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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Luglio 2013
SISTEMI DI ACCUMULO: ENEA E TOSHIBA EUROPA REALIZZERANNO UN LABORATORIO.  
 
  Roma, 15 luglio 2013 Enea e Toshiba Europe realizzeranno laboratorio congiunto delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dei Sistemi di Accumulo delle Reti Elettriche e della mobilità elettrica. Oggi vengono illustrati i casi di successo delle aziende italiane che sono diventate leader di nda Settori ad alta tecnologia grazie alla collaborazione con l´Enea.  
   
   
ELETTRODOTTO PIEMONTE-SAVOIA: CON IL PROGETTO SMART SUSA VALLEY IL PIEMONTE CHIEDE AL MINISTRO ZANONATO UNA RISERVA DI ENERGIA A FAVORE DEL TERRITORIO  
 
Torino, 16 luglio 2013 - La Regione Piemonte ha consegnato ieri al ministro allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, a margine dell’inaugurazione dei lavori della nuova interconnessione elettrica Piemonte-savoia, il progetto Smart Susa Valley, che intende indirizzare le compensazioni legate alla Tav per delineare una strategia comune di Valle in ottica di connettività, efficienza energetica, eco-sostenibilità, sicurezza e attrattività territoriale. Il progetto, elaborato dall’assessorato all’Energia in sinergia con l’assessorato al Lavoro, ed articolato in cinque assi di intervento (Mobility, Energy, Environment, Building ed Economy), intende porre le condizioni per concepire, anche grazie alle ricadute della nuova linea Torino-lione, un regime speciale in grado di premiare la Valle di Susa attraverso la valorizzazione di luoghi, saperi e competenze, politiche di agevolazione tariffaria e processi di semplificazione amministrativa. “Molte delle 40 principali aziende della Val di Susa - spiega il presidente della Regione Roberto Cota - sono entrate in crisi e questo ha ripercussioni preoccupanti sui tassi di disoccupazione. Il progetto presentato oggi, grazie anche alla simultaneità con la definizione del nuovo Piano energetico-ambientale regionale, fornisce ora gli strumenti per favorire una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva: la Val di Susa è un territorio che per troppi anni è stato dimenticato e oggi occorre recuperare questo gap”. “L’obiettivo principale - precisa l’ assessore all´Energia Agostino Ghiglia - è quello di riconoscere al territorio della Valle di Susa una riserva di energia, rapportata al volume trasportato attraverso la frontiera franco-italiana, almeno per il periodo di tempo legato alla realizzazione del cavidotto tra Piossasco e Grand Ile: si tratta di 100 Mw elettrici, che potrebbero far fronte al 90% del fabbisogno pubblico (edifici ed illuminazione pubblica) ed industriale di Valle. Il sistema sarà in grado di operare acquistando l’energia elettrica in Francia e rivendendola ai consorziati della Valle di Susa al prezzo di approvvigionamento: questo da un lato avrà immediate ricadute sul tessuto produttivo locale, che potrà beneficiare di una tariffa elettrica ridotta, dall’altro permetterà agli Enti Locali di liberare risorse per servizi al cittadino ed investimenti”. “Il progetto - conclude Ghiglia - riserva particolare attenzione alle aree ´interne´, soprattutto quelle rurali e montane, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo locale, grazie al coinvolgimento diretto delle realtà produttive ed imprenditoriali, e di mantenere e rafforzare il presidio umano presente sul territorio”.  
   
   
NUOVA LINEA ELETTRICA ITALIA-FRANCIA, SAITTA: “CHIEDIAMO AL GOVERNO UNA QUOTA DI ENERGIA DA DESTINARE ALLE AZIENDE LOCALI”  
 
Torino, 16 luglio 2013 - “La costruzione di questo nuovo strategico elettrodotto è l’occasione per chiedere al governo nazionale di adoperarsi affinché al territorio e alle sue aziende sia garantita una riserva di energia elettrica a costo ridotto. Crediamo che vada riconosciuto alla Valle di Susa il grande contributo offerto per la costruzione del Tav”. Il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta è intervenuto stamattina presso la Stazione elettrica Terna di Piossasco alla cerimonia di avvio del cantiere per la costruzione della nuova connessione elettrica Italia-francia. Si tratta del più lungo elettrodotto interrato al mondo: 190 chilometri a corrente continua e ad altissima tensione da Piossasco a Grand’ile (Savoia). Per minimizzare l’impatto paesaggistico la linea è stata progettata in modo da integrarsi con le infrastrutture stradali e autostradali esistenti. La nuova interconnessione porterà la capacità di trasporto della rete tra i due paesi dagli attuali 2659 Mw a oltre 4400 Mw, con risparmi per il sistema elettrico italiano per 150 milioni di euro l’anno. “La nostra richiesta, condivisa dalla Regione e dalle istituzioni locali” ha detto ancora Saitta “ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro delle imprese presenti in Valle di Susa e di aumentare la capacità di attrazione del territorio nei confronti di nuove aziende”.  
   
   
TRENTA SPA HA VINTO LA GARA PER LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA ALLA PROVINCIA DI TRENTO  
 
Trento, 16 luglio 2013 - Entrerà in vigore il 17 luglio la nuova convenzione firmata pochi giorni fa a Trento, presso gli uffici dell’Agenzia provinciale per gli Appalti e Contratti, fra la Provincia autonoma di Trento e la società Trenta spa, riguardante le norme e le condizioni per la fornitura di energia elettrica e dei servizi connessi. La convenzione, che è stata sottoscritta dalla Provincia in qualità di centrale di committenza, coinvolge anche gli altri enti della realtà trentina, quali i Comuni, le Comunità, le agenzie e gli enti strumentali della Provincia. Il ricorso allo strumento della “centrale di committenza” costituisce un modello organizzativo e uno strumento di raccordo tra vari enti, che consente alla Provincia autonoma di Trento di operare come unica stazione appaltante, che provvede ad aggiudicare appalti pubblici e a concludere accordi quadro, destinando gli effetti del suo operato anche ad altre amministrazioni aggiudicatrici o altri enti aggiudicatori della realtà istituzionale trentina. La società fornitrice Trenta è stata individuata attraverso una gara di appalto, indetta mediante procedura aperta, con una base d’asta di 54.000.000 euro, al netto degli oneri fiscali. La Trenta spa si è aggiudicata la gara, con un´offerta economica pari a 42.009.300 euro, corrispondente ad un ribasso percentuale del 22,205%. La convenzione sostituisce il precedente contratto, riguardante gli stessi servizi, scaduto il 16 luglio 2013 e finora gestito da Informatica Trentina. La nuova convenzione decorre dal 17 luglio 2013 e scade dopo 24 mesi, nei limiti del quantitativo massimo fissato in 400 Gwh.. Entro tale periodo le amministrazioni locali interessate potranno aderire alla convenzione, tramite ordinativi di fornitura telematici firmati digitalmente e usufruire così degli stessi prezzi, patti e condizioni per la fornitura di energia elettrica ottenuti dalla Provincia autonoma di Trento, nonché dei servizi connessi, come il monitoraggio dei consumi ed il controllo della spesa, mediante l’uso di nuove tecnologie e soluzioni organizzative, attraverso strumenti di information technology.  
   
   
CERIMONIA DI RIAPERTURA DELL’API, SPACCA: “RIACCENSIONE DELLA FIACCOLA FRUTTO DI UNA COLLABORAZIONE EQUILIBRATA".  
 
Ancona, 16 luglio 2013 - “Oggi è una giornata molto positiva perché dopo tante situazioni difficili, di crisi profonda, vediamo una fiaccola di speranza riaccendersi”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, all’Api di Falconara per la riapertura della raffineria, alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato. “Gli economisti – ha detto Spacca - dicono che siamo alla fine di un lungo periodo di crisi. Ci auguriamo che questa giornata sia davvero il prodromo di un cambiamento di ciclo”. Spacca ha rivolto il proprio apprezzamento nei confronti dell’azienda, della proprietà, dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni che “hanno saputo attraversare questo momento difficile per l’impresa attraverso un forte rapporto di collaborazione. Questo ha consentito di tenere in equilibrio il confronto, che ha portato alla riapertura, anche in anticipo sui tempi previsti, di questa azienda così importante per il reddito e l’occupazione della nostra comunità. Un metodo di confronto che deve divenire un esempio. Solo attraverso il dialogo, infatti, senza cedere a intemperanze, demagogia ed emotività, è possibile trovare soluzioni anche alle situazioni difficili”. Spacca ha poi ringraziato il ministro Zanonato per la sua presenza. “Oggi il ministro – ha aggiunto - viene a celebrare un momento felice, ma nelle sue mani si trovano diverse situazioni di crisi che riguardano la nostra Regione. Diverse vertenze aziendali che toccano direttamente la sua responsabilità di ministro, come Indesit e Impresa spa, l’azienda affidataria dei lavori della Quadrilatero. La recente nomina del commissario di Impresa spa che ha richiesto l’accesso alla Marzano, deve aprire in tempi rapidissimi a una soluzione, affinché siano ripresi i lavori in un’arteria su cui poggia tutto il sistema logistico della nostra regione: porto, aeroporto, interporto e la stessa mobilità della raffineria Api”.  
   
