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MERCOLEDì
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 24 Marzo 2004 |
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SETTIMANA PER LA PREVENZIONE CONTRO I TUMORI |
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Roma, 24 marzo 2004 - ''La prevenzione vince il tumore ... E ti salva la vita'', è questo in sintesi il messaggio che i volontari della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) stanno diffondendo durante la Settimana nazionale per la prevenzione oncologica in oltre 500 piazze italiane. L’iniziativa, che si concluderà il 28 marzo, è stata presentata il 19 marzo a Palazzo Chigi nel corso di una conferenza stampa presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Che la prevenzione sia l'arma fondamentale per sconfiggere quello che è stato definito il male del secolo, è testimoniato dai numeri. Ogni anno sono oltre 270.000 i nuovi casi di tumore e, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, in futuro la frequenza dei tumori aumenterà del 50%. Quasi tutti gli italiani comprendono che la prevenzione è oggi lo strumento più importante a nostra disposizione, ma ben il 55% dichiara di non fare assolutamente nulla in questo senso. Tendere ad azzerare questo dato significherebbe salvare solo in Italia circa 70.000 vite umane. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/prevenzione_tumori/index.html |
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ANZIANI E DISABILI, FONDI PER RIABILITAZIONE E ASSISTENZA DOMICILIARE 4.000 POSTI IN PIÙ NELLE CASE DI RIPOSO E MIGLIORE QUALITÀ DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI |
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Milano, 24 marzo 2004 - Un miliardo e 265 milioni di euro alle Asl e al Comune di Milano per i servizi socio-sanitari integrati, la riabilitazione extraospedaliera e l'assistenza domiciliare sono stati stanziati dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Gian Carlo Abelli. La somma più consistente (1 miliardo 72.000 euro) è destinata alle prestazioni per gli anziani non autosufficienti ospiti in case di riposo (Rsa) e per i disabili assistiti nelle apposite residenze sanitarie assistenziali (Rsd). I fondi andranno a coprire anche il costo dei ricoveri degli anziani e dei disabili dimessi dagli ospedali psichiatrici. "Sono fondi - afferma l'assessore Abelli - che saranno impiegati per realizzare ciò che prevede il Piano socio-sanitario regionale in modo tale da valorizzare la libertà di scelta dei cittadini e la qualità dei servizi offerti. Grazie all'impiego di queste risorse si potrà anche aumentare l'offerta dei servizi sia in numero di posti letto nelle strutture residenziali (per esempio oltre 4.000 posti in più nelle Rsa) sia in termini di numero di utenti in servizi diurni e in servizi di assistenza domiciliare integrata". Al mantenimento degli interventi e dei servizi socio-assistenziali e alla crescita del livello di integrazione tra servizi socio-sanitari sono stati invece destinati oltre 92 milioni di euro. Si tratta di servizi destinati ai minori, agli anziani e ai disabili, quali ad esempio gli inserimenti lavorativi degli handicappati, le comunità alloggio per minori, ecc. Questo il riparto tra le Asl e il Comune di Milano delle somme assegnate. La prima cifra (in migliaia di euro) si riferisce al finanziamento delle attività socio-sanitarie integrate, la seconda alle attività socio-assistenziali. - Bergamo: 97.600 - 9.389 - Brescia: 116.763 - 12.652 - Valcamonica: 11.900 - 1.312 - Como: 67.000 - 5.434 - Cremona: 64.300 - 3.954 - Lecco: 36.800 - 2.861 - Lodi: 28.900 - 1.971 - Mantova: 54.200 - 4.727 - Pavia: 76.500 - 5.004 - Sondrio: 22.800 - 1.867 - Varese: 81.300 - 8.733 - Milano 1 (Legnano): 83.100 - 9.348 - Milano 2 (Melegnano): 43.000 - 5.059 - Milano 3 (Monza): 88.700 - 11.289 - Città di Milano: 200.200 (per le prestazioni integrate) e 26.030 - Comune di Milano: 16.399 (per gli interventi socio-assistenziali). |
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CONFERENZA SULLA RICERCA INTERDISCIPLINARE NEI BIOMATERIALI |
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Limoges, 24 marzo 2004 - Il 25 e 26 marzo si svolgerà a Limoges la 14° conferenza sulla ricerca interdisciplinare nei biomateriali. La conferenza si rivolge a scienziati, progettisti e clinici interessati a conoscere le prospettive e gli sviluppi scientifici, tecnologici e medici dei biomateriali iniettabili nelle terapie ossee e associate. La conferenza tratterà i seguenti temi: ingegneria tessutale ortopedica (ossa, cartilagini, dischi intervertebrali, legamenti); biomateriali e tecnologie avanzate: terapia genetica, terapia cellulare, biologia molecolare; cementi iniettabili per ossa; materiali ibridi - sistemi di somministrazione dei farmaci; nuovi metodi di elaborazione: prototipazione, stampa a getto d'inchiostro. Infolink: http://griboi2004.Free.fr |
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IL ROBOT “ LEO” DA VINCI AIUTA IL PROF. FRANCO GABOARDI NEGLI INTERVENTI DI PROSTATECTOMIA RADICALE ALL’OSPEDALE LUIGI SACCO DI MILANO |
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Milano, 23 marzo 2004 - I1 Prof. Franco Gaboardi, Direttore del reparto di Urologia dell'Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano, con la sua équipe, ha svolto con successo l'intervento di prostatectomia radicale per tumore alla prostata interamente realizzata con l'impiego del robot "da Vinci" prodotto dalla Intuitive Surgical. Ii Prof Gaboardi ha operato seduto ad una console munita di monitor 3D, con le dita inserite in speciali anelli che inviavano con precisione millimetrica input ai bracci del robot introdotti, per via laparoscopica, all'interno del paziente. Non si è trattato di fanta-medicina, ma di un intervento di tre ore che ha portato alla rimozione completa della prostata affetta da tumore ed alla ricostruzione della continuità tra la vescica e l'uretra del paziente mantenendo tutti i vantaggi mininvasivi della tecnica laparoscopica. E' stato proprio come se fossi stato dentro al paziente per tutta la durata del/ 'intervento – ha dichiarato entusiasta il Prof. Gaboardi – attraverso la console ho potuto manovrare gli strumenti del robot meglio ancora che se fossero state le mie mani grazie ad una visuale tridimensionale ingrandita fino a 10 volte proiettata sullo schermo avvolgente della mia postazione. Nell'ambito della tecnica laparoscopica, di cui il robot "da Vinci" risulta la più avveniristica evoluzione, gli strumenti operatori inseriti nell'addome del paziente possono essere manovrati con assoluta precisione dovuta alla trasmissione dei movimenti del chirurgo in quanto elaborati e trasmessi con impulsi dal computer. Inoltre dalla "plancia" di comando gli strumenti, grazie a speciali snodi, possono essere orientati e utilizzati a 360° anche in direzione contraria a quella del canale di ingresso. Contestualmente il chirurgo può, con un semplice comando, scegliere tra 1 strumenti diversi (pinze, uncini, bisturi, forbici etc.) da utilizzarsi durante le diverse fasi dell'intervento. Il Dott. Franco Sala, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera — Polo Universitario "Luigi Sacco", ha ricordato come l'azienda ospedaliera è sempre molto attenta alla valutazione delle nuove tecnologie e di nuovi approcci terapeutici con lo scopo di coniugare tra loro i migliori risultati possibili per i pazienti e il miglior utilizzo delle risorse economiche disponibili, ed in questo senso ha condiviso da subito, d'intesa con l'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, la proposta del Prof. Gaboardi di valutare l'utilizzo di questa nuova tecnologia. |
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IL SISTEMA DA VINCI NASCE IL ROBOT SALVAVITA |
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Milano, 24 marzo 2004 - Il primo prototipo del Sistema daVinci inizia ad essere utilizzato sui pazienti dal marzo 1997. Circa due anni dopo, vale a dire nel maggio 1998, alcuni chirurghi cominciano a praticare operazioni a torace chiuso, inclusi gli interventi per la riparazione di calcole mitrali, la dissezione dia arteria mammaria interna e le riparazioni interatriali. Da allora si può dire che Intuitive Surgical abbia fatto notevoli progressi, permettendo finalmente agli "addetti ai lavori" di portare a termine con successo centinaia di operazioni diverse, incluse le paricardiectomie endoscopiche, anch'esse a torace completamento chiuso. Questo fa sì che il Sistema Intuitive Surgical susciti continuamente l'attenzione dei media, oltre ad essere periodicamente avallato da onorificenze e riconoscimenti in campo medico. Il Sistema Chirurgico da Vinci è destinato al controllo di strumenti endoscopici durante procedure chirurgiche di toracoscopia e laparoscopia ed è composto da una console chirurgica con integrato Visore Stereo 3D, un carrello chirurgico, un braccio camera e due bracci strumento, un carrello vision. Seduto alla console, il chirurgo opera usando due master posizionati direttamente sotto un visualizzatore del campo operatorio 3D ingrandito. Le punte degli strumenti visualizzate sul display sono allineate con i Master per assicurare allo strumento movimenti naturali e prevedibili. Il chirurgo mantiene l'orientamento testa/occhi e la sensibilità naturale della chirurgia a cielo aperto. Il Sistema daVinci pone i movimenti dello strumento sotto il controllo diretto, in tempo reale, attraverso una struttura cinematica (o movimento articolato) che permette al chirurgo di usare alla Console tecniche di chirurgia a cielo aperto. Queste tecniche vengono convertite all'istante in movimenti di chirurgia minimamente invasiva (Mis) sul sito chirurgico. Con il Sistemadavincitm i chirurghi hanno il vantaggio di accedere attraverso piccole incisioni senza rinunciare alla destrezza, alla precisione ed ai movimenti istintivi della chirurgia a cielo aperto. L'elettronica del Sistema da Vinci permettere di usare il dimensionamento in scala dei movimenti della mano del chirurgo. Il dimensionamento in scala riduce i movimenti della mano a corrispondenti movimenti più piccoli della punta dello strumento nel campo chirurgico. Diverse regolazioni permettono ai chirurghi di ottimizzare il dimensionamento in scala per le diverse applicazioni cliniche. Il tremito naturale della mano del chirurgo viene eliminato da un filtro elettronico che assicura un controllo dello strumento stabile e prevedibile. Gli strumenti hanno un totale di 6 gradi di libertà più la presa, due in più alla punta rispetto agli strumenti endoscopici tradizionali. Le articolazioni della punta imitano la flessibilità verticale e laterale del polso umano. Queste articolazioni estendono la possibilità di Mis del chirurgo a nuovi livelli. Il chirurgo è così in grado di eseguire chirurgia di ricostruzione complessa attraverso incisioni di lunghezza inferiore ad 1 cm. Nato per rispondere all'esigenza di intervenire chirurgicamente in contesti ambientali particolarmente difficili, come ad esempio i campi di battaglia, nei quali era previsto addirittura l'impiego del satellite, il Sistema Robotico da Vinci ha aperto nuovi orizzonti alla chirurgia. In particolare esso consente di: semplificare le attuali procedure mini-invasive di cardiochirurgia, chirurgia generale ed urologia. Estendere le applicazioni chirurgiche mini-invasive anche a quelle patologie che oggi, per la loro complessità, vengono approcciate solo con tecniche chirurgiche convenzionali, con enormi benefici per il paziente, quali ad esempio un tempo di ripresa post –intervento molto più rapido. Approcciare la patologia prostatica, detta "prostatectomia", con risultati in termini di ripresa sessuale post-intervento e continenza (ovvero le complicanze più frequenti) da parte del paziente, notevolmente migliori rispetto all 'approccio classico o laparoscopico. Il Sistema daVinci viene prodotto dalla Società Intuitive Surgical Inc., California, ed è distribuito in Italia da ab medica s.P.a. Con sede a Lainate (Mi). |
