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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Febbraio 2013
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO RIGGIO INTERVIENE SUL SISTEMA AEROPORTUALE NAZIONALE  
 
Roma, 12 febbraio 2013 - Il Commissario Straordinario dell’Enac, Vito Riggio, replica alle dichiarazioni che si sono succedute a seguito di proprie considerazioni sul sistema aeroportuale nazionale e in particolare su alcuni scali. “Chiunque conosca anche superficialmente la realtà del sistema aeroportuale italiano capisce benissimo che gli scali di Catania, Cagliari, Bari e del sistema Pisa-firenze sono assolutamente sullo stesso piano di quelli di Genova e Torino. A questa conclusione è infatti arrivato l’Enac nella sua proposta di Piano Nazionale per gli Aeroporti formulata sin dallo scorso anno su incarico dei diversi Ministri succedutisi e consultabile agevolmente sul sito dell’Ente - www.Enac.gov.it - insieme all’imponente lavoro preparatorio. Su ciò si è svolta un’intensa consultazione con Regioni e città aeroportuali che Piero Fassino e Roberto Cota, così come i vertici della Regione Liguria e di Genova conoscono perfettamente. Il Ministro Corrado Passera, che ha fatto benissimo ad iniziare un procedimento decisionale, ha ritenuto, nell’esercizio del suo potere di indirizzo politico, di uniformarsi a una disposizione proposta dalla Commissione Europea e ancora in discussione in Parlamento. Rispettiamo doverosamente questa indicazione, ma non abbiamo cambiato idea. Infine, quanto al mio luogo di nascita, tirarlo in ballo è solo sintomo di provincialismo ed è addirittura ridicolo appellarsi a Pierluigi Bersani perché mi rimuova”.  
   
   
SMOG, UE CONFERMA I FONDI ANCHE PER IL 2014-2020  
 
Milano, 12 febbraio 2013 - La Commissione europea, nell´ambito della programmazione 2014-2020, è pronta a finanziare nuovi interventi, mirati, che vadano a incidere sulla qualità dell´aria. Ne dà notizia il presidente della Regione Lombardia, insieme all´assessore all´Ambiente, reduce dalla missione istituzionale a Bruxelles. Nei diversi incontri che sono intercorsi con gli alti funzionari dell´Istituzione europea si è parlato anche di gestione delle acque e di Valutazione di impatto sanitario (Vis). Pronti Nuovi Fondi - Fondi confermati, dunque, per quanto riguarda la lotta all´inquinamento. "I nostri interlocutori - spiega l´assessore - ci hanno garantito che, nell´ambito della programmazione del prossimo settennio, sono previsti finanziamenti per azioni integrate in strategie strutturali di lungo termine, adottate su scala geografica adeguata (nazionale/bacino Padano) e abbiamo l´innovazione tecnologica come driver. E noi ci stiamo muovendo proprio in questa direzione". Una "buonissima notizia" anche per il presidente della Regione Lombardia, secondo il quale viene riconosciuto "non solo il lavoro sin qui svolto, ma anche la modalità di sistema con la quale è stato approcciato il problema. Gli interventi di lungo periodo e strutturali sono gli unici che danno risultati concreti e per questo auspichiamo che si rafforzi la collaborazione dello Stato centrale (che ancora non ha varato il Piano nazionale dell´aria) e con l´Unione europea". La Qualità Dell´aria - "Particolare interesse - prosegue l´assessore - ha infatti suscitato il nostro Piano sulla qualità dell´aria. Le 91 misure contenute nel corposo documento, costruito grazie all´apporto di Enti e associazioni che con noi condividono l´urgenza di fare sempre qualcosa di più contro le diverse fonti emissive, sono state molto apprezzate". I rappresentanti della Commissione europea hanno anche fatto sapere che tra le aree principali di interesse scientifico in riferimento alle fonti inquinanti vi sono proprio quelle su cui Regione Lombardia insiste da tempo, in modo particolare e con provvedimenti strutturali, cioè trasporti, riscaldamento domestico, agricoltura ed emissioni transfrontaliere. Piano Aria Nazionale E Distretti - Tutto ciò ha rafforzato la convinzione di entrambi gli interlocutori che anche il Governo italiano debba adottare quanto prima un Piano aria nazionale. Un vero e proprio vademecum per l´individuazione di misure nazionali, per l´introduzione di discipline e norme omogenee su tutto il territorio. In questo senso, dunque, è stata molto ben vista anche la proposta dell´assessore di introdurre già in Lombardia e nelle regioni limitrofe i "distretti ambientali". Vale a dire ambiti territoriali omogenei - che potrebbero non coincidere con i confini provinciali -, nei quali attuare norme che tengano conto delle peculiarità delle singole zone. L´europa, in particolare, sta valutando la possibilità di considerare le aree ritenute critiche quali laboratori in cui supportare azioni e soluzioni sperimentali. L´acqua - Regione Lombardia è stata invitata a entrare negli Action Groups, i nuclei operativi per l´implementazione della ´European Innovation Partnership on Water´, da finanziare nell´ambito del programma ´Horizon 2020´, con importanti e positive ripercussioni in termini di contributo della Regione allo sviluppo delle politiche europee sulle acque e la possibilità di avere un buon posizionamento nelle diverse opportunità di finanziamento della Ce. La Vis - Regione Lombardia, come spiegato dall´assessore con una Comunicazione alla Giunta, sta lavorando a un progetto sperimentale, innovativo e multidisciplinare, che definisca una metodologia per valutare l´impatto - sulla salute dell´uomo - della realizzazione di ogni nuovo impianto, progetto o altra forma di intervento (di pianificazione del territorio o ambientale) che necessita di autorizzazione. La Vis (Valutazione impatto sanitario), appunto, ha destato l´interesse di tutti gli interlocutori, che hanno considerato l´iniziativa sfidante, visto il livello di complessità dell´obiettivo, e rispondente all´esigenza attuale di integrare le politiche ambientali con quelle sanitarie. "Sono molto soddisfatto degli incontri avuti a Bruxelles - conclude l´assessore - certamente tanto è stato fatto, ma non pensiamo certo di essere arrivati".  
   
   
FVG: RIPARTITO FONDO SOLIDARIETÀ VITTIME INCIDENTI  
 
Udine, 12 febbraio 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro, ha deciso l’ 8 febbraio la ripartizione delle risorse disponibili nel 2013 per il Fondo di solidarietà per le vittime degli incidenti sul lavoro, istituito con la legge regionale sul Lavoro (legge 18 del 2005). Obiettivo del Fondo è erogare contributi a favore dei familiari delle persone che sono decedute a causa di incidenti sul lavoro dopo il primo gennaio 2007 e, per quanto riguarda i figli minori, anche prima di quella data. La Giunta ha deciso di destinare 25 mila euro a favore dei familiari e il resto ai figli minori. Ciò consentirà di soddisfare le domande presentate nel 2012 per i figli minori di vittime di incidenti sul lavoro prima del 2007, e non finanziate per mancanza di risorse nel precedente esercizio.  
   
