni 1.654 -2.817 4.471 Assicurazioni Vita 999 1.964 -965 - di cui Unit Linked Bf 1.141 2.060 -919 Tot. Raccolta Netta Gestita 2.653 -853 3.506 (1)dati pro-forma (includono Banca Sanpaolo Invest la cui acquisizione si è perfezionata l’8.10.02) Per quanto riguarda le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo Banca Fideuram, a fine agosto erano € 43,52 miliardi, mentre il totale delle masse amministrate era di € 57,78 miliardi. Per quanto riguarda Banca Fideuram stand alone, a fine settembre il totale delle masse amministrate era pari a € 48,95 miliardi. A fine settembre i private banker2 del gruppo Banca Fideuram erano 4.531 a cui vanno aggiunti 87 produttori assicurativi per un totale di 4.618 professionisti. In allegato sono riportate le tabelle relative a: raccolta netta e premi vita incassati del gruppo Banca Fideuram a settembre 2003; dimensioni delle reti di private banker del gruppo Banca Fideuram relative a settembre 2003; asset under management del gruppo Banca Fideuram ad agosto 2003; asset under management di Banca Fideuram stand alone a settembre 2003.

RAS: IL PIANO INDUSTRIALE 2004-2006 PUNTA AD UN'ULTERIORE FORTE CRESCITA DELLA REDDITIVITÀ VITA E SERVIZI FINANZIARI: AUMENTO SIGNIFICATIVO DELL’APPORTO AI TARGET DI REDDITIVITÀ INVESTIMENTI: 265 MILIONI DI EURO PER POTENZIARE LA CAPACITÀ DISTRIBUTIVA IN ITALIA
Milano, 7 ottore 2003 – Il Consiglio di Amministrazione di Ras, presieduto da Giuseppe Vita, ha esaminato ieri il nuovo piano industriale 2004–2006, approvando le linee strategiche di sviluppo per il prossimo triennio illustrate dall’Amministratore delegato Mario Greco. Il piano 2004–2006 è focalizzato sulla crescita, sia in termini di redditività che di volumi. In continuità con le azioni intraprese sin dal 2000, aumenterà il contributo di Servizi finanziari e attività Vita al risultato di Gruppo. L’esperienza decisiva maturata nella gestione e ristrutturazione del capitale verrà dispiegata per ulteriori iniziative di ottimizzazione, mentre la politica dei dividendi sarà improntata ad un sensibile, costante aumento del dividendo per azione. “Con il completamento del piano 2001-2003 abbiamo migliorato significativamente la nostra posizione competitiva, attraverso il potenziamento della struttura distributiva in Italia, la razionalizzazione dei processi interni e importanti azioni di ottimizzazione del capitale” ha detto Mario Greco. “Nel prossimo triennio” - ha aggiunto – “Ras intende crescere cogliendo tutte le opportunità di sviluppo sul mercato. Per questo continueremo ad investire massicciamente per ampliare la base dei clienti e aumentare in modo rilevante la redditività”. Obiettivi di redditività Il piano industriale 2004-2006 è stato costruito sulla base di stime macroeconomiche prudenti, nell’ipotesi di una ripresa economica graduale sia in Europa che negli Stati Uniti, con tassi di interesse ancora bassi nel 2004 e in aumento dal 2005. Per i mercati finanziari è stato immaginato uno scenario di moderato e progressivo recupero. Il business plan non contempla ipotesi di riforme (ad esempio in campo fiscale e previdenziale), che potrebbero intervenire nel triennio. I target indicati dal piano industriale 2004-2006, raggiungibili attraverso la crescita ordinaria, sono: utile netto di 820 milioni di euro nel 2006 (l’utile atteso per il 2003 è compreso tra i 520 e i 550 milioni di euro); Return on equity (Roe) del 16,5% (+ 27% rispetto al 13% atteso nel 2003); Ritorno sul capitale di rischio (Rorac) al 17,5% (+18% rispetto al 14,8% atteso per fine 2003). Ras si prefigge di incrementare sia i volumi che la redditività in tutte le linee di business. Nel Vita il piano fissa un target 2006 di raccolta premi di 11,2 miliardi di euro, in crescita del 34% rispetto agli 8,3 miliardi del 2002. Il valore della nuova produzione Vita nel 2006 è previsto a 205 milioni di euro, in crescita del 72% rispetto ai 119 milioni del 2002. Lo sviluppo sarà sostenuto anche da azioni a supporto dei margini, con un ulteriore rafforzamento del modello distributivo e una forte innovazione di prodotto (focus sugli strumenti previdenziali-finanziari di medio e lungo termine). Nei Danni si punta ad una raccolta premi di 8,1 miliardi nel 2006, in crescita del 21% rispetto ai 6,7 miliardi del 2002 e a un combined ratio1 di gruppo pari al 98%, in sensibile progresso rispetto al 101,5% atteso per la fine del 2003. Il Canale diretto (Genialloyd) ha un target di raccolta premi di 350 milioni di euro (170 milioni la stima per il 2003), con una crescita del 94%. Nei Servizi finanziari l’utile lordo atteso per fine 2006 è di 89 milioni di euro. Al termine del piano la rete di promotori finanziari sarà composta da 3.400 professionisti (+36% rispetto ai 2.500 previsti per fine 2003). Dalla Bancassurance – che continuerà a rappresentare una buona leva per aumentare i volumi e gestire la struttura dei costi - ci si attende un incremento medio annuo del 3% dei premi di nuova produzione. Crescita della capacità distributiva Il piano industriale triennale di Ras prevede 265 milioni di euro di investimenti al servizio della crescita della capacità distributiva e dell’ampliamento della clientela, sia per quanto riguarda il pieno sviluppo delle azioni di cross-selling sui clienti esistenti, sia per l’allargamento della quota di mercato. Rispetto ai 185 milioni di euro impiegati nel 2001-2003, le risorse destinate alla crescita aumentano del 43%. Per quanto concerne le agenzie, il focus sarà rivolto alle strutture ad alto potenziale con l’inserimento di 2000 specialisti in Vita e previdenza e di altri 300 promotori finanziari. A fine 2006 i promotori inseriti nelle agenzie supereranno le 1.100 unità, pari al 32% del totale. “Il nuovo piano industriale” –ha detto Mario Greco– “conferma una strategia di crescita basata sulla valorizzazione del patrimonio di esperienze e professionalità dell’azienda e su forti investimenti per l’ampliamento organico delle reti distributive, secondo un processo di sviluppo prioritariamente fondato sulle nostre forze”. Capital management e dividendi Il lavoro svolto tra il 2001 e il 2003 sull’ottimizzazione del capitale ha creato know how e una solida base per la crescita pianificata per il 2004-2006. La capacità sviluppata da Ras nel calcolare con precisione il capitale di rischio necessario per ciascuna business unit, consente oggi di adottare un approccio basato sul Rorac, oltre che sul Roe. Il capitale di rischio per il 2006 è stimato in 4,8 miliardi di euro (3,7 al primo semestre 2003). Gli obiettivi di redditività del piano sono stati fissati considerando un politica dei dividendi volta all’aumento significativo del Dps (Dividend per share). La massimizzazione del valore per gli azionisti e gli importanti investimenti nel triennio non esauriranno la disponibilità di excess capital che consentirà di seguire con attenzione gli eventuali sviluppi del mercato.

LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI ITALIANI: ATTEGGIAMENTO CONSERVATIVO E CONSISTENTE RICORSO A GESTORI ESTERNI LO DIMOSTRA LA QUARTA EDIZIONE DELL'ANNUALE RAPPORTO OIGEPI, L'OSSERVATORIO ITALIANO SULLA GESTIONE DEL PATRIMONIO DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI REALIZZATO DA BORSA ITALIANA, INVESCO ITALIA SGR E UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
Milano, 7 ottobre 2003 - Oigepi è l'Osservatorio Italiano sulla Gestione del Patrimonio degli investitori istituzionali (assicurazioni, fondazioni, fondi pensione, casse di previdenza privatizzate) realizzato con la partecipazione di Borsa Italiana, Invesco Sgr e Università Cattolica del Sacro Cuore. Lo studio rientra nell'ambito di Eiams (European Institutional Asset Management Survey), un osservatorio a livello europeo che consente di paragonare i trend inerenti gli investitori istituzionali italiani a quelli dei principali paesi Europei compresi, oltre l'Italia, Francia, Germania, Benelux e Gran Bretagna. Questi i principali risultati del Rapporto 2003: Asset allocation. La composizione del portafoglio finanziario di proprietà degli investitori istituzionali italiani evidenzia una netta preponderanza di strumenti finanziari a rischio contenuto: circa il 65% del portafoglio complessivo è rappresentato da obbligazioni quotate (55%) e liquidità (10%), mentre l'investimento in azioni quotate rappresenta in media il 18% del portafoglio. Un'analisi disaggregata indica, tuttavia, che l'asset allocation varia significativamente in relazione alla tipologia di Investitore considerata: l'investimento in titoli obbligazionari e liquidità costituisce circa il 90% del portafoglio per le compagnie di assicurazione, il 75% per i fondi pensione, il 70% per le casse privatizzate e il 47% per le fondazioni bancarie. Per queste ultime, inoltre, è importante rilevare che - in media - il 44% del portafoglio finanziario complessivo è investito in azioni della banca conferitaria. Gestione interna. L'incidenza del portafoglio gestito internamente dagli investitori istituzionali italiani sul totale del portafoglio di cui essi dispongono è pari in media al 53% nel 2002. Tale quota è tendenzialmente invariata rispetto agli anni precedenti. Le categorie di investitori che tendono a gestire direttamente quote più consistenti del loro portafoglio sono le compagnie di assicurazione (incidenza mediana della gestione interna sul totale pari al 95%) seguite dalle fondazioni bancarie (82%), dai fondi pensione (12%) e dalle casse privatizzate (nulla). Il rapporto con i gestori. In media la gestione del 47% del portafoglio è delegata a terzi nel 2002. Oltre metà dei rispondenti dichiara di avvalersi di più di due gestori. Nel processo di selezione dei gestori esterni rivestono importanza prevalente la solidità finanziaria del gestore, il livello e la regolarità della performance passata. Nel delegare a gestori esterni la gestione del portafoglio, le linee guida maggiormente impiegate sono la definizione dell'asset allocation (o del benchmark) e l'orizzonte temporale dell'investimento. La performance della gestione viene valutata con regolarità (su base almeno mensile nell'80% dei casi) prevalentemente in via diretta dall'investitore oppure, congiuntamente, dall'investitore e da un consulente esterno. Il livello di soddisfazione. Il livello di soddisfazione relativo alle informazioni ricevute dai gestori esterni sull'andamento della gestione è generalmente elevato o medio. Il livello di soddisfazione per la performance conseguita dai gestori risulta, invece, in deterioramento. Nel periodo esaminato si sono verificati, nel campione sottoposto a indagine, 9 casi (pari a oltre un quarto del campione) di interruzione del rapporto con almeno uno dei gestori. Le interruzioni sono state motivate da insoddisfazione per la performance conseguita o per il controllo del rischio, mancata chiarezza della politica di gestione, scostamento rispetto agli accordi del mandato.

RCS MEDIAGROUP: CONCLUSA OPA SU FILA HOLDING
Milano, 7 ottobre 2003: Rcs Mediagroup informa che l’offerta di acquisto di Azioni Ordinarie/ads (American Depositary Shares) della controllata Fila Holding S.p.a., terminata il 3 ottobre scorso, ha raccolto adesioni per complessivi n. 6.867.194 Ads (di cui 357.656 raccolti nell’ultimo periodo di offerta iniziato il 22 settembre scorso), pari al 7,11 % del capitale, che portano il possesso di Rcs Mediagroup complessivamente al 98,20 %.

ADVISOR AEM: BNP PARIBAS PRESENTA L’OFFERTA MIGLIORE
Milano, 7 ottobre 2003 - Si sono conclusi ieri i lavori della commissione di gara che aveva il compito di valutare le offerte inerenti la selezione di un advisor cui affidare l’incarico di assistere il Comune di Milano nell’individuazione della miglior modalità di valorizzazione/cessione di una quota delle azioni di Aem spa di sua proprietà. La società B.n.p. Paribas è risultata, tra i 19 candidati che hanno partecipato alla selezione, quella che ha presentato la migliore offerta.

