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12 MARZO 2003
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AL PARLAMENTO EUROPEO ROMANO PRODI
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLA DELLO STATO DELL'UNIONE NEL 2003
Strasburgo, 12 marzo 2003 - Di seguito
il testo della relazione del presidente della Commissione europea Romano
Prodi ieri ha esposta nel corso della riunione plenaria del Parlamento
europeo: "Signor Presidente, Onorevoli deputati, Essere qui con voi,
oggi, è per me motivo di particolare compiacimento. Il dibattito sullo
Stato dell'Unione costituisce un punto fermo della nostra comune agenda di
lavoro. Esso ci offre l'occasione di riflettere sul cammino che abbiamo
percorso nell'anno appena terminato e su quello che ci apprestiamo a
compiere nell'anno in corso. Il dibattito di quest'anno cade in un momento
particolarmente delicato tanto per la politica internazionale quanto per la
vita dell'Unione. La crisi irakena, l'allargamento e la Convenzione sono
talmente presenti alle nostre menti e ai nostri cuori che non c'è neppure
bisogno che io li ricordi. Se non per ribadire che il dibattito di oggi
impone a tutti noi il dovere, da un lato, di misurare le opportunità e le
sfide legate all'unificazione del nostro continente e, dall'altro, di
riflettere sugli insegnamenti da trarre dalla crisi irakena nel momento in
cui scriviamo la nuova carta costituzionale della nostra Unione. È
dall'allargamento che voglio iniziare il mio discorso. Lo scorso mese di
dicembre, abbiamo concluso i negoziati di adesione con dieci paesi. Dieci
paesi che ormai non dobbiamo più chiamare "candidati" ma
"prossimi membri dell'Unione". Intanto proseguono i negoziati con
Bulgaria e Romania nella prospettiva di una adesione ritardata soltanto di
poco mentre, con la opportuna diversificazione, procede il lavoro in comune
con la Turchia. Ci tengo, di fronte a tutti voi, a ringraziare per il loro
impegno e per il loro lavoro i servizi della Commissione e il Commissario
Verheugen. Ma l'impegno dell'Unione in tema di allargamento non si esaurisce
con la decisione presa a Copenhagen lo scorso dicembre. La recente domanda
di adesione presentata dalla Croazia indica infatti che un'altra regione
europea bussa alla nostra porta. Mi riferisco ai Balcani occidentali. Vorrei
dire con assoluta chiarezza che l'unificazione dell'Europa, iniziata con la
presente tornata di allargamento, non potrà dirsi conclusa fin quando anche
i Paesi dei Balcani saranno diventati membri dell'Unione. Questa prospettiva
deve essere chiaramente assicurata per tutti i paesi balcanici,
sottolineando allo stesso tempo che i criteri seguiti per la prima tornata
di allargamento saranno applicati con la stessa serietà. Dopo anni di
incertezze, il dibattito democratico, tanto nei vecchi quanto nei nuovi
paesi membri dell'Unione, può ora svolgersi abbandonando il fragile
appoggio delle aspettative e delle ipotesi e ancorandosi, invece, a basi
concrete. Il risultato ampiamente positivo del referendum di Malta vale come
un augurio e come uno stimolo per un impegno ancora più forte. Per quanto
importante, il processo di adesione dei nuovi paesi membri non costituisce
che una tappa del nostro cammino. Una tappa che non ci deve fare dimenticare
il molto che ancora ci resta da compiere. Il primo imperativo è quello di
completare l'integrazione economica. Per quanto riguarda la crescita,
l'occupazione, la riduzione delle diseguaglianze, i quindici attuali membri
dell'Unione possono e debbono fare molto di più. Ma è ai futuri membri
dell'Unione, quelli che entreranno il prossimo anno e quelli che entreranno
un poco più in là nel tempo, che dovrà essere dedicata la massima
attenzione. La nostra ambizione comune deve essere quella di favorire una
crescita sostenuta, una più forte coesione, una più efficace protezione
dell'ambiente, una riduzione delle disparità e, a termine, l'adozione da
parte di tutti dell'euro. Queste, in grandi linee, sono le componenti
essenziali del nostro progetto di integrazione economica. Se questo è, come
ho detto, il primo dei nostri imperativi, il secondo, ma non meno
importante, è quello di approfondire la nostra discussione politica. È
venuto ormai il tempo di dibattere sino in fondo e con il massimo di
trasparenza e sincerità su quale sia il tipo di Europa che insieme ci
proponiamo di costruire. Il tempo è venuto di un vero dibattito politico.
Il successo stesso della nostra integrazione lo aveva già reso
obbligatorio. Complice la crisi irachena, l'attualità internazionale lo
rende ora indilazionabile. L'eventualità di una guerra in Iraq tocca gli
europei perché la riconciliazione e la pace sono la storia e il fondamento
stesso dell'Europa. Essa tocca ancor più gli europei, qui e oggi, perché
il caso ha voluto che in questi giorni sedessero al Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite quattro paesi membri dell'Unione e un paese candidato.
In questo contesto, due sono le tentazioni dalle quali ci dobbiamo guardare.
La prima tentazione sarebbe quella di costruire l'Europa in contrapposizione
agli Stati Uniti. Questa crisi--è sotto gli occhi di tutti--è segnata da
forti divergenze sugli strumenti da adottare. Si tratta di divergenze
importanti perché segnano il confine tra la guerra e la pace. Ma si tratta
di divergenze che né coinvolgono l'obiettivo ultimo delle nostre politiche
e la solidità della nostra alleanza né rimettono in causa il complesso dei
rapporti transatlantici, la nostra storia comune, la portata dei nostri
legami. La seconda tentazione dalla quale ci dobbiamo guardare è quella di
concentrarsi solamente sul dissenso all'interno dell'Unione. Tanto tra i
Quindici quanto tra loro e i futuri membri nelle ultime settimane si sono
manifestate in modo palese delle diversità di vedute. Tuttavia, e il
Consiglio europeo straordinario dello scorso 17 febbraio l'ha giustamente
sottolineato, noi tutti siamo d'accordo su una lunga serie di punti, tutti
essenziali. Noi tutti vogliamo che le Nazioni Unite restino l'elemento
centrale dell'ordine internazionale. Noi tutti sosteniamo il Consiglio di
Sicurezza nell'esercizio delle sue responsabilità. Noi tutti crediamo che
la guerra non sia inevitabile e, nel contempo, poniamo l'Iraq di fronte alle
proprie responsabilità. Detto tutto questo, affrontiamo a viso aperto le
nostre debolezze. Gli europei non hanno, infatti, un obbligo soltanto
politico di ricercare una posizione comune. Dopo Maastricht, essi, in virtù
dei trattati, sono tenuti a dare prova di lealtà e di reciproca solidarietà.
Gli Stati membri che siedono al Consiglio di Sicurezza, in particolare, sono
tenuti a concertare tra loro la propria azione e a tenere gli altri al
corrente, mentre i membri permanenti devono difendere le posizioni e gli
interessi dell'Unione. Si tratta di meccanismi--è del tutto evidente--che
hanno dimostrato di non essere sufficienti. Dobbiamo per questo rassegnarci
e concludere che l'obiettivo di un'azione comune è fuori dalla nostra
portata? Io non lo credo e non lo voglio credere. Senza procedure e
strumenti efficaci, cioè in grado di agevolare l'emergere di posizioni
condivise, la costruzione di una politica estera comune dell'Unione sarà
improbabile e, in ogni caso, rimandata nel tempo. I nostri sforzi di
immaginazione e le nostre volontà debbono essere all'altezza della sfida.
Rassegnarci è semplicemente impensabile. Le questioni che ci stanno davanti
e alle quali dobbiamo dare risposta sono--e come potrebbe essere altrimenti
dato ciò che abbiamo detto?--ad un tempo difficili ed essenziali. Che
Europa vogliamo? Qual è il progetto che ci guida? Non posso accontentarmi
di un "supermercato", o, se volete, di un grande mercato comune.
Noi vogliamo costruire uno spazio autenticamente politico che ci permetta di
affermare e di difendere i nostri principi e i nostri valori su scala
globale. Non possiamo continuare a lungo con quella sorta di
"schizofrenia europea" che consiste nel chiedere all'Unione e
all'integrazione di fornire prosperità e sviluppo e di attendere, invece,
dall'America la garanzia della sicurezza. L'opinione pubblica europea,
un'opinione pubblica che passo dopo passo si sta costruendo e rivelando, ci
dice con notevole chiarezza quale sia la sua risposta. I sondaggi dell'Eurobarometro
condotti con regolarità dalla Commissione mostrano come i cittadini in
particolare chiedano all'Unione di assicurare la loro sicurezza. Una
sicurezza tanto interna quanto esterna. Per ottimizzare il nostro impegno
nel settore della difesa il Collegio questo pomeriggio adotterà una
Comunicazione che rafforza l'industria europea della difesa. Sulla guerra e
sulla pace, poi--ma di questo abbiamo avuto una dimostrazione senza
precedenti, ben al di là dei risultati dei sondaggi, nelle strade e nelle
piazze delle nostre città--, il filo comune delle opinioni non conosce
frontiere all'interno dell'Europa. Segno di un avvicinamento dei popoli che
precorre e anticipa le riforme delle istituzioni e degli ordinamenti. Questo
sentire comune, questa condivisione spontanea di valori non riducono
l'importanza ma, anzi, sottolineano ancor più la necessità di un profondo
e aperto dibattito politico. Non a caso, nella sua prima comunicazione alla
Convenzione, lo scorso 22 maggio, la Commissione ha scelto di iniziare
proponendo un "progetto" per l'Europa che sottolinea, tra gli
altri, il bisogno per l'Unione di "esercitare le responsabilità
proprie di una potenza mondiale". Insisto nel pensare che il dibattito
sulle finalità della nostra azione comune debba precedere e guidare le
discussioni sui ruoli rispettivi delle diverse istituzioni e sui meriti
delle diverse soluzioni che si possono suggerire per regolare i rapporti tra
di esse. Uno dei pochi meriti della crisi irachena è quello di costringerci
a un dibattito senza falsi pudori sull'essenza stessa del nostro modo di
stare insieme e di procedere. Non dobbiamo avere paura di un dibattito
aperto. È solo dal confronto che possono nascere le possibili soluzioni.
Questo mi porta a parlare della Convenzione. Una Convenzione che, insieme a
voi, ho promosso e sin dal primo momento sostenuto con passione. Una
Convenzione caricata di una responsabilità che la crisi attuale rende
ancora più grande: quella di elaborare una proposta di Costituzione, cioè
un testo di legge fondamentale, unico e coerente. Proporre delle opzioni o,
ancor più, lasciare delle questioni aperte costituirebbe oggi un pericoloso
passo indietro. Non riesco neppure a pensare come una Conferenza
intergovernativa potrebbe mai riuscire là dove avesse fallito una
Convenzione più diversificata, più trasparente, meno prigioniera degli
schemi nazionali. Ho sempre pensato--e voi lo sapete bene perché questo è
il messaggio che ho portato ripetutamente in questa aula--che la nostra
missione fosse quella di condurre in parallelo l'allargamento e la riforma
istituzionale dell'Unione. Le istituzioni e le procedure attuali, nate e
concepite per una Unione di sei Stati tra loro largamente omogenei, non
rispondono ai bisogni di una Unione più vasta e più diversificata. Per
questo considero un bene che i paesi candidati all'adesione siano stati sin
dall'inizio rappresentati a pieno titolo nella Convenzione e che stiano
portando un contributo attivo. Vorrei, anzi, sottolineare come uno degli
aspetti più incoraggianti dei lavori della Convenzione sia rappresentato
dal "mescolarsi" dei delegati alla Convenzione in forme e
occasioni tali che rendono una distinzione tra i rappresentanti degli
attuali e dei futuri paesi membri sostanzialmente impossibile se non
addirittura priva di significato. Non è questa la sede per esaminare il
progresso dei lavori della Convenzione. Ma ci tengo a dire che il largo
consenso su questioni come la natura costituzionale del testo che dovrà
essere prodotto, la razionalizzazione degli strumenti e delle procedure,
l'inserimento a pieno titolo della Carta dei diritti fondamentali e la
personalità giuridica dell'Unione inducono all'ottimismo. Per parte mia,
voglio confermarvi che la Commissione partecipa e parteciperà a questi
lavori con spirito di apertura. Come ho avuto modo di dire lo scorso anno in
occasione della seduta inaugurale della Convenzione, l'Europa è chiamata ad
adattarsi a una nuova dimensione e a nuovi compiti. Questo--lo dissi allora
e lo ribadisco oggi--vale per gli Stati e per tutte le istituzioni delle
Unione. Tutte, nessuna esclusa. Ripeto che non è questa la sede per entrare
nel dettaglio delle questioni sul tavolo della Convenzione. C'è un punto,
tuttavia, che ritengo essenziale, tanto più alla luce della crisi
internazionale e del necessario ruolo dell'Unione sulla scena
internazionale. Mi riferisco alla generalizzazione del voto a maggioranza.
