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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Settembre 2012 |
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COME FUNZIONA L´ESTRAZIONE DEL GAS DA SCISTI BITUMINOSI? IL GAS DA SCISTI BITUMINOSI POTREBBE FORNIRE IL 30% DELL´ENERGIA MONDIALE ENTRO IL 2025. |
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Bruxelles, 25 settembre 2012 - L´estrazione del gas da scisti bituminosi in Ue permetterebbe di produrre energia meno costosa. Ma ci sono rischi possibili a livello ambientali. E le commissioni all´Ambiente e all´Industria stanno valutando i pro e i contro. Ma come funziona l´estrazione del gas da scisti bituminosi? È troppo presto per sapere se il gas da scisti bituminosi rappresenta una risorsa interessante in Europa. Nonostante ciò, alcuni Stati membri - Polonia, Germania, Svezia, Olanda e Regno Unito - hanno già dato il loro accordo. Nel caso vengano rilevati importanti giacimenti, si potrebbe passare all´estrazione. In altri paesi invece - come la Francia e la Bulgaria - è stato deciso di interrompere i piani di sfruttamento. Il ruolo delle commissioni parlamentari - Per avere una visione il più ampia possibile, le due commissioni stanno lavorando sul funzionamento dell´estrazione. All´interno della commissione all´Ambiente è il relatore polacco di centro destra Boguslaw Sonnik a occuparsi del dossier. Mentre nella commissione all´Industria se ne occupa la deputata greca Niki Tzavela (Efd). Questa settimana entrambe le commissioni hanno votato le due relazioni rispettive. Benefici potenziali - Lo sviluppo e la produzione del gas da scisti bituminosi potrebbe abbassare i prezzi aumentando la competitività, creare posti di lavoro, ridurre l´importazione di energia e migliorare l´indipendenza energetica dell´Ue. Possibili rischi L´estrazione del gas da scisti bituminosi necessita l´inserimento di enormi quantità d´acqua all´interno delle formazioni rocciose a due chilometri sotto terra. Se il pozzo non è ben costruito, il rischio è quello di una contaminazione della falde acquifere. Il rischio è anche quello di fughe di gas, fenomeni sismici e la dispersione di prodotti chimici. I prossimi passi - I deputati voteranno le due relazioni durante la plenaria di ottobre. |
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LA BEI SOSTIENE L´UTILIZZO DELLE RISORSE ENERGETICHE RINNOVABILI IN UCRAINA |
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Kiev / Bruxelles / Lussemburgo, 25 Settembre 2012 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha accordato un finanziamento 200 milioni di euro per finanziare l´attuazione del programma Ukrhydroenergo ambizioso, incentrato sulla modernizzazione e il potenziamento di generazione di energia elettrica da energia idroelettrica. Il Vicepresidente della Bei Anton Rop ha dichiarato: "Questo è il primo progetto finanziato dalla Bei in Ucraina contribuire ad aumentare la quota di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ciò contribuirà alla riduzione del consumo di combustibili fossili alternativi che implica una significativa riduzione di Co 2emissioni e aiutare l´Ucraina a rispettare gli impegni sui cambiamenti climatici. " I fondi Bei sosterranno la ristrutturazione e il potenziamento di 22 unità idroelettrici convenzionali e pompato di stoccaggio delle piante a sei centrali elettriche lungo il fiume Dnieper in Ucraina centrale. La capacità totale installata finale di questo progetto sarà Mw 980. Una volta completato, si estenderà la vita economica di questi impianti di energia rinnovabile e aumentare la capacità disponibile elettrica del 10%. Inoltre, il progetto migliorerà le prestazioni operative del sistema di potere ucraino e contribuire alla sua sincronizzazione a medio termine con il sistema europeo di trasmissione dell´energia elettrica. Questo progetto sarà co-finanziato dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). L´assistenza tecnica per sostenere la realizzazione del progetto è finanziato attraverso il Fondo investimenti di vicinato. La Bei ha finora fornito prestiti in Ucraina, tra cui il prestito in corso, per un totale di circa 1,3 miliardi di euro in progetti che riguardano i settori dell´energia, della strada e acqua, e - indirettamente attraverso le banche commerciali - operazioni di sostegno alle Pmi. |
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ENERGIA PULITA, LIGURIA SEMPLIFICA NORME |
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Genova, 25 Settembre 2012 - Far crescere l´energia pulita in Liguria. È l´obiettivo principale della delibera approvata il 21 settembre dalla giunta Burlando, su proposta della vice presidente Marylin Fusco e degli assessori all´Ambiente e allo Sviluppo Economico Renata Briano e Renzo Guccinelli. La delibera recepisce le linee guida ministeriali relativi alle fonti di energia rinnovabile, adeguandole alla realtà territoriale ligure. Rispetto alla precedente normativa regionale sono state apportate significative modifiche che consentiranno una maggiore diffusione degli impianti di energia alternativa, anche attraverso la semplificazione normativa. Si tratta di un importante passo in avanti, ma non sarà l´ultimo: infatti, successivamente la Regione Liguria ridisegnerà i confini delle aree non idonee all´installazione di impianti eolici per favorirne la diffusione, pur nel rispetto della tutela ambientale e paesistica. |
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PAESAGGIO. INTESA REGIONE-MINISTERO PER ISTRUTTORIA IMPIANTI IDROELETTRICI NEL VENETO |
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Venezia, 25 settembre 2012 - Un Protocollo d’Intesa sarà sottoscritto tra la Regione e la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto (Ministero per i beni e le attività culturali) per definire modalità operative per l’istruttoria di impianti idroelettrici da ubicarsi nel territorio regionale, in modo da avere uno strumento di valutazione condiviso e convergente tra i principali soggetti che intervengono nel procedimento autorizzatorio. Lo ha disposto la giunta veneta, su relazione dell’assessore all’ambiente Maurizio Conte di concerto con il vicepresidente Marino Zorzato, in risposta all’esigenza di garantire, da un lato, il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello comunitario e statale di utilizzo di energia da fonte rinnovabile e, dall’altro, la volontà di dare piena salvaguardia alla componente paesaggistica. “Le direttive europee – fa rilevare Conte - richiedono, entro l’anno 2020, il taglio delle emissioni di gas serra del 20%, la riduzione del consumo di energia del 20% e la copertura del 20% del consumo energetico attraverso fonti rinnovabili. All’italia è stato assegnato un obiettivo complessivo del 17%. Con un decreto ministeriale del 15 marzo scorso sono stati quantificati gli obiettivi per ciascuna Regione e Provincia Autonoma. Al Veneto è stato assegnato un obiettivo pari al 10,3%, rappresentante la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia al 2020”. “Nel quadro energetico nazionale - aggiunge Conte - l’idroelettrico costituisce quasi il 63% della produzione elettrica da fonti rinnovabili nel 2010. Anche a livello veneto l’idroelettrico rappresenta più del 90% sul totale delle fonti rinnovabili e il 33,9% sul totale della produzione elettrica regionale nel 2010. Ma gli obiettivi di incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili devono integrarsi con la salvaguardia degli ecosistemi fluviali e del paesaggio”. A tal fine Regione e Direzione per Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto hanno già messo a punto una serie di materiali che possono costituire una base di riferimento. Con la firma di questo Protocollo di Intesa sarà formalizzato l’impegno a individuare indicazioni di carattere tecnico e procedurale che potranno contribuire a far coesistere in maniera sostenibile i fabbisogni energetici con le esigenze di tutela del paesaggio e di conservazione della qualità degli ecosistemi fluviali, sintetizzando i diversi interessi pubblici coinvolti e tutelati e fornendo al soggetto privato gli elementi tecnici necessari per la progettazione degli impianti idroelettrici. |
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RAVENNA - SEMINARIO "IMPRESE E TECNOLOGIE PER I SERVIZI ENERGETICI" |
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Ravenna, 25 settembre 2012 - Le reti di impresa che promuovono l’utilizzo di nuove tecnologie per la gestione dell’energia saranno le protagoniste del seminario “Imprese e tecnologie per i servizi energetici: fare ricerca con il contratto di rete”, che si svolgerà mercoledì 26 settembre alle ore 9.30 a Ravenna presso la sede della Camera di Commercio; l’iniziativa è uno dei 16 workshop in calendario dal 26 al 28 settembre, durante Ravenna2012, la manifestazione su rifiuti, acqua, energia; tre giorni di incontri di tipo informativo – formativo dedicati alle tematiche tecnico-economiche dal punto di vista sostenibile. Il seminario, organizzato dall’Eurosportello della Camera di Commercio di Ravenna, partner della rete Enterprise Europe Network, e da Centuria Agenzia per l’innovazione della Romagna, intende presentare i progetti di 6 reti di impresa rappresentate dalle aziende Comart, Tre-tozzi Renewable Energy, Nier Ingegneria, Arca Tecnologie, Neri e Onit Group. Le aggregazioni di impresa si sono aggiudicate il bando Distretti 2 della Regione Emilia Romagna dedicato alle aziende che decidono di mettersi insieme per fare ricerca sull’utilizzo di nuove tecnologie che promuovono il risparmio energetico o l’utilizzo di fonti rinnovabili. Le Camere di Commercio sono da tempo impegnate insieme agli attori economici del territorio nel promuovere lo sviluppo delle reti di impresa come una modalità di aggregazione efficace per elevare la competitività delle nostre imprese nel mercato globale. Il workshop sarà coordinato da Centuria nella veste di soggetto attuatore del distretto tecnologico energetico regionale. Www.ra.camcom.it/eurosportello - www.Ravenna2012.it |
