|
|
|
MARTEDì
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Maggio 2004 |
|
Pagina1 | |
|
SEDUTA SOLENNE: UN PARLAMENTO PER L'UNIONE EUROPEA A 25 IERI APERTURA SOLENNE DELLA PRIMA SEDUTA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLARGATO |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 4 maggio 2004 - Il Presidente Pat Cox ha aperto la seduta solenne affermando che per lui «quest'oggi è un dovere molto piacevole a nome del Parlamento aprire questa Plenaria che raccoglie i 626 membri eletti del Parlamento e i 162 nuovi membri dei dieci nuovi Stati che hanno aderito all'Unione europea sabato scorso 1° maggio». Per il nostro Parlamento, ha proseguito, «è un momento speciale, straordinario». Ricordando le parole pronunciate dal Premio Nobel per la letteratura Seamus Heaney il primo maggio scorso, il Presidente ha affermato che questo «è un ritorno a casa». E' un momento di speranza, un momento che dimostra come «la volontà delle Istituzioni e degli Stati membri può portare a veri risultati a vantaggio di tutti». Ha poi proseguito affermando che «quindici anni fa questo sarebbe sembrato un sogno impossibile, un sogno che è diventato realtà: che momento meraviglioso!». A nome dei 626 parlamentari ha poi voluto dare «un caloroso benvenuto» ai 162 nuovi parlamentari e rendere omaggio «a tutti coloro che hanno contribuito a questo momento»: i parlamentari europei e nazionali, i governi degli Stati membri e molte Presidenze del Consiglio europeo nonché la guida determinata della Commissione europea. La vicepresidente della Commissione Loyola de Palacio ha voluto esprimere innanzitutto la sua forte emozione. «Oggi», ha affermato, «finalmente si realizzano molte ambizioni e molte speranze» con cui vengono superate le «cicatrici brutali che per molti anni hanno provocato un'artificiale divisione della nostra Europa, che aveva la propria origine nella guerra e che ha lasciato molti Paesi europei separati da questo muro della vergogna». Il Xxi secolo, ha proseguito, è quello che vede finalmente l'Europa come protagonista fondamentale in ambito internazionale e pertanto «dobbiamo concludere il più presto un accordo sul trattato costituzionale che ci doti di tutti gli strumenti e di tutte le capacità affinché l'Europa sia una realtà non solo nel nostro continente ma anche come attore principale a livello internazionale». La commissaria ha poi auspicato la continuazione della collaborazione tra le Istituzioni nella costruzione del progetto europeo che cerca di garantire «la pace, le libertà, la democrazia, i diritti umani e la dignità dell'essere umano», un progetto che deve anche «essere un faro affinché a livello internazionale si possano portare avanti i nostri valori, principi e auspici». Ella ha poi voluto sottolineare come la Commissione sia il cuore della costruzione europea - che «batte grazie all'appoggio sistematico del Parlamento» - e il ruolo chiave che essa ha avuto quando si è trattato di dare un impulso all'allargamento. La commissaria ha poi concluso affermando che questi giorni storici «saranno un esempio per le generazioni future» e che «tutti lavoreremo assieme, Parlamento, Consiglio e Commissione, per questo grande progetto, per questa grande ambizione che è l'Europa». Günter Verheugen, commissario responsabile dell'Ampliamento, ha esordito affermando che «in questo momento si realizza un sogno»: un Parlamento europeo eletto democraticamente che rappresenta venticinque Stati liberi, sovrani e che li rappresenta appunto volontariamente. Queste, ha proseguito, «sono molto di più che non una somma di Stati». Evidenziando come si tratti del più grande allargamento della storia, il commissario ha quindi sottolineato che questa «è una prova eclatante dell'attrattività, della dinamica e della giovinezza dell'ideale europeo» e ciò dimostra anche «cosa possono fare gli europei se vogliono realizzare un progetto comune e hanno la volontà di realizzarlo». Nel ricordare poi come, nel mondo, molti non avessero fiducia nel progetto europeo, egli ha affermato che «possiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto e questa è la prova della capacità e della forza del pensiero dell'integrazione europea». Il Commissario ha poi voluto controbattere ad alcune opinioni molto diffuse e popolari. In primo luogo «non è vero che l'integrazione europea è un progetto perdente», questa adesione è stata il desiderio, la volontà dichiarata dei popoli. Inoltre, «questo grande allargamento non indebolisce l'Europa», la rende molto più forte, più forte politicamente e più forte economicamente. Non negando che vi siano dei problemi e dei rischi, il commissario ha affermato che le possibilità e l'eventualità di molti miglioramenti «ci incoraggiano moltissimo e dunque non di deve prestare il fianco al pessimismo». In terzo luogo, «essere parte di questa Unione europea non significa rinunciare alla propria sovranità o alla propria identità nazionali». Nessun Paese preso singolarmente - ha proseguito - può affrontare le conseguenze della globalizzazione, può ottenere l'equilibrio di quella che è la crescita e la giustizia sociale, può vincere la lotta contro il terrorismo e la criminalità internazionali. Questo, ha concluso, possiamo raggiungerlo soltanto assieme e «la sovranità nazionale può essere sempre difesa se viene considerata un bene di tutti». Hans-gert Poettering (Ppe/de, D), ha ricordato la sua appartenenza al Parlamento europeo sin dalla prima elezione diretta del 1979 e che allora sarebbe stato considerato irrealizzabile «nel corso della nostra vita» il sogno che il 1° maggio del 2004 «tre nazionali occupate dall'Unione sovietica (i paesi baltici), la Polonia, la Repubblica ceca, la Slovacchia e l'Ungheria che erano parte del Patto di Varsavia, nonché una parte della Iugoslavia comunista, oltre che Malta e Cipro, avrebbero fatto parte dell'Unione europea». Invece, ha affermato, «questo sogno è diventato realtà e oggi accogliamo 162 nuovi colleghi di questi nuovi dieci Paesi ed è dunque un grande giorno per l'Unione europea, un grande giorno per la democrazia, un grande giorno per il Parlamento». L'oratore, ha poi voluto ricordare è stato proprio il Parlamento europeo a pretendere l'apertura dei negoziati con i dodici Paesi e non solo con cinque ed a volere un calendario e una scadenza per le trattative in modo tale da dare ai nuovi Paesi la possibilità di partecipare alle elezioni europee del 2004. Di ciò, ha detto, «possiamo essere orgogliosi». Il rappresentante dei popolari ha poi evidenziato come «il grande aspetto di quest'Unione europea sta nel fatto che la lotta e la discussione non si svolge più con le armi e con la violenza, ma con la parola, con l'argomentazione». Gli interessi di tutti i Paesi, ha proseguito, devono essere rispettati senza metterne in dubbio l'indipendenza e «questi interessi nazionali devono diventare i nostri e viceversa». Questa Europa, ha concluso, «è un'Europa della solidarietà» e per la prima volta nella storia millenaria di questo continente si può affrontare il futuro con pace e partenariato, «nessuno saprà dividerci». Enrique Barón Crespo (Pse, E) ha esordito congratulandosi con il Presidente del Parlamento europeo e con la Commissione Prodi ed ha sottolineato che «oggi abbiamo un appuntamento con la storia e con il nostro futuro». Abbiamo ampliato il territorio e la popolazione del continente, per la prima volta «senza che si tratti di un dittatore, di un re, di un imperatore che conduce questo allargamento, liberamente tutti e tutte abbiamo raggiunto questo risultato». Siamo stati in grado di fare questo passo, ha proseguito, perché crediamo nella democrazia e nella libertà, nei diritti umani, nella governance, nello Stato di diritto, in un'organizzazione comune che crede nelle varie filosofie che ci distinguono. Ricordando gli estremismi e le dittature del Xx secolo ma anche la liberazione dopo la seconda guerra mondiale e l'avvento delle democrazie più recenti, l'oratore ha affermato che «oggi raccogliamo i frutti di quanto abbiamo fatto dopo la caduta del muro di Berlino». Auspicando anche una rapida riunificazione di Cipro, egli ha poi sottolineato come «mai nella storia europea ci sono stati tanti cittadini, tante persone che vivono assieme nella pace, in democrazia, in uno Stato di diritto, sulla base di una sovranità e un destino condiviso». Il rappresentante dei socialisti ha poi affermato «l'Europa è una creazione eccezionale che non si è mai vista nella storia» ed ha il suo ruolo importante nel mondo. Ci deve guidare uno spirito di solidarietà, una base veramente profonda che ci fortifichi, che ci rafforzi a partire dai valori condivisi che si basano sulla fraternità e la mutua tolleranza. Adesso, ha detto, «siamo una famiglia con gli stessi diritti ma anche con gli stessi obblighi» e la cosa migliore da fare per concludere questa legislatura è adottare «la Costituzione europea entro giugno». Mátyás Eörsi (Eldr/hu), si è detto profondamente commosso e «in quanto liberale e ungherese» ha voluto sottolineare che il 1° maggio si è definitivamente abbandonato «il retaggio di Yalta». Egli ha poi ringraziato «la famiglia liberale e il gruppo Eldr perché sono sempre stati grandi difensori dell'allargamento», e saranno il motore dei futuri allargamenti «quando arriveranno gli altri Paesi balcanici e la Turchia». L'oratore ha poi proseguito affermando che «ogni cambiamento richiede anche un processo di adattamento, doloroso talvolta, però certamente potremo tutti godere dei vantaggi dell'Unione ampliata», non solo quelli finanziari. Un Europa più rispettata e con maggiore peso internazionale potrà propugnare dappertutto la cooperazione, la fratellanza e il rispetto dei diritti dei cittadini. L'europa è forte e l'Europa ha successo, ha concluso, ma possiamo renderla ancora più forte e possiamo ottenere altri successi, perché il potenziale dei cittadini europei è enorme e il nostro compito principale è «liberare tutto questo potenziale enorme che ha l'Europa». Francis Wurtz (Gue/ngl, F) ha esordito affermando che «oggi si esprime la speranza di un'Europa unita, solidale e pacifica, nella prospettiva delle numerose battaglie che ci attendono per rendere questo grande sogno una realtà». Se si vuole avere il successo da questo grande progetto, secondo l'oratore, ci si deve chiedere «che cosa vogliamo fare assieme e quali strumenti ci diamo per arrivare a ciò». Per molti l'obiettivo primario dell'Unione allargata è quello di essere più forti per difendere un modello sociale avanzato e solidale nella mondializzazione. E allora, se così è «non possiamo accettare il ricatto della delocalizzazione e la corsa al ribasso sociale e fiscale», il vero motore del nostro sviluppo comune sono il progresso sociale e la promozione delle capacità umane di tutta la popolazione dell'Unione e tutti gli strumenti di cui disponiamo devono essere messi al servizio di questa ambizione. «Perché l'allargamento abbia successo non basta unire l'Europa bisogna unire gli europei», ha proseguito. Un altro motivo per costruire assieme questa Europa era di riconquistare per i cittadini quei poteri che progressivamente erano stati lasciati alle forze del mercato e l'ampliamento decuplica l'attualità di questa esigenza. Più abbassiamo le frontiere più bisogna innalzare i diritti nuovi dei cittadini, «altrimenti si crea una giungla». Bisogna quindi creare nuovi diritti per i salariati e per i cittadini, bisogna avere una democrazia vera e partecipativa in Europa, dai luoghi di vita e di lavoro fino alle Istituzioni. L'obiettivo deve essere quello di unire gli europei attorno a progetti comuni nei quali si riconoscano e dei quali siano artefici. Monica Frassoni (Verdi/ale, B) ha esordito affermando che si tratta di un momento storico, di pace, di gioia e di reale progresso, «dove una speranza luminosa può vincere tranquillamente sul cinismo un po' grigio con il quale tanto spesso noi dobbiamo fare i conti». E' un grande privilegio - ha proseguito - «del quale dobbiamo essere fieri e grati a tutti gli uomini e a tutte le donne che ci hanno portato a questo giorno». L'oratrice ha poi sottolineato che «l'Europa oggi non è riunita, è unita per la prima volta ed è unita oggi come non lo è mai stata nella sua storia, perché non lo è mai stata sulla base della democrazia e della libera volontà dei popoli». Nel ricordare suo nonno Roberto che faceva parte dell'ultima leva di ragazzi spedita al fronte durante la prima guerra mondiale, ha osservato come dopo sole tre generazioni si sta festeggiando «un evento impensabile e a lungo persino impensato». La deputata ha poi evidenziato come questa unificazione però «non è completa» e che «la consapevolezza del cammino percorso deve essere la nostra guida per completare il grande sogno ancora non compiuto di una grande Europa unita e democratica». Nei prossimi mesi, prima delle fine di questo anno, ha voluto ricordare la deputata, vi sono «tre grandi occasioni da giocare tutti insieme anche per conquistare coloro che ancora non misurano o non credono alla grandezza di questo giorno». Il primo tema riguarda la Costituzione. Oggi, ha sottolineato, non abbiamo ancora una Costituzione e se i negoziati sono ripresi, non siamo sicuri di averne una «come quella che noi vogliamo», ovvero quella adottata dalla Convenzione e «non quella che è stata in parte prospettata durante gli ultimi vertici e durante le ultime conferenze intergovernative». Quell'europa che noi vogliamo e la Costituzione che noi vogliamo è ancora in pericolo e non è ancora acquisita. Il secondo tema sul quale si deve lavorare e concludere possibilmente entro la fine di quest'anno è la questione di Cipro. Affermando che «è inutile essere ipocriti», la deputata ha affermato che l'ampliamento non sarà completo «fino a quando l'ultimo muro europeo non sarà caduto». Il Terzo tema riguarda la guerra in Iraq. «Preparare e avere la pace in quel Paese, in quella regione, è una responsabilità di tutti noi che dobbiamo prendere rapidamente e urgentemente, altrimenti anche questo giorno come alcuni altri sarà soltanto un insieme di retorica», ha concluso. Michał Tomasz KamiŃski (Uen, Pl) si è detto commosso per avere l'onore di pronunciare il primo discorso in polacco nell'Aula del Parlamento europeo. L'oratore ha poi voluto ricordare «tutti coloro che la nuova Europa deve ringraziare per questa riunificazione: i milioni di soldati e civili vittime della seconda guerra mondiale»e ha quindi reso omaggio a chi, nell'Europa centrale ai tempi dello stalinismo, «ha saputo mantenere viva la fiamma della libertà». Il deputato ha quindi affermato che oggi non ci sarebbero queste celebrazioni se Sua Santità Giovanni Paolo Ii non avesse ispirato il grande movimento Solidarnosc, «che diede inizio alla caduta del comunismo» e il cui capo, Lech Walesa, è stato simbolo della lotta per la democrazia e i diritti dell'uomo. Infine, l'oratore ha voluto esprimere la propria gratitudine a due grandi Capi di Stato che negli anni Ottanta «hanno permesso di sciogliere i lacci che ci cingevano», Margareth Thatcher e il Presidente Ronald Reagan. Jens-peter Bonde (Edd, Dk), nel dare il benvenuto ai nuovi colleghi, ha auspicato che saranno «capaci di correggere il tiro» affinché si giunga a una democrazia dove si potrà controllare ricompensando o punendo attraverso le elezioni. Purtroppo, secondo l'oratore, la Costituzione che si vuole adottare non terrà conto di questa esigenza e si vuole creare un sistema in cui si può essere designati senza essere eletti. Si tratta di un deficit democratico che dovrà essere corretto in futuro. Ogni Paese dovrebbe essere libero di decidere il proprio Commissario da inviare a Bruxelles, che sarebbe responsabile di fronte agli elettori. Marie-françoise Garaud (Ni, F), nel dare il benvenuto ai nuovi colleghi, ha esordito citando le parole del Papa secondo cui «l'Europa respira oggi con i suoi due polmoni». D'altronde, ha proseguito, per la prima volta dal Xvi secolo l'Europa recupera le frontiere della Chiesa Romana, fatta eccezione della Grecia. Tuttavia, secondo l'oratrice, permangono delle preoccupazioni: la questione della sua natura e dei suoi limiti resta aperta. L'europa vorrebbe essere politica, ma i Padri fondatori non volevano che lo fosse, essi volevano creare un spazio di pace attraverso il diritto e l'economia. Sono stati, però, i rapporti di forza a pacificare il continente, dalla seconda guerra alla caduta del muro d Berlino. Certamente vi sono stati anche molti atti di fede politica (de Gaulle, Adenauer, Walesa, Kohl, ecc). Se l'Europa vuole essere una grande potenza e difendere i suoi valori, tuttavia, si deve tornare alla realtà e riconoscere che ciò non si farà senza gli Stati. Sono gli Stati, seconda la deputata, che consentono ai cittadini di trovare un accordo. Senza gli Stati, l'Europa sarà debole, non sarà che un grande mercato, un club di consumatori. Elmar Brok (Ppe/de, D), presidente della commissione per gli affari esteri, ha citato tutti i relatori del Parlamento sull'ampliamento affinché figurino nel processo verbale della seduta solenne. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLARGAMENTO DELL'UNIONE E PROSPETTIVE DI CRESCITA NUOVE OPPORTUNITÀ ECONOMICHE PER IL CENTRO EUROPA |