Il vincolo dell'unanimità è fonte di paralisi. Questo è già vero oggi e
lo sarà ancora più in una Unione allargata come quella che abbiamo deciso
di costruire. Anche per questo è essenziale un dibattito politico aperto
sul progetto della nuova, grande Europa. Soltanto se avremo elaborato e
avremo condiviso un progetto comune saremo pronti ad accettare fino in fondo
la regola di base di ogni istituzione democratica che è il voto a
maggioranza. Soltanto se avremo raggiunto la consapevolezza di essere in
ogni caso d'accordo sull'essenziale di ciò che ci tiene insieme, potremo,
tutte le volte che questo sarà necessario o inevitabile, accettare di
essere in minoranza e, ciononostante, sentirci pienamente rappresentati. Ho
parlato, sino a questo momento, di progetti e di visioni per l'Europa. Noi
Commissione, con la responsabilità di proporre e poi di dare esecuzione
alle politiche, voi Parlamento Europeo, con la responsabilità di concorrere
alle decisioni e poi di controllare il nostro operato, sappiamo, tuttavia,
sin troppo bene che progetti e visioni hanno bisogno, per realizzarsi, di
strategie coerenti e di validi strumenti operativi. La strategia politica
annuale di cui oggi dibattiamo definisce l'orizzonte politico e il quadro
delle risorse per il 2004. Esso apre un processo che si chiuderà con
l'adozione del bilancio e la presentazione del programma legislativo di
lavoro per il medesimo periodo. Lungo tutto l'arco di questo percorso
condurremo un dialogo approfondito e serrato con questa assemblea e con il
Consiglio dei ministri così da giungere alla definizione delle opzioni
politiche fondamentali. Di grande importanza sarà, in particolare, e ci
tengo a sottolinearlo, il lavoro delle commissioni parlamentari. Un elemento
di novità della strategia per il prossimo anno è rappresentato dalla
programmazione multiannuale 2004-2006 che spetterà al Consiglio Europeo--e
si tratta di una novità assoluta--di approvare. Confido che dalla nostra
cooperazione interistituzionale scaturirà un programma di lavoro
all'altezza delle nostre ambizioni. Ambizioni che, come risulta con evidenza
dalle priorità politiche che ci siamo fissati per il 2004, sono molto alte.
Il prossimo anno, infatti, i nostri sforzi si concentreranno ; *
sull'allargamento, per assicurare una corretta ed efficiente gestione del
processo di adesione ; * sulla crescita, per consolidare le base di uno
sviluppo sostenibile ; * sulla sicurezza interna ed esterna per assicurare
la stabilità alle frontiere dell'Unione e al di là di esse. Senza entrare
nel dettaglio delle singole azioni previste in questo quadro, voglio
tuttavia richiamare la vostra attenzione sul tema delle relazioni con i
paesi che già oggi sono i nostri vicini o che saranno i vicini della Unione
allargata. Mi riferisco all'anello dei paesi che vanno dalla Russia e
dall'Ucraina sino al Marocco. Si tratta di un anello di paesi amici con i
quali proponiamo di intensificare la collaborazione per avviare un processo
che ci possa portare, nel tempo, a condividere "tutto tranne le
istituzioni". Un mercato comune, un dialogo politico rinnovato sulla
base di principi e di valori condivisi, la piena utilizzazione di tutto il
potenziale esterno delle nostre politiche comuni: questi rappresentano i
pilastri del nuovo concetto strategico per l'Unione che ci prepariamo ad
affidare a una comunicazione intitolata Wider Europe. Solo nel quadro di una
più vasta area di stabilità e di benessere l'Europa potrà affrontare in
piena sicurezza l'evolversi, non sempre rassicurante, della politica
internazionale e potrà pienamente sfruttare le opportunità offerte dalla
globalizzazione. Questa strategia a medio e lungo termine nei confronti dei
paesi vicini così come tutte le altre politiche previste per l'Europa dei
prossimi anni richiedono e impongono di preparare il progetto politico
dell'Unione e di definirne le implicazioni dal punto di vista finanziario.
In questa ottica giocherà un ruolo essenziale il programma politico a medio
termine che prepari le prossime prospettive finanziarie. Esse dovranno non
solo riflettere il trattato costituzionale che emergerà dai lavori della
Convenzione e della successiva Conferenza intergovernativa ma dovranno
fornire la base necessaria per una Unione allargata tesa a conseguire tre
grandi obiettivi politici: la pace, la libertà e la solidarietà. A questo
riguardo, entro la fine dell'anno o, al più tardi, all'inizio del 2004
presenteremo, il nostro progetto politico globale per l'Europa allargata e
indicheremo le linee di massima delle proposte finanziarie necessarie per
questo progetto. Poi prepareremo le conseguenti proposte legislative in modo
che esse siano pronte ad essere adottate verso la metà del prossimo anno.
Considero un nostro dovere lasciare ai nostri successori il progetto
politico e il piano finanziario coerente con la nuova Europa allargata e il
modello istituzionale che questa Commissione avrà portato a termine. È
nostro dovere, infatti, lasciare ai nostri successori il frutto delle
esperienze che abbiamo accumulato nell'esecuzione dell'attuale pacchetto
finanziario e nella realizzazione dell'allargamento. Per quanto riguarda il
contenuto delle nostre future proposte già ora posso dire che esamineremo
tutti i temi connessi alla definizione del quadro finanziario dell'Unione in
maniera aperta. Abbiamo portato a termine i negoziati di allargamento. Ora
dobbiamo definire il progetto politico per l'Unione allargata. Dobbiamo cioè
dire: * Che cosa può essere fatto a livello dell'Unione per promuovere e
tutelare le libertà civili. * In che modo l'Unione può integrare le
disposizioni degli Stati membri in materie fondamentali come la salute e la
sicurezza o lo spazio di libertà e giustizia. * Quali politiche a livello
dell'Unione possono meglio contribuire a offrire la prosperità duratura
dell'Europa. * Quali obiettivi deve porsi l'Unione per promuovere la
coesione regionale e sociale in un'Europa allargata che presenterà maggiori
disparità economiche rispetto all'Unione dei Quindici. * Quali cambiamenti
saranno necessari nel settore della politica della ricerca e dei fondi
strutturali per raggiungere questi obiettivi. * Per contribuire a ridurre le
disparità economiche tra i paesi dell'Unione e al loro interno, le spese
destinate alla coesione dovranno essere mantenute inalterate, aumentate o
diminuite. * Quali politiche per promuovere la proiezione esterna del
modello europeo soprattutto fra i paesi a noi vicini. Signor Presidente,
Onorevoli deputati, L'Unione di oggi è una Unione in movimento. È una
Unione che deve basarsi sull'esperienza che stiamo vivendo per rafforzarsi,
per affermare in maniera più decisa una sua identità e un suo ruolo nel
mondo. La crisi attuale deve servirci da stimolo per accelerare un processo
di riforma in corso, necessario indipendentemente dall'allargamento, ma che
l'allargamento e l'attuale contesto internazionale rendono ancora più
importante e urgente. Oggi noi possiamo rilanciare la nostra unità: ce lo
chiedono i nostri cittadini, ce lo impone l'incalzare degli eventi. La
Convenzione può determinare una svolta nella nostra vita in comune:
impegniamoci tutti per assicurarne il successo. Assieme, possiamo riuscirci.
Assieme, accanto alle basi istituzionali, possiamo e dobbiamo porre anche le
basi politiche e finanziarie necessarie per poter aprire questa nuova fase.
Dal lavoro che insieme realizzeremo quest'anno e l'anno prossimo
dipenderanno in larga misura la natura e il ruolo dell'Unione di domani in
Europa e nel mondo, dell'Unione che consegneremo alle nuove generazioni.
"
E-GOVERNMENT, LA PAROLA MAGICA CHE APRE
AL FUTURO L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA APPLICATA ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
AL SERVIZIO DEL CITTADINO
Milano, 12 marzo 2003 - e-Government (traduzione: governo elettronico):
applicazione delle nuove tecnologie della comunicazione (Ict), tra cui
Internet, alla gestione del rapporto tra cittadini e pubblica
amministrazione allo scopo di snellire le procedure burocratiche fornendo
servizi e informazioni on line. L'e-Govemment, neologismo non ancora
inserito nei vocabolari, è la parola magica che "apre" la porta
ad un complesso processo di modernizzazione del nostro paese e dell'Europa
andando innazitutto ad incidere nei tortuosi e stratificati rapporti tra
cittadini e pubblica amministrazione, centrale e periferica. Con
l'innovazione tecnologica la pubblica amministrazione può diventare un
punto di forza del Paese, anziché continuare ad essere una struttura
organizzata in modo autoreferenziale. E, quindi, creare le condizioni per
dare una maggior competitività al Sistema Italia. Il rapporto tra PA,
cittadini e imprese è molto stretto. Secondo 1'Ocse, infatti, la burocrazia
fa 'pagare' alle imprese europee una sorta di "tassa occulta" che
arriva a 'pesare' sino al 4% del valore della produzione industriale
europea. Un costo medio annuo di 4.100 € per impiegato e di 28 mila €
per ciascuna impresa comunitaria, ma con una incidenza maggiore per quelle
minori, che rappresentano quasi il 90% del tessuto economico. Per questo l'e-Government
è una delle colonne portanti di una più ampia e complessiva strategia di
innovazione che il Governo Italiano e la Commissione Europea hanno posto
come primaria nella propria azione programmatica. La promozione della Società
della Informazione e la realizzazione di un nuovo modello di Stato
digitalizzato sono, infatti, le due priorità fondamentali per lo sviluppo
economico, sociale e culturale e per la riduzione del "divario
digitale" esistente tra le aree del Paese e tra le diverse regioni
europee. In questa direzione si stanno muovendo i paesi del Vecchio
Continente. La Commissione Europea ha promosso infatti l'iniziativa eEurope
2005. Per conseguire nuovi fattori di crescita e competitività a livello
mondiale è così necessario sviluppare e diffondere le applicazioni della
larga banda, sicurezza delle reti, e-Health, e-Business, e-Learning,
e-Content e, ovviamente, e-Government. In questa direzione sono stati
compiuti passi notevoli negli ultimi tempi. Con l'e-Government già ora il
cittadino connettendosi ad Internet, da casa o dall'ufficio, di giorno o di
notte, la domenica mattina o il giorno di Pasqua, può avere accesso a molti
servizi pubblici per i quali prima, invece, era costretto a recarsi, in
orari prefissati e spesso ristretti, ad uno sportello e fare la fila.
Finalmente si passa dalle code ... al click del mouse. È l'affermazione di
una reale "democrazia digitale". Le nuove tecnologie implicano però
un cambiamento culturale enorme: non basta mettere pc dovunque o
automatizzare l'esistente. La realizzazione del piano di e-Government,
infatti, presuppone di fare leva su tutti gli strumenti necessari per
massimizzame i benefici, a partire dalle risorse umane. Per lo sviluppo
dell'e-Govemment in Italia sono state coinvolte tutte le pubbliche
amministrazioni centrali. Non solo, ma sono stati avviati ben 138 progetti
(chiamati "cantieri digitali") in stretta intesa con gli enti
locali per lo sviluppo dell'e-Government. Lo stanziamento complessivo è di
350 milioni di euro. Il lavoro carsico compiuto in questi ultimi anni sta
dando i primi risultati tangibili per i cittadini del processo di
e-Govemment. Già ora l'Italia è stato il primo paese in Europa ad
introdurre la firma digitale e con 550 mila firme emesse: è al primo posto
per diffusione; la firma digitale comporterà un risparmio di 260 milioni di
euro all'anno per l'invio telematico degli atti delle imprese al Registro
delle Imprese; con l'e-Procurement l'anno scorso si sono risparmiati 2
miliardi di euro negli acquisti pubblici e quest'anno il risparmio dovrebbe
salire a 3,7 milioni di euro; attualmente sono connesse 7 mila sedi della
pubblica amministrazione centrale e sono attive 7 Reti Regionali per oltre
2.500 comuni; le applicazioni "senza fila" consentono di scaricare
oltre 500 moduli; il Portale Nazionale è stato giudicato il miglior sito
dell'anno. nella categoria Politica e istituzioni. E, fra breve, 18 milioni
di italiani in 9 Regioni potranno scegliere in rete il medico di famiglia;
14 milioni di cittadini in 400 Comuni prenoteranno on line le visite
mediche; cittadini e imprese di 40 province calcoleranno Vici on line; in 12
regioni in rete saranno possibili le visure catastali e i piani regolatori;
in 40 Province le imprese potranno richiedere la concessione edilizia per
nuove opere o ristrutturazioni; le imprese di 4 Regioni, per una popolazione
di 12 milioni di cittadini, potranno comunicare on line le assunzioni,
trasformazioni o cessazioni dei rapporti di lavoro; entro il 2003 saranno
emesse 1,5 milioni di carte di identità elettroniche e fra 5-6 anni la
Carta d'identità elettronica sarà distribuita a tutta la popolazione; con
non più di 3 click il cittadino può accedere a 3.500 servizi.
