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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Luglio 2007 |
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Politica |
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RIFORMARE L´EUROPA PER IL 21° SECOLO - LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA FORMALMENTE IL SUO PARERE PRIMA DELLA CONFERENZA INTERGOVERNATIVA |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 La Commissione europea ha emesso il suo parere formale quest´oggi, prima dell´avvio della conferenza intergovernativa. Nel testo, intitolato "Riformare l´Europa per il 21° secolo", la Commissione esamina secondo quali modalità un trattato di riforma che rispetti il mandato concordato nell´ultimo Consiglio europeo riuscirà a rispondere alle sfide strategiche e politiche cui l´Europa deve far fronte attualmente. Essa illustra poi i benefici che un trattato di riforma porterà per i cittadini dell´Unione. La Commissione si rallegra della convocazione della conferenza intergovernativa e sottolinea che l´Europa ha bisogno di un trattato di riforma, che sarà necessario siglare e ratificare prima delle prossime elezioni europee, indette per il giugno 2009. Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha dichiarato: "L´accordo raggiunto nell´ultimo vertice del Consiglio europeo impartisce un mandato chiaro e preciso per i nostri lavori. Un mandato non costituisce però un trattato. Abbiamo ora bisogno di mantenere la dinamica e di garantire che il trattato di riforma venga adottato il più rapidamente possibile. Dobbiamo cogliere l´occasione per introdurre cambiamenti effettivi. Dobbiamo altresì restare vigilanti affinché tutte le innovazioni e tutti i progressi inseriti nel mandato della Cig trovino pieno riscontro nella formulazione del trattato. Esiste un forte consenso politico affinché gli obiettivi e il contenuto del mandato della Cig siano rispettati e non vengano rimessi in discussione. La Commissione terrà fede a questo impegno. " Secondo Margot Wallström, vicepresidente responsabile per le relazioni istituzionali e la comunicazione: "Le innovazioni strategiche che il trattato di riforma comporterà – in materia di energia, immigrazione, cambiamento climatico e sicurezza – costituiscono una risposta positiva alle aspettative dei cittadini nei confronti dell´Unione. Il nuovo trattato migliorerà inoltre la democrazia e la trasparenza nell´Ue. Le deliberazioni del Consiglio saranno pubbliche; il ruolo del Parlamento europeo sarà potenziato. L´iniziativa dei cittadini permetterà, per la prima volta, l´esercizio della democrazia partecipativa a livello dell´Unione. Grazie al maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali, i problemi europei avranno un peso maggiore e saranno più presenti nei dibattiti politici nazionali. " A giudizio della Commissione, l´Europa deve dar prova della capacità di perseguire una politica che sappia tener conto delle aspettative e delle aspirazioni dei cittadini: è la visione di un´Europa disposta a cooperare per costruire un futuro comune. Se l´Unione europea vuole realizzare le proprie potenzialità, ha bisogno di ammodernarsi e riformarsi. La Commissione è persuasa che il mandato della Cig concordato nel Consiglio europeo del 21-22 giugno 2007 rappresenti un punto di equilibrio tra ambizione e realismo e sia in grado di offrire all´Unione europea una base istituzionale e politica solida per realizzare le aspirazioni dei suoi cittadini. Il mandato della Cig offre i presupposti adeguati per una conferenza intergovernativa che riesca a lavorare in modo spedito ed efficiente, onde varare un trattato che possa essere ratificato rapidamente. Nel parere della Commissione vengono evidenziati i miglioramenti che un trattato di riforma conforme al mandato impartito potrà apportare all´Unione e ai suoi cittadini. - Un´europa più democratica e trasparente con un ruolo potenziato del Parlamento europeo e delle assemblee nazionali; una maggiore trasparenza nel Consiglio; un diritto di iniziativa che permetta a un milione di cittadini di chiedere che la Commissione presenti proposte di cui essi intendono farsi promotori; infine, una comprensione più chiara della ripartizione delle competenze tra la sfera europea e i livelli nazionali. - Un´europa più fattiva, con istituzioni e metodi di lavoro più razionali ed efficienti. Nel suo parere, la Commissione illustra come il trattato di riforma permetterà di modernizzare le istituzioni che operano per un´Unione di 27 Stati membri, accelerando il processo decisionale, migliorando la capacità di azione nei settori di massima priorità per l´Unione, semplificando e rendendo più eque le modalità di votazione, e snellendo infine l´impianto istituzionale. - Un´europa di diritti e valori, solidarietà e sicurezza, che persegua in modo chiaro i propri obiettivi; una Carta dei diritti fondamentali in grado di coniugare diritti civili, politici, economici e sociali che l´Unione deve impegnarsi a rispettare; una maggiore solidarietà e sicurezza in settori come la politica energetica, il cambiamento climatico, la protezione civile, gli aiuti umanitari e la pubblica sanità; infine un rafforzamento delle competenze dell´Unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia. - L´europa deve anche potenziare il proprio ruolo sulla scena internazionale, raggruppando gli strumenti comunitari di politica esterna, a livello di definizione strategica non meno che di intervento operativo. Il trattato di riforma permetterà all´Europa di esprimere una posizione chiara nelle relazioni con tutti i partner a livello mondiale, di imprimere maggiore coerenza tra i vari settori della politica esterna dell´Unione, grazie a un nuovo assetto istituzionale, e di puntare sulla propria forza economica, politica e diplomatica per promuovere gli interessi e i valori dell´Unione su scala mondiale. Nella sua conclusione, la Commissione sottolinea che un trattato di riforma impostato su queste basi permetterà all´Unione di segnare una svolta, di offrire agli europei maggiore sicurezza e prosperità e di attrezzarli per plasmare la globalizzazione. La Commissione esorta tutti i partecipanti alla conferenza intergovernativa a creare le condizioni idonee affinché l´adozione e la ratifica del trattato di riforma possano intervenire prima delle elezioni europee convocate per giugno 2009. . |
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EDITORIA, NANOTECNOLOGIE E UNIVERSITÀ: LE PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA PORTOGHESE |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Durante il suo mandato di Presidenza dell´Ue il Portogallo spera di stimolare l´iniziativa in tre settori essenziali: editoria e informazione scientifica, nanoscienze e nanotecnologie, riforma e modernizzazione delle università. Descrivendo gli obiettivi della sua Presidenza, il governo portoghese afferma: «Sappiamo che a livello mondiale l´Unione europea non ha ancora raggiunto l´obiettivo dell´1% di investimenti pubblici o del 2% di investimenti privati in R&s [ricerca e sviluppo]. Lo scambio di esperienze e l´apprendimento reciproco tra governi nazionali sono ancora scarsi e la collaborazione tra governi, istituti di R&s e organizzazioni scientifiche a livello europeo è ancora nella sua fase iniziale. » Il Portogallo ritiene che il varo del Settimo programma quadro (7°Pq) per la ricerca abbia fornito l´opportunità di guardare con occhi nuovi alla politica scientifica dell´Ue. In materia di editoria e di informazione scientifica e tecnica, la Presidenza dichiara che incoraggerà un dibattito incentrato in particolare sulle biblioteche scientifiche digitali, che coinvolgerà tutte le parti interessate e sarà mirato a promuovere la fiducia reciproca. L´inserimento di nanoscienze e nanotecnologie tra le priorità coincide con la revisione intermedia di una strategia della Commissione in questo campo, in corso di preparazione. La Presidenza si propone di «dare risalto a questo settore, incentivando in particolare il coordinamento di attività e iniziative nazionali ed europee». Secondo il Portogallo, le università sono tra le principali risorse strategiche per una società e un´economia basate sulle conoscenza. «La Presidenza contribuirà al processo di modernizzazione dell´istruzione superiore in Europa, concentrandosi in particolare sull´apertura, sulla diversificazione e sull´internazionalizzazione delle università, nel contesto di reti avanzate di ricerca e formazione» si dichiara nelle priorità. Inoltre, nelle priorità si rileva che la prima manifestazione tenutasi durante la Presidenza portoghese è stata, simbolicamente, un incontro del Consiglio scientifico del Consiglio europeo della ricerca (Cer). Per ulteriori informazioni consultare: http://cordis. Europa. Eu/portugal/presidency . |
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SERVIZIO DI INFORMAZIONE SULLE ATTIVITÀ DI R&S E INNOVAZIONE DELLA PRESIDENZA PORTOGHESE |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Cordis, il servizio di informazione comunitario in materia di ricerca e sviluppo, ha inaugurato un servizio on line ad ampio spettro riguardante le iniziative di ricerca e innovazione che saranno svolte durante la presidenza portoghese del Consiglio dell´Ue (dal 1° luglio al 31 dicembre 2007). Il servizio della presidenza portoghese, pubblicando le notizie più recenti e i dettagli di sviluppi imminenti, offre un panorama completo dei risultati ottenuti in Europa dalla ricerca. Il sito è un portale dedicato alle priorità adottate a livello nazionale e paneuropeo nel campo della ricerca e mette in risalto temi d´avanguardia d´importanza nazionale. Il servizio mette altresì in luce le attività di ricerca e sviluppo che hanno avuto effetti sulla situazione sociale, scientifica ed economica generale del Portogallo. Dà risalto, in particolare, alle attività di singole istituzioni, di industrie e di altri centri di eccellenza impegnati in ricerche scientifiche d´avanguardia. Nel portale viene proposto un notiziario completo sui temi più recenti nell´ambito di ricerca e sviluppo in Europa con link alle notizie di particolare importanza per il Portogallo, racchiudendo così un vasto numero di argomenti di interesse nazionale. Grazie al link «Events» si possono ottenere informazioni su simposi, conferenze e manifestazioni informative riguardanti le attività di ricerca e sviluppo (R&s) svolte principalmente in Portogallo, ma anche nel resto d´Europa. Inoltre è fornito un elenco generale degli istituti e delle persone che si occupano di ricerca che offre anche ulteriori informazioni sui temi attinenti alla ricerca. Infine è possibile accedere facilmente a presentazioni che descrivono ricerche d´avanguardia, innovazione e sviluppi positivi di nuovissimi concetti. Il servizio dedicato alla presidenza portoghese è stato sviluppato da Cordis in collaborazione con le autorità portoghesi competenti ed è disponibile in inglese e portoghese. Il servizio è disponibile al seguente indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/portugal/presidency . . |
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PARLAMENTO EUROPEO: UNA SOLA LEGGE PER I LITIGI TRANSFRONTALIERI |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il regolamento in materia di legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali, noto anche come "Roma Ii". Il compromesso raggiunto con il Consiglio prevede l´inclusione di norme riguardo agli incidenti stradali, ai danni ambientali o a quelli causati da un prodotto, nonché alle violazioni dei diritti della proprietà intellettuale, ma non comprende le controverse disposizioni sulla diffamazione a mezzo stampa. La proposta di regolamento è rivolta ad uniformare le norme di conflitto di leggi degli Stati membri in materia di obbligazioni extracontrattuali e a completare così l´armonizzazione del diritto internazionale privato in materia di obbligazioni civili e commerciali, che il regolamento «Bruxelles I» e la convenzione di Roma del 1980 hanno già fatto notevolmente progredire a livello comunitario. L’armonizzazione delle norme di conflitto di leggi, diversa da quella realizzata sul diritto sostanziale, riguarda le disposizioni in base alle quali viene determinata la legge applicabile a una determinata obbligazione. Attraverso tale armonizzazione viene agevolata la risoluzione delle controversie transfrontaliere poiché indica con una ragionevole certezza la legge applicabile all´obbligazione, a prescindere dal foro adito. Infatti, anziché costringere a studiare norme di conflitto di leggi spesso notevolmente divergenti nei vari Stati membri i cui tribunali potrebbero essere competenti a giudicare una causa, l´armonizzazione permette alle parti di limitarsi allo studio di un regime unico di norme di conflitto, riducendo così i costi della controversia e rafforzando la prevedibilità delle soluzioni e la certezza del diritto. Dopo ben quattro anni di lavoro, il Parlamento e il Consiglio dei Ministri, in seno al comitato di conciliazione, sono giunti a un accordo sul testo definitivo del regolamento che è stato sottoscritto dalla Plenaria con l´approvazione della relazione di Diana Wallis (Alde/adle, Uk). Il regolamento si applicherà 18 mesi dopo la sua adozione, ai fatti verificatisi dopo la sua entrata in vigore che danno origine a danni. Entro quattro anni dall´entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà presentare una relazione sulla sua applicazione, corredata, se del caso, di proposte di modifica. Campo d´applicazione - Il regolamento si applica, in circostanze che comportino un conflitto di leggi, alle obbligazioni extracontrattuali in materia civile e commerciale. Ai fini del regolamento, il danno comprende ogni conseguenza derivante da illecito, arricchimento senza causa, negotiorum gestio (gestione di affari altrui) o culpa in contrahendo (trattative precontrattuali). Si applica anche alle obbligazioni extracontrattuali che possono sorgere. Tra gli illeciti sono compresi i danni causati da un prodotto, gli atti di concorrenza sleale, i danni ambientali o i danni arrecati alle persone o ai beni per effetto di un tale danno, le violazioni della proprietà intellettuale e le responsabilità per i danni causati da un´attività sindacale. Il regolamento, d´altra parte, non si applica alle materie fiscali, doganali o amministrative né alla responsabilità dello Stato per atti od omissioni nell´esercizio di pubblici poteri ("acta iure imperii"). Sono anche escluse le obbligazioni extracontrattuali che derivano dai rapporti di famiglia (o comparabili) e da regimi patrimoniali tra coniugi (o comparabili) e dalle successioni. Inoltre, non rientrano nel campo d´applicazione le obbligazioni extracontrattuali che derivano da cambiali, assegni, vaglia cambiari e altri strumenti negoziabili, né quelli derivanti dal diritto delle società, associazioni e persone giuridiche, dai rapporti tra i costituenti, i fiduciari e i beneficiari di un trust volontario. Sono infine escluse le obbligazioni che derivano da un danno nucleare e da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità, compresa la diffamazione. Quale legge si applica? La norma generale statuisce che, salvo se è diversamente previsto nel regolamento, la legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali che derivano da un illecito civile è quella del paese in cui il danno si verifica, «indipendentemente dal paese nel quale è avvenuto il fatto che ha dato origine al danno e a prescindere dal paese o dai paesi in cui si verificano le conseguenze indirette di tale fatto». Tuttavia, qualora il presunto responsabile e la parte lesa risiedano abitualmente nello stesso paese nel momento in cui il danno si verifica, si applica la legge di tale paese. Inoltre, se dal complesso delle circostanze del caso risulta chiaramente che l´illecito presenta collegamenti manifestamente più stretti con un paese diverso, si applica la legge di quest´altro paese. E´ anche precisato che "un collegamento manifestamente più stretto con un altro paese" potrebbe fondarsi su una relazione preesistente tra le parti, quale un contratto, che presenti uno stretto collegamento con l´illecito in questione. Per quanto riguarda l´arricchimento senza causa, se l´obbligazione extracontrattuale si ricollega a una relazione esistente tra le parti, come quella derivante da un contratto o da un illecito, che presenti uno stretto collegamento con tale arricchimento senza causa, la legge applicabile è quella che disciplina tale relazione. Se questa non può essere determinata e le parti hanno la loro residenza abituale nel medesimo paese nel momento in cui si verifica il fatto che determina l´arricchimento senza causa, si applica la legge di tale paese. Altrimenti si applica quella del paese in cui l´arricchimento senza causa si è prodotto, oppure quella del paese con il quale l´arricchimento ha un collegamento manifestamente più stretto. Lo stesso vale, mutatis mutandis, nel caso di un´obbligazione extracontrattuale che deriva da una gestione d´affari altrui. La legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti dalle trattative precontrattuali, a prescindere dal fatto che il contratto sia stato effettivamente concluso, è la legge che si applica al contratto o che sarebbe stata applicabile al contratto se lo stesso fosse stato concluso. Se non è possibile determinarla in questo modo, si applica la legge del paese in cui si verifica il danno, indipendentemente dal paese nel quale si è verificato il fatto che ha determinato il danno e a prescindere dal paese o dai paesi in cui si sono verificate le conseguenze indirette del fatto. Oppure le altre opzioni stabilite per l´arricchimento senza causa. Ma il regolamento introduce anche il principio della libertà di scelta. Prevede infatti che le parti possono convenire di sottoporre l´obbligazione extracontrattuale ad una legge di loro scelta con un accordo posteriore al verificarsi del fatto che ha determinato il danno. Oppure, se tutte le parti esercitano un´attività commerciale, anche mediante un accordo liberamente negoziato prima del verificarsi del fatto che ha determinato il danno. La scelta, è precisato, deve essere espressa o risultare «in modo non equivoco dalle circostanze del caso di specie e non pregiudica i diritti dei terzi». Incidenti stradali - Accogliendo la richiesta del Parlamento, le disposizioni relative ai danni corporali e ai risarcimenti derivanti da un incidente stradale sono state incluse nel regolamento. Tale questione si era rivelata particolarmente complessa in ragione delle divergenti pratiche seguite nei diversi Stati membri riguardo all´entità degli indennizzi concessi alle vittime degli incidenti stradali. Il testo approvato prevede che, conformemente alle norme nazionali vigenti in materia di risarcimento concesso alle vittime di incidenti stradali, è opportuno che, nel quantificare i danni per lesione alla persona qualora l´incidente abbia luogo in uno Stato diverso da quello di residenza abituale della vittima, «il giudice adito tenga conto di tutte le circostanze di fatto riguardanti la vittima, compreso l´effettivo lucro cessante e le spese del trattamento medico e riabilitativo». La Commissione si è inoltre impegnata a presentare uno studio dettagliato di tutte le possibilità, inclusi gli aspetti assicurativi, riguardanti i problemi specifici affrontati dalle vittime di incidenti stradali transfrontalieri. Lo studio dovrà essere presentato entro il 2008 e dovrà facilitare la stesura di un libro verde. Danni causati da un prodotto - La legge applicabile all´obbligazione extracontrattuale che deriva da danni causati da un prodotto è, in principio, la legge del paese in cui la persona che ha subito il danno risiedeva abitualmente quando si è verificato il danno, se il prodotto è stato commercializzato in tale paese. In mancanza, si dovrà applicare la legge del paese in cui è stato acquistato il prodotto oppure la legge del paese in cui il danno si è verificato, se il prodotto è stato commercializzato in tale paese. Si applica tuttavia la legge del paese in cui il presunto responsabile risiede abitualmente qualora tale persona non potesse ragionevolmente prevedere la commercializzazione del prodotto o di un prodotto dello stesso tipo nel paese la cui legge è applicabile in forza alle disposizioni succitate. D´altra parte, vale anche in questo caso la "regola" del paese con il quale l´illecito ha un collegamento manifestamente più stretto. Danni ambientali - Il Parlamento ha ottenuto che il regolamento contenga una chiara definizione di danno ambientale: «il mutamento negativo di una risorsa naturale, come l´acqua, il terreno o l´aria, il deterioramento di una funzione svolta da tale risorsa naturale a vantaggio di un´altra risorsa naturale o del pubblico, oppure il deterioramento della variabilità tra gli organismi viventi». Il provvedimento ricorda inoltre che, in materia di danni all’ambiente, le disposizioni ambientali previste dal Trattato (precauzione e azione preventiva, correzione in via prioritaria alla fonte, e principio “chi inquina paga”) giustificano pienamente «il ricorso al principio del trattamento favorevole per la parte lesa». La legge applicabile ai danni ambientali è quella definita dalla norma generale «a meno che la persona che chiede il risarcimento dei danni scelga di fondare le sue pretese sulla legge del paese in cui il fatto che ha determinato il danno si è verificato». Proprietà intellettuale - La legge applicabile all´obbligazione extracontrattuale che deriva da una violazione di un diritto di proprietà intellettuale è quella del paese per il quale la protezione è chiesta. In caso di obbligazione extracontrattuale che deriva da una violazione di un diritto di proprietà intellettuale comunitaria a carattere unitario, la legge applicabile è quella del paese in cui è stata commessa la violazione per le questioni non disciplinate dal relativo strumento comunitario. Il regolamento precisa inoltre che, in questa materia, non è possibile derogare alla legge applicabile con un accordo definito nell´ambito della "libertà di scelta". Diffamazione - Nella sua seconda lettura, il Parlamento aveva approvato un emendamento alla proposta volto a disciplinare i casi di violazione della vita privata e dei diritti della personalità, compresi quelli realizzati attraverso i mass media. Al Consiglio, tuttavia, questa proposta ha trovato una forte opposizione e il compromesso trovato dal comitato di conciliazione prevede che entro il 31 dicembre 2008 la Commissione dovrà presentare uno studio della situazione nel settore della legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti da violazioni della vita privata e dei diritti della personalità, «che tenga conto delle disposizioni relative alla libertà di stampa e di espressione nei mezzi d´informazione» e delle questioni di conflitti di leggi connesse alla direttiva sulla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (195/46/Ce). . |
