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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 13 Maggio 2011 |
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PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA - VENERDÌ 13 E SABATO 14 MAGGIO 2011 |
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Venerdì 13 e sabato 14 maggio 2011 la campagna culturale del Premio Internazionale Carlo Scarpa raggiunge il suo apice. In programma l’inaugurazione della mostra, il seminario di approfondimento e la cerimonia pubblica di consegna del Premio. Venerdì 13 e sabato 14 maggio 2011 la campagna culturale per Taneka Beri, villaggio nell’Atakora, Benin, luogo designato dalla ventiduesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa, vivrà le sue giornate più intense.Venerdì 13 alle ore 18 si terrà l’inaugurazione pubblica della mostra – (Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso spazi Bomben). Sabato 14 maggio, dalle ore 10 alle 13, si svolgerà un seminario con la partecipazione internazionale di studiosi e specialisti di chiara fama – (Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso auditorium spazi Bomben). Sempre sabato 14 maggio, dalle ore 17 alle 19, nel Teatro Comunale di Treviso, si svolgerà la Cerimonia pubblica di consegna del Premio Internazionale Carlo Scarpa 2011. Info: Fondazione Benetton Studi Ricerche - Via Cornarotta 7-9, Treviso - fbsr@fbsr.It - www.Fbsr.it |
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FESTIVAL DEI LAGHI 2011: A ISEO IL MEGLIO DELL’ITALIA LACUSTRE |
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Ci siamo: dopo lo straordinario successo della prima edizione, dal 27 maggio al 2 giugno in riva al Sebino si alzerà il sipario sulle tipicità degli specchi d’acqua più belli di tutto lo Stivale. Iseo si conferma autorevole vetrina per i grandi bacini turistici ma soprattutto per le molte pittoresche realtà lacustri ancora poco note, custodi di un patrimonio ambientale, culturale e gastronomico tutt’altro che minore. In calendario musica, spettacoli, mostre a tema, visite guidate, esibizioni folkoristiche, regate, conferenze, dibattiti, degustazioni, laboratori sensoriali, lezioni di cucina e una mostra mercato di prodotti tipici dei laghi. Fin dai fortunati esordi lo scorso anno, il Festival dei Laghi Italiani è un omaggio agli specchi d’acqua più belli, dal Friuli alla Sicilia, del nostro Paese, che dal prossimo 27 maggio e fino al 2 giugno si danno appuntamento nel centro storico e sul lungolago di Iseo (Brescia). Forte dei consensi raccolti nel 2010, il Sebino -il più piccolo dei grandi laghi lombardi- insiste quindi nel suo intento di risvegliare la curiosità e l’orgoglio degli italiani, chiamati ad apprezzare, se non addirittura a scoprire, i paesaggi più luccicanti e rasserenanti di questo nostro Belpaese e tutte le loro tipicità. Preannunciato da una prestigiosa anteprima culturale –la grande mostra allestita dal 7 maggio al 10 luglio al Palazzo dell’Arsenale e dedicata a “Gli Etruschi nelle terre di Siena”, la cui civiltà arrivò a lambire i laghi prealpini- il Festival sarà ancora una volta un tuffo nelle tradizioni, nel folklore e nella gastronomia dei nostri laghi, da quelli alpini a quelli delle isole. Ideato e organizzato dal Comune di Iseo e dalla Fondazione l’Arsenale, con Spazio Group come principale sponsor, vede la partecipazione di numerosi laghi. Oltre ai lombardi Como, Maggiore, Garda, Pusiano, Segrino e Moro, anche una nutrita rappresentanza di bacini del Trentino Alto Adige: Carezza, Caldonazzo, Levico, Molveno e Tenno. Per il Piemonte, oltre al già citato Maggiore, anche il lago di Mergozzo, quello d’Orta e quelli di Avigliana. Per il Friuli i pittoreschi specchi di Fusine e Sauris, per il Veneto il lago di Santa Croce. Per la Toscana quelli di Chiusi e Montepulciano, le cui terre sono protagoniste della mostra sugli Etruschi sopracitata, e il lago di Massacciuccoli. Il Lazio partecipa con i laghi di Vico, di Fondi, di Sabaudia, di San Puoto e di Bolsena e con il lago Lungo, l’Umbria con il Trasimeno e il Piediluco. Dal Sud hanno accolto l’invito il lago del Pertusillo (Basilicata), quelli di Lesina e di Conversano (Puglia) e il lago di Bidighinzu (Sardegna). In programma in questa intensa “settimana d’acqua”, serate culturali, spettacoli, mostre a tema, regate, degustazioni, laboratori sensoriali, lezioni di cucina e l’apprezzatissimo mercatino di golosità Bontàlago, in calendario nel weekend del 27-29 maggio. Bontàlago porterà nel centro storico e sul lungolago il meglio della produzione agroalimentare e artigianale lacustre. Sulle bancarelle, fino a tarda sera, sarà possibile degustare e acquistare prodotti unici e rari, difficilmente rintracciabili nei punti vendita tradizionali, come per esempio la crema d’olive del Garda, il salame di Monte Isola (lago d’Iseo), quello d’asina del lago Maggiore, il vino medievale del Pertusillo, la birra artigianale di Sauris, la mozzarella di Bufala del lago di Fondi, la torta di Chianciano, tartufi, legumi e formaggi bio, salumi rari, olio, marmellate, pane casereccio, dolci tipici, conserve e sott’oli. Ma anche cosmetici a base di latte d’asina o di lavanda e manufatti in cachemire. Festival dei Laghi Italiani Iseo (Bs) 27 maggio · 2 giugno 2011 Comune di Iseo www.Comune.iseo.bs.it Fondazione L’arsenale www.Www.festivaldeilaghi.it www.arsenaleiseo.It |
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MILANO (TEATRO ELFO PUCCINI, SALA FASSBINDER): FINALE DI PARTITA DI SAMUEL BECKETT |
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Massimo Castri ha scelto Finale di Partita per affrontare il suo primo Beckett, conquistando, assieme agli splendidi interpreti, un successo unanime. È l’opera preferita dallo stesso autore, una “tragedia comica” che consente un’intera gamma di “svianti letture”, siglata dalla fulminante battuta di Nell: Non c’è nulla di più comico dell’infelicità. Ormai leggendari i due protagonisti della pièce: Hamm (Vittorio Franceschi), cieco e condannato a trascorrere i suoi giorni su una sedia a rotelle e Clov (Milutin Dapcevic), il suo servo, vivono un rapporto eternamente conflittuale, in cui si consumano litigi ma anche una reciproca dipendenza. L’incalzante scambio di battute tra i due sembra un infinito alternarsi di mossa e contromossa del gioco degli scacchi, riecheggiato anche nel titolo. In scena incombe la presenza dei due “maledetti progenitori” di Hamm, Nagg e Nell, entrambi privi di arti inferiori costretti a trascorrere la loro esistenza nei bidoni della spazzatura. Samuel Beckett, nel corso di alcune prove dello spettacolo allo Schiller Theatre di Berlino, disse: “Hamm è il re in questa partita a scacchi persa fin dall’inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da tempo. Sta cercando soltanto di rinviare l’inevitabile fine.” «Scartata l’idea di fare del luogo metafisico una grigia tana, la scena bellissima di Maurizio Balò diventa questa volta un nudo salone di segno vittoriano e il pavimento viene trasformato in una grande simbolica scacchiera dove gli accaniti giocatori Hamm e Clov si sfidano nella loro ultima partita. E in questa scena Castri realizza uno dei suoi spettacoli più rigorosi e tra i suoi ultimi forse il più riuscito. Muovendosi tra lettura simbolica e psicanalitica, alleggerendo la tragica materia con un soffice umorismo (pur sempre nero), Castri si avvicina a Finale di partita come se fosse una grande partitura musicale e ne fa vibrare ogni frase, ogni battuta. Gli attori a eseguirla in maniera perfetta. Immobile nella sua sedia a rotelle come da copione, occhialoni neri da cieco, quell’eccellente attore che è Vittorio Franceschi disegna il suo Hamm con una ricchezza infinita di sfumature, beffardo e querulo e surreali guizzi sogghignanti, ma alla fine terribilmente umano. Ben gli tiene testa Milutin Dapcevic nei panni del remissivo Clov, dal passo lento e claudicante e dai movimenti a tratti burattineschi». Domenico Rigotti, Avvenire. «Giocando sulle sfumature, la regia sembra mettere in secondo piano le componenti di “teatro nel teatro” tipiche della pièce, per farne invece risaltare alcuni tratti febbrilmente patologici: Hamm, a un certo punto, non a caso parla dell’esistenza di pazzi convinti che la fine del mondo sia già avvenuta. E Clov ammette di chiedersi, a volte, se il suo cervello funzioni bene: “Poi mi passa e ridivento lucido”. Sono battute scritte da Beckett, ma che in genere passano inosservate. Tutti i comportamenti dei due personaggi vanno verso una fissità visionaria, malata: Hamm è un vecchiaccio sospettoso, ossessivo, dispotico, Clov – pantaloni troppo corti, camminata disarticolata – pare peso in una dolcezza infantile pronta a passare da risatine ebeti a improvvisi attacchi di rabbia. Il primo, incapace di “esserci”, si rifugia nelle fantasie di un ipotetico romanzo mai neppure iniziato, il secondo, nel finale, non riesce a uscire, non perché non vi sia un altrove dove andare, ma perché questo altrove non è in grado di accettarlo.
Al suo primo confronto con l’autore irlandese, Massimo Castri rimane sostanzialmente fedele al copione, e al tempo stesso strappa Beckett a Beckett, lo sposta verso una maniacalità quasi bernhardiana, come a sancire il superamento di certi traumi novecenteschi individuando invece nella paura della realtà, nella chiusura verso l’esterno una più adeguata chiave di lettura della nostra epoca. Bella e indicativa la scena di Maurizio Balò, ottima l’interpretazione di Vittorio Franceschi e Milutin Dapcevic, che mescolano un cupo delirio a una torva comicità, mentre Diana Hobel e Antonio Giuseppe Peligra danno ai genitori un livido risalto burattinesco». Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore. «Ora Massimo Castri non può fare a meno di rilevare il carattere seminarrativo che differenzia quest’opera dal Godot e di notare nel contempo nella scrittura un tipo di concatenazione strutturale che non appare molto distante da quella delle Tre sorelle cechoviane. Non a caso il regista le aveva messe in scena un paio di anni fa situando la vicenda in una sorta d’immobilità col suo ghirigoro di sfasate conversazioni, in un presente dilatato tra un ricordo reso indefinito dalla rarefazione dei riferimenti e una vaga speranza, in cui il grido “A Mosca, a Mosca” delle tre dolenti fanciulle poteva tradursi esattamente nel vano ritornello “Aspettiamo Godot” o più propriamente di “Basta, è ora di farla finita”. Anche qui, come in Cechov, c’è infatti un ghirigoro di conversazioni sfasate, personaggi che non sanno cosa dirsi, in un presente dilatato tra ricordi resi indefiniti dal rarefarsi dei riferimenti, e speranze sempre più spesso negate. Eccoci quindi davanti a una sorta di colorita scatola immaginaria in cui si sviluppa un dialogo tra individui sottoposti a divergenti handicap e ridotti appena possibile a monologare: e tiene banco nella sua carrozzina lo Hamm di Vittorio Franceschi, che con la sua esperienza nell’uso delle maschere riesce a condurre magistralmente la danza. Indirizza con tutti i mezzi, i movimenti del loquace Clov di Milutin Dapcevic tra le rare comparse delle mummie umane di Diana Hobel e Antonio Giuseppe Peligra nei bidoni tra i suoni vivificanti di Franco Visioli in uno spettacolo da vedere». Franco Quadri, la Repubblica |
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CREMONA: MUSICA E LETTERATURA CONDIVIDONO UN’ESSENZA - VENERDI’ 3 - DOMENICA 5 GIUGNO 2011
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La citta’ di Stradivari e delle liuterie per il secondo anno capitale della letteratura e della musica: da venerdì 3 a domenica 5 giugno si rinnova a Cremona l’appuntamento con il festival Le Corde Dell’anima, full immersion di incontri, reading d’autore, novita’ editoriali, spettacoli, performance e laboratori, scanditi nel centro storico cittadino dall’intreccio fra musica e letteratura. Realizzato su direzione scientifica del critico e giornalista Anna Folli, con la consulenza di Nicoletta Polla-mattiot per letteratura e di Vittorio Cosma per la musica, Le Corde Dell’anima 2010 è organizzato da Publia e promosso dal Comune di Cremona con il Patrocinio di Miniestero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia e Provincia di Cremona. Mercedes Meloni firma l’immagine del festival, Filippo Centenari il progetto artistico. Anche quest’anno al festival faranno tappa un centinaio di ospiti per quaranta eventi e tre giornate dense di appuntamenti, anteprime e novità: come per i nuovi romanzi della scrittrice indiana Namita Devidayal, “Dolceamaro a Bombay”, e dell’autrice inglese Beatrice Colin, “New York 1916”, entrambi editi Neri Pozza. Sarà il pubblico di Cremona a poterli scoprire in anteprima, in occasione degli incontri di questa edizione 2011 condotti da Enrico Reggiani: per l’occasione Namita Devidayal offrirà un saggio della sua abilità musicale al tanpura, e Beatrice Colin sarà accompagnata da musiche di Gershwin (al pianoforte Paola Girardi, al flauto Raffaele Trevisani). Prima presentazione assoluta anche per il nuovo romanzo dello scrittore olandese Jan Brokken (Iperborea) “La casa del poeta”, presentato nella conversazione con lo scrittore e saggista Luca Scarlini, commentata dal pianista Marcel Worms. Fra le novità di spicco anche il nuovo lavoro dello scrittore e critico Roberto Cotroneo, il libro-dedica “E nemmeno un rimpianto. Il segreto di Chet Baker” (Mondadori) che l’autore presenterà, in una divertente inversione di ruolo, accompagnando al pianoforte i racconti di Elio (delle Storie Tese). Momento di particolare emozione arriverà con l’incontro – omaggio a “Lelio Luttazzi scrittore”: in anteprima assoluta al festival