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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Ottobre 2009
PARLAMENTO EUROPEO, BILANCIO 2010: PIU´ RISORSE PER IL PIANO DI RIPRESA ECONOMICA E IL FONDO PER IL LATTE  
 
Strasburgo, 26 ottobre 2009 - I deputati chiedono 1,5 miliardi di euro "freschi" per finanziare il piano di ripresa economica e 300 milioni per un nuovo Fondo a favore del settore lattiero-caseario. Complessivamente, auspicano aumentare di 7 miliardi di euro i pagamenti proposti dal Consiglio portando la dotazione del Bilancio Ue a un totale di 127, 5 miliardi di euro. Gli stanziamenti di impegno per il 2010 dovrebbero inoltre essere incrementati di 3,8 miliardi di euro per raggiungere un totale di 141, 7 miliardi di euro. Il Parlamento ha adottato le sue proposte per il bilancio 2010. Parallelamente, ha adottato - con 522 favorevoli, 68 contrari e 39 astensioni - la relazione di L¨¢szl¨ Surj¨¢n (Ppe, Hu) sulle spese di competenze della Commissione, nonch¨¦ la relazione di Vladim¨ªr Ma¨¾ka (S&d, Sk) sulle spese delle altre istituzioni Ue. Questa prima lettura del Bilancio rappresenta la base per i prossimi negoziati tra Parlamento e Consiglio, i due rami dell´autorit¨¤ di bilancio. L´adozione definitiva del Bilancio dovrebbe aver luogo durante la sessione plenaria di dicembre, a Strasburgo. Sostegno al settore lattiero caseario - Una delle principali richieste del Parlamento ¨¨ l´istituzione di un Fondo dotato di 300 milioni di euro a favore del settore lattiero caseario. L´obiettivo del Fondo ¨¨ di contribuire alla ristrutturazione del comparto nel quadro della graduale soppressione delle quote latte prevista dalla Commissione. Il Fondo dovrebbe sostenere misure come il sostegno alle regioni meno favorite, la promozione delle vendite o la ricerca di fonti alternative di reddito. La sua dotazione di 300 milioni di euro ¨¨ stata proposta con 528 voti favorevoli, 89 contrari e 20 astensioni facendo cos¨¬ decadere la proposta di assegnarli il doppio. Il 17 settembre, il Parlamento si era pronunciato, a larga maggioranza, a favore dell´istituzione di tale Fondo e la sua commissione per i bilanci aveva proposto di dotarlo di 300 milioni di euro. La Commissione europea, nei giorni scorsi, ha sostenuto questa idea ma ha proposto un finanziamento di 280 milioni. Nel bilancio per l´anno prossimo sono previste altre misure - per un totale di 600 milioni di euro - per lottare contro la crisi del latte, in merito alle quali le tre istituzioni sono d´accordo sugli orientamenti generali. Oltre a ci¨°, i deputati hanno appoggiato due modifiche all´attuale legislazione per aiutare gli allevatori a uscire dalla crisi. 1,5 miliardi in pi¨´ per il piano di ripresa economica - "A causa della crisi, il Consiglio protende per un bilancio minimalista, ma riteniamo che il Parlamento possegga numerosi strumenti che dovrebbero essere utilizzati con pi¨´ efficacia e forza, in modo da poter assicurare il superamento della crisi", ha detto L¨¢szl¨ Surj¨¢n durante il dibattito in Aula. Per affrontare la crisi economica, i deputati hanno chiesto nuovi fondi - anzich¨¦ stornare risorse da altre linee di bilancio - per 1,5 miliardi di euro a livello di pagamenti e 1,98 miliardi in stanziamenti d´impegno per finanziare le parti energetiche del piano di ripresa di economica Antefatti sul piano di ripresa economica - Le due principali parti del piano di ripresa economica riguardano dei progetti infrastrutturali nel campo dell´energia (gas, elettricit¨¤, eolica off shore, cattura e stoccaggio di carbonio) e per lo sviluppo rurale. Il Parlamento e il Consiglio si sono accordati sulla dotazione di questo piano (5 miliardi di euro) e sul finanziamento di 2,6 miliardi per quest´anno. Si tratta ora di decidere sul finanziamento di 2,4 miliardi per l´anno prossimo. Se da un lato i deputati ritengono che alcune parti - come lo sviluppo rurale - potrebbero essere finanziate con lo storno di fondi da altre linee di bilancio, dall´altro credono necessario aggiungere 1,5 miliardi di denaro fresco per finanziare la parte energetica. Esito della prima lettura del Pe rispetto al bilancio del Consiglio e della Commissione e al bilancio 2009 -
bilancio 2010 confronto con il bilancio 2009* progetto preliminare di bilancio 2010 della Commissione progetto preliminare di bilancio 2010 del Consiglio prima lettura del Pe del bilancio 2010
impegni. pagamenti impegni pagamenti impegni pagamenti impegni pagamenti
titolo - tutti gli importi sono espressi in milioni di euro -
1a Competitivit¨¤ per la crescita e l´occupazione 13775 11106 12769 10982 12670 10574 14867 12568
1b Coesione per la crescita e l´occupazione 48427 34963 49382 36382 49382 36089 49388 38850
2 Conservazione e gestione delle risorse naturali 56721 52566 59004 58075 58640 57583 59808 58959
3a Libert¨¤, sicurezza e giustizia 864 617 980 720 974 692 1006 794
3b Cittadinanza 663 691 649 640 634 614 668 668
4 L´ue quale attore globale 8104 8324 7921 7665 7832 7156 8141 7823
5 Amministrazione 7695 7695 7851 7852 7812 7812 7866 7865
totale 136458 116172 138557 122. 316 137944 120521 141745 127526
in percentuale del Rnl 1,18% 1,00% 1,17% 1,03% 1,17% 1,02% 1,20% 1,08%
* Il bilancio 2009 comprende anche un sesto titolo, Compensazioni, pari a 209 milioni di euro sia in pagamenti sia in impegni che ¨¨ incluso nel totale del 2009. .
 
   
   
IL FUTURO SERVIZIO DIPLOMATICO UE SOTTO LA VIGILANZA DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 26 ottobre 2009 - I deputati chiedono di essere coinvolti pienamente nell´istituzione del Servizio europeo di azione esterna previsto dal trattato di Lisbona, ricordando i loro poteri di bilancio in materia. Propongono poi di formare delle "ambasciate dell´Ue" unificando i servizi delle varie istituzioni europee nei paesi terzi e di creare una Scuola europea di diplomazia. Con 424 voti favorevoli, 94 contrari e 30 astensioni, il Parlamento ha adottato la relazione di Elmar Brok (Ppe, De) sul Servizio europeo di azione esterna (Seae) che sarà istituito con l´entrata in vigore de trattato di Lisbona. Il Servizio, che assisterà l´Alto Rappresentante dell´Ue per gli affari esteri, sarà composto di funzionari della Commissione europea, del Consiglio e degli Stati membri. Il Parlamento invita anzitutto la Commissione, il Consiglio, gli Stati membri e il prossimo Vice Presidente / Alto Rappresentante dell´Ue a impegnarsi chiaramente per pervenire, con la partecipazione del Parlamento, "a un piano completo, ambizioso e consensuale per la creazione del Seae". In merito all´organizzazione e al funzionamento del Seae, i raccomanda che si giunga ad un accordo politico con il Parlamento in una fase precoce "per evitare di sprecare tempo prezioso in controversie politiche riguardanti la forma che il Seae dovrà assumere dopo l´entrata in vigore del trattato di Lisbona". D´altro canto, ricordando che l´istituzione del Seae "deve prevedere anche un accordo sugli aspetti di bilancio", i deputati ribadiscono la loro determinazione "ad esercitare appieno i propri poteri di bilancio" e sottolineano che il Servizio "deve rimanere totalmente sotto il controllo dell´autorità di bilancio". Delle "ambasciate" dell´Ue e una scuola europea di diplomazia. Secondo il Parlamento, inoltre, le delegazioni della Commissione esistenti in paesi terzi, gli uffici di collegamento del Consiglio e, per quanto possibile, gli uffici dei rappresentanti speciali dell´Ue, "dovrebbero essere unificati per formare ´ambasciate dell´Unione´ ed essere diretti da funzionari del Seae", che risponderebbero al Vice Presidente / Alto Rappresentante dell´Ue. Il Seae, peraltro, dovrebbe provvedere a che nelle delegazioni dell´Ue figurino persone di collegamento per garantire la cooperazione con il Parlamento europeo (per esempio per promuovere i contatti parlamentari nei paesi terzi). Le ambasciate dell´Unione in paesi terzi, d´altro lato, dovrebbero fornire "sostegno logistico e amministrativo ai membri di tutte le istituzioni dell´Unione". I deputati propongono poi di esaminare la misura in cui, laddove necessario, il personale delle ambasciate dell´Unione distaccato dai servizi consolari nazionali "possa assumere gradualmente, in aggiunta alle sue attività politiche ed economiche, funzioni consolari per i cittadini di paesi terzi e funzioni attinenti alla protezione diplomatica e consolare dei cittadini dell´Unione in paesi terzi". Propongono anche di istituire una Scuola europea di diplomazia che fornisca una preparazione basata su programmi di studi armonizzati e uniformi, comprendenti una formazione adeguata nelle procedure di consolati e legazioni nonché in materia di diplomazia e relazioni esterne, da affiancare alla conoscenza della storia e del funzionamento dell´Unione europea. Il servizio deve essere integrato nella struttura della Commissione. L´organizzazione e il funzionamento del Seae saranno fissati da una decisione del Consiglio, che delibererà su proposta del Vice Presidente / Alto Rappresentante e dell´Ue, previa consultazione del Parlamento e previa approvazione della Commissione. I deputati invitano la Commissione ad adoperarsi "con tutto il suo peso istituzionale . Per il mantenimento e l’ulteriore sviluppo del modello comunitario nel settore delle relazioni esterne dell´Unione". Inoltre ritengono che, in quanto servizio sui generis da un punto di vista organizzativo e di bilancio, il Seae debba essere integrato nella struttura amministrativa della Commissione. Visto che dovrebbe "migliorare la coerenza dell´azione esterna dell´Unione e la sua rappresentanza nelle relazioni esterne", al Seae dovrebbero essere immediatamente trasferiti "soprattutto i servizi che si occupano di relazioni esterne in senso stretto". Al contempo, nei settori in cui la Commissione dispone di poteri di esecuzione "occorre preservare l´integrità delle attuali politiche comunitarie dotate di una dimensione esterna". In proposito, la Commissione, "cercando di evitare duplicazioni", dovrebbe proporre un modello specifico per i dipartimenti interessati. .  
   
   
UE, BILANCIO 2010: PI¨´ RISORSE PER IL PIANO DI RIPRESA ECONOMICA E IL FONDO PER IL LATTE  
 
Strasburgo, 26 ottobre 2006 - I deputati chiedono 1,5 miliardi di euro in pi¨´ per finanziare il piano di ripresa economica e 300 milioni per un nuovo Fondo a favore del settore lattiero-caseario. A seguito dei tagli richiesti dal Consiglio, in linea di massima, auspicano il ripristino degli importi proposti nel progetto preliminare di bilancio avanzato dalla Commissione. Il Parlamento ha adottato le sue proposte per il bilancio 2010. Parallelamente, ha adottato - con 522 favorevoli, 68 contrari e 39 astensioni - la relazione di L¨¢szl¨® Surj¨¢n (Ppe, Hu) sulle spese di competenze della Commissione, nonch¨¦ la relazione di Vladim¨ªr Ma¨¾ka (S&d, Sk) sulle spese delle altre istituzioni Ue. Questa prima lettura del Bilancio rappresenta la base per i prossimi negoziati tra Parlamento e Consiglio, i due rami dell´autorit¨¤ di bilancio che dovr¨¤ essere adottato definitivamente nel corso della sessione plenaria di dicembre, a Strasburgo. Sostegno al settore lattiero caseario. Una delle principali richieste del Parlamento ¨¨ l´istituzione di un Fondo dotato di 300 milioni di euro a favore del settore lattiero caseario. L´obiettivo del Fondo ¨¨ di contribuire alla ristrutturazione del comparto nel quadro della graduale soppressione delle quote latte prevista dalla Commissione. Il Fondo dovrebbe sostenere misure come il sostegno alle regioni meno favorite, la promozione delle vendite o la ricerca di fonti alternative di reddito. La sua dotazione di 300 milioni di euro ¨¨ stata proposta con 528 voti favorevoli, 89 contrari e 20 astensioni facendo cos¨¬ decadere la proposta di assegnarli il doppio. Il 17 settembre, il Parlamento si era pronunciato, a larga maggioranza, a favore dell´istituzione di tale Fondo e la sua commissione per i bilanci aveva proposto di dotarlo di 300 milioni di euro. La Commissione europea, nei giorni scorsi, ha sostenuto questa idea ma ha proposto un finanziamento di 280 milioni. Nel bilancio per l´anno prossimo sono previste altre misure - per un totale di 600 milioni di euro - per lottare contro la crisi del latte, in merito alle quali le tre istituzioni sono d´accordo sugli orientamenti generali. Oltre a ci¨°, i deputati hanno appoggiato due modifiche all´attuale legislazione per aiutare gli allevatori a uscire dalla crisi. 1,5 miliardi in pi¨´ per il piano di ripresa economica. "A causa della crisi, il Consiglio protende per un bilancio minimalista, ma riteniamo che il Parlamento possegga numerosi strumenti che dovrebbero essere utilizzati con pi¨´ efficacia e forza, in modo da poter assicurare il superamento della crisi", ha detto L¨¢szl¨® Surj¨¢n durante il dibattito in Aula. Per affrontare la crisi economica, i deputati hanno chiesto nuovi fondi - anzich¨¦ stornare risorse da altre linee di bilancio - per 1,5 miliardi di euro a livello di pagamenti e 1,98 miliardi in stanziamenti d´impegno per finanziare le parti energetiche del piano di ripresa di economica Antefatti sul piano di ripresa economica. Le due principali parti del piano di ripresa economica riguardano dei progetti infrastrutturali nel campo dell´energia (gas, elettricit¨¤, eolica off shore, cattura e stoccaggio di carbonio) e per lo sviluppo rurale. Il Parlamento e il Consiglio si sono accordati sulla dotazione di questo piano (5 miliardi di euro) e sul finanziamento di 2,6 miliardi per quest´anno. Si tratta ora di decidere sul finanziamento di 2,4 miliardi per l´anno prossimo. Se da un lato i deputati ritengono che alcune parti - come lo sviluppo rurale - potrebbero essere finanziate con lo storno di fondi da altre linee di bilancio, dall´altro credono necessario aggiungere 1,5 miliardi di denaro fresco per finanziare la parte energetica. .  
   
   
UE: VERSO UN´ECONOMIA ECOEFFICIENTE  
 
Bruxelles, 26 ottobre 2009 - Nella riflessione sull´agenda di Lisbona per il periodo successivo al 2010 dovrebbero essere prese in considerazione preoccupazioni ambientali. Questo è il principale messaggio delle conclusioni adottate dal Consiglio il 21 ottobre, in cui si invitano l´Ue a cogliere l´opportunità di collegare lo sviluppo sostenibile a un´economia ecoefficiente. I ministri dell´ambiente hanno sottolineato che la crisi in corso dovrebbe essere considerata un´occasione per passare ad una economia ecoefficiente, ossia un´economia sicura e sostenibile a bassa emissione di Co2, che faccia buon uso delle risorse. La produzione dovrebbe essere rispettosa dell´ambiente e basata su stili di vita più sostenibili. Questo migliorerà il benessere di tutti i cittadini riducendo nel contempo l´utilizzo dell´energia e delle risorse naturali e limitando al massimo gli impatti negativi sulla salute e sull´ambiente, in particolar modo sugli ecosistemi e sui cambiamenti climatici. La transizione verso un´economia ecoefficiente apre nuove opportunità economiche e potrebbe incentivare la competitività dell´Ue e stimolare l´occupazione. In settori quali costruzioni ed edilizia, trasporti, energie rinnovabili e riciclaggio, gli Stati membri dovrebbero avvalersi il più possibile delle politiche in materia di occupazione e istruzione per ridurre gli attuali divari di competenze e incoraggiare la creazione di nuovi "lavori verdi". Dovrebbero essere promossi gli appalti pubblici verdi per stimolare il mercato futuro di prodotti, servizi e tecnologie verdi. La fissazione dei prezzi dovrebbe essere equa e rispecchiare i costi ambientali di un prodotto. I ministri hanno sottolineato che l´Ue deve raccogliere le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla crisi economica e trasformarle in un´occasione per rafforzare la crescita, l´innovazione e l´economia verde. .  
   
