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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Settembre 2008
E-COMMERCE: CERCANSI PARTNERSHIP E PROGETTI  
 
“informazione commerciale” - Marketpress sta valutando l’apertura di un sito di e-commerce e quindi si rivolge a dei possibili partner che hanno già maturato esperienza nell’ambito del commercio elettronico oppure a coloro che hanno sviluppato dei progetti interessanti. L’invito a manifestare l’interesse è mirato esclusivamente alla ricerca di partnership su un progetto che Marketpress ha già sviluppato. I siti di e-commerce, le software house e le web agency interessate sono cortesemente invitate ad inviare un e-mail a redazione@marketpress. Info dichiarano il loro interesse, saranno quindi successivamente contattate dalla redazione. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: "PACCHETTO TELECOM": COORDINAMENTO UE SULLO SPETTRO RADIO  
 
Bruxelles, 22 settembre 2008 - Il Parlamento si pronuncerà su una serie di proposte legislative volte a aumentare l´efficacia del quadro normativo in materia di comunicazioni elettroniche, riducendo le risorse necessarie all´applicazione della regolamentazione economica e agevolando l´accesso alle frequenze radio. Per i deputati occorre garantire lo stretto coordinamento Ue nella gestione dello spettro radio e l´interoperabilità delle tecnologie. Respingono poi la proposta di istituire una nuova autorità indipendente. Una prima proposta riguarda le modifiche alla direttiva quadro per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (2002/21), alla direttiva accesso (2002/19) e alla direttiva autorizzazioni (2002/20). Essa mira a adattare il quadro normativo per le comunicazioni elettroniche aumentandone l´efficacia, riducendo le risorse amministrative necessarie all´applicazione della regolamentazione economica da parte delle Autorità nazionali di regolazione (procedura per l´analisi dei mercati) e rendendo l´accesso alle frequenze radio più facile e più efficiente. La relazione di Catherine Trautmann (Pse, Fr) sottolinea anzitutto che un quadro normativo equo ed equilibrato per le reti e i servizi di comunicazione elettronica «costituisce un pilastro essenziale dell´intero settore audiovisivo dell´Unione europea». I deputati precisano, in seguito, che lo scopo deve essere di ridurre progressivamente le regole settoriali ex ante man mano che aumenta il grado di concorrenza sul mercato per arrivare infine a un settore delle comunicazioni elettroniche «disciplinato esclusivamente dal diritto della concorrenza». Un emendamento, d´altro canto, include tra le finalità della direttiva quelle di facilitare l´accesso per gli utenti disabili e favorire l´utilizzo delle comunicazioni elettroniche da parte degli utenti svantaggiati. La relazione sottolinea che una delle questioni chiave nei prossimi anni per conseguire gli obiettivi dell´agenda di Lisbona è quella di «offrire incentivi adeguati agli investimenti in nuove reti ad alta velocità, che sosterranno l´innovazione nel campo dei servizi Internet ricchi di contenuti e rafforzeranno la competitività internazionale dell´Unione europea». Tali reti, evidenziano i deputati, «presentano un enorme potenziale in termini di benefici per i consumatori e le imprese in tutta l´Unione europea». E´ pertanto essenziale promuovere investimenti sostenibili per il loro sviluppo, «salvaguardando al contempo la concorrenza e ampliando la scelta per il consumatore grazie alla prevedibilità e alla coerenza regolamentari». Un lungo emendamento chiede agli Stati membri di cooperare fra loro e con la Commissione «nella pianificazione strategica e nell´armonizzazione dell´uso delle frequenze radio nell´Unione europea». Gli Stati membri, pertanto, dovrebbero assicurare il coordinamento degli approcci in materia di politica dello spettro radio nell´Unione europea e, ove opportuno, l´instaurazione di condizioni armonizzate per quanto concerne la sua disponibilità e il suo uso efficiente, che sono necessari per la realizzazione e il funzionamento del mercato interno in settori della politica Ue quali le comunicazioni elettroniche, i trasporti e la ricerca e lo sviluppo. Il coordinamento Ue deve inoltre essere garantito in stretto contatto con gli organismi internazionali preposti alla gestione armonizzata delle risorse frequenziali. A tal fine, i deputati chiedono la creazione di un comitato per la politica in materia di spettro radio (l´Rspc) - composto di rappresentanti di alto livello delle autorità nazionali responsabili per la politica dello spettro radio di ciascuno Stato membro - che fornisca consulenza alle istituzioni Ue. Alla Commissione sarebbe inoltre attribuita la facoltà, tenuto debitamente conto del parere dell´Rspc, di presentare una proposta legislativa volta a istituire un programma d´azione per quanto concerne la pianificazione strategica e l´armonizzazione dell´uso dello spettro radio nell´Ue o altre misure legislative allo scopo di ottimizzarne l´uso e di evitare le interferenze dannose (sullo spettro radio e il "dividendo digitale" si veda anche l´articolo riguardo alla relazione Toia). I deputati concordano con la proposta della Commissione riguardo alla necessità di chiedere agli Stati membri di provvedere ad una gestione più efficiente della radiofrequenze per le comunicazioni elettroniche. Precisano, peraltro, che dovrà essere realizzata «tenendo debitamente conto del fatto che le radiofrequenze sono un bene pubblico dotato di un importante valore sociale, culturale ed economico». Gli Stati membri, pertanto, dovranno garantire che l´attribuzione e l´assegnazione delle radiofrequenze «siano fondate su criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati», ferma restando la facoltà di tenere conto di necessità di ordine pubblico. Dovranno anche promuovere l´armonizzazione dell´uso delle radiofrequenze nel territorio europeo in modo coerente con l´esigenza di garantirne un utilizzo efficace ed efficiente e - aggiungono i deputati - «di perseguire benefici per i consumatori, come le economie di scala e l’interoperabilità dei servizi». A tale ultimo proposito, gli Stati membri dovranno assicurare che nelle bande di frequenze disponibili possano essere utilizzati tutti i tipi di tecnologie (la c. D. Neutralità di servizio) utilizzati per i servizi di comunicazioni elettroniche. Tuttavia, potranno prevedere delle «limitazioni proporzionate e non discriminatorie» per evitare la possibilità di interferenze dannose, proteggere la salute pubblica dai campi elettromagnetici e assicurare la massima condivisione delle radiofrequenze. I deputati propongono inoltre di prevedere limitazioni al fine di «assicurare la qualità tecnica del servizio», «salvaguardare l´uso efficiente dello spettro» e «conseguire un obiettivo di interesse generale». Un tale obiettivo, è precisato, potrebbe consistere nel garantire la sicurezza della vita, la promozione della coesione sociale, regionale o territoriale e evitare un uso inefficiente delle radiofrequenze. Oppure, suggeriscono i deputati, per garantire «la promozione di obiettivi di politica culturale e dei media», quali la diversità culturale e linguistica e il pluralismo dei media. In ogni caso, una misura che vieta la fornitura di qualsiasi altro servizio di comunicazioni elettroniche in una banda specifica potrà essere prevista esclusivamente dalla necessità di proteggere i servizi di sicurezza della vita. Nell´ambito della modifica della direttiva che armonizza le disposizioni nazionali sull´accesso alle reti di comunicazione elettronica e sulla loro interconnessione (2002/19), la Commissione propone di attribuire alle autorità nazionali di regolamentazione la possibilità di imporre, in caso di accertato fallimento dei rimedi oggi esistenti, alle imprese verticalmente integrate l´obbligo di operare una separazione funzionale della rete. Ossia «l´obbligo di collocare le attività relative alla fornitura all´ingrosso di prodotti di accesso in un´unità commerciale operante in modo indipendente». I deputati, al riguardo, suggeriscono che tale obbligo sia imposto «a titolo di misura eccezionale». Chiedono poi che l´autorità nazionale di regolamentazione presenti una proposta alla Commissione, fornendo anche le prove che «siano assenti o scarse le prospettive di concorrenza tra infrastrutture entro un lasso di tempo ragionevole». Ma anche un´analisi delle ragioni per cui l´obbligo in questione sarebbe lo strumento più efficace per far fronte ai problemi di concorrenza e/o alle carenze del mercato (analisi d’impatto). Nel prendere una tale misura, precisano inoltre i deputati, si dovrà tenere conto debitamente «del parere dei soggetti partecipanti al mercato» e della necessità di garantire lo sviluppo di prassi regolamentari coerenti. La seconda proposta riguarda l´istituzione di una nuova autorità indipendente, in sostituzione del gruppo di regolatori europei (Gre), che fornisca assistenza tecnica alla Commissione, funga da centro di competenze in materia di reti e servizi di comunicazione elettronica a livello della Ue e assuma le funzioni fin qui rivestite dall´Agenzia europea per la sicurezza delle reti (Enisa). La relazione di Pilar del Castillo Vera (Ppe/de, Es) respinge la proposta di istituire una nuova autorità suggerendo, invece, di creare un Organo dei regolatori europei delle telecomunicazioni (Bert), con sede a Bruxelles. Il comitato dei regolatori del Bert sarebbe composto di un rappresentante per Stato membro designato dalle rispettive autorità nazionali (Anr). Quest´organo dovrebbe fungere da strumento per lo scambio di informazioni e l´adozione di decisioni coerenti da parte delle Anr. Dovrebbe inoltre fornire una base organizzativa al processo decisionale delle Anr, adottare posizioni comuni e osservazioni, nonché fornire consulenza alla Commissione e assistere le Anr in tutte le questioni che rientrano fra i compiti assegnati a queste ultime dalla direttiva quadro e dalle direttive particolari. Più in particolare, nell´adempimento dei suoi compiti, è chiamato a emettere pareri su richiesta della Commissione, del Parlamento europeo o di propria iniziativa e coadiuva le due istituzioni fornendole un ulteriore sostegno tecnico in tutte le questioni relative alle comunicazioni elettroniche. Dovrebbe inoltre elaborare posizioni comuni, orientamenti e prassi eccellenti allo scopo di imporre soluzioni normative a livello nazionale e verificarne l´attuazione negli Stati membri. E fornire consulenza su aspetti normativi agli operatori di mercato (tra cui i consumatori e le loro associazioni) e alle Anr, ma anche praticare lo scambio, la diffusione e la raccolta di informazioni e realizzare studi, nonché garantire lo scambio di esperienze e promuovere l´innovazione. Avrebbe inoltre il mandato di fornire consulenza alle Anr su controversie transfrontaliere e, del caso, su questioni attinenti alla e-accessibilità. Infine, dovrebbe mettere a punto posizioni comuni su questioni paneuropee come i servizi globali di telecomunicazioni con lo scopo di migliorare la coerenza normativa e promuovere un mercato paneuropeo e norme paneuropee. Con una serie di emendamenti soppressivi, i deputati respingono la proposta di assegnare all´organo europeo i compiti di assistere la Commissione sugli aspetti attinenti alla sicurezza delle reti e dell´informazione, di adottare decisioni individuali per quanto attiene alla concessione dei diritti d´uso dei numeri dello spazio di numerazione telefonica europeo (Etns), di coadiuvare la Commissione nella selezione delle imprese cui assegnare i diritti d´uso delle radiofrequenze e dei numeri e di riscuotere e ridistribuire i contributi per i diritti d´uso delle radiofrequenze e dei numeri. Per quanto riguarda il finanziamento del Bert, i deputati propongono che un terzo della dotazione annuale sia versato direttamente sotto forma di sovvenzione a partire dal bilancio generale dell´Unione europea, mentre il restante dovrebbe provenire da contributi diretti delle Anr. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: "PACCHETTO TELECOM": MIGLIORARE I DIRITTI DEGLI UTENTI E LA TUTELA DELLA PRIVACY  
 