di Cremona i tratti inediti della creatività letteraria del grande compositore e jazzman triestino, che fu anche autore di racconti e romanzi in via di pubblicazione. Di questa straordinaria poliedricità parleranno per la prima volta al pubblico la moglie di Lelio, Rossana Luttazzi- Presidente della Fondazione Luttazzi - con il critico musicale Dario Salvatori e la scrittrice Camilla Baresani che leggerà un racconto inedito di Lelio Luttazzi. A celebrare l’estro musicale del Maestro sarà un artista particolarmente caro al grande pubblico, il pianista Stefano Bollani. A inaugurare il festival, venerdì 3 giugno (ore 17.30) nella splendida cornice di Piazza Duomo, sarà l’incontro con il cantautore Eugenio Finardi, che presenta il nuovissimo libro autobiografico "Spostare l´orizzonte" in un dialogo condotto da Matteo Bordone. A Cremona anche un artista che ha imboccato con decisione la strada della scrittura, Enrico Ruggeri, fresco autore del romanzo “Che giorno sarà”, la sua settima fatica letteraria. E ancora altri artisti che da sempre viaggiano fra musica e parola, come il cantautore Max Gazzè, chiamato a sperimentare il ritmo del giallo con gli scrittori Marco Malvaldi e Luca Crovi. Morgan sarà, invece, tra i protagonisti dell’evento speciale “Le canzoni che hanno fatto l’Italia”: una cavalcata di 150 anni di musica classica e pop. Accompagnato dal pianoforte di Morgan, Paolo Prati presenta il suo libro “La musica italiana. Una storia sociale dall’Unità a oggi” con il conduttore radiofonico e scrittore Luca Bianchini (autore di Siamo solo amici). Figlia d’arte - e figlia di una straordinaria gloria della città di Cremona, la cantante Mina - Benedetta Mazzini sarà impegnata in una conversazione con lo scrittore Matteo Pelli, che presenta il nuovo romanzo “Non invitarmi al tuo matrimonio”, su musiche live di Bassi Maestro. A Cremona lo scrittore Andrea De Carlo sarà protagonista, fra note e parole, di un reading con performance polistrumentale a chitarra, pianoforte e mandolino, accompagnato da contrabbasso, violino, percussioni e ukulele. Molti altri nomi familiari al grande pubblico sono attesi al festival: come Federico Moccia, che ha da poco dato alle stampe l’ennesimo ‘cult’ del mercato editoriale italiano, “L’uomo che non voleva amare”; come l’ultima vincitrice del Premio Calvino Mariapia Veladiano, e come Andrea Vitali, impegnato nell’Angolo del giallo” con gli autori Alessia Gazzola e Victor Gishler, nella conversazione coordinata da Luca Crovi. Sul palco, le note del thriller con i musicisti più amati da Dario Argento: i Goblin. Al festival anche molti interpreti della scena e del cinema italiano: come la fascinosa attrice Sonia Bergamasco, che leggerà brani dal romanzo "Una strana storia d´amore" di Luigi Guarnieri, dedicato al triangolo sentimentale tra Robert, Clara Schumann e l´amico di entrambi: Johannes Brahms. Sonia Bergamasco racconterà anche la sua immedesimazione nel personaggio, che ha già portato con successo sulle scene. Il Duo per antonomasia del teatro-cabaret nazionale, Cochi & Renato, converserà con Massimo Cirri, conduttore di Caterpillar su Radio2 Rai, in un happening travolgente fra parole e musica. L’attore e scrittore di viaggio Giuseppe Cederna racconterà il suo ultimo lavoro, “Piano americano”, in una conversazione con il critico musicale Ivo Franchi, sulla colonna sonora live del musicista Dente, al secolo Giuseppe Peveri. Atmosfere di viaggio anche per l’incontro dello scrittore Luigi Alfieri, che presenta il suo “Dune, balene e microchip” racconti di viaggio con colonna sonora, in un dialogo con l’inviato del Corriere Ettore Mo. E per il nuovo libro dell’autore Antonio Oleari, “Destinazione Isola di Wight”. E’ una trama piacevolmente intricata di parole che raccontano la musica e di suoni che ricamano parole, quella del festival: nella serata inaugurale saranno gli scrittori Chicca Gagliardo e Massimiliano Tappari ad accompagnare il pubblico per le strade di Cremona in un “Notturno Surreale”. “Strade bianche” è il nuovo lavoro dello scrittore Enrico Remmert, che lo presenterà sul commento a cello solo di Lamberto Curtoni, mentre la scrittrice Romana Petri racconterà il suo romanzo “Tutta la vita” su accompagnamento musicale nel segno del tango, siglato da Javier Girotto e Gianni Iorio. Performance musicale per lo scrittore Paolo Nori, che sarà chiamato a interpretare il brano “Tutto tranne che il liscio”, dal libro “La meravigliosa utilità del filo a piombo”, su accompagnamento del clarinettista Mirko Ghirardini e della sua orchestra di sette fiati. Musica e parole si rincorrono nel racconto “Il fanciullo di vetro: ritratto di P.i.caijkovskij”, che l’autore Matteo Scarlini presenterà su accompagnamento al pianoforte di Emanuele Torquati. Atmosfere internazionali per l’incontro con lo scrittore statunitense Paul Beatty, acclamato dal New York Times e dal Los Angeles Time come uno dei migliori scrittori della sua generazione, di scena a Cremona con l’ultimo romanzo “Slumberland”, su musiche del batterista Dodo Nkishi. Decisamente internazionale il respiro dell’appuntamento che si rinnova in collaborazione fra Le Corde Dell’anima e il Concorso Lingua Madre: al festival i riflettori saranno infatti puntati su "Vento dell´est: parole e musica in dialogo, dalla Russia alla Bulgaria", appuntamento con la vincitrice, Guergana Radeva e due finaliste del Concorso, le scrittrici Tetyana Gordiyenko e Alexandra Petrova. Il dialogo sarà coordinato dalla curatrice del concorso, Daniela Finocchi. Alla fisarmonica Vladimir Denissenkov. Non potevano mancare, anche per questa edizione 2011, gli eventi musicali: a cominciare dall’atteso concerto del Quartetto di Cremona (sabato 4 giugno, ore 21.30), una delle realtà cameristiche europee più interessanti e dinamiche, di scena al festival con un esclusivo programma dedicato alla manifestazione. E sempre sabato, a seguire (ore 23.30), il Jazz a mezzanotte con Giancarlo Tossani al pianoforte, Achille Succi sax alto e clarinetto basso, Tito Mangialayo Ranzer al contrabbasso, Ferdinando Saraò alla batteria. In programma pezzi da “Blue Note records” (Minimum Fax). Ideale omaggio al festival sarà la performance dell’Orchestra permanente “Ventaglio d’arpe”, l’unica Orchestra italiana dedicata a questo strumento, impegnata domenica 5 giugno (ore 15.30) in "Toccare le corde del silenzio", spettacolo di musica e parole, a cura dell’Accademia del silenzio e con Nicoletta Polla-mattiot e Patrizia Tassini. A Cremona, dunque, un festoso e lungo week end di Pentecoste per gustare e incontrare artisti davanti al magnifico Duomo romanico, nelle piazze, nei palazzi, fra caffè storici e chiostri di una città nota in tutto il mondo per la sua grande tradizione musicale e la storica Scuola di Liuteria. Imperdibili anche i laboratori che, per la seconda edizione, rinnovano la loro proposta per bambini e ragazzi: d’eccezione i conduttori, dal frontman dei Tre allegri ragazzi morti Davide Toffolo ai fotografi di scena Lorenza Daverio e Pietro Scapin. Novità di questa seconda edizione una sezione particolarmente dedicata a scrittori e musicisti di Cremona e provincia. “Le corde di Cremona”, questo il titolo del percorso, ospita alcune tra le migliori opere di narrativa, saggistica e poesia che trattano il binomio musica e letteratura pubblicate dal gennaio 2009 ad oggi. Ogni presentazione sarà abbinata ad esecuzioni musicali, sempre a cura di musicisti del cremonese. La selezione degli autori e dei musicisti è avvenuta nei mesi scorsi ad opera di una commissione di esperti, in collaborazione con il quotidiano La Provincia di Cremona, dove sono giunte le domande di partecipazione. Previsti pacchetti speciali e proposte turistiche che guideranno i visitatori, per due o per quattro giorni, nei percorsi più suggestivi di Cremona o verso le sponde del Po, un fiume che è da sempre riferimento per la vita della città e dei suoi abitanti. Info: www.Lecordedellanima.it , tel (+39) 0372404512 – 0372404565 – 3341517736. Info: Le corde dell’anima 2011 - Cremona, varie location del centro storico - 3/5 giugno 2011 - tel (+39) 0372404512, 0372404565, 3341517736 - publia.Eventi@publia.it |
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CREMONA: LE CORDE DELL’ANIMA - 3/5 GIUGNO 2011 - PROPOSTE TURISTICHE 2011
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Scoprire la città attraversandone il cuore pulsante: è questo l’obiettivo dei tour che saranno proposti quotidianamente da Performart eventi, durante la 2^ edizione del Festival “Le corde dell’anima” di Cremona. La storia, l’arte, la luce, i suoni, la curiosità e le leggende. La bellezza unita ai sapori di Cremona. Un itinerario storico-artistico-paesaggistico, per evidenziare il rapporto della città con il suo fiume. La storia, le tradizioni, gli antichi mestieri, la vita di tante e poi tante generazioni, in stretta simbiosi con il Po. Nel corso del Festival “Le corde dell’anima” 2011 sono previsti due tour giornalieri della durata di 2 ore e 30 minuti. Il percorso prevede anche la possibilità di percorrere in bicicletta l’antico corso del fiume, scoprendo a poco a poco l’essenza della vita intorno al Po, e le mille suggestioni e contaminazioni cha hanno scandito lo scorrere del fiume e l’evoluzione della città nel tempo. Info e prenotazioni: Performart eventi performart@teatrodanza.Org - cell 3313890466 Il programma di soggiorno permette di scoprire la città con il suo patrimonio storico, architettonico, museale e liutario, elemento che simboleggia da tempo immemorabile la specificità di Cremona, tanto in Italia quanto nel resto del mondo. 1° Giorno – Cremona Arrivo individuale , direttamente all’Hotel prescelto e sistemazione. Pomeriggio dedicato alla visita del centro storico, che inizierà con il luogo più attraente della città, la medioevale Piazza del Comune, chiusa su tre lati dalle armoniose masse architettoniche dei principali monumenti storici cittadini: Il Torrazzo, simbolo per eccellenza della città, che con i suoi 111 mt è la più alta torre campanaria in muratura italiana; il Duomo, interessante esempio di architettura romanico-lombarda, l’ottagonale Battistero, il duecentesco Palazzo Comunale e la Loggia dei Militi. In Palazzo Comunale, nella “Sala dei Violini”, si potranno ammirare alcuni capolavori della liuteria classica cremonese (la città è famosa nel mondo per la sua tradizione liutaria): il violino ‘Carlo Ix di Francia’ di Andrea Amati del 1566, la viola ‘Stauffer’ del 1615 di Antonio e Gerolamo Amati, ‘l’Hammerle’ di Nicolò Amati del 1658, il ‘Quarestani’ di Giuseppe Guarneri del 1689, il violino di Giuseppe Guarneri del Gesù del 1734, il ‘Clisbee’ altro prezioso Stradivari del 1669, il violoncello ex Cristiani ‘Stauffer 1700’, il celeberrimo ‘Cremonese’ di Antonio Stradivari del 1715 (uno dei suoi migliori esemplari), il violino ‘Vesuvius’ del 1727 lasciato in eredità a Cremona da Remo Lauricella e infine, lo ‘Stauffer’ di Enrico Ceruti del 1868 e il violino di Simone Fernando Sacconi del 1941. Al termine della visita, si assisterà all’audizione degli strumenti! La visita prosegue con il Teatro Ponchielli , uno dei più antichi teatri italiani, ricostruito nel 1806, il cui interno è riccamente decorato con stucchi color oro e avorio, per arrivare quindi alla Chiesa di S. Agostino, nata come edificio monastico fra il 1339 e il 1345, dove sono collocate opere di pregio fra cui una tavola del Perugino raffigurante la ‘Madonna in Trono e Santi’. Dopo aver fugacemente visitato il Palazzo Cittanova, Palazzo Raimondi e la Cattedrale di S. Agata, ecco che vi si presenta Palazzo Affaitati, sede del Museo Civico dove hanno sede un’ampia Pinacoteca e una Sezione Archeologica. Si arriverà quindi ai giardini di Piazza Roma, polmone verde del centro città e luogo ove risiede la pietra tombale del famoso liutaio Antonio Stradivari. Cena in un ristorante storico, con menu tipico cremonese. 2° Giorno – Cremona Prima colazione buffet e check out. Avrete la giornata libera da dedicare ai numerosi appuntamenti che vi riserva il Festival Le Corde dell’Anima: varie opportunità di entrare in contatto con importanti interpreti della scena musicale italiana e internazionale, che al festival si presenteranno nella doppia veste di musicisti e scrittori. Quota Individuale Di Partecipazione : € 99,00= La Quota Comprende: Il soggiorno in Hotel di Cat. 4* situato in centro città, con sistemazione in camera doppia e con trattamento di prima colazione buffet; Una cena tipica bevande escluse; Mezza giornata di visita della città con guida ( al raggiungimento di minimo 15 persone); La Cremona Card 2011 che dà diritto ad agevolazioni e sconti che spaziano dai musei agli spettacoli, dall’acquisto di prodotti tipici alla merceologia in genere; Le tasse e percentuali di servizio; l’Iva. Non Comprende: Tutto quanto non espressamente menzionato nel paragrafo precedente. Informazioni E Prenotazioni: Guindani Viaggi sas Lufthansa City Center Corso Garibaldi 88/90, 26100 Cremona (Italy) Tel +39 0372 462030 r.A. – fax +39 0372 462040 info@guindaniviaggi.It – www.Guindaniviaggi.it Cremona In Festival, 3/5 Giugno 2011 Pacchetto Turistico 4 Giorni 02 Giugno (Giovedì) – Cremona Arrivo individuale , direttamente all’Hotel prenotato e sistemazione. Nel pomeriggio si inizierà la visita della città con il suo centro storico: Piazza del Comune, chiusa su tre lati dalle armoniose masse architettoniche dei principali monumenti storici cittadini: il Torrazzo, simbolo per eccellenza della città, che domina dall’alto dei suoi 111 mt. E svolge le funzioni di torre campanaria; il Duomo, uno dei più insigni edifici religiosi dell’Italia settentrionale. Si tratta di un organismo composito, in quanto sull’originaria costruzione romanica sono andate via via aggiungendosi nel corso dei secoli rielaborazioni gotiche, rinascimentali, manieristiche e barocche, che complessivamente si sono ben armonizzate con le strutture preesistenti. Notevoli sono le opere scultoree che ornano la facciata. Visita al suo interno, con un aspetto monumentale, sia per le dimensioni che per il sontuoso apparato decorativo. Pregevoli sono gli affreschi del primo ‘500, opere di pittori cremonesi. Completano la piazza il Battistero (con la collezione di Pietre Romaniche della Cattedrale ), la Loggia dei Militi e il Palazzo Comunale. La visita terminerà nella suggestiva bottega di un liutaio che illustrerà le varie fasi di costruzione di un violino secondo il metodo tradizionale cremonese. Cena in ristorante. Pernottamento in hotel. 