Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 26 Giugno 2012
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA COOPERAZIONE EUROPEA NEI SETTORI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA (COST)  
 
Bruxelles, 27 giugno 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per la Cooperazione europea nei settori della scienza e della tecnica (Cost). Lo sviluppo di legami più forti tra ricercatori europei è essenziale per la creazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser). La Cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica (Cost) promuove le reti di ricerca nuove, innovative, interdisciplinari e di ampia portata in Europa. Le attività della Cost sono svolte da gruppi di ricerca allo scopo di rafforzare le fondamenta per creare l´eccellenza scientifica in Europa La Cost è strutturata in nove vasti settori: biomedicina e scienze biologiche molecolari; chimica e scienze e tecnologie molecolari; scienza del sistema terrestre e gestione dell´ambiente; prodotti alimentari e agricoltura; foreste e relativi prodotti e servizi; persone, società, culture e salute; tecnologie dell´informazione e della comunicazione; materiali, fisica e nanoscienze; trasporti e sviluppo urbano. La Cost non finanzia la ricerca in quanto tale, ma sostiene attività di collegamento in rete quali riunioni, conferenze, scambi scientifici a breve termine e azioni a largo raggio. Attualmente ricevono sostegno all´incirca 250 reti scientifiche. Per leggere l´annuncio ufficiale del bando, consultare: Gu C 177 del 20 giugno 2012 http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:c:2012:177:0042:0043:it:pdf    
   
   
RETE TELEMATICA REGIONALE E ‘SPENDING REVIEW’: SE NE PARLA OGGI A FIRENZE  
 
Firenze, 26 giugno 2012 – Nell’era della spending review e dell’obbligo ai risparmi, come utilizzare le piattaforme di Rete telematica regionale toscana (Rtrt) per ridurre tempi e costi nelle attività non solo della Regione ma anche degli enti locali toscani? Questa la domanda che fa da sfondo a un incontro, convocato dal presidente di Regione Toscana Enrico Rossi, fra Regione e amministratori locali toscani (sindaci e presidenti di Province). L’appuntamento è alle ore 10 di martedì 26 giugno presso l’auditorium della Banca Cassa di Risparmio di Firenze (a Firenze in via Carlo Magno 7). Per la Regione intervengono il presidente Enrico Rossi e la vicepresidente Stella Targetti. Al centro dell’incontro, in particolare, il data center denominato Tix (Tuscany Internet eXchange): iniziativa di Rtrt per migliorare, grazie al cloud computing, il livello della infrastruttura telematica toscana. Tix, in particolare, è pronto per accogliere anche i servizi di tutti gli enti pubblici toscani nonché per i progetti di investimenti finalizzati ad azzerare il digital divide e a portare fibra ottica in banda larga nell’intero territorio.  
   
   
TRENTO: CARTA ADDIO, I DOCUMENTI ELETTRONICI VOLANO IN RETE  
 
Trento, 26 giugno 2012 - Il protocollo informatico è ormai entrato a far parte integrante del sistema amministrativo della Provincia autonoma di Trento per un processo di dematerializzazione, ovvero di sostituzione della carta con il formato elettronico. Il nuovo processo ha modificato radicalmente il sistema di gestione dei documenti, anche attraverso una revisione delle procedure informatiche, così da garantire l’interoperabilità tra le varie amministrazioni provinciali. Il primo bilancio è stato tracciato in occasione del convegno “Interoperabilità intra-P.i.tre.: scambiare documenti in modo semplice”. Organizzato dalla Provincia autonoma di Trento e da Informatica Trentina, presso il Palazzo dell’Istruzione in via Gilli a Trento, l’incontro è stato seguito con successo in videoconferenza presso le sale delle Comunità di Valle. Circa 200 persone, responsabili degli enti Locali, responsabili del protocollo e dell’archivio ed i referenti informatici degli Enti aderenti al progetto Protocollo Informatico Trentino (P.i.tre.) hanno partecipato all’evento “Interoperabilità intra-P.i.tre.: scambiare documenti in modo semplice”. Il protocollo informatico è ormai entrato a far parte integrante del sistema amministrativo della Provincia autonoma di Trento per un processo di dematerializzazione, ovvero di sostituzione della carta con il formato elettronico. Il nuovo processo ha modificato radicalmente il sistema di gestione dei documenti, anche attraverso una revisione delle procedure informatiche, così da garantire l’interoperabilità tra le varie amministrazioni provinciali. Accrescere l’efficienza attraverso l’eliminazione dei registri cartacei, migliorare la trasparenza dell’azione amministrativa, contenere i costi e i tempi per processare i documenti, si traducono in un reale miglioramento dei servizi resi ai cittadini e alle imprese. Il progetto P.i.tre. Di Informatica Trentina è in continua evoluzione e le funzionalità presentate durante l’evento permetteranno una nuova modalità per lo scambio di documenti tra i vari Enti aderenti alla federazione P.i.tre., più rapida ed agevole rispetto al sistema attuale che prevede l’utilizzo della Posta elettronica Certificata (Pec). Questa nuova modalità di interoperabilità tra gli Enti, conforme alla normativa ed in linea con i principi dettati dal Codice dell’Amministrazione Digitale (D.lgsl. N. 82 del /3/2005 aggiornato con il D.lgsl. N. 235 del 30/12/2010), consentirà a tutti gli Enti che partecipano al progetto federato di semplificare e velocizzare la trasmissione di documentazione tra gli Enti medesimi, mantenendo la piena garanzia e lo stesso valore legale delle trasmissioni via Pec. La semplificazione consentirà agli utenti di non dover più gestire le ricevute generate dal sistema di Posta certificata, in quanto gestite automaticamente dal sistema P.i.tre. Naturalmente la modalità di trasmissione e ricezione di documenti tramite il canale della Posta Elettronica Certificata continuerà a rimanere attivo e ad essere utilizzato nello scambio documentale da e verso gli Enti che non aderiscono al progetto federato P.i.tre. Oppure nelle trasmissioni verso i cittadini e le imprese. Complessivamente, l’introduzione di questa nuova modalità, insieme alle nuove funzionalità volute per agevolare la gestione delle ricevute della Pec, garantirà una riduzione considerevole dei tempi per la spedizione e ricezione della documentazione, accelerando gli scambi di documenti tra i vari Enti ed eliminando completamente i costi di spedizione postale.  
   
   
LA BI CLOUD TROVA UTENTI ATTRAVERSO SENTIERI MULTIPLI  
 
San Francisco, Ca, 26 giugno 2012 – Jaspersoft, fornitore del software di Business Intelligence (Bi) più utilizzato nel mondo, ha pubblicato i risultati della propria indagine Cloud Bi che è stata indirizzata agli ambienti Saas (Software-as-a-service) e Paas (Platform-as-a-service). I risultati dell´indagine globale condotta su quasi 300 membri della comunità Jaspersoft ha mostrato che poco più di un terzo (39%) delle applicazioni Saas di chi ha risposto non incorporano al momento report, cruscotti o funzioni analitiche. Il risultato è che gli intervistati stanno sempre più rivolgendosi al Saas Bi per colmare questo gap, con un 31 per cento che sta già implementando questa tecnologia e un ulteriore 33 per cento che prevede di farlo nei prossimi due anni. Un numero sorprendentemente alto di intervistati (14 per cento) sta già utilizzando Paas, sfruttando il cloud e incorporando la Bi direttamente nelle proprie app. Il sondaggio, condotto nel maggio del 2012, ha rivelato anche che entro due anni, quasi metà delle organizzazioni (45 per cento) utilizzeranno Paas. Anche le imprese hanno sottolineato l´agilità per il deployment rapido sia di Bi Saas (67%) che Paas (67%) come uno dei tre principali benefici. Sorprendentemente, meno di metà degli intervistati ha citato il risparmio di denaro come uno dei tre principali benefici. Jim Bell, Cmo di Jaspersoft, ha dichiarato: “Nonostante il fatto che Paas sia una tecnologia relativamente agli esordi, si è già conquistata una suo spazio. Si aggiunga a ciò il fatto che più del 60 per cento delle applicazioni Saas utilizzate dalle organizzazioni non includono funzionalità Bi e si può vedere come esista un´esigenza di capacit Bi sia per le applicazioni Paas che per quelle Saas. La buona notizia è che è in produzione una nuova generazione di applicazioni cloud che ha la Bi già integrata”. Tra le ulteriori conclusioni raggiunte dallo studio troviamo: La sicurezza dei dati resta una preoccupazione per la Bi Saas, nonostante le continue rassicurazioni dei vendor e degli esperti, tanto che il 75% degli intervistati hanno citato questa come fonte di ansia. Immediatamente a seguire, il fatto che qualcun altro “possegga” i propri dati (62%) e l´affidabilità del Cloud (59%). Oltre la metà (55%) degli intervistati utilizza la Bi Saas per fornire servizi a un pubblico esterno, tipicamente provvisto di un´altra applicazione, mentre il 46% la usa per offrire servizi a un pubblico interno e a dispositivi mobili. Meno della metà (46%) trova “difficile” ottenere dati da e per il Cloud con la Bi Saas. Il 45 per cento ha dichiarato che attualmente utilizza o ha in progetto di utilizzare Paas nei prossimi 24 mesi. I maggiori benefici del Paas sono stati identificati con l´essere in grado di costruire e implementare applicazioni o servizi anche più velocemente (67%) e con risparmio di costi (55%). Ha proseguito Bell: “È inoltre interessante vedere che l´agilità sta diventando una priorità più importante per il mercato Bi dei reali risparmi di costo, cosa che dimostra un possibile cambiamento delle priorità quando si parla di risultati. Con l´avvento delle applicazioni Cloud complete con Bi integrata, le organizzazioni vedranno una Bi sempre più moderna e flessibile, senza doverla costruire o offrirla in modo standalone”.  
   
   
BOLZANO: 1 MILIONE DI RAPPORTI DI LAVORO COMUNICATI ONLINE  
 
Bolzano, 26 giugno 2012 - Fino ad oggi sono un milione i rapporti di lavoro comunicati online alla Ripartizione lavoro della Provincia in seguito all´introduzione del sistema elettronico per la comunicazione, che per l´ass. Bizzo è imprescindibile per gestire la mole di dati. Dalla fine di luglio saranno applicate migliorie chieste dagli utenti. Attivato nel 2008 "Pronotel2", un apposito programma Internet, per la comunicazione elettronica dei rapporti di lavoro alla Ripartizione lavoro della Provincia attivato alla fine del 2008. In media le comunicazioni effettuate con tal sistema raggiungono la significativa cifra di 300.000 all´anno. Come sottolinea l´assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo, responsabile anche per il settore informatica, il dato è motivo di soddisfazione e testimonia che i grandi sforzi profusi per porre in essere il programma sono valsi la pena. Al giorno d´oggi è infatti imprescindibile offrire un sistema moderno ed efficiente per gestire in modo adeguato la mole di comunicazioni previste dalla legge. La milionesima comunicazione online grazie al programma "Pronotel2" è avvenuta di recente a cura della ditta "Provex Industrie s.R.l." di Brunico, produttrice di cabine doccia e accessori tecnici. Per verificare il grado di apprezzamento dell´utenza del sistema di comunicazione elettronico "Pronotel2" nel novembre 2011 era stato eseguito un sondaggio. Alla fine di luglio 2012 alcune proposte di miglioramento suggerite dagli utenti nell´ambito del sondaggio saranno implementate nel sistema. Ad esempio, sarà possibile copiare le comunicazioni e immettere così una sola volta informazioni standard quali il numero Inail, l´Istituto assicurativo o il tipo di contratto collettivo dell´azienda ecc.  
   
