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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Marzo 2015
BOLZANO: PROGETTO BANDA LARGA PER LE ALPI DIGITALI  
 
Bolzano, 9 marzo 2015 - Nuova riunione il 5 marzo a Roma, del Fondo comuni confinanti, con la Provincia di Bolzano rappresentata dal presidente Arno Kompatscher. Oltre alla discussione sui singoli progetti da finanziare, sono state poste le basi per programmi di ampio respiro riguardanti in primo luogo la banda larga. Secondo incontro, nel giro di meno di un mese per il Fondo comuni confinanti, che pare aver trovato nuova linfa e nuove forme di collaborazione dopo un periodo caratterizzato da lunghe discussioni. Nella seduta odierna dell´organo che si occupa di gestire il fondo perequativo per i territori confinanti con le Province autonome di Bolzano e Trento, alla quale ha partecipato anche il presidente Arno Kompatscher, la discussione si è concentrata sull´individuazione dei cosiddetti progetti di area vasta da finanziare con la parte del fondo (56 milioni di euro sugli 80 totali messi a disposizione dalle due Province) assegnato di comune accordo tra Regioni e Province autonome nell´ambito del Comitato paritetico. "Dovrá trattarsi prevalentemente di accordi di programma - sottolinea il presidente Arno Kompatscher - cioé accordi tra più enti territoriali con un orizzonte temporale di lunga durata e finanziamenti da parte del Comitato, delle Regioni e possibilmente anche dello Stato. In quest´ottica viene inoltre incentivato un coinvolgimento da parte dei privati". Durante l´incontro, al quale hanno partecipato il presidente del Comitato paritetico Roger De Menech, e i vertici istituzionali delle Regioni Veneto e Lombardia, oltre che delle Province di Bolzano, Trento, Belluno e Sondrio, sono state quindi già poste le basi per alcuni progetti considerati prioritari. "Il primo - prosegue Kompatscher - riguarda la banda larga: si pensa ad una sorta di digitalizzazione delle Alpi in grado di muoversi in sintonia con i programmi attivati a livello nazionale. Il tutto da realizzarsi con risorse del Fondo comuni confinanti, delle Regioni e del Ministero per lo sviluppo economico". Spazio, inoltre, ai collegamenti di viabilità (comprese le piste ciclabili) fra i territori confinanti, e alla valorizzazione delle esperienze di gestione comune come il Parco dello Stelvio o le Dolomiti patrimonio Unesco. Via libera, infine, alle deleghe operative affidate al presidente del Comitato, Roger De Menech, il quale potrà dunque avviare la liquidazione dei pagamenti relativi agli anni scorsi.  
   
