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2003 anno 6°  

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TURISTICO
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di

SABATO
10 MAGGIO 2003

pagina 2

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SUGGERIMENTI PRIMAVERILI: IL NUOVISSIMO PARCO DI RIMINI, GLI SPORT D'ACQUA IN VAL D'AOSTA, LA FRANCIA MAGICA DEL SUD OVEST, FINO ALLO SPLENDIDO BENESSERE DELL'AURUM SUISSE THERMAL VILLAGE DI ISCHIA 

Non poche le novità da tenere presenti per programmare le prossime lunghe vacanze del primo ponte di primavera e per l'estate. Per viaggiare oltre confine e scoprire con facilità tutti i sapori dell'Aquitania e del Midi Pirenei, ecco pronto il vademecum ideale. E' "Traveller Francia magica" appena stampato, con le sue immagini suggestive di splendidi villaggi, feste golose, monumenti antichi e descrizioni di sapori indimenticabili: formaggi, foie gras, vini aromatici, trionfi di cioccolato. Protagonista la Francia del Sud Ovest poco conosciuta in Italia rispetto alla più famosa Costa Azzurra e alla provincia parigina. In Italia invece c'è solo l'imbarazzo della scelta. Divertimento garantito per tutti e per giunta in modo del tutto gratuito nel Parco "Rimini, Rimini, Rimini", lanciato dall'amministrazione della città romagnola in occasione dell'anniversario della morte dell'illustre riminese Federico Fellini e della lontana nascita del primo stabilimento balneare nell'Adriatico. Il parco più grande della Romagna dal 14 giugno offrirà ballo, divertimento, musica, spazi di gioco per i bimbi e di shopping per i grandi, con strutture colorate e ironiche come la grande statua della Gradisca. Protagonista di tutto l'allegria e la musica di Raoul Casadei. (Info www.riminiriminirimini.it). In Val d'Aosta, regione lontana dal mare, invece, ecco un'iniziativa interessante: una stagione di vacanze all'insegna dell'acqua che nella regione è cristallina e abbondante. Tanti gli sport collegati con l'acqua: canoa, kayak, rafting, hydrospeed su fiumi, torrenti, cascate e laghi. Insomma, un'estate all'insegna del movimento, della freschezza e dell'esercizio fisico. I ragazzi da sei anni in su potranno provare il brivido di Indiana Jones nei Parchi di Pré Saint Didier e di Villeneuve: percorsi con moschettoni, imbracature, carrucole giganti faranno provare l'ebbrezza degli esploratori. (Info regione.vda.it). Sempre in Val d'Aosta, ma all'insegna del comfort l'hotel Villa Novecento, ai piedi del Monte Bianco, non è solo il paradiso del lusso e del wellness d'alta montagna, ma anche il luogo dove scoprire la bellezza del Giardino Botanico Alpino Saussurea, il più alto d'Europa, uno scrigno di fiori e piante a quota 2175 che sembra a un passo dal paradiso. (Info: Romantik Hotel Villa Novecento, Courmayeur (Ao), tel. 0165.843000) Per chi rimane in città niente paura. E' in arrivo a Milano un'originale avventura: I Giardini di Xpo', una vera finestra sulla creatività e sull'immaginazione che si svolgerà dal 9 al 24 maggio. Quest'anno il tema é la Natura, per ricordarne la bellezza. Il progetto che valorizza nuove tendenze e linguaggi di arte contemporanea comprende performance, video, spettacoli, convegni tutti in luoghi speciali della città: un'ex-area industriale, lo Spazio Acqua di via Cenisio 39, il Planetario, il Teatro Leonardo Da Vinci, Palazzo Bagatti-Valsecchi. Qui un'insolita rappresentazione itinerante porterà gli spettatori all'interno del palazzo trasformato per l'occasione in un enorme alambicco, tra magici effluvi sprigionati dalle polveri di vinaccia, nello spettacolo "Arte dell'Alchimia" E-mail: xpo@libero.it. Infine un'idea per unire vacanze, aria pura, splendore di cielo e mare, benessere in gran forma. Ci attende l'Aurum Suisse Thermal Village con la sua proposta di una vacanza termale nell'incantevole isola di Ischia. Tra il verde degli alberi il Thermal Village è una delle più antiche strutture alberghiere d'Europa, amato fin dall'Ottocento da personaggi illustri come Arturo Toscanini. I benefici delle acque termali si abbinano ai piaceri di Ischia: un clima caldo, la pineta rigogliosa, il mare forte e cristallino. La gamma vastissima di vasche di acqua termale permette di scoprire qual è la piscina giusta per affrontare ogni problema estetico o di salute: problemi di postoperazioni, obesità, cellulite, osteoporosi. E chi vuole può anche sperimentare il centro "Salute & Bellezza" con trattamenti come aerosol, inalazioni, fanghi, massoterapia, anche con pacchetti speciali a prezzi convenienti. E per visitare i dintorni, l'hotel organizza gite in barca intorno all'isola d'Ischia e di Procida ed escursioni a Capri, Napoli, Pompei, Sorrento e sulla costiera Amalfitana. Info www.aurumhotels.it 

LA FLOTTA CONNOISSUER PER IL TURISMO FLUVIALE 
La Società CONNOISSEUR annuncia l'acquisto di Emerald Star Line, la più prestigiosa società di noleggio di battelli in Irlanda. Le flotta dell'Emerald Star, con più di 200 imbarcazioni e tre basi, naviga sui fiumi Shannon e Erne, offrendo circa 450 Km di vie navigabili. CONNOISSEUR comprende oggi 600 battelli e 20 basi di noleggio in Francia, Irlanda, Inghilterra, Belgio, Germania e Italia. Con l'acquisizione di Emerald Star, CONNOISSEUR è diventato il più importante costruttore e noleggiatore di battelli fluviali in Europa, gestendo un giro di affari di più di 30 milioni di Euro. CONNOISSEUR rinnova costantemente la sua flotta con una produzione crescente che sfiora le 50 unità all'anno. Una nuova gamma di battelli è stata esposta nei seguenti Saloni: la MAGNIFIQUE al Salone Nautico di Parigi nel dicembre 2000; la CAPRICE al Salone Nautico di Parigi nel dicembre 2001. I BATTELLI SPAZIO e COMFORT sono le parole chiave di CONNOISSEUR nella costruzione delle sue imbarcazioni, la cui caratteristica principale è la guida senza patente: una semplice lezione prima di partire è sufficiente per imparare velocemente come guidare il battello e diventare veri e propri "marinai d'acqua dolce". La gamma CONNOISSEUR è particolarmente diversificata e risponde a tutti i tipi di esigenze. TRADITION Propone tre misure: 9 metri (1 cabina), 11.35 metri (2 cabine) e 12.75 metri (3 cabine). Questi battelli hanno il tetto apribile, per poter approfittare pienamente della bellezza dell'ambiente circostante. COMMODORE Nelle versioni 1..230 (per 4/6 persone) e 1.370 (per 6/8 persone), sono battelli estremamente lussuosi e particolarmente spaziosi. Come le imbarcazioni TRADITION, il tetto del COMMODORE è interamente scorrevole e permette di pranzare all'aria aperta. GAMMA FB 'FLY BRIDGE" Esistono ben 8 modelli di battelli, da 9 a 14 metri, da 1 a 4 cabine. Queste imbarcazioni sono dotate di due posti di pilotaggio (interno ed esterno) e di un ampio solarium, nel quale c'è posto anche per un piccolo giardino, per ritrovarsi piacevolmente con gli amici e in famiglia. CORVETTE. CONTINENTALE e MAGNIFIQUE Capacità: 2 cabine e 4 persone per la CORVETTE, 3 cabine e 6 persone per le CONTINENTALE, 4 cabine e 8+2 persone per la MAGNIFIQUE. I locali e le cabine sono spaziosi e luminosi; ogni cabina è fornita di bagno, doccia, lavabo e WC. Questi battelli sono muniti di due posti di pilotaggio e di un grande ponte, accessibile dal salone e dall'esterno, per poter prendere il sole e pranzare all'aperto. Concepiti in modo moderno e caratterizzati da un'ottima manovrabilità, questi battelli rispondono a tutte le esigenze dei nostri clienti sia per quanto riguarda la qualità dei materiali usati sia per i criteri di distribuzione degli spazi. ELITE Questi battelli, pensati per i clienti più esigenti, hanno meno di due anni, ma presto verranno ristrutturati, saranno dotati dei più recenti optionals e tecnologie e svilupperanno fantastiche novità in materia di comfort. NOVITA' 2003 I nuovi modelli ELEGANCE hanno riscosso enorme successo nelle basi irlandesi e la loro popolarità ha convinto CONNOISSEUR a portarli anche in Francia. Dimensioni: 13.10 metri x 4.10 metri Capacità: 6+2 Caratteristiche: 3 docce, 3 lavabo, 3 WC; doppio posto di pilotaggio interno ed esterno. Punti di forza: • Ponte molto spazioso e luminoso • Posto di pilotaggio esterno sopraelevato, che facilita la guida e che permette un'ottima visibilità • Riscaldamento e climatizzatore Tutti questi battelli (costruiti nei nostri cantieri di Norfolk Broads in Inghilterra) sono di concezione moderna e privilegiano il comfort, lo spazio e la luminosità. 

