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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 30 Giugno 2015 |
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APPELLO AL POPOLO GRECO ED AL GOVERNO GRECO DI JEAN-CLAUDE JUNCKER |
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Bruxelles, 30 giugno 2015 - È un momento estremamente importante per il popolo greco e per i popoli d´Europa. Per i cittadini greci è il momento di pronunciarsi e di plasmare il proprio destino, per questa generazione e per quelle a venire. Per i leader politici greci è il momento di assumersi le proprie responsabilità, di dire al proprio popolo qual è la vera posta in palio; che non sarà facile, ma è necessario; che altri ce l´hanno fatta. Chiedete agli irlandesi, ai portoghesi, agli spagnoli e a molti altri. È il momento della verità. Non deluderò mai il popolo greco – e sono convinto che il popolo greco non deluderà l´Unione europea. La Grecia fa parte della famiglia europea, e io desidero che tale famiglia rimanga unita. Chiederò ai greci di votare "Sì", indipendentemente dal quesito che in ultima analisi verrà sottoposto al loro giudizio. Il quesito potrebbe infatti essere modificato nel corso dei prossimi giorni. Se il popolo greco dirà "Sì" alle proposte pubblicate ieri dalle tre istituzioni in accordo con il Presidente dell´Eurogruppo, tanto meglio. Qualora il governo greco - contraddicendo la verità e lo svolgimento esatto degli eventi - dovesse sottoporre al voto del popolo greco le proposte delle tre istituzioni, che intendevamo discutere con i nostri amici greci in seno all´Eurogruppo di sabato scorso, chiederò al popolo greco di votare "Sì". Chiederò al popolo greco di votare "Sì" perché dal voto del popolo greco scaturirà un segnale per la Grecia e per gli altri paesi membri della zona euro. Se il popolo greco, responsabile, cosciente del ruolo nazionale ed europeo che riveste, voterà "Sì", il messaggio lanciato – come verrà percepito negli altri paesi membri della zona euro, ma anche al di fuori dell´Unione europea - dirà che la Grecia intende restare insieme agli altri paesi membri della zona euro e dell´Unione europea. Dirò ai greci, che amo profondamente: non bisogna suicidarsi perché si ha paura della morte. Chiederò ai greci di votare "Sì", indipendentemente del quesito che verrà loro sottoposto, che non è noto agli altri europei, agli altri cittadini europei; è necessario votare "Sì" - indipendentemente dal quesito sottoposto - perché i cittadini greci responsabili in Europa, onorevoli, e giustamente fieri di sé stessi e del proprio paese, devono dire "Sì" all´Europa. Dirò ai greci, che amo profondamente: I Ela´da Íne Evrópi; I Evrópi Íne Ela´da; La Grecia È (L’)europa; E L’europa È (La) Grecia. |
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DICHIARAZIONE DI JONATHAN HILL A NOME DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN MERITO AI CONTROLLI SUI CAPITALI IMPOSTI DALLE AUTORITÀ GRECHE |
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Bruxelles, 30 giugno 2015 - La Commissione europea prende atto delle restrizioni temporanee alla libera circolazione dei capitali annunciate dalle autorità greche domenica sera e ora pubblicate nella Gazzetta ufficiale. In conformità al trattato sul funzionamento dell´Unione europea, gli Stati membri possono adottare misure relative ai movimenti di capitali che siano giustificate da motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza. Secondo la giurisprudenza della Corte di giustizia dell´Unione europea, possono essere introdotte misure anche per altri motivi imperativi di interesse pubblico generale. Tali eccezioni al principio della libera circolazione dei capitali devono essere intese in senso molto restrittivo, non devono essere discriminatorie e devono essere idonee e proporzionate alla luce dell´obiettivo perseguito. Ciò significa anche che i controlli sui capitali devono essere applicati per il periodo più breve possibile. In quanto custode dei trattati e nell´ottica di salvaguardare l´integrità del mercato unico, la Commissione ha effettuato una valutazione preliminare immediata delle misure greche che introducono i controlli e le ritiene, ad una prima analisi, giustificate. Nelle circostanze attuali la stabilità del sistema finanziario e bancario in Grecia costituisce una questione di interesse pubblico preminente e di politica pubblica che sembra giustificare l´applicazione temporanea di restrizioni ai flussi di capitali. Mantenere la stabilità finanziaria è la principale sfida immediata per il paese. Sebbene le misure restrittive imposte sembrino necessarie e proporzionate in questo momento, la libera circolazione dei capitali dovrà tuttavia essere ripristinata quanto prima, nell´interesse dell´economia greca, della zona euro e del mercato unico dell´Unione europea nel suo complesso. La Commissione seguirà attentamente la situazione e l´attuazione delle misure restrittive imposte sui movimenti di capitali. La Commissione è pronta ad assistere le autorità greche nella gestione degli aspetti tecnici dell´operazione. |
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VERTICE UE-CINA |
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Bruxelles, 30 giugno, 2015 - Il 17 ° vertice bilaterale tra l´Unione europea e la Repubblica popolare cinese ha avuto luogo a Bruxelles il Lunedi 29 giugno 2015. Jean-claude Juncker , presidente della Commissione europea, Donald Tusk , il presidente del Consiglio europeo e il premier Li Keqiang del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare di Cina ha celebrato il 40 ° anniversario delle relazioni Ue-cina le relazioni diplomatiche, riconoscendo i progressi significativi nelle relazioni politiche, economiche, sociali, ambientali e culturali tra l´Ue e la Cina. L´ue e la Cina hanno concordato una dichiarazione congiunta vertice e ha tenuto una conferenza stampa congiunta . Alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione Federica Mogherini ha partecipato anche, al fianco di Vice Presidente per l´occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività Jyrki Katainen e il commissario per il Commercio Cecilia Malmström. Presidente Juncker e il vicepresidente Katainen anche intervenuto al vertice Ue-cina Business Summit e urbanizzazione Forum a margine del vertice. Durante il vertice, i leader di entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno a rafforzare la cooperazione sulla protezione e l´applicazione della proprietà intellettuale (Ip) diritti . L´ue-cina Ip meccanismo di dialogo è stato ulteriormente rafforzato con la firma di un protocollo d´intesa da parte del Commissario per il Commercio, Cecilia Malmström e il ministro del commercio cinese, Gao Hucheng. Il suo obiettivo principale è il miglioramento dell´ambiente Ip come una delle condizioni fondamentali per promuovere la creatività, l´innovazione e gli investimenti e l´approfondimento della comprensione reciproca e la consapevolezza del pubblico sui problemi Ip nella Ue e la Cina. Esso comprende l´impegno reciproco per lo sviluppo di iniziative comuni per sostenere la protezione e il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, inclusi i segreti commerciali e la lotta contro la contraffazione e la pirateria on-line. L´ue e la Cina oggi anche impegnata ad agevolare il commercio tra le due parti, grazie a un nuovo accordo doganale punto di riferimento . Le due parti hanno detto in una dichiarazione congiunta che avrebbero preso tutte le misure tecniche necessarie per aprire la strada a un accordo di riconoscimento reciproco che entrerà in vigore nel novembre 2015, che consentirà all´Ue e cinese fiducia agli operatori di godere di costi più bassi, procedure semplificate e una maggiore prevedibilità nelle loro attività. Mutuo riconoscimento di Operatore economico autorizzato significa che le aziende potranno beneficiare di controlli più veloci e amministrazione ridotto per lo sdoganamento. Il reciproco riconoscimento dei commercianti di fiducia consente anche costumi di concentrare le proprie risorse sulle aree di rischio reale, che migliora la sicurezza della catena di approvvigionamento su entrambi i lati. L´ue è il primo partner commerciale di stipulare un accordo con la Cina, avendo firmato accordi simili con gli Stati Uniti (2012) e in Giappone (2011). Gli scambi commerciali tra la Cina e l´Unione europea vale oltre 1 miliardo di € ogni giorno. Oggi, formiamo il secondo più grande cooperazione economica nel mondo. Gli scambi bilaterali di merci ha raggiunto € 467.200.000.000 nel 2014. La Cina ha espresso interesse a € 315.000.000.000 dell´Ue piano di investimenti , che è stato accolto dal vicepresidente della Commissione Katainen che continuerà le discussioni con la Cina quando visita il paese per il dialogo economico ad alto livello sulla 28 settembre. L´ue e la Cina hanno inoltre convenuto di intensificare la loro cooperazione per combattere il cambiamento climatico. Nella dichiarazione Ue-cina sul cambiamento climatico entrambe le parti si impegnano a intraprendere lo sviluppo a basse emissioni di carbonio e di cooperare per lo sviluppo di un´economia a basse emissioni di carbonio conveniente. La dichiarazione sottolinea inoltre l´importanza degli investimenti a basso tenore di carbonio e la necessità di aumentare l´ambizione nel tempo nell´ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Essi hanno convenuto di intensificare la cooperazione bilaterale clima per esempio nei settori delle politiche di mitigazione domestico, mercati del carbonio, le città bassa emissione di carbonio, le emissioni di gas a effetto serra del trasporto aereo e le industrie marittime e idrofluorocarburi (Hfc). La cooperazione in corso sullo scambio di emissioni sarà ampliato, in vista dei piani della Cina di istituire un sistema di scambio di emissioni a livello nazionale entro il 2020. Carlos Moedas oggi, il commissario per la Ricerca, la scienza e l´innovazione, e Wan Gang, ministro cinese per la Scienza e la Tecnologia, hanno convenuto di intensificare la cooperazione Ue-cina nel campo della ricerca e l´innovazione al 2 ° Ue-cina Innovazione Cooperazione Dialogo , a margine del vertice. L´ue e la Cina hanno deciso di istituire un nuovo meccanismo di cofinanziamento per sostenere i progetti di ricerca e innovazione congiunte in aree strategiche. Questo sarà finanziato attraverso Orizzonte 2020, programma di ricerca e innovazione dell´Unione europea, e programmi di ricerca e innovazione di finanziamento da parte cinese. Lavoreranno anche per garantire l´accesso reciproco ai rispettivi programmi di finanziamento della ricerca e dell´innovazione attraverso regole di partecipazione, lo scambio regolare di dati e fornire tempestivamente informazioni ai partecipanti. Inoltre, il commissario e il ministro Wan Moedas hanno firmato un accordo per lanciare una nuova iniziativa di ricerca per facilitare i giovani scienziati cinesi supportati dal National Science Foundation naturale (Nsfc) a partecipare a progetti finanziati dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) . Si prevede che l´accordo per portare i primi scambi scientifici a fine autunno. Un nuovo accordo di collaborazione di ricerca tra la Commissione europea Centro comune di ricerca (Ccr) e l´Accademia Cinese delle Scienze ´Istituto di Telerilevamento e digitale terrestre (Cas-radi) contribuirà anche ad affrontare le sfide globali quali lo sviluppo sostenibile, azione per il clima e il disastro riduzione del rischio. A nome di Corina Creţu, Commissario per la politica regionale, il commissario Moedas anche firmato con il sig Xu Shaoshi, presidente della Sviluppo e riforma della Commissione in Cina, una dichiarazione congiunta sulla "Esaustivo Approfondire la cooperazione Ue-cina per la politica regionale". Questo rafforzerà ulteriormente cooperazione, anche in materia di innovazione e sviluppo urbano, con scambi diretti tra le regioni e le città di entrambe le parti. |
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L´UE E LA CINA: UN PARTENARIATO SOLIDO - INTERVENTO DEL PRESIDENTE JUNCKER AL BUSINESS SUMMIT UE-CINA |
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Bruxelles, 30 giugno, 2015 - Signor Primo Ministro, Cara Emma, Non so come scusarmi, ma ho dovuto fare quello che dovevo fare questa mattina, perché stiamo cercando di risolvere quello che noi chiamiamo la crisi greca in Europa e ho dovuto trascorrere qualche ora su quello. Avrei preferito essere insieme con il primo ministro questa mattina per affrontare il Business Summit Ue-cina, ma non era possibile. Così, in ginocchio, sto scusando per voi, ma prima di chiedere scusa a voi, sto scusando per il primo ministro cinese. Volevo vedere lui il più presto possibile, perché io sono un grande ammiratore della Cina. La mia prima visita ufficiale nella mia qualità di ex primo ministro lussemburghese per la Cina è stato nel 1996 e sono tornato al paese cinque, sei o sette volte - non mi ricordo nemmeno, ma i servizi segreti cinesi deve ricordare quante volte sono stato in Cina. Se i cinesi non conoscono, chiedere agli americani, perché non sanno esattamente; perché ero sempre ammirando le prestazioni di questa grande nazione, dei leader di quella nazione e anche se di tanto in tanto abbiamo divergenze su punti di vista, soprattutto per quanto riguarda i diritti umani sono interessati, sono stato sempre credendo fortemente nella capacità dei cinesi nazione e della leadership cinese di impegnarsi con noi su strade comuni. Quindi sono felice di incontrare il primo ministro cinese nella mia nuova capacità, dopo aver incontrato il presidente cinese a novembre - se mi ricordo che correctly- a margine della riunione del G20 a Brisbane, Australia. 1 / Una partnership solida Io credo che dobbiamo costruire una solida partnership tra la Repubblica Popolare e l´Unione europea. Insieme abbiamo ora uno dei più grandi relazioni commerciali del mondo . Dobbiamo fare di più per meglio collegare i cinesi e le economie direttive dell´Unione Europea. I cinesi non lo sanno, i cittadini europei non sanno, ma il nostro volume di scambi è 1000000000 € al giorno. Solo lo scorso anno ci siamo scambiati beni del valore di oltre € 470.000.000.000 anche se i presupposti per avere un aumento dei volumi commerciali sono state peggiorando. Nel corso degli anni, la partnership è cresciuta oltre il commercio e si estende per la sicurezza internazionale, la tutela dell´ambiente, la ricerca e - ciò che è importante - scambi accademici. Il nostro rapporto profondo significa che siamo interdipendenti . La crescita e la stabilità in Europa è una buona notizia per gli esportatori e lavoratori cinesi, e viceversa. Al contrario, come abbiamo imparato troppo bene nella crisi finanziaria passato, il fallimento in una grande economia ha conseguenze per l´intero globo. Quest´anno segna il 40 ° anniversario di questa solida partnership . Vertice di oggi è un riconoscimento dell´importanza della nostra partnership e anche l´occasione per intensificare la nostra cooperazione. C´è un proverbio cinese che traduce approssimativamente come ´l´energia della nuova generazione ispira il vecchio´. Mi auguro che questo sia vero. Anche se nessuno di noi è terribilmente giovane, noi siamo la nuova generazione che ora può prendere questa cooperazione in avanti, seguendo i passi dei nostri antenati, di generazione in generazione, e infondere nuova vita al nostro partenariato . 2 / Collegare l´Europa e la Cina L´unione europea è un partner forte e affidabile per la Cina e le nostre economie sono sempre più intrecciate, a nostro vantaggio reciproco. C´è una grande quantità possiamo imparare gli uni dagli altri. C´è una grande quantità possiamo raggiungere insieme. Possiamo fare, gli europei e cinesi, i cinesi e gli europei, grandi cose insieme. Lasciatemi dire Prendiamo atto con interesse della Cina ´One Belt One Road´ iniziativa. E ´il tipo di pensiero strategico da cui sia in Asia, la Cina e l´Europa potrebbero beneficiare. Vediamo il progetto come una mano aperta , un invito a collegare la Cina e l´Europa meglio di prima. Cina e l´Unione europea devono ora mettere insieme il know-how, le risorse e gli altri punti di forza per assicurarsi che ci riusciamo. L´ambizione della nostra risposta deve essere uguale al campo di applicazione del progetto stesso. Un primo passo è la piattaforma di connettività lanceremo oggi. Essa ci permetterà di unire le forze - che unisce l´esperienza e la forza delle nostre aziende di sviluppare infrastrutture di alta qualità, creare nuovi posti di lavoro in Europa, in Cina e in Asia, e costruire ponti tra i nostri due continenti, lungo l´antica via della seta. E dobbiamo generare opportunità reciprocamente, ad entrambe le estremità di tali ponti. Da parte europea, vi è il Fondo europeo per gli investimenti strategici . Durante la crisi, investimenti in Europa è scesa da un dirupo. Abbiamo perso, in termini di investimento oltre il 70% rispetto all´anno pre-crisi del 2007. Anche nel più forte dell´economia europea, il settore privato tedesco stava perdendo il 52% in termini di investimenti da 90 a 2012. Quindi dobbiamo correggere questo. Al centro della nostra risposta è il Fondo. L´europa è tornato in attività; La Cina è il benvenuto a investire. Sul lato cinese ci deve essere parità di condizioni per gli investitori europei . Abbiamo già iniziato a lavorare su questo. Ma si sa che le nostre aziende continuano a dirci che l´atmosfera di business si sta deteriorando.Questo è il motivo per cui è importante per affrontare questo. Un veicolo molto importante per farlo è quello di continuare i negoziati per un accordo globale sugli investimenti. Andiamo tale diritto; sarà un trampolino di lancio per una maggiore ambizione. Nel frattempo, dobbiamo liberare il potenziale del continente eurasiatico attraverso una migliore connettività, migliorando i porti, strade, ferrovie cavi e condotte che collegano il continente eurasiatico. 