MIX CONTO BANCA SELLA: IL TASSO SALE AL 3,5% LA PROMOZIONE SULLA LIQUIDITÀ IN GIACENZA È VALIDA DAL PRIMO OTTOBRE AL 29 FEBBRAIO 2004
Biella, 7 ottobre 2003 - Tasso attivo al 3.5% lordo sulla liquidità fino al 29 febbraio 2004. E' questo il tasso eccezionale di cui potranno godere tutti i nuovi sottoscrittori di un Mix Conto Banca Sella fino alla fine del mese di febbraio 2004. Il tasso agevolato del 3.5% sarà applicato sulla liquidità in giacenza dall'1/10/2003 al 29 febbraio 2004, quindi per un massimo di cinque mesi. Mix Conto, dunque, diventa ancora di più il conto ideale per il cliente che cerca un'elevata remunerazione sulla liquidità abbinata a una diversificazione di parte del proprio patrimonio investito in fondi. Mix Conto è il conto di Banca Sella che prevede, a fronte di un determinato conferimento all'atto dell'apertura, che un terzo del capitale resti come liquidità sul conto, mentre i restanti due terzi siano investiti nei fondi che il cliente sceglierà tra i 42 offerti da Gestnord Sgr (Gruppo Banca Sella). Quindi, se per esempio il conferimento è di 6mila euro, 2mila circa saranno versati su di un conto corrente/deposito risparmio e renderanno il 3,5% lordo annuo (in base alla promozione in vigore dal 1/10/2003), mentre i restanti 4mila euro circa saranno investiti in fondi. Mix Conto è disponibile nella versione conto corrente e deposito a risparmio. I conti di Banca Sella possono essere richiesti on line all'indirizzo
www.Sella.it

ARTOM: LANCIAMO “CREDITO AL FUTURO” UN NUOVO PATTO TRA BANCA E IMPRESA
Milano, 7 ottobre 2003 - “Dobbiamo scrivere un nuovo patto per la crescita tra banca e impresa. Un patto per il credito al futuro, che renda accessibili per le Pmi i capitali necessari per finanziare l’innovazione tecnologica.” Lo ha affermato il presidente di Netsystem, Arturo Artom, intervenendo in chiusura di Smau al “Forum Programmatico per la Legge Finanziaria dell’Innovazione”. Artom ha osservato che la Finanziaria appena varata dal Governo “contiene alcuni elementi positivi, ma è ormai chiaro a tutti che nel budget dello Stato non ci sono oggi le risorse per un forte stimolo alla crescita delle imprese.” “Oggi in Italia Il problema principe per le Pmi è ancora e sempre l’accesso al credito”, ha affermato Artom. “Lo dimostra il successo della proposta di una nuova legge Sabatini per l’innovazione, che abbiamo lanciato insieme a Mcc. Tutti gli imprenditori infatti hanno ben presente l’utilità della vecchia legge Sabatini che per 30 anni ha permesso alle Pmi di accedere in modo automatico al credito per gli investimenti.” “La risposta all’allarme lanciato dal presidente della Commissione Europea Romano Prodi, sul rischio di strangolamento delle Pmi a causa dei nuovi vincoli imposti da Basilea 2, non può che essere mettere intorno a un tavolo Confindustria e Abi per scrivere il patto per il credito al futuro“, ha dichiarato Artom:”questa è l’ unica vera ricetta per stimolare da subito la crescita del nostro Paese.”

PICCOLE E MEDIE IMPRESE TECNOLOGICHE: L’UNIONE FA LA FORZA
Milano, 7 ottobre 2003 - Arrivano 430 milioni di euro per l’innovazione e la ricerca: li mette a disposizione delle piccole e medie imprese il Programma Craft (Cooperative Research Action For Technology) dell’Unione Europea. Il progetto, nell’ambito del Vi Programma Quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, offre la possibilità ad un gruppo di piccole e medie imprese di Paesi diversi - con limitate capacità di ricerca e con in comune problematiche o esigenze specifiche - di far realizzare il proprio progetto innovativo ad un esecutore di ricerca (università, laboratori industriali, centri di ricerca) ottenendo un finanziamento pari al 50% dei costi totali del progetto. Agevola i consorzi di piccole e medie imprese che effettuano costose attività di ricerca e sviluppo tecnologico. E Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano con lo Sportello Apre Lombardia, assiste le imprese milanesi e lombarde nella richiesta dei finanziamenti, con un servizio di informazione e prima assistenza gratuito. Sul tema Euro Info Centre organizzerà un convegno dal titolo “I finanziamenti comunitari per la ricerca e l’innovazione: le opportunità per le piccole e medie imprese”: il 13 ottobre 2003, dalle 14,30 alle 17,30 a Palazzo Turati, via Meravigli 9/b, Milano, Mm Cordusio. “L’unione europea con l’ “allargamento” richiede maggiore competitività ai sistemi territoriali - come quello milanese e lombardo – a partire dall’innovazione e dalla ricerca applicata nelle piccole e medie imprese – ha dichiarato Guido Galardi, presidente di Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano–. E Euro Info Centre accompagna le imprese per usufruire al meglio delle opportunità di finanziamenti offerti anche in questo settore. Grazie a informazioni e assistenza personalizzata, che costituiscono i punti chiave degli interventi, Euro Info Centre e la Camera di commercio si offrono come partner per le imprese del territorio”. Alcuni esempi di innovazione realizzati grazie a Craft. Pmi del settore tessile hanno sviluppato un nuovo processo di produzione per tinture della lana grazie a Craft. Il budget complessivo del progetto ammontava a 750.000 € quindi il contributo, a fondo perduto, assegnato al consorzio è stato di 375.000 € pari al 50% dei costi totali. Grazie ai finanziamenti un altro consorzio ha avuto la possibilità di commissionare ricerche di alta qualità e ha prodotto uno strumento all’avanguardia per la chirurgia non invasiva.

