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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Marzo 2004
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DALLA RICERCA DI TRE AZIENDE ITALIANE NASCE LA PRIMA SOLUZIONE RFID PER GESTIRE E CONSERVARE MATERIALE BIOLOGICO  
 
Milano, 19 marzo 2004 - A soli 15 giorni dal lancio della soluzione Rfidnet, I.net S.p.a. (Milano, Nuovo Mercato, Ine), societa’ del Gruppo British Telecommunications, primo Application Infrastructure Provider italiano, Alfi, societa’ specializzata in sistemi di Identificazione in Radiofrequenza (Rfid) e Angelantoni Industrie S.p.a., leader nel settore delle apparecchiature biomedicali di refrigerazione, annunciano di aver siglato un accordo finalizzato a promuovere sul mercato la prima soluzione Rfid per la gestione, lo stoccaggio e la conservazione di materiale biologico ed ematico. Il problema della conservazione e della gestione di materiale biologico e’ quanto mai attuale e sentito da realta’ pubbliche e private italiane e straniere. La difficolta’ consiste principalmente nel tracciamento dell’origine e degli spostamenti che esso subisce, nel reperimento rapido di informazioni univoche relative alla sua natura per ottimizzarne l’utilizzo ed operare in situazioni di massima sicurezza. I.net, Alfi (attraverso la sua controllata Autentica s.R.l.) ed Angelantoni Industrie si sono domandate se era possibile dare una risposta concreta a questo problema utilizzando le tecnologie di Radio Frequency Identification (Rfid), cioe’ le tecnologie che permettono l'identificazione di un oggetto (in questo caso una provetta, una sacca di sangue o altro materiale biologico) attraverso il dialogo via radio tra un “reader” (un lettore collegato ad un computer o ad un palmare) ed un “tag” (un microchip dotato di una piccola antenna). Ogni volta che si trova in prossimita’ del reader un tag può essere rilevato in modo univoco, può trasmettere e immagazzinare informazioni, e grazie ad un brevetto di Alfi, può farlo con certezza incontrovertibile in merito alla loro autenticita’. La risposta e’ quindi stata positiva e dalla ricerca delle tre aziende e’ nata una collaborazione che consentira’ di portare sul mercato una soluzione Rfid per la gestione, lo stoccaggio e la conservazione di materiale biologico ed ematico a bassa temperatura. L’identificazione in radiofrequenza consente, in primo luogo, di rilevare e gestire in modalita’ off-line (ma in modo sicuro ed automatico) gli oggetti dotati di tag, più autonomamente, per esempio, di quanto consentito dalla tecnologia dei codici a barre; ma e’ grazie all’integrazione con le infrastrutture di rete e di monitoraggio di I.net che sara’ possibile mantenere un controllo centralizzato del sistema. Il progetto offrira’ alle strutture sanitarie sistemi di refrigerazione e conservazione di materiale biologico (Angelantoni Industrie sviluppa sistemi che vanno da +4 a –150 gradi centigradi ed oltre) che, con le tecnologie sviluppate da Alfi, potranno dialogare da un lato con il loro “contenuto”, e dall’altro, con sistemi informatici di controllo gestiti su infrastrutture I.net. Il campione biologico, o la sacca di sangue, saranno dotati di un micro-dispositivo contenente il microchip; il dispositivo necessario alla lettura e alla scrittura delle informazioni sara’ invece collegato al frigorifero, che sara’ quindi in grado di inviare in Rete (per lo più attraverso una Vpn, una Rete Privata Virtuale) le informazioni. “Da sempre I.net e’ focalizzata sulla gestione affidabile e sicura di reti e sistemi, con una particolare attenzione per il mondo ospedaliero in cui annovera grandi clienti per la gestione dell'accesso alle informazioni sanitarie. I.net partecipa anche ad iniziative europee di ricerca con primarie universita’ per portare questi benefici anche in mobilita’. Il mondo sanitario richiede garanzie, tempestivita’ ed efficacia non riscontrabili in altri ambiti dato che gestisce il bene più prezioso: le vite umane”, commenta Marco Maiocchi, Amministratore Delegato I.net. “Abbiamo accettato quindi con grande entusiasmo e convinzione questa sfida che ci ha visti in prima linea con partner prestigiosi e che, , integrando sistemi di eccellenza e tecnologie innovative, ci ha consentito di realizzare una soluzione che pone l'Italia all'avanguardia in un settore di estrema importanza quale quello della gestione del materiale biologico umano”. “Alfi, che e’ presente con soluzioni elettroniche innovative da oltre 40 anni, si e’ focalizzata sempre più nell’ambito dell’ Identificazione in radiofrequenza (Rfid) negli ultimi 10 anni, con soluzioni originali e brevetti riguardanti l’ infalsificabilita’ dei dati (Ifc)”, ha aggiunto Giovanni Ippolito, Presidente e fondatore di Alfi. “Riteniamo che il settore biomedicale sara’ uno dei maggiori beneficiari delle soluzioni Rfid, segnatamente quelle che garantiscano elevata sicurezza dei dati. Siamo orgogliosi di partecipare a questo ambizioso progetto insieme ad I.net e Angelantoni Industrie, leader dei loro rispettivi settori. Ne nasce un gruppo di lavoro altamente competente, in grado di offrire un prodotto italiano tecnologicamente avanzato e assolutamente rivoluzionario”. “ Da più di 70 anni (anno di fondazione 1932) Angelantoni Industrie costruisce apparecchiature ed impianti frigoriferi; progetta e realizza camere per prove ambientali dal 1952 e si qualifica come uno dei due più grandi costruttori in Europa. Costruisce simulatori spaziali (operanti fino a 20°K, cioe’ –253°C!) dove e’ una delle tre aziende leader mondiali. Dal 1961, anno di costruzione del primo congelatore europeo capace di superare -100°C (-104°C) questa esperienza e’ stata ampliata al settore biomedicale, realizzando una vasta gamma di apparecchiature (congelatori, frigoemoteche, frigoriferi, incubatori, etc..) necessarie in ambito ospedaliero, universitario e farmaceutico, portando l’azienda in breve tempo ad essere leader nel mercato italiano e sempre più affermata in quello mondiale. Nel 1998 ha realizzato la prima frigoemoteca “intelligente” al mondo (Hemosafe) totalmente gestita da computer e, non per ultimo, la prototipazione di un congelatore robotizzato per la conservazione di cellule staminali e del Dna”, commenta orgogliosamente Gianluigi Angelantoni, Amministratore Delegato del Gruppo Angelantoni. “Il grande know-how e la voglia di essere sempre innovativi ed al passo con i tempi, ci ha permesso di costruire apparecchiature in ambito biomedicale in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti. La realizzazione di questo prestigioso progetto, in cooperazione con due grandi aziende come Inet ed Alfi, esalta in modo esclusivamente innovativo, l’applicazione della nostra tecnologia del freddo nello stoccaggio e gestione di materiale biologico, in totale sicurezza”.  
   
