NOTIZIARIO
TURISTICO
MARKETPRESS
NEWS
di
SABATO
10 MAGGIO 2003
pagina 2
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SUGGERIMENTI
PRIMAVERILI: IL NUOVISSIMO PARCO DI RIMINI, GLI SPORT D'ACQUA IN VAL D'AOSTA,
LA FRANCIA MAGICA DEL SUD OVEST, FINO ALLO SPLENDIDO BENESSERE DELL'AURUM
SUISSE THERMAL VILLAGE DI ISCHIA
Non
poche le novità da tenere presenti per programmare le prossime lunghe
vacanze del primo ponte di primavera e per l'estate. Per viaggiare oltre
confine e scoprire con facilità tutti i sapori dell'Aquitania e del Midi
Pirenei, ecco pronto il vademecum ideale. E' "Traveller Francia
magica" appena stampato, con le sue immagini suggestive di splendidi
villaggi, feste golose, monumenti antichi e descrizioni di sapori
indimenticabili: formaggi, foie gras, vini aromatici, trionfi di cioccolato.
Protagonista la Francia del Sud Ovest poco conosciuta in Italia rispetto
alla più famosa Costa Azzurra e alla provincia parigina. In Italia invece
c'è solo l'imbarazzo della scelta. Divertimento garantito per tutti e per
giunta in modo del tutto gratuito nel Parco "Rimini, Rimini,
Rimini", lanciato dall'amministrazione della città romagnola in
occasione dell'anniversario della morte dell'illustre riminese Federico
Fellini e della lontana nascita del primo stabilimento balneare
nell'Adriatico. Il parco più grande della Romagna dal 14 giugno offrirà
ballo, divertimento, musica, spazi di gioco per i bimbi e di shopping per i
grandi, con strutture colorate e ironiche come la grande statua della
Gradisca. Protagonista di tutto l'allegria e la musica di Raoul Casadei. (Info
www.riminiriminirimini.it). In Val d'Aosta, regione lontana dal mare,
invece, ecco un'iniziativa interessante: una stagione di vacanze all'insegna
dell'acqua che nella regione è cristallina e abbondante. Tanti gli sport
collegati con l'acqua: canoa, kayak, rafting, hydrospeed su fiumi, torrenti,
cascate e laghi. Insomma, un'estate all'insegna del movimento, della
freschezza e dell'esercizio fisico. I ragazzi da sei anni in su potranno
provare il brivido di Indiana Jones nei Parchi di Pré Saint Didier e di
Villeneuve: percorsi con moschettoni, imbracature, carrucole giganti faranno
provare l'ebbrezza degli esploratori. (Info regione.vda.it). Sempre in Val
d'Aosta, ma all'insegna del comfort l'hotel Villa Novecento, ai piedi del
Monte Bianco, non è solo il paradiso del lusso e del wellness d'alta
montagna, ma anche il luogo dove scoprire la bellezza del Giardino Botanico
Alpino Saussurea, il più alto d'Europa, uno scrigno di fiori e piante a
quota 2175 che sembra a un passo dal paradiso. (Info: Romantik Hotel Villa
Novecento, Courmayeur (Ao), tel. 0165.843000) Per chi rimane in città
niente paura. E' in arrivo a Milano un'originale avventura: I Giardini di
Xpo', una vera finestra sulla creatività e sull'immaginazione che si
svolgerà dal 9 al 24 maggio. Quest'anno il tema é la Natura, per
ricordarne la bellezza. Il progetto che valorizza nuove tendenze e linguaggi
di arte contemporanea comprende performance, video, spettacoli, convegni
tutti in luoghi speciali della città: un'ex-area industriale, lo Spazio
Acqua di via Cenisio 39, il Planetario, il Teatro Leonardo Da Vinci, Palazzo
Bagatti-Valsecchi. Qui un'insolita rappresentazione itinerante porterà gli
spettatori all'interno del palazzo trasformato per l'occasione in un enorme
alambicco, tra magici effluvi sprigionati dalle polveri di vinaccia, nello
spettacolo "Arte dell'Alchimia" E-mail: xpo@libero.it. Infine
un'idea per unire vacanze, aria pura, splendore di cielo e mare, benessere
in gran forma. Ci attende l'Aurum Suisse Thermal Village con la sua proposta
di una vacanza termale nell'incantevole isola di Ischia. Tra il verde degli
alberi il Thermal Village è una delle più antiche strutture alberghiere
d'Europa, amato fin dall'Ottocento da personaggi illustri come Arturo
Toscanini. I benefici delle acque termali si abbinano ai piaceri di Ischia:
un clima caldo, la pineta rigogliosa, il mare forte e cristallino. La gamma
vastissima di vasche di acqua termale permette di scoprire qual è la
piscina giusta per affrontare ogni problema estetico o di salute: problemi
di postoperazioni, obesità, cellulite, osteoporosi. E chi vuole può anche
sperimentare il centro "Salute & Bellezza" con trattamenti
come aerosol, inalazioni, fanghi, massoterapia, anche con pacchetti speciali
a prezzi convenienti. E per visitare i dintorni, l'hotel organizza gite in
barca intorno all'isola d'Ischia e di Procida ed escursioni a Capri, Napoli,
Pompei, Sorrento e sulla costiera Amalfitana. Info www.aurumhotels.it
LA
FLOTTA CONNOISSUER PER IL TURISMO FLUVIALE
La Società CONNOISSEUR annuncia l'acquisto di Emerald Star Line, la più
prestigiosa società di noleggio di battelli in Irlanda. Le flotta dell'Emerald
Star, con più di 200 imbarcazioni e tre basi, naviga sui fiumi Shannon e
Erne, offrendo circa 450 Km di vie navigabili. CONNOISSEUR comprende oggi
600 battelli e 20 basi di noleggio in Francia, Irlanda, Inghilterra, Belgio,
Germania e Italia. Con l'acquisizione di Emerald Star, CONNOISSEUR è
diventato il più importante costruttore e noleggiatore di battelli fluviali
in Europa, gestendo un giro di affari di più di 30 milioni di Euro.
CONNOISSEUR rinnova costantemente la sua flotta con una produzione crescente
che sfiora le 50 unità all'anno. Una nuova gamma di battelli è stata
esposta nei seguenti Saloni: la MAGNIFIQUE al Salone Nautico di Parigi nel
dicembre 2000; la CAPRICE al Salone Nautico di Parigi nel dicembre 2001. I
BATTELLI SPAZIO e COMFORT sono le parole chiave di CONNOISSEUR nella
costruzione delle sue imbarcazioni, la cui caratteristica principale è la
guida senza patente: una semplice lezione prima di partire è sufficiente
per imparare velocemente come guidare il battello e diventare veri e propri
"marinai d'acqua dolce". La gamma CONNOISSEUR è particolarmente
diversificata e risponde a tutti i tipi di esigenze. TRADITION Propone tre
misure: 9 metri (1 cabina), 11.35 metri (2 cabine) e 12.75 metri (3 cabine).
Questi battelli hanno il tetto apribile, per poter approfittare pienamente
della bellezza dell'ambiente circostante. COMMODORE Nelle versioni 1..230
(per 4/6 persone) e 1.370 (per 6/8 persone), sono battelli estremamente
lussuosi e particolarmente spaziosi. Come le imbarcazioni TRADITION, il
tetto del COMMODORE è interamente scorrevole e permette di pranzare
all'aria aperta. GAMMA FB 'FLY BRIDGE" Esistono ben 8 modelli di
battelli, da 9 a 14 metri, da 1 a 4 cabine. Queste imbarcazioni sono dotate
di due posti di pilotaggio (interno ed esterno) e di un ampio solarium, nel
quale c'è posto anche per un piccolo giardino, per ritrovarsi piacevolmente
con gli amici e in famiglia. CORVETTE. CONTINENTALE e MAGNIFIQUE Capacità:
2 cabine e 4 persone per la CORVETTE, 3 cabine e 6 persone per le
CONTINENTALE, 4 cabine e 8+2 persone per la MAGNIFIQUE. I locali e le cabine
sono spaziosi e luminosi; ogni cabina è fornita di bagno, doccia, lavabo e
WC. Questi battelli sono muniti di due posti di pilotaggio e di un grande
ponte, accessibile dal salone e dall'esterno, per poter prendere il sole e
pranzare all'aperto. Concepiti in modo moderno e caratterizzati da un'ottima
manovrabilità, questi battelli rispondono a tutte le esigenze dei nostri
clienti sia per quanto riguarda la qualità dei materiali usati sia per i
criteri di distribuzione degli spazi. ELITE Questi battelli, pensati per i
clienti più esigenti, hanno meno di due anni, ma presto verranno
ristrutturati, saranno dotati dei più recenti optionals e tecnologie e
svilupperanno fantastiche novità in materia di comfort. NOVITA' 2003 I
nuovi modelli ELEGANCE hanno riscosso enorme successo nelle basi irlandesi e
la loro popolarità ha convinto CONNOISSEUR a portarli anche in Francia.
