Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web alimentazione e benessere 
Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Aprile 2004
Pagina1
PREVISIONI ECONOMICHE DI PRIMAVERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA 2004-2005 PER L'AREA DELL'EURO, L'UNIONE EUROPEA ED I PAESI ADERENTI E CANDIDATI  
 
Bruxelles, 8 aprile 2004. Dopo aver ristagnato nella prima metà del 2003, le economie dell'area dell'euro e dell'Ue hanno ripreso slancio nella seconda metà dell'anno. Si stima che il tasso di crescita medio per l'intero anno sia stato pari allo 0,4% nell'area dell'euro e allo 0,8% nell'Ue. Data la sostenutezza della crescita e del commercio a livello mondiale e il ritorno alla fiducia dei produttori e dei consumatori interni, la ripresa dovrebbe consolidarsi nel corso di quest'anno. Per il 2004 le proiezioni indicano un rimbalzo a tassi di crescita medi dell'1,7% per l'area dell'euro e del 2% per l'Ue, che dovrebbero stabilizzarsi al 2,4% circa nel 2005. A parte lo stimolo esterno della domanda mondiale, tra i principali fattori che giustificano le prospettive di ripresa sono le condizioni accomodanti di politica macroeconomica, il perdurante calo dell'inflazione, condizioni finanziarie favorevoli e progressi delle riforme strutturali. La ripresa è sostenuta da un aumento della spesa per investimenti, affiancata da un più graduale rilancio dei consumi privati. Nonostante il previsto intensificarsi del ritmo dell'attività economica, la protratta fase di rallentamento dovrebbe continuare a pesare sull'andamento del mercato del lavoro. La crescita dell'occupazione dovrebbe essere limitata allo 0,3% nel 2004 per registrare un valore un po' migliore, lo 0,9%, nel 2005. 1. Sviluppi eterogenei sul piano del bilancio Dopo il deterioramento palesato dalle stime per il 2003, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche nell’area dell’euro dovrebbe mantenersi stabile al 2,7% del Pil nel 2004 (2,6% nell’insieme della Ue). Rispetto al 2003, ci si attende quest’anno un peggioramento del saldo delle amministrazioni pubbliche in diversi paesi dell’Unione europea, che dovrebbe essere compensato da un miglioramento della situazione in Germania, Spagna, Francia, Austria e Regno Unito. Nel caso di Danimarca, Svezia e Finlandia, il deterioramento consiste in una riduzione dell’avanzo. In alcuni casi questa situazione richiede l’attivazione degli strumenti di sorveglianza sulle politiche di bilancio previsti dal trattato e dal patto di stabilità e crescita. Più precisamente: nei Paesi Bassi il superamento della soglia di disavanzo del 3% del Pil nel 2003 impone la preparazione immediata di una relazione sull’esistenza di un disavanzo eccessivo (articolo 104, paragrafo 3). Il passaggio agli stadi successivi della procedura per i disavanzi eccessivi dovrà essere deciso in funzione delle misure adottate per correggere la situazione nel 2004. In Italia il disavanzo di bilancio è stato lievemente inferiore al 2½% del Pil nel 2003. Secondo le previsioni della Commissione dovrebbe superare il 3% del Pil nel 2004. L’interruzione del processo di riduzione del debito, che, con un livello pari al 106% del Pil, è il più elevato dell’area dell’euro, è una fonte supplementare di preoccupazione. Ciò richiede l’attivazione immediata del meccanismo di allarme preventivo cosicché le autorità adottino le misure di aggiustamento necessarie. In Grecia, dai dati più recenti comunicati dal governo risulta che nel 2003 il disavanzo di bilancio è salito fino a raggiungere un livello lievemente inferiore al 3% del Pil. Sulla base di queste informazioni, la Commissione prevede un disavanzo superiore al 3% nel 2004. Tuttavia i dati relativi al 2003 non sono convalidati da Eurostat e non costituiscono pertanto una base affidabile per valutare la situazione di bilancio in questa fase. Per fine aprile è prevista una missione di accertamento, che dovrà consentire di raccogliere maggiori informazioni sulla situazione di bilancio in questo paese per poi decidere le misure da adottare. In Portogallo, il disavanzo è stato contenuto al di sotto del 3% del Pil nel 2002 e nel 2003. Il Portogallo si è pertanto conformato ai termini della raccomandazione rivoltagli nel 2002 (articolo 104, paragrafo 7). Di conseguenza il disavanzo eccessivo è stato corretto. Tuttavia il Portogallo dovrebbe adottare le misure necessarie per evitare di incorrere nuovamente in un disavanzo eccessivo. Nel Regno Unito, in base ai dati più recenti il disavanzo di bilancio viene stimato al 3,2% del Pil per l’anno (di calendario) 2003. Nel caso del Regno Unito il periodo di misurazione rilevante ai fini della sorveglianza di bilancio è l’esercizio finanziario che si estende dal 1° aprile al 31 marzo. Le previsioni della Commissione nonché le dichiarazioni ufficiali delle autorità britanniche indicano che il disavanzo dell’esercizio finanziario 2003-04 ha superato il limite del 3% del Pil. La Commissione deve pertanto preparare una relazione sull’esistenza di un disavanzo eccessivo (articolo 104, paragrafo 3). Si prevede tuttavia che il disavanzo ritorni al di sotto del 3% nel corso del periodo considerato, sulla base sia dell'anno di calendario che dell'esercizio finanziario. Senza pregiudicare l’esito di tale procedura, ciò potrebbe creare i margini necessari per concludere che non esista alcun disavanzo eccessivo ai sensi del trattato e pertanto per porre fine alla procedura. Nel 2005, sulla base dell’ipotesi di politiche immutate e senza pertanto tenere conto delle misure che potrebbero essere adottate nei bilanci seguenti, ci si attende un lieve miglioramento nell’area dell’euro, il cui disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe scendere al 2,6% del Pil (al 2,4% per la Ue). In questo scenario si prevede che quattro paesi (Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo) superino il valore di riferimento del 3%. 2. La sostenuta attività economica globale dà impulso al commercio mondiale Dopo la fiacca crescita del commercio mondiale nel 2002, si stima che nel 2003 si sia prodotto un forte rimbalzo del 5%. A breve termine si prospetta un'ulteriore accelerazione all'8% circa nel 2004-2005. Si stima che nel 2003 l'incremento del Pil mondiale sia stato più forte del previsto e pari al 3,7%. Quest'anno l'attività economica mondiale dovrebbe espandersi al robusto tasso del 4,5%, per poi stabilizzarsi nel 2005. Questa accelerazione è sospinta da una serie di fattori, tra cui politiche macroeconomiche accomodanti, condizioni finanziarie favorevoli e un ritorno della fiducia. La distribuzione regionale della crescita mondiale si è allargata nel 2003, con contributi più significativi del previsto degli Usa, della Csi, dell'Opec, dell'Asia (specie la Cina) e dei paesi aderenti. Negli Usa la ripresa, favorita dagli stimoli di politica monetaria e di bilancio e da una solida crescita della produttività sottostante, dovrebbe prevedibilmente continuare, con una crescita del 4,2% nel 2004. Tuttavia, dati gli elevati disavanzi dell'amministrazione pubblica e della bilancia delle partite correnti, questo ritmo di espansione appare insostenibile e ci si attende un calo del tasso di crescita al 3,2% nel 2005. Le prospettive per il Giappone sono nettamente migliorate con una correzione al rialzo della crescita dal 2,7% stimato per il 2003 al 3,4% per quest'anno. La deflazione sembra doversi arrestare, ma si prevede che il disavanzo pubblico rimanga al di sopra del 7% del Pil nel 2004 e nel 2005. Le prospettive economiche per l'Asia (escluso il Giappone) rimangono assai favorevoli con una crescita vicina al 7% nel 2004-2005. Durante questo periodo, Hong Kong e la Corea dovrebbero compensare la minor spinta dovuta al lieve rallentamento degli spettacolari tassi di crescita della Cina e dell'India. Tra le altre aree emergenti, l'America Latina dovrebbe raddoppiare il suo tasso di crescita nel 2004 dopo un 2003 poco dinamico. Ci si attende un'accelerazione dell'attività economica anche in Africa. Nei paesi che si preparano ad aderire all'Ue il 1° maggio 2004 e nei paesi candidati, durante il periodo di riferimento delle previsioni dovrebbe proseguire una forte crescita, sostenuta dalla domanda interna e dai mutamenti strutturali. 3. Rialzo dei prezzi delle materie prime e recupero delle borse La ripresa su scala globale esercita una pressione al rialzo sui prezzi delle fonti di energia e delle materie prime non energetiche. Se l'apprezzamento dell'euro ha protetto l'area dell'euro da molte delle conseguenze sfavorevoli di questa tendenza, le sue implicazioni per l'economia mondiale sono meno incoraggianti. Il profilo dell'andamento dei prezzi del petrolio è stato rivisto verso l'alto rispetto alle previsioni d'autunno. Rispetto ad una media di 28,5 Usd al barile (greggio Brent) nel 2003, si ipotizza che il prezzo del petrolio scenda gradualmente dal picco di 31,5 Usd al barile registrato nel primo e secondo trimestre di quest'anno in modo da risultare pari in media a 31 Usd al barile per l'insieme dell'anno. Si prevede un certo cedimento nel corso del 2005, che dovrebbe tradursi in un prezzo medio di 29 Usd al barile. Dopo essersi stabilizzati alla metà dello scorso anno, i corsi delle azioni hanno ripreso a salire anche nel nuovo anno, prima di conoscere un certo livellamento più di recente. I rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine sono rimasti bassi in termini storici, nonostante il miglioramento delle prospettive globali di crescita. I differenziali delle obbligazioni emesse da imprese private si sono anch'essi ristretti fino a livelli storicamente bassi. Complessivamente questi sviluppi, che suggeriscono che le condizioni di finanziamento nell'economia globale siano migliorate rispetto ad un anno fa, dovrebbero sostenere la ripresa. 4. La crescita è ricomparsa nelle economie dell'area dell'euro e dell'Ue nella seconda metà del 2003 … Per l'area dell'euro, il rimbalzo dell'attività economica è stato sospinto da un'impennata della crescita delle esportazioni, mentre il contributo alla crescita dato dalla domanda interna è stato negativo. Ciò è stato dovuto in particolare all'andamento negativo degli investimenti nel terzo trimestre. La domanda interna si è sostituita al commercio come motore della crescita nell'ultimo trimestre dell'anno. Gli investimenti hanno conosciuto un netto rilancio, interrompendo una prolungata tendenza discendente. Tuttavia i fiacchi consumi privati non hanno dato alcun impulso alla crescita e il contributo delle esportazioni nette è diventato negativo per effetto di una forte accelerazione della crescita delle importazioni. La ripresa che ha avuto luogo nella seconda metà del 2003 è stata grosso modo in linea con i pronostici delle previsioni d'autunno. Tuttavia l'origine della svolta è stata un po' sorprendente in quanto la crescita più dinamica del previsto registrata nel terzo trimestre è stata spinta dalla domanda esterna anziché da quella interna. Il risultato dell'ultimo trimestre è stato più conforme alle previsioni sotto il profilo sia dell'ordine di grandezza che della composizione della crescita. 5. … e prenderà slancio nel 2004 Gli indicatori economici trasmettono segnali incoraggianti per le prospettive di ripresa dalla metà dell'anno scorso. Se l'indicatore del clima economico per l'area dell'euro è migliorato rispetto all'estate del 2003, il tasso di utilizzazione delle capacità nell'industria manifatturiera è ancora inferiore al suo livello medio di lungo periodo. La valutazione del clima economico nel settore manifatturiero è stata recentemente un po' esitante, ma si è confermato il miglioramento delle previsioni riguardo alla produzione. Nel settore dei servizi, la fiducia è ancora a livelli bassi ma c'è un progresso per quanto riguarda le previsioni sulla domanda. Il graduale miglioramento della fiducia dei consumatori si fonda soprattutto sulle migliori prospettive dell'economia e del mercato del lavoro. Ne dovrebbe derivare un maggiore ottimismo delle famiglie per quanto riguarda la loro situazione finanziaria, che a sua volta dovrebbe dare impulso alla spesa dei consumatori. La prevista ripresa della spesa delle imprese e delle famiglie nei prossimi mesi deriva in parte dal livello particolarmente basso dei tassi d'interesse reali, sia a breve che a lungo termine, che ha contribuito ad allentare i vincoli sui bilanci delle famiglie e delle imprese attraverso la riduzione del costo del servizio del debito. Anche il rimbalzo delle borse dal marzo dello scorso anno e la vivacità del mercato immobiliare in alcuni Stati membri hanno contribuito a ricostituire in parte la ricchezza andata persa a seguito dello scoppio della bolla dei mercati azionari. Il reddito disponibile delle famiglie in termini reali è stato sostenuto dalla resilienza dell'occupazione e della crescita dei salati reali. Il previsto calo dell'inflazione dovrebbe costituire un ulteriore fattore di stimolo dei consumi. Si prevede che il tasso medio di crescita nell'area dell'euro salga all'1,7% nel 2004 e al 2,3% nel 2005 (2,0% e 2,4% rispettivamente nell'Ue), valori che sono quasi identici a quelli delle previsioni dell'autunno scorso. Ci si attende che la crescita venga sostenuta dalla domanda interna, che a sua volta sarà sostenuta dall'accelerazione degli investimenti fissi nel corso del 2004, seguita da un più graduale rilancio della spesa per consumi privati. 6. Risultati e prospettive promettenti sul mercato del lavoro Nonostante la lunga durata del rallentamento l'aumento del tasso di disoccupazione è stato piuttosto modesto in confronto ai cicli precedenti. Il tasso di disoccupazione dell'area dell'euro si è stabilizzato all'8,8% nel secondo trimestre 2003, dopo essere salito di 0,8 punti percentuali durante la fase discendente del ciclo attuale. Questo andamento va paragonato all'incremento di oltre 2 punti percentuali fino ad un valore superiore al 10% nel punto di svolta inferiore del ciclo nei primi anni '90. Anche per quanto riguarda l'occupazione, il quadro è più incoraggiante per quanto riguarda i posti di lavoro perduti. Nessun posto di lavoro è andato perduto in termini netti nella recente fase discendente, mentre nella recessione del 1992-93 erano scomparsi oltre 2,5 milioni di posti di lavoro. In linea con il carattere graduale della ripresa e la risposta solitamente ritardata del mercato del lavoro, quest'anno ci si attende che verranno creati circa mezzo milione di posti di lavoro. Questo valore dovrebbe però più che raddoppiare nel 2005 con il consolidarsi della ripresa. Il tasso di disoccupazione dell'area dell'euro dovrebbe rimanere stabile all'8,8% (8,1% nell'Ue) quest'anno, prima di iniziare a calare nel 2005. 7. L'inflazione apparente destinata a scendere al di sotto del 2% quest'anno Nonostante il rallentamento dell'economia e l'apprezzamento dell'euro, l'inflazione apparente è rimasta stabile del 2003, sostenuta da fattori temporanei come gli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia provocati dalle condizioni climatiche e da inasprimenti delle imposte indirette. Rispetto al 2,1% stimato per il 2003, l'inflazione apparente dovrebbe scendere quest'anno all'1,8%, grazie agli effetti ritardati dell'apprezzamento dell'euro e alle deboli pressioni interne sui prezzi. L'inflazione dovrebbe diminuire ulteriormente all'1,6% nel 2005. Anche l'inflazione di fondo ha avuto tendenza a rimanere sugli stessi valori durante il 2003. L'inflazione nel settore dei servizi è stata particolarmente persistente per via della produttività relativamente bassa del settore e della sua minore esposizione alla concorrenza rispetto al settore manifatturiero. Tuttavia il rallentamento del ritmo di aumento del costo unitario del lavoro, con il rilancio della produttività del lavoro e il permanere della moderazione salariale, dovrebbe far diminuire anche l'inflazione di fondo. 8. Sulle previsioni pesano rischi di segno opposto Da molte aree del mondo provengono segnali incoraggianti di un protrarsi della crescita globale. Ciò rafforza la probabilità di un'accelerazione simultanea della crescita, fondata su larghe basi, in tutto il mondo, il che genererebbe una dinamica di spinte che si rafforzerebbero reciprocamente. Tuttavia, squilibri macroeconomici di lunga data potrebbero frenare la crescita dell'economia negli Usa dell'ultima parte del periodo di riferimento. Il rialzo dei prezzi del petrolio e di altre materie prime potrebbe anch'esso rallentare la crescita mondiale. Complessivamente, tuttavia, il contesto internazionale punta ad un miglioramento. Un nuovo forte apprezzamento del tasso di cambio dell'euro potrebbe pregiudicare l'attività soprattutto nel settore manifatturiero nell'area dell'euro, specie in quegli Stati membri in cui la crescita economica ha dovuto recentemente essere sospinta dalla domanda esterna. D'altra parte, un ulteriore apprezzamento allenterebbe ulteriormente le pressioni inflazionistiche e, di conseguenza, accrescerebbe il reddito disponibile reale. La durata del rallentamento e le incertezze relative al reddito attuale e futuro hanno minato la fiducia dei consumatori, inducendoli a rinviare le spese e facendo ristagnare i consumi privati. Gli indicatori delle inchieste suggeriscono che i consumatori sono ancora riluttanti ad impegnarsi in acquisti di beni di consumo durevoli di grande entità. Inoltre, anche se le tensioni geopolitiche sono diminuite nella seconda metà del 2003, la minaccia di attacchi terroristici continua a pensare sulla fiducia dei consumatori, particolarmente dopo gli avvenimenti di Madrid all'inizio di marzo. Con la ripresa della fiducia, il liberarsi della domanda arretrata accelererebbe il ritorno della crescita al tasso potenziale. L'incremento del prezzo delle abitazioni in una serie di paesi dell'Ue ed il contributo del rialzo delle Borse al ripristino della ricchezza delle famiglie dovrebbero anch'essi sostenere la spesa. Anche se gli investimenti sono sostenuti da condizioni di finanziamento favorevoli e dallo sviluppo positivo dei proventi e della redditività, non possono essere esclusi eventuali vincoli posti dall'incompleto aggiustamento dei bilanci. Si dovrebbe anche ricordare che la fiducia può essere positivamente influenzata da progressi visibili delle riforme strutturali. Complessivamente, i rischi sembrano avere avuto un'evoluzione in senso negativo nei mesi più recenti. 9. Paesi aderenti: uno stimolo positivo dall'integrazione nell'Ue Nonostante la fiacchezza della crescita nell'Ue, si stima che le economie dei nuovi Stati membri siano cresciute in media di un robusto 3,6% nel 2003 grazie alla dinamica di crescita indotta dalla prospettiva dell'adesione. In particolare, i consumi privati hanno sostenuto la crescita specie nei paesi baltici, in Ungheria e nella Repubblica ceca. Tre fattori hanno dato impulso alla spesa delle famiglie: i) l'aumento del reddito disponibile reale, in parte grazie all'inflazione relativamente bassa in molti paesi, ad un livello più o meno uguale a quello dell'area dell'euro; ii) il maggiore accesso al credito grazie allo sviluppo del sistema bancario; iii) spese anticipate in previsione degli aumenti dei prezzi attesi per il 2004, a seguito di inasprimenti delle imposte indirette. L'attività di investimento è stata fiacca nel 2003 (tranne che nei paesi baltici), rispecchiando la situazione globale, ma anche a seguito dello stallo del processo di riforma nei paesi aderenti. Le esportazioni sono andate molto bene, specie in Slovacchia, il che, data la fiacchezza della domanda dell'Ue, è spiegato per la maggior parte da un maggiore contenuto di valore aggiunto del paniere delle esportazioni. In Polonia il deprezzamento dello zloty ha contribuito in misura significativa ai buoni risultati conseguiti per quanto riguarda le esportazioni. Più investimenti, ma il tasso di disoccupazione tarda a scendere La convergenza dei tassi d'interesse verso i livelli dell'Ue, la necessità di migliorare le infrastrutture e la ripresa nell'Ue sono i fattori che dovrebbero far lievitare la crescita degli investimenti nei paesi aderenti da un magro 1,9% l'anno scorso al 7,3% nel 2005. In generale, l'attività economica sarà anche sostenuta dalla disponibilità dei fondi dell'Ue (stimati al 3% del Pil per i paesi aderenti nell'arco del periodo 2004-2006, compresi gli aiuti preadesione, e detratti i contributi al bilancio Ue). Il tasso di crescita medio nei paesi aderenti dovrebbe aggirarsi intorno al 4% nel 2004 e nel 2005. Il processo di riduzione del divario dovrebbe continuare vigorosamente in quanto dovrebbero essere i nuovi Stati membri con il Pil pro capite più basso a crescere più velocemente. Beneficiando della stabilità macroeconomica, i paesi baltici dovrebbero secondo le previsioni registrare tassi di crescita superiori al 5% nel 2004-2005. La più forte accelerazione della crescita è prevista per la Polonia (dall'1,4% nel 2002 a quasi il 5% nel 2005) per impulso di una politica di bilancio espansionistica. Tra i paesi aderenti ad alto reddito, ci si attende che Cipro cresca ad un tasso relativamente alto, ma le prospettive di riunificazione comportano rischi di segno opposto. Nel 2004-2005, ci si attende nei paesi aderenti un aumento modesto dell'occupazione; il rilancio dell'economia e lo sviluppo di nuove attività dovrebbero compensare la perdita di posti di lavoro nel quadro del processo di ristrutturazione. Tuttavia il tasso di disoccupazione è destinato a scendere solo lentamente, al 13,8% nel 2005 nel complesso dei paesi aderenti contro il 14,3% del 2003. L'inflazione è destinata a salire Eccetto che in Ungheria, Slovacchia e Slovenia, l'inflazione è stata particolarmente bassa nel 2003 nei nuovi Stati membri, più o meno ai livelli dell'area dell'euro, grazie alla maggiore concorrenza e ai bassi prezzi all'importazione. Ci si attende tuttavia che essa acceleri nel 2004 al 3,8% in media, per effetto di un aumento delle imposte indirette con l'allineamento delle aliquote ai livelli dell'Ue. Un successivo rallentamento dell'inflazione al 3,3% è pronosticato per il 2005. Disavanzi pubblici elevati, ma che dovrebbero generalmente scendere In media, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche nei paesi aderenti è stimato pari al 5,7% circa del Pil nel 2003, un valore peggiore di quello del 2002. Nella Repubblica ceca, il disavanzo è cresciuto in notevole misura a seguito dell'inclusione di talune garanzie dello Stato. Il saldo di bilancio varia da un avanzo in Estonia ad un disavanzo del 12,9% del Pil nella Repubblica ceca. Altri cinque paesi avevano disavanzi superiori al 3% del Pil nel 2003: Cipro, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Con la ripresa del processo di risanamento dei bilanci, i saldi delle amministrazioni pubbliche dovrebbero migliorare nella maggior parte dei nuovi Stati membri nel 2004; farà eccezione la Polonia. Nonostante la forte crescita, i saldi di bilancio sono in via di peggioramento anche nei paesi baltici, a causa delle spese connesse all'adesione. In Lituania, il disavanzo si sta avvicinando alla soglia del 3% del Pil, mentre in Estonia l'ampio avanzo del 2,6% del Pil del 2003 dovrebbe essere totalmente riassorbito nel 2005. 10. Paesi candidati I paesi candidati assisteranno ad un continuo miglioramento dei loro risultati macroeconomici. Ci si attende che la crescita si attesti all'incirca sul 5% annuo nel periodo di riferimento delle previsioni. La domanda interna privata rimane il motore della crescita in tutti i paesi. In Turchia e in Romania, l'inflazione dovrebbe continuare a scendere, grazie all'apprezzamento tendenziale in termini reali del tasso di cambio di tali paesi, al rafforzamento dell'offerta, sospinta da forti investimenti, ed a politiche di bilancio e monetarie complessivamente prudenti. Verso la fine dell'orizzonte delle previsioni, il tasso di inflazione dovrebbe essere sceso ad una sola cifra in entrambi i paesi, come è già avvenuto nel caso della Bulgaria che ha un'inflazione abbastanza bassa, anche se in lieve accelerazione. Nonostante notevoli miglioramenti della produttività del lavoro, la forte crescita economica comporterà un aumento dell'occupazione in tutti i paesi e un calo della disoccupazione, anche se il miglioramento sarà molto modesto in Turchia, a causa della forte crescita dell'offerta di lavoro. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche registrerà un modesto peggioramento in Bulgaria e Romania, mentre la Turchia continuerà a registrare una significativa diminuzione del suo disavanzo. In tutti e tre i paesi, il saldo negativo delle partite correnti è destinato a peggiorare ulteriormente, spinto da una forte domanda interna e da un lieve deterioramento della competitività delle esportazioni in termini di prezzo, che provoca una crescita del disavanzo delle rispettive bilance commerciali. Informazioni più dettagliate sulle previsioni sono disponibili in European Economy, consultabile su Internet all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/publications/european_economy/forecasts_en.htm  
   
