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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 09 Luglio 2013 |
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PARLAMENTO EUROPEO, QUESTA SETTIMANA: TABACCO, DATAGATE, COPYRIGHT MUSICALI E POLITICHE REGIONALI |
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Strasburgo, 9 luglio 2013 - Al voto mercoledì regole
più rigide sulla vendita delle sigarette. E ancora diritti d´autore delle opere
musicali online, un gruppo di lavoro sulle autorità di sicurezza nazionale,
bio-carburanti e politiche di coesione. I ministri e i diplomatici lituani
incontreranno i deputati europei per presentare la priorità della Presidenza al
Consiglio dei prossimi sei mesi.
Mercoledì i deputati della commissione all´Ambiente
voteranno la proposta di coprire il 75% dei pacchetti di sigarette con
avvertimenti e di vietare gli aromi, come il mentolo.
Lo stesso giorno la commissione alle Libertà civili si
riunirà per discutere dei metodi di sorveglianza dell´autorità nazionale di
sicurezza americana.
Migliorare la gestione dei diritti d´autore e
incoraggiare lo sviluppo di servizi on line europei sono alcuni degli obiettivi
delle nuove regole che saranno votate martedì in commissione agli Affari
legali.
Giovedì i deputati della commissione all´Ambiente
voterano delle regole per garantire che i fondi europei siano destinati ai
bio-carburanti.
Mercoleì, la commissione allo Sviluppo regionale vota
cinque relazioni sulla coesione legislativa, in vista della nuova fase della
politica di coesione, che inizierà nel 2014, destinata alla creazione di lavoro
e crescita.
Lunedì il presidente della Bce Mario Draghi sarà in
commissione agli Affari economici per confrontarsi con i deputati.
Mercoledì, la commissione alla Pesca voterà una
relazione sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.
Martedì i deputati della commissione agli Affari
interni voteranno nuove reole per facilitare la registrazione delle macchine
negli spostamenti da uno Stato membro all´altro. Questo è uno dei venti
problemi europei più discussi dai cittadini.
Martedì alle ore 15 il leader Ecr Martin Callanan e
quella dei Verdi Rebecca Harms, si confronteranno in chat Facebook.
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INTERVENTO DEL PRESIDENTE JOSÉ MANUEL BARROSO IN ALGERIA |
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Algeri, 9 luglio 2013 - Di seguito l’intervento del 7
luglio alla conferenza stampa del presidente José Manuel Barroso in Algeria: "
Buon Giorno signore e signori,
Era molto tempo che volevo venire in Algeria ed è
inutile dire quanto sono felice di essere qui in questo grande paese che noi
rispettiamo molto, un vicino dell´Unione europea, un paese con il quale abbiamo
rafforzare la nostra partnership.
E mi permetta prima di tutto di parlare direttamente a
tutti gli algerini per esprimere il mio sincero saluto quando si arriva alla
conclusione, dopo un anno di celebrazioni, per commemorare il 51 ° anniversario
di indipendenza. Noi crediamo che il percorso dalla tua indipendenza è stata
caratterizzata da momenti di gioia come momenti di dolore, ma gli algerini sono
sempre stati in grado di superare tutte le difficoltà. E sono lieto che
l´Europa è un impegno di tutti quei momenti in Algeria partner.
Questa mattina sono stato in grado di parlare con il
primo ministro Sellal e diversi membri del governo, e questo pomeriggio avrò
l´opportunità di incontrare i presidenti delle due Camere dell´Assemblea,
nonché rappresentanti della società civile .
Il rapporto tra l´Unione europea e l´Algeria è un
forte rapporto basato sul rispetto reciproco e sulla fiducia. La futura
evoluzione di questo rapporto appare oro molto promettente. Il potenziale di
approfondire ulteriormente il nostro rapporto è enorme.
E abbiamo preso oggi un passo molto importante in
questa direzione con il memorandum d´intesa in materia di energia. Io ero sul
lato della Ue, l´origine di questa importante iniziativa nel 2006. L´energia,
si sa, è un settore prioritario del partenariato euro-mediterraneo, in quanto è
uno strumento indispensabile per la costruzione di uno spazio comune di
prosperità e stabilità fattore. E in questo contesto, l´Algeria è un partner
chiave per l´Ue, sia a livello bilaterale e regionale. Il gas naturale è una
questione strategica per entrambe le parti: l´Algeria è un importante fornitore
per l´Europa, mentre l´Europa è di gran lunga il principale cliente
dell´Algeria.
Questo Mou stabilisce un quadro di cooperazione che
copre tutte le questioni di interesse comune, ovvero il petrolio e il gas,
l´energia rinnovabile e l´efficienza energetica, la riforma del quadro
giuridico e regolamentare, la progressiva integrazione dei nostri mercati nel
l´energia, lo sviluppo delle infrastrutture di interesse comune, il
trasferimento tecnologico e lo sviluppo locale. Questo memorandum, vorrei
sottolineare, quindi riflette le nostre forti interessi comuni e sarà attuato
nel rispetto delle leggi e dei regolamenti.
Al di là della questione specifica della nostra
cooperazione energetica copre grandi aree che sono di natura politica,
economica, sociale o scientifico e culturale.
E nel corso degli ultimi 12 mesi abbiamo visto molti
sviluppi positivi, in particolare con la decisione dell´Algeria di partecipare
alla politica europea di vicinato rinnovato, negoziando un piano d´azione, come
per il rafforzamento del nostro dialogo politica che è più attenta e costante,
per non parlare della conclusione di un accordo di principio sulla
smantellamento delle tariffe sui prodotti agricoli e industriali.
L´unione europea è impegnata a vedere crescere un
Algeria stabile, una algerina democratica, un prospero Algeria. Seguiamo con
grande interesse lo sviluppo del processo di approfondimento della democrazia e
il rispetto dei diritti umani, un processo che è stato avviato nel 2011 e
l´attuazione di nuove riforme delle politiche per le quali j ´ hanno accolto il
primo ministro Sellal.
Noi crediamo che una società civile forte, una società
in cui le donne possono svolgere il loro ruolo fondamentale, una società che
può essere ascolto preferita per le preoccupazioni dei giovani, questa è una
società che può garantire la stabilità, in particolare il tempo di stabilità e
meglio garantita da riforme, il rispetto di questi principi, i principi di
libertà - la libertà di stampa alla libertà di associazione.
Sosteniamo anche progressi nella riforme
socio-economiche che aumentare il clima di business e di investimento e,
quindi, creare posti di lavoro, che è cruciale per il futuro della gioventù
algerina.
Inoltre, l´adesione dell´Algeria all´Omc resta una
priorità per la nostra relazione commerciale bilaterale senza dubbio. E abbiamo
parlato con il primo ministro Sellal lo svolgimento dei lavori di questo stato
di appartenenza. Noi diamo la massima priorità all´obiettivo di Algeria di
aderire all´Omc. Pensiamo che sia molto importante per la diversificazione
dell´economia, per l´ancoraggio di economia vostro in reti economiche e di
business globale, così come l´importanza che può avere per attirare gli
investimenti stranieri vantaggio.
Abbiamo anche discusso la circolazione delle persone
tra l´Algeria e l´Unione europea. Questo è un argomento di comune interesse su
piani umane ed economiche. Vogliamo stabilire un dialogo in materia di
migrazione, mobilità e sicurezza che consentono un reale progresso su temi
importanti quali la mobilità, il visto e controllo delle frontiere.
Prima di concludere, vorrei dire qualche parola anche
sulla dimensione regionale.
In primo luogo per quanto riguarda la sicurezza
regionale. L´unione europea e l´Algeria sono preoccupati per la situazione nel
Sahara / Sahel. E abbiamo deciso che abbiamo bisogno di cooperare strettamente
su questo tema con gli altri paesi della regione.
Inoltre, per quanto riguarda il Maghreb stesso, ci
sono opportunità di oggi per una più stretta cooperazione tra i paesi della
regione. L´unione europea è pronta a sostenere questi sforzi - in particolare
nel campo del commercio e dell´economia. Per esempio, come nel campo specifico
di energia. Noi crediamo che la cooperazione regionale rafforzata avrebbe
portato benefici in termini di benessere e di sicurezza, sia per i paesi della
regione e dell´Unione europea.
Vorrei anche ribadire l´importanza che attribuisco
alla intensificazione del dialogo politico tra l´Ue etl´Algérie. Ultimamente,
c´è stata una grande intensificazione di contatti ad alto livello, e sono
lieto. Infatti oggi ho ufficialmente invitato il Primo Ministro a visitare
Bruxelles. E penso che il dialogo politico include questioni di sicurezza, è di
grande importanza per l´Unione europea e l´Algeria.
Conosco abbastanza bene, se mi permettete una
riflessione personale, la storia del vostro Paese. So quanto sia importante il
ruolo vostro paese svolge nella regione. Ho un immenso rispetto per il proprio
paese, per la vostra storia, la vostra cultura. In qualità di Presidente della
Commissione europea, ma anche in altre funzioni nazionali che ho avuto prima, a
livello nazionale, ho investito molto nel dialogo e nella cooperazione con i
paesi del Maghreb. Con altri ministri degli Esteri, sono stato uno dei
fondatori del dialogo 5 +5. Credo davvero che il Mediterraneo deve essere un
ponte che unisce e non uno spazio tra. E poi, il ruolo dell´Algeria, è un ruolo
chiave. La posizione centrale, il vostro paese nella regione, e anche nel
dialogo con l´Europa mediterranea e l´Africa con l´Europa, è di fondamentale
importanza.
Questo era lo spirito delle nostre conversazioni oggi,
è lo spirito di apertura discutere di tutte le questioni importanti, per vedere
come sviluppare vantaggio della nostra partnership, come registrarsi in tempo,
e come possono avanzare dopo pragmaticamente in diversi livelli.
Io sono soddisfatto della qualità delle discussioni
che ho avuto oggi con il governo, le autorità algerine. Inoltre, ho anche colto
l´occasione per passare dal primo ministro, i miei migliori auguri al
Presidente Bouteflika, la mia amicizia e rispetto.
Grazie ".
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DRAGHI DICE A DEPUTATI EUROPEI: BASSI TASSI DI INTERESSE POTRANNO TRAINARE LA RIPRESA, |
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Strasburgo, 9 luglio 2013 - Il presidente della Bce
Mario Draghi discute ultimi sviluppi nella zona euro con i deputati europei. Le
ragioni di basso tasso di interesse annuncio a lungo termine della Bce la
settimana scorsa, modi per aumentare i prestiti alle piccole imprese e gli
sforzi per ridurre la frammentazione dei mercati finanziari nell´Ue sono stati
tra i temi discussi con il presidente della Bce, Mario Draghi da Comitato
economico e monetari i deputati Lunedi.
Bassi tassi di interesse -
I deputati accettato la tesi di Draghi che bassi tassi
di interesse sono la giusta risposta al debole attività economica e le
dinamiche di prestito tenui. Ma anche ammettendo che i tassi bassi aiuteranno
il recupero del disco, che volevano sapere perché i tassi interbancari
nazionali e rimangono molto più alti e come il prestito a tasso disparità tra
gli Stati membri potrebbero essere ridotti.
Il credito alle piccole e medie imprese -
I deputati accolto con favore la volontà di facilitare
i prestiti alle piccole e medie imprese (Pmi) evidenti in decisioni a basso
tasso della scorsa settimana. Ma hanno ancora una volta sostenuto che le banche
non prestano alle Pmi abbastanza, malgrado ottenere finanziamenti a buon
mercato da parte della Bce. Hanno suggerito che valutazioni di rischio per le
Pmi dovrebbero essere cambiati, per consentire loro di ottenere prestiti e di
svolgere il loro ruolo nell´economia.
Ridurre la frammentazione -
I deputati hanno espresso preoccupazione per la
frammentazione del settore bancario dell´Ue e domandati se unione bancaria
potrebbe portare a una maggiore frammentazione tra euro e paesi non euro.
Essi hanno accolto favorevolmente l´accordo del
Consiglio sulle procedure di risoluzione per le banche in difficoltà, ma ha
sottolineato la necessità di sistemi di garanzia di risoluzione. In vista della
Bce di diventare un unico potere di vigilanza, hanno ancora una volta
sottolineato che essa deve soddisfare elevati standard di responsabilità
democratica.
I rischi per l´economia -
In un precedente dibattito con i deputati europei,
Draghi ha dato la sua valutazione della situazione di rischio economica
nell´Ue, nella sua qualità di presidente del Comitato europeo per il rischio
sistemico (Cers). Gli hanno chiesto se gli sforzi di risanamento di bilancio
stessi presentava un rischio per l´economia e gli strumenti anti-recessione
come i tassi di interesse a lungo termine bassi della Bce, potrebbero
influenzare l´accumulo di rischio. Altri hanno chiesto quanto successo l´Esrb
fosse stato per indurre i legislatori ad agire per le sue raccomandazioni per
affrontare le pratiche rischiose o preoccupanti tendenze economiche.
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UE: AIUTO PER IL COMMERCIO |
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Bruxelles, 9 luglio 2013 - Il commissario allo sviluppo Ue, Andris Piebalgs,
e commissario Ue al commercio Karel De Gucht erano ieri a rappresentare la
Commissione europea presso l´Organizzazione mondiale del commercio quarta
revisione globale degli aiuti al commercio: "Collegamento a catene di
valore" a Ginevra. L´incontro sarà un´occasione fondamentale per i
donatori ei paesi in via di sviluppo a venire insieme a guardare come aiuti al
commercio (Aft) è aiutare le persone in tutto il mondo, al commercio e quanto è
stato realizzato finora. L´ue collettivamente con i suoi Stati membri è il più
grande fornitore al mondo di aiuti al commercio.
´Aid for Trade at a Glance: Collegamento a Value
Chains´ Relazione congiunta di quest´anno (da l´Organizzazione mondiale del
commercio, o Omc e l´Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo
Sviluppo, o Ocse) conferma l´importanza degli aiuti al commercio nel
miglioramento del commercio. In realtà, questo rapporto fornisce la prova che
gli aiuti al commercio anzi aumenta le prestazioni commerciali e calcola che
ogni dollaro investito in aiuti al commercio, produce tra gli 8 ei 20 dollari
in esportazioni supplementari dei paesi in via di sviluppo.
L´ue è anche un forte sostenitore di facilitazione
degli scambi, nell´ambito dell´iniziativa aiuti al commercio. Nel 2011, la
quota di Ue e degli Stati membri nella facilitazione degli scambi globale
rappresentato il 59%, essendo i più grandi fornitori di facilitazione del
commercio dal 2008. L´impatto di facilitazione degli scambi può essere molto
visibile e tangibile, può ridurre i costi di trasporto, code più corte alle
frontiere, i controlli e le formalità semplificate, aumentare le opportunità
commerciali e di creare nuovi sbocchi di mercato.
L´ue e l´aiuto per il commercio -
L´articolazione del rapporto di monitoraggio Ue-aiuto
per il commercio 2013 (sulla base dei dati 2011) mostra che l´Ue ha continuato
a relativamente forte performance nel 2011, nonostante la crisi economica
globale. L´unione europea con i suoi Stati membri hanno confermato la loro
posizione come il più grande fornitore di aiuto per il commercio in tutto il
mondo, che rappresentano collettivamente il 32% del globale di aiuti per un
totale di € 9500000000 commesso.
Compravendita di assistenza (Tra) impegni connessi
(contribuendo a facilitare gli scambi, per esempio migliorando dogana o
impianti portuali, o aiutare i paesi a soddisfare gli standard europei di
sicurezza e di salute) sono aumentati anche del 7,9% nel 2011, raggiungendo un
totale di € 2,8 miliardi di euro per Ue e gli Stati membri dell´Ue; gran lunga
superiore all´obiettivo € 2 miliardi, che si sono impegnati nel 2007 Aiuti
strategia comune dell´Ue per il commercio.