   
LE NUOVE POLITICHE EUROPEE PER L’ENERGIA E IL CLIMA  
 
Roma, 26 ottobre 2009 – Se ne parla oggi alle ore 10. 30 presso la Sala delle Bandiere del Parlamento europeo in via Quattro Novembre 149. Con chi? Con ospiti di altissimo livello quali il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, il Presidente dell´Autorità per l´energia elettrica e il gas Alessandro Ortis, Carlo Andrea Bollino, professore di Economia politica all´Università degli Studi di Perugia e il Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione Carlo Corazza. I saluti iniziali saranno di Clara Albani, Direttore dell´Ufficio per l´Italia del Parlamento europeo, e Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Modera la tavola rotonda il giornalista Giampiero Gramaglia. Sarà un´occasione per approfondire i temi legati all´azione per il clima ispirati dalla Commissione e adottati dai 27 Stati membri all´indomani del Consiglio Ambiente e alla vigilia della Conferenza delle parti di Copenaghen (Cop 15). Nell´ambito di questo importante negoziato che mira a trovare l´accordo sul quadro di impegni che dovrebbe sostituire il Protocollo di Kyoto, l’Ue sta puntando ad un patto ambizioso e di ampia portata per evitare che il surriscaldamento planetario raggiunga i livelli pericolosi prospettati dalla comunità scientifica, vale a dire un aumento della temperatura di oltre 2°C rispetto alla situazione preindustriale. I dati scientifici rivelano che, per rimanere entro questa soglia, i Paesi industrializzati dovranno ridurre le proprie emissioni di gas serra del 25-40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020, mentre entro lo stesso anno i Paesi in via di sviluppo si vedranno costretti a limitare la rapida crescita delle proprie emissioni a circa il 15-30% rispetto alla situazione attuale. È necessario che le emissioni a livello mondiale raggiungano il picco massimo prima del 2020 e che si riducano poi di almeno il 50% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050. L’ue ha dimostrato di essere all’avanguardia in questa battaglia impegnandosi unilateralmente a ridurre entro il 2020 di almeno il 20% le proprie emissioni rispetto ai livelli del 1990 e, per raggiungere l’obiettivo fissato, sta attuando il pacchetto legislativo su clima e energia accompagnato da un programma di misure per l’efficienza energetica. Si è inoltre impegnata ad abbattere le emissioni del 30% se altri Paesi industrializzati accetteranno di realizzare riduzioni comparabili e se i Paesi in via di sviluppo più avanzati economicamente daranno un contributo adeguato all’accordo. .  
   
   
IL PRESIDENTE IORIO RICONFERMATO VICE PRESIDENTE DELL´EUROREGIONE ADRIATICA  
 
Campobasso, 26 ottobre 2009 - Si è riunita in il 22 ottobre, a Spalato in Croazia, l´Assemblea Generale dell´Euroregione Adriatica che ha riconfermato all´unanimità Michele Iorio e Ivan Jakovcic rispettivamente Vice Presidente e Presidente dell´organismo interregionale e internazionale del bacino adriatico. L´euroregione, fondata a Termoli nel 2004, in questi anni è stata promotrice di una serie di iniziative tese a coinvolgere tutti gli Enti locali e le forze associative, delle realtà che affacciano sul bacino adriatico, in un comune progetto di sviluppo e di interscambio culturale, sociale e scientifico. Oggi l´organismo vede coinvolti oltre 20 tra Comuni, Province e Regioni appartenenti a sei Stati diversi (Italia, Croazia, Slovenia, Montenegro, Albania e Grecia) che affacciano sull´Adriatico. Un totale di 40 milioni di persone interessate ad uno sviluppo comune nell´ambito di una politica europea ed internazionale. All´assemblea Generale si è fatto il punto della situazione fino ad oggi e sono stati programmati gli interventi per il prossimo biennio. Nello specifico si è discusso del progetto Adrieurope 2, che vede il Molise capofila, destinato a dare alla nuova struttura una base logistica e una forza finanziaria adeguata alle progettualità in essere. Rappresentava il Presidente Iorio, impegnato in altre riunioni istituzionali a Roma, il suo Consigliere degli Affari Europei e di Cooperazione, Francesco Cocco. .  
   
   
EUROREGIONE ADRIATICA: RENZO TONDO NEL COMITATO ESECUTIVO  
 
Trieste, 26 ottobre 2009 - Il presidente della Regione Istriana, Ivan Jakovcic, è stato riconfermato alla presidenza dell´Euroregione Adriatica, associazione di cooperazione tra enti regionali dei Paesi che si affacciano sul mare Adriatico, fondata a Pola (Croazia) nel 2006. Jahovcic sara´ affiancato da un esecutivo di cui fanno parte il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, l´assessore della Regione Veneto Maria Luisa Coppola, il presidente del Molise Michele Iorio, il presidente delle Marche Gian Mario Spacca, dal presidente della Regione di Spalato e Dalmazia Ante Sanader, il prefetto di Corfu´ Stefanos Poulimenos, il presidente della Regione di Scutari Gjovalin Kolombi e la presidente dell´Assemblea di Cattaro Marija Catovic. Il rinnovo dei vertici è stato definito a Spalato(croazia) nel corso della V Assemblea dell´Euroregione Adriatica, che conta 25 membri di sette diversi Stati nazionali (Italia, Croazia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania e Grecia). Nel corso dell´incontro, al quale per il Friuli Venezia Giulia ha partecipato il vice direttore Centrale delle Relazioni internazionali e comunitarie Giuseppe Napoli, e´ stata approvata la dichiarazione per l´adozione della "Strategia per l´Adriatico" che sarà portata all´attenzione del Parlamento Europeo, del Consiglio dei Ministri Ue, della Commissione Europa, del Comitato delle Regioni, del Comitato economico e sociale e de i 7 Governi Nazionali. L´obiettivo e´ quello di definire una coerente politica regionale di sviluppo di quest´area e ridurre le disuguaglianze socio economiche e quelle che riguardano le opportunità di sviluppo. In particolare attraverso la "Strategia" si intende rafforzare le politiche di partneriato, a cominciare da quelle contenute nel programma di preadesione "Ipa Adriatico", per il quale e´ stato deciso di proporre progetti congiunti, rivolti a sviluppare comuni politiche su trasporti, comunicazioni, ambiente, energia, cultura e welfare. Alla luce dei nuovi scenari della futura programmazione comunitaria 2014-2020, che vedono gia´ affermarsi modelli di sviluppo quali quelli rivolti all´area Baltica e Danubiana, appare infatti necessario proporre, a tutti i livelli, strategie per l´Adriatico con un approccio integrato nel campo della tutela dell´ambiente, dello sfruttamento delle risorse naturali. Inoltre si intende rafforzare i collegamenti istituzionali, culturali, economici e delle vie di comunicazione in ambito Adriatico. Infine specifica attenzione sara´ assicurata al rafforzamento della competitivita´ basata sulla conoscenza, l´alta tecnologia e le innovazioni attraverso lo sviluppo sistematico delle risorse umane, al fine di proporre all´Unione europea strategie comuni per tutto l´Adriatico. .  
   
   
DONNE SULLA VIA DI LISBONA - CONVEGNO IL 29 OTTOBRE A BOLZANO  
 
Bolzano, 26 Ottobre 2009 - Nell´ambito del convegno "Donne sulla via di Lisbona" in programma per giovedì 29 ottobre 2009, con inizio alle ore 9. 00, presso l´Hotel Four Points Sheraton a Bolzano, relatrici di fama interanzionale faranno il punto sullo stato di attuazione in Europa e nelle sue regioni degli obiettivi del programma di azione per la parità tra uomini e donne 2006-2010" e sul ruolo che le reti femminili possono avere in questo processo. Necessaria l´iscrizione. Tra i pacchetti di misure approvati dalla Commissione europea per attuare l´"Agenda europea 2010 - strategia di Lisbona" per rendere competitiva l´area economica comunitaria a livello mondiale, vi è il Programma di azione per la parità tra uomini e donne 2006-2010" che indica degli obiettivi prioritari; fra questi vi é la parità di indipendenza economicatra uomini e donne, migliore conciliabilità tra professione e vita privata e famigliare, e la promozione delle pari opportunità di partecipazione di uomini e donne ai processi decisionali. Questi tre obiettivi vengono discussi nel progetto della Scuola Superiore Lessing di Merano "Donne sulla via di Lisbona", finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Per fare il punto sullo stato dell´attuazione di questi obiettivi in Europa e nelle sue regioni e per individuare i modi per raggiungere la sensibilizzazione pubblica verso la parità di genere e verificare se attraverso le reti femminili sia possibile aumentare la quota di donne in posizioni dirigenziali in campo economico e politico sono state invitate rinomate esperte a livello europeo che interverranno al Convegno internazionale "Donne sulla via di Lisbona - Reti femminili come chiave per il successo europeo" in programma giovedì 29 ottobre 2009, con inizio alle ore 9. 00, presso l´Hotel Four Points Sheraton a Bolzano. Come sottolinea l´assessora provinciale alle pari opportunità, lavoro e innovazione, Barbara Repetto, "con questa importante iniziativa poniamo un chiaro segnale europeo in Alto Adige; a livello locale abbiamo fatto un bel po´ di strada verso gli obiettivi che l´Europa si è prefissata con la strategia di Lisbona, ma le donne restano ancora sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali, in media sono ancora sottopagate e sia donne che uomini devono affrontare problemi strutturali se intendono conciliare famiglia e vita lavorativa e privata. Questa piattaforma internazionale di scambio ci consentirà di avvicinarci ulteriormente agli obiettivi prefissati". Nell´ambito dell´iniziativa di contorno al convegno "women´s place", finanziata dal Comitato provinciale pari opportunità e dal Servizio donna della Provincia, 13 organizzazioni femminili altoatesine,si presentano con uno stand informativo. Ulrike Oberhammer, presidente del Comitato provinciale per le pari opportunità, si rallegra della presenza delle numerose organizzazioni che si impegnano per la promozione delle donne e della varie istanze in Alto Adige;tale presenza costituisce un segnale visibile della rete femminile che consentirà di fare un bel passo avanti sulla via della parificazione fra uomini e donne nella società. .  
   
   
L´ONG RUSSA MEMORIAL VINCE IL PREMIO SACHAROV 2009  
 
 Strasburgo, 26 ottobre 2009 - L´organizzazione per la difesa dei diritti umani in Russia Memorial è la vincitrice del Premio europeo per la libertà di pensiero 2009. L´organizzazione, rappresentata dagli attivisti Oleg Orlov, Sergei Kovalev e Lyudmila Alexeyeva, denuncia la repressione politica nei paesi dell´ex-Unione sovietica e lotta contro le violazioni dei diritti umani. La vittoria è stata annunciata stamattina dal presidente del Parlamento Jerzy Buzek, il premio verrà consegnato il 16 dicembre a Strasburgo. ´Rompere il circolo vizioso di violenza e paura in Russia´"attribuendo il premio di quest´anno a Oleg Orlov, Sergei Kovalev and Lyudmila Alexeyeva a nome di Memorial e di tutte le altre persone che lottano per la difesa dei diritti umani in Russia, speriamo di contribuire alla fine del circolo vizioso di paura e violenza che assedia i difensori dei diritti umani nella Federazione Russa" - ha dichiarato Jerzy Buzek proclamando la vittoria di Memorial davanti all´aula. "Speriamo di far arrivare il nostro messaggio: gli attivisti della società civile devono essere dappertutto liberi di esercitare il loro diritto a pensare e a parlare! La libertà di espressione è necessaria alla verità". "Lasciatemi condividere anche la mia soddisfazione personale nel poter annunciare oggi questa vittoria. Per un uomo che viene da Solidarnosc, che ha visto la Polonia lottare per la verità, che ha assistito alla fine alla vittoria della libertà, questo è un grande momento". Chi sono i vincitori - Memorial (Oleg Orlov, Sergei Kovalev e Lyudmila Alexeyeva per l´Ong e tutti gli altri difensori dei diritti umani in Russia): L´organizzazione, il cui fondatore fu Andrei Sacharov, promuove i diritti fondamentali nei Paesi dell´ex-Unione sovietica, come l´Azerbaigian, l´Armenia, la Georgia, il Tagikistan, la Moldavia e l´Ucraina. E´ particolarmente attiva in Cecenia e nel resto della Russia. Memorial è stata creata alla fine degli anni ´80 con lo scopo di costruire un memoriale alle vittime dello stalinismo. Nella Russia post-sovietica, l´organizzazione è diventata la più autorevole voce a difesa dei diritti umani. Apparteneva a Memorial anche Natalia Estemirova, l´attivista uccisa in Cecenia in luglio. Nella giustificazione della candidatura i parlamentari spiegano che "Memorial promuove la verità sulle repressioni politiche e lotta contro le violazioni dei diritti umani nell´ex-Unione sovietica, per garantire a quei Paesi un futuro democratico. " Oleg Orlov: Attualmente direttore di Memorial, il 6 ottobre è stato condannato da un tribunale di Mosca a risarcire il presidente ceceno Ramzan Kadyrov per diffamazione e obbligato a ritirare le sue dichiarazioni in cui accusava Kadyrov di essere responsabile dell´omicidio dell´attivista di Memorial Natalia Estemirova. Il 23 novembre 2007 è stato rapito in Inguscezia insieme a tre giornalisti, picchiato, torturato e minacciato di morte, poi rilasciato. Sergei Kovalev: Fondatore della prima associazione dei diritti umani in Russia nel 1969, il "Guppo di Iniziativa per la Difesa dei Diritti Umani nell´Ussr", è anche fra i creatori di Memorial. Kovalev ha sempre denunciato le tendenze autoritarie dei Governi di Borys Eltsin e Vladimir Putin. Nel 1996 ha dato le dimissioni dalla presidenza della commissione per i diritti umani istituita da Eltsin per protesta. Nel 2002 ha istituito una commissione d´inchiesta per investigare sulle bombe esplose in vari appartamenti di Mosca nel 1999. I lavori della commissione si sono interrotti a seguito dell´assassinio, l´avvelenamento e la persecuzione dei suoi membri. Lyudmila Mikhailovna Alexeyeva, ha fondato, insieme ad Andrei Sacharov e altri, il gruppo ´Mosca - Helsinki´, che doveva monitorare l´osservanza, da parte dell´Ussr, degli accordi di Helsinki del 1975. Alexeyeva milita a favore dei diritti umani fin dagli anni ´60. A quei tempi protestava contro il regime chiedendo processi giusti per i dissidenti e media più obiettivi. Ha pagato le sue posizioni con l´espulsione dal Partito Comunista e l´allontanamento dal suo lavoro di editrice per una rivista scientifica. Nell´era post-sovietica, non ha mai perso occasione per criticare il Cremlino, accusando il governo di incoraggiare gli estremisti con le sue politiche nazionaliste, dalle deportazioni di massa di georgiani nel 2006, ai raid della polizia contro gli stranieri nelle strade di Mosca, fino alla condotta dei russi in Inguscezia. Il Premio Sacharov - Il Premio Sacharov è stato istituito nel 1988 in onore del fisico sovietico, dissidente politico e premio Nobel per la pace Andrei Sacharov. Ogni anno il Parlamento europeo attribuisce questo importante riconoscimento a persone o organizzazioni che si sono distinte nella difesa dei diritti umani e della democrazia. Le prossime tappe - Il 14 dicembre le commissioni Affari stranieri, Sviluppo e Diritti umani del Parlamento incontreranno i vincitori. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 16 dicembre a Strasburgo. Oltre a un certificato, Memorial riceverà un assegno di 50. 000 euro. .  
   
   
I "MURI" DI OGGI  
 
Milano, 26 ottobre 2009 - l´Ispi e la Rappresentanza a Milano della Commissione europea - in collaborazione con "east" e la Fondazione Alcide De Gasperi - promuovono il prossimo 27 ottobre, alle ore 18. 00, il secondo incontro dell´iniziativa "1989-2009: 20 anni senza Muro": I "muri" di oggi . L´incontro, che si terrà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano). Www. Ispionline. It .  
   
