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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 28 Aprile 2009 |
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RISORSE BERS PER ENERGIE RINNOVABILI NEI BALCANI |
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Bruxelles, 28 aprile 2009 - La Bers - Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo - ha stanziato 110 milioni di euro attraverso il lancio di due nuovi strumenti di finanziamento nei Balcani occidentali per progetti in materia di efficienza energetica ed energia rinnovabile, comunica l´Ice. Cinquanta milioni serviranno al finanziamento diretto di società private, mentre altri 60 milioni forniranno crediti agli operatori attraverso il settore bancario. Inoltre, la Bers fornirà l´assistenza tecnica per lo sviluppo dei progetti. I crediti individuali dello strumento di finanziamento diretto per i Balcani occidentali in materia di energia sostenibile (Western Balkans Sustainable Energy Direct Financing Facility - Websedff) andranno da 1 milione a 6 milioni di euro. Quelli forniti attraverso le banche dello Strumento di credito per i Balcani occidentali in materia di energia sostenibile (Western Balkans Sustainable Energy Credit Line Facility - Webseclf) avranno invece un limite di 2 milioni. . |
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MILANO, TELERISCALDAMENTO: COL CALORE PULITO, RISPARMIO ECONOMICO E BENEFICI PER L’AMBIENTE |
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Milano, 28 aprile 2009 - Teleriscaldamento a Milano, il futuro della città è anche nell’energia pulita. Se ne è parlato ieri mattina a Palazzo Marino, durante il seminario “Aree urbane, teleriscaldamento e sostenibilità” promosso dall’Assessorato alla Mobilità, Trasporti e Ambiente e dall’Airu, l’Associazione italiana per il riscaldamento urbano, in collaborazione con A2a. Sono intervenuti l’assessore Edoardo Croci, il presidente di Airu, Francesco Gullì, Massimo Tiberga, direttore Calore e servizi di A2a e Annalisa Gussoni direttore del settore Ambiente del Comune. Alle prime relazioni è seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato tecnici ed esperti del settore. “Il piano di sviluppo del teleriscaldamento a Milano, sottoscritto due anni fa da Comune e A2a, è ambizioso: esso permetterà di raggiungere oltre 700mila abitanti nel 2015 - ha spiegato nel suo intervento l’assessore Croci -. Che ha aggiunto: “Entro fine anno raggiungeremo più di 220. 000 cittadini, portando calore pulito nelle loro case, utilizzando tecnologie particolarmente innovative che ci consentono maggiore sicurezza e costi inferiori”. “Col teleriscaldamento si hanno benefici economici, ma anche vantaggi per l’ambiente - ha ricordato Croci -. Il risparmio per i cittadini varia a seconda del tipo di caldaia che si sostituisce ed è nell’ordine di alcune centinaia di euro all’anno. Inoltre non bisogna dimenticare che il teleriscaldamento permette di inquinare meno e di contribuire ad avere una città più pulita”. Concorde sull’argomento Francesco Gullì, presidente dell’Airu: ”Questo importante programma di sviluppo del teleriscaldamento testimonia da sé i benefici che questo tipo di azioni possono portare alla collettività e a Milano”. Teleriscaldamento a Milano. Entro il 2009 saranno oltre 220. 000 gli abitanti a scaldare le proprie case utilizzando il calore recuperato dall’acqua di falda (con le pompe di calore) o il metano (con motori turbo gas) nelle centrali di cogenerazione o dalla combustione dei rifiuti dell’inceneritore Silla2 a Figino. Un numero di milanesi destinato ad aumentare di anno in anno fino a superare quota 730. 000 nel 2015, grazie a una rete di tubazioni che passerà dai 72 chilometri previsti quest’anno a 239, triplicando la sua estensione. Nell’anno dell’Expo la produzione di calore pulito sarà di oltre 1. 450 megawatt termici (ne servono circa 8,4 chilowatt per riscaldare una casa di 100 mq), circa mille in più rispetto ai 445 megawatt che saranno generati entro quest’anno. Grandi quantità di energia a impatto ambientale zero, cioè senza emissione di tonnellate di polveri sottili e inquinanti nell’aria. Grazie alla nuova tecnologia, nel 2015 si eviterà ogni anno la produzione di 163. 384 tonnellate di anidride carbonica (Co2), di 268 tonnellate di ossidi di azoto (Nox), di 408 tonnellate di ossidi di zolfo (Sox) e di 23 tonnellate di Pm10, contribuendo per circa la metà, per quanto riguarda la Co2, all’impegno (sottoscritto da Milano alla Covenant of mayors) di ridurre la produzione di gas serra del 20 per cento, entro il 2020. Un risultato concreto sull’ambiente di cui la città e i milanesi stanno già beneficiando. Quest’anno con l’estensione del teleriscaldamento ad altri 42. 500 abitanti, la riduzione degli inquinati sarà di 30. 600 tonnellate di Co2, di 40 tonnellate di Nox, di 55 tonnellate di Sox e di 3 tonnellate di Pm10. L’estensione del teleriscaldamento toccherà vecchie zone già servite, con il completamento e l’adeguamento degli impianti esistenti (Famagosta, Figino, Bicocca –Tecnocity, Canavese, Comasina e Linate) e altre aree della città, dove saranno invece realizzate le nuove centrali: ricevitrice nord in zona Bicocca (dal 2009); Santa Giulia e Bovisa (dal 2010); ricevitrice sud in zona Ripamonti, Gonin al Lorenteggio e Musocco (dal 2012); ricevitrice ovest a Baggio (dal 2013) e Sarca (dal 2014). Il piano di sviluppo del teleriscaldamento si unisce ad altre azioni del Comune finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni inquinanti. Tra queste vi è la sostituzione degli impianti di riscaldamento ancora alimentati a gasolio, di molti edifici pubblici e stabili di edilizia residenziale Aler, con centrali a metano o teleriscadamento. Ci sono poi i controlli sugli impianti privati. Per la “stagione termica” 2008-2009 il Comune ha già completato le 5. 