   
O2 GERMANY PRONTA AD EFFETTUARE L'UPGRADE DI OLTRE CINQUE MILIONI DI ABBONATI ALLE MAILBOX MULTIMEDIALI DI NUOVA GENERAZIONE.  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Comverse, divisione di Comverse Technology Inc. Leader mondiale nel software e nei sistemi per i servizi di comunicazione multimediali avanzati basati su rete, ha annunciato che O2 Germany, filiale di mm O2 - leader europeo nei servizi mobili operante in Regno Unito, Irlanda e Germania con il marchio O2 - ha scelto Comverse Insight come piattaforma di nuova generazione per i servizi voce e dati e i servizi a valore aggiunto. Caratterizzato da un'architettura Ip aperta, modulare e basata su standard, l'ambiente Comverse Insight e’ una soluzione che consente di implementare servizi innovativi destinati ad arricchire l'esperienza multimediale degli utenti. "Abbiamo scelto Comverse Insight dopo un attento e rigoroso processo di selezione” ha affermato Charly Rohrsen, Cto di O2 Germany, “Insight ha dimostrato di soddisfare i nostri obiettivi di business compreso quello di fornire agli abbonati un ricco set di servizi di nuova generazione semplici da utilizzare, controllando nel contempo i costi e migliorando l'efficienza operativa". "Come molti altri clienti, O2 Germany ha scelto Insight per dare vita a un ambiente di Total Communication in cui gli utenti possano usufruire di opportunita’ di comunicazione multimediale complete, tutte ugualmente accessibili", ha dichiarato Klaus Rohn, Managing Director e Vice President per l'Europa Centrale di Comverse. "Questo accordo conferma l'importanza della nostra strategia tesa a fornire ai clienti una modalita’ di upgrade evolutivo e incrementale verso piattaforme innovative per il messaging capaci di valorizzare e potenziare quanto gia’ investito".  
   
   
LA COMMISSIONE RACCOMANDA AZIONI CONCRETE PER PROMUOVERE LA CRESCITA E L'OCCUPAZIONE NELL'UNIONE ALLARGATA  
 
Bruxelles, 8 aprile 2004 - Il primo aggiornamento degli indirizzi di massima per le politiche economiche, adottato oggi dalla Commissione europea, ribadisce la strategia di politica economica adottata dal Consiglio europeo nel giugno dell'anno scorso e conferma che questa strategia si addice anche ai paesi aderenti. La Commissione adotterà in parallelo anche delle raccomandazioni per l'occupazione, fondate sugli indirizzi politici convenuti dal Consiglio europeo del marzo 2004 e sulle conclusioni della Task Force europea per l'occupazione presieduta da Wim Kok, mantenendo il quadro della Strategia europea per l'occupazione e dei relativi orientamenti, riveduti nel 2003. Se i problemi che dovranno affrontare i nuovi Stati membri sono simili a quelli dell'Ue a 15, la scala di questi problemi è a volte molto maggiore. Nell'insieme dei paesi aderenti la disoccupazione e i disavanzi di bilancio hanno valori pari al doppio di quelli dell'Ue-15, mentre il reddito pro capite è meno della metà di quello dell'Ue-15. Ma le situazioni dei nuovi Stati membri sono molto diverse tra loro. Tenendo debitamente conto della loro diversa posizione, ad ognuno di essi vengono indirizzate raccomandazioni specifiche. Il presidente Prodi ha dichiarato: “Il pacchetto di oggi rafforza l'integrazione economica nella nuova Europa di 25 Stati membri. Esso costituisce una strategia globale per fare fronte all'urgente necessità che l'Europa generi più crescita e più occupazione e guardi al futuro con ambizione.” Commentando la raccomandazione della Commissione, il commissario Solbes ha dichiarato: “L'integrazione dei nuovi Stati membri nel quadro di politica economica dell'Ue attraverso gli indirizzi di massima per le politiche economiche è un passo importante. I nuovi paesi hanno un grande potenziale di dinamismo economico che verrà stimolato dalla loro effettiva integrazione economica e dalla realizzazione dell'agenda di Lisbona.” Stavros Dimas, commissario europeo per l'Occupazione e gli Affari sociali, ha osservato: “Mettendo in atto queste raccomandazioni, gli Stati membri devono dare prova del loro costante impegno a favore di posti di lavoro più numerosi e migliori nell'ambito dell'Unione europea. Le raccomandazioni sfruttano il prezioso lavoro svolto da Wim Kok e dei suoi colleghi della Task Force europea per l'occupazione. È ora il momento di mettere in pratica queste raccomandazioni.” Indirizzi di massima per le politiche economiche: ribadita la strategia d'insieme Il punto focale dell'aggiornamento degli indirizzi di massima è l'integrazione dei nuovi Stati membri nel quadro esistente di coordinamento delle politiche economiche. Anche se i problemi strutturali che devono affrontare i nuovi Stati membri non differiscono fondamentalmente da quelli dei membri attuali dell'Ue, essi sono in qualche caso più profondi. Lo si vede subito se si considera che: - la disoccupazione è a livelli quasi doppi di quelli dell'Ue-15; - il disavanzo di bilancio ammonta a circa il 6% del Pil e - il reddito medio è meno della metà di quello degli Stati membri attuali. Gli indirizzi continuano ad imperniarsi su tre temi principali: • Politiche macroeconomiche orientate alla crescita e alla stabilità: a questo proposito si sottolinea l'importanza che anche i nuovi Stati membri realizzino una convergenza sostenibile in termini reali e nominali; che conseguano posizioni di bilancio sane; che riducano i disavanzi correnti e che mantengano gli incrementi nominali delle retribuzioni a livelli che siano al tempo stesso compatibili con la stabilità dei prezzi e in linea con i guadagni di produttività. • Riforme economiche per aumentare il potenziale di crescita dell'Europa; i paesi aderenti devono: attuare politiche dell'occupazione che sostengano i mutamenti strutturali in atto nella composizione del mercato del lavoro; accrescere la produttività intensificando la concorrenza, riducendo il peso della regolamentazione, migliorando la qualità della R&s e sviluppando ulteriormente i mercati dei capitali. • Rafforzare la sostenibilità nei settori seguenti: la stabilità economica, in particolare per far fronte all'invecchiamento della popolazione; la sostenibilità sociale, dove il lavoro è chiamato a svolgere un ruolo essenziale per spezzare le catene della povertà, e la sostenibilità ambientale, settore in cui gli investimenti nell'energia e nei trasporti possono svolgere un ruolo importante. Vista la scala delle sfide da affrontare, è chiaro che i nuovi Stati membri si trovano davanti a scelte politiche difficili. Gli indirizzi di massima per le politiche economiche tengono conto della situazione specifica dei paesi aderenti, per esempio prevedendo nelle raccomandazioni specifiche per paese tempi di aggiustamento più lunghi di quelli prescritti agli Stati membri attuali. Per quanto riguarda gli Stati membri attuali, le raccomandazioni formulate negli indirizzi di massima per le politiche economiche adottati dal Consiglio europeo del giugno 2003 rimangono pienamente valide fino al 2005. Alcuni limitati aggiornamenti sono stati inseriti nelle raccomandazioni rivolte a Germania, Grecia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito per invitare questi paesi a compiere degli aggiustamenti alle loro politiche di bilancio. Il testo completo degli indirizzi di massima è disponibile su Internet: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/publications/broadeconomypolicyguidelines_en.htm  Raccomandazioni per l'occupazione 2004 Le raccomandazioni per l'occupazione danno a ciascuno degli Stati membri indicazioni specifiche per l'attuazione degli orientamenti per le politiche a favore dell'occupazione, adottati nel 2003. Per mantenere la stabilità della loro struttura, la Commissione non propone modifiche agli orientamenti stessi, ma ha adeguato le raccomandazioni per tener conto degli sviluppi delle politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione e delle conclusioni della Task Force europea per l'occupazione. Le raccomandazioni per l'occupazione del 2004 si articolano in tre parti: • Quattro raccomandazioni comuni che si concentrano sulle priorità di riforma, ossia: accrescere l'adattabilità dei lavoratori e delle imprese; indurre più persone ad entrare nel mercato del lavoro ed a rimanervi; investire di più e più efficacemente nel capitale umano e nella formazione in tutto l'arco della vita; assicurare l'effettiva realizzazione delle riforme attraverso una migliore governance. Raccomandazioni specifiche per ciascuno degli attuali Stati membri, che recepiscono molti dei suggerimenti specifici elaborati dalla Task Force europea per l'occupazione. Priorità per i paesi aderenti, che questi dovranno tenere presenti nel preparare per la prima volta i rispettivi piani d'azione nazionali per l'occupazione: tali priorità derivano da quelle individuate dalla Task Force europea per l'occupazione e nei documenti di valutazione congiunta firmati dai paesi aderenti e dalla Commissione. Queste raccomandazioni sono uno degli strumenti di attuazione della strategia europea per l'occupazione, dato che individuano i problemi più urgenti da affrontare in ciascuno Stato membro. Esse riconoscono che non può esservi una soluzione "buona per tutti", ma indicano invece azioni specifiche per ogni paese che rafforzano il processo di apprendimento reciproco e di scambi di esperienze che è alla base della strategia europea per l'occupazione. Il testo completo del documento è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/employment_social/news/2004/apr/egl2004_en.html  
   