 Bruxelles, 22 settembre 2008 - Il Parlamento si pronuncerà sulla modifica dell´attuale normativa volta a migliorare la tutela dei consumatori e degli utenti nonché a rafforzare la tutela della privacy. I deputati chiedono più garanzie sull´informazione riguardo ai costi e alle tariffe dei servizi, il rafforzamento dei diritti dei disabili e l´attivazione della hotline per i bambini scomparsi. Sollecitano poi una maggiore tutela da spam e software spia e una politica di sicurezza dei dati personali da parte degli operatori. Oltre alle proposte di modifica della normativa sul quadro regolamentare in materia di comunicazioni elettroniche, sull´accesso alle reti e sull´istituzione di un autorità europea (si veda l´articolo specifico), la Commissione propone di riformare la direttiva sul diritto degli utenti (2002/22) e quella relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche (2002/58). Con ciò intende migliorare la tutela dei consumatori e i diritti degli utenti nel settore delle comunicazioni elettroniche, nonché rafforzare la tutela della vita privata e la riservatezza dei dati a carattere personale nel settore delle comunicazioni elettroniche La relazione di Malcolm Harbour (Ppe/de, Uk) precisa anzitutto che la revisione della direttiva non riguarda gli obblighi di servizio universale, i quali saranno affrontati successivamente. Al riguardo, peraltro, rileva che l´esigenza fondamentale del servizio universale è di fornire agli utenti che lo richiedano un collegamento alla rete telefonica pubblica in postazione fissa e ad un prezzo ragionevole. Tuttavia, gli sviluppi tecnologici e di mercato sollevano la necessità di valutare se siano rispettate le condizioni tecniche, sociali ed economiche che giustificano l´inclusione delle comunicazioni mobili e l´accesso alla banda larga fra gli obblighi di servizio universale. Contratti chiari e comprensibili e informazioni comparabili. Gli Stati membri dovranno garantire il diritto di stipulare contratti con una o più imprese. I deputati precisano che ciò non riguarda solamente i servizi telefonici accessibili al pubblico, bensì i servizi di comunicazione elettronica in generale (ossia qualsiasi servizio consistente nella trasmissione di segnali). Inoltre, non limitano tale diritto ai consumatori ma anche ad «altri utenti», ossia le imprese e, soprattutto, le Pmi e le microimprese. Specificano poi che le informazioni da apporre sui contratti devono essere indicate «in modo chiaro, dettagliato e facilmente comprensibile». I contratti dovranno anche indicare i costi eventualmente connessi alla portabilità dei numeri, a prescindere dall´operatore scelto. Il trasferimento del numero dovrebbe essere effettuato nel più breve tempo possibile e non oltre un giorno lavorativo. I deputati danno però facoltà alle autorità nazionali di regolamentazione di prolungare tale periodo e, viceversa, imporre qualsiasi misura si renda necessaria per assicurare che gli abbonati «non siano trasferiti contro la loro volontà». Le autorità, inoltre, devono avere la possibilità di imporre le «opportune sanzioni» ai fornitori, tra cui l´obbligo di risarcire i clienti, in caso di ritardo nel trasferimento o in caso di trasferimento abusivo. Posto l´obbligo di indicare nel dettaglio i prezzi e le tariffe, i deputati chiedono che i contratti chiariscano le modalità di pagamento e le eventuali differenze di costo ad esse legate. Sollecitano poi le autorità di regolamentazione a promuovere la fornitura di informazioni «comparabili» che consentano agli utenti finali e ai consumatori di valutare il costo di modalità d´uso alternative, mediante guide interattive o tecniche analoghe. Gli abbonati avranno inoltre il diritto ad essere informati sulle tariffe relative a «ogni numero o servizio soggetto a particolari condizioni tariffarie». Tra le informazioni che devono figurare nei contratti rientrano anche i servizi forniti. In proposito, i deputati chiedono che siano indicati il livello di affidabilità dei servizi di emergenza e la sua portata geografica, le eventuali restrizioni di accesso a contenuti legittimi e la possibilità di utilizzarli e distribuirli. I contratti dovranno inoltre fornire «ogni informazione . Sull´utilizzo delle reti e servizi di comunicazione elettronica per attività illegali e per la diffusione di contenuti illeciti, e sugli strumenti di tutela dai rischi per la sicurezza personale, la privacy e i dati personali». Dovranno poi essere indicati i livelli di qualità del servizio, i tipi di servizi di manutenzione e di assistenza alla clientela offerti e le modalità per contattarli, nonché le eventuali restrizioni all´utilizzo delle apparecchiature terminali (come il blocco della carta Sim sui telefoni). I contratti dovranno inoltre offrire all´abbonato la scelta se far includere o meno i suo dati personali in un elenco. Diritti dei disabili. Molti degli emendamenti proposti dai deputati mirano a rafforzare ulteriormente i diritti dei disabili, attraverso misure specifiche o precisando norme generali. Ad esempio, chiedono di estendere l´ambito di applicazione della direttiva al fine di non limitare la garanzia di accesso dei disabili ai soli servizi di telefonia di base, ma anche a tutti gli altri servizi di telecomunicazione elettronica. Inoltre, intendono concedere la facoltà agli Stati membri di adottare misure specifiche «per favorire la disponibilità di adeguate apparecchiature terminali» agli utenti disabili, assicurando al contempo che le esigenze di determinate categorie di disabili siano comunque soddisfatte da almeno un´impresa. Al riguardo, precisano anche che nell´adottare tali misure, gli Stati membri dovrebbero favorire l´adozione di standard europei laddove esistano, nonché incoraggiare la produzione e la disponibilità di apparecchi che offrano i servizi e le funzionalità necessarie. Un emendamento chiede poi agli Stati membri di provvedere affinché gli utenti disabili possano disporre di un accesso a servizi di soccorso «equivalenti a quelli di cui dispongono gli altri utenti finali». I deputati, inoltre, propongono che le autorità nazionali di regolamentazione adottino tutte le misure necessarie per assicurare che «siano forniti servizi di collegamento per la telefonia testuale e per la videotelefonia e prodotti utili per permettere alle persone anziane o alla persone disabili di comunicare, quanto meno in caso di chiamate di emergenza». Attivazione della Hotline per i minori scomparsi e accesso ai servizi d´emergenza. Già dal 2002 esiste il numero di emergenza europeo 112. Per i deputati, questo servizio deve essere accessibile tramite qualunque tipo di comunicazione elettronica, compreso il Voip. I deputati chiedono inoltre agli Stati membri di adottare le misure necessarie per garantire «la più ampia disponibilità possibile» dei servizi telefonici accessibili al pubblico, in caso di incidenti gravi di rete o nei casi di forza maggiore. Le imprese telefoniche dovranno quindi adottare tutte le misure per garantire l´accesso ininterrotto ai servizi di emergenza «da qualunque punto del territorio dell´Ue». Un lungo emendamento impone agli Stati membri di provvedere affinché i cittadini possano accedere a una hotline (numero "116000") dedicata alla segnalazione dei bambini scomparsi, come previsto da una decisione del 2007. Notano infatti che, da allora, solo pochi Stati membri hanno istituito questa hotline con il numero indicato. Inoltre, dovranno garantire che i cittadini siano adeguatamente informati in merito all´esistenza e all´uso della hotline, in particolare attraverso iniziative rivolte specificatamente alle persone che viaggiano da uno Stato membro all´altro. Tutela della privacy e dei dati personali. Un emendamento precisa che le misure tecniche e organizzative che l´operatore è tenuto ad adottare per assicurare la sicurezza dei suoi servizi devono garantire che i dati personali siano accessibili soltanto al personale autorizzato a stretti fini legalmente autorizzati e che siano protetti. Sottolinea inoltre che occorre istituire una politica di sicurezza per il trattamento dei dati personali al fine di individuare le vulnerabilità del sistema e mettere in atto un monitoraggio regolare e misure di prevenzione, correzione e attenuazione. Per i deputati, inoltre, i consumatori devono essere informati dei loro diritti in merito all’utilizzo che viene fatto delle loro informazioni personali pubblicate negli elenchi abbonati, e in particolare della o delle finalità di tali elenchi, come pure del loro diritto gratuito a non figurare in un elenco pubblico di abbonati. Gli Stati membri devono poi assicurare che l´archiviazione di informazioni oppure l´accesso a informazioni già archiviate nell´apparecchiatura terminale di un abbonato o di un utente, direttamente o indirettamente per il tramite di qualsiasi tipo di supporto di memorizzazione, «siano vietati», a meno che sia stato espresso preliminarmente il consenso. Il principio del consenso preliminare viene ribadito dai deputati anche per quanto riguarda le comunicazioni commerciali nei confronti degli abbonati tramite i dispositivi automatici di chiamata, fax, posta elettronica (inclusi gli Sms) e Mms. Posto il divieto di inviare messaggi di posti elettronica a scopi commerciali che celano l´identità del mittente, i deputati propongono di vietare anche quelle comunicazioni che contengono link verso siti che hanno finalità dolose o fraudolente. Inoltre, i deputati chiedono ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica di «investire pesantemente» nella lotta contro le comunicazioni commerciali indesiderate ("spam"), ritenendo che questi operatori debbano avere la possibilità di promuovere azioni giudiziarie contro i mittenti di comunicazioni commerciali indesiderate (spammer) per tali violazioni. Un emendamento sottolinea poi la necessità di garantire indistintamente a tutti gli utenti un livello elevato di protezione della sfera privata contro tutti i software spia, scaricati inconsapevolmente dalle reti di comunicazione elettronica o installati in modo surrettizio nei software distribuiti su supporti esterni per la memorizzazione dei dati quali Cd, Cd-rom o chiavi Usb. I deputati chiedono quindi agli Stati membri di incoraggiare gli utenti finali «a prendere le misure necessarie per proteggere le loro apparecchiature terminali contro i virus e i software spia». Sollecitano inoltre la Commissione a proporre, due anni dopo l´entrata in vigore della direttiva, una legislazione specifica sul trattamento giuridico degli indirizzi di protocollo Internet in quanto dati di carattere personale nel quadro della protezione dei dati. Al riguardo, ricordano che attualmente gli indirizzi di protocollo Internet devono essere considerati dati personali soltanto se, di per sé o in congiunzione con altri dati, possono essere collegati direttamente a una persona, Sanzioni - . Agli Stati membri è chiesto di determinare le sanzioni da infliggere in caso di violazione delle norme nazionali di attuazione della direttiva e di prendere tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione. Le sanzioni previste - che secondo i deputati potrebbero essere anche penali - dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive. .  
   