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ACCORDO COL MINISTERO DELL’AMBIENTE PER RIPERIMETRARE I SIN. ROSSI: “OCCASIONE PER L’ECONOMIA TOSCANA”
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Livorno, 25 settembre 2012 – “Nei prossimi mesi sarà ridefinita la perimetrazione dei Sin di Livorno, Massa e Piombino. Con il Ministero dell’ambiente abbiamo messo a punto un percorso che consentirà di escludere dai siti le aree che rappresentano una minore criticità ambientale e che in tempi rapidi potranno essere quindi destinate a nuove attività produttive”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, intervenendo il 21 settembre al convegno della Cgil “Difendere il lavoro, creare nuova occupazione”, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, e quello di Piombino, Gianni Anselmi. “Quella della riperimetrazione – ha proseguito il presidente – è un’opportunità per l’economia toscana che vogliamo sfruttare al meglio. Investiremo prima nell’attività di bonifica e risanamento delle aree declassificate e poi lavoreremo per favorire l’insediamento di nuove imprese in grado di creare nuova occupazione”. Già nei giorni scorsi, ha ricordato il presidente Rossi, era intervenuta sulla questione l’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini, proponendo la costituzione di un tavolo di lavoro con gli enti locali interessati e l’Arpat. “Anche questo – ha sottolineato ancora Rossi – è un capitolo della nostra battaglia per assicurare un futuro industriale alla Toscana. Non c’è ancora sufficiente consapevolezza della drammaticità della crisi e dei danni che il governo Berlusconi, affossando ogni politica industriale, ha fatto all’attività manifatturiera in Italia e in Toscana. E devo dire – ha rimarcato – che anche nell’attuale governo una piena coscienza dei rischi che il sistema Italia sta correndo non c’è: troppi sono convinti che ci si debba affidare alle virtù del mercato, quello che serve, invece, – ha ribadito – è appunto una forte e seria politica industriale. Anche in Toscana – ha detto ancora Rossi – si è, a un certo momento, cullata l’idea di un futuro senza manifattura, tutto centrato sulla rendita. Un errore. Noi stiamo lavorando perché la Toscana torni ad essere una terra che offre opportunità di fare buona economia: un imprenditore disposto ad investire, rispettando le leggi e le regole, deve trovare qui la sua casa”. Il presidente ha inoltre ricordato la richiesta avanzata nei giorni scorsi al Governo dalla Regione di riconoscere Livorno e Piombino come aree di crisi: “Abbiamo fatto una scelta chiara – ha affermato Rossi – e una scelta chiara chiediamo all’Esecutivo nazionale aprendo tavoli specifici per i problemi della siderurgia e della componentistica auto”. |
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LE GARE D’APPALTO DIVENTANO PIÙ SEMPLICI. NUOVE OPPORTUNITÀ GRAZIE AD INTESA REGIONE-ANCI TOSCANA |
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Firenze, 25 settembre 2012 – Le gare di appalto diventano più semplici e snelle: quelle per i lavori pubblici, ma anche quelle per l’affidamento di forniture e servizi. O meglio Comuni ed enti locali avranno qualche strumento in più per farle con minor costi e più efficienza (e più velocemente anche), lavorando ‘in squadra’. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato ieri a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione Toscana, dall’assessore ai rapporti con gli enti locali Riccardo Nencini e il sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana, l’associazione dei Comuni, Alessandro Cosimi. “Le gare di appalto – spiega Nencini – sono il termometro per misurare l’efficienza e la trasparenza di un’amministrazione pubblica. È spesso un termometro che segna sul rosso, a causa di procedure farraginose e di una dilatazione dei tempi e dei costi che impedisce il reale sviluppo di un territorio”. “L’intesa nasce da questa riflessione. Dice – conclude – di lavorare sempre più in sinergia, che un po’ la scoperta forse dell’acqua calda e il classico uovo di Colombo, ed offre strumenti per muoversi su più fronti”. I piccoli Comuni potranno gestire in modo associato le procedure d’appalto, ad esempio. Un aiuto arriverà anche dalla telematica e in particolare dalla piattaforma Start (Sistema telematico acquisti regionali della Toscana), che sarà ulteriormente potenziato e sviluppato assieme ad Anci. Ci saranno infine corsi di formazione per il personale delle amministrazioni locali. “Dal protocollo che firmiano oggi – commenta il sindaco e presidente dell’Anci Toscana , Alessandro Cosimi – potranno derivare enormi vantaggi per i Comuni, ma anche, e soprattutto, per i cittadini della nostra regione e il mondo delle imprese che, in un quadro caratterizzato da fortissime criticità dovute a minori risorse economiche e conseguenti razionalizzazioni, potranno beneficiare di alti livelli di efficienza dei servizi e di economie di scala utili ad attenuare gli impatti e a garantire la qualità dell’azione all’interno del sistema degli enti locali toscani. “La nostra associazione – aggiunge – da sempre si occupa di organizzare e proporre ai Comuni toscani servizi che possano contribuire a qualificare, razionalizzare e semplificare le attività degli enti: iniziative sempre più richieste.Il protocollo di oggi ci consentirà di operare come centrale di committenza”. L’intesa tra Regione e Anci Toscana, che durerà due anni, si inserisce nel solco già tracciato da alcuni leggi regionali in materia di appalti, sviluppo delle rete telematica, formazione del personale e gestione associata dei servizi: l’ultima l’anno scorso, la legge n. 68 del 2011, che ha riformato in Toscana il sistema delle autonomie locali, incentivando proprio le Unioni di Comuni e la gestione quindi in sinergia di sempre maggiori servizi. |
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FONDO IMMOBILIARE:IN GURS PUBBLICATO DECRETO PER SOGGETTO GESTORE |
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Palermo, 25 settembre 2012 - Pubblicato il 21 setembre sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il decreto che approva il bando per la individuazione del soggetto che dovra´ gestire il Fondo immobiliare della Regione riservato a investitori qualificati (ai sensi del D. M. 228/1999) per la realizzazione di interventi in Housing social. Il valore minimo del Fondo e´ di 50 milioni di euro che devono essere raggiunti entro 6 mesi dall´approvazione del regolamento del Fondo. L´ammontare minimo di ogni sottoscrizione e´ di 250 mila euro. Il Fondo ha una durata di 25 anni dalla data di approvazione del regolamento del Fondo stesso. L´aggiudicazione della procedura di selezione sara´ quella dell´offerta economicamente piu´ vantaggiosa. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando europeo per l´appalto di servizi sono stati pienamente rispettati i tempi per la scelta della Sgr (Societa di gestione del risparmio) alla quale affidare il Fondo immobiliare "Assi" (Abitare sociale in Sicilia). Dopo l´emanazione del decreto di costituzione del fondo immobiliare regionale e la definizione del regolamento attuativo nonche´ la selezione delle proposte degli enti locali per la realizzazione degli interventi che sta perfezionando l´Assessorato per le infrastrutture, potranno ritenersi completati tutti gli adempimenti per l´attuazione del programma di Abitare sociale in Sicilia previsti dalla legge regionale 1/2012. Il Fondo ha una dotazione di partenza di 30 milioni cui si aggiungeranno altri 20 milioni della Cassa depositi e prestiti (tramite Sgr, la Societa´ di gestione del risparmio che gestisce il Fia, "Fondo investimenti per l´abitare") ai quali potranno affiancarsi ulteriori capitali privati. Il Fondo potra´, cosi´, raggiungere un ammontare di 70-80 milioni di euro, puntando a realizzare, con il sistema del partenariato pubblico-privato, 500-600 alloggi ed i relativi servizi. L´esperienza dell´abitare sociale intende superare le difficolta´ di trovar casa di giovani coppie, attraverso l´offerta di alloggi a prezzi calmierati con opportunita´ di riscatto. In Sicilia occorre puntare, soprattutto, alla riqualificazione urbana, mettendo insieme capitali pubblici e privati, per rendere piu´ vivibili le nostre citta´ piuttosto che costruire nuove abitazioni, che tolgono spazio. |
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FVG: TONDO, CONTRO CRISI PIÙ IMPEGNO PER MAGGIORE COMPETITIVITÀ
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Tavagnacco, 25 settembre 2012 - Il tema "Costruire la Pace" è di grande attualità, basta vedere cosa sta succedendo nel mondo in questi giorni. E dunque complimenti all´azienda Pilosio e al suo ceo, Dario Roustayan, che ci stimolano ad una utile riflessione. E´ questo il concetto espresso il 21 settembre dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, nel portare il saluto dell´Amministrazione regionale in occasione della seconda edizione del Premio internazionale Pilosio "Costruire la Pace", quest´anno assegnato all´architetto Mario Cucinella per il progetto "A green school for Gaza", che prevede la costruzione di una scuola completamente autosufficiente in un territorio estremo come quello di Gaza City, in Palestina. Alla cerimonia, presentata dal giornalista Giuseppe De Filippi, sono intervenuti ospiti provenienti da venti Paesi nel mondo. Fra i relatori, su tutti la presenza di Nouriel Roubini, economista, docente della New York University, noto per aver previsto con netto anticipo la recessione mondiale iniziata nel 2008. E proprio al difficile momento che stiamo attraversando ha fatto riferimento il presidente della Regione, sottolineando che non si possono creare condizioni di sviluppo se non attraverso una stabilizzazione delle relazioni fra Paesi, popoli, persone. Per Tondo prima di tutto occorre costruire la pace per costruire il futuro. Ma per superare la crisi è anche necessario rimboccarsi le maniche, lavorare di più e meglio, magari accontentandosi di qualcosa in meno, per poter essere sempre più competitivi in un mondo che sta rapidamente cambiando le proprie coordinate. Tondo ha quindi ricordato come l´Amministrazione regionale in questi anni si sia impegnata, con buon senso, perseguendo l´obiettivo di ridurre la spesa pubblica, di limitare il peso della burocrazia, di ammodernare le infrastrutture, ha detto, riferendosi non solo a strade, porti, ferrovie ma anche agli investimenti in innovazione. |