IN OLANDA IMPRENDITORI E MANAGER DA TUTTO IL MONDO METTONO SUL PIATTO LE PROPRIE ESPERIENZE SUL RAPPORTO TRA BUSINESS ED ETICA
Milano, 7 ottobre 2003 - Più di duecento imprenditori e manager provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Groesbeek, in Olanda, per assistere a "Values based-leadership", quattordicesima conferenza internazionale organizzata da Ebbf, il forum internazionale di manager e imprenditori che individua l'applicazione di principi etici e la piena valorizzazione dell'Uomo come fattori fondamentali del successo delle imprese. Il programma ha visto alternarsi imprenditori e professionisti della finanza, delle risorse umane e della comunicazione, offrendo la possibilità di approfondire le problematiche della responsabilità sociale d'impresa e della leadership etica. Numerosi i workshop, programmati per rendere la partecipazione il più possibile attiva e coinvolgente. Nel centro congressuale di De Poort, immerso nel verde olandese, la prima giornata dell'incontro è stata aperta da Japp Smit, visiting professor alla Hes di Rotterdam e al Dutch Institute for Management Education on Business Ethics, che ha spiegato attraverso l'applicazione di casi pratici come riconoscere e risolvere i dilemmi etici nella gestione aziendale. L' intervento di Smit è stato seguito da un panel con Marcello Palazzi, Daniel Truran e Georgeanne Lamont su "Spirit in business": argomento che ha generato un acceso dibattito su come coniugare la dimensione spirituale e valoriale dei collaboratori con la capacità di generare profitti nelle aziende. Il secondo giorno ha visto come speaker, tra gli altri, Richard Barret, Fellow alla World Business Academy e Former Values-coordinator presso la World Bank, che ha descritto un innovativo metodo di analisi della cultura delle organizzazioni, rivisitando la classica scala dei valori di Maslow in maniera originale e coerente con i principi etici promossi da Ebbf. L' argomento è stato ripreso da Larry Miller, Executive Director of Landegg University e autore di cinque bestseller su Management e Cultura Organizzativa, che ha evidenziato come i valori etici possano essere perseguiti nella gestione aziendale attraverso l'applicazione della consultazione nelle decisioni. Anche quest'anno la rappresentanza italiana è stata numerosa, tra gli altri Giuseppe Robiati, presidente del gruppo Scac, ha parlato della sua esperienza nella formazione sul tema dell'etica negli affari e sulla gestione responsabile dei collaboratori, sperimentate durante il corso "Etica ed Economia" organizzato da Ebbf Italia presso l'Università di Bari. Denise Cumella, membro del Consiglio Europeo dei Giovani Professionisti, è stata la moderatrice della giornata conclusiva ed ha introdotto l'intervento di Enrico Giraudi di Ethico in Jwt, che, attraverso un caso pratico, ha testimoniato la straordinaria capacità di un progetto ad alto contenuto valoriale di rivoluzionare processi e sistemi di pensiero, contribuendo ad innescare un circolo virtuoso nel quale felicità ed armonia sono al contempo causa ed effetto.

OTTENERE LA MASSIMA REDDITIVITA’ DALL’INVESTIMENTO FIERISTICO STRATEGIA O UTOPIA?
Brescia, 7 Ottobre 2003 - L’attuale situazione di crisi economica sta portando le imprese ad effettuare scelte di “tagli” sui budget. La partecipazione ad una fiera, purtroppo, è uno dei “media” che sta vivendo defezioni da parte delle aziende che riducono spazi oppure rinunciano a far sentire la propria voce. Ed è questo l’errore. La presenza ad una manifestazione fieristica è da sempre un veicolo importante di marketing e di comunicazione, poiché è l’unica opportunità per l’impresa di rivolgersi in forma così “pubblica” al proprio target di riferimento richiamato dall’evento. La decisione quindi non è l’esserci o il non esserci, ma quanto e come far rendere l’investimento affinchè ne sia motivata la scelta che spesso rappresenta un onere particolarmente pesante sul budget causa le diverse voci di costo coinvolte: la prenotazione dello spazio, la progettazione, la struttura dello stand, la presenza del proprio personale e tutti i servizi ad essa connessi. Soluzione Group, società di consulenza in Comunicazione Interna ed Esterna, ormai da 15 anni sul mercato, perfettamente consapevole di una richiesta, da parte delle imprese, sempre più specialistica e mirata, ha dato vita ad un prodotto specifico, denominato Obiettivo Fiera. Un prodotto che riassume in un team di professionisti esperti nei diversi ambiti (marketing, comunicazione, analisi e progettazione spazio e formazione), una consulenza innovativa, mirata e ai massimi livelli. Ogni fase viene concretamente e analiticamente esaminata, tutti gli elementi correttamente e strategicamente utilizzati in perfetta sincronia, affinchè l’impresa possa ottenere i migliori risultati. Da una parte quindi la competenza e professionalità di una guida sicura a partire dalla scelta dell’evento, dall’altra il vantaggio di avere un solo interlocutore ad ogni step, prima, durante e dopo la Fiera, trasformando l’investimento in uno strumento ad alta redditività.
Infolink: www.Soluzionegroup.com

