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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Gennaio 2013 |
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EFFICIENZA ENERGETICA NELL’UE: GLI OBIETTIVI DI INVESTIMENTO NON SONO STATI RAGGIUNTI E IL PERIODO MEDIO DI RIMBORSO DEGLI INVESTIMENTI SUPERA I 50 ANNI (IN CASI ESTREMI I 150 ANNI) |
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Lussemburgo, 15 gennaio 2013 - Il costo dei maggiori consumi energetici, l’esaurimento delle riserve di combustibili fossili e l’effetto delle attività umane sui cambiamenti climatici mondiali sono all’origine delle recenti politiche in materia di efficienza energetica. Dal 2000, l’Unione europea, attraverso i fondi della politica di coesione, ha speso quasi cinque miliardi di euro per il cofinanziamento di misure di efficienza energetica negli Stati membri. La Commissione europea e gli Stati membri sono entrambi responsabili della sana gestione finanziaria di questi fondi. La Corte dei conti europea ha valutato se gli investimenti della politica di coesione nell’efficienza energetica siano stati efficaci sotto il profilo dei costi/benefici. La Corte ha rilevato che i progetti selezionati per il finanziamento dalle autorità degli Stati membri non avevano obiettivi ragionevoli in termini di costi/efficacia, come ad esempio il costo per unità di energia risparmiata. Pur perseguendo obiettivi di risparmio energetico e di miglioramento del confort, essi non erano selezionati ai fini del finanziamento in base alla potenziale capacità di produrre benefici finanziari attraverso il risparmio energetico, bensì in base al fatto che gli edifici erano considerati “pronti” a ricevere i finanziamenti se necessitavano di una ristrutturazione e se la relativa documentazione era conforme ai requisiti. “Nessuno dei progetti da noi controllati è stato oggetto di una valutazione del fabbisogno e neppure di una analisi delle potenzialità di risparmio energetico in relazione agli investimenti”, ha dichiarato Harald Wögerbauer, il Membro della Corte responsabile della relazione, “Gli Stati membri hanno fondamentalmente utilizzato questi fondi per rinnovare edifici pubblici, mentre il risparmio energetico era, nel migliore dei casi, una finalità secondaria”. Ll periodo di rimborso previsto per gli investimenti era, in media, di 50 anni, e in alcuni casi arrivava fino a 150 anni. Ciò significa che questi fondi non sono stati spesi in modo razionale, dal momento che la vita delle componenti o degli edifici rinnovati è più breve, e possono essere per lo più considerati come una perdita dal punto di vista del risparmio energetico. |
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PROCESSO ENEL CERANO - BRINDISI, AVVOCATURA: REGIONE PUGLIA CHIEDERÀ I DANNI |
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Bari, 15 gennaio 2013 - L’avvocatura della Regione Puglia, in relazione alle decisioni assunte stamane dal Tribunale di Brindisi circa l´ammissibilità delle costituzioni di parte civile nel processo in corso innanzi al Tribunale penale di Brindisi relativo alla dispersione delle polveri di carbone provenienti dall’impianto Enel sito in località Cerano, chiarisce che “la Regione Puglia non ha mai ricevuto la notifica del decreto di citazione diretta a giudizio, in quanto non è stata inserita tra le persone offese, al contrario di quanto avvenuto per il Ministero dell’Ambiente, della Provincia di Brindisi e del Comune di Brindisi. Una volta appresa l´imminenza dell´udienza, la Regione ha comunque inteso richiedere l´ammissione come parte civile sulla scorta di recenti orientamenti giurisprudenziali, sebbene l’ammissione non fosse scontata. Ovviamente, la costituzione di parte civile, in tale contesto, è stata disposta d´urgenza dal Presidente, come consentito dallo Statuto regionale. In ogni caso, la Regione mantiene intatti tutti i propri diritti risarcitori, avendo interrotto il termini prescrizionali con atto stragiudiziale e potendo esperire azione risarcitoria all´esito del giudizio penale”. |
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BASILICATA: OSSERVATORIO EDILIZIA, AUDIZIONI IN III CCP |
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Potenza, 15 gennaio 2013 - Dopo la pausa delle festività natalizie, riprende l’attività della terza Commissione permanente del Consiglio regionale (Attività Produttive – Territorio e Ambiente). Al centro dei lavori di ieri, le audizioni sull’adozione del disciplinare dell’Osservatorio regionale dell’edilizia e dei lavori pubblici. Ascoltati il presidente dell’Ance Basilicata (Associazione nazionale costruttori edili), Antonio Giuzio, il segretario regionale Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, i rappresentanti di Fillea – Cgil, Angelo Vaccaro, Feneal Uil, Valeriano Delicio e di Alleanza delle Cooperative italiane, Loredana Durante. Un organismo, hanno ribadito in coro Giuzio, Vaccaro, Gambardella, Delicio e Durante, atteso da tempo e che ha lo scopo di monitorare l’andamento del settore edilizia e, più in generale, dei lavori pubblici in Basilicata al fine di mettere a disposizione degli operatori dati e informazioni puntuali anche allo scopo di fronteggiare la grave crisi del settore. L’osservatorio regionale dell’edilizia e dei lavori pubblici si propone, tra l’altro, di arginare i fenomeni di distorsione del mercato, quali il ricorso al lavoro nero ed il meccanismo del massimo ribasso nell’affidamento degli appalti, per concorrere alla più generale opera di prevenzione e contrasto del fenomeno delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo delle opere pubbliche e del costituirsi di sacche di illegalità. A parere del consigliere Navazio (Ial) “il