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2003 anno 6°  

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di

MARTEDI'
4 NOVEMBRE 2003

pagina 1

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L'UE E LA CINA PLAUDONO AL SUCCESSO DEL PROGRAMMA "DIGITAL OLYMPICS"

Pechino, 4 novembre 2003 - I leader politici riuniti a Pechino il 30 ottobre per il vertice Ue-cina si sono compiaciuti dei progressi compiuti nel settore della cooperazione scientifico-tecnologica, ma hanno chiesto l'elaborazione di ulteriori iniziative comuni simili al programma "Digital Olympics". Le due parti hanno convenuto che la partecipazione rafforzata della Cina al Sesto programma quadro (6Pq) dell'Ue ha avuto un impatto molto positivo sui rapporti sino-europei nel settore della ricerca e sviluppo. In particolare, le nuove iniziative adottate nel quadro della lotta contro la Sars ed altre malattie infettive sono state definite esempi di settori in cui la cooperazione congiunta ha prodotto risultati proficui. Tuttavia, entrambe le parti hanno osservato che è necessario rafforzare la cooperazione in ambiti quali i diritti di proprietà intellettuale, l'istruzione e la salute. Per sviluppare iniziative congiunte in tali settori, le due regioni hanno indicato efficaci esempi di dialogo già esistenti, come il programma "Digital Olympics". Quest'ambizioso programma è stato varato alla fine del 2002, allo scopo di rafforzare, nel lungo termine, la cooperazione tecnico-scientifica fra l'Europa e la Cina. Nel breve periodo, l'iniziativa si propone di intensificare le opportunità di cooperazione in vista delle Olimpiadi del 2008. Secondo quanto previsto dal programma, i ricercatori di entrambe le regioni si concentreranno sullo sviluppo di sistemi di informazione digitale e di gestione intelligente, nonché sulla costituzione di reti per la sicurezza delle informazioni e servizi intelligenti di salute e medicina per lo sport. Undici progetti di cooperazione a breve termine sono già stati selezionati per un finanziamento. Si auspica che la partecipazione a tali iniziative consenta alle organizzazioni europee di accedere più facilmente al crescente settore delle tecnologie dell'informazione in Cina. Infolink: http://www.Eurochina-it.org/digital_olympics.html

BUSQUIN E LIIKANEN PARTECIPERANNO AL SIMPOSIO SULL'IMPRENDITORIALITÀ CHE FUNGERÀ INOLTRE DA FORUM DI INCONTRO E SCAMBIO DI IDEE PER IMPRENDITORI E INVESTITORI.
Lovanio la Nuova (Belgio), 4 novembre 2003 - I commissari europei Philippe Busquin e Erkki Liikanen, responsabili rispettivamente per la Ricerca e per le Imprese e la Società dell'informazione, parteciperanno al simposio dal titolo "Taste of Entrepreneurship" (Il gusto di intraprendere), in programma il 18 e 19 novembre a Lovanio la Nuova (Belgio). Il congresso riunirà esponenti del mondo industriale, finanziario e politico, per discutere delle opportunità e degli ostacoli relativi al finanziamento delle start-up e delle aziende in crescita dei settori high-tech e non tecnologico. Infolink: http://www.4x4entreprendre.Org/default.asp?action=11&lan=en 

LA BEI SOSTIENE L'INNOVAZIONE E LA R &S NELL'EUROPA ALLARGATA
Bruxelles, 4 novembre 2003 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha accordato un prestito di 100 milioni di euro per sostenere gli imprenditori in Ungheria, Slovenia e Romania. I finanziamenti saranno messi a disposizione delle piccole e medie imprese (Pmi), nonché delle agenzie pubbliche e private che operano nei seguenti settori: diffusione dell'innovazione, ricerca e sviluppo, reti di informazione e di comunicazione. Fra gli altri settori finanziati figurano la salute e l'istruzione, l'edilizia sociale, l'energia, la tutela dell'ambiente e le infrastrutture in generale. "Lo sviluppo delle piccole e medie imprese è importante innanzitutto nei paesi in cui il settore delle Pmi non è ancora ben radicato nel tessuto economico", ha dichiarato il presidente della Bei Philippe Maystadt. "Il prestito globale offrirà uno strumento vantaggioso di finanziamento per lo sviluppo di questo settore che incoraggia l'imprenditorialità e costituisce una risorsa importante per la creazione d'impiego", ha aggiunto Maystadt.

LA PRIMA EMISSIONE SU AMPIA SCALA DI UN PRODOTTO NANOTECNOLOGICO NELL'AMBIENTE SUSCITA TIMORI
Bruxelles, 4 novembre 2003 - Un gruppo d'azione internazionale ha espresso preoccupazione a seguito della più vasta emissione effettuata a tutt'oggi nell'ambiente di un prodotto realizzato utilizzando la nanotecnologia. Una soluzione antierosione è stata aspersa su una superficie di 1.400 acri , nella terra degli Indiani d'America di Taos Pueblo (Usa), dopo che un incendio ha distrutto 5.000 acri di terreno in un'area considerata sacra dalla comunità delle First Nations. Le fiamme hanno esposto il versante della montagna all'erosione e minacciato la fonte di approvvigionamento idrico della comunità. Il prodotto, nebulizzato e spruzzato dagli elicotteri, consente alle particelle di silicato di autorganizzarsi in presenza dell'acqua, formando una matrice di cristallo. Questa sostanza funge da pacciame, impedendo l'erosione e consentendo alle sementi aggiunte alla miscela di attecchire nel suolo. Il Gruppo d'azione su erosione, tecnologia e concentrazione (Etc) teme che questo nuovo prodotto, frutto della nanotecnologia, sia stato immesso nell'ambiente senza analizzarne le potenziali conseguenze. Il gruppo coglie quest'opportunità per chiedere ancora una volta "un dibattito sociale inclusivo sulle nanotecnologie" ed "una regolamentazione scrupolosa". "Il Gruppo Etc teme che [...] la commercializzazione stia sfuggendo al controllo degli enti di regolamentazione, poiché il carattere innovativo della nanotecnologia risiede nella sua portata e non necessariamente nelle sostanze, spesso convenzionali, che utilizza. I materiali mostrano un comportamento unico e talvolta imprevedibile quando vengono ridotti in scala nanometrica, anche se la composizione chimica rimane inalterata", recita una nuova comunicazione del gruppo d'azione. Sebbene il dibattito stia progredendo ad un ritmo forse più lento di quanto auspicato dal gruppo Etc, i responsabili politici in Europa hanno ora cominciato a chiedere ulteriori indagini sui possibili effetti secondari delle nanotecnologie. La commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia dell'Europarlamento ha chiesto la conduzione di uno studio sulla necessità di introdurre nuove regolamentazioni in materia di nanotecnologie, mentre tale argomento verrà discusso a novembre dalla commissione scientifica del Parlamento britannico. A livello comunitario, la Commissione europea sta già finanziando una serie di progetti di ricerca sulla sicurezza delle nanotecnologie, aspetto sul quale verteranno anche alcuni progetti in tale settore condotti nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq). Il progetto Nanosafe ha per obiettivo la valutazione dei rischi insiti nella produzione, manipolazione e utilizzo delle nanoparticelle nei processi e prodotti industriali, nonché nei prodotti al consumo. I risultati dovrebbero indicare i rischi per operatori e consumatori, e raccomandare le misure normative e i codici di pratica da adottare. Altri progetti si occupano di valutare la capacità della cute di fungere da barriera alle particelle ultrafini talvolta utilizzate nei prodotti per la cura del corpo e la pulizia domestica, nonché di individuare e determinare l'importanza delle nanoparticelle di natura esogena nei processi patologici. Il gruppo Etc sta lavorando con vari partner alla stesura di una convenzione internazionale per la valutazione delle nuove tecnologie, che auspica di poter sottoporre alle Nazioni Unite nel 2004. Per informazioni sul gruppo Etc consultare il seguente sito: http://www.Etcgroup.org  Per informazioni sulla ricerca nanotecnologica nell'Ue visitare il seguente sito: http://www.Cordis.lu/nanotechnology/home.html

LA COMMISSIONE AUTORIZZA UNA CONCENTRAZIONE NEL SETTORE DELLE ASSICURAZIONI IN SPAGNA
Bruxelles, 4 novembre 2003 - La Commissione europea ha deciso di autorizzare l'operazione di acquisizione da parte dell'impresa spagnola Vidacaixa di Life España (Sle), impresa svizzera con sede in Spagna, appartenente al gruppo Swiss Life Insurance and Pension Company. L'unica sovrapposizione nelle attività delle imprese interessate, individuata nel settore dell'assicurazione vita in Spagna, non determinerà una posizione dominante. Sia Vidacaixa che Sle sono attive nella fornitura di diversi tipi di assicurazione vita e non vita e di servizi di riassicurazione. Vidacaixa opera a livello della Ue mentre Sle è presente unicamente in Spagna. Vidacaixa appartiene al gruppo Caifor, il quale, a seguito di un'operazione autorizzata dalla Commissione il 5 novembre 1992, è attualmente controllato da La Caixa e dal gruppo Fortis(1). La Caixa concentra le sue attività nei servizi bancari e finanziari. Essa opera principalmente in Spagna ed è anche presente in altri Stati membri. L'unico mercato geografico in cui le attività delle parti si sovrappongono è la Spagna , nel settore dell'assicurazione vita. Tuttavia, anche utilizzando la definizione più restrittiva di mercato del settore dell'assicurazione vita, la quota di mercato combinata più elevata non eccede il 20%; inoltre nel settore continuerà ad operare un numero sufficiente di forti concorrenti. Pertanto, l'operazione non determinerà la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante in nessun mercato all'interno del mercato comune o del See. La Commissione ha quindi deciso di autorizzare l'operazione.

FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – OTTOBRE 2003
Roma, 4 novembre 2003 - Il Mef comunica che nel mese di ottobre 2003 si è registrato un disavanzo del settore statale di circa 10.800 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 8.400 milioni nel ottobre 2002. Nei primi dieci mesi del 2003 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 54.800 milioni, mentre nell'analogo periodo 2002 si era avuto un fabbisogno pari a 49.318 milioni.

COMMENTO AI DATI DI FABBISOGNO – OTTOBRE 2003
Roma, 4 novembre 2003 - Il Mef comunica che in ottobre si è realizzato un disavanzo del settore statale di 10.800 milioni, che supera di circa 2.400 milioni quello di ottobre 2002. Rispetto allo scorso anno sono venute meno operazioni finanziarie per circa 3.000 milioni che avevano prodotto effetti solo sul fabbisogno mensile di cassa e non sulla determinazione dell’indebitamento netto dell’anno. Nel mese si segnala il buon andamento delle entrate fiscali e, in particolare, di quelle tributarie che hanno mostrato un incremento di circa il 6 %. Tale miglioramento pare determinato per la gran parte dalla ripresa del gettito dell’imposta sul valore aggiunto e delle accise. Il saldo del mese di ottobre evidenzia un profilo del fabbisogno annuo in linea con le previsioni e coerente con l’indebitamento netto programmatico del 2003.

UNICREDIT BANCA AL SERVIZIO DELLE PICCOLE IMPRESE: "C'È UN FIDO PER TE" IMMEDIATAMENTE DISPONIBILI PER 430MILA PICCOLE IMPRESE NUOVI FINANZIAMENTI PER 13 MILIARDI DI EURO
Milano, 4 novembre 2003 - Unicredit Banca, la più grande banca locale italiana dedicata alle famiglie e alle piccole imprese con 2.710 Agenzie e 257 Centri Piccole Imprese, ha illustrato ieri un importante progetto che riguarda lo stanziamento di quasi 13 miliardi di Euro di nuovi affidamenti a favore delle piccole imprese non ancora clienti. Unicredit Banca ha infatti selezionato oltre 430.000 piccole imprese (fatturato <3 milioni di euro) e ha già deliberato altrettante proposte di fido che saranno messe a disposizione - in maniera immediata e senza la necessità di fornire garanzie aggiuntive - a ciascuna di queste 430.000 aziende che vorranno usufruire di questa opportunità. La selezione è avvenuta in base a valutazioni interne della banca utilizzando criteri di scoring e accettazione allineati con i parametri di Basilea 2. L’erogazione dei finanziamenti coinvolge soggetti appartenenti ai più svariati settori di attività, quali, ad esempio, servizi, commercio (sia al minuto che all’ingrosso), agricoltura, trasporti, alberghiero, abbigliamento, alimentare, lavorazione materie prime, manifatturiero, edilizia e produzione di materiali edili, etc. L’iniziativa, che è stata presentata ieri da Roberto Nicastro, Amministratore Delegato di Unicredit Banca, si inserisce in un più ampio progetto di rilancio e sostegno dell’economia nazionale con l’obiettivo di mettere a disposizione delle piccole imprese locali risorse finanziarie per lo sviluppo. Nel segmento delle piccole imprese di Unicredit Banca rientrano le aziende con un fatturato inferiore a 3 milioni di euro. A titolo di esempio, Unicredit Banca contatterà su tutto il territorio nazionale, tra le altre, 93.934 imprese del settore dei servizi per le quali ha previsto l’erogazione di circa 2,6 miliardi di Euro, 61.909 aziende che svolgono commercio al minuto per cui ha previsto l’erogazione di circa 1,8 miliardi di Euro, 56.585 imprese del settore edile a cui concederà circa 1,7 miliardi di Euro e 32.575 aziende che svolgono commercio all'ingrosso cui erogherà circa 1,3 miliardi di Euro. A livello geografico, nel Nord Italia i fidi concessi saranno 227.603 per circa 7 miliardi di Euro di finanziamento complessivo, nel Centro compresa la Sardegna 104.675 per circa 3 miliardi di Euro e nel Sud compresa la Sicilia 98.653 per circa 2,8 miliardi di Euro. Unicredit Banca da tempo è fortemente impegnata sul fronte della trasparenza e della qualità del servizio nei confronti dei clienti. Dal primo gennaio entreranno in vigore per tutti i clienti i nuovi contratti di conto corrente riscritti dalla "parte del cliente" in collaborazione con Cittadinanzaattiva. Unicredit Banca propone poi in esclusiva ai suoi clienti un innovativo strumento della gestione del rischio degli strumenti finanziari, denominato Kilovar. Nel luglio scorso era stato inoltre varato l'Esalogo, un insieme di regole volto a rendere più chiaro e corretto il rapporto Banca/cliente. Nel 2003 Unicredit Banca ha stanziato 100 milioni di Euro per migliorare la qualità dei servizi e il rapporto con la clientela. Negli scorsi mesi, la banca ha raccolto le valutazioni di circa 90 mila clienti, in tutti i 211 mercati locali da essa serviti. Da queste valutazioni sono emerse indicazioni decisive sull’importanza che i clienti danno alle caratteristiche dei prodotti offerti, all’efficienza dei servizi e alla relazione con il personale.