000 ispezioni previste sulle caldaie centralizzate (potenza superiore a 35kw corrispondente a interi edifici). Sono stati effettuati esattamente 4. 960 controlli sugli impianti termici centralizzati. Di questi 3. 478 sono alimentati a gas metano, 1. 464 a gasolio e 18 con il teleriscaldamento. Per le caldaie autonome, di piccole dimensioni (potenza inferiore a 35 kw) solitamente a metano, sono stati effettuati i primi 610 controlli. Le verifiche proseguiranno fino a giugno. Infine, per incentivare la sostituzione degli impianti termici, il Comune ha pubblicato due bandi, il primo con un finanziamento della Regione di 500. 000 euro, il secondo con un contributo proprio di 3 milioni di euro. . |
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ENERGIA: BIOGAS, MEETING INTERNAZIONALE A PESCARA |
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Pescara, 28 aprile 2009 - Favorire la diffusione di impianti di gestione anaerobica per produrre biogas utilizzabili a fini energetici è il tema del Iv° Meeting dei partner del progetto Iee Biogas Regions organizzato dal Servizio Politica Energetica della Regione Abruzzo. Il Meeting, al quale prendono parte rappresentanti di Francia, Austria, Belgio, Germania, Regno Unito, Slovenia e Spagna, oltre all´associazione delle regioni europee, Fedarene, si è aperto stamane all´Hotel Esplanade di Pescara e proseguirà nel pomeriggio e nella giornata di domani. La produzione di biogas a fini energetici presuppone attività di ricerca, sensibilizzazione e formazione, analisi e individuazione di siti idonei alla realizzazione di impianti. Questi gli argomenti al centro dell´incontro. "Le azioni di questo progetto e l´organizzazione di questo meeting in Abruzzo rappresentano anch´esse un´opportunità di sviluppo e ripresa della regione, considerando i recenti eventi sismici - hanno spiegato gli organizzatori - la Regione ha voluto questo incontro in Abruzzo per riaffermare la volontà di ripresa operativa ed economica del nostro territorio, messo a dura prova e per confermare l´importanza fondamentale della cooperazione internazionale per la ripresa regionale". . |
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CONCESSIONE IDROELETTRICA IN VALLE AURINA: CRITERIO DEL PROGETTO MIGLIORE |
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Bolzano, 28 aprile 2009 - "Il criterio vincente è unicamente la qualità del progetto, non chi lo presenta": lo sottolinea l´assessore provinciale all´Energia Michl Laimer in merito alla concessione idroelettrica assegnata alla "Aurino Energia srl" per la derivazione del torrente Aurino. Anche se l´assegnazione della concessione idroelettrica viene criticata dal Comune di Valle Aurina, che figurava tra i richiedenti, "va ricordato che la Provincia è chiamata a valutare la qualità dei progetti, e non i concorrenti. " Infatti la Provincia ha escluso diversi pretendenti, tra cui anche la società provinciale Sel. In base a un pronunciamento del giudice sono stati ammessi alla procedura di concessione i progetti della Aurino Energia srl e del Comune di Valle Aurina, "ma malgrado l´invito scritto degli uffici provinciali il Comune non ha presentato la necessaria documentazione", ricorda Laimer. A seguito di tale lacuna il competente ufficio provinciale ha concluso l´iter procedurale, anche sulla base della sentenza della Magistratura superiore delle acque, e predisposto la delibera della concessione idroelettrica. "Anche l´Ufficio legale della Provincia ha ravvisato l´esigenza di assegnare la concessione, pena il rischio di richiesta danni alla Provincia e di responsabilità dal punto di vista legale", sottolinea Laimer. Da qui la decisione finale della Giuntan e la concessione della derivazione di acqua a scopo idroelettrico alla Aurino Energia srl. "Una delibera - sottolinea l´assessore Laimer replicando alle dichiarazioni di alcuni rappresentanti del Comune di valle Aurina - che non ha proprio nulla a che vedere col fatto che il sindaco appartenga a un partito diverso da quello della maggioranza della Giunta provinciale. Ha vinto il progetto tecnicamente migliore. " Il Comune può solo recriminare per le sue mancanze, che ora cerca di coprire con motivazioni di carattere politico, conclude Laimer. . |
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FIRMATO L’ACCORDO PER LA VENDITA DEL 66% DEL CAPITALE DI TERNA PARTICIPAÇÕES A CEMIG GERAÇÃO E TRANSMISSÃO S.A. |