   
LE MODIFICAZIONI GENETICHE POSSONO AIUTARCI A CONTROLLARE I MUTAMENTI CLIMATICI, AFFERMANO GLI SCIENZIATI  
 
Bruxelles, 19 marzo 2003 - L'ingegneria genetica potrebbe contribuire a ridurre l'impatto del riscaldamento globale sulle specie locali di piante e alberi. È quanto affermano gli scienziati che hanno partecipato alla riunione dell'Rhs (Royal Horticultural Society) a Londra. Alla riunione, svoltasi il 16 marzo, gli scienziati hanno anche affermato che i benefici delle modificazioni genetiche (Gm) per l'orticoltura sono talmente evidenti che gli orticoltori potrebbero ottenere quello che l'industria biotecnologica è stata fino ad oggi incapace di fare: rendere le Gm accettabili. 'Non dobbiamo lasciare che lo scalpore sui prodotti Gm oggi disponibili, di livello tecnologico relativamente primitivo, c'impedisca di riflettere sui benefici ambientali accettabili che potrebbero derivare da una tecnologia Gm più sofisticata', ha dichiarato Phil Gates, un biologo botanico della Durham University. Simon Thornton-wood, responsabile del settore scientifico della Rhs, si è detto d'accordo e ha aggiunto: 'Esistono soluzioni per ogni tipo di problema (ad esempio mutamenti climatici, insetti nocivi e malattie varie che ci affliggono oggigiorno) [...] e la risposta potrebbe in buona parte dei casi essere rappresentata dalle Gm'. Resta tuttavia da vedere se l'opinione pubblica permetterà agli scienziati di portare avanti questi studi. Secondo gli scienziati la temperatura media dovrebbe aumentare di due gradi centigradi nei prossimi 50 anni, spingendo sempre più a nord le zone temperate di crescita. Thornton-wood ha spiegato che due gradi potrebbero sembrare un cambiamento di poca importanza, ma potrebbero avere un impatto significativo sulle condizioni di crescita di tutti i tipi di pianta. D'altronde in certe zone d'Europa frutta e piante richiedono gelate all'inizio della stagione per svilupparsi correttamente. Gli scienziati ammettono che i mutamenti, le maggiori temperature e le minori precipitazioni piovose non possono essere fermati; è quindi tempo di vedere cosa si può fare per controllare la situazione. In termini di orticoltura, le aziende americane di biotecnologia hanno già prodotto prati Gm che crescono più lentamente di quelli tradizionali e sopportano la siccità. La tecnologia Gm, suggerisce il dottor Gates, potrebbe produrre piante e alberi senza polline aiutando così i malati di febbre da fieno. Altri possibili benefici includono piante erbacee resistenti alle gelate e piante in grado di assorbire gli elementi nutritivi in modo più efficiente, richiedendo quindi meno fertilizzanti. 'Ho l'impressione che gli orticoltori accetteranno questo tipo di tecnologia più facilmente degli altri consumatori', sostiene il dottor Gates. 'Gli orticoltori hanno una lunga tradizione di innovazione e novità, e non si fanno scrupoli di incrociare specie o di creare mutanti. Molte rose sono ibridi creati incrociando fino a sei specie differenti'. La nuova tecnologia organica potrebbe anche rendere gli orticoltori meno dipendenti dai pesticidi chimici e dai fertilizzanti. 'Quello odierno è qualcosa di più di un dibattito sulla sicurezza alimentare. È un dibattito che potrebbe influenzare aspetti insospettabili della nostra vita', ha concluso Thornton-wood. Per ulteriori dettagli sulla relazione Rhs sull'impatto dei mutamenti climatici sugli orti inglesi: : http://www.Rhs.org.uk/research/climate_change/climate_reports.asp    
   
   
MOSTRE E SEMINARI TECNICI A RIAD IN OCCASIONE DEI LAVORI DELLA GIURIA CHE ASSEGNERÀ IL PRESTIGIOSO MARBLE ARCHITECTURAL AWARDS DAL 28 MARZO IL MARMO ITALIANO SARÀ AL CENTRO DI UN FITTO PROGRAMMA DI INIZIATIVE PROMOZIONALI  
 
Carrara, 19 marzo 2004 - L’annuale Premio di Architettura, il Marble Architectural Awards, che l’Internazionale Marmi e Macchine organizza su differenti aree geografiche, è riservato per l’edizione 2004 agli architetti che hanno realizzato opere con utilizzi di alto profilo di pietra naturale nel Vicino e Medio Oriente e nell’Africa del nord. Hanno richiesto di partecipare al Premio oltre cento progettisti dell’area, contattati attraverso un capillare lavoro informativo. Al termine di questo percorso sarà una Giuria internazionale a scegliere i vincitori nelle diverse sezioni. Fra i progetti già pervenuti e fra quelli di imminente acquisizione vi sono alcune opere di grande valore e notorietà, a conferma della validità di una formula che coinvolge non solo i progettisti, ma anche le imprese protagoniste delle commesse; molte di queste, infatti, si sono adoperate e impegnate con determinazione per stimolare la partecipazione dei progettisti cui hanno fornito i propri prodotti e pareri tecnici. L’edizione 2004 del premio presenterà una novità di rilievo poiché i lavori della Giuria si celebreranno a Riad in Arabia Saudita anziché a Carrara, come vuole la tradizione di un premio che ha celebrato 20 edizioni. La decisione è stata adottata da Imm ed Ice che si propongono così di sostenere e promuovere presso il mercato del Golfo, e Saudita in particolare (quarto Paese destinatario delle nostre esportazioni, tradizionalmente legato al Comprensorio Apuo-versiliese da eccellenti relazioni commerciali) la qualificata offerta del comparto italiano del marmo, costretto a confrontarsi sui mercati internazionali con le sole armi della qualità e dell’avanguardia tecnologica “Lo svolgimento dei lavori della Giuria – sottolinea Luigi Danesi, Presidente dell’Imm e, per tradizione anche della Giuria che assegnerà i premi - ci ha suggerito l’idea di mettere a punto un programma che comprendesse anche attività promozionali a vasto raggio, con iniziative di cui l’Ambasciata d’Italia a Riad è divenuta, con nostro grande piacere, vero e proprio motore e protagonista”. I lavori della Giuria di cui faranno parte anche esponenti del mondo dell’architettura e dell’Università di Riad, si svolgeranno il 28 marzo, saranno seguiti nella giornata del 29 da un evento che prevede 3 differenti impegni; in prima mattinata un seminario tecnico organizzato da Imm cui si prevede la partecipazione di oltre 150 progettisti. A conclusione del seminario i membri della Giuria terranno la conferenza stampa di proclamazione dei vincitori con una breve illustrazione dei lavori premiati. La mattinata sarà conclusa dall’Ambasciatore d’Italia a Riad, Armando Sanguini, che inaugurerà la Mostra “Marble Architectural Awards-an italian event in Riyadh” nella quale saranno esposti pannelli fotografici di grandi dimensioni di opere vincitrici in precedenti edizioni del premio. Sede delle iniziative sarà l’Hotel Sheraton, disponibile grazie al lavoro del locale Ufficio Ice che ha curato gli aspetti logistico/organizzativi delle manifestazioni programmate. La Mostra resterà in questa prima sede alcuni giorni e sarà poi trasferita nel frequentatissimo Centro Commerciale di Riad dove, collocata in uno spazio allestito appositamente, potrà essere visitata nella settimana successiva, dagli addetti ai lavori e dal pubblico di non specialisti. La Mostra sarà riproposta, fino alla fine di aprile, anche nelle sale del Consolato d’Italia a Jeddah. L’impegno che viene messo in campo è decisamente corposo e da settimane Immobiliare Marmi e Macchine, Ambasciata di Riad e Ice stanno lavorando per la miglior riuscita di un evento che, per la qualità delle iniziative in programma, catalizzerà l’interesse di un target particolarmente importante per il comparto italiano del marmo. L’imm, quindi, si qualifica come referente privilegiato del settore lapideo nazionale nei confronti delle istituzioni e degli organismi governativi che ne ricercano costantemente la collaborazione ed il coinvolgimento per iniziative promozionali. Promuovere i prodotti lapidei nell’area del Golfo, infatti, significa, innanzi tutto, cercare risposte al momento di difficoltà che il Distretto Apuano attraversa, penalizzato soprattutto da una politica dei prezzi che vede i nuovi concorrenti prevalere su mercati dove la sensibilità ai consumi lapidei deve ancora essere educata. Carraramarmotec 2004 sarà, sotto questo riguardo, l’ulteriore avvenimento che sarà valorizzato al cospetto degli operatori sauditi; una presentazione in grande stile della rassegna apuana sarà inserita, infatti, nelle attività del 29 marzo con la proiezione di un filmato di efficace suggestione e gli interventi articolati dei rappresentanti di Imm. Una intensa campagna di comunicazione e pubblicizzazione farà seguito a questo primo intervento e si rivolgerà al mondo della pietra, della costruzione e degli architetti di questa primaria area di sbocco commerciale In questo particolare sforzo di sostegno promozionale si sono impegnate soprattutto le imprese sponsor del Maa, Antolini Luigi & C., Campolonghi Italia e Savema il cui contributo va oltre il sostegno finanziario per il programma Maa ma si estende all’azione di sensibilizzazione verso la categoria dei progettisti e degli architetti, mentre Cassa di Risparmio di Carrara e Toscana Promozione sono in prima fila nel sostenere l’impegno di Ice e Imm che, in questa iniziativa, hanno avuto la piena collaborazione dell’Ambasciata d’Italia a Riad.  
   