|
|
|
|
|
Trieste, 3 Maggio 2004 – “ Signore e signori, Il progetto di integrazione europea è un progetto antico con profonde radici politiche, culturali e storiche. Da molti secoli noi europei sogniamo di dare una forma concreta al nostro diffuso sentimento di appartenenza comune. In questi anni, per la prima volta nella storia, stiamo riuscendo a unificare il continente in pace e in democrazia. Da domani, 75 milioni di persone in dieci nuovi Stati saranno a tutti gli effetti nostri concittadini europei. Anche se si tratta del più grande allargamento della nostra storia, quella di domani resta una tappa del processo, che in futuro coinvolgerà altri paesi. Sulla Turchia, il Consiglio dovrà decidere fra breve, mentre Bulgaria e Romania, salvo imprevisti, entreranno nell'Unione nel 2007. Per la Croazia, la Commissione ha appena raccomandato di dare il via ai negoziati di adesione e abbiamo già ricevuto la candidatura della Macedonia. Questi ultimi sviluppi mi fanno particolarmente piacere e non lo dico perché ci troviamo così vicini alla Croazia. Ho detto spesso che l'unificazione del continente non sarà completa finché non comprenderà tutta la regione dei Balcani. Ecco quindi che vedo nella Croazia e nella Macedonia il primo passo di questo cammino che piano piano coinvolgerà tutti i paesi della regione, ciascuno secondo il suo ritmo. Io penso che l'allargamento sia il capolavoro politico dell'Unione. Non dimentichiamo che non molto tempo fa una cortina di ferro correva da "Stettino nel Baltico a Trieste nell'Adriatico"--e questa sera assisterò al crollo simbolico del suo ultimo frammento. Nel 1989, i leader dell'Europa occidentale hanno capito che si era aperto uno spiraglio per portare pace, stabilità e prosperità a tutto il continente. A loro e alle istituzioni comunitarie va il merito di aver costruito in brevissimo tempo una politica coerente da proporre alle nuove realtà che sorgevano dal crollo del blocco sovietico. Ma da allora il lavoro più impegnativo è toccato proprio ai paesi che domani entreranno nella nostra Unione. In pochissimi anni, tutti i nuovi Stati membri hanno coperto una distanza gigantesca. La storia ricorderà il loro cammino in questi anni come una marcia epica. Abbiamo assistito a una rivoluzione silenziosa e paziente che ha trasformato interamente la struttura statale, politica ed economica di questi paesi. Da Tallinn a la Valletta, i nostri nuovi concittadini hanno saputo costruire un'economia di mercato e una società aperta e democratica secondo i severi standard che avevamo definito nel 1993. Certo, i criteri per l'adesione--che sono criteri politici, economici e giuridici--hanno guidato questo sviluppo; ma una cosa è indicare una meta, tutt'altra cosa è mettersi in cammino e raggiungerla. Devo confessare che quello che ho visto nei paesi dell'allargamento sarà il ricordo più intenso e commovente di questi anni passati a Bruxelles come Presidente della Commissione. I loro parlamenti hanno lavorato, si può dire, giorno e notte per trasporre in legislazione nazionale tutta la massa di norme e leggi comunitarie che noi abbiamo sviluppato in diversi decenni. Proprio in uno di questi parlamenti ho ascoltato la più bella definizione dell'Unione europea. Mi trovavo a Bucarest quando un parlamentare mi ha detto che si sentiva sicuro del rispetto delle minoranze perché nell'Unione nessun popolo, per quanto grande, è in maggioranza. Questo parlamentare mi ha fatto capire che l'Unione europea è una Unione di minoranze. Si tratta di un fatto importante perché costituisce la miglior garanzia per conservare e sviluppare l'identità di tutte le popolazioni associate nell'Unione. Tutti i nuovi Stati membri meritano il nostro plauso e la nostra ammirazione. Ma da questa città voglio rivolgere un saluto particolare alla vicina Slovenia, che--a parte il caso di Cipro--è il paese aderente con il più alto reddito pro capite. Vedo nella Slovenia la continuità fra le regioni dell'Europa dei 15 e le realtà socio-economiche dei nuovi Stati membri. E vedo il suo ruolo come quello del paese che potrà aprire la strada dello sviluppo e dell'integrazione economica a tutti gli altri. Questa considerazione ci riporta al tema dell'incontro di oggi. È chiaro infatti che l'allargamento porta con sé grandi opportunità di produzione, di scambi commerciali e di investimento--e non solo per il Centro Europa. Le riforme politiche ed economiche realizzate nei nuovi Stati membri e l'attuazione del diritto comunitario creano un ambiente favorevole per gli investimenti e per l'attività economica. Anche se i nuovi paesi sono più poveri della media europea attuale, la loro economica è in rapida espansione. Negli ultimi anni il tasso di crescita medio dei 12 candidati è stato del 4,2%--uno dei più alti al mondo. Anche per il futuro il potenziale di crescita resta molto alto e l'allargamento riuscirà a catalizzare questo potenziale trasformandolo in sviluppo effettivo. I nuovi paesi godranno di un'allocazione delle risorse più efficiente, di più investimenti e di maggiore produttività. Si prevede anche un forte sviluppo dei mercati finanziari che però non sarà caotico ma sarà ordinato e regolato dalla legislazione europea. Il reddito pro-capite convergerà gradualmente sui livelli attuali dell'Unione e questa rincorsa sarà favorita dall'abbondanza di lavoratori qualificati e dalla modernizzazione delle infrastrutture. Certo, molto dipende dalla capacità di ciascun paese di sfruttare queste opportunità, ma prevediamo che nel decennio in corso l'allargamento porterà ai nuovi Stati membri un tasso di crescita supplementare attorno al due per cento annuo. L'allargamento non sarà un'opportunità economica solamente per i nuovi paesi. Esso contribuirà anche alla crescita dei 15 membri attuali dell'Unione. Tuttavia, dato il peso ridotto delle economie dei nuovi paesi, non si tratterà di un effetto enorme dal punto di vista quantitativo. Il Pil di tutti i 12 paesi candidati all'Unione, presi nel loro complesso, è vicino a quello dell'Olanda. Inoltre c'è da dire che l'impatto dell'allargamento non sarà distribuito in modo uniforme su tutto il territorio dell'Unione. I vantaggi maggiori si sentiranno proprio nei paesi del Centro Europa. In paesi come Germania, Austria e Italia calcoliamo che la crescita aggiuntiva dovuta all'allargamento potrà arrivare a mezzo punto percentuale l'anno. Sono certo che non sfuggirà a nessuno in questa città il senso politico e ideale di questi sviluppi. Fino a oggi, città come Trieste e Gorizia hanno pagato un prezzo per essere città di confine. Da domani, le stesse città avranno il vantaggio di trovarsi al centro di una enorme zona di scambio e di sviluppo. E questo, signore e signori, è il senso dell'Europa unita: trasformare i confini da linee di divisione a linee di unione. Oltre agli effetti diretti, l'impatto maggiore dell'allargamento nel tempo verrà dall'estensione del mercato interno. Domani nasce un mercato unico nel quale vivono e lavorano quasi mezzo miliardo di persone, un mercato caratterizzato da inflazione bassa, buona disciplina fiscale e alto potenziale di crescita. Nell'epoca della globalizzazione, questo mercato interno è il nostro vero capitale e dobbiamo fare di tutto per farlo fruttare. Ciò significa soprattutto che dobbiamo approfittare della spinta e dell'entusiasmo dell'allargamento per dare un nuovo impulso alla strategia di Lisbona. Come sapete, la strategia di Lisbona è nata quattro anni fa per riformare l'economia dell'Unione, trasformandola nell'economia della conoscenza più dinamica del mondo e per generare più crescita e più occupazione. Dopo quattro anni, i progressi, che pure si vedono, non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati. Sembra che gli Stati membri non si rendano conto di quanto sia vicino il traguardo del 2010 e che stiamo perdendo il treno. Signore e signori, Negli ultimi tempi abbiamo sentito diverse voci mettere in guardia i cittadini contro i rischi dell'allargamento. I rischi sono insiti in ogni impresa umana. Ma noi alla Commissione ci siamo preparati a dovere e lo stesso hanno fatto in tutti i nuovi Stati membri. Questo è l'allargamento meglio preparato della nostra storia. In realtà le voci che denunciano i rischi dell'allargamento per l'occupazione e per la delocalizzazione hanno un altro obiettivo. Esse cercano di imputare a questo allargamento alcune situazioni sociali ed economiche che in questo momento preoccupano i cittadini e gli elettori. Ma, come abbiamo visto, se è vero che la disoccupazione e la deindustrializzazione sono problemi reali, la loro causa non è certo l'allargamento. Anzi, come ho dimostrato prima, un mercato interno di mezzo miliardo di persone farà bene alla nostra economia. Nel mondo globalizzato, la chiusura al nuovo e la difesa delle posizioni acquisite sono una strategia perdente. Il progetto di integrazione europea è la nostra riposta alla globalizzazione; l'allargamento di domani e quelli che seguiranno nei prossimi anni rendono questa risposta più forte e convincente. Non possiamo illuderci di arrestare la dinamica storica della globalizzazione, sarebbe come ribellarsi alle leggi di natura. Però, se restiamo uniti, possiamo imbrigliare le sue forze e metterle al servizio dei nostri interessi e dei nostri princìpi. L'integrazione europea serve a gestire la globalizzazione in modo democratico e pacifico. E tutti ci riconoscono che è l'unico tentativo riuscito al mondo. Non facciamoci illusioni: l'Europa potrà mantenere i suoi livelli di prosperità, difendere i suoi valori fondamentali e affermare la sua indipendenza nel mondo solo se sarà capace di riunire tutto il continente in pace e in democrazia. “ |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CELEBRATA LA XV GIORNATA DEL RICORDO A GORIZIA PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE MITTELEUROPA ALOIS MOCK E GYULA HORN INSIGNITI DEL RICONOSCIMENTO “LAUDIS ET HONORIS SIGNUM” |
|
|
|
|
|
Gorizia, 4 maggio 2004 Alois Mock e Gyula Horn, Ministri degli Esteri dei Governi di Austria e di Ungheria nel 1989, sono stati insigniti ieri a Gorizia del riconoscimento internazionale “Laudis et Honoris Signum”. Mock e Horn furono gli artefici della caduta della cortina di ferro il 2 maggio 1989 quando con un paio di cesoie tagliarono il filo spinato che divideva l’Austria dall’Ungheria e di fatto aprirono un varco attraverso cui passarono migliaia di profughi in fuga dalla Germania dell’Est diretti in Austria e in Germania. “Questa cerimonia avviene in una città, Gorizia, ha affermato Alois Mock, in cui in passato ci sono stati migliaia di morti per la guerra e il loro ricordo va rispettato. Poi l’Europa ha tracciato un altro percorso. Schuman, Adenauer e De Gasperi hanno voluto che in Europa non ci fossero più guerre civili e sono lieto di vedere che dieci nuovi ma vecchi paesi europei sono con noi in Europa. Citando, a monito per tutti, una poesia carinziana che dice ‘La storia ci insegna sempre ma non trova scolari’ è nostro dovere prenderci cura di questo nuovo spirito europeo!” Ricordando che la collaborazione con Mock risale alla metà degli anni Cinquanta “ci siamo incontrati spesso perché volevamo cambiare l’Europa ha raccontato l’ex ministro degli esteri ungherese Gyula Horn. Abbiamo lavorato insieme anche quel lontano settembre del 1989 per lasciare attraversare e uscire dal nostro paese migliaia di cittadini della Germania dell’Est che volevano andare a Ovest. Non è giusto pensavo - costringere nessuno ad abitare dove non vuole. Non dimenticherò mai come il nostro popolo ha festeggiato il primo maggio di quest’anno per l’ingresso in Europa”. Alla cerimonia era presente anche padre Imre Kozma, il religioso che, nell’estate del 1989, ha raccolto, alloggiato e sfamato oltre 50.000 profughi che dalla Germania dell’Est, attraverso l’Ungheria, fuggivano in Austria e Germania. “L’europa è diventata più forte e unita ha affermato - perché le gente ha potuto incontrarsi e guardare in viso l’altro riconoscendovi il fratello e la sorella”. È intervenuto anche l’Ambasciatore di Croazia a Roma, Drago Kraljevic, a proposito della pre-adesione della Croazia all’Unione Europea. Il 20 aprile la Commissione europea ha dato parere favorevole per la nostra candidatura all’adesione. Per noi è un evento storico. A 13 anni dall’indipendenza, la Croazia è un paese maturo, con una democrazia stabile. L’auspicio è che a giugno la nostra candidatura sia approvata definitivamente dal Consiglio Europeo. Come cittadino croato vorrei esprimere una considerazione personale oggi, qui a Gorizia: in questa città si sono incontrati popoli diversi e si sono intrecciate culture diverse. Fortunatamente si sono salvati valori importantissimi come l’amicizia, la comprensione reciproca, la tolleranza e la capacità di capire l’altro che parla una lingua diversa. Mi auguro che anche la Croazia potrà dare tra qualche anno il proprio contributo rafforzando il concetto di Europa di pace, democratica, multiculturale”. Tra i rappresentanti del mondo diplomatico erano presenti il Console Generale d’Ungheria a Milano Tamas Korsos, la Console onoraria d’Ungheria per la Regione Friuli Venezia Giulia Anna Illy nonché Presidente dell’Associazione Industriali di Trieste, il Console di Slovenia Zoran Pelikan e l’Addetta Culturale del Consolato Generale d’Austria a Milano Stella Avallone. Il presidente dell’Associazione Mitteleuropa, Paolo Petiziol, ha esteso agli statisti Mock e Horn e ai partecipanti anche alcuni messaggi di saluto che esprimevano sentimenti augurali e di partecipazione pervenuti dagli Ambasciatori di Polonia, di Romania, di Repubblica Slovacca, di Austria e dei Paesi Baltici e dal mondo politico. Il vice ministro per le Attività Produttive Adolfo Urso ha sottolineato “l’importanza dello speciale evento” e il Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri Roberto Antonione ha inviato alle autorità partecipanti un messaggio augurale “per la celebrazione di questo grande momento storico che tutti ci troviamo a vivere”. Il ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione ha ricordato la sua amicizia e stima per Alois Mock e ha evidenziato “il valore simbolico dell’atto del 2 maggio 1989 che segna la fine dell’ingiusta divisione dell’Europa sancita dai patti di Yalta”. Anche il saluto del ministro per gli Affari Esteri Franco Frattini ha ricordato “il significativo momento dedicato ad un evento di alto valore simbolico in quanto inizio del processo di riunificazione europea. Porgo il mio partecipe saluto a Mock e Horn scrive Frattini - con l’auspicio che il cammino iniziato il 2 maggio 1989 felicemente prosegua per dare vita ad un’Europa sempre più unita”. Altri messaggi sono giunti dal Presidente del Senato Marcello Pera, dal ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani, dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dal ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo italiano. Infolink: www.Mitteleuropa.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INTEGRAZIONE DELLE BANCHE CENTRALI NAZIONALI DEI NUOVI STATI MEMBRI NELL’ACCORDO TRA BANCHE CENTRALI SUGLI AEC II |
