NOTIZIARIO
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di
MARTEDI'
4 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
L'UE E
LA CINA PLAUDONO
AL SUCCESSO DEL PROGRAMMA "DIGITAL OLYMPICS"
Pechino, 4 novembre 2003 - I leader politici riuniti a Pechino il 30 ottobre
per il vertice Ue-cina si sono compiaciuti dei progressi compiuti nel
settore della cooperazione scientifico-tecnologica, ma hanno chiesto
l'elaborazione di ulteriori iniziative comuni simili al programma "Digital
Olympics". Le due parti hanno convenuto che la partecipazione
rafforzata della Cina al Sesto programma quadro (6Pq) dell'Ue ha avuto un
impatto molto positivo sui rapporti sino-europei nel settore della ricerca e
sviluppo. In particolare, le nuove iniziative adottate nel quadro della
lotta contro
la Sars
ed altre malattie infettive sono state definite esempi di settori in cui la
cooperazione congiunta ha prodotto risultati proficui. Tuttavia, entrambe le
parti hanno osservato che è necessario rafforzare la cooperazione in ambiti
quali i diritti di proprietà intellettuale, l'istruzione e la salute. Per
sviluppare iniziative congiunte in tali settori, le due regioni hanno
indicato efficaci esempi di dialogo già esistenti, come il programma "Digital
Olympics". Quest'ambizioso programma è stato varato alla fine del
2002, allo scopo di rafforzare, nel lungo termine, la cooperazione
tecnico-scientifica fra l'Europa e
la Cina. Nel
breve periodo, l'iniziativa si propone di intensificare le opportunità di
cooperazione in vista delle Olimpiadi del 2008. Secondo quanto previsto dal
programma, i ricercatori di entrambe le regioni si concentreranno sullo
sviluppo di sistemi di informazione digitale e di gestione intelligente,
nonché sulla costituzione di reti per la sicurezza delle informazioni e
servizi intelligenti di salute e medicina per lo sport. Undici progetti di
cooperazione a breve termine sono già stati selezionati per un
finanziamento. Si auspica che la partecipazione a tali iniziative consenta
alle organizzazioni europee di accedere più facilmente al crescente settore
delle tecnologie dell'informazione in Cina. Infolink: http://www.Eurochina-it.org/digital_olympics.html
BUSQUIN
E LIIKANEN PARTECIPERANNO AL SIMPOSIO SULL'IMPRENDITORIALITÀ CHE FUNGERÀ
INOLTRE DA FORUM DI INCONTRO E SCAMBIO DI IDEE PER IMPRENDITORI E
INVESTITORI.
Lovanio
la Nuova
(Belgio), 4 novembre 2003 - I commissari europei Philippe Busquin e Erkki
Liikanen, responsabili rispettivamente per
la Ricerca
e per le Imprese e
la Società
dell'informazione, parteciperanno al simposio dal titolo "Taste of
Entrepreneurship" (Il gusto di intraprendere), in programma il 18 e 19
novembre a Lovanio
la Nuova
(Belgio). Il congresso riunirà esponenti del mondo industriale, finanziario
e politico, per discutere delle opportunità e degli ostacoli relativi al
finanziamento delle start-up e delle aziende in crescita dei settori
high-tech e non tecnologico. Infolink: http://www.4x4entreprendre.Org/default.asp?action=11&lan=en
LA BEI SOSTIENE
L'INNOVAZIONE E
LA R
&S NELL'EUROPA ALLARGATA
Bruxelles, 4 novembre 2003 -
La Banca
europea per gli investimenti (Bei) ha accordato un prestito di 100 milioni
di euro per sostenere gli imprenditori in Ungheria, Slovenia e Romania. I
finanziamenti saranno messi a disposizione delle piccole e medie imprese (Pmi),
nonché delle agenzie pubbliche e private che operano nei seguenti settori:
diffusione dell'innovazione, ricerca e sviluppo, reti di informazione e di
comunicazione. Fra gli altri settori finanziati figurano la salute e
l'istruzione, l'edilizia sociale, l'energia, la tutela dell'ambiente e le
infrastrutture in generale. "Lo sviluppo delle piccole e medie imprese
è importante innanzitutto nei paesi in cui il settore delle Pmi non è
ancora ben radicato nel tessuto economico", ha dichiarato il presidente
della Bei Philippe Maystadt. "Il prestito globale offrirà uno
strumento vantaggioso di finanziamento per lo sviluppo di questo settore che
incoraggia l'imprenditorialità e costituisce una risorsa importante per la
creazione d'impiego", ha aggiunto Maystadt.
LA PRIMA EMISSIONE
SU AMPIA SCALA DI UN PRODOTTO NANOTECNOLOGICO NELL'AMBIENTE SUSCITA TIMORI
Bruxelles, 4 novembre 2003 - Un gruppo d'azione internazionale ha espresso
preoccupazione a seguito della più vasta emissione effettuata a tutt'oggi
nell'ambiente di un prodotto realizzato utilizzando la nanotecnologia. Una
soluzione antierosione è stata aspersa su una superficie di
1.400 acri
, nella terra degli Indiani d'America di Taos Pueblo (Usa), dopo che un
incendio ha distrutto
5.000 acri
di terreno in un'area considerata sacra dalla comunità delle First Nations.
Le fiamme hanno esposto il versante della montagna all'erosione e minacciato
la fonte di approvvigionamento idrico della comunità. Il prodotto,
nebulizzato e spruzzato dagli elicotteri, consente alle particelle di
silicato di autorganizzarsi in presenza dell'acqua, formando una matrice di
cristallo. Questa sostanza funge da pacciame, impedendo l'erosione e
consentendo alle sementi aggiunte alla miscela di attecchire nel suolo. Il
Gruppo d'azione su erosione, tecnologia e concentrazione (Etc) teme che
questo nuovo prodotto, frutto della nanotecnologia, sia stato immesso
nell'ambiente senza analizzarne le potenziali conseguenze. Il gruppo coglie
quest'opportunità per chiedere ancora una volta "un dibattito sociale
inclusivo sulle nanotecnologie" ed "una regolamentazione
scrupolosa". "Il Gruppo Etc teme che [...] la commercializzazione
stia sfuggendo al controllo degli enti di regolamentazione, poiché il
carattere innovativo della nanotecnologia risiede nella sua portata e non
necessariamente nelle sostanze, spesso convenzionali, che utilizza. I
materiali mostrano un comportamento unico e talvolta imprevedibile quando
vengono ridotti in scala nanometrica, anche se la composizione chimica
rimane inalterata", recita una nuova comunicazione del gruppo d'azione.
Sebbene il dibattito stia progredendo ad un ritmo forse più lento di quanto
auspicato dal gruppo Etc, i responsabili politici in Europa hanno ora
cominciato a chiedere ulteriori indagini sui possibili effetti secondari
delle nanotecnologie. La commissione per l'industria, il commercio estero,
la ricerca e l'energia dell'Europarlamento ha chiesto la conduzione di uno
studio sulla necessità di introdurre nuove regolamentazioni in materia di
nanotecnologie, mentre tale argomento verrà discusso a novembre dalla
commissione scientifica del Parlamento britannico. A livello comunitario,
la Commissione
europea sta già finanziando una serie di progetti di ricerca sulla
sicurezza delle nanotecnologie, aspetto sul quale verteranno anche alcuni
progetti in tale settore condotti nell'ambito del Sesto programma quadro
(6Pq). Il progetto Nanosafe ha per obiettivo la valutazione dei rischi
insiti nella produzione, manipolazione e utilizzo delle nanoparticelle nei
processi e prodotti industriali, nonché nei prodotti al consumo. I
risultati dovrebbero indicare i rischi per operatori e consumatori, e
raccomandare le misure normative e i codici di pratica da adottare. Altri
progetti si occupano di valutare la capacità della cute di fungere da
barriera alle particelle ultrafini talvolta utilizzate nei prodotti per la
cura del corpo e la pulizia domestica, nonché di individuare e determinare
l'importanza delle nanoparticelle di natura esogena nei processi patologici.
Il gruppo Etc sta lavorando con vari partner alla stesura di una convenzione
internazionale per la valutazione delle nuove tecnologie, che auspica di
poter sottoporre alle Nazioni Unite nel 2004. Per informazioni sul gruppo
Etc consultare il seguente sito: http://www.Etcgroup.org
Per informazioni sulla ricerca
nanotecnologica nell'Ue visitare il seguente sito: http://www.Cordis.lu/nanotechnology/home.html
LA COMMISSIONE AUTORIZZA
UNA CONCENTRAZIONE NEL SETTORE DELLE
ASSICURAZIONI IN SPAGNA
Bruxelles, 4 novembre 2003 -
La Commissione
europea ha deciso di autorizzare l'operazione di acquisizione da parte
dell'impresa spagnola Vidacaixa di Life España (Sle), impresa svizzera con
sede in Spagna, appartenente al gruppo Swiss Life Insurance and Pension
Company. L'unica sovrapposizione nelle attività delle imprese interessate,
individuata nel settore dell'assicurazione vita in Spagna, non determinerà
una posizione dominante. Sia Vidacaixa che Sle sono attive nella fornitura
di diversi tipi di assicurazione vita e non vita e di servizi di
riassicurazione. Vidacaixa opera a livello della Ue mentre Sle è presente
unicamente in Spagna. Vidacaixa appartiene al gruppo Caifor, il quale, a
seguito di un'operazione autorizzata dalla Commissione il 5 novembre 1992,
è attualmente controllato da
La Caixa
e dal gruppo Fortis(1).
La Caixa
concentra le sue attività nei servizi bancari e finanziari. Essa opera
principalmente in Spagna ed è anche presente in altri Stati membri. L'unico
mercato geografico in cui le attività delle parti si sovrappongono è
la Spagna
, nel settore dell'assicurazione vita. Tuttavia, anche utilizzando la
definizione più restrittiva di mercato del settore dell'assicurazione vita,
la quota di mercato combinata più elevata non eccede il 20%; inoltre nel
settore continuerà ad operare un numero sufficiente di forti concorrenti.
Pertanto, l'operazione non determinerà la creazione o il rafforzamento di
una posizione dominante in nessun mercato all'interno del mercato comune o
del See.
La Commissione
ha quindi deciso di autorizzare l'operazione.
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE
– OTTOBRE 2003
Roma, 4 novembre 2003 - Il Mef comunica che nel mese di ottobre 2003 si è
registrato un disavanzo del settore statale di circa 10.800 milioni di euro
a fronte di un disavanzo di 8.400 milioni nel ottobre 2002. Nei primi dieci
mesi del 2003 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa
54.800 milioni, mentre nell'analogo periodo 2002 si era avuto un fabbisogno
pari a 49.318 milioni.
COMMENTO AI DATI DI FABBISOGNO
– OTTOBRE 2003
Roma, 4 novembre 2003 - Il Mef comunica che in ottobre si è realizzato un
disavanzo del settore statale di 10.800 milioni, che supera di circa 2.400
milioni quello di ottobre 2002. Rispetto allo scorso anno sono venute meno
operazioni finanziarie per circa 3.000 milioni che avevano prodotto effetti
solo sul fabbisogno mensile di cassa e non sulla determinazione
dell’indebitamento netto dell’anno. Nel mese si segnala il buon
andamento delle entrate fiscali e, in particolare, di quelle tributarie che
hanno mostrato un incremento di circa il 6 %. Tale miglioramento pare
determinato per la gran parte dalla ripresa del gettito dell’imposta sul
valore aggiunto e delle accise. Il saldo del mese di ottobre evidenzia un
profilo del fabbisogno annuo in linea con le previsioni e coerente con
l’indebitamento netto programmatico del 2003.
UNICREDIT BANCA AL SERVIZIO DELLE PICCOLE
IMPRESE: "C'È UN FIDO PER TE" IMMEDIATAMENTE DISPONIBILI PER
430MILA PICCOLE IMPRESE NUOVI FINANZIAMENTI PER 13 MILIARDI DI EURO
Milano, 4 novembre 2003 - Unicredit Banca, la più grande banca locale
italiana dedicata alle famiglie e alle piccole imprese con 2.710 Agenzie e
257 Centri Piccole Imprese, ha illustrato ieri un importante progetto che
riguarda lo stanziamento di quasi 13 miliardi di Euro di nuovi affidamenti a
favore delle piccole imprese non ancora clienti. Unicredit Banca ha infatti
selezionato oltre 430.000 piccole imprese (fatturato <3 milioni di euro)
e ha già deliberato altrettante proposte di fido che saranno messe a
disposizione - in maniera immediata e senza la necessità di fornire
garanzie aggiuntive - a ciascuna di queste 430.000 aziende che vorranno
usufruire di questa opportunità. La selezione è avvenuta in base a
valutazioni interne della banca utilizzando criteri di scoring e
accettazione allineati con i parametri di Basilea 2. L’erogazione dei
finanziamenti coinvolge soggetti appartenenti ai più svariati settori di
attività, quali, ad esempio, servizi, commercio (sia al minuto che
all’ingrosso), agricoltura, trasporti, alberghiero, abbigliamento,
alimentare, lavorazione materie prime, manifatturiero, edilizia e produzione
di materiali edili, etc. L’iniziativa, che è stata presentata ieri da
Roberto Nicastro, Amministratore Delegato di Unicredit Banca, si inserisce
in un più ampio progetto di rilancio e sostegno dell’economia nazionale
con l’obiettivo di mettere a disposizione delle piccole imprese locali
risorse finanziarie per lo sviluppo. Nel segmento delle piccole imprese di
Unicredit Banca rientrano le aziende con un fatturato inferiore a 3 milioni
di euro. A titolo di esempio, Unicredit Banca contatterà su tutto il
territorio nazionale, tra le altre, 93.934 imprese del settore dei servizi
per le quali ha previsto l’erogazione di circa 2,6 miliardi di Euro,
61.909 aziende che svolgono commercio al minuto per cui ha previsto
l’erogazione di circa 1,8 miliardi di Euro, 56.585 imprese del settore
edile a cui concederà circa 1,7 miliardi di Euro e 32.575 aziende che
svolgono commercio all'ingrosso cui erogherà circa 1,3 miliardi di Euro. A
livello geografico, nel Nord Italia i fidi concessi saranno 227.603 per
circa 7 miliardi di Euro di finanziamento complessivo, nel Centro compresa
la Sardegna
104.675 per circa 3 miliardi di Euro e nel Sud compresa
la Sicilia
98.653 per circa 2,8 miliardi di Euro. Unicredit Banca da tempo è
fortemente impegnata sul fronte della trasparenza e della qualità del
servizio nei confronti dei clienti. Dal primo gennaio entreranno in vigore
per tutti i clienti i nuovi contratti di conto corrente riscritti dalla
"parte del cliente" in collaborazione con Cittadinanzaattiva.