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Roma, 28 aprile 2009 – Terna Spa , Cemig Geração e Transmissão S. A. - società interamente posseduta da Companhia Energética de Minas Gerais e Cemig (come garante) hanno firmato l’accordo per il trasferimento di un pacchetto azionario (“Pacchetto Azionario”, pari a 173. 527. 113 azioni ordinarie), rappresentante circa l’85,27% del capitale votante e circa il 65,86% del capitale sociale di Terna Participações S. A. , holding brasiliana quotata alla borsa valori di San Paolo del Brasile. Il corrispettivo per l’acquisto di ciascuna azione è pari a 13,43 reais (circa 4,66 euro) ("Prezzo per Azione"), che ammonta, per l’intero Pacchetto Azionario, a 2. 330 milioni di reais (circa 809 milioni di euro) ("Prezzo"). Il corrispettivo per l’acquisto di un certificato di deposito di azioni (o “Unit”, rappresentante un’azione ordinaria e due azioni preferenziali) è, pertanto pari a 40,29 reais (circa 13,99 euro). Sono previsti dei meccanismi di aggiustamento prezzo in caso di pagamento di dividendi. Al closing, verranno a cessare tutti i rapporti intercompany tra Terna Part e Terna. L’operazione, già approvata dal Consiglio di Amministrazione di Cemig, secondo la legge brasiliana è subordinata alla ratifica da parte dell’assemblea degli azionisti della stessa. Il closing dell’operazione, che avverrà non prima del 30 settembre 2009, è poi subordinato all’approvazione da parte dell’Autorità di regolazione locale (Aneel, Agência Nacional de Energia Elétrica), che deve intervenire entro 12 mesi. Come previsto dalla legge brasiliana e dallo statuto di Terna Part, il trasferimento delle azioni da Terna al Compratore fa scattare l’obbligo, in capo al Compratore, di lanciare un’Offerta Pubblica d’Acquisto (“Opa”) per l’acquisto delle restanti azioni di Terna Part, allo stesso Prezzo per Azione. In aggiunta al Pacchetto Azionario, Terna possiede 10. 000 Unit, che venderà nell’ambito dell’Opa. L’utilizzo dei proventi derivanti dalla cessione sarà oggetto d’analisi solo a valle del closing. Terna è stata assistita da Rothschild e Vergent Partners come consulenti finanziari. Per la valutazione della congruità del prezzo concordato, ha ricevuto una fairness opinion dai consulenti già citati e anche da Credit Suisse. L’amministratore Delegato, Flavio Cattaneo, ha commentato l’operazione: “L’operazione ci consente di valorizzare al meglio la partecipazione di Terna Part cedendola ad un valore molto attraente, sostanzialmente superiore al valore di carico e circa il doppio del valore di mercato ai primi di febbraio. Questa cessione non solo garantisce ai nostri azionisti un’importante creazione di valore, ma libera anche risorse a vantaggio del sistema elettrico italiano e dello sviluppo della Rete Elettrica Nazionale”. Il management di Terna illustrerà l’operazione ad analisti finanziari ed investitori istituzionali in occasione della conference call dei risultati del primo trimestre 2009, in agenda per il prossimo 13 maggio. . |
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REALIZZAZIONE CENTRALE TURBOGAS A SAN SEVERINO: IL MINISTERO NEGA L´AUTORIZZAZIONE |
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Ancona, 28 Aprile 2009 - Il Ministero dello Sviluppo Economico, il 20 aprile scorso, con un decreto del direttore generale ha negato l´autorizzazione per la realizzazione di una centrale Turbogas in localita` Berta di San Severino Marche. Con tale atto il Ministero dichiara quindi concluso il procedimento stabilito dalla legge 55/2002. L´avvio del procedimento di autorizzazione era stato chiesto dalla ditta Agem s. R. L. In base ad una proposta progettuale per la costruzione e l´esercizio di una centrale a ciclo combinato da 370 Mega Watt elettrici e delle opere connesse, da realizzare nel territorio comunale di San Severino Marche. L´esito del procedimento statale si basa essenzialmente sulla delibera della giunta regionale del luglio 2008 con la quale veniva negata l´intesa Stato-regione prevista dalla stessa legge. Come ha spiegato l´assessore regionale all´Ambiente, le motivazioni che stanno alla base del provvedimento negativo regionale riguardano le dimensioni dell´impianto: 370 Mwe, in termini di potenza elettrica istallata, non sono conformi alle previsioni del Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear), approvato dal Consiglio Regionale nel febbraio 2005. Il Pear, infatti, indica un limite di potenza che sta tra 85 e 100 Mwe. Secondo l´assessore regionale all´Ambiente, quindi, la decisione assunta dal Ministero e` in linea con le evidenze messe in luce dalla Regione nella citata deliberazione. . |
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MILANO: ROM, DE CORATO: “COMUNE PRONTO A DIFFIDARE PRIVATI CHE NON METTONO IN SICUREZZA AREE DISMESSE” NOMADI RESPONSABILI DI CENTINAIA DI ABUSI EDILIZI. AL PARCO SUD LE PRIME VILLETTE CHE SARANNO ABBATTUTE |
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Milano, 28 aprile 2009 - “Con una cancellata, realizzata da un’azienda specializzata che si è accollata gran parte della spesa in cambio di una sponsorizzazione, si chiude il capitolo della baraccopoli al cavalcavia Bacula sgomberata lo scorso 31 marzo. Ci auguriamo che soluzioni di questo tipo vengano attuate anche dai privati e da quegli enti pubblici che lasciano incustodite le aree dismesse. Una situazione che riguarda, per esempio, l’ex Palazzo delle Poste di piazzale Lugano. E che, se non sarà risolta a breve, determinerà l’intervento del Comune che è pronto a emanare un’ordinanza per la messa in sicurezza dell’edificio, come è stato fatto per l’immobile degradato di Santa Maria del Suffragio”. Lo ha dichiarato il vice Sindaco Riccardo De Corato che oggi ha effettuato un sopralluogo al cavalcavia Bacula insieme con la stampa. Erano presenti il Comandante della Polizia Locale Emiliano Bezzon, il vice Comandante Tullio Mastrangelo, il direttore del settore Manutenzione del Comune, ingegnere Pasquale Frezza e il titolare della ditta Orsogril, Lorenzo Orsenigo, che ha realizzato la cancellata di chiusura dell’area. “Tutte le situazioni di abusivismo - ha sottolineato De Corato - verranno rimosse. Ai rom non daremo tregua. Già nel 2007, il Prefetto aveva inviato una circolare a tutti i sindaci e alla