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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Marzo 2013
DOPO AMPIA CONSULTAZIONE PUBBLICA, AL VIA LA STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE AL CENTRO DEL DOCUMENTO LA RIDUZIONE DEI COSTI DELL’ENERGIA E LA TUTELA DELL’AMBIENTE  
 
Roma, 18 Marzo 2013 - Riduzione dei costi energetici, pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia. Sono questi i quattro obiettivi del documento di strategia energetica che il Ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera e il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini hanno approvato tramite Decreto Interministeriale. La modernizzazione del settore energia rappresenta un elemento cardine per la crescita sostenibile del Paese. A oltre vent’anni dall’ultimo Piano Energetico Nazionale, questo documento di programmazione e indirizzo era molto atteso dal settore. La Strategia Energetica Nazionale (Sen) è il frutto di un ampio processo di consultazione pubblica, avviata a metà ottobre con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del documento di proposta e proseguita con il confronto fino a dicembre di tutte le istituzioni rilevanti (Parlamento, Autorità per l’Energia e Antitrust, Conferenza Unificata, Cnel, Commissione Europea) e di oltre 100 tra associazioni di categoria, parti sociali e sindacali, associazioni ambientaliste e di consumatori, enti di ricerca e centri studi. Sono stati inoltre ricevuti oltre 800 suggerimenti e contributi da cittadini e singole aziende attraverso la consultazione pubblica che si è svolta on-line sul sito web del Ministero dello Sviluppo economico. Rispetto al documento posto in consultazione ad ottobre, sono stati recepiti numerosi contributi. Tra i più rilevanti, si menzionano: · Una maggiore esplicitazione delle strategie di lunghissimo periodo (fino al 2050), in coerenza con la Roadmap di decarbonizzazione europea, e delle scelte di fondo per la Ricerca e Sviluppo · Una quantificazione dei costi e benefici economici della strategia per il Sistema, in particolare per i settori elettrico e gas · Una definizione più precisa delle Infrastrutture Strategiche gas, con particolare riferimento al dimensionamento di nuovi impianti di stoccaggio e di rigassificazione, con garanzia di copertura costi in tariffa, necessari per garantire l’allineamento strutturale dei prezzi gas a quelli Ue e a fare fronte alle accresciute esigenze di sicurezza delle forniture (in uno scenario geopolitico sempre più complesso) · Una più precisa descrizione delle misure di accompagnamento alla cosiddetta grid parity delle Rinnovabili elettriche (segnatamente del Fotovoltaico), una volta terminato il sistema incentivante attuale · Una migliore definizione degli strumenti previsti per accelerare i miglioramenti nel campo dell’efficienza energetica (es. Certificati bianchi, Pa, standard obbligatori, certificazione) · Una più chiara definizione dei possibili miglioramenti della governance del settore Le azioni proposte nella strategia energetica – che ha un doppio orizzonte temporale di riferimento: 2020 e 2050 – puntano a far sì che l’energia non rappresenti più per il nostro Paese un fattore economico di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta al contempo di migliorare fortemente gli standard ambientali e di ‘decarbonizzazione’ e di rafforzare la nostra sicurezza di approvvigionamento, grazie ai consistenti investimenti attesi nel settore. La realizzazione della strategia proposta consentirà un’evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei “20-20-20”, con i seguenti risultati attesi al 2020 (in ipotesi di crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea): · Significativa riduzione dei costi energetici e progressivo allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei. In particolare, è possibile un risparmio di circa 9 miliardi di euro l’anno sulla bolletta nazionale di elettricità e gas (pari oggi a circa 70 miliardi). Questo è il risultato di circa 4-5 miliardi l’anno di costi addizionali rispetto al 2012 (legati a incentivi a rinnovabili/efficienza energetica e a nuove infrastrutture), e circa 13,5 miliardi l’anno di risparmi includendo sia una riduzione dei prezzi e degli oneri impropri che oggi pesano sui prezzi (a parità di quotazioni internazionali delle commodities), sia una riduzione dei volumi (rispetto ad uno scenario di riferimento inerziale). · Superamento di tutti gli obiettivi ambientali europei al 2020. Questi includono la riduzione delle emissioni di gas serra del 21% rispetto al 2005 (obiettivo europeo: 18%), riduzione del 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale (obiettivo europeo: 20%) e raggiungimento del 19-20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (obiettivo europeo: 17%). In particolare, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico al pari del gas con un’incidenza del 35-38%. · Maggiore sicurezza, minore dipendenza di approvvigionamento e maggiore flessibilità del sistema. Si prevede una riduzione della fattura energetica estera di circa 14 miliardi di euro l’anno (rispetto ai 62 miliardi attuali, e -19 rispetto alle importazioni tendenziali 2020), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero. Ciò equivale a circa 1% di Pil addizionale e, ai valori attuali, sufficiente a riportare in attivo la bilancia dei pagamenti, dopo molti anni di passivo. · Impatto positivo sulla crescita economica grazie ai circa 170-180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, solo in parte supportati da incentivi, e con notevole impatto in termini di competitività e sostenibilità del sistema. Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure concrete a supporto avviate o in corso di definizione: 1. La promozione dell’Efficienza Energetica, strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra menzionati e su cui il potenziale di miglioramento è ancora significativo. 2. La promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l’Europa e con prezzi ad essa allineati, e con l’opportunità di diventare il principale Hub sud-europeo. 3. Lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali intendiamo superare gli obiettivi europei (‘20-20-20’), contenendo al contempo l’onere in bolletta. 4. Lo sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con prezzi competitivi con l’Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile. 5. La ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, verso un assetto più sostenibile e con livelli europei di competitività e qualità del servizio. 6. Lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione e nel rispetto dei più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale. 7. La modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i nostro processi decisionali. In aggiunta a queste priorità, soprattutto in ottica di più lungo periodo, il documento enfatizza l’importanza e propone azioni d’intervento per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico, funzionali in particolare allo sviluppo dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili fossili.  
   
   
SEN: IL TESTO E’ MIGLIORATO, MA CI SONO ANCORA DIVERSI NODI DA SCIOGLIERE  
 
Milano, 18 marzo 2013 - Dopo una lunga e apprezzabile fase di consultazione, che ha coinvolto tantissimi portatori d’interesse del settore energetico nazionale (più di 100 associazioni incontrate e più di 800 contributi online), è stata presentata il 14 marzo mattina dai Ministri Passera e Clini la tanto attesa Strategia Energetica Nazionale. Rispetto alla versione messa in consultazione nello scorso mese di ottobre, sono stati confermati gli obiettivi fissati per le rinnovabili e per l’efficienza energetica, sebbene con qualche limatura al ribasso. Particolarmente penalizzato appare il fotovoltaico, pressoché dimezzato nel suo sviluppo. Nel testo distribuito emergono poi alcuni miglioramenti, tra i quali una maggiore enfasi sulle traiettorie di decarbonizzazione post 2020, una chiara indicazione, come avevamo richiesto, affinché il nostro Paese assuma su questi aspetti un ruolo guida in Europa, e l’auspicata introduzione dell’analisi costi-benefici, per quantificare gli impatti della Strategia sui settori elettrico e del gas. Continua invece a mancare l’indicazione degli strumenti attuativi per raggiungere gli obiettivi. Ci riferiamo, in particolare, alla mancanza di misure efficaci, sia per accompagnare il settore delle rinnovabili alla grid parity, sia per accelerare la piena integrazione delle rinnovabili nel mercato elettrico. In entrambi i casi il documento fornisce qualche suggerimento, ma non una visione organica di medio periodo. Nel settore elettrico non viene chiarito come uscire dalla situazione di overcapacity che costituisce un elemento di forte contrapposizione di interessi tra le fonti rinnovabili e le fonti convenzionali. Affinché la green economy possa continuare il suo percorso di crescita nei prossimi anni occorreranno però ulteriori notevoli sforzi. Le forze politiche appena insediate in Parlamento hanno quindi il vantaggio di un buon documento e ci auguriamo possano trovare rapidamente una convergenza per consentire uno sviluppo economico e occupazionale del settore e perseguire gli interessi ambientali del Paese.  
   
   
ENERGIE RINNOVABILI: NESSUNA AUTORIZZAZIONE DA REGIONE UMBI SU PROGETTO IMPIANTO EOLICO MONTE PEGLIA; AVVIATO SOLAMENTE ITER “VIA” (VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE)  
 
Perugia, 18 marzo 2013 - "Sul progetto per la realizzazione di un impianto a energia eolica sul monte Peglia non c´è alcuna autorizzazione da parte della Regione Umbria". È quanto precisa l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti. "La Regione - ricorda - nel programmare gli interventi per la crescita della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, attuando gli obiettivi posti dalla normativa europea e nazionale, ha fissato regole precise e vincoli che tengono conto delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio regionale. Tutto l´iter è stato condiviso con Comuni, Anci e Province attraverso un ampio e approfondito confronto. La ´disciplina regionale per l´installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili´ (regolamento 7/2011; art. 12, comma 3) ha dato inoltre la possibilità ai Comuni e alle Province di presentare alla Regione, ente titolato ad individuare aree e siti non idonei all´installazione di specifiche tipologie d´impianti, motivate proposte di individuazione di ulteriori aree e siti non idonei alla costruzione di questi impianti". "Regole e procedure - aggiunge - che vengono applicate anche al progetto in questione, che ricade in un territorio dichiarato ´di interesse naturalistico´ dalla Regione. L´iter - spiega - è appena avviato: è in atto la procedura di ´Via´ (valutazione di impatto ambientale) che prevede la partecipazione di associazioni ambientaliste, comitati, singoli cittadini, Soprintendenze e Comuni invitati a presentare eventuali osservazioni, che saranno valutate con la massima attenzione. Il ruolo degli uffici regionali - conclude l´assessore Rometti - è quello di garantire la correttezza del procedimento e la sua massima trasparenza, per arrivare ad emettere un parere di compatibilità ambientale sulla base delle osservazioni espresse dai soggetti coinvolti, che costituirà uno degli elementi dell´Autorizzazione Unica".  
   
   
ECCO LE PILE ECOLOGICHE: SENZA CADMIO E MERCURIO. SI PONGONO COME ALTERNATIVE A QUELLE TRADIZIONALI.  
 