Unicredit Banca propone poi in esclusiva ai suoi clienti un innovativo
strumento della gestione del rischio degli strumenti finanziari, denominato
Kilovar. Nel luglio scorso era stato inoltre varato l'Esalogo, un insieme di
regole volto a rendere più chiaro e corretto il rapporto Banca/cliente. Nel
2003 Unicredit Banca ha stanziato 100 milioni di Euro per migliorare la
qualità dei servizi e il rapporto con la clientela. Negli scorsi mesi, la
banca ha raccolto le valutazioni di circa 90 mila clienti, in tutti i 211
mercati locali da essa serviti. Da queste valutazioni sono emerse
indicazioni decisive sull’importanza che i clienti danno alle
caratteristiche dei prodotti offerti, all’efficienza dei servizi e alla
relazione con il personale.
UNISYS ACQUISISCE L’ATTIVITÀ DI CONSULENZA
DI KPMG IN BELGIO
Milano, 4 novembre 2003 – Unisys Corporation ha siglato un accordo con
Kpmg, in Belgio, per l’acquisto di Kpmg Consultants Cvba e della sua
consociata Kpmg Optimum. In base all’accordo Unisys acquisirà l’intero
business di Kpmg Consultants in Belgio e il business relativo
all’implementazione Sap. Non appena verrà perfezionata l’acquisizione,
soggetta a revisione e approvazione da parte del Belgian Competition Council,
l’organismo belga di controllo della concorrenza, Unisys gestirà in
Belgio due business separati: Unisys Belgio e la società appena acquisita
che prenderà il nome di Unisys Consulting. “Si tratta di
un’acquisizione strategica che amplierà e rafforzerà considerevolmente
l’offerta di servizi Unisys in Belgio - ha affermato Patriek Zanas,
Managing Partner, Enterprise Transformation Services, Continental Europe,
Commercial - Unisys sarà ora in grado di offrire ai propri clienti prodotti
e soluzioni end-to-end attraverso due aziende. Unisys Consulting si avvarrà
di team di esperti in grado di fornire servizi di elevata qualità nei
settori della consulenza, della strategia operativa, della trasformazione
del business, dell’implementazione dei cambiamenti e informatica: Offrirà,
inoltre, servizi di integrazione delle soluzioni Sap sul mercato belga e
paneuropeo”. “Unisys Consulting integrerà perfettamente i servizi
offerti attualmente da Unisys Belgio che comprendono servizi legati
all’hardware, al software e alle infrastrutture, oltre a servizi di
consulenza tecnologica e di integrazione dei sistemi. Il personale Kpmg che
entrerà in Unisys è conosciuto per l’approccio pragmatico e la capacità
di ottenere risultati in sinergia con i clienti. Il suo lavoro contribuirà
a valorizzare gli ottimi servizi di consulenza informatica e di Systems
Integration che Unisys Belgio continuerà a offrire” - ha commentato Zanas
che dirigerà entrambe le organizzazioni. Unisys Belgio conta attualmente
circa 460 dipendenti specializzati nel settore della Finanza, nel Settore
Pubblico, dei Trasporti, dei Media & Telecomunicazioni e del Commercio,
che forniscono servizi di consulenza, Systems Itegration, infrastruttura di
rete, outsourcing e soluzioni tecnologiche alle aziende che operano in
questi mercati verticali. Unisys Consulting avrà circa 150 dipendenti che
forniranno una gamma completa di servizi di strategia operativa, consulenza
aziendale e implementazione software al Settore Pubblico, Commerciale,
Informatico, Entertainment & Communications e Servizi Finanziari.
"La portata e la forza delle due organizzazioni renderà Unisys leader
nel campo di consulenza, dei servizi e delle soluzioni, con un’offerta
costituita da una vasta gamma di competenze, conoscenze e tecnologia in
grado di fornire elevate prestazioni” - ha concluso Zanas.
TREVISAN
IN BORSA ALLO STAR A 3,1 EURO MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE AVRANNO INIZIO LE
NEGOZIAZIONI
Verona, 5 novembre 2003 - È stato fissato in 3,1 Euro il prezzo delle
azioni ordinarie di Trevisan S.p.a, società veronese leader mondiale nella
produzione di impianti verticali per la verniciatura in polvere e uno dei
primi produttori di impianti di anodizzazione per profilati in alluminio. Il
prezzo è stato fissato tenendo conto della qualità e quantità della
domanda ricevuta dagli investitori nell’ambito del Collocamento
Istituzionale e della quantità della domanda pervenuta nell’ambito
dell’Offerta Pubblica, nonché delle condizioni dei mercati domestico e
internazionale. La domanda nell’ambito dell’Offerta Pubblica, da parte
di oltre 3.000 sottoscrittori, è stata di oltre 3,2 milioni di azioni,
mentre a 39 investitori istituzionali, italiani ed esteri, sono state
allocate oltre 7,2 milioni di azioni nell’ambito del Collocamento
Istituzionale. A queste vanno aggiunte 1,1 milioni di azioni per il
Collocamento Privato. Centrobanca, banca di investimento del Gruppo Banche
Popolari Unite S.c.r.l., ha agito in qualità di Global Coordinator e di
Sponsor dell’operazione, nonché, unitamente ad Abaxbank, quale Joint Lead
Manager per il Collocamento Istituzionale. Abaxbank agisce inoltre in qualità
di Specialista. Advisor Finanziari dell’emittente sono Private Equity
Partners Sgr S.p.a. E Cimino&associati Private Equity S.p.a. “Siamo
molto soddisfatti dei risultati dell’offerta - ha dichiarato Silvio Maria
Trevisan, Presidente e Amministratore Delegato di Trevisan - ringraziamo
tutti i nuovi azionisti che hanno dato fiducia alla Trevisan e che ci hanno
permesso di arrivare così al traguardo della quotazione al segmento Star.
Questo è un risultato che ci impegna ulteriormente a raggiungere i nostri
obiettivi, proseguendo così la nostra storia di crescita.”
DA BANCA SELLA IL TERMOMETRO DEL RISCHIO UN
INDICATORE SEMPLICE E COMPRENSIBILE PER AIUTARE
LA CLIENTELA A
VALUTARE MEGLIO L’ENTITÀ DEL RISCHIO ASSOCIATO AD UN INVESTIMENTO
Biella, 4 novembre 2003 - Banca Sella ha ideato e realizzato il Termometro
del rischio, una scala di misura studiata per aiutare il cliente a
comprendere meglio l’entità del rischio associato ad un investimento.
L'obiettivo che l’istituto di credito si è prefisso con questa iniziativa
è quello di aumentare e migliorare l’informazione alla clientela sul
rischio degli investimenti. Il Termometro del rischio, strumento concepito
per essere completo ma al tempo stesso anche chiaro, semplice e
comprensibile a tutti, espone il rischio degli investimenti in 6 livelli,
dove 1 corrisponde al rischio minimo possibile e
6 a
quello massimo. Questo strumento impegna quindi la banca, e aiuta la
clientela, ad affrontare gli investimenti in modo consapevole e
coerentemente con la propensione al rischio di ogni cliente, sia nella fase
della scelta iniziale, sia nel successivo monitoraggio dell'investimento
effettuato. L’iniziativa è frutto di un preciso impegno di Banca Sella ad
affrontare la propria attività di assistenza agli investimenti con
professionalità e trasparenza, strada già intrapresa nei mesi scorsi con
la formulazione dei ‘10 consigli per l’investitore’, e si abbina a un
intenso programma di formazione interna sul tema degli investimenti. Tra le
caratteristiche in cui si articola l’iniziativa vi sono: - Classificazione
degli strumenti e dei prodotti finanziari in 6 livelli di rischio in modo da
consentire al cliente di avere una immediata e chiara percezione del grado
di rischio. - Comunicazione, in occasione di ogni operazione di investimento
conclusa con la clientela, del rischio degli strumenti e dei prodotti
finanziari offerti, descrivendo e spiegando quali sono i fattori che
concorrono a determinare quel livello di rischio. - Possibilità di
calcolare il rischio complessivo del portafoglio del cliente, in modo da
poterlo confrontare costantemente con la sua propensione al rischio. Come
Sono Determinati I 6 Livelli Di Rischio - La scala di misura del rischio
creata da Banca Sella, volutamente semplice nell’esposizione, è però
approfondita nella determinazione del livello, che infatti tiene conto di
tre tipi di rischio: · Rischio Di Mercato: rischio di subire perdite
derivanti dalle variazioni del valore del titolo e dalle oscillazioni dei
mercati. · Rischio Di Credito: rischio che una società o un emittente non
riesca a rispettare gli impegni finanziari presi.. · Rischio Struttura:
rischio dovuto alla particolare forma con cui è costruita la struttura di
uno strumento finanziario. Il rischio finale dello strumento finanziario
viene stabilito in misura pari al più elevato dei tre tipi di rischio.
Inoltre, grazie al Termometro del rischio, Banca Sella potrà ancor più
agevolmente capire quali investimenti siano più adatti a soddisfare le
reali necessità di ogni singolo cliente, basandosi sul confronto costante
tra le esigenze di investimento espresse dal cliente e la rischiosità del
portafoglio finale. Ogni dettaglio sull’iniziativa è reperibile sul sito www.Sella.it
nella sezione Risparmio, o può
essere richiesto in tutte le succursali di Banca Sella.
TELECOM ITALIA MEDIA RISULTATI AL 30 SETTEMBRE
2003 :AREA INTERNET IN CRESCITA: RICAVI +82%
Roma, 4 novembre 2003 - A seguito della scissione di Seat Pagine Gialle Spa,
divenuta efficace il 1° agosto 2003, le attività nel settore delle
Directories sono confluite in una società beneficiaria e successivamente
cedute. Queste operazioni hanno determinato variazioni tali nel perimetro
della società scissa Telecom Italia Media da non consentire un confronto
omogeneo con l’esercizio 2002. Pertanto i risultati economici al 30
settembre 2003 di Telecom Italia Media Spa e del gruppo, fino al risultato
operativo, sono stati ricostruiti a perimetro omogeneo escludendo le
componenti relative alle attività cedute. Tutti i risultati della gestione
si presentano in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2002. I
ricavi consolidati al 30 settembre 2003 crescono del 3% (+24% in termini
omogenei).Area Internet in crescita: ricavi +82% e Mol in aumento rispetto
ai primi nove mesi 2002 (da
3,2 a
31,6 milioni di euro). Gli utenti attivi di Tin.it crescono del 18% circa
rispetto ai primi nove mesi 2002. Virgilio si conferma il primo portale
italiano con 4,8 miliardi di pagine viste (+25% rispetto ai primi nove mesi
2002). L’area Television aumenta i ricavi del 24% (+36% tenendo conto
della nuova modalità di raccolta pubblicitaria) rispetto ai primi nove mesi
2002. Il risultato operativo è in miglioramento (+14%). La raccolta
pubblicitaria cresce del 40%. La7 continua a registrare importanti risultati
in termini di ascolti con share stabilmente sopra il 2%. Acquisita
l’agenzia stampa multimediale “apcom”nata dall’accordo con
Associated Press. Dal 1° agosto 2003 efficacia della scissione di Seat
Pagine Gialle Spa
GRUPPO
TELECOM ITALIA MEDIA: RICAVI: 418 MILIONI DI EURO IN CRESCITA DEL 3%
RISPETTO AI PRIMI NOVE MESI 2002 (+24% IN TERMINI OMOGENEI) POSIZIONE
FINANZIARIA NETTA DEL GRUPPO AL 30 SETTEMBRE 2003: POSITIVA PER 64,5 MILIONI
DI EURO
Roma, 4 novembre 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia
Media (Gruppo Telecom Italia), riunitosi il 3 novembre sotto la presidenza
di Riccardo Perissich, ha esaminato e approvato i risultati trimestrali al
30 settembre 2003. Il Gruppo Telecom Italia Media nei primi nove mesi 2003 I
ricavi ammontano a 418,1 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 3%
rispetto ai 406,1 milioni dello stesso periodo del 2002; in termini
omogenei, l’incremento dei ricavi è pari al 24%. A tale risultato hanno
contribuito principalmente il positivo apporto dell’Area Internet, che ha
registrato un significativo incremento dei ricavi pari all’82% e
dell’Area Television, che presenta un aumento dei ricavi pari al 24% (+36%
tenendo conto della nuova modalità di raccolta pubblicitaria). Il margine
operativo lordo è pari a 0,9 milioni di euro ed evidenzia un significativo
miglioramento (+103%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
(era negativo per 30,8 milioni di euro). Il risultato operativo ante
ammortamento delle differenze da consolidamento, negativo per 53,6 milioni
di euro, migliora del 40,4% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (era
negativo per 90 milioni di euro). Il risultato operativo, negativo per 77
milioni di euro, migliora del 34% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era
negativo per 116,8 milioni di euro). La posizione finanziaria netta
consolidata al 30 settembre 2003 è positiva per 64,5 milioni di euro
(rispetto ad un indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2002 pari a
679,6 milioni di euro); tale valore tiene conto degli effetti positivi della
scissione e delle variazioni di perimetro di consolidamento. Il Gruppo
Telecom Italia Media nel trimestre luglio-settembre 2003 I ricavi ammontano
a 117,9 milioni di euro, in aumento del 3,2% rispetto ai 114,3 milioni dello
stesso periodo del 2002. Il margine operativo lordo, negativo per 3,4
milioni di euro, evidenzia un importante miglioramento (+75,2%) rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente (era negativo per 13,6 milioni di
euro). Il risultato operativo, negativo per 29,5 milioni di euro, registra
un aumento del 29,3% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era negativo per
41,6 milioni di euro). L’andamento delle Aree di Business Internet Nei
primi nove mesi del 2003 i ricavi dell’Area di Business Internet sono pari
a 176,8 milioni di euro, in crescita dell’82% rispetto allo stesso periodo
del 2002. Il margine operativo lordo nei primi nove mesi del 2003 è
positivo per 31,6 milioni di euro e registra una forte crescita rispetto ai
primi nove mesi del 2002 (3,2 milioni di euro). Il risultato operativo
dell’Area migliora dell’89% circa rispetto allo stesso periodo del 2002,
pur restando negativo per 4,3 milioni di euro. In particolare:
la Divisione Tin.it
, nei primi nove mesi 2003 registra ricavi pari a 158,2 milioni di euro
(82,4 milioni di euro nello stesso periodo del 2002) con una crescita del
92%. Il margine operativo lordo è positivo per 31,5 milioni di euro (14,8
milioni di euro nei primi nove mesi del 2002). Il risultato operativo è
positivo per 2,6 milioni di euro (nonostante 8,7 milioni di ammortamento del
goodwill) e migliora di 21,5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del
2002 (perdita di 18,9milioni). Gli utenti attivi al 30 settembre 2003 sono
2,4 milioni con un incremento del 18% circa rispetto al 30 settembre 2002.