LA COMMISSIONE EUROPEA È GIUNTA AD UN ACCORDO CON GAZPROM E ENI SULLE CLAUSOLE DI RESTRIZIONE TERRITORIALE
Bruxelles, 7 ottobre 2003 - I servizi della concorrenza della Commissione europea hanno raggiunto un accordo con la società italiana produttrice di petrolio e gas Eni ed il produttore di gas russo Gazprom per quanto riguarda alcune clausole restrittive presenti nei loro contratti. A seguito di questo accordo all'Eni non sarà più impedito di rivendere al di fuori dell'Italia il gas acquistato da Gazprom. Quest'ultima sarà libera di vendere ad altri clienti in Italia senza dover chiedere il consenso dell'Eni. L'eni si è altresì impegnata ad offrire volumi significativi di gas a clienti al di fuori dell'Italia, il che favorirà la concorrenza in Europa nel mercato europeo del gas. Infine l'Eni ha accettato di aumentare la capacità del gasdotto che consente di trasportare gas russo in Italia passando attraverso l'Austria. Essa sosterrà altresì l'introduzione di un regime che faciliti ai terzi l'accesso a questo gasdotto. L'accordo costituisce una tappa importante nell'applicazione delle regole della concorrenza nel settore e nella creazione di un mercato europeo del gas. Si prevede che clausole analoghe contenute in alcuni contratti Gazprom e in contratti tra la società algerina Sonatrach ed i suoi clienti europei saranno presto eliminate, il che andrà a vantaggio della concorrenza e dei consumatori di gas nella Ue. Il commissario responsabile della concorrenza Mario Monti ha manifestato soddisfazione per l'accordo. "Sono lieto che siamo finalmente riusciti a risolvere questa questione. Speriamo che presto Gazprom allineerà al diritto Ue anche i contratti stipulati con altri importatori europei " ha affermato. "Incoraggiamo anche Sonatrach a seguire la stessa via. L'azione della Commissione mira a rafforzare la concorrenza tra i fornitori europei di gas, a beneficio dei consumatori europei. Non influenza invece in alcun modo la possibilità dei produttori di vendere gas nell'Unione nel quadro di contratti di lungo termine. Al contrario, l'accordo accresce la certezza giuridica di tali contratti ". La Direzione generale della concorrenza della Commissione indaga da tempo sulle restrizioni territoriali di vendita presenti nei contratti di fornitura tra produttori di gas e grossisti europei. Tali clausole impediscono ai grossisti di rivendere il gas al di fuori dei paesi in cui sono stabiliti, il che rappresenta una violazione del diritto europeo sulla concorrenza e pregiudica la creazione di un mercato europeo del gas attualmente in atto. Tali indagini riguardano la società russa Gazprom, la società algerina Sonatrach ed un gran numero dei loro clienti europei. Nel dicembre 2002, la Commissione ha risolto un caso analogo riguardante il produttore di gas nigeriano Nigeria Lng Ltd (cfr. Ip/02/1869). L'accordo raggiunto nel caso Gazprom/eni è molto importante per via degli enormi volumi di gas trattati. L'eni è uno dei principali clienti europei di Gazprom con circa 20 miliardi di metri cubi di gas acquistati ogni anno ed il primo degli importatori europei che sono addivenuti ad un accordo con Gazprom, il principale fornitore di gas esterno dell'Europa. I seguenti accordi sono stati raggiunti o tra le società direttamente o tra le società e i servizi della Commissione: eliminare le restrizioni di vendita territoriali da tutti i contratti di fornitura di gas esistenti. I contratti modificati prevedono due punti di consegna per il gas russo anziché uno come in passato. L'eni è libera di trasferire il gas a qualunque destinazione di sua scelta a partire da questi due punti di consegna; astenersi dall'introdurre le clausole contestate nei nuovi accordi di fornitura di gas. In questo contesto l'Eni si è impegnata a non accettare tali clausole o disposizioni con effetti simili (ad esempio restrizioni in materia di uso e meccanismi di ripartizione dei profitti) in tutti i suoi accordi di acquisto futuri riguardanti sia gas fornito via gasdotto, sia gas liquefatto (Lng). Gazprom aveva già accettato lo scorso anno di non introdurre tali clausole nei suoi contratti futuri con importatori europei; sopprimere la disposizione che obbliga Gazprom ad ottenere il consenso dell'Eni prima di vendere gas ad altri clienti in Italia anche se l'Eni sostiene di non aver mai richiesto l'applicazione di questa disposizione. Le società hanno già applicato questa modifica che consente a Gazprom di vendere a concorrenti dell'Eni in Italia. In aggiunta a queste questioni contrattuali, l'Eni ha altresì accettato di offrire quantitativi significativi di gas a clienti al di fuori dell'Italia per un periodo di cinque anni. I principali beneficiari saranno probabilmente clienti stabiliti in Austria e in Germania dove l'Eni ha acquistato di recente - insieme alla società Energie Baden Württemberg (Enbw) - una partecipazione di controllo nella società Gvs situata nel sud della Germania (cfr. Ip/02/1905); l'Eni potrebbe utilizzare questa società per la sua strategia di espansione in Germania. Se l'Eni non ha venduto quantitativi sufficienti nel primo semestre del periodo di durata dell'impegno iniziato il 1° ottobre 2003, organizzerà un'asta offrendo taluni quantitativi di gas a Baumgarten, al confine tra l'Austria e la Slovacchia, dove il gas russo viene consegnato ad alcuni clienti europei. Tutte queste misure dovrebbero rafforzare la liquidità del mercato europeo del gas. L'eni si è inoltre impegnata a promuovere un aumento della capacità del gasdotto Trans Austria Gasleitung (Tag), che attraversa l'Austria ed è utilizzato per trasportare tutto il gas russo destinato al mercato italiano e nel quale essa possiede una partecipazione di maggioranza. L'espansione deve essere completata tra il 2008 e il 2011 in funzione dell'andamento del mercato italiano. Infine l'Eni si è offerta di migliorare il regime di accesso per i terzi, facilitando l'uso del Tag come gasdotto di transito. Questo impegno comporta tra l'altro l'introduzione di contratti di trasporto mensili, un sistema efficace di gestione del sovraccarico, l'introduzione di un mercato secondario e la pubblicazione regolare su Internet della capacità disponibile. Il nuovo regime di accesso per i terzi sarà basato sugli orientamenti in materia di buone pratiche messi a punto dalla Commissione europea, dalle autorità di regolamentazione europee e dall'industria europea del gas ("Forum di Madrid"). Tenendo conto dei vantaggi derivanti ai consumatori europei di gas, si è deciso di chiudere l'indagine sulle restrizione di vendita territoriali contenute nei contratti di fornitura di gas tra Gazprom ed Eni.