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PARLAMENTO EUROPEO: IMMUNITÀ DI ALESSANDRA MUSSOLINI |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Il Parlamento europeo ha deciso di difendere l´immunità di Alessandra Mussolini nell´ambito di una causa per diffamazione avviata da Giuseppe Pisanu dinanzi al tribunale di Roma. A suo parere, sono interamente coperte dall´immunità parlamentare le dichiarazioni dell´eurodeputata secondo cui l´allora Ministro degli interni aveva ordito un complotto, assieme a Francesco Storace, per portare all´esclusione della lista Alternativa sociale dalle elezioni regionali del 2005. Il 24 luglio 2006 è giunta al Parlamento una richiesta da parte di Anna Maria Pagliari, giudice istruttore del Tribunale di Roma, in merito alla questione se sia possibile applicare l´immunità parlamentare alle dichiarazioni di Alessandra Mussolini (Its, It). La richiesta del Tribunale fa riferimento all´azione civile avviata dinanzi al Tribunale di Roma dall´allora Ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, al fine di stabilire la natura illegale di alcune dichiarazioni sul suo conto fatte dall´eurodeputa e riportate dalla stampa tra il 13 e il 19 marzo 2005, nonché di ottenere un risarcimento per tali dichiarazioni. Il 4 marzo 2005 la lista regionale "Alternativa sociale con Alessandra Mussolini" (in appresso denominata "Alternativa sociale") è stata depositata presso l´ufficio centrale regionale del Tribunale di appello di Roma in vista della sua partecipazione alle elezioni amministrative regionali del Lazio, indette per il 3 e 4 aprile 2005. Nei giorni seguenti la presentazione della lista di Alternativa sociale, i principali organi d´informazione nazionali segnalavano gravi irregolarità per quanto concerne la raccolta di firme a sostegno della lista dei candidati di Alternativa sociale per le elezioni in questione. A seguito di tali denunce, varie dichiarazioni sono state presentate presso gli uffici dei procuratori di Roma, Latina e Bologna da singoli individui e partiti politici per quanto concerne l´autenticità delle firme raccolte in connessione con la presentazione della lista dei candidati di Alternativa sociale. In seguito, con ordinanza del 12 marzo 2005, l´Ufficio regionale centrale della Corte di appello di Roma escludeva la lista di Alternativa sociale dalla partecipazione alle elezioni per un nuovo presidente del governo regionale del Lazio e al Consiglio regionale. Il 13 marzo 2005, i mezzi d´informazione nazionali riportavano dichiarazioni dell´eurodeputata concernenti un presunto, ma non documentato, complotto contro di lei: a suo avviso, l´allora presidente della regione Lazio, Francesco Storace, con l´aiuto del Ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, avrebbe ordito un complotto politico ai danni della lista di Alternativa sociale e a favore della coalizione di Storace, tra i cui candidati figurava il figlio del querelante. In base all´atto di citazione emesso in nome di Giuseppe Pisanu dai suoi avvocati, quotidiani e agenzie di stampa riportavano tra l´altro le seguenti dichiarazioni della sig. Ra Mussolini in collegamento con gli eventi qui esposti: "È chiaro che Storace ha ingaggiato pirati informatici, violando la legge. E tutto con la complicità del Ministro Pisanu" (Ansa h. 20. 02, 16 marzo 2005); "(. ) Ho in mano la lettera che Pisanu ha scritto al Presidente della Corte di appello di Roma, che gli aveva chiesto in che modo poteva escludere la lista di Alternativa sociale quando le firme erano state autenticate da pubblici ufficiali (. ) in effetti, il ministro ha concesso una deroga dalle regole al giudice che gli chiedeva in che modo poteva eliminare la lista di Alternativa sociale (. ) la verità sta venendo fuori, Storace ha manipolato la documentazione attraverso atti di pirateria informatica, ciò che costituisce un reato (. ), su suggerimento del ministro Pisanu (. )" (Adnkronos, h 21. 21, 16 marzo 2005); "è assolutamente chiaro (. ) la lista di Storace, in collaborazione con il ministro Pisanu, ha utilizzato pirati informatici per preparare la dichiarazione presentata al Pubblico Ministero al fine di ottenere la mia esclusione dalle elezioni del Lazio (. ). Per evitare di perdere le elezioni, Storace ha messo insieme una dichiarazione basata su dati ottenuti attraverso atti di pirateria informatica dalla quale risulta che alcune delle firme raccolte da noi non erano valide; a questo scopo ha chiesto l´aiuto di Pisanu il quale ha inviato una circolare alla Corte di Appello, e la Corte di Appello seguendo il consiglio del Ministro degli Interni, ci ha esclusi" ("La Repubblica" del 17 marzo 205); "(. ) i cittadini italiani sono stati truffati da un ministro che si è avvalso dei suoi poteri per fini non leciti" (Ansa h 12. 46, 17 marzo 2005). La relazione ricorda che l´articolo 9 del Protocollo sui privilegi e le immunità prevede che i membri del Parlamento europeo godano di un´immunità assoluta da procedimenti giudiziari "a motivo delle opinioni . Espresse nell´esercizio delle loro funzioni". Per i deputati, di fatto, nelle sue dichiarazioni, riportate dalla stampa, Alessandra Mussolini «ha unicamente commentato fatti di dominio pubblico con dimensione politica europea, essendo tali fatti direttamente collegati al diritto degli elettori a competizioni elettorali eque e al loro interesse a che tutti i candidati possano partecipare a tale competizione». A prescindere dalla portata locale delle elezioni amministrative italiane, inoltre, «il più ampio esercizio di tale diritto concerne ciascun cittadino europeo poiché è espressione particolare delle libertà generali e fondamentali garantite» dal Trattato. Nell´agire come ha agito, spiega la motivazione, la deputata «ha esercitato il suo dovere, in quanto membro del Parlamento, di esprimere il proprio parere su una questione di pubblico interesse per i suoi elettori». Inoltre, il fatto che l´oggetto delle sue dichiarazioni fosse il comportamento di un politico nonché detentore di una carica pubblica «colloca tale dichiarazione nel quadro di un legittimo dibattito politico». D´altro canto, spiegano i deputati, «imbavagliare membri del Parlamento per impedire loro di esprimere opinioni su questioni di legittimo interesse pubblico attraverso procedimenti giudiziari è inaccettabile in una società democratica» e manifestamente in contrasto con il Protocollo sui privilegi e le immunità, «che intende proteggere la libertà di espressione dei deputati nell´esercizio dei loro doveri, nell´interesse del Parlamento in quanto istituzione». Pertanto, ritenendo che l´immunità parlamentare copra interamente le dichiarazioni fatte da Alessandra Mussolini, il Parlamento decide di difendere la sua immunità e i suoi privilegi nell´azione civile avviata da Pisanu. . |
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IL MULTILINGUISMO COSTA SOLO L’1% DEL BILANCIO UE |
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Bruxelles, 11 luglio 2003 - Ponendo in luce l’importanza del multilinguismo per garantire un trattamento paritario dei cittadini, l’esercizio del controllo democratico e la trasparenza delle istituzioni, il Parlamento osserva che il costo di traduzioni e interpretazioni incide soltanto per l’1% sul bilancio totale dell’Unione. Evidenziando quanto già realizzato per ridurre tali spese, avanza ulteriori proposte per risparmiare e, al contempo, sollecita un miglioramento delle traduzioni, in particolare delle nuove lingue Ue. In risposta alla relazione speciale della Corte dei conti europea sulle spese per la traduzione sostenute dalla Commissione, dal Parlamento e dal Consiglio, la relazione di Alexander Stubb (Ppe/de, Fi) afferma anzitutto che il multilinguismo è un elemento chiave dell´Ue, «che mette in evidenza la diversità culturale e linguistica e assicura un trattamento paritario dei cittadini europei». I deputati sono del parere inoltre che esso «garantisca il diritto dei cittadini di comunicare con le istituzioni dell´Ue in tutte le lingue ufficiali, consentendo loro di esercitare il proprio diritto di controllo democratico». Al contempo, rilevano che i servizi linguistici «consentono alle istituzioni comunitarie di restare aperte e trasparenti per i cittadini d´Europa». Per i deputati, il concetto di "multilinguismo integrale controllato", sancito dal codice di condotta del Parlamento europeo, rappresenta «il solo mezzo per contenere le spese entro limiti finanziari accettabili, rispettando al contempo l´uguaglianza dei deputati e dei cittadini». D’altra parte, deplorano il fatto che un numero sempre maggiore di documenti o comunicazioni, in particolare gli emendamenti di compromesso al momento della loro votazione in commissione o, ad esempio, gli allegati alle relazioni, siano presentati in un´unica lingua. Costo del multilinguismo Il Parlamento sottolinea che il costo complessivo di tutti i servizi linguistici delle istituzioni dell´Ue (di traduzione e interpretazione) «rappresenta soltanto l´1% del bilancio totale dell´Ue». Rileva, peraltro che, nel 2005, il volume delle traduzioni è ammontato a 1. 324. 000 pagine alla Commissione (1. 450 traduttori), a 1. 080. 000 al Parlamento (550 traduttori) e a 475. 000 pagine al Consiglio (660 traduttori). I deputati si dicono tuttavia sorpresi che le istituzioni non abbiano, ad oggi, calcolato né i costi complessivi della traduzione (comprensivi dei costi riferiti a traduttori, segretari, dirigenti, personale di servizio, planning, costi immobiliari, informatici e i costi connessi alla gestione delle risorse umane), né i costi per pagina. Invitano quindi le tre istituzioni a fissare parametri chiari e comparabili per i costi, al fine di determinare sia il costo totale della traduzione, sia il prezzo per pagina. Sottolineano peraltro che gli importi ottenuti «andrebbero usati non soltanto a fini di bilancio, ma anche per sensibilizzare gli utenti sulla questione del costo». D’altra parte, rilevano che la Corte dei conti europea ha stimato che il costo complessivo per la traduzione nel 2005 era pari a 257 milioni per la Commissione, 128 milioni di euro per il Parlamento e 126 milioni per il Consiglio. Lo stesso anno i costi medi per pagina sono ammontati 196,3 euro, 194 euro per la Commissione, 119 euro per il Parlamento e 276 euro per il Consiglio. Al riguardo, i deputati accolgono con favore il fatto che il Parlamento, nonostante l’allargamento, sia riuscito a ridurre i costi di traduzione per pagina rispetto al 2003 (149,7 euro). Il Parlamento conviene poi sul principio di pubblicare il resoconto integrale delle discussioni in plenaria come documento multilingue (pubblicato soltanto nella lingua originale dell´oratore), fermo restando che le versioni delle discussioni su supporto video, insieme all´interpretazione in diretta in tutte le lingue ufficiali, saranno messe a disposizione del pubblico gratuitamente e che, comunque, farà fede soltanto il testo originale. D’altra parte, sottolinea che i deputati dovrebbero poter avere accesso, con la possibilità di telescaricarli e in modo immediato, agli estratti delle discussioni tradotte nella loro lingua e che occorra tenere un archivio digitale e consultabile. Idee per risparmiare Il Parlamento abbozza taluni suggerimenti in merito a misure che potrebbero portare a risparmi. Ad esempio, raccomanda un maggiore ricorso a documenti di lunghezza limitata e a riassunti scritti, incoraggia le commissioni e le delegazioni parlamentari a fornire, ove possibile, testi soltanto nelle lingue dei membri della commissione o della delegazione e dei loro sostituti, mentre le ulteriori versioni linguistiche andrebbero fornite su richiesta. Per una migliore efficienza del processo di traduzione, la relazione invita il Parlamento, il Consiglio e la Commissione ad utilizzare in maniera efficiente ed efficace le risorse interne ed esterne, quali le banche dati, le traduzioni informatizzate, il telelavoro e l´esternalizzazione. Accoglie inoltre con favore il miglioramento della cooperazione interistituzionale tra i servizi di traduzione delle varie istituzioni, in particolare la creazione di una banca dati terminologica comune, lo sviluppo di memorie di traduzione comuni e la condivisione delle risorse grazie al regime di equilibrio del carico di lavoro (workload-balancing). Qualità delle traduzioni: migliorare quella delle nuove lingue I deputati, sono del parere che le istituzioni debbano prendere le misure necessarie per garantire un elevato livello qualitativo delle traduzioni e, pertanto, invitano il Consiglio, l´amministrazione del Parlamento e la Commissione a riferire sulle misure intraprese per monitorare e migliorare la qualità delle traduzioni. Si dicono peraltro preoccupati per la qualità generalmente meno elevata delle traduzioni nelle lingue dei nuovi Stati membri rispetto ai vecchi e chiedono di analizzare l´insuccesso nell´assunzione del personale necessario dai paesi Ue-10. Background Nel 2006 erano ventuno le lingue con lo status di lingue ufficiali e di lavoro delle istituzioni europee. Ogni istituzione della Ue dispone del proprio servizio di traduzione. Le istituzioni che, in considerazione delle loro attività, devono fornire il maggior volume di traduzioni sono la Commissione, il Parlamento e il Consiglio (circa il 70%). Nel 2007, con l´adesione di Bulgaria e Romania, le lingue ufficiali sono salite a ventitre. . |
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PARLAMENTO EUROPEO, GAS E ELETTRICITÀ: NESSUNA ALTERNATIVA ALLA LIBERALIZZAZIONE |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Il Parlamento europeo chiede agli Stati membri la rapida attuazione delle norme Ue sulla liberalizzazione dei mercati di elettricità e gas e di non promuovere i campioni nazionali. Ritenendo poi che la proprietà pubblica riduce il gioco della concorrenza in tali mercati e la trasparenza per i potenziali investitori, sollecita la separazione della trasmissione e l´aumento degli investimenti sulle infrastrutture, nonché l´eliminazione delle tariffe regolamentate e degli aiuti alle fonti non rinnovabili. Occorre poi istituire una Carta dell´utente dell´energia e garantire maggiore trasparenza ai consumatori. Per i deputati, è anche necessario un livello di interconnessione del 10% negli Stati membri, diversificare gli itinerari delle reti del gas e gestire solidalmente lo stoccaggio. Infine devono essere aumentate le competenze delle autorità di regolamentazione nazionali. In risposta al pacchetto energetico presentato all´inizio dell´anno e in vista del prossimo pacchetto sulla liberalizzazione dei mercati dell´energia, il Parlamento ha adottato la relazione di Alejo Vidal-quadras Roca (Ppe/de, Es) che ribadisce anzitutto la necessità di incrementare gli sforzi per istituire una politica energetica comune «basata su una visione più ampia dell´interesse comune europeo nel settore energetico, rispettando le caratteristiche nazionali e consentendo agli Stati membri di mantenere i loro mix energetici per diversificare il più possibile le fonti e i produttori di energia». Applicare le norme, sorvegliare le concentrazioni e non sostenere i campioni nazionali - I deputati si dicono preoccupati per il fatto che 20 Stati membri non abbiano recepito «nella lettera e nello spirito» le direttive recanti norme comuni per il mercato interno dell´energia elettrica e del gas (direttive 2003/54/Ce e 2003/55/Ce) e li invitano pertanto a recepire e a dare piena attuazione a tali direttive senza indugio. Anche perché ritengono, come la Commissione, che «non esiste alternativa al processo di liberalizzazione». Inoltre, le direttive, se adeguatamente applicate, assicurerebbero uno scenario competitivo e il completamento del mercato unico dell´energia. Accolgono pertanto con favore la proposta della Commissione di affrontare il cattivo funzionamento del mercato applicando provvedimenti basati sulla concorrenza e misure normative, e appoggiano la sua intenzione di avviare procedure d´infrazione nei confronti degli Stati membri che non hanno ancora recepito o attuato correttamente le direttive. Nel mettere in guardia contro un´eccessiva concentrazione del mercato, il Parlamento invita poi la Commissione a adottare ulteriori provvedimenti in caso di abuso di posizione dominante e sollecita ulteriori progressi nell´integrazione del mercato e in ambito normativo. Esorta inoltre la Commissione a sorvegliare da vicino l´impatto della concentrazione sulla concorrenza, a livello nazionale ed europeo, tenendo altresì conto del processo di consolidamento in corso che sta generando nuove, grandi imprese energetiche multinazionali, attive in un notevole numero di Stati membri e con un elevato grado di integrazione verticale e di produzione di gas-elettricità. Allo stesso tempo, dovrebbe tener conto, in tutte le sue azioni e proposte, dell´importanza del ruolo delle piccole e medie aziende produttrici di energia per il funzionamento di mercati energetici competitivi. I governi nazionali sono invece invitati a porre termine alla promozione dei loro "campioni" nazionali e ad astenersi dall´adottare normative protezionistiche «che ostacolano lo sviluppo di un mercato europeo dell´energia realmente integrato». Facendo proprio un emendamento proposto dal relatore, il Parlamento afferma che la proprietà pubblica nei mercati dell´energia elettrica e del gas costituisce «una delle cause principali di distorsioni a livello Ue» e che lo stimolo per la concorrenza in tali mercati «è ridotto se esistono imprese pubbliche». Nella maggior parte dei casi, infatti, «esiste un minore livello di trasparenza e informazione per potenziali investitori» e, inoltre, «tali società dipendono da decisioni politiche adottate dai governi degli Stati membri». Il Parlamento ribadisce quindi l´importanza di completare quanto prima un mercato europeo dell´energia «pienamente liberalizzato» ed esorta la Commissione a presentare il pacchetto di misure supplementari per il mercato interno alla fine di settembre 2007, come annunciato. Separazione della trasmissione - Per il Parlamento, la separazione della proprietà della trasmissione rappresenta «lo strumento più efficace per promuovere gli investimenti nelle infrastrutture in maniera non discriminatoria, un equo accesso alla rete da parte dei nuovi arrivati e la trasparenza del mercato». Sottolinea tuttavia che questo modello «non risolve tutti i problemi, quali le interconnessioni o i punti di congestione». Inoltre, nel riconoscere che l´applicazione di ulteriori misure di separazione per il settore del gas «non è semplice», chiede la messa a punto di soluzioni specifiche «che consentano la realizzazione del mercato interno del gas, tenendo conto delle differenze tra i mercati a monte e i mercati a valle». In tale contesto, i deputati invitano la Commissione a presentare un´analisi in cui siano dimostrati il costo della separazione della proprietà e dell´Iso per gli Stati membri, gli effetti previsti sugli investimenti in materia di reti e i benefici per il mercato interno e i consumatori. Tale analisi, a loro parere, dovrebbe anche esaminare quali vantaggi si otterrebbero adottando l´impostazione di separazione della proprietà rispetto all´approccio dell´operatore indipendente del mercato regionale. Il Parlamento, d´altra parte, chiede alla Commissione di presentare una proposta equilibrata che consenta alle imprese di gas dell´Ue di utilizzare gli investimenti in nuovi gasdotti a monte e contratti a lungo termine per aumentare il loro peso negoziale rispetto a paesi terzi. Insiste, tuttavia, sull´opportunità di