   
DECRETO SULLA TRASPARENZA  
 
Roma, 26 ottobre 2009 - Il Mef comunica che in data 22 Ottobre è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il Decreto n. 81768 del 19 ottobre 2009, che modifica il testo del Decreto del Ministro dell´Economia e delle Finanze del 12 febbraio 2004, recante "Aggiornamento delle norme per la trasparenza nelle operazioni di collocamento dei titoli di Stato". Tale intervento si è reso necessario al fine di tutelare i risparmiatori nell´attuale contesto di mercato, caratterizzato da tassi di interesse particolarmente contenuti soprattutto per i titoli a breve scadenza. La modifica riguarda i soli Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) ed interviene nel caso in cui il prezzo totale di vendita - comprensivo dell´importo della ritenuta fiscale e della commissione applicata dagli intermediari finanziari alla clientela che sottoscrive i buoni in asta - risulti superiore a 100. In tal caso, l´importo massimo delle commissioni di sottoscrizione sarà ridotto in modo da garantire alla clientela un onere comunque non superiore a 100 euro, per ogni 100 euro di capitale sottoscritto. .  
   
   
EMISSIONE BOT OTTOBRE 2009  
 
Roma, 26 ottobre 2009 - Il Mef ha disposto per il giorno 27 ottobre 2009, con regolamento 30 ottobre 2009, un´asta di Bot:
asta
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Semestrali 9. 500 30. 04. 2010 182
È da tener presente che il 30 ottobre 2009 vengono a scadere Bot per 10. 450 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 27 ottobre 2009, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali, previsto in via automatica per il giorno 28 ottobre 2009. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 28 ottobre 2009. La circolazione dei Bot al 15 ottobre 2009 era pari a 164. 075,595 milioni di euro, di cui 3. 500 milioni di euro a 214 giorni, 3. 500 milioni di euro a 276 giorni, 4. 000 milioni di euro trimestrali, 63. 003 milioni di euro semestrali e 90. 072,595 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ OTTOBRE 2009  
 
Roma, 26 ottobre 2009 - Il Mef dispone, per il giorno 27 ottobre 2009, con regolamento 30 ottobre 2009, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 30 settembre 2009; terza tranche scadenza : 30 settembre 2011 importo nominale dell´emissione : 3. 000 milioni di euro Isin : It0004536931 I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 26 ottobre 2009; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 27 ottobre 2009; - regolamento sottoscrizione: il giorno 30 ottobre 2009. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. .  
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP OTTOBRE 2009  
 
 Roma, 26 ottobre 2009 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 29 ottobre 2009, con regolamento 2 novembre 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro: decorrenza : 1º luglio 2009; settima tranche scadenza : 1º luglio 2016 tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º gennaio 2010, è risultata pari a 0,53% . Isin : It0004518715 - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º luglio 2009; nona tranche scadenza : 1º luglio 2012 tasso d´interesse annuo lordo : 2,50% Isin : It0004508971 decorrenza : 1º settembre 2009; terza tranche scadenza : 1º marzo 2020 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% Isin : It0004536949 Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct 1º. 07. 2009/2016 - 0,20% per i Btp 2,50% 1º. 07. 2009/2012 - 0,40% per i Btp 4,25% 1º. 09. 2009/1º. 03. 2020. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
calendario delle operazioni di sottoscrizione
Cct scad. 1º. 07. 2016 Btp scad. 1º. 07. 2012 Btp scad. 1º. 03. 2020
Prenotazione da parte del pubblico entro il 28 ottobre 2009 28 ottobre 2009 28 ottobre 2009
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 29 ottobre 2009 29 ottobre 2009 29 ottobre 2009
Regolamento sottoscrizioni 2 novembre 2009 2 novembre 2009 2 novembre 2009
Dietimi d´interesse da corrispondere 124 124 62
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo non superiore: - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Cct 1º. 07. 2016, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º. 07. 2012, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º. 03. 2020. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
COMMERCIO ESTERO, ASSOCAMERESTERO: SULLE MONTAGNE RUSSE L’EXPORT ITALIANO VERSO I MERCATI EXTRA-EUROPEI CON UNA CRESCITA DEL 17,4%, IN UN MESE LE VENDITE VERSO I PAESI EXTRA-UE RITORNANO AL VALORE DEL MESE DI GIUGNO, PARI A 10,8 MILIARDI DI EURO  
 
Roma, 26 ottobre 2009 - I dati di settembre relativi alle esportazioni italiane verso i Paesi extra-Ue segnano una ripresa per le nostre vendite in ambito extra-europeo, verso cui si dirige il 43% dell’export (cinque anni fa era il 38%), con un incremento del 17,4% rispetto ad agosto 2009. “La fase di assestamento delle economie mondiali rivela un andamento di stop&go nei rapporti con i mercati extra-europei e conferma che il mese di agosto, in cui le esportazioni si erano ridotte del 15% circa, rappresenta un periodo anomalo per le nostre performance all’estero – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – nonostante il progressivo apprezzamento dell’euro sul dollaro, nel mese di settembre le imprese recuperano posizioni negli Stati Uniti (+14,5%) e anche in mercati che stanno mostrando maggiori segnali di ripresa, come Cina (+16,2%) e India (+14%), e ciò testimonia la domanda di qualità che questi mercati esprimono per le nostre produzioni”. A livello settoriale, nei primi nove mesi del 2009, il saldo del Made in Italy raggiunge circa i 26 miliardi di euro, in calo solo del 4% su base annua; la dipendenza energetica porta però il valore complessivo ad un disavanzo di 3,6 miliardi di euro. La meccanica, che rappresenta un quarto dell’export complessivo italiano verso questi mercati, registra nel periodo gennaio-settembre 2009, un attivo di circa 18 miliardi di euro, trend confermato dall’ulteriore incremento congiunturale delle vendite del 32% circa nell’ultimo mese. Sempre a settembre, buoni risultati anche per altri comparti, come i mezzi di trasporto (+78,7%) e i computer ed apparecchi elettronici ed ottici (+42%). . .  
   
   
FORMIGONI ALLE PMI: IN ARRIVO LA DOTE IMPRESA PRONTO L´ACCORDO QUADRO DI SVILUPPO TERRITORIALE PER MANTOVA  
 
 Milano, 26 ottobre 2009 - "A breve lanceremo la Dote Impresa, con lo scopo di coordinare, semplificare e sburocratizzare le diverse risorse comunitarie, nazionali, regionali e camerali, premiando le realtà più innovative, flessibili, competitive e introducendo criteri di premialità in funzione della produttività e del merito". Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, riferendosi anche al dibattito del 24 ottobre all´Xi Forum della piccola industria, in corso a Mantova. "Si tratta - spiega Formigoni - di un´ulteriore risposta tempestiva e mirata messa in campo da Regione Lombardia per rilanciare la nostra economia". Le risposte anti crisi di Regione Lombardia danno fiducia soprattutto "ai molti nostri imprenditori che stanno dimostrando di saper reagire, perché innamorati del proprio lavoro, desiderosi di continuare a costruire e produrre, determinati a far di tutto per non aggiungere difficoltà ai propri lavoratori e le loro famiglie". Semplificazione ed efficienza della pubblica amministrazione, sostegno alla competitività delle imprese, valorizzazione del capitale umano, realizzazione delle infrastrutture: sono i quattro capisaldi indicati da Formigoni. Semplificazione - "Lo Stato a casa dell´imprenditore e non l´imprenditore in coda allo sportello dello Stato", è lo slogan usato da Formigoni. "La semplificazione - dice - ha mostrato, infatti, nella nostra esperienza di essere una leva fondamentale per aumentare la competitività del sistema". Due apposite leggi regionali hanno confermato lo sportello unico, introdotto la "dichiarazione" in sostituzione dei procedimenti amministrativi di avvio, modifica, svolgimento, trasformazione o cessazione di attività, e la Diap (Dichiarazione di Inizio Attività Produttive) in sostituzione del complesso nulla osta inizio attività. Mediamente il taglio è di 60 giorni di tempo. Competitivita´ - Formigoni ricorda il "Pacchetto anticrisi per le imprese" con cui "abbiamo voluto dare una sferzata di energia al sistema imprenditoriale nel suo complesso, con azioni a sostegno dell´innovazione e dell´internazionalizzazione e garanzie al credito". Il pacchetto anticrisi è concentrato sul rafforzamento delle forme di garanzie a sostegno del credito. "Vogliamo - sottolinea Formigoni - essere vicini alle piccole imprese. Per questo stiamo mettendo a punto azioni dirette, finanziate con qualche decina di milioni di euro e stiamo completando un nuovo intervento di rafforzamento dei confidi che consentirà al sistema delle piccole e medie imprese lombarde di accedere a nuovi finanziamenti". Capitale Umano - Formigoni si sofferma "sullo strumento innovativo del sistema della Dote, con cui abbiamo unificato i vari interventi finalizzati al diritto allo studio, semplificato le procedure, offerto maggiori risorse e garantito certezze fin dall´inizio del percorso scolastico, scommettendo sullo sviluppo e l´aggiornamento continuo del talento". Infrastrutture - Su questo terreno occorre recuperare un gap storico, e affrettare i tempi. "Con la nascita nel 2007 della società mista Cal S. P. A. - spiega Formigoni - la Regione è in grado di governare in modo più dinamico ed efficace l´attuazione dei programmi di sviluppo infrastrutturale prioritari per il nostro territorio, anticipando i tempi per l´apertura dei cantieri e abbattendo i costi". Per Mantova - Ci sono opere prioritarie della Regione che interessano il territorio mantovano. "Penso - ricorda Formigoni - alla realizzazione del Raccordo autostradale Ti-bre e dell´Autostrada Cremona-mantova, che permetterà di dare vita ad un nuovo corridoio autostradale alternativo all´attuale che attraversa tutta la pianura padana. La Cremona-mantova sarà, inoltre, un esempio avanzato di innovazione e tecnologia, soprattutto in funzione della sostenibilità ambientale dell´infrastruttura". Altrettanto strategica sarà la realizzazione della navigazione in acque interne, che permetterà, a conclusione di progetti già in avanzato stato di realizzazione, di navigare dallo storico porto cittadino di Mantova-porto Catena fino al mare Adriatico 365 giorni l´anno. Formigoni ha parole di apprezzamento, per quanto riguarda ricerca e innovazione, per " l´importante progetto Innocenter Main, il nuovo Polo di Innovazione e ricerca tecnologica, che coinvolgerà l´Università e le imprese mantovane". Sul versante della internazionalizzazione, indica l´esperienza del consorzio Mantova Export. Sviluppo Territoriale - Formigoni annuncia infine che, nell´ottica della collaborazione interistituzionale e con i soggetti della società civile che caratterizza la programmazione di Regione Lombardia, è ormai prossimo alla fase di sottoscrizione anche l´Aqst(accordo quadro di sviluppo territoriale) della Provincia di Mantova, principale strumento della programmazione negoziata regionale per lo sviluppo del territorio. .  
   
   
COOPERATIVE, FORMIGONI: 10 MILIONI ANTICRISI  
 
Milano, 26 ottobre 2006 - Una nuova linea di finanziamento rivolta alle cooperative sociali e alle cooperative di produzione e lavoro, gestita dalla Finanziaria regionale (Finlombarda Spa), a valere sul Fondo Jeremie nell´ambito del Fondo Sociale Europeo. L´investimento regionale ammonterà a 10 milioni di euro e verrà realizzato attraverso la rete degli sportelli bancari delle Banche di Credito Cooperativo e della Banca Popolare di Bergamo, selezionate attraverso una procedura ad evidenza pubblica. Lo ha anticipato, il 23ottobre, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo all´apertura dei lavori della Festa della Cooperazione al Palazzo delle Stelline di Milano. Organizzata dalla Direzione Generale Industria, Pmi e Cooperazione, la Conferenza triennale sulla cooperazione oltre a momenti di lavoro e confronto, promossi e coordinati in collaborazione con Irer (Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia), prevede una ricca serie di eventi collaterali organizzati in quasi tutte le province lombarde per valorizzare il mondo della cooperazione. Il presidente Formigoni ha sottolineato che "il momento di difficile crisi economica mondiale suggerisce che bisogna scommettere sulla centralità del lavoro e della persona". In questo quadro assume un ruolo strategico la cooperazione, un mondo verso il quale Regione Lombardia è da sempre attenta come testimoniano i numeri. "La Lombardia - ha detto il presidente Formigoni - è la regione italiana con il maggior numero di imprese sociali e cooperative: sono oltre diecimila le cooperative lombarde che occupano quasi 200. 000 addetti impegnati in settori strategici come quello dei servizi, della produzione, dell´edilizia, dell´agricoltura, del tempo libero o della finanza". Dopo aver ricordato che già nello Statuto della Regione Lombardia si fa riferimento al "valore e alla funzione sociale della cooperazione", Formigoni ha sottolineato il recente provvedimento con cui è stato approvato il nuovo regolamento che istituisce le ripartizioni provinciali dell´Albo che consente, a differenza di quanto accadeva in passato, la possibilità riservata a ciascuna cooperativa di iscriversi a più sezioni: la "A" (socio-sanitaria e istruzione) e la "B" (agricoltura e industria). "Più libertà di azione per le cooperative - ha commentato - più efficienza e meno burocrazia". L´impegno di Regione Lombardia nel settore della cooperazione è stato sintetizzato dal presidente Formigoni richiamando le azioni svolte in cinque ambiti strategici: industria, casa, agricoltura, istruzione e famiglia. Industria - Il bando regionale 2007 ha permesso la nascita di 60 nuove imprese cooperative che hanno potuto accedere a un finanziamento complessivo di 5,2 milioni di euro, capaci di attivare investimenti per 8 milioni di euro. "Per il futuro prossimo - ha aggiunto il presidente -intendiamo istituire un´apposita linea di intervento, continuando a indirizzare gli interventi economici per la cooperazione nel Fondo di Rotazione per l´imprenditorialità (Frim)". Casa - Sul fronte casa i Contratti di Quartiere, il Programma regionale emergenza Casa e i Servizi abitativi a canone convenzionato sono alcuni esempi di come la Regione Lombardia si sta sempre più muovendo nella direzione della cooperazione. "Prevediamo di promuovere ulteriormente - ha detto ancora Formigoni - il coordinamento fra soggetti pubblici, privati e del Terzo Settore al fine di far convergere il maggior numero di risorse su iniziative ben individuate e articolate. In quest´ottica stiamo studiando come sviluppare programmi di housing sociale anche attraverso modalità finanziarie innovative". Formazione E Lavoro - E´ stato riconosciuto il ruolo attivo delle cooperative sociali con uno stanziamento di 1,9 milioni di euro per l´anno 2008 e sono stati rinnovati gli incentivi finalizzati all´inserimento lavorativo di persone disabili psichiche o portatrici di handicap intellettivo all´interno di cooperative sociali. "Per i prossimi tre anni abbiamo programmato un rinnovato impegno in queste politiche - ha precisato il presidente Formigoni - e prevediamo di realizzare percorsi personalizzati per persone disabili (23,5 milioni di euro per oltre 20. 000 persone), percorsi di integrazione e inserimento lavorativo delle persone svantaggiate (quasi 130. 000 persone interessate) e di formazione per lavoratori per favorire l´innovazione, la produttività e innalzare i livelli di apprendimento (oltre 230. 000 persone coinvolte). Famiglia - Il presidente Formigoni ha messo in evidenza come le esperienze significative realizzate in questo ambito abbiano avuto come comun denominatore il coinvolgimento delle cooperative in quanto "interpreti dei bisogni della comunità e promotori di opportunità". A titolo di esempio è stata citata l´attività della cooperativa sociale La Strada di Milano: "Un´iniziativa di welfare locale che ha saputo costruire una rete tra i soggetti già attivi nel quartiere milanese Mazzini-corvetto". Agricoltura - Dal 2000 al 2008 sono state finanziate 120 cooperative agricole per un totale di oltre 56 milioni di euro. . .  
   
