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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Ottobre 2011
LA RICERCA CARDIOVASCOLARE FINANZIATA DALL´UE PROTAGONISTA DELLA GIORNATA MONDIALE DEL CUORE  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2011 - Il 29 settembre la Giornata mondiale del cuore è stata celebrata in tutto il mondo per sottolineare il fatto che la cardiopatia e l´ictus rimangono le principali cause di morte, essendo responsabili di oltre 1,5 milioni di morti ogni anno nell´Ue, e in una popolazione che invecchia questa tendenza non può che peggiorare e le malattie del cuore e del sistema circolatorio, o cardiopatie, continueranno a pesare enormemente sulla salute umana nel futuro prevedibile. Per non parlare del peso che queste malattie rappresentano per i sistemi sanitari - secondo le stime, le malattie cardiovascolari in Ue costano 169 miliardi di euro ogni anno. Lanciata nel 2000 come iniziativa della Federazione mondiale del cuore, un´organizzazione non governativa con sede in Svizzera, la Giornata mondiale del cuore ha rappresentato un´opportunità per le fondazioni per il cuore e per gli specialisti di cardiologia di divulgare il proprio lavoro. Anche alla Commissione europea questa giornata è stata usata per valutare la situazione e riflettere su alcuni dei progetti di ricerca sulla salute cardiovascolare da essa finanziati. La ricerca sulle malattie cardiovascolari nell´ambito del Tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) ha ottenuto circa 215 milioni di euro in finanziamenti per 33 progetti diversi. Questi progetti si occupano principalmente di generare conoscenze per migliorare la diagnosi, la prevenzione, la cura e il monitoraggio del cuore e del sistema circolatorio. Il progetto si occupa di diversi disturbi associati alle cardiopatie come l´insufficienza cardiaca, l´arteriosclerosi, le cardiomiopatie, le cardiopatie congenite, le terapie rigenerative, la trombosi dello stent e la ricerca specifica sui biomarcatori per le malattie del cuore e dei vasi sanguigni. In generale le cardiopatie sono malattie croniche che si sviluppano o persistono per lunghi periodi di tempo, le cardiopatie però a volte possono portare a un episodio grave, come un infarto o un ictus, che avviene all´improvviso quando un vaso sanguigno che porta sangue al cuore o al cervello si blocca. Sia la coronaropatie che l´icuts sono associati all´arteriosclerosi, la formazione di depositi di grasso e detriti nelle pareti interne dei vasi sanguigni. Un importante progetto finanziato dall´Ue sta studiando le forme di aritmia cardiaca che mettono a rischio la vita, un gruppo di malattie caratterizzate da un´attività elettrica irregolare nel cuore. Questa malattia è associata a un alto rischio di morte cardiaca improvvisa. Il progetto Eutrigtreat ("Identification and therapeutic targeting of common arrhythmia trigger mechanisms"), che è iniziato nel 2009 e continuerà fino al 2014, ha ricevuto 12 milioni di euro di finanziamenti Ue ed è formato da un consorzio di 16 partner provenienti da Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera. Lo scopo generale è condurre una ricerca che abbia come obiettivo la comprensione dei meccanismi che causano l´aritmia e i relativi biomarcatori di rischio. Oggi, le moderne strategie preventive a base di farmaci e dispositivi rimangono in gran parte inefficaci e sono inclini agli effetti collaterali. Per far fronte a questo problema il consorzio Eutrigtreat studia i meccanismi e i biomarcatori che sono alla base del rischio di aritmia, prende in considerazione i modulatori genetici e ambientali del rischio di aritmia e sviluppa nuove opzioni rivoluzionarie di cura. Il progetto ha già raccolto alcuni risultati positivi, come lo sviluppo di una nuova terapia a efficienza energetica anti-aritmina che ha effetti collaterali meno dannosi ed è potenzialmente molto più efficace in termini di costi rispetto alle attuali terapie con defibrillatori cardioverter impiantabili (Icd). Un altro notevole progetto finanziato dall´Ue è l´Evinci-study ("Evaluation of integrated cardiac imaging for the detection and characterization of ischemic heart disease") che ha ricevuto un contributo di ben 2,6 milioni di euro per il proprio lavoro sul confronto di strumenti diagnostici per immagini per le malattie cardiache. Il progetto ha lo scopo di testare l´impatto di imaging combinato anatomico e funzionale non invasivo per la rilevazione e la caratterizzazione della cardiopatia ischemica. Il progetto ha in programma un futuro esperimento multicentro clinico europeo condotto su una coorte di 700 pazienti con sospetto di cardiopatia ischemica. I pazienti con una probabilità pre-test intermedia saranno sottoposti a una caratterizzazione clinica e bioumorale, che comprende i nuovi marcatori circolatori del rischio cardiovascolare. Una parte rilevante dell´Evinci-study sarà dedicata allo sviluppo di un´avanzata piattaforma informatica in grado di presentare sinteticamente ai pazienti e ai dottori un profilo diagnostico cardiologico di un singolo paziente sulla base dei risultati di una valutazione clinica-bioumorale e multi-imaging. Il consorzio Evinci-study è formato da 21 partner attivi provenienti da 9 paesi europei. Nella Giornata mondiale del cuore eventi come discorsi pubblici e test diagnostici, marce e maratone, concerti o eventi sportivi, si sono tenuti in tutto il mondo. In concomitanza con il 10° anniversario della Giornata mondiale del cuore, l´anno scorso, la Federazione mondiale del cuore ha pubblicato una relazione intitolata "State of the Heart" che riflette sui successi ottenuti nella ricerca cardiovascolare negli ultimi dieci anni e guarda al futuro e alle sfide ancora da superare. Per maggiori informazioni, visitare: Ricerca Fp7-health: http://cordis.Europa.eu/fp7/health/  World Heart Federation: http://www.World-heart-federation.org/    
   
   
SANITÀ IN LOMBARDIA: UNA RETE PER CURARE I CRONICI, CONVEGNO SULL´OBESITÀ IL 35% DEI BAMBINI ITALIANI HA PROBLEMI DI PESO  
 