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HEART CARE FOUNDATION — PROGETTO TUTTOCUORE E FONDAZIONE AVENTIS "ASCOLTA IL TUO CUORE, USA IL CERVELLO!": LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE 2004 RIPARTE DALLE NUOVE CARTE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE |
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Milano, 24 marzo - Sono sette su dieci gli italiani, oltre i 14 anni, che dichiarano comportamenti non corretti ed associati al rischio cardiovascolare. Purtroppo sono comportamenti responsabili di un bilancio che vede il 44% dei decessi negli ultimi anni imputabili alle patologie cardiovascolari. Per sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica, il 2004 è stato proclamato l'Anno del Cuore dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Salute. E proprio con il patrocinio del Ministero della Salute, Heart Care Foundation — Progetto Tuttocuore, in collaborazione con Fondazione Aventis, rinnovano la campagna informativa "Ascolta il tuo cuore, usa il cervello!". La campagna partirà ad aprile, per proseguire fino a metà giugno, con una serie di iniziative per informare e cercare di suggerire gli italiani stili di vita più corretti: nei principali scali aeroportuali verrà distribuito un racconto, "Lezioni di volo", da leggere durante il viaggio, ricco di ulteriori spunti di riflessione sulla prevenzione e sul mantenimento di un buono stato di salute; un test in stile "gratta e scopri" sarà a disposizione del pubblico in numerosi centri commerciali in cui saranno anche presenti le "casette del cuore" attrezzate e presidiate dai cardiologi dell'Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e da personale infermieristico. Chiunque potrà recarsi presso questo punto informativo ed avere un colloquio con il cardiologo presente che, nel caso, rinvierà il paziente al proprio medico di famiglia per impostare il giusto cammino verso uno stile di vita a misura di cuore. La campagna si awarrà, inoltre, del supporto radiofonico di Radio Monte Carlo e della pubblicazione di pagine informative su numerosi periodici. L'aspetto più rilevante della campagna 2004 è rappresentato proprio dall'utilizzo del test "gratta e scopri", derivato dalle nuove carte del rischio italiane, elaborate dall'Istituto Superiore di Sanità (le carte sono consultabili anche nel sito internet www.Cuore.iss.it). Si tratta di un test di autovalutazione, differenziato per i due sessi e per la presenza o no di diabete, che in rapporto a quattro parametri – età, fumo, pressione sistolica e colesterolo – consente di stimare in maniera facile e immediata la probabilità negli anni successivi di andare incontro a un evento cardiovascolare maggiore: infarto miocardico e, novità rispetto alle carte del rischio cardiovascolare precedenti, ictus. Le nuove carte del rischio sono state ottenute attraverso il monitoraggio delle malattie cardio-cerebrovascolari in 12 aree rappresentative della realtà nazionale e si differenziano dalle altre carte finora pubblicate in quanto rispecchiano finalmente il reale profilo del cittadino italiano, sulla base delle sue abitudini alimentari e del suo stile di vita. Diventa quindi possibile una valutazione più oggettiva e mirata del "rischio globale" di ciascun individuo, risultante dall'interazione dei "suoi" fattori di rischio. Attualmente le malattie cardiovascolari sono responsabili a livello nazionale del 44% dei decessi. Ancora una volta la prevenzione si conferma la migliore e più efficace strategia per evitare di incorrere in futuri eventi cardiovascolari, e l'opportunità per ciascuno di conoscere il proprio profilo è certamente uno strumento di apprendimento, sensibilizzazione e motivazione a intervenire, con il supporto del medico, sullo stile di vita e su quelle condizioni che, per quanto il più delle volte silenti, amplificano esponenzialmente il rischio di complicanze. Scenario epidemiologico delle malattie cardiovascolari In Europa le coronaropatie sono tuttora la principale causa di mortalità negli uomini dopo i 45 anni e nelle donne dopo i 65. Il profilo epidemiologico è a dir poco allarmante: in Europa ogni anno sono oltre 4 milioni le morti per malattie cerebrovascolari (pari all'8,7% circa di tutti i decessi) e oltre 6 milioni quelle per cardiopatia ischemica. Benché queste malattie interessino principalmente il sesso maschile, dopo la menopausa nella donna l'incidenza tende ad aumentare e ad avvicinarsi a quella riscontrabile nei maschi. Secondo alcuni studi, infatti, mentre nella donna tra i 50 ed i 54 anni non ancora in menopausa l'incidenza delle malattie cardiovascolari è pari a 1,7 casi su 1.000 persone per anno, nelle donne della stessa fascia di età (50-54 anni) ma già in menopausa, l'incidenza risulta pari a 4,4 casi su 1.000 persone per anno, e quindi superiore al doppio rispetto alle donne non in menopausa. Sembra inoltre sembra che nelle donne che sono andate incontro ad una menopausa chirurgica (cioè a seguito di interventi che hanno portato alla asportazione delle ovaie) il rischio di malattia cardiovascolare sia ancora più elevato. Ai riguardo è importante sottolineare come a seguito della menopausa si osservano delle modificazioni dei livelli dei grassi nel sangue con aumento del colesterolo totale, aumento dei trigliceridi, aumento del colesterolo Ldl e riduzione del colesterolo Hdl (cioè del cosiddetto "colesterolo buono"). Tali modificazioni favoriscono il generarsi delle placche aterosclerotiche che sono responsabili della occlusione dei vasi arteriosi e quindi di quadri ostruttivi a livello di vari organi ed in particolare del cuore (angina, infarto) e cervello (ictus). La realtà italiana Ogni anno in Italia, secondo le fonti Istat, circa 160.000 persone nella fascia di età compresa tra 35 e 64 anni sono vittime di un attacco ischemico a carico del cuore. In pratica in Italia una persona ogni 3-4 minuti ha un infarto e i decessi, sempre secondo l'Istituto di Statistica, sono 47.000, con un tasso di 187 morti ogni 100.000 abitanti. I due terzi dei decessi imputabili ad infarto del miocardio avvengono in fase extraospedaliera, nella maggior parte dei casi a 2 ore dell'esordio dei sintomi. Infatti i dati ufficiali di mortalità, che provengono dall'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, sono inferiori ai dati Istat perché solo 75.000 persone (quindi nemmeno la metà di quelle colpite da infarto in un anno) riescono ad arrivare in ospedale. E il 13% vi giunge troppo tardi, spesso oltre le 12 ore, cioè il limite temporale oltre il quale non è più possibile attuare le terapie chirurgiche d'urgenza come la rivascolarizzazione della coronaria trombotizzata. Ammontano invece a un milione i soggetti che sono stati colpiti da infarto, dei quali 1'8% andrà incontro a un nuovo episodio (recidiva). Si può quindi affermare che attualmente nel nostro paese le malattie cardiovascolari sono responsabili del 44%, dei decessi, di cui circa un terzo per infarto e un terzo per ictus. Quest'ultimo è la terza causa di morte nei Paesi occidentali, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori, essendo responsabile del 10-12% di tutti i decessi per anno. Nonostante la notevole riduzione della mortalità, che in Italia è calata del 40% dagli anni Cinquanta agli Ottanta (da 118 a 73 decessi per 100.000 soggetti tra i maschi e da 95 a 55 tra le femmine), la prognosi a sei mesi resta pesante: 25-33% è la mortalità complessiva e 30-44% è l'indice di disabilità permanente (nel 15% dei casi lieve, nel 40% grave), con impossibilità, per la maggioranza dei pazienti, di una ripresa lavorativa. Anche l'incidenza dell'ictus è drammatica: 200 casi/anno su 100.000 persone (il dato esprime una media, in quanto l'incidenza varia notevolmente in rapporto alle fasce d'età da 30/100.000 tra i 30 e i 50 anni a circa 300 per 100.000 dopo gli 80 anni), che equivalgono a 130.000 casi/anno (un nuovo caso ogni 5 minuti). In altre parole, un medico di Medicina generale con 1500 assistiti potrebbe trovarsi ad affrontare in un anno tre casi di ictus. Il rischio aumenta con l'età: raddoppia ogni 10 anni a partire dai 45 anni. Tra i due sessi, il più interessato è quello maschile, ma solo con una differenza del 25% rispetto alle femmine. 30.000 sono infine i casi di ictus ricorrenti. Complessivamente in Italia sono quasi mezzo milione gli individui con storia personale di ictus. |
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I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE |
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Milano, 24 marzo0 2004 - Le malattie cardiovascolari non sono legate a una causa unica e sempre identificabile. Esse vengono definite "multifattoriali", in quanto sono promosse da più condizioni che interagiscono tra loro: i cosiddetti "fattori di rischio", caratterizzati sulla base di evidenze e argomentazioni scientifiche. Si delinea così per ciascuno quello che si potrebbe definire un profilo di rischio, determinato dall'interazione tra influenze ambientali, abitudini di vita, alimentazione e assetto genetico, che si traduce numericamente in una probabilità statistica di comparsa di malattie e complicanze. In futuro, grazie alle ricerche nell'ambito della cardiologia predittiva, sarà possibile caratterizzare con notevole precisione la predisposizione individuale alle malattie cardiovascolari. Oggi l'interesse è strettamente focalizzato sui fattori di rischio noti e sull'effetto delle loro possibili combinazioni (per esempio ipertensione e diabete, valori elevati di colesterolo fumo di sigaretta). I fattori di rischio cardiovascolare possono essere suddivisi in due categorie principali: I fattori modificabili (sovrappeso, stress, sedentarietà, fumo, ipertensione e diabete), rappresentati da abitudini o malattie controllabili mediante opportuni comportamenti o terapie, e I fattori non modificabili (età, sesso e familiarità), che quindi concorrono a determinare il cosiddetto "rischio basale", cioè la probabilità che una determinata malattia cardiovascolare si verifichi anche in assenza di evidenti condizioni favorenti, nei cui confronti sia ipotizzabile un qualsivoglia intervento correttivo. E' evidente che l'intervento non può che mirare con la massima tempestività possibile ai fattori modificabili, per esempio attraverso la promozione sin dalle fasce d'età più giovani uno stile di vita corretto e un regolare check up di salute dal medico di famiglia. Un aspetto merita tuttavia di essere sottolineato: la distribuzione dei vari fattori di rischio non è uniforme sul territorio nazionale. La prevalenza del diabete, per esempio, è notoriamente più elevata nelle regioni meridionali rispetto a quelle del Centro-nord. Proprio sulla base di queste rilevazioni sono state elaborate le carte del rischio, che, tenendo conto dell'eterogeneità della popolazione, costituiscono lo strumento attualmente più appropriato per i cittadini italiani. I fattori modificabili Sovrappeso e obesità L'obesità, che nel nostro paese interessa il 18% degli uomini e il 22% delle donne, aumenta il rischio globale per due ragioni fondamentali: la prima è il superlavoro cui viene sottoposto il cuore, predisposto per soddisfare le esigenze di un corpo di dimensioni e struttura minori. La seconda sta nel rischio combinato tra peso eccessivo, colesterolo alto (il 20% degli uomini e il 24% delle donne ha una colesterolemia totale uguale o superiore a 240 mg/dl) e diabete, di cui soffrono in Italia I'8% degli uomini e il 6% delle donne. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, il soggetto sovrappeso o obeso continua ad alimentarsi in maniera eccessiva e non equilibrata, ed è quindi più a rischio di presentare valori elevati di colesterolo e glicemia. Per tenere sotto controllo la situazione occorre limitare l'apporto calorico, riducendo soprattutto i piatti più elaborati nonché i grassi e le proteine animali (carne, uova, burro, formaggi, salumi) e privilegiando i grassi di origine vegetale, come l'olio extravergine di oliva. La dieta generalmente consigliata è dunque a base di pasta, pane, pesce, frutta e verdura e, come condimento, olio extravergine d'oliva. Come suggeriscono numerose osservazioni riportate anche nella letteratura scientifica, inoltre, un buon bicchiere di vino, preferibilmente rosso, può esplicare un'azione protettiva grazie alla presenza di antiossidanti naturali. Sedentarietà Nell'immaginario collettivo l'antitesi alla sedentarietà viene spesso idealmente e utopisticamente associata al concetto di palestra o di pratica di attività sportive. In realtà, più che di attività fisica, sarebbe più corretto parlare di attività motoria: come è stato ampiamente ribadito in questi ultimi anni, sono sufficienti "10.000 passi" al giorno, pari a una passeggiata di mezz'ora al giorno per dimezzare il rischio di infarto. La sedentarietà, in effetti, comporta una riduzione del ritorno del sangue verso il cuore, che è invece favorito dall'attività muscolare, aumentando così il lavoro del muscolo cardiaco. Allo stesso modo una vita monotona e poco dinamica condiziona una minore ossigenazione del sangue e una riduzione di quella riserva naturale che consente all'apparato cardiovascolare di adattarsi a eventi improvvisi, come per esempio uno sforzo imprevisto, anche di minima entità. Attualmente, sulla base delle stime, risulta che il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolgono alcuna attività fisica durante il tempo libero. Fumo Sul fumo si è detto e scritto di tutto, ma ciononostante esso rimane ancora un'abitudine ampiamente diffusa: il 30 % degli uomini fuma in media 17 sigarette al giorno, contro il 21% delle donne che ne fuma 13. La nicotina è uno dei tanti responsabili dell'azione nociva del fumo di sigaretta: il 25% della quantità inalata raggiunge subito il cervello, mentre il restante 85% viene distribuito agli altri tessuti dell'organismo. La nicotina favorisce l'aggregazione piastrinica, l'aumento della pressione arteriosa (è infatti un vasocostrittore) e della frequenza cardiaca, la diminuzione della contrazione delle cellule cardiache e soprattutto del trasporto di ossigeno, con il risultato che il cuore, oltre a ricevere meno sangue, va anche incontro a un "debito" d'ossigeno. Tutti questi elementi portano il cuore a lavorare in condizioni non ottimali, tanto che un uomo di cinquant'anni non fumatore corre un rischio di quattro volte inferiore di infarto rispetto a uno che fuma 20 sigarette al giorno. La soluzione ideale, quindi, sarebbe non incominciare mai a fumare e comunque smettere quanto prima: occorrono infatti 8-10 anni di sospensione prima che il rischio cardiovascolare dell'ex-fumatore torni simile a quello di chi non ha mai fumato. Ipertensione L'ipertensione è già stata trattata in un'altra sezione della presente cartella stampa. E' opportuno tuttavia soffermare l'attenzione su due aspetti chiave: • l'ipertensione colpisce molte più persone di quanto non si creda, e se un tempo sembrava essere confinata soltanto ai soggetti anziani, oggi tende sempre più a veder anticipata la sua comparsa, a partire dai 40 anni d'età. In Italia il 33% degli uomini e il 30% delle donne ha valori uguali o superiori a 160/95 mmHg oppure sta seguendo una terapia farmacologica specifica; • spesso viene diagnosticata "per caso", per esempio attraverso un controllo estemporaneo, in quanto non provoca disturbi. Anzi, come spesso si usa dire, proprio quando diventa sintomatica, l'ipertensione ha ormai raggiunto una fase avanzata: in altri termini ha già provocato danni irreversibili ed è più difficilmente controllabile. Per questa ragione è importante motivare anche un iperteso giovane a curarsi: poiché l'ipertensione è una patologia cronica è inevitabile una terapia continuativa, il cui beneficio, a differenza di altre situazioni in cui il paziente avverte sin da subito gli effetti favorevoli, sarà apprezzabile soltanto nel lungo termine. I fattori non modificabili Il sesso maschile, un'età superiore a 65 anni e un parente di primo grado colpito da malattia cardiovascolare (familiarità) sono gli elementi che aiutano a costruire ('identikit del candidato all'infarto miocardico. Nelle donne — grazie all'effetto protettivo conferito dagli ormoni estrogeni prodotti durante la vita fertile — tale eventualità è estremamente rara prima della menopausa, ma tende ad aumentare per raggiungere o addirittura superare il sesso maschile verso i 70 anni. Anche la predisposizione ereditaria può costituire un pericolo rilevante. La tendenza ad ammalare di infarto tende infatti a essere maggiore in alcuni gruppi familiari, probabilmente perché anche diabete, ipertensione, obesità, alterazioni del profilo lipidico (dislipidemie) e altri elementi di rischio si ripresentano più frequentemente in quegli sessi gruppi. |
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LA DONNA MEDICO NEL MONDO ACCADEMICO |
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Firenze, 24 marzo 2004 – “La donna medico nel mondo accademico”. E’ il tema della conferenza dell’endocrinologa Maria Luisa Brandi, docente all’Università di Firenze, in programma domani 24 Marzo, ore 15-17, nell’Aula Magna del Rettorato (Piazza S. Marco 4), per il ciclo “Donne, salute e università” organizzato dall’ateneo fiorentino e dal Comitato Pari Opportunità. Il cui presidente Simonetta Soldani coordina e conclude il dibattito. |
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ALLERGIA AL LATICE NATURALE ICOGUANTI S.P.A. LANCIA SUL MERCATO MULTIPRO EXAMINATION GLOVES SYSTEMS I GUANTI MONOUSO DEDICATI AL SETTORE MEDICALE |
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Milano, 24 marzo 2004 - Icoguanti, da sempre azienda innovatrice nel suo campo, ha commissionato, già nel 2000, all'istituto di medicina del lavoro dell'Università di Padova, una ricerca specifica sull'allergia al latice naturale. Oggi, Icoguanti con il fine di rispondere in maniera specifica a un esigenza del mercato, produce guanti in, vinile, nitrile e latice senza polvere finalizzati all'utilizzo dei guanti anche nei soggetti allergici. Icoguanti, sempre per rispondere efficacemente alle esigenze dei soggetti allergici, anche in seguito ai risultati della ricerca commissionata che ha specificatamente indicato che la polvere contenuta nei guanti può essere veicolo di ulteriore sensibilizzazione in caso di allergie alle proteine del latice naturale, ha messo sul mercato i guanti Multipro Examination Gloves System. La gamma Multipro comprende sia guanti derivati da fonti rinnovabili (latice) sia sintetici (nitirile e vinile) senza polvere lubrificante al loro interno. I guanti in latice vengono abitualmente aspersi con polvere vegetale per permettere di essere indossati agevolmente. Il lubrificante è spesso fonte di una serie di problemi: in particolare è responsabile della dispersione in aria degli elementi allergogeni presenti nel latice che possono causare effetti di sensibilizzazione e di allergia. Le proteine del latice, quando inalate, generano una sensibilizzazione di tipo Ige mediata, i cui sintomi più comuni sono: riniti, oculoriniti, difficoltà respiratorie, asma bronchiale, manifestazioni sistemiche cardiovascolari fino allo shock anafilattico nei soggetti sensibilizzati. Da non trascurare il fatto che la polvere irrita la pelle delle mani, specialmente se già stressata da ripetuti lavaggi con detergenti e disinfettanti; inoltre può ritardare la rimarginazione delle piccole ferite ed infine può interferire con alcune operazioni di laboratorio e di analisi. - In particolare Icoguanti ha messo a punto i guanti Syntho med della gamma Mutipro Examination Gloves Systems che rappresentano la migliore alternativa ai guanti in latice. Sono stati studiati dai laboratori di ricerca Dpl - Icoguanti, appositamente per rispondere in maniera specifica alle esigenze di tutti coloro che sono affetti da allergia, il nitrile è un polimero sintetico simile alla gomma naturale, con caratteristiche prestazionali notevoli dato il basso modulo elastico. Inoltre i guanti in nitrile, sia rispetto al latice sia al vinile, (altro materiale comunemente impiegato da coloro che sono allergici alle proteine del latte della gomma naturale), offrono una più sicura protezione perché decisamente più resistenti. Sempre per rispondere efficacemente alle esigenze di coloro che sono allergici alle proteine del latice di gomma naturale e devono obbligatoriamente utilizzare guanti sintetici Icoguanti ha messo sul mercato i guanti in vinile Multipro Vinyl powder free. Sintesi dello studio richiesto da Icoguanti sulle allergie al latice naturale 1) La sensibilizzazione e le manifestazioni cliniche correlate, pressoché sconosciute fino a vent'anni fa, risultano oggi particolarmente frequenti in alcuni gruppi ad alto rischio, pur interessando in maniera significativa la popolazione generale. 2) Le manifestazioni cliniche, mediate da meccanismi che vedono coinvolti anticorpi della classe Ige, sono di particolare gravità, interessando non solo la cute, ma anche l'apparato respiratorio e cardiocircolatorio con manifestazioni anafilattiche talora mortali. 3) L'estrema diffusione di manufatti in latice, sia in ambiente sanitario che nel comune ambiente di vita. 4) Sono state dimostrate reazioni crociate tra antigeni del latice e antigeni di origine vegetale individuati in una serie crescente di alimenti. 5) Sussistono notevoli difficoltà, legate anche ai costi, per una efficace politica di prevenzione negli ambienti di lavoro in cui vengono impiegati manufatti in latice, in particolare in ambito sanitario. 6) Il rischio di reazioni anafilattiche per i soggetti sensibilizzati è presente non soltanto negli ambienti di lavoro, ma anche in seguito a manovre diagnostiche invasive o a interventi chirurgici. Il latice naturale La quasi totalità della gomma naturale viene prodotta dal latice, che si ottiene dall'albero della gomma (Hevea brasifiensis), una pianta tropicale della famiglia delle Euphorbiaceae. Lo sviluppo dell'industria della gomma è legato all'introduzione della vulcanizzazione da parte dell'americano Goodyear e l'impiego di gomma naturale è costantemente aumentato dal 1930 ad oggi. Il latice contiene circa il 2% di proteine. Durante il processo di manifattura vengono addizionati al latice svariati additivi chimici, in rapporto alle specifiche caratteristiche del prodotto finito. Le proteine sono responsabili dei fenomeni allergici mediati da anticorpi Ige, mentre gli additivi possono causare sensibilità ritardata e dermatite eczematosa. Nonostante il fatto che l'impiego di manufatti in latice naturale sia diffuso da moltissimi anni, solo negli ultimi due decenni si sono moltiplicate le segnalazioni di manifestazioni allergiche legate alla sensibilizzazione Ige mediata ad antigeni proteici contenuti in questo materiale (6,9). Il latice è presente in un gran numero di prodotti, che trovano largo impiego in ambito sanitario, ma che sono anche utilizzati in numerosi ambienti di vita e di lavoro. Manifestazioni cliniche La sensibilizzazione Ige-mediata a proteine del latice è causa di manifestazioni ben diverse dai ben noti eczemi allergici da contatto causati da sensibilizzazione ad additivi presenti nei guanti per uso sanitario e domestico. Essa si manifesta infatti non solo con manifestazioni, cutanee locali a tipo prurito od orticaria, localizzati alla sede di contatto, ma evolve con grande frequenza verso sintomi di orticaria generalizzata, spesso accompagnata ad edema angioneurotico, alle mani, ma anche al volto e in altre sedi corporee. L'edema angioneurotico, come pure altri sintomi sistemici, può essere la conseguenza di un contatto con manufatti in latice oppure