   
REGIONE TOSCANA-CARITAS, PRESENTATI I PRIMI RISULTATI DELL´ACCORDO SU SCUOLA E LAVORO  
 
Firenze 9 marzo 2015 – Non solo raccolta dei dati sulle povertà e sul disagio ma anche attivazione di esperienze concrete, in due ambiti chiave come scuola e lavoro. Sono stati illustrati oggi a Palazzo Strozzi Sacrati i primi risultati dell´accordo triennale Regione-caritas sui percorsi attivati con le scuole e di sostegno al lavoro. Due approfondimenti al Dossier Caritas 2014 già presentato lo scorso giugno (link http://www.Toscana-notizie.it/-/poverta-in-toscana-dossier-caritas-2014-numeri-e-volti-dati-e-storie ). L´accordo, firmato a fine 2013, oltre a confermare e potenziare l´attività (avviata nel 2003) di rilevazione delle situazioni di disagio attraverso la rete dei Centri di Ascolto, ha permesso di sviluppare altre azioni concentrando l´attenzione sulle scuole, con l´avvio di progetti di formazione e di esperienze dirette di volontariato e servizio civile, e sul mercato del lavoro, sia per agevolare la ricerca o la creazione di opportunità che di accompagnamento e orientamento. "Un ottimo esempio di collaborazione con una fra le associazioni più importanti sul territorio", ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi, con delega alle Politiche Sociali, durante la presentazione del documento. "Anche da ex assessore comunale penso proprio di conoscere bene come lavora Caritas - ha aggiunto - e come riesce a intercettare con efficacia i bisogni delle persone in difficoltà. Lavoreremo ancora insieme anche sul tema del disagio alimentare: massima disponibilità e massima collaborazione da parte nostra in un rapporto di sussidiarietà autentica in favore del bene comune". Alla presentazione, caratterizzata anche da testimonianze di operatori e volontari coinvolti nei percorsi scolastici, sono intervenuti il vescovo di Arezzo, delegato per le Caritas toscane nella Conferenza Episcopale, Riccardo Fontana con il delegato Caritas toscane, Alessandro Martini. Ecco in breve alcuni dati di sintesi sui due approfondimenti Scuola. Due le azioni promosse: percorsi di formazione ed esperienze di cultura della cittadinanza. Obiettivo della prima è far conoscere agli studenti il fenomeno delle povertà, le risposte attivate e le risorse del loro territorio, promuovendo la sensibilizzazione con percorsi di studio e analisi dei dati provenienti dagli Osservatori diocesani. 7 le province coinvolte (eccetto Grosseto, Massa Carrara e Siena), 28 gli istituti superiori per complessive 127 classi e oltre 2300 studenti. Più di metà degli istituti sono situati in aree di particolare disagio sociale e 8 studenti su 10 provengono da fasce deboli della popolazione. Con la seconda azione gli studenti sono stati stimolati a mettersi al servizio degli altri: progetti sperimentali di volontariato, esperienze dirette di servizio (mense, strutture, case famiglia), organizzazione di eventi e manifestazioni. Le province coinvolte sono state le stesse della prima azione, gli studenti 911, il 62% dei quali appartenenti a fasce disagiate. Circa la metà è entrato in contatto con realtà di accoglienza, il 36% ha fatto esperienze dirette. Il coinvolgimento prevalente è stato attraverso attività extrascolatiche. Il 14% dei casi di esperienze dirette è servito come fase propedeutica al servizio civile o tappa di avvicinamento al volontariato. Lavoro. L´approfondimento in questo ambito parte anzitutto da un´analisi della situazione di crisi che ha iniziato ad affacciarsi, in Italia e in Toscana, a partire dal 2008. Crisi che per la Toscana si è tradotta, nel 2013, con il tasso di disoccupazione più alto degli ultimi 20 anni, l´8,6%, passato poi al 9,3% nel settembre 2014. Crisi uguale povertà, se è vero che nel 2013 oltre i tre quarti (76,4%) delle persone che si sono rivolte a un Centro d´Ascolto Caritas erano disoccupati (+3% rispetto al 2009). La ricerca prova poi a censire i 23 progetti (definiti ´opere segno´) promossi dalle Caritas della Toscana per sostenere l´occupazione delle famiglie più fragili (18 dei quali attivati a partire dal 2009), con un coinvolgimento di 55 operatori e 54 volontari. I vari progetti si caratterizzano per l´importanza del lavoro di rete ed il collegamento con i servizi territoriali e per la forte componente innovativa, data la necessità di rivolgersi a persone con profili molto diversi rispetto a quelli cui erano prevalentemente dedicati prima della crisi: oltre alle categorie colpite dal disagio, sociale e non (disabilità, dipendenze, ex detenuti), va abbracciata una più ampia e variegata platea di ´senza lavoro´. Altri due gli elementi messi in evidenza: la capacità dei progetti esaminati di scendere nella concretezza del territorio, valorizzando l´esistente e recuperando le potenzialità in esso contenute (a volte celate) e la loro replicabilità anche in altri contesti, grazie alle ridotte dimensioni degli start-up, in termini di investimento, di personale richiesto e di numero di persone a cui si rivolgono, almeno nelle fasi iniziali.  
   
   
ISTRUZIONE, INCONTRO CON I SINDACI DEL SASSARESE. ASSESSORE: RIVENDICO LA SCELTA CONTRO LE PLURICLASSI CHE PREMIA LA COOPERAZIONE TRA I COMUNI  
 
Cagliari, 9 Marzo 2015 - Una decina, fra sindaci e amministratori di altrettanti comuni della provincia Sassari sono stati ricevuti dall´assessore Claudia Firino per parlare del piano di dimensionamento che riguarda i loro territori. "Comprendo le difficoltà dei sindaci", ha dichiarato l´assessore Firino "ma superare le pluriclassi è una scelta politica strategica di questo assessorato e della giunta regionale. E´ evidente che a livello provinciale nel sassarese qualcosa non ha funzionato: si è lavorato sui numeri e non all´elaborazione di poli scolastici territoriali. Non c´è stata, come altrove, la cooperazione tra i comuni per la costruzione di un piano scolastico duraturo a cui noi diamo e daremo, anche con i prossimi interventi contro la dispersione scolastica, particolare valore. Le proposte dei sindaci del sassarese sono comunque serie e avrei voluto riceverle diversi mesi fa, quando abbiamo condiviso le proposte delle altre province. In ogni caso, ho garantito loro che riceveranno presto risposta formale".  
   