3 / La nostra collaborazione ei nostri valori I passi che sta assumendo per riequilibrare la vostra economia, per promuovere più domestico, sostenibile e orientato al mercato la crescita trasformerà il vostro paese come lo è per il momento.Le tue riforme avranno grandi ripercussioni oltre i vostri confini. Per questo motivo accogliamo con favore i passi che sta assumendo il cambiamento climatico . La nostra cooperazione in questo settore è estremamente prezioso. Siamo entrambi d´accordo sulla necessità di agire. Stiamo lavorando insieme per raggiungere un accordo entro la fine dell´anno a Parigi il ambiziosa, impegni internazionali vincolanti per combattere il cambiamento climatico. In Europa abbiamo imparato che essere ambizioso sul cambiamento climatico paga : Dal 1990 al 2013 le emissioni dell´Ue sono diminuite del 19%, mentre il Pil è cresciuto in parallelo il 45%.Ecco perché affrontare il riscaldamento globale deve essere vista come un´opportunità economica.L´ue si è ora impegnata a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 40% 1990-2030. La vostra ambizione è qualcosa che noi riconosciamo e rispetto. L´impegno della Cina a garantire un picco delle proprie emissioni entro il 2030 al più tardi, è la prova che siamo sulla stessa pagina. Si tratta di un passo importante e potenzialmente non l´ultimo dato il vostro potenziale impressionante. Il vostro impegno per un futuro a basse emissioni di carbonio è la testimonianza che abbiamo una visione condivisa che lo sviluppo economico e sostenibilità ambientale vanno di pari passo . Competenza Ue in tecnologie verdi può contribuire a garantire che i vostri sforzi sono un successo. La nostra cooperazione invia segnali importanti. In primo luogo, che la Cina e l´Unione europea riconoscono che non è a nord contro sud, ricchi contro poveri, un paese contro un altro. Si tratta di questa generazione e la sua responsabilità per il prossimo. E ´la nuova generazione che si occuperà delle conseguenze. Siamo noi che deve prendere il nostro dovere oggi. In secondo luogo, che ci impegniamo a proteggere il mondo che condividiamo . Per plasmare il nostro futuro comune per il meglio. Il cambiamento climatico è una molte aree in cui ci sarà cooperare come amici, non solo in qualità di partner, come amici. E gli amici devono anche essere sinceri uno con l´altro. Come sapete, l´Unione europea attribuisce un valore molto elevato sui diritti umani . Ma io non voglio dare lezioni Cina sui diritti umani. Dobbiamo discutere quando si tratta di questi temi. Penso che nel corso di queste serate colloqui possiamo tornare a questo problema. Quindi per quanto riguarda il commercio e il commercio sono preoccupati, dobbiamo eliminare tutte le barriere che non esistono tra di noi e sono del tutto sicuro che nel corso di questi colloqui sera il primo ministro, il presidente Tusk e il sottoscritto sarà alti dirigenti. Grazie e le mie scuse, ancora una volta, in ginocchio, che non ero in grado di partecipare a tutte le riunioni che sono state programmate per oggi. Colpa Grecia, non io. |
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INIZIATIVA DEI CITTADINI RIGHT2WATER: LA COMMISSIONE UE DEVE AGIRE, DICONO GLI EURODEPUTATI |
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Bruxelles, 30 giugno 2015 - Debole risposta della Commissione europea alla prima petizione di iniziativa dei cittadini dell´Unione europea, su "Right2water", potrebbe screditare il sistema Eci, avvertire ambiente Comitato i deputati in una risoluzione votata mercoledì. Esso "manca di qualsiasi ambizione reale e non è riuscito a soddisfare le esigenze degli organizzatori", aggiungono. Eci consentano ai cittadini di chiedere alla Commissione di proporre leggi nelle aree di sua competenza, se riesce a raccogliere le firme di almeno 1 milione da almeno un quarto degli Stati membri dell´Ue. "Sono felicissimo che il Comitato ha adottato le mie raccomandazioni su iniziativa dei cittadini europei sulla Right2water. Mentre io so che l´acqua può essere un problema che divide, c´era eccellente cooperazione tra la maggior parte dei gruppi su questa importante questione", ha detto portare Mep Lynn Boylan (Gue/ngl, Ie), cui relazione è stata approvata con 38 voti a 22, con 6 astensioni. "Quasi 2 milioni di cittadini hanno firmato questa Ice e la risposta della Commissione non era semplicemente abbastanza buona. I cittadini hanno gravi e legittime preoccupazioni per quanto riguarda la privatizzazione dei servizi idrici che ho evidenziato nel mio rapporto. Acqua è un diritto umano, non una merce e non dovrebbe essere trattato come tale", ha aggiunto. Commissione "si limita a ribadire gli impegni esistenti" - I deputati che rimpiangere la comunicazione della Commissione europea rispondendo alla "Right2water" Eci e un´audizione del Parlamento europeo nel febbraio 2014 "manca qualsiasi vera ambizione, non soddisfa le specifiche richieste fatte in Eci e si limita a ribadire gli impegni esistenti". "Se successo e ampiamente supportato Ecis (...) sono trascurate dalla Commissione, l´Ue come tale perde di credibilità agli occhi dei cittadini ", i deputati. Chiedono alla Commissione di presentare proposte legislative, se del caso, compresa una revisione della direttiva quadro in materia d´acqua, al fine di riconoscere che l´accesso conveniente all´acqua è un diritto umano fondamentale. Garantire l´accesso per tutti - I deputati sottolineano che gli Stati membri hanno il dovere di garantire che l´accesso all´acqua è garantita per tutti, indipendentemente dal fornitore e che i fornitori forniscono acqua potabile sicura e migliorare le condizioni igieniche. L´ue dovrebbe anche restare neutra per quanto riguarda le decisioni nazionali che disciplinano la proprietà delle aziende dell´acqua. Dato che i fornitori di acqua forniscono servizi di interesse generale, tali servizi dovrebbero essere permanentemente escluso da regole del mercato unico europeo, i deputati. Mantenere l´acqua fuori commercio offerte - Inoltre, il carattere speciale dei servizi idrici e igienico-sanitarie, quali la produzione, distribuzione e trattamento, rende indispensabile per escluderli da eventuali accordi commerciali dell´Ue è negoziato o considerando, aggiungono. Prossimi passi - La relazione sarà messa ai voti dal Parlamento nel suo insieme durante la sessione plenaria del 7-10 settembre a Strasburgo. |
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BOLZANO, KOMPATSCHER ALLA CONFERENZA ARGE ALP: SOSTEGNO ALLA MACROREGIONE ALPINA |
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Bolzano, 30 giugno 2015 - Il presidente Arno Kompatscher e i capi di Governo dell´Arge Alp hanno approvato il 26 giugno a Lugano una sulla strategia macroregionale dell´Ue per l´arco alpino. "Vogliamo portare avanti gli interessi delle Regioni alpine in sede Ue e come sede operativa ho proposto l´ufficio Euregio a Bruxelles", riferisce Kompatscher. La strategia europea macroregionale per le regioni alpine (Eusalp) è stato il tema al centro della 46.Ma Conferenza dei capi di Governo delle Regioni aderenti a Arge Alp, svoltasi a Lugano in Svizzera a cura del Cantone Ticino. I Presidenti hanno anche approvato una specifica risoluzione. "Abbiamo ora bisogno di una ulteriore organizzazione accanto all´euroregione e all´Arge Alp? La risposta è sicuramente sì", ha sottolineato a Lugano il presidente Kompatscher. L´euregio è la via dell´unità dei territori dell´antico Tirolo nel contesto europeo entro il quale poter concretizzare progetti transfrontalieri, l´Arge Alp è la rappresentanza di interessi delle Regioni delle Alpi centrali, "ma la macroregione sarà la piattaforma entro la quale le Regioni dell´arco alpino da un lato e l´Unione europea dall´altro approfondiranno pariteticamente i problemi specifici di questo spazio vitale. Eusalp fornisce alle Regioni l´opportunità di creare un soggetto interlocutore nei confronti dell´Ue", ha aggiunto Kompatscher. Le basi della macroregione alpina sono state gettate, si tratta ora di lavorare alla sua attuazione. A Lugano il presidente Kompatscher ha lanciato la proposta di insediare nell´Ufficio dell´Euregio Alto Adige-tirolo-trentino a Bruxelles la sede operativa della macroregione. "Non vogliamo creare nuove strutture ma servizi di quelle esistenti e già funzionanti. L´ufficio comune di Bruxelles quale unica struttura trilingue nel suo genere si pone come partner ideale per accogliere la macroregione e inoltre può vantare un´esperienza ventennale a livello europeo", ha detto Kompatscher. I capi di governo dell´Arge Alp hanno ribadito che nel rapporto di collaborazione tra Ue e Stati nazionali le Regioni devono poter esercitare la governance a tutti i livelli. "La macroregione, su questo abbiamo convenuto con i colleghi Presidenti, deve rappresentare gli interessi delle regioni specificamente alpine, le nostre priorità sono lo sviluppo sostenibile, l´attenzione allo spazio rurale, la messa in rete, la mobilità e la tutela dello spazio di vita attraverso un uso rispettoso delle risorse", ha aggiunto Kompatscher. In tal senso - tra i progetti avviati nella riunione Arge Alp a Lugano - si segnalano quelli del Ticino per la rinaturalizzazione dei corsi d´acqua e quello della Provincia di Bolzano, attraverso l´Agenzia Casaclima, per l´eficienza energetica e la tutela del clima nelle Alpi. Il vertice di Lugano ha segnato anche il passaggio della presidenza di Arge Alp dal Ticino al Vorarlberg, che per un anno guiderà la Comunità di lavoro. |
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TRENTO: ARGE ALP. REGIONI PROTAGONISTE NELLA COSTRUZIONE DELLA MACROREGIONE ALPINA |
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Trento, 30 giugno 2015 - Il territorio alpino è una risorsa, ha una propria forte identità, ma al tempo stesso è fragile. Per valorizzarlo e proteggerlo occorrono strategie comuni e che la voce dei territori sappia farsi ascoltare in Europa. È questo il senso della nuova risoluzione che i capi di governo di Arge Alp, la comunità di lavoro dell´arco alpino, hanno approvato stamani a Lugano dove, dopo l´approvazione di una serie di nuovi progetti e del bilancio di previsione 2016, il Canton Ticino ha consegnato il testimone della presidenza al Land Vorarlberg. "Le Alpi sono uno spazio vitale - ha commentato Ugo Rossi - una patria per noi, che siamo impegnati a viverla nel rispetto dell´ambiente ma con la volontà di garantire sviluppo equilibrato per chi verrà dopo di noi, per i nostri giovani. Per questo chiediamo all´Europa di porre la questione alpina al centro della propria agenda, non solo per noi che qui viviamo, ma perché le Alpi sono vitali per l´Europa intera". Durante i lavori, ai quali hanno partecipato tra gli altri il governatore del Trentino, Ugo Rossi ed i colleghi di Alto Adige Suedtirol, Arno Kompatscher e Tirolo, Gunter Platter, è stato approvato un nuovo documento riguardante la Macroregione alpina ed indirizzato alla Commissione europea e al Consiglio europeo. Vi si esprime la soddisfazione per alcuni importanti passi avanti compiuti anche grazie ad Arge Alp (precursore di Eusalp, la strategia macro regionale per la regione alpina) ma al tempo stesso anche la preoccupazione che l´approccio "bottom up", grazie al quale le esperienze e le ambizioni dei territori protagonisti sono state riconosciute, non ispiri con sufficiente forza i prossimi passaggi. Il riferimento è ad alcune proposte della Commissione europea, in particolare in tema di governance che per la comunità di lavoro dell´arco alpino non può che essere "multilivello". Da Arge Alp dunque una precisa richiesta: che il ruolo delle regioni come responsabili delle decisioni sia fissato a tutti i livelli della governance di Eusalp. Tra le altre proposte anche quella di semplificare i livelli di governance superando pertanto la proposta di istituire quello dei coordinatori, e di creare a Bruxelles un punto di riferimento stabile ((Strategy point) a sostegno di Eusalp (ne discuteranno i membri dello Steering Committee). Proseguono nel frattempo le azioni pratiche per affrontare in un´ottica comune temi trasversali ed ampi come ambiente, trasporti, grandi infrastruttura, energia, green economy, giovani. Oggi sono stati approvati 9 nuovi progetti promossi dalle singole regioni dell´arco alpino: "Promuovere i talenti" (interconnettere il maggior numero possibile di operatori dell´istruzione per creare una rete con l´obiettivo di offrire a tutti migliori opportunità di istruzione); "Efficienza energetica e tutela climatica nell´arco alpino" (per una analisi comparativa sulle misure di efficienza energetica allo scopo di incentivarne la promozione); "Un libro per Eusalp" (un e-book che il Trentino ha proposto per raccontare e valorizzare l´impegno di Arge Alp nel processo di elaborazione della Strategia europea sulla Macroregione alpina); "Premio Arge Alp 2016" (sarà intitolato "Progetti innovativi nel settore dell´occupazione); "Programma di scambio tecnico fra archivisti" (con Focus sugli archivi digitali); "Dissesto idrogeologico" (per approfondire i temi della previsione, prevenzione e gestione dell emergenza); "Evadar" (un progetto dedicato alle emergenze da gestire con velivoli a pilotaggio remoto in aree di difficile accesso e rischio); "Progetti di rinaturalizzazione di fiumi" (valorizzazione sociologica e didattica di attività svolte su corsi d´acqua e laghi della regione alpina); "Xchange 2016-2018" (scambio transfrontaliero di apprendisti e alunni e di responsabili di formazione professionale). |
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MARONI: SODDISFATTO CHE CORTE DEI CONTI ABBIA APPREZZATO NOSTRI RISULTATI |