SCALFARO RICEVE IL PARTITO
VIRTUALE
Roma, 12 marzo 2003 - Per festeggiare un anno di attività in difesa degli
interessi e dei diritti delle giovani generazioni i GiovaniEuropei.com
saranno ricevuti dal Presidente Emerito della Repubblica, Sen. Oscar Luigi
Scalfaro. L'incontro si terrà mercoledì 12 marzo nello studio privato del
Presidente a Palazzo Giustiniani, tra i temi che verranno affrontati:
l'impegno per un maggiore coinvolgimento dei giovani in politica e nei
processi di riforma del lavoro e del welfare. La delegazione del primo
partito virtuale d'Italia chiederà esplicitamente all'ex Capo dello Stato
di sollecitare le camere a prendere visione della proposta di legge per la
costituzione del Consiglio nazionale dei giovani, presentata dall'On. Chiara
Moroni, e di inserirla nell'agenda parlamentare. L'obiettivo del movimento,
e del neonato Forum nazionale dei giovani, sarà quello di favorire la
nascita del Consiglio Nazionale durante il semestre di presidenza italiana
dell'Unione europea, al fine di garantire anche al nostro paese un organismo
di rappresentanza del mondo giovanile (oggi l'Italia è l'unica dei 15 ad
esserne sprovvista). Un altro passaggio fondamentale sarà costituito dalla
richiesta di intervenire affinché sia concessa con maggiore facilità la
cittadinanza italiana ai figli degli immigrati che risiedono in Italia sin
da bambini e che hanno svolto tutti gli studi dell'obbligo nel nostro Paese.
L'occasione dell'incontro con l'ex Capo dello Stato permetterà poi di
esprimere vivi ringraziamenti per l'opera incessante svolta in difesa della
legalità, delle istituzioni e della Costituzione, che nonostante sia
oggetto continuo di critiche e tentativi di modificazione resta uno dei
migliori testi mai prodotti nella storia delle moderne repubbliche
occidentali.
IL CDA DI VITAMINIC APPROVA IL PROGETTO
DI BILANCIO 2002 E IL PROGETTO RELATIVO ALLA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI
BUONGIORNO SPA RICAVI CONSOLIDATI 2002 + 55% RISPETTO A QUELLI DEL 2001
Milano, 12 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Vitaminic SpA ha
esaminato ed approvato il Progetto di Bilancio relativo all'esercizio chiuso
al 31 dicembre 2002 e il Progetto relativo alla fusione per incorporazione
con Buongiorno SpA. Vitaminic SpA ha approvato, altresì, le modifiche al
proprio documento di Corporate Governance, già redatto nel corso del 2001,
adeguandosi in tal modo al "Codice di Autodisciplina delle società
quotate", così come da ultimo revisionato dal Comitato per la
Corporate Governance di Borsa Italiana SpA, e rendere così sempre più
trasparente la gestione societaria agli occhi dei propri azionisti. Al 31
dicembre 2002, i ricavi del Gruppo sono ammontati a 6.925 migliaia di Euro,
in crescita del 55% rispetto all'esercizio precedente. Il margine operativo
lordo è negativo per 11.379 migliaia di Euro, in lieve miglioramento
rispetto alle -12.506 migliaia di Euro del 2001 (+9%). Il risultato
operativo è negativo per 33.143 migliaia di Euro. La perdita netta di
periodo è pari a 35.557 migliaia di Euro. "Il mercato della
distribuzione della musica digitale legale continua ad essere in una fase di
stallo: le Majors sono ancora lente nel fornire la licenza dei propri
cataloghi musicali per un'ampia e competitiva distribuzione su Internet e la
pirateria continua ad essere un fenomeno di considerevoli dimensioni, che
impatta negativamente sui modelli di consumo legale di musica, incluso
quello tradizionale", commenta Gianluca Dettori, Chief Executive
Officer di Vitaminic SpA. "La Società, per assicurare la sostenibilità
del business e il raggiungimento dei risultati previsti, ha firmato un
accordo definitivo finalizzato all'integrazione industriale e societaria con
Buongiorno SpA, società leader in Europa nei servizi mobili
interattivi", aggiunge Gianluca Dettori. "Grazie alle evidenti
sinergie industriali, la nuova Buongiorno Vitaminic SpA potrà posizionarsi
come azienda leader in Europa nel settore dei servizi wireless e di
multimedia content, con un piano industriale solido che prevede un fatturato
2003 compreso tra 52 e 56 milioni di Euro e il raggiungimento del break-even
a livello di Ebitda nel 2003". I ricavi delle vendite e delle
prestazioni ammontano a 6.925 migliaia di Euro, in crescita del 55% rispetto
all'esercizio 2001 (4.464 migliaia di Euro). Si rileva, peraltro, che il
confronto con il fatturato proforma 2001 (pari a 7.849 migliaia di Euro)
mostra una flessione del 12% circa, anche a causa delle attività di
ristrutturazione e di riorganizzazione intraprese nel 2002 che hanno portato
al dimezzamento delle perdite operative. Coerentemente con il trend passato,
è confermato l'importante apporto dei ricavi dai Servizi Business, pari a
5.093 migliaia di Euro (74% dei ricavi totali), che registrano quindi una
crescita del 121% rispetto al 2001 (2.308 migliaia di Euro).
"All'interno dell'area Servizi Business, che rappresenta il cuore
dell'azienda, continueremo a sviluppare in particolare la nostra offerta per
gli operatori di telecomunicazioni mobili, anche alla luce del piano
industriale integrato con Buongiorno SpA", ha commentato Gianluca
Dettori. In quest'area, infatti, sono stati firmati nel corso del 2002
accordi con: Tim (Gruppo Telecom Italia), per la gestione di tutti i
contenuti musicali offerti ai clienti Tim, provenienti sia dalle major
discografiche sia dal catalogo Vitaminic; H3G, per il quale Vitaminic si
occuperà dell'ideazione, progettazione e sviluppo, con propri contenuti e
tecnologia, di un M-site che offrirà servizi e contenuti musicali ai
clienti di H3G per telefoni mobili di terza generazione (Umts); Vodafone,
leader mondiale nel settore delle telecomunicazioni mobili, per realizzare
un esclusivo "canale musicale" che raccoglie il meglio della scena
dance dell'estate 2002; "Vodafone Live!", il primo ambiente
multimediale europeo sui telefonini del Gruppo Vodafone, per la fornitura e
la gestione delle suonerie polifoniche. I ricavi da pubblicità e promozioni
nel 2002 ammontano a 1.122 migliaia di Euro, in riduzione del 42% rispetto a
quelli registrati nel 2001 (pari a 1.929 migliaia di Euro). I ricavi da
commerce sono invece pari a 710 migliaia di Euro, registrando un'importante
crescita (+213%) rispetto al corrispondente periodo del 2001 (227 migliaia
di Euro). Nel complesso i Servizi Consumer (da intendersi come pubblicità e
promozioni e commerce) hanno segnato una contrazione del 15% rispetto al
2001. Tuttavia, la crescita delle componenti Servizi Business e Commerce ha
più che compensato la riduzione della componente Pubblicità e promozioni.
Un'analisi dei ricavi per area geografica evidenzia che l'Italia, che nel
2001 dava origine al 58% dei ricavi di periodo, nel corrente esercizio ha
generato il 22% del giro d'affari del Gruppo, concentrato per lo più negli
altri paesi d'Europa (74% del totale) anche per effetto delle acquisizioni
effettuate. Il margine operativo lordo nell'esercizio 2002 ammonta a -11.379
migliaia di Euro, con un miglioramento del 9% rispetto all'esercizio
precedente (-12.506 migliaia di Euro). Si rileva peraltro che le
acquisizioni effettuate nel 2001 e la razionalizzazione della struttura
hanno portato benefici a livello di gestione operativa: un confronto con i
dati proforma del 2001 evidenzia un contenimento del 54% del Mol, da 24,8 a
11,4 milioni di Euro. Se si passa ad un'analisi delle principali voci di
costo si evidenzia: - una crescita del 30% del costo del lavoro, pari a
7.260 migliaia di Euro, rispetto a 5.592 migliaia di Euro del 2001; tale
incremento è riconducibile allo sviluppo dell'organico medio annuo, che
passa da 104 a 114 unità (+9%), e al mutato mix geografico dei dipendenti;
- un contenimento del 4% dei costi per materie e servizi, pari a 11.053
migliaia di Euro, rispetto al medesimo periodo del 2001. Si rileva una
diminuzione dei costi di pubblicità e sponsorizzazioni (-4,2 milioni di
Euro), in larga misura compensata dalla crescita dei costi diretti
riconducibili allo sviluppo del business, con particolare riferimento a
"consulenze e prestazioni esterne" (+2,3 milioni di Euro,
comprensive di quelle relative alle operazioni straordinarie) ed alla voce
"royalties & rights" (+0,8 milioni di Euro). Il risultato
operativo è negativo per 33.143 migliaia di Euro (13.978 migliaia di Euro
nel 2001). Tale risultato sconta in particolare ammortamenti pari a 6,1
milioni di Euro (comprensivi dell'ammortamento della differenza da
consolidamento riconducibile alle acquisizioni Peoplesound.com e Eurekan
Multimedia-France MP3 per 4,6 milioni di Euro), l'integrale svalutazione
della quota di differenza da consolidamento relativa all'acquisizione di
Eurekan Multimedia-France MP3 effettuata nel corso del primo semestre 2002
(-4,3 milioni di Euro), nonché la parziale svalutazione della quota di
differenza da consolidamento relativa all'acquisizione del Gruppo
Peoplesound (-10,9 milioni di Euro). Nel 2002 si sono inoltre registrati
oneri straordinari netti (1.891 migliaia di Euro) riconducibili all'attività
di ristrutturazione avviata alla fine del primo semestre 2002 ed ampliata in
chiusura di esercizio. Vitaminic ha infatti progressivamente ridotto la
presenza diretta su alcuni mercati internazionali, chiudendo alcune sedi
locali, per effetto delle difficili condizioni del mercato di riferimento.
La perdita netta nell'esercizio ammonta, pertanto, a 35.557 migliaia di Euro
rispetto a 13.480 migliaia di Euro dell'esercizio precedente. Con
riferimento alla situazione patrimoniale, si evidenzia una contrazione delle
immobilizzazioni nette da 28,1 milioni di Euro a 8,2 milioni di Euro. Si
evidenzia: - immobilizzazioni immateriali nette pari a 6.387 migliaia di
Euro (26.424 migliaia di Euro al 31 dicembre 2001), per effetto degli
ammortamenti e delle svalutazioni della differenza da consolidamento
originata dalle acquisizioni di Eurekan Multimedia e Peoplesound
(rispettivamente 4,6 milioni e 15,2 milioni di Euro); - immobilizzazioni
materiali nette pari a 1.519 migliaia di Euro (rispetto a 1.365 migliaia di
Euro al 31 dicembre 2001), principalmente per effetto di investimenti nei
primi 9 mesi del 2002 pari a 1,2 milioni di Euro con particolare riferimento
al data center di Torino nonché ammortamenti e dismissioni per circa 1
milione di Euro. La posizione finanziaria netta di Gruppo al 31 dicembre
2002 ammonta a 2.193 migliaia di Euro. Non figurano debiti di natura
finanziaria. A livello civilistico, la perdita netta di Vitaminic SpA
ammonta a -34.915 migliaia di Euro. Il patrimonio netto della stessa, al 31
dicembre 2002, è pari a 9.522 migliaia di Euro. In allegato Conto Economico
e Situazione Patrimoniale Consolidati e Civilistici Riclassificati. Il
Consiglio di Amministrazione di Vitaminic SpA ha altresì approvato, in data
odierna, il Progetto relativo alla fusione per incorporazione di Buongiorno
SpA in Vitaminic SpA. Lo stesso Progetto è stato approvato, in separata
sede, dal Consiglio di Amministrazione di Buongiorno SpA. Si ricorda che in
data 4 febbraio, il Consiglio di Amministrazione di Vitaminici SpA aveva
approvato la sottoscrizione di un accordo definitivo finalizzato
all'integrazione industriale e societaria con Buongiorno SpA. L'integrazione
consentirà a Vitaminic di trarre vantaggi dalle sinergie operative
esistenti con il gruppo Buongiorno, sia in termini di costi operativi
complessivi, che verranno sostanzialmente ridotti attraverso un'articolata
operazione di ristrutturazione e di integrazione, sia in termini di ricavi,
attraverso il rafforzamento del potenziale di crescita di ogni linea di
business esistente e l'ampliamento della gamma di prodotti e servizi
offerti. L'entità congiunta, denominata Buongiorno Vitaminic SpA, beneficerà
inoltre dell'integrazione tra le rispettive professionalità e competenze
del management. "Uno dei punti di forza di Buongiorno è la
valorizzazione economica di contenuti di infotainment digitale: la musica
rappresenta una componente centrale di un portafoglio di servizi di questo
tipo. La combinazione di Vitaminic e Buongiorno potrà avere un ruolo da
protagonista internazionale su questo mercato in forte sviluppo",
commenta Gianluca Dettori. E aggiunge: "Vitaminic e Buongiorno hanno
modelli di business, competenze e linee di ricavo simili, nonché una base
clienti e un portafoglio prodotti/servizi complementari su cui è possibile
innestare attività di cross selling e upselling". Ai fini del
perfezionamento dell'operazione di fusione Vitaminic procederà ad aumentare
il capitale in via scindibile al servizio della fusione per massimi Euro
17.868.615 mediante emissione di massime numero 68.725.443 azioni ordinarie
dal valore nominale di Euro 0,26 cadauna in modo tale da assicurare il
concambio delle azioni ordinarie di Buongiorno emesse a quella data nel
rapporto di cambio fissato in ragione di 13 azioni ordinarie di Vitaminic
del valore nominale di Euro 0,26 ogni 2 azioni ordinarie di Buongiorno del
valore nominale di Euro 1. Tra gli azionisti della combined entity*
figureranno: gli azionisti e soci fondatori di Vitaminic SpA, Gianluca
Dettori (con circa 0,84%), Franco Gonella (con circa 0,75%), Adriano
Marconetto (con circa 0,75%), e Mauro Del Rio (fondatore e presidente di
Buongiorno, con circa il 28,13%), Jorge Mata Jiménez (fondatore di MyAlert,
acquisita da Buongiorno nel 2001, con circa 8,45%), Andrea Casalini (Ceo di
Buongiorno, con circa 1,22%), Capital B! (con circa il 3,51%), 3i Group Plc
(con circa il 4,82%), Sanpaolo Imi Private Equity (con circa il 2%), Banco
Santander Capital Riesco Internet (con circa il 2,79%). Al termine
dell'operazione, il flottante di Buongiorno Vitaminic SpA sarà di circa il
48%. Si ricorda inoltre che, per sostenere il buon esito dell'operazione, i
soci fondatori di Vitaminic si sono impegnati a votare a favore della
fusione in assemblea e sono assoggetti a vincoli di lock-up sul 100% delle
loro azioni fino alla data di esecuzione della stessa; dalla data di
esecuzione, per un anno, Gianluca Dettori sarà soggetto a un ulteriore
lock-up sul 50%, mentre Adriano Marconetto e Franco Gonella sul 20%.