   
DIGITAL DE-GENERATION? UN ITALIANO SU DUE NEL PROSSIMO FUTURO SARA’TECHNOFAN? PRESENTATA A MILANO L´EDIZIONE 2008 DELL´OSSERVATORIO PERMANENTE CONTENUTI DIGITALI  
 
Milano, 22 settembre 2008 – L’attuale segmentazione della società italiana ci permette di affermare che oggi solo il 31% della popolazione utilizza la rete in modo abituale, rispetto ad un 65% che predilige ancora strumenti tecnologici e culturali tradizionali, come la televisione, la radio, i cd e i libri. Da questa prima considerazione risulta evidente che l’Italia, anche rispetto agli altri paesi europei, sia ancora molto indietro nello sviluppo e nella diffusione delle nuove tecnologie e conseguentemente anche nell’uso dei contenuti digitali. La popolazione più avanzata da un punto di vista tecnologico, assume però comportamenti differenti nell’utilizzo dei diversi device e dei contenuti digitali disponibili. La rete diventa un luogo dove si possono fare attività molto diversificate tra loro ed in grado di rispondere alle diverse esigenze di chi la utilizza: rete come valore; rete come gioco; rete come community. Secondo i dati relativi all’accesso ad internet da parte popolazione italiana, si nota come le fasce di età comprese tra i 35 e i 54 anni siano quelle con maggiori potenzialità di crescita, seppur risultino ancora essere minoritarie rispetto al 37% della popolazione che ha più di 55 anni e che evidenzia un forte ritardo tecnologico. L’analisi delle diverse modalità di fruizione delle nuove tecnologie e delle dinamiche familiari ad esse legate, rappresentano i punti salienti dell’edizione 2008 dell’indagine realizzata dalla società Nielsen per conto dell’Osservatorio permanente dei contenuti digitali, presentata oggi a Milano. Un primo significativo dato, già emerso nella ricerca 2007 e riconfermato dall’indagine più approfondita effettuata quest’anno sui cluster più innovativi (Technofan ed Eclettici), riguarda l’utilizzo più evoluto degli strumenti tecnologici, che dipende non tanto da un uso frequente ed aggiornato delle tecnologie stesse, quanto soprattutto da un approccio consapevole al loro utilizzo, che deriva da competenze e conoscenze acquisite grazie alla formazione, allo studio e al consumo di contenuti culturali e di intrattenimento. E’ necessario quindi parlare non più solo di digital divide ma di cultural divide. La popolazione tecnologica italiana può essere suddivisa in due distinte fasce: i Technofan, coloro cioè che usano la rete più come un diversivo, una palestra di divertimento e di relazioni interpersonali o di gruppo e gli Eclettici che frequentano il web in modo molto diversificato. Ciò che in qualche modo distingue le due categorie è proprio una differente modalità di gestione delle tecnologie nella propria vita. I primi prediligono contenuti ludici, danno molta importanza al mezzo tecnologico da loro usato (deve sempre essere quello più evoluto), sono multitasking e spesso sono abituati al consumo “usa e getta”. Visitano siti di sport, auto o moto, videogiocano, chattano, comunicano attraverso strumenti di social network, utilizzano il videosharing. Si tratta quindi di un uso molto strumentale, concentrato maggiormente sulla pura innovazione tecnologica e poco integrato con tutti gli altri aspetti della vita. Per gli Eclettici invece le tecnologie sono diventate uno strumento evoluto della loro quotidianità, finalizzato sia alla ricerca di servizi e informazioni, sia alla gestione dei loro interessi e delle loro attività sociali e lavorative. Utilizzano i principali motori di ricerca, prenotano le proprie vacanze online, visitano siti di news e di finanza, usano regolarmente l’home banking, acquistano contenuti culturali e altri servizi attraverso la rete, oltre che sfruttare la rete stessa come strumento di comunicazione e di intrattenimento. Tra le nuove generazioni, la cosiddetta Digital Generation, la dieta mediatica giornaliera risulta essere molto diversificata: si stanno infatti affermando sempre più i social network, i forum, i blog, la messaggistica istantanea e il fenomeno degli user generated content. Anche le dinamiche familiari rispetto alle nuove tecnologie hanno differenti equilibri: dall’indagine emerge infatti che i figli di famiglie Technofan rimangono tendenzialmente anche loro Technofan mentre le nuove generazioni nate da famiglie di Eclettici tendono a diventare anche’esse Technofan. Nonostante infatti vi sia da parte delle famiglie una grande attenzione nella formazione dei loro figli (es. Li accompagnano a visitare mostre, musei, vanno con loro a teatro, al cinema, spendono molto tempo insieme utilizzando il pc) i ragazzi preferiscono prendere come modello di riferimento i coetanei o comunque le fasce di età a loro più vicine. Vi è inoltre, in generale, una grande difficoltà dei genitori nel guidare e affiancare i propri figli nella crescita dell’utilizzo delle tecnologie, in quanto spesso prevale la voglia di essere riconosciuti come esperti e sempre al passo con le ultime novità, mettendo in atto un meccanismo “competitivo” che di fatto riduce il loro ruolo autorevole di controllo. Se questi trend dovessero trovare conferma l’Italia del domani sarà prevalentemente Technofan aprendo così scenari nuovi sia sul fronte delle nuove tecnologie, sia per l’industria dei contenuti, sia per lo sviluppo futuro del Paese. Per ulteriori informazioni: sito internet www. Osservatoriocontenutidigitali. It .  
   
   
RAGGIUNTO ACCORDO CON I SINDACATI PER LA COLLOCAZIONE IN MOBILITÀ DI 5000 DIPENDENTI L’ACCORDO, CONFERMANDO QUANTO GIA’ COMUNICATO LO SCORSO 4 GIUGNO DA TELECOM ITALIA, CONSENTIRA’ UN RISPARMIO DI CIRCA 300 MILIONI DI EURO ALL’ANNO A REGIME  
 
Roma, 22 settembre 2008 - Telecom Italia comunica che il 19 settembre si è svolto con le Organizzazioni Sindacali e le R. S. U, presso il Ministero del Lavoro, l’incontro conclusivo della procedura di mobilità ex lege 223/1991 avviata da Telecom Italia il 26 giugno 2008 per 5. 000 lavoratori eccedenti rispetto alle esigenze tecnico-organizzative aziendali. Il confronto si è concluso con la sottoscrizione di un accordo sindacale nel quale le parti hanno definito che entro il 31 dicembre 2010 potranno essere collocati in mobilità 5000 lavoratori tra coloro i quali maturano i requisiti pensionistici nel corso del periodo di fruizione del trattamento di mobilità. L’azienda integrerà il trattamento di mobilità con un importo tale da garantire il raggiungimento del 90% della retribuzione mensile percepita. Nell´ambito delle intese complessive, Telecom Italia si è impegnata per il biennio 2009 – 2010 a procedere all´inserimento di 600 lavoratori e, dal 1 gennaio 2009, alla trasformazione di 300 contratti di somministrazione in contratti a tempo indeterminato. Inoltre l’Azienda ha anche previsto il passaggio dal part time 50% al part time 75% per 1600 lavoratori di Telecontact Center nel periodo 2009 – 2010. Le Parti hanno convenuto anche un articolato programma di interventi formativi e di riqualificazione professionale. L’accordo siglato oggi si inserisce nel piano di efficienza e riorganizzazione annunciato lo scorso 4 giugno che consentirà una riduzione dei costi a regime per circa 300 milioni di euro l’anno. L’intesa comporterà oneri di ristrutturazione non ricorrenti per 287 milioni di euro come già comunicato e contabilizzato nei risultati economico-finanziari del Gruppo al 30 Giugno 2008. .  
   
   
LA GIUNTA LOMBARDA "RACCONTATA" DA ZANELLO SUL WEB  
 
 Milano, 22 settembre 2008 - Brevi video realizzati dal suo ufficio, in auto o in Consiglio Regionale per spiegare ai cittadini in maniera veloce e diretta cosa succede nella "stanza dei bottoni" della Lombardia, la Giunta Regionale. Ogni settimana, dopo la Giunta, Massimo Zanello, Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia informerà i cittadini sulle decisioni prese dal governo lombardo attraverso Youtube e il sito www. Assessoremassimozanello. It. "Troppo spesso i cittadini si sentono lontani dai palazzi della politica - dice Zanello - non di rado a causa di un certo burocratese. E´ importante invece che ci siano canali molteplici per una informazione semplice e chiara, in modo che tutti possano conoscere decisioni che influiscono sulla vita di ciascuno. Questo mio esperimento aiuterà i cittadini a informarsi meglio e bene". L´assessore Zanello è stato tra i primissimi politici lombardi ad apparire sulle piattaforme di social network. Comunica da tempo coi cittadini grazie a Facebook, Linkedin, Flickr, Twitter, Myspace, Youtube. "Internet è un mezzo di comunicazione facile e accessibile a tutti - spiega l´assessore, comunicare e parlare alla gente è più facile e divertente". .  
   
   
BOLZANO: RIMBORSO PER L’ACQUISTO DI ATTREZZATURE INFORMATICHE E DEL RELATIVO SOFTWARE  
 
 Bolzano, 22 settembre 2008 - L’intendenza scolastica di lingua italiana informa che il personale pedagogico delle scuole dell’infanzia ed il personale docente delle scuole di musica possono usufruire di un rimborso una tantum per l’acquisto di attrezzature informatiche e del relativo software La Giunta provinciale ha approvato recentemente i criteri e le modalità di assegnazione di un rimborso “una tantum” al personale pedagogico delle scuole dell’infanzia ed al personale docente delle scuole di musica per l’acquisto di attrezzature informatiche e del relativo software. Nella sezione "Modulistica” del sito www. Provinz. Bz. It/intendenza-scolastica/ sono scaricabili i modelli per la richiesta, l´elenco delle attrezzature e i criteri di assegnazione del rimborso. Per maggiori informazioni è necessario rivolgersi all’Intendenza scolastica italiana, Ufficio finanziamento scolastico (tel. 0471-411210; fax 0471-411229; e-mail: is. Finanz-scol@scuola. Alto-adige. It). .  
   
   
INSIEL: TRATTATIVA APERTA DA CONFRONTO COSTRUTTIVO  
 
Trieste, 22 settembre 2008 - L´incontro tra il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e i sindacati di Insiel, svoltosi il 18 settembre a Trieste, nella sede della Regione, in un clima definito "costruttivo" dal governatore, ha di fatto aperto la discussione con i rappresentanti dei lavoratori in merito al piano industriale redatto dall´azienda informatica regionale che, come imposto dall´attuazione del decreto Bersani, prevede lo scorporo obbligato in Insiel Fvg e Insiel Mercato. "Andiamo avanti in questa direzione - ha affermato Tondo, affiancato dagli assessori Elio De Anna, Riccardo Riccardi e Sandra Savino, dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Daniele Galasso, oltre che da presidente e amministratore delegato di Insiel, Valter Santarossa e Dino Cozzi - con grande senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori, dell´azienda che vogliamo rilanciare senza indugi, della Regione, dell´economia territoriale e degli interessi di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia che sono chiamato a rappresentare". "Io da presidente della Regione e voi da esponenti eletti dalle maestranze - ha ribadito Tondo - dobbiamo esprimere le soluzioni migliori nell´interesse generale, consapevoli che i lavoratori di Insiel hanno gli stessi diritti di quelli di un´altra azienda. Ecco perché - ha aggiunto - se e quando sarò chiamato ad attivarmi nel mio ruolo istituzionale e non da azionista di maggioranza agirò di conseguenza, mettendo in atto tutti gli strumenti di sostegno e rilancio a disposizione della Regione". Riscontrando un consenso maggioritario da parte dei sindacati, Tondo ha chiarito che la trattativa si svolgerà ora tra i rappresentanti dei lavoratori ed i vertici aziendali. Una volta conclusa, il percorso sarà comunque validato dal tavolo regionale. Nel corso della riunione, Tondo, Santarossa e Cozzi hanno evidenziato "il grande sforzo di tutela e sviluppo espresso nella redazione del piano industriale, costruito con estrema attenzione in base alla sostanza dettata dalle cifre". "Questa è una scommessa politica e non ideologica", ha precisato il presidente del Friuli Venezia Giulia, parlando di esuberi "contenuti (al massimo 45 + 40 frutto di prepensionamenti, dimissioni, etc. , è stato ipotizzato, ndr), ragionati e condivisi, parametrati sulle effettive ed oggettive necessità di costruire una realtà forte e, per quando riguarda Insiel Mercato, anche attrattiva ed in grado di assicurare operatività e continuità occupazionale ai 135 lavoratori che ne faranno parte". A testimonianza della ferma volontà di rilanciare Insiel, l´amministratore delegato Cozzi ha annunciato un impegno rilevante e qualificato sulla formazione, mirato a porre nelle migliori condizioni possibili l´intera struttura. "Sono ottimista - ha affermato il presidente dell´azienda informatica, Santarossa - di fronte ad un generale senso di responsabilità emerso da questo incontro. Già martedì prossimo, 23 settembre, attiveremo il tavolo aziendale con la volontà e l´obiettivo di giungere al più presto ad una conclusione positiva". .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: MIGLIORARE LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI  
 