UNISYS ACQUISISCE L’ATTIVITÀ DI CONSULENZA DI KPMG IN BELGIO
Milano, 4 novembre 2003 – Unisys Corporation ha siglato un accordo con Kpmg, in Belgio, per l’acquisto di Kpmg Consultants Cvba e della sua consociata Kpmg Optimum. In base all’accordo Unisys acquisirà l’intero business di Kpmg Consultants in Belgio e il business relativo all’implementazione Sap. Non appena verrà perfezionata l’acquisizione, soggetta a revisione e approvazione da parte del Belgian Competition Council, l’organismo belga di controllo della concorrenza, Unisys gestirà in Belgio due business separati: Unisys Belgio e la società appena acquisita che prenderà il nome di Unisys Consulting. “Si tratta di un’acquisizione strategica che amplierà e rafforzerà considerevolmente l’offerta di servizi Unisys in Belgio - ha affermato Patriek Zanas, Managing Partner, Enterprise Transformation Services, Continental Europe, Commercial - Unisys sarà ora in grado di offrire ai propri clienti prodotti e soluzioni end-to-end attraverso due aziende. Unisys Consulting si avvarrà di team di esperti in grado di fornire servizi di elevata qualità nei settori della consulenza, della strategia operativa, della trasformazione del business, dell’implementazione dei cambiamenti e informatica: Offrirà, inoltre, servizi di integrazione delle soluzioni Sap sul mercato belga e paneuropeo”. “Unisys Consulting integrerà perfettamente i servizi offerti attualmente da Unisys Belgio che comprendono servizi legati all’hardware, al software e alle infrastrutture, oltre a servizi di consulenza tecnologica e di integrazione dei sistemi. Il personale Kpmg che entrerà in Unisys è conosciuto per l’approccio pragmatico e la capacità di ottenere risultati in sinergia con i clienti. Il suo lavoro contribuirà a valorizzare gli ottimi servizi di consulenza informatica e di Systems Integration che Unisys Belgio continuerà a offrire” - ha commentato Zanas che dirigerà entrambe le organizzazioni. Unisys Belgio conta attualmente circa 460 dipendenti specializzati nel settore della Finanza, nel Settore Pubblico, dei Trasporti, dei Media & Telecomunicazioni e del Commercio, che forniscono servizi di consulenza, Systems Itegration, infrastruttura di rete, outsourcing e soluzioni tecnologiche alle aziende che operano in questi mercati verticali. Unisys Consulting avrà circa 150 dipendenti che forniranno una gamma completa di servizi di strategia operativa, consulenza aziendale e implementazione software al Settore Pubblico, Commerciale, Informatico, Entertainment & Communications e Servizi Finanziari. "La portata e la forza delle due organizzazioni renderà Unisys leader nel campo di consulenza, dei servizi e delle soluzioni, con un’offerta costituita da una vasta gamma di competenze, conoscenze e tecnologia in grado di fornire elevate prestazioni” - ha concluso Zanas.

TREVISAN IN BORSA ALLO STAR A 3,1 EURO MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE AVRANNO INIZIO LE NEGOZIAZIONI
Verona, 5 novembre 2003 - È stato fissato in 3,1 Euro il prezzo delle azioni ordinarie di Trevisan S.p.a, società veronese leader mondiale nella produzione di impianti verticali per la verniciatura in polvere e uno dei primi produttori di impianti di anodizzazione per profilati in alluminio. Il prezzo è stato fissato tenendo conto della qualità e quantità della domanda ricevuta dagli investitori nell’ambito del Collocamento Istituzionale e della quantità della domanda pervenuta nell’ambito dell’Offerta Pubblica, nonché delle condizioni dei mercati domestico e internazionale. La domanda nell’ambito dell’Offerta Pubblica, da parte di oltre 3.000 sottoscrittori, è stata di oltre 3,2 milioni di azioni, mentre a 39 investitori istituzionali, italiani ed esteri, sono state allocate oltre 7,2 milioni di azioni nell’ambito del Collocamento Istituzionale. A queste vanno aggiunte 1,1 milioni di azioni per il Collocamento Privato. Centrobanca, banca di investimento del Gruppo Banche Popolari Unite S.c.r.l., ha agito in qualità di Global Coordinator e di Sponsor dell’operazione, nonché, unitamente ad Abaxbank, quale Joint Lead Manager per il Collocamento Istituzionale. Abaxbank agisce inoltre in qualità di Specialista. Advisor Finanziari dell’emittente sono Private Equity Partners Sgr S.p.a. E Cimino&associati Private Equity S.p.a. “Siamo molto soddisfatti dei risultati dell’offerta - ha dichiarato Silvio Maria Trevisan, Presidente e Amministratore Delegato di Trevisan - ringraziamo tutti i nuovi azionisti che hanno dato fiducia alla Trevisan e che ci hanno permesso di arrivare così al traguardo della quotazione al segmento Star. Questo è un risultato che ci impegna ulteriormente a raggiungere i nostri obiettivi, proseguendo così la nostra storia di crescita.”

DA BANCA SELLA IL TERMOMETRO DEL RISCHIO UN INDICATORE SEMPLICE E COMPRENSIBILE PER AIUTARE LA CLIENTELA A VALUTARE MEGLIO L’ENTITÀ DEL RISCHIO ASSOCIATO AD UN INVESTIMENTO
Biella, 4 novembre 2003 - Banca Sella ha ideato e realizzato il Termometro del rischio, una scala di misura studiata per aiutare il cliente a comprendere meglio l’entità del rischio associato ad un investimento. L'obiettivo che l’istituto di credito si è prefisso con questa iniziativa è quello di aumentare e migliorare l’informazione alla clientela sul rischio degli investimenti. Il Termometro del rischio, strumento concepito per essere completo ma al tempo stesso anche chiaro, semplice e comprensibile a tutti, espone il rischio degli investimenti in 6 livelli, dove 1 corrisponde al rischio minimo possibile e 6 a quello massimo. Questo strumento impegna quindi la banca, e aiuta la clientela, ad affrontare gli investimenti in modo consapevole e coerentemente con la propensione al rischio di ogni cliente, sia nella fase della scelta iniziale, sia nel successivo monitoraggio dell'investimento effettuato. L’iniziativa è frutto di un preciso impegno di Banca Sella ad affrontare la propria attività di assistenza agli investimenti con professionalità e trasparenza, strada già intrapresa nei mesi scorsi con la formulazione dei ‘10 consigli per l’investitore’, e si abbina a un intenso programma di formazione interna sul tema degli investimenti. Tra le caratteristiche in cui si articola l’iniziativa vi sono: - Classificazione degli strumenti e dei prodotti finanziari in 6 livelli di rischio in modo da consentire al cliente di avere una immediata e chiara percezione del grado di rischio. - Comunicazione, in occasione di ogni operazione di investimento conclusa con la clientela, del rischio degli strumenti e dei prodotti finanziari offerti, descrivendo e spiegando quali sono i fattori che concorrono a determinare quel livello di rischio. - Possibilità di calcolare il rischio complessivo del portafoglio del cliente, in modo da poterlo confrontare costantemente con la sua propensione al rischio. Come Sono Determinati I 6 Livelli Di Rischio - La scala di misura del rischio creata da Banca Sella, volutamente semplice nell’esposizione, è però approfondita nella determinazione del livello, che infatti tiene conto di tre tipi di rischio: · Rischio Di Mercato: rischio di subire perdite derivanti dalle variazioni del valore del titolo e dalle oscillazioni dei mercati. · Rischio Di Credito: rischio che una società o un emittente non riesca a rispettare gli impegni finanziari presi.. · Rischio Struttura: rischio dovuto alla particolare forma con cui è costruita la struttura di uno strumento finanziario. Il rischio finale dello strumento finanziario viene stabilito in misura pari al più elevato dei tre tipi di rischio. Inoltre, grazie al Termometro del rischio, Banca Sella potrà ancor più agevolmente capire quali investimenti siano più adatti a soddisfare le reali necessità di ogni singolo cliente, basandosi sul confronto costante tra le esigenze di investimento espresse dal cliente e la rischiosità del portafoglio finale. Ogni dettaglio sull’iniziativa è reperibile sul sito www.Sella.it  nella sezione Risparmio, o può essere richiesto in tutte le succursali di Banca Sella.

TELECOM ITALIA MEDIA RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003 :AREA INTERNET IN CRESCITA: RICAVI +82%
Roma, 4 novembre 2003 - A seguito della scissione di Seat Pagine Gialle Spa, divenuta efficace il 1° agosto 2003, le attività nel settore delle Directories sono confluite in una società beneficiaria e successivamente cedute. Queste operazioni hanno determinato variazioni tali nel perimetro della società scissa Telecom Italia Media da non consentire un confronto omogeneo con l’esercizio 2002. Pertanto i risultati economici al 30 settembre 2003 di Telecom Italia Media Spa e del gruppo, fino al risultato operativo, sono stati ricostruiti a perimetro omogeneo escludendo le componenti relative alle attività cedute. Tutti i risultati della gestione si presentano in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2002. I ricavi consolidati al 30 settembre 2003 crescono del 3% (+24% in termini omogenei).Area Internet in crescita: ricavi +82% e Mol in aumento rispetto ai primi nove mesi 2002 (da 3,2 a 31,6 milioni di euro). Gli utenti attivi di Tin.it crescono del 18% circa rispetto ai primi nove mesi 2002. Virgilio si conferma il primo portale italiano con 4,8 miliardi di pagine viste (+25% rispetto ai primi nove mesi 2002). L’area Television aumenta i ricavi del 24% (+36% tenendo conto della nuova modalità di raccolta pubblicitaria) rispetto ai primi nove mesi 2002. Il risultato operativo è in miglioramento (+14%). La raccolta pubblicitaria cresce del 40%. La7 continua a registrare importanti risultati in termini di ascolti con share stabilmente sopra il 2%. Acquisita l’agenzia stampa multimediale “apcom”nata dall’accordo con Associated Press. Dal 1° agosto 2003 efficacia della scissione di Seat Pagine Gialle Spa