Sanremo, 18 marzo 2013 - President, start up del mercato dell’elettronica di consumo italiana, ha lanciato le prime pile senza cadmio e mercurio. Le famose Pile Magnum, che saranno presenti a breve presso le principali insegne della grande distribuzione. Le Pile Magnum, confezionate in un nuovissimo ed elegante packaging “total black”, presentano una linea completa, dalle stilo alle mini stilo fino alle torce. Una linea contraddistinta da funzionalità, performance e grande durata. Batterie ultra-alkaline che si presentano nel mercato italiano non temendo confronti con i top brand della categoria. Molto importante l’aspetto “green”, frutto di una reale innovazione e di un investimento in “ricerca & sviluppo” da parte dall’azienda. Un’azienda italiana, gestita da italiani e con capitali italiani, che sfida la crisi e si lancia nella produzione su larga scala di un prodotto di massa notoriamente appannaggio di multinazionali. Un’azienda che parte dalla Liguria, da Sanremo, città nota al grande pubblico per motivi di tutt’altra specie, fondata da un management attivo da un ventennio nel comparto “consumer electronics” con esperienze anche internazionali. L’azienda vanta anche La distribuzione esclusiva italiana del marchio “storico” Aeg, fondata dal padre del disegno industriale tedesco Peter Beherens. In particolare, per quello che concerne prodotti dedicati alla comunicazione fissa e mobile. Maggiori informazioni sulle pile Magnum sono disponibili sul sito http://magnum.Presidentsrl.eu/  
   
   
VARESE - COSTO DI COSTRUZIONE DI OPERE EDILIZIE CON COMPUTO METRICO  
 
Varese, 18 marzo 2013 - Si chiama “Computo Metrico” e, al di là del termine tecnico che lo definisce, è uno strumento di facile consultazione anche da parte dei consumatori per capire il costo di costruzione di qualsiasi opera edilizia. Ma come scoprire quale potrebbe essere il prezzo di una nuova imbiancatura di parti della propria casa oppure di un impianto elettrico o, ancora, di un cambiamento dei serramenti? Per ottenere un possibile preventivo, basta entrare nel sito della Camera di Commercio varesina all’indirizzo www.Va.camcom.it e, seguendo il percorso “Tutela del Mercato” e poi “Prezzi”, si trova una tabella semplice da elaborare: si tratta di completarla con l’indicazione delle caratteristiche dell’opera che vogliamo realizzare indicando correttamente le unità di misura utilizzate, che variano in relazione al tipo di lavoro. Sulla base delle cifre contenute nel “Listino Prezzi Informativi delle Opere Compiute per l’Edilizia”, pubblicazione edita ogni sei mesi a cura dello stesso ente camerale, il Computo Metrico ci indicherà il possibile costo dell’opera. Intanto, dopo l’analisi da parte degli esperti designati dalle varie associazioni di categoria, sono in pubblicazione proprio i dati del Listino Prezzi relativamente al secondo semestre 2012. A breve il testo sarà disponibile online, sempre sul sito della Camera di Commercio varesina, con un’ulteriore novità: il listino infatti è ora pubblicato anche nei formati Dcf e Six da utilizzare nei software gestionali per l’elaborazione del Computo Metrico Estimativo da tutte le aziende e i professionisti del settore edile.  
   
   
CONTRIBUTO AFFITTI, TOASCANA: SI PUÒ ANCORA CONTARE GRAZIE AL LUNGO LAVORO DELLA REGIONE  
 
Firenze 18 marzo 2013 - “Bene ha operato il Comune di Campi Bisenzio utilizzando al meglio le risorse del fondo regionale per il contributo affitti. Fondo regionale e non nazionale: il fondo nazionale non esiste più perché lo Stato di fatto lo ha annullato”. Interviene così l’assessore regionale al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca precisando quanto sostenuto dall’assessore alla casa del Comune di Campi Bisenzio. “Tutte le risorse – continua Allocca – sulle quali adesso possono contare i Comuni sono dunque regionali. Il vero tesoretto è quello: il frutto di un lavoro lunghissimo e delicato messo in piedi per ricalibrare i fondi a disposizione di una voce così importante come quella del sostegno alle locazioni e non depotenziarla. Abbiamo fatto i salti mortali come Regione per far sì che rimanessero invariate le risorse destinate agli affitti, e credo sia bene dirlo” conclude l’assessore. Nonostante i numerosi tagli imposti dal governo, la Regione infatti anche quest’anno è riuscita ad assegnare al sostegno alla locazione 18 milioni di euro. Otto milioni in un primo momento e altri 6 in seguito a un ulteriore sforzo. A questi 14 poi è riuscita ad aggiungerne altri 4 da destinare agli interventi di prevenzione di sfratti per morosità incolpevole, cioé quelle morosità legate alla situazione di crisi attuale che ha prodotto licenziamenti e cessazioni di attività.  
   
   
BOLZANO, EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA: NUOVE LINEE GUIDA E BONUS CUBATURA  
 
Bolzano, 18 marzo 2013 - Prosegue il percorso per trasformare la Provincia di Bolzano in una vera e propria Klimaland. Nel pacchetto per il clima, infatti, rientra anche il recepimento delle direttive europee in tema di efficienza energetica in edilizia. Le principali novità rispetto al passato riguardano l´obbligo di certificare i consumi energetici degli edifici e il bonus cubatura. Le linee guida varate dalla Giunta provinciale per attuare le direttive della Ue sono state presentate dal neo-assessore Elmar Pichler Rolle, alla prima conferenza stampa nel suo nuovo ruolo. "I criteri - ha spiegato Pichler Rolle - sono stati rivisti perchè Bruxelles aveva bocciato due punti delle norme varate dalla Giunta nell´estate 2012. Si tratta dei controlli sulla certificazione energetica, che non potranno più essere effettuati dall´Agenzia Casaclima bensì da liberi professionisti, e dello stop alle autocertificazioni di classe energetica per gli edifici meno recenti che non rispettano i più moderni criteri di risparmio". Il provvedimento, pubblicato sull´ultimo numero del Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-alto Adige, promuove l´uso efficiente di energia durante la costruzione, la manutenzione e la ristrutturazione degli edifici, allo scopo di ridurre l´inquinamento atmosferico e di incentivare l´impiego di energia da fonti rinnovabili. "Ora abbiamo un documento unico - ha spiegato Frank Weber dell´Ufficio pianificazione territoriale - che raccoglie e semplifica la normativa provinciale". Una delle novità più importanti contenute nelle direttive riguarda i requisiti minimi di prestazione energetica, che dovranno essere attestati anche per case e appartamenti esistenti. "L´analisi dei consumi- ha proseguito l´assessore Elmar Pichler Rolle - dovrà essere eseguita da un libero professionista, e sarà necessaria non solo per i nuovi edifici e per le ristrutturazioni, ma anche per chi vende o affitta un appartamento. Per questi ultimi, in ogni caso, si tratta di una procedura semplificata, con validità decennale e costi limitati inferiori ai 100 euro". Le direttive, inoltre, prevedono una rivisitazione del bonus cubatura: gli edifici di zone residenziali e produttive che, grazie agli interventi di risanamento, raggiungeranno la classe energetica Casaclima C, potranno essere ampliati per un volume pari al 20% della loro cubatura, con una crescita in altezza pari a 3 metri. "Si tratta di un provvedimento che può dare un impulso importante a un settore in difficoltà come quello dell´edilizia - ha aggiunto Pichler Rolle - in ogni caso spetta ai comuni controllare ed eventualmente bloccare gli interventi se gli stessi rischiano di pregiudicare uno sviluppo sostenibile del territorio". Le misure relative al bonus cubatura, secondo quanto previsto dalla Ue, scadranno nel 2020. Strettamente legate alle direttive sull´efficienza energetica in edilizia, vi sono altre due misure che rientrano nel pacchetto clima della Provincia. "Da un lato c´è il rilevamento del fabbisogno energetico di ogni edificio per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda - ha spiegato il presidente dell´Agenzia Casaclima Flavio Ruffini - che è attualmente in discussione presso il Consiglio dei Comuni e che la Provincia di Bolzano introdurrà in anticipo rispetto alla scadenza europea del 2015. Dall´altro vi sono infine i criteri per ridurre l´inquinamento luminoso, i quali prevedono che comuni e proprietari di più di 50 punti luce debbano elaborare un piano per ridurre costi ed effetti negativi dell´illuminazione notturna".  
   
   
CASA, PROGETTO ´GIOVANI COPPIE´: IN ARRIVO IL NUOVO BANDO REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA CHE PREVEDE FINANZIAMENTI PER OLTRE 4 MILIONI DI EURO E UN FINANZIAMENTO DI DUE MILIONI ALL´ANNO AI COMUNI PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ  
 
 Bologna, 18 marzo 2013 - Uscirà nelle prossime settimane il nuovo bando ‘Giovani coppie ed altri nuclei famigliari’, finanziato con oltre 4 milioni di euro. Con i precedenti bandi, sono già 729 le famiglie che hanno potuto acquistare la prima casa di proprietà con un contributo regionale di circa 12,3 milioni di euro. Il provvedimento è stato annunciato dall’assessore regionale ad Attività produttive ed edilizia, Gian Carlo Muzzarelli, a margine del tavolo regionale sulle politiche abitative, ricordando inoltre che «in questo momento di crisi del comparto dell’edilizia e delle costruzioni vogliamo dare una spinta al settore ed assicurare anche una risposta sociale, dopo il taglio inspiegabile a livello nazionale del Fondo per l’Affitto, con l’impiego di due milioni di euro all’anno a favore dei Comuni, per contribuire a sostenere il loro sforzo per le famiglie in difficoltà». Il ´Tavolo sulle politiche abitative´ - al quale hanno preso parte tutti gli attori sociali, sindacali ed imprenditoriali del territorio emiliano romagnolo - ha condiviso le azioni della Regione sulla casa, che prevedono nuovi investimenti per circa 60 milioni di euro.  
   
   
VERSO GLI STATI GENERALI DELL´EDILIZIA IN PROGRAMMA MARTEDÌ 26 MARZO NEL PALAZZO PROVINCIALE DI PIAZZA DANTE A TRENTO  
 
 Trento, 18 marzo 2013 - È confermata la volontà di dedicare un particolare focus alla crisi economica che sta colpendo in modo particolare il settore dell´edilizia, anche in Trentino. I cosiddetti "stati generali" si terranno il prossimo 26 marzo, nel Palazzo provinciale di piazza Dante a Trento. In queste ore infatti, il presidente di Ance Trento, la Sezione Autonoma dell´Edilizia dell´Associazione Industriali, Guido Misconel, ha confermato la propria disponibilità per quella data. Il programma degli stati generali di martedì 26 marzo prenderà in esame alcune aree tematiche, partendo con un intervento statistico che permetterà di fare un focus sulla situazione congiunturale del settore edile, per proseguire con una panoramica dedicata al quadro complessivo degli interventi anti-crisi messi a punto dalla Provincia autonoma di Trento. Altri argomenti riguarderanno il programma straordinario di riqualificazione degli edifici pubblici, gli interventi di social housing e le politiche di lavoro a sostegno del settore. Infine si chiuderà con il settore del credito.  
   