Milano, 4 ottobre 2011 - Regione Lombardia sta lavorando da tempo per realizzare una rete territoriale in grado di garantire continuità assistenziale ai pazienti cronici, attraverso diversi interventi: riconoscimento della funzione territoriale per gli ospedali; introduzione dei letti per le cure sub acute; sperimentazione in 5 Asl del Cronic Related Gruop (Creg), una innovativa modalità di presa in carico, che coinvolge i diversi soggetti coinvolti nelle attività di cura. E´ quanto ha ribadito ieri l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani, intervenendo al convengo ´Nuove linee di indirizzo in tema di riabilitazione: l´obeso grave come paziente ad alta complessità´, presso l´ospedale San Luca di Milano. Presente all´incontro anche il ministro della Salute, Ferruccio Fazio. ´E´ proprio in questo sistema - ha spiegato Bresciani - che trova spazio la cura dell´obesità grave, che rappresenta una grande sfida nell´ambito della cronicità. Una sfida che noi vogliamo vincere attraverso la prevenzione, la presa in carico e l´approccio multi disciplinare´. L´obesità, è stato ricordato nel corso dei lavori, rappresenta un problema di crescente rilevanza. Basti pensare che, secondo gli ultimi dati, il 35% dei bambini italiani è obeso (13%) o in sovrappeso (23%). ´Oggi - ha detto ancora Bresciani - il 37% dei cronici risiedono nelle aree ci cura per acuti. Questo è inappropriato. La sfida è portare questo 37% verso le cure domiciliari potenziando il ruolo dei medici di medicina generale e delle cure territoriali´.  
   
   
SANITA’: PRESENTATO A VICENZA “PHARMAROUND”; FARMACIE APERTE PIU’ VICINE REPERIBILI CON UN SMS AL 339 99 41 112 O TRAMITE SMARTPHONE.  
 
Vicenza, 4 ottobre 2011 - Si chiama “Pharmaround” un nuovo servizio che le farmacie della provincia di Vicenza aderenti a Federfarma hanno deciso di offrire agli utenti, per consentire loro, tramite un semplice Sms o con una web app per smartphone, di ricevere in tempo reale le indicazioni sulla farmacia aperta più vicina a dove essi si trovano. L’iniziativa è stata presentata il 30 settembre a palazzo Nievo a Vicenza, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, dell’assessore provinciale Antonio Mondardo, dei presidenti di Federfarma Veneto, Marco Bacchini, e di Federfarma Vicenza Alberto Fontanesi, del direttore generale dell’Ulss 6 di Vicenza Antonio Alessandri. Ai cittadini vicentini sarà sufficiente inviare un sms al numero 339 99 41 112 indicando, se possibile, la via dove si trovano o la località. In tempo reale riceveranno la risposta, che conterrà l’indicazione precisa della farmacia aperta più vicina. Il servizio è completamente gratuito e attivo 24 ore su 24. Il servizio “Pharmaround” sarà disponibile anche come web app su smartphone all’indirizzo www.Pharmaround.it/  “Un’idea intelligente e concreta – ha detto Coletto – per la quale mi complimento con Federfarma Vicenza, che ha saputo cogliere un’esigenza importante per il cittadino. Infatti, pur se il 10% delle farmacie territoriali è in turno nelle 24 ore, può essere difficoltoso per la gente individuare quella più facilmente raggiungibile. Il che, soprattutto nei casi in cui c’è urgenza di reperire un medicinale, costituisce un problema. Davvero bravi, i farmacisti vicentini, ad aver individuato e attivato un modo semplice ed immediato per risolverlo”. “Anche questo nuovo servizio – ha aggiunto l’assessore – conferma l’insostituibile ruolo della farmacia all’interno del servizio sanitario pubblico e l’opportunità di una sempre maggiore integrazione con il territorio e con le Ulss. Già oggi – ha concluso Coletto - i farmacisti forniscono molti importanti servizi, come la possibilità per il cittadino che non possieda un computer di farsi scaricare i propri referti sanitari”.  
   
   
PRESENTATO RAPPORTO SUGLI STILI DI VITA E LA SALUTE PSICOFISICA DEI GIOVANI IN VENETO  
 
Verona, 4 ottobre 2011 - Lo stato di salute psicofisica dei giovani veneti tra 11 e 15 anni è sostanzialmente soddisfacente e, dal 2002 ad oggi, alcuni preoccupanti parametri sono scesi anche sensibilmente. Sono calati, ad esempio, l’approccio al fumo, la percentuale di sovrappeso od obesi, le percentuali di coloro che assumono alcool o droghe e dei ragazzi protagonisti o vittime di episodi di bullismo. Si affacciano peraltro altre forme di disagio o malessere: si eccede nell’uso delle nuove tecnologie (cellulari e computer) e si trascurano i rapporti umani interpersonali; peggiora la percezione della qualità della vita a scuola e di pari passo aumenta la percezione dello stress da carico scolastico; si tende a bere meno alcolici in generale, ma a concentrare un’assunzione eccessiva nel fine settimana, considerando l’alcool uno strumento per “stare bene” in gruppo. Sono questi alcuni degli elementi del rapporto “I Giovani in Veneto”, presentato oggi a Verona alla presenza, tra gli altri, degli assessori regionali Luca Coletto (sanità) e Remo Sernagiotto (sociale) e del direttore generale dell’Ulss 20 Giusy Bonavina. Lo studio, che segue quelli effettuati nel 2002 e nel 2006, è basato sulla ricerca quadriennale Health Behaviour in School-aged Children dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ed è stato realizzato dalla Regione Veneto, dall’Ulss 20 di Verona e dalla Direzione Scolastica Regionale per il Veneto. “Con questo prezioso e dettagliato lavoro – ha detto Coletto – possiamo dire che il Veneto riesce a fare prevenzione sin dai primi anni di vita dei suoi cittadini, perché molti dei comportamenti, giusti o sbagliati, che si tengono in giovane età hanno poi ripercussioni più avanti nella vita e possono anche determinare l’insorgere di malattie croniche, come quelle legate all’abuso del fumo e dell’alcool, all’assunzione di stupefacenti ed al mantenimento di uno stile alimentare errato che porta al sovrappeso o all’obesità. I dati di quest’anno, confrontati con quelli precedenti, dicono che il quadro complessivo sta migliorando, ma di certo non bisogna mollare la presa”. Su quelle che si possono considerare “nuove emergenze” ha posto la propria attenzione l’assessore Sernagiotto. “Non abbassiamo la guardia su alcuni aspetti già noti come alcool e droghe – ha detto – ma dobbiamo concentrarci anche su nuove situazioni, come la dipendenza dalle nuove tecnologie, siano esse il freddo dialogo via sms e o mail, o l’avvicinarsi al gioco on line, elemento questo che cresce e preoccupa. Senza una rete di relazioni interpersonali – ha aggiunto – si cercano elementi sostitutivi, e qui entrano in campo l’alcool, la droga, il gioco. Dobbiamo sostenere nei ragazzi i veri valori, come la consapevolezza delle proprie capacità e la voglia di costruirsi un futuro nel quale esse trovino esplicazione. Proprio per questo – ha detto Sernagiotto – abbiamo dato il via ad almeno tre bandi rivolti non solo all’associazionismo ma principalmente e tutti quei giovani che vanno sostenuti nella ricerca del loro domani”. Lo studio, estremamente dettagliato, indaga numerosi aspetti della salute psicofisica dei giovani veneti: l’uso di alcool e droghe, l’attività fisica, le abitudini alimentari, la percezione della propria immagine, la scuola, lo stato di salute percepito, il bullismo, la vita sessuale.  
   
