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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 28 Marzo 2012 |
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SUEM 118; COMPIONO 20 ANNI GLI ANGELI DELL’EMERGENZA. IN UN ANNO 351.000 INTERVENTI, QUASI 1000 AL GIORNO. PIU’ DI 63.000 IN CODICE ROSSO.
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Venezia, 28 marzo 2012 - 20 anni fa, il 27 marzo del 1992, veniva emanato il decreto ministeriale che istituiva il numero unico nazionale per l’emergenza sanitaria “118” e dava mandato alle Regioni di creare un vero e proprio sistema coordinato di soccorso sanitario. In precedenza il soccorso era frammentato tra ospedali ed associazioni di volontariato, o lasciato alla libera iniziativa di enti privati. In questo senso il Veneto fu pioniere, perché sperimentazioni con il numero unico 118 erano state avviate nel 1990 a Belluno e Verona. “Oggi – sottolinea il presidente della Regione – il nostro Suem 118 è una delle principali eccellenze della sanità veneta e sarà uno dei cardini dell’organizzazione che si va delineando con il nuovo Piano Sociosanitario. Per noi è quindi un compleanno estremamente significativo, in occasione del quale rivolgo un grazie non formale a tutti gli uomini e le donne che, dal cielo o da terra, sono i primi ad intervenire quando qualcuno chiede aiuto e quando c’è una vita da salvare. Un pensiero particolare va oggi ai caduti ed alle loro famiglie: ai quattro ragazzi del 118 Pieve di Cadore, come ai due del soccorso alpino di San Vito”. Con 90 milioni di euro di finanziamento annuale, il Suem 118 del Veneto ha effettuato, nel solo 2011, 351.054 missioni di soccorso, delle quali 2.424 con l’utilizzo dell’elicottero. 63.247 sono gli interventi effettuati in codice rosso, quindi con il paziente in pericolo di vita. “Stiamo parlando di veri e propri angeli salvavita – sottolinea l’assessore alla sanità – che fanno un lavoro duro nel quale mettono un impegno ed una condivisione umana spesso superiori a quanto loro richiesto da contratti e inquadramenti. Per un momento vorrei che ci si soffermasse a riflettere sui numeri, ricordando che un anno è composto da 365 giorni, in ognuno dei quali, di giorno o di notte, a Natale o a Pasqua, quasi 1.000 persone vengono soccorse”. L’organizzazione del Suem 118 del Veneto conta su 7 centrali operative H24 con 7 medici e 22 infermieri per ogni turno; dispone di 292 mezzi, tra i quali 197 ambulanze, 9 idroambulanze, 36 automediche, 10 veicoli speciali, 3 centrali operative mobili, 4 carrelli per grandi emergenze. I soccorsi dal cielo sono garantiti da 4 elicotteri basati a Pieve di Cadore, Treviso, Padova e Verona e da una rete di 42 elisuperfici, delle quali 37 ospedaliere e 7 di comunità. Particolarmente intensa anche l’attività di soccorso in montagna, con 780 interventi nel 2011, dei quali 350 con intervento dell’elicottero e 430 a piedi da terra con le squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – Cnsas. |
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IL PIEMONTE DIVISO IN SEI FEDERAZIONI SANITARIE |
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Torino, 28 marzo 2012 - La riforma della sanità piemontese ha tagliato il primo traguardo: il Consiglio regionale ha approvato il 27 marzo il disegno di legge sull’organizzazione del servizio sanitario, che prevede la divisione del territorio piemontese in sei federazioni. Secondo il presidente Roberto Cota, “l’approvazione della legge, che é il pilastro del nuovo piano sanitario, è un passo molto importante. Sono contento e ringrazio la maggioranza che compatta ha sostenuto il provvedimento”. Ad entrare nei dettagli è l’assessore alla Sanità, Paolo Monferino: “Il risultato emerge da un percorso d’aula relativamente rapido grazie alla disponibilità della Giunta ad accogliere alcuni emendamenti presentati dalla maggioranza. La condivisione si è concentrata su quattro punti: individuare risorse per le politiche sociali per una disponibilità complessiva per il 2012 di circa 110 milioni; le federazioni sanitarie saranno sei ed avranno il compito di gestire alcune funzioni tecniche, logistiche ed amministrative oggi svolte singolarmente da ciascuna delle aziende sanitarie; l’azienda per l’emergenza 118 non verrà costituita e l’organizzazione del sistema sarà definita dalla Giunta attraverso l’individuazione di idonei strumenti; saranno premiati con risorse aggiuntive i Consorzi socio-assistenziali e le altre forme di aggregazione che si dimensioneranno in maniera coincidente con i distretti delle Asl”. Si tratta di proposte che, sostiene Monferino, “non modificano per nulla l’ossatura e la filosofia di fondo del piano, ma consentiranno di approdare rapidamente all’approvazione della riforma utilizzando strumenti finalizzati a razionalizzare i vari servizi sanitari presenti sul territorio. Prima si approverà il piano, prima potremo lavorare alla creazione di una sanità sostenibile, recuperando risorse da destinare ai cittadini del Piemonte” |
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IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI HA SIGLATO UN’INTESA CON L’OSPEDALE “BAMBIN GESÙ” DI ROMA PER L’ATTIVAZIONE DI UN CENTRO PEDIATRICO REGIONALE |
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Catanzaro, 28 marzo 2012 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ed il professore Giuseppe Profiti, Presidente del Centro Pediatrico – Irccs “Bambin Gesù” di Roma, hanno firmato ieri a Catanzaro l’intesa per l’attivazione di un Centro Pediatrico regionale, “Bambin Gesù” - Calabria. All’incontro con la stampa ha preso parte anche la manager dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-ciaccio” di Catanzaro Elga Rizzo. Un’iniziativa che i presenti hanno definito “storica”, frutto di lunghi mesi di trattative e verifiche incrociate, destinata ad imprimere una decisa svolta economica e sociale alle drammatica consuetudine dell’emigrazione sanitaria di migliaia di bambini e di giovani non ancora maggiorenni che si rivolgono ogni anno a strutture ospedaliere del centro, del nord e persino del Sud Italia. L’accordo schiude prospettive di imponenti ricadute positive in termini di risparmio e pone le basi per la costruzione di un