LA7 DEDICA 3 PUNTATE DI "OLTRE IL GIARDINO" ALLE ISOLE BORROMEE 
La prima sarà trasmessa domenica 11 maggio 2003 alle ore 11.30, la seconda il 18 maggio e la terza il 25 maggio, sempre alla stessa ora. Le riprese illustreranno i magnifici giardini dell'Isola Bella e Isola Madre, da gennaio 2003 inseriti nel prestigioso circuito botanico inglese RHS. La Famiglia Borromeo Arese ha appena festeggiato l'evento, la cui importanza è stata sottolineata dalla intervista di Giudith Wade Bernardi di Grandi Giardini Italiani. Il capo giardiniere Gianfranco Giustina accompagnerà il pubblico nei giardini raccontando la storia delle essenze che li abitano e le magnifiche fioriture alle quali sono stati dedicati gli appuntamenti botanici di quest'anno. In particolare a proposito delle camelie antiche, l'intervento della rappresentante italiana della International Camellia Society, Mirella Motta. ISOLA BELLA Fino a circa il 1630 l'Isola Bella era costituita da un lembo di terra e roccia abitata da pescatori. Le prime opere edilizie furono avviate da Giulio Cesare Borromeo, ma fu Carlo III (1586-1652) che diede il via ai primi interventi concreti e chiamò l'Isola Isabella in onore della moglie Isabella D'Adda. Il primitivo progetto fu migliorato e innovato dai figli di Giulio Cesare, il Cardinale Giberto III e in particolare Vitaliano VI che nel 1670 definì il progetto del monumentale palazzo barocco e della maestosa scenografia dei giardini. Palazzo e giardini vennero concepiti come un'unica entità di grande impatto scenografico: l'isola prese la forma di un immaginario vascello con la villa edificata nella parte più stretta a settentrione e il giardino nella parte più ampia della zona meridionale. Nella realizzazione di questa visione si succedono, dalla metà del Seicento fino a metà Ottocento, importanti architetti come Giovanni Angelo Crivelli, Filippo Cagnola, Carlo Fontana, Giulio Galliori, Cosimo Morelli, Giuseppe Zanoia e Luigi Canonica. Dopo secoli di lavori il Principe Vitaliano X Borromeo Arese terminerà nel 1952 il Palazzo con la costruzione del Salone Grande, della facciata settentrionale e nel 1958 del grande molo all'estremità superiore dell'isola. Splendido e grandioso, il giardino barocco all'italiana è uno degli esempi più noti e meglio conservati in Italia. Costruito in tempi diversi, è un insieme coerente di forma piramidale che culmina nella grande statua del Liocorno cavalcato da Amore. Articolato in dieci terrazze digradanti, è abbellito da vasche, fontane, prospettive architettoniche e una moltitudine di statue risalenti alla seconda metà del Seicento rappresentanti personificazioni di fiumi, venti e stagioni. Il clima, particolarmente mite, ha permesso a una vegetazione ricca di varietà e specie di trovare qui il suo habitat. Fra azalee e rododendri, spalliere di pompelmi e arance amare, orchidee e piante carnivore, spicca la sagoma di una canfora di oltre duecento anni. 
ISOLA MADRE È la più grande delle Isole Borromeo, caratteristica per l'atmosfera raccolta, silente, incantata: un giardino di piante rare e fiori esotici nel quale vivono in piena libertà pavoni, pappagalli e fagiani d'ogni varietà creando il fascino di una terra tropicale. Solo nel 1600, dopo lunghissime trattative con la Curia di Novara a cui Apparteneva, l'Isola Madre fu ceduta ai Borromeo che già vi si erano insediati dal 1500. Furono qui piantati i primi agrumeti. Con il passare del tempo prese forma il Parco Botanico e un clima particolarmente mite ha permesso di coltivare una flora esotica, sorprendente per la latitudine del luogo. L'attuale Parco Botanico all'inglese è stato realizzato ai primi dell'Ottocento e allo stesso periodo risale il nome di Isola Madre. Da allora nel parco botanico trovarono dimora le essenze riportate dai viaggi e furono acclimatate e coltivate le piante più rare. L'Isola Madre è particolarmente famosa per la fioritura di azalee, rododendri, camelie, ma anche per i pergolati di glicini antichissimi, per l'esemplare più grande d'Europa di Cipresso del Cashmire di oltre duecento anni, per le spalliere di cedri e limoni, per la collezione di ibiscus, per il Ginkgo Biloba. Un microclima favorevole e dolce fa convivere aceri, banani, camelie, eucalipti, palme, ed una splendida collezione di conifere che sorprende i botanici di tutto il mondo. Nel 1978 è stato aperto al pubblico il Palazzo del XVI° secolo, interessante per la ricostruzione di ambienti d'epoca e per le collezioni di livree, bambole e porcellane; è assolutamente eccezionale l'esposizione dei "Teatrini delle Marionette" costruiti per i bambini della famiglia Borromeo dal '600 all''800. 
LA ROYAL HORTICULTURAL SOCIETY E I GIARDINI DELLE ISOLE BORROMEE La storia della Royal Horticultural Society inizia nel 1804. Fondata inizialmente con il nome di The Horticultural Society of London da sir Joseph Banks e da John Wedgwood, aveva lo scopo di raccogliere informazioni a proposito di tutte le piante e di promuovere la pratica del giardinaggio con mostre e feste. Nel 1850, dopo una lunga crisi che vide dispersa la ricca biblioteca della società, il principe Alberto, marito della regina Vittoria, finanziò la società, trasformandola in Royal Horticultural Society e stabilendo la sede presso i giardini di Kensington a Londra. La Società divenne così sempre più importante, fino ad acquistare la biblioteca di John Lindley, ricca di ben 50.000 libri, 1.500 periodici e 18.000 disegni botanici. La biblioteca è ancora aperta ai soci RHS. Nel 1903 sir Thomas Hanbury acquistò per la Società il giardino di Wisley nel Surrey e lo presentò come un nuovo giardino sperimentale. Dopo Wisley, il parco di Rosemoor nel Devon fu donato alla RHS da lady Anne Palmer; a questa donazione seguì quella dei coniugi Robinson, di Hyde Hall nell'Essex, e infine Harlow Carr, nel nord Yorkshire. Nei quattro giardini di proprietà la RHS organizza corsi di botanica e di giardinaggio a tutti i livelli, sperimentando nuove tecniche e nuove pratiche. L'iniziativa più conosciuta della RHS è il Chelsea Flower Show, che si svolge in maggio ed è nota in tutto il mondo. Oltre a questa anche le mostre di Hampton Court Palace e di Tatton Park nel Cheshire. Per promuovere meglio il giardino e il giardinaggio la RHS ha congiunto le sue forze con quelle di altri giardini, affiliando nella Società oltre 80 giardini nel Regno Unito e 20 in Europa. Il parco dell'Isola Madre e i Giardini dell'Isola Bella sono stati inseriti dal gennaio 2003 nella grande famiglia RHS. L'inserimento dei Giardini dell'Isola Bella sancisce una fama iniziata nella seconda metà del 1600. Sono tra i pochissimi "giardini all'italiana" conservati così come furono pensati e progettati; una sorta di "giardino di Armida, ancorato ad un lago di sogno, una specie di sorriso immobile di perenne bellezza" (E. Warthon, Il Giardino Italiano, Passigli ed.). Per il Parco dell¹Isola Madre è il riconoscimento della grande qualità delle sue essenze, dell'interesse botanico e della sua magica atmosfera. Inoltre è stato apprezzato il lavoro costante del capo giardiniere Gianfranco Giustina che, con il consenso e l'interesse della famiglia Borromeo, ha consolidato le vecchie acquisizioni e introdotto nuove essenze, in un continuo processo di rinnovamento del parco, sempre nella scia della grande qualità del passato. Il riconoscimento internazionale sancisce dunque il merito della famiglia Borromeo di aver mantenuto l'integrità del giardino all'italiana dell'Isola Bella e di aver consolidato la struttura esistente di parco all'inglese e di giardino romantico dell'Isola Madre, integrando le collezioni con nuove presenze, così da offrire al visitatore botanico un'ampia materia di studio e di conoscenza ed al turista la gradevole sorpresa di fioriture continue ed esuberanti. Viene così perpetuato l'intendimento di quei primi componenti della Famiglia Borromeo che hanno voluto ed ideato il Giardino dell'Isola Madre. 
GLI EVENTI BOTANICI 2003 - CALENDARIO Quest'anno alcuni eventi contrassegneranno la stagione dell'Isola Madre, offrendo ai visitatori spunti sempre diversi per visitare questi "luoghi di meraviglia". Gli eventi sono tutti centrati sulle splendide fioriture che si avvicendano nei giardini dell'Isola Madre e vogliono sottolineare l'unicità di questi momenti. 
Isola Madre - Lago Maggiore 
Dal 30 marzo al 13 aprile 2003 Le Camelie Antiche: duecento anni di fascino 
Dal 19 aprile al 4 maggio 2003 I Glicini: eleganti liane d'Oriente 
Dal 17 aprile al 1° giugno 2003 La Nobile Magnolia 
Dal 27 settembre al 5 ottobre 2003 
Lo splendore delle Orchidee Orari di visita Isola Madre Da marzo a settembre: dalle 9.00 alle 17.30 (ultimo ingresso) Ottobre: dalle 9.00 alle 17.00 (ultimo ingresso) Biglietto di ingresso Isola Madre Ragazzi 4,00 Euro Adulti 8,00 Euro (7,00 Euro se gruppi) Per informazioni e prenotazioni visite guidate: Amministrazione Borromeo - Ufficio Promozione e Marketing Palazzo Borromeo - 28838 Isola Bella (VB) - tel. 0323 30556 - fax 0323 30046 e-mail info@borromeoturismo.it  - www.borromeoturismo.it  
LE MAGNOLIE DELL'ISOLA MADRE Le Magnolie sono state piantate nello splendido giardino dell'Isola Madre intorno alla seconda metà dell'Ottocento e formano il centro di bellissime zone del parco. Si tratta soprattutto di grandi esemplari di Magnolia grandiflora, di Magnolia. Stellata e di Magnolia soulangeana. Ma accanto a queste varietà, comuni anche ad altri grandi parchi, si possono ammirare alcune Magnolie decidue che sono delle vere rarità, come la Magnolia x wieseneri dai fiori a coppa profumatissimi di colore panna sfumato di rosa e stami rosso scuro, la Magnolia macrophylla e la Magnolia acuminata "Yellow Bird" dai grandi fiori giallo vivo a coppa ravvicinata. Tra le magnoliaceae è presente sull'Isola anche il genere Michelia, con la specie più rappresentata: figo una sempreverde dai fiori profumati di banana e orlati di marrone, usati in Cina per profumare il tè ed estrarre olio essenziale. Oltre alle piante da ammirare nel giardino, durante la mostra sarà allestita una esposizione fotografica di magnolie e di fiori di magnolia; attraverso queste stupende gigantografie realizzate da esperti conoscitori tra cui Sir Peter Smithers, Jim Gardiner ed Helmut Hort si potrà apprezzare la perfetta bellezza dei fiori, la nobiltà delle piante, l'aerea leggerezza di alcune delle varietà più spettacolari. www.borromeoturismo.it 