LA SICUREZZA DELL’ APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO AL CENTRO DEL PROSSIMO CONSIGLIO ENERGIA DELL'UNIONE EUROPEA
Roma, 7 ottobre 2003 - Il Ministro delle Attività produttive, on.Le Antonio Marzano, Presidente di turno del Consiglio Energia dell'Unione, e la Vicepresidente della Commissione europea, Loyola De Palacio, hanno deciso di porre al centro del prossimo Consiglio Energia dell’Unione Europea, la sicurezza dei sistemi energetici, con particolare riguardo a quelli elettrici. La Presidenza italiana, in accordo con l'iniziativa che la Commissione sta preparando, ritiene importante agire a livello europeo al fine di garantire la sicurezza energetica nell'insieme dell'Unione. Il Consiglio dei Ministri dell'Energia affronterà la questione della sicurezza nel settore elettrico sulla base di una comunicazione che sarà presentata a breve dalla Vicepresidente Loyola De Palacio. Questa iniziativa congiunta, che nasce dalla volontà di fornire una risposta tempestiva a livello europeo alle emergenze manifestatesi negli ultimi tempi in vari Stati membri, completa e rinforza la strategia per l'istituzione del mercato unico dell'energia. Le tematiche che saranno affrontate riguarderanno i problemi legati alle infrastrutture, il ruolo dei diversi soggetti attivi nel sistema energetico e le misure concrete necessarie per disporre di adeguate capacità energetiche (in particolare elettriche), allo scopo di garantire un funzionamento ottimale del mercato unico europeo, anche per far fronte ad eventuali emergenze. Sul piano nazionale, questa iniziativa congiunta è complementare alle sollecite iniziative già assunte dal Ministro Marzano: l’istituzione della Commissione d’indagine sui fatti della notte del 28 Settembre, il Decreto Legge appena varato dal Senato, che contiene nuove disposizioni per interventi di urgenza; l’informativa alla Conferenza Stato-regioni del 2 Ottobre. Durante tale incontro, il Ministro, le Regioni, le Province e i Comuni hanno sottolineato l’importanza di una fattiva collaborazione, rilanciando anche il “tavolo di coordinamento” in materia di costruzione di nuove centrali e di reti.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL PAKISTAN, PERVEZ MUSHARRAF, E L´AMMINISTRATORE DELEGATO DELL´ENI, VITTORIO MINCATO, INAUGURANO IL GIACIMENTO A GAS DI BHIT, UNO DEI PIÙ IMPORTANTI DEL PAESE
Roma, 7 ottobre 2003 - Il Presidente del Pakistan, Pervez Musharraf ha inaugurato ieri il giacimento a gas di Bhit, uno dei più importanti del Paese, situato 180 chilometri a nord di Karachi nella regione del Kirthar. Alla cerimonia ha partecipato la delegazione dell´Eni, guidata dall´Amministratore Delegato, Vittorio Mincato, e sono intervenute le piu´ Alte Autorità del Paese. Il giacimento di Bhit, di cui Eni e´ operatore con il 40% con Shell (28%), Ogdcl (20%) e Premier Kufpec (Pkp 12%), ha riserve complessive di gas naturale per 172 milioni di barili di petrolio equivalente. Il gas prodotto da sei pozzi (47 mila barili di olio equivalente al giorno) è venduto sulla base di un contratto take or pay della durata di 20 anni alla società di stato Sui Southern Gas Company (Ssgc) per il mercato interno. L´investimento per lo sviluppo del progetto è di 241 milioni di dollari, di cui 96 milioni in quota Eni. "La scoperta del giacimento di Bhit effettuata nel 1997 - ha dichiarato l´Amministratore Delegato dell´Eni, Vittorio Mincato - è una pietra miliare nella ricerca petrolifera in Pakistan. Dopo questo ritrovamento l´esplorazione ha avuto nuovo impulso e ulteriori scoperte sono state effettuate. L´eni ha realizzato il progetto di sviluppo nei tempi previsti, grazie all´importante sostegno del Governo del Pakistan, utilizzando tecnologie avanzate e competenze di eccellenza e con il pieno coinvolgimento dell´industria del Paese. Lo sviluppo di Bhit è un modello di collaborazione tra compagnie internazionali, Governo nazionale, Autorità e Comunità locali". Eni è oggi il primo produttore straniero di gas del Pakistan con oltre 38 mila barili di olio equivalente al giorno e cinque campi in produzione, Bhit, Kadanwari, Miano, Sawan e Zamzama. Sono inoltre in fase di definizione i progetti per lo sviluppo di Badhra e Rehmat. L´obiettivo è di aumentare la produzione Eni nel Paese fino a superare i 50 mila barili di petrolio equivalente al giorno entro il 2004.

AC.E.GA.S.: AL VIA I LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA NUOVA CENTRALE A CICLO COMBINATO DI GORIZIA DA 49 MW PER FAR FRONTE AI RISCHI DI BLACK OUT.
Gorizia, 7 ottobre 2003 - Elettrogorizia s.R.l., società partecipata al 50% dalla Acegas di Trieste e da Trafigura Electricity Italia s.R.l., ha dato il via ai lavori di costruzione di una nuova centrale a ciclo combinato da 49 megawatt nella zona del Consorzio per lo Sviluppo Industriale e Artigianato di Goriziasant'andrea. L'impianto sarà realizzato in 2 fasi: la prima prevede la messa in funzione entro il mese di luglio del 2004 di una turbina a gas per la generazione di oltre 42 Mw elettrici. Entro la fine del 2004 l'impianto sarà poi completato con l'implementazione di uno stadio a vapore per il recupero del calore della turbina e la produzione di ulteriori 7 Mw elettrici. La nuova centrale produrrà energia elettrica - circa 300.000 kilowatt ora - da destinare al mercato energetico soprattutto nelle situazioni di forte domanda, quali ad esempio le ore di punta, contribuendo così a far fronte ai rischi di black out. L'iniziativa risponde all'esigenza, più volte manifestata, di un'intensificazione degli investimenti volti alla produzione e all'importazione di energia e si aggiunge ai diversi altri progetti portati avanti da Acegas in questi ambiti. La nuova centrale si aggiunge, infatti, a progetti già in fase di realizzazione quali: la costruzione di elettrodotti verso la Slovenia e la Croazia, per i quali è già partito l'iter di autorizzazione, il turboespansore, il termovalorizzatore di Errera che produrrà energia utilizzando i rifiuti prodotti dalla città ed, infine, la centrale a ciclo combinato di Sarmato, ora in fase di potenziamento. La nuova centrale Elettrogorizia utilizzerà un tipo di turbina di derivazione aeronautica c.D. Dry Low Emission, ovvero con limitata emissione di agenti inquinanti. L'alimentazione della centrale avverrà attraverso il gasdotto Snam di Merna mediante la realizzazione di una derivazione in alta pressione della lunghezza d circa 2 km. Il nuovo impianto - progettato e costruito da General Electric e Nuovo Pignone con l'impiego di 140 persone addette - comporta per Elettrogorizia un investimento di circa 34 milioni di euro, finanziato per il 70% dal Frie, Fondo di Rotazione della Regione Friuli-venezia Giulia. L'energia elettrica prodotta dalla nuova centrale sarà in gran parte diffusa nella provincia di Gorizia ma potrà anche essere immessa nel libero mercato dei clienti idonei e della borsa e nel mercato vincolato. "La costruzione della nuova centrale - commenta Massimo Paniccia, Amministratore Delegato di Acegas - non solo apporterà dei benefici in termini di maggiore disponibilità di energia sul territorio di Gorizia, ma contribuirà anche a fornire elettricità alla rete nazionale intervenendo in caso di rischio di black out".