non permettere ad alcuna impresa di un paese terzo di acquisire infrastrutture energetiche a meno che esista reciprocità con detto paese. Incrementare gli investimenti nelle reti di elettricità e gas - Nel ribadire preoccupazione per la mancanza di investimenti per l´ammodernamento delle reti di elettricità e gas al fine di garantire la sicurezza dell´approvvigionamento nell´Ue, i deputati chiedono la creazione di un quadro regolamentare stabile, coerente e trasparente capace di instaurare un clima di fiducia favorevole agli investimenti. Si rammaricano, inoltre che negli Stati membri sussistano ancora numerosi ostacoli che causano ritardi sproporzionati nella creazione di nuove infrastrutture per l´importazione di energia e nella connessione di nuova generazione alla rete elettrica principale. Le autorità nazionali, regionali e locali dovrebbero quindi prendere tutte le misure necessarie per garantire che tali ritardi siano ridotti al minimo e che tutte le aree abitate periferiche e inaccessibili (comprese le isole e le zone montuose) siano collegate con la rete elettrica principale. Gli Stati membri sono poi invitati ad incrementare la capacità della rete al fine di consentire l´integrazione della produzione nuova e consistente di energia rinnovabile sulla terraferma e in mare. Mentre la Commissione dovrebbe valutare la fattibilità della creazione di una «rete europea intelligente» che preveda una grande varietà di opzioni di generazione, incrementi il potere dei consumatori e sia in grado di individuare ed analizzare rapidamente eventuali malfunzionamenti nonché di risolverli e rimediare alle loro conseguenze. Nel sottolineare la necessità di un´armonizzazione tecnica delle reti europee, i deputati invitano inoltre la Commissione ad elaborare una tabella di marcia per la realizzazione di una rete unica europea dell´elettricità e del gas e la esortano a proporre misure concrete per sfruttare il potenziale del biogas in modo più estensivo. Il Parlamento accoglie con favore l´obiettivo indicativo del raggiungimento di un livello di interconnessione pari al 10% negli Stati membri e li invita ad intensificare i propri sforzi, anche mediante un rafforzamento della cooperazione bilaterale, per rimuovere gli ostacoli tecnici, amministrativi e politici al completamento dei progetti esistenti e futuri. Ribadisce poi la necessità di aumentare il bilancio destinato alle reti transeuropee per l´energia, in particolare per superare gli ostacoli ambientali. Sopprimere le tariffe regolamentate e informare i consumatori - Il Parlamento esorta gli Stati membri a sopprimere gradualmente l´applicazione delle tariffe regolamentate generalizzate - con l´eccezione delle tariffe di ultima istanza - «garantendo nel contempo la presenza di norme adeguate per proteggere i clienti vulnerabili». Rammenta inoltre che gli interventi sui prezzi andrebbero consentiti solamente come ultimo ricorso, nel caso in cui le autorità nazionali di regolamentazione tentino di controllare un incremento dei prezzi creato artificialmente al fine di evitare danni ai consumatori, alle imprese e ai nuovi operatori, e ribadisce che i prezzi dovrebbero in ogni caso coprire i costi reali. Per i deputati è anche necessario sopprimere le sovvenzioni per le fonti energetiche non rinnovabili «assicurando così condizioni omogenee», internalizzare i costi ambientali esterni nel prezzo dell´energia e utilizzare strumenti di mercato per conseguire obiettivi ambientali e di politica energetica. Incoraggiando poi il risparmio e l´efficienza energetici, chiedono misure sociali adeguatamente mirate e trasparenti che, senza ostacolare una concorrenza leale, «servano a proteggere i consumatori vulnerabili e svantaggiati». In proposito, la Commissione è esortata a presentare la propria proposta di una Carta dell´utente dell´energia entro la fine del 2007. I deputati ritengono che la trasparenza sia un requisito preliminare per lo sviluppo della concorrenza e che l´informazione debba sempre essere trasmessa in modo tempestivo, chiaro, non discriminatorio ed essere di facile accesso. In proposito, osservando le difficoltà che i consumatori domestici incontrano volendo beneficiare di mercati liberalizzati, sollecitano la Commissione a presentare proposte concrete riguardo al modo in cui migliorare la trasparenza per i consumatori, rendere le informazioni destinate ai consumatori più esaurienti e chiare (includendo le varie tariffe disponibili, il mix energetico dell´impresa e altre informazioni utili quali l´etichettatura), nonché a rafforzare il ruolo delle organizzazioni dei consumatori sul mercato energetico dell´Ue. Concordano inoltre con la Commissione quanto alla necessità di introdurre linee guida vincolanti per il mercato dell´elettricità e per quello del gas. Gestione solidale delle riserve strategiche - Il Parlamento concorda con la valutazione della Commissione secondo cui, per quanto riguarda il gas, viste le attuali tecnologie, «è preferibile diversificare gli itinerari e le tecnologie di approvvigionamento», quali gli impianti di degassificazione e i terminali di gas naturale liquido, «piuttosto che creare riserve ingenti di gas». L´esecutivo è poi invitato a presentare una proposta concreta per un migliore utilizzo delle riserve di gas attuali, «senza alterare l´equilibrio fra la sicurezza dell´approvvigionamento e il sostegno a nuove imprese sul mercato». Nel sottolineare la complementarità della rete elettrica e della rete del gas, i deputati evidenziano che lo stoccaggio del gas «dovrebbe essere gestito solidalmente a livello nazionale ed europeo». Contratti a lungo termine - I deputati riconoscono che i contratti di lungo termine a monte, in particolare nel settore del gas, sono necessari per creare un clima favorevole agli investimenti e contribuire significativamente alla sicurezza dell´approvvigionamento, e che essi non nuocciono all´integrazione del mercato interno dell´energia, «a condizione che i nuovi entranti non siano esclusi». Ritengono peraltro che debba essere garantita un´applicazione equilibrata ed efficace del principio dell´utilizzo obbligatorio delle capacità pena la loro perdita ("use-it-or-lose-it"), «cosicché i nuovi entranti possano accedere alle reti là dove le capacità non sono utilizzate». La relazione chiede poi che siano consentiti i contratti bilaterali di lungo termine a valle, in quanto forniscono un´opportunità per le industrie ad elevato utilizzo energetico di negoziare prezzi più contenuti e stabili per l´energia con i fornitori di loro scelta, sempreché non occupino una quota di mercato troppo importante e non impediscano ai clienti di cambiare fornitore. Ma devono essere adeguatamente controllati dalle autorità competenti, non devono generare costi aggiuntivi per le reti, precludere il mercato ai nuovi entranti e ostacolare lo sviluppo del mercato. D´altra parte, la Commissione è invitata a proporre una definizione di grande utente energetico e a fornire orientamenti chiari sui contratti bilaterali di lungo termine a valle al fine di ridurre l´incertezza nel mercato e di puntare a una standardizzazione dei contratti. Aumentare le competenze delle autorità di regolamentazione - I deputati accolgono con favore la proposta della Commissione di migliorare la cooperazione tra le autorità nazionali di regolamentazione a livello comunitario, attraverso un organismo Ue. Sottolineano peraltro che i regolatori nazionali «dovrebbero rimanere l´unica autorità competente per le decisioni che interessano esclusivamente il loro mercato nazionale». Tali autorità, inoltre, devono essere «indipendenti, forti e dotate di competenze ben definite», al fine di garantire la piena applicazione e il rispetto della normativa da parte degli operatori del mercato e la creazione delle condizioni necessarie per adeguati livelli d´investimento e di trasparenza. Al riguardo i deputati criticano «l´interventismo eccessivo di taluni governi» nelle decisioni adottate dalle autorità nazionali di regolamentazione, «in quanto ciò mette a repentaglio il loro ruolo di autorità indipendenti». Il Parlamento sostiene anche la necessità di armonizzare le loro competenze a livello Ue mediante l´introduzione di norme comuni sulla trasparenza, la comunicazione delle informazioni e la responsabilità, al fine di garantirne l´indipendenza dalle autorità nazionali e dall´industria. Ma dovrebbero anche essere estese, consentendo alle autorità di regolamentazione nazionali in materia di energia di sanzionare un operatore che non rispetti le loro decisioni o un gestore di trasporto che venga meno ai propri obblighi di manutenzione della rete. Le autorità dovrebbero poi garantire che le imprese energetiche abbiano l´obbligo statutario di rilasciare ai consumatori consigli in materia di risparmio energetico e imporre programmi di cessione dell´elettricità e del gas. . . |
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UN GRUPPO DI ESPERTI AFFERMA CHE LA RICERCA SULLE TECNOLOGIE DEI BIOCARBURANTI DEVE CONTINUARE |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Nonostante gli interrogativi sollevati di recente sui vantaggi dei biocombustibili, la ricerca sulle future tecnologie dei biocarburanti deve continuare. Per ottenere risultati quanto più rapidi e sostenibili possibile, occorre adottare un approccio integrato che coinvolga tutte le parti interessate. Sono stati questi i forti messaggi emersi dalla discussione di un gruppo di esperti sulle future esigenze della ricerca, svoltasi in occasione di una conferenza internazionale sui biocarburanti tenutasi a Bruxelles il 6 luglio. Le moderne tecnologie bioenergetiche che producono calore, elettricità e carburanti da autotrazione stanno compiendo rapidi progressi, e ultimamente viene dedicata molta attenzione ai biocarburanti liquidi di prima generazione, in particolare all´etanolo e al biodiesel. La produzione globale di questi biocarburanti è raddoppiata negli ultimi cinque anni e probabilmente raddoppierà ancora nei prossimi quattro. Molti paesi in tutto il mondo, dall´Argentina alla Malesia, dall´India allo Zambia, hanno attuato negli ultimi anni nuove politiche a favore della bioenergia. La politica energetica dell´Ue indica che entro il 2020 almeno il 10% di tutto il combustibile dovrà provenire dai biocombustibili. Tuttavia, la corsa a un mondo dominato dai biocombustibili ha suscitato una certa preoccupazione. Una recente relazione delle Nazioni Unite ha fatto presente che, se non gestiti nel modo corretto, questi carburanti potrebbero provocare gravi danni all´ambiente e nuocere alla vita di milioni di persone. Un problema è che le colture necessarie per la produzione di carburanti contendono i terreni alle colture alimentari e potrebbero pertanto mettere a repentaglio l´approvvigionamento alimentare. L´utilizzo di terreni destinati alla produzione di biocarburanti ha già comportato la deforestazione su vasta scala in alcune aree del mondo. «Le materie prime utilizzate per produrre combustibili di prima generazione non sono sostenibili», ha affermato l´esperto Carlos Cabrera, presidente e amministratore delegato di Uop, un´impresa specializzata nella tecnologia di raffinazione. «Per coltivare la quantità di materie prime necessarie a raggiungere una penetrazione del 10% negli attuali mercati dei combustibili occorrerebbero 286 000 chilometri quadrati, ovvero la superficie di Belgio e Germania messi assieme. Sorgono pertanto problemi quali l´approvvigionamento alimentare, la scarsità di acqua e terreni, la perdita di biodiversità e l´erosione del suolo». Alla luce di queste serie critiche, vale davvero la pena di investire nei biocombustibili? Carlos Cabrera è convinto di sì. «Le questioni emerse non indicano né che non si deve perseguire lo sviluppo di un´industria dei biocombustibili né che quest´ultimo avrebbe risvolti negativi per determinati paesi; si tratta invece di capire questi prodotti sulla base dell´impatto mondiale e regionale e di collocarli nel contesto degli altri settori che rivestono una grande importanza per l´umanità», ha osservato Cabrera. Il gruppo di esperti è stato unanime nel convenire che la ricerca deve concentrarsi sul miglioramento degli attuali biocombustibili di prima generazione e sulla loro gestione, ma in definitiva questi ultimi non devono essere considerati come un punto di arrivo, bensì come un trampolino di lancio verso la prossima generazione di biocarburanti. Questi cosiddetti «biocarburanti di seconda generazione» possono essere prodotti da fonti non alimentari come residui agricoli (paglia) e trucioli di legno. Si calcola che le emissioni di carbonio di questi combustibili potrebbero essere nettamente inferiori a quelle dei loro predecessori. «L´industria dei biocombustibili è l´unione di due settori che hanno storicamente avuto poco a che fare l´uno con l´altro: l´agricoltura e i combustibili liquidi», ha dichiarato l´esperto Fabrizio Barbaso, direttore generale aggiunto della Dg Energia e trasporti della Commissione europea. «Da questa unione possono scaturire risultati entusiasmanti. Finora abbiamo esplorato solo una piccola parte del potenziale di cui è dotata. Molti osservatori confidano che i cosiddetti biocombustibili di seconda generazione possano garantire un approvvigionamento più sicuro attraverso nuove materie prime come rifiuti e materiale cellulosico, una maggiore riduzione delle emissioni di gas serra e un minore impatto ambientale». Riconoscendo il potenziale dei biocarburanti di seconda generazione, il governo degli Stati Uniti ha recentemente annunciato un investimento di 375 Mio Usd (275 Mio Eur) in tre nuovi centri di ricerca, volto ad accelerare lo sviluppo dell´etanolo cellulosico e di altri biocombustibili attraverso l´utilizzo di piante e colture regionali. Nei prossimi quattro anni verrà investito un importo di 1,3 Mrd Usd (950 Mio Eur) per costruire bioraffinerie su scala commerciale e lanciare bioraffinerie cellulosiche pilota. «Gli Stati Uniti si stanno impegnando seriamente nello sviluppo dei biocombustibili poiché questi carburanti costituiscono una delle soluzioni cruciali al problema energetico e del cambiamento climatico», ha dichiarato l´esperto John Mizroch del dipartimento Usa per l´efficienza energetica e l´energia rinnovabile. Tuttavia, apportare denaro nella ricerca di base non sarà sufficiente, sostiene il professor Richard Templar dell´Imperial College di Londra. Come unico rappresentante del mondo accademico all´interno del gruppo di esperti, il professor Templar ha trovato adeguato essere presente tra esponenti del settore politico e industriale. «È proprio il posto giusto in cui deve collocarsi la ricerca di base se noi studiosi vogliamo sviluppare nuove tecniche e tecnologie utili per il mondo reale. La maggior parte di coloro che operano in questo settore è interessata a fare qualcosa che sia visibile nel mondo esterno non solo come una curiosità accademica», ha affermato. Spesso, in passato, l´approccio al trasferimento di conoscenza tra il mondo accademico e l´industria è stato improntato a un «passaggio di testimone», una procedura che, a parere del professor Templar, è inopportuna e richiede un notevole dispendio di tempo. Alla luce dell´impellente necessità di contrastare il cambiamento climatico, è assolutamente indispensabile cambiare atteggiamento. «Noi suggeriamo un approccio a coda di rondine; in quest´ambito, la nostra ricerca si integrerà con la ricerca industriale consentendoci così di apprendere dal metodo mirato e conciso che verrà apportato dall´industria; anche noi, dal canto nostro, potremo insegnare loro qualcosa sull´atto creativo dell´esplorazione di questi enormi territori. » Da un approccio collaborativo potrebbero scaturire una matrice o uno strumento con cui analizzare la sostenibilità dei processi che si potrebbero sviluppare a seguito dei risultati della ricerca, ha suggerito il professor Templar. Tali processi potrebbero essere valutati in base a una serie di indicatori, come l´energia che potrebbero fornire e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra che permetterebbero di realizzare. «Occorre agire in questo modo perché il tempo stringe», ha fatto presente. La collaborazione è anche l´approccio adottato dalla piattaforma tecnologica europea sui biocarburanti, come ha illustrato l´esperto e vicepresidente della piattaforma Olivier Appert. Istituita nel 2006, la piattaforma è guidata dall´industria, ma vi aderisce una folta schiera di rappresentanti del mondo accademico e della società civile. Nell´ambito del suo mandato, la piattaforma esaminerà un´ampia serie di tecnologie. Verrà dedicata grande attenzione alla bioconversione e alle bioraffinerie avanzate. «Esiste un ampio numero di tecnologie e bioprocessi alternativi, ma oggi è importante non fissarsi su una tecnologia, tutte, infatti, devono potersi integrare l´una con l´altra», ha affermato Appert. Attualmente la piattaforma sta elaborando un progetto di agenda strategica sulla ricerca e sviluppo (R&s) che sarà aperta alla consultazione pubblica. L´obiettivo è fare in modo che l´agenda sia pronta per il gennaio 2008. La piattaforma sta anche collaborando a stretto contatto con altre piattaforme, come quelle sulle foreste, le celle a combustibile, le sostanze chimiche sostenibili e le piante per il futuro. La piattaforma tecnologica europea sui biocarburanti ha anche presentato un progetto di finanziamento nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) sullo sviluppo di percorsi alternativi dalla ricerca all´industria per le tecnologie dei biocombustibili. Per ulteriori informazioni sulla strategia dell?Ue per i biocarburanti consultare: http://ec. Europa. Eu/agriculture/biomass/biofuel/index_it. Htm Per informazioni sulla piattaforma tecnologica europea sui biocarburanti consultare: http://www. Biofuelstp. Eu . |
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BENZINA: IL RECORD DELL’EURO SUL DOLLARO DEVE FAR SCENDERE SUBITO I PREZZI ALLA POMPA |
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Roma, 11 luglio 2007 - Mentre l’euro segnava ieri il suo record storico sul dollaro sfondando quota 1,37, prosegue l’ondata dei rincari nel settore dei carburanti, con i listini che volano a quota 1,375 euro al litro. “Una situazione assurda e paradossale – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – La rivalutazione dell’euro sul dollaro dovrebbe infatti avere un impatto positivo sui prezzi dei carburanti alla pompa. Al contrario si assiste ad un’ondata di nuovi rincari, infausto presagio se si considera che l’esodo estivo è oramai alle porte. Non ci resta che sperare nell’indagine avviata dall’Antitrust sulle compagnie petrolifere – conclude Rienzi – confidando che eventuali speculazioni sui prezzi dei carburanti vengano individuate e pesantemente sanzionate, nell’attesa di una accelerazione nella vendita di carburanti presso la grande distribuzione. . |
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ECONOMIA AUSTRIACA IN ULTERIORE CRESCITA |
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Vienna, 11 luglio 2007 - In Austria la crescita economica ha accelerato ancora una volta nei primi mesi del 2007 e Wifo ed Ihs, i principali istituti di ricerca economica, hanno dovuto rivedere le loro stime di crescita per l´anno in corso di 0,2 punti percentuali, rispettivamente a 3,2 per cento e 3,1 per cento. A riprendere la notizia è l´Ice. A trainare la crescita, le forti esportazioni, gli alti investimenti e la crescente occupazione. Ripresi anche i consumi, che però sono in parte frenati dalla minore dinamica dei redditi. . |
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AUSTRIA, +2,4 P.C. PER SALARI E STIPENDI |
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Vienna, 11 luglio 2007 - Nel primo trimestre 2007 l´indice dei costi del lavoro, per il quale vengono presi in considerazione salari e stipendi lordi e contributi sociali a carico del lavoratore, è aumentato in Austria del 2,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Lo comunica l´Ice. Inoltre, i salari e gli stipendi sono cresciuti del 2,4 per cento ed i contributi sociali del 2 per cento. La crescita maggiore del costo del lavoro si è registrata nel settore immobiliare (+4,8 p. C. ), quella inferiore in quello turistico (+1,4 p. C. ). . |
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"MERCATOR" APRE IN SERBIA |
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Lubiana, 11 luglio 2007 - La slovena "Mercator" ha aperto a Belgrado un centro commerciale da 22. 000 metri quadri. Il centro commerciale M-rodic è uno dei maggiori in Serbia, secondo l´azienda. Il sito internet del Governo sloveno riporta che il centro commerciale creerà 500 nuovi posti di lavoro ed è stato costruito in cooperazione con circa 40 ditte serbe e diverse aziende costruttrici estere. La Mercator è proprietaria del 76 per cento della serba Rodic. Il restante sarà acquisito dall´azienda slovena in due tranche: il 12 per cento nel 2008 e il restante nel 2009. Mercator è così divenuta la seconda azienda di vendita al dettaglio del mercato serbo, dove intende aumentare la quota di mercato del 10 per cento. Il primo agosto prossimo l´azienda espanderà di 16 mila metri quadri il centro commerciale di Lubiana. Secondo un comunicato dell´azienda, saranno ricostruite anche le vie di connessione e l´area circostante. . |