   
MISE: OPERATIVA LA RIFORMA DEGLI INCENTIVI ALLE IMPRESE, 600 MLN DISPONIBILI PASSERA: “STOP A INTERVENTI A FONDO PERDUTO. PRIORITA’ SU INNOVAZIONE, INTERNAZIONALIZZAZIONE, SOLUZIONE DI CRISI INDUSTRIALI”  
 
Roma,18 marzo 2013 - La riforma degli incentivi alle imprese, introdotta dal decreto Sviluppo dello scorso giugno, è ormai operativa. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e il ministro dell’Economia Vittorio Grilli hanno infatti siglato il decreto interministeriale che disciplina le modalità di intervento del nuovo Fondo per la Crescita Sostenibile. Con l’adozione di questo provvedimento, si completa il processo di riforma degli incentivi alle imprese del Mise, che prevede l’abrogazione di 43 norme nazionali di agevolazione e ulteriori numerose misure di semplificazione che accelereranno l’impiego di gran parte dei regimi di aiuto esistenti. Il Fondo per la Crescita Sostenibile consente di avviare una innovativa modalità di interventi in favore della competitività delle imprese, introducendo profonde innovazioni dei meccanismi di intervento che consentono: · di focalizzare i finanziamenti su pochi obiettivi ritenuti strategici per lo sviluppo del Paese: ricerca, sviluppo e innovazione; rafforzamento della struttura produttiva; internazionalizzazione delle imprese. · di concentrare le risorse disponibili su un’unica fonte finanziaria, evitandone la dispersione su una pluralità di interventi, utilizzando come strumento prevalente di intervento il finanziamento agevolato ed eliminando i contributi a fondo perduto. Gli interventi saranno fortemente ancorati al Programma quadro “Horizon 2020”, che costituisce il quadro di riferimento comunitario per le azioni europee a sostegno della ricerca e sviluppo. Il fondo ha una dotazione iniziale di circa 600 ml di euro, a cui potranno aggiungersi i finanziamenti agevolati di Cassa Depositi e Prestiti, il cui effettivo ammontare sarà determinato con un ulteriore decreto di concerto con il Ministero dell’Economia in corso di adozione. Subito dopo la registrazione del decreto da parte della Corte dei Conti, potranno partire i primi bandi per l’attuazione degli interventi. “Con la definizione di questo decreto, rendiamo pienamente operativa la riforma degli incentivi del ministero dello Sviluppo economico varata con il decreto sviluppo dello scorso giugno” ha dichiarato il ministro Corrado Passera. “Si tratta di una semplificazione attesa da diversi anni – ha continuato - che consentirà di concentrare gli interventi su un numero limitato e funzionale di strumenti e su aree prioritarie di intervento: innovazione, internazionalizzazione e risoluzione di crisi industriali. Si chiude finalmente la stagione degli interventi a fondo perduto e si inquadra la politica di incentivazione all’interno di una cornice europea” ha concluso Passera.  
   
   
BRIDGESTONE, AL MISE UN PRIMO PASSO AVANTI: LA CHIUSURA NON E’ “IRREVOCABILE” IL VERTICE REGISTRA LA FINE DEL BOICOTTAGGIO E DELLE AGITAZIONI- IL 5 APRILE PARTE IL CONFRONTO  
 
 Roma, 18 marzo 2013- Schiarita sul fronte Bridgestone. Il Governo- al termine di due riunioni che si sono svolte il 14 marzo al Ministero dello Sviluppo Economico- giudica di grande significato la risposta positiva della multinazionale giapponese alla richiesta di rinunciare alla “irrevocabilità” della decisione di cessare, entro la prima metà del 2014, l’attività presso lo stabilimento di Modugno che occupa 950 addetti. Altrettanto favorevolmente, l’esecutivo valuta la disponibilità- manifestata dal board europeo del gruppo presente agli incontri- ad avviare un confronto “a 360 gradi” con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni sul futuro dell’impianto. A queste conclusioni si è giunti dopo due incontri. Nel primo, al quale hanno preso parte il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, il Viceministro al Lavoro Michel Martone, il Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il Sindaco di Bari Michele Emiliano, gli esponenti delle istituzioni si sono confrontati con i vertici europei di Bridgestone. Nel secondo, la discussione si è allargata alle organizzazioni sindacali, a tutte le istituzioni locali e ai parlamentari pugliesi. Al termine di un articolato dibattito, si è convenuto di mettere in calendario un primo incontro di verifica che è stato convocato, in sede tecnica, per il prossimo 5 aprile, presso il Mise. Il governo, nell’apprezzare la volontà di Bridgestone di confrontarsi nel merito della vicenda, ha altresì accolto con soddisfazione l’annuncio dato dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari di sospendere la campagna di boicottaggio e la decisione dei sindacati di sospendere le forme di agitazione.  
   
   
UDINE, PROPRIETÀ INTELLETTUALE: 70 IMPRESE FVG COINVOLTE NEL PROGETTO  
 
Udine, 18 marzo 2013 - Sono 70 le imprese del Fvg che saranno coinvolte, assieme ad altre 100 tra Veneto e Slovenia, nel progetto trasfrontaliero “Ip for Smes”, che si propone di sviluppare la diffusione della cultura e l’utilizzo degli strumenti di tutela della proprietà intellettuale quali fattori per una maggior competitività delle aziende. Percorsi che diventano ancora più forti ed efficienti se basati su scala macroregionale, com’è stato spiegato oggi (15 marzo 2013 n.D.r.) in Sala Valduga al primo dei tre workshop che saranno realizzati in regione nell’ambito del progetto - rientrante nel Programma per la Cooperazione transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e da fondi nazionali –, che vede appunto coinvolte le tre aree e, per la nostra regione, i partner Camera di Commercio di Udine, Area Science Park e Friuli Innovazione. Il progetto si propone di promuovere l’interazione propositiva tra ricerca e imprese, in questo caso Pmi, coinvolgendo principalmente nelle azioni pilota i settori tecnologie dell’informazione, ingegneria delle costruzioni e automobilistico (compresa la componentistica). Ma tra le finalità del progetto c´è anche aumentare la sensibilizzazione all’importanza della proprietà intellettuale, e per questo motivo sono intervenuti, oltre al consigliere camerale Bernardino Ceccarelli e il responsabile dell’area Regolazione del Mercato della Cciaa Paolo Rodolico, anche l’avvocato Davide L.petraz - che é anche consulente in proprietà industriale, Studio Glp –, e Germano Scarpa, presidente della Biofarma di Mereto di Tomba, impresa che utilizza con successo la proprietà industriale. Il programma operativo del progetto, per un importo complessivo di 1 milione 350 mila euro, vede come lead partner sarà Treviso Tecnologia (Azienda Speciale della Cdc di Treviso). Come ha spiegato Rodolico, il progetto mira alla definizione di competenze, modelli organizzativi, strumenti e networking tra la ricerca scientifica e il tessuto economico, tramite un maggiore utilizzo degli strumenti di proprietà intellettuale. Questo, anche per favorire la nascita o la crescita di filiere locali tecnologiche di nuova generazione e per creare relazioni transfrontaliere efficaci e sostenibili nel medio-lungo periodo basate sugli strumenti di Pi tra ricerca e business. In Fvg, saranno come detto 70 le imprese coinvolte nell´azione pilota che vedrà una prima fase di realizzazione dei due servizi individuati dai tre partner resi alle imprese, servizi finalizzati anche alla diffusione della conoscenza sulla Pi tra le imprese, ai quali si affiancheranno due ulteriori workshop organizzati dalla Cciaa di Udine. La seconda fase dell´azione pilota si concentrerà sulla promozione di accordi di transazione di asset tecnologici tra imprese e ricercatori o istituti di ricerca coinvolti nel progetto. Grazie all’intervento di Petraz è stata evidenziata una panoramica in cifre, con Italia e Slovenia poste a confronto con la Germania. In rapporto alla popolazione (media 2010-2012), la Germania risulta molto più attenta in tema di tutela della proprietà intellettuale: quanto ai marchi comunitari, ne vengono registrati uno ogni 4.504 abitanti, mentre in Italia uno ogni 8.816 e in Slovenia uno ogni 11.422. Analoghi risultati anche quanto a brevetti europei (con un delta ancor più marcato) e per i modelli comunitari, dove l’Italia in ogni caso riguadagna terreno, con un modello registrato per 6.230 abitanti contro l’uno per 4.390 abitanti della Germania. Petraz ha anche permesso di approfondire gli aspetti e le azioni che le imprese devono curare prima e dopo la registrazione del titolo di Pi, per tutelare al meglio la propria innovazione e progetto imprenditoriale, riassumendolo in un efficace “The future is in your hands: treat it safely”.  
   
   
SEGNO NEGATIVO PER L´EXPORT NEL SALENTO - 4,3%  
 
 Lecce, 18 marzo 2013 - Dopo un 2011 che aveva fatto ben sperare in una ripresa dell’export salentino, avendo chiuso l’anno con un + 32%, nuova doccia fredda per il 2012, il cui bilancio si chiude in rosso con una diminuzione delle esportazioni del 4,3% e un valore globale di merci esportate pari a 445,2 milioni. Considerando l’export del solo quarto trimestre, la flessione, rispetto allo stesso trimestre del 2011, è stata del 10,8%. Le esportazioni italiane, invece, hanno registrato un + 3,7% e quelle pugliesi + 7,3%, risultato che colloca la Puglia tra le regioni più dinamiche. Le restanti province pugliesi chiudono il 2012 con segni positivi: Taranto con una variazione del +18,1%, tra le province italiane una delle più elevate, Foggia con + 10,4%, Brindisi + 6,1% e Bari e la Bat con + 2,6%. Lecce con un peso del 5,1% è la provincia che da il minor apporto all’export della regione preceduta solo dalla Bat (4,7%). E’ Bari con il 41,5% che rappresenta buona parte delle esportazioni regionali, seguita da Taranto (28,5%), Brindisi (11,2%) e Foggia (9,1%). A Lecce spetta però il miglior saldo conseguito con oltre 184 milioni di euro, seguita da Bari con 98,6 milioni e da Foggia e da Bari-andria-trani, rispettivamente con 90 e 34 milioni di euro. Negativi invece i saldi commerciali di Taranto, su cui pesa la questione Ilva, con oltre un miliardo di euro e Brindisi con 489 milioni. I settori Anche nel 2012 il comparto dei macchinari ed apparecchi si conferma il traino dell’export leccese con oltre 195 milioni di euro, che rappresenta il 43% delle esportazioni complessive e un incremento rispetto al 2011 del 5,5%. Al contrario, invece, di quanto registrato lo scorso anno, il sistema moda, che ha un peso sull’export del 20% con 90 milioni di merci vendute all’estero, registra una perdita secca del 32,3%. E’ il calzaturiero che registra la flessione più consistente con -50,7% e 29,7 milioni di merci vendute all’estero, seguito dal tessile -21,7% e dall’abbigliamento -16,2%, rispettivamente con 9,6 e 50,5 milioni di euro. In flessione anche le esportazioni dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi (-13,4%), settore che ha venduto all’estero beni per circa 16 milioni di euro. Positive, invece, le variazioni del settore alimentare che ha esportato merci per un valore di circa 14 milioni di euro e un incremento del 6,7%; anche l’export di bevande (sostanzialmente vino) registra una buona performance con +9,7% e 18,6 milioni di prodotto esportato. Segno positivo (+4%) anche per le esportazioni dei prodotti in metallo per un valore di circa 22 milioni di euro e per quelle degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+12,5%) per un valore di 11 milioni di euro. L’export dei prodotti dell’agricoltura, invece registra un crollo del -48,4% con un fatturato di 8,5 milioni di euro. Le importazioni La provincia di Lecce nel 2012 ha importato merci per un valore di circa 261 milioni di euro in flessione del 28,4% rispetto al 2011. Balza subito all’occhio la notevole flessione delle importazioni di computer e prodotti di elettronica (-68%), passando da 58,5 milioni del 2011 agli attuali 18,8 milioni di euro. Il comparto moda registra una flessione del 32,3% con 53,3 milioni di merci importate, è soprattutto il calzaturiero che fa crollare le importazioni con – 41,8% e 20,5 milioni, l’abbigliamento registra un decremento del –26% e 27 milioni di importazioni e il tessile che registra una flessione del – 17,5% con 5,7 milioni. Una leggera flessione registra l’import dei prodotti agricoli (-4,11%) con 27,6 milioni di beni importati, al contrario l’import di prodotti alimentari, pari a 42 milioni di euro, è leggermente aumentato (+1,01%): Sostanzialmente stabile (+0,14%) le importazioni di articoli in gomma e materie plastiche per un valore di oltre 18 milioni di euro, diminuite in maniera consistente (-18,7%) le importazioni di autoveicoli, rimorchi e autorimorchi che registrano un valore di 183 milioni. I Paesi Le imprese salentine esportano essenzialmente verso i mercati europei per un valore complessivo di oltre 293 milioni, in diminuzione del 13,6% rispetto al 2011. Sono Francia (58 mln) e Germania (46 mln) i principali mercati verso cui sono diretti i manufatti leccesi, paesi che assorbono, rispettivamente il 13,% e il 10,4% dell’export provinciale. Subito dopo si colloca l’Albania (34 mln) e la Svizzera (27mln), il cui peso sull’export è del 7,7% e del 6%. Le esportazioni verso questi paesi europei sono tutte diminuite nel 2012, eccezion fatta per i prodotti venduti in Germania aumentati di circa il 20%. I mercati americani acquistano dalle nostre imprese merci per complessivi 52 milioni di euro; sono gli Stati Uniti d’America i principali acquirenti delle merci salentine per oltre 41 milioni di euro, con un incremento registrato nel 2012 pari a +9,2% mentre verso i paesi del continente americano in generale si registra una flessione del 6%. Il peso dei mercati asiatici diventa sempre più consistente e in graduale aumento, nel 2012 l’Asia ha acquistato merci dalle imprese salentine per un valore di 44,4 milioni di euro, con un incremento rispetto all’anno precedente del 39%, segno della crescente importanza di questi paesi sui mercati mondiali. Anche le esportazioni verso i mercati africani e dell’Oceania hanno registrato un incremento del 22,6% e del 97,3%, rispettivamente con 33 e 22 milioni di merci acquistate. I nostri principali partners commerciali africani sono Algeria e Tunisia, verso cui esportiamo merci per complessivi 7,8 e 7,5 milioni di euro.  
   