03 Giugno (Venerdì) – Cremona Prima colazione buffet. Ore 09:00 si proseguirà con la visita della città, che comprende oggi i violini antichi e la pittura nei vari secoli. In Palazzo Comunale, nella “Sala dei Violini”, si ammireranno alcuni capolavori della liuteria classica cremonese (la città è famosa nel mondo per la sua tradizione liutaria): il violino ‘Carlo Ix di Francia’ di Andrea Amati del 1566, la viola ‘Stauffer’ del 1615 di Antonio e Gerolamo Amati, ‘l’Hammerle’ di Nicolò Amati del 1658, il ‘Quarestani’ di Giuseppe Guarneri del 1689, il violino di Giuseppe Guarneri del Gesù del 1734, il ‘Clisbee’ altro prezioso Stradivari del 1669, il violoncello ex Cristiani ‘Stauffer 1700’, il celeberrimo ‘Cremonese’ di Antonio Stradivari del 1715 (uno dei suoi migliori esemplari), il violino ‘Vesuvius’ del 1727 lasciato in eredità a Cremona da Remo Lauricella e infine, lo ‘Stauffer’ di Enrico Ceruti del 1868 e il violino di Simone Fernando Sacconi del 1941. Al termine della visita, si assisterà ad una breve audizione di uno degli strumenti della Collezione! Ci si porterà quindi a Palazzo Affaitati, sede della Pinacoteca del Museo Civico “Ala Ponzone”, con una raccolta di dipinti e sculture che assomma oggi a più di duemila pezzi, solo in parte esposti nelle sale del Museo. La sezione dedicata al Medio Evo e al Quattrocento, con sculture, affreschi strappati, tavolette da soffitto e un’ampia selezione della produzione legata alle opere dei Bembo, è allestita nella prima sala. La Galleria della pittura cremonese del Cinquecento offre una completa antologia dei pittori che documentano il passaggio dalla tradizione quattrocentesca alla maniera moderna (Boccaccino, Pedro Fernandez, Aleni e Galeazzo Campi) e l´affermazione della nuova sensibilità rinascimentale attraverso le opere di Camillo Boccaccino, di Gian Francesco Bembo e dei Campi, anticipatori della sensibilità naturalistica che approderà a Caravaggio, qui illustrato dal celebre San Francesco in meditazione. La Sala di San Domenico ospita una serie di opere provenienti dalla demolita chiesa dei frati predicatori e mostra gli apporti milanesi nella cultura locale del Seicento (Cerano, Nuvolone, Procaccini). Le sale successive sono dedicate alla natura morta cremonese (in questa sala, tra l´altro, è esposto il celebre dipinto di Giuseppe Arcimboldi "L´ortolano"), ai ritratti di casa Ponzone e alle testimonianze della pittura dei secoli XVII (Genovesino), XVIII e XIX con l´affermazione del Neoclassicismo (Diotti) e del Romanticismo (Piccio). Le ultime due sale accolgono una selezione di arti applicate (porcellane orientali, ceramiche e maioliche lombarde ed europee, avori, smalti). Al secondo piano vi ha sede la sezione dedicata all´iconografia di Cremona, con opere legate alla storia della città e alla sua rappresentazione pittorica. Le successive sale offrono una panoramica della pittura lombarda e cremonese del secondo Ottocento (Gorra, Colombi Borde) e del Novecento (Vittori, Rizzi). Al terzo piano è il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe: vi ha sede la collezione grafica delle Raccolte museali, che assomma a circa duemila disegni e quattromila stampe. Il Gabinetto possiede uno spazio espositivo e alcune stanze per la consultazione del materiale. Tra la collezione di disegni emerge il gruppo dei fogli cremonesi del Cinquecento; mentre il nucleo più interessante della raccolta di stampe è rappresentato dai circa duecento esemplari risalenti ai secoli Xv-xvi. Pomeriggio libero da dedicare ai vari incontri ed appuntamenti previsti nel calendario del Festival Le Corde dell’Anima. Cena in ristorante. Pernottamento. 04 Giugno (Sabato) – Cremona Prima colazione buffet. La mattinata odierna è interamente dedicata alla visita della Collezione di Liuteria Contemporanea della Fondazione A. Stradivari. Il Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco, una vera Olimpiade della Liuteria per la sua importanza mondiale, è iniziato nel 1976 e nel 2009 ha celebrato la 12° edizione. Questo Concorso ha permesso negli anni di costituire una Collezione Permanente di Liuteria Contemporanea Internazionale, di proprietà della Fondazione Stradivari, tramite l’acquisto degli strumenti vincitori di medaglia d’oro nelle varie edizioni del Concorso stesso. Va specificato che la medaglia d’oro viene assegnata, per ciascuna delle 4 categorie di strumenti ad arco (violino, viola, violoncello e contrabbasso), non al miglior strumento in concorso, ma solo agli strumenti che raggiungono, a giudizio della giuria internazionale formata da 5 maestri liutai e 5 musicisti più un presidente non votante, un livello di reale eccellenza sia dal punto di vista costruttivo che sonoro. La collezione consta oggi di circa una trentina di strumenti ed è custodita presso la sede della Fondazione nel palazzo Pallavicino Ariguzzi. Gli strumenti vengono regolarmente suonati dai conservatori della collezione e sono concessi a solisti o piccole ensemble per particolari concerti in Italia e all´estero. Si tratta quindi di una raccolta davvero unica di grandi strumenti, che rappresentano il meglio della liuteria contemporanea, nella convinzione che, tra i vincitori del Concorso, forse riconosceremo in futuro lo Stradivari dei nostri tempi. Pomeriggio libero da dedicare ai vari incontri ed appuntamenti previsti nel calendario del Festival Le Corde dell’Anima. Cena in un ristorante storico, con menu tipico cremonese. 05 Giugno (Domenica) – Cremona Prima colazione buffet e check out. Avrete la giornata libera da dedicare ai numerosi appuntamenti che vi riserva il Festival Le Corde dell’Anima: varie opportunità di entrare in contatto con importanti interpreti della scena musicale italiana e internazionale, che al festival si presenteranno nella doppia veste di musicisti e scrittori. Quota Individuale Di Partecipazione : € 295,00= La Quota Comprende: Il soggiorno in Hotel di Cat. 4* situato in centro città, con sistemazione in camera doppia e con trattamento di prima colazione buffet; Le cene in ristorante, bevande escluse; Le visite indicate nel programma, con guida ( al raggiungimento di minimo 15 persone); Gli ingressi; La Cremona Card 2011 che dà diritto ad agevolazioni e sconti che spaziano dai musei agli spettacoli, dall’acquisto di prodotti tipici alla merceologia in genere; Le tasse e percentuali di servizio; l’Iva. Non Comprende: Tutto quanto non espressamente menzionato nel paragrafo precedente. Per Informazioni E Prenotazioni: Guindani Viaggi sas Lufthansa City Center Corso Garibaldi 88/90, 26100 Cremona (Italy) Tel +39 0372 462030 r.A. – fax +39 0372 462040 info@guindaniviaggi.It – www.Guindaniviaggi.it |
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ISEO: FESTIVAL DEI LAGHI 2011 - IL MEGLIO DELL’ITALIA LACUSTRE DAL 27 MAGGIO AL 2 GIUGNO
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Iseo si conferma autorevole vetrina per i grandi bacini turistici ma soprattutto per le molte pittoresche realtà lacustri ancora poco note, custodi di un patrimonio ambientale, culturale e gastronomico tutt’altro che minore. In calendario musica, spettacoli, mostre a tema, visite guidate, esibizioni folkoristiche, regate, conferenze, dibattiti, degustazioni, laboratori sensoriali, lezioni di cucina e una mostra mercato di prodotti tipici dei laghi. Fin dai fortunati esordi lo scorso anno, il Festival dei Laghi Italiani è un omaggio agli specchi d’acqua più belli, dal Friuli alla Sicilia, del nostro Paese, che dal prossimo 27 maggio e fino al 2 giugno si danno appuntamento nel centro storico e sul lungolago di Iseo (Brescia). Forte dei consensi raccolti nel 2010, il Sebino -il più piccolo dei grandi laghi lombardi- insiste quindi nel suo intento di risvegliare la curiosità e l’orgoglio degli italiani, chiamati ad apprezzare, se non addirittura a scoprire, i paesaggi più luccicanti e rasserenanti di questo nostro Belpaese e tutte le loro tipicità. Preannunciato da una prestigiosa anteprima culturale –la grande mostra allestita dal 7 maggio al 10 luglio al Palazzo dell’Arsenale e dedicata a “Gli Etruschi nelle terre di Siena”, la cui civiltà arrivò a lambire i laghi prealpini- il Festival sarà ancora una volta un tuffo nelle tradizioni, nel folklore e nella gastronomia dei nostri laghi, da quelli alpini a quelli delle isole. Ideato e organizzato dal Comune di Iseo e dalla Fondazione l’Arsenale, con Spazio Group come principale sponsor, vede la partecipazione di numerosi laghi. Oltre ai lombardi Como, Maggiore, Garda, Pusiano, Segrino e Moro, anche una nutrita rappresentanza di bacini del Trentino Alto Adige: Carezza, Caldonazzo, Levico, Molveno e Tenno. Per il Piemonte, oltre al già citato Maggiore, anche il lago di Mergozzo, quello d’Orta e quelli di Avigliana. Per il Friuli i pittoreschi specchi di Fusine e Sauris, per il Veneto il lago di Santa Croce. Per la Toscana quelli di Chiusi e Montepulciano, le cui terre sono protagoniste della mostra sugli Etruschi sopracitata, e il lago di Massacciuccoli. Il Lazio partecipa con i laghi di Vico, di Fondi, di Sabaudia, di San Puoto e di Bolsena e con il lago Lungo, l’Umbria con il Trasimeno e il Piediluco. Dal Sud hanno accolto l’invito il lago del Pertusillo (Basilicata), quelli di Lesina e di Conversano (Puglia) e il lago di Bidighinzu (Sardegna). In programma in questa intensa “settimana d’acqua”, serate culturali, spettacoli, mostre a tema, regate, degustazioni, laboratori sensoriali, lezioni di cucina e l’apprezzatissimo mercatino di golosità Bontàlago, in calendario nel weekend del 27-29 maggio. Bontàlago porterà nel centro storico e sul lungolago il meglio della produzione agroalimentare e artigianale lacustre. Sulle bancarelle, fino a tarda sera, sarà possibile degustare e acquistare prodotti unici e rari, difficilmente rintracciabili nei punti vendita tradizionali, come per esempio la crema d’olive del Garda, il salame di Monte Isola (lago d’Iseo), quello d’asina del lago Maggiore, il vino medievale del Pertusillo, la birra artigianale di Sauris, la mozzarella di Bufala del lago di Fondi, la torta di Chianciano, tartufi, legumi e formaggi bio, salumi rari, olio, marmellate, pane casereccio, dolci tipici, conserve e sott’oli. Ma anche cosmetici a base di latte d’asina o di lavanda e manufatti in cachemire. Quanto al padrone di casa, il Sebino saprà ancora una volta mostrarsi al meglio. Dal punto di vista culturale, il Palazzo dell’Arsenale ospiterà, oltre alla già citata mostra “Gli Etruschi nelle terre di Siena”, “Attorno al tavolo”, ovvero una raccolta di disegni di pesci di lago, realizzati dalla mano talentuosa di Giancarlo Vitali ed esposti su un tavolo d’autore a forma di miss-iltin (l’agone, che essicato è tra i vanti gastronomici del lago di Como). A inaugurare quest’ultima mostra sarà lo scrittore lariano Andrea Vitali, che presenterà la collana iVitali dell’artista suo omonimo e che, da “scrittore di lago” per antonomasia quale è, non poteva non scegliere la ribalta del Festival dei Laghi per presentare anche il suo ultimo, attesissimo libro: “La leggenda del morto contento”. Sempre all’Arsenale, anche l’esposizione fotografica “La pesca sul Sebino ieri e oggi”. Al Castello Oldofredi andrà infine in scena “Tra terra e lago, antichi mestieri sul Sebino e in Franciacorta”, a cura del Fai-fondo Ambiente Italiano. Quanto al folklore, per le vie e sulle piazze di Iseo si esibiranno sbandieratori e gruppi folk. Ma soprattutto il lago d’Iseo saprà prendere i suoi ospiti per la gola con degustazioni della tipica tinca al forno di Clusane, menu dedicati al pesce di lago, la tradizionale Cena sotto i Portici (il 30 maggio), una speciale cena con tipicità bresciane e toscane (il 1° giugno) e “Mangiare il lago”, ovvero piatti d’au tore firmati dallo chef Vittorio Fusari e proposti da Slow Food (il 27 maggio). Vista l’unicità dei nostri laghi, il cui valore inestimabile è da tutelare, doverosa è parsa una speciale sezione dedicata al turismo sostenibile, con la partecipazione di Legambiente e con la presentazione di scooter elettrici e motorini, del progetto di un catamarano a emissioni zero per laghi e acque interne, con la dimostrazione in acqua di una barca elettrica e di tre imbarcazioni a pannelli fotovoltaici. Informazioni: Segreteria Festival dei Laghi, tel. 030.981011. Ulteriori dettagli, il programma aggiornato e suggerimenti per il soggiorno al sito www.Festivaldeilaghi.it . |
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MILANO (TEATRO OSCAR): PARADISO PERDUTO - VIAGGIO INFERNALE DA MILTON A RAVENHILL - DALL’11 AL 15 MAGGIO 2011 |
