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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 23 Marzo 2010 |
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ALLARME EUROPEO SUL FUTURO DELLE SPECIE ANIMALI |
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È appena stata pubblicata la nuova Lista rossa europea, una rassegna dello stato di conservazione di circa 6.000 specie europee, e i risultati non sono confortanti. I dati, che sono compilati grazie al sostegno dei finanziamenti della Commissione europea, mostrano che in Europa il 14% delle libellule, l´11% dei coleotteri e il 9% delle farfalle sono a rischio di estinzione. Ancora più allarmante è il fatto che alcune di queste specie sono minacciate di estinzione a livello globale. Queste specie sono state aggiunte alla Lista rossa Iucn delle specie minacciate dell´Unione internazionale per la conservazione della natura. Molte delle libellule del mondo sono di casa in Europa, in particolare nel sud della Francia e in zone della penisola balcanica. Tre delle libellule "più minacciate" si trovano in Grecia e nelle regioni circostanti. Delle 130 specie di libellule in esame, il 14% sono a rischio e 5 sono minacciate di estinzione a livello mondiale. I dati sottolineano che un altro 11% sono indicate come "quasi a rischio in Europa". Allora qual è la causa di questo problema allarmante? Gli esperti dicono che gli habitat umidi delle libellule si stanno seccando a causa di una combinazione di estati calde e secche più frequenti insieme all´aumentata estrazione di acqua potabile e per l´irrigazione. In totale, sono state valutate 431 specie di coleotteri che si trovano soltanto in Europa e i dati indicano che 46 specie sono minacciate in Europa, 29 specie sono minacciate di estinzione a livello mondiale e 56 specie sono indicate come "quasi a rischio in Europa". Nella Lista rossa Iucn c´è il coleottero saproxilici, che ha un ruolo fondamentale nel riciclo dei nutrienti. La perdita di alberi maturi e dell´attività di registrazione è stata identificata come causa della sua estinzione imminente. L´analisi effettuata dimostra anche che si sta riducendo il numero del 31% delle 435 specie di farfalle europee, e il 9% è già a rischio di estinzione. Quasi un terzo delle farfalle in Europa non può essere trovato altrove sul pianeta, e 22 di queste specie autoctone sono minacciate a livello mondiale. "Il futuro della natura è anche il nostro futuro, e se non riusciamo a salvarlo, non ci salveremo neanche noi", ha sottolineato Janez Potocnik, il Commissario europeo per l´Ambiente. "Così, quando una lista rossa come questa lancia l´allarme, le implicazioni per i nostri ecosistemi e per il nostro futuro sono chiari: si tratta di un preoccupante declino". La Commissione sta già sviluppando la sua posizione nello stabilire un nuovo obiettivo internazionale per arrestare il declino della biodiversità. Questo sarà esaminato nel corso della prossima Conferenza delle parti del Convenzione sulla diversità biologica che si terrà nella città giapponese di Nagoya nel mese di ottobre di quest´anno. Jane Smart, direttrice del Gruppo per la conservazione della biodiversità dell´Iucn, ha detto: "Quando si parla di specie minacciate, la gente tende a pensare a creature più grandi, più carismatiche, come i panda o le tigri, ma non dobbiamo dimenticare che le specie piccole del nostro pianeta sono altrettanto importanti, e che è necessario agire anche per la loro conservazione. Le farfalle, ad esempio, svolgono un ruolo estremamente importante come impollinatori negli ecosistemi in cui vivono". La Lista rossa europea adotta gli stessi criteri della Lista rossa Iucn delle specie minacciate, ma lo fa soltanto per le specie europee. Le indagini riguardano la valutazione di mammiferi, anfibi, rettili, pesci di acqua dolce, libellule e farfalle, nonché alcuni gruppi di coleotteri, molluschi e piante vascolari. Gli esaminatori collocano le specie in una delle otto categorie di minaccia e quelle che cadono sotto "gravemente a rischio", "a rischio" o "vulnerabili" vengono complessivamente definite "minacciate". Per maggiori informazioni, visitare: Lista rossa europea: http://ec.Europa.eu/environment/nature/conservation/species/redlist/ Unione internazionale per la conservazione della natura: http://www.Iucn.org/ |
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SLOVENIA,ULTIMATO PROGETTO PILOTA SETTORE AGRICOLO |
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Il progetto pilota in Slovenia sull´ irrigazione in agricoltura per testare la metodologia del censimento rurale 2010 è stato ultimato. Lo rende noto l´Ufficio Statistico Sloveno. Tuttavia, afferma l´ufficio, essendo il campione non rappresentativo, i risultati non possono essere pubblicati. Il progetto è stato voluto fin dal 2008 dall´Eurostat, l´ufficio statistico europeo, per stimare il volume di acqua utilizzata per l´irrigazione. In Slovenia le stime sono state fatte tra agosto 2008 e dicembre 2009, anche se i risultati sono stati raggiunti appena in questi giorni. A causa di una lista incompleta degli irrigatori in Slovenia, non è stato possibile preparare un campione rappresentativo, perciò lo scopo della ricerca non è stato quello di raccogliere dati, ma di testare se il metodo di raccolta sia appropriato. I volumi di acqua per l´irrigazione raccolti sono stati paragonati con quelli che risultano dal modello Irrfib dell´Agenzia per l´Ambiente della Repubblica Slovena, che calcola il bisogno di input addizionale di acqua nel terreno sulla base di dati idro-meteorologici; i risultati hanno mostrato che i volumi di acqua usata per l´irrigazione non hanno correlazione con i dati del modello Irrfib, e quindi che i produttori rurali non prendono sufficientemente in considerazione le raccomandazioni degli esperti sull´irrigazione. Tuttavia, solo una lista completa degli irrigatori nel censimento 2010 renderà possibile la preparazione di campioni rappresentativi per raccogliere dati attinenti sulle aree irrigate, il volume di acqua utilizzato e il modo in cui i produttori decidono se hanno bisogno o meno di irrigare. |
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APRE IN VENETO A PONTE DI PIAVE IL PRIMO SUPERMERCATO DEGLI AGRICOLTORI, ANCHE CON PRODOTTI “TRA LA TERRA E IL CIELO” |
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Sarà lo stesso vicepresidente della Giunta e assessore all’agricoltura del Veneto ad inaugurare, mercoledì 24 marzo prossimo, il primo supermercato degli agricoltori, punto vendita di “Campagna Amica”, realizzato nell’Agenzia del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno di Ponte di Piave, in via Ronche 57. La cerimonia di apertura è in programma alle ore 11. L’iniziativa, prima nel Veneto e in Italia, è nata dall’accordo siglato qualche mese fa tra Coldiretti e Consorzi Agrari per l’avvio di una rete commerciale finalizzata alla vendita di prodotti agroalimentari in un rapporto diretto tra aziende agricole e consumatori. Questo significa disponibilità di prodotti del territorio in tempo pressochè reale, freschissimi e ottenuti secondo i ritmi delle lavorazioni stagionali, senza costi di intermediazioni aggiuntive. Questo genere di mercato – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta – rientra nell’obiettivo di accorciare la filiera agricola creando anche più occasioni di vendita diretta. Il mercato, allestito in uno spazio di 120 mq, vedrà presenti gli stessi produttori agricoli e offrirà la possibilità di acquistare in un “negozio” i sapori autentici della nostra campagna. L’offerta sarà anche allargata ai prodotti individuabili dal logo ombrello regionale: la stella a sette punte in un cerchio multicolore affiancata dal Leone di San Marco e dalla scritta “Veneto. Tra la terra e il cielo”. Questo particolare marchio permette di riconoscere facilmente tutte le specialità agroalimentari vanto del Veneto che si fregiano di Doc, Dop, Igp e di altri riconoscimenti che ne certificano la rispondenza a norme oggettive di qualità. Per chi ama il “fai da te” nell’orto, nei locali adiacenti, si può trovare come da sempre tutto l’occorrente per diventare provetti coltivatori, compresa la consulenza di personale qualificato: attrezzi, concimi naturali, sementi agrofarmaci. |