   
L’UNIVERSITÀ DI PAVIA AL WORLD REGIONS FORUM  
 
Pavia, 4 ottobre 2011. Il prof. Peter Schwartz ha illustrato ai delegati di tutto il mondo il progetto di ricerca internazionale sulle malattie genetiche, che coinvolge l’Università di Pavia e la University of Stellenbosch in Sudafrica. L’università di Pavia è stata protagonista della seconda edizione del World Regions Forum, il progetto di rete regionale, ideato e promosso da Regione Lombardia in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, dedicato quest’anno a “Multilevel governance and civil society for innovation and growth”. I leader politici e le delegazioni delle principali regioni del mondo si sono confrontati, sia in sedute plenarie che in workshop tematici, su collaborazioni imprenditoriali, mobilità dei ricercatori, ambiente e risorse idriche, reti di cura dei tumori e biobanche. Ciascuna delegazione ha presentato le proprie realtà di eccellenza nell’ambito del business e della ricerca. E proprio per la sessione “Researchers’ mobility for innovation” la Regione Lombardia ha proposto, quale unico esempio di eccellenza di Research and Training Cooperation, l’attività di cooperazione scientifica del prof. Peter Schwartz. Il professor Schwartz, cardiologo dell’Università di Pavia e del Policlinico San Matteo di Pavia, ha illustrato ai delegati internazionali il modello di partnership scientifica da lui stesso avviata in Sudafrica a partire dal 2001 sulle malattie cardiache. Una collaborazione estremamente interessante, soprattutto per lo studio della sindrome del Qt-lungo, di cui il prof. Schwartz è esperto mondiale. Nella sua relazione, il professor Schwartz ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale soprattutto in ambito scientifico, per lo studio di malattie ad ampia diffusione e ha evidenziato, sia durante la presentazione sia durante la tavola rotonda, la necessità di condividere esperienze, e facilitare lo ´scambio´ di ricercatori e progetti. Proprio su questo tema, le Regioni presenti hanno steso una dichiarazione di intenti, che racchiude le sfide per il futuro della cooperazione nel campo della conoscenza. ´´Gli ostacoli - hanno scritto - sono la burocrazia, la lingua e i costi logistici. Ma un altro problema è che spesso i ricercatori conoscono poco le opportunità che potrebbero sfruttare´´. Da qui l’urgenza di “trovare una strada comune per promuovere la mobilità internazionale dei ricercatori e provare a rimuovere tutte le barriere esistenti´´. Scambiare opportunità, conoscenze, informazioni: ecco quanto il World Regions Forum vorrebbe realizzare in modo coordinato, anche con il contributo dell’Ateneo di Pavia.  
   
   
PUNTO NASCITA OSPEDALE DI MELITO PORTO SALVO; IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA LA BONTÀ DELLE AZIONI DEL COMMISSARIO SCOPELLITI  
 
Catanzaro, 4 ottobre 2011 - La terza sezione del Consiglio di stato ha confermato la bontà delle azioni del Commissario Scopelliti sul punto nascita dell’Ospedale di Melito Porto Salvo (Rc). Si è infatti discusso lo scorso venerdì, 30 settembre, l’appello presentato da alcuni sindaci della fascia ionica reggina avverso l’ordinanza del Tar che aveva respinto il loro ricorso dichiarandolo inammissibile. La vertenza riguardava la chiusura del punto nascita esistente presso l’Ospedale di Melito Porto Salvo. Il provvedimento era stato emesso dal Presidente della Giunta Regionale nella qualità di Commissario ad acta per il Piano di rientro della Sanità in Calabria. Il Consiglio di Stato, in adesione alle tesi sostenute dal difensore della Regione avv. Mario De Tommasi, ha confermato la decisione del Tar di Reggio circa l’inammissibilità del ricorso, ma è entrato in subordine anche nel merito ritenendo che “le censure dedotte non presentano elementi di fondatezza sulla base delle allegazioni di parte”. L’esito dell’appello e soprattutto la motivazione del Consiglio di Stato indicano chiaramente che la linea perseguita dal commissario ad acta dr. Scopelliti è in linea con le previsioni legislative e con gli indirizzi concordati a livello ministeriale.  
   