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CECHIA, NUOVA LEGGE SUGLI INCENTIVI A INVESTIMENTI |
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Praga, 11 luglio 2007 - - Il presidente della Repubblica ceca ha firmato la nuova legge sugli incentivi agli investimenti, consentendone quindi l´entrata in vigore. La notizia è riportata dall´Ice. La normativa è caratterizzata in particolare dal fatto che gli aiuti di Stato sono destinati solo a investimenti che richiedono l´uso di tecnologie avanzate e di valore minimo pari a 100 milioni di corone (circa 3,5 milioni di euro) e non 200 come sinora. Saranno favoriti gli investimenti che avverranno nelle zone a più elevato tasso di disoccupazione. . |
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APERTURA DI UNA GARA D’APPALTO PUBBLICA PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA BCE |
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Francoforte, 11 luglio 2007 - Il prossimo agosto la Banca centrale europea (Bce) indirà una gara d’appalto pubblica internazionale per la selezione di un contraente generale cui affidare la costruzione della sua nuova sede. Il bando di gara sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, nonché sul sito Internet della Bce. La nuova sede della Bce sarà realizzata nell’area della Großmarkthalle – il vecchio mercato all’ingrosso situato nel settore orientale di Francoforte sul Meno (Germania) – su progetto dello studio di architettura viennese Coop Himmelb(l)au. Il complesso comprenderà una struttura a sviluppo verticale di circa 180 metri di altezza, la Großmarkthalle, altri edifici secondari e spazi sistemati a verde. I lavori di costruzione principali avranno inizio nell’ottobre 2008 e dovrebbero essere ultimati entro la fine del 2011. Al contraente generale si richiederanno prevalentemente la realizzazione e l’allestimento dell’opera, ma anche servizi di pianificazione e gestione. Ulteriori informazioni sull’imminente gara d’appalto sono reperibili su Internet agli indirizzi http://ted. Europa. Eu (rif. Per la ricerca: T070), www. Ecb. Int/ecb/proc/tenders e www. New-ecb-premises. Com. Per maggiori dettagli sul progetto della nuova sede si rimanda agli indirizzi www. Ecb. Int/ecb/premises e www. New-ecb-premises. Com. . |
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AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE |
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Roma, 11 luglio 2007 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Buoni del Tesoro Poliennali che verranno offerti nell´asta del prossimo 13 luglio: Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali 15 aprile 2007/2012 settima tranche: 2. 500 milioni di euro . |
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BPM PERFEZIONATO ACQUISTO ANIMA SGR DA BANCO DESIO |
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Milano, Desio, 10 luglio 2007 – Bpm rende noto che - essendosi avverate le condizioni sospensive contrattualmente previste – ieri Banca Popolare di Milano Scarl ha acquistato da Banco di Desio e della Brianza n. 23. 205. 000 azioni di Anima Sgr p. A. , pari al 22,1% del capitale, al prezzo di Euro 4,63 per azione, e quindi per un controvalore complessivo di circa Euro 107 milioni, corrisposto per contanti. Il Gruppo Bpm entra quindi a far parte della compagine azionaria di Anima Sgr partecipando, con ruolo di rilievo, al processo di trasformazione in atto nell’indusrtia del risparmio gestito, unitamente agli azionisti di Anima ed al suo management, salvaguardando l’indipendenza, la quotazione sul mercato e sostenendo le strategie di crescita di Anima Sgr. Si evidenzia, anche ai sensi dell’art. 122 del Tuf, che nessun patto parasociale relativo ad Anima è stato stipulato con Banco di Desio e della Brianza S. P. A. . |
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GENERALI E GRUPPO PPF: FIRMATO CONTRATTO DEFINITIVO PER LA COSTITUZIONE DI GENERALI PPF HOLDING BV |
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Milano, 11 luglio 2007. E’ stato firmato ieri il contratto definitivo di joint venture tra Assicurazioni Generali e il Gruppo Ppf N. V. , che darà vita a Generali Ppf Holding. Alla nuova realtà verranno conferite le attività assicurative di Generali e del Gruppo Ppf in Europa Centro Orientale, posizionandola come uno dei maggiori operatori nella regione Cee, con € 2,6 miliardi di premi per oltre 9 milioni di clienti. L’operazione accelera le strategie di espansione in una delle regioni più promettenti per il settore assicurativo e crea una solida piattaforma per ulteriori opportunità di sviluppo nei territori limitrofi. L’accordo, che conferma i termini e le condizioni già comunicate al mercato lo scorso 26 aprile, valuta gli asset assicurativi conferiti dal Gruppo Ppf in € 3,6 miliardi e quelli di Generali nell’Europa Centro Orientale in € 1,5 miliardi. Il Gruppo Generali corrisponderà inoltre al Gruppo Ppf € 1,1 miliardi al fine di raggiungere il 51% della joint venture. Il Gruppo Ppf deterrà il restante 49%. L’amministratore Delegato del Gruppo Generali Sergio Balbinot, che ricoprirà la carica di Presidente di Generali Ppf Holding ha dichiarato: “Il contratto definitivo è stato siglato largamente in anticipo rispetto ai tempi previsti e ci permette di rafforzare la presenza in una delle aree più interessanti del mondo per le assicurazioni. L’accordo segna una accelerazione nella nostra strategia di espansione, centrando un altro obiettivo del Piano Industriale, e ci permetterà di sfruttare appieno il nostro potenziale di business a vantaggio sia dei clienti che degli azionisti. Ancora una volta si è dimostrata la nostra capacità di cogliere rapidamente le migliori opportunità presenti sul mercato, opportunità che il Gruppo Generali sceglie in base a criteri di creazione di valore e di redditività” 2 “Forti dell’esperienza negli altri Paesi,” prosegue Balbinot “riteniamo vincente la partnership con un operatore locale come il Gruppo Ppf, che vanta una storia di successi nella regione. Grazie a questa operazione e alle partnership già avviate in Cina e in India, Assicurazioni Generali può essere considerata a tutti gli effetti una delle multinazionali più attive al mondo nelle aree ad alto potenziale, quelle che decreteranno il successo delle società internazionali nei prossimi anni ”. Ladislav Bartonicek, Amministratore Delegato di Generali Ppf Holding e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ceska pojistovna, ha aggiunto: “La costituzione della nuova Generali Ppf Holding consoliderà la provata capacità di creazione di valore del Gruppo Ppf in Europa Centro-orientale e il know-how assicurativo e la forza finanziaria di Generali. ” “Sono convinto che Generali Ppf Holding avrà le qualità strategiche e manageriali necessarie per avere successo nei mercati ad alto tasso di crescita” ha proseguito Bartonicek. “Stiamo costruendo un team manageriale internazionale forte ed esperto in grado di offrire prodotti assicurativi di eccellenza in tutti i mercati e di accrescere il valore per gli azionisti. ” Si prevede che Generali Ppf Holding inizi ad operare entro la fine dell’anno. L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti. . |
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RINNOVATO A PADOVA IL PROTOCOLLO D´INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ NELLE BANCHE |
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Padova, 11 luglio 2007 - Un accordo per la prevenzione della criminalità nelle banche é stato sottoscritto tra la Prefettura di Padova, l´Associazione bancaria italiana (Abi) e gli istituti di credito operanti nella provincia. Il Protocollo d´intesa, di durata biennale e che rinnova migliorandolo quello sottoscritto nell´ottobre 2005, costituisce un collaudato strumento di collaborazione tra le Forze dell´Ordine e gli istituti di credito nell´attività di contrasto alle rapine e ai furti presso gli sportelli bancari. La sicurezza dei cittadini, in questo caso clienti e dipendenti delle banche, passa anche attraverso una stretta collaborazione e aggiornate sinergie degli istituti bancari con le Forze dell´Ordine, che l´accordo rinnovato a Padova individua principalmente nella conoscenza puntuale delle dipendenze bancarie, dei nomi e dei recapiti telefonici di responsabili e referenti contattabili nell´arco delle 24 ore e nella segnalazione tempestiva di situazioni di rischio. Le banche si sono inoltre impegnate a dotare ciascuna dipendenza di almeno 4 sistemi di sicurezza tra i 13 indicati nel Protocollo: bussola, metal detector, rilavatore biometrico, vigilanza, videocollegamento / videosorveglianza, videoregistrazione, allarme antirapina, sistema di protezione perimetrale attiva / passiva, bancone blindato / area blindata ad alta sicurezza, dispositivo di custodia valori ad apertura ritardata, dispositivo di erogazione temporizzata del denaro, sistema di macchiatura delle banconote, sistema di tracciabilità delle banconote. . |
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DEXIA CREDIOP: APRE LA SUCCURSALE DI NAPOLI |
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Napoli, 11 luglio 2007 - Dexia Crediop - la banca d´affari per la finanza pubblica e di progetto - facendo seguito alla delibera del Consiglio di Amministrazione dello scorso 16 marzo, ha aperto in questi giorni la propria succursale di Napoli, ubicata al Centro Direzionale Isola E/5. L´ufficio ha le stesse modalità operative delle altre succursali della banca, si presenti a Torino, Milano e Bologna, ed ha il preciso obiettivo strategico di rafforzare la presenza sul territorio e di consolidare ulteriormente il posizionamento di Dexia Crediop quale punto di riferimento per gli Enti Territoriali italiani, per la finanza di progetto e per le Società che erogano servizi pubblici. L´ufficio sarà coordinato e diretto da Antonio Cancellara. La succursale di Napoli di Dexia Crediop svolger un´attività commerciale caratterizzata da una maggiore vicinanza culturale e geografica al mercato del centro sud Italia e da una capacità di risposta e di soddisfazione della clientela pi rapida e personalizzata. Infrastrutture e partenariato pubblico-privato saranno i settori nei quali Dexia Crediop porrà il maggior impegno sul territorio del Mezzogiorno, trasferendo nel contesto locale il consolidato expertise internazionale del Gruppo Dexia . . |
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BANCHE: I CONSUMATORI REPLICANO ALL’ABI. “ALTRO CHE CASI ISOLATI!” ADOC, ADUSBEF, CODACONS E FEDERCONSUMATORI HANNO PRESENTATO ESPOSTI A 104 PROCURE CONTRO GLI ABUSI TRUFFALDINI E LE ILLEGALITA´ DELLE BANCHE |
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Roma, 11 luglio 2007 - I consumatori di Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori replicano duramente all’Abi che ieri ha affermato che usi, abusi e soprusi bancari come quelli denunciati ieri da Catricalà sarebbero solamente casi isolati. “L’abi ci trovi una sola banca che abbia praticato la simmetria sui tassi di interesse, quasi da strozzinaggio ed anche superiori al 20 % su fidi e prestiti, sotto zero su depositi e libretti di risparmio – affermano le quattro associazioni - che abbia adottato il decreto Bersani sulla surroga e la portabilità dei mutui, facendo scattare quei sani meccanismi di concorrenza utili al mercato ed ai consumatori; cancellato le ipoteche senza spese sui vecchi mutui, dove ancora vengono richieste somme esose anche di 1. 000 euro, in aperta violazione di legge; restituito d´ufficio agli utenti il conguaglio sulle somme eccedenti pagate per estinzione anticipata come da accordo con i consumatori; adottato meccanismi di comunicazione trasparenti con i propri clienti ed abbattuto gli elevatissimi costi di conti correnti, che ricordiamo in Italiano restano quelli più elevati d´Europa”. Poiché la questione bancaria è diventata la vera questione democratica, che bisogna risolvere non essendo ammissibile che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, eccetto le banche che continuano a calpestarle ed aggirarle facendo strame dei diritti, ed appropriandosi di almeno 5 miliardi di euro, solo negli ultimi 12 mesi, per i mancati adeguamenti dei tassi sui depositi in base alla legge Bersani, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno chiesto a 104 Procure della Repubblica di aprire serrate indagini al fine di accertare eventuali illeciti come truffa, appropriazione indebita ed altri reati che la magistratura riterrà di accertare. . |
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LE COMPAGNIE ASSICURATIVE PRESE CON LE MANI NEL SACCO? APPRODA ANCHE IN PARLAMENTO L’ECLATANTE QUESTIONE DELL’IPOTESI DI ALTERAZIONE DEI DATI ALL’INTERNO DEGLI ISPETTORATI SINISTRI DEI PRINCIPALI GRUPPI ASSICURATIVI |
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Lecce, 11 luglio 2007 - - Prende spunto da un´inchiesta apparsa sul settimanale a diffusione nazionale «Diario» del 2 febbraio 2007 (scaricabile su Internet anche dal sito www. Stefanomannacio. It), con la quale venivano segnalate una serie di possibili alterazioni dei dati relativi ai sinistri all´interno dei centri di liquidazione danni delle maggiori compagnie assicurative italiane, l’importante interrogazione parlamentare presentata dall’on Felice Belisario di Italia Dei Valori, tesa a fare chiarezza su alcune poco trasparenti prassi all’interno degli ispettorati sinistri delle maggiori società consorziate che, ove applicate generalmente, potrebbero comportare un aumento delle tariffe Rca, a danno, quindi, dei consumatori-assicurati. E la richiesta dell’on Felice Belisario, giunge proprio nel momento in cui il Presidente dell’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Catricalà, nella sua relazione annuale, sottolinea ciò che è tristemente noto anche ai non addetti ai lavori, ossia come nel Mercato Assicurativo di per sé poco propenso alla competitività e “protetto dall’obbligatorietà dei contratti”, “i profitti delle compagnie crescono e non scendono i premi a carico degli assicurati. Nessun vantaggio si registra a favore di questi ultimi costretti ad attendere tempi ancora eccessivi per i risarcimenti e a subire clausole negoziali onerose…”. Era auspicabile, come più volte denunciato dal sottoscritto, un controllo effettivo e più incisivo sulla gestione interna e tecnica dei servizi di liquidazione danni dei principali gruppi assicurativi che come è evidente, hanno deciso di gestire in comune i servizi di liquidazione (fra questi Fondiaria - Sai - Milano, Generali – Assitalia - Fata, Ras – Allianz - Bernese, Unipol –Aurora - Navale, ecc. , Reale Mutua – Italiana – La Piemontese, ecc. ), ma hanno mantenuto sostanzialmente scorporate le singole imprese per la raccolta dei premi e la fornitura dei prodotti e servizi assicurativi. Tale scelta di mercato, se apparentemente dimostrava la scelta di diminuire i costi di gestione, in realtà, avrebbe potuto mascherare peraltro lo scambio interno e continuo di dati, anche sensibili, all’interno dei principali gruppi assicurativi con conseguente possibilità d’incisone sulla modulazione delle tariffe e conseguentemente dei premi R. C. Auto. Inoltre, tale amministrazione in comune, comportando una gestione più complessa, avrebbe potuto consentire, almeno in astratto, la possibilità di prassi tese a “gonfiare” il numero reale dei sinistri. Peraltro, la questione posta al Ministro dello Sviluppo Economico, perviene in un momento di profondi cambiamenti del settore assicurativo ed in particolare nel settore della liquidazione dei sinistri, con l’introduzione della procedura d’indennizzo diretto, già aspramente criticata da gran parte degli addetti del settore, la quale, secondo taluni esperti, costituirebbe il terreno fertile per la duplicazione del numero sinistri all’interno degli ispettorati sinistri. Di seguito interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 4/04166. . |
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IL RUOLO DELL´IMPRESA NELLA GOVERNANCE GLOBALE |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Il 20 e 21 settembre si terrà a Barcellona (Spagna) il sesto convegno annuale della European Academy of Business in Society (Eabis). Nel corso della manifestazione saranno esaminati i contributi, gli impegni e l´influenza che l´impresa può garantire, attraverso la governance, per quanto concerne i temi e le sfide fondamentali della globalizzazione e dello sviluppo sostenibile. Il convegno Eabis è organizzato nell´ambito della piattaforma Ue per l´eccellenza nella ricerca sulla responsabilità sociale delle imprese (Csr). L´iniziativa beneficia del sostegno del Sesto programma quadro di ricerca (6°Pq). Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Esade. Edu/research/eabis . |
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FEDERALISMO, FORMIGONI: ORA PRODI DEVE RISPONDERCI E SUL REFERENDUM ELETTORALE: LO FIRMERO´ L´ULTIMO GIORNO UTILE |
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Milano, 11 luglio 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha espresso soddisfazione per l´approvazione quasi unanime, in Consiglio regionale, di una mozione che chiede al governo di accelerare la realizzazione del federalismo aprendo il negoziato con la Regione (solo Rifondazione e Comunisti italiani hanno votato contro). "Il Governo Prodi - ha detto Formigoni - a questo punto deve dare una risposta, anche perché sono passati più di tre mesi da quando, il 3 aprile, il Consiglio regionale si è pronunciato con una maggioranza molto larga per l´avvio del negoziato sul federalismo, e nessuna dilazione sarebbe accettabile". Formigoni ricorda che la Lombardia "chiede di poter avere più autonomia attuando il federalismo previsto dal Titolo V della Costituzione, in particolare per quanto riguarda 12 materie (dall´ambiente alle infrastrutture) in cui l´amministrazione regionale potrebbe essere più efficiente e sollecita di quella statale". "E´ bene che il Presidente del Consiglio ci dia risposta - ha aggiunto Formigoni - anche in ossequio alle regole di buona educazione e di efficienza nei rapporti tra Governo nazionale e la più importante regione italiana. Mi fa piacere che con larghissima maggioranza il Consiglio regionale sia unito a me nel sollecitare Prodi a indicare una data di apertura del negoziato con il Presidente della Regione. Questa votazione indica una volta di più che il tema non è rinviabile. Inoltre sottolineo che il federalismo è una richiesta di tutte le Regioni: ricordo che la Lombardia è riuscita nel miracolo di mettere d´accordo Nord e Sud. Non c´è più contrapposizione tra Nord e Sud sul federalismo, che significa più efficienza, trasparenza, miglior utilizzo delle risorse". Rispondendo poi alle domande dei giornalisti sul referendum per la riforma della legge elettorale, Formigoni ha confermato che ne sottoscriverà la richiesta "l´ultimo giorno, l´ultima ora utile, per una forma di rispetto nei confronti del Parlamento". "Mi auguro - ha detto Formigoni - che il Parlamento sia capace di varare una nuova legge elettorale. Se non lo fosse, allora la richiesta di referendum darà la parola ai cittadini per una legge che semplifichi il quadro politico, diminuisca il numero dei partiti e che reintroduca anche la possibilità di indicare, col voto di preferenza, oltre al partito anche la persona da cui meglio ci si sente rappresentati". . |
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MISSIONE MARCHIGIANA A NEW YORK, INCONTRO CON LE BANCHE INTERNAZIONALI |
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New York, 11 luglio 2007 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, e l´assessore regionale la Bilancio, Pietro Marcolini, hanno iniziato ´ a New York - gli incontri con le banche internazionali di affari Ubs, Lehaman Brothers e Bnl Gruppo Bnp Paribas. Scopo della missione negli Stati Uniti e` quella di ricercare nuove opportunita` finanziarie per favorire lo sviluppo delle Marche. Le riunioni proseguiranno anche domani. L´approfondimento con Ubs Investement Bank ha riguardato, in particolare, la possibilita` di rinegoziare le condizioni relative a due emissioni obbligazionarie effettuate nel 1999 (Raffaello Bond) e nel 2000 (Piceni Bond), per un ammontare pari, rispettivamente, a 100 e 150 milioni di euro. L´emissione ´Raffaello´ ha rappresentato l´operazione inaugurale del programma Emtn della Regione Marche (primo programma denominato in euro di una regione o ente locale italiano) e ha riscosso ordini per un ammontare ben superiore a quello di emissione (circa 500 milioni di euro), conseguendo una vasta diversificazione, sia sul piano geografico, che su quello relativo alla natura degli investitori. L´emissione ´Piceni´ ha riscosso, invece, un notevole successo presso gli investitori istituzionali statunitensi (83% della distribuzione finale), grazie al processo di marketing che la regione ha intrapreso in un numero cospicuo di centri finanziari, in prevalenza nell´area East Coast. Alle banche internazionali di affari la Regione ha anticipato che annuncera` ai mercati (tramite il meccanismo del consent solicitation) la volonta` di rinegoziare i termini dei titoli obbligazionari relativi alle due emissioni. Gli obbligazionisti avranno alcune settimane di tempo per poter trovare, con la banca di riferimento, un accordo sui termini della nuova operazione (durata, tasso, etc. ). Contestualmente all´operazione di rinegoziazione dei bond, si rendera` necessaria una rimodulazione della composizione dei fondi di ammortamento (sinking fund). Nel complesso, queste operazioni consentiranno di rafforzare i titoli con elevato profilo di credito, includendo anche istituti di credito italiani. Ulteriori approfondimenti verranno compiuti nelle riunioni in programma nelle prossime ore. . |