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AGRICOLTURA FVG: AVVIATE OPERAZIONI PER SESTO CENSIMENTO |
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Sono iniziate in Friuli Venezia Giulia le operazioni per organizzare il sesto Censimento dell´agricoltura, che prenderà il "via" su tutto il territorio nazionale il 25 ottobre di quest´anno. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Programmazione Sandra Savino, ha approvato infatti oggi il Piano regionale di censimento e ha deciso di costituire un apposito Ufficio, che opererà presso il servizio statistica della Regione. Il Friuli Venezia Giulia, assieme alle altre Regioni e agli Enti interessati, aveva partecipato sin dal febbraio del 2008 alle riunioni del Comitato consultivo promosso dall´Istat nella fase preliminare di progettazione del Censimento del settore agricolo, che viene realizzato in Italia sin dal 1960 ogni dieci anni. Con la raccolta dei dati ci si propone di capire le trasformazioni che sono intervenute nell´ultimo decennio nell´agricoltura italiana, sia sul piano territoriale che su quello delle singole aziende, in modo da poter impostare la programmazione dello sviluppo del settore rurale. Saranno in particolare raccolti elementi sui sistemi di conduzione, sull´uso dei terreni, sugli allevamenti ma anche sulla commercializzazione dei prodotti e sulla manodopera familiare e aziendale. Un´analisi particolare sarà riservata al settore vitivinicolo. |
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DALL´ASSESSORATO ALL´AGRICOLTURA 1 MILIONE DI EURO AI CONFIDI AGRICOLI DEL LAZIO |
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Trasferito il 19 marzo un milione di euro ai Confidi agricoli del Lazio dall´Assessorato all´Agricoltura della Regione Lazio. Si tratta di un contributo diretto che garantirà agli agricoltori migliori condizioni di accesso al credito bancario. "È stata data così un´altra boccata di ossigeno alle imprese per affrontare e sostenere la crisi in corso nel settore agricolo", ha detto l´assessore all´Agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini. "È la prima volta - ha detto poi l´assessore - che i Confidi hanno un contributo diretto da parte dell´amministrazione regionale e con questa misura saranno garantite migliori condizioni di accesso al credito bancario. I Confidi così potranno crescere e aiutare le imprese agricole´´. |
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DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 1 MILIONE 835 MILA EURO PER LE OPERE DI BONIFICA IN MONTAGNA |
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Bologna - 1 milione 835 mila euro dall’Assessorato regionale all’agricoltura per la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica nell’anno 2010. La somma, che verrà ripartita tra i Consorzi di bonifica regionali, è destinata a realizzare interventi che ricadono quasi integralmente nelle aree montane, zone caratterizzate da una notevole fragilità sotto l’aspetto geologico e che, di conseguenza, richiedono una forte attenzione dal punto di vista della difesa del suolo e della tutela delle aree agricole. In particolare, saranno eseguiti interventi per la manutenzione delle opere idrauliche di bonifica collocate sui corsi d’acqua minori e della viabilità ancora in gestione ai Consorzi di Bonifica./ |
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BOLZANO: ACCREDITAMENTO DEI CONTROLLI SUI PRODOTTI DI QUALITÀ |
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Il Consorzio altoatesino controlli di qualità con sede a Terlano è la prima istanza di controllo accreditata a livello nazionale in materia di prodotti con indicazione di origine protetta. Il riconoscimento viene salutato dagli assessori provinciali Thomas Widmann e Hans Berger, che parlano di un "salto di qualità" e di una "ulteriore valorizzazione dei prodotti di qualità altoatesini". I controlli sono una componente essenziale della politica di qualità della Provincia, che garantiscono ai consumatori l´acquisto di prodotti di eccellenza quando portano lo specifico marchio: "Con l´accreditamento del Consorzio altoatesino in materia di controlli di qualità è stato fatto un grosso passo avanti, che conferisce all´istanza di Terlano la necessaria competenza per effettuare controlli indipendenti e oggettivi", sottolinea l´assessore Widmann. Concetti ribaditi dal collega Berger: "L´accreditamento conferma la serietà e il buon lavoro svolto finora e rafforza l´immagine dell´Alto Adige quale centro di competenza in tema di qualità." L´accreditamento fa seguito a un´approfondita ispezione e al via libera dell´istanza nazionale. Il riconoscimento è particolarmente importante per il Consorzio altoatesino in quanto potrà continuare ad essere competente per i controlli della mela dell´Alto Adige Igp (indicazione geografica protetta), un compito assegnato già lo scorso anno dal Ministero per le politiche agricole. Oltre al controllo sulle mele spettano al Consorzio sui controlli di qualità Alto Adige le verifiche di altri dieci prodotti altoatesini di qualità, condotte attraverso 8mila controlli annui dei prodotti, della loro provenienza, della lavorazione e della commercializzazione. I controlli sono prescritti per legge e solo dopo esito positivo i prodotti possono fregiarsi del marchio di qualità o delle indicazioni previste dalla Ue. La vigilanza sui controlli con il marchio Qualità Alto Adige spetta all´assessorato retto da Thomas Widmann. |
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BASILICATA: SPIRAGLI PER STATO DI CRISI IN AGRICOLTURA |
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Si aprono spiragli sul riconoscimento dello stato di crisi in agricoltura per la Basilicata. Lo fa sapere il Dipartimento regionale agricoltura presente con un proprio rappresentante all’incontro tenuto il 18 marzo a Roma in sede di Commissione nazionale politiche agricole. L’organismo delle Regioni ha, infatti, approvato alla unanimità la richiesta al Governo, venuta dalle Regioni meridionali con capofila Basilicata e Puglia, di immediato riconoscimento dello Stato di crisi nel comparto primario. Si fa presente che nelle settimane scorse il Governo aveva approvato il provvedimento solo per la Sicilia non recependo senza dare valide motivazioni quello delle altre Regioni del Sud. Tutto ciò aveva provocato una dura presa di posizione da parte di Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Campania escluse dai benefici, le quali hanno chiesto il riesame delle pratiche presentate ai sensi della legge 71/2005. Nel documento approvato dalla Commissione politiche agricole è stato chiesto al Ministero delle Politiche Agricole di procedere con urgenza alla richiesta dei dati necessari alle Regione al fine di istruire il provvedimento di riconoscimento. |
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AGRICOLTURA FVG: OGM NON RISOLVONO PROBLEMI SETTORE |
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Udin - La presentazione dell´iniziativa "L´educazione alimentare. Progetto siamo ciò che mangiamo: cibo, cultura e diversità", ha dato modo all´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali del friuli Venezia Giulia, Claudio Violino, di soffermarsi sul dibattuto tema degli Ogm. In proposito l´assessore ha affermato gli Ogm "non risolvono assolutamente i problemi dell´agricoltura friulana; forse li attenuerebbero per alcuni mesi, ma poi essi si riproporrebbero nella stessa gravità". "Gli Ogm - ha precisato l´assessore - porrebbero infatti l´agricoltura del Friuli Venezia Giulia in diretta e immediata concorrenza con le grandi multinazionali e con l´agricoltura globale". "Sappiamo invece benissimo - ha aggiunto Violino - che le dimensioni della nostra realtà rurale e la sua conformazione, fatta di una molteplicità di piccole e medie aziende, ci metterebbero in breve tempo al di fuori dal mercato". L´agricoltura del Friuli Venezia Giulia secondo l´assessore deve infatti saper valorizzare la qualità delle sue produzioni, in particolare di quelle di nicchia, e la genuinità di prodotti realizzati in filiera corta, ovvero proposti senza troppi passaggi tra la produzione e i consumatori. Gli Ogm, dunque, al di là delle dissertazioni di carattere etico e di ordine scientifico, come ha affermato Violino, ancora irrisolte, e che non ci consentono di trascurare l´applicazione del principio di precauzione, nonostante nell´agricoltura come in altri settori le tecnologie e le nuove scoperte giochino un ruolo fondamentale per lo sviluppo e a favore della comunità, contrastano, secondo l´assessore, con le carature del nostro territorio. E con le sue produzioni più tipiche, tradizionali, di nicchia, sane e genuine. Per questo ancor oggi altamente competitive sui mercati locali, nazionali, globali. Tra esse, Violino ha citato il Prosciutto di San Daniele. Che è una sorta di vessillifero della nostra civiltà contadina e del nostro sistema agroalimentare. In quanto coniuga la salubrità del cibo, con la qualità e l´affermazione sui mercati: è gradito dai degustatori e dai gourmet di tutto il mondo. Si tratta di una realtà, ha concluso l´assessore riferendosi al prodotto tipico del Sandanielese, che ha sempre perseguito la strada della valorizzazione delle eccellenze sposata da tempo dalla Regione. |