   
LAVORO, FORMIGONI: PIENO ACCORDO CON SINDACATI IL PRESIDENTE HA INCONTRATO PETTENI (CISL) E BASEOTTO (CGIL) REGIONE GARANTISCE AMMOTIZZATORI SOCIALI PER TUTTO IL 2010  
 
Milano, 26 ottobre 2009 - Piena sintonia tra Regione e sindacati sui temi del lavoro e delle politiche sociali. Al termine della "Marcia per il lavoro" che si è tenuta il 24 ottobre, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha incontrato al Palazzo Pirelli i segretari regionali di Cisl e Cgil, Gigi Petteni e Nino Baseotto. "E´ stato un incontro positivo - ha riferito Formigoni alla fine del colloquio - Ci siamo trovati d´accordo innanzitutto sulla centralità della questione lavoro: il primo campo di impegno è quello degli ammortizzatori sociali che la Regione garantirà per tutto il 2010 con risorse che riteniamo già di avere a sufficienza". Dopo aver ribadito l´impegno assunto all´inizio del periodo della crisi e cioè quello "che nessuno sarà lasciato da solo", Formigoni ha confermato come i Tavoli di lavoro regionali siano sempre aperti, in particola quello del Patto per lo Sviluppo, che potrebbe essere convocato a breve per riflettere ulteriormente sulle politiche di sviluppo che devono necessariamente affiancare gli ammortizzatori sociali e la formazione per i lavoratori. Il presidente ha ricordato a questo proposito il "Piano per una Lombardia sostenibile" presentato lunedì scorso che potrà contare su 900 milioni di risorse pubbliche cui dovranno affiancarsi gli investimenti privati (fino ad arrivare alla cifra di 2,2 miliardi) per creare nei prossimi anni "40. 000 nuovi posti di lavoro di qualità". Quest´ultimo progetto è particolarmente apprezzato dai sindacati, come ha detto anche Petteni alla fine del colloquio con Formigoni. Il segretario della Cisl ha confermato la positività dell´incontro e la sintonia con la Regione, in particolare sulla questione degli ammortizzatori sociali ma anche sulle politiche di sviluppo e sugli altri temi sociali discussi oggi. Tra questi ultimi in particolare quello della non autosufficienza: "La Regione - ha detto ancora Formigoni - spende ogni anno 800 milioni per le Rsa, 400 milioni per la riabilitazione e 52 milioni, prelevati dal fondo nazionale, per la non autosufficienza in particolare riguardo all´assistenza domiciliare. Siamo quelli che spendono di più in questo settore che però necessita di ulteriore attenzione". "La non autosufficienza - ha proseguito Formigoni - è un tema che abbiamo già segnalato al Governo e che faremo nuovamente presente in questa fase. Una ipotesi, che porterò al vaglio del dei Tavoli regionali come richiesta della Lombardia al Governo, è quella di utilizzare parte delle risorse dello scudo fiscale per questo settore". .  
   
   
JORDAN – ITALY BUSINESS FORUM. MORATTI: “UN RAPPORTO CHE SI CONSOLIDA E SI RAFFORZA PER IL RILANCIO DELLA COOPERAZIONE FRA I DUE PAESI”  
 
Milano, 26 ottobre 2009 - “Il Re Abdullah Ii Ibn Al Hussein con la sua presenza testimonia l´attenzione nei confronti della città di Milano per il suo dinamismo e per la sua capacità di tessere solidi rapporti internazionali a livello economico culturale, scientifico e anche umanitario. ” Così il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta, il 22 ottobre, al Jordan – Italy Business forum a Palazzo Mezzanotte. L’evento, inaugurato da Bruno Ermolli, Presidente di Promos e dal Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, ha visto la presenza del Re Abdullah Ii Ibn Al Hussein e della Regina Rania Al Abdullah, i Ministri giordani degli Affari Esteri, dell’Industria e del Commercio, oltre al Direttore Generale del Jordan Investment Board e ad illustri rappresentanti del mondo politico ed economico giordano. Dopo aver salutato, a nome di Milano, Sua Maestà il Re Abdullah Ii Ibn Al Hussein e Sua Maestà la Regina Rania, cittadina d’onore di Milano, e tutte le altre personalità intervenute al forum, il Sindaco ha sottolineato che “l’evento di oggi, è un incontro istituzionale che intensifica l’impegno dei governi e delle amministrazioni locali per rafforzare le fondamenta della nostra collaborazione”. “La Giordania è un Paese di grande interesse per l’Italia, ci lega una lunga amicizia e ci accomuna una storia antichissima – ha proseguito il Sindaco - ci legano collaborazioni industriali, scientifiche, culturali. Una partnership profonda che mette a disposizione di entrambi i paesi, i rispettivi know how a beneficio dello sviluppo in tutti i settori”. Letizia Moratti dopo aver manifestato la propria ammirazione per l’azione di dialogo, stabilità e pace che il Sovrano ha perseguito in questi anni, ha ricordato che “l’Esposizione Universale del 2015, assegnata a Milano anche grazie al sostegno della Giordania, è un importante strumento per allacciare relazioni economiche”. “L’obiettivo di Expo – ha concluso il Sindaco - è quello di promuovere la crescita nei settori dell’alimentazione, dell’energia e dell’ambiente, dando vita a progetti a sostegno del capitale umano nei Paesi in via di sviluppo grazie anche al prezioso supporto delle donne per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del millennio che proprio nel 2015 avranno la loro verifica”. .  
   
   
LOMBARDIA: DALLA POLONIA BUONE OPPORTUNITA´  
 
Milano, 27 ottobre 2009 - La Polonia ha risentito meno di altre Regioni dell´Est europeo della crisi economica e può essere un ottimo partner per la Regione Lombardia. Lo ha rilevato il Delegato ai Rapporti con l´Europa, Claudio Morpurgo, dopo avere partecipato a un incontro con una serie di Regioni europee invitate dalla Mazowya, la Regione polacca in cui si trova la capitale Varsavia, per valutare le politiche di cooperazione sui temi del turismo e della cultura. All´evento erano presenti anche i rappresentanti di Sachsen-anhalt e del Brandeburgo, dell´Ile de France, della Regione di Praga, di Stoccolma, di Minsk, di Mosca, ma anche delegati coreani e brasiliani con cui Varsavia ha instaurato dei rapporti. "Varsavia è un interessante partner per noi - ha dichiarato Morpurgo al termine dell´incontro -. Questo paese soffre meno di altri la crisi: la gran voglia di fare dei polacchi la si percepisce nei loro discorsi e anche nelle strade". Sulla Polonia si è concentrata, negli ultimi anni, una crescente attenzione, sia perché è una delle realtà dell´Est europeo che meglio ha reagito al collasso dell´era comunista, sia perché vi saranno destinati una significativa parte di fondi europei. "I fondi strutturali europei di cui ora dispone la Polonia -ha continuato Morpurgo - possono darci delle ottime opportunità. Attraverso la cultura e il turismo, possiamo proporci come partner privilegiati. Ma abbiamo già interessanti progetti in atto con l´agricoltura e con l´artigianato e anche nel settore delle infrastrutture potremmo dire la nostra. Le prossime fiere dell´Artigiano in Fiera e della Bit saranno due dei prossimi momenti di verifica comune delle politiche tra Regione Lombardia e la Mazowya". .  
   
   
LOMBARDIA/AUSTRALIA. ZAMBETTI: PROMOSSO NOSTRO ARTIGIANATO SUCCESSO DELLA MISSIONE DEDICATA A PRODOTTI PER L´INFANZIA  
 
Milano, 27 ottobre 2009 . Si è conclusa il 23 ottobre a Sidney (Australia) la missione guidata dall´assessore all´Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, dedicata alla promozione sui mercati internazionali del Made in Lombardy´. Inserita nel progetto "Little Italy" (per la promozione dell´artigianato di eccellenza lombardo attraverso alcune iniziative di internazionalizzazione anche in Giappone), la tappa australiana mira ad esportare anche in questo continente il design, lo stile e la qualità dell´artigianato lombardo, in particolar modo quello legato ai settori legno-arredo, abbigliamento e giocattoli di design per l´infanzia. Realizzato in collaborazione con Promos, azienda speciale per l´internazionalizzazione della Camera di Commercio di Milano, la missione era composta da una delegazione di imprese che hanno partecipato ad incontri business to business con aziende locali. "Grazie a questa missione - ha spiegato Domenico Zambetti - abbiamo offerto ai nostri artigiani l´opportunità di far conoscere le nostre eccellenze anche all´estero che hanno così avuto la possibilità di stringere accordi direttamente sul territorio con partner locali, sia a Melbourne che a Sidney". Tra gli incontri e gli eventi collaterali di carattere promozionale organizzati ad hoc per le aziende al seguito della missione, va segnalata l´apertura a Melbourne, nel centro commerciale Westfield Doncaster, di una vetrina per esporre al pubblico le creazioni degli artigiani lombardi a cui è seguita una sfilata di moda con capi d´abbigliamento dedicati ai più piccoli. Numerosi incontri tra imprese e catene di distribuzione locali hanno posto le basi per future collaborazioni: a Brisbane, a seguito dell´incontro tra la delegazione e la Trade Queensland, (società consortile locale che opera per il sostegno all´esportazione dei prodotti delle imprese statali e all´opportunità di business fuori confine), si è parlato delle possibili collaborazioni tra Lombardia e Stato del Queensland in merito alla partecipazione a eventi fieristici ed espositivi legati all´artigianato. A Melbourne, nello stato di Victoria, il Deputy Lord Mayor, Susan Riley, ha espresso grande interesse per il know-how rappresentato dalle creazioni artigiane lombarde, auspicando possibili collaborazioni tra la città di Melbourne e la Lombardia. "La missione - conclude l´assessore Zambetti - ha riscosso un notevole risultato sia a livello istituzionale che per le imprese al seguito; non solo abbiamo visto i nostri artigiani soddisfatti per le prospettive che si sono aperte ma soprattutto, abbiamo trovato un paese, aperto e disponibile a recepire ed apprezzare il nostro artigianato di qualità. .  
   
   
FORTE ATTENZIONE DEL GOVERNO NAZIONALE ALLO SVILUPPO DELLA SARDEGNA  
 
Roma, 26 Ottobre 2009 - "L’agenda del Comitato è ricchissima di contenuti e su alcune questioni sono stati già ottenuti importanti risultati, come sulle vertenze industriali, sull’energia. Su alcune grandi infrastrutture, l’attenzione del Governo poi, ha già assicurato una forte attenzione sui temi della finanza regionale, dei trasporti, della ricerca e sviluppo, dell’ambiente e delle bonifiche, e sui trasferimenti di beni dello Stato”. E´ quanto ha affermato l’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa, partecipando, il 22 ottobre, a Roma al Comitato Governo Regione per lo sviluppo, costituitosi per dare attuazione a quanto stabilito nell’incontro dello scorso 17 luglio. Alla riunione, alla quale La Spisa ha preso parte in rappresentanza del presidente Ugo Cappellacci, è stata presieduta dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta. Quella del 22 ottobre a Palazzo Chigi, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico, della Pubblica amministrazione e innovazione, è la prima riunione del “Comitato Governo – Regione Sardegna per il coordinamento delle iniziative per lo sviluppo della Sardegna”. Il Comitato è il luogo di confronto tra Governo e Regione per il coordinamento delle iniziative di sviluppo della Sardegna, istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 settembre 2009. "Tutto il Governo si sta dimostrando molto vicino alle problematiche e alla particolare situazione di crisi che sta attraversando la Sardegna – ha concluso l’assessore La Spisa – ed è particolarmente apprezzabile l’impegno del sottosegretario della Presidenza del Consiglio Gianni Letta". .  
   
   
GALAN INAUGURA NUOVO PALAZZO REGIONE A VENEZIA IN FONDAMENTA SANTA LUCIA. CITTADELLA CON 18 STRUTTURE RIUNITE IN UNICA SEDE AGEVOLATA PER CITTADINI E AMMINISTRATORI LOCALI  
 
Venezia, 26 ottobre 2009 - Il Presidente della Regione Giancarlo Galan ha inaugurato il 23 ottobre il nuovo Palazzo della Regione a Venezia in Fondamenta Santa Lucia. Si tratta di un grande complesso dove sono accorpate 18 strutture dirigenziali riunite in un’unica sede di proprietà, con una superficie di oltre 21. 000 mq, sei piani di uffici in grado di ospitare circa 600 persone. Il Palazzo della Regione, acquistato da Grandi Stazioni Spa, per un prezzo di 64,9 milioni di euro chiavi in mano, e dei Magazzini fronte acqueo, 4,6 milioni di euro, “rappresenta – ha detto Galan – il più importante acquisto fatto dalla Regione nella sua storia”. E’ stato stimato in circa 2 milioni di euro annui il risparmio regionale sugli affitti oltre ai risparmi sui costi di gestione. Gli uffici erano precedentemente distribuiti su 11 diverse sedi, dislocate a Venezia, a Mestre, a Marghera. Le strutture insediate nel nuovo palazzo sono: la Segreteria Regionale agli Affari Generali, Avvocatura Regionale, le Direzioni Affari Generali, Affari Legislativi, Artigianato, Commercio, Demanio Patrimonio e Sedi, Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti, Formazione, Industria, Istruzione, Lavoro, Programmi Comunitari, Riforme Istituzionali e Processi di Delega, Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione, Progetto Energia, Progetto Sicurezza e Qualità, Corecom. “Con questa straordinaria operazione – ha detto Galan – abbiamo ottenuto di recuperare un pregevole edificio storico nel centro storico di Venezia, di concentrarvi una consistente parte degli uffici regionali, di rendere molto più agevole di prima per gli amministratori e i cittadini veneti, il recarsi in Regione, perché il posto è strategico dal punto di vista della raggiungibilità”. Oltre alla nuova sede a Venezia, l’Assessore regionale al Patrimonio e al Personale Flavio Silvestrin ha spiegato, nel corso del suo intervento, che la Regione Veneto ha realizzato o ha in via di realizzazione una “Casa Regione”, in ogni città capoluogo di provincia, unificando in un’unica struttura immobiliare qualificata gli uffici regionali. Per il cittadino ciò significherà relazionarsi con la Regione in un contesto unico e gestire facilmente le pratiche che lo riguardano. Per gli enti locali contare su un luogo di incontro, dove tutti gli attori del sistema Veneto possono interagire e confrontarsi in un’ottica di network per la costruzione delle politiche pubbliche. Per l’Amministrazione Regionale significa realizzare economie di spesa e razionalizzazione dei costi legati alla cessazione di contratti di locazione, spesso molto onerosi, di immobili per i quali si richiedevano ingenti investimenti manutentivi di adeguamento e di messa in sicurezza. Al termine dell’intero processo di razionalizzazione e gestione del patrimonio immobiliare regionale, fa presente l’Assessore regionale, si sarà ridotto di oltre il 50% lo stanziamento in bilancio per le locazioni regionali rispetto ai 5,7 milioni inseriti nel bilancio 2008. A partire dal 2010 il risparmio sulle locazioni sarà di oltre 2,5 milioni di euro derivanti da operazioni di riorganizzazione delle sedi completate nel 2009”. In occasione dell’inaugurazione, è stato presentato il volume La casa regione. Il Veneto più vicino ai cittadini un progetto editoriale e di comunicazione che illustra la politica per la valorizzazione del patrimonio regionale dell´Assessorato alla Politiche del Demanio e del Patrimonio. Nel volume sono illustrate le tappe di questo processo che ha portato alla riduzione di 26 immobili adibiti a sedi regionali in regime di locazione passiva, durante l’ultimo mandato amministrativo e, sono descritte tutte le operazioni, provincia per provincia, legate al progetto Casa Regione. .  
   
