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2 FEBBRAIO 2004
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IL PRESIDENTE DEL COMITATO DELLE REGIONI
ALBERT BORE DIFENDE UN TETTO DI SPESA PARI ALL'1,24% DEL PIL NEL BILANCIO
DELL'UNIONE EUROPEA PER IL PERIODO 2007-2013
Bruxelles, 2 febbraio 2004 - Prima della
riunione del 10 febbraio che
la Commissione
dedicherà alle prospettive finanziarie dell'Unione europea per il periodo
2007-2013, il Presidente Albert Bore esprimerà a Romano Prodi la propria
ferma opposizione al tetto di spesa pari all'1% del Pil proposto dai governi
di Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Austria con una
lettera aperta inviata al Presidente della Commissione nel dicembre scorso.Albert
Bore sostiene che una decisione in questo senso comporterebbe "la
rinazionalizzazione della politica regionale europea". Favorevole
all'opzione, caldeggiata anche dal Presidente della Commissione, di un
bilancio pari all'1,24% del Pil, il Presidente Bore incoraggerà Romano
Prodi a non cedere né alle pressioni di alcuni Commissari né a quelle
degli Stati contribuenti netti dell'Unione europea. Nella sua qualità di
rappresentante degli enti regionali e locali dell'Unione allargata, il
Comitato delle regioni ha intrattenuto una stretta collaborazione con il
commissario Barnier sulle proposte riguardanti la futura politica europea di
coesione ed è chiamato direttamente in causa dalle prossime prospettive
finanziarie. Prima che il commissario Barnier pubblichi la terza relazione
sulla politica di coesione, che conterrà le condizioni della spesa
regionale alla luce delle nuove prospettive finanziarie, Albert Bore coglierà
l'occasione di questo incontro con Romano Prodi per lanciare, a nome
dell'Europa delle città e delle regioni, un messaggio chiaro su tale
politica. Il messaggio chiederà alla Commissione di prendere atto
dell'importanza di una politica regionale europea forte per favorire la
crescita e la competitività in Europa. Le argomentazioni del Presidente
Bore andranno a sostegno delle proposte del commissario Barnier, che
prevedono aiuti finanziari per le regioni con un Pil inferiore al 75% della
futura media comunitaria a 25 (obiettivo 1) nonché alcune misure
transitorie per le regioni penalizzate dall'effetto statistico
dell'allargamento. Dal canto suo, il Presidente Prodi dovrebbe dare risposta
agli interrogativi degli enti territoriali dell'Europa dei 15 sulle sorti
del finanziamento di un nuovo programma dell'obiettivo 2 destinato a
sostenere i loro sforzi in materia di competitività e di occupazione nonché
la cooperazione interregionale. Essendo inoltre favorevole a un'iniziativa
per la crescita che finanzi interventi europei nel settore della ricerca e
nella realizzazione delle grandi reti transeuropee, il Presidente Bore
chiederà un coordinamento fra queste due politiche orizzontali e le priorità
dell'obiettivo 2 del programma di sviluppo regionale. Nel sottolineare
l'impegno delle città e delle regioni dell'Unione europea ad accrescere la
competitività dell'Unione, il Presidente del Comitato ricorderà al
Presidente della Commissione europea gli ottimi risultati conseguiti dal
Fondo europeo per lo sviluppo regionale, ormai prossimo alla fine del
presente periodo di attuazione (2000-2006), e ricorderà anche la necessità
di 'prevedere misure specifiche per venire incontro alle esigenze delle
popolazioni urbane'. Dal canto suo, il commissario Barnier interverrà ai
lavori della sessione plenaria del Comitato delle regioni, che si terrà a
Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo il 12 e 13 febbraio
prossimi, per presentare una relazione sulle conseguenze per la politica di
coesione delle future prospettive finanziarie.
L'IMPORTANZA SOCIOECONOMICA DELLA CHIMICA
IN EUROPA AL CENTRO DI UN SEMINARIO PRESSO L'EUROPARLAMENTO
Bruxelles 2 febbraio 2004 - In vista del
prossimo avvio delle discussioni in seno al Parlamento europeo sulla
proposta di un nuovo quadro di regolamentazione per i prodotti chimici, il
Presidente incaricato della "Royal Society of Chemistry" (Rsc)
britannica è stato invitato, il 28 gennaio, ad illustrare agli eurodeputati
la sua opinione sull'importanza socioeconomica della chimica in Europa. Il
seminario è stato organizzato da "Allcheme", l'organismo europeo
rappresentativo dei settori della chimica e dell'ingegneria chimica, su
iniziativa dell'eurodeputato britannico David Bowe. L'onorevole Bowe ha
apprezzato la tempestività della manifestazione, poiché essa rientrerà
nel quadro dell'attuale dibattito sulla proposta legislazione Reach
(registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze
chimiche). "Riteniamo che questa riunione giunga al momento opportuno,
poiché le proposte Reach, che costituiscono la più vasta legislazione
comunitaria mai elaborata, saranno discusse presto in Parlamento", ha
affermato Bowe. Egli ha avvertito, tuttavia, che alla luce delle imminenti
elezioni dell'Europarlamento, è improbabile che le proposte vengano
discusse in prima lettura entro la primavera del 2005. Il dott. Simon
Campbell della Rsc ha iniziato la sua presentazione affermando: "La
chimica è presente in ogni aspetto della nostra vita ed è alla base di
tutti i processi biologici del nostro organismo. Inoltre, è determinante
per il successo dell'Ue, poiché contribuisce ad assicurare salute,
prosperità ed un ambiente migliore". L'industria chimica, ha
sottolineato il dott. Campbell, rappresenta complessivamente il 2,4 per
cento del Pil dell'Ue e sebbene l'Europa rimanga, a tutt'oggi, il principale
produttore e consumatore di sostanze chimiche al mondo, l'Asia la sta
raggiungendo rapidamente. "Il tasso di crescita dell'Asia nel mercato
mondiale dei prodotti chimici è pari al 4,9 per cento l'anno, contro l'1,6
per cento dell'Ue. Entro il
2015, l
'Europa avrà perso la sua posizione di leadership in questo settore".
Ciò, ha spiegato il dott. Campbell, è dovuto all'inefficiente quadro
legislativo che attualmente disciplina il settore chimico nell'Ue. Egli,
pertanto, approva in linea di principio la proposta legislazione Reach, ma
precisa: "Bisogna definirla bene!". Fra gli aspetti positivi della
legislazione Reach, il dott. Campbell cita una migliore valutazione del
rischio legato ai prodotti chimici, la riduzione della burocrazia, la
creazione di una sinergia fra le regolamentazioni vigenti ed un'effettiva
promozione degli esperimenti non condotti sugli animali. Per contro, egli ha
avvertito che imporre test approfonditi per tutti i prodotti chimici
importati nell'Ue in quantità superiori ad una tonnellata rappresenterebbe
un pesante onere finanziario per l'industria, con una conseguente erosione
della competitività ed un inevitabile aumento della sperimentazione
animale.
La Rsc
, ha affermato il dott. Campbell, sostiene che le proposte Reach non debbano
condurre al ritiro di farmaci utili, che il regime di sperimentazione dei
prodotti chimici debba essere basato su una valutazione del rischio
socio-ambientale reale anziché semplicemente sul rischio intrinseco e che i
nuovi regolamenti non debbano ostacolare l'innovazione. Il dott. Campbell ha
ricordato le parole dell'attuale presidente del Consiglio "Competitività",
il ministro irlandese per le Imprese, il Commercio e l'Occupazione Mary
Harney: "L'industria dei prodotti chimici non è un nemico, ma un
settore innovativo che non deve essere ostacolato da un'eccessiva
burocrazia". "L'industria dei prodotti chimici - ha aggiunto il
dott. Campbell - ha una natura globale: se la legislazione comunitaria
favorirà questo settore, il commercio affluirà in Europa, altrimenti
accadrà il contrario". Le capacità di ricerca e i relativi
investimenti si sposteranno laddove si concentra maggiormente il commercio,
ha affermato il dott. Campbell, asserendo che se non verrà garantita la
competitività dell'industria si contravverrà all'obiettivo dell'Ue di
elevare la spesa per la ricerca al tre per cento del Pil. "Nel 1995, le
società farmaceutiche europee hanno investito il 26 per cento delle loro
dotazioni complessive di bilancio per la ricerca al di fuori dell'Unione.
Nel 1999, tale cifra aveva raggiunto il 34 per cento e attualmente il 41 per
cento della spesa per la ricerca da parte delle società europee viene
investito in altre parti del mondo. "Dobbiamo valorizzare la nostra
industria chimica e, nel momento in cui si introduce una nuova normativa,
dobbiamo cercare di rafforzarla e non di ostacolarla", ha concluso il
dott. Campbell.
Infolink: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/chemicals/chempol/whitepaper/reach.htm
EURISPES SU GOVERNO BERLUSCONI: DELUSI DUE
ITALIANI SU TRE NON HA MANTENUTO LE PROMESSE ELETTORALI
Roma 2 frebbraio 2004 - La
politica economica del Governo Berlusconi si sta rivelando “fallimentare e
densa di promesse non mantenute” e “non corrisponde ai bisogni del
Paese”. Parola di italiani. Il 65,7% dei cittadini del Belpaese, infatti,
si esprime così nei confronti della politica economica dell’attuale
esecutivo, evidenziando principalmente un sentimento di delusione
nell’elettorato. Lo rileva un’indagine campionaria dal titolo
“L’opinione degli italiani sull’andamento dell’economia e sulla
politica economica del Governo” appena conclusa, che l’Eurispes ha
condotto su 1.500 cittadini italiani, stratificati per sesso, classe di età
e area geografica. Lo studio dell’Eurispes è contenuto in una delle 60
schede che compongono il Rapporto Italia 2004, che sarà presentato il 30
gennaio 2004 presso l’Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso
D’Aquino, Largo Angelicum, 1, Roma, alle ore 11,00. Quasi la metà del
campione (44,6%) risponde che i punti previsti nel programma elettorale non
sono stati realizzati e che la politica economica del Governo è
fallimentare. Inoltre, circa un intervistato su cinque (il 21,1%) ritiene
l’attuale politica non corrispondente ai bisogni del Paese. “Il senso di
disagio” – commenta Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes – “è
esaltato dal venir meno, in forme sempre più eclatanti, di quella
aspirazione alla equità, alla giustizia sociale, alla tutela dei più
deboli che avevano garantito la crescita e la affermazione dell’Italia
negli ultimi cinquant’anni”. “Ma il segnale più preoccupante per il
Governo – continua Fara – dovrebbe venire dal fatto che i giudizi più
negativi provengono dalle fasce più giovani della popolazione, dalle donne
e dalle regioni del Nord-Ovest e dalle Isole. Tutti segmenti di elettorato
nel quale il centro-destra aveva mietuto forti consensi”. “La delusione
nei confronti della politica economica del Governo – prosegue il
presidente dell’Eurispes – nasce anche dal fatto che lo spettro della
povertà si allarga sino ad occupare territori che solo fino a qualche anno
fa gli erano sconosciuti: i ceti medi sono costretti, per la prima volta
dopo decenni, a difendersi dal pericolo di una incalzante proletarizzazione”.
Tra gli intervistati si registano anche pareri positivi, pur se in
percentuale minore: il 17,8% afferma che l’impostazione politica
dell’esecutivo è appropriata e che gli effetti saranno tangibili nel
lungo periodo; il 7,4% si pronuncia per la piena soddisfazione delle scelte
effettuate dal Governo, che rispondono esattamente alle necessità del
Paese. Da evidenziare la cospicua percentuale di persone che non esprimono
una posizione (9,1%). I giudizi più critici si riferiscono a tutti gli
aspetti della politica economico-finanziaria di competenza dell’esecutivo.
Il 32,7% degli intervistati afferma di non fare nessun affidamento sul
Governo in materia di risanamento dei conti pubblici; il 29,9% è dello
stesso parere per quanto riguarda la realizzazione di una equa riforma delle
pensioni. Relativamente ad altre problematiche, quali la disoccupazione, il
grado di fiducia degli intervistati, pur confermandosi molto basso, si
sposta su un livello di scetticismo più contenuto. Anche la capacità di
gestire i processi inflazionistici viene giudicata in modo negativo, ma è
da sottolineare l’alta percentuale di intervistati che esprime una
moderata fiducia (41,7%). I giudizi di critica contro la politica economica
del Governo Berlusconi sono espressi soprattutto dalle donne: il 47,6% delle
intervistate la giudica fallimentare (contro il 41,4% degli uomini) ed il
21,2% la ritiene inadeguata (a fronte di un dato maschile del 20,9%). Nel
complesso, dunque, il 68,8% delle donne ed il 62,3% degli uomini esprimono
un giudizio negativo. Tra gli uomini, poco più di un cittadino su cinque
(il 20,5%) giudica appropriata la politica economica governativa, e ritiene
che gli effetti si vedranno nel lungo periodo, contro il 15,3% delle donne.
Infine, la politica economica del Governo è ritenuta adeguata rispetto alle
necessità attuali del Paese dall’8,9% degli uomini e dal 6% delle donne.
La variabile anagrafica non influenza in maniera significativa i giudizi
degli italiani circa l’operato del Governo Berlusconi in ambito economico.