   
PIACENZA - FORTE CRESCITA PER L´EXPORT NEL 2012  
 
Piacenza, 18 marzo 2013 - Le esportazioni piacentine nel 2012 hanno raggiunto quota 3.162 milioni di euro, con una crescita del 18,6% sul 2011. Si tratta di un risultato di tutto riguardo, sia con riferimento al contesto nazionale che a quello limitrofo. Le esportazioni italiane infatti hanno visto una crescita del 3,7%, tra le province vicine i risultati migliori si legano a Lodi e Pavia nelle quali però l’incremento è intorno al 10%. Il settore principe dell’export piacentino è quello meccanico: la vendita di macchinari ed apparecchi è arrivata a 1.033 milioni di euro, con un +10,2% sul 2011. Balza al secondo posto per valore delle esportazioni il settore dell’abbigliamento (504 milioni di euro), complice il flusso commerciale di aziende insediatesi nel comparto logistico. Ha venduto merci per 422 milioni di euro il settore dei metalli di base e prodotti in metallo (+9,8%) e per 345 milioni di euro (+24,5%) quello dei mezzi di trasporto. Ha subito invece un arresto l’andamento delle vendite all’estero dei prodotti dell’agroalimentare: la riduzione si è attestata su 6,3 punti percentuali (valore definitivo 169 milioni di euro). Germania e Francia sono i mercati d’elezione delle merci piacentine. In entrambi i contesti tra il 2011 ed il 2012 si sono evidenziati degli incrementi nel valore delle merci piacentine vendute (+8,7% per il mercato tedesco e +18,3% per quello francese). Al terzo posto vi è un altro Paese europeo (Regno Unito) e quindi si trovano Stati Uniti, Cina, Paesi Bassi, Spagna, Turchia, Svizzera ed infine Emirati Arabi Uniti. Suddividendo le esportazioni per le aree continentali va detto che si sono evidenziati segni positivi ovunque. Se l’Europa resta il continente più importante come area di sbocco dei beni venduti (2.008 milioni di euro), al secondo posto si trova l’Asia (648 milioni di euro), seguita da America (245 milioni di euro) e quindi Africa (208 milioni di euro). Spostando l’analisi alle importazioni, se ne vede invece una riduzione piuttosto elevata, pari all’11,9%. L’import piacentino nel 2012 è infatti arrivato a 2.688 milioni di euro, contro i 3.050 milioni del 2011. Tra le province di confronto solo Parma si distingue per un valore in crescendo. Nell’ambito dei grandi settori è comune il segno meno per la variazione annuale, sfugge a questo andamento generalizzato quello relativo all’alimentare che segna un + 1,4%.  
   
   
MOBILE IMBOTTITO, PUGLIA: PROCEDE ATTUAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Bari, 18 marzo 2013 - Procede l’attuazione dell’Accordo di programma per il mobile imbottito firmato a Roma l’8 febbraio 2013 da Regione Puglia, Regione Basilicata, Ministero dello Sviluppo economico e Agenzia nazionale per l’Attrazione degli investimenti. Domani, 15 marzo 2013, nella sede del ministero dello Sviluppo economico (via Gorgione, 2/b Roma), si svolgerà la prima riunione del Comitato di coordinamento per l’attuazione dell’Accordo. Ne dà notizia l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che sottolinea: “In un contesto di crisi così preoccupante, stiamo lavorando alacremente perché l’attuazione dell’Accordo di programma proceda celermente e senza intoppi. Questo primo incontro conferma che tutto si sta svolgendo secondo la tempistica definita che noi abbiamo fortemente sollecitato e sostenuto dopo anni e anni di nulla di fatto. L’incontro di domani è importante perché il Comitato provvede a definire il piano attuativo complessivo dell’intervento pubblico. Questo appuntamento è il primo passo per la definizione di una proposta che sarà presentata al Ministero dello Sviluppo economico oltre che alle Regioni Puglia e Basilicata entro quarantacinque giorni dalla data di sottoscrizione dell’Accordo”. Il comitato di coordinamento è composto da tre membri, uno in rappresentanza del ministero e uno per ciascuna delle due Regioni firmatarie. Per la Regione Puglia la componente è Antonella Bisceglia, direttrice dell’area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione; per la Regione Basilicata il componente del Comitato è Michele Vita, dirigente generale del dipartimento Attività produttive, Politiche dell’impresa, Innovazione tecnologica; per il ministero dello Sviluppo economico, il direttore generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali Carlo Sappino. L’accordo di programma mette a disposizione 101 milioni di euro di risorse, 40 del Ministero dello Sviluppo economico (Mise), 40 della Regione Puglia e 21 della Regione Basilicata Tre le azioni prioritarie: la salvaguardia e il consolidamento delle imprese operanti nel settore del mobile imbottito; l’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali e il sostegno al reimpiego di lavoratori espulsi dalla filiera produttiva.  
   
   
VCO, SEGNO POSITIVO PER LE ESPORTAZIONI PER IL 2012  
 
Verbania, 18 marzo 2013 - L’andamento dell’export provinciale nel 2012 segna un +2,7%: un risultato positivo, in linea con la media regionale, che conferma l’inversione di tendenza già evidenziata nel 2010. Per il terzo anno si segnala nel Vco una costante crescita delle esportazioni. Il dato piemontese risulta inferiore a quello medio nazionale (+3,7%), trainato dalle buone performance dell’Italia centrale ed insulare. Nel Vco si segnalano criticità per l’export di prodotti in metallo e chimici mentre segna ottime performance il comparto dei prodotti agroalimentari. Tengono i mercati dell’Unione Europea, trainati dalla Germania (+14% rispetto al 2011). La Svizzera si conferma il primo mercato. In crescita anche l’andamento del trimestre ottobre-dicembre 2012. Questi in sintesi i risultati che emergono dall’elaborazione dei dati Istat da parte della Camera di Commercio di Verbano Cusio Ossola. Nel dettaglio si registrano esportazioni per circa 591 milioni di euro, + 15 milioni rispetto ai 575 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2011. Il confronto con il 2008, anno boom per le esportazioni provinciali, con 683 milioni di euro di export, segna ancora risultati negativi, seppur in netta ripresa (-13%). Sono in flessione le importazioni di merci dall´estero (-13%). In calo le esportazioni dei maggiori comparti produttivi. Leader per le vendite all´estero resta il settore dei metalli, che comprende i casalinghi. Si tratta di oltre 164 milioni di euro di prodotto esportato. Le esportazioni di questo settore (28% del totale), sono in calo rispetto allo stesso periodo del 2011 (-4%). Seguono nella “graduatoria” delle esportazioni per gruppi merceologici: il comparto articoli in gomme e materie plastiche (19,5% del totale ed in flessione del 2,5%) con un valore di 115 milioni di euro (118 milioni nel 2011) ed il settore chimico (19% sul totale, -0,8% rispetto allo stesso periodo del 2011). Buono l’andamento delle esportazioni di macchinari e apparecchi (+5% rispetto al 2011), con oltre 98 milioni di export prodotto. Ottime le performance del comparto dei prodotti alimentari che pesa per l’8,6% sul totale export e segna un aumento di oltre il 60%, passando da 31 a quasi 51 milioni di euro. La Svizzera resta il principale mercato per i nostri prodotti (19% del totale, +4% rispetto al 2011). Stabili i mercati europei (intendendo Ue a 27 membri) che rappresentano il 62% dei mercati di sbocco delle nostre merci. Diversi gli andamenti. In Europa, positivo il risultato verso Germania (+14%), secondo mercato di riferimento per le esportazioni provinciali (15% del totale), Belgio e Regno Unito che pesano per circa il 4% sul totale delle esportazioni. Tiene la Francia (11% del totale). Male ancora Spagna (-2%), Grecia (-47%), Portogallo (-22%) e Austria (-3%) che rappresenta oltre il 7% del totale export. Conferme positive per le esportazioni in India (+26%) che rappresentano oltre il 2% del totale dell’export provinciale ed in Cina (+3,4% rispetto al 2011).  
   
   
SONDRIO - NASCE LA CONSULTA DEI LIBERI PROFESSIONISTI  
 
Sondrio, 18 marzo 2013 - Con la riforma della Legge 580/93 realizzata nel febbraio del 2010, è stato previsto un seggio aggiuntivo nel Consiglio camerale, il ventitreesimo ai liberi professionisti, in aggiunta ai 20 spettanti ai rappresentanti delle imprese ed ai 2 di competenza delle organizzazioni sindacali e delle associazioni dei consumatori. Tale consigliere dovrà essere indicato dai presidenti degli ordini professionali riuniti in un’apposita Consulta presso la Camera di Commercio. Della Consulta fanno parte anche cinque esponenti delle associazioni maggiormente rappresentative delle categorie professionali che operano sul territorio, individuate dal Consiglio camerale, su proposta della Giunta, dopo averne constatato la rilevanza per l’economia provinciale. Il ruolo della Consulta, che rimane in carica cinque anni, in coincidenza con il Consiglio camerale, è quello di esprimere pareri su richiesta degli organi dell’Ente, mentre ai soli presidenti degli ordini professionali, che fanno parte di diritto della Consulta, spetta la designazione del rappresentante dei liberi professionisti nel Consiglio. In vista della costituzione di questo nuovo organismo, la Camera di Commercio di Sondrio invita le associazioni delle categorie professionali in possesso dei requisiti richiesti -avere almeno 25 iscritti e operare sull’intero territorio provinciale da almeno tre anni- a presentare la loro manifestazione d’interesse entro le ore 12 del 10 aprile prossimo. “Valutiamo positivamente l’apertura alla partecipazione dei liberi professionisti, di diversi settori, con i quali peraltro da tempo abbiamo attivato importanti collaborazioni – spiega il presidente Emanuele Bertolini –, si integrerà in Consiglio una rappresentanza importante, sia in termini numerici che economici. La Consulta che nascerà sarà un prezioso interlocutore con il quale gli organi camerali si potranno confrontare, confidiamo perciò che le associazioni presenti sul territorio manifestino il loro interesse a farne parte”. Le domande che perverranno, secondo le modalità precisate nell’avviso pubblicato sul sito camerale, verranno esaminate per accertarne la rispondenza ai requisiti generali di ammissione richiesti. In caso positivo, queste associazioni saranno inserite tra i partecipanti alla Consulta provinciale, fino a un massimo di cinque, secondo la graduatoria predisposta dalla Giunta camerale che terrà conto del rilievo delle professioni per l’economia provinciale e dell’attinenza rispetto all’attività svolta dalla Cdc. A parità di valutazione, la selezione verrà effettuata sulla base dei servizi resi, dell’attività svolta, dell’operatività e del numero di iscritti. Per più approfondite informazioni, consultare la sezione apposita sul sito http://www.So.camcom.gov.it/home.jsp?idrub=5302 Tel 0342527225-234, segreteria@so.Camcom.it    
   
   
DATI ISTAT, EXPORT IN CRESCITA. SPACCA: "VINCE CHI INTERNAZIONALIZZA".  
 
