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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2014
SFRUTTARE IL POTENZIALE DEL TELERISCALDAMENTO GEOTERMICO  
 
Bruxelles, 10 giugno 2014 - I recenti scontri in Ucraina hanno portato a una ricerca ancora più intensa di fonti energetiche sicure per l´Europa. Il teleriscaldamento geotermico (Geothermal district heating - Geodh) è una delle soluzioni proposte come opzione valida e immediata per ridurre la dipendenza dell´Europa centrale e orientale dal gas russo. Oltre il 25 % della popolazione dell´Ue vive in aree direttamente adatte per il Geodh, ma il considerevole potenziale del geotermico profondo non è ancora pienamente sfruttato in Europa. Il lavoro di Geodh, un progetto finanziato nell´ambito del programma Energia intelligente per l´Europa (Eie) della Commissione europea, può aiutare a cambiare questa situazione. Geodh ha recentemente presentato per la prima volta il potenziale del teleriscaldamento geotermico in Europa su una mappa interattiva. La mappa, basata su una ricerca svolta dal team di Geodh, mostra alcune scoperte interessanti. Ad esempio, si vede che il Geodh può essere sviluppato in tutti i 28 paesi dell´Ue e che il geotermico può essere istallato con gli esistenti sistemi di teleriscaldamento durante l´ampliamento o il ripristino, sostituendo i combustibili fossili. Inoltre, possono essere costruiti nuovi sistemi Geodh in molte regioni europee con costi concorrenziali. La mappa mostra inoltre che il bacino Pannonico (Ungheria, Romania, Croazia e Serbia) è un luogo particolarmente interessante quando si guarda a un possibile sviluppo nell´Europa centrale e orientale. Il riscaldamento e il raffreddamento geotermici hanno molti vantaggi: non solo forniscono un´energia rinnovabile locale, di base e flessibile, ma permettono anche una diversificazione del mix energetico e protezione dai prezzi instabili e in crescita dei combustibili fossili. Ecco perché il team del progetto Geodh sta lavorando per ottenere una maggiore consapevolezza sulle possibili applicazioni e benefici del teleriscaldamento e teleraffrescamento con energia geotermica. La mappa interattiva è solo uno degli aspetti delle attività del consorzio. Il team sta lavorando per sviluppare una serie di raccomandazioni per rimuovere le barriere e migliorare gli schemi normativi. Essi stanno anche promuovendo una migliore comprensione delle tecnologie, costi e finanziamenti collegati al Geodh, e mirano a trasferire le migliori pratiche alle autorità nazionali e locali. L´attuale panorama in Europa non è però necessariamente chiaro. Le sfide per espandere il potenziale del Geodh cambiano da paese a paese. In Ungheria, Polonia e Slovacchia, la sfida è quella di rimuovere le barriere burocratiche e finanziarie mentre in Bulgaria, Repubblica ceca e Slovenia, c´è sia la necessità di convincere i responsabili del processo decisionale che quella di adottare il corretto schema normativo. Germania, Francia e Italia intanto devono semplificare le procedure e fornire più finanziamenti allo scopo di raggiungere i coraggiosi obbiettivi di Geodh che già si sono posti. Infine, i mercati giovani di Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda e Danimarca stanno attualmente sviluppando i loro primi sistemi di teleriscaldamento geotermico e hanno bisogno di creare le giuste condizioni di mercato. Il consorzio Geodh sta lavorando con questi gruppi differenti (mercati giovani, in transizione e maturi) che includono i 14 paesi coperti in totale. Il team si sta concentrando sulla proposta di rimozione delle barriere normative, lo sviluppo di modelli finanziari innovativi per il Geodh e la formazione di tecnici e decisori delle autorità regionali e locali, allo scopo di fornire la formazione tecnica necessaria per approvare e supportare i progetti. Dopo il progetto, si spera che le attività di Geodh possano essere replicate in tutti gli Stati membri dell´Ue. Per maggiori informazioni, visitare: Geodh http://geodh.Eu/    
   
   
ENERGIA, LA REGIONE SARDEGNA APERTA AL CONFRONTO COI COMITATI TERRITORIALI  
 
Cagliari, 10 Luglio 2014 - "Su diversi aspetti sollevati dai Comitati siamo sulla stessa lunghezza d´onda, altri hanno bisogno di approfondimento. Ma è importante aver aperto un confronto franco e trasparente sui temi energetici, anche in vista di una necessaria revisione del Piano energetico regionale": questo il commento dell´assessore regionale dell´Ambiente Donatella Spano dopo l´incontro coi rappresentanti del coordinamento sardo Non bruciamoci il futuro e dei comitati Sardi Inrete. "È da apprezzare questo approccio fatto non solo di "no", ma di proposte costruttive e utili alla politica per fare le scelte migliori", ha detto ancora l´assessore. La delegazione del coordinamento e dei comitati ha consegnato all’esponente della giunta Pigliaru un documento che riassume le ragioni della manifestazione tenutasi stamane sotto al palazzo della Regione e ribadito la richiesta di una moratoria urgente su tutti i progetti energetici in corso o programmati sul territorio sardo. "Molti punti segnalati nel documento riportano al Piano energetico regionale approvato dalla giunta precedente - ha detto l´assessore - Abbiamo intenzione di rimetterci mano quanto prima: contiene buone analisi ma poche soluzioni". "Per farlo partiremo da conferenze di confronto con gli enti locali, le associazioni e le realtà territoriali, il metodo migliore per costruire politiche che siano condivise a tutti i livelli". Tutte le altre richieste dei comitati, ha assicurato infine Spano, "verranno approfondite e discusse collegialmente".  
   
   
BOLZANO, ENERGIA DALL´AURINO: OK DOPO APPROFONDITA VALUTAZIONE COMPLESSIVA  
 
Bolzano, 10 luglio 2014 - Alla critica secondo cui la Giunta provinciale avrebbe dato l´ok al progetto di una derivazione sull´Aurino trascurando le perplessità degli esperti, l´assessore Richard Theiner replica ricordando che nella fattispecie "gli uffici non hanno trovato una posizione univoca, toccava quindi alla Giunta condurre una valutazione complessiva, anche tenendo conto dei vantaggi per i cittadini." L´assessore Theiner chiarisce anzitutto che per piccole derivazioni idroelettriche come nel caso del progetto di sfruttamento del quarto salto del rio Aurino non serve un esame Via, vale a dire la valutazione di impatto ambientale: spetta invece alla Conferenza dei servizi a raccogliere i pareri dei singoli uffici. "In tal modo i cittadini evitano di dover rincorrere svariate autorizzazioni in molteplici uffici, fermo restando che l´autorizzazione può essere concessa solo se tutti gli uffici hanno espresso parere positivo", spiega Theiner. Questo però non è accaduto per il progetto in questione, perchè dai vari uffici sono arrivati pareri positivi ma anche negativi e pertanto nessuna posizione univoca. "Le perplessità sono state approfondite nella seduta della Giunta provinciale, che era chiamata però a valutare anche altre argomentazioni, prima tra tutte l´utilità del progetto per la popolazione locale", osserva l´assessore. In particolare, grazie al progetto di utilizzo del quarto salto del rio Aurino l´intero Comune potrà beneficiare di uguali tariffe per l´energia elettrica, "con un´equità di trattamento di tutti i cittadini che rappresenta un valore importante." Theiner precisa infine che il parere positivo complessivo della Conferenza dei servizi è sfumato solo riguardo al secondo tratto della derivazione, quello inferiore dove il corso d´acqua è meno mosso: per la prima parte, quella ripida superiore, non ci sono state obiezioni.  
   
