NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MARTEDI'
7 OTTOBRE 2003
pagina 1
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LA
COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SU PROGETTI DI TESTI PER
COMPLETARE LA RIFORMA DELLE PROCEDURE ANTITRUST
Bruxelles,
7 ottobre 2003 - Nel maggio 2004 e quindi tra meno di un anno, entrerà in
vigore un nuovo sistema di applicazione delle regole comunitarie di
concorrenza relative agli accordi restrittivi e agli abusi di posizione
dominante. Il nuovo sistema, approvato dai governi degli Stati membri lo
scorso gennaio, abolisce l'obbligo della notifica centralizzata degli
accordi che era in vigore dal 1962. Con il nuovo sistema la Commissione e le
autorità nazionali di concorrenza funzioneranno come una rete in cui i casi
saranno attribuiti secondo il principio dell'autorità più idonea. Tale
riforma eliminerà un onere burocratico per le imprese che dopo quaranta
anni di applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato sono generalmente
in grado di valutare se i loro accordi o il loro comportamento sono legali.
Essa permetterà anche un'attuazione armoniosa delle norme in un'Unione
europea con venticinque Stati membri. Per completare il processo di riforma
avviato nel 1999 la Commissione sottopone oggi a consultazione pubblica un
pacchetto di testi d'accompagnamento ("pacchetto
modernizzazione"). Il nuovo sistema di applicazione delle procedure
antitrust mira a rafforzare la concorrenza in un'Unione europea allargata.
Abolendo l'obbligo della notifica centralizzata degli accordi che era in
vigore dal 1962 esso permetterà alle giurisdizioni e alle autorità di
concorrenza nazionali di contribuire in misura maggiore all'applicazione
delle regole comunitarie di concorrenza. Al tempo stesso esso rende più
eque le condizioni della concorrenza per le imprese, poiché tutte la
autorità pubbliche di esecuzione avranno l'obbligo di applicare tali norme
a tutti i casi in cui vi sia un pregiudizio al commercio all'interno dell'Ue.
Un aspetto essenziale del nuovo regime è la creazione della rete europea
delle autorità garanti della concorrenza (Ecn), una nuova rete al cui
interno la Commissione e le autorità nazionali di concorrenza
collaboreranno strettamente. La riforma è stata avviata dalla Commissione
nell'aprile 1999. Al termine di una larga consultazione, cui ha partecipato
anche il Parlamento europeo, e di discussioni tra gli Stati membri, il
Consiglio ha adottato nel dicembre 2002 il regolamento (Ce) n. 1/2003. Il 1°
maggio 2004 esso sostituirà il regolamento n. 17 del 1962. Questa riforma
non riguarda né gli aiuti di Stato né le operazioni di concentrazione. I
testi oggi pubblicati per la consultazione forniscono precisazioni ed
orientamenti su alcuni aspetti importanti del nuovo sistema di applicazione.
Si tratta dei seguenti testi: Questo progetto di regolamento si basa
sull'articolo 33 del regolamento (Ce) n. 1/2003. Esso presenta norme
dettagliate su una serie di aspetti importanti delle procedure della
Commissione (come le audizioni, le denunce e l'accesso al fascicolo). La
nozione di pregiudizio al commercio è il criterio giurisdizionale che
definisce la portata delle regole comunitarie di concorrenza. Esso riveste
un'importanza particolare nel nuovo sistema di applicazione che impone alle
giurisdizioni e alle autorità di concorrenza degli Stati membri di
applicare queste norme a tutti gli accordi e a tutte le pratiche che possono
pregiudicare gli scambi tra Stati membri. In questo contesto, il progetto di
comunicazione riassume l'ampia giurisprudenza delle giurisdizioni
comunitarie allo scopo di fornire un orientamento alle autorità di
esecuzione e alle imprese. L'applicazione diretta dell'articolo 81,
paragrafo 3, in virtù del quale accordi restrittivi possono essere esentati
del divieto di cui all'articolo 81, paragrafo 1 dello stesso articolo, è
l'elemento centrale del nuovo sistema di applicazione. Per promuovere
un'applicazione omogenea e fornire un orientamento alle imprese, il progetto
di comunicazione espone il metodo di applicazione dell'articolo 81,
paragrafo 3. Questo testo non sostituisce, ma completa le numerose
indicazioni che appaiono già nelle linee direttrici della Commissione su
alcune categorie di accordi, in particolare le linee direttrici sugli
accordi di cooperazione orizzontale e le linee direttrici sugli accordi di
distribuzione o di fornitura (le cosiddette "restrizioni
verticali"). Questa comunicazione mira a fornire uno strumento pratico
ai giudici nazionali incaricati dell'applicazione degli articoli 81 e 82
conformemente al regolamento (Ce) n. 1/2003. A tal fine la comunicazione
riassume la giurisprudenza pertinente della Corte di giustizia e chiarisce
così il contesto procedurale nel quale i giudici nazionali operano. Essa
precisa inoltre i meccanismi di cooperazione previsti dal regolamento (Ce) n°
1/2003. Questa comunicazione presenta i principali pilastri della
cooperazione tra la Commissione e le autorità garanti della concorrenza
degli Stati membri nell'ambito della rete europea delle autorità garanti
della concorrenza (Ecn). L'aspetto più importante della comunicazione è
rappresentato dai principi per la ripartizione del lavoro tra i membri della
rete. Anche se la soppressione dell'obbligo di notifica per l'applicazione
dell'articolo 81 è l'elemento centrale del nuovo sistema di applicazione,
la Commissione continuerà ad essere disponibile nei confronti delle imprese
che desiderano discutere di alcuni casi e ottenere un orientamento informale
dalla Dg concorrenza. L'orientamento, sotto forma di "lettere di
orientamento" motivate e pubbliche, dovrebbe tuttavia essere riservato
ai casi che sollevano un problema effettivamente non risolto, rispetto agli
articoli 81 o 82 ed essere subordinato alle diverse priorità della
Commissione in materia di applicazione. Il progetto di comunicazione
illustra i dettagli di questo nuovo strumento. Questa comunicazione mira ad
indurre i cittadini e le imprese a comunicare informazioni sulle presunte
violazioni delle regole di concorrenza. A tale scopo, essa spiega sia come
fornire alla Commissione informazioni sul mercato in modo informale, che le
procedure applicabili alle denunce formali. Il progetto di regolamento e i
progetti di comunicazioni della Commissione saranno pubblicati sulla
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e potranno anche essere consultati su
Internet all'indirizzo seguente: http://europa.Eu.int/comm/competition/antitrust/legislation/
SUL
SITO MEF IL SECONDO NUMERO DELLA NEWSLETTER SUD NEWS
Roma, 7 ottobre 2003 - Il Mef comunica che sul sito www.Tesoro.it
è disponibile il secondo numero della newsletter Sud news, a
cura del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo (Dps) - Servizio per le
Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari. In occasione del 43° Salone
nautico (Genova, 4-12 ottobre), al quale il Dps partecipa con un proprio
stand, è stato realizzato un numero speciale dal titolo Mare e dintorni. La
newsletter è dedicata alla valorizzazione della risorsa mare come
opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno grazie ai fondi strutturali
comunitari e alle norme europee per la sua tutela.
ASSOGESTIONI
: DATI DEFINITIVI PER IL MESE DI SETTEMBRE 2003
Milano, 7 settembre 2003 - Fondi comuni. A settembre primo segno meno dopo
undici mesi positivi (-2.673,9 mil. Di euro). Saldo annuale +26.449,4 mil.