|
|
|
|
|
Francoforte, 4 maggio 2004 - Le procedure operative previste per gli Accordi europei di cambio nella Terza fase dell’Unione economica e monetaria (Aec Ii) sono definite in un accordo stipulato il 1° settembre 1998 fra la Banca centrale europea (Bce) e le banche centrali nazionali (Bcn) degli Stati membri non appartenenti all’area dell’euro (Accordo tra banche centrali sugli Aec Ii). Il 1° maggio 2004 le Bcn dei dieci nuovi Stati membri dell’Unione europea sono divenute parti di tale accordo. L’accordo tra banche centrali sugli Aec Ii del 1° settembre 1998 e l’atto relativo all’integrazione dei nuovi Stati membri sono disponibili nella sezione “Publications” del sito Internet della Bce. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL CESR DÀ IL BENVENUTO ALLE AUTORITÀ DI VIGILANZA DEI DIECI PAESI NUOVI MEMBRI DELLA UE |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 - Il Cesr (Committee of European Securities Regulators), di cui la Consob fa parte, ha dato ieri il benvenuto alle autorità di vigilanza sui mercati finanziari dei dieci Paesi che il primo maggio scorso sono entrati nell'Unione europea per effetto dell'allargamento Ue. Aderiscono al Cesr in qualità di membri effettivi (finora avevano lo status di osservatori) le autorità dei seguenti Paesi: Cipro, Malta, Repubblica ceca, Ungheria Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Il Cesr manifesta nella circostanza la più ampia disponibilità a collaborare con i nuovi membri per il rafforzamento dell'efficacia dell'attività di vigilanza, al fine di salvaguardare la fiducia nel mercato unico dei servizi finanziari dell'Unione europea. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – APRILE 2004 |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 - Il Mef comunica che nel mese di aprile 2004 si è registrato un fabbisogno del settore statale pari a circa 10.100 milioni di euro, inferiore a quello dell’aprile dello scorso anno, pari a 13.447 milioni. Nel primo quadrimestre del 2004 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 38.100 milioni, mentre nell'analogo periodo 2003 il fabbisogno era stato pari a 33.189 milioni. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
COMMENTO AI DATI DI FABBISOGNO – APRILE 2004 |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 - Il Mef comunica che nel mese di aprile di quest’anno il fabbisogno (10.100 milioni di euro) è migliorato di circa 3.300 milioni rispetto al dato di aprile 2003 (13.447 milioni). Grazie a questo risultato si inverte la tendenza registrata nei primi tre mesi dell’anno. Il miglioramento è da attribuirsi al buon andamento delle entrate fiscali ed a un gettito delle sanatorie superiore alle attese. L’azione di monitoraggio e di programmazione sulla spesa ha consentito di contenere i fenomeni di accelerazione verificatisi in febbraio e marzo. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CCT 1/5/2004: RIMBORSATI 2 MLD CON IL FONDO AMMORTAMENTO |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004- Il Mef comunica che con regolamento di ieri è stato rimborsato il Cct 1° maggio 2004 (codice Isin It0001115366), pari a 8,504 miliardi nominali. Per il rimborso di 2 miliardi di euro sono state utilizzate le disponibilità del Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
APRE A MILANO FORTIS LEASE ITALIA IL GRUPPO FORTIS LEASE RAFFORZA LA SUA POSIZIONE SUL MERCATO EUROPEO |
|
|
|
|
|
Milano, 4 aprile 2004 - Il Gruppo Fortis Lease sbarca in Italia. L’apertura della nuova sede milanese è la concretizzazione del piano di sviluppo, già annunciato nel giugno del 2003, che prevede, entro il 2008, la creazione di una filiale di Fortis Lease in tutti i paesi in cui Fortis Bank è presente con un Business Centre. La nuova società italiana di leasing, guidata dal direttore Valentino Polli, sarà attiva in tutti i settori, in particolare in quello strumentale e immobiliare. “Il nostro obiettivo - afferma Polli – è sviluppare opportunità di finanziamento per le Pmi, soddisfacendo le esigenze dei clienti consolidati e sfruttando le sinergie con Fortis Bank. La tipologia di beni finanziabili da Fortis Lease Italia è molto vasta e spazia dai macchinari industriali ai fabbricati. Siamo in grado di soddisfare le esigenze dei singoli clienti grazie alla flessibilità nella struttura delle operazioni e alla possibilità di adattare di volta in volta i valori dell’anticipo e del riscatto finale. Data la matrice internazionale del gruppo Fortis, il nostro cliente tipo è una Società appartenente alle Pmi che eserciti attività prevalentemente rivolta all’estero. La scelta del cliente target è coerente con la strategia del Gruppo che si riassume anche nel suo motto: ‘Solid partners, flexible solutions’. La nostra missione è pertanto quella di fornire ai clienti una vasta scelta di opportunità di finanziamento che possono prendere forma solo se supportati da strutture appropriate: ecco il perché della creazione di una struttura interamente dedicata al leasing ma che interagisce in modo profondo con il mondo banca”. I punti di contatto tra le due entità sono molteplici: primo fra tutti il patrimonio clienti. Ciò significa una semplificazione a livello di istruttoria grazie alle informazioni già in possesso del Gruppo. Inoltre, consente di realizzare delle sinergie per quanto riguarda le strutture commerciali con l’effetto positivo per il cliente di poter continuare ad interagire con un interlocutore già noto. L’ufficio commerciale sarà supportato, a livello di back office, da una società di Banca Agrileasing: Tkleasing. Banca Agrileasing è la società di leasing del credito cooperativo italiano. Tra le prime dieci società di leasing italiane, Banca Agrileasing ha 270 dipendenti che lavorano in 14 diverse filiali. Il mercato italiano del leasing è cresciuto rapidamente, diventando il secondo in Europa, dopo quello tedesco. I contratti stipulati nel 2002 ammontano a 37,6 miliardi di euro, principalmente nel settore immobiliare. L'aspirazione di Fortis Lease è di far parte dei primi 5 Gruppi europei in termini di profitto. Attualmente il gruppo Fortis Lease si colloca al 6° posto tra i network europei. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ASSOCONSULENZA: TISCALI – I CONTI MIGLIORANO, MA….. |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 - I risultati presentati da Tiscali mostrano un miglioramento nei conti. Tuttavia per poter effettuare una corretta valutazione sul titolo, occorre analizzare il settore e successivamente il posizionamento e la situazione della società. Il mercato dell’accesso alla rete è in piena fase di espansione, con stime di crescita elevate almeno fino a tutto il 2005. I grandi competitors presenti sul mercato godono ancora di ampi vantaggi competitivi e ogni altro player, per poter sfruttare decisamente questa fase di espansione, dovrebbe operare sia sulla leva del prezzo, sia attraverso una comunicazione molto forte. Sulla base di queste considerazioni Tiscali, a nostro giudizio, potrà sfruttare solo in parte questa fase espansiva, in quanto una strategia basata sulla concorrenza di prezzo porterebbe una limitazione dei margini. Inoltre, i vincoli di bilancio il continuo consumo di cassa (che pur essendo in netta riduzione, è ancora su livelli preoccupanti) limitano il piano di espansione e qualsiasi aggressiva campagna di marketing. Sulla base di queste considerazioni ci attendiamo comunque un buon miglioramento dei conti nel breve termine (dovuti alla fase di espansione del settore), mentre per il medio termine le prospettive non sono positive. Ogni acquisto deve essere fatto in un’ottica speculativa. Dal punto di vista tecnico Tiscali ha una tendenza neutro/negativa. La prima resistenza è posta a 4,77/82 la cui rottura porterebbe il titolo a testare la successiva resistenza posta a 4,93/97. Al ribasso il supporto è posto a 4,43 e 4,30/33, la cui rottura confermerebbe il trend negativo. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PUBLIC SHELLS / REVERSE MERGERS / SPIN-OFFS UNA PANORAMICA |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 - Un “reverse merger” è un metodo attraverso il quale una società privata diventa società quotata. In un reverse merger una società privata s’incorpora in una società quotata. La società quotata è di solito senza attività o passività. Un altro nome per la società quotata è “shell company” o “shell corporation”. La caratterizzazione di “shell” è applicabile poiché tutto ciò che esiste della società originaria è la sola struttura societaria. Incorporandosi in tale entità una società privata diventa quotata. La società privata s’incorpora in una società quotata ed ottiene la maggioranza delle azioni della società quotata (di solito più o meno il 90%). Normalmente, subito dopo la fusione, la società privata cambia il nome della società quotata (di solito con il suo nome) e nomina ed elegge il management ed il consiglio d'amministrazione. La nuova entità, quotata, avrà idealmente una base di azionisti sufficiente per soddisfare i requisiti, in termini di numero di azionisti del Nasdaq, ai fini dell'ammissione alla quotazione e la negoziazione nel segmento Smallcap. I vantaggi di essere quotati in borsa, come esposto di seguito, sono rappresentati principalmente dalla possibilità di ottenere un prezzo più elevato per una successiva emissione di azioni della società. Diventare una società quotata, sia attraverso un reverse merger, sia attraverso uno spin-off di società quotata, come esposto di seguito, consente ad una società privata di quotarsi ad un costo inferiore e con una ridotta diluizione delle partecipazioni rispetto alla quotazione iniziale in borsa (Ipo: Initial Public Offering). Mentre in un Ipo il processo di quotazione e di raccolta di capitale sono contemporanei, in uno spin-off di società quotata o in un reverse merger queste due funzioni sono indipendenti l’una dall’altra. Una società privata può quotarsi sul mercato senza effettuare un aumento di capitale. Utilizzando queste funzioni indipendenti, il processo di quotazione è molto semplificato. La società privata che si è quotata può beneficiare della negoziazione delle sue azioni sul mercato borsistico tramite: una maggiore liquidità delle azioni di proprietà della società; un maggiore prezzo delle azioni e quindi una più elevata capitalizzazione della società; un più ampio accesso ai mercati finanziari facilitando una futura offerta di azioni; la possibilità della società di fare acquisizioni utilizzando le proprie azioni come valore di scambio; la possibilità di offrire piani d’incentivazione (“stock option plans”) per attrarre e trattenere personale che riveste ruoli chiave; ulteriori collocamenti di titoli non precedentemente sottoscritto per raccogliere capitale; Altri benefici immediati della quotazione attraverso un reverse merger, rispetto a un Ipo sono: i costi di un reverse merger sono significativamente inferiori rispetto a quelli di un Ipo; il tempo richiesto per un “shell merger” è considerevolmente inferiore rispetto a quello richiesto per un Ipo; c’è un rischio inerente all’Ipo dovuto alle imprevedibili condizioni di mercato che possono far ritirare l’Ipo nonostante il pagamento di costi preliminari; l’Ipo richiede generalmente una maggiore attenzione da parte del management; i risultati storici della società e la situazione patrimoniale sono meno importanti in un reverse merger rispetto a quanto richiesto per un Ipo; la mancanza di risultati storici positivi può non impedire a una società privata di completare un reverse merger; c’è meno diluizione del controllo della società; c’è la tendenza a valutare maggiormente la società. Il “registered spin-off” anche conosciuto come “spin-off di società quotata” offre ancora un altro metodo di quotazione. In uno “spin-off” la società privata diventa una società quotata emettendo sue azioni a favore di una società esistente (di solito quotata in borsa) che ha una base di azionisti. Queste azioni sono registrate presso la statunitense Sec (Securities and Exchange Commission) e consegnate agli azionisti della società esistente nella forma di distribuzione di dividendi azionari. La distribuzione di azioni come dividendi è considerato come spin-off delle azioni di una società privata. Dopo che gli azionisti hanno ricevuto queste azioni e si iniziano le negoziazioni, le azioni di quella che una volta era una società privata sono ora quotate. Lo “spin-off” di una società quotata differisce da un reverse merger nel seguente modo: In un reverse merger la società privata può strutturare la nuova società quotata per soddisfare le sue particolari necessità, per esempio l'ammontare e la tipologia delle azioni, i certificati di diritto di opzione (warrants), ecc. In un “spin-off” la società privata deve accettare la struttura del capitale della società esistente, oppure lo cambia attraverso il diritto di voto degli azionisti, inclusi anche quelli di minoranza. Tuttavia, solitamente, soltanto una piccola percentuale delle azioni della società privata è distribuita agli azionisti della società esistente. Questa serve per garantire la proprietà della società da parte del management e di altri azionisti in vista di future operazioni finanziarie; lo spin-off serve per preparare il mercato borsistico per una successiva offerta di azioni che costa generalmente meno di un'Ipo; il management, gli azionisti e gli altri soggetti che partecipano la società privata possono includere le loro azioni nella dichiarazione di distribuzione dei dividendi di azioni registrata alla Sec, consentendo la vendita delle loro azioni in borsa; nel caso in cui la società privata non sia una società statunitense, essa potrebbe non volerlo diventare cosa che accadrebbe nel caso di un reverse merger. La distribuzione di dividendi in forma di azioni risolve questo problema. La società non statunitense ha il diritto di avere le proprie azioni negoziate sul mercato statunitense senza l’obbligo di diventare una società statunitense o una controllata di una società statunitense; Una società statunitense potrebbe preferire una distribuzione di dividendi in forma di azioni rispetto ad un reverse merger, nel caso che questa richieda una particolare struttura di capitale, ad esempio classi di azioni, certificati di diritto di opzione (warrants), ecc., non disponibile nella società quotata. Per avviare un processo di reverse merger o uno “spin-off” è richiesta l'approvazione degli azionisti. Precedenti esperienze hanno dimostrato che una volta quotata: il valore di mercato di una società quotata è spesso più alto di quello di una società privata con la stessa struttura nello stesso settore; diventa più facile la raccolta di capitali, se non per altro, per la capacità di monitorare il prezzo ed il valore di azioni attraverso fonti indipendenti; i mercati di capitale estero sono più disponibili, per esempio il Regolamento S; · e azioni definite dal Regolamento S possono essere pagate ai consulenti in sostituzione di contanti; il prezzo di mercato diventa un valore di riferimento (“benchmark”) nel caso di acquisti di azioni, di acquisizioni, di collocamenti privati e dei prezzi di esercizio dei warrants. È essenziale, soprattutto per le società neoquotate, che un programma di relazioni con gli investitori sia implementato e mantenuto attivamente. È consigliabile coinvolgere una società (o una persona), specializzata nelle relazioni pubbliche finanziarie, per costruire e mantenere i rapporti all’interno della comunità finanziaria. Tutto ciò a vantaggio di una comunicazione completa e tempestiva, attraverso la quale fare emergere pienamente il valore della società. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CREDITO BERGAMASCO PRIMO TRIMESTRE 2004: PROSEGUE L’ESPANSIONE DI RACCOLTA DIRETTA (+16,2%), RISPARMIO GESTITO (+6,7%) ED IMPIEGHI (+10,1%) |