disciplinare, così come è concepito, ha una funzione limitata perché non prevede la possibilità di condivisione della programmazione con le istituzioni”. Il consigliere Straziuso (Pd), da parte sua, pur apprezzando l’intento principale che va nella direzione di “rimediare a una delle piaghe sociali”, ha fatto rilevare la presenza di una rappresentanza all’interno dell’organismo “numerosa e squilibrata”. La Commissione, al termine del confronto, ha deciso di audire il dirigente generale del dipartimento Infrastrutture e Opere Pubbliche per un ulteriore approfondimento della materia. L’organismo consiliare, inoltre, ha deciso di rinviare l’esame della delibera di Giunta riguardante la L.r. N.20 del 2012 che prevede misure finalizzate alla promozione dei contratti di rete e dei contratti di sviluppo dopo l’audizione dell’assessore al ramo. Hanno partecipato ai lavori della Commissione oltre al presidente dell’organismo, Romaniello (Sel), i consiglieri Straziuso e Robortella (Pd), Mancusi (Udc), Navazio (Ial), Gaudiano (Gm), Mollica (Mpa), Scaglione (Pu), Castelluccio (Pdl) e Autilio (Idv). |
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A LEZIONE CON ITEA SPA. ALL’ISTITUTO FLORIANI DI RIVA DEL GARDA L’ABC DI UN CANTIERE EDILE |
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Trento, 15 gennaio 2013 - A fianco delle tradizionali lezioni curriculari, da novembre scorso e per i prossimi mesi i tecnici di Itea Spa affiancheranno in alcuni interventi “ad hoc” i docenti dell’Istituto tecnico Floriani di Riva del Garda. L’obiettivo è di dare spazio a professionisti di settore per un approfondimento – meno teorico e più “pratico” – inerente le fasi di progettazione e di conduzione di un cantiere edile. Associate agli interventi specialistici dei tecnici Itea in classe, le visite di 65 studenti delle classi quinte del Floriani in loco, al cantiere Itea “a scavo aperto” dell’Alboleta a Riva del Garda che darà alla luce 60 alloggi. La scuola cresce con la società e l’economia del suo territorio e mai come in questi ultimi anni ha dimostrato stretta vicinanza al mondo del lavoro. La sua vocazione formativa ha dunque cambiato binario e dall’esclusiva trasmissione di concetti teorici è migrata verso il rafforzamento di esperienze didattiche più concrete, “sul campo”, in grado di offrire agli studenti una visione reale delle attività svolte nei siti oggetto di studio in classe. Itea Spa ha offerto di recente le sue competenze professionali all’Istituto Geometri “Pozzo” di Trento e, visti gli ottimi risultati ottenuti, nel novembre scorso è stato contattato dall’Istituto tecnico Floriani di Riva del Garda per svolgere il medesimo percorso formativo. In cosa consiste il “modulo didattico Itea”? Approfondire con un approccio prettamente tecnico/pratico le tematiche relative alle costruzioni, cantieri, sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel primo incontro del 14 dicembre scorso l’arch. Progettista Paolo Bandera e il direttore lavori arch. Sergio Santoni hanno spiegato ai ragazzi l’inquadramento urbanistico e la presentazione del progetto preliminare fino a quello esecutivo architettonico e strutturale. A questa lezione “specialistica”, dove non è mancato il dibattito e lo scambio di domande da parte degli studenti delle classi 5A e 5B Geometri, 5A Liceo Tecnologico e 5Al Periti elettrotecnici, è seguita il 20 dicembre la visita a scavo aperto al cantiere Itea sito in località Alboleta con la presentazione completa del manufatto. A questo primo incontro, ne faranno seguito altri 4-5 nel corso dell’anno per l’osservazione di particolari fasi operative (es. Posa e/o getto delle strutture di elevazione e dei solai, posa della copertura, degli impianti, del cappotto, ecc.). Sono in programma anche altri interventi in classe sugli apprestamenti della sicurezza (geom. Iachelini) e sulla progettazione impiantistica (p.I. Cesarini Sforza di Itea Spa), che saranno perfezionati con la relativa visita in cantiere. Gli incontri con le istituzioni locali, come quello con Itea Spa, permettono di approfondire le conoscenze teoriche apprese durante le lezioni in aula ed implementare il livello di competenza tecnica degli studenti. Le classi quinte del Floriani avranno dunque la preziosa opportunità di conoscere dal vivo tutte le fasi costruttive di un complesso edilizio, e una restituzione della visita, accompagnata da foto e materiale illustrativo, verrà messa a disposizione agli studenti e ai docenti dell’Istituto. |
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BOLZANO, SULLE STRUTTURE RESIDENZIALI: VINCOLI E OBBLIGHI PRECISI |
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Bolzano, 15 gennaio 2013 - Sono attualmente 75 le strutture residenziali per anziani operanti in Alto Adige, con circa 4.050 posti. Per la loro gestione è necessario un apposito accreditamento da parte della Provincia. "In quanto strutture sociosanitarie devono sottostare a precisi obblighi in materia di edilizia, personale, criteri di gestione e norme di sicurezza", chiarisce l’assessore provinciale alle politiche sociali Richard Theiner in riferimento all’articolo apparso oggi (10 gennaio) sul quotidiano Neue Südtiroler Tageszeitung che denuncia gravi lacune in due strutture di cura a conduzione privata. "Tutte le strutture sono sottoposte alla vigilanza della Provincia riguardo ai criteri di accreditamento e alle norme sulla sicurezza antincendio. Ai controlli dell´Azienda sanitaria sul rispetto delle norme sull´igiene pubblica si affiancano inoltre quelli dei Nas dei Carabinieri. Queste attività di vigilanza implicano che durante l´anno ogni struttura accreditata è sottoposta a diverse visite di controllo senza precedente