BLACKOUT: LE AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DI ITALIA E FRANCIA INSIEME ALL'UFFICIO FEDERALE DELL'ENERGIA SVIZZERO HANNO DECISO DI APRIRE UN'INCHIESTA CON RIFERIMENTO AI FATTI VERIFICATISI IL 28 SETTEMBRE 2003
Roma 7 ottobre 2003 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas italiana e la Commissione di regolazione dell'energia francese (Cre), insieme all'Ufficio Federale dell'Energia svizzero (Office Fédéral de l'énergie) hanno deciso di avviare - con l'ausilio di un organo indipendente, Nordel (l'Associazione dei gestori di rete dei paesi Scandinavi) - un'inchiesta congiunta sul funzionamento del sistema elettrico interconnesso per una migliore comprensione degli eventi che hanno causato il blackout sulla rete elettrica italiana il 28 settembre scorso per trarne le opportune misure. In particolare, l'inchiesta porrà l'attenzione sulla sequenza cronologica degli eventi e sulle procedure di coordinamento tra i tre Gestori di rete responsabili per gli scambi di elettricità alla frontiera tra Italia, Francia e Svizzera: Rte (Francia), le imprese elettriche svizzere e il Grtn. Il coordinamento tra i gestori di rete è di cruciale importanza per il funzionamento delle reti interconnesse in sicurezza e a beneficio degli scambi transfrontalieri di energia elettrica nel Mercato Interno dell'Elettricità. E' la prima volta che due Regolatori europei, a cui le Direttive europee affidano la responsabilità della regolazione delle reti, assieme all'amministrazione svizzera svolgono una simile attività di collaborazione. Questa è in linea con il mandato che i regolatori hanno di rendere coerenti le regole del mercato e le procedure di funzionamento delle reti con la loro corretta applicazione.

BLACK OUT: BORGHI (T-SYSTEMS ITALIA), AUMENTARE IL LIVELLO GUARDIA
Milano, 6 ottobre 2003  - ''Il rischio black out rimarra' almeno fino alla fine del 2004 ed e' per questo che e' quindi necessario aumentare il livello di guardia''. A sostenerlo e' il direttore generale di T-systems Italia Mariano Borghi non nasconde la soddisfazione per come la societa' di Ict Outsourcing del gruppo Deutsche Telekom si e' comportata durante il black out improvviso che ha paralizzato l'Italia nella notte tra sabato e domenica scorsa. Grazie al pronto intervento dei tecnici e alle procedure di ripristino in caso di disastro della societa', l'ospedale Gemelli di Roma, ad esempio, non ha subito alcun problema nella operatività dei sistemi informativi consentendo quindi la normale regolarita' del servizio agli utenti dell'istituto. Soddisfazione da parte dell'ospedale Gemelli di Roma per l'intervento di T-systems Italia che ''ha dimostrato nelle fasi piu' critiche di emergenza tempestivita', disponibilita' e particolare professionalita' che hanno permesso alla struttura dell'ospedale di rispondere efficacemente alla grave e delicata situazione venutasi a creare''

TREVI: COMMESSE PER COMPLESSIVI 22 MILIONI DI EURO PER LA METROPOLITANA DI ALGERI E IL GRANDE RACCORDO ANULARE DI ROMA
Cesena, 7 ottobre 2003: Partiranno a novembre i lavori di completamento della linea 1 della Metropolitana di Algeri – con una commessa il cui valore complessivo ammonta a 16 milioni di Euro - da parte del Gruppo Trevi, uno dei leader mondiali nella produzione delle macchine per perforazioni e fondazioni e nel settore dell’ingegneria del sottosuolo da oltre 45 anni. Il gruppo di Cesena si è aggiudicato dal Groupement Gaama (Diwidag International, Cosider e Intrafer) l’appalto per le fondazioni speciali del segmento che va dalla stazione di “Jardin d’Essais” a quella di “Depots de Hai el Badi” della linea 1 del metrò (tuttora in costruzione) che costeggia il litorale della capitale algerina da nord a sud. I lavori, il cui termine è previsto per luglio 2005, consisteranno nello specifico nella costruzione di diaframmi, tiranti di ancoraggio, pali secanti, pali trivellati e iniezioni di consolidamento ad alta pressione. Ulteriori 6 milioni di Euro si aggiungeranno per un’opzione nei consolidamenti in tunnel, con tecniche innovative già sperimentate in Italia nelle commesse dell’alta velocità ferroviaria. Il Gruppo Trevi ha inoltre acquisito in Italia dall’ Ati Oberosler S.p.a. E Saiseb S.p.a. Una commessa da 6 milioni di Euro per lavori sul G.r.a. Di Roma relativi alle fondazioni per l’adeguamento a tre corsie per ogni senso di marcia, la cui durata a partire da ora sarà di circa un anno. Primi riscontri positivi per l’accordo commerciale siglato recentemente dal Gruppo Trevi con la Società per i Servizi Bancari S.p.a (Ssb) per la gestione delle carte di credito nei parcheggi: in poco tempo sono infatti già operativi 5 parcheggi di Torino e 3 di Brescia.