   
SEAT E IL PORTO DI BARCELLONA COLLABORANO NELLA RICERCA SUI PROTOTIPI ELETTRICI  
 
Verona, 12 febbraio 2013 – La Seat e il Porto di Barcellona hanno siglato un accordo che vedrà la Casa automobilistica mettere a disposizione due prototipi elettrici per la ricerca sulle caratteristiche tecniche degli stessi. Si tratta di una Leon Twindrive Ecomotive, ibrida plug-in, e una Altea Xl Electric Ecomotive, a propulsione completamente elettrica e quindi a emissioni zero. Ramón Paredes, Vicepresidente Esecutivo per le Relazioni Governative e Istituzionali della Seat e del Gruppo Volkswagen, ha consegnato le due vetture a Sixte Cambra, Presidente del Porto di Barcellona. “L’impegno del Porto di Barcellona a favore dell’ambiente e della sostenibilità si concretizza con collaborazioni di questo tipo, dandoci anche la possibilità di supportare una delle più grandi Aziende del Paese” ha sottolineato Sixte Cambra durante la cerimonia di consegna delle vetture, che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Portal de la Pau, davanti alla Sede del Porto. Ramón Paredes ha ribadito l’importanza del Porto nelle attività della Seat: “Il Porto è uno snodo fondamentale per quanto riguarda la nostra logistica. Inoltre, con questa collaborazione diamo un ulteriore impulso allo sviluppo della mobilità elettrica in città”. Tre mesi di studio Nei prossimi mesi la Seat avrà modo di raccogliere, tramite telemetria, informazioni in tempo reale relative a posizione, velocità e livello di carica delle batterie: dati utili nell’ottica di una produzione di serie di queste vetture. Allo stesso tempo, il Porto potrà valutare la possibilità di includere in futuro questa tipologia di mezzi nel proprio parco. La Leon Twindrive combina un motore tradizionale a un propulsore elettrico, che può essere collegato alla rete per la fase di ricarica; mentre la e-Altea è completamente elettrica e funziona grazie a un motore alimentato da una batteria ad alta tensione che, anche in questo caso, può essere caricata collegandosi alla rete. Per la ricarica delle vetture che sono in servizio da questo mese, il Porto di Barcellona ha installato due colonnine a connessione lenta. Le vetture, facilmente riconoscibili grazie alla presenza dei loghi del Porto e della Seat, saranno in servizio già dal mese di febbraio.  
   
   
ROMA, TRASPORTO PUBBLICO, RIPARTE LA CAMPAGNA “MELOMERITO” PER GLI UNDER 30  
 
Roma, 12 febbraio 2013 - La Regione Lazio ha promosso anche per quest’anno le agevolazioni tariffarie rivolte ai giovani con età inferiore ai 30 anni per l’uso dei mezzi pubblici attraverso la campagna "Me lo Merito”. Sono previste riduzioni del costo dell’abbonamento dal 50% al 90% in base al reddito, alla composizione del nucleo familiare, alla distanza dal luogo di studio o di lavoro. Già da questa mattina i primi giovani utenti hanno potuto ricaricare, presso le biglietterie dell’Atac, le tessere ricevute in dotazione l’anno scorso o ritirare per la prima volta il titolo agevolativo di cui hanno diritto. “Anche quest’anno - ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti, Luca Malcotti - la Regione Lazio sostiene gli studenti pendolari coniugando, in un unico progetto, un’esigenza sociale e il riconoscimento del merito”.  
   
   
PARMA: PEDEMONTANA, SLITTANO I LAVORI A CAUSA DELLA CRISI  
 
Parma, 12 febbraio 2013 – La pesante recessione che sta colpendo anche il Parmense, con gravi ripercussioni in particolare nell’ambito dell’edilizia, rende complicata la fine dei lavori del tratto di Pedemontana che da Pilastro sfocia a Felino, nei pressi del Ponte sul Baganza. L’ulteriore stop alla conclusione dell’opera, come ha spiegato in una recente seduta del Consiglio provinciale l’assessore alle Infrastrutture della Provincia Ugo Danni, è dovuto al fatto che due delle tre imprese impiegate nel cantiere hanno chiesto alla sezione fallimentare del Tribunale di Parma di essere ammesse a procedure di concordato. “ La crisi continua a mordere e non risparmia le imprese edili particolarmente colpite negli ultimi due anni – sottolinea l’assessore Danni – Una situazione che ci preoccupa per il futuro delle imprese e delle famiglie di chi ci lavora e vede messo a rischio il proprio posto”. Gli ultimi dati dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia sono molto esplicativi al riguardo: nel solo settore delle costruzioni indicano per i primi nove mesi del 2012 una perdita secca di 530 posti di lavoro. “E’ una morsa recessiva da cui non si può pensare di uscire indenni – dice ancora Danni che spiega - al fallimento di una delle imprese che facevano parte dell’Ati che si era aggiudicata la gara si è ora aggiunta l’ulteriore crisi di queste due imprese parmensi che ha comportato giocoforza il blocco dei lavori. Le cause di quanto accaduto sono estranee al cantiere e del tutto imprevedibili. Abbiamo rispettato le procedure in materia di affidamento lavori come ha riconosciuto il Tar. E’ chiaro che avremmo tutti preferito un altro scenario con l’economia che tira e imprese solide”. Nei giorni scorsi si sono svolti numerosi incontri in cantiere per accertare l’esatto stato di avanzamento dei lavori e le adeguate azioni per arrivare al completamento delle opere. Per l’ultimazione del cantiere, i cui lavori sono realizzati circa all’80 per cento, è ora difficile ipotizzare quanto tempo possa occorrere. “Si stanno verificando tutte le possibili soluzioni per completare l’opera al più presto – dice ancora Danni - intendiamo procedere come sempre rispettando le procedure per realizzare un’opera in sicurezza e perfettamente rispondente agli standard”. La tangenziale di Felino - L’opera ha l’obiettivo di decongestionare il traffico sull’attuale tracciato, diminuendo il flusso che attraversa i nuclei urbani di Felino, San Michele Tiorre e Pilastro, causando rallentamenti, inquinamento atmosferico e acustico. L’importo dell’opera è di 16 milioni di euro, finanziati dalla Regione Emilia-romagna. La lunghezza è di 5,7 km con carreggiata di 10,5 m. Oltre alle rotatorie di partenza e di arrivo, l’opera include quattro rotatorie in corrispondenza degli incroci con le strade comunali. Sono compresi nell’opera il ponte sul Torrente Cinghio, quello sul Rio Silano e un sottopasso presso l’incrocio con strada del Cerreto che non ha intersezione con la Pedemontana, garantendo il passaggio ciclopedonale e per veicoli leggeri. Nell’ambito dell’appalto è stata anche realizzata la passerella ciclopedonale in affiancamento al ponte sul Baganza.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, ANAS: AGGIUDICATO L`APPALTO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ROTATORIA SULLA SS12 `DELL`ABETONE E DEL BRENNERO`, NEL COMUNE DI PAVULLO SUL FRIGNANO (MO)  
 
Bologna, 12 febbraio 2013 - L`anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri l`esito della gara d`appalto per la realizzazione di una rotatoria sulla strada statale 12 `dell`Abetone e del Brennero` in località Sant`antonio (km 142,773), nel comune di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena. L`impresa aggiudicataria è risultata Olli Scavi srl, con sede in provincia di Brescia. I lavori, per un investimento complessivo di circa 850mila euro, avranno una durata di 4 mesi dal momento della consegna. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito internet www.Stradeanas.it    
   
   
SVOLTA PER LA FANO-GROSSETO (E 78), AL VIA SOCIETÀ TRA TOSCANA, MARCHE, UMBRIA PER FAR PARTIRE LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA  
 