FINALMENTE DEBUTTA LA GRANDE ANNATA 1999 DEL RE DEI VINI DI MARCHESI DI BAROLO 
Barolo (Cuneo). Quando si parla del Re dei vini è inevitabile pensare al Barolo, e tra le aziende produttrici la memoria corre subito alla Marchesi di Barolo, maison storica che affonda le sue radici nei lontani inizi dell'Ottocento, quando i Marchesi Falletti "crearono quel tipo di vino che va ora sotto il nome di Barolo" come scrive il Canonico Domenico Massè. Sabato 17 maggio le cantine e la Foresteria della casa si preparano a festeggiare un appuntamento importante che si rinnova di primavera in primavera: la presentazione delle nuove annate. Questa volta è il turno dell'eccezionale vendemmia del 1999. Sono tre i Barolo della casa; il Barolo Cannubi, il Barolo Sarmassa e il Barolo Vigne di Proprietà in Barolo, che nella più recente edizione della Guida d'Italia Gambero Rosso - Slow Food, si è aggiudicato per la terza volta i prestigiosi Tre Bicchieri. A partire dal 17 maggio visitando le cantine dei Marchesi di Barolo si potranno finalmente assaggiare le nuove annate di questi vini rossi dalle caratteristiche diverse, in cui predomina il gusto vellutato, austero oppure ampio, ma tutti contraddistinti da una grande eleganza. "È sempre una grande emozione - affermano Ernesto Abbona e la moglie Anna - presentare le nuove annate dei nostri vini. Vorremmo che questo appuntamento divenisse un vero e proprio evento a cui possa partecipare un numero sempre maggiore di amanti del bere bene. Il vino che presentiamo oggi si preannuncia dalle virtù straordinarie, con un bouquet dotato di una gamma infinita di sensazioni ampie e persistenti e un gusto che impressiona per le sue sensazioni di grande armonia ed equilibrio". Per conoscere e degustare il Barolo '99, il 17 maggio la cantina sarà aperta al pubblico dalle 10.00 alle 17.00. Lo stesso giorno la Foresteria della maison ospiterà un evento imperdibile ed esclusivo, un pranzo nel corso del quale i nuovi vini saranno abbinati a un menù d'eccezione preparato da Nerbert Niederkofler, chef dello stellato ristorante St. Hubertus di San Cassiano (Bolzano). 

IL 17 E 18 MAGGIO I PIÙ FORTI SPECIALISTI AZZURRI AL "GRAN PREMIO D'ITALIA" DI SKIROLL 
Passo Coe e Folgaria, patria dello sci di fondo con oltre 20 manifestazioni organizzate ogni inverno, non può mostrarsi insensibile alla versione estiva della disciplina nordica. Così sabato 17 e domenica 18 maggio, sui saliscendi degli altipiani folgaretani, andrà in scena un prestigioso appuntamento riservato agli specialisti dello sci con le rotelle, il Gran Premio d'Italia di skiroll. Sarà proprio Folgaria ad avere l'onore di inaugurare l'edizione 2003 dell'importante circuito, che annovera al suo interno quattro prove distribuite tra le località più famose in ambito nazionale. Un evento atteso dagli specialisti italiani, che partecipano a tutte le manifestazioni agonistiche stagionali, ma anche dalle migliaia di fondisti, che vedono nello skiroll uno strumento di allenamento per la propria passione sportiva invernale. Sono attesi chiaramente i big della disciplina, a partire dai campioni italiani in carica Alfio Di Gregorio (seniores) e Simone Paredi (juniores), ma non è esclusa pure la presenza di alcuni azzurri del fondismo. La novità assoluta riguarda invece la partecipazione degli iscritti alla F.I.H.P. (Federazione Pattinaggio) oltre che agli iscritti alla F.I.S.I. (Federazione Sport Invernali). Sarà dunque una gara dai grandi numeri quella organizzata dal Gronlait orienteering Team in collaborazione con il Gs Hartmann, che metterà in palio il 1° trofeo Gronlait e il 1° trofeo Massimo Larentis. Il programma prevede una gara sprint nel pomeriggio di sabato 17 maggio su varie distanze a seconda delle categorie, che vanno dagli 84 metri per gli allievi ai 900 metri per i seniores e master. La prova sprint (che prenderà il via con il primo concorrente alle 17.00 da Fondo Grande), pur essendo su breve distanza, si annuncia spettacolare quanto la versione invernale della specialità. Il giorno successivo, domenica 18 maggio, toccherà alla gara più impegnativa, lo skiroll in salita da Piazza Marconi (nel pieno centro di Folgaria) fino a Passo Coe, per una lunghezza complessiva di 11 km senza respiro. Info tecniche: 338 6087332 - www.gronlait.net  Info turistiche: 0464 721133 - www.altipianitrentini.tn.it  