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ERIDANIA: ANCORA NESSUN SBLOCCO AI FINANZIAMENTI IL CONSIGLIO DEI MINISTRI NON VOTA IL VIA LIBERA AGLI 86 ML DI EURO. |
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Parma – “Siamo profondamente amareggiati, ci aspettavamo che il Consiglio dei Ministri sbloccasse finalmente gli aiuti nazionali, quegli 86 milioni di euro per le annualità 2009 e 2010 vitali per il settore saccarifero “ Pier Luigi Ferrari, vicepresidente della Provincia impegnato da settimane sulla questione Eridania non nasconde la delusione per la mancata decisione del Governo “ Ci aspettavamo che il Governo avrebbe finalmente reso disponibili i finanziamenti, un impegno necessario per consentire alle imprese saccarifere di iscrivere a bilancio i finanziamenti. Il fatto che ciò non sia accaduto è francamente incomprensibile. Questo rimandare continuamente la decisione danneggia il settore e non tranquillizza certo sul futuro gli agricoltori che dovrebbero iniziare la semina D’altra parte non ci sono giustificazioni al fatto che il Governo non ottempera l’impegno assunto a suo tempo. Le istituzioni devono essere affidabili soprattutto in un momento come questo di crisi e difficoltà. Nonostante tutto non disperiamo ed auspichiamo ancora che un atto di responsabilità”. A breve tornerà infatti a riunirsi il tavolo istituzionale Eridania Sadam, di cui fanno parte l’azienda, associazioni bieticoltori Anb e Cnb, le rappresentanze sindacali dei lavoratori, per monitorare la situazione. |
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PESCA: FEDERCOOPESCA, BOCCIATURA INSERIMENTO TONNO IN CITES, SCELTA DI BUON SENSO |
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“Il no all’inserimento del tonno rosso tra le specie a grave rischio di estinzione è la dimostrazione, come abbiamo sempre sostenuto, che in questi mesi è stata fatta una campagna demagogica e di disinformazione che poco aveva a che fare con la salvaguardia degli stock. Siamo molto soddisfatti che abbia vinto il buon senso” Commenta così Massimo Coccia - presidente Federcoopesca-confcooperative- da Fano, dove è in corso il consiglio nazionale dell’associazione, la decisione della conferenza della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, in corso a Doha, nel Qatar, che ha respinto, con 68 voti contrari, 20 a favore e 30 astenuti, la proposta del Principato di Monaco tesa a sospendere le esportazioni di tonno rosso dall´Atlantico dell´Est e del Mediterraneo. Decisione che avrebbe decretato la morte del settore. “I problemi – conclude Coccia- per il comparto, legati alle esigue quote di cattura, restano ma sicuramente è stata evitata una grave e immotivata limitazione alla libertà di commercio e di impresa. Ora è il momento di metterci a lavorare seriamente per una gestione corretta e condivisa della risorsa”. |
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PESCA. OGGI A CAORLE INAGURAZIONE NUOVO CENTRO SPEDIZIONE MOLLUSCHI |
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Viene inaugurato oggi a Caorle (Venezia) il nuovo Centro Spedizione Molluschi dell’Organizzazione di Produttori di Molluschi del Mare Veneto Soc. Coop. “Op Bivalvia Veneto”. La cerimonia è prevista alle ore 16.00 nella nuova struttura, sita in via Traghete 68/C1, alla presenza dell’assessore regionale alla pesca e all’acquacoltura. Promossa dal Consorzio Cogevo di Venezia e Chioggia aderiscono all’Op Bivalvia Veneto circa cento imprese di pesca di tutto l’arco costiero regionale che esercitano la raccolta delle vongole di mare e dei canolicchi. Nel nuovo centro, che accoglie il prodotto pescato dai soci, si procederà alle operazioni di controllo, vagliatura e calibratura fino al confezionamento finale e alla spedizione dei molluschi. |
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RISULTATI POSITIVI DALLE ANALISI SUI MOLLUSCHI CONDOTTE DA PROVINCIA E AUSL DI FERRARA |
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Il cessato allarme dei primi di Marzo, per le possibili conseguenze per il Delta del fiume Po e la costa adriatica delle 25.000 tonnellate di gasolio versate nel fiume Lambro in Lombardia, non ha abbassato il livello d’attenzione delle istituzioni della sanità pubblica ferrarese con controlli su acque e allevamenti di molluschi che indicano una situazione assolutamente normale e del tutto simile a quella precedente l´evento. L’area Veterinaria di Ausl Ferrara, secondo il programma straordinario concordato con la Provincia di Ferrara, ha, infatti, continuato, e continuerà anche nelle prossime settimane, a prelevare campioni di controllo dei molluschi bivalvi vivi, i cui risultati saranno pubblicati su www.Ausl.fe.it alla voce “Molluschi”. L’analisi dei primi dati disponibili sulla ricerca degli Ipa-idrocarburi Policiclici Aromatici eseguita dall´Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell´Emilia Romagna, sede di Brescia, evidenzia che il Benzo (a) Pirene è in 1 microgrammo per chilo di prodotto e solo in un caso è stato raggiunto il valore di 1,54, in ogni caso, d’assoluta tranquillità in quanto abbondantemente sotto i 10,0 microgrammi per chilogrammo (µg/kg), soglia stabilita nel 2006 dall’Unione Europea per l’unico idrocarburo per il quale esiste un limite fissato dalla norma. Le cozze e le vongole prodotte a Goro, Comacchio e nelle acque costiere ferraresi, possono, quindi, essere tranquillamente messe sul mercato e consumate senza alcuna preoccupazione né conseguenza per la salute. |
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SICUREZZA SUI MEZZI AGRICOLI: UN IL CORSO PER ISTRUTTORI 12 GLI ASPIRANTI CHE UNA VOLTA ABILITATI FORMERANNO 500 AGRICOLTORI ENTRO QUEST´ANNO |
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E’ iniziato il 20 marzo, presso l´area addestrativa della protezione civile di Marco di Rovereto il corso per istruttori all´uso in sicurezza dei mezzi agricoli. Gli aspiranti sono 12 e una volta abilitati formeranno entro quest´anno 500 agricoltori. Il corso è teorico e pratico ed è articolato in 40 ore di lezione al termine delle quali i frequentanti saranno abilitati alla funzione di istruttore all´ uso in sicurezza dei mezzi agricoli. Il corso è organizzato dalla Scuola Provinciale Antincendi che si cura anche dell´organizzazione sul territorio provinciale dei corsi che i futuri istruttori andranno a svolgere in favore degli agricoltori. Entro quest´anno ne sono già previste 20 edizioni per un totale di circa 500 partecipanti. Questa iniziativa, assicurano i responsabili, non trova riscontri nel panorama nazionale. Rappresenta il primo passo di un progetto di formazione e sensibilizzazione, varato per volontà della giunta provinciale, che nei prossimi anni interesserà tutti gli agricoltori trentini. Vuole essere una risposta al grave problema degli incidenti, spesso gravi, che coinvolgono ogni anno i mezzi agricoli e chi li utilizza. |
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QUOTE LATTE VACCINO, AI PRODUTTORI SARDI 487MILA EURO |