Tuttavia, può essere evidenziata una maggiore propensione tra più giovani,
che rappresentano la componente più consistente, a considerare fallimentare
e densa di promesse non mantenute la politica economica dell’attuale
esecutivo. Infatti, i giovani appartenenti alla classe di età dai 18 ai 24
anni giudicano “fallimentare” nel 47,7% la politica economica del
governo, e “non corrispondente ai bisogni del paese” nel 19,9% per un
totale di 67,6%. Anche gli appartenenti alla classe di età superiore, 25-44
anni, hanno dato nel complesso risposte negative: il 69,1% ha infatti
giudicato “fallimentare” e “non corrispondente ai bisogni del paese”
la politica economica dell’attuale esecutivo. In particolare, il 47,0% la
giudica “fallimentare”, mentre il 22,1% “non corrispondente”. Lo
scorporo delle risposte in base all’area geografica evidenzia come i
giudizi critici nei confronti della politica economica del Governo
Berlusconi siano nettamente maggioritari su tutto il territorio nazionale.
Nel Nord-Ovest e nelle Isole, oltre due cittadini su tre ritengono che la
politica economica governativa non corrisponda ai bisogni del Paese o sia
addirittura fallimentare (con percentuali di risposta pari rispettivamente
al 67,7% e al 69,8%). Leggermente meno elevati i giudizi negativi espressi
dai cittadini residenti al Sud (65,6%), al Centro (64,8%) e al Nord-Est
(63,2%).Tra gli intervistati di tutte le aree geografiche, prevale
l’opinione che la politica economica del Governo Berlusconi sia
fallimentare e piena di promesse non mantenute, espressa da una percentuale
variabile dal 43,2% (Nord-Est) al 48,5% (Isole). In base al titolo di
studio, i laureati sono gli intervistati che hanno espresso il giudizio più
severo sulla politica economica del governo Berlusconi: il 73,0% la giudica
“fallimentare” e “non corrispondente ai bisogni del paese”.
Disaggregando il dato si ha che il 50,6%, sempre dei laureati, la giudica
“fallimentare”, mentre il 22,4% “non corrispondente”. I diplomati
valutano positivamente la politica economica del Governo con maggior
frequenza rispetto agli altri soggetti, in molti casi sottolineando che gli
effetti si vedranno sul lungo periodo. Fra i soggetti con basso livello di
istruzione (senza titolo o licenza elementare) sono più numerosi che fra
gli altri coloro che non rispondono (14,2%), forse non sentendosi in grado
di esprimere una valutazione di carattere economico. Le categorie
socio-professionali che giudicano positivamente la politica economica
dell’attuale Governo in percentuale superiore alla media sono i pensionati
ed i liberi professionisti, commercianti, lavoratori autonomi. I pensionati,
inoltre, affermano più spesso degli altri che gli effetti positivi si
manifesteranno sul lungo periodo. I soggetti più critici sono invece gli
operai ed i non occupati; entrambe le categorie definiscono tale politica
fallimentare e densa di promesse non mantenute in percentuale elevata (il
56,7% degli operai ed il 49,2% dei non occupati). I dirigenti, i direttivi,
i quadri e gli imprenditori tendono invece a dividersi sulla questione: è
elevata la percentuale di chi lamenta una politica economica inefficace e le
promesse non mantenute, ma è degna di nota anche la percentuale di chi
ritiene tale politica appropriata e spera che porterà col tempo effetti
positivi. Per quanto riguarda i giudizi favorevoli, il grado di fiducia
maggiore (15,9%) è riposto nella capacità di tenere alta l’immagine del
Paese nel contesto internazionale; molto positivo anche il giudizio nei
confronti delle strategie attivate per contrastare il terrorismo
internazionale e interno (rispettivamente l’11,2% e l’11,1% nutre molta
fiducia). Abbastanza apprezzati gli interventi per contrastare la criminalità
organizzata (l’8,6% afferma di avere molta fiducia) e garantire unità e
coesione al Paese (il 7,5% risponde molta e il 35,7% abbastanza fiducia).
Aggregando da una parte i giudizi esprimenti molta o abbastanza fiducia
(42,3%) e, dall’altra, quelli esprimenti poca o nulla fiducia, è
possibile osservare che il minor grado di fiducia al Governo è espresso
dagli intervistati in relazione alla capacità di combattere la criminalità
organizzata (i non fiduciosi sono il 53,1%). Il campione esprime maggiore
ottimismo relativamente alla capacità del Governo di combattere la
disoccupazione (46,7%) e l’inflazione (46,5%). Il fenomeno della
disoccupazione preoccupa principalmente i cittadini residenti nelle aree
dove il problema è maggiormente sentito: nel Meridione (dove si registrano
i più alti tassi di disoccupazione) oltre il 30% degli intervistati non
nutre nessuna fiducia nelle capacità dell’esecutivo, contro il 25,2%
nazionale. Al contrario, il livello di fiducia aumenta nel Settentrione:
Nord-Est e Nord-Ovest registrano un’elevata percentuale di cittadini che
dichiarano di avere molta fiducia nella capacità del Governo di combattere
la disoccupazione, pari, rispettivamente, al 6,9% e 6,3%. Lo scetticismo sul
fatto che il Governo possa realizzare una equa riforma delle pensioni è
diffuso in tutte le tipologie socio-professionali: si va dal 73,7% dei
dirigenti/quadri/imprenditori al 62,3% dei non occupati, dal 53,3% degli
operai al 51,7% degli insegnanti e degli impiegati. Al contrario, sembrano
nutrire una maggiore fiducia i pensionati e gli studenti: tra questi ultimi
si registra la percentuale più elevata di “fiduciosi” (48,9% contro il
44,3% di chi non ha fiducia). Dunque, coloro che dichiarano il proprio
scontento per il modo in cui l’esecutivo sta modificando il sistema
pensionistico costituiscono la forza lavoro del nostro Paese (occupati e non
occupati), mentre coloro che esprimono giudizi meno critici ancora non si
sono inseriti nel mercato del lavoro (gli studenti) o sono già inseriti nel
circuito previdenziale (i pensionati). L’insoddisfazione e lo scetticismo
dilagano tra i cittadini, per questo è sempre più difficile sollecitare un
sistema che sembra arenato. Il sondaggio dell’Eurispes è, inoltre,
finalizzato a conoscere cosa pensano gli italiani sulle loro attuali
condizioni finanziarie. Il confronto inter-temporale circa la situazione
economica del Paese mostra un crescente pessimismo da parte dei cittadini
italiani. Se nel 2003 la maggioranza degli intervistati avvertiva un lieve
peggioramento dell’economia italiana (32,5%), nel 2004 la situazione si
aggrava ulteriormente: infatti il 48,2% degli intervistati percepisce un
netto peggioramento. Di conseguenza, diminuiscono le percentuali di coloro
che intravedono un trend economico positivo: nel 2004 solamente lo 0,6%
avverte un netto miglioramento e il 6,8% un leggero miglioramento. Infine,
nel 2004, la percentuale di chi considera stabile la situazione economica
del Paese risulta dimezzata rispetto al 2003 (il 14,4% contro il 27,8%). I
giudizi incrociati per area territoriale evidenziano una visione più
favorevole tra i residenti nel Centro Italia; infatti, l’1% dei cittadini
residenti in questa area territoriale percepisce un netto miglioramento a
fronte di un dato medio nazionale dello 0,6%. Il pessimismo maggiore viene
manifestato dai residenti nel Meridione: sia nel Sud che nelle Isole le
percentuali di coloro che si esprimono per un forte peggioramento sono molto
elevate (rispettivamente il 50,9% e il 54,4%). Il Nord-Est si colloca in una
posizione intermedia: nessuno degli intervistati ritiene che ci sia stato un
netto miglioramento della situazione economica del Paese, mentre molte
risposte si concentrano su una sostanziale stabilità (16,3%) e su un lieve
peggioramento (32,1%). “Il contesto complessivo risulta poco ottimista e i
cittadini percepiscono un tendenziale peggioramento dell’economia
italiana; a distanza di un solo anno la sfiducia tra gli italiani si è
intensificata in maniera esponenziale”, commenta Gian Maria Fara. È stato
poi chiesto agli intervistati di esprimere il proprio giudizio sulle
prospettive economiche del Paese nei prossimi 12 mesi. Nel 2003 la
maggioranza si esprimeva per una soluzione di continuità (43%), il 26,8%
per ulteriore peggioramento e il 23,1% per un miglioramento, ma in questo
ultimo anno la situazione è profondamente mutata. Diminuisce nettamente la
quota di coloro che prevedono un andamento stabile per l’economia (29,1%),
mentre aumentano sia gli ottimisti (27,1%) che, in particolar modo, i
pessimisti (36,4%). In relazione alle previsioni per il futuro, gli studenti
si pronunciano con forza per un miglioramento dell’economia, probabilmente
perché valutano le prospettive generali anche in relazione alla propria
situazione personale: sono giovani e guardano con fiducia al mondo che si
apre davanti a loro. Nei prossimi 12 mesi l’economia del Paese migliorerà
anche per una percentuale piuttosto elevata di lavoratori autonomi (liberi
professionisti, commercianti, ecc.) e, a sorpresa, di pensionati (29,6%) tra
i quali, però, risultano molto numerosi anche i pessimisti (38%). Una
percentuale minore di ottimisti si registra tra gli operai (21,3%) e i non
occupati (13,1%). Queste ultime due categorie sono le stesse che prevedono
in misura superiore alle altre un aggravarsi dell’attuale situazione:
quasi la metà del campione si pronuncia per un peggioramento; sono dunque
le categorie più deboli a prevedere tempi ancora più duri nei mesi a
venire.
DPS:
FONDI STRUTTURALI: SPESI LO SCORSO ANNO 5,3 MILIARDI DI EURO. SUPERATO DEL
34% L’OBIETTIVO PREVISTO. PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO NESSUNA REGIONE
IN DISIMPEGNO AUTOMATICO
Roma, 2 febbraio 2004 - Lo sforzo congiunto delle Amministrazioni regionali
e centrali impegnate nell’attuazione dei programmi comunitari 2000-
2006 ha
permesso all’Italia di confermare e rafforzare ulteriormente nel 2003 il
risultato positivo raggiunto nel 2002 sull’assorbimento dei Fondi
strutturali comunitari. Complessivamente nel 2003 è stata realizzata una
spesa pari a 5,3 miliardi di euro. Si tratta di un valore del 34 per cento
superiore all’obiettivo di 3,9 miliardi di euro necessario per evitare il
disimpegno automatico dei Fondi. La maggioranza della spesa (3,6 miliardi di
euro) è concentrata nelle aree del Sud Italia, che spendono 800 milioni di
euro in più dell’obiettivo Ue (2,8 miliardi di euro). Grazie a questi
risultati, tutte le Regioni d’Italia hanno evitato ogni disimpegno
automatico anche per il 2003. Una lievissima perdita, per un importo pari a
circa 1 milione di euro, si è avuta solo per il Programma Nazionale
"Sviluppo Imprenditoriale Locale" del Ministero delle Attività
Produttive. La perdita si è registrata relativamente ad azioni innovative e
sperimentali realizzate con il Fondo sociale europeo: azioni che sono
esposte, per loro natura, a elevati rischi in fase di realizzazione. Perdite
lievi, per un importo di 5 milioni di euro, sono inoltre state registrate da
alcuni "Programmi Interreg". La notevole spesa di Fondi comunitari
del
2003 ha
attivato, attraverso il meccanismo del cofinanziamento nazionale, un volume
complessivo di spesa in conto capitale dell’ordine di 10 miliardi di euro,
di cui circa 7 nelle aree Obiettivo 1 del Sud. Ciò ha concorso a una nuova
forte accelerazione nel 2003 della spesa complessiva per le aree
sottoutilizzate.
BTP€I: A BREVE IL LANCIO DELLA SCADENZA
DECENNALE
Roma, 2 febbraio 2004 - Il Mef ha affidato a Barclays, Bnp Paribas,
Citigroup, Goldman Sachs e Ubm un mandato per il collocamento, mediante
sindacato, di un nuovo Btp€i con scadenza 10 anni, indicizzato
all’inflazione dell’area dell’euro - con esclusione dei prodotti a
base di tabacco. Il collocamento sarà effettuato nel corso delle prossime
settimane in relazione alle condizioni di mercato.
GIPS. INCONTRO-DIBATTITO DELL’ITALIAN
INVESTMENT PERFORMANCE COMMITTEE (IIPC) IL 30 GENNAIO A ROMA: “GIPS:
L’IMPEGNO DEI GESTORI, LE OPPORTUNITÀ PER GLI INVESTITORI
ISTITUZIONALI”.
Roma, 2 febbraio 2004 -Secondo l’indagine sul livello di adesione agli
standard globali di presentazione delle performance (Gips), promossa dall’Italian
Invesment Performance Commitee (Iipc) e condotta con il supporto di
Pricewaterhousecoopers, il 32% delle società rispondenti aderisce o sta per
aderire agli Standard, mentre un altro 36% ha previsto l’adesione entro il
2005. I risultati sono stati presentati oggi in occasione di un
incontro-dibattito dal tema “Gips: l’impegno dei gestori, le opportunità
per gli investitori istituzionali” organizzato dall'Iipc presso Palazzo
Altieri a Roma. La ricerca ha scattato una fotografia dell’Industria della
Gestione italiana evidenziando il grado di recepimento dei Gips. Il campione
considerato è composto da una trentina di gestori che rappresentano una
massa gestita complessiva superiore a 350 miliardi di euro (circa un terzo
del patrimonio dell’Industria del Risparmio Gestito nella sua totalità).