dell'assorbimento percutaneo di antigeni. I sintomi respiratori, che interessano sia le alte che le basse vie respiratorie sono presenti in circa un terzo dei casi. L'inalazione dell'antigene avviene tramite la polvere lubrificante dei guanti. Infatti, il cosiddetto "talco", costituito per lo più da amido di mais, è in grado di adsorbire e veicolare in aria in concentrazioni efficienti gli antigeni del latice che sono fortemente idrosolubili. Non è quindi necessario che il paziente indossi o manipoli i manufatti in latice, ma è sufficiente che l'antigene venga disperso in aria. Anche i guanti bagnati possono veicolare l'antigene tramite aerosoli di goccioline in aria. I manufatti bagnati facilitano l'assorbimento percutaneo dell'antigene. Un altro grave problema è rappresentato dalle reazioni anafilattiche che si verificano in soggetti sensibilizzati, nel corso di interventi chirurgici e odontoiatrici, del parto o in seguito ad indagini diagnostiche invasive in cui si realizzi un contatto di oggetti in latice con sangue o mucose. Epidemiologia La sensibilizzazione a estratti di latice è stata dimostrata in percentuali variabili tra Io 0.5 e il 3-4% di soggetti non appartenenti a categorie a rischio. I dati della letteratura nel personale sanitario variano in rapporto al tipo di casistica esaminato: la prevalenza di sensibilizzazione varia dall'1,6% nel personale addetto agli ambulatori e laboratori al 6,2% nel personale di sala operatoria. In lavoratori addetti alla produzione di guanti, fu diagnosticata asma occupazionale da latice nel 3.7% degli addetti mentre i prick test per latice erano positivi nell'11% dei casi testati. In una nostra casistica di paramedici, tutti sintomatici (presentavano sintomi cutanei o extracutanei legati all'esposizione lavorativa), sono risultati positivi ai test cutanei e/o alla ricerca di Ige specifiche per latice il 15.2% della popolazione esaminata, con un numero significativo di pazienti monosensibilizzati. I sintomi erano localizzati a livello cutaneo in metà dei soggetti, e interessavano l'apparato respiratorio in circa un terzo dei casi. L'orticaria, può rimanere localizzata alla sede di contatto, ma frequentemente precede le manifestazioni sistemiche, sia cutanee che respiratorie. La spiegazione dell'improvviso aumento della sensibilizzazione e delle reazioni allergiche a latice naturale non è noto. Ha destato recentemente interesse l'ipotesi che il passaggio dal talco minerale all'amido di mais possa aver giocato un ruolo nella dispersione dell'antigene in aria e nell'improvviso aumento di soggetti sensibilizzati. Va ricordato infine che si stima che l'allergia a latice sia responsabile del 10-20% delle reazioni anafilattiche in corso di anestesia, collocandosi al secondo posto tra le cause di anafilassi nell'adulto. Soggetti a rischio Sono da considerare soggetti ad elevato rischio di sensibilizzazione: a) i lavoratori della sanità, in particolare gli addetti ai reparti chirurgici, inclusi gli odontoiatri; b) gli addetti dell'industria della gomma.; c) i bambini affetti da spina bifida o da anomalie urogenitali in cui la prevalenza di reazioni allergiche acute a prodotti in gomma è molto elevata (18-28%)e la sensibilizzazione può arrivare al 60%; d) in generale tutti i soggetti che riferiscano reazioni avverse al contatto con oggetti in latice. Patogenesi La patogenesi allergica mediata da Ige specifiche verso antigeni del latice è dimostrata dalla positività ai test cutanei con estratti di latice e dalla dimostrazione di Ige specifiche a livello serico. Il ruolo patogenetico della sensibilizzazione è confermato dai test di esposizione a livello cutaneo, nasale e bronchiale (7,9). Il ruolo della sensibilizzazione all'amido di mais impiegato come lubrificante sembra invece da escludersi. E' ben dimostrato I'adsorbimento di antigeni della gomma alle particelle di amido che spiega le reazioni da semplice inalazione, senza contatto diretto con il manufatto. Diagnosi La diagnosi di ipersensibilità al latice si basa in primo luogo sul rilievo della correlazione tra manifestazioni cliniche ed esposizione professionale o extraprofessionale a manufatti in latice. Va sottolineato che la sensibilizzazione al latice può essere responsabile di reazioni in corso di accertamenti diagnostici o interventi chirurgici che possono essere interpretate erroneamente come allergia o intolleranza. Fattori predisponenti L'atopia è un importante fattore predisponente. Nella nostra casistica era presente in oltre il tre quarti dei positivi al latice. Anche la dermatite atopica e l'eczema da contatto sembrano essere un importante fattore predisponente, come in generale la presenza di soluzioni di continuo della cute. Viene segnalata un'elevata prevalenza di concomitante sensibilizzazione e sintomi di allergia ad allergeni alimentari, in particolare kiwi, banana, avocado, castagna ma anche ed altri alimenti, quali la mela, la pera, il pomodoro, il peperone, il frutto della passione, ecc. La presenza di reazioni crociate tra latice ed alcuni alimenti è stata dimostrata con certezza tramite l'inibizione del Rast. Le manifestazioni cliniche vanno dalla semplice sindrome orale allergica a manifestazioni gravi, fino allo shock anafilattico. Non è chiaro se l'allergia alimentare preceda o sia una conseguenza della sensibilizzazione a latice, anche se è nostra opinione che la seconda ipotesi abbia maggiore verosimiglianza.. Non è ancora stato del pari dimostrato un chiaro rapporto tra il numero di interventi chirurgici subiti e l'insorgenza della sensibilizzazione, ad eccezione dei bambini con malformazioni congenite già citati. Caratteristiche allergeniche del latice. Il latice contiene un gran numero di proteine potenzialmente sensibilizzanti a diverso peso molecolare. Si ritiene che gli epitopi responsabili della sensibilizzazione siano molteplici e che possano variare a seconda del manufatto impiegato e da paziente a paziente. Prevenzione La soluzione radicale del problema dell'allergia al latice comporta la messa a punto di guanti e manufatti prodotti in polimeri di sintesi privi di componenti proteiche sensibilizzanti. Solo guanti totalmente latex free garantiscono infatti la sicurezza del soggetto sensibilizzato e le nuove sensibilizzazioni. Allo stato attuale questo obiettivo è di difficile realizzazione, per problemi di natura tecnica ed economica. Basti pensare che il costo di guanti chirurgici sterili non in latice con caratteristiche analoghe può essere fino a 20 volte superiore a quello dei guanti in gomma naturale. Va sottolineato che l'impiego esclusivo di guanti in latice è pienamente giustificato solo in alcune mansioni, che richiedono particolare sensibilità e manualità. In molte altre situazioni, quali le normali pulizie degli ambienti o dei pazienti, la distribuzione dei pasti, il rifacimento dei letti, ecc., possono essere impiegati guanti non in latice (ad esempio in vinile o in politene). I guanti in vinile possono dare sufficienti garanzie riguardo alla permeabilità ai virus e quindi trovare utilizzazione nei laboratori. Sono inoltre disponibili anche guanti in polivinile sterili che possono trovare adeguato impiego in numerose mansioni sanitarie. Un attento esame delle singole mansioni può consentire l'eliminazione totale dei guanti di latice in numerosi ambienti lavorativi, con il duplice vantaggio di ridurre il rischio di sensibilizzazione e di creare aree non inquinate ove destinare i lavoratori già sensibilizzati in condizioni di sicurezza. L'impiego di guanti privi di polvere lubrificante riduce significativamente le concentrazioni di allergene in aria. I soggetti sintomatici allergici a latice professionalmente esposti devono porre in atto una serie di misure cautelative e dovrebbero essere allontanati dalle mansioni che comportino esposizioni anche occasionali a manufatti in latice, se manifestano sintomi importanti (asma, Ea, edema della glottide). Va sottolineato che i mezzi anticoncezionali meccanici non in latice naturale non garantiscono attualmente una adeguata impermeabilità nei riguardi dei virus. Estratto dallo studio effettuato da Guido Marcer Servizio di Allergologia Istituto di Medicina del Lavoro Università di Padova per Icoguanti Spa |
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SI È CHIUSO ALLA FIERA DI PADOVA IL SALONE INTERNAZIONALE DELLE ECOTECNOLOGIE 18.000 VISITATORI GRANDE INTERESSE DEGLI STRANIERI PER LE MULTIUTILITIES ITALIANE |
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Padova, 24 marzo 2004 - Da un primo calcolo sono 18.000 gli operatori professionali (circa il 5% in meno dall’Italia, e 15% in più dall’estero) e 3.600 le presenze congressuali per 450 espositori e 50 tra convegni e incontri: un primo bilancio significativo per Sep, il Salone Internazionale delle Ecotecnologie che si è chiuso ieri (sabato 20 marzo) alla Fiera di Padova richiamando visitatori e operatori da tutta Europa e da numerosi paesi extraeuropei. La manifestazione è stata aperta dall’Assessore Regionale all’Ambiente, Renato Chisso, che ha anticipato i dati nazionali sulla raccolta differenziata che collocano il Veneto primo posto in Italia. Tra gli interventi di particolare interesse dichiarazione fatta pervenire dal ministro Matteoli in occasione delle iniziativa dedicata all’ecologistica nell’ambito del Salone, che annunciato la firma imminente del decreto che permette il trasporto intermodale anche per i rifiuti urbani: provvedimento reso quanto mai urgente dall’emergenza in corso in Campania. Il direttore di Legambiente, Francesco Ferrante, a margine della presentazione dei primo rapporto sulle energie rinnovabili in Italia ha espresso preoccupazione per l’interesse delle multinazionali sulle privatizzazioni in corso sulle reti di servizi italiane: una preoccupazione confermata dalla grande affluenza di operatori stranierei al Salone di Padova. A proposito di multiutilities il presidente del Comitato di Vigilanza sulle risorse idriche Gilberto Muraro, in occasione di un convegno di Federgasacqua, ha dichiarato che: “ La situazione per la rete idrica è talmente grave che saranno necessari 53 miliardi di euro nei prossimi 25 anni con un rincaro delle bollette dal 50 al 100% del costo attuale”. Tra le iniziative di Sep particolarmente interessante le dimostrazioni di Waste Logistic che consentiranno nuove soluzioni per il trasporto dei rifiuti e il nuovo settore Habitat Azienda dedicato all’ambiente ufficio. A questo proposito una ricerca svolta tra i facility manager delle principali aziende italiane, dice che un terzo dei computer è collocato sulla scrivania in modo sbagliato. (quello giusto è a 45 gradi di inclinazione rispetto a chi scrive). Numerose le innovazioni tecnologiche presentate in mostra, alcune delle quali particolarmente curiose come quella del riciclaggio dei copertoni di gomma che possono essere sfruttati per i fondi artificiali dei campi di calcio e delle piste ciclabili, e un robot per installare fibre ottiche all’interno delle reti senza interventi esterni sull’asfalto. Il Presidente di Padovafiere, Ferruccio Macola, ha ricordato come Sep significa oggi un circuito di rassegne internazionali fondamentali per il futuro di questo settore: “ Ora Sep passa in Polonia (Poznan, novembre 2004), con altre tappe nel 2005 a Bucarest, Zagabria, Mosca e Sofia, con una formula di assistenza agli operatori assolutamente innovativa per il sistema fieristico italiano, che prevede l’assistenza al credito, l’assistenza ai servizi import export, compresa la verifica degli standard tecnologici e normativi di accesso ai singoli mercati.” |
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HOMETECH COLOGNE – SALONE INTERNAZIONALE DEGLI APPARECCHI ELETTRODOMESTICI PIENO SUCCESSO PER UNA PERFETTA IMPOSTAZIONE DI SALONE PROFESSIONALE |