   
BRUXELLES ADOTTA UNA NUOVA "ZONA DI SICUREZZA" PER GLI ACCORDI DI LICENZA DI BREVETTI, KNOW-HOW E DIRITTI D'AUTORE SUL SOFTWARE  
 
Bruxelles, 8 aprile 2004 - La Commissione europea ha adottato in data odierna una nuova normativa relativa all'applicazione della politica di concorrenza agli accordi di licenza di brevetti, know-how e diritti d'autore sul software. Grazie alle nuove norme vi sarà meno burocrazia e più sicurezza giuridica per le imprese, in quanto un maggior numero di accordi di licenza beneficeranno di una "zona di sicurezza" normativa in virtù della quale molti accordi saranno esentati dallo scrutinio individuale. Tali norme contribuiranno inoltre in misura efficace alla diffusione di tecnologia e know-how nell'Unione europea, nel rispetto degli obiettivi fissati al Consiglio di Lisbona nel 2001. La nuova politica si iscrive nella riforma fondamentale delle disposizioni di applicazione delle norme antitrust, che entrerà in vigore il 1° maggio. In seguito all'adozione della nuova normativa, il Commissario responsabile della politica di concorrenza, Mario Monti, ha dichiarato: "La riforma delle norme relative agli accordi di trasferimento di tecnologia è destinata ad agevolare una vasta diffusione dell'innovazione e a conferire alle imprese un più ampio ambito di azione nonché una maggiore libertà di progettazione. Grazie al rafforzamento degli incentivi all'innovazione, concentrandosi tuttavia al contempo sulle restrizioni che possano seriamente mettere a repentaglio la concorrenza, la politica di concorrenza può svolgere un ruolo fondamentale nell'infondere nuovo dinamismo nelle economie europee, contribuendo in modo tale al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona". Gli accordi di licenza sono importanti per lo sviluppo economico ed il benessere dei consumatori, in quanto consentono di diffondere l'innovazione e permettono alle imprese di inserire e utilizzare tecnologie e strumenti complementari. È vero, tuttavia, che gli accordi di licenza possono servire anche a fini anticoncorrenziali: ad esempio, quando due concorrenti ricorrono ad un accordo di licenza per suddividersi i mercati, oppure quando le licenze sono concesse a condizioni che escludono dal mercato tecnologie concorrenti. Essendo la concorrenza una delle principali forze trainanti dell'innovazione e della diffusione delle tecnologie, è fondamentale trovare il giusto equilibrio tra la tutela della concorrenza e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Le norme comunitarie in materia di concorrenza, segnatamente l'articolo 81 del trattato, vietano accordi di licenza che restringano la concorrenza. Nella maggioranza dei casi, tuttavia, gli accordi di licenza possono anche produrre effetti positivi ben superiori rispetto a quelli restrittivi. Le nuove norme consistono in un regolamento di esenzione per categoria e in linee direttrici: il regolamento di esenzione per categoria istituisce una "zona di sicurezza" per la maggioranza degli accordi di licenza; le linee direttrici chiariscono meglio l'applicazione dell'articolo 81 agli accordi che non rientrano nella cosiddetta "zona di sicurezza". Le nuove norme sostituiscono il regolamento di esenzione per categoria del 1996(1), che aveva un ambito di applicazione più ristretto e che ha creato troppi ostacoli a causa del suo approccio formalistico. Da un lato, esse consentono alle imprese di impostare con maggiore libertà i propri accordi di licenza, a seconda delle loro esigenze commerciali. Dall'altro lato, tuttavia, esse contemplano la cosiddetta "zona di sicurezza" soltanto al di sotto di determinate soglie in termini di quote di mercato: 20% per gli accordi di licenza tra concorrenti e 30% per gli accordi tra non concorrenti. Il nuovo regolamento di esenzione per categoria conterrà una "lista nera" delle gravi violazioni antitrust, il che significa che ciò che non è espressamente escluso dall'esenzione per categoria si ritiene ora esentato. Tale approccio contrasta ed elimina gli ostacoli determinati dalle liste bianche e grigie del summenzionato regolamento del 1996. Se non oltrepassano le soglie stabilite per le quote di mercato, le imprese non hanno nulla da temere per quanto concerne la compatibilità dei loro accordi con le norme comunitarie in materia di concorrenza. Allo stesso tempo, sono di norma vietate le "restrizioni fondamentali", inequivocabilmente definite, aventi un'incidenza negativa sul mercato. In assenza di restrizioni fondamentali non si presume che gli accordi, già esistenti o di nuova costituzione e non rientranti nella cosiddetta "zona di sicurezza", siano vietati. Sarà necessaria una valutazione individuale dei probabili effetti dell'accordo. Ciò si distingue nettamente dal vecchio approccio, in base al quale le clausole restrittive venivano spesso considerate illegittime se non incluse nell'ambito dell'esenzione per categoria. Le linee direttrici definiscono i principi secondo cui valutare i singoli casi non rientranti nella cosiddetta "zona di sicurezza". Soddisfando le richieste di coloro che hanno presentato osservazioni sui testi, il nuovo regolamento estende inoltre il proprio ambito di applicazione in quanto includerà, oltre agli accordi di licenza di brevetti e know-how, anche quelli relativi al diritto sul disegno e ai diritti d'autore sul software. Laddove la Commissione non ha la facoltà di adottare un regolamento di esenzione per categoria, come nel caso di pool di brevetti e di accordi di licenza di diritti d'autore in generale, le linee direttrici forniscono chiare indicazioni sulla futura politica di applicazione. Anche la portata della nuova normativa viene estesa grazie ad una politica più indulgente nei confronti di numerose restrizioni importanti, in particolare le restrizioni relative alla produzione, alla clientela e all'ambito d'uso. Questi ed altri cambiamenti consentono al nuovo regolamento di diffondere in misura efficace le innovazioni, e di conferire alle imprese un più ampio ambito di azione nonché una maggiore libertà di progettazione. Le norme sono conformi alla nuova generazione di regolamenti di esenzione per categoria e alle linee direttrici per gli accordi di distribuzione e gli accordi di cooperazione orizzontale della Commissione, ma tengono conto allo stesso tempo delle differenze ovviamente esistenti tra accordi di licenza e distribuzione o tra accordi di licenza e accordi in materia di ricerca e sviluppo. Il regolamento e le linee direttrici saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale e saranno inoltre disponibili sul sito Internet: http://europa.Eu.int/comm/competition/whatsnew.html  
   
   
IL COMMISSARIO BUSQUIN SI RECA IN CINA PER RAFFORZARE LA COOPERAZIONE NEL CAMPO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 7 aprile 2004 - Philippe Busquin, membro della Commissione europea responsabile della Ricerca, si recherà nella Repubblica popolare cinese Cina dal 6 all'11 aprile al fine di ampliare i rapporti e rafforzare la cooperazione Ue-cina nel campo della scienza e della tecnologia. La politica dello spazio e la ricerca nel settore della fusione termonucleare, in particolare il progetto Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), costituiscono i temi prioritari che saranno discussi negli incontri con le autorità cinesi. Una delegazione di dirigenti del settore aziendale e del settore spaziale europei accompagneranno il commissario in occasione della visita. Durante il viaggio, il sig. Busquin e il ministro cinese della scienza e della tecnologia Xu Guanhua firmeranno una dichiarazione congiunta concernente l'impegno reciproco a rafforzare la cooperazione scientifica e tecnologica. Annunceranno la creazione di un gruppo direttivo ad alto livello sulla cooperazione spaziale tra Ue e Cina. Il commissario Busquin pronuncerà inoltre un discorso all'Università di Tsinghua e effettuerà delle visite tecniche di progetti e impianti di ricerca congiunti a Wuhan, Hebei, Nanjing e Shanghai. Proseguirà poi il suo viaggio con una visita in Corea del Sud il 12 e 13 aprile. "L'ue e la Cina possono trarre notevoli benefici dal rafforzamento della cooperazione nei settori della scienza e della tecnologia" ha dichiarato il commissario Busquin. "Sono già stati realizzati notevoli progressi, soprattutto in materia di biotecnologie, sicurezza dei prodotti alimentari, Sars, energia e fusione nucleare, tecnologie spaziali e nuovi materiali. Tuttavia, resta molto da fare. Per rafforzare la competitività dell'Europa a livello mondiale dobbiamo continuare a progredire partendo dalle nostre realizzazioni, rafforzando la cooperazione in nuovi settori". Una cooperazione scientifica e tecnologica per promuovere la crescita economica dell'Ue e della Cina Migliorando la cooperazione tra l'Ue e i settori scientifici e tecnologici cinesi, l'Ue mira a elaborare un metodo comune per analizzare e risolvere i problemi mondiali per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti alimentari, la gestione delle risorse naturali, il divario digitale e delle conoscenze, le malattie infettive legate alla povertà e la sicurezza ambientale. In futuro, la cooperazione si concentrerà anche su priorità quali le biotecnologie, l'ambiente, le tecnologie dell'informazione, le nanotecnologie, e l'energia da fusione. Un accordo di cooperazione tra Euratom e Cina è in fase di negoziazione. I progressi in questi settori possono incentivare la competitività e la crescita economica sia in Europa che in Cina. La visita si iscrive nella storia della cooperazione tra Ue e Cina La cooperazione tra gli organismi di ricerca, le imprese, le università e i ricercatori cinesi ed europei si è rafforzata da quando è stato sottoscritto un accordo bilaterale nel settore della scienza e della tecnologia alla fine del 1999. Questi rapporti sono stati rinsaldati dall'istituzione di un ufficio Ue-cina per la promozione della cooperazione nel settore della ricerca a Pechino nel giugno 2001 Quest'ufficio ha consentito a scienziati cinesi di partecipare al programma quadro comunitario di ricerca. Nel 2003 l'Unione europea ha avviato un programma speciale dotato di 9 milioni di euro per aiutare la Cina ed altri paesi asiatici a realizzare attività di ricerca per lottare contro la sindrome respiratoria acuta severa (Sars). L'accordo di cooperazione tecnico-scientifica Ue-cina deve essere rinnovato nel corso dell'anno. Cooperazione Ue-cina nel settore della spazio e della navigazione satellitare In occasione del workshop sulla cooperazione spaziale Cina-ue che si svolgerà il 7 aprile, il commissario e la delegazione che lo accompagna, apriranno un dialogo tra Ue e Cina sulla politica spaziale e discuteranno sull'istituzione di un partenariato di lungo termine tra Ue e Cina in questo settore. Le discussioni si incentreranno sulla scienza e la tecnologia spaziali, i sistemi mondiali di navigazione satellitare, le applicazioni commerciali delle tecnologie spaziali, la formazione e la mobilità dei ricercatori, il monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (Gmes) e l'esplorazione del sistema solare e dello spazio profondo. Sia l'Europa che la Cina sono particolarmente attive nel settore dei servizi di navigazione satellitare e la loro reciproca collaborazione sarà estremamente proficua In Europa, il programma Galileo mira fornire servizi mondiali di navigazione satellitare ad alta precisione. Nel 2003, è stato firmato un accordo di cooperazione tra Ue e Cina. L'attuazione di detto accordo è in corso, con la creazione a Pechino, l'anno scorso, del centro di formazione e cooperazione Galileo Ue-cina, il cui obiettivo è far conoscere Galileo e migliorare la formazione e i partenariati industriali tra Europa e Cina. Iter Durante la sua visita in Cina, il commissario Busquin discuterà anche della situazione dei negoziati sul progetto di ricerca concernente l'energia da fusione nucleare Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor). Iter rappresenterà un importante passo avanti verso la produzione di energia da fusione. L'unione europea, il Giappone, la Russia, la Cina, la Corea del Sud e gli Stati Uniti sono in piena negoziazione per costruire e sfruttare insieme l'Iter. La costruzione di Iter costerà circa 4, 5 miliardi di euro. Rimane da risolvere la questione della scelta del sito tra Cadarache (Francia) e Rokkasho-mura, nel nord del Giappone, dal momento che né nella riunione ministeriale svoltasi a Washington il 20 dicembre 2003 né in altre riunioni tecniche o bilaterali è stato possibile giungere ad un accordo. I partner Iter stanno pertanto esaminando ulteriormente le caratteristiche dei due siti candidati, considerando nel contempo un approccio più ampio che comprenda elementi complementari della ricerca sulla fusione nucleare. La Commissione contribuisce attivamente a queste discussioni per giungere ad un accordo sull'installazione dell'Iter in Europa. Cooperazione scientifica internazionale http://www.Cordis.lu/fp6/inco.htm  http://europa.Eu.int/comm/research/iscp/index_en.cfm?page=welcome&type=other  Politica dello spazio http://europa.Eu.int/comm/space  Ricerca sull'energia da fusione e Iter http://europa.Eu.int/comm/research/energy/fu/fu_en.html  http://www.Iter.org/  
   
   
UE: APPROVA UN IMPORTO DI OLTRE 140 MILIONI DI EURO PER ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE CON IL MAROCCO, L'EGITTO E LA GIORDANIA  
 
Bruxelles, 8 aprile 2004 - La Commissione europea ha approvato il finanziamento di 140,79 milioni di € a titolo dell'assistenza esterna a favore del Marocco, dell'Egitto e della Giordania. La cooperazione con il Marocco (71,79 milioni di €) si concentrerà sullo sviluppo economico sostenibile ed equilibrato delle province del Nord e sulla riduzione dei danni ambientali nell'intero paese. La cooperazione con l'Egitto (64 milioni di €) intende migliorare la qualità dell'ambiente e le condizioni di vita degli abitanti del governatorato del Sinai Meridionale. La cooperazione con la Giordania (5 milioni di €) riguarda il finanziamento del programma "Al Meyah" a sostegno della gestione delle risorse idriche. Le attività rientrano nel quadro dei piani di finanziamento nazionali 2003 del programma Meda. Marocco Per quanto riguarda la cooperazione con il Marocco, gli interventi comunitari previsti si concentrano su due priorità: la gestione dei flussi migratori e la protezione ambientale. Il progetto della futura strada mediterranea (Rocade méditerranéenne) lunga 550 km che collegherà Tangeri alla frontiera algerina e che costituisce un elemento essenziale per lo sviluppo del Marocco settentrionale e la rottura dell'isolamento della regione del Rif è stato oggetto di un finanziamento complementare di 42 milioni di €, destinati in particolare a migliorare i lavori di sostegno stradale. Nel settore ambientale, la Commissione ha adottato il progetto "Risanamento delle città marocchine Oujda" dell'importo di 7 milioni di € destinati a finanziare il risanamento della città di Oujda migliorando la qualità delle risorse idriche della regione e riducendo i rischi d'inondazione e d'inquinamento urbano. Ha inoltre deciso di finanziare con 4,7 milioni di € il programma d'investimento del progetto Onep Iv per la protezione ambientale, volto a ridurre al minimo gli effetti sull'ambiente di sette grandi stazioni di trattamento delle acque nel Nord e nel centro del paese. Infine, per quanto riguarda l'equilibrio economico e ambientale, la Commissione ha deciso di destinare 9 milioni di € ai progetti di disinquinamento della centrale elettrica di Mohammedia e di risanamento delle città marocchine. L'assegnazione finanziaria a titolo del Piano di finanziamento nazionale 2003 è pari a 71,79 milioni di €. Egitto La cooperazione con l'Egitto riguarda essenzialmente la protezione ambientale e alcuni modi di vita tradizionali delle comunità beduine nonché il potenziamento dell'equilibrio socioeconomico. In questa prospettiva, la Commissione ha deciso di finanziare il programma di sviluppo regionale del Sinai Meridionale destinato a migliorare l'ambiente e il tenore di vita degli abitanti del governatorato. Il programma sarà parte integrante di un programma di sviluppo regionale integrato che realizzerà attività prioritarie identificate in un piano d'azione che riflette i punti di vista e gli interessi dei beneficiari diretti e indiretti. L'assegnazione finanziaria a titolo del Piano di finanziamento nazionale 2003 è pari a 64 milioni di €. Giordania Infine, nel settore idrico, la Commissione ha deciso di finanziare il progetto "Al Meyah" a sostegno della gestione delle risorse idriche, dotato di un importo di 5 milioni di € per sostenere le attività delle autorità giordane a favore di una gestione moderna, efficiente e redditizia delle risorse idriche. Il progetto intende riformare il settore favorendo una partecipazione sostenibile del settore privato. L'assegnazione finanziaria a titolo del Piano di finanziamento nazionale 2003 è pari a 5 milioni di €. Meda Il programma è stato avviato nel 1995 e continua ad essere il principale strumento finanziario dell'Unione europea per l'attuazione operativa delle attività di cooperazione del partenariato euromediterraneo. La cooperazione bilaterale con i paesi partner si effettua in base a obiettivi chiave quali: la messa in atto degli accordi di associazione e delle grandi riforme strutturali riguardanti il sostegno alla transizione economica e al settore privato in vista dell'istituzione di una futura zona di libero scambio euromediterranea; il potenziamento dei servizi sociali di base; il sostegno del pluralismo democratico e il rispetto dei diritti umani e dei principi universali sui quali si basa lo Stato di diritto; infine la promozione della cooperazione subregionale nella prospettiva di una migliore integrazione Sud-sud. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/europeaid/projects/med/index_en.htm  
   