"La percentuale di adesione ai Gips da parte dei gestori italiani –
ha commentato Daniele Fano, presidente dell'Iipc, intervenendo
all’incontro - si colloca sopra la media europea (27%). Essa rappresenta
un chiaro riconoscimento degli importanti passi avanti fatti negli ultimi 5
anni dall'Industria”. “L’iipc è parte della rete europea e
internazionale che promuove l’adozione dei Gips e ne cura lo sviluppo e
l’evoluzione – ha dichiarato Alessandro Rota, rappresentante italiano
nello European Ipc - nell’agenda dei prossimi mesi troveranno spazio i ‘Gold-gips’".
Durante la seconda sessione di lavoro si è svolta una tavola rotonda che ha
affrontato il tema delle opportunità offerte agli investitori istituzionali
(fondi pensione, fondazioni, casse previdenziali, ecc.) che si rivolgono a
gestori Gips compliant. Il dibattito, al quale hanno partecipato
rappresentanti dei fondi pensione, delle Sgr e delle società di consulenza,
ha fatto emergere la crescente attenzione dal lato della domanda
all'adesione agli Standard da parte delle società che partecipano alle gare
per l'assegnazione dei mandati di gestione.
Cosa sono i Gips I Global Investment
Performance Standards (Gips) sono standard volontari internazionali per il
calcolo e la presentazione delle performance degli investimenti. Perché i
Gips? Perché gli investitori, siano essi istituzionali o risparmiatori
singoli, hanno assistito negli ultimi anni ad un ampliamento straordinario
dell’offerta e hanno ora bisogno di parametri comuni ed obiettivi su cui
basare le loro scelte. Perché i mercati finanziari ed il settore della
gestione del risparmio stanno diventando sempre più globali e si rivela
quindi necessario standardizzare il modo in cui viene calcolata e presentata
la performance degli investimenti di una molteplicità di soggetti
finanziari di paesi diversi. Perché in un mondo in cui la comunicazione tra
istituzioni finanziarie e risparmiatori diviene sempre più importante, la
predisposizione e la diffusione di standard riconosciuti a livello
internazionale andranno a beneficio sia dei gestori che dei loro clienti.
Perché i clienti dei gestori, effettivi o potenziali, potranno fare sicuro
affidamento sui dati di performance calcolati e presentati in conformità ai
Gips, al di là della prassi prevalente fino ad oggi. Peché i singoli enti
gestori potranno calcolare e presentare le proprie performance degli
investimenti in modo da permettere ai clienti di paragonarle facilmente con
quelle degli altri. Gli obiettivi dei Gips » Far accettare in tutto il
mondo standard per il calcolo e la presentazione delle performance degli
investimenti in un formato chiaro e paragonabile, con tutta l'informativa
necessaria. » Garantire l'accuratezza e la coerenza dei dati relativi alla
performance degli investimenti ai fini della loro comunicazione, della
tenuta di valide statistiche, del marketing e delle presentazioni. »
Promuovere un'equa concorrenza globale tra gli enti gestori su tutti i
mercati senza creare barriere all'entrata nei confronti di nuovi arrivati.
» Incoraggiare la nozione di "autoregolamentazione" del settore
della gestione su base mondiale, in funzione complementare alle norme degli
organi di vigilanza e di tutela del mercato. Principi etici fatti propri
dagli operatori costituiscono infatti la migliore tutela a favore del
risparmiatore. Gli Ipps, ovvero
la Versione Italiana
dei Gips In considerazione della specificità della legislazione fiscale
italiana, l'Italian Investment Performance Committee (Iipc), sponsor
italiano dei Gips, ha redatto
la Versione Italiana
dei Gips (Standard Italiani di Presentazione delle Performance degli
Investimenti - Ipps) adottando una traduzione integrale dei Gips con
l'aggiunta di obblighi e raccomandazioni relativi alla possibilità di
calcolare performance al lordo delle imposte nonché della formula di
lordizzazione delle quote dei fondi comuni studiata da Assogestioni. Tali
integrazioni sono state rigorosamente scrutinate e successivamente approvate
dall'organo preposto alla diffusione dei Gips a livello globale (Investment
Performance Council). La complessità e la validità tecnica della soluzione
fornita alla problematica fiscale italiana non ha mancato di suscitare
grande attenzione tra gli esperti dei gruppi di lavoro internazionali e può
essere considerata a ragione un importante contributo dell'Italia allo
sviluppo dei Gips in direzioni su cui ancora si stenta a raggiungere un
ampio consenso internazionale (utilizzo dell'indebitamento e di strumenti
derivati). Gli Ipps forniscono una soluzione trasparente ai problemi di
misurazione della performance posti dalla fiscalità italiana. La rimozione
del grosso ostacolo alla comparazione internazionale delle performance
rappresentato dalla diversità di regimi fiscali ottenuta attraverso una
metodologia riconosciuta a livello internazionale andrà a beneficio sia dei
gestori che dei rispettivi clienti. Gli Ipps consentono di realizzare anche
in Italia le migliori condizioni affinché il calcolo e la presentazione
delle performance degli investimenti siano improntati ai principi di
"full disclosure" e "fair representation" sui quali i
Gips si fondano. Breve storia dei Gips 1987 - prima versione, a cura del
Financial Analysts Federation (Faf) Committee for Performance Presentation
Standards, pubblicata sul Financial Analysts Journal; 1993 - nascita in Usa
degli Aimr-performance Presentation Standards; 1993 –1996 - fase di
collaudo; 1996 - costituzione di una commissione europea, all’interno
della Effas (European Federation of Financial Analysts Societies) sugli
standard di presentazione delle performance; 1997 - nuova versione Usa degli
standard Aimr-pps e pubblicazione di un primo documento italiano in materia
(quaderno di ricerca Assogestioni n. 17); 1999 - nascita dei Global
Investment Performance Standards (Gips), sviluppo degli Aimr-pps
statunitensi; 1999 - costituzione dell’Investment Performance Committee e
traduzione italiana dei Gips a cura del Comitato Italiano Gips (poi divenuto
Iipc – Italian Investment Performance Committee); 2002 - approvazione
degli Ipps, Versione Italiana dei Gips.
INTRANET FILES E ABI LAB
Milano, 2 febbraio 2004 - Webegg in collaborazione con Mip – Politecnico
di Milano, sta partecipando all’attività di ricerca promossa da Abi Lab,
volta a focalizzare l’analisi dell’Osservatorio Intranet Files sul
settore finanziario. La tendenza in atto riconosce alle Intranet un ruolo
molto importante nell’evoluzione e nel cambiamento che sta avvenendo
all’interno delle banche, ed il passaggio dal focus tecnologico a quello
organizzativo consentirà di sfruttare al meglio le opportunità offerte
dalle nuove tecnologie e dai nuovi modelli organizzativi intranet based.
L’accordo Intranet Files – Abi Lab consentirà di portare nel settore
bancario le esperienze ottenute dall’analisi di oltre 40 intranet
italiane, condotte dall’Osservatorio Intranet Files e di orientare le
iniziative di ricerca dell’Osservatorio, verso aspetti specifici del
settore finanziario. Abi Lab nel corso del
2003 ha
attivato molte nuove iniziative per favorire il dialogo tra banche e partner
tecnologici e per approfondire le nuove tematiche tecnologiche. Lo scorso 13
novembre a Roma è stato presentato Intranet Files Banche, in occasione del
Workshop Abi Lab “La conoscenza in banca - Creazione, condivisione,
comunicazione". Intranet Files Banche è uno dei 5 progetti speciali
accolti da Abi Lab a partire dal 2003. Ogni progetto, promosso da un partner
tecnologico di Abi Lab, si occupa di analisi tematiche, che richiedono
modalità di approfondimento sempre diverse e innovative, basate su
assessment, indagini e ricerche di mercato. Il progetto, si articolerà in
due fasi: 1) Analisi di sistema: che prevede la creazione di un gruppo di
lavoro di banche per l’elaborazione di una mappa di posizionamento del
sistema bancario sul tema delle Intranet. Hanno già confermato la
partecipazione al gruppo di lavoro: Banca delle Marche, Banca intesa, Bnl,
Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, C. R. Asti, Credito Emiliano,
Unicredito. 2) Analisi Individuale: indagine individuale delle Intranet
bancarie e individuazione dei possibili scenari di evoluzione, oltre
creazione di un tavolo di confronto degli Intranet manager. Obiettivi di
Intranet Files L' Osservatorio Permanente "Intranet Files" nasce
per iniziativa del Mip-politecnico di Milano e di Webegg con l'obiettivo di
creare e diffondere conoscenza sulle intranet in Italia. Lavorando a stretto
contatto con un campione significativo delle maggiori imprese operanti in
Italia, l'Osservatorio sta analizzando le applicazioni intranet dal punto di
vista strategico, organizzativo e tecnologico, andando a monitorare nel
tempo l'evoluzione e confrontandole con i principali benchmark a livello
internazionale. L'attività di ricerca viene affiancata da iniziative di
analisi e divulgazione dei risultati tese a sviluppare una comunità di
attori interessati allo sviluppo ed alla gestione delle intranet dal punto
di vista strategico, organizzativo e tecnologico. Infolink: http://www.Intranetfiles.it/intranet_files.htm
www.Webegg.it
www.Intranetfiles.it
www.Abilab.it
MEDIOBANCA
CEDE IL 15% DI TIRRENIA DI NAVIGAZIONE S.P.A.
2 febbraio 2004 - Mediobanca, in esecuzione degli accordi stipulati nel
luglio
2000, ha
ceduto l'intera propria partecipazione in Tirrenia di Navigazione S.p.a.
(15%) al gruppo Fintecna per un controvalore di € 41,8 mln., conseguendo
una plusvalenza di € 7,4 mln.
CATTOLICA ACQUISTA DAL BANCO DI SARDEGNA IL
15% DI RISPARMIO & PREVIDENZA
Verona, 2 febbraio 2004. Società Cattolica di Assicurazioni comunica che in
data odierna è stato formalizzato l’acquisto da Banco di Sardegna
dell’intera partecipazione, pari al 15%, da questo detenuta nel capitale
sociale di Risparmio & Previdenza Spa, compagnia vita controllata da
Cattolica e che attesta al 30 settembre 2003 riserve matematiche per un
totale di 1,6 miliardi di euro. Il prezzo pattuito per l’operazione è di
8.175.000 euro. Risparmio & Previdenza, costituita nel 1994 con
l’obiettivo di affiancare le banche partner di Cattolica nel segmento
assicurativo e previdenziale, prosegue nella sua attività di distribuzione
di prodotti e servizi tramite
la Cassa
di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e
la Banca
di Credito Popolare di Torre del Greco. Il Gruppo Cattolica, costituito da
Cattolica Assicurazioni, Risparmio & Previdenza e da altre dieci
compagnie assicurative, è al sesto posto tra i principali gruppi italiani.
I dati al 30 settembre scorso hanno confermato la sostenuta dinamica di
sviluppo degli ultimi anni, con una crescita della raccolta premi
complessiva di quasi il 22% a 3.077 milioni di euro e un utile netto
consolidato di 72 milioni.
MANIFESTAZIONE SULL'INNOVAZIONE NEL SETTORE DELLA
GIOIELLERIA
Birmingham, 2 febbraio 2004 - Il 3 e 4 marzo si svolgerà a Birmingham
(Regno Unito) una serie di esposizioni e seminari sulle innovazioni nel
settore della gioielleria. Il programma della manifestazione, intitolata
"Jewelmed 2004" e organizzata dal centro d'innovazione nel settore
della gioielleria, prevede i seguenti punti: informazioni sulle innovazioni
più recenti nelle tecniche di prototipazione rapida; analisi approfondita
del software Cad tridimensionale; incontri tra i principali operatori del
settore e presentazione dei prodotti più recenti sul mercato. I seminari
avranno luogo in entrambe le giornate. La prima sarà dedicata a studi di
casi di prototipazione rapida direttamente applicabile alla gioielleria; la
seconda verterà sulla portata della collaborazione tra il settore della
gioielleria e quello dei dispositivi medici. Per informazioni : Frank Cooper, Jewellery industry innovation centre ,
Uce school of jewellery , Vittoria Street, Hockley , Birmingham, B1 3Pa ,
Tel: +44 121 331 5940 , E-mail: frank.Cooper@uce.ac.uk
FIDIA S.P.A. CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2004
Torino, 2 febbraio 2004 - Fidia S.p.a., il Gruppo italiano leader nella
tecnologia industriale destinata principalmente al settore della stampistica,
ha programmato per il 2004 il seguente calendario di eventi societari: § 13
febbraio 2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per l’ approvazione
della Quarta Relazione Trimestrale 2003; § 30 marzo 2004, ore 10.00:
Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del Progetto di Bilancio
d’ Esercizio 2003; 29 aprile
2004, ore 15.00: Assemblea per l’ approvazione del Bilancio d’ Esercizio
2003 – 1^ convocazione; § 13 maggio 2004, ore 14.00: Consiglio di
Amministrazione per l’approvazione della Prima Relazione Trimestrale 2004;
13 maggio 2004, ore 15.00:
Assemblea per l’approvazione del Bilancio d’Esercizio 2003 – 2^
convocazione; § 4 agosto 2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per
l’approvazione della Seconda Relazione Trimestrale 2004; 29 settembre
2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della
Relazione Semestrale 2004; § 12 novembre 2004, ore 10.00: Consiglio di
Amministrazione per l’approvazione della Terza Relazione Trimestrale 2004
SEMPRE
PIÙ BRILLANTI I RISULTATI DEL GRUPPO CANON NEL 2003 IL FATTURATO È
AUMENTATO DELL’8,8% MENTRE L’UTILE LORDO DEL 31,2%.