Firenze, 12 febbraio 2013 – Al via la “società pubblica di progetto” tra le Regioni Toscana, Umbria e Marche per la realizzazione della E78 Fano-grosseto. I presidenti delle tre Regioni, Enrico Rossi, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, hanno ufficializzato ieri mattina a Perugia la nascita della società che sovrintenderà alla realizzazione dell’opera. Il primo passo della nuova società sarà la presentazione all’Unione Europea del progetto della E78 che costituisce una parte del corridoio Balcani-barcellona, nel quadro delle reti Ten-t. Ciò è oggi possibile grazie al lavoro svolto dalla Toscana in sede sia nazionale che europea. A Roma il presidente toscano ha svolto una iniziativa di presentazione nelle Commissioni trasporti della Camera e del Senato ottenendo il sostegno al progetto del corridoio. Ma anche a Bruxelles il lavoro del presidente toscano, sia in Parlamento che in sede di Commissione, ha dato i suoi frutti con l’inserimento di questa infrastruttura Balcani-centro Italia-spagna tra le reti strategiche di interesse sovranazionale, di cui il tratto centrale Fano-firenze-grosseto-livorno è considerato appunto il “land bridge” il ponte di terra. “Di questa opera – commenta il presidente Rossi – si parla dagli anni ’60 ed oggi si fa un serio passo avanti. Queste tre Regioni, che sono il centro dell’Italia, vogliano realizzare questa infrastruttura per rispondere ad una forte esigenza di collegamento. Collegare Grosseto con Fano rappresenta una vera rivoluzione per tutto il sistema produttivo, agricolo e turistico, così come raggiungere Ancona da Firenze passando per Arezzo. Basti pensare che attualmente per passare dal Tirreno all’Adriatico occorre transitare da Bologna impiegando più di tre ore di viaggio, mentre con la Due Mari saranno sufficienti due ore. In questo modo – spiega ancora il presidente – oltre a velocizzare le relazioni, si mettono in rete i porti, un sistema economico con caratteristiche simili, fatto di piccole imprese, artigiano e turismo. Siamo riusciti a far inserire dall’Unione Europa questa infrastruttura nel comprehensive network e ciò ci dà la possibilità di accedere ai finanziamenti europei. A questo – conclude – si aggiunge il fatto che la legge di stabilità ha previsto che ci siano agevolazioni fiscali per le società che realizzano infrastrutture. Mi sembra che questa volta si sia davvero imboccata la strada giusta”. Sempre stamani Marini, Spacca e Rossi hanno presentato alla stampa il progetto depositato il 15 gennaio dall’impresa Strabag al Ministero. L’opera sarà completata con il ricorso al Contratto di disponibilità che consentirà la realizzazione dell’opera a carico del soggetto privato. Una volta terminata, l’infrastruttura sarà consegnata allo Stato, che la pagherà in 45 anni attraverso la fiscalità differita. La E 78 è stata inserita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra le Grandi opere prioritarie a godere dei benefici fiscali previsti dalla recente normativa, che saranno formalizzati nelle prossime sedute del Cipe. E’ stata considerata nella rete transeuropea di trasporto Ten-t (aperto lo scorso 28 novembre nell’ambito del Multi Annual Call 2012/2013) che consente la possibilità di accedere ai fondi strutturali europei (Bei). La scadenza per la partecipazione al bando (previsto un budget complessivo di 250 milioni di euro), ad opera delle Regioni riunite nella società pubblica di progetto, è per il 26 marzo. La realizzazione della E 78 Fano-grosseto è di fondamentale importanza per lo sviluppo della competitività dei territori di riferimento, grazie alla sua capacità di rafforzare il collegamento tra il versante adriatico e quello tirrenico, in connessione con arterie di rilevanza nazionale ed europea. L’intervento consentirà benefici anche per la logistica, rappresentando un ponte di terra tra la Spagna e i Balcani, che poggia su quattro pilastri: i porti di Ancona e Ravenna per il versante adriatico, Piombino, Livorno e Civitavecchia per quello tirrenico, e una spina dorsale per il sistema degli interporti, nell’ambito della realizzazione delle trasversali e dello sviluppo del sistema delle Piattaforme logistiche del Paese. Di fatto, un “nodo” strategico per lo sviluppo delle reti europee di trasporto e logistica. E’ stato poi proposto di inserire l’infrastruttura tra gli interventi “core network”, ovvero la rete prioritaria comunitaria, per godere di ulteriori vantaggi finanziari. La società di progetto del modello pubblico-privato potrà così accedere a finanziamenti europei per un miglior equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa. L’ottimizzazione del tracciato Sulla scorta degli orientamenti emersi in sede di Commissione Tecnica è stata definita l’ottimizzazione del tracciato, in accordo con il territorio, al fine di ridurre i costi di realizzazione dell’opera (si prevede un risparmio complessivo pari a circa 900 milioni di euro per un totale dell’investimento pari a 2.900 Milioni di euro): 1. Variante Rigomagno-monte S. Savino-arezzo (tratto Bettolle Arezzo) 2. Variante Arezzo-palazzo del Pero 3. Ottimizzazione del tracciato Le Ville-parnacciano 4. Variante di Mercatello (Lotto 4) 5. Variante di Fermignano (Lotto8) Il Contratto di disponibilità E’ un’operazione di Partenariato pubblico privato (Ppp), in ottemperanza alla Decisione Eurostat 04 (introdotta dall’art. 44 del Dl 1/12), con cui è affidata ad un Contraente privato la costruzione a proprio rischio e spesa, la gestione e la messa a disposizione al soggetto aggiudicatore di un’opera destinata all’esercizio di un pubblico servizio. Contraente privato: assume il rischio della costruzione e della gestione tecnica dell’opera, assicura la costante fruibilità dell’opera, garantendo la perfetta manutenzione, la risoluzione degli eventuali vizi e l’adeguamento alle prescrizioni normative. La società pubblica di progetto: dal punto di vista procedurale provvederà ad acquisire lo studio di fattibilità tecnico-economico-finanziaria, a sottoporlo al Cipe e porre in gara lo Studio di fattibilità, al fine di acquisire il Progetto Preliminare, individuando, a seguito della gara, il Contraente Unico dell’iniziativa. Dal punto di vista finanziario fungerà da Società veicolo per l’acquisizione delle varie fonti di finanziamento dell’iniziativa che formeranno il Canone di Disponibilità annuo, da versare annualmente al Contraente privato. I vantaggi. Massima concentrazione del pagamento in un canone di disponibilità da versare quando l’opera è fruibile (ultimata e collaudata). Assunzione dei rischi di realizzazione e manutenzione a carico del contraente privato, in ottemperanza al dettato comunitario, tale da garantire il rispetto dei cronoprogrammi previsti per il compimento dell’opera. Rapidità e qualità della costruzione, atteso che i vizi della stessa non gravano solo sul costruttore sino alla fine del contratto ma, nella misura in cui ne compromettano la fruibilità, comportano una onerosa riduzione del canone. Libertà per il contraente nell’ambito della realizzazione dell’opera, seppur nel rispetto degli standard normativi del Codice dei Contratti Pubblici e s.M.i. (Dl 70/11 – Varianti e opere compensative). Scheda Il Tracciato Stato di attuazione: 111 km ultimati ed in esercizio; 16 km suddivisi in 2 lotti in corso di ultimazione; 12 km in un unico maxi lotto (lotti 5, 6, 7 e 8), appalto integrato in fase di progettazione esecutiva; 52 km suddivisi in 9 lotti, terminata la progettazione sono stati trasmessi al Cipe per l’approvazione ed il relativo finanziamento; 79 km suddivisi in 6 lotti sono attualmente in fase di progettazione. I costi del progetto Importo dell’investimento: €2.451.144.968,20 Iva: €508.949.296,80 Importo Complessivo €2.960.094.265,00  
   