   
BOLZANO, TIROCINI ESTIVI: 200 POSTI PER 400 DOMANDE, RISPOSTE A FINE MARZO  
 
Bolzano, 9 marzo 2015 - Sono quasi 400 gli studenti universitari e delle scuole superiori che hanno presentato domanda per uno dei 200 posti a disposizione per i tirocini estivi. "L´ufficio assunzione personale - sottolinea l´assessora Waltraud Deeg - sta valutando tutte le richieste, ed entro la fine del mese di marzo i ragazzi riceveranno risposta via e-mail". Sono esattamente 391 i giovani altoatesini che frequentano le scuole superiori (129) e l´università (262) ad aver presentato richiesta di svolgere un periodo di tirocinio estivo presso l´amministrazione provinciale. "Il termine per la presentazione delle domande - spiega l´assessora Deeg - scadeva a fine gennaio, un mese in anticipo rispetto al normale. La scelta, sulla scorta delle esperienze passate, è stata presa per dare ai ragazzi la possibilità di pianificare in maniera più adeguata il proprio futuro". Anche per questo motivo, dunque, il numero delle domande è sceso da 600 a poco meno di 400, "ma parliamo comunque del doppio rispetto ai posti a disposizione", commenta Waltraud Deeg, la quale aggiunge che "alla luce di ciò stiamo lavorando ad un ampliamento dei tirocini. Sul tema vi è già un accordo con le organizzazioni sindacali, e la proposta è stata inserita nel disegno di legge sull´ordinamento del personale". Indipendentemente da ciò che accadrà in futuro, presso l´Ufficio assunzione personale si sta lavorando a spron battuto per la creazione di una graduatoria, e il direttore Maurizio Pacchiani assicura che "entro la fine del mese di marzo tutti i richiedenti otterranno una risposta scritta via e-mail". La graduatoria viene compilata sulla base di una serie di criteri tra cui il titolo di studio ma anche l´esperienza a livello di tirocini estivi, con coloro che non hanno ancora svolto un periodo all´interno dell´amminstrazione provinciale che vengono favoriti. Il compenso previsto per i tirocinanti si aggira fra i 30 e i 50 euro lordi al giorno.  
   
   
FVG, ISTRUZIONE: CONCLUSO PROGETTO PREVENZIONE BULLISMO OMOFOBICO  
 
Trieste, 9 marzo 2015 - Moduli di quattro ore per studenti di 46 classi di 14 scuole secondarie di primo e di secondo grado; percorsi di formazione per un´ottantina di operatori, tra personale della scuola e dell´orientamento; una ricerca sul campo che ha coinvolto un elevato numero di scuole e studenti del Friuli Venezia Giulia permettendo di raccogliere dati sul fenomeno del bullismo omofobico, ora all´attenzione del dipartimento di Scienze della vita dell´Università di Trieste. Questo il bilancio del "Progetto regionale di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo omofobico", promosso dall´assessorato regionale alla Formazione e Istruzione in collaborazione con l´Ufficio scolastico regionale, l´Università di Trieste e le associazioni di volontariato Arcigay e Arcilesbica. Obiettivo del progetto è stato quello di fornire un supporto alla scuola e alle famiglie nell´affrontare le richieste di aiuto degli adolescenti. "Il bullismo omofobico - ha sostienuto l´assessore regionale Loredana Panariti - è uno dei fattori che incide non poco sul fenomeno della dispersione scolastica, in quanto sia nelle vittime sia negli autori di tali episodi si verificano cali di rendimento scolastico, depressione e isolamento sociale, con notevoli costi sociali ed economici". "La scuola e la famiglia - ha proseguito l´assessore Panariti - sono i luoghi privilegiati nei quali trasmettere valori e comportamenti improntati all´inclusione e all´accoglienza. Inoltre, i dati raccolti nell´ambito della ricerca potranno essere un utile strumento per migliorare la programmazione degli interventi regionali di contrasto e prevenzione della dispersione scolastica". Secondo Pietro Biasiol, dirigente vicario dell´Ufficio scolastico regionale, "questo progetto si allinea con gli obiettivi del ministero, che ha riconosciuto la gravità del fenomeno dell´omofobia e si accinge a mettere in campo delle azioni che potranno valersi anche del contributo della ricerca realizzata dall´Università di Trieste". La responsabile del progetto per conto del dipartimento di Scienze della vita dell´Università di Trieste, Anna Pelamatti, sottolinea che gli strumenti utilizzati nella rilevazione dei dati sono supportati da letteratura scientifica nazionale e internazionale. "Il questionario somministrato agli studenti e al personale scolastico - osserva - ha l´obiettivo sia di rilevare gli atteggiamenti nei confronti delle persone omosessuali, sia di valutare la tipologia e la frequenza di comportamenti di bullismo omofobico".  
   