   
TELEFONI IN REGIONE TOSCANA: COSTI DIMINUITI DEL 30% E SERVIZI AUMENTATI  
 
Firenze 25 giugno 2012 – Continua l’impegno della giunta regionale sullo spending review, l’iniziativa della Giunta regionale per individuare le possibili riduzioni di spesa. Adesso – dopo personale, auto, accorpamento di agenzie, enti e strutture, acquisti centralizzati, ed altro – è la volta della telefonia con una riduzione dei costi telefonici del 30%, pur aumentando i servizi. E’ questo il risultato raggiunto nel settore della fonia fissa, dove negli ultimi 12 mesi è stato realizzato il progetto di migrazione da un sistema di fonia tradizionale ad uno in tecnologia Voip (che sta per Voice over Ip, cioè il protocollo di Internet). Si tratta di una tecnologia analoga a quella che usa Skype su Internet, dove la voce viene trasmessa attraverso la rete dati, e non più tramite il filo di rame del vecchio “doppino” telefonico. Questa innovazione non solo ha consentito di coprire tutte le sedi regionali, anche quelle a Roma e Bruxelles, con servizi di comunicazione migliori e più integrati, quali ad esempio rubrica condivisa, click-to-dial, messaggi in tempo reale ed altri, ma anche di realizzare un risparmio di oltre 250.000 euro l’anno, pari ad una percentuale superiore al 30% dei costi del precedente contratto. Fino al 2010 la spesa annuale per il servizio telefonico regionale arrivava a oltre 1 milione e 1 mila euro. Dal giugno 2011 in poi, quando è partita la nuova gara (per 5 anni di esercizio), i costi sono scesi a circa 840 mila euro. Il tutto è stato ottenuto in quanto il cambio di tecnologia ha consentito l’uso di piattaforme hardware e software ad ampia diffusione e a basso costo. La realizzazione del progetto ha richiesto circa sei mesi per portare a termine l’adozione del nuovo sistema di fonia fissa in tutte sedi regionali presenti in Toscana, a Roma e a Bruxelles. Da notare anche che le telefonate tra le varie sedi sono ora tutte telefonate interne, senza costi aggiuntivi di traffico. Risparmi anche nella telefonia mobile, in questo caso il risparmio è di circa il 26% della spesa: si tratta infatti di poco più di 20mila euro l’anno. In questo caso il risparmio viene ottenuto con la disattivazione del ‘Roaming dati’, funzione molto costosa utilizzata per scaricare dati quando si è all’estero. Cosa che può essere fatta utilizzando una semplice connessione internet o wi fi. Forte di questi risultati il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha scritto una lettera a tutti i direttori generali delle Asl e delle agenzie, fondazioni, ed enti regionali affinché adottino tecnologie analoghe per abbattere in tutti gli uffici i costi di gestione. “Usare tutte le opportunità che offre la tecnologia per risparmiare – ha detto il presidente – mi sembra doveroso da parte di tutta la pubblica amministrazione. Per questo ho scritto a tutti i direttori chiedendo loro di adottare lo stesso sistema e confermando la disponibilità delle strutture regionali che hanno messo a punto questa nuova organizzazione della telefonia a collaborare per condividere percorso e risultati dell’esperienza fatta. E soprattutto per supportarli in questo percorso. In questo modo – conclude Rossi – potremmo aumentare i risparmi della spesa pubblica senza penalizzare l’efficienza dei servizi”.  
   
   
BOLZANO, FIBRA OTTICA E INTERNET VELOCE ATTIVATI A TIROLO E ZONE LIMITROFE  
 
Bolzano, 26 giugno 2012 - Internet veloce diventa realtà anche nell’area di Tirolo: il nuovo punto di accesso e la centrale sono stati attivati ufficialmente il 23 giugno con una cerimonia del municipio di Tirolo, presenti il presidente della Provincia Luis Durnwalder, i rappresentanti di Ras e Telecom Italia che collaborano al progetto. Quella di Tirolo è la prima di 155 centrali Adsl che verranno potenziate con accessi alla banda larga entro il 2014. Sono stati completati i lavori di collegamento con la fibra ottica e di realizzazione della centrale Pop per la zona di Tirolo, il punto di accesso per l´interconnessione delle reti e dei servizi che consente di allacciare alla rete della fibra ottica la centrale Telecom e in futuro tutti gli edifici pubblici del Comune del Burgraviato. "Realizzare una rete in fibra ottica in grado di collegare tutti i Comuni dell´Alto Adige è una priorità della Giunta provinciale. Abbiamo investito molto in questa operazione, che garantirà ad un numero sempre maggiore di cittadini, imprese e istituzioni locali l´accesso alle nuove tecnologie digitali in banda larga", ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder alla cerimonia di attivazione nel municipio del paese. Quella di Tirolo è la prima di 155 centrali Adsl che, secondo l’accordo stipulato a fine 2011 dalla Provincia e da Telecom Italia, verranno potenziate con accessi alla banda larga. In concreto, la Provincia consegna una serie di tratte di fibra ottica che permettono a Telecom Italia di aggiornare e attivare le proprie centrali al fine di poter fornire il servizio Adsl. In tal modo sarà reso disponibile alla quasi totalità della popolazione dell’Alto Adige un accesso pari ad almeno 7 Mb/s (Mega bit al secondo) e fino a 20 Mb/s. Nelle prossime settimane analoghe centrali saranno attivate a Falzes, Terlano, Castelrotto e Soprabolzano. Nel secondo semestre del 2012, in base alle tratte di fibra ottica che la Provincia metterà a disposizione, potranno essere attivati ulteriori 25 impianti per un totale di 31 centrali. Nei due anni successivi verrà completato il programma dell’accordo che prevede, per il 2013, l’aggiornamento di 82 centrali e per il 2014 le restanti 43. Questa procedura consentirà all’Alto Adige di migliorare il grado di copertura del servizio Adsl passando dall’attuale 86,9% al 91,6% a fine 2012, fino ad arrivare nel 2014 ad un grado di copertura del 99,2%. Il punto di accesso in fibra ottica di Tirolo è stato realizzato con il coordinamento della Ras in attuazione del programma definito dalla Giunta provinciale. La centrale Pop è stata ricavata nell´ex fienile Hofer, risanato senza intaccarne l´aspetto esteriore.  
   
   
UN NUOVO SERVIZIO, UNICO IN ITALIA, CHE MONITORA CONTEMPORANEAMENTE WEB, SOCIAL NETWORK, BLOG E STAMPA  
 
Milano, 26 giugno 2012 - Si chiama Mimesi360 la nuova piattaforma integrata che permette di monitorare contemporaneamente oltre 70.000 fonti tra stampa, siti internet, social network, blog e forum. A lanciarla sul mercato è Mimesi (Gruppo Reed Business Information), uno dei maggiori player nel settore del media monitoring. Negli ultimi anni la potenza e l’influenza di Internet e, in particolare, dei social network è cresciuta in maniera esponenziale. Lo dimostrano i risultati di una ricerca condotta dalla Business School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Mimesi, che ha messo in luce quanto il potere di Internet e dei social media stia assumendo proporzioni impressionanti nelle scelte d’acquisto: 8 milioni di italiani, secondo i risultati dell’indagine, modificano le loro scelte d’acquisto a seguito delle informazioni recuperate attraverso i social media; 15 milioni di italiani si fidano pienamente di quanto trovano nei blog e nei forum circa prodotti e servizi; 12 milioni di italiani si fidano delle informazioni riportate sui social network La ricerca ha messo in luce un altro aspetto interessante e cioè che il consumatore ha una spiccata propensione a condividere anche le informazioni positive rendendo ancora più importante la capacità delle aziende di saper “ascoltare” il mercato. Mimesi360 offre, in un unico strumento, quattro servizi specifici: monitoraggio media, analisi quantitativa dei risultati, sentiment analysis e analisi reputazionale dell’azienda tenendo sotto controllo simultaneamente i principali canali d’informazione: web, social network, blog e stampa. Il nuovo prodotto, creato in collaborazione con Blogmeter, è dedicato alle aziende ed ai professionisti che necessitano di informazioni e analisi su che cosa si dice e come si parla delle loro aziende o prodotti. I punti di forza di Mimesi360: tempestività - il monitoraggio quotidiano permette di “ascoltare” in tempo reale; capillarità - le fonti monitorate sono oltre 70.000 e riguardano tutti i media sia online che offline; visione a 360° - grazie all’integrazione di più media contemporaneamente in un’unica piattaforma. La nuova piattaforma è un esempio unico nel mercato italiano, a conferma - ancora una volta - della capacità della società del Gruppo Reed Business Information di anticipare le tendenze e le necessità del mercato. “La realtà in cui viviamo è in continua evoluzione. Le aziende – ha commentato Marina Bonomi, Direttore Generale di Mimesi - indipendentemente dal settore merceologico in cui operano, non possono prescindere dalle informazioni riportate anche dalla Rete su prodotti e servizi. Web, blog e social media stanno velocemente affiancando i media tradizionali come fonti autorevoli di informazione e un corretto monitoraggio di tutte le fonti non solo può aiutare a prevenire crisi reputazionali ma costituisce una leva gestionale fondamentale”.  
   
   
ALESSANDRIA, SOSPENSIONE DEI SERVIZI TELECOM NEL COMUNE  
 
Alessandria, 26 giugno 2012 - Dal 21 giugno, Telecom ha avviato una progressiva e graduale sospensione dei servizi erogati al Comune di Alessandria a seguito del mancato pagamento di bollette per un ammontare complessivo di 98.247,82 euro. La direzione Economico Finanziaria ha provveduto a segnalare i numeri telefonici comunali non soggetti a pubblico servizio, sui quali verrà attuata la procedura di sospensione. Www.comune.alessandria.it    
   
   
NUVOLAVERDE DAY: A KARIM EL MALKI E GIANLUCA VERIN (ATHONET) LA MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER AVERE CONSENTITO CON LA SOLUZIONE PRIMO UNA CONNESSIONE MOBILE A BANDA LARGA NELLE AREE TERREMOTATE DELL’EMILIA  
 
 Milano, 26 giugno 2012 - Una medaglia del Presidente della Repubblica è stata conferita ieri pomeriggio a Karim El Malki e Gianluca Verin, fondatori di Athonet, per meriti nel settore del digitale per la sostenibilità. L’assegnazione per la sezione “Nuova impresa” è avvenuta nel corso del Nuvolaverde Day, tenutosi nella sede de Il Sole 24 Ore a Milano, evento ideato da Enzo Argante (con la collaborazione dell’Iit di Genova, Expo 2015 e Nova 24) e dedicato alle potenzialità e ai valori dei mondi digitali per la sostenibilità. Una vera e propria giornata dell´ “orgoglio digitale” italiano che ha portato sul palco molteplici proposte nel segno dell´innovazione più virtuosa. Strutturato come uno spettacolo di teatro scientifico, nel quale i protagonisti hanno rappresentato con l´aiuto di uno schermo i rispettivi progetti, Nuvolaverde Day ha raccontato storie di imprese, imprenditori, professionisti, intellettuali, ricercatori che combinano visione e concretezza. Athonet, giovane azienda specializzata nello sviluppo di sistemi avanzati per telecomunicazioni mobili, insediata nell’Area Science Park di Trieste, è stata premiata per aver ideato “Primo” (Private Mobile), rete mobile compatta e trasportabile Umts/hspa/lte che è stata messa a disposizione della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia durante il recente terremoto in Emilia. Si tratta della prima volta al mondo che una rete Lte viene utilizzata per scopi emergenziali a seguito di un terremoto. Il sistema Lte, che utilizza una Bts di Nokia Siemens Networks, è stato installato sul tetto della Scuola Media di Mirandola e ha fornito connettività Internet ed un numero di telefonia fissa alla direzione del campo. Inoltre, Router Lte - Wifi hanno garantito accesso Internet agli abitanti del campo, consentendo a tutti di comunicare con il mondo esterno anche in una situazione così disagiata. La giuria ha inoltre segnalato Francesca Macrì per “tataTu”, applicazione per smartphone e tablet e piattaforma web, che accompagna le donne durante la giornata, per aiutarle a condividere tempo, consigli, idee, oggetti, facendo rete tra loro, con gli uomini, con le aziende e il territorio. La soluzione Primo - Primo ha in pratica perfezionato il sistema cellulare a larga banda di terza e quarta generazione, rivoluzionando il concetto di rete mobile locale, superando i limiti delle reti Wi-fi e permettendo di utilizzare la rete cellulare come un’estensione della intranet aziendale e per coperture “hotspot” (es. Zone ad alta concentrazione di traffico, zone poco connesse ecc.). La soluzione è in grado di offrire capacità aggiuntiva e copertura dedicata in aree d’interesse specifico senza gravare sulle reti mobili tradizionali degli operatori. In questo modo vengono risolti i problemi di congestione delle reti mobili causati dall’adozione di massa di cellulari, smartphone e chiavette dati, che richiedono costante accesso ad Internet. Inoltre, la soluzione può offrire un servizio privilegiato e un accesso radio a larga banda anche all’interno di edifici e in generale dove più ce ne sia bisogno. Primo diventa così la rete mobile ideale per aziende, aeroporti, ospedali, campus universitari, zone industriali a forte automazione, piattaforme petrolifere e campi di estrazione, navi, aerei, hotspot e anche intere aree territoriali soggette al digital divide. L’estrema facilità d’installazione, la trasportabilità e i consumi energetici minimali ne fanno una soluzione privilegiata anche per operazioni di pubblica sicurezza e per l’affidabile copertura di aree disastrate dove è opportuna la messa in opera di una rete Umts/hspa/lte in pochi minuti. La storia di Athonet La storia di Athonet e dei suoi fondatori è quella di un ritorno sulla direttrice Italia-svezia, passando per l’Inghilterra. E’ infatti a Stoccolma, dove lavoravano per la Ericsson, che Karim e Gianluca, entrambi ingegneri, si conoscono nel 1999. Karim El Malki, , di padre egiziano e di madre veneta, primo ideatore della soluzione mobility gateway da cui origina Primo è nato a Roma. Trasferitosi in Inghilterra per frequentare l’università, ha lavorato al proprio dottorato di ricerca in collaborazione con Ericsson. Da questo lavoro è scaturito un brevetto per la cancellazione del rumore di sottofondo nelle telefonate, in seguito adottato da molte aziende di telecomunicazioni. A Sheffield, Inghilterra, è stato anche professore associato e ha fondato un suo gruppo di ricerca su Mobile Ip. Gianluca Verin, nato a Bassano del Grappa, studia ingegneria delle telecomunicazioni all’università di Padova. Quando parte per l’Erasmus in Inghilterra, nel 1994, sembra andare incontro al destino di molti della sua generazione: quello del “non ritorno”. In Inghilterra segue anche un master e in quel Paese, dopo la laurea, torna per cominciare a lavorare per Ericsson. Si trasferisce quindi ai quartieri generali in Svezia nel 1999, per occuparsi delle problematiche dovute all’esplosione del traffico dati legato alla diffusione di Internet. Nel 2005, Karim e Gianluca decidono di lasciare Ericsson e di dar seguito al “sogno nel cassetto”, fondando Athonet. La loro intuizione è che la trasmissione dati in mobilità subirà una crescita esponenziale e gli attuali sistemi di rete mobile necessiteranno di un significativo aumento in efficienza, miglioramento delle prestazioni e semplificazione delle architetture di rete. Iniziano l’avventura come “impresa da garage”, a basso costo, con montagne di ore lavorate la notte e nei giorni di festa. Una tipologia di azienda che sembra più tipica delle storie pionieristiche da Silicon Valley americana, dove il venture capital funziona e la paura di rischiare non scoraggia nessuno. Ma in Italia… Eppure Karim e Gianluca ci credono, compiono una scelta contro corrente e decidono di rimanere nel loro Paese perché, dopo molti anni di esperienza all’estero, vogliono dimostrare che certe cose sono possibili anche da noi. In effetti, siamo la nazione che ha dato i natali a Guglielmo Marconi che di propagazione radio, fondamento della comunicazione cellulare, se ne intende. Operano alacremente fino a che l’innovazione giusta non vede la luce. Dopo anni di sacrifici, Karim e Gianluca, ci sono riusciti: il nuovo sistema cellulare “All Ip” unico al mondo nel suo genere, è finalmente sul mercato.  
   