   
E78 FANO-GROSSETO: UMBRIA, MARCHE E TOSCANA PRESENTANO NUOVO PROGETTO REALIZZAZIONE  
 
Perugia, 12 febbraio 2013 - Umbria, Marche e Toscana costituiranno una società pubblica di progetto per la realizzazione della "Due Mari", la strada statale di grande comunicazione E78 Fano-grosseto, il cui progetto è stato presentato ufficialmente ieri mattina a Perugia, nel corso di una conferenza stampa tenuta dai presidenti delle Regioni Umbria, Marche e Toscana. Duecentosettanta chilometri di tracciato (111 dei quali già in esercizio ed altri 16 in fase di ultimazione), per un importo complessivo di circa 3 miliardi di euro. La nuova E78, già prevista tra le opere che potranno partecipare al bando europeo del prossimo mese di marzo per l´assegnazione di risorse comunitarie destinate alla realizzazione del corridoio di comunicazione europeo "Ten-t", è stata anche già inserita tra le grandi opere prioritarie che potranno godere di benefici fiscali statali. Questa nuova infrastruttura di grande comunicazione, per la Presidenza della Regione Umbria, riveste una importanza strategica e fondamentale non solo per le tre regioni, ma per tutto il sistema viario nazionale ed europeo. Le Regioni, ha sottolineato, hanno svolto un positivo e comune lavoro in sede di Comitato delle Regioni d´Europa, appunto per inserire la E78 tra quelle previste nel progetto Ten-t. Di essa beneficerà innanzitutto il sistema economico delle imprese e colmerà una della storiche criticità dell´Umbria, quella delle infrastrutture stradali, soprattutto quelle trasversali. La Fano-grosseto, infatti, metterà in collegamento i due corridoi nazionali, Tirreno ed Adriatico, collegando ben quattro porti e si innesterà con la E45. Con ciò finalmente l´Umbria potrà avere una dotazione di infrastrutture di comunicazione moderna ed efficiente. Sarà la prima opera in Italia, per la Presidenza della Regione Marche, che sarà realizzata a totale carico del soggetto privato che si assegnerà la sua realizzazione. Oggi, con la presentazione ufficiale del nuovo progetto, le tre Regioni danno prova concreta di una cultura della programmazione e collaborazione istituzionale grazie alla quale finalmente la realizzazione della nuova strada è più vicina. Per la Regione Marche, un dato altrettanto significativo è che l´eventuale pedaggiamento sarà modulato in maniera tale da salvaguardare le utenze di pendolari e cittadini dei relativi territori. Oggi la realizzazione della strada dei "Due Mari", di cui si parla ormai da oltre cinquant´anni, compie un passo in avanti serio e concreto, ha sottolineato la Presidenza della Regione Toscana. La scelta delle tre Regioni di costituire una società pubblica di progetto rappresenta una svolta decisiva nella storia della realizzazione di quest´opera. Questa volta le istituzioni fanno sul serio, ha aggiunto, per poter corrispondere alle esigenze di mobilità dei cittadini delle tre regioni, ma anche di quelli italiani e di tutta Europa.  
   
   
E78 FANO GROSSETO - AL VIA LA SOCIETA’ PUBBLICA TRA LE REGIONI MARCHE, TOSCANA E UMBRIA. PRESENTATO IL PROGETTO DI REALIZZAZIONE .  
 