   
AVELLINO: OGGI IL SEMINARIO A CAPOSELE FOCUS SU FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO ED A TASSO AGEVOLATO  
 
Avellino, 10 luglio 2014 - La Confartigianato incontra le imprese altirpine. Oggi pomeriggio, alle ore 17.30 presso l’aula del Centro polifunzionale di Caposele, l’Ente di Galleria Ciardiello terrà un seminario con le aziende territoriali associate. Sotto esame le ultime opportunità di finanza agevolata come, ad esempio, la neo misura, varata di recente dalla Regione Campania, che, con una dotazione economica di 27 milioni di euro, ha sostanzialmente lo scopo di favorire l´innovazione di processo delle imprese artigiane campane. Alle aziende saranno, dunque, spiegate attività e spese ammissibili nonché la tipologia di agevolazione in caso di finanziamento. Il tema delle sovvenzioni non sarà l’unico argomento dell’incontro. Riflettori puntati anche sul fronte didattico con l’illustrazione degli ultimi interventi formativi concepiti da Confartigianato e funzionali per rendere quanto più competitivo possibile il settore produttivo: spina dorsale dell’economia irpina. “Questo seminario – mette in evidenza Ettore Mocella, presidente di Confartigianato Avellino - rientra in nostro tour provinciale con cui intendiamo confrontarci costruttivamente con le imprese del luogo. Un momento utile non solo in ottica informativa per spiegare, insieme ai percorsi didattici, i finanziamenti a fondo perduto ed a tasso agevolato presenti sul nostro territorio. Ma anche per ascoltare le reali esigenze delle nostre aziende artigiane. Un attento monitoraggio che serve, dunque, ad individuare ed intercettare i loro fabbisogni per un’azione sempre più tesa allo sviluppo del comparto”.  
   
   
CAMPANIA: ACCELERAZIONE SPESA, VIA A 11 INTERVENTI  
 
Napoli, 10 luglio 2014 - "Sono stati pubblicati sui Bollettini ufficiali della Regione Campania numero 44 e 46, undici nuovi decreti dell´Assessorato Lavori pubblici con i quali vengono ammessi a finanziamento altrettanti interventi derivanti dalle iniziative di accelerazione della spesa per un valore complessivo di oltre 21 milioni euro." Così l´assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza. "I provvedimenti riguardano, tra l´altro, la messa in sicurezza di scuole ubicate nei comuni di Castel San Giorgio (Sa), Laurito (Sa); San Pietro Infine (Ce), Castel di Sasso (Ce); interventi di sistemazione idrogeologca del vallone Pisciariello a Paupisi (Bn) e di sistemazione idraulico-forestale in località Campolongo nel comune di Preturo irpino (Av) nonché la riqualificazione e valorizzazione del centro storico del comune di Chianche, in provincia di Avellino e del comune di Laureana Cilento, in provincia di Salerno; la realizzazione di un campo di calcio nel comune di Mercato San Severino, in provincia di Salerno; la realizzazione di un auditorium nel comune di Sant´arpino (Ce) e di un polo culturale comunale nel comune di Ravello (Sa). Complessivamente - ha precisato Cosenza - questi 11 interventi finanziati con le misure di accelerazione della spesa valgono 21 milioni 309mila euro. Ad oggi grazie a tali misure adottate dalla Giunta Caldoro, l´Assessorato regionale ai Lavori pubblici ha dato il via libera ad interventi per oltre 160 milioni di euro. Con la pubblicazione dei decreti i Comuni potranno partire subito le gare per la realizzazione delle opere."  
   
   
ASSESSORE LOMBARDIA A RENZI: ALER SIANO ESENTATE DA IMU  
 
Milano, 10 luglio 2014 -"Ho scritto una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai ministri Maurizio Lupi (Infrastrutture e Trasporti) e Piercarlo Padoan (Economia e Finanze), affinché le Aler siano esentate dal pagamento dell´Imu e della Tasi". Lo fa sapere l´assessore regionale alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità Paola Bulbarelli, all´indomani dell´approvazione in Consiglio regionale di una mozione presentata dai consiglieri Dotti e De Corato. Anche I Comuni Facciano La Propria Parte - Secondo l´assessore Bulbarelli è però necessario che "tutti i Comuni, e in particolare quello di Milano, affrontino questo tema, tenendo conto che il loro patrimonio immobiliare non è soggetto ad alcuna tassazione". "L´auspicio è che i proventi derivanti dalla tassazione Imu sul patrimonio Aler - prosegue Bulbarelli - vengano almeno reinvestiti dal Comune direttamente nell´edilizia pubblica sotto forma di fondo di solidarietà e manutenzioni, senza che vengano dispersi nel mare magnum dei Bilanci comunali. In Tre Anni 52 Milioni Di Imu - Nel triennio 2011-2014 le Aler hanno pagato 52.520.205 euro di Imu. Oltre la metà di questi (32.519.494 euro) li ha pagati la sola Aler Milano, che, proprio nei giorni scorsi, ha versato la prima tranche di oltre 6 milioni di euro per la Tasi e per l´anticipo Imu 2014. "Auspico che tali fondi - continua Bulbarelli - possano essere velocemente utilizzati per risistemare le numerose case sfitte che non possono essere assegnate, perché non a norma. In questo modo riusciremo anche ad accorciare le liste d´attesa". L´anomalia Giuridica - Il prelievo fiscale sui beni immobili di un´Aler costituisce una sorta di anomalia giuridica. "Aler non ha come finalità lo scopo di lucro - spiega Bulbarelli - e non dovrebbe quindi partecipare al pagamento delle spese pubbliche, ma anzi esserne sostenuta, visto che morosità dilagante e occupazioni abusive rappresentano problematiche che stanno incidendo in maniera determinate sui bilanci dell´azienda. Gravarli ulteriormente di imposte rilevanti appare davvero un´assurdità". Impegno Regione Lombardia - "Rinnovo con forza il mio impegno e quello della Giunta - conclude Bulbarelli - affinché si trovino le soluzioni adatte, per far sì che le Aler non paghino tali tributi e per porre termine, finalmente, a un prelievo iniquo e in grado unicamente di recare danni a un´azienda con evidenti funzioni a carattere sociale".  
   