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Cagliari - Ammonta a 487.108 euro (pari a 2,11 euro per tonnellata di latte prodotto nella campagna 2008/2009 nell´ambito della quota disponibile) la cifra riservata ai produttori sardi titolari di quote latte vaccino, in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero delle Politiche agricole di ripartizione tra le Regioni dei fondi comunitari. All´italia spettano 23 milioni da destinare agli allevatori gravemente colpiti dalla crisi del settore sulla base di criteri obiettivi e in modo che i pagamenti non provochino una distorsione della concorrenza. Il decreto prevede quali criteri di ripartizione della dotazione finanziaria che avvenga tra i singoli produttori sulla base della produzione realizzata, nell´ambito della propria quota disponibile, nel periodo di commercializzazione 2008/2009. Per poter beneficiare dell´intervento, inoltre, i produttori devono essere titolari di quota latte al 1° aprile 2010. Sarà Agea, l´Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura, ad attuare il provvedimento. Nel dicembre 2009 l´Unione europea aveva promulgato il Regolamento n. 1233/2009 della Commissione dopo le proteste dei produttori di latte vaccino in tutta Europa dello scorso autunno, causate dal grave stato di crisi del comparto derivante dal brusco calo dei prezzi del latte al produzione. Il regolamento prevede un sostegno finanziario al mercato del settore-lattiero caseario per sostenere i produttori di latte gravemente danneggiati dalla crisi del settore e afflitti da problemi di liquidità. L´importo totale del fondo messo a disposizione dei 27 stati membri, ammonta a complessivi 300 milioni di euro. I pagamenti agli allevatori devono essere effettuati entro il 30 giugno del 2010 mentre i criteri con cui verranno erogati devono essere comunicati alla Commissione Ue entro il 31 marzo 2010. |
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PARMA: PROSCIUTTO, LA QUALITÀ AMBIENTALE OBIETTIVO DEL DISTRETTO SIGLATO IN PROVINCIA L’ACCORDO PER L´APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO SUGLI SCARICHI DEL SETTORE PRODUTTIVO DI LAVORAZIONE CARNI E PER IL RISPARMIO IDRICO. PIÙ DI 2 MLN DI EURO DI INVESTIMENTI PER LA RETE DI DEPURAZIONE |
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Un territorio di qualità e un prodotto di qualità. E’ sempre più all’insegna della sostenibilità ambientale il legame fra il prosciutto di Parma e la zona di produzione, ovvero il futuro distretto. Il 17 marzo in Provincia 17 soggetti fra istituzioni, enti, consorzio, produttori e loro associazioni hanno infatti siglato l’Accordo di Programma per l´applicazione transitoria del regolamento sugli scarichi del settore. Un atto atteso da tutto il comparto, che porterà in due anni alla realizzazione di interventi per più di 2 mln di euro sulla rete da parte di Regione, Provincia e Agenzia d’ambito finalizzati alla realizzazione di un sistema di depurazione completo del distretto. Allo stesso tempo il documento individua le misure che saranno adottate dai produttori per il contenimento del carico generato da alcune sostanze - in particolare fosforo e cloruri - garantendo il rispetto dei limiti e ottimizzando il ciclo dell´acqua, favorendo così il risparmio e il riutilizzo idrico. L’importanza dell’accordo è stata sottolineata dagli interventi dei sottoscrittori intervenuti oggi alla firma. Per il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli quello della qualità e della quantità dell’acqua è un tema strategico e anche una criticità del territorio fortemente insediato da attività produttive. “Vogliamo che permangano e si sviluppino, soprattutto nel settore agroalimentare che ha dimostrato di tenere di fronte alla crisi. E vogliamo mantenere la qualità del territorio. Gli interventi previsti con questo accordo hanno questo obiettivo, una sintesi concreta fra impegni del pubblico e dei privati, raggiunta attraverso una collaborazione ampia”. Un lavoro corale dunque che ha coinvolto istituzioni, consorzio, enti e associazioni d’impresa, Regione, messo in rilievo anche dal vicepresidente Pier Luigi Ferrari: “La rete istituzionale e il sistema delle imprese si sono incontrati e hanno insieme lavorato a questo risultato, un lavoro d’insieme fra pubblico e privato che è alla base della costruzione del distretto”. L’accordo secondo l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani consegna una soluzione valida a un problema complesso: “E’ un elemento che qualifica la cultura del territorio e quella delle imprese. Realizzare prodotti di qualità in un distretto che cura l’ambiente, aumenta le nostre possibilità nella sfida per la competitività”. Lo spirito che ha permesso il raggiungimento dell’accordo è stato richiamato anche dal sindaco di Langhirano Stefano Bovis: “Il nostro scopo è quello di mantenere un metodo e cioè quello di affrontare anche un problema come quello degli scarichi e del risparmio idrico in armonia fra la parte pubblica e la parte privata entrambe impegnate da ora nella realizzazione degli interventi”. “Non ci può essere sviluppo se non c’è qualità ambientale e, insieme, identità del territorio. E’ un valore aggiunto da rendere visibile perché una forte identità territoriale crea certezza degli investimenti” ha detto Giuseppe Bortone dirigente del servizio Ambiente della Regione sottolineando il forte impegno dei soggetti firmatari dell’accordo. Fra questi Mauro Bertoli, direttore di Enia ha parlato del ruolo avuto dal soggetto gestore nella definizione dell’accordo: “siamo un partner affidabile, che porterà avanti i progetti che insieme ci siamo dati”. I soggetti sottoscrittori dell’accordo - Regione Emilia-romagna, Provincia di Parma, l´Autorità di Ambito Territoriale di Parma Comune di Collecchio, Calestano, Felino, Langhirano, Lesignano Bagni, Sala Baganza, Traversetolo, Enia, il Consorzio del Prosciutto di Parma, le associazioni di categoria dei produttori: Upi , Cna, Apla, Lega Coop, Imprese Artigiane. Gli impegni delle Istituzioni - Si prevede la realizzazione del collegamento tra la rete fognaria di Langhirano e quella di Felino sul cui depuratore già gravitano le frazioni di Torrechiara e Pilastro, attraverso il congiungimento del collettore “Langhirano Nord”. Oltre a ciò si prevede la costruzione di una vasca di equalizzazione al depuratore di Felino e la realizzazione di un ecosistema filtro sul torrente Cinghio nei pressi della confluenza con il Baganza. I costi per la realizzazione degli interventi sono di oltre 2milioni di euro: 130mila euro dalla Regione (Langhirano – economie del Piano d’Azione Ambientale annualità 2004); oltre 100mila euro (Felino - Piano d´Azione Ambientale 2008-2010); 300mila euro di risorse Fas; oltre 1 milione e 500mila dall’Agenzia. La Provincia provvede alla gestione delle procedure per la realizzazione degli interventi. Mentre alla Provincia spetta il ruolo di coordinamento dell’intera partita compresa la gestione dei dati e delle procedure, i Comuni coinvolti - Collecchio, Calestano, Sala Baganza, Felino, Langhirano, Lesignano Bagni, Traversetolo - si impegnano a mettere a disposizione dati e informazioni e a favorire, così come Enia e l’Agenzia (Ato), la realizzazione di interventi infrastrutturali fognari e depurativi pubblici. I produttori - L’accordo individua compiti precisi anche per i produttori a cominciare dall’adozione di tecnologie di recupero di calore da applicare agli impianti di raffreddamento all’interno del ciclo produttivo, in modo da ridurre il consumo di acqua ed energia. Inoltre le aziende vengono chiamate a operare una razionalizzazione delle reti fognarie in modo da portare i propri scarichi in un unico punto, se possibile, di scarico della rete fognaria pubblica. A monte del punto di scarico si installeranno idonei sistemi di pretrattamento dei reflui fognari come quelli già in parte utilizzati. Se necessario dovranno anche essere installati sistemi di abbattimento del fosforo sufficienti a garantire il corretto funzionamento dei depuratori acque reflue urbane ed il conseguente rispetto dei loro limiti allo scarico. I dati e gli studi - Ciascun soggetto sottoscrittore si impegna a rendere disponibili alla Provincia, entro e non oltre dieci giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, dati quali-quantitativi degli scarichi delle attività produttive e dei reflui urbani in pubblica fognatura e nei corpi idrici superficiali, per fissare i limiti allo scarico in deroga temporanea per ogni singola situazione. Viene anche costituito un Comitato di attuazione composto da rappresentanti degli Enti sottoscrittori e presieduto dal rappresentante della Regione. Durante i due anni di applicazione dell’accordo, il tavolo tecnico di cui fanno parte, oltre alle istituzioni, Enia, Stazione sperimentale delle Conserve, Ato, Consorzio del prosciutto, dovranno completare lo studio di dettaglio che riguarderà anche soluzioni sulle modalità di lavorazione del prosciutto che avranno ricadute positive sugli scarichi. |