GRUPPO TELECOM ITALIA MEDIA: RICAVI: 418 MILIONI DI EURO IN CRESCITA DEL 3% RISPETTO AI PRIMI NOVE MESI 2002 (+24% IN TERMINI OMOGENEI) POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DEL GRUPPO AL 30 SETTEMBRE 2003: POSITIVA PER 64,5 MILIONI DI EURO
Roma, 4 novembre 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media (Gruppo Telecom Italia), riunitosi il 3 novembre sotto la presidenza di Riccardo Perissich, ha esaminato e approvato i risultati trimestrali al 30 settembre 2003. Il Gruppo Telecom Italia Media nei primi nove mesi 2003 I ricavi ammontano a 418,1 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 3% rispetto ai 406,1 milioni dello stesso periodo del 2002; in termini omogenei, l’incremento dei ricavi è pari al 24%. A tale risultato hanno contribuito principalmente il positivo apporto dell’Area Internet, che ha registrato un significativo incremento dei ricavi pari all’82% e dell’Area Television, che presenta un aumento dei ricavi pari al 24% (+36% tenendo conto della nuova modalità di raccolta pubblicitaria). Il margine operativo lordo è pari a 0,9 milioni di euro ed evidenzia un significativo miglioramento (+103%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (era negativo per 30,8 milioni di euro). Il risultato operativo ante ammortamento delle differenze da consolidamento, negativo per 53,6 milioni di euro, migliora del 40,4% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (era negativo per 90 milioni di euro). Il risultato operativo, negativo per 77 milioni di euro, migliora del 34% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era negativo per 116,8 milioni di euro). La posizione finanziaria netta consolidata al 30 settembre 2003 è positiva per 64,5 milioni di euro (rispetto ad un indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2002 pari a 679,6 milioni di euro); tale valore tiene conto degli effetti positivi della scissione e delle variazioni di perimetro di consolidamento. Il Gruppo Telecom Italia Media nel trimestre luglio-settembre 2003 I ricavi ammontano a 117,9 milioni di euro, in aumento del 3,2% rispetto ai 114,3 milioni dello stesso periodo del 2002. Il margine operativo lordo, negativo per 3,4 milioni di euro, evidenzia un importante miglioramento (+75,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (era negativo per 13,6 milioni di euro). Il risultato operativo, negativo per 29,5 milioni di euro, registra un aumento del 29,3% rispetto allo stesso periodo del 2002 (era negativo per 41,6 milioni di euro). L’andamento delle Aree di Business Internet Nei primi nove mesi del 2003 i ricavi dell’Area di Business Internet sono pari a 176,8 milioni di euro, in crescita dell’82% rispetto allo stesso periodo del 2002. Il margine operativo lordo nei primi nove mesi del 2003 è positivo per 31,6 milioni di euro e registra una forte crescita rispetto ai primi nove mesi del 2002 (3,2 milioni di euro). Il risultato operativo dell’Area migliora dell’89% circa rispetto allo stesso periodo del 2002, pur restando negativo per 4,3 milioni di euro. In particolare: la Divisione Tin.it , nei primi nove mesi 2003 registra ricavi pari a 158,2 milioni di euro (82,4 milioni di euro nello stesso periodo del 2002) con una crescita del 92%. Il margine operativo lordo è positivo per 31,5 milioni di euro (14,8 milioni di euro nei primi nove mesi del 2002). Il risultato operativo è positivo per 2,6 milioni di euro (nonostante 8,7 milioni di ammortamento del goodwill) e migliora di 21,5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2002 (perdita di 18,9milioni). Gli utenti attivi al 30 settembre 2003 sono 2,4 milioni con un incremento del 18% circa rispetto al 30 settembre 2002. Matrix registra ricavi per 23,6 milioni di euro (14,5 milioni di euro nei primi nove mesi del 2002) con una crescita del 63% e un margine operativo lordo positivo per 0,1 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al 30 settembre 2002 (-11 milioni di euro). Gli utenti di Virgilio, che si conferma il primo portale italiano, sono circa 12,5 milioni di unique browsers (+29% rispetto a settembre 2002) e le pagine viste al 30 settembre 2003 sono state 4,8 miliardi (+25% rispetto allo stesso periodo del 2002). Television Nei primi nove mesi del 2003, i ricavi complessivi dell’Area di Business Television, pari a 71,4 milioni di euro, risultano in forte crescita (+24%) rispetto allo stesso periodo del 2002 (+36% tenendo conto della nuova modalità di raccolta pubblicitaria). Il margine operativo lordo, nonostante i maggiori costi sostenuti per il riposizionamento dell’emittente e il conseguente arricchimento del palinsesto, registra un miglioramento del 24% attestandosi a -28,5 milioni di euro rispetto ai -37,5 milioni dei primi nove mesi 2002. Il risultato operativo (-56 milioni di euro) migliora del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-65,1 milioni di euro). La crescita della raccolta pubblicitaria complessiva della Business Unit è stata del 40% rispetto ai primi nove mesi del 2002. Nel corso del periodo inoltre, La7 ha consolidato la propria immagine editoriale e ha visto crescere la notorietà del suo marchio e dei suoi programmi, con uno share (fonte Auditel) in aumento rispetto ai primi nove mesi del 2002: ora si colloca stabilmente oltre il 2% e Mtv si conferma televisione leader nel segmento televisivo per i giovani. Office Products & Services Nei primi nove mesi del 2003, i ricavi dell’Area di Business Office Products & Services ammontano a 140 milioni di euro e registrano una flessione del 6%, rispetto ai primi nove mesi del 2002 in termini omogenei, cioè al netto degli effetti delle attività cedute ad aprile e uscite dal perimetro di consolidamento. Tale flessione è principalmente riconducibile ad un rallentamento del mercato consumer e dei prodotti per ufficio e al decremento delle vendite di prodotti consumabili per l’informatica. Il margine operativo lordo migliora, in termini omogenei, del 7% circa mentre il risultato operativo registra una flessione del 46% sempre in termini omogenei, rispetto allo stesso periodo del 2002. La Capogruppo Telecom Italia Media Spa I ricavi di Telecom Italia Media Spa nei primi nove mesi del 2003, pari a 159 milioni di euro, registrano un incremento del 96% circa rispetto allo stesso periodo del 2002 (82,4 milioni di euro). Nel terzo trimestre 2003, i ricavi della capogruppo sono pari a 51,6 milioni di euro (+96,7% circa rispetto ai 26,4 milioni del terzo trimestre 2002). Il margine operativo lordo nei primi nove mesi del 2003, pari a 16,8 milioni di euro, registra una crescita del 242,8% rispetto allo stesso periodo del 2002 (4,9 milioni di euro). Nel terzo trimestre 2003, il margine operativo lordo della capogruppo ammonta a 5,5 milioni di euro (+135% rispetto ai 2,3 milioni del terzo trimestre 2002). Il risultato operativo nei primi nove mesi del 2003 è negativo per 14,4 milioni di euro, in notevole miglioramento (55,3%) rispetto allo stesso periodo del 2002 (negativo per 32,2 milioni di euro). Nel terzo trimestre 2003, la perdita operativa della capogruppo risulta quasi dimezzata a circa 5,7 milioni di euro (-10,8 milioni nel terzo trimestre 2002). Altri eventi del periodo Il 30 settembre 2003 Telecom Italia Media ha acquisito la partecipazione totalitaria di e.Bisnews, editrice di Ap.biscom, agenzia stampa multimediale nata dall’accordo con Associated Press, cambiandone successivamente le denominazioni rispettivamente in Tmnews e in “apcom”. I dati storici consolidati e di Telecom Italia Media Spa L’operazione di scissione parziale proporzionale di Seat Pagine Gialle Spa (società scissa) a favore di una società di nuova costituzione (società beneficiaria), approvata dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 9 maggio 2003, ha comportato il trasferimento alla società beneficiaria, in data 25 luglio 2003, del complesso aziendale attivo nel mercato delle Directories (editoria telefonica, Directory Assistance e Business Information). La società scissa ha assunto la denominazione di Telecom Italia Media Spa e la società beneficiaria quella di Seat Pagine Gialle Spa. La scissione è divenuta efficace il 1° agosto 2003; a partire dalla stessa data, decorrono gli effetti contabili della variazione del perimetro di consolidamento. Nel secondo trimestre 2003, inoltre, Telecom Italia ha avviato le procedure per la dismissione della partecipazione in Seat Pagine Gialle Spa, operazione che è stata perfezionata l’8 agosto scorso. Alla luce di tali operazioni non risulta possibile, per mancanza di omogeneità, confrontare i dati storici dei primi nove mesi del 2003 con quelli relativi al Gruppo Seat Pg che fanno riferimento allo stesso periodo del 2002. Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media ha inoltre cooptato il Prof. Adriano De Maio, Rettore della Luiss Guido Carli di Roma, in sostituzione del consigliere dimissionario Guido Roberto Vitale. Infine, viene riportato di seguito il calendario dei principali eventi societari e di diffusione dei dati economici e finanziari di Telecom Italia Media Spa per il 2004 (nel caso dovessero verificarsi variazioni delle date previste, queste saranno comunicate tempestivamente): 16 febbraio: Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari del Gruppo Telecom Italia Media al 31 dicembre 2003; 19 marzo: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003; 5 maggio: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione sull’andamento del primo trimestre 2004 e Assemblea per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003; 26 luglio: Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari del Gruppo Telecom Italia Media relativi al primo semestre 2004; 7 settembre: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione sull’andamento del primo semestre 2004; 8 novembre: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione sull’andamento del terzo trimestre 2004.Si prevede pertanto, ai sensi dell’art 82 della Delibera Consob n. 11971/99 (e successive modifiche e integrazioni), di fruire dell’esonero dalla pubblicazione delle relazioni trimestrali relative al periodo ottobre-dicembre 2003 e al periodo marzo-giugno 2004.