   
CONFERENZA STATO-REGIONI, CERSOSIMO: “CONCLUSO IN CHIAVE POSITIVA LO STALLO ISTITUZIONALE”  
 
Roma, 26 24 ottobre 2009 - “Si è concluso in chiave positiva lo stallo istituzionale che ormai perdurava da quattro mesi, producendo gravi ritardi negli adempimenti istituzionali delle amministrazioni statali e regionali, nonché ripercussioni negative nella società nazionale tutta”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo al termine dell’incontro del 24 ottobre , a Palazzo Chigi, tra le Regioni ed il Governo, per definire il Patto per la salute, per discutere sul tema dei fondi Fas e delle competenze in materia di turismo. Secondo il vicepresidente Cersosimo “la tenacia e l’azione responsabile delle Regioni hanno consentito di raggiungere un risultato più che soddisfacente, soprattutto se si considera la chiusura iniziale da parte del Governo sia sul patto della sanità che sull’utilizzo dei Fondi Fas. Il primo e più evidente risultato – ha detto - è rappresentato dallo sbocco dei fondi Fas. Nella prossima riunione del Cipe, prevista per la fine mese, il Piano della Calabria verrà definitivamente approvato unitamente a quello delle regioni Lazio, Molise, Puglia e Basilicata. Il che consentirà l’immediata impegnabilità dei fondi per una somma pari a circa 1,7 mld di euro. Finisce così – ha rimarcato Cersosimo - una lunga e travagliata disputa con il Governo che per mesi e mesi ha impedito alle regioni, in particolare a quelle del Sud di fare riferimento a fondi propri indispensabili per realizzare opere pubbliche vitali per il benessere della collettività”. Per il vicepresidente della Giunta regionale della Calabria “è ancora più evidente è stato il frutto del lavoro e della posizione unitaria tenuta dalle regioni nei risultati conseguiti in materia di Patto per la salute dove il Governo è passato da una posizione prettamente economicistica basata sul contenimento dei costi, all’accoglimento di una proposta di Piano che contempla le due dimensioni: finanziaria e di livelli essenziali di assistenza sanitaria”. “A fronte di un fondo a crescita zero stabilito dal Governo – ha spiegato Cersosimo - l’intesa odierna ha previsto la crescita del Fondo sanitario nazionale di circa 3 miliardi per il 2010, il che significa per la nostra regione un incremento del fondo di oltre 100 milioni di euro. Un’ulteriore importante risultato raggiunto è aver ottenuto l’ampliamento dello spazio di programmabilità degli interventi per l’edilizia sanitaria legato anche all’incremento del finanziamento stesso, oltre alla possibilità di utilizzare le risorse Fas sia per l’edilizia sanitaria e per disavanzo. Ancora, dal punto di vista delle risorse, si è ottenuto il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza per un 400 mln di euro ed un incremento del Fondo nazionale per le politiche sociali di circa 30 mln di euro. Per quanto riguarda, poi, la parte delle procedure in ambito sanitario, è stato profondamente rivisto il meccanismo di commissariamento, prevedendo che il ruolo di Commissario sia assunto esclusivamente dal Presidente della Regione. Per la verifica degli adempimenti, è stata introdotta una nuova struttura tecnica di monitoraggio a composizione paritetica – Governo e Regioni – con il compito valutare l’adeguatezza dei piani di rientro, compito oggi svolto esclusivamente dal tavolo di monitoraggio presso il Ministero dell’Economia e della Salute. Quanto all’istituzione del Ministero del Turismo – ha detto infine il vicepresidente Cersosimo - si è raggiunta l’intesa in base alla quale tutti gli atti riguardanti tale materia dovranno essere preventivamente concertati con le Regioni stante la competenza esclusiva regionale in materia prevista dall’art. 117 della Costituzione”. .  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, REGIONE TOSCANA DISPOSTA A CEDERE QUOTA AI COMUNI DISPONIBILI 100 MILIONI. «INIZIATIVA SUL GOVERNO PERCHÉ DIA IL VIA LIBERA»  
 
Firenze, 26 ottobre 2009 - «La Regione Toscana è disponibile a cedere una quota del proprio patto di stabilità a quei Comuni che si trovano nelle condizioni di non poter pagare i lavori già effettuati pur avendo disponibilità di cassa. In questo modo si potrebbe consentire agli enti locali di spendere senza violare il patto e ad aziende e fornitori di incassare in un momento in cui c´è estremo bisogno di liquidità». Lo annuncia l´assessore regionale a bilancio e finanze, Giuseppe Bertolucci, il quale precisa anche che la Regione potrebbe rendere disponibili, per questa operazione, 100 milioni di euro. «In questo periodo di crisi – prosegue Bertolucci – è necessario trovare soluzioni per correggere alcune evidenti rigidità dei meccanismi del patto di stabilità. Ci sono opere completate che le amministrazioni locali non possono liquidar e e questo crea forte sofferenza per molte imprese, con il rischio di fallimenti, licenziamenti e rapporti difficili con le banche. Questa proposta – prosegue l´assessore – sarebbe una vera e propria boccata di ossigeno per tante imprese del territorio e sarebbe, per di più, un´azione ad effetto immediato: oggi si decide, domani i fornitori riscuotono». «Il Governo – conclude Bertolucci – ha per il momento risposto negativamente a questa nostra proposta. Penso però che una forte pressione di istituzioni e forze sociali sull´esecutivo nazionale potrebbe ottenere il via libera per un provvedimento che da tutti è ritenuto tra i più efficaci in funzione anticrisi». .  
   
   
POLITICHE SOCIALI: CHINNICI, 40 MLN PER FAVORIRE INTEGRAZIONE CATEGORIE SVANTAGGIATE  
 
Palermo, 26 ottobre 2009 - Realizzare progetti sperimentali per l’inclusione sociale di categorie svantaggiate della popolazione. Sono stati pubblicati sul supplemento ordinario della Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del 23 ottobre i due avvisi varati dall’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali, nell’ambito del Programma operativo “Fondo sociale europeo” 2007/2013. A disposizione, in totale, ci sono 40 milioni di euro. “Intendiamo avviare – ha spiegato l’assessore Chinnici - un´azione di carattere innovativa finalizzata alla promozione di progetti pilota e improntata al coinvolgimento diretto degli enti locali, da un lato, e dell’amministrazione penitenziaria, dall’altro. Vogliamo promuovere percorsi di inclusione sociale attraverso attività di formazione, orientamento e work-experience in favore sia dei detenuti, sia di altri soggetti appartenenti alle diverse aree del disagio sociale”. L’obiettivo principale è quello di promuovere iniziative per garantire parità nelle opportunità per coloro che sono ai margini della società e che si trovano ad affrontare maggiori ostacoli nell´accesso al mercato del lavoro. Si tratta, quindi, di agire sul fronte sia del rafforzamento dei saperi e delle competenze, sia della rimozione di forme di discriminazione. In particolare, si vuole rafforzare l’integrazione sociale e contrastare i fenomeni di povertà attraverso una maggiore partecipazione dei soggetti svantaggiati e marginali alle opportunità occupazionali e formative. Per il primo bando, che mette a disposizione 30 milioni di euro e che vede come beneficiari tutti i soggetti in condizione di svantaggio sociale, a presentare i progetti possono essere i comuni siciliani. I capoluoghi di provincia potranno partecipare anche da soli, negli altri casi sarà necessaria una “coalizione territoriale”, con una popolazione minima di almeno 100mila abitanti. Ciascun progetto potrà prevedere, al massimo, la realizzazione di interventi per due delle cinque priorità sociali individuate (disabilità, immigrazione, disagio e devianza giovanile, dipendenze e parità di genere). Il costo complessivo di ciascun progetto non potrà superare i 2 milioni di euro (3 milioni per le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina). Per il secondo bando, che mette a disposizione 10 milioni di euro e che vede come beneficiari i detenuti o coloro che usufruiscono di misure alternative della pena (arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali), possono presentare progetti gli enti pubblici, gli enti di formazione, imprese e associazioni di categoria ed enti senza scopo di lucro. Tuttavia, visto il particolare ambito di intervento, i progetti dovranno ottenere, prima della presentazione, una valutazione sull’attuabilità della proposta, da parte dell’amministrazione penitenziaria coinvolta. La durata dei progetti deve essere compresa tra 18 e 24 mesi e il costo massimo singolo è di un milione di euro. Le domande, per entrambi i bandi, dovranno essere presentate entro 30 giorni dalla data di pubblicazione degli avvisi sulla Gazzetta ufficiale della Regione. .  
   
   
BOLZANO,BERGER A ROMA: CONFERMA DELLA PROVINCIA NEL COMITATO DELLE REGIONI UE, INCONTRO CON I MINISTRI  
 
Bolzano, 26 ottobre 2009 - "La Provincia di Bolzano conferma il suo seggio nel Comitato delle Regioni Ue": con questo risultato il vicepresidente Hans Berger torna da Roma, dove il 23 ottobre ha partecipato alla Conferenza straordinaria delle Regioni e Province autonome. Successivamente c´é stato l´incontro con una delegazione del Governo: "Un primo passo per superare lo stallo nei rapporti, ma i problemi arretrati sono molti. " Il presidente Durnwalder è uno dei cinque governatori che sono stati nominati dalla Conferenza delle Regioni italiane nel prossimo Comitato delle Regioni Ue: "La Provincia mantiene quindi lo status di membro effettivo dell´organismo, una presenza importante per far sentire la nostra voce anche in Europa", sottolinea il vicepresidente Hans Berger, che a Roma ha rappresentato la Provincia nelle trattative con le Regioni. Gli altri 9 seggi spettanti all´Italia verranno assegnati dopo le elezioni regionali della prossima primavera. A seguire Berger e i governatori hanno partecipato all´incontro con il Governo: "Berlusconi è stato bloccato in Russia - spiega Berger - ma abbiamo potuto approfondire aspetti importanti con il sottosegretario Letta e diversi ministri. " Erano presenti Tremonti (Economia), Fitto (Affari Regionali), Calderoli (Riforme), Scajola (Sviluppo economico), Prestigiacomo (Ambiente), Sacconi (Welfare), Brambilla (Turismo). "Da quattro mesi la collaborazione tra Stato e Regioni é congelata e quello di oggi è un atto dovuto, un primo passo per gettare le basi di una nuova collaborazione nel rispetto reciproco", specifica Berger. Diversi i temi trattati: "Anzitutto il ministro Fitto dovrà convocare a breve una nuova riunione tra Stato e Regioni per smaltire tutti i punti ancora aperti, fino ad esaurimento", spiega Berger. Oggi si è affrontato tra l´altro il punto delle competenze sul turismo: "Su queste competenze abbiamo ribadito al Governo che non condividiamo la suddivisione delle competenze derivanti dall´istituzione del ministero - riferisce il vicepresidente Berger - e chiediamo quindi garanzie che le scelte del ministero non siano prese unilateralmente ma vengano preventivamente concordate con le Regioni. " I Ministri hanno confermato che il governo intende poi trattare in via prioritaria con le Regioni gli aspetti legati alla riforma dell´istruzione. Il confronto ha riguardato anche l´ultimo annuncio del premier dell´abolizione dell´Irap, "ma le Regioni hanno ricordato che quegli introiti coprono in buona parte la spesa sanitaria e hanno quindi chiesto al Governo di assicurare la necessaria copertura finanziaria nel caso di mancata entrata dell´Irap, che viene stimata in 38 miliardi €. " .  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: INDENNITA’ DI CARICA DEGLI AMMINISTRATORI: APPROVATO IN VIA PRELIMINARE IL REGOLAMENTO NON CI SONO AUMENTI RISPETTO AL REGOLAMENTO VIGENTE  
 
Trento, 26 ottobre 2009 - La Giunta regionale del Trentino Alto Adige, su proposta dell’Assessore competente Margherita Cogo, ha approvato in via preliminare il regolamento regionale che determina la misura e la disciplina delle indennità di carica e dei gettoni di presenza per gli amministratori locali della Regione nel quinquennio 2010–2015, ovvero per gli amministratori che saranno eletti o nominati nel turno elettorale generale che avrà luogo nel maggio 2010. Nel regolamento approvato oggi in Giunta non sono previsti aumenti di spesa rispetto all’attuale regolamento, se non limitatamente ai comuni che sono transitati in una fascia diversa, per effetto della modifica della sede segretarile o della sua riqualificazione o per effetto delle variazioni in aumento della popolazione residente al 31 dicembre 2008, rispetto a quella residente al 31 dicembre 2004. Al contrario, la proposta normativa consente nel suo complesso di conseguire un risparmio delle risorse pubbliche, avendo introdotto un limite di cumulo fra le indennità pari all’80% dell’indennità di carica del consigliere regionale, mentre la disciplina attuale consente di cumulare le indennità entro il limite del cento per cento dell’importo lordo della indennità di carica spettante al consigliere regionale. La Giunta ha inoltre ritenuto di ridurre le indennità di carica per i presidenti dei consigli circoscrizionali nei comuni della provincia di Trento, per armonizzarle alle indennità di carica per i presidenti dei consigli circoscrizionali nei comuni della provincia di Bolzano. Il regolamento dovrà essere approvato in via definitiva entro il 31 dicembre 2009 e dovrà ora ottenere il via libera della competente commissione legislativa regionale e l’intesa con le giunte provinciali di Trento e di Bolzano, le quali, a loro volta, dovranno acquisire il parere del rispettivo Consiglio dei Comuni o, in sua assenza, del consorzio dei comuni. .  
   
   
ECONOMIA FVG: ANTICRISI, CONCLUSO CONVENZIONAMENTO BANCHE OPERATIVO FONDO DI GARANZIA E FONDO SMOBILIZZO CREDITI  
 
Trieste, 26 ottobre 2009 - Un ´panel´ di banche regionali ha concluso il convenzionamento per dare corso al Fondo di Garanzia e al Fondo Smobilizzo Crediti previsti e finanziati, rispettivamente, con 60 e 70 milioni di euro dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell´ambito della normativa anti crisi. Nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia di Udine, il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, il 22 ottobre, ha preso parte all´atto finale del convenzionamento di alcuni istituti di credito: oltre al Mediocredito regionale - il cui ruolo consiste nell´essere il braccio operativo della Regione per la gestione di parte strategica degli aiuti alle imprese - la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo, la Cassa di Risparmio Fvg, la Banca di Cividale e Friuadria. "Se la Regione aveva concluso il proprio iter già ad agosto - ha commentato il vicepresidente - la chiusura delle operazioni di convenzionamento permetterà di dare avvio all´operatività del Fondo di Garanzia e del Fondo di Smobilizzo crediti. Grazie a questi due strumenti, le aziende potranno ottenere liquidità a costi meno elevati, ripianare situazioni debitorie, ottenere il pagamento di fatture pendenti da Pubblica amministrazione e grandi fornitori, e accedere a finanziamenti per investimenti. Le banche hanno un ruolo fondamentale in questo processo, in quanto non solo definiscono il costo finale del denaro per la nostra imprenditoria, ma hanno ruolo di scelta nei confronti dell´iniezione di capitali nel sistema finanziario, affinché il credito sia più accessibile alle imprese del Friuli Venezia Giulia. Un credito che rimetta in moto l´economia locale, dando nuovi livelli di competitività nel panorama nazionale e internazionale, poiché i nostri provvedimenti anticrisi restano esempi unici nel panorama italiano". "Mediocredito Friuli Venezia Giulia - ha commentato il suo presidente, Massimo Paniccia - ha messo a disposizione della Regione il proprio know how per sostenere le imprese regionali in questo momento difficile e al tempo stesso strategico. Mediocredito, infatti, ha il compito di rendere operativa la norma anticrisi: essere al fianco delle imprese in questo momento significa accogliere la sfida del superamento della crisi stessa, aiutando le aziende ad ottenere finanziamenti e liquidità, sostenendo anche il dialogo con gli istituti di credito". "Durante tutto il 2009 - ha sottolineato il presidente della Federazione delle Bcc, Giuseppe Graffi Brunoro - le Banche di credito cooperativo hanno messo in campo una serie di azioni anticrisi per le pmi, in stretta sinergia e complementarietà con le misure approvate dal Consiglio e dalla Giunta Regionale. Consapevole della vitalità dell´economia del territorio, il Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia ha investito molto favorendo sempre il dialogo con le imprese e il ricorso agli strumenti agevolati. Dunque, il sostegno all´iniziativa odierna non fa altro che rafforzare ulteriormente le azioni a servizio delle Pmi e confermare la nostra tradizionale vocazione anticiclica e l´impegno in termini di valorizzazione delle migliori esperienze delle comunità produttive locali, in cooperazione con tutti i soggetti attivi in quest´area". "Da circa un anno la nostra banca ha messo in campo una serie di misure anticrisi ispirate alla socialità finanziaria che sono state apprezzate dalle famiglie e dalle imprese, basti pensare che anche nei primi sei mesi del 2009 i nostri impieghi sono cresciuti ad una velocità ben superiore a quella del sistema - osserva il presidente di Friuladria, Angelo Sette. L´accordo con la Regione si pone come ulteriore strumento a disposizione del tessuto produttivo per affrontare la crisi: è importante che banche e istituzioni collaborino per trovare le soluzioni migliori e contribuire a riportare la fiducia nei mercati". "La Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, banca del territorio del gruppo Intesasanpaolo - ha commentato il direttore Generale Maurizio Marson - è stata, sin dalle prime avvisaglie del manifestarsi della crisi economico e finanziaria, a fianco del tessuto imprenditoriale della nostra Regione. Lo ha fatto dapprima attraverso importanti convenzioni con i Confidi e con le Associazioni di categoria, mettendo a disposizione delle Pmi finanziamenti specifici per il supporto della liquidità aziendale, del finanziamento degli insoluti, con interventi che consentono la sospensione delle rate e/o l´allungamento dei piani di ammortamenti, sino ad arrivare a prodotti strutturati che consentano di supportare piani di ricapitalizzazione aziendale. Le iniziative messe in campo dalla Cassa sono complementari a quanto fatto dalla nostra capogruppo Intesasanpaolo, che per prima si è fatta promotrice dell´Avviso Comune per la moratoria dei debiti contratti dalle Pmi. La firma di queste convenzioni pone a conclusione un processo avviato con la Regione da diversi mesi, che consentirà di mettere a fattor comune le importanti risorse stanziate dalla Regione attraverso i nuovi strumenti creditizi e alla Cassa di incrementare ulteriormente il supporto creditizio alle Pmi". "Con questa nuova iniziativa il nostro gruppo - hanno commentato i vertici della Banca Popolare di Cividale - realizza un´efficace sinergia con le altre realtà istituzionali al servizio delle imprese e mette a disposizione del sistema produttivo locale un ulteriore concreto strumento per far fronte all´attuale momento di difficile congiuntura economica". Il pacchetto anticrisi è quindi ora attivo anche per quanto concerne Fondo di Garanzia e Smobilizzo crediti: l´Amministrazione regionale ha realizzato anche uno strumento di introduzione al provvedimento, una brochure illustrativa in distribuzione dalla scorsa settimana alle categorie, un vademecum sul provvedimento anticrisi da consultare per ottenere informazioni e recapiti che sarà a breve reperibile anche sul sito web della Regione. .  
   