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Milano, 30 giugno 2015 - "Per la terza volta ho il piacere di rappresentare la Regione Lombardia in questo importante momento di verifica e di confronto sulla gestione finanziaria della Regione e desidero porgere un sentito ringraziamento al presidente Rosa, al procuratore Caruso e, per suo tramite, ai componenti della Procura regionale, nonché a tutti i magistrati e ai funzionari di questa Sezione per il lavoro svolto e per averci accompagnato, con la consueta professionalità, in questo percorso". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso del suo discorso in occasione dell´adunanza di parifica alla Corte dei Conti-sezione regionale della Lombardia. "Ritengo doveroso sottolineare il clima di dialogo e di leale collaborazione che ha contraddistinto il confronto con la Corte, nel giudizio di parifica come in altri momenti - ha proseguito il presidente -; clima che dimostra l´esistenza di un rapporto sempre più stretto e proficuo tra le due Istituzioni, impegnate a perseguire un obiettivo comune, quello della sana ed efficiente amministrazione". Risultati Positivi Nonostante Contesto Economico Sfavorevole - "Sono veramente soddisfatto - ha spiegato Maroni - che la Corte abbia apprezzato, anche quest´anno, i molti risultati positivi raggiunti da Regione Lombardia, nonostante il contesto economico obiettivamente sfavorevole, caratterizzato da una costante contrazione delle risorse disponibili, sia per il perdurare della crisi economica, sia per la necessità di dover concorrere, in misura preponderante, agli obiettivi di contenimento della spesa fissati a livello nazionale". "Questi risultati - ha spiegato - ripagano i nostri sforzi, ma soprattutto mostrano, nei fatti, la concretezza dell´impegno assunto, nei confronti dei cittadini e delle comunità che amministriamo, a una gestione efficiente ed efficace del denaro pubblico". Ulteriore Riduzione Disavanzo Di Amministrazione - "Regione Lombardia - ha sottolineato Maroni - è anzitutto riuscita a ridurre ulteriormente, e per il quarto esercizio consecutivo, il disavanzo di amministrazione. Al contempo, sono stati realizzati investimenti, che per l´annualità di riferimento (il 2014) ammontano a 783 milioni di euro, finanziati integralmente con risorse proprie e quindi senza ricorrere all´indebitamento. Il tutto, in linea con la sfida ambiziosa, che ci eravamo posti, di coniugare le politiche di contenimento della spesa con l´esigenza di stimolare la ripresa economica, che ritengo una priorità programmatica". Rating - "Anche gli altri indicatori di bilancio e di gestione sono stati giudicati positivamente - ha aggiunto -, così confermando il giudizio espresso dalle Agenzie di rating, che continuano ad assegnare a Regione Lombardia il rating più elevato tra le Regioni italiane, riconoscendo le ottime capacità manageriali, debito molto basso, buone performances di gestione e robusti indicatori macroeconomici". Rispettati Limiti Patto Stabilità - ´Anche quest´anno siamo riusciti a rispettare i limiti di spesa previsti dal Patto di Stabilità - ha evidenziato Maroni -, e a non gravare, con richieste, ad esempio, di anticipazioni di liquidità, sul sistema nazionale, che anzi abbiamo continuato a sorreggere con il consueto senso di responsabilità che da sempre distingue la nostra Regione. Inoltre, rispetto al 2013, abbiamo accresciuto il sostegno agli Enti territoriali, proseguendo l´esperienza del Patto di Stabilità Territoriale, che ha permesso una cessione di spazi finanziari per tali Enti di 350 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto all´anno precedente". "Da sottolineare inoltre - ha precisato - la riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori, in cui abbiamo avuto, come evidenziato dalla Corte, ottimi risultati anche in ambito sanitario, con una media di 65 giorni, contro gli 83 giorni del 2012". Semplificazione - "In un´ottica di semplificazione delle procedure - ha detto ancora il presidente - Regione Lombardia ha introdotto, addirittura anticipando il termine previsto dal legislatore nazionale, la possibilità per i propri fornitori di inviare fattura elettronica. Contemporaneamente è stata avviata e conclusa la realizzazione dell´infrastruttura informatica, per estendere il menzionato processo alle Aziende Sanitarie ed agli Enti dipendenti e per la digitalizzazione degli atti di spesa, conseguendo ulteriori miglioramenti. Segnalo, ad esempio, che, secondo gli ultimi dati disponibili, i fornitori della Giunta Regionale vengono pagati anche prima della scadenza della fattura". Razionalizzazione Costi Funzionamento - "L´amministrazione - ha aggiunto Maroni - si è poi fortemente adoperata, anche nel corso del 2014, per la razionalizzazione dei costi di funzionamento: si pensi anzitutto alle unità e ai costi di personale, in relazione ai quali questa Corte ha confermato un trend complessivo decrescente, con una riduzione dei costi di quasi 3 milioni di euro rispetto al 2013. Sempre in tema di personale, la Sezione ha evidenziato anche l´ulteriore riduzione del numero dei dirigenti(dai 216 del 2013 si è passati a 208 del 2014): a oggi, Regione ha un numero di dirigenti (199) addirittura inferiore al limite che avevamo ambiziosamente fissato con la nostra Legge regionale 19/2013 (di 200 dirigenti). Si conferma poi la complessiva riduzione dei costi relativi a missioni, formazione, locazioni passive, cancelleria, il cui contenimento è stato inserito tra i parametri di valutazione dirigenziale". Altre voci coinvolte nel contenimento della spesa sono state: studi, consulenze il sistema delle Sedi territoriali. Le strutture regionali, ha poi segnalato il presidente, stanno già lavorando per poter recepire quanto da Voi suggerito in tema di modalità di contabilizzazione delle coperture fideiussorie. Gestione Sanitaria: Migliorati Standard Già Positivi - "Una breve riflessione - ha continuato Maroni - merita la gestione sanitaria, dove abbiamo voluto migliorare gli standard già positivi accertati relativamente all´annualità 2013. Il consolidato sanità ha chiuso in equilibrio anche per il 2014. In particolare si è proceduto a una attività di analisi e monitoraggio della gestione della spesa (in stretto raccordo con le aziende sanitarie), che ha consentito, oltre al pieno raggiungimento degli obiettivi economici, un mantenimento della qualità dei servizi assicurati e l´erogazione delle prestazioni sanitarie nel rispetto dei Lea". "Sempre in ambito sanitario - ha aggiunto -, merita un accenno l´attività dell´Agenzia Regionale Centrale Acquisti (Arca) che, nel corso del 2014, ha sviluppato la propria funzione di stazione appaltante e di soggetto aggregatore nelle procedure di acquisizione sanitarie. L´aggregazione degli acquisti nelle tipologie di beni e servizi più importanti (farmaci, dispositivi medici e sviluppo di sistemi telematici d´acquisto) ha condotto a benefici significativi, anche in termini di trasparenza delle procedure. Peraltro, Arca nel 2014 è stata oggetto di una profonda trasformazione della governance, che ha comportato una rilevante riorganizzazione con conseguenze dirette sulla performance". Rafforzato Sistema Controlli - La ricerca di nuovi strumenti finalizzati ad accrescere l´efficacia e l´efficienza della Regione ha naturalmente riguardato anche gli scenari istituzionali, con particolare attenzione al sistema dei controlli. "Il 2014 - ha rimarcato Maroni - ha visto l´introduzione di novità sostanziali: penso all´insediamento del Collegio dei revisori o, sul piano amministrativo, all´introduzione del controllo successivo di regolarità amministrativa previsto dalla legge regionale n. 17/2014, con la quale è stato riordinato l´assetto organizzativo dei controlli interni. Le misure introdotte hanno implementato ulteriormente il sistema dei controlli, anche quest´anno valutato in termini soddisfacenti". Obiettivo: Migliorare Ancora - "Ritengo che i risultati relativi al 2014 - ha concluso il presidente Maroni - siano complessivamente molto buoni, anche perché ulteriormente migliorativi rispetto a quelli raggiunti nel precedente esercizio. Naturalmente la prospettiva, da bravi Lombardi, è quella di migliorare sempre di più e a questo riguardo ribadisco che i rilievi da Voi individuati sulla gestione dell´esercizio 2014 saranno attentamente considerati. Mi impegno personalmente a individuare, con l´ausilio delle strutture regionali, che ringrazio per l´ottimo lavoro che hanno svolto, le soluzioni più adeguate per risolvere tutte le criticità del caso". "Sono molto soddisfatto del fatto che la Corte dei Conti abbia approvato il rendiconto della Regione Lombardia, significa che gestiamo bene i conti pubblici. La stessa Corte ha fatto delle proposte e dei suggerimenti che naturalmente valuteremo, come quella sui maggiori controlli che stiamo già facendo. Il Procuratore ha poi dato la sua disponibilità a fornire proposte migliorative del sistema socio sanitario, disponibilità che ben accetto perché voglio migliorare le già ottime performances della Regione Lombardia nella gestione delle risorse pubbliche. Per cui usciamo soddisfatti da questa accurata verifica che la Corte dei Conti ha fatto sui nostri bilanci e sul modo in cui la Regione Lombardia spende i soldi pubblici". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al termine dell´adunanza di parifica alla Corte dei Conti sezione regionale della Lombardia. "Il giudizio di parifica del rendiconto regionale? Abbiamo dati molto positivi, anche nella sanità, con una riduzione dei costi, un recupero di efficienza e un miglioramento della gestione degli appalti attraverso la concentrazione nella stazione unica appaltante". Lo ha spiegatoil presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti prima dell´adunanza di parifica della Corte dei Conti-sezione regionale della Lombardia. "Pensate che, nel giro di un anno, il numero di gare fatte dalla nostra agenzia Arca è aumentato del 300 per cento - ha continuato -, di queste la metà sono in sanità e questa è la strada da seguire per garantire minori costi, migliori servizi e maggiore trasparenza". |
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FVG, SOSTEGNO AL REDDITO: SERRACCHIANI, "SPERIMENTIAMO UN MONDO NUOVO" |
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Trieste, 30 giugno 2015 - "Credo che veramente stiamo sperimentando un mondo nuovo". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, concludendo ieri sera il dibattito al termine del quale il Consiglio regionale ha approvato le nuove "Misure attive di inclusione sociale e di sostegno al reddito", che hanno lo scopo di "combattere la povertà, assoluta e relativa". "Rispetto ad una crisi che si protrae per così tanto tempo e alle sfide che abbiamo di fronte - ha affermato, riferendosi anche quanto sta accadendo in queste ore in Grecia - intendiamo mettere in campo tutti gli strumenti possibili per andare a cercare le povertà e combatterle". "Siamo tra le prime Regioni che intervengono su questo tema, che è all´attenzione anche dell´Europa, che ha sempre stimolato l´Italia e gli altri paesi comunitari a impegnarsi sull´inclusione sociale, aiutando le persone più in difficoltà". Si tratta di misura attiva, ha poi evidenziato, "perchè non è forma di assistenza, non è elemosina e non è reddito di cittadinanza. E´ misura universalistica che si affianca agli interventi nel mercato del lavoro e nel campo delle politiche sociali, fornendo uno strumento in più". E quindi è misura distinta dall´inclusione lavorativa, che viene concessa "a condizione che tra Regione e cittadini in condizioni di bisogno si sottoscriva un patto in base al quale chi riceve l´aiuto si impegna a fare tutto il possibile per uscire dallo stato di difficoltà, in termini di formazione e riqualificazione professionale, di istruzione dei figli". In proposito Serracchiani, che al termine delle votazioni ha incontrato i giornalisti assieme all´assessore alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca e al Lavoro Loredana Panariti, ha ricordato come la Regione stia riordinando l´intero sistema delle Politiche sociali, con la precisa volontà di dar vita a breve al nuovo Piano regionale del Sociale. Per cui il provvedimento approvato oggi si inquadrerà in "una cornice più larga", in cui sono compresi, oltre ad esso, il Piano per il lavoro e le Politiche sociali (ad oggi gestite per lo più dai servizi assistenziali comunali). "Alla fine del percorso di riordino - ha annunciato - all´interno delle misure di sostegno al reddito avremo una parte delle politiche sociali, tra cui in particolare il fondo di solidarietà. Nonché, ha aggiunto l´assessore Telesca, "la carta famiglia, la carta acquisti e altre misure", specificando che la revisione si imporne "perchè oggi c´è una frammentazione non efficace tra diversi provvedimenti con diversi requisiti". Con un cambio di sostanza, perché gli aiuti non arriveranno più a rimborso di spese sostenute, ma saranno anticipati a chi ne ha veramente bisogno. Per l´assessore Panariti, inoltre "questa misura di sostegno attivo consente anche di accedere ad adeguati percorsi di riqualificazione e inserimento, per tutto il tempo necessario". Rispetto al fatto che il provvedimento ha incontrato, l´appoggio del Movimento 5 Stelle e la contrarietà del Centro destra, la presidente, ringraziando il primo, ha espresso delusione per l´atteggiamento del secondo, espresso in aula dal consigliere Renzo Tondo. "Io credo che ci sono dei temi su cui quest´aula dovrebbe avere la forza e il coraggio di confrontarsi mettendo da parte ideologie e provenienze, avendo la capacità di fare della lotta alla povertà un patrimonio comune di tutta la politica. Mi dispiace che questa opportunità non sia stata colta", ha affermato la presidente. |
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PIEMONTE – PRONTE A PARTIRE 20 UNIONI MONTANE |
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Torino, 30 giugno 2015 - Approvato in Giunta regionale il provvedimento che conferisce, a partire dal 1° luglio, a 13 unioni montane piemontesi su un totale di 41, le funzioni amministrative già individuate con delibera regionale lo scorso 23 giugno. Altre 7 unioni, anch’esse pronte a partire, i cui territori non corrispondono all’ambito territoriale delle comunità montane esistenti al 31 dicembre 2007, potranno invece esercitare le stesse funzioni a seguito di specifiche convenzioni con altre unioni montane appartenenti al medesimo ambito territoriale. L’iniziativa di Giunta fa seguito all’attestazione da parte delle 20 unioni oggetto del provvedimento di essere in grado di avviare l’esercizio delle funzioni amministrative loro conferite. Per quanto concerne i restanti 21 nuovi enti sovracomunali che stanno perfezionando l’iter amministrativo, le funzioni vengono mantenute transitoriamente in capo alle rispettive comunità montane unitamente alle pratiche in agricoltura afferenti alla programmazione 2007-2013, “È stato compiuto un altro importante passo verso la completa operatività delle nuove unioni montane – ha commentato l’assessore allo Sviluppo della montagna Alberto Valmaggia – Il mio auspicio è che le restanti 21 unioni montane possano entro breve attestare la loro operatività e dar così pieno corso al superamento definitivo delle comunità montane”. Di seguito viene riportato l’elenco delle 13 Unioni montane operative sin dal 1° luglio e delle 7 la cui operatività partirà a seguito della stipula di apposite convenzioni con il rispettivo ambito territoriale afferente alle vecchie Comunità Montane. Unioni montane operative dal 1° luglio: a) Unione montana dal Tobbio al Colma; b) Unione montana Langa Astigiana Val Bormida; c) Unione montana Valle Maira; d) Unione montana Comuni del Monviso; e) Unione montana Valle Varaita; f) Unione montana Valli Monregalesi; g) Unione montana Alta Langa; h) Unione montana Valchiusella; i) Unione montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone; j) Unione montana Alta Valle Susa; k) Unione montana Alta Ossola; l) Unione montana Valli dell´Ossola; m) Unione montana Lago Maggiore. Unioni montane operative solo a seguito di stipula di convenzione: a) Unione Montana Tra Langa e Alto Monferrato; b) Unione Montana Comuni delle Colline e Rive Del Cervo; c) Unione montana Prealpi Biellesi; d) Unione Montana Gran Paradiso; e) Unione Montana Alpi Graie; f) Unione Montana Alta Valle Susa; g) Unione Montana Comuni Olimpici - Via Lattea. |
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PUGLIA, CONSULTAZIONI EMILIANO: I PRIMI APPUNTAMENTI DI IERI |
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Bari, 30 giugno 2015 - Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha aperto questa mattina – con la diretta streaming su www.Regione.puglia.it e presso la sede di via Gentile il giro delle consultazioni delle forze politiche presenti in Consiglio, oltre che di quelle che fanno parte della sua maggioranza, prima delle dichiarazioni programmatiche e della composizione della Giunta. Il primo incontro doveva tenersi con i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, che però hanno declinato l’invito per concomitanti impegni. Il presidente Emiliano ha voluto comunque fare il punto della situazione, approfittando della presenza del gruppo di lavoro di chi ha provveduto a stilare le sue linee programmatiche attraverso le Sagre del programma, in modo da “costituire – ha detto – punti di comune accelerazione, perché il tempo non è una variabile indipendente”. “Abbiamo individuato – ha sottolineato – alcuni punti che avremmo discusso oggi: ad esempio, il fatto che su partecipazione e trasparenza ci sarebbe stato un interesse comune nel riqualificare la legislazione: accelereremo in tal senso”. Ancora: “Su anticorruzione e sicurezza, ci dirigeremo in direzione di quanto giù fatto al Comune di Bari con l’agenzia non repressiva di lotta alla criminalità organizzata, per la gestione degli immobili confiscati alla mafia”. “Per il conflitto di interessi: una legge regionale distinguerà il ruolo dei consiglieri regionali da quello dei lobbisti, per regolare il rapporto tra impresa e politica. E ci saranno meccanismi che incentivino la denuncia di atti sospetti di corruzione insieme alla rotazione dei dirigenti e un confronto sul modello organizzativo regionale”. Per i costi della politica “Io – ha detto – non sono il padrone della Regione. I riassetti istituzionali saranno oggetto di confronto e non di imposizione da parte del Presidente. Ma per le retribuzioni, considero quelle dei consiglieri e del presidente di oggi eccessive. Si deve arrivare a quanto guadagna un sindaco metropolitano, prefigurando gli indirizzi della riforma costituzionale. Siamo contrari a privilegi come vitalizi e pensioni, ma sappiamo che alcune persone impegnate nei ruoli di rappresentanza, non tutte, possano compromettere la loro situazione economica previdenziale. Per loro, occorrerà studiare delle forme di contribuzione, anche privata, per evitare danni al proprio futuro previdenziale”. Emiliano ha illustrato altri punti del proprio programma: “So che c’è l’opzione Rifiuti Zero, ne discuteremo sapendo che leggi nazionali hanno autorizzato alcuni termovalorizzatori in Puglia. Per l’Ilva siamo convinti che se la fabbrica uccide, va chiusa. Se invece anche grazie al potenziamento dell’Arpa può essere compatibile con la vita umana, si può procedere con attenzione. Su Tap, pur non essendo contrari a una nuova fonte di approvigiovamento, non siamo riusciti a capire perché l’opera debba passare proprio da quella spiaggia, disponendo di oltre ottocento chilometri di costa". Ha proseguito poi sul reddito di cittadinanza “che noi chiamiamo di dignità. Oggi avremmo potuto discuterne e buttare le basi per una proposta di legge, sapendo che il tutto deve agire nell’ambito del sistema di welfare, per la lotta alla povertà e che non deve essere un’occasione per qualcuno di smettere di lavorare a spese di altri: utilizzeremo le esperienze fatte con il reddito di inserimento, i cantieri di cittadinanza e i piani di zona”. “Abbiamo fretta – ha proseguito – ci sono vertenze urgenti, come la Om. Per questo avremo al più presto bisogno di una Giunta operativa: la cui nomina spetta al Presidente. E mi auguro che in fretta siano nominati i consiglieri". Gli appuntamenti proseguiranno questo pomeriggio con il seguente calendario presso la Presidenza della Regione Puglia (Lungomare N. Sauro 33). Ore 16:00 Incontro con delegazione Ncd, ore 16:45 Incontro con Lista Schittulli, ore 17:30 Incontro con Forza Italia, ore 18:15 Incontro con “Oltre”. |