   
MALPENSA: CASE FANTASMA DEMOLITE PER EXPO  
 
Milano, 10 luglio 2014 - "La prima fase di demolizione delle case fantasma attorno all´aeroporto di Malpensa si concluderà entro l´apertura di Expo. Grazie alla grande collaborazione di tutti i soggetti coinvolti riusciremo a cancellare gli immobili che oggi sono oggetto di abbandono e rovina, ma anche di occupazioni abusive e furti, con un pericoloso degrado sociale della zona. Una situazione che non si poteva più tollerare e che Regione Lombardia ha inteso risolvere fin dai primi mesi di lavoro della Giunta Maroni". Lo dichiara l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, che ha presieduto, a Palazzo Lombardia, il Comitato Malpensa, che coinvolge i tre Comuni varesini di Ferno, Somma Lombardo e Lonate Pozzolo, i Ministeri dello Sviluppo economico, dell´Ambiente e delle Infrastrutture e tutti i soggetti facenti parte dell´accordo sulle aree delocalizzate intorno allo scalo. Demolizioni Completate Per Expo - "Oggi - prosegue Viviana Beccalossi - abbiamo condiviso il cronoprogramma presentato da Aler Varese, che si occuperà delle procedure di gara e di appalto per le demolizioni e che ha predisposto un progetto preliminare, che sarà esaminato dalla Conferenza di Servizi del prossimo 17 luglio. Dopo questo via libera, si procederà a tappe forzate, con la redazione del progetto esecutivo e il Bando di gara ai primi di ottobre, per poter aprire i lavori dopo l´aggiudicazione nei primi giorni del 2015. L´obiettivo è chiaro: entro il 21 aprile le demolizioni dovranno essere completate". Costi - Secondo gli accordi sottoscritti, in questa prima tranche di demolizioni verranno impiegate le risorse attualmente a disposizione, pari a circa 4 milioni di euro, per abbattere circa 80 abitazioni, la metà del totale, individuate dai singoli Comuni secondo lotti omogenei. Collaborazione È Stata Fondamentale - "Va sottolineato - precisa l´assessore Beccalossi - che questo risultato è stato raggiunto grazie alla concreta collaborazione di tutte le parti in causa. Regione Lombardia ha voluto premere il testo sull´acceleratore e così bisognerà continuare per raggiungere il primo obiettivo, quello di sostituire con un prato queste aree fatiscenti, che non rappresentano certo un buon biglietto da visita per chi sbarca in Lombardia da Malpensa". Nuova Destinazione Aree - "Il lavoro - conclude l´assessore - continua su due fronti. Da un lato, vanno trovate nuove risorse per completare l´opera di demolizione e, dall´altro, va definita la nuova destinazione di queste aree. Mi piacerebbe coinvolgere il mondo dell´università, italiano e straniero, per lanciare un grande concorso di idee che possa dare un´identità importante e innovativa agli ex quartieri fantasma, magari partendo dall´ambizione di farne aree tax free e a zero burocrazia. Malpensa: case fantasma demolite per Expo Milano, 10 luglio 2014 - "La prima fase di demolizione delle case fantasma attorno all´aeroporto di Malpensa si concluderà entro l´apertura di Expo. Grazie alla grande collaborazione di tutti i soggetti coinvolti riusciremo a cancellare gli immobili che oggi sono oggetto di abbandono e rovina, ma anche di occupazioni abusive e furti, con un pericoloso degrado sociale della zona. Una situazione che non si poteva più tollerare e che Regione Lombardia ha inteso risolvere fin dai primi mesi di lavoro della Giunta Maroni". Lo dichiara l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, che ha presieduto, a Palazzo Lombardia, il Comitato Malpensa, che coinvolge i tre Comuni varesini di Ferno, Somma Lombardo e Lonate Pozzolo, i Ministeri dello Sviluppo economico, dell´Ambiente e delle Infrastrutture e tutti i soggetti facenti parte dell´accordo sulle aree delocalizzate intorno allo scalo. Demolizioni Completate Per Expo - "Oggi - prosegue Viviana Beccalossi - abbiamo condiviso il cronoprogramma presentato da Aler Varese, che si occuperà delle procedure di gara e di appalto per le demolizioni e che ha predisposto un progetto preliminare, che sarà esaminato dalla Conferenza di Servizi del prossimo 17 luglio. Dopo questo via libera, si procederà a tappe forzate, con la redazione del progetto esecutivo e il Bando di gara ai primi di ottobre, per poter aprire i lavori dopo l´aggiudicazione nei primi giorni del 2015. L´obiettivo è chiaro: entro il 21 aprile le demolizioni dovranno essere completate". Costi - Secondo gli accordi sottoscritti, in questa prima tranche di demolizioni verranno impiegate le risorse attualmente a disposizione, pari a circa 4 milioni di euro, per abbattere circa 80 abitazioni, la metà del totale, individuate dai singoli Comuni secondo lotti omogenei. Collaborazione È Stata Fondamentale - "Va sottolineato - precisa l´assessore Beccalossi - che questo risultato è stato raggiunto grazie alla concreta collaborazione di tutte le parti in causa. Regione Lombardia ha voluto premere il testo sull´acceleratore e così bisognerà continuare per raggiungere il primo obiettivo, quello di sostituire con un prato queste aree fatiscenti, che non rappresentano certo un buon biglietto da visita per chi sbarca in Lombardia da Malpensa". Nuova Destinazione Aree - "Il lavoro - conclude l´assessore - continua su due fronti. Da un lato, vanno trovate nuove risorse per completare l´opera di demolizione e, dall´altro, va definita la nuova destinazione di queste aree. Mi piacerebbe coinvolgere il mondo dell´università, italiano e straniero, per lanciare un grande concorso di idee che possa dare un´identità importante e innovativa agli ex quartieri fantasma, magari partendo dall´ambizione di farne aree tax free e a zero burocrazia.  
   