   
SECONDO CONGRESSO DELL´ORGANIZZAZIONE POLACCA PER LO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA DELLE POMPE DI CALORE  
 
Varsavia, 16 luglio 2013 - Il 17 ottobre a Varsavia, in Polonia, si terrà il Secondo congresso dell´Organizzazione polacca per lo sviluppo della tecnologia delle pompe di calore. Le vendite di pompe di calore in Polonia sono aumentate di oltre il 20% negli ultimi due anni. Questo dimostra la crescente popolarità dei dispositivi meccanici meglio attrezzati per trasferire energia in modo efficiente. Questo congresso ha lo scopo di presentare i benefici economici delle pompe di calore per ottenere edifici efficienti dal punto di vista energetico. Le aree di discussione comprenderanno le reti intelligenti, le fonti di calore e la regolazione energetica. L´evento riunirà ingegneri degli impianti, consulenti energetici ed esperti del settore edilizio per scambiarsi opinioni e informazioni sul futuro dei sistemi energetici. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Renexpo-warsaw.com/334.html?&l=1    
   
   
DA REGIONE LIGURIA NESSUNA SANZIONE AD AGENZIE PER MANCATA INDICAZIONE PRESTAZIONE ENERGETICA IMMOBILI  
 
Genova, 16 Luglio 2013 - La Regione Liguria non ha ritenuto di applicare, in questa fase, alcuna sanzione in caso di esposizione di annunci non riportanti l´indice di prestazione energetica degli immobili, né esercita direttamente o attraverso organismi esterni attività ispettive relative a tale obbligo. Lo ha reso noto l´assessore allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli, dopo le notizie di stampa su presunte ispezioni e multe da parte di "emissari regionali" nelle agenzie immobiliari della Liguria. Con riferimento alla prestazione energetica degli immobili da riportare negli annunci economici di compravendita si fa presente che la legge regionale 29 maggio 2007, n.22 ("Norme in materia di energia") prevede che, a far data dal primo gennaio 2012, "in caso di offerta in vendita o in locazione, l´indicatore di prestazione energetica globale che figura nell´attestato dell´edificio o dell´unità immobiliare, debba essere riportato in tutti gli annunci dei mezzi di comunicazione commerciali". Tale obbligo deriva dal recepimento di quanto previsto nel Dlgs 28/2011 che, a sua volta, attua le disposizioni previste dalla Direttiva europea in materia di certificazione energetica degli edifici. Ma da parte della regione Liguria non è prevista alcuna sanzione nei casi citati.  
   
   
MILANO - LE NOVITÀ DEL MERCATO IMMOBILIARE  
 
Milano, 15 luglio 2013 - Quali sono le novità sul mercato immobiliare milanese, anche come indicatore della qualità della vita, nella prima metà del 2013? Quanto valgono le case? Investire in un immobile rende ancora in questo periodo di crisi? In quale zona della città conviene acquistare? E affittare quanto costa? Come va il mercato in periferia e in provincia? Sono i temi che emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano e Provincia”, giunta alla sua 43° edizione (gennaio - giugno 2013) edita da Ossmi Borsa Immobiliare - azienda speciale della Cdc di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano Monza & Brianza. L´indagine verrà presentata martedì 16 luglio alle ore 11 a Palazzo Turati, in via Meravigli, 97b a Milano. Parteciperanno tra gli altri: Marco Dettori, presidente di Osmi Borsa Immobiliare - azienda speciale della Cdc di Milano; Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza & Brianza; Claudio Lossa, presidente del Comitato Prezzi di Osmi Borsa Immobiliare; Gabriele Bisio, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili di Assimpredil. Il programma prevede il Workshop “Presentazione Prezzi degli Immobili di Milano e Provincia I semestre 2013” e la tavola rotonda “Scenari e prospettive del mercato immobiliare locale”. Tutta la documentazione sarà disponibile sul sito http://www.borsaimmobiliare.net/  
   
   
“GIUSTA LA PROPOSTA DI BLOCCO DEGLI SFRATTI PER MOROSITÀ. PERUGIA AL DECIMO POSTO IN ITALIA  
 
  Perugia, 16 luglio 2013 - L’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti ritiene “giusta la proposta avanzata dalle principali organizzazione degli inquilini e da alcune forze politiche in merito al blocco degli sfratti per morosità incolpevole. Il Sunia Cgil, l’Unione Inquilini e Rifondazione Comunista, afferma Vinti, chiedono una iniziativa al governo centrale per un sostegno alle famiglie che rischiano di perdere la casa per cause imputabili alla diminuzione o all’annullamento del reddito dovute alla crisi economica, una situazione particolarmente grave in Umbria sia in termini assoluti che in termini percentuali rispetto alle altre regioni italiane. I dati sull’emergenza abitativa parlano chiaro: in Italia nel 2012 i provvedimenti di convalida degli sfratti sono stati 70 mila ed il 95% di questi sono i cosiddetti “sfratti incolpevoli”, dovuti cioè a problematiche legate alla morosità. 28 mila famiglie sono rimaste senza abitazione per morosità incolpevole, soprattutto per vicende legate alla crisi economica ed alla perdita del posto di lavoro. Anche in Umbria, sostiene l’assessore, si registra una situazione drammatica. Nei prossimi tre anni 4500 famiglie potrebbero restare senza casa per la crisi occupazionale ma anche per l’impennata delle locazioni, con punte del 150% per i nuovi locatari. Nella classifica generale stilata dal Ministero dell’Interno, Perugia si piazza al 10° posto con 984 esecuzioni nel 2012, cifra destinata a salire se si considera che i dati sono ancora provvisori e che le stime per il 2013 parlano di 1300 possibili sfratti. Così come è preoccupante per la nostra regione l’indice della sofferenza abitativa (il rapporto tra gli sfratti emessi e la popolazione residente), considerando che la media italiana è di una sentenza di sfratto ogni 371 famiglie residenti (1 ogni 74 famiglie in affitto), la sola Terni presenta uno sfratto ogni 252 famiglie residenti e uno ogni 50 famiglie in affitto, superando Perugia, dove si conta un’esecuzione ogni 280 famiglie residenti e 1 ogni 56 famiglie in affitto. Per questo, conclude Vinti, occorre una svolta nelle politiche a sostegno delle famiglie e dei lavoratori che rischiano di perdere la propria abitazione in barba al diritto alla casa costituzionalmente riconosciuto”.  
   
   
MILANO, CASA. ‘OSPITALITÀ SOLIDALE’ NEI QUARTIERI POPOLARI: 22 ALLOGGI AI GIOVANI IN CAMBIO DI ATTIVITÀ DI VICINATO SOCIALE PROGETTO VIRTUOSO: ALLOGGI SOTTRATTI AL DEGRADO, SOSTEGNO AI GIOVANI IN DIFFICOLTÀ, OPPORTUNITÀ PER RIVITALIZZARE LE PERIFERIE  
 
Milano, 16 luglio 2013 - Il progetto si chiama ‘Ospitalità solidale’ e consentirà di assegnare 22 alloggi popolari sottosoglia a giovani tra i 18 e i 30 anni con redditi minimi, a patto che si rendano disponibili ad attività di vicinato solidale nel quartiere. La Giunta ha approvato le linee guida del bando per individuare il soggetto gestore del progetto che si occuperà di trovare i giovani assegnatari, gestire la consegna degli alloggi, organizzare le attività di volontariato. “Questo progetto virtuoso – spiega l’assessore all’Area metropolitana, Casa e Demanio Daniela Benelli – ci consente di sottrarre all’abbandono alloggi non assegnabili, sostenendo i ragazzi in difficoltà in un momento di crisi economica e del lavoro. Inserire dei giovani nei quartieri popolari, dando loro una casa a fitto agevolato e coinvolgendoli in attività di coesione sociale e volontariato, vuol dire contribuire concretamente alla rivitalizzazione delle periferie. Come stiamo già facendo grazie ai bandi che hanno permesso di assegnare ad associazioni, giovani imprese e start-up, i piccoli negozi sfitti ai piedi di molti caseggiati popolari”. Gli alloggi si trovano in via Del Turchino, via Demonte e via Monte Rotondo, nei quartieri popolari Ponti e Ca’ Granda Nord/monterotondo. Si tratta di 22 appartamenti sottosoglia, ovvero troppo piccoli per essere assegnati tramite graduatoria Erp e per questo esclusi dal patrimonio disponibile. Grazie ad un finanziamento statale (Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri) pari a circa 430 mila euro, l’Amministrazione comunale provvederà a sistemare e arredare tutti gli spazi. Nel progetto si inseriscono anche 3 unità ad uso diverso che potranno essere utilizzate come sede per le attività di vicinato solidale o destinate, ad esempio, a lavanderia comune o Internet point. I giovani assegnatari, che saranno individuati grazie ad una graduatoria aperta e trasparente, dovranno avere tra i 18 e i 30 anni e un reddito non superiore ai 1.500 euro. Potranno essere studenti, ricercatori, studenti-lavoratori, lavoratori con contratto di stage, formazione, apprendistato, a tempo determinato, a progetto, ritenuta d’acconto occasionale. Le attività di vicinato solidale risponderanno alle esigenze del quartiere e saranno principalmente: doposcuola, animazione culturale-ricreativa, attività di coesione sociale, supporto al Comune per la diffusione del rispetto delle regole e del corretto uso degli spazi comuni. I contratti di locazione avranno durata pari a quella del rapporto lavorativo o di formazione in corso e i canoni non saranno mai superiori ai 300 euro mensili. Il soggetto che dovrà gestire il progetto (per un periodo massimo di 10 anni) sarà un ente senza scopo di lucro individuato tramite bando. Si occuperà di individuare i giovani utenti insieme all’Amministrazione comunale, gestire gli alloggi e i rapporti contrattuali, supportare i ragazzi nel percorso personale verso l’autonomia abitativa ed economica, organizzare le attività di vicinato solidale e le iniziative di informazione e orientamento al lavoro e alla casa rivolte anche ai giovani del quartiere. A carico del gestore, andranno anche gli interventi di manutenzione degli spazi.  
   