   
I SERVIZI DI CONSULENZA PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA: IL RUOLO DELLE RETI DI LABORATORI PUBBLICI DELLA REGIONE PUGLIA E DEL D.A.RE.  
 
 Valenzano, 26 giugno 2012 - “Il seminario odierno è il primo di un ciclo di tre incontri realizzati con l’obiettivo di sostenere e potenziare la specializzazione produttiva delle province regionali. L’incontro di stamane verte sui temi dell’agroalimentare, un settore ormai considerato strategico per la regione e, pertanto da valorizzare attraverso il sostegno delle capacità innovative e competitive”. Con queste parole ieri Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente dell’Arti, ha dato inizio al seminario I servizi di consulenza per l’innovazione tecnologica: il ruolo delle Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia e del Distretto Agroalimentare Regionale (D.a.re.), organizzato dall’Arti, su incarico dell’Area Politiche per lo sviluppo economico, il lavoro e l’innovazione della Regione Puglia, e dal D.a.re. – Distretto Tecnologico Agroalimentare Regionale. “Gli altri due seminari, – continua la presidente dell’Arti – in programma il 29 giugno a Bari e il 3 luglio a Brindisi, verteranno sui temi rispettivamente delle biotecnologie e dell’aerospazio: settori dal forte potenziale di crescita e, per ciò stesso, strategici per il rilancio dell’economia regionale in termini di aumentata competitività internazionale. Raggiungere questo risultato è un obiettivo sfidante ma non impossibile, se si ricorre ad un’azione congiunta che consenta alle imprese di trovare una risposta ai propri bisogni di innovazione attraverso i servizi realizzati dalle strutture di ricerca delle Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia”. All’intervento introduttivo della presidente dell’Arti ha fatto seguito quello di Giuliano Volpe, rettore dell’Università degli Studi di Foggia il quale, in piena convergenza con quanto sottolineato dalla presidente, ha rimarcato l’importanza del lavoro sinergico realizzato dall’Arti con il sistema universitario regionale, anche e soprattutto in funzione delle attività di formazione riservate ai giovani laureati, attività finalizzate al perfezionamento di professionalità qualificate in grado di corrispondere ai fabbisogni di innovazione espressi dalle Pmi. Per la contiguità tematica e le possibili ricadute sul settore produttivo derivanti dalla collaborazione tra le strutture di ricerca delle Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia e le imprese, il seminario è stato occasione di presentazione anche del bando Aiuti ai servizi di consulenza per l’innovazione tecnologica delle Pmi, recentemente emanato dalla Regione Puglia, le cui finalità sono state illustrate da Francesco Surico, direttore della Divisione Consulenza e Assistenza Tecnica di Innovapuglia. Con una dote finanziaria pari a 10 milioni di euro, il bando mira sia alla promozione di interventi a sostegno della domanda di innovazione da parte delle Pmi, attraverso l’acquisizione di servizi reali di consulenza di innovazione tecnologica, sia alla razionalizzazione e qualificazione dell’offerta dei servizi di smart specialization in Puglia. Nel corso dell’intervento sono stati specificati i requisiti previsti tanto per i soggetti richiedenti quanto per i fornitori dei servizi specialistici. A seguire, Gaetano Storelli, di Innovapuglia, ha spiegato le modalità di accesso alla procedura telematica e i criteri di valutazione delle candidature per il bando. Delle Reti di Laboratori e delle finalità operative ha discusso Annamaria Fiore, responsabile per l’Arti del progetto Reti di Laboratori pubblici della Regione Puglia. L’intervento mira a rafforzare il potenziale tecnologico regionale attraverso il consolidamento infrastrutturale dei centri di ricerca, finalizzato sia allo sviluppo di sinergie tra il mondo della ricerca e quello dell’impresa, sia al potenziamento dei settori produttivi regionali. L’arti, su incarico della Regione Puglia, si occupa della verifica e della valutazione in itinere dei progetti finanziati, nonché del coordinamento di attività di promozione dell´iniziativa. Antonio Pepe, direttore generale del D.a.re., ha descritto invece le attività realizzate dal Distretto, i servizi offerti per rispondere alle esigenze di innovazione delle aziende afferenti al settore dell’agrofood, nonché il valore aggiunto apportato sul fronte della condivisione delle informazioni relative alle frontiere tecnologiche del settore. L’intervento di Pepe è stato condiviso anche da Gianluca Nardone, presidente del D.a.re., il quale ha rimarcato l’importanza della collaborazione fattiva con la Regione Puglia per la realizzazione di queste attività, funzionale al raggiungimento di risultati importanti per la competitività del sistema regionale; “una competitività – conclude Nardone – che non può che giovarsi dell’approccio di sistema adottato che si sta imponendo in maniera condivisa ed efficace”. Il seminario si è concluso con l’intervento di Angelantonio Minafra, della Rete Selge, che ha dettagliato le specificità e i servizi offerti dalla Rete.  
   
   
TRENTO: NUOVE DIRETTIVE PER LE COMUNICAZIONI DIGITALI TRA AMMINISTRAZIONE E PRIVATI  
 
Trento, 26 giugno 2012 - Su proposta del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato - nella seduta di oggi - un provvedimento che fissa le regole da seguire per l’utilizzo delle comunicazioni telematiche da parte delle pubbliche amministrazioni, sia nei rapporti tra uffici, sia nelle relazioni con gli utenti: cittadini, imprese e professionisti. L’obiettivo è quello di velocizzare i tempi, contenere le spese e offrire un servizio di qualità agli utenti. Le nuove direttive sanciscono l’introduzione definitiva di nuovi strumenti (posta elettronica o sistema di protocollo informatico) e i nuovi comportamenti che la pubblica amministrazione deve tenere per sfruttare al meglio il processo innovativo. L’aggiornamento delle precedenti direttive in materia si inserisce in un contesto caratterizzato dalla continua diffusione dei nuovi strumenti di comunicazione - in particolare delle caselle di posta elettronica, anche certificata - che consentono un dialogo più semplice, veloce, sicuro e meno oneroso sia per la pubblica amministrazione che per tutti i soggetti che si rapportano con la stessa. Nell’ultimo anno è significativamente mutato anche il quadro normativo di riferimento, a causa delle ripetute modifiche legislative apportate. Da ultimo ricordiamo il decreto “semplificazioni”. Tutte le strutture provinciali e gran parte degli enti del sistema pubblico trentino già dialogano tra di loro avvalendosi degli strumenti telematici e sono dotati di caselle di posta elettronica certificata (Pec) a disposizione di chi intenda ricorrere alle tecnologie per trasmettere all’amministrazione domande, dichiarazioni e documenti. E’ evidente il risparmio di tempo e di spese (spostamenti, code agli sportelli, attese, spese postali, carta…..), unito alle garanzie proprie di una comunicazione sicura e rapida. La Provincia intende in questo modo favorire il ricorso intensivo agli strumenti informatici nei rapporti con imprese e cittadini, incentivando l’interazione telematica con i propri utenti anche in vista del momento in cui tale canale di comunicazione con la pubblica amministrazione sarà l’unico ammesso (dal 1° gennaio 2014). L’elaborazione delle nuove direttive sulle comunicazioni telematiche ha tenuto conto anche dell’utilizzo - ormai largamente diffuso - del sistema di protocollo informatico P.i.tre da parte della Provincia e di una quota consistente del sistema pubblico trentino. Con il provvedimento approvato oggi si dà infatti avvio anche al nuovo canale di interoperabilità “intra P.i.tre” per semplificare ulteriormente lo scambio documentale tra gli enti pubblici locali e il nuovo sistema.  
   
   
TELECOM ITALIA E UNIVERSITA’ DI CATANIA: AL VIA IL JOINT OPEN LAB PER AVVICINARE RICERCA E INDUSTRIA  
 
Catania, 26 giugno 2012 - Telecom Italia e l’Università di Catania hanno avviato un progetto di collaborazione che porterà entro la fine dell’anno alla realizzazione del “Joint Open Lab”, un laboratorio di ricerca per la creazione di un nuovo modello di relazione industria-università dove la ricerca e la conoscenza accademica si uniscono al know how e all’esperienza industriale. L’annuncio è stato dato oggi dal Rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca, e dall’Amministratore Delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, in occasione della tappa catanese di “Working Capital Accelerator”, l’iniziativa di Telecom Italia per rilanciare l’innovazione digitale in Italia. L’attività di ricerca del Joint Open Lab si focalizzerà sui servizi di Mobile Internet di prossima generazione, come ad esempio le tecnologie Nfc (Near Field Communication), destinati a cittadini e imprese per creare nuove piattaforme che integrino le tecnologie più avanzate dei terminali mobili e del cloud computing con elementi di sicurezza e privacy evoluti per l’applicazione in diversi contesti di vita e di lavoro. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto di Telecom Italia finalizzato alla creazione di sei innovativi laboratori di ricerca su tutto il territorio nazionale in accordo con i più qualificati Atenei italiani con l’obiettivo di rilanciare e trasformare i rapporti tra il mondo dell’industria e quello della ricerca e della didattica universitaria nel campo dell’innovazione tecnologica. In particolare, la collaborazione mira a dare impulso al trasferimento delle conoscenze tipiche del mondo universitario verso utilizzi in campo industriale, trasformando le nuove idee in opportunità tangibili per il sistema socio-economico. Attraverso la creazione di un ambiente stimolante caratterizzato da spazi dedicati alla condivisione del know how e con un’alta flessibilità delle postazioni di lavoro, il nuovo laboratorio di ricerca si pone come elemento centrale delle attività di sviluppo e dimostrative in grado di attrarre giovani talenti e favorire l’applicazione sul campo di nuove idee e soluzioni, generando così nuovo valore su obiettivi di ricerca ed innovazione condivisi. Il laboratorio, inoltre, potrà partecipare a gare per l’accesso a finanziamenti per la ricerca a livello regionale, nazionale ed europeo. In base agli accordi, Telecom Italia contribuirà al Joint Open Lab con proprio personale di ricerca, strumentazione di laboratorio, piattaforme di servizio; l’Università di Catania metterà a disposizione del laboratorio personale di ricerca, borsisti, stagisti e laureandi. “Quello tra l’Università di Catania e Telecom Italia è un rapporto ormai consolidato”, commentano Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia, e il rettore Antonino Recca. “Dal 2009 ad oggi abbiamo portato avanti diversi progetti in ambito di formazione e di sperimentazione didattica, attraverso la collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica diretto dal prof. Vincenzo Catania, oltre a proposte congiunte per finanziamenti sia nazionali sia internazionali. La nostra volontà di proseguire questo percorso si concretizza oggi nell’annuncio della creazione di un vero e proprio laboratorio di ricerca condiviso, che rientra nel progetto più ampio del Gruppo di trasformare radicalmente il modello della relazione tra mondo accademico e impresa per creare valore e alimentare l’industria con idee innovative partendo dal territorio.”  
   