   
INDEPENDENT EXTERNAL EVALUATION OF THE ECONOMIC RESEARCH ACTIVITIES AT THE ECB  
 
Francoforte, 7 April 2004 - On 1 July 2003 the Executive Board of the Ecb decided, on a proposal from the Directorate General Research, to request an evaluation of the economic research activities at the Ecb. Three independent external experts – Marvin Goodfriend, Reiner König and Rafael Repullo – were invited to act as evaluators and were given specific Terms of Reference. Their final report, which was delivered on 20 February 2004, is being released today The report gives a balanced account of achievements since the establishment of the Ecb in 1998. On the whole, the report provides a positive assessment of the research conducted at the Ecb on several criteria: scientific quality and value added; relevance for the conduct of monetary policy and for the other tasks and functions of the Ecb; and influence on the academic community and on other policy-making institutions. As requested in their Terms of Reference, the evaluators also made a number of useful recommendations in five areas: i) incentives for staff to conduct high-quality research; ii) long-term management of human capital; iii) coverage and coordination of research activities in the different business areas of the Ecb; iv) research support; and v) communication and dissemination of research.  
   
   
RISPARMIO: SELLA, ““NON CAMBIARE REGOLE CHE HANNO FUNZIONATO. E QUINDI ANCHE MANDATO GOVERNATORE”  
 
Roma, 8 aprile 2004 - “Le affermazioni che ho fatto oggi (6aprile) sulla necessità di non cambiare le regole sulla Banca d'Italia sono naturalmente da riferirsi non solo alle competenze antitrust su cui il moderatore della tavola rotonda mi ha fatto una esplicita domanda, ma anche al mandato del Governatore. La performance del settore bancario negli ultimi anni induce a valutare positivamente l'operato della istituzione di vigilanza e le regole che ne governano il funzionamento”. Lo ha dichiarato il Presidente dell'Abi Maurizio Sella dopo la tavola rotonda sul risparmio tenuta a Roma.  
   
   
BNL FONDI IMMOBILIARI: “PORTFOLIO IMMOBILIARE CRESCITA” ACQUISISCE QUOTA DELLA LIMITED PARTNERSHIP “THE PRICOA PANEUROPEAN PROPERTY”  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Il Fondo “Portfolio Immobiliare Crescita”, gestito da Bnl Fondi Immobiliari Sgr, nell’ambito della politica di diversificazione dei propri investimenti prevista dal Regolamento, ha acquisito, per la somma di 20 milioni di Euro, una quota del 9,4% della limited partnership “The Pricoa Paneuropean Property”, del cui patrimonio fanno parte immobili di tipo commerciale (71%), direzionale (17%) e logistico (12%) in Belgio, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna e Svizzera.  
   
   
CAPITALIA: COMPLETATA L'OFFERTA DI OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI PER € 1.056,6 MLN  
 
Roma, 8 aprile 2004 - Capitalia S.p.a. Annuncia che è stata lanciata e completata oggi con successo l’offerta del prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie Assicurazioni Generali S.p.a. Con scadenza 2009, per un importo di 1.056,6 milioni di Euro. Il closing ed il settlement dell’operazione sono previsti per il 7 maggio 2004. Il collocamento ha registrato una domanda complessivamente superiore a 3 volte l'offerta, da parte di investitori professionali, con ampia diversificazione, anche geografica e per stile di investimento. I principali termini del prestito obbligazionario sono i seguenti: •prezzo di Conversione di Euro 26,38 per azione Assicurazioni Generali S.p.a., che rappresenta un premio del 21,06% rispetto al prezzo medio ponderato delle azioni ordinarie Generali registrato nel corso della giornata di oggi (pari al prezzo ufficiale di 21,79 Euro); •cedola annua e rendimento a scadenza pari a 1,625%. Le obbligazioni, emesse e rimborsabili da Capitalia a scadenza alla pari, saranno convertibili a partire da due anni dalla data di emissione, in circa 40,05 milioni di azioni ordinarie di Generali, corrispondenti alla partecipazione in azioni Assicurazioni Generali S.p.a. Detenuta da Capitalia. Secondo le indicazioni preliminari delle Agenzie di Rating le obbligazioni avranno i seguenti rating: A2 (Moody’s), Bbb+ (Fitch). Il collocamento è stato rivolto esclusivamente ad investitori professionali con esclusione degli Stati Uniti d'America, in accordo con la Regulation S. Sarà fatta richiesta per l'ammissione alla quotazione delle obbligazioni presso la Borsa del Lussemburgo. Abn Amro Rothschild, Credit Suisse First Boston, Mediobanca e Mcc agiscono in qualità di Joint Lead Managers dell’offerta. Abn Amro Rothschild, Credit Suisse First Boston, e Mcc agiscono anche in qualità di Jointbookrunners.  
   
   
BANCAPROFILO: RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2003 UTILE NETTO A € 7 MILIONI, MEZZI AMMINISTRATI PER € 2.700 MILIONI  
 
Milano, 8 aprile 2004 – Presentati ieri alla comunità finanziaria i dati al 31 dicembre 2003. Il consuntivo dei dati di bilancio 2003 è contraddistinto da un utile lordo pari a € 10.730.780 (+ 134% rispetto ai € 4.577.442 del 2002). L’ammontare dell’utile netto è di € 7.064.050, in crescita del 116% rispetto all’anno precedente (€ 3.270.085). Il margine di intermediazione è pari a € 43.503 milioni (+28 % rispetto ai € 34.102 milioni del 2002). I costi amministrativi, pari a € 27,8 milioni, sono in crescita del 10% rispetto ai € 25,3 milioni dello stesso periodo del 2002. All’interno della voce, le “spese per il personale” sono aumentate del 16% (15,4 milioni di Euro al 31.12.2003 rispetto ai 13,2 milioni di Euro al 31.12.2002) per effetto dell’incremento del numero dei dipendenti nel corso del 2003 dovuto, in massima parte, all’integrazione del ramo d’azienda acquisito da Hsbc Bank Plc. E all’inserimento di nuove risorse in Area Finanza. Il totale dipendenti è passato da 163 unità al 31.12.2002 a 174 unità al 31.12.2003 (+6,7%). I mezzi amministrati di Gruppo sono pari a € 2.696 milioni, in significativa crescita (+ 37%) rispetto ai € 1.963 milioni del 31.12.2002. Il patrimonio netto al 31/12/2003 è pari a € 107,9 milioni (107,5 nel 2002). Destinazione dell’utile L’assemblea degli azionisti, convocata per il 23 aprile p.V. In prima convocazione o 26 aprile in seconda convocazione, deciderà sulla proposta di: 1 - destinare l’utile netto come segue: - quanto ad Euro 128.128 a Riserva Legale; - quanto ad Euro 6.907.984,80 agli Azionisti a titolo di dividendo, in ragione di Euro 0,0564, al lordo delle ritenute di legge, se applicabili, per ciascuna delle 122.482.000 Azioni Ordinarie rappresentanti il capitale sociale, al netto delle 55.000 azioni proprie in portafoglio alla società, cui non spetta il dividendo ai sensi dell’art. 2357 ter c.C.; - quanto all’importo residuo di Euro 27.937,20 ad Altre Riserve; 2 - mettere in pagamento il dividendo, a partire dal 6 maggio 2004, con stacco della cedola n. 6 al 3 maggio 2004. Bilancio Consolidato Oltre alla Banca, rientrano nel consolidamento le società Profilo Sgr S.p.a., Profilo Asset Management Sgr S.p.a., Profilo Immobiliare s.R.l., Profilo Suisse S.a., Profilo Hedge Sgr S.p.a.. L’utile netto consolidato al 31.12.2003 ammonta a € 6,5 milioni. Al 31.12.2003 il gruppo Banca Profilo è composto da 192 dipendenti. “I risultati conseguiti nel 2003 - ha detto Sandro Capotosti, Presidente e A.d. Di Banca Profilo - confermano la capacità dell’istituto di fare della propria flessibilità operativa e dell’innovazione due grandi risorse strategiche per affrontare con successo le mutevoli condizioni di mercato mantenendo costante la crescita”. Da parte sua, Nicolò Angileri, Direttore Generale, ha ribadito come “l’incremento dell’utile va principalmente attribuito alla crescita dei ricavi anziché al contenimento dei costi che, peraltro, risentono dei consistenti investimenti in risorse umane e tecnologie nonché della recente acquisizione delle attività di Private Banking di Hsbc in Italia ”.  
   
   
MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM A FINE FEBBRAIO: € 59 MILIARDI RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO A MARZO: € 76  
 
milioni Roma, 8 aprile 2004 – La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram1 (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato a marzo un saldo positivo ed è stata pari a € 76 milioni. Nella tabella che segue è evidenziato il confronto con la raccolta netta gestita del corrispondente periodo del 2003:
(€ milioni) Gen-mar 2004 Gen-mar 2003 Var. Assoluta
Totale Fondi e Gestioni 123 506 -383
Assicurazioni Vita 226 340 -114
- di cui Unit Linked Bf 270 390 -120
Itot. Raccolta Netta Gestita 349 846 -497
A marzo, il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato invece negativo per € 228 milioni. La raccolta netta totale (saldo tra risparmio gestito e non gestito) è stata negativa per € 152 milioni. All’interno del risparmio gestito le gestioni patrimoniali e le assicurazioni vita hanno registrato una raccolta positiva pari rispettivamente a € 113 e € 61 milioni, mentre i fondi comuni hanno registrato una raccolta negativa pari a € 98 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 149 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 104 milioni, interamente costituita da polizze unit linked di Banca Fideuram. Per quanto riguarda le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo Banca Fideuram, a fine febbraio 2004 erano € 45,5 miliardi, mentre il totale delle masse amministrate era di € 59 miliardi. Per quanto riguarda Banca Fideuram stand alone, a fine marzo 2004 il totale delle masse amministrate era pari a € 50,7 miliardi. 1 Il risultato del mese di febbraio consolida (come di consueto) i risultati operativi delle reti dei private banker di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under management, il risultato consolidato (riferito al “gruppo Banca Fideuram” nel presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo a febbraio 2004, mentre per il mese di marzo è disponibile solo il dato relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo Invest (“stand alone” nel presente comunicato e nella tabella allegata). Al 31 marzo i private banker2 del gruppo Banca Fideuram erano 4.429 a cui vanno aggiunti 69 produttori assicurativi per un totale di 4.498 professionisti.
 
   
   
BANCO DESIO CEDE A KOINE SRL IL 27,27% DI ANIMA SGR  
 
Desio, 8 aprile 2004 - Ieri sono stati stipulati accordi che prevedono la cessione a Koiné S.r.l., società facente capo ai Manager di Anima Sgr, di una quota complessiva del 27,27% del capitale sociale della stessa. L’operazione è subordinata all’ottenimento dell’autorizzazione della Banca d’Italia, ai sensi dell’art. 15 del D.lgs. N. 58/1998. Si precisa che dalla cessione non deriveranno plusvalenze significative a favore di questo Banco e che, pertanto, l’operazione in oggetto non avrà un impatto rilevante sul conto economico dello stesso.  
   
   
BANCA POPOLARE DI SONDRIO AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE  
 
Sondrio, 8 aprile 2004 - Calendario dell'operazione. Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, nella riunione di ieri, ha fra l'altro approvato i tempi e le modalità di attuazione dell'operazione di aumento del capitale sociale in forma mista deliberata all'unanimità, nei seguenti termini, dall'Assemblea straordinaria dei soci del 6 marzo ultimo scorso - parte gratuita: emissione di n. 27.513.213 azioni da assegnare gratuitamente in ragione di una nuova azione, del valore nominale di euro tre, godimento 1° gennaio 2004, ogni cinque azioni possedute; parte a pagamento: emissione di n. 55.026.425 azioni a pagamento, da offrire in opzione in ragione di due nuove azioni, del valore nominale di euro tre, godimento 1° gennaio 2004, ogni cinque azioni possedute al prezzo di euro quattro, di cui euro tre da versare a «capitale» ed euro uno a «sovrapprezzi di emissione»; correlativo versamento di un rimborso spese commisurato in ragione di euro 0,04 per ogni nuova azione emessa a pagamento, con un massimo di euro 125. Il diritto d'opzione potrà essere esercitato, a pena di decadenza, dal 26 aprile 2004 al 28 maggio 2004, entrambi i giorni compresi, presso tutti gli sportelli della Banca Popolare di Sondrio o presso Monte Titoli spa per il tramite di altri intermediari. Dal 26 aprile, quindi, il titolo quoterà ex assegnazione gratuita ed ex diritto di opzione a pagamento. La trattazione dei diritti d'opzione avrà luogo al mercato Expandi limitatamente al periodo 26 aprile - 20 maggio 2004, entrambi i giorni compresi, con regolamento 25 maggio 2004. Il regolamento delle nuove azioni sottoscritte a pagamento e delle correlate spese è fissato il 28 maggio 2004, data di chiusura dell'operazione. I diritti non esercitati entro il termine del 28 maggio 2004 saranno offerti al mercato Expandi in conformità all'articolo 2441, 3° comma, del codice civile.  
   