   
SANITÀ IN EMILIA ROMAGNA: LA GIUNTA APPROVA I CONSUNTIVI 2010  
 
Bologna, 4 ottobre 2011 - “Anche nel 2010 il Servizio sanitario regionale registra un risultato positivo sia in termini di equilibrio economico-finanziario, sia in termini di servizi erogati. E’ un risultato che dimostra un efficiente uso delle risorse e che conferma un trend in atto da anni.” L’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti ha così commentato il consuntivo 2010 della sanità emiliano-romagnola, che ha chiuso in equilibrio in tutte le Aziende sanitarie, la maggior parte delle quali hanno anche assicurato copertura di una quota parte degli ammortamenti (copertura che, fino al 2010, non costituisce obbligo rispetto alle regole vigenti a livello nazionale ai fini della verifica del rispetto dell’equilibrio economico-finanziario). I consuntivi 2010 delle Aziende sanitarie, approvati ieri con delibera dalla Giunta regionale, testimoniano dunque una situazione di equilibrio, già riscontrata anche al Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti da parte delle Regioni, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ai sensi dell’Intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005. Anche nel 2010, in favore del Servizio sanitario, la Regione è intervenuta con risorse del proprio bilancio, per complessivi 265 milioni di euro, destinati al finanziamento di servizi sanitari previsti dal Fondo regionale per la non autosufficienza e di prestazioni aggiuntive rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza nazionali, come assegni di cura per anziani e disabili, assistenza odontoiatrica a fasce di popolazione in condizioni di fragilità, vaccinazioni contro pneumococco e meningococco per i nuovi nati, certificati gratuiti di idoneità sportiva non agonistica a disabili e minori, interventi nel settore delle dipendenze, parto indolore. Per quest’anno, secondo i dati provvisori delle verifiche trimestrali, “ipotizziamo di riuscire a mantenere un buon risultato, malgrado la diminuzione del finanziamento da Fondo sanitario”, ha detto l’assessore Lusenti. “Ma dal 2012 - ha continuato - la situazione sarà molto più difficile. La riduzione dei finanziamenti attuata dal Governo con la manovra del 2010 e con le manovre del 2011, avrà effetti molto pesanti sul Servizio sanitario e sulla nostra possibilità di mantenere il livello dei servizi che finora abbiamo garantito. Di fronte a questo scenario – ha detto l’assessore - noi continueremo nel confronto in tutte le sedi nazionali per difendere il Servizio sanitario, un bene pubblico irrinunciabile, e arrivare a un cambiamento delle politiche sbagliate, inique e miopi portate avanti dal Governo”. I risultati 2010, in termini di servizi erogati e di programmi avviati, sono illustrati dettagliatamente nella pubblicazione annuale del Servizio sanitario regionale, scaricabile dal portale Saluter: www.Saluter.it/  e disponibile in copia stampata (richiedere a infosaluter@saluter.It  ).  
   
   
SARDEGNA, OSPEDALE BROTZU: ESEMPIO DI ECCELLENZA PER SANITÀ SARDA  
 
Cagliari, 4 ottobre 2011 - "La Sardegna dev’essere fiera per l’ospedale Brotzu, che riesce a coniugare l’avanguardia tecnologica con l’attenzione per la persona e il paziente. La Regione e soprattutto i cittadini vogliono una sanità più umana e non solo attenta al contenimento dei costi. È una sfida che una realtà come l’azienda ospedaliera di Cagliari sta affrontando e già con risultati positivi”. Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, in visita il 30 Settembre all’ospedale del capoluogo cagliaritano. Appuntamento che inaugura una serie di sopralluoghi che l’assessore farà nelle prossime settimane nei diversi nosocomi della Sardegna, per vagliare di persona esigenze e problematiche delle numerose strutture della sanità isolana. Accompagnata dal direttore generale Antonio Garau, l’assessore ha prima incontrato i direttori dei reparti e i sindacati aziendali, poi ha visitato alcuni reparti (Radiologia, Urologia, Pediatria e Cardiologia pediatrica "che mi piacerebbe potenziare" ha detto l’assessore), riscontrando in molti casi l’eccellenza delle strutture e dei macchinari (ad esempio il robot per la chirurgia nelle sale operatorie) e la professionalità del personale medico e infermieristico. "Più territorio per avere ospedali meno affollati di codici bianchi - ha sintetizzato l’assessore - grazie anche a investimenti mirati per gli hospice, case della salute, residenze sanitarie assistite. La strategia della Giunta Cappellacci intende seguire quattro direttrici: riorganizzazione della rete ospedaliera (che non significa chiudere ospedali), piano di governo delle liste di attesa da 21 milioni di euro, contenimento della spesa farmaceutica (presto porteremo in Giunta un´apposita delibera che a regime porterà un risparmio annuale di 20 milioni di euro), obiettivi e plafond ai direttori generali Asl per tagliare, quelli sì, gli sprechi". L’assessore ha poi annunciato un occhio di riguardo per la prevenzione: "Nel prossimo bilancio intendiamo raddoppiare i fondi", ha assicurato l’esponente della Giunta, ricordando che domani, primo ottobre, inizia il mese ufficiale per la prevenzione del tumore al seno: "Un motivo in più per non abbassare la guardia".  
   
   
GENOMNIA SRL HA FIRMATO UN ACCORDO CON LA TEDESCA CEGAT PER DISTRIBUIRE IN ITALIA TEST DIAGNOSTICI BASATI SUL SEQUENZIAMENTO SUL SISTEMA SOLID PER DIVERSE PATOLOGIE  
 
Milano, Italia - Tübingen, Germania, 4 ottobre 2011 Genomnia srl ha siglato un accordo per la promozione e la distribuzione in Italia di test diagnostici basati sul sequenziamento, sulla macchina Solid di Life Technologies, per batterie di test riguardanti epilessia e malattie metaboliche, demenza, sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Parkinson e malattie ereditarie dell’occhio. I test sono stati sviluppati dal Center for Genomics and Transcriptomics, Cegat, fornitore tedesco di servizi di diagnostica e sequenziamento. Genomnia, Pmi start-up fondata nell’ottobre 2008 come spin-off di ab medica spa, nasce con l’obiettivo di offrire servizi di sequenziamento massivo e di bioinformatica e collaborazioni con istituzioni pubbliche e private nell’ambito di progetti di genomica, transcrittomica ed epigenetica. Lo staff vanta una notevole competenza nella biologia molecolare e nell’analisi bioinformatica di dati di sequenziamento massivo applicata a progetti di biomedicina: analisi trascrittomica qualitativa e quantitativa, identificazione e profiling di miRna, identificazione ed annotazione di ncRna, rilevazione delle mutazioni, risequenziamento mirato ed analisi di genomi. L’accordo con Cegat è in linea con la mission aziendale che prevede lo sviluppo e la vendita di applicazioni diagnostiche su Solid, la piattaforma di sequenziamento della prossima generazione. L’uso della batteria di test diagnostici di Cegat consentirà lo screening simultaneo per le mutazioni nei geni associati alle malattie. Una relazione medica sarà rilasciata al medico richiedente. I test non saranno offerti direttamente ai consumatori, bensì attraverso medici, cliniche universitarie e centri specializzati nelle malattie trattate dalle sue batterie di test. L’arricchimento di specifiche regioni genomiche, necessario per il test, sarà effettuato da Sureselect di Agilent per la cattura in soluzione per l’arricchimento mirato e il sequenziamento di librerie di frammenti su Solid, ottenendo una copertura di almeno 20 volte di ciascuna base. L’azienda esegue l’analisi bioinformatica utilizzando il software Solid Lifescope e convalida poi i risultati con il sequenziamento Sanger. Un test diagnostico basato sul sequenziamento della prossima generazione ha il vantaggio di stabilire una base molecolare per la malattia in un numero significativamente più elevato di casi, rispetto al tradizionale approccio gene per gene. In molti casi, i risultati del test diagnostico conducono a un trattamento specifico e consentono ai medici di effettuare una previsione prognostica. Inoltre, la scoperta delle mutazioni che hanno condotto al sottotipo di malattia di un individuo potrebbe consentire di eseguire i test sui parenti ed effettuare la diagnosi prenatale di malattie ereditarie semplicemente attraverso una validazione delle mutazioni rilevate sui genitori, utilizzando il sequenziamento Sanger e l’analisi bioinformatica individuale.  
   