polo pediatrico regionale di riferimento imperniato sulle professionalità e sulle metodiche proprie della più autorevole struttura ospedaliera dedicata ai minori. “Oggi celebriamo una data molto importante per la Sanità calabrese – ha affermato il Presidente Scopelliti -, frutto di un lavoro cominciato subito dopo le elezioni regionali e che ha visto il coinvolgimento di tanti calabresi illustri che vivono a Roma, i quali hanno contribuito a realizzare questo “sogno”. Ma soprattutto, c’è da elogiare il lavoro del dipartimento Salute, della struttura commisariale e dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-ciaccio”, che attraverso un’ottima gestione del bilancio annuale, ha recuperato risorse e reinvestito nel settore pediatrico. Questo – ha aggiunto – è un progetto “Pilota” da cui partire per costituire una rete su tutto il territorio ed è un modo per dimostrare che la classe politica calabrese sa fornire delle risposte e dare una prospettiva al territorio. Partendo dal diritto alla Salute – ha concluso Scopelliti - vogliamo innalzare il livello di efficienza della nostra regione e rompere il muro di pregiudizio sull’esistente”. Dello stesso avviso, il professor Profiti, presidente del Bambin Gesù, che ha rimarcato il tasso elevatissimo di emigrazione sanitaria dalla Calabria verso altre regioni: il 25 per cento del dato complessivo nazionale, circa dieci mila famiglie all’anno. “Con questa intesa – ha spiegato – alzeremo progressivamente gli standard di qualità della chirurgia pediatrica in Calabria, attraverso progressive forme di collaborazione che ci vedrà affiancati nella gestione dei pazienti e dei relativi interventi. Quello che forniamo è il “marchio” Bambin Gesù, fatto non solo di esperienza e valore umano, ma di regole e conoscenze. Per me, che sono andato via da Catanzaro 36 anni fa – ha detto ancora – è un sogno che si realizza perché si crea questo progetto proprio nella mia terra, per cui ho sempre auspicato una crescita in campo sanitario. Questa è una cosa concreta che potrà migliorare effettivamente un pezzo della Sanità pubblica calabrese”. Sui tempi di realizzazione del progetto la manager Elga Rizzo è stata molto chiara. “Il progetto inizierà già nel prossimo mese di maggio. Dopo i primi sondaggi con il “Bambin Gesù” – ha aggiunto -, i dirigenti medici, i sanitari ed i tecnici dell’ospedale pediatrico per eccellenza, il Bambin Gesù, hanno visitato le nostre strutture, verificandone l’idoneità dei locali e delle dotazioni impiantistiche e strumentali, che prevedono peraltro la ristrutturazione in corso della Chirurgia pediatrica e della Pediatria. L’appezzamento e l’entusiasmo con cui il nostro progetto è stato accolto dallo stesso commissario per la sanità Scopelliti, dei sub commissari D’elia e Pezzi e dal dirigente Generale del Dipartimento Antonino Orlando, ci gratificano dell’impegno fin qui sostenuto – ha concluso la manager – sicuri di aver intrapreso assieme alla Regione quel percorso virtuoso che ci porterà fuori dall’emergenza”. Nel pieno rispetto degli equilibri finanziari, attentamente valutati in sede di stime propedeutiche, e di coerenza con i piani operativi di contenimento e rientro, le finalità del progetto mirano a dotare la Calabria di un Centro Regionale Pediatrico per l’assistenza di primo e secondo livello; limitare in modo consistente la mobilità di pazienti pediatrici verso altre regioni e quindi abbattere una pesante voce di bilancio in uscita; costituire viceversa un polo di attrazione per le regioni limitrofe incrementando così le voci di bilancio in entrata. Per questo motivo la scelta baricentrica di Catanzaro e del suo nosocomio regionale appare la migliore per logistica, patrimonio professionale e strutturale. Sotto il profilo strettamente economico l’obiettivo è quello di pervenire al pressoché totale azzeramento della mobilità passiva pediatrica di bassa complessità. Secondo l’Age.na.s., l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la mobilità passiva dei pazienti calabresi fino a 18 anni verso altre Regioni, è pari a 18.200.000 euro circa (ultimo dato 2009). Dei 60.400 minori a carico del sistema sanitario regionale circa 11.300 ( il 18.8 % del totale) lo ha fatto fuori dalla Calabria. La struttura che risulta avere il maggiore grado di attrattiva sulle famiglie calabresi è proprio l’Op “Bambin Gesù” di Roma (quasi 30% della emigrazione sanitaria pediatrica), seguono l’Ao universitaria di Messina e l’Istituto “Gaslini” di Genova. Un altro dato molto indicativo è che sul totale dei ricoveri fuori regione il 31% (5.299 casi) è relativo a casi risolvibili in day hospital (e day surgery) mentre per il 13% si tratta di ricovero ordinario. Sul totale di oltre 18milioni di euro 8.500.000 euro si riferiscono a casi di bassa complessità (74,6 % dei casi) e 4.600.000 euro a quelli di media complessità. Su questo ampio segmento di casistica la Regione Calabria, in sintonia con i vertici aziendali del “Pugliese-ciaccio”, vuole costruire la svolta. L’accordo che il governatore Scopelliti ed il manager Rizzo hanno sancito con il “Bambin Gesù” di Roma intende ridurre la mobilità passiva fino ai 18 anni già nel corso del primo anno di convenzione. Il protocollo prevede specifici percorsi formativi e di aggiornamento per il personale del “Pugliese-ciaccio” che potranno essere attuati sia presso l’ospedale catanzarese che in quello romano, anche mediante scambi di equipes medico-chirurgiche. La primissima fase contempla la creazione di un “Centro mediterraneo delle chirurgie” diretto e coordinato da alte figure direzionali del “Bambin Gesù” e sedute d’intervento settimanali per Ortopedia, Urologia, Neonatologia e Pediatria. Il progetto realizzerà una rete pediatrica regionale con l’attivazione di centri di primo livello indivuati sul territorio regionale e collegati costantemente all’hub del “Pugliese-ciaccio” che rimarrà unico interlocutore con l’Ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma per la gestione dei flussi di pazienti, la formazione ed i rapporti con i pediatri di famiglia calabresi. |
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FVG: IMPEGNO DELLA REGIONE CONTRO L´ENDOMETRIOSI |