TIM: IL CDA APPROVA I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003: RICAVI: 8.635 MILIONI DI EURO, +7,8%, RISPETTO AI PRIMI NOVE MESI 2002 (+13,5% ESCLUSO EFFETTO CAMBIO)
Roma, 4 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Tim (Gruppo Telecom Italia), presieduto dal Presidente Carlo Buora, ha esaminato il 3 novembre , su proposta dell’Amministratore Delegato Marco De Benedetti, i dati relativi ai primi nove mesi 2003. Gruppo Tim Nei primi nove mesi 2003 i ricavi del Gruppo Tim sono pari a 8.635 milioni di euro, con una crescita del 7,8% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (8.010 milioni di euro). Tale crescita raggiunge il 13,5% al netto dell’effetto cambio. Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 4.157 milioni di euro e registra un aumento del 6,5% rispetto ai primi nove mesi 2002 (3.903 milioni di euro). Tale crescita raggiunge il 7,8% al netto dell’effetto cambio. L'incidenza del Mol sui ricavi totali pari al 48,1% (48,7% nei primi nove mesi del 2002), si mantiene su livelli di assoluto rilievo pur a fronte dell’impatto relativo alle attività brasiliane in fase di start up e beneficia del venir meno per Tim S. P. A. Degli oneri relativi al contributo per le Tlc a seguito del recepimento della sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee in materia di illegittimità della norma istitutiva del contributo stesso. Nei primi nove mesi del 2002 tale onere era iscritto per 112 milioni di euro. Il Risultato Operativo è pari a 2.944 milioni di euro e registra una crescita dell’8,5% rispetto al periodo di confronto (2.713 milioni di euro). L'incidenza del Risultato Operativo sui ricavi totali è del 34,1%, in miglioramento rispetto al 33,9% registrato nei primi nove mesi 2002. Il saldo dei proventi ed oneri straordinari (positivo per 505 milioni di euro) è influenzato dall’effetto combinato di due elementi non ricorrenti, per complessivi 439 milioni di euro (380 milioni di euro, al netto dei relativi impatti fiscali): il recepimento della sopra indicata sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee, con conseguente registrazione della sopravvenienza attiva relativa al debito maturato al 31 dicembre 2002, pari a 543 milioni di euro (334 milioni di euro al netto dei relativi effetti fiscali); l’adeguamento dei valori delle partecipazioni in Perù e Venezuela, che hanno comportato in Tim una svalutazione della controllata Tim International e nel consolidato una svalutazione parziale del goodwill relativo alla controllata venezuelana Digitel (pari a 104 milioni di euro), con un effetto in consolidato, al netto della correlata fiscalità, positivo per circa 46 milioni di euro. L'utile netto consolidato dell’esercizio di spettanza della Capogruppo Tim è pari a 1.970 milioni di euro (1.252 milioni di euro nei primi nove mesi dell’esercizio 2002) ed è influenzato positivamente dalle citate operazioni non ricorrenti per 380 milioni di euro. Il risultato dei primi nove mesi 2002 era stato altresì influenzato da elementi straordinari quali le plusvalenze straordinarie relative alla cessione delle partecipate Bouygues Telecom, Mobilkom Austria e Auna pari a 845 milioni di euro, nonché svalutazioni straordinarie per 1.333 milioni di euro, con un effetto complessivo, al netto della correlata fiscalità, positivo per 97 milioni di euro. Depurando da tali fenomeni i risultati netti di spettanza della Capogruppo dei due periodi posti a confronto la crescita risulta pari al 37,7%..3 Gli investimenti del Gruppo Tim ammontano a 908 milioni di euro rispetto ai 1.027 milioni di euro del medesimo periodo del 2002. In particolare, gli investimenti industriali del periodo sono pari a 829 milioni di euro e gli investimenti finanziari sono pari a 79 milioni di euro. Il free cash flow operativo (Risultato Operativo+ammortamenti-investimenti Industriali - Variazione del Capitale Circolante Operativo), pari a 3.123 milioni di euro, evidenzia un miglioramento di 685 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi 2002. L’incidenza del free cash flow operativo sui ricavi ammonta al 36,2% in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2002 (30,4%). La posizione finanziaria netta, positiva, ammonta a 486 milioni di euro (in miglioramento di 2.408 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002) dopo il pagamento di dividendi per 429 milioni di euro. Il numero delle linee mobili del Gruppo Tim è pari a circa 43,2 milioni, segnando un incremento del 10,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2002 (39,1 milioni). Il personale del Gruppo Tim è pari a 18.866 unità con un incremento di 164 unità rispetto al 31 dicembre 2002 correlato allo sviluppo delle attività nell’area sudamericana. Tim S.p.a. Nei primi nove mesi 2003 i ricavi raggiungono 6.980 milioni di euro (6.544 milioni nel periodo di confronto), con una crescita del 6,7%. Lo sviluppo dei ricavi risulta collegato sia al positivo andamento dei ricavi da traffico, complessivamente pari a euro 5.338 milioni (euro 5.111 milioni nei primi nove mesi 2002, +4,4%), sia dal significativo contributo derivante dalla crescita dei ricavi da servizi a valore aggiunto (Vas) che si attestano a euro 743 milioni, con un incremento del 40,2% rispetto al periodo di confronto, e un’incidenza sui ricavi da servizi dell’11,1% ( 8,5% nei primi nove mesi del 2002). In particolare, le dinamiche positive sopra evidenziate risultano correlate, per quanto concerne lo sviluppo dei ricavi da traffico, dalla significativa crescita dei volumi di traffico gestito (superiore al 4% rispetto ai primi nove mesi del 2002), mentre allo sviluppo dei ricavi da servizi a valore aggiunto contribuisce la forte crescita dei Vas innovativi (servizi interattivi, Mms, downloads, traffico Gprs, ecc.) il cui tasso di crescita, rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente, si attesta al 126%. L’arpu dei primi nove mesi del 2003 (ricavo medio mese per linea) è stato pari a 28,1 euro, con una crescita di circa l’1% rispetto al dato omogeneo dei primi nove mesi 2002. L’arpu dei Vas raggiunge i 3,2 euro con un’incidenza dell’11,4% sul valore complessivo (8,7% nei primi nove mesi del 2002). Il Margine Operativo Lordo (Mol) si attesta a 3.805 milioni di euro con una crescita rispetto ai primi nove mesi 2002 del 10% (3.458 milioni di euro). L’incidenza del Mol sui ricavi totali raggiunge il 54,5% (52,8% nel periodo di.4 confronto). Come già evidenziato in precedenza, il risultato di periodo non include gli oneri relativi al contributo Tlc (onere pari a 112 milioni di euro nei primi nove mesi del 2002). Il Risultato Operativo ammonta a 2.969 milioni di euro e presenta un incremento del 13,3% (2.620 milioni di euro nei primi nove mesi del 2002), raggiungendo un’incidenza sui ricavi del 42,5% (40% nel periodo posto a confronto). Tale risultato sconta l'ammortamento ai soli fini fiscali della licenza Umts, avviato a gennaio 2002 (91 milioni di euro). Il Saldo dei proventi ed oneri straordinari, positivo per 119 milioni di euro, è influenzato dalle menzionate operazioni non ricorrenti: registrazione della sopravvenienza attiva per l’annullamento del debito relativo al contributo per l’esercizio dell’attività di telecomunicazioni, maturato al 31 dicembre 2002 e pari a 543 milioni di euro (334 milioni di euro al netto della collegata fiscalità); svalutazione pari a 478 milioni di euro della controllata Tim International, che riflette l’adeguamento del valore di carico delle controllate operative in Venezuela e Perù a seguito del perdurare di criticità relative al contesto macroeconomico e politico di riferimento. Al netto della collegata fiscalità l’impatto della svalutazione risulta pari a circa 328 milioni di euro. L'utile netto del periodo è pari a 1.846 milioni di euro e si confronta con un risultato del corrispondente periodo del 2002 di 299 milioni di euro. Si ricorda che quest’ultimo valore era influenzato da una svalutazione operata sulla controllata Tim International per complessivi 1.930 milioni di euro (1.345 milioni al netto del correlato effetto fiscale). Depurando il risultato dei due periodi posti a confronto delle citate operazioni non ricorrenti, la crescita del risultato netto è del 11,9%. Gli investimenti del periodo ammontano in totale a 709 milioni di euro, di cui 474 milioni per investimenti industriali e 235 milioni per investimenti finanziari, essenzialmente destinati al finanziamento delle società estere controllate in fase di start-up. Il free cash flow operativo del periodo risulta pari a euro 3.409 milioni (euro 2.837 milioni nei primi nove mesi 2002), raggiungendo un’incidenza sui ricavi del 48,8% (43,4% nei primi nove mesi 2002). La posizione finanziaria netta è positiva e ammonta a 1.075 milioni di euro (in miglioramento di 2.567 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002). Tim, con 26,1 milioni di linee al 30 settembre 2003 (+3% rispetto al 31 dicembre 2002), conferma la sua posizione di leader nel mercato domestico. I dipendenti della Tim S.p.a. Al 30 settembre 2003 sono pari a 10.058 unità in riduzione di 203 unità rispetto al 31 dicembre 2002..5 Risultati dei primi nove mesi 2003 delle principali controllate e collegate estere del Gruppo Tim Società controllate America Latina Brasile (cambio medio real/euro 0,287261394) Gruppo Tim Brasil Nel corso del terzo trimestre il Gruppo Tim Brasil, con il lancio dei servizi Gsm da parte delle società già operanti in tecnologia Tdma, ha raggiunto l’importante obiettivo di rappresentare il primo e unico operatore in grado di fornire il servizio in tecnologia Gsm su tutto il territorio nazionale. I primi nove mesi 2003 mostrano una positiva evoluzione delle attività del Gruppo. In particolare si segnala che Tim Celular, società in fase di start-up che opera unicamente in tecnologia Gsm, ha raggiunto, al 30 settembre 2003, 1 milione 621 mila linee. Al 30 settembre le linee Tim in Brasile raggiungono 7 milioni 124 mila unità, con un incremento di 1 milione 789 mila linee rispetto al 31 dicembre 2002. I ricavi consolidati di Tim Brasil, pari a 3.064 milioni di reais, sono cresciuti del 54% rispetto ai primi nove mesi del 2002 principalmente grazie all’incremento del numero delle linee gestite e del conseguente sviluppo dei volumi di traffico. Il Margine Operativo Lordo (Mol) consolidato, pari a 388 milioni di reais (in riduzione del 40,9% rispetto al periodo posto a confronto) ed il Risultato Operativo consolidato, pari a -427 milioni di reais, scontano gli oneri sostenuti per l’espansione del gruppo Tim Brasil e per la fase di start-up di Tim Celular il cui lancio del servizio è avvenuto nell’ottobre 2002. In dettaglio i principali risultati delle società operative del Gruppo Tim Brasil: Il Gruppo Tele Nordeste Celular, che gestisce i servizi di rete mobile nella regione nord-orientale del Brasile, ha conseguito nei primi nove mesi 2003 ricavi per 798 milioni di reais con un incremento pari all’11% rispetto all'analogo periodo del 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) si attesta a 359 milioni di reais (-5,5% rispetto ai primi nove mesi 2002) con un’incidenza sui ricavi pari al 45%. Il Risultato Operativo, pari a 181 milioni di reais, segna una flessione del 4,7% rispetto ai primi nove mesi 2002. L’incidenza del Risultato Operativo sui ricavi risulta nel periodo pari al 22,7%. I risultati di periodo della società scontano le azioni commerciali avviate a difesa della posizione di leadership, a fronte della forte pressione competitiva del nuovo operatore Gsm Oi e per il lancio del servizio Gsm avvenuto nel corso dell’ultimo trimestre, nonché l’impatto delle azioni anticompetitive poste in essere dall’operatore incumbent di rete fissa..6 Il Gruppo Tele Celular Sul, che gestisce i servizi di rete mobile nella regione sud del Brasile, ha conseguito, nei primi nove mesi del 2003, ricavi per 860 milioni di reais con un incremento pari al 18,5% rispetto al medesimo periodo del 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 349 milioni di reais (+8% rispetto ai primi nove mesi del 2002) con un’incidenza sui ricavi pari al 40,6%. Il Risultato Operativo, pari a 177 milioni di reais, segna un incremento del 21,2% rispetto all’analogo periodo di confronto del 2002. L’incidenza del Risultato Operativo sui ricavi risulta pari nel periodo al 20,6%. Maxitel, che gestisce i servizi di telefonia mobile nelle zone di Minas Gerais, Bahia e Sergipe, ha conseguito, nei primi nove mesi 2003, ricavi per 661 milioni di reais con un incremento pari al 20,4% rispetto al medesimo periodo del 2002. Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 243 milioni di reais (+11% rispetto all’analogo periodo del 2002) con un’incidenza sui ricavi pari al 36,8%. Il Risultato Operativo è positivo per 95 milioni di reais, in crescita del 72,7% rispetto ai primi nove mesi 2002. L’incidenza del Risultato Operativo sui ricavi risulta pari nel periodo in esame al 14,4%. Tim Celular, che fornisce, dal 18 ottobre 2002, servizi di rete mobile con standard Gsm nel nord del Brasile e negli stati del centro, di Sao Paulo, Rio Grande do Sul, Rio de Janeiro e Espirito Santo, ha conseguito nei primi nove mesi 2003 ricavi per 752 milioni di reais. Il Margine Operativo Lordo (Mol) negativo per 591 milioni di reais e il Risultato Operativo negativo per 876 milioni di reais scontano gli oneri sostenuti per la fase di start-up. Peru' (cambio medio nuevo sol/euro 0,258546915) La società Tim Perù, operativa dal gennaio 2001, conferma i positivi livelli di crescita raggiungendo 537 mila linee alla fine di settembre 2003, con una quota di mercato del 20%. Nei primi nove mesi 2003 la società ha incrementato i ricavi del 75,5%, a 351 milioni di nuevo soles (200 milioni di nuevo soles nei primi nove mesi del 2002). Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a -6 milioni di nuevo soles contro i -89 milioni di nuevo soles dei primi nove mesi 2002. Il Risultato Operativo è pari a -117 milioni di nuevo soles contro -171 milioni di nuevo soles dei primi nove mesi 2002, in miglioramento del 31,6%. Venezuela (cambio puntuale bolivar/euro 0,000536389, in quanto la società applica i principi della contabilità per i paesi ad alta inflazione).7 Pur in un contesto caratterizzato dal rallentamento dell’economia, dovuto alla difficile situazione politica che sta attraversando il Paese, la società Digitel ha riportato nei primi nove mesi 2003 ricavi e Margine Operativo Lordo in crescita rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. In particolare, Digitel ha conseguito nel periodo all’esame ricavi per 202.553 milioni di bolivares con un incremento pari all’8,7% rispetto all’analogo periodo del 2002 (186.299 milioni di bolivares). Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 64.524 milioni di bolivares contro i 33.766 milioni di bolivares dei primi nove mesi 2002. Il Risultato Operativo è pari a –6.699 milioni di bolivares contro i 463 milioni di bolivares dei primi nove mesi del 2002. Europa Grecia Di particolare rilievo le performance conseguite da Stet Hellas nel mercato greco, dove ha realizzato ricavi per 605 milioni di euro, con un incremento del 20,3% rispetto ai primi nove mesi 2002 (503 milioni di euro). Il Margine Operativo Lordo (Mol) è pari a 218 milioni di euro, in crescita del 16,6% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (187 milioni di euro), con un’incidenza sui ricavi che raggiunge il 36%. Il Risultato Operativo è pari a 129 milioni di euro con un incremento del 30,3% rispetto al periodo di confronto (99 milioni di euro). L’incidenza del Risultato Operativo sui ricavi risulta pari nel periodo al 21,3% Società collegate Turchia (cambio puntuale lira turca/euro 0,000000636, in quanto la società applica i principi della contabilità per i paesi ad alta inflazione) In attesa del completamento del processo di integrazione con l’operatore turco Aycell, Aria-is Tim ha ottenuto nel periodo all’esame ottimi risultati in termini di nuove attivazioni e di incremento del traffico, grazie ad una politica di nuove offerte e campagne promozionali. Come risultato di queste politiche, a fine settembre 2003 la base clienti si è incrementata del 68% rispetto alla fine dell’esercizio precedente raggiungendo 1 milione 953 mila linee con una quota di mercato pari al 7,1%. Nei primi nove mesi 2003 la società ha conseguito ricavi per 155.491 miliardi di lire turche..8 Il Margine Operativo Lordo (Mol) e' pari a –105.117 miliardi di lire turche. Il Risultato Operativo e' pari a –545.181 miliardi di lire turche. Calendario Eventi Societari Anno 2004 Il Consiglio di Amministrazione, infine, ha approvato le date previste per i principali eventi societari e per la diffusione dei dati economici e finanziari nell’anno 2004, come riportato nel seguente calendario Date previste Eventi societari e di diffusione dei dati economici e finanziari per l‘anno 2004 13 febbraio 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari al 31 dicembre 2003 22 marzo 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame del progetto di bilancio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003. I suddetti documenti saranno resi disponibili al pubblico entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e, pertanto, ai sensi dell’art. 82 della deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive modifiche e integrazioni) la relazione trimestrale relativa al quarto trimestre 2003 non verrà predisposta 4 maggio 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame della relazione trimestrale relativa al primo trimestre 2004 Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2003 e la “presentazione” del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003. Di conseguenza si prevede che l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2003 verrà messo in pagamento nel mese di maggio 2004. 26 luglio 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari al 30 giugno 2004 7 settembre 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame della relazione semestrale al 30 giugno 2004. Il suddetto documento sarà reso disponibile al pubblico entro il 13 settembre 2004 e, pertanto, ai sensi dell’art. 82 della deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive modifiche e integrazioni) la relazione trimestrale relativa al secondo trimestre 2004 non verrà predisposta 8 novembre 2004 Consiglio di Amministrazione per l’esame della relazione trimestrale relativa al terzo trimestre 2004

INFERENTIA DNM : IN MERITO A RELAZIONE DELOITTE & TOUCHE SEMESTRALE CONFORME AI CRITERI CONSOB
Milano, 4 novembre 2003 - In relazione a quanto riportato da agenzie di stampa e da alcuni quotidiani in merito alla Relazione della società di revisione Deloitte & Touche sulla relazione semestrale consolidata di Inferentia Dnm, la società precisa che: la relazione di Deloitte & Touche, in quanto espressamente redatta secondo i criteri della revisione contabile limitata ai sensi della delibera Consob n. 10867 del 31 luglio 1997, non poteva in alcun modo prevedere il rilascio di un giudizio professionale di revisione sulla relazione semestrale di Inferentia Dnm. Risulta quindi del tutto erroneo e non pertinente la definizione riportata, in alcune titolazioni, di semestrale Inferentia Dnm “non certificata”; tale relazione contiene, invece, un esplicito giudizio di merito circa la conformità della semestrale di Inferentia Dnm ai “criteri di redazione della semestrale” previsti dalla delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni. Essa attesta, infatti, che i revisori “non sono venuti a conoscenza di variazioni e integrazioni significative che dovrebbero essere apportate ai prospetti contabili consolidati e alle relative note esplicative e integrative”. Per quanto riguarda gli altri punti contenuti nella relazione di Deloitte & Touche e, in particolare, le osservazioni relative ad alcune poste patrimoniali indicate nella semestrale di Inferentia Dnm e alle azioni identificate dagli Amministratori per il risanamento e il rilancio dell’azienda, Inferentia Dnm si riserva un esame approfondito, e ogni conseguente valutazione, in occasione del prossimo Consiglio di Amministrazione che si terrà entro il prossimo 15 novembre per l’esame della relazione trimestrale.