L´ue ei suoi Stati membri, inoltre rimangono i
maggiori fornitori del Tra al mondo, con il 71% del totale degli impegni nel
2011 (60% nel 2010).
Africa rimane il principale destinatario degli aiuti
al commercio, con quasi il 36% di tutti gli aiuti al commercio collettivo Ue
assegnati alla regione. Nel 2011, i paesi sub-sahariani hanno aumentato la loro
quota nel totale degli importi impegnati per l´Africa, sia per gli Stati membri
(68%) e l´Ue (82%).
Asia ha ricevuto il secondo più grande quota di aiuto
per il commercio (17% del totale nel 2011), seguita da America (11%), Europa
(11%) e Oceania (meno dell´1%). Il 24% degli aiuti al commercio dell´Unione
europea è andato a iniziative a livello mondiale, che copre diverse regioni.
Aiuti al commercio
(Ue e Stati membri, in milioni di euro).
Aiuto per il commercio per Regione
(Ue e Stati membri, in milioni di euro) -
Sfondo
Qual è aiuto per il commercio?
Una persona su sei nel mondo di oggi vivono con meno
di un dollaro al giorno. I poveri hanno bisogno di posti di lavoro dignitosi,
al fine di guadagnarsi da vivere e provvedere alle loro famiglie. I governi
hanno bisogno di entrate fiscali per investire in servizi sociali e favorire la
crescita economica. L´aumento del commercio e degli investimenti è un modo
importante per raggiungere questo ed è parte della strategia per raggiungere
gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
L´ue concede già i paesi più poveri del mondo dovere
completa e contingenti libero accesso ai suoi mercati, e di recente, le norme
di origine che determinano se un prodotto è idoneo a che il libero accesso sono
stati anche rilassata, in modo da garantire che i paesi in via di sviluppo realmente
beneficiare le preferenze commerciali in offerta a loro.
Ma solo l´accesso al mercato non è sufficiente per
generare il commercio, soprattutto nei paesi più poveri. Molti paesi devono
affrontare anche interno "oltre frontiera" vincoli, come una mancanza
di capacità produttiva e la capacità di soddisfare gli standard in mercati ad
alto valore delle esportazioni, eccessiva burocrazia, o carenza di
infrastrutture, i quali rendono difficile per i paesi in via di sviluppo per le
esportazioni dei loro prodotti e minare i potenziali benefici di un aumento
delle importazioni. Targeting questi vincoli è quello che gli aiuti al
commercio (Aft) è tutto, insieme con il rafforzamento della capacità dei paesi
a negoziare e attuare accordi commerciali a loro vantaggio.
In che modo l´Unione europea attuare aiuti al
commercio?
La strategia comune degli aiuti al commercio
dell´Unione europea.
Il 15 ottobre 2007, l´Ue ha adottato una strategia
comune di aiuti per il commercio, progettato per aiutare tutti i paesi in via
di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati (Pms), per meglio
integrarsi nel sistema commerciale mondiale basato su regole e di utilizzare il
commercio più efficace per promuovere il obiettivo fondamentale di eliminare la
povertà. Esso prevede un focus sulla più risorse per gli aiuti al commercio e
un migliore impatto sullo sviluppo.
Commercio dell´Ue è fornito come altri aiuti dell´Ue,
secondo i principi di efficacia degli aiuti concordati: la proprietà, la
coerenza, l´armonizzazione, la responsabilità e risultati. Ciò significa
passare attraverso il dialogo politico, ha bisogno di valutazioni, allineando
con paese partner e strategie di sviluppo regionale, il coordinamento con gli
altri donatori, e la formulazione di strategie di risposta su questa base.
Focus sui risultati -
A poppa è consegnato come tutti gli altri aiuti
dell´Ue, secondo i principi di efficacia degli aiuti concordati, il che
significa che deve passare attraverso il dialogo politico, la valutazione delle
necessità, l´inclusione delle priorità nelle strategie nazionali e regionali di
sviluppo (come la Poverty Reduction Strategy Papers), e la formulazione della
risposta strategie. Questo è l´unico modo per garantire la proprietà, programmi
coerenti e sostenibilità.
Aiuto per il commercio è anche soggetto alle stesse
misure di responsabilità, come il resto del nostro aiuto. Rigorosi sistemi di
controllo sono in atto in ogni paese destinatario di verificare che il denaro
sia ben speso, e questo denaro è attento esame da parte della Corte dei conti e
del Parlamento europeo.
Al fine di assicurarsi che i risultati di aiuti al
commercio sono misurati nel modo più efficace e trasparente possibile, l´Ue ha
finanziato l´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse),
lo studio " Managing aiuto al commercio e allo sviluppo dei risultati
", che dovrebbe fornire la comunità di aiuto per il commercio con le linee
guida sulle buone prassi nello sviluppo e l´introduzione di risultati per gli
aiuti per i progetti commerciali e di indicatori.
Storie dal campo - come l´Ue sta facendo la differenza
attraverso il suo lavoro di aiuti al commercio.
A) Programma di Iniziativa pesticidi nei paesi Acp
(Pip): Sostegno agli agricoltori al commercio di frutta e verdura in modo
sicuro.
Il Pip € 38,5 milioni è stata istituita per evitare
effetti negativi sulle esportazioni orticoli provenienti dell´Africa, dei
Caraibi e del Pacifico (Acp) (derivante da variazioni in corso delle norme di
sicurezza alimentare dell´Ue), e per assicurare la sostenibilità a lungo
termine del settore. Le aziende sono state sostenute per adeguare le loro
pratiche e di stabilire la sicurezza alimentare e sistemi di tracciabilità.
Principali risultati:
Tra il 2001 e il 2008, le esportazioni dei paesi Acp
hanno mantenuto la loro quota nei mercati dell´Unione europea.
Circa 100.000 piccole aziende familiari hanno
beneficiato del programma di iniziative pesticidi.
80% di frutta fresca e verdura esportazioni dai paesi
Acp verso i paesi dell´Ue sono coperti dal programma.
A seguito di un intenso programma di formazione, l´80%
delle competenze utilizzato dal Pip è ora fornito da fornitori di servizi
locali (Acp).
B) Programma di sostegno commerciale Bangladesh:
ridurre gli ostacoli al commercio.
Il programma di sostegno € 7,8 milioni Bangladesh
commercio (Btsp) è stato istituito per rafforzare le risorse umane e della
capacità di agenzie governative e le parti del settore privato al fine di
introdurre riforme commerciali ed eliminare gli ostacoli al commercio.
Principali risultati:
Miglioramento della capacità di Bangladesh in
questioni commerciali (rafforzando l´Istituto Commercio Estero appena creato,
come un think-tank sul commercio, la formazione e istituto di ricerca).
Miglioramento della capacità del Ministero del
Commercio per l´attuazione dell´Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e
le riforme del commercio, in particolare grazie a otto grandi studi su
questioni connesse al commercio e la formazione di un gran numero di personale
del ministero.
Fornito indicazioni sulle misure antidumping e di
corsi di formazione per la tariffa Commissione a rappresentare e difendere gli
interessi del Bangladesh alla Wto.
Miglioramento del quadro normativo dei servizi di
trasporto marittimo e dei suoi collegamenti per il trasporto attraverso
l´assistenza tecnica al Ministero della spedizione.
C) Programma di sostegno al settore privato in Benin:
promozione del settore e promuovere il commercio tra Benin.
L´€ 5m privato Programma di sostegno al settore è
stato messo in atto per promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile,
contribuire all´integrazione del Benin nella regiona l ed economia globale e
contribuire a lottare contro la povertà nel paese come risultato.
Principali risultati:
Dialogo pubblico-privato migliorata:
Creazione di una piattaforma per la consultazione -
Nel giugno 2009 il gruppo ´One Stop Shop´ alto
registrato un aumento del 150% nel numero di start-up nel corso di un anno.
29 proposte fiscali contenute nella legge finanziaria.
Aliquota dell´imposta sulle società ridotta al 25%
(contro il 35 e 38 in precedenza.).
Il sito web fornito alta visibilità del partenariato
pubblico-privato, con 350.000 visite.
Sostegno per aiutare la pesca nel soddisfare le norme
Ue, ancora una volta.
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CATHERINE ASHTON SI RECA IN MOLDAVIA |
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Bruxelles, 9 luglio 2013 - Alto rappresentante
dell´Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza /
Vicepresidente della Commissione, Catherine Ashton si reca in Moldavia oggi.
A Chisinau si incontrerà con il primo ministro Iurie
Leanca e ministro degli esteri Natalia Gherman. L´alto rappresentante
incontrerà anche il presidente della Moldova, Nicolae Timofti, il presidente
del Parlamento, Igor Corman, e leader dei partiti politici e delle fazioni.
"La Moldova ha dimostrato il suo impegno per la
cooperazione con l´Unione europea e in Chisinau io sottolineare il nostro
impegno reciproco di associazione politica della Moldova e l´integrazione
economica con l´Ue. Vorrei anche sottolineare il sostegno dell´Unione europea
per le attuali riforme politiche ed economiche in Moldavia , nonché per
affrontare sfide come la stabilizzazione delle istituzioni della democrazia,
lotta alla corruzione e muoversi verso la soluzione della Transnistria-conflitto
", ha detto Catherine Ashton prima
della visita.
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DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, BCE E FMI SULLA MISSIONE DI REVISIONE IN GRECIA |
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Bruxelles, 9 luglio 2013 - Squadre del personale della
Commissione europea (Ce), Banca centrale europea (Bce) e del Fondo Monetario
Internazionale (Fmi) hanno concluso la loro missione di revisione in Grecia. La
missione si è raggiunto un accordo a livello di personale, ad referendum, con
le autorità sulle politiche economiche e finanziarie necessarie a garantire il
programma è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi.
La missione e le autorità hanno convenuto che il
quadro macroeconomico resta sostanzialmente in linea con le proiezioni del
programma, con prospettive di un graduale ritorno alla crescita nel 2014. Le
prospettive restano incerte, tuttavia.
Mentre importanti progressi continua ad essere fatto,
l´attuazione delle politiche è dietro in alcune zone. Le autorità si sono
impegnate ad adottare le azioni correttive per garantire la consegna degli
obiettivi di bilancio per il 2013-14 e raggiungere saldo primario di
quest´anno. Queste azioni includono passi concreti per ottenere il controllo
del settore sanitario eccessi di spesa. L´imposta sul reddito, imposta sugli
immobili, e codici di procedura imposte vengono riformati, e l´autonomia e
l´efficienza della gestione delle entrate si rafforzerebbe. Le autorità hanno
inoltre impegnato ad adottare misure per portare le riforme della pubblica
amministrazione a rimettersi in carreggiata, ad esempio completando i piani di
assunzione di personale a fine anno, mettendo il personale in mobilità e schema
di riallocazione, e il raggiungimento degli obiettivi concordati per le uscite
obbligatorie. Con la ricapitalizzazione del settore bancario quasi completo, le
autorità si sono impegnate a ulteriori misure per salvaguardare la stabilità
finanziaria, anche attraverso la vendita di due banche ponte e il completamento
della loro strategia per un sistema bancario a quattro pilastri. Queste riforme
sono un passo avanti importante verso agevolare l´adeguamento e consentire la
crescita. La missione ha anche discusso con l´autorità progressi nel
rafforzamento della rete di sicurezza sociale, anche attraverso programmi di
formazione finanziati dall´Ue e un programma per fornire l´accesso
all´assistenza sanitaria di base per i non assicurati occupazione e mirato.
Il governo sta preparando la legislazione necessaria a
sostegno del suo programma e presenterà un disegno di legge omnibus poco prima
del Parlamento. Le autorità stanno anche preparando le decisioni ministeriali e
altre misure legali per attuare i loro impegni nei prossimi giorni. L´accordo
di personale di livello non si assume una riduzione temporanea dell´aliquota
Iva sui ristoranti e catering, ma questo problema di importanza per le autorità
continueranno a essere discusse con il personale della Ce, Bce e Fmi.
L´eurogruppo e il Consiglio esecutivo del Fmi sono
tenuti a prendere in considerazione la domanda di approvazione della revisione
nel mese di luglio.
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UE: FORMALITÀ DOGANALI E ANDAMENTO SPEDIZIONE |
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Bruxelles, 9 Luglio 2013 – Di seguito l’intervento di
ieri Siim Kallas Vice-presidente della Commissione europea su “L´espletamento
delle procedure doganali per il trasporto”: “L´europa si trova ad affrontare
grandi sfide in termini di aumento della congestione e dell´inquinamento.
Spedizione in grado di fornire una soluzione di
assunzione dei costi, trasporti ecologici a basso più beni di largo strade
congestionate d´Europa.
Ma al momento, solo circa un terzo di merci che si
spostano all´interno dell´Unione europea è effettuato via mare.
Quasi il 50% avviene su strada.
Industria lamentano che sono costretti a inviare merci
su strada, perché un onere amministrativo pesante provoca notevoli ritardi nei
porti e rende poco attraente spedizione.
Navi a volte possono aspettare per ore o addirittura
giorni nei porti per lo sdoganamento.
Abbiamo bisogno di alleggerire questo carico.
Oggi, con il mio collega, Commissario Šemeta stiamo
proponendo due misure chiave per facilitare le formalità doganali nei porti.
- Per il trasporto intra-Ue, vogliamo aggiornare le
procedure già in vigore per renderle più brevi e più flessibile.
- Per le navi che chiamano anche nei porti di paesi
terzi, vogliamo separare i beni non comunitari Ue e di bordo. Questo
alleggerirà notevolmente le formalità doganali necessarie.
Nel maggio di quest´anno, ho presentato una revisione
politica portuale - per migliorare le operazioni portuali e le connessioni
successivo trasporto presso 319 porti marittimi chiave lungo coste europee.
Queste misure doganali sono complementari e migliorerà
ulteriormente l´efficienza dei porti di servizi europei.
Abbiamo urgente bisogno di mettere il trasporto
marittimo su un piano di parità con le altre forme di trasporto.
I giorni in cui camion, o treni che devono affrontare
i controlli doganali e dei controlli mentre si muovevano all´interno del
mercato unico europeo sono ormai lontani.
Quindi non hanno senso che oggi, una nave in viaggio
da Anversa a Rotterdam, ha le stesse formalità doganali di s se fosse venuta
dalla Cina.
Oggi abbiamo fatto un altro passo per rendere le
barriere alla libera circolazione delle merci una cosa del passato per la
spedizione di troppo.
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PARLAMENTO EUROPEO 10 COSE IMPARATE DURANTE LA PLENARIA |
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Strasburgo, 9 luglio 2013 - La scorsa settimana la Croazia è diventata il
28esimo Stato membro dell´Ue e la Lituania ha preso il posto dell´Irlanda alla
Presidenza dell´Ue. Il Parlamento ha votato l´adozione dell´euro in Lettonia e
ha dato il suo accordo al compromesso raggiunto sul quadro finanziario
pluriennale. È stata anche eletta la nuova Mediatrice europea e sono stati
discussi i seguenti temi: Ungheria, Bulgaria, Prism e banche. Il dissidente
cubano Guillermo Fariñas ha finalmente ricevuto il Premio Sacharov 2010.
Mentre l´inno nazionale "Lijepa naša"
suonava nell´aria, la bandiera della Crozia è stata aggiunta a quelle dei 27
Stati membri, all´entrata del Parlamento europeo di Strasburgo, lunedì 1
luglio. I nuovi 12 deputati sono stati ricevuti dal presidente Martin Schulz e
hanno preso posto all´interno dell´emiciclo. Lo stesso giorno la Presidenza
dell’Ue è passata alla Lituania. Gli obiettivi: stabilità finanziaria, crescita
economica e lavoro.