Di euro. Azionari per il quarto mese “in nero”. Segno più anche per i
flessibili. Negativi gli obbligazionari, i fondi di liquidità e i
bilanciati. Settembre si è confermato anche quest’anno come il mese dei
riscatti per i fondi comuni d’investimento che hanno chiuso con un saldo
di –2.673,9 milioni di euro. Già negli anni passati il rientro dalla
pausa estiva ha visto scendere la raccolta in territorio negativo. Il saldo
dall’inizio dell’anno rimane comunque ampiamente positivo e si attesta a
quota +26.449,4 milioni di euro. Sebbene il dato complessivo sia stato
negativo non è mancato a settembre il segno più: i fondi azionari hanno
chiuso “in nero” per il quarto mese consecutivo con un saldo di +575,5
milioni di euro. Segno più anche per i fondi flessibili che hanno
archiviato una raccolta di +463,9 milioni di euro. Il segno meno ha
caratterizzato il saldo dei fondi obbligazionari (-3.043,4 milioni di euro),
dei fondi bilanciati (-71,1 milioni di euro) e quello dei fondi di liquidità
che hanno chiuso a -598,7 milioni di euro. Il patrimonio gestito dai fondi
comuni d’investimento si è attestato, a fine settembre, a quota 503.635
milioni di euro. Positiva la raccolta dei fondi di fondi (non inclusi nei
totali per evitare duplicazioni) che nell’ultimo mese hanno raccolto
+259,8 milioni di euro. Il patrimonio di questa categoria di fondi si è
attestato a 6.767,8 milioni di euro.
RACCOLTA
NETTA RISPARMIO GESTITO IN SETTEMBRE: € 127 MILIONI. MASSE AMMINISTRATE
DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM IN AGOSTO: € 57,78 MILIARDI.
Roma, 7 ottobre 2003 –In settembre la raccolta netta di risparmio gestito
del gruppo Banca Fideuram1 (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato,
per il nono mese consecutivo, un saldo positivo ed è stata pari a € 127
milioni. La raccolta netta gestita del gruppo Banca Fideuram nel periodo
gennaio – settembre 2003 (evidenziata nella tabella che segue) è stata di
€ 2.653 milioni, in netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo
del 2002 quando era stata negativa per € 853 milioni. In settembre il
saldo complessivo del risparmio non gestito è stato invece negativo per €
98 milioni. La raccolta netta totale di settembre (saldo tra risparmio
gestito e non gestito) è stata dunque positiva per € 29 milioni.
All’interno del risparmio gestito le gestioni patrimoniali e le
assicurazioni vita hanno registrato una raccolta positiva rispettivamente
pari a € 169 e € 108 milioni. I fondi comuni hanno invece registrato un
saldo negativo di € 150 milioni. In settembre le polizze vita hanno
complessivamente incassato premi per € 145 milioni. La nuova produzione
assicurativa è stata pari a € 119 milioni, interamente costituita da
polizze unit linked di Banca Fideuram. 1 Il risultato del mese di settembre
consolida (come di consueto dall’inizio del 2003) i risultati operativi
delle reti dei private banker di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per
quanto riguarda gli asset under management, il risultato consolidato
(riferito al "gruppo Banca Fideuram" nel presente comunicato e
nella tabella allegata) è relativo ad agosto 2003, mentre per il mese di
settembre è disponibile solo il dato relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo
Invest ("stand alone" nel presente comunicato e nella tabella
allegata). (€ milioni) Gen-set 2003 Gen-set 2002 (1) Var. Assoluta Totale
Fondi e Gestioni 1.654 -2.817 4.471 Assicurazioni Vita 999 1.964 -965 - di
cui Unit Linked Bf 1.141 2.060 -919 Tot. Raccolta Netta Gestita 2.653 -853
3.506 (1)dati pro-forma (includono Banca Sanpaolo Invest la cui acquisizione
si è perfezionata l’8.10.02) Per quanto riguarda le masse totali di
risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo
Banca Fideuram, a fine agosto erano € 43,52 miliardi, mentre il totale
delle masse amministrate era di € 57,78 miliardi. Per quanto riguarda
Banca Fideuram stand alone, a fine settembre il totale delle masse
amministrate era pari a € 48,95 miliardi. A fine settembre i private
banker2 del gruppo Banca Fideuram erano 4.531 a cui vanno aggiunti 87
produttori assicurativi per un totale di 4.618 professionisti. In allegato
sono riportate le tabelle relative a: raccolta netta e premi vita incassati
del gruppo Banca Fideuram a settembre 2003; dimensioni delle reti di private
banker del gruppo Banca Fideuram relative a settembre 2003; asset under
management del gruppo Banca Fideuram ad agosto 2003; asset under management
di Banca Fideuram stand alone a settembre 2003.
RAS:
IL PIANO INDUSTRIALE 2004-2006 PUNTA AD UN'ULTERIORE FORTE CRESCITA DELLA
REDDITIVITÀ VITA E SERVIZI FINANZIARI: AUMENTO SIGNIFICATIVO DELL’APPORTO
AI TARGET DI REDDITIVITÀ INVESTIMENTI: 265 MILIONI DI EURO PER POTENZIARE
LA CAPACITÀ DISTRIBUTIVA IN ITALIA
Milano, 7 ottore 2003 – Il Consiglio di Amministrazione di Ras, presieduto
da Giuseppe Vita, ha esaminato ieri il nuovo piano industriale 2004–2006,
approvando le linee strategiche di sviluppo per il prossimo triennio
illustrate dall’Amministratore delegato Mario Greco. Il piano 2004–2006
è focalizzato sulla crescita, sia in termini di redditività che di volumi.
In continuità con le azioni intraprese sin dal 2000, aumenterà il
contributo di Servizi finanziari e attività Vita al risultato di Gruppo.
L’esperienza decisiva maturata nella gestione e ristrutturazione del
capitale verrà dispiegata per ulteriori iniziative di ottimizzazione,
mentre la politica dei dividendi sarà improntata ad un sensibile, costante
aumento del dividendo per azione. “Con il completamento del piano
2001-2003 abbiamo migliorato significativamente la nostra posizione
competitiva, attraverso il potenziamento della struttura distributiva in
Italia, la razionalizzazione dei processi interni e importanti azioni di
ottimizzazione del capitale” ha detto Mario Greco. “Nel prossimo
triennio” - ha aggiunto – “Ras intende crescere cogliendo tutte le
opportunità di sviluppo sul mercato. Per questo continueremo ad investire
massicciamente per ampliare la base dei clienti e aumentare in modo
rilevante la redditività”. Obiettivi di redditività Il piano industriale
2004-2006 è stato costruito sulla base di stime macroeconomiche prudenti,
nell’ipotesi di una ripresa economica graduale sia in Europa che negli
Stati Uniti, con tassi di interesse ancora bassi nel 2004 e in aumento dal
2005. Per i mercati finanziari è stato immaginato uno scenario di moderato
e progressivo recupero. Il business plan non contempla ipotesi di riforme
(ad esempio in campo fiscale e previdenziale), che potrebbero intervenire
nel triennio. I target indicati dal piano industriale 2004-2006,
raggiungibili attraverso la crescita ordinaria, sono: utile netto di 820
milioni di euro nel 2006 (l’utile atteso per il 2003 è compreso tra i 520
e i 550 milioni di euro); Return on equity (Roe) del 16,5% (+ 27% rispetto
al 13% atteso nel 2003); Ritorno sul capitale di rischio (Rorac) al 17,5%
(+18% rispetto al 14,8% atteso per fine 2003). Ras si prefigge di
incrementare sia i volumi che la redditività in tutte le linee di business.