|
|
|
|
|
Bergamo, 4 maggio 2004 - Progresso della raccolta diretta che – al 31.3.2004 – è salita a 7.706,7 milioni di euro, con un aumento annuo del 16,2%, del risparmio gestito, fissatosi a 4.406,9 milioni di euro (+6,7%), della raccolta indiretta, attestatasi a 8.651,2 milioni di euro (+5,9%), e della raccolta totale che raggiunge i 16.357,9 milioni di euro (+10,5%). Gli impieghi ordinari netti alla clientela crescono del 10,1% a 7.744,3 milioni di euro. Il margine dei servizi ha raggiunto i 37,4 milioni di euro, con uno sviluppo annuo dell’8,5%, il risultato di gestione è aumentato sino a 48,9 milioni di euro (+5,4%), l’utile delle attività ordinarie si è fissato a 36,2 milioni di euro (+5,4%) ed il conto economico si è chiuso con un utile netto di periodo di 21 milioni di euro (+1,8%). Questi, in sintesi, i principali risultati al 31 marzo 2004 del Credito Bergamasco (Gruppo Bancario Popolare di Verona e Novara) approvati ieri dal Consiglio d’Amministrazione dell'Istituto. L’attività creditizia e di raccolta Al 31.3.2004 la raccolta diretta “ordinaria” – al netto, cioè, delle operazioni passive di pronti contro termine e delle obbligazioni collocate nell’ambito del programma di emissione di Medium Term – ha raggiunto i 6.789 milioni di euro, realizzando un incremento del 29,4% rispetto ai 5.244,8 milioni di euro del 31.3.2003 e del 6,8% nei confronti dei 6.358,7 milioni della fine dello scorso esercizio. Fra le diverse forme tecniche di provvista va segnalata la continua espansione dei prestiti obbligazionari ordinari, riservati cioè ai risparmiatori tradizionali, che, attestandosi a 2.165,7 milioni di euro, evidenziano un incremento del 33,8% rispetto a 1.619,1 milioni del 31.3.2003 e del 7,9% nei confronti dei 2.007,3 milioni del 31.12.2003. Il totale della raccolta diretta da clientela ha invece raggiunto i 7.706,7 milioni di euro, con un progresso del 16,2% nei confronti dei 6.631,3 milioni di un anno prima. La raccolta indiretta della banca ha seguito anche nel primo trimestre del 2004 un discreto profilo di crescita, raggiungendo, a fine marzo, gli 8.651,2 milioni di euro, con un’espansione del 5,9% nei confronti degli 8.169,4 milioni del 31.3.2003 e dello 0,6% rispetto agli 8.596,5 milioni del 31.12.2003. La raccolta totale da clientela si è così fissata a 16.357,9 milioni di euro con un aumento del 10,5% rispetto ai 14.800,7 milioni di euro del 31.3.2003. All’interno di questo aggregato il risparmio gestito si è attestato a 4.406,9 milioni di euro, realizzando un aumento del 6,7% rispetto ai 4.131,7 milioni di euro del 31.3.2003. Sul fronte dell’attivo di bilancio, gli sforzi profusi dalla banca mirati al sostegno dell’economia locale – ovviamente avuto sempre riguardo alla rigorosa valutazione dei meriti creditizi – hanno portato gli impieghi ordinari netti verso la clientela a quota 7.744,3 milioni di euro, segnando una crescita del 10,1% rispetto ai 7.031,2 milioni di euro del 31.3.2003. La qualità del credito L’assidua ed efficace opera di controllo del rischio di credito ha permesso alla banca di mantenere il buon livello della qualità del credito erogato nonostante le difficoltà sperimentate dall’economia anche durante il primo trimestre 2004. Le sofferenze nette in linea capitale si sono, infatti, attestate, al 31.3.2004, a 57,5 milioni di euro (-3,5% su base annua) e la loro incidenza sui crediti verso la clientela, confermandosi tra le più basse dell’intero sistema bancario italiano, è scesa dallo 0,83% del 31.3.2003 allo 0,74% del 31.3.2004. Le sofferenze nette in linea capitale ed interessi hanno raggiunto i 73 milioni di euro (-3% su base annua), con un’incidenza sul totale dei crediti netti pari allo 0,94%, in diminuzione rispetto all’1,05% di un anno prima e confermando il dato di fine 2003. Il conto economico Il positivo sviluppo dei volumi intermediati ha permesso di contenere gli effetti indotti sul “margine della gestione denaro” dalla flessione sperimentata dai tassi di mercato nei primi tre mesi del 2004 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Al 31.3.2004, infatti, il margine finanziario si è fissato a 66,5 milioni di euro, un valore sostanzialmente in linea con i 66,7 milioni dell’anno precedente. Il margine dei servizi si è invece posizionato a 37,4 milioni di euro con un’espansione dell’8,5% rispetto ai 34,4 milioni del 31.3.2003. Più in particolare, al 31.3.2004, le commissioni nette da servizi hanno raggiunto i 27,5 milioni di euro, con un aumento dell’8,9% nei confronti dei 25,2 milioni di un anno prima; i profitti da operazioni finanziarie si sono fissati a 1,8 milioni di euro contro i 3,8 milioni di un anno prima; gli altri proventi netti di gestione – al netto dei recuperi relativi alle imposte indirette, ai costi del personale distaccato e alle spese legali – si sono attestati a 8,1 milioni di euro (+50,3 % rispetto ai 5,4 milioni del 31.3.2003). Il margine di intermediazione è così salito a 103,8 milioni di euro, rilevando un incremento del 2,7% nei confronti dei 101,1 milioni di euro del 31.3.2003. L’insieme dei costi operativi ha raggiunto, a fine marzo 2004, i 53,1 milioni di euro, con una crescita annua nettamente inferiore al tasso di inflazione (+0,7%) e dopo rettifiche di valore sulle immobilizzazioni per 1,8 milioni di euro, il risultato lordo di gestione ha registrato un aumento annuo del 5,4%, passando dai 46,4 milioni di euro del 31.3.2003 ai 48,9 milioni di euro del 31.3.2004. A testimonianza del continuo progresso del grado di efficienza operativa della banca, il cost/income ha realizzato un ulteriore miglioramento, posizionandosi al 52,9% (54,1% al 31.3.2003 e 53% alla fine dello scorso esercizio). Il conto economico sconta poi la contabilizzazione di 2,2 milioni di euro di ammortamento dell’avviamento pagato sull’acquisizione – avvenuta il 1° dicembre 2003 – del ramo di azienda dalla Banca Popolare di Novara S.p.a. E dei relativi oneri accessori, mentre le rettifiche nette di valore su crediti e gli accantonamenti ai fondi rischi su crediti si sono attestati a 10 milioni di euro, con una riduzione del 9,1% rispetto agli 11 milioni di un anno prima. Dopo accantonamenti per rischi ed oneri pari a 0,5 milioni di euro (1,1 milioni di euro un anno prima), l’utile delle attività ordinarie si è fissato in 36,2 milioni di euro, a fronte dei 34,4 milioni del 31.3.2003 (+5,4%) e l’utile lordo ha raggiunto i 36,3 milioni di euro. Dopo imposte sul reddito di periodo per 15,3 milioni di euro (14,9 milioni al 31.3.2003), il conto economico si è chiuso con un utile netto di 21 milioni di euro, in crescita dell’1,8% rispetto ai 20,6 milioni del 31.3.2003 (+4,2 % la variazione su basi omogenee). Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha, inoltre, deliberato l’assunzione di Francesco Minotti – in precedenza Vice Direttore Generale di Pioneer Investments Management Sgr (Gruppo Unicredito) – quale responsabile della Funzione Raccolta ed Investimenti del Credito Bergamasco |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GRUPPO TREVI BILANCIO AL 31/12/2003: DIVIDENDO DI € 0,015 PER AZIONE RINNOVATE LE CARICHE SOCIALI IN MAGGIORANZA I CONSIGLIERI INDIPENDENTI E NON ESECUTIVI |
|
|
|
|
|
Cesena, 4 maggio 2004 - L’assemblea degli azionisti della Trevi - Finanziaria Industriale S.p.a., holding del Gruppo Trevi, tra i principali operatori mondiali nel settore dei servizi di ingegneria del sottosuolo e delle macchine per fondazioni e perforazioni, ha approvato il bilancio dell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2003. Il 2003 si è chiuso con ricavi totali pari a 366,6 milioni (+ 7,8% rispetto all’esercizio 2002), Ebitda pari a Euro 41,3 milioni (+51,2%), Ebit pari a 16,7 milioni (+259,5%), risultato ante imposte di Euro 4,4 milioni e un utile netto consolidato pari a 1,1 milioni di Euro. L’utile netto del bilancio civilistico è stato pari a 1,02 milioni di Euro. L’assemblea ordinaria ha approvato la destinazione dell’utile di esercizio, che prevede la distribuzione di un dividendo di Euro 0,015 per azione con data stacco 5 luglio 2004 e pagamento a partire dall’8 luglio 2004. I soci hanno inoltre deliberato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, confermando i Consiglieri Trevisani Davide, Trevisani Gianluigi, Trevisani Cesare, Trevisani Stefano, Teodorani Fabbri Pio, Moscato Antonio Claudio Guglielmo, Pinza Roberto, Amoroso Mario e nominando un nuovo Consigliere nella persona dell’Ing. Enrico Bocchini. La maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione sono indipendenti e non esecutivi, secondo la migliore prassi di Corporate Governance internazionale. Confermati invece tutti i membri del Collegio Sindacale. L’assemblea degli azionisti ha autorizzato per un periodo di dodici mesi il Consiglio di Amministrazione ad acquistare azioni proprie, per un totale complessivo detenuto non superiore a numero 3.000.000 di azioni (4,6875% del capitale sociale). |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GRUPPO BEGHELLI. BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2003: IL GRUPPO RITORNA IN UTILE PER 0,6 MILIONI DI EURO (-8,9 MILIONI LA PERDITA AL 31 DICEMBRE 2002). MIGLIORA LA REDDITIVITÀ (MARGINE OPERATIVO LORDO +40%). |
|
|
|
|
|
Monteveglio, 4 maggio 2004 - L'assemblea degli Azionisti della Beghelli S.p.a. - che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell'illuminazione di emergenza e dell'illuminazione a risparmio energetico - ha approvato il 30 aprile il bilancio al 31 dicembre 2003. Li 2003 ha registrata ricavi netti consolidati pari a 118,5 milioni di Euro, (118,4 milioni nel 2002). In miglioramento la redditività del gruppo, con il margine operativo lordo pari a 16,8 milioni di euro (+40,4% rispetto all'esercizio precedente). Il risultato operativo si attesta a 7 milioni (-5,8 milioni il risultato al 31 dicembre 2002). L'incidenza dei margini sul fatturato 2003 è pari, rispettivamente, al 14,1% ed al 5,9%. L'esercizio chiude con un utile di 0,6 milioni di euro, (-8,9 milioni la perdita del 2002), destinato per il 5% a Riserva Legale e per la rimanente parte a Riserva Straordinaria. Tale risultato è anche influenzato dalla svalutazione per 1, 9 milioni di Euro del valore di carico della partecipazione nella società ipse 2000. Prosegue anche la riduzione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 31 dicembre 2003 è pari a 52,4 milioni di Euro, contro i 71,9 milioni del 31 dicembre 2002. E' stato confermato alla società Pricewaterhousecoopers l'incarico per la revisione e la certificazione dei bilanci civilistico e consolidato anche per il triennio 2004-2006. Nel corso dell'Assemblea, inoltre, è stato nominato il Collegio Sindacale della società che rimarrà in carica fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006. Sono stati confermati Franco Ponzellini in qualità di Presidente, Guido Rossi e Carla Catenacci sindaci effettivi_ Pur mantenendo il proprio core business nell'illuminazione d'emergenza, Ca Beghelli ha ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di business - illuminazione a risparmio energetico ed home automation con particolare attenzione alla sicurezza e ai servizi di telesoccorso, in ambito famigliare e industriale. In tali aree la società valorizza pienamente il proprio know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MARIELLA BURANI FASHION GROUP SPA PARERE POSITIVO DELL’AUTORITÀ ANTITRUST AUSTRIACA ALL’ACQUISIZIONE DEL 100% DI DON GIL GMBH DA PARTE DI MARIELLA BURANI FASHION GROUP. IL CLOSING AVVERRÀ IL 5 MAGGIO 2004 |
|
|
|
|
|
Cavriago, 4 Maggio 2004 - L’autorità Antitrust Austriaca al termine della valutazione sotto il profilo antitrust dell’operazione di acquisto da parte di Mariella Burani Fashion Group del 100% di Don Gil Gmbh ha dichiarato che l’operazione di concentrazione non costituisce abuso di posizione dominante sul mercato austriaco. Nulla osta quindi alla conclusione dell’operazione il cui closing è stato fissato per il 5 maggio prossimo. Con l’acquisizione della società Don Gil Gmbh, primario distributore di beni di lusso con 38 negozi esclusivi situati nei più prestigiosi centri dello shopping in Austria (i negozi hanno una dimensione media di 400mq), Mariella Burani Fashion Group ottiene un’importante crescita nello sviluppo della propria attività retail. Nei negozi sono presenti i brands di famosi stilisti internazionali, tra cui Giorgio Armani, Strenesse, Hugo Boss, Etro, Cavalli e Zegna. L’acquisizione permetterà al Gruppo 1) una significativa presenza nel mercato austriaco, 2) un ampliamento della rete di negozi prestigiosi per i brands del Gruppo. La transazione Mbfg acquisirà il 100% del capitale sociale di Don Gil Gmbh da Palmers Textile Ag ad un prezzo pari a € 5,5 milioni di poco superiore al patrimonio netto. Don Gil ha generato, nell’anno fiscale chiuso al 31 gennaio 2004, ricavi per € 52,4 milioni. La società ha generato nello stesso periodo circa € 3 milioni di free cash flow e contribuirà a migliorare la gestione del working capital del Gruppo. Don Gil ha sede a Vösendorf, a sud di Vienna, in un moderno stabilimento di oltre 4,000 mq, dove sono ubicati gli uffici amministrativi e logistici e il magazzino. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ISAGRO: BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2003: RICAVI COMPLESSIVI PARI A EURO 153 MILIONI |
|
|
|
|
|