Ancona, 18 marzo 2013 - “Le Marche confermano la vocazione all’export e, con essa, la strategia regionale di sostegno all’internazionalizzazione è rafforzata. I dati parlano chiaro: la rilevazione Istat sul 2012 certifica un aumento del +6% rispetto all’anno precedente, piazzando le Marche al quarto posto tra le Regioni a statuto ordinario per esportazioni. Il dato regionale, per di più, è nettamente superiore alla media italiana, ferma al 3,7%. La ripresa dell’export marchigiano non registra né pause né flessioni negli ultimi anni della crisi, dimostrandosi resistente: dagli 8 miliardi di euro di esportazioni del 2009 le Marche hanno toccato quota 10,3 miliardi nel 2012. Ciò significa che, come la Regione sostiene da sempre, l’apertura ai mercati internazionali è la chiave per resistere alla crisi, per affrontare le difficoltà e rilanciare. E’ per questo che la politica industriale regionale ha messo a disposizione delle imprese, in particolare delle micro, piccole e medie, strumenti di sostengo all’internazionalizzazione, con l’obiettivo di aumentare sempre di più il numero delle aziende sui mercati esteri, a tutto beneficio del reddito e dell’occupazione. Ultimi in ordine di tempo, i voucher per l’internazionalizzazione e l’elenco dei giovani diplomati e laureati con particolari attitudini in questo campo. Le rilevazioni statistiche premiano questo impegno, ma ancora di più lo fa la viva voce degli imprenditori. Sono loro a confermare che è grazie all’internazionalizzazione e all’export che il sistema Marche sta resistendo”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta i dati Istat sull’export 2012.  
   
   
COSTRUZIONI: IV TRIMESTRE -2,8%, PEGGIORANO LE PREVISIONI DEGLI IMPRENDITORI ORDINI -3%, OCCUPAZIONE -1,7%. A ROVIGO, TREVISO E PADOVA LE MAGGIORI SOFFERENZE  
 
Venezia, 18 marzo 2013 – Nel quarto trimestre 2012, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2011. L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Ceav (Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente. Nonostante gli indicatori tendenziali abbiano registrato un leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente (-3,3%), le prospettive di ripresa e rientro dalla crisi si fanno sempre più difficili. Il fatturato ha segnato una diminuzione del -1,4% nelle imprese non artigiane, in risalita rispetto al -3,4% del trimestre precedente, mentre le imprese artigiane hanno mostrato una sostanziale stabilità con -3,1% (-3,3% precedente). Dal punto di vista territoriale il volume d’affari ha dimostrato dinamiche negative in tutte le province con un calo più limitato a Venezia (-1,6%) e Verona (-1,9%). Particolarmente negativi gli indicatori per Rovigo (-4,9%), Treviso (-3,6%) e Padova (-3,4%). A livello dimensionale si è evidenziata una significativa differenza tra le dinamiche delle imprese di piccola e media dimensione, rispettivamente -2,8% e -4,9%, e di grandi dimensioni (-1,8%) che hanno registrato la dinamica migliore. Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto «Il settore delle costruzioni sta attraversando un momento di fortissima crisi, con investimenti che, secondo il Cresme, nel 2012 si ridurranno ulteriormente del 7% su base annua a causa della contrazione del segmento relativo alle nuove abitazioni. Tuttavia, dopo un primo semestre in frenata, nel periodo ottobre-dicembre 2012 la flessione del fatturato nelle costruzioni è stata meno marcata, grazie ad un recupero del comparto non artigiano. Notizie negative giungono invece dalle aspettative degli imprenditori che, come nel caso del settore industriale e commerciale, stanno evidenziando segnali poco incoraggianti di inversione della tendenza in atto. I segnali di ripresa attesi da tempo stanno tardando ad arrivare. Gli incentivi statali relativi alle energie rinnovabili e alle ristrutturazioni non sembrano aver innescato, nel 2012, significative inversioni di tendenza rispetto al 2011 per effetto dei ritardi con cui sono stati rinnovati, ossia tra giugno e luglio 2012. Tuttavia, se le ristrutturazioni edilizie sono rimaste pressoché stabili, a mostrare un rallentamento più significativo dopo l’eccellente 2011 è proprio il settore della riqualificazione energica. Gli incentivi statali potrebbero invece essere un driver per le costruzioni se fossero rispettati con più rigore i tempi di rinnovo e il periodo di applicazione». Virginio Piva e Leonardo Zucchini, presidente e vicepresidente Ceav «Riqualificazione del territorio, riuso delle aree dismesse, nuove esigenze urbane dovute alla crescita della popolazione nelle città. Queste le "domande" che, in un quadro congiunturale drammatico del settore, animano ancora il mercato ma che oggi non trovano risposta adeguata sia per mancanza di fiducia e investimenti, ma soprattutto per mancanza di un chiaro quadro di riferimento a lungo termine che metta il settore nelle condizioni di programmare la sua trasformazione in termini di filiera e capacità operativa e produttiva. Nonostante la crisi, le imprese artigiane stanno facendo di tutto per limitare i danni. C’è la necessità di avere adeguati supporti finanziari e strumenti formativi che consentano di riorientare l´attività in base alle mutate esigenze del mercato (Ceav ha già iniziato grazie anche a contributi regionali). Dal nuovo Governo e dalla Regione ci aspettiamo una più attenta lettura delle modalità programmatorie del mercato dell´edilizia, che non può giovarsi dei sistemi “a scadenza”, con norme approvate spesso in ritardo e con scadenze che non permettono al mercato di avviarsi e di poter mettere in pratica gli investimenti potenziali. Nel nostro territorio c´è molto da fare, a partire dall´efficientamento energetico degli edifici pubblici, dalla riqualificazione urbana, dal riuso delle aree dismesse, dalla riqualificazione energetica degli alloggi». Ordini In linea col trimestre precedente (-2,8%), gli ordini hanno subito un rallentamento del -3%. Rilevante però la differenza fra imprese artigiane (-2,8%) e non artigiane (-4,2%). Non uniforme la distribuzione per dimensione: -2,8% per le imprese di piccola e grande dimensione, -3,6% per quelle di medie dimensioni. A livello territoriale tutte le province evidenziano difficoltà, con punte particolarmente negative a Rovigo (-4,5%) e Treviso (-3,5%). Prezzi Dopo l’aumento (+2,8%) nel secondo trimestre, i prezzi sono cresciuti del +3,4%. L’aumento è sentito in modo uniforme dalle imprese anche se quelle di piccola dimensione presentano una dinamica migliore (+3,1%) rispetto a quelle di grandi dimensioni (+4,4%). Il perdurare della crisi, associato alla riduzione di ordini e incremento dei prezzi, ha causato il persistere di una situazione critica e una reale difficoltà per le imprese nei confronti del mercato dei materiali. Occupazione Ancora negativo l’indicatore dell’occupazione con una flessione del -1,7%, in linea con quella del trimestre precedente, ma con una differenziazione accentuata tra settore artigiano (-1,6%) e non artigiano (-2,5%). A fronte di una dinamica fortemente negativa per le imprese di piccola e media dimensione (-2,4% e -3%), si conferma la sostanziale stabilità per le imprese di grandi dimensioni. Dal punto di vista territoriale, l’unica provincia con segno positivo risulta Belluno (+1,8%), mentre quella coi valori occupazionali più negativi è Vicenza (-4,5%). Previsioni Prosegue la tendenza negativa con un ulteriore inasprimento dell’indicatore generale. Rispetto al saldo del terzo trimestre (-27,2 p.P.), il quarto trimestre ha fatto registrare un -31,4 punti percentuali. Confermate le aspettative negative per ordini (-21,5 p.P.) e occupazione (-4 p.P.). Focus piano casa Nel 16,4% dei casi le imprese artigiane hanno indicato di aver già realizzato o avere in corso di realizzazione interventi relativi alla normativa, mentre nel settore non artigiano il valore è inferiore al 4,8%. Per entrambi i comparti circa il 7% delle imprese ha dichiarato di aver proposto preventivi, mentre le restanti imprese hanno affermato di non aver ancora avuto richieste (il 53,1% artigiane, il 61,7% non artigiane). Per quanto riguarda la dimensione, il 42,7% degli interventi riguarda importi fino a 20.000 euro, il 24,6% da 20 a 30mila euro, il 32,7% superiori a 30mila euro. Nel 77,4% dei casi le imprese hanno realizzato fino a tre interventi (72% nel primo trimestre), il rimanente oltre quattro interventi.  
   