I deputati hanno sostenuto il progetto di adesione
della Lettonia all´interno della zona euro, durante un voto in plenaria l´1
gennaio 2014.
Emily O´reilly è stata eletta Mediatore europeo,
sostenuta da 359 deputati in una votazione segreta mercoledì 3 luglio. Il
Mediatore europeo esamina le denunce di cattiva amministrazione da parte delle
istituzioni europee.
Dopo quasi tre anni, il dissidente cubano Guillermo
Fariñas riceverà il Premio Sacharov per la libertà di pensiero mercoledì a
mezzogiorno, nel corso di una seduta solenne. Nel 2010, infatti, le autorità
cubane gli avevano vietato di partecipare alla cerimonia di premiazione.
Gli Stati Uniti dovrebbero chiarire i sospetti di
spionaggio in Unione europea, ha indicato la maggioranza dei deputati durante
il dibattito sul Prism il 3 luglio, rimanendo però spaccati sull´impatto
sull´accordo di libero scambio tra Ue e Usa.
Gli Stati membri si sono anche confrontati
sull´accordo provvisorio sul budget dell´Ue 2014-2020. I tre gruppi
maggioritari hanno manifestato un tiepido consenso, mentre i Versi e la
Sinistra Uniti hanno denunciato il fallimento dell´accordo rispetto alla disoccupazione
giovanile e la protezione dell´ambiente.
La proposta di congelare la vendita all´asta di un
certo numero di permessi d´emissione Co2 per incoraggiare le imprese a
investire in innovazione a basse emissioni di carbonio è stata sostenuta mercoledì
dal Parlamento, dopo la bocciatura di misura avvenuta in aprile.
I membri del consiglio esecutivo delle banche devono
essere personalmente responsabili dei propri errori e le attività ad alto
rischio devono rimanere separate dai prestiti standard, hanno indicato i
deputati mercoledì 3 luglio, in una risoluzione che ha stabilito le priorità
del Parlamento nel settore bancario.
Le autorità ungheresi devono rapidamente porre rimedio
alle violazioni dei valori fondamentali dell´Ue, hanno dichiarato mercoledì i
deputati. Nel caso non lo facessero, i deputati potrebbero chiedere al
Consiglio dell´Ue di determinare, ai sensi dell´articolo 7.1 del Trattato Ue,
se esiste un evidente rischio di violazione grave. I deputati chiedono inoltre
la creazione di un gruppo ad alto livello per verificare il rispetto dei valori
dell´Ue in tutti gli Stati membri.
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SEMINARIO INTERNAZIONALE DELLA COMMISSIONE CIVEX: "L´EUREGIO È UN MODELLO PER L´EUROPA" |
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Bolzano, 9 luglio 2013 - Il presidente del Gect Tirolo-alto
Adige-trentino, Luis Durnwalder, ha aperto ieri pomeriggio presso l’Hotel Four
Points Sheraton di Bolzano, i lavori del seminario internazionale della
Commissione Civex del Comitato delle Regioni Ue che prosegue anche oggi. Il
seminario è incentrato sul tema "La governance multilivello nella pratica
regionale e locale - approcci politici decentrati nell´Anno europeo dei
cittadini".
Il presidente del Gect Tirolo-alto Adige-trentino Luis
Durnwalder ha aperto questo pomeriggio i lavori del seminario internazionale
della Commissione Civex del Comitato delle Regioni Ue sottolineando che
"In un´epoca caratterizzata dai social networks come Facebook e dagli
iPhone i cittadini chiedono con sempre maggiore forza di essere coinvolti nei
processi decisionali.
Il contatto diretto con i cittadini a tutti i livelli,
dai Comuni all´Unione Europea, ha un´importanza fondamentale per il successo di
qualsiasi politica".
Il seminario internazionale di due giorni della
Commissione Civex del Comitato delle Regioni Ue ha visto oggi la partecipazione
di circa 100 esperti provenienti dai 28 Paesi dell´Unione Europea.
Nel corso del suo intervento António Costa, presidente
della Commissione Civex, ha quindi affermato che "L´euregio rappresenta
una sorta di regione modello, Per noi, in qualità di Commissione Civex del
Comitato delle Regioni Ue, è importante avere l´opportunità di vedere da vicino
una Regione esemplare, dove vengono vissute quotidianamente le opportunità e le
sfide della collaborazione transfrontaliera e dove è stato sviluppato in
maniera tangibile un forte senso di appartenenza all´unione Europea".
Analoghi concetti sono stati quindi sviluppati da
Herwig van Staa, presidente del Consiglio del Land del Tirolo del Nord, il
quale ha affermato che l´Euregio Tirolo, Alto Adige, trentino rappresenta un
modello a livello europeo. "Grazie al coinvolgimento paritario dei
rispettivi Consigli nell´organismo decisionale dell´Assemblea del Gect siamo in
grado di garantire il coinvolgimento decisionale dei rappresentanti
direttamente eletti dalla popolazione".
La Commissione Cittadinanza, governance, affari
istituzionali ed esterna (Civex) è responsabile del coordinamento del Comitato
di lavoro delle Regioni su questioni che comprendono giustizia e affari
interni, i diritti e le libertà fondamentali, la regolamentazione intelligente
e la riduzione degli oneri amministrativi, la cittadinanza e questioni più ampie
istituzionali quali la governance e la devoluzione.
Ai lavori di domani prenderanno parte
l´euro-parlamentare Herbert Dorfmann e l´esperto di politica europea, Heirich
Neisser, I lavori saranno suddivisi in quattro gruppi nell´ambito dei quali vi sarà
uno scambio di esperienze in merito alla "multi-level-governance" ed
al coinvolgimento dei cittadini ai processi decisionali a livello locale e
regionale (macroregioni, Gect, attività parlamentare di carattere
transfrontaliero, ecc.).
Durante il seminario saranno presi in esame i diversi
approcci adottati in seno all´Ue in materia di politica regionale,
soffermandosi in particolare sui Gect che illustrano l´esperienza della regione
ospite ma non solo, avviando un dibattito che coinvolga i membri del Comitato
delle Regioni, i rappresentanti del mondo accademico e delle istituzioni Ue, e
anche i cittadini.
Nell´ambito dell´Anno europeo dei cittadini,
particolare rilievo viene dato alla partecipazione attiva dei cittadini stessi
e così nel corso delle presentazioni e delle discussioni verranno illustrate le
misure a favore della partecipazione dei cittadini ai Gect.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito:
http://www.Europaregion.info/it/default.asp
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LOMBARDIA. MARONI RAFFORZA INTESA CON ISRAELE PRESIDENTE DELLA REGIONE INCONTRA L´AMBASCIATORE NAOR GILON TEMI TRATTATI: EXPO E COLLABORAZIONE SU RICERCA E SVILUPPO |
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Milano, 9
luglio 2013 - Il presidente della
Regione Lombardia
Roberto Maroni, insieme al sottosegretario all´Expo e
all´Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio
Sala, ha
ricevuto ieri a
Palazzo Pirelli l´ambasciatore di Israele in
Italia, Naor Gilon, accompagnato dall´ex
rappresentante dello
Stato ebraico a Roma, Gideon Meir. Diversi i temi
affrontati,
fra i quali l´esposizione universale di Milano 2015 e
l´intensificazione della collaborazione fra Israele e
la
Lombardia. ´L´ambasciatore Naor - ha detto il
governatore - ha
confermato la presenza e l´impegno di Israele in Expo
e ha
riconosciuto l´importanza del lavoro fatto da Regione
Lombardia
per questa grande manifestazione´.
Porteremo Aziende Lombarde In Israele - Durante
l´incontro, ha
raccontato Maroni, ´si è parlato a lungo degli accordi
bilaterali in essere fra le nostre realtà, soprattutto
di quello
su ricerca e sviluppo. Fra i Paesi Ocse Israele è
quello che
investe di più in questo campo, quasi il 5 per cento
del Pil. E
la Lombardia è la Regione che investe di più in
ricerca e
sviluppo, 1,6 per cento. Ho confermato il mio
interesse a
intensificare i rapporti su questo terreno´. ´Entro la
fine
dell´anno - ha fatto sapere Maroni - organizzeremo una visita
in Israele con le imprese lombarde interessate ad
approfondire e
rafforzare i rapporti fra Lombardia e Israele´.
Intensificheremo Cooperazione In Materia Sanitaria -
Altro tema
affrontato, quello della collaborazione fra Stato
ebraico e
Lombardia in materia sanitaria. ´Esistono già degli
accordi fra
ospedali lombardi e ospedali israeliani - ha ricordato
Maroni -
e abbiamo convenuto sul reciproco interesse ad
intensificare
questa
importante collaborazione scientifica´. |
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FVG: SERRACCHIANI INCONTRERÀ A LUBIANA PRESIDENTE PAHOR |
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Trieste, 9 luglio 2013 - "I rapporti tra il
Friuli Venezia Giulia e la
Slovenia sono molto buoni ma possono ancora
migliorare".
Così hanno commentato la presidente della Regione
Debora
Serracchiani e il console generale della Repubblica di
Slovenia a
Trieste, Dimitrij Rupel, a conclusione di un incontro,
svoltosi
Il 5 luglio nel Palazzo della Regione a Trieste,
definito "necessario e
opportuno" alla luce della visita ufficiale della
presidente del
Friuli Venezia Giulia a Lubiana, dove il prossimo 10
luglio
incontrerà le massime istituzioni dello Stato
contermine.
La presidente Serracchiani, infatti, sarà ricevuta
nella capitale
slovena dal Presidente della Repubblica, Borut Pahor,
e dai
ministri agli Affari esteri, Karl Erjavec, e alla
Salute, Tomaž
Gantar.
Alla visita parteciperà anche l´assessore regionale
alla Salute
Maria Sandra Telesca.
Nell´odierno incontro si è parlato inoltre della
situazione della
minoranza slovena in Italia e dei progetti
infrastrutturali
transfrontalieri. L´esponente della diplomazia
slovena, dopo aver
ringraziato la presidente per le dichiarazioni
concernenti
l´importanza delle minoranze, ha valutato le questioni
ancora
aperte (la sistematizzazione dei finanziamenti, il
"Primorski
dnevnik" e la Scuola bilingue di San Pietro al
Natisone) di
natura tecnico-operativa e non politica.
Nel corso del colloquio si è parlato anche dei
progetti
ferroviari transfrontalieri da realizzare tra le due
aree.
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VENETO: GLI IMPRENDITORI SFIDANO POLITICI E FUNZIONARI A ENTRARE IN AZIENDA PER FARE STAGE |
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Venezia, 9 luglio 2013 - “Gli imprenditori sfidano
giustamente la politica a decidere e chiamano in causa la famigerata burocrazia
affinché si renda conto delle reali difficoltà delle imprese. E’ giusto che
diamo una risposta ispirata all’interesse e alla sovranità nazionale”.
Lo ha sostenuto l’assessore al lavoro e alla
formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, intervenendo ieri a Castel Brando all’incontro/confronto
promosso da Apindustria Vicenza su "La ripresa possibile" e alla
tavola rotonda con Ruggero Frezza (M31) e Riccardo Donadon (H Farm) dedicata ai
giovani talenti.
"Gli imprenditori sfidano politici e funzionari a
entrare in azienda per fare stage. Non è soltanto una provocazione, ma il
richiamo al senso di appartenenza a una comunità. Io trovo giusta questa
richiesta perché, o ci sentiamo tutti sulla stessa barca e remiamo nella stessa
direzione, oppure non c’è futuro per nessuno”, ha osservato l’assessore.
In questo senso va la proposta, lanciata
dall’assessore, di portare le strutture regionali fuori dai palazzi
dell’Amministrazione, sul territorio e dentro le imprese. “Il mio lavoro
quotidiano è già quello di visitare molte aziende, per vedere e conoscere le
eccellenze venete – conclude la Donazzan – ma ora mi farò accompagnare nelle
visite dai dirigenti della Regione dei settori lavoro e formazione per capire come
la nostra burocrazia regionale possa lavorare meglio e di più a sostegno delle
nostre imprese. Andremo ad ascoltare e a lavorare fianco a fianco con
imprenditori e i loro collaboratori, perché siamo tutti impegnati a salvare
questa nave che si chiama Italia dal mare in tempesta nel quale si trova”.
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PRESENTATO QUADRO STRATEGICO PER L´UMBRIA; MARINI: "INTENDIAMO FAVORIRE CRESCITA SOSTENIBILE, INCLUSIVA E INTELLIGENTE". |
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Perugia, 9
luglio 213 - "Abbiamo volto avviare sin da subito un confronto con tutte
le parti sociali, pur non essendo ancora approvata né in sede europea, né
nazionale, la proposta ufficiale della nuova programmazione dei fondi
comunitari, perché riteniamo necessaria la più ampia partecipazione e
condivisione della strategia che l´Umbra dovrà scegliere affinché insieme si
possa cogliere l´obiettivo che la stessa Commissione Europea indica, e cioè
favorire una crescita che sia sostenibile, inclusiva e intelligente". Lo
ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in apertura
dei lavori del Tavolo generale dell´Alleanza per lo sviluppo, riunitosi a
Perugia, a Palazzo Donini, nel corso del quale è stato illustrato il documento
contenente le linee di indirizzo del nuovo "Quadro Strategico Regionale
2014-2020". Un documento - è stato spiegato - che intende illustrare i principi e le linee di
intervento, elaborate anche a seguito di un fattivo confronto con il
partenariato economico e sociale regionale per l´impostazione della politica
regionale di coesione del prossimo settennio e per partecipare alla
formulazione dell´Accordo di Partenariato.
La presidente
Marini ha altresì sottolineato come questa fase rivesta per l´Umbria una
particolare importanza: "questo documento - ha affermato - rappresenta il contesto nell´ambito del quale
definire le priorità programmatiche da sviluppare al fine di conseguire gli
obiettivi di medio periodo per il territorio umbro; ciò con riferimento al
sistema produttivo ed al sistema sociale, per garantire uno sviluppo
equilibrato sul territorio ed una più elevata qualità della vita a tutta la
collettività regionale".
Le Regioni
italiane, ha riferito la presidente Marini,
hanno già avviato un confronto sulla nuova stagione della programmazione
comunitaria sia con il precedente che con l´attuale Governo (la presidente
Marini è stata incaricata dalla Conferenza delle Regioni di coordinare lo
specifico gruppo di lavoro congiunto Governo-regioni): "in questa sede -
ha affermato la presidente - abbiamo anche già avanzato alcune perplessità
rispetto a due punti per noi molto importanti. Innanzitutto temiamo che il
Governo nel suo Programma Operativo nazionale scelga di definire una quadro di
risorse che avranno carattere sostitutivo di quelle nazionali. In secondo luogo
non condividiamo come Regioni una impostazione eccessivamente centralistica del
Programma operativo nazionale, ritenendo invece noi molto più opportuno
l´ambito locale e regionale quale sede di definizione degli obiettivi
strategici. Non a caso la stessa Commissione Europea ha voluto chiamare questa
azione "regionale".
"La
concentrazione delle risorse comunitarie su pochi temi prioritari - ha aggiunto
la presidente - rende necessaria una profonda riflessione sulla strategia di
sviluppo che la nostra Regione intende attuare con riferimento alle risorse dei
tre Fondi che operano in Umbria (Fesr, Fse e Feasr), ragionando secondo una
logica di concentrazione tematica, finanziaria e territoriale. Ecco perché si
rende necessaria l´individuazione di specifici settori di intervento ed
eventuali fattori di sviluppo radicati in determinate aree geografiche, al fine
di concentrare le risorse finanziarie su tali elementi e raggiungere risultati
incisivi in termini di promozione della competitività regionale".