Milano, 3 maggio 2004 – Si è riunita il 30 aprile a Milano l’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Isagro S.p.a. L’assemblea ordinaria ha provveduto ad approvare il bilancio relativo all’esercizio 2003 di Isagro S.p.a. E delle società fuse per incorporazione dal 1° gennaio 2004, nonché a visionare i dati relativi al Gruppo che ha chiuso con ricavi complessivi pari a Euro 153 milioni (in linea con quelli registrati nel 2002), con un Ebitda di Euro 23,9 milioni (in progresso del 3,5% rispetto al 2002)e con un Risultato netto di Euro 3,2 milioni che, escludendo i proventi straordinari, risulta superiore dell’83% rispetto a quello del 2002 (Euro 2,5 milioni contro Euro 1,4 milioni). L’indebitamento finanziario netto consolidato a fine 2003 è stato pari a Euro 68,8 milioni. L’assemblea ha approvato, così come proposto dal Consiglio di Amministrazione, la distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,10 per azione. Il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 13 maggio 2004, con stacco della cedola n. 1 in data 10 maggio 2004. La stessa Assemblea ha anche provveduto alla riduzione del numero di Consiglieri da 13 a 12 membri e alla conferma del dott. Vittorio Serafino, quale Amministratore indipendente, nonché alla nomina del Collegio Sindacale che rimarrà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006. Infine, l’Assemblea straordinaria ha deliberato la fusione per incorporazione in Isagro S.p.a. Di Isagro Copper S.r.l., società controllata al 100% da Isagro S.p.a., con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2004, nonché alcune modifiche statutarie derivanti dalla riforma del diritto societario. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ACCORDO TRA PIAGGIO AERO E L’AMERICANA AVANTAIR |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 – Oggi alle ore 11.30, presso il Ministero delle Attività Produttive – Salone del ministro, alla presenza del ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano e del sottosegretario Mario Valducci, Piaggio Aero Industries firmerà una commessa con la società americana di fractional Avantair. Saranno presenti i presidenti di Piaggio Aero Piero Ferrari e di Avantair Steve Santo, insieme con l’amministratore delegato di Sviluppo Italia Massimo Caputi. Parteciperanno inoltre per Piaggio Aero l’amministratore delegato Josè Di Mase, il direttore generale Giorgio Giorgi, i consiglieri d’amministrazione Filippo Capece Minutolo e Alberto Galassi; per Piaggio America il presidente Tom Appleton e il direttore commerciale Jim Holcombe. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ALITALIA: GRAVISSIME CONSEGUENZE PER L’EVENTUALE PROTRARSI DELLE SITUAZIONI DI BLOCCO |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 - Ieri il Consiglio di Amministrazione di Alitalia si è nuovamente riunito per esaminare la situazione della Compagnia alla luce dell’ormai prolungata fase di stallo in merito all’attivazione di essenziali misure del Piano Industriale (in particolare i cosiddetti requisiti di sistema e misure sul costo del lavoro), del correlato deterioramento della posizione economico-finanziaria e del merito di credito sui mercati, nonché del recente ripresentarsi di forme di agitazione sociale non regolamentate con gravi impatti sull’operativo. In particolare, sono state esaminate le gravissime conseguenze che l’eventuale protrarsi e reiterarsi di situazioni di blocco dell’operativo avrebbero sulla posizione finanziaria. Infatti la situazione di liquidità del Gruppo ammonta tuttora a circa 200 milioni di Euro e la Società è appena entrata nel periodo di alta stagione che, con i relativi benefici finanziari, in condizioni di normalità dura per l’intero periodo estivo. Parallelamente, si è discusso della necessità di vedere attuate velocemente le misure di Piano sopra menzionate e/o di misure alternative o integrative, anche alla luce degli esiti del Tavolo di serrato confronto tra Governo, Azienda e Parti Sociali che sarà avviato oggi a Palazzo Chigi per la durata di tre giorni. Il Consiglio di Amministrazione si è concluso riconvocandosi per il prossimo 6 maggio per analizzare gli esiti del predetto Tavolo, esaminare le predette misure alternative/integrative, deliberare in merito al progetto di bilancio 2003 che a breve dovrà essere approvato e valutare la pronta convocazione dell’Assemblea straordinaria degli Azionisti per le necessarie deliberazioni in merito alla Società. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
EMIRATES AIRLINE: UTILE US$ 429 MILIONI (€ 361 MILIONI) PER UN INCREMENTO DEL +73,5% |
|
|
|
|
|
Dubai, E.a.u., 3 maggio 2004 – Emirates Airline ha annunciato un utile netto record, per un valore di 429 milioni di dollari Usa (€ 361 milioni), per l’esercizio finanziario 2003-04 chiuso il 31 marzo. Il dato rappresenta un miglioramento del 73,5% rispetto all’utile netto dell’anno precedente. Anche i ricavi della compagnia aerea hanno raggiunto un massimo storico di 3,6 miliardi di dollari (€3,0 miliardi) pari a un incremento del 37% rispetto allo scorso esercizio. Nell’esercizio finanziario, Emirates Airline ha trasportato 10,4 milioni di passeggeri, con un aumento di due milioni di passeggeri, + 23% rispetto all’anno precedente. Positivi anche i risultati di Emirates Italia che ha registrato una crescita del fatturato del +24% rispetto allo scorso anno, con un aumento dei passeggeri: +18% per la Business Class, +10% per l’Economy. Quest’anno è stata lanciata la Prima Classe, in risposta alle aspettative del mercato e rispetto alla quale Emirates Italia si pone come obiettivo di trasportare nel prossimo anno circa 1.000 passeggeri. Gli utili totali del Gruppo Emirates (che comprende Emirates Airline, Dnata e le compagnie consociate) hanno raggiunto un massimo storico di $476 milioni (€403 milioni), con un miglioramento del 67% rispetto allo scorso anno. I ricavi totali del Gruppo hanno fatto registrare una cifra record di 3,8 miliardi di dollari (€ 3,2 miliardi), con un aumento del 35,5% a fronte dell’esercizio precedente. L’utile di Dnata, pari a 47 milioni di dollari (€ 40 milioni), ha evidenziato un miglioramento del 23%, su un fatturato di 298 milioni di dollari (€ 251 milioni) con un +14% rispetto al 2002-03. I risultati record del Gruppo derivano dalla crescente preferenza dei clienti per la compagnia aerea e per i prodotti e servizi delle consociate che operano nel settore dei viaggi. Agli azionisti sarà riconosciuto un dividendo di 90 milioni di dollari (€76 milioni). La relazione e i conti 2003-04 del Gruppo Emirates, che ha sede a Dubai, sono stati resi noti oggi da Sua Altezza lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al-maktoum, Presidente di Emirates, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta qui in città. Lo Sceicco Ahmed ha commentato: “La notevole performance registrata ancora una volta dal Gruppo Emirates nell’ultimo esercizio finanziario conferma non soltanto che siamo sulla giusta rotta ma anche che stiamo facendo la nostra parte per aiutare il governo a realizzare il piano aggressivo di sviluppo di Dubai. Abbiamo implementato piani per il 2004-05, per mantenere lo slancio e continuare a conseguire lo stesso tipo di performance.” Nell’esercizio, Emirates Skycargo ha movimentato quasi 660.000 tonnellate di merci, ossia un incremento del 26%, e i ricavi della divisione sono aumentati del 42% arrivando a 659 milioni di dollari (€554 milioni) e contribuendo così al fatturato del trasporto della compagnia aerea con un dato record del 20%. I cinque cargo dedicati volano attualmente in otto destinazioni riservate esclusivamente alle merci e realizzano quasi un terzo dei ricavi totali del traffico merci, mentre le stive di tutti gli aerei passeggeri Emirates a fusoliera larga offrono servizi di trasporto merci ad altre 67 città della rete Emirates Skycargo. Alla fine dell’esercizio, il saldo di cassa di Emirates era attestato a 1,8 miliardi di dollari (€1,5 miliardi), un dato consistente, che equivale a un miglioramento di 500 milioni di dollari (€420 milioni) rispetto all’anno precedente – ed è sostanzialmente superiore al benchmark interno dei saldi di cassa per l’equivalente almeno semestrale dei debiti e delle locazioni. Sottolineando le ragioni della forte crescita del Gruppo, lo Sceicco Ahmed ha ribadito il ruolo centrale di Dubai nel successo del Gruppo Emirates. Nel commento sulla “ricetta del nostro continuo successo”, ha evidenziato “l’efficace sfruttamento della posizione di Dubai come hub internazionale e dell’ambizioso programma governativo di sviluppo, il nostro investimento di molti miliardi di dollari in nuove attrezzature e, elemento fondamentale, la competenza e l’impegno del nostro team.” Lo Sceicco Ahmed ha anche sottolineato: “Non abbiamo stretto alleanze né seguito ‘insegnamenti di qualche guru’, e ci siamo semplicemente dati da fare per conquistare un maggior numero di sostenitori offrendo loro prodotti di qualità.” Ha aggiunto che, nello scorso esercizio finanziario, il Gruppo Emirates nel suo insieme ha contributo all’economia degli E.a.u. Con una cifra stimata in 3,7 miliardi di dollari (€ 3,1 miliardi). Passando alla prospettiva del Gruppo per il 2004-05, ha dichiarato: “In questo esercizio finanziario assisteremo a un aumento del 26% della capacità della compagnia aerea, mentre Dnata continuerà la sua strategia vincente con nuove iniziative per potenziare i servizi ai clienti.” Al termine dell’esercizio finanziario, il Gruppo contava 22.500 dipendenti – con un incremento di 4.000 persone, pari al 22%, nello scorso anno. Il dato rappresenta un’assunzione media settimanale di 77 nuovi dipendenti – e soltanto una piccola frazione dell’impressionante numero di 5.000 domande di lavoro ricevute in media ogni settimana dal Gruppo. Il totale di 265.000 domande ricevute nello scorso esercizio finanziario equivale a un aumento del 29 percento rispetto all’anno precedente. Nello scorso esercizio finanziario, 15 aerei si sono aggiunti alla flotta Emirates Airline portando a 61 il numero totale al 31 marzo. Attualmente gli aerei sono 67 – tra cui cinque cargo – che servono 75 destinazioni in 53 paesi. Con 90 nuovi aerei in cantiere, la compagnia aerea prevede di continuare ad ampliare la flotta al ritmo di almeno un nuovo aereo al mese per il resto del decennio, con l’obiettivo di diventare una flotta con più di 130 unità entro il 2012. Prevede di assumere il 1000° pilota e il 5.000° assistente di volo nelle prossime settimane. La straordinaria crescita di attrezzature e di personale conseguita dalla compagnia aerea è stata affiancata da un notevole miglioramento del costo unitario (3,6%) rispetto allo scorso anno. Paragonato all’esercizio 1999-2000, il costo per Available Tonne Kilometre è migliorato di un 10% pieno. Alla chiusura dell’esercizio finanziario, il fattore di carico in pareggio si è attestato al 59%, valore eccezionalmente basso. Dnata, oggi al suo 45° anno di esistenza, ha battuto altri record, registrando una crescita sostenuta in tutte le principali divisioni. Dnata Agencies, la più grande agenzia di viaggi del Medio Oriente, ha assistito a un aumento del 12 percento, anno su anno, dei ricavi – e dei biglietti emessi. Dnata Airport Operations ha provveduto all’handling per oltre 19 milioni di passeggeri – 2,7 milioni o 16 percento in più dell’anno precedente. Ha anche servito 110 compagnie aeree di linea operative al Dubai International Airport (cinque in più rispetto al 2002-03) e ha gestito quasi 80.000 movimenti – pari a un aumento del 15 percento. Dnata Cargo ha gestito quasi 406 tonnellate di merci – pari a un incremento del 16 percento (escluso l’handling delle merci deperibili, trasferito alla struttura dedicata di Emirates Skycargo) – mentre il portafoglio clienti del Freezone Logistics Centre (Flc) si è ampliato ad abbracciare più di 40 compagnie aeree. Maurice Flanagan, Vice Chairman e Group President di Emirates, ha commentato: “Sono in Dnata da 26 anni e apprezzo gli standard elevati che siamo riusciti a mantenere, in tutte le svariate attività svolte con il marchio Dnata.” La divisione Emirates Destination and Leisure Management (D&lm) – che comprende il tour-operator Emirates Holidays, la società di gestione turistica, Arabian Adventures, e Al Maha Desert Resort & Spa – ha registrato rispetto allo scorso anno un incremento del 17 percento dei clienti, saliti a più di 240.000. Con una crescita sostenuta delle prenotazioni da e verso gli Emirati, le vendite di D&lm sono salite a $160 milioni (€135 milioni), con un netto aumento del 26%, mentre i costi unitari si sono ridotti dell’8%. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SABRE HOLDINGS ANNUNCIA I RISULTATI FINANZIARI DEL PRIMO TRIMESTRE 2004 |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2003 - Sabre Holdings Corporation ha annunciato i risultati finanziari del primo trimestre 2004. I ricavi del trimestre si sono attestati a 540 milioni di dollari, mentre l’utile per azione, su base Gaap, è stato di 0,31 dollari. “Questo primo trimestre è stato estremamente positivo”, ha dichiarato Sam Gilliland, presidente e Ceo di Sabre Holdings. “Il risultato deriva dalla combinazione tra una ripresa del mercato e a un attento controllo dei costi. Per quanto concerne le business unit, continueremo ad attuare i piani strategici che ci siamo prefissati.” Highlights - Sabre Holdings 1 Trimestre 2004 Ricavi: i ricavi sono stati pari a 540 milioni di dollari (+6,4%). Utile operativo: l’utile operativo, su base Gaap, è stato di 69 milioni di dollari. Guadagni netti: su base Gaap, i guadagni netti sono stati di 43 milioni di dollari, o 0,31 dollari per azione su base diluita. Edibta: i guadagni prima delle tasse, degli interessi, dei deprezzamenti e ammortamenti sono stati pari a 100 milioni di dollari. Business Review Del Primo Trimestre 2004 Sabre Travel Network Nel primo trimestre 2004 i ricavi di Sabre Travel Network sono stati pari a 411 milioni di dollari (+3.2%). Le prenotazioni processate in tutto il mondo hanno raggiunto i 105 milioni (+11,9%). Travelocity Le entrate del primo trimestre sono state pari a 111 milioni di dollari (+28,7%) mentre il fatturato da transazioni è cresciuto del 48,4%, attestandosi a 94 milioni di dollari. Le prenotazioni per il primo trimestre hanno superato l’1,1 miliardo di dollari (+27,6%). Il fatturato derivante dalle transazioni non-air è cresciuto del 95% anno su anno. Airline Solutions I ricavi del primo trimestre ammontano a 60 milioni di dollari (+3,7%). Sabre Holdings Outlook Per il secondo trimestre 2004, l’azienda prevede che: i ricavi si attesteranno tra i 540 e i 560 milioni di dollari; utili per azione su base Gaap oscilleranno tra 0,29-0,34 dollari; Per l’intero anno 2004 le previsioni della Società sono: ricavi totali in crescita tra il 5% e il 10%; ricavi, su base Gaap, in crescita tra il 3% e il 7%; utili per azione, su base Gaap, variabili tra 1,09 e 1,14 dollari. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LUFTHANSA IN CODE-SHARING CON AUSTRIAN AIRLINES INTRODUCE LA TERZA FREQUENZA VERONA - VIENNA |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 - Lufthansa e Austrian Airlines hanno annunciato ieri l'introduzione del terzo collegamento Verona-vienna che, a partire dal 3 maggio, si aggiungerà ai due già esistenti. Il nuovo volo Lufthansa in code-sharing con Austrian sarà operato dal lunedì al venerdì da Air Dolomiti con aeromobile Atr 42 da 46 posti: a bordo il servizio esclusivo 'Settimocielo by Air Dolomiti', da sempre il marchio dell'ospitalità a bordo. Con cinque frequenze in più alla settimana, Lufthansa e Austrian Airlines opereranno complessivamente 17 collegamenti settimanali dall’aeroporto di Verona per Vienna. L’introduzione della nuova frequenza testimonia l’importanza strategica del traffico originato dal bacino del Triveneto per i due vettori partner in Star Alliance. Operativo del nuovo collegamento Verona-vienna a partire dal 3 maggio 2004 Numerazione volo | Rotta | Orario | Frequenza | Lh:os 7356 | Verona-vienna | 14.25 – 16.00 | da lunedì a venerdì | Lh:os 7355 | Vienna-verona | 17.05 - 18.40 | da lunedì a venerdì | |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1° MAGGIO 2004: L’AEROPORTO DI VENEZIA PARTECIPA ALL’ALLARGAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA |
|
|
|
|
|
Venezia, 4 maggio 2004 - Il 1° maggio, Save – società di gestione dell’aeroporto di Venezia – ha dato simbolicamente il benvenuto, con un piccolo omaggio, un portachiavi con l’emblema dell’Unione Europea, ai passeggeri di quattro dei nuovi Paesi che sono entrati a far parte dell’Unione Europea, già collegati con lo scalo veneziano. Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria sono i Paesi entranti nell’Unione Europea collegati con l’aeroporto Marco Polo da voli di linea da/per Varsavia (operati da Lot e, da giugno, Volareweb), Praga (Csa e, da giugno, Volareweb), Bratislava (Sky Europe), e Budapest (Malev, Alpi Eagles e Sky Europe). La vocazione verso l’Est dello scalo veneziano si esprime da anni con un progressivo ampliamento della rete di voli (sono di quest’anno i nuovi collegamenti per Varsavia e Bratislava). Anche in questa nuova fase dell’Unione Europea l’aeroporto di Venezia si presenta pertanto come soggetto parte del cambiamento, strumento attivo che favorisce quegli scambi economici, politici e culturali alla base dei rapporti tra gli stati membri. In termini operativi, anche per questi quattro Paesi verranno aboliti dal 1° maggio i controlli doganali, salvo possibili controlli a campione. I bagagli dei passeggeri in arrivo e partenza saranno pertanto gestiti come quelli degli altri Paesi comunitari e contrassegnati dall’etichetta di volo con le fasce laterali verdi. Resteranno invece per il momento in vigore i controlli dei documenti presso i varchi di polizia, in quanto tali Paesi non fanno ancora parte dell’area Schengen. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BILANCIO 2003 PERFORMANCE DI MOBY: UTILE A 8 MLN € IL PIU’ ALTO DEL MERCATO DEL CABOTAGGIO RICAVI A 120,7 MILIONI DI EURO (+5,7%), EBITDA A 31,6 MILIONI DI EURO (+6,9%), EBIT A 19,3 MILIONI DI EURO (+9,5%) E RISULTATO NETTO A 8,1 MILIONI DI EURO (+0,9%) |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 – Il bilancio 2003 di Moby S.p.a. Si chiude con ricavi totali pari a 120,7 milioni di Euro, in crescita del 5,7% rispetto ai 114,2 milioni del 2002. L’ebitda sale del 6,9%, passando dai 29,5 milioni di Euro del 2002 ai 31,6 milioni del 2003, pur in presenza di un notevole aggravio dei costi del personale, legato alla nuova normativa sugli sgravi contributivi. Anche a livello di Ebit, i risultati sono da considerarsi molto positivi, con un incremento del 9,5% a 19,3 milioni di Euro. Il risultato netto del 2003, pur in presenza di oneri straordinari netti per 0,7 milioni di Euro (da confrontare coi proventi dell’esercizio precedente pari a 1,4 milioni) è pari a 8,1 milioni di Euro, ed è in linea con il 2002 (+0,9%). Da sottolineare come l’utile di Moby sia il più elevato del mercato di riferimento, a riprova del profilo estremamente competitivo che la compagnia ha saputo costruirsi nel tempo. Il consistente cash-flow pari a 20 milioni di Euro è stato impiegato per ridurre l’esposizione media di Moby nei confronti degli istituti di credito, e ciò ha consentito di tagliare di 0,6 milioni di Euro gli oneri finanziari netti, scesi nel 2003 a 8,1 milioni. Nel corso del 2003 sono stati svolti importanti investimenti per rendere sempre più dinamica e competitiva la flotta Moby ovvero l’acquisto e la ristrutturazione della Moby Drea e le prime tranche di finanziamento del cruise-ferry commissionato a Fincantieri per il 2005, terza unità gemella di Wonder e Freedom, a completamento del naturale processo di ammodernamento della flotta. Queste operazioni hanno provocato, negli ultimi due mesi dell’esercizio, un riallineamento dell’indebitamento finanziario netto quasi sui livelli del 2002 (138,2 milioni di Euro contro i 138,9 milioni dell’anno precedente), evitando comunque di gravare sul conto economico in termini di oneri finanziari. Il patrimonio netto dell’azienda è di 67,9 milioni di Euro, il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto è pari a 2, un valore molto basso per una società capital intensive come quelle del cabotaggio e comunque inferiore rispetto ai principali player del mercato di riferimento. Grazie alla razionalizzazione operativa della flotta e della struttura e al conseguente contenimento dei costi, Moby è riuscita nel 2003 ad abbassare costantemente il suo livello di break-even e quindi ad essere commercialmente aggressiva senza perdere in redditività. «Questi risultati sono il frutto di una gestione abituata a competere e confrontarsi col mercato – è il commento del presidente, Vincenzo Onorato –. Moby infatti è l’unica compagnia a non aver mai operato in regime di monopolio su nessuna rotta e ad essersi affermata, nel tempo, in un contesto di crescente competizione, grazie anche a un management giovane e motivato. Abbiamo inoltre adottato una linea di comunicazione con il mercato di massima trasparenza, che ancorché presa da una società non ancora quotata, esprime una crescente attenzione verso la comunità finanziaria». Moby continua a crescere, sottrae consistenti quote di mercato ai principali competitor, soprattutto su rotte importanti quali quelle per la Sardegna del Nord su cui afferma la propria leadership tra le aziende private, a poca distanza dalla Compagnia di Stato. Sulla Civitavecchia-olbia e sulla Genova-olbia (nella quale Moby dal 2003 è leader assoluta) l’aumento complessivo dei passeggeri trasportati dalla compagnia, senza nessuna variazione di operativo flotta, è stato pari al 26,7%, a fronte di un andamento non brillante di questo mercato (solo il +2,8%) e dell’entrata in esercizio di nuove navi della concorrenza. Il Consiglio d’Amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti di distribuire un dividendo di 8,8 Euro per azione, in crescita rispetto ai 3,3 Euro del 2002. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PORTO DI GENOVA TRAFFICO GENNAIO - MARZO 2004: MERCE VARIA +3,2%, OLII MINERALI +6,4%, CONTENITORI +5,6%, TRAFFICO CONVENZIONALE +3,2%, RINFUSE SOLIDE +34,7%, TOTALE GENERALE +3,3% |
|
|
|
|
|
Genova, 4 maggio 2004 - Nel primo trimestre dell’anno le principali voci merceologiche del porto di Genova presentano un saldo positivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare il traffico contenitori è stato di 393.953 teu (+5,6%) così suddiviso nei principali terminal: 206.517 al Vte , 92.512 al Sech, 65.808 al terminal Messina, 10.993 Rebora, 5.335 Grimaldi. Da segnalare gli aumenti in percentuale del Sech (+24,6%), Grimaldi (+26,5%), Rebora (+22,6%), Messina +15,3%. Prosegue anche il buon andamento della merce varia che nel trimestre ha segnato un +3,2% (5.793.975 tonn.), di cui 3.657.647 tonn. (+3,2%) di traffico containerizzato e 2.136.328 tonn. (+3,2%) di traffico convenzionale. Da segnalare nel traffico convenzionale il buon momento dei terminal: Forest con 46.367 tonn. (+22,2%), Genoa Metal Terminal con 123.242 tonn, (+71,9%), Rebora con 13.035 tonn. (+65,5%) e Messina 48.897 tonn. (+8,6%). Il Terminal Rinfuse di ponte San Giorgio, grazie alla performance fatta nel mese di marzo (343.907 tonn., +147,5%), nei primi tre mesi raggiunge e supera le 600.000 tonn. (+34,7%). Sempre nel comparto Rifuse si assiste alla diminuzione di traffico alle Acciaierie Ilva collegata alla nota situazione internazionale segnando un -12,2% (1.684.109 tonn.) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli olii minerali movimentati nel porto petroli di Multedo nel periodo gennaio-marzo sono stati 5.124.024 tonn. (+6,4%), mentre le altre rinfuse liquide (olii vegetali, vino e prodotti chimici) sono state 283.281 tonn. (+18,8%). Il traffico passeggeri del trimestre è stato di 248.271 unità (-9,1%) di cui 234.612 (+11,8%) al terminal traghetti e 13.659 unità al terminal crociere (-78,4%). Le navi arrivate sono state 1.752 (+2,2%) per 36.334.763 tonn. Di stazza lorda (+6,6%). Nei primi tre mesi i carri ferroviari carichi, arrivati e partiti, sono stati 30.819 (-2,3%) di cui 19.052 (-5,6%) nel Porto Storico e 11.767 (+2,9%) al terminal di Voltri. Il traffico complessivo gennaio-marzo è stato di 13.754.841 tonn. (+3,3%). |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AUTOSTRADE MERIDIONALI S.P.A. SITUAZIONE PATRIMONIALE ED ECONOMICA AL 31 MARZO 2004 |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 - Il Consiglio d'Amministrazione della Società ha approvato la situazione Patrimoniale ed Economica al 31 marzo 2004. Da tale situazione emergono un patrimonio netto di 70.858 migliaia di euro rispetto a 67.297 migliaia di euro al 31.12.2003, ricavi per 16.337 migliaia di euro, in crescita di 1.531 migliaia di euro rispetto a quelli realizzati al 31.3.2003 (14.806), ed un utile netto di 3.561 migliaia di euro contro 2.364 migliaia di euro al 31.3.2003. L'andamento del traffico nel corso dei primi tre mesi del 2004 ha fatto registrare un incremento di oltre il 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2003 (circa + 1,2% al netto dell’effetto anno bisestile), che ha riguardato essenzialmente il traffico commerciale (+6,2%); i transiti di veicoli leggeri sono, invece, aumentati di circa l’1,8%. L’organico medio nel periodo è stato pari a 355 unità, contro 368 nel periodo gennaio - marzo 2003. Nel corso del primo trimestre dell’anno 2004 la Società ha proseguito la realizzazione del piano di ammodernamento e potenziamento dell’autostrada. In particolare, sono continuati i lavori relativi a tre lotti di ampliamento a tre corsie (dal km. 10+525 al km. 12+035, dal km. 17+658 al km. 19+269 e dal km. 19+269 al km. 22+400). Per quanto riguarda la gestione ordinaria, nei primi tre mesi dell’anno sono stati effettuati lavori di manutenzione che hanno riguardato interventi di natura ricorrente, volti a preservare l'efficienza dell'asse viario, delle relative opere d'arte e delle stazioni di esazione. Sono stati, inoltre, realizzati interventi finalizzati ad adeguare i livelli di sicurezza dell'autostrada alle normative vigenti. I principali interventi di manutenzione straordinaria effettuati nel periodo hanno riguardato la sistemazione delle pendici incombenti sulle sede autostradale ed il potenziamento delle infrastrutture di controllo del traffico e di informazione all’utente. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA COMMISSIONE EUROPEA HA EMESSO UN INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER OTTENERE GARANZIE NEL SETTORE DEI TRASPORTI |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 4 maggio 2004 - La Commissione Europea intende concedere garanzie per promuovere gli obiettivi della politica dei trasporti pubblici. Tra i settori interessati al bando di gara vi sono: Valutazione europea della sicurezza nei tunnel (A.2.1); Valutazione europea delle infrastrutture stradali (A.2.2); Registrazione dati sugli incidenti (A.3.1); Opzioni future per i test stradali (A.3.2); Caratteristiche dei pneumatici relativamente all'influenza sul consumo di carburante e sulla sicurezza stradale (A.3.3); Mercato interno e ottimizzazione dei sistemi di trasporto - trasporto stradale, marittimo, ferroviario e fluviale (B.1, B.2, B.3, B.4). Per le informazioni complete sull'invito, consultare il seguente sito Web: http://europa.Eu.int/eur-lex/pri/en/oj/dat/2004/c_103/c_10320040429en00950100.pdf |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PARMALAT FINANZIARIA S.P.A. VENDE ALLA SOCIETÀ CILENA BETHIA SA PARMALAT CHILE |
|
|
|
|
|
Collecchio (Parma), 4 maggio 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.a., in Amministrazione Straordinaria, comunica che l’assemblea dei creditori della società controllata Parmalat Chile Sa il 3 maggio 2004 ha approvato la proposta di Convenio Judicial Preventivo, che prevede la vendita alla società cilena Bethia Sa del complesso aziendale di Parmalat Chile e delle azioni rappresentative del 99,99% della sua controllata Comercial Parmalat Sa. Il contratto definitivo di cessione del complesso aziendale, ivi inclusa la partecipazione in Comercial Parmalat Sa, sarà sottoscritto entro 10 giorni ed il prezzo definitivo interamente devoluto al pagamento dei creditori di Parmalat Chile. È prevista, inoltre, sempre entro dieci giorni, la sottoscrizione di un contratto di licenza del marchio e del know-how Parmalat tra Parmalat Spa in Amministrazione Straordinaria e la società Bethia Sa. Una volta passato in giudicato, il Convenio Judicial Preventivo avrà efficacia definitiva e vincolante per tutti i creditori. L’operazione, autorizzata dal Ministero delle Attività Produttive, sentito il Comitato di Sorveglianza, permette la salvaguardia occupazionale dei dipendenti delle società cilene, il recupero di parte dei crediti vantati da società del Gruppo creditrici di Parmalat Chile, la riduzione dell’esposizione debitoria di Parmalat Spa in Amministrazione Straordinaria nei confronti delle banche garantite e l’assicurazione di un flusso di proventi derivanti dal contratto di licenza. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LO STABILIMENTO ITALIA ZUCCHERI DI PONTELONGO ”MODELLO DI SICUREZZA” 2003 PER IL MIGLIOR RISULTATO IN TERMINI DI CALO PERCENTUALE DELL’INDICE DEGLI INFORTUNI |
|
|
|
|
|