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Dopo il successo de La Terra Desolata, Annig Raimondi presenta dall’11 al 15 maggio 2011 al Teatro Oscar, all’interno del Progetto Poesia a teatro, uno studio dal titolo Paradiso Perduto. Viaggio infernale da Milton a Ravenhill, la narrazione in forma di poema epico della vicenda del peccato originale contenuta nel Libro della Genesi prodotto da Pacta . Dei Teatri in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e il British Council. Poema concepito fin dal 1640 e composto a partire dal 1658, Il Paradiso Perduto narra in forma di poema epico la vicenda del peccato originale contenuta nel Libro della Genesi. Lucifero, l’arcangelo precipitato dal cielo dopo la ribellione a Dio, tenta la riscossa corrompendo la stirpe umana che Dio ha creato nel frattempo. Nel Paradiso terrestre, in forma di serpente, riesce ad indurre al peccato Eva ed Adamo, che vengono puniti perché peccarono, scegliendo deliberatamente il Male invece del Bene. Uniti nell´implacabile sentenza divina così come nella colpa, vengono cacciati dall´Eden verso la terra dominata, da quel momento in poi, da guerra, discordia e morte. Il Paradiso Perduto di Milton (1660) è un poema di spazi e di sguardi, poema dei ‘sensi’. E’ attraverso gli occhi di Satana, emblema della realtà della storia degli uomini caduti, realtà di potere e di dominio, che lo spettatore/lettore vive questa esperienza di piacere dell’Eden. Per Milton, infatti, la gioia del Paradiso è soprattutto una gioia dei sensi, ma sentita in quanto ne siamo parzialmente privati, con forte senso di doloroso vuoto. Pur nella tremenda drammaticità del tema, le pagine del Paradiso Perduto vivono di delicatissime sfumature, di visioni potenti, di un senso idilliaco e musicale che ne fanno ancora oggi un´opera di straordinario fascino, ricca di elementi per un’esecuzione in forma ‘teatrale’. Ravenhill ha scritto (2007) un aspro e breve Paradiso Perduto che è contenuto nel suo recente ciclo epico Spara/trova il tesoro/Ripeti. Ha stravolto e maltrattato il grande classico per utilizzarlo in controluce per una riflessione su quello che succede nel mondo in questi ultimi anni e che ci ha condizionato tutti. Annig Raimondi John Milton (Londra, 9 dicembre 1608 – Londra, 8 novembre 1674) è stato uno scrittore e poeta inglese. È considerato uno dei letterati britannici più celebri, apprezzati e influenti dell´epoca successiva a quella shakesperiana. Il suo capolavoro è il poema epico Paradiso Perduto (Paradise Lost), pubblicato in una prima edizione di 10 volumi nel 1667 e in una seconda edizione di 12 volumi nel 1674. L´opera, che dà vita a quello che viene considerato un vero e proprio dramma cosmico, fu da lui iniziata negli anni della produzione saggistica. Mark Ravenhill, classe 1966, attore e giornalista, debutta come drammaturgo nel 1995 con i monologhi Fist e His Mouth. Il successo internazionale arriva l´anno successivo grazie a Shopping and Fucking, messo in scena al Royal Court Theatre di Londra. Del 1999 è Some Explicit Polaroids. Nel 2001 va in scena al National Theatre di Londra Mother clap´s Molly House. Nel 2005 scrive il monologo The Product (dove debutta come attore) presentato al Fringe Festival di Edimburgo. Del 2006 è The Cut. I 17 pezzi di Spara, trova il tesoro e ripeti sono stati rappresentati nel 2007 al Fringe Festival di Edimburgo: il Paradiso Perduto è contenuto in questo ciclo epico. In questa epopea Ravenhill è partito da grandi classici, da opere come Delitto e castigo di Dostoevskij o appunto il Paradiso Perduto di Milton, le ha stravolte, strapazzate e maltrattate per trasformarle in vicende familiari o utilizzarle in controluce per riflettere su quello che succede nel mondo |
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MILANO (TEATRO OSCAR): L´AMICA DELLE MOGLI DI LUIGI PIRANDELLO, REGIA ANNIG RAIMONDI IN SCENA DAL 18 MAGGIO AL 29 MAGGIO 2011 |
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Dopo il successo di pubblico avuto con il suo debutto a novembre, L’amica Delle Mogli di Luigi Pirandello, una produzione Pacta . Dei Teatri per la regia di Annig Raimondi, torna al Teatro Oscar dal 18 al 29 maggio 2011: l’analisi spietata di un gruppo di borghesi dietro cui si intravede uno scenario devastante. Commedia del 1927 che Pirandello dedicò a Marta Abba, sicuramente la meno rappresentata del drammaturgo siciliano. In primo piano una vita tranquilla, una forma felice pronta ad esplodere in un dramma di insolita crudezza. Francesco/anna e Fausto/elena, due coppie di sposi, e l’amica delle mogli, Marta, una discreta e riservata creatura, che non si è mai sposata ma è la preziosa consigliera delle sue amiche. Questa strana creatura tra innocente e sottilmente perversa è destinata ad alimentare un dramma che si aggroviglia sempre di più. Elena, la moglie di Fausto, si ammala gravemente e muore, circondata dalle cure affettuose di Marta. Francesco, marito di Anna, che nutre per Marta un’insana passione, non potendo sopportare l’idea che l’amico Fausto, ormai libero, possa sposarla, lo uccide. “Ed è con questa chiave, che si nutre di riferimenti (anche visuali) al cinema e alla letteratura, che la regia di Annig Raimondi svolge il complesso canovaccio di una trama densa di colpi di scena: disegno luci che rimanda al tremolio del cinema d’antan, didascalie del testo lette in scena dagli attori, attenta partitura di tempi e scansione dei ritmi” (Paolo Bignamini, il Sole 24 Ore, 8-12-2010). Questo dramma della gelosia, «di una gelosia pazzesca e furibonda», come all’epoca scrisse Praga, in realtà racconta la vicenda di vite già per metà vissute, un´umanità inasprita dall´impotenza dell´essere, che genera mostri di ambiguità e situazioni sconvolgenti. Ma – sottolinea Annig Raimondi - sotterranea, corre una seconda storia, quella di Marta, l’amica delle mogli, e il suo ideale di esistenza: il tentativo di trovare un ‘accordo’ universale fra gli esseri che riunisce attorno a sé, causando però fatti nefasti. Marta allestisce le case dove abiteranno gli sposi addobbandole con finissimo gusto, ma riempiendole di luoghi chiusi a chiave. Chiavi, segnali segreti, una casa a due piani, il piano inferiore munito di finestre mentre quello superiore cieco, immagini forti che suggeriscono un universo pirandelliano misterioso e rappresentano una corrispondenza, una comunicazione fra due livelli: i ripiegamenti della materia, rappresentati dall’articolato numero di stanze e le pieghe dell’anima, evidenti nel tendaggio verde del piano alto. Occorre allora una ‘crittografia’, arte d’inventare la chiave di una cosa nascosta, per decifrare l’anima di questa creatura fra i ripiegamenti della materia di cui si avvolge e si avviluppa. Info: Teatro Oscar - Via Lattanzio 58, Milano - tel: 0236503740 - infoteatro@pacta.Org - biglietteria@pacta.Org |
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BOSCO MARENGO (ALESSANDRINO): BITEG 2011 - IL PIEMONTE “WALL STREET” DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO - IN ARRIVO OLTRE 200 OPERATORI ITALIANI E STRANIERI - IL MINISTRO DEL TURISMO: “IL PIEMONTE SIA L’OSSERVATORIO NAZIONALE DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO”
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Torna in Piemonte dal 19 al 22 maggio 2011 la Biteg, Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico: il più prestigioso evento italiano dedicato al settore è stato presentato, oggi a Torino, dall’Assessore al Turismo della Regione Piemonte insieme al Ministro del Turismo che ha ufficialmente investito il Piemonte del ruolo di Osservatorio Nazionale del Turismo Enogastronomico. Alla conferenza stampa erano presenti, anche, il Vicepresidente della Regione, l’Assessore al Bilancio della Regione e l’Assessore al Turismo della Provincia di Alessandria, territorio che ospita la Biteg quest’anno. L’edizione 2011 avrà, infatti, come sede principale il Complesso Monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo, tra le colline dell’Alto Monferrato alessandrino candidate a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco (unica candidatura italiana per quest’anno) insieme ai paesaggi vitivinicoli del Monferrato astigiano e di Langhe-roero. La Borsa vedrà la partecipazione di oltre 200 operatori specializzati in pacchetti e itinerari enogastronomici con 110 venditori nazionali, in arrivo da tutta Italia, e 100 compratori, sia italiani che stranieri da Francia, Austria, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Germania, Danimarca, Olanda, Svezia, Finlandia, Norvegia, Canada, Usa e Giappone. Nuovo paese ospite di quest’anno è il Brasile, affacciatosi con curiosità al turismo enogastronomico italiano e presente con un autorevole tour operator. La formula sarà sempre quella già sperimentata con successo degli incontri diretti e personali, ovvero "B2b”, tra domanda e offerta. Biteg è organizzata dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Provincia di Alessandria e l’Atl di Alessandria-alexala, insieme alle altre Atl, Asti, Cuneo, Langhe e Roero, Biella, Torino e provincia, Novara, Vercelli e Distretto Laghi, tutte protagoniste di vari eventi collaterali e dell’eductour sul territorio rivolto sia agli operatori che alla stampa italiana e straniera in arrivo per l’evento. Partner prezioso, anche quest’anno, il Museo del Design-galliano Habitat che, nell’ambito del progetto De.gu.cre’ (Design, Gusto, Creatività), ha arricchito gli allestimenti di Biteg con una mostra di lavori dell’artista Diego Maria Gugliermetto ispirate ironicamente al “food design”: dal divanetto a forma di tavoletta di cioccolato ai “pouf bignole”, in versione bacio di dama, chantilly e bignè…davvero per tutti i gusti! “Anche per il 2011 le analisi di mercato confermano il trend di crescita del turismo enogastronomico nazionale intorno all’11% - sottolinea l’assessore al Turismo della Regione, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’evento, a Torino, con il Ministro del Turismo e il vicepresidente della Regione - Un settore che vale, in Italia, circa 4 miliardi di euro e dove il ruolo tradizionale e innovativo del prodotto Piemonte si afferma, sia in casa che all’estero, grazie anche ad importanti realtà quali Slow Food, l’Università di Scienze Gastronomiche, il Salone del Gusto e Terra Madre, Cheese, Wine Show, Vinum e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”. Nel 2010 in Piemonte il prodotto colline-enogastronomia è quello che ha registrato una maggiore crescita: le presenze hanno raggiunto quasi 1,5 milioni con un incremento del 14% e gli arrivi sono oltre 613mila con +11%. Ottimi risultati dal mercato estero, che vale il 42% dei flussi totali e ha visto una crescita del 13,4% degli arrivi e del 12,6% delle presenze. Bene anche i flussi dall’Italia, +14,7%. Il turista enogastronomico è anche quello che spende di più, con una spesa media giornaliera di 130 euro |
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L’AVANTGARDE JAZZ FESTIVAL SBARCA A ROVIGNO |
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Dal 13 maggio al 17 luglio la cittadina croata ospita sei performance live dei migliori jazzisti internazionali in tre diverse location, tra cui l’Hotel Monte Mulini, il primo cinque stelle dell’Istria. La città di Rovigno, perla blu dell’Adriatico, ospiterà dal prossimo 13 maggio fino a 17 luglio una serie di impedibili concerti ed esibizioni di alcuni tra i migliori jazzisti internazionali: a Rovigno sbarca infatti la prima edizione dell’Avantgarde Jazz Festival, che si propone di diventare uno degli appuntamenti più importanti e prestigiosi dell’Istria. L’avantgarde Jazz Festival, di cui il gruppo alberghiero Maistra è main sponsor, riunirà alcuni dei più importanti nomi della scena jazz mondiale, arricchendo l’offerta culturale e turistica della città di Rovigno e offrendo un’opportunità unica al pubblico locale e internazionale di assistere a una serie di concerti presso le prestigiose location della cittadina croata. Il primo dei concerti si svolgerà il 13 maggio e vedrà come protagonista il jazzista Julian Lage. Pioniere della sua generazione, chitarrista jazz, compositore e arrangiatore, Julian Lage ha conquistato la fama di musicista versatile per la sua abilità di combinare elementi di jazz, blues, folk, indian e musica classica. La carriera di Julian Lage comincia già in tenera età: Julian è da subito considerato un bambino prodigio, come confermano le prestigiose collaborazioni con artisti di fama internazionale come Carlos Santana, che Lage accompagna sul palco all’età di otto anni. Il suo talento oggi è apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo. Il suo album “Sounding Point” ha ricevuto la nomination a Grammy 2010 nella categoria Best Contemporary Jazz Album. La performance di Julian Lage, la prima della serie di concerti in programma durante il festival andrà in scena presso l’Hotel Monte Mulini, esclusivo boutique hotel e primo 5 stelle dell’Istria, a partire dalle ore 20. Ad accompagnare la band interverranno altri musicisti jazz del calibro di Tupac Mantilla (batteria e percussioni), Jorge Roeder (basso), Dan Blake (sassofono) e Aristides Rivas (violoncello). Il 27 maggio la protagonista della serata sarà la jazzista israeliana Anat Cohen, che si esibirà insieme al suo quartetto sempre nella prestigiosa location dell’Hotel Monte Mulini. Artista eclettica, tra le migliori clarinettiste jazz del mondo, Anat Cohen è una delle jazziste più ammirate del momento, anche grazie alle numerose collaborazioni con altri artisti di fama internazionale realizzate negli ultimi anni. Il 10 giugno sempre all’Hotel Monte Mulini sarà la volta del Dr. Lonnie Smith Trio, il cui leader è considerato dall’associazione dei giornalisti specializzati in musica jazz uno dei migliori organisti del mondo. L’hotel Monte Mulini ospiterà anche la quarta tappa del festival: il 1° luglio salirà sul palco allestito nel lussuoso hotel del gruppo Maistra il New Gary Burton Quartet, che vede come protagonista principale il vibrafonista e compositore Gary Burton, antesignano del genere fusion.. L’8 luglio l’Avantgarde Jazz Festival cambia location, spostandosi all’Ex Manifattura tabacchi Tdr di Rovigno: protagonista della serata sarà George Benson, la cui lunga e prestigiosa carriera si lega a doppio filo con un altro protagonista della kermesse, Dr. Lonnie Smith, che fa parte della band formata da Benson dal ’66 al ’71. Più volte vincitore del premio Grammy, Benson è uno dei migliori interpreti dello spirito jazz. L’ultimo appuntamento dell’Avantgarde Jazz Festival è fissato per il 17 luglio, quando l’Hotel Eden aprirà le porte per ospitare Return to Forever, una delle più note formazioni del movimento fusion degli anni ’70 del secolo scorso, oltre ad essere la più nota band fondata dal poliedrico pianista e compositore Chick Corea e attualmente composta dal bassista Stanley Clarke, dal batterista Lenny White, dal chitarrista Frank Gambale e dal leggendario violinista Jean-luc Ponty. Info e prenotazione biglietti: www.Avantgardejazzfestival.com . Le offerte soggiorno dell’Hotel Monte Mulini sono online all’indirizzo: www.Montemulinihotel.com/it/offerta |