Milano, 2 febbraio 2004 - Il gruppo Canon, leader mondiale nelle tecnologie
dell’immagine, ha presentato ufficialmente i risultati finanziari del
2003: le vendite nette consolidate hanno raggiunto i 23 miliardi e 866
milioni di Euro con un incremento dell’8,8% sul 2002, mentre il reddito
netto ha raggiunto i 2 miliardi e 58milioni di Euro con un aumento del 44,6%
sullo scorso anno. Il profitto per ogni azione è stato di 2,34 Euro. Anche
il margine operativo è aumentato notevolmente, migliorando del 31,2%.
“Questa crescita – ha detto Toshizo Tanaka, Senior Managing Director e
Group Executive for Finance and Accounting Headquarters di Canon Inc.– è
stata il risultato del forte aumento nelle vendite di macchine fotografiche
digitali, dei sistemi digitali multifunzione a colori, delle stampanti laser
e dei semiconduttori. Sono aumentate anche le vendite di consumabili dovute
al maggior numero di installazioni dei sistemi digitali multifunzione e
delle stampanti laser a colori”.
C.D.A. DI ART’E : 2003 POSITIVO, PIU' UTILI
NEL 2004 ISTITUITO IL NUOVO COMITATO ESECUTIVO, FABIO MENGHINI NUOVO
AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO
Bologna, 2 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Art'è, leader
in Italia nel mercato dei beni e servizi artistici e culturali, si è
riunito oggi sotto la presidenza di Marilena Ferrari per esaminare la nuova
organizzazione del Gruppo, valutare i primi consuntivi del 2003 e definire
gli indirizzi strategici dell'anno in corso. Tra le novità più importanti,
vi è l'istituzione del Comitato Esecutivo, cui sono demandate dal C.d.a.
Ampie facoltà di gestione ordinaria e straordinaria del Gruppo. Del
Comitato Esecutivo fanno parte, oltre a Marilena Ferrari, Presidente del
Gruppo Art'e', i Consiglieri Marco Castelluzzo, Claudio Demattè, Fabio
Lazzari e Fabio Menghini, nuovo Amministratore Delegato del Gruppo. Per
quanto concerne gli indirizzi strategici del 2004, il Consiglio ha
evidenziato la decisa focalizzazione del Gruppo sull'incremento dei
principali indici di redditività , facendo leva, in particolare,
sull'attenta politica di controllo dei costi e sulla concentrazione delle
attività nelle aree a maggiore marginalità . L'attuazione di tale
strategia sarà sviluppata garantendo al contempo la crescita del fatturato
anche nel 2004 rispetto all'esercizio appena concluso. La crescita è fra
l'altro uno degli elementi che da sempre hanno caratterizzato l'attività
del Gruppo divenendone uno dei drivers fondamentali. Nell'occasione, Art'è
ha reso noti i primi dati di preconsuntivo per l'esercizio appena concluso
che evidenziano un fatturato consolidato nel 2003 molto vicino alle
previsioni formulate in occasione del Roadshow del Nuovo Mercato. Il
fatturato ha infatti raggiunto i 60 milioni di Euro, in crescita del 29%
rispetto all'anno precedente e del 7% rispetto al consolidato 2002 pro-forma
comprendente anche i ricavi delle società Fmr e Fmr France, acquisite
nell'ottobre 2002. 'Attraverso la nuova organizzazione del Gruppo, con
l'arrivo di Fabio Menghini nel ruolo di Amministratore Delegato e la
creazione del Comitato Esecutivo in seno al C.d.a. - ha dichiarato Marilena
Ferrari, Presidente di Art'è S.p.a. - siamo in grado di affrontare il 2004
con la giusta determinazione per raggiungere gli obiettivi fissati. Fra
l'altro mi preme sottolineare la positiva conclusione dell'attività nel
corso del 2003, anno in cui il nostro Gruppo, pur in presenza di una
congiuntura decisamente negativa sia per l'economia italiana che a livello
internazionale, ha risposto con risultati in crescita. Un'attenta politica
di contenimento dei costi, ed una concentrazione degli investimenti nei
settori di attività che ci hanno sempre dato i migliori risultati,
consentiranno di privilegiare l'aspetto legato alla crescita degli utili,
mantenendo inalterata la nostra capacità di sviluppo in termini
dimensionali.'
SEAT PAGINE GIALLE CALENDARIO
FINANZIARIO 2004
Torino, 2 febbraio 2004 - Di seguito le date previste del calendario
finanziario per l’anno 2004: 18 febbraio Cda: Esame dei risultati
preliminari al 31 dicembre 2003. 26 marzo Cda: Approvazione del progetto di
bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003.
Avvalendosi dell’esonero previsto dall’art. 82, comma 2, della
deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive modifiche ed integrazioni),
in luogo della pubblicazione della relazione trimestrale relativa al periodo
ottobre-dicembre 2003, Seat metterà a disposizione del pubblico il progetto
di bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2003
entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio. 29 e 30 aprile Assemblea di
Bilancio, rispettivamente in prima e seconda convocazione. 10 maggio Cda :
Approvazione del I° trimestre gennaio – marzo. 7 settembre Cda:
Approvazione relazione semestrale gennaio - giugno . Il suddetto documento
sarà reso disponibile al pubblico entro settantacinque giorni dalla
scadenza del semestre e, pertanto, ai sensi dell’art. 82 della
deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive modifiche e integrazioni) la
relazione trimestrale relativa al secondo trimestre 2004 non verrà
predisposta. 8 novembre Cda: Approvazione del 3° trimestre luglio -
settembre . Le conference call per la presentazione dei dati contabili alla
Comunità finanziaria saranno tenute di norma il giorno successivo
all’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione.
RAS: CRESCITA SOSTENUTA DEI VOLUMI ANCHE NEL
2003 PREMI CONTABILIZZATI OLTRE I 16,5 MILIARDI DI EURO (+10%) AGENTI E
PROMOTORI: RACCOLTI 1,6 MILIARDI DI EURO NEL VITA E NEI SERVIZI FINANZIARI
(+29%), CON UNA FORTISSIMA ACCELERAZIONE NEL QUARTO TRIMESTRE (593 MILIONI
DI EURO, +91% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2002)
Milano, 2 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione Ras, presieduto da
Giuseppe Vita, ha esaminato oggi i dati preconsuntivi di chiusura
dell’esercizio 2003. Nel corso dell'anno i premi lordi consolidati si sono
attestati a 16.570 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto ai 15.038
milioni di fine 2002. I dati esaminati oggi confermano il raggiungimento
degli obiettivi indicati dal piano industriale 2001-2003. Il Cda ha anche
approvato un nuovo Codice di corporate governance che recepisce le più
avanzate disposizioni internazionali in materia e che pone
la Ras
all’avanguardia in Italia. Vita e Servizi finanziari Nel corso del 2003 i
premi Vita sono stati pari a 9.553 milioni di euro, in aumento del 14,5%
rispetto agli 8.342 milioni del 2002. Particolarmente sostenuta la crescita
della raccolta sul mercato Italiano che ha raggiunto i 7.646 milioni di
euro, in progresso del 18% rispetto ai 6.477 milioni di fine 2002. I premi
Vita di nuova produzione hanno raggiunto nel 2003 i 5.893 milioni di euro,
in forte aumento (+24%) rispetto ai 4.760 milioni del 2002, grazie alla
buona performance registrata da tutti i canali di distribuzione. La raccolta
complessiva effettuata in Italia da agenti e promotori finanziari in termini
di nuovi premi vita, risparmio gestito e amministrato ha raggiunto nel 2003
i 1.646 milioni di euro, in crescita del 29% rispetto ai 1.280 milioni del
2002. In
particolare i nuovi premi annui sono stati pari a 146 milioni di euro nel
2003, in
progresso del 7% rispetto all'anno precedente, mentre i premi unici sono
cresciuti del 48% a 526 milioni di euro. Una fortissima accelerazione è
stata registrata nel quarto trimestre del 2003. Agenti e promotori
finanziari hanno totalizzato - in termini di risparmio gestito, amministrato
e nuovi premi Vita - 593 milioni di euro, con un incremento del 91% rispetto
al quarto trimestre del 2002. Sensibile progresso della raccolta di premi
ricorrenti (69 milioni di euro, +28% rispetto al quarto trimestre del 2002).
Questi risultati sono stati conseguiti grazie anche allo sviluppo di nuovi
prodotti che hanno consentito di integrare l'offerta assicurativa e
finanziaria in linea con quanto annunciato nel piano triennale. E' il caso
di "Rasbank Philosophy", la polizza unit linked con filosofia
total return realizzata da Darta Saving, la compagnia Vita di diritto
irlandese del gruppo. Nata ad aprile 2003, Darta Saving ha raccolto, tramite
i promotori finanziari Rasbank, premi per 186 milioni di euro. Costante e
sostenuta (+22%) la crescita realizzata attraverso la bancassurance, con
premi di nuova produzione per 5.221 milioni di euro. Le controllate estere
hanno realizzato una raccolta di premi Vita complessivamente in progresso
del 2,2%, attestandosi a 1.906 milioni di euro a fine 2003 rispetto ai 1.865
milioni di dicembre 2002. Interessante il contributo di Spagna (+9,8%) e
Portogallo (+21,6%). Danni Nel 2003 i premi Danni sono stati pari a 7.017
milioni di euro, in aumento del 4,8% rispetto ai 6.696 milioni del
2002. In
particolare in Italia i premi Danni sono stati pari a 3.794 milioni di euro
nel
2003, in
crescita del 4,2% rispetto ai 3.640 milioni del 2002. Il risultato è stato
raggiunto grazie al buon andamento di tutte le linee di business. In
particolare Genialloyd, la compagnia di vendita diretta del gruppo, ha
registrato una crescita dei premi del 54%, raccogliendo 170 milioni di euro
nel 2003 (111 milioni nel 2002). Il 2003 si chiude così per Genialloyd con
un utile netto pari a 3,4 milioni di euro, rispetto ai 600 mila euro del
2002 (anno del raggiungimento e superamento del pareggio operativo). Anche
le controllate estere - in Austria, Spagna, Svizzera e Portogallo - hanno
fatto registrare un buon risultato con premi lordi contabilizzati nel corso
dell'anno per 3.223 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto ai 3.056
milioni del 2002. Nel dettaglio Spagna e Portogallo hanno fatto
rispettivamente registrare un progresso del 12,8% e del 16%. Previsioni di
redditività 2003 L’esame dei primi dati di bilancio evidenzia un
andamento dell'intero 2003 positivo e in linea con le indicazioni di
redditività già fornite alla comunità finanziaria. Corporate Governance
Ulteriore importante passo nello sviluppo di una governance allineata con le
più recenti e avanzate disposizioni italiane ed internazionali. Il Cda ha
infatti varato il nuovo Codice di corporate governance che fa riferimento,
tra gli altri, al Sarbanes – Oxley Act (Usa, luglio 2002), al Combined
Code On Corporate Governance (Gb, luglio 2003) e alla direttiva Ue sul
Market Abuse (gennaio 2003). Tra le maggiori innovazioni: valorizzazione del
ruolo del Cda e dei Consiglieri indipendenti (con criteri più stringenti
nella definizione del requisito di indipendenza); istituzione del Comitato
rischi; nuove regole in tema di trasparenza degli incarichi attribuiti alle
società di revisione; disposizioni specifiche per l’operatività delle
società del Gruppo in strumenti finanziari derivati; rafforzamento dei
divieti di comportamenti in conflitto di interessi; maggiore tutela delle
minoranze azionarie. Il Consiglio ha deliberato di presentare alla prossima
Assemblea una richiesta di modifica dello statuto, per abbassare dal 3% al
2% le soglie necessarie per presentare liste di minoranza per la nomina del
Collegio Sindacale. Il nuovo Codice di corporate governance Ras, che mira
tra l'altro ad aumentare l'informazione – anche via web – al mercato e
ai soci, sarà disponibile a breve sul sito www.Ras.it, nella sezione Press
office e Investor relations. Il Cda Ras ha provveduto inoltre a cooptare nel
board i consiglieri indipendenti Dott. Andrea Pininfarina e Dott. Salvatore
Orlando, che subentrano al Dott. Alberto Falck, recentemente scomparso ed al
Dott. Luigi Orlando, dimessosi per motivi personali. Per le stesse ragioni
il Prof. Mario Arcelli, il Dott. Angelo Marchiò e il Dott. Guido Maria
Barilla hanno recentemente rassegnato le dimissioni, in merito alle quali il
Cda ha rinviato alla prossima assemblea dei soci ogni deliberazione in
merito.
ISVAP:SEGNALAZIONE SU UNA SOCIETÀ NON
AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA IN ITALIA.