Bruxelles, 22 settembre 2008 - Borse per aggiornare le competenze, buone remunerazioni e riconoscimento sociale, scambi internazionali, conoscenza delle lingue, delle tecnologie dell´informazione e dell´Unione europea. E´ quanto chiede una relazione all´esame dell´Aula per migliorare la qualità della formazione degli insegnanti e i tassi di riuscita degli studenti e per attirare i migliori verso la professione. Occorre poi investire per l´assunzione di insegnanti di lingue straniere e introdurre corsi di educazione civica. La qualità dell´insegnamento è un fattore critico, che contribuisce alla creazione di posti di lavoro, alla competitività e al potenziale di crescita dell´Unione europea in un mondo globalizzato. La relazione di María Badia i Cutchet (Pse, Es) sottolinea pertanto che una maggiore e migliore formazione degli insegnanti, insieme a politiche volte a favorire l´assunzione dei candidati migliori per la professione di insegnante, «dovrebbero rappresentare priorità essenziali per tutti i ministeri dell´Istruzione». Per i deputati, gli Stati membri devono quindi attribuire maggiore importanza e stanziare più risorse per la formazione degli insegnanti, qualora vogliano compiere progressi significativi per migliorare la qualità dell´istruzione e rafforzare l´apprendimento permanente in tutta l´Unione. Raccomandando inoltre che tutti gli insegnanti abbiano costantemente l´opportunità sia accademica che finanziaria, sotto forma ad esempio di borse di studio pubbliche, di migliorare e aggiornare le loro competenze e qualifiche nonché le loro conoscenze pedagogiche. Anche perché esiste una correlazione chiara e positiva tra una formazione di alta qualità degli insegnanti e il raggiungimento di elevati tassi di riuscita degli studenti. La relazione sollecita gli Stati membri a adottare ulteriori misure per promuovere l´insegnamento quale scelta lavorativa per gli elementi migliori. In proposito, sottolinea che per attirare neoassunti qualificati alla professione dell´insegnamento «occorrono livelli di riconoscimento sociale, di status e di remunerazione corrispondenti». Al riguardo, notando le marcate differenze tra gli stipendi medi nei diversi Stati membri, chiede che gli insegnanti beneficino di buone remunerazioni, «che riflettano la loro importanza nella società». Invita inoltre ad agire per affrontare il problema della "fuga" degli insegnanti migliori verso posti di lavoro privati e meglio remunerati. Mettendo in risalto il ruolo cruciale dei partenariati scolastici Comenius e Comenius Regio nel contesto della mobilità degli insegnanti, i deputati invitano la Commissione ad aumentare le risorse finanziarie disponibili a sostegno della formazione degli insegnanti attraverso il programma di apprendimento permanente, in particolare con scambi di insegnanti tra scuole di paesi e regioni vicini. Nel sottolineare poi la necessità che in tutti gli Stati membri gli insegnanti conoscano almeno una lingua straniera sulla base di certificati che attestino tale competenza, sollecitano maggiori possibilità di apprendimento delle lingue nell´arco della carriera, anche perché ciò massimizzerebbe le opportunità offerte dai programmi di mobilità dell´Unione. I deputati sostengono inoltre con forza l´apprendimento delle lingue straniere sin dalla più tenera età e l´inserimento di lezioni di lingua in tutti i programmi dell´insegnamento primario e, in proposito, sottolineano come investimenti sufficienti per l´assunzione e la formazione di insegnanti di lingue straniere «siano essenziali» per raggiungere tale obiettivo. Invitano anche gli Stati membri a integrare nella formazione degli insegnanti delle conoscenze di base sull´Unione europea, le sue Istituzioni e il loro funzionamento, e a organizzare visite di studio presso le Istituzioni europee per i futuri insegnanti. La relazione incoraggia poi l´attribuzione di una priorità elevata all´istruzione delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) durante la formazione iniziale e successiva degli insegnanti, «per garantire conoscenze aggiornate in merito ai più recenti sviluppi» e per far sì che «possiedano le competenze necessarie per utilizzare tali tecnologie proficuamente in classe». Chiede inoltre che la formazione sui media sia considerata prioritaria nell´ambito della formazione degli insegnanti. I deputati ritengono che, per affrontare il problema della violenza nelle scuole, siano fondamentali una maggiore cooperazione tra responsabili del corpo docente e genitori e la creazione di strumenti e procedure che consentano di contrastare efficacemente tale fenomeno. Chiedono poi che l´educazione civica sia inserita tra le materie obbligatorie nella formazione degli insegnanti e nelle scuole, «affinché gli insegnanti e gli studenti abbiano la necessaria conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini e dell´Unione europea e possano analizzare e valutare in maniera critica le situazioni e i processi politici e sociali attuali». Infine, la relazione invita la Commissione a divulgare i modelli di migliori prassi degli Stati membri che migliorano le competenze generali necessarie nella vita tramite progetti scolastici riguardanti ad esempio una dieta sana e lo sport, l´economia domestica e la programmazione finanziaria individuale. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PROMUOVERE LA MOBILITÀ DEGLI STUDENTI  
 
Bruxelles, 22 settembre 2008 - Una relazione all´esame dell´Aula chiede di promuovere la mobilità garantendo un accesso equo alle borse e fornendo un sostegno economico aggiuntivo agli studenti più bisognosi. Occorre poi introdurre nuovi mezzi finanziari, come prestiti a interessi zero, e incoraggiare la cooperazione con il settore privato. Ma anche rimuovere gli ostacoli al riconoscimento dei diplomi, includere un periodo di mobilità in tutti i programmi di studio e ricorrere, se del caso, al sistema “4+1” anziché al “3+2”. Il processo di Bologna mira a creare uno Spazio europeo dell´istruzione superiore entro il 2010 riformando l´istruzione superiore, eliminando gli ostacoli alla mobilità di studenti e insegnanti e migliorando la qualità, l´attrattiva e la competitività dell´istruzione superiore in Europa. La relazione di Doris Pack (Ppe/de, De) ricorda anzitutto che il Parlamento ha sempre considerato la mobilità degli studenti una sua priorità di bilancio e si è adoperato per garantire un adeguato livello di finanziamento ai programmi dell´Unione europea nel settore dell´istruzione. Anche perché la mobilità degli studenti «genera nuove esperienze e nuovi valori culturali, sociali e accademici» e rappresenta «un´opportunità di crescita personale e di accrescimento delle norme accademiche e dell´occupabilità a livello nazionale e internazionale». I deputati ritengono che dovrebbe essere data priorità all´aumento della mobilità degli studenti e alla qualità dei diversi sistemi d’istruzione nell´ambito della ridefinizione dei principali obiettivi del processo di Bologna per il periodo successivo al 2010. Invitano quindi le università a migliorare e a semplificare le informazioni fornite online o su supporti tradizionali agli studenti in entrata e in uscita. Inoltre, le università e le agenzie nazionali Erasmus dovrebbero collaborare con le organizzazioni studentesche al fine di «rendere tempestivamente disponibili tutte le informazioni necessarie». Sottolineano poi l´importanza dell´organizzazione di corsi intensivi di lingue rivolti agli studenti in entrata, prima e/o durante il periodo di studio Erasmus. Nuovi mezzi per finanziare la mobilità La relazione nota che la mobilità degli studenti permane ancora fuori dalla portata di molti studenti e ricercatori, principalmente a causa di contributi finanziari inadeguati. Invita quindi gli Stati membri e le autorità competenti a «garantire un accesso equo e universale alla mobilità» attraverso procedure semplici, flessibili e trasparenti per l´assegnazione delle borse, prevedendo un sostegno finanziario aggiuntivo nel caso di destinazioni particolarmente onerose e di studenti bisognosi. Giudica peraltro indispensabile che gli studenti ricevano tale sostegno prima della partenza e propone di introdurre un’unica tessera di riconoscimento europea per gli studenti, per agevolarne la mobilità e consentire loro di ottenere sconti sulle spese di vitto e alloggio. I deputati sottolineano anche la necessità di introdurre e promuovere nuovi mezzi di finanziamento della mobilità degli studenti quali prestiti a interessi zero e/o trasferibili. Invitano poi le università europee a cooperare con il settore privato (ad esempio organizzazioni economiche o imprenditoriali quali le camere di commercio) al fine di individuare nuovi, efficaci meccanismi di cofinanziamento della mobilità degli studenti per ogni ciclo (laurea, laurea specialistica o magistrale, dottorato di ricerca), migliorando in tal modo la qualità dei sistemi d´istruzione. Suggeriscono inoltre l´instaurazione di un dialogo proficuo e di uno scambio reciproco fra aziende e università al fine di sviluppare nuovi partenariati e analizzare nuove possibilità di cooperazione. La relazione sottolinea l´urgenza di riformare e modernizzare le università in termini di qualità, struttura dei percorsi accademici, innovazione e flessibilità. Invita quindi le università europee a intraprendere «un´ampia, innovativa e sistematica riforma curriculare», poiché «contenuti ambiziosi e una ristrutturazione organizzativa sono fondamentali per la mobilità degli studenti e per una maggiore flessibilità». I deputati, peraltro, ritengono che dovrebbe essere introdotto un "periodo di mobilità di studio" in tutti i programmi di studio per consentire agli studenti di recarsi all´estero. Chiedono inoltre di porre l’accento sulla necessità di programmi di dottorato congiunti a livello europeo, che favoriscano la mobilità degli studenti di dottorato e la creazione di un quadro per il dottorato europeo. Pieno riconoscimento dei titoli di studio; dal 3+2 al 4+1? Le differenze fra i sistemi di riconoscimento nazionali «ostacolano in misura significativa la parità di trattamento fra gli studenti» e i progressi sia nell’ambito dello Spazio europeo dell´istruzione superiore che del mercato del lavoro europeo. Al fine di instaurare lo Spazio europeo dell´istruzione superiore, la relazione invita quindi la Commissione e gli Stati membri a procedere all´attuazione dei quadri di riferimento europei (quadro delle qualifiche di Bologna, quadro europeo delle qualifiche per l´apprendimento permanente, norme e orientamenti europei sulla garanzia della qualità e convenzione di Lisbona sul riconoscimento). Rilevando pertanto l´impellenza di attuare l’Ects, sistema di trasferimento dei crediti completo, «unificato ed efficace», sostiene che le qualifiche degli studenti e degli accademici «dovrebbero essere facilmente trasferibili in tutta Europa grazie a un unico quadro comune». I deputati sottolineano poi che il sistema basato sui tre cicli di insegnamento (laurea, laurea specialistica e dottorato) «potrebbe diventare più flessibile», in special modo ricorrendo al sistema “4+1” anziché al “3+2” per il primo e il secondo ciclo. Tale ipotesi, infatti, potrebbe rivelarsi più adatta per alcuni corsi di laurea al fine di consentire una maggiore mobilità e occupabilità dei laureati. Chiedono infine che ai tirocini e alle altre esperienze di mobilità informali e non formali approvate dalle università siano attribuiti crediti secondo il Sistema europeo di trasferimento dei crediti e considerati parte integrante del piano di studi. .  
   