   
PARTENARIATI UE-INDUSTRIA: UN PRIMO MILIARDO DI EURO PER DARE SLANCIO ALL’INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 10 luglio 2014 - I partenariati di ricerca tra l’Ue, il settore privato e gli Stati membri hanno presentato ieri i primi inviti a presentare progetti e partner nell’ambito di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell’Ue da 80 miliardi di euro. La prima tornata di finanziamenti (valore complessivo: 1,13 miliardi di euro in finanziamenti pubblici, che saranno integrati da un importo equivalente apportato dai partner privati) sarà destinata a progetti intesi a migliorare la qualità di vita dei cittadini e a rafforzare la competitività internazionale dell’industria europea. Tra i progetti figurano nuove cure per diabete e patologie oculistiche, nonché l’introduzione di decine di veicoli stradali alimentati a idrogeno e di stazioni di rifornimento (cfr. Memo/14/468). José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “È soltanto mettendo insieme le migliori risorse intellettuali del mondo accademico, dell’industria, delle Pmi, degli istituti di ricerca e di altre organizzazioni che possiamo far fronte con successo alle imponenti sfide che ci attendono. È questo lo scopo dei partenariati pubblico-privato: unire le forze per migliorare la vita dei cittadini europei, creare posti di lavoro e dare impulso alla competitività. Ci siamo impegnati a dare priorità alla ripresa nel bilancio dell’Ue, e i partenariati pubblico-privato rispondono pienamente a questo obiettivo. I finanziamenti per 1,1 miliardi di euro relativi ai primi inviti a presentare proposte saranno integrati da un importo equivalente proveniente dall’industria, nel quadro di un pacchetto complessivo di 22 miliardi di euro destinati alla creazione di crescita e posti di lavoro nell’arco di sette anni. Essi continueranno a produrre risultati che non potrebbero essere conseguiti da nessun singolo paese, da nessuna singola impresa e, da sola, neanche dall’Unione europea.” La pubblicazione dei primi inviti arriva quasi esattamente un anno dopo che la Commissione ha presentato il pacchetto di investimenti per l’innovazione, un insieme di proposte intese a istituire sette partenariati pubblico-privato e quattro partenariati pubblico-pubblico (cfr. Ip/13/668). Detti partenariati saranno attivi in diversi settori fondamentali quali i medicinali, i trasporti, l’elettronica e la bioeconomia, per un valore totale di oltre 22 miliardi di euro. Le proposte sono state adottate dal Parlamento europeo (cfr. Statement/14/128) e dal Consiglio dell’Unione europea (cfr. Statement/14/149). Per conto dei sette partenariati, gli amministratori delegati, i direttori esecutivi e i direttori amministrativi dei partner privati coinvolti hanno dichiarato: “Le imprese comuni hanno dimostrato la validità del modello del partenariato pubblico privato. E hanno già raggiunto risultati che contribuiscono a migliorare la qualità della vita e la competitività dell’Europa. Siamo orgogliosi di far parte di questi nuovi partenariati nel quadro di Orizzonte 2020, e lieti di assisterne al lancio appena un anno dopo che sono stati proposti dalla Commissione. Adesso è ora di mettersi al lavoro e di produrre risultati che contribuiscano in misura ancora maggiore a rilanciare la crescita, a creare occupazione e a migliorare la qualità della vita.” All’evento inaugurale svoltosi oggi a Bruxelles, i partner privati sono stati rappresentati da: Roch Doliveux, Ad di Ucb; Henri Winand, Ad di Intelligent Energy; Jean-paul Herteman, presidente e Ad del gruppo Safran; Peder Holk Nielsen, Ad di Novozymes; Jean-marc Chery, direttore esecutivo di Stmicroelectronics, Jochen Eickholt, Ad di Divison Rail Systems, Siemens Ag, Infrastructure & Cities Sector; e Massimo Garbini, amministratore unico di Enav. Contesto I sette partenariati pubblico-privato lanciati oggi rappresentano un investimento complessivo di 19,5 miliardi di euro in ricerca e innovazione per i prossimi sette anni. Il contributo dell’Ue, pari a 7,3 miliardi di euro, permetterà di liberare investimenti per 12,2 miliardi di euro provenienti dal settore privato e dagli Stati membri. Insieme ad altri quattro partenariati pubblico-pubblico con gli Stati membri, essi formano il pacchetto investimenti per l’innovazione, che rappresenta investimenti per oltre 22 miliardi di euro nel futuro dell’Europa. I partenariati operano in settori chiave: Medicinali innovativi 2 (Imi2): finalizzato allo sviluppo di vaccini, medicinali e terapie di nuova generazione, tra cui nuovi antibiotici (sito internet e scheda informativa); Celle a combustibile e idrogeno 2 (Fch2): finalizzato ad accelerare l’introduzione sul mercato di tecnologie pulite ed efficienti nei settori dell’energia e dei trasporti (sito internet e scheda informativa); Clean Sky 2 (Cs2): finalizzato alla progettazione di aeromobili meno inquinanti e più silenziosi, con emissioni di Co2 notevolmente ridotte (sito internet e scheda informativa); Bioindustrie (Bbi): finalizzato all’uso di risorse naturali rinnovabili e di tecnologie innovative per ottenere prodotti di consumo più ecologici (sito internet e scheda informativa); Componenti e sistemi elettronici per le leadership europea (Ecsel): finalizzato alla promozione delle capacità di produzione dell’Europa in campo elettronico (sito internet e scheda informativa); Shift2rail: finalizzato a migliorare le infrastrutture e i servizi ferroviari, riducendo nettamente i costi e potenziando la capacità, l’affidabilità e la puntualità (sito internet e scheda informativa); Sesar 2020: finalizzato allo sviluppo di un sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo che migliorerà le prestazioni del trasporto aereo (sito internet e scheda informativa). I bandi di gara lanciati da tali partenariati saranno aperti alla partecipazione delle imprese, delle Pmi, delle università, delle organizzazioni di ricerca e di altri soggetti. La selezione dei progetti migliori da finanziare avverrà attraverso una valutazione inter pares.  
   
   
PUBBLICI MINISTERI ITALIANI E CINESI INSIEME CONTRO LA CONTRAFFAZIONE  
 
 Milano, 10 luglio 2014 – Si è svolto a Palazzo Marino un incontro bilaterale tra la delegazione di pubblici ministeri cinesi e i loro omologhi italiani oltre ad esperti di tutela penale della proprietà industriale per collaborare nella lotta alla contraffazione nell’ambito di un progetto europeo di cooperazione internazionale. Vi hanno partecipato i rappresentanti del Consiglio Milanese Anticontraffazione (Cma) composto da Comune di Milano (Direzione Centrale Attività Produttive e Marketing Territoriale) e Centro Studi Grande Milano, Centro Studi Anticontraffazione, Provveditorato agli studi, Cccia, Assolombarda, Rete imprese Italia, Confapi, Unione del Commercio ed Expo 2015, per individuare nuove forme di cooperazione giudiziaria e azioni reciproche di Law-enforcement nella lotta alla contraffazione. L’incontro, occasione di un proficuo scambio di informazioni tra i partecipanti, è stato aperto dagli assessori Franco D’alfonso (Commercio) e Marco Granelli (Sicurezza) e ha visto la partecipazione del Presidente del Centro Studi Anticontraffazione Daniela Mainini oltre a rappresentanti della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Dogane e della Polizia locale. “Per la prima volta siamo riusciti a creare una sinergia che vede coinvolti tutti gli operatori che, a vario titolo, sono coinvolti nel contrasto ad un fenomeno che danneggia anche l’economia del Paese”, ha detto l’assessore al Commercio Attività Produttive Franco D’alfonso che ha proseguito: “L’incontro si inserisce nel programma della attività già avviate dall’Amministrazione di contrasto al commercio di merce falsa, così come la nascita, l’anno scorso, del Consiglio Milanese Anticontraffazione che rappresenta un punto di raccordo fra tutte le istituzioni e gli operatori che si occupano di contraffazione e proprietà intellettuale”. L’assessore D’alfonso ha ricordato l’importanza del Sistema Milano nella lotta alla contraffazione, con azioni e strumenti repressivi accanto ad attività educative nei confronti delle nuove generazioni attraverso progetti nelle scuole. Come detto, questo incontro si inserisce nell´ampio programma di azioni condotte dal Consiglio Milanese Anticontraffazione, con vari obiettivi: monitorare il fenomeno della contraffazione in Lombardia e nel Comune di Milano, anche attraverso la raccolta dei dati delle Forze dell’Ordine, instaurare rapporti di collaborazione diretta con le scuole e le Università, implementare il coordinamento con la Commissione Antimafia del Comune. Ulteriore obiettivo è sviluppare una collaborazione con Expo 2015, affinché la manifestazione possa definirsi “Counterfeiting Free”, ossia priva di possibili prodotti contraffatti durante i sei mesi di Expo e negli anni a seguire.  
   