Matrix registra ricavi per 23,6 milioni di euro (14,5 milioni di euro nei
primi nove mesi del 2002) con una crescita del 63% e un margine operativo
lordo positivo per 0,1 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al
30 settembre 2002 (-11 milioni di euro). Gli utenti di Virgilio, che si
conferma il primo portale italiano, sono circa 12,5 milioni di unique
browsers (+29% rispetto a settembre 2002) e le pagine viste al 30 settembre
2003 sono state 4,8 miliardi (+25% rispetto allo stesso periodo del 2002).
Television Nei primi nove mesi del 2003, i ricavi complessivi dell’Area di
Business Television, pari a 71,4 milioni di euro, risultano in forte
crescita (+24%) rispetto allo stesso periodo del 2002 (+36% tenendo conto
della nuova modalità di raccolta pubblicitaria). Il margine operativo
lordo, nonostante i maggiori costi sostenuti per il riposizionamento
dell’emittente e il conseguente arricchimento del palinsesto, registra un
miglioramento del 24% attestandosi a -28,5 milioni di euro rispetto ai -37,5
milioni dei primi nove mesi 2002. Il risultato operativo (-56 milioni di
euro) migliora del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
(-65,1 milioni di euro). La crescita della raccolta pubblicitaria
complessiva della Business Unit è stata del 40% rispetto ai primi nove mesi
del 2002. Nel corso del periodo inoltre, La7 ha consolidato la propria
immagine editoriale e ha visto crescere la notorietà del suo marchio e dei
suoi programmi, con uno share (fonte Auditel) in aumento rispetto ai primi
nove mesi del 2002: ora si colloca stabilmente oltre il 2% e Mtv si conferma
televisione leader nel segmento televisivo per i giovani. Office Products
& Services Nei primi nove mesi del 2003, i ricavi dell’Area di
Business Office Products & Services ammontano a 140 milioni di euro e
registrano una flessione del 6%, rispetto ai primi nove mesi del
2002 in
termini omogenei, cioè al netto degli effetti delle attività cedute ad
aprile e uscite dal perimetro di consolidamento. Tale flessione è
principalmente riconducibile ad un rallentamento del mercato consumer e dei
prodotti per ufficio e al decremento delle vendite di prodotti consumabili
per l’informatica. Il margine operativo lordo migliora, in termini
omogenei, del 7% circa mentre il risultato operativo registra una flessione
del 46% sempre in termini omogenei, rispetto allo stesso periodo del 2002.
La Capogruppo Telecom
Italia Media Spa I ricavi di Telecom Italia Media Spa nei primi nove mesi
del 2003, pari a 159 milioni di euro, registrano un incremento del 96% circa
rispetto allo stesso periodo del 2002 (82,4 milioni di euro). Nel terzo
trimestre 2003, i ricavi della capogruppo sono pari a 51,6 milioni di euro
(+96,7% circa rispetto ai 26,4 milioni del terzo trimestre 2002). Il margine
operativo lordo nei primi nove mesi del 2003, pari a 16,8 milioni di euro,
registra una crescita del 242,8% rispetto allo stesso periodo del 2002 (4,9
milioni di euro). Nel terzo trimestre 2003, il margine operativo lordo della
capogruppo ammonta a 5,5 milioni di euro (+135% rispetto ai 2,3 milioni del
terzo trimestre 2002). Il risultato operativo nei primi nove mesi del 2003
è negativo per 14,4 milioni di euro, in notevole miglioramento (55,3%)
rispetto allo stesso periodo del 2002 (negativo per 32,2 milioni di euro).
Nel terzo trimestre 2003, la perdita operativa della capogruppo risulta
quasi dimezzata a circa 5,7 milioni di euro (-10,8 milioni nel terzo
trimestre 2002). Altri eventi del periodo Il 30 settembre 2003 Telecom
Italia Media ha acquisito la partecipazione totalitaria di e.Bisnews,
editrice di Ap.biscom, agenzia stampa multimediale nata dall’accordo con
Associated Press, cambiandone successivamente le denominazioni
rispettivamente in Tmnews e in “apcom”. I dati storici consolidati e di
Telecom Italia Media Spa L’operazione di scissione parziale proporzionale
di Seat Pagine Gialle Spa (società scissa) a favore di una società di
nuova costituzione (società beneficiaria), approvata dall’Assemblea
straordinaria degli azionisti del 9 maggio
2003, ha
comportato il trasferimento alla società beneficiaria, in data 25 luglio
2003, del complesso aziendale attivo nel mercato delle Directories (editoria
telefonica, Directory Assistance e Business Information). La società scissa
ha assunto la denominazione di Telecom Italia Media Spa e la società
beneficiaria quella di Seat Pagine Gialle Spa. La scissione è divenuta
efficace il 1° agosto 2003; a partire dalla stessa data, decorrono gli
effetti contabili della variazione del perimetro di consolidamento. Nel
secondo trimestre 2003, inoltre, Telecom Italia ha avviato le procedure per
la dismissione della partecipazione in Seat Pagine Gialle Spa, operazione
che è stata perfezionata l’8 agosto scorso. Alla luce di tali operazioni
non risulta possibile, per mancanza di omogeneità, confrontare i dati
storici dei primi nove mesi del 2003 con quelli relativi al Gruppo Seat Pg
che fanno riferimento allo stesso periodo del 2002. Il Consiglio di
Amministrazione di Telecom Italia Media ha inoltre cooptato il Prof. Adriano
De Maio, Rettore della Luiss Guido Carli di Roma, in sostituzione del
consigliere dimissionario Guido Roberto Vitale. Infine, viene riportato di
seguito il calendario dei principali eventi societari e di diffusione dei
dati economici e finanziari di Telecom Italia Media Spa per il 2004 (nel
caso dovessero verificarsi variazioni delle date previste, queste saranno
comunicate tempestivamente): 16 febbraio: Consiglio di Amministrazione per
l’esame dei risultati preliminari del Gruppo Telecom Italia Media al 31
dicembre 2003; 19 marzo: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione
del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31
dicembre 2003; 5 maggio: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione
della relazione sull’andamento del primo trimestre 2004 e Assemblea per
l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003; 26 luglio: Consiglio di
Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari del Gruppo Telecom
Italia Media relativi al primo semestre 2004; 7 settembre: Consiglio di
Amministrazione per l’approvazione della relazione sull’andamento del
primo semestre 2004; 8 novembre: Consiglio di Amministrazione per
l’approvazione della relazione sull’andamento del terzo trimestre 2004.Si
prevede pertanto, ai sensi dell’art 82 della Delibera Consob n. 11971/99
(e successive modifiche e integrazioni), di fruire dell’esonero dalla
pubblicazione delle relazioni trimestrali relative al periodo
ottobre-dicembre 2003 e al periodo marzo-giugno 2004.
TIM: IL CDA APPROVA I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003: RICAVI:
8.635 MILIONI DI EURO, +7,8%, RISPETTO AI PRIMI NOVE MESI 2002 (+13,5%
ESCLUSO EFFETTO CAMBIO)
Roma, 4 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Tim (Gruppo
Telecom Italia), presieduto dal Presidente Carlo Buora, ha esaminato il 3
novembre , su proposta dell’Amministratore Delegato Marco De Benedetti, i
dati relativi ai primi nove mesi 2003. Gruppo Tim Nei primi nove mesi 2003 i
ricavi del Gruppo Tim sono pari a 8.635 milioni di euro, con una crescita
del 7,8% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (8.010 milioni di euro). Tale
crescita raggiunge il 13,5% al netto dell’effetto cambio. Il Margine
Operativo Lordo (Mol) è pari a 4.157 milioni di euro e registra un aumento
del 6,5% rispetto ai primi nove mesi 2002 (3.903 milioni di euro). Tale
crescita raggiunge il 7,8% al netto dell’effetto cambio. L'incidenza del
Mol sui ricavi totali pari al 48,1% (48,7% nei primi nove mesi del 2002), si
mantiene su livelli di assoluto rilievo pur a fronte dell’impatto relativo
alle attività brasiliane in fase di start up e beneficia del venir meno per
Tim S. P. A. Degli oneri relativi al contributo per le Tlc a seguito del
recepimento della sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee
in materia di illegittimità della norma istitutiva del contributo stesso.
Nei primi nove mesi del 2002 tale onere era iscritto per 112 milioni di
euro. Il Risultato Operativo è pari a 2.944 milioni di euro e registra una
crescita dell’8,5% rispetto al periodo di confronto (2.713 milioni di
euro). L'incidenza del Risultato Operativo sui ricavi totali è del 34,1%,
in miglioramento rispetto al 33,9% registrato nei primi nove mesi 2002. Il
saldo dei proventi ed oneri straordinari (positivo per 505 milioni di euro)
è influenzato dall’effetto combinato di due elementi non ricorrenti, per
complessivi 439 milioni di euro (380 milioni di euro, al netto dei relativi
impatti fiscali): il recepimento della sopra indicata sentenza della Corte
di Giustizia delle Comunità Europee, con conseguente registrazione della
sopravvenienza attiva relativa al debito maturato al 31 dicembre 2002, pari
a 543 milioni di euro (334 milioni di euro al netto dei relativi effetti
fiscali); l’adeguamento dei valori delle partecipazioni in Perù e
Venezuela, che hanno comportato in Tim una svalutazione della controllata
Tim International e nel consolidato una svalutazione parziale del goodwill
relativo alla controllata venezuelana Digitel (pari a 104 milioni di euro),
con un effetto in consolidato, al netto della correlata fiscalità, positivo
per circa 46 milioni di euro. L'utile netto consolidato dell’esercizio di
spettanza della Capogruppo Tim è pari a 1.970 milioni di euro (1.252
milioni di euro nei primi nove mesi dell’esercizio 2002) ed è influenzato
positivamente dalle citate operazioni non ricorrenti per 380 milioni di
euro. Il risultato dei primi nove mesi 2002 era stato altresì influenzato
da elementi straordinari quali le plusvalenze straordinarie relative alla
cessione delle partecipate Bouygues Telecom, Mobilkom Austria e Auna pari a
845 milioni di euro, nonché svalutazioni straordinarie per 1.333 milioni di
euro, con un effetto complessivo, al netto della correlata fiscalità,
positivo per 97 milioni di euro. Depurando da tali fenomeni i risultati
netti di spettanza della Capogruppo dei due periodi posti a confronto la
crescita risulta pari al 37,7%..3 Gli investimenti del Gruppo Tim ammontano
a 908 milioni di euro rispetto ai 1.027 milioni di euro del medesimo periodo
del
2002. In
particolare, gli investimenti industriali del periodo sono pari a 829
milioni di euro e gli investimenti finanziari sono pari a 79 milioni di
euro. Il free cash flow operativo (Risultato
Operativo+ammortamenti-investimenti Industriali - Variazione del Capitale
Circolante Operativo), pari a 3.123 milioni di euro, evidenzia un
miglioramento di 685 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi 2002.
L’incidenza del free cash flow operativo sui ricavi ammonta al 36,2% in
miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2002 (30,4%). La posizione
finanziaria netta, positiva, ammonta a 486 milioni di euro (in miglioramento
di 2.408 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002) dopo il pagamento di
dividendi per 429 milioni di euro. Il numero delle linee mobili del Gruppo
Tim è pari a circa 43,2 milioni, segnando un incremento del 10,4% rispetto
al dato al 31 dicembre 2002 (39,1 milioni). Il personale del Gruppo Tim è
pari a 18.866 unità con un incremento di 164 unità rispetto al 31 dicembre
2002 correlato allo sviluppo delle attività nell’area sudamericana. Tim
S.p.a. Nei primi nove mesi 2003 i ricavi raggiungono 6.980 milioni di euro
(6.544 milioni nel periodo di confronto), con una crescita del 6,7%. Lo
sviluppo dei ricavi risulta collegato sia al positivo andamento dei ricavi
da traffico, complessivamente pari a euro 5.338 milioni (euro 5.111 milioni
nei primi nove mesi 2002, +4,4%), sia dal significativo contributo derivante
dalla crescita dei ricavi da servizi a valore aggiunto (Vas) che si
attestano a euro 743 milioni, con un incremento del 40,2% rispetto al
periodo di confronto, e un’incidenza sui ricavi da servizi dell’11,1% (
8,5% nei primi nove mesi del 2002). In particolare, le dinamiche positive
sopra evidenziate risultano correlate, per quanto concerne lo sviluppo dei
ricavi da traffico, dalla significativa crescita dei volumi di traffico
gestito (superiore al 4% rispetto ai primi nove mesi del 2002), mentre allo
sviluppo dei ricavi da servizi a valore aggiunto contribuisce la forte
crescita dei Vas innovativi (servizi interattivi, Mms, downloads, traffico
Gprs, ecc.) il cui tasso di crescita, rispetto all’analogo periodo
dell’esercizio precedente, si attesta al 126%. L’arpu dei primi nove
mesi del 2003 (ricavo medio mese per linea) è stato pari a 28,1 euro, con
una crescita di circa l’1% rispetto al dato omogeneo dei primi nove mesi
2002. L’arpu dei Vas raggiunge i 3,2 euro con un’incidenza dell’11,4%
sul valore complessivo (8,7% nei primi nove mesi del 2002). Il Margine
Operativo Lordo (Mol) si attesta a 3.805 milioni di euro con una crescita
rispetto ai primi nove mesi 2002 del 10% (3.458 milioni di euro).