Nel Vita il piano fissa un target 2006 di raccolta premi di 11,2 miliardi di
euro, in crescita del 34% rispetto agli 8,3 miliardi del 2002. Il valore
della nuova produzione Vita nel 2006 è previsto a 205 milioni di euro, in
crescita del 72% rispetto ai 119 milioni del 2002. Lo sviluppo sarà
sostenuto anche da azioni a supporto dei margini, con un ulteriore
rafforzamento del modello distributivo e una forte innovazione di prodotto (focus
sugli strumenti previdenziali-finanziari di medio e lungo termine). Nei
Danni si punta ad una raccolta premi di 8,1 miliardi nel 2006, in crescita
del 21% rispetto ai 6,7 miliardi del 2002 e a un combined ratio1 di gruppo
pari al 98%, in sensibile progresso rispetto al 101,5% atteso per la fine
del 2003. Il Canale diretto (Genialloyd) ha un target di raccolta premi di
350 milioni di euro (170 milioni la stima per il 2003), con una crescita del
94%. Nei Servizi finanziari l’utile lordo atteso per fine 2006 è di 89
milioni di euro. Al termine del piano la rete di promotori finanziari sarà
composta da 3.400 professionisti (+36% rispetto ai 2.500 previsti per fine
2003). Dalla Bancassurance – che continuerà a rappresentare una buona
leva per aumentare i volumi e gestire la struttura dei costi - ci si attende
un incremento medio annuo del 3% dei premi di nuova produzione. Crescita
della capacità distributiva Il piano industriale triennale di Ras prevede
265 milioni di euro di investimenti al servizio della crescita della capacità
distributiva e dell’ampliamento della clientela, sia per quanto riguarda
il pieno sviluppo delle azioni di cross-selling sui clienti esistenti, sia
per l’allargamento della quota di mercato. Rispetto ai 185 milioni di euro
impiegati nel 2001-2003, le risorse destinate alla crescita aumentano del
43%. Per quanto concerne le agenzie, il focus sarà rivolto alle strutture
ad alto potenziale con l’inserimento di 2000 specialisti in Vita e
previdenza e di altri 300 promotori finanziari. A fine 2006 i promotori
inseriti nelle agenzie supereranno le 1.100 unità, pari al 32% del totale.
“Il nuovo piano industriale” –ha detto Mario Greco– “conferma una
strategia di crescita basata sulla valorizzazione del patrimonio di
esperienze e professionalità dell’azienda e su forti investimenti per
l’ampliamento organico delle reti distributive, secondo un processo di
sviluppo prioritariamente fondato sulle nostre forze”. Capital management
e dividendi Il lavoro svolto tra il 2001 e il 2003 sull’ottimizzazione del
capitale ha creato know how e una solida base per la crescita pianificata
per il 2004-2006. La capacità sviluppata da Ras nel calcolare con
precisione il capitale di rischio necessario per ciascuna business unit,
consente oggi di adottare un approccio basato sul Rorac, oltre che sul Roe.
Il capitale di rischio per il 2006 è stimato in 4,8 miliardi di euro (3,7
al primo semestre 2003). Gli obiettivi di redditività del piano sono stati
fissati considerando un politica dei dividendi volta all’aumento
significativo del Dps (Dividend per share). La massimizzazione del valore
per gli azionisti e gli importanti investimenti nel triennio non esauriranno
la disponibilità di excess capital che consentirà di seguire con
attenzione gli eventuali sviluppi del mercato.
LA
GESTIONE DEL PATRIMONIO DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI ITALIANI:
ATTEGGIAMENTO CONSERVATIVO E CONSISTENTE RICORSO A GESTORI ESTERNI LO
DIMOSTRA LA QUARTA EDIZIONE DELL'ANNUALE RAPPORTO OIGEPI, L'OSSERVATORIO
ITALIANO SULLA GESTIONE DEL PATRIMONIO DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI
REALIZZATO DA BORSA ITALIANA, INVESCO ITALIA SGR E UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL
SACRO CUORE
Milano, 7 ottobre 2003 - Oigepi è l'Osservatorio Italiano sulla Gestione
del Patrimonio degli investitori istituzionali (assicurazioni, fondazioni,
fondi pensione, casse di previdenza privatizzate) realizzato con la
partecipazione di Borsa Italiana, Invesco Sgr e Università Cattolica del
Sacro Cuore. Lo studio rientra nell'ambito di Eiams (European Institutional
Asset Management Survey), un osservatorio a livello europeo che consente di
paragonare i trend inerenti gli investitori istituzionali italiani a quelli
dei principali paesi Europei compresi, oltre l'Italia, Francia, Germania,
Benelux e Gran Bretagna. Questi i principali risultati del Rapporto 2003:
Asset allocation. La composizione del portafoglio finanziario di proprietà
degli investitori istituzionali italiani evidenzia una netta preponderanza
di strumenti finanziari a rischio contenuto: circa il 65% del portafoglio
complessivo è rappresentato da obbligazioni quotate (55%) e liquidità
(10%), mentre l'investimento in azioni quotate rappresenta in media il 18%
del portafoglio. Un'analisi disaggregata indica, tuttavia, che l'asset
allocation varia significativamente in relazione alla tipologia di
Investitore considerata: l'investimento in titoli obbligazionari e liquidità
costituisce circa il 90% del portafoglio per le compagnie di assicurazione,
il 75% per i fondi pensione, il 70% per le casse privatizzate e il 47% per
le fondazioni bancarie. Per queste ultime, inoltre, è importante rilevare
che - in media - il 44% del portafoglio finanziario complessivo è investito
in azioni della banca conferitaria. Gestione interna. L'incidenza del
portafoglio gestito internamente dagli investitori istituzionali italiani
sul totale del portafoglio di cui essi dispongono è pari in media al 53%
nel 2002. Tale quota è tendenzialmente invariata rispetto agli anni
precedenti. Le categorie di investitori che tendono a gestire direttamente
quote più consistenti del loro portafoglio sono le compagnie di
assicurazione (incidenza mediana della gestione interna sul totale pari al
95%) seguite dalle fondazioni bancarie (82%), dai fondi pensione (12%) e
dalle casse privatizzate (nulla). Il rapporto con i gestori. In media la
gestione del 47% del portafoglio è delegata a terzi nel 2002. Oltre metà
dei rispondenti dichiara di avvalersi di più di due gestori. Nel processo
di selezione dei gestori esterni rivestono importanza prevalente la solidità
finanziaria del gestore, il livello e la regolarità della performance
passata. Nel delegare a gestori esterni la gestione del portafoglio, le
linee guida maggiormente impiegate sono la definizione dell'asset allocation
(o del benchmark) e l'orizzonte temporale dell'investimento. La performance
della gestione viene valutata con regolarità (su base almeno mensile
nell'80% dei casi) prevalentemente in via diretta dall'investitore oppure,
congiuntamente, dall'investitore e da un consulente esterno. Il livello di
soddisfazione. Il livello di soddisfazione relativo alle informazioni
ricevute dai gestori esterni sull'andamento della gestione è generalmente
elevato o medio. Il livello di soddisfazione per la performance conseguita
dai gestori risulta, invece, in deterioramento. Nel periodo esaminato si
sono verificati, nel campione sottoposto a indagine, 9 casi (pari a oltre un
quarto del campione) di interruzione del rapporto con almeno uno dei
gestori. Le interruzioni sono state motivate da insoddisfazione per la
performance conseguita o per il controllo del rischio, mancata chiarezza
della politica di gestione, scostamento rispetto agli accordi del mandato.
RCS
MEDIAGROUP: CONCLUSA OPA SU FILA HOLDING
Milano, 7 ottobre 2003: Rcs Mediagroup informa che l’offerta di acquisto
di Azioni Ordinarie/ads (American Depositary Shares) della controllata Fila
Holding S.p.a., terminata il 3 ottobre scorso, ha raccolto adesioni per
complessivi n. 6.867.194 Ads (di cui 357.656 raccolti nell’ultimo periodo
di offerta iniziato il 22 settembre scorso), pari al 7,11 % del capitale,
che portano il possesso di Rcs Mediagroup complessivamente al 98,20 %.