   
L´UE LANCIA I NEGOZIATI SU ACCORDO COMMERCIALE AMBIENTALE  
 
Bruxelles, 10 luglio 2014 - Ieri l´Ue, insieme ad altri 13 membri dell´Omc (Australia, Canada, Cina, Costa Rica, Cina Taipei, Hong Kong (Cina), Giappone, Corea, Nuova Zelanda, Norvegia, Svizzera, Singapore e Stati Uniti) hanno formalmente aperto i negoziati plurilaterali in seno all´Omc sulla liberalizzazione del commercio dei cosiddetti "beni verdi". Nella prima fase, i membri di questa iniziativa avranno lo scopo di eliminare le tariffe o dazi doganali su un´ampia lista di prodotti verdi che aiutano a pulire l´aria e l´acqua, aiutare a gestire i rifiuti, risparmiare energia, controllare l´inquinamento dell´aria e contribuire a generare energia rinnovabile come solare, eolica o idroelettrica. Nella seconda fase, i negoziati potrebbero anche affrontare le barriere non tariffarie e dei servizi ambientali. L´ue è particolarmente interessata a ridurre le barriere agli scambi di servizi accessori alle merci esportate. Ad esempio, per la produzione di energia eolica, non è sufficiente solo per comprare la turbina eolica: le aziende anche bisogno di avere accesso ai servizi necessari di manutenzione e di ingegneria per mantenere il regolare funzionamento nel mondo delle catene globali del valore. Il commissario Ue al commercio Karel De Gucht ha accolto con favore l´apertura dei negoziati: "Questa iniziativa è una win-win per l´economia e l´ambiente è un ottimo esempio di come la politica commerciale può avere un impatto positivo sulla crescita verde, posti di lavoro verdi, sostenibile. Sviluppo e il cambiamento climatico Guardando oltre agli evidenti benefici per il pianeta, commercio verde significa crescita verde per le nostre aziende - i leader mondiali nelle tecnologie ambientali -. E posti di lavoro verdi per i cittadini dell´Ue " I negoziati merci verdi hanno iniziato, come previsto, dopo pochi mesi di preparativi dal lancio dell´Iniziativa verde merci nel gennaio di quest´anno. Il gruppo di membri dell´Omc si impegnerà ora in intensi negoziati riuniti regolarmente a Ginevra e che parlano la sostanza del contratto, ia copertura dei prodotti e l´approccio sulle barriere non tariffarie al commercio e ai servizi. La dichiarazione congiunta rilasciata su questa occasioni evidenzia la necessità per "la tempestiva conclusione del contratto" data l´urgenza dei problemi ambientali, compresi i cambiamenti climatici. Questa iniziativa è intesa a fornire impulso ai negoziati Dda.  
   
   
TOSCANA: INNOVAZIONE E RICERCA, AL VIA TRE BANDI PER SOSTENERE LE IMPRESE PIÙ DINAMICHE  
 
Firenze 10 luglio 2014 – Novità in vista per le imprese che puntano sull´innovazione e la ricerca. Ma anche per le start up, in particolare nei settori di punta delle nuove tecnologie. Nei prossimi giorni saranno pubblicati i nuovi bandi che mettono a disposizione contributi per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. Finanziati grazie all´anticipazione, da parte del bilancio regionale, di risorse che consentono di avviare la programmazione del Por 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale, i tre bandi guardano rispettivamente ai progetti strategici di ricerca e sviluppo di grande industria in collaborazione con piccole e medie imprese, ai progetti di ricerca e sviluppo e a agli aiuti all´innovazione delle piccole e medie imprese. "Le risorse per il momento a disposizione sono 8 milioni di euro - ha detto l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini - che costituiscono una prima tranche tratta dall´anticipazione di 82 milioni che la Regione ha fatto sulla gestione dei fondi Ue del Fesr 2014-20. A regime il plafond complessivo per questi interventi è destinato a superare i 200 milioni". I bandi sono stati presentati ufficialmente oggi nell´ambito del forum delle imprese organizzato per Toscana Technologica-smau Firenze alla Fortezza da Basso. "Nonostante le difficoltà finanziarie – spiega l´assessore Simoncini - ci siamo fatti un punto di impegno di attivare subito i nuovi aiuti per l´innovazione del nostro sistema produttivo. L´abbiamo fatto, appunto, anticipando con il bilancio della Regione parte delle risorse che dalla Ue ancora non sono in grado di arrivare. Era essenziale dare nuovo impulso alle imprese. I nuovi bandi guardano in particolar modo a quelle più dinamiche, a quelle che sono in grado di camminare fin da subito con le proprie gambe e garantiscono un uso dei fondi capace di moltiplicare gli effetti dell´investimento contribuendo a far crescere davvero competitività e occupazione. E´ anche per questo che, oltre ai nuovi criteri metodologici, abbiamo inserito nei tre bandi indirizzi che orientano le imprese verso precise priorità tecnologiche, nell´ambito di percorsi di specializzazione intelligente definiti a livello regionale". Tre bandi, un nuovo modello I tre bandi sono, nel dettaglio: progetti strategici di ricerca e sviluppo, dedicato alle imprese più grandi associate con altre di diverse dimensioni; progetti di ricerca e sviluppo delle pmi, singole o associate; aiuti all´innovazione delle pmi, singole o associate. Le imprese potranno presentarsi in partenariato con gli organismi di ricerca. I bandi saranno strutturati con un modello "a due fasi", ovvero una prima fase di presentazione e valutazione delle idee progettuali che poi saranno validate da soggetti esperti e sulla base di una griglia precisa di criteri prefissati. La seconda fase vedrà la presentazione dei progetti esecutivi per quelli che hanno superato la prima soglia. "Questa scelta consente una più ampia partecipazione e premia le idee – spiega l´assessore – perchè permette in un primo momento di far conoscere i propri obiettivi con minori oneri progettuali e burocratici, lasciando spazio alla creatività anche per le piccole imprese che difficilmente hanno strumenti per sostenere costi a volte molto alti". Beneficiari e priorità A beneficiare dell´aiuto, che sarà in forma di contributo in conto capitale, saranno le imprese di tutti i settori pubblici e privati e gli organismi di ricerca per i primi due bandi, mentre il terzo,(aiuti all´innovazione) riguarda il manifatturiero e i servizi per questo settore. Le priorità tecnologiche sono state definite dalla giunta e sono Ict, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologie. Premio a chi assume La valutazione dei progetti si baserà sul grado di novità, sulla validità tecnica ed economica, sulla possibilità di sfruttamento aziendale dei risultati, le competenze coinvolte e la sostenibilità finanziaria. In quest´ottica saranno premiate le imprese che assicurano un aumento dell´occupazione, che hanno assunto lavoratori in mobilità nei 12 mesi precedenti la domanda, le imprese con certificazione ambientale di processo o prodotto, quelle localizzate in aree interne. Costi ammissibili Per il primo bando, progetti di ricerca di grandi aziende, il costo ammissibile per progetto è dai 3 ai 10 milioni; per pmi singole 50-250 mila euro, per pmi associate 250 mila - 3 milioni; per il terzo bando, aiuti all´innovazione per le pmi, il costo ammissibile è da 50 a 500 mila euro. Per ciascun bando, parte delle risorse sarà riservata ad una specifica graduatoria per il settore "green" e ad una per le imprese dell´area di Piombino. Voucher per micro progetti Di prossima attivazione anche un nuovo strumento, inserito nel nuovo Por Fesr 20014-20, complementare agli interventi previsti dai tre nuovi bandi e a ulteriore rafforzamento dell´intervento regionale a favore dell´innovazione. Per l´acquisizione di servizi qualificati le piccole imprese che presentano progetti di piccola taglia, dai 20 ai 50 mila euro, potranno avere il contributo sotto forma di voucher. Novità per le start up Ma non è tutto. Novità in vista anche per incentivare le start up più innovative. La giunta ha approvato su proposta dell´assessore Simoncini una delibera per la riorganizzazione del sistema regionale del trasferimento tecnologico. E´ il punto di avvio del progetto "Start up house" che metterà a disposizione delle nuove imprese una trentina di nuovi posti gratuiti all´interno degli incubatori, ma anche dei poli tecnologici e dei centri servizi. Ancora un occhio alle nuove imprese nella rimodulazione in corso della legge per la competitività, che approderà in consiglio regionale in autunno.  
   