   
AAA CERCASI 200 GIOVANI RICERCATORI TOSCANI: 12 MILIONI PER 172 PROGETTI DI RICERCA  
 
Firenze, 26 giugno 2012 – Università e Centri di ricerca stanno preparando gli avvisi per selezionare 200 giovani laureati toscani (under 35) che lavoreranno sui 172 progetti di ricerca approvati da Regione Toscana. A disposizione ci sono 12 milioni di euro: 6, dal Fondo Sociale Europeo, li mette la Regione; altrettanti sono aggiunti dalle istituzioni della ricerca (3 milioni) e dal sistema delle imprese toscane (altri 3 milioni). Gli assegni (30 mila euro lori all’anno per due anni) dovranno essere attivati entro il 6 novembre. Tempi, dunque, molto brevi. Dopo l’avviso pubblico dello scorso gennaio sono pervenuti in Regione 186 progetti che un apposito nucleo di esperti ha valutato e ridotto a 172 per un totale di 200 assegni (60 dei quali all’Università di Firenze, 34 a Pisa, 28 a Siena, 31 al Cnr, 27 al Sant’anna, 8 all’Università per Stranieri, 6 all’Istituto di Fisica Nucleare, 4 alla Normale, uno all’Istituto di Astrofisica e uno all’Imt di Lucca). La parte del leone la fanno i progetti nell’ambito dei sistemi avanzati di accelerazione della conoscenza, ma si difendono anche gli altri settori: in particolare le energie rinnovabili, lo spazio e l’aerospazio, la fotonica, i nanomateriali. Soddisfazione è espressa da Stella Targetti, assessore regionale con delega alla ricerca. “I criteri di valutazione per aggiudicare gli assegni di ricerca – spiega – hanno premiato la capacità di fare rete tra enti di ricerca pubblici e soggetti privati nonché collegamenti con progetti e partenariati più ampi, nazionali ma anche europei. E’ un parametro qualitativo importante che caratterizza l’intervento della Regione come un vero e proprio investimento sul capitale umano della Toscana”.  
   
   
RICERCA, ASSEGNI PER OLTRE 9 MLN GIUNTA LIGURE APPROVA GRADUATORIE PROGETTI ALTA FORMAZIONE FRA I BENEFICIARI UNIVERSITÀ, IRCSS SAN MARTINO-IST, ENEA, CNR  
 
Genova, 26 Giugno 2012 - Ammonta a oltre 9 milioni di euro l’importo degli assegni di ricerca sostenuti dalla Regione Liguria per i progetti di alta formazione dei poli e dei distretti liguri delle tecnologie marine e dei sistemi intelligenti integrati. I soggetti che beneficiano dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo responsabili dell’attuazione dei progetti sono: l’Università di Genova, Irccs-san Martino-ist di Genova Il Cnr- Consiglio nazionale delle ricerche di Genova, l’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia di Fezzano (La Spezia) , Enea- Centro ricerca ambiente marino di Lerici (La Spezia), l’Unità di ricerca per la floricoltura e le specie ornamentali Cra-fso di Sanremo. La giunta della Regione Liguria, su proposta dell’assessore all’Università e all’Istruzione Pippo Rossetti ha approvato, in mattinata, gli esiti della valutazione riguardante 150 proposte progettuali presentate. Il provvedimento coinvolgerà 177 giovani ai quali i soggetti attuatori conferireanno assegni di ricerca di durata biennale per un importo massimo di 23 mila euro per anno. Finanziati anche i costi per le attività di coordinamento scientifico dei progetti e per i tutor e la formazione in Italia e all’estero dei giovani interessati per un importo massimo di 6 mila euro a biennio per ciascun assegno. I fondi assegnati rientrano nel Progetto Giovani della Regione Liguria.  
   
   
CALABRIA: IN PREINFORMAZIONE IL BANDO PILOTA PER L´INDIVIDUAZIONE DI CINQUE SCUOLE SUPERIORI IN CUI REALIZZARE LABORATORI DI WEB RADIO E TV  
 
Catanzaro, 26 giugno 2012 - L’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha reso noto che è stato pubblicato, in preinformazione sul sito www.Regione.calabria.it/istruzione , il bando pilota della Regione per l´individuazione di cinque scuole superiori, una per provincia, dove realizzare laboratori di web radio e web tv. Il primo esempio lo si e´ realizzato all´Istituto superiore "Leonardo da Vinci - Nitti" di Cosenza, presentato lo scorso marzo alla presenza del massmediologo Igor Righetti. "L´obiettivo – ha spiegato Caligiuri - e´ quello di creare competenze e sperimentazioni didattiche utilizzando la radio e le tv per trasmettere le conoscenze. E´ una bella sfida educativa, a cui si aggiunge la dimensione democratica dell´iniziativa, tendente a fare comprendere la democrazia reale dal basso, attraverso la trasmissione di eventi quali consigli comunali, convegni, attivita culturali. Una specie di Radio Radicale scolastica adattata alla situazione calabrese. La finalità e´ ovviamente quella di fare lavorare in rete le scuole per coprire tutta intera la regione. Fin dal primo momento il Presidente Scopelliti ha spinto per promuovere l´innovazione nelle scuole nella convinzione che se migliora la scuola si trasforma in meglio la societa´. Bisogna parlare – ha concluso Caligiuri - il linguaggio dei giovani per comunicare in modo efficace le conoscenze, favorendo la creatività". Continua cosi´ l´investimento sulle nuove tecnologie della Regione Calabria. Tra le tante iniziative svolte in questi due anni, sempre in stretto collegamento con l´Ufficio Scolastico Regionale, ricordiamo l´indagine sulle dotazioni multimediali nelle scuole, la ricerca del Censis sulle modalità di apprendimento dei "nativi digitali" (che verrà presentata a Roma alla Camera dei Deputati il 4 luglio alla presenza del ministro Profumo e del presidente Scopelliti), la registrazione al portale ministeriale "Scuola Mia" (l´84.63 % degli istituti sono registrati per favorire il collegamento tra scuole, famiglie e ambiente sociale), il finanziamento di 265 laboratori didattici per un investimento di 12.6 milioni di euro. Dopo questo bando, l´Assessorato alla Cultura, insieme al Ministero della Pubblica Istruzione, sta lavorando al progetto "Scuola Digitale", tendente a utilizzare in modo sperimentale il libro digitale in ambienti completamente cablati, con le lavagne interattive e docenti appositamente formati. Il finanziamento è di 250mila euro (50mila euro per ogni scuola). La domanda per concorrere al finanziamento potrà essere presentata entro 30 giorni dalla data successiva a quella della pubblicazione dell´Avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria. Per ogni informazione sul bando visionare il sito www.Regione.calabria.it  o scrivere a bandisettoreistruzione@regione.Calabria.it    
   
   
TRENTO: PIÙ AUTONOMIA ALLE SCUOLE CON IL NUOVO CRITERIO DI ASSEGNAZIONE UNICA DEI FONDI  
 
Trento, 26 giugno 2012 - La giunta provinciale ha approvato il 22 giugno due distinte delibere relative agli stanziamenti nei confronti delle istituzioni scolastiche e formative provinciali. Si tratta di una novità importante, che responsabilizza di più le scuole nella allocazione e nell’ uso delle risorse. Sono stati complessivamente assegnati € 9.832.666,00 agli istituti comprensivi, € 9.771.107,00 agli istituti secondari del secondo ciclo e € 1.600.887,00 agli istituti formativi provinciali. Con l’ approvazione delle due delibere odierne, viene introdotta per la prima volta una logica di assegnazione a costi standard che tiene in considerazione sia le caratteristiche degli immobili in cui le scuole sono collocate, sia la tipologia di corso cui gli studenti sono iscritti. Le istituzioni scolastiche saranno autonome nella destinazione delle risorse assegnate, i processi di valutazione permetteranno di verificare il raggiungimento degli obiettivi di sistema. I provvedimenti approvati rappresentano anche un’importante azione di razionalizzazione e semplificazione dell’attività amministativa: in un’unica assegnazione sono stati accorpati una serie di provvedimenti fino ad oggi gestiti separatamente (assegnazioni per funzionamento, assegnazione per investimenti, assegnazione fondo qualità ordinario, assegnazioni specifiche per utenze e spese di gestione della struttura, fondi per missioni e sorveglianza mensa, fondi per studenti stranieri). Una quota importante dei fondi (oltre € 4.644.752,00 complessivamente) viene assegnata per incentivare iniziative di miglioramento della qualità del sistema scolastico legate all´insegnamento delle lingue straniere, all´inserimento degli studenti con bisogni educativi speciali, alle iniziative per favorire l´accoglienza e l´orientamento degli studenti stranieri, nonché ai progetti di innovazione didattica. Si tratta della prima fase di un percorso che nell’arco di un triennio rivedrà complessivamente il modello di assegnazione. Vi è, infatti, la previsione di dividere le risorse per anno scolastico, rafforzare la metodologia di determinazione dei costi standard per la gestione della struttura e per l’organizzazione dei diversi percorsi didattici. Interventi, che hanno come ricaduta principale un rafforzamento dell’autonomia decisionale delle singole scuole. Si tratta di un percorso delicato e complesso, ma il Dipartimento della Conoscenza, per raggiungere questi risultati, sta operando attraverso gruppi di lavoro con i dirigenti e con i funzionari amministrativi scolastici. La versione integrale delle due delibere con i relativi allegati si può consultare e scaricare, a partire da martedì prossimo 26 giugno 2012, sul portale della scuola trentina www.Vivoscuola.it    
   
   
BOLZANO: NUOVO BANDO PER PROGETTI DI FORMAZIONE COFINANZIATI DA FSE. ENTRO IL 9 AGOSTO LA PRESENTAZIONE  
 
 Bolzano, 26 giugno 2012 - È stato presentato, venerdì 22 giugno 2012, a Palazzo Widmann il nuovo bando per la presentazione di progetti di formazione da realizzare con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo (Fse) da attuare nel periodo 2012/2013. Per la realizzazione dei progetti sono previsti 25 milioni di Euro. Presentazione progetti entro il 9 agosto 2012. Gli obiettivi da raggiungere con questo bando sono quelli previsti dagli assi del programma operativo del Fse: promuovere l’adattabilità delle imprese e dei lavoratori per aumentarne la competitività; conseguire un elevato livello di occupazione anche per le categorie più deboli nel mercato del lavoro; migliorare l’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti svantaggiati, al fine di promuovere la coesione sociale; innalzare le conoscenze e le competenze del capitale umano al fine di realizzare un’economia basata sulla conoscenza. Per la realizzazione dei progetti sono previsti 25 milioni di Euro. Potranno essere finanziati con questo bando solo progetti di formazione e/o di orientamento. Possono presentare domanda Enti pubblici e privati; Enti bilaterali costituiti dalle parti sociali; Imprese (anche del movimento cooperativo) e loro consorzi; Associazioni con finalità formative e sociali; Comuni e loro consorzi. Tutta la documentazione è disponibile sul sito dell’Ufficio Fse: www.Provincia.bz.it/europa/fse Il relativo bando è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione il 19 giugno scorso.  
   
   
"MATURITA´ PIU´ SERIA E DIFFICILE PER IL 67,2% DEI MATURANDI MA IL 27,5 DICHIARA DI AVER COPIATO DA FACEBOOK O CON L´AIUTO DEI PROF."  
 
 Roma, 26 giugno 2012 - Universinet.it - Sarà stato il clima di austerità che aleggia in Italia da alcuni mesi,- commenta Renato Reggiani direttore Editoriale di Universinet.it - sarà stata la difficilissima, a detta di molti maturandi 2012, versione di greco, sarà stato il compito di matematica con alcuni quesiti su argomenti che in molti licei scientifici sono stati affrontati solo nelle ultime settimane o la nuova trasmissione dei quesiti per mail senza le tradizionali buste, ma da un sondaggio online tra gli oltre 95.000 maturandi iscritti ad universinet ed a cui hanno risposto in 1345, la maturità 2012 sarà ricordata come la più "tosta" del decennio (per il 67,2% degli intervistati) e sopratutto per il 54% è stat più "seria" di quelle degli anni precedenti. Questo forse ha spinto molti a cercare disperatamente aiuto sulla rete e tra quelli che dichiarano di aver copiato parte delle soluzioni il 27,8 dichiara di essersi affidato a Facebook, che supera gli aiutini dei prof e membri interni scelti dal 24,6 e dai siti studenteschi 19,5. Sparito o quasi l´aiuto degli amici o parenti che forse con la crisi sono impegnati in altre faccende. Compagno di banco perfetto per la maturità appare quindi di nuovo, nonostante i severissimi divieti in vigore, l´uso di cellulari e smartphones che grazie a facebook e mail hanno permesso di condividere i quesiti e le soluzioni intempo quasi reale. Beh come si diceva un tempo, non basta copiare ma bisogna saperlo fare bene e i nostri maturandi del 2012 sembrano non aver avuto rivali. Ecco le domande e le risposte: 1 - Come hai trovato i quesiti delle prime tre prove della maturità? a - Facili 18,5; b - Difficili 67,2; 3 - Non risponde 14,3. 2 - Come ti è sembrato il "clima" della maturità rispetto agli anni precedenti? a - Più Serio 54%; b - Uguale 32%; c - Rilassato 12%; d - non risponde 2%. 3 - Sei riuscito a copiare durante i compiti? a - si 27,5%; b - no 71%; c - non risponde1,5. 4 - Se si chi o quale servizio ti è stato più utile per copiare? a - Siti studenteschi 19,5; b- Telefonate con Amici e parenti 6,4; c - Facebook 27,8; d - Sms o Mms 17,4; e - Professori e membri interni 24,6; f - non risponde 4,3.  
   