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PUGLIA: EMILIANO NOMINA CAPO DI GABINETTO E ADDETTO STAMPA DEL PRESIDENTE |
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Bari, 30 giugno 2015 - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha nominato in qualità di capo di Gabinetto il dott. Claudio Stefanazzi, e di addetto stampa la dott.Ssa Elena Laterza. Claudio Stefanazzi è nato a Tricase l’8 maggio 1970. Consegue la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Approfondisce, sotto la guida del suo maestro Prof. Albert Mazzoni le tematiche relative al Diritto del Commercio Internazionale e Comunitario presso l’Università del Salento e l’Istituto Universitario Europeo di Firenze. E’stato docente di Diritto del Commercio Internazionale presso la Facoltà di Scienza Politiche dell’Università della Calabria . E’ stato direttore Esecutivo dell’Isufi (Istituto Superiore Universitario di formazione Interdisciplinare) Aree Politiche Euromediterranee. Ha fatto parte dell’Uti (Unità Tecnica per l’Internalizzazione) del Ministero degli Esteri a supporto degli Enti Locali. Si è abilitato all’esercizio della professione forense nel 1998 e da allora svolge attività di consulenza stragiudiziale nei confronti di aziende nazionali ed internazionali nei settori M&a, Contrattualistica, project financing, due diligence, operazioni straordinarie. E’componente tecnico di numerosi consigli di Amministrazione. Elena Laterza è giornalista professionista dal 2009, ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche con indirizzo politico-sociale presso l´Università degli studi di Bari "Aldo Moro" e il Dottorato di ricerca in Filosofia e teorie sociali contemporanee. Dopo aver collaborato dal 2000 al 2004 come giornalista per il quotidiano La Repubblica, da undici anni (dal febbraio 2004) ricopre il ruolo di addetto stampa di Michele Emiliano. |
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UMBRIA; MARINI A INSEDIAMENTO GIUNTA REGIONALE: "CI ASPETTA FORTE IMPEGNO" |
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Perugia, 30 giugno 2015 - Numerosi gli argomenti all´ordine del giorno della seduta di insediamento della Giunta regionale dell´Umbria: dalla sanità all´economia, al marketing territoriale, alle infrastrutture, alla riforma delle Province. La seduta è iniziata con "l´augurio di buon lavoro agli assessori" da parte della presidente Catiuscia Marini. "La legislatura che si apre – ha detto Marini – ci chiede un forte impegno, a cui dobbiamo rispondere mettendo in campo le competenze che abbiamo per affrontare le sfide difficili che attendono l´Umbria e la sua comunità. Lavoro, occupazione, sviluppo, sostegno alla crescita e all´innovazione economica e imprenditoriale, mantenimento del welfare e dei servizi, utilizzo pieno delle risorse disponibili, a cominciare da quelle comunitarie i cui programmi sono stati già approvati dalla Commissione europea, in una logica di maggiore efficienza e competitività sono fra i temi al centro dell´agenda regionale che dovremo attuare insieme. Ci sono le condizioni per affrontare con serenità quanto ci attende, ora dobbiamo rimboccarci le manich |
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ZAIA HA NOMINATO LA NUOVA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO: ECCO ASSESSORI E DELEGHE |
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Venezia, 30 giugno 2015 - Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, dopo la presentazione avvenuta in Consiglio, ieri ha formalmente nominato la nuova Giunta regionale. Seguono le deleghe: Presidente Luca Zaia: Comunicazione e Informazione, Attuazione del Federalismo e Autonomia, Referendum Consultivi Previsti da Leggi Regionali, Relazioni Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo, Cooperazione Transfrontaliera e Transnazionale, Funzioni di Controllo e Ispettorato, Competenze Istituzionali (Stato-regione), Rapporti col Parlamento Nazionale ed Europeo, Attrazione degli Investimenti, Grandi Eventi. Vicepresidente Gianluca Forcolin: Bilancio e Patrimonio, Affari Generali Enti Locali - Bilancio e Controllo Finanziario, Finanze e Tributi, Rapporti con il Credito, Partecipazioni Societarie, Risorse Umane, Affari Generali, Demanio e Patrimonio, Sistema Informatico ed e-government, Semplificazione Amministrativa, Trasparenza, Anticorruzione, Affari Legali e Contenzioso, Rapporti con gli Enti Locali, Riordino Funzioni di Competenza Regionale, Funzioni Metropolitane. Assessore Gianpaolo Bottacin: Ambiente, Protezione Civile, Legge Speciale per Venezia – Programmazione per la Salvaguardia Ambientale, Tutela del Suolo e dell’Aria, Ciclo Integrato dell’Acqua, Difesa del Suolo, Bonifica e Foreste, Cave, Acque Minerali e Termali, Riconversione del Polo Industriale di Marghera, Legge Speciale per Venezia, Protezione Civile e Antincendio Boschivo, Specificità Provincia di Belluno. Assessore Federico Caner: Attuazione del Programma, Rapporti con il Consiglio Regionale, Programmazione/fondi Ue, Turismo, Commercio Estero – Attuazione del Programma di Governo, Rapporti con il Consiglio Regionale, Programmazione (Fas e Fsc), Programmi Fers, Turismo, Trasporti a Fune, Commercio Estero e Internazionalizzazione, Economia e Sviluppo Montano, Attività Promozionali. Assessore Luca Coletto: Programmazione Socio Sanitaria – Programmazione Sanitaria e Sociosanitaria, Tutela della Salute, Programmazione Edilizia a Finalità Collettive, Igiene Pubblica, Attuazione articolo 20 legge n. 67/1988, Sicurezza Alimentare, Servizi Veterinari, Non Autosufficienza. Assessore Cristiano Corazzari: Territorio, Cultura, Sicurezza – Pianificazione Territoriale e Urbanistica, Beni Ambientali, Culturali e Tutela del Paesaggio, Parchi e Aree Protette, Polizia Locale, Sicurezza Cultura, Spettacolo, Sport, Edilizia Sportiva, Identità Veneta. Assessore Elisa De Berti: Lavori Pubblici, Infrastrutture, Trasporti – Lavori Pubblici, Edilizia Residenziale Pubblica, Patti Territoriali (Ipa), Infrastrutture, Programmazione dei Trasporti, Trasporto Pubblico Locale, Navigazione Interna e Portuale. Assessore Elena Donazzan: Istruzione, Formazione, Lavoro, Pari Opportunità – Politiche dell’Istruzione, Diritto allo Studio, Scuole Paritarie, Edilizia Scolastica, Programmazione della Formazione Professionale, Programmi Comunitari Fse, Politiche per il Lavoro, Pari Opportunità. Assessore Manuela Lanzarin: Servizi Sociali – Programmazione e Servizi Sociali, Interventi a Favore dei Minori, dei Giovani, degli Anziani e dei Portatori di Handicap, Settore del No Profit e del Volontariato, Rapporti con istituzioni di Assistenza, Flussi Migratori, Diritti Umani, Edilizia di Culto. Assessore Roberto Marcato: Sviluppo Economico, Energia – Artigianato, Commercio, Piccole e Medie Imprese, Industria, Fiere e Mercati, Distretti, Ricerca e Innovazione, Imprenditoria Giovanile e Femminile, Energia per tutte le Filiere, Tutela del Consumatore. Assessore Giuseppe Pan: Agricoltura, Caccia e Pesca – Politiche per l’Agricoltura e la Zootecnia, Piano di Sviluppo Rurale (Feoga), Programma Comunitario Leader, Pesca e Acquacoltura, Fitosanitario, Produzioni Ambientali e Vegetali, Caccia. |
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ZAIA HA NOMINATO LA NUOVA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO: ECCO I CURRICULA DEGLI ASSESSORI |
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Venezia, 30 giugno 2015 - Gianluca Forcolin, Vicepresidente Della Giunta - Veneziano di Musile di Piave, classe 1968, diplomato all’Istituto professionale per il Commercio, tributarista. Assessore e vicesindaco del suo Comune d’origine dal 1993, alle amministrative del 2007 è eletto sindaco, riconfermato nel 2012. E’ stato deputato dal 2008 al 2013, componente delle Commissioni Finanze e Attività produttive. Alle ultime elezioni regionali è stato il candidato consigliere più votato nella sua provincia con 3.591 preferenze personali. Elena Donazzan - Vicentina, classe 1972, diplomata al Liceo linguistico. Eletta nel 1994 in Consiglio provinciale a Vicenza, nel 2000 entra in Consiglio regionale. Nel 2005 diventa assessore regionale con referati all’Istruzione, Formazione, Lavoro, caccia, protezione civile, tutela del consumatore, sicurezza alimentare, servizi veterinari. Nel 2010 viene rieletta in Consiglio regionale ed è nominata assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro (dall’ottobre 2014 anche trasporti) nella Giunta Zaia. Federico Caner - Trevigiano, 41 anni, laureato in Scienze politiche, con master in Gestione degli Enti locali presso l’Università Bocconi di Milano. In Lega dal 1993, dal 1998 al 2008 è consigliere comunale a Treviso. In Consiglio regionale dal 2000, è stato presidente del Gruppo consiliare Liga Veneta Lega Nord dal 2010 al 2015. Nel 2012 è stato vicesegretario federale della Lega Nord; attualmente è responsabile della Liga Veneta per le politiche della sicurezza. Cristiano Corazzari - Nato a Ferrara il 9 novembre 1975, risiede a Stienta (Rovigo). Avvocato dal 2007, è iscritto alla Lega Nord Liga Veneta dal 1992. E’ stato candidato alla Camera dei deputati alle elezioni politiche del 2008; nel 2010 è stato eletto in Consiglio regionale. Dopo un quinquennio all’opposizione in consiglio comunale a Stienta come capogruppo della Lega Nord, nel 2014 è stato eletto sindaco (il primo non di centrosinistra nella storia) del Comune rodigino. Luca Coletto - Veronese classe 1961, ha conseguito la maturità tecnica. Ha iniziato la sua attività politica nella Lega nel 1995; nel 2002 è stato responsabile provinciale Enti locali. Dal 2004 al 2009 è stato assessore all’Ambiente ed alle Politiche faunistiche per la Provincia di Verona, e quindi vicepresidente con medesime deleghe dal 2009 al 2010; dal 2008 al 2009 è stato Consigliere comunale nel capoluogo. Dal 2010 è stato assessore alla Sanità all’interno della Giunta regionale del Veneto. Gianpaolo Enrico Bottacin - Bellunese, classe 1969, si è laureato in ingegneria meccanica all’Università di Padova, lavorando per importanti aziende del settore chimico e dell´occhialeria. Appassionato di automobilismo, dal 2005 al 2008 è stato delegato provinciale della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. Dal 2011 è presidente dell’Aci Belluno. In Lega dal 1993, è stato consigliere regionale dal 2005 al 2009 (capogruppo dal 2008), e presidente della Provincia di Belluno dal 2009 al 2011. Manuela Lanzarin - Vicentina di Rosà, classe 1971, diplomata alla Scuola superiore interpreti e traduttori, ha lavorato nell’area commerciale estera dell’azienda di famiglia. Assessore alla cultura e all’istruzione a Rosà dal 1997, è stata eletta sindaco per due mandati dal 2002 al 2012, da allora è vicesindaco. Nel 2008 è stata eletta deputato, carica che ha ricoperto fino alla scadenza di legislatura nel 2013. E’ alla sua prima esperienza in Regione, eletta con la Lista Zaia a Vicenza. Roberto Marcato - Padovano di Piombino Dese, classe 1968, promotore finanziario. Iscritto alla Lega dal 1992, nel 2006 è stato Responsabile provinciale Enti locali, e nel 2012 è eletto Segretario provinciale. Nel 2007 ha ricoperto il ruolo di assessore al Bilancio a Piombino Dese. In Provincia a Padova, è stato nominato di assessore con deleghe ad Ambiente, Cave, politiche energetiche dal 2004 al 2009; nel 2009, rieletto, è stato riconfermato nelle stesse deleghe e nominato vicepresidente. Giuseppe Pan - Padovano, classe 1962, laureato in Agraria e docente di scuola media superiore. Assessore all’Ambiente a Cittadella dal 1992 al 2001, vicesindaco dal 2002 al 2005 e dal 2007 al 2012, è stato eletto sindaco nel 2012 succedendo a Massimo Bitonci. Dal 2004 è presidente dell’Associazione città murate del Veneto. Cofondatore della Lega Nord a Cittadella nel 1992, è Segretario della sezione locale dal 2007. E’ alla sua prima esperienza in Regione del Veneto. Elisa De Berti - Veronese, classe 1974, laureata in Giurisprudenza nel 2001, ed iscritta all’Albo degli Avvocati di Verona dal 2005. Militante della Lega Nord, nel 2004 è stata eletta consigliere comunale a Isola Rizza, Comune del quale è diventata sindaco nel 2009, poi riconfermata nel 2014. E’ salita alle cronache nazionali di recente come “sindaco anti-tasse”, avendo deliberato la serrata del municipio per tre giorni tra gennaio e febbraio 2015 come protesta contro il Patto di stabilità e i tagli dei trasferimenti da Roma. |
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ZAIA PRESENTA IN CONSIGLIO REGIONALE 18 PROGETTI DI LEGGE. “IL PRIMO IMPEGNO E’ MANTENERE GLI IMPEGNI” |
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Venezia, 30 giugno 2015 - Il Presidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, ha depositato venerdì scorso in Consiglio Regionale 18 progetti di legge a sua firma come proponente, già accorpati per materia affinché vengano posti celermente all’esame delle varie commissioni consiliari permanenti. “Ritengo sia opportuno, nell’interesse del Consiglio regionale e dei cittadini veneti, che le carte vengano messe subito sul tavolo perché, per quanto riguarda il sottoscritto, il primo impegno è ‘mantenere gli impegni’”, ha detto Zaia presentando i progetti di legge. In concreto, i progetti di legge presentati prevedono: 1 - Si introduce nello Statuto la questione di fiducia su atti o leggi di attuazione del programma di governo e su questioni particolarmente rilevanti o urgenti per la collettività regionale; 2 - In tema di tagli ai costi politica: con riferimento ai mandati svolti dai Consiglieri regionali e dai parlamentari di Camera e Senato prima dell’introduzione del sistema previdenziale contributivo, si propone al Consiglio regionale l’approvazione di un progetto di legge costituzionale mirato all’abrogazione, quindi con effetto retroattivo, dei vitalizi, eliminando tali privilegi, così come avvenuto con la riforma pensionistica per i lavoratori pubblici e privati; si abolisce l’assegno di fine mandato; si procede a una revisione della politica di bilancio, con immediata modifica di quello approvato a fine legislatura; si procede alla unificazione dei fondi di rotazione regionali allo scopo di delineare un sistema organico, efficiente ed efficace, di modalità di intervento e sostegno al sistema produttivo regionale; si procede alla istituzione del fondo regionale per il patrocinio gratuito a sostegno dei cittadini veneti colpiti dalla criminalità. 3 – In materia di politiche del territorio: si fissano nuove disposizioni per il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa con le quali, in sintesi, per la prima volta il problema del risparmio del consumo di suolo viene affrontato in modo organico (non solo blocco delle espansioni, ma anche razionale uso dell´esistente, recupero di aree dismesse, attivazione di azioni di rigenerazione urbana, misure di mitigazione, utilizzo di strumenti innovativi come il credito edilizio); per Pi e per Prg si è fissato in 2 anni, il termine di decadenza per le previsioni di piano relative a nuovi insediamenti non attuate (cd. “moratoria”); non solo si risparmia prezioso suolo agricolo e naturale, ma contemporaneamente si mantiene il valore degli immobili esistenti (si comprime l´offerta, di conseguenza si valorizza la domanda); si prevede la possibilità per i comuni di incentivare lo sgombero e il riutilizzo di aree degradate; vi sono poche deroghe stabilite solo per interventi pubblici e piano casa; si interviene sulla legge commerciale per contenere i mega centri commerciali e favorire gli esercizi di vicinato; si fissa la “revisione” obbligata dei futuri project financing una volta trascorso un determinato periodo dalla dichiarazione di pubblico interesse senza che si sia stipulata la convenzione di concessione; in merito alle opere infrastrutturali in corso, attivate in regime di concessione/project financing, in considerazione delle mutate condizioni macroeconomiche e di mercato che caratterizzano il territorio regionale, e delle note vicende giudiziarie emerse nell’ultimo anno e mezzo, si fissano delle procedure di “revisione” con rigide verifiche sotto l’aspetto sia della sostenibilità finanziaria che dell’attualità del pubblico interesse alla realizzazione; in adeguamento alle più recenti direttive europee si fissano nuove disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale, rivedendo le competenze della Commissione regionale Via anche con risparmio di spesa. 