Al termine
del suo intervento la presidente marini ha annunciato che il consiglio
regionale sarà da subito chiamato a discutere prima del documento con le linee
di indirizzo strategiche e successivamente di quello definitivo.
Le linee del documento
Specializzare e
innovare il sistema produttivo umbro, tutelare attivamente le risorse
territoriali, promuovere politiche inclusive per chi vive in Umbria, rafforzare
il capitale umano regionale: si incardinano su queste quattro
"mission" le sfide del "Quadro strategico regionale
2014-2020", con cui la Regione Umbria definisce le priorità programmatiche
e gli indirizzi strategici per le politiche di sviluppo dei prossimi anni
finanziate con le risorse comunitarie.
A orientare
scelte e iniziative, insieme a un´analisi puntuale del sistema produttivo e
sociale regionale, della sua evoluzione strutturale, dell´impatto prodotto
dalla generale crisi economico-finanziaria, degli strumenti operativi del ciclo
di programmazione che sta per chiudersi, sono le linee guida della
programmazione comunitaria per il prossimo settennato, che ha come punto di
partenza la strategia "Europa 2020" per una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva e attribuisce un ruolo di rilievo alla diffusione della
"cultura del risultato".
Come e dove compiere quel cambio di passo che si rende
necessario in un contesto che fa emergere "il rischio di un avvitamento
della crisi in misura superiore alla media nazionale, con un´economia regionale
´impantanata´ e che fatica, in un contesto nazionale negativo, per una
ripartenza robusta e sostenibile" e dove le potenzialità di sviluppo
restano "parzialmente inespresse"? La Regione, chiamata a concentrare
su pochi temi e obiettivi prioritari le risorse che verranno rese disponibili,
in vista del traguardo del 2020 individua innanzitutto due questioni
"trasversali": la prima, che intreccia gli aspetti occupazionali al
mondo dell´istruzione e dell´inclusione in generale, è la questione giovanile;
il secondo tema trasversale alla "smart economy", alla sostenibilità
(in particolare con riferimento al tema delle aree interne, dei trasporti e
delle comunicazioni) e all´inclusione sociale, è l´Agenda digitale al servizio
della crescita.
Per finalizzare
al meglio strumenti e risorse, si parte dalle criticità che emergono dal
contesto regionale: l´eccessiva frammentazione del tessuto imprenditoriale
espressa anche nella dispersione territoriale delle iniziative economiche e nei
legami tendenzialmente deboli con i sistemi locali, la perdita di competitività
del sistema dell´industria, l´attenuarsi di specializzazioni forti, la bassa
spesa delle imprese in ricerca e sviluppo, la fatica nel cogliere la sfida
dell´internazionalizzazione, le difficoltà nell´accesso al credito, il mancato
incontro tra domanda e offerta di lavoro e, ancora, i mutamenti demografici e
l´impoverimento.Con l´obiettivo di accrescere gli effetti strutturanti sul
sistema economico regionale, ci si indirizza così su un "mix adeguato di
politiche che consenta di far crescere le ´punte di freccia´, farle emergere e
possibilmente moltiplicare, perché esse trainino l´intera struttura
produttiva". C´è la consapevolezza "che nulla è più come prima e che
occorre anche in Umbria un nuovo modo di essere impresa, di essere attore
sociale, un nuovo modello di partecipazione e concertazione, un nuovo modo di
essere pubblica amministrazione, un nuovo modo di pensare - ed agire -
dell´investimento pubblico, ma anche di quello privato".
Vengono pertanto individuate quattro macro aree di
intervento: Ricerca, innovazione e competitività del sistema produttivo
regionale; Ambiente e cultura; Lavoro, qualità della vita e inclusione sociale;
Istruzione, formazione e competenze. A ognuna di loro corrisponde una specifica
"mission".
La specializzazione "intelligente" e
l´innovazione del sistema produttivo umbro, obiettivo strategico della prima
macroarea, con un´integrazione tra le azioni sostenute dal Fse (Fondo sociale
europeo) e dal Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale), prevede la
nascita e il consolidamento di reti di imprese focalizzate sulle eccellenze
produttive per le "nicchie di qualità". In agricoltura, per tutte le
imprese vale l´imperativo di orientare sempre più le produzioni verso target di
qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale, approfittando anche di
opportunità di valore quali la partecipazione di realtà umbre della ricerca e
della produzione al Cluster tecnologico nazionale Agrifood. Le piccole imprese
industriali ed artigiane saranno al centro dell´attenzione, e quindi delle
misure della nuova programmazione, sia per promuoverne la crescita e
l´evoluzione, sia per favorirne la messa in rete e l´aggregazione, sia per
sostenerle nei passaggi più difficili quali l´accesso ai mercati esteri e la
provvista finanziaria.
Per aumentare
la competitività del sistema produttivo si punta anche sul potenziamento delle
infrastrutture e la fruibilità delle aree industriali, con il rafforzamento
degli interventi di infrastrutturazione digitale quali banda larga e ultra
larga, i data center e lo sviluppo del "cloud computing" e dei
servizi avanzati dell´Itc. Il processo di modernizzazione verrà anche sostenuto
con azioni per il rilancio della propensione agli investimenti, per incrementare
il livello di internazionalizzazione, il sostegno alle aree territoriali
colpite da crisi delle attività produttive, l´aumento delle risorse umane
qualificate e delle competenze manageriali, il miglioramento dell´accesso al
credito.
Questi interventi ed azioni, come pure quelli riferiti
al sostegno alla Ricerca ed Innovazione, dovranno concentrarsi soprattutto sui
settori/imprese ad alta potenzialità di mercato, con particolare attenzione ai
settori emergenti collegati alla "Green Economy" e
all´ecoinnovazione. Per il settore turistico, l´alta frammentazione
dell´offerta va contrastata attraverso azioni di aggregazione volte a
migliorare l´offerta e la promozione integrata dei servizi.
Per tutelare
attivamente le risorse territoriali, "mission" della seconda
macroarea, in una regione in cui l´appeal del "cuore verde" resiste
"ma non sfonda, in un ambiente che è peculiare ma anche fragile", si
prosegue la politica "della messa a sistema degli attrattori dei
territori", con azioni di valorizzazione e promozione integrata del
patrimonio naturale e culturale per potenziare lo sviluppo sostenibile e
migliorare la qualità della vita della popolazione residente. In questo ambito,
si collocano anche la promozione dell´efficienza energetica, l´utilizzazione
delle fonti energetiche rinnovabili e dei sistemi di trasporto sostenibili e
intelligenti per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Sarà promossa la
sperimentazione ed adozione di interventi innovativi per la crescita delle reti
intelligenti di energia termica ed elettrica (valorizzando l´esperienza svolta
nella predisposizione del progetto Umbria sul bando "Smart Cities"
del Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca). Attività e investimenti
saranno volti anche a prevenire e gestire i rischi naturali e tecnologici e
sostenere l´adattamento ai cambiamenti climatici.
Per affrontare
i gravi problemi nel mercato del lavoro e le nuove fragilità socio-economiche
nelle persone e nelle famiglie generati dalla crisi, con quote crescenti di
marginalizzazione, deprivazione e vera e propria povertà, la sfida delle
politiche inclusive della Regione è quella di incrementare l´occupazione di
tutte le componenti attive della società e costruire un welfare che ponga
un´attenzione particolare alla centralità della persona, al supporto ed al
sostegno alle famiglie, alla qualità e alla flessibilità dei servizi, alla
valorizzazione e alla messa in rete delle risorse del territorio, valorizzando
il capitale umano e innovando i sistemi di istruzione e formazione. Si opererà
per favorire l´accesso all´occupazione e l´incontro fra domanda e offerta con
strumenti innovativi, con una riorganizzazione dei servizi al lavoro.
Agli interventi per l´inserimento di ricercatori e di
profili di alta specializzazione nelle imprese, si affiancano azioni di
sostegno per l´inserimento/reinserimento lavorativo di disoccupati e inoccupati
con riguardo particolare alle fasce più deboli e maggiormente colpite dalla
crisi (giovani, donne, lavoratori over 40), attraverso strumenti orientati a
nuove assunzioni, quali apprendistato, tirocini e strumenti orientati a
stabilizzare i lavoratori precari (es. Bonus fiscali), programmi di mobilità
professionale, azioni per il sostegno ai processi di crisi e alle
ristrutturazioni aziendali e azioni volte alla creazione di spin-off e startup.
Si lavorerà per migliorare la qualità della vita nelle aree rurali e urbane.
Di
particolare rilievo, in una fase di
"grave criticità finanziarie che incide pesantemente sul welfare
regionale", è l´innovazione dei modelli di "policy" per
promuovere l´inclusione sociale e la lotta alla povertà. In questo ambito
"sarà necessario superare la logica della mera assistenza economica in
favore della presa in carico di persone e famiglie attraverso la messa a
disposizione di servizi e la predisposizione di progetti integrati, finalizzati
alla rigenerazione fisica, sociale ed economica di specifici contesti urbani e
rurali (aree interne), in coerenza e complementarietà con la programmazione e
il sistema istituzionale che opera nei diversi aspetti del welfare".
Infine, il
rafforzamento del capitale umano, "mission" della quarta macroarea,
con target prioritario nei giovani. Si tratta, innanzitutto, di migliorare i
servizi di orientamento e di accesso ai percorsi di istruzione, formazione e
lavoro. Deve "essere rafforzata la coerenza dell´offerta di formazione con
le esigenze espresse dai sistemi produttivi". Ciò in particolare riguarda
la formazione tecnica, il livello terziario e post-laurea, la formazione
continua, promuovendo le massime integrazioni tra i Poli di innovazione
regionale e i poli formativi per l´attivazione di opportuni strumenti di
formazione e ricerca. Le misure di sostegno alle imprese interessate dai
processi di innovazione andranno coniugate con percorsi di orientamento,
apprendimento e qualificazione professionale e con gli interventi a favore
dell´occupazione, con specifica attenzione alla componente femminile e alle
fasce deboli della popolazione attiva. Le azioni della Regione saranno volte
anche a migliorare l´offerta di percorsi di apprendimento per l´acquisizione e
l´aggiornamento delle competenze. "Decisivo" è inoltre l´investimento
sullo sviluppo della cultura e delle competenze digitali: coerentemente agli
obiettivi dell´Agenda digitale dell´Umbria, si opererà per ridurre il divario
digitale culturale e potenziare le applicazioni a favore di cittadini e
imprese.
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LAZIO, DEBITI PA: INIZIANO I PAGAMENTI VERSO IMPRESE ED ENTI LOCALI. ECCO TUTTE LE INFORMAZIONI |
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Roma, 9 luglio 2013 - Sono on line i dati sui
pagamenti della prima tranche di anticipazioni di liquidità ottenute dal
Governo grazie al decreto 35, nonché gli importi che saranno pagati entro marzo
2014.
Alle imprese, alle Province e ai Comuni del territorio
andranno un totale di 924,5 milioni di euro.
Proprio in queste ore la Regione sta provvedendo ai
primi pagamenti verso i fornitori e gli Enti locali, secondo la graduatoria
stilata con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e in accordo con le
associazioni dei Comuni e delle Province.
Rispetto alle difficoltà di bilancio dei Comuni più
piccoli e dalle Province, il Comune di Roma sì è reso disponibile a cedere una
quota delle proprie risorse, pari a circa 45 milioni di euro, mettendola a
disposizione delle altre amministrazioni.
“E’ una bella dimostrazione di trasparenza
amministrativa e di solidarietà tra istituzioni – ha detto Alessandra Sartore,
assessore a Bilancio, Demanio e Patrimonio - tanto più significativa se
pensiamo che arriva in un momento difficile per gli Enti locali, che hanno
tutti, a livelli e in proporzioni diverse, estremo bisogno di liquidità”.
“Completato anche questo passaggio – ha commentato il
presidente Nicola Zingaretti, - abbiamo potuto provvedere a pubblicare sul sito
istituzionale i dati sulla liquidazione dei creditori. Una scelta di
trasparenza, insieme a quella che nelle scorse ore ci ha consentito di mettere
on line i dati sulla prima tranche di pagamenti ai creditori della Sanità per
832 milioni di euro, prevista espressamente dal decreto 35, con cui mettiamo a
disposizione dei cittadini il resoconto del nostro lavoro degli ultimi mesi”.
Per conoscere i dati sui pagamenti verso enti locali e
fornitori diretti clicca qui http://www.Regione.lazio.it/rl_bilancio/?vw=contenutidettaglio&cat=1&id=89
Per conoscere i dati sui pagamenti verso le strutture
della sanità clicca qui
http://www.Regione.lazio.it/rl_sanita/?vw=contenutidettaglio&cat=1&id=158
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LOMBARDIA. IN BRIANZA UN PATTO RENDE PIÙ SICURI I COMUNI FIRMATO IERI A VAREDO |
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Varedo/mb, 9
luglio 2013 - Unire le forze e i mezzi per
incentivare le attività di mutuo soccorso in materia
di
sicurezza tra Comuni limitrofi. E´ questo il fulcro
del Patto
locale di sicurezza urbana sottoscritto ieri a
Varedo dai
rappresentanti della Provincia di Monza e Brianza, dei
Comuni di
Varedo, Limbiate, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto,
Cesano
Maderno e Lazzate, alla presenza dell´assessore
regionale alla
Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona
Bordonali.
Sicurezza Diritto Essenziale Che Va Garantito - ´È
molto
importante - ha detto Bordonali - per me essere qui
oggi.
Bisogna continuare su questa linea e moltiplicare la
progettualità sul fronte della sicurezza, che è un
diritto
essenziale che va garantito, anche raccogliendo le
sollecitazioni che arrivano di continuo dagli
amministratori
locali e dando risposte concrete ai cittadini´.
Deroga Al Patto Di Stabilità - ´È necessario che le
regole del
Patto di stabilità vengano modificate - ha sostenuto
l´assessore
- in particolare per quanto riguarda determinati
ambiti, quali
la sicurezza, perchè non è pensabile che Comuni che
dispongono
di risorse in cassa non possano utilizzarle´. ´Da
questo punto
di vista - ha continuato - c´è la disponibilità di
Regione
Lombardia a proseguire nell´impegno già intrapreso e
continuare
la mia battaglia personale per la deroga al patto di
stabilità,
in particolare riguardo la sicurezza stradale, urbana,
e la
messa in sicurezza nel territorio´. ´Mi attiverò - ha
aggiunto -
nel rispetto delle regole, anche arginandole e alzando
un pò la
voce, e sono certa che in questa battaglia, avrò al
mio fianco
altri sindaci e assessori regionali, al di là della
parte
politica di appartenenza´.
Sicurezza Priorità - ´Regione Lombardia - ha
continuato
Bordonali - è molto attenta alla sicurezza del
territorio e la
sicurezza dei nostri cittadini è in cima alle nostre
priorità´.
I Contenuti Del Patto: Pianificare Interventi Di
Legalità - Nel
Patto siglato oggi, gli Enti sottoscrittori si sono
impegnati a
progettare, pianificare ed attuare interventi ed
azioni mirate
alla diffusione dei principi di legalità e al
miglioramento
delle condizioni di sicurezza sul territorio. In
quest´ottica,
un´attenzione particolare sarà dedicata ai controlli
di natura
ambientale finalizzati alla prevenzione dei reati in
tale
ambito. Tra le iniziative di rilievo, c´è la
previsione di unità
specialistiche destinate al controllo dei cantieri
edilizi e
stradali, di polizia ambientale, di trasporto merci su
strada,
oltre ai controlli di polizia stradale, commerciale ed
annonaria.