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VENEZIA (TERMINAL 103): CONVEGNO CONTRACT. PER SAPERE - 14 MAGGIO 2011
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Adi Veneto e Trentino Alto Adige con Adi Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con Federlegnoarredo e Confindustria Veneto promuove per la prima volta Contract. Per sapere, un convegno formativo che intende affrontare gli interrogativi delle aziende e dei professionisti che si avvicinano a questa opportunità di business. Il convegno si terrà a Venezia sabato 14 maggio 2011 alle ore 10.00, presso il Terminal 103, già antico magazzino del porto, ora ristrutturato come spazio eventi nella storica area di Marittima, cui si accede prima di arrivare a Piazzale Roma. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione. L’intervento speciale di Philippe Daverio aprirà il convegno in cui si confronteranno Gabriella Lojacono, docente all’Università Bocconi, Marco Piva, architetto impegnato in progetti contract di tutto il mondo, Diego Travan di Interna, imprenditore con esperienza in grandi commesse, e Fabio Bortolini di Veneto Banca, esperto in problematiche legate al credito. Le Delegazioni Adi organizzano questo convegno come occasione di incontro con le aziende del sistema abitare e i progettisti, architetti e designer, con l’obiettivo di chiarire il significato di contract per fissare una grammatica comune. Contract. Per sapere è organizzato con il sostegno di Veneto Banca e con il contributo di Eurosportello e di Centro Estero Veneto |
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URBINO E MONTEFELTRO STORICO: XV EDIZIONE PREMIO ROTONDI E III EDIZIONE TURISTARTH FESTIVAL DEL TURISMO CULTURALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE - 4, 5 E 6 GIUGNO 2011
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Con la Partecipazione Speciale di Sergio Rizzo autore, insieme a Gian Antonio Stella, di "Vandali. Assalto alle bellezze d’Italia" – Rizzoli. Evento speciale: Paolo Buroni alla Rocca di Sassocorvaro (4 giugno ore 22.00) con il suo splendido spettacolo di luci. Dopo il grande successo delle prime due edizioni milanesi, ritorna in versione speciale ed itinerante Turistarth - Festival del turismo culturale e delle nuove tecnologie che si terrà tra Urbino e il Montefeltro storico il 4, 5 e 6 giugno. Previste attività turistiche interattive per i partecipanti, un tour enogastronomico gratuito, un convegno per mostrare i casi di successo italiani, un premio per la migliore tesi di laurea sulle tematiche del festival e grandi protagonisti nazionali che hanno avuto successo nel mondo del turismo, della valorizzazione del territorio, della cultura e dell’ambiente. Il Festival apre in concomitanza col Premio Internazionale Rotondi il 4 giugno alle 16.00 nella splendida cornice della Rocca ubaldinesca di Sassocorvaro. Il premio alla sua Xv edizione è stato istituito per rendere omaggio allo straordinario impegno e al coraggio di Pasquale Rotondi, il sovrintendente che ha salvato migliaia di capolavori d’arte dal secondo conflitto mondiale. Il Premio internazionale, articolato in quattro sezioni (Marche, Italia, Europa, Mondo) più un Premio speciale della Giuria, è assegnato ogni anno ai protagonisti di esemplari azioni di salvataggio del patrimonio artistico in ogni angolo del mondo. In questi anni molti personaggi hanno meritato questo importante riconoscimento, tra questi: Alberto e Piero Angela, il Fai, Giovanni Minoli, Salvatore Settis. Il Premio Rotondi ai salvatori dell’arte è un’iniziativa che vuole gettare un ponte ideale tra passato, presente e futuro, per ricordarci che la salvaguardia dei beni artistici richiede l’impegno di tutti, nessuno escluso. Domenica 5 giugno è dedicata alla scoperta del Montefeltro attraverso un tour enogastronomico e culturale gratuito, con la collaborazione della Comunità Montana, che toccherà le città di Pietrarubbia, Carpegna con degustazione di prodotti tipici e percorso naturalistico. A conclusione lunedì 6 giugno è previsto il convegno presso l’Università di Urbino con la consegna del Premio Turistarth al miglior progetto di ricerca universitario sul turismo, l’arte e le nuove tecnologie. Il premio sarà consegnato dal giornalista e scrittore Sergio Rizzo. La terza edizione rappresenta un’evoluzione dell’iniziativa: il Festival vuole infatti affermarsi nel panorama nazionale come un momento di incontro annuale per valorizzare la città italiana, come simbolo di arte e quindi del turismo culturale, e per sensibilizzare e rafforzare il rapporto tra beni culturali e nuove tecnologie. Il Festival nasce dalla consapevolezza che le innovazioni tecnologiche applicate alla valorizzazione dei beni culturali del nostro Paese non sono ancora adeguatamente utilizzate per attirare turisti e visitatori nazionali e internazionali verso città d’arte, siti di interesse archeologico o naturalistico, musei e grandi mostre. Il patrimonio culturale italiano, infatti, pur essendo ricchissimo, attrae solo una parte dei suoi potenziali flussi turistici. Come per le passate edizioni l’iniziativa è organizzata da Trait d’union e sostenuta da Alphabeti (www.Alphabeti.it). L’evento nasce in collaborazione con l’Università Carlo Bo di Urbino (Facoltà di Economia), con il sostegno del Comune di Sassocorvaro, la Comunità Montana del Montefeltro, Snodo; il patrocinio dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, della Provincia di Pesaro e Urbino e il Comune di Urbino. Media partner: Sole 24Ore Cultura, Archeomatica, Quotidiano dell’Arte e la Carriera Rosa. Informazioni generali sul festival in allegato e su www.Turistarth.com |
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TODIFIORITA 2011 MOSTRA MERCATO DI FLOROVIVAISMO SPECIALIZZATO - 27, 28 E 29 MAGGIO |
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Dal 27 al 29 Maggio 2011, il centro storico di Todi (Pg) ospiterà la quarta edizione della mostra mercato di florovivaismo specializzato “Todifiorita”, progetto dell’Associazione Verdetodi, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Todi e con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. La manifestazione gode del patrocinio della Regione Umbria, Provincia di Perugia e Camera di Commercio I.a.a. Di Perugia. Per alcuni degli eventi programmati, hanno collaborato: l’Associazione Pro Todi, l’Associazione Culturale “Cittadini Protagonisti”, lo Studiolo della Rua, l’Ascom Todi/confcommercio. Todifiorita, che si svolge negli spazi più significativi e scenografici della città, trasformata in un rigoglioso giardino fiorito, offre al suo pubblico un variegato programma: esposizioni delle “eccellenze” tra i vivaisti e collezionisti di fiori e piante, di arredi d’epoca per il giardino, di produttori/artigiani di aromi, tisane e miele – incontri con esperti – visite guidate presso chiese, monasteri, vicoli, piazze; orti e giardini privati della città - proposte editoriali di settore – degustazioni di prodotti tipici del luogo - concerti - concorso per le più belle vetrine fiorite della città. Tutte le iniziative sono ad ingresso libero. I luoghi di svolgimento sono: Piazza del Popolo – Sala del Consiglio, portici, voltoni e scalinata dei Palazzi Comunali – Complesso delle Lucrezie – Caffè del Teatro Comunale - Scalinata del Tempio di San Fortunato – vicoli, piazze e chiese del Quartiere Borgo – orti e giardini privati del Rione Porta Fratta. Nella “tre giorni delle piante e dei fiori”, gli esperti ed appassionati del verde, i turisti che arriveranno in città e i cittadini di Todi e dei comuni limitrofi, potranno fruire di iniziative collaterali organizzate per l’occasione. Nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 maggio, si terranno tre visite guidate: due, per il percorso storico/artistico che si svolgerà nel quartiere Borgo dal titolo “Arte nei monasteri”. Si visiteranno i vicoli, Piazza Rubea, la Chiesa di San Francesco con l’affresco “Il Purgatorio di San Patrizio” del 1346 e la Chiesa e Monastero della Ss. Annunziata (la durata è 2 ore - dalle 9 alle 11). “In giro per orti e giardini privati” per il quartiere Porta Fratta, è la terza visita guidata, che si terrà sabato 28 maggio (la durata è 1 ora e ½ - dalle 11 alle 12,30). Altra iniziativa è l’Omaggio al Giappone, attraverso una dimostrazione e introduzione all´Ikebana “Kadō: La Via dei Fiori”, a cura di Silvana Mattei, 1° master della Scuola Ohara di Ikebana - Presidente dell’Ikebana Ohara Alto Lazio e Umbria Study Group, che si terrà domenica 29 maggio, alle ore 11 presso il Foyer del Teatro Nido dell’Aquila, Complesso delle Lucrezie (durata 2 ore - dalle 11 alle 13). Sempre al Complesso delle Lucrezie, durante gli orari di apertura degli stands nei tre giorni, si potrà visitare un giardino ispirato alla cultura giapponese. Sabato 28 maggio, alle ore 16, la Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali ospiterà l’incontro “Verde e Salute”, a cura della Dott.ssa Gioia Maria Campolo e con la partecipazione dei relatori delle tavole rotonde svolte durante l’anno. Il progetto, in collaborazione con l’Associazione Verdetodi, lega la salute, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile della Città e del Territorio. Saranno tre i concerti che allieteranno i visitatori della kermesse floreale: sabato 28 maggio, alle ore 18, il Collegium Tiberinum si esibirà nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali. Il concerto intitolato “Rosa Balcanica”, è un viaggio intorno a Bartòk e alla tradizione popolare dei Balcani per voce, archi e percussioni. Alle 20.30, sempre sabato 28 maggio, alla Terrazza inferiore del Nido dell’Aquila, Complesso delle Lucrezie, si terrà, con ingresso su invito, la serata “Le note di Todifiorita” con musica dal vivo proposta dalla Asternovas Band. E’ durante tale evento che si terrà anche la premiazione del Concorso “La più bella vetrina fiorita” a cura dell’Ascom Todi/confcommercio. Per festeggiare la chiusura della quarta edizione di Todifiorita, sarà il pianista Paolo Marzocchi ad offrire agli spettatori un concerto dal titolo “Il Fascino Discreto Della Musica Popolare” Liszt, Bartòk, Marzocchi. L’appuntamento è per domenica 29 maggio, ore 21, presso il Teatro del Nido dell’Aquila, Complesso delle Lucrezie. Oltre al Comune di Todi e al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la manifestazione è resa possibile dai seguenti Sponsor: Etab - Tasselli Cashmere - Emu outlet - Via dei mattoni – 06055 Marsciano (Pg) - Tel.075 8748068 - Barbara Tabarrini Fineco The New Bank - Tel. 075 506791 - Toro Assicurazioni, agenzia di Todi - Tenuta di San Rocco - Tuder Green – Vivaio Bellucci e Stefanelli - Il Giardino del Ponte - Eremo Santa Barbara - Fotottica Ursini Todi - Caseificio Montecristo Todi. L’associazione Verdetodi desidera ringraziare: Iat del Tuderte - Gioia Maria Campolo – Suor Lucia del Monastero della Ss. Annunziata – Madre Badessa Suor Paola del Monastero di San Francesco – Bruno Bertini – Maurizio Cavalli - Personale degli uffici tecnici e amministrativi del Comune di Todi – Cantina Peppucci per il Vino d’Onore. Www.todifiorita.it info@todifiorita.It |
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URBINO (CENTRO STORICO): FESTIVAL DELLA CASCIOTTA D´ URBINO - I EDIZIONE – 14/15 MAGGIO 2011