preavviso", sottolinea l´assessore Theiner. In aggiunta, negli ultimi anni la maggioranza delle strutture assistenziali altoatesine ha introdotto sistemi di controllo interno e di sviluppo della qualità che garantiscono standard adeguati. Trattandosi di strutture sociosanitarie che accompagnano persone malate, bisognose di assistenza e spesso affette da demenza, osserva l´assessore Theiner, va fatta una chiara distinzione tra le diverse situazioni che possono verificarsi in strutture di questo tipo, come ad esempio problemi comportamentali degli ospiti con demenza. Vanno invece assolutamente condannate le situazioni derivanti da gravi mancanze della struttura, in particolare su sicurezza e igiene. Oltre a queste strutture assistenziali per anziani accreditate, in Alto Adige sono presenti anche alcune strutture private che operano senza accreditamento della Provincia non considerandosi strutture residenziali per anziani ma "comunità alloggio". "Ma poiché di fatto l´attività di queste strutture private corrisponde a quella di una casa di riposo, negli ultimi anni la Provincia ha condotto controlli ripetuti e sistematici su tali situazioni, provvedendo agli interventi e alle segnalazioni del caso", ricorda Theiner. In un caso è stato necessario aprire un procedimento giudiziario al fine di imporre il rispetto delle norme previste. "L´alto Adige vanta un alto livello di qualità nell´assistenza e il suo sistema di controllo è una rete a maglie strette", ribadisce l´assessore Theiner. Se si verificano singoli casi di cattiva assistenza, "è giusto denunciarli e altrettanto doveroso, soprattutto, intervenire con fermezza per eliminarli", conclude Theiner. |
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MILANO: APERTO IL BANDO PER VIA DE ANDRÈ: DA EX NIDO MAI UTILIZZATO A SPAZIO SOCIALE MULTIFUNZIONE |
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Milano, 15 gennaio 2013 - “L’ex asilo nido di via De Andrè diventerà uno spazio multifunzione aperto a tutto il quartiere”. Così l’assessore alla Casa e Demanio Lucia Castellano annuncia la pubblicazione del primo bando multifunzione destinato ad assegnare lo spazio di via De Andrè 12, un ex asilo nido mai utilizzato di oltre 300 metri quadri (dotato di uno spazio esterno di uso esclusivo di 200 mq) realizzato nel 2009 nell’ambito di un nuovo insediamento di edilizia residenziale pubblica. Il bando è stato definito in accordo con il Consiglio di Zona 5, con l’obiettivo di restituire questo spazio a tutto il quartiere attraverso l’avvio di attività sociali e aggregative di vario tipo (ascolto e sostegno alla persona, orientamento scolastico e lavorativo, promozione del volontariato, laboratori, forme di collaborazione con il Comitato inquilini di via De Andrè). È prevista una concessione a titolo gratuito per una durata di 3 anni. Possono partecipare associazioni, fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, Onlus e anche associazioni non ancora costituite formalmente. Lo spazio sarà assegnato nello stato di fatto e spetterà al soggetto assegnatario l’onere di eventuali interventi di adeguamento o manutenzione dell’unità immobiliare. La selezione resterà aperta fino al 4 marzo. “Questo bando – commenta l’assessore Castellano – è frutto di un percorso partecipato con il Consiglio di Zona, il Comitato inquilini e i residenti. Lo spazio di via De Andrè destinato ad asilo nido non è mai stato utilizzato, uno dei tanti esempi di spreco delle precedenti Amministrazioni sparsi in tutta la città. Abbiamo ascoltato le richieste del territorio e aspettiamo le proposte. Grazie al nuovo sistema delle assegnazioni, vogliamo promuovere il riuso degli stabili comunali, dai più piccoli ai più grandi, al servizio dei quartieri. Una sorta di messa a reddito sociale che sottragga spazi al degrado e restituisca progetti alla città”. Dall’approvazione della delibera che definiva i nuovi criteri per l’assegnazione degli spazi, il Comune ha già aperto diversi bandi: 13 locali sono stati messi a bando nelle Zone 5 e 8; è stata pubblicata la manifestazione di interesse per l’ex scuola di via Mambretti (grande spazio in Zona 8) che resterà aperta fino a fine gennaio; è stato aperto il bando per lo spazio via Arsia che sarà destinato ad attività giovanili; nelle prossime settimane sarà messo a punto il bando per assegnare alcuni spazi dell’ex scuola di via Marsala al progetto Casa delle donne. |
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IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANTONIO TAJANI HA INCONTRATO IL COMANDANTE GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA, GEN. C.A. SAVERIO CAPOLUPO, PRESSO IL COMANDO GENERALE DEL CORPO IN ROMA. |
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Roma, 15 gennaio 2013 - Nel corso dell´incontro il Vicepresidente Tajani, Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha tenuto a ringraziare il Generale Capolupo per l´impegno e i risultati operativi della Guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione di prodotti industriali dell´Ue e per il supporto fornito alla campagna contro i prodotti contraffatti lanciata dalla Commissione europea. La campagna mira a sensibilizzare maggiormente i consumatori riguardo ai rischi dei prodotti contraffatti e a promuovere una collaborazione più stretta tra Commissione europea, autorità nazionali e associazioni di settore per bloccare la produzione e la circolazione di merce contraffatta. "La contraffazione causa la perdita di posti di lavoro e comporta rischi per la salute e la sicurezza." ha ricordato il Vicepresidente Tajani. "Molti si lasciano tentare da quello che può sembrare un buon affare, ma la merce contraffatta può diventare non solo velocemente inutilizzabile