   
OFFERTA: STUDIO VOLTO A VALUTARE LA RACCOLTA DI FONDI DERIVANTE DALLA FILANTROPIA PER IL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA NELLE UNIVERSITÀ EUROPEE  
 
Bruxelles, 22 settembre 2008 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha lanciato un bando di gara per lo svolgimento di uno studio volto a valutare la raccolta di fondi derivante dalla filantropia per il finanziamento della ricerca nelle università europee. Come previsto nel programma di lavoro 2007-2008 relativo alle "Capacità" del Settimo programma quadro, il presente studio valuterà l´importanza dei finanziamenti filantropici nelle università europee, in generale, e in particolare, a sostegno della ricerca universitaria. Lo studio comprenderà l´individuazione delle università attive nella raccolta di fondi derivanti da fonti filantropiche. Successivamente, i dati saranno raccolti e analizzati, in particolare in relazione alla loro struttura e relativo costo di raccolta dei fondi, al grado di successo, alle forme di sostegno filantropico, all´allocazione dei fondi, alle strategie e alle tattiche adottate per la raccolta di fondi destinati alla ricerca, agli impatti positivi e negativi connessi con la ricezione di fondi filantropici per la ricerca, ai fattori di successo e di fallimento. Per ulteriori informazioni, contattare: Commissione europea Direzione Generale per la Ricerca att. Ne: Yves Dejaegere Ufficio Sdme 09/62 B-1049 Bruxelles Fax +32 2 296 42 87 E-mail: Contact .  
   
   
OPERAZIONE MISTER BONE, COSÌ LA SCUOLA BATTERÀ L’OSTEOPOROSI DEBUTTA A FIRENZE UN PROGETTO PILOTA NAZIONALE IDEATO DALLA FONDAZIONE FIRMO. PROTAGONISTI OLTRE DUECENTO STUDENTI ELEMENTARI DELL’ISTITUTO GHIBERTI. OBIETTIVO: IMPARARE UNO STILE DI VITA SANO PER CRESCERE SANI E FORTI  
 
Firenze, 22 settembre 2008 - Più calcio, vitamina D e vita all’aria aperta, meno fastfood, bibite gassate e televisione. Obiettivo: insegnare ai bambini uno stile di vita che li aiuti a crescere sani e robusti, con ossa ben salde e forti, allontanando così gli spettri oggi dilaganti dell’osteoporosi e dell’obesità. Si riaprono le scuole ed ecco subito a Firenze il debutto una bella iniziativa destinata a fare da pilota nazionale nei rapporti tra il mondo della didattica e quello della sanità. Circa 200 studenti elementari dell’Istituto Comprensivo Ghiberti parteciperanno da ottobre al prossimo maggio all’operazione Mister Bone, un programma di educazione alimentare ideato e scientificamente sostenuto dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie della Ossa (F. I. R. M. O. Fondazione Raffaella Becagli) e affiancato dalle Edizioni Giunti con un nuovo, simpatico fumetto. Il progetto (protagonisti e scopi) è stato presentato oggi dalla preside dell’Istituto Patrizia D’incalci e dalla presidente della Fondazione, l’endocrinologa dell’Università di Firenze Maria Luisa Brandi, nota specialista internazionale di osteoporosi e di malattie del metabolismo. Con loro il presidente del Consiglio d’Istituto Alessandro Parenti in rappresentanza dei genitori, per Giunti Organizzazioni Speciali Giacomo Gensini responsabile del progetto editoriale collegato, e in qualità di sponsor il presidente del The Club Firenze Filippo Ricci, Partecipano a Mister Bone le classi Quarte e Quinte, sei della Niccolini di via di Scandicci, quattro della Anna Franck di via Baldovinetti. In realtà il progetto coinvolge tutto l’Istituto (oltre 1000 alunni), insegnanti e genitori compresi, e già si pensa a un’iniziativa più allargata. “E’ importante offrire ai nostri ragazzi e ai loro genitori questo genere di educazione”, ha spiegato la preside, “Mister Bone è un’iniziativa sperimentale con cui la scuola si propone di colmare un vuoto culturale”. “Vogliamo creare un modello di prevenzione per l’osteoporosi estensibile a tutta la popolazione”, ha aggiunto la professoressa Brandi, “In Italia abbiamo già 5 milioni di malati e se si continua di questo passo tra qualche anno saranno dieci, venti milioni. Per non ammalarsi da vecchi occorre perciò adottare un sano stile di vita fin da piccoli”. Il testimonial ideato per comunicare questa necessità ai bambini con linguaggio da bambini è appunto il fumetto Mister Bone, un allegro ossicino antropomorfizzato protagonista di una serie di supporti cartacei e multimediali centrati sulla prevenzione dell’osteoporosi attraverso il cibo e l’attività fisica all’aria aperta. Il sito www. Misterbone. It offre agli insegnanti tutti i contenuti e il materiale didattico, mentre i ragazzi imparano anche attraverso vari giochi online. Il progetto prevede inoltre una serie di incontri informativi con i genitori, mentre i ragazzi parteciperanno ad alcune ore di lezione e per prima cosa compileranno un questionario mirato alla fascia di età 9 – 11 anni per verificare le abitudini di ciascuno a tavola e nel tempo libero, un test sufficientemente esteso per valutare lo stato nutrizionale della popolazione infantile. I ragazzi riceveranno poi il materiale necessario a seguire il progetto: un opuscolo informativo, un dvd con gli stessi contenuti del sito e uno speciale calendario sul quale registrare, giorno per giorno, i vari comportamenti: sia a tavola che in termini di attività fisica. Alla fine ognuno potrà verificare se e quanto è stato fedele allo stile di vita ideale. .  
   
   
I RAGAZZI DELLE SCUOLE SUPERIORI RACCONTANO LE LORO ESPERIENZE COSÌ LA SCUOLA TOSCANA DIVENTA PIÙ EUROPEA LA REGIONE INVESTE SULLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE»  
 
Firenze, 22 settembre 2008 - Dall’istituto tecnico Campedelli di Castelnuovo Garfagnana all´Istituto de educacion secondaria Juan Brossa di Barcelona, dal Buzzi di Prato all’Institut de educacion secondaria Einstein di Siviglia, in Andalusia, dal liceo classico Petrarca di Arezzo al Ginnasio di Nodinge, in Svezia, dall’alberghiero Saffi di Firenze al ginnasio Mosesson di Goteborg, dal liceo classico Forteguerri e dal magistrale Vannucci di Pistoia all’istituto Montserrat di Barcellona, dal tecnico commerciale Cerboni di Portoferraio al liceo Oberkocken del Baden Wuerttemberg, Germania. Questi alcuni degli scambi che hanno coinvolto 19 scolaresche toscane, in tutto 400 studenti, che nello scorso anno scolastico hanno partecipato a iniziative di formazione e studio, stage, laboratori, lavoro in azienda, con altrettante scuole europee, grazie al Progetto di mobilità internazionale per gli studenti delle s! cuole superiori. I 400 ragazzi e ragazze toscani si sono cimen! tati con la lingua e la cultura di altri paesi, facendo esperienze utili alla loro crescita. Niente a che fare con le gite scolastiche, ma vere e proprie esperienze di studio e lavoro, che prevedono una permanenza da un minimo di dieci a un massimo di 14 giorni. Mentre la Regione si appresta a rendere sistematico questo tipo di iniziative estendendole anche al mondo del lavoro, alla formazione professionale e all´alta formazione, i ragazzi e i docenti reduci dai viaggi di studio si sono alternati ai loro professori per raccontare le loro esperienze. A fare gli onori di casa, l´assessore all´istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini. «La Toscana investe sulla mobilità e valorizza la dimensione internazionale dell’istruzione e della formazione – ha spiegato l’assessore prima di dare la parola ai ragazzi - perché siamo consapevoli che, per essere più competitivi sul mercato del lavoro internazionale, i nostri giovani de! vono allargare il proprio orizzonte formativo e aprirsi al mondo. Per questa prima annualità del progetto abbiamo stanziato 300 mila euro. Visto il risultato positivo, abbiamo rifinanziato l´iniziativa con un bando che scade il prossimo 15 ottobre, per 500 mila euro». Gli scambi avverranno con le regioni europee con le quali la Toscana ha stipulato accordi bilaterali: Bretagna, Andalusia, Catalogna, Vastra Gotaland (Svezia), Isole Baleari, Paesi Baschi, Pest in Ungheria, Galles. Nei prossimi giorni è prevista la firma con il Baden Wuettemberg (Germania). La mobilità degli studenti è un aspetto del più generale sistema regionale della mobilità che si propone di estendere questa importante opportunità di crescita culturale e professionale anche a lavoratori, apprendisti, laureati e imprenditori, andando, quindi, anche oltre l’ambito dell’istruzione formale, per investire anche quello della fo! rmazione e dell’aggiornamento delle competenze di chi gi! à lavora». Per potenziare queste politiche, la Toscana può oggi contare sulle risorse del Fondo sociale europeo. Con il nuovo programma operativo del Fse 2007-2013, la Toscana ha infatti deciso di destinare alla mobilità 27 milioni di euro, sull’asse “Transnazionalità e interregionalità”. In particolare, alla mobilità individuale e organizzata sono riservati fianziamenti per complessivi 10 milioni e 400. 000 euro. Questa politica si è concretizzata nel protocollo d’intesa fra Regione Toscana e parti sociali che ha delineato un sistema regionale di mobilità dei cittadini toscani. «La mobilità internazionale delle persone – ha concluso l´assessore - è uno strumento indispensabile per allargare gli orizzonti, abbattere le frontiere, ampliare le possibilità di crescita e le occasioni di lavoro per tutti. E´ per questo che sono stato nei giorni scorsi a Siviglia, dove abbiamo definito i termini di una collaborazione, sancita da un protocollo d´intesa, con la regione Andalucia, che prevede la possibilità di realizzare scambi, anche su base individuale, fra studenti, lavoratori, apprendisti, neo diplomati e giovani in formazione». .  
   