   
PIANO DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO, PUGLIA: SODDISFAZIONE PER SENTENZA CONSULTA  
 
Bari, 26 giugno 2012 - Di seguito la dichiarazione dell’assessore al diritto allo studio, Alba Sasso sul Piano di dimensionamento della rete scolastica 2012/2013 e sulla sentenza Corte Costituzionale n.147/2012: “La Regione Puglia ha accolto con soddisfazione, insieme alle altre regioni ricorrenti, la recente sentenza della Corte Costituzionale n.147/2012 che, dichiarando l’illegittimità dell’art.19 comma 4 della legge 111/2011, riconduce ancora una volta la materia del dimensionamento della rete scolastica nell’alveo della competenza regionale, ponendo le basi per una nuova, auspicabile fase di collaborazione efficace tra Stato e Regioni rispetto ad obiettivi condivisi”. “Pur tuttavia, la stessa, consapevole della delicatezza della situazione e delle aspettative che si stanno determinando in questi giorni,soprattutto tra il personale Dsga ed Ata che risulterebbe in esubero rispetto alla dotazione organica assegnata per il prossimo anno scolastico, sta valutando, con la dovuta prudenza e secondo le consuete regole del confronto con i soggetti istituzionali coinvolti, determinazioni da assumere rispetto al piano già adottato, avendo di mira, in ogni caso, l’obiettivo di salvaguardare l’interesse primario degli alunni e delle famiglie”. A tal fine, nei giorni scorsi, l’assessore Alba Sasso ha avuto un primo incontro con Oo.ss., Province, Anci ed Ufficio Scolastico Regionale, nel quale la maggioranza dei soggetti riteneva di non modificare per il prossimo anno il piano. Inoltre l’Assessorato ha inviato una lettera al Ministro all’Istruzione, per sapere se, a parere del Miur,ove la Regione decidesse di rivedere alcune delle proprie determinazioni, alla luce della pronuncia della Suprema Corte, persisterebbero le condizioni ed i margini temporali utili per assicurare il normale funzionamento del servizio scolastico per l’anno 2012/2013. Ùnella lettera si preannuncia, altresì, nel caso in cui ogni cambiamento dovesse essere rinviato alla programmazione 2013/2014, la proposta, tramite il Tavolo delle regioni, di sospendere per un anno la mobilità per il personale Dsga e Ata, risultante in esubero rispetto alle dotazioni organiche già definite. La Ix Commissione Istruzione e Lavoro, nella seduta dello scorso 20 giugno, recependo la proposta dell’assessore Sasso, ha deliberato di chiedere al Miur di considerare la possibilità di un blocco della mobilità del personale, Dsga e Ata, risultante in esubero, in particolar modo tenendo conto della situazione di sofferenza che si è determinata in alcuni territori regionali (come la Puglia), a fronte del piano di dimensionamento 2012 – 2013. Inoltre la stessa commissione ha deliberato di proporre al Miur, al fine di garantire il più possibile l’operatività delle scuole, il recupero di tutti i posti di Dsga disponibili, considerando i parametri 600/400 alunni come media regionale e non per singola autonomia scolastica. L’sssessore Sasso, nelle more delle decisioni da adottare nell’immediato, anche sulla base del parere del Ministero e degli esiti del Coordinamento della Conferenza Unificata in materia, fissato per il prossimo 27 giugno, fa affidamento sulla consueta collaborazione responsabile e propositiva di tutti perché venga garantito, comunque, il normale avvio dell’anno scolastico e già dal prossimo mese di settembre si possa avviare, attraverso linee di indirizzo condivise, la nuova programmazione 2013/2014.  
   
   
MILANO, BUONI LIBRO: GIUNTA APPROVA PROVVEDIMENTO A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE VICESINDACO GUIDA: “UN AIUTO CONCRETO CHE VA INCONTRO, IN PARTICOLARE, ALLE ESIGENZE DI CHI È PIÙ IN DIFFICOLTÀ”  
 
Milano, 27 giugno 2012 - La Giunta ha approvato il 22 giugno la delibera sui buoni libro per l’anno scolastico 2012/2013. Si tratta di un provvedimento che permetterà alle famiglie, soprattutto a quelle in difficoltà, di ricevere un aiuto concreto per l’acquisto dei libri di testo scolastici. I destinatari dei buoni libro sono tutti i bambini iscritti alle scuole elementari milanesi e tutti gli alunni residenti nel Comune di Milano che frequenteranno le medie. A usufruire del buono libro saranno anche gli alunni delle scuole medie non residenti in città, ma che si trovano in particolari situazioni famigliari e sociali (ad esempio, i bambini adottati, in affido o collocati in comunità oppure in affidamento giudiziale, a seguito di separazione legale, al coniuge residente a Milano). Per quanto riguarda le scuole elementari, il contributo del Comune per i buoni libro andrà a coprire per intero la spesa necessaria. Per le scuole medie i buoni libro vengono erogati anche quest’anno in base a quote prefissate. Per il 2012/2013 hanno un valore variabile a seconda della classe frequentata e della fascia Isee di appartenenza. I criteri adottati sono gli stessi utilizzati dalla Regione Lombardia per la dote scuola dello scorso anno scolastico. Per la fascia Isee inferiore ai 5.000 euro, per esempio, il contributo arriva fino a 150 euro per gli studenti del primo anno e a 80 euro per quelli del secondo e terzo anno. Il buono libro sarà garantito a tutte le famiglie con valore Isee fino a 15.458 euro. “Abbiamo deciso – ha detto la vicesindaco e assessore all’Educazione e Istruzione Maria Grazia Guida – di erogare i buoni libro nell’ottica di aiutare concretamente le famiglie, specie quelle più bisognose. Alle scuole medie, infatti, abbiamo scelto di differenziare il contributo in base alla condizione economica del nucleo familiare. Il nostro assessorato lavorerà, anche in collaborazione con la Regione Lombardia, per studiare nuove modalità di sostegno in materia di libri di testo. In futuro vorremmo sperimentare la formula del comodato d’uso e fare maggiormente ricorso ai nuovi strumenti informatici”.  
   
   
DIMENSIONE TEATRO AIUTA CREATIVITÀ RAGAZZI  
 
Udine, 26 giugno 2012 - L´assessore regionale all´Istruzione Roberto Molinaro ha partecipato il 22 giugno alla presentazione dell´"Astuccio delle proposte 2012/13", pubblicazione che raccoglie le attività (dalla formazione degli insegnanti agli incontri in classe, agli spettacoli) selezionate per il prossimo anno scolastico dal progetto "Teatroescuola". Un appuntamento di cui lo stesso assessore (presente oggi nella bella sede del Museo etnografico del Friuli assieme al collega alla cultura del Comune di Udine, Kristian Franzil, e al presidente dell´Ente regionale teatrale, Angelo Cozzarini) ha sottolineato l´importanza, in forza dei 25 anni di attività di Teatroescuola e del lavoro fatto attraverso questo progetto, entrato nelle scuole del Friuli Venezia Giulia diventando parte della loro offerta formativa. "La dimensione del teatro aiuta la creatività" ha ricordato Molinaro, sottolineando l´utilità di sviluppare progetti adeguati alla correlazione tra scuola e mondo esterno in un contesto che vede Teatroescuola tra gli strumenti di diffusione della cultura in Friuli Venezia Giulia e confermando l´interesse della Regione, pur in momenti di difficoltà, nei confronti di un progetto che complessivamente è di qualità elevata anche nel confronto con altre analoghe iniziative nazionali. Realizzato dall´Ert con il patrocinio e il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione, della Direzione regionale per l´Istruzione del Fvg, di Enti Locali e delle scuole coinvolte, Teatroscuola ha, è stato detto, un ruolo di collettore delle proposte culturali dedicate all´infanzia e l´ "Astuccio" illustra percorsi tematici, spettacoli, laboratori, progetti speciali, oltre alla Iv edizione delle giornate di formazione "Fare teatro a scuola, secondo noi", previste al Teatro Nuovo Giovanni da Udine dal 23 al 25 ottobre. Nell´anno appena concluso Teatroescuola si è occupato di narrazione e racconto ed in quest´edizione l´attenzione è stata spostata sul linguaggio teatrale. Il tema conduttore sarà pertanto il neologismo Parolasipario, che evoca gesti, suoni, immagini e parole, in pratica lo spazio magico del Teatro.  
   
   
UNA TUNDRA ARTICA VERDE? STUDIO SUGGERISCE CHE È POSSIBILE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2012 - I terreni nelle regioni a latitudini elevate contengono più carbonio rispetto all´atmosfera. Con il pianeta che deve sopportare temperature in aumento, è importante ricordare che anche l´Artico soffre il caldo. Studiando i possibili effetti del riscaldamento globale sulla tundra artica, ricercatori nel Regno Unito hanno scoperto che il carbonio immagazzinato nella tundra potrebbe essere rilasciato nell´atmosfera da nuovi alberi che dovessero crescere nella regione diventata più calda. Qual è stato il risultato? Un aumento dei cambiamenti climatici. La conclusione dello studio è presentata nella rivista Nature Climate Change. Un clima più caldo offre un ottimo terreno di crescita per un Artico più verde. Gli scienziati pensavano che un´area più verde avrebbe portato l´atmosfera ad assorbire più biossido di carbonio (Co2), che a sua volta avrebbe ridotto il riscaldamento globale. Ma questo ultimo studio suggerisce che è vero il contrario. Se i ritmi di decomposizione nei terreni aumentano, la foresta si può espandere nella tundra della Svezia artica e può, a sua volta, innescare il rilascio di Co2 nell´atmosfera. L´autore principale, il dott. Iain Hartley, in precedenza all´Università di Stirling nel Regno Unito e attualmente all´Università di Exeter, dice: "Determinare direttamente in che modo lo stoccaggio di carbonio stia cambiando negli ecosistemi a latitudini elevate è molto difficile poiché la maggior parte del carbonio presente è immagazzinato nei terreni sotto la superficie. Il nostro lavoro indica che biomasse vegetali più grandi potrebbero non sempre tradursi in un maggiore stoccaggio del carbonio a livello dell´ecosistema." Ciò che il team deve fare ora, egli dice, è aumentare la propria comprensione di come i cambiamenti previsti nella distribuzione di vari gruppi di piante nell´Artico influenzano la decomposizione di ampie scorte di carbonio nei terreni della tundra. Questo li aiuterebbe a prevedere come la crescita di piante nella regione potrebbe influire sull´assorbimento o sul rilascio di Co2 negli anni a venire. Il team ha misurato le scorte di carbonio nella vegetazione e nel suolo tra la tundra e la foresta di betulle. I ricercatori hanno scoperto che il due volte maggiore stoccaggio di carbonio in biomassa vegetale nella foresta era ben che sorpassato in importanza dalle più piccole scorte di carbonio nel suolo della foresta. Essi hanno inoltre scoperto che le betulle sembravano stimolare la decomposizione della materia organica del suolo. Essi sono quindi riusciti a svelare un meccanismo mediante cui le betulle sono in grado di contribuire direttamente alla riduzione dello stoccaggio di carbonio nel suolo. Il coautore dott. Gareth Phoenix della Facoltà di scienze animali e vegetali dell´Università di Sheffield ha detto: "Questo mostra che l´invasione di alberi sulla tundra artica causata dal riscaldamento potrebbe causare un grande rilascio di carbonio nell´atmosfera che sarebbe dannoso per il riscaldamento globale. Questo avviene perché il suolo della tundra contiene ampie scorte di materia organica, a causa della lenta decomposizione, ma gli alberi stimolano la decomposizione di questo materiale. Quindi, mentre prima credevamo che gli alberi che crescono sulla tundra avrebbero aumentato lo stoccaggio di carbonio, adesso sembra che sia vero il contrario. Perciò, altre cattive notizie per i cambiamenti climatici." La scoperta porta a ritenere che la colonizzazione da parte di gruppi di piante produttive e a biomassa elevata dell´Artico potrebbe non sempre risultare in un maggiore stoccaggio di Co2. Al contrario, sono probabili perdite nette di carbonio se viene stimolata la decomposizione delle grandi scorte di carbonio nel suolo artico. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Stirling: http://www.Stir.ac.uk/  Università di Exeter: http://www.Exeter.ac.uk/  Nature Climate Change: http://www.Nature.com/nclimate/index.html    
   
   
VDA: LA GIUNTA APPROVA IL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE  
 
Aosta, 26 giugno 2012 - Nella seduta di venerdì 22 giugno, il Governo regionale ha dato il parere favorevole alla deliberazione che determina le modifiche del Prae, il Piano regionale delle attività estrattive, e che sostituisce il documento approvato dal Consiglio regionale nel giugno del 2009. Il piano verrà ora quindi sottoposto all’approvazione dell’assemblea consiliare. «Il Piano, suddiviso nei settori inerti, pietrame, marmo, lose e pietre ornamentali, - spiega l’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, Manuela Zublena - è stato sottoposto alla procedura Vas, che ha evidenziato come lo stesso non produca nel complesso significativi effetti negativi sull’ambiente. L´aggiornamento del Piano consiste in una revisione delle aree estrattive alla luce degli intercorsi cambiamenti normativi e socio economici nonché una migliore distribuzione dei siti sul territorio regionale. Il nuovo piano pur prevedendo una diminuzione delle superfici impegnate e dei volumi estraibili, garantisce una potenzialità estrattiva coerente con il fabbisogno espresso». Nel corso della procedura di valutazione ambientale del piano, sono state anche condotti momenti di confronto e di informazione con Comuni, associazioni di categoria e soggetti coinvolti a vario titolo. A seguito dell’esito della Vas, il nuovo piano si articola in 79 aree: 21 aree inserite nel piano inerti, 20 aree inserite nel piano pietrame e 30 inserite nel piano del marmo e delle pietre ornamentali.  
   