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EMILIA ROMAGNA: PARTE IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE |
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Bologna, 10 luglio 2007 - “Una regione attraente” da un punto di vista economico, sociale e culturale in grado di competere e attrarre capitali e cervelli. È questa l’affermazione che accompagnerà, caratterizzandola, la realizzazione del Piano territoriale della Regione Emilia Romagna (Ptr). L’avvio dei lavori del Piano territoriale è avvenuto ieri a Bologna, nella sala Italia del Palazzo dei Congressi. Dopo l’apertura dei lavori – affidata a Luigi Gilli, assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale -, Aldo Bonomi (sociologo e coordinatore scientifico del Piano) ha avuto il compito di condurre una tavola rotonda con alcuni protagonisti delle eccellenze dell’Emilia-romagna: con loro si è discusso di come e dove dovrà andare in futuro la regione. Sono intervenuti Leonardo Stefani (responsabile Italia della divisione exploration and production dell’Eni), Roberto Nicastro (Ad di Unicredit Banca), Patrizia Gabellini (docente di urbanistica al Politecnico di Milano), Marco Maltoni (oncologo), Elisabetta D’alessandro (formatrice, direttore di Cofimp), Massimo Spigaroli (presidente Consorzio culatello di Zibello) e Federico Margelli (fisico ambientale). Durante la giornata sono stati proposti, in diversi momenti, tre videoclip i cui contenuti rappresentavano testimonianze di eccellenza dell’Emilia Romagna. Le conclusioni sono state del presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani. “Lanciamo una grande discussione nella società regionale – ha commentato a margine dell’iniziativa il presidente Errani – con l’obiettivo di valorizzare l’esperienza di innovazione che abbiamo realizzato fino ad oggi, economica e sociale, e con l’ambizione di interpretare i grandi cambiamenti che abbiamo di fronte. Parlo ad esempio del tema dell’ambiente, delle modifiche demografiche che cambiano radicalmente le nostre città. Noi siamo una regione che nel corso degli anni è cresciuta tantissimo, più del resto d’Italia, e sappiamo che la sfida della competitività è molto impegnativa: vogliamo saperla interpretare con i nostri valori, prima di tutto la coesione sociale. “Uno degli obiettivi di fondo del nostro impianto – ha aggiunto Errani - è quello di rafforzare il sistema regionale, inteso come sistema territoriale. Rafforzare il sistema significa anche ridefinire la governance, superare sovrapposizioni, trovare forme di governo che siano in grado insieme di interpretare questa strategia. Promuoveremo innovazioni concrete già dalle prossime settimane, e lo faremo dentro un pieno confronto con la società regionale”. “Siamo partiti per arrivare alla definizione del Piano territoriale regionale del ventunesimo Secolo – ha affermato l’assessore Gilli -. In autunno partiranno i forum tematici sul territorio, poi avverrà un confronto coi sindaci delle città europee più importanti e con la Ue a Strasburgo e Bruxelles. Quindi, saranno elaborati tutti gli atti che abbiamo ricevuto in questa fase di ascolto, e la proposta finale di elaborazione di Ptr avrà il suo iter di approvazione sia nelle conferenze provinciali di pianificazione che nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna”. E’ il principale strumento di programmazione territoriale della Regione. Il documento strategico con cui questa traccia la rotta di quello che dovrà essere il “sistema Emilia-romagna” del futuro. Stabilendo precisi obiettivi di sviluppo e di qualità per l’Emilia-romagna che verrà, all’interno del più generale contesto nazionale ed europeo. E’ questo il Piano territoriale regionale (Ptr), il documento che definisce tra l’altro indirizzi e direttive alla pianificazione di settore, ai Ptcp provinciali e agli strumenti della programmazione negoziata. Parte tematica del Ptr è anche il Piano territoriale paesistico regionale. A 15 anni di distanza dal primo Ptr, la Giunta della Regione Emilia-romagna - su proposta di Luigi Gillli, assessore alla Programmazione e sviluppo territoriale, Cooperazione con le Autonomie ed Organizzazione - ha redatto le linee di indirizzo avviando così, formalmente, il percorso per la definizione del nuovo Piano. Si apre ora un’ampia fase di consultazione, che prevede una forte partecipazione delle istituzioni e della società emiliano-romagnola. Oltre a quanto strettamente previsto dalla normativa, saranno affiancate alle nove Conferenze di Pianificazione provinciali – che si svolgeranno contemporaneamente in tutte le Province della regione il 17 luglio - anche alcuni Forum tematici rivolti alle forze economiche, sociali e culturali dei diversi territori della regione. Non un Piano urbanistico, né il Piano dei Piani di settore, dunque, ma il documento di programmazione con il quale viene disegnata, con la partecipazione dell’intera società regionale, l’Emilia–romagna di domani e fissati alcuni obiettivi strategici. Il primo di questi è la qualificazione dei sistemi territoriali, perché sempre più la competizione avviene, anche a livello internazionale, a questo livello. In questa chiave dovranno essere affrontati i temi della riqualificazione urbana, della localizzazione dei servizi, della innovazione e adeguamento delle reti di trasporto e comunicazione, della qualificazione ambientale, degli insediamenti produttivi. Passando da un approccio di rete, ad un approccio di sistema e andando oltre la scelta del policentrismo che ha caratterizzato gli ultimi anni di programmazione, al fine di valorizzare meglio le specifiche eccellenze e le naturali vocazioni dei singoli territori, a partire da Bologna città metropolitana. A partire dalla rotta tracciata dalle strategie Ue di Lisbona e Goteborg sull’economia della conoscenza e della sostenibilità dello sviluppo, l’obiettivo è quello di accrescere la qualità, l’efficienza, l’identità dunque la coesione territoriale del sistema regionale. A questo tema ne sono strettamente collegati altri. Quello dell’attrattività territoriale, innanzi tutto, come condizione per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese. Ma, anche quelli dello sviluppo delle reti di conoscenza e dei poli regionali di innovazione. All’interno di una nuova governance regionale declinata su una maggiore cooperazione e semplificazione Istituzionale Altro obiettivo forte sarà quello della sostenibilità ambientale. Un obiettivo trasversale che dovrà diventare dirimente in ogni scelta economica, insediativa, di sviluppo. Anche questo obiettivo richiede – di fatto – il superamento delle tradizionali politiche di settore, tali e tante sono le interdipendenze che esistono anche su questo versante e le specificità dei singoli territori. Ridisegnare dunque i “luoghi dell’abitare e del produrre” dopo la dispersione insediativa degli ultimi decenni, puntando sullo sviluppo dell’economia della conoscenza, sulle nuove tecnologie e favorendo il più possibile la cooperazione tra sistemi urbani e produttivi. In questo quadro dovrà essere riorganizzato il sistema della mobilità di persone e merci, puntando soprattutto sulla plurimodalità e sulla salvaguardia ambientale. Il Ptr delineerà anche un nuovo welfare in grado di sostenere le sfide poste dai mutati contesti sociali. Per costruire un messaggio forte di valori, di opportunità e di fiducia. Innanzi tutto per le nuove generazioni. Per dare risposte efficaci a bisogni vecchi e nuovi. I temi sono tanti: le nuove povertà, l’immigrazione, l’invecchiamento della popolazione, i giovani, la tutela della salute. . |
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UN TRENTINO COMPETITIVO: TAVOLO PROVINCIALE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE “UNA REGIA UNICA PER TUTTE LE ATTIVITA’ SVOLTE ALL’ESTERO” |
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Trento, 11 luglio 2007 - Dopo i passaggi formali realizzati dalla Giunta Provinciale nelle scorse settimane, ieri si è tenuta la prima riunione del Tavolo provinciale per l’internazionalizzazione che ha visto riuniti i principali soggetti pubblici e privati trentini attivi in campo internazionale. Il Tavolo - convocato dall’assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori – rappresenta un luogo di concertazione tecnica volto ad incrementare l’informazione reciproca e la condivisione di esperienze progettuali internazionali, favorire forme di raccordo funzionale tra le diverse iniziative provinciali, evitando duplicazioni, diseconomie e dispersione di risorse umane e finanziarie, e favorire la costruzione di progetti internazionali di respiro strategico e dalla “adeguata massa critica”. “Solo unendo e integrando le forze tra settore pubblico e privato – ha sottolineato l’assessore provinciale Salvatori – riusciremo a garantire competitività e visibilità internazionale alle specificità economiche e sociali del Trentino. Attraverso una vostra partecipazione attiva ai lavori del Tavolo – ha continuato Salvatori, alle diverse organizzazioni presenti con i loro più alti rappresentanti presso la Sala Stampa del Palazzo della Provincia autonoma di Trento – ci aspettiamo indicazioni e suggerimenti sulle azioni da sviluppare. L’ente provinciale intende perseguire un ruolo attivo e non invasivo, nella prospettiva di identificare obiettivi ed indirizzi di sviluppo internazionali comuni alle diverse componenti economiche, culturali e di raccogliere vostre indicazioni su come e dove investire le risorse necessarie a promuovere il progetto di internazionalizzazione del Trentino”. L’iniziativa è stata accolta con favore da parte dei rappresentanti delle diversi componenti economiche e sociali che si sono detti d’accordo sulla necessità di promuovere progetti integrati all’estero e hanno mostrato la loro disponibilità ad avviare un lavoro comune all’interno del Tavolo. Negli scorsi mesi, Agenzia di Sviluppo, in accordo con la Provincia autonoma di Trento, ha promosso un programma di analisi e indagine per acquisire gli elementi conoscitivi necessari alla definizione di un “Piano provinciale annuale per l’internazionalizzazione dell’economia trentina”. Il programma ha visto la partecipazione (attraverso Focus Group) dei principali rappresentanti del sistema economico e della società civile chiamati a confrontarsi sulle prospettive di sviluppo e integrazione internazionale del sistema provinciale. Dal confronto è emersa una forte convergenza circa l’importanza di rafforzare la governance (pubblica e privata) della Provincia autonoma di Trento in materia di internazionalizzazione e la conseguente necessità dI individuare una sede di dialogo sistematico e di confronto tecnico tra i diversi soggetti pubblici e privati attivi all’estero, luogo dove perseguire il coordinamento tra le diverse azioni e programmazioni internazionali delle organizzazioni protagoniste dei “processi di proiezione esterna” del territorio trentino. E’ in questa prospettiva che la giunta provinciale ha promosso la costituzione della “Cabina di Regia Interassessorile delle attività internazionali provinciali”, allo scopo di garantire un maggiore coordinamento tra le diverse azioni e programmi internazionali degli Assessorati e contestualmente il lancio di un “Tavolo provinciale per l’internazionalizzazione”. Nella mattinata di oggi si è svolta la prima riunione del Tavolo che ha visto riuniti i dirigenti generali dei diversi dipartimenti provinciali interessati, i rappresentanti delle categorie economiche e produttive trentine nonché i principali attori territoriali della ricerca e della cultura attivi in campo internazionale. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire una maggiore e più sistematica condivisione di informazioni ed esperienze in questo ambito di attività; favorire il raccordo tra programmi e progetti internazionali già in corso o in via di programmazione secondo criteri geografici, settoriali e di complementarietà nei contenuti/obiettivi; raccogliere istanze e priorità relative alla definizione del Piano annuale per l’internazionalizzazione provinciale 2008 e che sarà approvato entro l’autunno attraverso i lavori del Tavolo. Alla riunione di oggi erano stati invitati, tra gli altri, l’Associazione industriali, la Federazione Trentina delle Cooperative, la Confesercenti del Trentino, l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, l’Unione Commercio, Turismo e Attività di Servizio, Trentino Export, Distretto Habitech, l’Associazione Albergatori, Trentino S. P. A. , il Museo tridentino di scienze naturali, la Camera di commercio e Trentino Sprint, il Mart, alcune associazioni di volontariato (quali, ad esempio, l’Associazione Trentini nel mondo), l’Istituto Agrario S. Michele all´Adige, l’Università degli Studi di Trento, al Fondazione Bruno Kessler, il Cnr-ivalsa Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree, oltre ad Agenzia per lo Sviluppo, oltre ai dirigenti generali del Dipartimento industria, artigianato e miniere, del Dipartimento turismo, commercio e promozione dei prodotti trentini, il Dipartimento istruzione, e l’assessorato alla programmazione, ricerca e innovazione. Sul metodo di lavoro, l’assessore Salvatori ha sottolineato come la Provincia autonoma di Trento intenda suggerire gli indirizzi, lasciando ai soggetti economici e culturali individuare la destinazione degli investimenti e le iniziative integrate necessarie alla crescita del Sistema Trentino: “Esistono una serie di motivi per cui alcuni soggetti (ad esempio, imprese e musei) sostengano dei progetti integrati così da favorire un maggiore ritorno degli investimenti. Il Tavolo ha come obiettivo quello di favorire la collaborazione tra i diversi attori provinciali per sviluppare una visione condivisa circa la collocazione internazionale del Trentino. Quando ognuno di noi agisce all’estero con le proprie attività mette in gioco sì la propria faccia ma è chiamato inevitabilmente a rispondere anche del contesto locale in cui opera e da cui proviene. Per questa ragione credo sia necessario dotare l’insieme del sistema di precisi e condivisi criteri di azione che rafforzino la reputazione collettiva del sistema trentino e ne promuovano l’immagine all’estero”. Lo scopo è quello di promuovere in Trentino il dialogo sistematico tra le diverse componenti territoriali e laddove possibile una programmazione congiunta di attività e progetti internazionali. Il Tavolo si presenta come la sede naturale per favorire l’identificazione di obiettivi di collocazione internazionale comuni alle diverse componenti istituzionali, della società e dell’economia provinciale, e conseguire una programmazione più organica delle promozioni verso i mercati esteri (sinergie tra promozione economica, produttiva, culturale e turistica). Ciò anche attraverso lo sviluppo di specifici progetti paese e progetti integrati di filiera. Una tale organizzazione permetterebbe di concentrare le risorse finanziarie, progettuali e gestionali pubbliche su alcuni progetti di significativo impatto, e promuovere progetti internazionali congiunti pubblico- privato secondo una logica di partenariato, grazie un quadro programmatico condiviso. I lavori del Tavolo si concentreranno così nei prossimi mesi nella costruzione di un Programma Trentino Internazionale; nell’identificazione di un piano condiviso per lo sviluppo di missioni di incoming di operatori esteri ed ancora nella identificazione dei mercati target verso i quali concentrare gli sforzi di promozione internazionale secondo obiettivi di consolidamento della presenza trentina in loco o di esplorazione e sviluppo della proiezione internazionale del sistema provinciale. . |
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PRESENTATO ALLA II COMMISSIONE CONSILIARE VENETA IL PROGETTO PRELIMINARE DEL NUOVO PRTC |
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Venezia, 11 luglio 2007 - Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento prosegue il suo percorso verso la stesura definitiva. Dopo gli incontri con gli Enti Locali, le Associazioni di Categoria, gli Ordini Professionali e le Parti Sociali, è stato presentato ieri alla Ii Commissione consiliare dall’Assessore regionale all’Urbanistica e Politiche del Territorio, Renzo Marangon. In questa fase di definizione del nuovo Prtc, infatti, la Giunta ha inteso coinvolgere in maniera concreta e collaborativi tutti i soggetti che a vario titolo partecipano alla vita economica, sociale e culturale della regione per definire la pianificazione di quello che sarà il Iii Veneto. “Compito della politica – ha sottolineato l’Assessore Marangon – è quello di organizzare i passaggi che costituiscono i percorsi di cambiamento e di evoluzione di un territorio. Con il Prtc la Giunta regionale intende fare proprio questo, sapendo che la capacità di competere oggi non è più un fatto interno alla singola azienda, ma una questione che investe un intero territorio, dove incidono le infrastrutture, e servizi, la comunicazione. Questo documento, in pratica, si presenta come un ponte per dialogare non solo con l’Italia, ma con l’Europa e il mondo, dove il Veneto appare come una capitale plurale e Venezia porta logistica dell’Oriente, visto che tra due anni il canale di Suez verrà raddoppiato nelle sue attuali dimensioni. . |
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“PIEMONTE IN CIFRE 2007”: COMUNICARE IL TERRITORIO |
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Torino, 11 luglio 2007 - È stata presentata ieri martedì 10 luglio, presso il Centro Congressi Torino Incontra, la quindicesima edizione di “Piemonte in cifre”, frutto del lavoro congiunto di Unioncamere Piemonte, Regione Piemonte e Istat nell’ambito del Sistema statistico nazionale. La pubblicazione, come da tradizione, raccoglie le principali statistiche socio-economiche a livello regionale e provinciale, ponendosi l’obiettivo di far conoscere il territorio piemontese sotto diversi e complementari punti di vista, rappresentando la realtà che ci circonda a 360°. Dopo i saluti del Presidente di Unioncamere Piemonte Renato Viale, del Direttore dell’Ufficio della Comunicazione Istat Patrizia Calcioli e del Direttore del Settore Statistica della Regione Piemonte Walter Galante, è seguita la relazione di Roberto Strocco, Coordinatore del comitato tecnico-scientifico Piemonte in cifre su “Il Piemonte: numeri e tendenze”. Sono poi intervenuti sul tema “Comunicare il territorio” il Presidente di Film Commission Torino Piemonte Steve Della Casa, il Presidente della Fondazione Biella The Art of Excellence Luciano Donatelli, il Presidente di Eataly Oscar Farinetti, l’Amministratore Delegato Seat Pagine Gialle Luca Majocchi e il Direttore Servizio Comunicazione strategica del Comune di Torino Anna Martina. La tavola rotonda è stata moderata da Carlo Cerrato, caporedattore del Tg3 Piemonte. Ha concluso il programma Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte. “Un sistema informativo statistico è fondamentale per una gestione adeguata del territorio. È inoltre un elemento sostanziale per programmare, monitorare e valutare le politiche e le risorse da destinare al soddisfacimento dei bisogni della popolazione - ha commentato la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso -. Negli ultimi anni la Regione Piemonte ha avvertito in modo crescente l’utilità di disporre di un tale sistema e di renderlo sempre più completo ed aggiornato. L’annuario Statistico piemontese costituisce il processo di integrazione dell’informazione statistica da fonti diverse (cui da quest’anno si affianca, ad opera di Unioncamere e Regione Piemonte, un Quadro Statistico Complementare on line mirato sulle necessità di decisori politici e di operatori economici e sociali) e rappresenta un esempio positivo di attuazione di forme di decentramento”. “Uno dei compiti istituzionali delle Camere di commercio è quello di essere un punto di osservazione privilegiato dell’economia locale - ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Renato Viale -. Con la convinzione che solo attraverso informazioni precise si possono prendere decisioni politiche ed imprenditoriali efficienti, Unioncamere Piemonte ha pubblicato per la 15esima volta l’edizione annuale di Piemonte in Cifre in collaborazione con Regione Piemonte e Istat, i principali interlocutori nella produzione statistica locale. Quest’anno, inoltre, oltre all’Annuario Statistico Regionale, è stato realizzato il nuovissimo Quadro Statistico Complementare a cura di Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte in cui trovano spazio tutte quelle informazioni statistiche di fonte non ufficiale: l’obiettivo è comprendere sempre più le trasformazioni che attraversano la nostra regione e