Inoltre, Mauro Del Rio, Jorge Mata Jiménez e Andrea Casalini si sono
impegnati a votare a favore della fusione in assemblea e sono assoggettati a
vincoli di lock -up sul 100% delle loro azioni per un anno a fare data dalla
data di esecuzione della fusione e sul 60% per il successivo anno, a
supporto degli obiettivi industriali della combined entity. La nomina
dell'intero Consiglio di Amministrazione di Buongiorno Vitaminic SpA sarà
effettuata in occasione della prossima assemblea ordinaria dei soci. Saranno
candidati, rispettivamente, Mauro Del Rio, alla posizione di Presidente,
Andrea Casalini, alla posizione di Amministratore Delegato, Gianluca Dettori,
alla posizione di Consigliere con carica esecutiva di Vice President
M&A. Sono state positivamente completate le attività di due diligence e
il progetto di fusione è stato approvato da parte dei Consigli di
Amministrazione di Vitaminic SpA e Buongiorno SpA. L'esecuzione del
contratto di fusione è condizionata all'approvazione del progetto di
fusione da parte delle rispettive Assemblee degli Azionisti,
all'espletamento delle consuete procedure a norma di legge e dei regolamenti
applicabili, nonché al rilascio del parere di esenzione che le parti hanno
richiesto a Consob ai sensi dell'art. 49 del Regolamento Consob 11971 in
relazione all'art. 106, n.5 del Tuf. L'oggetto sociale di Vitaminic rimarrà
il medesimo, quindi, non trova applicazione il diritto di recesso di cui
all'art. 2437 CC. Il Consiglio di Amministrazione di Vitaminic SpA ha
fissato l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti, chiamata ad esaminare e
approvare l'operazione di fusione, in prima convocazione per il 24 aprile
2003. Si prevede che l'intero processo possa concludersi entro la prima metà
di luglio 2003. Maggiori dettagli sul piano industriale e
sull'organizzazione di Buongiorno Vitaminic SpA verranno resi noti non
appena possibile.
ENEL: DELIBERATA L'EMISSIONE DI
PRESTITI OBBLIGAZIONARI PER 1,5 MILIARDI DI EURO
Roma, 12 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell'Enel, riunitosi
ieri sotto la presidenza di Piero Gnudi, in esecuzione della delega
attribuita dall'Assemblea straordinaria del 25 maggio 2001, ha deliberato la
emissione di uno o più prestiti obbligazionari, da collocare in Euro o in
altra valuta entro il 31 dicembre 2003 per un importo complessivo pari al
controvalore di 1,5 miliardi di Euro. Il Consiglio di Amministrazione al
riguardo ha demandato all'Amministratore Delegato la definizione degli
importi, delle valute, dei tempi e delle caratteristiche delle singole
emissioni, nonché la facoltà di richiederne l'eventuale quotazione presso
la Borsa Italiana e/o presso Borse estere.
EDISON APPROVA IL BUSINESS PLAN
2003-2007: FOCALIZZAZIONE SUL CORE-BUSINESS ENERGETICO, SVILUPPO DELLA
CAPACITA' PRODUTTIVA, ULTERIORE RIDUZIONE DELL'INDEBITAMENTO RISPETTO AL
2002
Milano, 12 marzo 2003 - Si è riunito il 10 marzo , sotto la presidenza di
Umberto Quadrino, il Consiglio di Amministrazione di Edison S.p.A. il quale
ha provveduto a convocare l'Assemblea della Società nei giorni 29 e 30
aprile 2003, rispettivamente in prima e seconda convocazione, per
l'approvazione del bilancio 2002, che sarà esaminato dal Consiglio nella
riunione del 25 marzo p.v.. Il Consiglio ha inoltre esaminato e approvato il
piano strategico 2003-2007 nel quadro dell'aumento di capitale recentemente
deliberato e delle operazioni di rifocalizzazione sul core-business
energetico, in via di completamento nel corso del corrente esercizio. Nel
settore dell'energia elettrica, il piano strategico prevede l'incremento
della capacità produttiva di circa 4.000 MW grazie alla realizzazione di
nuove centrali, cui si aggiungono i circa 3.500 MW derivanti dal contratto
di "tolling agreement" in corso di definizione con Edipower,
corrispondenti al 50% della sua capacità produttiva. Ciò permetterà a
Edison di raggiungere nel 2007 una capacità produttiva complessiva di circa
14.000 MW, confermando la posizione di secondo operatore sul mercato
italiano dell'energia elettrica con un target di circa il 20% della quota
del mercato libero. Nel settore degli idrocarburi, il piano industriale
prevede l'acquisizione di contratti di importazione di gas a lungo termine
sia via pipeline che via nave connessi a impianti di rigassificazione Lng.
Attraverso i contratti già in essere e quelli in corso di negoziazione,
nonché lo sfruttamento dei giacimenti di proprietà, il piano prevede di
raggiungere nel 2007 una quota pari al 20% del mercato domestico del gas,
con destinazione sia verso l'autoconsumo nelle centrali del gruppo che verso
la clientela industriale e civile. Il piano di investimenti è totalmente
autofinanziato dal cash-flow generato dalle attività industriali. E'
previsto, inoltre, che l'indebitamento della Società, dopo l'aumento di
capitale in corso di completamento e i disinvestimenti da finalizzare nel
corso dell'anno, si posizionerà a livelli del tutto proporzionati ai mezzi
propri e si ridurrà rapidamente nel periodo successivo, una volta
completato il piano di investimenti. Il Consiglio ha inoltre preso atto
delle dimissioni di Bo Gosta Kallstrand, al quale rivolge un caloroso
ringraziamento per il contributo prestato, e ha cooptato Michel Cremieux, il
quale rimarrà in carica fino alla prossima assemblea che dovrà deliberare
al riguardo.
CATTOLICA ASSICURAZIONI : A. M. BEST
CONFERMA IL RATING "A" (ECCELLENTE) UN GIUDIZIO FAVOREVOLE PER IL
MODELLO DI CAPITALIZZAZIONE BASATO SULL'ANALISI DEI RISCHI, LE PERFORMANCE
GESTIONALI, IL POSIZIONAMENTO SUL MERCATO E LE PARTNERSHIP CREDITIZIE
Verona, 12 marzo 2003. La A.M. Best Co., una delle più antiche e autorevoli
società di rating del mondo, specializzata dal 1899 nel settore
assicurativo, ha confermato per il Gruppo Cattolica Assicurazioni il
giudizio di "A", che corrisponde alla qualifica di
"eccellente" per quanto attiene la solidità finanziaria. Il
giudizio è completato da una previsione di stabilità per il prossimo
futuro. A.M. Best aveva già attribuito alla compagnia veronese la
"A" nelle precedenti quattro analisi, l'ultima delle quali risale
all'aprile 2002: questa conferma assume un significato particolare alla luce
delle molteplici recenti revisioni a ribasso dei rating. Secondo la società
statunitense, "il rating di Cattolica riflette l'eccellente modello di
capitalizzazione, basata sull'attenta analisi dei rischi, l'ottima
performance gestionale e la stabilità del posizionamento della società sul
mercato italiano". Secondo i modelli di analisi adottati da A.M. Best
l'attuale capitalizzazione del Gruppo Cattolica è "eccellente". E
- in rapporto alla prevedibile crescita del volume dei premi - la società
statunitense ritiene che i profitti derivanti dallo spin-off immobiliare
possano mantenere i livelli di capitalizzazione proporzionati all'attuale
livello di rating. A.M. Best sottolinea inoltre che - sul piano delle
performance - "il Gruppo Cattolica ha ottenuto un rendimento del
capitale (Roe) pari in media al 7% nei cinque esercizi dal 1997 al
2001", un valore che la società di rating ha calcolato in base ai
propri modelli di analisi, adottati per tutte le imprese di assicurazione.
A.M. Best ha valutato inoltre che la redditività nei rami Danni nello
stesso periodo è migliorata costantemente, con una marcata riduzione della
combined ratio dal 99,1% del 2000 al 95,2% del 2001. Prevista in crescita
anche la redditività riferita al business Vita. "Il Gruppo Cattolica -
sottolinea lo studio della società di analisi - beneficia di solide
relazioni con un numero rilevante di partner bancari, garantendo un
ventaglio diversificato di prodotti in tutta Italia. La politica di business
adottata da Cattolica è focalizzata sul cliente e fornisce servizi ad alto
livello di assistenza, riuscendo a conseguire uno dei massimi tassi di
fidelizzazione sul mercato (88%)". A.M. Best precisa inoltre che,
nonostante le condizioni di crescente competitività del mercato
assicurativo italiano (soprattutto nel settore Vita), Cattolica potrà
trarre beneficio da nuovi rapporti strategici con partner bancari. In base a
queste considerazioni la società di rating statunitense si attende
"una crescita dei premi dal 2001 al 2003 del 10% annuo medio (per
effetto di un +9% nei rami Vita e di un +18% nei rami Danni)". Inoltre
Cattolica "proseguirà nell'eccellente performance gestionale
complessiva, con un Roe valutato in un 6% per il 2002 e in un 10% nel 2003,
a meno - precisa A.M. Best - che sviluppi negativi sui mercati borsistici
portino effetti sfavorevoli per la copertura dei prodotti Vita a rendimento
minimo garantito". Per il Direttore Generale di Cattolica, Ezio Paolo
Reggia, "la conferma del giudizio di "eccellenza" attribuito
da A.M. Best a Cattolica dimostra la bontà delle scelte di mercato compiute
negli ultimi anni, così come la correttezza di una politica gestionale
basata sul rigore e sulla prudenza, anche senza rinunciare alla
diversificazione e allo sviluppo di nuovi segmenti. Anche il Piano
Industriale 2003-2005, da poco illustrato alla comunità finanziaria, punta
a un costante sviluppo della redditività e dei volumi, alla creazione di
valore, al presidio del territorio e all'eccellenza nei rapporti con i
clienti, tutti elementi ritenuti premianti per Cattolica nell'analisi della
società di rating". La Società ricorda che il Consiglio di
Amministrazione sarà convocato il 15 marzo 2003 per l'approvazione del
progetto di bilancio per l'esercizio 2002 e che lo stesso Consiglio sarà
chiamato ad approvare il progetto di bilancio consolidato di Gruppo il
giorno 22 marzo prossimo.