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Trieste, 28 marzo 2012 - L´endometriosi è dolorosissima e fortemente invalidante, colpisce il dieci per cento delle donne in età fertile (circa 17 mila nel solo Friuli Venezia Giulia), attacca, dopo gli organi femminili, anche gli altri e solo con la chirurgia si tiene a malapena sotto controllo. Per portare alla luce il problema e dare voce alle tante donne colpite sin da giovanissime dalla patologia, l´assessore regionale alle Pari opportunità, Angela Brandi, ha messo a disposizione i fondi necessari all´organizzazione di un convegno transnazionale che avrà luogo a Trieste sabato 31 marzo nell´Auditorium del Museo Revoltella a partire dalle 9.00. Saranno messe a confronto le esperienze di Italia, Slovenia, Croazia e Austria attraverso gli interventi di ginecologi (Stefano Landi, Martina Ribic, Dragan Belci e Jorg Keckstein) che nel corso della loro carriera sono entrati in contatto con l´endometriosi, elaborando esperienze che saranno messe in comune attraverso interventi moderati dal direttore del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell´Ircc "Burlo Garofolo", Secondo Guaschino. "Quest´iniziativa si inserisce in un progetto molto più ampio, finanziato dalla Regione con 16 mila euro per attirare l´attenzione sugli effetti di un problema che colpisce la salute e quindi la vita sociale, affettiva e lavorativa delle donne" ha detto Angela Brandi, che ieri mattina ha presentato il convegno affiancata dalla referente provinciale dell´Associazione italiana donne medico, Gabriella Vaglieri, dalla presidente dell´Associazione Endometriosi Fvg, Sonia Manente, dalla presidente della Consulta femminile, Ester Pacor e, sempre per la Consulta, dalla farmacista Caterina Rea Saule. "Per affrontare la malattia il fattore tempo è essenziale" ha ricordato l´assessore, che ha sottolineato l´importanza di una diagnosi precoce e ringraziato Sonia Manente per il suo impegno nell´attrarre l´attenzione delle istituzioni sulle conseguenze sociali e civili dell´edometriosi. L´assessore ha quindi evidenziato il rischio di discriminazione sul posto di lavoro per la donna colpita dalla patologia, "perché non si riesce talvolta a capire la portata di un problema conosciuto da pochi" e ha ricordato che grazie all´iniziativa dei consiglieri regionali Massimo Blasoni e Sergio Lupieri il Friuli Venezia Giulia sarà la prima regione italiana a riconoscere le conseguenze sociali della malattia con una legge ad hoc, che prevede l´istituzione di un registro regionale dell´endometriosi, campagne di informazione, l´esenzione del pagamento per prestazioni sanitarie e farmaci, formazione. "I relatori che prenderanno parte al convegno sono figure professionali tra le migliori d´Europa - ha ricordato Manente - e da quest´iniziativa intendiamo far partire una rete di comunicazione internazionale che ci permetterà di informare e favorire la prevenzione rispetto a diagnosi che oggi sono tardive e vanno dai 5 ai 7 anni dall´inizio della malattia". Con sabato partirà anche la campagna dedicata a donne e ragazze, ha spiegato Manente, sottolineando l´importanza di informare la popolazione e formare i medici e ricordando il convegno che avrà luogo a novembre ed è stato organizzato a tal scopo assieme all´Azienda sanitaria di Udine. A loro volta Vaglieri e Pacor hanno sottolineato la prima l´importanza del lavoro dell´associazionismo triestino a fianco delle donne e dell´impegno a favore della diagnosi precoce e la seconda il ruolo dell´associazione Donne d´Europa nel coinvolgimento degli esperti che parteciperanno al convegno. |
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CURE DOMICILIARI, IN LOMBARDIA: PIÙ UTILI PER I CRONICI CARATE |
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Brianza/Mb, 28 marzo 2012 - Una nuova utilitaria di colore bianco, adibita al trasporto delle persone, è stata donata dall´associazione Cancro primo aiuto all´Unità di Cure Palliative degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza per il trasporto di pazienti che ricevono assistenza domiciliare. Alla cerimonia di consegna del mezzo è intervenuto anche l´assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani. Tra i presenti Alessio Barbazza (nuovo presidente dell´associazione che opera nel campo dell´assistenza sociale e socio sanitaria a favore degli ammalati di cancro), Massimo Manelli (direttore generale di Confindustria Monza e Brianza, presidente vicario), Humberto Pontoni (direttore generale dell´Asl di Monza) e Renato Cerioli (presidente dell´Associazione degli Industriali di Monza e della Brianza e amministratore delegato Istituti Clinici Zucchi). Sussidiarietà Orizzontale - "La sanità della Regione Lombardia continua a crescere - ha commentato l´assessore Bresciani - nonostante i tagli lineari dei fondi da parte del Ministero della Salute. In questo contesto la scelta strategica di favorire l´alleanza tra pubblico e privato, nel segno della sussidiarietà orizzontale, contribuisce a creare un sentiero virtuoso che aiuta ad abbattere i costi impropri e a sviluppare conoscenza". "Se pensiamo che un paziente cronico - ha proseguito Bresciani - ha un costo annuo di circa 2.200 euro, 1200 dei quali riconducibili a ricoveri inappropriati, ci rendiamo facilmente conto che un taglio del 20% dei ricoveri significa un risparmio annuo di 600 milioni di euro: il cronico deve restare a casa e lì ricevere cure". L´associazione - L´associazione Cancro Primo Aiuto non ha scopo di lucro. A vent´anni dalla scomparsa del senatore Walter Fontana nel nome del quale era nata, Confindustria Monza Brianza ne ha ripreso la guida: Barbazza ne è vicepresidente oltre che presidente del comitato piccola industria. Quindicimila pazienti seguiti e 30.000 prestazioni gratuite garantite sono i numeri che qualificano l´attività dell´Associazione che opera anche nella sede degli Istituti Clinici Zucchi ospitata presso il settecentesco Palazzo Confalonieri di Carate Brianza. Dal febbraio 2002 è stato aperto l´hospice in cui hanno ricevuto cure 1900 pazienti, mentre dal giugno 2006 è stata avviata l´assistenza domiciliare sul territorio per 1053 malati. Le Cure - L´unita Operativa di Carate Brianza, oltre ai dieci letti di degenza in hospice e ai due per il day hospital, offre assistenza domiciliare in base ad un modello operativo che permette un percorso di cura personalizzato condiviso dal paziente e dal Medico di Famiglia. I responsabili dell´Unità Cure Palliative hanno sottolineato come il termine ´pallium´ significhi ´mantello´. Così devono essere intese le attività di assistenza ai malati: un indumento che scalda, dà benessere, anche se nell´immaginario collettivo ´palliativo´ viene percepito in riferimento a qualcosa a cui si ricorre quando non c´è più niente da fare per malati di tumore. Di qui, come ha posto in evidenza l´assessore Bresciani, la necessità "di porre la massima attenzione all´umanizzazione delle cure, alla comprensione e correzione di eventuali errori, con la presenza di medici che lavorano in multidisciplinarietà". |