   
PIANO PAESAGGISTICO: INSEDIATO GRUPPO DI LAVORO REGIONE UMBRIA, ANCI, MINISTERO DEI BENI CULTURALI  
 
Perugia, 16 luglio 2013 - Avviare un confronto istituzionale sull´applicazione di specifiche prescrizioni d´uso nell´ambito dei territori qualificati come Beni paesaggistici, così come previsto dal Codice sul paesaggio e sugli ambienti informativi ed informatici utili per la gestione del Piano Paesaggistico: è con questo obiettivo che la Regione Umbria, su iniziativa dell´assessore all´Ambiente, Silvano Rometti, ha previsto un gruppo di lavoro tra Regione, Anci Umbria e Ministero del Beni e attività culturali, che si è ufficialmente insediato la scorsa settimana. Tra gli obiettivi del gruppo di lavoro c´è anche quello di garantire la partecipazione dei Comuni alle attività di formazione del Piano paesaggistico regionale, anche attraverso la conoscenza degli strumenti che la Regione metterà a disposizione dei Comuni nell´ottica della partecipazione e semplificazione dei rapporti tra le istituzioni coinvolte. Per favorire ciò sarà previsto un programma di attività formative. "I Comuni - ha detto l´assessore Rometti - in base al Protocollo sottoscritto tra Regione e Governo per la redazione del Piano paesaggistico, sono infatti tenuti a formulare proposte al Comitato Tecnico paritetico per applicare nelle parti di territorio di maggiore pregio, una disciplina d´uso volta a garantire una migliore tutela e valorizzazione nelle trasformazioni". Nel corso della prima riunione del Gruppo di lavoro quali rappresentanti al Tavolo, per i Comuni hanno partecipato rappresentanti di Foligno, Perugia, Norcia, Assisi, Spello, Panicale, Terni, Orvieto e Umbertide, per la Regione oltre all´assessore Silvano Rometti, il coordinatore dell´Ambito Ambiente e Territorio e Infrastrutture, Diego Zurli e il dirigente del Servizio Valorizzazione del territorio e tutela del paesaggio, Ambra Ciarapica. In rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha partecipato ai lavori, il Direttore regionale, Francesco Scoppola.  
   
   
PMI, VICARI: A MARZO FORUM INTERNAZIONALE MADE IN ITALY A MONTECARLO  
 
Roma, 16 luglio 2012- "L´italia guarda con grande attenzione ed interesse alle opportunitá che il Principato di Monaco offre al mondo delle piccole e medie imprese italiane, e a nome del governo italiano l´ho ribadito al primo ministro Michel Roger. E la decisione di svolgere il prossimo 14-16 marzo a Monaco, nella prestigiosa sede del ´Grimaldi Forum´, il Forum Internazionale del Made in Italy, promosso dai ministeri degli Esteri e dello Sviluppo Economico con il sostegno del governo monegasco, ne è un segno tangibile”. E’ quanto afferma la senatrice Simona Vicari, Sottosegretario allo Sviluppo Economico, in visita ufficiale nel Principato di Monaco, nel corso della quale ha incontrato, oltre al premier monegasco, anche il ministro delle Finanze e dell’Economia Jean Castellini. “Quello del prossimo marzo- prosegue Vicari- è un evento al quale dobbiamo guardare non solo come una vetrina, ma piuttosto come l´occasione per rilanciare in maniera decisa le nostre imprese. É questa anche la volontá degli imprenditori che ho incontrato insieme all´ambasciatore Antonio Morabito e che hanno deciso di costituire il Comitato Organizzativo del Forum. Ed in questo contesto sono convinta che le nostre imprese debbano puntare sullo strumento del contratto di rete, che puó rappresentare una soluzione vincente come furono, decine di anni fa, i distretti industriali”. “Perció- conclude l’esponente del governo- non dobbiamo perdere questa grande occasione che puó consentire alle imprese di affrontare le sfide della globalizzazione, vivendole come una ricchezza. I contratti di rete sono un formidabile strumento, spetta allo Stato sostenerlo ma è il momento che le aziende lo colgano seriamente".  
   
   
NELLE MARCHE IL PRESIDENTE DELL’AGENZIA NAZIONALE BRASILIANA PER IL SUPPORTO ALLE IMPRESE ED EX MINISTRO DEL TURISMO.  
 
Ancona, 16 luglio 2013 - I legami economico istituzionali con la sesta economia mondiale acquisiscono un valore sempre più significativo. In questo contesto si inserisce la missione nelle Marche di una importante delegazione guidata dal presidente del Sebrae nazionale (Servizio brasiliano per il supporto alla micro e piccola impresa), già ministro brasiliano del Turismo, Luiz Barretto, dall’ 11 luglio in visita nella nostra regione. Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, e il presidente del Sebrae Barreto, hanno sottoscritto un accordo quinquennale per il rafforzamento e l’ampliamento del campo d’attuazione del partenariato strategico tra l’agenzia brasiliana e la Regione Marche. Obiettivo, nuove forme di collaborazione per il sostegno delle micro, piccole e medie imprese, partendo dal modello metodologico sperimentato con il progetto Rst (Rete Servizi Tecnologici) che ha riguardato il comparto del mobile. Progetto finanziato dalla Regione Marche, dal Sebrae e dalla Banca Interamericana di Sviluppo, e che ha avuto il Cosmob – il Centro di trasferimento tecnologico per il settore legno e mobile di Pesaro - come soggetto attuatore per le Marche. Nell’area di sperimentazione del progetto concentrata attualmente negli stati dell’Amazonas e del Parà, si è attuato l’appoggio allo sviluppo e trasformazione di circa 600 piccole e micro imprese brasiliane del settore del mobile. Oggi, grazie al nuovo accordo, la collaborazione si estende anche ad altri settori strategici per le Marche. “E’ un grandissimo piacere – ha detto Spacca – avere di nuovo nelle Marche le massime cariche dell’agenzia per le micro e piccole imprese del Brasile. Assieme a loro una delegazione di alto livello, per consolidare un legame di amicizia che prosegue da anni e per gettare le basi per nuovi progetti comuni. L’accordo di oggi estende questa collaborazione dall’arredamento alla ricerca, tramite la presenza dell’Università di Camerino, e alla calzatura. Il progetto con il Sebrae, anche grazie all’assistenza del Cosmob, è non solo uno strumento di sviluppo per le imprese marchigiane, ma anche un affidabile sistema di relazioni che onora l’Italia”. Erano presenti, tra gli altri, oltre ai presidenti Spacca e Barretto, il presidente del Consiglio deliberativo del Sebrae nazionale – che ha auspicato un ulteriore futuro sviluppo delle relazioni ad altri settori, come la meccanica e l’agroalimentare - e Roberto Simões, vicepresidente dell’associazione nazionale agricoltori, che ha sottolineato l’opportunità di maggiore apporto tecnologico nel comparto agricolo. Presenti anche il presidente Cosmob, Claudio Ferri, Il prorettore vicario - relazioni internazionali dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, il docente del Politecnico di Milano, direttore della Fondazione per l’innovazione e la Ricerca Cotec (presieduta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) e consulente scientifico Cosmob, Claudio Roveda. Tra gli obiettivi dell’accordo, la continuazione di forme di collaborazione che hanno posto la Regione Marche come interlocutore privilegiato delle istituzioni e dei principali soggetti economici e tecnologici brasiliani, che possono efficacemente supportare la penetrazione delle imprese marchigiane nel rilevante mercato brasiliano. Scheda Tecnica Dell’accordo Il progetto Rete dei Valori e Integrazione Produttiva è un modello di risposta innovativo e altamente competitivo indirizzato al Well being, alla sostenibilità sociale e ambientale e a migliorare le condizioni di vita e di accesso alle infrastrutture in genere anche energetiche e urbanistiche, tramite progettazioni integrate sul Sistema Abitare. Si vuole estendere questa strategia, sviluppando in partnership un progetto che il Brasile intende testare e applicare in suoi stati dall’economia matura: dopo Amazonas e Parà, dove la collaborazione con il Sebrae ha già prodotto ottimi frutti, anche Santa Caterina, Paranà, Pernambuco e lo Stato di San Paolo. Questi territori possiedono infatti un tessuto imprenditoriale e di distribuzione commerciale che è già in grado di sostenere ampiamente per il livello tecnologico e gestionale, la formazione di joint venture e partnership imprenditoriali con le imprese marchigiane. Per lo sviluppo del modello di intervento si riconfermano nei Centri Tecnologici, quali il Cosmob, i principali soggetti attuatori per la regione Marche. Riconfermando anche l’interazione con l’Università i Centri di Ricerca e gli Enti come il Centro Studi di Politica Internazionale, promosso dal Ministero degli Esteri Si intende organizzare una serie di eventi specifici in Brasile che possano, presentare alle istituzioni e al sistema imprenditoriale brasiliano la compagine delle nostre imprese leader e delle nostre Reti complesse di impresa. La Regione Marche ha consolidato una interazione diretta con la sede della Confederazione Nazionale dell’Industria nello Stato di San Paolo, che permette di avere accesso a tutte le sedi di rappresentanza disseminate sul territorio nazionale, che lavorano trasversalmente in tutti i segmenti produttivi. Si propone poi di operare azioni di rilancio dei progetti organizzando a Washington un evento su iniziativa del Banca interamericana di sviluppo, per la presentazione della metodologia testata in Brasile, agli altri Stati dell’America Latina. Si intende inoltre progettare azioni congiunte e strutturate sul territorio regionale e nazionale per attività di follow up della Missione congiunta Governo/regioni svoltasi nel maggio 2012 in Brasile, accedendo a fondi del Ministero Sviluppo Economico.  
   