UNA BANCA DI VANTAGGI CON LA
CONVENZIONE RE CHE METTE AL SERVIZIO DEL MONDO DELLA CHIESA UNA SERIE DI
PROFESSIONISTI DELLA FINANZA ALLO SCOPO DI DOTARE RELIGIOSI ED ECCLESIASTICI
DI UNA CONVENZIONE BANCARIA CON I MAGGIORI ISTITUTI DI CREDITO
Milano, 12 marzo 2003 - La Convenzione Bancaria RE è un accordo tra il
Gruppo RE e alcuni importanti Istituti di Credito italiani. Le banche,
dietro presentazione di un nulla osta che garantisce la correttezza della
procedura, applicano condizioni di favore per l'apertura del rapporto di
c/c, le operazioni, le spese e i servizi ad esso collegati. Ad esempio:
interessi sul conto correnti convenienti e trasparenti in quanto confrontati
ai più importanti indicatori di mercato, spese di gestione convenienti e
chiaramente indicate per tutta una serie di operazioni, giorni valuta
ridotti al minimo e chiaramente definiti per le operazioni, servizi di
pagamento e bonifici a condizioni vantaggiose, crediti personali possibili a
tassi particolarmente convenienti, operazioni in titoli a condizioni
vantaggiose collegate al tipo ed ai quantitativi di titoli. Aderire alla
Convenzione Bancaria RE è del tutto gratuito. Oggi questi accordi
privilegiati rendono disponibili condizioni di assoluto vantaggio sia per i
tassi di interesse che per le spese, commissioni, giorni valuta e altri
servizi collegati al conto corrente. Tutto questo in modo chiaro, semplice e
automatico. Più di 50.000 tra persone ed enti religiosi ed ecclesiastici
hanno avuto benefici dalla Convenzione Bancaria RE e la crescita di ogni
anno ne dimostra la validità, sempre più alta. Chi può ottenerla - Il
Gruppo RE si rivolge in modo esclusivo al mondo Ecclesiastico e Religioso
comprendendone i valori fondamentali, l'organizzazione, i tempi decisionali,
i bisogni e le particolari necessità. La Convenzione Bancaria RE è stata
pensata e progettata in esclusiva per questo mondo e si rivolge quindi a:
Sacerdoti e Religiosi, Diaconi permanenti, Enti ecclesiastici, Enti
religiosi, Enti e associazioni di laici vicini al mondo della Chiesa,
Dipendenti laici di attività legate a istituti religiosi (ospedali, scuole,
ecc...), Volontari che operano all'interno degli enti ecclesiastici e
religiosi. Benefici Concreti - La Convenzione Bancaria RE apre la strada a
un trattamento economico di assoluto vantaggio e insieme offre innumerevoli
altri benefici in modo chiaro, semplice e automatico: risparmio di tempo
nella scelta di una banca di fiducia che applichi condizioni vantaggiose,
applicazione automatica delle condizioni senza necessità di negoziare come
un cliente individuale che avrebbe poco potere contrattuale con lo sportello
bancario,garanzia di maggiore stabilità delle condizioni acquisite rispetto
ai clienti ordinari, assistenza informativa nella gestione delle relazioni
con la banca, possibilità di utilizzare i vantaggi della convenzione su
differenti banche nel territorio nazionale, consapevolezza di ottenere un
trattamento comunque privilegiato, costante allineamento delle condizioni ai
parametri di mercato, possibilità di essere supportati nella risoluzione di
problemi legati al rapporto con la banca, certezza di avere un conto presso
banche sensibili al mondo della chiesa ed alle sue necessità specifiche.
Per fare un check-up confidenziale del proprio conto corrente è possibile
usufruire del nostro T.A.B. (Test di Autodiagnosi Bancaria) sul sito
www.convenzionebancariare.it Dove si può ottenere- Contattando il Servizio
Clienti della Convenzione Bancaria RE è possibile conoscere gli sportelli
più vicini e comodi da raggiungere: saremo lieti di accompagnarvi lungo
tutto il percorso per entrare nel mondo della Convenzione Bancaria RE. Le
Banche della Convenzione Bancaria RE sono: Sanpaolo Imi, Banca Popolare di
Milano, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit Banca - Divisione Rolo Banca
1473, Credito Valtellinese, Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino,
Credito Bergamasco, Banca di Piacenza, Banca Popolare dell'Adriatico, Banco
di Sardegna, Banco di Sicilia, Banca di Credito Popolare di Siracusa, Banca
Agricola Popolare di Ragusa.
REALE MUTUA ED IL PARMIGIANINO SI
INCONTRANO A PARMA
Parma, 12 marzo 2003 - 35 milioni di euro è la somma che Reale Mutua dovrà
pagare se "Antea", il celebre quadro del Parmigianino conservato
nella Pinacoteca di Capodimonte, dovesse essere danneggiato durante il
viaggio verso la mostra di Parma, o nel corso dell'esposizione.Reale Mutua
è infatti la compagnia assicurativa che attraverso la propria presenza su
Parma coordina la copertura dell'intera mostra Parmigianino e il manierismo
europeo, che si tiene alla Galleria Nazionale di Parma dall'8 febbraio al 15
maggio 2003 e che, in seguito, verrà trasferita al Kunsthistorisces Museum
di Vienna dal 4 giugno al 14 settembre 2003. Si tratta di circa 130 opere
provenienti da musei e collezioni private di Italia, Europa, Stati Uniti e
Canada, in alcuni casi accompagnate personalmente dai proprietari stessi,
per un valore di alcune centinaia di milioni di euro assicurati. La garanzia
prestata da Reale Mutua è di tipo all risks, "from nail to nail"
("chiodo a chiodo"), e prevede la protezione delle opere d'arte
che fanno parte della mostra dal momento in cui lasciano il museo o la
collezione privata di appartenenza sino al momento in cui vi fanno ritorno.
Si tratta di una garanzia globale che comprende incendio, furto, trasporto,
atti vandalici, terrorismo, formulata con la stima accettata delle opere e
che prevede il deprezzamento del 100% per i danni che, anche se minimi, non
sono restaurabili e invalidano l'opera. L'evento è organizzato in occasione
del quinto centenario della nascita di Francesco Mazzola, detto il
Parmigianino e considerato uno dei grandi maestri del Cinquecento, alla pari
di Raffaello, Tiziano, Correggio, Michelangelo.
È NATA FIAT CENTER ITALIA S.P.A
Torino, 12 marzo 2003 - È operativa da febbraio Fiat Center Italia S.p.A.
Appartenente a Fiat Auto, la nuova Società ha il mandato di costituire
centri di vendita distintivi per ciascun brand (Fiat, Lancia e Alfa Romeo),
iniziando dall'Italia per poi continuare negli altri mercati europei.
L'iniziativa, tra l'altro, si inquadra nel "Piano industriale"
approntato per il rilancio di Fiat Auto che pone tra le priorità proprio il
miglioramento della capacità commerciale. Non a caso, in questo ambito le
linee d'intervento prevedono investimenti rilevanti per rafforzare le reti
distributive, potenziare le vendite alle flotte, migliorare le attività di
marketing, e rivedere i processi di vendita e di assistenza tecnica. In
questo contesto, dunque, si sviluppa anche Fiat Center Italia, che ha
rilevato le cinque Succursali di Vendita presenti a Milano, dove sono nate
Fiat Center e Lancia Center; a Torino (Fiat Center); a Roma (Fiat Center e
Lancia Center); a Napoli (Fiat Center e Lancia Center); e a Palermo (Fiat
Center e Alfa Romeo Center). Obiettivo: realizzare in ciascuna città centri
di eccellenza sia nella vendita, sia nell'assistenza automobilistica. Per
raggiungere questo traguardo l'Azienda sta investendo quasi 6 milioni di
Euro, rendendo più efficienti ed accoglienti i cinque saloni nazionali,
attraverso interventi specifici alle postazioni e agli uffici dei venditori,
alle aree verdi e agli showroom. Ambienti rinnovati, quindi, dove si può
sempre trovare la cortesia e la professionalità di personale le cui
competenze saranno arricchite attraverso più di 1300 giornate di corsi,
utili per ottimizzare i processi atti ad ottenere la migliore soddisfazione
del cliente finale. Grazie a questo grande impegno finanziario e
organizzativo, dunque, Fiat Center Italia intende fornire gli strumenti e le
risorse migliori agli oltre 400 dipendenti della nuova società per
raggiungere il traguardo fissato in oltre 40.000 vendite nel 2003, tra
vetture e veicoli commerciali, nuovi e usati. Gianni Coda è il Presidente
della nuova Società. Ettore Rapacciuolo, invece, è Amministratore Delegato
ed opera dal 1960 nel settore della vendita di automobili e, in qualità di
consulente di Fiat Auto, lo scorso anno si è occupato della costituzione di
Fiat Center Italia S.p.A. Sono, poi, stati nominati cinque responsabili, uno
per ciascun centro: Maurizio Girard a Torino; Salvatore D'Adorante a Milano;
Katia Corrado a Roma; Massimo De Luca a Napoli: Edoardo Governale a Palermo.
Di seguito i loro profili professionali. Maurizio Girard Laureato in
Economia e Commercio, il nuovo responsabile del Fiat Center Torino è nato
nel 1945 a Genova. Dal 1986 al 1994 ha guidato le filiali della Var - Alfa
Romeo a Catania, Torino e Cagliari. Nel 1995 diventa responsabile della
Succursale Fiat di Sassari. Tre anni dopo ricopre la stessa carica a Roma
presso le Succursali Lancia e Fiat Roma 2. Dal 1999 si trasferisce a Torino
dove diventa in nuovo responsabile della Succursale Fiat. Salvatore
D'Adorante Nel 1980 inizia la sua attività in Fiat Auto presso l'Ente
Contabilità Industriale e poi alla Commerciale nella Direzione Area Fiat di
Torino. Dopo essere stato responsabile di zona della marca Lancia (a partire
dal 1989), nel 1995 passa alla marca Alfa Romeo. Qui ricopre diversi ruoli:
assistente al direttore del Mercato Italia; responsabile del Distretto di
Bologna; responsabile Marketing e Servizi del Distretto di Roma. Sempre
nella capitale viene chiamato a guidare la Succursale Fiat, fino al giugno
del 2001 quando diventa il responsabile della Succursale Fiat Milano. Katia
Corrado Ingegnere, trentaduenne, da otto anni in Fiat Auto. Inizia la sua
attività professionale nello stabilimento di SATA (Melfi) in qualità di
capo squadra; si trasferisce, poi, a Torino dove avvia le politiche di
Import/Export nella Direzione Acquisti per i Paesi esteri. Da quattro anni,
infine, collabora con la Direzione Commerciale di Fiat Auto a Roma,
dedicandosi prima alla gestione dei rapporti con la Rete commerciale, in
seguito alla guida della Succursale della capitale. Massimo De Luca Dal 1990
al 94 è responsabile di zona Fiat Auto Direzione Area di Bari e poi di
Napoli, quando si trasferisce a Torino in qualità di responsabile
dell'ufficio Sviluppo Reti per il marchio Fiat presso Fiat Auto Direzione
Mercato Italia. Successivamente ricopre diversi incarichi sempre in aree
commerciali. Dal maggio 2001 è alla guida della Succursale di Napoli.
Edoardo Governale Palermitano, inizia la sua carriera presso lo stabilimento
di Termini Imerese dove dal 1971 al 1982 è responsabile delle Relazioni
Sindacali. In seguito viene nominato responsabile di Zona Fiat; responsabile
Pianificatore Direzione Lancia Area di Sicilia e Calabria; e responsabile
Succursale di Palermo. Oggi è alla guida di Fiat Center e di Alfa Center di
Palermo. Tra l'altro, è membro di Giunta in seno all'Associazione degli
Industriali di Palermo ed è Componente del Consiglio Direttivo ACI della
provincia di Palermo.
VIA LIBERA CAMERA A DL ECOINCENTIVI
AUTO, TORNA AL SENATO
Roma, 12 marzo 2003 - La Camera dei Deputati, nella seduta del 5 marzo
scorso, ha dato il via libera al decreto legge che rinnova fino al 31 marzo
2003 gli incentivi per l'acquisto di automobili provviste di dispositivi
anti-inquinamento, i cosiddetti ecoincentivi. Le agevolazioni previste
consistono nell'esenzione dal pagamento dell'imposta provinciale di
trascrizione, della tassa automobilistica per circa 3 anni, dell'imposta di
bollo e degli importi dovuti agli uffici del Pubblico registro
automobilistico. Infolink: http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/19268.htm
UNA NUOVA STRUTTURA ORGANIZZATIVA NEL
PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA SAME DEUTZ-FAHR
Treviglio, 12 marzo 2003 - Same Deutz-Fahr, quarto gruppo al mondo e leader
in Italia nella produzione e commercializzazione dei trattori agricoli con i
marchi Same, Lamborghini, Hürlimman e Deutz-Fahr, in un progettto
strategico di lungo termine atto a migliorare e ad aumentare la presenza
commerciale sui mercati mondiali, ha rinnovato la struttura organizzativa
con l'inserimento di Malcom Lines come nuovo Direttore Commerciale e
Marketing del Gruppo. M. Lines sostituisce l'Ing. Coppa che per 25 anni ha
collaborato con impegno alla crescita della Same Duetz-Fahr nel mondo.