ADVISOR
AEM: BNP PARIBAS PRESENTA L’OFFERTA MIGLIORE
Milano, 7 ottobre 2003 - Si sono conclusi ieri i lavori della commissione di
gara che aveva il compito di valutare le offerte inerenti la selezione di un
advisor cui affidare l’incarico di assistere il Comune di Milano
nell’individuazione della miglior modalità di valorizzazione/cessione di
una quota delle azioni di Aem spa di sua proprietà. La società B.n.p.
Paribas è risultata, tra i 19 candidati che hanno partecipato alla
selezione, quella che ha presentato la migliore offerta.
MIX
CONTO BANCA SELLA: IL TASSO SALE AL 3,5% LA PROMOZIONE SULLA LIQUIDITÀ IN
GIACENZA È VALIDA DAL PRIMO OTTOBRE AL 29 FEBBRAIO 2004
Biella, 7 ottobre 2003 - Tasso attivo al 3.5% lordo sulla liquidità fino al
29 febbraio 2004. E' questo il tasso eccezionale di cui potranno godere
tutti i nuovi sottoscrittori di un Mix Conto Banca Sella fino alla fine del
mese di febbraio 2004. Il tasso agevolato del 3.5% sarà applicato sulla
liquidità in giacenza dall'1/10/2003 al 29 febbraio 2004, quindi per un
massimo di cinque mesi. Mix Conto, dunque, diventa ancora di più il conto
ideale per il cliente che cerca un'elevata remunerazione sulla liquidità
abbinata a una diversificazione di parte del proprio patrimonio investito in
fondi. Mix Conto è il conto di Banca Sella che prevede, a fronte di un
determinato conferimento all'atto dell'apertura, che un terzo del capitale
resti come liquidità sul conto, mentre i restanti due terzi siano investiti
nei fondi che il cliente sceglierà tra i 42 offerti da Gestnord Sgr (Gruppo
Banca Sella). Quindi, se per esempio il conferimento è di 6mila euro, 2mila
circa saranno versati su di un conto corrente/deposito risparmio e
renderanno il 3,5% lordo annuo (in base alla promozione in vigore dal
1/10/2003), mentre i restanti 4mila euro circa saranno investiti in fondi.
Mix Conto è disponibile nella versione conto corrente e deposito a
risparmio. I conti di Banca Sella possono essere richiesti on line
all'indirizzo www.Sella.it
ARTOM:
LANCIAMO “CREDITO AL FUTURO” UN NUOVO PATTO TRA BANCA E IMPRESA
Milano, 7 ottobre 2003 - “Dobbiamo scrivere un nuovo patto per la crescita
tra banca e impresa. Un patto per il credito al futuro, che renda
accessibili per le Pmi i capitali necessari per finanziare l’innovazione
tecnologica.” Lo ha affermato il presidente di Netsystem, Arturo Artom,
intervenendo in chiusura di Smau al “Forum Programmatico per la Legge
Finanziaria dell’Innovazione”. Artom ha osservato che la Finanziaria
appena varata dal Governo “contiene alcuni elementi positivi, ma è ormai
chiaro a tutti che nel budget dello Stato non ci sono oggi le risorse per un
forte stimolo alla crescita delle imprese.” “Oggi in Italia Il problema
principe per le Pmi è ancora e sempre l’accesso al credito”, ha
affermato Artom. “Lo dimostra il successo della proposta di una nuova
legge Sabatini per l’innovazione, che abbiamo lanciato insieme a Mcc.
Tutti gli imprenditori infatti hanno ben presente l’utilità della vecchia
legge Sabatini che per 30 anni ha permesso alle Pmi di accedere in modo
automatico al credito per gli investimenti.” “La risposta all’allarme
lanciato dal presidente della Commissione Europea Romano Prodi, sul rischio
di strangolamento delle Pmi a causa dei nuovi vincoli imposti da Basilea 2,
non può che essere mettere intorno a un tavolo Confindustria e Abi per
scrivere il patto per il credito al futuro“, ha dichiarato Artom:”questa
è l’ unica vera ricetta per stimolare da subito la crescita del nostro
Paese.”
PICCOLE
E MEDIE IMPRESE TECNOLOGICHE: L’UNIONE FA LA FORZA
Milano, 7 ottobre 2003 - Arrivano 430 milioni di euro per l’innovazione e
la ricerca: li mette a disposizione delle piccole e medie imprese il
Programma Craft (Cooperative Research Action For Technology) dell’Unione
Europea. Il progetto, nell’ambito del Vi Programma Quadro di ricerca e
sviluppo tecnologico, offre la possibilità ad un gruppo di piccole e medie
imprese di Paesi diversi - con limitate capacità di ricerca e con in comune
problematiche o esigenze specifiche - di far realizzare il proprio progetto
innovativo ad un esecutore di ricerca (università, laboratori industriali,
centri di ricerca) ottenendo un finanziamento pari al 50% dei costi totali
del progetto. Agevola i consorzi di piccole e medie imprese che effettuano
costose attività di ricerca e sviluppo tecnologico. E Euro Info Centre,
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano con lo Sportello Apre
Lombardia, assiste le imprese milanesi e lombarde nella richiesta dei
finanziamenti, con un servizio di informazione e prima assistenza gratuito.
Sul tema Euro Info Centre organizzerà un convegno dal titolo “I
finanziamenti comunitari per la ricerca e l’innovazione: le opportunità
per le piccole e medie imprese”: il 13 ottobre 2003, dalle 14,30 alle
17,30 a Palazzo Turati, via Meravigli 9/b, Milano, Mm Cordusio.
“L’unione europea con l’ “allargamento” richiede maggiore
competitività ai sistemi territoriali - come quello milanese e lombardo –
a partire dall’innovazione e dalla ricerca applicata nelle piccole e medie
imprese – ha dichiarato Guido Galardi, presidente di Euro Info Centre,
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano–. E Euro Info Centre
accompagna le imprese per usufruire al meglio delle opportunità di
finanziamenti offerti anche in questo settore. Grazie a informazioni e
assistenza personalizzata, che costituiscono i punti chiave degli
interventi, Euro Info Centre e la Camera di commercio si offrono come
partner per le imprese del territorio”. Alcuni esempi di innovazione
realizzati grazie a Craft. Pmi del settore tessile hanno sviluppato un nuovo
processo di produzione per tinture della lana grazie a Craft. Il budget
complessivo del progetto ammontava a 750.000 € quindi il contributo, a
fondo perduto, assegnato al consorzio è stato di 375.000 € pari al 50%
dei costi totali. Grazie ai finanziamenti un altro consorzio ha avuto la
possibilità di commissionare ricerche di alta qualità e ha prodotto uno
strumento all’avanguardia per la chirurgia non invasiva.