L’incidenza del Mol sui ricavi totali raggiunge il 54,5% (52,8% nel
periodo di.4 confronto). Come già evidenziato in precedenza, il risultato
di periodo non include gli oneri relativi al contributo Tlc (onere pari a
112 milioni di euro nei primi nove mesi del 2002). Il Risultato Operativo
ammonta a 2.969 milioni di euro e presenta un incremento del 13,3% (2.620
milioni di euro nei primi nove mesi del 2002), raggiungendo un’incidenza
sui ricavi del 42,5% (40% nel periodo posto a confronto). Tale risultato
sconta l'ammortamento ai soli fini fiscali della licenza Umts, avviato a
gennaio 2002 (91 milioni di euro). Il Saldo dei proventi ed oneri
straordinari, positivo per 119 milioni di euro, è influenzato dalle
menzionate operazioni non ricorrenti: registrazione della sopravvenienza
attiva per l’annullamento del debito relativo al contributo per
l’esercizio dell’attività di telecomunicazioni, maturato al 31 dicembre
2002 e pari a 543 milioni di euro (334 milioni di euro al netto della
collegata fiscalità); svalutazione pari a 478 milioni di euro della
controllata Tim International, che riflette l’adeguamento del valore di
carico delle controllate operative in Venezuela e Perù a seguito del
perdurare di criticità relative al contesto macroeconomico e politico di
riferimento. Al netto della collegata fiscalità l’impatto della
svalutazione risulta pari a circa 328 milioni di euro. L'utile netto del
periodo è pari a 1.846 milioni di euro e si confronta con un risultato del
corrispondente periodo del 2002 di 299 milioni di euro. Si ricorda che
quest’ultimo valore era influenzato da una svalutazione operata sulla
controllata Tim International per complessivi 1.930 milioni di euro (1.345
milioni al netto del correlato effetto fiscale). Depurando il risultato dei
due periodi posti a confronto delle citate operazioni non ricorrenti, la
crescita del risultato netto è del 11,9%. Gli investimenti del periodo
ammontano in totale a 709 milioni di euro, di cui 474 milioni per
investimenti industriali e 235 milioni per investimenti finanziari,
essenzialmente destinati al finanziamento delle società estere controllate
in fase di start-up. Il free cash flow operativo del periodo risulta pari a
euro 3.409 milioni (euro 2.837 milioni nei primi nove mesi 2002),
raggiungendo un’incidenza sui ricavi del 48,8% (43,4% nei primi nove mesi
2002). La posizione finanziaria netta è positiva e ammonta a 1.075 milioni
di euro (in miglioramento di 2.567 milioni di euro rispetto al 31 dicembre
2002). Tim, con 26,1 milioni di linee al 30 settembre 2003 (+3% rispetto al
31 dicembre 2002), conferma la sua posizione di leader nel mercato
domestico. I dipendenti della Tim S.p.a. Al 30 settembre 2003 sono pari a
10.058 unità in riduzione di 203 unità rispetto al 31 dicembre 2002..5
Risultati dei primi nove mesi 2003 delle principali controllate e collegate
estere del Gruppo Tim Società controllate America Latina Brasile (cambio
medio real/euro 0,287261394) Gruppo Tim Brasil Nel corso del terzo trimestre
il Gruppo Tim Brasil, con il lancio dei servizi Gsm da parte delle società
già operanti in tecnologia Tdma, ha raggiunto l’importante obiettivo di
rappresentare il primo e unico operatore in grado di fornire il servizio in
tecnologia Gsm su tutto il territorio nazionale. I primi nove mesi 2003
mostrano una positiva evoluzione delle attività del Gruppo. In particolare
si segnala che Tim Celular, società in fase di start-up che opera
unicamente in tecnologia Gsm, ha raggiunto, al 30 settembre 2003, 1 milione
621 mila linee. Al 30 settembre le linee Tim in Brasile raggiungono 7
milioni 124 mila unità, con un incremento di 1 milione 789 mila linee
rispetto al 31 dicembre 2002. I ricavi consolidati di Tim Brasil, pari a
3.064 milioni di reais, sono cresciuti del 54% rispetto ai primi nove mesi
del 2002 principalmente grazie all’incremento del numero delle linee
gestite e del conseguente sviluppo dei volumi di traffico. Il Margine
Operativo Lordo (Mol) consolidato, pari a 388 milioni di reais (in riduzione
del 40,9% rispetto al periodo posto a confronto) ed il Risultato Operativo
consolidato, pari a -427 milioni di reais, scontano gli oneri sostenuti per
l’espansione del gruppo Tim Brasil e per la fase di start-up di Tim
Celular il cui lancio del servizio è avvenuto nell’ottobre
2002. In
dettaglio i principali risultati delle società operative del Gruppo Tim
Brasil: Il Gruppo Tele Nordeste Celular, che gestisce i servizi di rete
mobile nella regione nord-orientale del Brasile, ha conseguito nei primi
nove mesi 2003 ricavi per 798 milioni di reais con un incremento pari
all’11% rispetto all'analogo periodo del 2002. Il Margine Operativo Lordo
(Mol) si attesta a 359 milioni di reais (-5,5% rispetto ai primi nove mesi
2002) con un’incidenza sui ricavi pari al 45%. Il Risultato Operativo,
pari a 181 milioni di reais, segna una flessione del 4,7% rispetto ai primi
nove mesi 2002. L’incidenza del Risultato Operativo sui ricavi risulta nel
periodo pari al 22,7%. I risultati di periodo della società scontano le
azioni commerciali avviate a difesa della posizione di leadership, a fronte
della forte pressione competitiva del nuovo operatore Gsm Oi e per il lancio
del servizio Gsm avvenuto nel corso dell’ultimo trimestre, nonché
l’impatto delle azioni anticompetitive poste in essere dall’operatore
incumbent di rete fissa..6 Il Gruppo Tele Celular Sul, che gestisce i
servizi di rete mobile nella regione sud del Brasile, ha conseguito, nei
primi nove mesi del 2003, ricavi per 860 milioni di reais con un incremento
pari al 18,5% rispetto al medesimo periodo del 2002. Il Margine Operativo
Lordo (Mol) è pari a 349 milioni di reais (+8% rispetto ai primi nove mesi
del 2002) con un’incidenza sui ricavi pari al 40,6%. Il Risultato
Operativo, pari a 177 milioni di reais, segna un incremento del 21,2%
rispetto all’analogo periodo di confronto del 2002. L’incidenza del
Risultato Operativo sui ricavi risulta pari nel periodo al 20,6%. Maxitel,
che gestisce i servizi di telefonia mobile nelle zone di Minas Gerais, Bahia
e Sergipe, ha conseguito, nei primi nove mesi 2003, ricavi per 661 milioni
di reais con un incremento pari al 20,4% rispetto al medesimo periodo del
2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 243 milioni di reais (+11%
rispetto all’analogo periodo del 2002) con un’incidenza sui ricavi pari
al 36,8%. Il Risultato Operativo è positivo per 95 milioni di reais, in
crescita del 72,7% rispetto ai primi nove mesi 2002. L’incidenza del
Risultato Operativo sui ricavi risulta pari nel periodo in esame al 14,4%.
Tim Celular, che fornisce, dal 18 ottobre 2002, servizi di rete mobile con
standard Gsm nel nord del Brasile e negli stati del centro, di Sao Paulo,
Rio Grande do Sul, Rio de Janeiro e Espirito Santo, ha conseguito nei primi
nove mesi 2003 ricavi per 752 milioni di reais. Il Margine Operativo Lordo (Mol)
negativo per 591 milioni di reais e il Risultato Operativo negativo per 876
milioni di reais scontano gli oneri sostenuti per la fase di start-up. Peru'
(cambio medio nuevo sol/euro 0,258546915) La società Tim Perù, operativa
dal gennaio 2001, conferma i positivi livelli di crescita raggiungendo 537
mila linee alla fine di settembre 2003, con una quota di mercato del 20%.
Nei primi nove mesi 2003 la società ha incrementato i ricavi del 75,5%, a
351 milioni di nuevo soles (200 milioni di nuevo soles nei primi nove mesi
del 2002). Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a -6 milioni di nuevo
soles contro i -89 milioni di nuevo soles dei primi nove mesi 2002. Il
Risultato Operativo è pari a -117 milioni di nuevo soles contro -171
milioni di nuevo soles dei primi nove mesi
2002, in
miglioramento del 31,6%. Venezuela (cambio puntuale bolivar/euro
0,000536389, in quanto la società applica i principi della contabilità per
i paesi ad alta inflazione).7 Pur in un contesto caratterizzato dal
rallentamento dell’economia, dovuto alla difficile situazione politica che
sta attraversando il Paese, la società Digitel ha riportato nei primi nove
mesi 2003 ricavi e Margine Operativo Lordo in crescita rispetto al medesimo
periodo dell’esercizio precedente. In particolare, Digitel ha conseguito
nel periodo all’esame ricavi per 202.553 milioni di bolivares con un
incremento pari all’8,7% rispetto all’analogo periodo del 2002 (186.299
milioni di bolivares). Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 64.524
milioni di bolivares contro i 33.766 milioni di bolivares dei primi nove
mesi 2002. Il Risultato Operativo è pari a –6.699 milioni di bolivares
contro i 463 milioni di bolivares dei primi nove mesi del 2002. Europa
Grecia Di particolare rilievo le performance conseguite da Stet Hellas nel
mercato greco, dove ha realizzato ricavi per 605 milioni di euro, con un
incremento del 20,3% rispetto ai primi nove mesi 2002 (503 milioni di euro).
Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 218 milioni di euro, in crescita
del 16,6% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (187 milioni di euro), con
un’incidenza sui ricavi che raggiunge il 36%. Il Risultato Operativo è
pari a 129 milioni di euro con un incremento del 30,3% rispetto al periodo
di confronto (99 milioni di euro). L’incidenza del Risultato Operativo sui
ricavi risulta pari nel periodo al 21,3% Società collegate Turchia (cambio
puntuale lira turca/euro 0,000000636, in quanto la società applica i
principi della contabilità per i paesi ad alta inflazione) In attesa del
completamento del processo di integrazione con l’operatore turco Aycell,
Aria-is Tim ha ottenuto nel periodo all’esame ottimi risultati in termini
di nuove attivazioni e di incremento del traffico, grazie ad una politica di
nuove offerte e campagne promozionali. Come risultato di queste politiche, a
fine settembre 2003 la base clienti si è incrementata del 68% rispetto alla
fine dell’esercizio precedente raggiungendo 1 milione 953 mila linee con
una quota di mercato pari al 7,1%. Nei primi nove mesi 2003 la società ha
conseguito ricavi per 155.491 miliardi di lire turche..8 Il Margine
Operativo Lordo (Mol) e' pari a –105.117 miliardi di lire turche. Il
Risultato Operativo e' pari a –545.181 miliardi di lire turche. Calendario
Eventi Societari Anno 2004 Il Consiglio di Amministrazione, infine, ha
approvato le date previste per i principali eventi societari e per la
diffusione dei dati economici e finanziari nell’anno 2004, come riportato
nel seguente calendario Date previste Eventi societari e di diffusione dei
dati economici e finanziari per l‘anno 2004 13 febbraio 2004 Consiglio di
Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari al 31 dicembre 2003
22 marzo 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame del progetto di
bilancio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003. I suddetti
documenti saranno resi disponibili al pubblico entro 90 giorni dalla
chiusura dell’esercizio e, pertanto, ai sensi dell’art. 82 della
deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive modifiche e integrazioni) la
relazione trimestrale relativa al quarto trimestre 2003 non verrà
predisposta 4 maggio 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame della
relazione trimestrale relativa al primo trimestre 2004 Assemblea degli
Azionisti per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2003
e la “presentazione” del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003. Di
conseguenza si prevede che l’eventuale dividendo relativo all’esercizio
2003 verrà messo in pagamento nel mese di maggio 2004. 26 luglio 2004
Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari al 30
giugno 2004 7 settembre 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame
della relazione semestrale al 30 giugno 2004. Il suddetto documento sarà
reso disponibile al pubblico entro il 13 settembre 2004 e, pertanto, ai
sensi dell’art. 82 della deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive
modifiche e integrazioni) la relazione trimestrale relativa al secondo
trimestre 2004 non verrà predisposta 8 novembre 2004 Consiglio di
Amministrazione per l’esame della relazione trimestrale relativa al terzo
trimestre 2004
INFERENTIA
DNM : IN MERITO A RELAZIONE DELOITTE & TOUCHE SEMESTRALE CONFORME AI
CRITERI CONSOB
Milano, 4 novembre 2003 - In relazione a quanto riportato da agenzie di
stampa e da alcuni quotidiani in merito alla Relazione della società di
revisione Deloitte & Touche sulla relazione semestrale consolidata di
Inferentia Dnm, la società precisa che: la relazione di Deloitte &
Touche, in quanto espressamente redatta secondo i criteri della revisione
contabile limitata ai sensi della delibera Consob n. 10867 del 31 luglio
1997, non poteva in alcun modo prevedere il rilascio di un giudizio
professionale di revisione sulla relazione semestrale di Inferentia Dnm.
