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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Giugno 2008 |
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FESTIVAL ECONOMIA: JOHN LLOYD: IL MERCATO È INDISPENSABILE ALL’INFORMAZIONE MA L’INFORMAZIONE È INDISPENSABILE ALLA DEMOCRAZIA LASCIARE DECIDERE AI LETTORI PUÒ SIGNIFICARE DARE LA PRIORITÀ ALLE RICETTE DI CUCINA. INTERNET NON PUÒ SOSTITUIRE IL GIORNALISMO QUALIFICATO. |
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Trento, 4 giugno 2008 - Il mercato è indispensabile all’informazione, anche perché l’informazione nasce con il mercato. Però ci sono dei problemi, che riguardano i giornalisti e nell’era di internet, della pay-tv, della free press, o più banalmente dell’audience anche tutti i cittadini: pensiamo ai produttori “informali” di informazioni, che mettono i loro video on-line, o ai lettori e telespettatori che con le loro scelte quotidiane decidono in sostanza dello spazio che le testate dedicheranno ad Hezbollah e ai terremoti oppure alle ricette di cucina e al gossip. Queste alcune delle suggestioni raccolte stamani nel corso dell’incontro con John Lloyd, giornalista, editorialista del Financial Times, per molti anni corrispondente a Mosca, introdotto da un volto noto del Festival dell’Economia, il giornalista Rai Dario Laruffa. Ed è stato proprio Laruffa, in apertura, a dare i dati aggiornati sul mercato dell’informazione in Italia. Innanzitutto: nonostante internet e le tv tematiche la televisione generalista “tiene”, eccome, la guardano l’85% degli italiani per almeno 4 ore al giorno. Neanche la radio se la passa male: l’ascoltano quotidianamente 38 milioni di italiani. Almeno il 42% della popolazione ha invece accesso ad internet, e secondo dati recentissimi questa percentuale avrebbe ormai superato il 50%; rimaniamo però al di sotto della media europea. A passarsela meno bene sono i giornali, ma anche qui con qualche distinguo: gli acquirenti sono 5,5 milioni al giorno, con un calo del 10% negli ultimi 7 anni (e una situazione disastrosa soprattutto al Sud). Ma al tempo stesso il 79% degli italiani sopra i 14 anni dice di leggere un quotidiano, a pagamento o su internet: ovvio pensare che il giornale passi di mano in mano, che per ogni copia venduta ci siano più lettori. A leggere poco i giornali quotidiani sono soprattutto i giovani - c’è una calo del 4% nella fascia fra i 18 e i 24 anni – e le donne, -20% di lettrici rispetto agli uomini: ma le lettrici compensano con i periodici. In definitiva, quindi, per Laruffa oggi è possibile essere informati: semplicemente, molti non gradiscono esserlo. John Lloyd – australiano di origine - ha iniziato la sua relazione dicendo di essere felice di essere in Italia il giorno della Repubblica: “Noi non abbiamo questa festa – ha aggiunto – perché non siamo una Repubblica (l’Australia è una monarchia costituzionale federale con a capo la regina d’Inghilterra ndr)”. Venendo al tema del giorno, Lloyd ha detto non solo che se il giornalismo è libero allora anche il paese tende ad essere libero, ma che il mercato e la competizione, secondo i padri del pensiero liberale, come John Stuart Mills, fanno bene alla verità, perché laddove si confrontano due tesi, una vera e l’altra falsa, alla fine la prima prevale. Thomas Jefferson disse addirittura che avrebbe preferito farsi governare dai giornali che da un governo: era l’epoca in cui gli Stati Uniti cercavano di liberarsi dal giogo coloniale britannico, gli organi di informazione, di qualsiasi specie essi fossero, venivano visti come una fonte indispensabile di libertà e di democrazia. Storicamente, ha aggiunto ancora Lloyd, pare che il giornalismo sia nato nella Venezia della fine del Xvi secolo: e Venezia all’epoca era “il mercato del mondo” per eccellenza. Come dubitare quindi dell’importanza del mercato in questo campo? In realtà, però, oggi si sono dei problemi. Innanzitutto, il ruolo del pubblico, dei lettori, perché è evidente che un giornalismo fondato sul mercato non possa prescindere dal gradimento che esso riscuote (e quindi dalle vendite). Ma le ultime esperienze di free press (stampa distribuita gratuitamente), che a loro volta si basano moltissimo su questo fattore, a volte anche con rilevazioni periodiche del gradimento dei lettori rispetto alle diverse notizie pubblicate, cosa ci mostrano? Che in realtà i lettori vogliono soprattutto ricette di cucina e annunci immobiliari, non notizie sul conflitto mediorientale o sulle catastrofi che si abbattono in aree remote del pianeta. Di conseguenza, anche le più prestigiose testate generaliste oggi entrano in crisi, chiudono le sedi estere, insomma perdono terreno; oppure si orientano verso settori – come gli annunci commerciali – che poco hanno a che fare con l’informazione così come la pensava Thomas Jefferson. Ci sono però vari modi per non soggiacere alla legge del mercato e dei grandi numeri. Alcune volte la soluzione è rappresentata dalla stessa proprietà: che magari realizza utili in settori lontanissimi da quello dei media, ma decide comunque di continuare a pubblicare un giornale perché dà prestigio, salvo magari a cambiarne la natura, come fece Murdoch con il Times di Londra, trasformandolo da giornale dell’establishment a giornale dell’anti-establishment. Ci sono poi altre strade: in Svezia, dove il mercato di per sé sarebbe troppo ristretto per consentire la sopravvivenza di testate di qualità, c’è una fondazione che pensa a questo. Negli Usa invece vi sono fondazioni che sostengono le università che formano i futuri giornalisti. Venendo alle televisioni in particolare, di solito lo Stato ha sempre cercato di disciplinarne il mercato: la logica è che di emittenti ce n’erano poche, rispetto ad esempio ai giornali. Ma oggi le tv vanno anche su internet, e nei giornali trovi spesso allegati gli stessi film che passano le televisioni. Ha ancora senso, allora, un controllo pubblico? E se sì, in quali termini? Ed ancora: con internet gli stessi lettori sono diventati informatori. Lo si è visto nella recente catastrofe birmana: foto e informazioni sul ciclone e le sue vittime hanno scavalcato la censura del regime e sono dilagate nel mondo. Un problema – secondo Lloyd - è dato dal fatto che sempre di più l’interesse del pubblico si sposta dalla pura informazione al commento. E poi, chi si fa garante dell’enorme molle di informazioni o di opinioni che “navigano” a briglia scolta nell’oceano mediatico, se a monte non c’è un’azienda vera e propria – un giornale, una tv – che vaglia e decide? Come trasferire l’etica del servizio pubblico in internet? Molti interrogativi rimangono aperti, dunque. Ma in definitiva l’importante è continuare a pensare che il giornalismo è una parte essenziale della democrazia. . |
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GRUPPO IL SOLE 24 ORE: PRIMO TRIMESTRE 2008: UTILE NETTO DI GRUPPO PARI A 5,3 MILIONI DI EURO RISPETTO AI 5,7 MILIONI DI EURO DEL PRIMO TRIMESTRE 2007 |
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Milano, 4 giugno 2008 - Si è riunito 15 maggio, presieduto dal Cav. Lav. Dr. Giancarlo Cerutti, il consiglio di amministrazione del Gruppo Il Sole 24 Ore, che ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2008. Il Gruppo Il Sole 24 Ore ha conseguito nel primo trimestre dell’esercizio 2008 ricavi consolidati pari a 150,7 milioni di euro, in crescita del 2,4% rispetto ai 147,1 milioni di euro del corrispondente periodo del 2007. Nel primo trimestre 2008 i ricavi pubblicitari di Gruppo sono aumentati complessivamente del 16,2%, prevalentemente per effetto delle acquisizioni realizzate (Il Sole 24 Ore Business Media). In termini di confronto omogeneo, l’area System, concessionaria del Gruppo, ha evidenziato una crescita del 7,1% significativamente migliore dell’andamento del mercato di riferimento. L’ebitda ha raggiunto i 16,2 milioni di euro, registrando un calo del 15,6% rispetto ai 19,2 milioni di euro del primo trimestre 2007, sostanzialmente legato al minor apporto dei prodotti collaterali, in parte atteso e già parzialmente compensato dal buon andamento della raccolta pubblicitaria e dal contenimento di alcune tipologie di costo. Al netto della minore redditività di tali prodotti (7 milioni di euro), il differenziale dell’Ebitda 2008 rispetto all’esercizio 2007 risulterebbe positivo per 4 milioni di euro. Nei primi tre mesi del 2008, il contributo generato dalle acquisizioni completate nel secondo e terzo trimestre 2007, risulta pari a 13,3 milioni di euro a livello di ricavi. L’impatto sull’Ebitda risulta al contrario non rilevante, principalmente per gli effetti legati alla stagionalità delle attività acquisite (editoria specializzata di settore e software). Il risultato operativo, pari a 7,5 milioni di euro, si confronta con i 12,8 milioni del 2007, e risente dei maggiori ammortamenti relativi alle acquisizioni realizzate nel 2007 (2,1 milioni di euro). Grazie ai maggiori proventi finanziari netti ed ad un più ridotto carico fiscale, il risultato netto di gruppo raggiunge i 5,3 milioni di euro rispetto ai 5,7 milioni del primo trimestre 2007. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 Marzo 2008 è positiva per 232,8 milioni di euro (positiva per 240,2 milioni di euro al 31 dicembre 2007). Andamento dei settori di attività Area Editrice – Editoria generalista - Editrice è la divisione cui fanno capo il quotidiano Il Sole 24 Ore, i prodotti collaterali allegati, il quotidiano free press 24minuti, lanciato a fine 2006, il mensile Ventiquattro, i periodici tematici quali English24, Viaggi del Sole e House24 e alcuni processi primari (stampa e distribuzione) gestiti anche per altre aree del Gruppo. Come previsto, il mercato dei prodotti collaterali legati ai quotidiani ha manifestato nei primi mesi dell’anno un ulteriore trend negativo già evidenziatosi nella seconda parte del 2007. In tale contesto, anche Il Sole 24 Ore registra nel primo trimestre una contrazione delle vendite e dei margini, sui quali ha inciso in misura significativa l’andamento particolarmente negativo di uno specifico titolo. I più recenti dati relativi alla diffusione (Ads media mobile febbraio 2007-gennaio 2008) evidenziano una riduzione del numero di copie relativa ai principali quotidiani nazionali a pagamento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Il Sole 24 Ore, nel medesimo periodo, registra una flessione dell’ 1,5%. “I Viaggi del Sole” consolida la posizione di leader nel segmento di appartenenza, confermando i ricavi del primo trimestre 2007, in un periodo non particolarmente dinamico a livello pubblicitario, e in un comparto, quello dei periodici di viaggio, dove si osserva inoltre l’aumento della pressione competitiva. I ricavi dell’Area sono pari a 73,8 milioni di euro, in flessione dell’11%, prevalentemente per effetto delle dinamiche dei collaterali sopra descritte. Area System – raccolta pubblicitaria Tutti i mezzi del gruppo registrano la crescita dei ricavi pubblicitari: il quotidiano, nonostante il forte calo della pubblicità finanziaria, segna un +1,3%; l’on line registra un incremento del 31,8%; Radio 24 cresce di oltre il 3%, grazie anche alla rete di vendita System specificatamente