   
CHIBIDUE IN FIERA MILANO DAL 28 AL 31 MAGGIO, INSIEME CON CHIBIMART-AFFARI D’ESTATE  
 
Milano 19 marzo 2004 - Nell’era del minimalismo i segni che fanno moda, evidenziando quello che chiamiamo lo stile, si notano, eccome. Parliamo degli accessori moda, un mercato che continua un interessante trend di sviluppo e che, forse anche per questo, si presenta alla mostra Chibidue (in Fiera Milano dal 28 al 31 maggio, organizzata da Fiera Milano International) con ottime prospettive. Al Salone internazionale della bigiotteria, degli accessori moda e degli accessori per capelli - che come al solito si svolge in contemporanea e in sinergia con Chibimart-affari d’estate, mostra del cash & carry dedicata ai prodotti etnici e dell’artigianato tipico, ai complementi d’arredo e alla profumeria/cosmesi - gli espositori complessivi saranno oltre 280 distribuiti su circa 8.000 metri quadrati netti, per una audience stimata di non meno di diecimila operatori. “Chibidue è una mostra in crescita forte e costante – commenta Marisa Corso, Exhibition Director della manifestazione - tre anni fa si trovava in bilico fra lo scomparire e il rilanciarsi. Ha vinto quest’ultima ipotesi, sollecitata da un mercato vivace e da visitatori attenti e interessati. In soli tre anni la mostra è quasi raddoppiata per numero e qualità degli espositori, cioè come capacità di rappresentare il mercato, ed è fortemente cresciuta anche come parco-visitatori, tutti operatori per i quali l’appuntamento di Milano è ormai una costante”. Fiera modaiola, come si direbbe oggi, Chibidue presenta le collezioni per l’inverno 2004-2005 di bijoux, borsette, cinture, foulard, sandali, cuscini, guanti, portafogli, cappellini, tutti rigorosamente trendy. Il target è costituito dagli operatori dei negozi di abbigliamento, dagli specializzati in bigiotteria e soprattutto dai punti vendita multiprodotto, letteralmente esplosi tre anni fa quando sono state abolite le licenze del non-food e tutti gli operatori della distribuzione, chi più chi meno rispettando la propria intima vocazione merceologica, hanno “pescato” nell’accessoristica. Il buon risultato dell’accessoristica viene da lontano; per esempio dalla capacità tutta italiana di sviluppare un costante lavoro di ricerca sui materiali; o anche dalla capacità di assegnare un importante autonomo contenuto-moda a prodotti “accessori” per eccellenza, come guanti e cappelli. E proprio il Cappello sarà la “special guest star” della prossima edizione di Chibidue, ospite protagonista di turno tra gli accessori di tendenza, quale elemento cool della moda. La Federazione Italiana Industriali dei Tessili vari e del Cappello e Fiera Milano International collaboreranno sul progetto, avviato dalla federazione, dal titolo Hats Italian Style : in programma workshop, incontri e iniziative che metteranno a confronto giornalisti, boutique, stilisti e buyer della moda sull’utilizzo e l’importanza del Cappello nei trend e collezioni del prossimo autunno/inverno. Di contenuto-moda, peraltro, Chibidue sarà ricco. Se ne occupa da anni il Club Bi, associazione promozionale della bigiotteria italiana che coordina la partecipazione alla mostra milanese dei principali produttori. “Per quest’anno – dice Maria Grazia Musi, presidente storico del Club Bi – consigliamo di insistere sui quattro concept-chiave che il nostro ufficio tendenze ha individuato, e cioè Età del bronzo, Fili di lana, Profumi e balocchi e Luci al neon. I colori che segneranno più degli altri la prossima stagione invernale sono parecchi, a partire dall’oro/bronzo per finire al rosa antico, passando attraverso un interessante tuffo nei colori di tipo cinese – rosso lacca, blu inchiostro – oppure nelle fosforescenze del fuxia e del turchese”. Chibidue occuperà il padiglione 3 di Fiera Milano, con ingresso da piazza Vi Febbraio; Chibimart-affari d’estate si collocherà nei contigui padiglioni 1 e 2, con ingresso da porta Boezio. Gli orari di mostra: 10,00/18,30 (ultimo giorno chiusura ore 16).  
   
   
DAL 20 AL 23 MARZO AL MIPEL "L'ARTE DEL CAPPELLO DAGLI ANNI '20 AD OGGI", UNA MOSTRA CHE PROPONE IL FASCINO DI QUASI CENT'ANNI DI STORIA DEL CAPPELLO  
 
Milano, 19 marzo 2004 - "L'arte del cappello dagli anni '20 ad oggi", iniziativa promossa dal Mipel in collaborazione con l'"Antica Manifattura Cappelli", intende essere un tributo ad un mestiere che possiamo definire senza dubbio un arte: l'arte di creare copricapo artigianalmente che, negli anni malgrado l'avvento della tecnologia, non ha subito grandi trasformazioni basandosi essenzialmente sulla manualità e sulla abilità dell'utilizzo degli strumenti tradizionali. Nella mostra al Mipel immagini e documenti storici ne descrivono lo sviluppo degli usi e dei costumi della moda italiana. Fulcro della mostra dal magico sapore di altri tempi è la ricostruzione del laboratorio del cappellaio dove vengono esposti macchinari storici ancora in uso, nonché numerose forme in legno patrimonio della "Antica Manifattura Cappelli" su cui i cappelli vengono stirati ancora manualmente; il laboratorio è vivacizzato dalla presenza di esperti cappellai impegnati in dimostrazioni pratiche consentendo la possibilità di vedere e toccare con mano le materie prime quali i "coni" e le "cappelline"; un video sulla lavorazione completa il percorso storico fornendo interessanti informazioni. La mostra, ubicata nel settore Glamour al padiglione 20/1° di Fiera Milano, espone quindi tutti gli attrezzi del mestiere, le forme e le materie prime; l'azienda Patrizia Fabri ha fornito il supporto stilistico per lo studio e la rielaborazione storica. Patrizia Fabri ha di recente rilevato il laboratorio artigiano dei Fratelli Cirri (cappellai da due generazioni) che dalla Toscana si trasferiscono a Roma nel 1936 e aprono una bottega che da allora crea e produce cappelli secondo l'antico metodo della stiratura a mano su forme di legno. L'affascinante bottega, a cui è stato dato il nome di "Antica Manifattura Cappelli" per continuare e rilanciare questo antica tradizione di lavorazione e l'ormai estinto mestiere di cappellaio e modisteria, è ancora oggi situata in Via degli Scipioni 46 a Roma.  
   