e inefficace ma anche pericolosa perché generalmente prodotta senza il dovuto rispetto delle norme europee sulla salute e la sicurezza." Le aziende europee investono in ricerca e innovazione per creare prodotti originali; la contraffazione fa perdere vendite e profitti e questo provoca a sua volta un´emorragia di posti di lavoro. Come se non bastasse, i contraffattori non pagano tasse o dazi e danneggiano così il bilancio degli Stati: chi paga il conto sono i contribuenti europei. Oltretutto comprando prodotti contraffatti si supporta indirettamente il crimine organizzato. "Nel 2011 la Guardia di Finanza, assieme all´Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha confiscato ben il 90% di tutti i prodotti contraffatti sequestrati nell´intero territorio dell´Ue. Non posso che complimentarmi con le Fiamme Gialle – ha dichiarato il Vicepresidente Tajani – e ho pregato il Generale Capolupo di condividere il know-how operativo e organizzativo del Corpo con i propri partner negli altri Stati membri dell´Ue. La Commissione Europea, da parte sua, continuerà a offrire ogni possibile sostegno alla Guardia di Finanza nella sua attività a tutela degli interessi economici dell´Unione europea". Le autorità nazionali, come la Guardia di Finanza in Italia, svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione dell´ingresso di merci contraffatte nell´Ue. La Commissione europea sta cooperando con esse su una serie di azioni volte a rafforzarne la capacità di combattere il traffico illegale di merci contraffatte. Nel febbraio 2013 la Commissione incentiverà ulteriormente la sorveglianza del mercato attraverso un piano pluriennale e uno strumento legislativo unico volto a inasprire i controlli sui prodotti nel mercato interno che consenta alle autorità di ritirare immediatamente dal commercio i prodotti non conformi alla legge e pericolosi. Tale regolamento sarà direttamente applicabile e vincolante in tutti gli Stati membri. "Sono fiero, come italiano, che il mio paese disponga di un Corpo come la Guardia di Finanza, riconosciuto, stimato e apprezzato in tutta Europa e nel resto del mondo. Come Vicepresidente della Commissione europea sono lieto anche che le Fiamme Gialle siano da oltre vent’anni un prezioso strumento per vigilare sulla legalità economico-finanziaria di tutta l´Unione europea" ha dichiarato il Vicepresidente Tajani al Generale Capolupo e al suo Stato Maggiore al termine della visita. Dati sul fenomeno - Il mercato della contraffazione vale 450 miliardi di euro a livello mondiale e si stima che esso raddoppierà entro il 2015. Stando ai dati forniti dalle dogane europee, nel 2011 i casi di contraffazione rilevati sono aumentati del 15%, le confische di articoli contraffatti dell´11% e il loro valore, alla vendita al dettaglio, del 14%. In Italia il mercato della contraffazione vale circa 7 miliardi di euro che si traducono in minori entrate fiscali per 1,7 miliardi e una perdita di 110 mila posti di lavoro. I più colpiti sono i settori dell´abbigliamento e dell´accessorio (2,5 miliardi di euro), dei cd, dvd e del software (1,8 miliardi) e l´agroalimentare (1,1 miliardi). Il 73% dei beni sequestrati è di provenienza cinese. Il Governo italiano diede impulso al contrasto alla contraffazione con l´approvazione della legge n. 99 del 2009 (cosiddetta legge sviluppo). In tale contesto furono previste misure relative alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale e dei prodotti made in Italy. Con la stessa legge è stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il Consiglio nazionale anticontraffazione con funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento di tutte le amministrazioni centrali e locali che si occupano di lotta alla contraffazione. |
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MILANO - PIÙ DI 600 LE IMPRESE IN RETE IN LOMBARDIA |
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Milano, 15 gennaio 2013 - Sempre più in rete le imprese lombarde: a novembre 2012 sono 169 le reti di impresa in Lombardia che coinvolgono oltre 600 soggetti. Raddoppiano le imprese in rete in otto mesi: a marzo erano 324. A Milano sono coinvolte 218 imprese, a Brescia 95, a Bergamo 64, a Varese 59, a Monza 57, a Lecco 48. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere a novembre e marzo 2012. Oggi convegno in Camera di commercio. Reti di impresa e “soggettività giuridica”. Le novità istituzionali e normative, le azioni di supporto in atto, il gradimento/le difficoltà degli utenti. Promosso da Camera di Commercio di Milano e Aip, Associazione Italiana Politiche Industriali. "Il progressivo successo delle reti d´impresa è un segnale positivo per la nostra economia ancora in forti difficoltà di crescita - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Il sistema delle alleanze permette infatti alle piccole e medie aziende di rafforzarsi. I principali benefici sono di carattere fiscale, amministrativo e finanziario, ma le reti permettono soprattutto di sviluppare una maggiore competitività, di avviare processi innovativi e di crescita in modo congiunto, di condividere e allo stesso tempo tutelare il know-how, di scambiare informazioni e altre risorse per adattarsi alle sfide dei nuovi mercati. Fare rete significa allearsi intorno a progetti di impresa, condividendo strutture, processi, conoscenze e decisioni, senza rinunciare all’autonomia della propria impresa”. “La novità è quella normativa - ha sottolineato Domenico Palmieri, presidente di Aip, Associazione Italiana Politiche Industriali -: ci si trova di fronte ad uno strumento di aggregazione quasi societaria, con le caratteristiche della società di persone, e relativa flessibilità organizzativa, ma con responsabilità limitata al patrimonio comune. Una reale novità per il Diritto italiano. È questo il messaggio che Aip vuole lanciare: già oggi la legge riconosce alle imprese aggregate attraverso il contratto di rete, a poche semplici condizioni, la facoltà di essere soggetti giuridici e quindi diventare realmente una risposta concreta alle piccole dimensioni delle imprese, senza tuttavia offendere le autonomie dei singoli. Ciò che giustifica la loro presenza a pieno titolo nelle ultime leggi per la crescita e lo sviluppo. |