Malcom Lines, già direttore vendite e marketing in aziende del settore
negli Stati Uniti, era stato nominato recentemente Ceo della Same Deutz-Fahr
North America. L'inserimento di un personaggio con esperienza internazionale
permetterà al Gruppo di Treviglio di consolidare ed ampliare la propria
presenza nei mercati mondiali. A supporto del nuovo Direttore Commerciale e
Marketing è stato nominato Massimo Marmotti con l'incarico di Vice
Direttore. Marmotti seguirà anche tutte le attività legate alle consociate
estere e al marketing. La Same Deutz-Fahr ringrazia l'Ing. Coppa per la
dedizione e l'attività svolta all'interno del Gruppo.
ENTI LOCALI: SI' CAMERA A REFERENDUM
PER CAMBIO REGIONE
Roma, 12 marzo 2003 - L'Aula della Camera dei Deputati, nella seduta del 6
marzo scorso, ha approvato la proposta di legge che modifica la normativa in
materia di referendum per il distacco di comuni e province da una regione
all'altra. I voti favorevoli sono stati 350 e 2 quelli contrari. Il
provvedimento, che ora passa all'esame del Senato, permette ai comuni e alle
province di passare da una regione ad una confinante attraverso un
referendum da svolgersi solo nelle realta' interessate. Infolink: http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/15990.htm
CAMPAGNA INFORMATIVA SULLA RIFORMA PER
IL LAVORO
Roma, 12 marzo 2003 - La legge Biagi sulla riforma per il lavoro, approvata
il 5 febbraio 2003 e pubblicata sulla G.U. del 26 febbraio scorso, entra in
vigore il 13 marzo. Dalla settimana scorsa, una campagna di informazione, a
cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali, coinvolge i media, dalla televisione alla stampa.
Il Call Center del Ministero risponde inoltre sulle novita' della riforma al
numero verde 800.196.196 dal lunedi' al venerdi' dalle 9.00 alle 20.00 e il
sabato dalle 9.00 alle 13.00. Infolink: http://www.governo.it/GovernoInforma/Campagne/legge_biagi/index.html
LA COMMISSIONE APRE UN DIBATTITO SUL
FUTURO COMMERCIO DEI TESSILI
Bruxelles, 12 marzo 2003 Per preparare la conferenza organizzata dal
commissario per il commercio Pascal Lamy sul tema "Il commercio dei
tessili dopo il 2005", che si terrà a Bruxelles nei giorni 5 e 6
maggio 2003, la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica
sulla futura politica commerciale nel settore. Nell'ambito di un forum
specifico lanciato su internet, le parti interessate potranno esprimere le
proprie idee e inviare contributi in proposito. Come ha dichiarato il
commissario Lamy, tra meno di due anni verranno abolite le restrizioni
contingentali che si applicano da 40 anni al commercio mondiale dei tessili.
È quindi giunto il momento di procedere ad una nuova analisi approfondita e
trasparente di tutti gli aspetti di questi scambi, le cui conclusioni
terranno conto del parere di tutte le parti interessate. Si invitano le
parti interessate a pronunciarsi sulle seguenti questioni fondamentali:
impatto probabile dell'abolizione dei contingenti sui paesi in via di
sviluppo e su quelli industrializzati; eventuale necessità di adeguare
ulteriormente la politica commerciale; impatto dell'eliminazione di tutti i
contingenti sullo sviluppo sostenibile (aspetti ambientali e sociali);
importanza dei gruppi regionali e delle preferenze tariffarie nell'ambito
dell'ulteriore liberalizzazione del commercio in sede di Omc; come garantire
in tutto il mondo condizioni commerciali eque. Parteciperanno alla
conferenza rappresentanti degli ambienti commerciali e industriali, alti
responsabili governativi, esponenti delle organizzazioni internazionali,
sindacalisti e rappresentanti delle ONG/dei consumatori di tutto il mondo.
Si allega un programma indicativo con l'elenco dei partecipanti che hanno
confermato la loro presenza. Sito web della conferenza: http://europa.eu.int/comm/trade/goods/textile/index_en.htm
LA COMMISSIONE APPROVA IL PARTENARIATO
FRA BRITISH AIRWAYS E SN BRUSSELS AIRLINES
Bruxelles, 12 marzo 2003 -La Commissione europea ha approvato per sei anni
un accordo di cooperazione fra British Airways e Sn Brussels Airlines.
L'accordo sarà vantaggioso per i consumatori soprattutto perché darà modo
ai passeggeri di Sn di accedere alla rete a lungo raggio di Ba. Tale
alleanza avrebbe eliminato la concorrenza su un'unica rotta, la
Bruxelles-Manchester, ma le due compagnie aeree si sono impegnate a tutelare
il diritto di scelta dei consumatori. Il 25 luglio 2002 British Airways (Ba)
e Sn Brussels Airlines (Sn) hanno notificato alla Commissione una serie di
accordi di cooperazione e chiesto un'esenzione a norma dell'articolo 81,
paragrafo 3, del trattato. Sebbene le alleanze fra compagnie aeree
comportino generalmente vantaggi per i consumatori, le autorità di
regolamentazione devono garantire che non implichino restrizioni rilevanti
della concorrenza su certe tratte. L'accordo Ba-Sn permetterà alle parti di
instaurare una cooperazione sulle rispettive reti in termini di fissazione
dei prezzi, orari e capacità. Dall'analisi della Commissione è emerso che
le reti delle parti sono in gran parte complementari e che i consumatori
trarranno vantaggi dalla cooperazione. Grazie all'accordo, Sn potrà offrire
ai propri passeggeri l'accesso a una rete globale a lungo raggio mentre i
passeggeri di Ba godranno di un accesso più facile alle destinazioni
africane di Sn. Sovrapposizione di rotte - La Commissione ha valutato
attentamente l'impatto dell'alleanza fra Bruxelles e Londra, da un lato, e
tra Bruxelles e Manchester, dall'altro, rotte servite sia da SN che da Ba.
Con riguardo alla rotta Bruxelles-Londra, l'accordo di cooperazione avrà un
impatto apprezzabile ma non eliminerà la concorrenza poiché entrambe le
compagnie continueranno a dover contrastare la forte concorrenza di Bmi e
Eurostar. Bmi propone sette partenze giornaliere da Londra Heathrow ed è
membro dell'alleanza Star. Eurostar assicura otto collegamenti quotidiani
fra Bruxelles e Londra Waterloo e offre una buona alternativa in termini di
concorrenza a chi viaggia per lavoro e per piacere. La Commissione ha
inoltre ritenuto che i cinque voli quotidiani offerti in settimana da Vlm,
in code sharing con Virgin Express dal 30 marzo 2003, fra Bruxelles National
e London-City potranno anch'essi esercitare una pressione concorrenziale
sulle parti. Dall'esame dell'accordo di cooperazione è emerso che la rotta
Bruxelles-Manchester è quella su cui l'alleanza produrrà i maggiori
effetti restrittivi visto che la quota di mercato complessiva delle due
parti raggiunge quasi il 100 %. Inoltre, sussistono limitazioni di capacità
all'aeroporto di Bruxelles National nei periodi di punta che potrebbero
pregiudicare l'ingresso di un nuovo concorrente su questo mercato.
Nell'intento di trovare una soluzione alle difficoltà prospettate dalla
Commissione in un primo esame, le due compagnie hanno deciso di mettere a
disposizione un numero sufficiente di "slot" di atterraggio e
decollo a Bruxelles National per consentire a un nuovo concorrente di
garantire tre servizi quotidiani su Manchester ove ciò non sia reso
possibile dall'ordinaria procedura di attribuzione degli slot. Insieme, le
due parti assicurano sette collegamenti quotidiani su questa rotta e la
Commissione ha ritenuto che i tre servizi del concorrente in questione
dovrebbero esercitare un effetto concorrenziale sufficiente. Antefatti Il 10
dicembre 2002 la Commissione ha pubblicato una sintesi dell'accordo nella
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L'accordo è stato notificato ai
sensi del regolamento n. 3975/87 il quale stabilisce che se la Commissione
non presenta obiezioni entro novanta giorni dalla pubblicazione nella
Gazzetta ufficiale, l'accordo è automaticamente considerato esente dal
divieto per sei anni al massimo. Tale termine di novanta giorni è scaduto
il 10 marzo 2003 senza che la Commissione abbia manifestato seri dubbi al
riguardo.
GERMANWINGS: CRESCITA RAPIDA VOLI
ACQUISTABILI NELLE AGENZIE DI VIAGGI DALLA FINE DI MARZO
Berlino, 12 marzo. Germanwings, la prima compagnia low cost tedesca, crescerà
più rapidamente del previsto - così ha riferito Friedrich-Wilhem Weitholz,
amministratore delegato di Eurowings, la compagnia che controlla Germanwings,
alla Borsa Internazionale del Turismo di Berlino. Con l'aggiunta delle nuove
destinazioni, Germanwings aumenterà la sua flotta, passando dagli attuali
sei Airbus a nove o dieci aeromobili. "Il successo riscosso da
Germanwings nei mesi scorsi, sin dall'inaugurazione dei primi voli il 27
ottobre 2002, avvicina il passo verso l'espansione", ha detto Weitholz.
Il management Germanwings, basato a Colonia, sta valutando la realizzazione
di un ulteriore hub in Germania o in un altro Paese europeo, ulteriori
dettagli in proposito verranno resi noti a breve. "Abbiamo registrato
la nostra milionesima prenotazione" - ha riferito Weitholz. "Per
quanto riguarda il numero dei posti venduti e il fattore di carico dei
nostri voli, stiamo superando di molto le previsioni. Il prodotto
Germanwings è stato accolto dalla clientela ancora meglio di quanto ci
aspettavamo e grazie a questo possiamo crescere più rapidamente". Un
motivo del successo della compagnia low cost risiede nella forte richiesta
da parte di viaggiatori d'affari, categoria che rappresenta, al momento, il
35% della clientela Germanwings. "Le aziende devono risparmiare, ma
desiderano allo stesso tempo mantenere contatti personali con i propri
clienti e questo gioca a nostro favore" ha aggiunto Weitholz. Un altro
motivo del successo di Germanwings è dato dal fatto che i viaggi in aereo
sono, oggi, sempre più una consuetudine. "Contrariamente a quanto
pianificato inizialmente, vogliamo che i nostri voli siano prenotabili, più
agevolmente, anche tramite le agenzie di viaggi, poiché non tutti i
passeggeri gradiscono effettuare le prenotazioni via internet o call center.
Per questo abbiamo sviluppato un nuovo metodo di prenotazione attraverso la
piattaforma standard di Start Amadeus, che sarà attivo dalla fine di
marzo" ha spiegato Friedrich-Wilhelm Weitholz. Germanwings, per il
mercato tedesco, ha sviluppato una stretta collaborazione con Thomas Cook.
In futuro, dal sito di Germanwings, grazie a un link , si potrà consultare
l'offerta di Neckermann City & Events, l'operatore specializzato in City
Tours della Thomas Cook. Al momento, Neckermann City & Events ha in
programma 17 delle 19 destinazioni Germanwings. I clienti della compagnia
low cost potranno così prenotare, oltre al volo, anche l'hotel, biglietti
per musicals e spettacoli teatrali, transfer, pacchetti gastronomici, giri
città ed altri eventi culturali. Infolink: www.germanwings.com
DELTA AIR LINES INTRODUCE TARIFFE MENO
RESTRITTIVE PER I VOLI TRANSATLANTICI
Milano, 12 marzo. Delta Air Lines annuncia l'introduzione, per un periodo di
tempo limitato, di una nuova politica tariffaria per i viaggi
transatlantici, che permette ai passeggeri di modificare le prenotazioni dei
voli senza penalità. Grazie alla nuova politica tariffaria, tutti i
biglietti aerei per voli operati da Delta acquistati dal 5 al 31 Marzo con
tariffe pubblicate soggette a restrizioni, possono essere cambiati senza
penali entro il 31 Maggio per viaggiare entro il 31 Dicembre 2003. I
passeggeri possono cambiare la destinazione, le date e la classe di
servizio. "I nostri clienti hanno difficoltà a decidere in anticipo
quando e dove volare a causa dell'attuale situazione incerta del mercato.