Provincia, in cui chiedeva un impegno a mettere in sicurezza le aree. Grazie ai 10 milioni di euro stanziati dal ministero degli Interni, il Comune eseguirà ora interventi come quelli realizzati al Bacula nelle aree critiche segnalate dalla Polizia Municipale. E diffideremo i privati a fare altrettanto”. Il vice Sindaco ha poi fornito una mappa degli abusi edilizi realizzati dai rom sia nei campi regolari che in quelli abusivi (si veda allegato). “Escluse le aree di via Triboniano e di via Impastato - ha spiegato De Corato - tutti gli altri campi autorizzati hanno situazioni di abuso edilizio già denunciate dalla Polizia Municipale all’autorità giudiziaria, che stante lo stato di necessità non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Villette abusive si trovano però anche nei campi non autorizzati ma consolidati, come Montebisbino, nel Parco agricolo sud. Proprio qui, in via Cusago, il Comune ha già acquisito un immobile che, non appena sarà concluso l’iter, verrà abbattuto. Proprio come avvenne nella stessa area nell’ottobre 2005”. “Ma l’impegno - ha aggiunto De Corato - è continuo. Sono già stati individuati, in altre aree della città, due stabili che verranno demoliti. Entro fine mese presenteremo dei progetti specifici al Prefetto che riguarderanno anche questo aspetto dell’abusivismo edilizio, oltre a quello della messa in sicurezza dei campi regolari e della recinzione delle aree dismesse”. Mappa Abusi Edilizi Nei Campi Rom Campi Nomadi Autorizzati: Via Idro 62 (zona 2) Gli abusi edilizi sono stati denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità – non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Via Bonfadini 39 (zona 4) Gli abusi edilizi sono stati denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità – non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Via Impastato 7(zona 4) Nessun riferimento a costruzioni abusive. Via Chiesa Rossa 351 (zona 6) Alcuni abusi edilizi sono stati denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità – non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Via Martirano 71 (zona 7) Gli abusi edilizi sono stati denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità – non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Via Novara 523 – Macedoni - (zona 7) Stante le piccole dimensioni dei moduli abitativi, tutte le famiglie hanno edificato intorno una struttura abusiva in muratura o in legno per ampliare l’abitazione. Per tale motivo sono stati tutti denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità – non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Via Novara 523 –Kosovari - (zona 7) Stante le piccole dimensioni dei moduli abitativi, tutte le famiglie hanno edificato intorno una struttura abusiva in muratura o in legno per ampliare l’abitazione. Per tale motivo sono stati tutti denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità – non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Via Barzaghi 16 – Area 2 –Rumeni - (zona 8) Nessun abuso edilizio. Via Triboniano 210 – Area 0 – Bosniaci - (zona 8) Nessun riferimento a costruzioni abusive. Via Triboniano 212 – Area 1 -Rumeni – (zona 8) Nessun riferimento a costruzioni abusive. Via Triboniano/barzaghi – Area 3 - Rumeni - (zona 8) Nessun riferimento a costruzioni abusive. Via Negrotto 23 – (zona 8) Gli abusi edilizi sono stati denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Campi Non Autorizzati Ma Consolidati: Via Bonfadini, 38; Via Montebisbino S. N. ; Via Silla S. N. ; Via Vaiano Valle, 41; Per Bonfadini gli abusi edilizi sono stati denunciati all’A. G. Che – stante lo stato di necessità – non ha ritenuto di perseguire i responsabili. Per quanto concerne via Vaiano Valle si tratta di una cascina di proprietà privata occupata abusivamente, nel cortile della quale sono state posizionate casette prefabbricate; per via Montebisbino invece si tratta di aree acquistate direttamente da nomadi, sui quali hanno costruito vere e proprie villette, che successivamente sono state recintate creando un campo con accesso sul territorio di Baranzate. Insediamenti In Area Privata: Via Martirano 39; Via Muggiano Strada Campestre; Via Selvanesco Pross. 50. Si tratta di insediamenti in aree acquistate direttamente dai nomadi (precedentemente adibite ad orti), ove sono state realizzate costruzioni abusive. Gli occupanti sono stati generalizzati durante interventi del Nucleo Problemi del Territorio mirati alla verifica degli abusi edilizi e alla conseguente denuncia dei responsabili. Insediamenti In Area Privata (Villette): Via Anghileri; Via Cusago 275; Via Muggiano S. N. C. ; Via Stephenson; Via Muggiano 50/B. Si tratta di villette, alcune anche di dimensione notevole, costruite abusivamente su terreni agricoli di proprietà dei nomadi stessi. . |
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OGGI A MILANO SI TORNA A PARLARE DI AMIANTO NELLE CASE DEL COMUNE |