Pontelongo (Pd) – 4 maggio 2004 - Coltivare una leadership significa anche essere socialmente responsabili. È questa la filosofia progettuale che muove l’istituzione da parte di Italia Zuccheri de “Il Sistema Premiante”, nell¹ambito dei Progetti di Miglioramento nell¹area Qualità/ambiente/sicurezza volti a premiare gli Stabilimenti del Gruppo che attuano le disposizioni di legge con criteri di eccellenza. Intervenire nel campo della salute sui luoghi di lavoro per migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori, l¹efficienza e la qualità del prodotto, significa per Italia Zuccheri farsi interprete di un percorso imprenditoriale innovativo, capace di salvaguardare l’identità di un¹industria più “umana”, che ha al centro del suo agire la persona. L¹obiettivo è quello di portare in azienda la sicurezza sia a livello operativo che culturale, attraverso incentivi aventi natura preventiva di tipo premiante e simbolica. Oggi, ad un anno dal lancio della Prima Edizione de “Il Sistema Premiante”, il Premio Sicurezza Italia Zuccheri 2003 viene conferito allo Stabilimento di Pontelongo (Pd), per aver ottenuto il migliore risultato in termini di calo percentuale dell¹indice degli infortuni e, a parimerito con lo Stabilimento di Casei Gerola (Pv), il minor numero di infortuni in valore assoluto, nel corso della gestione 2003. ”Esprimo la mia soddisfazione per i risultati che tutta la società ha raggiunto quest¹anno in materia di riduzione di infortuni sul lavoro (-10% If).² ha dichiarato Daniele Bragaglia Amministratore Delegato Italia Zuccheri ³Invito tutti a profondere il massimo impegno in questa direzione perché la Sicurezza si fa con l¹impegno, l¹atteggiamento, il lavoro di tutti anche nelle più piccole cose.” A testimoniare l¹impegno profuso in termini di sicurezza dallo Stabilimento di Pontelongo eletto ³modello di sicurezza² 2003, sarà un Trofeo realizzato dalla giovane artista ferrarese Lucia Bruni, la cui ideazione creativa si basa sulla volontà di valorizzare il connubio tra il mondo industriale e quello agricolo. Il Trofeo consegnato durante la premiazione, di anno in anno passerà come una sorta di testimone da uno stabilimento vincitore all¹altro. Inoltre, lo Stabilimento sarà premiato con un assegno di 2.500 euro che verrà devoluto alla Casa di riposo A. Galvani di Pontelongo. ”Essere socialmente responsabili “ ha continuato Bragaglia – “significa agire nella consapevolezza che il successo di un¹azienda deve conciliare il business al concetto di sostenibilità”. “La tutela e la promozione degli aspetti ambientali e di prevenzione degli infortuni sul lavoro” ha concluso Bragaglia ”vanno in questa direzione: in un futuro sempre più vicino competere vorrà dire innanzi tutto “creare valore insieme² inserendosi in modo positivo e proattivo nella Comunità Locale cui si appartiene”. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PIACENZA: NOTTI PIU' SERENE CON IL PIANO REGOLATORE DELLA LUCE ILLUMINAZIONE MIRATA, CITTÀ PIÙ SICURA: IL PROGETTO PILOTA DI ILLUMINAZIONE A CURA DEL COMUNE VERRÀ REALIZZATO DA ENEL |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 – Grazie al Comune e a Enel Sole i cittadini di Piacenza saranno più sicuri. Il Comune ha infatti deciso di dotarsi di un Piano Regolatore della luce che la società dell’Enel specializzata in illuminazione pubblica e artistica metterà a punto, migliorando sensibilmente la sicurezza degli abitanti della città. Ciò sarà possibile attraverso livelli d’illuminamento ottimali e uniformi, individuati strada per strada in relazione alle diverse attività che in esse si svolgono. Così, per la sicurezza del traffico veicolare sarà garantita un’illuminazione omogenea per la migliore visibilità stradale in ogni condizione climatica, evitando fenomeni di abbagliamento o di luce molesta, mentre per il traffico pedonale sarà assicurato un comfort visivo e un’illuminazione costante, favorendo anche la sicurezza psicologica dei pedoni. Il Piano consentirà inoltre al Comune di avere una visione aggiornata e completa dello stato degli impianti d’illuminazione pubblica presenti sul territorio, anche in previsione dei futuri interventi di urbanizzazione. Questo progetto rientra nell’accordo raggiunto tra il Comune di Piacenza e la società Enel Sole per la riqualificazione dei 12.500 centri luminosi che costituiscono l’intera rete di pubblica illuminazione in seguito all’affidamento per 12 anni alla società della gestione dell’impianto piacentino. In base all’accordo, del valore di 10,5 milioni di euro, Enel Sole provvederà a valorizzare gli impianti di illuminazione esistenti ammodernandoli tecnologicamente e dotandoli di centri luminosi ad alta efficienza, in linea con le recenti disposizioni regionali in tema di contenimento dell’inquinamento luminoso. Sarà così possibile illuminare meglio le strade e gli edifici del territorio comunale, migliorare il servizio per i cittadini, ottimizzando i consumi e riducendo i costi per le casse comunali. Il risultato della riduzione dei consumi elettrici sarà raggiunto anche attraverso l’adozione di una nuova tecnologia di energy saving e la razionalizzazione dei quadri di comando per l’accensione e lo spegnimento dei punti luminosi. L’accordo prevede inoltre la realizzazione di interventi d’illuminazione artistica destinati alla valorizzazione, attraverso la luce, delle bellezze storico - artistiche presenti sul territorio comunale, così come è già avvenuto per il monumento simbolo di Piacenza “La Lupa” e per Palazzo Farnese, attualmente in fase di completamento sempre a cura di Enel Sole. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
OCCUPAZIONE GRANDI IMPRESE, CSC: UN CALO COMPENSATO DA PMI DATI ISTAT CONFERMANO UNA TENDENZA COMINCIATA NEGLI ANNI '80 DATA: 03/05/2004 |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 - La riduzione dell'occupazione nelle imprese industriali con più di 500 dipendenti registrata a febbraio (-0,4% rispetto a gennaio 2004, -2,9% rispetto a febbraio 2003; rispettivamente –0,3% e –2,7% se si depura dai lavoratori in Cig) è in linea con una tendenza che è continuata ininterrotta dagli anni Ottanta in poi. Questo il commento del Centro Studi di Confindustria (Csc) ai dati resi noti dall'Istat sull'andamento dell'occupazione nelle grandi imprese. Tra il 1996 e il 2003, l'occupazione alle dipendenze, al netto della Cig, è diminuita circa del 18%. Nello stesso arco di tempo, afferma il Csc, i dati di contabilità nazionale relativi alle unità di lavoro dipendente in tutte le imprese dei settori dell'industria in senso stretto, a prescindere dalla dimensione, mostrano come tra il 1996 e il 2002 l'input di lavoro sia cresciuto del 2,2%. Tra il 2002 e il 2003 la riduzione registrata nel complesso (-0,4%) è stata invece decisamente inferiore a quella che ha caratterizzato le sole imprese di grandi dimensioni (-3%, -3,2% al netto della Cig). Mentre l'occupazione si contrae nelle grandi imprese, sottolinea ancora il Centro Studi della Confindustria, aumenta invece nelle piccole e nelle medie aziende. Anche a febbraio gli andamenti osservati confermano la tendenza di lungo periodo del sistema industriale a trasferire quote di occupazione verso le imprese di dimensione media e piccola. Questa tendenza trova conferma nei dati Inps, che consentono di analizzare l'evoluzione dell'occupazione dipendente per dimensione d'impresa: tra il 1994 e il 2003 (dati provvisori) la quota di occupazione industriale è aumentata solamente nelle classi dimensionali al di sotto dei 500 dipendenti. Questa tendenza, che ha dunque valenza strutturale e non congiunturale, pone rilevanti interrogativi sullo sviluppo del sistema industriale e sulla sua capacità di tenuta nel medio-lungo periodo. Occorre infine ricordare, conclude il Csc, che l'Indagine Istat sulle grandi imprese copre il 17,3% dei lavoratori dipendenti dell'industria e l'89,4% dei dipendenti di imprese con più di 500 addetti. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IMPRESE ITALIANE E POLACCHE: UN INCONTRO TUTTO EUROPEO PIÙ CHE RADDOPPIATI GLI IMPRENDITORI POLACCHI IN ITALIA RISPETTO AL 2000. IL 41% OPERA NELLE COSTRUZIONI. IL 31% È ATTIVO NEL LAZIO, L’11% IN TOSCANA E LOMBARDIA |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 - La Polonia è entrata nell’Unione Europea. Ed europei sono diventati i quasi 1.500 imprenditori polacchi, titolari di ditte individuali, sparsi per l’Italia nel I° trimestre 2004: il 31% si concentra nel Lazio e l’11% in Toscana e Lombardia. E la loro presenza è più che raddoppiata rispetto al 2000 (+130%). Operano soprattutto nel settore delle costruzioni (41%), del commercio all’ingrosso e al dettaglio (24,5%) e delle attività manifatturiere (9,4%). Ma un segno delle buone relazioni tra i due paesi europei sono anche le oltre 6.800 imprese italiane che dichiarano un’attività di import-export con la Polonia. Per un giro d’affari complessivo nazionale che nel 2003 ha superato i 7 miliardi e 272 milioni di euro: + 9% rispetto al 2002, con 2 miliardi e 694 milioni di euro per l’import e 4 miliardi e 578 milioni di euro per l’export. Più attive nell’interscambio le regioni del nord Italia che pesano per il 73%, viene poi il centro con il 19% e il sud e le isole con l’8%. Tra le città spicca negli scambi Torino con il 21% del totale nazionale, seguono Milano con il 9,4%, Roma 6% e Bergamo con quasi il 5% (6% import; 4% export). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese, I° trimestre 2004 e dati Istat Iv° trimestre 2003. E Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano, Assolombarda e Aice organizzano il Forum economico “La Polonia nell’Unione Europea: nuove opportunità d’affari per le Pmi italiane”. All’incontro parteciperà tra gli altri Tadeusz Soroka, vice-Ministro del Tesoro polacco. Si parlerà delle opportunità commerciali, delle possibilità di investimento e degli strumenti finanziari offerti dalla Polonia e dalla Ue a supporto degli operatori italiani. Nel pomeriggio, per favorire lo sviluppo di rapporti d’affari tra imprese lombarde e polacche, saranno organizzati incontri d’affari bilaterali. Per informazioni e adesioni, contattare: Promos- Camera di commercio di Milano Tel: 02 8515.5203, Fax: 02 8515.5227, e-mail: mediterraneo@mi.Camcom.it. Il forum si terrà: lunedì, 10 maggio 2004 ore 9.30-13 Palazzo Affari ai Giureconsulti piazza Mercanti, 2 (Mm Duomo) Sala Parlamentino
Regione | N.imprese I trim. 2004 | N.imprese I trim. 2000 | variaz. % 00-04 | % su tot. Italia 2004 | Abruzzo | 37 | 13 | 184,6% | 2,5% | Basilicata | 5 | 1 | 400,0% | 0,3% | Calabria | 27 | 11 | 145,5% | 1,8% | Campania | 70 | 29 | 141,4% | 4,7% | Emilia-romagna | 128 | 66 | 93,9% | 8,6% | Friuli-venezia Giulia | 23 | 12 | 91,7% | 1,5% | Lazio | 466 | 132 | 253,0% | 31,1% | Liguria | 32 | 19 | 68,4% | 2,1% | Lombardia | 162 | 75 | 116,0% | 10,8% | Regione | N.imprese I trim. 2004 | N.imprese I trim. 2000 | variaz. % 00-04 | % su tot. Italia 2004 | Marche | 70 | 36 | 94,4% | 4,7% | Molise | 2 | 3 | -33,3% | 0,1% | Piemonte | 85 | 47 | 80,9% | 5,7% | Puglia | 18 | 7 | 157,1% | 1,2% | Sardegna | 28 | 16 | 75,0% | 1,9% | Sicilia | 42 | 22 | 90,9% | 2,8% | Toscana | 163 | 99 | 64,6% | 10,9% | Trentino-alto Adige | 21 | 9 | 133,3% | 1,4% | Umbria | 43 | 21 | 104,8% | 2,9% | Valle D'aosta | 4 | 4 | 0,0% | 0,3% | Veneto | 70 | 28 | 150,0% | 4,7% | Totale | 1.496 | 650 | 130,2% | 100,0% | N. Ditte individuali con titolare polacco in Italia. Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Registro Imprese. I trimestre 2004 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FUTURA: PARTONO 37 PROGETTI DALLA PARTE DELLE DONNE |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 - Eurocons eroga 3.920.000 euro - cofinanziati dal Regione Lombardia e Fondo Sociale Europeo - per promuovere il ruolo della donna nel mondo del lavoro. I servizi finanziati spaziano dai tipici servizi informativi alle più diverse idee imprenditoriali, come micro nidi, centri benessere, cooperative di servizi alla persona. Eurocons ha pubblicato l'elenco dei progetti che riceveranno il finanziamento Regione Lombardia-fondo Sociale Europeo per realizzare un'attività volta a promuovere il ruolo della donna nel mondo del lavoro lombardo (si veda www.Eurocons.info e Burl 21 aprile 2004 per un elenco completo dei progetti finanziati e la graduatoria di quelli ammessi anche se non finanziati). Il bando di gara dell'iniziativa Futura – dalla parte delle donne, come si ricorderà, è stato pubblicato nel dicembre 2003 ed è scaduto il 27 febbraio 2004. In questo lasso di tempo, al Comitato di valutazione istituito da Eurocons sono stati sottoposti ben 155 progetti, di cui 114 sono stati ammessi alla valutazione. Fra questi ultimi sono stati scelti i 37 progetti da finanziare, che assorbiranno interamente i 3.920.000 euro stanziati da Regione Lombardia e Fse. I servizi finanziati sono della natura più varia: una prima linea di finanziamento servirà a realizzare i tipici servizi d'informazione – sportelli informativi rivolti al pubblico femminile, numeri verdi, portali Internet dedicati etc. – necessari per favorire l'incontro fra la domanda e l'offerta di un determinato servizio sul territorio. La seconda linea di finanziamento supporterà la creazione dell'impresa al femminile al centro della proposta; le idee imprenditoriali legate all'Azione 2 saranno della natura più varia: si spazia dalla creazione di asili nido o micro asili alla costituzione di agenzie immobiliari gestite da donne, dai servizi di call center alle cooperative di servizi alla persona, fino ai centri di benessere. I progetti sono stati presentati sia da soggetti privati che pubblici, con un livello di rappresentazione del territorio regionale che ha coperto quasi tutte le province della regione: la loro realizzazione dovrebbe coinvolgere oltre 400 donne, appartenenti a tutti i target previsti: sia giovani che adulte, tanto disoccupate quanto inoccupate oppure in fase di rientro nel mondo del lavoro dopo maternità etc.; sia italiane che straniere ed extracomunitarie. Queste donne faranno nascere da 40 a 50 nuove imprese, perlopiù nella forma della società cooperativa. "Siamo estremamente soddisfatti dell'andamento di Futura", commenta Angelo Gatto, Presidente di Eurocons. "La nostra proposta ha raggiunto l'intero territorio regionale e la risposta dal mondo del no profit non s'è fatta attendere. Se dovessimo trarre delle considerazioni qualitative dallo spaccato dei progetti pervenutici, possiamo dire che la natura dei servizi non varia sensibilmente a seconda dell'area territoriale di provenienza, né - più in generale - rispetto al panorama nazionale. Se mai, si conferma il fatto che la Lombardia soffre quantitativamente meno di altre regioni di problemi legati all'accesso femminile al lavoro". I progetti beneficiari del finanziamento dovranno essere avviati entro il 20 maggio 2004, mentre entro il 20 marzo 2005 dovranno essere stati portati a compimento. Entro la fine del mese di maggio 2004, Eurocons organizzerà una sessione di lavoro con tutte le organizzazioni destinatarie dei finanziamenti per coordinare le iniziative di comunicazione sui rispettivi territori locali. Rimane inoltre attivo il numero verde 800 914 733, che funge da sportello informativo sia per gli operatori sia per le donne, beneficiarie finali dei progetti finanziati. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AL VIA IL I° FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFCOMMERCIO CON BILLÈ, CASTELLI, MARONI, STANCA, FORMIGONI |
|
|
|
|
|
Lecco, 4 maggio 2004 - “Quali imprese per l’Italia di domani. I giovani e l’Europa: scelte, terapie, regole e valori per un’economia dello sviluppo”, questo il titolo del primo Forum nazionale organizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio. A discuterne saranno imprenditori, politici e rappresentanti del governo e delle istituzioni che si incontreranno al Teatro della Società di Lecco, in Piazza Garibaldi 10, venerdì 7 maggio (dalle ore 14.00 alle ore 19.00 circa) e sabato 8 maggio (dalle ore 10.30 alle ore 13.00). Venerdì 7 maggio alle ore 13.00 il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, Michela Vittoria Brambilla, e il presidente dell’Istituto Piepoli, Nicola Piepoli, presenteranno alla stampa i risultati del sondaggio “I giovani: un voto per l’Europa”, per capire lo stato d’animo, le esigenze e le aspettative di una larga fetta – 18 milioni, pari al 38% della popolazione con diritto di voto – di giovani “under 40” che a giugno saranno chiamati ad esprimersi con il loro voto. I lavori si apriranno venerdì 7 maggio, alle ore 14.00, con l’intervento del Presidente dei Giovani Imprenditori, Michela Vittoria Brambilla. Seguirà una tavola rotonda con la partecipazione, tra gli altri, di: Mario Baldassarri, Ignazio La Russa, Giuseppe Vitaletti, Umberto Paolucci e Roberto Formigoni. Nella seconda sessione del pomeriggio interventi di: Tito Boeri (Università Bocconi), Massimo Caputi (Sviluppo Italia), Riccardo Gallo (Ipi), Gianfranco Imperatori (Fineco), Roberto Nicastro (Unicredit), Giovanni Ravasio (Fondo Europeo per gli Investimenti), Giuseppe Roma (Censis). Sabato 8 maggio, i lavori inizieranno alle ore 10.30, proseguiranno con una tavola rotonda con Sergio Billè, Roberto Castelli, Roberto Maroni, Lucio Stanca, Enrico Letta, Tiziano Treu, e termineranno alle ore 13.00. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MARZANO: I DOTTORI COMMERCIALISTI SONO LA MARCIA IN PIÙ PER LE IMPRESE CHE VOGLIONO COMPETERE NEI MERCATI INTERNAZIONALI SI È CONCLUSA A CAPRI LA PRIMA GIORNATA DELL QUARTO CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA FEDERAZIONE DEGLI ESPERTI CONTABILI DEL MEDITERRANEO (FCM) |