   
TOSCANA: PMI E START UP AL CENTRO DELL´ATTENZIONE  
 
 Firenze, 10 luglio 2014 – Piccole e medie imprese e start up al centro dell´attenzione della Regione che ha scelto di dedicare a quella che costituisce l´ossatura del suo sistema produttivo e che più ha sofferto i contraccolpi della crisi, la maggior parte delle risorse provenienti dai fondi europei. "Le scelte sono chiaramente delineate nel Programma operativo regionale del Fesr che in due misure concentra circa il 60% delle risorse a finanziare interventi dedicati alle piccole e medie imprese. Alle pmi sono riservati anche la quasi totalità dei finanziamenti previsti dai tre nuovi bandi per ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica che sono stati presentati oggi all´interno di Toscana Technologica-smau. E´ all´interno della manifestazione che ha visto alla Fortezza da Basso affluire un folto pubblico di operatori e imprenditori, che l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini è ritornato sull´argomento intervenendo ad un dibattito sul tema: "Innovare le imprese attraverso le start up". L´assessore ha colto così l´occasione per chiarire i dubbi sollevati da alcune organizzazioni di categoria. "Noi vogliamo ripartire dalle imprese dinamiche che sono quelle che hanno saputo reggere alla crisi. E questo vuol dire partire dalle piccole imprese, perchè sono proprio loro, come rivela l´Irpet, le imprese dinamiche. E lo dimostra proprio la partecipazione e l´interesse per l´evento di questi due giorni". "Entro breve tempo sarà presentata al consiglio regionale la nuova legge sulla competitività, dedicata proprio alle pmi e alle microimprese, che punterà a favorire la creazione di nuove realtà imprenditoriali. A questo mira anche l´iniziativa della Start up House, con cui si conta di mettere a disposizione di aziende in crescita soluzioni logistiche all´interno di centri di ricerca e poli tecnologici". Non è tutto. "Solo uno dei tre bandi di prossima pubblicazione – ricorda - è riservato alle grandi aziende e comunque sempre in partenariato con le pmi. Stiamo per varare inoltre un´altra misura che prevede, per piccoli progetti di investimento in innovazione, la possibilità di accedere ai finanziamenti attraverso voucher, con minori costi ed oneri burocratici per le imprese. Poi, a fine settembre, saranno riaperti anche i bandi per l´accesso al credito attraverso il fondo rotativo e il fondo di garanzia per investimenti e liquidità delle piccole e medie imprese".  
   
   
CERTIFICATI BIANCHI PER LA COMPETITIVITÀ E L’EFFICIENZA DELLA MECCANICA ITALIANA ANIMA, ENEA, FIRE, GSE E ASSOESCO PRESENTANO I RISULTATI, L’OPERATIVITÀ E LE PROSPETTIVE DEI CERTIFICATI BIANCHI, STRUMENTO CHIAVE PER GLI OBIETTIVI DI EFFICIENZA ENERGETICA AL 2020  
 
 Milano, 10 luglio 2014 - Anima dialoga con Enea, Fire, Gse e Assoesco di Certificati bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (Tee), che certificano i risparmi energetici conseguiti realizzando specifici interventi di efficientamento, il prossimo 10 luglio. “Anima vuole favorire la cultura dell’efficienza e il business delle aziende. - dichiara Sandro Bonomi, Presidente Anima - I Certificati bianchi sono lo strumento principe per raggiungere tali obiettivi ma sono ancora purtroppo poco conosciuti e le loro potenzialità poco sviluppate. La competitività della meccanica italiana ha urgente bisogno di misure di questo tipo per non soccombere al costo esorbitante dell’energia del nostro Paese e alla mancanza di risorse energetiche che ci caratterizza. La conoscenza dei Certificati bianchi è un vantaggio e un guadagno, non manchiamo l’appuntamento con la ripartenza! L’investimento in efficienza energetica è strategico per tutte le aziende italiane poiché permette di ridurre la dipendenza energetica del paese, sviluppare know-how e la filiera del settore”. Come funzionano i Certificati Bianchi - Questo meccanismo, attivato di norma tramite una Esco o una Società di servizi energetici (Sse), comporta il riconoscimento di un contributo economico, un incentivo atto a ridurre il consumo energetico e a investire in tecnologie efficienti. I Certificati bianchi non sono uno strumento nuovo, ma la loro conoscenza è per molti nebulosa. Pur essendo stati perfezionati negli anni, il loro funzionamento non è così semplice e ciò rappresenta ancora un grosso ostacolo a una loro più ampia diffusione. Obiettivo del Focus è illustrare in dettaglio questo strumento chiave e la sua operatività, affinché possa divenire maggiormente fruibile e di concreta utilità per tutte le aziende. Ridurre la dipendenza energetica significa, a parità di prodotto, ridurre i costi dell’energia e limitarne la volatilità con evidenti vantaggi strategici; gli investimenti in efficienza energetica generano un circolo virtuoso che alimenta tutta la filiera di settore, con benefici economici e occupazionali. Inoltre, non va dimenticato che gli investimenti in efficienza energetica concorrono al raggiungimento degli obiettivi europei 2020 vincolanti di riduzione delle emissioni e di produzione di energia da fonti rinnovabili. Segue programma: 10 Luglio 2014 | Ore 14.30 - 17.30 | C/o Federazione Anima, Via Scarsellini13 - Milano - 14:30 Anima - Andrea Orlando “Saluti e introduzione - il ruolo di Anima per l’efficienza energetica”. - 14:45 Anima - Alessandro Fontana “Obiettivi europei e strumenti italiani: perché i Cb - Presentazione, introduzione dei lavori”. - 15:00 Fire - Dario Di Santo “Focus sullo strumento dei Cb - Storia e funzionamento del meccanismo dei Cb”. - 15:30 Enea - Nino Di Franco “I parametri tecnici dei Cb: misure, analisi, valutazioni”. - 16:00 Gse - Davide Valenzano “Lo strumento dei Certificati bianchi: risultati raggiunti e prospettive". - 16:30 Assoesco - Andrea Tomaselli "Perché appoggiarsi ad una Esco per valorizzare i progetti di efficienza energetica". - 17:00 Q & A - 17:30 Chiusura dei lavori.  
   