4 - In materia di politiche economiche e del lavoro: in merito alle funzioni, attribuite a suo tempo dalla Regione alle province, in materia di procedure di gestione delle crisi aziendali e dei contratti di solidarietà, nonché di quelle relative al funzionamento del sistema informativo lavoro e della rete dei servizi per il lavoro, si procede, per evitare il blocco determinato dalla soppressione province, alla riallocazione in capo alla Regione; si dispongono interventi in favore dei giovani e delle future generazioni in quanto la grave crisi finanziaria ha trovato un’Italia impreparata, costretta a mettere in atto politiche di rigore e contemporaneamente incapace di promuovere politiche di sviluppo, acuendo lo scontro tra generazioni, e di fatto decretando l’impossibilità per le nuove generazioni di costruirsi un futuro sicchè con la programmazione regionale si mira ad integrare il mondo della scuola e della formazione con quello del lavoro, facilitando gli stages, il tirocinio formativo e l’apprendistato, la promozione di masters, lo sviluppo di progetti innovativi e sperimentali, il sostegno a start up e libere iniziative; si dispone una organica disciplina innovativa del sistema educativo della Regione Veneto riconsiderando, in coerenza con la normativa nazionale di riferimento e il quadro europeo, la centralità della persona e coniugando l’istruzione e la formazione professionale; si introduce il “Contratto regionale di attività” come nuovo modello di regionale di welfare to work e di flexicurity a favore di soggetti che non hanno mai avuto un’occupazione e si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro. 5 – In materia di valutazione delle politiche pubbliche e degli effetti della legislazione: si fissa il blocco delle nomine, con relativo commissariamento, degli organi degli enti strumentali della Regione in scadenza con la fine della legislatura consentendo in tal modo di evitare gli ostruzionismi del passato al completamento delle razionalizzazione di tali enti già avviata per legge; si dispone la razionalizzazione delle sedi – con accorpamento di esse nel contesto del compendio degli immobili di proprietà della Regione situati nei pressi della Stazione Ferroviaria di Venezia-santa Lucia - e la semplificazione, per quanto di competenza della Regione trattandosi di materia principalmente statale, delle procedure di alienazione patrimonio immobiliare. 6 – In materia di politiche socio-sanitarie: si istituisce l’ente di governance della sanità regionale veneta, denominato ‘Azienda Zero”, e si riducono a dimensione provinciale gli ambiti territoriali delle Aziende sanitarie locali; si disciplina il governo delle liste d’attesa nella Regione del Veneto per l’abbattimento dei tempi; si procede, adottando un moderno modello organizzativo e gestionale, alla trasformazione delle Ipab ancora disciplinate nel Veneto dalla Legge Crispi del 1890. |
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PROGRAMMA 2015-2020. ZAIA: “LAVORO, GIOVANI E AUTONOMIA, LE GRANDI SFIDE DI UN VENETO CHE PARTE DALLE SUE ECCELLENZE E CHE NON MOLLA MAI” |
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Venezia, 30 giugno 2015 - Traghettare il Veneto da qui al 2020, consolidando le eccellenze della nostra Regione, non gettando mai la spugna di fronte a crisi e avversità, sapendo che la vera sfida da vincere è quella del lavoro, guardando ai giovani come alla nostra principale risorsa e puntando a conquistare quella autonomia che come veneti legittimamente rivendichiamo da tempo. Sono questi i capisaldi del programma della decima legislatura regionale appena iniziata, illustrati ieri dal presidente Luca Zaia all’assemblea di palazzo Ferro Fini, nel corso della seduta dedicata alla presentazione della nuova Giunta. Dopo aver reso noti e nomi dei dieci assessori e le rispettive competenze, Zaia ha sintetizzato gli elementi cardine dell’attività futura, richiamando il Consiglio ad affrontare con determinazione questa difficile fase storica, “perché – ha detto – non siamo i curatori fallimentari del Veneto”. Per il presidente il lavoro deve essere in cima alle preoccupazioni, sia perché la disoccupazione giovanile è una ferita che brucia, sia per dare risposta ai tanti, ormai non più giovani, che attendono di essere ricollocati. “Su questo fronte, l’esperienza ci insegna – ha sottolineato – che noi possiamo essere decisivi, come è dimostrato dalla vicenda Electrolux, un’azienda che sembrava vicina alla chiusura e che ora è tornata pienamente produttiva”. Zaia ha poi rilevato l’importanza di utilizzare al meglio gli oltre 1.300 milioni di euro di fondi europei disponibili per lo sviluppo della nostra regione nei prossimi anni, per rilanciare la nostra economia e il nostro sistema produttivo. “Le nostre imprese hanno ancora la volontà di rischiare – ha ricordato –, ci chiedono solo di poter lavorare, di non avere uno Stato che le massacra di tasse e invece il nostro residuo fiscale ammonta a ben 21 miliardi di euro. E dobbiamo fare in modo che le banche venete rimangano nel Veneto”. Dopo aver confermato la vocazione produttiva di Marghera (“in quest’area deve svilupparsi la manifattura veneta, non campi da golf”), il presidente si è soffermato sui recenti sviluppi della sentenza della Corte Costituzionale sui referendum in materia di autonomia e indipendenza. “Confermiamo il nostro impegno per procedere in questa direzione – ha detto –. Si è aperto un varco per ottenere l’autonomia, ma anche la prospettiva di andare finalmente a contarci per poi poter dire a Roma che l’attuale situazione non è più accettabile e noi non ce la facciamo più”. Zaia ha quindi accennato all’obiettivo di consolidare la leadership nazionale del turismo veneto, “la nostra più grande industria – ha evidenziato – che non può essere minata da inaccettabili politiche in tema di immigrazione. Quello che accade non possiamo più considerarlo un’emergenza ma un problema cronico: non si tratta di profughi e rifugiati, ma di gente che va aiutata a casa loro”. Il presidente ha poi orgogliosamente rivendicato l’eccellenza della sanità veneta, per la quale risorse e investimenti non dovranno venir meno (“continueremo a essere i numeri uno”) e in chiusura ha sottolineato la volontà di dedicare particolare attenzione a temi giustamente cari ai cittadini, quelli della trasparenza, della legalità e dell’anticorruzione. Nella replica Zaia ha ringraziato l’opposizione per i toni costruttivi del dibattito: “Una opposizione più forte – ha detto – rende più forte anche una maggioranza. Mi sembra un ottimo inizio di legislatura, abbiamo dato un bel messaggio ai veneti: in Consiglio siedono 51 persone che lavorano per il bene della regione”. |
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PIEMONTE: ASSISTENZA TERRITORIALE, SOCIETÀ PARTECIPATE, EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA E LOTTA ALLE ZANZARE SONO STATI I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI DALLA GIUNTA REGIONALE |
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Torino, 30 giugno 2015 - Assistenza territoriale. La delibera sulla rete di assistenza territoriale presentata dall’assessore Antonio Saitta costituisce un atto di programmazione che procederà di pari passo con la revisione della rete ospedaliera per garantire dal 2016 un’offerta sanitaria adeguata ai nuovi bisogni di salute della popolazione. Vengono infatti definite le linee di indirizzo che i direttori generali dovranno seguire per progettare i piani di assistenza delle singole aziende sanitarie. In questo disegno il distretto assumerà un ruolo di particolare rilevanza, ed il responsabile di distretto dovrà progettare il potenziamento della rete ed acquistare dai privati i servizi eventualmente necessari. L’obiettivo è strutturare la cura dei pazienti cronici secondo un modello che vede l’ospedale come la sede più adatta per la diagnosi e la cura degli episodi acuti ed il territorio per l’erogazione di visite ed esami specialistici, farmaci, terapie di riabilitazione, servizi specialistici ambulatoriali. Ci sarà anche integrazione tra medici di famiglia e medicina territoriali, sulla base di molte situazioni già sperimentate con successo. Società partecipate. Il primo aggiornamento trimestrale del piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dalla Regione, presentato dal presidente Sergio Chiamparino e dall’assessore Giuseppina De Santis, informa che nei mesi di aprile, maggio e giugno si è provveduto ad individuare le partecipazioni ritenute strategiche per i fini istituzionali della Regione e che nel secondo semestre 2015 si provvederà ad un’analisi delle azioni necessarie per integrare Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni ed alla costruzione di un modello stabile di gestione e controllo delle partecipazioni aziendali. Edilizia residenziale. Definiti, come proposto dall’assessore Augusto Ferrari, i criteri e gli indirizzi sui quali i Comuni e le Agenzie territoriali per la casa dovranno basarsi per richiedere i contributi del programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi ad edilizia residenziale pubblica previsto dalla legge n.80/2015, che assegna al Piemonte quasi 36 milioni di euro. Gli interventi potranno essere localizzati nei Comuni ad alta tensione abitativa ed in quelli con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Lotta alle zanzare. Su proposta dell’assessore Antonio Saitta è stato deciso che verranno finanziati i progetti di lotta alle zanzare nelle aree urbane presentati dai Comuni di Torino, dell’area metropolitana torinese, di Alessandria, Casale Monferrato, Novara, Pinerolo, San Mauro Torinese, Vercelli, Verbania, Torrazza Piemonte, Veruno, Castello di Annone e Montalto Dora. Il costo totale dei progetti ammessi ammonta a 1.312.000 euro, la metà dei quali a carico della Regione. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta del presidente Sergio Chiamparino e degli assessori Giuseppina De Santis, Augusto Ferrari ed Antonella Parigi, la sottoscrizione del protocollo di intesa tra Regione, Fondazione Piazza dei Mestieri Marco Androni ed associazione Piazza dei Mestieri di Torino; - su proposta del vicepresidente Aldo Reschigna, l’adeguamento dello statuto della Fondazione 20 marzo 2006, in modo da perseguirne al meglio gli obiettivi e le esigenze di contenimento dei costi; - su proposta dell’assessore Giuseppina De Santis, il programma di sostegno finanziario per la realizzazione nelle piccole e medie imprese piemontesi di diagnosi energetiche e sistemi di gestione dell’energia conformi alle norme Iso 50001, per la cui attuazione verrà emanato uno specifico bando nell’ambito dei nuovi fondi europei; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, le disposizioni generali per la concessione di contributi negli interessi su prestiti per la conduzione aziendale contratti dalle imprese agricole per fronteggiare i danni causati dal dittero Drosophila suzukii; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, l’assegnazione di contributi a sostegno delle attività istituzionali svolte dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, dalla Fondazione Circolo dei Lettori, dalla Fondazione per lo sviluppo e la documentazione delle società di mutuo soccorso e dalla Fondazione Museo della Ceramica, nonché la definizione di una convenzione con l’associazione Collisioni, a sostegno del festival omonimo, e con la Fondazione Ettore Fico di Torino, per l’attuazione del progetto espositivo del 2015. |
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BOLZANO: AUMENTA LA RAPPRESENTANZA FEMMINILE NEI CONSIGLI E GIUNTE COMUNALI |
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Bolzano, 30 giugno 2015 - L´esito delle elezioni amministrative 2015 è che nei Consigli comunali siedono 431 donne (406 nel 2010) con un incremento della presenza femminile del 5,8 %, che nelle Giunte comunali (senza Bolzano, Naz-sciaves e Ortisei) è del 35,91 % (nel 2010 24,20 %) con un aumento dell´11,71 %. Con 10 sindache ancora una volta è stato raggiunto il risultato del 2010. Soddisfatte si sono dette l´assessora provinciale alle pari opportunità Martha Stocker e la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer, oggi 25.06 nel presentare tali numeri nell´ambito di una conferenza stampa a Palazzo Widmann a Bolzano. Come ha fatto presente l´assessora Stocker, se l´aumento della presenza femminile nei Consigli comunali sembra essere meno corposo rispetto a quello nelle Giunte comunali, bisogna tenere presente che in molti casi è stato ridotto il numero dei consiglieri comunali. Un dato è certo, come ha proseguito, il fatto che le donne erano sulle liste elettorali ha inciso sul fatto che sono state anche votate. Basti pensare che nel 1995 quando per la prima volta è stata garantita una quota di donne sulle liste alle elezioni successive si registrò un incremento della presenza femminile del 100 per cento, al quale nelle tornate elettorali successive si è di volta in volta riscontrato un aumento del 5 per cento. Questo significa che se si fornisce una miglior sceltasi cittadini, avendo la possibilità di quattro preferenze, i cittadini votano anche donne. Così le donne possono dire la loro. I Consigli comunali con la presenza femminile più alta sono Naturno (su 18 consiglieri 8 sono donne, ovvero il 44,44 per cento), Avelengo, Cortina s.S.v., Verano(con ciascuno 5 donne su 12 consiglieri, per cui con una presenza femminile del 41,67 per cento), nonché San Genesio Atesino, Castelbello-ciardes, Cortaccia e Ultimo (su 15 consiglieri, 6 sono donne, ovvero il 40,00 per cento). Il Consiglio comunale con il minor numero di donne è Luson con il 6,67 per cento di presenza femminile. Le giunte comunali con la presenza femminile maggiore, ovvero al 60,00 per cento, sono Avelengo, San Genesio Atesino, Cornedo all´Isarco e Cermes. In altri Comuni nelle Giunte comunali il 50,00 per cento sono donne. Così a Andriano, Bronzolo, Posta, Velturno, Fortezza, Gargazzone, San Candido, Chienes, Caines, Laion, Magrè, Meltina, Naturno, Val di Vizze, Rifiano, Rodengo, Santa Cristina Val Gardena, San Pancrazio, Vipiteno, Terento, Monguelfo-tesido, Nova Levante e Selva di Val Gardena. Grazie alla nuova legge elettorale per i Comuni (Dpreg. N.1/l del 1° febbraio 2005), come ha riferito la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer la rappresentanza delle donne nelle Giunte comunali è aumentata con un incremento di oltre un terzo. La presenza femminile nelle Giunte può essere garantita attraverso la chiamata dall´esterno, come nel caso dei Comuni di Merano, Bonzolo e Terlano. Una situazione ideale è presente a Cornedo dove vi è una sindaca e rispettivamente due assessori uomini e due assessore donne. Comuni che nel 2010 nelle Giunta comunali non presentavano alcuna rappresentante donna ora hanno fatto passi avanti e ne hanno almeno una, così Villabassa, San Martino in Badia, Senales e La Valle. La quota indicata dalla legge non è rispettata a Glorenza e a Cortina s.S.v. E in nessuna delle rispettive Giunte siedono donne. In base alla normativa questi Comuni hanno 30 giorni di tempo per adeguarsi, scaduto tale termine la Giunta provinciale provvede allo scioglimento del Consiglio comunale. Anche nelle nomine e designazioni di rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni operanti nell´ambito del comune o della provincia, ovvero da essi dipendenti o controllati, deve essere garantita una adeguata rappresentanza di entrambi i generi. |
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CITTÀ METROPOLITANA, MARONI: DIAMO POTERI PER GOVERNO TERRITORIO |