   
CONVEGNO IL 15 OTTOBRE A BELLUNO: “LA RESPONSABILITÀ DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO” UNA DECISIONE LIBERA O UNA COSTRIZIONE DI RUOLO?  
 
 Belluno, 4 ottobre 2011 - “Essere coscienti delle proprie responsabilità per orientare pensieri, emozioni ed azioni, sapendo che condizionano le persone cui sono rivolti i nostri servizi”, è questo l’obiettivo primario secondo Anna La Diega – responsabile dell’area Domiciliare Anziani della Cooperativa sociale Itaca – del convegno previsto il 15 ottobre a Belluno dalle 9 nella sala conferenze dell’Albergo Cappello e Cadore in via Ricci (non più come inizialmente annunciato al centro congressi). “La Responsabilità dell’Operatore Socio Sanitario: una decisione libera o una costrizione di ruolo?”, questo il titolo dell’appuntamento formativo, è un evento organizzato da Cooperativa Itaca con il patrocinio del Comune di Belluno e della Comunità montana dell’Alpago, e sponsorizzato da Camst. Il termine "responsabilità" deriva dal verbo latino "respondire", che letteralmente significa "rispondere". Ma rispondere a cosa? Il concetto di responsabilità racchiude in sé, “da un lato, il dover rispondere a se stessi e agli altri delle proprie azioni – prosegue Anna La Diega -, dall’altro la consapevolezza di tale responsabilità”. Proprio perché le azioni “che compiamo” implicano sempre degli “effetti pratici” a livello fisico, emotivo, morale ed etico risulta essere “fondamentale, in particolar modo nell’ambito di professioni basate su una “relazione d’aiuto” come quella degli Oss, essere coscienti delle proprie responsabilità così da orientare i propri pensieri, azioni ed emozioni sapendo che condizionano i destinatari dei nostri servizi, i nostri colleghi e noi stessi”. Di qui l’idea del convegno bellunese che prevede un focus specifico sull’intreccio “professione, etica e responsabilità”. Temi quanto mai attuali che verranno affrontati grazie all’intervento di docenti esperti, quali Alessandro Sicora, Massimiliano Giocanda e Monica Fratta. Il programma prevede 8.30 - 9 iscrizione, 9 - 9.15 Saluti delle autorità, 9.15 - 9.20 Introduzione della vice presidente Cooperativa Itaca, Laura Lionetti. A seguire la sessione teorica dedicata alla responsabilità dell’Operatore Socio Sanitario con interventi di Monica Fratta, referente area Residenzialità Sersa e coordinatore corso Oss su “La figura dell’operatore socio sanitario nelle strutture residenziali per anziani nel Veneto e Friuli Venezia Giulia”, del prof. Alessandro Sicora, ricercatore e professore aggregato presso l’Università della Calabria, su “Errore e apprendimento nelle professioni di aiuto”, concluderà la prima sessione Massimiliano Gioncada, esperto di Diritto sociale e autore di testi in materia, che relazionerà su “La responsabilità dell’operatore sotto il profilo giuridico”. Dalle 11.15 alle 11.30 Coffee break e poi tavola rotonda moderata da Laura Lionetti con interventi di Alessandro Sicora, Massimiliano Gioncada, Mariaelena Merella - direttrice Centro servizi socio assistenziali dell’Alpago – nonché di Domenica Anania e Richard De Bon entrambi Oss nello stesso Centro servizi. Alle 13.30 conclusione dei lavori con buffet sponsorizzato da Camst società cooperativa di ristorazione. Al termine del convegno, gratuito e aperto a tutti, verrà rilasciato un attestato di frequenza a chi sarà stato presente per tutta la mattinata. Informazioni, contatti e iscrizioni (entro il 12 ottobre): Cooperativa Itaca, Segreteria area Anziani, 0434 366064.  
   
   
APERTURA PRONTO SOCCORSO PRESIDIO NOCERA-PAGANI, CALDORO: "RIORGANIZZIAMO IL SISTEMA SANITARIO E MIGLIORIAMO LA QUALITÀ DEI SERVIZI"  
 
Napoli, 4 ottobre 2011 - "L’apertura del nuovo Pronto Soccorso del Presidio Nocera-pagani rappresenta un fiore all´occhiello dell´Asl di Salerno e dell´intera Campania, ed è la conferma che l´attenzione al cittadino rimane sempre alta. Riorganizziamo il Sistema Sanitario e miglioriamo la qualità dei servizi nel rispetto dei cittadini che hanno il diritto di contare su prestazioni sempre più efficienti." Così il 30 settembre il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Al Commissario Maurizio Bortoletti, al suo staff ed a quanti, in questi anni, hanno contribuito ad ottenere questo straordinario risultato, vanno i sensi della mia gratitudine. L´impegno, fortemente perseguito dalla Struttura commissariale, di contenimento della spesa, è riconosciuto dal Governo. Le iniziative come quella dell´Asl di Salerno testimoniano che tutti questi sforzi vanno nell´interesse esclusivo dei cittadini", conclude Caldoro.  
   