   
CRISI IDRICA; G.R. APPROVA PIANO 2012; UMBRIA: DICHIARAZIONE STATO EMERGENZA PER ACCRESCERE EFFICACIA INTERVENTI  
 
Perugia, 26 giugno 2012 - Fronteggiare la crisi idrica che sta interessando anche l´Umbria con strumenti e misure idonei a mitigare gli effetti che la mancanza di precipitazioni ha sugli approvvigionamenti idropotabili, sull´irrigazione e sulla tutela ambientale: con questo obiettivo la Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore all´ambiente Silvano Rometti, il Piano di interventi per l´emergenza idrica 2012, per il quale sono immediatamente disponibili circa 6 milioni di euro derivanti da Fondi Fas, regionali e Cipe. Entrando nel dettaglio del provvedimento, l´assessore Rometti ha ricordato che crisi idrica e misure per contrastarla da tempo costituiscono uno dei punti più importanti dell´agenda della Regione, "a cui si è cominciato a lavorare - ha detto Rometti, insieme a tutti i soggetti interessati, istituzionali e di categoria, già dall´inizio del 2012. Lo scorso aprile è stato inoltre chiesto al Governo di dichiarare lo stato di emergenza idrica, sollecitato dalla presidente della Regione Catiuscia Marini. Il riconoscimento dello stato di emergenza da parte della Protezione civile nazionale ci consentirebbe infatti di velocizzare procedure ed investimenti e quindi di fronteggiare più efficacemente la crisi". Da gennaio 2011 ad aprile 2012, ha poi ricordato Rometti c´è stato un deficit di precipitazioni di quasi il 39 per cento su tutto il territorio umbro. I dati 2011,2012 raffrontati con quelli del 2001,2002 e del 2006,2007, anni delle precedenti crisi idriche, evidenziano una situazione molto grave con deficit in alcuni mesi superiori al 90% rispetto alla media storica. Le abbondanti piogge di aprile - ha proseguito Rometti - non hanno comunque compensato le perdite e non hanno sollevato falde, invasi e fiumi dallo stato di grave sofferenza". Fra le misure previste per l´approvvigionamento idropotabile, nel Piano vengono date precise disposizioni per il risparmio idrico, attraverso programmi di razionamento, di riduzione notturna delle pressioni di esercizio o di recupero delle perdite delle reti acquedottistiche. "Per quest´ultimo intervento - ha detto Rometti - abbiamo messo a disposizione degli Ati 4 milioni e mezzo di euro di Fondi Fas 2007-2013. Si tratta di una misura che consideriamo strategica e rispetto alla quale occorre che gli Ati operino celermente, dando attuazione al Regolamento a suo tempo approvato dalla Giunta fra i cui obiettivi prioritari c´era proprio quello della riduzione delle perdite". Verranno inoltre attivate le azioni necessarie a mettere in esercizio gli acquedotti realizzati dopo il terremoto del 1997 che ancora non sono stati presi in carico dai Gestori. Saranno inoltre accentuate le azioni di controllo di Provincie, Comuni e Autorità d´Ambito affinché si evitino usi impropri della risorsa idrica. Il Piano prevede inoltre di accelerare gli interventi relativi all´acquedotto del Monte Subasio, con la messa a disposizione dell´Ati2 di acqua per circa 120 litri/sec (il costo complessivo dell´intervento è di 2 milioni 850 mila) e al sistema acquedottistico Montedoglio, la cui ultimazione del quinto stralcio permetterà di completare l´asse principale Citerna-ascagnano e l´interconnessione con il sistema dell´Alta Valle del Tevere e con il sistema del Perugino. "Un milione e mezzo di euro - ha annunciato Rometti - sono inoltre immediatamente disponibili per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree spondali, del reticolo idrografico e per garantire gli afflussi al Lago Trasimeno. Nonostante la positività delle misure e delle risorse messe in campo dalla Regione Umbria, soprattutto attraverso il Piano stralcio per il lago Trasimeno, è evidente - ha aggiunto Rometti - che la stabilizzazione del livello idrometrico del Lago potrà avvenire solo con la realizzazione di interventi di adduzioni, da Montedoglio e Casanova, che con apporti cotanti potranno sopperire alle carenze di precipitazioni". Relativamente alla diga del Montedoglio, secondo Rometti la situazione dell´invaso "fa ben sperare sulla capacità di poter rispondere nel periodo estivo alle richieste di prelievi idropotabili e di fabbisogno irriguo dei comprensori umbri e toscani collegati alla condotta di adduzione. A gennaio 2012 la diga disponeva di un invaso che non poteva garantire i fabbisogni idropotabile, irriguo ed ambientale delle due regioni. Per questo - ha concluso Rometti - Umbria e Toscana sono intervenute sui rilasci, imponendo la riduzione immediata a 0,5 mc/sec della portata a valle dell´invaso. Ad oggi il volume della diga ha raggiunto i 52 milioni di mc. Ciò ha permesso di ripristinare il pieno sostegno alla portata minima vitale attraverso un incremento dei rilasci della diga fino a 1,8 mc/sec".  
   
   
AL VIA UN BANDO DI GARA PER I CORSI DI FORMAZIONE ORGANIZZATI DALLA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 26 giugno 2012 - Il Sottosegretario regionale alla Presidenza Franco Torchia ha annunciato l’avvio del bando di gara per i corsi di formazione organizzati dalla Protezione civile regionale. Si tratta di un progetto di formazione e qualificazione professionale per le figure delle amministrazioni della Regione Calabria operanti nell’ambito della protezione civile, per accrescere le competenze e le capacità in tema di previsione, prevenzione e intervento di fronte ai rischi ambientali di tipo sismico, idrogeologico (idraulico/geologico) ed incendi boschivi. Si tratta di un investimento di oltre due milioni di euro a valere sull’Asse Vii “Capacità Istituzionale”, Obiettivo Operativo P.2 del P.o.r Calabria Fse 2007/2013, realizzato grazie al contributo determinante del Dipartimento Lavoro, Formazione Professionale della Regione Calabria. “Per affrontare le situazioni di rischio – ha dichiarato Torchia - occorre avere la necessaria competenza e preparazione, a tutti i livelli sul territorio e tutte le responsabilità che fanno capo alle Istituzioni e agli Enti Locali hanno necessità di una adeguata informazione e comunicazione senza la quale i cittadini soggetti ai rischi non potrebbero proteggere i loro beni e la loro vita. Per questi motivi abbiamo voluto realizzare un progetto per qualificare e accrescere le competenze delle figure professionali deputate alla gestione dei servizi di protezione civile relativamente alla gestione del rischio sismico, rischio idrogeologico e rischio incendi. Poiché a livello locale – ha proseguito Torchia - la responsabilità della Protezione civile compete alle amministrazioni comunali, è nostro intendimento rendere tutte le Amministrazioni e gli enti della Regione Calabria perfettamente in grado di gestire il rischio e la sicurezza del territorio e di avere una capacità di risposta a emergenze ed eventi esterni non prevedibili. Si tratta di un percorso formativo di due anni di cui la Calabria ha urgente necessità e durante il quale le attività saranno finalizzate per qualificare e potenziare soprattutto le professionalità della Pubblica Amministrazione Locale attraverso lo sviluppo di strumenti e metodologie di lavoro necessari per migliorare le attività di previsione, prevenzione dei rischi per la corretta pianificazione e gestione delle emergenze e dei soccorsi alle popolazioni colpite da eventuali eventi calamitosi. Si tratta - ha concluso il Sottosegretario Torchia - di una grande opportunità per quanti ogni giorno devono affrontare i problemi connessi ai rischi del territorio e quindi alla salvaguardia della vita umana. Per questo ci auguriamo la più ampia partecipazione di amministrazioni ed enti pubblici. Nel complesso i destinatari degli interventi formativi saranno quasi 9000 persone in tutta la Regione.” L’offerta formativa è rivolta principalmente a tutto il personale volontario che opera nelle attività di Protezione civile, agli operatori di Sala Operativa e comunque a quanti operano ai diversi livelli del Sistema in emergenza, alle amministrazioni comunali, provinciali, alle Comunità Montane e a tutti gli enti che fanno parte del Sistema regionale di Protezione civile. I corsi saranno erogati sia attraverso lezioni nelle aule, sia on-line, attraverso una piattaforma di e-learning. Il progetto prevede, tra le altre cose, anche il potenziamento del Sistema Informativo Territoriale per la Gestione delle Emergenze (Sitge). Il bando di gara è pubblicato sul Portale Web www.Protezionecivilecalabria.it    
   
   
AIUTI AI TERREMOTATI DELL’EMILIA, MESSO A PUNTO IL SISTEMA TOSCANA  
 
Firenze, 26 giugno 2012 – Un sistema unico di aiuti nel quale saranno convogliate le forze di tutti gli enti locali toscani: è questa la modalità con la quale la Regione imposterà gli interventi in favore delle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna. E’ stato stabilito nel corso di un incontro coordinato dall’ufficio di presidenza, che si è tenuto ieri in palazzo Strozzi Sacrati, tra Regione, Upi e Anci per organizzare al meglio l’impegno che la Toscana ha messo in atto fin da subito nella fase di emergenza in Emilia colpita dal sisma di un mese fa e per dare seguito all’opera di soccorso già avviata. Province e Comuni toscani uniranno le forze e le indirizzeranno su San Possidonio, Concordia e Cavezzo, tre dei Comuni maggiormente danneggiati, per venire incontro a quelle che al momento si presentano come le principali necessità: ricostruire gli edifici pubblici o i centri riferimento della comunità, come scuole, palestre, sedi del Comune, teatri, chiese; e fornire personale amministrativo di supporto agli uffici comunali o agenti di polizia municipale che in questo momento sono indispensabili per il controllo del territorio. Intanto proseguono gli impegni già intrapresi nei giorni scorsi e nei giorni immediatamente subito dopo l’evento. Fino alla fine di luglio dal settore prevenzione antisismica della Regione e dal Genio civile delle province e dei comuni, arriveranno a Mirandola e nei comuni limitrofi tecnici specializzati nella verifica di agibilità degli edifici.  
   
   
TERREMOTO 76: FVG, RICOSTRUZIONE CHIESE SFIDA DIFFICILE E VINTA  
 
Udine, 26 giugno 2012 - A 36 anni dal terremoto il convegno "Chiese del 2000, la ricostruzione in Friuli nella stagione post conciliare", tira le fila del recupero di una fetta molto importante del patrimonio storico e religioso del Friuli Venezia Giulia. Opere sociali ed artistiche importanti e chiese restaurate o costruite ex novo, in base alle linee programmatiche derivate da un altro convegno ecclesiale, Cjase di Diu, cjase nostre, che l´Arcidiocesi di Udine indisse tre anni dopo il sisma. Ha dato il via all´iniziativa, che si concluderà domattina con una vista alle chiese di Majano, Venzone e Gemona, l´arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzoccato, che ha ricordato i gemellaggi di quel tempo tra le cittadine friulane ferite dalle scosse e quelle dell´Emilia Romagna, che allora diedero soccorso ed oggi vivono la stessa esperienza. "Il Friuli ringrazia e non dimentica" ha sottolineato l´assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, notando che in questa frase è sintetizzata tutta l´importanza di un´esperienza difficile e straordinaria. Ricordando quanto il terremoto abbia segnato la storia del Friuli, l´assessore ha quindi ribadito che la Regione è in prima linea nei soccorsi alle popolazioni colpite recentemente dalla stessa tragedia e, riagganciandosi a quanto asserito dall´arcivescovo, il quale aveva rilevato come preti e cittadini avessero diviso tutto e come, anche sul fronte ecclesiale, si fosse realizzato il modello Friuli, Riccardi ha detto che "il modello Friuli dimostra che i problemi si risolvono meglio quando si affrontano da vicino". Riccardi, che ha portato il saluto del presidente della Regione Renzo Tondo e ha ringraziato l´arcivescovo per l´occasione di riflessione offerta dal convegno, ha quindi osservato che il patrimonio di chiese e strutture connesse alla vita ecclesiale è stato ricostruito assieme ai paesi "grazie alla grande alleanza tra l´Arcidiocesi di Udine, la Regione, le istituzioni e la comunità ecclesiastica, con uno sforzo straordinario che ha portato a vincere una sfida apparentemente impossibile". Assieme all´assessore sono intervenuti anche il sindaco del capoluogo friulano, Furio Honsel, il quale ha sottolineato l´importanza dell´iniziativa odierna "per riflettere su quanto si è fatto in passato ma anche per non ripetere gli stessi errori in futuro", il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, che ha ricordato l´impegno dell´ente nella ricostruzione degli edifici scolastici e nel loro adeguamento alle norme antisismiche ed il direttore regionale per i Beni culturali, Gian Giacomo Martines. Nel corso di questo convegno racconteremo come sono state recuperate o costruite le chiese", aveva osservato l´arcivescovo, "consapevoli che, pur nel dramma, il terremoto fu per i friulani un´opportunità ed un punto di partenza anche in ambito ecclesiale, perché la comunità divenne parte in causa e soggetto da consultare per la programmazione della ricostruzione del suo patrimonio religioso".  
   