Dimensioni: 13.10 metri x 4.10 metri Capacità: 6+2 Caratteristiche: 3
docce, 3 lavabo, 3 WC; doppio posto di pilotaggio interno ed esterno. Punti
di forza: • Ponte molto spazioso e luminoso • Posto di pilotaggio
esterno sopraelevato, che facilita la guida e che permette un'ottima
visibilità • Riscaldamento e climatizzatore Tutti questi battelli
(costruiti nei nostri cantieri di Norfolk Broads in Inghilterra) sono di
concezione moderna e privilegiano il comfort, lo spazio e la luminosità.
LA7
DEDICA 3 PUNTATE DI "OLTRE IL GIARDINO" ALLE ISOLE BORROMEE
La prima sarà trasmessa domenica 11 maggio 2003 alle ore 11.30, la seconda
il 18 maggio e la terza il 25 maggio, sempre alla stessa ora. Le riprese
illustreranno i magnifici giardini dell'Isola Bella e Isola Madre, da
gennaio 2003 inseriti nel prestigioso circuito botanico inglese RHS. La
Famiglia Borromeo Arese ha appena festeggiato l'evento, la cui importanza è
stata sottolineata dalla intervista di Giudith Wade Bernardi di Grandi
Giardini Italiani. Il capo giardiniere Gianfranco Giustina accompagnerà il
pubblico nei giardini raccontando la storia delle essenze che li abitano e
le magnifiche fioriture alle quali sono stati dedicati gli appuntamenti
botanici di quest'anno. In particolare a proposito delle camelie antiche,
l'intervento della rappresentante italiana della International Camellia
Society, Mirella Motta. ISOLA BELLA Fino a circa il 1630 l'Isola Bella era
costituita da un lembo di terra e roccia abitata da pescatori. Le prime
opere edilizie furono avviate da Giulio Cesare Borromeo, ma fu Carlo III
(1586-1652) che diede il via ai primi interventi concreti e chiamò l'Isola
Isabella in onore della moglie Isabella D'Adda. Il primitivo progetto fu
migliorato e innovato dai figli di Giulio Cesare, il Cardinale Giberto III e
in particolare Vitaliano VI che nel 1670 definì il progetto del monumentale
palazzo barocco e della maestosa scenografia dei giardini. Palazzo e
giardini vennero concepiti come un'unica entità di grande impatto
scenografico: l'isola prese la forma di un immaginario vascello con la villa
edificata nella parte più stretta a settentrione e il giardino nella parte
più ampia della zona meridionale. Nella realizzazione di questa visione si
succedono, dalla metà del Seicento fino a metà Ottocento, importanti
architetti come Giovanni Angelo Crivelli, Filippo Cagnola, Carlo Fontana,
Giulio Galliori, Cosimo Morelli, Giuseppe Zanoia e Luigi Canonica. Dopo
secoli di lavori il Principe Vitaliano X Borromeo Arese terminerà nel 1952
il Palazzo con la costruzione del Salone Grande, della facciata
settentrionale e nel 1958 del grande molo all'estremità superiore
dell'isola. Splendido e grandioso, il giardino barocco all'italiana è uno
degli esempi più noti e meglio conservati in Italia. Costruito in tempi
diversi, è un insieme coerente di forma piramidale che culmina nella grande
statua del Liocorno cavalcato da Amore. Articolato in dieci terrazze
digradanti, è abbellito da vasche, fontane, prospettive architettoniche e
una moltitudine di statue risalenti alla seconda metà del Seicento
rappresentanti personificazioni di fiumi, venti e stagioni. Il clima,
particolarmente mite, ha permesso a una vegetazione ricca di varietà e
specie di trovare qui il suo habitat. Fra azalee e rododendri, spalliere di
pompelmi e arance amare, orchidee e piante carnivore, spicca la sagoma di
una canfora di oltre duecento anni.
ISOLA MADRE È la più grande delle Isole Borromeo, caratteristica per
l'atmosfera raccolta, silente, incantata: un giardino di piante rare e fiori
esotici nel quale vivono in piena libertà pavoni, pappagalli e fagiani
d'ogni varietà creando il fascino di una terra tropicale. Solo nel 1600,
dopo lunghissime trattative con la Curia di Novara a cui Apparteneva,
l'Isola Madre fu ceduta ai Borromeo che già vi si erano insediati dal 1500.
Furono qui piantati i primi agrumeti. Con il passare del tempo prese forma
il Parco Botanico e un clima particolarmente mite ha permesso di coltivare
una flora esotica, sorprendente per la latitudine del luogo. L'attuale Parco
Botanico all'inglese è stato realizzato ai primi dell'Ottocento e allo
stesso periodo risale il nome di Isola Madre. Da allora nel parco botanico
trovarono dimora le essenze riportate dai viaggi e furono acclimatate e
coltivate le piante più rare. L'Isola Madre è particolarmente famosa per
la fioritura di azalee, rododendri, camelie, ma anche per i pergolati di
glicini antichissimi, per l'esemplare più grande d'Europa di Cipresso del
Cashmire di oltre duecento anni, per le spalliere di cedri e limoni, per la
collezione di ibiscus, per il Ginkgo Biloba. Un microclima favorevole e
dolce fa convivere aceri, banani, camelie, eucalipti, palme, ed una
splendida collezione di conifere che sorprende i botanici di tutto il mondo.
Nel 1978 è stato aperto al pubblico il Palazzo del XVI° secolo,
interessante per la ricostruzione di ambienti d'epoca e per le collezioni di
livree, bambole e porcellane; è assolutamente eccezionale l'esposizione dei
"Teatrini delle Marionette" costruiti per i bambini della famiglia
Borromeo dal '600 all''800.
LA ROYAL HORTICULTURAL SOCIETY E I GIARDINI DELLE ISOLE BORROMEE La storia
della Royal Horticultural Society inizia nel 1804. Fondata inizialmente con
il nome di The Horticultural Society of London da sir Joseph Banks e da John
Wedgwood, aveva lo scopo di raccogliere informazioni a proposito di tutte le
piante e di promuovere la pratica del giardinaggio con mostre e feste. Nel
1850, dopo una lunga crisi che vide dispersa la ricca biblioteca della
società, il principe Alberto, marito della regina Vittoria, finanziò la
società, trasformandola in Royal Horticultural Society e stabilendo la sede
presso i giardini di Kensington a Londra. La Società divenne così sempre
più importante, fino ad acquistare la biblioteca di John Lindley, ricca di
ben 50.000 libri, 1.500 periodici e 18.000 disegni botanici. La biblioteca
è ancora aperta ai soci RHS. Nel 1903 sir Thomas Hanbury acquistò per la
Società il giardino di Wisley nel Surrey e lo presentò come un nuovo
giardino sperimentale. Dopo Wisley, il parco di Rosemoor nel Devon fu donato
alla RHS da lady Anne Palmer; a questa donazione seguì quella dei coniugi
Robinson, di Hyde Hall nell'Essex, e infine Harlow Carr, nel nord Yorkshire.
Nei quattro giardini di proprietà la RHS organizza corsi di botanica e di
giardinaggio a tutti i livelli, sperimentando nuove tecniche e nuove
pratiche. L'iniziativa più conosciuta della RHS è il Chelsea Flower Show,
che si svolge in maggio ed è nota in tutto il mondo. Oltre a questa anche
le mostre di Hampton Court Palace e di Tatton Park nel Cheshire. Per
promuovere meglio il giardino e il giardinaggio la RHS ha congiunto le sue
forze con quelle di altri giardini, affiliando nella Società oltre 80
giardini nel Regno Unito e 20 in Europa. Il parco dell'Isola Madre e i
Giardini dell'Isola Bella sono stati inseriti dal gennaio 2003 nella grande
famiglia RHS. L'inserimento dei Giardini dell'Isola Bella sancisce una fama
iniziata nella seconda metà del 1600. Sono tra i pochissimi "giardini
all'italiana" conservati così come furono pensati e progettati; una
sorta di "giardino di Armida, ancorato ad un lago di sogno, una specie
di sorriso immobile di perenne bellezza" (E. Warthon, Il Giardino
Italiano, Passigli ed.). Per il Parco dell¹Isola Madre è il riconoscimento
della grande qualità delle sue essenze, dell'interesse botanico e della sua
magica atmosfera. Inoltre è stato apprezzato il lavoro costante del capo
giardiniere Gianfranco Giustina che, con il consenso e l'interesse della
famiglia Borromeo, ha consolidato le vecchie acquisizioni e introdotto nuove
essenze, in un continuo processo di rinnovamento del parco, sempre nella
scia della grande qualità del passato. Il riconoscimento internazionale
sancisce dunque il merito della famiglia Borromeo di aver mantenuto
l'integrità del giardino all'italiana dell'Isola Bella e di aver
consolidato la struttura esistente di parco all'inglese e di giardino
romantico dell'Isola Madre, integrando le collezioni con nuove presenze, così
da offrire al visitatore botanico un'ampia materia di studio e di conoscenza
ed al turista la gradevole sorpresa di fioriture continue ed esuberanti.