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Colonia, 24 marzo 2004 - Hometech Cologne 2004 redige un bilancio positivo. Dal 25 al 27.02.2004, su una superficie espositiva di circa 90.000 m2, si sono presentati al pubblico internazionale qualificato 1.323 espositori di 53 paesi. Circa 25.000 operatori del settore sono venuti a prendere atto della forza innovativa delle imprese nazionali ed internazionali. La forte quota di partecipazione estera, che ha raggiunto il 74 per cento, sottolinea l’importanza internazionale di Hometech per il commercio specializzato, in Germania e negli altri paesi. Per la prima volta Hometech è stato riservato esclusivamente agli operatori del settore. Questa impostazione rigorosa ha riscosso grande approvazione sia da parte delle aziende espositrici che degli operatori. Le date della manifestazione, all‘inizio dell‘anno, hanno coinciso in modo ideale con la fase importane delle ordinazioni piazzate dal commercio. Produttori e commercio si aspettano quindi, sia in Germania che negli altri Paesi, sensibili spinte che facciano crescere vendite e ricavi. Al centro dell‘interesse pubblico vi sono state numerose innovazioni, volte a spingere in modo significativo le vendite. A Hometech Cologne tecnici e specialisti delle imprese industriali si sono incontrati, in un ambiente di alta professionalità, con top buyer del mondo della distribuzione per curare la comunicazione. Nelle tre giornate fieristiche industria e commercio hanno potuto allacciare numerosi nuovi contatti i. Inoltre Hometech Cologne ha offerto l‘occasione di un esame comparativo diretto dei prodotti e servizi proposti dai diversi produttori. Hometech Cologne 2004, inaugurato ufficialmente da Jochen Witt, Presidente e Ceo di Koelnmesse Gmbh e Raimund Hosch, Presidente e Ceo di Messe Berlin Gmbh, in presenza e con gli applausi di molti esponenti del comparto degli elettrodomestici, si è concluso con un risultato positivo ed ottimistico. L‘industria e il commercio del comparto degli elettrodomestici si sono avvalsi dell’appuntamento biennale di Hometech per presentarsi al mercato mondiale. Le aziende offerenti, secondo quanto dichiarato dalle stesse, hanno tratto beneficio dall‘elevato grado di internazionalità e dalla competenza tecnica degli operatori, costituiti per più dell’80 per cento da decisori responsabili degli acquisti. La forza delle medie imprese A Hometech Cologne 2004 le medie aziende hanno nuovamente messo in evidenza la loro funzione di fucina di idee. Dall‘integrazione intelligente di diversi grandi apparecchi, fino alle macchine completamente automatiche per il caffè ed alle soluzioni innovative nel campo dei piccoli elettrodomestici - come tostapane, rasoi, piastre per le gaufre e così via - per arrivare alla componentistica più raffinata – il repertorio dei perfezionamenti in termini di qualità, funzionalità e design comprende tutto. Questo vale anche per i big del settore. Molti produttori, con la loro capacità di cogliere l‘essenziale e con numerose soluzioni tecniche sofisticate, contribuiscono a mantenere lo standard elevato di tutta l‘industria degli elettrodomestici. Ha registrato grande affluenza e successo l‘iniziativa Probusiness Elektrohausgeräte, lanciata da marche tedesche di media dimensione, che in tal modo hanno potuto presentare i loro prodotti innovativi attirando in misura nettamente superiore l‘attenzione. „Insieme siamo riusciti a fare salire l‘interesse nei confronti delle singole aziende. Il nostro scopo principale era quello di acquisire nuovi clienti per l‘export. E ci siamo riusciti“, dice Heinz-werner Ochs, direttore di Probusiness Elektrohausgeräte. Soprattutto le imprese giovani si sono presentate in modo convincente, con prodotti innovativi. „Con un prodotto innovativo“, dice Udo Berling, socio amministratore di Berbel Ablufttechnik Gmbh „siamo riusciti a conquistare il commercio. Le numerose attività realizzate a Hometech Cologne nel campo della comunicazione hanno fornito ulteriori impulsi al pubblico, e questo ha avuto una ricaduta positiva sulle nostre vendite fin dalla prima giornata di fiera“, aggiunge Berling. Un altro momento di spicco è stato quello della presentazione dell‘Air Rider, il primo aspirapolvere senza ruote, che scivola al di sopra del pavimento su un cuscino d‘aria. „Praticamente siamo riusciti a raddoppiare già in prima giornata il numero di contatti commerciali che ci eravamo preposti“, sottolinea Michael J. Rooney, inventore dell‘Air Rider e presidente del comitato direttivo di Air Rider Systems Ltd. „Grazie al nostro prodotto innovativo, al grande numero di operatori, sia tedeschi che di altri paesi, con competenze decisionali per gli acquisti e, non ultimo, grazie al supporto offerto da Hometech Cologne per la comunicazione, la nostra partecipazione in fiera è stata un successo completo“, dice Rooney. Un‘altra innovazione interessante è costituita dalla interattività digitale per il ménage moderno della ditta Haier Electrical Appliances Corp. Ltd . Come racconta Noris Ciccardi, Corporate Image& Pr, qui si è registrato un grande interesse da parte di un pubblico specializzato „altamente internazionale e di qualità“. Anche all‘edizione di quest‘anno di Hometech Cologne molti espositori hanno usufruito della potenza comunicativa di questo Salone. Giuseppe De Longi, Presidente della De Longhi S.p.a., sintetizza così questo aspetto: „Posso dire, con piacere, che per noi Hometech Cologne è stato un grande successo, sia per la filiale tedesca, sia per i nostri contatti internazionali con i clienti. La manifestazione è la piattaforma perfetta per presentare i nostri prodotti di punta e la campagna pubblicitaria e per approfondire i nostri rapporti con i partner commerciali“, dice De Longhi. Per Barbara Ehniß, direttrice marketing di Saeco Handelsgesellschaft mbH, la presentazione di tutto il gruppo a Hometech Cologne è stato un appuntamento importante: “a Hometech Cologne abbiamo potuto presentare il nostro gruppo, nella sua totalità, ad un pubblico internazionale qualificato “, sottolinea Ehniß. Soprattutto per i responsabili dello sviluppo, nell’ambito delle aziende produttrici di elettrodomestici, Hometech Cologne ha rappresentato un osservatorio ottimale per nuovi prodotti e nuovi componenti. Inoltre, a Colonia hanno partecipato moltissimi rappresentanti di aziende rinomate non presenti fra gli espositori, venuti a passare in rassegna tutta l’offerta e ad effettuare un benchmarking internazionale. Questi contatti approfonditi con esperti di alto livello dell’industria dei componenti hanno fatto di Colonia una vera mecca per chi opera nel campo della ricerca e dello sviluppo per produttori di elettrodomestici. Inoltre, in questo modo si schiudono interessanti mercati di esportazione per chi vende componenti. I componenti, che di solito non sono visibili quando si utilizzano gli apparecchi elettrodomestici, a Hometech Cologne hanno avuto una presenza di grande effetto. Anche qui si percepiva nettamente lo spirito di ripresa dei produttori: „ Hometech offre una piattaforma ideale, sia per presentare in modo ottimale la nostra capacità innovativa, sia per estendere la rete dei clienti. Abbiamo potuto stabilire nuovi contatti, per noi molto importanti „ dice Dino Turus, Vice President, Wet Business della Appliences Components Companies (Acc). Di tenore simile anche le dichiarazioni di numerosi espositori di questo comparto altamente internazionale. Per iniziare bene e trasformare in veri successi le giornate fieristiche tutti i visitatori hanno potuto usufruire del Centro del Commercio Specializzato. Questa opportunità è stata colta ed apprezzata da molti. Qui ogni giorno, dalle ore 7.30 alle 19 - quindi con un orario decisamente più lungo rispetto all‘orario di apertura ufficiale - gli operatori hanno avuto la possibilità di pianificare il loro percorso dentro Hometech Cologne, di aggregarsi ad un tour delle novità guidato da esperti del settore, piuttosto che informarsi direttamente presso i Gruppi d'Acquisto all’interno del centro specializzato. Hans-peter Haase, presidente dell‘Associazione europea degli elettrodomestici (Ceced) si è espresso con soddisfazione in merito all‘esito di Hometech Cologne 2004: „Gli organizzatori di Hometech – ossia Koelnmesse Gmbh e Messe Berlin Gmbh – nonostante l‘atteggiamento piuttosto restio dei consumatori, sono riusciti a mettere in piedi un eccellente Salone. Non c‘è stata traccia di stanchezza nei confronti della fiera“. Hans-peter Haase è rimasto colpito soprattutto dalla partecipazione estera, straordinariamente alta, in particolare di provenienza dal mercato asiatico. „Durante il mio giro nei padiglioni ho avuto l‘opportunità di vedere una miriade di prodotti innovativi, che potranno certamente interessare anche il commercio europeo,“ aggiunge Haase. „Complessivamente la manifestazione di Colonia ha creato una buona base per Hometech 2006, a Berlino“ Dal 2002 Il Salone internazionale degli apparecchi elettrodomestici Hometech si tiene ogni due anni in alternanza tra Berlino e Colonia. Messe Berlin e Koelnmesse organizzano Hometech nell‘ambito di una joint venture: come Cbf Cologne Berlin Fairs. La Cbf è riuscita ad accrescere ulteriormente l‘importanza di Hometech come principale evento per la comunicazione ed il commercio del settore degli elettrodomestici. Il prossimo Hometech si terrà a Berlino all’inizio del 2006. |
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IN FIERA A GENOVA DAL 26 MARZO AL 4 APRILE TORNA “PRIMAVERA” UNA GRANDE CAMPIONARIA PER GLI ACQUISTI E IL TEMPO LIBERO SEI RISTORANTI SUL MARE PER SERATE GASTRONOMICHE DI QUALITA’ INGRESSO GRATUITO E APERTURA FINO ALLE 22.30 |
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Genova, 24 marzo 2004 - Casa, artigianato, tempo libero, shopping, eno-gastronomia e divertimento saranno i grandi protagonisti di Primavera 2004. Si annuncia così la grande rassegna campionaria in programma alla Fiera di Genova da venerdì 26 marzo a domenica 4 aprile. Crescono gli espositori del 10%, raggiungendo così quota 500, con 1000 marchi presenti, e cresce la superficie con 150mila metri quadrati lordi di esposizione sviluppati su quattro padiglioni e ampie aree all’aperto. La rassegna si presenterà come un grande shopping center con innumerevoli opportunità di svago, di sport e di relax co interessanti iniziative dedicate ai kart, ai cavalli e una nuova sistemazione vista mare per l’area ristorazione. Insieme all’ingresso gratuito e al grande concorso “Compra e Vinci” - che permette a tutti coloro che effettuano acquisti in Fiera di vincere premi giornalieri e di partecipare alla grande estrazione finale di uno scooter Sym Euromx 125 cc – questi sono i dati di base di Primavera 2004, presentata oggi dal Presidente di Fiera di Genova Spa Franco Gattorno e dal direttore commerciale Antonio Bruzzone. Le new entry Dopo diversi anni di assenza torna Cavalli in Fiera con un vero e proprio maneggio completo di 40 stalle, realizzato in collaborazione con la Scuderia Costagiutta e Amici del cavallo sportivo di Mignanego. Il programma prevede sfilate di cavalieri, giochi e spettacoli equestri, ma anche momenti più tecnici rivolti agli appassionati come il salto ad ostacoli e il “reining”, dove il cavallo viene giudicato per l’eleganza, la tranquillità, la disinvoltura e la risposta ai comandi. Per i più piccoli– a partire da sabato 27 marzo – ci sarà il “battesimo della sella” che consentirà di imparare i primi rudimenti dell’equitazione in modo giocoso e divertente. Kart in Fiera è la spettacolare e divertente iniziativa nata in collaborazione con Estro e Il Secolo Xix. Grazie al supporto tecnico del circuito kart di Carasco, nelle aree esterne davanti a Fieracongressi sarà realizzata una grande pista attrezzata dove i visitatori maggiorenni potranno noleggiare i kart e mettersi alla guida sotto l’occhio attento di istruttori qualificati. Ai partecipanti saranno forniti caschi e abbigliamento tecnico per sentirsi, nel rispetto delle norme di sicurezza, dei veri Schumacher