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Milano, 30 giugno 2015 - "Speriamo che quello che abbiamo fatto sia condiviso dal Consiglio e che serva davvero a fare gestire bene la Città metropolitana. Abbiamo forte contrarietà alla Riforma Delrio, perché cancella le Province senza cancellarle, toglie i soldi lasciando da svolgere compiti importanti. Noi siamo intervenuti per ridurre il danno". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando in conferenza stampa - insieme al sottosegretario con delega ai Rapporti con la Città Metropolitana Giulio Gallera - l´approvazione, da parte della Giunta regionale, del progetto di legge ´Disposizioni per la valorizzazione del ruolo istituzionale della Città metropolitana di Milano´. Noi Virtuosi, Risolviamo Problemi - "Ad esempio - ha proseguito Maroni - siamo intervenuti sul trasporto disabili, che costa 10 milioni. Le Province non erano in grado di garantire questo servizio. Regione Lombardia non era obbligata a mettere le risorse, ma abbiamo voluto farlo, perché, prima delle polemiche, il nostro compito, dal punto di vista etico, è quello di risolvere problemi dei cittadini. A volte mi chiedo se sia utile continuare sulla strada della virtuosità, perché poi veniamo penalizzati. Se però questo significa risolvere i problemi dei Lombardi, è giusto farlo". A questo proposito, Maroni ha ricordato che, proprio oggi, la Corte dei Conti ha detto che la Regione ha il Bilancio a posto: "unica Regione in Italia, abbiamo fatto investimenti per 80 milioni senza aumentare l´indebitamento, nonostante i tagli del Governo". Riforma Non Punitiva - "La riforma approvata - ha aggiunto Maroni - non è assolutamente punitiva nei confronti della Città metropolitana, anzi ne rafforza i poteri per governare il territorio". Il progetto di legge viene ora trasmesso al Consiglio regionale. "Domani - ha concluso il presidente - il Consiglio regionale approverà la Riforma delle autonomie, il primo punto della riforma complessiva. Si prevede, tra le altre cose, una sperimentazione per la Provincia di Sondrio, che diventerà una sorta di Provincia a Statuto speciale come il Trentino, l´Alto Adige e il Cantone dei Grigioni". "Con questo progetto di legge definiamo un´adeguata valorizzazione della Città Metropolitana di Milano, sulla base del principio che essa rappresenta l´area caratterizzata dalla maggiore intensità e potenzialità produttiva della nostra regione e dell´intero Paese e, di conseguenza, deve essere messa nelle condizioni migliori per sprigionare queste potenzialità in raccordo e collaborazione con la Regione e le altre istituzioni locali e nazionali". È quanto ha dichiarato il sottosegretario di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con la Città Metropolitana Giulio Gallera, illustrando in conferenza stampa, insieme al presidente Roberto Maroni, i contenuti del progetto di legge, approvato dalla Giunta regionale, ´Disposizioni per la valorizzazione del ruolo istituzionale della città metropolitana di Milano, in applicazione della legge 7 aprile 2014, n. 56´ Lavoro Di Confronto - "Il progetto di legge - ha proseguito Gallera - è stato realizzato anche grazie a un intenso lavoro di confronto con la Città Metropolitana nel Tavolo inter-istituzionale creato ad hoc e a diversi momenti di confronto, approfondimento e condivisione con alcuni rappresentanti delle principali realtà socio-economiche, Assolombarda, Confcommercio, Camera di Commercio, Confartigianato". Conferenza Permanente Regione-città Metropolitana - La Legge regionale prevede l´istituzione della Conferenza permanente Regione - Città metropolitana, vera e propria cabina di regia in cui, attraverso un Intesa quadro, vengono stabilite le linee programmatiche e le iniziative progettuali di raccordo tra il Piano Regionale di Sviluppo e il Piano Strategico della Città Metropolitana. L´intesa quadro può articolarsi anche in specifici accordi o intese settoriali o altre forme di collaborazione nonché in specifiche attività progettuali anche in riferimento alla programmazione comunitaria. Riordino Delle Funzioni - I contenuti della legge in merito al riordino delle funzioni sono derivati da un lavoro intenso di confronto con la Città metropolitana di Milano. Nella legge, difatti, è stata accolta la richiesta avanzata dalla Città Metropolitana che la stessa concentri la sua Azione solo sulle funzioni fondamentali e su quelle ´intimamente connesse alle funzioni attribuite dalla Legge Del Rio. Si stabilisce che vengano trasferite alla regione le seguenti materie: Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca le Politiche culturali ed alcune funzioni relative ad Ambiente ed Energia. La ricollocazione presso Regione Lombardia della funzione dell´Agricoltura risponde anche ad un disegno complessivo di razionalizzazione delle funzioni Caccia, Pesca, Foreste ed Agricoltura. Zone Omogenee - Si prevede che la giunta regionale avvii entro 60 giorni dall´entrata in vigore della presente legge il confronto con la Città Metropolitana per l´individuazione condivisa delle zone omogenee. Pianificazione Territoriale - La nuova legge regionale prevede la creazione del Piano Territoriale Metropolitano (Ptm), che assume valenza di pianificazione territoriale di coordinamento. Viene stabilito che gli insediamenti di portata sovracomunale nella Città metropolitana vengono definiti dal Ptm anziché dai Piano di Governo del Territorio (Pgt) comunali, con efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti dei Pgt stessi. La Città metropolitana è stata dunque dotata di uno strumento che permette di incidere sulle scelte di rango metropolitano in maniera sovraordinata rispetto ai Comuni. Servizio Idrico Integrato - Per quanto riguarda l´organizzazione del servizio idrico integrato, si procede da una parte alla ridefinizione di un unico ambito territoriale per tutto il territorio corrispondente ai confini amministrativi della nuova Città metropolitana, dall´altra all´individuazione di un corrispondente unico ente di governo per tutto l´ambito. Parco Regionale Metropolitano - Prevista, inoltre, l´unificazione nel Parco regionale metropolitano di Cintura Verde, degli attuali Parchi regionali - interamente metropolitani - Nord Milano e Agricolo Sud Milano. La scelta di istituire un Parco della cintura verde metropolitana amministrato da un unico gestore è orientata ad una logica di razionalizzazione, efficacia ed efficienza dell´azione di tutela e valorizzazione del territorio. L´iniziativa, in particolare, intende razionalizzare la gestione delle aree verdi situate intorno al principale contesto urbanizzato della Città metropolitana tramite il suo affidamento ad un unico Ente di diritto pubblico, costituito dai Comuni interessati e dalla Città metropolitana di Milano. Trasporto Pubblico - Anche tenendo conto di quanto previsto dallo Statuto della Città metropolitana stessa, secondo cui "il piano territoriale metropolitano definisce lo scenario infrastrutturale strategico di lungo periodo inerente le reti di trasporto di rilevanza metropolitana", viene introdotta la specificità dell´Agenzia del trasporto pubblico locale con cui si riconosce un particolare potere della Città metropolitana. Vengono infatti previste procedure specifiche ed originali che garantiscono sia il ruolo della città metropolitana sia quanto risulta esplicitamente di rilievo comunale. Sviluppo Economico - L´articolo 9 sullo sviluppo economico rappresenta una proposta fortemente innovativa che attribuisce alla Città Metropolitana diversi strumenti utili alla promozione e all´attrattività del territorio e dell´occupazione. Punta alla definizione di uno specifico ruolo della Città metropolitana nella promozione delle attività finalizzate allo sviluppo e valorizzazione delle imprese artigiane e della manifattura innovativa. In ottica di relazioni multi-livello, viene infine specificato, il ruolo della Camera di Commercio di Milano e degli ulteriori soggetti che sul tema necessitano dell´opportuno coinvolgimento ed inoltre con il comma 7 dell´articolo 9 viene indicato il coinvolgimento su specifici ambiti anche per i Distretti del commercio e per le specifiche reti di imprese interessate. Adesioni Alla Città Metropolitana - Viene disciplinato anche il tema delle richieste di adesione alla Città Metropolitana da parte dei Comuni che appartengono ad altre circoscrizioni provinciali. Viene sancita la richiesta di parere, in ordine alle richieste di adesione, sia da parte della Città metropolitana sia della Provincia del Comune richiedente l´adesione. |
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TORINO: IL CONSIGLIO METROPOLITANO CONVOCATO PER OGGI |
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Torino, 25 giugno 2015 - Il Sindaco Metropolitano, Piero Fassino, ha convocato il Consiglio Metropolitano di Torino per martedì 30 giugno alle 11,30 nella sala del Consiglio Provinciale “Elio Marchiaro”, in piazza Castello 205. Tra i punti all’ordine del giorno vi sono: la rinegoziazione dei prestiti concessi dalla Banca Intesa San Paolo e l’analisi complessiva del debito - l’approvazione dello schema di convenzione per l’affidamento del servizio di Tesoreria per il periodo che va dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020. |
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BOLZANO: FONDO SOCIALE EUROPEO, PROGRAMMA PER IL 2020 VICINO AL VIA LIBERA |
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Bolzano, 30 giugno 2015 - Buone notizie dalla riunione del comitato di sorveglianza del Fondo sociale europeo: il programma 2014-2020 della Provincia di Bolzano, infatti, è ad un passo dal via libera della Ue, e metterà a disposizione di crescita e occupazione ben 136 milioni di euro. Si lavora anche per la soluzione delle questioni aperte relative al passato. Dovrebbe arrivare entro le prossime due settimane il via libera di Bruxelles al programma operativo 2014-2020 del Fondo sociale europeo che mette a disposizione di crescita e occupazione in Alto Adige una somma pari a 136 milioni di euro. La conferma è arrivata durante la riunione del comitato di sorveglianza da parte del rappresentante della Ue, Maurizio Corradetti, il quale ha avuto parole di elogio per il lavoro svolto dalla Provincia di Bolzano. "Il programma - ha commentato Corradetti - si inserisce alla perfezione nella politica di integrazione portata avanti dall´Unione Europea, e potrà rendere possibile la nascita di nuove attività. Positivo anche il rafforzato coinvolgimento delle parti sociali già nella fase di programmazione, un fatto che agevolerà la collaborazione costruttiva al momento dell´attuazione delle iniziative previste". Il direttore della Ripartizione Europa Graziano Molon, che a fine luglio lascerà il proprio incarico, ha sottolineato "l´ottimo risultato raggiunto nonostante i ritardi accumulati in fase di invio del programma. Grazie alla collaborazione instaurata con la Commissione Europea e con le autorità nazionali - ha aggiunto Molon - le procedure di approvazione sono proseguite senza intoppi". Per quanto riguarda il futuro, il responsabile dell´Autorità di gestione Fse, Claudio Spadon, ha aggiunto che "la dotazione finanziaria del programma sarà assegnata non più tramite bandi di grandi dimensioni, ma attraverso gare più limitate grazie alle quali poter sostenere misure specifiche". Verranno inoltre introdotti i voucher, dei buoni che potranno essere utilizzati per "acquistare" servizi di consulenza e formazione, e il sistema di liquidazione sarà semplificato. Soddisfatto per l´esito anche il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, il quale ha sottolineato che "con l´imminente approvazione del programma si assicura l´avvio della fase operativa da parte dei singoli enti". Il nuovo comitato di sorveglianza del Fondo sociale europeo, inoltre, nel corso della riunione ha anche aprovato i criteri per la selezione dei progetti e la presa in carico delle questioni ancora aperte relative al programma 2007-2013. "Per quanto riguarda il passato - ha commentato Kompatscher - si tratta di un percorso complicato, ma abbiamo posto le basi per un esito positiva della vicenda. Gli uffici competenti sono al lavoro per portare concretamente a compimento le proposte di soluzione già ipotizzate". |
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TORINO, PROSEGUONO LE ASSEMBLEE DEI SINDACI PER L’ELEZIONE DEI PORTAVOCE DELLE ZONE OMOGENEE IN CUI E’ SUDDIVISO IL TERRITORIO DELLA CITTA’ METROPOLITANA |
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Torino, 30 giugno 2015 - Proseguono le assemblee dei Sindaci dei Comuni appartenenti alle 10 Zone omogenee esterne alla Città di Torino, nel corso delle quali vengono eletti i portavoce dei rispettivi territori. L’adempimento è previsto dallo Statuto della Città Metropolitana di Torino e dalla deliberazione relativa alla perimetrazione delle Zone omogenee, approvati nei mesi corsi dal Consiglio e dalla Conferenza metropolitana presieduti dal Sindaco metropolitano Piero Fassino. Il 16 giugno scorso l’assemblea dei Sindaci della Zona 11 Chierese-carmagnolese (23 Comuni, 130.593 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Carmagnola, Silvia Testa. Il vice portavoce è il primo cittadino di Montaldo Torinese, Valerio Soldani. Il 17 giugno l’assemblea della Zona 5 Pinerolese (45 Comuni, 132.429 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero. Il vice portavoce è il Sindaco di Pinasca, Roberto Rostagno. Il 18 giugno l’assemblea della Zona 3 Area Metropolitana Torino Sud (18 Comuni, 264.124 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Nichelino, Angelino Riggio. Il vice portavoce è il primo cittadino di Castagnole Piemonte, Mattia Sandrone. Martedì 23 giugno a Ciriè l’assemblea dei Sindaci della Zona 7 Ciriacese-valli di Lanzo (40 Comuni, 100.657 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di San Maurizio Canavese, Paolo Biavati. Sono stati eletti due vice portavoce: il primo cittadino di Pessinetto, Gianluca Togliatti (portavoce vicario); il Sindaco di Vauda Canavese, Alessandro Fiorio. Giovedì 25 giugnoa Settimo Torinese l’assemblea dei Sindaci della Zona 4 Area Metropolitana Torino Nord (7 Comuni, 133.869 abitanti) ha eletto portavoce il primo cittadino di Volpiano, Emanuele De Zuanne. I vice portavoce sono: il Sindaco di Leinì, Gabriella Leone (portavoce vicario); il Sindaco di San Mauro Torinese, Ugo Dallolio. Le Altre Assemblee In Programma: mercoledì 1° luglio alle 18 ad Ivrea per la Zona 9 Eporediese (59 Comuni, 90.885 abitanti) - lunedì 6 luglio alle 20,30 a Rivarolo per la Zona 8 Canavese occidentale (45 Comuni, 83.969 abitanti) - martedì 7 luglio alle 17,30 a Collegno per la Zona 2 Area Metropolitana Torino Ovest (11 Comuni, 225.202 abitanti) - martedì 7 luglio alle 21 a Susa per la Zona 6 Valli di Susa e Sangone (43 Comuni, 114.165 abitanti) - mercoledì 8 luglio alle 18 a Chivasso per la Zona 10 Chivassese (23 Comuni, 98.177 abitanti). |
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PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE IN SARDEGNA, IL PRESIDENTE PIGLIARU A BOSA CON I SINDACI DI PLANARGIA E MONTIFERRU: "FATE SCELTE CHIARE PER COSTRUIRE LO SVILUPPO" |
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Bosa, 30 Giugno 2015 - Programmazione territoriale, scuola ma anche mobilità, energia, agroalimentare. Sono gli argomenti che il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha affrontato con i sindaci dell´Unione dei Comuni della Planargia e di Montiferru occidentale a Bosa, insieme al deputato del Pd Caterina Pes e ai consiglieri regionali Antonio Solinas, Augusto Cherchi e Gianmario Tendas. Dell´unione fanno parte i Comuni di Bosa, Flussio, Magonadas, Modolo, Montresta, Sagama, Scano Montiferro, Sennariolo, Suni, Tinnura, Tresnuraghes. "La Regione ha bisogno di sapere cosa è meglio fare: ogni territorio ha i suoi punti di forza e le sue debolezze, e ognuno conosce quelle sue parti d´identità che possono diventare sviluppo - ha detto il presidente Pigliaru - Questo è il senso dal nostra programmazione territoriale: non vogliamo una lista delle lamentele ma scelte e decisioni nette e chiare. È questa la parola chiave: scegliere, perché solo così si possono fare, insieme, scommesse sul futuro per lo sviluppo. Per fare questo i Comuni devono superare l´isolamento, unire le forze, pensarsi come territorio e come tale accettare la sfida della Regione e rispondere con progetti validi, consapevoli che la Regione garantisce tutto il supporto necessario. Noi ci siamo - ha assicurato il presidente - ma la conoscenza locale del territorio è fondamentale". Il presidente Pigliaru ha poi ricordato un grande punto di forza della Sardegna: l´agroalimentare. "È un patrimonio enorme ma la qualità va certificata, è fondamentale. Servono regole precise: chi lavora bene sta dentro progetti e finanziamenti, chi lavora male sta fuori, perché sviluppo significa fare bene le cose che possono farci stare nei mercati. Per questo stiamo dialogando con importanti piattaforme dell´e-commerce, per aiutare produzioni anche piccole a essere presenti nei mercati. Credo sia importante ascoltare non solo gli amministratori ma anche gli imprenditori - ha poi aggiunto il capo della Giunta - che ci possono dire meglio di chiunque altro quali sono le infrastrutture necessarie allo sviluppo: ma vogliamo ascoltare esigenze chiare, controllabili, credibili e su quelle lavorare insieme. Questo territorio deve riuscire ad aggredire il mondo con le cose buone, tante, che fa". E per far crescere il territorio non si può prescindere da una scuola che funzioni davvero, per infrastrutture e offerta didattica. "Dobbiamo liberarci dalla piaga della dispersione scolastica e delle pluriclassi per garantire un´offerta formativa di alta qualità, e stiamo mettendo 195 milioni per migliorare l´istruzione della Sardegna. Ma anche in questo caso - ha ribadito il Presidente - i Comuni devono pensarsi come territorio e allearsi per avere scuole che funzionino, è solo così riusciamo a fare una scuola migliore sia come edifici che come offerta scolastica". Fondamentale la capacità di fare proposte, in modo che ognuno faccia la sua parte, come la Regione con il Governo. "A settembre Renzi deve darci risposte sulla continuità territoriale, sulla mobilità interna e sull´energia - ha ricordato il capo della Giunta - Gli abbiamo consegnato un dossier, che non è un dossier dei lamenti, e aspettiamo una risposta: ma non le avremo mai se non facciamo la nostra parte con proposte valide". Infine, il problema dello spopolamento delle zone interne puntualmente sollevato dai Comuni. "Lo spopolamento è un sintomo, non è una malattia, è il sintomo della mancanza di idee per lo sviluppo. Lavoriamo sullo sviluppo, risolviamolo - ha concluso il presidente Pigliaru - E avremo risolto lo spopolamento". |