Formazione Alle Polizie Locali - I sottoscrittori si
impegnano,
inoltre, a svolgere attività di formazione per le
Polizie Locali
in diversi ambiti, prevedendo anche l´educazione nelle
scuole, e
la redazione di manuali conoscitivi ed operativi. La
prospettiva
futura è quella di estendere il modello di iniziative
predisposte ed
attuate ai Comuni della provincia di Monza e
Brianza non ancora sottoscrittori.
Il Ruolo Di Regione Lombardia - La Regione Lombardia
ha svolto
un ruolo attivo, promuovendo l´accordo di
collaborazione
istituzionale finalizzato a mettere in campo politiche
integrate
di prevenzione. In quest´ottica, la Regione ha
provveduto ad
organizzare incontri presso la sede territoriale di
Monza con i
Comandi di Polizia locale del territorio per
presentare
l´Accordo Quadro e promuovere il Patto locale ed
acquisire la
disponibilità a realizzare interventi integrati di
sicurezza
urbana.
Stanziamento Di 30 Mila Euro - Per la realizzazione
del Patto
locale, la Regione Lombardia ha stanziato sul bilancio
2013 la
somma di 30 mila euro da erogare a seguito
dell´attuazione di
progetti presentati dai sottoscrittori. ´La volontà di
Regione
Lombardia di compartecipare, da un punto di vista
economico, a
questo accordo - ha concluso l´assessore Bordonali -
rappresenta
un segnale importante che deve essere moltiplicato, ma
il nostro
plauso va anche agli amministratori locali qui
presenti, che
sono riusciti a fare squadra, perché non è così
scontato che
diverse
Istituzioni riescano a trovare un accordo´. |
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REGIONE VENETO E PREFETTURE LAVORANO INSIEME PER FAVORIRE L’ASSOCIAZIONE DI COMUNI E IL RIORDINO TERRITORIALE |
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Venezia, 9 luglio 2013 - “Di giorno in giorno è sempre
più evidente a tutti la portata della riforma che abbiamo avviato: quello a cui
stiamo lavorando è un cambiamento epocale che produrrà effetti benefici in
termini di semplificazione, di risparmio, di ottimizzazione delle risorse e di
qualità dei servizi al cittadino”. Lo ha detto l’assessore regionale al
bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, nell’incontro, tenutosi ieri nella sede della Prefettura di Venezia,
finalizzato alla costituzione di un tavolo tecnico permanente tra la Regione e
le Prefetture del Veneto, che potrà essere formalizzato attraverso la adozione
di un Protocollo di Intesa, sull’attuazione degli obblighi associativi dei
Comuni di ridotte dimensioni geografiche e più complessivamente sul riordino
territoriale della regione.
“Obiettivo di questo tavolo – ha spiegato Ciambetti –
sarà quello di dar vita a forme di collaborazione tra Regione e Prefetture per
accompagnare, guidare e sostenere, in
base alle distinte competenze affidate loro dal legislatore, i 281 piccoli
Comuni del Veneto obbligati alla gestione associata delle funzioni fondamentali
(vedi tabella allegata). Approcciando in modo condiviso con le Prefetture le
realtà territoriali, avremo sicuramente più probabilità di superare le
criticità, per fortuna poche, che esistono in questo percorso di aggregazione
che deve concludersi entro il primo gennaio 2014”.
L’assessore ha illustrato la situazione normativa
nazionale e regionale e il Piano di Riordino Territoriale approvato nei gironi
scorsi dalla Giunta, proseguendo così in quell’azione di riorganizzazione delle
amministrazioni locali iniziata alla fine del 2012, “con l’obiettivo – ha
precisato – di coinvolgere non solo i Comuni ma tutti i livelli di governance,
al fine di realizzare un effettivo riordino complessivo”.
Ciambetti ha reso noto che in Veneto si stanno
delineando ben 13 realtà nelle quali si sta andando oltre la prospettiva
dell’associazione o dell’Unione di Comuni, ma
si sta operando verso una vera e propria fusione. “C’è un positivo
fermento in questo senso – ha evidenziato – che testimonia come molte
Amministrazioni, superate inutili e dannose logiche di campanile, abbiano
individuato le opportunità e i vantaggi che derivano alle loro comunità dalla
fusione: riduzione della spesa pubblica, maggior efficienza degli Enti,
semplificazione. Dopo le positive esperienze delle fusioni che hanno portato
alla creazione dei Comuni di Due Carrare, in provincia di Padova, e di Porto
Viro, in provincia di Rovigo, avvenute ormai quasi vent’anni fa, nella nostra
Regione si stanno finalmente concretizzando di nuovo questi percorsi virtuosi”.
Comuni veneti obbligati alla
gestione associata dei servizi e funzioni fondamentali
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Province
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Numero
comuni
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N° comuni
fino a
1.000
abitanti
|
N° comuni di
pianura con
popolazione
1.000-5.000
ab.
|
N° comuni
montani con
popolazione
1.000-3.000
ab.
|
Numero comuni
obbligati al
31.12.2011
(Censimento 2011)
|
Venezia
|
44
|
-
|
8
|
-
|
8
|
Padova
|
104
|
2
|
48
|
-
|
50
|
Treviso
|
95
|
1
|
15
|
9
|
25
|
Belluno
|
69
|
19
|
-
|
32
|
51
|
Rovigo
|
50
|
2
|
38
|
-
|
40
|
Vicenza
|
121
|
12
|
30
|
19
|
61
|
Verona
|
98
|
5
|
30
|
11
|
46
|
|
581
|
41
|
169
|
71
|
281
|
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AUTONOMIE LOCALI: NUOVO DDL PER ELEZIONI ENTI LOCALI FVG |
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Trieste, 9 luglio 2013 - La Giunta regionale sta
iniziando a lavorare,
come ha confermato il 5 luglio l´assessore alle
Funzione pubblica e alle
Autonomie locali Paolo Panontin, ad un Testo unico in
materia di
elezione degli organi degli Enti locali e di
procedimenti
elettorali.
"Un Testo unico organico - ha indicato
l´assessore Panontin - per
fare finalmente chiarezza in una materia che sin qui
ha visto
applicati in ambito regionale disposizioni legislative
e
regolamentari contenute in una trentina di diverse
fonti
normative statali e regionali, approvate a partire
dalla fine
degli Anni ´50 e dunque anche in presenza di sistemi
elettorali
molto diversi rispetto a quello vigente".
L´obiettivo è quindi quello di approvare un disegno di
legge
complessivo, "dando così seguito agli impegni
politici sin qui
assunti dalla presidente Serracchiani e dalla
Giunta", ha
dichiarato l´assessore.
All´interno di questo nuovo strumento di legge, ha
segnalato
Panontin, troveranno anche sede l´abolizione della
possibilità
del terzo mandato per i sindaci ed alcune disposizioni
per
favorire le pari opportunità nelle cariche elettive
(la doppia
preferenza di genere), "tra i primi impegni
programmatici
indicati dalla presidente Serracchiani".
"Pensiamo di delineare le linee guida di questo
ddl entro fine
luglio e di poter pertanto presentare il testo
all´esame degli
organi del Consiglio regionale ad ottobre, con una
possibile
approvazione del testo a novembre".
Se questa tempistica non dovesse essere rispettata,
secondo
l´assessore Panontin una "finestra"
possibile per l´approvazione
del ddl potrebbe essere a gennaio, comunque in tempo
per le
elezioni comunali 2014 di 129 Comuni del Friuli
Venezia Giulia,
che presumibilmente potrebbero essere indette per il
mese di
giugno.
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CONVEGNO UNCEM MONTAGNA 2013. GLI INTERVENTI DEGLI ASSESSORI MOLINARI E VIGNALE FAVORIRE NUOVE FORME DI ASSOCIAZIONISMO TRA COMUNI E INVESTIRE NELLE RISORSE EUROPEE |
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Torino, 9 luglio 2013 -
Gli assessori regionali agli Enti locali, Riccardo
Molinari e all’Economia montana, Gian Luca Vignale sono intervenuti al convegno
organizzato da Uncem Piemonte, che si è tenuto il 4 luglio a Torino, al Centro
incontri della Regione Piemonte, sullo sviluppo sociale ed economico delle
Terre Alte.
“La riforma degli enti locali da parte del parlamento
e del governo sta avvenendo in modo confusionario ed è necessario fare
chiarezza. – ha sottolineato l’assessore regionale agli Enti locali, Riccardo
Molinari - I vari Governi che si sono succeduti non hanno individuato obiettivi
precisi e non sono state date risposte concrete al territorio su come
continuare ad erogare servizi alla popolazione. Pertanto la Regione Piemonte ha
dovuto rispondere al Decreto legge 95/2012 sull’associazionismo obbligatorio dei
piccoli Comuni, dotandosi della legge regionale 11/2012 come strumento
normativo che cercasse di rendere più indolore possibile questo percorso e di
adattare i principi della legge statale alle esigenze specifiche del territorio
piemontese, caratterizzato dalla moltitudine di piccoli Comuni e da un’ampia
superficie montana.
La legge regionale – ha ricordato Molinari - lascia la
libertà ai Comuni di scegliere quale strumento associativo utilizzare nello
svolgere le nove funzioni fondamentali, senza un’imposizione del modello da
parte del Governo regionale, nel rispetto dell’autonomia dei sindaci nel
decidere quale sia il modo più efficiente ed economico per erogare i servizi ai
propri cittadini
Discorso diverso va fatto per le funzioni specifiche
dei territori montani, quali la programmazione europea o lo sviluppo e
promozione della montagna, che un singolo Comune non potrebbe svolgere
singolarmente e che quindi dovranno essere esercitate dalle varie forme
associative comunali nate sul territorio in ambiti di area vasta da individuare
nella legge regionale di riordino delle funzioni delle attuali comunità
montane. Il punto centrale resta comunque che per dare un futuro ed uno
sviluppo alla montagna e al territorio piemontese occorrerebbe applicare i
principi di autonomia fiscale e sussidiarietà amministrativa previsti dal
Titolo V della Costituzione, mentre dallo Stato gli enti locali e le Regioni
continuano ad avere solo vincoli ed invasioni di campo rispetto alle rispettive
competenze amministrative, finanziarie e legislative”.
“La Regione conta ben 553 comuni montani e 229
collinari. – ha spiegato Gian Luca Vignale, assessore all’economia montana
della Regione Piemonte, nel suo intervento - Queste realtà locali, spesso con
un esiguo numero di abitanti, rappresentano un baluardo imprenditoriale,
culturale, sociale, economico e turistico di grande importanza. Infatti in
questi anni, proprio i comuni classificati come ‘marginali’ hanno dimostrato di
avere capacità e possibilità di crescita e sviluppo economico maggiori di altre
aree”.
“Per aumentare e valorizzare le loro potenzialità – ha
proseguito Vignale - e la loro vitalità economica, la Regione Piemonte deve
proseguire la politica di sostegno e promozione, anche di carattere normativo,
già attuata in questi anni, puntando su una programmazione europea che riesca
ad individuare assi strategici regionali, quali ad esempio la produzione di
energie rinnovabili, soprattutto provenienti dalle biomasse legnose o da
piccoli o piccolissimi impianti idrici, in grado di garantire una forte
ricaduta sul territorio”.
“Grazie infatti alle risorse europee – ha concluso
Vignale - sono stati investiti negli ultimi cinque anni oltre 170 milioni di
euro che hanno determinato ricadute economiche sul territorio per almeno 300
milioni di euro. Queste risorse, se distribuite all’interno di una strategia
regionale, potrebbero generare maggiori ricadute economiche e massimizzare i
benefici. Per questo motivo sarà compito della Regione, insieme alle autonomie
locali e ai Gal, nella programmazione del prossimo quinquennio attuare una
progettazione integrata in grado di mettere a sistema le molte risorse
destinate al sistema montagna regionale ”.
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BOLZANO, ALTO ADIGE RISCOSSIONI: FIRMATO L´ATTO COSTITUTIVO |
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Bolzano, 9 luglio 2013
- Firmato il 5 luglio dal
presidente della Provincia Luis Durnwalder l´atto costitutivo di Alto Adige
Riscossioni. La nuova Spa si occuperà di accertamento e riscossione di tributi
e sanzioni in Alto Adige coinvolgendo anche i Comuni. Presente alla firma
l´assessore provinciale alle finanze Roberto Bizzo.
In Alto Adige l´attività di accertamento, liquidazione
e riscossione di imposte e sanzioni sarà affidata ad una nuova società
pubblica. Si tratta di Alto Adige Riscossioni Spa, nella fase iniziale
interamente provinciale, ma che presto coinvolgerà anche i Comuni. Oggi a
Palazzo Widmann il presidente Durnwalder ha firmato l´atto costitutivo della
nuova Spa, presente l´assessore Roberto Bizzo.
"Provincia e Consorzio dei Comuni hanno trovato
una soluzione condivisa per la gestione dell´attività di riscossione delle
entrate degli enti pubblici locali", ha sottolineato Durnwalder. Da
Equitalia e Sicilia Riscossioni, si passa a una nuova società costituita
inizialmente dalla Provincia di Bolzano, la quale però si impegna a cedere il
20% delle quote ai Comuni interessati. E´ stato deciso di procedere in questo
modo solo per una questione legata alla tempistica, fermo restando che la
partecipazione alla società sarà ampliata ad altri enti.
I compiti di Alto Adige Riscossioni, ha spiegato
Durnwalder, "consistono nell´accertamento, nella liquidazione e nella
riscossione di imposte e sanzioni con vantaggi sia per la pubblica
amministrazione che per i cittadini." Gli enti locali potranno valorizzare
la propria autonomia finanziaria perseguendo al contempo obiettivi di equità
fiscale. "Sarà inoltre migliorato il rapporto con i cittadini, i quali
avranno a disposizione un referente unico con il quale dialogare in un´ottica
di sempre maggiore semplificazione", ha aggiunto l´assessore Bizzo.
Il Cda della nuova Spa è composto da Domenico Laratta,
Andrea Gröbner e Sonja Pichler, il collegio dei sindaci da Arthur Scheidle,
Roberto Ninni e Martha Florian.
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MILANO, ANCI. PISAPIA: “PIERO FASSINO HA ESPERIENZA E QUALITÀ NECESSARIE PER SVOLGERE AL MEGLIO IL RUOLO DI PRESIDENTE” |
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Milano, 9
luglio 2013 - “Il nuovo presidente dell’Anci Piero Fassino ha la
professionalità, l’esperienza e le qualità giuste per svolgere al meglio un
ruolo delicatissimo in questa fase di crisi economica che vede tutti i comuni
italiani in grande sofferenza a causa dei continui tagli e mancati
trasferimenti che da anni colpiscono gli enti locali più vicini ai cittadini.
Fassino saprà rappresentare tutti i sindaci in un continuo e, ne sono certo,
costruttivo confronto con il Governo in cui il primo punto all’ordine del
giorno deve essere necessariamente la modifica del Patto di Stabilità interno”.
Lo ha
affermato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia dopo l’elezione di Piero
Fassino a Presidente di Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
“In questo
momento di crisi, gli enti locali – ha aggiunto il Sindaco Pisapia – sono le
istituzioni che più possono far ripartire l’economia con investimenti che in
tempi brevi avrebbero anche la capacità di rilanciare l’occupazione. Al tempo
stesso i Comuni e gli enti territoriali devono rispondere alle esigenze dei
propri cittadini e affrontare l’aumento delle richieste di aiuto di coloro che
si trovano in difficoltà. E’ assolutamente necessario, quindi, che le istanze
dell’Anci vengano non solo ascoltate, ma anche ampiamente accolte da Governo e
Parlamento”.