   
RISKNET: NUOVE TECNOLOGIE PER COMUNICARE I RISCHI NATURALI MARTEDÌ 10 MARZO GIORNATA DI PRESENTAZIONE PRESSO IL CENTRO FENOGLIO DI SETTIMO TORINESE  
 
Torino, 9 marzo 2015 - La comunicazione svolge in protezione civile una funzione determinante: non solo per informare i cittadini sui rischi naturali e per aiutarli nel far fronte alle situazioni critiche, ma anche per migliorare l’efficacia della “macchina operativa”. Per questo strumenti di comunicazione legati alle nuove tecnologie e attenti anche a quanto offre il mondo dei social media sono stati fra gli obiettivi di Risknet, progetto Alcotra sui rischi naturali che capitalizza l’esperienza del precedente progetto strategico Risknat e di cui sono partner i territori transfrontalieri (le regioni Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte, Rhône-alpes, Paca e la Città metropolitana di Torino, il Centre mediterranée de l’environment, Dreal Rhône-alpes, Brgm, Canton du Valais). Risknet è in fase di conclusione e le attività e gli strumenti realizzati nell’ambito dell’azione dedicata alla sensibilizzazione della popolazione e all’incremento della capacità di resilienza –azione che è stata gestita dalla Provincia di Torino e quindi ora dalla Città metropolitana di Torino- verranno presentati martedì 10 marzo, in una giornata di disseminazione, presso il Centro polifunzionale T. Fenoglio di Settimo torinese, gestito dalla Croce rossa. La presentazione prenderà il via a partire dalle 9 e proseguirà per tutta la mattinata. In questa occasione, la Città metropolitana di Torino darà una dimostrazione del funzionamento degli strumenti che sono stati creati per Risknet: un´app per smartphone che consente agli operatori di protezione civile di scambiarsi informazioni in tempo reale in caso di situazioni meteoidrologiche critiche, un motore semantico per l´analisi dei Twitter e dei social media durante eventi calamitosi, l´utilizzo dei droni per il monitoraggio. Programma: 09.00‐09.30 accoglienza. 09.30‐10.00 Cri: saluti e presentazione del Centro Polifunzionale Cri‐cie di Settimo Torinese (filmato). 10.00‐ 10.30 Regione Piemonte e Arpa Piemonte: “Il Geoportale sui rischi naturali: servizi, applicazioni, nuovi dati”. 10.30‐11.00 Regione Piemonte‐protezione Civile, Università di Torino: “La comunicazione nelle fasi di allertamento”. 11.00‐11.30 Città Metropolitana di Torino‐protezione civile: “Applicazioni per telefonia mobile per la prevenzione e la gestione dei rischi”. 11.30‐12.00 Città Metropolitana di Torino‐protezione civile, Csi‐piemonte: “Motore di ricerca semantico e osservatorio sui social media”. 12.00‐12.30 Città Metropolitana di Torino‐protezione civile, Consiglio Nazionale delle Ricerche –Irpi: “L´uso degli Uav per lo studio e il monitoraggio del dissesto geoidrologico”. 12.30‐13.00 Test pratico dei prodotti all’aperto. 13.00‐14.00 pranzo presso centro Cri. Per saperne di più http://www.Cittametropolitana.torino.it/protciv_cm/    
   