   
PREVENZIONE SISMICA: DA G.R. CIRCA 508 MILA EURO PER VERIFICHE SISMICHE EDIFICI STRATEGICI. REGIONE UMBRIA SEMPRE PIÙ ATTENTA SULLA PREVENZIONE  
 
 Perugia, 26 giugno 2012 - Ammontano a circa 508 mila euro le risorse destinate dalla Giunta regionale dell´Umbria, su iniziativa dell´assessore alla mitigazione del rischio sismico e geologico, Stefano Vinti, per l´esecuzione delle verifiche sismiche su edifici strategici e rilevanti per le finalità di protezione civile. "La contribuzione regionale rientra nel Programma Operativo Regionale (Por) Fser 2007/2013 Asse Ii ´Ambiente e prevenzione rischi´, il cui obiettivo è quello di tutelare, salvaguardare e valorizzare l´ambiente e le sue risorse per promuovere lo sviluppo sostenibile del sistema regionale´. In questo ambito è prevista l´Attività 1, finalizzata alla realizzazione di ´piani e interventi per la prevenzione dei rischi naturali´ - ha spiegato l´assessore Vinti - In seguito ad un censimento effettuato sugli edifici di particolare rilevanza presenti sul territorio e coordinato dagli uffici regionali in base ai criteri stabiliti dalla protezione civile che ha fornito un´apposita scheda, è stata elaborata, su proposta degli enti locali, una schedatura degli edifici e, successivamente - ha aggiunto Vinti - a questi è stato attribuito un punteggio per individuare quelli che necessitavano in forma prioritaria di interventi". A beneficiare delle risorse saranno la Provincia di Perugia e di Terni e i Comuni di Assisi, Foligno, Gubbio e Perugia. In seguito ai dati raccolti, la Giunta regionale ha quindi approvato il seguente schema di ripartizione i cui interventi interesseranno prevalentemente sedi di istituti scolastici: 192mila408 euro andranno alla Provincia di Perugia, 44mila768 euro alla Provincia di Terni, 28mia801 al Comune di Assisi, 141mila 429 al Comune di Foligno, 30mila322 al Comune di Gubbio, 69mila322 al Comune di Terni. "Le verifiche sismiche sugli edifici pubblici in generale e in particolare su quelli scolastici, sono di importanza vitale in quanto questi rappresentano una tipologia di strutture strategiche e rilevanti - ha detto Vinti - ed eventuali interventi di miglioramento sismico sulle stesse sono a carico dei proprietari, in gran parte individuabili negli Enti Locali, che, in questo particolare momento storico caratterizzato da una congiuntura economica negativa, non sono in grado di fronteggiare, neanche con programmi pluriennali, impegni così rilevanti". "In attesa di un impegno più forte da parte del Governo centrale - ha concluso l´assessore - la Regione Umbria con questo ulteriore stanziamento di risorse rinnova il suo impegno con la consapevolezza che una buona prevenzione possa mettere in sicurezza il territorio, gli edifici e le strutture pubbliche e, di conseguenza, si evitano gli enormi costi derivanti da eventi sismici catastrofici come è avvenuto proprio in questo ultimo periodo".  
   
   
AMBIENTE: CIRIANI, TERZI CHIEDE IMPEGNO SLOVENIA SU AREA GORIZIA  
 
 Trieste, 26 giugno 2012 - Il tema dell´inquinamento transfrontaliero dei fiumi tra Gorizia e Nova Gorica sarà discusso nel corso del prossimo incontro della Commissione bilaterale italoslovena in programma entro l´estate. Lo ha annunciato il 23 giugno il vicepresidente della Regione Luca Ciriani, che ha ricevuto una nota dal ministro degli Esteri Giulio Terzi. "Abbiamo ricevuto assicurazione del ministro Terzi - ha spiegato Ciriani - dell´interesse della Farnesina e del ministero dell´Ambiente in relazione ai rischi ambientali per la città di Gorizia in relazione alla mancata realizzazione del depuratore di Nova Gorica: il tema sarà trattato a livello di vertice tra ministeri degli esteri, e il ministro Terzi ha sottolineato come l´Italia chiederà alla Slovenia un preciso impegno, e delle date per la realizzazione di questa importante infrastruttura". La querelle internazionale riguarda la depurazione delle acque in Nova Gorica, dove - non essendovi un moderno depuratore - i fiumi risultano ad alto livello di inquinamento. A subire le conseguenze è la città di Gorizia, che attualmente ha inviato al proprio depuratore le acque dei fiumi sloveni, per evitare danni all´ambiente e potenziali rischi alla salute. "Sono soddisfatto della risposta del Ministro - ha concluso Ciriani - ottenere una data per la realizzazione del depuratore sloveno e un preciso impegno ministeriale è l´obiettivo che mi ero preposto coinvolgendo il Governo su questo punto: il doppio interesse, di Farnesina e Ministero dell´Ambiente italiano, risultano utili per trovare uno sblocco a questo annoso problema che incide non solo come rischio ambientale, ma anche sulle infrastrutture, con la necessità di maggiore manutezione e costo per la depurazione a Gorizia".  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI E FORESTE: DAL 27 GIUGNO SEMINARIO DI ESPERTI IN UMBRIA  
 
Perugia, 26 giugno 2012 - Come incidono i cambiamenti climatici sulle foreste del mediterraneo e quali azioni possono essere intraprese per difendere questo patrimonio ambientale? Cercheranno di rispondere anche a queste domande gli esperti che saranno in Umbria, dal 27 al 28 giugno, per il seminario del progetto europeo For-climadapt, "Adattamenti degli spazi forestali mediterranei ai cambiamenti climatici", nell´ambito del Programma transnazionale Med di cooperazione territoriale, finanziato dai fondi strutturali dell´Unione Europea per il periodo 2007-2013. "Il progetto - ha spiegato l´assessore regionale all´agricoltura e foreste Fernanda Cecchini - ha lo scopo di anticipare ed attenuare i rischi per le foreste mediterranee derivanti dai cambiamenti climatici, attraverso soluzioni gestionali innovatrici delle aree forestali, traducibili in politiche comuni per gli amministratori territoriali competenti. I cambiamenti climatici incidono fortemente sull´ambiente, come dimostra la siccità che dal settembre 2011 sta interessando particolarmente l´Umbria e la Toscana. La regione mediterranea, a detta della stessa Commissione europea, è una delle aree più vulnerabili a livello globale. Qui l´alta probabilità di incendi è il maggior fattore di rischio estinzione per le foreste e per questo le attività della Regione Umbria, così come quelle di altri partners del progetto, sono soprattutto incentrate sul problema degli incendi boschivi. In particolare i partner francesi - prosegue Cecchini - stanno valutando la capacità degli ecosistemi forestali di resistere ai cambiamenti in atto, i greci le tematiche della comunicazione in materia di incendi, i portoghesi il problema della desertificazione, i colleghi del Parco Nazione del Vesuvio le conseguenze sulla stabilità idrogeologica, gli spagnoli la riduzione della combustibilità dei soprassuoli, mentre l´Umbria propone un nuovo modello di redazione dei piani antincendi boschivi ed esempi di interventi preventivi". I lavori si apriranno il 27 giugno, alle ore 9.30, nel Salone d´Onore di Palazzo Donini, con la presentazione delle attività che la Regione Umbria porta avanti nell´ambito del progetto Forclimadapt. Il 28 giugno è prevista una visita nei boschi della bassa Valnerina, in particolare nel Comune di Arrone (Tr). A conclusione delle attività verranno predisposte Linee guida operative per diffondere buone prassi per affrontare adeguatamente la sfida dei cambiamenti climatici sulla conservazione e gestione delle foreste.  
   
   
PONTASSIEVE - RACCOLTA DIFFERENZIATA A MAGGIO AL 66,5% NEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2012 LA MEDIA È SOPRA IL 65%  
 
 Pontassieve, 26 giugno 2012 - Nel mese di maggio 2012 la percentuale di raccolta differenziata è stata del 66,5%. Continua anche in questo mese il trend positivo che da ormai diversi anno vede crescere in maniera costante il quantitativo sul territorio di rifiuti smaltiti sul territorio comunale ed ha portato la media di questi cinque mesi del 2012 sopra il 65%. Nel dettaglio analizzando i dati forniti dalla azienda Aer si può notare una crescita del quantitativo di materiale organico e verde smaltito in maniera corretta, saliti rispettivamente da 186.460 di aprile a 207.190kg. Di maggio (organico) e da 37.920 di aprile a 58.130 di maggio (verde). Leggera crescita anche per carta e multimateriale. La carta raccolta a aprile era di 153.253kg adesso si è assestata a 163.796kg , mentre il multimateriale è passato in questi due mesi da 99.848 a 100.709 kg. Stabile il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti da 14.775Kg a 15.829. In totale si registra però un aumento complessivo della quantità generale di rifiuti prodotti da 886.893 kg a 964.106. Da ricordare le ultime novità in materia di differenziazione dei rifiuti con l’allargamento della tipologia della raccolta della plastica nei contenitori multi materiale contraddistinti da colore azzurro. In base a direttive nazionali Anci-conai, anche piatti e bicchieri di plastica, quindi, monouso devono essere conferiti nei contenitori azzurri della plastica/multi materiale. "Una novità importante - spiega l´Assessore all´Ambiente Leonardo Pasquini - in quanto fino ad oggi, piatti e bicchieri in plastica non potevano essere riciclati e dovevano essere conferiti nei contenitori rossi dell´indifferenziato". Si precisa però che non sono da differenziare le posate in plastica (né tantomeno i cucchiai e palette del caffè) che devono essere conferite nel contenitore rosso dei rifiuti indifferenziati. Si ricorda inoltre che nella zona dei Villini a Pontassieve Ogni postazione stradale è dotata, oltre che delle campane azzurre per la categoria multimateriale anche di specifiche di campane verdi per il conferimento di tutti i contenitori in vetro. Per tutti i residenti a Pontassieve ogni lunedì mattina dalle ore 8,30 alle 12,30 presso l’ufficio tecnico del Comune di Pontassieve è possibile ritirare gratuitamente gli strumenti per fare correttamente la raccolta differenziata ovvero un bidoncino giallo per la carta, uno azzurro per il multimateriale, uno marrone per i rifiuti organici, oltre al contenitore per l’olio esausto che potrà poi essere conferito nei cinque punti di raccolta di olio vegetale esausto sul territorio che si trovano nell’area esterna al Circolo Arci "La Torretta" di Molino del Piano, presso il circolo 1° Maggio di Sieci, al circolo Curiel di Pontassieve, al Circolo Arci di Montebonello e di Santa Brigida. Per prenotare il ritiro di rifiuti ingombranti – quali frigoriferi, Tv, lavatrici, etc.. – è attivo il numero verde gratuito di Aer 800 011895 con il quale è possibile concordare direttamente con l’azienda le tempistiche e la modalità di ritiro.  
   
   
INQUINAMENTO: NEL SIRACUSANO SI RISCHIA DISASTRO AMBIENTALE  
 
 Palermo, 26 giugno 2012 - "Ho voluto verificare personalmente l´emergenza ambientale in provincia di Siracusa e constato che la situazione e´ grave. I rischi ambientali e i pericoli per la salute dei cittadini sono altissimi se le aziende non pongono in essere tutte le precauzioni possibili e non solo le prescrizioni obbligatorie per legge". Lo ha dichiarato l´assessore all´Ambiente della Regione siciliana Alessandro Arico´, il 22 giugno in visita nel siracusano, dopo lo sversamento di idrocarburi avvenuto nei giorni scorsi da un oleodotto che collega gli stabilimenti Isab Nord e Sisal. Il carburante prima e´ defluito nel fiume Cantera, poi nel tratto di mare antistante Augusta. "Immediato e´ stato - ha aggiunto Arico´ - l´intervento dell´Arpa Sicilia, l´agenzia regionale per l´ambiente, che ha verificato la continuita´ della fuoriuscita del liquido trasparente che sversava direttamente sul corso d´acqua, ha effettuato le analisi di laboratorio, eseguite sui campioni prelevati dal terreno e direttamente dal torrente Cantera. E´ emerso che non vi e´ alcuna differenza tra le due matrici campionate, mentre la presenza di panne assorbenti posizionate stabilmente lungo il fiume a scopo preventivo, ha solo arginato il disastro". I tecnici di Arpa Sicilia hanno appurato che il prodotto e´ costituito da kerosene isomero ed e´ fuoriuscito in consistenti quantita´ da un oleodotto interrato di proprieta´ della Isab s.R.l., dismesso da circa un anno e che aveva come ultima denominazione quella di Sasol Italy. "Verificheremo le responsabilita´ - ha concluso Arico´ - ma occorre intanto far fronte insieme all´emergenza con Arpa, Capitaneria e la stessa azienda, per non incorrere in un disastro ambientale di grosse proporzioni".  
   