   
SANITA´ IN SICILIA: ECCO IL SISTEMA CONTRO CUI STIAMO COMBATTENDO  
 
Palermo, 4 ottobre 2011 - "L´assessorato segue da vicino, da molto vicino, l´evolversi delle indagini della magistratura e dei Nas ai quali va il ringraziamento mio e dei siciliani. Sappiamo perfettamente che siamo all´inizio di un´indagine ben piu´ complessa e articolata che mettera´ a nudo quel tipo di sistema che abbiamo ereditato e che sto combattendo con forza fin dal giorno del mio insediamento, grazie anche a una forte collaborazione con le forze dell´ordine". Lo afferma l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, dopo le notizie di stampa sulle indagini della magistratura nei confronti della clinica palermitana Latteri. "I fatti contestati, se confermati, sono di inaudita gravita´ e adesso vedremo se ci sono le condizioni per adottare fin da subito i consequenziali provvedimenti amministrativi, compresa la revoca del convenzionamento. Credo che sia chiaro - aggiunge Russo - il senso delle mie numerose denunce contro il malaffare e nei confronti di alcune lobby che hanno speculato sulla sanita´: cosi´ come e´ ancora piu´ chiaro adesso il perche´ di certe iniziative nei miei confronti atte a delegittimarmi con il fine evidente di provare ad arrestare l´irreversibile processo di cambiamento della sanita´ voluto con estrema determinazione da questo governo. Sono scomodo e a molti non piace il mio concreto agire per fare rispettare le regole che ovviamente valgono per tutti, per il pubblico e per il privato".  
   
   
PARMA, MOBILITÀ PASSIVA: NEL 2010 C´È UN MIGLIORAMENTO LA SANITÀ PROVINCIALE NEL 2010 CONFERMA E MIGLIORA LA SUA ATTRATTIVITÀ  
 
 Parma, 4 ottobre 2011 – Nel 2010, il sistema sanitario provinciale ha confermato e migliorato i livelli di attrattività, non solo per la popolazione parmense, ma anche per pazienti e malati residenti in altre province. Questo quanto emerso nella seduta del 27 giugno scorso della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria che in quell’occasione ha espresso parere positivo sui bilanci d’esercizio 2010 delle due Aziende sanitarie pubbliche di Parma, bilanci esaminati successivamente anche dalla Commissione dell’Assemblea Legislativa regionale. “ La complessità dei dati ha evidentemente indotto in errore il Consigliere Villani che lamenta sulla mobilità passiva dati allarmanti dell’Ausl, cosa che non corrisponde alla realtà”. A affermarlo è il presidente della Ctss Vincenzo Bernazzoli secondo il quale la conferma arriva dai dati ufficiali del bilancio d’esercizio 2010 dell’Azienda Usl di Parma, dove da pagina 175 a pagina 177 è documentato come l’importo nel 2010 delle prestazioni di pazienti parmigiani per cure in strutture sanitarie fuori-regione sia stato pari a 27.741.965 euro, cioè circa il 4% del bilancio aziendale (oltre 740 milioni di euro) e non, come affermato da alcuni organi di stampa locali, il 30%. Il dato della mobilità passiva risulta inferiore dall’analisi dei dati definitivi sulla mobilità extra-regionale nel 2010 resi disponibili dalla Regione in tempi successivi all’adozione del bilancio d’esercizio. Dai risultati definitivi emerge infatti un miglioramento della mobilità passiva nel 2010 passata da 27.741.965 a effettivi 25.561.000 euro. Infine, è utile ricordare come, sempre in base ai dati definitivi, sia ampiamente in attivo il saldo tra l’importo delle prestazioni a favore di parmigiani che vanno a farsi curare fuori regione (mobilità passiva, in valore effettivo pari a 25.516.000 euro) e quello di residenti altrove che scelgono le strutture sanitarie parmensi pubbliche e del privato accreditato (mobilità attiva, in valore pari a 61.064.000 euro): il saldo infatti è di 35.503.000 euro. “E’ questa un’ulteriore conferma dunque – spiega Bernazzoli - dell’attrattività del sistema sanitario provinciale, al quale contribuiscono significativamente le strutture pubbliche, Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma, e quelle del privato accreditato”.  
   
   
PARMA, MOBILITÀ PASSIVA FUORI REGIONE: 27,7 MLN DI EURO IL COSTO ESATTO  
 
 Parma, 4 ottobre 2011 – “Anche il capogruppo Armellini persevera nell’errore commesso da Villani a proposito dei dati relativi alla mobilità passiva dell’Ausl nel 2010. Basta infatti leggere con attenzione, e senza farsi prendere dal vizio della polemica, le cifre del bilancio,per accorgersi di come stanno realmente le cose”. Vincenzo Bernazzoli torna sulla vicenda dei dati relativi alla mobilità passiva dell’Ausl ricostruendo le diverse voci che vengono comprese entro il capitolo della “mobilità passiva” da cui emerge che l’esatto costo della sanità a favore di cittadini di Parma che si rivolgono a strutture fuori Regione è di 27.741.965 e non 268.700.190,83 euro. I 268.700.190,83 euro, tecnicamente classificati come mobilità passiva, comprendono: 222.294 euro per le prestazioni rese dall’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma (mobilità passiva infra-provinciale); 18.664.225,83 euro per le prestazioni rese da altre Aziende sanitarie della Regione Emilia-romagna (mobilità passiva infra-regionale); 27.741.965 euro per le prestazioni rese da Aziende sanitarie di altre Regioni (mobilità passiva extra-regionale). Rispetto a questo dato messo in bilancio la mobilità passiva extra-regionale è risultata essere inferiore, passando da euro 27.741.965 a euro 25.561.000, come risulta dai dati definitivi. “Insomma appare chiaro come i cittadini di Parma e provincia non si rivolgano affatto per un terzo del valore del bilancio dell’Azienda Usl a strutture fuori regione” conclude Bernazzoli segnalando un ulteriore elemento da valutare. “Come l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma è un riferimento regionale per la cura di determinate patologie- dice il presidente della Ctss - ci sono altre strutture nella rete che sono punto di riferimento e a cui i cittadini vengono indirizzati”. Un esempio è Villanova d’Arda, per l’Area Vasta Emilia Nord, per la riabilitazione dei mielolesi o, per l’intera regione, l’Azienda Sant’orsola Malpighi, per alcune tipologie di trapianti.  
   