Risulta quindi del tutto erroneo e non pertinente la definizione riportata,
in alcune titolazioni, di semestrale Inferentia Dnm “non certificata”;
tale relazione contiene, invece, un esplicito giudizio di merito circa la
conformità della semestrale di Inferentia Dnm ai “criteri di redazione
della semestrale” previsti dalla delibera Consob n. 11971 del 14 maggio
1999 e successive modifiche e integrazioni. Essa attesta, infatti, che i
revisori “non sono venuti a conoscenza di variazioni e integrazioni
significative che dovrebbero essere apportate ai prospetti contabili
consolidati e alle relative note esplicative e integrative”. Per quanto
riguarda gli altri punti contenuti nella relazione di Deloitte & Touche
e, in particolare, le osservazioni relative ad alcune poste patrimoniali
indicate nella semestrale di Inferentia Dnm e alle azioni identificate dagli
Amministratori per il risanamento e il rilancio dell’azienda, Inferentia
Dnm si riserva un esame approfondito, e ogni conseguente valutazione, in
occasione del prossimo Consiglio di Amministrazione che si terrà entro il
prossimo 15 novembre per l’esame della relazione trimestrale.
TECNIMONT (EDISON) SI AGGIUDICA IN POLONIA UNA
COMMESSA PER DUE IMPIANTI DI POLIOLEFINE GLI IMPIANTI FANNO PARTE DI UN
COMPLESSO INDUSTRIALE PER IL QUALE È PREVISTO UN INVESTIMENTO DI 500
MILIONI DI EURO
Milano, 4 novembre 2003 – Tecnimont, società di ingegneria e costruzioni
del Gruppo Edison, si è aggiudicata una commessa da Basell Orlen
Polyolefins Sp. Zoo, joint-venture tra il gruppo petrolchimico polacco
Poliski Koncern Naftowy Orlen Sa (Pkn) e Basell Europe Holdings Bv, per la
realizzazione “chiavi in mano” di due impianti per la produzione di
poliolefine a Plock, in Polonia. Il contratto sottoscritto riguarda la
costruzione di un impianto per la produzione di 400.000 ton/a di
polipropilene, che utilizzerà la tecnologia “Spheripol” della italiana
Basell Poliolefine, e una seconda installazione per la produzione di 320.000
ton/a di polietilene ad alta densità (Hdpe) su tecnologia “Hostalen”
della tedesca Basell Polyolefine. L’avviamento degli impianti è previsto
per il 2005. Le due realizzazioni fanno parte di un progetto che comporterà
un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro.
LA CONGIUNTURA DELL
’INDUSTRIA ITALIANA DELL’ABBIGLIAMENTO,
MAGLIERIA E CALZETTERIA – OTTOBRE 2003
Milano 4 novembre 2003 - Le informazioni congiunturali aggiornate al terzo
trimestre del 2003, ci consegnano un quadro ancora negativo per
l’industria italiana dell’abbigliamento, maglieria e calzetteria. Né
sul fronte delle vendite né su quello dell’attività produttiva sono
infatti emersi segnali di una inversione di tendenza, anzi, il fatturato
complessivo delle 250 aziende del campione ha mostrato nel terzo trimestre
dell’anno una flessione tendenziale dell’ordine del 4,7%, mettendo a
segno il risultato peggiore degli ultimi tre anni. A differenza di quanto
sperimentato lo scorso anno, nel 2003 sono le fonti estere di domanda a
mostrare i risultati peggiori: penalizzate dal-la debole congiuntura Ue e
dal rafforzamento dell’euro vis à vis del dollaro, le vendite oltre
confine delle aziende italiane hanno perso ter-reno a ritmi del -6% nel
secondo trimestre (ovvero nei mesi in cui si è manifestato lo shock sul
fronte dei cambi) e del -5% circa nei mesi estivi di quest’anno. Fino a
tutto il primo semestre, i risultati di vendita (in termini di sell-in) sul
mercato in-terno sono risultati meno penalizzanti e l’attenuazione delle
spinte ribassiste registrate nel secondo trimestre lasciavano intravedere la
possibilità di un’uscita dalla lunga fase re-cessiva: le informazioni sul
terzo trimestre dell’anno hanno invece smentito questa possibile
evoluzione. Nel periodo giugno-agosto, infatti, anche la capacità di
assorbimento del mercato re-tail italiano, penalizzata da consumi finali di
ab-bigliamento ancora al palo, si è ridotta sensibil-mente ed anche in
questo caso la flessione ten-denziale registrata, risulta, per magnitudo, la
più consistente della storia recente del comparto. Risultati così
deludenti sul fronte delle vendite hanno avuto importanti ripercussioni
sull’attività produttiva settoriale che ha conti-nuato a perdere terreno
a ritmi tendenziali vicini al -2% sia nel secondo che nel terzo trimestre
del 2003. Tale risultato si è prodotto soprattutto in seguito ai cedimenti
di nuovo consistenti (dopo la falsa partenza del primo trimestre) per la
pro-duzione realizzata all’interno dei confini nazio-nali (che rappresenta
l’85% del totale). La pro-duzione delocalizzata (il cui peso relativo sul
to-tale risulta del 15% per le aziende del campione), infatti, ha
ricominciato a svilupparsi a ritmi non trascurabili come conseguenza di
strategie delle aziende volte a compensare la perdita di price competition
sui mercati extra-Ue indotta dal raf-forzamento del cambio, con qualche
vantaggio di costo connesso dal ricorso a fattori di produ-zione esteri.
Fino a tutto il 2002, le aziende dell’Amc ita-liano del campione Smi, pur
in un contesto congiunturale sfavorevole, hanno continuato a creare
occupazione. Dall’inizio di quest’anno, invece, si è assistito a
fenomeni non trascura-bili di riduzione che rischiano di azzerare in breve
tempo i risultati positivi degli anni scor-si: nel primo trimestre di
quest’anno si è misu-rata una flessione occupazionale prossima al 3%, ma
anche nei trimestri successivi gli ad-detti complessivi hanno continuato a
ridursi. Come prevede la teoria economica dunque, gli effetti del ciclo
produttivo si stanno scarican-do con ritardo su quello dell’occupazione.
Per quanto riguarda l’intensità che i vari fe-nomeni descritti hanno
avuto nei 16 comparti dell’industria Amc monitorati, gli indicatori di
diffusione della Figura 4 (che misurano, per le diverse variabili, la
percentuale dei settori in svi-luppo rispetto al totale) mostrano che la
varianza di performance più volte sottolineata nelle ul-time note
congiunturali si sta riducendo: nel terzo trimestre di quest’anno,
infatti, flessioni sul fronte del fatturato e della produzione hanno
interessato circa i 4/5 dei settori analizzati, men-tre per ciò che attiene
l’occupazione, flessioni si sono manifestate in sette dei sedici comparti
monitorati. Le informazioni sulla raccolta ordini (Figura 5) per la prossima
stagione estiva (P/e) 2004 non lasciano spazio all’ottimismo: al termine
della peggior stagione di saldi degli ultimi anni, le po-litiche di
approvvigionamento dei retailer italiani sono risultate molto caute e si
sono riflesse in un sell-in (misurato a prezzi costanti) in calo del 6,3%
circa. Leggermente meno negative le indi-cazioni pervenute dai mercati
esteri (-4,5%) dove il punto di minimo del ciclo della domanda rivolta
all’industria sembra essere stato superato. In definitiva, le informazioni
congiunturali più recenti evidenziano un’ulteriore rinvio
dell’appuntamento con la ripresa economica e le speranze delle aziende si
spostano sulla campagna ordini per la prossima stagione in-vernale (A/i)
2004: l’andamento di quest’ultima dipenderà in modo significativo dal
sell-out dei mesi finali del 2003 e dall’impatto che la ripresa già
evidente in al-cuni indicatori macroeconomici internazionali avrà sulle
decisioni di acquisto del trade. In questo senso, migliori della media
sembra-no risultare le potenzialità dei mercati asiatici e degli Stati
Uniti, anche se l’apprezzamento dell’euro verso il dollaro (che è la
valuta di conto anche per le transazioni con Cina e Far East) sta
costringendo le aziende italiane a sacrifici sul fronte dei margini unitari.
Nessun significativo segnale di inversione di tendenza sembra invece
provenire dai mercati Ue. Gli effetti positivi della (moderata) ripresa dei
mercati finali risulteranno tuttavia visibili sull’attività produttiva
del settore solo nel primo semestre del prossimo anno.
AVIS EUROPE E GENERAL MOTORS EUROPE: L’ACCORDO PIÙ GRANDE
DELLA STORIA
Milano 4 novembre 2003 - Avis Europe (‘Avis’) e General Motors Europe
(‘Gme’) hanno siglato l’accordo di partnership più grande della
storia per la fornitura da parte di General Motors ad Avis di oltre 350.000
veicoli in 5 anni. Le due compagnie condivideranno programmi di marketing
per il riposizionamento sul mercato delle proprie flotte, il potenziamento
dell’attività di comunicazione di Avis con il marchio Gm, programmi di
co-marketing su nuovi modelli di auto. Gme e Avis condivideranno l’impegno
nelle strategie di marketing per incrementare la visibilità dei marchi
General Motors attraverso l’attività di autonoleggio di Avis sul mercato
europeo. Entrambe le compagnie si impegneranno nella vendita delle
automobili una volta terminato il periodo del noleggio, grazie ai crescenti
risultati dei rispettivi settori marketing; questo favorirà l’acquisto di
veicoli usati da parte dei consumatori, che beneficeranno di un parco auto
molto esteso e sempre rinnovato. La partnership, che interessa tutti i
mercati dell’Europa centrale e occidentale con l’opzione di estendersi
anche in Medio Oriente e Africa, riguarda i marchi Gm: Opel/vauxhall, Saab e
Daewoo. “La compravendita di 350.000 veicoli e i significativi vantaggi in
termini economici per entrambe le compagnie costituiscono l’accordo più
grande mai stretto in Europa e sarà difficilmente superabile nel nostro
mercato,” ha commentato Dieter Woitscheck, Direttore Chief Operating
Director Avis Europe. “La nostra flotta sarà continuamente migliorata dal
punto di vista tecnologico ed ecologico, anche grazie ai dispositivi che Gm
svilupperà per ridurre l’impatto sull’ambiente,” ha aggiunto
Woitscheck. Jonathan Browning, Vice President Sales, Marketing and
Aftersales Gmeurope, ha dichiarato: “L’accordo sottolinea la forte
presenza e l’esperienza di Avis nella gestione della flotta e ci offre un
ampio spettro di possibilità sui potenziali clienti per tutti i nostri
marchi. Tale approccio innovativo permetterà a tutti i potenziali clienti
di toccare con mano la forza e la qualità delle nostre vetture, che
mantengono alto il loro valore residuo e la qualità di prodotto anche nel
mercato dell’usato.” Il portfolio multimarchio di Gme comprende una
vasta gamma di segmenti di mercato, che include sia automobili per privati
che veicoli commerciali, che garantiscono ad Avis la copertura di buona
parte delle sue necessità con un unico contratto. Inoltre, General Motors
ha in programma una strategia d’attacco che nei prossimi 5 anni lancerà
58 nuovi prodotti e significative trasformazioni nel mercato automobilistico
europeo.
FINMECCANICA
NUOVO DIRETTORE RISORSE UMANE
Roma 4 novembre 2003 - Dal 3 novembre il dott. Roberto Maglione ricopre la
carica di Senior Vice President della Funzione centrale Human Resources di
Finmeccanica. Maglione (46 anni), laureato a Torino in Scienze Politiche,
proviene da Sky Italia (Direttore Risorse Umane e Affari Generali) dove ha
partecipato allo “start-up” dell’azienda. In precedenza è stato Vice
Presidente del Gruppo Olivetti-tecnost e ha ricoperto l’incarico di
Direttore Centrale Risorse Umane del Gruppo Telecom Italia, di Tim e del
Gruppo Olivetti. E’ professore a contratto presso
la Facoltà
di Ingegneria di Lecce dove tiene un corso sulle strategie competitive della
internet economy. Tra i principali obiettivi del dott. Maglione c’è
quello di contribuire in maniera efficace e innovativa alla valorizzazione
delle risorse umane del Gruppo Finmeccanica e al coordinamento dei progetti
utili a migliorare l’efficienza e le sinergie dei processi organizzativi e
dell’impiego delle risorse umane.
E' IN LIBRERIA "IMPRENDITORI ECCELLENTI", I
PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO NEI SEI ANNI DI PREMIO
IMPRENDITORE DELL'ANNO
Milano, 4 novembre 2003 - Presentato ieri a Milano presso la sede di
Assolombarda, "Imprenditori Eccellenti", volume a cura
dell'Associazione Imprenditore dell'Anno, Ernst & Young, edito da Il
Sole 24 Ore nella collana "Studi" "Il compressore che non
inquina. Il tubo che non si attorciglia. I jeans esportati anche negli Usa.
I dolci un tempo consegnati in bicicletta e che oggi sono famosi nel mondo.
La luce che migliora la qualita' della vita. La tovaglia che fa cultura. Le
borse che danno un tocco di colore al mondo": di questo tono le 39
storie di eccellenza imprenditoriale, riconosciute come tali dalla
prestigiosa Giuria del Premio Imprenditore dell'Anno nel corso delle sei
edizioni italiane dell'iniziativa, che costituiscono il cuore di
"Imprenditori Eccellenti", il volume curato dall'Associazione
Imprenditore dell'Anno, edito da Il Sole 24 Ore e da oggi in libreria.