TECNIMONT (EDISON) SI AGGIUDICA IN POLONIA UNA COMMESSA PER DUE IMPIANTI DI POLIOLEFINE GLI IMPIANTI FANNO PARTE DI UN COMPLESSO INDUSTRIALE PER IL QUALE È PREVISTO UN INVESTIMENTO DI 500 MILIONI DI EURO
Milano, 4 novembre 2003 – Tecnimont, società di ingegneria e costruzioni del Gruppo Edison, si è aggiudicata una commessa da Basell Orlen Polyolefins Sp. Zoo, joint-venture tra il gruppo petrolchimico polacco Poliski Koncern Naftowy Orlen Sa (Pkn) e Basell Europe Holdings Bv, per la realizzazione “chiavi in mano” di due impianti per la produzione di poliolefine a Plock, in Polonia. Il contratto sottoscritto riguarda la costruzione di un impianto per la produzione di 400.000 ton/a di polipropilene, che utilizzerà la tecnologia “Spheripol” della italiana Basell Poliolefine, e una seconda installazione per la produzione di 320.000 ton/a di polietilene ad alta densità (Hdpe) su tecnologia “Hostalen” della tedesca Basell Polyolefine. L’avviamento degli impianti è previsto per il 2005. Le due realizzazioni fanno parte di un progetto che comporterà un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro.

LA CONGIUNTURA DELL ’INDUSTRIA ITALIANA DELL’ABBIGLIAMENTO, MAGLIERIA E CALZETTERIA – OTTOBRE 2003
Milano 4 novembre 2003 - Le informazioni congiunturali aggiornate al terzo trimestre del 2003, ci consegnano un quadro ancora negativo per l’industria italiana dell’abbigliamento, maglieria e calzetteria. Né sul fronte delle vendite né su quello dell’attività produttiva sono infatti emersi segnali di una inversione di tendenza, anzi, il fatturato complessivo delle 250 aziende del campione ha mostrato nel terzo trimestre dell’anno una flessione tendenziale dell’ordine del 4,7%, mettendo a segno il risultato peggiore degli ultimi tre anni. A differenza di quanto sperimentato lo scorso anno, nel 2003 sono le fonti estere di domanda a mostrare i risultati peggiori: penalizzate dal-la debole congiuntura Ue e dal rafforzamento dell’euro vis à vis del dollaro, le vendite oltre confine delle aziende italiane hanno perso ter-reno a ritmi del -6% nel secondo trimestre (ovvero nei mesi in cui si è manifestato lo shock sul fronte dei cambi) e del -5% circa nei mesi estivi di quest’anno. Fino a tutto il primo semestre, i risultati di vendita (in termini di sell-in) sul mercato in-terno sono risultati meno penalizzanti e l’attenuazione delle spinte ribassiste registrate nel secondo trimestre lasciavano intravedere la possibilità di un’uscita dalla lunga fase re-cessiva: le informazioni sul terzo trimestre dell’anno hanno invece smentito questa possibile evoluzione. Nel periodo giugno-agosto, infatti, anche la capacità di assorbimento del mercato re-tail italiano, penalizzata da consumi finali di ab-bigliamento ancora al palo, si è ridotta sensibil-mente ed anche in questo caso la flessione ten-denziale registrata, risulta, per magnitudo, la più consistente della storia recente del comparto. Risultati così deludenti sul fronte delle vendite hanno avuto importanti ripercussioni sull’attività produttiva settoriale che ha conti-nuato a perdere terreno a ritmi tendenziali vicini al -2% sia nel secondo che nel terzo trimestre del 2003. Tale risultato si è prodotto soprattutto in seguito ai cedimenti di nuovo consistenti (dopo la falsa partenza del primo trimestre) per la pro-duzione realizzata all’interno dei confini nazio-nali (che rappresenta l’85% del totale). La pro-duzione delocalizzata (il cui peso relativo sul to-tale risulta del 15% per le aziende del campione), infatti, ha ricominciato a svilupparsi a ritmi non trascurabili come conseguenza di strategie delle aziende volte a compensare la perdita di price competition sui mercati extra-Ue indotta dal raf-forzamento del cambio, con qualche vantaggio di costo connesso dal ricorso a fattori di produ-zione esteri. Fino a tutto il 2002, le aziende dell’Amc ita-liano del campione Smi, pur in un contesto congiunturale sfavorevole, hanno continuato a creare occupazione. Dall’inizio di quest’anno, invece, si è assistito a fenomeni non trascura-bili di riduzione che rischiano di azzerare in breve tempo i risultati positivi degli anni scor-si: nel primo trimestre di quest’anno si è misu-rata una flessione occupazionale prossima al 3%, ma anche nei trimestri successivi gli ad-detti complessivi hanno continuato a ridursi. Come prevede la teoria economica dunque, gli effetti del ciclo produttivo si stanno scarican-do con ritardo su quello dell’occupazione. Per quanto riguarda l’intensità che i vari fe-nomeni descritti hanno avuto nei 16 comparti dell’industria Amc monitorati, gli indicatori di diffusione della Figura 4 (che misurano, per le diverse variabili, la percentuale dei settori in svi-luppo rispetto al totale) mostrano che la varianza di performance più volte sottolineata nelle ul-time note congiunturali si sta riducendo: nel terzo trimestre di quest’anno, infatti, flessioni sul fronte del fatturato e della produzione hanno interessato circa i 4/5 dei settori analizzati, men-tre per ciò che attiene l’occupazione, flessioni si sono manifestate in sette dei sedici comparti monitorati. Le informazioni sulla raccolta ordini (Figura 5) per la prossima stagione estiva (P/e) 2004 non lasciano spazio all’ottimismo: al termine della peggior stagione di saldi degli ultimi anni, le po-litiche di approvvigionamento dei retailer italiani sono risultate molto caute e si sono riflesse in un sell-in (misurato a prezzi costanti) in calo del 6,3% circa. Leggermente meno negative le indi-cazioni pervenute dai mercati esteri (-4,5%) dove il punto di minimo del ciclo della domanda rivolta all’industria sembra essere stato superato. In definitiva, le informazioni congiunturali più recenti evidenziano un’ulteriore rinvio dell’appuntamento con la ripresa economica e le speranze delle aziende si spostano sulla campagna ordini per la prossima stagione in-vernale (A/i) 2004: l’andamento di quest’ultima dipenderà in modo significativo dal sell-out dei mesi finali del 2003 e dall’impatto che la ripresa già evidente in al-cuni indicatori macroeconomici internazionali avrà sulle decisioni di acquisto del trade. In questo senso, migliori della media sembra-no risultare le potenzialità dei mercati asiatici e degli Stati Uniti, anche se l’apprezzamento dell’euro verso il dollaro (che è la valuta di conto anche per le transazioni con Cina e Far East) sta costringendo le aziende italiane a sacrifici sul fronte dei margini unitari. Nessun significativo segnale di inversione di tendenza sembra invece provenire dai mercati Ue. Gli effetti positivi della (moderata) ripresa dei mercati finali risulteranno tuttavia visibili sull’attività produttiva del settore solo nel primo semestre del prossimo anno.

AVIS EUROPE E GENERAL MOTORS EUROPE: L’ACCORDO PIÙ GRANDE DELLA STORIA
Milano 4 novembre 2003 - Avis Europe (‘Avis’) e General Motors Europe (‘Gme’) hanno siglato l’accordo di partnership più grande della storia per la fornitura da parte di General Motors ad Avis di oltre 350.000 veicoli in 5 anni. Le due compagnie condivideranno programmi di marketing per il riposizionamento sul mercato delle proprie flotte, il potenziamento dell’attività di comunicazione di Avis con il marchio Gm, programmi di co-marketing su nuovi modelli di auto. Gme e Avis condivideranno l’impegno nelle strategie di marketing per incrementare la visibilità dei marchi General Motors attraverso l’attività di autonoleggio di Avis sul mercato europeo. Entrambe le compagnie si impegneranno nella vendita delle automobili una volta terminato il periodo del noleggio, grazie ai crescenti risultati dei rispettivi settori marketing; questo favorirà l’acquisto di veicoli usati da parte dei consumatori, che beneficeranno di un parco auto molto esteso e sempre rinnovato. La partnership, che interessa tutti i mercati dell’Europa centrale e occidentale con l’opzione di estendersi anche in Medio Oriente e Africa, riguarda i marchi Gm: Opel/vauxhall, Saab e Daewoo. “La compravendita di 350.000 veicoli e i significativi vantaggi in termini economici per entrambe le compagnie costituiscono l’accordo più grande mai stretto in Europa e sarà difficilmente superabile nel nostro mercato,” ha commentato Dieter Woitscheck, Direttore Chief Operating Director Avis Europe. “La nostra flotta sarà continuamente migliorata dal punto di vista tecnologico ed ecologico, anche grazie ai dispositivi che Gm svilupperà per ridurre l’impatto sull’ambiente,” ha aggiunto Woitscheck. Jonathan Browning, Vice President Sales, Marketing and Aftersales Gmeurope, ha dichiarato: “L’accordo sottolinea la forte presenza e l’esperienza di Avis nella gestione della flotta e ci offre un ampio spettro di possibilità sui potenziali clienti per tutti i nostri marchi. Tale approccio innovativo permetterà a tutti i potenziali clienti di toccare con mano la forza e la qualità delle nostre vetture, che mantengono alto il loro valore residuo e la qualità di prodotto anche nel mercato dell’usato.” Il portfolio multimarchio di Gme comprende una vasta gamma di segmenti di mercato, che include sia automobili per privati che veicoli commerciali, che garantiscono ad Avis la copertura di buona parte delle sue necessità con un unico contratto. Inoltre, General Motors ha in programma una strategia d’attacco che nei prossimi 5 anni lancerà 58 nuovi prodotti e significative trasformazioni nel mercato automobilistico europeo.

FINMECCANICA NUOVO DIRETTORE RISORSE UMANE
Roma 4 novembre 2003 - Dal 3 novembre il dott. Roberto Maglione ricopre la carica di Senior Vice President della Funzione centrale Human Resources di Finmeccanica. Maglione (46 anni), laureato a Torino in Scienze Politiche, proviene da Sky Italia (Direttore Risorse Umane e Affari Generali) dove ha partecipato allo “start-up” dell’azienda. In precedenza è stato Vice Presidente del Gruppo Olivetti-tecnost e ha ricoperto l’incarico di Direttore Centrale Risorse Umane del Gruppo Telecom Italia, di Tim e del Gruppo Olivetti. E’ professore a contratto presso la Facoltà di Ingegneria di Lecce dove tiene un corso sulle strategie competitive della internet economy. Tra i principali obiettivi del dott. Maglione c’è quello di contribuire in maniera efficace e innovativa alla valorizzazione delle risorse umane del Gruppo Finmeccanica e al coordinamento dei progetti utili a migliorare l’efficienza e le sinergie dei processi organizzativi e dell’impiego delle risorse umane.