GLI ALINARI CHE NON CONOSCEVATE PRESENTATA A FIRENZE LA PRIMA MONOGRAFIA SUL GRANDE ATELIER FIORENTINO INTANTO I VISITATORI DELLA MOSTRA SALGONO A 50 MILA 
Firenze - Nel contesto della grande mostra sui Fratelli Alinari in programma fino al 2 giugno, è stato presentato oggi a Palazzo Strozzi un nuovo volume che il curatore Arturo Carlo Quintavalle ha dedicato ai famosi fotografi fiorentini e al loro rapporto con la fotografia europea (Gli Alinari, edizioni Fratelli Alinari, 608 pagine, 1000 illustrazioni, € 120). Presenti, oltre a Quintavalle, il presidente di Firenze Mostre Franco Camarlinghi ("Superata", ha detto, "la quota di 50 mila visitatori"), il presidente della Fondazione Alinari per la Storia della Fotografia, Claudio de Polo, e Luigi Tomassini, docente di storia della fotografia all'università di Bologna. L'opera appare una novità importante anche rispetto a molti studi di storia della fotografia troppe volte, in Italia, privi di basi specialistiche, spesso rassegne di insieme non legate a un singolo problema, periodo, autore. Mancano spesso, da noi, anche le trattazioni monografiche che all'estero sono alla base di ogni ricerca storica. In passato la Alinari ha invece proposto tagli diversi, individuando nella storia delle città e delle loro immagini un modello plausibile di rapporto tra fotografia, memoria, e modi diversi di ripresa. Inoltre la Alinari ha proposto in una grande rassegna la propria storia, chiamando a contribuire all'analisi alcuni studiosi, in particolare storici dell'arte, oltre che storici della fotografia. Adesso Quintavalle, studioso di storia dell'arte e di storia della fotografia, propone un'analisi diversa anche da quella monografica, non fosse che perché dà conto dell'impresa Alinari dalle origini, dunque dal 1852 al 1920, al momento in cui Vittorio Alinari cede la ditta, destinata comunque a proseguire fino ad oggi la propria attività. Il volume racconta una storia diversa dei tre fondatori (i fratelli Leopoldo, Romualdo e Giuseppe Alinari), a cominciare dalla loro formazione, certo non locale, ma legata a Parigi dove il dialogo con l'Atelier di Gustave Le Gray appare, proprio agli inizi degli anni '50, determinante per Leopoldo stesso. La "Mission héliographique" del 1851, dove cinque grandi fotografi sono incaricati di documentare, per conto del governo francese, i maggiori monumenti da salvare e restaurare (Mission promossa da Prosper Merimée che si serve come restauratore di Eugène Violet Le Duc) mette in evidenza, in Francia, il rapporto con l'arte medievale che identifica l'idea stessa di nazione. Proprio la Mission, insieme al rapporto stretto con maggiori fotografi dell'atelier Le Gray attorno alla metà del secolo, diventa per Leopoldo Alinari punto di partenza per un discorso nuovo che si collega strettamente con le tensioni e le passioni per l'unità d'Italia. Non per nulla sarà un esule fiorentino e repubblicano a fare da corrispondente a Parigi dell'Impresa. Non per niente sarà "La Lumière", la maggior rivista di fotografia degli anni '50, a illustrare ed esaltare l'opera dei fratelli Alinari posta alla pari con le fotografie di Le Gray, Nègre, Baldus, Le Secq e di tutti i maggiori fotografi europei di quegli anni, con i quali, del resto, gli Alinari espongono nelle maggiori mostre internazionali. Il libro comincia con la ricostruzione, negli anni '40 dell'800, del rapporto degli Alinari con la grafica incisa dell'impresa Bardi, e poi con Lerebours e con Artaria, editori che traggono incisioni dai dagherrotipi. Subito dopo, negli anni '50, l'opera degli Alinari diventa di rilievo europeo e appare poi fondamentale per la creazione di un'immagine dell'Italia unita a partire dagli anni '60 del secolo XIX. Nel volume si dà conto anche del progetto culturale e del modello operativo degli Alinari che intendono ricostruire, nel territorio della fotografia, quello stesso spirito di esplorazione e riscoperta del mondo che aveva caratterizzato in Egitto, Siria e Palestina l'invenzione delle immagini di Maxime du Camp e degli altri grandi fotografi "orientalisti" negli anni '50 del secolo. Ecco dunque che Leopoldo e i suoi operatori si pongono davanti alle città dello Stato della Chiesa e a quelle del meridione d'Italia con lo stesso atteggiamento. Programmano, quindi, sempre uno schema che si ripete: cominciano con alcune vedute generali da punti di vista storicamente motivati, passano poi alle riprese in asse dei maggiori edifici medievali, religiosi e civili, sono foto che creano la nuova iconografia delle città per 3 o 4 generazioni. Negli anni '90 Vittorio Alinari propone una foto diversa, stabilendo un rapporto diretto con la nuova pittura, quella da Lega a Fattori, per giungere poi, con un imponente volume, a documentare i "Paesaggi italici", quelli del viaggio di Dante Alighieri riletto alla luce della civiltà del pictorialism, quello inglese più di quello francese. Comunque, e fino all'ultimo, l'impresa continua a documentare la cultura dell'arte italiana, passando dall'architettura e scultura delle riprese dei primi anni, alla documentazione delle pitture, anche qui seguendo dei modelli molto precisi e inventando veramente un modo di raccontare l'arte che resterà nella tradizione occidentale. Ma non si dimenticano, gli Alinari, il dialogo con la realtà, quella che il mondo dei grandi narratori è venuta riscoprendo, da Capuana a Verga, da De Roberto a Grazia Deledda. Alle foto dei monumenti si aggiungono così, ben presto, altre storie: quelle della vita delle classi povere e le immagini del lavoro, foto comunque sempre di qualità eccezionale. Anche in questo caso Quintavalle analizza i rapporti fra pittura, letteratura e fotografia, tra cultura italiana e cultura di Francia e infatti fa da copertina al volume "Il dolce far niente", una immagine scattata a Napoli negli anni '90 insieme a decine di altre sui mestieri di strada. Nel libro, dunque, la vicenda della fotografia diventa un punto di passaggio irrinunciabile per comprendere la storia. E un'azienda, gli Alinari appunto, viene assunta come testimone, e fra i maggiori in Italia, con Anderson, Brogi, Sommer e pochi altri, della rivoluzione culturale che trasforma il paese nella seconda metà del secolo XIX e, ancora, allo scadere di quell'età che si conclude con la prima guerra mondiale. Dunque Vittorio Alinari, fotografando i paesaggi danteschi in un volume edito appena conclusa la grande guerra e chiudendo così l'impresa di famiglia, sembra voler sfuggire al dramma di quella crisi economica, civile e politica che esploderà agli inizi degli anni '20. Firenze Mostre S.p.A, Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, 50123 Firenze Tel. 055.2776406; 055.2776461 Fax 055 2646560 E-mail: firenze.mostre@flashnet.it 

LEGNANO: LA NUOVA EDIZIONE DELLA SAGRA DEL CARROCCIO UNA PASSIONE CHE FA STORIA 25 MAGGIO 2003: SI RINNOVA LA SFIDA TRA LE CONTRADE AI PIEDI DEL CROCIONE
Un appuntamento per non dimenticare la propria storia, per rivivere ogni anno le atmosfere medievali della Sfilata storica e per lasciarsi trasportare dalle emozioni che soltanto il Palio può regalare. Sono questi gli ingredienti principe della Sagra del Carroccio, l'insieme delle manifestazioni istituzionali del Comune di Legnano, volte a commemorare la Battaglia di Legnano del 29 maggio 1176. Atmosfere ed emozioni chiamate a celebrare il Columbus Day, unica manifestazione storica italiana, lo scorso 14 Ottobre, quando la sfilata storica legnanese è stata riproposta lungo la celebre Quinta strada di New York. L'evento ha ispirato in passato artisti ed intellettuali come Cesare Cantù ("Algiso"-1828), Giovanni Berchet ("Le fantasie"-1829), Massimo D'Azelio ("La battaglia di Legnano"-1831), Goffredo Mameli ("Fratelli d'Italia"-1847), Giuseppe Verdi ("La battaglia di Legnano"-1849), Enrico Butti ("Monumento al guerriero"-1900), Giosué Carducci ("Il Parlamento"-1901), Giovanni Pascoli ("Canzoni di Re Enzio"-1908), Gaetano Previati (" Trittico della Battaglia"-1915) e, in tempi più recenti Umberto Eco ("Baudolino"-2000). Legnano ne celebra il ricordo grazie all'impegno di tutta la cittadinanza e, in particolare, delle otto storiche Contrade: Sant'Ambrogio, San Bernardino, San Domenico, Sant'Erasmo, La Flora, Legnarello, San Magno e San Martino. Il fulcro della vita associativa e delle attività di ogni contrada è il Maniero, in cui tutto l'anno fervono i preparativi per la sfilata e il palio. L'appuntamento è fissato per DOMENICA 25 MAGGIO Per l'occasione, dame cavalieri e più di un migliaio di figuranti animeranno le strade cittadine con i preziosi colori dei loro raffinati costumi, fedelmente realizzati secondo le tradizioni medievali. Ogni contrada, nel carosello storico, svolgerà un tema, ossia rappresenterà tramite i suoi figuranti, un aspetto della vita del medioevo. Il corteo sarà chiuso dal Carroccio, il carro simbolo delle libertà comunali, e dalla Compagnia della morte, una formazione di cavalleria che la leggenda vuole determinante per le sorti della battaglia di Legnano, sotto la guida di Alberto da Giussano, la figura leggendaria di condottiero, il cui monumento, modellato dallo scultore Enrico Butti nel 1900, è diventato uno dei simboli della città. Nel tardo pomeriggio dell'ultima domenica di Maggio, il pubblico potrà assistere al palio ippico delle contrade: l'appuntamento più emozionante e spettacolare della Sagra. Preceduto dalla sfilata storica e dai momenti altamente coreografici degli onori al Carroccio e della carica della Compagnia della morte, il palio è una corsa con fantini ingaggiati dalle contrade che cavalcano a pelo, nella migliore delle tradizioni paliesche. La corsa si articola in due batterie eliminatorie da quattro giri cadauna (l'anello della corsa misura 240 metri) e in una finale (da cinque giri) cui accedono i primi due piazzati di ogni batteria. Uniti contro il nemico in funzione ciascuno dei propri interessi di parte, i Comuni riuniti nella lega combatterono il Barbarossa così come le Contrade, sfilano insieme per celebrare il ricordo della Battaglia ma si contendono strenuamente la vittoria nella corsa. Cosa meglio del Palio può oggi rappresentare lo spirito di allora?Infolink: http://www.paliodilegnano.it/ 