   
MONZA E BRIANZA - IN ITALIA CHIUSE 9MILA IMPRESE STORICHE  
 
Monza, 16 luglio 2013 - Tempi duri per le imprese storiche, tra acquirenti stranieri che comprano marchi tradizionali del made in Italy e attività che non ce la fanno a resistere. Per la crisi, secondo una elaborazione e stima dell’Ufficio Studi della Cdc di Monza e Brianza, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di un´impresa storica su quattro. Prima del 2008, tra le imprese con più di 50 anni di attività, il medesimo dato si fermava a 1 su 5. Tra le regioni italiane, in Calabria la percentuale sale e supera la metà delle imprese storiche (53%, circa 250 imprese), così come in Puglia (47,6%, circa 300 imprese). In Lombardia un´impresa storica su tre ha cessato l’attività in questi anni di crisi (più di 4200 imprese). Complessivamente in Italia sono più di 45mila le imprese con almeno 50 anni di storia, attive ancora oggi, di cui più di 14mila in Lombardia. A Monza e Brianza le imprese ultracinquantenni sono circa 900. È quanto emerge da elaborazioni e stime dell’Ufficio Studi della Cdc di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. Dati che sono stati diffusi e commentati durante la sesta edizione del premio Brianza Economica, svoltosi venerdì 14 luglio. Il premio, con cui la Cdc di Monza e Brianza celebra le imprese e i lavoratori della Brianza, vuole essere un omaggio a quell’operosità diffusa che è da sempre un valore per il territorio e alla tenacia di mantenere l’impresa anche nei periodi più difficili. Presso l’Autodromo di Monza, sono state premiate 53 imprese della Brianza con almeno 25 anni di attività e 113 dipendenti con almeno 20 anni di lavoro nella stessa impresa, alla presenza di Carlo Edoardo Valli, presidente della Cdc di Monza e Brianza, Dario Allevi, presidente della Provincia di Monza e Brianza, Giovanna Vilasi, prefetto di Monza e Brianza, Carlo Abbà, assessore alle attività produttive del Comune di Monza. Tutti i premiati hanno ricevuto una medaglia d’oro del conio camerale, raffigurante la chioccia con i pulcini, opera dell’oreficeria longobarda risalente al V e Vi secolo e un attestato personalizzato. “In questo periodo di difficoltà, accanto ad iniziative dedicate alle start up e ai giovani, abbiamo il dovere di salvaguardare e sostenere le imprese storiche, attraverso interventi ad hoc, per il valore che esse rappresentano per il territorio in termini di benessere e posti di lavoro – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Cdc di Monza e Brianza - Oggi con Brianza Economica premiamo proprio quelle imprese che hanno fatto la storia del nostro territorio, che hanno contribuito alla crescita del sistema imprenditoriale e che grazie al loro saper fare hanno partecipato alla diffusione del ´Made in Brianza´ in Italia e nel mondo.”  
   
   
TOSCANA: AL VIA IL PROGETTO INTEGRATO DI SVILUPPO PER LA MECCANICA E LA COMPONENTISTICA  
 
Firenze, 16 luglio 2013 – Un progetto integrato per sostenere il settore della meccanica e della componentistica auto che rappresenta il 20 per cento del manifatturiero con 73 mila addetti e circa 7 mila imprese e che oggi, pur in espansione, risente negativamente della congiuntura economica. Per questo la Regione si propone di consolidarlo e sviluppare una filiera per il trasferimento tecnologico e l’innovazione. Il Pis meccanica attinge agli strumenti ordinari e ad alcuni accordi e protocolli specifici, spaziando trasversalmente nella programmazione regionale, grazie a risorse della Regione e del Por Creo Fesr 2007-2013, per dare forza alle imprese di uno dei comparti più importanti dell’economia toscana. La giunta ha approvato qualche settimana fa il Cluster per la meccanica e la componentistica, concretizzando così uno dei Progetti integrati di sviluppo (Pis) individuati dal Prs 2011-2015. “E’ un risultato importante – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – che conferma la validità della strategia che la Regione ha voluto tracciare con la previsione di progetti specializzati, che concentrano risorse ed energie su precisi filoni legati a vocazioni, settori e territori specifici. In quattro anni abbiamo erogato alle imprese toscane del settore circa 200 milioni di euro, che hanno attivato investimenti per circa 400 milioni, quasi il doppio. L’individuazione di questi settori è in sintonia con il requisito della ‘specializzazione intelligente’ che chiede l’Unione europea nell’ambito della politica di coesione per il periodo 2014-20 e che noi, con il Prs, avevamo già avviato. Anche per questo la prossima stagione dei fondi strutturali sarà essenziale per sostenere il comparto”. E’ a questa logica che risponde il progetto per la meccanica avanzata e la componentistica, che si propone di consolidare il comparto a partire dall’automotive, dalla camperistica, dai settori auto e motociclo, per sviluppare sia settori di nicchia diffusi sul territorio, che il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di innovazioni di processo e di prodotto. “Quello della meccanica e in particolare della componentistica auto – spiega l’assessore Simoncini – è un settore strategico per la Toscana. La crisi del mercato dell’auto ha colpito duramente tutta la filiera. Il comparto oggi ha bisogno di interventi di sostegno, riqualificazione, innovazione a tutela della presenza produttiva e dell’occupazione. Per questo abbiamo deciso di concentrare su di esso le forze, stabilendo priorità a favore del settore all’interno dei nostri interventi a sostegno del sistema produttivo. Oggi presentando i primi risultati, cerchiamo un confronto con categorie ed imprese per capirne gli effetti e l’efficacia”. Ecco alcuni dei principali risultati degli interventi già messi in campo. Ricerca e innovazione Il Bando unico ricerca e sviluppo 2012 ha visto ammessi a finanziamento 20 progetti del settore meccanica, per un contributo complessivo di quasi 14 milioni e 37 milioni di investimenti ammessi. Nel 2010 erano stati ammessi 13 progetti per oltre 9 milioni di contributo, mentre il bando del 2008 per il settore manifatturiero ha visto 98 domande ammesse, per un contributo complessivo di oltre 10 milioni di euro. Con una procedura negoziale sono poi stati cofinanziati 7 progetti di ricerca e sviluppo per un contributo complessivo di oltre 10 milioni di euro. In bando per l’acquisto di servizi ha visto una forte partecipazione: 297 domande ammesse per quasi 9 milioni di contributi. Il Polo di innovazione per la meccanica (Polo 12) e l’incubatore d’impresa hanno avuto, per il triennio 2011-2014, 535 mila euro di contributi su un investimenti di oltre 1 milione di euro. Ingegneria finanziaria Dal 2009 al giugno 2012 nell’ambito di “Emergenza economia”, sulla misura liquidità sono state fornite garanzie per 71 milioni di euro, a fronte di quasi 114 milioni di euro di finanziamenti alle imprese; sulla misura investimenti sono state fornite garanzie per oltre 31 milioni di euro, a fronte di 40 milioni di euro di finanziamenti alle imprese, che hanno attivato oltre 46 milioni di investimenti; nell’ambito di “Nuova Emergenza economia”, ad aprile 2013 risultano accolte 30 operazioni di imprese dei settori della meccanica, per un importo totale garantito di oltre 5 milioni di euro. Sostegno all’integrazione Il bando per l’aggregazione di imprese per incrementarne efficienza e capacità innovativa, ha visto ammesse a finanziamento, dal 2011, 18 imprese del settore meccanica, per un contributo di quasi 900mila euro e un costo totale dei progetti di 2,6 milioni. Sostegno all’internazionalizzazione Sono stati ammessi a finanziamento, dal 2010, 25 progetti di imprese del settore meccanica, per contributo ammesso di 1,8 milioni. Fare impresa Al 31 marzo sono state deliberate 21 richieste di garanzie per 1,6 milioni di euro e assegnati 8 contributi in conto interessi per circa 144 mila euro. Incentivi e tirocini Nelle imprese del settore meccanica sono stati ammessi incentivi per 214 lavoratori per 1,2 milioni di euro. I tirocini retribuiti sono stati 178 e le iniziative per la formazione hanno beneficiato di oltre 7 milioni di euro di contributi. Protocolli e accordi Al Progetto concorrono anche specifici atti “negoziali”, come il Protocollo sulla filiera produttiva della camperistica (per il sostegno a ricerca e sviluppo, innovazione ed efficienza energetica, promozione di contratti di rete e accordi di filiera, formazione dei lavoratori per affrontare le nuove sfide del mercato, implementazione dell’ internazionalizzazione, miglioramento dei servizi post vendita e infrastrutture, creazione di un tavolo di coordinamento nazionale per una normativa mirata e il supporto alle infrastrutture); il protocollo Continental per l’automotive (con Polo di innovazione 12 e Università di Pisa); il protocollo Nuovo Pignone (con Pontlab, Unifi e Unipi per sviluppo e consolidamento presenza); l’accordo con il Polo Sant’anna Valdera (istituto di biorobotica); il protocollo per la mobilità a idrogeno (Unipi, Sant’anna, Pont-tech, Comune di Pontedera per progetti di mobilità a idrogeno). A questi va aggiunta la richiesta di riconoscimento al ministero dello sviluppo economico di area di crisi industriale complessa per la componentistica e l’area urbana di Livorno e Collesalvetti. I numeri del settore La presenza della meccanica è significativa: il suo peso all’interno del manifatturiero regionale supera il 20%. Gli addetti sono circa 73 mila, per circa 7 mila imprese, con una dimensione media di circa 10,7 addetti per impresa. Il peso del settore nelle esportazioni appare in crescita: nonostante la crisi è passato dal 3,2% degli anni ’90 al 5,1% del 2011. Il settore della camperistica toscano produce circa l’80% della produzione nazionale, con un fatturato annuo di oltre 200 milioni e circa 1300 addetti. Il polo della componentistica auto di Livorno e Collesalvetti costituisce uno dei cinque poli nazionali della subfornitura meccanica.  
   