   
CUNEO, AUMENTANO LE ESPORTAZIONI NEL 2012  
 
 Cuneo, 18 marzo 2013 - Nell’anno 2012 il valore delle esportazioni cuneesi di merci ha raggiunto quota 6,6 miliardi di euro, registrando un incremento del 2,4% rispetto ai dodici mesi del 2011. Tale dinamica è frutto delle tendenze contrastanti registrate nei singoli trimestri: nel periodo gennaio-marzo 2012 il valore dell’export di merci era aumentato del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2011 (i dati riferiti al 2011 sono stati recentemente resi definitivi dall’Istat), nei tre mesi successivi aveva scontato una contrazione tendenziale dello 0,9%, divenuta meno intensa nel Iii trimestre (-0,2%). Nel periodo ottobre-dicembre 2012, invece, si assiste ad un’ottima performance, pari al +6,9%. La dinamica manifestata dalle esportazioni della provincia nel corso del 2012 risulta peggiore sia rispetto a quella riscontrata complessivamente a livello piemontese (+2,9%), sia a quella registrata per le esportazioni nazionali (+3,7%). Tuttavia, Cuneo continua a confermarsi la seconda provincia esportatrice del Piemonte, realizzando il 16,6% del valore delle vendite regionali all’estero, dopo Torino, la cui quota raggiunge circa il 46%. “La spinta all’internazionalizzazione si rivela ancora una scelta strategica vincente che le imprese della nostra provincia continuano a intraprendere per conquistarsi sempre nuovi spazi sui mercati esteri - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente della Camera di Commercio di Cuneo - Anche noi, come sistema camerale, guardiamo all´export con ottimismo e per l´export continuiamo a lavorare, anche grazie agli Sportelli per l’internazionalizzazione ´World pass´ costituiti da poco presso le Camere di commercio di tutta Italia, che rendono disponibili servizi per l’insediamento e la crescita delle Pmi all’estero con caratteristiche omogenee e comuni su tutti i territori. Gli sportelli che abbiamo avviato rappresentano, dunque, un ulteriore passo in avanti per offrire alle imprese un punto di riferimento più efficiente per affrontare le sfide dell’export”. L’aumento dell’export è scaturito dalle dinamiche contrastanti manifestate dai principali comparti delle vendite all’estero. Il settore dei prodotti alimentari e delle bevande, primo per importanza rivestita sulle esportazioni complessive (quota pari al 30,1% nell’anno 2012), ha continuato a mostrare un trend positivo di crescita delle rispettive vendite oltre confine, risultate in incremento del 6,3% rispetto all’anno precedente. Il comparto di mezzi di trasporto, che genera il 17,2% dell’export ha, invece, registrato una contrazione del valore delle merci esportate (-5,2%). La meccanica, terzo settore per quota detenuta sull’export provinciale, ha realizzato una performance brillante, incrementando il valore delle merci vendute sui mercati esteri del 27% circa. Il comparto degli articoli in gomma e materie plastiche ha subito, invece, una flessione dell’export del 3,7% rispetto al 2011; tra gli altri settori, si segnalano i pesanti decrementi riscontrati nei prodotti tessili e dell’abbigliamento (-11,0%) e nei metalli e prodotti in metallo (-13,1%). Per quanto concerne i mercati di sbocco delle merci cuneesi, il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 68,9% delle esportazioni provinciali, contro il 31,1% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’andamento complessivo delle vendite cuneesi all’estero è scaturito dalle dinamiche opposte esibite dalle esportazioni dirette ai mercati dell’Ue-27 ed extra Ue-27: le prime si sono ridotte dello 0,5% rispetto al 2011, le seconde hanno manifestato una crescita tendenziale del 9,5%. In linea con le iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese cuneesi nelle prossime settimane sono previsti due appuntamenti presso la sede cuneese dell’ente camerale: - martedì 19 marzo dalle ore 15, la presentazione dei progetti integrati di filiera e di mercato (Pif e Pim), approvati dal sistema camerale piemontese e dalla Regione Piemonte; - venerdì 5 aprile dalle ore 11, la presentazione dello sportello “World pass” istituito presso la Camera di Commercio di Cuneo.  
   
   
ATTIVITÀ PRODUTTIVE: APPROVATA CONVENZIONE REGIONE FVG-UNIONCAMERE  
 
Codroipo, 18 marzo 2013 - La Giunta regionale ha approvato il 14 marzo lo schema della convenzione che sarà stipulata tra la Regione e l´Unione Regionale delle Camere di Commercio per la concessione di fondi alle imprese. Dall´1 gennaio infatti, in base alla Lr 4/2005 "Interventi per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia" ed alle sue successive modifiche, sono state delegate ad Unioncamere le funzioni amministrative concernenti la concessione di incentivi nei settori dell´industria, dell´artigianato e del turismo. A disposizione ci sono i fondi comunitari Par Fsc (Programma Attuativo Regionale, Fondo Sviluppo e Coesione) trasferiti alla Regione attraverso lo Stato. Sino alla scadenza della , fissata al 31 dicembre 2018 ma prorogabile di un anno, Unioncamere potrà così erogare incentivi a favore dell´artigianato artistico e tradizionale e dell´abbigliamento su misura, ma anche per consulenze relative ad innovazione, qualità e certificazione dei prodotti, per l´organizzazione aziendale ed il miglioramento ambientale e delle condizioni dei luoghi di lavoro. Avranno diritto a questi fondi anche le agenzie di viaggio e le imprese turistiche, oltre alle imprese artigiane che intendono acquisire la qualificazione quali esecutori di lavori pubblici, le nuove imprenditorialità e la successione nell´impresa, le industrie che intendono fare investimenti a tutela dell´ambiente o del contenimento dei consumi, le Pmi industriali ed i loro Consorzi che investono in nuove tecniche di gestione aziendale. Ad Unioncamere competeranno la raccolta delle domande di contributo, la successiva istruttoria e l´erogazione dei fondi su base provinciale in seguito alle graduatorie predisposte.  
   
   
ORIENTAMENTO GREEN PER LE AZIENDE DEL TERRITORIO  
 
Udine, 18 marzo 2013 - Le imprese fanno attenzione alla riduzione della quantità dei rifiuti smaltiti (92% degli intervistati) e cercano di utilizzare soluzioni per ridurre i consumi anche nel trasporto o nell’ottimizzazione dei percorsi (30% sì e il 22% parzialmente). Ma c’è anche molta attenzione a diminuire l’impatto ambientale riducendo i consumi energetici (70% delle intervistate e 17% parzialmente) e, per il 61%, tramite l’utilizzo di fonti alternative, con la consapevolezza crescente che le politiche ambientali si traducono anche in strategie di risparmio e sviluppo per l’impresa. Sono alcuni dei dati emersi da una nuova analisi che la Camera di Commercio ha realizzato nell’ambito delle attività di ricerca e conoscenza sulla crescita “verde” legata alle aziende. Una ricerca che è stata presentata questa mattina nella sede di Friuli Future Forum dal componente di giunta Massimo Masotti e dall’editrice del portale greenfvg.It Enrica Gallo, che si è occupata di effettuare il report dopo aver intervistato 23 imprese della provincia, in gran parte piccole e micro aziende, fornendo un servizio di assistenza pre-competitiva che ha avuto l’obiettivo, oltre che di svolgere un’analisi per evidenziare gli aspetti principali legati alla greeen growth, anche di assistere gli imprenditori nello sviluppo di un’attività di ri-orientamento per portarli a intraprendere percorsi di sostenibilità ambientale e nuove strategie per migliorare nel settore. Considerato che la crescita verde, come ha precisato Masotti, «è un elemento per sviluppare la competitività delle nostre Pmi, particolarmente importante soprattutto in questo periodo difficile. Secondo il rapporto Greenitaly 2012 – ha precisato –, in Fvg non risulta ancora elevata la propensione green: nella graduatoria sull’incidenza delle imprese che tra il 2009 e il 2012 hanno investito in prodotti e tecnologie green, con il 23,2% la nostra regione si attesta leggermente al disotto della media nazionale (23,6%). Anche se le aziende Fvg fanno più aggregazioni per progetti green: a settembre 2012, il Fvg risultava all’ottavo posto, con 7 contratti di rete green, sui 27 contratti di rete totali della regione, il 25,9% del totale delle reti». Masotti ha anche ricordato che la sensibilizzazione e l’orientamento alla crescita verde per le imprese sono tra gli obiettivi prioritari dell’azione camerale, che si concretizzeranno prossimamente anche nel sostegno alla nuova edizione di Eos realizzato da Udine & Gorizia Fiere – presente alla presentazione di oggi anche la presidente Luisa De Marco – e nella realizzazione di specifiche iniziative per le aziende in quel contesto. Enrica Gallo è entrata nel dettaglio dei risultati emersi dai colloqui con le imprese. La ricerca di prodotti e tecnologie ecocompatibili è applicata dal 40% delle aziende nell’approvvigionamento delle materie prime, dal 52% nei processi di produzione e dal 48% nel prodotto finale. I sistemi di certificazione dell’energia sono invece considerati molto complessi e onerosi da ottenere per le piccole imprese, che richiedono più formazione e informazioni. Come innovazione green, quasi metà delle aziende intervistate ha acquistato macchinari a basso consumo, il 48% ridotto imballaggi o usato materiali riciclati e il 38% ha adottato pannelli fotovoltaici. Per tutti è chiaro come la sostenibilità in azienda sia anche un traino per una maggiore competitività. Molti degli imprenditori – ha concluso la Gallo – sanno che l’ottimizzazione energetica si traduce anche in altri vantaggi reali, che possono anche aumentare la fiducia dei clienti.  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE DI ACUSTICA AIA-DAGA 2013 19-21 MARZO A MERANO  
 
Bolzano, 18 marzo 2013 - Dal 19 al 21 marzo 2013 si terrà a Merano la Conferenza internazionale di acustica Aia-daga 2013, alla quale partecipano circa 1200 esperti di Italia, Germania, Austria, Svizzera ed altri Stati. Due workshop di interesse locale aperti al pubblico. Sei interventi, che avverranno quali letture plenarie presso il Kursaal, in Corso Libertà 33 a Merano, forniranno una rassegna sui recenti sviluppi di temi di attuale interesse, insieme ad alcune riflessioni sulle future tendenze del settore. Ai sei interventi si abbinano 15 sessioni parallele ospitate in varie location sempre a Merano. Questa Conferenza internazionale, riconosciuta quale evento di livello europeo dalla European Acoustics Association (Eaa), mira a contribuire non solo al progresso tecnico e scientifico in acustica, ma anche al miglioramento della cooperazione tra paesi vicini, integrando e confrontando le comuni esperienze acquisite a livello internazionale. Sei interventi ad invito forniranno una rassegna sui recenti sviluppi di temi di attuale interesse, insieme ad alcune riflessioni sulle future tendenze del settore. Nell´ambito della Conferenza si svolgeranno il 39° congresso annuale della Deutsche Gesellschaft für Akustik (Dega) e 40° il congresso annuale dell´Associazione Italiana di Acustica (Aia). Il convegno è frutto di una collaborazione, oltre che delle due società anche di vari enti specialistici di Austria, Svizzera e Germania e dell´Agenzia provinciale per l´ambiente della Provincia di Bolzano. Si tratta della prima conferenza congiunta Italia-germania; la Provincia di Bolzano è onorata e orgogliosa di ospitare l´evento di rilievo internazionale al quale si è giunti, come spiega Luca Verdi direttore del Laboratorio di Chimica fisica dell´Agenzia provinciale per l´ambiente, anche grazie all´ottima collaborazione con l´Associazione Italiana di Acustica Aia ed in particolare con il suo presidente, Alessandro Peretti. In seno al grande evento riservato ai tecnici, vi sono due appuntamenti aperti al pubblico, due workshop a livello più divulgativo su temi di acustica strategici per l´Alto Adige proposti dall´Agenzia provinciale per l´ambiente. Entrambi i workshop si svolgeranno al Kurhaus, in Corso Libertà 33 a Merano lunedì 18 marzo 2013, alle ore 18.00, si terrà il workshop sul tema "Acustica e ambienti scolastici - la qualità acustica delle aule incide sull´apprendimento e sullo sforzo vocale degli insegnanti". Nell´iniziativa sono coinvolti anche Inail e Intendenze scolastiche. Venerdì 22 marzo 2013, alle ore 9.00, si terrà il workshop sul tema "La qualità globale in edilizia: ambiente, energia, acustica - coniugare le esigenze di risparmio energetico e di comfort acustico nell´edilizia". Nell´iniziativa è coinvolta anche l´Agenzia Casaclima. Programma sotto: http://www.Associazioneitalianadiacustica.it/  http://www.Aia-daga.eu/index.php/en/    
   