   
A EMPOLI SI APRE DOMENICA 21 MARZO LA MOSTRA JACOPO DA EMPOLI 1551-1640 PITTORE D'ELEGANZA E DEVOZIONE  
 
Empoli, 19 marzo 2004 - La città di Empoli rende omaggio a Jacopo di Chimenti da Empoli, uno dei protagonisti della pittura fiorentina a cavallo tra Cinquecento e Seicento, testimone del superamento del manierismo, artista che deve il proprio nome al luogo d'origine della famiglia. Dal 21 marzo al 20 giugno, è infatti in programma, nella Chiesa di Santo Stefano e nelle sale dell'attiguo Convento degli Agostiniani, la mostra Jacopo da Empoli (1551-1640). Pittore d’eleganza e devozione. Per questa occasione, la città toscana dedica al suo grande concittadino un'ampia antologica e un contributo di studi critici aggiornati. L'esposizione, curata da Rosanna Caterina Proto Pisani, Antonio Natali, Carlo Sisi ed Elena Testaferrata, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Provincia di Firenze, è promossa dal Comune di Empoli, dalla Regione Toscana, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Firenze, Pistoia e Prato e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, e propone oltre cento opere del maestro fiorentino e dei suoi contemporanei, con capolavori provenienti da importanti istituzioni pubbliche italiane ed estere, nonché da collezioni private. Viene illustrata così la lunga attività dell’Empoli, sviluppatasi interamente nell'alveo della pittura fiorentina e, in particolar modo, ispirata agli insegnamenti del pittore e architetto toscano Santi di Tito, sostenitore di una riforma antimanierista, sulle direttive del Concilio di Trento. Legato a grandi maestri come Andrea del Sarto e al conterraneo Pontormo – celebrato proprio a Empoli, nel 1994, in occasione del V centenario della sua nascita - l'Empoli seppe rinnovare il proprio linguaggio, accogliendo le suggestioni e le novità pittoriche del Xvii secolo. Jacopo da Empoli fu anche un ottimo disegnatore, la cui sicurezza e felicità di segno hanno pochi confronti nel pur ricco panorama del tempo; tali abilità sono testimoniate da una serie di studi preparatori di rara bellezza, presentati a fianco delle tele di cui rappresentano la genesi creativa. Muovendo dal celebre Autoritratto degli Uffizi, il percorso della mostra si divide in cinque sezioni tematiche. La prima - Il legame con la tradizione fiorentina del primo Cinquecento, la formazione, gli esordi – ripercorre la formazione artistica di Jacopo, analizzando lo stretto legame con la tradizione pittorica fiorentina, attraverso le copie di creazioni dei grandi maestri del primo Cinquecento, particolarmente Andrea del Sarto e Pontormo, dei quali verranno esposti alcuni capolavori come la Sacra famiglia con Sant'elisabetta e San Giovannino, proveniente dal Louvre di Parigi, o la Madonna con Bambino, della Collezione Capponi di Firenze. Nella seconda sezione - Pittore della Controriforma - sono esposte le grandi pale d’altare, grazie alle quali il pittore è soprattutto famoso, dipinte nei decenni a cavallo tra i due secoli per le chiese di Firenze e della Toscana. Dall’immacolata Concezione di San Remigio alla Predica del Battista di San Niccolò Oltrarno, dal Miracolo di San Carlo Borromeo per Pistoia al Sant’eligio degli Uffizi, fino al Sant’ivo della Galleria Palatina e alla Madonna e Santi della Santissima Annunziata, l’Empoli mostra un accostamento sentito alla riforma di Santi di Tito, ma dà anche segno, trascorso il primo decennio del Seicento, di aver osservato attentamente lo stile fiorito e ricco di risorse pittoriche che gli allievi del Cigoli e di Gregorio Pagani, da Cristofano Allori al Bilivert a Matteo Rosselli, andavano codificando nella pittura fiorentina. La sezione documenta anche due delle opere di Jacopo eseguite per il territorio empolese. Vi è infatti esposta la grande tavola di derivazione vasariana, raffigurante l’Allegoria dell’Immacolata Concezione, dipinta nel 1596 per l’oratorio annesso alla chiesa di Santa Maria a Ripa, e sottoposta a un accurato intervento di restauro in occasione della mostra. La presentazione di Gesù al tempio, eseguita nel 1604 per l’altare della cappella Zeffi proprio nella chiesa di Santo Stefano e andata distrutta durante l’ultima guerra, è invece documentata dalla replica autografa, datata 1606, di collezione privata fiorentina. Nella sezione vengono altresì sottolineate la sobrietà e l’eleganza delle vesti e degli arredi nella pittura di Jacopo attraverso il confronto diretto con opere coeve di arte applicata: vasi, calici, pianete. La terza sezione - L’interpretazione dei maestri nella pittura sacra dell’Ottocento - indaga l’ascendente esercitato dalla figurazione dell’Empoli, vibrante e a un tempo gentile, sulla pittura devozionale toscana del Xix secolo: Bezzuoli, Sabatelli, Cianfanelli e altri. Oltre ai lavori di soggetto religioso, il pittore ottenne anche incarichi per opere di contenuto profano, presentate nella quarta sezione - Le Scritture, il mito, la corte – in cui si possono ammirare gli apparati celebrativi eseguiti per lo più in occasione di feste e ricorrenze della famiglia Medici, ma anche soggetti biblici e mitologici, fra i quali l’elegante Susanna al bagno, del Kunsthistorisches Museum di Vienna e il tardo Giudizio di Mida, del Museo Civico di Pistoia. La quinta sezione - I ritratti e le nature morte - analizza l’attività dell’Empoli ritrattista, presentando il Ritratto di giovane vedova, dell’Art Institute di Chicago, vero capolavoro di Jacopo in questo genere, nonché quella di pittore di ‘nature morte’. Fu questa l’attività alla quale guardò soprattutto l’allievo Virginio Zaballi, che più degli altri fu vicino al maestro negli anni tardi, lasciando anche di lui alcuni gustosi appunti biografici. Il percorso prevede anche un excursus nella Collegiata di Sant'andrea, in cui un recente restauro ha confermato l'attribuzione all'Empoli dell'affresco raffigurante San Giuseppe su uno dei pilastri d'ingresso alla Cappella della Concezione, e all'adiacente Museo della Collegiata, dov'è esposto il dipinto con l'Incredulità di San Tommaso, firmato e datato "Iacopo Empoli 1602". Infolink: www.Jacopodaempoli.it  
   
   
ARTE E CITTÀ IL POLO MUSEALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI FERRARA FERRARA, MUSARC MUSEO NAZIONALE DI ARCHITETTURA, DAL 27 MARZO AL 2 MAGGIO 2004  
 