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POLITICHE PER I CLUSTER E NUOVE SFIDE PER LE IMPRESE DEL PIEMONTE |
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Torino, 14 gennaio 2013 - Per aumentare la competitività delle aziende piemontesi è necessario puntare sull’innovazione, aiutandole a unire le loro forze per fare massa critica. Lo ha rimarcato il presidente della Regione intervenendo il 14 gennaio a Torino al governatore del Piemonte, Roberto Cota, parlando al convegno “Politiche per i cluster e nuove sfide: l’impegno regionale, nazionale e comunitario”. Il presidente ha ricordato che il Piemonte ha un bellissimo sistema fatto di piccole e medie imprese che va sostenuto innanzitutto sul fronte della ricerca e dell’innovazione, pilastri di una strategia mirata a ridargli competitività grazie all’utilizzo al 100% dei fondi europei a disposizione della Regione. Ma per competere alla pari occorre che tutte le aziende appartenenti ad aree omogenee possano usufruire di omogeneità fiscale, mentre ora, ad esempio, le imprese piemontesi soccombono a quelle bavaresi a causa della pressione fiscale italiana più alta, che ammonta al 68,4%. L’assessore allo Sviluppo economico ha invece fatto notare che il Piemonte è riuscito in qualche anno a far partire 12 poli di imprese con una logica che va oltre quella del distretto, in quanto si aggregano non le aziende della stessa area bensì quelle appartenenti alla medesima filiera. I 12 poli piemontesi ne aggregano complessivamente oltre 1.500 e sono finanziati con oltre 100 milioni, situazione che permette al Piemonte di fare scuola in Europa. Il progetto Alps 4 Eu coinvolge Piemonte, Lombardia, Veneto e alcuni territori alpini di Austria, Slovenia, Francia, Svizzera e Germania che insieme aggregano oltre 8.500 soggetti, di cui quasi 6.000 piccole e medie imprese e oltre 850 enti di ricerca raggruppati su 46 cluster (poli) attivi negli ambiti di green economy, ict, meccatronica, chimica e nuovi materiali. L’obiettivo è la creazione di un meta-cluster alpino che attraverso le sinergie faciliti la convergenza di risorse e risultati. |
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FERRARA - QUASI 4.000 POSTI DI LAVORO CREATI DA IMPRENDITORI STRANIERI |
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Ferrara, 15 gennaio 2013 - Sono quasi 4.000 (per la precisione 3.944) i posti di lavoro creati nella provincia di Ferrara dalle sue 2.243 imprese con titolare straniero, pari al 3,7% del totale degli occupati nel settore privato ferrarese. Se consideriamo poi le sole imprese individuali di cittadini stranieri, il numero di occupati si attesta ad oltre 2.500, pari al 7,8% dell’occupazione creata da tutte le aziende straniere operanti nella nostra provincia. E´ quanto emerge da una indagine dell´Osservatorio dell´economia della Camera di Commercio su dati del Registro delle imprese relativi al 2° trimestre 2012. “La crisi non fa sconti a nessuno e anche la componente più dinamica dei nuovi imprenditori, quelli immigrati, risente delle difficoltà di questo momento - ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati. E’ però significativo che tanti cittadini immigrati, spesso dopo anni di lavoro dipendente, sentano di poter costruire un futuro nella nostra provincia attraverso l’impresa. Il contributo di questi piccoli imprenditori è spesso prezioso in termini di valore aggiunto, di competenze ma soprattutto di promozione sociale delle persone”. Le vocazioni settoriali che gli immigrati trasferiscono nel sistema imprenditoriale ferrarese confermano tra i primi posti i settori dell´artigianato, del commercio e del trasporto. |
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WPRATO, PROVINCIA E GIOVANI INDUSTRIALI – CON LA CAMERA DI COMMERCIO - LANCIANO IL PRIMO PROGETTO DI MARKETING TERRITORIALE SI MISURA QUANTO IL DISTRETTO SIA ATTRATTIVO PER GLI INVESTITORI. CANTIERE APERTO A TUTTI GLI ATTORI DEL SISTEMA ECONOMICO |
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Prato, 15 gennaio 2013 - Con Wprato la Provincia e il Gruppo giovani imprenditori dell´Unione industriale, insieme alla Camera di commercio, lanciano - per la prima volta - un progetto di marketing territoriale. Sarà un cantiere aperto a tutti gli attori del distretto. L´iniziativa è stata presenta questa mattina dal presidente della Provincia, dalla presidente del Gruppo giovani imprenditori, Gaia Gualtieri, e da Maurizio Magni dell´Unione industriale pratese. Presenti anche la dirigente del servizio Sviluppo economico della Provincia Sonia Soldani (insieme a Cristina Corezzi) e Saverio Langianni di Asel. Tutto nasce da una lettera-appello pubblica della presidente Gualtieri su cui si è aperto un confronto con la Provincia. Il presidente della Provincia ha espresso l´invito a tutti gli attori del sistema economico a dare il loro contributo. Gualteri ha affermato che è stato fatto un patto di fiducia reciproca per dare il via a quello che diventerà un bell´esercizio di condivisione fra enti e associazioni, che hanno punti di vista diversi e competenze diverse e che è importantissimo lavorare tutti insieme. All´unione interessa mettere il distretto in competizione con