   
INNOVAZIONE. PROGETTO “KNOW US” PER RECUPERO COMPETITIVITA’ PMI VENETE  
 
Venezia, 18 marzo 2013 - Il progetto “Know Us per la co-generazione di conoscenza competitiva tra le università e le Pmi”, a valere sul Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013, si propone di aumentare la competitività delle imprese in settori strategici per l’economia. La Regione del Veneto, con l’assessorato all´economia e sviluppo, ricerca e innovazione, in quanto soggetto capofila ha ora promosso con il contributo dei partner di progetto veneti (Università Ca’ Foscari di Venezia, Camera di Commercio di Venezia e Polo Innovazione Strategica di Portogruaro) l’organizzazione di tre eventi formativi per coinvolgere altre imprese venete potenzialmente interessate ad aderire all’iniziativa. Gli incontri, a partire dal mese di marzo, si tengono a Marghera, Treviso e Portogruaro e sono organizzati per favorire la massima diffusione dell’iniziativa presso le imprese del territorio e facilitare la comprensione degli strumenti e delle metodologie sviluppate nell’ambito del progetto attraverso la presentazione e la discussione di casi concreti di applicazione. La prima fase del progetto Know Us è stata attivata da ottobre 2012 con la raccolta e l’analisi di dati qualitativi in grado di far individuare i cambiamenti intervenuti nelle strategie competitive delle Pmi in risposta al contesto di crisi economico-finanziaria nel periodo 2008-2011. Oltre cento Pmi venete hanno partecipato a questa indagine preliminare che darà modo di ricevere un primo report di valutazione personalizzato del modello competitivo di ciascuna impresa. “Si tratta di un ulteriore stimolo alla condivisione e alla co-generazione di conoscenze tra i vari attori del sistema regionale dell’Innovazione – sottolinea l’assessore regionale Isi Coppola. L’obiettivo è incrementare il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle imprese, in funzione di un rilancio di alcuni settori dell’economia regionale. Per far recuperare competitività al nostro tessuto economico, va perseguita una strategia di uscita dalla crisi basata su di un lavoro sinergico e rivolto all’innovazione nei modelli di business”.  
   
   
VERONA - BUONA PERFORMANCE PER L´EXPORT: +3,4% NEL 2012  
 
Verona, 18 marzo 2013 - Il 2012 si chiude, secondo i primi dati dell’Istat elaborati dal Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio di Verona, con un aumento del valore delle esportazioni su base annua del 3,4%. “E’ un risultato incoraggiante, in questo periodo particolarmente delicato per la nostra economia” afferma il Presidente dell’ente camerale, Alessandro Bianchi. “Il risultato di Verona si pone al di sopra della media del Veneto, pari a +1,6%. Si tratta di un dato che conferma la vocazione all’internazionalizzazione della nostra provincia. Dai mercati esteri possono arrivare grandi opportunità di sviluppo per le nostre imprese”. Quasi tutte le principali produzioni veronesi mettono a segno un risultato positivo: le esportazioni dei prodotti dell’agricoltura registrano un +5,5%, si evidenzia inoltre un aumento del 13,6% per i prodotti alimentari e dell’8,5% per le bevande (per Verona, rappresentate soprattutto dal vino). Nel settore della moda aumenta l’export di prodotti di abbigliamento (+9,7%), mentre sono in calo le calzature (-4,6%). Il settore dei macchinari registra una crescita del 2%. In ripresa le esportazioni di marmo (+4,2%); riprendono fiato anche quelle relative ai mobili (+8,7%). Tra i principali mercati di destinazione, la Germania, primo mercato per le imprese veronesi, cresce rispetto al 2011 dell’8,6%. Considerando i primi dieci paesi, solo Francia e Spagna registrano risultati negativi (-6,5 e -5,3% rispettivamente). “E’ interessante analizzare i dati relativi alle esportazioni verso alcuni paesi, come Russia, Brasile, Cina e India” sostiene il Presidente Bianchi. “In particolare la Russia, settimo mercato, cresce del 9,9%, la Cina (13°) del 6,6%, il Brasile (22°) del 14,9%, l’India (41°) del 3,9%. Si tratta di mercati in continua evoluzione, dove le possibilità di far conoscere il made in Verona si stanno sempre più rafforzando”.  
   
   
TRENTO: GRANDI PROGETTI 2012: FINANZIATI I PRIMI SEI DELLA GRADUATORIA  
 
Trento, 18 marzo 2013 - Su proposta del presidente Alberto Pacher, la Giunta provinciale ha approvato la graduatoria relativa al bando “Grandi progetti 2012”, riservato a progetti in grado di “far progredire il sistema di ricerca trentino in direzioni strategiche, suscettibili di sviluppi importanti sia in termini di risultati scientifici che di potenzialità applicative. Il Grande progetto si pone obiettivi ampi di lungo termine ed implica la mobilitazione di risorse umane qualificate, la realizzazione di nuovi laboratori o specifiche infrastrutture di ricerca. Pertanto la realizzazione di un Grande progetto si articola in due fasi: una di progettazione, per delimitare con chiarezza gli obiettivi e definire precise deliveries di ricerca al termine del finanziamento, ed una successiva di attivazione”. Il Comitato tecnico-scientifico, incaricato di valutare le proposte, aveva già effettuato una prima “scrematura”, ammettendo solo undici progetti a presentare la parte di progettualità operativa. La Giunta provinciale, nella riunione odierna, ha dunque approvato la graduatoria finale, che comprende sei progetti immediatamente finanziabili con le risorse messe a bando, pari a complessivamente ad euro 11.078.326,40. Questi sono i progetti finanziati. 1. "Attend - Characterizing and improving brain mechanisms of attention" - Soggetto coordinatore: Università degli Studi di Trento - Soggetti partecipanti: Fondazione Istituto Italiano di tecnologia - Center for Neuroscience and Cognitive Systems; Fondazione Bruno Kessler; Massachusetts General Hospital - Durata del progetto: 36 mesi - Costo complessivo rideterminato: € 2.126.946,40. 2. "Axonomix - Axonomics: identifyng the translational networks altered in motor neuron diseases" - Soggetto coordinatore: Università degli Studi di Trento - Soggetti partecipanti: Cnr - Istituto di Biofisica; Fondazione Bruno Kessler; Università degli Studi di Padova, Department of biomedical sciences and Cnr Institute of Neurosciences; College of Medicine & Veterinary medicine, University of Edinburgh, Uk - Durata del progetto: 36 mesi - Costo complessivo rideterminato: € 2.390.864,80. 3. "Lexem - Laboratory for Epidemiology and Modelling. Facing the introduction and spread of Invasive Alien Species (Ias) into the territory of the Autonomous Province of Trento" - Soggetto coordinatore: Fondazione Edmund Mach - Soggetti partecipanti: Fondazione Bruno Kessler - Centro per le tecnologie dell´informazione; Università degli Studi di Trento; Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie; Università Bocconi - Durata del progetto: 36 mesi - Costo complessivo rideterminato: € 1.165.479,20. 3. "Madelena - Developing and Studyng novel intelligent nanoMaterials and Devices towards Adaptive Electronics and Neurosciences Applications" - Soggetto coordinatore: Cnr - Istituto dei materiali per l´elettronica ed il magnetismo Imem - Soggetti partecipanti: Fondazione Bruno Kessler; Università degli Studi di Trento; Cnr - Istituto di Biofisica Ibf; Cnr - Istituto di Fotonica e nanotecnologie Ifn - Durata del progeto: 36 mesi - Costo complessivo rideterminato: € 2.360.176,00. 3. "Siquro - On silicon chip quantum optics for quantum computing and secure communications" - Soggetto coordinatore: Università degli Studi di Trento - Soggetti partecipanti: Fondazione Bruno kessler; Cnr - Istituto nazionale di Ottica; Eidgenössische technische Hochscule Zürick - Durata del progeto: 36 mesi - Costo complessivo rideterminato: € 2.319.500,00. 6. "Transcrapple - Transcriptional and post-transcriptional regulation of apple fruit development" - Soggetto coordinatore: Fondazione Edmund Mach - Soggetti partecipanti: Università degli Studi di Padova - Università degli Studi di Trento - Durata del progetto: 36 mesi - Costo complessivo rideterminato: € 715.360,00. I successivi progetti della graduatoria potranno essere finanziati nel caso in cui si liberassero altre risorse e sono sinteticamente i seguenti: 7. "Metafoodbook-envi" (Soggetti partecipanti: Fondazione Edmund Mach come soggetto coordinatore; Fondazione Bruno Kessler; Università degli Studi di Trento - Centre for integrative Biology) 7. "Mytra" (Soggetti partecipanti: Fondazione Edmund Mach come soggetto coordinatore; Centro Euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici s.Ca.r.l.; Università degli Studi di Trento; Museo delle Scienze; Fondazione Bruno Kessler). 9. "Bioapps" (Soggetti partecipanti: Fondazione Edmund Mach come soggetto coordinatore; Politecnico di Milano; Musei delle Scienze; Museo Civico di Rovereto; Università degli Studi di Trieste). 9. "Mac" (Università degli Studi di Trento come soggetto coordinatore, Fondazione Bruno Kessler; Universität Innsbruck; Università Commerciale Luigi Bocconi). 9. "Milpower" (Fondazione Bruno Kessler come soggetto coordinatore; Università degli Studi di Trento; Emory University; Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna).  
   
   
BIELLA - ANCORA IN FASE RECESSIVA IL SETTORE ARTIGIANO  
 
Biella, 18 marzo 2013 - Nel secondo semestre 2012, in un contesto che, sia a livello italiano che piemontese, è ancora attraversato da un’incalzante fase recessiva, il settore artigiano della provincia di Biella ha manifestato segnali di peggioramento dal lato della produzione e un saldo occupazionale negativo sul fronte del mercato del lavoro. Questo quadro emerge dall’indagine congiunturale sul settore artigiano biellese, curata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Biella in collaborazione con Confartigianato e Cna, condotta su un campione di circa 125 unità. “La fase recessiva che sta colpendo le nostre imprese artigiane, si sta facendo ancora sentire. Infatti, in questo scenario economico ancora critico, il settore artigiano della provincia di Biella continua a manifestare segnali di preoccupazione. Pertanto le previsioni per il breve periodo sono improntate ad un deciso pessimismo, che presuppone un intervento urgente da parte nostra, in termini di supporto alle imprese che continuano a dare prova di coraggio e di volontà di andare avanti, ricoprendo un ruolo fondamentale nella produzione di ricchezza reale all’interno del nostro tessuto imprenditoriale” dichiara Andrea Fortolan, Presidente della Camera di Commercio di Biella. Nel secondo semestre 2012, l’andamento della produzione (rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente) è risultato in aumento per il 30% delle imprese intervistate e in riduzione per il 70%, dando, pertanto, origine ad un saldo di opinione (ottimisti meno pessimisti) negativo pari al -40%. Effettuando un’analisi a livello settoriale, si può osservare come la variazione negativa della produzione sia il risultato dei saldi negativi registrati in tutti i comparti: Trasporti (con un saldo ottimisti meno pessimisti del -66%), Tessile (-64%), Riparazioni (-60%), Meccanotessile (-50%), Edilizia /Installatori e Alimentare (entrambi con un saldo del -34%), Servizi all’impresa (-20%), Servizi alla persona e Altre Manifatture (entrambi con un saldo del -16%). Analogamente alla precedente rilevazione, il clima delle aspettative degli imprenditori artigiani della provincia biellese per il breve periodo (gennaio-giugno 2013) si caratterizza per un marcato pessimismo: infatti, il saldo di opinione (ottimisti-pessimisti) per il primo semestre 2013 è negativo per un valore del -54%, peggiore rispetto a quello registrato nella scorsa indagine congiunturale (-48%).  
   