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MILANO: DEMANIO, CONTINUA LA VALORIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI DI PREGIO. E PER LE ASSOCIAZIONI SEDI ALTERNATIVE IN TUTTA LA CITTÀ |
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Milano, 25 settembre 2012 - Continua l’operazione di valorizzazione degli immobili di pregio di proprietà del Comune di Milano. Questa mattina la Giunta ha approvato la delibera che mette subito a disposizione 15 immobili distribuiti su tutto il territorio e di varie metrature, per le associazioni in scadenza di contratto attualmente collocate in piazza Castello 3, negli ex Caselli daziari, in via Dogana 2 e ai piani alti della Galleria Vittorio Emanuele. “Questa Amministrazione comunale – spiega l’assessore al Demanio Lucia Castellano – sta andando avanti con la valorizzazione degli stabili più prestigiosi di sua proprietà, non solo attraverso la messa a reddito, ma anche attraverso un migliore utilizzo del bene pubblico: gli ex Caselli, ad esempio, diventeranno spazi aperti alla città destinati a progetti di interesse culturale e sociale, al servizio dei Quartieri e dei cittadini. Un percorso, quello della valorizzazione, che stiamo seguendo prestando la massima attenzione alle associazioni, con l’obiettivo di trovare nuove sedi idonee alle esigenze di ognuna. E come abbiamo fatto per il trasferimento degli enti dai piani alti della Galleria allo stabile di via Duccio di Boninsegna, ascolteremo le necessità, valuteremo le disponibilità e individueremo insieme la soluzione migliore”. Sono 15 in tutto, gli immobili individuati dal Settore Demanio e messi subito a disposizione delle associazioni: via Scaldasole 1 e via Marsala 8 in Zona 1; via Montecassino 9 in Zona 4; via Boifava 74/A, via Santa Teresa 4/B e via Santa Teresa 30/B in Zona 5; via Martinelli 55 e via Teramo 31 in Zona 6; via Lessona 55, via Monviso 10, via Visconti 24, via Duccio di Boninsegna 21 e via 5 Maggio 26 in Zona 8; viale Jenner 54 e via Volturno 28/30 in Zona 9. Agli immobili di pregio che devono essere liberati, si aggiunge anche via Solari 40 che sarà oggetto di importanti lavori di riqualificazione. Lo stabile è costituito, oltre che da spazi commerciali e sedi di associazioni, anche da appartamenti di edilizia residenziale pubblica. A differenza dei primi, però, gli inquilini non saranno trasferiti in altri immobili ma spostati in alloggi dello stesso stabile, attualmente liberi. |
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RICOSTRUZIONE/EMILIA, ERRANI: PROCEDIAMO COME PROGRAMMATO SU SCUOLE, ABITAZIONI, IMPRESE E TASSE |
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Bologna, 25 settembre 2012 - “Mi sembra che fatti importanti parlino chiaramente: procediamo nella ricostruzione post-sisma con un passo programmato, definito insieme ai Comuni, senza promettere miracoli, realizzando quanto ci eravamo prefissati”. Il presidente della Regione Emilia-romagna e Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, ha fatto ieri pomeriggio un punto della situazione, in seguito a un incontro con i sindaci delle zone terremotate. “Entro il 15 ottobre – ha detto Errani – saranno stati sistemati negli edifici scolastici temporanei 18mila studenti e avremo riparato oltre 200 scuole, mentre le lezioni sono riprese puntualmente il 17 settembre per tutti. Mi pare che questo sia un dato molto significativo, come lo è il processo avviato per le riparazioni di case e aziende. Il Governo – continua Errani – ha garantito che i fondi per il primo Cas (Contributo per l’autonoma sistemazione, ndr) saranno messi nella disponibilità dei Comuni entro lunedì prossimo, perché possa essere avviata la procedura amministrativa per la liquidazione ai cittadini”. Il presidente della Regione ha anche annunciato che “adesso stiamo lavorando con i sindaci per giungere al più presto alla chiusura dei campi di accoglienza, mantenendo quanto annunciato”. “Entro questa settimana – ha anticipato Errani supportato dal prefetto Gabrielli, capo della Protezione civile - il Consiglio dei Ministri trasformerà il protocollo relativo a 500 milioni di euro previsti dal decreto sulla spending review in norme legislative: quindi partirà, in modo trasparente e in relazione con le banche, l’azione di liquidazione degli stati di avanzamento per quei cittadini che abbiano iniziato le opere di riparazione delle proprie abitazioni”. Nel merito di un ulteriore rinvio delle tasse, Errani ha voluto ribadire che “la nostra posizione è nota: stiamo lavorando col Governo che su questo punto ci ha dato un messaggio rassicurante. Il nostro impegno su questo fronte è quotidiano, perché la prima scadenza è a novembre. Per allora bisognerà già avere un atto di proroga per quanti, cittadini e imprenditori, abbiano il pieno diritto a questa agevolazione”. |
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LIBERA CIRCOLAZIONE EUROPEA DEI PROFESSIONISTI NELLA SICUREZZA E SALUTE: SI APRIRÀ UN MERCATO OTTO VOLTE QUELLO ITALIANO |
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Milano, 25 settembre 2012 - vSarà presentato venerdì 28 settembre dalle ore 9.00 alle ore 17,30 presso la Camera di Commercio di Milano in via Meravigli 9/b il progetto Eusafe, "European Qualification of Ohs Professionals", promosso da Aias e da altre associazioni europee attive nel campo della sicurezza sul lavoro con l’obiettivo di creare standard volontari inerente ai contenuti professionali e agli strumenti di formazione armonizzati e condivisi all’interno dell’Unione Europea per favorire anche l´eliminazione, 50 anni dopo il Trattato di Roma, delle barriere che ancora impediscono ai professionisti della sicurezza di esercitare la professione fuori dai confini nazionali. “Il progetto che presentiamo oggi - commenta Giancarlo Bianchi (Eusafe Project Coordinator) e Presidente dell’ Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza (Aias) - costituisce un passo importante per i professionisti della sicurezza che potranno essere equiparati alle altre poche categorie di professionisti già reciprocamente riconosciute a livello europeo e vedere aperte le porte di un mercato con un Pil otto volte più grande di quello italiano”. “La Camera di commercio - ha dichiarato Paolo Giuggioli consigliere della Camera di commercio di Milano – è impegnata per un mercato trasparente ed efficiente. Le barriere ancora esistenti a livello europeo rappresentano dei costi per le imprese. Questo incontro rappresenta un momento di confronto e un punto di partenza per poter meglio operare in Europa nel mondo delle professioni, a partire da un ambito significativo e trasversale come la sicurezza sul lavoro”. Attualmente il diritto alla libera circolazione dei lavoratori, sancito dal Trattato di Roma del 1957, di fatto non vale per i professionisti della sicurezza. In Italia sono oltre 100 mila e sono più noti come Rspp (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione) e hanno il compito di gestire e coordinare, su mandato del datore di lavoro, le attività per assicurare la prevenzione dai rischi lavorativi e la protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori. L’impossibilità di far valere le proprie competenze fuori dai confini nazionali deriva dal fatto che le qualifiche professionali sono il frutto di normative nazionali non armonizzate tra di loro, nonostante che la direttiva dell´Unione Europea del 1989 (89/391/Eec),oggi recepita dall’Italia con il D.lgs.81/2008, stabilisca una legge comune europea per la sicurezza sul lavoro. Questa direttiva comune, che afferma la necessità di un miglioramento continuo delle condizioni di lavoro, attraverso attività di formazione e d´informazione coordinate dai Rspp, è stata però assorbita da ogni Paese dell’Unione Europea in maniera diversa, differenziando così le capacità e i requisiti richiesti dal sistema sicurezza e al suo coordinatore. Giancarlo Bianchi (Eusafe Project Coordinator) e Presidente dell’ Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza (Aias), che con 5.550 Soci costituisce la più importante associazione italiana dei professionisti che si occupano di sicurezza, salute e ambiente nei luoghi di lavoro e di vita e Claudio Munforti (Eusafe Project Manager) sostengono che “Queste differenze non permettono un riconoscimento reciproco di una figura professionale e quindi l’impossibilità per i professionisti della sicurezza di lavorare liberamente in tutta l’Unione Europea". L´armonizzazione professionale e formativa a livello europeo costituiscono le premesse indispensabili per permettere la libera circolazione dei professionisti nell´Unione Europea ed essa rappresenta oggi una grande opportunità da utilizzare da parte dei professionisti italiani perché apre loro un mercato professionale avente un valore otto volte superiore a quello nazionale. Questa armonizzazione volontaria è molto auspicata soprattutto dai consulenti di alto profilo professionale, dalle multinazionali e dalle grandi aziende che hanno filiali all’estero o rapporti con fornitori e clienti che hanno la propria sede fuori dai confini nazionali. Aias si è attivata per promuovere la risoluzione del problema coinvolgendo i propri partner europei inseriti nell’ Enshpo (European Network of Safety and Health Professional Organisations), l’associazione che rappresenta 22 associazioni specialistiche di 22 paesi dell´Unione Europea e ha come partner del progetto Eusafe: l’associazione inglese Iosh (Institution of Occupational Safety and Health), la tedesca Vdsi (Verband Deutscher Sicherheitsingenieure), la cipriota Cysha ( Cyprus Safety and Health Association), l´Università di Porto e l´Italiana Sinergie. Da questa sinergia è nato il progetto Eusafe, European Qualification for Occupational Safety and Health professionals, le cui conclusioni sono presentate venerdì 28 settembre alle ore 9.00 presso la Camera di Commercio di Milano. Eusafe è partito da Roma nel 2011, in occasione dell’ottava Conferenza Internazionale “Health, Work and Social Responsability”, suscitando notevole interesse anche da parte dei rappresentanti di istituzioni esterne all’Unione Europea, come quella russa e statunitense, in quanto le dimensioni del mercato europeo fanno sì che uno standard volontario inerente ai contenuti professionali e ai relativi strumenti di formazione per i professionisti della sicurezza diventi un benchmark di rilevanza mondiale e in prospettiva un modello per l´elaborazione di uno standard volontario armonizzato a livello internazionale. Il progetto è stato finanziato al 75% dall’Eacea (Education, Audiovisional & Culture Executive Agency) dell´Unione Europea che lo ha scelto tra le quasi 300 proposte presentate. |