   
ASTRONOMI INDAGANO SULLA FORMAZIONE DEGLI AMMASSI GLOBULARI  
 
Bruxelles, 22 settembre 2008 - Un gruppo internazionale di astronomi ha fatto una nuova scoperta sulla formazione degli ammassi globulari. Nel loro studio gli scienziati hanno esaminato degli ammassi globulari al di fuori della Via Lattea e hanno scoperto che la loro formazione è più probabile in aree dense. La loro scoperta è stata recentemente pubblicata nel The Astrophysical Journal. Ammasso globulare è il nome che gli esperti attribuiscono a un insieme di stelle che orbita come un satellite intorno al centro di una galassia. Grazie al telescopio spaziale Hubble della Nasa/esa, gli astronomi sono stati in grado di identificare oltre 11. 000 ammassi globulari in ciò che si ritiene essere l´ammasso di galassie più vicino alla Terra: Vergine. Gli scienziati hanno affermato che la Advanced Camera for Surveys (Acs) di Hubble ha reso visibili gli ammassi di stelle in 100 galassie di varia forma, grandezza e luminosità. Essi hanno detto che la capacità di Hubble di distinguere gli ammassi globulari confusi dalle stelle nella nostra galassia e dalle altre galassie è dovuta al suo "occhio". Il dott. Eric Peng dell´Università di Pechino in Cina ha detto: "Con Hubble siamo stati in grado di identificare e studiare circa il 90% degli ammassi globulari nelle aree osservate. Questo è stato fondamentale per le galassie nane che possiedono solo pochi ammassi di stelle. " Il dott. Peng, principale autore dello studio con il telescopio spaziale Hubble, ha anche spiegato la difficoltà nel distinguere gli ammassi globulari dalle stelle e dalle galassie quando si utilizzano i telescopi terrestri. Gli astronomi hanno sottolineato di aver scoperto ammassi globulari nella maggior parte delle galassie nane nel raggio di 3 milioni di anni luce dal centro dell´ammasso. Secondo loro, anche la galassia ellittica gigante Messier 87 si trova al centro dell´ammasso di galassie della Vergine. "Il nostro studio mostra che l´efficienza della formazione degli ammassi di stelle dipende dall´ambiente," ha commentato il dott. Patrick Côté dell´Istituto di Astrofisica Herzberg con sede in Canada. "Le galassie nane più vicine all´affollato centro della Vergine contenevano più ammassi globulari rispetto a quelle più lontane. " Gli astronomi hanno per lungo tempo postulato che, sebbene Messier 87 ospiti una grande popolazione di ammassi globulari, la loro origine è sconosciuta. Una teoria sostiene che gli ammassi possono essere stati strappati da galassie più piccole che si sono avvicinate troppo. "Noi abbiamo trovato pochi o nessun ammasso globulare nelle galassie nel raggio di 130. 000 anni luce da Messier 87 e questo suggerisce che la galassia gigante ha portato via alle galassie più piccole i loro ammassi di stelle," ha spiegato il dott. Peng. "Queste galassie più piccole stanno contribuendo all´aumento graduale di Messier 87. " La ricerca sugli ammassi globulari stellari aiuta gli astronomi a meglio comprendere i primi eventi che hanno caratterizzato la formazione della galassia, ha affermato la squadra di ricerca. "La formazione di stelle vicino al centro della Vergine è molto intensa e avviene in un piccolo volume e in un breve periodo," ha osservato il dott. Peng. "Essa potrebbe essere più rapida e più efficiente della formazione delle stelle nelle zone periferiche. L´alto tasso di formazione delle stelle potrebbe essere indotto dal collasso gravitazionale di materia oscura, una forma invisibile di materia, che è più densa e collassa più rapidamente nei pressi del centro dell´ammasso," ha aggiunto. "Messier 87 si trova al centro di una vasta concentrazione di materia oscura, e tutti questi ammassi globulari vicini al centro si sono probabilmente formati presto nella storia dell´ammasso della Vergine. " Il progetto del telescopio spaziale Hubble è portato avanti dall´Esa e dalla Nasa. Per ulteriori informazioni, visitare: Agenzia spaziale europea: http://www. Esa. Int/esacp/italy. Html Nasa: http://www. Nasa. Gov Hubble: http://hubblesite. Org/ .  
   
   
DA LUNEDÌ 22 AL 30 SETTEMBRE A PROCIDA LA SUMMER SCHOOL DELL’ OSSERVATORIO EUROMEDITERRANEO E DEL MAR NERO SARANNO TRENTA I PARTECIPANTI ALLA SCUOLA DEDICATA A“L’IMPRESA CULTURALE NEL MEDITERRANEO”  
 
 Procida, 22 settembre 2008 - Prenderà il via lunedì 22 settembre la terza edizione della Summer School “L’impresa culturale nel Mediterraneo” organizzata a Procida dall’ Osservatorio Euromediterraneo e del Mar Nero (www. Mediterraneomarnero. It )presieduto da Raffaele Porta con un partenariato tra il Comune di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli L’orientale e la Fondazione Idis – Città della Scienza. La scuola si concluderà il 30 settembre e vedrà anche quest’anno la partecipazione di prestigiosi docenti delle principali Università del bacino del Mediterraneo nonché di professionisti e di esperti del mondo dell’informazione e delle imprese. Non mancheranno lectio magistralis come quella del Presidente di Rai Trade Renato Parascandolo, del Direttore del Teatro Festival Italia Renato Quaglia, il filosofo Franco Cassano e dello scrittore Predrag Matvejevic. L’iniziativa nasce con l’obbiettivo di favorire l’incontro tra giovani ricercatori universitari delle due sponde del Mediterraneo che si confronteranno su importanti temi quali la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale e sull’uso e la diffusione delle nuove tecnologie nei Paesi dell’area del Mediterraneo. “Con iniziative come questa Summer School -dichiara Porta- vogliamo creare una nuova generazione euromediterranea di “imprenditori della cultura. ” “Anche quest’anno la Summer School dell’Osservatorio” - dichiara il coordinatore scientifico della Summer School Luigi Mascilli Migliorini-– “ospita trenta giovani laureati provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo e del Mar Nero, Tunisia, Bulgaria, Macedonia, Marocco, Francia, Spagna, Algeria e da diverse università italiane. Un’occasione di incontro tra culture diverse, dunque, ma anche di formazione specialistica e di scambio di competenze, esperienze, professionalità”. La giornata del 22 si aprirà con un confronto “sullo stato dell’informazione nello spazio mediterraneo” al quale parteciperanno i giornalisti Nacera Benali di Al Watan, Rossend Domenech di El Periodico, Carlo Gambalonga dell’Ansa, Giancarlo Licata del Tg3 Mediterraneo ed Ahmed Rafat di Adnkronos International. La giornata proseguirà poi con l’inaugurazione della mostra di Eugenio Tibaldi prodotta da Arteteca / Exposito - Osservatorio Giovani Artisti Napoli “My personal bridge. Unitary project about formal and informal economy”. .  
   
   
VIA ALPINA: STUDENTI DI 16 SCUOLE A FORNI DI SOPRA  
 
Trieste, 22 settembre 2008 - Dal 22 al 24 settembre prossimi si rinnova a Forni di Sopra l´appuntamento internazionale correlato all´itinerario della "Via Alpina", che prevede la partecipazione di studenti provenienti da 10 scuole del Friuli Venezia Giulia, tre della Slovenia e tre della Carinzia. Nel corso delle giornate, gli studenti, coadiuvati da insegnanti ed esperti, si impegneranno in cinque diversi laboratori didattico-educativi con produzione di elaborati di vario genere, valorizzando la cornice della "Via Alpina" e promuovendo una cultura di pace e di conoscenza delle genti e dei luoghi. In contemporanea si svolgerà un corso di aggiornamento per insegnanti sulle tematiche concernenti la gestione dei conflitti con particolare riferimento all´ambito didattico. Il Progetto "Via Alpina", finanziato con fondi del Programma europeo Interreg Iiib, è stato realizzato tra gli anni 2003 e 2005, ed è consistito nella infrastrutturazione dell´omonimo itinerario escursionistico che si sviluppa da Muggia fino al Principato di Monaco, composto da sentieri alpini tra loro interconnessi che si snodano per oltre 5. 000 chilometri attraverso gli otto paesi delle Alpi (Francia, Principato di Monaco, Liechtenstein, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia e, naturalmente, l´Italia rappresentata dalle Regioni e dalle Province autonome dell´arco alpino, dalla Liguria fino al Friuli Venezia Giulia). Partendo, dalla considerazione che l´itinerario internazionale della "Via Alpina" si sviluppa in un´area che, fino ad un recente passato, è stata teatro di aspri confronti e conflitti tra i paesi che vi si affacciano, emerge immediatamente il valore simbolico che oggi tale tracciato assume quale strumento di interscambio e di collaborazione tra le genti alpine. Da tale riflessione l´idea di realizzare nel Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la "Rete di scuole per la educazione alla pace, alla solidarietà e all´interculturalità", un progetto pilota che coinvolga i giovani al fine di sensibilizzarli e fare loro conoscere, attraverso lo strumento della "Via Alpina", l´ambiente montano che li circonda in tutte le sue caratteristiche naturali, paesaggistiche, culturali e storiche. .  
   
   
LIGURIA: SCUOLA, LIBRI DI TESTO GRATUITI A FASCE DEBOLI  
 
Genova, 22 Settembre 2008 - La giunta regionale ha stanziato 520 mila euro da destinare alle scuole secondarie di primo e secondo grado della Liguria per l´acquisto di libri di testo in comodato d´uso gratuito per gli studenti meno abbienti. Il finanziamento verrà erogato dalla Regione Liguria alle 68 istituzioni scolastiche che hanno presentato domanda e che provvederanno all´acquisto dei libri di testo, a condizione che si impegnino a mantenere gli stessi libri per almeno tre anni. Dalle domande pervenute, si calcola che il finanziamento regionale servirà per acquistare 38. 846 libri di testo per un totale di 3. 878 studenti interessati. "Si tratta - ha spiegato il vicepresidente della Regione Liguria Massimiliano Costa - di una misura aggiuntiva a quella già esistente delle borse di studio, cui hanno diritto le famiglie con reddito inferiore a 40 mila euro". .  
   
   
FORMAZIONE E RICERCA, VICEPRESIDENTE COSTA: "AL VIA INTESA CON UNIVERSITÀ PER DARE NUOVE OPPORTUNITÀ AI GIOVANI RICERCATORI"  
 
Genova, 22 Settembre 2008 - Un´alleanza per la ricerca, l´innovazione e lo sviluppo dell´alta formazione, per dare nuove opportunità ai giovani ricercatori e favorire il trasferimento tecnologico alle imprese liguri. Sono questi gli obiettivi dell´intesa che è stata firmata il 19 settembre dal Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e dal Rettore dell´Università di Genova Gaetano Bignardi. Nel documento, sono definite le regole e le linee di azione che i due enti adotteranno per sviluppare e qualificare l´alta formazione e la ricerca con l´obiettivo di innalzare il potenziale tecnologico del settore produttivo ligure valorizzando le eccellenze già presenti sul territorio. In particolare, la collaborazione tra Regione e Università di Genova riguarderà master, dottorati e altre forme di sostegno all´attività di ricerca, con particolare riferimento a quei settori ritenuti prioritari per lo sviluppo regionale tra cui: infomobilità, logistica, trasporti, tecnologie dei materiali, costruzioni navali, ambiente marino, tecnologie della salute, biotecnologie, Ict, energia. Il tutto nell´ottica di creare un sistema regionale della ricerca che metta in rete l´Università, centri di ricerca e imprese per facilitare il trasferimento tecnologico alle imprese e innalzare il potenziale di innovazione del tessuto produttivo ligure. "Questa intesa - spiega il vicepresidente e assessore all´Università della Regione Liguria Massimiliano Costa - s´inserisce nel quadro più ampio della legge regionale sulla ricerca, l´innovazione e l´Università e in quello del Programma triennale di sviluppo per la ricerca e l´innovazione che stanzia, complessivamente, 107 milioni di euro in tre anni dal 2008 al 2010, di cui 55 destinati alla qualificazione delle risorse umane e all´alta formazione". "Il protocollo siglato oggi con l´Università - ha sottolineato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando - mette a sistema il lavoro fatto in questi anni dalla Regione nel campo della ricerca per il quale abbiamo stanziato 107 milioni di euro a cui si aggiungono i 12 milioni di euro per una parte della sede dell´Istituto Italiano di tecnologia. Grazie a questi investimenti la Liguria ha fatto un salto di qualità, infatti siamo in testa in Italia per numero di studenti stranieri che vengono a studiare qui con il 6%, contro il 2% nazionale. Tutto ciò rappresenta un impatto forte e positivo sulla nostra comunità costituita per la maggior parte da anziani". .  
   
   
CONFERENZA STARTING GRANT DEL CER,  
 
Parigi, 22 settembre 2008 - Il 7 ottobre 2008 si terrà a Parigi, in Francia, una conferenza dedicata ai vincitori dei primi Starting Grant finanziati dal Consiglio europeo della ricerca. Scopo delle conferenza è di guardare alle lezioni imparate nel primo stadio dell´esistenza del Cer e di condividerle con la comunità scientifica. Il dibattito presenterà i protagonisti coinvolti nel primo invito a presentare proposte del Cer, con i vincitori dei Starting Grant sotto i riflettori. La conferenza aiuterà i futuri candidati e le istituzioni che li ospitano a prepararsi per i prossimi inviti e a capire meglio la strategia definita dal consiglio scientifico del Cer e implementata dalla commissione europea. Intende anche stimolare le parti interessate ad integrare questo nuovo mezzo strategico del Settimo programma quadro (7°Pq) nelle loro politiche strategiche e scientifiche. La conferenza è organizzata dal Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) a favore dei Punti di contatto nazionale del Cer in stretta collaborazione con il Cer, il ministero francese dell´Istruzione superiore e della ricerca e con l´Agenzia nazionale di ricerca (Anr). .  
   