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Si terrà il 14 e 15 maggio 2011 la prima edizione del Festival della Casciotta di Urbino, iniziativa per valorizzare il prodotto D.o.p. Del Montefeltro e riscoprire sapori e tradizioni della città dei Duca. Le vie e le piazze del centro storico della città ideale saranno animate da mostre-mercato, incontri con esperti, concorsi culinari, laboratori enogastronomici, speciali percorsi degustativi con delitto, visite guidate ai caseifici della zona, premiazioni, concerti. Il ricco programma dell´iniziativa, promossa dall´Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Urbino vuole sottolineare l´importanza del patrimonio gastronomico locale attraverso una manifestazione che omaggia la Casciotta, eccellenza della città. Come ci racconta la storia, le origini della Casciotta urbinate sono molto lontane. Tra gli estimatori troviamo le casate dei Montefeltro e dei Della Rovere e, testimonianza sono le missive scambiate con l´amica Cornelia da Casteldurante a metà del ´500, anche l´artista Michelangelo Buonarroti apprezzò il sapore del formaggio. Oggi come allora, il cacio, composto in parte da latte vaccino ed in parte ovino, è fortemente legato alle tradizioni e condizioni ambientali della territorio feltresco, “ingredienti speciali” che lo rendono unico tra le differenti tipologie prodotte. Per questo motivo nel 1996 la Casciotta fu insignita dalla Comunità Europea del marchio di Denominazione di Origine Protetta, sancendo così la sua appartenenza alla città ducale. Ecco allora il primo Festival dedicato alla Casciotta d´Urbino per far conoscere le virtù di un formaggio di origine semplice che, nelle tavole, si presenta sia come piatto di portata sia come delicato accompagnamento a molteplici pietanze. Per far assaporare a tutti la versatilità del cacio, in occasione della manifestazione per tutto il mese di maggio, osterie e ristoranti urbinati proporranno menu speciali Voglia di Casciotta d´Urbino in cui protagonista indiscusso sarà il formaggio, gustato assieme ad altre specialità della tradizione locale, mentre alcune strutture ricettive offriranno promozioni esclusive. Il Festival sarà ufficialmente inaugurato sabato 14 maggio alle ore 10.00 nella Sala degli Incisori del Collegio Raffaello con la tavola rotonda “L’inchiesta agraria nell’urbinate 1877/1885. Il primo censimento agrario dopo l’Unità d’Italia” alla quale parteciperà Mauro Rosati (Fondazione Qualivita). In contemporanea grandi e piccini potranno scoprire attrezzature e tecniche necessarie per la preparazione del cacio urbinate visitando i caseifici della zona (prenotazione entro le ore 14 di venerdì 13 maggio, tel. 0722.309282). Alle ore 16.00 presso la Sala Castellani del Collegio Raffaello si terrà un mini corso gratuito di degustazione (su prenotazione, max 20 persone) e verrà presentato il gemellaggio tra il formaggio ducale ed il Bianchello del Metauro. Il pomeriggio proseguirà con la premiazione del concorso Miglior piatto Casciotta d´Urbino e verrà assegnato il bollino promozionale Città di Urbino 2011. La prima giornata del Festival si concluderà in musica. Alle ore 18.00 la street band Riciclato Circo Musicale, in un concerto itinerante tra Piazza San Francesco, Piazza della Repubblica e Via Garibaldi, suonerà strumenti musicali auto-costruiti con materiali di recupero ed oggetti di uso comune, mentre alle 21.30 in Piazza San Francesco si esibirà Swingeneris, ensemble vocale e strumentale di 14 elementi, proponendo canzoni italiane d´autore e sudamericane. Alle 12.00 di domenica 15 maggio nella Sala Castellani un nuovo gemellaggio enogastronomico vedrà la Casciotta accostata alla crescia sfogliata (gratuito su prenotazione, max 20 persone), mentre l´appuntamento pomeridiano proseguirà alle 17.00 al Cortile di Palazzo Ducale con “La…morte della Casciotta…”: un particolare percorso del gusto, dell’arte, della storia...Con delitto! Seguendo un itinerario guidato cultural-enogastronomico, un misterioso intrigo in tre atti si svilupperà attraversando gli angoli più suggestivi del centro storico. Oltre a svelare il colpevole del giallo, i partecipanti scopriranno i migliori abbinamenti a base di Casciotta, seguendo le indicazioni di esperti sommelier (prenotazione, max 50 persone, € 10.00 a persona). Il Festival si concluderà alle ore 18.00 con il concerto al Chiostro di San Francesco (in caso di maltempo Chiesa di San Domenico): il Coro Polifonico Malatestiano di Fano, diretto dal maestro Francesco Santini intonerà melodie e strofe dedicate al cibo. Durante i due giorni del Festival, tutti i produttori del Consorzio per la tutela della “Casciotta di Urbino” presenteranno i loro formaggi nella mostra-mercato al cortile del Collegio Raffaello (sabato 9.00-22.00, domenica 9.00-20.00). Inoltre in Piazza San Francesco e sotto i portici di Corso Garibaldi sarà allestita una mostra mercato dedicata ai prodotti agroalimentari marchigiani e di artigianato artistico mentre il centro storico sarà animato dal laboratorio gratuito e aperto al pubblico “Facciamo il formaggio in piazza”, alle ore 17.00, incentrato sulle fasi e le modalità di preparazione del prodotto caseareo. Informazioni, Prenotazioni, Iscrizione Laboratori : Ufficio Attività Produttive presso Assessorato, mail sbicchiarelli@comune.Urbino.ps.it - tel. / fax 0722.309282 |
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BERCHIDDA (PROV. OLBIA-TEMPIO) E COMUNI LIMITROFI: FESTIVAL INTERNAZIONALE TIME IN JAZZ - XXIV EDIZIONE: “TERRA” CON LA DIREZIONE ARTISTICA DI PAOLO FRESU – 9/16 AGOSTO 2011 |
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Nel segno dell´elemento terra la ventiquattresima edizione di Time in Jazz in programma a Berchidda e in altri centri del nord Sardegna dal 9 al 16 agosto. Ahmad Jamal, Rokia Traoré, Joao Donato, Cristiano De André, Pierre Favre e le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola, tra i protagonisti del festival diretto da Paolo Fresu. Oltre alla musica spazio anche per le arti visive, il cinema, la danza e varie iniziative di sensibilizzazione ambientale. Immancabile appuntamento di mezza estate in Sardegna con Time in Jazz. Dal 9 al 16 agosto il festival ideato e diretto da Paolo Fresu vive la sua ventiquattresima edizione. L´epicentro è naturalmente a Berchidda (provincia Olbia-tempio), paese natale del trombettista: qui pulsa il cuore organizzativo (l´associazione culturale Time in Jazz) e si concentra il grosso della programmazione, in particolare i concerti serali nella vasta arena allestita in piazza del Popolo. Ma, al solito, il festival coinvolge anche diversi altri centri del nord isolano, fra Gallura e Logudoro: Olbia, Tempio Pausania, Codrongianos, Chilivani, Oschiri, Tula, Mores, Telti, Ittireddu, Pattada. Un circuito di concerti che nel mattino e nel pomeriggio fa tappa di volta in volta fra boschi, chiesette di campagna, spazi di particolare significato storico o naturalistico o rappresentativi del tessuto socio-culturale locale. Proseguendo il percorso ideale dedicato ai quattro elementi naturali, inaugurato due anni fa, dopo Acqua e Aria il cartellone si annuncia stavolta all´insegna della Terra, spunto tematico per una settimana come sempre carica di musica in compagnia di un cast di artisti che comprende, tra gli altri, il grande Ahmad Jamal, la cantante maliana Rokia Traoré, il virtuoso della kora Ballaké Sissoko in duo con il violoncellista francese Vincent Segal, Pierre Favre e il suo quartetto di percussioni alle prese con le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola, Les Tambours de Brazza con la loro trascinante energia ritmica. E, ancora, i pianisti Bojan Z, lo spagnolo Chano Dominguez e un´icona del jazz-bossa, il brasiliano Joao Donato, l´ensemble nippo-argentino Gaia Cuatro, Luciano Biondini e Javier Girotto, il quartetto Terre di Mezzo. Riflettori puntati anche su Paolo Fresu, naturalmente, “en solitaire” e con l´attore Marco Baliani, mentre all´Agnata, il consueto omaggio a Fabrizio De André quest´anno si gioca tutto in famiglia con Cristiano De André chiamato a interpretare, come nei suoi ultimi dischi, lo straordinario universo artistico dell´indimenticabile padre. Oltre alla musica, come sempre, tante attività collaterali: il P.a.v., la sezione di Time in Jazz dedicata alle arti visive; la rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu; le varie iniziative di sensibilizzazione ambientale raccolte sotto l´insegna di "Green Jazz". Chiuse le otto giornate berchiddesi, ritorna infine Time in Sassari, consueta appendice di Time in Jazz in programma il 17 e il 18 agosto a Sassari, ma con tappe anche a Osilo, Sorso e Cheremule. Il bandoneon di Daniele Di Bonaventura, il pianoforte di Natalio Mangalavite e il gruppo Cordoba Reunion saranno fra i protagonisti della quinta edizione della minirassegna che sotto il titolo “Tierra y Fuego: Argentina mi amor” accenna già al 2012 di Time in Jazz, quando il ciclo tematico del festival dedicato ai quattro elementi naturali si chiuderà nel segno del fuoco. La ventiquattresima edizione del festival Time in Jazz è organizzata con il contributo di Unione Europea e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo), Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato dello Spettacolo e Attività Culturali, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione), Fondazione Banco di Sardegna, Comune di Berchidda, Provincia di Olbia/tempio (Assessorato alla Cultura e Assessorato all’Ambiente), Comunità Montana “Monte Acuto”, Comuni di Cheremule, Codrongianos, Ittireddu, Mores, Olbia, Oschiri, Osilo, Ozieri, Pattada, Sassari, Sorso, Tempio Pausania, Telti, Tula, e con la collaborazione di Banco di Sardegna, Ente Foreste della Sardegna, Associazione i-Jazz, Consorzio Nubes, Ente Musicale di Nuoro, Fondazione Fabrizio De André, Nuvole production srl, Ascunas, Boghes de Cheremule, Suoni delle Dolomiti, Amnesty International, Iied, Nrd (Nucleo Ricerche sulla desertificazione dell’Università di Sassari), Ecofinders, Carovana smi, Botte e Cilindro, Telespazio, Corsica Ferries - Sardinia Ferries, Arborea, Meridiana, Geasar, Clarin Italia, Secauto, Pincar, Ichnusa, Porta la sporta, Carta Giovani. Terra e musica Sarà dunque l´elemento terra <<a suggerirci le nuove alchimie sonore e artistiche di questa ventiquattresima edizione di Time in Jazz>>, scrive Paolo Fresu nelle sue note di presentazione del festival: <<E gli elementi non saranno più i quattro che stiamo trattando, ma i molteplici che hanno a che fare con lo stato della terra. Stato che cambia da luogo a luogo e da continente a continente, come la musica che vi si produce e che varia il suo umore in una frazione di secondo e secondo la fertilità dei luoghi che la ospita.>> E allora, quest´anno a Time in Jazz, <<la terra ha il sentore dell’Africa e del Brasile. Dell’argentina e dell’America nera. E’ un viaggio a ritroso nel tempo e nelle geografie, il nostro. Tesi tra l’arcaicità e la primitività del suono e la contemporaneità dei loop elettronici. Terra è per noi il declinare pensieri e promesse dettate da un suono migrante che viaggia dal Mali al Congo. Che raggiunge gli Stati Uniti soggiornando nel Brasile della samba, mettendo radici forti nella Tierra del Fuego argentina e cilena. Ma terra è anche sinonimo di percussione e di danza. Di telluricità e di stratificazioni geologiche come quelle documentate dalle pietre sonore di Pinuccio Sciola. Di ondulazioni gestuali e rituali come il flamenco o come la fisicità del rito africano>>. Su queste coordinate si sviluppa dunque il viaggio di Time in Jazz intorno alla terra. Un viaggio che prende il via la sera di martedì 9 agosto nella magnifica basilica romanico-pisana di Saccargia, nella campagna di Codrongianos (sulla strada che collega Sassari a Olbia), con il duo formato dal maliano Ballaké Sissoko, virtuoso della kora (l´"arpa" africana) e dal violoncellista francese Vincent Segal; il titolo del concerto, "Chamber music", è preso in prestito dal disco che due anni fa ha suggellato lo straordinario incontro fra due musicisti e due tradizioni assai lontane fra loro, quella eurocolta e quella dei griot africani. Il pubblico di Time in Jazz ritroverà Ballaké Sissoko e Vincent Segal l´indomani (mercoledì 10) a mezzogiorno nel boschetto di Semida, fra i protagonisti di una matinée nella foresta demaniale del Monte Limbara sud, sopra Berchidda che sarà aperta alle 9, nel vicino laghetto Nunzia, dal solo del fisarmonicista umbro Luciano Biondini, uno dei più apprezzati specialisti sulla scena nazionale dello strumento a mantice applicato al jazz. Nel pomeriggio (ore 18), il festival approda a Pattada, nella chiesa di San Giovanni, per applaudire il Gaia Cuatro, formazione nata dall´incontro tra due nomi di spicco del jazz nipponico – il violinista Ashka Kaneko e il percussionista Tomohiro Yahiro – con il pianista argentino Gerardo Di Giusto e il suo connazionale Carlos “el tero” Buschini al contrabbasso: quattro musicisti che portano l´arte dell´improvvisazione all´eccellenza, con una libertà tonale lontana dalle convenzioni stabilite, lavorando alla definizione di una musica totalmente inedita, ma allo stesso tempo sorprendentemente familiare. Musica e teatro si incontrano in serata (ore 21) all´ippodromo di Chilivani, sfondo ideale per la riproposizione di “Kohlhaas”, uno dei monologhi più riusciti e noti del repertorio di un grande protagonista del teatro di narrazione italiano, Marco Baliani. Ad accompagnare l´attore e regista piemontese nel racconto delle vicende del mercante di cavalli scritto nel 1810 da Heinrich von Kleist sarà (come già al Time in Jazz del 2007) Paolo Fresu con la sua tromba e il suo flicorno. La giornata di giovedì 11 comincia nel suggestivo (e inedito per Time in Jazz) scenario dell´area archeologica di Santo Stefano, nella campagna di Oschiri, con il suo interessantissimo altare rupestre. Qui, alle 11 del mattino, apre la sua serie di apparizioni al festival il quartetto di percussioni guidato dallo svizzero Pierre Favre, uno dei musicisti che hanno contribuito a definire l´identità del nuovo jazz europeo e a emancipare le percussioni dal loro convenzionale ruolo ritmico. Tiene invece banco nel pomeriggio (ore 18) uno degli eventi tradizionalmente più attesi del festival: il concerto con cui Time in Jazz (per la settima edizione consecutiva) rende omaggio al ricordo di Fabrizio De André nei giardini dell´Agnata, la tenuta vicino a Tempio Pausania che fu uno dei principali luoghi di ritiro del cantautore genovese (e che da tempo è un rinomato albergo rurale destinato al turismo di qualità). Ma stavolta l´appuntamento organizzato in collaborazione con la Fondazione Fabrizio De André assume un significato davvero particolare: dopo Danilo Rea, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli, Gianmaria Testa con Lella Costa e Paolo Fresu, Ornella Vanoni, Morgan e Teresa De