Un'ampia panoramica del giornalista Franco Vergnano sulla cultura d'impresa
in Italia; importanti contributi sull'essenza dello spirito imprenditoriale
e la responsabilita' sociale di chi, con la propria impresa, si prefigge
come obiettivo l'innovazione; i dati di una ricerca realizzata
dall'Associazione L'imprenditore dell'Anno sul rapporto tra imprenditori e
cultura d'impresa forniscono la chiave di lettura del volume che, attraverso
singole "storie imprenditoriali" si propone di mettere in evidenza
i contributi allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese apportati da
imprenditori e imprenditrici distintisi per intraprendenza, creativita' e
impegno anche nell'ambito delle categorie delle sei edizioni italiane del
Premio L'imprenditore dell'Anno: Global, Innovation, Finance, Communication
e Quality of Life. "In un momento in cui i mercati internazionali non
brillano certo per performance eccezionali, questa raccolta vuole essere
soprattutto un riconoscimento per l'impegno e per i successi delle aziende
italiane, con il fine ultimo di promuovere i valori della cultura d'impresa,
ovvero recuperare importanti modelli imprenditoriali del passato e
comprenderne il valore all'interno del momento storico ed economico in cui
l'azienda si e' trovata a operare", spiega Giorgio Mosci, Partner,
Ernst & Young. Comune denominatore tra le esperienze raccolte in
"Imprenditori Eccellenti" e' il legame imprescindibile che viene a
crearsi tra gli elementi di creativita' e originalita', spesso alla base
delle storie imprenditoriali di successo, una rigorosa capacita' di analisi
del contesto e di visione del futuro, doti di abilita' progettuale e
strategica. "Imprenditori Eccellenti" dimostra che proprio la
capacita' di mettersi in discussione e' il terreno fertile di una vera
cultura d'azienda, elemento positivo di crescita e quindi fattore
differenziante in contesti sia nazionali, sia internazionali. A dispetto
dell'inarrestabile evoluzione scientifica e tecnologica, proprio il fattore
umano emerge quale elemento discriminante per una crescita aziendale
corretta, pur nella complessita' che oggi mette l'imprenditore di fronte a
punti di riferimento multipli e alla necessita' di creare cooperazione e
armonia tra lavoratori dipendenti, clienti, fornitori e un pubblico di
riferimento piu' ampio, quale quello rappresentato dalle comunita' locali,
universita' e centri di formazione, investitori e mondo politico.
"Imprenditori Eccellenti": i protagonisti Nerio Alessandri,
Technogym; Armando Arcangeli, Calzaturificio Valleverde; Eleuterio Arcese,
Arcese Trasporti; Franco Arquati, Arquati; Giulio Bargellini, Ova Bargellini
& C.; Alberto Bauli, Bauli; Giampietro Beghelli, Beghelli; Romano Bindi,
Prodotti Alimentari S.i.p.a.; Carlo Castellano, Esaote; Alfredo Cionti,
Ateca; Massimo Colomban, Permasteelisa Group; Silvia Grassi Damiani, Casa
Damiani; Paolo della Porta, Saes Getters; Giuseppe Diomelli, Cdc; Giovanni
Dorin, Officine Mario Dorin; Norberto Ferretti, Ferretti; Loris Fontana,
Fontana Luigi; Carlo Furlanetto, Furla; Abramo Galassi, Faber; Adolfo
Guzzini, Guzzini Illuminazione; Alcide Leali, Air Dolomiti; Lorenzo Lorenzin,
Main Group; Vincenzo Mancini, Cisalfa; Maria Grazia Massimino, Azienda
Italiana Depuratori; Rosario Messina, Flou; Rinaldo Mezzalira, Fitt; Mario
Moretti Polegato, Geox International; Aldo Nassi, Syrom 90; Silvano Pedrollo,
Pedrollo; Giovanni Rana, Pastificio Rana; Annibale Ravasio, Plati
Elettroforniture; Marco Roveda, Fattorie Scaldasole; Renzo Roncadin,
Roncadin; Renzo Rosso, Diesel; Ferdinando Scotti, Riso Scotti; Paolo Seletti,
Ds Data Systems; Walter Viaro, Vimar; Sergio Zappella, Saeco Group
International; Giordano Zucchi, Zucchi.
DUE NUOVE AGENZIE COMMERCIALI PER LOTTO IN
BENELUX
Montebelluna (Treviso), 4 novembre 2003 - Lotto Sport Italia prosegue nel
potenziamento della propria organizzazione commerciale con due nuove agenzie
nei mercati del Benelux. A partire dalla campagna vendite autunno/inverno
2004, "2People" e "Sameva Bvba" saranno le due nuove
agenzie di Lotto per l'ulteriore espansione del marchio nelle aree del
Belgio, Olanda e Lussemburgo. L'agenzia 2People di Jan-willem Bakker - in
precedenza Presidente Asics per il Benelux - ha sede a Waddinxveen, in
Olanda, e coordinerà l'intera rete commerciale olandese. A Bruxelles si
trova, invece, la nuova agenzia Sameva Bvba di Dirk Van Himste - che segue
il marchio Lotto da oltre 13 anni e che coordinerà la rete vendita in
Belgio e Lussemburgo. In sinergia con la casa madre di Montebelluna,
entrambe le agenzie svilupperanno le strategie di Marketing e Comunicazione
definite e potenzieranno la presenza del marchio Lotto nei mercati del
Benelux, con riguardo particolare alle collezioni di calzature e
abbigliamento per il calcio, il calcetto e il tennis, oggetto di
significativi investimenti in comunicazione da parte dell'Azienda. Un
ulteriore potenziamento della struttura commerciale estera di Lotto che
sicuramente contribuirà all'ulteriore espansione del marchio italiano,
destinato a raggiungere ulteriori significativi traguardi.
ROAD
SHOW TURCHIA NUOVE OPPORTUNITÀ D’AFFARI REGOLATE DALLA NUOVA LEGGE TURCA
SUGLI INVESTIMENTI ICE MILANO 12 NOVEMBRE 2003
Milano, 4 novembre 2003 - In giugno il Parlamento turco ha approvato la
nuova legge di disciplina degli investimenti esteri in Turchia. Oggi
impiantare imprese straniere nel paese è più semplice e profittevole. Le
aziende italiane hanno opportunità di informarsi prontamente e
dettagliatamente di questo presso Ice Milano il 12 novembre p.V. Ed a
Vicenza il 14 novembre p.V. Partecipando al seminario organizzato dall'Ice,
dall'Ambasciata italiana ad Ankara e dal Sottosegretariato agli Investimenti
stranieri del Ministero turco. Il nostro paese oggi è il principale
investitore estero in Turchia, ai dati del primo trimestre del 2003 sui
flussi finanziari effettivamente realizzati, con investimenti per 241
miliardi di Us$, e un numero di imprese presenti in loco superiore a 100 e
con tendenza all'aumento. E’ secondo paese esportatore in questo mercato
dopo
la Germania. Nel
primo quadrimestre del
2003 l
'ammontare delle esportazioni è cresciuto del 38% rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente e quello delle importazioni del 34,5%
(l’Italia è il quarto paese cliente), con un interscambio complessivo
pari a 6.3 miliardi di Us$. Il road show rappresenta anche un’ottima
opportunità di intrattenere colloqui individuali con primarie aziende
turche dei settori filati, collant, ausiliari chimici di impiego
nell’industria tessile, pelli e cuoio, mobili per albergo e ufficio,
materiali per costruzione. La delegazione economica, guidata dal
Vice-sottosegretario al Tesoro del governo turco, è infatti propensa ad
allacciare accordi di collaborazione commerciale e industriale con le
controparti italiane. Parteciperanno al seminario anche il Direttore
Generale del Dipartimento Investimenti Esteri turco, i rappresentanti delle
principali aree industriali e delle associazioni imprenditoriali della
Turchia.
TUNISIA
– MISSIONE OPERATORI SETTORE CHIMICA
Milano 4 novembre 2003 - Importatori e distributori tunisini di prodotti
chimici impiegati nell’industria tessile, carta, cuoio, igiene casa e
persona - interessati ad allargare la propria gamma di offerta sul mercato
locale - saranno ospiti a Milano dell’Istituto nazionale per il Commercio
Estero, che ha organizzato, insieme a Federchimica, un ciclo di incontri
d’affari one to one con aziende italiane del settore chimico. Nel 2002
l’Italia ha esportato in Tunisia acceleranti di tintura e fissatori
chimici utilizzati nell'industria tessile del cuoio e della carta per un
valore di 1.202.000 dollari (raggiungendo una quota di mercato del 19,2%) e
detersivi, detergenti e saponi per 3.386.000 dollari (quota di mercato del
22%). Le missioni Operatori intersettoriali del vasto mondo del comparto
chimica sono ormai numerose a Milano e rappresentano le iniziative
promozionali più indicate a sostenere ed allargare una presenza commerciale
già significativa nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Estrema attenzione
è posta nella fase di selezione incrociata condotta in maniera congiunta
tra Federchimica e Uffici Ice locali. Dopo analoga iniziativa rivolta
all’India alcune settimane fa seguirà il Marocco e i Paesi Baltici. 10,
11 e 12 novembre 2003 ore
09.30 C
.so Magenta 59 Milano Per informazioni: Ice Milano, Sig. Michele Mosiello
Tel. 02 48044241 fax 02 48005523 e-mail michele.Mosiello.milano@ice.it
NETA PRESENTA A SINERGY LE SOLUZIONI E I SERVIZI PER IL
MERCATO LIBERALIZZATO DELL’ENERGIA
Milano, 4 novembre 2003 – Neta, società leader in Italia nella fornitura
di soluzioni globali per il mercato Energy & Utility ed e-Government,
recentemente entrata nel gruppo Engineering, presenta a Sinergy (Pad. B1 -
Stand 84) la sua offerta per il mercato liberalizzato dell’energia.
Sinergy è la seconda edizione del forum internazionale dedicato
all’energia che si svolgerà presso la nuova Fiera Rimini dal 5 all’8
novembre 2003. Vincenzo Tartuferi, Solution Deployment Manager di Neta,
prenderà parte ai lavori del Forum con un intervento dal titolo “La
comunicazione tra i Player dopo la separazione: opportunità o costi?”
(6/11/03, Sala Volta, ore 11.30). Il Decreto 164/00 introduce due nuove
realtà che i player del mercato del gas devono affrontare. Innanzitutto la
separazione societaria, che crea una molteplicità di attori in gioco e dà
luogo a nuovi processi di gestione del business e alla divisione dei sistemi
informatici, con i relativi problemi di comunicazione. Dall’altro la
cosiddetta “soglia zero” trasforma l’utente in cliente, muovendo una
forte competitività, che può essere affrontata solo con strumenti
innovativi e servizi efficienti. Neta è leader sul mercato italiano Energy
& Utility, con 130 clienti, 7 milioni di utenze gestite di cui 3 milioni
di contatori nel solo settore gas e 10 milioni di cittadini serviti. La
società ha infatti investito in anticipo rispetto agli sviluppi della
normativa e oggi, grazie ai vantaggi offerti dal suo sistema di
comunicazione Mercurio, dalle sue soluzioni per l’Unbundling operativo e
per il Codice di Rete, risponde prontamente alle esigenze delle aziende che
si devono adeguare alle disposizioni normative e che, nello stesso tempo,
vogliono cogliere i vantaggi di business offerti dal nuovo scenario di
concorrenza. “Lavorando da oltre vent'anni su questo mercato, abbiamo
imparato che lo sviluppo delle soluzioni non può aspettare il
consolidamento delle normative”. Ha dichiarato Gloria Gazzano,
Amministratore Delegato di Neta: “Perciò abbiamo creato una struttura il
cui compito è quello di anticipare le esigenze, guidando la realizzazione
dei prodotti. Certo può essere rischioso, ma ci consente oggi, primi in
Italia, di fornire soluzioni che risolvono i nuovi problemi legati alla
liberalizzazione e permettono di coglierne le nuove opportunità di
business. Anche la scelta di entrare nel gruppo Engineering risponde
all'esigenza di offrire un servizio sempre più affidabile e completo ai
nostri clienti ”. Infolink: www.Netanet.it
Per informazioni relative alla
Fiera o ai convegni di Sinergy: www.Internationalsinergy.com
CENTRALI A TURBOGAS? NO, GRAZIE, PREFERISCO RESPIRARE
Roma, 4 novembre 2003 - Le nuove centrali a turbogas per la produzione di
energia sono altamente inquinanti e pericolose per la salute dell’uomo.
E’ quanto emerge da un nuovo studio dell’Istituto per la sintesi
organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna pubblicato sul numero di
novembre de La chimica e l’industria, organo ufficiale della Società
chimica italiana. “Una centrale a ciclo combinato a gas naturale
(turbogas) da 800 Mw”, spiega Nicola Armaroli, autore della ricerca,
“brucia un miliardo di metri cubi di gas all’anno e produce parecchie
centinaia di tonnellate di polveri fini e ultrafini, le più pericolose per
la nostra salute. Nonostante questo, in nessuno delle decine di progetti per
nuove centrali elettriche che utilizzano questa tecnologia, inclusi quelli
già autorizzati dal ministero dell’Ambiente, si fa menzione della
produzione di questi pericolosi inquinanti”. L’apertura di nuove
centrali a turbogas andrebbe ad aggravare una situazione già critica sul
piano ambientale soprattutto nella Pianura Padana che, per le polveri fini
ed ultrafini, è una delle zone più inquinate d’Europa. La legge è
inadeguata e non protegge la salute pubblica. Infatti per ottenere
l’autorizzazione per nuove centrali si richiede la stima della produzione
di particolato ultragrossolano emesso direttamente dai camini (primario).
Questo approccio è idoneo a stimare le polveri da impianti a olio
combustibile o carbone, ma si rivela inutile per valutare l’inquinamento
da polveri di centrali a gas che producono particolato di piccola taglia.