Roma, 2 febbraio 2004 - Sono pervenute a questo Istituto segnalazioni circa
il rilascio per il territorio italiano di garanzie per l’assicurazione
della responsabilità civile auto da parte di una società, con sede legale
non individuata, denominata Mutua Sardegna Assicurazioni Al riguardo nel
rendere noto che la suddetta denominazione non corrisponde ad alcuna
compagnia autorizzata o comunque abilitata ad operare nel territorio
italiano, si fa presente che altra compagnia avente denominazione similare
Mutua assicurazioni Sardegna S.m.s. Con sede legale in Cagliari, Via Caprera
23 è stata posta in liquidazione coatta amministrativa con D.m. Dell’8
agosto
1994 in
quanto non autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa. Si
richiama pertanto l’attenzione degli utenti e degli intermediari sulla
circostanza che l’eventuale stipula di polizze recanti le intestazioni
sopra indicate comporterebbe per i contraenti l’insussistenza della
copertura obbligatoria r. C. Auto e per gli intermediari lo svolgimento di
un’attività non consentita dalle vigenti disposizioni normative. L’
Isvap raccomanda di verificare preventivamente che i contratti da
sottoscrivere siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo
svolgimento dell’attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti e
informazioni potranno essere richiesti direttamente all’Isvap (Via del
Quirinale, 21 – 00187 Roma – tel. 06.42.133.1 – telefax
06.42.13.32.06) oppure acquisiti attraverso la consultazione del sito
Internet www.Isvap.it
OLCESE
DELIBERA IL PIANO INDUSTRIALE INTEGRATO OLCESE/RAUMER
Milano, 2 febbraio 2004. Il Consiglio di Amministrazione di Olcese S.p.a.,
riunitosi oggi sotto la presidenza del Dr. Paolo Andrea Mettel, ha approvato
il Piano Industriale e Finanziario 2004-2006 nella versione aggiornata che
ricomprende l’integrazione dell’attività con il gruppo Raumer, redatto
e condiviso con il management della Raumer S.p.a., in relazione a quanto
concordato nell’accordo siglato il 22 gennaio u.S.. Il Piano industriale
si fonda su una nuova strategia gestionale, produttiva e commerciale con la
quale i due gruppi Olcese e Raumer, una volta integrati, intendono
presentarsi sul mercato come una nuova realtà con potenzialità rinnovate e
solidamente rafforzate. L’ottenimento di tale risultato implica una
riorganizzazione commerciale e industriale, una significativa
ristrutturazione dell’attuale indebitamento di Olcese ed una
ricapitalizzazione di Olcese S.p.a., come delineato nell’accordo siglato
tra Olcese e Raumer e conseguentemente comunicato al Mercato il 23 gennaio
u.S, con un rapido ritorno alla generazione di cassa (Ebitda positivo) e un
riequilibrio delle fonti di finanziamento del Gruppo. L’obbiettivo del
Piano è quello di conseguire il superamento della crisi e ottenere il
definitivo consolidamento di Olcese, con un posizionamento del nuovo Gruppo
Olcese/raumer quale Leader nell’ambito dell’intero mercato di
riferimento. Sul fronte industriale, il Piano prevede una ristrutturazione
sull’area Olcese, con la concentrazione della produzione negli
stabilimenti più efficienti che torneranno ad un regime produttivo a ciclo
continuo con una prevista riduzione globale di circa 15 punti percentuali
dell’incidenza degli altri costi industriali sul fatturato nel
2004. In
particolare il Piano prevede la chiusura e la dismissione delle attività
non strategiche o non sufficientemente redditizie e la conseguente riduzione
del perimetro di attività; lo sviluppo dell’area di commercializzazione
ed una forte riduzione dei costi diretti ed indiretti; l’integrazione tra
le necessità di produzione degli stabilimenti Olcese e Raumer ai fini di
una saturazione della capacità produttiva e il mantenimento delle
produzioni a maggiore valore aggiunto con un vantaggio globale a parità di
perimetro della area del Gruppo Olcese stimato a livello di Ebitda di circa
euro 21 milioni nel 2004. Il fatturato del nuovo Gruppo Olcese/raumer, è
previsto in considerazione del nuovo perimetro a circa euro 200 milioni
nell’anno 2004. Tale obiettivo sarà raggiunto attraverso l’integrazione
commerciale con Raumer S.p.a. E il sostanziale cambiamento del mix
produttivo, come previsto negli accordi citati, ed infine grazie
all’impostazione di una politica commerciale di trading di prodotti finiti
sull’area Olcese, come già previsto e precedentemente comunicato, per la
quale vi sono già accordi preliminari con partner industriali. Il tutto con
un riflesso di maggior presenza sul mercato di riferimento delle due società
e con un conseguente significativo incremento del fatturato per gli anni
2005 e 2006. L’ebitda del nuovo Gruppo Olcese/raumer nel 2004 è previsto
pari a circa euro 15 milioni con ammortamenti previsti di circa euro 11
milioni. Si ricorda per completezza che l’effettiva implementazione del
Piano Industriale Olcese/raumer è strettamente connessa alla realizzazione
dell’intero accordo stipulato con Raumer S.p.a. Alle condizioni ivi
previste.
OLCESE S.P.A.:
LA POSIZIONE FINANZIARIA
NETTA DELLA SOCIETÀ E DEL GRUPPO AL 31 DICEMBRE 2003 EVIDENZIANO UNA
RIDUZIONE DI € 2 MILIONI RISPETTO AI DATI DEL MESE PRECEDENTE.
Milano, 2 febbraio 2004 - La posizione finanziaria netta consolidata del
Gruppo risulta pari a Euro -92 milioni circa, la posizione finanziaria netta
di Olcese S.p.a. È di Euro -67 milioni circa. Con riferimento
all’indebitamento scaduto, si informa che ammonta a circa Euro 39 milioni
di cui debiti nei confronti dei fornitori per circa Euro 32 milioni, e
debiti di natura tributaria e previdenziale per complessivi Euro 7,5
milioni, questi ultimi così composti: per Iva, Irap, Ici e Imposta
Sostitutiva circa Euro 3,3 milioni, per Irpef circa Euro 2,3 milioni, per
contributi previdenziali a carico dell’azienda circa Euro 1,9 milioni (la
quota contributi a carico del dipendente è sempre stata regolarmente pagata
alla scadenza di legge). L’indebitamento scaduto di carattere finanziario
risulta azzerato. Relativamente alle negoziazioni in corso per la
ristrutturazione del debito, si comunica che alla luce dell’accordo
siglato con Raumer e comunicato al mercato lo scorso 23 gennaio, stanno
procedendo le trattative con fornitori ed istituti di credito per
l’ottenimento di una congrua ristrutturazione del debito Olcese attraverso
stralci o conversioni, che interessano crediti per un ammontare di circa
euro 74 milioni (su una posizione debitoria complessiva, di Olcese S.p.a.,
pari a euro 106 milioni). In relazione al programma di dismissione degli
immobili si comunica che, per il momento, non vi sono significative novità
da segnalare. Per quanto attiene al Piano Industriale e Finanziario si
precisa che, alla luce dell’accordo sottoscritto con Raumer S.p.a ed in
conformità alle deliberazioni assunte dal consiglio del 29 gennaio 2004 che
ha approvato il Piano Industriale integrato Olcese Raumer, il management di
Olcese sta ora avviando tutte le procedure necessarie per dare attuazione a
quanto deliberato dal Consiglio. E’ stato anche revocato l’aumento di
capitale deliberato lo scorso 15 settembre 2003, come previsto
dall’accordo siglato con Raumer e comunicato al mercato lo scorso 23
gennaio, tenuto conto anche dell’imminente scadenza del termine di
esecuzione a suo tempo fissata al 31/01/2004.
WORKSHOP
"ESPERIENZE ITALIANE ED EUROPEE DI E-HR"
Milano, 2 febbraio 2004 - l'Università di Milano Bicocca e della Fondazione
Ibm annunciamo il prossimo workshop di Elesociety: "Esperienze italiane
ed europee di e-Hr" Milano 18 Febbraio 2004, Orario: 14.30-17.30, Sede:
Università Milano-bicocca Piazza dell'Ateneo Nuovo, 1 Edificio U6 Iv Piano
Aula Riccardo Massa. 14.30: Introduzione Angelo Failla (Fondazione Ibm) e
Raoul C. D. Nacamulli (Università di Milano-bicocca); 14.45: Maurizio
Caponi Ibm "Ibm Global Human Capital Survey"; 15.20: Spunti di
discussione Francesco Paoletti (Università di Milano-bicocca); 15.40:
Rossana Gardoni Regione Lombardia "Il Sistema informativo quale leva
per lo sviluppo delle Risorse Umane"; 16.10: Fabrizio Dayan e Alberto
Carminati Nokia "Gestione delle e-Hr in Nokia"; 17,00:
discussione; 17,30 conclusioni. Iscrizione (obbligatoria): on line al sito http://www.Elesociety.org/iscrizione.html
DICHIARAZIONE
DEL PRESIDENTE DI ASSOTRAVEL, ANDREA GIANNETTI, IN MERITO ALLA CONCLUSIONE
DELLA TRATTATIVA CON ALITALIA.
Roma, 2 febbraio 2004 - “Finalmente è giunta a termine la trattativa che
opponeva il sistema agenziale italiano alla compagnia di bandiera nazionale.
Con l’accordo di ieri si è trovata una mediazione che da tempo le parti
auspicavano. Per quanto riguarda i contenuti penso che non ci siano né
vincitori né vinti. Per questo il mio giudizio sul risultato finale resta
sospeso poiché le intese e gli accordi, compresi quelli di materia più
strettamente economica, potranno essere valutati solo in rapporto al nuovo
corso che con questo accordo si instaura da parte delle agenzie di viaggio
sia nei confronti delle compagnie aeree che dei clienti. Il regime
commissionale, ormai insostenibile per tutti considerato il generale
abbassamento del prezzo medio dei biglietti, lascia spazio a nuove soluzioni
di remunerazione, infatti Alitalia si è impegnata a garantire all’intera
catena distributiva tutte le tariffe pubbliche e promozionali con pari
condizioni rispetto ai suoi canali di vendita diretti. L’aspetto
fondamentale per le imprese di intermediazione dei viaggi e vacanze è
l’affermazione dell’importanza del loro ruolo che si tradurrà in
iniziative come il tavolo tecnico con Alitalia, ma anche e soprattutto con
un confronto continuo non più legato soltanto a questioni come la riduzione
delle commissione. Ruolo che è stato ribadito ed enfatizzato, assieme alla
volontà di svilupparlo, da Alitalia e che ha rappresentato il presupposto
dell’accordo raggiunto ieri. Ringrazio il Ministro Maroni per
l’attenzione dimostrata al nostro settore e per gli impegni assunti e
realizzati: un’attenzione nei confronti del settore turismo mai dimostrata
prima da alcun soggetto istituzionale”.
AUSTRIAN AIRLINES LANCIA LE NUOVE TARIFFE
“REDTICKET”
Milano, 2 febbraio 2004 –Austrian Airlines ha recentemente lanciato sul
mercato italiano il nuovo brand “redticket” per evidenziare le migliori
offerte disponibili. Sono state appena lanciate le nuove tariffe
“redticket” via Vienna per scoprire alcune delle più suggestive città
dell’Est europeo e dell’Estremo Oriente. Le offerte, valide per tutti i
biglietti prenotati ed acquistati dal 17 gennaio al 29 febbraio 2004, con
partenze dal 24 gennaio al 31 marzo 2004 (ultima data valida per il
rientro), sono rivolte ai passeggeri in partenza dagli scali italiani di
Milano, Venezia, Bologna, Verona, Firenze e Roma. Austrian offre la
possibilità di scoprire le suggestive atmosfere di Bucarest, Cracovia,
Sofia e Versavia a partire da 259,00 Euro; Kiev, Timisoara da 269,00 Euro;
Kosice da 279,00 Euro e Mosca da 299,00 Euro. Per chi volesse scoprire
l’Estremo Oriente, la compagnia austriaca propone tariffe “redticket”
per Pechino a partire da 599,00 Euro e per Tokyo e Osaka da 629,00 Euro. Le
tariffe di andata e ritorno in classe economica, sono valide solo per voli
operati da Austrian Airlines via Vienna, escludono le tasse aeroportuali, i
supplementi di sicurezza e non sono combinabili con altre offerte. Il
biglietto deve essere emesso almeno sette giorni prima della partenza.
L’offerta è valida per soggiorni da un minimo di sei giorni ad un massimo
di un mese. I bambini dai 2 ai 12 anni godono di uno sconto del 25% sulla
tariffa degli adulti mentre quelli sotto i due anni hanno una riduzione del
90% sulla tariffa degli adulti. Le offerte si possono prenotare presso tutte
le agenzie di viaggio o contattando il Call Center di Austrian Airlnes a
disposizione del pubblico dalle 8:30 alle 21:00 per 365 giorni all’anno:
Nord Italia: 02-80663095 Centro/sud Italia: 06-65684018
NUOVI
UFFICI PER AVIS: DA OGGI ANCHE A NOVARA
Roma, 2 Febbraio 2004 - Avis Autonoleggio, la compagnia leader nel settore
del noleggio a breve termine, annuncia oggi l’apertura del nuovo ufficio
nella città di Novara implementando l’offerta di servizio di noleggio
auto e furgoni agli utenti del Piemonte. La nuova sede Avis di Novara, che
avrà come responsabile operativo Giampaolo Mastromarco, è situata in Viale
Ferruccio
26, a
soli
700 metri
dalla stazione ferroviaria e nella stessa struttura dell’autostazione per
i bus. Per chi viaggia, il nuovo ufficio di noleggio è facilmente
raggiungibile anche dall’autostrada A4, dall’uscita Novara Ovest -
Agognate. Per informazioni, è possibile telefonare al numero 0321.626709.