altre realtà nel panorama italiano e anche straniero, per mettere in rilievo le opportunità che offre Prato comprese caratteristiche assolutamente uniche, come l´acquedotto industriale. Testare, ma anche raccontare, quanto e come sia attrattivo il territorio per i potenziali investitori. E´ quanto vuol fare quindi Wprato, uno strumento informativo in continua evoluzione e aggiornamento, dove tutti diventano parte attiva. Quella che viene presentato stamani è un primo ciak girato a gennaio 2013. Tra gli obiettivi c´è la costruzione di un sito web e la promozione di uno sportello che faccia da interfaccia con gli investitori. Dunque si apre il cantiere per progettare marketing territoriale nel distretto. Provincia di Prato, Uip con il gruppo Giovani imprenditori e Camera di Commercio hanno promosso l´iniziativa proprio con l´intento di aprire un percorso che ha già ricevuto l´attenzione del settore Attrazione Investimenti della Regione e di Toscana Promozione e che è stato presentato per essere inserito nel Progetto integrato di sviluppo dell´area pratese. Wprato, costruito grazie alle risorse dell´Osservatorio sul sistema economico locale della Provincia, analizza i punti di attrattività dell´area rispetto ad eventuali imprese (toscane, nazionali ed internazionali) che volessero investire nel nostro territorio. Wprato, Primo Ciak Per Il Marketing Territoriale - Il Primo Ciak Sul Distretto – Oltre a una sintesi sul sistema economico Wprato contiene una serie di schede di approfondimento sulle tematiche principali: disponibilità di terreni e fabbricati, infrastrutture informatiche e logistiche, acquedotto industriale, energia, mercato del lavoro, istruzione e formazione, trasferimento tecnologico, finanza e fiscalità locale, servizi offerti da uffici pubblici e associazioni di categoria. Infrastrutture – Molti sono i punti di forza del distretto. La collocazione geografica ottimale all´interno della Toscana, le dotazioni per la logistica come l´interporto della Toscana centrale, la depurazione centralizzata e l´acquedotto industriale con 60 Km di rete, la copertura totale del servizio di Adsl con servizio standard di 640/128 kbps e il potenziamento (fibre ottiche e soluzioni wireless) già programmato per il 2013. Urbanizzazione Industriale – I terreni edificabili nel Comune di Prato ammontano a 200 mila metri quadri, suddivisi in lotti accorpabili dai 5mila i 20mila. Ci sono aree disponibili anche a Montemurlo e in altri comuni. La ricognizione dei prezzi di compravendita e affitti secondo Omi (Osservatorio Mercato Immobiliare) registra come punto di forza un ampio range di tipologie e di prezzi di capannoni e laboratori. Il ventaglio delle compravendite nel Comune di Prato va da 450 a 1.350 euro a metro quadro. In più c´è la disponibilità di edifici dismessi, utilizzabili per nuove attvità. Risorse Umane- A questo si aggiungono risorse umane di qualità che arricchiscono il quadro delle competenze. Oltre ai lavoratori dipendenti Prato può vantare una rilevante presenza di piccoli imprenditori con professionalità sempre aperte al problem solving. Ricerca E Terziario Avanzato – Nel quadro attrattivo ci sono enti formativi di più livelli ed enti pubblici e privati che si occupano di ricerca e trasferimento tecnologico. Si segnala lo sviluppo di un terziario avanzato, anche Ict, cioè di informazione e comunicazione, a servizio delle imprese. Secondo i dati Istat a Prato esiste un gruppo di 500 imprese Ict con 1.700 addetti (in Toscana secondo solo a Firenze). Distretto Verde -Il distretto ha appena ottenuto la certificazione Emas (European Eco-management and Audit Scheme), una valenza strategica per puntare all´ecosostenibilità come fattore competitivo e d´immagine. Prato può vantare anche il Marchio Cardato Regenerated Co2 Neutral, certificazione del primo prodotto tessile a “zero emissioni”. Inoltre l´area evidenzia una elevata vocazione bio-energetica per la produzione di biomasse e un numero consistente di impianti per le energie rinnovabili. |
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SONDRIO - OLTRE 2MLN DI EURO PER REALIZZARE 59 PROGETTI |
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Sondrio, 14 gennaio 2013 - Maggiori efficienze, contenimento delle spese di gestione per mantenere inalterati i livelli di contribuzione a favore delle imprese secondo una logica federalista che consente di distribuire sul territorio il 77% di quanto incassato in diritto annuale. Il programma promozionale per il 2013 della Camera di Commercio di Sondrio, presentato nel corso di una conferenza stampa dal presidente Bertolini, dal consigliere Marino Del Curto e dal segretario generale Marco Bonat, ha un obiettivo dichiarato: assicurare più risorse possibili, in bandi, progetti e iniziative promozionali a favore del sistema delle imprese in un momento particolarmente delicato per la nostra economia, per un investimento di oltre due milioni di euro. Con orgoglio il presidente Bertolini sottolinea che con una percentuale restituita del 77% siamo ai vertici del sistema degli Enti camerali. Esempio virtuoso di un ente pubblico che non esita a ricorrere al patrimonio, 650.000 euro nel 2013, per mantenere inalterato il livello degli investimenti a favore delle imprese, con la promozione che rappresenta la principale voce di spesa: oltre il 41% del totale. Complessivamente ventotto progetti per la competitività del territorio, per 843.000 euro, venti per la competitività delle imprese, per oltre un milione di euro. Progetti nuovi o da riproporre, come quelli per l’internazionalizzazione che vedono aumentare progressivamente le adesioni delle imprese in una provincia con una propensione all’export ancora non adeguata. "Ogni anno