   
DIABETICI, REGIONE LAZIO: NESSUN ESBORSO PER RITIRO STRISCETTE  
 
Roma, 4 ottobre 2011 - “L´assessorato alla Salute della Regione Lazio comunica che, per quanto riguarda i pazienti diabetici, non è in corso nessuna interruzione del servizio di erogazione delle lancette per il controllo della glicemia. Le striscette possono essere ritirate presso tutte le farmacie della regione senza alcun esborso per i pazienti come concordato con Federfarma con la quale, questa sera, riprenderà il tavolo delle trattative”. E’ quanto riferisce una nota della Regione Lazio.  
   
   
TOSCANA: “LE QUERCE, UN “PONTE” TRA L’OPG E UN FUTURO DI SPERANZA”  
 
Firenze, 4 ottobre 2011 – Un “ponte” tra il prima dell’ospedale psichiatrico giudiziario e un dopo di ricostruzione e di speranza. Così è stata definita la struttura residenziale psichiatrica Le Querce, che dal 10 settembre 2001 (anno della sua apertura) ad oggi ha accolto 63 persone con gravi problemi psichici e autori di reati, provenienti dall’Opg di Montelupo, ma anche dalle carceri ordinarie. Ai dieci anni di attività della struttura residenziale psichiatrica Le Querce è dedicato il convegno “We can, ovvero la costruzione perseverante di un’alternativa all’ospedale psichiatrico giudiziario”, organizzato da Regione Toscana a Caritas Diocesana di Firenze per venerdì 7 ottobre nella Sala blu dell’Educatorio del Fuligno, via Faenza 48. Il convegno, che durerà l’intera giornata, dalle 9 alle 18, e al quale parteciperanno amministratori, operatori sanitari e sociali, volontari, è l’occasione per tracciare un bilancio dell’esperienza e passare in rassegna esperienze simili nel resto del Paese. Alle 11 è prevista una tavola rotonda su “Salute e giustizia: percorsi condivisi per la persona con disturbi psichici autrice di reato”, alla quale prenderà parte anche l’assessore Scaramuccia. A chiudere i lavori, alle 18, sarà il garante dei detenuti della Regione Toscana Alessandro Margara. Le Querce, situata nella canonica della chiesa di San Pietro a Sollicciano, a Firenze, è gestita dalla cooperativa sociale San Pietro a Sollicciano onlus, in collaborazione con la Asl 10 di Firenze. E’ una delle poche strutture psichiatriche residenziali in Italia, e costituisce un tramite tra lo stato di internamento-detenzione e la libertà. Gli invii dall’Opg sono attuati in una stretta collaborazione con l’Unità Operativa della Asl 11, nella garanzia di una continuità terapeutica; ogni Dipartimento di Salute Mentale dell’Area Vasta Centro ha un costante monitoraggio ed informaizone sull’inserimento. La struttura dispone di 5 camere per gli ospiti, ciascuna dotata di bagno, di una cucina e di locali per i pasti, la attività riabilitative e cliniche, i colloqui terapeutici; all’esterno terrazza, corte e giardino. La struttura ha come responsabile uno psichiatra della Asl 10. Una volta entrato nella residenza, l’ospite viene tenuto in osservazione per un mese, poi gli operatori formulano per lui un piano terapeutico individualizzato. Il paziente viene preso in cura da un’équipe terapeutica costituita da uno psichiatra interno, talora dallo psicologo, da un educatore e da due operatori di base. Il tempo di permanenza previsto è di circa un anno. La stragrande maggioranza degli ospiti che sono passati da Le Querce – dicono gli operatori – hanno ottenuto risultati clinici e giuridici davvero buoni, superiori a ogni più rosea aspettativa. “Come Regione Toscana abbiamo intrapreso da tempo un percorso per l’effettivo superamento dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Pur continuando a intervenire sulla struttura penitenziaria, proseguiamo con un intenso programma di dimissioni. Nel 2011 sono stati dimessi più di 60 pazienti. Esperienze come quella de Le Querce sono la dimostrazione che è possibile realizzare una struttura intermedia tra lo stato detentivo e la piena libertà, dove i pazienti possono attraversare un periodo speciale di riabilitazione prima di affrontare di nuovo la società e la vita di relazione”. “L’esperienza de Le Querce è per noi della Caritas – dice Alessandro Martini, direttore della Caritas Diocesana di Firenze – la testimonianza concreta di come, ottimizzando le risorse e lavorando insieme tra Regione Toscana, terzo settore, soggetti del privato sociale, si ottengono vantaggi non solo per l’economia, ma anche e soprattutto per il rispetto e la tutela delle persone con situazioni difficili alle spalle, che hanno bisogno di trovare luoghi dove costruire un futuro diverso e migliore. Le Querce è un luogo-ponte tra l’esperienza drammatica dell’Opg e un dopo che vuole essere positivo. Un grazie ai responsabili del servizio sanitario pubblico che hanno creduto in questo progetto, a chi dirige Le Querce e agli operatori che ci lavorano”. I dati sull’Opg di Montelupo - Nel 2010, a fronte di una degenza media di 175 persone all’interno dell’Opg, sono state attuate dimissioni per un totale di 84 persone (ampiamente superiore all’obiettivo di 48 indicato dal Dpcm), di cui 28 pazienti toscani, inviati per il 65% in comunità terapeutica, per il 25% al domicilio proprio o dei familiari, per il 10% in residenze sociali. Nel 2011 sono stati dimessi complessivamente oltre 60 pazienti, di cui 20 toscani; i non toscani hanno fatto ritorno nei propri territori di residenza. Questo lavoro di dimissione ha consentito di ridurre le presenze da oltre 165 (registrate alla fine del 2010) a 124 (dato del 20 settembre 2011). Dopo il passaggio delle competenze, la Asl 11 di Empoli ha arricchito la dotazione organica dell’Opg con ulteriori 9 unità di personale: 2 psicologi, 2 infermieri, 2 operatori socio sanitari, 2 educatori professionali, 1 medico specialista psichiatra.  
   