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PRESENTATA LA FIERA MALPENSACAVALLI DAL 26 AL 28 MARZO NEGLI SPAZI DI MALPENSAFIERE A BUSTO ARSIZIO |
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E´ stata presentata il 18 marzo a Varese la settima edizione dell´importante kermesse fieristica "Malpensacavalli 2010", che si svolgerà da venerdì 26 a domenica 28 marzo a Malpensafiere a Busto Arsizio (Va). "Malpensacavalli" si propone al pubblico con nuovi spazi e iniziative volte a promuovere e diffondere la cultura equestre in tutte le sue svariate forme. Nel programma di quest´anno i visitatori troveranno infatti gare sportive, spazi per gli allevatori, attività dedicate ai bambini, spettacoli, intrattenimenti, ma anche convegni, dibattiti e incontri a tema. In un messaggio l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Luca Daniel Ferrazzi afferma che la manifestazione si presenta "come un appuntamento di altissimo valore, importante per il settore nonché come prima rassegna dell´anno dedicata all´importante mondo del cavallo. Una risorsa che per molti aspetti vogliamo contribuire a valorizzare". L´edizione dello scorso anno ha visto la partecipazione di oltre 47.000 visitatori. Quest´anno sono previsti ben 1.500 cavalli presenti nei padiglioni e nei 3 campi di gara distribuiti tra 18.000 metri quadrati di aree espositive e 10 sale congressuali, oltre che in spazi di approfondimento e di formazione, ma anche di attività come la mascalcia e spettacoli da non perdere soprattutto per i bambini che potranno vivere il battesimo della sella. L´edizione di quest´anno vedrà Regione Lombardia presente con stand uno istituzionale, all´interno del quale verrà distribuito materiale di promozione dei prodotti tipici lombardi, sulle Fattorie didattiche e sui contenuti dell´articolato Piano di educazione alimentare messo a punto dall´assessorato all´Agricoltura. "Regione Lombardia - continua Ferrazzi - sostiene il mondo del cavallo e dell´ippica anche attraverso realtà dinamiche e diffuse sul territorio come le Fattorie didattiche che contano 160 aziende agricole attrezzate, delle quali 10 in provincia di Varese". "Malpensacavalli - conclude Ferrazzi - si propone come un´ulteriore e importante vetrina per diffondere e valorizzare, attraverso la cultura espressa dal mondo del cavallo, il concetto di multifunzionalità dell´agricoltura. Una multifunzionalità che Regione Lombardia promuove anche attraverso il Programma di sviluppo rurale 2007/2013, che promuove la filiera corta e lo sviluppo ambientale e paesaggistico del territorio e che trova applicazione, oltre che nelle Fattorie didattiche, negli agriturismi, che vantano oltre 90 realtà in provincia di Varese sulle circa 1.000 regionali, molte delle quali attrezzate con offerte di ippoterapia, ippoturismo ed equitazione. Sono questi dati che dimostrano il ruolo chiave del cavallo e degli operatori del settore ippico sia in provincia di Varese sia a livello regionale". |
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VIA LIBERA ALLA DOP PATATA DI BOLOGNA |
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Bologna - E´ arrivato il via libera definitivo all´iscrizione nel registro europeo delle denominazioni d´origine e indicazioni geografiche protette della Dop Patata di Bologna. Ad esso farà seguito la pubblicazione del regolamento della Commissione europea. Si tratta di una notizia attesa da anni dai produttori e la conferma dell´importanza dell´Emilia-romagna per le produzioni di qualità. La Dop Patata di Bologna rappresenta la trentunesima denominazione per l’Emilia-romagna e la prima denominazione d’origine per un prodotto vegetale. Il riconoscimento è il risultato di un lavoro d´insieme che ha visto le istituzioni – Regione Emilia-romagna, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e Provincia di Bologna – affiancare e sostenere i produttori bolognesi. Il prossimo passo dovrà essere la costituzione del consorzio di tutela, affinché la Dop Patata di Bologna possa essere protetta nel migliore dei modi. La coltivazione della patata è legata al territorio bolognese ormai da molto tempo, grazie alle caratteristiche dei suoli particolarmente vocati, alla particolare attitudine qualitativa ed organolettica di alcune varietà ed alla tradizione della tecnica colturale dei produttori. La produzione della Patata di Bologna Dop, ottenuta dalla varietà Primura, deve avvenire interamente, dalla coltivazione al confezionamento, nell’ambito della provincia di Bologna, applicando le conoscenze e le pratiche messe a punto in anni e anni di esperienza dai produttori locali. Il buon aspetto sul piatto, il contenuto medio di sostanza secca (19-20%), la consistenza della polpa, il gusto tipico ma non troppo pronunciato, la buona conservabilità sono le caratteristiche che ne favoriscono l’affermazione sul mercato. |
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QUALITÀ E GUSTO, IL CARCIOFO SPINOSO SARDO E L´ISOLA AL TOP IN ITALIA |
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Cagliari - Il carciofo spinoso sardo si conferma tra le varietà più apprezzate e l´Isola tra le regioni al top per la qualità produttiva. Il dato è emerso nel corso del convegno "Valori e valore del carciofo", organizzato da Bayer Crop Science in collaborazione con la Regione Sardegna e le agenzie Laore e Agris, che si è tenuto il 19 marzo ad Alghero. "Una conferma importante per una delle eccellenze agro-alimentari della Sardegna e che presto - ha ricordato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato - potrà fregiarsi del marchio Dop, la cui procedura di riconoscimento finalmente è stata sbloccata grazie a un’azione congiunta di Regione e Ministero". Durante il convegno sono stati presentati il volume della Bayer "Il Carciofo e il cardo" e il progetto di Laore e Agris, che ha tra i suoi obiettivi la creazione di una vera filiera del carciofo in Sardegna che comprenda le sue varie fasi (produzione, trasformazione, commercializzazione) per valorizzare il carciofo isolano e migliorare il reddito dei produttori. "Non è un caso che il carciofo spinoso sardo sia la prima coltura orticola nell’Isola - ha aggiunto l’assessore Prato - perché è un prodotto che piace e che si vende nei mercati nazionali ed esteri, nonostante le difficoltà. Detto questo, occorre per il futuro investire sulla professionalizzazione delle nostre aziende e sulla ricerca: a questo riguardo, il nuovo ruolo delle Agenzie agricole e delle Università isolane sarà decisivo per il rilancio di questa nostra eccellenza. La Regione sta investendo importanti risorse sull’infrastrutturazione delle aree rurali, anche nell’ottica di incentivare la multifunzionalità e quindi il connubio di agricoltura con turismo ed energie rinnovabili, unica via di salvezza per la sopravvivenza del comparto». Nel corso dell’incontro è emerso che la superficie coltivata produttiva a carciofo in Sardegna è pari a circa 8mila ettari (Sassari, Cagliari e Medio Campidano, nell’ordine, le prime tre province) e che oggi le maggiori difficoltà del settore sono legate al fatto che il prezzo di vendita non compensa i costi di produzione, un’insufficiente organizzazione e aggregazione dei produttori, gli elevati costi di trasformazione, la scarsa valorizzazione delle cultivar locali (Masedu e Spinoso sardo). È inoltre emerso che lo Spinoso sardo è la varietà preferita dagli italiani per il consumo a crudo. A livello nazionale, infine, una recente ricerca ha messo in luce come il carciofo nelle due varietà sia più conosciuto da consumatori di mezza età e che tra le qualità più apprezzate ci siano il gusto e le proprietà nutrizionali e depurative. Le prime tre regioni italiane a livello produttivo sono Puglia, Sicilia e Sardegna. |