   
SMOG IN LOMELLINA: NECESSARIE AZIONI A 360°  
 
Milano, 9 marzo 2015 - Si è tenuto nella sede della Provincia di Pavia il ´Tavolo tecnico di concertazione delle problematiche ambientali del Comune di Parona´, nel corso del quale Arpa Lombardia ha presentato un approfondimento sui risultati del progetto di ´Caratterizzazione della qualità dell´aria in Lomellina´ effettuato su incarico di Regione Lombardia, della Provincia di Pavia e dei Comuni di Parona, Olevano Lomellina, Mortara e Vigevano. I Risultati - Lo studio ha evidenziato che il problema dell´inquinamento atmosferico è connesso a una pluralità di sorgenti e, come prevede anche il piano di risanamento di qualità dell´aria (Pria) di Regione Lombardia, richiede azioni a 360 gradi. Riguardo agli inquinanti normati convenzionali (tra cui il Pm10), non sono state evidenziate criticità rispetto agli andamenti registrati nel resto della Pianura Padana. Misure Strutturali - "Il problema della qualità dell´aria è un problema estremamente complesso che necessita di un approccio davvero a 360 gradi che agisca su più fronti - chiosa l´assessore lombardo all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi -. Con l´approvazione del Pria messo in atto da Regione Lombardia, finalmente potremo contare su misure strutturali, che vadano oltre la risoluzione delle emergenze. La Lombardia - conclude l´assessore - ridurrà le emissioni in atmosfera a tutela della salute dei cittadini".  
   
   
MALTEMPO, ASSESSORE LOMBARDIA: SOLO DA NOI LEGGE CONTRO CONSUMO SUOLO  
 
Milano, 9 marzo 2015 - "C´è chi fa annunci e chi atti concreti: la Lombardia appartiene alla seconda categoria. Infatti è l´unica Regione d´Italia ad aver approvato una legge contro il consumo del suolo". Lo spiega l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Viviana Beccalossi, commentando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, in merito ai gravi fatti verificatisi un po´ in tutta Italia a causa del maltempo, ha detto che "lo sfruttamento intensivo dei territori per mano dell´uomo è alla base di dissesti, alluvioni e frane pericolose per i cittadini e frutto di dispendio di denaro pubblico". Nessun´area Verde O Agricola Potrà Essere Cementificata - "Solo la Lombardia - spiega Viviana Beccalossi - possiede una legge ´ad hoc´ dedicata esclusivamente a questa materia attraverso la quale è sancito che sul nostro territorio nessuna area oggi destinata al verde o all´agricoltura potrà essere cementificata. Auguriamoci dunque che Governo, Parlamento e altre Regioni prendano spunto dalla Lombardia per muoversi in questa direzione, non con le chiacchiere, ma affermando questi principi nero su bianco". La Lombardia Sta Ancora Aspettando 80 Milioni Da Roma - "E a proposito di dissesto idrogeologico e Governo - conclude Viviana Beccalossi - ricordo a Renzi che i milanesi stanno ancora aspettando gli 80 milioni di euro promessi quasi un anno fa per realizzare tutti gli interventi che consentano a Milano di non andare sott´acqua ogni volta che piove più del normale. Regione e Comune hanno già stanziato i 30 milioni che avevano garantito. Da parte del Governo, invece, solo tweet e selfie".  
   
   
FVG, LAGUNA: USCIRE DA EMERGENZA/10 MESI PER LINEE GUIDA DI GESTIONE PRIMA RIUNIONE A MARANO DEL GRUPPO DI LAVORO PER LO STUDIO MORFOLOGICO AMBIENTALE DELLA LAGUNA DI MARANO E GRADO.  
 