Viene così perpetuato l'intendimento di quei primi componenti della
Famiglia Borromeo che hanno voluto ed ideato il Giardino dell'Isola
Madre.
GLI EVENTI BOTANICI 2003 - CALENDARIO Quest'anno alcuni eventi
contrassegneranno la stagione dell'Isola Madre, offrendo ai visitatori
spunti sempre diversi per visitare questi "luoghi di meraviglia".
Gli eventi sono tutti centrati sulle splendide fioriture che si avvicendano
nei giardini dell'Isola Madre e vogliono sottolineare l'unicità di questi
momenti.
Isola Madre - Lago Maggiore
Dal 30 marzo al 13 aprile 2003 Le Camelie Antiche: duecento anni di
fascino
Dal 19 aprile al 4 maggio 2003 I Glicini: eleganti liane d'Oriente
Dal 17 aprile al 1° giugno 2003 La Nobile Magnolia
Dal 27 settembre al 5 ottobre 2003
Lo splendore delle Orchidee Orari di visita Isola Madre Da marzo a
settembre: dalle 9.00 alle 17.30 (ultimo ingresso) Ottobre: dalle 9.00 alle
17.00 (ultimo ingresso) Biglietto di ingresso Isola Madre Ragazzi 4,00 Euro
Adulti 8,00 Euro (7,00 Euro se gruppi) Per informazioni e prenotazioni
visite guidate: Amministrazione Borromeo - Ufficio Promozione e Marketing
Palazzo Borromeo - 28838 Isola Bella (VB) - tel. 0323 30556 - fax 0323 30046
e-mail info@borromeoturismo.it
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LE MAGNOLIE DELL'ISOLA MADRE Le Magnolie sono state piantate nello splendido
giardino dell'Isola Madre intorno alla seconda metà dell'Ottocento e
formano il centro di bellissime zone del parco. Si tratta soprattutto di
grandi esemplari di Magnolia grandiflora, di Magnolia. Stellata e di
Magnolia soulangeana. Ma accanto a queste varietà, comuni anche ad altri
grandi parchi, si possono ammirare alcune Magnolie decidue che sono delle
vere rarità, come la Magnolia x wieseneri dai fiori a coppa profumatissimi
di colore panna sfumato di rosa e stami rosso scuro, la Magnolia macrophylla
e la Magnolia acuminata "Yellow Bird" dai grandi fiori giallo vivo
a coppa ravvicinata. Tra le magnoliaceae è presente sull'Isola anche il
genere Michelia, con la specie più rappresentata: figo una sempreverde dai
fiori profumati di banana e orlati di marrone, usati in Cina per profumare
il tè ed estrarre olio essenziale. Oltre alle piante da ammirare nel
giardino, durante la mostra sarà allestita una esposizione fotografica di
magnolie e di fiori di magnolia; attraverso queste stupende gigantografie
realizzate da esperti conoscitori tra cui Sir Peter Smithers, Jim Gardiner
ed Helmut Hort si potrà apprezzare la perfetta bellezza dei fiori, la
nobiltà delle piante, l'aerea leggerezza di alcune delle varietà più
spettacolari. www.borromeoturismo.it
FINALMENTE
DEBUTTA LA GRANDE ANNATA 1999 DEL RE DEI VINI DI MARCHESI DI BAROLO
Barolo (Cuneo). Quando si parla del Re dei vini è inevitabile pensare al
Barolo, e tra le aziende produttrici la memoria corre subito alla Marchesi
di Barolo, maison storica che affonda le sue radici nei lontani inizi
dell'Ottocento, quando i Marchesi Falletti "crearono quel tipo di vino
che va ora sotto il nome di Barolo" come scrive il Canonico Domenico
Massè. Sabato 17 maggio le cantine e la Foresteria della casa si preparano
a festeggiare un appuntamento importante che si rinnova di primavera in
primavera: la presentazione delle nuove annate. Questa volta è il turno
dell'eccezionale vendemmia del 1999. Sono tre i Barolo della casa; il Barolo
Cannubi, il Barolo Sarmassa e il Barolo Vigne di Proprietà in Barolo, che
nella più recente edizione della Guida d'Italia Gambero Rosso - Slow Food,
si è aggiudicato per la terza volta i prestigiosi Tre Bicchieri. A partire
dal 17 maggio visitando le cantine dei Marchesi di Barolo si potranno
finalmente assaggiare le nuove annate di questi vini rossi dalle
caratteristiche diverse, in cui predomina il gusto vellutato, austero oppure
ampio, ma tutti contraddistinti da una grande eleganza. "È sempre una
grande emozione - affermano Ernesto Abbona e la moglie Anna - presentare le
nuove annate dei nostri vini. Vorremmo che questo appuntamento divenisse un
vero e proprio evento a cui possa partecipare un numero sempre maggiore di
amanti del bere bene. Il vino che presentiamo oggi si preannuncia dalle virtù
straordinarie, con un bouquet dotato di una gamma infinita di sensazioni
ampie e persistenti e un gusto che impressiona per le sue sensazioni di
grande armonia ed equilibrio". Per conoscere e degustare il Barolo '99,
il 17 maggio la cantina sarà aperta al pubblico dalle 10.00 alle 17.00. Lo
stesso giorno la Foresteria della maison ospiterà un evento imperdibile ed
esclusivo, un pranzo nel corso del quale i nuovi vini saranno abbinati a un
menù d'eccezione preparato da Nerbert Niederkofler, chef dello stellato
ristorante St. Hubertus di San Cassiano (Bolzano).
IL 17
E 18 MAGGIO I PIÙ FORTI SPECIALISTI AZZURRI AL "GRAN PREMIO D'ITALIA"
DI SKIROLL
Passo Coe e Folgaria, patria dello sci di fondo con oltre 20 manifestazioni
organizzate ogni inverno, non può mostrarsi insensibile alla versione
estiva della disciplina nordica. Così sabato 17 e domenica 18 maggio, sui
saliscendi degli altipiani folgaretani, andrà in scena un prestigioso
appuntamento riservato agli specialisti dello sci con le rotelle, il Gran
Premio d'Italia di skiroll. Sarà proprio Folgaria ad avere l'onore di
inaugurare l'edizione 2003 dell'importante circuito, che annovera al suo
interno quattro prove distribuite tra le località più famose in ambito
nazionale. Un evento atteso dagli specialisti italiani, che partecipano a
tutte le manifestazioni agonistiche stagionali, ma anche dalle migliaia di
fondisti, che vedono nello skiroll uno strumento di allenamento per la
propria passione sportiva invernale. Sono attesi chiaramente i big della
disciplina, a partire dai campioni italiani in carica Alfio Di Gregorio
(seniores) e Simone Paredi (juniores), ma non è esclusa pure la presenza di
alcuni azzurri del fondismo. La novità assoluta riguarda invece la
partecipazione degli iscritti alla F.I.H.P. (Federazione Pattinaggio) oltre
che agli iscritti alla F.I.S.I. (Federazione Sport Invernali). Sarà dunque
una gara dai grandi numeri quella organizzata dal Gronlait orienteering Team
in collaborazione con il Gs Hartmann, che metterà in palio il 1° trofeo
Gronlait e il 1° trofeo Massimo Larentis. Il programma prevede una gara
sprint nel pomeriggio di sabato 17 maggio su varie distanze a seconda delle
categorie, che vanno dagli 84 metri per gli allievi ai 900 metri per i
seniores e master. La prova sprint (che prenderà il via con il primo
concorrente alle 17.00 da Fondo Grande), pur essendo su breve distanza, si
annuncia spettacolare quanto la versione invernale della specialità. Il
giorno successivo, domenica 18 maggio, toccherà alla gara più impegnativa,
lo skiroll in salita da Piazza Marconi (nel pieno centro di Folgaria) fino a
Passo Coe, per una lunghezza complessiva di 11 km senza respiro. Info
tecniche: 338 6087332 - www.gronlait.net
Info turistiche: 0464 721133 - www.altipianitrentini.tn.it
GLI
ALINARI CHE NON CONOSCEVATE PRESENTATA A FIRENZE LA PRIMA MONOGRAFIA SUL
GRANDE ATELIER FIORENTINO INTANTO I VISITATORI DELLA MOSTRA SALGONO A 50
MILA
Firenze - Nel contesto della grande mostra sui Fratelli Alinari in programma
fino al 2 giugno, è stato presentato oggi a Palazzo Strozzi un nuovo volume
che il curatore Arturo Carlo Quintavalle ha dedicato ai famosi fotografi
fiorentini e al loro rapporto con la fotografia europea (Gli Alinari,
edizioni Fratelli Alinari, 608 pagine, 1000 illustrazioni, € 120).