aumentiamo le risorse per questo ambito – sottolinea il presidente Bertolini – le imprese interessate sono sempre di più ed è necessario rifinanziare i bandi”. Importantissimi poi, gli investimenti fatti nel settore turismo. Fra i progetti nuovi figurano quello sulla promozione dei formaggi in alpeggio, risultato della collaborazione avviata con le province dell’arco alpino attraverso Alps Benchmarking, per il quale si investiranno 40.000 euro, il Percorso retico terrazzato in partnership con il Distretto Culturale della Valtellina, 20.000 euro il finanziamento, e il programma per la mitigazione ambientale, per altri 40.000 euro. E ancora il progetto sul capitale umano e i laureati in impresa, 70.000 euro in totale, per valorizzare talento, competenze e professionalità nelle aziende, fino a Fiducia Valtellina, la misura alla quale la Camera di Commercio assicura 250.000 euro a sostegno delle imprese per finanziare le esigenze di liquidità e gli investimenti. “È un momento delicato – ha concluso il presidente Bertolini –, e come Camera di Commercio stiamo cercando di fare il possibile per essere vicini alle imprese e per rispondere alle loro esigenze. Questo bilancio preventivo racconta il nostro impegno e la nostra determinazione di amministratori camerali con l’obiettivo di fare sempre meglio per supportare le imprese in questa fase di crisi e accompagnarle verso la ripresa”. |
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PMI, PUBBLICATO BANDO REGIONE UMBRIA A SOSTEGNO PROGRAMMI CERTIFICAZIONE D’IMPRESA |
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Perugia, 15 gennaio 2013 - Sostenere le piccole e medie imprese che realizzano programmi di certificazione aziendale: è questa la finalità del bando della Regione Umbria, rivolto alle "pmi" di tutti i settori extra agricoli e pubblicato il 9 gennaio scorso, con cui prosegue l´attuazione delle misure di politica industriale varate dalla Regione. Un provvedimento, spiegano dall´Assessorato allo Sviluppo economico, che intende supportare le piccole e medie imprese nei processi di qualificazione delle produzioni essenziali per poter competere su mercati nei quali l´attenzione alla qualità, al rispetto della compatibilità ambientale delle produzioni e alla dimensione della responsabilità sociale d´impresa rappresentano un valore aggiunto di notevole rilievo. Il tutto, aggiungono dall´Assessorato, si colloca in un contesto fortemente caratterizzato, dal lato delle iniziative regionali, dall´attenzione all´innovazione d´impresa in tutti i suoi aspetti: dalla tecnologia alla ricerca e sviluppo, alla internazionalizzazione. Aziende maggiormente innovative e in grado di certificare i propri processi produttivi, si sottolinea, sono anche imprese maggiormente in grado di competere sui mercati nazionali ed esteri. Il bando prevede una dotazione finanziaria di 800mila euro ed è finalizzato alla certificazione dei sistemi di gestione aziendale che prevedono l´attivazione di tipologie quali Uni En Iso 9001:2008 Ohsas 18001:2007, Sa8000:2008 Iso 14001:2004, Ecolabel e altre anche finalizzate alla acquisizione del marchio regionale "Green Heart Quality". Possono essere valutati anche programmi finalizzati a certificazioni specifiche per particolari settori produttivi o lavorazioni specifiche purché caratterizzate dalla volontarietà e dalla non obbligatorietà delle stesse ai sensi di norme di legge. I progetti possono avere un valore massimo ammissibile a contributo pari a 100mila euro con una agevolazione pari al 50% della spesa sostenuta. Le domande possono essere compilate sul portale http://smg.Regione.umbria.it ed inviate sia telematicamente che in formato cartaceo con raccomandata Ar indirizzata a Sviluppumbria Spa, a partire dal 23 gennaio 2013 ed entro il 27 marzo 2013. |
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SETTE PRODOTTI IN CERCA D’AUTORE. SPAZIO AI GIOVANI DESIGNER |
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Trento, 15 gennaio 2013 - Procede a passo spedito Open House Design, il progetto ideato da Trentino Sviluppo per far incontrare, sullo stesso terreno del design, imprese locali e giovani creativi. Alle dieci aziende già partite ad aprile, se ne aggiungono altre sette intenzionate a lavorare sul packaging dei propri prodotti, con l’obiettivo di renderli più attraenti e gradevoli ma anche funzionali ed ecosostenibili. C’è l’industria alimentare che vuole sostituire la confezione in plastica con un nuovo astuccio riciclabile, l’azienda meccanica che ha bisogno di un nuovo imballo per spedire all’estero i propri macchinari, la startup che sta studiando nuove cover “naturali” per impreziosire tablet e lettori di ebook. I giovani designer che desiderano mettersi alla prova dovranno inviare il proprio curriculum a Trentino Sviluppo entro il prossimo mercoledì 16 gennaio. Le aziende trentine cambiano “pelle” e cercano giovani creativi per sviluppare le loro idee. In sette hanno risposto all’ultima proposta di Open House Design, il progetto ideato da Trentino Sviluppo in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento con il duplice obiettivo di accrescere la competitività delle imprese locali attraverso la creatività e di avvicinare i giovani designer alle imprese, dando loro occasioni di lavoro e di reddito. Dopo il successo della prima fase, che ha visto partire nell’aprile scorso la collaborazione fra 10 designer ed altrettante aziende trentine, l’iniziativa si concentra ora sulle tecniche e modalità di confezionamento e presentazione dei prodotti. Packaging inteso in senso ampio, non come semplice imballaggio, bensì “pack” che diviene esso stesso un prodotto, che il design può fortemente innovare e valorizzare attraverso