IN
OLANDA IMPRENDITORI E MANAGER DA TUTTO IL MONDO METTONO SUL PIATTO LE
PROPRIE ESPERIENZE SUL RAPPORTO TRA BUSINESS ED ETICA
Milano, 7 ottobre 2003 - Più di duecento imprenditori e manager provenienti
da tutto il mondo si sono riuniti a Groesbeek, in Olanda, per assistere a
"Values based-leadership", quattordicesima conferenza
internazionale organizzata da Ebbf, il forum internazionale di manager e
imprenditori che individua l'applicazione di principi etici e la piena
valorizzazione dell'Uomo come fattori fondamentali del successo delle
imprese. Il programma ha visto alternarsi imprenditori e professionisti
della finanza, delle risorse umane e della comunicazione, offrendo la
possibilità di approfondire le problematiche della responsabilità sociale
d'impresa e della leadership etica. Numerosi i workshop, programmati per
rendere la partecipazione il più possibile attiva e coinvolgente. Nel
centro congressuale di De Poort, immerso nel verde olandese, la prima
giornata dell'incontro è stata aperta da Japp Smit, visiting professor alla
Hes di Rotterdam e al Dutch Institute for Management Education on Business
Ethics, che ha spiegato attraverso l'applicazione di casi pratici come
riconoscere e risolvere i dilemmi etici nella gestione aziendale. L'
intervento di Smit è stato seguito da un panel con Marcello Palazzi, Daniel
Truran e Georgeanne Lamont su "Spirit in business": argomento che
ha generato un acceso dibattito su come coniugare la dimensione spirituale e
valoriale dei collaboratori con la capacità di generare profitti nelle
aziende. Il secondo giorno ha visto come speaker, tra gli altri, Richard
Barret, Fellow alla World Business Academy e Former Values-coordinator
presso la World Bank, che ha descritto un innovativo metodo di analisi della
cultura delle organizzazioni, rivisitando la classica scala dei valori di
Maslow in maniera originale e coerente con i principi etici promossi da Ebbf.
L' argomento è stato ripreso da Larry Miller, Executive Director of Landegg
University e autore di cinque bestseller su Management e Cultura
Organizzativa, che ha evidenziato come i valori etici possano essere
perseguiti nella gestione aziendale attraverso l'applicazione della
consultazione nelle decisioni. Anche quest'anno la rappresentanza italiana
è stata numerosa, tra gli altri Giuseppe Robiati, presidente del gruppo
Scac, ha parlato della sua esperienza nella formazione sul tema dell'etica
negli affari e sulla gestione responsabile dei collaboratori, sperimentate
durante il corso "Etica ed Economia" organizzato da Ebbf Italia
presso l'Università di Bari. Denise Cumella, membro del Consiglio Europeo
dei Giovani Professionisti, è stata la moderatrice della giornata
conclusiva ed ha introdotto l'intervento di Enrico Giraudi di Ethico in Jwt,
che, attraverso un caso pratico, ha testimoniato la straordinaria capacità
di un progetto ad alto contenuto valoriale di rivoluzionare processi e
sistemi di pensiero, contribuendo ad innescare un circolo virtuoso nel quale
felicità ed armonia sono al contempo causa ed effetto.
OTTENERE
LA MASSIMA REDDITIVITA’ DALL’INVESTIMENTO FIERISTICO STRATEGIA O UTOPIA?
Brescia, 7 Ottobre 2003 - L’attuale situazione di crisi economica sta
portando le imprese ad effettuare scelte di “tagli” sui budget. La
partecipazione ad una fiera, purtroppo, è uno dei “media” che sta
vivendo defezioni da parte delle aziende che riducono spazi oppure
rinunciano a far sentire la propria voce. Ed è questo l’errore. La
presenza ad una manifestazione fieristica è da sempre un veicolo importante
di marketing e di comunicazione, poiché è l’unica opportunità per
l’impresa di rivolgersi in forma così “pubblica” al proprio target di
riferimento richiamato dall’evento. La decisione quindi non è l’esserci
o il non esserci, ma quanto e come far rendere l’investimento affinchè ne
sia motivata la scelta che spesso rappresenta un onere particolarmente
pesante sul budget causa le diverse voci di costo coinvolte: la prenotazione
dello spazio, la progettazione, la struttura dello stand, la presenza del
proprio personale e tutti i servizi ad essa connessi. Soluzione Group,
società di consulenza in Comunicazione Interna ed Esterna, ormai da 15 anni
sul mercato, perfettamente consapevole di una richiesta, da parte delle
imprese, sempre più specialistica e mirata, ha dato vita ad un prodotto
specifico, denominato Obiettivo Fiera. Un prodotto che riassume in un team
di professionisti esperti nei diversi ambiti (marketing, comunicazione,
analisi e progettazione spazio e formazione), una consulenza innovativa,
mirata e ai massimi livelli. Ogni fase viene concretamente e analiticamente
esaminata, tutti gli elementi correttamente e strategicamente utilizzati in
perfetta sincronia, affinchè l’impresa possa ottenere i migliori
risultati. Da una parte quindi la competenza e professionalità di una guida
sicura a partire dalla scelta dell’evento, dall’altra il vantaggio di
avere un solo interlocutore ad ogni step, prima, durante e dopo la Fiera,
trasformando l’investimento in uno strumento ad alta redditività. Infolink:
www.Soluzionegroup.com
LA
COMMISSIONE EUROPEA È GIUNTA AD UN ACCORDO CON GAZPROM E ENI SULLE CLAUSOLE
DI RESTRIZIONE TERRITORIALE
Bruxelles, 7 ottobre 2003 - I servizi della concorrenza della Commissione
europea hanno raggiunto un accordo con la società italiana produttrice di
petrolio e gas Eni ed il produttore di gas russo Gazprom per quanto riguarda
alcune clausole restrittive presenti nei loro contratti. A seguito di questo
accordo all'Eni non sarà più impedito di rivendere al di fuori dell'Italia
il gas acquistato da Gazprom. Quest'ultima sarà libera di vendere ad altri
clienti in Italia senza dover chiedere il consenso dell'Eni. L'eni si è
altresì impegnata ad offrire volumi significativi di gas a clienti al di
fuori dell'Italia, il che favorirà la concorrenza in Europa nel mercato
europeo del gas. Infine l'Eni ha accettato di aumentare la capacità del
gasdotto che consente di trasportare gas russo in Italia passando attraverso
l'Austria. Essa sosterrà altresì l'introduzione di un regime che faciliti
ai terzi l'accesso a questo gasdotto. L'accordo costituisce una tappa
importante nell'applicazione delle regole della concorrenza nel settore e
nella creazione di un mercato europeo del gas. Si prevede che clausole
analoghe contenute in alcuni contratti Gazprom e in contratti tra la società
algerina Sonatrach ed i suoi clienti europei saranno presto eliminate, il
che andrà a vantaggio della concorrenza e dei consumatori di gas nella Ue.
Il commissario responsabile della concorrenza Mario Monti ha manifestato
soddisfazione per l'accordo. "Sono lieto che siamo finalmente riusciti
a risolvere questa questione. Speriamo che presto Gazprom allineerà al
diritto Ue anche i contratti stipulati con altri importatori europei "
ha affermato. "Incoraggiamo anche Sonatrach a seguire la stessa via.
L'azione della Commissione mira a rafforzare la concorrenza tra i fornitori
europei di gas, a beneficio dei consumatori europei. Non influenza invece in
alcun modo la possibilità dei produttori di vendere gas nell'Unione nel
quadro di contratti di lungo termine. Al contrario, l'accordo accresce la
certezza giuridica di tali contratti ". La Direzione generale della
concorrenza della Commissione indaga da tempo sulle restrizioni territoriali
di vendita presenti nei contratti di fornitura tra produttori di gas e
grossisti europei. Tali clausole impediscono ai grossisti di rivendere il
gas al di fuori dei paesi in cui sono stabiliti, il che rappresenta una
violazione del diritto europeo sulla concorrenza e pregiudica la creazione
di un mercato europeo del gas attualmente in atto. Tali indagini riguardano
la società russa Gazprom, la società algerina Sonatrach ed un gran numero
dei loro clienti europei. Nel dicembre 2002, la Commissione ha risolto un
caso analogo riguardante il produttore di gas nigeriano Nigeria Lng Ltd (cfr.