Presenti, oltre a Quintavalle, il presidente di Firenze Mostre Franco
Camarlinghi ("Superata", ha detto, "la quota di 50 mila
visitatori"), il presidente della Fondazione Alinari per la Storia
della Fotografia, Claudio de Polo, e Luigi Tomassini, docente di storia
della fotografia all'università di Bologna. L'opera appare una novità
importante anche rispetto a molti studi di storia della fotografia troppe
volte, in Italia, privi di basi specialistiche, spesso rassegne di insieme
non legate a un singolo problema, periodo, autore. Mancano spesso, da noi,
anche le trattazioni monografiche che all'estero sono alla base di ogni
ricerca storica. In passato la Alinari ha invece proposto tagli diversi,
individuando nella storia delle città e delle loro immagini un modello
plausibile di rapporto tra fotografia, memoria, e modi diversi di ripresa.
Inoltre la Alinari ha proposto in una grande rassegna la propria storia,
chiamando a contribuire all'analisi alcuni studiosi, in particolare storici
dell'arte, oltre che storici della fotografia. Adesso Quintavalle, studioso
di storia dell'arte e di storia della fotografia, propone un'analisi diversa
anche da quella monografica, non fosse che perché dà conto dell'impresa
Alinari dalle origini, dunque dal 1852 al 1920, al momento in cui Vittorio
Alinari cede la ditta, destinata comunque a proseguire fino ad oggi la
propria attività. Il volume racconta una storia diversa dei tre fondatori
(i fratelli Leopoldo, Romualdo e Giuseppe Alinari), a cominciare dalla loro
formazione, certo non locale, ma legata a Parigi dove il dialogo con
l'Atelier di Gustave Le Gray appare, proprio agli inizi degli anni '50,
determinante per Leopoldo stesso. La "Mission héliographique" del
1851, dove cinque grandi fotografi sono incaricati di documentare, per conto
del governo francese, i maggiori monumenti da salvare e restaurare (Mission
promossa da Prosper Merimée che si serve come restauratore di Eugène
Violet Le Duc) mette in evidenza, in Francia, il rapporto con l'arte
medievale che identifica l'idea stessa di nazione. Proprio la Mission,
insieme al rapporto stretto con maggiori fotografi dell'atelier Le Gray
attorno alla metà del secolo, diventa per Leopoldo Alinari punto di
partenza per un discorso nuovo che si collega strettamente con le tensioni e
le passioni per l'unità d'Italia. Non per nulla sarà un esule fiorentino e
repubblicano a fare da corrispondente a Parigi dell'Impresa. Non per niente
sarà "La Lumière", la maggior rivista di fotografia degli anni
'50, a illustrare ed esaltare l'opera dei fratelli Alinari posta alla pari
con le fotografie di Le Gray, Nègre, Baldus, Le Secq e di tutti i maggiori
fotografi europei di quegli anni, con i quali, del resto, gli Alinari
espongono nelle maggiori mostre internazionali. Il libro comincia con la
ricostruzione, negli anni '40 dell'800, del rapporto degli Alinari con la
grafica incisa dell'impresa Bardi, e poi con Lerebours e con Artaria,
editori che traggono incisioni dai dagherrotipi. Subito dopo, negli anni
'50, l'opera degli Alinari diventa di rilievo europeo e appare poi
fondamentale per la creazione di un'immagine dell'Italia unita a partire
dagli anni '60 del secolo XIX. Nel volume si dà conto anche del progetto
culturale e del modello operativo degli Alinari che intendono ricostruire,
nel territorio della fotografia, quello stesso spirito di esplorazione e
riscoperta del mondo che aveva caratterizzato in Egitto, Siria e Palestina
l'invenzione delle immagini di Maxime du Camp e degli altri grandi fotografi
"orientalisti" negli anni '50 del secolo. Ecco dunque che Leopoldo
e i suoi operatori si pongono davanti alle città dello Stato della Chiesa e
a quelle del meridione d'Italia con lo stesso atteggiamento. Programmano,
quindi, sempre uno schema che si ripete: cominciano con alcune vedute
generali da punti di vista storicamente motivati, passano poi alle riprese
in asse dei maggiori edifici medievali, religiosi e civili, sono foto che
creano la nuova iconografia delle città per 3 o 4 generazioni. Negli anni
'90 Vittorio Alinari propone una foto diversa, stabilendo un rapporto
diretto con la nuova pittura, quella da Lega a Fattori, per giungere poi,
con un imponente volume, a documentare i "Paesaggi italici",
quelli del viaggio di Dante Alighieri riletto alla luce della civiltà del
pictorialism, quello inglese più di quello francese. Comunque, e fino
all'ultimo, l'impresa continua a documentare la cultura dell'arte italiana,
passando dall'architettura e scultura delle riprese dei primi anni, alla
documentazione delle pitture, anche qui seguendo dei modelli molto precisi e
inventando veramente un modo di raccontare l'arte che resterà nella
tradizione occidentale. Ma non si dimenticano, gli Alinari, il dialogo con
la realtà, quella che il mondo dei grandi narratori è venuta riscoprendo,
da Capuana a Verga, da De Roberto a Grazia Deledda. Alle foto dei monumenti
si aggiungono così, ben presto, altre storie: quelle della vita delle
classi povere e le immagini del lavoro, foto comunque sempre di qualità
eccezionale. Anche in questo caso Quintavalle analizza i rapporti fra
pittura, letteratura e fotografia, tra cultura italiana e cultura di Francia
e infatti fa da copertina al volume "Il dolce far niente", una
immagine scattata a Napoli negli anni '90 insieme a decine di altre sui
mestieri di strada. Nel libro, dunque, la vicenda della fotografia diventa
un punto di passaggio irrinunciabile per comprendere la storia. E
un'azienda, gli Alinari appunto, viene assunta come testimone, e fra i
maggiori in Italia, con Anderson, Brogi, Sommer e pochi altri, della
rivoluzione culturale che trasforma il paese nella seconda metà del secolo
XIX e, ancora, allo scadere di quell'età che si conclude con la prima
guerra mondiale. Dunque Vittorio Alinari, fotografando i paesaggi danteschi
in un volume edito appena conclusa la grande guerra e chiudendo così
l'impresa di famiglia, sembra voler sfuggire al dramma di quella crisi
economica, civile e politica che esploderà agli inizi degli anni '20.
Firenze Mostre S.p.A, Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, 50123 Firenze Tel.
055.2776406; 055.2776461 Fax 055 2646560 E-mail: firenze.mostre@flashnet.it
LEGNANO:
LA NUOVA EDIZIONE DELLA SAGRA DEL CARROCCIO UNA PASSIONE CHE FA STORIA 25
MAGGIO 2003: SI RINNOVA LA SFIDA TRA LE CONTRADE AI PIEDI DEL CROCIONE
Un appuntamento per non dimenticare la propria storia, per rivivere ogni
anno le atmosfere medievali della Sfilata storica e per lasciarsi
trasportare dalle emozioni che soltanto il Palio può regalare. Sono questi
gli ingredienti principe della Sagra del Carroccio, l'insieme delle
manifestazioni istituzionali del Comune di Legnano, volte a commemorare la
Battaglia di Legnano del 29 maggio 1176. Atmosfere ed emozioni chiamate a
celebrare il Columbus Day, unica manifestazione storica italiana, lo scorso
14 Ottobre, quando la sfilata storica legnanese è stata riproposta lungo la
celebre Quinta strada di New York. L'evento ha ispirato in passato artisti
ed intellettuali come Cesare Cantù ("Algiso"-1828), Giovanni
Berchet ("Le fantasie"-1829), Massimo D'Azelio ("La battaglia
di Legnano"-1831), Goffredo Mameli ("Fratelli
d'Italia"-1847), Giuseppe Verdi ("La battaglia di
Legnano"-1849), Enrico Butti ("Monumento al guerriero"-1900),
Giosué Carducci ("Il Parlamento"-1901), Giovanni Pascoli
("Canzoni di Re Enzio"-1908), Gaetano Previati (" Trittico
della Battaglia"-1915) e, in tempi più recenti Umberto Eco
("Baudolino"-2000). Legnano ne celebra il ricordo grazie
all'impegno di tutta la cittadinanza e, in particolare, delle otto storiche
Contrade: Sant'Ambrogio, San Bernardino, San Domenico, Sant'Erasmo, La
Flora, Legnarello, San Magno e San Martino. Il fulcro della vita associativa
e delle attività di ogni contrada è il Maniero, in cui tutto l'anno
fervono i preparativi per la sfilata e il palio. L'appuntamento è fissato
per DOMENICA 25 MAGGIO Per l'occasione, dame cavalieri e più di un migliaio
di figuranti animeranno le strade cittadine con i preziosi colori dei loro
raffinati costumi, fedelmente realizzati secondo le tradizioni medievali.