con tanto di rilevazione dei tempi di percorrenza. Il circuito, di una lunghezza di oltre 450 metri, si sviluppa sull’asfalto alternando rettilinei, chicane e paraboliche che emozioneranno i piloti e il pubblico. I kart utilizzati sono modelli appositamente studiati per una guida agile e divertente anche per i neofiti, con motorizzazione a quattro tempi da 200cc. Sempre ai bambini è dedicata Primavera Junior, tre punti per lo sport e il gioco: nella prima galleria del Palasport saranno allestiti in collaborazione con Genova Basket due campi da minibasket per il trofeo “Figgeu di Zenabasket” e per la didattica, nell’area all’aperto tra il Palasport e il padiglione B un circuito protetto per miniquad con motore a scoppio e un trampolino per il “funny jumping”, il divertentissimo salto con l’elastico. Nel terzo punto, tra i padiglioni B e C, giostre e giochi gonfiabili. Grandi news per quanto riguarda i ristoranti. Da sempre Primavera, aperta tutte le sere fino alle 22.30, offre grandi occasioni per mangiare in compagnia. Quest’anno con i Ristoranti sul mare si arricchisce l’offerta grazie alla presenza di ben sei ristoranti tipici allestiti sulla passeggiata vista mare, davanti e a fianco del padiglione B che offriranno cucina tipica romagnola, friulana, ligure, pizza napoletana e focaccia al formaggio. Nel settore take-away sono da segnalare due curiosità: per la prima volta, accanto agli spuntini più classici e sfiziosi, debutteranno il kebab e la birra biologica. Il quadro dell’esposizione Sotto il profilo espositivo si parte con Pianeta Casa – oltre trentacinquemila metri quadrati all’interno del Palasport e del padiglione C dedicati all’esposizione di arredamenti, complementi e impiantistica. Da sempre uno dei settori più visitati e graditi dal pubblico per le innumerevoli possibilità di scelta e di confronto immediato è arricchito da due sezioni speciali: L’antico a Primavera e La galleria delle occasioni. La prima è dedicata al brocantage con arredi e bric à brac, capaci di dare un tocco d’antan all’ambiente di casa e la seconda è un’opportunità in più per i consumatori che i mobilieri dell’Ascom – presenti nel settore arredo con 38 aziende associate - offrono con arredamenti fine-serie e con i pezzi provenienti dagli show room. Ma oggi il concetto di casa si evolve e allora, a completare il quadro dell’offerta, ecco Relax all’aria aperta con arredi da giardino, piscine, camini, forni, barbecue, piante a attrezzature da giardino per rendere gli spazi esterni sempre più fruibili e accoglienti. Per lo shopping più sfizioso il padiglione C offrirà una vastissima scelta: dall’abbigliamento all’artigianato artistico, dall’argenteria ai bijoux e alla gioielleria, dalla pelletteria alla pellicceria con una gamma di offerta e di prezzi veramente eccezionale. Il consorzio Finbum-ascom sarà presente con un’esposizione altamente qualificata di abbigliamento e moda pronta e un palco per gli spettacoli. E sempre nel settore shopping non mancheranno le proposte per un matrimonio indimenticabile, per programmare le vacanze e per riacquistare una forma smagliante con i servizi offerti da centri estetici e fitness. Chi programma una vacanza più libera e informale troverà a Plein Air i modelli più nuovi e confortevoli di caravan, camper e tende da campeggio - dall’igloo da usare in alta quota alla familiare con veranda - oltre naturalmente a tutto l’abbigliamento tecnico, l’equipaggiamento e le attrezzature necessarie. Car & Motorbike sarà il regno delle due e delle quattro ruote con moto, scooter, autovetture e fuoristrada di tutte le marche, pneumatici, accessori e impiantistica per garage mentre per l’usato d’occasione ci sarà Open Box nelle aree all’aperto. Artigianato, grandi affari e eno-gastronomia saranno le regine del padiglione B. Gran Bazar sarà la vetrina del migliore artigianato nazionale e estero con una speciale sezione Artisanat du monde organizzata in collaborazione con la fiera di Marsiglia e, grazie a una nutrita rappresentanza di commercio itinerante, di grandi occasioni a prezzi scontatissimi. A Millegusti i palati più esigenti potranno trovare le migliori specialità con salumi, formaggi, dolciumi e ghiottonerie assortite; a Le cantine di Primavera invece si potranno degustare i migliori vini dell’ultima vendemmia 2003 e nella giornata di sabato 27 incontrare un esperto d’eccezione: Bruno Gambarotta, il celebre giornalista autore di prestigiose guide eno-gastronomiche. Ritornerà “Tesori d’Italia”, la rassegna organizzata dalla società Comunicare Eventi srl per promuovere e valorizzare i prodotti tipici, l’artigianato e il turismo delle nostre regioni. I visitatori, da venerdì 26 a domenica 28 marzo e da venerdì 2 a domenica 4 aprile, potranno assaggiare ed acquistare i prodotti tipici agroalimentari ed artigianali provenienti da tutta Italia. All’ingresso di Primavera i visitatori troveranno Radio Babboleo, radio ufficiale della manifestazione, che trasmetterà in diretta e animerà la fiera durante tutti i dieci giorni di mostra. Come tradizione davanti al padiglione D Primalibri sarà un’occasione per scegliere la lettura più adatta per ogni gusto e per ogni età: oltre diecimila i titoli tra saggistica, narrativa, manualistica e libri per ragazzi. Sempre sul versante culturale da segnalare al padiglione C superiore la presenza di Nickelodeon, il cineclub genovese di via della Consolazione, che con “Cineguida”, l’associazione culturale “Amici del Cinema” offrirà ai visitatori la visione di alcuni spezzoni “cult” e una interessante mostra retrospettiva con documenti d’epoca. Latino americano, sport, biliardi e Subbuteo benefico Nella prima galleria del Palasport grande spazio a sport e divertimento con un occhio alla beneficenza. In collaborazione con “il Festival del bambino” l’Associazione sportiva Crocera Stadium, il Centro Sportivo Paladonbosco e le Polisportive Giovanili Salesiane organizzano esibizioni di ginnastica artistica, ritmica, funky, aerobica e dimostrazioni di acquagym. Ballo latino americano, danza del ventre, hip-hop e danza Jazz sono invece il cuore degli spettacoli curati dall’Associazione culturale Contatto Latino. In pedana insegnanti e ballerini di provata capacità per esibizioni mozzafiato, ma anche per lezioni gratuite. Per il secondo anno torna il Subbuteo alla Fiera Primavera. Nella prima galleria del Palasport grazie alla collaborazione della Ditta Parodi e del Subbuteo Club Bottini Genova saranno disponilbili, per tutta la durata della manifestazione quattro tavoli per giocare in punta di dita. Subbuteo benefico con partite e tornei il cui ricavato servirà ad “Aiutaci a salire”, il progetto per la realizzazione di un ascensore nel convento dei Frati Cappuccini di via Montani a Genova Quarto, dove i bambini e i loro genitori sono ospitati durante i periodi di terapia. E i giochi da tavolo si completano con i biliardi, il ping pong e il calciobalilla. Il palco delle emozioni: in passerella moda, musica, danza e ancora sport E’ un’iniziativa del Consorzio Finbum Ascom che, dopo l’esordio nel 2003, raddoppia e si presenta a Primavera nel padiglione C superiore con 14 aziende del settore abbigliamento e calzature e articoli da regalo e un palco per esibizioni “live”. Il palco delle emozioni, coordinato da Franco Nativo, presenta un palinsesto variegato: si parte dalle sfilate di moda e si passa per i gran galà di ballo e fitness e di arti marziali, e per la musica con le cover anni ’60-’70-’80 dei 38 elementi del coro Daneo e con i grandi successi di oggi. E ancora spettacoli folk con il tango argentino, il Gruppo Parecido e la danza del ventre con la ballerina “Sette veli”. Orari, servizi di accoglienza e trasporti Primavera sarà aperta nei giorni feriali dalle 16 alle 22.30, nei due fine settimana dalle 11 alle 22.30. L’ingresso è gratuito. Per chi ha difficoltà a camminare Fiera di Genova - con la partnership di Ignazio Messina & C, la realizzazione tecnico-operativa dell’Associazione la Cruna, in collaborazione con Terre di Mare, lo sportello sull’accessibilità e il turismo per le persone con disabilità della Provincia di Genova – curerà un utilissimo servizio di accoglienza mettendo a disposizione scooter elettrici a quattro ruote e sedie a rotelle per visitare in libertà Primavera con l’ausilio di una piantina con i percorsi consigliati. Per agevolare la visita a Primavera Amt potenzierà le linee di collegamento con la Fiera e per la prima volta quest’anno i visitatori di Primavera potranno raggiungere il quartiere fieristico via mare. Il servizio è effettuato da Alimar e Cooperativa Battellieri del Porto nei fine settimana - sabato 27 e domenica 28 marzo, sabato 3 e domenica 4 aprile – con partenze dal Porto Antico a partire dalle ore 11 fino alle 19. L’ultimo rientro dalla Fiera per il Porto Antico è alle 19.30. I visitatori che raggiungono l’Expo’ in metropolitana possono trovare coincidenza con il battello e raggiungere la Fiera in pochi minuti. |
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L'ARCOLE SUONA LA CARICA DEI 17 I NUOVI PROFILI FRUTTO DELLA ZONAZIONE DEBUTTANO A VINITALY |
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Milano, 24 marzo 2004 - Debuttano a Vinitaly i vini sperimentali frutto del primo anno della zonazione viticola della Doc Arcole. Sono proprio i diciassette nuovi "profili" dell'Arcole Doc, quelli usciti dal "test" di altrettante aziende dell'area di produzione alle prese con Merlot e Pinot Grigio, i protagonisti assoluti della presenza della giovane denominazione a Vinitaly. Per conoscerli e apprezzare in particolar modo il "Merlot a cinque stelle", secondo il lusinghiero apprezzamento espresso da Enzo Corazzina, basterà recarsi allo stand del Consorzio tutela al padiglione 3A6 del quartiere fieristico. Si concretizza proprio con questa vetrina il lavoro del progetto "Arcole profili Doc 2003" che ha chiuso la propria prima fase sul finire dello scorso anno. L'indagine, che ha voluto avviare una zonazione viticola completa dell'area compresa tra il Sud-est veronese ed il Sud-ovest vicentino, ha preso le mosse dal desiderio di attivare un progetto per il miglioramento sostanziale e costante della qualità delle produzioni vitienologiche nell'ambito del comprensorio dell'Arcole Doc. E che questa denominazione, nonostante abbia da poco compiuto quattro anni, sia un vanto per Verona lo conferma, oltre al dato produttivo relativo ai quasi 14 mila ettolitri di Arcole Doc vendemmiati nel 2003 e al boom di nuovi impianti votati a questa produzione, la proposta, avanzata al Consorzio che la tutela, di intitolare via Pelliciai, centralissima arteria cittadina, proprio all'Arcole nei giorni di svolgimento di Vinitaly. L'iniziativa, che da concretezza al progetto "Le meravigliose vie del vino" promosso da Confcommercio in collaborazione con Camera di commercio, amministrazione provinciale ed Ente Fiera, con l'adesione di Consorzi di tutela e Strade del Vino, si propone così di rendere tangibile il trait-d'union che lega il mondo della produzione localizzato nella provincia di Verona al capoluogo come centro commerciale naturale. A Vinitaly per conoscere i "vini delle sabbie"c'è anche un altro modo, benchè riservato agli abbonati de "L'informatore agrario": la testata specializzata, infatti, come era stato anche la passata edizione, invita gli abbonati a passare dallo stand dell'editore (tra i padiglioni 2 e 3) con il coupon pubblicato dalla rivista per ritirare un buono da presentare allo stand del Consorzio Arcole Doc. Qui gli abbonati potranno ritirare una bottiglia di Arcole Doc d'eccezione perché, oltre al pregevole contenuto, vanta l'etichetta uscita dalla matita del caricaturista Bruno Prosdocimi. E' questa giovane denominazione, infine, ad inaugurare lo stand dei vini Veneti giovedì 1° aprile alle ore 14.30 allo stand della Regione Veneto. Consorzio a parte Vinitaly sarà pure la vetrina di tutti i produttori di Arcole Doc chiamati a presentare i propri vini pre-modifica del disciplinare. Sul versante formale, infatti, il mondo produttivo attende di conoscere l'esito della domanda di revisione del disciplinare di produzione che punta, tra l'altro, all'inserimento di due nuove tipologie produttive quali il passito e la vendemmia tardiva ma anche l'estensione a tutti i produttori della possibilità di utilizzare le varie tipologie previste dal disciplinare stesso. Se le istanze saranno accolte, poi, tra i vitigni consentiti entrà anche il Sauvignon e l'area di vinificazione e appassimento sarà estesa all'intero territorio delle provincie di Verona e Vicenza. Per l'elaborazione di frizzanti e spumanti, infine, ci si potrà riferire all'intero territorio regionale e anche alla provincia di Trento. |