   
SOCIETÀ MISTE; SCOPELLITI: “RECENTE LEGGE APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA OFFRE OPPORTUNITÀ PER RISOLVERE I PROBLEMI”  
 
Catanzaro, 16 luglio 2013 - “La recente legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel corso dell’ultima seduta, offre un’opportunità concreta alle amministrazioni locali della regione Calabria chiamate ad affrontare la difficile questione delle società pubbliche partecipate”. Lo dichiara il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. “Il provvedimento, che nasce a seguito della problematica che ha interessato la Multiservizi di Reggio Calabria, è il frutto delle riunioni al Ministero dell’Interno e per ultima presso la Prefettura di Reggio Calabria che, nell’incertezza normativa, offre una soluzione concreta che va soprattutto nell’interesse di salvaguardare i livelli occupazionali garantendo continuità nell’erogazione dei servizi. Anche la conferenza delle Regioni è impegnata nella risoluzione dei problemi che interessano varie società miste nel nostro paese”. “Infatti - aggiunte Scopelliti - nell’ultimo confronto avuto in Prefettura, alla presenza dei rappresentanti ministeriali, siamo stati invitati a verificare la possibilità che la Regione Calabria, nel rispetto delle sue competenze in materia, potesse adottare un provvedimento finalizzato all’accompagnamento verso questo tipo di percorso”. “Il Consiglio regionale ha accolto il nostro invito molto responsabilmente ed approvato all’unanimità la legge che contiene norme, nell’ambito delle politiche attive del lavoro, che offrono opportunità concrete al tavolo tecnico insediato dal Comune di Reggio Calabria. Pertanto è necessario che l’ente decida quale strategia adottare per la risoluzione delle problematiche che riguardano tutte le società miste. Una strategia chiara che salvaguardi i livelli occupazionali di tutti i lavoratori e possa dare loro stabilità. Solo un quadro nitido potrà dare certezza alle maestranze e potrà garantire uno standard alto dei servizi erogati”. “Ci stiamo muovendo con grande tempismo per risolvere questo delicato problema che coinvolge centinata di famiglie reggine, ma che sicuramente riguarda altre famiglie calabresi”. “La decisione del liquidatore, obbligato ad assolvere gli obblighi di legge, che paventa l’avvio delle procedure di risoluzione del rapporto di lavoro tra i dipendenti della multiservizi e l’azienda su cui cade la responsabilità della gestione, potrebbe essere compatibile con le procedure previste dalla norma regionale approvata, proprio attraverso la realizzazione del nuovo modello delle società miste del comune di Reggio”. “La Regione continua ad accompagnare questo percorso ed è necessario che in tempi brevi il Comune presenti un progetto complessivo anche grazie alla proroga al 31 dicembre da noi chiesta al Governo Letta-alfano e contenuta nel recente decreto del fare. Il mio auspico è che il tavolo tecnico produca celermente la proposta. Da parte nostra – conclude il Presidente Scopelliti - ci sarà sempre massima collaborazione per salvaguardare i livelli occupazionali ed i servizi comunali”.  
   
   
EX ISI (ELECTROLUX), INCONTRA CURATORE, SINDACATI E ISTITUZIONI  
 
Firenze, 16 luglio 2013 – Il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga, la messa a punto di un nuovo strumento regionale di microcredito per integrare il reddito dei lavoratori, il sostegno alla richiesta delle organizzazioni sindacali di riattivare il tavolo romano presso il ministero del Lavoro e le iniziative per la formazione: questi i temi attorno ai quali si è sviluppata ieri pomeriggio la discussione nel corso dell’incontro per l’ex Isi (Electrolux). Una discussione, a tratti molto vivace, cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali provinciali e di categoria, l’Rsu, il curatore fallimentare Vincenzo Pilla, il sindaco di Scandicci Simone Gheri,il presidente della Provincia Andrea Barducci e una folta delegazione di lavoratori. Primo tema, particolarmente caldo, la questione della Cassa integrazione in deroga. “La Regione continuerà a fare pressioni nei confronti del governo per chiedere il rifinanziamento della cassa – ha detto Simoncini – in modo da assicurare la copertura per tutto il 2013, così come abbiamo fatto insieme alle altre Regioni fino ad oggi, praticamente quasi ogni giorno. Purtroppo su questo, per ora, non ci sono certezze. Sappiamo solo che con l’ultima tranche di 36 milioni, già stanziata, potremo coprire le richieste pervenute fino ai primi di aprile, cosa che taglia fuori ancora circa 19 mila lavoratori, fra cui quelli della ex Electrolux. E’ chiaro che non appena il finanziamento ci sarà, la Regione procederà con le autorizzazioni per il pagamento immediato di quanto spetta a ciascun lavoratore sicuramente fino alla fine dell’anno”. L’assessore ha poi ricordato il lavoro che la giunta sta facendo per mettere a punto uno strumento di microcredito, che consentirà ai lavoratori che lo vorranno, tramite un fondo di garanzia, di accedere a prestiti per fare fronte all’emergenza, i cui interessi saranno a carico della Regione. Presto il consiglio regionale stanzierà 5 milioni che dovrebbero poter consentire l’operatività entro il prossimo settembre. La Regione sosterrà e rilancerà la richiesta dei sindacati di riaprire il tavolo nazionale presso il ministero del Lavoro per fare il punto sulla vicenda. Al tavolo nazionale dovrà essere affrontata anche la questione del diritto alla mobilità ,da cui oggi sono esclusi circa 120 lavoratori e per cui si sollecita una soluzione. Un impegno anche sul tema della formazione, per cui l’assessore ha annunciato che convocherà le aziende del settore pelletteria che insistono sul territorio di Scandicci e le associazioni di categoria per informarle della possibilità di usufruire di una “dote” pari a 12 mila euro per ciascun lavoratore, messa a disposizione dalla Regione per le imprese che assumono lavoratori ex Electrolux. Si tratta in particolare di un mix di incentivi all’assunzione per 8 mila euro, cui si aggiungono 3 mila auro per la formazione e sgravi sull’imponibile Irap. I rappresentanti della curatela hanno fatto presente che, al momento, non vi sono manifestazioni di interesse per quanto riguarda l’acquisizione dello stabilimento da parte di eventuali compratori.  
   
   
PACKAGING SOSTENIBILE: NASCITA RETE CONFERMA VALIDITÀ STRATEGIA REGIONE CAMPANIA  
 
Napoli, 16 luglio 2013 - "La nascita della rete del packaging sostenibile in Campania conferma la validità della strategia della Regione Campania che punta su modelli efficaci di aggregazione tra micro, piccole e medie imprese." Così l´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello sulla sottoscrizione del contratto di rete Packaging Sostenibile 100% Campania tra 7 aziende del comparto. "Dati recenti sottolineano la grande crescita dei distretti campani e la loro propensione all´export. In finanziaria abbiamo previsto una misura a favore dei distretti produttivi e del contratto di rete, cui è stata data operatività attraverso un piano di azione a supporto delle Pmi, finalizzato a sensibilizzare le imprese sul tema. Grazie all´affiancamento di Campania Innovazione nelle attività di informazione, accompagnamento e tutoraggio alle imprese, abbiamo supportato 9 imprese del settore calzaturiero e 7 imprese del settore caffè verso la costituzione del contratto di rete e avviato un tavolo per la realizzazione del distretto della difesa con 21 aziende del settore", conclude Martusciello.  
   