Ogni contrada, nel carosello storico, svolgerà un tema, ossia rappresenterà
tramite i suoi figuranti, un aspetto della vita del medioevo. Il corteo sarà
chiuso dal Carroccio, il carro simbolo delle libertà comunali, e dalla
Compagnia della morte, una formazione di cavalleria che la leggenda vuole
determinante per le sorti della battaglia di Legnano, sotto la guida di
Alberto da Giussano, la figura leggendaria di condottiero, il cui monumento,
modellato dallo scultore Enrico Butti nel 1900, è diventato uno dei simboli
della città. Nel tardo pomeriggio dell'ultima domenica di Maggio, il
pubblico potrà assistere al palio ippico delle contrade: l'appuntamento più
emozionante e spettacolare della Sagra. Preceduto dalla sfilata storica e
dai momenti altamente coreografici degli onori al Carroccio e della carica
della Compagnia della morte, il palio è una corsa con fantini ingaggiati
dalle contrade che cavalcano a pelo, nella migliore delle tradizioni
paliesche. La corsa si articola in due batterie eliminatorie da quattro giri
cadauna (l'anello della corsa misura 240 metri) e in una finale (da cinque
giri) cui accedono i primi due piazzati di ogni batteria. Uniti contro il
nemico in funzione ciascuno dei propri interessi di parte, i Comuni riuniti
nella lega combatterono il Barbarossa così come le Contrade, sfilano
insieme per celebrare il ricordo della Battaglia ma si contendono
strenuamente la vittoria nella corsa. Cosa meglio del Palio può oggi
rappresentare lo spirito di allora?Infolink: http://www.paliodilegnano.it/
ZIBELLO,
ECCO COME NASCEVA UN BORGO RINASCIMENTALE
All'interno dell'Itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino",
sabato 10 maggio 2003 a Zibello (PR) verrà presentata la mostra
"Nascita di un Borgo rinascimentale". Il tutto sopra al palco del
teatro di Palazzo Pallavicino, riaperto dopo mezzo secolo. La mostra resterà
aperta sino al 30 settembre 2003. Quasi un'operazione alchemica che
riproduce in vitro la nascita di un borgo rinascimentale. Ecco cosa ci offre
il restaurato teatro ottocentesco voluto dal marchese Antonio Pallavicino
all'interno del suo palazzo a Zibello (Parma) e restituito dopo mezzo secolo
di attesa al suo originario lustro. Il suo palcoscenico verrà presentato al
pubblico sabato 10 maggio alle ore 16. Illustreranno la "Nascita di un
borgo rinascimentale", tappa dell' itinerario "Le Arti e le Corti
del Parmigianino", Andrea Borri, presidente della Provincia di Parma e
Giorgio Quarantelli, sindaco di Zibello. Interverranno Vincenzo Bernazzoli,
vice presidente della Provincia di Parma e coordinatore del progetto
"Le Arti e le Corti" e Caterina Siliprandi, assessore provinciale
al Turismo. Proprio il borgo di Zibello, infatti, fu soggetto ad importanti
opere di ampliamento che, a partire dalla fine del 400 (quando il suo
signore, Giovan Francesco Pallavicino, raggiunse l'acme della sua potenza),
portarono alla luce la contrada, la chiesa parrocchiale e il monastero dei
domenicani. La rocca venne trasformata da rude fortezza in preziosa dimora
signorile edificando il Palazzo del Podestà, e al suo interno uno dei suoi
eredi vi fece costruire nel 1804 un piccolo teatro, utilizzato fino alla metà
del secolo scorso. Oggi grazie ai restauri promossi dalla Provincia di
Parma, è possibile visitare i due ordini di palchi, la platea ed il
suggestivo palcoscenico. Una felice idea ha voluto ambientare in questa
platea un'installazione audiovisiva che ricrea virtualmente la nascita di
questo piccolo gioiello del Rinascimento, curando in particolare gli aspetti
architettonici e decorativi. E qui l'attenzione si concentra sulle pregiate
decorazioni in terracotta, tipiche delle residenze dei Pallavicino che si
pregiarono dell' opera della famiglia cremonese dei De Stavolis, fornaciai
attivi in tutto il ducato di Milano, regalando così al territorio parmense
le influenze del laterizio ornamentale di matrice lombarda. La rievocazione
audiovisiva permette di apprezzare l'ampliamento quattrocentesco del tessuto
urbano di Zibello, attraverso fotografie e immagini proiettate in
multivisione sul palcoscenico. Un sapiente gioco di luci ed una esposizione
di pezzi antichi ricostruiti o virtualmente proiettati, fanno rivivere la
storia e la cultura di un borgo rinascimentale e del suo signore. La mostra,
promossa dalla Provincia di Parma, rimane in programma sino al 30 settembre
e resta aperta sabato, domenica e festivi dalle ore 15 alle 18. Il prezzo
del biglietto è di 4 euro. Zibello si raggiunge con l'autostrada A1, uscita
Fiorenzuola, proseguendo sulla provinciale per Busseto e quindi per Zibello.
Per informazioni: Parma Turismi, tel. 0521 228152, fax 0521 223161, e-mail parma.turismi@tin.it
sito web www.parmigianino-2003.it
DAL 10
MAGGIO UNA MOSTRA NELLO SPAZIO ARCHEOLOGICO DEL SASS A TRENTO
Chi ha detto che le Alpi hanno sempre diviso le genti e impedito la
comunicazione fra culture ed etnie diverse? Da diecimila anni, in realtà,
la catena montuosa che oggi costituisce il confine settentrionale del nostro
Paese, è sempre stata un punto di incontro e di scambio per i popoli
mediterranei e centroeuropei. A testimoniarlo esistono migliaia di reperti
archeologici e documenti, una piccola parte dei quali sono esposti in questi
giorni a Trento nello spazio archeologico (denominato Sass) sottostante a
Piazza Cesare Battisti. La mostra si intitola "Attraverso le Alpi.
Uomini, vie, scambi nelle antichità" e offre al visitatore
l'opportunità di scoprire il ruolo di cerniera svolto da queste montagne
nella storia attraverso un percorso breve e chiaro. Inaugurata il 10 maggio,
rimarrà aperta fino al 29 giugno. Costituitasi un milione e 800mila anni fa
in seguito ai movimenti delle placche, la catena alpina, pur annoverando le
vette più alte del Continente, non è mai stata una barriera insuperabile
grazie ai numerosi varchi alpini che la attraversano. Le tracce dei primi
passaggi umani risalgono a diecimila anni fa e da allora si è andato
costituendo un sistema di strade, ponti e servizi logistici sempre più
complesso e strutturato con insediamenti localizzati per lo più nelle zone
di intersezione fra le vie. Una serie di pannelli in due lingue (italiano e
tedesco) ci accompagna in questa esplorazione nella storia dei commerci e
degli scambi che hanno avuto le Alpi come teatro. La Valle dell'Adige, in
particolare, ha cominciato ad essere utilizzata in modo sistematico a
partire dal IV secolo a.C., come testimoniano i numerosi vasi etruschi
rinvenuti; è stato grazie ai valichi alpini se in quell'epoca la loro
cultura è entrata in contatto con quella dei Celti. Molto interessante la
sezione dedicata alle infrastrutture e alle tecnologie utilizzate dai
carovanieri; ancora oggi si possono vedere le strade e i ponti costruiti dai
romani, ai quali si deve la creazione del sistema viario utilizzato per
secoli dopo la fine del loro dominio. I carri erano trainati da cavalli,
muli o addirittura cammelli, a cui prestavano assistenza una serie di
stazioni di servizio molto organizzate. Una sezione a parte è stata
dedicata ai monili e ai doni votivi, che venivano impiegati per invocare la
protezione degli dei: attraversare le Alpi, infatti, poteva essere molto
pericoloso a causa di frane, valanghe e furti. Questo l'orario della mostra:
9.00-12.00, 14.30-18.00. Chiuso il lunedì. L'ingresso costa 2 euro (1 il
biglietto ridotto) Info: 0461 230171
BEST
WESTERN INTERNATIONAL ANNUNCIA 78 NUOVE AFFILIAZIONI NEL PRIMO
TRIMESTRE
Best Western International conclude il primo trimestre 2003 con risultati
molto soddisfacenti grazie all'ingresso di 78 nuovi hotel di cui 37 nuovi
affiliati nel Nord America e 41 a livello internazionale. Nel Nord America,
l'ingresso di 37 hotel ha contribuito ad un aumento del numero di camere
pari a 2.996. Importanti acquisizioni nelle zone degli aeroporti, nei centri
delle città, e negli snodi commerciali hanno potenziato l'immagine del
marchio nel mercato di riferimento. Tra le nuove affiliazioni compaiono il
Best Western Miami Airport West, di nuova costruzione e con 100 camere; il
Best Western Charleston Airport, 149 camere; il Best Western South Miami,
117 camere, e il Best Western Airport in NY, 91 stanze. "L'obiettivo è
quello di continuare a migliorare la qualità degli alberghi che si uniscono
alla catena e incrementare la quota di mercato consumer, afferma Mark
Williams - Vice Presidente dello Sviluppo per il Nord America. Passo dopo
passo stiamo trasformando la percezione che i clienti, i proprietari di
hotel e le società immobiliari hanno di Best Western. Più il marchio
continua a crescere e maggiore è la loro consapevolezza che siamo la catena
più redditizia e competitiva all'interno del segmento medio". Dal
punto di vista internazionale si è prestata molta attenzione alla conquista
di nuove posizioni in Europa. La Francia e i Paesi Bassi hanno affiliato 4
nuovi alberghi, seguiti dall'Italia con 3, e da Germania e Spagna con 2
hotel. In più, è stato acquisito il primo albergo in Bulgaria, il Best
Western City Hotel a Sofia. Il Sud Pacifico, gli Stati Centrali e l'Asia,
nel primo trimestre, hanno mantenuto la loro crescita costante. L'Australia
ha spianato la strada con 7 nuovi ingressi, mentre 3 nuovi Best Western sono
stati acquisiti nel Bahrein. Infine, la politica di espansione Best Western
ha toccato nuovamente l'Asia dove il marchio ha dato il benvenuto a 3 nuovi
hotel in Cina, per un totale di 700 camere. I nuovi affiliati sono il Best
Western Kylin Hotel in Qingdao, 300 camere; il Best Western Maei Yuan in
Hangzhou, 200 camere, e il Best Western Sun Sun in Macau, 200 camere. Best
Western, presente in 81 nazioni con più di 4.000 strutture, è la più
grande catena alberghiera indipendente a livello mondiale. Con i suoi 134
alberghi, Best Western Italia conferma la sua leadership nel nostro
Paese.