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Milano, 28 aprile 2009 - “Domani il tema dell’amianto negli immobili di edilizia pubblica sarà oggetto di dibattito in Commissione, dopo l’approvazione unanime (44 voti favorevoli) in Consiglio il 16 marzo scorso della mozione per ‘rimuovere l’amianto dagli stabili pubblici a partire da quelli che presentano le maggiori criticità’: alle 13 la Commissione Casa e Demanio verificherà al riguardo la situazione abitativa degli stabili comunali di via Fernando Santi 6/8. A seguire, alle 14. 30, la Commissione Sviluppo del Territorio farà il punto della situazione sulle pratiche relative alle zone omogenee di Milano classificate B2”. Lo ha precisato il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, comunicando il programma settimanale delle Commissioni consiliari. Martedì 28 aprile: Dalle ore 13 alle ore 14. 30 la Commissione Casa e Demanio verificherà la situazione abitativa degli stabili di via Fernando Santi 6/8 riguardo alla presenza dell’amianto. Dalle ore 14. 30 alle ore 16 la Commissione Sviluppo del Territorio farà il punto della situazione sulle zone omogenee classificate B2. Mercoledì 29 aprile Alle ore 10. 30 la Commissione Sviluppo del Territorio farà un sopralluogo presso lo scalo ferroviario di Porta Romana. Dalle ore 13 alle ore 14. 30 la Commissione Salute discuterà dei nuclei distrettuali per disabili. Dalle ore 17. 30 alle ore 19 la Commissione Politiche sociali proseguirà la discussione sul Segretariato sociale: incontro con i coordinatori zonali del servizio. . |
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RIQUALIFICAZIONE URBANA, 30 MILIONI PER AVERSA |
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Napoli, 28 aprile 2009 - E´ stato firmato ieri in sala giunta un protocollo d´intesa con cui vengono stanziati 30 milioni di euro per la riqualificazione urbana di Aversa. Il protocollo è stato firmato dal presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, dal sindaco di Aversa Domenico Ciaramella, dal vicario generale della diocesi di Aversa Paolo Dell´aversana e dal preside della facoltà di Ingegneria della Ii Università di Napoli Michele Di Natale. Era presente l´assessore al Governo del Territorio Gabriella Cundari. Gli obiettivi principali del programma sono: il recupero, restauro e riqualificazione degli spazi e degli edifici vuoti e dismessi del centro storico Normanno; la riqualificazione degli spazi urbani con particolare riguardo a quelli ubicati nella periferia nord della Città; la realizzazione di attrezzature pubbliche e servizi collettivi connessi alle stazioni di prossima apertura della metropolitana Alifana; la costruzione di aree verdi dedicate ad attività ludico-ricreative da destinare ai giovani, agli anziani e ai diversamente abili; lo sviluppo dell´utilizzo delle fonti energetiche alternative; il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi connessi ad un sistema integrato di sicurezza urbana; il sostegno degli emarginati, la riduzione del disagio sociale, la creazione di nuove opportunità di inclusione. Particolarmente rilevanti sono due progetti: il recupero del complesso storico-monumentale della Real Casa della Annunziata, attuale sede della Facoltà di Ingegneria della Seconda Università degli Studi di Napoli, per ampliare gli spazi didattici della facoltà e quelli della ricerca, con la creazione di un laboratorio hi-tech con annesso centro servizi di rete; il restauro statico-conservativo del Seminario Vescovile della Diocesi di Aversa e una nuova destinazione d´uso di alcune sale multifunzione per convegni ed incontri di studio ed incentivazione dell´accoglienza. Il Comune, la Seconda Università e la Curia per i relativi progetti, concorreranno al cofinanziamento, con una quota pari ad almeno il 10% del costo dell´intervento. Il protocollo prevede, inoltre, risorse premiali aggiuntive che saranno a disposizione del Comune di Aversa, in caso di raggiungimento di importanti "obiettivi di civiltà", come: il 35% della raccolta differenziata; la lotta contro l´abusivismo; l´informatizzazione dei servizi pubblici; l´incremento dei servizi sociali; l´utilizzo di sistemi di trasporto ecologico. Con quello odierno, sono 17 gli accordi a favore delle città medie della Campania. In precedenza, erano stati finanziati i progetti per Castellammare, Cava dei Tirreni, Caserta, Napoli, Benevento, Salerno, Giugliano, Ercolano, Avellino, Acerra, Portici, Scafati, Battipaglia. Afragola, Torre del Greco, Casoria. "Dopo l´inaugurazione della metropolitana lo scorso venerdì - ha dichiarato il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino - con la firma di oggi la Regione investe nel territorio di Aversa altri 30 milioni di euro per la riqualificazione urbana e il potenziamento dei servizi pubblici. E´ un impegno forte che, insieme al Comune, alla Diocesi e alla facoltà di Ingegneria della Ii Università di Napoli, pone basi concrete per cambiare il volto di Aversa e aprire nuove importanti occasioni di sviluppo. La riqualificazione delle città medie è uno dei grandi obbiettivi che ci siamo dati con il Por 2007-2013 e che stiamo portando avanti con determinazione" ha concluso Bassolino. Per il sindaco di Aversa Domenico Ciaramella "l´apertura di due nuove stazioni della metropolitana e il protocollo di oggi sono due operazioni brillantissime che potranno dare vita a risultati fondamentali sul fronte dello sviluppo del territorio aversano. In questo senso, il coinvolgimento della diocesi e dell´università è fortemente strategico in quanto permette di fare sistema tra le principali forze positive della città". Soddisfazione per la firma del protocollo è stata espressa anche dal vicario generale della diocesi di Aversa Paolo Dell´aversana e dal preside della facoltà di Ingegneria della Ii Università di Napoli Michele Di Natale. . |
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ILLUSTRATI DAL PRESIDENTE LOIERO E DALL’ASSESSORE TRIPODI I RISULTATI DELLA SELEZIONE DEI PROGETTI PER LA RIQUALIFICAZIONE E IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI DELLA CALABRIA |