Ip/02/1869). L'accordo raggiunto nel caso Gazprom/eni è molto importante
per via degli enormi volumi di gas trattati. L'eni è uno dei principali
clienti europei di Gazprom con circa 20 miliardi di metri cubi di gas
acquistati ogni anno ed il primo degli importatori europei che sono
addivenuti ad un accordo con Gazprom, il principale fornitore di gas esterno
dell'Europa. I seguenti accordi sono stati raggiunti o tra le società
direttamente o tra le società e i servizi della Commissione: eliminare le
restrizioni di vendita territoriali da tutti i contratti di fornitura di gas
esistenti. I contratti modificati prevedono due punti di consegna per il gas
russo anziché uno come in passato. L'eni è libera di trasferire il gas a
qualunque destinazione di sua scelta a partire da questi due punti di
consegna; astenersi dall'introdurre le clausole contestate nei nuovi accordi
di fornitura di gas. In questo contesto l'Eni si è impegnata a non
accettare tali clausole o disposizioni con effetti simili (ad esempio
restrizioni in materia di uso e meccanismi di ripartizione dei profitti) in
tutti i suoi accordi di acquisto futuri riguardanti sia gas fornito via
gasdotto, sia gas liquefatto (Lng). Gazprom aveva già accettato lo scorso
anno di non introdurre tali clausole nei suoi contratti futuri con
importatori europei; sopprimere la disposizione che obbliga Gazprom ad
ottenere il consenso dell'Eni prima di vendere gas ad altri clienti in
Italia anche se l'Eni sostiene di non aver mai richiesto l'applicazione di
questa disposizione. Le società hanno già applicato questa modifica che
consente a Gazprom di vendere a concorrenti dell'Eni in Italia. In aggiunta
a queste questioni contrattuali, l'Eni ha altresì accettato di offrire
quantitativi significativi di gas a clienti al di fuori dell'Italia per un
periodo di cinque anni. I principali beneficiari saranno probabilmente
clienti stabiliti in Austria e in Germania dove l'Eni ha acquistato di
recente - insieme alla società Energie Baden Württemberg (Enbw) - una
partecipazione di controllo nella società Gvs situata nel sud della
Germania (cfr. Ip/02/1905); l'Eni potrebbe utilizzare questa società per la
sua strategia di espansione in Germania. Se l'Eni non ha venduto
quantitativi sufficienti nel primo semestre del periodo di durata
dell'impegno iniziato il 1° ottobre 2003, organizzerà un'asta offrendo
taluni quantitativi di gas a Baumgarten, al confine tra l'Austria e la
Slovacchia, dove il gas russo viene consegnato ad alcuni clienti europei.
Tutte queste misure dovrebbero rafforzare la liquidità del mercato europeo
del gas. L'eni si è inoltre impegnata a promuovere un aumento della capacità
del gasdotto Trans Austria Gasleitung (Tag), che attraversa l'Austria ed è
utilizzato per trasportare tutto il gas russo destinato al mercato italiano
e nel quale essa possiede una partecipazione di maggioranza. L'espansione
deve essere completata tra il 2008 e il 2011 in funzione dell'andamento del
mercato italiano. Infine l'Eni si è offerta di migliorare il regime di
accesso per i terzi, facilitando l'uso del Tag come gasdotto di transito.
Questo impegno comporta tra l'altro l'introduzione di contratti di trasporto
mensili, un sistema efficace di gestione del sovraccarico, l'introduzione di
un mercato secondario e la pubblicazione regolare su Internet della capacità
disponibile. Il nuovo regime di accesso per i terzi sarà basato sugli
orientamenti in materia di buone pratiche messi a punto dalla Commissione
europea, dalle autorità di regolamentazione europee e dall'industria
europea del gas ("Forum di Madrid"). Tenendo conto dei vantaggi
derivanti ai consumatori europei di gas, si è deciso di chiudere l'indagine
sulle restrizione di vendita territoriali contenute nei contratti di
fornitura di gas tra Gazprom ed Eni.
LA
SICUREZZA DELL’ APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO AL CENTRO DEL PROSSIMO
CONSIGLIO ENERGIA DELL'UNIONE EUROPEA
Roma,
7 ottobre 2003 - Il Ministro delle Attività produttive, on.Le Antonio
Marzano, Presidente di turno del Consiglio Energia dell'Unione, e la
Vicepresidente della Commissione europea, Loyola De Palacio, hanno deciso di
porre al centro del prossimo Consiglio Energia dell’Unione Europea, la
sicurezza dei sistemi energetici, con particolare riguardo a quelli
elettrici. La Presidenza italiana, in accordo con l'iniziativa che la
Commissione sta preparando, ritiene importante agire a livello europeo al
fine di garantire la sicurezza energetica nell'insieme dell'Unione. Il
Consiglio dei Ministri dell'Energia affronterà la questione della sicurezza
nel settore elettrico sulla base di una comunicazione che sarà presentata a
breve dalla Vicepresidente Loyola De Palacio. Questa iniziativa congiunta,
che nasce dalla volontà di fornire una risposta tempestiva a livello
europeo alle emergenze manifestatesi negli ultimi tempi in vari Stati
membri, completa e rinforza la strategia per l'istituzione del mercato unico
dell'energia. Le tematiche che saranno affrontate riguarderanno i problemi
legati alle infrastrutture, il ruolo dei diversi soggetti attivi nel sistema
energetico e le misure concrete necessarie per disporre di adeguate capacità
energetiche (in particolare elettriche), allo scopo di garantire un
funzionamento ottimale del mercato unico europeo, anche per far fronte ad
eventuali emergenze. Sul piano nazionale, questa iniziativa congiunta è
complementare alle sollecite iniziative già assunte dal Ministro Marzano:
l’istituzione della Commissione d’indagine sui fatti della notte del 28
Settembre, il Decreto Legge appena varato dal Senato, che contiene nuove
disposizioni per interventi di urgenza; l’informativa alla Conferenza
Stato-regioni del 2 Ottobre. Durante tale incontro, il Ministro, le Regioni,
le Province e i Comuni hanno sottolineato l’importanza di una fattiva
collaborazione, rilanciando anche il “tavolo di coordinamento” in
materia di costruzione di nuove centrali e di reti.
IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL PAKISTAN, PERVEZ MUSHARRAF, E L´AMMINISTRATORE
DELEGATO DELL´ENI, VITTORIO MINCATO, INAUGURANO IL GIACIMENTO A GAS DI BHIT,
UNO DEI PIÙ IMPORTANTI DEL PAESE
Roma, 7 ottobre 2003 - Il Presidente del Pakistan, Pervez Musharraf ha
inaugurato ieri il giacimento a gas di Bhit, uno dei più importanti del
Paese, situato 180 chilometri a nord di Karachi nella regione del Kirthar.
Alla cerimonia ha partecipato la delegazione dell´Eni, guidata dall´Amministratore
Delegato, Vittorio Mincato, e sono intervenute le piu´ Alte Autorità del
Paese. Il giacimento di Bhit, di cui Eni e´ operatore con il 40% con Shell
(28%), Ogdcl (20%) e Premier Kufpec (Pkp 12%), ha riserve complessive di gas
naturale per 172 milioni di barili di petrolio equivalente. Il gas prodotto
da sei pozzi (47 mila barili di olio equivalente al giorno) è venduto sulla
base di un contratto take or pay della durata di 20 anni alla società di
stato Sui Southern Gas Company (Ssgc) per il mercato interno. L´investimento
per lo sviluppo del progetto è di 241 milioni di dollari, di cui 96 milioni
in quota Eni. "La scoperta del giacimento di Bhit effettuata nel 1997 -
ha dichiarato l´Amministratore Delegato dell´Eni, Vittorio Mincato - è
una pietra miliare nella ricerca petrolifera in Pakistan. Dopo questo
ritrovamento l´esplorazione ha avuto nuovo impulso e ulteriori scoperte
sono state effettuate. L´eni ha realizzato il progetto di sviluppo nei
tempi previsti, grazie all´importante sostegno del Governo del Pakistan,
utilizzando tecnologie avanzate e competenze di eccellenza e con il pieno
coinvolgimento dell´industria del Paese. Lo sviluppo di Bhit è un modello
di collaborazione tra compagnie internazionali, Governo nazionale, Autorità
e Comunità locali". Eni è oggi il primo produttore straniero di gas
del Pakistan con oltre 38 mila barili di olio equivalente al giorno e cinque
campi in produzione, Bhit, Kadanwari, Miano, Sawan e Zamzama. Sono inoltre
in fase di definizione i progetti per lo sviluppo di Badhra e Rehmat. L´obiettivo
è di aumentare la produzione Eni nel Paese fino a superare i 50 mila barili
di petrolio equivalente al giorno entro il 2004.