dedicata alla raccolta della pubblicità sulla radio, pienamente operativa da gennaio 2008; la free press cresce di oltre il 60%. In un contesto di mercato sostanzialmente stabile, l’area System (la divisione che svolge l’attività di concessionaria di pubblicità dei principali mezzi del gruppo, ad eccezione dell’editoria specializzata di settore - Business Media, che ha una propria rete - e di alcuni mezzi di terzi) riporta dunque nei primi tre mesi del 2008 una raccolta in crescita rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio (+7,1% in termini di confronto omogeneo, che rappresentava a sua volta, sempre in termini omogenei, un incremento del 21,9% sul corrispondente primo trimestre del 2006) pari a 55,7 milioni di euro. Area Professionisti – editoria professionale e specializzata L’area Professionisti rivolge la propria offerta al segmento dei professionisti, della Pa e delle Pmi con soluzioni editoriali che comprendono riviste periodiche, libri, banche dati, editoria elettronica, corsi di formazione, software gestionali e portali dedicati. Fanno capo all’area Professionisti, tra gli altri, il sistema prodotto a marchio Frizzera, il marchio Pirola, i software a marchio Via Libera e Impresa24. L’area Professionisti gestisce anche attività B2b di comunicazione integrata a Pmi di specifici settori tra i quali l’agroalimentare, la distribuzione commerciale, l’edilizia e il welfare gestendo direttamente reti di vendita pubblicitarie dedicate. L’area ha registrato un andamento dei ricavi in crescita (+27,6%) rispetto ai primi tre mesi dello scorso esercizio, raggiungendo 52,4 milioni di euro, riconducibile alle variazioni di perimetro intervenute nelle business unit Business Media (acquisizione ex-Gpp) e Software solutions (acquisizione Str e Data Ufficio). Il confronto a perimetro omogeneo mostra una flessione del 3,2%, a fronte di una crescita dei ricavi della Formazione, la tenuta del settore Tax & Legal e la riduzione delle vendite di soluzioni software (-27,9%), il cui ritardo rispetto al pari periodo 2007, che impatta anche sui margini, deriva interamente dalla diversa tipologia contrattuale adottata: per tali prodotti, infatti, si è passati da una vendita singola ad un contratto di abbonamento, pertanto con competenza economica attribuita per tutta la durata del contratto. Entro la fine dell’esercizio tale ritardo sarà pertanto recuperato. Area Multimedia - Multimedia si occupa della raccolta, produzione e distribuzione, in formato digitale, di contenuti informativi specifici per il mondo delle istituzioni finanziarie, degli investitori e delle imprese attraverso diverse tecnologie di trasmissione: satellite, linee terrestri, reti wireless. L’area gestisce anche le attività on-line del gruppo, rendendo disponibili in formato digitale i contenuti e i prodotti del Sole 24 Ore sul portale ilsole24ore. Com ed il canale e-commerce Shopping24. Multimedia distribuisce inoltre i notiziari dell’agenzia Radiocor, offre alle banche dati on-line i contenuti delle principali testate del gruppo ed eroga servizi di content provider alla pubblica amministrazione, agli operatori di telefonia mobile e a editori terzi attraverso una piattaforma tecnologica che personalizza i contenuti in base alle esigenze del cliente. I ricavi dell’area ammontano a 9,5 milioni di euro in diminuzione del 3,4% rispetto al primo trimestre 2007, interamente generata da una riduzione dei ricavi dei servizi di informativa finanziaria real time, che ha più che compensato la crescita dei ricavi delle attività on line (+ 6,4%). L’on-line beneficia, infatti, nella prima parte del 2008 dell’andamento della pubblicità, che registra un incremento del 31,8%. Ha influito in positivo la crescita dell’e-commerce pari al 30% in linea con il dato previsionale di mercato del 2008 (Fonte: Osservatorio del Politecnico di Milano). Il sito del Sole 24 Ore ha incrementato il numero di visitatori unici del 46% e di pagine viste del 36%, fino a raggiungere a gennaio 2008 il record storico di 3. 077. 000 di unique visitors. Nel segmento Financial Information, il sito ilsole24ore. Com conserva la leadership assoluta del mercato con valori di penetrazione doppi rispetto al secondo competitor. L’agenzia di stampa Radiocor, che nel corso del primo trimestre 2008 ha sviluppato una crescita dei nuovi prodotti (e principalmente delle newsletters), mostra vendite in incremento rispetto all’anno precedente. Area Radio - L’area gestisce l’emittente nazionale Radio 24, una radio News & Talk con un format editoriale che prevede l’alternarsi dei giornali radio a programmi di informazione e di intrattenimento. Trasmette dalla sede di Milano e dagli studi di Roma, coprendo con i suoi 209 impianti dislocati su tutto il territorio nazionale l’83,6% della popolazione italiana. Nel primo bimestre 2008 (fonte Audiradio) l’audience totale del mezzo radiofonico ha registrato una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente con 38,4 milioni di ascoltatori ogni giorno. Nei primi tre mesi del 2008 l’audience di Radio 24 ha raggiunto il suo picco storico con un dato puntuale di 2,2 milioni di ascoltatori giornalieri e una penetrazione del 5,8% sull’audience giornaliera totale del mezzo radio (dati Audiradio 1° bimestre 2008 - 12 gennaio 29 febbraio - gmi lunedì-domenica). Rispetto al pari periodo dello scorso anno si registra una crescita ancora più marcata con +360 mila ascoltatori. Si tratta della crescita più alta registrata tra le emittenti nazionali rispetto all’ultimo bimestre 2007, ed ha consentito a Radio 24 di posizionarsi stabilmente tra le 10 radio italiane più ascoltate. In marzo è stato effettuato un investimento per l’acquisto di tre nuove frequenze con l’obiettivo di migliorare la qualità del segnale radiofonico e la copertura di alcuni importanti tratti stradali in Toscana e Lazio. Evoluzione prevedibile della gestione Nell’ambito di uno scenario economico complessivo che continuerà ad essere caratterizzato da un’elevata incertezza, la restante parte dell’esercizio dovrebbe confermare la debolezza dell’andamento diffusionale dei quotidiani a pagamento ed il trend in calo del mercato dei prodotti collaterali manifestatosi nel primo trimestre dell’anno. Con particolare riferimento a questi ultimi, si stanno attivando gli opportuni interventi volti a contrastare l’andamento evidenziato puntando su un ulteriore rafforzamento delle caratteristiche di qualità e servizio distintive dei prodotti del Gruppo, anche attraverso lo sviluppo di nuovi “collaterali utili” alla famiglia e alle imprese. Restano positivi gli scenari relativi alla pubblicità e all’area professionale. La concessionaria del Gruppo ha confermato, anche per il mese di aprile, tassi di crescita in linea con quelli del primo trimestre, mentre l’area Professionisti dovrebbe beneficiare nei prossimi mesi del recupero delle vendite e dei margini dei prodotti software e dell’apporto su anno pieno delle società acquisite nel corso del 2007. Gli elementi sopra citati inducono a ritenere che, in assenza di variazioni dello scenario di mercato, il risultato netto atteso per l’intero esercizio 2008, non dovrebbe discostarsi dai livelli dell’esercizio precedente, al netto, per il 2007, degli effetti positivi non ricorrenti legati essenzialmente alla plusvalenza sulle azioni London Stock Exchange Group e alla nuova normativa sul Tfr. Prosegue l’attività di individuazione e selezione dì opportunità di investimento strategicamente coerenti con il piano di sviluppo del Gruppo che dovrebbe portare alla conclusione di alcune significative operazioni di acquisizione entro il prossimo autunno, in particolare nel settore professionale. . |
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PERFEZIONATA L’ACQUISIZIONE DELLA MAGGIORANZA DI MIGROS TURK. DEA CAPITAL PARTECIPA AL CONSORZIO GUIDATO DA BC PARTNERS CON UNA QUOTA DEL 18,5% |
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Milano, 4 giugno 2008 – In esecuzione degli accordi sottoscritti lo scorso febbraio con Koç Holding, il consorzio guidato da Bc Partners, ed al quale partecipano Dea Capital e Turkven Private Equity, ha perfezionato l’acquisizione del 50,83% di Migros Turk T. S. A. , la principale catena di grande distribuzione organizzata turca. L’operazione ha comportato il pagamento a Koç Holding di circa 1,9 miliardi di Ytl, corrispondenti a circa 990 milioni di Euro (invece di 1,1 miliardi inizialmente stimati) grazie al favorevole andamento del cambio Euro/ytl. L’investimento iniziale di Dea Capital è pari a 100 milioni di Euro, prevalentemente destinati all’acquisizione della quota di Koç Holding. In funzione dell’esito finale dell’offerta pubblica di acquisto obbligatoria da realizzarsi nei prossimi mesi, l’investimento di Dea Capital potrà incrementarsi fino a massimi 175 milioni di Euro. In seguito al perfezionamento dell’operazione in oggetto, Dea Capital detiene il 18,5% circa di Kenan Sa, una società veicolo che controlla Moonlight Capital Sa, che a sua volta possiede indirettamente la partecipazione del 50. 83% di Migros Turk. Dea Capital ha il diritto di nominare un proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione di Kenan e in quello di Migros Turk. Migros Turk T. S. A, fondata nel 1954, è il principale food retailer in Turchia, con una quota di mercato pari al 22% del mercato della distribuzione organizzata. Migros Turk attualmente gestisce 1000 punti vendita di cui 984 in Turchia e 16 esercizi in Paesi limitrofi, con una superficie commerciale complessiva di oltre 1,1 milione di mq. Il fatturato 2007 del Gruppo è stato di 4,44 miliardi di Ytl (escluse le attività cedute in Russia nel 2007) con una crescita pari al 15%. Grazie ad un programma di apertura di nuovi punti vendita, che nei primi mesi del 2008 ha già portato ad un incremento di 40 unità, Migros Turk si propone di: mantenere e rafforzare la propria leadership tra le catene di supermercati; rafforzare la propria catena di discount, ed entrare nel segmento degli ipermercati. Paolo Ceretti, Ceo di Dea Capital, ha dichiarato: “Con questa acquisizione Dea Capital conferma la sua vocazione internazionale in termini sia di target di investimento, sia di capacità di allearsi con i più importanti player del private equity. Migros Turk è una società leader in un settore con grandi prospettive di crescita grazie all’espansione ed alla modernizzazione dell’economia turca. Questo rafforza la nostra fiducia nelle sue prospettive di lungo termine e nella capacità di questo investimento di generare rendimenti soddisfacenti per i nostri azionisti”. . . |
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CRESCE LA DOMANDA DI COLLECTION DA PARTE DEI CONSUMATORI E SI EVOLVE LA RISPOSTA DELLE AZIENDE |
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Milano, 4 giugno 2008 - Il convegno, promosso da Volponi S. P. A. In occasione del suo ventennale di fondazione e dall´Università di Parma per i 10 anni di attività dell´Osservatorio Carte Fedeltà, offre nuovi dati e analisi per aggiornare la conoscenza sul loyalty in Italia. "Scenari e prospettive del loyalty marketing in Italia" Venerdì 6 giugno 2008, Ore 10. 30, Assolombarda – via Pantano 10 – Milano.