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ASSISTENZA OSPEDALIERA PER INTENSITÀ DI CURA. SE NE PARLA A BOLOGNA IN UN CONVEGNO IL 29 E IL 30 MARZO CON IL MINISTRO BALDUZZI, IL PRESIDENTE ERRANI E GLI ASSESSORI REGIONALI LUSENTI, ATTOLINI, BRESCIANI, COLETTO, MONTALDO, SCARAMUCCIA. |
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Bologna, 28 marzo 2012 - Un ospedale non più strutturato come da tradizione in unità operative, in base alla patologia e alla disciplina medica per la sua cura, ma organizzato in aree che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente livello di complessità assistenziale. E´ il “modello di assistenza ospedaliera per intensità di cura”, che vuole coniugare meglio sicurezza, efficienza, efficacia ed economicità dell’assistenza e che prefigura un ospedale incentrato ancora di più sul paziente. Se ne parla il 29 e il 30 marzo a Bologna, in un convegno nazionale (Sala Europa, Palazzo della Cultura e dei Congressi, Piazza della Costituzione 4), a cui partecipa il Ministro della salute Renato Balduzzi. Promosso dalla Regione Emilia-romagna, il convegno, che si apre il 29 mattina alle ore 9,30, "ha l’obiettivo di fornire - si legge nell’invito - un quadro concettuale sul tema dell’intensità delle cure e della complessità assistenziale e di avviare un confronto a livello nazionale e internazionale con realtà che hanno già intrapreso il percorso”. Sono previsti interventi e confronti tra esperienze di livello regionale, nazionale e internazionale. Venerdì 30 marzo il ministro della salute Balduzzi e il presidente Errani interverrano a fine mattinata. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14,30, è prevista una tavola rotonda a cui parteciperanno gli assessori regionali alle politiche per la salute Carlo Lusenti (Emilia-romagna), Ettore Attolini (Puglia), Luciano Bresciani (Lombardia), Luca Coletto (Veneto), Claudio Montaldo (Liguria), Daniela Scaramuccia (Toscana). |
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REGIONE LOMBARDIA-AVIS-CONI INSIEME PER STILI DI VITA SANI
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Milano, 28 marzo 2012 - Regione Lombardia (Assessorato allo Sport e Giovani), Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue) hanno deciso di realizzare insieme una serie di iniziative, rivolte in particolare al mondo dei giovani, per promuovere stili di vita sani (corretta alimentazione, attività motoria, uso limitato di alcolici e tabacco) e per aumentare la consapevolezza sull´importanza e sul valore della donazione di sangue, midollo osseo, cellule staminali ed emoderivati. Saranno organizzati anche eventi di carattere scientifico e culturale su queste tematiche. Contenuti e scopi di questa intesa - sancita da un protocollo firmato nelle scorse settimane - sono stati illustrati ieri in una conferenza stampa a Palazzo Pirelli, cui hanno partecipato l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani - anche in rappresentanza dell´assessore allo Sport e Giovani Monica Rizzi impossibilitata ad essere presente - Alessandro Rovati (membro della giunta del Coni Lombardia) e Domenico Giupponi (presidente di Avis Lombardia). Meno Alcool E Tabacco - "Grazie a questo accordo - ha commentato l´assessore Monica Rizzi - si da il via a un nuovo e importante progetto per la sensibilizzazione giovanile ad una vita sana e a un maggior interesse al volontariato. Meno alcool e tabacco aiutano le persone ad avere una vita più sana e longeva, per questo è importante educare i nostri giovani ad una corretta alimentazione, eliminando quei vizi che possono arrecare problemi alla salute e inserendo all´interno del proprio stile di vita anche un po´ di sano sport". "Avere una vita sana - ha proseguito l´assessore - oltre a fare il bene di se stessi è importante anche per aiutare chi è meno fortunato in salute; infatti donare il sangue o il midollo a volte significa salvare una vita". "Il protocollo - è la conclusione di Monica Rizzi - si pone come importante momento di incontro tra le istituzioni ed il volontariato della nostra regione, un esempio concreto di sussidiarietà tra chi attua e promuove le politiche di educazione alla salute ed allo sport e chi, sul territorio, costruisce ogni giorno solidarietà e cittadinanza attiva con la comunità giovanile". Binomio Sport/salute - L´assessore Bresciani ha sottolineato dal canto suo quanto sia "importante che la Regione e le altre organizzazioni del volontariato e non solo lavorino insieme", all´insegna dello slogan, lanciato dallo stesso assessore all´inizio del suo mandato "basta solismo, occorre concerto". "Tra sport e salute - ha proseguito Bresciani - c´è un rapporto molto stretto, nel cui ambito rientra anche la cultura della donazione, come esempio concreto di solidarietà, sussidiarietà e costruzione di una comunità". Comunicazione - La campagna di comunicazione legata a questa intesa tra Regione, Coni e Avis sarà realizzata attraverso un vero e proprio ´contest´ tra creativi sulla piattaforma ´Zooppa´. La gara, lanciata on line solo due settimane fa, ha già raccolto 153 proposte. La competizione si chiuderà il prossimo 8 maggio; sarà poi scelto il vincitore che si aggiudicherà un premio in denaro. |
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ANZIANI A LEZIONE DI FARMACI EQUIVALENTI |