   
SANITÀ, AL VIA NUOVA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO  
 
Roma, 4 ottobre 2011 - La Regione Lazio ancora in prima linea nella lotta al Lupus Eritematoso Sistemico (Les). Dopo l’importante campagna informativa realizzata lo scorso 10 maggio in occasione del World Lupus Day, l’Assessorato regionale alla Salute e il Gruppo per la lotta contro il Lupus Eritematoso Sistemico – Onlus Sezione di Roma e del Lazio, saranno impegnati per l’intero mese di Ottobre, dedicato in tutto il mondo alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul Lupus Eritematoso Sistemico, in un´altra campagna informativa finalizzata al miglioramento degli standard diagnostici ed assistenziali dei pazienti lupici. La Regione Lazio infatti provvederà alla distribuzione presso le aziende sanitarie del Lazio, di materiali informativo sul Les, sui percorsi di cura e diagnosi, sui principali gruppi e associazioni che offrono supporto ai pazienti in tutto il territorio regionale. Anche sul portale istituzionale della Regione sarà attivo un’apposita pagina dove sarà possibile consultare materiale, fare approfondimenti sul lupus eritematoso sistemico e scoprire le principali iniziative in corso. Il Gruppo Les Lazio ha già fissato una serie di appuntamenti che si svolgeranno in piazza. Queste le date: • Domenica 2 ottobre 2011- Roma, Piazza del Popolo e a San Polo dei Cavalieri • Sabato 8 e Domenica 9 – Ciampino, Piazza della Pace • Domenica 9 e 23 ottobre - Palestrina • Martedì 11 e Mercoledì 12 ottobre – Trigoria, Campus Biomedico.  
   
   
SPECIAL OLPYMPICS: RINGRAZIAMENTI PER I QUATTRO ATLETI UMBRI PROTAGONISTI AI MONDIALI DI ATENE  
 
 Perugia, 4 ottobre 2011 – “Il grande ringraziamento dell’intera regione per gli straordinari risultati raggiunti dai quattro atleti umbri che hanno partecipato ai Giochi Mondiali Estivi Special Olympics di Atene”, è stato espresso dalla Vice-presidente della Giunta regionale Carla Casciari e dall’assessore regionale allo sport Fabrizio Bracco in occasione di un incontro che si è tenuto, venerdì 30 settembre, nella Sala Fiume di Palazzo Donini. I ragazzi umbri hanno portato a casa ben quattro medaglie. Giampietro Zanchi, di Città di Castello, oro ed argento nella ginnastica, Daniel Vicente D’oria, di Terni, argento nel tennis tavolo, Stefano Bianchi, di Gualdo Tadino, bronzo nella staffetta 4x400 e Deborah Bianchi di Città di Castello erano accompagnati dai dirigenti e tecnici della Special Olympics Italia. “In queste competizioni, hanno affermato la Vicepresidente Casciari e l’Assessore Bracco, lo sport è mezzo ancor più efficace di dialogo, di conoscenza e di incontro e offre a tanti ragazzi e ragazze di trovare quell’opportunità positiva che non è facile trovare nella vita, aldilà dei risultati. Se poi, come in questo caso, si raggiungono anche risultati sportivi esaltanti,la soddisfazione è certamente doppia. Ma comunque, hanno sottolineato Casciari e Bracco, resta l’esperienza umana che aiuta a crescere ed a confrontarsi con gioia con la realtà quotidiana”. Special Olimpycs è un programma internazionale leader nel campo della disabilità intellettiva e, come ha ricordato il tecnico del tennis tavolo, Zefferino Mancini anche a nome degli altri componenti del team, “attraverso lo sport celebrano le capacità ed il talento delle persone con disabilità intellettiva, creando una nuova visione globale di accettazione, accoglienza ed integrazione”. Al termine della piccola cerimonia e dopo l’”in bocca al lupo” per i prossimi campionati mondiali del 2013 in Corea, la vicepresidente Casciari e l’assessore Bracco hanno consegnato una targa ai quattro nazionali umbri..  
   
   
MONTAGNA: ECCO IL DISTRETTO NATURALE DELLO SPORT UN PROGETTO DI OTTO COMUNI TRA LA MAIELLA E IL MORRONE  
 
Pescara, 4 ottobre 2011 - Nasce il "distretto naturale dello sport" dove divincolarsi attraverso sentieri attrezzati, punti panoramici, piste ciclabili, percorsi acrobatici, piste da sci, parapendio in uno scenario naturalistico tra le fasce pedemontane del sistema montuoso della Maiella e del Morrone. Si chiama "Reconnections Maja" il progetto finanziato con un contributo regionale di 400 mila euro, destinato a valorizzare il territorio montano e che coinvolge i comuni di San Valentino, Abbateggio, Bolognano, Caramanico, Castiglione a Casauria, Roccamorice, Salle, Sant´eufemia, Tocco da Casauria, le ex comunità montane Maiella e Morrone e la Provincia di Pescara. L´assessore allo Sport, Carlo Masci, lo ha presentato il 30 settembre, accanto al dirigente regionale, Mariangela Virno."e´ un fatto concreto quello che oggi compiamo in favore dei comuni montani e delle popolazioni che vivono in luoghi disagiati", ha dichiarato Masci. "Investiamo in un territorio che presenta impianti sportivi naturali, poco antropizzato ma con pregevoli elementi paesaggistici, storici ed enogastronomici tali da costituire un ottimo corollario alla definizione di itinerari turistico sportivi". Il sindaco di San Valentino, Angelo D´ottavio, in qualità di capofila, ha posto in evidenza "il grande risultato di squadra emerso in questa esperienza". Il progetto è stato illustrato dal professore universitario, Alessandro Sonsini, che ne è anche l´autore. "Abbiano scelto un bacino, quello della Maiella e del Morrone, che presenta 5 riserve naturali e ben 12 attività sportive già praticate come l´ippovia, il parapendio, lo sci di fondo, la mauntain bike, il trekkig, e abbiamo dato luogo ad un progetto che è quanto di più sostenibile si possa fare in una regione verde". Il progetto crea una interconnessione tra sei direttrici: pedemontana Morrone, Orta, Via di Chieti, Valle Giumentina, Vallone Santo Spirito e Sistema degli anelli, al cui interno sono individuati gli itinerari distinti sulla scorta delle attività sportive consentite. L´aspetto innovativo del progetto è rappresentato dall´utilizzo di totem multimediali dislocati lungo i percorsi, di un portale e di applicativi che consentiranno ai fruitori di acquisire direttamente sullo Smartphone le informazioni sul territorio e lo sport praticato.