Relatori |
Titolo Relazione |
Lucio Volponi am. Unico Volponi S. P. A. |
Introduzione al convegno "Scenari e prospettive del loyalty marketing in Italia" e al libro "Loyalty marketing: creare valore attraverso le relazioni" |
Roberto Stanco responsabile fidelizzazione clienti supermercati Gs e Dìperdì, Carrefour Italia |
Scenario della distribuzione e ruolo dei programmi loyalty |
Alberto Gualtieri responsabile del settore business analysis di Ditech S. P. A. |
Il micromarketing: cultura aziendale ed effetti sulla redditività nella distribuzione |
Cristina Ziliani professore associato di marketing, Università di Parma e direttore Osservatorio Carte Fedeltà |
Scenari e prospettive del loyalty marketing in Italia |
Andrea Demodena caporedattore Promotion magazine |
Coordina il dibattito | Cristina Ziliani, Professore Associato di Marketing dell´Università di Parma e direttore dell´Osservatorio Carte Fedeltà, con il contributo dei relatori, indicherà le tendenze più significative che si stanno consolidando anche in Italia dopo la diffusione in altri Paesi europei. Il settore della distribuzione, in Italia, sconta ritardi culturali e anomalie strutturali, pur in presenza di alcuni best-in-class. Anche l´adozione dei programmi loyalty è ancora relegata a concezioni superate in chiave di macromarketing, con benefici distribuiti "a pioggia" sui consumatori. Il 38% delle oltre 16 milioni di famiglie, che aderiscono a un programma fedeltà, ha infatti 3 o più carte fedeltà, segno che il consumatore ha attivato una strategia tendente a massimizzare i benefici, "spalmando" la sua fedeltà su diverse insegne. Le promozioni di massa e il loro proliferare sono improduttive di risultati e diseducano il consumatore. Un altro aspetto che si riscontra è la convinzione, da parte delle insegne della distribuzione di perdere potere contrattuale nei confronti dell´industria nel momento della condivisione dei dati generati dalle carte fedeltà. E´ proprio la condivisione che invece potrebbe generare opportunità rilevanti. Per esempio adottando le logiche del micromarketing e utilizzando i dati delle carte fedeltà, è possibile combinare la gestione per categorie di prodotti con la gestione per categorie di clienti, migliorando le performance di un brand attraverso il miglioramento delle performance della categoria, con benefici per distribuzione e industria. Permane ancora, del tutto immotivato, il pregiudizio che la maggioranza dei consumatori preferisca gli sconti ai programmi fedeltà. L´analisi dei comportamenti di acquisto e consumo, svolta nell´arco di 10 anni dall´Osservatorio, ha invece dimostrato che i consumatori sensibili al prezzo hanno una bassa incidenza in numerica come target delle insegne e un profilo che li rende insensibili alle collection. E´ invece forte e consistente la domanda di collection e di programmi di fidelizzazione da parte dei consumatori, una domanda che le aziende hanno compreso e sempre più numerosi settori (farmacie, profumerie, hotel, trasporti, telefonia, public utility, ecc. ) stanno inserendo programmi loyalty nello loro strategie. Il convegno presenterà il libro "Loyalty Marketing. Creare valore attraverso le relazioni" (edito da Egea), frutto di 10 anni di indagini e analisi dell´Osservatorio Carte Fedeltà, che ha il pregio di dare un´ampia visione europea, oltre che approfondita sull´Italia, su come si stanno evolvendo i programmi loyalty per creare sia un vantaggio competitivo sia valore per le aziende che li adottano. I programmi loyalty sono strettamente connessi alla crescita della cultura del micromarketing, il cui potenziale competitivo è ampiamente dimostrato dai casi di eccellenza non solo di grandi retailer europei, ma anche di settori nuovi. Il punto nodale è la condivisione delle informazioni fra aziende, informazioni sempre più dettagliate e a basso costo ottenibili dai sistemi evoluti (Pos scanner e fidelity card per gli atti di acquisto, ma anche da internet, cellulari e altri canali per gli atti di relazione compiuti dai consumatori). L´evoluzione lascia a un passato, ormai superato, l´attenzione alla singola transazione (transaction marketing) per portare il focus sulla relazione duratura e incrementale (relationship marketing) con i consumatori. La creazione di valore nasce così dall´utilizzo dei dati trasformati in informazioni che consentono di migliorare i processi decisionali e rispondere alla domanda in modo flessibile e mirato. Micromarketing e loyalty program consentono infatti di riconoscere le diversità dei clienti per sviluppare azioni efficaci e efficienti in termini di acquisition, extension e retention, a maggior ragione in periodi di congiuntura negativi, come quello attuale. L´aspetto più innovativo, che deriva dalla condivisione delle informazioni, è il cambiamento dei confini dell´impresa. Si sta formando uno spazio allargato in cui circola liberamente la "moneta trasversale" rappresentata dai "punti fedeltà", è la nuova frontiera dei coalition program a cui aderiscono aziende di diversi settori e che apporta differenti vantaggi e reward ai consumatori, creando una fedeltà perseguita con consapevolezza. . |
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L’ISCHIA FILM FESTIVAL PER L’AMBIENTE |
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Ischia, 4 giugno 2008 - Parte da Ischia l’invito a considerare il grande impatto che possono avere scene e fotogrammi in cui non solo si valorizzano le bellezze naturali, ma si esaltano i comportamenti virtuosi: risparmiare energia, aumentare l’uso dei trasporti pubblici, riciclare i materiali, fare la raccolta differenziata. La sesta edizione dell’Ischia Film Festival, che si svolgerà sull’isola verde dal 23 al 30 giugno, infatti si certifica con il marchio Filiera Co2-fai la differenza. «Ogni attività dell’uomo e anche le attività di un Festival del Cinema – a parlare è Silvana Kuhtz, responsabile dell’iniziativa -, generano gas inquinanti perché si usano energia e materiali che per la loro produzione, liberano emissioni che si misurano in termini di Co2 equivalente. Tali emissioni sono responsabili di esasperare l’effetto serra, ovvero il riscaldamento naturale della Terra, con conseguenze dannose sui climi, sull’ambiente, sulle persone, sugli animali». Con il progetto Filiera Co2–fai la differenza è possibile dare un contributo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Le emissioni causate da una qualunque attività vengono cioè calcolate e poi compensate con interventi di forestazione e di tutela di aree boschive in territori da valorizzare della nostra Italia, gli alberi infatti assorbono Co2! L’ischia Film Festival 2008 ha scelto, quindi, di certificarsi con il marchio Filieraco2-fai la differenza, neutralizzando le emissioni delle attività organizzative dell’Associazione Culturale Art Movie & Music, del catalogo e delle giornate di festival 2008, tutelando e gestendo, per un anno, una superficie forestale in provincia di Reggio Calabria. Ma in progetto c’è anche la possibilità di un recupero delle aree ischitane a rischio. «Indipendentemente da dove viene prodotto l’inquinamento – ha dichiarato la presidente dell’associazione, Ernestina Mazzella -, si può poi scegliere di fare azioni di compensazione dove ce n’è più bisogno. Il festival di Ischia lancia così un invito a tutti: aziende partner, registi, attori, spettatori, cittadini, a prendersi a cuore l’ambiente in cui viviamo, valorizzando le risorse agro-forestali, ma anche assumendo comportamenti sostenibili nella vita di tutti i giorni». Filiera Co2 è un progetto certificato da Bios, organismo di certificazione che opera con accreditamento Sincert secondo la norma Uni Cei En 45011 e con accreditamento Ifoam. È un progetto sostenuto da Natifortunati Spa. Www. Filieraco2. It - www. Natifortunati. It tel. 349 527 97 55 . |
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AIE A CONFRONTO IERI CON IL MINISTRO BONDI – IL PRESIDENTE MOTTA “POSTE LE BASI PER UN LAVORO COMUNE. IL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA CONTINUERÀ AD ESSERE REALTÀ CENTRALE PER IL SETTORE. L’OPERATIVITÀ ENTRO L’ANNO” |
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Milano, 4 giugno 2008 -Confermato il taglio del budget del Centro del libro e della lettura ma solo in questa prima fase. E confermata da parte del Governo la massima attenzione all’organismo e al ripristino della sua dotazione finanziaria: è quanto emerso nel corso dell’incontro appena conclusosi tra il vertice dell’Associazione Italiana Editori (Aie) e il ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi. “Sono state poste importanti basi per un lavoro comune - ha chiarito il presidente di Aie, Federico Motta - Il Ministro ci ha rassicurato che il Centro per il libro e la lettura partirà effettivamente entro l’anno con una proprio dotazione finanziaria. E che manterrà la sua centralità per lo sviluppo della lettura nel Paese nel rispetto dei suoi obiettivi: il coordinamento delle competenze che ruotano intorno al mondo del libro e della lettura e un modello di cogestione pubblico-privato per i programmi di promozione”. Al centro del colloquio tra editori e Ministro anche il tema del diritto d’autore, ritenuto elemento fondante per l’intero comparto e oggetto di massima tutela nel futuro. . |
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OTTOBRE 2008: IN TOSCANA PIOVERANNO MOLTI LIBRI A PISTOIA CHIUDE “LASCIARE IL SEGNO” MOSTRA SULLA COMUNICAZIONE DELLE BIBLIOTECHE |
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Firenze, 4 giugno 2008 - Entro il 30 giugno le biblioteche toscane sono invitate a segnalare alla Regione – assessorato Cultura – le iniziative programmate per il prossimo ottobre quando dagli uffici di via Farini, sede dell’assessorato, partirà una campagna di comunicazione sulle biblioteche toscane. Il successo registrato nell’edizione 2007 (con 115 biblioteche pubbliche partecipanti e oltre 300 eventi) ha consigliato di estendere l’iniziativa a tutte le tipologie di biblioteche: comunali, statali e private, ecclesiastiche, universitarie, scolastiche e dei vari istituti culturali. Circa mille, in Toscana, le biblioteche (314 appartengono alle ipologia “religiosa”, altrettante le “speciali”, 57 le universitarie, 280 quelle di enti pubblici, una trentina le scolastiche). Unico l’obiettivo: «Far varcare la soglia di una biblioteca – commenta Paolo Cocchi, assessore toscano alla Cultura – ai cittadini che non l’hanno mai fatto». La Regione Toscana coordinerà le sue iniziative promozionali anche con quella che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali realizza su scala nazionale (“Ottobre, piovono libri”) in collaborazione con associazione Comuni, unione Province e coordinamento Regioni. Oltre ad aperture straordinarie, animazioni alla lettura, incontri con autori e illustratori, in ottobre sarà dato uno spazio particolare ai festival del libro e della lettura, alle iniziative che prevedono l’utilizzo di internet e di tecnologie innovative, alle biblioteche storiche e speciali. Proprio a queste ultime la Regione Toscana chiede di valorizzare singole edizioni o singoli documenti, in loro possesso, di particolare rilievo. E a Pistoia, l’ultimo giorno di maggio, chiude “Lasciare il segno”, una mostra realizzata dalla Regione Toscana in occasione del primo compleanno della nuova biblioteca cittadina (la “San Giorgio”). La mostra ha messo in evidenza decine di “buone pratiche” sia italiane che straniere proprio nell’ambito della comunicazione istituzionale a servizio delle biblioteche. Fra le campagne selezionate con l’obiettivo di rendere “più simpatiche” le biblioteche, le più lontane dal punto di vista geografico sono arrivate da Cleveland, New York, Palm Beach e, in Europa, da Lione, Barcellona, Alicante, Londra. . |
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CERCHI TUTTO SUL “POMODORO”? CON COBIRE È OGGI PIÙ FACILE IL NUOVO MOTORE DI RICERCA A SERVIZIO DELLE 14 BIBLIOTECHE DELLA REGIONE TOSCANA |