E' IN LIBRERIA "IMPRENDITORI ECCELLENTI", I PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO NEI SEI ANNI DI PREMIO IMPRENDITORE DELL'ANNO
Milano, 4 novembre 2003 - Presentato ieri a Milano presso la sede di Assolombarda, "Imprenditori Eccellenti", volume a cura dell'Associazione Imprenditore dell'Anno, Ernst & Young, edito da Il Sole 24 Ore nella collana "Studi" "Il compressore che non inquina. Il tubo che non si attorciglia. I jeans esportati anche negli Usa. I dolci un tempo consegnati in bicicletta e che oggi sono famosi nel mondo. La luce che migliora la qualita' della vita. La tovaglia che fa cultura. Le borse che danno un tocco di colore al mondo": di questo tono le 39 storie di eccellenza imprenditoriale, riconosciute come tali dalla prestigiosa Giuria del Premio Imprenditore dell'Anno nel corso delle sei edizioni italiane dell'iniziativa, che costituiscono il cuore di "Imprenditori Eccellenti", il volume curato dall'Associazione Imprenditore dell'Anno, edito da Il Sole 24 Ore e da oggi in libreria. Un'ampia panoramica del giornalista Franco Vergnano sulla cultura d'impresa in Italia; importanti contributi sull'essenza dello spirito imprenditoriale e la responsabilita' sociale di chi, con la propria impresa, si prefigge come obiettivo l'innovazione; i dati di una ricerca realizzata dall'Associazione L'imprenditore dell'Anno sul rapporto tra imprenditori e cultura d'impresa forniscono la chiave di lettura del volume che, attraverso singole "storie imprenditoriali" si propone di mettere in evidenza i contributi allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese apportati da imprenditori e imprenditrici distintisi per intraprendenza, creativita' e impegno anche nell'ambito delle categorie delle sei edizioni italiane del Premio L'imprenditore dell'Anno: Global, Innovation, Finance, Communication e Quality of Life. "In un momento in cui i mercati internazionali non brillano certo per performance eccezionali, questa raccolta vuole essere soprattutto un riconoscimento per l'impegno e per i successi delle aziende italiane, con il fine ultimo di promuovere i valori della cultura d'impresa, ovvero recuperare importanti modelli imprenditoriali del passato e comprenderne il valore all'interno del momento storico ed economico in cui l'azienda si e' trovata a operare", spiega Giorgio Mosci, Partner, Ernst & Young. Comune denominatore tra le esperienze raccolte in "Imprenditori Eccellenti" e' il legame imprescindibile che viene a crearsi tra gli elementi di creativita' e originalita', spesso alla base delle storie imprenditoriali di successo, una rigorosa capacita' di analisi del contesto e di visione del futuro, doti di abilita' progettuale e strategica. "Imprenditori Eccellenti" dimostra che proprio la capacita' di mettersi in discussione e' il terreno fertile di una vera cultura d'azienda, elemento positivo di crescita e quindi fattore differenziante in contesti sia nazionali, sia internazionali. A dispetto dell'inarrestabile evoluzione scientifica e tecnologica, proprio il fattore umano emerge quale elemento discriminante per una crescita aziendale corretta, pur nella complessita' che oggi mette l'imprenditore di fronte a punti di riferimento multipli e alla necessita' di creare cooperazione e armonia tra lavoratori dipendenti, clienti, fornitori e un pubblico di riferimento piu' ampio, quale quello rappresentato dalle comunita' locali, universita' e centri di formazione, investitori e mondo politico. "Imprenditori Eccellenti": i protagonisti Nerio Alessandri, Technogym; Armando Arcangeli, Calzaturificio Valleverde; Eleuterio Arcese, Arcese Trasporti; Franco Arquati, Arquati; Giulio Bargellini, Ova Bargellini & C.; Alberto Bauli, Bauli; Giampietro Beghelli, Beghelli; Romano Bindi, Prodotti Alimentari S.i.p.a.; Carlo Castellano, Esaote; Alfredo Cionti, Ateca; Massimo Colomban, Permasteelisa Group; Silvia Grassi Damiani, Casa Damiani; Paolo della Porta, Saes Getters; Giuseppe Diomelli, Cdc; Giovanni Dorin, Officine Mario Dorin; Norberto Ferretti, Ferretti; Loris Fontana, Fontana Luigi; Carlo Furlanetto, Furla; Abramo Galassi, Faber; Adolfo Guzzini, Guzzini Illuminazione; Alcide Leali, Air Dolomiti; Lorenzo Lorenzin, Main Group; Vincenzo Mancini, Cisalfa; Maria Grazia Massimino, Azienda Italiana Depuratori; Rosario Messina, Flou; Rinaldo Mezzalira, Fitt; Mario Moretti Polegato, Geox International; Aldo Nassi, Syrom 90; Silvano Pedrollo, Pedrollo; Giovanni Rana, Pastificio Rana; Annibale Ravasio, Plati Elettroforniture; Marco Roveda, Fattorie Scaldasole; Renzo Roncadin, Roncadin; Renzo Rosso, Diesel; Ferdinando Scotti, Riso Scotti; Paolo Seletti, Ds Data Systems; Walter Viaro, Vimar; Sergio Zappella, Saeco Group International; Giordano Zucchi, Zucchi.

DUE NUOVE AGENZIE COMMERCIALI PER LOTTO IN BENELUX
Montebelluna (Treviso), 4 novembre 2003 - Lotto Sport Italia prosegue nel potenziamento della propria organizzazione commerciale con due nuove agenzie nei mercati del Benelux. A partire dalla campagna vendite autunno/inverno 2004, "2People" e "Sameva Bvba" saranno le due nuove agenzie di Lotto per l'ulteriore espansione del marchio nelle aree del Belgio, Olanda e Lussemburgo. L'agenzia 2People di Jan-willem Bakker - in precedenza Presidente Asics per il Benelux - ha sede a Waddinxveen, in Olanda, e coordinerà l'intera rete commerciale olandese. A Bruxelles si trova, invece, la nuova agenzia Sameva Bvba di Dirk Van Himste - che segue il marchio Lotto da oltre 13 anni e che coordinerà la rete vendita in Belgio e Lussemburgo. In sinergia con la casa madre di Montebelluna, entrambe le agenzie svilupperanno le strategie di Marketing e Comunicazione definite e potenzieranno la presenza del marchio Lotto nei mercati del Benelux, con riguardo particolare alle collezioni di calzature e abbigliamento per il calcio, il calcetto e il tennis, oggetto di significativi investimenti in comunicazione da parte dell'Azienda. Un ulteriore potenziamento della struttura commerciale estera di Lotto che sicuramente contribuirà all'ulteriore espansione del marchio italiano, destinato a raggiungere ulteriori significativi traguardi.

ROAD SHOW TURCHIA NUOVE OPPORTUNITÀ D’AFFARI REGOLATE DALLA NUOVA LEGGE TURCA SUGLI INVESTIMENTI ICE MILANO 12 NOVEMBRE 2003
Milano, 4 novembre 2003 - In giugno il Parlamento turco ha approvato la nuova legge di disciplina degli investimenti esteri in Turchia. Oggi impiantare imprese straniere nel paese è più semplice e profittevole. Le aziende italiane hanno opportunità di informarsi prontamente e dettagliatamente di questo presso Ice Milano il 12 novembre p.V. Ed a Vicenza il 14 novembre p.V. Partecipando al seminario organizzato dall'Ice, dall'Ambasciata italiana ad Ankara e dal Sottosegretariato agli Investimenti stranieri del Ministero turco. Il nostro paese oggi è il principale investitore estero in Turchia, ai dati del primo trimestre del 2003 sui flussi finanziari effettivamente realizzati, con investimenti per 241 miliardi di Us$, e un numero di imprese presenti in loco superiore a 100 e con tendenza all'aumento. E’ secondo paese esportatore in questo mercato dopo la Germania. Nel primo quadrimestre del 2003 l 'ammontare delle esportazioni è cresciuto del 38% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e quello delle importazioni del 34,5% (l’Italia è il quarto paese cliente), con un interscambio complessivo pari a 6.3 miliardi di Us$. Il road show rappresenta anche un’ottima opportunità di intrattenere colloqui individuali con primarie aziende turche dei settori filati, collant, ausiliari chimici di impiego nell’industria tessile, pelli e cuoio, mobili per albergo e ufficio, materiali per costruzione. La delegazione economica, guidata dal Vice-sottosegretario al Tesoro del governo turco, è infatti propensa ad allacciare accordi di collaborazione commerciale e industriale con le controparti italiane. Parteciperanno al seminario anche il Direttore Generale del Dipartimento Investimenti Esteri turco, i rappresentanti delle principali aree industriali e delle associazioni imprenditoriali della Turchia.

TUNISIA – MISSIONE OPERATORI SETTORE CHIMICA
Milano 4 novembre 2003 - Importatori e distributori tunisini di prodotti chimici impiegati nell’industria tessile, carta, cuoio, igiene casa e persona - interessati ad allargare la propria gamma di offerta sul mercato locale - saranno ospiti a Milano dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero, che ha organizzato, insieme a Federchimica, un ciclo di incontri d’affari one to one con aziende italiane del settore chimico. Nel 2002 l’Italia ha esportato in Tunisia acceleranti di tintura e fissatori chimici utilizzati nell'industria tessile del cuoio e della carta per un valore di 1.202.000 dollari (raggiungendo una quota di mercato del 19,2%) e detersivi, detergenti e saponi per 3.386.000 dollari (quota di mercato del 22%). Le missioni Operatori intersettoriali del vasto mondo del comparto chimica sono ormai numerose a Milano e rappresentano le iniziative promozionali più indicate a sostenere ed allargare una presenza commerciale già significativa nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Estrema attenzione è posta nella fase di selezione incrociata condotta in maniera congiunta tra Federchimica e Uffici Ice locali. Dopo analoga iniziativa rivolta all’India alcune settimane fa seguirà il Marocco e i Paesi Baltici. 10, 11 e 12 novembre 2003 ore 09.30 C .so Magenta 59 Milano Per informazioni: Ice Milano, Sig. Michele Mosiello Tel. 02 48044241 fax 02 48005523 e-mail michele.Mosiello.milano@ice.it 

NETA PRESENTA A SINERGY LE SOLUZIONI E I SERVIZI PER IL MERCATO LIBERALIZZATO DELL’ENERGIA
Milano, 4 novembre 2003 – Neta, società leader in Italia nella fornitura di soluzioni globali per il mercato Energy & Utility ed e-Government, recentemente entrata nel gruppo Engineering, presenta a Sinergy (Pad. B1 - Stand 84) la sua offerta per il mercato liberalizzato dell’energia. Sinergy è la seconda edizione del forum internazionale dedicato all’energia che si svolgerà presso la nuova Fiera Rimini dal 5 all’8 novembre 2003. Vincenzo Tartuferi, Solution Deployment Manager di Neta, prenderà parte ai lavori del Forum con un intervento dal titolo “La comunicazione tra i Player dopo la separazione: opportunità o costi?” (6/11/03, Sala Volta, ore 11.30). Il Decreto 164/00 introduce due nuove realtà che i player del mercato del gas devono affrontare. Innanzitutto la separazione societaria, che crea una molteplicità di attori in gioco e dà luogo a nuovi processi di gestione del business e alla divisione dei sistemi informatici, con i relativi problemi di comunicazione. Dall’altro la cosiddetta “soglia zero” trasforma l’utente in cliente, muovendo una forte competitività, che può essere affrontata solo con strumenti innovativi e servizi efficienti. Neta è leader sul mercato italiano Energy & Utility, con 130 clienti, 7 milioni di utenze gestite di cui 3 milioni di contatori nel solo settore gas e 10 milioni di cittadini serviti. La società ha infatti investito in anticipo rispetto agli sviluppi della normativa e oggi, grazie ai vantaggi offerti dal suo sistema di comunicazione Mercurio, dalle sue soluzioni per l’Unbundling operativo e per il Codice di Rete, risponde prontamente alle esigenze delle aziende che si devono adeguare alle disposizioni normative e che, nello stesso tempo, vogliono cogliere i vantaggi di business offerti dal nuovo scenario di concorrenza. “Lavorando da oltre vent'anni su questo mercato, abbiamo imparato che lo sviluppo delle soluzioni non può aspettare il consolidamento delle normative”. Ha dichiarato Gloria Gazzano, Amministratore Delegato di Neta: “Perciò abbiamo creato una struttura il cui compito è quello di anticipare le esigenze, guidando la realizzazione dei prodotti. Certo può essere rischioso, ma ci consente oggi, primi in Italia, di fornire soluzioni che risolvono i nuovi problemi legati alla liberalizzazione e permettono di coglierne le nuove opportunità di business. Anche la scelta di entrare nel gruppo Engineering risponde all'esigenza di offrire un servizio sempre più affidabile e completo ai nostri clienti ”. Infolink: www.Netanet.it  Per informazioni relative alla Fiera o ai convegni di Sinergy: www.Internationalsinergy.com

CENTRALI A TURBOGAS? NO, GRAZIE, PREFERISCO RESPIRARE
Roma, 4 novembre 2003 - Le nuove centrali a turbogas per la produzione di energia sono altamente inquinanti e pericolose per la salute dell’uomo. E’ quanto emerge da un nuovo studio dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna pubblicato sul numero di novembre de La chimica e l’industria, organo ufficiale della Società chimica italiana. “Una centrale a ciclo combinato a gas naturale (turbogas) da 800 Mw”, spiega Nicola Armaroli, autore della ricerca, “brucia un miliardo di metri cubi di gas all’anno e produce parecchie centinaia di tonnellate di polveri fini e ultrafini, le più pericolose per la nostra salute. Nonostante questo, in nessuno delle decine di progetti per nuove centrali elettriche che utilizzano questa tecnologia, inclusi quelli già autorizzati dal ministero dell’Ambiente, si fa menzione della produzione di questi pericolosi inquinanti”. L’apertura di nuove centrali a turbogas andrebbe ad aggravare una situazione già critica sul piano ambientale soprattutto nella Pianura Padana che, per le polveri fini ed ultrafini, è una delle zone più inquinate d’Europa. La legge è inadeguata e non protegge la salute pubblica. Infatti per ottenere l’autorizzazione per nuove centrali si richiede la stima della produzione di particolato ultragrossolano emesso direttamente dai camini (primario). Questo approccio è idoneo a stimare le polveri da impianti a olio combustibile o carbone, ma si rivela inutile per valutare l’inquinamento da polveri di centrali a gas che producono particolato di piccola taglia. “La lacuna nei progetti italiani”, sottolinea Armaroli del Cnr, “è molto grave perché è dimostrato che è proprio il particolato di taglia minuta a danneggiare maggiormente la salute: più le particelle sono piccole, più penetrano lungo le vie respiratorie”. Secondo Armaroli, quindi, “La costruzione di nuovi impianti a turbogas non può essere disgiunta da severe misure compensative per non peggiorare la qualità dell’aria delle zone interessate, come previsto, per esempio, dalla legislazione della California, una delle più avanzate in materia”. Infolink: www.Isof.cnr.it/ppage/nic/armaroli.html