DOMENICA
11 MAGGIO LA SESTA EDIZIONE DELLA "RAMPILEDRO" SULLA DISTANZA DI
40,5 KM
Per la sua seconda tappa il circuito "Rampitour d'Italia 2003"
approda nella suggestiva Val di Ledro, dove domenica 11 maggio si disputerà
la sesta edizione della "Rampiledro". Si tratta di una
competizione impegnativa, visti i suoi 16.6 chilometri di salite che portano
ad un dislivello totale di 1550 metri, a cui si aggiungono 13,5 chilometri
in discesa e 10,4 Km in pianura o falsopiano. La gara partirà alle ore
10.30 sulle rive del lago, per poi inerpicarsi sui monti circostanti, con la
parte più impegnativa che sale fino a quota 1843 di Cima Marogna, tragitto
caratterizzato da una serie interminabile di tornanti su strada sterrata e
con l'originale passaggio in alcune gallerie della grande guerra. Ancora
alcuni saliscendi per giungere a Tremalzo, dopo aver superato il rifugio
intitolato a Giuseppe Garibaldi che a Bezzecca combatté contro gli
austriaci, quindi il discesone verso Tiarno di Sopra e arrivo a Pieve di
Ledro. Lo scorso anno si imposero Martino Fruet su Massimo De Bertolis e la
meranese Alexandra Hober in campo femminile. Il colpo d'occhio è tra i più
suggestivi che un biker possa attendersi. La valle, infatti, pur essendo
contigua al Lago di Garda, si presenta con un paesaggio prealpino ed è
conosciuta soprattutto per i resti di un antico villaggio palafitticolo
rinvenuti si margini del lago. La Valle di Ledro è una vera patria per le
MTB e se ne sono accorti anche i biker tedeschi che per tre anni di fila,
con la collaborazione degli appassionati ledrensi, vi hanno disputato la
"Bike Marathon". Una zona che offre anche molte opportunità di
divertimento per gli amanti delle due ruote; sono ben 15 i tracciati
segnalati da un'apposita guida, con lunghezze che variano da 2 a 40
chilometri, molti dei quali si intersecano e danno vita a giri
indimenticabili, sempre accessibili da inizio primavera ad autunno
inoltrato. La gara per gli agonisti sarà preceduta, come avviene in tutte
le tappe del "Rampitour", dalla manifestazione riservata ai più
piccoli, la "MinirampiLedro" in collaborazione con la Uisp del
Trentino. Bambini e ragazzi fino ai 14 anni affronteranno un tracciato non
competitivo e impareranno ad usare la bicicletta e a rispettarsi. Info: 0464
591222 - www.rampitour.com
TORRECHIARA:
L'EVOLUZIONE DEL CASTELLO TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
All'interno dell'Itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino",
domenica 11 maggio 2003 a Torrechiara (PR) si presenta il percorso
"Dalla fortezza alla residenza di corte". In mostra fino al 30
settembre 2003. Una mostra, organizzata dalla Provincia di Parma all'interno
dell'itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino", espone
tramite un'accurata e sofisticata installazione audiovisiva la
trasformazione del Castello di Torrechiara da fortezza a residenza di corte.
Infatti tra i secoli di severa disciplina militare del Medioevo e l'apertura
culturale del Rinascimento, il Castello di Torrechiara, sulle colline
parmensi, seppe cavalcare entrambe le ere con la sua duplice funzione di
fortezza e di dimora signorile. Il percorso architettonico-decorativo che
fece di questo maniero il paradigma della nuova esigenza urbanistica copiato
in tutta l'Italia del quattrocento, viene rivisitato virtualmente nelle sale
che furono di Pier Maria Rossi, signore di queste terre. Il comandante
dell'esercito dei Visconti si ritirò infatti nelle sue contrade per
edificare, dal 1448 al 1460, il Castello di Torrechiara, che doveva sia
soddisfare le esigenze belliche che prestarsi alle necessità della vita di
corte. E così questo mecenate non esitò a commissionare ad alcuni tra i più
importanti artisti dell'epoca opere che dovevano imprimersi nella memoria
dei secoli. Questa cultura umanistica si rispecchia nei grandi cicli di
affreschi delle sale signorili, dove il bolognese Cesare Baglione seppe
impreziosire le pareti con paesaggi e grottesche, e della Camera d'Oro, dove
la rappresentazione metaforica dell'amore del signore per Bianca Pellegrini
sprigiona in tutto il suo fulgore. Il visitatore verrà condotto, grazie
alla installazione audiovisiva, lungo pareti sulle quali didascalie ed
immagini ripercorreranno da una parte la storia del castello di Pier Maria
Rossi e dall'altra i cambiamenti delle tipologie e degli stili dei castelli
rinascimentali, che si avviavano sempre più a diventare dimore signorili,
pronte ad accogliere artisti, musici e poeti. Domenica 11 maggio alle ore
11.00, illustreranno il percorso "Dalla Fortezza alla residenza di
corte", tappa dell'itinerario "Le Arti e le Corti del Parmigianino",
Andrea Borri, presidente della Provincia di Parma e il senatore Antonio
Vicini, sindaco di Langhirano. Interverranno Vincenzo Bernazzoli, vice
presidente della Provincia di Parma e coordinatore del progetto "Le
Arti e le Corti" e Caterina Siliprandi, assessore provinciale al
Turismo e gli architetti della Soprintendenza per i Beni Architettonici
dell'Emilia: Daniela Sinigagliesi e Luciano Serchia. Torrechiara si
raggiunge in auto dall'autostrada A1, si esce a Parma, si imbocca la
tangenziale in direzione Reggio Emilia-Bologna; all'incrocio con la ss9 (Via
Emilia), prendere la tangenziale sud e oltrepassare il ponte sul fiume
Parma; all'incrocio, svoltare in direzione Langhirano. Seguire per Pilastro
e dopo 3 km si trova il borgo di Torrechiara, dominato dal Castello. La
mostra, promossa dalla Provincia di Parma, è visitabile sino al 30
settembre e resta aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle
19.30. Il prezzo del biglietto è di 3 euro. Per informazioni: Parma
Turismi, tel. 0521 228152, fax 0521 223161, e-mail parma.turismi@tin.it
sito web www.parmigianino-2003.it
CORSO
DI ASTRONOMIA AL MUSEO CAPRONI PER PRINCIPIANTI DI TUTTE LE ETÀ
"Pianeta rosso. In viaggio verso Marte" è il titolo della mostra
interattiva allestita al Museo G. Caproni di Trento. Un affascinante viaggio
alla scoperta dei segreti del pianeta Marte, coinvolgendo il visitatore in
un curioso approccio multisensoriale reso possibile da interessanti e
divertenti installazioni interattive. In occasione della mostra, visitabile
sino al 25 gennaio 2004, l'Associazione Astrofili Trentini in collaborazione
con il Museo Tridentino di Scienze Naturali organizza nei mesi di maggio e
giugno un interessante corso di astronomia per principianti presso l'Aula
Magna del Museo di Scienze Naturali a Trento, in Via Calepina. L'offerta è
rivolta a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo
dell'Astronomia, comprende lezioni teoriche, una lezione tenuta nel
planetario Starlab e un'osservazione del cielo ad occhio nudo e con
strumenti. Si tratta di un corso di base adatto ad un pubblico di tutte le
età. Gli appuntamenti sono il giovedì alle 20.30 a partire dall'8 maggio
con il seguente calendario: 8 maggio "Il sistema solare", 15
maggio "Stelle ed evoluzione stellare", 22 maggio "Galassie e
cosmologia", 29 maggio "Astronomia pratica", 5 giugno
"Planetario Starlab". È prevista anche l'osservazione del cielo
da un punto privilegiato, quale la "Terrazza delle Stelle" alle
Viote del Monte Bondone (luglio ed agosto). Per approfondire i temi trattati
nella mostra sono in programma anche una serie di appuntamenti astronomici,
tra cui la divertente "Merenda dell'astronauta" (17 e 31 maggio,
14 giugno, 16 ottobre, 6 dicembre). Il 23 giugno alle ore 20.30, infine, le
luci di piazza Fiera a Trento si spegneranno per facilitare l'osservazione
della volta celeste. Info ed iscrizioni: Associazione Astrofili Trentini 339
3312923 - www.astrofilitrentini.it
TROFEO
CANTINE APERTE 2003: PRENDE IL VIA IN MAGGIO LA TERZA EDIZIONE DELLA
FORTUNATA MANIFESTAZIONE IDEATA DAL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO
Quattro gare con il Gran finale a Grado, l'Isola del Sole. Così, con una
formula più veloce ed accattivante, si presenta quest'anno la terza
edizione del circuito golfistico "Torneo Cantine Aperte" che si
inaugurerà sabato 10 maggio nel Golf Club Castel d'Aviano. Un Torneo dove
protagonisti sono i partecipanti, ma anche le bottiglie di vino che le
cantine associate al Movimento Turismo del Vino (che in regione sono 119 e
coprono tutte le zone a DOC) mettono a disposizione al termine delle gare.