   
ABRUZZO, SITO BUSSI: ACCORDO DI PROGRMMA ENTRO 23 APRILE SI PUNTA A DEFINIRE LINEE GUIDA PER REINDUSTRIALIZZAZIONE  
 
Pescara, 18 marzo 2013 - Presso l´assessorato allo Sviluppo Economico, a Pescara, alla presenza del vice presidente dela Regione, Alfredo Castiglione, del Sindaco di Bussi, delle rappresentanze sindacali e datoriali delle proprietà di Solvay e Toto Spa, si è svolto, questa mattina, un incontro relativo alla problematica della cassa integrazione straordinaria della Solvay. Le parti hanno deciso di differirla fino al prossimo incontro, fissato per il giorno 23 aprile. Entro tale data, le parti interessate hanno assunto l´impegno di sottoscrivere, presso l´Avvocatura dello Stato, alla presenza del Commissario Goio, del Ministero dell´Ambiente e dell´Avvocatura stessa, un Accordo di Programma con il quale verranno individuate le linee guida circa la reindustrializzazione del sito di Bussi. Dalla riunione è emerso un grande senso di responsabilità delle parti sociali presenti all´incontro, le quali hanno, in questo modo, contribuito a mantenere un clima sociale disteso, evitando contrasti che avrebbero causato sia disagi ai lavoratori che inopportuni ostacoli all´Accordo di Programma in via di definizione.- A tal proposito, Toto e Solvay si sono impegnati a sottoscriverlo in modo tale che per il 23 aprile si possa avviare la fase successiva.  
   
   
DATI EXPORT: BUONA LA PERFORMANCE DELLA PUGLIA  
 
Bari, 18 marzo 2013 - “Nonostante una delle crisi economiche più gravi della storia, nonostante l’acciaio invenduto dell’Ilva, la Puglia sui mercati esteri continua a registrare buone performance”. È quanto ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone commentando i dati sulle esportazioni delle regioni italiane pubblicati ieri dall’Istat. “Siamo di fronte – ha commentato – ad una crisi senza precedenti che ci costringe ad adottare tutte le strategie per superare la congiuntura negativa. Eppure nonostante questo quadro così fosco, le esportazioni della Puglia continuano a tenere. L’istat nel suo report attesta che le vendite all’estero della Puglia sono aumentate nell’intero anno 2012 del 7,3%, il doppio di quanto è avvenuto in Italia che si ferma ad un +3,7% e in totale controtendenza rispetto all’Italia meridionale dove l’export è in calo dello 0,2%. Di questo dobbiamo ringraziare le imprese che stanno lottando con vigore contro la crisi. Negli ultimi otto anni la Regione Puglia le ha accompagnate sui mercati esteri con iniziative mirate. Continueremo a farlo creando nuovi strumenti perché le imprese crescano grazie all’internazionalizzazione, mantenendo ed incrementando tuttavia l’occupazione in Puglia”. La Puglia nel 2012 ha venduto all’estero merci per 8,772 miliardi, il 7,3 per cento in più del 2011 quando il valore dell’export fu di 8,174 miliardi. Per incremento la Puglia è la quarta regione in Italia dopo Sardegna (+21,5%), Sicilia (21,2%) e Umbria (+7,6%)., mentre Taranto con un incremento del 18,1% si conferma una delle province più dinamiche in Italia, La crescita delle esportazioni pugliesi vale due volte l’aumento nazionale che si ferma al 3,7% ed è in totale controtendenza rispetto all’Italia meridionale dove l’export è in calo dello 0,2%. I settori dove la Puglia va meglio sono i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (+115,7%), computer e apparecchi elettronici ed ottici (+46,4%), apparecchi elettrici (+42,9%), macchine ed apparecchi vari (+26,1%). Buone le performance anche per i prodotti alimentari e le bevande (+12,9%), gli articoli farmaceutici (+8,7%) e gli articoli in gomma (+7,1%). In calo, per il caso Ilva, le esportazioni dei metalli di base (-9,6%) in crescita fino al 2011 del 15,1%, ma anche le esportazioni dei rifiuti (-21,8%) al contrario di quanto avviene in Sardegna (+297,8%) e in Sicilia (+78,9%), e dei prodotti petroliferi raffinati (-16,7%). Le esportazioni pugliesi in tiepida crescita nei Paesi Ue (+1,8%), aumentano decisamente nei paesi extra Ue (+14,4%). Continua così un trend positivo iniziato nel 2010, dopo il grande crollo delle esportazioni del 2009 (-22,9%), e continuato nel 2011, quando la Puglia segnò il primato italiano per crescita delle esportazioni (+17,9%) e superò i valori pre-crisi del 2008.  
   
   
ATTESTATO DI LIBERA VENDITA  
 
Roma, 18 marzo 2013 - Richiesto da alcuni Stati (come la Thailandia, la Corea, il Perù, ecc.), il certificato di libera vendita attesta che la merce esportata dall´impresa italiana è liberamente commercializzata in Italia o in altri Paesi dichiarati dall’impresa. Tale attestazione è richiesta soprattutto quando si tratta di merci sottoposte a controlli specifici in quanto collegate al consumo o all’utilizzo sul genere umano, come ad esempio cosmetici, sanitari, alimentari, medicali. L´attestato di libera vendita non è comunque sostitutivo di certificazioni eventualmente previste da specifiche normative di settore e non assolve di per sé ai relativi obblighi di controllo previsti da legge, in quanto attesta la mera commercializzazione dei prodotti. L´impresa che richiede l´attestato deve avere sede nella provincia, essere regolarmente iscritta al Registro delle imprese ed aver dichiarato l´inizio di attività. Per ottenerlo occorre compilare una richiesta su carta intestata, corredata da un elenco completo o a campione dei propri clienti, comprensivo dei dati identificativi e da copia delle fatture di vendita in Italia dei prodotti per i quali si chiede il certificato; la richiesta va infine presentata all’Ufficio Commercio Estero della Camera competente. L’inoltro può avvenire anche via e-mail o fax, tenendo presente che gli originali di tutti i documenti devono essere consegnati all´ufficio al momento del ritiro dell´attestato. (ultima revisione gennaio 2013).  
   
   
BOLZANO: FORMAZIONE NEL CAMPO DELLA SICUREZZA PER OPERATORI DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE SPECIALI  
 
Bolzano, 18 marzo 2013 - Dal 12 marzo sono entrate in vigore nuove norme di sicurezza per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti di lavoro particolari come trattori, scavatori e piattaforme elevabili. In base alle nuove norme di materia di sicurezza sul lavoro sia i lavoratori dipendenti che i lavoratori autonomi che utilizzano automezzi e strumenti particolari come trattori, scavatori, piattaforme elevabili e carrelli elevatori devono frequentare degli appositi corsi nel campo della sicurezza sul lavoro. Le norme riguardano i trattoristi, gli operatori di piattaforme elevabili, di carrelli elevatori, gru a torre, gru mobili autocarrate e semoventi su ruote, pompe di calcestruzzo, gru su autocarro, escavatori e macchine simili. I corsi per la sicurezza hanno una durata che va da 4 a 16 ore a seconda del macchinario interessato e vengono organizzati sia dalle organizzazioni imprenditoriali, come ad esempio il Bauernbud e l´Associazione provinciale dell´Artigianato, che dai Comitati paritetici nell´edilizia e della formazione professionale. Il corso di aggiornamento della durata minima di quattro ore deve essere effettuato ogni cinque anni. Il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, precisa che la nuova normativa riguarda coloro che non hanno mai lavorato con questi macchinari. Coloro che già lavorano con queste strumentazioni devono seguire un corso nel campo della sicurezza entro due anni dall´entrata in vigore delle norme, quindi entro il 12 marzo del 2015. Sono inoltre esonerati dalla frequenza del corso i contadini ed i lavoratori agricoli che utilizzano da almeno due anni il trattore. Entro cinque anni anche questi lavoratori devono però frequentare il corso di aggiornamento di quattro ore. Sono inoltre esonerati dalla frequenza del corso sulle norme di sicurezza anche coloro che utilizzano piccoli escavatori idraulici ed analoghi strumento per il movimento terra. Per ulteriori informazioni riguardo alle nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro gli interessati possono consultare il sito: www.Provincia.bz.it/lavoro    
   
   
PERUGIA - RINNOVATO IL COMITATO IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Perugia, 18 marzo 2013 - Alla presenza del Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni e del Segretario Generale dell’Ente Mario Pera, si è ufficialmente insediato il Comitato dell’Imprenditoria Femminile, giunto in questo 2013 al suo quinto mandato. In apertura di seduta, il Comitato ha provveduto all’elezione dei nuovi organi dirigenti, confermando alla presidenza Maria Zappelli Cardarelli, imprenditrice del settore agricoltura, in rappresentanza della Coldiretti, cui si affiancheranno le vicepresidenti Cinzia Bugiantelli della Cna e Nela Turkovic, Confcommercio. Il Comitato per l’Imprenditorialità Femminile della Camera di Commercio di Perugia - costituito il 25.02.2000 - è formato da 18 donne espressione di vari settori economici ed enti e durerà in carica tre anni. Le altre componenti del Cif sono: Monica Antognoni (Apmi – Associazione Piccole Medie Imprese Umbria), Anna Grazia Boccali (Confagricoltura), Francesca Cesarini (Legacoop), Edi Cicchi (Confcooperative), Roberta Datteri (Abi), Maria Graziella Feliziani (Centro Pai Opportunità Regione dell’Umbria), Alessandra Gasperini (Confindustria), Cristiana Mariani (Confesercenti), Paola Mela (Confartigianato), Alberta Niccolini (Sviluppumbria), Antonella Pasquino (Pari Opportunità Provincia di Perugia), Maria Luisa Puletti Mencaroni (Aidda), Maria Teresa Severini (Consiglio Camera di Commercio Perugia), Giovanna Tacconi (Cia), Patrizia Venturini (Cgil). Il Comitato è regolato da protocolli di intesa siglati dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Unioncamere, un impegno rinnovato di recente anche con il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Siamo nati con lo scopo di promuovere e tutelare l’imprenditorialità femminile e continua ad essere questo l’obiettivo principale del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Perugia” – ha detto nel suo intervento la Presidente Maria Zappelli Cardarelli. Oggi il Cif inaugura un nuovo mandato con una volontà e determinazione rese più forti dalla persistenza di una crisi di cui non intravediamo ancora la fine. Una crisi che peraltro vede la tenuta delle imprese femminili a dimostrazione che le donne sanno affrontare con straordinaria energia anche le difficoltà maggiori”. “Purtroppo sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro, anche se il loro contributo si fa sentire da sempre nelle tante imprese familiari che caratterizzano il nostro tessuto produttivo”. Nel programma 2013 del Cif di Perugia trovano conferma svariate iniziative rivolte a promuovere l’imprenditoria femminile, anche tramite specifiche attività di informazione, formazione imprenditoriale e professionale e servizi di assistenza manageriale mirata.