SEMINARI GRATUITI ASSOTRAVEL, ALLA B.M.T.A. DI PAESTUM, SU “CUSTOMER SERVICE PER LE STRUTTURE RICETTIVE” E SU “OFFICE AUTOMATION IN AGENZIA DI VIAGGIO
Roma, 4 novembre 2003 - Assotravel (l’Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio e Turismo aderenti a Confindustria), in occasione della sesta Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in corso a Paestum (Sa) dal 6 al 9 novembre 2003, terrà due seminari, realizzati con Agenda di Firenze (agenzia per la formazione e la consulenza) e con il patrocinio dell’ente Provincia di Salerno. Il seminario su “Customer Service per le strutture ricettive” si svolgerà venerdì 7 novembre (Sala Forma ore 10.00 – 13.00) e verterà sulle seguenti tematiche: Customer Service, le componenti di servizio sulla scala del Valore, un approccio Crm (Customer Relationship Management) nelle strutture alberghiere, l’orientamento aziendale al consumatore, la gestione del Customer Service, dal Customer Service al Customer Oriented. Il seminario su “Office Automation in agenzia di viaggio: le opportunità di semplificazione e integrazione dei sistemi front e back office” si svolgerà sabato 8 novembre (Sala Forma ore 10.00 – 13.00) e verterà sulle seguenti tematiche: lo scenario del comparto Agenzie di Viaggi, il miglioramento della redditività dell’Agenzia di Viaggi attraverso l’investimento tecnologico, le componenti di servizio strutturate sulla tecnologia, la programmazione degli investimenti tecnologici. L’iniziativa si inquadra nell’ambito del Progetto Forma (Formazione e Consulenza delle Imprese del Settore Turismo) con il quale l’Associazione persegue l’obiettivo di rinvenire ed analizzare i fabbisogni formativi del settore turismo e predisporre le soluzioni rispondenti alle esigenze espresse dalle imprese. Con tale proposta formativa Assotravel si pone sempre più come punto di riferimento dell’intero settore, pronta a cogliere quelle che sono le sollecitazioni provenienti dal mercato ed a mettere in atto tutte le iniziative volte ad accrescere il valore aggiunto delle imprese turistiche nei confronti dei loro clienti. Le aziende e le persone interessate a partecipare potranno contattare gli uffici dell’Associazione: 06.5910851.

CONFERENZA DEI DIRETTORI DEGLI ISTITUTI DEL CNR L’APPROVAZIONE DELL’ISTITUTO ITALIANO PER LA TECNOLOGIA DA PARTE DEL SENATO: UN’OFFESA ALL’INTERO SISTEMA DI RICERCA NAZIONALE
Roma, 4 novembre 20003 - La Conferenza dei direttori degli istituti del Cnr, di fronte all’approvazione da parte del Senato della Repubblica, con il meccanismo della fiducia, dell’istituzione del cosiddetto Istituto italiano per la tecnologia, rinnova nel modo più fermo la protesta già espressa il 9 ottobre scorso per il superficiale, disinvolto pressappochismo che ha caratterizzato l'iniziativa, l’assenza di qualunque traccia di decente istruttoria e il tambureggiante coro plaudente che l’ha accompagnata, all’insegna del più vieto provincialismo, nel più completo disprezzo della comunità scientifica nazionale e dell’impegno con cui una parte significativa di questa fa fronte quotidianamente alla pluriennale latitanza del potere politico, spesso riuscendo a mantenere livelli di eccellenza e talora di avanguardia che godono del pieno rispetto sul piano internazionale.Alla inaccettabile assenza di contenuti si somma l’offesa profonda, recata a tutta la comunità scientifica nazionale, con la dimostrazione che le risorse che gli Enti di ricerca e le Università non ottengono, nonostante le innumerevoli giaculatorie pressoché quotidiane sulla importanza della ricerca come motore dello sviluppo economico e sociale, vengono reperite a tamburo battente per finanziare cervellotiche iniziative di una disarmante genericità.Suscita infine la più profonda indignazione il modo sprezzante ed arrogante con cui si è pervenuti a questa approvazione, nella più totale assenza di confronto e di trasparenza non solo con il sistema nazionale della ricerca e con chi lo rappresenta, ma perfino con coloro cui questo stesso Governo, solo pochi mesi or sono, ha affidato il compito di ristrutturare e se possibile rilanciare gli Enti di Ricerca.in particolare, i direttori degli istituti del Cnr ribadiscono la loro piena solidarietà al prof. Adriano De Maio e alla ferma protesta da lui espressa, per essersi trovato del tutto scavalcato dallo stesso Governo che l’ha nominato, nel pieno di un impegnativo processo di riassetto della rete scientifica del Cnr condotto con rigore e determinazione e con la piena e costruttiva collaborazione dei direttori degli istituti.L’appello che la Conferenza dei direttori rivolge al Governo e al Parlamento è quello di correggere questo scandalo riconducendo l’iniziativa lungo la strada della ragione: nessuna obiezione a nuovi meccanismi, a nuove iniziative, e soprattutto ben vengano nuove risorse per il sistema della ricerca nazionale. Ma è essenziale che questo processo sia ricondotto a coerenza e sintonia con il sistema scientifico nazionale potenziandone la capacità di sviluppo soprattutto a livello delle sue punte più avanzate, del resto facilmente identificabili negli enti di ricerca come nelle Università in base ai comuni e oggettivi parametri in uso nella comunità internazionale.

MILANO: SI VA PIANO, SANO E POCO LONTANO INCONTRO SUI TRASPORTI COL MINISTRO TREMONTI A MILANO L’ELEVATO NUMERO DI VEICOLI CHE CIRCOLA A MILANO COSTRINGE A MANTENERE VELOCITÀ PIÙ BASSE, EVITANDO GLI INCIDENTI.
Milano, 4 novembre 2003. Il 57% degli incidenti stradali della provincia milanese si concentra nel capoluogo: nel 2000 sono stati 16.400, e compresa la provincia hanno superato i 28.500, con un aumento (rispetto al 1995) del 69% in provincia di Milano mentre del 26,1 % nella sola città. Nel capoluogo lombardo si registra un numero di autovetture rispetto alla popolazione di 590 ogni 1.000 abitanti, superiore alle 581 della Lombardia ed alle 564 della media nazionale. L’elevato numero di veicoli condiziona, tuttavia, la velocità media di percorrenza ( 28 Km/h ) facendo precipitare la città penultima nella classifica nazionale dei gravi incidenti. Quanto alla rete infrastrutturale Milano detiene il 3,3% del totale della rete ferroviaria italiana, il 3,1% di quella stradale, il 6,3% di quella aeroportuale. L’indice di dotazione di infrastrutture ferroviarie colloca il capoluogo lombardo al sessantesimo posto tra tutte le province italiane, al di sotto della Lombardia, della macroarea Nord-ovest e della media italiana. Un dato che risale al 19° posto delle province italiane per la dotazione di aeroporti. Per cadere al 75° per l’indice di dotazione stradale, al di sotto della maggior parte degli altri capoluoghi di provincia. Emerge dai dati elaborati dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Milano. Se ne è parlato oggi al secondo incontro del ciclo "Il semestre di Presidenza Italiana della Ue", dal titolo "Le vie della grande Europa. I trasporti nell'Europa allargata" con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti. Promotori dell’iniziativa l’Ispi, la Rappresentanza a Milano della Commissione europea, l’Assolombarda e la Camera di Commercio di Milano. Obiettivo: un confronto tra le istituzioni e la business community sullo stato di avanzamento delle attività dell’Unione. “Per sfruttare appieno il potenziale economico del mercato unico comunitario - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - occorre sviluppare un più efficiente sistema di trasporti e infrastrutture. Oggi come oggi, infatti, una regione che voglia essere competitiva sul mercato deve essere dotata di adeguate infrastrutture di trasporto, specialmente per quanto riguarda il traffico merci sulle lunghe distanze. Ecco perché la Camera di Commercio di Milano è attiva per una migliore qualità dei trasporti al servizio delle imprese e dei cittadini, non solo milanesi e lombardi, ma anche europei”. Il Corridoio Plurimodale. Il progetto, che coinvolge 30 Camere di commercio europee guidate da Carlo Sangalli, si propone l’obiettivo di rilanciare il sistema dei trasporti e delle infrastrutture del Sud Europa, e quindi anche dell’Italia, attraverso l’integrazione e lo sviluppo delle linee di trasporto già esistenti, facendole crescere nelle loro diverse modalità (stradale, ferroviaria, marittima, aerea) e nei collegamenti con gli altri “corridoi” europei. Ii sistema stradale La rete stradale urbana della città di Milano si estende complessivamente per 1846 km . In provincia si contano più di 1500 km (26 sono in corso di realizzazione) di cui 186 km di autostrade e tangenziali, 263 km di strade statali, 1045 km di strade provinciali, circa 900 km di strade comunali. Il numero di autovetture circolanti è passato da 2.210.000 a 2.223.000 (nel periodo 1995-2000), sebbene tale incremento (0,6%) sia inferiore a quello registrato in Lombardia (3,3%) e in Italia (7,4). A Milano si registra un numero di autovetture rispetto alla popolazione - 590 ogni 1.000 abitanti - comunque elevato e superiore alle 581 della Lombardia ed alle 564 della media nazionale. L’elevato numero di veicoli condiziona la velocità media di percorrenza ( 28 Km/h ) e il numero di incidenti. Nel 2000, nella provincia di Milano gli incidenti sono stati oltre 28.500, mentre nella sola città sono stati 16.400 (57% del totale provinciale). Dal 1995 al 2000 gli incidenti stradali sono aumentati del 69% in provincia di Milano mentre del 26,1 % nella sola città. I dati sono ancora più sorprendenti se si considera che in Lombardia l’incremento è stato di quasi il 43% ed in Italia del 16%. Si può infine osservare che il numero di incidenti, pari in Italia a 3,7 % ogni 1000 abitanti, arriva a 5,3% in Lombardia, a 7,6% nell’intera provincia di Milano e balza a 12,6% nel comune capoluogo. Ciononostante, anche a causa di una minore velocità di circolazione che rende meno gravi le conseguenze degli incidenti, la regione Lombardia e Milano sono rispettivamente la penultima regione italiana e la penultima tra tutte le province italiane per indice di pericolosità degli incidenti. La rete ferroviaria La rete ferroviaria delle Ferrovie dello Stato in esercizio conta in totale 1.596,5 chilometri di binari, di cui il 43,7% di linee elettrificate e a doppio binario, il 41,8% di linee elettrificate ma a binario semplice, ed il 14,3% di linee non elettrificate con binario unico. Sull’intero nodo ferroviario di Milano entrano ed escono oltre 2000 treni al giorno e su alcune linee, come la Milano-monza -como, la Rho-gallarate , Milano-bologna e Milano-pavia, il grado di utilizzazione è tra il 70% e il 100%. A questi si aggiungono parte dei circa 300 km di rete ferroviaria presenti sul territorio lombardo e gestiti dalle Ferrovie Nord Milano, che nel 2000 ha effettuato 560 treni al giorno trasportando 51 milioni di passeggeri e circa 300 milioni di kg di merce. Nonostante il territorio milanese sia quello più competitivo del Nord Ovest e detenga il 3,3% del totale della rete ferroviaria italiana, che pone Milano al terzo posto nella graduatoria delle province italiane stilata in base a questo indicatore di concentrazione, l’indice di dotazione di infrastrutture ferroviarie (misurato in termini di numero indice Italia=100 e normalizzato tenendo conto dei dati territoriali provinciali come popolazione, superficie, ecc.), colloca il capoluogo lombardo al sessantesimo posto tra tutte le province italiane, al di sotto della Lombardia, della macroarea Nord-ovest e della media italiana. Il sistema aeroportuale Il sistema aeroportuale milanese, costituito dall’aeroporto di Linate e da quello di Malpensa per via della vicinanza del capoluogo lombardo all’aeroporto di Varese, ha riportato nell'ultimo anno, una contrazione dei volumi di traffico. I movimenti totali di aerei risultano diminuiti del 6%, il numero di passeggeri si è ridotto dell'1,8%, mentre quello delle merci è aumentato dell’1,1%. Se si analizzano le performance fatte registrare singolarmente dai due aeroporti, appare subito evidente che la variazione negativa nei movimenti è dovuta in particolare all’aeroporto di Malpensa, che rispetto all’anno precedente ha fatto registrare un calo consistente in questo specifico ambito (-9,1% contro il –0,1% di Linate). Anche la riduzione dei passeggeri sul sistema è riconducibile interamente alla performance negativa di Malpensa (-6,1%) - Linate ha registrato un incremento rispetto allo scorso anno del 9,5% -, mentre il lieve incremento dell’1,1% verificatosi nelle tonnellate di merci trasportate dall’intero sistema è riconducibile all’aumento dell’1,4% fatto registrare dall’aeroporto di Malpensa, visto che Linate ha ridotto i suoi traffici merce del 9,3%.