Solo ottimi vini offerti ai partecipanti e al pubblico per essere degustati
sotto la guida di esperti sommeliers, i quali suggeriranno anche i migliori
abbinamenti con prodotti tipici friuliani. Organizzato dal Movimento Turismo
del Vino - delegazione del Friuli Venezia Giulia , presieduto da Elda
Felluga - il Torneo Cantine aperte, visto il successo delle edizioni
passate, ripropone un team vincente formato infatti dall'abbinamento fra
vino e sport, territorio e gastronomia. Quattro componenti fondamentali per
far dialogare le gemme preziose che il Friuli Venezia Giulia custodisce, per
conoscere, e vivere, le cantine regionali e per offrire agli enoturisti
italiani e stranieri proposte che non possono proprio lasciarsi sfuggire.
Tra queste il golf, uno sport che, sempre più, sta prendendo piede in
Italia oltre ad essere già praticato ed apprezzato da tempo in tutta
Europa. Il "Trofeo Cantine Aperte" si svolgerà in 4 gare
disputate con la formula 18 buche stableford hcp, 3 categorie limitate. I
campi di gara saranno il Golf Club Castel d'Aviano (sabato 10 maggio), il
Golf Club Gut Freiberg (sabato 31 maggio) - una bella gita fuori porta, in
Austria - il Golf Club Udine (sabato 7 giugno) e il Golf Club Grado (sabato
12 luglio). Qui, all'Isola del Sole, è previsto anche un Gran Finale. Come
lo scorso anno, in occasione di ogni gara, saranno organizzate delle
degustazioni e delle visite nelle cantine delle zone Doc in cui si trovano i
campi da golf (su prenotazione). In premio, i vincitori riceveranno una
selezione dei migliori vini delle cantine aderenti al Movimento, preziosi
oggetti della Caraiba Spiegelau e altri prestigiosi premi della Screwpull
sponsor della manifestazione. Per iscriversi o per maggiori informazioni
contattare Movimento Turismo del Vino Delegazione Friuli Venezia Giulia Tel
+39.0432.289540 Fax +39.0432.294021 info@mtvfriulivg.it
www.mtvfriulivg.it
I
GIOVANI PROTAGONISTI IN FRIULI VENEZIA GIULIA DELL'XI EDIZIONE DI CANTINE
APERTE, ORMAI TRADIZIONALE APPUNTAMENTO CON GLI ENOTURISTI, IDEATO DAL
MOVIMENTO TURISMO DEL VINO
In Friuli Venezia Giulia saranno i giovani i protagonisti dell'XI edizione
di Cantine Aperte, l'ormai rodata e seguitissima manifestazione di fine
maggio organizzata dal Movimento Turismo del Vino, che aprirà le porte
delle cantine friulane al folto mondo degli enoturisti. E proprio pensando a
loro, la Delegazione regionale del Movimento Turismo del Vino ha deciso di
raddoppiare i giorni della kermesse, iniziando il programma già sabato 24
maggio, per poi continuare (come tradizione) domenica 25. Non cambia invece
l'attenzione alla solidarietà, espressa anche quest'anno, con il
"Progetto Unicef per Cantine Aperte" con il quale, parte del
ricavato della vendita del tradizionale calice, sarà devoluto proprio a
Unicef Italia che lo destinerà alla causa "Per i bambini
iracheni". Elda Felluga, presidente della Delegazione regionale del
Movimento Turismo Vino, spiega: "Il 2003 sarà dedicato ai giovani. Se
infatti con Cantine Aperte esportiamo da diverso tempo la filosofia che
dietro l'etichetta non c'è solo un buon vino, ma anche un territorio, la
passione e l'aspettativa degli uomini e la storia di entrambi, nell'edizione
di quest'anno vogliamo rivolgerci in particolar modo ai giovani, per
avvicinarli alla cultura del "Bere poco, ma bene" (obiettivo che
non dovremmo mai perdere di vista). Parola d'ordine sarà " il
rispetto": il rispetto che i produttori riversano nel fare il vino, ma
anche il rispetto che gli uomini devono avere nel berlo". Con questo
fine, Cantine Aperte strizzerà l'occhio ai giovani (dai 18 ai 25 anni), li
proporrà sabato 24 maggio, insieme a numerosi eventi, delle degustazioni
guidate su prenotazione in una quarantina di cantine e all'Enoteca Regionale
La Serenissima di Gradisca d'Isonzo, dove, inoltre, l'iniziativa avrà
un'anteprima venerdì 23 maggio: l'elenco si trova sul sito
www.mtvfriulivg.it e le prenotazioni si effettuano direttamente alle
aziende. Spiegando loro la storia del vino e della vinificazione, insegnando
come degustare al meglio i vari vini (e mettendoli in guardia contro il
consumo eccessivo e smodato dell' alcool), il Movimento Turismo del Vino
punta a creare proprio nei consumatori di domani una "cultura" del
vino, grazie alla quale bere un buon vino - oltre al piacere di assaporarne
gusto, profumi ed aromi - significa anche poter conoscere il territorio e la
passione degli uomini che l'hanno prodotto. "Il vino è un piacere e
come tale deve essere assaporato lentamente: unisce a sé il rito della
convivialità e dell'amicizia, due valori a cui i giovani d'oggi tengono in
modo particolare" commenta Elda Felluga. Domenica 25 maggio grandi
protagoniste saranno invece 119 aziende vitivinicole delle rinomate DOC
regionali (Colli Orientali del Friuli, Friuli Grave, Friuli Aquileia, Friuli
Latisana, Friuli Annia, Collio, Friuli Isonzo, Carso, la DOCG Ramandolo) che
per tutta la giornata accoglieranno i visitatori, faranno visitare le
cantine e degustare i vini. Il tutto con il contorno di singolari iniziative
d'arte, musica, artigianato, rally d'auto d'epoca e diversi spettacoli.
Manifestazioni collaterali del week-end di Cantine Aperte saranno Cantine
Aperte Bike (pedalata enoturistica per atleti e principianti lungo le Strade
del Vino del Collio), l'avvio della quarta edizione di Spirito di Vino
(concorso per giovani artisti, la cui premiazione si terrà il 20 settembre
in occasione di Friuli DOC), il Trofeo di Golf Cantine Aperte, che coniuga
il mondo del vino con quello del golf: le cantine associate al Movimento,
infatti, mettono a disposizione i propri vini che, al termine delle gare,
vengono fatti degustare, abbinati a prodotti tipici friulani. www.mtvfriulivg.it
SOGGIORNARE
A LONDRA CON 26 EURO
London Hotel Reservation Centre, il Centro Prenotazioni Londra attivo a
Milano dallo scorso anno, lancia una sfida alle compagnie aeree low-cost,
offrendo un prezzo allettante, tutto compreso, valido per un buon albergo di
categoria turistica nel centro di Londra. Secondo i dirigenti del Centro le
compagnie low-cost utilizzano le loro tariffe di partenza per attirare i
passeggeri e tentano poi di recuperare parte dei costi con la vendita di
prenotazioni alberghiere e altri servizi a prezzi poco concorrenziali. Il
risultato disorienta i potenziali clienti che, allettati da voli
pubblicizzati a tariffe a partire da pochi euro, scoprono poi di dover
pagare cifre astronomiche per l'albergo, il treno che collega l'aeroporto
alla città di Londra e i mezzi pubblici, per non parlare delle tasse
aeroportuali che, purtroppo, superano spesso il costo dello stesso volo. Una
soluzione al problema viene dal London Hotel Reservation Centre che,
impegnato nella promozione del turismo verso la capitale britannica, propone
una scelta di oltre 300 alberghi ed appartamenti nel solo centro della città,
a prezzi scontati mediamente del 30-40%, oltre a promozioni speciali, come
quella appena annunciata, che arrivano al 70% di sconto sui prezzi
ufficiali. Il Centro, unico in Italia, offre un servizio di assistenza nella
scelta consapevole degli hotel che, se disponibile pressoché ovunque per
gli alberghi di lusso, diventa assolutamente prezioso quando si tratta di
prenotare un albergo di categoria turistica. Presso il Centro si possono
acquistare anche abbonamenti turistici per i mezzi pubblici e biglietti di
collegamento con gli aeroporti, sempre naturalmente a prezzi scontati.