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FVG, NUOVO REGOLAMENTO POR FESR SEMPLIFICA PROCEDURE |
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Trieste, 30 giugno 2015 - La Giunta regionale ha approvato il regolamento per l´attuazione del Programma operativo regionale (Por Fesr 2014-20) relativo a investimenti a favore della crescita e dell´occupazione. Come spiegato dal proponente, il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, "la scelta di approvare le principali disposizione attuative del Por, legge e regolamento, risponde all´obiettivo di mettere la Regione nelle condizioni di avviare i bandi non appena la Commissione europea avrà dato il via libera al programma". Il regolamento disciplina la gestione del fondo fuori bilancio, la ripartizione dei compiti tra autorità di gestione, strutture regionali e organismi intermedi e, infine, le procedure di conduzione ordinaria e speciale del Por e del Pac, il Programma d´azione coesione. In dettaglio, in questo modo sono state semplificate le procedure e l´organizzazione per l´attuazione di Por Fesr e Pac attraverso un unico sistema di gestione, una completa informatizzazione, la standardizzazione e la deregolamentazione dell´iter burocratico, il rafforzamento del presidio sul funzionamento del programma e sulla regolarità e legalità della spesa, l´introduzione di uno strumento di pianificazione finanziaria, il mantenimento delle procedure di attivazione d´urgenza e la semplificazione dei riferimenti amministrativi. |
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TRENTO: LA CORTE DEI CONTI PARIFICA IL BILANCIO DELLA PROVINCIA |
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Trento, 30 giugno 2015 - Appresa la notizia della parificazione del rendiconto generale 2014 operata dalla Corte dei Conti la Provincia autonoma rilancia il proprio impegno per migliorare progressivamente la qualità delle prestazioni della Pubblica Amministrazione locale in termini di economicità, efficienza ed efficacia nell´utilizzo delle risorse pubbliche. Nel merito delle osservazioni e rilievi mossi dalla sezione di controllo della Corte, si rileva in via generale che esse non incidono sulla gestione finanziaria del bilancio. Relativamente alla mancata parifica del conto del patrimonio, sia della Provincia sia della Regione, si provvederà al più presto all´aggiornamento dell´inventario dei beni ed alla loro relativa valutazione in base ai valori di mercato. A tal fine sarà approvata una apposita delibera attuativa del Regolamento per la disciplina dell´inventario di tali beni, in modo tale che già con il rendiconto 2015 il relativo conto del Patrimonio riporti valori aggiornati. Per quanto concerne l´ammortamento delle concessioni di credito, le risorse sono state interamente finalizzate a strumenti che ne garantiscono il rientro in tempo utile al fini del rimborso alla Regione; la relativa contabilizzazione sarà disposta in sede di bilancio 2016. Pure per quanto riguarda taluni capitoli del programma Fesr 2007-2013 la mancata parifica - che non implica come afferma la stessa Procura regionale della Corte dei Conti, un giudizio negativo sulla gestione dell´Ente - non determinerà la sospensione dei pagamenti da parte della Provincia autonoma per l´attuazione delle iniziative rientranti nel programma. Su tali capitoli è per altro in corso una richiesta, alla quale sarà data risposta entro il 28 luglio, di ulteriori verifiche da parte della Commissione europea sulle attività di controllo e di utilizzo delle risorse, con riferimento in particolare alla compatibilità con gli aiuti di stato. Dopo aver fornito tali elementi si darà conto alla Corte dei Conti degli esiti a cui perverrà la Commissione. |
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OGGI CONSIGLIO METROPOLITANO FIRENZE |
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Firenze, 30 giugno 2015 – Il Consiglio Metropolitano di Firenze è stato convocato dal Sindaco Dario Nardella per martedì 30 giugno 2015, alle ore 15, nella Sala Iv Stagioni di Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 1), per la discussione e l´approvazione del bilancio di previsione 2015-2017. |
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FVG: INTESA CON PROVINCE PER TRASFERIMENTO FUNZIONI ALLA REGIONE |
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Trieste, 30 giugno 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, di concerto con l´assessore al Lavoro Loredana Panariti, ha approvato le quattro delibere che sanciscono l´intesa con le amministrazioni provinciali per quanto concerne i piani di subentro previsti dalla legge regionale 13/2015 nell´ambito dell´istituzione dell´Agenzia regionale del Lavoro. Il passaggio è funzionale al trasferimento delle funzioni in materia di lavoro dalle Province alla Regione. Nelle proposte di piano di subentro, le Amministrazioni provinciali erano tenute a evidenziare le risorse umane e strumentali, compresi i beni mobili e immobili, le risorse finanziarie, i rapporti giuridici attivi e passivi, compreso il contenzioso, i procedimenti amministrativi in corso, le modalità e le tempistiche del trasferimento. Le Province di Gorizia, Pordenone e Udine dovranno integrare entro il prossimo 31 luglio le informazioni fornite, indicando nel dettaglio i dati concernenti i beni mobili (arredi e attrezzature), le dotazioni informatiche individuali, le dotazioni infrastrutturali e le linee fonia/dati. Non sono invece necessarie integrazioni per quanto riguarda il piano di subentro presentato dalla Provincia di Trieste. "Il percorso di riforma degli Enti locali prevede che l´ente Provincia vada a scomparire in Friuli Venezia Giulia - ha commentato Panontin - e in legge abbiamo stabilito che le singole funzioni vengano trasferite, a date prestabilite, in alcuni casi alla Regione, in altre ai Comuni attraverso le Unioni". Nello specifico, ha spiegato l´assessore, "era previsto che la funzione del lavoro venisse trasferita alla Regione attraverso la creazione dell´Agenzia regionale. Prima di arrivare a questo passaggio è stato necessario redigere gli atti di ricognizione delle funzioni da parte delle Province e successivamente i piani di subentro sui quali è stata raggiunta l´intesa certificata oggi dalle delibere di Giunta". "Le strutture che fanno capo al mio assessorato e a quello della collega Panariti hanno lavorato intensamente per partire il prossimo 1 luglio con la funzione del lavoro attribuita alla Regione", ha aggiunto Panontin. "Desidero ringraziare i presidenti delle Province per la fattiva collaborazione messa in atto per il raggiungimento di questo risultato. In una clima come quello che ci ha visto talvolta in contrapposizione nel corso del 2014, vedere la chiusura di un un´intesa formale da parte di tutti è un atto non banale". |
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ENTI LOCALI IN SARDEGNA: PRESTO UNA LEGGE DI RIFORMA CONDIVISA. DOBBIAMO PUNTARE CON DECISIONE SU UNIONI DEI COMUNI |
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Lanusei, 30 Giugno 2015 - “Se i numeri non ingannano, il 60% del Pil dell’Ogliastra deriva dalla pubblica amministrazione. Ciò significa che il restante 40% è prodotto dal lavoro di chi è chiamato a pagare quella quota di prodotto interno lordo. Una situazione che fotografa molto bene ciò che sta accadendo in Sardegna. Dobbiamo tenerla bene a mente nel delineare la riforma degli enti locali e gestire la grave situazione finanziaria in cui versano le autonomie locali sarde. Dobbiamo puntare con decisione sulle Unioni dei Comuni. Dobbiamo crederci e fare un investimento forte”. Lo ha detto l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, intervenendo al convegno che si è tenuto questa mattina a Lanusei dal titolo “L’ogliastra tra riforma enti locali e scenari di crescita”, organizzato dalla Confindustria della Sardegna centrale. “Quando sento dire che i Sardi hanno votato il referendum del 2012 abrogativo delle Province regionali sulla base di una spinta emotiva, resto molto perplesso – ha sottolineato l’assessore Erriu – Sono convinto che gli elettori non siano degli sprovveduti. Dobbiamo ancora una volta impegnarci a capire perché i Sardi si sono espressi così. Da anni stiamo facendo un percorso complesso, ma oggi siamo chiamati a fare questa riforma nel modo più giusto e corretto, valutando da una parte le funzioni degli enti locali e, dall’altra, il futuro quadro costituzionale che verrà a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione”. “Ormai – ha detto Erriu – la strada è tracciata. Non ci saranno più livelli istituzionali di tipo intermedio ad elezione diretta tra Regione e Comuni, cioè non vi sarà più una rappresentanza politica direttamente eletta dai cittadini. Continuare a ragionare diversamente, ha poco senso. Ci sono precisi pronunciamenti anche della Corte Costituzionale. Prendiamone atto e guardiamo a un nuovo scenario, quello che per esempio rafforza le Unioni dei Comuni (come prefigurato dal Ddl costituzionale Renzi-boschi). Al termine del percorso avremo un quadro più semplice fatto di Comuni, loro forme associative e Regione: fino ad allora non possiamo non considerare i limiti di confine in cui siamo obbligati ad operare. I confini delle quattro Province storiche possono apparire un abito troppo largo o troppo stretto, ma saremo costretti ad indossarlo sino all’approvazione della riforma del titolo V della Costituzione o dell’art. 43 dello Statuto sardo. L’individuazione delle funzioni fondamentali degli enti locali sono di competenza statale: la Regione può soltanto delegare agli enti locali parte delle proprie competenze. Il nostro compito è quello di realizzare una riforma dell’ordinamento delle autonomie locali orientata al risparmio e all’efficienza”. |
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PROVINCE IN UMBRIA: OBIETTIVO IMMEDIATA ATTUAZIONE LEGGE DI RIFORMA |
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Perugia, 30 giugno 2015 - Tra gli argomenti affrontati nella seduta di insediamento della Giunta regionale dell´Umbria, come annunciato dall´assessore alle riforme istituzionali Antonio Bartolini, il tema delle Province. "In nostro obiettivo – ha detto l´assessore – è quello di arrivare all´immediata attuazione della legge regionale 10 del 2015 di riordino delle funzioni amministrative. La Regione Umbria – ha ricordato Bartolini – è stata fra le prime Regioni ad avere adempiuto agli obblighi previsti dalla Legge Delrio, andando ad individuare in maniera chiara le funzioni amministrative che torneranno in capo all´ente. Le analisi e le verifiche effettuate sul fronte delle risorse finanziarie e dello svolgimento delle funzioni da riaccorpare a quelle regionali fa emergere un quadro di riferimento per il trasferimento di 150 unità di personale, per un costo di circa 6 milioni e mezzo di euro. Per quanto ci riguarda – ha sottolineato l´assessore – confermiamo l´impegno ad assumerci gli oneri che ci spettano, ma non quelli che dipendono da scelte ed obblighi di altri livelli di governo. Nel numero individuato – ha aggiunto Bartolini – non è ricompreso il personale che opera nelle politiche del lavoro, Centri per l´impiego e formazione professionale: ciò è collegato all´accordo che dovrà essere sottoscritto in sede di Conferenza Stato Regioni sulla base della compatibilità e sostenibilità delle risorse finanziarie a disposizione, anche in relazione a quanto previsto dal decreto legge n.78/2015 con riferimento all´attuazione del Jobs Act. Inoltre la Giunta regionale ha preso atto delle capacità assunzionali nei propri enti ed agenzie strumentali (Adisu, Arpa, Aur, Aziende Ospedaliere e Asl, Istituto zooprofilattico) per circa 43 posti. Il Consiglio regionale ha inoltre comunicato una disponibilità per ulteriori 4 unità di personale. Il mio primo atto – ha infine annunciato l´assessore - sarà quello di convocare l´Osservatorio regionale per dare avvio alle procedure di protocollo per il trasferimento del personale. Tutto ciò in relazione a quanto sarà definito a livello nazionale nei prossimi giorni, attesi gli incontri previsti". |
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AUTONOMIE FVG: CAL APPROVA ALL´UNANIMITÀ TUTTTI I PROVVEDIMENTI |
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Udine, 30 giugno 2015 - Sono stati approvati all´unanimità tutti i provvedimenti sottoposti, oggi, all´esame del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal). Sul disegno di legge (ddl) regionale in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento del consumo di suolo è intervenuta l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro che ha chiarito finalità e dettagli del ddl. Il provvedimento ha finalità di riordino e semplificazione nell´ambito delle varianti urbanistiche di livello comunale e di puntualizzazione e di più chiara esplicitazione del percorso che accompagna la formazione delle stesse inerenti l´insediamento di strutture produttive e commerciali. Santoro ha evidenziato come il monitoraggio effettuato dalla Regione abbia rilevato ampie dotazioni di aree inedificate già destinate a scopi produttivi-commerciali dai vigenti piani regolatori e, proprio in considerazione dei dati raccolti, è emersa la volontà di un contenimento dell´uso del suolo. L´assessore ha sottolineato, infatti, come il provvedimento legislativo si orienta sulla disciplina della pianificazione relativa alle zone produttive e commerciali che devono essere credibili. "La Regione - ha affermato - davanti ai dati emersi dal monitoraggio chiede che nuove previsioni di ampliamento o di edificazione debbano essere accompagnate da piani industriali". D´altro lato il provvedimento si orienta sul riordino delle varianti di livello comunale conferendo autonomia agli Enti stessi "perché - ha detto - esiste una gestione quotidiana anche in campo urbanistico che va semplificata considerando come, sempre di più, l´amministrazione comunale deve essere messa in grado di dare risposte ai cittadini". Un primo mattone, dunque, secondo l´assessore che si colloca all´interno del programma generale di riforma urbanistica che vede nel riordino istituzionali e nelle funzioni di programmazione e pianificazione attribuite alle Unioni territoriali intercomunali (Uti ) le principali premesse della nuova azione amministrativa regionale che porterà ad ottenere un Testo unico delle discipline in materia urbanistica, edilizia e paesaggistica. Ha relazionato invece sulla proposta di legge 97 relativa alle misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito, la consigliera regionale Renata Bagatin. Si tratta di una proposta che si inserisce sulle azioni poste in essere dalla Regione che puntano a contrastare l´esclusione sociale determinata da assenza o carenza di reddito favorendo l´accesso al lavoro, rafforzare l´economia sociale promuovendo l´innovazione sociale e la cultura della solidarietà. La misura attiva di sostegno al reddito consiste in un intervento monetario di integrazione al reddito, erogato nell´ambito di un percorso finalizzato a superare le difficoltà del richiedente e del relativo nucleo familiare. Bagatin ha evidenziato il carattere sperimentale della proposta, della durata triennale, a cui potranno accedere coloro i quali hanno un Indicatore della situazione economica equivalete (Isee) inferiore a 6 mila euro. Una delle condizioni di accesso al beneficio sarà la disponibilità dei componenti il nucleo familiare di aderire a percorsi finalizzati al lavoro, formativi o di avvicinamento all´occupazione formalizzando il tutto con la sottoscrizione di una dichiarazione di impegno. Infine via libera del Cal anche sul Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V Italia Slovenia 2014-2020 che, come è stato spiegato nel corso della seduta, dispone di una dotazione finanziaria di oltre 91 milioni di euro alla quale concorrono per l´85 per cento risorse Fesr e per il 15 per cento da risorse nazionali. Si tratta di un Programma che coinvolge le quattro province del Friuli Venezia Giulia, la provincia di Venezia, e per la Repubblica di Slovenia, Notranjsko-primorska, Osrednjeslovenska, Gorenjska, Obalno-kraska e Goriska. Per il periodo di programmazione 2014-2020, il Friuli Venezia Giulia è confermato Autorità di gestione del Programma. |