Trieste, 9 marzo 2015 - "Abbiamo un obiettivo ambizioso: uscire definitivamente dalla fase di emergenza per far sì che la manutenzione diventi ordinaria così come in passato era normale ed ordinario vedere le draghe nella laguna di Grado e Marano. Oggi entriamo in una fase operativa fondamentale, che ci consente di mettere in sinergia tutti i soggetti che finora si sono occupati della laguna e di non disperdere anni di conoscenza e studi, ma farli convergere in uno strumento concreto di gestione e tutela dell´ambito lagunare". Così si è espressa l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro che oggi a Marano Lagunare ha presieduto la prima riunione del gruppo di lavoro interdirezionale per la redazione dello studio dell´assetto morfologico ambientale della Laguna di Marano e Grado. L´avvio dello studio segue la sottoscrizione degli accordi di collaborazione scientifica tra la Regione e i due atenei regionali, attraverso il coinvolgimento diretto del dipartimento di Matematica e Geoscienze dell´Università di Trieste e del dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente e del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell´Università di Udine. Per i due atenei erano presenti i responsabili scientifici Marco Petti (Udine) e Giorgio Fontolan (Trieste), entrambi concordi sull´esclusiva opportunità offerta ai dipartimenti di collaborare per mettere in campo un´attività di ricerca applicata a favore del territorio. A tal fine verranno avviati in questi giorni due assegni di ricerca biennali, uno per ciascun ateneo, sostenuti grazie all´accordo sottoscritto, che prevede un impegno finanziario regionale di 154 mila euro cui si aggiungeranno i contributi in compartecipazione dei due atenei per 42 mila euro ciascuno. Oltre alle Università, il gruppo è formato sia da personale interno all´Amministrazione regionale che da esperti della Consulta d´Ambito territoriale ottimale interregionale "Lemene", dell´Aarpa Fvg, del Consorzio di bonifica Ledra Tagliamento, della Soprintendenza per i Beni archeologici del Fvg e delle Aziende sanitarie n.5 "Bassa Friulana" e n.2 "Isontina", ora riunite in un´unica Azienda. La necessità di procedere con la predisposizione di uno strumento pianificatorio che normi e definisca in modo scientifico gli indirizzi per una corretta gestione in via ordinaria della laguna di Marano e Grado e per la tutela ambientale di questo delicato ecosistema è un esigenza che negli anni aveva portato alla messa in atto di diverse azioni mirate interrotte, tuttavia, già nel 2012, a causa delle complesse problematiche ambientali che hanno caratterizzato la laguna negli ultimi anni. Lo studio andrà così ad integrare il Piano di gestione del sito Natura 2000, per il quale contemporaneamente si riaprirà la procedura di Vas-valutazione ambientale strategica. Entro 10 mesi, questo l´obiettivo che si è dato il gruppo di lavoro, saranno presentate le prime linee guida per la gestione della laguna. Per l´assessore Santoro, "siamo di fronte ad un cambiamento epocale nell´approccio alla gestione della manutenzione dell´area, perché si tiene conto del dinamismo della laguna e della necessità di interagire con l´ambiente lagunare avendo a disposizione grandissime conoscenze e professionalità. Tutti gli studi finora prodotti, infatti, alcuni dei quali non sono stati ancora pubblicati, necessitano di essere portati a compimento e messi a sistema in modo da poter valutare in modo scientifico lo stato morfodinamico della laguna, individuare aree in equilibrio e zone in evoluzione e pianificare gli interventi e norme necessarie a garantirne la tutela e la conservazione anche rispetto alla qualità dell´ecosistema lagunare, allo stato ecologico e alla qualità dei corpi idrici". Lo studio dovrà mettere in evidenza gli aspetti idraulici e idromorfologici, ecologici e naturali dell´ambiente lagunare, anche in relazione ai fattori di criticità legati alle principali attività economiche che si svolgono in laguna, dalla pesca alla molluschicoltura, dai traffici marittimo-commerciali al turismo nautico, al fine di sviluppare un piano di gestione che tuteli gli equilibri tra risorse naturali.  
   
   
MALTEMPO FEBBRAIO - INSEDIATOIN REGIONE EMILIA ROMAGNA IL TAVOLO CON ENEL, ENTI LOCALI E ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI.  
 