L'ultima offerta del Centro Prenotazioni Londra tel. 02 8951 6917 -
www.londonreservation.it è di 26,00 euro per persona a notte in camera
doppia e include tasse, servizio e prima colazione, per soggiorni nel
centralissimo quartiere di Bayswater, fino al 30 giugno 2003.
SABATO
10 MAGGIO "GIVE ME ANOTHER SOUND" HERTZZ APRE LE PORTE AI NUOVI
TALENTI
Il 10 maggio HertzZ, l'appuntamento settimanale organizzato tutti i sabati
da RCF a La Palma, apre le porte ai nuovi talenti della scena underground
italiana. Protago-nista, infatti, SONUS EX MACHINA, un progetto di musica
elettronica realizzato dagli al-lievi del corso di MIDI e fonia del Saint
Louis College of Music. Una serata di liveset e dj set che rappresenteranno
le diverse formazioni stilistiche degli allievi del Saint Louis. Diversi
artisti e diversi suoni in una serata che potrebbe far emerge-re un nuovo
Aphex Twin. Fra i nomi coinvolti ricordiamo: CIOLLY Electro-breakbeat; LUNE
DJ Set Techno; RTK Techno Breakbeat; SAMUEL & BERSANY Lo-Fi o C (64) 6;
ANTAGONISE DRUM & BASS; DANIEL DUTRA DJ Set. La Palma, Via G. Mirri 35 -
Roma Infolink: www.radiocittafutura.it
VOGHIERA
(FE): ALLA SAGRA DELL'AGLIO,OMAGGIO AL RE DEGLI INGREDIENTI
"Allium sativum o ai d'Ughiera? Questo è il problema. Se sia più
nobile pronunciarne il termine latino o quello in vernacolo ferrarese.
Mangiarne.non mangiarne, evitando gli strali pungenti dei suoi
zefiri.Condire, tritarlo forse." chissà se sir William da Stratford on
Avon (Shakespeare naturalmente!) ne avrebbe fatto un monologo per un suo
immaginario Amleto alle prese con una testa d'aglio al posto del celebre
teschio. Scherzi a parte, anche quest'anno l'umile, reietto, bellissimo e
utilissimo spicchio bianco, dalle incredibili virtù terapeutiche note fin
dall'antichità, sarà celebrato con i massimi onori nella sua patria
italiana. Una sagra che è ormai un appuntamento annuale, a Voghiera a 14 km
da Ferrara, il 26 e 27 luglio 2003, epoca del raccolto. Come un re. Con una
reggia degna del suo rango, parbleau, come farebbero i francesi se solo
potessero disporre di una varietà superba come quella voghierese, la
migliore al mondo, con buona pace dei cinesi che pure detengono il 63% della
produzione mondiale: questa reggia si chiama Belriguardo ed è una
"delizia", bella e imponente dimora di campagna costruita nel XV
secolo da Niccolò III d'Este e definita "la Versailles degli
Estensi". Ma non è la "quantità che fa il monaco". L'aglio
di Voghiera (paradossalmente il nome è celtico: "all", che vuol
dire "bruciante, caldo", ma difficilmente a Londra troverete un
piatto della cucina locale che ne contenga) è di una qualità davvero
superiore. Lo sanno bene quelli del Consorzio dell'Aglio voghierese, 35
ettari coltivati da una trentina di giovani soci, che lottano come eroi
omerici per preservare il loro bulbo speciale, bianco e splendente, a
spicchi grossi e a lunga conservazione, dalle insidie della concorrenza
straniera (in Italia se ne producono 450mila quintali, la sola Voghiera ne
totalizza 3.500 all'anno). La sagra è organizzata dal Consorzio, in
collaborazione con l' Amministrazione comunale di Voghiera e ed è a
partecipazione gratuita (orari: il 26 luglio dalle 15.00 alle 24.00; il 27
luglio, dalle 9.00 alle 24.00). Un'annotazione epica. La cultura dell'aglio
è antichissima e merita la massima evidenza: vi si intrecciano storia,
tradizione, medicina, cucina e, perché no, superstizione. Al Belriguardo,
dove decorazioni, serti, merletti, bouquet saranno fatti di trecce d'aglio,
daranno il meglio della loro arte bande musicali come l'antica filarmonica
di Voghenza e si danzerà a ritmi sudamericani, mentre in un ristorante, l'Aglioteca,
gusteremo solo specialità a base di aglio, ricette che una giuria vaglierà
e premierà e ascolteremo dagli esperti le lodi delle sue virtù e del suo
principio attivo, l'allicina, un efficace antisettico, ipotensivo
coleretico, tonico e vermifugo naturale. Sfruttato dalla farmacologia sotto
forma di sciroppo, tintura, pillole che non alterano l'alito. A
dimostrazione che persino uno spicchio d'aglio può entrare in paradiso,
anche quest'anno dovrebbe aver luogo la premiazione dei migliori
componimenti poetici (brevi però) dedicati all'allium. Una novità legata
invece alle moderne tendenze alimentari è la presentazione di una linea di
prodotti biologici, compreso il salame all'aglio. La scenografia c'è tutta:
persino nell'area giochi destinata ai bambini castelli, scivoli e altalene
saranno rivestiti del bianco bulbo. Nei due giorni della sagra, resteranno
aperti il Museo archeologico di Belriguardo, il Museo del Modellismo e gli
scavi della vicina Voghenza, il cosiddetto Fondo Tesoro, area archeologica
bizantina (assolutamente da vedere!). Proprio accanto al Museo del
Modellismo, in via San Leo è stata attrezzata un'area di parcheggio per
camper. Per informazioni: Alessandro Benini, tel. 347-1145619 oppure Comune
di Voghiera, tel. 0532-328056. Sito web: www.agliovoghiera.com Dove
alloggiare? Un'idea deliziosa è l'albergo Annunziata, che si trova in una
posizione unica e invidiabile, proprio di fronte al Castello di Ferrara (15
km da Belriguardo di Voghiera). In occasione della Sagra dell'Aglio gli
ospiti dell'Annunziata possono disporre, oltre che del servizio gratuito di
noleggio per le biciclette, anche di una serie di deliziosi itinerari alla
ricerca... dell'artigianato perduto. Il pacchetto costa 76 euro a persona in
camera doppia (oppure 100 euro in singola) e comprende un pernottamento con
prima colazione a buffet, la "mappa delle botteghe dei vecchi
artigiani", la possibilità di usufruire della bicicletta e un oggetto
di artigianato in omaggio. Infolink: www.annunziata.it
A RIVA
DEL GARDA UN EVENTO DEDICATO A CHI VIAGGIA PER CONOSCERE ED ESPLORARE
Una rassegna per chi ama l'avventura, intesa non solo come irrefrenabile
desiderio di confrontarsi con luoghi e popoli lontani, ma anche come
filosofia di vacanza. La vacanza di chi sfugge ai circuiti preconfezionati e
desidera esplorare il territorio in piena libertà. "Rivavvventura",
in programma dal 9 all'11 maggio al palacongressi di Riva del Garda, nasce
come un contenitore delle attività e delle realtà territoriali che
promuovono questo modo di concepire l'evasione e lo svago, un ampio spazio
dove federazioni sportive, tour operator, enti turistici e aziende
produttrici si mettono in vetrina. Ideato dal veronese Raffaele Crocco,
viaggiatore, giornalista ed editore, l'evento si articola in tre momenti
distinti: la parte congressuale, dove esperti e protagonisti di viaggi
"avventurosi" parleranno delle proprie spedizioni e
approfondiranno temi specifici; la parte espositiva, dove le aziende
proporranno al pubblico i propri prodotti; la parte dedicata agli eventi,
una serie di attività all'aria aperta che consentiranno ai visitatori di
mettersi alla prova sul ponte tibetano, sulle carrucole, nel tiro con
l'arco, nell'arrampicata su parete naturale, nel rafting e nel canyoning. A
"Rivavventura" anche i bambini possono trovare spazi e momenti di
svago. Info: 0464 520000 - www.rivavventura.it
- info@rivavventura.it
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