lo studio delle forme, dei materiali, dei processi produttivi ed industriali, migliorando anche aspetti quali la sostenibilità ed il riciclo. I progetti in attesa di essere sviluppati attraverso la creatività dei giovani professionisti sono stati proposti da aziende che operano in diversi settori: dal software alla metalmeccanica, dal manifatturiero all’agroalimentare. Nello specifico i giovani potranno cimentarsi nell’ideare nuove soluzioni di pack per prodotti caseari e per confetture, nello sviluppare “contenitori” per nuove tecnologie e per ausili tecnologici, nel progettare sistemi di imballaggio e di logistica per il trasporto di macchinari industriali, nel creare nuovi prodotti riutilizzando materiale esistente. I professionisti che vogliono mettersi alla prova dovranno inviare il proprio curriculum vitae a Trentino Sviluppo ( info@trentinosviluppo.It ) entro il 16 gennaio 2013. I giovani selezionati riceveranno quindi via mail le proposte progettuali delle aziende aderenti al progetto. A quel punto i giovani designer potranno scegliere fino a due progetti presentando una bozza di concept. Le proposte dei designer, inviate a Trentino Sviluppo entro il 23 gennaio, verranno quindi valutate dalle aziende interessate che, supportate dai tutor dell´Università di Trento, entro fine gennaio sceglieranno i giovani professionisti con cui sviluppare il proprio progetto. Modalità e dettagli di partecipazione su www.Trentinosviluppo.it |
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PRATO: TRA CRISI E CONTROLLI OLTRE IL 60 PER CENTO DI AZIENDE CHIUSE |
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Prato, 15 gennaio 2013 - L´assessore alla Sicurezza del Comune di Prato: "I dati, anche se poco attendibili viste le scarse cancellazioni, possono essere forniti solo dalla Camera di Commercio" In seguito alle affermazioni del portavoce della comunità cinese Matteo Ye sulla crisi che ha colpito anche le aziende cinesi, costringendo molte a cessare l´attività, l´assessore alla Sicurezza del Comune di Prato dichiara quanto segue: "Dalla dichiarazione di Matteo Ye emerge che il 30 per cento delle aziende cinesi avrebbero cessato la loro attività perché colpite dalla crisi economica. Se questo dato corrispondesse al vero dobbiamo allora desumere che almeno un altro 30 per cento ha chiuso l´attività a causa dei controlli del gruppo Interforze, visti i numerosi sequestri effettuati e i dati recentemente riportati che lo dimostrano. Almeno che il signor Ye non attribuisca tutta la colpa delle chiusure alla crisi escludendo l´intesa attività di controllo del già citato gruppo Interforze. Alla luce di quanto detto si deve evincere che almeno il 60 per cento delle aziende cinesi, comprese quelle chiuse dopo i quasi quotidiani controlli, hanno cessato la lor attività sul nostro territorio. Un dato sicuro, anche se poco attendibile, lo può fornire solo la locale Camera di Commercio. La scarsa attendibilità dipende dal fatto che i titolari delle aziende , e mi riferisco a quelle sequestrate dopo l´intervento, raramente e con altrettanta solerzia procedono alla cancellazione delle proprie ditte presso il suddetto Ente. Quindi spesso risultano ancora iscritte nonostante il sequestro operato, forse nella speranza di poter riprende l´attività in qualche altro Comune". |
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REGIONI, TURISMO, È BOOM INVESTIMENTI (61 MILIONI). AVVISO DI “TUTTO ESAURITO“ IN LIGURIA PER BANDO ALBERGHI. MARTEDÌ 15 GENNAIO SORTEGGIO GRADUATORIA FILSE SPA APRE “LISTA D´ATTESA“ |
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Genova, 15 Gennaio 2013 - Sarà un sorteggio a formare la graduatoria delle domande ricevute dalla Regione Liguria per il bando di Filse Spa per la qualificazione alle piccole e medie imprese del comparto turistico: alberghi, residenze d´epoca, residenze turistiche e locande. Il provvedimento, aperto il 10 dicembre scorso, in collaborazione con il sistema bancario, metteva a disposizione delle imprese 13 milioni di euro e si è praticamente esaurito fin dal primo giorno. L´aiuto rimborsabile, è costituito da una quota del 50% messa a disposizione dalla Regione Liguria e una quota del 50% a valere su fondi messi a disposizione dalle banche convenzionate. Al bando hanno risposto 53 aziende ricettive liguri che hanno richiesto agevolazioni, a valere sui fondi a disposizione - per oltre 39 milioni di euro, pari a tre volte la disponibilità e dichiarato investimenti per circa 61 milioni. Delle 53 aziende, 27 sono del Savonese con un investimento dichiarato di 32 milioni e 623 mila euro, 10 della provincia di Imperia con un investimento di 12 milioni e 373 mila euro, 10 della provincia di Genova con investimenti per 7 mila 723 euro, 6 dello Spezzino, disposte a investire oltre 8 milioni. Un dato incoraggiante, "se si tiene conto che il bando prevedeva investimenti, da parte di ogni singolo operatore, che andavano da un minimo di 200 mila euro a un massimo di 1,5 milioni di euro", spiega l´assessore Angelo Berlangieri. L´assessore ha affermato che l´obiettivo di questo strumento è quello di "favorire il rinnovamento e l´incremento dell´offerta turistico-ricettiva, partendo da un primo intervento dedicato alle strutture alberghiere cui farà seguito un secondo piano di investimenti rivolto alle strutture ricettive all´aria aperta ed extralberghiere". Trattandosi di un provvedimento che prevede la rotazione delle risorse a disposizione, i rimborsi dei beneficiari potranno assicurare un futuro scorrimento della graduatoria. Il sorteggio è in programma martedì 15 gennaio 2013, alle 11, nella sede di Filse Spa, in via Peschiera, a Genova. |
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