 Ancona, 12 febbraio 2013 - Al via la società pubblica di progetto, tra le Regioni Marche, Toscana e Umbria, per la realizzazione della E78 Fano Grosseto. I presidenti delle tre Regioni, Gian Mario Spacca, Enrico Rossi e Catiuscia Marini, hanno ufficializzato questa mattina a Perugia la nascita della società che sovrintenderà alla realizzazione dell’opera. Primo atto della società, la presentazione alla Ue della richiesta per l’accesso ai fondi europei. Sempre stamane Spacca, Rossi e Marini hanno presentato alla stampa il progetto depositato il 15 gennaio dall’impresa Strabag al ministero. ”Un progetto – ha detto il presidente Spacca – che mette a tacere le polemiche sorte ancor prima che se ne conoscessero i contenuti. Il meccanismo del pedaggiamento sarà costruito con esenzioni o tariffe agevolate per residenti e pendolari. Quanto alla paventata chiusura degli svincoli della superstrada oggi esistenti, con la contestuale apertura di nuovi caselli, nulla di più falso: gli attuali svincoli saranno infatti tutti mantenuti e non saranno costruiti caselli”. I tre presidenti hanno illustrato alla stampa progetto e modalità per la sua realizzazione. L´opera sarà completata con il ricorso al Contratto di disponibilità che consentirà la realizzazione dell’opera a carico del soggetto privato. Una volta terminata, l’infrastruttura sarà consegnata allo Stato, che la pagherà in 45 anni attraverso la fiscalità differita. “Le Marche, la Toscana e l’Umbria – ha detto Spacca - hanno svolto un ruolo fondamentale nel riportare all’attenzione nazionale la necessità di completare l’intera tratta della E 78. Grazie al percorso intrapreso dalle tre Regioni, basato sul modello innovativo della società pubblica di progetto e del contratto di disponibilità, la Fano-grosseto diviene finalmente realtà. La presentazione del progetto, oggi, ne è la conferma più tangibile. E’ un’opera di straordinaria importanza per i nostri territori e il fatto che l’Europa l’abbia inserita nelle proprie reti decidendo di investire su di essa, ne dimostra la strategicità. Il meccanismo originale con cui l’opera sarà realizzata rispecchia in pieno la cultura di questi territori, da sempre ispirati alla concretezza. Per le Marche, poi, la Fano Grosseto riveste un significato particolare, perché consente di rafforzare la crescita del territorio in collaborazione con Regioni culturalmente a noi molto vicine: un processo, quindi, di sviluppo interregionale fondamentale anche per rafforzare i nostri rapporti con l’Europa” La E 78 è stata inserita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra le Grandi opere prioritarie a godere dei benefici fiscali previsti dalla recente normativa, che saranno formalizzati nelle prossime sedute del Cipe. E’ stata considerata nella rete transeuropea di trasporto Ten-t (aperto lo scorso 28 novembre nell’ambito del Multi Annual Call 2012/2013) che consente la possibilità di accedere ai fondi strutturali europei (Bei). La scadenza per la partecipazione al bando (previsto un budget complessivo di 250 milioni di euro), ad opera delle Regioni riunite nella società pubblica di progetto, è per il 26 marzo. La realizzazione della E 78 Fano Grosseto è di fondamentale importanza per lo sviluppo della competitività dei territori di riferimento, grazie alla sua capacità di rafforzare il collegamento tra il versante adriatico e quello tirrenico, in connessione con arterie di rilevanza nazionale ed europea. L’intervento consentirà benefici anche per la logistica, rappresentando un ponte di terra tra la Spagna e i Balcani (Land bridge), che poggia su quattro pilastri: i porti di Ancona e Ravenna per il versante adriatico, Civitavecchia e Livorno per quello tirrenico, e una spina dorsale per il sistema degli interporti, nell’ambito della realizzazione delle trasversali e dello sviluppo del sistema delle Piattaforme logistiche del Paese. Di fatto, un “nodo” strategico per lo sviluppo delle reti europee di trasporto e logistica. E’ stato poi proposto di inserire l’infrastruttura tra gli interventi “core network”, ovvero la rete prioritaria comunitaria, per godere di ulteriori vantaggi finanziari. La società di progetto del modello pubblico-privato potrà così accedere a finanziamenti europei per un miglior equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa. L’ottimizzazione del tracciato Sulla scorta degli orientamenti emersi in sede di Commissione Tecnica è stata definita l’ottimizzazione del tracciato, in accordo con il territorio, al fine di ridurre i costi di realizzazione dell’opera (si prevede un risparmio complessivo pari a circa 900 milioni di euro per un totale dell’investimento pari a 2.900 Milioni di euro): 1. Variante Rigomagno-monte S. Savino-arezzo (tratto Bettolle Arezzo) 2. Variante Arezzo-palazzo del Pero 3. Ottimizzazione del tracciato Le Ville-parnacciano 4. Variante di Mercatello (Lotto 4) 5. Variante di Fermignano (Lotto 8) Il Contratto di Disponibilità E’ un’operazione di Partenariato pubblico privato (Ppp), in ottemperanza alla Decisione Eurostat 04, (introdotta dall’art. 44 del Dl 1/12), con cui è affidata ad un Contraente privato la costruzione a proprio rischio e spesa, la gestione e la messa a disposizione al soggetto aggiudicatore di un’opera destinata all’esercizio di un pubblico servizio. Contraente privato: assume il rischio della costruzione e della gestione tecnica dell’opera, assicura la costante fruibilità dell’opera, garantendo la perfetta manutenzione, la risoluzione degli eventuali vizi e l’adeguamento alle prescrizioni normative. La società pubblica di progetto: dal punto di vista procedurale provvederà ad acquisire lo studio di fattibilità tecnico-economico-finanziaria, a sottoporlo al Cipe e porre in gara lo Studio di fattibilità, al fine di acquisire il Progetto Preliminare, individuando, a seguito della gara, il Contraente Unico dell’iniziativa. Dal punto di vista finanziario fungerà da Società veicolo per l’acquisizione delle varie fonti di finanziamento dell’iniziativa che formeranno il Canone di Disponibilità annuo, da versare annualmente al Contraente privato. I vantaggi: Massima concentrazione del pagamento in un canone di disponibilità da versare quando l’opera è fruibile (ultimata e collaudata). Assunzione dei rischi di realizzazione e manutenzione a carico del contraente privato, in ottemperanza al dettato comunitario, tale da garantire il rispetto dei cronoprogrammi previsti per il compimento dell’opera. Rapidità e qualità della costruzione, atteso che i vizi della stessa non gravano solo sul costruttore sino alla fine del contratto ma, nella misura in cui ne compromettano la fruibilità, comportano una onerosa riduzione del canone. Libertà per il contraente nell’ambito della realizzazione dell’opera, seppur nel rispetto degli standard normativi del Codice dei Contratti Pubblici e s.M.i. (Dl 70/11 – Varianti e opere compensative). Scheda Il Tracciato Stato di attuazione: 111 km ultimati ed in esercizio; 16 km suddivisi in 2 lotti in corso di ultimazione; 12 km in un unico maxi lotto (lotti 5, 6, 7 e 8), appalto integrato in fase di progettazione esecutiva; 52 km suddivisi in 9 lotti, terminata la progettazione sono stati trasmessi al Cipe per l’approvazione ed il relativo finanziamento; 79 km suddivisi in 6 lotti sono attualmente in fase di progettazione. I costi del progetto Importo dell’investimento: €2.451.144.968,20 Iva: €508.949.296,80 Importo Complessivo €2.960.094.265,00 .  
   
   
AUTOSTRADA DEL MARE MEOLO – JESOLO. AVVIATA GARA PER CONCESSIONE. LAVORI POSSIBILI NEL 2014  
 
Venezia, 13 febbraio 2013 - Si fa più vicina la realizzazione della “Via del Mare” in Veneto, che collegherà l’A4 con Jesolo e i litorali adriatici, i cui lavori potrebbero partire nel 2014. La Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità, ha infatti avviato formalmente  ieri le procedure di gara per la concessione, relativa alla progettazione definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione dell’opera, che sarà una superstrada a pedaggio del valore di 210 milioni di euro. Con la gara – ha spiegato l’assessore – arriveremo all’estate prossima all’individuazione del vincitore. Questi dovrà anzitutto porre mano ai successivi avanzamenti progettuali e, una volta esaminato ed approvato il progetto definitivo, arriveremo alla consegna dei lavori, che potrebbero iniziare dentro il prossimo anno. L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, determinata sulla base dei criteri che saranno individuati nel bando di gara e nella successiva lettera di invito, sulla base di una serie di elementi di valutazione. Questi si riferiscono per il 40 per cento al valore tecnico ed estetico (caratteristiche tecniche delle tipologie di costruzione delle opere e della qualità dei materiali, anche in funzione della durabilità, caratteristiche estetiche ed ambientali dell’opera, caratteristiche della gestione, condizioni di sicurezza per la circolazione ) e per il 60 per cento agli elementi quantitativi (durata della concessione, tempo complessivo di costruzione, entità del canone di concessione e – ha ribadito l’assessore – estensione dell’esenzione da pedaggio anche per il traffico residente nei Comuni di San Biagio di Callalta, Silea e Treviso, tenuto conto che è già prevista l’esenzione per i residenti nei Comuni interessati al tracciato, esenzione che puntiamo ad ampliare. La Via del mare è un’arteria indispensabile per sbottigliare il traffico turistico verso le spiagge venete di Jesolo, Cavallino ed Eraclea, dove si contano ogni anno quasi 15 milioni di pernottamenti da parte di ospiti in prevalenza stranieri. Essa nasce da una proposta di finanza di progetto presentata nel 2007 dalle Società “Adria Infrastrutture S.p.a.”, “Strade del Mare S.p.a.” e Consorzio “Via del Mare”, proposta che si inserisce nel quadro programmatico del Piano Regionale dei Trasporti. L’intervento riguarda la realizzazione di una superstrada a pedaggio della lunghezza di circa 19 km, che permetterà di collegare direttamente l’Autostrada A4 con le spiagge, con inizio dal nuovo casello autostradale di Meolo – Roncade e termine alla rotatoria “Frova”, in Comune di Jesolo. L’opera interessa il territorio del Comune trevigiano di Roncade e quello dei Comuni veneziani di Jesolo, San Donà di Piave, Musile di Piave e Meolo e migliorerà il quadro trasportistico locale con la messa in sicurezza dell’attuale S.r. 89 “Treviso Mare”, rendendo, nel contempo, più fluido il movimento veicolare con la conseguente riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico. Di questo intervento è stato riconosciuto nell’aprile del 2009 il pubblico interesse, qualificando le società proponenti come soggetto promotore, con la facoltà di esercitare il cosiddetto “diritto di prelazione”. La “Via del Mare” ha inoltre trovato conferma all’interno del Programma nazionale delle infrastrutture strategiche con l’aggiornamento approvato con Delibera Cipe del 2010. Lo stesso Cipe, al termine del complesso iter istruttorio, previo Protocollo di Intesa tra la Regione Veneto ed Anas Spa sottoscritto nel luglio del 2011, ha infine approvato il progetto preliminare della superstrada, dichiarando contestualmente la compatibilità ambientale dell’opera e formulando una serie di prescrizioni e raccomandazioni. Nell’ottobre scorso le tre società proponenti hanno appositamente costituito la società “La strada del mare S.r.l.” quale soggetto promotore unico, il quale ha inviato alla Regione il progetto preliminare aggiornato secondo le prescrizioni del Cipe, alle normative nel frattempo intervenute e alle mutate condizioni dei luoghi a seguito dei lavori per la terza corsia dell’A 4 e del nuovo casello Meolo – Roncade. Approvato questo progetto preliminare dalla Direzione Regionale Strade Autostrade e Concessioni, passiamo ora alla gara di concessione, affidata alla stessa Direzione.  
   