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Assago (Mi), 28 marzo 2012 – Oggi l’ipertensione colpisce, in media, il 52% degli uomini anziani e il 57% delle donne over 70. Soffre di ipercolesterolemia il 24% degli uomini e il 39% delle donne fra i 65 e i 74 anni. Nel 2010, il 79% degli ipertesi ha dichiarato di essere in trattamento farmacologico. Per quanto riguarda i farmaci, quelli di classe A destinati alla cura dell’apparato cardiovascolare si collocano tra i primi, sia in termini di dosi di farmaco distribuite (47% del totale), sia di spesa pro capite (36%), seguiti da quelli dell’apparato gastrointestinale e del metabolismo con, rispettivamente, il 14% e il 16%. Eppure gli anziani, ancora oggi, pur essendo i maggiori utilizzatori di medicinali, non conoscono bene i farmaci. Inoltre, aumentando il numero di farmaci assunti, diventa maggiore anche il rischio che compaiano effetti negativi legati alla terapia. La patologia da farmaci rappresenta un problema di salute pubblica sulla popolazione anziana over 75 o di età superiore ai 65 anni con polipatologie. Nel 10-20% dei casi le reazioni avverse ai farmaci conducono all’ospedalizzazione, rappresentando un grave danno in termini di salute e un costo aggiuntivo al Servizio Sanitario Nazionale. Per questo motivo diventa fondamentale fornire una corretta informazione sui medicinali, in modo che gli anziani possano scegliere in maniera consapevole come curarsi. È opportuno che questa maggiore informazione sia estesa ai farmaci equivalenti che, avendo lo stesso principio attivo, presente alla medesima dose, la stessa forma farmaceutica, la stessa via di somministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche del farmaco originale, permettono di curarsi con un risparmio medio del 55%. Il vantaggio è sia per i cittadini sia per il Servizio Sanitario, che rimborsa gran parte dei farmaci utilizzati per la cura di malattie croniche quali, per esempio, quelle cardiovascolari. Quindi proprio per far conoscere meglio alle persone anziane i farmaci equivalenti riparte la campagna di sensibilizzazione e di comunicazione sul corretto uso dei farmaci, promossa da Teva, leader nel mondo per la produzione di farmaci equivalenti, e da Federanziani. L’azienda farmaceutica per due giornate, a partire da oggi, mette a disposizione le proprie competenze e materiali informativi per formare alcuni delegati locali di Ferderanziani che, per tutto il 2012, attraverso mini eventi all’interno dei centri anziani e delle sedi associate a Federanziani, possano parlare in modo semplice e comprensibile di salute, di appropriatezza prescrittiva, di compliance e di farmaci equivalenti. “Insomma saranno gli stessi anziani a promuovere la cultura del farmaco equivalente ma con lo sguardo rivolto ai propri coetanei, facendosi carico di spiegare, attraverso concetti chiari, il valore dei farmaci in termini terapeutici ed economici” ha sottolineato Marco Grespigna, B.u. Generics Products Director Teva Italia. Il progetto, che fa seguito a un impegno analogo avviato già lo scorso anno, proseguirà ancora nei prossimi mesi, organizzando altre giornate di formazione. |
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AGLI INNOCENTI IL CENTRO DI RICERCA UNICEF. ACCORDO CON LA REGIONE TOSCANA |
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Firenze, 28 marzo 2012 – Un protocollo d’intesa fra Regione Toscana, Unicef e Istituto degli Innocenti per dare una “casa” all’ufficio di ricerca che Unicef ha a Firenze da qualche anno presso l’antica struttura di piazza Santissima Annunziata. Lo hanno sottoscritto ieri il presidente Enrico Rossi, il vicedirettore generale dell’Unicef Geeta Rao Gupta e la presidente dell’Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi. In base al nuovo accordo, l’Istituto degli Innocenti si impegna a concedere a Unicef l’uso esclusivo di un suo immobile (in via degli Alfani al numero 58: duemila metri quadri, piano terra più due piani) affinché Unicef lo possa usare come sede del suo ufficio di ricerca sui diritti dei bambini in tutto il mondo. Sarà l’Istituto degli Innocenti a ristrutturare l’immobile e Regione Toscana si impegna a contribuire con un contributo straordinario di 2 milioni di euro. L’accordo prevede anche un impegno di Regione Toscana a reperire spazi provvisori per gli uffici Unicef durante il tempo di ristrutturazione dell’immobile in via degli Alfani. L’innocenti Research Centre (Irc) – questo il nome della struttura – nasce da un accordo stipulato nel 1986 a New York fra Unicef e Governo italiano. Nel 2001 fu inaugurata, come progetto congiunto, una biblioteca (“Innocenti Library”) con oltre 19 mila documenti sulla condizione di bambini e adolescenti e nel 2008 il Consiglio Esecutivo di Unicef istituì, sempre a Firenze, un suo “Ufficio globale di Ricerca” per diffondere e applicare i risultati delle ricerche. Con l’intesa sottoscritta questa mattina si perfeziona dunque, nelle politiche mondiali di protezione dei minori, una collaborazione già bene radicate nella città dove è nata, nella prima metà del ’400, la prima istituzione esclusivamente dedicata alla difesa dei bambini. |
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NUOVO OSPEDALE DI PADOVA: PRESIDENTE REGIONE, “PRENDO ATTO. GRAZIE AI TECNICI PER IL GRANDE LAVORO. ADESSO AVANTI TUTTA”. |
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Venezia, 28 marzo 2012 - “Prendo atto dell’importante indicazione che oggi ci hanno dato gli eminenti tecnici, che ringrazio per il prezioso lavoro svolto. Adesso, avanti tutta verso la realizzazione di quello che sarà un vero e proprio policlinico universitario a caratura internazionale”. Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto accoglie la decisione delle commissioni tecniche riunitesi ieri a palazzo Balbi, che hanno indicato l’area di Padova Ovest come la più idonea per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova. “Ho sempre sostenuto – aggiunge il presidente – che questa doveva essere una scelta eminentemente tecnica, a garanzia della legittimità delle decisioni che andremo a prendere e dei migliori contenuti dell’opera. La collocazione della nuova struttura – aggiunge – era il primo tassello da mettere a posto. Ora procederemo con tutti gli altri: progetto, modalità di finanziamento, caratteristiche tecniche e scientifiche. Lo faremo con la tessa determinazione avuta sino ad oggi, affinchè il nuovo ospedale di Padova possa diventare quanto prima realtà al servizio dei cittadini padovani e veneti e di tutti coloro che, dall’Italia e dall’Europa, sceglieranno il Veneto per curarsi”. |