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PARMA: L’AZIENDA STUARD A KM 0 INAUGURAZIONE DEL NUOVO PUNTO VENDITA E PRESENTAZIONE DEL SITO E-COMMERCE |
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Parma - Vendere direttamente i propri prodotti, permettendo a tutti di conoscere e scoprire l’agroalimentare parmense. È questo l’obiettivo del nuovo punto vendita dell´Azienda Stuard che ha aperto il 20 marzo a San Pancrazio (strada Madonna dell´Aiuto). All’inaugurazione era presente il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, il presidente dell’Azienda Stuard Nicola Dall’olio, il direttore dell’Azienda Stuard Mario Dadomo e il curatore del sito Antonio Sarracco. I clienti del punto vendita potranno trovare un’offerta molto varia: si passa dalle verdure (pomodoro, cipolla, scalogno, zucca, fagiolo, melone, anguria), ai cereali (orzo, frumento e mais), cui si aggiunge la frutta dell’Istituto Agrario Bocchialini. I prodotti della biodiversità agricola parmense saranno proposti insieme ad altri di elevata qualità provenienti da aziende biologiche del Parmense. Molti prodotti aziendali sono frutto dell´accurato lavoro di salvaguardia della biodiversità agraria parmense degli “Agricoltori custodi”. Alcuni articoli non facilmente deperibili, come olio, semi di peperoncino, farine, vini, conserve e confetture saranno anche in vendita on line sul nuovo sito di e-commerce www.Poderestuard.it, che mira ad essere un vero e proprio punto di riferimento nel panorama di valorizzazione dei prodotti parmensi di alta qualità. Il sito, curato da Antonio Sarracco, responsabile della divulgazione su web dell´azienda Stuard, ha 6 sezioni e decine di schede sui prodotti disponibili in tre lingue, italiano, inglese e spagnolo. |
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A CESSALTO LA PRIMA PIZZERIA A KM 0 |
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E’ la “Pizzeria da Bepi”, gestita da Rodolfo e Fabio Bianco, il primo locale che in Italia propone ai suoi clienti pizze “a km 0”, preparate con ingredienti locali e di stagione. Si trova in Veneto, nel comune trevigiano di Cessalto, che ieri ha aggiunto questo ulteriore primato ai record che già detiene: è il comune italiano più “riciclone” e dunque con il migliore ciclo dei rifiuti, ed è quello che ha eliminato le tasse locali al piccolo commercio. Del tutto ovvio, dunque, che oggi ci fosse anche il sindaco Giovanni Artico, accanto al presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza, al vicepresidente della Giunta regionale e al presidente della prima Commissione consiliare, in occasione della consegna ufficiale ai due fratelli e alla madre della targa di “Locale a km 0”, rispondente anche ai principi della Legge Regionale n. 3 del 2010. Questa legge, non è un caso, è la prima in Italia a valorizzare i prodotti di vicinato, quelli cosiddetti a km 0 perché ottenuti il più vicino possibile al luogo di vendita o, come nel caso della “Pizzeria da Bepi”, di consumo. Rodolfo e Fabio Bianco, una gioventù in Svizzera sul Lago di Lucerna, sono gli eredi di una tradizione avviata dal padre Giuseppe, “Bepi” appunto, al suo rientro dalla Confederazione Elvetica Bianco. Proprio Bepi in tempi non sospetti aveva voluto proporre una pizza regionale, realizzata con farina, pomodori, formaggi (compresa, ebbene sì, la mozzarella di bufala) e ortaggi prodotti nel Veneto. I figli hanno seguito e affinato questa strada e oggi, accanto alle pizze “tradizionali”, propongono quelle con ingredienti locali. Il risultato è un menu di pizze non standardizzate ma che ogni mese cambia in base ai prodotti disponibili. E stamani in occasione della cerimonia c’erano anche loro, i produttori – fornitori, stretti accanto ai due pizzaioli. Quella che promuove i prodotti a Km 0 – ha ricordato il vicepresidente della Giunta – è una legge nata da una idea della Coldiretti, divenuta proposta di legge popolare e fatta propria da tutto il Consiglio veneto: è un’iniziativa che ha dato un forte impulso alle produzioni identitarie e che, premiando le produzioni locali, dà una mano concreta ai nostri agricoltori. In questa direzione va anche il recente accordo tra sistema turistico e sistema agroalimentare per proporre prodotti locali agli ospiti di una regione, il Veneto, dove pernotta circa un turista ogni cinque (italiani o stranieri) che soggiornano nel nostro Paese. Quella dei Bianco – ha detto dal canto suo il presidente della Prima Commissione consiliare, anche lui da Giovani in Svizzera – è uno straordinario esempio di quelle famiglie che hanno fatto il Nord Est. |
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FVG: INAUGURATO PUNTO VENDITA COOPERATIVO |
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Reana del Rojale - E´ stato inauguratoil 20 marzo a Reana del Rojale dall´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, il punto vendita cooperativo corte ´Al Morar´. Si tratta di una realtà innovativa che, proponendo prodotti del mondo rurale direttamente al pubblico, accorcia il percorso tra le aziende e i consumatori, offrendo nel contempo come ha evidenziato l´assessore, "garanzia di genuinità e di qualità". E´ una strada da perseguire, dunque, quella aperta dalla corte ´Al Morar´. Una strada che si sposa con la filosofia sostenuta da Violino volta a ricreare la fiducia tra i consumatori sui produttori locali e a ricomporre quel filo ideale che da sempre lega il mondo agricolo ai consumatori. Lo spaccio cooperativo di Reana del Rojale è esemplare, sempre secondo Violino, perché mette assieme tre settori diversi dell´agricoltura. I tre fabbricati situati su viale Leonardo da Vinci, nel cuore della zona produttiva di Reana, a breve distanza dai grandi centri commerciali, propongono i loro prodotti concretizzando il progetto denominato ´Qui da noi´, che raggruppa le seguenti aziende: la latteria sociale intercomunale di Tricesimo, presieduta da Carlo Costantini (che ha condotto la cerimonia inaugurale), le aziende agricole friulane Banear, di Treppo Grande, e la Ecolomb sca, di Tricesimo, la quale all´interno della corte gestisce il vivaio ´Flor Garden´. La corte ´al Morar si presenta dunque come una realizzazione efficace e moderna, che accoglie i visitatori e gli acquirenti come un piccolo villaggio commerciale. Villaggio, che come ha anticipato il sindaco di Reana, Edi Colaoni, sarà presto collegato con la strada statale Udine-tricesimo e avrà così ancor maggiore visibilità verso il pubblico. Il progetto ´Qui da noi´, come ha spiegato il neo presidente di Confcooperative Fedagri, Giorgio Giacomello, rappresenta il risultato di una sfida innovativa del mondo cooperativistico: è infatti riuscito a mettere assieme tre grandi realtà del mondo agricolo, ma di settori completamente diversi tra loro. Infatti, come ha ribadito l´assessore Violino, "l´agricoltura friulana è composta da una moltitudine di realtà di piccole dimensioni, le quali non possono certo competere sul mercato globale. Per questo la strada da seguire è quella della qualità e della valorizzazione delle nostre produzioni di nicchia, delle quali l´agricoltura locale è capace". "Iniziative associate come quella oggi inaugurata - ha concluso Violino - rappresentano un messaggio concreto all´intera comunità a riscoprire i valori della civiltà contadina, che tra l´altro è fedele custode del territorio e dell´ambiente rurale, ma anche, e soprattutto, delle nostre più antiche tradizioni". Erano presenti all´inaugurazione i consiglieri regionali Giorgio Baiutti e Franco Iacop. |
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I RICCIARELLI DI SIENA HANNO L´ORIGINE GARANTITA SONO IL PRIMO PRODOTTO DOLCIARIO NAZIONALE CON L´ETICHETTA IGP PUBBLICATO IL REGOLAMENTO CHE LI ISCRIVE NEL REGISTRO EUROPEO DOC |