   
IL BILANCIO DELL'INTANGIBILE DI BANCA AGRILEASING. PRINCIPALI DATI DI SINTESI  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Il Bilancio del capitale intellettuale di Banca Agrileasing è costituito da 3 dimensioni fondamentali: Capitale Relazionale; Capitale Strutturale; Capitale Umano; per un totale di 187 indicatori. Il Capitale Relazionale - Il Capitale Relazionale rappresenta l'insieme delle relazioni, contatti e rapporti che l'azienda ha con tutti gli stakeholders. Valore dello stipulato - Il valore assoluto dello “stipulato” totale di Banca Agrileasing è salito nel triennio 2000-2002 da 1.246 milioni di euro a 1.914 con un incremento del 54%. Nello stesso periodo la quota di mercato di Banca Agrileasing è salita dal 4,66% al 5,10%. Rapporto con il mercato delle Banche di Credito Cooperativo - Delle 461 Banche di Credito Cooperativo presenti in Italia nel 2002 ben 376 hanno collaborato con Banca Agrileasing presentando almeno un'operazione di leasing. Lo stipulato generato da nuovi clienti è cresciuto da 760 a 907 milioni di euro nel triennio. Formazione presso gli addetti di sportello delle Banche di Credito Cooperativo Banca Agrileasing ha utilizzato notevolmente la leva della formazione per la crescita del proprio Capitale Relazionale. Negli ultimi anni, infatti, è aumentato l'impegno nei corsi leasing e di prodotto erogati al personale delle Bcc. Il numero degli “addetti leasing” formati nell'anno è passato dai 263 del 2001 ad 826 nel 2002. Soddisfazione e “fedeltà” del cliente finale - La qualità delle relazioni che Banca Agrileasing sviluppa con i clienti finali vengono monitorate da alcuni anni attraverso apposite indagini di customer satisfaction. La sintesi dei sondaggi, costituita dall'indice di soddisfazione complessiva del cliente, ha presentato nell'ultimo triennio un andamento stabile in valore assoluto. Positivo anche l'andamento della fedeltà del cliente finale che viene misurato all'interno del medesimo sondaggio. Il valore della propensione al riacquisto, infatti, ha manifestato un trend positivo passando dal 81,3% del 2000 al 90,5% del 2002 come conferma anche il numero di clienti “ripetitivi” saliti da 3.802 del 2000 a 4.790 nel 2002. Il Capitale Strutturale - Nel Capitale Strutturale sono raccolti i processi, le procedure, le metodologie organizzative e le tecnologie adottate dalla Banca. Sono parte integrante del Capitale Strutturale le competenze e la cultura dell'azienda, lo spirito di innovazione e le capacità progettuali. I positivi risultati sul fronte della crescita dei volumi sono avvenuti contemporaneamente all'aumento di efficienza e mantenendo inalterata la stabilità dell'azienda stessa. Gli indicatori di produttività, infatti, sono migliorati grazie ad una attenta politica di gestione che ha saputo coniugare il contenimento dei costi con l'aumento della flessibilità strutturale e la riduzione dei tempi di stipula. Produttività - I miglioramenti di efficienza sono stati misurati con lo stipulato pro-capite che è salito dai 5,1 milioni di Euro del 2000 ai 7,4 del 2002, e con i contratti gestiti pro-capite che nello stesso periodo sono passati da 152 a 190. Tempo di stipula - Contemporaneamente all'aumento dell'efficienza l'intervallo di tempo che intercorre tra la delibera e la stipula si è ridotto, alla fine del triennio in esame, al 68% - 90% del valore iniziale a seconda della tipologia di contratto. Questo risultato è stato ottenuto attraverso il re-engineering dei processi di produzione. Orientamento temporale - L'orientamento temporale valuta la capacità del management di apportare innovazioni sul core business e di creare nuove opportunità economiche per il futuro. L'analisi viene effettuata considerando tre orizzonti temporali: breve, medio e lungo termine. L'orizzonte di breve termine riguarda le attività economiche che costituiscono, allo stato attuale, il cuore dell'organizzazione e che hanno un effetto diretto sulla produzione del reddito. L'orizzonte di medio termine comprende le attività in ascesa, iniziative imprenditoriali nelle quali si concretizza un'idea di business. Queste attività non generano immediatamente profitti ma lo faranno in due o tre anni quando prenderanno il posto oppure si affiancheranno al core business corrente dell'azienda. L'orizzonte di lungo termine è composto dalle attività, anche sperimentali, quali ad es. Progetti di ricerca, le indagini di mercato pilota, le alleanze, le partecipazioni di minoranza ecc. In altre parole quelle azioni profondamente innovative che forse non produrranno profitti ancora per molti anni ma che costituiscono i semi per le attività di domani. L'indagine relativa all'orientamento temporale, svolta per la prima volta quest'anno attraverso l'uso di questionari appositamente predisposti, ha messo in evidenza uno sbilanciamento del management sul breve temine a scapito del medio e lungo periodo. Per quanto attiene le attività del breve termine è risultato molto forte l'orientamento all'innovazione tecnologica e di mercato ed è emerso un notevole impegno al “Presidio del Core Business”. Il Capitale Umano - Per Capitale Umano si intende l'insieme di conoscenze, competenze e comportamenti del management e dei collaboratori dell'Azienda. Il capitale umano viene considerato anche in una prospettiva dinamica: nella capacità cioè di modificare le competenze, gli atteggiamenti e i comportamenti operativi delle persone in funzione dei possibili mutamenti di contesto. La adattabilità al cambiamento è uno dei più importanti asset intangibili di una impresa. Composizione delle risorse umane - Negli ultimi tre anni in Banca Agrileasing il numero dei dipendenti è cresciuto del 7,4% arrivando a 260 unità. Il turn over in entrata e uscita si è mantenuto a livelli molto bassi: nell'ultimo anno la percentuale di nuovi entrati è stata del 5,4% mentre quella di coloro che hanno lasciato l'organizzazione è stata del 3,8%. La presenza femminile - La presenza di donne all'interno di Banca Agrileasing è aumentata passando nell'ultimo triennio dal 41,7% al 43,8%. La presenza di personale con Laurea - La percentuale di dipendenti in possesso di diploma di laurea è salita dal 31,4% al 33,8% in quanto l'Azienda ha assunto quasi esclusivamente laureati. Rapporto collaboratori esterni/forza di lavoro totale - Tale rapporto è sceso dal 13,1% del 2001 al 12,5% del 2002. Investimento in formazione - Sebbene l'investimento in formazione, diminuito negli ultimi tre anni da 302 mila a 216 mila euro sembrerebbe evidenziare una riduzione dell'impegno rivolto alla crescita delle competenze, nella realtà il processo formativo ha visto intensificare le ore di formazione totali aumentate da 11.612 a 19.620 mentre le ore di formazione pro-capite sono aumentate da 48 a 77.  
   
   
AMMISSIONE BANKA AKROS E CENTROSIM AL MERCATO TLX  
 
Milano 8 Aprile 2004 - Tlx S.p.a., società di gestione di Tlx ed Eurotlx, mercati dedicati alla negoziazione di strumenti finanziari studiati per l'investitore retail, annuncia l'ammissione alle contrattazioni, in qualità d'Intermediari, di Banca Akros e Centrosim. Banca Akros S.p.a., banca d'investimento e di private banking del Gruppo Banca Popolare di Milano, rappresenta un punto di riferimento per investitori istituzionali, aziende e privati che operano sui mercati finanziari, sia a livello nazionale sia internazionale. Centrosim S.p.a., società d'intermediazione mobiliare costituita e partecipata da 45 Banche Popolari Italiane, è uno dei principali intermediari italiani nel comparto della negoziazione di strumenti finanziari. Svolge, inoltre, attività di capital market e corporate finance, consulenza, amministrazione e custodia titoli. I due nuovi aderenti hanno dato avvio all'operatività nei primi giorni di Aprile.  
   
   
RECORD DI RACCOLTA PER PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS: 209 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Pioneer Investments ha chiuso il mese di marzo con vendite nette fortemente positive per 839 milioni di euro, grazie all'Italia (+537 milioni di euro) e al contributo di tutte le divisioni estere (+301 milioni di euro). Nei primi tre mesi dell'anno la raccolta netta totale del gruppo tocca i 1.366 milioni di euro. Complessivamente il patrimonio gestito ha raggiunto, al 31 marzo 2004, il nuovo record storico di 124,5 miliardi di euro con una crescita del 4,2% dall'inizio dell'anno (effetto mercato +3,1%, 1,1% effetto vendite nette). Flussi netti positivi in Italia per 537 milioni di euro; dall'inizio dell'anno la raccolta totale torna così positiva per 235 milioni. I fondi comuni (perimetro Assogestioni) hanno ottenuto una raccolta positiva per +153,6 milioni di euro pari al 27,7% dell'intero mercato, cosi come il segmento Institutional (+141 milioni), i fondi Hedge (+80 milioni) e i prodotti assicurativi (Unit Linked) +329 milioni di euro. Patrimonio gestito in Italia a fine marzo: 91.299 milioni di euro in crescita del 2,5% rispetto all'inizio dell'anno (+1,2 rispetto al mese precedente). Raccolta netta positiva per la divisione International (ex Italia) per 182 milioni di euro; il dato complessivo dall'inizio dell'anno è pari a 365 milioni. I risultati mensili scontano gli effetti delle vendite da parte della divisione Alternative Investment dei fondi Hedge della famiglia Momentum (+109 milioni di euro) e dei risultati raggiunti in Spagna (+47 milioni). Il patrimonio di questa divisione si è attestato a 6.612 milioni di euro con un incremento nei primi tre mesi dell'anno del 12,4%. La divisione americana ha conseguito complessivamente flussi netti per 54 milioni di euro nel corso del mese e, dall'inizio dell'anno, per 596 milioni di euro. Dall'inizio dell'anno il fondo più collocato rimane Pioneer Tax Advantage Balanced, mentre particolarmente positiva a anche la dinamica dei fondi assicurativi (Variable Annuitis). Il patrimonio di questa divisione è risultato pari a 23.748 milioni di euro, in crescita del 8,5% rispetto all'inizio dell'anno; in dollari invece nello stesso periodo e ha raggiunto i 29.027 milioni. Vendite nette per 66 milioni di euro per la divisione New Europe, prevalentemente concentrati in Polonia grazie al collocamento di Pioneer High Yield Bond Investment e di Pioneer Balanced Investment Fund. Positivo anche l'apporto di Bulgaria e Slovacchia. Dall'inizio dell'anno la raccolta totale risulta pari a 171 milioni di euro. Il patrimonio della divisione si è incrementato del 9,5% dall'inizio dell'anno raggiungendo i 2.822 milioni di euro. Continua nella divisione Alternative Investments il trend estremamente positivo della raccolta (i cui dati di raccolta e di Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business) con vendite nette record per 209 milioni di euro (+431 milioni di euro dall'inizio dell'anno). Questi risultati, in forte accelerazione in tutto il mondo, come già sottolineato nel titolo, hanno consentito alla divisione di raggiungere i nuovi massimi storici sia termini di vendite nette che di patrimonio gestito. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds del gruppo Pioneer, pari a 2.943 milioni di euro, è cresciuto del 8,6% rispetto al mese precedente e del 20,2% dall'inizio dell'anno.  
   
   
L’ECONOMIA VERO OBIETTIVO DEL TERRORISMO? RAPPORTO QUADRIMESTRALE SULL’ANDAMENTO DELLE BORSE  
 
Roma 8 Aprile 2004 - Attentati come insider trading. È questa l’equazione del terrore, che l’Eurispes ha voluto verificare nel suo sesto report sull’andamento delle principali piazze borsistiche. A questo fine ha calcolato, dopo l’attentato terroristico di Madrid dell’11 marzo 2004, le variazioni degli indici prendendo come momento di confronto il giorno precedente l’attentato. Com’era da attendersi, le borse europee hanno reagito in maniera più marcata alla minaccia terroristica con variazioni di segno negativo che oscillano da un minimo di 3 punti per la City londinese, ad un massimo di 4 per Francoforte, piazza questa più sensibile delle altre alla realtà spagnola a causa della presenza di forti investimenti tedeschi nella penisola iberica. Modesti gli effetti, viceversa, su Wall Street che nelle due settimane successive registra addirittura degli incrementi, sia pure lievi (+0,6% per il Dow Jones e +1,6% per il Nasdaq), e del tutto nulli su Tokio (+2,4%), piazza per la quale si può al massimo ipotizzare un rallentamento della crescita, che ormai fa della borsa del Sol Levante la star degli ultimi 12 mesi. “Occorrerebbe riflettere – dichiara il Presidente dell’Eurispes prof. Gian Maria Fara – sul fatto, forse sottovalutato, che gli attentati terroristici potrebbero essere ispirati non solo dall’obiettivo di condizionare i percorsi della politica e delle istituzioni ma anche, o forse soprattutto, da una strategia di aggressione al sistema economico e finanziario”. “Infatti – prosegue Fara – gli attentati producono sensibili cali del mercato borsistico, alimentano un clima di incertezza e una caduta delle aspettative che si traducono in una contrazione della domanda per consumi e investimenti, che indebolisce l’economia, in particolare quella europea che più di altre è dipendente dai mercati internazionali”. L’eurispes, nel suo Rapporto quadrimestrale sull’andamento delle Borse, è andato indietro nel tempo per verificare gli effetti nel brevissimo periodo del primo e più grave attentato di Al Quaeda, quello dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York. Curiosamente, anche tre anni fa, le borse europee reagirono all’attentato con più enfasi di quella americana, che segnò, nei giorni subito successivi, perdite molto contenute e tutto sommato inscritte in quello che era allora il trend discendente. Lo stesso ragionamento non vale per le borse europee, che anche allora segnarono pesanti perdite nell’arco di soli sei giorni: -6% Londra, -12 Parigi, -13 Francoforte e Milano. Allora l’attentato si inserì in un generale andamento al ribasso accentuando la discesa. L’11 marzo 2004 si colloca, invece, all’interno di un generale andamento positivo di lungo periodo delle principali borse internazionali, capovolgendone il trend. Le cifre dimostrano, se pur ve ne fosse bisogno, l’influenza del grande evento terroristico sugli umori degli investitori. Le stesse cifre ci dicono che l’effetto diretto delle stragi colpisce più le piazze europee di quella statunitense, a sua volta più sensibile di quella giapponese, dove si rilevano gli effetti meno disastrosi. Fra le piazze europee poi Londra appare meno emotiva di Milano, Parigi e Francoforte. Gli effetti degli attentati si attenuano abbastanza rapidamente nel tempo e, se è possibile formulare delle deduzioni da due soli casi, sembrerebbero non farsi più sentire nell’arco di 2 o 3 settimane. L’incidenza del fatto terroristico sulle borse offre possibilità di grandi plusvalenze a chi conoscesse in anticipo la data delle stragi, del tipo insider trading. Infatti, sia l’11 settembre 2001, sia l’11 marzo 2004, chi disponendo di ingenti portafogli avesse venduto il giorno prima dell’attentato, a prezzi alti, comprando il giorno dopo a quotazioni molto inferiori e trattenendo i titoli per trenta quaranta giorni, avrebbe ottenuto, sulle piazze continentali, incrementi del capitale dell’ordine del 10%-15%. Per quanto riguarda Piazza Affari, Milano con un incremento appena inferiore ai due punti percentuali (+1,9% sia per il Mibtel che per il Mib 30) chiude il quadrimestre (novembre 2003 – marzo 2004) con una crescita non entusiasmante, ma certamente insperata, considerando gli effetti deprimenti della vicenda Parmalat ed il fatto che la nostra Borsa si è mostrata la più sensibile (dopo quella di Madrid, ovviamente) alla strage dell’11 marzo, a causa della vicinanza geografica e dell’allineamento in politica internazionale del nostro Paese con la Spagna. La Borsa del nostro Paese, al traino delle principali Borse mondiali, superati gli effetti congiunti del rallentamento planetario dell’economia, mostra ancora segni di recupero, nonostante il rallentamento degli ultimi mesi. L’andamento, tuttavia, non è lo stesso per i diversi settori di attività delle imprese quotate. L’analisi fornisce inoltre i dati dell’andamento dei tre grandi comparti: industriali, servizi e finanziari. Il buon incremento nei dodici mesi dell’indice generale (+22,2), si scinde in un apprezzabile aumento dei finanziari, che migliora il dato registrato a novembre, il buon risultato dei titoli delle aziende di servizi, ma segnala, soprattutto, una forte ripresa degli industriali, che finalmente si riallineano all’andamento positivo degli altri comparti, dopo essere rimasti al palo nei periodi precedenti. Negli ultimi quattro mesi tuttavia non tutti e tre i comparti mostrano un andamento positivo con prestazioni positive per gli industriali (+4,5%), e più soddisfacenti per i servizi (+8,8%), ma con un segnale fortemente negativo (-3,2%) per i finanziari. La Borsa di Milano sta ancora scontando pesantemente le perdite accumulate negli anni passati, ma dimostra anche come siano proprio i titoli industriali ad aver meglio retto in un confronto con il 2000. Infatti, mentre i titoli dei finanziari sono ancora sotto, rispetto ai valori di tre anni fa, del 29% e quelli dei servizi del 50%, gli industriali hanno lasciato sul terreno “solo” il 20%.  
   
   
VENTURE CAPITAL: SI SVOLGERÀ A BERLINO L’ EUROPEAN VENTURE MARKET  
 
 Berlino, 8 aprile 2004 - L'european Venture Market avrà luogo a Berlino, Germania, dal 16 al 18 giugno. Gli investitori e le società di venture capital di tutta Europa sono invitate a parteciparvi al fine di sviluppare nuovi contatti, scambi di opinioni e di esperienze, nonché per trovare nuovi investitori e partner commerciali. L'evento si prefigge non solo di facilitare nuovi contatti fra gli imprenditori, le società e gli investitori, ma anche di aiutare le nuove imprese ad accedere a fonti di finanziamento internazionali. Infolink: http://www.Europeanventuremarket.com  
   
   
PIRELLI ESERCITA OPZIONE SULLO 0,46% DEL CAPITALE ORDINARIO DI TELECOM ITALIA  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Pirelli ha esercitato il proprio diritto ad acquistare n° 47.155.300 azioni ordinarie Telecom Italia (pari allo 0,46% del Capitale Sociale ordinario) al prezzo di esercizio di € 2,12 per un controvalore di € 100 milioni circa, come previsto dal contratto di call option su titoli Telecom Italia stipulato nel novembre 2001 con Jp Morgan.  
   