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Firenze, 4 giugno 2008 - Gli utenti delle 14 biblioteche e strutture documentarie di Regione Toscana possono, per le loro ricerche, cavalcare un motore di grande potenza. Si chiama Aquabrowser Library ed è un applicativo, con caratteristiche innovative, capace di dare risposte immediate a qualunque curiosità rispetto agli oltre 200 mila record presenti nella rete documentaria toscana. In Cobire – questa la sigla della rete che intende razionalizzare l’informazione documentaria sia per l’apparato regionale sia a servizio dei cittadini - sono associate le biblioteche e le strutture di documentazione del Consiglio Regionale (documentazione giuridico-legislativa e biblioteca dell’identità toscana) e della Giunta regionale, di Irpet e Cspo, delle Pari Opportunità e del Corecom, di Arsia e Arpat, di Mediateca e dell’Istituto Degli Innocenti. Associate anche le biblioteche di Ars (Agenzia Regionale di Sanità) e del Centro Cultura della Legalità democratica. Di Cobire fa anche parte la biblioteca “Luigi Crocetti”, una struttura specializzata proprio in biblioteconomia, archivistica e scienza della documentazione. Un enorme patrimonio di volumi e documenti nei campi più diversi (dall’oncologia ai media, dall’agricoltura ai minori, dall’inquinamento alle tradizioni, dai versanti giuridici a quelli civili) che ha un sempre maggiore pubblico di utenti. E soprattutto a loro, ai cittadini, guarda la “rivoluzione” partita questo mese e presentata domani, mercoledì 4 giugno (ore 10-13:30) presso la Foresteria della Presidenza di Giunta Regionale (a Firenze, via Cavour 18). Dopo il saluto introduttivo di Federico Gelli, vicepresidente della Regione, e sotto la guida di Massimo Rolle, coordinatore della rete Cobire, saranno presentate caratteristiche e modalità operative di Aquabrowser Library. Chiunque, da casa, potrà sapere con estrema semplicità quanti volumi o documenti esistono, nel complesso delle 14 biblioteche, su un determinato argomento; dove si trovano; se sono consultabili; come fare per consultarli. Basta cliccare su http://www. Regione. Toscana. It/cobire. Per fare un solo esempio: sulla parola “pomodoro” esistono, nelle biblioteche specializzate della Regione, 53 documenti. Due sono recensioni di un film uscito nel 1991 ma ancora ricordato da molti cinefili (“Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”): si trovano presso la biblioteca di Mediateca. Un saggio sulla “difesa antiparassitaria” (del pomodoro) è consultabile nella biblioteca dell’Arsia mentre gli “Atti sulla giornata orticola”, riferita proprio al pomodoro, si trovano nella biblioteca dell’Irpet. Emerge anche un profilo artistico, riferito allo scultore Giò Pomodoro e a una sua mostra (1976) al Castello dell’Imperatore di Prato: il catalogo sta presso la Biblioteca del Consiglio. E nella biblioteca della Giunta si può scoprire tutto sulla “raccolta meccanica”. Sempre dei pomodori. . |
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FANTASIA E REALTÀ CUCINA E RACCONTI DI LEDA BUTI |
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Genova, 4 giugno 2008 - Il volume di Leda Buti, Fantasia E Realtà, Cucina E Racconti è arrivato nelle migliori librerie d’Italia, per la gioia di tutti i lettori golosi. Intanto perché l’autrice è “Nonna Papera”, nomignolo che Leda Buti, al suo secondo libro fra cucina e narrativa, si è ben meritata sul campo in tanti anni di raffinata professione. E poi perché non si limita a proporre ricette della tradizione ligure e italiana più in generale, ma perché abbina a ogni ricetta un racconto che ad essa si accorda per luogo di ambientazione, personaggio ispiratore, semplice suggestione: da un Natale di tanti anni fa, in “Immagine riflessa” alla ricetta del Tacchino allo spumante; da “Un bimbo d’amore”, storia vera di un bambino russo accolto in affidamento da una famiglia italiana, agli spaghetti Andrej. In conclusione l’autrice coinvolge le sue allieve del corso di cucina del centro sociale Auser, che propongono i consigli gastronomici della propria tradizione, unendo la passione per l’arte culinaria all’esperienza di una vita intera. Un libro che rappresenta una guida per divertirsi in cucina accompagnati dai suggerimenti e dai racconti delle nostre nonne e della nostra tradizione, Euro 12, De Ferrari Editore Genova. . |
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PROGETTO “IL LIBRO PARLANTE” CONSEGNA DEGLI AUDIOLIBRI |
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Bolzano, 4 giugno 2008 - Consegna all’Unione italiana ciechi ed al Blindenzentrum/centro ciechi di Bolzano degli audiolibri prodotti dagli alunni nell’ambito del progetto “Il libro parlante”. L’istituto Pedagogico Italiano (ambito “Promozione alla lettura”) ha promosso, in collaborazione con alcune classi delle scuole medie e superiori, la produzione di alcuni “audiolibri” per ciechi ed ipovedenti. Venerdì 6 giugno, alle ore 10,30, nell’aula magna dell’Istituto professionale per il commercio ed il turismo “Claudia de Medici”, in via S. Quirino,37 a Bolzano, avrà luogo la consegna ai rappresentanti dell’Unione italiana ciechi e del Blindenzentrum/centro ciechi di Bolzano, da parte di una rappresentanza delle classi di scuola media e superiore di Bolzano e provincia, degli audiolibri prodotti nell’ambito del progetto ”Il libro parlante”. Il progetto “Il libro parlante”, proposto alle scuole medie e superiori di Bolzano e provincia per gli anni scolastici 2006/2007 e 2007/2008, è un’iniziativa legata alla lettura come piacere e all’acquisizione di competenze di lettura interpretativa finalizzata alla realizzazione di audiolibri. . |
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LA FILOSOFA. PIÙ TARDI DA AMELIA DI CLAUDIA SALVATORI |
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Genova, 4 giugno 2008 - Si tratta della nuova edizione, per i tipi della De Ferrari Editore, del celebre Più tardi di Amelia, uscito a suo tempo per Mondadori ma oramai introvabile, che valse all’autrice la vittoria di uno dei più celebri premi del genere: il Premio Tedeschi 1985. Da allora Claudia Salvatori ha continuato una carriera ai massimi livelli (ricordiamo fra i tanti altri riconoscimenti la vittoria del Premio Scerbanenco 2001 con Sublime anima di donna). Oggi è anche curatrice della collana Codice Giallo per la De Ferrari Editore. Siamo negli anni ’80 a Genova. Il vice commissario Piero Panebianco indaga sull’assassinio di Amelia Valenti, docente universitaria di filosofia e scrittrice. Non si tratta di una semplice indagine criminale: il vice commissario, con i suoi modi da commedia italiana e il suo acume da detective inglese, dovrà sondare il mistero di una donna indipendente, sessualmente libera, affascinante e carismatica. Una Filosofa. Il ritratto di una città ancora rivolta al passato, ma in cui già affiorano gli attuali problemi e tensioni, proiettata verso il mondo globale. Un protogiallo genovese di oltre vent’anni fa, dell’epoca del pre-boom, quando gli autori italiani cominciavano appena a cimentarsi con la narrativa di genere. Il romanzo di un’esordiente, ma già stilisticamente così perfetto da far sfuggire un’imprecazione allo scrittore Andrea G. Pinketts, suo diretto avversario all’epoca del premio Tedeschi che così, nella prefazione al libro, racconta: “La vincitrice era una certa Claudia Salvatori, sceneggiatrice di Topolino e Oltretomba, nonché autrice di pièces teatrali. Con il suo romanzo mi aveva silurato le aspettative. Mi precipitai a leggerlo con gli occhi del leone ferito. Mannaggia a me il romanzo era bello. Mi sembrò perfetto. In un universo parallelo lo avrei premiato anch’io. (…) In mano sua ogni oggetto letterario inceppatosi torna come nuovo. In questa storia coi soliti sospetti, il vicecommissario, senza particolari qualità con la moglie grafomane, la vecchietta gattara e sagace evadono dal clichè e sembrano preannunciare il luminoso e anticonvenzionale futuro a venire dell’autrice. ” Claudia Salvatori. È sceneggiatrice di fumetti e di cinema. Suoi racconti sono usciti su numerose antologie e riviste. Ha pubblicato Più tardi da Amelia (premio Tedeschi 1985), Columbus day, Mistero a Castel Rundegg e, presso Marco Tropea Editore, Schiavo e padrona (da cui è stato tratto il film con Rocco Siffredi Amorestremo), Superman non muore mai, La canzone di Iolanda e Sublime anima di donna (premio Scerbanenco 2001 – insieme al Premio Tedeschi il massimo riconoscimento italiano nel genere giallo e noir). I suoi ultimi lavori: Ildegarda (Mondadori), Il sorriso di Anthony Perkins e La donna senza testa (Alacrán). E’ appena uscito in libreria il nazithriller Nessuno piange per il diavolo (Hobby & Work). È curatrice della collana Codice Giallo della casa editrice De Ferrari Editore La Filosofa. Più tardi da Amelia, pagine 184, Euro 9, De Ferrari Editore - Genova . |
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CODICE ROSSO LIBRO CULT DI PICCOLI COMUNI |
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Rocchetta Sant’antonio(fg), 4 giugno 2008 - Il Libro di Giovanni Savignano dal titolo “ Codice Rosso” - Discussioni su sanità, medicina e ricerca in Italia -edito dal Sole 24Ore viene promosso sulla rete dal Coordinamento Piccoli Comuni perché rappresenta uno spaccato vero della sanità italiana nelle sue punte di eccellenza e nella sua drammatica condizione di totale disagio e malasanità. Un importante momento di riflessione per la classe politica italiana da sempre deficitaria sulla buona sanità come diritto dei cittadini e non come luogo di spartizione per le clientele – dichiara il Portavoce dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano. Codice Rosso (il segnale di massimo pericolo utilizzato dal pronto soccorso degli ospedali) è un percorso dentro la sanità italiana per rendere accessibili a tutti questioni che riguardano tutti: diritto alla salute e disfunzioni nella cura del malato, metodo di gestione della vita e della morte, ricerca scientifica e suo finanziamento, medici e infermieri, posti letto e lunghe attese. Insomma, malasanità e buona sanità oltre i luoghi comuni, con dialoghi piani ed efficaci per far capire e note con tutti i rimandi bibliografici e regolamentari per essere certi che è proprio così, che non è un abbaglio di chi scrive. Il tutto dalla parte dei malati, di tutti i malati ma soprattutto di quelli che nel pianeta politicizzato e sindacalizzato della sanità italiana si possono raccomandare soltanto alla coscienza professionale degli addetti ai lavori. Codice rosso, alla fine, è anche l’impegno e la speranza che il servizio pubblico più essenziale possa proseguire. Giovanni Savignano è nato a Gesualdo(avellino). Si è laureato in medicina a Bologna nel 1980 con una tesi in oncologia; si è specializzato in radiologia nel 1984, restando presso il policlinico Sant’orsola fino al 1986. Oggi esercita presso l’U. O. Di radiologia e diagnostica per immagini dell’azienda ospedaliera “G. Rummo” di Benevento. Collabora con i volontari dell’Anpas. . |
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AFFIDATO PROGETTO PER NASCITA PARCO LETTERARIO “D’ERRICO” |
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Potenza, 4 giugno 2008 - “L’ente Morale Pinacoteca Camillo d’Errico, affida l’incarico del progetto esecutivo per l’ istituzione di un parco letterario , il quale è forse il più consolidato e concreto esempio di uno straordinario e naturale legame tra la poesia e i luoghi, i personaggi la cultura e la gente. Il parco letterario sarà intitolato a “Vincenzo d’Errico” e comprenderà aree di territorio fisicamente non delimitate in modo preciso, nelle quali e possibile compiere vere e propri itinerari culturali”. Lo rende noto, in un comunicato stampa, Mario Saluzzi, conservatore Ente Morale Pinacoteca Camillo d´Errico. “Poco più che ventenne D’errico prese parte attiva ai moti del 1820, laureatosi a Napoli in Legge, fu Consigliere provinciale e deputato al Parlamento Napoletano nel 1848. Ricoprì con brillantezza la carica di presidente della Real Società Economica, sede ideale per l’espressione del suo pensiero politico-economico-sociale che come abbiamo innanzi detto, rappresentò la prima originale e basilare stesura della Questione Meridionale, i suoi interessi principali furono gli studi economici politici relativi alla Basilicata, e negli articoli che scrisse dimostrò la perfetta conoscenza che aveva della situazione e delle necessità della sua regione e della popolazione Lucana, Capo del partito Liberale”. “Quindi – aggiunge Saluzzi - per definizione classica il Parco Letterario “Vincenzo d’Errico” indica un’area di territorio in cui si sono realizzati itinerari culturali tali da incutere suggestioni e percezioni particolari. Resta comunque convinzione dell’Ente Morale d’Errico che si prepara a gestire l’immenso patrimonio di cui è proprietaria, che dopo aver aderito alla fondazione Euro Mediterranea Anna Lindh, il Parco Letterario sarà lo specchio che i lucani tenderanno ai propri ospiti per farsi meglio comprendere nel rispetto delle sue componenti e delle sue intimità”. . |
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ANDALÒ DA SAVIGNONE UN GENOVESE DEL ’300 SULLA VIA DELLA SETA |
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Genova, 4 giugno 2008 - Si sono concluse sabato 31 maggio, le iniziative per onorare e dare la giusta rilevanza alla figura di Andalò da Savignone, cui Giovanni Meriana, che ha curato insieme a Gabriella Airaldi la direzione scientifica del convegno, ha dedicato nel 2001 un libro, oggi alla sua terza edizione (Andalò da Savignone: un genovese alla corte del Gran Khan, De Ferrari Editore €11) “alter ego” genovese del veneziano Marco Polo. Il convegno, promosso dal Comune di Savignone, con il sostegno della Regione Liguria, col patrocinio dell’Università di Genova, dell’Aics - Comitato regionale e della De Ferrari Editore, ha ospitato nella sua prima fase, venerdì 13 marzo 2008, una serie di interventi di studiosi che hanno affrontato, da diversi punti di vista, il lungo, intenso rapporto che ha legato Genova alla Cina. Oggi gli Atti Del Convegno vedono la luce e sono stati presentati nel corso della serata di Savignone, dai due curatori: Giovanni Meriana e Gabriella Airaldi, che ripercorreranno i temi trattati a partire dalle diverse strade della seta che collegavano le colonie Genovesi dell’Asia Minore e del Mar Nero con l’Impero fondato da Gengis Khan, fino alla storia delle missioni in Cina tra Medioevo ed età moderna, ai reperti recenti che testimoniano l’arte del Cristianesimo medievale in Cina, al mitico Prete Gianni e al suo incontro col francescano Giovanni da Montecorvino, ai tessuti “bizzarre” in seta, alle “carte dipinte” cinesi divenute di moda in Europa e prodotte anche in Occidente nell’età moderna. Il programma è continuato poi con la proiezione delle diapositive a cura di Gino Dellacasa. La carovaniera del Pamir Cinese. Un Genovese Dei Nostri Giorni Sulla Via Della Seta La proiezione illustrava la carovaniera del Pamir cinese nel viaggio più recente dell’autore che, partendo dal piccolo Karakul, lungo la valle racchiusa tra la catena del Kongur e del Muztagata, arriva alla mitica Kasghar, tappa obbligata sulla via della seta. L’incontro con i Kirghisi, i pastori nomadi nei loro “Aghil”, i villaggi, le maestose montagne e le imponenti moschee di Kasghar. Un viaggio sulle orme degli antichi genovesi per un moderno Andalò. Per finire la Rappresentazione Teatrale, del Teatro dell’Ortica, per la regia di Mauro Pirovano, con Mirco Bonomi e Alessandro Sgambati e musiche di Gianfranco Blundocanto Andalò Da Savignone. Uno spettacolo che mostra ancora una volta come, con strumenti scenici essenziali, fantasia, ingegno e fedeltà al testo il teatro, (e il Teatro dell’Ortica, guidato da Mirco Bonomi, è in questo maestro) riesca a reinventare, arricchendo di emozioni proprie della rappresentazione, le atmosfere e le suggestioni della letteratura. Tratto dal romanzo di Giovanni Meriana, lo spettacolo, già rappresentato a Savignone nell’ex Palazzetto dello sport, viene ora riproposto, a chiusura della serata, nel nuovo spazio della Sala Don Paolo Botto come degna conclusione di un convegno nella cui organizzazione il Comune di Savignone ha avuto larga e intelligente parte. . |