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I Ricciarelli di Siena il 19 marzo hanno finalmente ottenuto la denominazione Igp, primo prodotto dolciario nel nostro paese ad ottenere il prestigioso riconoscimento. Le autorità comunitarie li hanno infatti iscritti nel registro comunitario dei prodotti agroalimentari a denominazione di origine. Si tratta del 200esimo prodotto con tale riconoscimento per l´Italia, mentre per la Toscana è il 21esimo. Un risultato sostenuto in modo unanime dalla Regione Toscana insieme ad oltre 40 imprese societarie e artigiane, la quasi totalità delle imprese con una produzione media annua di oltre mille tonnellate, che da sempre operano nel territorio senese producendo come qualche secolo addietro quei dolci che nelle festività natalizie degli italiani e nel mondo non mancano mai, insieme al Panforte, ma che si avviano ad essere presenti sulle tavole 365 giorni all´anno. Si tratta di un traguardo raggiunto molto importante, perché grazie alla tutela dell’Igp viene garantita la serietà delle imprese produttrici in un momento di crisi globale che non vede esclusione di colpi. L’agropirateria è notizia quotidiana e va combattuta da tutti, per garantire quel rapporto fiduciario tra consumo e produzione che si realizza solo dopo lunghi anni di impegno e lavoro. |
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VALORI E VALORE DEL CARCIOFO ITALIANO: UN CONVEGNO DI STUDIO AD ALGHERO E IL NUOVO VOLUME BAYER |
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Il carciofo spinoso sardo si conferma tra le varietà più apprezzate e l’Isola tra le regioni al top per la qualità produttiva. Il dato è emerso nel corso del convegno “Valori e valore del carciofo”, organizzato da Bayer Crop Science in collaborazione con la Regione Sardegna e le agenzie Laore e Agris, che si è tenuto ad Alghero. Alimentazione e salute, Biodiversità e innovazione, Cultura e competitività: l’Abc dei valori del carciofo italiano nel nono volume della collana “Coltura&cultura”. L’italia al primo posto nel mondo per produzione e consumo. Nell’anno internazionale delle biodiversità, l’Italia può vantare il maggior numero di specie coltivate, con oltre 120 specie diverse per uso alimentare e tra queste il carciofo italiano rappresenta un tipico esempio di biodiversità agraria, se pensiamo che nel nostro Paese sono presenti numerosissimi ecotipi di questa specie. Il carciofo: assente dalle maggiori campagne di promozione dell’agroalimentare “made in Italy”, riveste invece notevole importanza nel panorama orticolo nazionale. Per questo è il primo ortaggio inserito nella collana “Coltura & Cultura”, con il volume “Il carciofo e il cardo”, che sarà presentato ad Alghero al convegno “Valori e valore del carciofo italiano”, organizzato da Bayer Cropscience in collaborazione con la Regione autonoma della Sardegna, Assessorato Agricoltura e Riforma Agro-pastorale. L’italia è storicamente e di gran lunga il maggior produttore mondiale di carciofo, attualmente rappresenta il 35% circa della superficie e della produzione mondiale, e gli italiani sono i maggiori consumatori al mondo con 8 kg/pro-capite. Ma il primato italiano non si ferma qui. La cinaricoltura italiana è modello di riferimento per gli altri Paesi per l’importante ruolo svolto dalla ricerca negli ultimi cinquant’anni e lo stretto rapporto con il mondo della produzione, che hanno favorito l’introduzione di numerose innovazioni nella tecnica colturale. “Incoronato dalla storia “re dell’orto” – afferma Frank Terhorst, Amministratore delegato di Bayer Cropscience in Italia - resta una coltura impropriamente definita minore, ma fondamentale per l’economia di alcune regioni e per il ruolo insostituibile nella dieta. Naturalmente il nostro sostegno alle filiere strategiche italiane è molteplice: in primo luogo si concretizza con l’offerta di soluzioni innovative per la protezione delle colture, in un momento storico di forte riduzione degli agrofarmaci a disposizione dei produttori italiani. Gli agrofarmaci contribuiscono ad assicurare una costante fornitura di alimenti sani e di alta qualità per lo sviluppo di un’agricoltura realmente sostenibile. Un’agricoltura che oggi più che mai deve rispondere alle contrastanti emergenze alimentari del nostro tempo, riguardanti la salute di milioni di persone: da un lato l’urgenza di produrre cibo per tutti e dall’altro la necessità di contrastare l’involuzione degli stili alimentari dei paesi sviluppati.” Il carciofo è originario del bacino del Mediterraneo e la sua storia è strettamente influenzata dalle civiltà greca, romana, araba che si sono susseguite sulle sue sponde. Se le sue virtù benefiche sono note fin dall’antica Grecia, notevole impulso hanno avuto recentemente le conoscenze scientifiche sul carciofo come pianta medicinale e per le sue proprietà nutrizionali, temi che tanto interesse suscitano oggi nel consumatore moderno. Ciò nonostante pochi conoscono le caratteristiche distintive e le potenzialità del carciofo, come si evince dall’indagine che sarà presentata in anteprima al convegno. “Gli italiani identificano il carciofo come prodotto tipico nazionale e lo riconoscono e apprezzano per il gusto particolare e la versatilità in cucina – sostiene Daniele Tirelli, Università Iulm e coordinatore dell’indagine - tuttavia dall’indagine emerge un vissuto di prodotto più caro di quanto non sia in realtà, la notorietà è influenzata da un forte localismo e cala al calare dell’età degli intervistati. Al marketing di settore si offre dunque l’opportunità di differenziare meglio il prodotto, di promuoverne le proprietà salutistiche e di stimolare nuove forme di commercializzazione come la Iv e la V gamma.” “Nel volume “il carciofo e il cardo” sono state esaminate in modo sintetico, ma completo, le caratteristiche botaniche, le tematiche di ricerca più innovative e le più aggiornate tecniche di coltivazione - conferma Nicola Calabrese, Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari e coordinatore scientifico del volume - una parte importante dell’opera è dedicata ad aspetti non sufficientemente noti di questa coltura, come la sua storia millenaria e le sue proprietà salutistiche, se si pensa che l’evoluzione del carciofo ha inizio circa 12000 anni fa e la sua domesticazione pare sia avvenuta in Sicilia in epoca imperiale romana; in tutte le civiltà che si sono sviluppate intorno al bacino del Mediterraneo si trova traccia della conoscenza e dell’uso di questa pianta, anche grazie alle molte virtù che gli erano attribuite e alle sue apprezzate qualità organolettiche. Il capitolo sulle ricette e quello sull’impiego del carciofo in cucina, con oltre 270 ricette regionali menzionate, testimoniano la notevole versatilità di questo ortaggio e la sua forte tradizione alimentare. Attraverso i contributi dedicati alla ricerca, all’alimentazione e all’utilizzazione si è voluto mettere l’accento sulle proprietà nutrizionali e farmacologiche, sulla molteplicità di varietà disponibili per i diversi tipi di consumo e sulle innovazioni nella trasformazione industriale che, opportunamente promossi e fatti conoscere ai consumatori, possono portare valore al comparto cinaricolo e aumentare i consumi di questo nobile ortaggio italiano.” “Un vivo ringraziamento va ai settanta autori – afferma Renzo Angelini, Direttore Technical Management & Communication di Bayer Cropscience – che ancora una volta attraverso l’approccio interdisciplinare hanno saputo mettere insieme per la prima volta tutte le conoscenze disponibili su questa filiera. Il progetto Coltura & Cultura – continua Renzo Angelini - vanta oggi il coinvolgimento di oltre 400 esperti delle filiere strategiche italiane appartenenti al mondo accademico, delle istituzioni, della produzione, della comunicazione. L’attività proseguirà con la pubblicazione di titoli su importanti specie orticole e frutticole ed evolverà nella “Rete di Coltura & Cultura”, per contribuire a “Magis”, progetti interdisciplinari di agricoltura sostenibile con il triplice obiettivo di migliorare le performance ambientali dei processi produttivi, soddisfare le richieste del consumatore sempre più attento ai valori etici e salutistici del cibo e garantire la competitività sul mercato.” |
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TÈ DAMMANN FRÈRES: LA NUOVA GAMMA ATTESA PER FRESCHEZZA E PROFUMI |