   
LA REGIONE LAZIO ISTITUISCE L´OSSERVATORIO CONTRO IL RAZZISMO  
 
Roma 26 ottobre 2009 - La Giunta Marrazzo ha approvato il 22 ottobre la delibera con cui si istituisce l´Osservatorio regionale contro il Razzismo e la Discriminazione, previsto dalla legge regionale sull´immigrazione n. 10 del 2008. "Con questo atto - dichiara Luigina Di Liegro, Assessore alle Politiche Sociali e delle Sicurezze della Regione Lazio - le Istituzioni si impegnano a dare una risposta concreta di contrasto al razzismo e agli episodi di violenza che sempre di più si vanno diffondendo. " L´osservatorio regionale avrà compiti di monitoraggio, analisi e contrasto legale del razzismo e della discriminazione e oltre che da sarà composto da 11 membri di cui 5 nominati dal Presidente della Regione Lazio su proposta dell´Assessore alle Politiche Sociali e delle Sicurezze, gli altri 6 componenti saranno eletti tra le reti territoriali, in rappresentanza degli immigrati delle diverse province della regione (2 per la provincia di Roma e 1 per ognuna delle altre). L´osservatorio regionale costituisce un imprescindibile strumento di sussidiarietà e coordinamento dell´azione degli organismi e degli attori locali, al fine di rendere maggiormente efficaci e sinergiche le politiche di prevenzione e contrasto dei fenomeni di razzismo e discriminazione in maniera omogenea, su tutto il territorio regionale. L´osservatorio regionale metterà a disposizione un Contact center per le segnalazione dei casi di discriminazione razziale sul territorio regionale e una Task Force multidisciplinare per fornire assistenza legale alle vittime. Potrà anche promuovere studi e ricerche. "Con questo strumento - dichiara anche il Consigliere Anna Pizzo - si compie il percorso di attuazione della legge. Non si tratta però di un atto formale, bensì un´azione concreta che evidenzia come nell´agenda politica della Giunta Marrazzo, la lotta ad ogni tipo di discriminazione sia prioritaria. " "Siamo convinti che un organismo come questo - conclude Di Liegro - non possa svolgere in modo efficace la sua azione restando isolato. Per questo l´Osservatorio sarà in collegamento costante con gli sportelli delle associazioni e delle reti attive sui diversi territori della regione. La lotta al razzismo si fa costruendo un tessuto sociale che non lascia passare sotto silenzio i casi di discriminazione, è pronto ad aiutare le vittime e sviluppa una cultura dell´accoglienza e del dialogo tra le culture e le fedi. " .  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA REGIONE CAMPANIA - COMUNE SALERNO, 49 MILIONI PER IL CENTRO STORICO  
 
 Napoli 216 ottobre 2009 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca hanno firmato il 22 ottobre a palazzo Santa Lucia un accordo di programma per la riqualificazione e lo sviluppo del centro storico di Salerno. Era presente l´assessore alle Politiche del Territorio Gabriella Cundari. La Regione investe oltre 49 milioni di euro. Il Comune di Salerno, a sua volta, cofinanzia il programma con una quota pari ad almeno il 10%. I principali obiettivi sono: l´incremento della dotazione di infrastrutture urbane per collegare al meglio le aree del Centro Storico a quelle di nuova espansione e per innalzare il livello della qualità della vita; la rivitalizzazione del tessuto imprenditoriale; l´attivazione di nuove iniziative legate ad attività artigianali; la promozione di nuovi servizi turistici; la creazione di percorsi formativi volti all´ingresso nel mercato del lavoro. Con questo accordo vengono finanziate le seguenti opere pubbliche: il completamento del trincerone ferroviario, finalizzato al miglioramento dell´accessibilità e mobilità sostenibile; la riqualificazione del Waterfront; il recupero e la valorizzazione di palazzo Fruscione. Il programma prevede anche la realizzazione di asili nido, l´abbattimento di barriere architettoniche, l´istallazione di telecamere nelle aree più sensibili ed il completamento delle urbanizzazioni. Saranno infine messe a disposizione del Comune di Salerno risorse aggiuntive in caso di raggiungimento di importanti "obiettivi di civiltà", come: il 35% della raccolta differenziata; la lotta contro l´abusivismo; l´informatizzazione dei servizi pubblici; l´incremento dei servizi sociali; l´utilizzo di sistemi di trasporto ecologico. "Ci siamo mossi - ha detto il presidente Bassolino - con tempi più che europei. A giugno 2008 abbiamo sottoscritto il protocollo d´intesa e in questo intervallo di tempo abbiamo intensamente lavorato per definire i progetti e gli investimenti. Il nostro obiettivo è concentrare la spesa dei fondi europei in pochi grandi progetti per migliorare la qualità e l´efficacia degli interventi. L´iniziativa Più Europa va esattamente in questa direzione. Ora, dobbiamo lavorare per sbloccare i progetti integrati delle altre città. Andiamo dunque avanti, in un clima di piena collaborazione istituzionale, per realizzare opere importanti per lo sviluppo e la riqualificazione delle aree urbane della nostra regione" ha concluso Bassolino. "Si tratta di un atto molto importante che ci consente di completare un pezzo di trasformazione urbana di un´area strategica del centro storico di Salerno", ha dichiarato il sindaco di Salerno De Luca. "Una parte degli interventi previsti dal progetto integrato li abbiamo già anticipati, seguendo un nostro consueto metodo di lavoro che ci consente di non avere i tempi morti della burocrazia. La definizione del Più Europa di Salerno giunge al termine di un lavoro molto complesso, durato mesi, durante i quali abbiamo dovuto stabilire alcuni passaggi della procedura non ancora definita in tutti i suoi aspetti. Il lavoro che abbiamo fatto sarà, comunque, utile a sbloccare altri Più Europa, già pronti, di altre città, grazie al fatto che non ci sono più dubbi e nodi da sciogliere sui sistemi di controllo e sui rapporti tra i vari enti", ha concluso De Luca. .  
   
   
TOSCANA: «ISTITUZIONI E SOCIETÀ INSIEME PER USCIRE DALLA CRISI» «L´ALTA VELOCITÀ È LA MADRE DI TUTTE LE QUESTIONI. URGENTE DECIDERE IN TEMPI RAPIDI»  
 
Firenze, 26 ottobre 2009 - «Giusto collocare questo incontro all´interno della crisi che stiamo attraversando. Proprio per far fronte meglio alla crisi c´è l´esigenza di dinamizzare procedure e realizzare fatti di governo. La crisi non può essere affrontata solo con cassa integrazione e gestione delle vertenze. Credo che per risolvere la crisi dobbiamo costruire un dialogo». In apertura del suo intervento all´incontro organizzato stamani dalla Cgil metropolitana su "Area Vasta Metropolitana. La Toscana centrale: uscire dalla crisi con un progetto territoriale", il presidente Claudio Martini condivide la linea di Mauro Fuso, segretario generale Cgil di Firenze, che, il 22 ottobre, ha aperto la sua relazione introduttiva con una riflessione sulla crisi. «Sono ancora molto preoccupato per la crisi - ha insistito Martini - Vedo nella popolazione tutta la consapevolezza che ancora la crisi non è passata. Non è stata una nube di passaggio, le difficoltà ci accompagneranno ancora per cinque, sei anni». Il presidente ha sottolineato anche la delicata fase politica in cui si trova la Toscana: «Quando si è a fine mandato, la nostra voce è un po´ meno stentorea - ha detto - Ma alcune partite sono ormai di urgente decisione e vanno risolte ora, in questo incrocio tra chiusura e inizio di una nuova legislatura regionale, e assestamento delle amministrazioni comunali. E accanto al tavolo degli amministratori ci deve essere anche un tavolo della società civile». Tra le questioni più urgenti, Martini individua l´Alta Velocità: «L´alta Velocità la considero la madre di tutte le questioni. E´ una grande opportunità, una scelta decisiva per la Toscana. E corriamo il rischio di essere bypassati. Un ritardo di pochi anni ti pone già fuori da certe rotte. Quando il treno dell´Alta Velocità si fermerà a Firenze, saremo a un´ora e un quarto da Roma e un´ora e venti da Milano. Nessun´altra città avrà questa opportunità». Alta Velocità, ma non solo: «La questione aeroportuale, lo sviluppo urbanistico, il rapporto tra il mondo dell´università e quello delle imprese. E nove questioni su dieci riguardano tutti, siamo tutti dentro il sistema. Per questo abbiamo bisogno di trovare un meccanismo istituzionale e istituzionale-sociale che ci porti a far partire in tempi rapidi tutte le decisioni che sono state prese. Questa discussione non deve portarci in un mare aperto di indecisione per non farci poi approdare a nulla. Questo, tra l´altro, aggrava anche il distacco dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Per ogni questione, occorre un meccanismo rapido di confronto, modifica, decisione. Mettiamo in atto - è l´appello di Martini - tutto ciò che il dialogo tra le istituzioni può fare per velocizzare le decisioni. E anche la società - Università, Camere di Commercio, banche -, tutti devono fare la loro parte». .  
   
   
TRENTO: "LA PROVINCIA INFORMA" DEDICATA ALLA NEONATA SCUOLA DI GOVERNO DEL TERRITORIO ATTIVITÀ FORMATIVE PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E COME SUPPORTO ALL´ATTUAZIONE DELLA RIFORMA ISTITUZIONALE  
 
 Trento, 22 ottobre 2009 - Nei giorni scorsi con una delibera proposta dall’assessore all’Urbanistica Mauro Gilmozzi, la Giunta provinciale ha dato mandato alla Trentino School of Management (società pubblica della Provincia con funzioni di formazione permanente del personale) di gestire la Scuola di governo del territorio e del paesaggio (Step) per perseguire obiettivi formativi in materia di pianificazione territoriale e fornire supporto a Comuni e Comunità per l’attuazione della Riforma istituzionale. A questo è dedicata la nuova puntata di "La Provincia informa". La Trentino School of Management con l’istituzione e la gestione della Step (Scuola di governo del territorio e del paesaggio) si impegna a promuovere e realizzare iniziative formative in materia di governo del territorio con particolare attenzione al marketing territoriale, come metodo ed obiettivo della pianificazione; alla valutazione strategica dei piani, come esercizio di responsabilità e strumento di partecipazione; all’applicazione in materia di pianificazione della tecnica di misurazione della “carring capacity”; alla formazione di figure professionali innovative in materia di governo del territorio, come ad esempio quella dei “facilitatori” come tramite tecnico fra la Provincia e territori, al fine di agevolare le decisioni delle Comunità di valle e dei Comuni; alla formazione di supporto e servizio del Patrimonio mondiale Dolomiti-unesco-dolomiti secondo le indicazioni della Provincia autonoma di Trento e delle istituzioni partecipanti al procedimento di candidatura o all’organismo previsto per la gestione del bene; Trasmessa dalle emittenti trentine “La Provincia informa” è disponibile anche in Internet, al sito www. Uffstampa. Provincia. Tn. It menu notiziario radiofonico dove è possibile inoltre consultare la programmazione della puntata da parte delle singole emittenti. Copia del programma può essere richiesta anche a Format - Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento, in Via Zanella 10/2 a Trento (tel. 0461 495117 e-mail centro. Audiovisivi@provincia. Tn. It - .  
   
   
MERCATO DEL LAVORO PRESIDENTE REGIONE SARDEGNA, NESSUNA CHIUSURA SEDI INPS  
 
Cagliari, 26 Ottobre 2009 - Non ci sarà nessuna chiusura di sedi dell’inps in Sardegna, anzi, nell’immediato futuro potrebbero essere rafforzati una serie di servizi essenziali, soprattutto nei rapporti con le imprese. E´ quanto emerso il 22 ottobre dall’incontro del Presidente della Regione Ugo Cappellacci con il Presidente dell´Istituto nazionale della previdenza sociale, Antonio Mastropasqua. "Abbiamo subito raccolto, e fatto nostro, l’allarme lanciato da diversi sindaci ed altri amministratori locali - ha spiegato il Governatore - sulle pesanti ripercussioni di una serie di interventi di razionalizzazione ed accorpamenti che avrebbero portato alla chiusura di 13 sedi dell’Inps in Sardegna. In un momento sociale estremamente complesso, in cui i lavoratori e le fasce più deboli pagano un prezzo molto pesante alla crisi economica, sarebbe davvero deleterio, se non drammatico, acuire i disagi con la cancellazione di una serie di servizi e strutture di supporto sul territorio. Di tutto questo ho parlato con il presidente Mastropasqua, trovando un’ampia sintonia e convergenza. Il massimo dirigente dell´istituto di previdenza mi ha quindi annunciato che non sarà chiusa nessuna delle 13 sedi nell’isola, individuate in questo piano di riorganizzazione. Abbiamo anzi allargato il discorso e convenuto sull’opportunità che in tempi brevi l’istituto predisponga un programma di rafforzamento di alcuni servizi, in particolare quelli a supporto delle piccole e medie imprese, che in alcuni territori, a cominciare dalla zona di Olbia, ci hanno più volte segnalato questa esigenza. .  
   