Bologna, 9 marzo 2015 - È partito il tavolo istituzionale sul maltempo istituito dalla Regione Emilia-romagna, d’intesa con Enti locali, Enel e Associazioni dei consumatori, per dare risposta ai problemi emersi durante l’emergenza di inizio febbraio. Al centro del primo incontro che si è svolto nel pomeriggio in viale Aldo Moro quattro temi, sui quali proseguirà il confronto in distinti gruppi di lavoro: garantire l’equità dei rimborsi e dei risarcimenti danni, definire le modalità di intervento e comunicazione in situazioni di emergenza, approfondire il tema della manutenzione delle reti e dei boschi, mettere a punto azioni di innovazione. Alla riunione hanno partecipato, oltre ai vertici di Enel, i rappresentanti di Province, Città metropolitana, Comuni, Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e delle Associazioni di difesa dei consumatori. “Enel - ha affermato l’assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo - fornirà il quadro dettagliato dei rimborsi che saranno corrisposti in bolletta, per verificare al tavolo l’equità e la congruità. Anche per quanto riguarda il risarcimento dei danni subiti da cittadini e attività produttive per errore d’esercizio sarà garantita trasparenza nelle procedure per facilitare le richieste”. I punti sottoposti ad Enel sui quali l’assessore ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni “affinché quanto successo non si verifichi più” sono stati condivisi da tutti i rappresentanti degli Enti locali, che hanno ribadito le difficoltà e i disservizi riscontrati, soprattutto sul fronte della comunicazione, durante i giorni dell’emergenza. "La nostra volontà, come è nello stile di governo di questa Regione, è di costruire soluzioni che abbiano come principale obiettivo la tutela dei nostri cittadini - ha concluso Gazzolo -. Questo è solo il primo incontro, il lavoro prosegue. Nei prossimi giorni invieremo la risoluzione sul maltempo approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa ai soggetti gestori e allargheremo anche a loro il tavolo di confronto”.  
   
   
SACCHETTI DI PLASTICA NON A NORMA, SEQUESTRATE 1.000 TONNELLATE ATTIVITÀ CON UN GIRO D’AFFARI DA 15 MILIONI DI EURO.  
 
Milano, 9 marzo 2015 – L’unità Antiabusivismo della Polizia locale – coordinata dal Comandante Tullio Mastrangelo – ha sequestrato questa mattina 1.000 tonnellate di sacchetti di plastica non a norma, circa 100 milioni di pezzi di vario formato, importati e distribuiti illegalmente da una società con sede a Milano in via G.b. Niccolini 20 - la Fenice Srl - che ha rapporti commerciali in tutta Italia. Il giro d’affari della merce sequestrata, non dichiarata all’Agenzia delle Entrate e all’Agenzia delle Dogane, è di circa 15 milioni di euro. Le indagini sono partite dopo alcuni controlli effettuati nei mercati rionali per verificare l’applicazione della normativa vigente che prevede l’utilizzo di sacchetti biodegradabili e compostabili per la merce acquistata. Le sanzioni a carico dell’esercente che utilizza i vecchi sacchetti di plastica non ecologici, vanno da 2.500 a 25.000 euro e possono essere quadruplicate se la violazione riguarda quantità ingenti di sacchi di plastica. Gli agenti, dopo aver riscontrato alcune irregolarità a carico di venditori abusivi, sono risaliti alla società di via Niccolini che in alcuni magazzini in via Carlo Farini, via Giusti e via Braccio da Montone in zona Chinatown, e in un magazzino ad Assago, in circa 3.000 mq complessivi, aveva stoccato 100 milioni di sacchetti di plastica, da quelli usati comunemente per la spesa a quelli di formato più grande, importati illegalmente dalla Cina e privi di marchiatura e certificazione conforme alla normativa vigente che prevede, tra l’altro, che il materiale di produzione non sia nocivo alla salute e sia biodegradabile e compostabile. Due cittadine di nazionalità cinese – L.h. Nata nel 1974 e Z.w. Di 45 anni -sono state sanzionate per un ammontare complessivo di 50 mila euro e denunciate all’Autorità Giudiziaria per distribuzione e vendita di prodotti mendaci, vendita di merce contraffatta e ricettazione. Inoltre, a loro carico, le spese di smaltimento dei sacchetti sequestrati. L’operazione della Polizia locale di Milano, che per importanza è tra le prime effettuate in Italia, ha evitato l’utilizzo di oltre 1.000 tonnellate di plastica tossica e non degradabile evitando gravi conseguenze sull’ambiente. Sono ancora in corso le indagini per risalire alla ditta produttrice e a eventuali altri responsabili. “Un’operazione investigativa e un sequestro innovativo per la tipologia di merce – dichiara il comandante della Polizia locale Tullio Mastrangelo – siamo partiti dai consueti controlli fra i banchi dei mercati rionali e abbiamo notato che i sacchetti di plastica usati erano spesso fuori norma. Da qui siamo arrivati ai magazzini e a quantitativi spaventosi. Se questi sacchetti fossero stati immessi nell’ambiente l’impatto sarebbe stato notevole” .  
   