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L’ITALIA DEI CONSUMI NEL LIBRO DI EMANUELA SCARPELLINI |
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Trento, 4 giugno 2008 - Presentato alla Biblioteca di Trento il volume che conduce il lettore attraverso l’evoluzione storica delle abitudini d’acquisto degli italiani dalla Belle epoquè ai nostri giorni con tante curiosità legate anche all’alimentazione e al capitolo automobili Leggere attraverso un’analisi dei consumi l’evoluzione degli stili di vita e anche della qualità della vita degli italiani. Nasce da questi presupposti il nuovo libro di Emanuela Scarpellini “Italia dei consumi. Dalle Belle epoquè al nuovo millennio” (pubblicato da Laterza) al centro dell’incontro organizzato questo pomeriggio alla Biblioteca comunale di Trento nell’ambito del Festival dell’Economia. A discutere del libro, oltre all’autrice, anche Antonio Calabrò attualmente direttore Affari Istituzionali e Relazioni Esterne della Pirelli e Gustavo Ghidini, docente alla Luiss, che in una serie di interventi hanno focalizzato l’attenzione su alcuni degli aspetti che emergono dalla lettura di questo volume. “Ho voluto analizzare la storia dell’economia italiana sotto un’ottica legata ai consumi - ha spiegato Emanuela Scalpellini docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano - e quindi non macroeconomica ma in qualche modo microeconomica”. Un primo elemento di analisi è emerso proprio da un dato come quello riferito al consumo alimentare degli italiani: bisogna aspettare gli anni settanta infatti prima che la percentuale di spese legate all’alimentazione e al cibo scendano sotto il 50% della spesa media nel nostro Paese. “All’inizio del secolo – ha sottolineato l’autrice - la disparità fra le classi in Italia era assai accentuata e questo si rifletteva proprio nella parte di reddito che si dedicava al cibo. La cesura avviene fra gli anni sessanta e settanta con il cosiddetto miracolo economico che porta una buona fetta degli italiani a potersi permettere altri tipi di consumi e di conseguenza si ha un ridimensionamento della spesa alimentare” . Il primo obiettivo della “nuova spesa” è quello che riguarda prima le moto e poi le auto accanto comunque ad un incremento dei cibi in qualche modo più costosi come ad esempio la carne. “Negli anni ’80 e ’90 – ha spiegato Emanuela Scalpellini - la parte delle spese che possiamo definire obbligate (come nel caso degli alimentari e dell’abitazione) scendono sempre di più ovviamente se guardiamo ad una media della popolazione”. Oggi però le cose stanno andando assai diversamente con una sorta di graduale inversione di tendenza: “Nell’ultimo decennio ad esempio la spesa per quanto concerne la voce legata all’abitazione è in continua crescita e quindi appare reale il rischio di tornare in qualche modo indietro con conseguente allargamento della disparità fra le classi sociali”. Un concetto questo ripreso anche da Antonio Calabrò: “Oggi di fatto il reddito medio degli italiani è lo stesso di vent’anni fa e questo oltre a far riflettere deve anche far prendere decisioni importanti anche perché la rottura del patto fra le generazioni potrebbe avere consulenze assai gravi”. Nell’ incontro sono emersi anche i problemi legati all’indebitamento in crescita da parte non solo delle famiglie ma anche di tutti coloro che vogliono mantenere il loro status perché anche oggi i consumi continuano ad essere simbolo di appartenenza di classe e di distinzione come accade ad esempio con il consumo legato ai Suv o agli abiti firmati. Proprio al capitolo auto si è legato uno dei momenti più gustosi del dibattito: l’automobile ha avuto infatti una parte importante nello sviluppo italiano visto che ad essa si è legato nell’immaginario il termine di tecnologia, in un’Italia tradizionalista, ma anche una maggiore libertà di movimento. Da sottolineare ancora che nelle pagine de “L’italia dei consumi dalla Belle epoquè al nuovo millennio” particolare attenzione è dedicata al mondo e ai luoghi del commercio, colti nel loro sviluppo storico e architettonico che modifica profondamente il paesaggio urbano: dai negozi alle fiere di paese, fino ai grandi magazzini, ai supermercati "americani", ai centri commerciali e agli outlet dei nostri giorni. . |
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QUALE MODELLO (CULTURALE) DI SVILUPPO POTRA’ SALVARE IL PIANETA? VIVACE DIBATTITO TRA L’AUTORE DI “PERCHÉ I MEGARICCHI STANNO DISTRUGGENDO IL PIANETA”, HERVÈ KEMPF, INNOCENZO CIPOLLETTA E LUIGI FURINI |
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Trento, 4 giugno 2008 - Ha attirato un folto, e incuriosito, pubblico l’incontro con Hervè Kempf, svoltosi presso la Biblioteca comunale. Merito – probabilmente – dell’azzeccatissimo titolo del suo libro, illustrato appunto nel dibattito coordinato da Roberto Ippolito: “Perché i megaricchi stanno distruggendo il pianeta”. Un pubblico che non è certo rimasto deluso perché i tre economisti convenuti avevano opinioni abbastanza divergenti. Hervé Kempf – giornalista di "Le Monde", esperto di ecologia e di economia – non usa mezzi termini “c’è una depredazione planetaria e i responsabili sono i megaricchi. Essi costituiscono una oligarchia che di fatto sta rovinando il nostro pianeta. Non lo dico io ma centinaia di scienziati. Stiamo vivendo una crisi ecologica mai vista: per la prima volta in due milioni di anni ci stiamo spingendo ai limiti della biosfera”. Praticamente siamo sull’orlo del precipizio? “Userei piuttosto l’immagine di una grande nave, come il Titanic. Sappiamo che stiamo andando a sbattere contro un iceberg ma non abbiamo ancora cambiato rotta. E’ fondamentale però capire che la crisi non sta arrivando, ci siamo già dentro fino al collo”. Anche Luigi Furini - giornalista dell’Agl, l’agenzia di stampa che fornisce notizie ai giornali locali del gruppo de L’espresso – sembra esser critico nei confronti del capitalismo: “ Ci dicono che non ci sono alternative al sistema capitalistico, ma sono troppe le cose che così come stanno non funzionano “. Di tutt’altro avviso Innocenzo Cipolletta - presidente dell´Università degli Studi di Trento e delle Ferrovie dello Stato: “Sono un po’ in imbarazzo perché io sono uno zelante adepto della crescita ad ogni costo – ha esordito – anche se ho scritto un libro intitolato ‘La responsabilità dei ricchi’ in cui dicevo che i Paesi ricchi hanno il dovere di aiutare quelli in via di sviluppo. Questo perché ritengo che ci sia spazio per tutti, certo nell’ambito di limiti e regole che devono essere chiare per tutti”. Cipolletta ha poi specificato che è contrario al catastrofismo perché “è parente stretto dell’immobilismo. Si sta lì a guardare che accada quello che avevamo previsto”. Il filo del discorso poi è finito – poteva essere altrimenti? – sulla Cina, vera cartina di tornasole obbligata per gli economisti di tutto il mondo di questi tempi. “Il problema è secondo me – ha poi sottolineato Furini – che noi non possiamo dire ai cinesi non comperatevi una macchina a testa perché siete talmente tanti che poi il mondo scoppia!” “Ma è proprio questo il nocciolo del problema” gli ha replicato il giornalista francese “è il modello culturale di sviluppo che noi esportiamo in tutto il mondo che deve cambiare perché è troppo consumistico. Anche noi dobbiamo essere più morigerati, più sobri per esempio anche con il numero di macchine. Solo così lo si potrà chiedere anche ad altri popoli di Paesi emergenti”. “Mi sembra che non stiamo storicizzando il contesto – gli ha fatto eco infine Cipolletta – sono d’accordo sulla sobrietà ma ci si può arrivare in due modi: o con una dittatura francescana dove ci dicono di spegnere le luci per non consumare o con un sistema libero che ha sì dei rischi ma che ha anche un sistema di autoregolamentazioni che mi sembra ha sempre funzionato, se guardiamo alle crisi energetiche del passato”. . |
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BOOKFORUM VERSO IL LIBRO AD PERSONAM E SI ALLUNGA DI UN GIORNO |
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Segrate, 4 giugno 2008 – È stato anticipato al 24 giugno presso il Jolly Hotel di Milano2 (Segrate) Bookforum, l’unico evento nazionale dedicato a soluzioni, servizi e tecnologie di stampa digitale per la produzione di libri. A meno di un mese da Drupa, l’evento fieristico mondiale dedicato alla stampa, Bookforum sarà l’occasione per riflettere sulle novità tecnologiche e sulle soluzioni all’avanguardia presentate durante la manifestazione tedesca, relativamente al mercato del book on demand e le sue potenzialità per il mercato italiano. La crescita della stampa digitale rispetto a quella tradizionale trova la sua conferma già nell’incremento di 10. 000mq di spazi espositivi a Drupa dedicati al digital print. Questa tendenza rispecchia poi le recenti analisi di mercato che vedono sempre più editori scegliere di stampare tirature limitate e calibrate sulle esigenze degli autori e del mercato, e permettono al tempo stesso di contenere i costi di pubblicazione, ridurre le immobilizzazioni del magazzino e le perdite da invenduto. Dalla ricerca di mercato congiunta fra editori e stampatori - realizzata lo scorso anno da Asso. It (Associazione Nazionale Fornitori Information Technology) e Xplor Italia (Electronic Document Systems Association), in collaborazione con Aie (Associazione Italiana Editori) – è emerso che le tecnologie di stampa digitale interessano quasi il 5% degli editori: solo nel 2006 sono stati tra gli 11 e i 12 mila i titoli stampati con queste nuove tecnologie (pari al 22% dei titoli di varia - narrativa e saggistica - per adulti pubblicati ogni anno dalle case editrici italiane). Ma a Bookforum non si parla solo di editoria. Grazie alle novità tecnologiche, soprattutto nell’ambito del colore, le possibilità del book diventano definitivamente concrete anche per altri mercati. Il libro fotografico, ad esempio, piace ai consumer, ma le sue caratteristiche lo rendono un innovativo strumento di business, grazie anche alle nuove tecnologie che permettono di mixare all’interno del book testi e foto. Qui le applicazioni sono straordinarie, basti pensare ai cataloghi museali o aziendali, alle raccolte di foto e testi di convention aziendali, monografie di prodotto e mille possibilità per le agenzie di comunicazione. Bookforum, che anche per questa edizione si svolge nell’arco di una giornata, si conferma un evento di aggiornamento e di scambio di esperienze tra colleghi e professionisti del mondo della stampa digitale e dell’editoria. Inoltre, grazie alla disposizione di desk informativi, i partecipanti hanno anche la possibilità di incontrare i fornitori di soluzioni. . |
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"LUCANI ALTROVE.UN POPOLO CON LA VALIGIA" DI RENATO CANTORE |