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CALABRIA: EFFETTUATI PAGAMENTI PER CIRCA DUECENTONOVANTA MILIONI DALLA RAGIONERIA GENERALE |
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Catanzaro, 9 luglio 2013 - La Ragioneria Generale ha
effettuato nel corso della settimana pagamenti per un totale di 290 milioni di
euro.
Ammonta a 250 milioni di euro la liquidazione della
quota a destinazione indistinta del Servizio Sanitario Regionale a favore delle
Aziende Sanitarie (per un totale di 205.486 euro) ed Ospedaliere (43.586. 326
euro totali) relativi al mese di giugno 2013. Nel dettaglio, 76.302.454 euro
vengono pagati all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza; 20.970.000 all’Asp
di Crotone; 37.029.000 all’Asp di Catanzaro; 16.883.000 all’Asp di Vibo
Valentia; 53.783.000 euro all’Asp di Reggio Calabria, 517.079 euro all’Inrca
(Cosenza). All’azienda Ospedaliera di Cosenza vengono liquidati 14.291.747
euro; 12.732.860 euro all’Ao di Catanzaro; 4.209.277 all’ospedale Mater Domini di
Catanzaro e 43.586.326 euro all’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria. Sempre
su disposizione del Dipartimento Sanità, un pagamento di 2 milioni viene
destinato ai risarcimenti a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di
tipo irreversibile causate da vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni (legge
210/92).
La Ragioneria ha poi liquidato 35 milioni di euro a
favore dell’Afor, ai Consorzi di Bonifica ed al parco Naturale Regionale delle
Serre, somma che servirà a pagare gli stipendi degli operai forestali.
L’importo è stato ripartito tra il Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese di
Vibo Valentia (1.224.734 euro), quello dei Bacini Settentrionali del Cosentino
di Mormanno (994.285 euro), Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio
Cosentino di Trebisacce (1.105.175 euro), Consorzio di Bonifica del Lao di
Scalea (1.620.717 euro), Consorzio di Bonifica Jonio Catanzarese di Catanzaro
(823.038 euro), Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese - Lamezia Terme
629.716; Consorzio di Bonifica Basso Ionio Reggino (2.089.873 euro),
Afor-azienda Forestale della Regione (17.408.230 euro), Consorzio di Bonifica
dei Bacini Meridionali del Cosentino (759.968 euro), Consorzio di Bonifica
dello Jonio Crotonese di Crotone (2.027.157 euro), Consorzio di Bonifica Alto
Ionio Reggino (1.631.608 euro) e Parco Naturale Regionale delle Serre (160.057
euro). Novecentomila euro disposti dal Dipartimento Lavori Pubblici sono stati
erogati per Por Fesr 2007/2013 e Accordi di Programma Quadro. Destinati al Por
Fse 2007/2013 circa 1.300.000 del Dipartimento Lavoro. Alle spese per garantire
il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti si è provveduto con un pagamento
disposto dal Dipartimento Ambiente, effettuato a favore della società Markab
Group, di circa 900.000 euro.
La Ragioneria ha infine effettuato un altro pagamento
di circa 900.000 euro del Dipartimento Protezione Civile per Por-fesr
2007/2013.
“I pagamenti effettuati nell’arco di questa settimana
– ha detto l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione nazionale e
Comunitaria Giacomo Mancini - testimoniano ancora una volta il costante impegno
del governo regionale nei confronti delle famiglie, delle imprese e degli enti
locali di tutto il territorio calabrese”.
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LOMBARDIA.LAVORO: POSITIVO INCONTRO CON MARCEGAGLIA |
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Milano, 9 luglio 2013 - L´assessore all´Istruzione, Formazione e
Lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea ha
giudicato
´molto positivo´ l´incontro avvenuto il 5 luglio con l´amministratore
delegato del gruppo Marcegaglia, Emma Marcegaglia,
circa la
situazione industriale del gruppo.
In Lombardia Piu´ Del 50 Per Cento Degli Occupati - Al
31
dicembre 2012, il Gruppo occupava complessivamente in
Italia più
di 5.000 dipendenti (su un totale di 6.855 a livello
mondiale),
con un incremento occupazionale rispetto al 2011.
Inoltre, più
del 50% degli occupati riguarda siti produttivi
ubicati in
Lombardia. Nonostante la congiuntura sfavorevole, le
attività
industriali del gruppo registrano una tenuta positiva,
favorita
soprattutto dall´incremento delle esportazioni, che
hanno
compensato la caduta di domanda del mercato
nazionale.
L´assessore: Riferiro´ Al Consiglio Regionale - ´Mi
impegno in
prima persona - ha commentato l´assessore Aprea - a
documentare
l´impegno del gruppo Marcegaglia anche al Consiglio
regionale e
alle Commissioni consiliari perché possano essere noti
i
risultati significativi del suo lavoro´.
Marcegaglia:ridurremo Al Minimo Ammortizzatori Sociali
- ´Il
gruppo Marcegaglia ha investito molto negli ultimi
anni - ha
sottolineato Emma Marcegaglia - e vogliamo continuare
a farlo.
Sono state sviluppate nuove linee produttive che
saranno
mantenute attive e operative, cercando di ridurre al minimo
il
ricorso agli ammortizzatori sociali, come confermato
dai dati.
La Lombardia è e resterà al centro dell´attenzione e
degli
interessi del gruppo, dove è presente con 11
stabilimenti e
2.500 dipendenti.
Dialogo Con Sindacati - Le uniche criticità riguarderanno
le
attività ´no core´ del gruppo, strettamente collegate
al settore
eldom e dell´edilizia. Comparti le cui imprese versano
tutte in
una situazione di grande difficoltà. ´La gestione del
piano di
razionalizzazione - ha precisato - è oggetto di dialogo
con le
organizzazioni sindacali territoriali e con le
rappresentanze
sindacali unitarie aziendali. Gli accordi specifici
sono già
stati raggiunti, nel pieno rispetto delle parti
sociali e delle
realtà locali interessate´. ´L´incontro di oggi - ha
concluso
Aprea - apre a una ulteriore collaborazione che
speriamo possa
portare significativi frutti per la Lombardia´.
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PUGLIA: ARRIVA TRY! PER ESPORTARE BUONE PRATICHE DI "BOLLENTI SPIRITI" |
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Bari, 9 luglio 2013 - Giovani e rigenerazione urbana,
formazione partecipata e scambi internazionali: sono queste le parole chiave di
Try! (Training Regeneration Youth) iniziativa lanciata dalla Regione Puglia –
Assessorato alle Politiche Giovanili in collaborazione con l’Arti e nell’ambito
delle attività di Bollenti Spiriti, il programma regionale per le politiche
giovanili. "Attraverso Try! – spiega l´assessore regionale alle politiche
giovanili Guglielmo Minervini – abbiamo l’opportunità di far varcare i confini
regionali e nazionali alle buone pratiche attivate con il programma Bollenti
Spiriti ed ai ragazzi pugliesi". Try! è, infatti, una delle attività
previste dal progetto europeo “Youth Adrinet”, al quale la Regione Puglia
partecipa in qualità di partner insieme ad altre istituzioni ed organizzazioni
dei Paesi dell’Adriatico. Obiettivo generale di Youth Adrinet è fornire ai
giovani dell’area adriatica gli strumenti necessari per diventare cittadini
attivi delle proprie comunità locali, regionali, nazionali e internazionali,
oltre alla definizione di linee guida comuni per un accordo internazionale
sulle politiche giovanili nell’euroregione adriatico-ionica. L’iniziativa è
destinata a giovani pugliesi tra i 18 ed i 29 anni, impegnati o interessati al
tema della rigenerazione e valorizzazione del proprio territorio ed ambiente di
vita attraverso la formazione e il confronto con altri giovani che intendono
realizzare o stanno realizzando progetti di rigenerazione urbana. Tre le fasi
in cui si articola Try!: si comincia con un “incontro zero”, in programma il 15
luglio a Bari a Santa Teresa dei Maschi, nel quale saranno gli stessi
partecipanti con lo staff di progetto a strutturare il programma di incontri,
esperti e testimonianza da coinvolgere e realizzare; si passa poi, nel mese di
settembre, alla realizzazione degli scambi internazionali: i ragazzi
partecipanti avranno modo di visitare od accogliere in Puglia i loro colleghi
omologhi dei Paesi dell’Adriatico, per conoscerne esperienze, scambiarsi
pratiche e definire accordi e partenariati per future attività e progetti in
ambito locale ed europeo. Tutte le attività di Try! sono gratuite per i
partecipanti; le iscrizioni sono aperte fino al 10 luglio. Info ed iscrizioni
sul portale Bollenti spiriti della Regione Puglia.
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BOLZANO: PRESENTA IL PIANO PER IL LAVORO: 44 MISURE, INTERVENTI STRUTTURALI |
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Bolzano, 9 luglio 2013 - Il Piano provinciale per il lavoro entra
nella fase operativa: dal patto generazionale nel pubblico impiego agli sgravi
fiscali per le assunzioni, dal rilancio del settore edile al sostegno per
disoccupati di lungo periodo e alla conciliabilità lavoro-famiglia, sono 44 le
misure contenute nel Piano pluriennale fino al 2020. Il4 luglio a Bolzano l’assessore provinciale Roberto
Bizzo ha presentato la programmazione nel lungo periodo: "Misure
strutturali per assicurare l’occupazione, specie ai giovani, e la crescita
dell’economia."
La Giunta provinciale ha fissato come obiettivo 2020
in Alto Adige un tasso di occupazione dell´80% per le persone fra i 20 e i 64
anni. I dati attuali vedono l´occupazione in Alto Adige al 76,9% (Italia 61%,
Trentino 70,3%, Austria 75,6%), già superiore al traguardo occupazionale Ue del
75% nel 2020. "Ma anche in Alto Adige dobbiamo fare i conti con una
disoccupazione in crescita, in particolare nelle fasce più giovani della
popolazione. A loro dobbiamo dare risposte concrete e immediate e per questo
abbiamo anticipato di un anno i tempi del piano provinciale per il lavoro, un
nuovo patto stipulato tra forze sociali ma anche tra generazioni", ha
sottolineato l´assessore Roberto Bizzo illustrando a Palazzo Widmann gli
interventi varati dalla Giunta. "Servono misure strutturali, politiche di
programmazione nel medio e lungo periodo, perché la recessione non si può
gestire solo con il quotidiano." Il progetto, avviato in modo innovativo a
inizio 2013 con una piattaforma interattiva, ha raccolto pareri, proposte,
documenti e coinvolto sindacati, associazioni di categoria del mondo economico,
cooperative e associazionismo sociale, che Bizzo ha voluto ringraziare per
l´impegno e la collaborazione.
Bizzo ha spiegato che il Piano fornisce un indirizzo
strategico alle azioni della Provincia, che per garantire l´occupazione nel
futuro interviene su due livelli: da un lato con un quadro unitario delle
politiche economiche, tra cui riduzione del carico fiscale, aumento di ricerca
e innovazione con il Parco tecnologico, revisione della spesa pubblica
("no microcontributi a tutti, sì a incentivi mirati"), snellimento
delle procedure (polo informatico unico). Dall´altro lato vengono attivate
misure di politica attiva del lavoro: incentivi, misure promozionali e servizi
orientati a specifici target di persone (giovani, donne, lavoratori senior,
fasce svantaggiate) oltre a interventi trasversali che migliorano i servizi
della Pubblica Amministrazione alla persona. Gli obiettivi di fondo sono
fissati in un quadro pluriennale, ma visto il contesto di instabilità economica
l´attuazione del Piano sarà flessibile ed adattata periodicamente per
fronteggiare eventuali cambiamenti. "E´ importante attivare gli strumenti
e le misure, perché quando vi sarà un accenno di ripresa dell´economia l´Alto
Adige possa beneficiarne con un incremento dei posti di lavoro", ha detto
Bizzo.
Sono 44 le misure suddivise in 9 pacchetti, ciascuno
con strumenti specifici: promuovere l‘inclusione dei giovani attraverso
tirocini di formazione per giovani disoccupati e per coloro che abbandonano gli
studi; promuovere l‘inclusione delle categorie socialmente deboli tramite il
sostegno finanziario per ridotta capacità lavorativa e il sostegno
dell´integrazione lavorativa con la promozione delle cooperative sociali;
promuovere l‘inclusione delle donne mediante l´ampliamento dei servizi per la
prima infanzia e dei servizi di cura; promuovere l‘inclusione dei lavoratori
anziani grazie ad incentivi all´assunzione dei disoccupati di lunga durata);
favorire l´assunzione di giovani grazie al Patto generazionale nel pubblico impiego;
promuovere lo sviluppo economico finalizzato alla creazione di posti di lavoro
attraverso il rilancio del settore edile, l´agevolazione Irap per le imprese
che fanno nuove assunzioni, gli incentivi all´assunzione di lavoratori anziani.
Tra le misure, 4 sono le novità con attuazione
immediata nei prossimi mesi, che dovrebbero consentire, ha spiegato Bizzo,
"di compiere un importante passo in avanti per dare risposte concrete al
mondo del lavoro. Questo piano vuole mettere in sicurezza il nostro futuro e
dare stabilità alla comunità altoatesina, in particolare ai giovani."
Nuovi sono gli incentivi all´assunzione di lavoratori senior (disoccupati di
lunga durata): un incentivo equivalente al 100% dei contributi sociali dovuti
per 24 mesi alle aziende che assumono lavoratori disoccupati di età superiore a
55 anni, senza lavoro da oltre 6 mesi, con un contratto a tempo indeterminato.
Per l´assunzione di disoccupati di età superiore ai 60 anni può essere concesso
un contributo maggiore. Il secondo intervento innovativo è il patto
generazionale nel pubblico impiego: i dipendenti pubblici cui mancano 3-5 anni
al pensionamento potranno ridurre l‘orario lavorativo (e lo stipendio) ed
agevolare così l‘assunzione di giovani sotto i 35 anni. La misura dovrà essere
a costo zero per le amministrazioni e contribuire al ricambio delle competenze.
La riduzione dei posti sarà rispettata ma resa più flessibile. Grazie al
divario remunerativo causato dagli scatti di anzianità la pubblica
amministrazione è in grado di garantire la copertura totale dei contributi a
fini pensionistici. La terza novità punta al rilancio del settore edile: sono
ampliati gli incentivi per il risanamento dei vecchi edifici e viene istituito
un Fondo di rotazione della Provincia con orizzonte di 10 anni per il
risanamento energetico degli edifici pubblici. La Provincia sostiene il
risanamento di edifici privati, anticipando una tantum l´importo del bonus
fiscale decennale e privilegiando gli interventi di recupero energetico. La
quarta misura di rilievo prevede l´agevolazione Irap per le imprese che creano
occupazione stabile: viene reso deducibile dalla base imponibile Irap per un
periodo di 3 anni il costo delle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Per i
nuovi collaboratori, di fatto l‘azienda non paga l‘Irap.
Per quanto riguarda la conciliabilità lavoro-famiglia,
il Piano si muove verso ampliamento e maggiore flessibilità dei servizi di
assistenza alla prima infanzia, mentre nel settore della formazione sono
potenziati i tirocini per giovani disoccupati e il coordinamento dei fondi per
riqualificazione e aggiornamento professionale. Ad illustrare il Piano con
l´assessoren sono stati il direttore di Dipartimento Andrea Zeppa e il
direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn
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CENTRI PER L’IMPIEGO, OK DELLA GIUNTA TOSCANA A 7 MILIONI PER GARANTIRE I SERVIZI |
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Firenze, 9 luglio 2013 – La giunta regionale ha dato
ieri il via libera alla proposta dell’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini
di destinare 7 milioni di euro ai centri per l’impiego gestiti dalle Province
per assicurare la continuità dei servizi anche per il prossimo anno. La
delibera modifica il piano attuativo di dettaglio del programma operativo del
Fondo sociale europeo, consentendo così di trovare le risorse in un momento di
incertezza sul piano sia istituzionale che finanziario.