Ferrara, 19 marzo 2004 – Ferrara si sta dotando di un polo museale tra i più innovativi in Europa e lo fa non creando nuovi edifici ma valorizzando una straordinaria sequenza di palazzi e parchi storici che costituiscono il cuore di quella straordinaria “Addizione Erculea”, voluta nel 1492 dal duca Ercole I d’Este, che raddoppiò la superficie della città e ne modificò radicalmente l’aspetto, provocando la celebre definizione datane da Jacob Burckardt di <­<­prima città moderna d’Europa>>. Una scelta controcorrente quando, come in questo caso, il Polo Museale è riservato all’Arte Moderna e Contemporanea. L’incarico di stendere uno studio di fattibilità del nuovo assetto del Polo Museale è stato affidato, dal Comune di Ferrara, all’architetto Massimo Carmassi. Le linee guida dello studio che Carmassi ha elaborato con la collaborazione, per la parte museografica, delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e degli altri Settori interessati dell’Amministrazione Comunale, saranno presentate in una mostra di assoluto interesse metodologico, oltre che urbanistico, architettonico e museografico, allestita nella sede del Musarc - Museo Nazionale di Architettura - dal 26 marzo al 2 maggio prossimi. Il titolo dell’esposizione è: “Arte e Città. Il Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara”. L’apertura della mostra sarà preceduta, sempre il 26 marzo, da una presentazione dello studio e da una riflessione sui suoi esiti. Sono previsti interventi di Gaetano Sateriale, Sindaco di Ferrara, Carlo Magnani, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università Iuav di Venezia, Massimo Carmassi, Professore Straordinario Docente di Composizione Achitettonica Urbana dell’Università Iuav di Venezia, Andrea Buzzoni, Dirigente del Settore Attività Culturali del Comune di Ferrara. Presiederà Nico Ventura, Professore Ordinario di Disegno Industriale al Politecnico di Milano e Direttore del Musarc. Al Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea appartengono , con i loro splendidi parchi e giardini storici, Palazzo dei Diamanti, Palazzo Prosperi - Sacrati, Palazzo Massari, la Palazzina dei Cavalieri di Malta : un insieme veramente unico al mondo che, grazie a questo progetto, diverrà un sistema museale integrato, al quale s’intende annettere in futuro anche Palazzo Cesare d’Este. A tessere il legame tra palazzo e palazzo concorreranno gli straordinari spazi verdi di pertinenza che, restaurati e collegati tra di loro, estenderanno e salderanno il Polo Museale con l’area della Certosa e l’anello delle Mura rinascimentali, in un unicum di grande impatto evocativo. Tralasciando il tema dei servizi che risultano ovunque enormemente implementati, in estrema sintesi, la proposta museografica si è ispirata alle seguenti linee guida: - far sì che il piano terreno del Palazzo dei Diamanti e degli edifici attigui che ospitano il Museo del Risorgimento e della Resistenza e il Museo Michelangelo Antonioni, resi comunicanti tra loro dal restauro, possano assolvere le funzioni espositive svolte attualmente dalle Gallerie di Palazzo dei Diamanti e dal Padiglione d’Arte Contemporanea. L’accorpamento in sedi contigue delle mostre dedicate all’arte antica, moderna e contemporanea, oltre che opportuno dal punto di vista culturale, richiamerebbe, infatti, sul contemporaneo l’attenzione di un pubblico più ampio e costituirebbe un investimento importante per il futuro; - allestire in Palazzo Prosperi–sacrati, valorizzandolo come merita, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Filippo de Pisis”, arricchito da opere attualmente non esposte per carenza di spazi e conservate in luoghi inidonei e difficilmente accessibili. Qui troverebbe spazio, inoltre, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea che conserva materiali di grande interesse oggi non consultabili né tanto meno esponibili. Inutile sottolineare che la scelta di Palazzo Prosperi–sacrati come sede del Museo “de Pisis” contribuirebbe anch’essa ad accrescere il peso dell’arte moderna e contemporanea nelle strategie espositive dell’Amministrazione Comunale; - creare le condizione affinché il complesso Palazzo Massari – Palazzina dei Cavalieri di Malta: a) continui a ospitare, al piano nobile, il Museo dell’Ottocento e il Museo Giovanni Boldini in spazi più ampi che consentano di esporre a rotazione anche la ricca e importante produzione grafica di Boldini; b) divenga sede del Museo dell’Illustrazione, così da sottrarlo all’isolamento dell’ubicazione attuale di via Frescobaldi, aggregarlo al polo museale al quale per sua natura appartiene e procurargli il vantaggio di un maggior flusso di visitatori; c) accolga, al piano terreno, il Museo Michelangelo Antonioni e il Museo del Risorgimento e della Resistenza; d) ospiti infine, negli spazi residui, tutti gli uffici e i depositi delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e altri servizi; - permettere alla Sala Polivalente, esaurita la sua funzione di deposito temporaneo di opere d’arte, indispensabile in fase di restauro degli edifici, di tornare a svolgere quella di spazio culturale polivalente a beneficio delle Gallerie, ma anche di altre iniziative dell’Amministrazione Comunale; - adibire il Padiglione d’Arte Contemporanea a sede dell’attività espositiva dei musei ospitati nel complesso Palazzo Massari – Palazzina dei Cavalieri di Malta , con particolare riferimento al Museo dell’Illustrazione e al Museo del Risorgimento e della Resistenza. Manca all’appello, tra gli edifici che fanno parte naturalmente di questo “quartiere” dell’arte moderna e contemporanea, Palazzo Cesare d’Este. C’è da augurarsi che si renda disponibile un giorno poiché, lungi dal rimettere in discussione le scelte di fondo di questa proposta, la fruibilità dei suoi spazi ampi e duttili sarebbe preziosa per rendere ancor più razionali e coerenti le destinazioni d’uso degli altri edifici del polo museale, ne svilupperebbe enormemente le potenzialità, ed eliminerebbe un’evidente soluzione di continuità in questa straordinaria “addizione culturale” al tessuto urbanistico della città. Segreteria Organizzativa e informazioni: tel. 0532.742332 fax 0532.744042 musarc@comune.Fe.it  
   
   
DAL 27 MARZO AL 6 GIUGNO AL MUSEO CIVICO D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI AREZZO LA MOSTRA "DA PICASSO A BOTERO. CAPOLAVORI DELL'ARTE DEL NOVECENTO"  
 
Arezzo, 19 marzo 2004 - La città di Arezzo che agli inizi del Novecento riunì idealmente intorno alla figura di Piero della Francesca alcuni protagonisti del secolo, da de Chirico a Casorati, da Morandi a Balthus, da Soffici a Severini, ospita dal 27 marzo al 6 giugno nella cornice del Museo Civico d'Arte Moderna e Contemporanea (Piazza San Francesco, 4) la mostra "Da Picasso a Botero. Capolavori dell'arte del Novecento". Promossa dal Comune di Arezzo, posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Toscana, l'ampia rassegna, curata da Giovanni Faccenda e Vittorio Sgarbi, ripercorre le vicende artistiche del secolo appena concluso attraverso oltre settanta capolavori di Maestri come Picasso, Matisse, Toulouse-lautrec, Magritte, Ernst, Botero, Balthus, Arman, César, Hartung e poi, ancora, de Chirico, Savinio, Morandi, Rosai, Marino Marini, Manzù...  
   