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COMMERCIO: NASCE A MILANO IL PRIMO CONSIGLIO CONTRO LA CONTRAFFAZIONE |
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Milano, 25 settembre 2012 - Nasce il primo Consiglio Milanese Anticontraffazione. A presentare il progetto alla stampa, ieri presso la Sala dell’Orologio di Palazzo Marino, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, l’Assessore al Commercio e Attività produttive Franco D’alfonso e l´Assessore alla Sicurezza Marco Granelli coadiuvati dal Presidente Centro Studi Grande Milano,daniela Mainini. “La tutela della salute e della produzione di qualità e del Made in Italy - ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia - è un aspetto importante della nostra politica. L’attenzione del Comune di Milano è sempre stata ai massimi livelli in questo settore, oggi con la nascita del Consiglio abbiamo uno strumento in più per contrastare il fenomeno della contraffazione. La collaborazione tra Polizia Locale, Forze dell’Ordine e associazioni di categoria rappresenta lo sforzo condiviso di estirpare forme di illegalità dannose per l’economia e che spesso hanno gravi conseguenze sulla salute, come testimoniano le notizie di sequestri di materiale tossici e contraffatti”. “Con la nascita di questo Consiglio vogliamo, in primo luogo, tutelare quel grande patrimonio nazionale e milanese fatto di creatività, competenza e lavoro che contraddistingue tutta la produzione Made in Italy dall’artigiano alla grande impresa” così commenta l’assessore al Commercio e Attività produttive Franco D’alfonso. “Attraverso le azioni di comunicazione e di sensibilizzazione che verranno attuate – conclude l’assessore – vogliamo contribuire a diffondere in città tra gli studenti, cittadini e consumatori una nuova cultura della legalità capace di generare una economia pulita e legittima”. “Una Grande Milano libera da contraffazione da mostrare all’Italia e al mondo anche in previsione di Expo comporta una seria progettualità . Non a caso Milano sarà sede degli Stati Generali della lotta alla contraffazione, il prossimo 19 Novembre, alla presenza di tutto il Sistema Italia unito in questa fondamentale battaglia di legalità”così spiegaDaniela Mainini, Presidente Centro Studi Grande Milano e Consiglio Nazionale Anticontraffazione. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra l’assessorato al Commercio e Attività produttive del Comune di Milano e l’Associazione Centro Studi Grande Milano che mira a dare vita a un’istituzione milanese d’eccellenza riconosciuta nella lotta alla contraffazione e all’abusivismo, attraverso l’adozione di un approccio originale e la definizione di un modello d’intervento “tipo”, esportabile in altre realtà metropolitane. Un modello che aggreghi tutte le competenze funzionali, intersettoriali e interprofessionali, divenendo così un punto di raccordo e confronto fra tutte le istituzioni e gli operatori che, a vario titolo, si occupano di contraffazione e tutela della proprietà intellettuale e del “Made in Italy”. L’iniziativa è il frutto della volontà dell’Amministrazione di arginare un fenomeno che riguarda tutti i settori produttivi, e che partendo dai beni di lusso e dall’alta gamma, si è oggi esteso a prodotti potenzialmente dannosi per la salute e la sicurezza dei cittadini e dei consumatori (farmaci, alimentari, cosmetici, giocattoli e ricambi). Gli obiettivi perseguiti dal Consiglio Milanese Anticontraffazione sono molteplici: monitorare il fenomeno della contraffazione nel Comune di Milano anche attraverso la raccolta dei dati delle Forze dell’Ordine, instaurando rapporti di collaborazione diretta con la Procura della Repubblica; avviare cooperazioni con le scuole e le Università per individuare adeguate campagne di sensibilizzazione oltre a realizzare un’idonea campagna d’informazione rivolta ai cittadini sugli effetti della contraffazione e del commercio illegale; sviluppare una collaborazione con Expo 2015, affinché la manifestazione possa definirsi “Counterfeiting Free” in cui siano concretamente tutelati i diritti di proprietà intellettuale di tutti i partecipanti durante i mesi dell’Esposizione Universale. Lo schema di lavoro che verrà proposto e perfezionato nel prosieguo delle attività del Cma prevede un comitato composto da Comune di Milano, Centro Studi Grande Milano, Commissione Antimafia Consiglio Comunale, Procura della Repubblica, Assolombarda, Cciaa, Provveditorato agli Studi, Expo 2015, Prefettura, Rete Imprese Italia, Oo.ss., Associazioni Consumatori. Anche con i corpi dello Stato (Gdf, Pds, Cc) verrà individuata una specifica modalità di collaborazione attraverso la Prefettura. Il Cma si avvarrà inoltre di tre Commissioni Permanenti, con la funzione di trasmettere le informazioni e elaborare progetti specifici in tema di Produzione, Economia e Lavoro; Associazioni settoriali produttive e Comunità straniere. E si coordinerà con il Consiglio Nazionale Anticontraffazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La sede operativa del Comitato Milanese Anticontraffazione sarà presso Palazzo Marino e l’Assessorato al Commercio e Attività Produttive di via Larga,12. Scheda Dati Contraffazione Dato Internazionale - Secondo le ultime stime dell’Organisation for Economic Co-operation and Development (Oecd) il fenomeno della contraffazione ha un valore di oltre 250 miliardi di dollari, un fenomeno che si estende dall’Europa all’Asia sino all’Africa, dal nord al sud America. Le principali aree di provenienza di prodotti contraffatti sono localizzate in Asia, ove spicca il ruolo di Cina, Hong Kong, Tailandia e Taiwan. Dato Nazionale - L’italia è il primo paese in Europa come consumatore di prodotti contraffatti e terzo come produttore. Si stima intorno ai 7 miliardi di euro l’ampiezza del fenomeno contraffazione in l’Italia, senza considerare le perdite derivanti dal fenomeno dell’Italiansounding (Prodotti il cui nome richiama origini italiane o similari) che secondo stime Ice/federalimentare, sarebbe di 21 miliardi di euro per il solo comparto agroalimentare della Comunità Europea nel 2010. Dato Regionale - Secondo le stime riportate dalla banca dati Iperico del Ministero dello Sviluppo Economico, la Lombardia è la seconda regione per numero di sequestri effettuati da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane nel 2011, pari al 18,33% di tutti i sequestri dello stesso anno. Tra le province italiane Milano risulta terza nella classifica delle province a forte vocazione di consumo di contraffazione (dopo Roma e Reggio Calabria). Dato Cittadino - Nei primi sei mesi del 2012 a Milano sono state effettuate circa 3.900 operazioni, 2.606 sequestri amministrativi e 680 penali con la denuncia per contraffazione e ricettazione dei venditori abusivi. Nello specifico: 2300 chilogrammi di prodotti alimentari contraffatti tra carne, pesce, latticini, verdure e derivati dei cereali; 60000 oggetti falsi tra borse, orologi, cinture, occhiali da sole e foulard; 123000 pezzi di bigiotteria, 355 articoli cosmetici non originali e 25500 giocattoli non a norma, 2400 tra dvd e cd. (dati della sola Polizia Municipale) |
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LOMBARDIA: L´EUROREGIONE È NECESSARIA PER LE PMI |