“In una fase particolarmente difficile per
l’occupazione – ha sottolineato Simoncini – anticipare le risorse per garantire
la continuità dei servizi è essenziale per continuare a dare certezze a tanti
lavoratori che stanno subendo pesantemente i contraccolpi della recessione. I
centri per l’impiego sono uno snodo indispensabile, non solo per l’incrocio fra
domanda e offerta di lavoro ma anche per l’informazione, l’orientamento, la
gestione delle politiche attive per l’occupazione. Si tratta di una decisione
quanto mai opportuna, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale
che superando l’incertezza che avevamo vissuto negli ultimi mesi, stabilisce
che, fino alla modifica della Costituzione a riguardo, la competenza dei
servizi per l’impiego è delle Province”.
Ecco perchè, a maggior ragione, è necessario pensare
per tempo a garantire una continuità nelle risorse, che dovranno anche ovviare
al ritardo nell’avvio operativo del nuovo periodo di fondi comunitari da parte
dell’Unione Europa. “E’ infatti anche grazie ai fondi Fse la Regione ha in
parte finanziato fino ad oggi queste attività. Con questi 7 milioni di euro e
le risorse ancora disponibili nei bilanci provinciali, si potranno attivare le
procedure di gara che garantiscono la continuità delle attività e dei servizi
sino ad oggi erogati”.
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IN LIGURIA È DRAMMA AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA. REGIONE INCONTRA DEPUTATI E SENATORI PER INIZIATIVA PARLAMENTARE |
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Genova, 9 Luglio 2013 - Grido di allarme della Regione Liguria ai
parlamentari liguri per la carenza di risorse indispensabili a far fronte alla
cassa integrazione e alla mobilità in deroga che complessivamente interessano
circa 12 mila lavoratori.
I finanziamenti a disposizione per far fronte agli
ammortizzatori sociali continuano a essere insufficienti, nonostante il recente
decreto di riparto dell´ultimo stanziamento governativo di 550 milioni.
"Siamo alla metà di quanto avevamo lo scorso
anno, tenuto conto del notevole incremento di richieste registrato nel
2013", spiega l´assessore al Lavoro Enrico Vesco, che ha detto di
"aver trovato nella delegazione dei parlamentari "piena condivisione,
appoggio e sostegno per avere dal governo risorse aggiuntive e in tempi
certi". All´incontro, lunedì 8 luglio in mattinata in Regione Liguria,
erano presenti i parlamentari Anna Giacobbe, Luca Pastorino, Roberta Oliaro e
Lorenzo Basso.
Lunedì 8 luglio la Regione Liguria ha autorizzato il
pagamento degli ammortizzatori sociali per gennaio e febbraio 2013, con le
nuove risorse darà il via a quelle di marzo e aprile. "Oltre, al momento
non possiamo andare, né onorare impegni già sottoscritti, con procedure di cassa
integrazione che arrivano fino a giugno", afferma Vesco.
Al momento la Regione Liguria ha disposizione 25
milioni di euro, a fronte degli oltre 63 necessari.
"La gravità della situazione - spiega l´assessore
- è racchiusa nelle richieste pervenute dall´inizio del 2013 che si attestano a
31,6 milioni per la Cassa integrazione guadagni (752 aziende, 6758 lavoratori)
e a 14,8 milioni per la mobilità (359 aziende, 724 lavoratori)". La
Regione Liguria è stata ulteriormente penalizzata dall´obbligo di trasferire 24
milioni di euro del 2012 in un fondo nazionale per le regioni in difficoltà ,
senza poterli utilizzare nel 2013".
Con i parlamentari, Vesco ha sollevato anche il
problema dei criteri di riparto che vedono la Liguria ulteriormente penalizzata
"perché - ha spiegato - si mette in atto un criterio di riparto
"storico" che non tiene conto che in Liguria la ricaduta della crisi
si è verificata in tempi successivi ad altre regioni, con una conseguente
crescita dei costi negli ultimi anni".
Note preoccupanti anche sul fronte dell´occupazione
che in Liguria scende dell´1,3%, due decimi di punto percentuale in più
rispetto al Nord Ovest. Gli occupati passano così dalle 628mila alle 620mila
unità, una diminuzione che in termini di valori assoluti è ugualmente
distribuita tra donne e uomini. Il numero dei disoccupati in Italia segnala un
nuovo considerevole aumento, pari a 475mila unità (+17%), attestando il numero
di chi cerca occupazione sulle 3.276.000 unità, con una crescita che coinvolge
entrambe le componenti di genere e che pur avendo una picco al Nord è diffusa
su tutto il territorio nazionale.
Il tasso di disoccupazione complessivo raggiunge il
12,8% e ben il 13,9% per quanto riguarda la componente femminile. La Regione
Liguria segnala "come in questi momenti di crisi diminuisca il numero dei
cosiddetti "scoraggiati", ossia quelle persone che pur essendo
disponibili a lavorare non si impegnano nella ricerca di un´occupazione in
maniera attiva e costante. Numero che in Liguria è in crescita di circa 7mila
unità per effetto soprattutto della componente femminile.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in
deroga si è registrato negli ultimi anni un progressivo incremento del peso
dell´erogato per la Regione Liguria sul totale nazionale passando dall´1,32%
del 2010 al 2,60% del 2012 per la Cassa Integrazione Guadagni e dallo 0,72% del
2010 all´1,39% del 2012 per la mobilità (dall´1,21% del 2010 al 2,21% del 2012 per
il totale degli ammortizzatori).
Analizzando l´andamento mensile delle richieste di
ammortizzatori si osserva un picco nei mesi di dicembre 2012 e gennaio 2013:
circa 21,8 e 20,2 milioni di euro per quanto riguarda la Cassa Integrazione
Guadagni a fronte di una media mensile nel periodo gennaio 2012 – maggio 2013
di circa 6,5 milioni di euro e circa 9,6 e 7,0 milioni di euro a fronte della
media di 3,7 milioni di euro nello stesso periodo.
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AGENZIA DEL LAVORO, UN CONFRONTO SUI NUOVI LIVELLI DELLE PRESTAZIONI NEI SERVIZI ALL´IMPIEGO |
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Trento, 9 luglio 2013 - Il Grand Hotel Trento di via
Alfieri ospita, a partire dalle ore 9.00 di oggi 9 luglio, il seminario di
studi dal titolo "Competenze, attivazione e livelli essenziali delle
prestazioni", organizzato dall´ Agenzia del lavoro. Si tratta di un
momento di riflessione sull’organizzazione dei nuovi livelli di prestazione nei
servizi all´impiego, già anticipati in via sperimentale proprio da Agenzia
lavoro tramite il servizio formativo
"Pronti a ripartire". I lavori
saranno dedicati anche all´analisi di questa importante esperienza
formativa e dei suoi risultati e saranno
introdotti dal presidente di Agenzia lavoro, Michele Colasanto, con la
partecipazione della dirigente generale Antonella Chiusole, di esperti e
testimoni della formazione a livello nazionale, tra questi anche l´ex ministro
Elsa Fornero.
Gli obiettivi del seminario "Competenze,
attivazione e livelli essenziali delle prestazioni", che Agenzia del
lavoro organizza domani a Trento, sono duplici: da un lato costituire un primo
momento di riflessione sulla riforma del mercato del lavoro prevista dalle legge
12 del 2012, con riferimento specifico ui nuovi livelli essenziali delle
prestazioni nei servizi all´impiego; e dall’altro offrire spunti di riflessione
sull´ importanza delle “competenze” nei sistemi formativi e nelle politiche
attive del lavoro. L´obiettivo di erogare prestazioni e servizi in linea con le
disposizione della legge e degli standard europei è stato di fatto già
“anticipato” da Agenzia lavoro grazie a “Pronti a ripartire”, un servizio di
formazione breve per disoccupati e lavoratori sospesi attivato dal novembre
2010 in collaborazione con l’ente di formazione Fidia Srl, nell’ambito delle
azioni a cofinanziamento europeo. Il servizio prevede percorsi di
sensibilizzazione e formazione di breve durata che offrono l’opportunità di
attivare l’interesse per la formazione allo scopo di aumentare le potenzialità
dei lavoratori nella ricerca di un’occupazione. Inoltre il servizio adempie
all´obbligo formativo che condiziona l’erogazione di sostegni al reddito sia
statali che provinciali alla partecipazione a percorsi di politica attiva del
lavoro.
Nel corso del 2012 il servizio è stato rivisitato e
riprogrammato proprio per anticipare e recepire, a regime, le disposizioni di
legge sui livelli di prestazione e, nello specifico, sulle azioni di orientamento
collettivo per la ricerca di lavoro. Con l´organizzazione di "Pronti a
ripartire" sono anche state adottate le indicazioni dell´Unione Europea
sull´importanza delle "competenze". I percorsi sono infatti
incentrati, oltre che sulla ricerca dell’occupazione, sulle competenze digitali
e trasversali (sociali ed organizzative) dei lavoratori in una prospettiva di
apprendimento permanente.
I lavori saranno introdotti dal presidente di Agenzia
lavoro, Michele Colasanto, e proseguiranno con una riflessione della dirigente
generale Antonella Chiusole, dei responsabili dei servizi di formazione, in
particolare l´esperienza di Pronti a ripartire. Nella seconda parte dei lavori
è prevista una tavola rotonda, coordinata da Luciano Galetti, direttore
dell´ufficio Politiche del lavoro a finanziamento europeo di Agenzia lavoro,
sull´importanza delle competenze in periodi di crisi come quello attuale.
Parteciperanno, tra gli altri, Aviana Bulgarelli di Isfol, Saul Meghnagi
dell´Istituto Superiore per la Formazione, e Leonello Tronti, docente di
diritto del lavoro presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di
Roma. L´ultima parte del convegno sarà dedicata all´illustrazione dei principi
della riforma del mercato del lavoro e vedrà l´intervento della professoressa
Elsa Fornero.
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POLITICHE SOCIALI, LIGURIA: 250 MILA EURO PER IL SOSTEGNO AI DETENUTI |
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Genova, 9 Luglio 2013 - Duecentocinquantamila euro per
il sostegno a detenuti, persone in esecuzione penale esterna e minori
sottoposti a provvedimenti penali, per migliorare la qualità della vita nelle
sette carceri liguri di Genova Marassi, Genova Pontedecimo, Savona, Imperia,
Chiavari, La Spezia, Sanremo. Sono stati stanziati venerdì 5 luglio dalla
Giunta regionale su proposta dell´assessore al welfare, Lorena Rambaudi.
L´iniziativa prevede il miglioramento della qualità della vita in carcere
attraverso corsi di pittura, attività sportive, lezioni di musica, di supporto
psicologico per coloro che hanno figli, di sostegno alla genitorialità per le
donne detenute con bimbi piccoli, di mediazione penale minorile tra la vittima
e il minore autore del reato con il supporto di personale qualificato, per
accompagnare i detenuti e i minori, in esecuzione penale, al reinserimento
nella società. Il progetto si prefigge anche l´accoglienza abitativa per consentire
ai detenuti, in permesso premio senza domicilio, di avere a disposizione un
alloggio nella Casa Mandela a Genova. Tutto il progetto è gestito dalla
"Rete che unisce", un associazione temporanea di scopo che ha come
capofila il consorzio Agirà di Genova ed è formata da 28 enti del terzo
settore. "Dopo la positiva sperimentazione dello scorso anno – ha spiegato
l´assessore Rambaudi – proseguiamo l´offerta dei progetti sociali sulle
carceri, attraverso i patti di sussidiarietà, un metodo per utilizzare al
meglio le risorse economiche e professionali a disposizione, evitare
sovrapposizioni e sostenere la collaborazione tra enti. Un´esperienza tutta
ligure, seguita con attenzione anche a livello nazionale, che dimostra la
ricchezza del rapporto tra pubblico e settore non profit nel nostro
territorio".
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DAL 10 AL 14 LUGLIO A CECINA IL XIX MEETING INTERNAZIONALE ANTIRAZZISTA |
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Firenze, 9
luglio 2013 – Pensare ad una nuova Europa, composta da cittadine e cittadini
nel senso ampio del termine, vale a dire di individui capaci di esercitare
appieno diritti e doveri. Un’europa che veda il migrante non come un elemento
transitorio e con una paura alimentata dalla strumentalizzazione politica. La
Xix edizione del Meeting Antirazzista di Cecina, dal 10 al 14 luglio a Cecina
Mare (Li), si concentrerà su questi temi. Il titolo scelto è infatti ‘Diritti
in Europa’. Il 5 luglio presso la sede di Arci Toscana a Firenze la
presentazione in conferenza stampa con gli interenti dell’assessore al welfare
Salvatore Allocca e del presidente di Arci Toscana Gianluca Mengozzi.
L’assessore Allocca ha concentrato l’attenzione
sull’obbligo di confrontarsi col fenomeno migratorio. “Più che di migrazioni
parlerei di rimescolamenti di genti. É questo il panorama con il quale abbiamo
il dovere di confrontarci. Non possiamo assolutamente pensare di sottovalutarlo
e dobbiamo farci i conti, cogliendo tutte le opportunità ma anche tutti i
rischi che possono derivarne se l’approccio esclude l’uguaglianza dei diritti e
della cittadinanza. Sul tema migranti – ha aggiunto ancora – è stata giocata
purtroppo una partita politica non troppo nobile che ha tentato di pescare
facili consensi sul tema del contrasto e di confonderlo con la crisi, facendo
credere ad una loro stretta correlazione. Il lavoro non si ruba e chi viene qui
a vivere è portatore di una domanda e attiva altro lavoro. Un concetto che
vorrei ribadire – ha infine concluso – come ha anche affermato di recente il
ministro Kyenge, è che quello che facciamo per questi nuovi cittadini lo
facciamo anzitutto per loro ma anche per noi”.
Gianluca Mengozzi invece ha sottolineato le novità
dell’edizione 2013 del Meeting: durata inferiore, in quanto a giorni, e una
diversa scelta logistica, dato che vari appuntamenti si svolgeranno in varie
zone di Cecina. “Non possiamo rinunciare ad un presidio come Cecina. Purtroppo
dobbiamo fare i conti con la scarsità di risorse e abbiamo perciò puntato su
meno giorni ma anche su una maggiore distribuzione degli eventi sul territorio,
anche con lo scopo di coinvolgere maggiormente la popolazione. Senza ovviamente
nulla togliere alla qualità della proposta complessiva, come del resto è
confermato dal programma e dagli spettacoli che abbiamo organizzato, come
sempre tutti a ingresso gratuito. Vorrei inoltre sottolineare il grande spazio
che abbiamo dato alla formazione, rivolta a tutti gli operatori che lavorano
nel campo dell’immigrazione in associazioni o in enti pubblici, affidata a
persone esperte ed estremamente competenti”.