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Reggio Calabria, 28 aprile 2009 - “È stato fatto un eccellente lavoro”. Il presidente Loiero non ha avuto alcun dubbio sui risultati del lavoro di selezione dei progetti per la riqualificazione, recupero e valorizzazione dei centri storici che sono stati illustrati stamani, nel corso di una conferenza stampa, dallo stesso governatore, dall’assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi e dal dirigente generale del dipartimento Rosaria Amantea che è anche presidente della commissione di valutazione. Le risorse disponibili per l’attuazione del programma ammontano a 155 milioni di euro. Complessivamente sono stati presentate all’esame della commissione proposte che avrebbero richiesto stanziamenti per 834 milioni. I progetti ammessi al finanziamento, passati al vaglio della commissione di esperti per un totale di 602 interventi e 1112 sub interventi, sono stati 47 sui 71 presentati, pari al 66,2%, Il 75% dei progetti selezionati hanno riguardato il recupero e il riuso del patrimonio immobiliare, mentre il 25% sono stati relativi a reti tematiche. Oltre l’80% dei progetti hanno riguardato aggregazioni di Comuni. “C’è stato un riversamento importante di risorse - ha sostenuto il presidente Loiero - soprattutto rispetto al primo bando, che riguardava la Locride anche se ci rendiamo conto che ci sarebbe bisogno di altri fondi per tutte le esigenze che esistono. Certo, ci sono lamentele per i risultati della selezione ma quello che posso affermare è che ha lavorato una commissione scientifica che ha valutato e scelto senza alcuna interferenza politica. Per quanto ci riguarda, ci siamo messi completamente da parte”. Per l’assessore Tripodi “questa graduatoria rappresenta la prima azione concreta e un primo momento di attuazione del Piano di attuazione regionale 2007-2013. I centri storici sono una leva fondamentale perché è dalla storia della Calabria che si può determinare un salto di qualità complessivo per la regione. Con questo programma, si riporta altresì alla luce un enorme giacimento in gran parte sconosciuto ai calabresi e che rappresenta una opportunità per un progetto di sviluppo più complessivo”. Riguardo alle polemiche nate per le “inevitabili esclusioni”, Tripodi ha affermato che “si è voluto privilegiare i piccoli Comuni e le realtà dell´interno, come dimostra, per esempio, il primo progetto di finanziamento che riguarda le amministrazioni di Miglierina e San Pietro Apostolo. La selezione impone delle scelte e i mugugni e le lamentele sono nelle cose”. “Le linee su cui ci siamo mossi - ha detto il dirigente generale Rosaria Amantea - sono state il riuso del patrimonio immobiliare e lo sviluppo di reti tematiche. Il nostro sforzo è stato diretto al riequilibrio del territorio calabrese, mettendo in campo un meccanismo di premialità che ha privilegiato lo sforzo di quei Comuni che si sono impegnati ad attivare reti di collaborazione. In ogni caso laddove ci sono interventi che non sono stati ritenuti pertinenti al bando, ci si può indirizzare su alte risorse utilizzabili”. . |
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BOLOGNA, AL VIA L´ITER PER REALIZZARE IL NUOVO STABILIMENTO DELLA DUCATI |
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Bologna, 28 aprile 2009 – Via libera al progetto di nuovo insediamento produttivo della Ducati di Borgo Panigale. Con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa parte l’iter per realizzare il nuovo complesso produttivo e la riqualificazione-riconversione delle funzioni dell’area in cui oggi è insediata l’industria motociclistica. Il nuovo stabilimento – che sorgerà su un’area di circa 62 mila metri quadrati - dovrà accrescere l’efficienza produttiva, innovare i processi attraverso l’impiego delle più moderne metodologie organizzative ma anche migliorare la qualità della vita lavorativa dei suoi dipendenti sia per quanto riguarda il “posto” di lavoro che rispetto ai servizi alla persona. Il tutto in armonia con lo sviluppo e l’integrazione del quartiere dove sorgerà il complesso industriale. L’accordo è stato siglato oggi, a Palazzo D’accursio, dal presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani, dal sindaco del Comune di Bologna Sergio Cofferati, dalla presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, dal presidente della Ducati Motor Holding Spa Gabriele del Torchio e dal presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni Piero Collina. L’intesa sottoscritta consente alla Ducati, tra l´altro, di rafforzare ed estendere la collaborazione sulla ricerca con la Regione Emilia-romagna e con il Polo Universitario: l’azienda valuterà anche la realizzazione di un centro ricerche su tematiche di interesse per l’intera filiera motoristica di eccellenza presente a livello locale e regionale. Inoltre viene assegnata rilevanza all’ampliamento dell’attuale Museo (che conta ogni anno oltre 40 mila visitatori da tutto il mondo), alla possibilità di integrarlo funzionalmente con il progetto “Fisica in moto” e alla sua attuazione come opportunità di formazione e condivisione delle conoscenze ingegneristiche con il mondo della scuola, la Scuola di Restauro Moto. “E´ una buona notizia che in un momento così difficile di crisi economica che colpisce anche le imprese dell’Emilia-romagna si faccia una scelta così significativa come la costruzione di un nuovo stabilimento", ha sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani. "L’importanza di questo accordo è anche nelle conseguenze