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Potenza, 4 giugno 2008 - Il libro "Lucani altrove. Un popolo con la valigia" (Edizioni Memori, 2007, pp 256,euro 16), scritto da Renato Cantore, capo redattore del Tg Rai della Basilicata, con la prefazione della regista Lina Wertmüller, è stqato presentato ieri a Palazzo Loffredo nella sala del Museo Archeologico " Dinu Admesteanu". Premiato alla Xxxvi Edizione del Premio Letterario Basilicata ( Premio Speciale “ Città di Latronico” ),“Lucani altrove” è un omaggio a chi è partito per bisogno, per amore o per avventura. A chi, senza dimenticare le proprie radici, è riuscito a non sentirsi straniero nel Paese che lo ha accolto e non si è abbandonato a nostalgiche lamentazioni. Perché i lucani sono fatti così. Anche se hanno vissuto nell’indigenza, anche se hanno dovuto affrontare sfide difficili, mantengono la loro dignità. Sul suo taccuino, Cantore ha annotato le vicende di tycoon radiotelevisivi e minatori, poeti e assassini, senatori e barbieri, professori e missionari, musicisti e imprenditori. Storie in presa diretta di donne e di uomini che hanno scommesso sul proprio futuro in condizioni difficili. Storie allegre e tristi, di clamorosi successi ma anche di cocenti delusioni. Ma soprattutto storie di gente normale, che ha vissuto con grande dignità l´esperienza dell´emigrazione, portando la propria Lucania in giro per il mondo. “Lucani altrove” è un diario di viaggio in alcuni dei luoghi in cui questo popolo silenzioso è arrivato e ha fatto il nido, in questa Basilicata che ha rotto i propri confini e si è data come territorio il mondo. Anzi, in questa regione piccola come il mondo e che per questa straordinaria condizione ci piace declinare al plurale: “Basilicate”. Lina Wertmüller, nella prefezione, tra l´altro, scrive: "Restare o andare. Lasciarsi prendere dall’incanto un po’ paludoso della vita di paese, o tentare l’avventura dell’emigrazione. È stato un grande problema per generazioni di giovani del sud. Un sud che ai suoi "fuggitivi" ha però consegnato in dote grandi chanches, grazie alle quali sono diventati il sale della terra dovunque abbiano deciso di fermarsi. È incredibile pensare a quanta gente di Basilicata si ritrovi oggi nelle Americhe, in Australia, nelle grandi città europee; gente che ha fatto carriere eccezionali tirando fuori il meglio di sé proprio quando si è trovata lontano da casa, libera da quell’atmosfera di paese che finiva spesso con lo spezzare ogni iniziativa personale, facendo perdere la fiducia nelle proprie possibilità. . |
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NEL RETROPALCO DEL PICCOLO TEATRO STREHLER DALL’8 AL 22 GIUGNO “CHIOVE”, UNO SPETTACOLO CHE È DIVENTATO ANCHE UN ORIGINALE ESPERIMENTO CULTURALE |
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Milano, 4 giugno 2008 - “Triangolo amoroso” e desideri di riscatto da Barcellona ai Quartieri Spagnoli di Napoli Lo spazio insolito e suggestivo del retro palco del Teatro Strehler diventa, dall’8 al 22 giugno, la cornice di Chiòve, spettacolo diretto da Francesco Saponaro. Tratto da Plou a Barcelona, del giovane autore rivelazione catalano Pau Mirò, racconta di un triangolo amoroso tra una giovane prostituta, il suo fidanzato-pappone e un cliente molto speciale di professione libraio. Nella traduzione di Enrico Ianniello, il titolo si trasforma in Chiòve ed il testo adotta il napoletano come lingua di vita, con il suo bagaglio gergale istintivo e verace, per esaltare i caratteri dei personaggi e le loro intime relazioni. Una ambientazione iperrealista, dalle originarie Ramblas di Barcellona al piccolo appartamento fatiscente nei Quartieri Spagnoli di Napoli, sposta l’intreccio di passioni dei tre protagonisti, immergendoli in una realtà sospesa tra le aspirazioni di normalità, il desiderio di riscatto e l’amarezza del presente. La vita della prostituta Lali (Chiara Baffi) e del protettore Carlo (Giovanni Ludeno) è solo sfiorata dalla civilizzazione di cui raccolgono le scorie, i modelli esterni e deteriori: dal cibo spazzatura dei fast food, alla droga, alla musica da bancarella. Le brame d’amore, i sogni di rivalsa sociale di Lali e la sua massima ambizione – sembrare normale – consumati dalla logorante convivenza con Carlo si ravvivano durante gli incontri mercenari con Davide (Enrico Ianniello). Ma la cultura e i libri, i versi dei poeti, gli aforismi dei filosofi, i quadri dei grandi musei, non si elevano oltre un meteorico vagheggiamento a margine di un rapporto mercenario e circoscritto alla lettura di un involucro di cioccolatino, nella poesia epigrafica dei Baci Perugina. [Francesco Saponaro] Accolto con interesse alla sua anteprima nazionale nello scorso mese di ottobre, nel Prologo del Teatro Festival Italia di Napoli, l’allestimento è stato protagonista di un singolare esperimento che ha consentito, contemporaneamente alla messa in scena teatrale, la realizzazione di un lungometraggio. Allestito, filmato e trasmesso in tempo reale, da un appartamento/set dei Quartieri Spagnoli di Napoli, Chiòve è stato ripreso in diretta e proiettato contemporaneamente su grande schermo in varie sale di Napoli, Barcellona, Roma, Cosenza, trasmesso in internet e diffuso sul satellite da Nessuno Tv realizzando un dialogo serrato, mai tentato finora, fra teatro, cinema, televisione e web. Un esperimento che si allarga, nella circostanza del debutto milanese, all’incontro con la nuova drammaturgia catalana e con la produzione letteraria di cui è oggetto, che si realizza attraverso un ciclo di letture curate da Enrico Ianniello, Andrea Renzi e Jordi Casanovas con Enrico Ianniello, Frederique Loliée, Chiara Baffi, Giovanni Ludeno, Anna Della Rosa, Rosario Lesma e alcuni allievi della scuola civica “Paolo Grassi”, in collaborazione con l’Institut Ramon Llull e l’Obrador/sala Beckett di Barcellona. Www. Piccoloteatro. Org . |
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AL TEATRO LEONARDO QUELLI DI GROCK IN CINEMA CINEMA |
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Milano, 4 giugno 2008 - Torna sul palco del Teatro Leonardo uno dei maggiori successi della storica compagnia milanese che, con questo omaggio alla settima arte, nel 1996 si è aggiudicata il Premio Eti Stregagatto. «La storia del cinema comincia nel 1895 con il film L’arrivée d’un train dei fratelli Lumière. Nel 1995, in occasione del centenario della sua nascita abbiamo dato vita a questo spettacolo: è protagonista il teatro - arte ben più antica e, a detta di alcuni, più nobile, che ha faticato, ha sofferto questo confronto, ha perso (forse) parte del proprio pubblico per cederlo al grande schermo – che rivolge un augurio al cinema. L’omaggio che vogliamo tributare non è solo ai grandi film, ai grandi registi, ai grandi attori, ma soprattutto al mondo che gravita attorno al cinema e alle importanti influenze che il cinema ha esercitato nell’arte, nella moda, nel costume, nella vita di tutti i giorni. Abbiamo cercato, senza presunzione, di parlare del “nostro cinema”, di riportarlo sul palco, di ridurre la distanza tra lo schermo e i nostri occhi, in modo che per un attimo, l’immagine proiettata diventasse un odore, un sapore, un’illuminazione colorata, uno sguardo, una voce. Cinema Cinema è dedicato all’immagine e al sogno; tutto lo spettacolo ha il tono di una conversazione a tratti frivola, a tratti ironica, a tratti surreale». Quelli di Grock Dalla Rassegna Stampa: La compagnia gioca sul filo della memoria, di vicende personali, di piccole mitizzazioni, di cose viste o sognate […] Gli spettatori hanno la sensazione di starsene in casa d’amici o in una sala prove a collaborare al montaggio. Una simpatica terapia di gruppo autoironica, capace di suggestioni significative, disponibile a ogni mimetismo sotto il fuoco degli spot, fino al gran finale felliniano. La Repubblica, Franco Quadri, 30/12/1995 L’omaggio al mondo della celluloide ideato dalla Compagnia “Quelli di Grock” si traduce in una sorta di viaggio nella memoria: è come se un signore qualsiasi, in una qualsiasi sera, comodamente seduto sulla sua poltrona, pensi al cinema, ai film visti, alla concitazione che regna sul set, al mistero di una sala di doppiaggio, al piacere di una risata collettiva, ai momenti di commozione provati o all’emozione di un brivido di paura che percorre l’intera platea. Corriere Della Sera, Magda Poli, 5/05/1999 È un itinerario disincantato sulla contrapposizione tra l’attore di cinema e l’attore di teatro, il tutto rivisto con l’occhio dello spettatore, di volta in volta partecipe, divertito, entusiasta [. ]. Uno spettacolo che va goduto per quello che fa vedere e ascoltare, con il contributo congiunto di una gestualità efficacissima, di una danza ora armoniosa ora nevrotica, di brevi testi. Un caleidoscopio di situazioni, immagini, atmosfere esaltate dalle musiche originali. Il Giornale, Gastone Geron Una rappresentazione ben strutturata, calibrata nei ritmi e nei giochi scenici, uno spettacolo di notevole coinvolgimento che racconta con ironia il nascere e l’affermarsi del cinema, in una contrapposizione di verità tra teatro e moviola [. ]. Uno spettacolo incredibile, giocato sul mimo, la gestualità e la danza. La scena si trasforma decine di volte, diventa schermo, sala di produzione, in una trasformazione a vista che si fa spettacolo. L’adige, Antonia Dalpiaz, 27/07/1995 Un teatro che non si ferma alla parola, ma espande la sua ricchezza espressiva attraverso il gesto, il movimento, la dinamicità [. ]. Uno spettacolo di immagini, colori, suoni, divertente nei dialoghi e nei monologhi a metà via tra pellicola, palcoscenico, cartoon e vita reale. Parlandoci del cinema, Quelli di Grock alzano il vessillo del teatro, restituiscono la magia del palcoscenico che vuole uscire dagli schemi, che anela alla libertà espressiva, che non ce la fa a stare al gioco della cinepresa, ci sta stretto, perché ha ancora molto, molto da dire. Il Giornale Di Vicenza, Clelia Stefani, 12/02/1997 www. Elfo. Org . |
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AL TEATRO ARCIMBOLDI PRIMA STAGIONE DELL’ORCHESTRA I PICCOLI POMERIGGI MUSICALI |
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Milano, 4 giugno 2008 - Domenica 15 giugno – alle ore 11 e ore 16 – e domenica 29 giugno alle ore 11, presso il Teatro degli Arcimboldi (Viale dell’Innovazione, 20 - 20126 Milano) l’ Orchestra I Piccoli Pomeriggi Musicali, diretta dal Maestro Daniele Parziani eseguirà Disney, le storie, le musiche. La produzione è della Fondazione I Pomeriggi Musicali in collaborazione con Sconfinarte. Domenica 15 giugno la giovane Orchestra sarà affiancata dal Coro delle voci bianche del Teatro Sociale di Como diretto dal Maestro Dario Grandini, insieme canteranno e suoneranno le più belle musiche della Disney. Domenica 29 giugno l’Orchestra, sempre diretta da Daniele Parziani, e con la voce recitante di Matilde Facheris eseguirà Favola in musica e… musiche da favola, con musiche di Francia, Clinesmith, Alfven, Fishburn e molti altri. L’orchestra de “I Piccoli Pomeriggi Musicali” nasce nel 2007 e si esibisce nello spettacolo di Francesco Micheli “I Musicanti di Brema”, che si è tenuto presso il Teatro Dal Verme di Milano nel marzo 2007. Il grande successo dello spettacolo ha spinto la Fondazione “I Pomeriggi Musicali” in collaborazione con la Gioventù Musicale d’Italia ad istituire l´Accademia di Formazione Orchestrale “I Piccoli Pomeriggi Musicali”. Essa nasce per promuovere la cultura orchestrale tra i bambini avviati allo studio della musica preparandoli all´esecuzione dei concerti della Stagione di Musica per i Bambini, ma si pone anche lo scopo di appassionare le nuovissime generazioni al mondo della musica classica. L´esperienza degli ultimi anni ha infatti dimostrato che il pubblico di bambini si riconosce nei giovani esecutori sul palcoscenico e impara a sentire la musica come una esperienza alla sua portata e non riservata al mondo degli adulti. Dell’orchestra fanno parte bambini e ragazzi in età compresa tra i 7 e i 17 anni provenienti dal Conservatorio di Milano e da varie Scuole ed Accademie musicali milanesi. Attualmente, l’Orchestra è impegnata nella Prima Stagione Musicale presso il Teatro Dal Verme di Milano con 4 appuntamenti e sta preparando il nuovo lavoro di Francesco Micheli “La Sirenetta” che andrà in scena nel marzo-aprile 2008. Direttore della formazione è il M° Daniele Parziani. Daniele Parziani ha studiato al Conservatorio G. Verdi di Milano con Daniele Gay e Fulvio Luciani, diplomandosi con il massimo dei voti. Ha suonato come solista e in diverse formazioni cameristiche per la Società dei Concerti di Milano, gli Amici del Loggione del Teatro alla Scala, Rai Radio Tre, Ravello Festival, la Guildhall School of Music di Londra, il Castello Schlöss Albeck in Austria, la Musik Saal di Düsseldorf, lo Stadt Casino di Basilea, il Palazzo dei Congressi di Madrid, il Palau della Musica Catalana di Barcellona e in diverse altre sale e teatri in Italia e all’estero. È risultato vincitore di Rassegne e Concorsi (fra cui Vittorio Veneto e Postacchini), nonche’ di una borsa di studio di seimila dollari offerta dall’Universita’ di Boulder, Colorado-usa. Amante del Tango, Daniele Parziani è primo violino del Quintetto Mirage, formazione che nasce in collaborazione con il bandoneonista Gilberto Pereyra. Ha inoltre suonato con il gruppo Tangoseis in Italia e all’estero, avendo avuto cosi’ l’occasione di lavorare con la voce favorita dal Maestro Astor Piazzolla: quella di Milva. Daniele Parziani si dedica all’attività dell’insegnamento della musica e del violino da diversi anni, lavorando con allievi di ogni età in diverse Scuole Musicali durante l’anno e in Corsi Estivi di Musica. Www. Teatroarcimboldi. It . |
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PRESSO IL PICCOLO TEATRO – TEATRO STUDIO, VIA RIVOLI 6 – MILANO, SI CONCLUDE LA X EDIZIONE DELLA RASSEGNA JAZZ AL PICCOLO - ORCHESTRA SENZA CONFINI |