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TREATRO: I COSTRUTTORI DI IMPERI DI BORIS VIAN |
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Milano, 24 marzo 2004 - “I costruttori di imperi”, una ferocissima satira di un mondo che si sgretola perché auto alimentatesi e sordo a qualsiasi input esterno. Il meccanismo sembra perfetto, ma basta un granello di sabbia, un piccolo elemento esterno, ignoto, nuovo per far inceppare il meccanismo; come il più potente computer del mondo che va in tilt alla domanda se sia nato prima l’uovo o la gallina… Ironia, sì, è questa l’arma di Vian, l’unica salvezza in un mondo che muore perché si prende troppo sul serio. “I costruttori di imperi” è la storia di una fuga, di una fuga verso l’alto, ma non certo la storia di un’ascesa quanto di una caduta, la caduta di un impero appunto. L’impero in questione è qui rappresentato da una famiglia qualsiasi, piccolo – medio borghese, non importa di quale paese occidentale. Un testo ironico, surreale, ma ficcante e preciso, fondamentalmente imperniato sulla capacità di comunicare e sulla trasmissione di un valore, un valore qualsiasi, purché reale e sincero. Comunicare è soprattutto condividere un linguaggio e quando questo non avviene le conseguenze sono incalcolabili. Giocano a capirsi senza farlo sul serio anche i personaggi de “I costruttori di imperi”: un linguaggio ai limiti tra il lirismo e la stupida prosopopea per i genitori, di un asciutto realismo per la figlia, di aridi elenchi da pubblicità per la cameriera, da doppiaggio di un brutto film in bianco e nero per il vicino… Sicuramente il testo subirà delle variazioni, soprattutto per quello che riguarda il linguaggio ed i riferimenti che a volte sono un po’ datati ed anni ’50. Un aggiornamento che non pregiudica l’efficacia del testo, ma che anzi ne rilancia l’attualità. Entreranno a far parte del bagaglio della famiglia tutti quegli oggetti e quelle macchine che riteniamo indispensabili per la nostra vita e per la comunicazione e che invece sono solo delle maschere per nascondere la nostra ignoranza di ciò che siamo e di ciò che ci circonda. La cosa peggiore non è non disporre di informazioni, ma disporre di informazioni erronee, incomplete e parziali. Così forse anche noi, soprattutto come civiltà(?) occidentale finiremo per fare “tilt” come un flipper impazzito. Martedì 30 marzo 2004, alle ore 21,15, presso il Teatro Arsenale di via Correnti, 11 - Milano, prima rappresentazione dello spettacolo Tournee: Roma alla sala Brancaccino (Teatro Brancaccio), a Spinaceto (Roma), Vicenza, Varese ed altre piazze in via di definizione. Repliche fino al 4 aprile 2004 . Regia Michele Bottini con Marco Pisano, Isabella Carloni, Giulia Mombelli, Tatiana Lepore, Carlo De Ruggieri, Alberto Bellandi; luci Fabrizio Giometti; costumi Gabriella De Sario; musiche Fabrizio Gatti. Produzione Compagnia delle Indie Occidentali. Infolink: www.Teatroarsenale.org |
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MARC CHAGALL UN MAESTRO DEL NOVECENTO A TORINO, GAM GALLERIA D’ARTE MODERNA FINO AL 4 LUGLIO 2004 |
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Torino, 24 marzo 2004 - La collaborazione di Artificioskira con la Città di Torino e la Fondazione Torino Musei, iniziata con la mostra Africa. Capolavori da un continente, evento che ha suscitato un grande entusiasmo sia nel pubblico che nella critica e che è stata prorogata fino al 29 febbraio, prosegue con una nuova iniziativa: Marc Chagall. Un Maestro del Novecento. La nuova grande mostra della Galleria d’Arte Moderna è promossa dalla Città di Torino, dalla Fondazione Torino Musei e da Artificioskira, e si propone di essere la prima vera retrospettiva completa sull’opera di uno dei più grandi maestri del Novecento. L’occasione della mostra è il cinquantenario della straordinaria esposizione ordinata dall’artista stesso a Torino, alla fine del 1953: la prima grande mostra dopo il lungo esilio americano e il ritorno a Parigi di Chagall. Si può dire che Torino in quell’occasione fu il luogo in cui Chagall cercò di mettere un punto fermo ai primi cinquant’anni del suo intenso e appassionato lavoro di artista, che sarebbe durato altri trent’anni. Dopo che nell’ultimo decennio in tutta Europa è stato approfondito il lavoro di Chagall negli anni russi, giunge oggi il momento di un esame critico di tutte le fasi della sua avventura artistica: dagli esordi nei primi anni del ‘900, nella sua Vitebsk e Mosca, all’incontro con le avanguardie artistiche europee, conosciute attraverso le collezioni di Morozov e Sciukin; dal primo soggiorno parigino al rientro nella Russia rivoluzionaria. E poi dal ‘22 in avanti a Parigi, in seguito negli Stati Uniti in fuga dagli orrori della guerra e della persecuzione razziale, poi di nuovo a Parigi e nel ritiro di Saint-paul-de-vence sulla Costa Azzurra. La mostra vuole far comprendere attraverso circa 120 opere magistrali di tutta la sua vita, l’identità costante di un’ispirazione artistica e di una poetica che nella sua assoluta soggettività, tuttavia, coglie i fermenti di tutte le correnti del ‘900, e le interpreta all’interno di una sensibilità speciale legata ai luoghi della sua terra, alla formazione ebraica, alla necessità di essere pittore. La mostra è curata da Jean-michel Foray, direttore del Museo Nazionale Marc Chagall di Nice, che ricopre anche il ruolo di direttore del Museo Léger di Biot, da Alan Crump, critico e studioso dell’opera di Chagall e da Meret Meyer, nipote del grande maestro, che da anni, come responsabile dal Comité Marc Chagall, ordina e raccoglie tutta la documentazione esistente sulla vita e l’opera del grande artista. La mostra, insieme ai più celebrati capolavori come La passeggiata, Au-dessus de la ville, L’apparizione, Il cavallo rosso, il Trittico del Museo Message Biblique, Il circo su fondo nero, offre l’occasione di ammirare dipinti raramente esposti, provenienti dalle collezioni della famiglia dell’artista o da storiche collezioni private, oltre che da diversi musei francesi, svizzeri, tedeschi e italiani. La mostra Marc Chagall. Un Maestro del Novecento affronta dunque in modo organico quello che sarà il tema della grande retrospettiva che il prossimo anno sarà organizzata a Mosca e San Pietroburgo con il medesimo gruppo di curatori. Il catalogo é edito da Artificioskira e contiene le schede e le foto di tutte le opere in mostra. Infolink: www.Marcchagall.it |
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DALL’ORIZZONTE ALLA CARNE LA TRASFORMAZIONE DEL PAESAGGIO IN ENNIO MORLOTTI A SEREGNO (MILANO) DAL 20 MARZO AL 18 APRILE |
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Seregno, 24 marzo 2004 - La Galleria civica Enzo Mariani di Seregno propone, fino al 18 aprile 2004, una mostra del pittore lecchese Ennio Morlotti (1910-1992), uno degli artisti più riconoscibili dello scorso secolo. Il percorso si snoda attraverso venticinque opere, che coprono un arco temporale di oltre cinquant’anni - la prima, “I due ponti”, è infatti del 1937, e l’ultima, “Studio di paesaggio n. 6”, è del 1992 – e che indagano le due tematiche a lui più care, ovvero il paesaggio della Brianza, e i corpi delle Bagnanti. Corpo e Natura, in questo modo, si amalgamano in un unicum. Secondo il curatore della mostra, Flavio Arensi: «È nella sacralità della carne che Morlotti scrive i nuovi caratteri di una più alta epopea, derivabile soltanto attraverso il dispiegarsi di un approccio fisico differente da quello normalmente percepito o esibito, ossia l’adesione al corpo ansante della terra e dei suoi elementi. Ci si sposta, così, nell’ambito poetico definito dallo “organismo vivente” di Piero Bigongiari, da quel suo procedere per tracce nel segno della Creazione, nell’orma dell’organico». La mostra si avvale di un catalogo, Silvana editoriale, che riproduce tutte le opere esposte, con contributi di Flavio Arensi, di Orietta Pinessi e Marcello Viva, e un ricco apparato bio-bibliografico. Per informazioni: tel. 0362.222914 |
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CARRA'. I MIEI RICORDI L'OPERA GRAFICA 1922-1964 DAL 25 MARZO SINO AL 29 MAGGIO 2004 ALLA FONDAZIONE DELLE STELLINE DI MILANO |
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Milano, 24 marzo 2004 - Si inaugura oggi alle ore 18.30, presso la Fondazione Stelline di Corso Magenta n° 61 a Milano, la mostra “Carrà. I miei ricordi. L’opera grafica 1922-1964”, curata da Elena Pontiggia. Dopo le esposizioni dedicate alla grafica di Rouault (2002) e di Chagall (2003), la Fondazione Stelline, proseguendo una linea espositiva di particolare attenzione all’arte a stampa, si rivolge ora a Carrà. Sono esposte oltre ottanta tra acqueforti e litografie a colori provenienti da importanti collezioni private milanesi, che comprendono tutte i più importanti esiti dell’artista. La mostra ha ottenuto i patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia e del Comune di Milano. Si va dalla suggestiva Testa di bambino (1922) e dagli incantevoli paesaggi dei primi anni Venti, tracciati con un disegno essenziale e stupefatto (Il molo, 1924) fino alle visionarie immagini realizzate nel 1944 per un’edizione di Rimbaud, in cui Carrà, sullo sfondo della guerra mondiale, rappresenta angeli, demoni, creature mitologiche e figure realistiche, segni di morte ma anche di speranza (Angelo 1944). Fin dagli inizi, inoltre, Carrà avvia grazie all’incisione un sistematico ripensamento della sua pittura, che lo porta a reinterpretare con acqueforti e litografie i suoi principali capolavori, dalla Simultaneità futurista alle Figlie di Loth, dal metafisico Ovale delle apparizioni al Poeta folle. L’incisione diventa così per l’artista un momento di verifica, ma anche uno struggente album dei ricordi, da cui prende il titolo la mostra. Accompagna la rassegna, che rimarrà aperta fino al 29 maggio 2004, un ampio catalogo Medusa con la riproduzione dell’intero corpus grafico di Carrà, con schede analitiche delle opere e un ampio saggio introduttivo di Elena Pontiggia. Il volume diventa, quindi, una nuova edizione del catalogo generale. Carlo Carrà nasce a Quargnento (Alessandria) nel 1881. Dopo gli studi all’Accademia di Brera è tra i firmatari, nel 1910, del Manifesto Futurista, con Boccioni, Balla, Severini, Russolo. A partire dal 1915-16 sviluppa una ricerca primitivista che ripensa a Rousseau, ma anche a Giotto e a Paolo Uccello. Negli anni successivi, con De Chirico, dà vita alla pittura metafisica. Vicino nel dopoguerra alla rivista romana “Valori Plastici”, interprete del Ritorno all’ordine, e poi, dalla metà degli anni venti, al Novecento Italiano, sviluppa un’arte che lui stesso definisce “realismo mitico”. I suoi paesaggi, infatti, non sono più una riproduzione veristica della natura, ma vogliono raggiungere la forma assoluta delle cose: vogliono essere, come scrive lui stesso “un poema pieno di spazio e di sogno”. Anche negli anni trenta, in cui è tra i protagonisti della rinascita della pittura murale, e nel secondo dopoguerra l’artista prosegue la sua ricerca. Carlo Carrà muore a Milano nel 1966. Per tutta la durata della mostra ogni giovedì e sabato sono previste una serie di visite guidate per il pubblico, conferenze e visite-gioco per i bambini. Il servizio è disponibile gratuitamente con prenotazione obbligatoria. Infolink: www.Stelline.it/html/fondazione/calendario.aspx |