che comporterà: prima di tutto la collaborazione sull’innovazione e la ricerca scientifica che Regione, Ducati e Università realizzeranno nei prossimi anni. Poi è importante perché stiamo parlando di un simbolo mondiale, la Ducati, che esprime qualcosa di più di una capacità tecnica e sintetizza bene l’identità di questa terra". Per quanto riguarda gli strumenti urbanistici, il Comune e la Provincia di Bologna si impegnano a curare l’elaborazione e approvazione delle varianti al Psc e al Rue, avvalendosi della collaborazione dei privati, con le modalità previste dalla leggeregionale 20/00, sia per l’area del nuovo insediamento sia per la riconversione funzionale dell’attuale stabilimento Ducati. L´area attualmente occupata dal complesso industriale Ducati - posta a cerniera tra il nucleo storico di Borgo Panigale e l´espansione urbana verso ovest - costituirà, in vista della dismissione dell´attività produttiva, una opportunità per l’estensione del tessuto urbano della città. L´area dismessa potrà ospitare un nucleo articolato di funzioni che costituiranno un nuovo perno per la vita del quartiere in cui convivano, oltre alla residenza, anche attività commerciali e attrezzature di servizio ed aree a verde pubblico. Nei giorni scorsi era arrivato anche il giudizio positivo da parte delle organizzazioni sindacali (Fim, Fiom, Uilm territoriali ed Rsu aziendale) sulla nuova localizzazione. A questa valutazione si è aggiunto un ulteriore impegno per la ricerca in collegamento con le università e con la rete Alta tecnologia promossa dalla Regione, per il consolidamento occupazionale e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, coerentemente con quanto già convenuto a più riprese negli accordi aziendali. . |
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ECONOMIA. SARTOR: “LA GRANDE E LA PICCOLA DISTRIBUZIONE DEVONO ESSERE SINERGICHE E NON ALTERNATIVE. COSI’ IL COMMERCIO CONTINUERA’ A PROSPERARE NELLE NOSTRE CITTA’” |
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Montebelluna 28 aprile 2009 - La rivitalizzazione dei centri commerciali naturali è la sfida che la Regione del Veneto intende vincere nei prossimi anni. Per investimenti mirati alla riqualificazione dei centri storici delle nostre città sono stati stanziati 13 milioni di euro. L’obiettivo da raggiungere è mettere in rete i centri commerciali naturali di tutte le sette province venete così da offrire ai cittadini proposte innovative e accattivanti. Gli scenari futuri del commercio sono stati analizzati ieri mattina dall’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, in occasione dell’incontro per la presentazione del progetto “Il Mosaico, un centro da vivere” realizzato dal Comune di Montebelluna, dalla Provincia di Treviso e dalla Regione del Veneto insieme alle associazioni di categoria. “Per mettere a frutto le potenzialità di un’economia sempre più globalizzata - ha detto l’assessore - i centri commerciali naturali devono fare gioco di squadra. La proposta commerciale deve essere integrata e sinergica a vantaggio dei cittadini e delle stesse imprese commerciali. Il pubblico e il privato, la grande e la piccola distribuzione, ma anche le amministrazioni locali devono agire insieme e pensare rapporti di collaborazione e di progettualità di ampio raggio, altrimenti i risultati non saranno soddisfacenti per nessuno. ” L’assessore ha ricordato inoltre che i centri commerciali naturali sono fondamentali per rendere i nostri comuni più belli, sicuri, vivibili e attraenti. Devono cioè diventare un luogo privilegiato dove fare acquisti e dove trascorrere piacevolmente il tempo libero. “ La filosofia del progetto “Il Mosaico, un centro da vivere” – ha concluso Sartor – rappresenta un’occasione di studio di estremo interesse, un posto ideale per confrontarsi e uno spazio perfetto dove scambiarsi le esperienze. Dobbiamo mirare a sperimentare una nuova partecipazione alle innovazioni urbane. Il centro commerciale naturale di Montebelluna può davvero suggerire le nuove tendenze dello shopping in centro storico. ” . |
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IL PRESIDENTE DELLA FEDERLAZIO FLAMMINI SCRIVE A MARRAZZO |
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Roma, 28 aprile 2009 - Il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini ha inviato una lettera al Presidente della Regione Piero Marrazzo in merito alla gravità della crisi economica. Nella lettera il Presidente Flammini sottolinea l’opportunità di rispondere alla crisi in atto non tanto attraverso la moltiplicazione degli accordi bilaterali tra Regione e singole Parti Sociali, ma realizzando un grande Patto unitario che coinvolga Regione, Organizzazioni datoriali e Sindacati. “Il moltiplicarsi degli accordi – scrive il Presidente Maurizio Flammini - ha un punto debole che sta nella carenza di organicità, poiché non aiuta l’esplicitazione di tutte le potenzialità contenute nei Patti stessi”. In particolare, in merito all’intervento del Presidente Marrazzo all’ultimo congresso della Cisl Lazio, dove proponeva un patto con il Sindacato composto da 36 punti, il Presidente della Federlazio Flammini chiede inoltre se “non possa essere più utile avviare, anziché tanti ‘patti’ separati, una grande, unitaria consultazione di tutte le forze sociali - imprenditoriali e sindacali - una sorta di convocazione degli Stati Generali dell’economia del Lazio, proprio al fine di conferire alle iniziative che la Regione ha in animo di realizzare tutta la forza di cui esse necessitano”. . |