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DISABILI MENTALI: IN AUMENTO I SOGGETTI RICOVERATI NELLE STRUTTURE DELLA SICILIA |
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Palermo, 28 marzo 2012 - Nel 2011 il numero dei disabili mentali che sono stati ricoverati nelle strutture comunitarie sono aumentati di 77 unita´ passando da 1951 (nel 2010) a 2028 (nel 2011). Di pari passo e´ invece diminuito lo stanziamento passando da 12.747.000,00 di euro 10.000.000,00 di euro. E quest´ultimo stanziamento effettuato nell´anno passato in proporzione al numero dei disabili mentali ricoverati dai Comuni presso le comunita´ alloggio e case famiglia. Nel raffronto degli ultimi due anni si rileva che nel 2010 il contributo assegnato dalla Regione ai Comuni per ciascun disabile si e´ attestato in 6.749,24 euro a fronte di una spesa annuale sostenuta di circa 23.000 di euro corrispondente a circa 1/3 del fabbisogno. Nel 2011 il contributo assegnato ai Comuni per ciascun disabile si e´ attestato in 5.010 euro a fronte di una spesa annuale sostenuta corrispondente a poco meno di 1/4 del fabbisogno. Complessivamente la situazione debitoria dei Comuni nei confronti delle Comunita´ alloggio, per le rette degli anni passati, risulta essere di oltre 10 milioni di euro. |
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SCLEROSI MULTIPLA IN SICILIA: PIU´ VICINI A MALATI E FAMILIARI |
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Palermo, 28 marzo 2012 - La sanita´ siciliana si avvicina ai malati di sclerosi multipla, malattia cronica del sistema nervoso centrale che in Sicilia coinvolge quasi seimila persone (la maggior parte in eta´ compresa tra i 15 e i 54 anni) e che e´ in espansione soprattutto tra le donne. L´assessorato regionale della Salute, in attuazione del Piano sanitario regionale, insieme all´associazione italiana sclerosi multipla (Aism) ha varato una "rete" che vede il coinvolgimento dei neurologi esperti in sclerosi multipla e i pazienti con i loro familiari: l´obiettivo e´ quello di migliorare la gestione della malattia, garantendo ai pazienti e ai loro familiari una migliore qualita´ di vita ed evitando il ricorso alla mobilita´ passiva. E´ gia´ stato insediato un tavolo tecnico che dovra´ realizzare un percorso diagnostico terapeutico assistenziale condiviso, che punti anche a un efficace utilizzo delle risorse per razionalizzare i costi di gestione della malattia. "Abbiamo messo in campo tutte le nostre energie per dare ai pazienti la migliore risposta possibile - ha spiegato l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, nel corso di un convegno -. Lo abbiamo fatto applicando lo stesso metodo con cui abbiamo finora affrontato le tante emergenze della sanita´ che abbiamo ereditato: prima la piena conoscenza del fenomeno e poi la condivisione degli obiettivi da raggiungere, in sintonia con tutti i soggetti interessati. Nasce cosi´ questa rete che deve dare garanzie di efficienza nella risposta sanitaria ed equita´ di accesso ai cittadini di tutta la regione". Il presidente dell´Aism Sicilia, Angelo La Via, ha sottolineato come si aprono prospettive nuove per i malati di sclerosi multipla. "Con l´assessorato della Salute - ha detto - si e´ finalmente realizzata un´interlocuzione seria, peraltro testimoniata da un Piano Sanitario regionale che ci offre l´opportunita´ di far funzionare in maniera sinergica la rete dei centri clinici in Sicilia. Vogliamo la presa in carico della persona affetta da sclerosi multipla in tutte le discipline e puntiamo al Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per protocolli standard. Avere fatto diventare realta´ l´insediamento del tavolo tecnico significa cominciare un percorso aperto a tutti che offre speranza ai tanti malati siciliani". "Questa giornata segna l´inizio di una maggiore consapevolezza della patologia - ha spiegato Salvatore Di Rosa, direttore generale dell´Azienda Villa Sofia Cervello - e delle dimensioni sociali che essa riveste in ambito regionale. Siamo consapevoli che la nostra azienda, essendo dotata di un centro regionale per la sclerosi multipla, ha una maggiore responsabilita´ nei confronti del territorio in quanto puo´ rappresentare un modello assistenziale avanzato. Dobbiamo e vogliamo stare vicino ai pazienti, impegnandoci nei loro confronti a una corretta presa in carico perche´ il malato deve essere al centro del sistema sanitario e il medico, oltre che curare, deve anche saper stare vicino alla persona umana". |
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TREVISO: POLITICHE DI WELFARE E SPAZI DI CRESCITA PER IL TERZO SETTORE
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Treviso, 28 marzo 2012 - L´osservatorio Economia Civile della Camera di Commercio in collaborazione con Confcooperative di Treviso organizza il terzo workshop del ciclo d´incontri "Politiche di welfare e spazi di crescita del Terzo Settore", che si terrà giovedì 29 marzo 2012, dalle 15.30 alle 18.30 nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Treviso. L´evoluzione del sistema di protezione sociale verso il modello di "welfare plurale", con schemi assistenziali individualizzati, apre un dilemma: provoca fenomeni di frammentazione nell´offerta dei servizi socio-sanitari, e al tempo stesso esige maggiore complessità operativa degli interventi. Con il rischio, in assenza di adeguate soluzioni organizzative, di una parziale soddisfazione dei bisogni. A fronte di questo rischio, il seminario si propone allora di approfondire i nuovi scenari dell´integrazione a rete dei servizi socio-sanitari, con le loro molteplici implicazioni (istituzionali e organizzative) per la gestione unitaria del processo che va dall´analisi dei bisogni, alla definizione dei progetti, alla presa in carico delle persone. L´attenzione sarà posta in particolare sulla metodologia del case management, che definisce nuove competenze professionali, funzionali a garantire processi di facilitazione e coordinamento del complesso di prestazioni di cui la persona presa in carico ha bisogno. In questo scenario, come emergerà anche dalla case history emiliana, è fondamentale il ruolo giocato dagli organismi del terzo settore: intesi sia come attori della programmazione partecipata, opportunamente coinvolti dalle istituzioni, sia naturalmente come soggetti erogatori di servizi. Sono scenari ineludibili, all´interno delle filosofie del welfare mix e della welfare community: se affrontati con consapevolezza, questi scenari possono essere una fondamentale opportunità di crescita e innovazione per tutti gli attori coinvolti. |