   
REGIONE UMBRIA SI ATTIVA PER GARANTIRE PROGRAMMAZIONE 2008/2009 NEI CENTRI DI FORMAZIONE  
 
Perugia, 22 settembre 2008 – “I percorsi per l’obbligo scolastico all’interno dei centri di formazione professionale quest’anno non potranno contare su sufficienti risorse per coprire tutte le richieste, visto che i finanziamenti del precedente Governo non sono stati integrati da quello attuale. Malgrado ciò, utilizzando tutte le fonti finanziarie disponibili, nell’ambito dell’evoluzione del quadro normativo e regolamentare, con particolare riferimento all’innalzamento dell’obbligo di istruzione, abbiamo predisposto per l’anno scolastico e formativo 2008/2009 una programmazione che non esclude nessuno, soprattutto se in condizioni di disagio personale e sociale, prevedendo interventi per ampliare e diversificare l’offerta formativa e includere tutti i giovani che ne sono potenziali destinatari”. Lo rende noto l’assessore regionale alla Formazione Maria Prodi, precisando che “il piano di intervento prevede anche la realizzazione di percorsi e progetti sperimentali per contrastare la dispersione scolastica e favorire il successo formativo dei giovani così come previsto dall’articolo 1 del regolamento “139/07” e dal successivo del “29 novembre 2007”, da realizzare con eventuali contributi aggiuntivi messi a disposizione al ministero della Pubblica Istruzione nel quadro di apposite intese con la Regione. “Per integrare le risorse già disponibili era stata raggiunta un’intesa con il Governo precedente che aveva messo a disposizione Regione Umbria 1 milione di euro – ha riferito l’assessore - In attuazione di tale intesa, formalizzata con la sottoscrizione di un Protocollo in data 16 gennaio 2008, il Servizio Istruzione della Regione Umbria ha emanato un Bando per la realizzazione di percorsi e progetti sperimentali per promuovere il successo formativo dei giovani nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto dovere all’istruzione e formazione. Allo stato attuale, nell’imminenza dell’avvio dei percorsi formativi e dell’inizio dell’anno scolastico e formativo, le richieste di partecipazione a tali percorsi sono largamente superiori alla capienza degli stessi. Ciò si verifica anche per il fatto che non è stato possibile programmare per l’avvio delle prime annualità i percorsi triennali sperimentali, indicati all’art. 1 comma 1 del Regolamento “139/2008” come modalità di prima attuazione dell’obbligo di istruzione per gli anni scolastici 2007/2008 e 2009/2009, in quanto non sono state ancora ripartite sia per l’anno 2007 che per il 2008 le risorse di provenienza dei ministeri del Lavoro e dell’Istruzione”. “Per far fronte alle richieste provenienti dalle famiglie umbre che legittimamente vogliono inserire i propri figli nei canali indicati dal ministero per l’assolvimento del nuovo obbligo di istruzione – ha concluso l’assessore Prodi - l’assessorato all’Istruzione della Regione Umbria ha richiesto in più sedi al ministro dell’Istruzione l’integrazione delle risorse rispetto a quelle previste dal Protocollo per soddisfare le esigenze formative dei giovani, evidenziando l’urgenza dell’effettuazione del riparto delle risorse del ministero del Lavoro finalizzate a finanziare i percorsi triennali sperimentali”. .  
   
   
MATERA, SEMINARI SULLA MUSICA BAROCCA  
 
Matera, 22 settembre 2008 - E´ ripresa l’incessante attività didattico-artistica del Conservatorio di Musica “E. R. Duni” di Matera. Il prossimo appuntamento musicale è con “Lo stile italiano, tedesco e francese nell’Europa barocca”, questo il titolo della importantissima Master Class di violoncello barocco che il M° Gaetano Nasillo terrà nella Sala dell’Organo del Conservatorio di Musica materano dal 27 al 30 ottobre. Il M° Nasillo, docente di violoncello presso il Conservatorio di Musica “G. Cantelli” di Novara, tiene corsi presso prestigiose associazioni italiane e straniere come la Scuola di Musica di Fiesole, la Fondazione G. Cini di Venezia, l’Officina della Musica de Curitiba (Brasile). La sua produzione discografica al momento conta circa ottanta titoli, molti dei quali premiati con i più importanti riconoscimenti. Suona un violoncello attribuito ad Antonio Ungarini, Fabriano ca. 1750. Il corso è aperto a tutti gli allievi di violoncello dei corsi superiori, dei corsi accademici di 2° livello, nonché ai diplomati in violoncello dei percorsi tradizionali o sperimentali. Inoltre la Master Class si rivolge anche a tutti gli interessati alla prassi esecutiva barocca con particolare riferimento alla tecnica violoncellistica. La partecipazione è completamente gratuita. A conclusione del seminario, il M° Gaetano Nasillo, in collaborazione con il M° Antonio Di Marzio ed il M° Massimo Berghella, rispettivamente docenti di violoncello e clavicembalo presso il Conservatorio di Musica di Matera, terrà il 31 ottobre alle ore 20, nell’Auditorium “R. Gervasio” di Piazza del Sedile un concerto dal titolo “Il violoncello a Napoli nel ‘700”. In programma musiche di Pergolesi, Scipriani, Porpora, Demarzis, Alborea, Lanzetti. .  
   
   
BOLZANO.CONCORSO SUL RAPPORTO CON I MASS MEDIA  
 
Bolzano, 22 settembre 2008 - L´ufficio provinciale audiovisivi in lingua tedesca e il Medienzentrum di Innsbruck promuovono un concorso incentrato sul rapporto con i mass media dal titolo „schwarz-weiß-bunt“ (nero-bianco-colorato) rivolto agli alunni ed agli studenti compresi nella fascia d’età tra i 10 ed i 19 anni. Premi fino a 600 euro. Gli elaborati relativi al concorso dovranno essere presentati dai partecipanti entro il 22 aprile 2009 all’Ufficio audiovisivi della Provincia o al "Medienzentrum" del Land Tirol, la premiazione del concorso è in programma il 28 maggio 2009 al Filmclub di Bolzano. I lavori inerenti il tema del rapporto tra i giovani ed i mass media potranno essere elaborati utilizzando supporti audio, video, giornali, fotografie, pagine web, fumetti, animazioni al computer, film, spot radiofonici, ecc. I premi verranno assegnati tenendo conto delle categorie di età e secondo il medium utilizzato. Per informazioni: Ufficio provinciale audiovisivi in lingua tedesca, via Andreas Hofer 18, Bolzano, www. Provinz. Bz. It/kulturabteilung .  
   
   
FONDI PER LIBRI TESTO, REGIONE UMBRIA OTTIENE RADDOPPIO SOMMA E RIPARTISCE OLTRE UN MILIONE E MEZZO DI EURO TRA I COMUNI  
 
Perugia, 22 settembre 2008 – Ammontano a oltre un milione e mezzo di euro i fondi assegnati quest’anno alla Regione Umbria per la fornitura dei libri di testo agli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado e che sono stati ripartiti tra i Comuni umbri. Per l’anno scolastico 2008/2009, su richiesta dell’assessore al Diritto allo studio Maria Prodi, la Regione Umbria ha ottenuto, infatti, il raddoppio della somma attribuita dal Governo centrale, che ora è di 1. 254. 168 euro a favore degli alunni che frequentano la scuola dell’obbligo e di 311. 773 euro a favore degli alunni della scuola secondaria di secondo grado. “Fra gli interventi a sostegno delle famiglie per l’attuazione del diritto allo studio che la Regione prevede, e che vengono attuati dai Comuni – ricorda l’assessore Prodi – c’è l’assegnazione di contributi a copertura totale o parziale delle spese per i libri di testo agli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado che si trovino in particolari situazioni di disagio economico. Sono interventi previsti dalla legge 448/98 (art. 27) e quindi legati a fondi statali. La somma attribuita negli ultimi anni alla Regione, e trasferita ai Comuni – rileva - era rimasta invariata, ovvero pari a 615. 092 euro a favore degli alunni della scuola dell’obbligo e 249. 087 euro per gli studenti delle superiori”. Grazie all’incremento dei fondi, per l’anno scolastico 2008/2009 i Comuni umbri “potranno erogare, a chi ne ha diritto, un rimborso di 311 euro agli alunni che frequentano la scuola dell’obbligo e di 105 euro a favore degli alunni della scuola secondaria di secondo grado, a fronte rispettivamente di 145 euro e di 79 euro dell’anno precedente”. Per venire incontro alle famiglie “che devono sostenere notevoli spese per l’aumento eccessivo dei prezzi dei libri ai Comuni viene, inoltre, concessa la possibilità di provvedere alla fornitura dei libri di testo agli studenti della scuola secondaria di secondo grado in possesso dei requisiti richiesti, anche attraverso la forma del comodato”. .  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA WATER FRAMEWORK  
 
Sibiu, Romania, 22 settembre 2008 - Dall´1 al 4 ottobre si terrà a Sibiu (Romania) la conferenza internazionale Euro Inbo 2008 sull´attuazione della direttiva europea Water Framework. La conferenza è organizzata dal gruppo delle organizzazione dei bacini acquiferi europei per l´attuazione della direttiva Water Framework. Al centro dell´attenzione ci saranno tre temi principali: Preparazione dei programmi di misurazione della direttiva Water Framework; Implementazione della direttiva Flood; Analisi dell´implementazione della direttiva Water Framework nei bacini fluviali transnazionali. La conferenza consisterà in una serie di sessioni, presentazioni e workshop, compreso un workshop e una presentazione preparati dall´Iwrm-net ("Regional and national research programmes network on integrated water resource management") finanziata dall´Ue. L´evento è aperto a tutti i membri dell´Inbo (International Network of Basin Organizations), osservatori, organizzazioni di gestione delle acque e ad altre parti interessate nell´attuazione della direttiva Water Framework e della direttiva Flood Risk. Sono benvenuti i partecipanti degli Stati membri e dei paesi candidati dell´Ue, di tutti gli altri paesi dei Balcani, dellla zona mediterranea e dell´Europa orientale, del Caucaso e dell´Asia centrale Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Inbo-news. Org/euro-riob/sibiu2008_a. Htm . .  
   
   
A PINCARA INAUGURAZIONE INTERVENTO VALORIZZAZIONE SISTEMA FLUVIALE  
 
Venezia, 22 settembre 2008 - Da sempre, la storia del Polesine è legata all´acqua. Di questo legame si punta ora a valorizzare tutte le potenzialità in chiave turistica e in questa direzione vanno gli interventi finanziati dalla Regione da un lato per un utilizzo turistico delle arterie fluviali, dall´altro per valorizzare i beni culturali e i prodotti tipici presenti sul territorio. Lo sottolinea l´assessore al bilancio e ai patti territoriali Isi Coppola in vista dell’inaugurazione - in programma domani a Pincara (Rovigo) - dell’attracco fluviale e dell’area di sosta per camper, lavori realizzati nell’ambito del progetto integrato per la valorizzazione del sistema fluviale Fissero-tartaro-canalbianco-po di Levante, finalizzato alla creazione di strutture turistiche. Al progetto complessivo sono interessati, con altri interventi, anche i comuni di Arquà Polesine, Bagnolo di Po, Bosaro, Canda, Castelguglielmo, Ceregnano, Fiesso Umbertino, Frassinelle, Fratta Polesine, Polesella, San Bellino, Trecenta, Villamarzana. "Anche l’intervento realizzato a Pincara - conclude l´assessore Coppola – ha quindi un respiro importante per la fruizione turistica del territorio polesano, ponendosi in una linea di continuità con le altre progettualità sostenute in questi anni dalla Regione per la valorizzazione del Polesine come gli interventi sul sistema fluviale della sinistra Po, la creazione di canali navigabili all´interno del Delta e di un sistema di navigazione satellitare, il progetto integrato per iniziative di sviluppo ed animazione economica sostenibile nel delta del Po che prevede il recupero delle idrovore a Taglio di Po e altri ancora per la valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici, storici e culturali”. .  
   