   
NUOVO CDA PER INNOVAPUGLIA. VENDOLA: "RINGRAZIO IL MANAGEMENT DIMISSIONARIO"  
 
Bari, 16 luglio 2013 - L’assemblea dei soci di Innovapuglia, società in house della Regione Puglia, ha nominato ieri mattina il nuovo Cda. Il nuovo Presidente è Pasquale Chieco, i due componenti del Consiglio di amministrazione, così come indicato dalla normativa nazionale sulla spending rewiew, sono i dirigenti regionali Catia Angiolillo e Silvia Piemonte. Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola nel ringraziare il management dimissionario (il Presidente Sabrina Sansonetti e i componenti del Cda Luca Limongelli e Guido Pasquariello) ha ricordato come il loro apporto sia stato decisivo nella realizzazione del definitivo start up della società in house Innovapuglia, risultante dalla trasformazione di Tecnopolis Csata.  
   
   
ILVA E VALUTAZIONE DANNO SANITARIO. VENDOLA: "LE GRANDI INDUSTRIE BOICOTTANO"  
 
Bari, 16 luglio 2013 - “L’ilva è solo la punta di un iceberg. E’ molto preoccupante infatti che, mentre lo stabilimento siderurgico, almeno in una prima fase, ha di fatto accettato l’introduzione nell’Autorizzazione Integrata Ambientale della Valutazione del Danno Sanitario (salvo poi contraddirsi rispondendo in modo confuso e illogico per il buon senso comune), altre grandi industrie insediate a Brindisi e a Taranto hanno fatto attività di ostruzionismo attivo. Tra queste ad esempio, Enel, Edipower ed Enipower, che gestiscono le grandi centrali che insistono in aree già dichiarate critiche da molti anni, hanno impugnato il nostro regolamento attualmente in contenzioso. Si tratta, peraltro, di centrali che non sono mai state valutate sotto il profilo del possibile impatto sulla salute”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, intervenendo nuovamente sulla vicenda Ilva e sul significato della Valutazione del Danno Sanitario. “Alcuni dei consulenti di queste grandi industrie italiane - ha aggiunto Vendola – coincidono con i tecnici che hanno lavorato per Ilva e che hanno firmato la relazione di Bondi (allegata alla lettera che il commissario ha inviato alla Regione Puglia ndr). Forse è legittimo, a questo punto, ipotizzare che le grandi industrie abbiano deciso di fare fronte comune per sottrarsi alla applicazione di uno strumento di tutela della salute che ormai appare imprescindibile”. “La crisi dell’Ilva, nella sua grande drammaticità – ha spiegato Vendola - ha consentito alla Regione Puglia di fare un primo, significativo passo verso la tutela della salute attraverso l’introduzione della Valutazione del Danno Sanitario, strumento assolutamente innovativo che non è mai stato disciplinato in maniera sistematica in Italia”. Per Vendola “introdurre la Valutazione del Danno Sanitario nelle grandi produzioni industriali significa modificare completamente l’approccio tradizionale. Non significa cioè distruggere le attività industriali o ostacolarle, bensì significa spingere queste attività, che in Italia non hanno mai avuto particolare attenzione nei confronti dei profili sanitari, verso il tema vero degli effetti delle loro produzioni sulla salute dei cittadini”. “La questione – ha aggiunto Vendola – diventa quindi tema nazionale e tema di grande modernizzazione. Si tratta ora di capire se lo Stato, in sintonia lo scorso anno con la Regione Puglia che ha legiferato in tal senso, voglia condividere ancora oggi questo approccio e lo voglia estendere a tutta Italia. A mio avviso, l’approccio non può che essere unitario proprio per evitare che i livelli di salvaguardia della salute siano diversificati tra le diverse parti della nazione”. Per Vendola, questa strada è “l’unica strada possibile che consente al sistema industriale italiano di investire efficacemente sull’ambientalizzazione degli impianti e, contestualmente, di cercare di risolvere il vero tema cruciale dell’accettabilità da parte dei territori”. “Oggi tutte le comunità - ha spiegato il Presidente - sviluppano un atteggiamento di rifiuto verso le produzioni industriali, percependone la potenziale pericolosità. Uno Stato attento al bene salute e capace di dotarsi di procedimenti amministrativi che affrontino il tema, lo elaborino e definiscano quali sono le attività industriali compatibili con la salute, è uno Stato certamente in grado maggiormente di governare le preoccupazioni dei territori”. “In questo momento - ha concluso Vendola – l’approccio innovativo al tema salute è la vera questione in discussione tra la grande industria e la Regione Puglia. Noi vorremmo che fosse tra la grande industria e lo Stato”.  
   
   
ILVA E LETTERA BONDI. VENDOLA: "CONFERMA IMPORTANZA VALUTAZIONE DANNO SANITARIO"  
 
Bari, 16 luglio 2013 - “La lettera del commissario dell’Ilva Enrico Bondi alla Regione Puglia risponde alle conclusioni di Arpa e Asl nel procedimento di Valutazione di Danno Sanitario. La Regione ora dovrà rispondere alle osservazioni critiche del commissario Bondi, osservazioni che sono già oggetto di valutazione tecnica da parte di Arpa e Asl. Sarà bene però, chiudere nel più breve tempo possibile l’intera procedura, tenendo conto che gli esiti della stessa avranno effetti in sede di Autorizzazione integrata ambientale”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in relazione alla lettera che il commissario dell’Ilva, Enrico Bondi, ha inviato alla Regione Puglia, osservando criticamente i dati forniti dall’Arpa e dalla Asl. “A mio avviso – ha aggiunto Vendola - questo passaggio conferma la rivoluzione copernicana determinata dalla valutazione di danno sanitario. Per la prima volta in Italia, in un procedimento amministrativo, ci si occupa degli effetti delle attività industriali sulla salute dei cittadini. Il tema della tutela della salute dei cittadini, diventa dunque imprescindibile e prioritario”. Per Vendola “gli studi e le conclusioni di Arpa e Asl forniscono evidenze scientifiche chiare e lampanti e, in ogni caso, indicano una possibile strada per la sopravvivenza delle attività industriali che debbono essere assoggettate alla condizione di non danneggiare la salute dei cittadini”. “È una conferma, a posteriori, dell’importanza della validità della scelta che ha fatto la Regione Puglia quando ha voluto introdurre, con legge regionale, il concetto di valutazione del danno sanitario (legge regionale 24 luglio 2012, n. 21 ndr)”. Vendola ha poi aggiunto che nonostante “il tema sia inequivocabilmente un tema tecnico” è rimasto estremamente colpito dalle argomentazioni utilizzate dal commissario Bondi che “sembrano smentire del tutto i rilievi dell’Arpa e della Asl ma, prima ancora, i risultati della perizia epidemiologica acquisita in sede di incidente probatorio, fondata su dati Asl e Arpa che non sono mai stati contestati, in sede processuale dall’Ilva”. In realtà Vendola si sarebbe aspettato “vista la natura di organo dello Stato del commissario, che le affermazioni di Bondi non fossero una smentita così forte e determinata, come invece sono state, di atti oramai acquisiti nel processo”. “Mi sarei aspettato dal commissario - ha aggiunto il Presidente - anche una più netta presa di distanza dall’approccio negazionista che l’Ilva ha tenuto negli ultimi vent’anni. Come temevo, invece, le osservazioni di Bondi commissario non sembrano molto diverse da quelle di Bondi amministratore delegato”. “Infine – prosegue Vendola - vorrei ancora una volta confermare la mia assoluta fiducia nei confronti del lavoro delicato e complesso che stanno affrontando i vertici delle strutture regionali coinvolte, l’Arpa e la Asl, e sono certo che, anche nella fase di contraddittorio con l’impresa, il loro faro guida continuerà ad essere, come è sempre stata, solo ed esclusivamente l’evidenza dei dati scientifici. Confido anche nel lavoro dell´Istituto Superiore di Sanità". "Mi piacerebbe tuttavia – ha concluso Vendola - che la dialettica di queste ore non resti confinata alla questione Ilva. La valutazione degli impatti sulla salute delle attività industriali non è problema di Taranto. E´ dell´Italia. Una legge della Regione Puglia consente ora al pubblico di capire in modo plastico come certi settori industriali considerino la questione ´salute´: l´Ilva fa meno male delle sigarette. Ma Pm10, diossine, benzo(a)pirene non sono solo scorie a Taranto. Spero almeno che la questione tarantina non sia un inutile esorcismo, ma sia invece un motivo di riflessione autentico sulla sostenibilità sanitaria e ambientale dell’industria tradizionale italiana e sul bisogno sociale che essa si modernizzi ”.  
   