   
FERROVIE, 134 FURTI DI RAME IN TOSCANA NEL 2012  
 
Firenze, 12 febbraio 2013 – Sono stati 134 i furti di rame che si sono verificati lungo le linee ferroviarie toscane nel corso del 2012. A fare il punto sui danni economici da essi causati e sui pesanti disagi provocati ai pendolari toscani è l’assessorato regionale ai trasporti, a seguito di un’interrogazione consiliare. Rete ferroviaria italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, e Trenitalia, gestore del servizio di trasporto, hanno comunicato alla Regione che nel 2012 sono stati rubati cavi di rame per un totale di 83.663 euro, ma molto maggiori, pari a 352.637 euro, sono stati i costi ‘indiretti’ che Rete Ferroviaria ha dovuto sostenere a seguito dei furti. Rilevante anche il danno economico subito da Trenitalia, che dichiara di aver avuto danni economici di circa 17.500 euro a causa delle soppressioni di treni dovute a furti di rame, e di circa 185.500 euro a causa dei ritardi da essi provocati. Non quantificabile, ma molto grave è il disagio provocato ai pendolari toscani, che hanno subito ritardi, soppressioni dei servizi programmati, variazioni di orario a causa dei furti. I furti di rame sono a tutti gli effetti reati e come tali sono perseguiti da forze dell’ordine e magistratura. La Regione Toscana non ha competenze dirette in materia, ma sta collaborando con gli organi competenti per far luce sui furti, rontracciare e punire i colpevoli. Proprio per evitare il ripetersi di episodi di questo genere e fare in modo che il contratto di servizio stipulato con Trenitalia possa essere apieno rispettato, la Toscana sta garantendo alle forze dell’ordine la massima collaborazione per ogni iniziativa volta a prevenire, circoscrivere o debellare questo fenomeno.  
   
   
DISSERVIZI FERROVIARI IN VENETO. 800042822 NUMERO VERDE REGIONALE PER LE SEGNALAZIONI DEGLI UTENTI  
 
Venezia, 13 febbraio 2013 - Chi in Veneto utilizza per muoversi il sistema ferroviario locale memorizzi questo numero telefonico 800042822. E un numero “verde”, cioè gratuito, attivato dalla Regione tramite la controllata Sistemi Territoriali s.P.a., al quale si possono segnalare, dalle ore 9 alle ore 17 dei giorni feriali da lunedì a venerdì, eventuali disservizi e manchevolezze riscontrati nello svolgimento del servizio regionale di trasporto su rotaia. Per noi è fondamentale sapere dai viaggiatori, soprattutto dagli utenti abituali, tutti i problemi connessi alla qualità di questo trasporto – ha sottolineato l’assessore regionale alla mobilità – del quale loro stessi pagano circa un terzo del costo effettivo e la Regione la parte restante. In cambio del corrispettivo pagato, Trenitalia deve assicurare per contratto anzitutto che i treni ci siano, e che ci siano nel contempo puntualità, pulizia, informazione, adeguata comodità e così via. Tutto ciò che non corrisponde agli impegni contrattuali è sostanzialmente una inadempienza contrattuale, che noi vogliamo sanzionare, come previsto dai contratti stessi, e al quale vogliamo in ogni caso porre rimedio. Sappiamo infatti bene che la multa che Trenitalia è chiamata annualmente a pagare, e che la Regione trasforma in sconti sugli abbonamenti, non compensa mai integralmente il disagio soggettivo rispetto ad un treno che non c’è, ad un ritardo (specie se consistente) o ad una mancata coincidenza, alla carenza o alla assenza di comunicazioni adeguate (soprattutto in situazioni di emergenza), ad un viaggio in situazioni poco dignitose, magari con toilette guaste e in vagoni sovraffollati, obliteratrici che non funzionano e così via. L’obiettivo è far sì che il servizio venga svolto come previsto dagli obblighi assunti e semmai di migliorarlo, perché un servizio di trasporto efficiente e regolare – ha concluso l’assessore – è un aiuto non solo alle esigenze di mobilità , ma anche all’economia e alla qualità della vita.  
   
   
FERROVIA SINALUNGA–AREZZO–STIA: MIGLIORA LA PUNTUALITÀ, IN ARRIVO UN NUOVO TRENO  
 
Firenze, 12 febbraio 2013 – Una puntualità che va oltre il 96% ed un programma di rinnovo del parco mezzi che prosegue e vedrà presto importanti novità: il 2013 si apre in maniera nettamente positiva per la linea ferroviaria Sinalunga–arezzo–stia, la linea elettrificata a binario semplice lunga circa 84 km e gestita da Rete Ferroviaria Toscana (Rft) che unisce la Valdichiana ed il Casentino con Arezzo. La ferrovia Sinalunga-arezzo-stia rappresenta l’unica linea in Toscana dove i servizi non sono svolti da Trenitalia ma da Trasporto Ferroviario Toscano (Tft) ferroviaria, sulla base di un contratto di servizio stipulato con la Regione Toscana per il periodo 2009-2014. Il 2012 si è chiuso con una media di puntualità attorno all’89% (dati ancora in fase di consolidamento, con picchi positivi in estate, in particolare nel trimestre luglio-settembre quando la media è salita al 96%, e punte negative in autunno, con la media dell’ 85% nel trimestre ottobre-dicembre). La percentuale sotto la quale ‘scattano’ le penali contrattuali previste dal contratto di servizio è stata fissata dalla Regione all’87,5%, ma per migliorare ulteriormente l’affidabilità del servizio ed i suoi risultati a partire dallo scorso dicembre sono state apportate alcune modifiche negli orari, piccoli adeguamenti pensati per rendere più fluido e puntuale il servizio. Queste azioni sembrano aver dato i risultati sperati, infatti già nel mese di dicembre la puntualità è salita all’89% (rispetto all’85% di ottobre e all’82% registrato a novembre). Ancora migliore il dato di gennaio 2013, quando la puntualità è salita oltre il 96%. Per migliorare ulteriormente il servizio offerto, grazie ai circa sei milioni messi a disposizione dalla Regione Toscana, le aziende che gestiscono rete e servizi della Sinalunga-arezzo e Arezzo-stia (Rft e Tft), oltre alla gestione e manutenzione della linea, hanno annunciato una serie di nuovi interventi che andranno dall’introduzione del controllo a distanza del movimento dei treni (il cosiddetto “telecomando”), alla progressiva eliminazione dei passaggi a livello fino alla dotazione di sistemi di controllo (a terra e a bordo) della marcia. La Regione Toscana, infine, ha scelto di intervenire in prima persona per migliorare la qualità del materiale rotabile. Già dal 2005 è stato varato un programma di rinnovo del parco mezzi che ha già portato all’acquisto di quattro elettrotreni Minuetto / Elfo di nuova generazione molto graditi dall’utenza. Adesso ci sarà un sensibile passo in avanti con l’arrivo di un nuovo treno elettrico a doppio piano, trainato con un locomotore E464 di ultima generazione, che entrerà in esercizio nelle prossime settimane. Prosegue, infine, la ristrutturazione di alcuni convogli, che saranno rinnovati negli interni e dotati di impianti di climatizzazione e di video-sorveglianza a bordo.  
   