   
AL TEATRO CARCANO DI MILANO "LA BOTTEGA DEL CAFFÈ" DI CARLO GOLDONI  
 
Milano, 19 marzo 2004 - "La bottega del caffè" va in scena a Mantova nella primavera del 1750 ed è la prima di quel gruppo di sedici commedie nuove scritte da Goldoni fra il 1750 e il 1751 fra le quali spicca per validità di risultati e carica innovativa. Il centro dell'azione è una piazzetta di Venezia, sulla quale si affacciano tre botteghe, il laboratorio del barbiere, la bisca di Pandolfo e il caffè di Ridolfo. Uomo dabbene, il caffettiere si rammarica perché Eugenio, figlio del suo defunto padrone, è soggetto alla passione del gioco che lo sta portando inesorabilmente alla rovina. Uno dei primi avventori a presentarsi è Don Marzio, gentiluomo napoletano indiscreto e maldicente: egli rivela subito che Eugenio ha impegnato con lui gli orecchini della moglie e che Lisaura, la ballerina protetta dal conte Leandro, riceve segretamente visite per la porta di dietro. Una modesta vincita, provocata ad arte da Leandro, esalta Eugenio al punto da spingerlo ad offrire una cena nelle stanze della bisca. Dalla strada, Vittoria, in maschera, scorge il marito allegro e gaudente; Placida, una pellegrina giunta a Venezia in cerca del marito, lo riconosce tra i commensali, nonostante egli si faccia chiamare Leandro anziché Flaminio. Ne segue una grande confusione che degenera in un duello fra Eugenio e il falso conte, mentre Vittoria vuol togliersi la vita e Lisaura si commisera per essere stata ingannata. Don Marzio suggerisce a Leandro di fuggire, ma non esita a rivelarlo a Placida; si intromette nel litigio fra Eugenio e Vittoria; riferisce involontariamente al capitano dei birri che Pandolfo nasconde nella sua bisca della carte truccate. Svelate, alfine, le macchinazioni del maldicente, le coppie si ricompongono ed Eugenio promette di non giocare più. Mentre trionfa la lealtà, Don Marzio se ne parte da Venezia tra la riprovazione generale. In questo testo il grande scrittore veneziano ritrae con acuta crudeltà una comunità in cui non ci sono "buoni", salvo il malinconico caffettiere Ridolfo che continuamente prova a rattoppare i buchi creati dalla miserie umane che lo circondano. Al suo opposto c'è il geniale personaggio di Don Marzio che non determina la malvagità altrui, ma la registra con perfida precisione. Si ride, ma si ride amaro ne "La bottega del caffè", una risata che ha il sapore non troppo diverso dalla crudele satira della commedia italiana degli anni '60. Con Ugo Pagliai (Don Marzio), Paola Gassman (Placida), Stefano Lescovelli (Ridolfo), Daniele Salvo (Eugenio) e con Alberto Fasoli (Pandolfo), Massimo Cimaglia (Flaminio), Piera Formenti (Vittoria), Frida Bruno (Lisaura), Roberto Milani (Trappola), Dely De Majo (Capitano dei birri). Scene di Antonio Fiorentino. Costumi di Giuseppe Crisolini Malatesta. Musiche di Antonio Di Pofi. Luci di Emidio Benezzi. Maestro d'armi Renzo Musumeci Greco. Regia di Luca De Fusco. Da mercoledì 24 marzo a domenica 4 aprile è in scena al Teatro Carcano di Milano (Corso di Porta Romana 63). Orari degli spettacoli: da martedì a sabato ore 20,45, domenica ore 15,30, lunedì riposo. Infolink: www.Teatrocarcano.com  
   
   
"DIALOGHI IMPREVISTI" DI NABA: UN CICLO DI INCONTRI/CONFRONTI/SCONTRI  
 
Milano, 19 marzo 2004 - Lunedì 22 marzo alle ore 18.30 presso la Fnac di via Torino a Milano prende il via l'iniziativa "Dialoghi imprevisti": incontri/confronti/scontri fra due protagonisti provenienti da ambiti diversi - design, arte, poesia, filosofia, marketing - che si interrogheranno sull'ipotesi delle dissolvenze delle discipline. Questo è il primo di una serie di appuntamenti organizzati dalla Naba - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Hélène Blignaut, esperta di comunicazione e eventi moda, si "scontra" con Bruce Fifield, designer industriale e co-fondatore di Design Continuum. Modera gli incontri Alessandro Guerriero, designer e presidente della Naba. Ogni oggetto è frutto di contingenze, utopie, paure, scommesse progettuali, umori espressivi... Ogni oggetto viene prefigurato, è in gestazione, conosce una nascita, poi entra in una o molte vite proprie, ricopre parabole differenziate d'esperienza, declina, muore. L'oggetto non si identifica con la sola finalità strumentale. Il messaggio che in tal modo l'oggetto cerca di comunicare è un racconto che ne riveste l'ampio destino conferendo un'identità quasi letteraria alle silenziose forme e materie dell'arte-design. Questa narrazione è così valorizzata perché il progetto deve farsi narrativo, proprio come se fosse l'io narrante di un romanzo così che la narrazione dell'oggetto si possa coagulare nelle scelte formali, nel carattere stilistico, nell'identità strutturale... Ecco che questi incontri-confronti-scontri sono il tentativo di trasformare lo sterminato catalogo contemporaneo degli oggetti in un nuovo paesaggio da attraversare con un viaggio di scoperta e di poesia nella continua messa in discussione dei processi di estetizzazione assunti e proposti dal mondo contemporaneo. Sul "ring" del primo appuntamento salgono Hélène Blignaut e Bruce Fifield: la moda si incontra e scontra con il design industriale, in un dialogo serrato.  
   
   
TEATRO IN MATEMATICA PARALLELISMI: GEOMETRIE EUCLIDEE E NON  
 
Milano, 19 marzo 2004 - Proseguono con successo gli appuntamenti del ‘Teatro in Matematica’, E’ ora la volta di un nuovo ciclo di appuntamenti tra marzo e aprile dedicati ad un nuovo argomento: le geometrie. In scena, accanto alla curatrice Maria Eugenia D’aquino, anche Annig Raimondi e il Prof. Renato Betti, diretti dalla giovane regista Valentina Colorni. Il drammaturgo Riccardo Mini, questa volta affiancato all’esperto Prof. Renato Betti, che ha partecipato attivamente alla stesura drammaturgica dell’incontro, ha creato una struttura scenica divisa in tre momenti teatrali che seguono il filo dei parallelismi. Alla base c’è l’idea di indagare in varie forme le analogie, tra il concetto di geometria non euclidea (= partire da una serie di postulati o regole per costruire un modello che le soddisfi) e il teatro come spazio vuoto che assume forme diverse a seconda delle regole che di volta in volta gli attori stabiliscono. La geometria non euclidea nasce dalla scoperta della non universalità del postulato sulle parallele, quindi può essere interessante proporre una serie di parallelismi tra i due linguaggi. L’incontro prevede tre momenti propriamente “drammatici”, come tre microatti unici, alternati a due momenti più esplicativi affidati al Prof. Betti, in cui vengono forniti i concetti geometrici fondamentali . I tre momenti drammatici La prima scena introduce in modo leggero alcuni elementi base di geometria euclidea, con l’intenzione di catturare il pubblico su qualcosa di concreto e fisicamente evidente, come il discorso sulle geodetiche. Qual’ è la strada più breve per volare da Los Angeles a Francoforte? E’ questa la domanda che si pongono due curiosi personaggi che devono compiere una missione speciale. La seconda scena ci trasporta indietro nel tempo. E’ molto bella la storia del quinto postulato. La storia di quell’ unico neo in un modello perfetto che sembrava universale, e da cui si è usciti cambiando modo di pensare: non esiste un modello universale, ma tanti modelli che possono essere perfetti se soddisfano date condizioni. Ma è anche una storia drammatica, costellata di sconfitte e amarezze durata parecchi secoli. La scena dunque si svolge diversi secoli fa: un giovane matematico chiede udienza ad un vecchio matematico consacrato e celeberrimo (l’ombra di Gauss), per dirgli che ha fatto una scoperta sensazionale: dopo molti studi, ha potuto dimostrare che il quinto postulato di Euclide non è valido sempre, ma in determinati modelli può anche non esserlo (l’ombra di Lobacevskij e Boylian) . Alla fine della dimostrazione il vecchio matematico gli dice che anche lui molti anni prima è giunto alle stesse conclusioni, ma non ne ha parlato con nessuno, perché le conseguenze di una tale scoperta sarebbero disastrose per il mondo, lui stesso non ha voluto credere fino in fondo che fossero vere. Mentre ha luogo questo dialogo tra i due matematici, la città è attraversata da una rivolta popolare contro il sovrano, accusato di affamare il popolo e perseguitarlo con leggi ingiuste. I rivoltosi sono riusciti a catturare prigioniero il re, che in questo momento sta subendo un processo. Quindi il dialogo matematico è turbato da questo sottotesto, che lo interrompe continuamente con notizie sull’esito del processo e alla fine…..Chi l’avrà vinta il giovane o il vecchio, il popolo e o il re? Questa è una scena tradizionale, rispetto all’altra, con un impianto narrativo forte. Non viene messo in scena un concetto strettamente geometrico, ma un po’ di storia delle geometrie non euclidee. Anche qui emergono diversi parallelismi che mescolano elementi matematici con riflessioni sul potere e con elementi storico-sociali. La terza scena esplora un ulteriore parallelismo: prendiamo un classico del teatro, e lo “trasliamo” in uno spazio non euclideo. Inseriamoci ad esempio la quarta dimensione, e vediamo cosa succede. L’incursione della quarta dimensione nel mondo di Amleto potrebbe essere il fantasma del padre. Forse il padre vuole solo dire ad Amleto di placarsi l’animo per la sua perdita, perché adesso che è morto, ha capito che il prima e il dopo non esistono, vita e morte sono la stessa cosa, dal momento che morire non è altro che “passare” in una dimensione dove lo scorrere del tempo è percepito come unità . Giovedì 25 marzo 2004 - ore 14,00 “Teatro di Giorno” - Arsenale ore 14,  Infolink: www.Teatroarsenale.org  
   