ZIBELLO, ECCO COME NASCEVA UN BORGO RINASCIMENTALE 
All'interno dell'Itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino", sabato 10 maggio 2003 a Zibello (PR) verrà presentata la mostra "Nascita di un Borgo rinascimentale". Il tutto sopra al palco del teatro di Palazzo Pallavicino, riaperto dopo mezzo secolo. La mostra resterà aperta sino al 30 settembre 2003. Quasi un'operazione alchemica che riproduce in vitro la nascita di un borgo rinascimentale. Ecco cosa ci offre il restaurato teatro ottocentesco voluto dal marchese Antonio Pallavicino all'interno del suo palazzo a Zibello (Parma) e restituito dopo mezzo secolo di attesa al suo originario lustro. Il suo palcoscenico verrà presentato al pubblico sabato 10 maggio alle ore 16. Illustreranno la "Nascita di un borgo rinascimentale", tappa dell' itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino", Andrea Borri, presidente della Provincia di Parma e Giorgio Quarantelli, sindaco di Zibello. Interverranno Vincenzo Bernazzoli, vice presidente della Provincia di Parma e coordinatore del progetto "Le Arti e le Corti" e Caterina Siliprandi, assessore provinciale al Turismo. Proprio il borgo di Zibello, infatti, fu soggetto ad importanti opere di ampliamento che, a partire dalla fine del 400 (quando il suo signore, Giovan Francesco Pallavicino, raggiunse l'acme della sua potenza), portarono alla luce la contrada, la chiesa parrocchiale e il monastero dei domenicani. La rocca venne trasformata da rude fortezza in preziosa dimora signorile edificando il Palazzo del Podestà, e al suo interno uno dei suoi eredi vi fece costruire nel 1804 un piccolo teatro, utilizzato fino alla metà del secolo scorso. Oggi grazie ai restauri promossi dalla Provincia di Parma, è possibile visitare i due ordini di palchi, la platea ed il suggestivo palcoscenico. Una felice idea ha voluto ambientare in questa platea un'installazione audiovisiva che ricrea virtualmente la nascita di questo piccolo gioiello del Rinascimento, curando in particolare gli aspetti architettonici e decorativi. E qui l'attenzione si concentra sulle pregiate decorazioni in terracotta, tipiche delle residenze dei Pallavicino che si pregiarono dell' opera della famiglia cremonese dei De Stavolis, fornaciai attivi in tutto il ducato di Milano, regalando così al territorio parmense le influenze del laterizio ornamentale di matrice lombarda. La rievocazione audiovisiva permette di apprezzare l'ampliamento quattrocentesco del tessuto urbano di Zibello, attraverso fotografie e immagini proiettate in multivisione sul palcoscenico. Un sapiente gioco di luci ed una esposizione di pezzi antichi ricostruiti o virtualmente proiettati, fanno rivivere la storia e la cultura di un borgo rinascimentale e del suo signore. La mostra, promossa dalla Provincia di Parma, rimane in programma sino al 30 settembre e resta aperta sabato, domenica e festivi dalle ore 15 alle 18. Il prezzo del biglietto è di 4 euro. Zibello si raggiunge con l'autostrada A1, uscita Fiorenzuola, proseguendo sulla provinciale per Busseto e quindi per Zibello. Per informazioni: Parma Turismi, tel. 0521 228152, fax 0521 223161, e-mail parma.turismi@tin.it  sito web www.parmigianino-2003.it  

DAL 10 MAGGIO UNA MOSTRA NELLO SPAZIO ARCHEOLOGICO DEL SASS A TRENTO 
Chi ha detto che le Alpi hanno sempre diviso le genti e impedito la comunicazione fra culture ed etnie diverse? Da diecimila anni, in realtà, la catena montuosa che oggi costituisce il confine settentrionale del nostro Paese, è sempre stata un punto di incontro e di scambio per i popoli mediterranei e centroeuropei. A testimoniarlo esistono migliaia di reperti archeologici e documenti, una piccola parte dei quali sono esposti in questi giorni a Trento nello spazio archeologico (denominato Sass) sottostante a Piazza Cesare Battisti. La mostra si intitola "Attraverso le Alpi. Uomini, vie, scambi nelle antichità" e offre al visitatore l'opportunità di scoprire il ruolo di cerniera svolto da queste montagne nella storia attraverso un percorso breve e chiaro. Inaugurata il 10 maggio, rimarrà aperta fino al 29 giugno. Costituitasi un milione e 800mila anni fa in seguito ai movimenti delle placche, la catena alpina, pur annoverando le vette più alte del Continente, non è mai stata una barriera insuperabile grazie ai numerosi varchi alpini che la attraversano. Le tracce dei primi passaggi umani risalgono a diecimila anni fa e da allora si è andato costituendo un sistema di strade, ponti e servizi logistici sempre più complesso e strutturato con insediamenti localizzati per lo più nelle zone di intersezione fra le vie. Una serie di pannelli in due lingue (italiano e tedesco) ci accompagna in questa esplorazione nella storia dei commerci e degli scambi che hanno avuto le Alpi come teatro. La Valle dell'Adige, in particolare, ha cominciato ad essere utilizzata in modo sistematico a partire dal IV secolo a.C., come testimoniano i numerosi vasi etruschi rinvenuti; è stato grazie ai valichi alpini se in quell'epoca la loro cultura è entrata in contatto con quella dei Celti. Molto interessante la sezione dedicata alle infrastrutture e alle tecnologie utilizzate dai carovanieri; ancora oggi si possono vedere le strade e i ponti costruiti dai romani, ai quali si deve la creazione del sistema viario utilizzato per secoli dopo la fine del loro dominio. I carri erano trainati da cavalli, muli o addirittura cammelli, a cui prestavano assistenza una serie di stazioni di servizio molto organizzate. Una sezione a parte è stata dedicata ai monili e ai doni votivi, che venivano impiegati per invocare la protezione degli dei: attraversare le Alpi, infatti, poteva essere molto pericoloso a causa di frane, valanghe e furti. Questo l'orario della mostra: 9.00-12.00, 14.30-18.00. Chiuso il lunedì. L'ingresso costa 2 euro (1 il biglietto ridotto) Info: 0461 230171 