La Regione al Meeting. Il presidente Enrico Rossi,
venerdì 12 luglio alle ore 17 a Villa Ginori, prenderà parte all’Assemblea
nazionale per i diritti e la cittadinanza insieme al ministro per
l’integrazione Cecile Kyenge e ad alcuni parlamentari. L’assessore
all’agricoltura Gianni Salvadori parteciperà all’incontro del 12 luglio dal
titolo ‘Qualità lavoro. Per un sistema di produzione in agricoltura che
rispetti i diritti del lavoro’, mentre quello al welfare Salvatore Allocca
interverrà a quattro dibattiti: il 10 luglio (‘I toscani difronte
all’immigrazione’), l’11 (‘Nuovi italiani: tra senso di appartenenza e
costruzione dell’identità’) e il 12 (‘I confini della violenza, tratta e
stalking’ e ‘Rom e Sinti: la strategia d’inclusione e le politiche locali’).
Il Meeting è organizzato da Arci e Regione con il
contributo di Cesvot, Unar, Provincia di Livorno, Comuni di Livorno, Bibbona,
Castagneto Carducci, Cecina, Rosignano Marittimo e San Vincenzo. Qui sono
disponibili tutte le informazioni sul Meeting 2013.
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ABRUZZO, DISCRIMINAZIONE: FIRMATO ACCORDO CON ASSOCIAZIONI IMMIGRATI |
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L´aquila, 9 luglio 2013 - La Regione fa squadra con le associazioni per
sostenere le donne immigrate. Questa mattina l´assessore con delega alle Pari
Opportunità, Federica Carpineta, ha firmato a Pescara un accordo di
collaborazione tra la Regione Abruzzo e 31 associazioni che operano per
l´assistenza alle donne immigrate, tra di esse anche il Comitato regionale
della Croce Rossa Italiana, la Caritas di Pescara e quella di Chieti.
"Ringrazio tutte le associazioni che hanno collaborato attivamente al
trattamento ed alla gestione dei casi legati alla discriminazione ed alla
violenza di genere - ha detto l´assessore Carpineta - In soli sei mesi sono
state assistite 50 vittime, per metà di loro c´e´ stata risoluzione del caso e
per l´altra parte l´indicazione del percorso amministrativo e legale da
seguire. La discriminazione etnica e la violenza verbale e domestica da un lato
ed il supporto e la mediazione culturale dall´altro - ha continuato l´assessore
- sono le due tipologie in cui rientrano i casi trattati". La mediazione
culturale è stata utile per risolvere le problematiche connesse alla corretta
interpretazione delle norme e dei procedimenti amministrativi, molto spesso
legate alla non conoscenza della lingua italiana. Il lavoro degli operatori
dello Sportello ha permesso a numerose donne di trovare ospitalità presso case
di accoglienza, altre invece hanno ottenuto diversi colloqui di lavoro.
L´accordo permetterà allo Sportello Antidiscriminazione, di operare in sinergia
con la rete delle associazioni per la promozione della propria attività presso
le comunità di immigrati, per la rilevazione di casi di discriminazione ed il
successivo trattamento e per la promozione dei principi di non discriminazione
e pari opportunità. L´assessore ha ringraziato il Direttore della Asl di
Pascara e la dott.Ssa Minna, responsabile di settore per il supporto dato allo
sportello, che è ospitato all´interno dei locali del Consultorio Familiare di
Pescara Sud e presso il quale lavorano a supporto delle donne immigrate un
sociologo, un mediatore culturale ed un esperto legale.
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ASSISTENZA FAMILIARE, PRESENTATO IL MODELLO INTEGRATO PIEMONTESE |
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Torino, 9 luglio 2013
- Con l’attivazione di circa 150 sportelli per l’incontro
domanda-offerta tra famiglie e assistenti familiari, e la creazione di un
sistema integrato di riconoscimento delle competenze, di formazione dedicata e
di assistenza, si è concluso il progetto regionale rivolto alle figure delle
assistenti familiari, finanziato con i fondi europei del Por-fse, con le
risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul Fondo Politiche
Migratorie e con una parte di risorse regionali.
I risultati del progetto sono stati illustrati in un
seminario che si è svolto presso il Centro Congressi della Regione Piemonte, in
cui è intervenuta l’assessore alle Pari opportunità, Giovanna Quaglia.
“In una società che progressivamente invecchia – ha
detto Quaglia - il fenomeno dell’assistenza familiare tocca corde molto
delicate, e richiede la scelta di persone competenti e affidabili cui delegare
la quotidianità dell’assistenza ai propri anziani. Attraverso un apposito bando
la Regione è intervenuta in un mercato ad alto potenziale di domanda, basato
spesso su contratti in nero e sul passaparola, sviluppando un sistema integrato
tra politiche attive del lavoro, formazione professionale, politiche sociali e
pari opportunità. Ne è nato un modello di successo, che vogliamo continuare ad
utilizzare in modo trasversale, adattandolo alle necessità di una società che
la crisi continuamente trasforma”.
Oltre all’attivazione di sportelli per l’incontro
domanda/offerta su tutto il territorio regionale, si sono svolti percorsi per il
riconoscimento e la certificazione delle competenze delle cosiddette badanti,
per l’applicazione di modalità flessibili di formazione, nonché attività di
accompagnamento e supporto durante l’inserimento lavorativo.
“Grazie a questo progetto - conclude l’assessore - la
rete dei soggetti pubblici e del privato sociale si è confrontata e rafforzata,
qualificando un solido sistema regionale e contribuendo in modo fattivo
all’emersione del lavoro nero, le assistenti familiari hanno visto riconosciute
le proprie competenze e ne hanno acquisite di nuove, mentre le famiglie hanno
contribuito a creare e testare luoghi sicuri dove rivolgersi, per essere
supportati nel ruolo inconsueto di datori di lavoro”.
Un Po’ Di Numeri -
Al 30 aprile 2013 i soggetti destinatari dei servizi
sono stati 14.291 (informazione/accoglienza), mentre i destinatari realmente
presi in carico dai Centri per l’impiego con la sottoscrizione di un Pai (Piano
di azione individuale) sono stati 8.683, di cui 775 sono stati assunti. Sono
stati attivati 22 corsi di formazione della durata di 30/35 ore ciascuno. I
nuclei familiari destinatari del servizio sono stati 1.727, mentre le famiglie
che hanno usufruito degli incentivi finalizzati all’assunzione sono state 216.
Per saperne di più: www.Regione.piemonte.it/pariopportunita
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POLITICHE SOCIALI. COMUNE, APERTO IL BANDO PER LA RICERCA DI PARTNER PRIVATI UN APPELLO RIVOLTÒ ALLA CITTÀ PER REALIZZARE INSIEME, FACENDO RETE, UN NUOVO WELFARE PER I MILANESI |
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Milano, 9 luglio 2013 - Alla ricerca di partner privati per
realizzare azioni nel campo delle Politiche sociali. Il Comune di Milano, in
tempi di risorse ridotte da parte di Stato e Regione e maggiore richiesta di
interventi da parte dei cittadini, si rivolge al mondo imprenditoriale, del
privato sociale e, in generale, a tutti i milanesi operosi per fare rete e
partecipare alla promozione, realizzazione e divulgazione di interventi di
supporto a chi ha più bisogno: anziani fragili, minori, adulti in difficoltà e
persone con disabilità.
Il bando è pubblicato sul sito dell’Amministrazione
( http://www.comune.milano.it/ sezione bandi) dallo scorso 4 luglio e rimarrà aperto
fino al 29 aprile 2016. Dunque, per tutto il mandato.
“Attraverso questo bando – spiega l’assessore alle
Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – rivolgiamo un appello a
imprenditori, operatori del privato sociale e a tutti cittadini a partecipare
con noi alla realizzazione di interventi a sostegno delle persone in
difficoltà. La crisi ci mette di fronte a un numero sempre più alto di anziani,
minori, famiglie e adulti in seria difficoltà, cittadini che hanno bisogno di
un aiuto, talvolta immediato. Mettendo insieme le diverse risorse che questa
città possiede, realizzando una sinergia reale tra pubblico e privato, è
possibile raggiungere l’obiettivo”. “Il nuovo welfare ambrosiano – sottolinea
l’assessore Majorino – non può prescindere dal fare rete e, in questo periodo
in cui crisi e perdita del lavoro hanno toccato un numero altissimo di persone,
l’invito a fare qualcosa per gli altri diventa un’opportunità di contribuire
tutti a dare nuovo slancio a questa città tradizionalmente impegnata nel
sociale”.
Le azioni programmate nel Piano di sviluppo del
Welfare per cui il Comune chiede il coinvolgimento della città sono:
- creazione di
“punti sociali”, sportelli di accesso sociale unici;
- creazione di
un “Pronto intervento e soccorso sociale”;
- sviluppo dell’”Immigration
Center”;
- sviluppo e
potenziamento del servizio di affido familiare;
- supporto
all’incrocio tra domanda e offerta di personale per l’assistenza domiciliare
anziani;
- potenziamento
di un servizio psicologico a disposizione del cittadino a costi sostenibili
(progetto di “psicologia sostenibile”);
- sviluppo di
“spazi di socialità”, cioè spazi pubblici per i cittadini per favorire la
coesione sociale;
- il recupero
di appartamenti da destinare all’alloggio temporaneo di persone in condizione
di fragilità;
- l’attivazione
di un sistema informativo unico e trasversale a tutte le azioni e ai target
anche identificando una scheda unica di accesso;
- iniziative
di co-housing di anziani/famiglie con studenti;
- la
realizzazione della Carta dei Servizi Sociali della città e di un ufficio unico
per i rapporti con l’associazionismo e la cooperazione sociale;
- la
realizzazione di un Centro per le pari opportunità e contro le discriminazioni
e di un programma di azioni a contrasto della violenza sulle donne;
- la
realizzazione di un progetto tra Asl e Comune per potenziare i servizi rivolti
alla Salute mentale, alle dipendenze, alle malattie infettive;
- fornire
sostegno alle associazioni e cooperative sociali attive su percorsi destinati a
sostenere i cittadini con disabilità, compresa la sperimentazione di percorsi
di vita autonoma (il cosiddetto “Dopo di noi”), incremento delle opportunità di
fruizione di servizi diurni e residenziali per persone con disabilità.
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SERVIZI PER L’INFANZIA, DALLA REGIONE TOSCANA 9 MILIONI E 39 SEZIONI “PEGASO” IN PIÙ |
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Firenze, 9
luglio 2013 – Buone notizie, dalla Regione, per le famiglie toscane con figli
in età pre-scolastica: l’assessorato all’istruzione conferma, nelle scuole
dell’infanzia (3-6 anni), le “sezioni Pegaso” già stabilite negli anni
precedenti e ne aggiunge una quarantina (si tratta di quelle sezioni tenute
aperte esclusivamente grazie a finanziamenti regionali che consentono di
retribuire gli insegnanti). Un investimento, per le “Pegaso” nel prossimo anno
scolastico, da 6,5 milioni. Buone notizie che proseguono con uno stanziamento
da 2,5 milioni per abbattere i costi di iscrizione nelle scuole materne e nei
servizi educativi 0-3 anni.
Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana
e assessore all’Istruzione, si è così presentata questa mattina alla Consulta
scuola di Anci Toscana fornendo risposte a due argomenti forti iscritti
nell’ordine dei lavori: le sezioni Pegaso per l’anno scolastico 2013-2014 e i
nuovi “fondi famiglia”.
“Il nostro impegno in favore delle scuole per
l’infanzia non solo continua – è il commento dell’assessore – ma si rafforza:
rispetto alle 106 sezioni già finanziate, nel prossimo anno scolastico le
proseguiremo tutte aggiungendocene altre 39 per un totale di 145 sezioni che
consentono di accogliere oltre tremila bambini”.
Riferendo che gli uffici della regione hanno
verificato “una impennata di richieste di sezioni Pegaso anche al di fuori
della programmazione annuale”, Stella Targetti ha informato sulla decisione già
presa dal governo regionale: dare una risposta a tutti e farlo attraverso le 39
nuove sezioni “Pegaso a 24 ore”, un modello cioè che, in coerenza con quello
adottato dallo Stato, consente l’uscita dei bambini subito dopo pranzo. Restano
inalterate le 106 sezioni “Pegaso storiche” che continueranno ad articolarsi su
40 ore.
Accanto all’impegno verso le sezioni Pegaso, con il
nuovo anno scolastico la Regione Toscana mette in campo una nuova misura per
supportare le famiglie che scelgono di mandare i figli a una scuola paritaria:
si tratta di specifici “buoni” per abbattere i costi di iscrizione. Con
l’ultima manovra di bilancio è stato infatti stanziato un milione e mezzo per
sostenere l’accesso alla scuola dell’infanzia in modo – conferma Stella
Targetti – da “abbattere i costi di iscrizione alle scuole materne paritarie
sulla base del principio che in Italia la scuola dell’infanzia si regge su tre
gambe (scuola statale, paritaria comunale, paritaria privata) risultando
fondamentale sostenerle tutte altrimenti il sistema non sta in piedi e a
rimetterci sono solo i bambini”.
Queste ulteriori risorse saranno gestite dai comuni: a
breve la Regione pubblicherà un avviso pubblico per consentire la
partecipazione.
Con la stessa variazione di bilancio la Regione ha anche
deciso di investire un altro milione per nidi, l’offerta educativa destinata ai
bambini in età 0-3 anni: verranno destinati alle famiglie (“sempre più alto,
purtroppo, il numero della famiglie che non ce la fanno a pagare le
iscrizioni”, nota Stella Targetti) sotto forma di buoni-servizio finalizzati,
appunto, ad abbattere i costi di iscrizione ai nidi comunali. Risorse, queste,
che vanno ad aggiungersi ai 2,4 milioni già stanziati per sostenere le famiglie
che iscrivono i figli ai servizi educativi privati.
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BOLZANO: ANTICIPO DELL´ASSEGNO DI MANTENIMENTO, PIÙ RIMBORSI |
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Bolzano, 9 luglio 2013 - La Provincia anticipa
l’assegno di mantenimento per aiutare le famiglie monoparentali in difficoltà
nei casi di separazione e divorzio, non per sostituirsi ai coniugi morosi: per
questo la Giunta provinciale ha deciso l’8
luglio di verificare con quali strumenti sia possibile richiamare il genitore
al versamento delle somme anticipate dall’ente pubblico. Attualmente viene
rimborsato solo il 10%.
L´ordinamento giuridico italiano prevede per entrambi
i genitori l´obbligo del mantenimento dei figli, in proporzione al reddito e al
patrimonio, indipendentemente dal fatto che convivano o vivano separati. Resta
tuttavia la realtà di padri che si sottraggono all´obbligo degli alimenti dopo
la separazione dalla madre affidataria, il tutto a spese dei figli e delle
donne sulle quali ricadono le inadempienze paterne. La legge provinciale del
2003 è stata la prima a livello nazionale
ad introdurre l´anticipo sull´assegno di mantenimento, un contributo
fornito dalla Provincia per sostenere le persone più deboli in caso di
separazione o divorzio. Successivamente l´ente pubblico recupera coattivamente
il contributo dal genitore inadempiente.
La Giunta ha verificato che lo scorso anno 514
famiglie e 811 bambini hanno beneficiato dell´anticipo dell´assegno di
mantenimento. La Provincia ha anticipato una somma complessiva di 1,9 milioni
di euro, ma dei rimborsi dovuti dal genitore alla Provincia fino ad ora è stato
coperto solo il 10%. "Una somma esigua - spiega il presidente Luis
Durnwalder - per questo vanno aumentati gli sforzi per riscuotere gli anticipi
dai coniugi morosi. Anticipando l´assegno di mantenimento, infatti, la
Provincia vuole aiutare le famiglie monoparentali in difficoltà economica, non
sostituirsi ai coniugi morosi." La Giunta ha quindi incaricato la
Ripartizione provinciale Affari legali di verificare tutte le modalità e gli
interventi possibili per far rispettare
gli obblighi di legge e quindi far versare il rimborso dovuto.
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