   
ALLUVIONE, REGIONE PIEMONTE E AIPO FINANZIANO LAVORI PER OLTRE 16 MILIONI DI EURO APPROVATO IL SECONDO PROGRAMMA STRALCIO DI INTERVENTI  
 
Torino, 22 Settembre 2008 - Oltre 16 milioni di euro per interventi urgenti finalizzati alla rimozione del pericolo e alla prevenzione del rischio sono oggetto del secondo programma stralcio approvato con ordinanza dalla Presidente Mercedes Bresso, in qualità di Commissario delegato per il superamento dell’emergenza derivante dall´alluvione del 29 e 30 maggio. Le opere sono finanziate con fondi a disposizione dell’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (Aipo) e con risorse previste da leggi relative alla difesa del suolo. Una parte degli interventi sarà realizzata e finanziata da Aipo con un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro, la restante parte sarà invece effettuata dagli enti locali con oltre 8 milioni di euro erogati dalla Regione. “L’ordinanza dispone che con risorse interamente finanziate da Regione e Aipo – spiegano la Presidente Mercedes Bresso e l’assessore alle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, Bruna Sibille – siano eseguiti lavori di sistemazione delle opere idrauliche e dei movimenti franosi nei Comuni maggiormente colpiti dall’alluvione di fine maggio. ” In provincia di Torino i Comuni interessati sono: Ala di Stura, Bardonecchia, Bibiana, Bobbio Pellice, Bussoleno, Oulx, Perosa Argentina, Pomaretto, Prali, Rorà, San Didero, San Germano Chisone, San Giorio, Susa, Torre Pellice, Villafranca Piemonte,villar Pellice, Villar Perosa. In Provincia di Cuneo i Comuni interessati sono: Acceglio, Bellino, Boves, Brossasco, Busca, Casteldelfino, Castellar, Cavallermaggiore, Faule, Gaiola, Lagnasco, Macra, Martiniana Po, Pagno, Revello, Sanfront, Rifreddo, Moretta, Racconigi, Savigliano, Valdieri, Venasca. .  
   
   
TERRITORIO: SI DEFINISCE IL PROGETTO “ADRIA PO VALLEY”. A VERONA RIUNITO IL GRUPPO TECNICO INTERREGIONALE  
 
Verona, 22 settembre 2008 - Comincia a prendere corpo in maniera più definita “la Carta di Venezia”, il documento sottoscritto nella città lagunare nel febbraio 2007 tra Regione del Veneto, dell’Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e le province autonome di Trento e Bolzano, per determinare la cooperazione nell’ambito dell’Adria Po Valley, il vastissimo territorio che comprende pressoché l’intero Nord Italia. Il 19 settembre a Verona, presso la sede dell’amministrazione provinciale, si è tenuta una riunione tra i responsabili tecnici della pianificazione territoriale delle Regioni firmatarie, cui hanno partecipato l’assessore al territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon e il presidente della provincia scaligera Elio Mosele. L’incontro è servito per un confronto delle metodologie e degli obiettivi per la predisposizione dei rispettivi piani territoriali. In sintesi il coordinamento tecnico ha offerto agli amministratori una visione che rappresenta un territorio fatto di risorse sociali, economiche, ambientali e culturali indicando che l’ambito primario, che i piani territoriali intendono presidiare, è quello delle connessioni e delle interdipendenze fra le varie problematiche esistenti. Tale impostazione mira ad inserire pienamente la Regione economica padano – alpina tra le Regioni più dinamiche e forti dell’Europa, candidandola a svolgere una funzione primaria per lo sviluppo dell’intero bacino mediterraneo e delle relazioni che esso ha con il resto del mondo. La mission territoriale che emerge – è stato precisato al termine- è quindi sintetizzabile nello sforzo comune delle Regioni dell’arco padano alpino per integrare questa realtà economica nello spazio europeo e quale sistema primario di relazioni per assicurare la coesione regionale, internazionalizzare i sistemi locali, innovare e rigenerare il capitale territoriale per accrescere la capacità di competizione in uno scenario globalizzato. Nel suo intervento l’assessore Marangon ha detto che “oggi, mentre tutti stanno predisponendo le rispettive pianificazioni territoriali e quelle europee, si è affermata la consapevolezza della necessità di coordinarsi per dar vita ad una vera macro area capace di individuare e valorizzare le peculiarità comuni e di inserirsi da protagonista nello spazio europeo. E’ una sfida anche culturale – ha aggiunto – che abbiamo voluto accettare per lo sviluppo compatibile di un territorio nel quale tante vicende si legano al grande fiume Po che lo attraversa. Quella che abbiamo chiamato “Adria Po Valley”, rappresenta una realtà territoriale con il 45 % della popolazione nazionale, il 55 % del Pil e il 72 % delle esportazioni. Un’area importante, che funge da traino per tutto il Paese e verso la quale è necessario assumere scelte di sviluppo compatibile, se non vogliamo arrestarne la crescita. Dopo 18 mesi di lavoro, oggi sono emerse cose importanti e concrete, in particolare per quanto riguarda gli indicatori per la gestione dei piani territoriali. A questo proposito – ha precisato Marangon – è significativo che tutte le Regioni abbiano evidenziato indicatori comuni, segno che è veramente possibile un lavoro coordinato. In particolare verranno presentati alla Comunità Europea progetti comuni che ci daranno maggior peso e maggiore forza operativa. All’interno delle politiche di coordinamento avviate – ha poi informato – le Regioni si sono impegnate ad individuare specifiche aree territoriali problematiche, coinvolgendo nella progettazione e realizzazione delle risposte le province e i comuni interessati. Mi riferisco ad esempio – ha concluso Marangon – all’area lombardo veneta comprendente Verona, Mantova, Brescia e il Lago di Garda o a quella emiliano veneta del delta del Po”. .  
   
   
FVG: RIFIUTI, FORUM IN RETE PER CERCARE ESPERTI ED IDEE  
 
Udine, 22 settembre 2008 - "Entro la prossima settimana apriremo un forum su internet a cui ci auguriamo partecipino molti esperti, ricercatori, professionisti ed imprenditori per raccogliere proposte tecnologicamente innovative in materia di smaltimento rifiuti e preparare così i contenuti del convegno che abbiamo in programma a novembre proprio per porre le basi della strategia su cui fondare il nuovo Piano regionale". E´ l´auspicio che l´assessore regionale all´Ambiente, Vanni Lenna, ha affidato a rappresentanti istituzionali e platea intervenuti il 19 settembre al convegno "Buone pratiche in materia di rifiuti", organizzato da Legacoop Fvg a Udine. Introdotto dal presidente, Renzo Marinig, al convegno hanno dato il contributo anche il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, l´assessore comunale all´Ambiente, Lorenzo Croattini, il vicepresidente della centrale cooperativa, Loris Asquini, e il presidente di Idealservice, Enzo Gasparutti. "Nel settore rifiuti dobbiamo intervenire pesantemente - ha affermato Lenna, dopo aver aperto il suo intervento con un messaggio di solidarietà ai lavoratori della Caffaro - ed è mia intenzione predisporre il nuovo Piano che andrà a sostituire quello attuale, vetusto ed inadeguato, perché scritto nel 2001 sulla base di dati raccolti alla fine degli anni ´90". L´obiettivo dell´Amministrazione regionale è quello di redigere un piano aperto e non ingessato, sperimentale e innovativo. "Solo ascoltando i portatori di interessi del settore e le nuove prospettive di mercato e ricerca - commenta Lenna - potremmo creare un Piano che non nasca già vecchio. Agli operatori del servizio, giustamente preoccupati per la linea che ormai in tutto il mondo è stata intrapresa in materia e verso la quale anche noi come Regione dovremmo guardare, suggerisco di cercare forme alternative, di innovarsi, abbandonando l´idea di investire in discariche". Lenna ha, a tal proposito, ricordato l´esperienza in via di sperimentazione a Gorizia per l´utilizzo di dissociatori molecolari, ritenendola una risposta attualmente valida, che consente la massificazione dei gas prodotti o la produzione di energia evitando il processo di combustione. "Il quadro si potrà chiudere solo, però - ha concluso Lenna - partendo da un´azione mirata dei cittadini che dovranno imparare a convivere con la raccolta differenziata spinta; questa infatti sarà l´anima del nuovo Piano, che coinvolgerà direttamente il senso civico delle famiglie. Per arrivare nelle case interesseremo i bambini e gli studenti con progetti mirati di sensibilizzazione alla raccolta". .  
   
   
INAUGURATA PORTA BALDUINA. LA DISCARICA DI SANT’URBANO DIVIENE INCUBATORE PER UNA NUOVA CITTA’ POSSIBILE  
 
Sant’urbano (Padova), 22 settembre 2008 - Con l’inaugurazione di “Porta Balduina” opera di Elio Armano, ha preso avvio il 18 settembre , presso la discarica di Sant’urbano in provincia di Padova, il progetto “Biogazia 08 – Le città sono la forma del tempo”, iniziativa voluta dalla Regione del Veneto e dal Comune padovano. Il progetto, primo del suo genere, non solo in Italia, si articola in una serie di eventi per tenere a battesimo una nuova città possibile, Biogazia, realizzata nel contesto della discarica padovana, a dimostrazione che la corretta gestione del ciclo dei rifiuti può diventare strumento di produzione, di ricchezza e valorizzazione del territorio. La discarica tattica di Sant’urbano, nata nel 1990 per lo stoccaggio dei rifiuti, diviene così spazio di suggestione per la creazione artistica e luogo di convocazione per la comunità. Intervenendo alla cerimonia inaugurale l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Giancarlo Conta, ha voluto sottolineare che questa iniziativa riveste un carattere mediatico molto importante, perché aprendo questo luogo ai cittadini si vuol dimostrare cos’è una discarica e cosa vuol dire gestire una discarica in maniera oculata nel rispetto assoluto sia dell’ambiente, sia della salute dei cittadini e trasformando i rifiuti in una risorsa per il territorio. Rispetto ad un settore difficile e delicato come questo – ha proseguito Conta – visto da tutti con sospetto, anche se tutti producono rifiuti, ma nessuno li vuole sotto casa, è necessario fare una corretta informazione e una corretta formazione. In Veneto – ha ricordato – si producono ogni anno oltre 2 milioni e 300 mila tonnellate di rifiuti con una percentuale di raccolta differenziata superiore al 49%, che ci pone al primo posto tra le regioni d’Italia e che rappresenta la giusta risposta da dare alla questione rifiuti. La recente vicenda di Napoli non è infatti frutto di una emergenza, ma di un percorso mal gestito. Entro il 2010 è quindi nostra intenzione – ha ribadito – raggiungere il 65% di raccolta differenziata e per questo stiamo lavorando con i sindaci. La discarica di Sant’urbano rappresenta uno standard di riferimento da raggiungere o modello da imitare, a dimostrazione che i rifiuti non sono un pericolo ma rappresentano una fonte di energia alternativa per uscire anche dalla dipendenza del petrolio. .