BEST WESTERN INTERNATIONAL ANNUNCIA 78 NUOVE AFFILIAZIONI NEL PRIMO TRIMESTRE 
Best Western International conclude il primo trimestre 2003 con risultati molto soddisfacenti grazie all'ingresso di 78 nuovi hotel di cui 37 nuovi affiliati nel Nord America e 41 a livello internazionale. Nel Nord America, l'ingresso di 37 hotel ha contribuito ad un aumento del numero di camere pari a 2.996. Importanti acquisizioni nelle zone degli aeroporti, nei centri delle città, e negli snodi commerciali hanno potenziato l'immagine del marchio nel mercato di riferimento. Tra le nuove affiliazioni compaiono il Best Western Miami Airport West, di nuova costruzione e con 100 camere; il Best Western Charleston Airport, 149 camere; il Best Western South Miami, 117 camere, e il Best Western Airport in NY, 91 stanze. "L'obiettivo è quello di continuare a migliorare la qualità degli alberghi che si uniscono alla catena e incrementare la quota di mercato consumer, afferma Mark Williams - Vice Presidente dello Sviluppo per il Nord America. Passo dopo passo stiamo trasformando la percezione che i clienti, i proprietari di hotel e le società immobiliari hanno di Best Western. Più il marchio continua a crescere e maggiore è la loro consapevolezza che siamo la catena più redditizia e competitiva all'interno del segmento medio". Dal punto di vista internazionale si è prestata molta attenzione alla conquista di nuove posizioni in Europa. La Francia e i Paesi Bassi hanno affiliato 4 nuovi alberghi, seguiti dall'Italia con 3, e da Germania e Spagna con 2 hotel. In più, è stato acquisito il primo albergo in Bulgaria, il Best Western City Hotel a Sofia. Il Sud Pacifico, gli Stati Centrali e l'Asia, nel primo trimestre, hanno mantenuto la loro crescita costante. L'Australia ha spianato la strada con 7 nuovi ingressi, mentre 3 nuovi Best Western sono stati acquisiti nel Bahrein. Infine, la politica di espansione Best Western ha toccato nuovamente l'Asia dove il marchio ha dato il benvenuto a 3 nuovi hotel in Cina, per un totale di 700 camere. I nuovi affiliati sono il Best Western Kylin Hotel in Qingdao, 300 camere; il Best Western Maei Yuan in Hangzhou, 200 camere, e il Best Western Sun Sun in Macau, 200 camere. Best Western, presente in 81 nazioni con più di 4.000 strutture, è la più grande catena alberghiera indipendente a livello mondiale. Con i suoi 134 alberghi, Best Western Italia conferma la sua leadership nel nostro Paese. 

DOMENICA 11 MAGGIO LA SESTA EDIZIONE DELLA "RAMPILEDRO" SULLA DISTANZA DI 40,5 KM 
Per la sua seconda tappa il circuito "Rampitour d'Italia 2003" approda nella suggestiva Val di Ledro, dove domenica 11 maggio si disputerà la sesta edizione della "Rampiledro". Si tratta di una competizione impegnativa, visti i suoi 16.6 chilometri di salite che portano ad un dislivello totale di 1550 metri, a cui si aggiungono 13,5 chilometri in discesa e 10,4 Km in pianura o falsopiano. La gara partirà alle ore 10.30 sulle rive del lago, per poi inerpicarsi sui monti circostanti, con la parte più impegnativa che sale fino a quota 1843 di Cima Marogna, tragitto caratterizzato da una serie interminabile di tornanti su strada sterrata e con l'originale passaggio in alcune gallerie della grande guerra. Ancora alcuni saliscendi per giungere a Tremalzo, dopo aver superato il rifugio intitolato a Giuseppe Garibaldi che a Bezzecca combatté contro gli austriaci, quindi il discesone verso Tiarno di Sopra e arrivo a Pieve di Ledro. Lo scorso anno si imposero Martino Fruet su Massimo De Bertolis e la meranese Alexandra Hober in campo femminile. Il colpo d'occhio è tra i più suggestivi che un biker possa attendersi. La valle, infatti, pur essendo contigua al Lago di Garda, si presenta con un paesaggio prealpino ed è conosciuta soprattutto per i resti di un antico villaggio palafitticolo rinvenuti si margini del lago. La Valle di Ledro è una vera patria per le MTB e se ne sono accorti anche i biker tedeschi che per tre anni di fila, con la collaborazione degli appassionati ledrensi, vi hanno disputato la "Bike Marathon". Una zona che offre anche molte opportunità di divertimento per gli amanti delle due ruote; sono ben 15 i tracciati segnalati da un'apposita guida, con lunghezze che variano da 2 a 40 chilometri, molti dei quali si intersecano e danno vita a giri indimenticabili, sempre accessibili da inizio primavera ad autunno inoltrato. La gara per gli agonisti sarà preceduta, come avviene in tutte le tappe del "Rampitour", dalla manifestazione riservata ai più piccoli, la "MinirampiLedro" in collaborazione con la Uisp del Trentino. Bambini e ragazzi fino ai 14 anni affronteranno un tracciato non competitivo e impareranno ad usare la bicicletta e a rispettarsi. Info: 0464 591222 - www.rampitour.com 

TORRECHIARA: L'EVOLUZIONE DEL CASTELLO TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO 
All'interno dell'Itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino", domenica 11 maggio 2003 a Torrechiara (PR) si presenta il percorso "Dalla fortezza alla residenza di corte". In mostra fino al 30 settembre 2003. Una mostra, organizzata dalla Provincia di Parma all'interno dell'itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino", espone tramite un'accurata e sofisticata installazione audiovisiva la trasformazione del Castello di Torrechiara da fortezza a residenza di corte. Infatti tra i secoli di severa disciplina militare del Medioevo e l'apertura culturale del Rinascimento, il Castello di Torrechiara, sulle colline parmensi, seppe cavalcare entrambe le ere con la sua duplice funzione di fortezza e di dimora signorile. Il percorso architettonico-decorativo che fece di questo maniero il paradigma della nuova esigenza urbanistica copiato in tutta l'Italia del quattrocento, viene rivisitato virtualmente nelle sale che furono di Pier Maria Rossi, signore di queste terre. Il comandante dell'esercito dei Visconti si ritirò infatti nelle sue contrade per edificare, dal 1448 al 1460, il Castello di Torrechiara, che doveva sia soddisfare le esigenze belliche che prestarsi alle necessità della vita di corte. E così questo mecenate non esitò a commissionare ad alcuni tra i più importanti artisti dell'epoca opere che dovevano imprimersi nella memoria dei secoli. Questa cultura umanistica si rispecchia nei grandi cicli di affreschi delle sale signorili, dove il bolognese Cesare Baglione seppe impreziosire le pareti con paesaggi e grottesche, e della Camera d'Oro, dove la rappresentazione metaforica dell'amore del signore per Bianca Pellegrini sprigiona in tutto il suo fulgore. Il visitatore verrà condotto, grazie alla installazione audiovisiva, lungo pareti sulle quali didascalie ed immagini ripercorreranno da una parte la storia del castello di Pier Maria Rossi e dall'altra i cambiamenti delle tipologie e degli stili dei castelli rinascimentali, che si avviavano sempre più a diventare dimore signorili, pronte ad accogliere artisti, musici e poeti. Domenica 11 maggio alle ore 11.00, illustreranno il percorso "Dalla Fortezza alla residenza di corte", tappa dell'itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino", Andrea Borri, presidente della Provincia di Parma e il senatore Antonio Vicini, sindaco di Langhirano. Interverranno Vincenzo Bernazzoli, vice presidente della Provincia di Parma e coordinatore del progetto "Le Arti e le Corti" e Caterina Siliprandi, assessore provinciale al Turismo e gli architetti della Soprintendenza per i Beni Architettonici dell'Emilia: Daniela Sinigagliesi e Luciano Serchia. Torrechiara si raggiunge in auto dall'autostrada A1, si esce a Parma, si imbocca la tangenziale in direzione Reggio Emilia-Bologna; all'incrocio con la ss9 (Via Emilia), prendere la tangenziale sud e oltrepassare il ponte sul fiume Parma; all'incrocio, svoltare in direzione Langhirano. Seguire per Pilastro e dopo 3 km si trova il borgo di Torrechiara, dominato dal Castello. La mostra, promossa dalla Provincia di Parma, è visitabile sino al 30 settembre e resta aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle 19.30. Il prezzo del biglietto è di 3 euro. Per informazioni: Parma Turismi, tel. 0521 228152, fax 0521 223161, e-mail parma.turismi@tin.it  sito web www.parmigianino-2003.it 

CORSO DI ASTRONOMIA AL MUSEO CAPRONI PER PRINCIPIANTI DI TUTTE LE ETÀ 
"Pianeta rosso. In viaggio verso Marte" è il titolo della mostra interattiva allestita al Museo G. Caproni di Trento. Un affascinante viaggio alla scoperta dei segreti del pianeta Marte, coinvolgendo il visitatore in un curioso approccio multisensoriale reso possibile da interessanti e divertenti installazioni interattive. In occasione della mostra, visitabile sino al 25 gennaio 2004, l'Associazione Astrofili Trentini in collaborazione con il Museo Tridentino di Scienze Naturali organizza nei mesi di maggio e giugno un interessante corso di astronomia per principianti presso l'Aula Magna del Museo di Scienze Naturali a Trento, in Via Calepina. L'offerta è rivolta a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo dell'Astronomia, comprende lezioni teoriche, una lezione tenuta nel planetario Starlab e un'osservazione del cielo ad occhio nudo e con strumenti. Si tratta di un corso di base adatto ad un pubblico di tutte le età. Gli appuntamenti sono il giovedì alle 20.30 a partire dall'8 maggio con il seguente calendario: 8 maggio "Il sistema solare", 15 maggio "Stelle ed evoluzione stellare", 22 maggio "Galassie e cosmologia", 29 maggio "Astronomia pratica", 5 giugno "Planetario Starlab". È prevista anche l'osservazione del cielo da un punto privilegiato, quale la "Terrazza delle Stelle" alle Viote del Monte Bondone (luglio ed agosto). Per approfondire i temi trattati nella mostra sono in programma anche una serie di appuntamenti astronomici, tra cui la divertente "Merenda dell'astronauta" (17 e 31 maggio, 14 giugno, 16 ottobre, 6 dicembre). Il 23 giugno alle ore 20.30, infine, le luci di piazza Fiera a Trento si spegneranno per facilitare l'osservazione della volta celeste. Info ed iscrizioni: Associazione Astrofili Trentini 339 3312923 - www.astrofilitrentini.it 