   
IL VENETO PER LA RIPRESA. ASSESSORE COPPOLA SU IRPEF ED IRAP  
 
Porto Viro (Rovigo), 24 ottobre 2009 “L’addizionale Irpef viene impiegata per coprire il differenziale di deficit del servizio sanitario regionale. Quest’anno il sistema è a pareggio e ci troviamo quindi nella condizione di poter togliere questa tassa che comunque riguarda solo 430 mila cittadini veneti”. Lo ha confermato l’assessore regionale al bilancio Isi Coppola partecipando il 24 ottobre a Porto Viro (Rovigo) alla tavola rotonda sul tema “Il Veneto e l’Italia per la ripresa: innovare, competere, partecipare” a cui è intervenuto, tra gli altri, il sottosegretario all’economia e alle finanze Alberto Giorgetti. L’assessore Coppola è tornata su questo tema dopo l’annuncio di ieri dell’abolizione dell’Irpef regionale da parte del presidente della Regione Galan. “L’introito dell’addizionale Irpef – ha detto l’assessore – portava alle casse regionali circa 123 milioni di euro, una piccola entrata quindi che abbiamo deciso di eliminare, per senso di responsabilità, grazie al fatto che nel tempo è cresciuto il processo di razionalizzazione del nostro servizio sanitario che resta un’eccellenza a livello nazionale ed europeo”. Durante la tavola rotonda, l’assessore Coppola è stata sollecitata a intervenire anche sull’ipotesi di abolizione dell’Irap, un’imposta – ha spiegato – destinata alla copertura del fabbisogno finanziario delle Regioni per la sanità e che è stata introdotta dallo Stato per riorganizzare il sistema di tassazione. “Evidentemente – ha aggiunto – pensare che l’Irap possa essere tolta da un giorno all’altro è impensabile, anche se in prospettiva può rientrare nell’ottica politica . In ogni caso va individuato prima come coprire questo fabbisogno delle Regioni”. L’assessore ha ricordato anche che con l’attuazione del federalismo fiscale, per il quale il Veneto si è battuto con energia, verrà data alle Regioni autonomia impositiva, tenendo conto della diversa capacità di ogni territorio. Anche il sottosegretario Giorgetti ha fatto rilevare che, pur essendo nel programma del governo la riduzione della pressione fiscale, l’eliminazione dell’Irap “non è nell’agenda di domani”. Va inoltre correlata ad altri due fattori come la certezza di altre fonti di entrata delle risorse e la riduzione della spesa pubblica. Anche il federalismo fiscale deve determinare risparmi complessivi di spesa. .  
   
   
SOSTENIBILITÀ, CRISI E NUOVI MODELLI DI SVILUPPO. A LUCCA LA CONFERENZA REGIONALE DEI CONSUMATORI MARTINI: “LA TOSCANA PUÒ DARE UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE”  
 
 Firenze, 26 ottobre 2009 - La sostenibilità è una sfida che si insegue su più fronti, dove tecnologia, ricerca e stili di vita non possono viaggiare su binari separati e dove un modello di consumo è anche un modello economico e di sviluppo. Di questo si è parlato anche il 24 ottobre a Lucca, nel secondo giorno dedicato a “La Toscana dei consumatori”, iniziativa annuale organizzata dalla Regione e che quest´anno, a Palazzo Ducale, aveva al centro della lunga tre giorni di dibattiti e confronti il tema della sostenibilità. “La Toscana può certo dare il suo contributo ad una riflessione su un nuovo modello di sviluppo. La sostenibilità ambientale e economica è un po´ il marchio della nostra azione di governo – sottolinea il presidente della Toscana Claudio Martini, intervenuto stamani al convegno -. Purtroppo mi sembra però che la finestra che nel mondo si era aperta dopo la crisi finanziaria e economica di Wall Street per un consumo più sobrio e un´economia più sana, ancorata a dinamiche più controllabili e reali, si sia già chiusa. O al massimo è rimasto aperto solo uno spiraglio, dove c´entra a malapena una mano e rischi di schiacciartela”. “E´ bastato infatti qualche timido segnale di ripresa e tutto è ricominciato come prima - prosegue Martini-, compresi i bonus ai supermanager”. Sembra che tutto sia stato risolto, ma il peggio non è ancora passato. “La Toscana – ricorda Martini - chiuderà quest´anno con un perdita sul Pil, rispetto ai mesi prima della crisi, del 5 per cento. Serviranno anni ed anni per recuperare il terreno perduto, con il rischio che nel frattempo molti perdano il posto di lavoro e certe problematiche sociali si acuiscano”. L´allarme insomma non può cessare ed occorre mantenere vigile l´attenzione. Il presidente della Toscana era partito da una riflessione sulle tre crisi che il mondo e l´ltalia stanno affrontando e che si sovrappongono: la crisi economica, la crisi ambientale con l´imminente conferenza di Copenhagen a dicembre che “diventa una passaggio non aggirabile per responsabilizzare maggiormente i governi”, e la crisi della democrazia e delle istituzioni, “con un disincanto crescente tra i cittadini nei confronti della politica”. Tre crisi che vanno affrontate assieme. Tutto sembra già alle spalle. Invece il dibattito, per il presidente toscano, va tenuto aperto: soprattutto sulla questione ambientale. “Quello di Lisbona – ammette Martini – è un bellissimo manifesto, forse tra i più belli scritti dalle istituzioni europee, a cui però non sono seguiti fatti concreti. Sono passati quasi dieci anni ed è rimasto un libro dei sogni: per difetto di regia forse, ma anche per lo scarso radicamento sul territorio e lo scarso coinvolgimento degli enti locali, nella cui azione le politiche europee possono invece trovare sostanza visto che è a quel livello che più si può influire sugli stili di vita dei cittadini”. Da qui per Martini occorre ripartire, affinché ai grandi annunci seguano anche risvolti pratici. .  
   
   
ECONOMIA: GRINTA DI ORVIETO INCONTRO IN REGIONE GIOVANNETTI RINNOVA IMPEGNO PER RILANCIO PRODUTTIVO  
 
Perugia, 26 ottobre 2009 - La situazione produttiva e finanziaria che sta attraversando l’azienda “Grinta” di Orvieto è stata al centro di un incontro che si è svolto il 22 ottobre nella sede dell’Assessorato alla Sviluppo economico della Regione Umbria. Erano presenti, oltre all’assessore regionale , Mario Giovannetti, il proprietario della società tessile Alessandro Calugi, rappresentanti delle organizzazioni sindacali e la Gepafin. Per un esame. Durante l’incontro Calugi ha sottolineato che a partire dall’acquisto dell’azienda si è proceduto, attraverso investimenti sui macchinari, ad avviare un processo di riorganizzazione e risanamento dell’azienda. Inoltre, che la situazione attuale, nonostante la crisi che il settore sta attraversando, è caratterizzata dalla acquisizione di ordini e commesse che lasciano intravedere prospettive produttive importanti a fronte delle quali c’è la necessità di mettere predisporre un piano di finanziamento insieme al sistema del credito che risolva i problemi finanziari e di liquidità che attualmente pesano sull’azienda. Dal canto loro le Organizzazioni sindacali hanno sottolineato la riconferma del loro impegno per il rilancio produttivo dell’azienda al fine di salvaguardarne le prospettive future e i livelli occupazionali evidenziando l’esigenza che l’azienda corrisponda alle giuste aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori. Concludendo l’incontro l’assessore Giovannetti ha ribadito “l’importanza della presenza di questa azienda sul territorio Orvietano visto che opera in un segmento di alta gamma delle produzioni tessili. Ha poi riconfermato l’impegno della Regione a contribuire alla soluzione dei problemi aperti e al rilancio produttivo e occupazionale”. L’assessore Giovannetti ha inoltre incaricato Gepafin di verificare rapidamente la possibilità di attivare un piano di finanziamento attraverso il sistema bancario per consentire la necessaria liquidità indispensabile per il rilancio aziendale. .  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE, SBLOCCATE QUASI 1500 DOMANDE GRAZIE A UN PROVVEDIMENTO CHE LA GIUNTA TOSCANA APPROVA GGI SANATORIA PER LE RICHIESTE SOSPESE PERCHÈ UTILIZZANO UN MODELLO ERRATO  
 
 Firenze, 26 ottobre 2009 - Quasi 1500 domande di cassa integrazione in deroga potranno essere sbloccate e autorizzate nel giro di pochi giorni, consentendo così in tempi rapidi l´erogazione dell´assegno ai lavoratori. E´ possibile grazie a una delibera che la giunta approverà lunedì, su proposta dell´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini. Il provvedimento è inserito nella delibera che approva, fra l´altro, anche una riedizione delle linee guida che la Regione ha elaborato per dare alle aziende e alle organizzazioni sindacali istruzioni chiare sulle modalità di accesso alla Cassa integrazione in deroga, la cui gestione è affidata alla Regione. E´ la Regione infatti che, a partire dal 4 maggio scorso, accoglie e cura direttamente tutte le domande, procedendo all´autorizzazione E´ proprio da un percorso di verifica del lavoro svolto in questi primi mesi, fatto dalla Regione insieme alle istituzioni e ai sindacati nelle tre aree vaste toscane, che si è evidenziato il problema di molte domande imperfette e quindi sospese. In particolare la legge prevede che alla domanda venga allegata una dichiarazione di disponibilità del lavoratore a seguire corsi di formazione. La procedura on line prevede per questa dichiarazione un apposito modello ma, in molti casi, alla domanda è stato allegato un modello diverso, non conforme alla procedura. Le domande senza modulo corretto sono così rimaste ferme e si sono accumulate in attesa di una riformulazione corretta. E´ proprio per evitare alle imprese di rifare tutto l´iter da capo che l´assessore Simoncini ha deciso di fare una sorta di sanatoria, che varrà per tutte quelle richieste accompagnate da dichiarazione di disponibilità su modello non conforme arrivate, sempre attraverso la procedura on line, fino alla data di lunedì 26 ottobre. «Data la mole notevole di richieste – ha spiegato l´assessore Simoncini – e data l´urgenza di dare un reddito anche a questi lavoratori, abbiamo pensato di autorizzare tutte le domande, anche se con dichiarazione di disponibilità redatta sul modello errato. La giunta approverà il provvedimento lunedì e, dai giorni seguenti, arriverà l´autorizzazione». La delibera precisa nelle linee guida che per le altre richieste sospese per motivi sostanziali (come ad esempio mancanza di accordo sindacale, mancata indicazione dei soggetti beneficiari, assenza di richiesta formale da parte del titolare dell´azienda) le aziende hanno 30 giorni di tempo per mettersi in regola. Dopo di che le domande saranno respinte. «Abbiamo voluto indicare un termine preciso ed elencare i requisiti indispensabili in mancanza dei quali non si procede nell´istruttoria della domanda – spiega l´assessore – per tutelare i lavoratori, responsabilizzare le aziende e anche per evitare che i ritardi siano imputati alla Regione, dal momento che le domande correttamente formulate vengono autorizzate in genere entro 7 giorni lavorativi». I lavoratori, da qualche giorno, possono anche seguire on line, sul sito della Regione, l´iter della propria pratica, così come l´elenco delle domande e i risultati, che saranno aggiornati periodicamente su www. Regione. Toscana. It/lavoroeformazione/index. Html A partire dal maggio scorso le domande di cassa integrazione in deroga autorizzate sono state 1983 (da parte di altrettante aziende sotto i 15 addetti). Nella tabella il dettaglio provincia per provincia. .  
   
   
BOLZANO: LA GIUNTA E I REFERENDUM: QUALI EFFETTI DA LUNEDÌ?  
 
Bolzano, 26 ottobre 2009 - Conclusa la tornata elettorale, cosa succederebbe e quali sarebbero le conseguenze sull´attività amministrativa della Provincia se dovessero prevalere le tesi dei fautori dei referendum? Il 22 ottobre a Bolzano la Giunta provinciale ha voluto informare i cittadini dei possibili effetti su tematiche sensibili come l´edilizia abitativa, il rispetto dei cittadini stranieri, il concetto di democrazia diretta. In queste settimane la Giunta provinciale ha cercato di informare in varie forme i cittadini sui vari aspetti legati agli effetti dei referendum: da quello sul contenuto dei quesiti e sulle modalità di voto (con una pubblicazione monografica e la pagina Internet) alla possibile incompatibilità con il diritto costituzionale e le norme comunitarie (con le due perizie degli esperti universitari in materia). A Palazzo Widmann la Giunta ha concluso il percorso con l´illustrazione pubblica delle conseguenze concrete che scaturirebbero dai disegni di legge referendari se venissero accolti. Una premessa chiara: la Provincia non intende boicottare i referendum e neppure fornire indicazioni di voto. "Siamo certi che i cittadini sono maturi e consapevoli per formarsi un´opinione personale sulla base dei dati di fatto e decidere di conseguenza", hanno sottolineato il Presidente e gli Assessori. Sul primo quesito, riguardante l´edilizia abitativa, la Giunta ha ricordato che grazie alla riforma della legge provinciale dell´ottobre 2008 la proposta del referendum è già stata superata con la previsione, per i cittadini extra Ue che vogliono accedere al sussidio casa, dei requisiti della residenza quinquennale e dei 3 anni di lavoro. Il referendum si configuerebbe quindi come un passo indietro rispetto all´attuale normativa provinciale. Riguardo invece al requisito dei 10 anni di residenza per l´assegnazione di un alloggio Ipes, come chiesto dai promotori del referendum, si tratterebbe di una clausola anticostituzionale che lede il principio europeo della parità dei diritti e della tutela contro le discriminazioni. Il secondo referendum, quello contro la presunta "svendita del territorio", sin dal titolo è fuoriviante e al contrario, secondo la Giunta, prevede misure che allargherebbero pericolosamente le maglie del sistema urbanistico favorendo la speculazione. Così ad esempio il referendum parla di sanzioni nella misura massima di 20mila € in caso di violazione delle norme sulle residenze di tempo libero: "Ma con 20mila € ciascuno potrebbe aggirare la legge e mettere sul mercato la propria casa senza vincoli. Alla luce dei prezzi del settore immobiliare, diventa quasi un invito a vendere", hanno sottolineato gli Assessori. L´incertezza legislativa comporterebbe inoltre nei Comuni il blocco delle richieste di alloggi sociali all´Ipes, l´assegnazione delle case dell´edilizia agevolata e i progetti di agriturismo, in quanto questa parte di immobili, dimenticata nella proposta di referendum, in futuro potrebbe essere classificata come "seconda casa" e quindi non più autorizzata in parecchi Comuni. "Intere zone potrebbero essere inserite nei Puc come aree destinate alla costruzione di case vacanze, calpestando l´attuale vincolo del 60% destinato all´edilizia agevolata e convenzionata", ha ricordato la Giunta. Tutti i cittadini, se passasse il referendum, dovrebbero pagare l´imposta sui costi di costruzione. Mentre oggi sono esenti le prime case e gli alloggi dell´edilizia convenzionata. Accennato all´ormai noto paradosso dei due referendum sulla democrazia diretta, che in caso di successo vedrebbe entrambi entrare in vigore con contraddizioni nei testi "che rendono impossibile capire quale delle due leggi applicare", la Giunta ha espresso l´opinione che con questi ddl si vada a intaccare un sistema di amministrazione che funziona bene aprendo le porte al caos: la proposta infatti rende possibile una votazione su ogni atto amministrativo che comporta spese annuali oltre un milione € o un costo unico superiore a 5 milioni. Casi che, ad esempio, toccano anche le borse di studio, i contributi per le mense scolastiche, la gestione degli asili. Ogni corrispondente delibera non diventerebbe subito esecutiva ma dovrebbe essere prima pubblicata sul Bollettino ufficiale. A seguire, entro un lasso di tempo, 3 o 20 persone - a seconda delle due proposte - potrebbero richiedere un referendum e mettere in moto la macchina delle firme necessarie: "Basterebbero insomma 3 o 20 persone per bloccare per mesi una delibera amministrativa", ha osservato la Giunta. Comuni e comprensori potrebbero inoltre sostituirsi alla Giunta provinciale con delibere che avrebbero valenza su tutto il territorio: la Pusteria, per fare un esempio, potrebbe bloccare la realizzazione della circonvallazione di Merano. La Giunta provinciale guarda poi con preoccupazione agli effetti che il referendum sulla democrazia diretta potrebbe avere su progetti nei settori sociale e ambientale con la bocciatura attraverso il voto popolare di strutture per le fasce più deboli e emarginate, che sono necessarie ma che nessun Comune vuole. Potrebbero essere bloccati anche i piani di sviluppo di settore e le opere pubbliche, anche quelle già in corso. "La Giunta dovrebbe soltanto proporre e non più decidere un programma di costruzioni, con la conseguenza di progetti lasciati cadere e di una pianificazione non uniforme", hanno ricordato Presidente e Assessori. Infinè, sul piano politico e della pacifica convivenza, è l´interpretazione estensiva degli strumenti della democrazia diretta a preoccupare la Giunta: "Non dobbiamo rischiare che un domani la maggioranza etnica possa decidere unilateralmente e senza cercare il necessario dialogo con l´altro gruppo linguistico. " La Provincia non vuole escludere fasce di popolazione minoritaria e creare in tal modo insicurezza sociale. Lo stesso fenomeno interesserebbe il rapporto tra centri urbani e periferia: le aree più intensamente abitate potrebbero decidere sullo sviluppo (o meno) delle aree rurali, esautorando la funzione di compensazione sociale che è propria oggi della politica. Qualche esempio, per restare a Bolzano: il futuro del cuneo verde, il nuovo carcere, il sistema della viabilità. È infine fuorviante anche il titolo del referendum sul contenimento del traffico aereo, da raggiungere attraverso il ritiro della Provincia dall´aeroporto di Bolzano. La Giunta ha nuovamente ricordato che in questo caso lo scalo non verrebbe chiuso, perchè è di proprietà dello Stato e l´autorità del volo (Enac) potrebbe affidarlo a un nuovo concessionario. Ma con la scomparsa dei voli commerciali sparirebbero anche le limitazioni che essi comportano: aumenterebbero i voli militari e sportivi, oggi dimezzati rispetto a dieci anni fa. Quelli commerciali sono 3125 all´anno, quelli militari 3. 488 e quelli sportivi 11. 500. Un confronto: l´aeroporto di Trento, che non ha voli commerciali, registra 32mila voli sportivi all´anno. E se il referendum avesse esito positivo, anche i costi dello scalo non diminuirebbero con l´abbandono dei voli commerciali: impianti, strutture di sicurezza e personale vanno mantenuti fino a quando l´aerporto, come previsto nel referendum, continuerà a funzionare per i voli di soccorso, protezione civile e trasporto organi. .  
   