AC.E.GA.S.:
AL VIA I LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA NUOVA CENTRALE A CICLO COMBINATO DI
GORIZIA DA 49 MW PER FAR FRONTE AI RISCHI DI BLACK OUT.
Gorizia, 7 ottobre 2003 - Elettrogorizia s.R.l., società partecipata al 50%
dalla Acegas di Trieste e da Trafigura Electricity Italia s.R.l., ha dato il
via ai lavori di costruzione di una nuova centrale a ciclo combinato da 49
megawatt nella zona del Consorzio per lo Sviluppo Industriale e Artigianato
di Goriziasant'andrea. L'impianto sarà realizzato in 2 fasi: la prima
prevede la messa in funzione entro il mese di luglio del 2004 di una turbina
a gas per la generazione di oltre 42 Mw elettrici. Entro la fine del 2004
l'impianto sarà poi completato con l'implementazione di uno stadio a vapore
per il recupero del calore della turbina e la produzione di ulteriori 7 Mw
elettrici. La nuova centrale produrrà energia elettrica - circa 300.000
kilowatt ora - da destinare al mercato energetico soprattutto nelle
situazioni di forte domanda, quali ad esempio le ore di punta, contribuendo
così a far fronte ai rischi di black out. L'iniziativa risponde
all'esigenza, più volte manifestata, di un'intensificazione degli
investimenti volti alla produzione e all'importazione di energia e si
aggiunge ai diversi altri progetti portati avanti da Acegas in questi
ambiti. La nuova centrale si aggiunge, infatti, a progetti già in fase di
realizzazione quali: la costruzione di elettrodotti verso la Slovenia e la
Croazia, per i quali è già partito l'iter di autorizzazione, il
turboespansore, il termovalorizzatore di Errera che produrrà energia
utilizzando i rifiuti prodotti dalla città ed, infine, la centrale a ciclo
combinato di Sarmato, ora in fase di potenziamento. La nuova centrale
Elettrogorizia utilizzerà un tipo di turbina di derivazione aeronautica
c.D. Dry Low Emission, ovvero con limitata emissione di agenti inquinanti.
L'alimentazione della centrale avverrà attraverso il gasdotto Snam di Merna
mediante la realizzazione di una derivazione in alta pressione della
lunghezza d circa 2 km. Il nuovo impianto - progettato e costruito da
General Electric e Nuovo Pignone con l'impiego di 140 persone addette -
comporta per Elettrogorizia un investimento di circa 34 milioni di euro,
finanziato per il 70% dal Frie, Fondo di Rotazione della Regione
Friuli-venezia Giulia. L'energia elettrica prodotta dalla nuova centrale sarà
in gran parte diffusa nella provincia di Gorizia ma potrà anche essere
immessa nel libero mercato dei clienti idonei e della borsa e nel mercato
vincolato. "La costruzione della nuova centrale - commenta Massimo
Paniccia, Amministratore Delegato di Acegas - non solo apporterà dei
benefici in termini di maggiore disponibilità di energia sul territorio di
Gorizia, ma contribuirà anche a fornire elettricità alla rete nazionale
intervenendo in caso di rischio di black out".
BLACKOUT:
LE AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DI ITALIA E FRANCIA INSIEME ALL'UFFICIO FEDERALE
DELL'ENERGIA SVIZZERO HANNO DECISO DI APRIRE UN'INCHIESTA CON RIFERIMENTO AI
FATTI VERIFICATISI IL 28 SETTEMBRE 2003
Roma 7 ottobre 2003 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas italiana
e la Commissione di regolazione dell'energia francese (Cre), insieme
all'Ufficio Federale dell'Energia svizzero (Office Fédéral de l'énergie)
hanno deciso di avviare - con l'ausilio di un organo indipendente, Nordel
(l'Associazione dei gestori di rete dei paesi Scandinavi) - un'inchiesta
congiunta sul funzionamento del sistema elettrico interconnesso per una
migliore comprensione degli eventi che hanno causato il blackout sulla rete
elettrica italiana il 28 settembre scorso per trarne le opportune misure. In
particolare, l'inchiesta porrà l'attenzione sulla sequenza cronologica
degli eventi e sulle procedure di coordinamento tra i tre Gestori di rete
responsabili per gli scambi di elettricità alla frontiera tra Italia,
Francia e Svizzera: Rte (Francia), le imprese elettriche svizzere e il Grtn.
Il coordinamento tra i gestori di rete è di cruciale importanza per il
funzionamento delle reti interconnesse in sicurezza e a beneficio degli
scambi transfrontalieri di energia elettrica nel Mercato Interno
dell'Elettricità. E' la prima volta che due Regolatori europei, a cui le
Direttive europee affidano la responsabilità della regolazione delle reti,
assieme all'amministrazione svizzera svolgono una simile attività di
collaborazione. Questa è in linea con il mandato che i regolatori hanno di
rendere coerenti le regole del mercato e le procedure di funzionamento delle
reti con la loro corretta applicazione.
BLACK
OUT: BORGHI (T-SYSTEMS ITALIA), AUMENTARE IL LIVELLO GUARDIA
Milano, 6 ottobre 2003 - ''Il
rischio black out rimarra' almeno fino alla fine del 2004 ed e' per questo
che e' quindi necessario aumentare il livello di guardia''. A sostenerlo e'
il direttore generale di T-systems Italia Mariano Borghi non nasconde la
soddisfazione per come la societa' di Ict Outsourcing del gruppo Deutsche
Telekom si e' comportata durante il black out improvviso che ha paralizzato
l'Italia nella notte tra sabato e domenica scorsa. Grazie al pronto
intervento dei tecnici e alle procedure di ripristino in caso di disastro
della societa', l'ospedale Gemelli di Roma, ad esempio, non ha subito alcun
problema nella operatività dei sistemi informativi consentendo quindi la
normale regolarita' del servizio agli utenti dell'istituto. Soddisfazione da
parte dell'ospedale Gemelli di Roma per l'intervento di T-systems Italia che
''ha dimostrato nelle fasi piu' critiche di emergenza tempestivita',
disponibilita' e particolare professionalita' che hanno permesso alla
struttura dell'ospedale di rispondere efficacemente alla grave e delicata
situazione venutasi a creare''
TREVI:
COMMESSE PER COMPLESSIVI 22 MILIONI DI EURO PER LA METROPOLITANA DI ALGERI E
IL GRANDE RACCORDO ANULARE DI ROMA
Cesena, 7 ottobre 2003: Partiranno a novembre i lavori di completamento
della linea 1 della Metropolitana di Algeri – con una commessa il cui
valore complessivo ammonta a 16 milioni di Euro - da parte del Gruppo Trevi,
uno dei leader mondiali nella produzione delle macchine per perforazioni e
fondazioni e nel settore dell’ingegneria del sottosuolo da oltre 45 anni.