   
CONCERTO GOSPEL A SAN VITTORE  
 
Milano, 19 marzo 2004 - Il Museo, grazie al contributo di Tdk, organizza “Conversazioni Musicali” dedicandole quest’anno ad una serie di concerti assieme alla Scuola Civica di Corsi Jazz di Franco Cerri ed Enrico Intra. Il primo di questi appuntamenti è stato offerto venerdì ai detenuti della C.c. San Vittore, a conferma della collaborazione tra l’Associazione Relais figli-genitori detenuti di Milano e il Museo. Ad esibirsi è stato il coro dei Civici Corsi di Jazz di Milano, diretto da Giorgio Ubaldi. In programma brani gospel di Robert Ray e la celeberrima Oh! Happy day di Edwin Hawkin. Franco Cerri e Enrico Intra hanno regalato intensi momenti musicali. Accolti dal dr. Luigi Pagano – Direttore della C.c. San Vittore e dal Dr. Dario Foà – Direttore Servizio Area Penale e Carceri – Asl Città di Milano, hanno assistito al concerto il Presidente del Museo Carlo Tognoli e il Direttore Fiorenzo Galli, assieme al Prefetto dottor Bruno Ferrante e a Candido Cannavò, il cui impegno sociale verso il mondo carcerario è noto. Venerdì 13 febbraio – ore 18.00  
   
   
FABIO MAZZARI TEATRO E PASSIONI, SPRINT E GUANTONI!  
 
Milano, 19 marzo 2004 - Fabio Mazzari, 58 anni, l’Alfio Gherardi di “Vivere” su Canale 5 è anche uno sportivo convinto. Tifoso accanito della Juve, gioca a calcio come centocampista e tira di boxe. Aria dolce ma anche un po’ sorniona, rassicurante ma fascinosa, Alfio/fabio, bolognese di nascita e milanese di adozione, dietro lo sguardo sempre un po’ sognante e distaccato, è nella realtà uomo di forti passioni. Borsone, sprint e volontà: sembra questa la formula del suo successo! Ogni giorno, dopo il set, Mazzari indossa pantaloncini e guantoni e si allena senza esclusione di colpi nella palestra Down Town di Milano. “Non c’è niente di meglio dello sport per sfogarsi e tenersi in forma – dice sotto lo sguardo vigile del suo allenatore. - Lo sport inoltre richiede disciplina, ingrediente fondamentale anche sulla scena”. Fabio Mazzari ha recitato sui palcoscenici più importanti d’Italia, dal Teatro Stabile de L’aquila al Teatro Uomo di Milano. E’ anche doppiatore dei divi più famosi del grande schermo, da Nickolson a Kinsky, da Van Damme al Bogart di “Provaci ancora Sam”. Nel 1995 con la moglie, la stilista Silvia Corti creatrice di Granievaghi, alla quale è legato da 32 anni, Mazzari ha dato vita a Milano allo spazio “Zazie”, di cui è direttore artistico. Mazzari è docente al Centro Teatro Attivo dove insegna ad amare il teatro a giovani esordienti o già famosi come Rocco Casalini del Grande Fratello, la “letterina” Vincenza Cacace e Sergio Saladino (il signor “Buonaseraaaa!” della famosa pubblicità), facendo così da padrino alle nuove generazioni di attori. Fuori dalle scene, oltre allo sport, Mazzari è un nonno affettuoso di due nipotini, Lapo, di 3 anni, e Leda, di uno e mezzo, figli di Michelangelo Mazzari, musicista. Un sogno nel cassetto: imparare a fare il clown. “Negli anni 70, sulla scia dei film di Fellini, studiavo il rapporto tra le maschere della Commedia dell’arte e la teatralità del clown per portare in scena ‘Opinioni di un clown’ di Heinrich Boll. Il progetto allora non si realizzò, oggi mi piacerebbe raccontare le memorie di un vecchio pagliaccio, come il mitico Grock. Per questo prendo lezioni dalla mia nipotina che frequenta la scuola di circo di Milano”.  
   
   
LA PROVINCIA DI MILANO AL JOB CAFFÈ GIOVANI ALLA RICERCA DI UN LAVORO NEL MONDO DELLA MUSICA  
 
 Milano, 19 marzo 2004 - La Provincia di Milano sta organizzando, nel mese di marzo 2004, una serie di incontri tra aziende in cerca di personale e giovani candidati, presso il proprio locale Job Caffè. Dopo il successo di pubblico ottenuto dalla serata della Moda e della Comunicazione dello scorso 15 marzo, durante la quale stilisti ed agenzie di comunicazione hanno tenuto colloqui con un buon numero di giovani creativi e dinamici, è prossimo il secondo appuntamento, dedicato al mondo della Musica. Martedì 23 marzo, a partire dalle ore 17:30, il Job Caffè della Provincia di Milano ospiterà una irripetibile audizione: Andrea Bocelli e Michele Torpedine della Casa Discografica Io & Lui e Bruno Tibaldi dello Studio Lead ascolteranno i provini dei ragazzi. Un’opportunità che tutti i giovani appassionati di musica potranno cogliere, per avere l’occasione di incontrare grandi artisti e realizzare il sogno di trasformare il proprio hobby in una professione. L’evento si concluderà alle ore 21:30. L’ultima serata in programma si svolgerà martedì 30 marzo e avrà come protagonista la realtà di un’importante multinazionale quale Procter & Gamble. I ragazzi avranno la possibilità di proporsi per una stimolante attività lavorativa all’estero. Anche questo appuntamento comincerà alle 17:30 e terminerà alle 21:30. Le iniziative promosse dalla Provincia di Milano hanno lo scopo di favorire il dialogo tra le istituzioni, le aziende ed il mondo giovanile, in un momento in cui il mercato del lavoro sta attraversando profonde trasformazioni e gli enti pubblici sentono la necessità di avvicinarsi in particolare ai giovani per guidarli nella costruzione del proprio avvenire. Da tale esigenza è nato infatti, alla fine del 2002, il Job Caffè, primo locale pubblico in Italia che mette a disposizione dei propri cittadini tutti gli strumenti e le indicazioni utili nella ricerca di un’occupazione, all’interno di uno spazio informale concepito a dimensione dell’utente. Nel corso del 2003, sono stati accolti quasi 9000 utenti, di cui oltre la metà in possesso di diploma e con un’età compresa tra i 25 e i 32 anni. Attualmente al Job Caffè lavorano 14 persone con profili professionali differenti, in grado di supportare gli utenti sia nel campo dell’orientamento che nella ricerca del lavoro. Job Caffè – 15 / 23 / 30 marzo 2004 Corso di Porta Vittoria, 27 (ingresso da Piazza S. Pietro in Gessate) Ingresso Gratuito www.Provincia.milano.it/jobcaffe  
   