Questa nuova politica permette ai nostri clienti di acquistare biglietti
aerei con tariffe pubblicate normalmente soggette a restrizioni, sapendo che
in ogni momento possono cambiare la data o la destinazione del viaggio senza
penali" afferma Harlan Bennett, Vice President of Revenue Management di
Delta. I biglietti con tariffe soggette a restrizioni acquistati in questo
arco di tempo possono essere cambiati per volare in qualsiasi destinazione
servita dal network Delta e Delta Connection, ma questa opportunità non è
applicabile ai voli operati da compagnie aeree partner di Delta. Tutti i
voli possono essere modificati entro i tre giorni precedenti la data
originaria di partenza. I passeggeri pagheranno solo la differenza di costo
dovuta al cambio di stagionalità, di giorno della settimana, classe di
prenotazione e per eventuali differenze nelle tasse aeroportuali. Un credito
verrà riconosciuto in caso di cambi con biglietti a tariffa inferiore
rispetto a quella originariamente pagata. Infolink: www.delta.com
INVESTIMENTO MULTIMILIONARIO PER
EMIRATES: UN NUOVO PROGETTO DI TUTELA DELL'AMBIENTE A DUBAI
Milano, 12 marzo 2003 - Sarà inaugurata a Dubai la prima area interamente
protetta e riconosciuta a livello internazionale in tutto il Medio Oriente e
i suoi visitatori potranno soggiornare nel cuore di un ambiente veramente
lussuoso: la nuova Riserva per la Salvaguardia del Deserto circonderà
infatti l'Al Maha Desert Resort, l'albergo-gioiello fuori Dubai di proprietà
del Gruppo Emirates. L'importante iniziativa sottolinea l'impegno di
Emirates ad integrare regole di responsabilità e protezione dell'ambiente:
la riserva naturale attorno all'attuale struttura di Al Maha, infatti, verrà
ingrandita di quasi 10 volte entro l'anno per formare una nuova area di 225
chilometri quadrati. La 'Conservation Reserve' proteggerà circa il 5% del
territorio del Dubai e il particolare habitat del deserto. Il resort stesso
sarà migliorato: manterrà il suo posto tra i migliori alberghi con servizi
secondi a pochi nel mondo, mentre i progetti di sviluppo prevedono anche una
piccola crescita nel numero di ospiti che potranno apprezzare Al Maha. Il
presidente del Gruppo Emirates, S.A. sceicco Ahmed Bin Saeed Al Maktoum, ha
annunciato il progetto multimilionario in questi giorni alla fiera del
turismo di Berlino. "Questo ambizioso progetto rappresenta il grosso
impegno di Dubai nella conservazione: esso mira alla protezione del nostro
naturale retaggio del deserto, unico ed intaccato, che è la nostra
principale attrazione turistica. - spiega lo sceicco- Il nostro Governo sta
rispondendo all'urgente bisogno di protezione legale che l'ambiente naturale
di Dubai, in rapida trasformazione, richiede non tanto per oggi quanto per
le generazioni future. Il progetto riceverà pieno sostegno dal Governo e
dalla legge, eccellendo anche tra i più severi standard delle Nazioni
Unite:" L'urgente bisogno della Riserva è emerso a conseguenza
dell'incredibile espansione di Dubai: infatti, dal 1980 la popolazione è
triplicata, rendendola una delle città dall'ingrandimento più rapido al
mondo e si prevede che entro il 2010 vi giungeranno 15 milioni di turisti
all'anno che, se favoriranno la crescente economia del paese, costituiranno
tuttavia un pericolo per il delicato equilibrio tra progresso e
preservazione. La Riserva fornirà le solide basi ora indispensabili per
gestire tale crescita in modo consapevole ed assicurerà un rifugio
permanente alla fauna dell'Arabia, alle specie in via d'estinzione, come
uccelli e piante uniche di questa regione. Dall'apertura nel 1999, Al Maha
ha vinto diversi premi, tra i quali il più recente è il titolo di Miglior
Resort in Africa e Medio Oriente, consegnato dalla testata Traveller
dell'editore Condè Nast. Inoltre, i suoi visitatori hanno potuto ammirare i
suoi alti standard e la genuina atmosfera del deserto. Ora è tempo di
miglioramenti. La media è cresciuta dalle 2.2 alle 3.4 notti per visita.
Gli affezionati, attratti dai servizi unici 24 ore su 24 e altamente
personalizzati, dall'atmosfera informale e rilassante, soggiornano
mediamente per 6.8 notti. Tra le nuove disponibilità, che saranno
introdotte durante i più tranquilli mesi estivi, vi sarà un centro per le
comunicazioni che permetterà agli ospiti contatti più agevoli con
l'ufficio e la casa. Il centro sarà equipaggiato con accesso ad Internet,
computer, fax e pannelli di controllo privati. Una sala conferenze con 60
posti dotata con modernissime apparecchiature multimediali e attrezzature
per video conferenze, aumenteranno il suo valore per ospitare eventi in
tutta riservatezza. Per aiutare i suoi ospiti a rimanere in forma, una nuova
palestra sarà dotata delle più moderne apparecchiature fitness e
misuratori cardiaci digitali usati negli Stati Uniti e in Europa, oltre ad
un centro massaggi con sauna e bagno turco. Alle già presenti 30 suite, ne
saranno aggiunte altre dieci, che saranno posizionate lontano dalla
ricezione per conservare le personali e piccole caratteristiche dell'Al Maha.
Anche le proposte per la cena saranno diversificate in ambienti differenti;
mentre le già famosissime piscine private antistanti ogni suite verranno
ampliate. Durante gli ultimi quattro anni, Al Maha ha costantemente
sostenuto la salvaguardia dell'ambiente in Dubai ed ora c'è bisogno di
nuovi finanziamenti per assicurare un futuro per il turismo sostenibile.
"I suoi rivali stanno recuperando, più suite e più servizi sono
fondamentali per restare tra i migliori" commenta Tim Clark, Direttore
Capo della compagnia aerea Emirates. "La protezione dell'ambiente è in
cima alla lista globale, ma richiede finanziamenti seri e importanti.
Partner tra i più importanti del Consiglio di Conservazione, Emirates
investirà 3 milioni di dirham all'anno per i prossimi cinque anni, un
capitale che farà la differenza. "La tutela del nostro deserto perché
resti incontaminato e l'incoraggiamento allo sviluppo sostenibile sono
fondamentali per preservare la qualità dell'esperienza dei visitatori di Al
Maha." Al Maha sarà una vetrina per la cultura e per lo stile di vita
del deserto dell'Arabia e promuoverà attività tipiche come la caccia con
falcone e gite in cammello. Potrà inoltre offrire un prezioso contributo al
Governo di Dubai sulla conservazione locale e internazionale. Il resort
investe una cifra pari al 5% dei guadagni per proteggere il più grande
branco di orici nel mondo. L'orice è una rara antilope del deserto che ora
può finalmente vivere al sicuro nel suo habitat naturale.
ENTI RICERCA: BIANCO (CNR) CHIEDE AL
PARLAMENTO MODIFICHE RADICALI AL DECRETO DI RIFORMA
Roma, 12 marzo 2003 - Forte controllo politico sul Consiglio Nazionale delle
Ricerche e perdita totale di autonomia da parte della comunità scientifica.
Il Presidente del Cnr, Lucio Bianco, ha sintetizzato così in un'audizione
svoltasi oggi in Parlamento gli elementi più gravi contenuti nel decreto di
riordino degli enti pubblici di ricerca varato nel gennaio scorso dal
Governo. Ai membri della cosiddetta Bicameralina (Commissione parlamentare
consultiva in ordine all'attuazione della riforma amministrativa ai sensi
della legge 15/03/1997, n. 59) Bianco ha sottolineato che l'approvazione
dell'attuale schema di riordino del Cnr determinerebbe una inusuale
politicizzazione di tutti gli organi di governo dell'ente: dal Consiglio di
Amministrazione (quattro membri su sei sarebbero di nomina politica) al
Consiglio Scientifico, fino al Comitato di Valutazione e ai responsabili dei
nuovi Dipartimenti. Sono in particolare questi ultimi - strutture intermedie
tra il Consiglio di Amministrazione del Cnr e i suoi Istituti - a
preoccupare Bianco, perché oltre a introdurre un controllo politico sulla
ricerca violerebbero pesantemente "l'autonomia organizzativa dell'ente
e quella di bilancio degli Istituti" e "introdurrebbero nuovi
elementi di rigidità amministrativa di cui il Cnr non ha proprio
bisogno". Lucio Bianco ha poi denunciato ai rappresentanti del
Parlamento la filosofia complessiva del decreto di riforma, in quanto
esclude la rappresentanza della comunità scientifica a qualunque livello e
stravolge completamente la funzione del Cnr che da ente non strumentale - e
quindi dotato di completa autonomia garantita dalla Costituzione - verrebbe
trasformato in organo strumentale del Governo: "Lo dimostra la
scomparsa del potere regolamentare da sempre riconosciuto al Cnr e la
necessità di ottenere, per ogni atto, espressa approvazione da parte del
Ministero della Ricerca. Una impostazione dirigistica, che contrasta con
l'ispirazione liberale dell'attuale Governo". Un altro dei punti
critici che il Presidente del Cnr ha sottolineato nel corso dell'audizione
riguarda l'aspetto finanziario: "Il decreto - denuncia Bianco -
conferma lo stato di perenne incertezza sulle assegnazioni economiche che
caratterizza il mondo della ricerca in Italia, visto che tutto dipende da
decisioni prese anno per anno; un metodo che all'estero considerano
inconcepibile". Al termine dell'audizione, Lucio Bianco ha consegnato
al Parlamento un documento contenente alcune proposte (Ruolo ed autonomia
del Consiglio Nazionale delle Ricerche, consultabile sul sito
www.stampa.cnr.it) e ha fatto appello alla sensibilità di deputati e
senatori affinché modifichino un testo elaborato senza alcun contributo da
parte della comunità scientifica: "Un grave atteggiamento di
disattenzione ancora recuperabile - ha concluso Bianco - che riporterebbe
tranquillità in un ambiente seriamente preoccupato per il futuro della
ricerca in Italia".
IMPRESE LOMBARDE IN ROMANIA IN CERCA DI
PARTNER MISSIONE IMPRENDITORIALE DAL 10 AL 15 APRILE NELLE CITTÀ DI
BUCAREST E SIBIU
Milano, 12 marzo 2003. La Romania, che nel 2007 dovrebbe entrare a far parte
dell'Unione Europea rappresenta una realtà economica estremamente
interessante nel panorama internazionale. E per trovare nuove possibilità
di business per le imprese lombarde, Promos azienda speciale della Camera di
Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in collaborazione con Api
Milano e la Camera di Commercio Italo Romena, organizza la missione "Pmi
lombarde in Romania" che si svolgerà dal 10 al 15 aprile con incontri
d'affari personalizzati con operatori locali (un'agenda di 10 incontri per
ogni azienda partecipante) che si svolgeranno nelle città di Bucarest e
Sibiu, realtà strategiche per il sistema economico romeno. www.promos-milano.it
www.mi.camcom.it Le iscrizioni
sono aperte fino al 14 marzo. Per informazioni: promos.esteur@mi.camcom.it
Tel. 02.85155270 "L'iniziativa - ha spiegato Bruno Ermolli, presidente
di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - si colloca
in un più vasto programma che riguarda i mercati dell'Europa orientale,
un'area in crescente sviluppo che rappresenta un interlocutore molto
interessante per il sistema delle piccole e medie imprese lombarde. Questa
missione, inoltre, è il risultato della sinergia tra diverse realtà
istituzionali e associative con il comune obiettivo di far crescere
l'economia locale attraverso lo sviluppo dei rapporti internazionali. E di
mettere in condizione le aziende lombarde, che guardano con attenzione a
questi mercati, di sviluppare, con selezionate controparti, in questo caso
romene, progetti di collaborazione commerciale e industriale, e di
trasferimento di know-how e tecnologie". Attualmente sono 987 le
aziende lombarde che svolgono attività di import - export con la Romania,
il 20% sul totale nazionale di 5.095 mila. Nella provincia di Milano le
aziende che fanno attività di import - export sono 310, nel solo comune di
Milano sono 138. Tra le province lombarde più attive per l'export, dopo
Milano col 27% del totale lombardo ci sono Brescia e Bergamo, col 25% e il
19%. Seguono Mantova (8,4%), Varese (6,4%), Pavia (5,9%), e Como (3,4%),
Lecco (2,1%), Cremona (1,6%), Lodi (0,6%), Sondrio (0,1%). Per l'import è
invece Brescia al primo posto col 26% del totale lombardo mentre Bergamo e
Milano si fermano a quota 23%. Seguono Varese (7,1%), Pavia (5,8%), Mantova
(5,4%), Lecco (3,4%), Cremona (3,3%), Como (3%), Lodi (0,7%), Sondrio
(0,2%). Tra i principali prodotti esportati verso la Romania ci sono:
prodotti tessili, pelli grezze conciate, calzature, macchinari. Le
principali merci importate in Italia dalla Romania sono: abbigliamento e
maglieria, cuoio e calzature, minerali, prodotti chimici, legno e mobili di
legno, materie plastiche.
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +4,5% A
FEBBRAIO AL SUD LA DOMANDA CRESCE DEL 7%. IN AUMENTO LE IMPORTAZIONI: +
4,7%.