   
EDISON: FINANZIAMENTO A 5 ANNI FINO A € 1,250 MILIARDI SI RIDUCE COSÌ IN MODO SIGNIFICATIVO IL COSTO DELLA PROVVISTA E SI ALLUNGA LA DURATA MEDIA DELL’ESPOSIZIONE DEBITORIA  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Edison ha perfezionato ieri una linea di credito Senior Unsecured a 5 anni per un ammontare di € 1.000 milioni messa a disposizione da un sindacato di banche composto da: Banca Intesa, Bnp Paribas, Citicorp, Crédit Agricole Indosuez, Hsbc Bank, Mediobanca, Société Générale, The Royal Bank of Scotland e Unicredit Banca Mobiliare. Le prossime settimane vedranno il lancio della sindacazione per ulteriori € 250 milioni con lo scopo di aumentare il finanziamento sino ad un massimo di € 1.250 milioni. Attraverso questa operazione Edison rifinanzia a lungo termine parte del proprio debito a breve ed inoltre riallinea le condizioni a quelle in uso sul mercato del debito per prenditori di primario standing. L’operazione è parte di un piano di riordino del debito a seguito del ritrovato equilibrio finanziario che mira a ridurre in modo significativo il costo della provvista e ad allungare la durata media dell’esposizione debitoria, così da sostenere la società nel piano di sviluppo industriale. Il Cda di Edison ha convocato l'Assemblea degli Azionisti per i giorni 28 e 29 aprile 2004, rispettivamente in prima e seconda convocazione, per l'approvazione del bilancio 2003, l'integrazione del Consiglio di Amministrazione e l'approvazione di modifiche dello Statuto.  
   
   
ENEL: IL CDA INTEGRA L’ORDINE DEL GIORNO DELL’ASSEMBLEA  
 
Roma, 8 aprile 2004 – Il Consiglio di Amministrazione dell’Enel, riunitosi ieri sotto la presidenza di Piero Gnudi, ha provveduto a integrare l’ordine del giorno dell’Assemblea già convocata per il 21 maggio 2004 in prima e per il 22 maggio 2004 in seconda convocazione. L’assemblea sarà quindi chiamata a deliberare anche in merito all’adeguamento dello statuto alla riforma della disciplina delle società di capitali (“Riforma Vietti”) e alla nuova disciplina dei “poteri speciali” dello Stato italiano (golden share) contenuta nella legge Finanziaria 2004. L’assemblea sarà inoltre chiamata a conferire un’apposita delega al Consiglio di Amministrazione per un aumento del capitale sociale di circa 38,5 milioni di euro al servizio del Piano di stock option 2004, riservato ai dirigenti del Gruppo e approvato dal Consiglio stesso nella riunione del 29 marzo 2004. Infine, avvalendosi della delega già attribuita dall’Assemblea del 23 maggio 2003, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato in data odierna un aumento del capitale sociale fino a un massimo di circa 47,6 milioni di euro al servizio dell’esercizio delle opzioni assegnate ai dirigenti del Gruppo con il Piano di stock option 2003, avendo verificato la realizzazione delle relative condizioni di esercizio.  
   
   
ASSOBIOTEC, DOMPÈ: CHIEDIAMO AL GOVERNO DI AIUTARCI A FAR CRESCERE LA BIOINDUSTRIA INNOVATIVA PRESENTATA DA DELOITTE UN’INDAGINE SULL’INDUSTRIA BIOTECNOLOGICA ITALIANA E LE SUE PROSPETTIVE  
 
Roma, 8 aprile 2004 - "Ci attendiamo dal Governo una politica nazionale di incentivazione per lo sviluppo del settore, in linea con quanto sta accadendo nel resto dell’Europa" – così Sergio Dompé, Presidente di Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica, si è rivolto alle Istituzioni e ai media durante il Seminario su "La Bioindustria innovativa: un’opportunità cruciale per l’Italia" organizzato ieri a Roma dalla stessa Assobiotec. "Il rapporto sullo stato della bioindustria italiana presentato oggi da Deloitte evidenzia chiaramente le significative potenzialità di crescita del settore. Soprattutto alla luce di quanto avvenuto in altri Paesi, emerge che, con un adeguato sostegno, il comparto biotecnologico potrebbe contribuire in maniera significativa alla crescita dell’intero sistema-Paese. – Ha proseguito il Presidente di Assobiotec – Se l’Italia adottasse provvedimenti per accelerare lo sviluppo della bioindustria nazionale, il Paese ne ricaverebbe una crescita reale in termini di creazione di valore, aumento della competitività, incremento di occupazione altamente qualificata e miglioramento della qualità della vita ". "L’europa ha chiaramente individuato le biotecnologie – continua il Presidente di Assobiotec – come priorità e fra le principali leve strategiche dello sviluppo per l’Unione. Molti Stati dell’Ue, che le considerano uno dei motori del cambiamento e di promozione della competitività, hanno già attuato misure concrete e significative, quali la completa defiscalizzazione e la decontribuzione del costo del lavoro, quantomeno per la ricerca innovativa. Tali provvedimenti portano un immediato vantaggio alle imprese, in quanto hanno impatto diretto sul conto economico. Ciò assume ancora maggiore significato in realtà come quelle biotech che spesso, nei primi anni di vita, non producono reddito." "In Italia operano oggi circa 76 imprese biotech contro le 370 della Germania, le 340 della Gran Bretagna, le 245 della Francia. Va sottolineato anche che nei principali Paesi dell’Occidente, le biotech crescono mediamente ad un ritmo del 10 % annuo. – Prosegue Dompé – E’ indispensabile dunque in Italia un'inversione di tendenza rispetto al passato. Se vogliamo crescere e competere, dobbiamo affrettarci a promuovere lo sviluppo delle imprese biotech, nonché la loro integrazione nello spazio industriale e di ricerca europeo. Altrimenti saremo destinati a perdere le eccellenze qualitative e le preziose risorse ed energie scientifiche ed imprenditoriali, che pure oggi sono presenti nel nostro Paese". "Chiediamo dunque ai rappresentanti delle Istituzioni un impegno chiaro e forte nell’attuare una vera e propria strategia nazionale per le biotecnologie, ponendo in essere misure specifiche per sostenere la ricerca, favorire lo sviluppo delle piccole-medie imprese esistenti e agevolare la nascita di nuove realtà imprenditoriali, che di norma richiedono, per decollare,10 anni di lavoro in attività di Ricerca e Sviluppo". Ha concluso Dompé. Alla giornata sono intervenuti Rossana Boldi, Membro della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Enrico Letta, Responsabile Economico della Margherita, Nicola Rossi, Membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati e Bruno Tabacci, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera. Ha concluso i lavori il Ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano.  
   
   
CAMBIAMENTI AI VERTICI DI REALTECH AGRATE  
 
Brianza, 8 aprile 2004 - Nicola Glowinski e Rudolf Caspary sono stati nominati nuovi membri del consiglio di amministrazione di Realtech Ag, la casa madre della "Solution Company" che fornisce soluzioni software innovative per la gestione, il monitoraggio e l'ottimizzazione dei sistemi It e dei data center. Contemporaneamente, Daniele Di Croce, co-fondatore e Ceo di Realtech Ag, dopo 10 anni di attività nella direzione e nel consiglio di amministrazione, si ritira dalla sua carica come già pianificato al termine del 2003. Il consiglio di amministrazione prende atto di questa decisione con rammarico: "Siamo però lieti del fatto che Daniele Di Croce continuerà ad affiancare l'azienda e a fornirle consigli; cogliamo, inoltre, l'occasione per ringraziarlo del prezioso contributo da lui dato nella costituzione e nello sviluppo della società," commenta Dieter Matheis, Presidente del Supervisory Board di Realtech Ag. Il consiglio di amministrazione, si compone, dunque, di tre persone: i due neo-eletti e Michael Knopp, Chief Financial Officer (Cfo). Nicola Glowinski assumerà la carica di Chief Executive Officer e sarà il nuovo responsabile della divisione commerciale e marketing e della consulenza. Rudolf Caspary, invece, in qualità di Chief Technology Officer (Cto) sarà a capo della divisione specializzata in soluzioni software e sviluppo. Michael Knopp continuerà a ricoprire il ruolo di Chief Financial Officer (Cfo). "Glowinsky e Caspary hanno dimostrato competenze tecniche, nonché qualità di leadership eccezionali nella gestione di Realtech System Consulting Gmbh. Insieme a Michael Knopp costituiscono una squadra che ha tutte le carte in regola per affrontare con successo le sfide del mercato della consulenza Sap e del System Management," continua Dieter Matheis.  
   
   
NUOVO ACCORDO FRA TESTI S.P.A. E HIRSCH ARMBÄNDER GMBH PER LA DISTRIBUZIONE DEL MARCHIO DI GIOIELLI REBECCA IN AUSTRIA E GERMANIA  
 
Empoli, 8 aprile 2004  - Nasce una collaborazione fra la società Testi S.p.a. , conosciuta per il marchio Rebecca, leader in Italia nel settore della gioielleria in acciaio e la multinazionale austriaca Hirsch Armbänder Gmbh, leader mondiale nella produzione di cinturini per orologi. Le due aziende hanno riscontrato di avere in comune due linee guida: la qualità e il servizio al cliente, elementi condivisi che le hanno affermate con successo sia sul loro mercato locale che su quello estero. Partendo da questi due elementi Testi e Hirsch hanno stipulato un accordo a partire da febbraio 2004, grazie al quale Rebecca sarà distribuita nelle migliori gioiellerie sia in Austria che in Germania, tramite la rete vendita Hirsch che vanta di una lunga esperienza e professionalità. Testi S.p.a. , azienda giovane e dinamica nata nel 1998, propone un progetto globale quasi unico, dalla progettazione del gioiello, alla produzione “Made in Italy”, fino alla distribuzione sul mercato nazionale – organizzata con una rete vendita di oltre 22 agenti - . Nonostante la flessione del mercato della gioielleria, Testi S.p.a. Ha chiuso l’anno 2003 con un fatturato di 25 milioni di Euro, con una crescita dell’ 89% rispetto all’anno 2002. E’ il design, unico ed esclusivo, a distinguere Rebecca sul mercato; un gioiello che richiama simbologie etniche e al tempo stesso non dimentica il gusto fashion. La proposta di Rebecca è quella di offrire qualcosa di innovativo su un mercato attuale dove la gioielleria è spesso unificata a una linea tendenzialmente simile. Hirsch, azienda leader nel settore dei cinturini per orologi, affermata da molti anni in Austria e in Germania è conosciuta e stimata nel settore come partner affidabile e competente. Con questa collaborazione Hirsch potrà offrire ai suoi clienti un gioiello in acciaio dall’alto livello qualitativo, dalla particolare eleganza estetica, oltre ad un prodotto estremamente attraente e “profitable”. Questo accordo è un’ulteriore occasione per sottolineare la già sperimentata alta qualità del servizio Hirsch. David Ragionieri, Export Manager di Rebecca, sostiene: “La collaborazione con Hirsch ci permetterà di aggredire il mercato austriaco e tedesco in modo capillare avvalendosi della professionalità di un’azienda che è indice di garanzia. Il prodotto che propone Rebecca appartiene ad una collezione totalmente nuova per il mercato tedesco e siamo certi che andremo a rompere gli schemi del tradizionale rivolgendosi principalmente ad un target giovane, che intende interpretare il gioiello in acciaio anche come accessorio e che diventa accessibile grazie anche ad una fascia prezzo in linea con le esigenze del target.” Gottfried Berger, Vice Presidente di Hirsch, commenta: “La collaborazione con Rebecca ci permetterà di entrare in un segmento di mercato in notevole crescita con un prodotto unico nel suo genere: gioielleria in acciaio pregiato di alta qualità! I fili conduttori sono la perfetta armonia della lavorazione, il prezzo e il design (Made in Italy). Inoltre siamo rimasti affascinati dal marchio Rebecca e dal dinamismo del team. Con Rebecca abbiamo trovato l’opportunità ideale per allargare e completare l’offerta Hirsch, avvalendoci di un partner orientato nel commercio specializzato di alto livello.”  
   
   
ZIPPO MANUFACTURING COMPANY CONCLUDE L’ACQUISIZIONE DI D.D.M.ITALIA  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Zippo Manufacturing Company ha annunciato ieri di aver portato a termine l’acquisizione di D.d.m.italia, azienda italiana leader nella commercializzazione di articoli di pelletteria e accessori moda. D.d.m.italia,con sede generale a Vicenza,produce e distribuisce sotto il marchio Zippo una vasta collezione di borse e altri articoli. Entrambe le società sono di proprietà privata e i termini finanziari dell’accordo non sono stati resi noti, Zippo e D.d.m.italia sono leader in Italia nelle rispettive categorie di mercato. Nonostante entrambe le linee di prodotto si fregino del nome Zippo, le distinte identità dei marchi e posizioni di mercato ne hanno consentito non soltanto la coesistenza,ma anche la costante crescita nel rispettivo segmento sul mercato nel corso degli ultimi 25 anni. Zippo si è avvalsa con successo dell’affermazione globale del proprio accendino antivento e ora commercializza articoli in tutti negozi di articoli per fumatori d’Italia. D.d.m. Italia è riuscita ad affermarsi grazie al design di borse di tendenza,pratiche e accessibili a tutti. A complemento della vasta collezione di borse Zippo,non mancano linee di cinture e portafogli. I prodotti sono venduti in oltre 1.500 boutique e negozi di articoli in pelle in Europa,mentre l ’80%delle vendite spetta all’Italia. ‘’Uno dei fattori chiave che accomuna queste due società è la proprietà a carattere familiare che propone prodotti di qualità e vanta una solida riconoscibilità del marchio’’ sostiene Greg Booth, presidente e Ceo di Zippo Manufacturing Company. ‘’Si tratta di un’iniziativa strategica che mira a proteggere l ’integrità di ogni marchio e a rafforzare la nostra presenza sia nel mercato europeo, che in altri mercati internazionali ‘’. D.d.m.italia diventerà Zippo Fashion Italia Srl, una consociata totalmente controllata da Zippo Manufacturing Company. Ogni società opererà come marchio Zippo a sè stante. ‘’D.d.m.italia continua a crescere e non abbiamo nessuna ragione per modificarne la struttura di gestione o la strategia aziendale,ad eccezione dal sostenerne una penetrazione di più ampio respiro per le borse Zippo, con l’attenzione rivolta ai mercati europei e asiatici‘’, ha dichiarato Booth, ‘’inoltre questo legame ci consente di valutare opportunità del tutto uniche, come la produzione da parte di Zippo Fashion Italia di accessori in pelle destinati ad un pubblico maschile e la loro distribuzione attraverso gli attuali canali di Zippo Manufacturing Company.’’ G.andrea Oberegelsbacher, già Direttore Generale di D.d.m.italia diventa ora Amministratore Delegato con ampia delega nella gestione dell’azienda che si chiamerà da giugno Zippo Fashion Italia,ha commentato ‘’quando si parla di riconoscimento del marchio su scala mondiale, diventa difficile trovare molte società del livello di Zippo. Negli ultimi anni Zippo Manufacturing Company ha messo in atto un piano di crescita estremamente aggressivo, grazie al quale è riuscita a distribuir prodotti in oltre 150 Paesi. Ci auguriamo di trarre il meglio dalla loro strategia di costruzione del marchio e dalle eccellenti capacità di sviluppo aziendale, aprendo così le porte di nuovi mercati per Zippo Fashion Italia fino ad ora preclusi’’. Già nell’anno 2004 inizieranno gli investimenti e l’ulteriore rilancio dell’azienda italiana per altro già iniziato un anno fà. Il rilancio passerà attraverso la nuova e prestigiosa sede aziendale, nuove assunzioni per supportare la crescita ,investimenti in macchinari.  
   