   
ROSSI AI LAVORATORI ESAOTE: "CHIEDEREMO UN INTERVENTO FORTE DEL GOVERNO"  
 
Firenze 10 luglio 2014 - L´impegno a contattare domani stesso, a Roma, il vice ministro dello sviluppo economico, Claudio De Vincenti, al quale chiedere un intervento forte del Governo sulla vicenda che riguarda la Esaote di Firenze. E poi conferma della partecipazione della Regione al prossimo incontro previsto al Mise e all´assemblea dei lavoratori che i sindacati stanno organizzando. Questo quanto hanno ribadito il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l´assessore a lavoro e attività produttive, Gianfranco Simoncini, incontrando una delegazione di lavoratori dell´azienda che presidiavano la Fortezza da Basso, dove è in corso "Toscana Technologica", manifestando contro le ipotesi di svuotamento dello stabilimento fiorentino. Il presidente ha inoltre ricordato che la Regione è pronta mettere in campo tutti gli strumenti utili per scongiurare la perdita di un´eccellenza produttiva dell´economia non solo fiorentina ma toscana.  
   
   
BDM, IL PRESIDENTE SPACCA INCONTRA I SINDACATI AZIENDALI.  
 
Ancona, 10 luglio 2014 - Ieri mattina il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha incontrato i sindacati aziendali di Banca Marche, Medioleasing e Cassa di Risparmio di Loreto (Fisac Cgil, Fabi, Fiba Cisl, Uilca Uil e Dircredito) per illustrare l’esito del colloquio avvenuto lo scorso 4 luglio con il governatore Bankitalia, Ignazio Visco. Nel corso del cordiale confronto le rappresentanze sindacali hanno espresso piena collaborazione con l’Istituzione regionale per salvaguardare Banca delle Marche, istituto bancario ritenuto di fondamentale importanza per l’economia marchigiana. Si è ribadito che Banca delle Marche è riuscita a proseguire la propria attività perché non è venuto meno il rapporto di fiducia con la comunità marchigiana alimentato anche dall’impegno dei lavoratori dell’istituto. E’ necessario ora favorire ogni condizione affinché, entro la fine dell’anno, ci sia una risoluzione della crisi di Banca delle Marche con la partecipazione di imprenditori, fondi, banche, interessati al processo di ricapitalizzazione di Bdm, Banca di riferimento dell’80% delle imprese regionali. Il progetto strutturale di rilancio dell’istituto dovrà ricercare condizioni di garanzia per l’occupazione sia in termini quantitativi che qualitativi e difendere il sistema produttivo regionale dando sostegno alle imprese del territorio. Inoltre, dovrà non disperdere il patrimonio delle Fondazioni su cui poggia la coesione sociale e non scaricare le criticità dei crediti deteriorati improvvisamente sul mercato immobiliare. I rappresentanti sindacali insieme alla Regione Marche hanno concordato di seguire l’evoluzione di Bdm in maniera sinergica e collaborativa anche attraverso ulteriori incontri.  
   
   
PROGETTO "CERAMICA MADE IN UMBRIA", LA CERAMICA UMBRA SI RINNOVA CON COLLEZIONE "BANCHETTO CONTEMPORANEO"  
 