   
BOLZANO: SUGLI ANNUNCIATI TAGLI AI TRENI INTERREGIONALI DA PARTE DI TRENITALIA  
 
Bolzano, 12 febbraio 2012 - Con una nota pervenuta venerdì scorso. 8 febbraio 2013, Trenitalia ha comunicato che dal prossimo 10 marzo, a fronte di assenza di comunicazioni del Ministero rispetto alle risorse statali relative ai treni interregionali, si vedrà costretta ad operare tagli alle corse. Secondo l´assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann: "Va considerato il grado di utilizzo - collegamenti da e per Bolzano tra i più frequentati" Non è ancora definito quali siano le corse oggetto di possibile soppressione; attualmente sono 14 i treni circolanti sulla tratta Bolzano-trento-verona-bologna, che garantiscono un cadenzamento biorario verso Verona e sono integrati nell´offerta ferroviaria locale. In mancanza dei fondi per il mantenimento dell´offerta complessiva, Trenitalia aveva annunciato la soppressione di due coppie di treni già nell´estate dell´anno scorso. Durante le trattative avviate in seguito, il Ministero aveva accettato la proposta delle Province di Bolzano e Trento di decidere eventuali razionalizzazioni in base al criterio del tasso di utilizzo dei collegamenti in questione. "Considerando la situazione finanziaria attuale c´era da aspettarsi che i tagli preannunciati prima o poi sarebbero arrivati. Ma proprio per aumentare l´efficienza di queste misure bisogna risparmiare in modo oculato, e certamente non sulle tratte dove la buona frequentazione garantisce una copertura dei costi del 70%, come è il caso della tratta del Brennero", commenta l´assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann: "Insisteremo pertanto affinché qualsiasi misura di razionalizzazione, come concordato nell´estate scorsa, tenga conto del criterio del grado di utilizzo. Da questo punto di vista, secondo Widmann, le relazioni sulla tratta Bolzano-bologna sarebbero tra quelle più frequentate, con un´occupazione media del 40% sulla tratta fino a Verona. "Insieme a Trento, Veneto ed Emilia Romagna scriveremo al più presto al Ministero per chiedere una presa di decisione trasparente e che tenga conto del grado di utilizzo, come precedentemente concordato", conclude Widmann.  
   
   
TRENTO: NO AI TAGLI ANNUNCIATI DA TRENITALIA SUGLI INTERREGIONALI  
 
Trento, 12 febbraio 2013 - Con una nota pervenuta venerdì 8 febbraio scorso l´Amministratore delegato di Trenitalia ha comunicato che dal prossimo 10 marzo Trenitalia, a fronte di assenza di comunicazioni del Ministero rispetto alle risorse statali relative ai treni interregionali, si vedrà costretta ad operare tagli alle corse. Il Presidente Alberto Pacher annuncia una immediata presa di posizione della Provincia. Non è ancora definito quali siano le corse oggetto di possibile soppressione tra le 14 che collegano la nostra Regione con Bologna (e Verona). "Tali treni -ha precisato il presidente Alberto Pacher- sono frutto di un assetto ferroviario "storico" che vedeva, tra l´altro, la nostra Regione priva di università proprie: è certamente vero che oggi l´hub di Verona ha assunto maggiore importanza -sono attivi, oltre a quelli che partono da Trento, 10 treni Frecciargento, 5 per direzione, su Roma, e altrettanti sulla relazione Milano Venezia- ma è altrettanto vero che i 14 treni "interregionali" sono treni molto frequentati". I treni che dalla nostra Regione vanno in direzione sud, ad esempio, inseriti quale asse portante nel cadenzamento biorario Bolzano - Verona, vedono molti saliti nelle fermate bolzanine e trentine; analogamente i treni che da Bologna salgono verso la nostra Regione, con movimenti più accentuati il venerdì e lunedì e nei periodi natalizi. "Detto che i treni interregionali sono ad oggi ´gestiti´, in termini di rapporto contrattuale con il vettore ferroviario (e di pagamento allo stesso) di competenza statale -ha proseguito Pacher- gli annunciati "tagli" sono già stati oggetto di una serie di incontri tra Provincia e Ministeri statali, l´ultimo dei quali il 7 agosto scorso, e nella riunione tecnica era stato concordato che nessuno dei 14 treni sulla tratta Bologna/verona /Trento/bolzano, “ex Ir”, che effettuano fermata nei centri principali (Domegliara, Ala, Rovereto, Trento, Mezzocorona, Ora, Bolzano), con un cadenzamento bi-orario inserito nel cadenzamento regionale, sarebbe stato "tagliato" se non nell´ambito di una esposizione "trasparente" da parte di Trenitalia circa il grado di utilizzo di tutti i treni del "pacchetto statale", che include anche i servizi della Valle d´Aosta, Sicilia e Sardegna: poco equo ipotizzare tagli su relazioni molto frequentate -e con un grado di copertura dei costi che si aggira sul 70%, come per i Bologna-brennero- e mantenere servizi in altre Regioni con pochi utenti a bordo". La Provincia Autonoma di Trento tornerà dunque a rappresentare con forza al Ministero che i "tagli", se necessari, vanno operati secondo una "graduatoria" di utilizzo di tutti i treni statali, e su questo fronte non vi è dubbio che le relazioni sulla Brennero siano le più frequentate, visto che servizi sulla Brennero hanno avuto un costante incremento di utilizzo: nel novembre 2010 sulla tratta Verona-trento erano 8.802 i passeggeri totali, nel novembre 2011 erano saliti a 10.090. Si tratta di treni che garantiscono un totale di 460 posti offerti a treno, ed hanno una media di carico di 178 viaggiatori, 40% circa di occupazione media nella tratta sino a Verona. "Insieme al collega di Bolzano, Veneto ed Emilia Romagna" ha concluso il Presidente "scriveremo già in settimana al Ministero di non ritenere accettabile una comunicazione come quella pervenuta da Trenitalia se non previo ragionamento che trasparentemente dia conto del grado di utilizzo dei treni "statali" su cui è necessario intervenire per razionalizzare i costi". Sul fronte interno, intanto, quello dei treni locali, il Presidente ha avuto modo di confermare che è stata definita un´operazione di marginale rimodulazione del servizio sulla Valsugana: a partire da oggi, grazie alla autosostituzione di due corse poco frequentate, torna ad essere effettuato in doppia composizione il treno 20508 proveniente da Borgo ed in arrivo a Trento alle 8.30 del mattino, treno su cui nei mesi scorsi si erano incentrate le lamentele degli utenti per l´elevato affollamento della corsa: il recupero del materiale rotabile è appunto legato alla effettuazione con bus da parte di Trentino trasporti esercizio della corsa R 20505 (Trento 06.35-Borgo Valsugana Est, 07.41, con orario bus da Trento autostazione alle 06:30, e fermate cittadine a Bellevù, Cernidor, Villazzano e Mesiano) e della corsa R 20510 (Borgo Valsugana Est, 07.54- Trento 08.58, svolto da noleggiatore privato con orario bus da Borgo Valsugana intermodale alle 07:55).  
   