   
PUGLIA: "COMUNI RICICLONI", INIZIATIVA DI REGIONE, ANCI E LEGAMBIENTE  
 
Bari, 26 giugno 2012 - Valorizzare le politiche per le due ruote, trasformandole in un marchio di qualità urbana. Questo l´obiettivo di "Comuni Bicicloni" presentato il 22 giugno da Guglielmo Minervini, assessore alle infrastrutture strategiche e mobilità della Regione Puglia, Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia e Luigi Perrone, presidente dell’Anci Puglia. "Siamo agli inizi di un cambiamento - spiega l´assessore Minervini - del quale quest´oggi chiediamo ai comuni di diventare protagonisti. Questo è un tempo propizio per far emergere nei comuni il tema del governo della qualità urbana quale fattore di attrattività e competitività. Come simbolo della qualità urbana vogliamo misurare anche la mobilità sostenibile e innescare un meccanismo emulativo, così come è avvenuto per altre riuscite esperienze su rifiuti e coste". Il rapporto metterà in evidenza lo ‘stato’ della mobilità sostenibile nei comuni pugliesi prendendo in esame tutti i parametri che caratterizzano la ciclabilità e più in generale la mobilità urbana. All’attenzione sempre maggiore che le pubbliche amministrazioni stanno riservando al tema della mobilità sostenibile non sempre, infatti, corrisponde un cambiamento nelle scelte di mobilità dei cittadini a favore degli spostamenti in bicicletta: a fronte dell’aumento delle piste ciclabili realizzate nelle città italiane, la percentuale degli spostamenti urbani in bicicletta non tende ad aumentare, ma anzi si attesta tutt’oggi su bassissime percentuali. Di contro, ogni amministrazione locale si deve dare un modello di mobilità con obiettivi chiari. “Abbiamo lanciato questa iniziativa - spiega Tarantini - per la prima volta a livello nazionale in Puglia per sostenere e valorizzare l’ottimo lavoro che l’Assessorato regionale alle infrastrutture sta facendo sul fronte della mobilità sostenibile. Con questo rapporto, come con tutti gli altri elaborati da noi su altre tematiche, vogliamo raccontare e premiare le buone pratiche sulla ciclabilità ma anche sensibilizzare le amministrazioni locali a darsi un modello di mobilità che vuole promuovere la bici in equilibrio con la pedonalità e trasporto pubblico contenendo gli spostamenti in auto”. Legambiente Puglia somministrerà ai 258 comuni pugliesi un cicloquestionario per monitorare la loro attenzione al tema della mobilità sostenibile. Le richieste contenute nel cicloquestionario sono raggruppabili in 4 macroaree: infrastrutture (presenza di piste ciclabili, isole pedonali, Ztl), politiche sulla mobilità sostenibile (attività di sensibilizzazione, percorsi ciclabili per studenti e bambini realizzati dalle amministrazioni comunali, realizzazione di un Piano della Mobilità, presenza di un Mobility Manager), risposta dei cittadini alla mobilità sostenibile (quali mezzi di trasporto utilizzano i cittadini per gli spostamenti in città ossia il modal split), ricezione turistica ed associativa (la presenza sul territorio di strutture turistiche e di associazioni che favoriscono e promuovono l’utilizzo della bicicletta, la presenza di ciclofficine per la vendita, il noleggio e la riparazione delle biciclette). "Non presentiamo - sottolinea Minervini - un bando per misurare quante piste ciclabili ci sono nelle città, ci interessa capire quanto si sta facendo per mettere sulle due ruote i cittadini. È una sfida, non ci sono soldi in palio, ma un riconoscimento di un marchio che certifica quello che il Comune fa per garantire gli spostamenti in bici dei cittadini ed è un fattore di attrattività per i turisti che sempre più chiedono servizi orientati a queste forme di mobilita”. Il cicloquestionario compilato dovrà essere restituito a Legambiente Puglia entro e non oltre il 14 settembre 2012. L’analisi delle risposte fornite permetterà di stilare le classifiche suddivise per piccoli, medi e grandi comuni e capoluoghi di provincia. In autunno sarà presentati i risultati del Rapporto “Comuni Bicicloni” e premiati i comuni virtuosi con una bandiera/targa e alcune biciclette.  
   
   
RIFIUTI: INAUGURATO IL NUOVO CENTRO DI RACCOLTA A SESTO FIORENTINO POSSONO PORTARE I RIFIUTI TUTTE LE UTENZE DOMESTICHE UBICATE IN UNO DEI 12 COMUNI SERVITI DA QUADRIFOGLIO  
 
Firenze, 26 giugno 2012 - E’ stato inaugurato il 23 giugno dal sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, e dal Presidente di Quadrifoglio, Giorgio Moretti e dall’Ad Livio Giannotti, insieme all’Assessore all’ambiente della Provincia di Firenze Renzo Crescioli, il nuovo centro di raccolta rifiuti nel comune di Sesto Fiorentino, ubicato in Via Dè Gasperi (località La Querciola). La stazione ecologica sostituisce la storica “Rifiuteria” di Sesto Fiorentino, che era ubicata in Via Pozzi, e che fu chiusa nel 2008 per far spazio agli alloggi realizzati secondo il piano di edilizia residenziale pubblica. Il nuovissimo centro di raccolta (Cdr) assolve alla fondamentale funzione di essere l’area destinata ad accogliere quei rifiuti, prodotti dalle utenze domestiche e da quelle non domestiche, che per caratteristiche o quantitativi non vanno inseriti nel circuito dei contenitori stradali o dei servizi domiciliari “porta a porta” con sacchi o bidoncini. E’ quindi una struttura di servizio pubblico, che garantisce ai cittadini di avere il luogo adatto dove portare nella massima sicurezza quei particolari rifiuti di cui vogliono disfarsi avendo garantita la disponibilità di accoglimento per il successivo avvio a recupero o smaltimento. L’amministrazione comunale sestese, proprio in virtù della funzione sociale di questa struttura pubblica, ha conferito un’area a Quadrifoglio, che nel febbraio 2011 ha aperto il cantiere e da oggi la rende operativa, pronta all’uso dei cittadini sestesi. Il costo di realizzazione del nuovo Centro di raccolta è di 970.000 euro, cui si aggiungono 180.000 euro tra arredi, dotazioni hardware, cassoni a tenuta stagna, compattatori, vasche, presse. La nuova ecostazione è costituita da un centro di raccolta (con piazzali coperti per i materiali raccolti in maniera differenziata attraverso contenitori a tenuta stagna) e da un fabbricato a due piani con tetti dotati di pannelli fotovoltaici e pannelli solari; l’edificio e le strutture operative di accoglimento e stoccaggio dei materiali sono arricchite da composizioni artistiche di arte metropolitana. Il nuovo Centro di raccolta di Sesto Fiorentino è stato realizzato e sarà gestito secondo quanto previsto dal D.m. Ambiente 8 aprile 2008 e successive modifiche ed integrazioni ( differenza sostanziale con le stazioni ecologiche autorizzate dalla Provincia). La parte di area dedicata al Cdr copre una superficie di 2.080 mq di cui 223 coperti a fabbricato e 159 a tettoia . A regime ospiterà non solo gli addetti al Cdr ma anche una cella frigo per la gestione dei sottoprodotti di origine animale (carogne animali) e circa 20/30 operatori di Quadrifoglio addetti allo spazzamento ed alla raccolta dei rifiuti. "Questo nuovo centro – ha dichiarato Gianni Gianassi, sindaco di Sesto Fiorentino - è importante poiché contribuisce a combattere la piaga dell’abbandono dei rifiuti e favorisce la raccolta differenziata di qualità. Per i cittadini è sicuramente una cosa positiva dal punto di vista del rispetto dell´ambiente oltre che per un piccolo risparmio che possono avere, consegnando i rifiuti qui, sulla tariffa di igiene ambientale contribuendo ad avere una città migliore spendendo meno. Risulta particolarmente significativo anche per le piccole e medie imprese del nostro territorio che possono avere una struttura pubblica di raccolta vicina alle loro sedi”. “Riaprire il centro di raccolta rifiuti a Sesto Fiorentino” - ha precisato Giorgio Moretti, presidente di Quadrifoglio – “è stato un impegno per noi pur essendo questo il quinto centro di raccolta operativo: questo è un territorio da sempre pioniere nelle raccolte differenziate e l’Ecostazione è l’anello che serve al cittadino per completare la separazione dei propri rifiuti. Avere il luogo dove poter consegnare tutti quei materiali che non vanno inseriti nei contenitori stradali, nei sacchi del “porta a porta” o ancor peggio abbandonati dove capita migliora la qualità dell’ambiente e ci permette di dedicare più risorse e uomini ai servizi giornalieri di raccolta e spazzamento.” Le Modalita’ Di Utilizzo Del Nuovo Centro Di Raccolta - Chi - Al nuovo Cdr possono portare i rifiuti tutte le utenze domestiche ubicate in uno dei 12 comuni serviti da Quadrifoglio e quindi anche chi lavora in zona ma risiede altrove e le utenze non domestiche (industrie, commercio, artigiani, servizi) anch’esse ubicate in uno dei 12 comuni serviti. Che Cosa - le utenze domestiche possono conferire tutti i rifiuti presenti nell’elenco allegato ( presente anche all’ esterno dell’ ingresso Cdr) ; le utenze non domestiche invece possono conferire solo rifiuti assimilati agli urbani e nello specifico imballaggi in cartone, plastica, legno, metallo, vetro, tutti puliti ed accuratamente separati. Come Portare I Rifiuti - le utenze domestiche non hanno particolari limitazioni perché possono conferire i rifiuti al Cdr sia utilizzando mezzi propri (auto o furgoni di proprietà), a noleggio o eventualmente utilizzando mezzi di ditte di traslochi o di rivenditori di mobili (accompagnando sempre comunque i rifiuti). Le utenze non domestiche invece devono utilizzare mezzi di proprietà dell’azienda (e non di terzi) e possono conferire i rifiuti senza iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e senza formulario di identificazione del rifiuto. Cosa Fare Arrivati Al Cdr: per incrementare al massimo i flussi di materiali avviabili al riciclaggio, i rifiuti devono essere conferiti dagli utenti in maniera separata secondo frazioni merceologiche omogenee, quindi devono essere pesati per ogni singola frazione e conferiti direttamente dall’ utente all’interno delle attrezzature messe a disposizione nel Cdr, facilmente individuabili (cassoni, compattatori, bidoncini, vasche, bidoni, ceste, etc.). Le Attrezzature Disponibili: l’utente potrà facilmente individuare, anche con l’aiuto del personale del Cdr, il tipo di contenitore per la frazione omogenea che ha selezionato, avendo a disposizione n. 10 cassoni scarrabili da 25 mc, n. 3 presse scarrabili da 20 mc, n. 3 vasche/benne da 10 mc, n. 12 di contenitori di varie dimensioni per rifiuti pericolosi, n. 2 di fusti da 250 litri per oli esausti, n. 3 cargo pallet da 1 mc per batterie e pile esauste, n 12 contenitori da 4 mc per i Raee, n. 8 bidonicni da 120 litri per i rifiuti organici. Complessivamente si tratta di circa 400 mc di volume a disposizione degli Utenti. Perche’ – Oltre a garantire un corretto flusso e avvio al riciclo o smaltimento di tutti quei rifiuti non inseribili nei cassonetti e nelle campane stradali e diminuire quindi il grave fenomeno degli abbandoni, con l’uso del Cdr sono previste – secondo quanto previsto dal regolamento comunale - riduzioni percentuali sulla parte variabile della Tia sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche, parametrate alle quantità conferite. Quando – Il Cdr osserverà un orario di apertura che permetta di garantire il conferimento giornaliero alle utenze anche in orari precedenti l’avvio delle attività o dopo la conclusione dell’attività lavorativa: sarà perciò aperto dal lunedì al sabato (compreso) dalle ore 07.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 19.30.  
   
   
VENDOLA SU DDL RIFIUTI: "QUESTIONE DI GRANDE RILIEVO. ORA PAROLA AL CONSIGLIO"  
 
Bari, 26 giugno 2012 - “Una prima base di partenza”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, commentando positivamente l’approvazione in Giunta questo pomeriggio del disegno di legge per la gestione dei servizi pubblici locali legati al ciclo dei rifiuti. “La gestione dei rifiuti è una questione di grande rilievo – ha aggiunto Vendola – così come quella dei trasporti e più in generale dei servizi pubblici locali. E’un tema di assoluta rilevanza, come più volte ho avuto modo di sottolineare. Quello che la Giunta ha approvato è un primo passo, una base di partenza che consegnamo al Consiglio regionale, certi che l’Assemblea legislativa pugliese, come ha dimostrato in altre occasioni di fronte ai passaggi più significativi che hanno riguardato l’interesse complessivo dei cittadini pugliesi, saprà farsi carico di ogni eventuale miglioramento del disegno di legge. Siamo convinti – ha concluso Vendola – che ciò avverrà con una visione non ispirata da motivi di parte”.