   
LINTAS PUBBLICA UN INVITO TEMATICO E COLLABORATIVO A PRESENTARE PROPOSTE  
 
Bruxelles, 8 aprile 2004 - Intas, lassociazione internazionale per la promozione della cooperazione con gli scienziati dei Nuovi Stati Indipendenti (Nsi) dellex Unione Sovietica, ha pubblicato i suoi inviti tematici e collaborativi per il 2004. Particolare attenzione è stata dedicata agli scienziati dei paesi Nsi scarsamente rappresentati nei programmi di ricerca internazionali, quali Armenia, Azerbaigian, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Linvito a presentare proposte riguarda i seguenti settori: invito tematico a presentare proposte per progetti e reti di ricerca sulla tecnologia dellinformazione (bilancio indicativo 1 milione di euro); invito tematico a presentare proposte per progetti e reti di ricerca sui rivelatori sensibili alla posizione (bilancio indicativo 800.000 euro); invito tematico a presentare proposte per progetti e reti di ricerca sulle società in via di trasformazione: est e ovest (bilancio indicativo 1,5 milioni di euro); invito collaborativo con Airbus a presentare proposte per progetti di ricerca nel campo dellaeronautica (bilancio indicativo 1 milione di euro); invito collaborativo con il Kazakistan a presentare proposte per progetti di ricerca sulla gestione dellinquinamento provocato dalluomo (bilancio indicativo 1,5 milioni di euro); invito collaborativo con lUzbekistan a presentare proposte per progetti di ricerca sullo sviluppo sostenibile con luso di risorse naturali locali e di nuove tecnologie (bilancio indicativo 1 milione di euro). Parallelamente a questi inviti, il programma Intas di borse di ricerca a favore di giovani scienziati dei Nsi (bilancio indicativo 2,5 milioni di euro) promuove la mobilità dei ricercatori in Europa e consente loro di perseguire o iniziare la propria carriera nella scienza. Inoltre, un sostegno speciale a promuovere linnovazione e la commercializzazione dei risultati innovativi derivati dai progetti finanziati dallIntas è fornito dalle sovvenzioni allinnovazione per il 2004 (bilancio indicativo 500.000 euro). Infolink: http://www.Intas.be/fund/announcement%20calls%202004.htm  
   
   
UNA PASQUA DA 85 MILIONI DI EURO LA PARTE DEL LEONE SPETTA ALLA COLOMBA. PER I MILANESI CLASSICA. VA L'UOVO DI CIOCCOLATO AL LATTE E LA BELLA SORPRESA  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Una Pasqua da 85 milioni di euro tra pranzo e articoli pasquali, per Milano e provincia. I milanesi preferiscono festeggiare con la colomba: lo dice il 68% tra alimentari e supermercati. Classica in 9,4 casi su 10. Emerge dalla consueta indagine pasquale realizzata dalla Camera di commercio di Milano su un centinaio di esercizi commerciali di Milano e provincia e sui clienti di alcuni punti vendita milanesi. E i consumatori, sentiti in alcuni supermercati di Milano, la preferiscono fresca, morbida e piena di mandorle. E la metà di loro, in tempi difficili, la ritiene simbolo di pace. Per quanto riguarda l’uovo, quest'anno, per gli alimentari, va di moda quello di cioccolato al latte (76%): sono soprattutto le mamme che lo scelgono per i bambini. Il regalo conta: motiva gli acquisti in metà dei punti vendita. Per i consumatori il vero mito è un uovo grande, per oltre uno su cinque. E il prezzo? Nei punti vendita vanno di più uova e colombe economiche (60%), di prezzo medio (15,4%). Le costose preferite nel 14% dei casi. Tra i compratori oltre la metà pensa di spendere più dell’anno scorso per la Pasqua (54%), poco meno della metà, uguale o meno (40%). E comunque conta la qualità (36,4%) più del prezzo (22,2%). Rispetto allo scorso anno i negozi vedono che le vendite sono per lo più stabili (38,5%) o in diminuzione (34%), ma per qualcuno aumentate (11,5%). E se i bambini sono più attratti dall’uovo, infatti sono loro i protagonisti della sorpresa per il 18% dei punti vendita, gli anziani tifano più per la colomba (secondo il 43,6% dei venditori). Le novità di questa Pasqua milanese? E’ sempre più multietnica: per il 30% dei venditori ci sono clienti europei, per il 18% asiatici, soprattutto filippini, per il 9% anche arabi, africani, sudamericani. E il simbolo della Pasqua? Prevale il consumismo tra i venditori, per il 60%, ma c’è quasi un 40% per cui è una festa prima di tutto religiosa. Tra i consumatori la religione viene prima per l’89%. Una Pasqua davvero globale, questa. Se il pensiero per i titolari va dedicato a chi sta male nel mondo (42,3%), alla pace (36%), alla lotta al terrorismo (33,3%). E solo il 16,7% a chi sta male in città e il 25,6 % alla famiglia. Ma tra gli utenti, a pari merito, famiglia (45%) e pace (45%). Per Gli Alimentari (Un Centinaio, Tra Milano E Provincia) Sono state vendute più uova o più colombe? (Risposta Multipla) Uova (39.7%), colombe (67.9%), altro (1.3%), non so (2.6%). Sono preferite uova e colombe più economiche o costose? Economiche (60.3%), costose (14.1%), medio prezzo (15.4%), uguale (10.3%). Le vendite sono aumentate, diminuite o stabili rispetto alla scorso anno? Aumentate (11.5%), diminuite (30.8%), molto diminuite (3.8%), stabili (38.5%), non so (15.4%). Vengono preferite le uova .... (Risposta Multipla). Al latte (75.6%), fondenti (23.1%), per la sorpresa (50%), per la confezione, (25.6%), non so (2.6%). È venduta di più la colomba classica, farcita, ricoperta? (Risposta Multipla) Classica (93.6%), farcita (6.4%), ricoperta (1.3%). Chi compra di più l'uovo? (Risposta Multipla) Adulti: 64 (82.1%), anziani (30.8%), bambini (17.9%). Chi compra di più la colomba? (Risposta Multipla) Adulti (79.5%), anziani, (43.6%), bambini (6.4%). Ci sono clienti stranieri che acquistano colomba e uova per la Pasqua? (Risposta Multipla) Sì, europei: (30.8%), sì, arabi (9%), sì, africani (9%), sì, sudamericani (9%), sì, nordamericani (2.6%), sì, asiatici (17.9%), no (43.6%), non so (5.1%). La Pasqua è una festa (Risposta Multipla): religiosa (37.2%), di consumo (60.3%), per la famiglia (14.1%), per gli amici (2.6%), altro (5.1%), non so (1.3%). Dedicherebbe un pensiero in questa Pasqua a (Risposta Multipla): a chi sta male nella mia città (16.7%), a chi sta male nel mondo, 33 (42.3%), alla mia famiglia (25.6%), alla pace (35.9%), alla lotta al terrorismo (33.3%), non so (2.6%). Per I Consumatori (In Alcuni Punti Vendita A Milano Città) Per Pasqua sulla tavola non può mancare…. (Risposta Multipla). Colomba (66.7%); uovo di cioccolato (39.4%); uova sode (17.2%); agnello (26.3%); non so (3%). Per questa Pasqua pensa di spendere più dell’anno scorso? Di più (33.3%); molto di più (21.2%); uguale a prima (25.3%); molto meno (6.1%); di meno (8.1%); non so (4%). Sceglie prodotti... (Risposta Multipla). Economici (22.2%); di marca (26.3%); artigianali (18.2%); di qualità (36.4%); non so (2%). Preferisce la colomba o l’uovo? (Risposta Multipla). Colomba (65.7%); uovo (33.3%); non so (2%). Che cosa conta nell’uovo? (Risposta Multipla). La qualità del cioccolato (66.7%); la grandezza (22.2%); la sorpresa (17.2%); la confezione (13.1%); altro (1%); non so (2%). L’uovo le piace… (Risposta Multipla). Fondente (52.5%); al latte (49.5%). Che cosa conta nella colomba? (Risposta Multipla). Freschezza (72.7%); morbidezza (38.4%); quantità di canditi (6.1%); quantità di mandorle (13.1%). La colomba le piace… (Risposta Multipla). Classica (73.7%); farcita crema (12.1%); farcita cioccolato (12.1%); integrale (2%). La colomba è simbolo di …. (Risposta Multipla). Pace (53.5%); tradizione (44.4%); fede (4%); festa (5.1%); golosità (4%); altro (1%); non so (1%). In quale periodo consuma la colomba? Solo a Pasqua (84.8%); tutto l’anno (2%); non so (1%). La Pasqua è una festa... (Risposta Multipla). Religiosa (88.9%); di consumo (11.1%); per la famiglia (14.1%); per gli amici (1%); altro (1%). Dedicherebbe un pensiero in questa Pasqua a (Risposta Multipla). A chi sta male nella mia città (5.1%); a chi sta male nel mondo (21.2%); alla mia famiglia (44.4%); alla pace (45.5%); alla lotta al terrorismo (19.2%); non so (3%). Lei è Uomo (41.4%); donna (52.5%). Cittadinanza: italiano (85.9%); straniero (3%). Età da 16 a 20 anni (3%); da 21 a 30 anni (8.1%); da 31 a 40 anni (21.2%); da 41 a 50 anni (22.2%); da 51 a 60 anni (18.2%); non risponde (27.3%).  
   
   
UN "PARTITO DEI CONSUMATORI"? NO, GRAZIE!  
 
Roma – Milano, 8 Aprile 2004 - E’ stata recentemente annunciata la presentazione di una “lista consumatori“ alle prossime consultazioni elettorali (europee ed amministrative). Le sottoscritte Associazioni di consumatori, che rappresentano il 95% dei circa 800 mila cittadini italiani che aderiscono ad organizzazioni consumeriste, sono estranee a tale iniziativa, che non condividono e ritengono anzi dannosa per gli interessi dei consumatori, per le seguenti ragioni: la credibilità e la forza che le associazioni hanno saputo conquistarsi presso i consumatori italiani e le istituzioni si basa sulla loro rigorosa indipendenza dai partiti e movimenti politici; solo associazioni di consumatori indipendenti da partiti e schieramenti politici possono da un lato, rivolgersi all’insieme dei cittadini, consumatori e utenti, a prescindere dalle loro opinioni politiche, dall’altro, rappresentare efficacemente i loro interessi presso le istituzioni e gli stessi partiti, cercando di influenzarne il programma e l’azione (mentre l’annunciata presentazione di una lista elettorale appare come una sorta di “ricatto” che spinge i partiti stessi a comportamenti non genuini ed opportunistici); è sleale e ingannevole per gli stessi cittadini (oltre che per l’opinione pubblica e i massmedia), e contrario al loro diritto ad un’informazione corretta e trasparente, che gli stessi soggetti si propongano quali esponenti di una associazione di consumatori, rappresentativa dei loro interessi, ed al contempo quali esponenti di una forza politica, che ha evidentemente un interesse diverso e suo proprio (oltre che personale dei suoi candidati) ad affermarsi nella competizione elettorale; la creazione di una “associazione – partito” costituisce un grave danno di immagine a questo movimento al quale i consumatori italiani hanno dato la loro fiducia e il loro sostegno per l’efficacia dell’azione condotta per la difesa dei loro diritti (diritto alla salute alla sicurezza, all’informazione, all’educazione, al risarcimento dei danni, alla difesa degli interessi economici, ad essere ascoltati e rappresentati) e non certo per favorire l’affermazione elettorale di alcune persone; nessuno ha diritto di appropriarsi e sfruttare per scopi elettorali il patrimonio di credibilità e i successi che sono stati conseguiti in anni di lavoro e che appartengono all’insieme del movimento consumerista italiano. Pertanto le Associazioni sottoscriventi non condividono e si dissociano da questa iniziativa che ritengono negativa per il ruolo e la credibilità delle associazioni di consumatori italiane. Adiconsum – Altroconsumo – Cittadinanzattiva - Confconsumatori – Lega Consumatori – Movimento Consumatori – Movimento Difesa Del Cittadino – Unione Nazionale Consumatori  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L'ALLEANZA FRA AIR FRANCE E ALITALIA  
 
Bruxelles, 8 aprile 2004 - La Commissione europea ha autorizzato l'alleanza fra Air France e Alitalia dopo che le imprese hanno accettato di rinunciare a un numero sufficiente di slot di decollo e atterraggio per salvaguardare la concorrenza fra la Francia e l'Italia. "Il consolidamento del trasporto aereo in Europa è necessario da tempo. È nell'interesse delle compagnie stesse, dei loro dipendenti e dei clienti in quanto garantisce la sopravvivenza delle imprese e la continuità dei servizi in un'economia sempre più aperta", ha dichiarato il commissario per la Concorrenza, Mario Monti. "La decisione odierna garantisce ai viaggiatori che si spostano fra la Francia e l'Italia di continuare ad avere la scelta dei servizi e di potere approfittare delle concorrenza sui prezzi. Essa, inoltre, dimostra ancora una volta che le regole di concorrenza non ostacolano il consolidamento, a condizione che eventuali problemi in materia di concorrenza vengano affrontati in modo soddisfacente". Nel 2001 Air France e Alitalia hanno concluso un accordo di cooperazione volto a creare un sistema europeo a più hub basato sugli aeroporti principali di Parigi Charles de Gaulle, Roma Fiumicino e Milano Malpensa al fine di collegare le loro reti mondiali. Gli accordi sono stati notificati alla Commissione nel novembre 2001(1) al fine di ottenere una deroga in applicazione delle norme europee in materia di concorrenza quali applicate al settore del trasporto aereo (regolamento 3975/87). Nel luglio 2002, la Commissione ha raggiunto la conclusione preliminare che nonostante la marcata complementarità fra le due compagnie - Air France è più forte di Alitalia sulle rotte che collegano l'Europa con il Nordamerica, l'Estremo Oriente e l'Africa subsahariana, mentre Alitalia è presente soprattutto nell'Europa meridionale e sulle rotte che collegano l'Europa con il Nordafrica, il Medio Oriente e l'America Latina - la loro alleanza strategica poneva gravi problemi in materia di concorrenza fra la Francia e l'Italia. La Commissione ha individuato sette rotte dove l'alleanza fra Air France e Alitalia eliminerebbe o ridurrebbe in misura rilevante la concorrenza. Si tratta delle rotte Parigi-milano, Parigi-roma, Parigi-venezia, Parigi-firenze, Parigi-bologna, Pariginapoli e Milano-lione, dove, prima dell'alleanza, Air France e Alitalia erano i due concorrenti principali. Più slot per i concorrenti Dopo lunghe discussioni, le due compagnie aeree hanno accettato di rinunciare a 42 coppie di slot (vale a dire 84 slot singoli di decollo e di atterraggio) al giorno, 19 delle quali agli aeroporti parigini di Cdg e Orly. Ciò crea le condizioni affinché si possano complessivamente offrire fino a 21 voli andata e ritorno(2) al giorno sulle rotte in oggetto. La Commissione si impegna per salvaguardare il seguente numero di servizi concorrenziali: fino a sei voli andata e ritorno al giorno fra Parigi e Milano nel caso di voli effettuati da più di un concorrente e fino a 5 nel caso di un concorrente unico; fino a cinque voli andata e ritorno al giorno fra Parigi e Roma; fino a tre voli andata e ritorno al giorno fra Parigi e Venezia; fino a due voli andata e ritorno al giorno su ciascuna delle seguenti rotte: Parigibologna, Parigi-firenze e Lione-milano; un volo andata e ritorno al giorno fra Parigi e Napoli. In pratica, tuttavia, il numero di slot a cui le parti dovranno rinunciare sarà inferiore perché, da quando è stata annunciata l'alleanza, è comparso un certo numero di concorrenti sulle rotte Parigi-milano, Parigi-roma, Parigi-napoli e Parigi-venezia(3). Tali concorrenti hanno fatto ingresso sul mercato perché i collegamenti in oggetto sono interessanti e sono divenuti disponibili slot a seguito di eventi non direttamente connessi all'alleanza fra Air France e Alitalia (fallimento di varie compagnie aeree che disponevano di slot a Parigi-orly). Sulla rotta Parigi-roma, ad esempio, gli slot lasciati liberi da Air France e Alitalia consentiranno (i) al concorrente che attualmente gestisce i voli su questa rotta di aumentare il numero dei propri servizi fino a cinque voli andata e ritorno al giorno, oppure (ii) a un altro concorrente di avviare nuovi servizi affinché, in totale, ci siano 5 voli andata a ritorno al giorno effettuati in concorrenza con i partner dell'alleanza. Gli slot verranno messi a disposizione, a titolo preferenziale, del concorrente che effettuerà, in totale, il maggior numero di frequenze sulla rotta (compresi i servizi esistenti). Qualora uno dei concorrenti effettivi dovesse uscire dal mercato, Air France e Alitalia dovrebbero mettere i propri slot a disposizione di altri concorrenti al fine di ripristinare il livello di concorrenza stabilito dalla decisione. Come nel caso di altre alleanze di compagnie aeree, la decisione contiene le misure necessarie per garantire ai nuovi venuti una possibilità ragionevole di stabilirsi come concorrenti credibili. Alcune delle misure stimoleranno l'intercambiabilità, dal punto di vista del passeggero, fra i voli operati dalle due parti e quelli operati da concorrenti sulle rotte in oggetto. In particolare, le prime misure consentiranno ai concorrenti di partecipare, se lo desiderano, ai loro programmi di fidelizzazione. Un altro impegno consente ai passeggeri di prendere un aereo delle parti e tornare con quello di un concorrente, o viceversa, su una determinata rotta, con un solo biglietto. I due partner sono anche tenuti a non aumentare nuovamente la loro offerta di voli sulle rotte in oggetto per dare ai concorrenti una possibilità ragionevole di competere con essi. Da ultimo, le parti si sono impegnate a favorire l'utilizzo da parte dei passeggeri di combinazioni intermodali, affinché essi possano godere della massima scelta e dei migliori servizi intermodali. Questo, ad esempio, consentirebbe di abbinare, a condizioni favorevoli, un viaggio di andata in treno con un ritorno in aereo. L'autorizzazione della Commissione è stata concessa per un periodo di sei anni, a decorrere dalla data di notifica, vale a dire il 12 novembre 2001. Grazie all'alleanza i clienti di Alitalia avranno accesso a oltre 100 nuove destinazioni, mentre ai clienti di Air France verranno offerte circa 20 nuove rotte. Gli accordi consentono ai due vettori di cooperare nelle rispettive reti in termini di tariffazione, orari e capacità. Le parti, fra l'altro, si accordano sui prezzi e si ripartiscono gli utili sulle rotte fra la Francia e l'Italia. La Commissione guarda con favore al consolidamento del settore aereo, ma deve garantire che ciò non vada a danno dei consumatori. Il numero di alleanze fra compagnie aeree internazionali e di accordi di cooperazione analoghi è aumentato considerevolmente negli ultimi 10 anni. Fra le alleanze a cui la Commissione ha concesso un'immunità antitrust per sei anni rientrano Lufthansa/austrian Airlines, British Airways/sn Brussels Airlines e Ba/iberia. Nel febbraio 2004, la Commissione ha autorizzato anche, a determinate condizioni, la fusione fra Air France e Klm, che costituiranno così il maggiore gruppo aereo in Europa(4). La Commissione sta inoltre studiando le conseguenze sulla concorrenza dell'alleanza Skyteam tra Air France, Alitalia, Delta e altre compagnie.  
   