   
OSSERVATORIO COSTA CONCORDIA: AL MOMENTO ACQUE INTERNE SOTTO CONTROLLO, POSIZIONATA LA PRIMA PIATTAFORMA E POPOLAZIONE INFORMATA  
 
Isola Del Giglio, 12 febbraio 2013 – La qualità delle acque interne al relitto al momento non desta eccessive preoccupazioni considerato il limitato regime di scambio tra interno ed esterno e la situazione consente di pianificare altre possibili misure di intervento. Lo ha comunicato il 9 febbraio Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio sulla Costa Concordia, nel corso della riunione dell’organismo che si è tenuta all’Isola del Giglio. L’osservatorio conferma la necessità e l’opportunità di proseguire l’attività di costante monitoraggio, anche attraverso ulteriori cicli di campionamenti. Per la fine del mese di febbraio inoltre sarà predisposto un modello di simulazione per la previsione delle eventuali dinamiche di diffusione delle acque che verranno rilasciate durante la fase di rotazione della nave, al fine di valutare ipotesi di intervento mirato per gestire e minimizzare potenziali impatti negativi sull’ambiente marino. La prima caratterizzazione delle acque interne al relitto è stata avviata nel novembre scorso, successivamente alle analisi già effettuate dall’Agenzia regionale per l’ambiente toscano, con l’obiettivo di ottenere informazioni dettagliate e caratterizzate. Peraltro, fino ad oggi tutte le analisi condotte da Arpat non hanno evidenziato situazioni di evidente alterazione delle acque all’esterno del relitto, particolarmente pulite come sono e restano quelle del Giglio. Durante il primo ciclo di campionamento delle acque interne, sono stati prelevati 62 campioni totali, in prossimità delle porzioni di scafo ritenute più critiche e rappresentative, considerando 82 parametri, per un totale complessivo di oltre 5 mila analisi. Le alterazioni riscontrate, dovute alla degradazione di alimenti, di arredi e impianti, e alla presenza di idrocarburi, risultano concentrate in alcuni specifici compartimenti del relitto. Durante la riunione dell’Osservatorio, presenti i dirigenti di Costa Crociere, assieme ai ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, agli esperti del Consorzio Titan Micoperi e agli amministratori del Giglio, è stato annunciato che è già stata installata la prima piattaforma sottomarina, mentre sarà completato, entro la giornata di domani, il posizionamento della seconda. Tutte le attività previste procedono dunque senza sosta: le rimanenti piattaforme di grandi dimensioni sono state completata nei cantieri delle ditte Rosetti e Cimolai, e sono ora in attesa si essere trasportate al Giglio e poi installate. Il 35% dei materassi della speciale malta cementizia è stato già posizionato e riempito mentre sono pronti i primi 15 cassoni di galleggiamento, prodotti da Fincantieri, che a breve raggiungeranno la base logistica del Consorzio. Parallelamente, lato terra, sta per terminare il posizionamento degli altri 8 blocchi di ancoraggio per il sistema di ritenuta. Nel corso del pomeriggio si è poi tenuto l’incontro con la popolazione del Giglio per informare i cittadini dello stato delle operazioni e di ciò che è emerso dalle analisi delle acque.  
   
   
COMPAGNIA PORTUALE MONFALCONE, PROROGA CONTRATTO SOLIDARIETÀ  
 
Udine, 12 febbraio 2013 - Non ci saranno i 32 licenziamenti paventati alla Compagnia portuale di Monfalcone, ma linee guida condivise e la proroga dell´utilizzo del contratto di solidarietà per ulteriori 24 mesi dopo la scadenza, il 28 febbraio prossimo, di quello già in atto. Si è concluso così, con l´assunzione di una serie di impegni e la sottoscrizione di un documento proposto dall´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, l´incontro sui problemi occupazionali della Compagnia convocato l’ 8 febbraio a Udine. Il tavolo d´intenti che ha messo a confronto le Rsu (Marco Padovan e Riccardo Cicciarella), Filt-cgil (Valentino Lorelli e Stefano Moratto), Fit - Cisl (Roberto Simeon) ed i rappresentanti della Compagnia (l´ad Riccardo Scaramelli, il responsabile del personale Lucia Savarese e l´avvocato Giulio Mosetti), è servito questa volta alla costituzione di un pilastro su cui poggiare le strategie che consentiranno la tutela dei lavoratori, così come chiesto peraltro dalla stessa Regione, ma anche la definizione di percorsi di mobilità e "outplacement" incentrati, come si legge nel documento, "sull´esclusivo criterio della non opposizione" e pertanto sulla sola volontarietà. In abbinamento allo strumento del contratto di solidarietà, che per il primo anno sarà finanziato anche dalla Regione, Oo.ss e Compagnia collaboreranno al fine di favorire la ricollocazione o il pensionamento di soggetti che abbiano i necessari requisiti. A Lorelli e Simeon, che hanno ribadito l´opposizione dei sindacati ad un netto ridimensionamento dell´organico (erano stati annunciati 32 esuberi da gestire a scaglioni nel tempo su un totale di 82 dipendenti), Scaramelli ha confermato il suo personale impegno sul fronte della ricollocazione di alcuni dipendenti presso aziende che operano all´interno del porto, ma anche il dialogo già avviato dall´azienda con i lavoratori disposti a valutare la possibilità del pensionamento. A loro volta le Oo.ss, hanno dato la loro disponibilità alla condivisione dei percorsi di ricollocazione attraverso la contrattazione di secondo livello. Niente di traumatico sotto il profilo occupazionale dunque, ma bensì la necessità di condividere soluzioni finalizzate al potenziamento dello scalo isontino che, come è stato rilevato dalla Regione, ha molte potenzialità da esprimere.  
   
   
ABRUZZO, AUTORITA´ DI BACINO: MICHELE COLISTRO NUOVO SEGRETARIO  
 
 L´aquila, 12 febbraio 2013 - Nella seduta di ieri la Giunta regionale, su proposta dell´assessorato ai Lavori pubblici, ha approvato la delibera di ratifica della nomina dell´ing. Michele Colistro come nuovo Segretario dell´Autorità di bacino di rilievo regionale dell´Abruzzo, già stabilita il 3 dicembre 2012 dal Comitato istituzionale. Michele Colistro, che tra le tante esperienze professionali è stato redattore della Legge Galli di riforma del settore idrico, prenderà il posto del dimissionario, ingegner Angelo D´eramo. La deliberazione sarà pubblicata a breve sul Burat della Regione Abruzzo.