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Mantova, 25 settembre 2012 - "Regione Lombardia si è impegnata nell´elaborazione della prima agenda di temi prioritari: tra questi, la costituzione di un´Euroregione Alpina è fondamentale per le piccole e medie imprese, circa la competitività del settore produttivo, la definizione di politiche energetiche comuni, l´integrazione dei trasporti e la tutela e valorizzazione di un patrimonio ambientale comune". Così ha detto il 21 settembre Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, in una lunga intervista, nell´ambito del convegno ´+ Business x le Pmi, nuove energie dall´internazionalizzazione e dalle politiche regionali per le imprese´, organizzato a Mantova dalla Confindustria locale e da Confindustria Lombardia. Giusta Collaborazione Transfrontaliera - Rispondendo alle domande di Ambra Redaelli, presidente della Piccola Industria Confindustria Lombardia, proprio sull´utilità dell´Euroregione Alpina per il mondo delle piccole e medie imprese lombarde, il vice presidente ha spiegato che "è oramai inevitabile la costituzione di un´Europa dei popoli come forma collaborativa orizzontale tra Regioni limitrofe transfrontaliere. Si sta arrivando alla presa di coscienza che, relativamente agli obiettivi di sviluppo, si rende necessario allargare il concetto di Macroregione e di ´Alpi´ anche alle pianure adiacenti, appartenenti alle regioni sul cui territorio insiste una parte dell´arco alpino". All´incontro ha partecipato anche Carlo Maccari, assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione di Regione Lombardia. Pronti Nuovi Modelli Come ´Aster´ - Gibelli, sempre rispondendo alle domande di Ambra Radaelli, ha illustrato ai piccoli imprenditori quelle che sono le misure innovative che la Regione sta mettendo in campo. "Una di queste misure - ha detto l´assessore - è ´Aster´: patti territoriali che coinvolgono tutti gli attori del territorio nella definizione di condizioni semplificate e celeri d´insediamento. Un´operazione a supporto delle iniziative di qualificazione dell´offerta localizzativa e insediativa provenienti dal territorio". Modifiche Anche Su Misure Già In Essere - "Modifiche sono state realizzate anche su misure più datate" ha aggiunto il vice presidente, "tutte attuando i principi di small business act. Sono stati armonizzati gli strumenti rotativi a favore delle piccole e medie imprese lombarde, la semplificazione delle procedure e una completa informatizzazione del processo". Per L´export Si Punta Sull´incoming Buyers - Nel corso dell´intervista si è parlato anche dei temi dell´internazionalizzazione. "E´ un comparto - ha detto Gibelli - che, al momento, è maggiormente in fase di revisione. Tre gli ambiti di intervento: promozioni di missioni all´estero, fondo di rotazione per l´internazionalizzazione e voucher sempre per l´internazionalizzazione". "A questi - ha detto ancora Gibelli - si affiancheranno strumenti di incoming buyers". Importante Ristrutturazione Federfidi - Altro capitolo dell´intervista, quello del credito. "L´impegno di Regione Lombardia per i Consorzi di garanzia fidi - ha spiegato ancora Gibelli ai piccoli imprenditori - ha comportato l´assunzione di una serie di interventi. Quello più significativo è stato senza dubbio il rilancio di Federfidi, che ha comportato un sostanzioso apporto finanziario regionale per l´ente, accompagnato da una revisione della governance e da un nuovo avvio dell´attività, che dovrà comportare per il futuro maggiore redditività e indipendenza, garantendo e sostenendo il credito delle nostre imprese". Misure Fondamentali I Bandi E ´Credito Adesso´ - Gibelli ha voluto anche ricordare gli strumenti tradizionali di Regione Lombardia, a partire dalle reti d´impresa, con i bandi ´Miur´ ed ´Ergon´. E, ancora, la rete per l´affiancamento alle imprese in difficoltà, nonché il fondamentale ´Credito adesso´, "grazie al quale - ha detto - sono stati messi a disposizione delle imprese del territorio lombardo oltre 500 milioni di euro, finanziando il fabbisogno del capitale circolare". |
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STATI GENERALI LEGNO/ARREDO |
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Pordenone, 25 settembre 2012 - La sintesi più efficace dell´intenso dibattito svoltosi ieri nell´Auditorium Concordia di Pordenone in occasione degli Stati generali del Legno-arredo della provincia di Pordenone sul tema "L´arte di fare impresa - proposti da Unindustria, Distretto del Mobile Livenza e Camera di Commercio - è probabilmente il cartone animato di Walt Disney proposto da Enrico Terenzoni di Axteria Strategy Consultants in apertura del proprio intervento per presentare il Piano di rilancio del Distretto del Mobile. Vi si vede Paperino che maltratta una formica e questa che chiama a raccolta tutte le compagne: assieme riusciranno a rendere inoffensivo il celebre papero. Ecco, il problema è il saper fare squadra - concetto ripreso i tutti gli interventi - "ma non più a livello di singolo settore, bensì in modo trasversale e complessivo in tutti i settori della società, abbandonando i particolarismi ed esprimendo il coraggio di scelte rinviate da troppo tempo in molti campi" ha affermato concludendo i lavori il presidente della Regione, Renzo Tondo, che ha partecipato agli Stati Generali assieme a diversi altri esponenti della Giunta e del Consiglio regionali. "Le imprese - ha detto ancora il presidente - sono al centro dell´attenzione della Regione perché se funzionano le imprese funziona tutto il sistema: da parte nostra abbiamo messo e vogliamo continuare a mettere a disposizione le risorse necessarie allo sviluppo e al lavoro". Ma anche "fare squadra" - secondo Tondo - non basta: "si tratta di una forma, ma servono anche i contenuti. La Regione in questi anni ha cercato di farlo riducendo il debito e riducendo la spesa trovando così le risorse da destinare ai servizi (sanità, Tpl, ecc) e alle infrastrutture (abbiamo concluso e avviato opere importanti come la A28, la Villesse-gorizia, la terza corsia della A4). Abbiamo avviato delle riforme, che andranno proseguite nel tempo; abbiamo messo a disposizione del sistema economico in crisi risorse ingenti per limitare i danni della crisi sia per le imprese che per i lavoratori. Purtroppo il sistema a volte è frenato da un eccesso di burocrazia". Nello specifico, poi, come ha illustrato l´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti, la Regione ha operato - per quanto riguarda le imprese - accompagnandole - specie le Pmi - nell´export, nell´innovazione, nell´accesso al credito. "Per l´internazionalizzazione - ha affermato l´assessore - abbiamo varato un Piano per la cui gestione è stata scelta Unioncamere, volto ad aiutare le imprese a consolidarsi sul mercato internazionale, le imprese che intendono esportare, le Pmi che intendono strutturarsi per andare all´estero". Condotti dal critico d´arte, ma con passato da economista, Philippe Daverio, gli Stati generali del Legno/arredo di Pordenone hanno fornito dati e indicato una ricetta per uscire dalla crisi. Il settore nel Friuli Occidentale rappresenta il 10 per cento dell´arredamento in Italia; 1.730 sono le aziende, il fatturato è di 2 miliardi di euro e per il 30 per cento si fa all´estero; il settore rappresenta il 20 per cento dell´export provinciale. Il 25 per cento della popolazione è collegata a vario titolo alla filiera del legno. Se tutti sono d´accordo con Fabio Simonella (presidente sezione legno-arredo di Unindustria Pordenone) che "per fare sistema ci vogliono etica e fiducia", per Mauro Manassero (presidente Asdi Distretto del Mobile Livenza, che ha anche annunciato l´allargamento del Distretto stesso) la situazione "rimane difficile, ma qualche spiraglio di speranza si è aperto. Di certo bisogna puntare decisamente sull´export". Nel descrivere le cause della crisi, Paolo Candotti (direttore generale Unindustria Pordenone) ha auspicato che le aziende del settore sappiano "fare massa critica per meglio affrontare e superare le difficoltà e per lavorare su innovazione, ristrutturazione, internazionalizzazione". Ricette che per Daverio vanno bene, ma secondo lui il "mobile friulano deve creare un brand, avviarsi a una produzione medio-alta, puntare sulla durevolezza del bene e a un mercato di una fascia alta ma non altissima di clientela". Pur in un periodo di crisi vi sono anche esempi positivi: le testimonianze in tal senso sono venute da Gustavo Bomben di Fama, Furio Bragagnolo di Pasta Zara, Piergiorgio Angeli di Luxottica. Il Piano del legno/Arredo per uscire dalla crisi e illustrato da Terenzoni, indica come leve di intervento la ristrutturazione delle aziende (centralizzare gli acquisti, introdurre il Livenza Production System, favorire la razionalizzazione industriale); l´innovazione (promuovere la sostenibilità ambientale, sostenere ricerca e innovazione, agevolare l´accesso al credito); l´internazionalizzazione / distribuzione (sviluppare i mercati internazionali, creare nuovi canali distributivi, crescere nel contract). Ovviamente queste azioni hanno bisogno anche del sistema finanziario: ne ha parlato Gianmarco Zanchetta direttore generale di Friulia. Per Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone, vi è necessità di alta formazione per migliorare e solo migliorando si può uscire dalla crisi. Roberto Snaidero ha infine portato il saluto di Federlegno. |
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RIETI - REGISTRATA LA PRIMA SRL A UN EURO |
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Rieti, 25 settembre 2012 - E’ stata costituita da due giovani la prima srl semplificata ad un euro della provincia di Rieti. L’istanza di iscrizione della società, che si occuperà principalmente di somministrazione di alimenti e bevande e che ha sede a S. Elia nel Comune di Rieti, è arrivata il 21 settembre al Registro Imprese della Camera di Commercio di Rieti. Le srl semplificate che possono essere costituite solo da soci con meno di 35 anni sono una novità nel panorama societario italiano nel quale hanno debuttato operativamente dallo scorso 29 agosto. Per avviarle è sufficiente un capitale sociale minimo di un euro e sono esenti dal versamento degli oneri notarili, dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria del registro imprese, mentre restano soggette al versamento dell’imposta di registro e del diritto annuale camerale, che ammonta ad euro 200 per le società di prima costituzione. Fra le caratteristiche specifiche di tale tipo sociale, in primis, si ricorda l’obbligatorietà dell’indicazione della denominazione di “società a responsabilità limitata semplificata”, oltre che all´individuazione del Comune della sede principale ed eventuale sede secondaria. Confermata la necessità della partecipazione alla società, di soci con età inferiore ai 35 anni ai quali dovrà essere delegata l’amministrazione e la rappresentanza generale della società. In proposito, il decreto specifica che il notaio nel ricevere l’atto di costituzione della Srls è espressamente chiamato ad accertare l’età delle persone fisiche che intendono costituire la società ai sensi dell´art. 49 della legge notarile (l. 16/2/1913, n. 89). Fra gli aspetti peculiari si evidenzia il divieto di trasferimento delle quote ai soggetti che abbiano superato i richiesti requisiti anagrafici. Sempre in merito all´amministrazione si potrà scegliere fra un amministratore unico o un consiglio di amministrazione. Per quanto concerne il versamento del capitale, sempre inferiore a 10mila euro, dovrà essere effettuato interamente alla data di costituzione e corrisposto in denaro all’organo amministrativo, il quale ne dovrà rilasciare quietanza liberatoria dichiarandone l´integrale versamento. In merito alle decisioni dei soci che richiedessero la convocazione assembleare, la presidenza della stessa, a differenza delle normali srl, deve essere assunta dall’amministratore unico o dal presidente del consiglio di amministrazione. Questa forma societaria è diversa dalla Srlcr (srl a capitale ridotto) che può essere aperta con dotazione minima di un euro, dagli over 35, in base alla norma introdotta con il decreto Sviluppo (Dl 83/2012, convertito in L.134/2012). Una delle differenze fra le due forme di srl, oltre al requisito di età, è proprio il fatto che per la Srlcr (quella per gli over 35) non è previsto lo statuto standard, obbligatorio per aprire una srl semplificata. |