   
SICILIA, POLITICHE SOCIALI: SU GURS DECRETO PER BONUS A FAMIGLIE NUMEROSE  
 
Palermo, 26 ottobre 2009 - E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del 23 ottobre il decreto dell’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali, Caterina Chinnici, che sblocca l’iter per il bonus alle famiglie numerose. Il provvedimento assegna ai Comuni dell’Isola 3,3 milioni di euro da erogare alle 3. 738 famiglie, con almeno 4 figli, che avevano presentato la domanda in base al bando pubblicato nell’agosto del 2008. “Si tratta di un contributo di 882,82 euro a nucleo familiare – ha spiegato l’assessore Chinnici - che viene assegnato in virtù di un accordo sottoscritto tra il dipartimento nazionale per le Politiche della famiglia e il ministero della Salute, in attuazione dell’intesa tra regioni ed enti locali”. L’iter del procedimento era rimasto bloccato a seguito di un ricorso amministrativo presentato dall’Associazione nazionale famiglie numerose, che contestava i criteri per la partecipazione al bando, in particolare il requisito che i figli dovessero essere minorenni. In primo grado, il Tar aveva dato ragione all’associazione, ma il Consiglio di giustizia amministrativa ha ribaltato la sentenza. “Abbiamo deciso – ha continuato l’assessore - di dare corso all’istruttoria già avviata, per non ritardare ulteriormente i pagamenti, ma posso annunciare fin da ora che i criteri del prossimo bando verranno rivisti, per consentire la partecipazione di un maggior numero di persone”. I pagamenti ai nuclei familiari verranno effettuati direttamente dai comuni di appartenenza, che hanno gestito le istruttorie delle domande e fatto pervenire le richieste all’assessorato. Tra i capoluoghi svetta Palermo (576 famiglie numerose), seguita da Catania (301), Messina (110), Trapani (82), Caltanissetta (55). Tra i comuni più piccoli spicca Adrano, in provincia di Catania (93 richieste). Seguono Gela (Cl) con 66 istanze, due comuni del palermitano, Carini e Monreale, rispettivamente con 68 e 55 famiglie numerose. Ecco completo con il numero delle relative famiglie beneficiarie. Agrigento: Agrigento (29) Aragona (3), Bivona (2), Camastra (2), Cammarata (2), Campobello di Licata (11), Canicattì (33), Casteltermini (3), Castrofilippo (13), Cattolica Eraclea (7), Cianciana (3), Favara (30), Grotte (1), Lampedusa e Linosa (11), Licata (48), Lucca Sicula (2), Menfi (13), Montallegro (4), Montevago (2), Naro (5), Palma di Montechiaro (51), Porto Empedocle (11), Racalmuto (4), Raffadali (7), Ravanusa (10), Realmonte (4), Ribera (13), Sambuca (8), San Biagio Platani (1), San Giovanni Gemini (4), Santa Elisabetta (2), Santa Margherita di Belice (4), Sciacca (21) e Siculiana (4). Caltanissetta: Bompensiere (3), Butera (7), Caltanissetta (55), Campofranco (3), Delia (3), Gela (66), Marianopoli (2), Mazzarino (7), Mussomeli (5), Niscemi (52), Riesi (20), San Cataldo (18), Santa Caterina Villarmosa (3), Serradifalco (4), Sommatino (8) e Vallelunga Pratameno (7). Catania: Aci Sant´antonio (9), Acicastello (5), Acicatena (21), Acireale (34), Adrano (93), Belpasso (23), Biancavilla (55), Bronte (11), Calatabiano (6), Caltagirone (27), Camporotondo Etneo (3), Castel di Judica (6), Castiglione di Sicilia (2), Catania (301), Fiumefreddo di Sicilia (8), Giarre (17), Grammichele (7), Gravina di Catania (9), Licodia Eubea (1), Linguaglossa (6), Maletto (5), Maniace (9), Mascali (7), Mascalucia (20), Mazzarrone (4), Militello in Val di Catania (7), Mineo (3), Mirabella Imbaccari (4), Misterbianco (27), Motta Sant’anastasia (7), Palagonia (21), Paternò (53), Pedara (9), Piedimonte Etneo (2), Raddusa (4), Ragalna (4), Ramacca (19), Randazzo (8), Riposto (6), San Cono (2), San Giovanni La Punta (5), San Gregorio di Catania (2), San Michele di Ganzaria (2), San Pietro Clarenza (4), Santa Maria di Licodia (12), Santa Venerina (6), Sant’agata Li Battiati (2), Sant’alfio (1), Scordia (14), Trecastagni (4), Tremestieri Etneo (1), Valverde (4), Viagrande (2), Vizzini (7) e Zafferana Etnea (8). Enna: Agira (11), Aidone (5), Assoro (2), Barrafranca (12), Calascibetta (6), Catenanuova (2), Centuripe (3), Enna (15), Leonforte (13), Nicosia (7), Nissoria (2), Piazza Armerina (17), Pietraperzia (11), Regalbuto (8), Troina (7), Valguarnera Caropepe (10) e Villarosa (12). Messina: Acquedolci (4), Alì (2) Alì Terme (1), Antillo (1), Barcellona Pozzo di Gotto (26), Capizzi (4), Capo d´Orlando (2), Capri Leone (3), Caronia (1), Castel di Lucio (2), Castell´umberto (1), Castroreale (2), Cesarò (3), Falcone (3), Fiumedinisi (3), Francavilla di Sicilia (4), Frazzanò (1), Furci Siculo (1), Furnari (6), Gaggi (1), Galati Mamertino (1), Giardini Naxos (1), Graniti (1), Letojanni (3), Librizzi (1), Lipari (2), Malfa (1), Mandanici (1), Mazzarrà Sant´andrea (1), Messina (110), Milazzo (7), Mirto (1), Mistretta (1), Moio Alcantara (1), Montagnareale (1), Montalbano Elicona (1), Naso (2), Nizza di Sicilia (3), Pace del Mela (1), Piraino (2), Roccalumera (2), Roccella Valdemone (1), Rometta (1), San Filippo del Mela (1), San Fratello (4), San Marco D´alunzio (1), San Pier Niceto (1), San Piero Patti (1), San Salvatore di Fitalia (2), San Teodoro (1), Santa Domenica Vittoria (1), Santa Lucia del Mela (2), Santa Teresa di Riva (2), Sant´agata di Militello (2), Sant´angelo di Brolo (4), Saponara (2), Savoca (3), Scaletta Zanclea (2), Terme Vigliatore (7), Torregrotta (3), Tortorici (5), Tusa (2), Ucria, Venetico (1) e Villafranca Tirrena (2). Palermo: Alia (2), Altavilla Milicia (7), Altofonte (11), Bagheria (48), Balestrate (3), Baucina (1), Belmonte Mezzagno (20), Bisacquino (2), Bolognetta (7), Borgetto (14), Caccamo (8), Caltavuturo (2), Campofelice di Fitalia (1), Campofelice di Roccella (3), Campofiorito (2), Camporeale (11), Capaci (7), Carini (68), Casteldaccia (7), Castellana Sicula (2), Castronovo di Sicilia (1), Cefalà Diana (1), Cefalù (1), Cerda (2), Chiusa Sclafani (1), Ciminna (2), Cinisi (7), Collesano (1), Contessa Entellina (2), Corleone (14), Ficarazzi (8), Geraci Siculo (4), Godrano (2), Gratteri (1), Isola delle Femmine (9), Lascari (1), Lercara Friddi (8), Marineo (2), Mezzojuso (2), Misilmeri (33), Monreale (55), Montelepre (12), Montemaggiore Belsito (3), Palazzo Adriano (1), Palermo (576), Partinico (29), Petralia Sottana (1), Piana degli Albanesi (1), Polizzi Generosa (1), Pollina (3), Prizzi (2), Roccamena (1), Roccapalumba (2), San Cipirello (6), San Giuseppe Jato (15), Santa Flavia (10), Sciara (5), Termini Imerese (17), Terrasini (13), Torretta (5), Trabia (16), Valledolmo (2), Ventimiglia di Sicilia (1), Vicari (1), Villabate (30) e Villafrati (2). Ragusa: Acate (7), Chiaramonte Gulfi (2), Comiso (15), Giarratana (1), Ispica (6), Modica (22), Monterosso Almo (1), Pozzallo (9), Ragusa (15), Santa Croce Camerina (2), Scicli (8) e Vittoria (65). Siracusa: Augusta (4), Avola (19), Buscemi (1), Canicattini Bagni (5), Carlentini (4), Floridia (21), Francofonte (7), Lentini (9), Melilli (9), Noto (34), Pachino (19), Palazzolo Acreide (2), Portopalo di Capo Passero (2), Priolo Gargallo (8), Rosolini (8), Siracusa (37), Solarino (4) e Sortino 84). Trapani: Alcamo (19), Buseto Palizzolo (1), Calatafini Segesta (3), Campobello di Mazara (7), Castellamare del Golfo (6), Castelvetrano (19), Custonaci (5), Erice (9), Favignana (4), Gibellina (5), Marsala (32), Mazara del Vallo (45), Paceco (3), Pantelleria (6), Partanna (4), Petrosino (6), Salaparuta (1), Salemi (5), Santa Ninfa (2), Trapani (82), Valderice (6) e Vita (1). .  
   
   
LOMBARDIA: SOSTEGNO A NEOMAMME IN DIFFICOLTA´ 100.000 EURO PER ESTENDERE IL PROGETTO CAF A TUTTA LA REGIONE  
 
Milano, 26 ottobre 2009 - E´ stato presentato il 22 ottobre "Diventare genitori", un progetto per prevenire il disagio e l´emarginazione dei minori, attraverso un intervento precoce, al domicilio delle famiglie considerate a rischio, in cui sta per nascere o è appena nato un bambino. L´intervento consiste nell´offrire a queste famiglie, particolarmente fragili a causa della solitudine, dell´isolamento sociale, della giovane età della madre, del recente trauma immigratorio, un accompagnamento e un sostegno, attraverso l´Home Visiting. L´home Visiting è un metodo, già sperimentato con grande successo negli Stati Uniti, in Germania, Olanda e Inghilterra, che utilizza gli incontri a domicilio tra l´operatrice (sempre la stessa) e i genitori per aumentare la sensibilità e la responsabilità materna e per aiutare i genitori stessi a riconoscere, valorizzare e rinforzare i fattori positivi presenti nella loro famiglia. Le visite, settimanali e bisettimanali, iniziano a partire dal quinto/sesto di gravidanza e proseguono per due anni. Il progetto, che il Caf (Centro Aiuto alla Famiglia) sta realizzando sul territorio di Milano dal 2008, dal 2010 verrà proposto anche in altre province con il sostegno della Regione Lombardia. "Crediamo infatti molto in questo progetto - ha affermato l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell´iniziativa -. Prevenire situazioni a rischio, individuando le famiglie più deboli, già prima che nasca il bambino, può garantire in futuro il diritto del bambino stesso a vivere e crescere nella famiglia evitando di entrare in un circolo di allontanamento, affidamento ai servizi e istituzionalizzazione. Per questo abbiamo deciso di investire 100. 000 euro per estendere questa esperienza a tutto il territorio regionale, convinti che questo potrà contribuire anche a ridurre i costi, oggi troppo elevati, delle istituzionalizzazioni. Il progetto sarà ora sperimentato nelle province di Lecco, Pavia, Bergamo e Asl Milano 1, attraverso corsi di formazione e sperimentazione sul campo. ". .  
   
   
VAL D’ AOSTA: INCONTRO PUBBLICO: NIDI DI MONTAGNA  
 
Aosta, 26 ottobre 2009 - L´assessore alla sanità, salute e politiche sociali Albert Lanièce interverrà all´incontro pubblico I nidi di montagna: attori nello sviluppo delle comunità locali – Les crèches alpines dans le développement de la communauté in programma mercoledì 28 ottobre, alle ore 14, al Jardin de l´Ange di Courmayeur. L’evento è organizzato dal Comune di Courmayeur e dalla Cooperativa sociale La Sorgente per celebrare il decimo anniversario dell´apertura dell´asilo nido di Courmayeur. L’incontro sarà un momento di riflessione su come gli enti pubblici erogano i servizi destinati alla prima infanzia, soprattutto in una realtà come quella valdostana, e su quali siano le ricadute nelle zone di montagna con vocazione turistica. Sarà, inoltre, illustrata la valenza educativa e sociale delle attività degli asili nido e dei servizi alla prima infanzia nella regione. La Direzione politiche sociali dell’Assessorato, a fronte del fabbisogno emergente delle famiglie negli ultimi 3-4 anni, ha reso possibile l’implementazione dei posti per i servizi alla prima infanzia passando da un totale di 788 nel 2007, 861 nel 2008, a 985 nel 2009; di cui 651 posti di asilo nido, 150 di garderies d’enfance, 148 di tate familiari e 36 di spazio gioco. Il costo totale dei servizi per l’anno 2009 ammonta a 5 milioni e 360 mila euro. La finalità delle attività avviate è quella di coniugare l’obiettivo prioritario della centralità dei bambini e dei loro bisogni con le esigenze delle famiglie nella prospettiva della qualità, ampliando in maniera cospicua l’offerta e venendo incontro alle esigenze concrete delle famiglie. Oltre a ciò, l’obiettivo ambizioso è quello di costruire e mettere in atto un sistema di valutazione della qualità che misuri lo stato dell’arte e nel contempo punti ad elevare ulteriormente i livelli di prestazione garantiti dal sistema mantenendo la sostenibilità economica dell’operazione. «Le sfide per il futuro – dichiara l’Assessore Lanièce – sono quelle di omologare le tariffe dei servizi su tutto il territorio regionale, di facilitare la mobilità dei bambini fuori dal loro luogo di residenza, di differenziare ulteriormente l’offerta creando nidi tematici, ossia con vocazioni differenti, ma sempre funzionali alla crescita psico-affettiva e socio-cognitiva del bambino». .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: TAVOLA ROTONDA SU “COGNOME PARIARCALE” MARTEDÌ 27 OTTOBRE A PERUGIA  
 
Perugia, 26 ottobre 2009 – Ha come argomento “Il cognome patriarcale” la tavola rotonda organizzata dal Centro per le pari opportunità della Regione Umbria, nell’ambito delle proprie finalità istitutive e in collaborazione con il Dipartimento di Culture Comparate dell’Università per Stranieri di Perugia. L’iniziativa, che si terrà martedì 27 ottobre a Perugia e che nel titolo si richiama al saggio di Vania Valentini, giovane studiosa residente in Umbria, tratterà del sistema di trasmissione del cognome in chiave femminile, ponendolo a confronto con quanto prevede attualmente la legislazione italiana. All’incontro, nella Sala Goldoniana dell’Università per Stranieri (dalle ore 16), interverranno i docenti Norberto Cacciaglia, Maria Rosaria Marella, Francesco Duranti. A coordinare i lavori sarà Valeria Paoletti. .