Sio, protagonisti nelle precedenti edizioni, ora spetta a Cristiano De André il compito di rileggere il repertorio di Faber, ma con gli occhi di figlio e di artista. Un compito che lo vede sempre più impegnato da due anni a questa parte, come dimostrano i tour e i due album discografici all´insegna di “De André canta De André” pubblicati nel 2009 e nel 2010, e che all´Agnata svolgerà accompagnandosi al pianoforte, alla chitarra acustica e al buzuki insieme a Osvaldo Di Dio (chitarra acustica e classica) e Luciano Luisi (pianoforte e chitarra acustica). Di rientro a Berchidda, in serata, si aprono per la prima volta in questa edizione i cancelli dell´ex caseificio “La Berchiddese”, la grande struttura recentemente acquisita dal Comune con finanziamento della Regione Sardegna per essere trasformata in centro polifunzionale di produzione per lo spettacolo. Doppio set in programma: apre alle 21 il Gaia Cuatro illuminato dalla presenza di un ospite del calibro di Paolo Fresu; alle 23 tocca invece al gruppo composto dai migliori allievi della passata edizione dei Seminari Jazz di Nuoro, l´iniziativa didattica che si tiene ogni estate nel capoluogo barbaricino. Nelle notti successive lo spazio dell´ex caseificio diventerà il punto di riferimento dei dopo-concerto a base di dj set e musica dal vivo: un programma che sotto l´insegna di “Time Out” ospiterà i gruppi e i progetti selezionati attraverso l´omonimo concorso partito lo scorso marzo. Luciano Biondini nuovamente di scena la mattina di venerdì 12 (alle 11) nella Basilica di San Simplicio a Olbia, ma stavolta insieme a Javier Girotto. Un sodalizio artistico, quello del fisarmonicista umbro con il sassofonista argentino, che conta undici anni di attività e due album: il secondo, “Terra madre” (del 2005), presta il titolo al loro concerto e testimonia bene la poetica del duo: musica che prende spunto dall’Argentina e dalla musica mediterranea, terreno di ricerca per un discorso lirico e coinvolgente che supera i confini del jazz. Terre di Mezzo si chiama invece il quartetto con cui il festival fa tappa nel pomeriggio (ore 18) a Mores, nella chiesa di Santa Lucia. La sua è una musica che rispecchia gli innumerevoli colori etnici del Mediterraneo senza mai abbandonare le radici del jazz, matrice comune a tutti i componenti di questo gruppo attivo dal 1995: il sassofonista Emiliano Rodriguez, il contrabbassista Robedrto Bartoli, il batterista Ettore Fioravanti e ancora Luciano Biondini alla fisarmonica. Più o meno negli stessi istanti in cui Terre di Mezzo starà chiudendo il suo concerto, a un centinaio di chilometri, nel porto di Golfo Aranci (ore 19:30), si appresteranno a sbarcare Les Tambours de Brazza reduci dalla loro esibizione a bordo della nave della Sardinia Ferries in partenza alle 14.15 da Civitavecchia. Una consuetudine, quella della “concertazione navale”, che si rinnova per il sesto anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle, e che stavolta ha per protagonista lo spettacolare ensemble congolese a base di percussioni. Il pubblico di Time in Jazz avrà modo di farsi contagiare dall´energia ritmica de Les Tambours de Brazza nei giorni successivi, ogni tardo pomeriggio per le vie di Berchidda, prima dei concerti serali, e poi la notte di ferragosto sul palco centrale in piazza del Popolo, per l´immancabile festa finale del festival. Palco su cui i riflettori si accenderanno per la prima volta in questa edizione proprio la sera di venerdi 12 (ore 21:30) per illuminare uno dei protagonisti più attesi oltre che un autentico gigante del jazz: Ahmad Jamal. Ottantun anni da compiere il prossimo luglio, il pianista americano, tra i massimi interpreti del suo strumento nel jazz moderno, sarà a Berchidda alla testa di un quartetto con James Cammack al contrabbasso, Herlin Riley alla batteria e Manolo Badrena alle percussioni. “Terra! Viaggio alla riscoperta della musica Americana del Novecento” è invece il titolo del concerto che intorno alla mezzanotte vedrà giocare “in casa”, nella Piazza Funtana Inzas, la Banda musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda, presenza ormai abituale del festival, con un repertorio che spazierà dallo swing di Glenn Miller al jazz rock elettrico di Jaco Pastorius, Joe Zawinul, Miles Davis e Herbie Hancock. • I concerti sul palco centrale in Piazza del Popolo Sarà dunque Ahmad Jamal a lanciare Time in Jazz nel vivo della sua edizione numero ventiquattro. Altri big del festival sono attesi sul palco di piazza del Popolo nelle sere successive. Sabato 13 doppio set ancora all´insegna del pianoforte. Apre (ore 21;30) il “cuarteto flamenco” di Chano Dominguez con Blas Córdoba "El Kejío" (voce, palmas), Daniel Navarro (taconeo, palmas) e Israel Suárez "Piraña" (percussioni). Classe 1960, il pianista andaluso (di Cadice) presenta in concerto il repertorio del suo ultimo disco, “Piano Ibérico”, uscito lo scorso novembre. Poi (ore 23) spazio a un altro veterano degli ottantotto tasti, Joao Donato, uno dei padri del jazz-bossa. In trio con Luiz Alves al basso e Robertinho Silva alla batteria, il settantaseienne pianista brasiliano proporrà il repertorio di “Sambolero”, il disco con cui ha ottenuto il “Grammy” di Miglior Album di jazz latino del 2010. Quasi un salto indietro nel tempo l´apertura della sera del 14 agosto: si ritrovano infatti i grandi protagonisti di una memorabile performance al centro di una lontana edizione del festival, quella del 1996: Pinuccio Sciola, il grande scultore sardo (di San Sperate), e il percussionista svizzero Pierre Favre. Tre lustri dopo, il primo riporta in dote le sue “pietre sonore” sullo stesso palco che le propose, forse per la prima volta, in un contesto concertistico, ritrovando proprio lo stesso interprete, stavolta in compagnia degli altri membri del suo quartetto di percussioni: Christian Jaeger, Markus Lauterburg e Valeria Zangger. Altri suoni e atmosfere nel secondo set: protagonista una delle migliori artiste africane apparse sulla scena internazionale in quest´ultimo decennio, la cantante Rokia Traoré. Un´artista che trae la propria linfa vitale dall´incontro fra tradizione e modernità, utilizzando strumenti etnici ma cercando di dare loro una nuova forma espressiva scrivendo canzoni moderne e con un sentire contemporaneo. Una formula valida anche per il suo impegno berchiddese dove arriverà con quattro coristi e un organico di strumenti tradizionali come kora, n´goni e bolon. La sera di Ferragosto, l´ultima sul palco di piazza del Popolo, come sempre si articola in due momenti distinti. Il primo (ore 21:30), con ingresso a pagamento, si affida quest´anno al pianista serbo (ma francese di adozione) Bojan Zulfikarpasic e l´originale formula musicale della sua Tetraband: una sorta di jazz-punk-funk in cui si alternano finezze melodiche e ritmi pulsanti, armonie non accademiche con una scorza di echi balcanici. Una riuscita miscela di forte impatto ed energia che Bojan Z a Berchidda saprà replicare contando sull´apporto di un trombonista del calibro di Gianluca Petrella, autentica stella nel firmamento del jazz nostrano, della bassista Ruth Goller e del batterista Seb Rochford, in pratica la sezione ritmica di Acoustic Ladyland, un gruppo jazz-punk di base a Londra. Poi, tolte sedie e transenne, e aperta la piazza all´ingresso gratuito, la seconda parte della serata si trasforma nella festa finale di Time in Jazz che quest´anno si affida a Les Tambours de Brazza. • Gli altri concerti Come d´abitudine, molti dei musicisti applauditi nei concerti serali sul palco centrale di piazza del Popolo, saranno anche fra i protagonisti dei concerti in programma al mattino e al pomeriggio nelle location più estemporanee di Time in Jazz. Ecco allora l´esibizione solistica di Pierre Favre (la mattina di sabato 13, alle 11) alle Fonti di Rinaggiu a Tempio Pausania, il piano solo di Chano Dominguez (la mattina del 14, alle 11) al Parco eolico “Sa murrina manna” di Tula, e quello di Bojan Z a Ittireddu, nella Chiesa di Santa Croce (sempre il 14, ma nel pomeriggio, alle 18). Ed ecco poi Rokia Traoré al centro del consueto concerto della mattina di ferragosto (con successivo pranzo tradizionale) all´ombra degli alberi della chiesetta di San Michele nella campagna berchiddese. Ma spazio anche per il sax solo di Javier Girotto a Telti, nella chiesa di San Bachisio (il 13 alle 18.00), e per un altro momento topico di Time in Jazz: la gara poetica in programma il pomeriggio del 15 (ore 18) nella chiesa campestre di Santa Caterina, poco fuori Berchidda, fra i poeti improvvisatori Mario Masala e Bruno Agus accompagnati dal coro Santa Sarbana di Silanus. Infine, a suggellare il festival, il 16 agosto al tramonto, scende nuovamente in campo il suo patron, Paolo Fresu con una performance che si annuncia perfettamente in tema con questa edizione di Time in Jazz: “Zappa” un concerto per tromba e suoni e strumenti del lavoro della terra. • Green Jazz Nel segno della Terra, terzo “capitolo” del ciclo dedicato ai quattro elementi naturali, si rinnova anche quest´anno l´impegno di Time in Jazz a favore dell´ambiente attraverso Green Jazz, il progetto di sensibilizzazione che dà voce ai temi del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti, dell’abbattimento delle emissioni di Co2, mirando in particolare a ridurre l´impatto del festival sul territorio. La storia della coscienza ambientale di Time in Jazz muove i primi passi a partire da originali progetti come i concerti nei boschi del Limbara e nelle chiesette campestri, che hanno stimolato una maggiore consapevolezza sui temi dell´ambiente e della sostenibilità, portando, anche grazie al supporto di partner e sponsor locali, alla realizzazione di iniziative volte a tutelare un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore. Anche in questa edizione del festival saranno presenti i “Green Corner”, stand informativi sull´ambiente e le sue problematiche, “Le isole ecologiche”, spazi appositi dedicati alla raccolta differenziata, e “Acqua dalla Rete”, che punta a ridurre il consumo di bottiglie di plastica mettendo a disposizione gratuitamente una serie di fontanelle alimentate dalla rete idrica. Proseguono anche le iniziative “Musica a pedali” e “Motori a strappo”, che puntano invece alla riduzione delle emissioni prodotte dalle automobili proponendo pedalate e car-sharing per raggiungere le sedi dei concerti fuori paese. In linea col tema della Terra si pone anche la partnership con Ecofinders (Ecological Function and Biodiversity Indicators in European Soils), un importante progetto di ricerca europeo coordinato dall´Inra francese, che si propone di studiare gli indicatori biologici del suolo in differenti contesti ambientali, tra cui il territorio di Berchidda, scelto come sito di riferimento per il monitoraggio a cura del Nrd (Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione) e l’Università di Sassari (Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria e Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione); la conferenza che si terrà al festival Time in Jazz il 16 agosto sarà un´importante occasione per informare il grande pubblico sui temi e sullo stato della ricerca, mentre, in collaborazione con la compagnia teatrale La Botte e il Cilindro, sarà attivato un laboratorio didattico per bambini sul tema della biodiversità del suolo, in cui artisti e ricercatori si affiancheranno per avvicinare le tematiche scientifiche anche ai più piccoli attraverso l´uso di linguaggi creativi semplici e coinvolgenti. Sui temi della sostenibilità e della tutela dell´ambiente sarà incentrata anche una conferenza di Amnesty International in programma il 15 agosto (ore 11) prima dell´esibizione di Rokia Traorè alla chiesetta di San Michele nelle vicinanze di Berchidda: l´intervento sarà focalizzato in particolare sulla campagna “Io pretendo dignità” con cui Amnesty denuncia e contrasta le violazioni dei diritti umani derivanti dall’inquinamento industriale nell’area del Delta del Niger. Inoltre, in collaborazione con Iied (International Institute for Environment and Developement), istituto di ricerca impegnato nel campo dello sviluppo sostenibile, sarà attuata nei giorni del festival una campagna di sensibilizzazione sul verde mondiale e sulle foreste, in sintonia con gli intenti delle Nazioni Unite, che hanno dichiarato il 2011 “Anno delle Foreste”. A metà strada tra progetto divulgativo e videoinstallazione si colloca invece la partnership con Telespazio, società che opera nella gestione dei satelliti di osservazione della terra, che metterà a disposizione immagini e video della terra vista dallo spazio per la loro proiezione nelle giornate del festival. • Pav - Progetto Arti Visive Dopo un anno di pausa, torna l´appuntamento con il P.a.v., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, che da anni affianca la parte musicale di Time in Jazz, aprendo una finestra sull´arte contemporanea nazionale ed internazionale con un´ampia proposta di iniziative. Il programma completo è ancora in via di definizione, ma anche per questa edizione si prevede un cartellone ricco di performance, mostre ed eventi espositivi: accanto alla consueta Rassegna internazionale di arti visive, dedicata alle nuove sperimentazioni contemporanee nazionali e internazionali ed alla videoarte, saranno presenti le installazioni e le performance del progetto “Lavori in corso”, allestiti nel paese e nel territorio circostante, mentre sarà al solito incentrata sui giovani talenti emergenti la collettiva Babelfish. Come d’abitudine, alcuni degli artisti che parteciperanno alle mostre saranno presenti anche con “Arte tra le note”, scenografie d’artista realizzate appositamente per i concerti