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SAVONA: IMPRENDITORI A PARTIRE DA UN EURO |
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Savona, 25 settembre 2012 - Debuttano, in provincia di Savona, le società semplificate costituite da nuovi imprenditori under 35: capitale sociale minimo un euro (massimo 9.999,99 euro) e atto costitutivo gratuito, ovvero nessun onorario al notaio, niente bollo né diritti di segreteria. Sul Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Savona è stata definita l’iscrizione delle prime due Società a Responsabilità Limitata Semplificata (Srls). Alessandro Delfino, 27 anni, di Vado Ligure, è amministratore unico, nonché socio unico, della neonata Schincaglia Srls, con sede a Savona in via Astengo. Con un capitale “interamente versato” di 100 euro, come attestato nell’atto del notaio Federico Ruegg, si occuperà di produzione, vendita e montaggio di serramenti, porte, finestre, riparazione di impianti e altro ancora. La seconda iniziativa parte da un capitale ancora più contenuto, solo 20 euro, e vede protagonista un giovane albissolese, Jacopo Fanciulli, 29 anni, che è socio unico della Jacopo Fanciulli Food & Wine Consulting Srls, con sede ad Albissola Marina in via Forzano. L’atto costitutivo a firma del notaio Mario Zanobini specifica che la società si occuperà di consulenze enogastronomiche, organizzazione di eventi nel campo della ristorazione e della degustazione, pubblicità, pubbliche relazioni. Va ricordato che la Srl semplificata è soggetta, all’atto dell’iscrizione, al pagamento dell’imposta di registro (168 euro), dei diritti camerali, sia di prima iscrizione (in media 200 euro) sia annuali, dei tributi per l’apertura della partita Iva. Questa forma societaria è diversa dalla Srlcr (Srl a capitale ridotto) che può essere aperta, sempre con dotazione minima di un euro, da chi ha un’età superiore ai 35 anni. Una delle differenze fra le due forme di Srl, oltre al requisito di età, è il fatto che per la Srlcr (quella per gli over 35) non è previsto lo statuto standard, invece obbligatorio per aprire una Srl semplificata. E le spese notarili, in questo caso, sussistono. |
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LOMBARDIA/SISMA. BANDO DA 11 MLN PER LE IMPRESE COLPITE |
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Milano, 25 settembre 2012 - E´ aperto dal 21 settembre il bando che mette a disposizione delle imprese mantovane colpite dal terremoto 11 milioni di euro. "Prosegue con atti concreti e puntuali - commenta il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - il forte impegno della Regione per favorire la ripresa dell´economia di questo territorio. Lo facciamo, in questo caso, in forte collaborazione con la Camera di Commercio di Mantova, unendo le nostre risorse a quelle messe in campo da questa realtà". Fondi Assegnati - L´importo totale è di 11 milioni di euro (7 milioni di Regione Lombardia e 4 del sistema camerale): fondi assegnati, come prevede l´accordo in essere, appunto alla Camera di Commercio di Mantova. Il bando è articolato in tre misure: misura A, dedicata a tutte le micro, piccole e medie imprese, escluse quelle agricole, con particolare riferimento al settore terziario e dell´artigianato (6 milioni di euro, stanziati dall´Assessorato all´Industria e Artigianato); misura B riservata alle imprese agricole (4 milioni di euro); misura C dedicata alle micro, piccole e medie imprese del commercio (1 milione di euro, stanziato dall´Assessorato al Commercio, Turismo e Servizi). Sono previste agevolazioni a fondo perduto dal 40 al 70 per cento degli investimenti effettuati per il ripristino delle attività. Regione Sempre Vicina Al Mantovano - "Dopo l´introduzione di finanziamenti riservati alle imprese terremotate con l´iniziativa ´Creditoadesso´ - ha dichiarato il vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato Andrea Gibelli - oggi la Regione mette in campo un ulteriore aiuto concreto per la riattivazione delle imprese maggiormente colpite dal sisma nel maggio scorso". "Regione Lombardia - ha proseguito il vice presidente -, a differenza di alcune istituzioni statali, non ha mai abbandonato i Comuni terremotati del Mantovano, convinta che per la sopravvivenza di quelle zone sia assolutamente necessario riavviare il prima possibile le attività economiche presenti sul territorio". Opportunità Concreta - "È una promessa mantenuta - ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia Margherita Peroni - un provvedimento tagliato su misura per le esigenze del territorio, costruito ascoltando gli imprenditori e i commercianti e raccogliendo le loro proposte. È una misura fondamentale per ridare fiducia alle aziende e alle famiglie, aiutando la ripresa del lavoro e la tenuta dell´occupazione". Tempi Bando - Da qui alla fine di novembre le imprese possono inviare le loro domande. Seguirà l´istruttoria del Comitato tecnico di Regione e Camera di Commercio per la stesura della graduatoria. |
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REGGIO EMILIA, IN CRESCITA I DATI SULLE ESPORTAZIONI |
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Reggio Emilia, 25 settembre 2012 - Pur non viaggiando agli altissimi ritmi del 2011 (+13,6% il saldo di fine anno), le esportazioni delle imprese reggiane si confermano in buona crescita. Nei primi sei mesi dell’anno in corso, infatti, le vendite all’estero hanno superato i 4,3 miliardi di euro, con un incremento del 4,2%; un risultato confortante, nonostante nel secondo trimestre si sia registrata una frenata (solo lo 0,2% di crescita) che in parte è ascrivibile anche al terremoto e alle conseguenti difficoltà di molte imprese sul fronte produttivo e commerciale. I dati emergono dalle indagini dell’Ufficio Studi della Camera di commercio, che evidenzia anche un calo delle importazioni pari all’11,2% (1,7 miliardi contro i quasi 2 del primo semestre 2011), con una bilancia commerciale, misurata dalla differenza fra il valore esportato e quello importato, che fa così segnare un saldo positivo che si attesta intorno ai 2,6 miliardi di euro. “Sebbene siamo in presenza di un rallentamento dei flussi – sottolinea Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio – l’export continua a viaggiare in netta controtendenza rispetto ad un quadro generale che, nel secondo trimestre 2012, ha registrato un calo del fatturato delle nostre imprese pari all’1,8%, con una contemporanea flessione degli ordini del 4,2% e una produzione scesa dell’1,4%”. Proprio quest’ultimo dato – continua Bini – può spiegare anche il calo delle importazioni, che per una realtà come quella italiana e reggiana, povera di materie prime, non rappresenta un elemento positivo. La tenuta del sistema è dunque in larga misura affidata proprio alle esportazioni, che sono però ascrivibili solo ad una parte del nostro tessuto imprenditoriale, quando è invece necessario ampliare il più possibile la platea delle aziende che riescono a competere sull’estero: proprio per questo il 4 ottobre partirà il percorso di formazione che rivolgiamo alle piccole e medie imprese reggiane per sostenerle nel momento in cui intendono affacciarsi per la prima volta sui mercati esteri”. Tornando ai dati dell’export reggiano nel primo semestre 2012, la metalmeccanica si conferma di gran lunga il settore più rappresentativo con 2,2 miliardi di euro (+3,5%), seguita dal tessile-abbigliamento che registra una crescita del 9,1% (da 659 a 719 milioni di euro) e dai prodotti della ceramica, che con un +7,5% raggiungono i 428 milioni di euro. Quasi 3,2 miliardi di euro (il 73% delle esportazioni reggiane dei primi sei mesi del 2012), sono destinati ancora una volta all’Europa, con una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Fra i Paesi europei delle economie emergenti, la Russia registra il maggior incremento (+22,9%), portando il valore delle esportazioni reggiane a 170 milioni di euro. Per contro, le vendite verso la Turchia, con un valore di oltre 64 milioni di euro, sono calate del 17,6% dopo l’exploit (+43,7%) del 2011. Buono l’aumento (+10,6%) delle vendite verso i mercati americani nel loro complesso, con gli Stati Uniti, che acquistano il 53% dei nostri prodotti destinati all’America, che passano da 206 a 234 milioni di euro con una crescita del 14%. Le vendite verso il Brasile (41,4 milioni di euro) registrano invece una contrazione dell’11,8% dopo il +30,4% del 2011. L’export reggiano verso il continente asiatico, che con 491 milioni di euro assorbe l’11,3% del nostro fatturato oltre frontiera, è in crescita del 6,2%. Sui mercati asiatici le esportazioni verso la Cina (98,2 milioni di euro) sono cresciute del 12,4%, verso il Giappone (62,3 milioni) del 9,4%, mentre le vendite verso l’India (29,4 milioni di euro) registrano una flessione del 23,8%. |
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PUGLIA, CREDITO D’IMPOSTA. STOP DA MARTEDÌ: SUCCESSO STRAORDINARIO, MA ADESSO VALUTAZIONE DEL FABBISOGNO”.