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BENJAMIN MOREL NOMINATO SENIOR VICE PRESIDENT DI NBA EUROPE |
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Londra, 28 marzo, 2012 – La National Basketball Association (Nba) ha annunciato che Benjamin Morel è stato nominato Senior Vice President di Nba Europe. Morel, che ha la propria sede operativa a Londra, farà riferimento ad Heidi Ueberroth, Presidente di Nba International. Ben lavora con Nba da 15 anni, ed in passato ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente ad interim di Nba Europe. La Nba ha anche annunciato che Dan Markham, Vice Presidente Media Distribution per la zona Emea, aumenterà il proprio attuale ruolo che include la responsabilità di implementare iniziative per lo sviluppo economico della lega in Medio Oriente, Turchia e Russia. “L’esperienza di Ben nella Nba e la sua profonda conoscenza fanno di lui una figura adeguata per condurre le nostre iniziative in Europa,” - dice Ueberroth - “Sia Ben che Dan hanno un talento straordinario e hanno costruito una grande squadra che, sotto la loro direzione, continuerà a far crescere la popolarità della Nba ed il coinvolgimento per questo sport in tutta la zona.” “Lavoriamo in un luogo estremamente emozionante per lo sport di cui ci occupiamo e per il brand Nba che rappresentiamo,” sostiene Morel. “Da quando, lo scorso anno, abbiamo ospitato per la prima volta in Europa gare di regular season fino all’ingente numero di attività ed eventi previsti per il 2012, non vedo l’ora di iniziare il mio lavoro per continuare ad individuare nuovi ed innovativi metodi per venire incontro alle richieste dei nostri sempre maggiori fan.” |
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SPORT: BUONA LA SALUTE E LA DOTAZIONE DI IMPIANTI IN FVG |
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Gorizia, 28 marzo 2012 - È buono lo stato di salute degli impianti sportivi in Friuli Venezia Giulia così come risponde alle aspettative e alle richieste degli atleti il numero di strutture esistenti in regione. E´ quanto emerge dallo studio del catasto dinamico presentato Ieri a Gorizia nel corso di un incontro pubblico al quale hanno partecipato le società sportive, le Province e i Comuni della Regione, ai quali è stato illustrato uno strumento che rappresenta una novità assoluta in Italia e che presto verrà presentata anche al ministro dello Sport Pietro Gnudi. In un momento di crisi quale è quello attuale uno strumento come il catasto dinamico degli impianti sportivi rappresenta una best practice per far fronte alle risorse sempre minori dedicato a questo settore. Di questo ne è convinta la Regione che ha voluto rendere noti i risultati di uno studio all´avanguardia, in cui le informazioni sugli impianti sono abbinate e incrociate, utilizzando modelli matematici, a quelle del loro effettivo utilizzo e a quelle sugli iscritti e sui praticanti, attingendo alla banche dati dell´Istat e del Coni. Il tutto è stato riassunto all´interno di quattro volumi per complessive 1400 pagine, dove oltre ai numeri sono inserite anche le linee guida di politica sportiva tenendo conto di quanto suggerisce anche l´organizzazione mondiale della sanità. Il catasto dinamico rappresenta un ottimo strumento di programmazione sia dell´impiantisitica sia dell´attività sportiva. Conoscere quali sono le dotazioni presenti in ogni singola provincia e nei relativi comuni permette infatti di ottimizzare le strutture esistenti, superando la tentazione di costruire nuovi impianti piuttosto che utilizzare al meglio quelli esistenti. Sapere che nel raggio di pochi chilometri esiste una struttura sottoutilizzata permette ad esempio di organizzare un sistema di trasporti per consentire agli atleti di raggiungere l´impianto per svolgere l´attività, con costi di certo molto inferiori rispetto alla costruzione di una nuova area sportiva. La mappatura della qualità di campi da calcio, palazzetti, piste di atletica e altre strutture permette poi di programmare gli investimenti e la spesa per procedere agli interventi di adeguamento, ristrutturazione ed eventuale ampliamento di quanto già esiste. Dallo studio presentato sono emersi molti dati significatici che possono essere un valido strumento di politica sportiva della Regione per il prossimo decennio. Scendendo nel particolare, l´analisi è stata compiuta sui 19 distretti sanitari presenti in Friuli Venezia Giulia. In linea generale è emerso che lo stato di salute degli impianti esistenti e censiti è generalmente buona. Inoltre lo studio ha voluto mettere in relazione i praticanti, suddivisi in due categorie ossia i competitivi e i continuativi, che compiono attività con una certa frequenza nel corso della settimana. Confrontando le presenze degli atleti con la quantità di ore erogabili dal singolo impianto utilizzato si arriva a determinare le carenze e le abbondanze degli spazi presenti in Friuli Venezia Giulia. Anche in questo caso ne emerge un quando tutto sommato positivo seppur in alcune zone si riscontrano alcuni livelli di sofferenza. |
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LA FIESTA RS WRC: ESTREMA SICUREZZA PER ESTREME PRESTAZIONI |