rispondere così ai bisogni del territorio. Il panorama che ne emerge è quello di un 2006 con dati prevalentemente positivi: aumenta l’occupazione e il numero delle imprese; crescono le esportazioni e la produzione industriale, aumentano le presenze turistiche e l’afflusso di capitali esteri di investimento, e, infine, migliorano anche le previsioni macroeconomiche dei prossimi anni. Un risultato importante, frutto dell’energico impegno di tutto il territorio regionale. Occorre ora continuare a lavorare in modo sinergico, per il conseguimento di efficaci politiche di sviluppo e validi programmi d’intervento tesi al miglioramento della qualità della vita di cittadini e imprese”. Il Presidente dell’Istat Luigi Biggeri ha inviato il seguente messaggio: “Piemonte in cifre è il felice esito di un lavoro basato sulla piena consapevolezza dell’importante ruolo della statistica per il territorio, sul territorio e del territorio. Negli ultimi anni la statistica ufficiale ha investito molto nella costruzione di sistemi informativi sempre più completi e dettagliati. Piemonte in cifre, giunto alla sua quindicesima edizione, entra pienamente in questa strategia. Com’è noto, il ruolo dell’Istat è quello di produrre informazione statistica utile al Paese, a chi deve prendere decisioni e contribuire alla statistica comunitaria, garantendone la pertinenza, l’autonomia e la qualità che va intesa non soltanto in merito al prodotto e ai processi, ma a tutto il sistema statistico nazionale: Piemonte in cifre è proprio un esempio di realizzazione di questa qualità totale. Le sinergie tra l’Istat, Unioncamere e Regione, che egregiamente si esprimono in questo Annuario, devono pertanto continuare a muoversi in quest’ambito perché soltanto per questa via sarà possibile salvaguardare la democrazia del Paese. L’edizione di quest’anno merita di essere segnalata per la forte attenzione dedicata alla componente straniera della popolazione e alla nuova indagine sul reddito e le condizioni delle famiglie, come per la pubblicazione dei dati sugli aiuti erogati e ricevuti nell’ambito della solidarietà espressa e praticata in questo Paese da molte persone. Si tratta di questioni al centro dell’interesse generale”. “Già da tempo Unioncamere Piemonte e Regione, insieme all’imprescindibile collaborazione con Istat, hanno sviluppato una produzione statistica che opportunamente si affianca alla statistica ufficiale presentata nell’Annuario Statistico piemontese - ha osservato l’Assessore alla Statistica della Regione Piemonte Sergio Conti, che non ha potuto partecipare, a causa di urgenti impegni istituzionali -. Tale collaborazione si è concretizzata, quest’anno, con la prima edizione di un Quadro Statistico Complementare on line utile a tutti, specialmente ai decisori politici e agli operatori economici e sociali, i quali vi potranno reperire agili e mirate integrazioni alle informazioni consolidate e “ortodosse”. L’ente regionale può mettere così a disposizione le informazioni e i dati contenuti nel proprio sistema informativo, supportando l’attività degli uffici in settori di competenza regionale quali la sanità, l’assistenza, il turismo, etc. Attualmente il Sistema Informativo regionale è pressoché informatizzato e si integra nella Rete unitaria della pubblica amministrazione regionale. Un tale sistema presenta, rispetto alle rilevazioni statistiche tradizionali, il vantaggio di ottenere aggiornamenti potenzialmente continui e costi di estrazione minimi”. Popolazione - Al 31 dicembre 2006 la popolazione piemontese risulta pari a 4. 352. 828 abitanti, con una crescita di 11. 095 unità rispetto all’anno precedente, determinata da un saldo positivo del movimento migratorio con l’estero di 18. 452 persone. Il saldo naturale, cioè la differenza tra nascite (37. 851) e decessi (47. 400), è invece negativo: -9. 549 unità. La popolazione residente straniera al 1° gennaio 2006 risulta pari a 231. 611 unità, pari al 5,3% della popolazione complessiva; sul complesso degli stranieri, uno su cinque ha un’età compresa tra 0 e 15 anni, mentre sull’insieme della popolazione residente della stessa fascia d’età i giovani stranieri risultano pari all’8,3%. Il numero delle nascite registrato in Piemonte nel 2006, pari a 37. 851, è cresciuto del 6% rispetto al 2002, quando si contarono 35. 716 nascite. L’età media al parto delle donne calcolata al 2004 è pari a 31,6 per le italiane contro 27,1 per le straniere. Il numero medio di figli per donna registrati in Piemonte nel 2004 è pari a 2,7 per le donne straniere contro 1,1 per le donne italiane. Mercato Del Lavoro - In base ai dati della Rilevazione continua sulle forze di lavoro dell’Istat, nel 2006 l’occupazione in Piemonte ha continuato a crescere: gli occupati ammontano a 1. 848mila unità, 22mila in più rispetto al 2005 (+1,2%) e operano prevalentemente nei settori dei servizi e dell’industria. La componente femminile ha subìto un’accelerazione (+2,7%), a fronte di una sostanziale stabilità di quella maschile. Il tasso di occupazione si è rafforzato di 8 decimi di punto percentuale rispetto al 2005, giungendo al 64,8% e collocando il Piemonte al di sopra della media nazionale, ma ancora al di sotto della media dell’Italia nord-occidentale. Tra le tendenze in atto si segnalano la riduzione della differenza tra i tassi di occupazione e di attività maschili e femminili, la contrazione del tasso di disoccupazione, in particolar modo quello giovanile, e il costante aumento dei lavoratori stranieri. A livello territoriale, le migliori dinamiche occupazionali sono quelle registrate nelle province di Cuneo, Novara e Biella. La fase di ripresa che sta vivendo l’economia regionale è evidente anche nel minor ricorso agli ammortizzatori sociali: dopo il significativo aumento registrato nel 2005, il numero di ore di Cassa Integrazione Guadagni si è ridotto di 9 punti percentuale; a questa diminuzione ha contribuito essenzialmente la componente ordinaria, mentre quella straordinaria ha continuato a crescere. Il numero di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità è infine diminuito dell’1,8%, a fronte dell’importante incremento registrato l’anno precedente. Istruzione - Nell’anno scolastico 2005-2006 gli allievi stranieri rappresentano l’8% degli studenti piemontesi (+20% rispetto al precedente anno scolastico). Il Piemonte conta 494. 133 iscritti nelle scuole statali e 68. 306 iscritti in quelle non statali, per un totale di 562. 439 iscritti all’anno scolastico 2005-2006. Dai dati sugli indirizzi scolastici delle scuole superiori emerge che il 37% degli alunni frequenta istituti tecnici, il 22% licei scientifici, il 22% istituti professionali, mentre i restanti scelgono licei ed istituti ad indirizzo umanistico. Per quanto riguarda l’Università, nell’anno accademico 2005-2006 gli iscritti totali ai quattro Atenei piemontesi sono 99. 467 (+3% rispetto al precedente anno accademico), di cui 53. 038 donne (+4%). Indicatori Economici - È continuata anche nel 2005 la ripresa del Prodotto interno lordo che ha fatto registrare, rispetto al 2004, un +1,03% (variazione a prezzi dell´anno precedente) a livello nazionale e un +1,01% per il Piemonte. Il Pil piemontese nel 2005 ha raggiunto i 114. 178,0 milioni di euro, mantenendo una quota pressoché stabile rispetto al valore nazionale (8,06%). Dal confronto con le altre regioni, effettuato considerando il Pil per unità di lavoro, emerge che il Piemonte, con 58. 938 euro per unità di lavoro, supera sia il dato italiano (58. 583 euro), sia quello del Veneto (58. 713 euro), posizionandosi dopo la Lombardia (65. 959 euro) e l´Emilia Romagna (59. 507 euro). Dal punto di vista settoriale, sono i servizi a creare nel 2005 oltre il 69% del valore aggiunto regionale; l’industria contribuisce con una quota del 24% e le costruzioni con il 5%, mentre è pari al 2% il contributo dell’agricoltura. Interscambio Commerciale - Nel 2006 le esportazioni piemontesi hanno raggiunto quota 34,7 miliardi di euro, realizzando una variazione del +8,4% rispetto al 2005; concretizzando una performance in linea con quelle realizzate dalle altre principali regioni esportatrici, il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice italiana. Tra i settori che hanno trainato l’export piemontese si collocano la meccanica, che sviluppa l’export dell’8,2%, e l’alimentare, che realizza un incremento dell’8%. Anche la filiera autoveicolare dimostra di essere in salute, con una variazione delle vendite oltre confine del +7,6%. La filiera del tessile e abbigliamento, nonostante le persistenti difficoltà, realizza una contenuta espansione dell’export (+0,7%). Quanto alle destinazioni, crescono le esportazioni sia verso i Paesi Ue 25 (+7%), sia soprattutto verso l’area extra-Ue (+11,1%): tra i partner comunitari si segnala la crescita del +10,4% dell’export verso la Germania, mentre al di fuori dell’Ue 25 spiccano le performance ottenute sui mercati cinese (+19%), turco (+11,4%) e statunitense (+9,4%). Nel 2006 la bilancia dei pagamenti tecnologica, che registra gli incassi e i pagamenti relativi alle transazioni con l’estero di tecnologia non incorporata in beni fisici, ha fatto registrare nella regione un saldo positivo di 271 milioni di euro, contro i 356 del 2005. Anagrafe Delle Imprese - Sono 468. 065 le imprese registrate, a fine 2006, presso il registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Si contano inoltre 34. 154 iscrizioni e 31. 114 cessazioni, con un saldo positivo pari a 3. 040 unità. Il tasso di crescita del 2006 è stato pari a +0,88%. Il settore del commercio rimane il più numeroso, contando quasi 113mila imprese registrate, il 24,1% del totale regionale, seguito dai settori dei servizi alle persone (19,1%) e delle costruzioni (15%). La dinamica settoriale rivela come, anche nel 2006, il settore edile e quello turistico siano stati i più dinamici, con tassi di crescita rispettivamente del +3,62% e del +3,14%. Sul fronte della forma giuridica, il 58% delle imprese registrate a fine 2006 è rappresentata da imprese individuali; seguono le società di persone, il 26,8% del totale e le società di capitale (59. 766, il 12,8%). Tra le tendenze da segnalare l’incremento degli imprenditori extracomunitari, che a fine dicembre 2006 hanno raggiunto le 30. 073 unità, contro i 26. 729 di fine 2005, che operano prevalentemente nei comparti del commercio e delle costruzioni. Credito - A fine 2006 sono 30 le banche con sede in Piemonte. Si contano 2. 618 sportelli diffusi su tutto il territorio regionale, 59 in più rispetto a quelli presenti a fine 2005. I finanziamenti erogati alla clientela residente dalle imprese bancarie hanno mantenuto un trend espansivo. Se a fine 2005, infatti, gli impieghi complessivi erogati alle Amministrazioni pubbliche, alle società finanziarie, alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici e consumatrici raggiungevano gli 89. 774 milioni di euro, oggi tale valore è salito a 93. 767. Hanno dimostrato una dinamica crescente anche i prestiti alle famiglie consumatrici sia per i mutui, sia per il credito al consumo. Appaiono, invece, in calo i finanziamenti alle imprese costruttrici. Anche la raccolta bancaria diretta alla clientela residente ha registrato nel 2006 un aumento rispetto all’anno precedente dovuto da un lato ad un incremento dei depositi (sia nella componente dei conti correnti passivi, che in quella dei pronti contro termine) e dall’altro ad una crescita del comparto obbligazionario. . |
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LAZIO, SOSTEGNO AL RICAMBIO GENERAZIONALE DELLE PMI |
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Roma, 11 luglio 2007 - Figli poco motivati a seguire le orme dei genitori, padri alle prese con i problemi legati al passaggio generazionale. Nell’universo regionale costellato da piccole e medie imprese, soprattutto a gestione familiare, il problema della successione nell’azienda si presenta rilevante. Manca la cultura d’impresa, non solo nei figli, che spesso non possiedono il know-how specifico per il mercato in cui opera l’azienda di famiglia, ma anche nei genitori, il 90% dei quali non pianifica la successione nell’impresa. E’ questo uno dei motivi per i quali solo il 21% dei figli possiede una forte motivazione a proseguire il lavoro familiare ed una percentuale analoga (22%) dichiara di farlo per mancanza di alternative. I dati, elaborati da Trasversale srl nell’ambito del Progetto Epigono, finanziato dall’assessorato all’Istruzione della regione Lazio (Sovvenzione Globale – Fse 2000/2006, misura D3) attraverso l’organismo intermediario Europrogetti & Finanza, sono stati diffusi in occasione del seminario ‘I figli: vogliono inserirsi nelle imprese di famiglia?’, organizzato presso l’Istituto Svizzero - Villa Maraini. Presenti l’assessore regionale all’Istruzione Silvia Costa e l’amministratore delegato di Europrogetti & Finanza, Alessandro Schiavone. “Il nostro Assessorato ha voluto finanziare con 280 mila euro il progetto Epigono, attraverso lo strumento della Sovvenzione globale - ha detto Costa - perché quello del ricambio generazionale è un processo delicatissimo, soprattutto in un contesto, come il Lazio, caratterizzato da imprese di piccole dimensioni ed a conduzione familiare. L’intervento pubblico mira a creare la cultura d’impresa, che spesso i genitori non riescono a trasmettere ai propri figli, ad individuare i bisogni formativi di questi ultimi e a valutare la loro propensione ad inserirsi nell’azienda di famiglia, affinché siano messi in condizione di poter scegliere se continuare o meno l’impresa avviata dai genitori e di farlo possedendo le necessarie competenze. Nel Lazio - ha sottolineato l’assessore Costa - solo il 24% delle imprese raggiunge la seconda generazione e appena il 14% di esse arriva alla terza. Colpisce il dato relativo ai figli che subentrano nell’impresa, davvero contenuto. Il progetto prevede, accanto all’analisi dei fabbisogni di formazione e all’attività di formazione continua in azienda, anche la messa a punto di corsi sulle problematiche emotive ed organizzative delle imprese di famiglia”. . |
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LODI: CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER GLI ASPIRANTI IMPRENDITORI |
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Lodi, 11 luglio 2007 - Il Progetto di Sovvenzione Globale Saturno, promosso da Regione Lombardia, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e Fondo Sociale Europeo e realizzato dalla Camera di Commercio di Lodi e dalle altre Camere di Commercio lombarde e Unioncamere lombardia, è rivolto: - agli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi, che potranno garantirsi gratuitamente un pacchetto di servizi di orientamento di gruppo, di contributi a fondo perduto per la copertura delle prime spese e di accompagnamento personalizzato nella prima fase di sviluppo dell’attività; - alle Micro, Piccole e Medie Imprese, nell’artigianato e nei servizi in fase di ricambio generazionale e costituite da almeno cinque anni alle quali saranno assicurati gratuitamente servizi di mentoring, consulenza specialistica, affiancamento diretto alla gestione imprenditoriale, incontri di gruppo ecc. L’obiettivo dei “pacchetti” dei servizi indicati dal Progetto “Saturno 2007” al cui successo punta la Camera di Commercio di Lodi per sostenere le nuove attività imprenditoriali e il ricambio generazionale nell’imprenditoria minore e media, verrà dettagliato in un apposito incontro pubblico gratuito previsto per l’11 luglio p. V. , dalle ore 10,00 alle 13,00 presso la Sala Consiglio della Camera di Commercio di Lodi in via Haussmann 11/15, al quale sono invitati tutti gli imprenditori e gli aspiranti imprenditori interessati. L’entità dei contributi regionali previsti dal Progetto Saturno 2007 prevede erogazioni per un totale di 6,2 milioni di euro. L’ammontare delle risorse finanziarie sarà comunque distinto in: - “Azioni di supporto allo start-up, sviluppo d’impresa e autoimpiego”, alle quali sono stati destinati 4, 2 milioni di euro; - “Azioni di supporto per favorire il ricambio generazionale” per le quali è previsto un ammontare di 2 milioni di euro. Il massimo dei contributi erogabili per ogni singola impresa che abbia completato il “percorso” previsto dal Progetto è di circa 7 mila euro. “Il Progetto di Sovvenzione globale Saturno - ha dichiarato Enrico Perotti, Presidente della Camera di Commercio di Lodi – è un modo per sostenere concretamente, attraverso “percorsi ad hoc”, la diffusione dell’ imprenditorialità, supportando da un lato lo start up d’impresa e favorendo dall’altro il ricambio generazionale. Si tratta di aspetti che hanno particolare riscontro nella realtà del nostro territorio, che esprime specifiche esigenze di servizi flessibili, personalizzati, con standard qualitativi elevati. Anche per questo valutiamo che il Progetto sia in grado di raccogliere successo immediato dalle imprese lodigiane. ” Il “pacchetto” dei servizi della Sovvenzione Globale Saturno 2007 previsti a supporto degli aspiranti imprenditori e dei lavoratori autonomi presume la partecipazione a una serie di attività e di incontri a conclusione dei quali potranno essere erogati i previsti contributi. Gli incontri si distinguono in: - incontri di orientamento: finalizzati a informare sulle modalità di costruzione di un progetto rivolto a creare una impresa; a orientare e supportare nella definizione l’idea, a fornire informazioni sulle tematiche del lavoro autonomo e della creazione d’impresa. - incontri di assistenza individuale: per definire nel dettaglio il progetto personale di business, realizzare un appropriato Business Plan e avviare quindi l’attività autonoma o imprenditoriale. - erogazione di contributi a fondo perduto alle imprese e alle attività autonome “effettivamente avviate”. Tali contributi sono rivolti a sostenere le prime spese di investimento immateriale inerenti lo start-up dell’attività. - incontri di assistenza rivolti alle imprese e alle attività autonome che hanno beneficiato del contributo. Tali incontri sono indirizzati ad accompagnare i neoimprenditori negli investimenti e nella gestione per i primi mesi di attività. Per quanto riguarda il supporto previsto a sostegno delle micro, piccole e medie imprese, nell’artigianato e nei servizi, che presentano problemi di ricambio generazionale, al fine di garantire la continuità d’impresa la Sovvenzione Globale Saturno 2007 prevede un pacchetto di servizi di mentoring, consulenza specialistica e affiancamento diretto nella gestione, attraverso attività di gruppo interaziendali e attività individuali. I funzionari dello Sportello Punto Nuova Impresa sono a disposizione per tutti i chiarimenti: Camera di Commercio di Lodi, Via Haussmann, 15, tel. 0371 4505234/222 - Fax 0371 431604 - e-mail: sportello. Informativo@lo. Camcom. It o direttamente sul sito www. Saturno. Lombardia. It . |
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PRIMO SPORTELLO ACLI IN ALBANIA |
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Tirana, 11 luglio 2007 - - Già attiva da qualche mese, sarà inaugurata ufficialmente in autunno la prima sede del Patronato Acli in Albania, nata sull´esperienza già maturata - e ancora in corso - in quella regione dalle Acli Lombardia e dall´Insia (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli). Lo rivela l´Aise. Il progetto è di uno sportello che, oltre a fornire assistenza per preparare la documentazione necessaria all´espatrio, possa fornire indicazioni utili sull´immigrazione albanese già presente in Italia. Obiettivo prioritario dell´iniziativa resta quello di tutelare i diritti delle persone che decidono di adottare un percorso di emigrazione dall´Albania verso l´Italia o viceversa. I preparativi per l´inaugurazione della sede sono già avviati da circa un anno ed hanno dato vita a diverse attività di indagine - anche diretta, tramite somministrazione di questionari e consultazioni telefoniche - sui bisogni della popolazione in quel territorio. . |
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WORKSHOP IN RUSSIA PER MECCANICA E ARREDO DEL FVG |
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Pordenone, 11 luglio 2007 - 2007 - Con l’obiettivo di promuovere la creazione di proficue relazioni d’affari con imprese russe, le Camere di Commercio di Pordenone e Udine, attraverso le proprie strutture dedicate all’internazionalizzazione, in collaborazione con gli Enti camerali di Gorizia e Trieste, gli uffici Ice a Trieste e nel territorio russo, organizzano nei mesi autunnali, nell’ambito del Progetto di promozione e sviluppo dei rapporti economici con tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Federazione Russa, due workshop in Russia. I servizi, messi a disposizione alle Pmi della regione Friuli Venezia Giulia, comprendono la ricerca di partner sulla base di indicazioni e fabbisogni espressi dalle aziende partecipanti, l’organizzazione del calendario di incontri individuali e collettivi (es. Associazioni di categoria, visita presso realtà produttive locali), il servizio di interpretariato e i transfer da/per aeroporto e per le visite previste nel programma. Sono coinvolti i settori meccanica e arredo. Relativamente al primo settore, la missione ha come meta la città di Ekaterinburg, la più rappresentativa tra le aree di sviluppo della Regione degli Urali, cuore industriale della Federazione Russia. In questo territorio, ricco di minerali e materie prime, trovano sede le più grandi industrie metalmeccaniche russe. Il programma, definito anche in base alla tipologia di richieste inoltrate dalle stesse aziende, si svolgerà dal 26 al 29 settembre 2007. Per il settore arredo sarà organizzata una missione in Siberia, dove le città Novosibirsk e Krasnoïarsk rappresentano i centri commerciali più dinamici in termini di sviluppo nell’ambito dell’export di prodotti finiti e di prodotti legati ai processi produttivi (macchinari, minuterie metalliche, strumenti meccanici, etc. ) per le aziende operanti nel settore del legno, arredo e mobile. Il programma di visite si terrà dal 28 al 31 ottobre 2007. Per aderire all’iniziativa contattare entro il 12 luglio l’ufficio internazionalizzazione di Concentro, Azienda Speciale della Cciaa di Pordenone (tel. 0434. 381609 –russia@info. Pn. Camcom. It). . |