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Milano, 4 giugno 2008 - Si conclude l’edizione del decennale di una rassegna unica nel panorama nazionale quale Orchestra Senza Confini, che presenta l’ennesima produzione originale di questa stagione: il concerto dedicato a Nino Rota, centrato sull’esecuzione, in chiave jazzistica e per big band, di pagine non solo entrate nella storia musicale del ‘900, ma anche nella memoria collettiva. La musica scritta dal grande compositore italiano per i film di Federico Fellini e per tanti altri autori di cinema ha infatti caratterizzato le stesse pellicole a cui doveva dare un suono musicale, diventandone parte integrante e rafforzandone anche il contenuto poetico. Una musica che ha ispirato più volte i musicisti di tutto il mondo, rivelandosi particolarmente congeniale al pensiero jazzistico, con in più il pregio di essere duttile senza perdere mai la propria identità e riconoscibilità. La Civica Jazz Band porta dunque la musica di Rota all’interno del proprio mondo espressivo, aperto alle sollecitazioni di un vasto e molteplice universo sonoro, attraverso gli arrangiamenti e gli adattamenti di pezzi arcinoti realizzati da musicisti italiani contemporanei, in primo luogo da Roberto Rossi. Primo trombone della Civica Jazz band, il quarantacinquenne jazzista di Rimini è uno degli attuali punti di riferimento del trombone jazz europeo, uno strumentista di livello assoluto a cui nulla sembra precluso sul piano tecnico e che ha collaborato in una miriade di contesti musicali, affiancando i migliori musicisti italiani e molti grandi esponenti del jazz americano ed europeo. Il suo modo di suonare rivela una duttilità sorprendente, che lo porta a suonare con personalità in qualsiasi contesto stilistico, ivi compresa la musica di tradizione accademica. Maestro nell’uso delle sordine, Rossi è uno di quei musicisti capaci di affrontare il linguaggio del jazz con una visione a 360°, anche se predilige la dimensione espressiva del modern mainstream. Nino Rota Sound 1a esecuzione assoluta. Programma: Nino Rota,amarcord, Parla più piano La strada,. Maramao perché sei morto, La dolce vita, Valzer del commiato, La passerella . |
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“LA BALLATA DEL CARCERE DI READING” DI OSCAR WILDE
CON LA REGIA DI ELIO DE CAPITANI AL PICCOLO TEATRO STUDIO DAL 7ALL’11 GIUGNO
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Milano, 4 giugno 2008 - Umberto Orsini e Giovanna Marini: una ballata di dolore e di bellezza Umberto Orsini e Giovanna Marini, binomio artistico insolito e suggestivo, danno voce al grido disperato dei carcerati ma soprattutto alla loro struggente ansia d’amore. Queste le note e gli accenti della Ballata del carcere di Reading, in scena al Piccolo Teatro Studio dal 7 all’11 giugno 2008: Umberto Orsini recita il testo nella traduzione e nell’adattamento da lui stesso curato con il regista Elio De Capitani e, Giovanna Marini, con la sua musica colta e popolare, interpreta brani tratti dalla ballata originale. Nel 1895 Oscar Wilde viene condannato a due anni di carcere duro e lavori forzati per “grave immoralità”. Una tragica esperienza che segna irrimediabilmente lo scrittore, minando la sua salute, costringendolo, dopo aver scontato la pena, ad allontanarsi dalla “buona società” che fino ad allora lo aveva accolto e vezzeggiato, ma soprattutto rendendolo incapace di dedicarsi alla sua arte. Dopo la scarcerazione e fino alla morte, che lo coglie a Parigi nel novembre del 1900, Wilde non pubblica più alcuna opera. Di questi anni di dura solitudine, miseria e alcolismo, rimane La Ballata del carcere di Reading, un atto d’accusa contro la cosiddetta giustizia inglese. Testimone della brutalità del carcere, lo scrittore, attraverso il racconto degli ultimi giorni di vita di un condannato a morte, denuncia gli orrori cui aveva assistito e la profonda ingiustizia di uno stato che si arroga il diritto di togliere la vita. Un canto di bellezza e desiderio, rabbia e dolore, in una creazione che nella forma del recital riesce a trovare l’intreccio tra musica, canzoni e parole. Giovanna Marini e Umberto Orsini, due artisti dai percorsi differenti, si incontrano per dar vita a uno spettacolo casto e forte creato su misura per loro due: lei con la chitarra e la musica, lui con la voce e le parole del poeta. Le cinque ballate composte dalla Marini per l’occasione rivelano, con altrettante citazioni di stili musicali, dai Beatles a Schubert, gli accenti agrodolci del testo di Wilde, introducono la parola di Orsini, a volte si accavallano sovrapponendosi a testimoniare i pensieri dell’autore. La regia valorizza le zone d’ombra e di luce che dal testo affiorano, studiando un percorso geometrico che rappresenta il viaggio della mente e il cammino dello sguardo che si trasforma in parola e in emozione. Www. Piccoloteatro. Org . |
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TIEFFE TEATRO STABILE D’INNOVAZIONE PRESENTA, DAL 5 AL 14 GIUGNO PRESSO LO SPAZIO MIL DI SESTO SAN GIOVANNI “A EST DEL FIUME LAMBRO” DI EMILIO RUSSO |
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Milano, 4 giugno 2008 - 1376 morti di lavoro in Italia. 5252 dal 2003 al 2006. Duemila di più dei soldati nella guerra del golfo. 850 morti caduti dai ponteggi ogni anno. Anche io come tutti leggevo questi numeri. Come tutti distrattamente. I numeri non dicono nulla senza lo schianto di un corpo che precipita. Distrattamente, sempre distrattamente. La morte accade. Si muore, morire è naturale. Ed è naturale pure morire lavorando. Una scivolata da mettere in conto, una cancellazione di una vita sempre possibile. La morte sul lavoro è una distrazione. Uno poggia male un piede sopra un asse e cade giù, magari ha un po’ bevuto, forse un malore. O mette la mano dove non dovrebbe, nella bocca di una impastatrice, o si avventura imprudentemente troppo vicino a una gru o a un muletto. È proprio così. La morte conta sulla nostra distrazione. A chi importa come è successo, visto che doveva succedere? Morto per morto, che importa come è morto. Ma a guardare bene la fotografia sul giornale capisci che mai queste morti sono frutto di un caso. Della volontà di un destino. Sono frutto di scelte precise, che hanno nomi e cognomi. Di gente che si nasconde dietro, sullo sfondo di quella fotografia, quasi sempre senza uno straccio di responsabilità diretta. Lavate via dal bianco di una morte chiamata bianca. “Il giorno dopo, di nuovo, un altro è caduto dall’impalcatura. Questa volta non ci siamo stati. Tutti. Il cantiere è stato bloccato. Sono arrivati anche i carabinieri. E noi a casa. Poi ho cercato… ho cercato di capire. Ho cercato di riempire il bianco di quella morte, il bianco di quelle due vite, anche della mia. Ho cercato anche su internet, con google. Nulla. Solo due righe su un sito di una Tv privata. Il resto nulla. Abbiamo provato a telefonare alla caserma dei carabinieri per sapere se ci fossero stati arresti. Se qualcuno stava pagando. Nulla, neppure lì. Provate domani. Siamo tornati al cantiere. Abbiamo visto l’impalcatura caduta. E abbiamo capito. Un tirante non ha retto. Era stato agganciato a una parete vuota. Quando tiri su il ponteggio devi sapere come si fa. Ma chi l’ha fatto non lo sapeva. Non poteva saperlo. Se ne sarebbe accorto. ” Morti bianche, anche, in fabbrica. Dopo I segreti di Milano, una nuova serie teatrale che ci racconterà la Spoon River della tradizione operaia di Sesto San Giovanni.
storie di uomini e di fabbriche per raccontare una comunità cresciuta molto in fretta e che ha guardato innalzare e demolire troppi muri. Una generazione che ha combattuto il fascismo e che ora rischia di soccombere a un dopoguerra subdolo e retorico. I giochi sembrano fatti, ma qualcuno prova a volare. La memoria e la storia di un luogo è strettamente connessa alle vicende e ai destini umani. Ancora di più in un luogo che da fabbrica si fa teatro e non può dimenticarsi di quegli uomini e di quelle storie. Storie che sembrano particolari ed invece sono universali. Storie che costruiscono la Storia di uomini che diventano classe. Storie di resistenza e di delusioni. Storie di conquiste e sconfitte. Storie di una città che cresce. Storie di lingue e abitudini che si intrecciano. Storie di famiglie in fabbrica. Storie di un aereo che vola. Nella Stalingrado d’Italia, a est del fiume Lambro appunto, è appena scoppiato il dopoguerra. La festa c’è stata, ma è durata troppo poco. I vecchi e i nuovi padroni del denaro e della politica stanno riorganizzando il “nuovo mondo”. Fuori dalle fabbriche, nuove parole e nuove musiche vengono da lontano e invadono radio, strade e balere. Dentro le fabbriche, i sogni e il coraggio non muoiono. Www. Tieffeteatro. It . |
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CONCORSO INTERNAZIONALE PER GIOVANI CANTANTI LIRICI RICCARDO ZANDONAI XIV EDIZIONE 27 – 31 MAGGIO 2008 IN COREA IL PODIO DEL CONCORSO ZANDONAI. LA SPAGNOLA ANNA TOBELLA VINCE IL PREMIO DEDICATO AL COMPOSITORE ROVERETANO. |
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Riva del Garda, 4 giugno 2008 - Ha un vincitore assoluto la quattordicesima edizione del Concorso Internazionale per Giovani Cantanti Lirici “Riccardo Zandonai” di Riva del Garda. Al primo posto della classifica si è piazzato il giovane baritono coreano Kwang Lee Eung. Per lui un assegno da ottomila euro e un futuro promettente sui palcoscenici della lirica. Premio ex aequo invece per il secondo e terzo posto. Il secondo premio è andato al soprano ungherese Adrienn Miksch e al tenore coreano Hoon Ji Myung seguiti da Alice Quintavalla - soprano italiano che l’anno scorso si era aggiudicato il premio speciale “Mietta Sighele” - e dal basso della Repubblica Ceca Jan Martinik. Il premio “Riccardo Zandonai” è volato verso la calda Barcellona grazie all’ottima esibizione del mezzosoprano Anna Tobella. Da dire ancora che il vincitore Kwang Lee Eung si è visto assegnare altri prestigiosi riconoscimenti come il Premio Speciale “I Pomeriggi musicali” di Milano, il Premio Speciale “Teatro dell’Opera d’Ungheria” di Budapest e il Premio Speciale “musicaRivafestival 2008”. Questi premi prevedono partecipazioni a concerti o spettacoli operistici per le stagioni 2008-2009. Questo dunque il verdetto emesso dalla giuria presieduta da Mietta Sighele e composta dai maestri Agnes Romhanyi del Teatro dell’Opera di Stato d’Ungheria di Budapest, da Toni Gradsack dell’Opernhaus Zürich, dal tenore Veriano Luchetti, da John Mordler dell’Opèra de Monte-carlo, da Fernando Sans Rivière della rivista “Ópera Actual” di Barcelona e da Gianni Tangucci dei Pomeriggi Musicali Milano e del Teatro San Carlo Napoli. La classifica finale è giunta dopo un lavoro di tre giorni durante i quali la commissione ha esaminato 96 concorrenti. Giorno dopo giorno, prova dopo prova, la giuria ha compiuto una rigorosa selezione che ha portato in finale 26 giovani cantanti dai quali, con una nuova scrematura, è uscita la graduatoria finale. Vincitori : Primo Premio (8. 000 euro) Kwang Lee Eung; Secondo Premio (5. 000 euro) Ex aequo - Adrienn Miksch, Hoon Ji myung; Terzo Premio (3. 000 euro) Ex aequo Alice Quintavalla, Jan Martinik; Premio “Riccardo Zandonai” per la migliore esecuzione di arie d´opera o liriche da camera del compositore (3. 000 euro) Anna Tobella; Premio della critica offerto dalla rivista “Opera Actual” di Barcellona (1. 000 euro) Jessica Rose Cambio; Premio speciale “Mietta Sighele” alla giovane promessa (1. 000 euro) Sophie Gordeladze; Premi speciali di Euro 1. 000,00 offerti da B. I. M. Sarca - Mincio - Garda e Comune di Riva del Garda Silvia Giannetti, Yong Kim Heung, Evgenij Liberman, Jan Martinik, Alice Quintavalla. Premio speciale Fondazione I Pomeriggi Musicali Milano** Kwang Lee Eung; Premio speciale Teatro dell’Opera di Stato d’Ungheria** - Budapest Kwang Lee Eung; Premio speciale Opernhaus Zürich Saranno contattati direttamente i candidati prescelti; Premio speciale Opéra de Monte - Carlo Saranno contattati direttamente i candidati prescelti; Premio speciale “musicaRivafestival” per la partecipazione ad un concerto nell’ambito di musicaRivafestival 2008 Kwang Lee Eung, Hoon Ji Myung. . |
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BOB DYLAN INAUGURA LA RASSEGNA ESTIVA ARTÉTÉ 2008 |
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Aosta, 4 giugno 2008 - Ad aprire la seconda edizione della rassegna Artété, arriva in Valle d’Aosta Mercoledì 18 Giugno il concerto di Bob Dylan presso il Parco del Castello Baron Gamba di Châtillon (A5 uscita Châtillon-saint-vincent) alle 21. 15 . Artètè è una rassegna gratuita di musica, cinema e teatro che anima diverse località della Valle d’Aosta durante l’estate (dal 18 Giugno al 30 Agosto 2008) e che prevede quest’anno anche una nuova sezione di musica e danze internazionali denominata Musicamondo, all’interno della quale rientrano una serie di concerti a pagamento quali Dylan, Mick Hucknall, Herbie Hancock e Mario Biondi. Robert Allen Zimmerman (24 Maggio 1941) - alias Bob Dylan - è un musicista, compositore, cantante e poeta statunitense. E’ impossibile sintetizzare la carriera artistica di Bob Dylan, probabilmente è inutile. Al suo nome si associano moltissimi momenti della storia degli ultimi 40 anni e, come la Storia, il percorso artistico di Dylan ha attraversato diverse fasi, senza mai essere ripetitivo e uguale a se stesso: agli inizi acustici ha fatto da contraltare il periodo elettrico (alla faccia dei puristi), al periodo dell’impegno politico è seguito e si è affiancato quello più intimista, civico, civile, religioso. Dylan incarna anzitutto la figura dell’artista – dell’uomo – libero che parla a uomini liberi o che tali dovrebbero essere (“I shall be released” docet). Conosciuto anche attraverso altri pseudonimi, ha all´attivo una carriera iniziata nei primi anni Sessanta. Considerato una delle stelle maggiori nel firmamento della Pop Music, per molti critici ed appassionati è un poeta tout court. In questo senso va letto anche l’ultimo riconoscimento a Dylan, ovvero la consegna del premio Pulitzer alla carriera, testimonianza di chi ha saputo incarnare i propri tempi, con le contraddizioni, i conflitti, le antinomie che li hanno caratterizzati. Www. Aostaclassica. It . |