ARQUATI OK DELLE BANCHE AL PIANO DI RISCADENZIAMENTO DEL GRUPPO
Sala Baganza (Parma), 7 ottobre 2003 - Nella giornata di ieri si è perfezionata la convenzione bancaria tra il Gruppo Arquati e 24 Istituti di Credito. L’operazione riguarda il riscadenziamento di circa 60 milioni di euro da rimborsare in rate semestrali entro il 2008, oltre al mantenimento di circa 25 milioni di euro di linee di credito commerciali. Il Gruppo Arquati è stato assistito in questa operazione da Mit.fin S.p.a che ha coordinato i rapporti con il sistema bancario. Il prossimo venerdì 10 ottobre 2003 è stato inoltre convocato il Consiglio di Amministrazione di Arquati S.p.a. Per l’esame della situazione patrimoniale e dei rapporti con gli istituti di credito alla luce della convenzione bancaria appena sottoscritta e per la convocazione dell’Assemblea degli azionisti secondo quanto previsto dall’Art. 2446 cc per la presentazione della situazione patrimoniale della società e le osservazioni del Collegio Sindacale.

"DIALOGO CON LA NUOVA EUROPA" (DIANE)
Roma, 7 ottobre 2003 - Il progetto "Dialogo con la Nuova Europa" (Diane), realizzato dal Centro In Europa in partenariato con il Ministero dell'Educazione e dello Sport della Repubblica di Polonia e con il sostegno della Commissione europea, intende dare un contributo a una migliore conoscenza dei grandi temi di attualità dell'Ue. Diane si rivolge agli insegnanti e agli studenti delle scuole medie superiori d'Italia e Polonia e, attraverso un sito internet www.Diane-europe.it  e un forum telematico, vuole coinvolgerli in una discussione sulla nuova Europa insieme con rappresentanti delle Istituzioni europee, giornalisti e docenti. Il progetto Diane verrà presentato nel corso della conferenza stampa che si svolgerà Giovedì 9 ottobre alle ore 11.00 Presso la Rappresentanza a Roma della Commissione europea Via Iv novembre 149 All'evento sono stati invitati: Michal Radlicki, Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia; Valentina Aprea, Sottosegretario al Ministero dell'Istruzione; Giancarlo D'alessandro, Assessore del Comune di Roma; Roberto Speciale, Presidente del Centro In Europa; Pier Virgilio Dastoli, direttore della Rappresentanza a Roma della Commissione europea.

STUDENTESSA BOCCONI RICEVE BORSA DI STUDIO PER LA RICERCA NELL’ITC
Milano, 7 ottobre 2003 - E’ stata premiata ieri con una borsa di studio per la ricerca Ileana Colombo, studentessa iscritta al terzo anno del Corso di laurea in Economia dei Mercati Internazionali e delle Nuove Tecnologie, Clemit, per il miglior curriculum universitario del suo anno di corso. La premiazione è avvenuta in occasione di un convegno organizzato da Assoindustria sul tema «Innovazioni e tecnologie tra Piccole Medie Imprese e Pubblica Amministrazione». Tra i presenti anche il Ministro Gasparri. Ileana Colombo, nata a Legnano nel dicembre 1982, dopo aver frequentato il liceo scientifico nella città natale si è iscritta all’Università Bocconi. Attualmente frequenta il terzo anno del Clemit. La scelta è avvenuta per merito, la studentessa, infatti, ha superato tutti gli esami del primo e secondo anno in corso riportando i migliori voti. Il Clemit è uno dei nove corsi di laurea triennali offerti dall’Università Bocconi. Il Corso ha l’obiettivo di fornire conoscenze e contenuti culturali e scientifici per la formazione di figure professionali che abbiano la capacità e gli strumenti per l’analisi del funzionamento dei mercati internazionali e dei settori innovativi, oltre alle competenze che consentano di partecipare alla gestione di processi di internazionalizzazione. Nel piano di studi del Corso è previsto anche che lo studente scelga al secondo anno uno tra 8 laboratori da seguire: Energia e Ambiente; Farmaceutica e Biotecnologie; Innovazione e diritti di proprietà intellettuale; Internet e e-commerce; Multimedia; Strategie di internazionalizzazione; Supply-chain management; Telecomunicazioni. L’innovazione e le nuove tecnologie rappresentano in Università Bocconi temi di studio e di ricerca costante. Oltre al Clemit, il primo gennaio del 2002 è stato inaugurato lo Iosi, l’Istituto di Organizzazione e Sistemi Informativi in cui l’area che si occupa specificatamente dei sistemi informativi dedica particolare attenzione allo studio dell’impatto delle tecnologie informatiche sui sistemi di gestione e di organizzazione aziendale. Lo Iosi si va ad aggiungere a due Centri di ricerca già attivi da anni in Università: il Centro studi sui processi di innovazione e di internazionalizzazione - Cespri e il Centro di ricerca sull’Economia digitale - I-lab. Il Cespri focalizza i suoi interessi di ricerca su finalità, condizioni, modalità e ostacoli dei processi di crescente internazionalizzazione del sistema produttivo italiano e sui processi di dinamica industriale e innovazione tecnologica. L’i-lab è il punto di riferimento qualificato per l’analisi e il confronto sulle tematiche concernenti l’economia digitale. Il Centro si propone tra gli obiettivi anche di generare conoscenza sulla nuova economia digitale, contribuire a definire specifiche metodologie di ricerca e modelli teorici utili per interpretare le nuove realtà in una prospettiva economica.

MASTER POST-LAUREA IN PROFESSIONE GEOLOGO ORGANIZZATO DALL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI GEOLOGI DELLA LOMBARDIA E REGIONE LOMBARDIA
Milano, 7 ottobre 2003 - Il 29 settembre 2003 è stato presentato il nuovo Master post-laurea in Professione Geologo, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra "A. Desio" - Università degli Studi di Milano in collaborazione con l'Ordine dei Geologi della Lombardia e Regione Lombardia - Direzione Generale Territorio e Urbanistica. Il corso, annuale, è finanziato interamente dal Fondo Sociale Europeo (Fse) ed è rivolto prioritariamente a chi abbia conseguito, rispettivamente, la laurea (corsi per master di primo livello) o la laurea specialistica (corsi per master di secondo livello) nei relativi corsi di studio.

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