   
MESSINA SI CONFERMA TERZO POLO DELL’ECONOMIA SICILIANA  
 
Messina, 16 luglio 2013 - Nonostante la profonda crisi economica che attanaglia il territorio peloritano, Messina occupa una posizione quanto meno stabile, confermandosi il terzo polo dell’economia siciliana. Questo quanto emerge dal “Rapporto camerale 2013”, realizzato da Matteo Caroli, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese internazionali all´Università “Luiss Guido Carli” di Roma, e presentato questa mattina al Palazzo camerale durante l’11. Giornata dell’economia. “Quest’anno, al rapporto economico della Camera di Commercio di Messina si è voluto dare una particolare importanza – osserva il commissario straordinario dell’Ente camerale, Franco De Francesco – perché può rappresentare una bussola utile per orientare le scelte di politica economica, indicando alle amministrazioni locali, di concerto con il governo nazionale e regionale, le possibili strade da intraprendere per uno sviluppo sostenibile del territorio della provincia messinese”. Il numero complessivo delle imprese registrate nella provincia peloritana al 31 dicembre 2012 è pari a 59.987 unità, praticamente stabile rispetto al 2011. Le attive sono 46.123, anch’esse stabili come numerosità rispetto all’anno precedente. Sembra, quindi, almeno interrotta la contrazione in atto da alcuni anni che aveva ridotto il numero delle imprese di circa il 10% rispetto al picco raggiunto nella seconda metà dello scorso decennio. Le imprese in crisi conclamata, invece, sono quasi 4.300. In termini di numerosità delle imprese attive, il tessuto produttivo della provincia di Messina è caratterizzato da una netta prevalenza numerica delle imprese del commercio. Relativamente alta anche la consistenza numerica del comparto “costruzioni” e “agricoltura”. La presenza di imprese femminili è abbastanza in linea con la media nazionale; al di sopra, quella delle imprese giovanili; inferiore, quella delle imprese “straniere”. Tutti gli indicatori relativi all’innovazione mostrano che Messina ha una discreta posizione a livello regionale, ma modestissima sul piano nazionale. Per quel che concerne, poi, l’internazionalizzazione, dal 2009 le esportazioni sono aumentate a tassi molto consistenti e ampiamente maggiori a quelli di tutte le altre province siciliane. Oltre il 70% delle esportazioni sono generate dal comparto della chimica, gomma e plastiche; rispetto al totale regionale è anche molto rilevante il valore delle esportazioni alimentari. Nel complesso, Messina si conferma la prima provincia per esportazioni, dopo Siracusa. Insieme con Trapani e Palermo, è uno dei tre poli dell’economia del mare in Sicilia. La provincia di Messina, è la principale area di attrattività turistica della Sicilia con circa il 25% del totale delle presenze e, addirittura, un terzo di quelle straniere. Rispetto allo scorso anno, le presenze sono aumentate di circa il 4%. “Il nostro sistema produttivo – afferma Caroli – da circa quindici anni, ha un deficit di produttività rispetto agli altri. Si registra un forte ritardo sull’innovazione e l’internazionalizzazione: i due fattori di sviluppo su cui è essenziale, invece, puntare per uscire da periodo di crisi”. Ad intervenire all’incontro, moderato dal giornalista Piero Orteca, sono stati anche il vicesindaco Guido Signorino, professore ordinario di Economia applicata all´Università degli Studi di Messina; e Maurizio Lanfranchi, professore associato di Economia e politica agraria all´Università degli Studi di Messina. “Edilizia, cantieristica e risorse del mare, turismo e crocierismo, green economy e interventi di sistema per fare sistema – dichiara Signorino – sono questi i punti principali sui quali l’amministrazione comunale intende puntare per rilanciare l’economia messinese”. Subito dopo, Lanfranchi si è soffermato sul turismo rurale e sul settore dell’agroalimentare, definendolo “una risorsa” ed invitando gli imprenditori a fare sistema e a puntare sull’innovazione e la formazione. Durante i lavori, la sig. Luciana Salvato De Francesco ha consegnato il premio camerale al Merito del progresso economico “Loggia dei Mercanti” all’imprenditrice Isabella Bambara De Luca “per aver contribuito a sviluppare il sistema imprenditoriale provinciale, raccogliendo nel contempo costanti successi per la sua infaticabile attività”. Al termine dell’incontro, il commissario De Francesco ha dato lettura del messaggio inviato dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.  
   
   
CAMPANIA, DISTRETTO CONCIARIO DI SOLOFRA: LE ACQUE DI SPRUZZO POTRANNO ESSERE DEPURATE DALL´IMPIANTO DI CARPISANO: REGIONE DIMOSTRA COSÌ VICINANZA AD IMPRESE  
 
Napoli, 16 luglio 2013 - "Le aziende del distretto conciario di Solofra potranno conferire le acque di spruzzo al depuratore di Carpisano." Lo ufficializza l´assessore all´Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano che ha accolto le istanze del territorio rendendosi promotore di tale soluzione. "La Regione - ha commentato Giovanni Romano - è partita dalla consapevolezza che un punto di criticità per il distretto di Solofra (che è uno dei tre poli conciari italiani e rappresenta un caso di particolare interesse per l´economia campana) era proprio legato non solo ai costi ambientali già notevoli per tutte le aziende di settore ma ad aggravi di spesa derivanti dalla necessità di segregazione delle acque di spruzzo e al loro trasferimento con apposite autobotti ad impianti adeguati. Ci siamo chiesti se, con l´attuazione di importanti interventi infrastrutturali di adeguamento del depuratore già effettuati fosse ora possibile rivedere l´ordinanza commissariale che nel 1995 vietava l´uso del depuratore. L´istruttoria tecnica ha confermato che sono venute meno le ragioni che avevano portato il Commissario Jucci ad emanare il provvedimento di segregazione delle acque di spruzzo. Siamo soddisfatti che l´interventismo della Regione e il modello di regolazione adottato possa rappresentare un valido aiuto per l´economia del distretto frenando l´emorragia delle imprese specializzate nel settore conciario. E´ stato un lungo lavoro che - ha detto ancora l´assessore regionale all´Ambiente - ha coinvolto gli uffici dell´Assessorato che rappresento, ma anche Arpac e gli altri enti locali interessati. Un´istruttoria che ci ha consentito di verificare l´esistenza delle condizioni tecniche necessarie a consentire la fine di enormi sacrifici per le aziende del polo conciario costrette da 18 anni ad utilizzare autobotti per il trasferimento di tali reflui. E´ emerso che il depuratore di Solofra - ha spiegato l´assessore Romano - è tecnicamente adeguato a ricevere e trattare tali acque di spruzzo, che è stata completata (come dichiarato dal sindaco di Solofra) la separazione della rete fognaria industriale dalle altre reti di collettamento e che, quindi, non è più necessaria la ´segregazione´ degli scarti. Le procedure seguite nel rigoroso rispetto delle vigenti leggi sono perfettamente coerenti con le normative di settore: il rilascio di queste acque di lavorazione in fognatura pubblica è stato determinato da un rigoroso accertamento della loro qualità e della loro assimilabilità ai reflui urbani (e non più, quindi, a rifiuto liquido). Il risultato è stato raggiunto anche grazie alla costruttiva collaborazione tra Regione e Comune."  
   
   
PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, TOSCANA: ENTRO AGOSTO 325 MILIONI PER LE IMPRESE  
 
Firenze, 16 luglio 2013 – La Regione accorcia i debiti della pubblica amministrazione con le imprese, grazie alle possibilità che arrivano dal Decreto 35 del governo: 325 milioni entro agosto. “Un buon lavoro – ringrazia l’assessore alla presidenza e al bilancio, Vittorio Bugli – Sembrava un meccanismo complicato ed invece è stato fatto presto e bene ed il Governo Letta ha ben operato”. Prima del rientro dalle ferie saranno staccati infatti i primi assegni: si comincia dalle aziende che vantano crediti di più vecchia data. Il ministero del Tesoro erogherà 95,2 milioni per i debiti della Regione; altri 230,7 milioni saranno destinati all’estinzione dei debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale. Poi, nel 2014, sarà la volta di una seconda tranche. Due anticipazioni di cassa che la Regione restituirà in 30 anni ad un tasso tra il 3,7 e il 4 per cento. La Toscana sarà probabilmente tra le prime Regioni a tagliare il traguardo. Mercoledì consiglio convocato d’urgenza – “Ci eravamo preparati da tempo – spiega l’assessore Bugli –, ma solo negli ultimi giorni il ministero dell’Economia ha provveduto a definire nel dettaglio i termini tecnici che mancavano”. “Le imprese sono in attesa di questi pagamenti e non vogliamo farle aspettare ulteriormente: immettere 325 milioni in circolo aiuterà l’economia e va fatto quanto prima, una cosa importante. Così abbiamo chiesto la convocazione d’urgenza di una seduta consiliare per approvare la proposta di legge e la variazione di bilancio propedeutica, tra l’altro, anche alla sottoscrizione del contratto per questo finanziamento. Ci sarà mercoledì prossimo e ringraziamo il Consiglio per la sollecitudine e la Prima Commissione per quanto sta già facendo”. Firma del contratto a metà agosto – Ci sono tempi tecnici obbligati: dopo il via libera del Consiglio regionale occorrerà perfezionare le carte. La firma del contratto con il ministero del Tesoro è attesa entro metà agosto. Poi, in quindici giorni, potranno essere erogate tutte le risorse e pagate le imprese. “E’ un’operazione che ha un costo – sottolinea l’assessore -. Di fatto funziona come un prestito. Il tasso che pagheremo, poco meno del 4 per cento, è comunque inferiore alla media di un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti, che si aggira tra il 5,5 e il 6 per cento”. Nessuna lunga lista - I debiti della Toscana non sono poi tanti rispetto a quelli di altre Regioni. Ed anche i tempi, tutto sommato, non sono lunghissimi. “Per la parte non sanitaria già ora pagavamo al più tardi a 90 giorni – ricorda Bugli – e facilmente, con questa immissioni di ulteriore liquidità, potremo scendere sotto i sessanta”. Al 31 dicembre dell’anno scorso ammontavano a 157 milioni i pagamenti scaduti certificati. Di questi ne sono stati riconosciuti dal governo 95. Il 74% delle fatture è stato liquidato nel 2012 entro 60 giorni, nonostante i ritardi, che pure ci sono stati, nei trasferimenti da parte dei ministeri. Per la parte sanitaria i debiti, alla stessa data, valevano 700 milioni. Le Asl toscane nel 2012 hanno pagato imprese e fornitori con tempi che oscillavano, nel primo trimestre dell’anno scorso, tra 83 e 280 giorni. La media, migliore del 2011, è stata di 156 giorni. “Possono sembrare tanti – dice l’assessore – ma sono comunque molti meno rispetto ad altre realtà”. Anche nell’ammontare, è il 10 per cento del fatturato annuo. “Con i 230 milioni che ci saranno anticipati ora dal governo li ridurremo di un terzo – sottolinea Bugli – e ridurremo di un terzo dunque anche la media sui tempi di pagamento. Con la tranche per il 2014, che sarà decisa a novembre, scenderemo ancora”. A tutto questo, conclude l’assessore, si aggiungono poi i 94 milioni di capacità di spesa ceduti a maggio e giugno dalla Regione agli enti locali con il patto territoriale. “Anche questa – ricorda – al fine è risultata una boccata di ossigeno per le imprese”.  
   