COME VENDERE (BENE) I VINI DI ALTA GAMMA L’UNIVERSITÀ DI FIRENZE RILANCIA IL MASTER PER MANAGEMENT E MARKETING DELLE IMPRESE VITIVINICOLE.
Firenze 4 novembre 2003 - – Evoluzione del mercato, nuovi competitor internazionali, euro forte e qualità della produzione. Mentre l’export 2003 segnala tendenze al ribasso e gli enologi annunciano la peggior vendemmia degli ultimo mezzo secolo, l’Università di Firenze rilancia per il 2004 il Master per Management e Marketing delle Imprese Vitivinicole creato con successo in questi anni con la collaborazione della Provincia di Firenze. E intanto riunisce a convegno esperti e imprenditori per riflettere insieme sull’andamento dei mercati e definire le linee d’azione per un futuro almeno a medio termine. Organizzato dalle Facoltà di Agraria e di Economia in collaborazione con l’Assessorato provinciale all’Agricoltura e Foreste, il convegno è in programma il 14 novembre (ore 10 – 13) nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria, Piazzale delle Cascine 18 (info: tel. 055.3288395, e.Mail. Mastervino@unifi.it  web: www.wine.Unifi.it  ). Il titolo, “I vini di alta gamma e l’evoluzione del mercato”, lascia chiaramente intendere il target del dibattito, secondo una linea del resto indicata da anni dall’Università, ovvero la necessità per le aziende di continuare a investire sulla qualità per battersi con armi vincenti sui mercati internazionali. Nel programma del dibattito partecipano, tra gli altri, alcuni protagonisti di primo piano del mondo produttivo: Lamberto Frescobaldi (Marchesi de’ Frescobaldi), Filippo Mazzei (Castello di Fonterutoli), Cesare Turini (Heres Spa) e l’enologo Giacomo Tachis. Parteciperanno ai lavori anche il rettore Augusto Marinelli con i professori Leonardo Casini (direttore del Dipartimento di Economia Agraria e coordinatore del Master) e l’economista Vincenzo Zampi (uno dei docenti), e il presidente della Provincia Michele Gesualdi con l’assessore all’Agricoltura Mario Lastrucci. Il Master 2004 inizierà a gennaio in data da definire e avrà, come sempre, sede nella Fattoria di Montepaldi sulle colline di S. Casciano Val di Pesa.

MAFRAU FORMAZIONE PRESENTA "IMPRESA OLTRE I CONFINI"
Milano, 4 novembre 2003 - Mercoledì 12 novembre alle ore 15,00 presso la Sala Suite 2 di Palazzo Affari ai Giureconsulti Piazza Mercanti, 2 - 20123 Milano Mafrau organizza il workshop che presenta Impresa oltre i confini, il corso di formazione multimediale che la Mafrau ha realizzato con una metodologia innovativa basata sulla simulazione. Il corso assomiglia a un videogioco in cu l'utente diventa il protagonista del proprio apprendimento: interagisce con un mondo economico virtuale dotato di proprie regole di funzionamento e, sulla base degli obiettivi assegnati, deve confrontarsi e prendere decisioni. Il prototipo simula la gestione di un calzaturificio che deve delocalizzare la sua attività produttiva in Tunisia e contiene un piccolo manuale sull'internazionalizzazione. A breve è previsto il passaggio dalla fase di ricerca a quella industriale. Il corso rappresenta un’importante evoluzione della metodologia Must (Modelli di Universo Simulati e Tutoriali) sviluppata fin dal “lontano” 1997. In Impresa oltre i confini, che costituisce il prototipo della produzione di qualità di Mafrau Formazione, è stata “potenziata” la simulazione, che si basa su un motore dinamico che permette all’utente di interagire con un mondo virtuale dotato di proprie regole di funzionamento. Probabilmente è quanto di più avanzato ci sia oggi in Italia. Mafrau ha sviluppato "Impresa oltre i confini" all’interno di un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro (progetto realizzato insieme al Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione dell’Università “ La Sapienza ” di Roma con la partnership di l’Aiscris e Fita/confindustria), con l’intento di sperimentare nuovi modelli di e-learning. Mafrau Formazione sarà anche presente con un suo stand al Forum Somedia sulla Formazione che si terrà dal 12 al 13 Novembre c/o Fiera Milano Congressi, Padiglione 17 - Porta Gattamelata - http://forumformazione.Somedia.it/

"NANOSCIENZA, NANOTECNOLOGIE E L'INVASIONE DEI NANO...BOT" - CONVEGNO AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA.
Genova, 4 novembre 2003 - Miniaturizzazione estrema e nanotecnologie costituiscono un tema attuale spesso misterioso per il grande pubblico. Alla Biblioteca Berio, in un incontro dal titolo Nanoscienza, nanotecnologie e l’invasione dei nano… bot, ne hanno parlato ieri tre scienziati di punta: Roberto Cingolani, fisico e direttore del Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie dell’Infm (Istituto Nazionale Fisica della Materia), Dante Gatteschi, chimico con grande esperienza nel settore delle nanotecnologie, Elisa Molinari direttore del centro S3 dell’Infm a Modena, coordinati da Silvie Coyaud, divulgatrice e giornalista scientifica. Molinari ha esordito presentando l’ambito in cui opera con i colleghi: la dimensione “nano”, in riferimento al nanometro, pari a un milionesimo di millimetro, ossia l’infinitamente piccolo. «Mentre i corpi più grandi rispondono alle leggi di Newton, a questo livello, inferiore alla molecola, gli oggetti seguono le leggi della fisica quantistica». Le ricerche sulle nanotecnologie mirano infatti a costruire, atomo per atomo, molecola per molecola, macchine microscopiche capaci di compiere un lavoro preciso. Il procedimento non è, però, volto a miniaturizzare oggetti elettronici così come li conosciamo adesso. Le macchine create in questo modo sono “atomi artificiali” in grado di “auto-organizzarsi”. «Due termini che fanno spesso paura – ha spiegato Molinari - ma che illustrano processi completamente inoffensivi. In ogni caso, noi ricercatori adottiamo un principio di precauzione che limita certe applicazioni fino a quando non si raggiunge la sicurezza della loro innocuità». Gatteschi ha illustrato, invece, il progetto al quale sta lavorando: partire da strutture biologiche preesistenti (come la ferretina), modificate per ottenere una specifica prestazione, per costruire magneti microscopici. Le applicazioni consentiranno di aumentare centinaia di volte la capacità dei supporti magnetici atti a immagazzinare dati per i computer (hard disk e floppy, per esempio). Lo scienziato conclude con un messaggio rassicurante: «Questa è solo una delle possibili applicazioni delle nanotecnologie, un settore affascinante che rompe i ponti tra le diverse discipline e inaugura un nuovo modo di fare scienza». Cingolani, infine, con una sequenza di diapositive, ha illustrato i progetti seguiti al Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie. «Intendiamo aumentare il numero di transistor sul chip di un computer per renderlo infinitamente più veloce, a parità di dimensioni con un sistema convenzionale al silicio, oppure renderlo incredibilmente piccolo, se servisse». L’ispirazione viene sempre dal modello biologico, in particolare dalla struttura in tre dimensioni dei neuroni, che si cercherà di replicare su “schede elettroniche biologiche”. Ma le possibili applicazioni non si limitano ovviamente all’elettronica: potrà essere rivoluzionato anche il campo medico, così come quello delle scienze dei materiali avanzati e di alcuni settori energetici. «Non è impensabile che tra una ventina di anni molti apparati, frutto di questi studi, si alimentino a materiale organico, anziché corrente elettrica o batterie. È quindi assolutamente ridicolo – ha sottolineato Cingolani - temere queste innovazioni. I rischi vengono dall’uso che si fa di questi sistemi, non dalle nanotecnologie in se stesse». Www.festivalscienza.it  info@festivalscienza.It  info@exlibris.It

" LA CHIMICA E LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA " - RELAZIONE AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA.
Genova, 3 novembre 2003 - Nella suggestiva cornice dell’Histoire Café Garibaldi Gianni Fochi, ricercatore in Chimica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ha parlato del rapporto tra la chimica e la società contemporanea. I media forniscono un’immagine deformata della chimica, evidenziandone la pericolosità per l’uomo e per l’ambiente. In realtà non esiste nel mondo naturale una sostanza che non sia chimica. Non si può pensare a una contrapposizione natura/chimica, anche perché non sempre i rimedi “naturali” sono innocui e hanno risultati positivi. Spesso la medicina alternativa ha avuto effetti dannosi per l’uomo mentre la chimica tradizionale con la sua applicazione farmaceutica – da Paracelso in poi – ha sempre fornito grandi aiuti contro ogni malattia. Le ricerche chimiche sono indirizzate anche alla salvaguardia dell’ambiente, mediante gli studi in atto sulla riduzione delle emissioni dannose, sull’ottimizzazione nell’utilizzo degli idrocarburi e sulla futura frontiera delle celle a combustibile. Quindi la demonizzazione subita dalla chimica è strumentale e fuori luogo, figlia di una cattiva informazione. È vero che c’è una chimica superflua, come può essere quella del brillantante e degli integratori alimentari, ma è un aspetto sul quale si può esercitare un controllo. Con una serie di esempi, filmati e vignette umoristiche, Fochi ha collegato la chimica all’arte parlando di Goethe e Primo Levi, soffermandosi poi sul compositore-chimico Borodin. Attraverso un rapido excursus, ha ripercorso la storia della chimica dalle origini fino ai possibili sviluppi futuri. Quelli che oggi si definiscono chimici teorici credono di poter sostituire la pratica di laboratorio con un Pc in grado di ricreare le reazioni chimiche. Ma non ci può essere futuro in questa scienza senza gli studi in laboratorio e le prove pratiche sui componenti e sulle reazioni.

"MITO.SCIENZA.RELIGIONE" E " ETICA, SCIENZA E RESPONSABILITÀ"
Genova, 4 novembre 2003 - Temi molto delicati e dibattuti quelli affrontati ieri nei due incontri intitolati Mito, scienza religione e Etica, scienza e responsabilità. La prima conferenza, nella sala Minor Consiglio a Palazzo Ducale, ha visto protagonista Enzo Bianchi, priore di Bose. Al convegno svoltosi nell’Aula San Salvatore della Facoltà di Architettura hanno invece partecipato Tarcisio Bertone (arcivescovo di Genova), Paolo Blasi (fisico), Sergio Givone (filosofo e docente di Estetica), Lorenzo Caselli (ordinario di Economia e Gestione delle imprese), moderati da Luigi La Spina , giornalista. Bianchi nel suo intervento ha tracciato una sintesi dei rapporti tra fede e conoscenza ripercorrendo, con abbondanza di citazioni, venti secoli di storia dell’Occidente. Ha parlato dell’epoca pre-cristiana del mito, in cui gli oggetti di venerazione da parte dell’umanità erano le forze della natura. Le successive religioni monoteiste inaugurano presto un processo di demitizzazione della natura e lasciano più spazio al potere della ragione. La fine del Medioevo mette in luce un momento di crisi nei rapporti tra scienza e religione, dato dalle nuove, rivoluzionarie scoperte, prima fra tutte l’eliocentrismo di Galileo. «Da qui in poi – ha proseguito Bianchi – i percorsi di scienza e fede in qualche modo si separano, anche se esistono oggi criticabili tendenze di pensiero che intendono trovare la ragione di Dio nella scienza». «Sembra davvero – ha concluso Bianchi – che scienza e religione non siano in realtà sovrapponibili. La prima deve imparare a non invadere il campo della fede, cercando di spiegare ogni cosa, e il credente deve mettersi in ascolto della scienza non chiedendole di trovare nella natura la giustificazione di Dio». Alcuni dei temi toccati da Bianchi sono stati riproposti nella successiva tavola rotonda che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico. Caselli ha esordito invitando a non delegare unicamente alla comunità scientifica il controllo sulla ricerca. «La scienza – ha detto l’economista – non ubbidisce unicamente alla ricerca del vero e a volte può essere finalizzata a scopi non sempre corretti». Blasi, fisico, ha affermato di intravedere nella società un nuovo “timore per la scienza”, dato dalla crescente complessità dei temi affrontati: «È ragionevole avere paura di ciò che non si conosce ed è facile strumentalizzare quest’inquietudine a fini politici. Una maggiore diffusione della cultura scientifica è la chiave per contrastare le ansie e i timori verso le novità. Non sono invece produttive certe applicazioni del principio di precauzione (una scoperta può essere considerata dannosa fino a che non si dimostra chiaramente il contrario), un procedimento completamente anti-scientifico». Blasi ha accennato anche al dibattito sull’autonomia della ricerca «su cui vigila la commissione di Bioetica. Non bisogna temere la scienza in genere, ma solo gli scienziati senza scrupoli». La parola è passata poi a Givone, che ha individuato il bisogno di «un principio etico orientativo, qualcosa che distingua ciò che è umano da ciò che non lo è. Ma è difficile – ha puntualizzato il filosofo – l’etica cambia nei secoli e non è uguale per tutti». Monsignor Bertone, ha riconosciuto la presenza di “scaramucce tra scienza e chiesa” e ha fatto riferimento al cambiamento del ruolo della scienza nei secoli: «Se una volta la tecnica ci proteggeva dalle forze della natura, adesso sembra volerle stravolgere e manipolare». Ha quindi auspicato che la ricerca sia sempre affiancata all’etica per evitare il grave rischio che l’uomo diventi schiavo del progresso scientifico.

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