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BOLZANO: OCCUPAZIONE IN CALO, I DATI PER SETTORI E GENERE DELLA RIPARTIZIONE LAVORO |
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Bolzano, 28 aprile 2009 - Per toccare con mano gli effetti della crisi economica sul mercato del lavoro in Alto Adige, ci si può affidare alle rilevazioni mensili della Ripartizione lavoro. I dati di marzo 2009 fanno registrare un calo dell´occupazione e una crescita di disoccupati e persone in mobilità. Notevoli le differenze tra generi e settori. A cadenza mensile, l´Osservatorio provinciale mercato del lavoro mette a disposizione delle parti sociali dati e indicatori relativi all´occupazione. "In questo modo - spiega l´assessore Barbara Repetto - si possono costantemente monitorare gli effetti della crisi economica anche in Alto Adige". Gli ultimi dati disponibili sono quelle di marzo 2009. In questo mese il numero degli occupati in Provincia di Bolzano è calato dello 0,9%: è la prima volta dal 1999 che questa statistica fa registrare un segno meno. "Lo sviluppo negativo dell´occupazione - prosegue la Repetto - riguarda principalmente gli uomini, mentre tra le donne il trend continua a mantenersi positivo". Tra i settori più colpiti dal calo dell´occupazione emergono l´artigianato edilizio (-4,1%), l´industria edile (-2,8%), l´artigianato (-1,8%) e l´industria (-1,4%). Sostanzialmente stabile, invece, il dato relativo al settore dei servizi. Novità negative anche dalle rilevazioni su disoccupazione e mobilità. Nel mese di marzo, infatti, si è registrato un +40% di persone in stato di disoccupazione rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, mentre il raffronto con marzo 2008, per quanto riguarda gli iscritti alle liste di mobilità, fa registrare addirittura un +50%. Anche in questo caso risultano molto più colpiti dalla crisi gli uomini rispetto alle donne. Infine, la cassa integrazione, che a marzo 2009 ha riguardato 1. 690 lavoratori per un totale di 277mila ore: il 35% in più rispetto a dodici mesi prima. Tutti i dati possono essere visionati in maniera più approfondita sulla home page della Ripartizione lavoro, ospitata dalla Rete Civica all´indirizzo www. Provincia. Bz. It/lavoro. . |
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NASCE LA SOCIETA’ CHE CAMBIERA’ VOLTO ALL’EX MANIFATTURA TABACCHI DI ROVERETO |
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Trento, 28 aprile 2009 - – E´ stato convocato per giovedì prossimo, 30 aprile, il consiglio di amministrazione di Manifattura Domani S. R. L. , la società costituita da Trentino Sviluppo con l´incarico di sviluppare e gestire il sito industriale “ex Manifattura Tabacchi” . La società, che ha sede a Rovereto (capitale sociale di 120 mila euro) avrà il compito di riqualificare il sito in località Borgo Sacco di Rovereto con l´obiettivo di farlo diventare un sistema produttivo legato ai temi della sostenibilità ambientale e delle tecnologie ambientali. Nel primo Cda della nuova società sarà nominato il presidente Socio unico di Manifattura Domani S. R. L. È Trentino Sviluppo, la società per azioni alla quale la Provincia di Trento affida il compito di favorire lo sviluppo sostenibile del “sistema Trentino”, attraverso azioni e servizi volti a supportare la crescita dell’imprenditorialità e la capacità di fare innovazione. I Consiglieri individuati dalla Giunta provinciale, d’intesa con Trentino Sviluppo per la “Manifattura Domani” sono Diego Loner dirigente generale per il Progetto speciale per la promozione dei distretti tecnologici e programma di legislatura della Provincia di Trento, Stefano Robol, direttore generale di Trentino Sviluppo e Gianluca Salvatori, amministratore delegato di Euricse (Istituto europeo di ricerca sulla cooperazione sociale), proposto dalla Provincia come Presidente. Componenti del Collegio sindacale Alessandro Tonina (presidente), Maria Letizia Paltrinieri e Katia Tenni. Toccherà invece all’assemblea nominare un Comitato di indirizzo consultivo composto da nove componenti designati rispettivamente, uno ciascuno, da Provincia di Trento, Comune di Rovereto, Università degli studi di Trento, Distretto tecnologico trentino, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, Coordinamento provinciale imprenditori e un componente in rappresentanza delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Manifattura Domani S. R. L. Ha, nel proprio oggetto sociale, lo scopo di intraprendere iniziative innovative nei settori dell’edilizia sostenibile, delle fonti rinnovabili e della gestione del territorio, operando nell’ambito del Distretto Tecnologico Trentino. In particolare ha l’obiettivo di realizzare, con riferimento alle tematiche della sostenibilità ambientale e delle tecnologie ambientali, un polo d’innovazione che costituisca il catalizzatore di una pluralità di iniziative di ricerca, formazione, assistenza tecnica, networking, incentrate sull’impresa. Potrà inoltre gestire strumenti di intervento ad essa affidati dai soci e dalla Provincia di Trento, comprese le iniziative e le attività previste dagli articoli 20, 21, 24 e 24 bis della legge provinciale 13 dicembre 1999, n. 6 sui temi della sostenibilità ambientale e delle tecnologie ambientali. L’“ex Manifattura Tabacchi” di Borgo Sacco potrà così diventare uno spazio di sperimentazione di soluzioni innovative dal punto di vista architettonico, ingegneristico, impiantistico ed energetico. . |
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