   
TURISMO: LIGURIA CHIEDE A GOVERNO MISURE ANTICRISI URGENTI  
 
Genova, 16 Luglio 2013 - Imu e Tares deducibili per le imprese, contratto di sospensione per i lavoratori stagionali e Fondo nazionale per riqualificare strutture. Il documento sarà presentato al ministro Bray dall’assessore Berlangieri la settimana prossima all’Aquila Genova. Il turismo, unico settore che registra una crescita della domanda internazionale, anche in tempo di crisi globale, chiede al governo misure urgenti per aiutare le imprese a superare il calo di fatturati del mercato interno e aumentare la competitività. E dalla Liguria, dove il turismo è la voce più importante dell’economia con 75 milioni di presenze annue e oltre 5,5 miliardi di fatturato e 75 mila addetti, arriva la richiesta di un “pacchetto” di provvedimenti che l’assessore Angelo Berlangieri presenterà al ministro del Turismo Massimo Bray, venerdì 26 luglio 2013, in un incontro con gli assessori di tutte le regioni italiane all’Aquila e che, in mattinata, ha anticipato nelle sede della Regione Liguria. La prima parte del documento – misure fiscali e tributarie- prevede la deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa per gli immobili utilizzati per attività turistico –ricettiva e la previsione di un tetto massimo dello 0.5% del valore dell’aliquota applicabile dai comuni per gli immobili con imprese turistico-ricettive. Deducibilità dal reddito di impresa anche della Tares. Chiesta inoltre, per le imprese turistico-ricettive alberghiere, l’estensione automatica – ex lege – delle riduzioni e delle agevolazioni previste per le imprese industriali e artigianali dalle leggi regionali e dai regolamenti comunali in campo urbanistico, dai costi di costruzione agli oneri di urbanizzazione. Sul fronte dell’occupazione, per ridurre la “stagionalità” e sostenere le imprese, il documento della Regione Liguria chiede al governo l’introduzione del “contratto di sospensione”. Una tipologia di ammortizzatore sociale che nei momenti di crisi, non superiori ai 4 mesi, preveda una indennità pari a quella di disoccupazione e il mantenimento degli oneri previdenziali e assicurativi per i lavoratori. Per qualificare le strutture, la Regione Liguria chiede al governo di istituire un fondo nazionale di rotazione con l’utilizzo di una parte di fondi della Cassa Depositi e Prestiti. Il fondo dovrebbe funzionare erogando, a bando, aiuti rimborsabili a tassi agevolati(0,5% per mutui a 5 anni; 1% per mutui a 10 anni e 1,5% per mutui a 15 anni) alle imprese turistico – ricettive che presentano progetti di riqualificazione di strutture esistenti o di realizzazione ex novo di strutture ricettive.  
   
   
ASTI - PRESENTAZIONE DEL PROGETTO "DISTRETTI SUL WEB"  
 
Asti, 16 luglio 2013 - Venerdì 19 a Canelli (ore 14, Municipio - Sala delle stelle) verrà presentato il progetto “Distretti sul Web” promosso da Google e Unioncamere, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico ed il supporto delle Camere di Commercio. L´obiettivo è sensibilizzare e formare le Pmi appartenenti a 20 distretti italiani sulle opportunità offerte dal web: le aziende verranno assistite a titolo gratuito nell´elaborazione di una strategia e di una proposta operativa per sviluppare la propria presenza on-line. Per le province di Asti e di Cuneo, il territorio di riferimento è il "Distretto alimentare e delle bevande di Canelli-santo Stefano Belbo”; nell´Astigiano il servizio sarà garantito alle prime 50 aziende che aderiranno al Progetto, con precedenze per le imprese situate nei comuni di Canelli, Calamandrana, Calosso, Cassinasco, Moasca, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto. Il binomio export-Internet è una leva di sviluppo. Recenti statistiche dimostrano che le aziende attive su Internet fatturano, assumono ed esportano di più e sono più produttive di quelle che su Internet non sono presenti. Le Pmi attive in rete hanno infatti registrato una crescita media dell’1,2% dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto a un calo del 4,5% di quelle offline e un’incidenza di vendite all’estero del 15% rispetto al 4% delle offline (fonte: http://www.fattoreinternet.it/ ). “L´economia digitale rappresenta una opportunità concreta di crescita e creazione di occupazione nel nostro territorio – sottolinea Mario Sacco, presidente della Camera di Commercio di Asti – per questa ragione abbiamo convintamente sostenuto l´avvio del progetto che coinvolge il Distretto di Canelli, una delle nostre eccellenze”. All´incontro di venerdì 19 luglio parteciperanno, tra gli altri: Mario Sacco, presidente della Camera di Commercio di Asti, Ferruccio Dardanello presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Cuneo, Giorgia Abeltino, senior policy counsel Google Italy; Domenico Mauriello, responsabile centro studi Unioncamee e Giuseppe Tardivo, direttore della sezione di Economia e direzione delle imprese dell´Università di Torino. Per maggiori informazioni: Camera di Commercio di Asti - Referente progetto: Ines Tammaro - tammaro.Distretto2@unimercatorum.it  tel. 0141535275 – cell. 331 2166946. In allegato l´invito e il programma completo dell´incontro.  
   
   
CAMPANIA: TAVOLO PARTENARIATO, SEMINARIO INTERNAZIONALE SU EUROPA 2020  
 
Napoli, 16 luglio 2013 - "Il Partenariato nella strategia di Europa 2020: Esperienze a Confronto" è stato il tema del seminario internazionale promosso dal Tavolo del Partenariato Economico e Sociale della Regione Campania ed organizzato con la collaborazione del Formezpa. Nel corso del quale è stato ribadito il ruolo fondamentale che le proposte di regolamento dei Fondi Strutturali dell´Unione Europea per la programmazione 2014/2020 assegnano al Partenariato, sia nella fase di programmazione delle politiche e degli interventi, che in quella della valutazione delle azioni realizzate per il raggiungimento dei risultati prefissati. I lavori sono stati aperti da Luciano Schifone, presidente del Tavolo di Partenariato Economico e Sociale della Campania e dal direttore Generale del Formezpa Marco Villani. Sono intervenuti gli assessori regionali Severino Nappi e Pasquale Sommese; il consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri Carlo Notarmuzi; il capo Unità della Direzione Generale Occupazione e Affari sociali della Commissione Europea Nicolas Gilbert Morin che ha illustrato la strategia di Europa 2020; il rappresentante della Direzione Generale per la Politica Regionale Unitaria comunitaria - Mise-dps Giorgio Centurelli che ha spiegato il ruolo del partenariato nel confronto tecnico istituzionale per la preparazione dell´Accordo nazionale; il capo di Gabinetto della Regione Campania Danilo Del Gaizo, che ha parlato del coinvolgimento del Partenariato nella elaborazione dell´impianto programmatorio dei fondi comunitari 2014/2020 ed il direttore dell´Area Sviluppo della Capacità Istituzionale del Formezpa, Valeria Spagnuolo che ha illustrato le azioni di sviluppo della Capacità del Partenariato verso il 2014 - 2020. Alla tavola rotonda sulle "Esperienze Partenariali a Confronto", moderata dall´esperto Formezpa Raffaele Colaizzo hanno preso parte: per la Regione Campania, il Presidente del Tavolo Pes, Luciano Schifone; per la Regione Emilia e Romagna, Cristina Balboni, direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro; per la Regione Umbria, Carlo Cipiciani, responsabile Programmazione strategica generale; per l´Austria (Örok), Diane C. Tiefenbacher, Ufficio della Conferenza austriaca sulla Pianificazione Territoriale; per la Spagna (Istitut De La Mujer), Jesus Casas Grande, vice direttore generale dei Programmi; per la Slovenia (Cnvos), Tina Divjak, vice direttore Cnvos.