TROFEO CANTINE APERTE 2003: PRENDE IL VIA IN MAGGIO LA TERZA EDIZIONE DELLA FORTUNATA MANIFESTAZIONE IDEATA DAL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO 
Quattro gare con il Gran finale a Grado, l'Isola del Sole. Così, con una formula più veloce ed accattivante, si presenta quest'anno la terza edizione del circuito golfistico "Torneo Cantine Aperte" che si inaugurerà sabato 10 maggio nel Golf Club Castel d'Aviano. Un Torneo dove protagonisti sono i partecipanti, ma anche le bottiglie di vino che le cantine associate al Movimento Turismo del Vino (che in regione sono 119 e coprono tutte le zone a DOC) mettono a disposizione al termine delle gare. Solo ottimi vini offerti ai partecipanti e al pubblico per essere degustati sotto la guida di esperti sommeliers, i quali suggeriranno anche i migliori abbinamenti con prodotti tipici friuliani. Organizzato dal Movimento Turismo del Vino - delegazione del Friuli Venezia Giulia , presieduto da Elda Felluga - il Torneo Cantine aperte, visto il successo delle edizioni passate, ripropone un team vincente formato infatti dall'abbinamento fra vino e sport, territorio e gastronomia. Quattro componenti fondamentali per far dialogare le gemme preziose che il Friuli Venezia Giulia custodisce, per conoscere, e vivere, le cantine regionali e per offrire agli enoturisti italiani e stranieri proposte che non possono proprio lasciarsi sfuggire. Tra queste il golf, uno sport che, sempre più, sta prendendo piede in Italia oltre ad essere già praticato ed apprezzato da tempo in tutta Europa. Il "Trofeo Cantine Aperte" si svolgerà in 4 gare disputate con la formula 18 buche stableford hcp, 3 categorie limitate. I campi di gara saranno il Golf Club Castel d'Aviano (sabato 10 maggio), il Golf Club Gut Freiberg (sabato 31 maggio) - una bella gita fuori porta, in Austria - il Golf Club Udine (sabato 7 giugno) e il Golf Club Grado (sabato 12 luglio). Qui, all'Isola del Sole, è previsto anche un Gran Finale. Come lo scorso anno, in occasione di ogni gara, saranno organizzate delle degustazioni e delle visite nelle cantine delle zone Doc in cui si trovano i campi da golf (su prenotazione). In premio, i vincitori riceveranno una selezione dei migliori vini delle cantine aderenti al Movimento, preziosi oggetti della Caraiba Spiegelau e altri prestigiosi premi della Screwpull sponsor della manifestazione. Per iscriversi o per maggiori informazioni contattare Movimento Turismo del Vino Delegazione Friuli Venezia Giulia Tel +39.0432.289540 Fax +39.0432.294021 info@mtvfriulivg.it  www.mtvfriulivg.it 

I GIOVANI PROTAGONISTI IN FRIULI VENEZIA GIULIA DELL'XI EDIZIONE DI CANTINE APERTE, ORMAI TRADIZIONALE APPUNTAMENTO CON GLI ENOTURISTI, IDEATO DAL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO 
In Friuli Venezia Giulia saranno i giovani i protagonisti dell'XI edizione di Cantine Aperte, l'ormai rodata e seguitissima manifestazione di fine maggio organizzata dal Movimento Turismo del Vino, che aprirà le porte delle cantine friulane al folto mondo degli enoturisti. E proprio pensando a loro, la Delegazione regionale del Movimento Turismo del Vino ha deciso di raddoppiare i giorni della kermesse, iniziando il programma già sabato 24 maggio, per poi continuare (come tradizione) domenica 25. Non cambia invece l'attenzione alla solidarietà, espressa anche quest'anno, con il "Progetto Unicef per Cantine Aperte" con il quale, parte del ricavato della vendita del tradizionale calice, sarà devoluto proprio a Unicef Italia che lo destinerà alla causa "Per i bambini iracheni". Elda Felluga, presidente della Delegazione regionale del Movimento Turismo Vino, spiega: "Il 2003 sarà dedicato ai giovani. Se infatti con Cantine Aperte esportiamo da diverso tempo la filosofia che dietro l'etichetta non c'è solo un buon vino, ma anche un territorio, la passione e l'aspettativa degli uomini e la storia di entrambi, nell'edizione di quest'anno vogliamo rivolgerci in particolar modo ai giovani, per avvicinarli alla cultura del "Bere poco, ma bene" (obiettivo che non dovremmo mai perdere di vista). Parola d'ordine sarà " il rispetto": il rispetto che i produttori riversano nel fare il vino, ma anche il rispetto che gli uomini devono avere nel berlo". Con questo fine, Cantine Aperte strizzerà l'occhio ai giovani (dai 18 ai 25 anni), li proporrà sabato 24 maggio, insieme a numerosi eventi, delle degustazioni guidate su prenotazione in una quarantina di cantine e all'Enoteca Regionale La Serenissima di Gradisca d'Isonzo, dove, inoltre, l'iniziativa avrà un'anteprima venerdì 23 maggio: l'elenco si trova sul sito www.mtvfriulivg.it e le prenotazioni si effettuano direttamente alle aziende. Spiegando loro la storia del vino e della vinificazione, insegnando come degustare al meglio i vari vini (e mettendoli in guardia contro il consumo eccessivo e smodato dell' alcool), il Movimento Turismo del Vino punta a creare proprio nei consumatori di domani una "cultura" del vino, grazie alla quale bere un buon vino - oltre al piacere di assaporarne gusto, profumi ed aromi - significa anche poter conoscere il territorio e la passione degli uomini che l'hanno prodotto. "Il vino è un piacere e come tale deve essere assaporato lentamente: unisce a sé il rito della convivialità e dell'amicizia, due valori a cui i giovani d'oggi tengono in modo particolare" commenta Elda Felluga. Domenica 25 maggio grandi protagoniste saranno invece 119 aziende vitivinicole delle rinomate DOC regionali (Colli Orientali del Friuli, Friuli Grave, Friuli Aquileia, Friuli Latisana, Friuli Annia, Collio, Friuli Isonzo, Carso, la DOCG Ramandolo) che per tutta la giornata accoglieranno i visitatori, faranno visitare le cantine e degustare i vini. Il tutto con il contorno di singolari iniziative d'arte, musica, artigianato, rally d'auto d'epoca e diversi spettacoli. Manifestazioni collaterali del week-end di Cantine Aperte saranno Cantine Aperte Bike (pedalata enoturistica per atleti e principianti lungo le Strade del Vino del Collio), l'avvio della quarta edizione di Spirito di Vino (concorso per giovani artisti, la cui premiazione si terrà il 20 settembre in occasione di Friuli DOC), il Trofeo di Golf Cantine Aperte, che coniuga il mondo del vino con quello del golf: le cantine associate al Movimento, infatti, mettono a disposizione i propri vini che, al termine delle gare, vengono fatti degustare, abbinati a prodotti tipici friulani. www.mtvfriulivg.it 

SOGGIORNARE A LONDRA CON 26 EURO 
London Hotel Reservation Centre, il Centro Prenotazioni Londra attivo a Milano dallo scorso anno, lancia una sfida alle compagnie aeree low-cost, offrendo un prezzo allettante, tutto compreso, valido per un buon albergo di categoria turistica nel centro di Londra. Secondo i dirigenti del Centro le compagnie low-cost utilizzano le loro tariffe di partenza per attirare i passeggeri e tentano poi di recuperare parte dei costi con la vendita di prenotazioni alberghiere e altri servizi a prezzi poco concorrenziali. Il risultato disorienta i potenziali clienti che, allettati da voli pubblicizzati a tariffe a partire da pochi euro, scoprono poi di dover pagare cifre astronomiche per l'albergo, il treno che collega l'aeroporto alla città di Londra e i mezzi pubblici, per non parlare delle tasse aeroportuali che, purtroppo, superano spesso il costo dello stesso volo. Una soluzione al problema viene dal London Hotel Reservation Centre che, impegnato nella promozione del turismo verso la capitale britannica, propone una scelta di oltre 300 alberghi ed appartamenti nel solo centro della città, a prezzi scontati mediamente del 30-40%, oltre a promozioni speciali, come quella appena annunciata, che arrivano al 70% di sconto sui prezzi ufficiali. Il Centro, unico in Italia, offre un servizio di assistenza nella scelta consapevole degli hotel che, se disponibile pressoché ovunque per gli alberghi di lusso, diventa assolutamente prezioso quando si tratta di prenotare un albergo di categoria turistica. Presso il Centro si possono acquistare anche abbonamenti turistici per i mezzi pubblici e biglietti di collegamento con gli aeroporti, sempre naturalmente a prezzi scontati. L'ultima offerta del Centro Prenotazioni Londra tel. 02 8951 6917 - www.londonreservation.it è di 26,00 euro per persona a notte in camera doppia e include tasse, servizio e prima colazione, per soggiorni nel centralissimo quartiere di Bayswater, fino al 30 giugno 2003. 