Il gruppo di Cesena si è aggiudicato dal Groupement Gaama (Diwidag
International, Cosider e Intrafer) l’appalto per le fondazioni speciali
del segmento che va dalla stazione di “Jardin d’Essais” a quella di
“Depots de Hai el Badi” della linea 1 del metrò (tuttora in
costruzione) che costeggia il litorale della capitale algerina da nord a
sud. I lavori, il cui termine è previsto per luglio 2005, consisteranno
nello specifico nella costruzione di diaframmi, tiranti di ancoraggio, pali
secanti, pali trivellati e iniezioni di consolidamento ad alta pressione.
Ulteriori 6 milioni di Euro si aggiungeranno per un’opzione nei
consolidamenti in tunnel, con tecniche innovative già sperimentate in
Italia nelle commesse dell’alta velocità ferroviaria. Il Gruppo Trevi ha
inoltre acquisito in Italia dall’ Ati Oberosler S.p.a. E Saiseb S.p.a. Una
commessa da 6 milioni di Euro per lavori sul G.r.a. Di Roma relativi alle
fondazioni per l’adeguamento a tre corsie per ogni senso di marcia, la cui
durata a partire da ora sarà di circa un anno. Primi riscontri positivi per
l’accordo commerciale siglato recentemente dal Gruppo Trevi con la Società
per i Servizi Bancari S.p.a (Ssb) per la gestione delle carte di credito nei
parcheggi: in poco tempo sono infatti già operativi 5 parcheggi di Torino e
3 di Brescia.
ARQUATI
OK DELLE BANCHE AL PIANO DI RISCADENZIAMENTO DEL GRUPPO
Sala
Baganza (Parma), 7 ottobre 2003 - Nella giornata di ieri si è perfezionata
la convenzione bancaria tra il Gruppo Arquati e 24 Istituti di Credito.
L’operazione riguarda il riscadenziamento di circa 60 milioni di euro da
rimborsare in rate semestrali entro il 2008, oltre al mantenimento di circa
25 milioni di euro di linee di credito commerciali. Il Gruppo Arquati è
stato assistito in questa operazione da Mit.fin S.p.a che ha coordinato i
rapporti con il sistema bancario. Il prossimo venerdì 10 ottobre 2003 è
stato inoltre convocato il Consiglio di Amministrazione di Arquati S.p.a.
Per l’esame della situazione patrimoniale e dei rapporti con gli istituti
di credito alla luce della convenzione bancaria appena sottoscritta e per la
convocazione dell’Assemblea degli azionisti secondo quanto previsto
dall’Art. 2446 cc per la presentazione della situazione patrimoniale della
società e le osservazioni del Collegio Sindacale.
"DIALOGO
CON LA NUOVA EUROPA" (DIANE)
Roma, 7 ottobre 2003 - Il progetto "Dialogo con la Nuova Europa"
(Diane), realizzato dal Centro In Europa in partenariato con il Ministero
dell'Educazione e dello Sport della Repubblica di Polonia e con il sostegno
della Commissione europea, intende dare un contributo a una migliore
conoscenza dei grandi temi di attualità dell'Ue. Diane si rivolge agli
insegnanti e agli studenti delle scuole medie superiori d'Italia e Polonia
e, attraverso un sito internet www.Diane-europe.it
e un forum telematico, vuole
coinvolgerli in una discussione sulla nuova Europa insieme con
rappresentanti delle Istituzioni europee, giornalisti e docenti. Il progetto
Diane verrà presentato nel corso della conferenza stampa che si svolgerà
Giovedì 9 ottobre alle ore 11.00 Presso la Rappresentanza a Roma della
Commissione europea Via Iv novembre 149 All'evento sono stati invitati:
Michal Radlicki, Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia;
Valentina Aprea, Sottosegretario al Ministero dell'Istruzione; Giancarlo D'alessandro,
Assessore del Comune di Roma; Roberto Speciale, Presidente del Centro In
Europa; Pier Virgilio Dastoli, direttore della Rappresentanza a Roma della
Commissione europea.
STUDENTESSA
BOCCONI RICEVE BORSA DI STUDIO PER LA RICERCA NELL’ITC
Milano, 7 ottobre 2003 - E’ stata premiata ieri con una borsa di studio
per la ricerca Ileana Colombo, studentessa iscritta al terzo anno del Corso
di laurea in Economia dei Mercati Internazionali e delle Nuove Tecnologie,
Clemit, per il miglior curriculum universitario del suo anno di corso. La
premiazione è avvenuta in occasione di un convegno organizzato da
Assoindustria sul tema «Innovazioni e tecnologie tra Piccole Medie Imprese
e Pubblica Amministrazione». Tra i presenti anche il Ministro Gasparri.
Ileana Colombo, nata a Legnano nel dicembre 1982, dopo aver frequentato il
liceo scientifico nella città natale si è iscritta all’Università
Bocconi. Attualmente frequenta il terzo anno del Clemit. La scelta è
avvenuta per merito, la studentessa, infatti, ha superato tutti gli esami
del primo e secondo anno in corso riportando i migliori voti. Il Clemit è
uno dei nove corsi di laurea triennali offerti dall’Università Bocconi.
Il Corso ha l’obiettivo di fornire conoscenze e contenuti culturali e
scientifici per la formazione di figure professionali che abbiano la capacità
e gli strumenti per l’analisi del funzionamento dei mercati internazionali
e dei settori innovativi, oltre alle competenze che consentano di
partecipare alla gestione di processi di internazionalizzazione. Nel piano
di studi del Corso è previsto anche che lo studente scelga al secondo anno
uno tra 8 laboratori da seguire: Energia e Ambiente; Farmaceutica e
Biotecnologie; Innovazione e diritti di proprietà intellettuale; Internet e
e-commerce; Multimedia; Strategie di internazionalizzazione; Supply-chain
management; Telecomunicazioni. L’innovazione e le nuove tecnologie
rappresentano in Università Bocconi temi di studio e di ricerca costante.
Oltre al Clemit, il primo gennaio del 2002 è stato inaugurato lo Iosi,
l’Istituto di Organizzazione e Sistemi Informativi in cui l’area che si
occupa specificatamente dei sistemi informativi dedica particolare
attenzione allo studio dell’impatto delle tecnologie informatiche sui
sistemi di gestione e di organizzazione aziendale. Lo Iosi si va ad
aggiungere a due Centri di ricerca già attivi da anni in Università: il
Centro studi sui processi di innovazione e di internazionalizzazione -
Cespri e il Centro di ricerca sull’Economia digitale - I-lab. Il Cespri
focalizza i suoi interessi di ricerca su finalità, condizioni, modalità e
ostacoli dei processi di crescente internazionalizzazione del sistema
produttivo italiano e sui processi di dinamica industriale e innovazione
tecnologica. L’i-lab è il punto di riferimento qualificato per
l’analisi e il confronto sulle tematiche concernenti l’economia
digitale. Il Centro si propone tra gli obiettivi anche di generare
conoscenza sulla nuova economia digitale, contribuire a definire specifiche
metodologie di ricerca e modelli teorici utili per interpretare le nuove
realtà in una prospettiva economica.
MASTER
POST-LAUREA IN PROFESSIONE GEOLOGO ORGANIZZATO DALL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
DI MILANO IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI GEOLOGI DELLA LOMBARDIA E REGIONE
LOMBARDIA
Milano, 7 ottobre 2003 - Il 29 settembre 2003 è stato presentato il nuovo
Master post-laurea in Professione Geologo, organizzato dal Dipartimento di
Scienze della Terra "A. Desio" - Università degli Studi di Milano
in collaborazione con l'Ordine dei Geologi della Lombardia e Regione
Lombardia - Direzione Generale Territorio e Urbanistica. Il corso, annuale,
è finanziato interamente dal Fondo Sociale Europeo (Fse) ed è rivolto
prioritariamente a chi abbia conseguito, rispettivamente, la laurea (corsi
per master di primo livello) o la laurea specialistica (corsi per master di
secondo livello) nei relativi corsi di studio.
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