Perugia, 10 luglio 2014 – La ceramica umbra si rinnova, traendo ispirazione dalla sua secolare tradizione artistica alla luce di una sensibilità estetica e funzionale contemporanea, per rivolgersi al mercato globale con quei valori unici del "saper fare" e del territorio in cui viene creata, innestati con la forte componente innovativa del design. È questo il "messaggio" della collezione dedicata al "banchetto contemporaneo" realizzata nell´ambito del progetto della Regione "Ceramica Made in Umbria", allestita da ieri nello "Spazio Umbria" all´interno del complesso dell´ex Fatebenefratelli, a Perugia, dove accompagnerà la mostra "Sensational Umbria" con cui il fotografo Steve Mccurry celebra i luoghi e gli aspetti più significativi dell´Umbria, esaltando anche l´eccellenza "del fare" delle botteghe artigiane e la bellezza delle produzioni. La sfida comune è quella di creare solide basi per un rilancio promozionale della ceramica artistica. Oggi l´inaugurazione e la presentazione, con una giornata che si è aperta dando la parola ai rappresentanti delle imprese del settore, convenuti nello "Spazio Umbria" insieme a sindaci e assessori dei Comuni i cui territori sono vocati alla produzione, a rappresentanti di Cna e Confartigianato, del Centro Estero Umbria. Un dibattito aperto sulle problematiche e le aspettative della ceramica artistica umbra, al quale ha partecipato l´assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi. "La realizzazione della collezione nell´ambito del progetto regionale che ha aggregato 21 imprese – ha rilevato – rappresenta una modalità innovativa di supporto all´innovazione di prodotto in un settore che si caratterizza per i forti contenuti di coerenza con la tradizione e la cultura dell´Umbria". "Integrare design e ricerca di soluzioni innovative nei contenuti di uso dei prodotti ceramici – ha aggiunto - è una sperimentazione che supporta le imprese nella ricerca costante di nuove modalità di produzione e di connotazione del prodotto tradizionale. A questo si aggiunge la configurazione di un modello di comunicazione, promozione e ricerca di nuovi mercati che fa leva sull´utilizzo di un piano organico con l´ausilio delle nuove tecnologie dell´informazione e della comunicazione e sull´integrazione con le iniziative programmate dalla Regione Umbria nel comparto dell´arredo casa". "Progetto e attività – ha detto Riommi – sono coerenti con le previsioni del Testo Unico sull´artigianato, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione di imprese ed associazioni di categoria dell´artigianato, con l´obiettivo comune di individuare politiche strumenti e modalità di supporto di un settore che in Umbria assomma i contenuti e i valori del territorio con una presenza produttiva articolata e consistente". "Una presenza – ha sottolineato - che per quanto ci riguarda deve essere rafforzata e sviluppata, nonostante le difficoltà della crisi, puntando su quell´innovazione a misura di piccola impresa che sarà per la Regione anche uno dei tratti caratterizzanti della programmazione comunitaria per il settennio 2014 – 2020". Dopo il "lancio" di oggi della collezione, verranno intraprese specifiche iniziative per la commercializzazione delle ceramiche umbre nei mercati esteri, con particolare riferimento a Russia e Cina. In quest´ultimo Paese, in cui è in forte crescita il mercato per l´arredo "made in Italy", il Centro Estero Umbria ha già aperto a Shangai una "Casaumbria", spazio dedicato ad espositori ed eventi per presentare le migliori produzioni "made in Umbria". Con la collezione si concretizza uno dei pilastri del progetto regionale, realizzato dal Servizio regionale Politiche del credito e internazionalizzazione delle imprese e condiviso con le associazioni di categoria, che si è avviato con una ricerca condotta in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell´Università degli studi di Perugia, realizzata su un campione di aziende per verificare lo stato di salute del settore, il suo livello di internazionalizzazione e la capacità di offrire linee guida per lo sviluppo. Dalla ricerca è emersa con forza la necessità di innovarsi e innalzare il livello qualitativo dell´artigianato artistico, puntando sulla qualità e la bellezza dei prodotti per competere sui mercati esteri. Ed ecco ora la collezione, realizzata con l´impegno condiviso di ventuno fra le migliori aziende appartenenti alle principali città umbre di antica tradizione ceramica: selezionate fra quelle che dalle risposte al questionario hanno mostrato una maggiore propensione all´internazionalizzazione, sono state chiamate a produrre gli articoli della collezione sotto la direzione di un progettista incaricato di elaborare i bozzetti e i disegni esecutivi per ogni prototipo. La Regione ha affidato questo incarico all´Istituto Italiano Design di Perugia e la docente e designer Elisabetta Furin si è occupata dello sviluppo del progetto, partendo dall´elaborazione del concept "banchetto contemporaneo" al disegno di tutti i pezzi della collezione e al controllo della realizzazione dei prototipi. A lei è riconosciuta la proprietà creativa della collezione. A creare coppe, piatti, fiaschi, bacili e gli altri articoli – 45 quelli che compongono la collezione, reinterpretando gli oggetti del passato - sono state le aziende Bizzirri; G.&p. Di Gialletti e Pimpinelli; Ubaldo Grazia Maioliche; L´antica Deruta; Mod; Peccetti; Sambuco; Sberna; Torretti; Vecchia Deruta; Carini; Mastro Giorgio; Passeri; Pericoli Graziano; Pimpinelli; Spigarelli; Biagioli; C.a.f.f.; Fumanti Aldo; Rampini; Rometti. La proprietà dei prototipi appartiene alla Regione Umbria, ma le imprese hanno la facoltà di produrre e di vendere le riproduzioni senza alcun obbligo di "royalty" nei confronti del progettista. Ciascun pezzo viene realizzato da un´azienda diversa in modo che ogni impresa produca uno o più articoli, una novità rispetto alle precedenti attività promozionali della ceramica. In questa maniera, le imprese hanno un prodotto proprio che le rappresenta in modo specifico, ma che allo stesso tempo richiama la collezione nella sua unitarietà. Possono così presentarsi sul mercato con il loro articolo e allo stesso tempo sfruttare il legame che unisce ogni pezzo agli altri per acquisire forza nelle contrattazione di compravendita. Tutto ciò nel rispetto degli accordi di adesione al progetto e di commercializzazione della collezione, sottoscritti dalle ventuno aziende. Le nuove proposte coinvolgono diversi settori merceologici, da quello più tradizionale della tavola a quelli più attuali del complemento d´arredo, del regalo e dell´arredamento di interni e d´outdoor. Per questo approccio innovativo della progettazione, alcuni prodotti della collezione richiamano il settore agro-alimentare, componente molto rilevante dell´identità e dell´economia umbra; la maiolica, inoltre, dialoga con materiali insoliti come il cashmere, per esplorare nuove suggestioni. Per garantire la più ampia valorizzazione del progetto "Ceramica Made in Umbria", la Regione ha messo in campo un piano di comunicazione volto a diffondere l´iniziativa e la promozione delle aziende del settore della ceramica. È stata ideata un´immagine coordinata dove l´identità visiva creata è semplice, dinamica, immediatamente leggibile. L´immagine coordinata verrà comunicata con strumenti operativi multimediali, quali il canale web www.Ceramicamadeinumbria.it  e una "App" bilingue che farà conoscere la storia e i prodotti delle aziende del settore, e sarà impiegata in altre iniziative in modo da dare continuità alla promozione del settore ceramica.  
   
   
EX-EATON, LA REGIONE TOSCANA MANTIENE GLI IMPEGNI DI REINDUSTRIALIZZAZIONE  
 
Firenze 10 luglio 2014 - "Appena l´Agenzia delle entrate ci comunicherà in maniera definitiva la stima pertinente per la valutazione dell´area ex-Eaton la Regione sosterrà con forza, come ha sempre fatto, il processo di acquisizione annunciato da tempo. Una volta entrati in possesso del terreno e dei relativi immobili potrà partire il recupero e la riqualificazione come previsto dall´accordo di programma sottoscritto con il Comune di Massa, la Provincia di Massa Carrara e il Consorzio Zona Industriale Apuana. Mi impegno personalmente affinché si tratti di un processo rapido e caratterizzato dalla massima semplificazione burocratica". Lo ha detto ieri il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi rassicurando così l´imprenditore della Iglom Italia, Emilio Ricci, che in un´intervista alla Nazione di Massa ha paventato il rischio di abbandonare al loro destino i progetti industriali sull´area ex-Eaton.  
   
   
GIUNTA VENETA APPROVA PROROGA PRESIDIO AMBIENTALE ALLA VINYLS DI PORTO MARGHERA  
 
Venezia, 10 luglio 2014 - La Giunta regionale del Veneto, nella sua ultima seduta, ha approvato la proroga dell’intervento di presidio ambientale nello stabilimento Vinyls di Porto Marghera. È così possibile continuare a garantire la sicurezza ambientale e la tutela della salute pubblica. Il presidio proseguirà infatti fino all’avvio delle attività di bonifica, e comunque fino a quando non saranno completamente smaltite tutte le sostanze inquinanti presenti nell’impianto. Per mantenere efficiente l’impianto e per le opere di messa in sicurezza dello stabilimento, la Regione, con il provvedimento in questione, ha coinvolto una cinquantina di lavoratori di Vinyls per i quali la cassa integrazione è stata prorogata fino a dicembre 2014. “E’ un esempio – ha dichiarato l’Assessore al Lavoro Elena Donazzan – di protezione dei lavoratori attraverso l’ammortizzatore sociale e, al tempo stesso, di un riconoscimento delle loro competenze attraverso i lavori socialmente utili. La Regione ha inteso sostenere l’intervento garantendo un’integrazione al reddito a titolo di rimborso spese forfettario. “Un intervento non scontato – evidenzia la Donazzan - che ha trovato la condivisione dei lavoratori, pur provati dall’inattività forzata della loro impresa , del commissario avv. Pizzigati, della Provincia di Venezia con il suo assessore D’anna che con noi, da subito e con coraggio, ha cercato e trovato una soluzione che rappresenta un precedente di responsabilità sociale della comunità che deve ‘fare scuola’”.