   
RIFIUTI IN SARDEGNA: AL VIA IL TAVOLO PER INTERVENIRE SUI COSTI DI SMALTIMENTO  
 
 Cagliari, 9 Marzo 2015 - In tempi brevi una proposta di intervento sulla tariffazione relativa al costo di smaltimento. È quanto si prefigge il tavolo tecnico, istituito a seguito di un confronto tra il presidente Francesco Pigliaru, l´assessore Donatella Spano, l´Anci Sardegna e il Consiglio delle Autonomie Locali che questa mattina ha preso l´avvio, alla presenza della titolare regionale della Difesa dell’Ambiente e del presidente dell´Anci Sardegna, Pier Sandro Scano. "L´attivazione del tavolo interistituzionale per la gestione dei rifiuti urbani permetterà di tenere in considerazione le esigenze manifestate dai territori in modo da conseguire una riduzione dei costi di smaltimento per comuni più virtuosi nella raccolta differenziata" dichiara l´assessore Donatella Spano. "L´integrazione nelle politiche regionali di un tavolo di confronto istituzionale con le autonomie locali è una precisa istanza dell´Anci e del Cal e questo tavolo vuole essere un esempio per la concertazione di soluzioni efficaci che abbiano ricadute positive sui cittadini" dichiara Pier Sandro Scano. Nel corso dell’incontro si è esplicitata la situazione di fatto in materia di gestione dei rifiuti urbani e sono state esaminate tutte le azioni poste in essere fin qui dalla Regione. Si è attivato un proficuo confronto e sono state poste le basi per addivenire in tempi celeri alla definizione di una strategia condivisa. Il tavolo, coordinato dal Direttore Generale dell´Assessorato della difesa dell´Ambiente, è inoltre costituito da referenti tecnici dell’Anci Sardegna, del Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna, dell’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica e dell´Assessorato della difesa dell´Ambiente.  
   
   
RECUPERO BICI OLTRE 1000 ROTTAMI RIMOSSI IN UN ANNO. MERITO DELLA SINERGIA TRA AMSA E POLIZIA LOCALE E DELL´AIUTO DEI MILANESI”  
 
Milano, 9 marzo 2015 - Sono 1.085 i rottami di biciclette recuperati dalle strade di Milano in un anno. Questo il bilancio record di Biciclami, il progetto del Comune di Milano realizzato da Amsa e i Vigili di quartiere della Polizia locale con l´aiuto dei cittadini, avviato nel gennaio del 2014. In particolare, sono stati 865 gli interventi di rimozione effettuati nel 2014. A gennaio 2015 altri 220 rottami sono stati tolti dalle strade, per un totale di 1.085 interventi in un anno. “Un risultato molto positivo di contrasto al degrado, frutto della sinergia tra Amsa e Polizia Locale e della collaborazione dei milanesi che segnalano puntualmente i luoghi in cui è richiesto un intervento. Continueremo su questa strada” – sottolineano l’assessore alla Mobilità e Ambiente Piefrancesco Maran e l’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale Marco Granelli. Grazie alla sezione Biciclami dell’applicazione mobile Puliamo di Amsa i cittadini possono segnalare la presenza di biciclette abbandonate sul territorio inviando una foto e descrivendo le parti mancanti o danneggiate. Quando Amsa riceve la segnalazione, la inoltra ai Vigili di quartiere, che applicano un adesivo di avvertimento sulla carcassa: l’eventuale proprietario ha poi 20 giorni di tempo per recuperarla, prima che Amsa intervenga a rimuoverla. Su un totale di 1.486 segnalazioni pervenute nel 2014, 592 sono state inviate dai cittadini le restanti sono frutto dell´osservazione dei Vigili di Quartiere che quando vede una bicicletta malridotta applica un adesivo, se dopo 20 giorni nessuno toglie la bicicletta il veicolo viene definito abbandonato e recuperato da Amsa. La differenza tra il numero delle segnalazioni e quello delle rimozioni deriva dal fatto che talvolta la segnalazione pervenuta risulta già recepita da Amsa, oppure la bici è stata recuperata dal proprietario.