SABATO 10 MAGGIO "GIVE ME ANOTHER SOUND" HERTZZ APRE LE PORTE AI NUOVI TALENTI 
Il 10 maggio HertzZ, l'appuntamento settimanale organizzato tutti i sabati da RCF a La Palma, apre le porte ai nuovi talenti della scena underground italiana. Protago-nista, infatti, SONUS EX MACHINA, un progetto di musica elettronica realizzato dagli al-lievi del corso di MIDI e fonia del Saint Louis College of Music. Una serata di liveset e dj set che rappresenteranno le diverse formazioni stilistiche degli allievi del Saint Louis. Diversi artisti e diversi suoni in una serata che potrebbe far emerge-re un nuovo Aphex Twin. Fra i nomi coinvolti ricordiamo: CIOLLY Electro-breakbeat; LUNE DJ Set Techno; RTK Techno Breakbeat; SAMUEL & BERSANY Lo-Fi o C (64) 6; ANTAGONISE DRUM & BASS; DANIEL DUTRA DJ Set. La Palma, Via G. Mirri 35 - Roma Infolink: www.radiocittafutura.it 

VOGHIERA (FE): ALLA SAGRA DELL'AGLIO,OMAGGIO AL RE DEGLI INGREDIENTI 
"Allium sativum o ai d'Ughiera? Questo è il problema. Se sia più nobile pronunciarne il termine latino o quello in vernacolo ferrarese. Mangiarne.non mangiarne, evitando gli strali pungenti dei suoi zefiri.Condire, tritarlo forse." chissà se sir William da Stratford on Avon (Shakespeare naturalmente!) ne avrebbe fatto un monologo per un suo immaginario Amleto alle prese con una testa d'aglio al posto del celebre teschio. Scherzi a parte, anche quest'anno l'umile, reietto, bellissimo e utilissimo spicchio bianco, dalle incredibili virtù terapeutiche note fin dall'antichità, sarà celebrato con i massimi onori nella sua patria italiana. Una sagra che è ormai un appuntamento annuale, a Voghiera a 14 km da Ferrara, il 26 e 27 luglio 2003, epoca del raccolto. Come un re. Con una reggia degna del suo rango, parbleau, come farebbero i francesi se solo potessero disporre di una varietà superba come quella voghierese, la migliore al mondo, con buona pace dei cinesi che pure detengono il 63% della produzione mondiale: questa reggia si chiama Belriguardo ed è una "delizia", bella e imponente dimora di campagna costruita nel XV secolo da Niccolò III d'Este e definita "la Versailles degli Estensi". Ma non è la "quantità che fa il monaco". L'aglio di Voghiera (paradossalmente il nome è celtico: "all", che vuol dire "bruciante, caldo", ma difficilmente a Londra troverete un piatto della cucina locale che ne contenga) è di una qualità davvero superiore. Lo sanno bene quelli del Consorzio dell'Aglio voghierese, 35 ettari coltivati da una trentina di giovani soci, che lottano come eroi omerici per preservare il loro bulbo speciale, bianco e splendente, a spicchi grossi e a lunga conservazione, dalle insidie della concorrenza straniera (in Italia se ne producono 450mila quintali, la sola Voghiera ne totalizza 3.500 all'anno). La sagra è organizzata dal Consorzio, in collaborazione con l' Amministrazione comunale di Voghiera e ed è a partecipazione gratuita (orari: il 26 luglio dalle 15.00 alle 24.00; il 27 luglio, dalle 9.00 alle 24.00). Un'annotazione epica. La cultura dell'aglio è antichissima e merita la massima evidenza: vi si intrecciano storia, tradizione, medicina, cucina e, perché no, superstizione. Al Belriguardo, dove decorazioni, serti, merletti, bouquet saranno fatti di trecce d'aglio, daranno il meglio della loro arte bande musicali come l'antica filarmonica di Voghenza e si danzerà a ritmi sudamericani, mentre in un ristorante, l'Aglioteca, gusteremo solo specialità a base di aglio, ricette che una giuria vaglierà e premierà e ascolteremo dagli esperti le lodi delle sue virtù e del suo principio attivo, l'allicina, un efficace antisettico, ipotensivo coleretico, tonico e vermifugo naturale. Sfruttato dalla farmacologia sotto forma di sciroppo, tintura, pillole che non alterano l'alito. A dimostrazione che persino uno spicchio d'aglio può entrare in paradiso, anche quest'anno dovrebbe aver luogo la premiazione dei migliori componimenti poetici (brevi però) dedicati all'allium. Una novità legata invece alle moderne tendenze alimentari è la presentazione di una linea di prodotti biologici, compreso il salame all'aglio. La scenografia c'è tutta: persino nell'area giochi destinata ai bambini castelli, scivoli e altalene saranno rivestiti del bianco bulbo. Nei due giorni della sagra, resteranno aperti il Museo archeologico di Belriguardo, il Museo del Modellismo e gli scavi della vicina Voghenza, il cosiddetto Fondo Tesoro, area archeologica bizantina (assolutamente da vedere!). Proprio accanto al Museo del Modellismo, in via San Leo è stata attrezzata un'area di parcheggio per camper. Per informazioni: Alessandro Benini, tel. 347-1145619 oppure Comune di Voghiera, tel. 0532-328056. Sito web: www.agliovoghiera.com Dove alloggiare? Un'idea deliziosa è l'albergo Annunziata, che si trova in una posizione unica e invidiabile, proprio di fronte al Castello di Ferrara (15 km da Belriguardo di Voghiera). In occasione della Sagra dell'Aglio gli ospiti dell'Annunziata possono disporre, oltre che del servizio gratuito di noleggio per le biciclette, anche di una serie di deliziosi itinerari alla ricerca... dell'artigianato perduto. Il pacchetto costa 76 euro a persona in camera doppia (oppure 100 euro in singola) e comprende un pernottamento con prima colazione a buffet, la "mappa delle botteghe dei vecchi artigiani", la possibilità di usufruire della bicicletta e un oggetto di artigianato in omaggio. Infolink: www.annunziata.it 

A RIVA DEL GARDA UN EVENTO DEDICATO A CHI VIAGGIA PER CONOSCERE ED ESPLORARE 
Una rassegna per chi ama l'avventura, intesa non solo come irrefrenabile desiderio di confrontarsi con luoghi e popoli lontani, ma anche come filosofia di vacanza. La vacanza di chi sfugge ai circuiti preconfezionati e desidera esplorare il territorio in piena libertà. "Rivavvventura", in programma dal 9 all'11 maggio al palacongressi di Riva del Garda, nasce come un contenitore delle attività e delle realtà territoriali che promuovono questo modo di concepire l'evasione e lo svago, un ampio spazio dove federazioni sportive, tour operator, enti turistici e aziende produttrici si mettono in vetrina. Ideato dal veronese Raffaele Crocco, viaggiatore, giornalista ed editore, l'evento si articola in tre momenti distinti: la parte congressuale, dove esperti e protagonisti di viaggi "avventurosi" parleranno delle proprie spedizioni e approfondiranno temi specifici; la parte espositiva, dove le aziende proporranno al pubblico i propri prodotti; la parte dedicata agli eventi, una serie di attività all'aria aperta che consentiranno ai visitatori di mettersi alla prova sul ponte tibetano, sulle carrucole, nel tiro con l'arco, nell'arrampicata su parete naturale, nel rafting e nel canyoning. A "Rivavventura" anche i bambini possono trovare spazi e momenti di svago. Info: 0464 520000 - www.rivavventura.it  - info@rivavventura.it 

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