“La lacuna nei progetti italiani”, sottolinea Armaroli del Cnr, “è
molto grave perché è dimostrato che è proprio il particolato di taglia
minuta a danneggiare maggiormente la salute: più le particelle sono
piccole, più penetrano lungo le vie respiratorie”. Secondo Armaroli,
quindi, “La costruzione di nuovi impianti a turbogas non può essere
disgiunta da severe misure compensative per non peggiorare la qualità
dell’aria delle zone interessate, come previsto, per esempio, dalla
legislazione della California, una delle più avanzate in materia”.
Infolink: www.Isof.cnr.it/ppage/nic/armaroli.html
SEMINARI GRATUITI ASSOTRAVEL, ALLA B.M.T.A. DI
PAESTUM, SU “CUSTOMER SERVICE PER LE STRUTTURE RICETTIVE” E SU “OFFICE
AUTOMATION IN AGENZIA DI VIAGGIO
Roma, 4 novembre 2003 - Assotravel (l’Associazione Nazionale delle Agenzie
di Viaggio e Turismo aderenti a Confindustria), in occasione della sesta
Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in corso a Paestum (Sa) dal 6 al
9 novembre 2003, terrà due seminari, realizzati con Agenda di Firenze
(agenzia per la formazione e la consulenza) e con il patrocinio dell’ente
Provincia di Salerno. Il seminario su “Customer Service per le strutture
ricettive” si svolgerà venerdì 7 novembre (Sala Forma ore 10.00 –
13.00) e verterà sulle seguenti tematiche: Customer Service, le componenti
di servizio sulla scala del Valore, un approccio Crm (Customer Relationship
Management) nelle strutture alberghiere, l’orientamento aziendale al
consumatore, la gestione del Customer Service, dal Customer Service al
Customer Oriented. Il seminario su “Office Automation in agenzia di
viaggio: le opportunità di semplificazione e integrazione dei sistemi front
e back office” si svolgerà sabato 8 novembre (Sala Forma ore 10.00 –
13.00) e verterà sulle seguenti tematiche: lo scenario del comparto Agenzie
di Viaggi, il miglioramento della redditività dell’Agenzia di Viaggi
attraverso l’investimento tecnologico, le componenti di servizio
strutturate sulla tecnologia, la programmazione degli investimenti
tecnologici. L’iniziativa si inquadra nell’ambito del Progetto Forma
(Formazione e Consulenza delle Imprese del Settore Turismo) con il quale
l’Associazione persegue l’obiettivo di rinvenire ed analizzare i
fabbisogni formativi del settore turismo e predisporre le soluzioni
rispondenti alle esigenze espresse dalle imprese. Con tale proposta
formativa Assotravel si pone sempre più come punto di riferimento
dell’intero settore, pronta a cogliere quelle che sono le sollecitazioni
provenienti dal mercato ed a mettere in atto tutte le iniziative volte ad
accrescere il valore aggiunto delle imprese turistiche nei confronti dei
loro clienti. Le aziende e le persone interessate a partecipare potranno
contattare gli uffici dell’Associazione: 06.5910851.
CONFERENZA DEI DIRETTORI DEGLI ISTITUTI DEL
CNR L’APPROVAZIONE DELL’ISTITUTO ITALIANO PER
LA TECNOLOGIA DA
PARTE DEL SENATO: UN’OFFESA ALL’INTERO SISTEMA DI RICERCA NAZIONALE
Roma, 4 novembre 20003 -
La Conferenza
dei direttori degli istituti del Cnr, di fronte all’approvazione da parte
del Senato della Repubblica, con il meccanismo della fiducia,
dell’istituzione del cosiddetto Istituto italiano per la tecnologia,
rinnova nel modo più fermo la protesta già espressa il 9 ottobre scorso
per il superficiale, disinvolto pressappochismo che ha caratterizzato
l'iniziativa, l’assenza di qualunque traccia di decente istruttoria e il
tambureggiante coro plaudente che l’ha accompagnata, all’insegna del più
vieto provincialismo, nel più completo disprezzo della comunità
scientifica nazionale e dell’impegno con cui una parte significativa di
questa fa fronte quotidianamente alla pluriennale latitanza del potere
politico, spesso riuscendo a mantenere livelli di eccellenza e talora di
avanguardia che godono del pieno rispetto sul piano internazionale.Alla
inaccettabile assenza di contenuti si somma l’offesa profonda, recata a
tutta la comunità scientifica nazionale, con la dimostrazione che le
risorse che gli Enti di ricerca e le Università non ottengono, nonostante
le innumerevoli giaculatorie pressoché quotidiane sulla importanza della
ricerca come motore dello sviluppo economico e sociale, vengono reperite a
tamburo battente per finanziare cervellotiche iniziative di una disarmante
genericità.Suscita infine la più profonda indignazione il modo sprezzante
ed arrogante con cui si è pervenuti a questa approvazione, nella più
totale assenza di confronto e di trasparenza non solo con il sistema
nazionale della ricerca e con chi lo rappresenta, ma perfino con coloro cui
questo stesso Governo, solo pochi mesi or sono, ha affidato il compito di
ristrutturare e se possibile rilanciare gli Enti di Ricerca.in particolare,
i direttori degli istituti del Cnr ribadiscono la loro piena solidarietà al
prof. Adriano De Maio e alla ferma protesta da lui espressa, per essersi
trovato del tutto scavalcato dallo stesso Governo che l’ha nominato, nel
pieno di un impegnativo processo di riassetto della rete scientifica del Cnr
condotto con rigore e determinazione e con la piena e costruttiva
collaborazione dei direttori degli istituti.L’appello che
la Conferenza
dei direttori rivolge al Governo e al Parlamento è quello di correggere
questo scandalo riconducendo l’iniziativa lungo la strada della ragione:
nessuna obiezione a nuovi meccanismi, a nuove iniziative, e soprattutto ben
vengano nuove risorse per il sistema della ricerca nazionale. Ma è
essenziale che questo processo sia ricondotto a coerenza e sintonia con il
sistema scientifico nazionale potenziandone la capacità di sviluppo
soprattutto a livello delle sue punte più avanzate, del resto facilmente
identificabili negli enti di ricerca come nelle Università in base ai
comuni e oggettivi parametri in uso nella comunità internazionale.
MILANO: SI VA PIANO, SANO E POCO LONTANO INCONTRO SUI
TRASPORTI COL MINISTRO TREMONTI A MILANO L’ELEVATO NUMERO DI VEICOLI CHE
CIRCOLA A MILANO COSTRINGE A MANTENERE VELOCITÀ PIÙ BASSE, EVITANDO GLI
INCIDENTI.
Milano, 4 novembre 2003. Il 57% degli incidenti stradali della provincia
milanese si concentra nel capoluogo: nel 2000 sono stati 16.400, e compresa
la provincia hanno superato i 28.500, con un aumento (rispetto al 1995) del
69% in provincia di Milano mentre del 26,1 % nella sola città. Nel
capoluogo lombardo si registra un numero di autovetture rispetto alla
popolazione di 590 ogni 1.000 abitanti, superiore alle 581 della Lombardia
ed alle 564 della media nazionale. L’elevato numero di veicoli condiziona,
tuttavia, la velocità media di percorrenza (
28 Km/h
) facendo precipitare la città penultima nella classifica nazionale dei
gravi incidenti. Quanto alla rete infrastrutturale Milano detiene il 3,3%
del totale della rete ferroviaria italiana, il 3,1% di quella stradale, il
6,3% di quella aeroportuale. L’indice di dotazione di infrastrutture
ferroviarie colloca il capoluogo lombardo al sessantesimo posto tra tutte le
province italiane, al di sotto della Lombardia, della macroarea Nord-ovest e
della media italiana. Un dato che risale al 19° posto delle province
italiane per la dotazione di aeroporti. Per cadere al 75° per l’indice di
dotazione stradale, al di sotto della maggior parte degli altri capoluoghi
di provincia. Emerge dai dati elaborati dall’ufficio studi della Camera di
Commercio di Milano. Se ne è parlato oggi al secondo incontro del ciclo
"Il semestre di Presidenza Italiana della Ue", dal titolo "Le
vie della grande Europa. I trasporti nell'Europa allargata" con il
Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti. Promotori
dell’iniziativa l’Ispi,
la Rappresentanza
a Milano della Commissione europea, l’Assolombarda e
la Camera
di Commercio di Milano. Obiettivo: un confronto tra le istituzioni e la
business community sullo stato di avanzamento delle attività dell’Unione.
“Per sfruttare appieno il potenziale economico del mercato unico
comunitario - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di
Commercio di Milano - occorre sviluppare un più efficiente sistema di
trasporti e infrastrutture. Oggi come oggi, infatti, una regione che voglia
essere competitiva sul mercato deve essere dotata di adeguate infrastrutture
di trasporto, specialmente per quanto riguarda il traffico merci sulle
lunghe distanze. Ecco perché
la Camera
di Commercio di Milano è attiva per una migliore qualità dei trasporti al
servizio delle imprese e dei cittadini, non solo milanesi e lombardi, ma
anche europei”. Il Corridoio Plurimodale. Il progetto, che coinvolge 30
Camere di commercio europee guidate da Carlo Sangalli, si propone
l’obiettivo di rilanciare il sistema dei trasporti e delle infrastrutture
del Sud Europa, e quindi anche dell’Italia, attraverso l’integrazione e
lo sviluppo delle linee di trasporto già esistenti, facendole crescere
nelle loro diverse modalità (stradale, ferroviaria, marittima, aerea) e nei
collegamenti con gli altri “corridoi” europei. Ii sistema stradale La
rete stradale urbana della città di Milano si estende complessivamente per
1846 km
. In provincia si contano più di
1500 km
(26 sono in corso di realizzazione) di cui
186 km
di autostrade e tangenziali,
263 km
di strade statali,
1045 km
di strade provinciali, circa
900 km
di strade comunali. Il numero di autovetture circolanti è passato da
2.210.000 a
2.223.000 (nel periodo 1995-2000), sebbene tale incremento (0,6%) sia
inferiore a quello registrato in Lombardia (3,3%) e in Italia (7,4). A
Milano si registra un numero di autovetture rispetto alla popolazione - 590
ogni 1.000 abitanti - comunque elevato e superiore alle 581 della Lombardia
ed alle 564 della media nazionale. L’elevato numero di veicoli condiziona
la velocità media di percorrenza (
28 Km/h
) e il numero di incidenti. Nel 2000, nella provincia di Milano gli
incidenti sono stati oltre 28.500, mentre nella sola città sono stati
16.400 (57% del totale provinciale). Dal 1995 al 2000 gli incidenti stradali
sono aumentati del 69% in provincia di Milano mentre del 26,1 % nella sola
città. I dati sono ancora più sorprendenti se si considera che in
Lombardia l’incremento è stato di quasi il 43% ed in Italia del 16%. Si
può infine osservare che il numero di incidenti, pari in Italia a 3,7 %
ogni 1000 abitanti, arriva a 5,3% in Lombardia, a 7,6% nell’intera
provincia di Milano e balza a 12,6% nel comune capoluogo. Ciononostante,
anche a causa di una minore velocità di circolazione che rende meno gravi
le conseguenze degli incidenti, la regione Lombardia e Milano sono
rispettivamente la penultima regione italiana e la penultima tra tutte le
province italiane per indice di pericolosità degli incidenti. La rete
ferroviaria La rete ferroviaria delle Ferrovie dello Stato in esercizio
conta in totale
1.596,5 chilometri
di binari, di cui il 43,7% di linee elettrificate e a doppio binario, il
41,8% di linee elettrificate ma a binario semplice, ed il 14,3% di linee non
elettrificate con binario unico. Sull’intero nodo ferroviario di Milano
entrano ed escono oltre 2000 treni al giorno e su alcune linee, come
la Milano-monza
-como,
la Rho-gallarate
, Milano-bologna e Milano-pavia, il grado di utilizzazione è tra il 70% e
il 100%. A questi si aggiungono parte dei circa
300 km
di rete ferroviaria presenti sul territorio lombardo e gestiti dalle
Ferrovie Nord Milano, che nel
2000 ha
effettuato 560 treni al giorno trasportando 51 milioni di passeggeri e circa
300 milioni di kg di merce. Nonostante il territorio milanese sia quello più
competitivo del Nord Ovest e detenga il 3,3% del totale della rete
ferroviaria italiana, che pone Milano al terzo posto nella graduatoria delle
province italiane stilata in base a questo indicatore di concentrazione,
l’indice di dotazione di infrastrutture ferroviarie (misurato in termini
di numero indice Italia=100 e normalizzato tenendo conto dei dati
territoriali provinciali come popolazione, superficie, ecc.), colloca il
capoluogo lombardo al sessantesimo posto tra tutte le province italiane, al
di sotto della Lombardia, della macroarea Nord-ovest e della media italiana.
Il sistema aeroportuale Il sistema aeroportuale milanese, costituito
dall’aeroporto di Linate e da quello di Malpensa per via della vicinanza
del capoluogo lombardo all’aeroporto di Varese, ha riportato nell'ultimo
anno, una contrazione dei volumi di traffico. I movimenti totali di aerei
risultano diminuiti del 6%, il numero di passeggeri si è ridotto dell'1,8%,
mentre quello delle merci è aumentato dell’1,1%. Se si analizzano le
performance fatte registrare singolarmente dai due aeroporti, appare subito
evidente che la variazione negativa nei movimenti è dovuta in particolare
all’aeroporto di Malpensa, che rispetto all’anno precedente ha fatto
registrare un calo consistente in questo specifico ambito (-9,1% contro il
–0,1% di Linate). Anche la riduzione dei passeggeri sul sistema è
riconducibile interamente alla performance negativa di Malpensa (-6,1%) -
Linate ha registrato un incremento rispetto allo scorso anno del 9,5% -,
mentre il lieve incremento dell’1,1% verificatosi nelle tonnellate di
merci trasportate dall’intero sistema è riconducibile all’aumento
dell’1,4% fatto registrare dall’aeroporto di Malpensa, visto che Linate
ha ridotto i suoi traffici merce del 9,3%.
COME VENDERE (BENE) I VINI DI ALTA GAMMA L’UNIVERSITÀ DI
FIRENZE RILANCIA IL MASTER PER MANAGEMENT E MARKETING DELLE IMPRESE
VITIVINICOLE.