L’intero 2004 vedrà per Avis Autonoleggio un’intensificarsi della sua
capillarità sul territorio nazionale attraverso l’apertura, nel corso
dell’anno, di numerosi nuovi uffici. Da oggi inoltre, sul sito internet
www.Avisautonoleggio.it è disponibile una sezione dedicata a ciascun
ufficio Avis, con una pagina ad hoc relativa alle particolari offerte e
promozioni che ogni singolo ufficio può offrire in ogni città. Avis rende
disponibili ad un nuovo numero di utenti i suoi servizi sia per viaggi di
piacere sia per viaggi di affari. Noleggiare un auto o un furgone è ancora
più pratico e veloce. In solo 90 secondi e con soli 4 passaggi,
collegandosi al sito è possibile prenotare senza carta di credito un
veicolo e scegliere tra le tariffe vantaggiose disponibili on line. E’
inoltre possibile effettuare prenotazioni attraverso il call center Avis,
che risponde al numero 199.100.133.
ENI: VENDUTE A GAS PLUS LE ATTIVITÀ MINERARIE
DELLA SPI LE ATTIVITÀ MINERARIE DELLA SOCIETÀ PETROLIFERA ITALIANA SPA
VENDUTE A GAS PLUS
San Donato Milanese, 2 febbraio 2004 - Eni ha venduto alla Società italiana
Gas Plus l’intero capitale di Stargas,
la Società
di nuova costituzione alla quale è stato conferito il ramo d’azienda Spi
che comprende: 42 concessioni di coltivazione di idrocarburi e 3 permessi di
ricerca concentrati nei poli di produzione di Fornovo Taro (Parma),
Montecosaro (Macerata), Lucera (Foggia), Policoro (Matera); le
infrastrutture di trattamento e trasporto gas; la partecipazione (81,63%)
nella Societa’ Reggente; terreni e fabbricati. Nel 2003 la produzione dei
giacimenti di Stargas è stata di circa 5000 barili di olio equivalente al
giorno, in massima parte gas. L’operazione si inquadra nell’ambito del
programma di razionalizzazione del portafoglio Eni. La transazione è
soggetta alle normali approvazioni di legge e il suo completamento è
previsto nell’aprile 2004.
MANOVRA TARIFFARIA ELETTRICA 2004-2007: PREZZI
IN DISCESA PER I CONSUMATORI MA ANCHE MAGGIORI RISORSE PER GLI INVESTIMENTI.
OBBLIGHI PIÙ STRINGENTI ALLE IMPRESE PER MIGLIORARE E UNIFORMARE
LA QUALITÀ DEL
SERVIZIO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
Milano, 2 febbraio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha
deliberato le tariffe per i servizi di trasmissione, distribuzione e vendita
dell'elettricità e le regole per la qualità del servizio per il periodo
2004-2007, ed ha avviato una indagine conoscitiva sui costi di allacciamento
dei clienti alle reti e sulle variazioni di potenza impegnata. Le delibere
sono disponibili sul sito www.Autorita.energia.it La manovra tariffaria
correla i costi del servizio con la qualità erogata, e definisce i livelli
minimi garantiti delle prestazioni corrispondenti alla spesa sostenuta dai
consumatori e si è posta l'obiettivo di stabilire livelli tariffari,
vantaggiosi per i consumatori, che riflettono i reali costi del servizio
reso, salvaguardando la capacità di investimento delle imprese. La
salvaguardia degli investimenti dovrà riflettersi nell'aumento della
sicurezza del sistema, nel miglioramento ulteriore della qualità e la
promozione dell'uso razionale dell'energia. Tariffe: la manovra tariffaria
riguarda le attività di trasmissione (rete nazionale in altissima e alta
tensione), distribuzione (reti locali in alta, media e bassa tensione),
misura (gestione dei contatori) e vendita (inclusa la fatturazione) e
stabilisce gli importi corrisposti dai consumatori attraverso le bollette
per i costi sostenuti dalle imprese che forniscono il servizio. Tali costi
rappresentano circa un quarto della tariffa totale pagata dai consumatori,
che è composta anche dai costi per i combustibili utilizzati nella
produzione dell'elettricità (aggiornati ogni tre mesi in base all'andamento
dei prezzi internazionali), dai costi fissi di generazione e dagli oneri
generali. La manovra determina per il 2004 una riduzione della componente
tariffaria relativa a trasmissione, distribuzione, misura e vendita pari al
3,4%, che equivale a circa il 6% in termini reali tenendo conto
dell'inflazione dell'ultimo anno. La manovra avrebbe comportato riduzioni più
significative di tale componente tariffaria (circa il 4,6%) se non fosse
stato necessario destinare risorse agli interventi che hanno portato a
miglioramenti di qualità realizzati nel
2003. L
'effetto sulla tariffa totale, comprensiva delle altre componenti relative
al costo del combustibile, ai costi fissi di distribuzione ed agli altri
oneri, è pari ad una riduzione di circa 1% per il 2004. Nell'intero periodo
2004-2007, la manovra (supponendo stabili i costi di combustibile e gli
altri oneri) produrrà in termini reali una riduzione della componente
tariffaria relativa a trasmissione, distribuzione, misura e vendita pari a
circa il 13%. I costi delle attività oggetto della manovra sono tra i più
bassi in Europa, anche se le tariffe totali risultano tra le più alte,
soprattutto a causa dei combustibili utilizzati per la produzione di
elettricità. L'autorità ritiene che, nonostante la riduzione, i livelli
tariffari decisi siano compatibili con i significativi investimenti
necessari per lo sviluppo e la manutenzione delle reti. La riduzione
tariffaria del primo anno è determinata anche dall'equa ripartizione tra
imprese e consumatori (in termini di riduzioni tariffarie) dei maggiori
ricavi conseguiti dalle imprese negli scorsi quattro anni per i recuperi di
efficienza nello svolgimento del servizio (conseguimento di costi minori
rispetto a quanto rimborsato in tariffa). La discesa della tariffa è stata
anche resa possibile dall'aumento dei volumi di elettricità venduta, su cui
si ripartiscono i costi fissi di trasmissione e distribuzione. Le riduzioni
degli anni seguenti al 2004 saranno determinate dal meccanismo del price cap
(calcolato al netto dell'inflazione): la diminuzione annua prefissata dei
costi operativi (personale e servizi esterni) e degli ammortamenti
riconosciuti in tariffa è stata decisa al 2,5% per l'attività di
trasmissione e al 3,5% per quella di distribuzione. Ciò tenuto conto dei
recuperi di efficienza fatti registrare dalle imprese nel primo periodo di
regolazione, delle variazioni nel livello dei costi delle imprese derivante
dal rinnovo del contratto di lavoro, nonché degli obiettivi di
miglioramento della qualità fissati dall'Autorità. A differenza del metodo
di calcolo delle tariffe in vigore negli scorsi quattro anni, basato sui
valori delle reti e sugli ammortamenti annuali dichiarati dalle imprese e
ricavati dai bilanci civilistici, il metodo che entra ora in vigore fa
riferimento al costo storico delle infrastrutture rivalutato anno per anno.
Il valore della vita utile delle reti, preso a riferimento per la manovra
tariffaria, è stato incrementato per adeguarlo alla realtà tecnica delle
infrastrutture, in linea con quanto prevalentemente fatto in Europa. Ciò ha
determinato minori costi annuali riconosciuti per gli ammortamenti, ridotti
coerentemente all'allungamento nel tempo della loro corresponsione. Il
minore riconoscimento dei costi per gli ammortamenti nei prossimi quattro
anni ha contribuito a ridurre le tariffe a vantaggio dei consumatori. Ad
avviso dell'Autorità tale metodologia, già applicata negli scorsi anni al
settore del gas, rende il sistema tariffario oltre che più aderente alla
realtà industriale del servizio, anche più stabile perché meno
influenzabile dalle strategie economico-finanziarie delle imprese. La
manovra tariffaria attribuisce alla rete di trasmissione nazionale un valore
di circa 5.200 milioni di euro; il valore attribuito alle reti di
distribuzione locali di tutti gli operatori è di circa 23.000 milioni di
euro compresi i contatori. Anche in esito al processo di consultazione sul
documento di proposte diffuso il 13 gennaio, e alle audizioni di tutti i
soggetti interessati, il rendimento dei valori riconosciuti di capitale è
stato fissato al limite inferiore delle proposte contenute nel documento per
la consultazione, pari al 6,8% per le reti di distribuzione e al 6,7% per la
rete di trasmissione. Un ulteriore rendimento del 2% è stato previsto per
gli investimenti sulle reti di trasmissione nazionale, essenziali per la
sicurezza del sistema elettrico, previa puntuale verifica annuale che sarà
svolta dall'Autorità. Come già accennato, l'aumento di questi valori,
necessari per fornire alle imprese capitali adeguati alle esigenze di
investimento sulle reti emerse anche in occasione dei recenti disservizi, è
stato bilanciato dalla riduzione della spesa per ammortamenti che permette
una significativa riduzione dei costi sopportati dai consumatori di
elettricità, considerato che anche nell'esperienza internazionale nel
secondo periodo regolatorio, rispetto al primo, si evidenziano minori
inefficienze da recuperare nell'attività delle imprese. Nella nuova manovra
tariffaria è prevista l'introduzione di meccanismi di perequazione
finalizzati a riconoscere le specificità delle diverse imprese di
distribuzione che operano sul territorio nazionale. I meccanismi sono in
parte basati su analisi di costi parametrici e in parte su analisi
specifiche che saranno condotte dall'Autorità impresa per impresa. Tali
meccanismi consentiranno di riconoscere le specificità dei costi sostenuti
dalle imprese, ad esempio legati alla congestione dei centri metropolitani.
All'interno della manovra tariffaria è anche regolata la vendita alle
imprese distributrici dell'energia elettrica destinata al mercato vincolato,
approvvigionata dall'Acquirente Unico, operativo da inizio d'anno. Tale
nuova disciplina entrerà in vigore quando sarà operativa la borsa
dell'elettricità; il nuovo sistema dovrebbe consentire nuove opportunità e
migliori condizioni economiche per i consumatori di energia elettrica che
ancora non hanno la possibilità di scegliersi il fornitore. Per quanto
riguarda le spese per gli allacciamenti alle reti e le variazioni di
potenza, la manovra tariffaria prevede una riduzione immediata del 3,7% e
l'applicazione di un price cap del 3,5%. L'autorità ha inoltre avviato una
indagine conoscitiva specifica sui costi sostenuti dalle imprese in vista di
una riforma complessiva della regolazione di questa parte del servizio.
Qualità del servizio: le nuova regolazione della qualità dei servizi
elettrici riguarda sia la riduzione delle interruzioni sulle reti locali (da
non confondere con i black-out che si verificano sulla rete nazionale) sia i
rapporti commerciali tra i consumatori e le imprese che forniscono il
servizio. Per il primo aspetto, anche se negli ultimi anni sono stati
ottenuti ottimi risultati, con una riduzione media dei minuti di
interruzione per cliente finale di -43% rispetto al 1999, la continuità del
servizio appare ancora insufficiente nel confronto con i maggiori Paesi
europei. Per tale motivo è stata modificata la strategia degli anni
passati, che aveva come obiettivo un miglioramento generalizzato in tutte le
aree del Paese, puntando ad accelerare al massimo il miglioramento delle
aree dove il servizio è peggiore. L'obiettivo è la convergenza delle
diverse zone del Paese verso tre soli livelli di qualità (differenziati per
le aree ad alta, media e bassa densità abitativa), che dovranno essere
raggiunti entro un arco di tempo orientativo di 12 anni (tre periodi
regolatori). Negli anni 2004-2007 i minuti di interruzione per cliente
dovranno ridursi di un ulteriore 27%, senza aggravio sulle bollette
stabilite con la manovra tariffaria, con un miglioramento sensibilmente più
forte nelle zone peggio servite. In aggiunta a questo, sono introdotti
incentivi per i miglioramenti aggiuntivi di continuità e penalità per il
mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati. Incentivi e penalità sono
calcolati in modo da tener conto della disponibilità a pagare (willingness
to pay) dei clienti finali per il miglioramento della continuità, che é più
forte laddove la qualità é peggiore. L'insieme del meccanismo dovrebbe
spingere le imprese ad impegnarsi di più nelle aree dove le interruzioni
sono maggiori della media nazionale. Anche per i clienti di maggiori
dimensioni (medie e grandi imprese), il provvedimento persegue lo scopo di
stimolare le imprese distributrici ad effettuare investimenti finalizzati
alla riduzione del numero di interruzioni, particolarmente là dove le
interruzioni sono ancora troppo numerose. Il sistema decorrerà dal 2006,
per i clienti serviti in alta tensione e per i clienti in media tensione con
potenza superiore a 500 kW, e sarà progressivamente esteso agli altri
clienti in media tensione. Le imprese distributrici saranno soggette a
penalità in caso di superamento del numero massimo di interruzioni previsto
dai nuovi standard, rispettivamente di 3, 4 e 5 interruzioni all'anno per le
zone con elevata, media e bassa densità abitativa. Il gettito delle penalità
sarà destinato ai clienti "peggio serviti" che riceveranno un
indennizzo, con modalità che saranno precisate nel corso dell'anno, a
seguito di una specifica consultazione orientata a individuare modalità per
eliminare le controversie e per promuovere l'adeguamento degli impianti dei
clienti per evitare che interruzioni originate nei luoghi di consumo si
propaghino nella rete disturbando altri clienti. I clienti di maggiori
dimensioni e con esigenze particolari potranno altresì sottoscrivere con il
loro distributore dei "contratti per la qualità", concordando, a
fronte del pagamento di un apposito corrispettivo, sia i livelli di qualità
garantiti che gli indennizzi in caso di fornitura del servizio con livelli
peggiori di quelli fissati in contratto. Per la qualità commerciale dei
servizi di distribuzione, misura (lettura dei contatori) e vendita
dell'energia elettrica, l'Autorità conferma l'utilizzo di standard
specifici (garantiti al singolo cliente) e generali (garantiti in media al
complesso dei clienti) per le principali prestazioni, come la
preventivazione, gli allacciamenti, le attivazioni, ecc. In caso di
violazione degli standard specifici, con tempi di intervento superiori
(ritardi negli appuntamenti etc.) sono previsti indennizzi automatici a
favore dei consumatori. I nuovi standard per il periodo 2004-2007 confermano
e semplificano quelli introdotti nel 2000, che hanno portato al pagamento
nel 2002 di oltre 50.000 indennizzi automatici a clienti per i quali non
erano stati rispettati i tempi massimi ammessi per le diverse prestazioni
(contro le poche decine di indennizzi pagati ai clienti negli anni
precedenti all'introduzione della regolazione dell'Autorità). Da luglio
2004 saranno introdotti due nuovi standard specifici relativi al tempo
massimo di ripristino dei guasti originati sui contatori, con tempi
obbligatori di intervento dalla chiamata non superiori a 3 ore per le
richieste diurne e a 4 ore per quelle notturne. Verrà inoltre avviato, con
la stessa decorrenza, il monitoraggio dei livelli di qualità del servizio e
dei tempi di attesa ai call-centers telefonici per le attività di vendita
delle principali imprese fornitrici, in modo da mettere sotto osservazione
il funzionamento di questo aspetto fondamentale del servizio reso alla
clientela.