   
SOLA DI FRONTE AL LEONE  
 
Milano, 19 marzo 2004 - Incontro con Simone Arnold Liebster, autrice del libro Sola di fronte al leone (Edizione Schortgen). L'autrice, con uno stile vivace e anche un tocco di umorismo, narra la sua sopravvivenza a un mondo diventato improvvisamente tragico e duro: il modo del regime nazista. Questa autobiografia dà alle vittime ignote del nazionalsocialismo un viso, un’identità ed è una prova molto avvincente che la coscienza ha la forza di resistere ad ogni manipolazione, anche sotto pressioni estreme. Durante l’incontro, coordinato da Massimo Wörnhard, membro del Consiglio di Fondazione Arnold-liebster, interverranno Andrea Bienati dell’Università Cattolica di Milano e Claudio Vercelli dell’Istituto di studi storici Salvemini di Torino. Venerdì 19 marzo, ore 18,30 Libreria Egea - Via Bocconi, 8 Milano  
   
   
STRAMILANO 2004 - AL VIA LA 33A EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE PODISTICA STRACITTADINA PIÙ IMPORTANTE ED IMPONENTE D’ITALIA  
 
Milano, 19 marzo 2004 – Domenica 4 aprile 2004 saranno migliaia le persone che giungeranno da tutta Italia e non solo per partecipare alla 33a edizione della Stramilano. Un rito, questo, che ormai si ripete ogni primavera dal 1972 e che coinvolge gli appassionati della corsa attraverso un’iniziativa che si snoda per le vie del capoluogo lombardo creando così un appuntamento ricco di contenuti sociali oltre che sportivi. 04-04-04: tutto in un giorno! E’ il motto che contraddistingue questa edizione di Stramilano e il 4 - che nel linguaggio della numerologia, rappresenta la rinascita, le molteplici attività, la vita frenetica e caotica, il quotidiano e le grandi metropoli - ne è il numero simbolo. 4 come domenica 4 aprile 2004, ma anche e soprattutto 4 come le gare che si svolgeranno in quella giornata. Per la prima volta infatti nella lunga storia della manifestazione sportiva verrà data la possibilità a tutti i partecipanti delle categorie Senior, Amatori e Master di vivere l’emozione della corsa direttamente al fianco delle “Star” di questa specialità. I tesserati Fidal e Iaaf correranno contemporaneamente agli atleti di fama mondiale che, anche in questa edizione, tenteranno di entrare a far parte dell’albo d’oro della Stramilano. Il medagliere milanese vanta al suo interno nomi come Paul Tergat, la stella keniana che proprio alla Stramilano ha stabilito nel 1998 la miglior prestazione a livello mondiale sui 21,097 km in 59’17”, o ancora gli italiani Alberto Cova e Gelindo Bordin o gli internazionali Diamantino e Moses Tanui. A partire per prima, salutata da Miss Italia 2003 – la bellissima Francesca Chillemi – madrina della manifestazione, nella mattinata di domenica (ore 9.15) da Piazza Duomo, sarà la colorata e allegra folla della “Stramilano dei 50.000” che si sfiderà in una straordinaria corsa a “ritmo libero” aperta a tutti della lunghezza di 15 Km. I partecipanti di ogni età e capacità attraverseranno la città formando così un infinito serpentone in direzione dell’Arena Civica di Milano dove tutti insieme, chi prima e chi dopo, taglieranno il traguardo in attesa dell’arrivo degli atleti delle categorie superiori. Anche per i bambini il divertimento è garantito. Quest’anno si inaugura la “Stramilanina di Topolino”, l’appuntamento rientra nel programma di iniziative del progetto Topolino Sport, unione di agonismo, spettacolo e divertimento, che da anni coinvolge migliaia di bambini e li introduce nel mondo dello sport. L’obiettivo è di promuovere lo sport giovanile e diffondere i valori positivi di amicizia, socializzazione e sana competizione, coinvolgendo i ragazzi in una dimensione sportiva divertente e ricreativa. La Stramilanina di Topolino è un percorso più breve (6 Km), non competitivo, tutto riservato ai più piccoli e a chi desidera essere protagonista del grande evento milanese. La partenza da Piazza Duomo, fissata per le ore 10.15, avrà uno starter d’eccezione: il character di Topolino. Sarà sempre lo storico personaggio Walt Disney ad accogliere i piccoli maratoneti al loro trionfante arrivo all’Arena Civica di Milano. Sarà invece Piazza Castello, dalle ore 11.30, a fare da cornice alla partenza della “Stramilano Star” la gara dei campioni che quest’anno verranno affiancati dai maratoneti delle categorie Senior, Master e Amatori, atleti tesserati di ambo i sessi che per la prima volta avranno la possibilità di confrontare muscoli e resistenza direttamente con i più importanti campioni di tutto il mondo su un percorso di 21,097 Km. Chissà che all’arrivo all’Arena Civica di Milano non ci sia proprio il colpo di scena e qualcuno non riesca a piazzarsi tra i primi posti insieme ai più grandi nomi dell’atletica mondiale o riuscire, stimolati dal confronto diretto con i campioni, a stabilire il proprio record personale. La premiazione degli atleti all’Arena Civica di Milano sarà l’occasione per vivere insieme anche un momento di riflessione. Stramilano 2004 sostiene infatti il progetto dell’Onu “No Excuse 2015”, campagna per il raggiungimento degli otto Obiettivi di Sviluppo adottati in occasione del Vertice del Millennio del settembre 2000 e voluto in primis dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan. Ma Stramilano non vuol dire solo agonismo e sport, Stramilano è anche solidarietà e beneficenza. Da anni la manifestazione ha deciso di legarsi ad alcune associazioni no profit facendosi portavoce di importanti programmi di ricerca. Quest’anno Stramilano sostiene l’Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla – nella realizzazione del “Progetto Microaree”. L’obiettivo è quello di aiutare l'Associazione a rafforzare la propria presenza sul territorio attraverso la creazione di 40 decentramenti territoriali in aree selezionate della città di Milano e provincia attraverso l'insediamento di altrettanti "capizona", opportunamente formati e preparati per gestire a livello locale servizi di assistenza alle persone con sclerosi multipla e coordinare l'organizzazione di eventi di sensibilizzazione e di raccolta fondi. La 33a edizione di Stramilano è organizzata anche quest’anno dal Comitato Organizzatore Stramilano con il patrocinio del Comune di Milano, Provincia di Milano e Regione Lombardia in collaborazione con Puma, Banca Popolare di Milano, Seat e Aem – Azienda Energetica Municipale. Sul nuovo sito www.Stramilano.it  i naviganti potranno trovare maggiori informazioni sulla maratona stracittadina e le schede di iscrizione online per partecipare alla prossima edizione.