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KODAK SPONSOR DI UNA EMOZIONANTE MOSTRA FOTOGRAFICA: LA PIETÀ DI MICHELANGELO RAPPRESENTATA DALL'ARTISTA ROBERT HUPKA |
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Milano, 24 marzo 2004 - Robert Hupka, fotografo d'eccezione, scomparso a New York nel 2001, racconta La Pietà di Michelangelo attraverso un migliaio di scatti effettuati nell'arco di due anni; una vera e propria "avventura dell'anima", come lo stesso Hupka amò definirla. Lo spunto nasce a New York nel 1964, quando La Pietà venne esposta in occasione dell'Esposizione Universale; in quell'occasione Hupka, affascinato dal capolavoro d'eccellenza, scattò di giorno e di notte, in colore e in bianco e nero, con macchine grandi e piccole, con lenti da 35 a 400 millimetri. In questo modo, il fotografo riuscì a cogliere le emozioni più nascoste delle due anime scolpite nel marmo, in un modo forse vicino a quella sensibilità che aveva guidato Michelangelo stesso nell'atto creativo. L'esperienza che racconta Hupka è fatta di osservazione, dove l'occhio percepisce la misteriosa presenza della vera grandezza. La mostra, infatti, rappresenta il capolavoro nel capolavoro, la scoperta della bellezza vista con amore, la grandezza vista da ogni angolo e con diverse luci. "Kodak è lieta di sponsorizzare una mostra di questo calibro, dove uno dei maggiori artisti della fotografia come Hupka rappresenta - in modo unico e veramente personale - la bellezza di un'opera d'arte universale quale è La Pietà" dichiara Giuliano Bianchet, Country Business Manager della divisione fotografica di Kodak Italia. "Kodak è da sempre vicina al mondo della cultura intesa come sensibilizzazione ed educazione della bellezza; con La Pietà di Michelangelo, Hupka ha regalato al pubblico delle emozioni forti", conclude Bianchet. |
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MONETE IN MOSTRA ALLA CARIGE - DAL 24 FEBBRAIO AL 24 APRILE 2004, 1400 PEZZI DI STORIA DI GENOVA |
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Genova, 24 febbraio 2004 - Banca Carige metterà in mostra le monete della propria collezione dal 24 febbraio al 24 aprile nell’ambito delle iniziative legate a Genova 2004. La mostra è stata visitata, in anteprima e in forma strettamente privata, dal Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, in occasione del 10° Congresso Atic Forex di sabato 14 febbraio scorso. Carige ha cominciato a collezionare monete antiche negli anni 60, quando in piazza De Ferrari viene collocata la nuova sede. Utilizzato per arredare i locali delle cassette di sicurezze, il primo nucleo originario era costituito da un numero limitato di pezzi. Nel 1973 poi la Banca acquista una parte notevole della collezione numismatica del senatore Gavazzi: 900 monete, con pezzi unici, molto rari. Si aggiungono poi le monete delle zecche delle colonie genovesi e dei feudi imperiali, provenienti dalla collezione Ferralasco. La mostra, allestita nel salone di rappresentanza della sede di Via Cassa di Risparmio 15, comprende 1400 monete della Zecca di Genova e delle colonie orientali e 150 del Regno di Sardegna. Una raccolta tra le più significative con pezzi antichi del periodo medievale, dal 1138, anno in cui l’imperatore Corrado Iii concede alla città il diritto di battere moneta, sino al periodo della Restaurazione, 1814, anno in cui Genova è annessa al Regno di Sardegna e quindi la Zecca genovese chiude i battenti. Sino al 1637 l’iconografia di ogni moneta della Repubblica Marinara, dal genovino, al soldo, ai denari, allo scudo, alla lira è costituita sul rovescio dal nome di Corrado Ii, incoronato re dei romani, Cunradus Ii rex romanorum, in nome dell’imperatore che ha dato alla repubblica di Genova la facoltà di battere moneta in proprio mentre sul dritto da un castello a tre torri simbolo della città. Dal 1637 in poi comparirà sul dritto delle monete l’immagine della Vergine con lo scettro. E’ infatti proprio in questa data che Maria viene incoronata regina di Genova e la città si autoproclama monarchia. Non è più l’imperatore che concede il diritto dell’autonomia monetaria, ma in questo caso il potere arriva simbolicamente dal cielo. In un contesto di diffusa spiritualità, che affonda le radici nelle Crociate, nel Medioevo per continuare nel rinascimento con figure come Caterina Fieschi Adorno, Genova sceglie Maria a capo della nuova realtà politica e si mette sotto la protezione della Vergine. Le monete ne sono una testimonianza evidente. Di lì in poi, sino al 1814, l’iconografia rimarrà quella. E poi sarà la volta delle monete dei Savoia che entreranno a far parte della storia genovese. Carige permette ai visitatori, inoltre, di vedere Genova da un punto di vista diverso, insolito, quello della storia economica della città letta attraverso le monete coniate. Dal momento che le monete sono disposte in ordine cronologico, è facilissimo percepire a vista d’occhio come il potere d’acquisto sia cambiato nei secoli e quindi verificare l’andamento dell’inflazione dal Medioevo all’800. Infatti, la dimensione delle monete è strettamente legata al livello di inflazione di ciascun periodo storico. Nel 780 con una specifica riforma economica e monetaria Carlo Magno introduce la lira, come unità di conto. Suddivisa in 240 denari e in venti soldi. Un soldo corrispondeva a 12 denari. La lira aveva originariamente un determinato peso d’oro o d’argento e, quindi, le prime monete della collezione Carige sono piccolissime. Poi, con i secoli, a causa dell’inflazione le monete diventano sempre più grandi dal momento che per avere lo stesso valore di un soldo del 1100, nel 1600 occorreva molto più oro o argento. Ad un certo punto una moneta arrivò a pesare più di un etto e mezzo d’oro, come nel caso delle 25 doppie del 1636. Le monete più piccole potranno essere ammirate grazie a lenti di ingrandimento che permetteranno di soffermarsi sui più piccoli particolari dei capolavori della zecca genovese. |
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UNA GUIDA DEL GATORADE SPORTS SCIENCE INSTITUTE PER AFFRONTARE LA MARATONA DI ROMA SENZA RISCHI |
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Milano, 24 marzo 2004 - Il Gatorade Sports Science Institute (Gssi) ha elaborato le linee guida per affrontare le gare di resistenza, forte dell’esperienza acquisita come partner in alcune delle più prestigiose maratone al mondo, tra cui quella di New York e naturalmente quella di Roma. Consigli particolarmente utili per chi si accinge a partecipare alla X Maratona Città di Roma, in programma domenica 28 marzo e promossa dal Comune di Roma, dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera e dall’Italia Marathon Club. Il primo consiglio è quello di perlustrare, prima del giorno della competizione, il percorso per essere preparati sui cambi di pendenza e conoscere il fondo gara e di esaminare la mappa, prestando attenzione al posizionamento dei punti di ristoro. L’alimentazione è certamente molto importante. Un pasto di 50/75 gr. Di carboidrati, consumato almeno 1 ora prima della partenza, fornisce il giusto apporto di energia per affrontare la gara. Gli alimenti ideali sono pane, barre energetiche, banane, pasta, cibo e cereali. Anche gli sport drink possono contribuire a fornire l’energia necessaria per portare a termine la competizione. È importante anche essere sufficientemente idratati prima dello sforzo. Tuttavia, non bisogna esagerare: 600 ml di acqua o di una bevanda sportiva, consumati 2 ore prima dell’inizio della corsa, sono quanto necessario. I punti di ristoro sono un momento essenziale della competizione. Un loro utilizzo sapiente consentirà di combattere la disidratazione. Ma per farlo è necessario conoscere il proprio tasso di sudorazione. Imparare a pesarsi prima e dopo una lunga corsa, è il modo migliore per capire di quanta acqua necessita l’organismo. Nel caso si avvertano giramenti di testa, affaticamento inusuale, stato di confusione, nausea, vomito o crampi muscolari, è necessario fermarsi e consultare immediatamente un medico. E’ importante anche ricordarsi sempre che bagnarsi la testa dà una sensazione di freschezza solo temporanea: non reintegra i liquidi persi e non abbassa la temperatura del corpo. È il sudore che svolge il colpito di mantenere fresco l’organismo e perché questo processo sia efficace è necessario mantenere il giusto livello di idratazione. Alla fine della gara, per un veloce recupero, è importante reidratarsi ed ingerire carboidrati. Cibi e bevande contenenti sodio contribuiscono ad una rapida e completa reidratazione. Dividendo il proprio peso corporeo per due, si ottiene il numero dei grammi di carboidrati da consumarsi entro la prima ora dopo la fine della maratona. Gatorade è partner della Maratona Città di Roma per il quarto anno consecutivo. Ad oggi sono quasi 190.000 i litri di prodotto distribuiti in occasioni di gare così impegnative, tra cui la manifestazione newyorkese, e oltre 150.000 i maratoneti che hanno potuto dissetarsi con Gatorade. |
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RADIO CITTÀ FUTURA PRESENTA: “HERTZZ – GIVE ME ANOTHER SOUND” SABATO 27 MARZO 2004: ECLAT LIVE SET (ITA) |
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Roma, 24 marzo 2004 - Sabato 27 marzo (a partire dalle 23,00) ritorna “Hertzz – Give me another sound”, la serata di Radio Città Futura a La Palma Club. Questa settimana Hertzz incontra Eclat uno dei progetti più interessanti della “nostra elettronica”, celebrato dalla stampa internazionale ed ospitato nei principali festival europei. Il progetto Eclat nasce nel 2001 dalle menti di Giulio Andreini (fotografo e grafico di fama internazionale) e Francesco Parra (proprietario della Wide Records), dj/producers dell'area pisana, divulgatori delle sonorità più ricercate del panorama dance internazionale. Grazie ai fortunati dj set degli esordi, basati sul back to back fra i due dj's, Eclat riesce sin dal primo anno di attività a guadagnarsi la partecipazione ai principali eventi e festival italiani e internazionali (Distorsonie, Sintesi, Arezzo Wave, Club To Club, Mood Club/ Sao Paolo, Moog /Barcellona, Space Place / Francoforte). A coronamento di questo intenso periodo, Eclat viene selezionato dalla Red Bull per prender parte all'edizione 2002 della Red Bull Music Academy. In quest'occasione il duo ha avuto modo di confrontarsi con un gruppo eterogeneo di musicisti e djs: nomi in vista quali Carl Craig, Gotan Project, Patrick Pulsinger, Four Tet, Ectomorph, Roman Fluegel (Alter Ego). Attualmente al lavoro su produzioni di prossima pubblicazione, Eclat è anche parte integrante dell’International Idiots Network, rete situazionista che organizza parties in giro per l’Europa. Nelle loro esibizioni si destreggiano con eleganza e stile attraverso una miscela di suoni minimali al servizio di un beat per definizione groovy, che parla la lingua dell'house, forte delle intuizioni della scuola elettronica e dello spirito della musica black. Eclat è “mental dancefloor” per le orecchie più ricercate ed esigenti; architetture ritmiche che superano ogni barriera musicale. La playlist del set include tracce di: Swayzak, J.antoni, Losoul, Dub Taylor, Pantytec, Martini Broes, Billy Dalessandro, Robotman, Theorem, Octav One, Gadgets, Baby Ford, Steve Bug, Jeff Bennet, Steb, Rino Cerrone... A guidarvi in questa nuova avventura, come sempre, il dj resident di Hertzz Raffaele Costantino, conduttore di “frena la mula” il programma di Rcf dedicato alla musica elettronica, in onda ogni sera dal lunedi al venerdi alle ore 23,00. Infolink: www.Lapalmaclub.it – www.Radiocittafutura.it |
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