Firenze 4 novembre 2003 - – Evoluzione del mercato, nuovi competitor
internazionali, euro forte e qualità della produzione. Mentre l’export
2003 segnala tendenze al ribasso e gli enologi annunciano la peggior
vendemmia degli ultimo mezzo secolo, l’Università di Firenze rilancia per
il 2004 il Master per Management e Marketing delle Imprese Vitivinicole
creato con successo in questi anni con la collaborazione della Provincia di
Firenze. E intanto riunisce a convegno esperti e imprenditori per riflettere
insieme sull’andamento dei mercati e definire le linee d’azione per un
futuro almeno a medio termine. Organizzato dalle Facoltà di Agraria e di
Economia in collaborazione con l’Assessorato provinciale all’Agricoltura
e Foreste, il convegno è in programma il 14 novembre (ore 10 – 13)
nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria, Piazzale delle Cascine 18 (info:
tel. 055.3288395, e.Mail. Mastervino@unifi.it
web: www.wine.Unifi.it ). Il
titolo, “I vini di alta gamma e l’evoluzione del mercato”, lascia
chiaramente intendere il target del dibattito, secondo una linea del resto
indicata da anni dall’Università, ovvero la necessità per le aziende di
continuare a investire sulla qualità per battersi con armi vincenti sui
mercati internazionali. Nel programma del dibattito partecipano, tra gli
altri, alcuni protagonisti di primo piano del mondo produttivo: Lamberto
Frescobaldi (Marchesi de’ Frescobaldi), Filippo Mazzei (Castello di
Fonterutoli), Cesare Turini (Heres Spa) e l’enologo Giacomo Tachis.
Parteciperanno ai lavori anche il rettore Augusto Marinelli con i professori
Leonardo Casini (direttore del Dipartimento di Economia Agraria e
coordinatore del Master) e l’economista Vincenzo Zampi (uno dei docenti),
e il presidente della Provincia Michele Gesualdi con l’assessore
all’Agricoltura Mario Lastrucci. Il Master 2004 inizierà a gennaio in
data da definire e avrà, come sempre, sede nella Fattoria di Montepaldi
sulle colline di S. Casciano Val di Pesa.
MAFRAU FORMAZIONE PRESENTA "IMPRESA OLTRE
I CONFINI"
Milano, 4 novembre 2003 - Mercoledì 12 novembre alle ore 15,00 presso
la Sala Suite
2 di Palazzo Affari ai Giureconsulti Piazza Mercanti, 2 - 20123 Milano
Mafrau organizza il workshop che presenta Impresa oltre i confini, il corso
di formazione multimediale che
la Mafrau
ha realizzato con una metodologia innovativa basata sulla simulazione. Il
corso assomiglia a un videogioco in cu l'utente diventa il protagonista del
proprio apprendimento: interagisce con un mondo economico virtuale dotato di
proprie regole di funzionamento e, sulla base degli obiettivi assegnati,
deve confrontarsi e prendere decisioni. Il prototipo simula la gestione di
un calzaturificio che deve delocalizzare la sua attività produttiva in
Tunisia e contiene un piccolo manuale sull'internazionalizzazione. A breve
è previsto il passaggio dalla fase di ricerca a quella industriale. Il
corso rappresenta un’importante evoluzione della metodologia Must (Modelli
di Universo Simulati e Tutoriali) sviluppata fin dal “lontano”
1997. In
Impresa oltre i confini, che costituisce il prototipo della produzione di
qualità di Mafrau Formazione, è stata “potenziata” la simulazione, che
si basa su un motore dinamico che permette all’utente di interagire con un
mondo virtuale dotato di proprie regole di funzionamento. Probabilmente è
quanto di più avanzato ci sia oggi in Italia. Mafrau ha sviluppato
"Impresa oltre i confini" all’interno di un progetto finanziato
dal Ministero del Lavoro (progetto realizzato insieme al Dipartimento di
Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione dell’Università “
La Sapienza
” di Roma con la partnership di l’Aiscris e Fita/confindustria), con
l’intento di sperimentare nuovi modelli di e-learning. Mafrau Formazione
sarà anche presente con un suo stand al Forum Somedia sulla Formazione che
si terrà dal 12 al 13 Novembre c/o Fiera Milano Congressi, Padiglione 17 -
Porta Gattamelata - http://forumformazione.Somedia.it/
"NANOSCIENZA, NANOTECNOLOGIE E
L'INVASIONE DEI NANO...BOT" - CONVEGNO AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI
GENOVA.
Genova, 4 novembre 2003 - Miniaturizzazione estrema e nanotecnologie
costituiscono un tema attuale spesso misterioso per il grande pubblico. Alla
Biblioteca Berio, in un incontro dal titolo Nanoscienza, nanotecnologie e
l’invasione dei nano… bot, ne hanno parlato ieri tre scienziati di
punta: Roberto Cingolani, fisico e direttore del Laboratorio Nazionale di
Nanotecnologie dell’Infm (Istituto Nazionale Fisica della Materia), Dante
Gatteschi, chimico con grande esperienza nel settore delle nanotecnologie,
Elisa Molinari direttore del centro S3 dell’Infm a Modena, coordinati da
Silvie Coyaud, divulgatrice e giornalista scientifica. Molinari ha esordito
presentando l’ambito in cui opera con i colleghi: la dimensione
“nano”, in riferimento al nanometro, pari a un milionesimo di
millimetro, ossia l’infinitamente piccolo. «Mentre i corpi più grandi
rispondono alle leggi di Newton, a questo livello, inferiore alla molecola,
gli oggetti seguono le leggi della fisica quantistica». Le ricerche sulle
nanotecnologie mirano infatti a costruire, atomo per atomo, molecola per
molecola, macchine microscopiche capaci di compiere un lavoro preciso. Il
procedimento non è, però, volto a miniaturizzare oggetti elettronici così
come li conosciamo adesso. Le macchine create in questo modo sono “atomi
artificiali” in grado di “auto-organizzarsi”. «Due termini che fanno
spesso paura – ha spiegato Molinari - ma che illustrano processi
completamente inoffensivi. In ogni caso, noi ricercatori adottiamo un
principio di precauzione che limita certe applicazioni fino a quando non si
raggiunge la sicurezza della loro innocuità». Gatteschi ha illustrato,
invece, il progetto al quale sta lavorando: partire da strutture biologiche
preesistenti (come la ferretina), modificate per ottenere una specifica
prestazione, per costruire magneti microscopici. Le applicazioni
consentiranno di aumentare centinaia di volte la capacità dei supporti
magnetici atti a immagazzinare dati per i computer (hard disk e floppy, per
esempio). Lo scienziato conclude con un messaggio rassicurante: «Questa è
solo una delle possibili applicazioni delle nanotecnologie, un settore
affascinante che rompe i ponti tra le diverse discipline e inaugura un nuovo
modo di fare scienza». Cingolani, infine, con una sequenza di diapositive,
ha illustrato i progetti seguiti al Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie.
«Intendiamo aumentare il numero di transistor sul chip di un computer per
renderlo infinitamente più veloce, a parità di dimensioni con un sistema
convenzionale al silicio, oppure renderlo incredibilmente piccolo, se
servisse». L’ispirazione viene sempre dal modello biologico, in
particolare dalla struttura in tre dimensioni dei neuroni, che si cercherà
di replicare su “schede elettroniche biologiche”. Ma le possibili
applicazioni non si limitano ovviamente all’elettronica: potrà essere
rivoluzionato anche il campo medico, così come quello delle scienze dei
materiali avanzati e di alcuni settori energetici. «Non è impensabile che
tra una ventina di anni molti apparati, frutto di questi studi, si
alimentino a materiale organico, anziché corrente elettrica o batterie. È
quindi assolutamente ridicolo – ha sottolineato Cingolani - temere queste
innovazioni. I rischi vengono dall’uso che si fa di questi sistemi, non
dalle nanotecnologie in se stesse». Www.festivalscienza.it
info@festivalscienza.It
info@exlibris.It
"
LA CHIMICA E
LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA
" - RELAZIONE AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA.
Genova, 3 novembre 2003 - Nella suggestiva cornice dell’Histoire Café
Garibaldi Gianni Fochi, ricercatore in Chimica presso
la Scuola Normale
Superiore di Pisa, ha parlato del rapporto tra la chimica e la società
contemporanea. I media forniscono un’immagine deformata della chimica,
evidenziandone la pericolosità per l’uomo e per l’ambiente. In realtà
non esiste nel mondo naturale una sostanza che non sia chimica. Non si può
pensare a una contrapposizione natura/chimica, anche perché non sempre i
rimedi “naturali” sono innocui e hanno risultati positivi. Spesso la
medicina alternativa ha avuto effetti dannosi per l’uomo mentre la chimica
tradizionale con la sua applicazione farmaceutica – da Paracelso in poi
– ha sempre fornito grandi aiuti contro ogni malattia. Le ricerche
chimiche sono indirizzate anche alla salvaguardia dell’ambiente, mediante
gli studi in atto sulla riduzione delle emissioni dannose,
sull’ottimizzazione nell’utilizzo degli idrocarburi e sulla futura
frontiera delle celle a combustibile. Quindi la demonizzazione subita dalla
chimica è strumentale e fuori luogo, figlia di una cattiva informazione. È
vero che c’è una chimica superflua, come può essere quella del
brillantante e degli integratori alimentari, ma è un aspetto sul quale si
può esercitare un controllo. Con una serie di esempi, filmati e vignette
umoristiche, Fochi ha collegato la chimica all’arte parlando di Goethe e
Primo Levi, soffermandosi poi sul compositore-chimico Borodin. Attraverso un
rapido excursus, ha ripercorso la storia della chimica dalle origini fino ai
possibili sviluppi futuri. Quelli che oggi si definiscono chimici teorici
credono di poter sostituire la pratica di laboratorio con un Pc in grado di
ricreare le reazioni chimiche. Ma non ci può essere futuro in questa
scienza senza gli studi in laboratorio e le prove pratiche sui componenti e
sulle reazioni.
"MITO.SCIENZA.RELIGIONE" E "
ETICA, SCIENZA E RESPONSABILITÀ"
Genova, 4 novembre 2003 - Temi molto delicati e dibattuti quelli affrontati
ieri nei due incontri intitolati Mito, scienza religione e Etica, scienza e
responsabilità. La prima conferenza, nella sala Minor Consiglio a Palazzo
Ducale, ha visto protagonista Enzo Bianchi, priore di Bose. Al convegno
svoltosi nell’Aula San Salvatore della Facoltà di Architettura hanno
invece partecipato Tarcisio Bertone (arcivescovo di Genova), Paolo Blasi
(fisico), Sergio Givone (filosofo e docente di Estetica), Lorenzo Caselli
(ordinario di Economia e Gestione delle imprese), moderati da Luigi
La Spina
, giornalista. Bianchi nel suo intervento ha tracciato una sintesi dei
rapporti tra fede e conoscenza ripercorrendo, con abbondanza di citazioni,
venti secoli di storia dell’Occidente. Ha parlato dell’epoca
pre-cristiana del mito, in cui gli oggetti di venerazione da parte
dell’umanità erano le forze della natura. Le successive religioni
monoteiste inaugurano presto un processo di demitizzazione della natura e
lasciano più spazio al potere della ragione. La fine del Medioevo mette in
luce un momento di crisi nei rapporti tra scienza e religione, dato dalle
nuove, rivoluzionarie scoperte, prima fra tutte l’eliocentrismo di
Galileo. «Da qui in poi – ha proseguito Bianchi – i percorsi di scienza
e fede in qualche modo si separano, anche se esistono oggi criticabili
tendenze di pensiero che intendono trovare la ragione di Dio nella scienza».
«Sembra davvero – ha concluso Bianchi – che scienza e religione non
siano in realtà sovrapponibili. La prima deve imparare a non invadere il
campo della fede, cercando di spiegare ogni cosa, e il credente deve
mettersi in ascolto della scienza non chiedendole di trovare nella natura la
giustificazione di Dio». Alcuni dei temi toccati da Bianchi sono stati
riproposti nella successiva tavola rotonda che ha visto un’ampia
partecipazione di pubblico. Caselli ha esordito invitando a non delegare
unicamente alla comunità scientifica il controllo sulla ricerca. «La
scienza – ha detto l’economista – non ubbidisce unicamente alla
ricerca del vero e a volte può essere finalizzata a scopi non sempre
corretti». Blasi, fisico, ha affermato di intravedere nella società un
nuovo “timore per la scienza”, dato dalla crescente complessità dei
temi affrontati: «È ragionevole avere paura di ciò che non si conosce ed
è facile strumentalizzare quest’inquietudine a fini politici. Una
maggiore diffusione della cultura scientifica è la chiave per contrastare
le ansie e i timori verso le novità. Non sono invece produttive certe
applicazioni del principio di precauzione (una scoperta può essere
considerata dannosa fino a che non si dimostra chiaramente il contrario), un
procedimento completamente anti-scientifico». Blasi ha accennato anche al
dibattito sull’autonomia della ricerca «su cui vigila la commissione di
Bioetica. Non bisogna temere la scienza in genere, ma solo gli scienziati
senza scrupoli». La parola è passata poi a Givone, che ha individuato il
bisogno di «un principio etico orientativo, qualcosa che distingua ciò che
è umano da ciò che non lo è. Ma è difficile – ha puntualizzato il
filosofo – l’etica cambia nei secoli e non è uguale per tutti».
Monsignor Bertone, ha riconosciuto la presenza di “scaramucce tra scienza
e chiesa” e ha fatto riferimento al cambiamento del ruolo della scienza
nei secoli: «Se una volta la tecnica ci proteggeva dalle forze della
natura, adesso sembra volerle stravolgere e manipolare». Ha quindi
auspicato che la ricerca sia sempre affiancata all’etica per evitare il
grave rischio che l’uomo diventi schiavo del progresso scientifico.
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