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FIRMATO IL PROTOCOLLO D´INTESA PER IL RESTAURO DI PALAZZO RIVALDI |
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Roma, 11 luglio 2007 - Con il protocollo sottoscritto ieri in Campidoglio tra il Sindaco Walter Veltroni e l’Assessore Claudio Minelli per il Comune di Roma, il Presidente Piero Marrazzo e l’Assessore Daniele Fichera per la Regione Lazio e la Sig. Ra Paola Guerci per l’Isma, si avvia a conclusione il recupero del complesso di Palazzo Rivaldi. L’obiettivo è quello di riconsegnare alla Città, e non solo, la pregevole area che si affaccia su via dei Fori Imperiali, offrendo un panorama che non ha eguali. Con L’approvazione del protocollo verrà restituito a Roma e ai romani uno degli spazi più belli e suggestivi della Capitale. Allo stesso tempo, l’accordo che abbiamo raggiunto con il Comune di Roma e con l’Isma rappresenta un esempio di collaborazione virtuosa tra Enti e strutture pubbliche, a salvaguardia del patrimonio storico e artistico della città, che viene pure reso fruibile a tutti, e a tutela delle finalità sociali dell’Ipab proprietaria dell’immobile, che continuerà a disporre degli spazi necessari alle proprie attività sociali e assistenziali. Data la sua collocazione è strategico il suo inserimento nel progetto generale per la formazione del Parco Archeologico dei Fori e dell’Appia Antica. L’area interessata dall’intervento, che attualmente versa in uno stato di degrado, si estende con continuità per oltre un ettaro e si compone: di un palazzo rinascimentale (realizzato su progetto di Sangallo il Giovane per Eurialo Silvestri, tra il 1534 e il 1547) di circa 5. 300 mq, da una villa residenziale di circa 400 mq. , da un giardino e da due cortili con “grottesche”. Il complesso una volta riqualificato oltre ad ospitare le attività e i progetti di sostegno sociale a favore di categorie disagiate, per il lavoro, la formazione e le iniziative culturali, verrà utilizzato come sede di spazi espositivi e museali per la zona archeologica e verrà dotato di tutte le moderne strutture di ricevimento dei musei del terzo millennio. Qualora si riuscisse a concludere l’acquisizione della collezione Torlonia sarà questa la sua sede museale definitiva. Isma rimarrà proprietaria di Palazzo Rivaldi in via del Colosseo 45. La Regione Lazio il Comune di Roma, si assumeranno gli oneri per la realizzazione delle opere di ristrutturazione prendendo in locazione l’immobile. I costi della ristrutturazione saranno scomputati dal canone di locazione. . |
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UBH S.P.A.: OTTENUTO IL CONTROLLO DI GRIMALDI FRANCHISING |
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Milano, 11 luglio 2007 - Siglato un accordo strategico con la famiglia Grimaldi che, attraverso l´acquisizione di un ulteriore 11% del capitale, permette ad Ubh di salire al 51% e diventare azionista di controllo. Bruno Vettore, amministratore delegato di Grimaldi Franchising, acquisisce il 9% del capitale della società. Ubh S. P. A. Ha ottenuto da Hmg S. R. L. , holding della famiglia Grimaldi, il controllo di Grimaldi Franchising, storico marchio del franchising immobiliare con oltre 200 affiliati sul territorio nazionale. L´accordo prevede la cessione a favore di Ubh di una pacchetto azionario pari alli 1 % della società . Ubh, già in possesso di una partecipazione pari al 40% di Grimaldi Franchising, sale al 51% e diventa azionista di controllo. Hmg ha contestualmente deliberato la cessione a Bruno Vettore, amministratore delegato di Grimaldi Franchising, di una quota del capitale sociale pari al 9%. La famiglia Grimaldi rimarrà azionista della società con una quota pari al 40% e, attraverso il presidente Jacopo Maria Grimaldi, garantir la piena continuità con i valori che hanno sempre caratterizzato la crescita e l´affermazione del marchio. Ubh, guidata da Umberto Botti, è la holding di partecipazioni attiva nel settore immobiliare e della mediazione creditizia. Fondata nel 2004, Ubh controlla al 100% il network Professionecasa, al 51% Grimaldi Franchising e al 90% Rexfin. Con una rete complessiva di oltre 900 agenzie, Ubh è controllata al 60% da Umberto Botti, presidente del Gruppo; una quota del 15% è detenuta dalla Banca Popolare di Verona e Novara. . |
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SPORTELLO AFFITTI, 65 MILIONI DI EURO PER IL 2007 |
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Milano, 11 luglio 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, ha approvato il bando 2007 del Fondo sostegno affitti, con una dotazione finanziaria di 65. 896. 000 euro. Uno stanziamento importante, superiore a quello del 2006 (51 milioni di euro) a disposizione dei cittadini che non riescono a sostenere i canoni di mercato. Le domande devono essere presentate all´amministrazione comunale del territorio dove è situato l´alloggio oggetto del contratto, direttamente o tramite i Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale (Caaf). Ogni Comune dovrà attivare entro il 6 agosto 2007 la procedura dello Sportello affitti e metterà a disposizione un apposito modulo da compilare per richiedere il contributo. La scadenza del bando è fissata al 10 novembre 2007. "Si tratta di uno sforzo notevole - ha commentato l´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti - che anche quest´anno Regione Lombardia compie attivando consistenti risorse per sostenere quei cittadini lombardi che, pur avendo i requisiti economici per poter accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, devono affrontare i costi degli affitti di mercato". . |
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AL CONVEGNO: “CONCORRENZA NEL NUOVO MERCATO DELL’ENERGIA” TRIPI: “LA LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO È UN MOMENTO DELLA VERITÀ PER LE IMPRESE CHE DEVONO FORNIRE SERVIZI INNOVATIVI AI CITTADINI-CLIENTI”. |
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Roma, 11 luglio 2007b- Alberto Tripi, è intervenuto ieri al Convegno promosso dal Gruppo Almaviva e da Idc che si è svolto a Roma alla presenza dei principali operatori del settore. “Siamo coscienti – ha detto Alberto Tripi - che ci troviamo a vivere un “momento della verità” in cui come cittadini e come imprenditori, dobbiamo tenere ben presenti nuovi valori, e affrontare con efficienza i problemi posti da un approccio diverso con 27 milioni di famiglie e di utenti. Quello che viviamo in questi giorni è un salto di qualità “culturale”, senza precedenti che pone le aziende di fronte all’esigenza di stabilire nuove strategie e nuovi modelli. Alla domanda del cittadino-cliente – ha proseguito Tripi - si devono dare risposte adeguate nel segno della trasparenza, dell’efficienza e della qualità del servizio. Non c’è più spazio per l’improvvisazione e tantomeno, si può ignorare la centralità del cliente, inteso come soggetto esigente e mutevole, al quale bisogna dare risposte flessibili e personalizzate. La liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas costringe i soggetti importanti e fondamentali del nostro apparato produttivo a ridisegnare e riorientare le loro strategie e le politiche commerciali in un confronto competitivo che vede il cliente come fonte di business. In questa enorme sfida un ruolo decisivo lo giocano l’innovazione e le nuove tecnologie. La liberalizzazione del mercato dell’energia è un’occasione storica per creare quel mix di politica industriale e politica digitale che rappresenta la formula vincente di un sistema moderno e evoluto. Le nuove tecnologie e i servizi offerti in multicanalità (Crm, web, call center), favoriscono la concorrenza e contribuiscono a ridurre le tariffe”. . |
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BANDO DI GARA: PMI NEI PROGETTI DI RICERCA IN CAMPO ENERGETICO |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - La Dg Ricerca della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per uno studio sul ruolo e l´incidenza delle piccole e medie imprese (Pmi) nell´ambito dei progetti del programma quadro di ricerca in campo energetico. Il contraente dovrà esaminare il ruolo e l´impatto reale (sui progetti e sulle stesse imprese) della partecipazione delle Pmi a progetti in materia energetica, nonché la motivazione iniziale di tali imprese e il percorso che le porta a partecipare con successo a consorzi di ricerca. Il contraente dovrà anche studiare la mancanza di partecipazione delle Pmi, valutare le barriere alla loro partecipazione, nonché il potenziale per un maggior coinvolgimento. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale della Ricerca, Unità K1, Cdma 00/05, Att. Ne Jacques Bonnin, B-1049 Bruxelles, Tel. +32-2 296 9001, Fax +32-2 296 6882. . |
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WORKSHOP SULLA GESTIONE ENERGETICA |
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Forlì-cesena, 11 luglio 2007 - 2007 – Si terrà a Forlì il 18 luglio 2007, presso la sala del Consiglio della Camera di Commercio di Forlì-cesena, un workshop dal titolo "Gestione Energetica: Standard Certificativi e Modelli di Eccellenza". L’evento è finalizzato all´ approfondimento delle azioni svolte a livello regionale e locale ed è una opportunità per conoscere alcuni utili strumenti operativi ed organizzativi. L´iniziativa è gratuita ed è gradita la conferma. Per informazioni rivolgersi a Luca Bartoletti, Responsabile Area Innovazione Organizzativa e Sistemi Gestionali: Ambiente, Cise ( Centro per l´Innovazione e lo Sviluppo Economico), tel. +39. 0543. 38220, fax +39. 0543. 38219, . |
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LAPENNA (FI) ANNUNCIA PDL SU CONTROLLO ESTRAZIONE PETROLIFERA IN BASILICATA |
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Potenza, 11 luglio 2007 - Il consigliere regionale di Forza Italia, Sergio Lapenna, presenterà una proposta di legge “affinché la Regione Basilicata si doti di personale e strumentazioni proprie per il controllo dell’estrazione petrolifera”. Lo ha annunciato lo stesso Lapenna, aggiungendo che “il calcolo della percentuale sul materiale estratto viene fatto dalle compagnie petrolifere e non dalla Regione. Infatti, la Basilicata non si è dotata di ‘contatori’ per verificare e controllare quanti barili vengono estratti, fidandosi, diciamo così, delle quote dichiarate dalle compagnie stesse”. “In questo modo – ha affermato Lapenna al termine del congresso comunale di Forza Italia a Viggiano, che ha sollecitato l’iniziativa - si omette qualunque tipo di controllo concedendo larga discrezionalità alle compagnie petrolifere”. “La presenza di grossi giacimenti petroliferi – ha aggiunto Lapenna - non ha portato un reale sviluppo per le comunità locali. Le famose royalties non vanno a vantaggio dell’intera comunità e, se si continua con questa politica, estrarre il petrolio, attualmente, significa solo inquinamento, deturpazione del paesaggio e maggiori rischi ambientali. Poiché l’obiettivo dei coordinamenti comunali di Forza Italia è stato e sarà sempre quello di rendere partecipi tutti i propri iscritti, coinvolgendo non solo la politica, ma anche gli strati della società civile, il volontariato e tutte le associazioni, dal congresso è emersa una priorità, quella di far sì che le risorse petrolifere possano portare un reale e concreto sviluppo del nostro territorio”. Lapenna ha annunciato infine che chiederà “la convocazione dell’assessore alle Attività produttive in Commissione al fine di porre quesiti e chiedere chiarimenti in merito alla vicenda”. . |
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FOTOVOLTAICO A COSTO ZERO, LA PRIMA GUIDA GRATUITA AL CONTO ENERGIA |
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Milano, 11 luglio 2007 - Finalmente online una Guida facile ed esaustiva che ci spiega cos´è il Conto Energia e come funziona. Dal febbraio 2007 è possibile produrre energia dal sole con un investimento che si ripaga da sè nel tempo, portando risparmio sulla bolletta e guadagno reale. La redazione di Pienosole. It, il portale dedicato al fotovoltaico e alle energie alternative ha rilasciato la Guida al Conto Energia (consultabile online alla sezione guide utili) o gratuitamente scaricabile dal sito in formato pdf (previa registrazione). Esempi pratici, schemi, illustrazioni, la normativa di riferimento spiegata passo passo per imparare a valutare le opportunità del Decreto Conto Energia. Per approfondimenti o chiarimenti sulla normativa è possibile utilizzare il forum frequentato da tecnici, esperti ed appassionati del settore pronti a rispondere ai vostri dubbi. . |
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LA SLOVACCHIA ADOTTATO UN CONCEPT PER L’EFFICIENZA ENERGETICA |
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Bratislava, 11 luglio 2007 - Il governo ha approvato un concept sull’efficienza energetica all’interno della Strategia globale sull’energia fino al 2030, che sarà pubblicata entro la fine del mese. L’obiettivo principale è la riduzione del consumo energetico adeguandosi gradualmente alla media europea. Questo richiede un risparmio del 9% per il periodo 2008-2017. Per attuare questo proposito il Ministero dell’economia intende far passare una proposta che destini 600 mln Skk all’Energy Effectiveness Fund. Tali fondi verrebbero utilizzarli dal 2008 al 2010 per piccoli progetti improntati al risparmio energetico. Il Ministro conclude che attualmente non ci sono incentivi per le imprese per l’uso efficiente delle risorse energetiche e ritiene che il progetto possa riuscire ad incrementare l’attenzione sugli effetti benefici delle nuove tecnologie per il risparmio energetico. I settori maggiormente interessati dalla proposta sono quello industriale, residenziale e domestico. Oltre a ciò sono state elaborate nuove norme per la regolazione del mercato dell’energia elettrica, incluse delle misure che obblighino le imprese a utilizzare l’energia prodotta autonomamente per pagare delle commissioni sistematiche all’operatore nazionale Seps. . |
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ACCORDO STRATEGICO PER GREENVISION AMBIENTE NEL SETTORE DEL WASTE TO ENERGY: ACQUISITO IL 51% DI LADURNER AMBIENTE, SOCIETÀ DI ENGINEERING AMBIENTALE ATTIVA IN EUROPA NELLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI. |
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San Polo D’enza (Re), 11 luglio 2007 - Greenvision ambiente, il gruppo della famiglia Burani specializzato nel settore dell’ambiente e quotato al mercato Expandi di Borsa Italiana, annuncia l’acquisizione del 51% di Ladurner Ambiente srl, società altoatesina facente capo alla famiglia Ladurner tra le prime società in Europa nella progettazione, costruzione e gestione di tecnologie e impianti di produzione di Cdr (Combustibile da rifiuti di qualità), impianti per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti solidi urbani in energia, impianti per la produzione di compost e di biogas da rifiuti e da fonti agricole rinnovabili e impianti di depurazione delle acque. . |
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KAZAKISTAN È INTERESSATO AL SETTORE ENERGETICO DELLA CROAZIA |
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Astana, 11 luglio 2007 - Il Presidente kazako Nursultan Nazarbayev ha espresso interesse all’acquisto di proprietà in Croazia nell’ambito di un incontro con la controparte Stjepan Mesic. Nazarbayev ha richiesto il sostegno da parte croata alla partecipazione di imprese kazake nella privatizzazione di raffinerie croate e nell’acquisto di azioni nel sistema di gasdotti e oleodotti. Probabilmente il Presidente kazako punta al progetto di integrazione di oleodotti Druzhba e Adria, oltre che all’acquisizione di quote della petrolifera croata Ina che possiede due raffinerie. A seguito dell’incontro, inoltre, è stato deciso di definire una serie di accordi bilaterali in tema di mutua protezione degli investimenti, eliminazione della doppia tassazione, lo sviluppo del settore turistico e sportivo. . |
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LE UNIVERSITÀ AUSTRIACHE RISERVANO FONDI PER LE GIOVANI RICERCATRICI |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - Le università austriache hanno deciso di riservare il 40% dei fondi ottenuti dallo Stato per progetti scientifici in cui siano coinvolte donne. Quest´anno le università riceveranno 4 796 000 Eur a titolo di sovvenzione statale per la ricerca. Il ministro per la Ricerca Johannes Hahn ritiene che questa cifra permetterà di finanziare giovani ricercatori garantendo così che le capacità scientifiche restino nelle università del paese. «Non sono particolarmente favorevole alle quote perché le quote non sostituiscono la qualità. In questo caso, però, è sensato mettere i fondi a disposizione delle giovani ricercatrici perché solo dando loro l´opportunità di dimostrare ciò che possono fare, avranno la possibilità di competere con gli uomini», ha affermato il ministro Hahn. Per garantire che il 40% dei fondi disponibili sarà effettivamente devoluto a progetti che coinvolgono donne, alla fine dell´anno verrà presentata al ministro della Scienza e della ricerca la ripartizione delle assegnazioni. . |
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DAL 12 AL 15 LUGLIO A NAPOLI FASSINO, ANGELETTI, ARTIOLI, BASSOLINO, GALASSO, CASAVOLA, LETTIERI, LETTA E NICOLAIS PER LA SCUOLA ESTIVA DI FORMAZIONE POLITICA DELLA FONDAZIONE MEZZOGIORNO EUROPA |
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Napoli, 11 luglio 2007 - Centotre iscritti provenienti da 18 città italiane e straniere, quasi quaranta relatori: sono questi i numeri della Scuola Estiva di formazione politica “Cittadini, Politica, Istituzioni” organizzata dalla Fondazione Mezzogiorno Europa (www. Mezzogiornoeuropa. It ), il think tank presieduto da Andrea Geremicca che raccoglie l´eredità politico culturale e il bagaglio di esperienze e competenze del "Centro Mezzogiorno Europa", fondato nel 1999 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La scuola si terrà a Napoli nella Sala Galatea della Stazione Marittima (Piazza Municipio) dal 12 al 15 luglio e vedrà la partecipazione di ricercatori universitari, dirigenti politici ed amministratori, selezionati dal Comitato Scientifico della Fondazione tra le centinaia di domande di iscrizione arrivate. La quattro giorni è stata presentata questa mattina nella sede napoletana della Fondazione Mezzogiorno Europa dal presidente della Fondazione Andrea Geremicca e dal presidente del comitato scientifico Biagio De Giovanni. Sarà il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad aprire alle 16 e 30 la scuola, che vedrà il primo giorno gli interventi di Luigi Angeletti, Ettore Artioli, Piero Fassino, Antonio Bassolino e Giuseppe Galasso. A confrontarsi con i partecipanti, su temi di stringente attualità quali l´attuale crisi politica italiana, il rapporto fra politica e cultura, i diritti di cittadinanza in Europa, nel mondo arabo e in America Latina, esponenti del mondo della politica e della cultura, come Biagio de Giovanni, Paolo Franchi, Beppe Vacca, Roberto Zaccaria, Pasquale Ciriello, Ciriaco De Mita, Francesco Paolo Casavola, Giovanni Lettieri, Andrea Manzella, Paolo Naccarato, Gianni Pittella, Donato Di Santo, Umberto Ranieri, Enrico Letta e Luigi Nicolais. “L’ambizione di questa prima edizione della “Summer school” della Fondazione Mezzogiorno Europa - dichiara il Presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa Andrea Geremicca - è di indagare i motivi e i possibili sbocchi della crisi italiana, anche riguardo alle prospettive del Mezzogiorno. Abbiamo avuto un gran numero di domande che dimostrano quanto sia sentito nei giovani il bisogno di cultura politica e di buona politica”. . |
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SCAMBI TRA UNIVERSITARI SERBI E PORDENONESI |