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MOSTRA “LO SPAZIO DI UN SORRISO” ARTINTOWN, TORINO DAL 13 GIUGNO AL 25 LUGLIO 2008 |
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Torino, 4 giugno 2008 - I comodini e i tavoli diventano teatrini o nascondigli, giraffe sorridenti seguono i bambini accompagnandoli in spazi comuni dove ci si può sedere su panche a forma di pesce; pillole, cerotti, siringhe e sagome dei medici, i “segni” della paura del dolore, diventano occasioni per rendere più gradevoli i lunghi spazi di tempo da trascorrere nelle strutture ospedaliere. Sono i risultati del concorso ad inviti dal titolo “Lo spazio di un sorriso”, realizzato dal corso di Laurea in disegno industriale dell’Università degli Studi di San Marino con due cooperative sociali: la Piero & Gianni di Torino e la Astu di Barcellona Pozzo di Gotto (Me). Il concorso prevedeva la progettazione di elementi di arredo e arredo-gioco per bambini in relazione ad una degenza ospedaliera in reparti di pediatria. Al concorso, hanno partecipato 9 designer con 25 proposte. La giuria ha selezionato quattro progettisti (Daniela Bigon, Francesco Tencalla, Irene Pasina e Mauro Paialunga) per un totale di 12 proposte, già realizzate. I 12 prodotti insieme ai 25 progetti saranno esposti nel corso della mostra che avrà luogo ad Artintown a Torino dal 13 giugno al 25 luglio 2008. Tre le categorie di progetti: nella prima la forma è rapportata alla lettura semplice e iconica di aspetti che nulla hanno a che vedere con l’ospedale. Nella seconda è l’ambiente stesso ad essere sdrammatizzato e divenire il motivo ispiratore per gli oggetti progettati. La terza presenta oggetti in cui la razionalità delle componenti porta ad una sorpresa che permette una lettura diversa dell’ambiente ospedaliere. La Cooperativa sociale Piero & Gianni di Torino, cooperativa storica del Gruppo Abele, si è costituita alla fine degli anni Settanta con la finalità di accogliere persone che vivono situazioni di disagio sociale e personale e che vogliano ricrearsi, attraverso un’attività lavorativa, un percorso dignitoso di riscatto e professionalità. La Piero & Gianni è ora una realtà che opera nella progettazione e produzione di parchi gioco in legno e metallo sviluppando una produzione di arredo urbano, attrezzature per parchi naturali, e di arredi per asili e uffici. La Cooperativa sociale Astu di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), è una cooperativa sociale, attraverso percorsi di riabilitazione psichiatrica e di reinserimento socio-lavorativo, promuove la socializzazione e l’indipendenza economica di persone che provengono da esperienze di grave malattia mentale. La Cooperativa gestisce un laboratorio per la produzione di arredi e oggetti di complemento, attenti alle nuove esigenze dell’abitare lo spazio contemporaneo. . |
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AL MUSEO BODINI DI GEMONIO (VARESE) FINO AL 31 AGOSTO IN MOSTRA TERRECOTTE, DISEGNI ED INCISIONI DI MARINO MARINI |
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Milano, 4 giugno 2008 - Fino al 31 agosto 2008, al Museo Floriano Bodini di Gemonio (Va) si terrà una mostra dedicata a Marino Marini, uno dei più grandi scultori del Novecento italiano. Curata da Daniele Astrologo Abadal (direttore del Museo Bodini) e Alberto Montrasio, col patrocinio del Comune di Gemonio, del Comune di Milano, della Provincia di Varese, della Regione Lombardia e della Comunità Montana della Valcuvia, l’esposizione presenterà sedici sculture in terracotta ed altre in ceramica e gesso. È inoltre prevista la serie di litografie a colori raffiguranti Personnages du Sacre du Printemps, celebre opera di Igor Stravinskj. La selezione delle opere è avvenuta con il significativo contributo della Fondazione Marino Marini di Pistoia. L’iniziativa mette a confronto l’identità poetica dell’artista con il carattere della materia nel tentativo di trovare un’affinità elettiva tra queste due diverse realtà. Il progetto scientifico si inserisce a pieno titolo nella linea del programma espositivo del Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio, da anni impegnato a stabilire un confronto tra lo scultore e una materia d’elezione. Così, dopo le mostre che analizzavano la capacità plastica di Lucio Fontana nei confronti della ceramica, o l’abilità d’intaglio del marmo da parte di Adolfo Wildt, è ora il turno di Marino Marini e la sua arte di lavorare la terracotta, il gesso e la ceramica. Si è quindi voluto dare particolare importanza alla terracotta per il valore che questo materiale riveste nella produzione creativa e sperimentale di Marini. La dimensione archetipica e originaria – da qui il titolo dell’esposizione “Gli Archetipi” – si sostanzia proprio nella povertà autentica della terracotta e nei modelli formali e iconografici. Questi si concretizzano in tipologie ricorrenti quali reliquie, pomone, cavalli e cavalieri. Anche Milano celebra la figura dell’artista toscano con un’esposizione che si tiene dal 4 giugno al 31 agosto, alla Galleria della Banca Cesare Ponti - Gruppo Carige (piazza del Duomo 19), nella quale verrà presentata la serie completa intitolata Personnages du Sacre du Printemps, ciclo di otto opere realizzate nel 1974 e ispirate alla celebre composizione di Igor Stravinskij. L´anno prima, infatti, Marino Marini realizzò, su richiesta del soprintendente della Scala, Paolo Grassi, i decori e i costumi per La Sacre du Printemps. I Personnages du Sacre du Printemps, conservati presso la Fondazione Marino Marini di Pistoia, mettono in luce la sensibilità cromatica e formale di Marino, qui uniti all´insegna delle armonie musicali. Accompagna l’esposizione un catalogo Silvana Editoriale|montrasioarte, con contributi di Daniele Astrologo Abadal, Raffaele Bedarida, Alberto Crespi, Stefano Crespi, Sara Fontana, Chiara Gatti e Alberto Montrasio. Biografia Marino Marini nasce a Pistoia nel 1901. Nel 1917 si iscrive all´Accademia di Belle Arti a Firenze dove segue i corsi di pittura di Galileo Chini e di scultura di Domenico Trentacoste. I primi anni della sua attività sono infatti dedicati alla pittura, al disegno e alla grafica. Nel 1926 risiede a Firenze; l’anno successivo conosce a Monza Arturo Martini che, due anni dopo, lo chiamerà a succedergli all’insegnamento all’I. S. I. A. , presso la Villa Reale di Monza. Nel 1928 partecipa alla mostra a Milano del gruppo“Novecento”. Nel ’29 soggiorna a Parigi, dove ha occasione di entrare in contatto con De Pisis, Picasso, Maillol, Lipchitz, Braque, Laurents. Su diretto consiglio di Mario Tozzi, invia la scultura in terracotta, “Popolo” all’Esposition d’art italien moderne alla Galleria Bonaparte di Parigi. Continua ad esporre con il gruppo“Novecento” a Milano (1929), Nizza (1929), Helsinki (1930) e Stoccolma (1931). La sua prima personale, milanese è del ´32; nel ´35 vince il primo premio per la scultura alla Quadriennale di Roma. Sono questi gli anni in cui Marino circoscrive la sua ricerca artistica a due tematiche essenziali: il Cavaliere e la Pomona. Nel 1938 sposa Mercedes Pedrazzini, affettuosamente rinominata Marina, che gli sarà accanto per tutta la vita. Nel 1940 lascia l´insegnamento a Monza per la cattedra di scultura all´Accademia di Brera, che tiene fino al ´43, quando per lo scoppio della guerra si rifugia in Svizzera. In questi anni ha l´occasione di frequentare Wotruba, Germaine Richier, Giacometti, Haller, Banninger e di entrare in contatto con le realtà artistiche più avanzate in Europa. Espone a Basilea, Berna, Zurigo. Terminata la guerra Marino torna a Milano, riaprendo lo studio e riprendendo l´insegnamento a Brera. Nel 1948 la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale; incontra Henry Moore, con il quale stringe un´amicizia particolarmente importante per la sua produzione artistica, e Curt Valentin, mercante che lo fa conoscere sul mercato europeo e statunitense. Durante il soggiorno americano Marino conosce Arp, Feininger, Calder, Dalì, Tanguy. Si intensificano le esposizioni e i riconoscimenti ufficiali in ambito internazionale a partire dalla personale a New York nel 1950, al monumento equestre commissionato dalla municipalità dell´Aia nel 1958-59, alle mostre di Zurigo(1962), Roma (1966) e l’esposizione itinerante in Giappone (1978). A partire dagli anni ’70 prendono forma realtà museali a lui dedicate. Nel 1973 a Milano si inaugura il Museo Marino Marini nella Civica Galleria d´Arte Moderna. Nel 1976 la Nuova Pinacoteca di Monaco di Baviera gli dedica una sala permanente. Nel 1979 si inaugura a Pistoia il Centro di Documentazione dell´Opera di Marino Marini, che dal 1989 viene collocato nel restaurato Convento del Tau. Marino muore a Viareggio nel 1980. Pochi anni più tardi, nel 1988, si inaugura il Museo Marino Marini di Firenze, a seguito di una donazione di opere al capoluogo toscano, città fortemente amata da Marino. . |
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PER UNA COLLEZIONE DI FOTOGRAFIA: ACQUISIZIONI PER LA GAM DAL PROGETTO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA CRT, DAL 10 GIUGNO AL 31 AGOSTO PRESSO IL CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA |
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Milano, 4 giugno 2008 - Promossa dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt la mostra, allestita negli spazi della Manica Lunga del Castello di Rivoli, presenta una selezione di opere fotografiche entrate a far parte della collezione della Gam Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. In occasione della rassegna Per una collezione di fotografia, dal fondo Crt sono state selezionate 120 opere, che disegnano il profilo dell’esposizione e che offrono significativa testimonianza dell’opera di otto autori: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gianni Berengo Gardin, Sandro Becchetti, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Francesco Jodice e Ugo Mulas. . |
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FESTIVAL NATURALMENTE ARTE IL PRIMO FESTIVAL ITALIANO DI TEATRO NATURA DALL’ALBA ALLA NOTTE, IL TEATRO DELLA NATURA AL PARCO NORD DI MILANO FINO ALL’8 GIUGNO 2008 |
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Milano, 4 giugno 2008 - Una foresta nel cuore della città di Milano . Dall’alba alla notte, il teatro della natura al Parco Nord Milano. Al via Naturalmente Arte, il Primo Festival Italiano di Teatro Natura: fino all’8 giugno Al Parco Nord e allo Spazio Mil di Milano. Tra i protagonisti: Antonio Catalano, Pino Petruzzelli con un testo di Mario Rigoni Stern, Mario Tozzi volto della tv per “gaia”, O Thiasos Teatronatura, Erbamil, Luigi Lombardi Vallauri, Ulderico Pesce, Antonio Arpini. Nel cuore di quella che è stata la capitale dell’Industria e che rimane oggi il motore della produttività e della creatività in italia, si apre un polmone verde di oltre 600 ettari, che artisti ed ecologisti animeranno di spettacoli e di Nuovi linguaggi dell’arte e della scienza, per insegnarci un diverso modo di vivere e osservare i luoghi del nostro quotidiano. Il Festival di Teatro Natura è curato da Lorenza Zambon per il Parco Nord di Milano. “Mai come oggi l’uomo che vive in Paesi industrializzati sente la mancanza di natura e la necessità di luoghi: montagne, pianure, fiumi, laghi, mari dove ritrovare serenità ed equilibrio”. Le parole di Mario Rigoni Stern segnano il passo di un percorso di recupero del rapporto dell’Uomo con la Natura e il suo territorio. Nella Milano capitale italiana della produttività, si rinnova l’appuntamento con il Festival Naturalmente Arte, Primo Festival Nazionale di Teatro Natura, diretto da Lorenza Zambon. Sette giornate dense di appuntamenti, ad orari inconsueti (dall’alba a notte inoltrata), per riscoprire il legame con il nostro pianeta che vive, ascoltarne i suoni, ritrovare l’armonia con i suoi ritmi lenti. Il Parco Nord e lo Spazio Mil saranno la naturale scenografia per 15 diversi momenti di teatro, musica, danza, riflessioni, poesia e racconti. I temi sono quelli del verde, del paesaggio, dell’inquinamento ambientale e acustico, ma anche quello della riconversione e della riscoperta di luoghi che ospitavano una vasta zona industriale e ora sono trasformati in foresta. 600 ettari di verde e migliaia di alberi dove trent’anni fa sorgeva lo stabilimento della Breda. Giovedì 5 allo Spazio Mil La compagnia dei Filodrammatici di Emilio Russo ripresenta Ad est del fiume Lambro (repliche fino al 14 giugno): storie di uomini che hanno vissuto di fabbrica e di antifascismo a Sesto San Giovanni: un luogo, che da fabbrica è divenuto teatro. Dal 6 all’8 giugno a orari e luci diverse, dall’alba alla notte, Lorenza Zambon, con quindici diversi artisti, guiderà i visitatori in una passeggiata visionaria attraverso il Parco: Il Terzo passo. E sabato 7 proporrà la sua nuova creazione: Sillabario della natura, originale e inattesa commistione di teatro, arte, installazioni, poesia e scienza. E ancora il mondo fantastico di Antonio Catalano: La Bibbia dei semplici (una coproduzione Casa degli Alfieri e Piccolo Teatro di Milano) e I meravigliati (7-8 giugno). Www. Festivalbiodiversita. It www. Parconord. Milano. It . |
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