   
STATISTICHE SERVIZIO CLIENTI RYANAIR MARZO 2004  
 
Milano, 8 aprile 2004 - Ryanair, la linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa, ha diffuso ieri le statistiche relative al servizio clienti per il mese di Marzo 2004. Ryanair come previsto dalla sua carta dei servizi si impegna a pubblicare le statistiche di servizio ogni mese e questo conferma che Ryanair è anche il N.1 per il Customer Service. Il 93% di tutti i 15.798 voli Ryanair è arrivato in orario nel mese di marzo. I reclami registrati sono meno di uno (0.49) ogni 1000 passeggeri.
I bagagli smarriti sono meno di uno (0.64) ogni 1000 passeggeri.
Statistiche passeggeri Marzo 20042003 2004
Voli in Orario 91% 93%
Reclami per 1000 pax 0.95 0.49
Bagagli smarriti per 1000 pax 0.60 0.64
Risposta ai reclami entro 7 giorni 100% 100%
Statistiche Mensili Ryanair comparate con L’associazione delle Linee Aeree Europee *Le seguenti statistiche sono basate sui dati mensili dell’Aea comparati con i dati dei nostri principali competitor per il mese di Febbraio 2004 e pubblicati sui siti di altre compagnie aeree.

Ryanair la linea aerea N.1 per puntualità in Europa comparata con le principali linee aeree in Europa
Linea Aerea Posizione %
Ryanair 1 92.0
Sas 2 85.5
Lufthansa 3 81.6
British Airways 4 80.6
Air France 5 78.9
Iberia 6 78.7
easyJet 7 77.5
Alitalia 8 71.9
% di voli arrivati entro 15 minuti dall’orario previsto
Fonte: Statistiche mensili Ryanair comparate con quelle dell’Aea, Febbraio 2004. Verificate dalla Caa

Ryanair Linea Aerea N. 1 per minor numero di bagagli smarriti
Fonte: Statistiche mensili Ryanair comparate con quelle dell’Aea, Febbraio 2004.

Ryanair Linea Aerea N. 1 per minor numero di cancellazioni
Airline Posizione % di Voli Completati
Ryanair 1 99.4
British Airways 2 98.9
Sas 3 98.7
Lufthansa 4 98.2
Iberia 5 98.0
Austrian 6 97.3
Alitalia 7 94.9
Air France Non Pubblicato
easyJet
Fonte: Statistiche mensili Ryanair comparate con quelle dell’Aea, Febbraio 2004.

Ryanair / Easy Jet comparate per puntualità
Puntualità
Week End Ryanair Easyjet* Ryanair Position
1. 04-Gen 90% 73% 1
2. 12- Gen 91% 80% 1
3. 19- Gen 95% 84% 1
4. 26- Gen 95% 89% 1
5. 01-Feb 85% 64% 1
6. 08-Feb 93% 81% 1
7. 15-Feb 95% 84% 1
8. 22-Feb 91% 84% 1
9. 29-Feb 89% 69% 1
10. 07- Mar 93% 80% 1
11. 14-Mar 93% 80% 1
12. 21-Mar 92% 82% 1
13. 28 - Mar 95% 88% 1
* Fonte: www.Ryanair.com e il sito internet di Easyjet
 
   
   
ACCESSO A TARIFFE AEREE SEMPRE PIÙ CONCORRENZIALI PER LE AGENZIE SABRE CONNECTED. POTENZIATO IL PROGRAMMA BARGAIN FINDER PLUS PER LA RICERCA DI TARIFFE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI  
 
 Milano, 8 aprile 2004 – Accogliendo le numerose richieste delle Agenzie Sabre connected in materia di accesso a tariffe sempre più concorrenziali, Sabre Travel Network ha potenziato Bargain Finder Plus, il programma per la ricerca delle migliori tariffe. Questa miglioria consiste nella estensione del numero delle tariffe analizzate per la quotazione tariffaria e permetterà a tutte le agenzie di viaggio di ricercare nel sistema Sabre la miglior tariffa per itinerari nazionali ed internazionali. Grazie alla collaborazione con molte agenzie nella fase di progettazione e di test, Sabre Travel Network ha saputo migliorare il prodotto rispondendo alle reali necessità del mercato. Questa implementazione mette a disposizione molte più tariffe su itinerari nazionali ed internazionali rispetto alla precedente versione. I formati di Bargain Finder Plus rimangono invariati così come il numero massimo delle opzioni di vendita ottenute; la quotazione tariffaria risulterà invece decisamente più conveniente, come dimostrato da un’indagine interna in cui nel 93% dei casi il nuovo programma ha fornito una quotazione più bassa rispetto al vecchio sistema.  
   
   
REALTÀ VIRTUALE PER SCONFIGGERE LA PAURA DI VOLARE ALLA FIERA DI FORLÌ L’8 E 9 MAGGIO SI POTRÀ PROVARE L’EMOZIONE DI PILOTARE UN AEREO  
 
Forlì 8 aprile 2004 - Il riferimento non è al best seller degli anni settanta di Erica Jong, ma dell'irrazionale panico di staccarsi da terra o al timore di atti terroristici o incidenti aerei. Se appartenete a questa categoria, e volete sapere cosa si prova a volare, o se piuttosto sognate di essere aviatori, almeno per un giorno, non potete perdervi il Flight Simulator Show in programma l’8 e 9 maggio alla Fiera di Forl', Tanti i motivi di attrazione dell’iniziativa. Anzitutto il Contest "Fabio Fanelli", una gara dura ed impegnativa, aperta a tutti gli equipaggi, che vedrà i migliori piloti italiani di volo virtuale impegnati a disputarsi il titolo nazionale sia in campo civile che militare. Quest’anno poi saranno presenti le pattuglie acrobatiche e gli elicotteristi: uno spettacolo incredibile ed affascinante dall’alto tenore emozionale, difficilmente visibile fuori dall’ambito della Fiera anche per molti "addetti ai lavori". Tutte le esibizioni saranno visibili sui tre maxi-schermo così come si potranno seguire le comunicazioni aeronautiche tra gli equipaggi e la Torre di Controllo. A disposizione del pubblico diverse postazioni di volo dove anche i neofiti potranno provare l’emozione di pilotare un aeroplano, ricevendo i primi rudimenti assistiti da piloti virtuali. Nell’ambito della manifestazione sarà possibile acquistare tutta l’attrezzatura necessaria per diventare piloti provetti: pc, software, joystick, periferiche, manuali, carte aeronautiche e altro ancora e soprattutto incontrare i tantissimi gruppi e associazioni no-profit fioriti attorno a questa nuova disciplina, non solo piloti ma anche controllori di volo, compagnie di volo, equipaggi… il tutto rigorosamente virtuale. Vietato sorridere, perché i programmi di simulazione vengono abitualmente utilizzati per l’addestramento di piloti e personale di compagnie e aeroporti reali e il volo simulato è riconosciuto ufficialmente come la settima disciplina sportiva in campo aeronautico. Inoltre è un hobby che, solo in Italia, ha diverse migliaia di appassionati, e non parliamo di teen-ager ma soprattutto adulti tra cui diversi stimati professionisti. Sponsor della manifestazione sono Olidata, Microsoft Italia, Lago che hanno fornito hardware e software necessari. Le due giornate saranno seguite passo a passo da Takeoff la rivista di riferimento del settore. Saranno inoltre presenti: E.n.a.v, Ente Nazionale di Assistenza al Volo che vedrà impegnati alcuni dei propri controllori di volo reali a dare assistenza ai 15 equipaggi che partecipano al contest civile; la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale di Forlì, l’Istituto Tecnico Aeronautico di Forlì L’evento, giunto alla quinta edizione, è organizzato dal Flight Simulator Club Romagna, che, oltre a radunare gli appassionati di volo simulato é scuola di volo e centro di diverse attività, tra le quali il rilascio di brevetti di pilota virtuale, voli in rete sotto controllo radar con l'ausilio della fonia aeronautica, mentre il Contest Nazionale "Fabio Fanelli è a cura dell’Associazione Nazionale Pvi, Piloti Virtuali Italiani. Il Flight Simulator Show si svolge nell’ambito della Grande Fiera dell’Elettronica, una "full immersion" di elettronica di consumo per specialisti e curiosi che vogliano entrare nell’Era Digitale senza spendere una follia. Il tema generale che accomuna i principali "sottoinsiemi" della fiera è il mondo della comunicazione: trasmissione, ricezione, archiviazione e protezione dei dati. Computer, programmi, periferiche, accessori, telefonia fissa e mobile, sistemi di sicurezza, strumenti di misurazione, smart card, decoder, antenne e parabole, schede, apparecchiature per radioamatori, Cb, ma anche radio d’epoca, antesignane dei moderni mezzi di comunicazione, pezzi rari, valvole e ricambi. Tra i banchi della fiera si trovano poi tantissimi prodotti elettro-elettronici: attrezzi per il bricolage, piccoli elettrodomestici, lampadine a basso consumo, pile ricaricabili e tanti altri oggetti utili o futili, ma sicuramente venduti a prezzi concorrenziali rispetto ai normali canali distributivi. La Grande Fiera dell’Elettronica e il Flight Simulator Show vi danno appuntamento sabato 8 e domenica 9 maggio alla Fiera di Forlì, in via Punta di Ferro, orario 9/18. Il biglietto d’ingresso, valido per tutti i settori espositivi costa € 7,00. Sul sito www.Blunautilus.it in prossimità della manifestazione sarà possibile scaricare il biglietto per l’ingresso ridotto ed altre notizie.  
   
   
SICUREZZA STRADALE: LA FONDAZIONE ANIA PER LA SICUREZZA STRADALE VARA PROGETTO GIOVANI  
 
Roma, 8 Aprile 2004 - La Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale partecipa all’iniziativa indetta dall’Oms e assunta dal Governo e dalla società civile per "una giornata senza morti né feriti sulle strade" nella convinzione che una maggiore prudenza alla guida renda questo obiettivo concretamente raggiungibile. La Fondazione Ania, in particolare, oltre ad aver preso parte alla campagna di sensibilizzazione promossa dall’Aci sulla sicurezza, ha deciso di concentrare un primo, importante sforzo sulla prevenzione degli incidenti stradali di cui sono vittime soprattutto i giovani. Con questo obiettivo, d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, sta progettando corsi di formazione da tenersi negli istituti scolastici via web o con Cd rom dedicati ai ragazzi, onde permettere ai giovanissimi di conseguire il patentino per la guida del ciclomotore, che diverrà obbligatorio per legge a partire al prossimo 1 luglio. Si tratta di un impegno rilevante, anche in termini organizzativi, che tuttavia rappresenta un passaggio fondamentale per l’educazione stradale dei giovani. Il Presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, che è anche Presidente della Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale ha dichiarato: "quando nel 2003 le compagnie di assicurazione decisero di stanziare circa 10 milioni di euro da investire in progetti di sicurezza stradale, hanno subito pensato ai più giovani, che troppo spesso risultano vittime di incidenti stradali. All’origine di questa triste realtà non vi è solo l’immaturità della giovinezza, ma anche l’assenza di conoscenza delle regole della circolazione stradale. La legge prevede, a partire dal 1 luglio, l’obbligatorietà del patentino, ma è altresì necessario rendere accessibile a tutti il suo conseguimento, anche a chi non sia in grado di sostenere oneri economici. Riteniamo quindi originale ed importante promuovere questo intervento, che testimonia una prima, tangibile prova della rilevanza che l’industria assicurativa attribuisce alla prevenzione, al fine di contenere numero e gravità degli incidenti stradali. Si salveranno così vite umane e si potrà conseguire , una volta ridotti gli incidenti e raggiunto il contenimento del costo dei risarcimenti, il contenimento dei costi delle polizze da tutti auspicato".  
   
   
A MARIO DRAGHI IL DIPLOMA HONORIS CAUSA MBA IN INTERNATIONAL BUSINESS DEL MIB SCHOOL OF MANAGEMENT DI TRIESTE  
 
Trieste, 8 aprile 2004 - Mario Draghi riceverà il diploma honoris causa Mba in International Business del Mib School of Management per l’anno accademico 2003-2004. In occasione del conferimento del diploma, Draghi terrà una relazione sulla situazione attuale e sulle prospettive a medio e lungo termine dell’economia europea. La consegna ufficiale avrà luogo il prossimo 16 aprile alle ore 17.00 presso la sede del Mib, al Palazzo Ferdinandeo di Trieste, alla presenza del presidente del Mib Enrico Tomaso Cucchiani e del direttore della scuola Vladimir Nanut. Il Diploma viene conferito a Mario Draghi per gli alti meriti professionali acquisiti attraverso ruoli di grande responsabilità ai vertici di importanti Istituzioni nazionali e internazionali e in particolare per i significativi contributi concettuali ed operativi forniti nell’area della Corporate Governance e della Finanza. Draghi è stato Direttore Generale del Tesoro Italiano del 1991 al 2001 ed è stato tra l’altro artefice della ridefinizione delle normative finanziarie e societarie in Italia. Nei precedenti anni accademici, illustri esponenti dell’economia nazionale ed internazionale sono stati insigniti dal Mib, tra gli altri, Gilberto Benetton, Corrado Passera, Marco Tronchetti Provera e Renato Ruggiero. L’mba in International Business è un Master in Business Administration che si distingue per il forte orientamento internazionale. Tenuto in lingua inglese, conta la partecipazione di studenti provenienti da tutto il mondo. Mario Draghi è stato Direttore Esecutivo della Banca Mondiale, Direttore Generale del Tesoro, Presidente del Comitato Economico e Finanziario della Comunità Europea, membro del G7 Deputies e Presidente del Working Party 3 (Ocse). Attualmente è partner, Managing Director e Vice Chairman della Goldman Sachs.