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AOSTA, BANDO GARANZIA GIOVANI: 32 POSTI DI SERVIZIO CIVILE |
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Aosta, 30 giugno 2015 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che sono stati approvati 6 progetti di servizio civile regionale sul Bando Garanzia Giovani per un totale di 32 posti. Le candidature a volontario dei giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni dovranno essere presentate, entro le ore 14 del 27 luglio 2015, presso gli enti titolati dei progetti prescelti nel numero massimo di due. L’avvio dell’attività, a seguito dell’approvazione della graduatoria dei candidati idonei al servizio, è previsto a partire dal 1 ottobre 2015. Grazie ai progetti presentati dagli enti accreditati, 32 giovani potranno fare un’esperienza di impegno in ambiti diversi quali: attività educative e di sostegno a favore dei minori, attività di animazione con le famiglie e gli anziani, animazione dell’infanzia, attività a favore dei cittadini immigrati, attività nell’ambito dei trasporti sanitari con ambulanza, assistenza sanitaria alle manifestazioni, protezione civile, attività a favore di persone in situazione di svantaggio sociale. Il Servizio civile annuale offre l’opportunità ai giovani di impegnarsi socialmente, scoprire nuove realtà e fare amicizie. Nei mesi di impegno, in cui è previsto anche un periodo di formazione specifica, i giovani ammessi a svolgere il servizio civile regionale riceveranno un rimborso forfettario di euro 433,80 mensili. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: http://www.Regione.vda.it/serviziocivile/progetti_i.asp |
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BANDO ADOLESCENTI 2015: DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 600MILA EURO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DA PARTE DI SOGGETTI PRIVATI SENZA SCOPO DI LUCRO |
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Bologna, 30 giugno 2015 - Un nuovo bando regionale da 600mila euro (100mila in più rispetto agli anni passati) per interventi e attività a favore di preadolescenti e adolescenti. Ai contributi previsti potranno accedere, come di consueto, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori, parrocchie. Sullo stanziamento complessivo, 150mila euro vanno a sostegno di progetti di valenza regionale e 450mila per progetti di valenza territoriale. La cifra è stata articolata su base distrettuale, in rapporto alla popolazione residente di età tra gli 11 e i 17 anni, destinataria delle attività. Per la vicepresidente e assessore alle Politiche di welfare Elisabetta Gualmini “gli adolescenti sono il nostro futuro, una generazione di mezzo spesso lasciata nell’ombra rispetto all’infanzia e all’età adulta. Noi invece puntiamo su di loro, perché saranno loro a disegnare e a progettare la società di domani. Qualsiasi iniziativa tesa a ridurre il disagio oppure a migliorare le competenze e la formazione per noi è rilevantissima”. Ci sono 30 giorni di tempo (da oggi, data della pubblicazione del bando sul Burert) per inviare la domanda d’ammissione ai contributi. Tra gli obiettivi indicati, c’è la promozione dell’offerta di opportunità educative per il tempo libero e delle diverse forme di aggregazione, valorizzando gli interventi già esistenti e tenendo conto della realtà scolastica e comunitaria, in modo da ottimizzare e sviluppare risorse e opportunità presenti sul territorio. Altro obiettivo è il sostegno ad attività di carattere educativo e sociale (di oratorio o simili, di scoutismo), e di attività educative di sostegno a favore di adolescenti e preadolescenti con difficoltà. Infine, c’è la promozione dell’educazione tra pari, in modo da valorizzare il protagonismo dei ragazzi e sviluppare la loro capacità di aiutarsi tra coetanei. Rispetto agli anni scorsi ci sono alcune novità, a partire dalla valutazione di merito dei progetti territoriali, che sarà realizzata dagli uffici di piano competenti sulla base di criteri di valutazione indicati nel bando stesso. Tra questi criteri viene attribuita una rilevanza particolare all’attivazione di reti, sia tra i vari soggetti privati, sia per sinergie e collaborazioni con i soggetti pubblici. Il bando è disponibile sul Burert 150 del 29/06/2015 (parte seconda) http://sociale.Regione.emilia-romagna.it/infanzia-adolescenza/temi/tutela-accoglienza-e-promozione/bando-2015-lr-14-08 |
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GARANZIA GIOVANI: 3,8 MILIONI PER UNA FORMAZIONE "MIRATA". AL LAVORO. |
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Firenze 30 giugno 2015 - C´è tempo fino al 31 luglio per presentare alla Regione Toscana (settore Formazione e Orientamento) specifici progetti di formazione mirata all´inserimento lavorativo; in ballo ci sono risorse per 3,8 milioni di euro (ripartiti fra i 10 territori provinciali: dai 914 mila euro circa per Firenze ai 238 mila circa per Arezzo); destinatari degli interventi sono giovani tra i 18 e i 29 anni che non abbiano alcun contratto di lavoro, non frequentino corsi di studio o di formazione, abbiano aderito a "Garanzia Giovani". L´avviso pubblico ("Piano Regionale Garanzia Giovani") è appena uscito ed è diretto alle agenzie formative con l´obiettivo di "migliorare l´occupabilità dei giovani facendo acquisire loro, attraverso la partecipazione a interventi formativi mirati, le competenze necessarie per un inserimento stabile e qualificato nel mondo del lavoro". Il Piano rende ammissibili progetti riguardanti corsi di formazione in aula (fino a un massimo di 900 ore) finalizzati al rilascio di attestati di qualifica professionale, o di certificati, relativi a competenze in ambiti professionali nei quali, per ciascuna provincia, sia maggiore la richiesta di occupazione. A questo proposito sono stati identificati, per ciascuna provincia toscana, ambiti specifici per l´attivazione dei percorsi formativi: al di fuori di essi non sarà possibile richiedere percorsi formativi. Questi gli ambiti (fra parentesi la ripartizione in euro. Ripartizione basata per il 50% sui Patti di attivazione siglati per Garanzia Giovani e per il restante 50% sulla distribuzione percentuale di disoccupati giovani): Arezzo (238.148,84): lavorazioni orafe; agricoltura, zootecnia, silvicoltura e pesca; produzioni metalmeccaniche; turismo, alberghiero e ristorazione; tessile, abbigliamento, calzature e pelli. Firenze (913.815,66): produzioni metalmeccaniche; tessile, abbigliamento, calzature e pelli; informatica; turismo, alberghiero e ristorazione; agricoltura, zootecnia, silvicoltura e pesca; servizi socio sanitari. Grosseto (165.782,36): agricoltura, zootecnia, silvicoltura e pesca; chimica e farmaceutica; turismo, alberghiero e ristorazione. Livorno (499.502,27): produzioni metalmeccaniche; agricoltura, zootecnia, silvicoltura e pesca; turismo, alberghiero e ristorazione; logistica e trasporti; servizi socio sanitari. Lucca (376.000,55): cartotecnica, stampa, editoria; chimica e farmaceutica; produzioni metalmeccaniche; turismo, alberghiero e ristorazione. Massa Carrara (255.454,52): fabbricazione prodotti in materiali non metalliferi, estrazione e lavorazione pietre-area marmo; produzioni metalmeccaniche; turismo, alberghiero e ristorazione; tessile, abbigliamento, calzature e pelli. Pisa (436.088,67): tessile, abbigliamento, calzature e pelli; produzioni metalmeccaniche; informatica; logistica e trasporti; artigianato artistico limitatamente al vetro; chimica e farmaceutica; turismo, alberghiero e ristorazione. Pistoia (325.123,73): produzioni metalmeccaniche; tessile, abbigliamento, calzature e pelli; agricoltura, zootecnia, silvicoltura e pesca; turismo, alberghiero e ristorazione; legno, mobili, arredamento. Prato (343.752,21): tessile, abbigliamento, calzature e pelli; logistica e trasporti; informatica; produzioni alimentari. Siena (246.331,19): agricoltura, zootecnia, silvicoltura e pesca; chimica e farmaceutica; turismo, alberghiero e ristorazione; servizi socio sanitari. Maggiori informazioni e dettagli sull´ avviso pubblico . Http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/contenuto.xml?id=5100748&nomefile=decreto_n.2538_del_28-05-2015-allegato-a |
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LISTE DISOCCUPAZIONE; ASSESSORE UMBRIA: CONFERMA ISCRIZIONE PROROGATA AL 30 SETTEMBRE |
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Perugia, 30 giugno 2015 – È prorogata al 30 settembre prossimo la scadenza per la conferma dell´iscrizione nelle liste di disoccupazione dei Centri per l´impiego. Lo prevede un atto approvato dalla Giunta regionale dell´Umbria su proposta del vice presidente della Giunta ed assessore alle Politiche del lavoro, Fabio Paparelli. "Abbiamo così accolto, come annunciato nei giorni scorsi, le richieste dei disoccupati umbri e delle rappresentanze sindacali che ci sono state evidenziate attraverso i mezzi di informazione. La proroga al 30 settembre coincide con la data entro la quale è previsto il passaggio di competenze e funzioni dei Centri per l´impiego alla Regione, per il quale si stanno attendendo i decreti attuativi del Jobs Act. Nei prossimi giorni – ha annunciato l´assessore - convocherò un incontro con le parti sociali per garantire omogeneità nelle procedure a livello regionale ed evitare possibili criticità". |
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BOLZANO - PROFUGHI, KOMPATSCHER DA RENZI: "TENERE CONTO DI CHI È IN TRANSITO" |
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Bolzano, 30 giugno 2015 - Trasferta romana per Arno Kompatscher che il 25 giugno, assieme ai presidenti delle Regioni, ha incontrato il premier Matteo Renzi per discutere della situazione profughi. "Dobbiamo essere informati tempestivamente sui nuovi arrivi – sottolinea Kompatscher – e nella distribuzione sul territorio deve essere tenuto conto delle persone in transito nelle zone di confine". L´incontro di Palazzo Chigi è servito per fare il punto della situazione su richieste e proposte provenienti da Regioni e Province autonome, in attesa che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si trasferisca a Bruxelles per il vertice dei capi di governo della Ue che affronterà l´emergenza profughi. "Renzi chiederà la completa revisione dell´accordo di Dublino - spiega Arno Kompatscher - e un´assegnazione delle quote di profughi stabilita a livello europeo". Una proposta, quest´ultima, che continuerà ad incontrare molte resistenze, e l´appello del premier è quindi rivolto alle singole Regioni, chiamate a collaborare e a mostrare spirito di accoglienza. "La sola Baviera ha lo stesso numero di profughi di tutta Italia - ha spiegato Renzi - alla luce di ciò sono convinto che la situazione sia gestibile". Per quanto riguarda l´Alto Adige, il presidente della Giunta provinciale, Arno Kompatscher, chiede che venga valutato con attenzione il fatto che si tratta di una zona di confine. "Sul nostro territorio - spiega Kompatscher - non diamo accoglienza solamente ai profughi che ci vengono assegnati dal programma nazionale, ma anche di tutti coloro che vengono respinti al Brennero. Ritengo che questo fatto, anche se si dovesse trattare di numeri marginali, debba essere tenuto in considerazione". La quota assegnata all´Alto Adige sulla base del numero di abitanti è attualmente pari allo 0,9% , ma il punto centrale affrontato nell´incontro di Palazzo Chigi è stato un altro. "Le Regioni - prosegue Kompatscher - chiedono di essere informate in maniera tempestiva circa l´arrivo di nuovi profughi da accogliere all´interno del proprio territorio, ed è poi stata appoggiata in maniera unanime la proposta del presidente dell´associazione dei comuni Anci, Piero Fassino, che chiede una maggiore collaborazione da parte del Ministero della Difesa per quanto riguarda la rapida ssegnazione degli areali militari". La discussione proseguirà a breve nell´ambito della Conferenza Stato-regioni in programma fra due settimane, dopo il vertice di Palazzo Chigi il presidente Arno Kompatscher è partito alla volta di Lugano dove parteciperà alla conferenza dei governatori Arge Alp. |
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TRENTO, PROFUGHI: UGO ROSSI, SUPERARE I NO, MA LO STATO DIA REGOLE PRECISE |
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Roma, 30 giugno 2015 - "La delicatezza e l´urgenza del tema profughi dovrebbe indurre tutti a superare il semplice "no grazie", ma è ovvio che lo Stato deve garantire regole condivise e chiare. Purtroppo siamo ancora fermi al primo incrocio, quando invece dovremmo dare risposte che ci si attende da un paese civile, in termini organizzativi oltre che solidali". È il commento del governatore del Trentino, Ugo Rossi, al termine del vertice che si è concluso a Palazzo Chigi nel corso del quale il premier Matteo Renzi ha illustrato la posizione che il governo italiano intende sostenere davanti all´Europa. Bruxelles riconosce finalmente l´urgenza della questione Mediterraneo, ha riassunto il presidente del Consiglio dei ministri spiegando l´importanza di affrontare in maniera unitaria e condivisa le continue emergenze. "È necessario entrare nel dettaglio della gestione corretta e ordinata di queste situazioni, posto che nessuno si dice contrario ad aiutare persone che si trovano in condizioni disperate e che rischiano la vita - ha aggiunto Rossi - ma per far questo servono risposte concrete, come la velocizzazione delle procedure, o la messa a disposizione di strutture statali per l´accoglienza o, per finire, la possibilità di distinguere tra chi ha diritto d´asilo e chi no, compresa la necessità di lavorare anche sui rimpatri qualora si verificasse questa seconda situazione". |
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LETTERA DELL´ASSESSORE REGIONALE AI COMUNI PIEMONTESI: SI APPLICHI IL PRINCIPIO DI PARIT DI GENERE NEI CONSIGLI E NELLE GIUNTE |
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Torino, 30 giugno 2015 - " I sindaci e le sindache piemontesi applichino il principio di parità di genere nei Consigli e nelle Giunte comunali ". È questo il messaggio che Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte , ha voluto mandare a tutti i primi cittadini del territorio regionale. " Da inizio mandato ho ricevuto più segnalazioni da parte di molte cittadine e cittadini della Regione Piemonte che denunciano la non applicazione del principio di parità di genere nei Consigli e Giunte dei loro Comuni " - ha dichiarato Monica Cerutti - " Per questo ho voluto ricordare ai sindaci e alle sindache piemontesi che la parità di genere tra gli eletti è normata per i Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti dalla Legge 7 aprile 2014, n. 56 al comma 137 dell’art. 1, che ha previsto una quota percentuale minima del 40 per cento con arrotondamento aritmetico nella composizione delle Giunte a garanzia delle parità di genere ". L´assessora regionale ha poi ricordato che il 16 marzo di quest´anno ha anche inviato al Presidente dell’Anci Piemonte una missiva con la quale annunciava l´inizio di un monitoraggio dell’applicazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei Comuni” e della Legge 23 novembre 2012, n. 215 volta a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere per quanto riguarda Comuni, Province e Città metropolitane piemontesi. " Il mio invito è rivolto a tutti i Comuni piemontesi anche quelli con popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti. A questi si applicano le disposizioni di cui la Legge 23 novembre 2012, n. 215 che prevedono interventi volti a garantire la parità di genere negli organi collegiali con particolare attenzione alle Commissioni Pari Opportunità e ai Piani di Azioni Positive adeguando i rispettiv Statuti e Regolamenti " - ha aggiunto l´assessora Cerutti che poi ha concluso - " Il Nostro obiettivo è che tutti i Comuni del Piemonte applichino le suddette norme non trattandosi di scelte discrezionali bensì di applicazione delle leggi dello Stato ". |
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