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Bari, 25 settembre 2012 - Oltre 50milioni di contributi richiesti per un totale di 3.293 assunzioni. Sono questi i numeri record raggiunti dal bando “Credito d’imposta” alle ore 18,00 di oggi. Un successo straordinario, ma di proporzioni tali da rendere necessario uno stop finalizzato a valutare l’effettivo fabbisogno. Il bando sarà dunque temporaneamente sospeso a partire da martedì 25 settembre, alle ore 12,00. Ad annunciarlo è l’assessore al Welfare Elena Gentile che spiega: “Sin dall’apertura questo bando ha dato segni di eccezionale gradimento. In tre giorni il flusso di domande è stato davvero straordinario e il successo al di là di ogni previsione. È la dimostrazione della straordinaria vitalità delle nostre imprese che continuano a dare segnali di dinamismo pur in una situazione di crisi come quella attuale. Proprio per rendere un servizio migliore a queste imprese, si rende necessaria una prima istruttoria. Ci serve per capire quante sono le richieste effettivamente idonee a ricevere il contributo. Una volta fatta questa valutazione, sarà possibile calcolare quante risorse servono per venire incontro alla richiesta. Il bando ha infatti un budget di 10 milioni di euro, mentre la domanda fino ad oggi vale cinque volte tanto. A questo punto una prima valutazione sarà la bussola per orientare le nostre prossime decisioni”. Le pratiche arrivate telematicamente al portale dell’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione totalizzano quota 1.486 per 3.293 assunzioni e 50.256.070 euro di contributo. Di queste 2.447 riguardano disoccupati o inoccupati; 331 sono invece le persone senza un diploma; 300 le donne assunte nel settore industria o servizi; 175 i lavoratori con più di 50 anni; 26 gli adulti soli con persone a carico e 14 gli immigrati extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno o neocomunitari. La maggior parte delle richieste provengono da Bari (1.224 lavoratori) seguita da Lecce (853), Taranto (450); Foggia (400); Brindisi (253); infine Bat (113). I settori più attivi nella domanda di credito d’imposta sono commercio e terziario, cooperative sociali, metalmeccanici; personale non medico delle case di cura, turismo e studi professionali. Il bando che agevola l’occupazione dei lavoratori svantaggiati, è stato aperto alle ore 12,00 di martedì 18 settembre 2012, mentre i termini di chiusura erano stati fissati per lunedì 19 novembre allo stesso orario. La sospensione temporanea per la presentazione telematica di nuove domande parte martedì 25 settembre alle ore 12,00. La ripresa dei termini sarà pubblicata con un nuovo provvedimento sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia e tempestivamente comunicata. |
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MANTOVA - APPROVATO IL BANDO CHE DARÀ 11 MLN ALLE IMPRESE TERREMOTATE |
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Mantova, 25 settembre 2012 - Nella recente seduta di Giunta è stato approvato in via definitiva il bando erogato dal Sistema Camerale Lombardo e dalla Regione Lombardia, nell’ambito dell’Accordo di Programma, per il supporto alle imprese mantovane colpite dagli eventi sismici del maggio scorso. Dal 21 settembre (fino al 30 novembre 2012) sarà possibile presentare le domande. Gli 11 milioni di euro messi a disposizione saranno erogati entro la fine dell’anno. La Giunta ha poi concluso l’iter per la fusione delle due aziende speciali della Camera di Commercio di Mantova nell’ottica della riorganizzazione dei servizi e del contenimento dei costi di struttura. Da novembre prenderà così il via la nuova Azienda Speciale “Promoimpresa-borsa Merci”. E’ stato inoltre designato Andrea Pagliari, presidente di Confagricoltura, come nuovo rappresentante camerale nel Consiglio Direttivo Centro Internazionale d’arte e Cultura di Palazzo Te, posto lasciato vacante da Sergio Cattelan, recentemente scomparso. La Camera di Commercio di Mantova ha inoltre deciso di non aderire all’aumento di capitale sociale dell’Aeroporto Valerio Catullo spa di Verona per la situazione finanziaria eccezionalmente gravosa dell’aeroscalo. Infine la giunta ha deliberato di stanziare un contributo per la realizzazione del convegno dal titolo “La liquidazione dell’attivo nelle procedure concorsuali”, che si terrà a Mantova il 5 e 6 ottobre 2012, realizzato a cura dall’Associazione Dottori Commercialisti (Assodoc), ritenuto di interesse anche per la Camera di commercio per la regolamentazione degli oneri di pubblicità nel Registro delle Imprese. |
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L’ORO VERDE D’ITALIA: UN PATRIMONIO CHE CRESCE, BASATO SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE |
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Venezia, 25 settembre - “Intesa Sanpaolo ha ‘fotografato’ un processo che l’agricoltura veneta vive giorno per giorno. Ne sono lieto, perché la sua è una voce importante e ascoltata, molto più di quelle flebili delle migliaia di piccole e medie imprese che però da noi continuano a creare ricchezza, export e occupazione”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, non è stupito dei contenuti del primo report del settore food nazionale elaborato dal gruppo bancario. “Se nella prima metà dell’anno il valore del nostro export agroalimentare è aumentato più di quello dell’automobile, questo dato deve essere colto – continua Manzato – come un invito a creare e facilitare ulteriori percorsi di sviluppo per un comparto economico e produttivo che conferma il suo valore nonostante vicende economiche congiunturali e internazioni. Tre punti del report confermano, in particolare, ciò che emerge anche dalle nostre osservazioni e che orienta la strategia che abbiamo disegnato e portiamo avanti con il sistema e le filiere: prodotti di fascia alta rappresentano una quota molto significativa dell’export; l’innovazione fa crescere il reddito e il valore più della pura e semplice conservazione dei risultati, per quanto buoni; il 62 per cento delle esportazioni alimentari italiane è realizzato dalle Piccole e Medie Imprese. E queste da noi non mancano di sicuro, né sul versante produttivo né sin quello della lavorazione e trasformazione dei prodotti. Aggiungo, perché ci tengo, che l’export del solo vino vede il primato assoluto dei nostri regionali, con oltre il 30 per cento del totale nazionale in quantità e valore e con numeri che risultano tuttora orientati alla crescita”. Tutto questo, al di là delle grandi strategie economiche, a mio avviso deve tradursi a livello nazionale in una politica di assoluta coerenza – dice ancora Manzato – a tutela non protezionistica delle produzioni agroalimentari, che vanno per prima cosa liberate da equivoci e orpelli circa la loro lavorazione e provenienza, completando la buona legge sull’etichettatura che deve ancora essere applicata. Se il made in Italy è un valore, dobbiamo esaltarlo, non abbassarne il livello in modo che produzioni multinazionali di transito o di sede possano travestirsi celandosi sotto un sostanziale anonimato. Ci facciamo del male e ci tagliamo il futuro. Il quale dipende anche dal coraggio di tanti giovani imprenditori – conclude l’assessore del Veneto – che solo per iniziare la loro attività partono già carichi di debiti e in una situazione di subalternità rispetto ad altri comparti. E allora, ribadisco, diamo alle giovani imprese i terreni agricoli pubblici, sosteniamo l’innovazione, accompagniamo meglio e di più la promozione e la tutela dei nostri marchi, ampliamo la gamma delle produzioni tutelate. E, già che ci siamo, confido che l’attenzione di Intesa Sanpaolo dimostrata in questa occasione verso il comparto sia il segnale di un maggiore sostegno del sistema bancario alle imprese, ovviamente a partire da quelle piccole e medie”. |
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RIARDO (CASERTA): FIRMATO IL CONTRATTO DI PROGRAMMA REGIONE CAMPANIA-FERRARELLE
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Napoli, 25 settembre 2012 - L’assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania Sergio Vetrella e il presidente e amministratore delegato della Ferrarelle Spa Carlo Pontecorvo, il 21 settembre hanno presentato il contratto di programma regionale firmato nella stessa giornata tra Regione e Ferrarelle. Il contratto prevede l’erogazione da parte della Regione Campania alla Ferrarelle di un contributo in conto capitale di circa 997mila euro (quasi tutti fondi europei del Por Fesr Campania 2007-2013 e il resto fondi regionali), a fronte di un programma di investimenti complessivo di 5,2 milioni di euro da parte dell’azienda (di cui 1,3 milioni di capitale proprio). I programmi dell’azienda per i quali la Regione ha concesso l’agevolazione finanziaria riguardano la realizzazione di un impianto di generazione di energia pulita tramite pannelli fotovoltaici della potenza di 990 Kw da installare nell’opificio di Riardo (Caserta) – già realizzato all’indomani della comunicazione di ammissibilità - e un programma di internazionalizzazione consistente nella pianificazione delle attività di marketing e commerciali da espletare per la penetrazione in nuovi mercati esteri (con particolare attenzione a quelli americano, inglese e tedesco), attraverso una maggiore valorizzazione del marchio. L’obiettivo del programma di investimenti è quello di: migliorare le performance ambientali; contenere