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Per la stagione del risveglio, tanto attesa per freschezza e profumi, Dammann Frères propone la linea Impressions de printemps. La più antica maison francese di the offre per i prossimi mesi tre preziose fragranze, frutto dell’arte dei grandi blender che sapientemente importano e creano mélange raffinati e profumi inediti. Ingrediente principale di Impressions de printemps un cru di the verde cinese dalle lunghe foglie verdi smeraldo, raccolto in primavera ai bordi del lago Qian Dao nella provincia di Zhejiang. Particolarmente rotondo in bocca e leggermente dolce, è la base ideale per le tre preziose fragranze: Eclat de Lumière Mélange appetitoso che evoca la natura rigogliosa. Note di zucchine, biancospino e mela verde. Tendre rosée Mélange fresco che ricorda il profumo dei prati al mattino presto. Note di margherite, fragole, gelsomino, pitanga e cherimoya. Souffle Fleuri Mélange fresco che rimanda ai profumi della fioritura. Note de lilla, lampone, tulipano e rabarbaro. I prodotti sono disponibili a partire da aprile nei migliori negozi gourmet, in latte da 90 grammi al prezzo consigliato di 15 euro. Dammann Frères, con sede a Orgeval nella Regione Parigina (Francia), è stata la prima azienda a introdurre il the in Francia nel 1692 e la prima a realizzare nei primi anni ‘50 the con aromatizzazioni naturali. |
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FRÙTTOLO PRESENTA IL PRIMO YOGURT ALLA FRAGOLA, A FORMA DI FRAGOLA, TUTTO DA STRIZZARE |
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L’ora della merenda diventa sempre più divertente e nutriente con I Frutti di Frùttolo, il primo yogurt alla fragola a forma di fragola tutto da spremere. L’innovazione arriva da Frùttolo che da 25 anni è attento a soddisfare la voglia di divertimento dei bambini e le esigenze nutrizionali delle mamme più esigenti. I frutti di Frùttolo è uno yogurt fonte di calcio, arricchito con vitamina D che ne favorisce l’assorbimento, e fonte di proteine; contiene fermenti lattici vivi, è senza conservanti ed è fatto con ben l’11% di purea di fragola. I Frutti di Frùttolo sono l’ideale per i bambini che hanno voglia di merende gustose e per le mamme attente ai prodotti che danno loro. Infatti è uno yogurt che apporta il giusto fabbisogno energetico giornaliero: la quantità di calcio assunta con due fragole da 60g l’una equivale a quella di un bicchiere di latte da 150 ml. Il nuovissimo Frutti di Frùttolo è diverso da tutti gli altri yogurt per bambini. Le 5 divertenti fragole, sono racchiuse in un’originale retina verde che permette alle mamme e ai bambini di consumarlo in qualunque momento della giornata: a scuola, al parco o semplicemente durante le ore di gioco, perché può rimanere fino a 4 ore fuori dal frigo. La nuova confezione a forma di fragola, frutto di anni di ricerche e sviluppo Nestlé, è realizzata con poca plastica e in materiale riciclabile, conferma ancora una volta l’attenzione di Frùttolo non soltanto all’alimentazione dei bambini ma anche all’ambiente nel quale vivono. I Frutti di Frùttolo sono in vendita nei migliori supermercati e ipermercati in confezioni da 5 fragole da 60gr ciascuna al prezzo consigliato di 2,39 €. |
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TWININGS LEMON & GINGER: UN NUOVO INFUSO A BASE DI LIMONE E ZENZERO DAL PROFUMO E SAPORE INTENSO |
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La gamma di infusi Twinings si amplia con una nuova referenza, Lemon & Ginger. La prima sensazione gustativa che regala questo infuso giallo paglierino è un fresco e piacevole sapore di limone, seguito dalle note calde e leggermente speziate dello zenzero. L’aroma fruttato del limone nasce dalla perfetta combinazione delle fragranze dolci e agrumate del lemon grass a quelle intense e profumate della scorza di limone. Queste ben si sposano al gusto deciso dello zenzero - radice di una pianta originaria dell’Asia chiamata Zingiber officianlis – che è diventato nel tempo un ingrediente fondamentale in numerose ricette grazie alle sue particolari proprietà aromatiche. Questa spezia offre inoltre numerosi benefici: oltre alla capacità di dare nuova vitalità e vigore, è un ottimo digestivo e stimola la circolazione periferica. Ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. |
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IL VINO NON È UNO SBALLO, MA UNO STILE DI VITA: CON “VINO E GIOVANI”, LA CAMPAGNA DI EDUCAZIONE DI ENOTECA ITALIANA, I RAGAZZI RISCOPRONO IL PIACERE DELLA QUOTIDIANITA’, DELLA CONVIVIALITA’ E DELLO STARE INSIEME IN COMPAGNIA, SENZA ESAGERARE |
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Semplici enoappassionati o alle prese con un futuro professionale nel settore dell’enologia, sono molti i giovani italiani per i quali il vino non è uno sballo, ma un valore intorno al quale costruire uno stile di vita sano e consapevole. Ai ragazzi tra i 18 e i 30 anni di età è dedicata “Vino e Giovani”, la campagna di educazione alimentare e comunicazione per le nuove generazioni di Enoteca Italiana e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in partnership con il progetto europeo “Wineinmoderation. Art de vivre” e, da quest’anno, con il Movimento Turismo del Vino, che riparte con l’edizione 2010 e un tour itinerante per incontrare i più giovani attraverso il Belpaese (info: www.Vinoegiovani.it). Troppo spesso legato a concetti negativi, soprattutto se si parla di giovani, il carattere del vino è invece positivo per sua stessa natura, simbolo per eccellenza della convivialità e dello stare insieme in compagnia: nella storia, nella cultura, nei luoghi e in tutto quello che un vino può evocare, c’è tutto ciò che di buono e salubre è legato alla buona tavola, al bere senza eccessi e alla quotidianità, una tradizione strettamente italiana che si impara fin da piccoli, perché prima di tutto è in famiglia che ci si avvicina al vino, con i nonni ed i genitori che da sempre lo consumano senza eccedere. “La mission del progetto “Vino e Giovani”, che considera il vino al pari di una materia di studio - sottolinea il direttore generale di Enoteca Italiana Fabio Carlesi - è quella di trasmettere un messaggio positivo sul consumo consapevole e moderato di una bevanda dalla cultura secolare come il vino, proposto ai giovani in sedi come le università, in cui la formazione delle nuove generazioni avviene secondo canoni di insegnamento autorevoli, scientifici ed efficaci: un format di comunicazione e formazione del mondo del vino, ideato e creato su misura dai giovani stessi - giunto all’edizione n. 3, con il coinvolgimento di 18.000 ragazzi di 13 diverse università italiane - che attraverso convegni, degustazioni libere e guidate, momenti di intrattenimento con un testimonial scelto tra i personaggi del mondo della musica e dello spettacolo, propongono le loro idee e si confrontano”. Saranno due le tappe previste dall’edizione 2010 della campagna di Enoteca Italiana per incontrare i più giovani, a Trento e a Roma. Per l’occasione sarà presentato un nuovo capitolo de “I Fogli di Bacco”, la collana che raccoglie le indagini sociologiche e statistiche dedicate al rapporto tra le nuove generazioni ed il vino, nei suoi diversi aspetti, realizzate dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Siena con il coordinamento del professor Omar Calabrese. Alle proposte degli under 30 per dare un nuovo volto alla comunicazione del vino, è dedicato il concorso di idee Perbacco, che vedrà i ragazzi alle prese con la creazione di immagini e slogan innovativi per avvicinare il mondo dell’enologia all’universo dei più giovani. Anche il web è uno strumento di comunicazione decisivo per il progetto “Vino e Giovani” - 55.000 i contatti online - che attraverso il suo sito, completamente rinnovato nella grafica e nei contenuti, si avvarrà di un blog ad hoc, uno spazio di confronto, divulgazione e dibattito, sui temi e le problematiche legati al rapporto tra le nuove generazioni e il vino. Ma non solo, perché saranno tante le iniziative per avvicinarsi al mondo del vino in modo divertente ed educativo online: dalla Formazione a Distanza, un vero e proprio corso di formazione via web, con il rilascio di un attestato finale, per apprendere i concetti base che ruotano attorno al vino, al Questionario per monitorare profilo e tendenze del gusto dei consumatori under 30, fino a Girodivino, vero e proprio gioco dell’oca virtuale a prova di conoscenze enoiche, con un premio, ogni mese, per il miglior giocatore. |
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