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Pordenone, 11 luglio 2007 - La Serbia continua a rimanere una meta importante nelle attività di internazionalizzazione di Concentro, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone. In collaborazione con il Consorzio universitario di Pordenone, si è da poco conclusa una missione a Belgrado, in occasione della quale sono state gettate le basi per future collaborazioni da realizzare nell’ambito della facoltà di ingegneria industriale a Pordenone. Questo risultato, e ulteriore punto di partenza, è il frutto di una intensa collaborazione avviata fin dal 2005 con visite alle realtà produttive del Friuli Venezia Giulia da parte dei partecipanti serbi del “Master del marketing nel settore del legno”. Si sono così sviluppati i contatti tra il Consorzio universitario di Pordenone e l’Università di Belgrado, culminati nel recente incontro nella capitale serba tra il vice Rettore dell’ateneo serbo, Alexandar Sedmak, ed una rappresentanza di Concentro e del Consorzio pordenonese, nelle persone del professor Dario Pozzetto e il direttore Enrico Sartor. A Belgrado la delegazione ha successivamente incontrato i referenti della Camera serba alla presenza di Raso Milic, Segretario dell’Associazione di silvicoltura e lavorazione del legno, a testimonianza del fatto che l’università deve sempre più porsi non solo in un’ottica di confronto con le realtà oltreconfine, ma soprattutto di sviluppo di competenze innovative e multidisciplinari al servizio dell’impresa, attraverso la formazione integrata di tecnici. Questo l’obiettivo della sinergia tra Camera di Commercio, Polo universitario di Pordenone e ateneo di Belgrado, volta ad attivare uno scambio di studenti serbi e pordenonesi con stage in azienda, all’interno di un percorso formativo nel settore della filiera del legno che riesca ad unire il know-how serbo nel campo del marketing verso i mercati dell’est europa al know-how regionale nel campo della tecnica e del design, favorendo l’inserimento di giovani ingegneri nelle nostre realtà produttive. . |
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PERCORSI PROFESSIONALI SPERIMENTALI: ASSEGNATI 43 MILIONI |
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Roma, 11 luglio 2007 - - La Giunta della Regione Lazio ha approvato il Piano per i percorsi triennali sperimentali, su proposta dell’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa, assegnando a tali interventi oltre 43 milioni di euro tra fondi regionali (quasi 14 milioni), statali (oltre 9 milioni) e comunitari (20 milioni del Fondo sociale europeo). “L’esperienza dei percorsi triennali, rivolti ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni, si è rivelata estremamente positiva – ha detto l’Assessore Silvia Costa – Ad oggi sono stati coinvolti oltre 7. 600 ragazzi, 2. 800 dei quali hanno ottenuto una qualifica professionale e quasi la metà è rientrata nel percorso scolastico superiore. La domanda di accesso è in forte espansione, a dimostrazione del notevole interesse verso questi percorsi formativi, che “accompagnano” i giovani verso una professione o li aiutano a rientrare nella scuola e a proseguire gli studi. ” “Come è noto – ha proseguito l’Assessore – i ragazzi che frequentano i corsi triennali sperimentali secondo il protocollo d’intesa tra Regioni e Ministero dell’Istruzione del luglio 2003, alla fine del triennio ottengono una qualifica riconosciuta a livello nazionale. Nel Lazio, che presenta indici di dispersione scolastica del 15% circa (dato in costante diminuzione), stimiamo che l’attivazione de percorsi triennali abbia prodotto una diminuzione dell’abbandono e della dispersione intorno al 2,1%. ” “I fondi assegnati, statali e regionali, andranno prioritariamente ai percorsi triennali, anche alla luce del fatto che dal prossimo anno scolastico entra in vigore l’obbligo di istruzione a 16 anni e che questi percorsi garantiscono l’adempimento di tale obbligo. Accanto ai corsi triennali – ha sottolineato l’Assessore Costa – ci sarà anche l’offerta formativa di corsi professionali biennali, prevalentemente rivolti a ragazzi sopra i 16 anni, i quali – con il riconoscimento delle competenze in entrata – potranno acquisire una qualifica professionale a fine percorso e, quindi, essere pronti all’inserimento nel mondo del lavoro” ha concluso Silvia Costa. I fondi saranno attribuiti alle Province nel modo seguente: Frosinone euro 2. 328. 027,00; Latina 2. 162. 440,00; Rieti 1. 233. 912,76; Roma 25. 652. 880,00; Viterbo 2. 339. 320,00; Totale 33. 716. 579,76. Le restanti risorse (9. 558. 754 euro) saranno assegnate alle Province a seguito della comunicazione formale del numero degli iscritti, da effettuare entro il 31 luglio 2007. . |
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FORMAZIONE: COSOLINI A LATISANA SU ECONOMIA DEL MARE |
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Latisana, 11 luglio 2007 -- L´imminente presentazione alle imprese del nuovo distretto tecnologico del Mare; la costituzione, nell´ambito del distretto, di un Polo formativo integrato; la prossima approvazione da parte della Giunta regionale del nuovo disegno di legge su istruzione e formazione nel Friuli Venezia Giulia. Sono queste le novità annunciate dall´assessore regionale al Lavoro e Formazione, Roberto Cosolini, al convegno "L´economia del mare, la formazione e le risorse integrate del territorio", svoltosi ieri nella Sala consiliare del Municipio di Latisana, presenti diversi esperti, rappresentanti del mondo dell´istruzione e della formazione, delle associazioni di categoria. Promosso dal Comune di Latisana, partner di "Econmar", il Polo formativo per lo sviluppo dell´economia del mare del Friuli Venezia Giulia, "per rispondere - come ha ricordato il sindaco, Micaela Sette - a una precisa richiesta proveniente dalle imprese del mare del territorio della Bassa Friulana, per la maggior parte legate alla nautica da diporto", il convegno è stato occasione per lo stesso sindaco per lanciare la proposta di realizzare un "incubatore di imprese del settore, premessa per un vero e proprio Centro Servizi" nella ex caserma di proprietà comunale. Il nucleo centrale del dibattito ha riguardato la necessità di ripensare l´economia del mare della regione (tradizionalmente legata alla cantieristica navale dell´area triestina e monfalconese) come un sistema di sviluppo complessivo, di cui fanno parte diversi soggetti su tutto il territorio regionale. Tra questi soggetti è possibile immaginare nuove sinergie che concorrano al miglioramento della produttività e dell´efficienza di tutto il sistema. Ma a questa nuova prospettiva economica deve corrispondere un´adeguata risposta formativa per le imprese ed è ciò che sta pensando il Polo formativo per lo sviluppo dell´economia del mare del Friuli Venezia Giulia con un progetto di formazione destinato a sviluppare una nuova figura professionale espressamente dedicata al settore della nautica da diporto: il corso Ifts (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) per la produzione e manutenzione nella nautica da diporto, che potrebbe essere avviato già nei prossimi mesi. A queste sollecitazioni l´assessore Cosolini ha risposto annunciando, come detto, alcune novità. Circa la presentazione del nuovo distretto tecnologico del Mare, finalizzato ad accrescere il tasso di conoscenza del settore, l´assessore ha detto che esso, "recependo gli spunti emersi, dovrà avere una forma aperta e flessibile per facilitare lo scambio di conoscenza a tutti i livelli, con un modello organizzativo che metta in stretto contatto la domanda e l´offerta di ricerca, innovazione, formazione come piattaforma stabile su cui svilupparne l´attività. In questa ottica si valuterà la proposta di Latisana". Per quanto riguarda il Polo formativo integrato, "esso dovrà avere la capacità di integrare - ha continuato Cosolini - i vari soggetti (scuola, formazione, imprese, ecc. ) per offrire a tutta la filiera nautica la preparazione necessaria a chi vi opera. Stiamo ragionando sull´assetto giuridico del Polo, tenendo conto delle novità legislative nazionali, ma mantenendo il carattere di originalità e flessibilità nella proposta dei percorsi e essere così vicini alle necessità delle imprese". Infine il ddl su istruzione e formazione: "il testo definitivo - secondo l´assessore - è molto migliorato rispetto alla bozza iniziale e il testo che uscirà dal Consiglio regionale può formare una buona base per il governo e lo sviluppo del settore in regione, che vanta un grande patrimonio di istruzione e di formazione". Il testo che sta per essere licenziato dalla Giunta contiene alcune novità che Cosolini ha in parte preannunciato. Sarà valorizzato il ruolo delle associazioni di categoria nell´offerta scolastica; sarà mantenuta la possibilità di assolvere l´obbligo scolastico anche con la formazione professionale; ci sarà la possibilità per alcuni mestieri particolari e del tutto speciali (l´esempio, parlando di settore nautico, è quello dei "maestri d´ascia") di "trasmettere" la conoscenza e la pratica necessarie affidandone la formazione all´interno delle imprese. "Ciò - ha concluso l´assessore - per salvaguardare storia e cultura di alcuni mestieri, ma nell´ottica attuale della loro validità economica". . |
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IN PASSATO LA GROENLANDIA ERA DAVVERO VERDE, RIVELANO GLI SCIENZIATI |
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Bruxelles, 11 luglio 2007 - La Groenlandia in passato era realmente verde, secondo quanto emerge da una nuova ricerca che dimostra che gli altopiani meridionali del paese ospitavano una lussureggiante foresta boreale. Il lavoro, finanziato in parte a titolo del programma comunitario Marie Curie, è pubblicato nell´ultimo numero della rivista «Science». Gli scienziati sono pervenuti alle loro conclusioni dopo avere analizzato il Dna antico proveniente dalla base di una carota di ghiaccio prelevata nel sito Dye 3 nella Groenlandia meridionale. I campioni hanno rivelato la presenza nel sito di alberi quali ontani, abeti rossi, pini e tassi, nonché di invertebrati, quali coleotteri, mosche, ragni, farfalle e tarme. I campioni sono stati datati fra i 450 000 e gli 800 000 anni fa, costituendo così il più antico Dna autenticato finora rinvenuto. «Analizzare vecchie biomolecole provenienti dagli strati sotto i ghiacciai e dalle calotte di ghiaccio è difficile a causa delle bassissime concentrazioni, ma le informazioni valgono gli sforzi», ha commentato il dottor Enrico Cappellini dell´Università di York, uno degli autori dell´articolo. Conoscendo i limiti ambientali delle piante individuate, i ricercatori ritengono che le temperature medie di luglio devono essere state superiori a 10 °C, mentre le temperature invernali potrebbero non essere state inferiori ai - 17 °C. «Questi risultati ci consentono di operare una ricostruzione ambientale più accurata del periodo di tempo dal quale questi campioni sono stati prelevati, e adesso abbiamo appreso che questa parte del mondo era molto più calda di quanto la maggior parte di noi pensasse», ha osservato il dottor Martin Sharp dell´Università di Alberta. Questa antica foresta artica è scomparsa e il suolo è stato coperto da una coltre di ghiaccio quando le temperature si sono abbassate durante la successiva glaciazione. Tuttavia, quando circa 116 000-130 000 anni fa le temperature sono di nuovo aumentate, lo strato di ghiaccio è rimasto intatto, anche se durante quel periodo la temperatura era superiore di 5 °C rispetto a oggi. «Se i nostri dati sono corretti, questo significa che la calotta di ghiaccio della Groenlandia meridionale è più stabile di quanto ritenuto in precedenza», ha commentato il professore Eske Willerslev dell´Università di Copenaghen, che ha diretto lo studio. «Questo può avere implicazioni sul modo in cui gli strati di ghiaccio rispondono al riscaldamento globale. » Tuttavia, il professore Willerslev è pronto ad osservare che questo non significa che dovremmo smettere di preoccuparci dell´innalzamento del livello del mare provocato dal riscaldamento globale. «Sappiamo che, durante l´ultimo periodo interglaciale, i livelli del mare si sono innalzati da cinque a sei metri, ma ciò deve essere dipeso da altri fonti aggiuntive rispetto alla calotta di ghiaccio della Groenlandia, ad esempio il ghiaccio antartico», osserva. «Mi sento di affermare che sebbene la Terra si riscaldi a causa del cambiamento climatico provocato dall´uomo, l´innalzamento dei livelli del mare continuerà ad essere provocato da queste fonti. » Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Sciencemag. Org/ . |
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AMBIENTE: FRIULI ´76 E KASHMIR ´05, RICOSTRUZIONI A CONFRONTO |
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Trieste, 11 luglio 2007 - E´ a Trieste da più di due mesi un gruppo di ricercatori dell´Università del Kashmir (Pakistan) per seguire alcuni corsi di aggiornamento sulle moderne tecniche di gestione delle informazioni territoriali (Gis) e sulle metodiche cartografiche al Centro di Telegeomatica dell´ Università di Trieste, utili agli amministratori locali nella pianificazione della ricostruzione. Il Kashmir, infatti, venne distrutto nell´ottobre 2005 da un terremoto che provocò più di 80 mila vittime ed ha lasciato tre milioni e mezzo di senzatetto. I ricercatori, che in precedenza avevano preso contatto con gli esperti dell´Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, si sono incontrati con il direttore del Servizio Geologico regionale Tiziano Tirelli e con il coordinatore dell´Ufficio Cartografia e Opere di Difesa Idrogeologica Mario Ravalico. Nel corso della riunione, alla quale ha partecipato il responsabile del Progetto di collaborazione scientifica Giorgio Poretti, del dipartimento di Matematica ed Informatica dell´ateneo di Trieste, è stato definito un programma che permetta ai ricercatori del Kashmir di apprendere sul campo le modalità di catalogazione delle frane e il sistema impiegato dai tecnici regionali per la creazione del catasto dei fenomeni franosi, utilizzato assieme ad altri elaborati scientifici ai fini della pianificazione territoriale secondo criteri di sicurezza geologica. L´università del Kashmir, che ha avuto 110 morti tra i propri studenti e le cui strutture sono state gravemente danneggiate dal sisma, aveva richiesto al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e all´Università di Trieste, tramite l´Ambasciata Italiana ad Islamabad, una collaborazione per la formazione di esperti nella gestione del territorio nella fase di ricostruzione per quanto riguarda espressamente le fonti di pericolosità geologica e sismica. Nell´ambito delle iniziative per la cooperazione internazionale la Regione ha così finanziato un progetto triennale del dipartimento di Matematica e Informatica dell´Università di Trieste avente per obiettivo la realizzazione di un Laboratorio di Geomatica presso l´ Università terremotata. Il sistema avrà anche lo scopo di gestire il pericolo idrogeologico e quindi delle zone soggette a frana, molto più frequenti dopo il terremoto. Ciò poteva avvenire soltanto da un confronto tra gli attori della ricostruzione del post sisma ´76 con alcuni dei responsabili attuali della ricostruzione del Kashmir; in questo senso il dipartimento di Matematica e Informatica ha promosso una serie di incontri con i principali esperti della geologia regionale per uno scambio di esperienze e la definizione di un programma di studio e di formazione dei ricercatori del Kashmir. Il programma, iniziato a maggio con un seminario durante il quale sono state esaminate le caratteristiche comuni e le differenze tra il terremoto del Friuli e quello del Kashmir, è continuato nei giorni successivi con visite alle località terremotate del Friuli e alle installazioni scientifiche di monitoraggio sismico della regione. Il soggiorno a Trieste dei ricercatori del Kashmir si protrarrà fino alla fine di luglio. . |
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AMBIENTE, APPROVATO PROGRAMMA DI FINANZIAMENTO PER CINQUE INTERVENTI NEL PONENTE GENOVESE |
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Genova, 11 luglio 2007 - La Regione ha approvato un programma di finanziamento che prevede cinque interventi nel ponente genovese, area critica per la qualità dell´aria e per la presenza di un´importante concentrazione di attività industriali a rischio per l´ambiente Il contributo concesso ammonta complessivamente ad 1 milione e 78 mila euro. Sottolinea Franco Zunino, assessore all´ambiente della Regione Liguria. Il primo intervento sarà realizzato dalla Provincia di Genova che, grazie ad un finanziamento da 100 mila euro, potrà adeguare la strumentazione per la misura della qualità dell´aria. In particolare una nuova postazione di monitoraggio a Pegli completerà la rete di centraline al servizio del Ponente e della Valpolcevera, consentendo di eseguire indagini di maggior dettaglio sulla presenza di inquinanti. Il Comune di Genova realizzerà invece un "modello integrato traffico-ambiente" per la valutazione dell´impatto dell´inquinamento causato dal traffico sulla qualità dell´aria. Il modello, alla cui operatività la Regione contribuisce con 418 mila euro, fornirà input fondamentali per la pianificazione in materia di traffico e di risanamento dell´ambiente. Altri tre interventi, sempre realizzati dal Comune di Genova, riguardano la fascia di rispetto di Prà, zona di filtro tra le attività ad alto impatto ambientale del nuovo porto di Prà - Voltri e l´abitato retrostante. Con un contributo da 400 mila euro si prolungherà la passeggiata già esistente, dotandola di una serie di attraversamenti della strada Aurelia e della ferrovia per ricucire il tessuto urbano di Prà con le strutture presenti nella fascia di rispetto (parco, impianti sportivi, attività ricreative). Ammonta a 115 mila euro il contributo per la bonifica dell´area a levante della nuova stazione ferroviaria, che sarà risanata con la demolizione del vecchio edificio del mercato del pesce e lo smaltimento dell´amianto presente in alcune coperture. La piscina già esistente nella fascia di rispetto di Prà raddoppierà infine i pannelli solari già impiegati per riscaldare l´acqua, con conseguente risparmio sui consumi di metano e sulle emissioni inquinanti (contributo regionale da 45 mila euro). . |
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ECODOM PREMIA I "COMUNI RICICLONI 2007" DI RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI |
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Roma, 11 luglio 2007 - Il riconoscimento di Legambiente "Comuni Ricicloni" compie 14 anni. Anni in cui è cresciuto il numero dei Comuni che hanno raggiunto e superato le percentuali di raccolta differenziata, definite dal Decreto Ronchi, grazie ad esperienze sempre più mature ed orientate ad una gestione integrata del complesso sistema dei rifiuti. Da quest´anno Ecodom, Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici, è entrato a far parte della Giuria, esaminando i tassi di raccolta differenziata di oltre 2. 000 Comuni partecipanti al "premio". Per ottenere il riconoscimento di "Comune Riciclane", le Amministrazioni Comunali hanno dovuto adoperarsi anche per la raccolta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee), anticipando l´effettiva entrata in vigore della Normativa prevista dal D. Lgs 151 del 2005. Nel corso della cerimonia tenutasi ieri a Roma alla presenza del Ministro dell´Ambiente, Ecodom ha voluto premiare, per ciascuna area geografica (nord, centro e sud), il Comune con una popolazione superiore ai 10 mila abitanti che nel 2006 ha raccolto la più elevata quantità di Raee per abitante; i tre Comuni premiati hanno già superato l´obiettivo di raccolta fissato dalla Direttiva per il 2008, pari a 4 kg per cittadino. Nord Pero (Mi); Abitanti 10. 260; Raccolta Raee (Tonnellate) 84; Raccolta pro-capite (Kg per abitante) 8,15 Centro Piombino (Li); Abitanti 34. 416; Raccolta Raee (Tonnellate) 219; Raccolta pro-capite (Kg per abitante) 6,36 Sud e Isole Montesarchio (Bn); Abitanti 13. 539; Raccolta Raee (Tonnellate) 124; Raccolta pro-capite (Kg per abitante) 9,16 Ai tre Comuni il Consorzio riconosce l´impegno manifestato nell´aver attivato presso i propri centri di raccolta il servizio di ritiro dei rifiuti elettrici ed elettronici. "La presenza di punti di conferimento per i Raee nei Comuni rappresenta uno strumento essenziale per poter raggiungere, anche nel nostro Paese, l´obiettivo di raccolta pro-capite dei Raee" afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale Ecodom. L´emergenza della "tecno-spazzatura" e il ritardo legislativo in Italia La cosiddetta tecno-spazzatura in tutti i Paesi industrializzati è in continua crescita, con conseguenze di carattere ambientale ed economico. Un vecchio frigorifero, per esempio, se non recuperato correttamente risulta potenzialmente pericoloso a causa dei gas ozonolesivi contenuti al suo interno; al danno ambientale si aggiunge un danno economico per la perdita di materiali riciclabili, come i metalli e le plastiche. "La raccolta nazionale si assesta oggi sulle 80mila tonnellate di Raee annue, con una raccolta pro-capite di 1,4 kg. L´italia è il fanalino di coda in Europa per l´entrata in vigore del Sistema Raee. Attendiamo i Decreti Attuativi previsti dal D. Lgs. 151/05 – conclude Arienti - per partire e garantire il servizio di ritiro su tutto il Paese, assicurando il riciclo dei materiali e il trattamento delle componenti pericolose in modo eco-compatibile, efficiente e controllato". . |
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