i costi di produzione in relazione al risparmio energetico; elevare l’immagine aziendale; incrementare il fatturato export e la presenza internazionale d’azienda. Per ottenere il contributo la Ferrarelle, oltre a presentare la documentazione necessaria, ha dichiarato: di non aver ottenuto, dopo la presentazione della domanda di accesso o, in caso contrario, di aver restituito e, comunque di rinunciare ad ottenere, per i beni del programma oggetto del contratto, agevolazioni di qualsiasi natura in base ad altre leggi nazionali, regionali o comunitarie o comunque concesse da enti o istituzioni pubbliche, in violazione delle norme in materia di cumulo; di non aver trasferito in altra regione, ceduto, alienato o distolto dall’uso previsto le immobilizzazioni materiali o immateriali agevolate, e di impegnarsi a non farlo prima del termine dei cinque anni successivi alla data di ultimazione dell’investimento; di osservare, nei confronti dei lavoratori dipendenti, i contratti collettivi di lavoro e le normative sulla salvaguardia del lavoro e dell’ambiente; di osservare le specifiche norme settoriali, anche appartenenti all’ordinamento comunitario; di non aver modificato, e di impegnarsi a non modificare, nel corso di realizzazione del programma agevolato, l’attività economica alla quale sono destinati gli investimenti del programma stesso. La Regione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, i Servizi ispettivi della Commissione Ue o altre istituzioni deputati alla verifica dell’utilizzo dei fondi strutturali, in ogni fase di esecuzione del Programma, e fino ai cinque anni successivi alla data di ultimazione, possono disporre controlli e ispezioni, anche a campione. “Finalmente parte l´iter di finanziamento dei primi contratti di programma – spiega l’assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella - con un significativo investimento di fondi europei a favore di una delle aziende più importanti e rappresentative in Italia e nel mondo dell’eccellenza produttiva della Campania. In questi primi due anni di attività abbiamo dovuto affrontare e risolvere notevoli problemi di natura tecnica e burocratica, alcuni dei quali ereditati dalle amministrazioni passate, e che siamo riusciti a risolvere solo grazie a un lavoro intenso e complesso da parte dei dirigenti e funzionari dell’assessorato, che voglio dunque qui ringraziare. Basti ricordare che, quando siamo arrivati a palazzo Santa Lucia, abbiamo dovuto fare i conti subito con lo sforamento del patto di stabilità da parte della giunta precedente, con il conseguente blocco delle risorse, la scarsa liquidità delle casse regionali e la necessità di un piano di rientro che ci è costato tempo e impegno. Sugli stessi contratti di programma abbiamo dovuto effettuare un rigoroso lavoro di verifica e riordino delle procedure. Ora anche questo importante strumento di agevolazione finanziaria – per il quale l’Assessorato ha chiesto al Bilancio una copertura nell’anno di oltre 65 milioni di euro di competenza e più di 11 milioni di euro di cassa sui vari obiettivi operativi del Por Fesr ed Fse - potrà svolgere la sua azione di rilancio e stimolo dell’economia e dell’occupazione della nostra regione, assieme agli interventi già avviati o in corso, come il credito d´imposta, le borse lavoro, i centri commerciali naturali, i fondi Jeremie e del microcredito, i contratti delle filiere automotive e aerospazio, i programmi di internazionalizzazione, solo per citarne i principali. Dopo quello con Ferrarelle, infatti, procederemo con rapidità alla stipula di altri contratti con altre realtà produttive campane che hanno deciso di realizzare investimenti realmente in grado di influire positivamente sullo sviluppo e di creare posti di lavoro in maniera stabile, senza più fondi distribuiti a pioggia e spreco di risorse. Si sta dunque finalmente concretizzando un approccio del tutto nuovo, tale da consentire alle nostre aziende di raggiungere un livello di competitività basato sulla capacità di aggregazione in reti d´impresa, di progettare e realizzare prodotti autonomi e quindi altamente concorrenziali. Questo è il vero sviluppo che serve alle nostre imprese, e su questo abbiamo voluto puntare la nostra strategia, auspicando che continui il dialogo e il confronto con i rappresentanti delle imprese e dei sindacati, con la cui collaborazione potremo avviare finalmente una nuova stagione della nostra economia”. “L’ammissione di Ferrarelle Spa a questo programma di contribuzione – spiega il cavaliere del Lavoro Carlo Pontecorvo, presidente ed Ad dell’azienda di Riardo - rappresenta il riconoscimento all’azienda di aver impegnato gli ultimi 7 anni in un programma serrato di investimento sulla propria realtà industriale, territoriale e valoriale;, di aver sempre lavorato per dare a questo storico marchio campano lo smalto e gli elementi per essere un riconosciuto leader del mercato ma soprattutto un fiore all’occhiello del suo settore e di tutto lo scenario industriale campano. La massima gratitudine, quindi, da parte mia e di tutta la dirigenza aziendale va al presidente della Regione Caldoro, all’assessore Vetrella ed a tutta la sua squadra di lavoro, ma soprattutto a tutta la forza lavoro di Ferrarelle Spa che ogni giorno contribuisce a rendere uniche le nostre bollicine.” Scheda Ferrarelle Spa - Ferrarelle Spa è il quarto gruppo italiano nel settore delle acque minerali ed è proprietaria delle acque minerali Ferrarelle, Santagata, Natìa, Boario, Vitasnella e distributore esclusivo per l’Italia del brand Evian. Dopo aver raggiunto una quota di mercato a volume dell’8% in Italia, la società è in espansione anche all’estero e con Ferrarelle e Natìa è in distribuzione in Usa, Francia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Regno Unito, Russia, Danimarca, Giappone, Hong Kong, Taiwan. |
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ASTIR LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA |
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Napoli, 25 settembre 2012 - La Giunta Regionale della Campania ha preso atto di quanto espresso dalla Terza Commissione Attività produttive del Consiglio regionale circa la necessità di far proseguire ad Astir i progetti avviati e di dotare il liquidatore delle necessarie risorse finanziarie per concludere efficacemente le procedure di concordato preventivo già avviate e necessarie a scongiurare il fallimento. Allo stesso tempo la Giunta, nell’ambito degli adempimenti occorrenti a dare ampia attuazione alla delibera stessa e al fine di riavviare da subito le attività attualmente sospese , ha dato il via libera all’utilizzo delle risorse finanziarie rese disponibili dalla recente ordinanza del Consiglio di Stato n. 3672/2012 che, di fatto, consentiranno di mettere a disposizione entro 15 giorni le risorse per pagare alcuni stipendi arretrati e riprendere, come già detto, le attività sui cantieri. |
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SALERNO - ANCORA NEGATIVI I DATI DELLE IMPRESE SALERNITANE |
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Salerno, 25 settembre 2012 - I dati congiunturali del Ii trimestre 2012, forniti dal Centro studi Unioncamere ed elaborati dalla Camera di Commercio di Salerno, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Economico Provinciale, mettono in evidenza che, nel periodo aprile-giugno 2012, la produzione dell’industria manifatturiera della provincia di Salerno registra una variazione tendenziale del -6,5%, dato che però segnala un lieve miglioramento rispetto allo scorso trimestre (-7,4%). Analogamente migliorano, anche se il loro valore rimane sempre molto negativo, il fatturato (-6,7%) e gli ordinativi (-8,2%). Nel trimestre precedente tali indicatori hanno fatto registrare rispettivamente -7,1% e -9,6%. In particolare, il dato della produzione manifatturiera si allinea con quello nazionale e stacca di molto quello relativo a Sud e Isole (-9,5%). Esportazioni in forte aumento con una variazione tendenziale che passa dal -1,3% registrato a fine marzo ad un più incoraggiante +3,5%. Il dato è ancora più interessante se confrontato con quello medio nazionale, fermo a +0,5%, e con il dato relativo a Sud e Isole (+0,1%) che fa ben sperare per il futuro. Il Ii trimestre 2012 si chiude con una variazione tendenziale del volume di vendite commerciali pari al -8,2%, risultato di poco migliore a quello del trimestre precedente (-9,0%). Artefici di questa lieve “ripresa” sono le imprese del commercio al dettaglio sia del settore alimentare che non. Le prime registrano una variazione del -6,9% (ferme a -8,7% nel I trimestre), mentre i commercianti al dettaglio di prodotti non alimentari passano dal -10% al -8,9%. In controtendenza, rispetto alla media nazionale (-0,9%), ma anche rispetto allo stesso dato provinciale riferito allo scorso trimestre (+1%), sono gli operatori della grande distribuzione che fanno segnare un -6,2%, disattendendo così le aspettative formulate dagli operatori nel precedente trimestre. Continua a peggiorare il volume di affari delle imprese dei servizi che registrano una variazione tendenziale pari al –9,4%. Il settore costruzioni, con un -12%, conferma sostanzialmente il dato negativo del precedente periodo (-12,5%). Dati, tabelle statistiche e note metodologiche sono reperibili sul sito web della Camera di Commercio di Salerno. |
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