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Roma, 28 marzo, 2012 – Le chances di Ford di vincere il Campionato Mondiale di Rally Fia Wrc 2012 si basano non solo sulla potenza della Fiesta Rs Wrc ma anche sulla sua sicurezza. La Fiesta Rs Wrc è la versione da rally della celebre vettura compatta di Ford, trasformata per l’occasione in un mostro da 300 cavalli capace di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 5 secondi. Anche se è un aspetto probabilmente meno immediato, l’implementazione di soluzioni sempre più avanzate per la protezione e la sicurezza aiuta anche i piloti ad abbassare i loro tempi in gara. “Il nostro è uno sport in cui una vittoria può giocarsi anche sul filo dei centesimi, e per andare al massimo hai bisogno di fidarti totalmente della tua macchina,” ha spiegato Petter Solberg, che corre nel mondiale con il Ford World Rally Team. “Gli incidenti nei rally non sono rari, ma la nostra Fiesta è una delle vetture più sicure, e questo mi aiuta a mettermi in gioco dando il massimo senza paura.” Il responsabile del team Ford, Malcolm Wilson, ha vissuto in prima persona l’importanza delle tecnologie di sicurezza quando, nel 1980, in un incidente durante una gara di rally si è spezzato entrambe le caviglie. “Un piccolo errore a 160 km/h ti può improvvisamente portare in mezzo a una foresta o giù per un dirupo,” ha spiegato. “La Fiesta da cui siamo partiti è un’auto già incredibilmente resistente, ma abbiamo lavorato duro per renderla quanto più rigida possibile, per permetterle di sopportare condizioni di guida fuori dall’ordinario. “All’inizio degli anni Ottanta, i dispositivi di sicurezza erano praticamente inesistenti, e la loro assenza più di una volta ha dato a dei semplici incidenti un risvolto drammatico, ha dichiarato Wilson. “La Fiesta Rs Wrc è l’auto da rally più sicura mai prodotta da Ford.” Oltre alla speciale cellula di sicurezza, le modifiche per la sicurezza includono il riposizionamento dei sedili, montati più al centro e più distanti dalle porte, per limitare i danni in caso di impatto laterale. Uno speciale impianto antincendio dotato di 6 diffusori, si attiva automaticamente in caso di necessità. In caso di incidente, inoltre, il rischio d’incendio è ridotto grazie a uno speciale serbatoio da gara con interno in spugna, imperforabile, e resistente agli urti. L’affidabilità delle dotazioni di sicurezza delle moderne auto da rally hanno dimostrato tutta la loro efficacia quando Jari-matti Latvala e il suo co-pilota Miikka Anttila sono usciti illesi dalla loro Ford Focus Rs Wrc dopo essere precipitati per 200 metri in un dirupo, in Portogallo, nel 2009. Ford è uno dei supporter della Action for Road Safety Campaign, un’iniziativa il cui logo campeggia con orgoglio sulla scocca della Fiesta Rs Wrc. Promossa dalla Fia (Federation Internationale de l´Automobile), la federazione che regola le attività dei maggiori campionati del motorsport, la campagna porta avanti progetti per l’educazione stradale e la sicurezza, sia dei veicoli che delle strade, con lo scopo di ridurre il numero di incidenti e le loro conseguenze. |
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EGOR 2012: RUGBY MASTER È RISORSA PER FVG |
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Trieste, 28 marzo 2012 - Il connubio tra Friuli Venezia Giulia ed eventi sportivi master si rafforza ulteriormente nel 2012, a distanza di meno di un anno dagli European Masters Games (Emg), l´olimpiade degli over 35 che, tra Lignano e altre nove sedi regionali, coinvolse 4108 atleti di 61 nazioni in 20 discipline. Dal 14 al 18 giugno 2012, infatti, è in programma al Prosecco Sport Center di Trieste, l´European Golden Oldies Rugby Festival (Egor) che, tra atleti di 50 squadre e accompagnatori, riverserà nel capoluogo giuliano almeno tremila sportivi-turisti. Proprio la valenza assoluta della manifestazione e l´indotto socio-economico che ne deriva sono stati gli argomenti centrali del workshop organizzato dalla Camera di Commercio di Trieste, incontro al quale sono intervenuti, oltre al presidente dell´ente camerale giuliano, Antonio Paoletti, gli assessori regionali allo Sport, Elio De Anna, e al Turismo, Federica Seganti, gli assessori allo Sport del Comune, Emiliano Edera, e della Provincia, Igor Dolenc, l´assessore comunale al Commercio, Elena Pellaschiar, il direttore di Turismo Fvg, Edy Sommariva, e alcuni esponenti del mondo rugbistico nazionale. Gli Egor portano a Trieste lo stesso spirito vissuto agli Emg, ha commentato Seganti, parlando di una forte veicolazione della regione come destinazione turistica per una vacanza attiva all´insegna di sport, scoperta di nuovi luoghi e socialità. Non a caso, ha evidenziato l´assessore regionale al Turismo, nel 2011 oltre un milione di turisti sono approdati in Friuli Venezia Giulia grazie a eventi sportivi ad alto richiamo di partecipazione quali, appunto, gli Emg prima e gli Egor adesso. "La migliore promozione è il passa parola - ha sottolineato Seganti - che, in forma diretta anche attraverso i social network, caratterizza almeno il 40 per cento delle scelte. Ecco perché - ha aggiunto - le capacità organizzative sono fondamentali per garantire un ritorno adeguato". A questo proposito, il direttore di Turismo Fvg ha insistito su un concetto tanto logico quanto spesso poco seguito, quello in cui ogni evento va comunicato nei tempi e nei termini giusti (prima, durante e dopo), utilizzando al meglio, ha spiegato Sommariva, le sinergie tra pubblico e privato con la massima attenzione per due momenti decisivi per il giudizio del cliente, l´accoglienza e il saluto. Nei dettagli e nella valenza sportiva dell´Egor 2012 sono entrati i tre assessori allo Sport, con De Anna pronto a rilanciare una candidatura euroregionale per l´organizzazione di un Mondiale assoluto. "Ma il rugby - ha commentato l´esponente regionale - è soprattutto una scuola di vita fondata su concetti quali l´andare sempre avanti, con o senza palla ovvero nel bene e nel male, e il sostegno al compagno di squadra, ovvero alla propria famiglia". Dal rugby, ha affermato De Anna, emerge anche un chiaro messaggio contro alcol e fumo, sostanze che sono in antitesi con il rendimento psicofisico richiesto a un praticante di questo sport. Promozione sul territorio di una disciplina in forte ascesa, sviluppo impiantistico grazie ai fondi regionali e promozione turistica sono i tre aspetti citati dall´assessore comunale allo Sport, Edera, mentre per il collega della Provincia, Dolenc, l´Egor arrecherà una serie di significativi benefici al territorio perché, al di là degli aspetti promo-commerciali, il rugby è l´emblema di quello sport che favorisce una crescita parallela di atleta e uomo. |
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