AVVIATA
LA CONSULTAZIONE SULLA
REGOLAZIONE E IL CONTROLLO DEL POTERE DI MERCATO NELLA BORSA DELL'ELETTRICITÀ
Milano, 2 febbraio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha
diffuso oggi un documento per la consultazione con le proprie proposte in
materia di vigilanza del mercato elettrico e di controllo del potere di
mercato che le imprese potrebbero esercitare nella borsa dell'elettricità.
Il documento è disponibile sul sito internet www.Autorita.energia.it;
osservazioni e commenti potranno essere inviati all'Autorità entro il
prossimo 8 febbraio. L'autorità, che aveva predisposto un apposito
provvedimento, ritiene opportuno sottoporlo a consultazione in
considerazione della prosecuzione del programma di prove di funzionamento
della borsa elettrica. L'autorità condivide l'opportunità di prosecuzione
della fase sperimentale per raggiungere le condizioni il più possibile
vicine all'operatività del mercato dell'elettricità. Il provvedimento sul
potere di mercato, sulle cui linee generali delineate in passato
dall'Autorità erano già pervenuti commenti e osservazioni degli operatori,
ha l'obiettivo, in concomitanza dell'avvio della borsa dell'elettricità, di
controllare l'elevata concentrazione dell'offerta nel settore dell'energia
elettrica in Italia, in cui l'Enel risulta essere il produttore largamente
dominante. Le proposte dell'Autorità prevedono la predisposizione di
appositi indici che saranno utilizzati per il monitoraggio e la vigilanza;
la definizione di misure transitorie per l'anno 2004, che intervengono sulla
formazione del prezzo di mercato (tetto al prezzo, bid cap) e consentono di
accertare che le quantità prodotte dai diversi operatori siano coerenti con
le quantità che risulterebbero prodotte in un mercato perfettamente
competitivo; la definizione di misure di regime per il controllo del potere
di mercato che prevedono la stipula di contratti di lungo periodo da parte
dell'Acquirente Unico (responsabile degli acquisti dell'energia elettrica
per il mercato vincolato: piccoli consumatori e settore domestico) coi
soggetti produttori che detengono quote rilevanti nella generazione. Tali
misure di regime sono coerenti e in linea con quanto già in vigore negli
altri Paesi europei. Con distinto provvedimento, anch'esso disponibile sul
sito internet, in conseguenza della prosecuzione delle prove di operatività
della borsa elettrica, l'Autorità ha confermato il sistema in vigore per
l'approvvigionamento del mercato vincolato (cosiddetto Stove, sistema
transitorio per le offerte di vendita di energia elettrica). Il
provvedimento consente di salvaguardare le esigenze di sicurezza di
funzionamento del sistema elettrico nazionale e di garantire gli esiti dei
rapporti contrattuali tra gli operatori. Con lo Stove, introdotto nel
secondo semestre
2003, l
'Autorità ha definito un primo sistema concorsuale per la selezione delle
offerte di energia elettrica assicurando al contempo la stabilità dei
prezzi di cessione ai clienti finali. Lo Stove prevede la partecipazione di
tutti gli impianti di produzione di maggiore dimensione situati sul
territorio nazionale, con priorità agli impianti alimentati da fonti
rinnovabili e di cogenerazione. E' inoltre prevista la possibilità per il
mercato vincolato di usufruire, tramite l'Acquirente Unico, dei benefici
derivanti dalle importazioni di energia elettrica dall'estero a prezzi
favorevoli.
QUINTIERI (ICE): "EXPORT ITALIANO IN
LINEA CON AREA EURO"
Roma, 2 febbraio 2004 - Il presidente dell'Istituto nazionale per il
Commercio Estero, Beniamino Quintieri, commenta così i dati della bilancia
commerciale verso i paesi extra Ue diramati oggi dall'Istat:
"Analogamente a quanto registrato per il mese precedente, i dati di
dicembre 2003 sull'interscambio commerciale con l'insieme dei paesi esterni
all'Unione Europea mostrano una diminuzione del valore in euro delle nostre
esportazioni rispetto allo stesso mese del 2002 (-6,3%). Lo stesso è
generalmente avvenuto per altri paesi dell'area dell'euro (con l'esclusione
di Spagna e Germania). Ciò è il risultato del forte apprezzamento
dell'euro, che ha comportato flessioni consistenti proprio nelle aree -
Stati Uniti e Asia Orientale - le cui valute si sono indebolite (dollaro
-18% e yen -10% rispetto all'euro). Al contrario restano positive le
variazioni che si riferiscono alla Turchia e all'Europa centro-orientale. A
consuntivo del
2003, l
'avanzo commerciale con il complesso dei paesi terzi è sceso a 9,2 miliardi
di euro, contro i 13,4 miliardi del 2002, risultato di una stasi delle
importazioni in valore e di un non trascurabile calo delle esportazioni
(-3,4%).
IL TASSISTA MILANESE LASCIA, L’AUTONOLEGGIO
RADDOPPIA
Milano 2 febbraio 2004 - Niente taxi? C’è chi proprio non può farne a
meno. Ed ecco la soluzione: per gli autonoleggi con autista una giornata
senza sosta. In media il 73% delle richieste in più, senza arrivare al
raddoppio ma quasi. Ma c’è un 20% che se la ricorderà come giornata
davvero intensa, per cercare di rispondere a tutti, con tutte le macchine
impegnate, un lavoro tre volte tanto rispetto a un giorno normale. In media
la richiesta è proprio a sostituzione del taxi, per due ore. E i clienti
chiedono l’autista: solo il 10% di chi ha lavorato tanto ha avuto
richieste della sola auto. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio
attraverso il Lab Mim su 40 autonoleggi di Milano e provincia. Ma chi sono i
tassisti milanesi?
La Camera
di Commercio, sulla base degli iscritti al registro delle imprese aggiornati
al 24 gennaio 2004, ne traccia l’identikit: sono soprattutto uomini (96,3%
del totale), sette su dieci sono lombardi, ma anche pugliesi, campani,
siciliani, con un 2% anche di stranieri, per lo più etiopi, francesi,
egiziani. Hanno un’età media di quasi 46 anni. L’1,9% risiede fuori
Milano e lo 0,5% addirittura fuori dalla Lombardia. Questa giornata degli
autonoleggi. Oggi è aumentata la richiesta dei servizi a causa dello
sciopero dei taxi? Si per il 47,6%, come ogni giorno il 52,4%. Se si di
quanto? Meno del 10% per il 20%, tra il 10 e il 20% per il 20%, tra 30 e 50%
per il 30%, tra 50 e 70% per il 10%, tra 200 e 300% per il 20%. Il tipo di
servizio richiesto? Il noleggio di macchina con autista per tutti, per il
10% senza autista. Per quanto tempo noleggiano? Meno di un’ora per il 30%,
tra 1 e 2 ore per il 40%, tra 2 e 5 ore per il 10%, tra 5 e 10 ore per il
20%. In sintesi la crescita media del lavoro di oggi è del 73%. In media
l’utilizzo è di 2 ore. La penuria di taxi, però, non fa crescere il
numero delle imprese del settore. In un anno le imprese di autonoleggio sono
passate da
297 a
282 (-5%). Il tassista milanese: da dove viene in Italia? La maggior parte
dei tassisti è nato in Lombardia (68,7% del totale), soprattutto dalla
provincia di Milano (63,3% del totale), da quella di Cremona (0,9%), di
Brescia (0,%), di Mantova (0,8%) o di Pavia (0,7%). Ma il 7,9% è nato in
Puglia (a Bari il 3,4% del totale; a Foggia il 3,2%), il 4,2% in Campania
(da Napoli l’1,8% del totale), il 3,8% in Sicilia (l’1% è nato a
Catania; lo 0,8% a Messina). Il 2,5% arriva dalla Calabria (lo 0,9% da
Catanzaro) e il 2,4% dal Veneto (da Rovigo lo 0,6% e da Treviso lo 0,5%). E
dall’estero? Non mancano i tassisti nati all’estero (1,9% sul totale dei
tassisti attivi a Milano città). Il 14,3% dei tassisti nati in un paese
estero, è costituito da etiopi e, con una quota uguale, da francesi. Tra i
più rappresentati anche gli egiziani (9,5%), seguiti da argentini,
tedeschi, svizzeri e tunisini (tutti con una quota del 7,1% sul totale dei
tassisti milanesi di origine estera).
LE TECNOLOGIE AMBIENTALI AL CENTRO DI UN NUOVO
PIANO D'AZIONE DELL'UE SULL'INNOVAZIONE,
LA CRESCITA E
LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Bruxelles, 2 febbraio 2004 - Il 28 gennaio,
la Commissione
europea ha adottato il piano d'azione per le tecnologie ambientali (Etap),
il quale si propone il duplice obiettivo di sviluppare tali tecnologie e
rafforzare la competitività europea. Secondo
la Commissione
, fattori quali le difficoltà di accesso al capitale, la complessità dei
regolamenti e gli sforzi insufficienti nella ricerca hanno ostacolato, fino
ad oggi, un uso più ampio delle tecnologie ambientali. Con il piano Etap,
la Commissione
mira a superare tali ostacoli attraverso uno sforzo concertato a livello
europeo. Lo sviluppo delle tecnologie ambientali può contribuire ad
accrescere la competitività europea, ad aprire potenziali mercati, a creare
nuovi posti di lavoro altamente specializzati, incoraggiando nel contempo
l'utilizzo di tecniche più rispettose dell'ambiente. "Questo piano
d'azione rappresenta un modo pragmatico di affrontare la duplice sfida dello
sviluppo sostenibile: tutelare l'ambiente e allo stesso tempo migliorare
l'innovazione e la competitività in Europa", ha affermato il
commissario per l'Ambiente Margot Wallström. "Esistono molte persone
che hanno idee brillanti per nuove tecnologie in grado di proteggere
l'ambiente, ma che spesso non trovano fondi per svilupparle. Ed anche se li
trovano, l'adozione delle nuove tecnologie è bloccata da atteggiamenti
conservatori e dalla chiusura del mercato. Con il piano d'azione intendiamo
modificare questi atteggiamenti e rimuovere gli ostacoli alle tecnologie
ambientali". L'ambizioso obiettivo di Etap consiste nel promuovere lo
sviluppo tecnologico dell'Europa, affinché l'Ue raggiunga l'obiettivo che
si è fissata al vertice di Lisbona del 2000, ovvero divenire entro il 2010
"l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del
mondo". "L'europa è tra i leader mondiali nello sviluppo delle
tecnologie ambientali, in settori come quello del fotovoltaico, dell'energia
eolica e idroelettrica e del controllo dell'inquinamento attraverso una
migliore gestione dei rifiuti, ma dobbiamo promuovere lo sviluppo di altre
tecnologie ambientali di primaria importanza, a forte potenzialità di
crescita e occupazione. Occorre dare impulso ai nostri sforzi nel campo
della R&s [ricerca e sviluppo], massimizzando l'impatto della ricerca
europea attraverso un migliore coordinamento e sinergie più strette e
aumentando la spesa per
la R
&s fino a raggiungere entro il 2010 il 3 per cento del Pil dell'Ue",
ha aggiunto il commissario per
la Ricerca Philippe
Busquin. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il piano d'azione Etap
prevede 11 azioni prioritarie, fra cui la creazione di tre piattaforme
tecnologiche che riuniscano tutti i soggetti interessati e la mobilitazione
di tutti gli strumenti finanziari disponibili per investimenti più
redditizi nelle tecnologie ambientali. Il piano Etap sarà ulteriormente
discusso durante il Consiglio europeo di marzo e la sua attuazione verrà
esaminata nel 2006. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/environment/etap
"DALLE
PERIFERIE DORMITORIO ALLA CITTÀ POLICENTRICA. DAL '97 INVESTIMENTI PER 780
MILIONI DI EURO"
Milano, 2 febbraio 2004 - Sabato presso
la Biblioteca
comunale di Bollate, il Vice Sindaco Riccardo De Corato è intervenuto alla
tavola rotonda “Vivibilità, sicurezza e sviluppo nelle periferie milanesi
e nell’area metropolitana. La risposta delle istituzioni” organizzato
dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Dipartimento di
Economia Internazionale delle Istituzioni e dello Sviluppo, in
collaborazione con il Comune di Bollate e
la Fondazione Corriere
della Sera, nell’ambito del convegno nazionale di studio “Sulla città,
oggi. La periferia metropolitana. Nodi e risposte”. “Migliorare la
qualità della vita nelle aree cosiddette periferiche – ha spiegato il
Vice Sindaco - figura tra gli obiettivi prioritari di quest’amministrazione
che, fin dall’assunzione del primo mandato nel ’97, ha dedicato per la
riqualificazione delle periferie una parte notevole di risorse finanziarie:
784 milioni di euro (circa 1518 miliardi di vecchie lire), il 50 % del
totale investito su Milano pari a oltre 1 miliardo e mezzo di euro (circa 3
mila miliardi di vecchie lire). “Un obiettivo prioritario – ha aggiunto
De Corato – perseguibile solo mediante un modello di città policentrica,
ovvero con tanti centri, piazze, nell’antica accezione di agorà, luogo di
sosta e incontro. Non più dunque periferie adibite a dormitorio, non luoghi
ai margini della città-museo, risultato di una cieca espansione della città,
senza un’anima o un progetto, ma nuovi centri di un’area
metropolitana”. “Oggi grandi aree periferiche della città sono state
rivitalizzate mediante la riqualificazione di 6 milioni di metri quadrati di
aree dismesse o degradate, quali l’ex Ansaldo,
la Bicocca
, via dei Missaglia. Di ambiti cittadini, come le aree ex Ohm, Maserati,
Quarto Oggiaro, piazzale Lodi, Calchi Taeggi, Dalmine, Lorenteggio”.