|
|
|
|
|
Capri, 4 maggio 2004 - Globalizzazione delle piccole e medie imprese e ruolo della professione contabile. E’ stato questo il tema della prima giornata del quarto Congresso internazionale della Fcm, la Federazione degli esperti contabili del Mediterraneo conclusosi oggi a Capri presso l’Hotel Quisisana. Organizzato con il contributo del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti, dell’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) e del Consiglio nazionale dei Ragionieri e dei Periti commerciali, il prestigioso appuntamento, a cadenza biennale, segue quelli di Instanbul, Bucarest e Atene. “La Fcm – ha il suo Presidente Francesco Serao, in procinto di passare il testimone a Masum Turker, ex ministro dell’economia della Turchia– ha lo scopo di favorire la crescita dei rapporti tra piccole e medie imprese del Mediterraneo promuovendo il confronto d’idee tra i consulenti aziendali sulle normative economico giuridiche degli stati membri”. Ed è stato proprio su questo punto che si è soffermato il Ministro per le Attività produttive, Antonio Marzano: “Nel nostro sistema produttivo caratterizzato da piccole e medie imprese, i dottori commercialisti creando le condizioni alle aziende di fare squadra e creare alleanze e accordi, possono rappresentare la marcia in più per l’internazionalizzazione.” “I dottori commercialisti- ha dichiarato il Presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti, Antonio Tamborrino- da anni sono impegnati nel contribuire all’internazionalizzazione delle Pmi soprattutto del Mezzogiorno anche attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Ice, dalla Simest e dalla Sace. Il Ministro Marzano,- continua Tamborrino- inoltre oggi ha parlato della istituzione dell’Osservatorio per il monitoraggio delle attività produttive. In proposito i dottori commercialisti sono pronti a collaborare in prima linea allo sviluppo dell’osservatorio considerato che il consiglio nazionale ha elaborato uno studio con l’indicazione dei parametri e degli indicatori da tenere in considerazione per monitorare e prevenire le crisi d’impresa.” |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MARKETING FINANZIARIO PER LA CLIENTELA IMPRESE DAL 19 AL 21 MAGGIO, UN SEMINARIO DI SDA BOCCONI PER IL MIGLIORAMENTO DELL’AZIONE COMMERCIALE |
|
|
|
|
|
Milano, 4 aprile 2004 – Si terrà a Milano, dal 19 al 21 maggio, il corso “Marketing finanziario per la clientela imprese”, organizzato dalla Divisione Intermediari finanziari, Banche e Assicurazioni della Sda Bocconi, con l’obiettivo di fornire tutti gli strumenti e le metodologie per il successo delle politiche di mercato nei confronti della clientela imprese (Corporate, Pmi e Retail). In particolare, l’iniziativa intende incrementare la qualità nei processi di diagnosi della domanda e la valutazione delle dinamiche competitive in atto nei diversi mercati serviti, in un secondo momento realizzare l’implementazione con un’efficace azione commerciale. A questi fini, le aree gestionali critiche del marketing finanziario saranno affrontate secondo un approccio organico, volto a presentare sia le logiche di analisi sia gli strumenti di immediata applicazione. Saranno oggetto di approfondimento e sviluppo: la diagnosi e la segmentazione del “sistema imprese”, la definizione delle strategie commerciali e la ricerca del cliente, infine la gestione del processo di offerta. Destinatari del “Marketing finanziario per la clientela imprese” sono tutti coloro che si occupano di marketing finanziario e di logiche di approccio della domanda per la clientela banche e intermediari finanziari, operanti soprattutto nel segmento del lending. Sono anche fruitori del corso coloro che operano in strutture di Corporate banking e di Retail banking, dedicate a un presidio organico e strategico del sistema imprese. Infolink: http://www.Sdabocconi.it/diba/cs012 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DEGLI INSEAD ALUMNI LA SPONSORIZZAZIONE ONORARIA DI IMPRIMATUR |
|
|
|
|
|
Milano, 4 maggio 2004 – Nel panorama internazionale delle scuole di business più qualificate, Insead occupa un posto di primaria importanza. Insead Alumni è l’associazione degli allievi dei master Insead che raccoglie circa 14.000 manager dei corsi Mba e 16.000 dei corsi Executive di 152 Paesi del mondo, distribuiti in circa 40 Associazioni Nazionali. L’associazione Italiana degli Insead Alumni, che conta 813 iscritti, offre ai propri associati opportunità e vantaggi in termini di aggiornamento e formazione continua, oltre che momenti di incontro e di approfondimento non solo su temi legati allo sviluppo del business, ma anche in ambito culturale e artistico. Imprimatur, la mostra mercato internazionale dell’incisione e del disegno dal Xv al Xx secolo, oltre a rappresentare un interessante momento di incontro tra collezionisti e mercato, attraverso l’organizzazione di seminari di approfondimento e di una mostra collegata, è certamente un interessante appuntamento per coloro che intendono avvicinarsi o approfondire la propria conoscenza di questa espressione artistica. Visti gli obiettivi e la tipologia, gli organizzatori di Imprimatur hanno offerto, quindi, la sponsorizzazione onoraria all’Associazione Italiana Insead Alumni offrendo a tutti gli iscritti la possibilità di partecipare alla serata inaugurale e a una conferenza dedicata agli sponsor della manifestazione, nella quale verrà affrontata la tematica “Arte e investimenti”, tenuta dalla Dott.sa Chiara Gatti, giornalista di Repubblica e profonda conoscitrice di questo ambito. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GLI APPUNTAMENTI DI MAGGIO AL CUOA |
|
|
|
|
|
Altavilla Vicentina, 4 maggio 2004 - Le selezioni e le prove attitudinali per partecipare ai nuovi corsi Fse organizzati dalla Fondazione Cuoa si terranno il prossimo 10 maggio. Per informazioni contattare Segreteria Fondo Sociale Europeo, tel 0444 333764, fax 0444 333992, e-mail: fse@cuoa.It Il 21 maggio si terranno le selezioni per la seconda edizione del Master of Business Administration part time. La domanda d'iscrizione può essere inviata allo Staff Mbapt entro il 20 maggio: tel. 0444 333764, fax 0444 333992, e-mail: mbapt@cuoa.It Il 28 maggio prossimo scade il termine ultimo per presentare la domanda d'iscrizione per partecipare alla decima edizione del Master in Gestione Integrata d'Impresa organizzato dalla Fondazione Cuoa del Veneto. Le selezioni si terranno il 1° giugno presso Villa Valmarana Morosini di Altavilla Vicentina (Vi). Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria Master in Gestione Integrata d'Impresa allo 0444 333704, fax 0444 333991, e-mail magi@cuoa.It |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BUSQUIN DEFINISCE LA CONFERENZA DI TRE GIORNI SULLE UNIVERSITÀ UNA "SVOLTA" |
|
|
|
|
|
Liegi, 4 maggio 2004 - Riassumendo i verbali della conferenza di tre giorni sulla ricerca sulle università tenutasi a Liegi, in Belgio, il 28 aprile, Philippe Busquin, Membro della Commissione Ricerca dell'Ue ha parlato di una "svolta" per le università. Busquin ha inoltre annunciato di aver deciso di creare un nuovo forum con funzione di interfaccia tra la Commissione Europea e le università europee. "Lunedì, ho espresso il desiderio che la conferenza di Liegi costituisse una svolta per le università e la ricerca proprio come Bologna lo fu per le università e le scuole superiori. Penso che si possa affermare che questo obiettivo è stato raggiunto se riusciremo a garantire che tutte le relazioni, le riflessioni sviluppate e tutte le strade suggerite non rimarranno solo parole". Busquin ha sottolineato quattro punti principali considerati come la chiave per creare e mantenere università di alto livello: collaborazione, investimenti, partenariati tra aziende pubbliche e private e mobilità. L'europa non intende copiare l'eccellente modello americano ma fare meglio senza tradire il modello europeo, ha affermato il Membro della Commissione. Questo modello combina democrazia e prosperità, competitività e coesione, spirito umanitario e dottrina economica. I risultati e le conclusioni della conferenza dimostrano che è essenziale coinvolgere completamente le università nella politica di ricerca europea, ha affermato Busquin. Lo stesso ha concluso annunciando i propri programmi per garantire che questi slanci vengano mantenuti. "Comunico che intendo riunire in un forum europeo tutte le associazioni, le reti e le organizzazioni universitarie europee per incoraggiare lo scambio delle buone prassi e per identificare gli aspetti operativi delle conclusioni della conferenza. Questo forum creerà un'interfaccia tra la Commissione e le associazioni esistenti per proseguire il dibattito sugli argomenti promossi e altri, nonché per la gestione e le infrastrutture" ha affermato il Membro della Commissione. Il forum verrà istituito prima dell'estate e sarà pronto per una riunione iniziale dopo le vacanze estive. Per maggiori informazioni sulla conferenza "L'europa della conoscenza: 2020", vi invitiamo a visitare: http://europa.Eu.int/comm/research/conferences/2004/univ/index_en.html |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA COMMISSIONE RICHIEDE UNO STUDIO VOLTO AD ACQUISIRE UNA MAGGIORE COMPRENSIONE DI COME SIA ATTUALMENTE CONSIDERATA NEI PAESI TERZI L'ISTRUZIONE SUPERIORE EUROPEA |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 4 maggio 2004 - La Direzione generale Istruzione e cultura della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per uno studio volto ad acquisire una maggiore comprensione di come sia attualmente considerata nei paesi terzi l'istruzione superiore europea. Lo studio sarà finanziato nell'ambito del programma Erasmus Mundus. Per maggiori informazioni, contattare: Commissione europea , Dg Istruzione e cultura , All'att.ne di: Vito Borrelli , rue de la Loi/wetstraat 200 , B-1049 Bruxelles , Tel. +32 2 299 4039 ,Fax +32 2 295 5719 Per maggiori informazioni sul bando di gara, si veda l'indirizzo Web seguente: http://ted.Publications.eu.int/static/doccur/en/en/71898-2004.htm |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PARTE IL PROGETTO SCIENZA NELLE SCUOLE. IL MINISTRO MORATTI: "RAGAZZI, COSTRUITE IN CLASSE IL RILEVATORE DI RAGGI COSMICI" |
|
|
|
|
|
Roma, 4 maggio 2004 - Parte il Progetto Eee Scienza nelle scuole. Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, e il professor Antonino Zichichi, hanno presentato ieri al Cern di Ginevra, in videoconferenza con 200 scuole italiane, questa iniziativa didattica fortemente innovativa. "È per me significativo presentare questo progetto dal Cern", ha detto il Ministro Letizia Moratti. "Il Cern è un centro di ricerca internazionale di altissimo livello, alle cui attività partecipano oltre 1500 ricercatori italiani. Rilevo con soddisfazione", ha aggiunto il Ministro, "le positive ricadute che hanno le ricerche qui effettuate sulla società civile. La ricerca al Cern è davvero al servizio dell'uomo, delle sue necessità nella vita quotidiana, ma anche delle sue esigenze di conoscenza, quali i grandi interrogativi sulla composizione della materia e sull'universo. La fisica subnucleare porta a risolvere problemi legati alla cura dei tumori, alla sicurezza dei cittadini e alla difesa dell'ambiente". Passando ad illustrare il Progetto Scienza nelle Scuole il Ministro ha detto: "Dobbiamo stimolare i ragazzi ad avere idee nuove, a essere protagonisti nell'apprendimento delle scienze non soltanto attraverso i libri, ma con esperienze dirette. Con questo progetto, per esempio, gli studenti potranno costruire in classe con i loro insegnanti uno strumento meraviglioso per il rilevamento dei raggi cosmici, utilizzando pochi materiali quali plastica e fili. Inoltre potranno elaborare i dati attraverso il Progetto Grid. Questa iniziativa", ha aggiunto il Ministro, "va ad aggiungersi alle altre promosse dal Miur quali il canale satellitare Explora dedicato alla diffusione della cultura scientifica e il canale interattivo Web Spazio, realizzato in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana". Il progetto presentato ieri a Ginevra prevede lo studio degli eventi cosmici di altissima energia (Extreme Energy Events), come ad esempio lo studio dei "muoni", particelle identiche agli "elettroni", ma 200 volte più pesanti, e delle loro conseguenze che vanno dalle variazioni climatologiche, alle mutazioni genetiche e alla interazione tra "buchi neri" per non citare che alcuni esempi delle problematiche legate al loro studio. Nelle scuole che aderiranno al progetto verrà costruito un rivelatore Mrpc. Ai ragazzi verrà dato il materiale di base perchè si rendano conto di come si passa da un tipo di materiale apparentemente inservibile, a uno strumento di altissima precisione e i dati che verranno raccolti saranno un contributo originale per lo studio dei raggi cosmici appartenenti alla classe Eee. L'esperienza diretta con i raggi cosmici stimolerà nei ragazzi l'interesse per la Scienza. Uno degli obiettivi del Progetto Eee, infatti, è quello di portare la Scienza nel cuore dei giovani attraverso un'azione di incentivazione culturale diretta, che nasce quando i ragazzi sentono di essere diventati protagonisti nella costruzione di uno strumento e nella elaborazione di dati che sono alle frontiere del pensiero scientifico. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
"CHE IMPRESA VUOI FARE DA GRANDE?" CENTO STUDENTI BOLOGNESI IN VISITA PREMIO ALL’AREA |
|
|
|
|
|
Trieste 4 maggio 2004 - Sono venuti in cento ieri in Area Science Park dai Licei ed Istituti Tecnici della provincia di Bologna. Un viaggio premio legato alla partecipazione di gruppi di studenti al concorso "Che impresa vuoi fare da grande?", giunto alla sua seconda edizione, promosso congiuntamente da Assindustria Bologna e dal quotidiano "Il Resto del Carlino" - in collaborazione con Confindustria e con l'Ufficio Scolastico Regionale. Obiettivo dell’iniziativa è quello di accrescere tra i giovani delle scuole superiori la sensibilità verso la cultura e le metodologie di gestione di impresa. Cinque le classi in gara nell'edizione di quest'anno, appartenenti ad altrettanti istituti superiori bolognesi. Ogni classe, guidata da un docente team leader, è stata chiamata ad "inventare" ed articolare, nel corso dell'anno scolastico, una propria idea di iniziativa imprenditoriale, fino ad arrivare a strutturare - avvalendosi dei supporti culturali e dei consigli di imprenditori "angeli custodi" messi a disposizione da Assindustria - un progetto generale di fattibilità. Al termine uno solo dei progetti risulterà vincitore (la proclamazione è prevista a giugno), ma l'impegno di tutti i partecipanti è stato nel frattempo premiato con la visita ad una realtà come Area, dove si sperimenta l'innovazione e la creazione d'impresa. Lo scorso anno analoga visita fu fatta al Sophia Antipolis di Nizza, in Francia. Gli studenti e i loro accompagnatori sono stati introdotti nel sistema Area Science Park da una presentazione del responsabile Marketing e Relazioni Internazionali del Parco Scientifico, Gabriele Gatti, visitando poi il Laboratorio di luce di sincrotrone Elettra. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|