serali del Festival che si svolgono sul palco di piazza del Popolo. Visitabile in permanenza, inoltre, il progetto stabile Semida, il Museo di arte ambientale nato nello splendido scenario del Demanio Forestale del Monte Limbara in collaborazione con il Comune di Berchidda e l’Ente Foreste Sardegna, in cui sono esposte opere di Clara Bonfiglio, Giovanni Campus, Bruno Petretto, Pinuccio Sciola e Monica Solinas. • Altri eventi Accanto al programma musicale del festival, ritorna la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, anch´essa incentrata sul tema portante della Terra. Tra i titoli in programma “Terra madre” il film documentario del regista Ermanno Olmi, dedicato al meeting e ai protagonisti delle comunità del cibo, “Terra Madre”, organizzato da Slow Food ogni due anni a Torino. E, sullo sfondo, storie e testimonianze di vita agreste e di rapporto tra natura e civiltà. La terra vista per la prima volta dallo spazio è invece la peculiarità di “First orbit”, girato ad hoc per internet e proiettato in migliaia di feste nel cinquantenario dello storico volo di Jurij Gagarin del 12 aprile 1961. Fra immagini di repertorio e quelle riprese ai giorni nostri dalla Stazione Spaziale Internazionale sulla stessa rotta percorsa dalla sonda Vostok, il film diretto da Chris Riley rivive l´impresa del cosmonauta sovietico, in un´atmosfera resa ancor più suggestiva dalle musiche del compositore Philip Sheppard. Dopo il successo della scorsa edizione, ritorna anche “´Il cuore dei jazzisti´ - Cronistoria giornaliera semidelirante del Festival e dei suoi dintorni”, un vero e proprio “diario di bordo” curato dallo scrittore sardo Flavio Soriga, che ogni sera, fra un set e l´altro, racconterà dal palco di Piazza del Popolo fatti, personaggi e curiosità del festival dal suo arguto punto di vista. Spazio anche per la danza contemporanea, con i laboratori e le produzioni curati dalla coreografa Ornella D´agostino, che già da due anni, in collaborazione con la compagnia Carovana S.m.i., ha intrapreso con Time in Jazz un percorso di ricerca dedicato all´interazione tra il corpo e gli elementi naturali. Come già nella scorsa edizione, il festival sarà poi arricchito anche da un bookshop dedicato all´approfondimento sul tema cardine di questa edizione, il “Bookshop della Terra”, alla cui realizzazione hanno aderito le case editrici Aipsa, Il Maestrale, Ilisso, Condaghes e le librerie Koinè e Max 88. |
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CINEMA E NETTARE DI BACCO. IL LEGAME SI RAFFORZA ALL’AZIENDA VITIVINICOLA CONDÉ |
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Quattro gli appuntamenti, fra giugno e agosto, con proiezioni di film e degustazioni di sangiovese Condé, per quattro serate “d’autore” - 30 giugno, 21 luglio, 4 agosto, 18 agosto Un reticolo di vigneti dalla geometria quasi surreale, con i filari (tutti meticolosamente numerati) che scendono dalle colline, come lunghe trecce. E sono proprio questi vigneti, rigorosamente sangiovese, ad essere la cornice del grande schermo, per quattro serate “d’autore”. L’azienda vitivinicola Condé, a Predappio, diventa un punto di riferimento della nightlife emiliano romagnola, per sorseggiare un buon bicchiere di sangiovese in purezza Condé (un’unica etichetta, nelle tre versioni: Doc, Superiore e Riserva) e allo stesso tempo godersi la proiezione di un film, scelto tra le pellicole di maggior successo. Un appuntamento da non perdere per tutti gli eno-appassionati, i curiosi, i cultori del buon vino e del cibo, gli amanti dei paesaggi naturali e dei contesti rurali ammantati di classe e di eleganza. Dopo l’aperitivo, le luci calano ed inizia la proiezione video di alcuni dei più grandi capolavori del cinema che uniscono gusto ed emozioni. Ad aprire le “serate Movies”, sarà, il 30 giugno, Il Discorso del Re, con Colin Firth, diretto da Tom Hooper. Racconta la storia di Bertie (Colin Firth), balbuziente incoronato all´improvviso Re Giorgio Vi d’Inghilterra. Un film che, per apprezzarne le qualità, va lasciato decantare realmente, proprio come un buon bicchiere di nettare di Bacco. Giovedì 21 luglio sarà la volta della divertente commedia italiana Benvenuti Al Sud, di Luca Miniero, remake italiano dello strepitoso Giù al nord francese, con Claudio Bisio, efferverscente protagonista. Giovedì 4 agosto, invece, in rassegna c’è l’altrettanto allegra pellicola Maschi Contro Femmine, diretta da Fausto Brizzi, che ruota intorno al tema del conflitto tra uomini e donne. Il ciclo dei film d’autore si chiude con la proiezione, giovedì 18 agosto, di Mammut che ha come protagonisti Gérard Depardieu e la sua motocicletta Münch Mammut. L’azienda vitivinicola Condé diventa così un must per gli appassionati della settima arte ma anche per tutti quelli che amano il piacere del buon bere e della buona tavola. Ingresso, degustazione dei tre vini Condé + Film a € 10,00 Inoltre, prima o dopo la proiezione del film, si può cenare presso la “cittadella del vino” (previa prenotazione), scegliendo tra il Ristorante o l’Osteria Wine-bar, magari all’aperto sulla terrazza panoramica, sotto un cielo di stelle. I colori predominanti sono le essenze di legni pregiati, le tonalità dell’ocra e del brunito. Uno spazio intimo, pacato, all’interno del quale ogni complemento ed oggetto trova la giusta collocazione in un insieme compiuto, come ad esempio le tovagliette di carta che riportano le storiche frasi legate al mondo del vino, le tovaglie stampate a ruggine tipiche dell’artigianato locale, le ceramiche di Faenza. Ricche le proposte nei menù. Da assaggiare le Lasagnette alle Verdure di stagione o i Cappelletti al Ragù, oppure il Prosciutto di Praga con ristretto al Sangiovese, fino ai dolci come la golosa crostata con confettura di uve Condé selezionate o i deliziosi bon bon, cioccolatini ripieni di crema di Sangiovese Condè, preparati da un maestro pasticciere locale. Info e prenotazione: Condé tel 0543 940860 – 0543 940864 – www.Conde.it. L’azienda Vitivinicola Condé produce un Sangiovese in purezza (un’unica etichetta, nelle tre versioni: Doc, Superiore e Riserva). Il “capsula nera”, Sangiovese di Romagna d.O.c. (uvaggio: 90% Sangiovese, 10% Merlot), è un rosso aromatico e intenso, capace di coniugare la ricca struttura tannica con una beva fresca ed elegante. Qui si assemblano le parcelle più floreali e ricche di aromi primari, che rendono questo vino versatile e di estrema godibilità. Il “capsula rossa” è un Sangiovese di Romagna d.O.c. Superiore (completato da un 10% di Merlot), vino longevo dal colore rubino profondo e capace di grandi evoluzioni in bottiglia. Avvolgente il frutto, sorretto da una fresca mineralità. Infine, il Sangiovese di Romagna d.O.c. Superiore Riserva, “capsula blu”, selezionato dai migliori “cru” (100% Sangiovese), perfetto interprete del terroir romagnolo, dal colore rubino intenso dai riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento |
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GAETA: LA TIELLA E L’OLIVA DI GAETA - STORIA, TRADIZIONE E DEGUSTAZIONE - VIII EDIZIONE - 20/21 MAGGIO 2011
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La storia della Tiella di Gaeta, sorta di pizza ripiena di verdure o pesce (polpi, alici, scarola, cipolle) si lega indissolubilmente alla storia della città. Basti pensare che il primo documento ufficiale nel quale è riportata la parola pizza è contenuto nel Codex Diplomaticus Caietanus del 997. L’evento dedicato alla Tiella, prodotto tradizionale della Regione Lazio, si svolgerà venerdì 20 e sabato 21 maggio 2011 nella centralissima Piazza della Libertà di Gaeta e consentirà di conoscere e degustare questa antica pietanza nei suoi diversi tipi, le modalità di preparazione e i suoi ingredienti semplici ma pregiati come verdure, pesce, le famose olive di Gaeta e le alici sotto sale del golfo di Gaeta. Piatto tipico Gaetano, la Tiella è una via di mezzo tra la pizza e i prodotti del mare e nasce dalla necessità di consumare sia il pescato che la farina. La storia di questa pietanza è legata esclusivamente a Gaeta. Da questa secolare tradizione la tiella permetteva a contadini e pescatori di avere un pasto completo che si conservasse anche per alcuni giorni. Si narra che Ferdinando Iv di Borbone ne fosse un grande estimatore, anzi secondo alcuni ne fu proprio l´inventore. Sembra, infatti, che il sovrano nei suoi soggiorni a Gaeta preferisse confondersi con gli abitanti del borgo marinaro e contadino posto fuori le mura e fu in questi luoghi che stupito dall´abilità con la quale le massaie preparavano la pizza elaborò il doppio strato di pasta con il ripieno di pesce o verdura, la tiella appunto, da lui considerata “primo, secondo e terzo”. Ed anche l´aristocrazia cominciò ad apprezzarla, in particolare quella con i calamaretti, pregiatissima; mentre sarde, alici, scarola e baccalà erano le più diffuse tra il popolo del borgo marinaro e contadino che ancora oggi ne custodisce il segreto. Dopo la caduta del regno Borbonico nel 1860 divenne pasto principale per tutti gli emigranti che fino agli anni ´50 lasciavano Gaeta alla ricerca di un lavoro. Ridimensionata nel consumo durante i periodi del boom economico, anche perché ricordava miseria e arretratezza, negli ultimi anni è ritornata prepotentemente alla ribalta per la sua innegabile bontà. Da un punto di vista gastronomico la Tiella di Gaeta è composta di due sottili strati circolari di pasta, posti uno sull´altro, chiusi lungo i bordi per compressione; il ripieno è costituito da prodotti di terra o di mare, o da entrambi, come nel caso di scarola e baccalà. Non è semplice a farsi, perché una buona Tiella deve essere umida nel ripieno, morbida e non inzuppata nella pasta esterna, che deve essere sottile e ben cotta anche nella sfoglia inferiore. Fondamentale è il ripieno, la cui accurata preparazione e l´uso d´ingredienti genuini rappresentano il segreto principale della sua bontà. Riportiamo una curiosa descrizione dell´approccio gustativo estrapolata dal libro di Pasquale Di Ciaccio Gaeta-guida Turistica (Gaeta 1976): “La si mangia a quarti, senza l´aiuto delle posate. Non c´è gusto se non la si prende tra le dita. La prima verifica della riuscita si effettua sul requisito della compattezza. In un esemplare che si rispetti il lembo inferiore non deve essere gommoso da appiccicarsi ai denti o al palato, né spenzolare dalle dita come la lingua d´un cane affannato facendo sgocciolare frammenti del ripieno. I nostri avi la preferivano condita abbondantemente. L´olio-dicevano- deve poter scorrere sulle avambraccia. Difatti si rimboccavano le maniche prima di mettersi a tavola. Oggi che la fragilità del nostro apparato digerente impone problemi di linea e di dieta, il ricorso all´olio e alle spezie s´è fatto molto moderato; senza peraltro che ne abbia sofferto il sapore e l´aroma. La prodigiosa adattabilità ai mezzi che di volta in volta ci offre il progresso ha consentito alla tiella di conservare le sue essenziali qualità originarie. E´ il suo pregio maggiore, il segreto della sua fortuna, della sua abbagliante vitalità”. L´oliva di Gaeta contraddistingue un frutto di forma leggermente affusolata, di colore violaceo, di sapore vinoso, amarostico con sfumature acetiche, prodotto prevalentemente nel territorio comprendente Gaeta ed i comuni limitrofi siti sui Monti Aurunci in provincia di Latina. Viene usata per produrre un ottimo olio e soprattutto le olive in salamoia (localmente olive all´acqua) che si prestano per gli usi più svariati in cucina e sono tra gli ingredienti più utilizzati dagli chef di tutto il mondo. Questo prodotto, descritto già da Virgilio nell´Eneide, ebbe la sua massima diffusione nel 1400 grazie alle attitudini all´agricoltura, al commercio e alla navigazione dei cittadini dell´allora Ducato di Gaeta, che esportarono l´olio e le olive di Gaeta in tutto il Mediterraneo, facendone un alimento molto richiesto e apprezzato per l´ottima qualità. Alcune curiosità: l’oliva di Gaeta non è nera, come comunemente si crede, ma di colore violaceo, il sapore vinoso, amarostico con sfumature acetiche. Moltissime sono le imitazioni. E’ in corso il riconoscimento per la Denominazione Geografica Protetta. Importanti sono la qualità e le specie delle olive. Il miglior risultato si ottiene con la “cultivar” locale che si presenta di forma affusolata. Troviamo anche diffusa la specie denominata oggigiorno “itrana” che presenta un frutto più tondeggiante. Ci sono varie modalità di preparazione delle olive: olive in salamoia, comunemente chiamate olive all´acqua, le olive mosce e le olive rotte. Come si preparano e olive all’acqua (conservate in salamoia) conosciutissime nel mondo: si scegliete le olive eliminando quelle malformate, rotte o bacate. Lavatele e lasciatele in acqua per 2 giorni. Ponetele poi in damigiane o altri recipienti, e copritele con acqua fredda a cui avete aggiunto 65 gr di sale per ogni chilo. Ponente i recipienti in luogo fresco e areato. La maturazione avviene nell’arco di 3-4 mesi. L’eventuale muffa (panno) che si forma sulla superficie della salamoia, preserva le olive. Come si preparano le olive mosce: le olive appena raccolte vengono stese in bacinelle ovvero in contenitori a base ampia, ricoperte a metà di sale e poi spruzzate d´acqua in maniera che il sale si attacchi all´oliva. Dopodiché vengono lasciate a essiccare in luogo fresco, asciutto e ventilato per almeno 7-10 giorni avendo cura di rimescolarle quotidianamente dopodiché sono pronte da mangiare, meglio se condite con olio e peperoncino. Per ulteriori informazioni: Pro Loco Gaeta - Tel 0771.452518 - www.Prologogaeta.it www.Gaetavola.org |
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