Inoltre il Vice Sindaco ha citato “il Teatro degli Arcimboldi alla
Bicocca, il Politecnico alla Bovisa, quali esempi di trasformazioni di aree
periferiche intorno a funzione di eccellenza”. Ma De Corato ha richiamato
anche gli interventi specifici attuati nei diversi ambiti. In tema di
sicurezza strictu sensu ha ricordato “il progetto di realizzare una
cintura di sicurezza nelle aree periferiche costituita da commissariati di
polizia e comandi di carabinieri, il sistema di telecontrollo e
videosorveglianza realizzato nei punti più critici di quartieri, parchi,
piazze, per un investimento di 42 milioni di euro, l’introduzione del
vigile di quartiere”. Quanto alla sicurezza nel senso lato di maggiore
vivibilità il Vice Sindaco ha richiamato gli interventi nell’ambito del
nuovo piano per la casa popolare 2004-2006, dove è in corso
l’individuazione di aree per l’edificazione di quartieri popolari con
standard nuovi, mentre, dal ’97 ad oggi, il Comune ha speso 353 milioni di
euro per interventi di manutenzione in edifici trascurati da anni che
consentono di rimettere in circolo case caratterizzate da condizioni di
sottoutilizzo. Di recente ha approvato lavori di emergenza che saranno
eseguiti su 9 mila alloggi popolare. Sul piano dell’illuminazione pubblica
il Vice Sindaco ha ricordato “i 32 mila nuovi punti luce nelle periferie
per 77 milioni e mezzo di euro” ma anche “la riqualificazione di alcune
piazze per 16 milioni di euro (piazza Lelio Basso, Greco, Santa Giustina,
Gabrio Rosa e altre), la cintura verde di parchi urbani periferici, per un
investimento di 150 milioni di euro, per creare un continuum con il verde
dei comuni dell’hinterland: parco Nord, parco delle Cave, delle Groane,
Trenno, Forlanini etc. Il Parco Forlanini, tra l’altro, nel triennio
prossimo sarà riqualificato e ampliato per una spesa di 68 milioni di
euro”.
A
PARIGI IL VERTICE DEI MINISTRI DELLA RICERCA DEI PAESI OCSE IL MINISTRO
MORATTI: "RENDIAMO PIÙ ATTRATTIVA
LA SCIENZA NEL
SISTEMA EDUCATIVO. LO STUDENTE DEVE VIVERE L'ESPERIENZA FORMATIVA, NON SOLO
LEGGERLA SUI LIBRI"
Parigi, 2 febbraio 2004 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca, Letizia Moratti, è intervenuto il 29 e 30 gennaio, a Parigi,
alla riunione del Comitato per la politica scientifica e tecnologica, al
quale hanno partecipato i Ministri della Ricerca e della Tecnologia dei
trenta Paesi aderenti all'Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico. Scopo dell'incontro è stato di favorire uno scambio di
idee al massimo livello sui temi principali della politica scientifica e
tecnologica e di dare orientamenti programmatici al Segretariato Ocse sugli
indirizzi e sulle priorità da adottare. Alla luce dei positivi risultati
raggiunti nell'ambito del Semestre di Presidenza italiana dell'Ue dai
Consigli dei Ministri europei "Competitività" presieduti dal
Ministro Moratti, l'Italia ha avanzato all'Ocse due importanti proposte di
lavoro, da realizzare attraverso una stretta cooperazione internazionale:
Rendere più attrattiva la scienza nel sistema educativo; Sviluppare il
capitale umano per la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. A
proposito della prima proposta, il Ministro Moratti ha sottolineato la
necessità di intervenire per: Rinforzare le discipline scientifiche nei
curricula scolastici a partire dalla scuola primaria fino alla conclusione
del percorso educativo; Migliorare la qualità della didattica attraverso
una formazione mirata e costantemente aggiornata degli insegnanti; Prevedere
piani di orientamento che aiutino gli studenti a verficare i loro interessi
e le loro propensioni per la scienza e la tecnologia; Introdurre l'utilizzo
di nuovi media interattivi, quali il canale satellitare Web Spazio
realizzato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
in collaborazione con l'Agenzia Spaziale italiana, in modo da rendere gli
studenti protagonisti di esperienze dirette. "È positivo vivere queste
esperienze formative", ha detto Letizia Moratti, "e non solo
leggerle sui libri". La proposta italiana è stata accolta con favore e
recepita nel comunicato ufficiale finale del vertice ministeriale Ocse.
Quanto al capitale umano, secondo il Ministro Moratti bisogna riorientare le
politiche della formazione in rapporto alla domanda e integrare le politiche
educative con quelle sociali ed economiche. Il Ministro renderà disponibile
lo studio realizzato dal Ministero nell'ambito del Semestre di presidenza
italiana dell'Ue "Sviluppo del capitale umano per la coesione sociale e
la competitività". Intervenendo al forum su Scienza e innovazione, il
Ministro Moratti ha inoltre sottolineato l'importanza di mettere a fattor
comune risorse umane, scientifiche, tecnologiche e finanziarie per la
creazione di start-up e spin-off, integrando l'azione di università, enti
pubblici e privati, imprese, autonomie locali e istituzioni finanziarie su
aree e progetti di interesse strategico. Ha citato al proposito l'esempio
dei Distretti tecnologici promossi dal Miur, offrendo la disponibilità
dell'Italia a condividere questa esperienza a livello Ocse. La proposta è
stata favorevolmente accolta dall'Ocse, che ha invitato il Ministro Moratti
a elaborare questi elementi alla Conferenza ministeriale sulla
internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, in programma a
Istanbul il 4 e 5 giugno prossimi.
OIKOS CENTRO STUDI DI BOLOGNA PRESENTA CORSI E MASTER PER LAPRIMAVERA
2004
Bologna, 2 febbraio 2004 - Oikos Centro Studi di Bologna continua la propria
attività di formazione per post laureati con quattro corsi che partiranno
nei mesi di marzo e aprile 2004 2° Master Universitario di Ii livello in
“Architettura Ecosostenibile” Alma Mater Studiorum, D.m. N° 509 del
3/11/99, Bologna, a.A. 2003 – 2004. Progetto realizzato in convenzione tra
Dapt – Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale e Oikos
Centro studi dell’abitare Durata: 1500 ore di cui 480 di didattica, 520 di
studio individuale, 500 di stage Destinatari: laureati in: Ingegneria
edile/architettura, Ingegneria edile, Ingegneria civile, Ingegneria ambiente
e territorio, Architettura; o lauree equipollenti Scadenza: 13 febbraio
2004; Informazioni: bando di concorso e domanda di ammissione al Master sono
scaricabili sui siti: www.Unibo.it www.Oikoscentrostudi.com
Ammissione: massimo 16 posti
assegnati per selezione titoli e prova orale; Tassa di iscrizione: €
1.800,00; Borse di studio: saranno assegnate dall’Ateneo n. 8 borse di
studio di € 1.000,00 ciascuna ai primi classificati nella prova di
ammissione. Inizio corso: 4 marzo 2004; Sede: Bologna. Master Universitario
di Ii livello in “Design per l’Architettura” Alma Mater Studiorum,
D.m. N° 509 del 3/11/99 Bologna, a.A. 2003 – 2004. Progetto realizzato in
convenzione tra Dapt – Dipartimento di Architettura e Pianificazione
Territoriale e Oikos Centro studi dell’abitare Durata: 1500 ore di cui 480
di didattica, 520 di studio individuale, 500 di stage Destinatari: laureati
in: Architettura, Ingegneria edile/architettura, Ingegneria edile,
Ingegneria civile, Dams; o lauree equipollenti Scadenza: 16 febbraio 2004;
Informazioni: bando di concorso e domanda di ammissione al Master sono
scaricabili sui siti: www.Unibo.it
www.Oikoscentrostudi.com
Ammissione: massimo 16 posti
assegnati per selezione titoli e prova orale Tassa di iscrizione: €
2.500,00 Borse di studio: saranno assegnate dall’Ateneo n. 8 borse di
studio di €1.000,00 ciascuna ai primi classificati nella prova di
ammissione. Inizio corso: 11 marzo 2004 Sede: Ravenna Infolink: www.Dapt.ing.unibo.it
Master Universitario di Ii livello in “Riqualificazione Urbana”
Università degli Studi di Ferrara D.m. N° 509/99. Ferrara, a.A. 2003 –
2004 Progetto realizzato in convenzione tra Università degli Studi di
Ferrara e Oikos Centro studi dell’abitare Durata: 1500 ore di cui 480 di
didattica, 520 di studio individuale, 500 di stage Destinatari: laureati in:
Ingegneria edile-architettura, Architettura, Pianificazione territoriale,
Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Conservazione dei beni
architettonici e ambientali o lauree equipollenti Scadenza: 1 marzo 2004
Informazioni: bando di concorso e domanda di ammissione al Master sono
scaricabili sui siti: www.Unife.it
www.Oikoscentrostudi.com
Ammissione: massimo 16 posti
assegnati per selezione titoli e prova orale Tassa di iscrizione: €
2.500,00 Inizio corso: 1 aprile 2004 Sede: Ferrara Infolink: www.Unife.it
Corso di formazione
superiore in “Nuove professionalità per la qualità dell’edilizia e del
paesaggio urbano sostenibile” Progetto cofinanziato dall’Unione Europea
Regione Emilia-romagna, Delibera di Giunta n. 1168/03 del 23 giugno 2003 –
p.A. 2003-0099/Rer Fondo Sociale Europeo Ob. 3C1 – Formazione superiore
post-laurea – Azione 9 Durata: 700 ore di cui 210 di aula – teoria,
pratica, casi di studio e visite guidate, 140 di Formazione a Distanza e 350
di stage. E’ obbligatorio frequentare almeno il 70% delle ore totali. Gli
allievi che avranno superato il 30% delle assenze non potranno accedere agli
esami finali. Destinatari: disoccupati o inoccupati, domiciliati in
Emilia-romagna, laureati in: Laurea specialistica: Architettura;
Architettura del paesaggio; Conservazione dei beni architettonici e
ambientali; Geografia; Ingegneria Edile; Ingegneria Edile-architettura;
Ingegneria per l'ambiente e il territorio; Ingegneria civile; Pianificazione
territoriale urbanistica e ambientale; Scienze e tecnologie per l'ambiente e
il territorio; Scienze economiche per l'ambiente e la cultura; Scienze
geologiche; Scienze e gestione delle risorse rurali e forestali; Scienze e
tecnologie agrarie; Storia dell'arte. Laurea “ante riforma”: Agraria;
Architettura; Conservazione dei Beni Culturali; Estetica; Geografia;
Ingegneria edile; Ingegnerie civile/edile; Ingegneria per l'Ambiente e il
Territorio; Lettere (ind. Storico-artistico); Scienze geologiche; Scienze
naturali (ind. Conservazione della natura e delle sue risorse); Urbanistica.
O Lauree Equipollenti. Scadenza: 22 marzo 2004 Informazioni: bando di
concorso e domanda di ammissione al Corso sono scaricabili sul sito www.Oikoscentrostudi.com
Ammissione: massimo 16 posti. Qualora il numero delle domande superi la
disponibilità dei posti, è prevista una selezionare curriculare,
effettuata a giudizio insindacabile della Commissione esaminatrice. Tassa di
iscrizione: gratuita. Inizio corso: 29 marzo 2004. Sede: Bologna. Infolink: www.Oikoscentrostudi.com
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