Roma, 12 marzo 2003 - Più 4,5% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di febbraio 2003 rispetto al corrispondente mese
dell'anno 2002. 25,9 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia
richiesta in Italia. Il risultato, ottenuto a parità di giornate lavorative
rispetto a febbraio 2002, ha risentito di fattori climatici (temperatura
media mensile inferiore di 3,7 gradi rispetto allo stesso mese dell'anno
precedente). Depurata da questo effetto la variazione della domanda è
risultata pari a +2,6%. Dall'analisi effettuata dal Gestore della rete
emerge che la crescita dei consumi, registrata a febbraio 2003, rispetto a
febbraio 2002, ha interessato tutto il territorio nazionale: +3,0% al Nord,
+5,5% al Centro, +7,0% al Sud. I 25,9 miliardi di kWh richiesti nel mese di
febbraio 2003 risultano distribuiti per il 47,0% al Nord, per il 28,8% al
Centro e per il 24,2% al Sud. Rispetto a febbraio 2002, la dinamica
tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di
febbraio 2003, ha fatto registrare un +8,9% nell'area Basilicata - Campania
- Calabria - Puglia, ed un +7,6% in Sicilia. Nel mese di febbraio 2003 il
fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l'83,3% con
la produzione nazionale e per la quota restante (16,7%) facendo ricorso alle
importazioni, che risultano in aumento (+4,7%) rispetto a febbraio 2002. In
particolare si è avuto a febbraio 2003, rispetto allo stesso mese del 2002,
un aumento delle produzioni idroelettrica (+41,7%) e geotermoelettrica
(+17,7%). In diminuzione le produzioni termoelettrica (-1,4%) ed eolica
(-35,2%). Complessivamente la produzione nazionale a febbraio 2003 è
aumentata del 4,1% rispetto a febbraio 2002. Nel mese di febbraio la potenza
massima richiesta sulla rete elettrica ha toccato i 51.076 megawatt. Il
valore è stato raggiunto martedì 11 alle ore 18, ed è superiore del 2,9%
rispetto al valore registrato alla punta nel corrispondente mese dello
scorso anno. Il profilo congiunturale della domanda elettrica di febbraio
2003 ha fatto registrare una ripresa del 2,2% rispetto al mese precedente.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella pubblicazione "Rapporto
Mensile sul Sistema Elettrico", che commenta in modo analitico
l'andamento dei consumi elettrici mensili, consultabile alla voce "dati
statistici" del sito www.grtn.it
"CALCOLIAMO INSIEME IL FUTURO
VALORE DEI CERTIFICATI VERDI"
Milano, 12 marzo 2003 - In occasione dell'Assemblea Annuale degli Associati
l'Aper Organizza un workshop aperto al pubblico il 25 Marzo 2003 Ore 9.00
Centro Congressi Fast Piazzale R. Morandi, 2 a Milano Il workshop intende,
in collaborazione con il pubblico e con l'aiuto dei rappresentanti delle
varie parti coinvolte, analizzare il criterio di previsione del valore che
il Certificato Verde potrà assumere sul mercato nei prossimi anni. Verranno
analizzati tutti gli elementi che concorrono alla formazione del valore: mix
delle fonti dei progetti Cip 6, andamento del prezzo dell'energia,
evoluzioni normative, andamento della domanda e dell'offerta, quadro
normativo europeo discutendone con: Grtn, Ministero Attività Produttive,
Autorità dell'energia, Ref-Irs, Enel con l'obiettivo di giungere ad un
criterio condiviso per la valutazione del futuro di questo strumento di
incentivazione. La partecipazione è gratuita, Segreteria Aper Per
informazioni: Tel 02.76319199 : Fax 02.76397608 - E.mail segreteria@aper.it
"VALUTAZIONE E MITIGAZIONE DELLA
DESERTIFICAZIONE IN SICILIA" SEMINARIO ENEA - UNIVERSITÀ DI PALERMO
Milano 12 marzo 2003 - Il 13 marzo si svolgerà a Palermo, presso la Facoltà
di Agraria dell'Università di Palermo il seminario "Valutazione e
mitigazione della desertificazione in Sicilia", per presentare i
risultati degli studi condotti dall'Enea e dall'Università di Palermo e le
attività di prevenzione messe in atto dalla Regione nel settore forestale.
La Sicilia è la regione italiana che presenta la maggiore percentuale di
territorio a rischio desertificazione e dove sono più evidenti le
conseguenze causate sia dai cambiamenti climatici che dagli effetti della
pressione antropica sulle risorse naturali, ed in particolar modo su acqua e
suolo. I fenomeni di erosione, salinizzazione e di siccità, che
caratterizzano l'ambiente e il clima della Sicilia, rappresentano una
concreta minaccia al suo sviluppo, con serie conseguenze per la qualità
ambientale. Le attività umane connesse con il disboscamento, l'abbandono
delle terre divenute improduttive, l'urbanizzazione delle coste sono fra le
cause principali dei fenomeni di desertificazione e di degrado del
territorio siciliano. La desertificazione interessa però anche altre
regioni; quelle maggiormente a rischio sono Sardegna, la Puglia, la
Basilicata e la Calabria e si stima che la superficie nazionale attualmente
a rischio sia pari al 12%. Poiché il fenomeno interessa tutti i paesi del
bacino Mediterraneo, nell'ambito della Convenzione delle Nazioni Unite per
la Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione (Unccd) esistono progetti di
cooperazione che si prefiggono affrontare problemi comuni individuando
strategie di prevenzione e mitigazione, nell'ottica di un'azione più ampia
estesa all'intera area mediterranea. L'Enea è impegnato nell'attuazione del
Programma di Azione Nazionale promosso dal Ministero dell'Ambiente e della
Tutela del Territorio, in attuazione della Unccd,svolgendo attività di
ricerca, di valutazione e di mitigazione della desertificazione al fine di
quantificare l'intensità e l'estensione dei fenomeni e individuarne
possibili soluzioni. La facoltà di Agraria dell'Università Palermo, nelle
diversificate specificità scientifiche che la contraddistinguono è
impegnata a portare il proprio fondamentale contributo nella lotta alla
desertificazione, con ricerche mirate e coordinate i cui risultati si
prefigurano di grande interesse scientifico e pratico per l'intera
isola.
UN PROGETTO PER LA SOSTENIBILITÀ
AMBIENTALE NELL'EDILIZIA DELLE VALLI BERGAMASCHE. AL VIA I LAVORI!
Dal mine, 12 marzo 2003 - Si è tenuto nei giorni scorsi il primo incontro
per l'avvio del progetto "Emergenza ambientale nelle Valli Bergamasche:
linee guida per uno sviluppo sostenibile del territorio", promosso
dalla Servitec di Dalmine. L'obiettivo principale dell'iniziativa è
progettare le basi per una corretta relazione tra Ambiente Costruito e
Ambiente Naturale nelle valli della provincia di Bergamo. Un tema
fondamentale per lo sviluppo sostenibile è l'influenza, oggi principalmente
negativa, che gli insediamenti umani esercitano sulle risorse naturali e sul
territorio. E' ormai evidente e riconosciuto che nel "mondo
sviluppato" la odierna costante urbanizzazione e' al contempo causa e
sintomo di uno sviluppo insostenibile. Quando tale disfunzione inibisce lo
sviluppo di attività sociali, culturali e frena il turismo, genera
chiaramente un danno anche di natura economica per l'intero sistema
territoriale. Nel novero delle disfunzioni imputabili al
"costruito" va calcolato anche il triste contributo ai disastri
naturali. L'effetto delle recenti piogge, alluvioni e frane nelle valli
bergamasche non è stato affatto attenuato e contenuto dalle opere costruite
dall'uomo. Purtroppo pare certo il contrario: la devastazione è stata
amplificata dal disboscamento sistematico e dalla presenza di aree
urbanizzate dal suolo non permeabile, quindi non in grado di drenare i
volumi d'acqua in eccesso. Partendo dalle premesse sopra indicate, il
progetto prevede, in un primo tempo, l'analisi del processo di
urbanizzazione nel contesto bergamasco, nell'intento di identificane le
principali disfunzioni e quindi le aree di potenziale ottimizzazione. La
seconda fase sarà metodologica: verrà costruito lo "strumento",
i principi guida, con cui verranno elaborati i risultati ottenuti nella
prima fase. Nella terza ed ultima fase, la ricerca si concretizzerà con la
realizzazione di una pubblicazione rivolta a tutta la comunità bergamasca,
ma in prospettiva anche italiana, che sarà coinvolta nell'iniziativa
attraverso una serie di incontri e seminari dove verranno presentati i
risultati della ricerca. I lavori verranno svolti e coordinati dal Centro
Architettura Sostenibile e Ambientale (C.A.S.A.) di Servitec in
collaborazione con l'Area Territorio e Ambiente di Servitec, e con il
contributo di alcuni ricercatori, urbanisti e architetti dell'Università di
Bergamo, del Politecnico di Milano, del Massachusetts Institute of
Technology di Boston (Usa) e delle Nazioni Unite, Eclac, di Santiago del
Cile. L'importanza dell'iniziativa, come ricordato, è testimoniata anche
dal riconoscimento ottenuto dalla Fondazione Della Comunità Bergamasca
Onlus, che ha concesso un contributo al progetto nell'ambito del bando N°
2, anno 2002. Di fondamentale importanza per il successo delle attività sarà
anche l'adesione al progetto da parte delle principali istituzioni, degli
enti locali interessati e del mondo produttivo e sociale. Il progetto
proposto si rivolge, infatti, ad un pubblico ampio sia per l'importanza
culturale dell'iniziativa, sia per la forte valenza sociale. Le emergenze
ambientali e la qualità della vita urbana sono temi di forte connotazione
civica, che impongono un supporto alle politiche di protezione civile per
contenere i rischi umani impliciti.
LA COMMISSIONE EUROPEA CERCA
VALUTATRICI PER IL 6PQ
Bruxelles, 12 marzo 2003 - La Commissione europea cerca valutatrici per
l'analisi delle proposte presentate nell'ambito del sesto programma quadro
(6PQ). L'obiettivo è di raggiungere il 40 per cento in termini di
partecipazione delle donne ai gruppi e comitati di valutazione, percentuale
decisamente superiore a quella relativa alla presenza femminile nella banca
dati dei valutatori per il 5PQ, pari solo al 18 per cento. In particolare,
la Commissione è alla ricerca di tre categorie di valutatrici: -
ricercatrici con esperienza in qualsiasi disciplina scientifica, al fine di
aumentare la presenza femminile in tutti i gruppi di valutazione per le
varie priorità tematiche; - ricercatrici con esperienza in qualsiasi
disciplina scientifica ed una particolare sensibilità in merito alle
questioni di genere. La dimensione di genere è maggiormente presente nel
6PQ rispetto al 5PQ, poiché è stata integrata nelle varie priorità
tematiche, in diverse fasi dell'iter progettuale. I partecipanti alle reti
di eccellenza e ai progetti dovranno includere nelle loro proposte un piano
d'azione sulle pari opportunità; - ricercatrici specializzate in questioni
di genere. Il compito di questa categoria di valutatrici sarà giudicare le
attività specifiche in materia di "donne e scienza" che verranno
finanziate mediante la dotazione di bilancio stanziata a favore di
"Scienza e società". Per presentare la propria candidatura come
valutatrice, visitare il seguente sito web: http://www.cordis.lu/experts/fp6_candidature.htm
INNOV.EUROPE PUBBLICA UNA GUIDA AL
SESTO PROGRAMMA QUADRO DESTINATA AI PRINCIPIANTI
Bruxelles, 12 marzo 2003 L'Osservatorio europeo dell'innovazione e delle
tecnologie dell'informazione di Innov.Europe ha pubblicato una guida al
sesto programma quadro (6PQ) destinata ai principianti. L'osservatorio è
un'organizzazione senza scopo di lucro, che promuove l'innovazione nel
settore delle tecnologie dell'informazione fra le società europee ed in
particolare fra le piccole e medie imprese (Pmi). La guida, disponibile in
inglese, francese e tedesco, contiene: informazioni su tutto ciò che le
imprese devono sapere e i passi che devono compiere per poter beneficiare
dei finanziamenti previsti dal programma quadro di ricerca comunitario;
indicazioni sulle esigenze specifiche per le potenziali Pmi partecipanti; un
quadro dell'attuale situazione dell'innovazione, in Europa, nel settore
delle tecnologie dell'informazione; illustrazioni delle diverse aree
tematiche, nonché degli strumenti, vecchi e nuovi; informazioni su come
selezionare i propri partner per i progetti; una rassegna di proposte
pubblicate; -riferimenti cronologici e indirizzi utili. Per ulteriori
informazioni : Eric Chreiki Tel: + 33 1 39 52 48 76 E-mail: info@innov-europe.com
Alle Pmi interessate a partecipare al 6PQ, soprattutto nell'ambito dei nuovi
strumenti, suggeriamo di visitare il seguente sito web, contenente una
selezione di presentazioni da parte di alcuni rappresentanti della
Commissione: http://www.bit.ac.at/partners_for_life.htm
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